PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Amoddio, Artini, Baretta, Caparini, Centemero, Coppola, Damiano, Epifani, Fico, Fraccaro, Giorgis, Marcon, Mazziotti Di Celso, Meta, Pes, Scanu, Sereni e Sottanelli sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Caparini ed altri n. 3-03085 e D'Incà n. 3-03090, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente . Il sottosegretario per lo sviluppo economico, onorevole Giacomelli, ha facoltà di rispondere.
ANTONELLO GIACOMELLI,. Grazie, Presidente. Il richiamato Regolamento, oggetto naturalmente degli atti di sindacato ispettivo di cui stiamo parlando, in attuazione della riforma introdotta con la legge di stabilità 2016 disciplinerà i nuovi criteri di erogazione dei contributi annuali, i contributi di sostegno all'emittenza televisiva locale, ed è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri, come previsto dalla procedura, lo scorso 24 marzo. Attualmente è all'esame del Consiglio di Stato, come previsto, e immediatamente dopo l'emissione del parere del Consiglio di Stato il testo sarà inviato al Parlamento per acquisire il prescritto parere da parte delle Commissioni. Tenuto conto dei tempi previsti da questi due passaggi, nei prossimi mesi estivi il regolamento dovrebbe essere pubblicato in .
PRESIDENTE. L'onorevole Simonetti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all'interrogazione Caparini ed altri n. 3-03085, di cui è cofirmatario.
ROBERTO SIMONETTI. Il parzialmente soddisfatto esiste? Potrebbe esistere …
PRESIDENTE. Questa è una sua facoltà. Può esserlo tutto, in parte o per nulla.
ROBERTO SIMONETTI. Potrebbe esistere, ecco, perché sostanzialmente il Governo, strada facendo, diciamo così, ha cambiato rotta rispetto allo storico di questa maggioranza; perché, rispetto ai periodi in cui noi eravamo al Governo, sono state comunque tagliate delle cifre all'emittenza locale che ancora non sono state recuperate, malgrado gli aumenti che sono stati indicati dal rappresentante del Governo, il sottosegretario Giacomelli; perché comunque, rispetto al saldo iniziale, siamo ancora sotto di 100 milioni.
PRESIDENTE. L'onorevole D'Incà ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
FEDERICO D'INCA'. Presidente, non sono del tutto soddisfatto nemmeno io, come il collega precedentemente ha detto. Innanzitutto, i tempi sono veramente lunghi per quanto riguarda, appunto, la possibilità dell'erogazione dei contributi che devono essere dati a queste piccole emittenti locali. Tra l'altro, comunque, il Consiglio di Stato si è espresso il 26 maggio 2017 e, quindi, il parere è già stato dato.
PRESIDENTE. Il Vice Ministro Bubbico ha facoltà di rispondere all'interrogazione Terzoni e Cecconi n. 3-02777 .
FILIPPO BUBBICO,. Grazie, signor Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, gli onorevoli Terzoni e Cecconi richiamano le disposizioni del decreto-legge n. 189 del 2016, con cui sono state stanziate, in favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, le somme di 5 milioni di euro per il 2016 e di 45 milioni per l'anno corrente; risorse da destinare, da un lato, al ripristino dell'integrità del proprio parco mezzi e, dall'altro, allo svolgimento delle attività di competenza connesse al superamento dell'emergenza terremoto, che ha colpito le regioni del centro Italia lo scorso anno. Chiedono, quindi, gli onorevoli interroganti che tali somme vengano messe urgentemente a disposizione del Ministero dell'interno, in modo da consentirne il tempestivo utilizzo per le finalità sopra indicate.
PRESIDENTE. L'onorevole Cecconi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all'interrogazione Terzoni e Cecconi n. 3-02777, di cui è cofirmatario.
ANDREA CECCONI. Grazie, Presidente. Non è che non sono soddisfatto, sono, soprattutto, esterrefatto di come il Governo sia venuto qui in Aula, per un'interrogazione che chiedeva come erano stati investiti i 50 milioni di euro iscritti nel decreto-legge, che serviva per rimettere un po' d'ordine alle zone terremotate delle quattro regioni colpite nell'agosto dell'anno scorso, ed ha fatto una lunga disamina di come sono state comprate macchine, autopompe e mezzi che, ovviamente, servono ai vigili del fuoco; tra l'altro mi chiedo anche come il Governo possa venire qui a dire che è tutto a posto e va tutto bene, visto che il decreto-legge era urgente e necessario e ancora, qui, di mezzi non se ne vede neanche uno, perché su ogni spesa che ci è stata riferita, ci viene anche detto che, corrispondentemente, si stanno elaborando le gare d'appalto, che è tutto in predisposizione e che, quindi, ancora, non è arrivato assolutamente nulla.
PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni n. 3-02922 e n. 3-03088 dell'onorevole Latronico, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente .
FILIPPO BUBBICO,. Signor Presidente, con le interrogazioni all'ordine del giorno, l'onorevole Cosimo Latronico richiama l'attenzione sulla situazione della sicurezza nel comune di Scanzano Jonico e nell'area del Metapontino dove continuano a registrarsi numerosi episodi di criminalità, a danno di attività economiche. Al riguardo chiede di conoscere, anche in relazione all'approssimarsi della stagione estiva e della conseguente affluenza turistica, quali iniziative l'Amministrazione dell'interno intenda porre in essere per assicurare il controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine nella cittadina lucana e lungo il litorale ionico, ricorrendo, eventualmente, all'installazione di sistemi di videosorveglianza.
PRESIDENTE. L'onorevole Latronico ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alle sue interrogazioni.
COSIMO LATRONICO. Grazie, signor Presidente. Anzitutto ringrazio il Viceministro per la risposta articolata e puntuale su una problematica delicata ma importante perché le mie interrogazioni risalgono a quasi oltre un anno fa e ve ne sono state diverse perché hanno seguito purtroppo l'evolvere degli eventi. Diceva già il Viceministro che nell'ultimo decennio è stata purtroppo registrata una serie di atti criminali e molti di questi, ahinoi, sono rimasti impuniti. L'aspetto più grave - l'abbiamo registrato insieme anche partecipando ad alcune riunioni dei consigli comunali riuniti con operatori e cittadini - è un clima di paura e di insicurezza a Scanzano Jonico, nel Metapontino, che va considerato. Sono significativamente colpito dall'attività che è stata illustrata e che pure conoscevo, ma bisogna anche pensare sempre più intensamente a non abbassare la guardia, a costruire un presidio e strumenti di vigilanza con una potenzialità di interdizione di tali attività che, ahinoi, sono state registrate in questi anni. Il Metapontino è un'area di forza, 32 chilometri di costa lucana, che realizza una sorta di connessione tra il polo tarantino e il polo sibaritico della Calabria, una cerniera economica con i suoi punti anche di debolezza e di criticità. Ora il Governo a mio modo di vedere - quindi io colgo l'occasione per rinforzare ulteriormente la richiesta tramite il Viceministro Bubbico - dovrebbe varare un progetto su scala territoriale capace di elevare i livelli di sicurezza sia delle persone e delle comunità insediate - siamo in un distretto urbano che conta circa un milione di persone - e dei turisti: è una realtà turistica, un comprensorio che conta oltre un milione di presenze solo nel tempo estivo e balneare. Vi sono migliaia di imprese agricole: questa è l'area della riforma agraria, come sa meglio di me il Viceministro Bubbico, dove è stato costruito un distretto agricolo di livello europeo con migliaia di imprese che realizzano attività di produzione e di commercializzazione dei prodotti. La criminalità a danno delle attività economiche e delle comunità naturalmente è un punto di criticità che va contenuto e respinto con un'attenzione costante. Sono naturalmente da tenere in dovuta considerazione le attività svolte fino ad ora. Mi compiaccio per la vigilanza che sia il prefetto sia il questore, l'autorità giudiziaria dedicata, le amministrazioni comunali, a partire dal sindaco di Scanzano e dal consiglio comunale dei comuni del comprensorio, hanno manifestato ma è un punto di guardia che va portato avanti. Quanto alle due specifiche questioni che avranno un valore simbolico ma che comunque hanno un valore di contrasto, in una città come quella di Scanzano che ha manifestato tale segni di criticità, non può non esservi un presidio di pubblica sicurezza.
PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Molea n. 3-00670, Iori n. 3-02797, Fabbri ed altri n. 3-03086, Iori ed altri n. 3-03087 e Ricciatti ed altri n. 3-03089, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente .
FILIPPO BUBBICO,. Signor, Presidente come già annunciato, rispondo congiuntamente alle interrogazioni degli onorevoli Molea, Iori, Fabbri e Ricciatti, che, unitamente ad altri deputati, richiamano l'attenzione sulla ventilata chiusura di una serie di sezioni della Polizia postale e delle comunicazioni sul territorio nazionale, tra le quali quelle di Pesaro, Forlì-Cesena, e altre quattro di quelle ubicate in Emilia-Romagna.
PRESIDENTE. L'onorevole Molea ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione n. 3-00670.
BRUNO MOLEA. Grazie, Presidente. Signor Vice Ministro, intanto la ringrazio per aver sottolineato l'anzianità della mia interrogazione - in effetti è datata di qualche anno addirittura -, su una questione che, come giustamente lei diceva, è ancora di grande attualità, anzi direi che oggi lo è più di allora, considerati anche gli ultimi provvedimenti legislativi in materia.
PRESIDENTE. L'onorevole Vanna Iori ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alle sue interrogazioni n. 3-02797, n. 3-03086, n. 3-03087.
VANNA IORI. Presidente, volevo ringraziare il Viceministro per le sue affermazioni, per le parole che ha espresso, di apprezzamento per il lavoro svolto da un corpo della polizia, che è diventato sempre più importante nel nostro tempo, che è un presidio rispetto ai reati informatici, che sono in aumento e che vanno dalle truffe informatiche, dalle frodi, dalla clonazione dati, fino ai reati più gravi, che arrivano agli atti persecutori, all'odio razziale e anche al terrorismo; senza dimenticare tutta l'importanza dell'attività svolta nei confronti dei reati che riguardano i minori. Mi riferisco al cyberbullismo, ma non solo: alla pedopornografia, all'adescamento . Credo che queste mie tre interrogazioni, susseguitesi nel tempo, nascessero proprio dall'importanza di questo corpo di polizia e dalla preoccupazione che venisse depotenziato in qualche modo: una preoccupazione che ho raccolto anche in numerosi incontri che ho svolto sul territorio nazionale, dove ho visto ovunque il lavoro prezioso svolto dalla Polizia postale, in collaborazione con le scuole, in collaborazione con la formazione anche dei genitori, quindi l'importanza anche educativa.
PRESIDENTE. L'onorevole Ricciatti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
LARA RICCIATTI. Signor Presidente, ringrazio il Viceministro per averci fornito questa risposta dettagliata. Io vorrei consegnare però alcune perplessità e forti preoccupazioni rispetto non solo alla città di Pesaro, che avrà comunque un ufficio di Polizia postale in meno e verrà di fatto accentrato tutto il lavoro sul capoluogo della regione Marche, Ancona; vorrei provare a raccontarle di una provincia che man mano vede la privazione di questo ufficio di Polizia postale, seppure il Viceministro ci abbia rassicurato sul tema della tutela dell'alta specializzazione di queste persone, che restano comunque al servizio della collettività, e il personale verrà riassorbito all'interno delle questure.
PRESIDENTE. PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alli, Bindi, Boccia, Cicchitto, Ferrara, Lorenzo Guerini, Palma, Piccoli Nardelli, Rossomando, Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. Comunico che la Giunta delle elezioni, nella seduta del 15 giugno 2017, ha verificato non essere contestabile l'elezione del deputato Ernesto Auci, proclamato nella seduta del 10 maggio 2017, in sostituzione del deputato Maurizio Baradello per la lista n. 16 - Scelta Civica con Monti per l'Italia nella I circoscrizione Piemonte 1.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno avere luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il venerdì della scorsa settimana è morto Helmut Kohl, il cancelliere della riunificazione tedesca, l'artefice dell'allargamento dell'Europa e della nuova Europa, un grande amico della nazione italiana e mio personale. Nell'ultimo colloquio che ho avuto con lui c'era un'idea e una parola che tornava continuamente: la preoccupazione per l'Europa. A questo tema aveva dedicato l'ultimo libretto che ha pubblicato per amore e per preoccupazione per l'Europa - “la preoccupazione perché l'Europa è il sinonimo della pace. C'è una nuova generazione di politici - mi diceva e ha ripetuto poi anche pubblicamente -, la quale non ha conosciuto la guerra, non sa quanto sia terribile, quanto sia brutta la guerra. Lui si chiamava Helmut in ricordo dello zio, morto nella prima guerra mondiale, e portava nel cuore la ferita per il fratello, morto nella seconda guerra mondiale, e ripeteva che la pace è il risultato della generosità del cuore, della preoccupazione per la sorte dell'altro, di una politica intelligente che sa prevenire per tempo i conflitti, e tutto questo non può essere dato per scontato: datemi un Europa nella quale risorgono le barriere doganali: datemi un'Europa nella quale risorgono gli egoismi nazionali e nell'arco di quaranta o cinquant'anni io vi darò di nuovo una guerra. Era preoccupato per il sorgere di una generazione di politici per i quali la pace non era la prima preoccupazione ed il primo compito della politica. Ed era preoccupato per la Germania, era preoccupato perché c'è in Germania un grande desiderio di essere come gli altri e lui ripeteva: i tedeschi non sono come gli altri, non c'è una responsabilità collettiva del popolo tedesco per gli orrori della seconda guerra mondiale, ma non si può dimenticare la storia, c'è una particolare responsabilità della Germania, dei tedeschi, per l'Europa e per la pace: se questa responsabilità venisse dimenticata sarebbe la fine dell'Europa e la fine della pace.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Buttiglione.
ROCCO BUTTIGLIONE. ...se non entrate nell'Europa, non le farete mai.
MICHELE NICOLETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Ci uniamo anche noi al ricordo di Helmut Kohl, che è stato bene ricordato dal collega Buttiglione, in particolare alla sua grande aspirazione per un'Europa capace di realizzare anzitutto la pace al proprio interno. Kohl faceva parte della generazione delle macerie, era nato nel 1930, aveva visto con i suoi occhi che cosa voleva dire una guerra e, in particolare, una guerra civile europea.
PAOLO ALLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO ALLI. Grazie, Presidente. Poche parole per associarmi al ricordo di Helmut Kohl che non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, come ha potuto fare il nostro collega Buttiglione. Diceva Kohl: “La Germania è la mia patria, ma l'Europa è il mio avvenire”. È una frase che disegna in modo semplice ed efficace una delle più grandi personalità politiche del nostro tempo, una persona, come già è stato detto, segnata dalla guerra, come tanti giovani tedeschi, e che, come spesso accade a chi ha conosciuto gli orrori della guerra, ha sviluppato una passione tenace e determinata per la pace, divenendo costruttore di pace e di unità. Infatti, la parola che meglio caratterizza Helmut Kohl è “unità”, “unificazione”. L'uomo dell'unificazione coraggiosa delle due Germanie; dopo decenni di sofferenza postbellica e dopo la caduta del muro, l'unificazione della Germania divenne fattore abilitante e stimolante di un'altra unificazione ancora più importante, la nascita dell'Unione europea con il Trattato di Maastricht, un'esperienza che Kohl aveva in mente, in quanto sapeva bene che uniti si è più forti e che la nuova unità avrebbe giovato anche alle generazioni future.
LORENZO DELLAI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LORENZO DELLAI. Grazie, Presidente, anche noi ci associamo al ricordo del Cancelliere Kohl; pensiamo che sia scomparsa la figura di un grande tedesco che seppe mettere i disegni europei prima e sopra gli interessi del suo Paese. È scomparso un grande europeista, è scomparso un grande testimone di quella cultura cristiano-democratica che ha avuto parte rilevante nella costruzione del disegno europeo. Lo ricordo anche personalmente, quando, nel 2004, venne a Trento a ritirare il primo premio internazionale Alcide De Gasperi. Certamente, è sul solco di questi grandi personaggi della storia europea che la sua azione ha portato buoni frutti a tutti noi. Oggi, sicuramente, l'Europa è un poco più sola, un poco più vecchia e più stanca, come ha avuto modo di dire Papa Francesco e penso che proprio nel ricordo della testimonianza e della lungimiranza di figure come Kohl, l'Europa, quell'Europa, possa ritornare ad essere riproposta anche alle nuove generazioni .
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente Giachetti. Io non ho avuto con Helmut Kohl la stessa familiarità dell'amico e collega Buttiglione, ricordo, però, Helmut Kohl in un congresso del Partito Popolare di qualche anno fa intervenire per rappresentare quanto la sua generazione avesse voluto un'Europa di pace, a fronte dei conflitti da cui l'Europa era stata dilaniata negli anni precedenti e, guardando alle nuove generazioni, diceva: per i tanti ragazzi che oggi girano nei nostri Paesi attraverso l'Erasmus - che guarda caso, proprio quest'anno, festeggia un suo compleanno molto importante - dobbiamo prendere atto che, per questi ragazzi, l'Europa, l'Unione europea è un dato acquisito e una cittadinanza comune. Questo era Helmut Kohl, un uomo che ha costruito una parte importante del passato della nostra storia e che sapeva guardare con intelligenza al presente e al futuro.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata, in un testo unificato, dal Senato, n. 4144-A: Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette; e delle abbinate proposte di legge nn. 1987-2023-2058-3480.
ENRICO BORGHI, Presidente, saremmo in condizione di dare il parere su tutti, riprendendo dall'articolo 2.
PRESIDENTE. Bene, procediamo.
ENRICO BORGHI, Fascicolo n. 12. Proposta emendativa 0.2.01000.2 Busto, parere favorevole. A pagina 2, proposta emendativa 0.2.01000.4 Busto, parere favorevole.
PRESIDENTE. Scusi, c'è prima la proposta emendativa 0.2.01000.3 Busto.
ENRICO BORGHI, Su questa formulo un invito al ritiro. Se per lei va bene, darei solo i pareri favorevoli, dando per acquisito che gli altri sono tutti “invito al ritiro”.
ENRICO BORGHI, Quindi, parere favorevole sulla proposta emendativa 0.2.01000.6 Busto, così come alla successiva 0.2.01000.7 Busto, parere favorevole. A pagina 3 parere favorevole sul subemendamento 0.2.01000.1 Pellegrino e parere favorevole sul subemendamento 0.2.01000.12 Busto. A pagina 4, la Commissione esprime parere favorevole sul subemendamento 0.2.01000.17 Zaratti; a pagina 5 la Commissione esprime parere favorevole sul subemendamento 0.2.01000.19 Bossa e, a pagina 6, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 2.01000 . Conseguentemente, credo vi siano anche una serie di preclusioni e di assorbimenti.
PRESIDENTE. Quindi, sugli articoli aggiuntivi Venittelli 2.0200 e Venittelli 2.0201 la Commissione esprime parere contrario?
ENRICO BORGHI, . Dovrebbero essere assorbiti…
PRESIDENTE. Questo lo stiamo verificando. Ci deve esprimere prima il parere. In caso permangano, il parere è contrario?
ENRICO BORGHI, . Sì. Ho concluso i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.
SILVIA VELO,. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del subemendamento 0.2.01000.2 Busto. Passiamo ai voti.
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere tutti i subemendamenti presentati dagli onorevoli Kronbichler e Zaratti.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
SERENA PELLEGRINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERENA PELLEGRINO. Presidente, intervengo per sottoscrivere il subemendamento.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
ERMETE REALACCI. Presidente, questo è un articolo aggiuntivo molto importante, anche se non risolutivo. È un articolo aggiuntivo che riprende un principio che c'era nella legge n. 394, che però è stato applicato molto poco. Questo principio prevedeva che sulle risorse già esistenti - in questo caso si fa esplicito riferimento ai fondi di sviluppo, ai POR e altre risorse disponibili - le regioni dessero priorità, per tutta una serie di interventi, alle aree che sono comprese nei parchi nazionali o regionali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 28 e delle proposte emendative ad esso presentate .
ENRICO BORGHI, La Commissione formula un invito al ritiro sull'emendamento 28.1 Vella, mentre esprime parere favorevole sul suo emendamento 28.600. La Commissione formula un invito al ritiro sull'emendamento 28.2 Castiello, mentre esprime parere favorevole sul suo emendamento 28.1000.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 28-, al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29 e dell'unico articolo aggiuntivo ad esso presentato
ENRICO BORGHI, . Invito al ritiro o parere contrario.
SILVIA VELO,. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati . Avverto che l'ordine del giorno Plangger n. 9/4144-A/14 è stato ritirato dal presentatore. Avverto altresì che è in distribuzione la versione corretta dell'ordine del giorno Gribaudo n. 9/4144-A/5. Qual è il parere del Governo?
SILVIA VELO,. Presidente, ordine del giorno Crivellari n. 9/4144-A/1, parere favorevole. Ordine del giorno Santelli n. 9/4144-A/2, parere favorevole. Ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/4144-A/3, parere favorevole. Ordine del giorno Pastorelli n. 9/4144-A/4, parere favorevole. Ordine del giorno Gribaudo n. 9/4144-A/5 accolto come raccomandazione. Ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/4144-A/6, parere contrario. Ordine del giorno Minardo n. 9/4144-A/7, parere favorevole. Ordine del giorno Carrescia n. 9/4144-A/8, parere favorevole. Ordine del giorno Burtone n. 9/4144-A/9, parere favorevole.
PRESIDENTE. Quindi, se riformulato, è accettato come raccomandazione.
PRESIDENTE. Avverto che l'ordine del giorno Zoggia n. 9/4144-A/27 è stato ritirato.
ERMETE REALACCI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI. Presidente, per sottoscriverlo…
PRESIDENTE. Però le chiedo scusa, onorevole Realacci: se io la faccio parlare vuol dire che… Ah, lo vuole sottoscrivere? Bene. No, perché se no devo… Perfetto.
PRESIDENTE. Non posso farle fare una dichiarazione di voto perché non lo mettiamo in votazione. Quindi, se lo vuole sottoscrivere, ci comunica che lo vuole…
ERMETE REALACCI. Sì, lo voglio sottoscrivere, perché l'ordine del giorno del collega Zaratti esprime pienamente la volontà della Commissione e del Parlamento su questo tema, che è il tema delle trivellazioni.
PRESIDENTE. Molto bene. Allora è sottoscritto anche dall'onorevole Realacci, e immagino anche dall'onorevole Pellegrino? Bene, è sottoscritto anche dall'onorevole Pellegrino.
PAOLO BERNINI. Presidente, in questo ordine del giorno si parla di fauna selvatica. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, secondo la legge n. 157 del 1992, e allo Stato compete la sua tutela e gestione. Considerato che un quadro normativo non omogeneo regola la gestione della fauna selvatica tramite i centri di recupero e non esiste un sistematico coordinamento tra gli stessi e le forze di polizia, questo mio ordine del giorno impegna il Governo a predisporre un quadro normativo per la gestione della fauna selvatica ferita o bisognosa di cure, per la riabilitazione e la sua reintroduzione in ambiente da attuarsi tramite i centri di recupero di fauna selvatica, prevedendo vieppiù accordi specifici con i corpi di polizia nonché un opportuno finanziamento degli stessi ai fini dell'espletamento dei propri compiti. Ad esempio, la scorsa settimana io ho trovato un leprottino di fianco a sua madre morta perché era stata investita e l'ho dovuto portare in un CRAS.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'ordine del giorno n. 9/4144-A/43 Paolo Bernini è sottoscritto anche dall'onorevole Rizzetto. Anche l'onorevole Tripiedi vuole sottoscrivere questo ordine del giorno; magari lo comunicate direttamente al tavolo.
SERENA PELLEGRINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERENA PELLEGRINO. Per sottoscrivere questo ordine del giorno, e mi stupisco che il Governo ci dia una raccomandazione. Visto che si è discusso molto su questo argomento, speravamo almeno che fosse accolto.
PRESIDENTE. Bene, però lei non può fare una dichiarazione di voto perché sia solo sottoscritto.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
ORESTE PASTORELLI. Grazie, signor Presidente, signor Ministro, il disegno di legge in esame non si limita ad intervenire sulla classificazione…
PRESIDENTE. Attenda un attimo, onorevole Pastorelli, un attimo solo. Colleghi, capisco bene che prendiamo respiro, però usciamo in silenzio e lasciamo che chi parla lo possa fare nelle migliori condizioni, grazie. Prego, onorevole Pastorelli.
ORESTE PASTORELLI. Grazie. …ma punta a ridisegnare la struttura istituzionale degli enti parco, che troppo spesso, purtroppo, versano in una condizione di stallo decisionale. I parchi naturali hanno il delicato compito di assicurare la tutela ambientale, la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, e, al tempo stesso, di far progredire i territori nei quali si trovano. L'esistenza di un parco o di un'area protetta deve, dunque, essere una risorsa per il territorio, e non un ostacolo allo sviluppo. Questo provvedimento deve essere, quindi, accolto con favore, dal momento che innova positivamente l'organizzazione interna degli enti parco, rendendola più efficiente e più agibile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.
SAMUELE SEGONI. Grazie Presidente, chiedo il permesso di consegnare l'intervento scritto, però se mi permette una rapida riflessione…
PRESIDENTE. Ha tre minuti.
SAMUELE SEGONI. …su questo provvedimento, che riguarda appunto le aree protette…
PRESIDENTE. Onorevole Segoni, attenda un attimo: colleghi, per favore! Ho chiesto a chi deve parlare per favore di uscire! Attenda onorevole Segoni. Prego.
SAMUELE SEGONI. Grazie Presidente. Dicevo: parliamo di aree protette, ma protette da cosa? E chi è che le protegge?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Taglialatela. Ne ha facoltà.
MARCELLO TAGLIALATELA. Si dovrebbe parlare di aree valorizzate, perché non esiste un'area protetta che non abbia bisogno…
PRESIDENTE. Scusi onorevole Taglialatela: onorevole Biancofiore! Onorevole Biancofiore! Onorevole Biancofiore! Sto chiedendo di abbassare il tono della voce perché sta parlando un collega. Prego.
MARCELLO TAGLIALATELA. …non esistono aree protette se non vi è un meccanismo di valorizzazione e ovviamente ogni valorizzazione del territorio ha bisogno di investimenti ed è quello che sostanzialmente manca in questo provvedimento: manca il coraggio di affrontare le questioni per come dovrebbero essere affrontate, immaginando che la parte ancora più naturale del nostro territorio, per potere essere conservata, ha bisogno di investimenti, ma ha bisogno soprattutto che i colori i quali hanno ancora delle attività, abitano in quelle aree, vengano messi nelle condizioni di non penalizzazione e invece questo è un provvedimento un po' pavido, un provvedimento che è sostanzialmente debole con i forti; la vicenda legata alle attività estrattive è in qualche modo l'esempio più specifico, che conferma come questo provvedimento continua a non affrontare la questione della parte più bella del nostro territorio per quello che dovrebbe essere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dellai. Ne ha facoltà.
LORENZO DELLAI. Grazie, Presidente, ma molto meglio di me avrebbe dovuto esprimere il nostro voto favorevole a questa legge il collega Maurizio Baradello, che aveva seguito fin dall'inizio in Commissione ambiente questo provvedimento. È dunque anche ricordando il suo lavoro anche in questa circostanza che mi accingo appunto a ribadire il voto favorevole del nostro gruppo; favorevole in vista dell'importanza di questa legge, un'importanza che riguarda l'ambito ambientale, culturale ed anche economico dei territori interessati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monchiero. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. Il provvedimento in esame fa una sorta di manutenzione straordinaria della legge n. 394 del 1991, che disponeva in materia di aree protette. A distanza di molti anni, credo che questa manutenzione fosse necessaria. Il tema si presta inevitabilmente anche ad una sorta di conflitto ideologico. Tutti siamo convinti che il patrimonio ambientale sia una delle ricchezze del nostro Paese e che vada conservato, tutelato, tramandato, trasmesso ai turisti e trasmesso alle future generazioni. Però, è il come, che talvolta ci divide, soprattutto perché, di per sé, qualsiasi funzione di tutela del territorio comporta inevitabilmente qualche antinomia. È oggettivamente difficile conciliare sempre le ragioni della conservazione e quelle dello sviluppo, la tutela con la valorizzazione, ma non bisogna mai dimenticare che il paesaggio, così come noi lo ammiriamo oggi, non è solo frutto delle forze della natura che vi hanno operato nelle ere geologiche e nei secoli più recenti, è anche frutto della mano dell'uomo. Non esiste un paesaggio che non sia stato condizionato dalla mano dell'uomo, per cui la conservazione è anche conservazione degli interventi umani. Il paesaggio non è solo paesaggio naturale, è anche un paesaggio abitato, vissuto, creato, ricostruito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vezzali. Ne ha facoltà.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Presidente, Governo, colleghi, da più parti abbiamo sentito affermare in quest'Assemblea che le aree protette nel nostro Paese rappresentano uno scrigno di bellezza, valori paesaggistici, biodiversità ricchissima, ma anche cultura, tradizioni agroalimentari, storia. E questo risponde certamente a verità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Colleghi, nel corso di questa legislatura abbiamo più volte esaminato i temi ambientali importanti, definendo proprio gli strumenti giuridici verso modelli di sviluppo in grado di far risaltare gli elementi fondamentali dell'identità italiana, la bellezza del nostro patrimonio storico e naturalistico, andando verso quel rapporto fra economia e tutela del territorio definito appunto come e sviluppo sostenibile. Abbiamo in più occasioni affrontato e ribadito sia in Commissione, ma anche all'interno di questa Assemblea, l'importanza di perseguire politiche di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.
SERENA PELLEGRINO. Presidente, onorevoli colleghi, nonostante ci si sia battuti fino all'ultimo emendamento per riuscire ad ottenere degli elementi migliorativi, che sono stati apportati alla Camera rispetto all'improbabile testo che c'era stato consegnato dalla prima lettura del Senato, il gruppo Sinistra Italiana-SEL-Possibile esprimerà il suo voto contrario alla proposta di legge di riforma, o meglio di pseudo-riforma, della legge quadro sulle aree protette.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
SERENA PELLEGRINO. …l'interesse nazionale della tutela del paesaggio e del nostro immenso patrimonio naturale.
PRESIDENTE. Deve concludere.
SERENA PELLEGRINO. …né il petrolio - e concludo - né il gas fossile e fare ricchezza speculando con ulteriore colate di cemento ci porterà solo alla deflagrazione del sistema terra. E si ricordi, Ministro: il non è economia.
PRESIDENTE. Ne approfitto per salutare gli studenti di giurisprudenza dell'università di Innsbruck, che sono qui in Aula e che seguono i nostri lavori .
ROSANNA SCOPELLITI. Grazie, Presidente. La proposta di legge in esame, già approvata dal Senato, interviene sulla disciplina vigente, sulla legge n. 394 del 1991, in queste particolari aree e per certi aspetti, però, risulta ormai superata. Ovviamente, le va dato atto e sottolineo che la legge n. 394 del 1991 ha dato dei risultati importanti sotto il profilo della costituzione di parchi nazionali, aree marittime protette e parchi regionali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signor Presidente. Proprio negli ultimi giorni abbiamo visto gli effetti drammatici e catastrofici dei cambiamenti climatici. L'incendio terribile che ha devastato il Portogallo e ha causato più di 60 morti sta a testimoniare come la sottovalutazione di questo problema comporta uno stravolgimento, in tante occasioni, della vita delle persone, e mette appunto in discussione non soltanto i loro beni ma la vita di uomini e donne innocenti. Mi permetta, Presidente, di esprimere il cordoglio del nostro gruppo alle famiglie e a quei nostri concittadini europei che, in questo momento, stanno soffrendo. Sono sicuro di interpretare anche il sentimento di questa Camera e del Parlamento.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Zaratti. Colleghi! Prego.
FILIBERTO ZARATTI. Vorrei ricordare che a tutt'oggi ci sono 23 aree naturali protette, che coprono 1,5 milioni di ettari, pari al 4,8 per cento del territorio nazionale. Questi nostri parchi includono 530 comuni dislocati in 18 regioni. Quindi, un grandissimo patrimonio naturalistico e di biodiversità del Paese. Questo per dire che le scelte che noi facciamo sulla gestione di queste aree protette sono fondamentali per il futuro di tali questioni e per il futuro del nostro Paese. Quindi, non si tratta soltanto di lanciare una battaglia ambientalista, ma di assumersi la responsabilità di difendere la biodiversità e l'enorme patrimonio naturalistico che abbiamo nel nostro Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vella. Ne ha facoltà.
PAOLO VELLA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il provvedimento al nostro esame prende le mosse da un disegno di legge che già nella scorsa legislatura aveva compiuto un iter maturo e che aveva visto l'approvazione in Commissione, in sede deliberante, al Senato, con il consenso di tutte le forze politiche. Un provvedimento curato dall'allora presidente della Commissione ambiente, il senatore D'Alì, che ha inteso riproporre correttamente il dibattito in questa legislatura. La filosofia che aveva animato l'approvazione del testo nella scorsa legislatura e che il gruppo Forza Italia ha inteso riproporre nella presentazione del testo è quella di una nuova concezione delle aree protette, della loro funzione sul territorio nazionale e, soprattutto, sull'economia e sullo sviluppo socioeconomico del Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.
SALVATORE MICILLO. Sì grazie Presidente, l'articolo 9 della Costituzione recita che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.
TINO IANNUZZI. Grazie Presidente. Signor Ministro approviamo in seconda lettura e con modificazioni la riforma della legge n. 394 del 1991 sulle aree protette, dopo un lavoro qualificato ed intenso, che si è sviluppato dapprima in Commissione ambiente e poi in Aula, con la guida sempre competente e attenta del relatore Borghi. E in questo percorso parlamentare, sicuramente difficile, non privo di nodi da sciogliere, tutti i gruppi, pur nella diversità delle loro valutazioni politiche, hanno recato il contributo migliorativo al testo varato dal Senato, con il ruolo sempre positivo del Ministero dell'ambiente.
ENRICO BORGHI, . Chiedo di parlare per un ringraziamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI, . Grazie, signor Presidente. Ha scritto John Ruskin che “il miglior riconoscimento per la fatica fatta, non è ciò che se ne ricava, ma è ciò che si diventa grazie ad essa”. Importa poco che cosa siamo diventati grazie a questo lavoro, ma importa molto che cosa sia diventata l'Italia. Secondo noi è diventata un Paese migliore e per questo ringraziamo…
PRESIDENTE. Onorevole Borghi, le chiedo scusa, lei non può fare una dichiarazione di voto, deve fare un ringraziamento, grazie.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge costituzionale, già approvata, in prima deliberazione, dalla Camera e modificata, in prima deliberazione, dal Senato, n. 56-B: Modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol in materia di tutela della minoranza linguistica ladina.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge, nel testo del Senato.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
SESA AMICI,. Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno n. 9/56-B/1 Fraccaro, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/56-B/2 Nesi e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno n. 9/56-B/3 Ottobre.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/56-B/1 Fraccaro.
RICCARDO FRACCARO. Presidente, io vorrei porlo in votazione, perché semplicemente chiedo l'applicazione di una legge nazionale che prevede di finanziare gli spazi autogestiti durante le votazioni per qualsiasi tipo di iniziativa legislativa. Siccome questo vale per tutte le altre regioni, è previsto anche per il Trentino-Alto Adige, ma non è stato mai adottato, cioè il Governo non trasferisce i fondi previsti dalla legge per finanziare le televisioni locali private, per garantire lo spazio a tutte le forze politiche. Quindi, questo spazio non è garantito in Trentino-Alto Adige. Soprattutto le minoranze linguistiche difficilmente hanno accesso al dibattito pubblico nazionale, proprio per questa ragione, proprio all'interno di quegli spazi televisivi in lingua locale, in particolare tedesca.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Kronbichler. Ne ha facoltà.
FLORIAN KRONBICHLER. Presidente, per dire che condivido il contenuto, il merito dell'ordine del giorno del collega Fraccaro. Però il collega ha ragione nel merito: non mi riferisco solo a dove chiede soldi, comprensibilmente, diciamo così, che sono per le emittenti radiofoniche, per la comunicazione politica di cui abbiamo veramente bisogno; però credo che di questi soldi avremmo anche… Potremmo ricorrere al nostro bilancio provinciale e regionale. Ma mi lascia un po' in imbarazzo il fatto… La questione se intromettere qui, in questa legge, questa faccenda giusta, questo merito, insomma, a cui sono a favore. Abbiamo impostato una battaglia e l'abbiamo avuta vinta proprio quando abbiamo sgomberato da questo “treno” dei ladini, abbiamo sgomberato quei due passeggeri ciechi dell'ultimo vagone, che lì non avevano da fare niente. Adesso la legge dei ladini è una legge dei ladini: l'abbiamo epurata adesso, in questa sede. Certo che si tratta solo di un ordine del giorno; però incorreremmo o commetteremmo lo stesso “fallaccio” contro il quale noi ci siamo ribellati e su cui l'abbiamo avuta vinta. Che questa legge per i ladini resti la legge dei ladini, e quell'altro argomento lo porteremo in un altro momento in altra sede.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Biancofiore. Ne ha facoltà.
MICHAELA BIANCOFIORE. Presidente, comprendendo le ragioni del collega Kronbichler, che sono comunque condivisibili… Anche perché dovremmo affrontare un altro grave problema, che riguarda l'ordine dei giornalisti: il collega Kronbichler è un giornalista e sa che questo Governo da una parte non accetta l'ordine del giorno, il giusto ordine del giorno del collega Fraccaro, e dall'altra divide l'ordine dei giornalisti in Trentino-Alto Adige, sempre per fare dei favori al gruppo politico che lo tiene sotto ricatto. Quella è una cosa che noi dovremo assolutamente affrontare, e che ci chiedono gli stessi giornalisti di lingua tedesca anche in Trentino-Alto Adige. Ma, fatta questa premessa, voglio annunciare il voto favorevole di Forza Italia all'ordine del giorno del collega Fraccaro, ed apporre anche la mia firma .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
DANIEL ALFREIDER. Presidente, onorevoli colleghi, visti i tempi ristretti, chiedo l'autorizzazione a consegnare il testo integrale; ma non senza dei brevi accenni su questo provvedimento.
PRESIDENTE. Eh, li ha proprio conclusi. Concluda.
DANIEL ALFREIDER. …li voglio invece utilizzare per ringraziare tutti voi colleghi per questo percorso, che insieme abbiamo intrapreso. In particolare voglio ringraziare l'onorevole Sanna, il presidente della I Commissione Mazziotti Di Celso, l'onorevole Fiano e tutti i membri della I Commissione; tutti voi, colleghi, soprattutto il Partito Democratico, e gli altri partiti che ci hanno sostenuto per il lavoro e l'impegno dedicati a questa iniziativa a favore dei ladini in questi anni e mesi. Grazie da parte mia, e grazie da parte di tutti noi ladini: !
PRESIDENTE. Sì, è autorizzato.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, molto brevemente, per esprimere la soddisfazione mia e del nostro gruppo per l'approvazione di questo provvedimento: che, depurato di alcune piccole incrostazioni che si erano prodotte, che riguardavano possibili interferenze col meccanismo di voto nella regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, trova invece lo spazio per raccogliere alcune esigenze giuste e fondate della minoranza di lingua ladina; che a tutela della stessa minoranza valorizzano certamente il significato di una convivenza tra etnie diverse, che all'interno di un territorio piccolo, ma estremamente importante per il nostro Paese, danno la prova di come nella nostra nazione sia possibile convivere pacificamente ed esaltare le differenze, a valore della comune identità italiana.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Menorello. Ne ha facoltà.
DOMENICO MENORELLO. Grazie, signor Presidente. La proposta di legge costituzionale, ormai alla terza lettura, reca modifiche allo statuto speciale del Trentino-Alto Adige in materia di tutela della minoranza linguistica ladina, specie nella provincia di Bolzano. L'intenzione rappresentata dalle istituzioni territoriali proponenti di prevedere ulteriori forme di tutela per una minoranza linguistica è intrinsecamente giusta e in sé considerata merita approvazione. Ma con franchezza non possiamo nasconderci che i contenuti della proposta odierna rappresentano, nell'attuale contesto storico e sociale, una vera e propria iperbole istituzionale, anzi più iperboli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Massimo Parisi. Ne ha facoltà.
MASSIMO PARISI. Grazie, Presidente. Nell'annunciare il voto favorevole, pur con alcune perplessità non dissimili da quelle dei due colleghi che mi hanno preceduto, le chiedo l'autorizzazione a depositare il testo scritto della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. È autorizzato.
ANTONIO MAROTTA. Presidente, il gruppo parlamentare di Alternativa Popolare voterà a favore della proposta di legge costituzionale concernente modifiche allo statuto speciale del Trentino-Alto Adige in materia di tutela della minoranza linguistica ladina. Infatti, il provvedimento è stato approvato, con modificazioni, dalla Camera dei deputati in prima deliberazione l'11 gennaio 2017 e successivamente dal Senato che ha approvato il testo il 12 maggio 2017, apportandovi alcune modifiche che spiegheremo meglio successivamente.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Kronbichler. Prima di darle la parola, do la parola per un breve intervento all'onorevole Pellegrino.
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente, per la gentile concessione, ma, in realtà, ci deve essere stato purtroppo un disguido tra…
PRESIDENTE. Allora, onorevole Pellegrino, così ci chiariamo: abbiamo verificato, non c'è stato nessun disguido. A noi non risultano iscrizioni.
SERENA PELLEGRINO. No, da parte nostra. Quindi, mi scuso, Presidente, perché da parte nostra c'è stato un errore e un disguido, per cui consegnerò poi alla fine il mio intervento, che rimanga agli atti. Con questo provvedimento si sancisce la presenza e la garanzia della minoranza linguistica ladina e si avvalla, la Repubblica tutela con apposite norme la minoranza linguistica, ovvero l'articolo 6 della nostra Costituzione. Questo è un primo passo e, soprattutto, è un passo molto importante, perché abbiamo fatto un passaggio veramente determinante al Senato, e per fortuna che il Senato così non è stato cancellato con la riforma costituzionale, perché possiamo dire che il principio proporzionale, e quindi della rappresentanza di tutti i ladini, è garantito.
PRESIDENTE. Certo, è autorizzata.
FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, Presidente, con piacere, diciamo così, anche per il favore alla collega. Per chi si fosse distratto, ci avviamo a votare su una legge costituzionale. Stiamo cambiando lo statuto di autonomia della regione Trentino-Alto Adige/Südtirol. Intendo dire la Magna Charta, per non chiamarla la Costituzione della mia, nostra terra. L'abbiamo votata già una volta, e fu l'11 gennaio di quest'anno. Ora ci risiamo, e non è per la seconda lettura, prevista dalla Costituzione per le leggi costituzionali. Ci risiamo e per questa volta l'abbiamo avuta vinta. Il progetto di legge costituzionale a favore del gruppo linguistico ladino nella provincia di Bolzano e un po', ma solo un po', in quella di Trento, dopo mezz'anno, torna in Aula alla Camera per la seconda volta, la seconda volta in prima lettura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Biancofiore. Ne ha facoltà.
MICHAELA BIANCOFIORE. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e signor Presidente, il presente provvedimento ci permette di ricordare a noi stessi quanta strada ci sia ancora da percorrere affinché il Parlamento comprenda le ancora sconosciute peculiarità locali del nostro Paese, e dunque garantire un'adeguata tutela dei cittadini italiani prima e anche delle minoranze linguistiche.
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.
MICHAELA BIANCOFIORE…quella che viene data alla comunità ladina dallo statuto d'autonomia del Trentino Alto Adige
PRESIDENTE. Onorevole Biancofiore, deve concludere.
MICHAELA BIANCOFIORE…al fine di abbattere localismi obsoleti
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fraccaro. Ne ha facoltà.
RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi, desidero esprimere il mio apprezzamento per il passo compiuto a tutela delle minoranze linguistiche ladine con il provvedimento in oggetto, un piccolo passo, perché molto resta da fare, ma un passo, che denota l'intento di valorizzare quell'autonomia dinamica, contenuta nello statuto del Trentino Alto Adige Südtirol.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nicoletti. Ne ha facoltà.
MICHELE NICOLETTI. Grazie Presidente. Con quest'atto il nostro Parlamento compie un ulteriore passo in avanti nella tutela delle minoranze linguistiche presenti sul territorio nazionale. Mi dispiace che qualche volta, anche nella discussione di oggi, non si valorizzi pienamente quello che è uno degli elementi di maggiore orgoglio repubblicano, cioè il fatto che il nostro Paese, la nostra Repubblica, abbia saputo in questi anni organizzare un sistema articolato e complesso di tutela delle minoranze etniche e linguistiche che ci è spesso invidiato a livello europeo. La tutela non è infatti solo nelle norme costituzionali, ma è anche nel sistema complesso di autonomie speciali fondato su Statuti e su organi appositi che danno corpo all'idea di autogoverno democratico, un principio repubblicano per eccellenza che, anche a livello internazionale, è considerata la via maestra per la tutela delle minoranze. È una via di successo, solo a guardare la convivenza pacifica che si è realizzata nei territori interessati laddove purtroppo ci sono state stagioni di violenza e di incomprensione e solo a guardare la qualità della vita che, grazie a questi strumenti autonomistici, oggi è garantita a tutti i cittadini.
PRESIDENTE. Deve concludere.
MICHELE NICOLETTI. …ora nella Camera dei deputati e poi nella seconda lettura che avverrà più avanti .
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, il deputato Andrea Causin, già iscritto al gruppo parlamentare Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente.
PRESIDENTE. Comunico che la Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, la deputata Elvira Savino, in sostituzione della deputata Mara Carfagna, dimissionaria.
PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione, in sede legislativa, della seguente proposta di legge, della quale la sotto indicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento:
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Locatelli. Ne ha facoltà.
PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signor Presidente. Intervengo per ricordare che oggi è la Giornata internazionale del rifugiato, che non è una mera celebrazione (non lo è mai stata e meno che mai negli ultimi anni). Ci sono oltre 65 milioni di persone di cui si fa carico l'Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite. Erano circa un terzo, cioè 22 milioni, meno di vent'anni fa. Aumentano perché nel mondo aumentano le guerre, le persecuzioni, le violazioni dei diritti umani e le catastrofi. Nel rapporto dell'Alto Commissario per i rifugiati di quest'anno si afferma che il numero previsto di persone che necessiteranno di reinsediamento nel 2017 sarà circa 1 milione 200 mila, il 72 per cento in più rispetto al 2014. Sono persone adulte e non, con tanti bambini e bambine che scappano dalle loro case, dalle loro regioni e dai loro Paesi a rischio della loro vita perché non hanno nulla da perdere, forse nemmeno la vita. Lo dico, in particolare, a quella parte politica che non fa differenze e si scaglia persino contro la cittadinanza a bambini nati e vissuti in Italia e che non esita a far leva sulla paura per raccogliere voti e consensi.
PIA ELDA LOCATELLI. Ho finito. Lo stesso Alto Commissario per i rifugiati ha espresso apprezzamento per le modifiche e i miglioramenti che il nostro Paese ha fatto…
PIA ELDA LOCATELLI. …ma ci ha chiesto anche dei correttivi. Dobbiamo rispondere positivamente a queste richieste per celebrare degnamente questa giornata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cera. Ne ha facoltà.
ANGELO CERA. Grazie, Presidente. Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cecconi. Ne ha facoltà.
ANDREA CECCONI. Grazie, Presidente. Faccio questo intervento di fine seduta per notificare alla Presidenza, e quindi a lei, che il provvedimento sui vitalizi, iscritto in questa settimana all'ordine del giorno dell'Aula e che ovviamente difficilmente vedrà il suo compimento questa settimana e iscritto anche eventualmente nella settimana successiva, purtroppo non potrà arrivare in Aula perché manca la relazione della Ragioneria dello Stato e la Commissione bilancio è impossibilitata, in questo momento, ad esprimere un parere sul provvedimento.
PRESIDENTE. Onorevole Cecconi, lei ha giustamente detto che il provvedimento è all'ordine del giorno. Quindi, qualora il parere arrivasse in tempo, può essere discusso secondo quanto previsto dal calendario. Lei sa meglio di me, a prescindere ovviamente da qualunque considerazione politica sulla quale non entro, che purtroppo - e non è la prima volta che accade - alcuni provvedimenti tendono a slittare perché il parere della Ragioneria dello Stato arriva in ritardo e, quindi, evidentemente non possono essere portati in Aula. Però vediamo, perché può anche darsi che il parere arrivi in tempo e, quindi, possiamo esaminarlo secondo quanto previsto dal calendario.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, intervengo per chiedere al Governo di rispondere ad un'interrogazione parlamentare che abbiamo presentato con alcuni colleghi e che fa riferimento alle difficoltà oggi presenti nel mondo agricolo siciliano, in particolare dell'agrumicultura. Siamo in piena stagione estiva ma numerosi consorzi di bonifica non stanno dando l'acqua irrigua per le piante, che sono oggi in sofferenza. C'è il rischio di perdita di prodotto e tutto ciò che si determinerebbe, dato che l'economia siciliana riceverebbe un'ulteriore difficoltà perché legati alla filiera agrumicola ci sono non solo i produttori ma anche i commercianti e i braccianti, che non svolgerebbero le giornate lavorative.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Narduolo. Ne ha facoltà.
GIULIA NARDUOLO. Grazie, Presidente. Intervengo per sollecitare la risposta all'interrogazione che ho presentato in data 21 marzo, la n. 3-02897, sottoscritta anche dai colleghi Crivellari e Moretto, in cui chiediamo al Ministro Minniti a che punto è la dismissione delle basi di Bagnoli di Sopra, in provincia di Padova, e di Cona, in provincia di Venezia, ex basi dell'aeronautica che ospitano ciascuna circa mille migranti, con un totale di 2 mila migranti in un'area in cui i due comuni hanno circa 3 mila abitanti. Quindi, si capisce anche l'impatto sociale notevole che questa alta concentrazione di migranti ha in questo territorio.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.