PRESIDENTE. La seduta è aperta.
DAVIDE CAPARINI, legge il processo verbale della seduta del 28 aprile 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Matteo Bragantini, Bueno, Carnevali, Caruso, Castiglione, Catania, Causin, Cenni, Coppola, Dambruoso, Di Gioia, Manlio Di Stefano, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Gregorio Fontana, Fontanelli, Gallinella, Giancarlo Giorgetti, Giorgis, Lorenzo Guerini, La Russa, Laforgia, Lorefice, Manciulli, Marotta, Pastorelli, Pes, Piepoli, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Realacci, Francesco Saverio Romano, Rosato, Russo, Sanga, Sani, Sottanelli, Speranza, Tabacci, Tofalo, Turco, Valeria Valente, Vignali e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Comunico che la Ministra per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 2 maggio 2017, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi articolo 96-, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla IX Commissione (Trasporti):
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 4314-A: Disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri; e dell'abbinata proposta di legge n. 4252.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge e delle proposte emendative presentate.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1, a cui non sono riferiti emendamenti.
IRENE MANZI. Grazie, Presidente, per una breve dichiarazione di voto riguardo alla finalità di questa legge, che l'articolo 1 evidenzia e mette in rilievo.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manzi. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
FLAVIA PICCOLI NARDELLI, . Grazie, Presidente. Sull'emendamento Gianluca Pini 2.1, la Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario.
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.1 Gianluca Pini.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
FLAVIA PICCOLI NARDELLI, . Sull'emendamento 3.1 Gianluca Pini, la Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario.
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.1 Gianluca Pini.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
FLAVIA PICCOLI NARDELLI, . Sugli emendamento 4.2 e 4.3 Gianluca Pini, la Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario.
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Parere negativo su entrambi gli emendamenti 4.2 e 4.3 Gianluca Pini.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.2 Gianluca Pini.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 al quale non sono state presentate proposte emendative.
MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Sostanzialmente, attraverso il mio intervento, vorrei chiedere un chiarimento alla relatrice rispetto al contenuto dell'articolo 6 e in merito soprattutto ai benefici giuridici che a questo punto ottengono i monumenti che vengono dichiarati nazionali, quindi rispetto a quelli tradizionali di interesse culturale. Quindi, prego la relatrice o il Governo di chiarire le conseguenze a livello giuridico, quindi gli effetti di tale dichiarazione sui monumenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la relatrice, presidente Piccoli Nardelli. Ne ha facoltà.
FLAVIA PICCOLI NARDELLI, . Grazie, Presidente. Come la collega Marzana ricorda, in Commissione abbiamo avuto un lungo, importante e interessante dibattito proprio sulla definizione di monumento nazionale. Si è dibattuto se fosse una definizione e un riconoscimento che doveva venire da un provvedimento deciso per via politica attraverso una decisione della Commissione della Camera e del Parlamento oppure un provvedimento amministrativo demandato ai tecnici in base ad una serie di valutazioni sull'eccezionalità del monumento. Si è optato per la seconda soluzione, pur essendoci stata in passato tutta una serie di riconoscimenti che invece erano stati fatti nell'altra maniera. Quindi, abbiamo preso atto della decisione e crediamo possa essere utile per tutti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
FLAVIA PICCOLI NARDELLI, . La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento 7.10 Nicchi.
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Grazie, Presidente. Il Governo accetta gli ordini del giorno n. 9/4314-A/1 Laffranco; n. 9/4314-A/2 Fabrizio Di Stefano e n. 9/4314-A/3 Palmizio. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno n. 9/4314-A/4 Carrescia. Il Governo accetta l'ordine del giorno n. 9/4314-A/5 Morani mentre accoglie come raccomandazione n. 9/4314-A/6 Marzano.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei due ordini del giorno n. 9/4314-A/4 Carrescia e n. 9/4314-A/6 Marzano, accolti come raccomandazione.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
ROCCO PALESE. Intervengo per annunziare il voto a favore sul provvedimento che è importante e sostanzialmente richiama e dà la possibilità a tutti e al mondo intero di rispolverare tre grandissimi sul piano culturale, nel settore architettonico e letterario, tra grandi italiani. Effettivamente la costituzione dei comitati e le risorse stanziate dovrebbero assicurare di far sì che poi ci sia una degna attuazione e che effettivamente le risorse vengano spese o siano spese al meglio. Ritengo che questo sia un provvedimento che cerca di dare un ulteriore contributo ad una delle risorse principali del nostro Paese cioè la possibilità dei beni culturali di sfruttare la cultura e soprattutto il padre della nostra lingua, Dante Alighieri. Confermo quindi il voto a favore su questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Binetti. Ne ha facoltà per due minuti.
PAOLA BINETTI. Anche io mi auguro, esprimendo il voto positivo sul disegno di legge, che la commemorazione non sia soltanto una lunga sequenza di eventi e di convegni ma che di fatto ci sia una riconciliazione positiva anche tra l'esperienza che gli studenti giovani fanno con queste tre grandi figure attraverso gli studi nella scuola media superiore e poi successivamente in università, perché ci sia una sorta di comunicazione diffusa, un aumento della cultura generale, una capacità di rimettere al centro dell'attenzione e dell'orgoglio nazionale quello che è stato definito un po' l'oro del nostro Paese, la cultura. Da questo punto di vista, credo che la cosa fondamentale è che non si tratti di eventi o di eventi isolati, sia pure con la loro macrovisibilità, ma che invece raggiunga tutte le persone, soprattutto raggiunga persone giovani e tutti coloro che in questo momento rappresentano il grande universo della scuola, che sono coloro che sono destinati a svolgere questa situazione di mediazione culturale di cui c'è estremo bisogno, per restituire al nostro Paese anche il senso della propria dignità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Santerini. Ne ha facoltà.
MILENA SANTERINI. Presidente, è chiaro che con questo provvedimento intendiamo dare un giusto riconoscimento al genio italiano, perché queste tre figure, Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio e Dante Alighieri, sono l'espressione della migliore cultura italiana, e vorremmo dargli appunto valore non solo a livello nazionale ma anche internazionale. È la tradizione culturale italiana, che però abbiamo in qualche modo reso universale. Vorrei ricordare che sia per Leonardo da Vinci che Raffaello Sanzio è inutile soffermarci qui a dire come abbiano incarnato in pieno le loro epoche, anche lo spirito rinascimentale, quindi anche un'idea di umanesimo molto più ampia di quella del nostro Paese; e vorrei dire anche che dare omaggio a Dante Alighieri significa ricordare un altro autore universale, padre della lingua italiana. Non è a caso che, proprio in virtù di questo, nel 1889 è stata fondata la Società Dante Alighieri, una delle più importanti italiane per la promozione e la diffusione della nostra lingua, capace di agevolare anche l'integrazione sociale dei nuovi cittadini, oltre che di unire e di creare legami con gli italiani residenti all'estero. Non a caso, oggi la Dante Alighieri è impegnata anche in progetti che consentono agli stranieri di apprendere la nostra lingua, anche nei loro Paesi di origine, proprio per agevolarne l'inserimento nella società. Il gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico voterà quindi convintamente a favore di questo provvedimento, per dare un forte segnale di attenzione ai temi della cultura. Abbiamo apprezzato l'impegno per predisporre un programma scientifico espositivo e celebrativo di livello, e abbiamo anche un po' di tempo, perché stiamo parlando degli anni 2019, 2020 e 2021. Siamo anche soddisfatti del fatto che ci sarà una divulgazione, una diffusione, anche nel mondo della formazione scolastica. Vorrei concludere dicendo che è sempre importante rendere possibili momenti di riflessione aperti al pubblico su tutto il territorio nazionale, sull'arte e sull'umanesimo italiano. Mi preme particolarmente dirlo in un momento in cui, da tante parti, si richiama all'identità nazionale in senso quasi nazionalistico, cioè di un'identità che quasi raccolga il noi italiano escludendo le persone che provengono da altri Paesi. Noi invece vorremmo dire quanto la cosiddetta italianità dipenda non tanto da un'appartenenza etnica, non da un'entità politica che esiste da soli centocinquant'anni, ma dall'appartenenza a un comune tessuto culturale. E questi anniversari ci ricordano come questo comune tessuto culturale esiste da molto più tempo.
PRESIDENTE. Scusate, colleghi, ma i banchi del Governo sono un po' troppo affollati. Onorevole Zan ed onorevole Piccione, per favore, qualcuno dovrà ascoltare le dichiarazioni di voto, oltre me. Grazie. Onorevole Santerini, può proseguire.
MILENA SANTERINI. Ci sembra molto importante, quindi, attraverso il ricordo di queste figure, dare occasione di costruzione di appartenenza, nel senso di questo tessuto culturale unitario e non soltanto di identità etnica, proprio anche per integrare meglio e assimilare chi proviene da altri Paesi, in attesa che anche il nostro Parlamento - speriamo presto - riconosca nello l'elemento chiave della cittadinanza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Murgia. Ne ha facoltà.
BRUNO MURGIA. Presidente, Fratelli d'Italia voterà “sì” a questa legge, che è apparentemente piccola ma, a nostro modo di vedere e come è già stato detto, molto importante. La celebrazione di tre giganti del pensiero deve avere un duplice aspetto: da un lato, studiare i grandi personaggi, soprattutto nelle scuole, approfondire i temi della ricerca e, se possibile, trovare delle cose nuove, e quindi tramandare anche ai nostri ragazzi la tradizione e il ricordo di questi personaggi; dall'altro, avere un riflesso internazionale, dunque torniamo a parlare di cultura come motore di sviluppo e di coesione sociale nel nostro Paese. Vogliamo segnalare una cosa che riguarda magari i comitati che andranno a costituirsi: devono essere di grande rilievo, devono avere i migliori esperti sui tre grandi personaggi, e devono avere anche dei criteri di scelta assolutamente seri e scientifici. Per cui, anche i programmi che verranno messi in campo, ci piacerebbe poterli verificare, perché devono essere programmi che, da un lato, guardano ai territori, ai comuni dove questi personaggi hanno vissuto, ma dall'altro devono poter parlare al mondo intero, così come è la tradizione della nostra cultura. Ecco perché noi voteremo convintamente a favore .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Vezzali. Ne ha facoltà.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Presidente, Ministro, sottosegretario, colleghi, poche volte in precedenza il Parlamento si è trovato d'accordo su un provvedimento come in questo caso, sostenendone l'urgenza e la necessità. Discutiamo oggi nello specifico di un atto del Governo che intende garantire un finanziamento volto a consentire le celebrazioni di alcune ricorrenze importanti: i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, che cadrà nel 2019; i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, nel 2020; e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, nel 2021. Un totale di 3.450.000 euro da destinare alla valorizzazione della vita, del pensiero e delle opere di questi tre grandi della cultura italiana, e al recupero dei luoghi che li hanno ospitati. Iniziative che dovranno assicurarne un adeguato risalto nazionale ed internazionale. La cultura, è ormai opinione condivisa, rappresenta un enorme opportunità per il nostro Paese, qualcuno l'ha definito il petrolio italiano, un volano non solo in termini di incremento dell'offerta turistica e di approfondimento a livello di scuola, università e ricerca, ma che costituisce anche un forte valore identitario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molea. Ne ha facoltà.
BRUNO MOLEA. Signora Presidente, il disegno di legge oggi in esame è stato presentato dal Governo con l'intento di garantire un adeguato risalto nazionale e internazionale alla celebrazione della vita, del pensiero e delle opere di un poeta e di due artisti di straordinaria importanza, attraverso le attività di alto valore scientifico che saranno programmate e attuate da comitati nazionali, con forti e positivi riflessi sulla coscienza scientifica e sulla ricerca. Parlare di Raffaello e di Leonardo, celebrandone i 500 anni dalla morte, e di Dante, celebrandone i 700 anni dalla morte, vuol dire, in realtà, partire da figure concrete di uomini per parlare di arte, di letteratura, di architettura e di ingegneria, ma anche di società, di inclusione, di frontiere, di politica, di lingua, di formazione e di opportunità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marcon. Ne ha facoltà.
GIULIO MARCON. Grazie, Presidente. Annuncio, a nome del gruppo di Sinistra Italiana Possibile, il voto favorevole a questo provvedimento. Si tratta di un provvedimento importante, perché riguarda tre personalità di grandissimo rilievo della nostra cultura e della nostra civiltà scientifica, artistica e letteraria. Ci sono degli anniversari importanti che noi dobbiamo onorare e dobbiamo sicuramente valorizzare il più possibile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Borghesi. Ne ha facoltà.
STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Con questo provvedimento si vuole garantire un adeguato risalto alla celebrazione della vita, del pensiero e delle opere di un poeta e di due artisti di straordinaria importanza, al fine di promuovere, attraverso la programmazione e l'attuazione di attività di alto valore scientifico, da parte dei tre nascenti comitati nazionali, la più vasta divulgazione, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, delle opere e del pensiero di tali illustri personalità. Con questo disegno di legge si istituiscono, quindi, tre distinti comitati nazionali per l'ideazione e l'attuazione delle manifestazioni celebrative e si rimette a un successivo decreto ministeriale la nomina dei membri di ciascun comitato nazionale, che sarà composto da un massimo di quindici componenti. I membri dovranno essere esperti di chiara fama del mondo accademico e rappresentanti di soggetti pubblici e privati che, per competenza e ambito territoriale o istituzionale, siano particolarmente coinvolti nella celebrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vignali. Ne ha facoltà.
RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Noi di Alternativa Popolare voteremo a favore e lo faremo convintamente, perché, come diceva un grandissimo pensatore del Novecento: in un mondo senza bellezza - anche se gli uomini non riescono a fare a meno di questa parola e l'hanno continuamente sulle labbra, equivocandone il senso -, in un mondo che forse non ne è privo, ma che non è più in grado di vederla, di fare i conti con essa, anche il bene ha perduto la sua forza di attrazione e l'uomo resta perplesso di fronte a esso e si chiede perché non deve, piuttosto, preferire il male. Noi dobbiamo valorizzare la bellezza, la nostra cultura e farla vedere a tutti, indicarla e sostenerla. È il patrimonio più grande che abbiamo, non ne abbiamo un altro così e lo è da tutti i punti di vista, dal punto di vista umano, sociale e anche economico. Anche il nostro di cui ci riempiamo la bocca nasce come frutto sul ramo della nostra tradizione culturale, artistica e musicale. Chi dice che con la cultura non si mangia, sbaglia, è con l'ignoranza che non si mangia, non certamente con la cultura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Nicchi. Ne ha facoltà.
MARISA NICCHI. Grazie, Presidente. La proposta di legge che approviamo è finalizzata a garantire le celebrazioni previste in occasione di tre importanti ricorrenze con il dovuto risalto nazionale e internazionale: si parla di Dante, Leonardo e Raffaello. La proposta prevede delle misure specifiche rispetto a quanto già previsto dalla normativa vigente, che è volta a valorizzare la cultura italiana, perché queste misure sono necessarie per rendere possibile nel migliore modo la realizzazione delle tre prestigiose celebrazioni. È un'occasione importante da cui emerge un tema politico dirimente - anche qui non c'è scampo -: la questione del finanziamento delle politiche per la cultura nel nostro Paese, il tema della scarsità delle risorse destinate alla cultura, che è un tema strutturale e che si aggrava nella sua criticità dinnanzi ad occasioni così significative.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palmieri. Ne ha facoltà.
ANTONIO PALMIERI. Grazie, gentile Presidente, Ministro Franceschini, Forza Italia voterà convintamente a favore di questo provvedimento. Lo facciamo perché ci sono due modi di intendere la memoria: uno che ha a che fare con il passato, uno che ha a che fare con il presente; una memoria che è un luogo polveroso di cose antiche che non riguardano la vita di oggi, la vita attuale della persona e di un popolo, e una memoria che, invece, ha radici nel presente perché riguarda una cosa che è viva e che riguarda me e lei e tutti noi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Marzana. Ne ha facoltà.
MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Colleghi, Ministro Franceschini, esattamente vent'anni fa, con la legge n. 420 del 1997, è stata istituita, presso il MiBACT, una consulta con il compito di deliberare, sulla base di una dettagliata relazione con gli obiettivi, gli studiosi coinvolti, il programma e la previsione di spesa, in merito alla costituzione e all'organizzazione dei comitati nazionali per le celebrazioni, nonché per l'ammissione al contributo finanziario e la relativa entità. Quindi, il tema trattato dal disegno di legge in esame è già ben regolamentato. Eppure il Governo vuole istituire, in deroga alle normali norme in materia, tre comitati, adducendo come giustificazione la necessità di procedere con tempi più bravi e procedure più snelle per la loro istituzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dario Parrini. Ne ha facoltà.
DARIO PARRINI. Grazie, Presidente. A me sembra che siamo di fronte a un provvedimento molto importante, che il Governo e il Ministro Franceschini hanno impostato correttamente sul piano del metodo. È un provvedimento che si riferisce agli anniversari che riguardano tre figure - Leonardo, Raffaello, Dante -, che rappresentano dei tesori inestimabili del nostro patrimonio culturale; personalità che hanno raggiunto, nei loro campi di azione, risultati ineguagliati, personalità che rappresentano, non soltanto per noi che siamo nati e viviamo nei luoghi in cui loro nacquero, vissero e operarono, ma per tutti i cittadini europei, un motivo di fierezza, di orgoglio. Sono personalità che sono dotate di una risonanza internazionale, di una notorietà e che hanno una capacità di suscitare ammirazione in tutto il mondo che veramente ha pochi eguali. Io credo che, di fronte a figure così straordinarie, sia stato corretto, nonostante quello che si è detto anche in qualche intervento, prevedere un'iniziativa legislativa non ordinaria, prevedere un disegno di legge che è caratterizzato innanzitutto dalla tempestività, perché si propone di programmare, fin da ora, iniziative che riguarderanno un triennio, dato che gli anniversari cadranno nel 2019, nel 2020 e nel 2021.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale. Prego i colleghi di prendere posto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge n. 3785-A/R: Modifica all'articolo 59 del codice penale in materia di legittima difesa; e delle abbinate proposte di legge nn. 2892-3380-3384-3419-3424-3427-3434-3774-3777.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico della proposta di legge, nel testo della Commissione, e delle proposte emendative ad esso presentate .
DAVID ERMINI, . Presidente, le chiedo scusa, non so dove sono collocati quelli della Commissione. Me li chiama lei?
PRESIDENTE. Sì, glieli chiamo io.
DAVID ERMINI, . Presidente, sugli identici emendamenti 1.2 Andrea Maestri e 1.3 Rostan, invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni? Non ce li ha? È il fascicolo ordinario. Sono soppressivi. È il fascicolo normale, sono gli identici emendamenti 1.2 Andrea Maestri e 1.3 Rostan. Adesso arriva un fascicolo da un assistente. Ce lo dovrebbe avere, per la verità. È il fascicolo n. 2 degli emendamenti.
NICOLA MOLTENI, . Presidente, sugli identici emendamenti 1.2 Andrea Maestri e 1.3 Rostan, parere favorevole.
PRESIDENTE. No, aspetti, glieli chiamo io, onorevole Molteni. Chiedo prima all'onorevole Ermini e, poi, a lei, perché ci sono diversi ritiri, che ho letto. Siamo a pagina 4, emendamento 1.4 Gelmini. Ermini?
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro o parere contrario. Però, questo è uno di quegli emendamenti i cui principi sono stati ripresi nell'emendamento della Commissione. Quindi, tecnicamente, è un invito al ritiro, poi spiegherò meglio quando parlerò del parere favorevole sull'emendamento della Commissione.
PRESIDENTE. Va bene. Onorevole Molteni, emendamento 1.4 Gelmini?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.8 Gregorio Fontana: onorevole Ermini?
DAVID ERMINI, . Stesso ragionamento fatto per l'emendamento 1.4.
PRESIDENTE. Mi dia solo il parere, onorevole Ermini.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro.
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.9 Daniele Farina, onorevole Ermini?
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro o parere contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. A pagina 6, emendamento 1.80 La Russa.
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.11 Molteni, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.14 Sisto, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.12 Molteni, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.15 Longo, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.16 Ferraresi, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Emendamento 1.21 Sisto, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.20 Sisto, a pagina 11, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.71 Ferraresi, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.70 Ferraresi, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Adesso che si è aggiunto anche l'onorevole La Russa: onorevole La Russa, se vuole aggiungersi in corsa, esprimendo i pareri, siamo a pagina 12 del fascicolo, all'emendamento 1.70 Ferraresi; poi, semmai, recuperiamo i precedenti. Se il collega Capodicasa si toglie un attimo, perché è esattamente davanti ad uno dei relatori. Ripeto: siamo a pagina 12, emendamento 1.70 Ferraresi, e hanno già espresso il parere sia l'onorevole Ermini sia l'onorevole Molteni. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Per i pareri espressi fino adesso, i miei sono conformi a quello dell'altro relatore di minoranza.
PRESIDENTE. Sta bene. Quindi, anche sull'emendamento 1.70 Ferraresi il parere è contrario?
PRESIDENTE. Onorevole Molteni, mi scusi, io ho segnato una cosa diversa dagli uffici: sull'emendamento 1.70 Ferraresi, quale parere ha espresso?
NICOLA MOLTENI, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Si rimette all'Aula, allora scusi, ho sbagliato a segnare. Emendamento 1.201 della Commissione, onorevole Ermini?
DAVID ERMINI, . La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.201. Devo esprimere solo il parere o posso anche spiegare?
PRESIDENTE. Può spiegare rapidamente.
DAVID ERMINI, . Questo emendamento, presentato dalla Commissione, recupera tuttavia i principi di alcuni emendamenti come l'1.100 Marotta, l'1.76 Vazio, l'1.4 Gelmini e l'1.8 Gregorio Fontana, i cui principi sono stati presi per poi inserirli nell'emendamento 1.201 di cui la Commissione raccomanda l'approvazione.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Siamo ora a pagina 14 del fascicolo. Emendamento 1.74 Ferraresi.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
NICOLA MOLTENI, . Quale emendamento, Presidente, scusi?
PRESIDENTE. A pagina 14, emendamento 1.74 Ferraresi.
NICOLA MOLTENI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Emendamento 1.73 Ferraresi.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.10 Gelmini.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.24 Sisto.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
NICOLA MOLTENI, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Emendamento 1.22 Mazziotti Di Celso.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.31 Molteni.
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Identici emendamenti 1.32 Molteni e 1.34 Santelli, relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.81 La Russa?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.48 Librandi?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
NICOLA MOLTENI, . Mi rimetto all'Aula.
IGNAZIO LA RUSSA, . Mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Emendamento 1.200 della Commissione. Relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.200 e su questo vorrei segnalare… non hanno il testo…
PRESIDENTE. Sono in distribuzione. Se gli assistenti parlamentari possono fare avere gli emendamenti della Commissione in distribuzione…
IGNAZIO LA RUSSA, . Può leggerlo, Presidente?
PRESIDENTE. Adesso lo leggo, ma è meglio che lo leggiate da soli. Ecco, ora ve lo hanno portato.
DAVID ERMINI, . La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.200, formulato anche accogliendo l'osservazione che ci è giunta dalla I Commissione affari costituzionali in cui si specificano gli elementi del grave turbamento psichico, cioè su che cosa il giudice dovrà andare a valutare il grave turbamento.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Presidente, se mi lascia fare solo una considerazione…
PRESIDENTE. Sì, prego. Può farla.
NICOLA MOLTENI,. Perché non è che noi siamo impreparati sugli emendamenti: poiché il testo è stato completamente stravolto un'ora fa e a noi è stata data l'opportunità di vedere gli emendamenti presentati nel Comitato del nove poco tempo fa, stiamo ovviamente elaborando considerazioni di natura giuridica e di natura politica, perché il testo è stato completamente stravolto.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Per le stesse ragioni, al fine di poter meglio verificare le modifiche apportate, allo stato mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Emendamento 1.75 Molteni, onorevole Ermini?
DAVID ERMINI, . Esprimo parere contrario.
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole la Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.02 Gelmini, a pagina 22.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo 1.06 Molteni, a pagina 24. Relatore Ermini?
DAVID ERMINI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo 1.070 Verini?
DAVID ERMINI, . La Commissione esprime parere favorevole, ma chiedo l'accantonamento perché stiamo perfezionando la copertura ed entro poco tempo potrò esprimere il parere.
PRESIDENTE. Sta bene. L'articolo aggiuntivo 1.070 Verini viene accantonato. Se gli onorevoli Molteni e La Russa vogliono esprimere il parere, possono farlo anche ora.
NICOLA MOLTENI, . Presidente, esprimo parere favorevole. Ovviamente, vogliamo vedere come l'articolo aggiuntivo verrà coperto. Mi stupisco di una cosa: io esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 1.070 perché accoglie un principio che è stato condiviso; mi sembra strano e illogico che su una proposta emendativa identica - esattamente identica - che abbiamo presentato noi, come Lega, precedentemente il relatore abbia espresso parere contrario. Vorrei capire qual è la logica che muove la mano del Governo, da un lato, e del relatore, dall'altro lato. Cerco di essere coerente ai miei principi e ai valori che vogliamo introdurre all'interno del provvedimento. Vorrei che la stessa linearità, trasparenza e correttezza venisse applicata anche da altri.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Io, che ho capito qual è il criterio, esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 1.070 Verini.
PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo 1.09 Ferraresi.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Ultima proposta emendativa, 1.07 Gelmini.
DAVID ERMINI, . Invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
GENNARO MIGLIORE,. Signora Presidente, preso atto del lavoro svolto in Commissione, diamo parere conforme a quello del relatore per la maggioranza, ivi compresi gli emendamenti della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 1.2 Andrea Maestri e 1.3 Rostan .
NICOLA MOLTENI. Chiedo di parlare sul complesso degli emendamenti.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni, abbiamo già espresso i pareri sugli emendamenti. Onorevole Molteni, intervenga sugli emendamenti, perché siamo in questa fase…
NICOLA MOLTENI. Una cortesia, Presidente. Noi abbiamo fatto su questo tema la discussione sulle linee generali esattamente un anno fa, ed è da un anno che questo provvedimento - credo leggermente importante, rispetto a quello che sta accadendo nel Paese - è stato insabbiato in Commissione giustizia. Infatti, se lei ricorderà - io mi ricordo benissimo -, un voto di quest'Aula ha deciso che non c'era la volontà politica di discutere di legittima difesa, e si è deciso, col voto della maggioranza, del Partito Democratico, e con l'avallo del Governo, di rimandare il provvedimento sulla legittima difesa in Commissione. In Commissione è rimasto sepolto per oltre un anno. Credo che sia quantomeno auspicabile, da parte sua, che si riprenda il dibattito esattamente laddove un anno fa lo si è lasciato.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni, mi scusi…
NICOLA MOLTENI. Presidente, non ricominciamo perché su questo tema oggi sarà una giornata estremamente calda e probabilmente polemica.
PRESIDENTE. Grazie di questo intervento…
NICOLA MOLTENI. Dateci la possibilità di poter intervenire, Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Molteni, mettiamoci d'accordo subito. La Presidenza ha letto, qualche decina di minuti fa, la seguente frase: se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori…
NICOLA MOLTENI. Ma c'era casino in aula! Tutti si sono mossi! Cortesemente, Presidente….
PRESIDENTE. Ma non stiamo scherzando, davvero… Onorevole Molteni, “se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1 segnalati per la votazione”, questa è stata la frase che la Presidenza…
NICOLA MOLTENI. Presidente, non c'era neanche il Governo!
PRESIDENTE. Onorevole Molteni, non le consento di dire questo. Noi abbiamo iniziato l'esame di questo provvedimento quando è arrivato il sottosegretario Migliore. Per cui, avete il tempo che avete. La procedura non si modifica a seconda della discussione politica tra maggioranza e opposizione, la procedura è quella che conoscete, e ora la Presidenza consentirà tutte le discussioni che potrete fare nei tempi e nei modi che prevede il Regolamento.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, capisco che, a termini di Regolamento, la discussione sul complesso degli emendamenti la si compie prima di esprimere i pareri, però sono convinto che anche lei capisca che la situazione era estremamente confusa, non dovuta a scelte o al dell'opposizione o dai proponenti della legge, ma dovuta a Governo e maggioranza che, un'ora prima, stravolgono totalmente il testo, dal fatto che in Aula si accendono discussioni all'interno della stessa maggioranza, con una confusione che rende impossibile ai parlamentari ascoltare e sentire ciò che dice la Presidente, col Governo che arriva in ritardo, con una situazione paradossale nella quale il relatore - e mi ascolti, la prego, Presidente - esprime un parere favorevole anticipato su un emendamento che non ha ancora le coperture.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà, poi l'onorevole La Russa.
DANIELE FARINA. Presidente, inviterei i colleghi della Lega a usare la parola “opposizione” con maggior prudenza, nel senso che qui le opposizioni hanno un'idea assai diversa tra loro, e alcune opposizioni, tra cui quella rappresentata dall'onorevole Fedriga e dall'onorevole Molteni, hanno in realtà una posizione assai simile a quella della maggioranza nell'ultima formulazione, tant'è vero che questo primo emendamento è firmato dalle opposizioni, ma non è segnalato dai colleghi della Lega, che è un emendamento soppressivo in generale del provvedimento. Perché? Perché di questo provvedimento non se ne sente bisogno alcuno, non c'è nessuna necessità di modificare la legislazione sulla legittima difesa, già pessimamente riformata nel 2006. Anzi, se vi fosse la necessità, sarebbe una necessità totalmente contraria, cioè di tornare alle norme precedenti il 2006, che hanno per settant'anni egregiamente servito allo scopo.
PRESIDENTE. Onorevole Farina, mi scusi se la interrompo. Sta parlando sull'ordine dei lavori o sta facendo una dichiarazione…
DANIELE FARINA. Sull'emendamento.
PRESIDENTE. Va bene, grazie.
DANIELE FARINA. Io sto parlando sull'emendamento, su due emendamenti, in realtà, uno a prima firma Andrea Maestri e mia personale e l'altro a firma dei colleghi di Articolo 1, che sono identici. Dicevo, tornare alla formulazione del 2006, perché oggi siamo in grado di verificare i risultati di quella legislazione che avete introdotto col Governo Berlusconi, gli effetti che ha prodotto. Quando il collega Molteni dice che sarà una giornata calda, lo sarà su molti fronti, perché l'unico effetto di quella legislazione, con cui avete introdotto di fatto la legittima difesa domiciliare, cioè un'estensione maggiore, è stato quello, ad oggi, di triplicare il numero delle armi concesse per licenza presuntamente sportiva. E se andiamo a vedere i numeri, da quel 2006 ad oggi, sono più le donne, mogli e compagne, e i vicini di casa sparati ed uccisi con armi legalmente detenute che i fascicoli aperti presso le procure per legittima difesa! Ma questo ci porterà verso un altro argomento, cioè dei perché voi volete ogni volta un ampliamento della difesa legittima, dei confini di applicazione della difesa legittima. Infatti, per noi è abbastanza evidente - ormai ve l'abbiamo già detto nello scorso passaggio in Aula - che c'è un non detto, c'è un mercato dietro questa vicenda. Dietro quelle licenze c'è un mercato, ci sono interessi economici, e una localizzazione geografica di quegli interessi, perché i produttori di armi leggere stanno dalle vostre parti !
PRESIDENTE. Colleghi! Onorevole Invernizzi ! Lasciamo fare gli interventi.
DANIELE FARINA. E stiamo parlando di 150 milioni di euro l'anno! Voi parlate di sicurezza dei cittadini, ma coltivate un retropensiero, in realtà.
ROBERTO SIMONETTI. Ma vai a cagare!
PRESIDENTE. Onorevole Simonetti, la richiamo!
DANIELE FARINA. Per questo noi chiediamo che si torni alla legislazione precedente. Guardate chi ve lo viene a dire: viva il codice Rocco, non i pasticci che avete organizzato voi !
PRESIDENTE. Onorevole La Russa, pensavo che l'onorevole Farina volesse parlare sull'ordine dei lavori.
IGNAZIO LA RUSSA. Anche io.
PRESIDENTE. L'aveva chiesto prima di lei e ho dato la parola all'onorevole Farina. Comunque, lei ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Prego, ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Invece ha parlato contro i produttori di armi che non hanno niente a che vedere con questa legge, dove non abbiamo, mai, minimamente, inserito nessun emendamento che faciliti il possesso di armi, caro collega; quindi, non dire cose che non stanno né in cielo né in terra, perché questa è un'Aula seria, non un luogo dove si dicono sciocchezze.
PRESIDENTE. Allora, onorevole La Russa., l'onorevole Sannicandro ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà, poi cerchiamo di chiudere questa fase. Prego.
ARCANGELO SANNICANDRO. Sarò brevissimo. Io credo che i colleghi della Lega abbiano ragione, perché il modo frenetico con cui siamo arrivati in Aula esige proprio che ci siano almeno dieci minuti per riflettere. Faccio presente che fino a ieri sera dovevamo discutere della modifica dell'articolo 59 del codice penale, stamattina dovremo discutere della modifica dell'articolo 52 del codice penale, tutt'altra cosa, tanto per capirci, e questo esige un minimo di riflessione. Io sto cercando di mettere ordine nella lettura dei vari articoli del codice penale, perché, altrimenti, non ci si raccapezza più.
DAVID ERMINI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVID ERMINI, . Signora Presidente, non c'è nessun problema se le opposizioni vogliono dei minuti per guardate gli atti.
NICOLA MOLTENI. Chiedo di parlare.
NICOLA MOLTENI. Sulla proposta.
PRESIDENTE. Però lei ha già parlato su questo, sull'ordine dei lavori. Io farei una proposta, onorevole Molteni, così, poi, semmai… naturalmente i colleghi hanno tutti chiaro che noi non possiamo riaprire la discussione sul complesso degli emendamenti, però mi pare saggia la proposta avanzata dall'onorevole La Russa e sostenuta da diverse parti. Quindi, la Presidenza proporrebbe di fare una sospensione fino alle ore 12, il tempo per i gruppi di confrontarsi liberamente e poi riprendere i lavori con l'esame degli emendamenti, avendo ascoltato anche l'opinione, peraltro, di uno dei relatori e degli altri. Quindi, la seduta, se nessuno ha obiezioni…
NICOLA MOLTENI. Scusi, Presidente, io credo che abbiamo atteso due anni questo tipo di dibattito.
PRESIDENTE. No, non mi faccia un intervento di merito, però, mi scusi… La proposta della Presidenza è di sospendere…
NICOLA MOLTENI. Voglio dire semplicemente che noi non vogliamo sospendere, Presidente, noi vogliamo andare avanti, vogliamo discutere; evidentemente, ognuno si assumerà le proprie responsabilità, rispetto ai testi e agli emendamenti che sono stati presentati. Noi, Presidente, non accettiamo compromessi al ribasso su questa legge. Siamo stati i primi a presentare la nostra proposta di legge e su questa legge noi andiamo avanti senza compromessi e lo dico a quelle forze politiche che, probabilmente, hanno bisogno di qualche minuto di tempo per decidere se cambiare opinione rispetto alla legge presentata dal Partito Democratico che per noi rimane una legge truffa, Presidente!
PRESIDENTE. Allora, io chiedo ai colleghi se c'è qualcuno che formalizza la richiesta della sospensione.
IGNAZIO LA RUSSA. Il collega ha giustamente risottolineato il tempo perduto, io credo, però, e sono convinto che accederà a questa tesi, che mezz'ora, tre quarti d'ora, quanti sono, di interruzione possano accelerare il risultato che vogliamo conseguire; il risultato che vogliamo conseguire è di verificare se la modifica proposta dal Governo è esattamente o comunque si avvicina molto, molto (dalla Commissione, non dal Governo, credo che si sarà consultato col Governo il presidente della Commissione), per non dire che è identica, ad alcune proposte formulate dall'opposizione. Il riferimento alle ore notturne era contenuto, io non posso negarlo, in un mio emendamento. Per cui ripropongo, al fine proprio di accelerare il risultato positivo che mi auguro esca da questa occasione, la richiesta di sospensione fino all'orario che il Presidente riterrà più opportuno.
PRESIDENTE. Allora, se nessuno obietta, non faccio votare questa proposta, altrimenti uno a favore, uno contro e si fa la votazione. Onorevole Molteni? Se nessuno osta, allora… lei è contrario, perfetto. Non c'è nessuno che chiede di intervenire a favore. La metto in votazione.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione della proposta di legge…ci siamo tutti, vero? Siamo messi un po' disordinatamente, ma c'è sia il Governo che il Comitato dei nove. Riprendiamo il seguito della discussione della proposta di legge n. 3785-A/R: Modifica all'articolo 59 del codice penale in materia di legittima difesa e delle abbinate proposte di legge nn. 2892, 3380, 3384, 3419, 3424, 3427, 3434, 3774, 3777.
IGNAZIO LA RUSSA, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA, . Grazie, Presidente. La sospensione credo sia stata utile perché abbiamo potuto finalmente leggere in maniera convinta e compiuta... Parlo piano per consentire l'accesso in Aula...
PRESIDENTE. No, sono gli altri che dovrebbero parlare piano per consentire a lei di parlare, onorevole La Russa.
IGNAZIO LA RUSSA, . Forse ho usato un termine sbagliato, volevo dire parlo lentamente, quindi chiedo venia, l'errore è mio: parlo lentamente.
PRESIDENTE. Comunque i colleghi sono pregati di abbassare il tono della voce per farci sentire l'onorevole La Russa. Prego.
IGNAZIO LA RUSSA, . La mia voce grossomodo si sente. Ci è stato così consentito - e io la ringrazio per la sospensione - di esaminare in maniera approfondita la modifica apportata dalla maggioranza, dalla Commissione. Il dubbio che ci è sorto, Presidente, è se questa modifica, che indubbiamente va nella direzione che da due anni è stata proposta per prima dalla Lega, da Fratelli d'Italia e che, quindi, Forza Italia aveva segnalato, oppure si tratti semplicemente di una modifica insufficiente e formale.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa, mi scusi. Lei ha preso la parola sugli emendamenti soppressivi, però. Siccome, era uno degli emendamenti su cui non aveva fatto in tempo, considero il suo parere favorevole, come quello del relatore Molteni (1.2 Andrea Maestri e 1.3 Rostan). Poi, sul subemendamento di cui lei ha parlato dirò tra un attimo, ma intanto approfitto per sapere se il suo parere è favorevole.
IGNAZIO LA RUSSA, . Su che cosa, Presidente?
PRESIDENTE. Siamo in dichiarazione di voto sui primi due emendamenti, che sono soppressivi.
IGNAZIO LA RUSSA, . Favorevole.
PRESIDENTE. Va bene, grazie. Invece, quanto al subemendamento 0.1.201.1, a prima firma Nicola Molteni, segnalo a tutti quanti noi che su questa proposta emendativa deve ancora pronunciarsi il Comitato dei nove. Quindi, sarà in quella sede che poi il suo ragionamento politico avrà una risposta.
ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, le perplessità dei colleghi sono determinate dal fatto che in effetti questa proposta di legge, che era in quota opposizione, ha avuto un iter non lineare: è venuta in Aula e andata in Commissione e, comunque, la Lega Nord voleva modificare l'articolo 52 del codice penale, cioè l'articolo che parla della legittima difesa, ma il PD preferì intervenire soltanto sull'articolo 59 del codice penale, cioè quello relativo alle circostanze attenuanti e aggravanti nel caso di invocazione della legittima difesa. Oggi il PD ritorna sull'articolo 52, cioè legittima difesa in quanto tale, cercando di modificarne il contenuto. Quindi, sono evidenti le perplessità di chi non ha partecipato e anche di chi ha partecipato a questa gimkana.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sannicandro…
ARCANGELO SANNICANDRO. Continuiamo al prossimo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Presidente…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Palese.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, io le chiedo - e lo chiedo ovviamente alla Commissione - di poter riunire il Comitato dei nove per esprimere immediatamente i pareri sui subemendamenti. Le spiego il motivo: perché se passasse e trovasse parere favorevole il subemendamento 0.1.201.1 Molteni ovviamente si modificano le scelte di tutti i gruppi nella votazione delle proposte emendative, perché si cambia fortemente, formalmente e radicalmente l'emendamento della Commissione.
PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, su questa richiesta chiedo l'opinione della presidente Ferranti.
ROBERTO OCCHIUTO. Signora Presidente, intervengo perché la richiesta di sospensione mi sembra di assoluto buonsenso, anche in ragione del fatto che il Comitato dei nove comunque dovrà riunirsi per dare i pareri sugli emendamenti. Così come sostenuto dal collega Fedriga, poiché dal parere sul subemendamento 0.1.201.1 Molteni, firmato anche dagli altri gruppi di opposizione, dipende l'atteggiamento che terremo sul resto degli emendamenti, sarebbe più utile che questo lavoro, che comunque il Comitato dei nove deve fare e dovrà farlo durante la sospensione, potesse essere anticipato, al fine di dare a ciascuno di noi la possibilità di potersi esprimere sui singoli emendamenti, sapendo quella che è la natura del testo, perché, per noi, la natura del testo dipende dall'accoglimento o meno del subemendamento Molteni, Gelmini, La Russa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Grazie, Presidente, semplicemente per rappresentare che non tutti i gruppi sono interessati a questa sospensiva, in quanto il nostro giudizio sul provvedimento è negativo ora e non può che peggiorare in presenza di un parere, sia favorevole che contrario, sul subemendamento Molteni che viene citato. Quindi, noi non abbiamo nessun motivo di aderire a questa richiesta di riunione del Comitato dei nove.
PRESIDENTE. Grazie. A questo punto, sentirei il parere della presidente Ferranti. Prego, onorevole Ferranti.
DONATELLA FERRANTI, . Presidente, io mi rendo conto che, a parte il primo emendamento, che è soppressivo e, quindi, secondo me, si può votare, perché non è inficiato da nessuna valutazione che può riguardare il subemendamento, gli altri che vengono a seguire sono in qualche modo collegati anche all'emendamento della Commissione cui si riferisce il subemendamento. Quindi, io credo che possiamo riunire il Comitato dei nove subito dopo la votazione di questi emendamenti, che sono i soppressivi.
PRESIDENTE. Va bene. Mi sembra, questa, una proposta ragionevole.
ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Palese, sul merito degli emendamenti o sull'ordine dei lavori anche lei? Perché lei era iscritto sul merito…
ROCCO PALESE. Grazie. A onor del vero, avevo chiesto di parlare molto tempo fa, ma per esprimere condivisione per le motivazioni dell'onorevole La Russa e per dichiarare la sottoscrizione, a nome anche della componente che rappresento, del subemendamento presentato, a prima firma Molteni. Grazie.
PRESIDENTE. Allora, riepilogo.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Sisto, nel merito o sull'ordine dei lavori di nuovo? Sul merito... Allora, io sarei per questa procedura: concludiamo le dichiarazioni di voto e il voto sugli emendamenti soppressivi 1.2 Andrea Maestri e 1.3 Rostan, quindi darei la parola all'onorevole Sisto nel merito e poi sospendiamo la seduta. Se siamo tutti dell'opinione, do la parola all'onorevole Sisto per dichiarazione di voto sugli emendamenti soppressivi. L'onorevole Sisto si è cancellato. Quindi, se non ci sono altri che chiedono di intervenire, passiamo ai voti.
IGNAZIO LA RUSSA. Perché la votazione segreta?
PRESIDENTE. Perché è stato chiesto da due gruppi, Sinistra Italiana e Articolo 1-MDP. Avevo letto anche questo...
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro per lo sport, la Ministra per i rapporti con il Parlamento, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro per gli affari regionali.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Capezzone n. 3-02989.
DANIELE CAPEZZONE. Signor Presidente, signor Ministro, non è in causa, in questo caso, una questione di appartenenza politica, né di maggioranza o di opposizione, né una grande questione ideologica, e nemmeno la visione in quest'Aula, fatalmente diversa, di come affrontare il tema dell'immigrazione, ma è una questione precisa e specifica su cui la buona politica, Governo e opposizione, possono lavorare per risolvere un problema, non solo per il basket, ma per lo sport dilettantistico in generale.
PRESIDENTE. Il Ministro per lo sport, onorevole Luca Lotti, ha facoltà di rispondere. Ha tre minuti.
LUCA LOTTI,. Grazie, Presidente. Fortunatamente, onorevole Capezzone, nello sport spesso non c'è una questione politica e questo mi fa piacere, anche nel modo nel quale lei ha illustrato l'interrogazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Capezzone ha facoltà di replicare.
DANIELE CAPEZZONE. Grazie, signor Ministro, anche per il dettaglio sul secondo aspetto dell'interrogazione, ma quello più importante è il primo. Prendo atto della sua apertura, che considero positiva, le chiedo, però, a questo punto, di provare a lavorare insieme. Siamo alla fine della legislatura, ma, di tutta evidenza, non siamo dinanzi ad una riforma epocale: siamo dinanzi ad un piccolo, circoscritto intervento per risolvere i problemi.
PRESIDENTE. L'onorevole Vezzali ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-2990 per un minuto.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, come è già avvenuto per l'arte, la scuola e il cinema, ritiene possibile prevedere azioni che, attraverso forme di fiscalità agevolata, incoraggino aziende private a sostenere realtà sportive medio-piccole o valutare un intervento che ammetta anche le società sportive dilettantistiche tra i destinatari del 5 per mille?
PRESIDENTE. Il Ministro per lo sport, Luca Lotti, ha facoltà di rispondere.
LUCA LOTTI,. Grazie, Presidente. La questione posta dall'onorevole Vezzali concerne, in particolare, il sostegno pubblico allo sport dilettantistico, anche attraverso la previsione di forme di fiscalità agevolata, e anche di questo ne abbiamo varie volte discusso in Commissione.
PRESIDENTE. L'onorevole Vezzali ha facoltà di replicare, per due minuti.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Signor Ministro, auspico di poter contare sui buoni propositi da lei espressi e sulle misure che devono essere valutate in termini di fattibilità e di sostenibilità dei costi. Per le intenzioni da lei espresse mi reputo parzialmente soddisfatta; mi riterrò soddisfatta quando le misure saranno concretizzate.
PRESIDENTE. L'onorevole Catanoso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02991 per un minuto.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, mi spiace che sia proprio ella, oggi, qui a rispondere a questa interrogazione, perché i problemi che sono legati alla realizzazione del G7 a Taormina sono in gran parte dovuti al precedente Governo, al quale, ovviamente, dal punto di vista politico la maggioranza fa riferimento, ma che avrebbe le colpe dirette di questa presenza a Taormina dei problemi odierni.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. …proprio oggi - sì, Presidente, concludo subito - hanno avuto luogo per le vie Taormina, completamente bloccate con le esigenze del turismo davvero messe da parte.
PRESIDENTE. La Ministra per i Rapporti con il Parlamento, senatrice Anna Finocchiaro, ha facoltà di rispondere.
ANNA FINOCCHIARO,. Grazie, Presidente. In primo luogo, segnalo che gli interventi necessari allo svolgimento del vertice saranno ultimati in tempo utile per l'evento, senza peraltro ricorrere a deroghe e alle procedure previste dal Codice degli appalti.
PRESIDENTE. L'onorevole Catanoso ha facoltà di replicare.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Grazie, Presidente. Dovrebbe tranquillizzarmi la buona volontà del Ministro Finocchiaro nel descrivere i lavori ma quando ella dice “in corso di aggiudicazione”, signor Ministro, e oggi siamo al 3 maggio devo per forza preoccuparmi. Ripeto che siamo al 3 maggio a poco più di 20 giorni dal G7 e non sono state ancora aggiudicati tutti i lavori, alcuni dei quali sono iniziati dicevo il 3 e il 4 dello scorso mese di aprile. Quanti ne salteranno? Quali saranno quelli che saranno finiti dopo? Per esempio nel centro congressi che lei ha ricordato, so che per il G7 saranno consegnati con un'agibilità provvisoria ma avranno un'agibilità definitiva soltanto nel novembre 2017. Questo dati sono già stati dichiarati e, quindi, pubblici: è assolutamente un fuor d'opera se immaginiamo che queste spese, questi stanziamenti dello Stato sono stati fatti proprio affinché si potesse svolgere il G7 a Taormina. Lasciamo perdere poi quelli che sono i disagi e i problemi che la cittadinanza ha dovuto subire, tenuto conto che l'inizio dei lavori è assolutamente vicino alla data e quindi la necessità di lavorare 24 ore su 24. Mi fermo un attimo soltanto a ringraziare i vigili del fuoco e i militari, nello specifico l'Aeronautica militare, che stanno facendo di tutto. È assurdo immaginare che non si sia pensato a procedere alla completa ristrutturazione di un'autostrada che ha bisogno della messa in sicurezza, non certo della segnaletica orizzontale e verticale, con un CAS che non funziona e che ancora ha senso di marcia unico alternato. Concludendo, il Governo dovrebbe almeno riuscire a farsi dare quei ridicoli 35.000 euro che il Governo Crocetta, il Governo di centrosinistra della regione, oggi ha immaginato di dedicare al G7 - solo 35.000 euro - dei quali ancora non ci sono tracce.
PRESIDENTE. L'onorevole Marcon ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02992 .
GIULIO MARCON. Signor Presidente, signora Ministra, come sappiamo in queste settimane le ONG impegnate a salvare vite umane nel Mediterraneo sono state calunniate e volgarmente attaccate sulla base di illazioni e talvolta di autentiche bugie. Anche il Ministro degli esteri Alfano ha sposato vergognosamente questi attacchi.
PRESIDENTE. La Ministra per i Rapporti col Parlamento, senatrice Anna Finocchiaro, ha facoltà di rispondere.
ANNA FINOCCHIARO,. Signor Presidente, onorevoli deputati, rispondo a questa interrogazione e anche alla successiva sulla base degli elementi forniti dal Ministro dell'interno che è impossibilitato a partecipare a questa seduta. Il tema sollevato dagli onorevoli interroganti è stato trattato solo pochi giorni fa in questa stessa Aula dello stesso Ministro. Nell'occasione il Ministro Minniti ha ribadito tra l'altro come l'obiettivo sia di fermare i flussi e sconfiggere i trafficanti di esseri umani che con cinismo sempre più agghiacciante non tengono in alcun conto il rispetto della vita umana. Nello scenario complesso nel quale si svolge l'attività di Sophia, di Frontex, della nostra Guardia costiera e delle ONG appare evidente che le attività di ricerca e soccorso non possono prescindere dal rispetto del principio fondamentale della salvaguardia della vita umana. In questo quadro è stato ricordato e mi sento di confermarlo che, rispetto ai temi che in questi giorni stanno catalizzando l'attenzione mediatica anche con riferimento alle attività delle ONG, occorre evitare generalizzazioni e giudizi affrettati attenendoci ad una rigorosa valutazione degli atti. Com'è noto sono ancora in corso indagini da parte della procura della Repubblica di Catania ma anche in sede parlamentare sia il Comitato Schengen sia la Commissione difesa del Senato stanno svolgendo attività conoscitive sul ruolo delle organizzazioni non governative e sui flussi migratori attraverso una serie di audizioni rivolte anche ad esponenti di ONG. Assicuro che il Governo seguirà lo sviluppo di tali attività anche avvalendosi dei propri canali di scambio informativo con le istituzioni europee e in stretto rapporto con il lavoro del Parlamento.
PRESIDENTE. L'onorevole Fratoianni, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
NICOLA FRATOIANNI. Grazie, Presidente. Signora Ministra, per la verità siamo parzialmente soddisfatti di questa risposta. Abbiamo in questi giorni apprezzato le parole che da parte di molti esponenti del Governo - eccezion fatta, come è stato ricordato dal collega Marcon, per il Ministro degli esteri Alfano - sono state rivolte alle ONG e per lo sforzo di impedire che una imponente campagna di delegittimazione prendesse piede nel dibattito pubblico e nella coscienza del Paese. Tuttavia gli elementi di insoddisfazione restano tutti di fronte a una risposta che ancora una volta sembra non fare i conti fino in fondo con la situazione con la quale ci stiamo confrontando, una situazione nella quale le ONG - Marcon lo ha ricordato - svolgono un ruolo di supplenza. Le ONG sono lì, sono nel Mar Mediterraneo perché lì non c'è l'Europa, perché lì non c'è più una missione come quella che pure il Governo italiano aveva messo in piedi, che è stata inopinatamente sospesa e cancellata. Sono lì perché in quel braccio di mare continuano ogni giorno a perdere la vita troppe persone disperate, in fuga dalla guerra e dalla persecuzione, perché lì ancora una volta quel mare si sta trasformando in un gigantesco cimitero a cielo aperto. Di fronte alle scelte inaccettabili di un'Europa che tratta il tema delle frontiere, della fuga, della disperazione come un tema su cui organizzare politiche di difesa e di respingimento, di fronte a un grande fenomeno come quello delle migrazioni davanti al quale porsi il problema della chiusura dei flussi rischia di essere miope, di fronte a una condizione come quella che da troppi anni continuiamo a vedere dinanzi a noi, vorremmo che il nostro Governo, le nostre istituzioni prendessero atto di questo quadro e mettessero rapidamente in campo strumenti o per sostituire quel lavoro di supplenza o per sostenerlo fino in fondo con mezzi adeguati
PRESIDENTE. L'onorevole Totaro ha facoltà di illustrare l'interrogazione Marcon ed altri n. 3-02993 di cui è cofirmatario, per un minuto.
ACHILLE TOTARO. Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, noi abbiamo presentato la presente interrogazione perché negli ultimi tre anni sono sbarcate in Italia circa 500.000 persone. È un flusso, ormai, senza fine. Tra l'altro, i dati che porta il Ministero dell'interno, portati in Commissione e qui in Aula, ci dicono che il 95 per cento degli sbarcati non ha, poi, lo status di profugo, quindi, non proviene da situazioni di guerra o similari e, quindi, logicamente noi chiediamo cosa sta facendo il Governo per cercare di porre un argine al flusso continuo di persone che vengono da altri continenti nella nostra Europa e, specialmente, nella nostra Italia. Tra l'altro, stamattina, in Commissione, proprio il capo della procura della Repubblica di Catania ha fatto alcune dichiarazioni sulle vicende riguardanti le ONG; noi chiediamo al Governo quali iniziative serie intenda prendere, da qui in avanti, per cercare, quanto meno, di normare o fermare questo flusso che continua senza sosta.
PRESIDENTE. La Ministra per i rapporti con il Parlamento, senatrice Finocchiaro, ha facoltà di rispondere.
ANNA FINOCCHIARO,. Signor Presidente, onorevoli deputati, come il Ministro dell'interno ha avuto modo di rappresentare in vari interventi nelle Aule parlamentari, da ultimo, la settimana scorsa, il Governo, di fronte alla complessità e strutturalità del fenomeno migratorio, sta portando avanti una linea netta: coniugare le istanze derivanti dal diritto internazionale, dalla normativa europea e dalla Costituzione, che prescrivono di offrire accoglienza a chi ha titolo alla protezione internazionale o umanitaria, con le istanze della comunità nazionale, che vive la pressione migratoria come fattore di insicurezza. La strada intrapresa, l'unica davvero percorribile, è quella di investire sulle politiche di integrazione e inclusione, preservando, nel contempo, le legittime aspettative di sicurezza dei cittadini.
PRESIDENTE. L'onorevole Totaro ha facoltà di replicare, per due minuti.
ACHILLE TOTARO. Ministro Finocchiaro, mi dispiace, ma noi siamo completamente insoddisfatti della sua risposta, perché riteniamo che non si debbano dire le solite cose scontate, in quest'Aula e fuori da quest'Aula, sui temi dell'immigrazione, perché la situazione è talmente grave che le chiacchiere servono a poco.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
ACHILLE TOTARO. Quindi, noi vi chiediamo un intervento serio in questa direzione, perché oggi il magistrato, il procuratore di Catania ha detto delle cose gravissime al Senato e lei lo sa Ministro. Ha detto delle cose gravissime in cui alcune ONG sopravanzano addirittura in mare le nostre navi militari e la Guardia costiera. Questo è gravissimo e noi lo denunciamo con forza.
PRESIDENTE. Paolo Nicolò Romano ha facoltà di illustrare l'interrogazione Crippa ed altri n. 3-02994 di cui è cofirmatario, per un minuto.
PAOLO NICOLO' ROMANO. Presidente, signori Ministri, inizio facendovi i complimenti per l'abilità che avete avuto nel far ricadere sui dipendenti la responsabilità del commissariamento di Alitalia, siete veramente molto bravi, non tutti ne sarebbero stati capaci.
PRESIDENTE. La ringrazio anche per il rispetto dei tempi.
CARLO CALENDA,. Grazie mille; come sapete, ieri abbiamo posto in amministrazione straordinaria Alitalia, l'abbiamo dotata di un prestito ponte di 600 milioni di euro per evitare di lasciare a terra aerei dalla mattina alla sera, il che avrebbe provocato un danno molto più significativo dell'ammontare del prestito ponte, che è stato concesso, peraltro, a tassi di mercato e che serve a finanziare una procedura che ha una durata di sei mesi. Ora, per quello che attiene al quesito puntuale, lo ricordava già l'onorevole, mi sono più volte espresso sulla responsabilità del operativo di Alitalia e non vi è dubbio che l'idea di gestire da Abu Dhabi la compagnia sia stato un gravissimo errore. Ovviamente, allo stesso tempo, va riconosciuto agli investitori di aver messo dei soldi, di averci creduto e di essere stati, anche, pronti a metterne degli altri. Ora, per quanto riguarda la responsabilità degli amministratori, l'amministrazione straordinaria prevede, in materia di responsabilità degli amministratori, l'applicazione delle medesime norme dettate dall'ordinamento per il fallimento. I commissari appena nominati adotteranno, dunque, doverosamente, ogni iniziativa eventualmente necessaria, anche con riferimento allo specifico tema della responsabilità degli organi sociali. Si aggiunge che la normativa sull'amministrazione straordinaria dispone una particolare forma di accessibilità da parte di ogni interessato alle informazioni sulle cause dell'insolvenza, essendo previsto che, nel termine di sei mesi dall'apertura della procedura, i commissari straordinari presentino al giudice delegato una relazione contenente la descrizione particolareggiata delle cause di insolvenza e che l'estratto di tale relazione sia reso pubblico.
PRESIDENTE. L'onorevole Davide Crippa ha facoltà, per due minuti, di replicare.
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Vorremmo segnalare due questioni: innanzitutto, la risposta, Ministro, ci lascia perplessi su quella che è la volontà del Governo di andare a mettere, nero su bianco, chi sono i responsabili di questa situazione. Perché? Perché semplicemente mi sembra che il rispetto degli investitori, di chi ha messo i soldi, sia palesemente in contrasto col fatto che hanno messo, più o meno, una cifra come quella di un acquisto di un Boeing e hanno portato a casa cinque a Londra, per un volume complessivo di 70 milioni che, in realtà, è stato pagato il 30 per cento del prezzo di mercato e, quindi, dal punto di vista economico sono già rientrati (gli unici a rientrare da un punto di vista economico).
DAVIDE CRIPPA. …ma probabilmente non erano legate ai soliti rapporti bancari che vi contraddistinguono .
PRESIDENTE. L'onorevole Tancredi ha facoltà, per un minuto, di illustrare la sua interrogazione n. 3-02995 .
PAOLO TANCREDI. Grazie, Presidente. Ministro, la tematica di questa interrogazione è stata più volte oggetto anche di suoi interventi pubblici. Noi vogliamo sottolineare il dato che il nostro Paese è il quarto per il costo dell'energia a carico delle famiglie, ed è il primo per costo di energia per le imprese in Europa. Siamo convinti che l'inefficienza e il costo dell'approvvigionamento energetico siano fattori fondamentali nel negativo sulla crescita che abbiamo rispetto al resto del mondo e all'Europa soprattutto: noi caliamo di più di PIL quando c'è crisi e cresciamo di meno quando si sale. Questo viene attribuito dalle opposizioni di turno ai Governi di turno, ma noi siamo convinti che ci siano dei fattori endemici e questo è sicuramente uno di quelli più importanti.
PAOLO TANCREDI. Per questo vorremmo sapere quali sono le idee del Governo su una nuova strategia energetica.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha facoltà di rispondere.
CARLO CALENDA,. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, la strategia energetica nazionale avrà come obiettivo anche quello di fare un sulla competitività del Paese dal punto di vista di prezzi dell'energia, dove permangono di prezzo sia per l'energia elettrica sia per il gas.
PRESIDENTE. L'onorevole Tancredi ha facoltà, per due minuti, di replicare.
PAOLO TANCREDI. La ringrazio, Presidente. Ci metterò anche meno, perché ci riteniamo soddisfatti della risposta del Ministro che ha affrontato, in maniera anche abbastanza chiara, tutti quelli che sono gli aspetti di una possibile strategia energetica.
PRESIDENTE. L'onorevole Montroni ha facoltà, per un minuto, di illustrare l'interrogazione Benamati ed altri n. 3-02996 di cui è cofirmatario.
DANIELE MONTRONI. Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, abbiamo presentato questa interrogazione perché negli ultimi anni si è registrato un allarmante aumento delle acquisizioni di imprese italiane dall'estero e un forte calo delle acquisizioni di imprese straniere da parte di azionisti italiani.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha facoltà di rispondere.
CARLO CALENDA,. Grazie Presidente, grazie onorevole. In premessa dirò che la battaglia per la difesa dell'italianità della proprietà delle aziende è una battaglia che non mi appassiona e credo che sia una battaglia perdente. Tre anni fa ho fatto misurare cosa è successo alle imprese nel comparto della moda acquisite da grandi stranieri, per cercare di capire come si erano comportate rispetto alle equivalenti italiane: hanno investito di più, hanno assunto di più, hanno avuto margini più elevati e sono rimaste in Italia, perché vengono per il non vengono per altre ragioni. Dunque, attrarre investimenti è positivo, le multinazionali contribuiscono per il 24 per cento alle spese di ricerca e sviluppo del settore privato, che noi consideriamo già insufficienti.
PRESIDENTE. L'onorevole Benamati ha facoltà di replicare.
GIANLUCA BENAMATI. Presidente, voglio rassicurare il Ministro che da parte nostra, come già è stato detto, non vi è alcun dubbio che gli investimenti e la capacità di attrarre investimenti esteri siano molto positivi e siano una forza per lo sviluppo del nostro Paese, e giustamente il Ministro faceva notare, perché questo è il nostro intendimento, che noi non siamo preoccupati di questi investimenti, ma siamo preoccupati degli interventi impropri, di quegli interventi che si verificano e possono verificarsi in settori cruciali o strategici della vita nazionale economica e industriale con effetti negativi o che distorcono, anche in modalità pesante, il libero mercato e la concorrenza nel Paese.
PRESIDENTE. L'onorevole Laforgia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02997 per un minuto.
FRANCESCO LAFORGIA. Grazie, Presidente, ringrazio il signor Ministro. È da diversi anni che parliamo in questo Paese della possibilità di introdurre la cosiddetta e del mancato prelievo fiscale nei confronti delle grandi multinazionali del . Alcuni studi stimano attorno ai 30 miliardi di euro l'erosione della base imponibile e dai 3 ai 4 miliardi di euro di soldi in meno nelle casse dello Stato italiano all'anno. Se guardiamo all'Europa, stiamo parlando di una cifra che viaggia tra i 50 e i 70 miliardi di tasse pagate in meno. Ecco, noi chiediamo al Governo se, io dico finalmente, si vuole assumere un'iniziativa che vada nella direzione dell'introduzione di una misura di questo genere e se si vuole aggredire in modo, io dico, efficace il tema della delocalizzazione fiscale, che priva il nostro Paese di risorse importanti.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha facoltà di rispondere.
CARLO CALENDA,. Grazie. In merito al quesito posto dall'onorevole Laforgia e altri, specifico che il tema della cosiddetta deve necessariamente essere inserito in un ambito di cambiamento di prospettiva almeno a livello europeo; ogni tentativo di risolvere la questione solo a livello nazionale, quindi esclusivamente a livello nazionale, rischia di dimostrarsi velleitario. È pacifica l'esistenza di un problema nella fiscalità internazionale, oggi incentrata esclusivamente sul luogo di produzione del reddito. Il mercato della clientela è ritenuto, quindi, di per sé irrilevante per la quantificazione delle tasse. Questa impostazione va ripensata per diverse ragioni. Gli Stati europei, in questa materia, sono diventati luogo di consumo, più che di produzione di reddito. La rapida espansione delle piattaforme digitali di vendita di prodotti e servizi rende ancora più rilevante, ai fini della tassazione, il luogo di consumo. La forte competizione fiscale, anche all'interno degli Stati membri dell'Unione, consente forme molto aggressive di, diciamo così, ottimizzazione fiscale.
PRESIDENTE. L'onorevole Laforgia ha facoltà di replicare per due minuti.
FRANCESCO LAFORGIA. Grazie, Presidente, ringrazio il signor Ministro. Noi comprendiamo l'argomentazione che dice che questa discussione deve essere affrontata in sede comunitaria. La mia impressione è che in questi anni si è utilizzata questa argomentazione come una sorta di paravento, dietro il quale nascondere l'incapacità di assumere un'iniziativa efficace, che va nella direzione dell'introduzione di uno strumento che può essere assimilabile a quello della se non addirittura alla mancanza di volontà di farlo. Dal 2014, dalla legge di stabilità come lei sa, signor Ministro, sono stati fatti dei tentativi: addirittura era stato approvato un emendamento, che poi è stato rinviato nella sua applicazione e poi addirittura abrogato.
PRESIDENTE. L'onorevole Busin ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02998 per un minuto.
FILIPPO BUSIN. Presidente, Ministro, da uno studio recentemente pubblicato da Unimpresa, e che riprende dei dati di Banca d'Italia, risulta che nel periodo che va dal febbraio 2016 al febbraio 2017 sia calato di 12 miliardi il credito elargito alle imprese da parte del sistema creditizio italiano, seguendo un negativo che ha registrato nel triennio che va dal 2013 al 2016 un calo di 30 miliardi: quindi c'è un'impennata, se vogliamo, in negativo di questo dato. Il calo riguarda soprattutto i prestiti a lungo periodo, cioè quelli che superano i 5 anni; e conoscendo come è strutturato il sistema delle imprese italiane e qual è il suo modo di approvvigionarsi, cioè fondamentalmente attraverso il sistema creditizio, è facile dedurre che a questo calo del credito segua un calo degli investimenti, che si aggiunge al calo registrato nel DEF del settore pubblico di altri 10 miliardi. Noi ci chiediamo se, nell'agenda del Governo, c'è in vista qualche iniziativa o qualche misura per incentivare lo sviluppo o aiutare in questo periodo difficile le piccole e medie imprese italiane, considerato che rappresentano la struttura portante della nostra economia.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha facoltà di rispondere.
CARLO CALENDA,. In realtà il tema è stato già al centro dell'ultima legge di bilancio, come forse ricorderete, e lo strumento principe per noi per operare in questo settore è il Fondo di garanzia. Il Fondo di garanzia è stato dotato di quasi 1 miliardo di euro: 1 miliardo di euro sono i soldi che noi riteniamo di perdere, con escussioni di garanzia; il che vuol dire che questi fondi riescono a garantire dai 22 ai 25 miliardi di euro di crediti. Sono per le PMI.
PRESIDENTE. L'onorevole Busin ha facoltà di replicare, per due minuti.
FILIPPO BUSIN. Tutte queste misure che sono state elencate dal Ministro sono apprezzabili, ovviamente; rimane la sensazione di fondo, che è oltretutto certificata da questi dati che ho elencato durante l'interrogazione, che rappresentano un quadro abbastanza ancora incagliato e una ripresa che non dà segnali incoraggianti per il futuro del nostro Paese.
PRESIDENTE. L'onorevole Menorello ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02999 per un minuto.
DOMENICO MENORELLO. Signor Presidente, alla scorsa vigilia della festa di San Marco il governatore Zaia ha indetto per il 22 ottobre il referendum sull'autonomia del Veneto, dichiarando: “Vogliamo essere come Trento e Bolzano, vogliamo il federalismo fiscale”. Il governatore Maroni annunciato un analogo e concomitante referendum per la Lombardia. “Per i sì sarà un plebiscito speculare a quello di 150 anni fa, perché avere una maggiore autonomia per noi veneti è semplicemente un tratto identitario”. Ciò significa che il 23 ottobre inizierà una procedura articolo 116 della Costituzione fra il Governo e queste regioni, verso intese per ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Ma che specificità è davvero possibile? Abbiamo tutti il dovere della chiarezza, per non illudere ancora una volta le genti del Nord. Vuole perciò il Governo chiarire subito quali nuove competenze, specie fiscali e di entrata, possa o voglia devolvere a Veneto e Lombardia?
PRESIDENTE. Il Ministro per gli Affari regionali, onorevole Enrico Costa, ha facoltà di rispondere.
ENRICO COSTA,. Presidente, in merito all'interrogazione dell'onorevole Menorello, concernente l'avvio della procedura per il riconoscimento di un'autonomia differenziata da parte delle regioni Lombardia e Veneto, con la programmazione di un referendum consultivo per il 22 ottobre, solo la regione Veneto - dobbiamo evidenziare - ha già provveduto ad indire il referendum, con decreto del presidente della regione del 24 aprile 2017. Faccio presente quanto segue. Già lo scorso anno, e precisamente il 17 marzo 2016, il presidente Zaia aveva chiesto formalmente di avviare il negoziato con il Governo, per il conseguimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Con nota del 16 maggio successivo, ho comunicato la disponibilità ad avviare la procedura di carattere concertativo, prevista dall'articolo 116 della Costituzione.
PRESIDENTE. L'onorevole Menorello ha facoltà di replicare, per due minuti.
DOMENICO MENORELLO. Ringrazio il Ministro per la chiarezza e soprattutto per avere ribadito che la porta è aperta. Speriamo, dunque, che qualcuno voglia varcare quella porta.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Amoddio, Borletti Dell'Acqua, Matteo Bragantini, Bueno, Buttiglione, Costa, Di Gioia, Fedriga, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Franceschini, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Guerra, La Russa, Locatelli, Marcon, Marotta, Mazziotti Di Celso, Migliore, Rampelli, Realacci, Rosato, Sanga e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione della proposta di legge n. 3785-A/R: “Modifica all'articolo 59 del codice penale in materia di legittima difesa” e delle abbinate proposte di legge nn. 2892, 3380, 3384, 3419, 3424, 3427, 3434, 3774, 3777.
PRESIDENTE. Avverto che fuori della seduta gli emendamenti 1.4 Gelmini, 1.8 Gregorio Fontana e 1.20 Sisto sono stati ritirati dai presentatori.
DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Quest'emendamento completa il pensiero che Sinistra Italiana ha sviluppato intorno alla legittima difesa, nelle varie volte che ci siamo cimentati su questo argomento. Sostanzialmente, tenta di riportare…
PRESIDENTE. Colleghi, si può abbassare il tono della voce?
DANIELE FARINA. …i danni fatti dal 2006 alla razionalità della precedente formulazione del codice.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.
NICOLA MOLTENI. Grazie Presidente, intervengo ovviamente per esprimere parere contrario sull'emendamento del collega Farina, che con questo emendamento smonterebbe e smantellerebbe l'attuale disciplina sulla legittima difesa, che è stata opportunamente modificata nel 2006 con una legge, la legge n. 59, opportunamente voluta da un coraggioso Ministro, che era Ministro della Lega, Roberto Castelli.
PRESIDENTE. Scusate colleghi: è possibile liberare l'emiciclo qui davanti e prestare un po' di attenzione al dibattito? Prego, deputato Molteni.
NICOLA MOLTENI. Il collega Farina insiste nel dire, in modo particolare facendo riferimento alla Lega, che la nostra proposta di legge sia dettata da logiche non legate al fatto che noi vogliamo dare garanzie e strumenti migliori ai cittadini per difendere il proprio domicilio e per potersi difendere all'interno del proprio domicilio, ma ipotizza che la mano del legislatore che ha formulato la nostra proposta di legge - e quindi in questo caso del sottoscritto, assumendomi onori e oneri della proposta di legge - sia guidata, Presidente, da interessi non di natura politica, ma di altra natura, magari anche di natura economica, volendo agevolare o incentivare chi nel nostro Paese produce armi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Voteremo a favore di questo emendamento, perché è evidente che si vuole, con questo emendamento, porre un argine ai tentativi continui e ripetuti sostanzialmente di eliminare il principio di proporzionalità che caratterizza l'istituto della legittima difesa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, mi voglio appellare proprio a lei, che fa una meritoria azione nei confronti delle . Anche in questo caso c'è una quella dell'aiuto ai costruttori di armi. Se non fosse in un'Aula parlamentare e non ci fosse l'articolo 68 - lo dico senza volerlo fare veramente -, ci sarebbe materia per una denunzia in sede penale. Quindi io mi appello a lei, che contro le si è battuta perché anche negli interventi in Parlamento ci sia un'azione limitatrice delle . Per quando attiene al resto, Presidente, noi ci abbiamo provato - lo anticipo subito, nel primo intervento -, ci abbiamo creduto per un pochino che davvero il PD volesse accedere a ciò che gli italiani chiedono, cioè che, quando una persona si trova in determinate condizioni, quella persona possa sempre difendersi legittimamente. Quando noi diciamo che la difesa è sempre legittima, quando è di notte, quando è nella propria abitazione, quello intendiamo, e abbiamo letto con attenzione l'emendamento che hanno presentato, che viene contrastato all'eccesso, abolendo i due commi dall'emendamento attuale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Lello. Ne ha facoltà.
MARCO DI LELLO. Signora Presidente, ringrazio molto anche il collega La Russa, che col suo intervento mi ha fugato qualche dubbio, perché, francamente, l'idea che su questo terreno si potesse essere d'accordo, mi aveva inquietato non poco, devo dire la verità. E io cerco di domandarmi, dare una risposta sul perché si insiste a portare avanti questo provvedimento, che la Lega da due anni reclama, di modifica dell'articolo 59, poi del 52 del codice penale. C'è forse un allarme sociale? No . Se andiamo a vedere i numeri, grazie ai Governi di centrosinistra, al Governo Renzi e al Governo Gentiloni, dal 2013 c'è una costante discesa dei furti in appartamento, delle rapine in appartamento quindi abbiate il coraggio di dire la verità: non c'è un allarme sociale! Forse c'è l'interesse da parte vostra di lucrare sulla paura, questo sì .
PRESIDENTE. Colleghi, lasciate esprimere.
MARCO DI LELLO. Dubito che ci possa essere una visione anche filosofica da parte vostra, di tipo post-hegeliano, per cui chi si difende tutela oltre se stesso, anche l'ordinamento giuridico. No, andiamo a vedere nel merito. Perché? Qual è l'obiettivo che vi ponete? Aumentare la sicurezza, magari consentendo alle coppie di vecchietti che vivono nei casali isolati, magari nella Pianura Padana, di poter detenere armi, così sono più sicuri? Oppure si è più sicuri nel difendersi da quella belva che un mese fa ha seminato terrore in Emilia Romagna?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO. Presidente, grazie. Io non volevo intervenire perché lo sta facendo egregiamente per noi il deputato La Russa, ma mi sono sentito in grado di intervenire dopo l'intervento del collega, perché se anche qualcosa di buono ci fosse nel cosiddetto “stravolto”, come prima il collega Molteni ha detto rispetto al testo, ecco che l'intervento del collega precedente ha mandato a carte quarantotto tutto quello che anche di buono poteva esserci. Lei collega - e lo dico attraverso lei, Presidente, chiaramente - dimentica che sotto questo punto di vista, ovvero sotto il punto di vista della legittima difesa, l'Italia non è uno Stato di diritto.
WALTER RIZZETTO. E dopodiché Presidente - e vado a concludere - il collega dovrebbe parlare in questo modo a vittime quali Federica Pagani Raccagni, Francesco Sicignano, Elena …
PRESIDENTE. Concluda, deputato!
WALTER RIZZETTO. …e anche, ad esempio, Romina Vianello. Ecco, questo dovrebbe andare a dire nelle piazze il collega. Evidentemente, non ha il coraggio di farlo.
PRESIDENTE. Grazie, deputato.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie, Presidente. Io ringrazio il collega Di Lello perché ha esplicitato chiaramente le posizioni del Partito Democratico. Ha detto, con chiarezza in quest'Aula, che chi si difende da un'aggressione in casa propria da parte di un malvivente deve essere punito; lo ha detto a chiare lettere e questa è l'impostazione del PD . Voi state dicendo che chi si difende deve essere perseguito dalla giustizia e deve essere punito.
MASSIMILIANO FEDRIGA. …e i propri familiari - e concludo - non possono per lo Stato diventare dei carnefici. Per noi queste persone sono le vittime e devono essere tutelate in ogni …
PRESIDENTE. Grazie, deputato Fedriga.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, Presidente. L'intervento del collega Di Lello è stato stupefacente e il termine in questo caso non va inteso come aggettivo ma come sostantivo, perché il collega ha provato a spiegare che noi vorremmo rappresentare agli italiani una realtà di timore e di percezione di insicurezza assolutamente immotivata se raffrontata alle magnifiche sorti e progressive che, grazie all'impegno dei Governi di centrosinistra, si è garantito, viceversa, ai cittadini italiani di potere tranquillamente stare nelle proprie dimore senza correre rischio alcuno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente!
PRESIDENTE. Mi spiace, deputato La Russa: ha chiesto di parlare tardivamente. Non posso darle la parola perché siamo in votazione.
NICOLA MOLTENI. Presidente, questo emendamento è la proposta di legge della Lega. Credo che su questo tema, sul tema della legittima difesa, serva grande rispetto da parte di tutti, perché il tema della sicurezza, a differenza e checché ne dica il collega del Partito Democratico che è intervenuto prima, rappresenta una priorità del Paese. Oggi, Presidente, noi non abbiamo una percezione di insicurezza; oggi c'è una insicurezza reale, rispetto alla quale credo che sia compito e dovere da parte della politica dare delle risposte, dare delle risposte serie, dare delle risposte certe, per poter consentire al cittadino di poter vivere serenamente e tranquillamente nella propria abitazione o sul proprio luogo di lavoro, consapevoli di una cosa e di un principio: che il tema della sicurezza è strettamente collegato al tema della libertà.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Visto che il collega Molteni ha navigato in senso assai lontano dal contenuto specifico dell'emendamento, io cercherò di farlo un pochettino meno. Nessuno qui contesta il diritto dei cittadini italiani alla sicurezza propria, della propria abitazione, dei propri figli, della propria famiglia; però questo deve valere per tutti. E, allora, i numeri hanno sempre la testa piuttosto dura: nel 2016 le donne uccise attraverso armi da fuoco legalmente detenute sono state 23. Se io adotto un criterio di massima come quello che dicevamo prima, cioè i 133 procedimenti aperti, diciamo pendenti, per casi di legittima difesa, opero una semplice moltiplicazione e capisco immediatamente che il numero delle donne uccise da armi legalmente detenute, spesso, quasi sempre, dai propri compagni, dai propri mariti, è molto superiore a questo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Gelmini. Ne ha facoltà.
MARIASTELLA GELMINI. Grazie, Presidente. Per annunciare non solo il voto favorevole di Forza Italia, ma il sostegno convinto a questo emendamento, che non va nella direzione tanto temuta dal collega Farina, perché nessuno di noi è per l'abuso o per l'utilizzo superficiale delle armi, e nemmeno per la giustizia fai da te, ma crediamo che lo Stato debba avere un posizionamento chiaro dalla parte dei cittadini onesti, e, poiché c'è allarme sociale e c'è un aumento del numero dei furti, non solo in abitazione, ma dei furti con strappo, questo emendamento, ragionevolmente, in base al buonsenso, propone un rafforzamento delle sanzioni. Non mi pare nulla di allarmante, anzi, un passo nella giusta direzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. L'onorevole Molteni ripropone emendamenti che vogliono tracciare una mappa dei reati che già esiste; non solo, ma riscrive l'articolo 52, per esempio, con questo emendamento, con l'uso delle stesse parole dell'attuale articolo 52. Ma, se è per fare un comizio, non c'è bisogno di affaticarsi tanto; c'è la discussione generale, c'è la discussione sugli emendamenti. Ma posso io leggere: all'articolo 52 del codice penale è aggiunto infine il seguente comma: si considera che abbia agito per legittima difesa colui che compie uno o più atti per respingere l'ingresso in casa eccetera eccetera, e via discorrendo. Già lo dice l'articolo 52, indipendentemente dalla novella del 2006. Voglio far presente che abbiamo ascoltato l'Associazione nazionale magistrati, che ci ha ammonito a non introdurre nella legislazione fior da fiore della casistica di cui parlano i giornali, ci ha ammonito ad approvare norme che siano di carattere generale: come era appunto l'articolo 52 del codice Rocco, il quale tranquillamente stabiliva che… copre tutto! “Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa”. È un principio ineludibile! Quando dopo 76 anni qualche esperto ha voluto mettere mano, ha creato soltanto pasticci; e noi stiamo continuando sulla strada tracciata dai pasticcioni, questa è la verità! Anche questa sera, stiamo facendo peggio di quanto si è fatto nel 2006, e lo vedremo quando arriveremo a quel punto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. La sorpresa, Presidente, è che anche il dibattito sulla legittima difesa è la lite nel pollaio della sinistra; e credo che molti anche a sinistra mi daranno ragione, dopo questi ultimi interventi.
PRESIDENTE. E infatti non lo faccia, deputato, non lo faccia.
IGNAZIO LA RUSSA. …alzerò la mano tesa, così lei mi vedrà e mi darà la parola; senza che questo possa ingenerare dubbi nei suoi convincimenti, naturalmente. Lei mi ha impedito… Mi ha impedito: non mi ha consentito…
PRESIDENTE. No, deputato, io non le ho impedito, non le ho impedito.
IGNAZIO LA RUSSA. Non mi ha consentito, diciamo così, a termini di Regolamento, perché non ha visto il mio dito, di illustrare l'emendamento precedente; però vede, Presidente, io ho firmato anche questo, di emendamento, e quindi li illustro insieme, anche se uno l'avete già votato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Anna Rossomando. Ne ha facoltà.
ANNA ROSSOMANDO. Grazie Presidente. Con pacatezza, ma spero con fermezza, alcune precisazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente. Cosa fa il nostro il nostro emendamento, che è la proposta di legge Molteni? Semplicemente, per questo, se mi permette, mi dissocio dagli interventi, che ho sentito da parte della sinistra di questo emiciclo sul testo stesso. Infatti, noi chiariamo quando c'è legittima difesa con parametri oggettivi.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Quindi, semplicemente, stiamo legiferando bene. E concludo soltanto rispondendo all'onorevole Rossomando. Sono sicuro che voi non abbandonate i cittadini, infatti, non li abbandonate: li mettete di fronte a un secondino e stanno in buona compagnia nelle patrie galere.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Purtroppo, abbiamo visto i casi in questo Paese, grazie alle norme che non volete cambiare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. In tema di norme penali se ne sentono davvero tante, anche una difesa strenua, quanto - fatemelo passare - del codice Rocco, come se il diritto vivente, che la Corte costituzionale ha più volte affermato essere un del modo di legiferare, non esista. È come se noi potessimo cristallizzare in formule, che, benché nate in un periodo difficile, poi sono state riconosciute comunque capaci di una conformità costituzionale, una sorta di fissità, l'antico mito della norma fissa, che non doveva mai cambiare e la giurisprudenza doveva faticosamente cercare di recuperare le parole antiche con una realtà moderna.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Sì, stavo riflettendo che normalmente, quando le Forze dell'ordine intervengono nei confronti dei cittadini, ognuno di noi o comunque molti di noi si pongono il problema della proporzione dell'intervento delle Forze dell'ordine sui cittadini: se c'è una manifestazione, qualcuno ritiene che sia eccessivo che, anziché coi lacrimogeni, si vada con le bombe a mano (faccio un esempio estremo, tanto per capirci), quindi anche le Forze dell'ordine devono muoversi, come dire, col criterio di proporzionalità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.
CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie signora Presidente, prendo la parola, visto che ormai stiamo parlando anche di femminicidio, per fare un attimo e un secondo anche il punto della situazione, perché non riesco sinceramente a capire a parte cosa centri il femminicidio con la discussione che stiamo facendo, se non – il dubbio mi è venuto - che qualcuno, nella fattispecie il deputato di Sinistra Italiana che ha parlato prima, vuole accusare coloro che come noi in qualche modo sulla legittima difesa hanno una posizione diametralmente opposta alla sua, di non considerare anche i pericoli che le donne, in seguito appunto alla nostra posizione, rischierebbero di vedere aumentati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Presidente, probabilmente contando sulla distrazione dell'Aula, il sempre autorevole collega Sannicandro, confidando sulla sua proverbiale abilità dialettica, ha cercato di prenderci in giro facendoci una domanda retorica su un paragone tutt'affatto inapplicabile. Dice sostanzialmente il collega Sannicandro: siccome le forze dell'ordine, quando devono garantire la sicurezza per le strade, devono valutare gli elementi e i mezzi che utilizzano per garantire la stessa sicurezza, e noi stessi, come cittadini, siamo chiamati a valutare l'opportunità e la proporzione del livello di difesa garantito dalle forze dell'ordine rispetto alla potenziale offesa, non si vede perché lo stesso ragionamento non debba essere perpetrato nei confronti del singolo soggetto che si trova nelle condizioni di doversi difendere rispetto a quello che accade nella propria dimora.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
NICOLA MOLTENI. Presidente, questo emendamento ripropone, con una formulazione diversa rispetto a quello precedente, quella che è la proposta di legge della Lega, sempre sulla legittima difesa. Nella proposta precedente andavamo a toccare anche l'aumento di pene, nei minimi e nei massimi, per alcuni reati predatori che oggi si verificano con grande frequenza nel nostro Paese (furti, rapine, scippi e borseggi). Lo dico al collega Sannicandro, che ogni tanto mi pare viva in un mondo parallelo, rispetto alla realtà dei fatti. Infatti, Presidente, io voglio ricordare che il nostro è il Paese dove ogni anno ci sono circa 40.000 rapine, e meno del 20 per cento di chi commette queste 40.000 rapine finisce in galera, e di questi meno del 50 per cento sconta almeno un anno di carcere. Siamo il Paese dove ogni anno ci sono circa 1 milione e mezzo di furti in generale, tra i quali circa 250.000 furti all'interno delle abitazioni, 100.000 furti negli esercizi commerciali, 700 al giorno, 30 all'ora, uno ogni due minuti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, intervengo per ripetere che gli emendamenti che la Lega Nord sta proponendo sono emendamenti che richiamano fattispecie concrete tutte risolvibili ai sensi dell'ordinamento vigente e non tanto ai sensi dell'articolo 52, primo comma, del codice Rocco, ma ai sensi del secondo comma dell'articolo 52, cioè ai sensi della novella che loro hanno introdotto nel 2006. Ecco perché ho fatto dell'ironia dicendo che non c'era bisogno di fare tanti emendamenti per fare propaganda: la si può fare tranquillamente in altre occasioni, senza che ci annoiamo e che portiamo i lavori dell'Aula fino a tarda notte.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, io credo che il diritto penale esiga una maggiore cautela perché ho ascoltato nell'ultimo intervento, seppure piacevolmente per le note ragioni di capacità dialettica del collega che mi ha preceduto, due inaccettabili dati: il primo è la confusione epocale fra la legittima difesa, l'esercizio del diritto e l'adempimento del dovere, perché l'esempio fatto dal collega Sannicandro riporta completamente fuori centro, in un altro paragrafo, capitolo, storia o studio del diritto penale, sicché la maggiore cautela sarebbe stata auspicabile anziché lanciarsi in concioni che nulla hanno di tecnicamente ortodosso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Io penso che questa nostra discussione, rispetto ad altre che abbiamo svolto e che sono accadute in quest'Aula, abbia una caratteristica diversa. Ad esempio, rispetto al 2006 oggi abbiamo avuto la possibilità di avere dei numeri su cosa è successo da quella riforma del 2006 e sulle conseguenze che questa ha avuto nella società. Abbiamo avuto anche qualche dato in più su quelle società, su quei Paesi, su quegli Stati o federazione di Stati che hanno intrapreso o hanno sempre avuto legislazioni molto più blande della nostra in tema di possesso delle armi da fuoco e credo, dunque, che questo ci dia qualche indicazione. Tra l'altro, sono abituato a vedere un centrodestra spesso allineato - non sempre - con l'opinione delle forze di polizia, ma di sindacati di forze di polizia o di autorevoli esponenti favorevoli alla riforma della legittima difesa sinceramente io non ne ho sentito uno e anzi se voi prendete le agenzie di oggi c'è più di una dichiarazione che mette in guardia il Parlamento a non andare su questa strada. Questo perché? Perché chi opera per la sicurezza dei cittadini nel concreto - e non per motivi di cassetta politica - sa benissimo di cosa stiamo parlando e delle relative difficoltà e c'è molta preoccupazione perché quella riforma del 2006 ha prodotto il fatto che sono diminuite - ma questo fisiologicamente - le licenze per uso venatorio, sono costanti quelle per difesa personale e, come ho più volte ricordato, sono esplose magicamente quelle per uso sportivo, che sono diventate le più numerose in pochissimi anni, le più numerose di tutte.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Premetto che non ho nessuna particolare compassione - lo dico chiaramente - per chi cerca di entrare in una casa e rimane vittima della reazione di chi si trova nella casa; penso infatti che, premesso che si debba aprire il fascicolo, come hanno detto persino i colleghi della Lega, sia spiegabile, giustificabile, anche giustificabile l'istinto del dire: io voglio difendermi dentro casa mia. Fa parte della normale reazione dell'essere umano, quindi io non sono scandalizzato da questo; però penso che, quando si legifera, si debba pensare agli effetti delle norme, non soltanto al fatto se queste norme rispondano, come ha detto prima l'onorevole Sisto, a un diritto naturale o, io direi, a un istinto giustificato di chi vuole difendere se stesso, la famiglia, la casa.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. …non di chi commette i reati .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
LUCA SQUERI. Grazie, Presidente. Questo emendamento recita in maniera molto semplice quello che vorrebbe essere l'obiettivo da raggiungere, cioè sancire oggettivamente il concetto che la difesa è legittima, per cui si considera che abbia agito per difesa legittima colui che compie un atto per respingere l'ingresso o l'intrusione mediante effrazione, e così va avanti. Vedete, fuori da quest'Aula faccio il gestore di impianti autostradali, tradotto il benzinaio, cioè appartengo a una categoria che purtroppo ha dovuto, deve e dovrà sottoporsi a vicende che sono strettamente legate a questo argomento. Io, da presidente dei benzinai della Confcommercio, ho dovuto portare bare dei miei colleghi perché uccisi durante rapine; ho partecipato al funerale di mio fratello, benzinaio pure lui, ucciso per una rapina. Ho un altro fratello che ha dovuto vivere l'esperienza di una pistola puntata alla tempia, con la fatidica frase che si sente nei film: apri la cassaforte o ti spariamo.
PRESIDENTE. Concluda, deputato
LUCA SQUERI. Vado a concludere, Presidente. Il collega La Russa diceva che ha intravisto prima la possibilità di arrivare ad una sintesi, cosa che non è stata fatta; io auspico veramente che l'anno prossimo in quest'Aula ci sia una componente che rispecchi il volere del popolo…
LUCA SQUERI. … e riesca ad approvare una legge adeguata all'argomento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.
GUIDO GUIDESI. Presidente, io non entro nel fine dibattito tra giuristi di quest'Aula; però vorrei che ognuno di noi facesse mente reale su quello che succede nei singoli territori. E c'è una verità che ancora non è stata detta: dal 2006 i furti e le violazioni di domicilio privato sono non solo aumentate, ma ne è cambiato il metodo. Si entra con violenza! Tanto che oggi i cittadini danno per scontato quasi di essere derubati, nella speranza di non essere in casa per la paura di subire violenze.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Santerini. Ne ha facoltà.
MILENA SANTERINI. Presidente, io vorrei dire che ci sono troppe ambiguità in questo dibattito. La prima è appunto questo discorso sulla paura; se leggiamo i rapporti sulle paure degli italiani di Ilvo Diamanti, scopriremo che le paure degli italiani dipendono moltissimo da queste ondate emotive, mass-mediatiche che spesso vengono create apposta. Abbiamo avuto dei periodi in cui la paura principale, il pericolo principale erano gli immigrati; in altri quello della crisi economica; in altri il femminicidio. Evidentemente c'è un contagio emotivo, un contagio emotivo che sì, creiamo anche noi; tanto che è stato ricordato che i reati in Italia sono in diminuzione. Quindi perché creare altra paura, perché alimentarla? Questa è la prima ambiguità di questo dibattito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO. Presidente, per esprimere il voto favorevole del gruppo Fratelli d'Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. “Chiunque si introduce nell'abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si introduce clandestinamente o con l'inganno, è punito con la reclusione, eccetera”; poi la vediamo. “Alla stessa pena soggiace chi si trattiene in detti luoghi contro l'espressa volontà di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si trattiene clandestinamente o con inganno. Il delitto è punibile a querela della persona offesa. La pena è da uno a cinque anni, e si procede d'ufficio, se il fatto è commesso con violenza sulle cose, o alle persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Giorgia Meloni. Ne ha facoltà.
GIORGIA MELONI. Presidente molto velocemente, perché nel merito del provvedimento, di come sia meglio garantire la legittima difesa per i cittadini italiani, quest'Aula si sta confrontando anche nel merito, in maniera seria e profonda, e va bene. Però io, francamente, non sopporto più che si dica che la gente in Italia ha paura, perché glielo dice Giorgia Meloni o i partiti cosiddetti populisti e, quindi, o io o, che ne so, Salvini. Infatti, per dire una cosa del genere, significa proprio vivere in un mondo dorato, nel quale i problemi dei cittadini normali non arrivano.
GIORGIA MELONI. ..e, dall'altra, li consideriate degli imbecilli, francamente non è edificante
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Anch'io a titolo personale, come l'onorevole Giorgia Meloni, avendo prima Rizzetto parlato a nome del gruppo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Sì, velocissimo. Ora sicuramente - credo l'onorevole Meloni sia uscita - io non so se è lei che atterrisce i cittadini. E credo di no, francamente. Però, se una persona viene in quest'Aula e dice che le rapine in abitazione sono state 250 mila, che dobbiamo studiare i numeri, e sono state 3 mila è evidente che non ha studiato proprio benissimo. Se va in giro a dire questa cosa una persona della sua popolarità indubbia, forse non genera la paura - e sono d'accordo anch'io che 3 mila rapine bastano a spaventare e a chiedere delle reazioni -, ma sicuramente moltiplica un'idea di pericolo in modo irresponsabile. Non si chiama in un altro modo.
IGNAZIO LA RUSSA. Chi lo ha detto che sono 3 mila? È una bugia!
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Beh, l'ISTAT questo dice. Grazie
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PIETRO LAFFRANCO. Sì, Presidente.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, ho lasciato indietro l'emendamento Ferraresi 1.16. Se vuole parlare lo stesso, io le do la parola per dichiarazione di voto, prego.
PIETRO LAFFRANCO. Sì Presidente, parlerò lo stesso perché credo che, sia pure rapidamente, un paio di cose vadano sottolineate in questo dibattito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Alla presidente della Commissione giustizia voglio dire che 250 mila, a mio avviso, è il numero dei procedimenti penali pendenti per rapina in Italia, che sono 40 mila l'anno. Fate il conto di quanto tempo ci vuole per prescriversi:, sono più di 250 mila.
DONATELLA FERRANTI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DONATELLA FERRANTI, . No, soltanto perché vorrei precisare questo: innanzitutto credo che, quando si è detto che i dati che abbiamo con tabelle messe a disposizione non sono dati che la presidente ha fornito di sua iniziativa, così; ci è stato richiesto anche da altri colleghi, in corso di istruzione, di poter avere dei dati certi, tant'è vero che credo che siano gli stessi che ha utilizzato anche il presidente Mazziotti e quindi io li ho richiesti e messi a disposizione di tutti i colleghi, appunto per i lavori dell'Aula, al Ministero dell'interno, all'Ufficio di statistica, quindi quei dati che parlano di 39.000, un decrescente fenomeno decrescente di rapine – comunque consistente, perché non possiamo non pensare che il fenomeno non esista - sono dati certi forniti dal Viminale per l'anno 2016.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bazoli. Ne ha facoltà.
ALFREDO BAZOLI. Grazie Presidente, ma siccome i numeri vengono citati un po' a sproposito, io credo che sia il caso di fare una precisazione: i 240.000 reati che sono stati citati prima dall'onorevole Meloni si riferiscono ai furti in abitazione; 240.000 sono i furti; le rapine sono 3.000 all'anno c'è un rapporto di 1 a 100, i furti sono 240.000, le rapine sono circa 3.000, questi sono i dati corretti e bisogna maneggiarli un po' con cura.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DAVID ERMINI,. Presidente, sul subemendamento 0.1.201.1 Molteni, parere contrario.
PRESIDENTE. I due relatori di minoranza?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole, Presidente.
PRESIDENTE. Relatore La Russa?
IGNAZIO LA RUSSA,. Presidente, siccome ho ancora cinque minuti per esprimere il parere, nei miei tempi, intendo utilizzarli nel dare questo parere. Posso?
PRESIDENTE. Per motivare il parere può, proceduralmente può.
IGNAZIO LA RUSSA,. Presidente, io esprimo un parere favorevole a questo subemendamento, che va a modificare, ma sommandosi, l'emendamento proposto dalla maggioranza, quello che sarebbe stato l'emendamento di grande novità.
PRESIDENTE. Il Governo, sottosegretario Migliore?
GENNARO MIGLIORE,. Presidente, parere conforme al relatore per la maggioranza.
PRESIDENTE. Allora, abbiamo i pareri, che sono quindi contrario della Commissione e del Governo, favorevole dei due relatori di minoranza.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Presidente, è evidente che la prossima bocciatura di questo subemendamento fa cascare l'asino, e, peraltro, buon profeta è stato qualche intervento fa - e chiedo scusa se continuo a citarlo - il collega Sannicandro, che a un certo punto, infervorato nel suo dire e rivolgendosi prevalentemente a questa parte dell'emiciclo, ci ha detto: “È inutile che vi scaldate perché, quale che sia l'esito della votazione, una cosa sarà quello che voi scriverete in termini di modifica del codice penale e altro sarà l'applicazione in sede di giustizia, perché la giurisprudenza si muove in altro senso, perché la giurisprudenza attinge a dichiarazioni, a convenzioni, a procedure e a riferimenti internazionali” e, quindi, sostanzialmente il collega Sannicandro ci ha già anticipato - ed evidentemente anche per la sua natura professionale sa come stanno le cose nei corridoi dei tribunali italiani - che chi dovrebbe essere chiamato ad applicare la legge si disinteresserà del testo della legge perché ha già in mente di comportarsi in maniera diversa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, voglio dire, molto sinteticamente, che questo è un subemendamento che è sottoscritto sia dalla Lega Nord sia da Fratelli d'Italia sia da Forza Italia. Il centrodestra è quindi compatto e si unisce in difesa dei cittadini a proporre delle soluzioni effettive, evitando quell'effetto bolla, quell'effetto formale, quell'effetto ologramma, quell'effetto di impressione mediatica che troppo spesso questo Governo sponsorizza come capace di risolvere problemi che, invece, rimangono esattamente come sono.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Amoddio. Ne ha facoltà.
SOFIA AMODDIO. Grazie, Presidente. Io credo che, dopo tutto quello che abbiamo sentito in quest'Aula, occorra mettere un po' di ordine in questa discussione. In Italia, come in Francia, come in Spagna e come in Germania, esiste il principio della legittima difesa. La legittima difesa è che, quando c'è un'aggressione al bene della vita, caratterizzata da un'aggressione attuale - e quindi concreta e nella stessa immediatezza - e la reazione è immediata e attuale ed è proporzionata all'offesa, allora in tutti i Paesi europei che ho elencato, in tutti i casi di proporzione, aggressione presente e attuale, un attacco presente e la proporzione della reazione, il reato è scriminato e, quindi, anche l'omicidio è scriminato.
IGNAZIO LA RUSSA. Secondo comma!
SOFIA AMODDIO. Secondo comma, che diventa secondo comma. Ho letto il secondo comma, l'ho letto proprio letteralmente, onorevole la Russa .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Saltamartini. Ne ha facoltà.
BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Io ho assistito un po' a tutta la discussione che si è svolta in quest'Aula e in alcuni momenti, siccome ho grande stima della sottoscritta e non credo di essere del tutto ignorante nel senso di non conoscere le norme, mi è sembrato di assistere a una discussione un po' paradossale, per cui siamo passati dall'equiparazione tra femminicidio, il gravissimo crimine di femminicidio, al tema che stiamo discutendo adesso, come se le vittime del reato di cui stiamo discutendo siano messe in condizioni migliori o peggiori di altre, come se noi volessimo, a questo punto, anche creare vittime di serie A e di serie B; perché, ascoltando alcuni discorsi, anche questo è sembrato di intendere, fino ad arrivare all'ultimo intervento che ho ascoltato e sul quale io sono sinceramente perplessa, e probabilmente anche tanti altri colleghi. Pertanto, la domanda che mi pongo rispetto a questo emendamento di maggioranza di cui ho sentito l'illustrazione, e spero ovviamente di sbagliarmi, e in tal senso spero di essere smentita, magari, da interventi successivi, è la seguente: qualcuno mi deve spiegare per quale motivo, se questo crimine, ossia la violazione del proprio domicilio, avviene di notte, ha una sua specificità di gravità, ma, se avviene di giorno, no o è diverso. Qualcuno me lo deve spiegare!
PRESIDENTE. No, lei ha un minuto. I tempi sono esauriti.
BARBARA SALTAMARTINI. Un minuto. Mi perdoni, Presidente.
PRESIDENTE. Vada a concludere, deputata, grazie.
BARBARA SALTAMARTINI. In tal senso, vorrei capire dove sta la differenza. Quindi, ancora una volta, su un tema così delicato, che riguarda la salvaguardia delle persone all'interno del proprio domicilio o del proprio negozio, si fanno differenze e si creano differenze assolutamente sterili, direi anche sciocche, pur di non dare conto a quello che la Lega ha sempre chiesto, e, mi fa piacere, anche gli altri partiti di centrodestra, tutti insieme, ossia dare la possibilità a chi si difende di avere la possibilità di non vedersi accusato di un crimine che non ha commesso lui, ma che bensì ha ricevuto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Murgia. Ne ha facoltà.
BRUNO MURGIA. Presidente, per annunciare il voto favorevole di Fratelli d'Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. In un minuto: l'argomentazione che abbiamo appena sentito sulla bontà di questo emendamento viene meno, era quello che cercavo di suggerire, leggendo il prosieguo dell'emendamento, che aggiunge: nei casi di cui al secondo comma, il rapporto di proporzione sussiste se vi è una lunga serie di cose necessarie, tra cui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione; il che significa che rimane tutto esattamente, come adesso, rimesso alla discrezionalità dell'inquirente, al quale addossiamo una enorme responsabilità, che non ci chiede sia addossata alla magistratura. Se voi non aveste messo “nei casi di cui al secondo comma” o aveste tolto, come vi abbiamo chiesto, almeno la frase “quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione”, tutta l'opposizione avrebbe detto: non è fumo, è sostanza. Levatelo e dimostrerete che non è fumo; mantenetelo e abbiamo capito che è un e che è solo fumo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ARCANGELO SANNICANDRO. Si tratta dell'emendamento della Commissione: fermo quanto previsto dal primo comma eccetera, eccetera. Allora, la Commissione, o meglio il relatore, con l'appoggio della maggioranza della Commissione, introduce questa modifica all'articolo 52: fermo quanto previsto dal primo comma, si considera legittima difesa, nei casi di cui all'articolo 614, primo e secondo comma, la reazione a un'aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell'introduzione nei luoghi ivi indicati con violenza alle persone e alle cose ovvero con minaccia o con inganno. Ora, a prescindere che il contenuto di questo emendamento sia completamente neutralizzato, vanificato, dal suo (“fermo quanto previsto dal primo comma, eccetera”), il primo comma dice che non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia…eccetera. Quindi, la specificazione che si fa nel secondo comma non si sottrae alle regole della legittima difesa così come indicate nell'articolo 52 della legge del 1930. Quindi, è un ulteriore, un ultimo disperato tentativo di modificare o di attenuare il principio di proporzionalità che la maggioranza sta tentando di fare per inseguire la propaganda della Lega. Ora, a proposito del principio di proporzionalità, cosa dice l'Associazione nazionale magistrati? Dopo avere fatto tutta una disamina delle varie proposte di legge, dice: sulla proporzionalità si è già intervenuti con la riforma del 2006, che ha introdotto una presunzione legale con riferimento specifico ad una situazione di cosiddetta legittima difesa domiciliare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Gelmini. Ne ha facoltà.
MARIASTELLA GELMINI. Grazie, Presidente. I colleghi La Russa, Corsaro e Sarro sono già intervenuti, mettendo in evidenza, insieme anche ai colleghi della Lega Nord, le carenze di questo provvedimento, in particolare il rischio che il tema della proporzionalità tra offesa e difesa venga trattato nello stesso modo nel quale era stato trattato con la riforma del 2006, con il rischio di vanificare l'efficacia del provvedimento. Noi avevamo anche evidenziato la debolezza del testo base adottato, proprio perché si faceva riferimento esclusivamente all'articolo 59, cioè alle condizioni del reato, e si rinunciava ad intervenire sull'articolo 52. Poiché Forza Italia è attenta al merito e vuole valutare con onestà intellettuale i contenuti di questo provvedimento, devo dire che qualche segnale di recepimento di elementi presentati dai testi di Forza Italia noi lo riscontriamo nella riformulazione della Commissione: non a caso, infatti, la Commissione quantomeno ha il coraggio di intervenire anche sull'articolo 52.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marotta. Ne ha facoltà.
ANTONIO MAROTTA. Signora Presidente, è questo l'emendamento nel quale sostanzialmente è stato trasferito il nostro emendamento, presentato da me e dal presidente Lupi, l'emendamento 1.100, che ha costituito per noi il momento qualificante rispetto a questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ermini. Ne ha facoltà.
DAVID ERMINI. Signora Presidente, per ribadire quello che un po' ho detto stamani: questo emendamento è il frutto dello studio dei tanti emendamenti presentati, sia quello della collega Gelmini sia quello del collega Marotta, quello del collega Vazio. Abbiamo lavorato per cercare di dare un percorso motivazionale al magistrato, nel momento in cui dovrà valutare quella che è la legittima difesa, intesa sia in senso generale ma anche in alcuni specifici casi, che sono tipici della reazione all'aggressione sia in tempo di notte, sia anche o con l'introduzione nei luoghi ivi indicati, con violenza alle persone, alle cose ovvero con minaccia o con inganno. Dà un quadro importante, credo che lo sforzo ci sia stato. Io sono grato ai colleghi che ne hanno preso atto, e quindi insisto perché tutta l'Aula possa votare a favore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Onorevole Presidente, io ho grande stima per l'onorevole Gelmini, ma all'interno di Forza Italia c'è qualcuno del quale ho più stima di lei, che si chiama Silvio Berlusconi: che un'ora e mezza fa, un'ora fa anzi, meno, ha dichiarato che Forza Italia avrebbe votato contro questo disegno di legge, che è imperniato su questo emendamento, perché altrimenti era pacifico che fossimo contro. Quindi, nonostante questo emendamento, dico agli amici di Forza Italia: Silvio Berlusconi è contrario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.
NICOLA MOLTENI. Grazie Presidente. Io confermo, a nome del gruppo della Lega, il voto convintamente contrario a quest'emendamento, che è il baratto politico all'interno della maggioranza.
NICOLA MOLTENI. E la risposta diversa è la proposta di legge della Lega e degli amici di Fratelli d'Italia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dambruoso. Ne ha facoltà.
STEFANO DAMBRUOSO. Grazie Presidente. Anche noi, come Civici e Innovatori, abbiamo partecipato con attenzione al dibattito, che è stato effettivamente non semplice, per il raggiungimento di un equilibrato emendamento, che ha avuto finalmente una sua lettura, così come è stata, appunto, appena rappresentata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Poche battute, per rammentare come l'interpretazione del presidente La Russa del pensiero di Silvio Berlusconi è, ovviamente, singolare. Infatti, è evidente che, nel momento in cui il presidente Berlusconi - e noi ci adeguiamo ovviamente pedissequamente alla sua indicazione del voto contrario su questo provvedimento - ha dato anche atto che il fervido lavoro in Commissione, che è stato posto in essere da alcuni dei nostri colleghi con l'accoglimento di talune proposte emendative, non è perché noi siamo soddisfatti, ma perché vi è comunque un leggero più, che è meglio del meno. Quindi, nel momento in cui vi è un emendamento che raccoglie alcune nostre proposte e alcune nostre indicazioni, lealtà vuole che si voti favorevolmente su quest'emendamento - come il presidente Berlusconi ha scritto anche nel suo comunicato - ma che il nostro voto sia fortemente contrario sull'impianto del provvedimento. Quindi, mi sembra che non vi sia nessuna contraddizione, meno che mai rimproverata da chi, tra l'altro, ha visto una grande compattezza del centrodestra. Ma sia ben chiaro che compattezza non deve volere dire sempre identità di idee. Proprio nella diversità è la forza della compattezza e noi su questo confidiamo
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIOVANNI MONCHIERO. Lo ritiro, Presidente.
PRESIDENTE. D' accordo, allora è ritirato.
NICOLA MOLTENI. Pochissimi secondi, semplicemente per lasciare agli atti cosa prevede questo emendamento: prevede la possibilità di togliere la parola “grave”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Ribadisco le argomentazioni che avete appena sentito, ci siamo molto confrontati in Commissione e mi auguro che almeno questo venga recepito.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, noi siamo assolutamente contrari a questo emendamento, per i motivi più volte segnalati e approfitto che la fiera delle cose strane in questo provvedimento c'è, non tanto solo questo emendamento, quanto il precedente, che addirittura impediva l'esercizio della legittima difesa se uno non ha messo in sicurezza la propria abitazione, cioè per i ricchi ci può essere la legittima difesa, per chi non ha la porta blindata o sicurezze doppie, ben gli sta se gli fanno la rapina in casa.
PRESIDENTE. Allora, avverto che il gruppo Fratelli d'Italia ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza e quindi la Presidenza consentirà lo svolgimento - per ciascun emendamento - di un breve intervento, per illustrare le posizioni del gruppo, della durata di un minuto e da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.
DAVID ERMINI, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Relatore Molteni, il parere sul subemendamento della Commissione?
NICOLA MOLTENI, . Parere favorevole, Presidente.
PRESIDENTE. Relatore la Russa?
IGNAZIO LA RUSSA, . Parere favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo, sottosegretario Migliore?
GENNARO MIGLIORE,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Presidente, con questa proposta emendativa sottoponiamo ancora una volta la questione del Fondo per le vittime dei reati violenti. Abbiamo ancora oggi, nel nostro Paese, delle vittime di reati violenti che non ricevono giustizia e, oltre a non ricevere giustizia, perché magari il delinquente che ha commesso questo tipo di reati è nullatenente, quindi non può risarcire le vittime o i familiari delle vittime, o non è stato scoperto, quindi individuato e processato, non hanno alcuna tutela. L'Europa ci ha appunto sottoposto a due procedure di infrazione, e poi successivamente il Governo si è svegliato, l'anno scorso, con il provvedimento inserito nella legge europea che istituiva questo Fondo per le vittime dei reati violenti. Purtroppo, però, questo Fondo non è assolutamente sufficiente a garantire i diritti delle vittime dei reati violenti, perché ha dei presupposti, dei paletti, che di fatto lo rendono inaccessibile alla maggior parte delle vittime. Perché? Perché semplicemente, pone un vincolo reddituale, ovvero quello dell'accesso al gratuito patrocinio. Ciò vuol dire che, se la vittima ha un reddito superiore agli 11.500 euro circa, non potrà accedere a questo Fondo. Quindi, stiamo parlando già di una scatola vuota, di una presa in giro totale delle vittime. Inoltre, questo fondo copre solo le spese sanitarie e assistenziali, non tutto il danno, quindi si riduce ancora di più. Se la vittima ha percepito anche 1 euro di contributo da parte di un'assicurazione o da parte di un altro ente, non potrà accedere a questo Fondo. Se la vittima colposamente ha anche contribuito al danno, non potrà accedere a questo fondo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cominardi. Ne ha facoltà.
CLAUDIO COMINARDI. Presidente, abbiamo subito due procedure di infrazione da parte dell'Europa. L'Europa ci dice ormai dal 2004 che dobbiamo recepire questa direttiva europea, e noi, nonostante le due procedure di infrazione, siamo riusciti a partorire questa legge di delegazione europea probabilmente per cercare di superare questa procedura di infrazione, ma facendolo in una maniera scriteriata, perché nessuna vittima di reato intenzionale violento potrà beneficiare di quel Fondo, quindi è un qualcosa di inconcepibile.
DAVID ERMINI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVID ERMINI, . Signora Presidente, grazie. Voglio solo dire che il mio parere è stato contrario perché c'è il parere contrario della Commissione bilancio. Vorrei sottolineare che a fare gli emendamenti così siamo buoni tutti. Il problema è che quando si fanno gli emendamenti bisogna trovare anche le coperture. Per cui, fare della demagogia in questo momento, utilizzando un'altra norma che non è inserita in questo provvedimento, riesce a tutti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, se si tratta di legge elettorale questo tentativo di gettare fumo negli occhi sulla legittima difesa è la quintessenza della legge pre-elettorale. Io credo che la proposta dei colleghi del MoVimento 5 Stelle poteva essere esaminata dalla maggioranza della Commissione bilancio in maniera diversa. Quello della Commissione bilancio ci è sembrato un modo strumentale per potere costringere poi coloro che magari ascoltano questo parere a dire senza fatica: “Non si possono aiutare le vittime, però possiamo aiutare tutti coloro che magari contribuiscono a renderli vittime”, perché andate a guardare i casi di coloro che hanno attentato nelle abitazioni alle vite di quelli che si sono dovuti difendere e scoprirete che in molti casi c'erano persone per le quali lo Stato indebitamente spende molti danari. .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Presidente, preannunciando il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle su quest'ultimo emendamento, dico che il collega Ermini ha bisogno degli occhiali e se già li ha forse ne servirebbero di un po' migliori, perché il MoVimento 5 Stelle non ha votato sempre in conformità ma ha valutato ogni singola proposta di gruppi politici diversificandosi molto . Quindi, è ora che il collega Ermini, visto che è anche relatore, inizi un attimo a stare un po' più attento. Detto questo, noi crediamo che le coperture ci siano, le abbiamo messe e sono state ritenute valide perché sono arrivate qui. Non le aveva, invece, l'emendamento del collega Verini, che in Commissione giustizia era presente senza una minima copertura mentre noi almeno il tentativo di mettere delle coperture lo abbiamo fatto e voi avete fatto ragionare la Commissione bilancio sul trovare delle coperture per un emendamento che era stato presentato assolutamente senza. Quindi, non inventiamoci cavolate! Trovate i soldi per le vittime dei reati violenti, perché questa è una vergogna tutta vostra. Le coperture ci sono e basta votarlo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione, in sede legislativa, della seguente proposta di legge, della quale la sotto indicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento:
PRESIDENTE. Ricordo che adesso abbiamo un intervento di fine seduta.
ANDREA VALLASCAS. Grazie, Presidente. Desidero esprimere il dissenso del gruppo del MoVimento 5 Stelle per la situazione incresciosa che si sta determinando in X Commissione a seguito della reiterata assenza, in quest'ultimo periodo, di un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico. Questo stato di cose sta causando un rallentamento dell'attività della Commissione e il rinvio dell'esame di atti parlamentari anche di particolare rilievo. Tra gli aspetti che ritengo opportuno segnalare, perché come gruppo lo reputiamo tra i più gravi, c'è il mancato rispetto della programmazione delle sedute dedicate al . Si tratta di una grave mancanza perché non consente ai commissari di esercitare una prerogativa parlamentare fondamentale come il sindacato ispettivo e l'assenza del MISE, come ho detto, sta ritardando la discussione anche di importanti atti di indirizzo come le risoluzioni (oggi ne avevamo una e purtroppo è saltata).
PRESIDENTE. Ricordo che domani, giovedì 4 maggio, è convocata, alle ore 14, la riunione del Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte Costituzionale.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.