PRESIDENTE. La seduta è aperta.
GIULIO CESARE SOTTANELLI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alli, Amici, Michele Bordo, Matteo Bragantini, Carbone, Dambruoso, Dellai, Garofani, Laforgia, Locatelli, Losacco, Lotti, Manciulli, Marcon, Mazziotti Di Celso, Nicoletti, Pes, Piepoli, Pisicchio, Rampelli, Realacci, Domenico Rossi, Sanga, Schullian, Tabacci, Simone Valente, Valeria Valente e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge n. 4130-A: Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernenti i delitti di frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili e di circonvenzione di persona incapace; e delle abbinate proposte di legge nn. 40-257-407-4362.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge, nel testo della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamenti identici 1.1 Sannicandro, 1.20 Andrea Maestri e 1.30 Sisto.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.2 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.21 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamenti identici 1.22 Ferraresi e 1.32 Sisto.
DAVID ERMINI, Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.23 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.31 Sisto.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.24 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.50 della Commissione.
DAVID ERMINI, Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.33 Sisto.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.25 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.27 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.26 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.51 della Commissione.
DAVID ERMINI, Parere favorevole.
PRESIDENTE. Emendamento 1.29 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.34 Sisto.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Emendamento 1.28 Ferraresi.
DAVID ERMINI, Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Grazie. Il Governo?
GENNARO MIGLIORE,. Grazie, signora Presidente. Il Governo esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Grazie, sottosegretario Migliore. Passiamo all'esame degli emendamenti.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi proponiamo una diversa versione del testo e cerchiamo di dare la nostra idea sul tema, che è un'idea complessa, ma sicuramente, dal nostro punto di vista, più efficace. Si va a potenziare la truffa nella sua complessità, perché è un fenomeno che è assolutamente delicato e attuale, ma lo si fa senza andare, come abbiamo già visto in altre occasioni, a sovrapporre qualcosa di nuovo all'attuale normativa e quindi a creare, a ingenerare, nuova confusione in merito all'applicazione della legge che dovranno fare i giudici in merito alla sua interpretazione. Noi proponiamo appunto un potenziamento della truffa, inserendo sanzioni adeguate, sia sanzioni pecuniarie sia sanzioni della reclusione, e poi andiamo a inserire alcune aggravanti, che erano nell'idea originaria, e andiamo anche a disciplinare le circostanze, e quindi ad escludere un'equiparazione delle circostanze. Inoltre, andiamo a mettere un'aggravante sempre per strumenti informatici o telematici che hanno un certo livello di insidiosità e andiamo a modificare, conseguentemente, la circonvenzione di incapace, che è un fenomeno assolutamente più grave, e quindi deve essere punito maggiormente anche con livelli di pena minimi e massimi maggiori, perché è ovvio che, se non si vanno a toccare in modo deciso i minimi, ma anche i massimi in questo senso, per adeguarli al reato di truffa, si commette secondo noi un piccolo errore di valutazione. Ovviamente, noi siamo convinti che sul tema ci sia una direzione giusta, una direzione che è stata affrontata dal MoVimento 5 Stelle in modo costruttivo in Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Signora Presidente ed egregi colleghi, l'emendamento del MoVimento 5 Stelle, del collega, in particolare, Ferraresi, ha un pregio indubbiamente: il pregio è quello di evitare di implementare di ulteriori reati, di ulteriori figure criminose, il codice penale. Praticamente, che cosa si propone? Prendendo per buona l'esigenza che ha spinto i proponenti a redigere questa proposta di legge, essa dice: va bene, veniamo incontro a quello che voi dite, però stiamo nell'alveo del codice penale, e in questo caso del reato di truffa così come è scritto nel codice penale, che è abbastanza esaustivo per colpire alcune attività criminose.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Andrea Maestri. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Grazie, Presidente. Leggendo questo provvedimento, si ha l'impressione che il primo soggetto a versare in situazione di vulnerabilità psicofisica in ragione dell'età avanzata sia lo stesso legislatore, perché si introduce una norma penale di cui francamente non si sentiva la necessità, una norma che rischia di creare situazioni di conflitti fra norme, una norma che, invece di dialogare con le fattispecie già esistenti della circonvenzione di incapace e della truffa aggravata dalla minorata difesa, fa a cazzotti con queste due fattispecie. C'è già abbondante giurisprudenza anche sull'applicazione delle due fattispecie della truffa aggravata e della circonvenzione di incapace; francamente, non si sentiva il bisogno di introdurre la frode patrimoniale così congegnata. L'emendamento Ferraresi diciamo che, in qualche modo, limita il danno e va nella direzione auspicata anche da molti di coloro che sono stati auditi in Commissione giustizia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Presidente, noi voteremo contro questo emendamento perché riteniamo che il provvedimento nel suo complesso debba rapidamente essere approvato. La Commissione ha lavorato molto e, secondo me, nel complesso ha lavorato bene. Personalmente, già nella scorsa legislatura avevo, con una proposta di legge, informato e recepito il pericolo emergente che i cittadini sulla loro pelle già stanno pagando, quello di una recrudescenza delle truffe o, comunque, degli inganni ai danni degli anziani.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Longo. Ne ha facoltà.
PIERO LONGO. Grazie, signora Presidentessa. La mia opinione sul testo è che la proposta di legge non sia emendabile perché sbagliata in radice. Innanzitutto l'espressione “in ragione dell'età avanzata” stride prepotentemente contro i principi di certezza del diritto che vogliono che tutte le norme, specialmente quelle penali incriminatrici, siano dettagliate e precise. Ma la cosa più sconcertante è che qui si tutela soltanto un'età avanzata di cui non si precisano i limiti e si trascura che situazioni di vulnerabilità psico-fisica possono sussistere anche indipendentemente dall'età avanzata per ragioni cioè di malattie fisiche o psico-fisiche.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, soltanto per annunciare che il Parlamento è stato capace di bloccare la pubblicazione di codici penali di tutte le case editrici perché ovviamente ogni settimana, essendoci una norma nuova, è chiaro che sono paralizzate le pubblicazioni. Stiamo arrivando alla follia di rimpinzare il codice penale di norme assolutamente inutili, superflue soltanto dal sapore del consenso politico-elettorale in quanto molte di queste norme sono già previste e punite nell'ambito del codice. Allora il punto è il seguente: vogliamo fare del codice penale un terreno di scorribande del consenso politico? Bene, Presidente, interverrò successivamente ma è evidente che, con questo andazzo, non è possibile condividere interventi di tal genere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ARCANGELO SANNICANDRO. Con l'emendamento in esame proponiamo di sopprimere l'articolo 1 ma in effetti abbiamo altri emendamenti con i quali chiediamo di sopprimere l'intera proposta di legge perché, come è stato già sottolineato, è una legge inutile. Ora vediamo un po' chi ha sancito la inutilità della proposta di legge. La inutilità è stata sancita innanzitutto dal relatore perché la proposta di legge del relatore e di altri aveva il seguente titolo: “Truffa in danno degli ultrasessantacinquenni”. Le audizioni e il dibattito informale hanno alla fine convinto i proponenti che proporre un reato di truffa aggravato solo per il fatto che la vittima avesse 65 anni e più era una proposta che non stava in piedi perché, come è stato poc'anzi detto, a 65, 60, 70 anni normalmente si ha maggiore esperienza e, se la salute accompagna, abbiamo reggitor dei mondi come Napolitano che è stato lì fino a 92 anni. Invece, secondo la proposta di legge, lui per legge diventava soggetto debole e non soltanto Napolitano ma anche parecchi di noi che stanno qua dentro e che facciamo i legislatori.
PRESIDENTE. Deve concludere onorevole.
ARCANGELO SANNICANDRO. Ho già esaurito il tempo? Va bene, parleremo a rate. Proprio esaurito?
PRESIDENTE. Eh sì, è oltre di 15 secondi..
ARCANGELO SANNICANDRO. Va bene, mi prenoto per il prossimo…
PRESIDENTE. Grazie onorevole Sannicandro. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Andrea Maestri. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Grazie Presidente, faremo una sorta di staffetta con l'onorevole Sannicandro per cercare di completare il ragionamento. Effettivamente questa è una norma che fa la faccia cattiva con condotte odiose, promettendo però una risposta punitiva che non può essere mantenuta, perché, come diceva bene il collega Sannicandro, già esistono gli strumenti giuridici, all'interno del codice penale, per perseguire e sanzionare condotte odiose nei confronti degli anziani: c'è la circonvenzione di incapace, c'è la truffa aggravata. L'introduzione di una nuova fattispecie penale rischia di incagliare il meccanismo, di renderlo addirittura meno efficace nel perseguire questo tipo di reati, perché è una fattispecie indeterminata, che viola tutti i princìpi più sacri del diritto penale: la tassatività, la necessaria offensività, la determinatezza, la certezza della pena.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente, alla tematica del diritto penale del consenso, del panpenalismo, che in qualche modo dovrebbe servire a rendere il sistema penale più efficace, di un sistema penale obeso, che viene costantemente rifocillato con tutto quello che è possibile, per poter mostrare muscoli sostanzialmente vuoti, si aggiungono dei problemi, a mio avviso, di carattere - come posso dire - patologico, dal punto di vista dello spirito del legislatore. Qui c'è un disegno, nell'ambito della proposizione delle norme penali incriminatrici, ma anche di un rito penale che, vedremo nei prossimi giorni, addirittura tende a scardinare il principio del doppio binario, che ha retto il nostro Paese, quello fra reati comuni e reati di mafia, in modo non esito a dire barbaro, c'è un problema secondo me di psicopatologia legislativa, cioè vi è una bulimia, una necessità, per taluni, di proporre in continuazione norme penali, come se proporre norme penali significasse riconoscere persone, situazioni, provenienze, cioè fare norme penali è diventata una sorta di sport ai limiti della caratteropatia legislativa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Presidente, è una mera discussione a livello tecnico e vorrei sottoporre alcuni appunti a livello giuridico. Il primo: la norma, sul versante oggettivo della qualificazione dell'atto, sotto forma di dare o promettere denaro, beni o altra utilità, non prevede anche il che sarebbe una condotta secondo me in questo momento da punire. Sul versante soggettivo, dà l'esigenza di provare la sussistenza del dolo che postula consapevolezza circa le condizioni della vittima, ovviamente: perché anche questo può creare un notevole problema, soprattutto per l'applicazione poi processuale della norma. E poi, ancora: sul piano della determinatezza, la fattispecie presenta i soliti limiti del ricorso all'espressione “mezzi fraudolenti”, peraltro esclusivamente connotati dall'idoneità, neppure concreta come ad esempio articolo 185 del decreto legislativo n. 58 del 1998 sull'autoriciclaggio. Questa consapevolezza ovviamente trae in inganno, senza ulteriore indicazione di stampo definitorio: vuol dire che in questo senso noi avremo tra l'altro anche una indeterminatezza, e quindi una confusione sull'applicazione della norma stessa, che dovrà essere risolta ovviamente dai giudici.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BIANCONI. Presidente, l'aggravante dell'articolo 61, comma 5, del codice penale già completa tutto quello che con questa legge si vuol dire. Anzi, questa legge fa del peggio: primo, perché aggrava il sistema; secondo, perché dà il modo a noi avvocati di ciurlare nel manico quanto ci pare fra le due norme, e va a finire che invece di far condannare la gente la si fa assolvere. Il terzo punto - e questo glielo dice uno che ha la toga da 47 anni, quindi so quello che dico - che ha veramente del ridicolo, è che invece di porre le norme come facevano le grida manzoniane, bisognerebbe pensare che il 98,4 per cento delle truffe rimangono impunite. Quindi potete dare loro anche l'ergastolo, non li pigliate: è inutile approvare leggi inutili!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Presidente, questa è un'altra proposta meno completa, ma che è graduata e va nella direzione di cercare di porre una norma veramente efficace, che risponda alle esigenze di contrastare il fenomeno truffa nel nostro Paese, ma che non lo faccia in modo limitato, solo per una categoria di persone ovviamente che va tutelata, ma che non può essere la sola che dev'essere presa in considerazione. Tra l'altro in questo modo la norma non è neanche specifica, come ho detto prima: non c'è il non c'è il danno della persona offesa; quindi anche in casi in cui ci sia un beneficio, il soggetto sarà comunque punito. E questo succede, succede soprattutto nelle famiglie in cui ci sono persone anziane, in cui si agisce per il proprio bene, per il bene della persona per questioni di livello patrimoniale, e quindi non possono essere messe in crisi anche queste azioni che mirano al bene della persona vulnerabile. Semmai si dovranno punire, anche maggiormente e su questo noi siamo d'accordo, le condotte che mirano ad un danno alla persona anziana, e questo ovviamente è una cosa da inserire.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Noi ci asterremo su questo emendamento per le ragioni che ho spiegato a proposito dell'analogo emendamento proposto prima da Ferraresi. È evidente comunque che con questo emendamento egli tenta di raddrizzare le gambe al cane, come suol dirsi, perché in effetti la legge è fatta male. Però, ci sta sempre quella pulsione, di cui ho parlato prima a proposito delle circostanze che vanno secondo una certa cultura sempre più neutralizzate quando sono attenuanti, ragion per cui noi ci asterremo.
PRESIDENTE. Onorevole Sannicandro, l'ho fatta parlare un minuto e mezzo di più perché ho sbagliato a guardare, quindi deve concludente, mi scusi.
ARCANGELO SANNICANDRO. Parleremo della pena in un secondo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Anche con la discussione di questo provvedimento in quest'Aula, questa settimana, si continua ad impegnare l'Aula in discussioni, per modifiche di norme di carattere penale, così come alcuni colleghi anche del mio gruppo hanno evidenziato precedentemente. E anche come chi, come me, non ha professionalmente esperienza in materie giuridiche, io penso che questa legislatura possa essere chiaramente battezzata e caratterizzata. È come se ci fosse un seminario continuo, perché ogni settimana arrivano provvedimenti per modifiche di norme penali, senza avere un quadro preciso rispetto alla situazione delle eventuali modifiche da effettuare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vazio. Ne ha facoltà.
FRANCO VAZIO. Mi permetto di rubare pochi minuti all'Aula, ma a me pare veramente una discussione surreale quella che sta avvenendo, ovvero discutiamo di sofismi giuridici e nessuno che ha preso la parola si pone il problema che, quotidianamente, ci sono tantissimi anziani, tantissime persone vulnerabili, che risultano frodate. Ci sono persone che si sono anche suicidate, in relazione a questi fatti così gravi. E mi pare incredibile che non vi sia un parlamentare, che sia intervenuto, che si ponga il problema dalla parte di chi ha subito queste frodi, il problema di come risolvere invece questi problemi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Andrea Maestri. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Sollecitato dall'intervento dell'onorevole Vazio, io credo che insomma si concretizzi una sorta di truffa delle etichette. Non è vero che non abbiamo preso in considerazione la necessità di perseguire in maniera rigorosa e severa condotte odiose come quelle che riguardano gli anziani. Io, in uno dei miei precedenti interventi, ho detto che questa norma promette una risposta punitiva a condotte odiose, ma una risposta punitiva che non può essere mantenuta, perché introduce una nuova fattispecie che fa a botte con le altre due, con la circonvenzione di incapace e in particolare con la truffa aggravata dalla minorata difesa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Laffranco. Ne ha facoltà.
PIETRO LAFFRANCO. Sì, brevemente, Presidente. Io non so - ma credo di sì - se le parole dei miei colleghi siano assolutamente condivisibili sul fatto della necessità o meno di introdurre una nuova fattispecie di reato. So però una cosa, che tutte le migliori intenzioni, o quelle anche di natura propagandistica, si scontrano con la questione delle questioni in Italia sul tema giustizia, che è la certezza della pena. Finché non sarà chiaro che uno, che prende due anni, resta in carcere due anni, è inutile inventarsi nuove fattispecie di reati, perché restano carta straccia!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Longo. Ne ha facoltà.
PIERO LONGO. Grazie, signora Presidentessa. L'onorevole Vazio, che è appassionato e che alza anche i toni giustamente, perché, quando si è convinti, si parla con il cuore in mano, forse è stato distratto e non ha risposto - ma non è detto che debba - alle osservazioni che sono state fatte prima, perfino da questo modesto avvocato di provincia. Senta: in ragione dell'età avanzata. Perché solo in ragione dell'età avanzata? Ecco la domanda.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Argentin. Ne ha facoltà.
ILEANA ARGENTIN. Veramente, in modo breve, per ricordare che sicuramente non stiamo parlando di donne incinte, ma io credo che stiamo parlando di quei soggetti - e lo dico non da giurista, ma da persona che per esperienza frequenta il sociale, il - che ci sono molte persone che non necessariamente sono interdette o inabilitate, ma che sono ricattabili dal mondo, nel senso che hanno una fragilità e un'etica messa in discussione dal resto del mondo, per cui consequenzialmente poco credute, poco sostenute, e io credo che questa norma abbia il senso di tutelare questa sfera di persone, che spesso definiamo, nei servizi, e che invece in giurisprudenza consideriamo poco.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, io sono stupito che un parlamentare giurista come l'onorevole Vazio faccia dei discorsi di natura puramente populistica e mi rivolgo a lei, perché è evidente che non è certamente scrivendo norme o fattispecie incriminatrici che si migliora la tutela nei confronti dei soggetti, cioè come se da questa norma dipendesse la tutela di soggetti anziani in procinto di essere truffati o che lo siano stati.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Io credo che, prima di intervenire, il collega si dovrebbe informare e ascoltare le persone; non è che prende qualche intervento, qualche parola, e parla, perché, se no, ci fa delle figurette. Come, Presidente - da riferire al collega Vazio -, non abbiamo parlato di intervenire a favore di persone anziane, di persone vulnerabili o di persone che hanno necessità di una tutela maggiore? Forse il collega si è perso qualcosa, perché altrimenti non si spiega. Se uno non ascolta tutto, magari poi va a fare queste figure.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, con tutto il rispetto dello spirito, diciamo non innovativo o, direi, correttamente conservativo dell'onorabilità delle fattispecie presenti nel nostro codice, evitando questi innesti innaturali e del tutto ingiustificati, vorrei però chiedere agli autori dell'emendamento di risolvere questa antinomia. Infatti, leggo che “salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, con comportamenti (…), è punito con la reclusione da due a sette anni”. Io non so se c'è una fattispecie di truffa punita più gravemente che da 2 a 7 anni. Cioè, si propone una pena più grave rispetto alle altre fattispecie, ma “salvo che costituisca più grave reato”; ciò mi sembra che non abbia nessuna parentela con nessun'altra fattispecie del nostro codice. Anche qui stiamo attenti ad un altro sport nazionale, quello di rimpinguare le pene nel convincimento che più gravi sono le pene meglio si possa amministrare la giustizia penale. Un altro ologramma, un'altra falsa immagine, una falsa rappresentazione della realtà. Forza Italia da tempo è impegnata in una battaglia di razionalizzazione del sistema sanzionatorio, che deve essere costituzionalmente orientato - non devo ricordare certamente all'Aula - alla necessità che le pene non siano contrarie al senso di umanità e siano proporzionate a quello che viene realizzato, come se vi fossero delle dosi di morfina rispetto alle patologie del sistema semplicemente incrementando gli anni di reclusione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. L'emendamento in questione mi offre il destro di approfondire ulteriormente la disamina della nuova fattispecie criminosa che si vuole inserire nel codice penale per dire come la normativa attualmente in vigore sia più garantista rispetto agli anziani, o comunque alle persone che si trovano in condizioni di vulnerabilità, di quanto presume di fare la maggioranza introducendo l'articolo 643-. Qui vediamo l'ipotesi di chi induce o commette una truffa in danno di una persona nell'abitazione della persona offesa o in altro luogo di privata dimora.
ARCANGELO SANNICANDRO. “Con abuso di autorità”, si riferisce a chi? A tutte quelle figure sociali che rispetto alle famiglie hanno una sorta di che molto spesso viene utilizzata per commettere dei reati, come chi ricopre cariche pubbliche; anche il parroco posso mettere, e d'altra parte ci sono esempi nella cronaca. Quindi, chi ha un ruolo autorevole in quella famiglia, in quella società, con quella persona, oppure chi abusa di relazioni di ufficio, di prestazione di opera, di coabitazione, come il caso, dicevamo, dei familiari, della badante, della cameriera, eccetera, della donna di servizio, oppure di ospitalità.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Prendo atto del parere favorevole della Commissione e del Governo: vuol dire che qualche volta vi è la capacità di ragionare almeno sulle tecnicalità più evidenti, perché la clausola di sussidiarietà mi sembra che fosse proprio il minimo sindacale per poter garantire praticabilità ad una fattispecie qual è quella che si vuole indicare. Ovviamente, voteremo a favore, ma nella prospettiva e nella speranza che anche altri emendamenti possano essere oggetto di ripensamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Come ha detto bene il collega Longo, qui siamo veramente alle comiche penali perché io chiedo a giuristi, che abbiano un minimo di dimestichezza con la lingua italiana e con l'abitudine delle norme ad essere interpretate innanzitutto secondo il principio di letteralità e inoltre secondo un principio di interpretazione sistematica, quale sia il significato di “in ragione dell'età avanzata”. L'età avanzata è un concetto assolutamente privo di determinatezza. Ricordo, cari colleghi che sedete su quel banco e sedete con tutto quello che sapete e non perché appartenete a una forza politica, avete cioè un che dovete esprimere in questa sede, che dovete avere il coraggio di esprimere, ma che vuol dire “età avanzata”? Si tratta di un'attribuzione, di un aggettivo che non ha alcun punto di riferimento perché ci possono essere situazioni di età superiore ai 50 che sono molto avanzate, anche ai 40 qualche volta, ma età che hanno invece una diversa determinazione e che non costituiscono una lettura di avanzamento. Dunque noi proponiamo la individuazione di un'età superiore a settant'anni cioè un elemento di certezza. Quando il pubblico ministero deve iscrivere qualcuno al modello 21, quando la Polizia giudiziaria si deve attivare si chiederà: ma questo soggetto ha un'età avanzata o non ce l'ha? Ma si mantiene bene o non si mantiene bene? È più lucido o meno lucido? Il limite è varcato o non è varcato? A voi quell'espressione non sembra un segnale non di indeterminatezza ma, di più, di arbitrio nella lettura della fattispecie? Noi vi diciamo almeno di dare un parametro oggettivo: dite che i settant'anni costituiscono l'età avanzata: non è una cifra nuova nel nostro codice ma viene più volte richiamata per far scattare determinate situazioni per certi versi di minore afflittività e quindi di riconosciuta minore resistenza. Perché non dire qual è l'età avanzata? Cioè che tutto questo scatta se hai superato i settant'anni. Presidente, dico per davvero che definire l'emendamento in esame è indispensabile per evitare gli strali della Corte costituzionale che andrà schioccando le dita a dire che siamo di fronte ad una norma indeterminata e quindi inaccettabile. Perché è vero che la Corte arriva troppo tardi secondo voi ma arriva e vi arriva nel bel mezzo della messa in moto di provvedimenti su cui avete puntato la vostra azione di Governo. Certo, questo non è un provvedimento su cui si punta l'azione di Governo ma il fallimento delle vostre politiche penalistiche: scrivere norme PM-centriche con pene fuori misura; andare ad inseguire il dettaglio per il consenso politico; andare a raccattare qualsiasi vagito per farne una norma penale è uno sport assolutamente non consentito. Il parere non cambierà su questo emendamento: lo cambierà la Corte costituzionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Siamo stati contrari ad introdurre il limite dei sessantacinque anni e siamo contrari anche ad introdurre il limite dei settanta anni, anche se capiamo lo spirito dei proponenti, che condividiamo, cioè dare certezza in questo mare di incertezze. Ringrazio a nome degli ultrasettantenni ma noi respingiamo l'offerta e voteremo contro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BIANCONI. Io non mi sento rincoglionito e ho passati i settant'anni e quindi voterò contro. Vorrei ricordare che Pirandello in una sceneggiatura - mi pare del ma non sono sicuro - scrive “ s'avanza…” - cioè entra – “un vecchio di quarant'anni”. Quindi la cifra del vecchio è indeterminata: dai quarant'anni di Pirandello ai sessantacinque, ai settanta. Mettiamo il limite all'età di Napolitano o niente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente, in questo intervento farò anche una breve dichiarazione sull'emendamento precedente. Dal nostro punto di vista stabilire un'età, che sia sessantacinque o che sia settanta, come è stato proposto inizialmente o come il collega Sisto ha proposto, è sbagliato e anche l'attuale formulazione a mio avviso è sbagliata perché stabilire un'età è ovvio che pone un presupposto assolutamente accertabile in maniera immediata, però da un altro punto di vista non fa giustizia alla norma: è ovvio infatti che una persona può essere vulnerabile e in difficoltà anche a sessantaquattro anni, mentre magari a sessantasei non lo è, anzi è magari più arzillo, più attento, più sveglio e quindi tutt'altro che in una condizione di debolezza e di vulnerabilità. Quindi, a mio avviso, il presupposto dell'età è un presupposto sbagliato perché ovviamente possiamo trovarci tutto e il contrario di tutto: una persona che ha un'età al di sotto di quella imposta potrebbe essere, per sue condizioni fisiche, per sue condizioni psichiche, per la cultura, l'istruzione che ha ricevuto e anche la prontezza di riflessi assolutamente in grado di poter affrontare una persona che sta tentando di frodarlo in modo efficiente. Al contrario una persona che, invece, può non rientrare nella norma perché ha un'età anagrafica minore, tuttavia, da un altro punto di vista, poiché tale età molte volte non coincide con la prontezza psicofisica, si può trovare in una condizione di debolezza e non viene tutelata dalla norma. Sotto un altro aspetto l'attuale formulazione recita che una persona non solo deve essere nell'età avanzata ma “in ragione dell'età avanzata”: da questo punto di vista, a mio avviso, il collega Sisto non ha ragione nel senso che la situazione di vulnerabilità psicofisica è il primo punto, il primo cardine, poi arriva l'espressione “in ragione dell'età avanzata”.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Qualche volta sorridere è più fragoroso che ridere. Perché? vorrei fare per un attimo - non mi viene mai bene - il Pubblico Ministero, che si trova questa dizione “in situazioni di particolare vulnerabilità psicofisica”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Maestri. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Grazie Presidente, con questa sorta di auto-emendamento la maggioranza fa una parziale retromarcia, diciamo che torna in parte sui suoi passi, rendendosi conto della assoluta indeterminatezza della fattispecie che ha costruito.
DAVID ERMINI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVID ERMINI, . Signora Presidente, solo per spiegare, a chi non lo sa, che l'articolo 90- del codice di procedura penale, che è stato inserito e modificato con il decreto legislativo n. 212 del 15 dicembre 2015, ha attuato la direttiva n. 212/29 dell'Unione europea, del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro del 2001.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, quando formuliamo degli emendamenti cerchiamo di offrire all'Aula delle ragioni di chiarezza del perché vanno votati.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VITTORIO FERRARESI. Presidente, è vero, il testo cita questo danno di soggetti vulnerabili, il codice penale in materia di frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili. Quindi, il testo va nella direzione di porre comunque un reato di frode patrimoniale scrivendo “in danno di soggetti vulnerabili”. È vero anche che - e lo faccio in maniera molto costruttiva, per discuterne insieme - c'è un'indebita promessa, però dal mio punto di vista il danno dev'essere inserito anche nella norma; anche perché, primo, è in una relazione al titolo della proposta di legge, che cita l'articolo 643-, frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili; e secondo, ovviamente, perché un'ingiustizia in questo senso ci dev'essere, perché si agisce indebitamente per creare un danno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Quando eravamo più piccoli e ci si chiedeva - noi che abbiamo avuto una cultura cattolica - dov'è Dio, in cielo, in terra e in ogni luogo: io dico che quando leggo che si pretende di aggiungere gli esercizi commerciali agli uffici postali e agli istituti di credito, io mi chiedo dove non ci sia un esercizio commerciale. Il tema è davvero esilarante: “in prossimità di esercizi commerciali”, cioè dappertutto! Perché probabilmente chiunque gira, cammina nei pressi di esercizi commerciali, quindi dire in prossimità di esercizi commerciali, significa dire che questo è un reato che può accadere, ancora una volta, dappertutto: indeterminatezza, tutto quello che abbiamo già detto. L'effetto è straordinario dal punto di vista della capacità di manifestarsi come inversamente proporzionale: più si aggiunge e più la norma diventa generica, più si cerca di dire e meno si qualifica. Presidente, non abbiamo scelta: voteremo contro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Maestri. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Presidente, l'aggiunta degli esercizi commerciali davvero è sprezzante del pericolo e del ridicolo, perché, in questo modo, come ha correttamente detto anche l'onorevole Sisto, significa scrivere ovunque. Ma attenzione, ovunque tranne probabilmente periferie e campagne: rimangono praterie per i truffatori di persone anziane le campagne e le periferie, luoghi in cui non vi sia un ufficio postale, un istituto di credito, un luogo di cura, un ritrovo di persone anziane, e quindi non ci sia una piazza, non ci sia una casa di riposo, un esercizio commerciale. Poi non avete messo i laboratori artigianali. È ridicolo: io spero che ve ne rendiate conto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Presidente, invece noi siamo favorevoli, perché riteniamo che, per come è disegnato il nuovo reato, l'idea di allargare anche ad altri posti dove capitano di frequente queste forme sempre più aggressive di frodi, di truffe, di atteggiamenti furbeschi alle spalle di persone che si trovano in una condizione di incapacità, anche temporanea, di debolezza psicologica, rappresenta l'opportunità di dare una possibilità al magistrato di poter meglio valutare le circostanze. Non capisco questo atteggiamento contro a priori, è evidente che è un approccio culturale e ideologico non al garantismo, ma al perdonismo che pervade da sempre la sinistra, in maniera particolare una certa sinistra. Sorprende vedere - a me non tanto, per la verità - che Forza Italia su questi temi è perfettamente schierata con la sinistra e non capisco come fanno a presentarsi agli elettori, parlando di atteggiamenti contro il crimine, contro la delinquenza. Il crimine e la delinquenza si combattono con provvedimenti che seguono il mutare dei tempi e il mutare delle circostanze particolari. Paradossalmente, devo dare atto al PD di muoversi in maniera pragmatica e non ideologica e di affrontare i problemi concreti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Io non mi meraviglio che il collega plauda all'iniziativa del PD, considerato che la sua proposta di legge era molto più severa, non puniva il delitto, non puniva neanche il tentativo del delitto, ma addirittura gli atti preparatori; quindi, so bene da dove proviene la sua impostazione. Qui non si tratta di essere buoni, si tratta di fare una buona legge. È evidente che chi ha fatto la proposta di inserire in prossimità degli esercizi commerciali allude a quei fatti di cronaca per cui molte volte si legge della vecchietta, dell'uomo anziano che è stato truffato nel centro commerciale o fuori dal centro commerciale e non certamente soltanto di danaro, ma anche di beni, perché la norma parla di beni e tutto il resto dell'articolo 643 va in questa direzione. La verità è che si allude a questo, ma si scrive in un altro modo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore di questo emendamento perché amplia la platea dei luoghi possibili dove si può verificare uno di questi fatti e quindi essere punito, altrimenti non verrebbe punito. Quindi, ben venga inserire, ma il problema è un altro. Il problema è che se noi andiamo a punire condotte più pericolose nei confronti di soggetti vulnerabili in relazione all'età avanzata, ed è questo il più grande disvalore della condotta, cioè andare a frodare una persona vulnerabile in relazione all'età, una persona anziana e vulnerabile, se noi vogliamo andare a punire questo, non era da mettere tutta questa lista di luoghi. Il nostro emendamento precedente, a mia prima firma, diceva proprio questo, voleva eliminare i luoghi perché il disvalore principale è ovviamente l'essere vulnerabile, l'essere anziano, se poi questa frode viene commessa in strada, al parco, piuttosto che in un centro commerciale o in un altro luogo, poco importa, primo perché l'aggravante della truffa già prevede la possibilità che questa sia prevista nella minorata difesa nei luoghi pubblici, nei pubblici uffici, quindi sarebbe già largamente prevista questa fattispecie, secondo perché se non c'è il carattere dell'edificio non è che non c'è l'aggravamento della pena, non c'è la fattispecie di frode nei confronti di soggetti vulnerabili in relazione all'età.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, ho ascoltato con la consueta attenzione tutti gli interventi su questo provvedimento, in particolare l'ultimo del validissimo collega Cirielli che, in qualche modo, disegna un approccio alle norme incriminatrici davvero singolare, un approccio politico e non un approccio contenutistico, perché se io dovessi parlare dell'approccio politico direi che Fratelli d'Italia sta votando un provvedimento insieme alla maggioranza. Quindi, da questo punto di vista, l'approccio politico sarebbe singolare. Per carità, tutto è possibile, ma lo stupore diciamo è immediato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Grazie, Presidente. Colleghi, noi invece in questo emendamento, esattamente per motivazioni opposte a quelle che sostiene il collega di Forza Italia, Sisto, voteremo a favore. Votiamo a favore, non perché siamo a favore delle cosiddette grida manzoniane, nel senso di aumento indiscriminato della pena. Il problema è che molte volte sfugge, non al collega Sisto che è anche avvocato, ma a tanti cittadini, che in Italia esistono dei meccanismi, per i quali automaticamente a ogni pena bisogna sottrarre di partenza circa il 40 per cento. E c'è un istituto, che si chiama liberazione anticipata, che non si prevede dopo grandi sacrifici, prove di ravvedimento, impegno per la restituzione del maltolto, piuttosto che impegnarsi in lavori forzati e socialmente utili per uno sconto di pena. In Italia automaticamente, a ogni delinquente, viene sottratto circa il 40 per cento della pena che gli è stata comminata per l'istituto della liberazione anticipata. Quindi mi fa ridere - mi passi il termine - l'idea di Forza Italia. Purtroppo, con gli svuota carceri, con la liberazione anticipata e tutti gli altri istituti e i benefici carcerari o i sistemi alternativi alla detenzione, oggi, con un omicidio, si rischia di stare in galera solo sei o sette anni. Un omicidio volontario, con il patteggiamento della pena, con la liberazione anticipata, con l'affidamento in prova ai servizi sociali! Anche magari un pluri-recidivo. Infatti, abbiamo visto persone condannate per omicidio uscire dopo 6, 7, massimo 8 anni dalla galera e ricommettere un omicidio ed avere, comunque, non pene elevate. Per cui, ben venga ogni aumento delle pene, rispetto al caos del codice penale voluto dal centrosinistra e anche da Forza Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Ora, indipendentemente da ogni discussione intorno alla bontà o meno delle misure riparatorie e permissive - come dice l'onorevole Cirielli - del nostro ordinamento penitenziario, rimane il problema, che non è quello, ma è un altro, ovvero con quale criterio si devono comminare le pene. Ora, è evidente che qui si passa da una pena da “due a sei” anni tranquillamente, con un emendamento, da “tre a sette” anni, senza alcuna motivazione che non fosse il sentimento personale. Ora l'ho già detto prima, mi hanno insegnato che le pene devono essere irrogate in relazione alla gravità dei fatti. Qui credo che sia ormai prassi consueta aumentare le pene con un emendamento, senza alcuna motivazione, solo perché io personalmente ritengo che questo reato sia un reato odioso.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sannicandro, ha finito il tempo.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Quest'emendamento va nella direzione in cui dicevo, che non è una direzione che non prende in considerazione le vittime - anzi, ci mancherebbe che il MoVimento 5 Stelle facesse una cosa del genere, ha sempre dimostrato un'attenzione maggiore su questi temi - ma va proprio in quella che doveva essere prevista a monte. L'unico intervento che si doveva fare, oltre a prevedere aggravanti specifiche, che dovevano essere inserite, come abbiamo fatto nella nostra proposta, è alzare le pene. Questo non vuol dire alzare enormemente le pene, ma alzare le pene per prevedere un minimo e un massimo più alto, in modo da garantire una certezza della pena maggiore, per quanto riguarda le pene minori, e anche strumenti adeguati alla gravità del fatto, per quanto riguarda il limite edittale maggiore, superiore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Nella logica di successione degli emendamenti, ovviamente, questa nostra proposta di diminuire la sanzione e di portarla da sei anni a cinque anni non è casuale, perché, se si invoca il principio di ragionevolezza, il principio di coerenza con il sistema, questa è una pena che deve andare a cinque anni. Se no, noi andiamo incontro ad un trattamento sanzionatorio che anziché essere una linea armonica di rapporto fra pena e gravità del fatto e meritevolezza della sanzione dipende dal momento in cui la norma viene scritta, dipende dal momento in cui l'Aula è più o meno attenta e non dipende da un ragionamento che invece deve essere, ripeto, di matrice costituzionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha un minuto, onorevole.
ARCANGELO SANNICANDRO. Il reato di cui stiamo parlando rientra nel capo II del codice penale “Delitti contro il patrimonio mediante frode”. Se noi andiamo a scorrere il capo II, troviamo quattordici delitti contro il patrimonio mediante frode. Spesso, in Commissione, ci ammoniscono gli auditi - gente di livello e che pratica le università e le aule giudiziarie e i tribunali - che quando si pone mano ad un articolo, ad un delitto, bisogna tenere presente tutto il capitolo relativo ai delitti di cui si sta trattando. Non si possono aumentare le pene senza considerare quanto è la pena per l'usura, quanto è la pena per il riciclaggio, quanto è la pena per insolvenza fraudolenta, perché altrimenti viene fuori un codice penale, alla fine, che è pieno di bernoccoli, di bitorzoli in testa, una pena maggiore, una pena minore, contraddizioni. Questo non è modo di procedere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
DAVID ERMINI, Sugli identici emendamenti 2.1 Rostan e 2.20 Daniele Farina, invito al ritiro o parere contrario. Sull'emendamento 2.21 Sannicandro, parere favorevole.
COSIMO MARIA FERRI,. Parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Grazie. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
DAVID ERMINI, La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti 3.2 Sannicandro e 3.20 Andrea Maestri.
COSIMO MARIA FERRI,. Parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 3.2 Sannicandro e 3.20 Andrea Maestri.
ARCANGELO SANNICANDRO. Perché abbiamo chiesto la soppressione? Anche per questo istituto, e cioè, praticamente, la limitazione della facoltà del giudice di adattare lo strumento della misura cautelare al caso concreto, è un andazzo, credo di poter dire, che si sta manifestando sempre più diffusamente in questa legislatura, e anche qui non è possibile che si allunghi l'elenco originario dell'articolo 275 a una serie di fattispecie estemporanee, man mano che qui ci vediamo, inseriamo anche qui una limitazione, per questo reato, all'applicabilità dell'articolo 275. Quindi, ripeto, è un sistema di riformare il codice penale del tutto inaccettabile.
PRESIDENTE. Essendo gli unici emendamenti all'articolo 3 emendamenti soppressivi, si vota per il mantenimento dell'articolo 3.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
DAVID ERMINI, La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti 4.1 Sannicandro e 4.20 Daniele Farina.
COSIMO MARIA FERRI,. Parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 4.1 Sannicandro e 4.20 Daniele Farina.
ARCANGELO SANNICANDRO. La proposta di legge propone, sostanzialmente, di estendere la lista dei reati per i quali è consentito l'arresto in flagranza nonostante che si possa prevedere che la pena che sarà comminata alla fine del dibattimento sarà inferiore a tre anni oppure che dovrà essere concessa la sospensione condizionale della pena. Ora faccio presente che questo benedetto articolo 380, che contiene, appunto, quella lista, in questa legislatura è stato modificato per ben cinque volte, cinque volte su dieci da quanto c'è l'articolo 380, in questa legislatura, il che è un sintomo evidente della schizofrenia di questo Governo e di questa maggioranza, che, da un lato, fanno i progressisti in questa materia - mi limito a dire così, perché non c'è il tempo - e, dall'altro lato, però, la vecchia cultura sopravanza spesso la precedente.
PRESIDENTE. Anche in questo caso, essendo gli unici emendamenti all'articolo 4 degli emendamenti soppressivi, si vota per il mantenimento dell'articolo 4.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata .
DAVID ERMINI, La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, dell'emendamento soppressivo 5.20 Leva.
COSIMO MARIA FERRI,. Invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.20 Leva.
ARCANGELO SANNICANDRO. Voteremo contro questo emendamento. Che cosa dice? Propone, praticamente, di innalzare la pena per il delitto di circonvenzione di persona incapace…
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Sannicandro, stiamo parlando dell'emendamento 5.20 Leva, di cui lei è anche firmatario. È l'emendamento soppressivo dell'articolo 5. C'è un solo emendamento soppressivo e poi c'è un articolo aggiuntivo. Lei sta parlando sull'emendamento 5.20 Leva.
ARCANGELO SANNICANDRO. Sì, posso parlare? C'è un problema?
PRESIDENTE. Va bene, concluda il suo ragionamento.
ARCANGELO SANNICANDRO. Volevo dire che voteremo a favore.
PRESIDENTE. Mi scusi, c'è stato un .
ARCANGELO SANNICANDRO. Ha ragione. Volevo dire che voteremo contro il testo che prevede l'aumento della pena. Nella proposta originaria, la circonvenzione di incapace sotto il profilo della pena non era stata toccata. In Commissione, così, tra una serata e l'altra, aumentiamo la pena a sette anni, così, tanto per fare qualcosa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DAVID ERMINI, La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
COSIMO MARIA FERRI,. Invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo quindi alla votazione dell'articolo aggiuntivo 5.020 Galgano. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galgano. Ne ha facoltà.
ADRIANA GALGANO. Signora Presidente, colleghi, il nostro articolo aggiuntivo parte dalla considerazione che questi reati odiosi sono in aumento e che parimenti aumenta anche l'età media della popolazione italiana, e quindi è molto importante agire per contrastarli. Quindi, siamo d'accordo con il senso della legge, ma noi sappiamo anche che una legge è efficace quando la sanzione effettivamente ha la possibilità di essere applicata, e in questo caso un elevato numero di reati va in prescrizione perché le persone che sono anziane, in età avanzata, non se ne accorgono. E, allora, il nostro emendamento propone di far scattare la prescrizione dal giorno in cui ci si accorge del reato, perché, altrimenti, se scatta la prescrizione, qualsiasi pena noi possiamo prevedere sarà inutile. Allora, io chiedo al Governo di riconsiderare la questione e chiedo ai colleghi comunque di votare a favore del nostro articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Un altro esempio di disinvoltura legislativa perché mai dovremmo spostare il termine di decorrenza della prescrizione per questo reato e non per gli altri, ad esempio per la truffa semplice di cui all'articolo 640? Ma è mai possibile che un istituto quale quello della prescrizione, che riguarda tutto l'ordinamento penale, debba essere affrontato a questa maniera? La prescrizione cioè decorre secondo i principi generali da un qualche punto di riferimento, mentre per questo reato dovrebbe decorrere diversamente e perché così non dovrebbe essere per la truffa, per fare un esempio di problemi che si potrebbero porre? Come dire economia domestica o, in questo caso, legislazione domestica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, comprendo tutte le ragioni che sono state lealmente rappresentate dalla presentatrice dell'articolo aggiuntivo in esame ma, parliamoci chiaro, non si cambiano le regole del gioco per vincere la partita, non si allungano i tempi, non si dà un calcio di rigore a centrocampo pur di raggiungere il risultato. Ci sono regole che vanno rispettate: non si può pensare ad una prescrizione a soggetto in cui si tenga conto della persona offesa che abbia consapevolezza della condotta fraudolenta o dell'abuso commessi cioè andiamo ad incartare il termine, tra l'altro straordinariamente allungato di seguito al vigore della recente riforma del processo penale, lo andiamo ulteriormente ad allungare e a renderlo ancora una volta incerto. Infatti dovremmo dire che la prescrizione non decorre dalla commissione del fatto ma dalla percezione soggettiva che la persona offesa ha di una condotta in corso: mi sembra che questo confermi ancora una volta, sia pur per altro verso, tutti i limiti della norma che ci accingiamo a porre in votazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente, intervengo solo per lasciare agli atti il motivo del nostro voto contrario. Il MoVimento 5 Stelle crede che la prescrizione debba essere interrotta con il rinvio a giudizio dell'imputato o comunque, in termini più semplici, con l'inizio del processo. Riteniamo che questo tipo di reato, il reato di truffa o di frode, sia un reato che ha dei problemi perché molto spesso viene scoperto successivamente. Quindi, capisco l'intenzione del proponente cioè in reati in cui si scopre la condotta, la truffa o la frode, in un tempo successivo far scattare la prescrizione e far iniziare il termine di decorrenza da quando se ne viene a conoscenza. Tuttavia non sono a favore della proposta perché o lo si fa per tutti i reati o non lo si fa per alcun reato ma non sarei neanche favorevole forse ad approvarlo per tutti i reati perché comunque crea un'incertezza anche su reati molto meno gravi che, secondo me, dal punto di vista del sistema non possiamo permetterci. Quindi, meglio ovviamente una proposta che preveda per tutti i reati l'interruzione della prescrizione con il rinvio a giudizio e quindi, quando lo Stato vuole esercitare la sua facoltà di intervenire e di perseguire un determinato reato, si possa intervenire determinando che, in quel caso, la prescrizione non possa decorrere. Invece la proposta solo per alcuni reati ovviamente è discriminatoria ma anche prevista in generale è sicuramente una proposta che crea incertezza e tempi assolutamente troppo lunghi nel tempo perché, se si venisse a scoprire dopo dieci o vent'anni, ovviamente non potremmo assolutamente permetterci a livello di sistema una disposizione del genere. Quindi voteremo contro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
COSIMO MARIA FERRI,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4130-A/1 Nesi purché sia riformulato, aggiungendo: “a valutare l'opportunità di” e poi il testo rimane uguale.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4130-A/1 Nesi: non vedo il proponente e quindi andiamo avanti. Ordine del giorno n. 9/4130-A/2 Marzano: il parere è favorevole. Ordine del giorno n. 9/4130-A/3 Binetti: accetta la riformulazione, onorevole Binetti? Prendo atto che l'onorevole Binetti accetta la riformulazione proposta dal Governo. Ordine del giorno n. 9/4130-A/4 Palese: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/4130-A/5 Mazziotti di Celso: onorevole Mazziotti Di Celso, accetta la riformulazione? Prendo atto che l'onorevole Mazziotti Di Celso accetta la riformulazione proposta dal Governo. Ordine del giorno n. 9/4130-A/6 Carrescia: va bene accolto come raccomandazione? Prendo atto che non insiste per la votazione. Ordine del giorno n. 9/4130-A/7 Sisto su cui è stato espresso parere contrario.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Capisco che chi si è strenuamente opposto al provvedimento poi non meriti neanche un parere favorevole sull'ordine del giorno ma, per carità, ci sta: è una continuità coerente da parte del Governo e della maggioranza. Però sollecitavo il Governo a rileggere il dispositivo dell'ordine del giorno: “impegna il Governo a valutare gli effetti applicativi della disposizione richiamata in premessa nonché ad assumere ogni iniziativa volta a prevedere una precisa individuazione dei soggetti sui quali si riversano gli effetti della nuova fattispecie di reato definendo…” magari inserendo la parola “eventualmente”, se ritiene, in una riformulazione “…una specifica età della persona offesa.”. Si tratta cioè di un ordine del giorno che invita ad un monitoraggio per rendere possibile eventualmente una migliore definizione degli esiti e della funzionalità della fattispecie. Se dovesse spaventare la definizione della specifica età, si potrebbe scrivere “eventualmente definendo una specifica età della persona offesa”. Io non mi opporrei a tale riformulazione: si tratta soltanto di un ordine del giorno che tende ad un monitoraggio degli effetti della norma. Invito il Governo eventualmente a rivedere il parere.
PRESIDENTE. Se il sottosegretario ritiene, gli do di nuovo la parola. Altrimenti il parere rimane contrario. Prego, onorevole sottosegretario.
COSIMO MARIA FERRI,. Voglio solo aggiungere che ben venga il monitoraggio ed è una cosa positiva che può essere anche stabilita, ma il testo dell'ordine del giorno, soprattutto nella premessa, affronta tutto il tema del principio di tassatività, mettendo in discussione un po' l'impianto normativo. Quindi, non si tratta di una semplice riformulazione. Voglio solo precisare che il Governo non è contrario a un monitoraggio, che può essere certamente positivo, che è stato fatto anche in altre situazioni e può essere sempre costruttivo e utile. Qui si tratta, invece, di contestare un impianto, parlando addirittura del principio di tassatività che, secondo noi, in questa norma è ben rispettato e definito. Quindi, il mio parere rimane questo. Se vuole ripresentare un altro ordine del giorno finalizzato solo sul monitoraggio, con un'altra…
PRESIDENTE. Sottosegretario, il suo pensiero è chiaro.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo che vengano votati la premessa e il dispositivo separatamente…
PRESIDENTE. Va bene, ma il parere del Governo è comunque contrario…
FRANCESCO PAOLO SISTO. …e chiedo che il Governo voglia esprimere un parere sul solo dispositivo e chiedo se possa dare un parere diverso fra premessa e dispositivo.
PRESIDENTE. Allora, il parere è complessivo ed è contrario. Votiamo prima l'impegno e poi, se questo è approvato, votiamo la premessa.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro dell'Economia e delle finanze e il Ministro dell'Interno. Invito gli oratori a un rigoroso rispetto dei tempi, considerata la diretta televisiva in corso.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Alfreider ed altri n. 3-03244.
DANIEL ALFREIDER. Grazie, Presidente. Signor Ministro, il 30 settembre prossimo scade la possibilità di cedere oppure assegnare ai soci beni immobili diversi da quelli strumentali o beni mobili non utilizzati come beni strumentali nell'attività propria di impresa, usufruendo delle agevolazioni introdotte dalla legge di stabilità 2016 e prorogate dalla legge di bilancio del 2017. Riteniamo sarebbe importante l'impegno del Governo ad una nuova proroga del regime agevolato per le cessioni e l'assegnazione di beni ai soci, con una decisione che auspichiamo sia adottata, se possibile, prima del 30 settembre 2017 o nella prossima legge di bilancio e chiediamo a lei di conoscere la sua opinione e quella del Governo in merito.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.
PIETRO CARLO PADOAN,. Grazie, Presidente. Gli onorevoli interroganti fanno riferimento alle agevolazioni fiscali introdotte dalla legge di stabilità per il 2016 in virtù delle quali le società commerciali titolari, tra l'altro, di beni immobili cosiddetti patrimoniali, possono assegnare i suddetti beni ai soci, estromettendo dal regime di impresa a condizioni fiscali meno onerose di quelle originariamente previste i suddetti immobili con il pagamento di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'IVA pari all'8 per cento, ovvero il 10,50 per cento se la società risulta non operativa in almeno due dei tre periodi di imposta precedenti l'assegnazione calcolata sulla differenza fra il valore normale dei beni assegnati e il costo fiscalmente riconosciuto.
PRESIDENTE. L'onorevole Alfreider ha facoltà di replicare.
DANIEL ALFREIDER. Grazie, Ministro. Siamo soddisfatti della sua risposta. Tale misura ha sempre avuto un ampio consenso da parte dei contribuenti e appare una misura, secondo noi, flessibile che ha consentito una distribuzione di capitali o di utili mediante attribuzione di uno o più beni. L'assegnazione di tali beni avviene con una fiscalità agevolata e ciò ha permesso di evitare di incidere pesantemente sui conti aziendali. Non minori vantaggi vi sono stati nel caso si sia scelto di trasformare società che abbiano per oggetto esclusivo o principale la gestione dei beni immobili o mobili iscritti nei registri pubblici, come ha detto lei. Ciò ha consentito di non immobilizzare i beni che non sono considerati strumentali ed ha permesso di farlo con regole trasparenti, agevolando la trasformazione e, dunque, la competitività di imprese in settori nei quali il dinamismo è essenziale, come il turismo, il commercio e l'agricoltura, salvaguardando il valore patrimoniale dei beni. Prorogare tali agevolazioni è la conferma di una scelta che favorisce la semplificazione e soprattutto l'innovazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Castelli ha facoltà, per un minuto, di illustrare la sua interrogazione n. 3-03245 .
LAURA CASTELLI. Grazie Ministro, la nostra forza politica, il MoVimento 5 Stelle, nei comuni in cui amministra usa il concordato per rimettere ordine nel mondo delle partecipate, e in questi casi ci sono capitati alcuni problemi con l'istituto dell'INPS: perché, quando l'INPS è tra i creditori, non può firmare per circolare nessun accordo che impedisca il pieno incasso di quelli che sono i crediti nei suoi confronti. Peccato che il bilancio dello Stato ne risente, e perde dei soldi. Questo è il motivo per cui chiediamo a lei, Ministro, se non crede che, anche per una tutela dei conti pubblici, non sia necessario intervenire con una norma che possa dare l'autorizzazione all'INPS di firmare un concordato per chiudere la partita delle partecipate.
PRESIDENTE. La ringrazio, anche per la sintesi.
PIETRO CARLO PADOAN,. Presidente, anticipo che offro questa risposta per conto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ha la vigilanza sull'INPS.
PRESIDENTE. L'onorevole Castelli ha facoltà di replicare, per due minuti.
LAURA CASTELLI. Ministro, devo dire che, essendo il MoVimento 5 Stelle l'unica forza che fino adesso nelle amministrazioni ha utilizzato il concordato, e lo sta facendo anche scoprendo un pezzo alla volta il magico mondo di quelle misure, che sono state peraltro modificate dalla legge cosiddetta Madia, poi dalla legge sulle partecipate: quindi incastrare tutti i pezzi delle volte diventa complesso. Quindi ringrazio per la risposta, e cercheremo di interpretarla secondo quello che lei ci ha detto oggi. Rimane appunto il fatto che spesso questi concordati, se all'interno hanno istituzioni pubbliche e non si chiudono, il bilancio dello Stato rischia di avere di buchi. Lei ha parlato giustamente di 6 milioni; tra l'altro l'INPS, se non chiudesse questo accordo, questo concordato, oltre a perdere 6 milioni ne perderebbe anche 1 e mezzo, più o meno, per pagare i TFR delle partecipate, quindi ulteriori somme. Credo che si debba ancora fare uno sforzo per capire come una procedura di questo tipo, complessa, che appunto si incastra con la legge cosiddetta Madia e con la legge sulle partecipate, possa agevolare le amministrazioni che hanno intenzione di fare meglio, mettere in ordine i bilanci comunali e l'universo delle partecipate, che risulta spesso complesso. Quindi mi auguro che, come è già stato fatto anche dal suo Ministero, ci sia un dialogo atto a venirci incontro, soprattutto nelle necessità degli enti che decidono questa strada.
PRESIDENTE. L'onorevole Roberta Agostini ha facoltà di illustrare l'interrogazione Franco Bordo ed altri n. 3-03246 di cui è cofirmataria, per un minuto.
ROBERTA AGOSTINI. Presidente, Forza Nuova ha lanciato l'evento “28 ottobre in marcia”, contro - come si legge sulla sua pagina - il Governo, lo e le violenze degli immigrati. La marcia, noi crediamo, è evidentemente rievocativa di un'altra tragica marcia su Roma, quella del 28 ottobre 1922 che diede il via alla dittatura fascista.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Signor Presidente, onorevoli deputati, nei giorni scorsi gli organi di informazione hanno dato ampio rilievo all'iniziativa pubblicizzata sui dal movimento politico Forza Nuova, concernente una manifestazione con corteo definita “marcia dei patrioti”, altresì presentata come “marcia su Roma”, preannunciata per il prossimo 28 ottobre.
PRESIDENTE. L'onorevole Franco Bordo ha facoltà di replicare, per due minuti.
FRANCO BORDO. Ministro, prendiamo atto dalla sua replica, della sua risposta, per cui il Governo si impegna appunto, se ve ne fosse una richiesta formale, a vietare questa marcia su Roma. Bene.
PRESIDENTE. L'onorevole Andrea Maestri ha facoltà di illustrare l'interrogazione Marcon ed altri n. 3-03247 di cui è cofirmatario, per un minuto.
ANDREA MAESTRI. Grazie, Presidente. Con la nostra interrogazione chiediamo al Ministro Minniti una risposta chiara e inequivoca sugli accordi onerosi del Governo italiano con le milizie libiche, in particolare con trafficanti di esseri umani della risma di tale Al-Dabbashi.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Grazie, signor Presidente. Onorevoli deputati, con riferimento alle notizie di stampa richiamate nei quesiti, rammento che esse sono state più volte smentite, anche dal Ministero degli Affari esteri e dal Governo italiano.
PRESIDENTE. L'onorevole Andrea Maestri ha facoltà di replicare.
ANDREA MAESTRI. Esprimo totale insoddisfazione per la risposta evasiva del Ministro Minniti, che ci riferisce che il presidente del Copasir non ha rilevato elementi critici, ma mi pare che gli elementi critici siano assai significativi, persino molto ben documentati da diversi inchieste giornalistiche, tra tante, quella di Cremonesi per il .
PRESIDENTE. Onorevole Maestri, però ricordo che, al di là dei distinguo o del contrasto politico, poi il rispetto che si deve all'organismo e alle figure che rappresentano il Governo, così come ai colleghi, deve essere sempre mantenuto nel dibattito interno che si fa in questa Assemblea.
PRESIDENTE. L'onorevole Gribaudo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03248 .
CHIARA GRIBAUDO. Grazie Presidente. Gentile Ministro, la giunta del comune di San Germano Vercellese, in data 9 agosto 2017, ha adottato una delibera denominata “Tutela del territorio sangermanese dall'invasione, immigrazione delle popolazioni africane e non solo”. I contenuti del documento lo rendono lesivo del ruolo delle istituzioni e di tutti quegli attori che oggi lavorano per la tutela e la degna accoglienza dei migranti e dei rifugiati nel nostro Paese. La delibera accusa il principio della distribuzione diffusa dei migranti sul territorio, allude alle associazioni che se ne occupano come ad aziende di malaffare, e rifiuta il piano di accoglienza presentato dalla prefettura, non riconoscendo le legittime scelte del suo dicastero e del Parlamento italiano.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Grazie Presidente. Onorevoli deputati, sono stati recentemente segnalati alcuni provvedimenti adottati da enti locali volti a non favorire o contestare la collaborazione istituzionale in materia di accoglienza diffusa di migranti come quello richiamato dal comune di San Germano Vercellese. Al riguardo rilevo che le affermazioni contenute nella delibera di giunta del citato comune non sono in alcun modo conciliabili con la strategia del Governo concretizzatasi con l'accordo tra Viminale ed ANCI sul progetto dell'accoglienza diffusa.
PRESIDENTE. L'onorevole Fiano, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
EMANUELE FIANO. Signor Ministro, prima di ringraziarla per la risposta a questa interrogazione, mi permetta di sottolineare come io credo che le parole che ho ascoltato da parte del collega che ci ha preceduto nella precedente interrogazione rivolta alla sua persona siano inammissibili in quest'Aula . È consentita la dialettica politica, non l'offesa personale.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Fiano. Quanto all'interrogazione precedente, la Presidenza è già intervenuta, mentre chiedo ai colleghi di evitare il dialogo tra interroganti, perché il dialogo dell'interrogazione è con il Governo e non tra interroganti.
PRESIDENTE. L'onorevole Ravetto ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03249 per un minuto.
LAURA RAVETTO. Ministro, come lei sa bene, in Italia abbiamo una sorta di giuridico, la protezione umanitaria, che non deriva da obblighi internazionali, ma che deriva da legislazione nazionale in un periodo storico profondamente diverso, parliamo della legge Turco-Napolitano del 1998. Altri Paesi europei, come la Germania, hanno un istituto simile, ma dato veramente in casi di eccezionalità.
PRESIDENTE. La ringrazio, anche per la puntualità. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Signor Presidente, onorevoli colleghi, come ricordato nell'interrogazione, la protezione internazionale è disciplinata nell'ordinamento italiano attraverso tre istituti: l'asilo politico, la protezione sussidiaria e la protezione umanitaria. Il primo discende dalla Convenzione di Ginevra del 1951, mentre il secondo scaturisce dal recepimento di una direttiva europea nel nostro ordinamento operato con il decreto legislativo n. 251 del 2007. La protezione umanitaria è invece prevista dall'ordinamento nazionale quale ulteriore forma di tutela per il richiedente protezione internazionale che non abbia i requisiti per il riconoscimento.
PRESIDENTE. L'onorevole Ravetto ha facoltà di replicare per due minuti.
LAURA RAVETTO. Ministro, grazie, però mi aspettavo dei numeri. La domanda era chiara: a fronte dei numeri delle concessioni di questi permessi, che, ripeto, sono visibili dai dati del Ministero, quello che non è comprensibile è quanti sono stati i rinnovi di questi permessi. Questi permessi sono concessi per casi eccezionali e temporanei relativi alla situazione del Paese di provenienza o ai casi da lei indicati. Chi verifica che nei Paesi di provenienza permangano queste condizioni? Chi verifica che le condizioni familiari dei soggetti beneficiati permangano? Perché la sensazione che abbiamo è che questi permessi vengano rinnovati automaticamente e non si faccia un'adeguata analisi, probabilmente neanche sui soggetti, perché, purtroppo, recenti fatti di cronaca hanno messo in luce che soggetti ancora presunti, ma comunque indagati di reati efferati, erano titolari beneficiari di questo tipo di permessi.
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione all'ordine del giorno Taglialatela ed altri n. 3-03250. Chiedo all'onorevole Taglialatela se intenda illustrare la sua interrogazione per un minuto o se si riservi di intervenire in sede di replica.
MARCELLO TAGLIALATELA. Ministro, lei conosce certamente Napoli e conosce anche i disagi che vivono i cittadini delle periferie e, in modo particolare, quelli dell'area nord. La caserma Boscariello è esattamente a metà strada tra Secondigliano, Miano e Scampia ed è un'area di circa 100.000 metri quadrati all'interno della quale, dopo una battaglia durata anni, si è prodotta, per effetto della dismissione da parte dell'esercito di utilizzo di quell'area, la possibilità di realizzare un'opera che dovrebbe contribuire, che certamente contribuirà ad eliminare parte del disagio sociale e di creare una città dello sport per la quale già sono stati disposti 38 milioni di euro da parte del suo Governo.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Grazie, signor Presidente. Onorevoli deputati, il campo rom di via Cupa Perillo, insediamento esistente nel quartiere di Scampia da oltre vent'anni, è stato oggetto di un sequestro preventivo emesso dal GIP del tribunale di Napoli nel luglio scorso che fissava all'11 settembre il termine per lo sgombero. In relazione a tale provvedimento il comune di Napoli, in seno al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, si è impegnato all'elaborazione di un piano per la sistemazione delle famiglie rom.
PRESIDENTE. L'onorevole Taglialatela ha facoltà di replicare per due minuti.
MARCELLO TAGLIALATELA. Ministro, purtroppo mi conferma una follia, cioè che in un'area che era stata individuata per realizzare interventi che potessero trasformare in meglio le periferie dell'area nord di Napoli non si perde l'occasione per collocarci quello che, purtroppo, è effetto dell'emergenza. Lei ha detto senza citare i numeri che ai sessanta che attualmente sono ospiti dell'Auditorium se ne aggiungeranno altri, senza specificare il numero.
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Mottola e Vignali n. 3-03251.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Ministro, premesso che l'ultimo rapporto ACI rivela che nel 2016 gli introiti delle sanzioni per infrazioni al codice della strada sono aumentate del 45 per cento. Su 100 contravvenzioni 84 sono emesse dalle Polizie locali. Tra l'altro, l'europea ha attestato che tra il 2010 e il 2015 il nostro Paese ha segnato un maggiore incremento di sanzioni per eccesso di velocità (più 15 per cento: circa 50 multe ogni 1.000 abitanti). Si tratta, quindi, di cifre elevatissime pagate dai cittadini ed utilizzate dai comuni, nella stragrande maggioranza dei casi, per rimpinguare i bilanci più che per garantire la sicurezza. Quali iniziative il Governo intende adottare affinché gli enti locali evitino di far sì che l'erogazione delle multe costituisca una vera e propria tassazione effettuata solo per incrementare i bilanci comunali e non come strumento e misura educativa per i cittadini?
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Grazie, signor Presidente. Onorevoli deputati, l'interrogazione si sofferma - leggo testualmente - su quali iniziative il Governo intenda adottare per far sì che l'erogazione delle multe non rappresenti una vera e propria tassazione effettuata solo per implementare i bilanci comunali. Informo che lo scorso 21 luglio ho emanato una specifica direttiva per garantire un'azione coordinata delle forze di Polizia per la prevenzione e il contrasto dei comportamenti che costituiscono le principali cause di incidenti stradali. In particolare, è stato confermato l'indirizzo già consolidato che prevede che l'azione di contrasto per gli eccessi di velocità debba essere espletata secondo obiettivi e criteri determinati nell'ambito di un'adeguata pianificazione dell'autorità prefettizia. Sono stati, altresì, aggiornati i principi e i criteri cui gli organi accertatori devono attenersi per effettuare contestazioni in caso di inosservanza dei limiti di velocità in modo da contemperare l'esigenza primaria di garantire le condizioni di sicurezza stradale con quella della tutela dell'affidamento degli utenti della strada che devono essere posti in condizione di adeguarsi preventivamente ai limiti prefissati. Sono convinto che l'insieme delle misure previste dalla direttiva potrà contribuire anche ad un più corretto esercizio del potere sanzionatorio. Più in generale, rammento che l'articolo 208 del codice della strada stabilisce che i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie sono incamerati dall'amministrazione pubblica a cui appartiene l'organo di Polizia stradale che ha accertato l'illecito e che tuttavia non può beneficiarne direttamente in nessuna forma. I proventi sono devoluti agli enti locali di appartenenza ovvero alle amministrazioni statali. Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti locali è vincolata a specifici interventi per migliorare le infrastrutture, la sicurezza stradale, la segnaletica e il potenziamento delle attività di controllo. Lo stesso vincolo di destinazione si applica in caso di violazione dell'articolo 142 del codice della strada in tema di eccesso di velocità accertato con sistemi di rilevamento ovvero mezzi tecnici di controllo a distanza.
PRESIDENTE. L'onorevole Mottola ha facoltà di replicare, per due minuti.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Vede Ministro, io non dubito sull'azione da parte dello Stato per prevenire, per aiutare e per instradare i cittadini verso un comportamento migliore. Ma qui si tratta di vedere il comportamento dell'altra parte, cioè degli enti. Io vedo che lo Stato fa uno sforzo per cercare di tagliare le spese e, per tagliare le spese, riduce i contributi ai comuni. Però i comuni, gli enti locali, in realtà, non fanno altro che riversare questi tagli sui cittadini, attraverso dei veri e propri agguati, cioè si trasformano tutti in veri e propri piccoli sceriffi di Nottingham e cominciano a lanciare strali verso i poveri automobilisti.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Amoddio, Michele Bordo, Matteo Bragantini, Capelli, Cirielli, Coppola, Dambruoso, Epifani, Ferranti, Fraccaro, Marcon, Migliore, Nicoletti, Pes, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rossomando, Sanga, Schullian, Tabacci, Simone Valente e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito discussione della proposta di legge n. 4130-A: “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernenti i delitti di frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili e di circonvenzione di persona incapace” e delle abbinate proposte di legge nn. 40-257-407-4362.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
PAOLA BINETTI. Forse alcuni aspetti di questo disegno di legge risultano ridondanti. Forse non c'era bisogno di un disegno di legge esattamente su quest'argomento, perché già la normativa attuale può essere considerata sufficientemente significativa. Ma è certo l'aumento totale delle frodi a carico degli anziani, ma è certo l'aumento di una capacità di ingannare persone, che non definirei necessariamente incapaci, ma che comunque hanno delle fragilità e sono, quindi, soggette a qualunque tipo di manipolazione. Ne voglio citare una, Presidente e illustre sottosegretario. Penso, per esempio, a quella frode sottile, fatta da mancata informazione alle persone, quando si rivolgono alla loro banca o quando, meglio ancora, dalla loro banca gli viene proposto un investimento e questo investimento poi, alla fine, risucchia totalmente i risparmi di una vita. Penso alle mille situazioni e circostanze in cui si possono trovare le persone, che in qualche modo trovano davvero la delusione maggiore della loro vita, nel momento in cui la frode le priva dei mezzi di sussistenza o anche le priva di quel tenore di vita adeguato a quanto loro fino a quel momento hanno avuto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galgano. Ne ha facoltà.
ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente. Sottosegretario, onorevoli colleghi, porre un freno all'odioso crimine - purtroppo come ci dicono i dati sempre più frequenti - delle frodi a danno di persone che sono vulnerabili in ragione dell'età avanzata è un obiettivo importante. Le persone in età avanzata, infatti, che subiscono una frode, subiscono spesso non solo un danno patrimoniale, ma anche un danno psicologico che le limita ulteriormente, con gravi conseguenze sociali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore su questo provvedimento indipendentemente dal fatto che oggi appaia come un'iniziativa di un partito di maggioranza, non fosse altro perché la proposta di legge A.C. 40, che ha dato avvio a questo iter, era un'iniziativa di Fratelli d'Italia, a prima firma Cirielli, poi Meloni e di tutti gli altri deputati di Fratelli d'Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alessandro. Ne ha facoltà.
LUCA D'ALESSANDRO. Grazie, Presidente. Se i reati sono di per sé esecrabili, quelli commessi ai danni di chi non è in condizione di difendersi sono ancora più odiosi; tra questi vi sono le truffe agli anziani. Se le statistiche degli ultimi anni indicano una tendenza alla diminuzione delle denunce per molte tipologie di reato, quelle per le frodi ai danni degli 65 sono in aumento, salendo dalle 15.367 nel 2014 alle circa 17 mila nel 2015 e alle oltre 20 mila nel 2016. Un incremento del 20 per cento purtroppo approssimato al ribasso, perché c'è ancora una nicchia di persone anziane che preferisce non sporgere denuncia. A spingerli al silenzio non è l'omertà o la paura ma la vergogna di far sapere ai propri cari di essere stati raggirati. E così al danno economico si accompagna anche il danno psicologico. Ma, ed è un dato che ritengo vada sottolineato anche per innescare un circuito virtuoso, questa nicchia si va riducendo grazie ad efficaci campagne di sensibilizzazione, un punto su cui tornerò in seguito. Aumenta la propensione a denunciare, ma purtroppo aumentano anche i reati. Il dato allarmante è fissato anche da un sondaggio di qualche mese fa, che ci dice che il 32 per cento degli 65 ha subito una truffa o un tentativo di truffa. Lodevole quindi la sensibilità dimostrata da quest'Aula nel voler affrontare un tema di grande attualità e particolarmente avvertito dalla popolazione. Certo, lo si poteva fare in maniera più stringente un po' meno caotica. Non contestiamo l'inasprimento delle pene per chi si macchia di reati così odiosi proprio perché commessi ai danni di persone con minori capacità di difendersi dai raggiri, ma non possiamo non evidenziare che non sempre a condanne più severe segue una diminuzione dei reati, e soprattutto non possiamo non essere preoccupati per il rinvio ai giudici della valutazione dei casi. Ciò a dire che si poteva agire implementando ciò che già c'era, anziché introdurre nuove fattispecie penali; forse sarebbe stato un contributo di semplicità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Maestri. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Presidente, come abbiamo già osservato durante la discussione degli emendamenti, leggendo questo provvedimento ci accorgiamo che il primo e forse l'unico soggetto in questo momento in situazione di vulnerabilità psicofisiche, in ragione dell'età avanzata, è proprio il legislatore, perché si tratta di un provvedimento irresponsabile e propagandistico, una truffa delle etichette, uno specchietto per le allodole, peraltro fatto sulla pelle dei più deboli, a cui promette una risposta sanzionatoria efficace, ma si tratta, come sappiamo, di una promessa che non può mantenere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni, che non è in Aula, al pari di altri colleghi del suo gruppo.
ANTONIO MAROTTA. Grazie, Presidente. Come gruppo parlamentare Alternativa Popolare voteremo convintamente a favore di questa legge che introduce il delitto di frode in danno di soggetti vulnerabili e circonvenzione di incapace.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. La proposta di legge oggi in discussione ha subito uno strano percorso. I proponenti proponevano modifiche al codice penale e al codice di procedura penale concernenti i reati di truffa e di circonvenzione di persone incapaci commessi in danno di persone ultrasessantacinquenni. Durante il percorso, devo dare atto che i proponenti hanno preso coscienza che la questione era mal posta, che non si poteva approntare una tutela legale sulla base di un parametro, l'età anagrafica della persona, della vittima eventuale del reato, che la cosa non era sostenibile, perché è di comune buonsenso che le persone ultrasessantacinquenni non sono, soltanto perché hanno superato questa soglia anagrafica, persone deboli, vulnerabili, e ciò hanno confermato tutti gli auditi che abbiamo ascoltato in Commissione durante l'indagine conoscitiva, i professori universitari, gli avvocati e anche i magistrati.
ARCANGELO SANNICANDRO. …che prevede la truffa, la circonvenzione di incapace e la truffa della circonvenzione di incapace, mettetele insieme e questo è il pasticcio che abbiamo saputo produrre. Già ne facemmo uno grosso a proposto della legittima difesa e ce ne siamo accorti il giorno dopo, ma, per fortuna, è il caso di dire: meno male che il referendum lo vincemmo !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Credo che questa legislatura sia matura per poter garantire innanzitutto la franchezza nell'affrontare determinati temi e, soprattutto, le norme penali incriminatrici necessitano di questa franchezza. Nessuno ha negato e nessuno può negare che la fattispecie prevista dall'ipotetico articolo 643- sia già regolamentata dall'articolo 640 del codice penale, dalle aggravanti previste per tale norma e, quindi, il fatto illecito è già punibile in tutta la sua plasticità e in tutta la sua estensione. Sicché si potrebbe dire che siamo di fronte ad un caso giurisprudenziale, che ben potrebbe trovare asilo nelle aule di giustizia già in capi di imputazione preconfezionati su norme esistenti, che diventa una norma di legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Di questi ormai cinque anni che abbiamo passato in questa Camera rimarrà tanta amarezza per avere avuto la possibilità di approvare e votare insieme leggi importanti per il Paese e avere partorito sicuramente dei topolini, quando va bene, oppure delle leggi dannose, quando va male. L'abbiamo sempre detto: il problema non è la velocità con cui si approvano le leggi, ma la qualità delle leggi. L'Italia e i Governi che si sono succeduti non hanno di certo dato un buon esempio da questo punto di vista.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Morani. Ne ha facoltà.
ALESSIA MORANI. Grazie, Presidente. Sicurezza e legalità non sono questioni che hanno a che fare con il colore politico. Non devono avere a che fare con il colore politico per una ragione: se mettiamo le bandierine di destra e di sinistra chi ci rimette sono i cittadini, che rimarranno due volte vittime: vittime del disagio e vittime della paura, che spesso provano in questi tempi difficili, e dello scontro ideologico che non porta a nessuna soluzione pratica. Lo abbiamo visto con l'emergenza migranti: grandi dei nostri populisti, che oggi non sono presenti qui in Aula, urlanti proclami di quelli che, invece, sono qui in Aula, ma zero risposte. Invece, di sicurezza dobbiamo occuparcene e la sicurezza va governata a partire dalle nostre città fino ad arrivare ai borghi più piccoli e periferici. La paura a ogni livello si affronta in due modi: ora si cavalca ingigantendola - e qui di imprenditori della paura ne abbiamo in abbondanza - oppure la si governa, individuando gli strumenti per liberare le persone dalla paura. Noi abbiamo scelto convintamente la seconda opzione. Il PD ha scelto la strada della sicurezza, del contrasto all'illegalità; in una parola, ha scelto di stare dalla parte dei più deboli.
ALESSIA MORANI. Voglio ricordare che questa norma nasce da un impegno civile e anche da una battaglia giornalistica di un quotidiano, quei quotidiani che tanto critichiamo, ma che con le loro inchieste hanno puntato un faro su un fenomeno inquietante. Matteo Renzi aveva aderito alla campagna contro le truffe agli anziani portata avanti dal (lo voglio dire). Si era fatta una promessa ed oggi questa promessa la manteniamo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Garnero Santanché. Ne ha facoltà.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Grazie, Presidente. Io, in dissenso dal mio gruppo parlamentare, voterò a favore su questo provvedimento e lei, signora Presidente, mi perdonerà se utilizzo il tempo che mi rimane perché vorrei dar voce a chi oggi in quest'Aula non c'è, perché credo che non sentire gli esponenti della Lega su questo provvedimento dovrebbe essere un dispiacere per tutti, perché è un alla democrazia.
DAVID ERMINI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Immagino per un ringraziamento.
DAVID ERMINI, . Signora Presidente, veramente voglio ringraziare i membri della Commissione giustizia, anche i rappresentanti dell'opposizione, con cui abbiamo fatto un dibattito molto costruttivo. Ringrazio in particolare il collega Ferraresi, il collega Sannicandro e il collega Cirielli, perché il tema è stato molto approfondito, abbiamo fatto delle belle audizioni. Spero veramente che questa legge possa dare una risposta importante. Naturalmente non manca il ringraziamento per gli uffici, che hanno collaborato in modo esemplare.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge n. 338-339-521-1124-4419-4421-A: Interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato delle proposte di legge, nel testo della Commissione, e degli emendamenti presentati.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Presidente, sull'emendamento 1.1 Catanoso, parere contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.1 Catanoso.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Presidente, siccome questo testo unificato porta la mia firma nelle prime due proposte di legge sul tema, non potendo più disabbinarle, perché non siamo più in Commissione, vorrei annunciare che ritiro la firma dal provvedimento; come talvolta accade nella prassi parlamentare, il provvedimento, che porta la mia firma - ma questo credo che sia accaduto anche ad altri colleghi che hanno provato a lavorare sul tema della pesca, di cui oggi parliamo -, è stato di fatto svuotato di quello che era il contenuto e la che avevamo cercato di dare con continuità a questa proposta, e parla di tutt'altra cosa: ha contenuto completamente diverso, come si può vedere, se qualcuno dei colleghi vorrà visionarlo.
PRESIDENTE. Ne prendiamo atto. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Emendamento 2.10 Catanoso, parere contrario; emendamento 2.1 Placido, parere favorevole; emendamento 2.3 Pagano, parere favorevole; emendamento 2.4 Placido, parere contrario; emendamento 2.5 Placido, parere contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Va bene, passiamo ai voti.
SIMONE BALDELLI. Presidente, brevemente, noi sull'articolo 2 ci asteniamo, con il rammarico che non sia stato accolto l'emendamento del collega Catanoso che nella delega sulla semplificazione chiedeva che si rendessero meno penalizzanti per noi gli adempimenti conseguenti all'incrocio tra norme di carattere comunitario e norme di recepimento nazionali. Credo che questo sia uno dei tratti importanti che avremmo dovuto immaginare di inserire nella delega, perché noi abbiamo una situazione problematica che il sottosegretario conosce bene, abbiamo adempimenti che costringono i pescherecci italiani, anche quelli siciliani, ad avere a bordo dotazioni come se fossero navi da crociera, pescando nello stesso mare - anche lei, Presidente Boldrini, conosce bene la situazione, perché nella sua precedente esperienza professionale si è trovata spesso ad avere a che fare con questo, anche in condizioni non sempre felici - con i pescherecci, ad esempio, tunisini, che caricano sei elementi di equipaggio a bordo senza alcun adempimento. Quindi, noi abbiamo dei costi che ci penalizzano rispetto a una concorrenza che, in qualche misura, diventa sleale, ma che pesca negli stessi mari.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Sull'emendamento 3.1 Placido, il parere è contrario. Sull'emendamento 3.10 Benedetti, Presidente, il parere è contrario, perché viene assorbito da una riformulazione favorevole all'emendamento 5.12. Quindi il parere sull'emendamento 3.10 Benedetti è contrario. Emendamento 3.2 Pastorino, parere contrario. Emendamento 3.3 Placido, parere contrario.
PRESIDENTE. Facciamo anche l'articolo aggiuntivo.
LUCIANO AGOSTINI, . Sull'articolo aggiuntivo 3.01 Benedetti, il parere è contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Il parere del Governo è conforme al parere del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.1 Placido, con i pareri contrari.
ANTONIO PLACIDO. Presidente, non comprendiamo le motivazioni del parere contrario, dal momento che l'emendamento richiede che il decreto per la riforma del sistema degli interventi compensativi garantisca, invece, che limitarsi a favorire, si tratta di quegli interventi di sospensione dell'attività che si verificano per ragioni indipendenti dalla volontà di lavoratori e datori di lavoro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Sul 4.1 Placido parere contrario; sul 4.11 Benedetti, favorevole con riformulazione, Presidente: praticamente viene espunto tutto il primo capoverso e, dopo la lettera dopo le parole “pesca marittima” aggiungere le seguenti: “anche incentivando il consumo delle specie meno commercializzate”; viene tolto tutto il primo capoverso e “conseguentemente, al medesimo comma”, questo viene espunto. Quindi, riprende al comma 2, lettera c).
PRESIDENTE. Va bene, riprendiamo da lì e poi vediamo se accetta la riformulazione.
LUCIANO AGOSTINI, . Sul 4.2 Squeri parere contrario, sul 4.12 Catanoso favorevole.
PRESIDENTE. E poi c'è anche l'articolo aggiuntivo: il 4.01 Catanoso?
LUCIANO AGOSTINI, . Parere contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Il parere del Governo è conforme al relatore. Al comma 2, lettera per essere più espliciti, aggiungere le seguenti parole: “anche incentivando il consumo delle specie meno commercializzate”, così per essere chiaro.
PRESIDENTE. D'accordo. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.1 Placido, su cui i pareri di Commissione, Governo e V Commissione sono contrari.
ANTONIO PLACIDO. Qui noi non abbiamo compreso bene le ragioni per cui sarebbero contrari i pareri; viene istituito il Fondo per lo sviluppo della filiera ittica, noi giudichiamo che si tratti di un'iniziativa positiva, ma lo si introduce soltanto per il 2018 in via sperimentale, quando sarebbe opportuno, occupandosi di ricerca scientifica, di accesso al credito, di sviluppo e incremento di risorse ittiche, che si immaginasse un'esistenza in vita di questo fondo almeno per gli anni immediatamente successivi e, quindi, noi chiediamo che in legge di bilancio si doti il fondo di uno stanziamento adeguato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.1 Placido, su cui i pareri di Commissione, Governo e V Commissione sono contrari.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, in merito a questo emendamento, chiaramente comunque migliorativo, dispiace però che venga espunta una parte che ritengo assolutamente importante. Perché? Attualmente sappiamo benissimo quanto la pesca dipenda da una gestione razionale e sostenibile degli stock su cui va a rivalersi, quindi vedere che la ricerca scientifica e tecnologica applicata alla pesca marittima non preveda una priorità di azioni che definiscano metodi di pesca e di gestione basati sul rendimento massimo sostenibile, anch'esso pronunciato in sede di regolamenti europei, sinceramente penso che sia un'occasione persa.
PRESIDENTE. Dunque, accetta la riformulazione, il parere è favorevole.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Brevemente, Presidente, solo per far notare che questo articolo 4, che istituisce il Fondo per lo sviluppo della filiera ittica, che è destinato a finanziare le iniziative a carattere sperimentale, eccetera, non prevede fino a questo momento che, oltre che il personale imbarcato, possa giovarsi della cassa integrazione anche il proprietario o l'armatore dell'imbarcazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Sugli emendamenti 5.11 Benedetti, 5.1 Pagano, 5.2 Placido, 5.10 Zaccagnini e 5.3 Placido, parere contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme al parere del relatore. Volevo anche sottolineare, con riferimento all'emendamento 5.12 Benedetti, il rafforzamento dell'emendamento stesso in direzione della tutela dell'ambiente circa questo grave fenomeno che stiamo vivendo dei manufatti in plastica e di tutto il fenomeno dell'inquinamento marino. Abbiamo voluto rafforzare l'emendamento e, quindi, ritengo che abbiamo migliorato un emendamento che abbiamo ritenuto positivo per la tutela dell'ambiente e dell'ambiente marino, in particolare.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.11 Benedetti, sul quale c'è il parere contrario di Commissione e Governo, della I Commissione e della V Commissione.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, vorrei spiegare un attimo la di questo emendamento. Si tratta dei distretti di pesca: che la pesca sia stata messa un po' da parte lo vediamo anche con questo articolo 5, perché i distretti di pesca, di fatto, sono istituiti in questo articolo, ma sono già istituiti con un decreto del 2001.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
LUCA PASTORINO. Sì, brevemente, signora Presidente, perché francamente qua si parla di distretti, quindi di ambiti dove interagiscono tanti soggetti, dove si parla di sostenibilità, di tante belle cose, e non capiamo. Sarei potuto intervenire anche sull'emendamento precedente al nostro, perché e esattamente uguale.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ANTONIO PLACIDO. Ci sembrava che regioni e province autonome, dato il peso dei compiti assegnati ai distretti, avrebbero potuto pubblicare periodicamente sui loro siti le attività svolte. Si tratta di una questione - noi crediamo - di trasparenza nell'informazione e finanche di elementare buonsenso.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, quest'argomento dei rifiuti marini credo che sia assolutamente importante. Più volte, nelle varie letture di questo testo e modifiche e anche nel collegato ambientale, abbiamo ritenuto necessario inserire, appunto, la questione dei rifiuti marini. Chi pensa che pesca e rifiuti siano due cose slegate, sbaglia. Purtroppo, abbiamo un mare sempre più inquinato, le isole di plastica in giro per il mondo ne sono la testimonianza e anche la pesca chiaramente ne risente.
PRESIDENTE. Quindi, accetta la riformulazione. Passiamo ai voti.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Presidente, solo per dire che non comprendo il parere contrario. Quindi, chiedo al relatore il motivo reale, perché chiediamo solo il coinvolgimento diretto del maggior numero possibile di operatori del settore visto che la è quella di assicurare una gestione razionale di tutte le attività di pesca che si svolgono all'interno del distretto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Presidente, emendamento 6.1 Catanoso, contrario; 6.3 Placido, favorevole; 6.2 Catanoso, contrario; 6.10 Benedetti, contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Presidente, il tentativo con questo emendamento era quello, come prima, di allargare un attimo e coinvolgere il più possibile, tant'è che invece di parlare di associazioni nazionali riconosciute cerchiamo di allargarlo a tutte le altre associazioni. Questo è l'unico motivo dell'emendamento. Per la verità non comprendo perché bisogna sempre tentare di restringere la possibilità di rappresentanza dei lavoratori.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
LUCIANO AGOSTINI, . Presidente, emendamento 7.1 Catanoso, contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere contrario, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Presidente, emendamento 8.1 Pastorino, contrario; 8.10 Catania, favorevole; 8.2 Placido, contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ANTONIO PLACIDO. Presidente, si chiede semplicemente che, prima di emanare il decreto, siano sentite le associazioni di categoria, non ci pare che sia nemmeno in contrasto con lo spirito di tanti degli altri articoli approvati.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Presidente, sull'emendamento 9.2 Placido, parere favorevole. Sull'emendamento 9.1 Pastorino, parere favorevole con riformulazione, nel senso di togliere le parole dopo le seguenti: “meteomarine favorevoli”; le parole successive, fino alla fine dell'emendamento, vengono espunte. Emendamento 9.11 Zaccagnini, parere favorevole. Emendamento 9.3 Oliverio, parere favorevole.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.2 Placido. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
LUCA PASTORINO. Presidente, se ho capito bene, la riformulazione consiste nel togliere le parole successive alla parola “favorevoli”, quindi esattamente il punto che noi volevamo specificare meglio nella lettera se leggo bene. Quindi, è esattamente com'era prima, la riformulazione sostanzialmente ribadisce quello che è scritto nel testo della legge, non so se ho letto male.
PRESIDENTE. Chiediamo all'onorevole Agostini se può ripetere la riformulazione.
LUCIANO AGOSTINI, . Presidente, la riformulazione è esattamente come diceva il collega Pastorino, nel senso che vengono tolte le parole successive a “meteomarine favorevoli”, quindi le seguenti: “nei giorni festivi potranno essere impiegati esclusivamente gli attrezzi di cui all'articolo 138 del Regolamento (…)”, eccetera.
PRESIDENTE. Scusi, quindi l'esclusione inizia dalle parole “nei giorni festivi”, da quel punto fino alla fine. È chiaro, deputato Pastorino?
LUCA PASTORINO. Presidente, allora avevo capito bene, era molto chiaro anche prima. Segnalo che non è una riformulazione, sostanzialmente mi si dice di togliere la parte che abbiamo aggiunto a questo emendamento e di lasciare quella che è nel testo. Quindi, mi sembra un parere contrario, perché si cercava di mettere un minimo di regolamentazione a questo mare che viene comunque poco tutelato, perché in questo provvedimento si parla tanto di cose, anche opportune, a favore della pesca professionale, ma poco di tutela del mare. Con questo emendamento, relativo appunto alla pescaturismo, provavamo a mettere un minimo di confine alle attrezzature da utilizzare il sabato e la domenica per tutto il periodo dell'anno. Prendo atto del parere, che è contrario, non è una riformulazione, quindi chiedo che venga posto in votazione per quello che è.
PRESIDENTE. Allora, non accettando la riformulazione, il parere è contrario. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Sull'articolo aggiuntivo 10.01 Benedetti, il parere è contrario; sull'articolo aggiuntivo 10.02 Benedetti, il parere è contrario
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Articolo aggiuntivo 10.01 Benedetti, contrario e articolo aggiuntivo 10.02 Benedetti, contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, so bene che è difficile trovare i soldi per il settore, tuttavia ho voluto provarci comunque, sul fatto di proporre un'esenzione sia dalla tassa sulle concessioni governative per la licenza di pesca sia per quella dell'esclusione degli apparecchi televisivi. Questo, perché il comparto si trova in difficoltà e si trova in difficoltà anche per una burocratizzazione o, comunque, per oneri che potrebbero essere evitati. Il senso di questi due emendamenti è questo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Emendamento 11.1 Squeri, contrario. Emendamento 11.2 Oliverio, favorevole. Emendamento 11.3 Oliverio, favorevole.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Emendamento 11.1 Squeri, contrario. Emendamento 11.2 Oliverio, favorevole. Emendamento 11.3 Oliverio, favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Emendamento 12.10 Benedetti, contrario; emendamento 12.5 Placido, contrario; emendamento 12.4 Placido, contrario; identici emendamenti 12.1 Pastorino e 12.2 Pagano, contrario; emendamento 12.3 Placido, contrario; emendamento 12.100, favorevole.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ANTONIO PLACIDO. Grazie, Presidente, in questo e nei successivi emendamenti saltano in maniera sistematica tutti i riferimenti al coinvolgimento tanto delle organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti di categoria quanto delle associazioni nazionali di pesca sportiva e ricreativa: non se ne comprende il perché; spieghi il Governo perché ritiene inaccoglibili emendamenti di questo tenore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . 13.1 e 13.2 contrario, 13.3 contrario, 13.4 contrario, 13.7 contrario, 13.5 contrario, 13.6 contrario, 13.8 favorevole.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti identici 13.1 Pagano le 13.2 Pastorino, su cui il parere è contrario.
LUCA PASTORINO. Grazie Presidente, questa è la parte - lo dico ai colleghi dell'Aula - che riguarda il riordino della pesca sportiva ed è prevista una delega al Governo per il riordino di quella che è appunto la pesca di quelli che vanno ogni tanto, quando te lo lascia fare la moglie, come dico sempre, e quando magari il tempo lo consente. Diciamo che è una pesca che in tante parti d'Italia ha radicamenti forti nella storia della marineria, nella cultura dei luoghi, dei diversi luoghi; molto popolari sono le strumentazioni antiche della Liguria della Toscana, ma anche di altre regioni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
LUCA PASTORINO. Velocemente, signora Presidente. Questo in subordine al soppressivo dalla lettera . La lettera riguarda la delega al Governo ad adeguare le disposizioni di cui agli articoli 138 e 140 del regolamento di cui al decreto del Presidente Repubblica del 1968 alla normativa europea in materia di attrezzi e limiti. Anche qui c'è stata grande discussione sempre sui territori, perché da diverse parti, anche con argomentazioni non supportate da scientificità, la tendenza prima di arrivare in Commissione - il sottosegretario lo sa bene - era quella di eliminare delle strumentazioni molto note e molto antiche nella tradizione dei nostri mari, quali quelle dei palamiti e delle nasse, eccetera. Il testo è stato cambiato - l'emendamento soppressivo di questo tipo di attrezzatura non è stato presentato da parte del collega Oliverio -, però si dà la delega al Governo di adeguare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
LUCA PASTORINO. Grazie, Presidente. Visto che questo è l'ultimo emendamento della serie, prima di tacermi chiedevo al sottosegretario se, magari, potesse darmi, visto che finora mi ha detto che non aveva intenzione di cambiare il parere, comunque la formula: “verificare la corrispondenza tra le disposizioni degli articoli 138 e 140 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 1968, n. 1639, con quelle dell'articolo 17 del Regolamento (CE) n. 1967/2006 e dei limiti espressamente menzionati in materia di strumentazione utilizzabile per l'esercizio della pesca sportiva”, poteva essere comunque una formula, che comprendeva il testo licenziato dalla Commissione e quello che voglio dire io.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, sottosegretario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Grazie Presidente, solo per non fare rimanere inascoltati tutti gli appelli fatti dal collega Pastorino. L'obiettivo del Governo è portare un riordino a tutto il settore della pesca sportiva. Quindi non vogliamo penalizzare il settore della pesca sportiva, vogliamo porre un'attenzione particolare, la vorremmo mettere in una cornice più adeguata, quindi in un testo e in un decreto legislativo, che penso che risponderà a tutti gli obiettivi che lei ha citato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Catanoso. Ne ha facoltà.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Presidente, l'intervento del sottosegretario mi obbliga a intervenire e ricordare che, per mettere il settore in trasparenza, il settore della pesca sportiva, che è un'attività amatoriale, che fanno i ragazzini e i bambini, anche se io non la pratico, mi lascia un attimo perplesso l'idea di dovere fare degli elenchi dove scrivere tutti coloro i quali vogliono andare la domenica mattina a pescare, bambini o anziani che siano. Quest'idea della lista di proscrizione pronta per la pesca sportiva mi pare un po' eccessiva. Basterebbe limitare alcuni strumenti e mettere nella condizione, chi vuol fare pesca sportiva, di poterlo fare secondo determinati strumenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Francesco Cafarelli, già deputato della Camera dei deputati dalla IX alla XI legislatura. La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari l'espressione della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
PINO PISICCHIO. Signora Presidente, non per un gesto di galateo della memoria, ma solo perché credo sia giusto rammentare l'esperienza di colleghi deputati, che peraltro si è avuta la fortuna di conoscere e che adesso non sono più tra i vivi.
PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Pisicchio, per queste parole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un intervento di fine seduta il deputato Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Anch'io mi associo nell'esprimere il cordoglio, così come lei ha fatto in maniera opportuna ed esemplare, nei confronti di Franco Cafarelli, che era un deputato democristiano di Foggia, persona moderata e che si contraddistingueva anche all'epoca, mentre io ero nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana, nonostante le scorribande furiose delle correnti della Democrazia Cristiana. Franco era veramente un moderato.
PRESIDENTE. Mi associo personalmente alle sue preoccupazioni, perché veramente è una condizione unica.
FEDERICO D'INCA'. Grazie, Presidente. Voglio portare all'attenzione del Parlamento la situazione dei nostri giovani connazionali che sono ancora rinchiusi in carcere in Germania. Io ho già avuto la fortuna di avere la sua presenza durante il mio ultimo intervento di fine seduta in cui riportavo questa situazione.
PRESIDENTE. Sì, giusto per tranquillizzarla. Io ho ricevuto una lettera da parte della famiglia di uno di questi ragazzi che sono trattenuti in Germania, che trasmetterò al Ministro, per sue valutazioni. Chiaramente la situazione - lo capisco - è molto delicata, ma io mi farò tramite, appunto trasmettendo questa lettera al Ministro in modo che possa prenderne atto e conseguentemente prendere una decisione in merito a quanto la famiglia chiede.
PATRIZIA TERZONI. Grazie, signora Presidente. Io sono qui a chiedere, tramite lei, alla Presidenza del Consiglio dei ministri di rendere una comunicazione qui in Aula sul terremoto di un anno fa nella nostra regione - anche lei viene dalla regione Marche - e nelle regioni Lazio, Umbria e Abruzzo. Infatti da un anno vogliamo avere informazioni e vogliamo aprire di nuovo il dibattito qui in Aula, perché ancora le cose non sono a posto.
PRESIDENTE. La ringrazio, deputata Terzoni, trasmetteremo al Governo la sua richiesta.
EMANUELE PRATAVIERA. Grazie, Presidente. Le perquisizioni e l'arresto di 14 funzionari catalani, accusati dal Governo di Madrid di essere gli organizzatori del referendum secessionista del prossimo 1° ottobre in Catalogna, non possono e non devono passare inosservati nemmeno in Italia.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.