PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RAFFAELLO VIGNALI, legge il processo verbale della seduta dell'11 aprile 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Alli, Amendola, Amici, Artini, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Causin, Antimo Cesaro, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Giorgis, Gozi, La Russa, Laforgia, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Migliore, Orlando, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Francesco Saverio Romano, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Scalfarotto, Tabacci, Valeria Valente e Velo sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 302-3674-A: Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
ALESSANDRA TERROSI, Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il testo unificato sulla produzione agricola con metodo biologico è frutto di un lungo lavoro istruttorio svolto dalla Commissione agricoltura, iniziato già dalla scorsa legislatura e ripreso all'inizio dell'attuale con la presentazione della proposta n. 302 del collega Fiorio, l'istituzione di un comitato ristretto, l'audizione dei principali esperti del settore e l'elaborazione di un'ipotesi di testo, peraltro inizialmente non formalizzato.
PRESIDENTE. La ringrazio. Sì, va bene. Il Governo non ritiene di intervenire.
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Signor Presidente, signora sottosegretario, onorevoli colleghi, l'Aula inizia oggi l'esame di un testo unificato per lo sviluppo del sistema agricolo ed agroalimentare biologico in Italia, frutto di un significativo percorso con interessanti audizioni di molti soggetti della filiera ed i maggiori ricercatori del settore. L'esame di questo provvedimento è stato avviato nel 2013, ad inizio legislatura, poi sospeso in attesa di una riforma europea del settore che ha tardato ad arrivare, e da poco ripreso proprio per ammodernare la normativa sul biologico, dotandola di nuovi strumenti sia sul versante del sistema amministrativo sia su quello riguardante l'organizzazione del mercato, sia su quello delle risorse finanziarie a disposizione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Catalano. Ne ha facoltà.
IVAN CATALANO. Grazie Presidente. Colleghi, il gruppo Civici e Innovatori nel corso della discussione in Commissione agricoltura ha presentato alcuni emendamenti con lo scopo di introdurre elementi innovativi e di sburocratizzare il testo. Sono state accolte due delle nostre proposte. La prima introduce contratti di rete tra gli agricoltori, strumento flessibile e più adatto al settore rispetto alle forme classiche di aggregazione. La seconda rende la struttura del tavolo tecnico più snella.
PRESIDENTE. È certamente autorizzato, onorevole Catalano.
LOREDANA LUPO. Grazie Presidente. Onorevoli colleghi, quella del biologico è una legge che aspettavamo da tanto, troppo tempo. Non si tratta soltanto di adeguare la normativa nazionale ai regolamenti dell'Unione europea, qua si tratta, soprattutto, di dare una concreta risposta ai produttori del settore, ai consumatori, all'economia rurale italiana, e all'ambiente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Fiorio. Ne ha facoltà.
MASSIMO FIORIO. Presidente, signori del Governo, l'agricoltura biologica non rappresenta più un fenomeno di nicchia intimamente se non esclusivamente collegato a contenuti di natura etica ed ambientale, ma una vera e propria modalità di attuazione di una particolare attività economica, quella del settore primario. Il quadro relativo ai dati e ai numeri del settore ci illustra chiaramente una rilevante dimensione economica, sia dal punto di vista produttivo e delle attività direttamente o indirettamente indotte dall'agricoltura biologica, sia da quello del consumo. L'incidenza del comparto biologico in Italia fotografa un Paese sempre più coscente delle potenzialità e dei benefici che questo tipo di agricoltura porta con sé. In Italia le imprese inserite nel circuito della certificazione biologica sono più di 60.000, di cui più di 45.000 produttori esclusivi. Nel corso del 2015 secondo il rapporto Sinab 2016, 4.500 imprese hanno deciso di convertire le proprie produzioni; rispetto ai dati dell'anno precedente si tratta di un aumento dell'8,5 per cento. Le superfici coltivate secondo il metodo biologico, in Italia, risultano pari a circa un milione e mezzo di ettari, con un aumento complessivo che di anno in anno supera il 7,5 per cento. In termini di SAU, superficie agricola utilizzata, il biologico arriva ad interessare il 12, il 13 per cento dalla SAU nazionale, dato che cresce percentualmente ogni anno. Le aziende agricole biologiche rappresentano circa il 3,8 per cento delle aziende agricole totali. Gli orientamenti produttivi, è stato ricordato prima, anch'essi si stanno ampliando e diversificando: oltre alle colture foraggere e ai pascoli, vi sono naturalmente i cereali, seguono le superfici dedicate all'agricoltura e agli ortaggi; ma sono anche le produzioni animali che evidenziano di anno in anno un aumento consistente, in particolare per bovini e pollame. È ottimo l'andamento delle aziende impegnate nel settore dell'acquacoltura biologica.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. La relatrice credo che non intenda replicare, poi avrebbe anche finito i tempi, ma insomma non mi sembra intenzionata a replicare. Il Governo stesso non mi sembra intenzionato a replicare e quindi il seguito del dibattito è felicemente rinviato ad altra seduta.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 4314-A: Disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri; e dell'abbinata proposta di legge n. 4252.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
FLAVIA PICCOLI NARDELLI, . Presidente, onorevoli colleghi, la Commissione cultura riferisce sul disegno di legge n. 4314, che intende celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e di Raffaello Sanzio - che cadono rispettivamente nel 2019 e nel 2020 - e i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, nel 2021. Al disegno di legge n. 4314 è stata abbinata una proposta di legge di iniziativa parlamentare sulle celebrazioni in onore di Dante. L'esame in sede referente si è svolto dal 21 marzo al 12 aprile di quest'anno e ha registrato una larga condivisione da parte delle diverse forze politiche.
PRESIDENTE. Prendo atto la rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
GIANNA MALISANI. Presidente, anch'io ripercorrerò a sommi capi i contenuti del disegno di legge che oggi andiamo a discutere, con il quale il Governo ha inteso garantire un adeguato risvolto nazionale e internazionale alla celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e di Raffaello Sanzio, rispettivamente ricadenti nel 2019 e nel 2020, e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, ricadente nel 2021.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Dallai. Ne ha facoltà. È una discussione sostanzialmente monocolore. Prego.
LUIGI DALLAI. Grazie, Presidente. Il disegno di legge n. 4314 va certamente considerato con favore per ciò che le norme stabiliscono e per quello che le stesse sottendono. Attraverso la costituzione dei comitati nazionali e lo stanziamento preposto di circa 3 milioni e mezzo di euro, come ricordato precedentemente, si propone infatti di finanziare iniziative di alto valore culturale e formativo rivolte all'intero corpo sociale attraverso i canali istituzionali della formazione sia scolastica che universitaria e tramite il coinvolgimento degli enti locali.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Preziosi. Ne ha facoltà.
ERNESTO PREZIOSI. Grazie, Presidente. Il disegno di legge presentato dal Governo manifesta con ogni evidenza la volontà di garantire un adeguato risalto nazionale ed internazionale all'opera, al pensiero, alla vita di queste tre figure sicuramente eccezionali ed eminenti ed è anche opportuna la strada scelta, come una misura ulteriore speciale rispetto a quanto si potrebbe fare in base alla normativa vigente, perché credo che questo possa conferire un'utilità maggiore a quello che è l'impegno di studio e di ricerca che verrà dedicato da qui alla scadenza di questi anniversari.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. La relatrice immagino non intenda replicare, anche perché, essendo stata la discussione monocolore, diciamo che la replica risulta quasi pleonastica.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione Marcon ed altri n. 1-01589, concernente la questione dell'inserimento del cosiddetto nei Trattati europei, nonché le politiche economiche e di bilancio dell'Unione europea .
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
GIULIO MARCON. Grazie, Presidente. Colleghi e colleghe, signori del Governo, vorrei molto brevemente illustrare i contenuti di questa mozione, poi il collega Stefano Fassina approfondirà molti dei temi che questa mozione pone.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Caso, che illustrerà anche la sua mozione n. 1-01601. Ne ha facoltà.
VINCENZO CASO. Grazie, Presidente. Nel preambolo alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea si legge: l'Unione si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà. L'Unione europea si è, invece, trasformata in una gabbia fatta di assurdi vincoli di austerità per le popolazioni che la compongono, vincoli che non permettono ai Paesi di investire né in benessere dei cittadini né a favore dell'ambiente né in politiche di salvaguardia del lavoro e né in emozione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Melilla, che illustrerà anche la sua mozione n. 1-01602. Ne ha facoltà.
GIANNI MELILLA. Grazie, signor Presidente. Ormai si discute da anni, sia a livello parlamentare, sia nella società civile, della necessità di porre con forza il tema della revisione del relativamente ai parametri e ai vincoli legati alla riduzione del debito, del rapporto deficit-PIL e della distinzione netta, nell'ambito del Patto di stabilità, delle risorse di parte corrente da quelle in conto capitale per gli investimenti.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Brunetta, che illustrerà anche la sua mozione n. 1-01604. Ne ha facoltà.
RENATO BRUNETTA. Signor Presidente, colleghi, ci troviamo oggi, a cinque anni di distanza dalla firma del cosiddetto - attualmente, lo ricordo, ancora un accordo internazionale -, a discuterne l'inserimento nell'ambito dei Trattati europei, come previsto dall'articolo 16 dello stesso. All'origine, il avrebbe dovuto essere un atto europeo. Si pensava a un regolamento per compattare - il è di Mario Draghi - in un testo unico tutte le normative che erano state adottate nel periodo della grande crisi dell'eurozona (, ), ma secondo i rappresentanti del Regno Unito un regolamento avrebbe avuto un'influenza eccessiva anche per i Paesi non euro, limitando, per esempio, la libertà di circolazione dei servizi finanziari, quindi si opposero.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Causi. Ne ha facoltà.
MARCO CAUSI. Presidente, colleghe e colleghi, vorrei innanzitutto ringraziare i presentatori di queste mozioni: grazie ad esse mettiamo al centro della discussione parlamentare la costruzione di una nuova europea, in particolare, in materia economica e finanziaria. Un argomento importante, forse il più importante, oggi, nell'attuale fase storica, soprattutto per i Paesi dell'area euro. Mi siano concesse due digressioni storiche: la prima riguarda gli Stati Uniti. Il dollaro nacque come moneta dei nuovi Stati Uniti nel 1785, ma soltanto trent'anni dopo, venne affiancato da un bilancio federale e da regole di integrazione finanziaria fra i Paesi federati. Ci volle una guerra, la guerra del 1812, la cosiddetta Seconda guerra di indipendenza. In mancanza di un bilancio federale, la giovane repubblica fu messa in ginocchio per l'assenza di risorse con cui sostenere l'esercito. La nuova capitale, Washington, fu invasa e distrutta da un'armata inglese. La nazione fu salvata dalla decisione inglese di concentrare il suo sforzo bellico sull'Europa contro Napoleone e dalle insperate vittorie dell'Armata del sud del generale Jackson. Dopo questa vicenda gli Stati Uniti integrarono la loro finanza e fecero un bilancio federale.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà.
STEFANO FASSINA. Grazie, Presidente. Parto da dove ha concluso il suo intervento l'onorevole Marcon e provo a ribadire quali sono gli obiettivi che Sinistra Italiana ha voluto proporre alla Camera nella discussione della mozione sul
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
STEFANO FASSINA. Concludo Presidente. È evidente che per far questo è necessario sospendere il . Noi riteniamo che vada sospeso per un triennio il che vadano cancellati gli aumenti previsti dell'IVA e delle accise e vada utilizzato almeno mezzo punto di PIL su investimenti pubblici per il rilancio dell'economia, dell'occupazione e anche per la stabilizzazione del debito pubblico. Certo, sono obiettivi ambiziosi, ma è innanzitutto fondamentale che il Parlamento condivida l'analisi dell'insostenibilità dell'impianto e delle regole dell'agenda dell'Eurozona; poi, i passi che si possono fare si misurano sulla base dei rapporti di forza, ma se noi continuiamo a fingere che siamo sulla strada giusta e che c'è bisogno di un po' più di tempo e di un po' più di determinazione per arrivare all'obiettivo, credo che andremo a sbattere e certamente Sinistra Italiana non vuole questo.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Burtone. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, intervengo per sollecitare il Governo a dare immediatamente una risposta ad una mia interrogazione, che riguarda la crisi economica e sociale che sta vivendo il Venezuela. In questo Paese si è aggravata fortemente la condizione socioeconomica, mancano gli alimenti essenziali per la comunità, gli ospedali sono privi anche di medicine salvavita. In questo Paese, inoltre, ci sono delle scelte operate dal Governo, che stanno riducendo fortemente gli spazi di democrazia e di libertà. È un Paese, il Venezuela, in cui è presente una grande comunità italiana, che ha dato tanto e ha ricevuto da quel grande Paese. Pur tuttavia, oggi si trova in condizione di crisi ed è per questo che chiediamo al Governo di intervenire. Sappiamo che il mondo vive una condizione complessa, che ci sono regioni in cui ci sono vicende tragiche, però quel Paese merita un intervento dell'Italia, del Governo italiano nelle sedi internazionali, perché quantomeno si appronti un piano umanitario. Sappiamo che il Governo venezuelano si oppone a tutto ciò, lo consideriamo irresponsabile ed è proprio per questo, Presidente, che chiediamo l'intervento del Governo: non si aspetti la tragedia di una guerra civile.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.