PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Artini, Baretta, Buttiglione, Cicchitto, Coppola, Epifani, Fico, Giorgis, Mazzotti Di Celso, Meta, Gianluca Pini, Rigoni, Scanu, Schullian e Sottanelli sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Capodicasa n. 2-01617 .
ANGELO CAPODICASA. Signor Presidente, la ringrazio. Per la verità l'interpellanza si illustra da sé, perché si tratta di una elencazione di una serie di disfunzioni, che abbiamo registrato attraverso una visita presso il carcere di Agrigento, dietro segnalazione degli organi di stampa, che si erano occupati della faccenda con toni abbastanza scandalizzati.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Giustizia, onorevole Gennaro Migliore, ha facoltà di rispondere.
GENNARO MIGLIORE,. Grazie, signor Presidente. Prima di intervenire nella risposta puntuale che dobbiamo all'onorevole interpellante, vorrei sottolineare quanto sia importante e proficua l'attività di vigilanza e anche di sindacato ispettivo che svolgono i parlamentari della Repubblica quando si recano nei nostri istituti di pena, nelle case circondariali, per realizzare un più efficace monitoraggio delle nostre strutture detentive, anche al fine di realizzare degli atti, come quello che è stato presentato stamattina, che ci consentano di agire sulle inefficienze e sulle difficoltà che si determinano nella concreta gestione dell'attività.
PRESIDENTE. L'onorevole Capodicasa ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
ANGELO CAPODICASA. Grazie, Presidente. Io dichiaro la mia soddisfazione anche se vi è qualche lacuna nella risposta che è stata data dal Governo. Tuttavia, i punti fondamentali, principali, che avevamo sollevato con la nostra interpellanza, mi pare che siano già stati affrontati. Entro l'anno, se ho capito bene, sia gli interventi di natura strutturale, sia quelli relativi all'assetto dirigenziale del carcere, dovrebbero essere risolti.
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione L'Abbate n. 3-03107 .
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Governo ha ben presente la problematica sollevata dall'interrogante, tanto che con decreto n. 48050 del 16 giugno 2017 è stato modificato l'articolo 20 del regolamento delle corse al trotto, consentendo anche ai soggetti diversamente abili di conseguire la patente di allenatore del trotto, limitatamente all'attività programmatoria-organizzativa, distinta da quella tecnico-organizzativa da svolgere in pista senza necessità di allegare la certificazione medica.
PRESIDENTE. L'onorevole L'Abbate ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
GIUSEPPE L'ABBATE. Grazie, Presidente. Sono parzialmente soddisfatto della risposta e vi spiego il perché. Dall'8 luglio del 2016 con un decreto del Ministero delle Politiche agricole, n. 53974, i diversamente abili erano stati completamente esclusi e, quindi, non potevano prendere la licenza da allenatore di trotto. Quindi, si sono trovati in una situazione di limbo in cui persone che avevano da sempre fatto un lavoro non potevano più lavorare.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Becattini n. 3-03108 .
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, premetto che l'Italia quanto ai registri telematici è l'unico Paese produttore di vino a gestire giacenze e movimenti per identificare eventuali partite irregolari di vino o di produttori irregolari e aumentare così la percezione di qualità e la percezione anche della sicurezza dei nostri vini. Questo strumento rientra tra le semplificazioni che sono legate al settore vinicolo attraverso la dematerializzazione dei registri per un significativo alleggerimento delle incombenze che gravano sui produttori di vino, in particolare sui piccoli produttori vinicoli. L'obbligo di tenuta in via esclusiva in forma dematerializzata dei predetti registri è stato prorogato, con il recente decreto del 28 aprile ultimo scorso, al 30 giugno 2017 e ciò per consentire agli operatori di disporre di un maggior periodo di tempo per familiarizzare con la tenuta telematica dei registri vitivinicoli.
PRESIDENTE. L'onorevole Becattini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
LORENZO BECATTINI. Grazie, Presidente. Mi dichiaro soddisfatto della risposta del sottosegretario, premettendo, naturalmente, che continueremo questo lavoro che facciamo sul territorio relativo al riscontro di questi argomenti, perché l'oggetto di questa interrogazione ha a che fare non tanto con un quadro generale che abbiamo apprezzato, visto che abbiamo un ottimo testo unico sul vino e, più complessivamente, abbiamo un lavoro ben fatto in materia di agricoltura da parte di questo Governo - e questo lo riconoscono i nostri produttori locali, dato che io sono toscano e ho modo di parlare con tanti operatori - ma in discussione è, appunto, un'attenzione specifica su due argomenti e, cioè, sulla semplificazione e sul fatto che questa semplificazione, quando impatta su strutture tecnologiche e telematiche, non sempre ha dato buone risposte. Il signor sottosegretario ricorderà i problemi che sono derivati dal SISTRI, dato che il sistema non ha girato a dovere, e anche in ambito turistico, per esempio, abbiamo avuto piattaforme che poi non hanno reso quello che dovevano rendere dal punto di vista della velocizzazione. Qui alcune realtà più piccole hanno evidenziato alcuni problemi applicativi. Prendo atto, però, di queste rassicurazioni che sono state fornite.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Bindi, Luigi Di Maio, Ferrara, Fraccaro, Lorenzo Guerini, Francesco Saverio Romano, Rossomando, Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il senatore Franco Cardiello in sostituzione del senatore Claudio Fazzone, dimissionario.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione delle questioni pregiudiziali Sibilia ed altri n. 1, Busin ed altri n. 2 e Brunetta e Sisto n. 3 presentate al disegno di legge n. 4554: Conversione in legge del decreto-legge 16 giugno 2017, n. 89, recante interventi urgenti per assicurare la parità di trattamento dei creditori nel contesto di una ricapitalizzazione precauzionale nel settore creditizio.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame delle questioni pregiudiziali presentate
CARLO SIBILIA. Presidente, purtroppo un dato di fatto che dobbiamo constatare è che questa questione pregiudiziale viene discussa in un momento in cui è bassissima la fiducia in relazione al sistema bancario; e viene discussa in un momento nel quale a questo decreto-legge verrà agganciato un altro decreto-legge, che è quello che di fatto regala altri 5 miliardi di euro dei soldi dei cittadini italiani alle banche e ai banchieri, per salvaguardare banche e banchieri dalle loro nefandezze, dai loro guai, dai prestiti fatti agli amici degli amici e dalle loro problematiche giudiziarie. Ed è incredibile che stiamo ancora qui a discutere, a seguito di una lunga legislatura che si è occupata esclusivamente o soprattutto del problema del sistema bancario. Abbiamo già regalato soldi dei cittadini; questo Governo, Padoan, Renzi hanno già regalato, Gentiloni, che ha esordito proprio regalando 8 miliardi di euro alle banche, a Monte dei Paschi di Siena. Oggi ci troviamo a discutere un nuovo decreto-legge che ne regala 5 di miliardi, più 12 di garanzie.
PRESIDENTE. Il deputato Busin ha facoltà di illustrare la sua questione pregiudiziale n. 2. Non lo vedo in Aula; quindi, ha dimenticato che doveva illustrare la questione pregiudiziale da lui stesso presentata. C'è qualche altro firmatario che vuole illustrarla al posto di Filippo Busin? Nessuno chiede di illustrarla? Andiamo avanti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Le questioni pregiudiziali di matrice costituzionale hanno un pregio, cioè quello che costringono a rileggere determinate scelte del Governo sulla scorta di pilastri di chiarezza assoluta. E quando, come in questa pregiudiziale, noi abbiamo invocato le norme che regolano questa materia, a partire dall'articolo 3 della Costituzione fino al diritto di difesa dell'articolo 24, ma avendo il fulcro nell'articolo 47 della Costituzione, la tutela del risparmio, riteniamo di avere correttamente invocato una paralisi di tipo costituzionale su questa iniziativa, che, però, deve essere necessariamente preceduta da una valutazione di matrice squisitamente politica, che dà l'idea di come questo Governo proceda in una materia così delicata, non tanto per i beneficiari di questi provvedimenti, ma per coloro che subiscono le conseguenze negative di questi provvedimenti, che sono, ovviamente, i risparmiatori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giovanni Carlo Francesco Mottola. Ne ha facoltà.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Signora Presidente, onorevoli colleghi, le pregiudiziali al nostro esame fanno riferimento al presunto che il provvedimento in esame arrecherebbe agli articoli 3, 24 e 47 della Costituzione, il primo creativo della parità di trattamento dei cittadini, il secondo relativo al diritto di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti, il terzo che fa riferimento alla tutela del risparmio. In sostanza, secondo le pregiudiziali, il decreto-legge in esame violerebbe i tre citati articoli perché impone la proroga automatica, per la durata di sei mesi, della presentazione dell'istanza di ricapitalizzazione precauzionale prevista dall'articolo 19 del decreto-legge n. 237 del 2016 e prevede l'allungamento a 120 giorni per l'attivazione del meccanismo di compensazione per i detentori di obbligazioni coinvolte nelle misure di ripartizione degli oneri. In una pregiudiziale si fa anche riferimento al decreto-legge n. 99 appena pubblicato, che riguarda l'avvio e lo svolgimento della liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza Spa e di Veneto Banca Spa, la cui presentazione evidentemente ha riflessi politici in questo dibattito ma non certamente riflessi di carattere procedurale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Michele Ragosta. Ne ha facoltà.
MICHELE RAGOSTA. Gentile Presidente, onorevoli colleghi, come molti di voi sanno, le criticità che affliggono il settore creditizio italiano stanno particolarmente a cuore al nostro gruppo parlamentare, che ha sempre spronato il Governo ad affrontare la questione alla radice, andando addirittura in contenzioso con l'Unione europea sulla natura del Fondo di garanzia a tutela dei consumatori per consentire che intervenisse su Banca Etruria prima e sulle banche venete oggi. Infatti, parliamoci chiaro, molto di quello cui assistiamo oggi deriva da questo, dal non essere andati a fondo sulle questioni, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, e tutti siamo preoccupati perché le notizie che leggiamo sulla stampa, sia sul decreto su cui oggi pendono le questioni pregiudiziali sia sul secondo decreto pubblicato domenica scorsa in un'edizione straordinaria della hanno lasciato l'opinione generale completamente impietrita. Ciò perché le scelte di cui si parla in questi giorni non salvano nessuna banca, mettono in liquidazione le banche, scaricano sulle spalle della collettività un ammontare di crediti difficili per miliardi e miliardi di euro; affidano la parte attiva degli istituti veneti alla principale banca del Paese per un prezzo nullo, senza offrire un futuro certo alle prospettive del credito a uno dei territori più attivi del Paese, con ripercussioni rilevanti sul piano occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti. Detto questo, dobbiamo pure dire in questo momento che non ha nessun senso votare a favore di queste pregiudiziali di costituzionalità su un primo decreto composto da un unico articolo, che di fatto si riverserà nel secondo che il Parlamento dovrà affrontare, trattare, e rispetto al quale il Governo dovrà prendersi le proprie responsabilità se decidere di chiudere senza tante discussioni di merito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Sara Moretto. Ne ha facoltà.
SARA MORETTO. Presidente, entrerò certamente nel merito delle questioni sollevate nelle questioni pregiudiziali al decreto in esame, ma mi consenta di evidenziare come in tutte si ritrovi di fatto una contestazione dell'intero impianto di intervento per la soluzione delle crisi bancarie venete e, ancor di più, accomunando situazioni diverse, la contestazione va a tutte le misure assunte dal Governo in questi ultimi tre anni.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
SARA MORETTO. Concludo, Presidente. Ai tanti cittadini preoccupati e, in molti casi, disperati, dal Governo giunge la sicurezza che agli istituti veneti non sarà applicato il e serie misure di ristoro che li tutelano davvero, oltre le chiacchiere .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Walter Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO. Presidente Boldrini, sottosegretario, siamo di fronte all'ennesimo scandalo rispetto a quanto sta accadendo in seno al sistema bancario italiano, già in un momento, Presidente, in cui la fiducia dei cittadini italiani nei confronti del sistema bancario è ai minimi storici e, poi, rispetto anche alle considerazioni di incostituzionalità di questo ennesimo decreto d'urgenza, ricordiamo che ci sarà un passaggio solamente di Aula, nel senso che, se è vero che il decreto n. 89 del 16 giugno 2017 sulle banche verrà di fatto agganciato ad un altro decreto, dovremo ritrovarci qui in Aula a fare la stessa cosa, fra qualche giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Enrico Zanetti. Ne ha facoltà.
ENRICO ZANETTI. Grazie, Presidente. Il gruppo di Scelta Civica-ALA voterà contro queste pregiudiziali, non ravvisandone i presupposti. Vogliamo, però, discutere a fondo, nelle prossime giornate e settimane, sul merito del provvedimento che ci lascia perplessi sotto molti punti di vista, a cominciare dal modo in cui ci si è arrivati. Perché, vedete, nell'istante in cui viene detto “per come era la situazione venerdì, cos'altro avremmo potuto fare?”, è evidente che non si può non essere d'accordo. Il tema, però, è come ci si è arrivati a quel venerdì; e ci si è arrivati dopo una linea seguita in modo coerente fino al decreto che ha stanziato i venti miliardi finalizzati alle ricapitalizzazioni precauzionali, salvo, poi, sei mesi buttati via in tentennamenti, fino a quando, appunto, ci si è ridotti a dover prendere una decisione da ultima istanza, una decisione da ultima istanza che, a differenza di tutti i provvedimenti precedenti, per la prima volta, davvero, regala soldi dello Stato ai privati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Mi permetta in esordio di rivolgermi al sottosegretario Baretta per domandargli di chiedere al Ministro Padoan di essere, da qui in avanti, possibilmente sempre in Aula quando si parla di banche perché, dopo il disastro che ha combinato da cinque anni a questa parte, sarebbe almeno il caso diciamo che avesse il coraggio e la forza di metterci puntualmente la faccia, invece di costringere altri a farlo al posto suo.
PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulle questioni pregiudiziali.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 3012-C: Legge annuale per il mercato e la concorrenza.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge e delle proposte emendative ad esso presentate .
SILVIA FREGOLENT, . Signora Presidente, il giudizio complessivo su tutti gli emendamenti è negativo.
PRESIDENTE. Il parere è contrario, dunque. Adesso il relatore di minoranza, Crippa. Prego, deputato.
DAVIDE CRIPPA, . Grazie, Presidente. Sugli emendamenti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, 1.11, 1.12, 1.13, 1.14 e 1.15 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.16 mi rimetto all'Aula; sugli emendamenti 1.17, 1.18, 1.19 e 1.20 il parere è favorevole... Presidente, volevo segnalare su questo emendamento, che si rifà all'ex 1.49, che era a firma Cancelleri, che noi non lo abbiamo segnalato, ma non l'ho trovato nel fascicolo dei non segnalati in fondo.
PRESIDENTE. Quindi non è segnalato questo?
DAVIDE CRIPPA, . L'emendamento 1.49 Cancelleri, così com'era, è stato presentato dal MoVimento 5 Stelle, ma non risulta essere nemmeno tra i non segnalati in fondo al fascicolo.
PRESIDENTE. Adesso verifichiamo.
DAVIDE CRIPPA, . Sugli emendamenti 1.21, 1.22, 1.23, 1.24, 1.25, identici 1.26 e 1.27, 1.28, 1.29, 1.30, 1.31, 1.32, 1.33, 1.35, 1.36, identici 1.37 e 1.38 e 1.39 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.40 il parere è contrario; sugli emendamenti 1.41 e 1.42 il parere è favorevole; sugli identici emendamenti 1.43 e 1.44 il parere è contrario; sugli emendamenti 1.45, 1.46, 1.47, 1.48, 1.49, 1.50, 1.51, 1.52, 1.53 e 1.54 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.55 il parere è contrario; sugli emendamenti 1.56, 1.57, 1.156, 1.58, 1.59, 1.60, 1.61, 1.62, identici 1.63, 1.64 e 1.65 e 1.66 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.67 il parere è contrario; sull'emendamento 1.68 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.69 mi rimetto all'Aula; sugli emendamenti 1.70 e 1.71 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.72 mi rimetto all'Aula; sugli identici emendamenti 1.73 e 1.74 il parere è contrario; sugli emendamenti 1.75, 1.76, 1.77, identici 1.78 e 1.79, 1.80, 1.81, 1.82, 1.83 e 1.84 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.85 il parere è contrario; sugli identici emendamenti 1.86 e 1.87, nonché sugli emendamenti 1.88, 1.89, 1.90, 1.91 e 1.92 il parere è favorevole; sull'emendamento 1.93 il parere è contrario; sugli emendamenti 1.94 e 1.96 il parere è favorevole...
PRESIDENTE. No, no, aspetti... Ne ha saltato uno, l'emendamento 1.95.
DAVIDE CRIPPA, . Favorevole. Sugli emendamenti 1.96 e 1.97 il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo?
ANTONIO GENTILE,. Parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.1 Russo.
PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Di cosa ragioniamo? Ragioniamo di una norma che quest'Aula ha già approvato. Nell'ottobre del 2015, su proposta del collega Impegno, del collega Di Maio e del sottoscritto, i relatori elaborarono una soluzione che andava incontro ad una questione, che non è questione derubricabile a vicenda locale, ma una questione che poneva una vicenda di diritto rispetto all'uguaglianza dei cittadini del nostro Paese.
PRESIDENTE. Concluda, deputato.
PAOLO RUSSO. …ai propri elettori e alla propria coscienza, ma mi rivolgo a tutti i parlamentari: è una norma di giustizia, è un emendamento che non danneggia, ma pone tutti i cittadini virtuosi, quelli che non fanno incidenti, di fronte alla norma negli stessi termini .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLO RUSSO. Ho visto che, senza tentennamenti, tutto il PD, parlamentari calabresi e campani compresi, hanno votato contro questo emendamento, senza batter ciglio, affossando la norma salva-automobilisti virtuosi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sibilia. Ne ha facoltà.
CARLO SIBILIA. Grazie, Presidente. Intervengo perché, effettivamente, le questioni poste fino adesso su questo provvedimento, sul cosiddetto concorrenza, debbono avere delle risposte. Credo sia necessario che non si lasci passare tutto, come se in quest'Aula, in questo momento, non si sia discutendo una serie di norme, una serie di provvedimenti, una serie di proposte, che quest'Aula ha già approvato quasi all'unanimità. Proposte che sono state discusse a lungo dai vari gruppi parlamentari con le varie assicurazioni, con i vari portatori di interesse in campo. Oggi si chiamano così.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Taglialatela. Ne ha facoltà.
MARCELLO TAGLIALATELA. Mi rivolgo in modo particolare ai colleghi che siedono dall'altra parte dell'emiciclo, che hanno fatto qualche mese fa una battaglia, affinché fosse iniziata un'azione di giustizia di pari dignità e di pari condizioni rispetto a tutti gli automobilisti, a prescindere dalla regione o dalla provincia o dalla città di residenza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Presidente, ricordo che, il modo in cui alla Camera, nella lettura precedente del provvedimento, maturò l'approvazione di quell'emendamento che appunto andava a fare un atto di riparazione, oltre che di giustizia, nei confronti degli automobilisti di alcune regioni di questo Paese, da sempre vessati dalle compagnie assicuratrici, in qualche modo aveva aperto uno sforzo positivo su un provvedimento che comunque noi ritenevamo allora insufficiente e sbagliato nel complesso, cioè il disegno di legge “concorrenza”.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLO RUSSO. Presidente, vorrei provare, con un esempio, a cercare di indurre una riflessione in ognuno di voi: sapete qual è l'atteggiamento, rispetto a questa vicenda, delle compagnie di assicurazione? È come se dei malviventi - pensateci - rapinassero una filiale di una banca e questa banca, invece che pensare di mettere in campo migliori sistemi di sicurezza, migliori sistemi di difesa, invece di isolare qualche mela marcia interna che magari fa da palo, preferisce spalmare la perdita sui conti dei correntisti di quella filiale, rei solo di aver aperto il conto in quella banca. Questo è l'atteggiamento nei confronti degli automobilisti virtuosi di metà del nostro Paese. Ma il conto corrente si apre liberamente, volontariamente, viceversa, l'assicurazione RC auto è obbligatoria per legge. Ma da quell'automobilista virtuoso di Tropea, cos'altro pretendete? La scatola nera? Il comportamento irreprensibile? Il saluto al potente di turno? L'ossequio all'assicuratore? Le impronte digitali? Che altro volete? Da quel cittadino virtuoso, che altro volete, che altro pretendete?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLO RUSSO. Ma, come fate a spiegare ad un giovane diciottenne neopatentato che per la stessa vettura paga 800 euro a Como e 2.300 a Napoli? Qual è la colpa, lo ripeto, qual è la colpa? Il vostro silenzio è eloquente, qual è la colpa, la colpa singola? Che colpa ha quel ragazzo, quella ragazza che colpa ha? Per quale ragione, qual è la condizione ontologica per cui si debba pagare in modo diverso? Ma in quale parte del mondo è consentita una cosa del genere, una gabella, una sorta di gabella perché si è nati lì, una sorta di tassa di nascita, come volete dire, tassa di residenza, tassa territoriale? Siete diventati una sorta di Robin Hood al contrario, togliete a Catanzaro per dare a Como, sottraete a Taranto per dare a Busto Arsizio, penalizzate Prato e Caserta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente. Ho sottoscritto tutti gli emendamenti a scalare su questa materia presentati dal collega Russo, perché trovo assolutamente condivisibili le ragioni che ha, sino a poc'anzi, esplicitato; al di là dell'elemento territoriale, qui c'è una questione di equità, di giustizia, c'è un principio che viene, in qualche modo, violato di salvaguardia e di tutela del cittadino utente e consumatore, di fronte a un contratto assicurativo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, intervengo, anch'io, per fare miei gli emendamenti del collega Russo che mi sembra diano atto, però, di un segnale preoccupante che abbiamo già raccolto in quest'Aula: un favore nei confronti delle compagnie di assicurazione che, rammenterò all'Aula, fin dalla nuova legge sulla responsabilità medica ha avuto modo di esternarsi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Mi scuserà la maggioranza se insisto, ma credo di interpretare un interesse non solo mio, ma di molti altri deputati, mi auguro degli stessi partiti che sostengono il Governo, se ripeto la domanda che ho già fatto prima al relatore e al Governo; cioè, io credo che la Camera dei deputati avrebbe diritto, almeno, ad un intervento, ad una spiegazione delle motivazioni che hanno portato la maggioranza al Senato a cambiare completamente opinione e a ribaltare una scelta che era stata, qui, presa all'unanimità.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Per dare serenità ai lavori sono disponibile a zittirmi laddove ascoltassi anche qualche motivazione da parte dei relatori, da parte del Governo, qualora qualche autorevole esponente del PD ci spiegasse come mai due anni fa hanno votato in un modo e ora c'è stato un atto di rivalutazione, qual è l'elemento di novità. Se ci dicessero qualcosa saremo anche quindi… Non è un modo, non è un tentativo dilatorio, ma è soltanto la richiesta legittima di un minimo di dibattito su un tema che afferisce alla vita di milioni di persone, di imprese, di famiglie attente a comprendere cosa sta accadendo, qual è l'elemento di novità, cos'è accaduto di nuovo, che cosa in questi due anni ha indotto il Partito Democratico prima a festeggiare un risultato e poi a cancellare quel risultato nel silenzio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Occhiuto. Ne ha facoltà.
ROBERTO OCCHIUTO. Il collega Russo, in più di un'occasione, nel difendere magnificamente i suoi emendamenti, ha detto che tali emendamenti servivano a rimuovere una odiosa tassa a carico dei cittadini del Sud. È vero, ma non è soltanto così perché, ad esempio, nella mia città la tariffa assicurativa è inferiore a quella che si pagherebbe a Prato, Pistoia, Massa, La Spezia, Rimini, Firenze, Lucca, Siracusa; è inferiore a quella che si pagherebbe a Bologna e a Genova. Si tratta di un'odiosa sperequazione che riguarda soprattutto i cittadini del Sud, ma riguarda tutti i cittadini del Paese e non è vero neanche che si toglie ad alcuni cittadini per dare ad altri: qui non si dà a nessuno, se non alle compagnie assicurative.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente. Abbiamo ascoltato ancora buone ragioni in sostegno di una serie di emendamenti che non fanno altro che applicare un principio del quale tutti, nei diversi schieramenti, in questi anni, si sono riempiti la bocca: i cosiddetti costi standard come la famosa siringa che deve costare allo stesso modo in Sicilia o in Lombardia, in Veneto e in Campania, in Puglia o in Molise.
SIMONE BALDELLI. …sembra che la maggioranza e soprattutto il Governo voglia perdere questa occasione. Noi abbiamo il dovere di portare all'attenzione dell'Assemblea il tema e di chiedere un voto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ricciatti. Ne ha facoltà.
LARA RICCIATTI. Grazie, signora Presidente. A noi non interessa entrare nel merito e andare ad analizzare cosa è accaduto la scorsa settimana tra il Governo e il principale partito di maggioranza che sostiene il Governo. Davvero, non ci siamo interessati della dialettica tra un Ministro che chiedeva di blindare un testo e il segretario di quel partito che invece chiedeva di cambiarlo. Ci siamo limitati, come tutti i gruppi parlamentari, ad avanzare le nostre proposte emendative ed in Commissione abbiamo assistito - ma neanche su questo ci interessa commentare - a un balletto abbastanza curioso in cui i relatori hanno accantonato degli emendamenti esprimendo parere contrario a tutto il resto del lavoro fatto dalle deputate e deputati e il Governo, invece, continuava in maniera imperterrita a chiedere di ritirare tutti gli emendamenti e, alla fine di questa votazione farsa, in cui non c'era alcuna voglia né da parte del Governo né da parte dei relatori di provare a confrontarsi e a interloquire, abbiamo visto che i famosi emendamenti accantonati hanno ricevuto un parere favorevole, ma questo è avvenuto senza sviluppare un confronto, senza capire perché, ad esempio, si sono scelti quei quattro temi e qual è stato tutto il ragionamento e il confronto che è stato svolto per arrivare a far sì che quegli emendamenti ottenessero un parere favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Noi siamo convinti della bontà di questa scelta. Aggiungerò alle valutazioni che sono state già formulate quella del merito, perché mortificare il merito e far finta che nulla accada per coloro che, per capacità, si propongono anche in un ambito contrattuale come meritevoli di un certo trattamento, e questo soltanto per garantire ai contraenti più forti, noi troviamo che sia assolutamente in antinomia con i nostri principi, con le nostre garanzie, cioè essere più vicini a coloro che hanno dei diritti rispetto a coloro che da tali diritti intendono trarre degli utili ingiustificati. L'equilibrio di questi emendamenti in qualche modo mitiga tutta questa situazione e rassicura il Parlamento su una corretta gestione dei rapporti assicurazione e assicurato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Moretto. Ne ha facoltà.
SARA MORETTO. Grazie, Presidente. Riterrei non corretto non riconoscere che il testo apportato in Aula, relativo alla parte delle tariffe delle assicurazioni, sia un testo che garantisce un risparmio per i consumatori e gli automobilisti in particolare. Se riprendiamo l'impianto di quanto discusso dopo anche il lungo lavoro che c'è stato qui alla Camera, è evidente che queste norme garantiscono uno sconto e, quindi, una certa riduzione del prezzo in presenza di alcune caratteristiche, che sono caratteristiche legate ai principi - che sentivo citare prima dai colleghi - di trasparenza e correttezza, di virtuosità, per così dire. Nel senso che gli sconti vengono garantiti nella misura in cui il cliente assicurato acconsenta ad una ispezione preventiva dell'autovettura, acconsenta all'installazione di una scatola nera, che è uno strumento di garanzia rispetto alla virtuosità del comportamento dell'automobilista e, infine, acconsenta anche all'installazione di meccanismi che impediscono la guida in caso di ebbrezza. Quindi la virtuosità e la correttezza degli automobilisti è premiata attraverso degli sconti, che rappresentano una certa riduzione del prezzo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Crippa. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA, . Grazie, Presidente. Volevo motivare, come relatore, il parere favorevole a questi emendamenti, segnalando come il nostro tentativo e, anche in questo caso, il tentativo come relatore di minoranza di dare un parere favorevole, è quello di restituire l'impianto originario della norma che aveva lasciato le Aule della Camera ormai due anni fa. L'impianto era quello per cui molti deputati si erano poi venduti sui giornali ai propri territori in maniera trasversale rispetto a una norma che dava una premialità univoca agli automobilisti virtuosi, ovunque essi avessero la residenza. Nelle modalità con cui, ancora una volta, sento giustificare come l'impianto proposto dal Senato sia l'unico possibile, io segnalo che, quando si parla di modalità di concorrenza, e quindi che debba essere il mercato ad andare a differenziarsi, e noi non creiamo delle condizioni al contorno per cui, a parità di carte e di modalità di regolamenti entro cui le compagnie assicurative si devono muovere, noi stiamo facendo un danno alla concorrenza. Se io mettessi all'interno del perimetro anche la questione dell'ubicazione della residenza e, quindi, la premialità possa essere date in maniera univoca su tutto il territorio nazionale in base alla virtuosità di un singolo soggetto, le compagnie assicurative sì scontrerebbero con i livelli di mercato entro quelle regole. Quindi non andiamo giustificare come sarà il mercato, che cambierà qualcosa, perché il mercato farà i soliti cartelli, per cui nelle solite province le polizze saranno più alte perché c'è più convenienza, per le assicurazioni, a vendere univocamente ad un unico prezzo e quindi quello è fare cartello - volevo spiegarlo alla collega precedente - quello è il cartello assicurativo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.6 Russo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
ANTONIO PALMIERI. E il papà no?
PRESIDENTE. Come dice? Il papà non è parte in causa in questo caso .
PIETRO LAFFRANCO. Prendo atto, Presidente, della disparità di trattamento nei confronti dei poveri maschietti, ormai vigente in quest'Aula .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Grazie Presidente, come doverosamente, nel rispetto del Regolamento, è stato posto questo emendamento, diciamo che è nella forma meno distante dal testo rispetto ai precedenti, così credo che sia opportuno sottolineare che mentre quelli del collega Paolo Russo avevano una difformità dal testo originario, questo emendamento, a prima firma dei colleghi Savino e Laffranco, in realtà rientra anche nel quadro di insieme che la collega del PD richiamava essere stato scelto da chi, al Senato, ha voluto modificare questo testo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Benamati. Ne ha facoltà.
GIANLUCA BENAMATI. Grazie Presidente. Su questo tema delle assicurazioni ha già detto la collega Moretto, quindi non mi dilungo, nel senso che noi, in sede di Camera e poi in parte con modifiche confermate al Senato, abbiamo fatto effettivamente un passo avanti. Si tratta di punti di vista differenti, ma noi abbiamo fatto un passo avanti nella tutela del consumatore, stabilendo - lo diceva la collega – scontistiche, a fronte di comportamenti virtuosi e anche - devo dire al collega Laffranco - tutelando quelle forme di artigiani come i carrozzieri - di questo si parlava - che operano in maniera corretta, in maniera onesta e in maniera leale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Capezzone. Ne ha facoltà.
DANIELE CAPEZZONE. Molto brevemente, signora Presidente, per tre ragioni.
PRESIDENTE. Sarà un piacere fare gli auguri anche al papà.
PAOLO RUSSO. Presidente, per motivare il nostro voto contrario a quest'emendamento e per testimoniare come noi non siamo perché lo Stato indichi le tariffe. Noi non siamo perché lo Stato intervenga a indicare le tariffe. Né vogliamo che la norma indichi un minimo di sconto. Noi vogliamo che questo discenda da un principio di eguale trattamento, di eguaglianza, non vogliamo: non meno del 25 per cento. Non ci piace il dato culturale. Certo, sarebbe già un gran vantaggio, se ci fosse uno sconto del 25 per cento. Ma il dato che noi rileviamo è che a noi non interessa questo, a noi interessa che quei due cittadini, posti nelle stesse condizioni, abbiano uno stesso trattamento, non altro che questo. Quindi, non una tutela, non una sorta di premio, ma semplicemente un eguale trattamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Presidente, una sottolineatura: la circostanza per la quale un provvedimento nasce con delle norme precise e va arricchendosi pian piano era stata anche svolta, oltre che dal collega Benamati poc'anzi, anche, e con una certa eleganza, dal relatore Martella nella discussione sulle linee generali. Ovviamente si conviene con questo, ma è anche vero che questo ampliamento corrisponde a una responsabilità che ha - per agganciarci alla discussione precedente - un padre e una madre. Non è che è figlia di nessuno, questa responsabilità. Aggiungo la lentezza con cui questo provvedimento è stato affrontato. Mi rendo anche conto della difficoltà di chi è costretto oggi a dire che bisogna fare presto, però su questo provvedimento, nel frattempo, da quando è nato a quando oggi torna qui, abbiamo visto cadere la testa del Presidente del Consiglio Renzi, la testa del Ministro per le attività produttive, la testa del sottosegretario per le attività produttive, quindi è stato un provvedimento che non ha proprio portato benissimo a chi se l'è intestato. Nel frattempo, però, se ne sono fatti molti altri, questo è stato mollato su un binario morto e lì ci sono stati attaccati tanti vagoni. Avremmo anche il sacrosanto diritto di discutere, fermo restando che, ripeto, su almeno un punto dei quattro - il PD ha la facoltà numerica di poter scegliere, ma almeno ci conceda la libertà politica di discutere - c'è stata una convergenza ampia. Ma noi ci aspettiamo dei segnali politici, se non necessariamente su questo testo, dal PD e dal Governo, comunque su questi temi, che consideriamo assolutamente rilevanti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
STEFANO ALLASIA. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, questo emendamento della Lega Nord è un emendamento di assoluto buonsenso, che va a introdurre un'equità e una giustizia sociale e territoriale - come tanti colleghi, precedentemente, con gli emendamenti precedenti, hanno ribadito e hanno cercato di far tanto riflettere - e in cui chiediamo che non ci sia un ulteriore aumento posto a carico degli assicurati ubicati nelle regioni con un basso costo del premio; ciò si va ad aggiungere alle modifiche che sono avvenute al Senato che riteniamo correttive, anche se non individuiamo bene la ragione delle modifiche volute dal Senato, perché, già in prima lettura alla Camera, si era riusciti a ottenere un testo base soddisfacente per la maggior parte di tutti i territori.
DAVIDE CRIPPA, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA, . Cambio parere in favorevole.
PRESIDENTE. Allora, il parere è favorevole, non si rimette più all'Aula.
CARLO SIBILIA. Grazie, Presidente. Abbiamo ascoltato le motivazioni di alcuni colleghi del Partito Democratico, che, in sostanza, ci hanno detto, ancora una volta, che questo provvedimento è due anni e sei mesi che attende la luce e, quindi, che ci hanno lavorato tanto, però, giustamente, hanno pensato bene di apportare nuove modifiche al testo, così questo testo non vedrà la luce, perché tornerà al Senato e, magari, avrà un altro iter lì.
DAVIDE CRIPPA, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA, . Vorrei ricordare a tutti come è andato il percorso che ha accompagnato l'ingresso in Aula dell'emendamento 1.17 Sibilia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.
ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Vorrei capire se in uno Stato di diritto, con una Costituzione meravigliosa come quella che abbiamo e che il Partito Democratico voleva massacrare, è ammissibile che, se noi abbiamo un automobilista virtuoso in una zona d'Italia e abbiamo un altro cittadino automobilista virtuoso in un'altra zona d'Italia, il Parlamento permetta che un'assicurazione applichi un premio differente ai due cittadini soltanto perché uno è nato a Napoli e non è nato a Milano o risiede a Napoli e non risiede a Milano.
ALFONSO BONAFEDE. Per un attimo c'eravamo stupiti: vuoi vedere che, una volta nel corso della legislatura, il Partito Democratico fa una legge per i cittadini e non per un'assicurazione o per una banca? La conferma del fatto che nemmeno questa volta c'è stata un'eccezione è venuta con il disegno di legge in esame, che è indecente e vergognoso nella misura in cui è razzista e discriminatorio nei confronti dei cittadini virtuosi che risiedono in alcune parti d'Italia…
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Bonafede, ha finito il tempo.
ALFONSO BONAFEDE. … e che non meritano di essere trattati in questo modo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Proverei sommessamente a leggervi due righe: “Le imprese di assicurazioni, a parità di condizioni di rischio territoriale provinciale…”, quindi la medesima condizione di rischio tra due province, “ tra aree omogenee, sono tenute a garantire in sede di prima stipula o di rinnovo contrattuale identiche offerte tariffarie”. Vorrei comprendere qual è l'aspetto rivoluzionario: non coinvolgiamo l'IVASS, quindi il PD può essere tranquillo perché abbiamo capito che non dobbiamo incidere sull'IVASS, che non va coinvolto e non l'abbiamo coinvolto. Abbiamo solo detto che “a parità di condizioni di rischio territoriale” e tale rischio è individuato dalle compagnie, se tale rischio è pari tra due province e se vi è parità di condizioni di rischio territoriale, l'offerta tariffaria deve essere uguale.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Allorquando vi sono dei meccanismi di carattere procedimentale e processuale, tesi a evitare che determinate patologie nell'ambito del processo possano essere reiterate, è evidente che vi è un solo limite al principio di prevenzione: quello del mantenimento delle garanzie. Cioè, nel momento in cui il processo preventivo fosse un processo eccessivamente invasivo delle garanzie del procedimento, si corre il rischio che questa diventi soltanto una scusa o un pretesto per limitare il diritto di difesa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PAOLO RUSSO. Presidente, capisco che la maggioranza si infastidisce di questi interventi, peraltro va terminando anche il nostro tempo, vi tranquillizzo: ancora pochi emendamenti bocciati e sarete al sicuro, sarete finalmente sollevati dal peso di questa aggressione al Mezzogiorno e agli automobilisti virtuosi, come quel che vuole presto colpire la vittima e la vittima in questo caso è l'automobilista virtuoso, e il crimine sarà definitivamente compiuto. So che molti di voi hanno remore, so che molti di voi hanno rimorsi, so che molti di voi privatamente dicono altro, ma presto si chiuderà questa buia pagina con un timbro non nobile del Parlamento su questo fronte.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
LEONARDO IMPEGNO. Grazie, Presidente, ho ascoltato con molta attenzione gli interventi dei miei colleghi e io considero questa norma, che tra l'altro è la norma che abbiamo approvato alla Camera a stragrande maggioranza, anche con un voto trasversale, la considero una norma che rispetta i principi di equità e anche i principi di giustizia sociale e tra l'altro proverò a spiegare, con poche parole, perché è anche una norma equilibrata, non è una norma estremista, è una norma che prova a trovare un punto di equilibrio, di incontro.
PRESIDENTE. Deve concludere onorevole.
LEONARDO IMPEGNO. …con l'apporto dei movimenti di centrodestra, del MoVimento 5 Stelle possa continuare, perché nella norma al Senato ci sono dei principi, questi principi vanno attuati ed è questo il motivo, signor Presidente, signora Presidente, amici e colleghi - mi rivolgo anche al mio amico capogruppo alla Camera, ad Ettore - io non parteciperò a questo voto,…
LEONARDO IMPEGNO.... perché sono due anni di battaglia, non partecipo al voto anche come senso di responsabilità, perché penso che una battaglia individuale che è…
PRESIDENTE. Deve concludere onorevole, mi scusi.
LEONARDO IMPEGNO. …stata anche collettiva, deve cedere il passo a un interesse più generale, che è il ddl concorrenza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Occhiuto. Ne ha facoltà.
ROBERTO OCCHIUTO. Solo per dichiarare il voto a favore di Forza Italia a questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente Sereni, solo per sottolineare, forse perché c'è un eccesso di abitudine alla decretazione d'urgenza, l'onorevole Impegno, con un probabilmente molto freudiano ha continuato a insistere chiamando questo provvedimento “decreto-legge”: ecco, se fosse stato un decreto-legge probabilmente sarebbe stato convertito nei sessanta giorni previsti dal nostro ordinamento, in realtà, visto che lo stiamo esaminando da quasi mille di giorni, probabilmente non è un decreto-legge, grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Intanto l'apprezzamento per lo stile e l'onestà intellettuale del collega Impegno.
SILVIA FREGOLENT, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SILVIA FREGOLENT, . Ringrazio tutti gli onorevoli che hanno parlato fino adesso di un tema che è stato affrontato in prima lettura in maniera a mio avviso esaustiva e ringrazio l'onorevole Impegno, che tra questi è stato uno dei promotori dell'emendamento che qua è stato riportato ed era la norma così come era uscita alla Camera. Noi abbiamo cercato di resistere alle modifiche fatte al Senato. Abbiamo avuto più di un incontro con l'Ivass e il Ministro Calenda, i quali ci hanno spiegato che, così com'era scritta, questa norma non poteva essere attuata. E, da persone responsabili, abbiamo compreso e abbiamo approvato un nuovo emendamento. È stato approvato al Senato, dove il relatore è anche un collega del Partito Democratico, perché, a detta delle persone che si sono occupate di questo argomento, era maggiormente applicabile rispetto a questo testo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo presentato solo quattro emendamenti. Sono quattro emendamenti che ripristinano il testo approvato dal Senato, non perché su tutte le modifiche non siamo d'accordo. Sull'emendamento che ha soppresso la norma del Senato in materia di tacito consenso, sì, abbiamo parere contrario evidentemente. Abbiamo omesso, però, questi quattro emendamenti, perché crediamo che questo provvedimento vada approvato velocemente e non siamo così certi - anzi, non lo siamo per nulla - che poi al Senato possa vedere la luce prima dell'estate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere l'emendamento innanzitutto e poi fare la nostra valutazione nel merito dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capezzone. Ne ha facoltà.
DANIELE CAPEZZONE. Signora Presidente, tra gli scandali politici di questo Paese c'è il meccanismo che riguarda i sindacati italiani, il meccanismo del rinnovo automatico della iscrizione al sindacato: io mi iscrivo una volta, poi, a meno che non mi ricordi di fare una complicata disdetta, sono iscritto a vita e resta iscritta a vita anche la vedova, in una sorta di strana reversibilità. Ecco, siete riusciti ad estendere questo meccanismo pure alle assicurazioni. Siete riusciti, peraltro dentro una legge che doveva essere per la concorrenza, per il cittadino consumatore, per l'utente, per il per la persona da armare di uno strumento in più, ad armare di uno strumento in più l'assicurazione: uno si iscrive una volta e resta iscritto. Trovatemi una persona - se la trovate, può vincere…starei per dire una polizza d'assicurazione - che si scriva sul calendario la data entro la quale può esercitare la disdetta in recesso dalla sua precedente polizza assicurativa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbanti. Ne ha facoltà.
SEBASTIANO BARBANTI. Presidente, è necessario fare un po' di chiarezza su questo articolo, perché molte persone confondono il rinnovo di una polizza d'assicurazione con quello di un abbonamento a una rivista giornalistica: sono due cose ovviamente totalmente diverse. Cominciamo a scomporre le due parti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Menorello. Ne ha facoltà.
DOMENICO MENORELLO. Presidente, questo è anche per il nostro gruppo il primo di quattro articoli che sono stati proposti nella medesima prospettiva già rappresentata dall'onorevole Vignali per il suo gruppo, cioè quella di riportare il testo esattamente alla cifra licenziata dal Senato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polidori. Ne ha facoltà.
CATIA POLIDORI. Grazie, Presidente. Io tenderei a distinguere la questione politica dalla questione tecnica, cioè quella del merito dell'emendamento. Posso capire i colleghi che intervengono chiedendo, come dire, di annullare le ultime modifiche avvenute in seconda lettura per evitare un'eventuale terza lettura, e questo è un punto di vista; dal punto di vista tecnico, io condivido assolutamente l'intervento fatto prima dall'onorevole Barbanti, dove, aver già distinto l'RC Auto, che è un conto, da altri tipi di danni, è per noi già un distinguo sufficiente, nel senso che per i presìdi di sicurezza, che sono tutti quelli che riguardano la salute, i danni dell'incendio alla casa e quant'altro, dal nostro punto di vista, l'aiuto al consumatore potrebbe proprio venire garantendo, dato che è già in qualche modo garantito - chiedo scusa per il bisticcio di parole -, il diritto dell'assicurato di recedere in qualsiasi momento per vari motivi da quel tipo di assicurazione e garantire, invece, la continuità, cioè non lasciare spazi vuoti per delle situazioni assolutamente importanti; soprattutto, si parla di assicurazioni non obbligatorie, quindi, è qui il discernimento vero.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. È curioso come questo provvedimento possa diventare blindato o aperto, a distanza di una quindicina di minuti, a seconda che si tratti di cancellare norme inserite dal Senato, per impedire che venga rafforzata la tutela dei consumatori, oppure si possa serenamente andare ad intervenire sul provvedimento, quando si tratta di fare il contrario. Cioè, prima ci è stato detto, quando parlavamo, appunto, delle tariffe sulle assicurazioni auto, che non si poteva intervenire, perché si trattava assolutamente di andare spediti, qui, invece, si interviene, perché si tratta di andare spediti. Ora, capirete che come ragionamento è abbastanza curioso e contraddittorio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Latronico. Ne ha facoltà, per un minuto.
COSIMO LATRONICO. Presidente, solo per dire che la componente dei Conservatori e Riformisti e Direzione Italia sottoscrive gli emendamenti a firma Lupi, Vignali, Menorello, per le ragioni espresse dal collega Capezzone. È un provvedimento che riguarda la concorrenza e, quindi, è bene che i consumatori, in questo caso, abbiano la possibilità di scegliere di rinnovare o non rinnovare le polizze assicurative .
PRESIDENTE. Onorevole Latronico, ovviamente la sua è una dichiarazione politica, si intende sottoscritta da lei, perché non possono essere automaticamente iscritti i suoi colleghi della componente.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente; molto velocemente, io credo che l'intervento dell'onorevole Paglia, con il quale, peraltro, su questioni di mercato siamo stati, credo, in disaccordo per tutta la legislatura o quasi, su posizioni diciamo legittimamente diverse, dimostra il fatto che, qui, non si sta dibattendo di una questione di principio, ma di un tema concreto e cioè non è che c'è una differenza tra una polizza e un'altra, se ci sono polizze annuali; quando ci sono polizze di durata breve il rinnovo tacito è un vantaggio per l'assicuratore. Non a caso, tutti, o quasi, credo, i membri di questo Parlamento hanno ricevuto ufficialmente e informalmente sollecitazioni su questo tema, per andare in una direzione, dai consumatori, per andare nell'altra, dagli assicuratori. Stranamente, quella che è nel testo è la posizione sponsorizzata da tutti gli assicuratori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.
PIETRO LAFFRANCO. Presidente, con garbo, per dichiarare in dissenso il mio voto favorevole a questo emendamento. Reputo che sia un errore non approvarlo non per le motivazioni che alcuni colleghi hanno espresso ovvero perché consentirebbe l'approvazione definitiva del disegno di legge in questo ramo del Parlamento, ma per il contenuto: è una delle poche cose giuste e positive che il Governo Monti fece nel 2012 e che ha consentito la diminuzione dell'entità delle polizze di quasi il 20 per cento a favore di consumatori ed assicurati. Credo francamente sia un grave errore e quindi voterò a favore degli emendamenti dei colleghi Lupi e Menorello
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente. Signora Presidente, questo emendamento è uno dei quattro che sono stati annunciati dal mio collega Menorello che consentono di ristabilire il provvedimento come era quando è arrivato dal Senato. Noi chiediamo di votarlo e vogliamo sottolineare l'assurdità di quanto stiamo facendo qui alla Camera perché il nostro Paese, se avete visto i dati sul prodotto interno lordo, è quello che quest'anno crescerà di meno in Europa. Abbiamo la maglia nera della crescita. Il disegno di legge concorrenza è una delle poche misure all'attenzione del Parlamento che è in grado di favorire la crescita di prodotto interno lordo e della ripresa. E noi perché lo blocchiamo? Lo blocchiamo per inserire una modifica per le chiamate di : facciamo una tal cosa dopo 856 giorni in cui questo provvedimento gira per Camera e Senato. A parte il fatto che abbiamo dubbi sul fatto che questa dovesse essere una norma contenuta in questo provvedimento, ma vogliamo dire al PD che c'è in questo momento al Senato un provvedimento dove si parla del registro delle opposizioni, dove sarebbe molto opportuno che si trattasse questo argomento, e non qui, visto che questo provvedimento ha un'altissima finalità, che è di interesse di tutti gli italiani che in questo momento sono senza lavoro. Perciò vi chiedo - come segnale anche per dire al PD: fatelo approvare presto al Senato - di votare il nostro emendamento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benamati. Ne ha facoltà.
GIANLUCA BENAMATI. Grazie, Presidente. Io confesso che, a questo punto, nel merito, mi sarei aspettato il ritiro di questi emendamenti, perché ho capito sinora la posizione politica di ricostruire l'integrità del provvedimento, così da non modificarlo, non capisco la pervicacia, a questo punto, in cui si insiste su alcuni temi nel riportarli alla versione originale; o forse la capisco, ma lascio stare e soprassiedo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vignali. Ne ha facoltà.
RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Il collega Benamati mi ha preceduto. Io ritiro i nostri emendamenti 1.37, 1.43 e 1.73. Se il Regolamento lo avesse consentito, ne avremmo presentato uno solo complessivo e l'obiettivo era esattamente quello di non far tornare il provvedimento al Senato. Restiamo della nostra idea, crediamo che queste quattro parti, che sono state modificate in Commissione, avrebbero potuto trovare modifiche in altri atti o in fase attuativa e ribadiamo la nostra perplessità a rimandare questo provvedimento in Senato, perché non sappiamo assolutamente se vedrà mai la luce. Detto questo, come ho annunciato, ritiriamo i nostri tre emendamenti che erano rimasti, perché non ha senso mantenerli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Qui il punto è molto semplice e resta lo stesso. Mi dispiace che sia stato ritirato l'emendamento, io credo che sia importante che il testo torni al Senato con meno modifiche possibili e, quindi, che vengano adottati tutti i ripristini possibili e che arrivi con una sola modifica al Senato.
PRESIDENTE. Ha finito il tempo, onorevole.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Sì, grazie. Quello che posso dire è che il problema non è se arrivano telefonate, il problema è dire che una norma, che viene richiesta dagli assicuratori, è a tutela dei consumatori, che è un concetto diverso .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Liuzzi. Ne ha facoltà.
MIRELLA LIUZZI. Grazie, Presidente. Per ribadire il voto favorevole del gruppo del MoVimento 5 Stelle a questo emendamento. Ci terrei anche a dire una cosa, dato che si è già discusso di questo emendamento in Commissione: ho già fatto presente che sicuramente, come ha già detto anche il Garante della ci poteva essere un problema interpretativo. Proprio per risolvere questo problema interpretativo, il MoVimento 5 Stelle ha presentato l'emendamento successivo, che è l'1.39. Che cosa fa? Poi ne parleremo meglio nel prosieguo. L'emendamento successivo va a togliere ogni tipo di dubbio interpretativo che può esserci in questa norma; norma che il Partito Democratico ha votato, norma sulla quale il Partito Democratico ha anche votato la fiducia al Senato e con riferimento alla quale lo stesso MiSE, con un comunicato stampa, ha sottolineato come non ci sia questo grande problema del telemarketing selvaggio dietro questa norma. Quindi, noi voteremo a favore e chiedo, come ho anche detto in Commissione, di valutare l'emendamento successivo, che va a risolvere il problema. I problemi non si risolvono sopprimendo tutto quello che è stato fatto di positivo, ma agendo e andando a modificare leggermente quelli che possono essere dubbi interpretativi .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MIRELLA LIUZZI. Grazie, Presidente. Entrando nel merito, questa volta, del contenuto dell'emendamento e del comma, tengo a precisare che il MoVimento 5 Stelle ha presentato questo comma (che poi è stato soppresso in Commissione, nel testo sul quale anche lo stesso Partito Democratico ha messo la fiducia) e lo ha fatto con un intento: aumentare la protezione per i consumatori e colpire le delle telecomunicazioni.
DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, volevo comprendere la secondo cui oggi ci viene chiesto di segnalare gli emendamenti…
PRESIDENTE. Mi scusi, non ho sentito.
DAVIDE CRIPPA. … il fascicolo, il numero di emendamenti segnalati che sono stati inviati anzitempo, in modo tale da rendere fruibile il fascicolo.
PRESIDENTE. Bene, non avevo seguito la questione e adesso mi sono fatta spiegare dai funzionari.
DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, qui credo ci sia un errore di sostanza, perché, se io devo segnalare un emendamento, lo segnalo e ho la facoltà di segnalare un emendamento, è interesse funzionale anche della Camera, a un certo momento dire che quell'emendamento, non che lo si voti domani, perché oggi in teoria si potevano esaurire completamente i lavori della Commissione e pertanto al nostro gruppo veniva limitata l'espressione di un emendamento, perché era irricevibile.
PRESIDENTE. Bene, allora: che si tratti di chiarire meglio sulla procedura penso che sia vero, d'altro canto gli uffici mi segnalano che quell'emendamento era già stato segnalato come irricevibile in Commissione, quindi è chiaro che c'è qualcosa che non ha funzionato e però, se volete segnalare un emendamento, dovete segnalare a questo punto un emendamento nella parte che ancora non abbiamo esaminato e che…
DAVIDE CRIPPA. Ma l'abbiamo già segnalato!
PRESIDENTE. No, quello non lo possiamo esaminare.
PRESIDENTE. Perché abbiamo già esaminato quella parte della legge, onorevole Crippa. Comunque, guardate, l'approfondiremo da qui a domani mattina.
PRESIDENTE. È scritta a parlare per un intervento di fine seduta la deputata Duranti.
DONATELLA DURANTI. Grazie, signora Presidente, questo intervento di fine seduta è per ricordare, a cinquant'anni dalla morte, don Lorenzo Milani, una straordinaria figura di uomo, sacerdote ed educatore, ma soprattutto maestro di pace, uno dei più grandi pensatori e testimoni del Novecento italiano.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Marta Grande. Ne ha facoltà.
MARTA GRANDE. Grazie, Presidente. Vorremmo sollecitare una risposta all'interrogazione n. 4-16843, relativa alle vicende che hanno interessato e che tuttora stanno interessando la Fondazione Cariciv.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Binetti. Ne ha facoltà. Colleghi, abbassate un po' il tono della voce.
PAOLA BINETTI. Presidente, vorrei sollecitare la risposta ad una mia interrogazione in fatto di vaccini. So bene che il disegno di legge è incardinato al Senato, so bene quanto è elevato il livello di insoddisfazione che si sta diffondendo nel Paese, ma, trattandosi di un tema di grande rilevanza e di grande impatto anche per tutte le famiglie, vorrei ottenere una risposta dal Ministro qui alla Camera.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cera. Ne ha facoltà.
ANGELO CERA. Grazie, Presidente. Trenitalia ha comunicato che, a partire dal 5 settembre, avvierà una nuova corsa tra Foggia e Roma. La notizia potrebbe apparire bella e incoraggiante, se non fosse per il fatto che la partenza dovrebbe essere alle 5 di mattina. Voi immaginate un po' i cittadini del Gargano e del Subappennino Dauno e delle zone più lontane della provincia di Foggia: non dovrebbero dormire la notte per partire.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Dadone. Ne ha facoltà.
FABIANA DADONE. Grazie, Presidente. Oggi a Torino una donna di 46 anni, disoccupata da gennaio e senza sussidio, si è data fuoco davanti alla sede dell'INPS di Torino. Un grido di disperazione, nel momento in cui in quest'Aula si stava discutendo l'ennesimo provvedimento salva banche.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.