PRESIDENTE. La seduta è aperta.
VALERIA VALENTE, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alli, Amici, Matteo Bragantini, Bratti, Brunetta, Catania, Centemero, Dellai, Di Gioia, Fedriga, Gregorio Fontana, Fontanelli, Giachetti, Laforgia, Marotta, Pes, Picchi, Piccoli Nardelli, Piepoli, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Sanga, Schullian, Sottanelli, Tabacci, Tidei e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 17 ottobre 2017, il deputato Dino Secco, già iscritto al gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Misto cui risulta pertanto iscritto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 ottobre 2017.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni Silveri. Colleghi, chiederei di abbassare il tono della voce. Prego, Presidente.
PAOLO GENTILONI SILVERI,. Signora Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, il Consiglio europeo di domani e dopodomani si occupa del futuro dell'Unione europea, dei temi migratori, della difesa, del digitale e di Brexit. Devo dire che la consapevolezza, in diversi Paesi europei, del fatto che siamo in un momento di transizione per quello che riguarda i destini dell'Unione è rilevante e credo che sia utile che questa consapevolezza, che c'è anche nel nostro Paese, cresca attraverso innanzitutto la discussione del Parlamento, perché noi abbiamo davanti, a livello dell'Unione europea, 15-16 mesi che possono rivelarsi decisivi, se si colgono alcune opportunità, oppure che possono confermare una situazione difficile. Dico 15-16 mesi, perché sappiamo tutti che nel 2019 si avvia la fase del rinnovo sia del Parlamento che di tutte le istituzioni europee e, quindi, il momento per discutere di possibili innovazioni politiche - non dico dei Trattati, ma del codice di comportamento e delle politiche dell'Unione europea - è ora, è in questi mesi, è nel prossimo anno.
PRESIDENTE. Onorevole Fico… Onorevole Fico, la richiamo all'ordine!
PAOLO GENTILONI SILVERI,. …dal maggiore sostegno che abbiamo dato alle organizzazioni delle Nazioni Unite, sia quelle dei rifugiati che quelle dei migranti, impegnate sul terreno in Libia.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri. È iscritta a parlare la deputata Berlinghieri. Ne ha facoltà.
MARINA BERLINGHIERI. Presidente, onorevoli colleghi, al Consiglio europeo che si svolgerà il prossimo 19 e 20 ottobre, si esamineranno alcune delle questioni più urgenti riguardanti la migrazione, la difesa, la digitalizzazione, gli affari esteri e gli ultimi sviluppi sul negoziato della Brexit. La discussione sui singoli temi non potrà non tener conto del nuovo quadro internazionale che, in seguito alla vittoria alle presidenziali americane di Trump, non stimola la cooperazione fra gli Stati, ma spinge sempre più verso un confronto competitivo tra le singole nazioni. Una fase che richiama l'Europa a ridefinire con urgenza un ruolo di protagonista quale attore globale. Trovare risposte alle attuali sfide, rilanciare il progetto sul futuro dell'Europa con proposte ambiziose, può scongiurare l'inasprirsi di questioni nazionalistiche indipendentistiche, vedi appunto la Brexit o il referendum in Catalogna, e contenere le tentazioni nazionalpopuliste che spingono verso terreni incogniti, come per esempio l'uscita dall'euro.
PRESIDENTE. Chiederei ai colleghi di lasciare in pace il Governo. Bene, grazie.
MARINA BERLINGHIERI. …con un proprio per gli investimenti nell'eurozona per le politiche espansive. Le ambizioni europeiste del Presidente Macron posizionano finalmente la Francia accanto all'Italia per la rinascita del progetto europeo, in un chiaro quadro federalista; sovranità, risorse, messa in comune delle politiche strategiche, maggiori investimenti per l'integrazione dei migranti e formazione di una lista transnazionale europea. Anche il recente vertice italofrancese di Lione ha segnato una tappa importante del suo nuovo partenariato tra Roma e Parigi sull'Europa, Libia, e cooperazione militare. Un partenariato che assume ancora più rilevanza all'indomani dei risultati elettorali in Germania.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Di Battista. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Grazie, Presidente. Presidente Gentiloni, buongiorno; grazie per questa sua apparizione, perché, più che presenze, le sue ormai sono diventate delle apparizioni . Prima guardavo l'Aula e lei ha ricevuto - vi siete svegliati, buongiorno! - due applausi molto sommessi. Succedeva anche al Presidente Renzi, ultimamente, però lui se ne dispiaceva, lei è quasi contento. Lei proprio è un maestro dell'eclisse, un professionista del dileguamento, proprio è contento di non farsi vedere, in un certo senso. Penso che a Palazzo Chigi dovrebbe scrivere: torno subito. È diventato in poco tempo posso parlare?
PRESIDENTE. Colleghi, per favore, colleghi!
ALESSANDRO DI BATTISTA. È diventato in poco tempo come Belfagor, cioè il fantasma di Palazzo Chigi . Quando c'è da mettere la faccia, lei non mette la faccia…
PRESIDENTE. Onorevole Di Battista, però lei stia al tema e sia rispettoso dei ruoli di quest'Aula. Onorevole Di Battista, la prego!
ALESSANDRO DI BATTISTA. Quando, invece, è costretto ad esserci, perché deve andare a Bruxelles, evidentemente è costretto a esserci e ci mette la faccia. Le dico questo, Presidente
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, lasciatelo parlare.
ALESSANDRO DI BATTISTA. …perché ho chiesto la sua presenza, qui, in Aula, il 14 agosto scorso, quando avete rispedito l'ambasciatore al Cairo. Ho richiesto la sua presenza, qui, in Aula, perché aveva il dovere di metterci la faccia, il 4 settembre scorso, quando il presidente della Commissione affari esteri Cicchitto, presidente della Commissione affari esteri della Camera dei deputati che sostiene il suo Governo, ha dichiarato in Commissione, cosa veramente passata nel silenzio generale, che la morte di Regeni non era stata la prima morte di un italiano legata a ragioni di petrolio. Dato che lei parlerà anche di sicurezza e difesa in Europa, questo è un tema assolutamente politico e importante. Ripeto, il presidente della Commissione affari esteri Cicchitto ha dichiarato in audizione che Regeni, di fatto, è stato ammazzato per ragioni legate al petrolio. Le ho scritto una lettera, Presidente Gentiloni, chiedendo la sua presenza qui in Aula: nulla, perché lei, appunto, è il maestro dell'eclisse, e si è visto anche la settimana scorsa, quando mette la fiducia su una legge elettorale e non dichiara nulla, non dice nulla.
PRESIDENTE. Ha concluso il tempo, chiuda, onorevole.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Sto chiudendo, Presidente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Maurizio Lupi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LUPI. Grazie, signora Presidente e signor Presidente del Consiglio, se avevo letto bene, l'ordine del giorno dell'incontro di oggi, della nostra assemblea di oggi, riguardava le comunicazioni del Presidente del Consiglio in Europa e il contributo che il Parlamento e i diversi gruppi parlamentari - positivo o negativo, critico o in termini di ulteriori apporti positivi - davano al Governo per rafforzare la posizione dell'Italia al Consiglio europeo. Mi sembra di avere ascoltato un intervento da parte dell'onorevole Di Battista che era tutt'altro, però le scelte di ognuno sono libere.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Lupi.
MAURIZIO LUPI. Ecco, io credo che l'impostazione, signor Presidente del Consiglio, che lei ha dato è l'impostazione che tutti noi dovremmo seguire e sostenere, per sostenere lei e il nostro Paese. L'Europa che noi vogliamo è un'Europa concreta, fatta di fatti, non l'Europa del bilancino, non l'Europa dei pesi, un po' a me e un po' a te, ma l'Europa che si pone il compito fondamentale di aiutare a sostenere il futuro del popolo europeo
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Palmieri. Ne ha facoltà.
ANTONIO PALMIERI. Gentile Presidente, caro Presidente Gentiloni, io personalmente per la stima che mi lega a lei da molti anni, ma noi, come gruppo, le facciamo i più sinceri auguri, per l'appuntamento che l'attende e attende, tramite lei, l'Italia, da qui a pochi giorni, in Europa. Le facciamo i più sinceri auguri, perché noi siamo abituati a fare il tifo per l'Italia, a differenza di quanto ci è successo quando noi rappresentavamo l'Italia in Europa e il suo partito era all'opposizione.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
ANTONIO PALMIERI. Appartiene a un mondo che non esiste più. In questo mondo lei ha il dovere e l'obbligo, per l'Italia, di portarci a testa alta in Europa e di portare a casa soprattutto, finalmente, risultati e non generici impegni e pacche sulle spalle .
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Dellai. Ne ha facoltà.
LORENZO DELLAI. Grazie, signora Presidente. Noi apprezziamo molto e condividiamo pienamente le comunicazioni del Presidente del Consiglio e vorremmo anche dire che le sguaiate banalità che gli sono state appena rivolte dai banchi Grillini rafforzano in noi stima e vicinanza nei suoi confronti. Non ne abbiamo bisogno, ma è un po' come una cartina al tornasole.
PRESIDENTE. Colleghi, scusate, alla mia destra, potete abbassare il tono della voce!
LORENZO DELLAI. Noi abbiamo apprezzato le parole appena sentite dal Presidente anche sul tema della Libia. Pensiamo che la rivendicazione giusta dell'atteggiamento umanitario del nostro Paese a riguardo del tema del Mediterraneo debba prodursi anche nella situazione libica, con il rafforzamento di un impegno affinché vengano anche lì rispettati i diritti delle persone.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Arturo Scotto. Ne ha facoltà.
ARTURO SCOTTO. Grazie, signora Presidente, signor Presidente del Consiglio. Sarebbe auspicabile se il primo punto all'ordine del giorno di discussione del Consiglio di questa settimana iniziasse con una presa d'atto e un'iniziativa e un impegno. Ieri è stata liberata Raqqa, l'Isis è stata sconfitta sul campo, grazie anche allo straordinario impegno di un piccolo grande popolo, come il popolo curdo e probabilmente occorrerebbe che l'Europa, di fronte a questa novità, prendesse una vera e innovativa iniziativa per un processo di pace e di stabilizzazione di quell'area: sono 800.000 i profughi, sono migliaia e migliaia i civili morti, occorre che quella guerra rimossa torni al centro del dibattito pubblico.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Signor Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, in due minuti è difficile toccare tutti i temi dell' del Consiglio europeo di cui si è parlato. Pertanto mi limiterò a tornare ancora una volta sul tema migrazione. Adesso sono usciti tutti i colleghi di Forza Italia e capisco che non si voglia assumere la responsabilità per delle condizioni diverse. Dall'altro canto, ritengo che sia giusto riconoscere quelle condizioni diverse quando si viene eletti in Parlamento e soprattutto si va fuori a fare polemica politica nel senso che l'azione sui migranti è stata intrapresa probabilmente con ritardo ma sicuramente ha portato a risultati importanti. Vorrei segnalare soprattutto che ci si avvicina al voto del Parlamento europeo sul tema della revisione del Regolamento di Dublino e verrà eliminato il concetto, la nozione della competenza del Paese di primo ingresso, che è una delle modifiche che è stata richiesta da tutti per moltissimo tempo, in tutti gli ultimi anni ed è il frutto di un intervento italiano, il frutto di una richiesta italiana ed è il frutto dell'azione politica che è stata intrapresa dal Governo e dal Parlamento perché, su tali temi, si è raggiunta, anche in Commissione e nel Parlamento, l'unanimità di tutti i gruppi. Ritengo che tale importante risultato per il nostro Paese dimostri come sia importante affrontare i temi europei senza divisione e con la massima unità possibile, evitando possibilmente i comizi che abbiamo sentito prima perché credo che oggi l'onorevole Di Battista abbia raggiunto un record: non ha parlato di un singolo argomento che fosse oggetto del prossimo Consiglio europeo
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Molteni. Ne ha facoltà.
NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Credo che sarebbe stata cosa buona e giusta, Presidente, se il Presidente del Consiglio si fosse fermato ad ascoltare gli interventi di tutti, in modo particolare delle opposizioni che stanno per intervenire anche perché il Presidente del Consiglio ci ha più volte chiamato in causa e quindi sarebbe stato interessante che ascoltasse anche la replica da parte nostra.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Mariano Rabino. Ne ha facoltà.
MARIANO RABINO. Signora Presidente, signor Presidente del Consiglio, quello di giovedì e venerdì prossimi sarà il penultimo Consiglio europeo dell'anno e, con ogni probabilità, di questa legislatura; ragionevolmente quella di oggi è la penultima occasione che questo Parlamento ha per confrontarsi con il Governo sul presente e sul futuro dell'Europa.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARIANO RABINO. Da convinti europeisti (e vado alla conclusione, Presidente) invito tutti coloro che, come noi, condividono questi ideali a cambiare prospettiva. Se i cittadini non percepiscono l'importanza di un'Europa unita, non è per loro miopia, né per scarsa sensibilità: al netto delle strumentalizzazioni di qualche soggetto politico, ciò accade perché l'Unione non ha fatto abbastanza per comunicare alle donne e agli uomini d'Europa la fondamentale importanza del suo operato.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
MARIANO RABINO. …come agire ognuno pensando “allo particolare suo”, per dirla con Guicciardini. Chi ritiene che sia utopico parlare di Stati Uniti d'Europa commette un errore macroscopico, perché non ravvede né i rischi insiti nel non realizzarli, né le opportunità offerte.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rabino.
MARIANO RABINO. E chi perora la causa sovranista mente sapendo di mentire .
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Capezzone. Ne ha facoltà. Ha due minuti, onorevole, lo sa.
DANIELE CAPEZZONE. Signora Presidente, signori del Governo, da questi banchi di limpida e netta opposizione abbiamo molte volte, pur nel dissenso, riconosciuto al Presidente Gentiloni che è, diciamo, nel male, preferibile il suo il suo neo-andreottismo (non è un'accusa, è una fotografia), rispetto al chiasso etrusco del suo rumoroso predecessore, oggi capotreno.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Pastorelli. Ne ha facoltà.
ORESTE PASTORELLI. Signora Presidente, Governo, l'agenda del prossimo Consiglio Europeo affronta temi pesanti, ma ci soffermeremo sul tema a noi più caro: le migrazioni e le regole che dovrebbero governare il fenomeno migratorio nel continente europeo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Marcon. Ne ha facoltà.
GIULIO MARCON. Grazie, signora Presidente. Signor sottosegretario, colleghi e colleghe, non ci sono piaciute le dichiarazioni, il discorso, che ha fatto il Presidente del Consiglio questa mattina perché, secondo noi, il problema oggi non è se abbiamo bisogno di più o meno Europa, ma dobbiamo interrogarci su quale Europa vogliamo costruire, perché se più Europa significa continuare nelle politiche sbagliate che hanno alimentato nazionalismi, populismi e xenofobia, sarebbe meglio non farla la “più Europa”. Sarebbe meglio costruire un'Europa diversa. Quindi, il problema è la qualità della costruzione del processo europeo, qualità che oggi non c'è. Non c'è perché le politiche di questi anni, come ricordavo prima, hanno alimentato nazionalismi, populismi, hanno alimentato gli squilibri economici regionali, hanno costruito un'impostazione delle politiche economiche fondate sull'austerità che non hanno portato maggiore armonia nella crescita economica del continente, non hanno risolto i problemi che questo continente aveva all'inizio di questa crisi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Presidente, colleghi, Governo, Fratelli d'Italia esprime la netta contrarietà e una valutazione sicuramente negativa di quello che abbiamo ascoltato. Sinceramente ci verrebbe quasi voglia di dire che rimpiangiamo il Presidente del Consiglio Renzi, che almeno era capace di dire un sacco di frottole, mi passi il termine Presidente, dire cose che a noi potevano anche piacere. Ricordo con imbarazzo che una volta per quello che aveva detto dovevamo quasi votare a favore sulla relazione del Governo, poi però ovviamente tutte queste cose non sono state fatte.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Rocco Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, i deputati dell'UDC condividono in linea generale le dichiarazioni del Capo del Governo. La limitatezza del tempo mi induce ad andare, però, immediatamente su alcune cose che non abbiamo ascoltato e che avremmo voluto ascoltare, o che non abbiamo ascoltato con la chiarezza che riteniamo necessaria. La prima: al di là dell'ordine del giorno, si andrà a trattare di quella che è la nuova costituzione economica dell'Europa. Qui c'è un grande scambio politico che noi dobbiamo avere la forza di accettare: una garanzia europea per il debito, in qualunque forma, contro una garanzia italiana per il deficit. Senza la capacità di ridurre il deficit, dimostrare che il deficit è sotto controllo ed è avviato a diminuzione, e senza l'accettazione di una procedura europea la quale dia certezze su questo processo, sarà impossibile concludere qualunque accordo soddisfacente per l'Italia.
PRESIDENTE. È così conclusa la discussione generale. Poiché sono in corso ancora delle verifiche di carattere tecnico sulle risoluzioni presentate dai gruppi, sospendo la seduta per cinque minuti, per una pausa tecnica. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. Avverto che sono state presentate le risoluzioni Rosato, Lupi, Dellai, Pisicchio, Monchiero, Alfreider e Pastorelli n. 6-00359, Fedriga ed altri n. 6-00360, Palazzotto ed altri n. 6-00361, Laforgia ed altri n. 6-00362, Artini ed altri n. 6-00363, Brunetta ed altri n. 6-00364, Battelli ed altri n. 6-00365 e Cirielli ed altri n. 6-00366. I relativi testi sono in distribuzione .
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Sandro Gozi, per la replica e l'espressione del parere sulle risoluzioni presentate
SANDRO GOZI,. Grazie Presidente, brevemente solo alcuni punti di chiarimento - anche per lasciarli agli atti, se chi è intervenuto non è in Aula - sulla posizione del Governo e poi ovviamente il parere sulle risoluzioni.
PRESIDENTE. Quindi nelle premesse, le due considerazioni.
SANDRO GOZI,. Sì, nelle premesse, Presidente.
PRESIDENTE. Mi scusi onorevole sottosegretario, non abbiamo capito bene: sulla risoluzione Brunetta ed altri n. 6-00364 c'è un parere contrario su tutto? Contrario, perfetto, grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
ORESTE PASTORELLI. Grazie signora Presidente e Governo, siamo da sempre sostenitori del progetto europeo e anche per questa ragione non possiamo che condividere gli sforzi di continuare a procedere verso un'Europa federalista e di farlo a fianco della Francia, che con la Presidenza Macron sembra intenzionata a riprendere un ruolo convintamente europeista.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie signor Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, io ho molto apprezzato le ultime dichiarazioni, che il rappresentante del Governo ha fatto, sulla volontà dell'Italia di assumere il ruolo direttivo, che le compete e che adesso ha l'occasione effettivamente di prendere.
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole.
ROCCO BUTTIGLIONE. …ma avere sottovalutato l'importanza di quell'impegno politico mi pare un errore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Artini. Ne ha facoltà.
MASSIMO ARTINI. Grazie, Presidente. Anzitutto voglio comunicare al sottosegretario che accetto la riformulazione proposta. Vorrei puntualizzare anche, rispetto alla nostra risoluzione Artini ed altri n. 6-00363, due temi: quello riguardante la difesa europea e quello riguardante il mercato unico digitale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trifone Altieri. Ne ha facoltà.
TRIFONE ALTIERI. Grazie, Presidente. Noi voteremo contro, decisamente contro, la risoluzione della maggioranza, perché il discorso, che abbiamo sentito questa mattina in Aula, da parte del Presidente del Consiglio, conferma quello che noi pensiamo da tempo, ossia che il Governo italiano, assieme alle istituzioni europee, vive una realtà Matrix, una realtà che non è quella reale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Monchiero. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. La ritualità di questi incontri con il nostro Governo prima degli appuntamenti europei rischia di ripetersi anche al di là delle cose sulle quali sarebbe opportuno riflettere. Non riesco a capire come, guardando la realtà, non si voglia riconoscere che il nostro Governo, con l'appoggio dell'Europa, come ricordava poc'anzi il sottosegretario Gozi, è riuscito a reimpostare una politica di controllo dell'immigrazione selvaggia che negli ultimi mesi ha dato dei risultati. Questa politica è una politica che va presa come punto di riferimento, che coinvolge inevitabilmente il nostro futuro e anche quello dell'Europa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Grazie, Presidente, di avermi dato la parola. Noi voteremo contro la posizione espressa dai rappresentanti della maggioranza e del Governo, perché siamo convinti che sia sbagliato proprio il punto di partenza. Vede, nella nostra risoluzione, l'ultimo punto - glielo leggo - dice che vorremmo che questo Parlamento si impegnasse a sostenere - e il Governo si impegnasse a sostenere - in ogni sede la necessità di un'Europa davvero unita, che tenga conto della specificità nazionale, senza cedere alla tentazione di operare imposizioni discriminatorie per i singoli Stati, nel rispetto degli ideali che hanno portato alla costituzione dell'Europa. Ed è proprio qui il punto di partenza che non ci fa trovare d'accordo con molte delle posizioni, come l'ultima: non si può essere sovranisti e contemporaneamente europeisti, non si può voler bene, amare la propria terra, la propria patria, la propria nazione, accettando questo tipo di Europa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di precisare una questione su uno dei pareri espressi il sottosegretario Gozi. Ne ha facoltà.
SANDRO GOZI,. Grazie, Presidente. Riguardo alla risoluzione Laforgia ed altri n. 1-00362 vorrei precisare l'impegno n. 6 sostituendo l'attuale impegno con il seguente: “nell'ambito della realizzazione dell'accordo tra UE e Turchia sulla gestione dei rifugiati garantire il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà dei profughi”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sberna. Ne ha facoltà.
MARIO SBERNA. Mi sono spostato.
PRESIDENTE. Ecco: non la trovavo più. Infatti, guardavo nel suo solito banco e non la vedevo. Prego.
MARIO SBERNA. Nel prossimo Consiglio europeo di ottobre i dell'Unione europea esamineranno alcune delle questioni più urgenti tra cui la migrazione, la difesa, gli affari esteri e la digitalizzazione: questioni che impattano in maniera significativa sull'attuale scenario politico interno e internazionale, davvero complesso e purtroppo destinato ad esserlo sempre di più. La Germania è temporaneamente distante dalle questioni europee e alle prese con il dibattito relativo alla formazione di un nuovo Governo con una Merkel sicuramente indebolita dopo la tornata elettorale dello scorso settembre; si assiste alle fughe in avanti del Presidente Macron in particolare sul tema delle migrazioni; il Regno Unito che invece di stringere sui tempi della Brexit sembra fare di tutto par ritardarla: a Firenze Theresa May ha chiesto un nuovo accordo con l'Unione europea e ha procrastinato l'uscita dal 2019 al 2020; la Spagna osa il referendum secessionista catalano imbrigliata nel braccio di ferro, connotato anche di una certa superficialità a tratti fastidiosa e inappropriata data l'importanza del tema, tra il Governo centrale e quello di Barcellona; i Paesi del nord Europa che, nonostante i loro invidiabili sistemi di oltre a cercare di fermare l'immigrazione economica dai Paesi terzi vorrebbero limitare anche la libera circolazione all'interno dell'Unione e, infine, vi sono gli Stati dell'Est impegnati a contrastare qualsiasi azione di solidarietà nei confronti dei migranti. In questo quadro bisogna tener conto del nuovo scenario internazionale disegnato dagli Stati Uniti nell'epoca Trump dove lo stimolo alla cooperazione tra gli Stati appare decisamente messo in ombra dalla spinta verso un confronto competitivo tra le singole nazioni. L'inasprirsi delle questioni nazionalistiche e indipendentiste, come Brexit e il referendum catalano dimostrano, e il riproporsi ciclicamente di spinte nazional-populiste che inneggiano all'uscita dall'euro necessitano da parte dell'Europa di un cambio di passo per la realizzazione di un compiuto processo d'integrazione. A tale processo l'Italia non ha mai smesso di dare il proprio contributo. Non è mai venuto meno, infatti, in mezzo a tanta fragilità, un punto di valore dell'Italia cioè la continuità delle linee fondamentali di azione in campo internazionale ed europeo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Abrignani. Ne ha facoltà.
IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, gentile Presidente e onorevoli colleghi, le comunicazioni appena udite dal Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 ottobre mettono in luce per l'ennesima volta la situazione che stanno vivendo alcuni Paesi al confine con l'Europa. Ogni giorno migliaia di persone sono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni e a cercare rifugio nel proprio Paese o all'estero per sfuggire alla violenza. Le dimensioni del fenomeno degli sfollati sono immense e le cifre, già illustrate dal mio collega Rabino in discussione generale, sono destinate ad aumentare con il persistere dei conflitti. A queste persone va tutta la vicinanza del nostro gruppo parlamentare. Se tuttavia, da un lato, il nostro Paese si è sempre caratterizzato per grande senso di responsabilità e accoglienza nei confronti dei migranti, dall'altro non possiamo rimanere insensibili davanti alle conseguenze che una gestione non oculata del fenomeno potrebbe avere dal punto di vista socio-economico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fassina. Ne ha facoltà.
STEFANO FASSINA. Presidente, dispiace l'assenza del Presidente del Consiglio. Queste comunicazioni, come è stato già sottolineato da qualche collega che mi ha preceduto, sono sempre più un atto burocratico, sono comunicazioni unilaterali: viene, espone e se ne va senza consentire l'ascolto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simonetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente. Oggi si è parlato di Europa in vista del Consiglio europeo di questa settimana. Il Presidente Gentiloni avrebbe dovuto elencare le posizioni del Paese nei confronti dell'Unione europea. Qual è la nostra posizione, di fronte a tutta una serie di problematiche che sono state già evidenziate dai gruppi che sono intervenuti, invece la relazione è stata l'esatto contrario. È stata la riproposizione in quest'Aula di tutto quello che l'Europa ci chiede, a cui noi dobbiamo, secondo voi, adempiere. Sono visioni completamente e diametralmente opposte. Noi dovremmo qui dibattere su cosa andare a modificare e come modificare tutto ciò che non funziona. Una delle più grandi problematiche di questa entità burocratica la segnalò Umberto Bossi negli anni Novanta, vent'anni fa: l'Unione europea ci manderà un fax con il quale noi dovremo redigere il nostro bilancio. Erano venti anni fa, sembrava una barzelletta. Di fatto, col con tutte le misure legate a questo sistema, arriva il fax dell'Unione europea, con il semestre europeo, e ci indicano quale sia la linea economica e quindi politica da seguire. Una politica sovranazionale fatta da persone non elette, non rappresentative, autoreferenziali, burocratiche, che arrivano dal mondo della finanza e dal mondo bancario e che tornano nel mondo bancario quando non rivestono più quei ruoli. Tanti ex Presidenti della Commissione europea sono andati e tornati a lavorare alla Goldman Sachs.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cicchitto. Ne ha facoltà.
FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, i nostri periodici incontri su questo tema hanno, per un lato, il valore di approfondire le questioni, per altro verso, corrono anche il rischio di essere tante messe cantate; messe cantate sia da parte di chi è d'accordo, sia da parte di chi è in disaccordo, con la presenza dei soliti officianti. Quindi, dovremmo anche cercare di fare uno sforzo per non essere ripetitivi. Credo che noi dobbiamo valutare l'esistenza di due elementi negativi, dati negativi di grande rilievo e di grande peso in un caso e dati negativi di piccolo rilievo e di piccolo peso in un altro. Il primo dato negativo di grande peso è costituito da un nazionalismo di ritorno delle grandi potenze, di tutte le grandi potenze. Non c'è solo l'America : c'è la Cina l'India e anche la Russia . Sentivo poco fa l'esponente della Lega, i cui toni rispetto alla Russia mi sembrano quelli del Partito Comunista nei confronti dell'Urss degli anni Cinquanta: un po' più di spirito critico, compagni, sarebbe auspicabile.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ricciatti. Ne ha facoltà.
LARA RICCIATTI. Grazie, signora Presidente. Questa mattina il Presidente del Consiglio ha aperto il suo intervento all'interno di quest'Aula segnalando un lasso di tempo, 15-16 mesi, per cambiare le politiche dell'Unione europea - ha detto - e per aprire - cito testualmente - una finestra di opportunità, parlando di tasso di crescita stabile al 2,2 per cento nell'Eurozona.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Occhiuto. Ne ha facoltà.
ROBERTO OCCHIUTO. Grazie signora Presidente. Onorevoli colleghi, il Presidente Gentiloni stamattina, nelle sue comunicazioni, ha definito il Consiglio dei prossimi giorni come un'occasione, per parlare del futuro dell'Europa. E ha definito i prossimi mesi come un'opportunità, per discutere di nuove politiche dell'Unione. È in sostanza un'implicita ammissione del fatto che l'Europa, così com'è, non funziona più.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Manlio Di Stefano. Ne ha facoltà.
MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. Prima di tutto mi compiaccio che tutti i gruppi politici abbiano utilizzato qualche minuto del loro prezioso tempo per insultarci, tra l'altro facendo figure barbine come quella del deputato Lupi, che, parlando di aritmetica, scambia addendi con fattori. Va beh, lui sì ignora evidentemente che il MoVimento 5 Stelle - vi dispiace anche questo, immagino - è il gruppo politico col più alto numero di titoli accademici della storia della Repubblica italiana : questo ve lo ricordiamo anche oggi. Voi ci offendete, pensando di intimorirci, invece ci dimostrate soltanto che avete paura e questo ci dà forza, sinceramente.
PRESIDENTE. Onorevole Polverini…
MANLIO DI STEFANO. Fa parte di quelli che hanno paura, Presidente, non fa niente.
PRESIDENTE. Onorevole Di Stefano, prosegua.
MANLIO DI STEFANO. Ho sentito talmente tante parole inutili, prima di questi sempre più vuoti e lontani dalle esigenze delle popolazioni che è impossibile dargli alcun credito e hanno ragione tutti quelli che hanno detto, questa mattina, che avete passato cinque anni - soprattutto Renzi - a scagliarsi contro un'Europa del del pareggio di bilancio, del Regolamento di Dublino, che però voi stessi avete firmato in tutte le occasioni possibili. Vi do una notizia: avete ancora un'opportunità per redimervi, perché il famoso che tanto accusate, come noi, di essere la causa di tanti mali di questa Unione europea, entro dicembre potrebbe essere inserito nei Trattati dell'Unione europea, perché ad oggi non lo è ancora, nonostante sia vigente, e l'Italia potrebbe avere un ruolo fondamentale in seno al Consiglio europeo per bloccare questo scellerato accordo. Cosa farà il Presidente del Consiglio Gentiloni? Io credo che l'abbia scoperto proprio in questo istante che ha questa opzione, perché non se l'era mai neanche domandato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Boccia. Ne ha facoltà.
FRANCESCO BOCCIA. Grazie, Presidente. Signora Presidente, il dibattito che si conclude oggi e che consegna all'Europa, attraverso il nostro Governo, la posizione del Parlamento italiano deve farci riflettere su alcuni aspetti centrali che hanno caratterizzato le proposte del Presidente Gentiloni al Parlamento e le conseguenti risposte. Avevo capito e così avevamo capito in tanti tra noi che oggi l'obiettivo era parlare di migranti, di difesa europea comune soprattutto dopo la Brexit, perché non sarà sfuggito a molti colleghi rappresentanti soprattutto dei gruppi di opposizione che l'uscita del Regno Unito cambia anche la geografia militare in Europa. Era il principale Paese contrario alla difesa comune ma anche uno dei partner più forti sul piano militare. Quel Paese oggi ha preso un'altra strada e noi abbiamo il dovere di dirci quale difesa comune vogliamo al tempo in cui il Regno Unito, partner storico, non c'è e non ci sarà e non ci sarà a quelle condizioni. Forse ci saranno più spazi per la difesa comune ma probabilmente dovremo tagliarci i ponti alle spalle anche su alcune strategie connesse all'industria militare. Ma questi sono temi che evidentemente appassionano poco: non sono oggetto della valutazione di breve termine, di un o di uno . Pensavo fosse importante per molti gruppi di opposizione discutere di Turchia, degli effetti che un referendum che tutti quanti noi abbiamo fortemente criticato avrà in una parte fondamentale di Europa per poi - lo farò al termine del mio intervento - parlare di Europa digitale, che è il fondamento su cui poggiano i modelli di produzione di beni e servizi. E invece abbiamo sentito, soprattutto in discussione generale, immancabili offese personali al Premier Gentiloni.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'assegnazione di proposte di legge a Commissioni in sede legislativa.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno la Ministra dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro dell'Interno, il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dello Sviluppo economico.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Fedriga ed altri n. 3-03304.
CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, signor Presidente, buongiorno, signora Ministro. Come immaginavamo, la recentemente istituita Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione sarebbe servita per fare propaganda nelle scuole e sulla pelle dei nostri bambini per tutta una serie di iniziative, come, ad esempio, lo . Tanto è vero che nei giorni scorsi 4.500 docenti sono entrati in classe con un nastrino tricolore sugli abiti, 850 professori si sono lanciati in uno sciopero della fame e molti di loro hanno realizzato attività con gli alunni per parlare di migranti, profughi e del senso della proposta dello .
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Valeria Fedeli, ha facoltà di rispondere.
VALERIA FEDELI,. Mi corre l'obbligo di evidenziare che è stato il Parlamento italiano, ad ampia maggioranza dei presenti, approvando la legge n. 45 del marzo 2016, a volere che il 3 ottobre fosse riconosciuta dalla Repubblica italiana la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, per conservare e rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita per sfuggire da guerre, persecuzioni e miseria.
PRESIDENTE. L'onorevole Cristian Invernizzi ha facoltà di replicare per due minuti.
CRISTIAN INVERNIZZI. Presidente, forse non siamo stati chiari con la nostra interrogazione, ma ho parlato di tutt'altro, signora Ministro. Qui stiamo parlando di come è possibile che, utilizzando la Giornata in memoria dei migranti morti mentre cercavano di giungere sulle coste europee, parecchi insegnanti, a nostro avviso, abbiano usurpato quello che è il loro ruolo e abbiano fatto mera propaganda politica.
PRESIDENTE. L'onorevole Murgia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Rampelli ed altri n. 3-03305 di cui è cofirmatario, per un minuto.
BRUNO MURGIA. Grazie, Presidente. In realtà, alla signora Ministro poniamo una serie di temi, dalla questione che riguarda il voto in condotta alla questione dei al percorso di istruzione secondaria superiore, ridotto da cinque a quattro anni, e poi cerchiamo anche di capire, perché non si è ben capito, il ruolo controverso che possono avere gli e i nella vita quotidiana di uno studente, di un alunno, più o meno giovane, e capire anche se devono essere usati per insegnare e se devono stare in classe. Sono tanti i temi e aspetto le risposte.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Valeria Fedeli, ha facoltà di rispondere.
VALERIA FEDELI,. Grazie, onorevole. È vero che negli ultimi mesi nella scuola italiana si stanno introducendo importanti cambiamenti, a mio parere tutti positivi. Lei ne cita solo alcuni, ma tutti si inseriscono nell'ambito di quelle novità sfidanti finalizzate a rendere la scuola un vero motore di cultura, di conoscenza e sapere, di libertà e di pari opportunità, nonché efficace veicolo di mobilità sociale.
PRESIDENTE. L'onorevole Murgia ha facoltà di replicare per due minuti, con la preghiera di stare nei tempi.
BRUNO MURGIA. Certamente Presidente. Io non sono soddisfatto. Primo: non abbiamo parlato della questione dell'abolizione del voto in condotta. Sulla questione per esempio dei ci sono molte polemiche, soprattutto da parte di tanti rappresentanti degli studenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Scagliusi ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-03306.
EMANUELE SCAGLIUSI. Grazie Presidente. Signor Ministro, siamo preoccupati per il corretto svolgimento delle prossime elezioni regionali siciliane.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
MARCO MINNITI,. Grazie signor Presidente e onorevoli deputati, come loro sanno la potestà legislativa della regione siciliana in materia elettorale differisce, come è noto, da quella delle regioni ordinarie, dal momento che essa, ai sensi dello Statuto speciale, dispone di potestà legislativa di tipo esclusivo e deve peraltro essere esercitata in armonia con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica, nonché con le altre disposizioni dello Statuto regionale. La regione siciliana, quindi, provvede con propria disciplina sia a definire il sistema e il procedimento elettorale che ad organizzare in concreto lo svolgimento delle consultazioni.
PRESIDENTE. L'onorevole Di Battista, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Buon pomeriggio Ministro Minniti, lei non può scaricare però tutta la responsabilità sulla regione siciliana, nel senso che lei è Ministro dell'interno, è responsabile della legalità e della sicurezza appunto nel nostro Paese e non può ignorare quel che sta avvenendo non soltanto in Sicilia, ma in tutta Italia.
PRESIDENTE. L'onorevole Sottanelli ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-03307.
GIULIO CESARE SOTTANELLI. Presidente, signor Ministro, colleghi, negli ultimi giorni la comunità abruzzese è venuta a conoscenza della predisposizione di un esperimento, che si terrà nei laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso e che utilizzerà una potente sorgente radioattiva, che verrà trasportata dalla Russia, attraverso la Francia, fino ai laboratori del Gran Sasso.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere.
GIAN LUCA GALLETTI,. Grazie Presidente. Il Ministero dello sviluppo economico, con decreto del 17 febbraio 2016, ha rilasciato il nulla osta di categoria A all'Istituto nazionale di fisica nucleare del Gran Sasso, per l'impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti, per realizzare il progetto “Sox”.
PRESIDENTE. L'onorevole Sottanelli ha facoltà di replicare, per due minuti.
GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie Ministro. Certamente è stata una comunicazione forse non attenta e non precisa, così come lei adesso ci ha enunciato. Non avevamo dubbi, ovviamente, che tutta l'operazione avesse già ottenuto tutti i nulla osta, che necessitano in questi casi. Noi crediamo e sosteniamo che la ricerca sia importante e, in particolar modo, anche l'oggetto di cui stiamo parlando; l'Istituto di fisica nucleare è tra le eccellenze in assoluto a livello internazionale e quindi va tutelato, va salvaguardato e va anche valorizzato. Ma nello stesso tempo abbiamo avuto anche dei precedenti; purtroppo, ancora non si capiscono bene le cause e le eventuali responsabilità. A primavera è stata data la non potabilità per dodici ore dell'acqua, appunto, perché c'erano state delle interferenze. Quindi, la tensione è molto alta da parte dei cittadini: sono molto, molto preoccupati.
PRESIDENTE. L'onorevole Catania ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-03308 .
MARIO CATANIA. Grazie, Presidente. Ministro Galletti, nel 2007, il comune di Magliano Romano ha autorizzato una discarica di inerti. Per questa discarica, nel 2014, è stata chiesta la riclassificazione a discarica di rifiuti speciali. Tutti i comuni dell'area, la cittadinanza e molte associazioni, tra cui l'associazione ecologica Monti Sabatini, hanno evidenziato i gravi effetti che un'ipotesi di questo tipo avrebbe sull'ambiente, sul territorio, sul paesaggio e anche sulla qualità delle falde acquifere. Sono stati presentati numerosi ricorsi al TAR nel contesto di questa procedura, tutti accolti dallo stesso TAR. Io le chiedo, signor Ministro, se non ritenga utile verificare le criticità evidenziate, quando sono così unanimemente esposte dalla cittadinanza e dalla società civile, anche in relazione a tutto il procedimento, sin dal suo inizio, nel 2007, quando è stata consentita la trasformazione di una cava di tufo in discarica.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
GIAN LUCA GALLETTI,. Ringrazio l'onorevole Catania, che mi dà la possibilità di fare chiarezza sulle divisioni di competenza tra il mio Ministero e la regione Lazio.
PRESIDENTE. L'onorevole Catania ha facoltà di replicare per due minuti.
MARIO CATANIA. Grazie, Presidente, e ringrazio ovviamente il Ministro Galletti anche per aver ricordato a me e ai colleghi presenti in Aula quali sono le competenze del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare in materia, competenze che peraltro ben ricordavo. Quello che desideravo richiedere al Ministro Galletti era esattamente quello che ha già cominciato a fare - di ciò lo ringrazio - vale a dire attivarsi, in via interlocutoria, nei confronti della regione, richiamando all'attenzione della regione le criticità che sono evidenziate dal territorio e seguendo oltretutto, anche alla luce di tale segnalazione, i seguiti di questa vicenda: non mi sfugge che non ci siano competenze di amministrazione attiva del Ministero dell'ambiente in materia ma è altrettanto vero che il Ministero dell'ambiente ha comunque una funzione di supervisione sull'intero sistema ambientale italiano anche nei casi in cui le competenze fanno capo ad altri enti. Quindi, in sintesi, Presidente, ringrazio il Ministro Galletti ma il mio ringraziamento è legato anche - ne sono certo - all'attenzione che vorrà dedicare ai seguiti della vicenda nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
PRESIDENTE. L'onorevole Palma ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03309 per un minuto.
GIOVANNA PALMA. Grazie, Presidente. Signor Ministro, la interrogo oggi per sapere in merito alla discarica gestita dalla società Resit situata nel comune di Giugliano nella quale si riscontra la presenza contemporanea di più siti inquinanti e potenzialmente inquinati concentrati in un ambito territoriale molto ristretto caratterizzato da cave dismesse. Tale zona, dove è stata individuata la cosiddetta area vasta a Masseria del Pozzo-Schiavi, a due chilometri dal comune di Giugliano, si estende su una superficie complessiva di circa 210 ettari e comprende, oltre la discarica Resit, anche altri siti. La Resit, che nel complesso occupa una superficie totale di circa 59.000 metri quadrati ed ha ricevuto una volumetria di rifiuti sversati pari a circa un milione di metri cubi, è suddivisa in due aree, la cava Z e la cava X. La cava X in attività fino al 2004 costituisce un esempio eclatante ed aggiungo vergognoso di come il gestore di una discarica abbia potuto perpetrare una gestione illegale di rifiuti ed ha provocato una violenza sul territorio ed un'alterazione profonda dello stesso soprattutto nel suo assetto morfologico.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIOVANNA PALMA. Le operazioni finalizzate al recupero ambientale dell'area vasta hanno richiesto il contributo delle istituzioni preposte per un'approfondita ricostruzione della condizione del sito e del programma di messa in sicurezza…
GIOVANNA PALMA. Allo stato attuale, il 27 luglio 2016 si è finalmente inaugurato il cantiere per la bonifica della Resit; tuttavia ad oggi solo il 40 per cento degli interventi per la messa in sicurezza dell'area, con lavori che hanno riguardato principalmente la risagomatura dei rifiuti nei due corpi di discarica, la stesura, saldatura e posizionamento di teli e dei
PRESIDENTE. Onorevole Palma…
GIOVANNA PALMA. … sia in sommità che sulle pendici, l'accumulo in cantiere del terreno necessario per il di terreno da posizionare sopra il pacchetto di impermeabilizzazione... Per questo motivo il 1° settembre 2017…
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Palma.
GIOVANNA PALMA. Un attimo solo.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gianluca Galletti, ha facoltà di rispondere. Sapete che avete un minuto.
GIAN LUCA GALLETTI,. Grazie, Presidente. Ringrazio anche gli onorevoli interroganti che mi permettono di affrontare la vicenda della discarica Resit di Giugliano…
PRESIDENTE. Mi perdoni, Ministro Galletti. Colleghi, possiamo liberare per favore qui sotto.
GIAN LUCA GALLETTI,….vicenda che sta molto a cuore a questo Ministero e che fa parte dell'insieme di attività per il risanamento ambientale nelle aree delle province di Napoli e Caserta. Sulla base degli elementi forniti dal funzionario delegato e dagli incaricati della Sogesid, che è la stazione appaltante, si fa presente che, verso la fine del luglio 2017, i lavori hanno registrato un forte rallentamento a causa delle problematiche insorte tra le imprese costituenti l'ATI, l'associazione temporanea di impresa, che hanno portato al ritiro delle maestranze e dei mezzi di una delle società costituenti l'associazione temporanea. Il ritardo nell'avanzamento dei lavori è da addebitare anche alle difficoltà operative connesse al sito e al reperimento delle materie prime, in particolare del terreno naturale di ricoprimento della discarica, i cui primi cumuli sono stati approvvigionati solo a gennaio 2017. La stazione appaltante ha verificato il soddisfacimento dei presupposti di prosecuzione dei lavori in oggetto e pertanto ha ritenuto che la Treerre S.r.l., una delle aziende componenti l'ATO, possa proseguire quale unica affidataria i lavori medesimi. La stessa Sogesid, in funzione dei dati e delle informazioni fornite dalle imprese Treerre S.r.l., ha predisposto una bozza di cronoprogramma che prevede la conclusione dei lavori entro il 28 gennaio 2018. Al fine della corretta conduzione del cantiere e per richiamare l'affidataria ad eseguire lavori secondo gli elaborati progettuali e nel rispetto del tempo contrattuale, il direttore dei lavori ha emanato diciassette ordini di servizi e una diffida ad adempiere. Alla data odierna, come ricordava lei nell'interrogazione, in considerazione delle lavorazioni eseguite e del materiale di approvvigionamento si può affermare che lo stato di avanzamento dei lavori è pari a circa il 40 per cento e sono state realizzate tutte quelle opere che scongiurano il rischio di danni ambientali. Peraltro, in considerazione che allo stato attuale non sono in corso contenziosi che riguardano la stazione appaltante e la società costituente l'ATI, la stessa stazione appaltante Sogesid ha predisposto i necessari atti per il proseguimento dei lavori che non sono mai stati interrotti al fine di garantire l'interesse e la tutela della popolazione. Evitare che si verifichino ulteriore danni ambientali, salvaguardare gli interventi di messa in sicurezza fin qui realizzati e giungere quindi in tempi brevi alla conclusione dei lavori sono obiettivi irrinunciabili per il Ministero dell'ambiente.
PRESIDENTE. La ringrazio, Ministro Galletti, anche per il rispetto dei tempi.
ALESSANDRO BRATTI. Grazie, signor Presidente. Grazie, signor Ministro, per la risposta. Noi tra l'altro come Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ci stiamo occupando del caso e quindi concordiamo sull'analisi fatta. In realtà sappiamo che questa è una discarica che va oltre il tema ambientale perché questa è la discarica simbolo dell'attività dei casalesi degli anni Novanta e quindi crediamo che debba essere posta una particolare attenzione per la messa in sicurezza e la bonifica celere dell'area. Abbiamo molti dubbi sull'impostazione iniziale di questa gara che oggi vede purtroppo in quell'ATI che lei ricordava un contenzioso che al momento rischia di ritardare notevolmente i lavori di bonifica e messa in sicurezza. Si parla di fine ottobre 2017 nel capitolato ma in realtà è già chiaro che si andrà oltre marzo 2018 su una gara d'appalto che, ricordo, è stata fatta al massimo ribasso nel 2013 con una percentuale di oltre il 40 per cento.
PRESIDENTE. L'onorevole Scopelliti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03310 per un minuto.
ROSANNA SCOPELLITI. Presidente, signor Ministro, l'istituzione dell'Agenzia per la somministrazione del lavoro portuale e riqualificazione professionale riguarda porti in cui l'80 per cento delle movimentazioni di merci tramite container avvenga o sia avvenuta in negli ultimi cinque anni, e persistano da almeno un quinquennio situazioni di crisi aziendale o cessazione delle attività terminalistiche. Tra le funzioni dell'Agenzia c'è il supporto alla collocazione professionale dei lavoratori iscritti nei propri elenchi, e questo per sostenere i livelli occupazionali in attesa dell'ampliamento infrastrutturale e la riconversione industriale dei principali interessati dalle crisi del trasbordo. Tuttavia, l'Agenzia costituita nel porto di Gioia Tauro non risulta ancora operativa per la mancanza di un regolamento interno per la chiamata al lavoro ed alla formazione degli operai; inoltre, a distanza di due mesi dal licenziamento dei lavoratori della società MCT, che gestisce appunto il porto di Gioia Tauro, non sono state ancora avviate procedure atte a supportarli. Chiedo quindi al Governo quali iniziative intenda adottare per rendere operativa l'Agenzia, rendendo effettiva la sua funzione a supporto dei lavoratori del porto di Gioia Tauro.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha facoltà di rispondere.
GRAZIANO DELRIO,. Presidente, onorevole, come lei sa l'Agenzia è stata voluta da questo Governo esattamente per difendere i posti di lavoro, per favorire una flessibilità all'interno delle autorità portuali: tanto è vero che proprio nel correttivo porti, nell'ottica appunto di una particolare attenzione al lavoro portuale che risente dei picchi di offerta e di domanda, si prevede l'adozione del piano dell'organico del porto dei lavoratori e delle imprese, che il presidente dell'autorità portuale può appunto adottare, e serve proprio per migliorare la formazione professionale, la riqualificazione di questi lavoratori. Proprio la necessità di proteggere questi lavoratori ha determinato l'istituzione dell'Agenzia, che è stata costituita a Gioia Tauro il 27 luglio, come lei ha ricordato, e il successivo 1° agosto sono stati iscritti negli elenchi dell'Agenzia tutti i lavoratori licenziati dal terminalista MCT, che fino alla fine di luglio erano destinatari della cassa integrazione richiesta dal terminalista stesso. Nel mese di settembre stati poi comunicati all'INPS tutti gli elenchi dei lavoratori non avviati al lavoro nel mese di agosto e il numero delle giornate di mancato avviamento per ciascun lavoratore.
PRESIDENTE. L'onorevole Scopelliti ha facoltà di replicare, per due minuti.
ROSANNA SCOPELLITI. Presidente, signor Ministro, questa sua risposta sicuramente un po' mi consola e mi incoraggia, però quello che io vorrei ricordare a lei e al Governo, e anche ai colleghi in quest'Aula: noi abbiamo sempre dichiarato, il Governo lo ha sempre dichiarato con forza, che l'impegno per il Sud era ed è una priorità; e in questa legislatura sono sicura che molto è stato fatto, molto annunciato, promesso, e non ho ragione assolutamente di credere che poi non verrà attuato, quantomeno in Calabria. Forse proprio nella mia regione auspicherei una maggiore sinergia con la regione; però devo dire che tutti questi annunci, tutte queste promesse purtroppo non hanno fatto registrare nel territorio dei risultati tangibili, a parte l'approvazione della ZES, arrivata, devo dire, quasi col termine della legislatura, ma è stata comunque una cosa molto importante e molto voluta.
PRESIDENTE. L'onorevole Cera ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03311 per un minuto.
ANGELO CERA. Presidente, signor Ministro, il Gargano rappresenta da solo il 40 per cento delle presenze turistiche che ogni anno si rilevano in Puglia, registrando nei periodi estivi un considerevole aumento di auto, camper e mezzi di trasporto. Purtroppo la sua rete stradale è ferma ad un sistema viario datato e non più rispondente ai tempi odierni: per questo ogni anno è altissimo il numero di incidenti che si registrano su queste strade, specialmente nel periodo estivo. In particolare, non è facile raggiungere le località turistiche più rinomate, Vieste e Peschici, che hanno due sole strade: la strada statale 89 e la “scorrimento veloce” del Gargano; entrambe però, essendo delle incompiute, si fermano lontano dalla meta, la prima a Mattinata, la seconda a Vico del Gargano.
ANGELO CERA. Chiedo al signor Ministro di capire quali intendimenti ha il Ministero per riprendere queste opere.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha facoltà di rispondere.
GRAZIANO DELRIO,. Presidente, onorevole Cera, la problematica che lei solleva è sicuramente di grande rilevanza. Noi abbiamo avuto sempre come criterio che ci guida quello di provare a fornire il più possibile accessibilità ai luoghi della logistica industriale da un lato, cioè i grandi sistemi industriali, e dall'altro agli turistici. Quindi lei solleva un problema molto serio, che è quello della grande presenza turistica nel Gargano, che non è adeguatamente servita nel suo tratto finale da un punto di vista stradale.
PRESIDENTE. L'onorevole Cera ha facoltà di replicare, per due minuti.
ANGELO CERA. Grazie Ministro. La sua autorevole e solita trasparenza mi fa stare tranquillo. Sono contento che per la prima volta, dopo tanti anni, sono passati vent'anni, dall'ultima inaugurazione dell'ultima galleria che collegava Mattinatella alla Litoranea verso Vieste, si ritorni a parlare delle percorrenze che portano sul Gargano. Lei sa che la superstrada veloce aggancia i turisti che vengono dal nord, dall'adriatica, la 89, quella che porta le regioni del Mediterraneo verso il Gargano.
PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03312 per un minuto.
DONATELLA DURANTI. Grazie, signor Presidente. Ministro Calenda, il del gruppo Articolo 1-MDP si riferisce oggi ad una delle crisi industriali più gravi del Paese che, a mio giudizio, questo Governo, e quelli che si sono succeduti negli ultimi cinque anni, hanno gestito nel peggiore dei modi, ossia la crisi dell'Ilva e ora la sua svendita ai privati. I lavoratori il 9 ottobre hanno risposto con un partecipatissimo sciopero alle irricevibili richieste degli acquirenti di riduzione dei livelli occupazionali e delle tutele contrattuali. Come sappiamo il tavolo al MISE è così saltato.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Calenda, ha facoltà di rispondere.
CARLO CALENDA,. Preliminarmente è importante ricordare che Ilva è stata sottoposta ad amministrazione straordinaria in ragione dell'insolvenza e la procedura di gara è stata una procedura che è stata aperta, trasparente e concorrenziale, soprattutto in conformità alle norme europee. Norme europee che prevedono il principio di discontinuità economica, senza il quale non avremmo potuto finanziare l'Ilva e, quindi, garantirne la sopravvivenza.
PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di replicare, per due minuti.
DONATELLA DURANTI. Grazie, signor Presidente. Io sono allibita. Noi le chiedevamo quali iniziative intenda assumere ora, dopo che appunto il tavolo del 9 ottobre scorso è saltato. Lei ci ha fatto - la ringrazio, ma conosciamo quello che è accaduto in questi anni - una ricostruzione di quello che è accaduto, ci ha dato informazioni che erano già in nostro possesso. Ma nulla ci ha detto rispetto alle intenzioni che ha lei, Ministro Calenda, e questo Governo, per evitare che oltre alla macelleria dal punto di vista ambientale e sanitario nei territori dove insistono gli stabilimenti dell'Ilva, ci sia anche una macelleria sociale.
PRESIDENTE. L' onorevole Pastorino ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fassina ed altri n. 3-03313 di cui è cofirmatario.
LUCA PASTORINO. Grazie Presidente. L'argomento è molto importante per i territori quali quelli della Liguria, della Puglia, per tante famiglie che adesso vivono nell'incubo di questi numeri che sono stati portati all'attenzione loro, ma anche dell'opinione pubblica, attraverso la lettera del 6 ottobre che francamente ci è sembrata molto strana, molto particolare; firmata non soltanto dall'azienda, ma anche dai commissari preposti. Quindi, ci è sembrato particolarmente particolare - diciamo così - il fatto che tre giorni dopo lei, Ministro, abbia sconvocato quel tavolo sconfessando le firme su quel documento.
LUCA PASTORINO. …la salvaguardia della salute e dell'ambiente.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha facoltà di rispondere.
CARLO CALENDA,. Presidente, ovviamente le due interrogazioni a risposta immediata sono molto simili. Tuttavia, forse va fatta una precisazione prima di tutto.
PRESIDENTE. Chiedo scusa: non trasformiamo la risposta in un dibattito a due. Poi replicherà l'onorevole Fassina. Adesso intervenga lei, Ministro, e poi prenderà la parola il deputato.
CARLO CALENDA,. Cosa vuole fare il Governo? Il Governo vuole fare quello che ha fatto: mantenere il negoziato con una cordata che è pronta a investire 4 miliardi di euro tra piano ambientale, prezzo pagato allo Stato e piano industriale e che garantisce, fino ad oggi, il maggior numero di assunzioni al miglior livello salariale, ma continuare a richiamarla al rispetto dei propri obblighi, come abbiamo fatto, e questo vuol dire tenere il filo negoziale, ma non a tutti i costi, e continuare a spingere, come stiamo facendo in questi giorni, affinché il tavolo si riapra nel modo giusto.
PRESIDENTE. L'onorevole Stefano Fassina ha facoltà di replicare.
STEFANO FASSINA. Grazie, Presidente, e grazie, Ministro. Veramente siamo consapevoli delle difficoltà della vicenda e non facciamo campagna elettorale, ma la campagna elettorale non la deve fare neanche il Governo.
PRESIDENTE. L'onorevole Squeri ha facoltà di illustrare la sua interrogazione … Colleghi, per favore! Ministro Calenda, sarebbe opportuno che lei rimanesse, visto che ha un'altra interrogazione.
LUCA SQUERI. Grazie, Presidente. L'interrogazione che rivolgiamo al Ministro è riferita alle sanzioni, che leggiamo essere previste nella prossima manovra economica, per quegli operatori che non accettassero pagamenti in bancomat e carte di credito. Già definisco tale sanzioni inutilmente punitive, però chiediamo al Governo quali misure intenda adottare, prima che queste sanzioni diventino operative, per diminuire e abbattere i costi a carico degli operatori, soprattutto dei piccoli operatori.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
CARLO CALENDA,. Grazie, mi scuso con il Presidente e mi scuso con l'onorevole. Ci siamo infervorati e mi dispiace.
PRESIDENTE. L'onorevole Squeri ha facoltà di replicare per due minuti.
LUCA SQUERI. Prendo atto che il Ministro indirettamente concorda con me, perché ha fatto una fotografia positiva della diffusione dei POS e, nonostante ciò, ecco che arriva la sanzione. Per cui, la definiamo perciò inutilmente punitiva.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alli, Amici, Artini, Boccia, Michele Bordo, Cicchitto, Coppola, Dellai, Ferrara, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Fraccaro, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Guerini, Guerra, Laforgia, Manciulli, Manfredi, Mattiello, Mazziotti Di Celso, Nicoletti, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Rosato, Rossomando, Sanga, Sani, Sarti, Speranza, Tofalo, Simone Valente, Vignali e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge n. 76-971-972-1203-1286-2015-2022-2611-2982-3048-3229-3235-3328-3447-3993-4009-4020-4145-A/R: Disposizioni concernenti la coltivazione e la somministrazione della a uso medico.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato delle proposte di legge e degli emendamenti presentati.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MICHELA ROSTAN. Grazie Presidente, possiamo dirci con chiarezza che oggi ci troviamo di fronte ad una grande occasione perduta, quella di poter scardinare un approccio ideologico ad un'importante questione sociale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fucci. Ne ha facoltà.
BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, noi di Direzione Italia riteniamo che il testo arrivato all'esame dell'Assemblea sia nettamente migliorativo rispetto a quello iniziale. Consideriamo del tutto positivo che in Commissione siano state stralciate quelle norme, che di fatto andavano al di là del tema legittimo dell'utilizzo della per uso terapeutico, nella direzione di una liberalizzazione incontrollata e pericolosa, perfino con norme paradossali, come quelle che prevedevano anche la possibilità di creare dei centri di tipo ricreativo o, di fatto, aprivano alla possibilità di una liberalizzazione per la coltivazione domestica della .
PRESIDENTE. Se nessuno altro chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Articolo premissivo 01.06 Sannicandro, parere contrario, compreso parere contrario della V Commissione (Bilancio). Articolo premissivo 01.07 Fossati, parere contrario; c'è pure il parere contrario della V Commissione (Bilancio).
PRESIDENTE. Siamo a pagina 10.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, No, Presidente, articolo premissivo 01.01 Ferraresi, inizia a pagina 9, parere contrario.
PRESIDENTE. Va bene, scusi.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Parere contrario sugli articoli premissivi 01.010 Cristian Iannuzzi, 01.03 Daniele Farina, 01.04 Andrea Maestri e 01.02 Ferraresi.
PRESIDENTE. A questo punto, chiedo il parere al relatore di minoranza, onorevole Ferraresi. Prego
VITTORIO FERRARESI, . Sugli articoli premissivi 01.06 Sannicandro, 01.07 Fossati, 01.01 Ferraresi, 01.010 Cristian Iannuzzi, 01.03 Daniele Farina, 01.04 Andrea Maestri e 01.02 Ferraresi, parere favorevole ; sull'emendamento 1.1 Rondini e sugli identici emendamenti 1.2 Fabrizio Di Stefano e 1.3 Giorgia Meloni, parere contrario; sugli emendamenti 1.5 Fossati e 1.6 Sisto, parere favorevole; sugli emendamenti 1.51 e 1.52 Rondini, nonché sugli identici emendamenti 1.9 Palmieri e 1.53 Rondini, parere contrario; sull'emendamento 1.50 Mantero e sull'emendamento 1.16 Ferraresi, parere favorevole; sugli identici emendamenti 1.14 Binetti e 1.54 Rondini, parere contrario.
GENNARO MIGLIORE,. Grazie, signor Presidente. Esprimo parere conforme a quello della relatrice per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo premissivo 01.06 Sannicandro.
FILIPPO FOSSATI. Grazie, Presidente. Bisogna chiarire all'Aula, a chi ci ascolta e a chi ci vede come mai noi interveniamo con due emendamenti che riportano al centro della discussione il tema della legalizzazione non solo a scopo medico, ma anche a scopo ricreativo della quando il testo che noi abbiamo oggi in lettura come testo unificato si è concentrato sul punto della somministrazione ad uso terapeutico.
PRESIDENTE. Deve concludere.
FILIPPO FOSSATI. …siano strumenti che hanno l'effetto di allontanare il consumatore dal mercato illegale e hanno l'altro affetto di disciplinare l'uso di una sostanza che, progressivamente, è un uso sempre più consapevole, anche se è pericoloso, anche se…
PRESIDENTE. Collega, non percepisco l'avvio alla conclusione, siamo quasi un minuto oltre il suo tempo. Altrimenti, le devo togliere la parola.
FILIPPO FOSSATI. Mi scusi, Presidente. Arrivo alla fine dicendo che queste sperimentazioni dimostrano che la cosa si può fare e avrebbe un risultato utile per il Paese e per i tanti consumatori coinvolti in questo meccanismo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Presidente, veniva ricordata la lunga vicenda dell'iter parlamentare di questo provvedimento, che io direi al plurale: di questi provvedimenti. È durata quattro anni e mezzo: tutto il tempo della legislatura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà. Vi invito, però, in genere, a richiedere la parola anche prima, non necessariamente quando finisce un collega, perché almeno sappiamo che uno si è prenotato.
VITTORIO FERRARESI. Presidente, ci troviamo davanti a una proposta che, come tutti sanno, ha avuto un iter molto lungo. Siamo partiti addirittura, con la proposta del collega Farina e quella a mia prima firma, all'inizio di questa legislatura, nel 2013-2014; abbiamo avuto un ciclo di audizioni in Commissione molto, molto approfondito, per arrivare a un'iniziativa sorta successivamente dell'Intergruppo “ legale”, promosso, a titolo personale, da un sottosegretario del Governo. Questo Intergruppo ha raccolto centinaia di firme da parte di appartenenti a diversi schieramenti, anche opposti sul campo politico, che ha iniziato il suo percorso - pensate - nel luglio del 2015, quindi più di due anni orsono.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Non mi pronuncerò sui pareri negativi della Commissione bilancio, perché ovviamente stiamo parlando di proposte che in alcuni casi hanno una copertura specificata e in altri meno, ma stiamo parlando di proposte di legge, Presidente, ognuna delle quali non ha una copertura, ha una marea di soldi, cui lo Stato sta rifiutando l'entrata nelle sue casse. Infatti, se vogliamo vederla anche dal punto di vista egoistico, se in questo momento noi vogliamo bendarci gli occhi e non capire la necessità di questa proposta, per quanto riguarda la necessità in tema di salute, la necessità in tema di lavoro, la necessità in tema di politiche agricole, la necessità in tema di carceri, la necessità in tema di giustizia, di forze dell'ordine, di magistratura, se noi anche non volessimo vedere quello che ci dice la relazione della Direzione nazionale antimafia, che scrive di quanto sia importante e necessario un intervento in tema di regolamentazione del mercato della anche se noi volessimo chiudere gli occhi in modo irresponsabile ed egoisticamente guardare solo al denaro, noi potremmo identificare questa proposta come una proposta che fa entrare nelle casse dello Stato, anche senza alcuna previsione in ambito di monopolio di commercializzazione, fino a 2 miliardi di euro per il semplice sgravio di oneri in capo allo Stato, in capo alle forze dell'ordine, in capo alla magistratura, in capo al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria; senza nessuna commercializzazione, fino a 2 miliardi di euro, per il semplice fatto di approvare una coltivazione per uso personale a livello domestico, e questo è un beneficio che potremmo ottenere subito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Purtroppo, ci troviamo di fronte ad un provvedimento che è stato svuotato completamente dei suoi contenuti, dei contenuti che davano concretezza finalmente a una forte esigenza che c'è nel Paese, quella di regolarizzare la possibilità dell'utilizzo di questa pianta per fini ricreativi, ma anche per altri fini, quali quello terapeutico, in particolare l'autoproduzione per i pazienti che ne hanno bisogno.
ADRIANO ZACCAGNINI. Vado a concludere, Presidente, dicendo che ci sono tante altre sostanze di cui si abusa che dovrebbero essere regolamentate meglio. Continuerò il mio intervento successivamente e chiedo all'Aula di votare favorevolmente su questo emendamento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
VINCENZO CASO. Grazie, Presidente. Quest'Aula oggi dimostra, ancora una volta, di essere completamente anacronistica e anche ideologica, perché mentre, da un lato, abbiamo nel mondo anche coloro che hanno portato al proibizionismo, come negli Stati Uniti, dove oggi in quattro Stati è stato legalizzato l'utilizzo della dall'altro lato è ideologica, perché in realtà basterebbe andare a vedere negli altri Paesi europei, ad esempio nei Paesi Bassi, cosa ha portato la legalizzazione della che è il primo strumento per la lotta alla droga.
VINCENZO CASO. Oggi chi voterà contro su questi emendamenti ancora una volta continuerà a fare un favore alle mafie. Complimenti !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. La ringrazio, signor Presidente. Siccome immagino che il andrà avanti per tutto il dibattito, è utile che io faccia dei chiarimenti approfittando di questo emendamento. Lo dico molto chiaramente, signor Presidente: io penso che il mio partito e il mio gruppo abbiano commesso due gravi errori, uno politico ed uno di metodo. Quello politico è, ovviamente, non avere sposato un'impostazione, che è quella che è stata descritta fino ad ora, che prevedeva non la liberalizzazione ma la legalizzazione di sostanze che attualmente sono assolutamente libere nel nostro Paese; quello di metodo è non aver utilizzato il fatto che questa fosse - in particolare quella citata a mia prima firma - una proposta di legge che è stata avanzata trasversalmente da molti parlamentari, anche del Partito Democratico e non solo del Partito Democratico, per lasciare, in questa occasione, la libertà a tutti i deputati del Partito Democratico di votare secondo le proprie convinzioni, non rispetto alla coscienza ma rispetto alle convinzioni una proposta di legge che non aveva un'iniziativa di gruppo, non investiva direttamente il Governo e che poteva, come detto, dare la libertà a ciascuno di noi di comportarsi di conseguenza. Questi sono due errori di cui io ho detto pubblicamente, che ho detto all'assemblea del gruppo e che ovviamente confermo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, Presidente. Io rimango sempre un po' stupito, quasi sospettoso, quando accade - ed è la seconda volta in pochi giorni - che dai banchi di MDP si invochi la presenza dei liberali e del pensiero liberale, ma proverò a farci l'abitudine. Li ritrovo invece esattamente, come dire, nella cifra all'interno della quale è lecito attenderli, quando denunciano - uso le parole del collega Zaccagnini - l'ingerenza del Vaticano. Ora, io non so se su questa vicenda ci sia stata un'ingerenza del Vaticano o meno, non mi stupisco e non mi scandalizzo, perché non sarebbe la prima e non sarà l'ultima volta e parlo da ultralaico, all'interno di un gruppo in cui le sensibilità sono anche difformi, molto difformi dalla mia su questo tema. E devo dire che piacerebbe anche a me che, in ogni ambito della vita pubblica, l'Italia adulta e matura sapesse riconoscersi nel sacro principio della laicità dello Stato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mantero. Ne ha facoltà.
MATTEO MANTERO. Grazie Presidente, la larga diffusione dell'uso della cannabis tra i ragazzi e non solo dimostra che le misure proibizioniste hanno chiaramente fallito nel loro intento. Gli studi che sono stati fatti dimostrano che, invece, dove c'è stata una legalizzazione per uso personale, dove si consente l'autoproduzione per uso personale, invece, c'è stata addirittura, dopo un primo piccolo aumento iniziale, a lungo termine una diminuzione delle persone che fanno uso di cannabis. Allora, quello che mi chiedo io è: che cosa state difendendo, evitando di approvare almeno la fase di autoproduzione ad uso personale? Di fatto, state facendo un enorme regalo alla criminalità organizzata, perché sapete difendendo un mercato della criminalità organizzata di miliardi di euro: immagino che ve ne saranno grati .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.
MARIO MARAZZITI, . Presidente, non entro nel merito della discussione, che è sulla bontà assoluta del testo che andiamo ad approvare, sulla bontà relativa o sul fatto che sia stato un errore non andare in una direzione diversa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.
GIAN LUIGI GIGLI. Grazie Presidente, io non so se qualcuno, per esempio l'onorevole Zaccagnini, immagini che nei giorni scorsi o nei mesi scorsi ci sia stata una telefonata all'onorevole Bazoli piuttosto che all'onorevole Miotto, da parte del Cardinale Segretario di Stato, per dir loro come dovevano comportarsi da questo punto di vista, per quanto riguarda questa legge. Credo però che il tema da essi sollevato - l'onorevole Zaccagnini e l'onorevole Corsaro - sia un tema indubbiamente profondo e che meriti una sottolineatura. Come si forma la cultura di un popolo? La cultura di un popolo si forma attorno alla sua storia, alle sue vicende sociali, alle sue passioni politiche, si forma certamente anche rispetto al sentire di una comunità di fede che è presente all'interno del Paese. Ebbene, questa cultura certamente ha prodotto ed influito anche sul sentire comune di un popolo rispetto a queste tematiche e io credo che sia stato un punto non di arretratezza, ma sia stato un punto alto della nostra civiltà, su questo come su altri temi. Se ne facciano una ragione sia l'onorevole Corsaro che l'onorevole Zaccagnini, noi ne siamo fieri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Civati. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE CIVATI. Signor Presidente…
PRESIDENTE. Allora colleghi, per favore!
GIUSEPPE CIVATI. C'è una forma di sostegno all'intervento di Gigli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fossati. Ne ha facoltà. Chiedo ai colleghi se intanto riusciamo a sospendere il Comitato dei nove itinerante: per favore, onorevole Pini! Onorevole Pini! Onorevole Pini! Prego.
FILIPPO FOSSATI. Soltanto per dire, Presidente, che è molto chiaro, in effetti, quello che ha detto l'onorevole Giachetti, e cioè che c'è un problema e non si tratta del tradimento di un impegno da parte del PD, ma si tratta di una battaglia, che a quanto pare ha avuto un esito non fantastico, di chi - e sono tanti, dentro il PD - sosteneva le ragioni del progetto di legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Brescia. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE BRESCIA. Grazie Presidente, solo per dire che davvero io provo disprezzo politico per la posizione che il Partito Democratico ha deciso di prendere su questo tema, ma provo ancora più disprezzo per coloro che, all'interno del Partito Democratico, la pensano diversamente e accettano supinamente la decisione presa dal loro partito, perché è chiaro che chi sta prendendo questa decisione sta favorendo la criminalità organizzata, l'abbiamo detto in tanti, è un dato di fatto.
GIUSEPPE BRESCIA. Un secondo, un minuto è troppo poco per esprimersi su un concetto così importante: la sfida è quella di…
PRESIDENTE. Però mi spiace, collega Brescia, lei un minuto ha.
GIUSEPPE BRESCIA. …lasciare da parte per un attimo le indicazioni di voto del partito e di contarci in quest'Aula, perché sono certo che, se ci contiamo, siamo di più, siamo molti di più; sono molte di più le persone che vogliono una legalizzazione della che vogliono una rivoluzione in questo Paese …
PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà, per un minuto.
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Vorrei fare presente all'Aula che, tra i firmatari delle proposte di legge che sono state raggruppate in questo testo e che ha firmato anche il testo originale, quello che è stato teoricamente concordato nell'intergruppo, c'era anche il deputato Migliore, che oggi, però, sedendo dalla parte del Governo, come ha già fatto per altre ragioni - ad esempio, su leggi elettorali, piuttosto che riforme costituzionali - decide che, per una questione di cadrega e di poltrona… le sue firme, peraltro, rimangono all'interno dei testi, e rimane seduto comodamente lì e non riesce nemmeno a cercare di giustificare la posizione del Governo, nonostante lei abbia messo la firma. Lei è veramente sempre più penoso
PRESIDENTE. Ecco, poi al di là del giudizio politico, comunque è bene mantenere un minimo di rispetto, anche all'interno di quest'Assemblea Per favore! Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Argentin. Ne ha facoltà.
ILEANA ARGENTIN. Sì, Presidente, un minuto per dire che probabilmente mi rivolgo a lei e non ad altri. Forse non si è capita l'essenza di questa norma. Non stiamo parlando di droga. Stiamo parlando di uno strumento per vivere meglio, per chi ha un disagio e chi ha un dolore, una fisicità, un problema che non gli permette di trovare altre soluzioni. Se voi volete strumentalizzare, lo potete fare. Io sono per la liberalizzazione, ma questa è un'altra cosa. Parliamo della cura. E se continuate a fare questo, vuol dire che ancora una volta cercate solo di darci una colpa, che non ci appartiene
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Dall'Osso. Ne ha facoltà.
MATTEO DALL'OSSO. Grazie, Presidente. Attraverso lei e col sorriso, vorrei rivolgere un appello all'onorevole Giachetti - e personalmente mi sta anche simpatico - perché prima ha parlato in termini ingegneristici di merito, metodo e, io aggiungerei, anche umano.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BIANCONI. Grazie, Presidente. Io sento parlare molto della criminalità organizzata. Io vorrei dire che se non trovano da investire nella lo trovano da un'altra parte. Non è questo il problema, cioè non è tutelarci dalla criminalità organizzata. Il problema è un altro: è che il proibizionismo ha sempre favorito il peggio, non il meglio. C'è la libertà dell'uomo, che si deve anche esprimere in queste cose. Ci saranno 10 o 15 milioni di italiani che fumano. Io non ho mai fumato, voglio precisare. Perché ci si ostina a impedire una cosa, che è nelle cose e che garantirebbe quantomeno l'utilizzo di roba di qualità, non di quello schifo che gli danno quelli che sono fuorilegge? Quindi, un momentino di intelligenza e di società liberale dovrebbe suggerire di farla finita con questa buffonata, Papa o non Papa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.
ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie, Presidente. Vorrei rispondere tranquillamente alla collega Argentin: non cerchiamo di fare comunicazione su questo tema o propaganda.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Paolo Bernini. Ne ha facoltà.
PAOLO BERNINI. Grazie Presidente. Con il testo vecchio, non con questo schifo di legge... Con questo schifo di legge, se io vengo trovato con sei o sette piantine in casa, vengo subito arrestato. Mentre se dei ragazzi uccidono un cane, gli spaccano la testa, poi fanno il video e lo mettono su Facebook, ovviamente non vengono arrestati, ma ci saranno i lavori socialmente utili. Quindi, vi rendete conto del paradosso della legge italiana? Se io mi coltivo una piantina, per fumarmi il suo fiore, vengo arrestato. Se uccido un animale, no: lavori socialmente utili. Questa è l'ipocrisia
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
WALTER VERINI. Grazie, Presidente. io sento il bisogno di intervenire in questo momento, su quest'emendamento, perché ho seguito, assieme ai colleghi delle Commissioni giustizia e affari sociali, l'iter di questo provvedimento. Voglio innanzitutto ringraziare coloro che, con la raccolta di firme e con proposte di legge anche individuali, hanno stimolato il Parlamento a occuparsi di questo problema, perché è un problema maturo nel Paese. I colleghi, che hanno posto all'attenzione della Camera questo problema, avrebbero voluto una legge che legalizzasse il consumo di cannabis, non solo per uso terapeutico. E credo che, alla base di quello, ci fosse una genuina volontà di combattere il crimine, combattere le organizzazioni criminali, che stanno dietro lo spaccio di sostanze stupefacenti. Io non ho firmato quelle richieste, perché, secondo me, mancava in queste richieste una premessa importante, quella cioè di dire che, comunque, si è contro la cultura dello sballo, sia lo sballo causato da sostanze psicotrope o stupefacenti, sia lo sballo causato dall'alcol del sabato sera. E purtroppo, non soltanto del sabato sera.
PRESIDENTE. Chiedo scusa. Per favore, collega Bianconi, riusciamo ad avere un clima decente ? Non mi interessa, onorevole Bianconi, stia buono, per favore. Prego.
WALTER VERINI. Lo ricordavano anche altri deputati poco fa: è un tema che attraversa i gruppi, che divide i gruppi, legittimamente. Allora, ci siamo chiesti un po' tutti: visto che su una parte di questo problema - quello, cioè, della disciplina, dell'uso a fini terapeutici, a fini medicali della - ci può essere un consenso vasto e visto che questa parte rappresenta non soltanto un passo in avanti, che era, comunque, inserito e contemplato nelle proposte di legge, ma, soprattutto, rappresenta una risposta per tanti malati, per tante persone che da questo tipo di uso della sostanza traggono benefici, io penso che sarebbe stato veramente non solo sbagliato, ma egoistico e irresponsabile, aver messo a repentaglio anche questa parte pretendendo di discutere il tutto, con il rischio di divisioni e risicate approvazioni in quest'Aula e con la certezza di un cammino assolutamente impossibilitato a conoscere un esito al Senato.
PRESIDENTE. Rivolgiamoci alla Presidenza.
WALTER VERINI. …questi provvedimenti con la coscienza di fare la cosa giusta. Per molti non tutto quello che sarebbe necessario, ma, certamente, è una cosa che va nella direzione giusta
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Per suo tramite, vorrei dire che la cultura dello sballo, come la chiama il collega Verini, colpisce ogni anno nel mondo milioni e milioni di cittadini che muoiano per alcol e tabacco, ma nessuno qua dentro si è azzardato a fare un emendamento contro l'uso di alcol e contro l'uso di tabacco . Questa è la differenza, caro collega Verini: la non ha un morto certificato per la sua overdose o per il suo utilizzo; non c'è un morto certificato per ma ce ne sono milioni per alcol e per tabacco . Allora, perché lei non ha fatto un emendamento contro l'uso di alcolici e di tabacco?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Il Portogallo, come dicevo poc'anzi nell'intervento precedente, ha depenalizzato l'utilizzo di tutte le sostanze denominate droghe. È questa la via, perché i risultati parlano chiaro: il consumo è diminuito, in Portogallo, di tutte le sostanze. Cosa vogliamo noi, raggiungere l'obiettivo della riduzione del danno o vogliamo continuare sulla strada, perseverare sulla strada della persecuzione, del mancato incameramento delle risorse, dei miliardi che verrebbero in tasse allo Stato italiano? Ma vogliamo, soprattutto, continuare a lasciare che i nostri figli, studenti, liceali, universitari, continuino a fumare sostanze di scarsa qualità e, quelle sì, nocive, a volte anche mischiate, tagliate come si dice in gergo, con altre sostanze pericolose, come la lana di vetro, a volte?
PRESIDENTE. Concluda, collega Zaccagnini, il tempo è finito.
ADRIANO ZACCAGNINI. Concludo velocissimamente, Presidente. Interverrò successivamente sulle considerazioni di altri colleghi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.
ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, solo per dire, tramite lei, al collega Verini, che se vogliamo fare un dibattito serio, non tiriamo fuori la cultura dello sballo, però, perché nella proposta iniziale, la nostra, quella condivisa, nessuno ha parlato di sballo: si parla di consumo, non di sballo. Ciò perché, sennò, dovremmo, come diceva bene il mio collega Ferraresi, eliminare anche l'alcol, perché l'alcol in alcuni casi diventa sballo. Allora, vorrei chiedervi la differenza che c'è magari tra un bicchiere di vino di 12-13 gradi, o un bicchiere di grappa di 36-38 gradi, rispetto a una canna di marijuana, cioè vorrei capire da voi se avete mai capito, se avete mai ascoltato un medico o sentito qualcuno che vi ha potuto spiegare quale differenza in senso psicotropo ci può essere tra un bicchiere di grappa bevuto dal dottore - che non credo sia uno sballato - a fine giornata e una canna di marijuana. Qualcuno di voi lo sa? Perché se no questo dibattito, Presidente, diventa veramente sterile .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BIANCONI. Presidente, soltanto per chiarire, a chi può interessare, che io sono qua confinato, vicino all'uscio, in quanto membro del gruppo Misto: non appartengo a nessun altro gruppo. Sono presidente, segretario ed unico iscritto del PCL: partito cane libero. E come cane libero sono per la libertà: la gente, se vuol fumare, bisogna che la lasciate fumare, solo che, nel momento in cui poi si creano le confusioni, che non vengano a chiedere assistenza, perché la libertà è una libertà responsabile! Gli irresponsabili pagano. Non si può limitare la libertà ai responsabili perché esistono degli irresponsabili, questo è il punto della questione, non alto altro. Altro che per terapia, altro che soldi! Chi vuole fumare, fuma, chi si sente male, s'arrangia !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Paolo Bernini. Ne ha facoltà.
PAOLO BERNINI. Presidente, il collega che ha parlato di cultura dello sballo mi sa che non conosce molto bene i posti in cui lui dice che si va a fare sballo, perché lo sballo si fa con l'alcol. Se alcune persone si fumano una canna di marijuana in discoteca, non sono sballati, sono mezzo addormentati. Quindi, visto che siamo pieni d'alcol alla buvette, vada a farci un giro dentro e sequestri un po' di cultura dello sballo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DANIELE FARINA. Presidente, parlerò di questa proposta emendativa e anche della successiva, come elemento utile a mettere la palla a terra e a non divagare su questioni di senso comune, ma anche di poco senso. Dicevamo che le cose stanno cambiando, stanno cambiando nel mondo, e non casualmente stanno cambiando più velocemente in tutto il continente americano. Non è un problema legato alla libertà personali, purtroppo, è molto di più: c'è un problema di geopolitica e geoeconomia delle droghe.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, mai, come quando si discute e si votano alcuni provvedimenti, si riesce proprio a intravedere lo Stato attraverso cui siamo rimasti bloccati, attraverso dei legislatori proprio impauriti, fermi, che devono sentire lo spirito del tempo e appellarsi proprio al fatto che questo tempo è rimasto fermo. Cioè, sembra un sogno, uno di quei sogni in cui ti svegli e praticamente senti questo disagio, in cui hai tutti questi legislatori che non hanno capito che lo spirito del tempo in questo momento non è di continuare a spingere il turbo-liberismo sull'azzardo, come state continuando a fare, ma è semplicemente sbloccare un piccolo meccanismo, perché tutti quelli che continuano a votare e a pensare che i tempi non sono ancora maturi, fanno la figura di questa mamma preoccupata, di uno Stato, di cittadini che non riescono a liberarsi da questa cappa, da questa casta di persone che non ragionano, perché sono rimaste inchiodate a cinquant'anni fa. E quelli che si muovono e poi firmano delle proposte di legge per il divieto di pubblicità sono gli stessi che poi votano contro, quelli che poi dicono: nel mio partito, però, c'è la libertà di discutere, ma io non sapevo che sarei andato in minoranza e ho comunque utilizzato tutto il mio tempo da parlamentare per perdere una battaglia interna. Ecco, siete questa mamma preoccupata, un po' incapace, che non è in grado di capire che cosa sta succedendo nello Stato e nella famiglia con i loro figli, che cosa fa veramente male, perché io in questo momento potrei grattare venti gratta e vinci, mentre sto parlando con lei, Presidente, ma non lo fa nessuno, perché è moralmente non corretto farlo, e allora non si vendono i gratta e vinci al bar della buvette, perché non ci sono le slot, ma è un caso, è solo questa sensibilità di questa mamma un po' preoccupata. E allora continuate con questo sogno, il vostro sogno di un'Italia ferma che non avanza, grazie al fatto che state facendo la muffa anche sulle cose semplici .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giuditta Pini. Ne ha facoltà.
GIUDITTA PINI. Grazie, Presidente. Ne approfitto, su questo emendamento, perché sono stata citata e vorrei rassicurare su tre punti. Il primo è che questa battaglia io l'ho fatta anche quando c'erano altri segretari alla guida del Partito Democratico e non era nemmeno pensabile fare questa discussione e la continuerò a fare anche dopo, perché credo che questa battaglia sia giusta e continuerò a farla.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Vorrei innanzitutto sottoscrivere questo emendamento, il prossimo e tutti i successivi a nome Fossati e Murer.
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, onorevole Zaccagnini.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, tramite lei, io propongo di adottare, quanto meno per queste tematiche, dei referendum consultivi, far esprimere la propria base, i propri iscritti, perché sono convinto - e mi ci gioco qualsiasi cosa - che la base del Partito Democratico è favorevole alla legalizzazione e voi non la state rappresentando. E lo sapete bene che non rappresentate più le istanze, le tante istanze dei vostri iscritti, padri di famiglia e madri, che probabilmente hanno fumato e che hanno i figli che fumano o che, comunque, hanno un approccio liberale e che ritengono che la legalizzazione, oramai, sia nelle cose, sia nella società, è già realtà.
PRESIDENTE. Onorevole Palese, per favore. Onorevole Zaccagnini, mancano 35 secondi alla fine del suo intervento.
ADRIANO ZACCAGNINI. Allora, concludo dicendo, Presidente, che …
PRESIDENTE. Non è obbligato a usarli tutti .
ADRIANO ZACCAGNINI. …sicuramente l'autoproduzione è…
PRESIDENTE. Colleghi, è semplicemente per dire che uno che ha facoltà di parlare per cinque minuti e non necessariamente deve parlare per tutti i cinque minuti sino alla fine. Questo vale per tutti. Prego.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, proprio perché comunque posso intervenire successivamente non c'è problema e concludo qui il mio intervento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Continuerò a restare sul merito, ma una piccola precisazione è dovuta, perché qui in Aula c'è chi non solo si sta giustificano, ma sta raccontando palle o balle.
PRESIDENTE. La ringrazio…
VITTORIO FERRARESI. …che non sono state messe in votazione. Aspettiamo ancora il testamento biologico, il conflitto d'interessi e le proposte sui vitalizi. Svegliatevi un po' qui !
PRESIDENTE. La ringrazio.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, Presidente. Questo emendamento, che tende a istituire il monopolio della in capo allo Stato, è un assurdo proprio muovendo dagli assunti di chi lo propone, perché gli interventi che si sono succeduti da parte dei favorevoli hanno sostanzialmente voluto stigmatizzare - cito alcune parole, spero in modo quasi testuale -l'atteggiamento di chi vuole essere “la mamma previdente che si occupa delle modalità in cui cresce il figlio e che, quindi, vuole utilizzare il proprio ruolo pubblico per determinare le scelte private delle singole persone” contrapponendo, sembrerebbe, il favore verso la libertà di scelta.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ANDREA MAESTRI. La ringrazio, signor Presidente. Onorevoli colleghi, io credo che questa avrebbe potuto essere la vera battaglia di legalità e di sicurezza di questa legislatura e avrebbe tolto dalle mani sporche delle mafie un mercato floridissimo e avrebbe reso sicuro il consumo da parte dei nostri dei nostri ragazzi. Tuttavia, non sarà così e non sarà così per colpa dell'ipocrisia di un partito di Governo che se ne lava le mani.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente, abbiamo sottoposto all'Aula precedentemente la proposta dell'Intergruppo per la legalizzazione, sulla quale appunto c'è stata anche un'intermediazione su alcuni punti che potevano andare meglio e alcuni punti sui quali, invece, non concordavamo ma ci siamo comunque adeguati, consapevoli del fatto che l'affrontare questa tematica a trecentosessanta gradi è sicuramente una prospettiva migliore che affrontarla pezzo per pezzo, perché se si vuole togliere totalmente o comunque all'80 per cento il mercato in mano alla criminalità organizzata, che non è solo quella di stampo mafioso, ma è la criminalità in generale, lo si deve fare con vari interventi dal mio punto di vista e quindi ben venga la coltivazione per uso personale, affiancata alla commercializzazione con il controllo dello Stato sul monopolio, ben venga un intervento che possa fare accedere i malati, senza discriminazioni, su tutto il territorio nazionale allo stesso modo, ben venga qualunque intervento, anche mediato, anche che poteva essere in parte non condiviso dal sottoscritto o dal MoVimento 5 Stelle, ma sul quale, ripeto, dovevamo discutere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 01.02 Ferraresi, contrari Commissioni e Governo, favorevole il relatore di minoranza
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. Forza Italia punta, non a stravolgere lo spirito della legge, ma semplicemente a migliorarne la capacità di incidenza, esclusivamente sui fattori di tipo terapeutico. Quando noi proponiamo di aggiungere la parola “parità” alla parola “equità”, sosteniamo che i farmaci debbano anche avere la loro somministrazione in un principio di parità di accesso agli stessi farmaci.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente. Questo emendamento è il minimo sindacale, che darebbe senso all'approvazione e alla discussione che abbiamo fatto su questa proposta di legge, che sennò avrebbe potuto essere risolta, come hanno già avuto modo di dire i colleghi, con un semplice decreto ministeriale.
PRESIDENTE. Mi perdoni, collega Mantero, mi perdoni un istante. Colleghi, allora, per favore! C'è un collega che sta facendo una dichiarazione di voto sugli emendamenti, lo mettiamo per favore nelle condizioni… Colleghi, per favore! Lo mettiamo nelle condizioni di intervenire o dobbiamo sospendere la seduta?
MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente. Come dicevo, solo per pazienti, che hanno bisogno di esclusivamente per uso terapeutico. Quindi, dietro una prescrizione medica per una patologia che possa avere giovamenti dalla consentiamo a questi pazienti - quindi esclusivamente per i malati - la possibilità di autoproduzione della in questo emendamento, anche in forma associata. Quindi, non solo individuale in casa, ma anche in forma associata.
MATTEO MANTERO. Molti ci vengono a dire che però, così, non abbiamo idea di quale sia la quantità di tetraidrocannabinolo presente all'interno delle sostanze, perché non ci sono i metodi standardizzati che ci sono invece nell'Istituto farmaceutico militare di Firenze, ad esempio. Ma sicuramente, al massimo, la quantità di tetraidrocannabinolo sarà minore e mai superiore a quella della prodotta dallo stabilimento di Firenze. Soprattutto, se noi la consentiamo in forma associata, ci potranno essere delle tecniche di coltivazione più accurate, che potranno andare dietro le linee guida stabilite e usare sementi certificate dallo stabilimento di Firenze, ad esempio, in cui la quantità di tetraidrocannabinolo è chiara, e seguire le linee guida di coltivazione proposte dallo stabilimento; in questo modo possiamo garantire un altissimo livello di qualità della e la possibilità ai malati di avere terapeutica - ripeto, esclusivamente terapeutica - a buon mercato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Secondo me, al fatto di votare senza particolare rischiosità per l'integrità della Repubblica questo emendamento, ci si arriva anche partendo dalla coda: cioè, quando arriveremo all'articolo 6 - è il motivo per cui siamo stati rimbalzati alla Commissione bilancio di mese in mese, di settimana in settimana, di giorno in giorno - c'è un problema di adeguare la produzione nazionale o l'importazione della per uso terapeutico secondo il fabbisogno.
DANIELE FARINA. Questo accade sia nelle regioni - perché anche questa è una fantasia italiana - dove il farmaco ha la copertura del Servizio sanitario nazionale, sia in quelle regioni che non ce l'hanno, come la mia, la Lombardia, che non ha questo tipo di copertura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, ci sono delle norme che io non esito a definire callide e furbe, perché mi meraviglia che il MoVimento 5 Stelle proponga norme che creano sacche di illegalità. Questa norma è un trucco: chi vota sì su questa norma legalizza la questa è la verità, perché si avrà voglia a dire che basta un certificato medico per poter - udite, udite - non avere la punibilità di coltivazione di anche in forma associata per uso medico personale e la detenzione dei prodotti da essa ottenuti in domicilio indicato, ma, soprattutto, non c'è punibilità per uso medico personale - basta un certificato medico qualsiasi - per chi detiene fuori dal luogo di coltivazione le sostanze di cui alla Tabella II dei limiti. Cioè, via libera a chi vuole liberalizzare le sostanze stupefacenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.
MARIA AMATO. Grazie, Presidente. I malati fragili, complicati, quelli che possono avere efficacia nella cura con la chiedono un farmaco che curi, non una pianta da coltivare; i medici chiedono un farmaco da prescrivere, un farmaco efficace.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, la dovizia di argomentazioni che ha portato l'onorevole Farina per cercare di minimizzare la portata di questo emendamento e tranquillizzarci tutti, rassicurarci tutti sulla sua natura, credo che non sia soltanto, come l'onorevole Sisto ha già egregiamente detto, il tentativo di introdurre surrettiziamente un cavallo di Troia che, dal punto di vista giuridico, finisca nei fatti per liberalizzare il sistema, ma credo che sia qualcosa di peggio, cioè il tentativo di strumentalizzare la sofferenza dei malati per proporre esattamente quello che l'onorevole Verini ha chiamato la cultura dello sballo, questo è il punto. Allora credo che dovremmo tutti maneggiare queste materie, che sono esplosive per i motivi che poc'anzi l'onorevole Amato ha giustamente richiamato, con la cura e la delicatezza che si dovrebbe avere per tutto ciò che ha a che fare con la salute della gente: non strumentalizzando i malati, ma anche rendendoci conto come di alcune di queste cose, almeno auspicabilmente, dal punto di vista sanitario, speriamo in futuro di non averne più bisogno. Faccio un esempio di natura storica. La belladonna era una foglia che veniva usata dal punto di vista medicinale, oggi non è più usata, da quando abbiamo a disposizione la digitale; nessuno si sognerebbe più di utilizzare la belladonna, ma per quali ragioni? Per evidenti ragioni che hanno a che fare con principi di assicurazione del contenuto del prodotto e dei dosaggi al quale esso deve essere somministrato da un punto di vista terapeutico. Da questo punto di vista, se noi potessimo disporre di sostanze per le quali sia stata accertata non solo l'efficacia - e anche su questo ci sarebbe qualcosa da dire a livello di documentazione scientifica - ma almeno, appunto, la composizione e le dosi, e potessimo somministrarle in una maniera che non ha nulla a che fare con l'accattivante della proposta ma ha a che fare con la pillola, magari amara, che tuttavia può essere necessaria per la salute del paziente, credo che avremmo fatto almeno un servizio di chiarezza, e avremmo evitato, voglio ripeterlo, di strumentalizzare la salute dei pazienti per ottenere finalità che certamente hanno anche una valenza culturale, ma hanno a che fare con una cultura che non mi appartiene, rispetto alla quale noi ci poniamo in una posizione decisamente diversa. Per questo, chiediamo di votare contro questo emendamento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Presidente, mi dispiace non ci sia il presidente Sisto, vorrei però dargli l'informazione che tutto quello di cui lui parla accade, non è che non accade. Cioè, le droghe leggere sono libere, tutti coloro che intendono utilizzarle le utilizzano, sotto il velo dell'ipocrisia, del fatto che noi non ce ne occupiamo e non la regoliamo. Vorrei anche dire alla collega Amato, che ovviamente rispetto perché è una studiosa, è un medico ed è un'esperta della materia, di guardare a tutto raggio, però. Infatti, è vero che la stragrande parte dei medicinali derivati dalla sono cannabinoidi, ma ci sono anche molti malati, onorevole Amato - molti malati! -, che si sono autodenunciati - perché hanno avuto delle prescrizioni, perché utilizzano la marijuana che si coltivano a casa - perché porta sollievo alle loro sofferenze.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Presidente, anch'io concordo con l'onorevole Giachetti. Cioè, sembra una discussione un po' surreale, quella che stiamo vivendo: oggi migliaia di persone coltivano e rischiano per questo il carcere - e questa è una cosa che avremmo voluto evitarci, al di là di tutto -, ma molte persone già la coltivano e la consumano esattamente perché ha uno scopo esclusivamente terapeutico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lenzi. Ne ha facoltà.
DONATA LENZI. Presidente, l'emendamento 1.50 Mantero, a pagina 16 e 17, è sostanzialmente una depenalizzazione non per l'uso personale, ma per la coltivazione per uso terapeutico; questo è quello che è l'esito finale di questo emendamento. Per di più, prevede una coltivazione associata, il che mi fa anche pensare che questo dia vita a un mercato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Brescia. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE BRESCIA. Presidente, per il suo tramite volevo soltanto dire al delegato d'Aula del Partito Democratico di lasciare almeno esprimere i propri deputati liberamente. L'ho vista scattare verso il deputato Giachetti, che ha fatto l'intervento: già stanno supinamente accettando la vostra decisione, almeno che possano parlare in Aula! Stiamo tranquilli, è un dibattito aperto; tanto terranno la posizione indegna che avete deciso voi a maggioranza. Viva la democrazia del Partito Democratico .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Presidente, credo che questo emendamento sia di buonsenso, che dice essenzialmente una cosa: chi ha bisogno di curarsi con la lo può fare. Credo che non ci sia cosa peggiore di dare delle colpe a chi si cura con la e lo fa con la massima precisione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lupo. Ne ha facoltà.
LOREDANA LUPO. Presidente, io non riesco a comprendere cosa c'è di così strano nel fatto che un malato possa coltivarsi da solo una piantina. Mettere un seme all'interno della terra, farla sviluppare come una normale pianta e utilizzarne i benefici è un proprio diritto, come voi fate il basilico come vi fate il prezzemolo, non è così difficile, né può essere inquinata; quindi dal punto di vista tecnico evitiamo di dire delle baggianate .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente. Intanto respingo al mittente le accuse del collega Sisto e degli altri colleghi di aver voluto far passare, mascherandola, la depenalizzazione. Noi la depenalizzazione per l'autoproduzione l'abbiamo proposta alla luce del sole e non abbiamo bisogno di sotterfugi.
PRESIDENTE. Mi perdoni, onorevole Mantero. Allora, colleghi, dobbiamo sospendere la seduta o che cosa? Colleghi, basta. Anche di qua, per favore! Ce la facciamo? Onorevole Mantero, proceda.
MATTEO MANTERO. Questo è un emendamento, dicevo, che va nella direzione di garantire a tutti i malati la possibilità di accedere alle cure a base di . I medici ci dicono che la terapeutica ha effetti non solo palliativi, non solo nella terapia del dolore, ma addirittura curativi su moltissime malattie. E, come ci ha detto giustamente il collega Farina prima, la produzione dello stabilimento di Firenze non è sufficiente e la che arriva dall'Olanda ha costi troppo alti per garantire la possibilità a tutti di curarsi.
PRESIDENTE. Mi perdoni. Onorevole Marchi, per favore...
MATTEO MANTERO. Però così non...
PRESIDENTE. Per favore... Ce la facciamo? Collega, onorevole Pellegrino, per favore, se evitiamo di fare capannelli, lassù, presidente Realacci, per favore, presidente Realacci, sciolga per favore la seduta informale... Colleghi, non mi costringete a interrompere i lavori.
MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente. Allora, come dicevo, questo emendamento consente solo la autoproduzione, l'autocoltivazione di quattro piante al massimo di - che ovviamente il malato deve segnalare, perché è scritto chiaramente che la depenalizzazione per autoproduzione è solo dietro prescrizione medica e quindi il malato deve segnalare l'autoproduzione affinché sia depenalizzata, c'è una segnalazione da parte del malato che deve allegare il suo documento di identità e la prescrizione medica - al solo scopo di curarsi e quindi al solo scopo di far accedere al farmaco a base di anche quei malati che non stanno in regioni dove è accessibile, anche quando ci sono dei cali di distribuzione sul territorio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fossati. Ne ha facoltà.
FILIPPO FOSSATI. Io ho preferito intervenire su questo emendamento, essendo in generale d'accordo anche sulla proposta dell'emendamento precedente, perché è un emendamento che stringe su alcuni punti in modo molto chiaro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Miotto. Ne ha facoltà.
ANNA MARGHERITA MIOTTO. Chiedo scusa, ma faccio rapidamente, colleghi. Non vorrei che cadessimo in una semplice trappola dialettica. Il malato chiede un farmaco, non una pianta come ha detto la collega.
PRESIDENTE. Relatrice, le domando scusa, formalmente si rivolga alla Presidenza.
ANNA MARGHERITA MIOTTO. ...fa nascere, forse, del buon basilico, ma non il farmaco .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto, che rinuncia.
GIOVANNI MONCHIERO. Presidente, voterò a favore il giorno in cui qualcuno mi spiegherà che esiste una persona che si coltiva i salici per prodursi l'acido acetilsalicilico in casa .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Argentin. Ne ha facoltà.
ILEANA ARGENTIN. Presidente, veramente per un secondo e per bocca sua cerco di dire una cosa fondamentale. Avete presente chi sono queste persone che avrebbero bisogno di queste cure? Gente che non ce la fa a tenere in mano una canna. A voi questo vi sfugge. Noi abbiamo bisogno di un prodotto perché quando si arriva ad averne bisogno è perché non ce la facciamo, dunque, siamo in una situazione in cui qui il disagio è talmente forte che sicuramente non è il piacere di “accannarsi”, ma è tutto un altro film, cioè il piacere di stare bene.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bernini, che rinuncia.
DANIELE FARINA. Presidente, non volevo più intervenire, però sento delle cose che non sono vere. Il principale farmaco importato dall'Olanda, il famoso Bedrocan (adesso i nomi vanno fatti), è semplicemente infiorescenza di . Ma non solo, è una varietà di Haze, la Northern Light, che ha una caratteristica: viene fornita da una ditta, che vende anche a livello internazionale con la carta di credito, si chiama Sensi Seeds, nella forma di talee. In Italia ve la può fornire in forma di semi. Il Bedrocan ha vinto la Cannabis Cup del 1993.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lupo, che rinuncia.
PAOLA BINETTI. Presidente, tutto il dibattito questa sera si è retto su un grande equivoco: da una parte, coloro che sono sostanzialmente favorevoli e difendono il fatto che questo provvedimento sia ad uso esclusivamente terapeutico; dall'altro, un piano inclinato fatto di ambiguità, fatto anche di emendamenti capziosi, che tendono, invece, a reintrodurre quello che è stato escluso, cioè un uso della - chiamiamolo così - diverso rispetto all'uso terapeutico, che sia ludico o quello che sia, e quindi indirettamente pensano a una legalizzazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Presidente, emendamento 2.60 Vignali, invito al ritiro; 2.61 Vignali, contrario; 2.50 Rondini, contrario; 2.51 Rondini, invito al ritiro; 2.4 Binetti, contrario; 2.52 Rondini, contrario; 2.70 Vignali, contrario.
PRESIDENTE. Sta bene. Non ci sono articoli aggiuntivi.
VITTORIO FERRARESI, Presidente, parere contrario su tutti.
GENNARO MIGLIORE,. Parere conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.60 Vignali.
RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Soltanto alcune considerazioni e parlerò solo su questo emendamento e non sugli altri, dato che non facciamo ostruzionismo, a differenza di altri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.
ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, un intervento velocissimo solo per dire che il collega Vignali forse si è confuso un attimo, tramite lei, sulla proposta: non abbiamo mai proposto, né nella proposta originale e neanche in questa, di depenalizzare l'eventuale guida sotto effetto di stupefacenti. Quindi, in ogni caso, non ci sarebbe il problema che, legalizzando la marijuana, il consumo di marijuana, poi ci si possa mettere in macchina, nel caso in cui ci sia un abuso, e quindi una confusione del guidare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLA BINETTI. Abbiamo bocciato finora una serie di emendamenti che tendevano a riservare la prescrizione del farmaco a base di a medici che avessero una determinata specializzazione: cioè, riconoscevamo che si tratta di un farmaco di somministrazione complessa, che deve tenere conto di una serie di implicazioni, non solo la patologia specifica del soggetto, ma anche, davanti a trattamenti prolungati, la possibilità che la dipendenza che si crea diventi essa stessa concausa poi di successiva patologia, oppure spinga ad un consumo sempre più elevato per raggiungere gli stessi effetti terapeutici.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Sull'emendamento 3.337 Vignali, invito al ritiro. Emendamento 3.342 Vignali, parere contrario.
PRESIDENTE. Relatore di minoranza?
VITTORIO FERRARESIEmendamenti 3.337 e 3.342 Vignali, parere contrario.
PRESIDENTE. L'emendamento 3.53 Rondini è identico al 3.7 Binetti. Lasciamolo agli atti almeno. Emendamento 3.339 Vignali?
VITTORIO FERRARESIEmendamento 3.339 Vignali, parere contrario. Sugli emendamenti 3.50 e 3.51 Mantero e 3.54 Giuditta Pini, parere favorevole. Sugli identici emendamenti 3.13 Nesci e 3.14 Murer, favorevole. Emendamento 3.15 Mantero, favorevole. Sugli emendamenti 3.334, 3.335 e 3.334 Vignali, parere contrario.
GENNARO MIGLIORE,. Conforme.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 3.337 Vignali, invito al ritiro o parere contrario. Passiamo ai voti.
GIOVANNI MONCHIERO. Presidente, lo so che il parere contrario della Commissione bilancio è ben più impegnativo dell'oracolo di Delfi, però ho la sensazione che qui la Commissione bilancio abbia commesso un grave errore e che, soprattutto, un grave errore l'abbia commesso chi ha scritto questa norma.
PRESIDENTE. La ringrazio, quindi a questo punto lo poniamo comunque in votazione.
ANGELO CERA. Presidente, volevamo intervenire!
PRESIDENTE. Revoco la votazione. Onorevole Cera, prego. Onorevole Cera, prenda la parola: io gliela do, però parli. Se volete intervenire…
PAOLA BINETTI. Presidente, questo è un altro dei punti più ipocriti dell'intero provvedimento, quando si dice che la possibilità di somministrare terapeutica non è soltanto ad uso terapeutico, ma anche per altri impieghi. In quegli “altri impieghi” c'è un abisso di ambiguità: qualunque cosa può essere considerata un altro impiego; peraltro, tenga presente che uno potrebbe chiedere la somministrazione di terapeutica anche soltanto perché è un po' depresso, anche soltanto perché si trova in un momento di crisi esistenziale, figuriamoci se, poi, non può chiedere la terapeutica per qualunque altro motivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Miotto.
ANNA MARGHERITA MIOTTO. Grazie, Presidente. Per chiarire, primo: già oggi nella normativa ministeriale è previsto che la possa essere utilizzata per altri impieghi. Secondo: questi altri impieghi non sono generici, ma sono specifici, altri impieghi previsti dalla cosiddetta legge Di Bella, e la collega la conosce benissimo. Terzo: per tantissimi farmaci esistono impieghi diversi rispetto alle patologie per le quali sono stati registrati e hanno l'AIC: sono e sono tantissimi, come lei conosce.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, mi sembra che gli identici emendamenti dei colleghi Palmieri e Rondini, che noi di Direzione Italia voteremo convintamente, siano assolutamente centrali nell'ambito della nostra discussione, in quanto vanno a quello che, dal nostro punto di vista, è il cuore del problema che stiamo esaminando: garantire, cioè, strumenti adeguati, a partire dal contenuto delle norme che noi realizziamo e che, poi, dovranno essere attuate, per l'utilizzo della solo ed esclusivamente sulla base di comprovate necessità mediche, senza che, quindi, vengano a crearsi spazi per possibili ambiguità sulla natura dell'utilizzo di tale sostanza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLA BINETTI. Questi emendamenti fanno un esplicito riferimento all'allegato al decreto del Ministro della salute del 9 novembre 2015, il famoso protocollo in cui c'è una lista di patologie per le quali la è prescrivibile. Il fatto di volerla utilizzare per patologie che non sono comprese in questo elenco pone il problema di documentare perché io la voglio somministrare per quella patologia. Ci sono prove di efficacia evidenti per cui quel farmaco può essere somministrato anche per quella patologia?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Menorello. Ne ha facoltà.
DOMENICO MENORELLO. Grazie, Presidente. Ad ulteriore commento dell'opportunità di questo emendamento, richiamo l'attenzione sul fatto che esso dettaglia la previsione del comma 1 dell'articolo 3, cioè quando le preparazioni magistrali sono previste per altri impieghi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, sono convinto che questa soluzione che è stata trovata costituisca oggettivamente un grosso passo avanti per evitare di cadere in quello che abbiamo definito prima il cavallo di Troia e per rimanere fermi sull'uso appunto terapeutico di queste sostanze.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Presidente, molto brevemente, con questi emendamenti chiediamo semplicemente di aumentare il periodo di prescrizione massima per la terapia, da tre a sei mesi. Contro diceva prima la relatrice, in questo caso dobbiamo tenere conto della responsabilità dei professionisti, ovvero dei medici. Noi in questo caso diamo semplicemente atto, facoltà, ai medici, in base alla loro responsabilità e alla loro conoscenza del tipo di malattia, di valutare se la prescrizione debba essere di uno, due, tre o al massimo sei mesi, quindi non andiamo a modificare terapie, ma semplicemente diamo la facoltà al medico, al professionista, di capire quando è opportuno fare una prescrizione più lunga e permettere al malato di avere una scorta maggiore di farmaci, soprattutto perché, ricordiamoci, che molto spesso è difficile recuperarli, quando magari non si aspettano variazioni nel tempo della patologia, e quando, invece, sono opportune prescrizioni più brevi, perché ci si può aspettare la guarigione oppure sia necessario variare le dosi. Semplicemente noi vogliamo dare più libertà al medico di agire prescrivendo terapie che ritiene più opportune per tempi più lunghi.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente. Questo emendamento lo ritengo abbastanza importante, è un problema che è già uscito prima, se ne è già discusso, semplicemente lasciamo anche qui la facoltà ai professionisti, ai medici che seguono la terapia, di indicare nella ricetta l'eventuale idoneità del paziente alla guida. È vero che alcuni farmaci a base di possono dare effetti per cui è sconsigliabile la guida, ma non necessariamente sempre. Non necessariamente i farmaci, a seconda delle dosi e a seconda della durata e così via, o a seconda della malattia, sono negativi rispetto alla guida. Anzi, per molte malattie l'uso della soprattutto malattie per cui sono previsti spasmi muscolari e così via, l'uso della che riduce questi spasmi muscolari, addirittura migliora l'attitudine alla guida. Per come è la legge attualmente, se vengo fermato alla guida sotto effetto di magari ad uso terapeutico, mi viene ritirata automaticamente la patente: questo è sbagliato, lasciamo semplicemente alla facoltà del medico di decidere se e quando il paziente possa essere più in condizione di guidare, o meno, sotto l'effetto di questi farmaci.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Tutti i pareri sono di invito al ritiro, tranne sull'emendamento 4.70 Lenzi, su cui il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi?
VITTORIO FERRARESITutti i pareri sono contrari, a parte sull'emendamento 4.70 Lenzi, per il quale ci rimettiamo all'Aula.
PRESIDENTE. Il Governo? Immagino conforme alla relatrice.
GENNARO MIGLIORE,. Conforme alla relatrice per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, molto brevemente, io credo che ciò che l'onorevole Binetti richiamava in questo emendamento meriterebbe un po' più di attenzione. In fondo, si tratta del dovere, che già c'è in capo al medico, di segnalare gli effetti avversi nell'ambito di un procedimento che è abitualmente definito della farmacovigilanza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fucci. Ne ha facoltà.
BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Preannuncio il voto favorevole del gruppo di Direzione Italia su questo emendamento, l'emendamento 4.4 della collega Binetti, che, ove approvato, sono certo potrà contribuire a rendere il provvedimento più adeguato nel monitorare, con strumenti efficaci, possibili rischi di dipendenza derivanti dall'utilizzo della per usi medici. Il meccanismo previsto, infatti, con una filiera che passa per il medico, per la regione e per l'Istituto superiore di sanità, può essere, a nostro avviso - anzi, è a nostro avviso -, un utile strumento per monitorare e, quindi, per compiere, a ragion veduta, valutazioni che sono necessarie in un campo tanto delicato qual è quello dell'utilizzo della a scopo medico .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate .
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Invito al ritiro su tutte le tre proposte emendative.
PRESIDENTE. Qual è il parere del relatore di minoranza, onorevole Ferraresi?
VITTORIO FERRARESIPresidente, emendamento 5.51 Vignali, contrario; 5.4 Murer, favorevole; 5.5 Binetti, contrario.
GENNARO MIGLIORE,. Parere conforme al relatore per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.51 Vignali.
PAOLA BINETTI. Presidente, evidentemente non basta produrre ad uso terapeutico la - e noi abbiamo pensato che sia l'istituto farmaceutico di Firenze a produrla - se non c'è un controllo alla fonte della produzione. Il controllo deve esserci sia perché ci dice quanta è stata prodotta e quanta ne è immagazzinata lì a Firenze, ma anche quanta ne è stata richiesta dalle regioni e che controllo capillare si può fare dal momento che, come è noto, noi più che un sistema sanitario nazionale abbiamo 20 sistemi sanitari regionali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate .
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Presidente, emendamento 6.60 Vignali, contrario; 6.11 Palmieri, invito al ritiro (e c'è anche il parere negativo della Commissione bilancio); 6.51 Mantero, invito al ritiro; 6.54 Daniele Farina, invito al ritiro; 6.8 Binetti, invito al ritiro; 6.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, favorevole.
PRESIDENTE. Qual è il parere del relatore di minoranza, onorevole Ferraresi?
VITTORIO FERRARESIPresidente, emendamento 6.60 Vignali, contrario…
PRESIDENTE. Chiedo scusa. Mi pare che ci sia anche un articolo aggiuntivo, il 6.050 Vignali. Prego, relatrice Miotto.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Parere contrario.
PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Ferraresi, prego.
VITTORIO FERRARESIPresidente, emendamento 6.60 Vignali, contrario; 6.11 Palmieri, contrario; 6.51 Mantero, favorevole; 6.54 Daniele Farina, favorevole; 6.8 Binetti, contrario; sull'emendamento 6.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, mi rimetto all'Aula; articolo aggiuntivo 6.050 Vignali, contrario.
GENNARO MIGLIORE,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Presidente, intervengo brevemente su questo emendamento, nel quale diamo delega al Ministero di semplificare le procedure autorizzative e di vigilanza su chi sarà deputato a produrre la cannabis ad uso terapeutico; anche perché in questo momento c'è una pluralità di enti deputata a fare controlli: il Ministero della salute, l'Aifa, la Guardia di finanza, i NAS e così via. Per farvi capire, vi leggo velocemente quello che ci ha detto il maggiore generale Santoni durante le audizioni dell'Istituto farmaceutico militare di Firenze. Dice: “Noi abbiamo dovuto conseguire come stabilimento, non in modo unitario ma sequenziale, l'autorizzazione all'articolo 26, cioè alla ricerca scientifica; l'autorizzazione all'articolo 27, per la coltivazione e per l'uso produttivo; per l'articolo 49, per la detenzione e l'acquisizione. Poi abbiamo avuto l'ispezione dall'Aifa, e abbiamo dovuto avere l'autorizzazione dall'Aifa. Infine abbiamo dovuto avere l'autorizzazione ai sensi dell'articolo 32 per la fabbricazione dei medicinali. Abbiamo avuto l'ispezione del Ministero della salute, della Guardia di finanza, dell'Aifa e dell'ONU”. Conclude il maggiore generale che, se si vuole semplificare l'accesso dei pazienti in modo controllato e sicuro alla qualità dei medicinali, è opportuno facilitare le fasi preliminari per l'autorizzazione alla produzione di questi farmaci. Quindi quello che chiediamo è semplicemente che il Ministero semplifichi le procedure, trovi magari un ente unico che si occupi dei controlli.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, molto brevemente, nello spirito sempre terapeutico di questo provvedimento, io credo che l'emendamento dell'onorevole Binetti, che mira ad evitare un uso improprio delle prescrizioni, sia di tipo tradizionale che di tipo digitale, prevedendo il ritiro di quelle non più ripetibili e prevedendo anche la possibilità di evitare, attraverso la loro raccolta, la riproducibilità e le falsificazioni di quelle digitali, dovrebbe essere accolto, proprio nello spirito di una più evidente e più forte valenza terapeutica di questo provvedimento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Emendamento 7.3 Binetti, invito al ritiro.
PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza ad esprimere il parere.
VITTORIO FERRARESIEmendamento 7.3 Binetti, parere contrario.
GENNARO MIGLIORE,. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.3 Binetti.
PAOLA BINETTI. A titolo personale, Presidente, solo per dire che, se vogliamo davvero che questa legge conservi il suo aspetto di legge che prescrive terapeutica, allora perlomeno sul sito del Ministero della salute, in una sezione rivolta ai giovani, quindi con un'evidente lavoro che è di formazione ed informazione, devono essere presenti sia gli effetti positivi della rispetto a una serie di patologie, sia gli effetti negativi della quando è assunta non sotto forma terapeutica ma per altri usi. E siccome sono dimostrati questi effetti negativi, perché la cronaca tutti i giorni ci presenta episodi di comportamenti, quantomeno che escono dai canoni ordinari, di gente sotto effetto della droga, varrebbe la pena che venissero segnalati gli uni e gli altri.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi?
VITTORIO FERRARESIFavorevole.
GENNARO MIGLIORE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate .
PRESIDENTE. Dunque, contrario sugli identici emendamenti 10.4 Giorgia Meloni e 10.100 Vignali e contrario sull'emendamento 10.111 Vignali. Onorevole Ferraresi?
VITTORIO FERRARESIParere contrario.
GENNARO MIGLIORE,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate .
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Emendamento 11.101 Vignali, contrario. Emendamento 11.300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-del Regolamento, parere favorevole. Emendamento 11.0300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-del Regolamento, parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi?
VITTORIO FERRARESIEmendamento 11.101 Vignali, parere contrario e poi ci rimettiamo all'Aula sugli altri due del relatore.
GENNARO MIGLIORE,. Conforme al relatore per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Presidente, sa bene il rispetto che ho nei suoi confronti, però essere presi in giro è una cosa che non piace a nessuno, soprattutto, ripeto, se dopo essersi confrontati con gli uffici, mi era stato risposto che i profili di inammissibilità erano ben diversi. Io ho modificato e sostituito il primo ordine del giorno, perché con gli uffici che siedono a fianco a lei era stato fatto rilevare, giustamente, che non era competenza del Governo incidere in maniera specifica su una cosa. Ho riformulato in maniera assolutamente non ironica, perché quello che è successo ieri relativamente a quell'atto di indirizzo ha tutto tranne che di ironico, e mi riferisco all'atto di indirizzo su Banca d'Italia.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Pini. Ovviamente, la stima è reciproca, pur tuttavia l'orientamento della Presidenza rimane il medesimo e, ovviamente, non è una questione che è di discrezionalità degli uffici, ma è semplicemente una presa d'atto che non sussistono i requisiti per l'ammissibilità.
GENNARO MIGLIORE,. Grazie, signor Presidente. Esprimerò per tutti gli ordini del giorno il parere limitatamente ai dispositivi. L'ordine del giorno n. 9/76-AR/1 Palese è accolto, così come è accolto l'ordine del giorno n. 9/76-AR/2 Marzano. Propongo una riformulazione per l'ordine del giorno n. 9/76-AR/3 Nesi…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, sottosegretario Migliore. Per capirci, lei poi è di antico corso in questo ramo dell'Assemblea: sa bene che o noi intendiamo che per le premesse il parere è contrario e, poi, lei esprime un parere diverso per i dispositivi, oppure il parere si esprime sull'ordine del giorno nella sua interezza. Quindi, o c'è una riformulazione…non è una questione su cui applaudire, colleghi. O si intende che si sopprimono le premesse oppure il parere lo si dà su tutto. Prego.
GENNARO MIGLIORE,. Per l'ordine del giorno n. 9/76-AR/3 Nesi si sopprime la premessa e si modifica con una riformulazione come segue: “a monitorare il numero effettivo di persone che accedono all'uso terapeutico della garantendo il rigoroso anonimato nel rispetto delle normative sulla ed utilizzando tali dati per meri studi statistici e riferire i suddetti dati alle Camere”, eccetera.
PRESIDENTE. Dunque, parere favorevole.
GENNARO MIGLIORE,. L'ordine del giorno n. 9/76-AR/6 Mucci è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/76-AR/8 Galgano, parere contrario; sull'ordine del giorno n. 9/76-AR/9 Fossati, parere contrario; sull'ordine del giorno n. 9/76-AR/10 Plangger, parere contrario.
PRESIDENTE. Quindi sull'ordine del giorno n. 9/76-AR/1 Palese che cosa abbiamo valutato, fermo restando che il parere si dà nella sua interezza?
GENNARO MIGLIORE,. Parere favorevole.
PRESIDENTE. E sull'ordine del giorno n. 9/76-AR/2 Marzano? Favorevole anch'esso? Perfetto.
PRESIDENTE. A questo punto, se non si insiste per la votazione, l'ordine del giorno n. 9/76-AR/1 Palese è favorevole, l'ordine del giorno n. 9/76-AR/2 Marzano è favorevole.
ADRIANA GALGANO. Sono molto dispiaciuta e anche i colleghi che hanno firmato con me questo ordine del giorno, perché chiedevamo al Governo di valutare l'opportunità di destinare una quota parte dei proventi dalla tassazione dei farmaci della ad attività di prevenzione, dal momento che tutti noi sappiamo che le attività di prevenzione in questo momento hanno pochissime risorse.
PRESIDENTE. Sottosegretario Migliore, prego.
GENNARO MIGLIORE,. Solo per spiegare bene: noi non possiamo prevedere una tassa di scopo. Questo è il motivo, non per la finalità che è molto positiva, ma si prevedrebbe in questo modo una tassa di scopo che non è possibile.
PRESIDENTE. A questo punto, permane l'ordine del giorno o viene ritirato? Se permane, lo metto in votazione. Rimane in votazione?
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, il presidente del gruppo parlamentare Democrazia Solidale-Centro Democratico, Lorenzo Dellai, ha reso noto che l'assemblea del gruppo ha eletto il deputato Mario Sberna tesoriere del gruppo, in sostituzione dell'onorevole Mario Caruso, dimissionario.
PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Rosario Villari, già membro della Camera dei deputati nella VII legislatura. La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari l'espressione della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
STEFANIA COVELLO. Signor Presidente, si è spento a 92 anni Rosario Villari, storico ed intellettuale di grandissima levatura. Originario di Bagnara calabra, con i suoi testi ha formato generazioni di liceali e studenti delle scuole superiori. Un autentico meridionalista: per Laterza ha pubblicato volumi che sono rimasti pietre miliari per la conoscenza della storia di questo Paese, come, appunto, “Il Sud nella storia d'Italia”. È stato parlamentare, deputato del PCI dal 1976 al 1979. È stato anche aspramente criticato da settori della destra per una visione militante, ma nessuno può mettere in dubbio il suo valore. I suoi testi continueranno ad essere patrimonio culturale di questo Paese. Esprimiamo quindi, come Partito Democratico, il cordoglio in quest'Aula per la sua scomparsa e le più sentite condoglianze alla famiglia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carlo Sibilia. Ne ha facoltà.
CARLO SIBILIA. Presidente, intervengo per segnalare una problematica molto grave e importante, che è avvenuta quest'oggi in sede di convocazione della Commissione d'inchiesta sul sistema bancario. Innanzitutto, è stato convocato un ufficio di presidenza alle 12 e una seduta della Commissione alle 13, per audizioni, in concomitanza con l'Aula, nonostante le nostre sollecitazioni come gruppo - perché notoriamente non si può convocare una Commissione d'inchiesta in concomitanza con l'Aula -, che sono state sostanzialmente ignorate, e la Commissione è andata avanti. Ora c'è una questione che si pone: tre colleghi del MoVimento 5 Stelle e altri, sempre della Camera, ma di altri gruppi, hanno partecipato all'audizione, quindi non hanno potuto votare questa mattina e quindi risulteranno assenti alle votazioni sul provvedimento. Quindi, è evidente che chiediamo che questa cosa venga risolta in qualche modo per il futuro, per non avere più questo tipo di questioni, quindi possibilmente di non accavallare le convocazioni. Questa è l'unica sede in cui posso sollevare questa tematica.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Sibilia. In particolare, in relazione alla prima delle due questioni che lei ha posto, mi riservo di far presente alla Presidente della Camera i rilievi sulle convocazioni che ella ha posto all'attenzione della Presidenza.
ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, le chiedo veramente un impegno per parlare con il Presidente della Camera ed il Presidente del Senato, perché serve maggiore rispetto, sia per i membri di questo Parlamento e della Commissione d'inchiesta ma soprattutto per i risparmiatori truffati, perché questa azione del presidente della Commissione d'inchiesta, Casini, che chiama Visco, il Governatore di Banca d'Italia, quando Visco sarebbe dovuto venire in audizione la prossima settimana, è aberrante, glielo dico sinceramente! Non solo. Le dico che l'articolo 5 del regolamento della Commissione d'inchiesta prevede che, nel caso in cui si faccia il calendario dei lavori - ed è stato deciso qualcosa del calendario dei lavori, perché Brunetta è uscito e ha parlato con i giornalisti, ha parlato di Barbagallo prima di Visco anziché di Visco prima di Barbagallo - servono i rappresentanti dei gruppi! Scusi se mi inalbero, ma non è normale! Non è possibile avere un atteggiamento di questo tipo! Siamo dei membri della Commissione di inchiesta, e il presidente ascolta Visco la settimana prima che deve venire in Commissione d'inchiesta? Siamo alla follia in questa Commissione!
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Villarosa. Al netto del fatto che questa Commissione è presieduta da un componente autorevole dell'altro ramo del Parlamento, mi pare che la questione sia stata già posta anche dal collega Sibilia. Ci sono profili su cui ho detto che la Presidenza comunicherà alla Presidente Boldrini alcuni rilievi, e ci sono altre questioni che sono magari relative a un dissenso di altra natura che permangono ma non sono oggetto di impegno da parte della Presidenza.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.