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Martedì 11 Aprile 2017 ore 14:00
AULA, Seduta 778 - Decreto sul contrasto dell'immigrazione illegale, oggi il voto di fiducia
Resoconto stenografico
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La Camera, con 330 voti a favore e 161 contrari, ha votato la questione di fiducia, posta dal Governo, sull'approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato) (C. 4394) nel testo delle Commissioni identico a quello approvato dal Senato. A seguire sono stato trattati gli ordini del giorno relativi.
XVII LEGISLATURA
778^ SEDUTA PUBBLICA
Martedì 11 aprile 2017 - Ore 14
Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 2705 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato). (C. 4394)
Relatori: NACCARATO, per la I Commissione; GIUSEPPE GUERINI, per la II Commissione.
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Preavviso di Votazioni Elettroniche
- Disegno di legge: S. 2705 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato) (A.C. 4394) (Seguito della discussione)
- S. 2705 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato). (C. 4394)
- Ripresa esame - A.C. 4394
- Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – Articolo unico – A.C. 4394
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputata LOCATELLI Pia Elda (MISTO)
- Deputato PALESE Rocco (MISTO)
- Deputato GIGLI Gian Luigi (DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato RAMPELLI Fabio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Deputato PARISI Massimo (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE)
- Deputato BUTTIGLIONE Rocco (MISTO)
- Deputato MAZZIOTTI DI CELSO Andrea (CIVICI E INNOVATORI)
- Deputato MARCON Giulio (SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE)
- Deputata SALTAMARTINI Barbara (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputata SCOPELLITI Rosanna (ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD)
- Deputato FOSSATI Filippo (ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA)
- Deputata GELMINI Mariastella (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata LOREFICE Marialucia (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputata GIULIANI Fabrizia (PARTITO DEMOCRATICO)
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 4394
- S. 2705 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato). (C. 4394)
- La seduta, sospesa alle 15,50, è ripresa alle 16.
- Disegno di legge: S. 2705 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato) (A.C. 4394) (Seguito della discussione)
- S. 2705 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato). (C. 4394)
- Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 4394
- Esame ordini del giorno - A.C. 4394
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4394
- Esame ordini del giorno - A.C. 4394
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4394
- Esame ordini del giorno - A.C. 4394
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4394
- S. 2705 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale (Approvato dal Senato). (C. 4394)
- Interventi di fine seduta
- Ordine del giorno della seduta di domani
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RAFFAELLO VIGNALI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Artini, Bernardo, Cicchitto, Damiano, De Menech, Ferrara, Fico, Giorgis, Lorenzo Guerini, Meta, Nicoletti, Scanu, Schullian, Sottanelli, Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 4394: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, Presidente. Noi socialisti voteremo la fiducia al Governo, come abbiamo sempre fatto con lealtà dall'inizio di questa legislatura, ma lo faremo a malincuore. Più volte abbiamo sollevato critiche sul ricorso allo strumento della fiducia, spesso su provvedimenti, come questo, che avrebbero meritato un dibattito più ampio e partecipato. Questa volta, poi, il nostro malcontento si riferisce anche al merito del provvedimento, che, se, da un lato, contiene punti apprezzabili, come l'inserimento dei migranti nei lavori socialmente utili e l'aumento del personale destinato al potenziamento delle commissioni territoriali, dall'altro, rischia di contraddire i principi di garantismo e di difesa dei diritti umani che noi socialisti abbiamo sempre sostenuto con forza. In particolare, attraverso la procedura unica per le espulsioni, l'abolizione del secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto d'asilo, l'abolizione del contraddittorio, limitato da una procedura semplificata, il rito camerale, priva del dibattimento, di fatto si configura per i migranti una giustizia minore, molto simile ad una sorta di diritto etnico.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
PIA ELDA LOCATELLI. Ho finito. Nonostante queste forti criticità, voteremo la fiducia al Governo, ma questa volta il nostro “sì” è molto molto sofferto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Noi, invece, senza sofferenza, voteremo no e contro questo decreto, perché spiace per l'ennesimo ricorso alla fiducia, che mortifica il ruolo del Parlamento, impedendo quel confronto costruttivo su una tematica così delicata che noi, invece, avremmo auspicato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli, che, però, non vedo in Aula; si intende che vi abbia rinunziato.
GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. L'Italia è un Paese di emigrazione, tradizionalmente, lo è stato per tanto tempo, ma sembra che, nonostante ormai il tema dell'immigrazione ci coinvolga da qualche lustro, non abbiamo ancora imparato a confrontarci con esso. Lo dico anche per esperienza personale, seppure…
PRESIDENTE. Onorevole Gigli, le posso chiedere una cortesia? Se può spostarsi e cambiare microfono, perché quello ha dei problemi. Scusi.
GIAN LUIGI GIGLI. Devo riprendere dall'inizio o no? Dica lei.
PRESIDENTE. Faccia lei, onorevole Gigli.
GIAN LUIGI GIGLI. Dicevo che dovremmo imparare a confrontarci, ormai, visto che abbiamo l'esperienza di qualche lustro con i fenomeni non solo storici dell'emigrazione italiana, ma anche più recenti dell'immigrazione. E dicevo che anch'io, personalmente, da emigrante di lusso per ragioni di ricerca scientifica, mi son trovato a imbattermi con le restrizioni, da un lato, ma anche con i privilegi, dall'altro, che un Paese di antica storia di emigrazione, come il Canada, ha saputo riconoscere alle persone che hanno bussato alle sue porte.
PRESIDENTE. Colleghi, l'onorevole Rampelli è arrivato proprio mentre davo la parola all'onorevole Gigli, quindi se non ci sono obiezioni recuperiamo il suo intervento. Prego, onorevole Rampelli.
FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente, grazie anche ai colleghi per questa eccezione. Siamo, per l'ennesima volta, a discutere di immigrazione - lo dico al rappresentante del Governo - anche con un certo rammarico, perché evidentemente non è chiara l'emergenza.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
FABIO RAMPELLI. E lo state facendo anche - e vado a concludere, sto a 9 minuti precisi, la ringrazio, Presidente - senza difendervi dalle imposizioni dell'Europa. È incredibile, lo ripeto, è incredibile come noi, in una materia così perfettamente in linea con l'attualità, siamo costretti, voi siete stati costretti a varare ben cinque provvedimenti “svuota carceri” nella consapevolezza che le carceri sono, sì, piene come ci dice l'Europa quando ci minaccia la procedura di infrazione, ma sono piene al 50 per cento di cittadini stranieri che commettono reati molto semplicemente perché non hanno di che sostentarsi, qui, in Italia.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
FABIO RAMPELLI. Le ragioni, queste e molte altre, che ci inducono a votare contro, sono note al mondo intero; siete, caro Ministro, caro rappresentante del Governo, degli irresponsabili.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parisi. Ne ha facoltà.
MASSIMO PARISI. Signor Presidente, membri del Governo, colleghi, siamo chiamati a votare una questione di fiducia posta dal Governo su questo decreto, l'ottava, da quando è in carica l'Esecutivo Gentiloni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà per due minuti.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signor Presidente. I deputati dell'UDC voteranno la fiducia al Governo. Lo faranno per motivi di carattere generale in quanto noi abbiamo sostenuto la continuazione di questo Governo quando altri ne hanno messo in dubbio l'opportunità e in modo da poter dare risposte adeguate ad un'Europa che è in fase di profonda trasformazione, in cui si è aperto un dialogo sulle riforme e in cui la voce dell'Italia deve essere presente con autorevolezza. Ma voteremo anche a favore a causa di questo provvedimento. Infatti, non ci nascondiamo le imperfezioni e le inadeguatezze di questo provvedimento; tuttavia, esso ha il merito di affrontare finalmente un problema di grande rilievo. La ragione principale per la quale noi non riusciamo a chiudere un accordo europeo serio e funzionante sul tema della redistribuzione è che ci accusano, in primo luogo, di non identificare gli immigrati clandestini che arrivano da noi, ma su questo devo dire, in gran parte per opera del Ministro Alfano e poi per opera del Ministro Minniti, che ci siamo messi ragionevolmente in regola. Ma la seconda ragione è che quando noi procediamo alle identificazioni esiste uno iato nei procedimenti per l'acquisizione del diritto di asilo, che è quello che cade tra la pronuncia delle commissioni e il giudizio di appello. In questo iato moltissimi immigrati clandestini scompaiono. I richiedenti asilo, che diventano allora, in quel momento, immigrati clandestini, scompaiono.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, il gruppo di Civici e Innovatori voterà la fiducia al Governo. Premetto subito che non siamo contenti di votare la fiducia oggi, perché questo provvedimento si poteva esaminare probabilmente con il percorso normale. In relazione a dei decreti precedentemente approvati, noi avevamo criticato il fatto che fossero stati esaminati su base sostanzialmente monocamerale, nel senso che ognuno dei decreti era stato esaminato da una Camera sola. Si era detto che si sarebbe cambiato il sistema, si era detto che i “decreti sicurezza e immigrazione” sarebbero stati esaminati rapidamente da ciascuna Camera per consentire a tutti, maggioranza e opposizione, di presentare emendamenti. Alla Camera abbiamo svolto il lavoro sul “decreto sicurezza” con grande velocità e con la presidente Ferranti ci siamo impegnati ad attivarci perché avvenisse la stessa cosa in relazione al “decreto immigrazione”. Questo non è avvenuto e il Senato si è preso sostanzialmente il doppio del tempo sia per fissare gli emendamenti sia per esaminare e votare gli emendamenti e il risultato è stato che noi non abbiamo avuto il tempo per esaminarlo. Come avevo già detto, ci siamo voluti tenere il bicameralismo ma almeno facciamolo funzionare perché io, come presidente di Commissione, sinceramente mi sono vergognato di dover dire ai rappresentanti delle Commissioni che non avremmo mantenuto un impegno. Quindi, spero e faccio appello ai Presidenti delle Camere perché questo non si ripeta, perché credo che trasformare in monocamerale il procedimento di conversione dei decreti non faccia onore al nostro Parlamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marcon. Ne ha facoltà.
GIULIO MARCON. Signor Presidente, signor sottosegretario, colleghi e colleghe, il gruppo di Sinistra Italiana-Possibile non voterà la fiducia al Governo. Siamo ormai all'ottantatreesimo voto di fiducia e all'ennesimo decreto-legge. Un Governo che fa un decreto così orribile non merita la nostra fiducia. È un decreto che non aveva e non ha i presupposti dell'urgenza ed è disomogeneo, come d'altronde molti dei decreti che sono stati messi in discussione in Parlamento. È un decreto con gravi profili di costituzionalità, che crea un diritto di serie B, un diritto su basi etniche, solo per i richiedenti asilo. Con il decreto sulla sicurezza urbana, che abbiamo già votato qui alla Camera, avete messo i presupposti della pulizia etnica dei centri storici da senza fissa dimora e dai poveri, con questo decreto avete creato la categoria del diritto etnico per chi scappa dalle guerre. È un decreto che ha un titolo truffaldino: dice che serve ad accelerare i procedimenti in materia di protezione internazionale. No, questo decreto serve a limitare, a rendere più difficili i procedimenti, a rendere un calvario la strada di chi cerca legittimamente di avere la protezione internazionale. Allora, i due decreti “Minniti” vanno letti insieme, perché rispondono ad una filosofia ben conosciuta, quella della criminalizzazione della povertà e della marginalità sociale, del sospetto e della limitazione dell'accoglienza, della riduzione del diritto di asilo. È la cosiddetta soluzione della via penale ai problemi sociali: tossicodipendenza, guerre, migrazioni. La strada scelta in questi anni, in questi decenni, dalla “Bossi-Fini” alla “Fini-Giovanardi”, è stata quella della criminalizzazione, dell'approccio securitario, del controllo poliziesco. Con il decreto “sicurezza” volete la punizione dei poveri, e con quello sull'immigrazione un diritto di serie B per chi scappa dalle zone di guerra. Tra l'altro, vorrei ricordare che le politiche securitarie sono state e sono fallimentari: il reato di clandestinità, i centri di detenzione, i muri, i blocchi navali non hanno risolto i problemi, hanno solamente cercato di usare le migrazioni come merce elettorale per dare qualche segnale più o meno rassicurante all'opinione pubblica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.
BARBARA SALTAMARTINI. Presidente, lo dico subito: il gruppo della Lega voterà “no” a questa fiducia, voterà “no” per motivi diametralmente opposti a quelli che ho sentito argomentare ora dal collega Marcon, ovviamente. Voteremo “no” alla ottantreesima fiducia, questione di fiducia posta dal Governo Gentiloni, in continuità con quanto fatto dal 2013 ad oggi: una continuità che sta nei fatti, nelle prassi e anche nelle scelte politiche.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scopelliti. Ne ha facoltà.
ROSANNA SCOPELLITI. Grazie, Presidente. Il provvedimento su cui è stata posta la fiducia è un provvedimento fondamentale per le esigenze del nostro Paese, ed è proprio quello di velocizzare l'iter delle domande concernenti la protezione internazionale e rendere certe ed effettive le espulsioni dei migranti che non hanno diritto a risiedere nel nostro territorio. Così, pur condividendo le misure che il decreto-legge apporta nell'ordinamento del nostro Paese, noi continuiamo a chiedere all'Europa una maggiore solidarietà nel campo dell'accoglienza e delle richieste di protezione internazionale. Il fenomeno migratorio ha assunto negli ultimi anni una preponderanza fondamentale negli equilibri politici di diversi Stati che compongono l'Unione europea. È una situazione, quella delle migrazioni, che ha creato problemi e contrasti alla convivenza civile e pacifica del nostro continente e alla stabilità politica di molti Paesi aderenti all'Unione Europea, con la nascita e l'affermazione anche di movimenti estremi, populisti e xenofobi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fossati. Ne ha facoltà.
FILIPPO FOSSATI. Grazie, Presidente. Noi affrontiamo oggi, in sede di votazione di fiducia, la questione delle questioni: l'ondata migratoria strutturale dei prossimi decenni, decine di milioni di persone in fuga dai conflitti, dagli effetti drammatici del cambiamento del clima, dalle insopportabili diseguaglianze.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gelmini. Ne ha facoltà.
MARIASTELLA GELMINI. Grazie, Presidente. Il gruppo di Forza Italia non voterà la fiducia al Governo Gentiloni e non la voterà perché è convintamente all'opposizione di un Governo che non si sta dimostrando capace di quella discontinuità di cui il Paese ha bisogno. Al Governo Gentiloni, infatti, avevamo chiesto un deciso cambio di passo, in particolare su due temi estremamente importanti e drammatici: il tema della sicurezza e il tema dell'immigrazione. Diamo atto al Ministro Minniti di aver, perlomeno, cambiato i toni, di aver cambiato linguaggio su queste tematiche, ma il cambiamento si arresta all'aspetto verbale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lorefice. Ne ha facoltà.
MARIALUCIA LOREFICE. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Colleghi, onorevole Marchi… grazie, molto gentile…
MARIALUCIA LOREFICE. Quando si parla di immigrazione, la verità è una sola: il nostro Paese non riesce a fronteggiare questo fenomeno e se ogni occasione è buona per sottolineare che non siamo più di fronte ad un'emergenza, continuiamo ad affrontarlo, invece, come se lo fosse. Abbiamo avuto a che fare con le migrazioni dall'est Europa, negli anni Novanta, e con l'emergenza Nord Africa dal 2011 in poi, eppure siamo impreparati, non riusciamo a trovare soluzioni e non riusciamo a farci ascoltare da quell'Europa che è solidale solo a parole. Siamo soli, ammettiamolo, e come noi quei Paesi che si affacciano su quel mare che è fonte di speranza per moltissimi e per molti è la fine di quella stessa speranza, perché è lì che hanno incontrato la morte.
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Lorefice. Colleghi, però, bisogna abbassare la voce, anche perché siamo in pochi. Tutti avete parlato in maniera legittima; lasciamo che lo facciano anche gli altri. Prego.
MARIALUCIA LOREFICE. …e chi, invece, è da considerarsi migrante economico, dicitura che peraltro non ha alcuna definizione giuridica. Il sistema ad oggi non è normato. Eppure, il “decreto Minniti” lo legittima e lo fa sulla base del decreto-legge n. 451 del 1995, noto anche come “legge Puglia”, che consta di soli due articoli. Una legge emergenziale che tradisce, dunque, il vero costante approccio del Governo e con esso legittima anche il trattenimento quale strumento coercitivo per l'identificazione dei migranti. Si legittima una cosa senza spiegare bene cosa sia, senza dare chiare indicazioni circa il suo funzionamento. Viene persino potenziato, creando nuovi centri sul territorio nazionale. Se solo si avesse una chiara idea di ciò che accade sui territori ci si accorgerebbe che una misura del genere è assolutamente fallimentare e, senza andare troppo lontani, guardiamo alcune di queste realtà, per esempio Pozzallo. Qui l' funge anche da centro di prima accoglienza per due motivi: in primo luogo, perché sono troppo pochi i posti in seconda accoglienza e, quindi, non si sa dove trasferire i migranti; in secondo luogo, perché non funzionano i ricollocamenti a causa di quell'atteggiamento di totale chiusura dei Paesi europei. Il centro è quindi sovraffollato; adulti e minori convivono in condizioni di promiscuità e questa è condizione comune a tutti gli altri . Se non funzionano i ricollocamenti questo tipo d'approccio non può funzionare e non sta già funzionando. In queste condizioni vengono a mancare le garanzie di salvaguardia dei diritti, come hanno evidenziato il garante dei diritti dei detenuti, con la relazione al Parlamento del 2017, e le sentenze CEDU. Su tutte il caso della sentenza Khlaifia contro Italia, che mette proprio in discussione e condanna l'approccio italiano al trattenimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giuliani. Ne ha facoltà.
FABRIZIA GIULIANI. Grazie, Presidente. Il tema della migrazione è il più grande e il più serio banco di prova che ha oggi la politica ad ogni livello. Questo è il punto di verità da cui dobbiamo partire, un punto di verità che tutti dovremmo condividere quando mettiamo a confronto le nostre analisi, le nostre visioni e le proposte che da queste visioni scaturiscono, quando proviamo a metterle in campo per affrontare questo fenomeno in modo adeguato. Sappiamo che non è un fenomeno dell'oggi e che le cause dei fenomeni migratori che oggi si manifestano hanno radici profonde e lontane. Ma oggi dobbiamo dire che tocca a noi, tocca alle società e a chi ha oggi la responsabilità di governarle dare risposte, risposte adeguate agli enormi problemi e ai bisogni che questi spostamenti, destinati a protrarsi per molto tempo ancora, pongono e ai bisogni del tutto inediti che ci mettono davanti. Lo facciamo, sapendo che la risposta sarà tanto più efficace e duratura quanto più condivisa a livello sovranazionale ed europeo e quanto più riusciremo a non essere soli. Non solo: sappiamo che questa risposta sarà tanto più forte quanto più sarà compresa e condivisa a livello sociale. Sono in gioco l'inclusione e l'integrazione e da questo processo nessuno può e nessuno deve sentirsi escluso. Tuttavia - e io credo che sia questo il punto, noi crediamo che sia questo il punto - perché inclusione e integrazione non siano il sogno di pochi ma un'esigenza condivisa di molti serve una strategia politica articolata, che abbandoni una volta per tutte la visione miope e soprattutto inconcludente dell'emergenza e dell'improvvisazione, che abbandoni visioni ideologiche esauste, figlie di un tempo che ormai si è concluso.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
DOMENICO MANZIONE,. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno n. 9/4394/1 Marti purché il dispositivo sia riformulato nel modo seguente: “valutare l'opportunità di forme di partecipazione e di coinvolgimento dei richiedenti asilo nelle attività all'interno dei centri di accoglienza”. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4394/2 Palese purché il dispositivo sia riformulato nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di continuare l'attività di monitoraggio in modo costante sull'effettiva capienza e condizioni di vita dei centri di accoglienza per i rimpatri, individuando, se del caso, misure e interventi volti a garantire condizioni idonee”. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4394/4 Nesi.
PRESIDENTE. Come dice?
DOMENICO MANZIONE,. Immutato il secondo capoverso.
PRESIDENTE. Suggerirei di leggere proprio le righe riformulate e non la parte che già conosciamo. Proseguiamo.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/7 Rizzetto.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/8 Ciracì.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/9 Bruno Bossio.
DOMENICO MANZIONE,. Credo che ci siano delle dichiarazioni da parte del presentatore, Presidente.
PRESIDENTE. Lei deve esprimere il parere così come è. Poi…
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/10 Sannicandro.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/11 Quaranta.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/12 Fossati.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/13 Agostini.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/14 D'Attorre.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/15 Leva.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/16 Rostan.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/17 Nicchi.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/18 Folino.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/19 Ricciatti.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/20 Santerini.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/21 Riccardo Gallo.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/22 Massimiliano Bernini.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/23 Daniele Farina.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/24 Costantino.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/25 Palazzotto.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/26 Maestri.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/27 Galgano.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/28 Mazziotti Di Celso.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/29 Menorello.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/30 Mucci.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/31 Marzano.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/32 Giuseppe Guerini.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/33 Allasia.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/34 Borghesi.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/35 Molteni.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/36 Attaguile.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/37 Busin.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/38 Giancarlo Giorgetti.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/39 Pagano.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/40 Bossi.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/41 Caparini.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/42 Picchi.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/43 Gianluca Pini.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/44 Invernizzi.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/45 Fedriga.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/46 Saltamartini.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/47 Rondini.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/48 Grimoldi.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/49 Simonetti.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/51 Castiello.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/52 Beni.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole come raccomandazione, con stralcio del primo punto.
PRESIDENTE. Quindi, raccomandazione se riformulato in questo senso.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/54 Carrescia.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/55 Rubinato.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole, con riformulazione. Alla terza riga, sottrarre dopo le parole “documento di identità specifico e transitorio”, la parola è “in attesa” anziché “in pendenza” della procedura di riconoscimento, e sopprimere dalla parola “così” in poi il resto del periodo.
PRESIDENTE. Quindi, con questa riformulazione il parere è favorevole.
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Mi scusi: abbiamo prima l'ordine del giorno n. 9/4394/56 Ravetto.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/58 Binetti, cosa mi diceva? Raccomandazione?
DOMENICO MANZIONE,. Accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/59 Rampelli.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/60 Totaro.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/61 La Russa.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/62 Mattiello.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole, con riformulazione. Sopprimere le parole: “sanare la posizione di queste persone” e sopprimere: “di lungo periodo, verificato che nel frattempo le attività volte al sostegno dell'accoglienza”.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/63 Occhiuto.
DOMENICO MANZIONE,. Favorevole con riformulazione: “a valutare che (…)” l'.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/64 Cristian Iannuzzi.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/65 Gregorio Fontana.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/66 Bergamini.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4394/67 Vito.
DOMENICO MANZIONE,. Contrario, Presidente.
PRESIDENTE. Nel frattempo vi sollecito a prendere le tessere con una certa rapidità.
VINCENZA BRUNO BOSSIO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Se interviene per ritirarlo le do la parola, altrimenti gliela do dopo.
VINCENZA BRUNO BOSSIO. Presidente, intervengo per ritirarlo, però vorrei intervenire.
PRESIDENTE. Prego.
VINCENZA BRUNO BOSSIO. Presidente, approfitto di questa occasione per ribadire che ho votato la fiducia al Governo. Avevo presentato 16 emendamenti. Ritiro l'ordine del giorno, ma questo decreto-legge doveva essere corretto su due punti fondamentali. Non solo non abbiamo più il secondo grado di giudizio, ma sparisce sostanzialmente il contraddittorio, e non è obbligatoria la fissazione dell'udienza per la convocazione delle parti come regola generale del procedimento.
PRESIDENTE. Quindi, è ritirato.
DOMENICO MANZIONE,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Deve cambiare qualche parere, presumo. Ne ha facoltà.
DOMENICO MANZIONE,. Grazie, Presidente. Solo per due precisazioni, con cambiamento di parere, nei confronti dell'ordine del giorno n. 9/4394/20 Santerini, del quale si propone una riformulazione.
PRESIDENTE. Onorevole Santerini, va bene? Va bene.
DOMENICO MANZIONE,. La stessa per quanto riguarda l'ordine del giorno Iannuzzi n. 9/4394/53, con riferimento al quale si dà parere favorevole con la soppressione delle parole: “realizzare con urgenza”.
PRESIDENTE. Prendo atto che anche per l'onorevole Iannuzzi va bene.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, per informarla che durante le votazioni degli ordini del giorno si è tenuta, seppure in modo informale, una riunione dei presidenti di gruppo in Commissione giustizia sulla legittima difesa. La inviterei chiedere, seppur riunione informale, ai presidenti di gruppo della Commissione e al Governo di non convocare queste riunioni durante i lavori d'Aula, perché i deputati non possono parteciparvi. Oltretutto su un tema così delicato, per il quale le sottolineo, e colgo l'occasione, che il Governo ha chiesto il rinvio della discussione in Aula, e le chiedo di segnalare la cosa al Presidente!
PRESIDENTE. Sì, però questo non c'entra nulla. Adesso ho capito il suo richiamo, onorevole Fedriga.
MASSIMILIANO FEDRIGA. No, perché è una proposta di legge in quota opposizione, e non possiamo accettarlo! Quindi la Presidenza lo sappia, grazie.
PRESIDENTE. Benissimo. Onorevole Fedriga, ho capito perfettamente, e le rispondo… Onorevole Fedriga, mi ascolti. È una riunione… Allora, onorevole Fedriga, però se lei mi fa una domanda… Onorevole Fedriga! Se io le rispondo, magari…
LAURA RAVETTO. Sottosegretario Manzione, le 250 unità che intendete assumere hanno senso semplicemente se vengono a far parte dei collegi giudicanti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DEBORAH BERGAMINI. Grazie Presidente, dunque francamente non si capisce il parere contrario a questo ordine del giorno, a meno che la ragione non sia - lo chiedo per suo tramite al sottosegretario Manzione - che viene presentato dall'opposizione.
PRESIDENTE. Il Governo non interviene, quindi passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tinagli. Ne ha facoltà per due minuti.
IRENE TINAGLI. Grazie, signor Presidente.
PRESIDENTE. Colleghi, per favore abbassate il tono della voce e chi deve uscire lo faccia in silenzio, grazie.
IRENE TINAGLI. Onorevoli colleghi, vorrei rivolgere un pensiero a una grande donna che è scomparsa domenica sera: una perdita non solo per la Spagna ma per tutta l'Europa. Domenica sera si è spenta Carme Chacón, una donna che non solo è stata una grande politica ma una fonte di ispirazione per milioni di donne. Le sue battaglie, le sue conquiste sono e resteranno un simbolo importante per tanti politici e per tante donne. Potrei parlare a lungo delle sue conquiste e delle sue battaglie ma, avendo avuto la fortuna di conoscerla e di esserne amica, voglio solo ricordare alcuni tratti del suo carattere che descrivono il suo impegno. Noi ci siamo conosciute dopo poco che ero arrivata a Madrid e siamo diventate subito amiche e la visitavo spesso nel suo ufficio nel Paseo de la Castellana quando era Ministra della difesa. Un giorno eravamo lì che parlavamo, si è interrotta e ha ricevuto una telefonata e alla fine era molto pensierosa: mi ha spiegato che stavano organizzando un'operazione in Afghanistan e io le dissi: “Deve essere molto difficile compiere queste scelte, prendersi queste responsabilità” e lei mi disse: “No, Irene, non è questa la cosa più difficile. La cosa più difficile è quando devo tirare su il telefono e chiamare le madri per comunicare ciò che può essere successo ai loro figli”. Carme Chacón era madre non solo del suo adorato Michele, ma era madre nel modo di fare politica perché, come una madre, si prendeva cura delle persone, si prendeva cura di quanto accadeva e credeva nella politica come strumento per rendere il mondo migliore, ed è stata proprio anche lei che mi ha sempre stimolato e incoraggiato a candidarmi. Una donna coraggiosa che noi tutti ricorderemo per le sue imprese, per il suo sorriso, per la sua straordinaria umanità. Ciao, Carme .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fico. Ne ha facoltà.
ROBERTO FICO. Presidente, vorrei sollecitare l'interrogazione a risposta scritta n. 4-15307 del 20 gennaio 2017 presentata da Luigi Di Maio, Angelo Tofalo e da me al Ministero dell'interno sul comune di Acerra, tenuto conto anche dei recenti sviluppi del caso giudiziario perché si indaga per voto di scambio nelle elezioni comunali del 2012. Poiché proprio negli ultimi giorni, recentemente ci sono state condanne in primo grado di un ex consigliere comunale accusato e quindi condannato a dieci mesi di reclusione proprio per voto di scambio, chiediamo al Ministero dell'Interno di prendere immediatamente posizione e di rispondere all'interrogazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Culotta. Ne ha facoltà per due minuti.
MAGDA CULOTTA. Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per sollecitare la risposta ad una mia interrogazione a risposta orale n. 3-02798 del 21 febbraio 2017 relativa alla chiusura del punto nascita di Petralia Sottana che ormai risulta essere chiuso da 467 giorni e nonostante la nuova rete ospedaliera della regione siciliana salvaguardi diversi reparti di quella struttura i cittadini madoniti stanno attendendo una risposta anche perché il Governo nazionale, da un lato, eroga finanziamenti su quei territori nell'ambito della strategia nazionale per le aree interne e, dall'altro, però non decide su una richiesta così importante di mantenimento del punto nascita nell'unico ospedale di quell'area interna.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.