Contenuto
Martedì 30 Novembre 2010 ore 10:00
Seduta di assemblea numero 404 della XVI legislatura
Resoconto stenografico
Download video della Seduta
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte.
LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Seduta di assemblea numero 404 della XVI legislatura del 30/11/2010
Download video della Seduta
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte.
LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Download video della Seduta
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte.
LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
- Lettura Verbale
- Missioni
- Disegno di legge: Norme in materia di organizzazione delle università - (A.C. 3687-A) ed abbinate (A.C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408) (Seguito della discussione ed approvazione)
- Preavviso di votazioni elettroniche.
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta, sospesa alle 10,15, è ripresa alle 10,45
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Ripresa esame - A.C. 3687-A
- Comunicazione - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 3687-A
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- GIACHETTI Roberto (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- LENZI Donata (PD)
- ORLANDO Leoluca (IdV)
- Relatore per la maggioranza FRASSINETTI Paola
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Presidente della VII Commissione APREA Valentina
- presidente LUPI Maurizio
- Presidente della VII Commissione APREA Valentina
- GIACHETTI Roberto (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Ripresa esame articolo 11 - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 11 - A.C. 3687-A
- Ripresa esame articolo 12 - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 3687-A
- TOCCI Walter (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Deputato TOCCI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Deputato TOCCI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Presidente della VII Commissione APREA Valentina
- Relatore per la maggioranza FRASSINETTI Paola
- TOCCI Walter (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Deputato TOCCI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Deputato FRASSINETTI PAOLA (POPOLO DELLA LIBERTA')
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto articolo - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 12 - A.C. 3687-A
- Comunicazione - A.C. 3687-A
- Ripresa esame articolo 17 - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Comunicazione - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Comunicazione - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Sull'ordine dei lavori
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto articolo - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 17 - A.C. 3687-A
- Ripresa esame articolo 17-bis- A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto articolo - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 17-bis - A.C. 3687-A
- Esame articolo 18-Bis- A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto articolo - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 18-bis - A.C. 3687-A
- Esame articolo 19 - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 19 - A.C. 3687-A
- Esame articolo 20- A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 20 - A.C. 3687-A
- Esame articolo 21 - A.C. 3687-A
- Sul complesso degli emendamenti - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Saluto del Presidente agli studenti in aula
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 14,35
- Missioni (Alla ripresa pomeridiana)
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Ripresa esame articolo 21 - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto articolo - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 21 - A.C. 3687-A
- Esame articolo 22 - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 22 - A.C. 3687-A
- Esame articolo 23 - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 23 - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Sull'ordine dei lavori
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Ripresa esame articolo 23 - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame articolo 24- A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 24 - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Sull'ordine dei lavori
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Esame articolo 25 - A.C. 3687-A
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- CAPITANIO SANTOLINI Luisa (UdC)
- Deputato ZAZZERA PIERFELICE (ITALIA DEI VALORI)
- VANNUCCI Massimo (PD)
- BARETTA Pier Paolo (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- GALLETTI Gian Luca (UdC)
- GHIZZONI Manuela (PD)
- DUILIO Lino (PD)
- DELLA VEDOVA Benedetto (FLI)
- SANTAGATA Giulio (PD)
- CIMADORO Gabriele (IdV)
- presidente LUPI Maurizio
- Presidente della V Commissione GIORGETTI Giancarlo
- VASSALLO Salvatore (PD)
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazione di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3687-A
- Esame emendamento - A.C. 3687-A
- Votazione Articolo 25 - A.C. 3687-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3687-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 3687-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3687-A
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- TASSONE Mario (UdC)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- GIACHETTI Roberto (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- FIANO Emanuele (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- NIRENSTEIN Fiamma (PdL)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA GIUSEPPE
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- PALAGIANO Antonio (IdV)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- PALAGIANO Antonio (IdV)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- SCILIPOTI Domenico (IdV)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- GIACHETTI Roberto (PD)
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- DE PASQUALE Rosa (PD)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA GIUSEPPE
- TOCCI Walter (PD)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- TOCCI Walter (PD)
- Votazione O.d.g. - A.C. 3687-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3687-A
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- COSCIA Maria (PD)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- BACHELET Giovanni Battista (PD)
- Sottosegretario per l' istruzione, l'università e la ricerca PIZZA GIUSEPPE
- MELIS Guido (PD)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA GIUSEPPE
- Votazione O.d.g. - A.C. 3687-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3687-A
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA GIUSEPPE
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA GIUSEPPE
- Vice Presidente LUPI MAURIZIO
- MAZZARELLA Eugenio (PD)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA GIUSEPPE
- LENZI Donata (PD)
- Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca PIZZA Giuseppe
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 3687-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- La seduta, sospesa alle 17,25, è ripresa alle 19
- Ripresa discussione - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3687-A
- presidente FINI Gianfranco
- PIONATI Francesco (Misto-RAAdC)
- MELCHIORRE Daniela (Misto-LD-MAIE)
- LATTERI Ferdinando (Misto-MpA-Sud)
- CALGARO Marco (Misto-ApI)
- RUVOLO Giuseppe (Misto-Noi Sud-PID)
- DI PIETRO Antonio (IdV)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- Deputato DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)
- DELLA VEDOVA Benedetto (FLI)
- CAPITANIO SANTOLINI Luisa (UdC)
- REGUZZONI Marco Giovanni (LNP)
- FRANCESCHINI Dario (PD)
- CICCHITTO Fabrizio (PdL)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- Relatore per la maggioranza FRASSINETTI Paola
- Presidente della VII Commissione APREA Valentina
- Coordinamento formale - A.C. 3687-A
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 3687-A
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 3687-A
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3687-A
- S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) (FAS)
e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
(C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)
- Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo
- Proposte di legge (Proposta di trasferimento a Commissioni in sede legislativa)
- Ordine del giorno della seduta di domani
, legge il processo verbale del seduta del 25 novembre 2010.
. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bindi, Bongiorno, Brugger, Caparini, Casini, Cirielli, Gregorio Fontana, Galati, Jannone, Leo, Lo Monte, Melchiorre, Migliavacca, Mura, Nucara, Palumbo, Razzi, Sardelli, Stucchi, Tabacci, Vitali, Volontè e Zeller sono in missione a decorrere dalla seduta odierna. Pertanto i deputati in missione sono complessivamente settantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario; e delle abbinate proposte di legge di iniziativa dei deputati Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PdL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano.
. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, come è noto, ieri ha tragicamente dato fine ai suoi giorni il regista Monicelli. Intendo rievocarlo brevissimamente con un ricordo affettuoso in questa Aula, dove tra l'altro per motivi familiari egli ha avuto anche dei legami seri. Voglio anche ricordare che quell'Italia che lui aveva minuziosamente descritto in tanti anni - in oltre cinquant'anni di lavoro - credo che gli si sia «parata» davanti tutta quanta insieme, perché la lunghissima serie dei suoi capolavori si è realizzata miracolosamente - purtroppo per lui e forse purtroppo anche per noi - come in un'unica epopea. I personaggi e gli interpreti che egli aveva pensato sono usciti nel frattempo da quello schermo, hanno lasciato lo schermo e sono entrati tra di noi in questa società e anche in quest'Aula. C'è l'eroe dei nostri tempi, ci sono «i soliti ignoti», ci sono i cialtroni opportunisti della «grande guerra», c'è «l'armata Brancaleone», e un po' defilati ci sono quelli che vogliono «i colonnelli», e poi ci sono al Governo e fuori dal Governo gli «amici miei», i «borghesi piccoli piccoli», che da vittime diventano carnefici e preferiscono sparare sugli altri. Ci siamo tutti in quell'affresco gigantesco di Monicelli, e lui - comprensibilmente, credo - è morto affranto per aver visto da vicino con i suoi occhi nella realtà, e non sullo schermo, i suoi protagonisti e i suoi interpreti: un'Italia fosca, che lui ha consegnato e pensava di aver consegnato alla storia del cinema, e che invece è entrata nel costume, nella società nostra attuale, nella nostra cronaca quotidiana, che quindi, invece che su un libro di storia del cinema, è finita nelle cronache di tutti i giorni. Ecco, credo che questo abbia contribuito, oltre alla vecchiaia e alla malattia, ad uccidere Monicelli, e per questo io intendo rievocarlo con affetto e con la devozione di chiunque creda nella nostra cultura e nella genialità italiana. Voglio per questo rievocarlo e commemorarlo qui tra noi questa mattina .
. Grazie, onorevole Enzo Carra, anche la Presidenza - credo anche a nome di tutta l'Assemblea - si associa alle sue parole, alla volontà di commemorare - come lei ha detto - una persona che non solo ha rappresentato la storia del cinema, ma è anche entrata nella storia del nostro Paese, rappresentando quello che è il nostro Paese nei suoi grandi pregi e nei suoi difetti.
. Per consentire il decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 10,35.
. Ricordo che nella seduta del 25 novembre sono stati accantonati gli emendamenti Capitanio Santolini 11.2, Naccarato 11.200, Tocci 12.202, Leoluca Orlando 17.11, 17.505 della Commissione, Mazzarella 17.201, Vassallo 17.202, Capitanio Santolini 17.12, Mazzarella 17.203, 17-.500 della Commissione, Della Vedova 17-.200, Nicolais 17-.202, nonché la votazione degli articoli 11, 12, 17, 17-. Ricordo, inoltre, che da ultimo è stato approvato l'articolo 18. Avverto che la Commissione ha presentato l'emendamento 17.506 e la nuova formulazione dell'emendamento 21.500, nonché i subemendamenti 0.17.11.500 e 0.12.202.500 (, che sono in distribuzione. Con riferimento a tali nuove proposte emendative, la Commissione bilancio ha espresso il relativo parere, che è in distribuzione ( e in cui si precisa che le stesse proposte emendative hanno natura ordinamentale e non hanno effetti finanziari. Nello stesso parere, la Commissione bilancio, revocando il precedente parere, ha formulato una condizione riferita all'emendamento Capitanio Santolini 11.2 volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, comma quarto, della Costituzione. Al fine di recepire tale condizione, la Commissione ha presentato il subemendamento 0.11.2.500. Avverto, altresì, che prima dell'inizio della seduta, la Commissione ha ritirato l'articolo aggiuntivo 24.0500 ed è stato ritirato dal presentatore l'emendamento Vignali 25.209. Avverto, infine, che è in distribuzione la versione corretta dell'emendamento Ghizzoni 20.201.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo riguardo lo da lei letto. Nella confusione non ho capito bene, ho capito soltanto che è stato presentato un emendamento da parte della Commissione e che questo emendamento è andato al vaglio della Commissione bilancio, la quale ha espresso un parere in ragione del fatto che esso non ha oneri finanziari e, quindi, come da Regolamento, non si applica la disposizione che prevede l'esame anche di eventuali subemendamenti non prima del giorno successivo. Questo mi è chiaro. Se la Commissione, però, presenta degli emendamenti, credo che bisognerà dare il tempo per la presentazione di subemendamenti, non solo alla Commissione stessa, ma anche a noi. La pregherei, quindi, signor Presidente, se possibile, di indicare qual è il tempo congruo affinché sia possibile subemendare l'emendamento della Commissione.
. Onorevole Giachetti, il termine per la presentazione dei subemendamenti è stato fissato alle ore 10,30, ma non c'è nessun problema, ovviamente, di spostarlo alle ore 11. Il termine la presentazione dei subemendamenti è, quindi, spostato alle ore 11.
. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, tutti noi, entrando, ci siamo sicuramente accorti della situazione particolare che stiamo vivendo. Vi è un corteo, che sta per avvicinarsi alla Camera dei deputati, e non potrà farlo secondo gli accordi che erano stati presi e non potrà arrivare, come è avvenuto tante volte, alle transenne che tutelano il Palazzo. Sono stati fermati prima da un cordone di camionette di polizia quale non si è mai visto. In questi anni, ci siamo abituati a doverci confrontare spesso con proteste e, d'altronde, è anche questo un modo con il quale il Parlamento si relaziona con i cittadini. Spesso siamo usciti per incontrare i manifestanti, l'abbiamo fatto tutti da una parte e dall'altra e abbiamo visto manifestazioni dure e difficili. La nostra preoccupazione, che qui le rappresentiamo, è che, se viene meno il buon senso, la capacità di relazionare, ci si comporta in maniera diversa che nelle altre situazioni e si dà un segnale di maggiore preoccupazione, dall'altra parte aumenterà ulteriormente la tensione. L'invito è, quindi, a lasciare aperta la possibilità di avvicinarsi alle transenne, come per tutte le altre manifestazioni pur difficili che abbiamo vissuto sinora, e a riconoscere il diritto agli studenti, ai ricercatori, ai professori che non condividono e legittimamente possono non condividere questa riforma di manifestare la loro opinione anche con la protesta
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che non sfugga a nessuno che oggi siamo chiamati ad approvare un testo che riguarda la riforma universitaria, cioè la ricerca, l'istruzione, e il futuro di questo Paese. È veramente singolare, direi inquietante, che questo dibattito parlamentare si tenga in una città in stato di assedio, con decine e decine di camionette e con la chiusura di ogni possibilità di accesso. Ciò non si era mai visto in questa città e nella storia del nostro Paese. Si ha, cioè, la sensazione di un Palazzo che si chiude in maniera abnorme quando affronta un tema che, invece, dovrebbe essere affrontato con grande serenità: il tema che riguarda il futuro dei nostri giovani, la ricerca e l'istruzione. Credo che questo assetto così forte disposto dal Governo, e che le forze dell'ordine sono tenute ad eseguire, costituisca un'autentica provocazione, tanto che resta il dubbio, Ministro Maroni, che tale provocazione sia finalizzata a creare qualche incidente. Vogliamo credere sin da adesso che si allenti questa tensione, che si dica che si sta discutendo di un problema che riguarda il futuro del Paese, i giovani, la ricerca, l'istruzione perché questo tipo di assetto, questo modo di chiudere ogni accesso a Montecitorio, a Palazzo Chigi, alle strade della città finisce con l'esasperare non soltanto coloro che hanno il diritto di dimostrare ma l'intera cittadinanza. Vogliamo in qualche modo dirlo, affinché questo nostro dissenso resti agli atti, rispetto alla militarizzazione di una manifestazione che in altre parti d'Europa si tiene in maniera normale discutendo, anzi con il Governo e i parlamentari che vanno a parlare e a discutere con coloro che dimostrano, come si fa normalmente in democrazia. Forse, è l'ulteriore segno che non siamo in democrazia o che qualcuno vorrebbe o il Governo vorrebbe che non fossimo più in democrazia .
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, vorrei precisare che è stato erroneamente annunciato il ritiro dell'articolo aggiuntivo 24.0500 della Commissione che intendo mantenere.
. Onorevole relatrice, parla a nome di tutto il Comitato dei nove?
, . Sì, signor Presidente.
. Quindi l'articolo aggiuntivo 24.0500 della Commissione che, come avevamo annunciato si riteneva ritirato da parte della Commissione, invece viene confermato e rimane. A questo punto, credo che la Commissione bilancio dovrà esprimersi anche sulla proposta emendativa 24.0500 della Commissione, dal momento che precedentemente non si era espressa nel presupposto che fosse stato ritirato. Chiedo al presidente della VII Commissione Aprea di illustrarci quale sia l'andamento dei nostri lavori e dove vogliano andare.
, . Signor Presidente, se mi chiede questo, noi lo sappiamo molto bene. Le rispondo che questi due giorni di tempo che l'Aula ci ha dato con la sospensione dei lavori hanno prodotto buoni frutti. Infatti, abbiamo potuto lavorare con le forze di maggioranza e di opposizione, in particolare con il Comitato dei nove, che ringrazio, per trovare delle soluzioni alle criticità che erano emerse in Aula. Quindi, la relatrice, da qui a poco, illustrerà le soluzioni che abbiamo individuato. In modo particolare però, signor Presidente, proprio con riferimento agli interventi che mi hanno preceduto, vorrei rivolgere un invito a tutte le forze politiche davvero, in questo caso, ad un'assunzione di responsabilità rispetto ai nostri lavori. Colleghe e colleghi, è stato ricordato che vi sono in questo momento università occupate e contestazioni che riguardano anche questa zona. Io mi sento di dire, signor Presidente, che se noi acceleriamo i nostri lavori, pur nel rispetto della volontà di tutte le forze politiche, rendiamo un servizio innanzitutto agli studenti e alle famiglie che oggi sono preoccupate per questa tensione che sta evidentemente montando.
. Mi scusi onorevole, la interrompo per evitare di aprire una discussione su questo. Nella Conferenza dei presidenti di gruppo noi abbiamo stabilito un percorso comunemente condiviso - poi darò la parola all'onorevole Giachetti, ma vorrei evitare che si aprisse una questione, perché è sotto gli occhi di tutti e lo porto anche a conoscenza dei colleghi - e si è deciso insieme che alle ore 19 vi saranno le dichiarazioni di voto in diretta televisiva; quindi, successivamente vi sarà il voto finale. Evidentemente non possiamo togliere la possibilità - come abbiamo sempre fatto - di svolgere un lavoro molto positivo di confronto in questo arco di tempo.
, No assolutamente, lungi da me, soprattutto dopo questo lavoro di ricucitura. Vorrei comunque confermare, signor Presidente, che questa mattina chiediamo di riprendere i nostri lavori dagli emendamenti accantonati.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, io la ringrazio, ma magari, se riuscisse a dare per tempo queste informazioni al presidente della Commissione, eviteremmo che faccia delle considerazioni assolutamente fuori luogo come quelle che ha svolto, anche perché vorrei precisare all'onorevole Aprea che questo interesse a portare a casa questa splendida riforma ce l'ha soltanto la maggioranza e neanche tutta, perché di tanto in tanto, per così dire, vi è qualche crollo. Certo, noi non abbiamo nessun interesse e se peraltro due giorni di rinvio sono stati utili per fare qualche piccolo aggiustamento, io proporrei di rinviare l'esame del provvedimento di sei mesi, così può darsi che mettiamo in campo qualcosa di utile .
. Come suggerito dal presidente della Commissione ripartiamo dagli emendamenti accantonati. Quindi, riprendiamo l'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.11.2.500. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Capitanio Santolini 11.2, a condizione che sia riformulato mentre esprime parere contrario sull'emendamento Naccarato 11.200.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Passiamo alla votazione del subemendamento 0.11.2.500 della Commissione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rivolta. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo brevemente ancora sulla responsabilità che abbiamo in questo momento - e mi associo a quanto detto dalla presidente Aprea - sul senso di responsabilità che tutti dobbiamo avere e che soprattutto dobbiamo trasmettere all'esterno. Infatti, è un diritto sacrosanto quello di protestare, ma questo deve avvenire nel modo più civile possibile. Quindi, è inammissibile che ci possano essere dei momenti di violenza particolari, e qualora ciò avvenga, devono essere condannati in quest'Aula da qualunque forza politica, cosa che, purtroppo, devo riscontrare non è avvenuto. Spero che quest'oggi i lavori si svolgano con il massimo della serietà, anche su posizioni molto diverse, ma con modi tali che si possa essere fieri del lavoro che stiamo facendo, con tutta la serietà e la responsabilità di cui siamo capaci. Stiamo portando avanti una riforma importante, l'abbiamo detto, non è un gioco della maggioranza. Questo è il futuro della nostra università, il futuro dei ragazzi che devono trovare delle università che non siano luoghi dove passare gli anni a studiare in corsi improbabili, ma, invece, dove formarsi per competere, lo ripeto ancora una volta, con i colleghi del resto dell'Europa e del resto del mondo. Delle università dove, innanzitutto, siano eliminati gli sprechi, dove siano eliminati i corsi che hanno pochissimi iscritti, università che non aprano e non mantengano aperte delle sedi distaccate che non producono niente. Le nostre università, dove ci sono grandi cervelli, grandi professori e grandi ricercatori, devono produrre veramente qualcosa di qualità. Vivo la riforma che andiamo a votare in questo modo, come un momento importante - lo abbiamo già detto tante volte, la riforma è un grosso passo in avanti, ma evidentemente perfettibile - con il quale si volta pagina, perché questa è l'esigenza prioritaria di questo Governo e di questa maggioranza. Quindi, affronteremo questa mattina, anche con forza, le varie posizioni differenti, ma deve essere ben chiaro l'obiettivo: rendere finalmente equo e responsabile il mondo dell'università, all'interno del quale i ragazzi hanno un ruolo fondamentale, quello di formarsi, di formare le conoscenze e le competenze, ma anche le coscienze, per poter competere all'estero. Questo ce lo chiedono le famiglie, ce lo chiedono i ragazzi, ce lo chiede il mondo produttivo .
. Passiamo ai voti. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.11.2.500 della Commissione, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, signor Ministro, l'articolo 11 dimostra che l'impianto del provvedimento è sbagliato: si annunciano grandi cambiamenti, mentre, come vediamo in questo caso, non cambia sostanzialmente nulla. Il Ministro ci ha detto che chi è contro la protesta vuole difendere il vecchio, mentre in questo articolo si vede che le cose stanno in modo assolutamente diverso: ossia, è la riforma che difende il vecchio. In particolare, con l'articolo 11 si introducono gli interventi perequativi per le università statali sottofinanziate, ma le modalità con cui questi fondi dovranno essere assegnati rimandano a un successivo provvedimento del Ministro, che sarà un ulteriore appesantimento burocratico che rallenterà i tempi dell'entrata in vigore di questi interventi perequativi. L'emendamento in esame propone di utilizzare, invece, il modello esistente e fa riferimento al decreto del Ministro dell'istruzione n. 146 del 28 luglio 2004. È una norma nota, già in vigore e si può utilizzare benissimo nella fase transitoria. Sarebbe una cosa molto più chiara e molto più trasparente, che renderebbe davvero innovativo il provvedimento. Respingere questo emendamento dimostra che la volontà è, invece, quella di tenere le cose in questo stato e di conferire ulteriori deleghe al Ministro, con appesantimenti burocratici che peggioreranno il finanziamento delle università sottofinanziate.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Naccarato 11.200, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Riprendiamo l'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate . Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, leggo il subemendamento 0.12.202.500 della Commissione, visto anche il dibattito che si era aperto la volta scorsa. La Commissione propone all'emendamento Tocci 12.202 di aggiungere, infine, le parole: «ad eccezione di quelle, individuate con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentita l'ANVUR, che rispettino i criteri di cui al comma 1». Quindi esprimo parere favorevole sul subemendamento 0.12.202.500 della Commissione e parere favorevole, se accolto il subemendamento testé da me letto, sull'emendamento Tocci 12.202
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei intervenire prima di tutto sull'ordine dei lavori, perché come ho detto l'altra volta, vorrei sospendere un momento la dialettica maggioranza-opposizione, su un argomento molto delicato sul quale è in gioco il rango di istituzioni prestigiose come l'Università Bocconi e l'Università Cattolica. C'è una strada più semplice della riformulazione, io posso addirittura rinunciare all'emendamento purché il Ministro dia una risposta sul decreto che in questo momento è al parere della CRUI, e con il quale si trasformano le università telematiche in università non statali. È quindi preliminare la risposta del Ministro perché per conoscenza dei colleghi voglio ricordare brevemente la disposizione dell'articolo 6 del suddetto decreto secondo il quale è prevista la trasformazione delle università non statali telematiche esistenti in università non statali non telematiche, su proposta delle università interessate, che prevedano l'erogazione di almeno la metà della propria offerta formativa con modalità tradizionale o mista. Questo significa che l'università e-Campus, che ha dentro di sé l'organizzazione del CEPU, può diventare un'università non statale che svolge anche la didattica normale, frontale allo stesso modo di come operano la Bocconi o l'Università Cattolica. Io mi fido del Ministro, se il Ministro ci dice in questa sede che rinuncia a quel decreto, o modifica quell'articolo, io rinuncio all'emendamento e la questione finisce qui.
. Ricapitolando, c'è una disponibilità da parte del presentatore dell'emendamento 12.202 a ritirarlo a condizione che il Ministro voglia riformulare il subemendamento. Prendo atto che il Ministro non intende intervenire. Suggerirei quindi di procedere in questo modo: votiamo il subemendamento 0. 12.202.500 della Commissione e poi l'emendamento Tocci 12.202.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche sulla riformulazione del Governo c'è comunque da obiettare che non è sufficiente rinviare il controllo delle università telematiche all'ANVUR, perché come abbiamo dimostrato in tanti interventi, l'ANVUR funzionerà nel futuro, fra qualche anno, ma nel frattempo le università telematiche rischiano di diventare già università non statali. Bisogna allora inserire, nelle more del funzionamento dell'ANVUR, comunque la necessità del parere del CNVSU che è un organismo ministeriale, meritorio, che sta lavorando bene e che è in grado di svolgere questa selezione. Voglio però ricordare che nell'assenza di una risposta del Ministro, purtroppo, questa proposta emendativa, anche con la riformulazione del Governo, non impedisce al CEPU di diventare università dello stesso rango della Bocconi e della Cattolica.
. Preciso quindi, solo per chiarezza, che non siamo di fronte a una riformulazione, ma di fronte a un subemendamento. L'onorevole Tocci ha fatto un intervento contrario alla proposta di subemendamento 0.12.202.500 della Commissione.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, chiedo una riformulazione della riformulazione, chiedo cioè di inserire non solo l'ANVUR, ma nelle more anche il CNVSU.
. La sua richiesta è chiara, onorevole Tocci, ma dobbiamo votare la proposta della Commissione.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, Chiedo alla relatrice per la maggioranza di valutare la riformulazione del subemendamento 0.12.202.500 della Commissione.
. Onorevole Frassinetti.
, . Sì, signor Presidente, sono d'accordo.
. Potrebbe rileggere il subemendamento così come riformulato?
, . Aggiungere dopo la parola «ANVUR» le parole «e nelle more della sua costituzione con il parere del CNVSU». Ossia con il parere del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario. Si tratta di un organismo ministeriale.
. Proviamo a rileggerlo, d'altra parte non tutti sono esperti con le sigle.
, Signor Presidente, non l'ho inventato io!
. Ci mancherebbe altro!
, Si tratta di un ottimo comitato ministeriale anzi colgo l'occasione per fare i complimenti a tutti membri del CNVSU.
. Onorevole relatore per la maggioranza, la invito a rileggere il testo nella nuova formulazione suggerita dall'onorevole Tocci e da lei proposta.
, . Il subemendamento 0.12.202.500 della Commissione viene riformulato nel seguente modo: «ad eccezione di quelle individuate con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentita l'ANVUR, e nelle more della sua costituzione con il parere del CNVSU che rispettino i criteri di cui al comma 1.
. Ripeto la parte riformulata anche per chiarezza: «e nelle more della sua costituzione e con il parere del CNVSU.» È questa la proposta del Comitato dei nove?
, Sì, signor Presidente.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.12.202.500 della Commissione, nel testo riformulato, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente abbiamo migliorato questo articolo, ma rimane il problema posto dal decreto sulla programmazione. È molto grave che il Ministro non abbia voluto dare in questa sede una risposta chiarificatrice. Purtroppo con le norme esistenti, anche con l'articolo così emendato, se il Ministro insiste con il suo decreto ministeriale sulla programmazione 2010-2012 rimane la possibilità di trasformare il CEPU in università pubblica non statale, dello stesso rango della Bocconi e della Cattolica. Il CEPU ha 126 sedi in Italia e diverrebbe quindi un altro sistema universitario pubblico. Visto che il Ministro non ci ha dato le risposte richieste, vorrei spiegare di cosa si tratta. Il CEPU è presieduto da un certo Polidori, amico personale di Berlusconi e al quale lo stesso Berlusconi aveva affidato il compito di organizzare i circoli del «partito del predellino». Ricordo che è l'unico istituto di formazione che il Presidente del Consiglio ha avuto la sensibilità di visitare, mentre non si è degnato di fare una visita a tutti gli altri atenei italiani. Voi state trasformando l'istituto CEPU in università pubblica non statale: sono saldi di fine stagione, di fine regime. Siccome vi apprestate a terminare la vostra esperienza governativa, evidentemente, prima di andar via avete delle promesse da mantenere con i vostri amici più stretti. Fino ad ora avete fatto meritocrazia delle chiacchiere, con questo provvedimento passate alla meritocrazia degli affari, ma noi non ve lo permetteremo
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, nel testo emendato. Dichiaro aperta la votazione.
. Riprendiamo l'esame dell'articolo 17 e delle proposte emendative ad esso presentate . Invito il relatore per la maggioranza, onorevole Frassinetti, ad esprimere i pareri della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.17.11.500 relativo all'emendamento Leoluca Orlando 17.11; leggo il testo del subemendamento: all'emendamento 17.11 sostituire le parole «fino al terzo grado compreso, con un professore appartenente alla stessa università», con le seguenti: «o di affinità fino al quarto grado compreso, con un professore appartenente al dipartimento o struttura che effettua la chiamata ovvero con il rettore, il direttore generale o un consigliere di amministrazione dell'ateneo». A questo punto, se è accolto il subemendamento appena letto, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Leoluca Orlando 17.11. Sempre se accolto il subemendamento 0.17.11.500 della Commissione, l'emendamento 17.505 della Commissione è ritirato, mentre gli emendamenti Mazzarella 17.201 e Vassallo 17.202 sono così assorbiti. Inoltre, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 17.506 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Capitanio Santolini 17.12 purché alle parole «dell'attività didattica» sia anteposta la parola «». La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Mazzarella 17.203 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Latteri 17.204.
. Onorevole Frassinetti, rispetto al testo del subemendamento 0.17.11.500 della Commissione che è in distribuzione, lei ha aggiunto le parole «o di affinità» prima delle parole «fino al quarto grado».
, . Sì, signor Presidente, l'ho letto.
. Ma esprime il parere del Comitato dei nove?
, . Sì, signor Presidente, si aggiungono le parole «o di affinità», lo ribadisco.
. Il parere del Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme al parere del relatore per la maggioranza.
. Passiamo alla votazione del subemendamento 0.17.11.500 della Commissione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, noi abbiamo presentato una proposta emendativa che dava un colpo molto duro al familismo presente nell'università; familismo e nepotismo che sono evidenti, sotto gli occhi di tutti, ed è anche riportato da numerose inchieste della stampa. Mi ha fatto piacere che sulla nostra proposta emendativa avessero espresso il loro parere favorevole tanto il collega Granata per il gruppo Futuro e Libertà per l'Italia, quanto il collega Reguzzoni per la Lega. Le notti non portano consiglio, perché questo subemendamento svuota di fatto il contenuto della nostra proposta emendativa, perché nel momento in cui si fa riferimento al dipartimento - non prendiamoci in giro - è sufficiente che, per uscire dallo stesso, un professore scriva una lettera di due righe, ed è fuori da quel dipartimento; per farsi riammettere è sufficiente che scriva un'altra lettera di due righe e nello stesso giorno è di nuovo dentro il dipartimento. Ma vogliamo prenderci in giro? Vogliamo trascurare l'opinione che, credo, da larghi strati del nostro Paese sta salendo contro questo tipo di pratiche? Vorrei anche aggiungere questo. Si è parlato di ragionevolezza costituzionale. Intanto, vorrei ricordare che la Corte di cassazione ha sancito un principio in virtù del quale le pratiche di familismo e nepotismo sono reati, che ammettono dunque per il loro contrasto anche comportamenti e azioni molto forti, per cui c'è un diritto alla meritocrazia che è presente nella nostra Costituzione e che è valido quanto gli altri diritti. E qualora eventualmente dovessero insorgere dei conflitti, lasciamo che sia la Corte costituzionale a risolverli qualora investita della questione. Questa è una cartina al tornasole tra chi in Italia vuole il cambiamento e chi, invece, vuole la conservazione dello . Approvare questo subemendamento significa mantenere le cose come stanno. Si tratta di un subemendamento gattopardesco. Mi dispiace se i colleghi del Partito Democratico dovessero ritenere di approvare una posizione di questo tipo perché è un atteggiamento - lo ribadisco - contrario al cambiamento che, su questo punto, è assolutamente necessario per salvare non sono la nostra università, ma forse anche il Paese .
, i. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, Signor Presidente, è doveroso ricordare che il Ministro Gelmini ha previsto nel provvedimento, per la prima volta, l'istituzione presso ogni università di un codice etico. Credo che, innanzitutto, dobbiamo ricordare il coraggio di un Ministro del Governo di portare in un disegno di legge una questione che ha interessato le cronache italiane e le sentenze dei tribunali di meno rispetto alle cronache. Bisogna dirlo - signor Ministro - perché anch'io sono, onorevole Borghesi, per ricorrere alla procura della Repubblica soprattutto quando i fatti sono noti. Peccato però che, nonostante le denunce dei giornali e la conoscenza pregressa dei nomi e cognomi delle famiglie, di fatto le procure non siano state così attente ad iniziare i procedimenti. Ciò detto, il Ministro Gelmini in questo provvedimento ha previsto il codice etico. Peraltro, signor Presidente, la Commissione aveva comunque predisposto un emendamento per andare oltre il codice etico e predisporre quelle garanzie che l'onorevole Borghesi ha qui ricordato. Mi spiace però ricordare all'Italia dei Valori che, con questo subemendamento, siamo passati dai parenti di terzo grado ai parenti di quarto grado. Quindi, è ancora più ampia la questione. Lo leggiamo, il subemendamento 0.17.11.500 della Commissione, che prevede: «(...) fino al quarto grado compreso, con un professore appartenente al dipartimento o struttura (...)», mentre sia l'emendamento dell'Italia dei Valori - che comunque voteremo e sosteniamo - e che sostiene questo subemendamento parlava di «parenti fino al terzo grado». Quindi, c'è un affinamento; comprendiamo ancora più casi e siamo tutti disposti a votare comunque l'emendamento dell'Italia dei Valori. Quindi, questo è un subemendamento che non fa altro che chiarire alcuni aspetti proprio con riferimento alla parentela.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Reguzzoni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, mi ha in parte preceduto la presidente Aprea perché - onorevole Borghesi - non cambiare niente significa non approvare questo provvedimento perché la situazione rimarrebbe quella di oggi. Invece, merito al Ministro Gelmini per il lavoro che stiamo facendo oggi se introduciamo delle norme restrittive rispetto a quanto da lei descritto, che purtroppo oggi è la realtà dei fatti soprattutto in tante università del sud. La soluzione trovata è ragionevole. Credo che possa essere votato sia il subemendamento della Commissione, che l'emendamento dell'Italia dei Valori, proposto in maniera corretta. A questo punto, non ho capito se rimane precluso l'emendamento 17.505 della Commissione. Secondo noi, potrebbe essere votato perché dovrebbe essere ritirato solo nel caso in cui dovesse essere approvato l'emendamento Leoluca Orlando 17.11.
. Ha ragione lei, onorevole Reguzzoni, me lo stanno confermando.
. Tuttavia, poiché sono cause di esclusione che si sommano alle prime, valuti il relatore e la Commissione se votare anche l'emendamento originariamente previsto dalla Commissione stessa. Borghesi afferma: «fatta la legge trovato l'inganno»; può essere, credo però che facciamo un passo in avanti molto forte, diamo un segnale politico molto importante. La Lega Nord Padania ha chiesto l'accantonamento per poter arrivare ad una soluzione e credo che su questo aspetto non bisogna opporre difficoltà e divisioni politiche, perché il merito di questa riforma è che, tra gli altri, introduce per la prima volta dei criteri come quello di cui stiamo discutendo .
. Avverto che, qualora fossero approvati il subemendamento 0.17.11.500 della Commissione e l'emendamento Leoluca Orlando 17.11, risulterebbe precluso l'emendamento 17.505 della Commissione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Granata. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, la soluzione trovata all'interno del Comitato dei nove trova il nostro sostegno. Futuro e Libertà per l'Italia aveva già annunciato il voto favorevole sull'emendamento presentato dai colleghi dell'Italia dei Valori, riteniamo comunque che anche la soluzione che si è trovata - una soluzione equilibrata e che allo stesso tempo elimina qualsiasi profilo di dubbia costituzionalità dell'emendamento così come precedentemente formulato - apra sostanzialmente la strada ad un segnale positivo contenuto all'interno della riforma, perché va nella direzione di un freno fortissimo, anzi di un attacco frontale, nei confronti di quel fenomeno indicato mediaticamente come «parentopoli» che, attraverso questa riformulazione, oggettivamente la riforma riesce a contrastare. Quindi, preannuncio il voto favorevole di Futuro e Libertà per l'Italia sulla riformulazione complessiva.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mario Pepe (PdL). Ne ha facoltà, per un minuto.
. Signor Presidente, vorrei mettere in guardia il signor Ministro, affinché ne tenga conto in sede di esercizio della delega, che esiste un'agguerrita pattuglia di professori ordinari, andati in cattedra prima dei trent'anni. Questi professori ordinari non si chiamano Ugo Foscolo, Giosuè Carducci o Francesco De Santis, ma si chiamano Lauro, Berlinguer, Frati . Questi professori ordinari avranno il controllo dell'università nei prossimi vent'anni e per questo metto il Ministro in guardia in modo da rendere stringenti le norme sul codice etico, affinché l'università possa uscire da questa palude.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.17.11.500 della Commissione, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, questo subemendamento evidentemente stravolge il nostro emendamento e lo vanifica. Credo che il Ministro Gelmini faccia una figuraccia, perché è andata a dire agli studenti che questo provvedimento è contro i baroni. L'approvazione di questo subemendamento è invece a favore delle baronie locali, che con una semplice lettera di dimissioni e riammissione al dipartimento potranno fare quello che vorranno al momento della chiamata dei professori. Per questo motivo, signor Presidente, noi ritiriamo l'emendamento perché non ne riconosciamo più la funzione che aveva in origine.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoluca Orlando 17.11...
. Signor Presidente, è stato ritirato. Ho annunciato il ritiro del nostro emendamento.
. Revoco l'indizione della votazione.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, lo sottoscrivo a nome del gruppo Futuro e Libertà per l'Italia.
. Prendo atto che anche l'onorevole Reguzzoni lo sottoscrive e lo fa proprio a nome del gruppo Lega Nord Padania e che anche il gruppo del Popolo della Libertà lo fa proprio. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoluca Orlando 17.11, nel testo subemendato, fatto proprio dai gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania, accettato dalla Commissione e dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
, Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, Signor Presidente, propongo la seguente riformulazione dell'emendamento Capitanio Santolini 17.12: inserire «e» prima delle parole «dell'attività didattica».
. Onorevole Capitanio Santolini, accetta la riformulazione?
. Sì, signor Presidente.
. Il Governo?
, Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei dare una comunicazione molto breve ai colleghi. A Pompei c'è stato un nuovo crollo, nella Casa del moralista, chiusa e situata a 20 metri dall'edificio crollato circa un mese fa su via dell'Abbondanza. Penso che non ci siano davvero più parole, visto che non avete messo un euro nella finanziaria per Pompei
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitanio Santolini 17.12, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, l'emendamento 17.203 propone di eliminare il limite massimo delle pubblicazioni da presentare in sede concorsuale. Chi ha pratica di concorsi universitari sa bene che questa limitazione, spesso proposta nei bandi come criterio di esclusione dal concorso, è un modo surrettizio per favorire i più brevi rispetto ad altri di maggiore corposità, se erroneamente si inviano pubblicazioni in più rispetto al numero fissato. In concreto, se, ad esempio, si fissa a cinque il numero massimo di pubblicazioni presentabili si pone il concorrente che ha cinque pubblicazioni significative sullo stesso piano di colui che ne ha venti. È un modo arbitrario di pareggiare, in sede concorsuale, dal diverso peso cronologico e specifico. Inoltre, l'obiezione secondo cui il tetto alle pubblicazioni ne voglia eliminare la profluvie da far valutare è debole, perché ogni commissione che si rispetti sa e può dire, se vuole, pur in presenza di cinquanta pubblicazioni di scarso valore, che nulla valgono a confronto delle ventidue o delle quaranta pagine articoli di Einstein sulla relatività (questo era il numero riportato dalla traduzione italiana). Insomma, quello in discussione è un tema delicato, che non merita che si offrano scorciatoie e furbizie. È spesso nella tecnicalità che si trova la strada verso comportamenti scorretti.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzarella 17.203, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, voteremo contro una leggenda metropolitana. Avete raccontato che si torna al concorso nazionale per farla finita con il nepotismo e il localismo, ma ciò è falso e i fatti lo dimostreranno. Non vi è un concorso nazionale, ma un'abilitazione nazionale senza limiti numerici e, quindi, senza comparazione dei candidati, ossia un pennacchio che non si nega a nessuno. La comparazione dei candidati quindi tornerà a svolgersi in sede di ateneo, con esiti non molto diversi da quelli attuali. Quindi, il Governo raddoppia le burocrazie e le procedure, ma ottiene lo stesso risultato di oggi. Tutto cambia perché nulla cambi. Se l'onorevole Martino ha letto l'articolo 17, dovrebbe votare contro insieme a noi. L'altro giorno si lamentava infatti delle due o tre idoneità delle vecchie procedure concorsuali, ma con l'articolo che stiamo per votare le idoneità diventeranno infinite e, soprattutto, senza alcuna correlazione con il fabbisogno. State dequalificando l'università italiana, abbassando l'asticella del merito e i fatti smentiranno i vostri . Questi sono i frutti di una legge sbagliata nel suo impianto, non soltanto nel testo dell'articolo 17. Nell'università italiana vi sono aspetti buoni e cattivi - come, d'altro canto, succede nella politica, nel giornalismo e nell'economia - e conosciamo bene i difetti dell'università. A proposito, Ministro Gelmini, lei che continua a citare il corso di studi sulla metafisica del gatto, cosa aspetta a chiudere quel corso? Sono quasi dieci anni che tra lei e la Moratti avete in mano l'amministrazione dell'università ! Ci sono già le regole, ci sono già i decreti e voi potete applicarli! Ma ho l'impressione che a lei faccia comodo il corso sulla metafisica del gatto, perché così può denigrare l'università, sottrarre i soldi e concederli al collega Tremonti, che li usa per «abbassare i licei ai ricchi» e per l'Alitalia. Ma esistono anche altre cose nell'università italiana: vi sono cose bellissime che nessuno racconta e di cui l'Italia invece potrebbe essere orgogliosa; vi sono scienziati, che innalzano il prestigio dell'Italia nel mondo, proprio mentre le marachelle del Presidente del Consiglio né deturpano l'immagine; vi sono professori che rimangono nella memoria dei giovani, non solo per il sapere, ma per le passioni civili che hanno trasmesso loro; vi sono giovani appassionati, che vorrebbero rendere l'Italia più ricca di cultura e di saperi; vi sono atenei che nei territori portano avanti progetti di sviluppo con enti locali e società civile. Insomma, esistono due modi per riformare l'università. C'è il riformatore pessimista, che vede solo i difetti e quindi scrive leggi per vietare, per impedire e per bloccarne l'attività. Ma di leggi che vietano ne abbiamo già viste tante: i furbacchioni sono sempre riusciti a eluderle, mentre le burocrazie hanno sempre frenato gli innovatori. C'è invece un altro modo - quello che noi preferiamo - quello del riformatore ottimista, che ha lo sguardo fisso sui meriti delle università e scrive leggi per incoraggiarle, per accrescerle, per estenderle in modo tale che prendano forza e siano in grado di travolgere i difetti..
. La prego di concludere.
. In conclusione, signor Presidente, voi scrivete leggi sempre contro qualcuno, contro un nemico; noi pensiamo che bisogna scrivere leggi per aiutare quelli che stanno creando una buona università .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà, per un minuto. Chiedo ai colleghi di andare al loro posto.
. Signor Presidente, intervengo per esprimere il nostro voto contrario non solo sull'articolo 17, ma sull'intero provvedimento Gelmini, per il rispetto che dobbiamo a quegli studenti che sono fuori. È un provvedimento fatto da una Ministra «ignorante» che significa «chi ignora» . ..
. Vergogna! Vergognati!
. La prego di concludere, onorevole Zazzera.
. Non conosce il volto dell'università, non conosce....
. Le tolgo la parola, onorevole Zazzera. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per un minuto solo per dire che questo è un altro passaggio inaccettabile, che renderà la nostra università più dequalificata, perché in questa lista nazionale entreranno tutti, signor Ministro. Questo modo di reclutare il personale nelle università è perfino peggiore dei vecchi concorsi!
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17, nel testo emendato. Dichiaro aperta la votazione.
. Riprendiamo l'esame dell'articolo 17- e delle proposte emendative ad esso presentate . Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 17-500 . La Commissione invita al ritiro dell'emendamento Della Vedova 17-.200, perché sarebbe precluso dall'approvazione dell'emendamento 17-.500. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Nicolais 17-.200, il cui contenuto peraltro risulterebbe assorbito dall'approvazione dell'emendamento 17-.500 ( della Commissione.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei semplicemente capire meglio, a proposito dell'emendamento Della Vedova 17-.200, come si combina l'invito al ritiro con l'affermazione per la quale esso sarebbe precluso. Non mi risulta che sarebbe precluso a seguito dell'approvazione dell'emendamento 17-.500 della Commissione, a meno che sia stata verificata l'incongruità del testo a seguito dell'approvazione.
. Onorevole Quartiani, nell'eventualità che l'emendamento 17-.500 della Commissione fosse approvato, l'emendamento Della Vedova 17-.200 sarebbe precluso. In questo caso il relatore invita al ritiro del suddetto emendamento Della Vedova 17-.200 e la Presidenza lo conferma.
. La ringrazio, signor Presidente.
. Passiamo alla votazione dell'emendamento 17-500 della Commissione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Nicolais. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, intervengo brevemente per una questione di tipo tecnico. Nel comma 1 dell'articolo 17- è previsto che i corsi di dottorato di ricerca possano essere istituiti da qualificate istituzioni italiane di formazione e ricerca avanzate. Successivamente, parlando ancora dei corsi di dottorato, si sostiene che resta fermo che il rilascio del relativo titolo accademico viene fatto dalle istituzioni universitarie. In questo articolo ci troviamo di fronte a questa differenza sostanziale, perché il titolo di dottore di ricerca è un titolo accademico, pertanto può essere rilasciato soltanto dalle università. Nella formulazione attuale si verifica la condizione per la quale un ente di ricerca, anche se di alta qualificazione, può istituire un dottorato di ricerca e quindi rilasciare un titolo.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghizzoni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per illustrare il voto contrario a questo emendamento e anche per anticipare il voto contrario all'intero articolo 17-. Colleghi, permettetemi innanzitutto di ricordarvi che quello che vi apprestate ad approvare è un nuovo emendamento presentato dalla relatrice per la maggioranza ad un emendamento precedente che è arrivato alla nostra attenzione durante la discussione in Commissione. Vi segnalo che in Commissione abbiamo dedicato ai molti emendamenti presentati soltanto due sedute, certamente troppo poche per affrontare un tema così importante che meriterebbe una riforma . Vengo ora al merito. Voi modificate sostanzialmente il comma 2 dell'articolo 4 della legge cosiddetta Berlinguer, quella che aveva, di fatto, delegificato il dottorato di ricerca perché si credeva e si investiva nella autonomia degli atenei. Quanto dirò la interesserà molto, signor Presidente, e sono convinta che dovrebbe interessare anche i colleghi della maggioranza che si apprestano ad esprimere un voto...
. Onorevole Ghizzoni, si rivolga alla Presidenza, la prego.
. Come dicevo, si interviene su e si modificano alcune questioni molto importanti. Come ha anticipato il relatore di minoranza, altre istituzioni, oltre alle università, potranno tenere corsi di dottorato. Passi, ovviamente, per le istituzioni ad ordinamento speciale che sono da sempre assimilate alle università e da sempre hanno corsi di dottorato: il Sant'Anna, la Normale di Pisa e via discorrendo. I sospetti, invece, vengono nel momento in cui voi, così, con un colpo di bacchetta magica, decidete che altre istituzioni possano tenere e rilasciare il titolo di dottorato. Chissà, forse pensate alle università telematiche, che stanno molto a cuore a qualcuno. L'inghippo sta nel fatto che il decreto per definire i criteri per individuare le istituzioni che potranno rilasciare questo titolo sarà complessivo, cioè non vi saranno più decreti istituzione per istituzione. Voi capite, allora, che i sospetti sono tanti, perché non avremo certezza di quali saranno le istituzioni che potranno erogare questo titolo. Vengo ora ad un altro punto. Nella cosiddetta «legge Berlinguer» si definiva che il decreto sui criteri generali...
. La prego di concludere.
. Ho finito il tempo a mia disposizione?
. Si, onorevole Ghizzoni, aveva tre minuti a disposizione.
. Signor Presidente, aggiungo soltanto una cosa, dal momento che l'emendamento successivo sarà precluso dall'approvazione di quello in esame. Desidero segnalare a tutte le forze di maggioranza che stanno privando delle borse di studio il dottorato di ricerca facendo decadere l'obbligo di erogarle. Il dottorato di ricerca è l'ultima fase dell'apprendimento e della formazione e i ragazzi meritevoli ma privi di mezzi devono avere questa opportunità!
. La prego di concludere, onorevole Ghizzoni.
. L'ultimo dato, davvero, Signor Presidente, abuso della sua pazienza. In due anni sono state tagliate 1571 borse di studio per il dottorato... .
. Grazie. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento della Commissione 17-.500 accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, forse qualcuno mi starà ritenendo fastidiosa... .
. Assolutamente no, onorevole Ghizzoni, ma la prego di rivolgersi alla Presidenza.
. Colleghi della maggioranza, mi appello alla vostra benevolenza e concludo la riflessione che stavo facendo prima .
. Onorevoli colleghi, ricordo che siamo in fase di dichiarazione di voto sull'articolo 17- e che i deputati del Partito Democratico hanno tempo a disposizione per intervenire. Prego onorevole Ghizzoni.
. Signor Presidente, intervengo semplicemente per sottolineare che apriamo un eliminando l'obbligo di coprire almeno la metà dei posti disponibili con borse di studio. Credo questo sia davvero molto grave, soprattutto alla luce delle valutazioni che recentemente l'associazione dei dottorandi e dei dottori di ricerca ha fatto e cioè che in soli due anni sono venute a mancare più di millecinquecento borse di studio. Capite che in questo modo non garantiamo più ai capaci e meritevoli di poter sperimentare il difficile e affascinante lavoro di ricerca. Desidero tuttavia aggiungere una cosa, perché non ho potuto farlo prima per la fretta: in questa vostra modifica voi espungete la possibilità per il Parlamento e il CNVSU di esprimersi sui criteri per la scelta delle istituzioni che possono erogare i corsi di dottorato. Credo che ciò sia grave, perché ritengo che il Parlamento sia legittimato ad esprimersi in particolare nella fase attuativa delle leggi e non solo sulle leggi-cornice o generali, dal momento che sono i decreti attuativi a consentire o meno l'apertura di corsi di dottorato. Non so se siete consapevoli che state ulteriormente espropriando il Parlamento della prerogativa di pronunciarsi su un elemento così importante per la ricerca italiana.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17-, nel testo emendato. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 18- e delle proposte emendative ad esso presentate . Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Capitanio Santolini 18-. 200 mentre raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 18-.501 e 18-.500.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Passiamo alla votazione dell'emendamento Capitanio Santolini 18-.200, Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capitanio Santolini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo rapidamente, perché mi sembra giusto - anche per coloro che ci stanno ascoltando fuori da quest'Aula - chiarire il senso di questo emendamento. Quando si parla di istituire il Comitato nazionale dei garanti per la ricerca, a nostro avviso, si tratta di un ulteriore appesantimento che viene fatto alle strutture degli atenei. Qui si prevede un Comitato nazionale che, tanto per cambiare, è fatto da persone nominate - due donne e due uomini - dal Ministro e, tanto per cambiare, questo comitato di selezione è istituito con decreto del Ministro, il quale a sua volta sceglie i partecipanti a questo comitato (uno del Ministro, uno del direttivo dell'ANVUR, uno del presidente del Centre for economic policy research, e compagnia bella). Non possiamo appesantire in questa maniera (con comitati o controcomitati, nomine del Ministro di altre persone e di altri enti); si dà infatti l'idea di dover far contente tante persone per tante poltrone, e si dà l'idea di appesantire inutilmente un'università che avrebbe bisogno di autonomia e non di ulteriori garanti dei garanti e di comitati dei comitati.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitanio Santolini 18-.200, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei chiederle se ha avuto modo di interloquire con il presidente della Commissione attività produttive, perché ho ricevuto un messaggio in cui si dice che alle 13,30 ci saranno votazioni sull'Agenzia nucleare (ed è richiesta la massima puntualità), mentre la ripresa dei lavori dell'Assemblea è prevista alle ore 15. Vorrei capire se lei ha già - indipendentemente dalle informazioni che ha dato all'Assemblea - concordato con la Commissione attività produttive il tipo di lavori, anche in termini di tempo, riservato all'Aula rispetto ai tempi che sono concessi alla Commissione. Diversamente, le chiederei di intervenire presso la presidente della Commissione attività produttive perché eviti di dare i tempi ai commissari che non sono esattamente quelli ai quali noi siamo tenuti a lavorare relativamente al provvedimento in esame in Aula.
. Onorevole Quartiani, la ringrazio per l'osservazione. La Presidenza si riserva di interloquire con il Presidente Fini perché vi è un problema circa la convocazione dell'Ufficio di Presidenza. Sappiamo che la priorità, in quanto concordato nella Conferenza dei presidenti di gruppo, è quella di concludere il provvedimento con le dichiarazioni di voto alle ore 19. Vi sono anche i lavori delle Commissioni e, quindi, quando avremo definito le modalità di prosecuzione dei nostri lavori, come sempre concordandole con i gruppi, ne sarà data comunicazione formale e ufficiale. Passiamo alla votazione dell'articolo 18-. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nicolais. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, come già avevamo detto per quanto riguardava l'articolo 18, anche se siamo favorevoli al contenuto del presente articolo perché razionalizza il sistema dei valutatori e dei garanti, riteniamo, però, di esprimere un voto contrario per dichiarare il nostro giudizio politico negativo su questo disegno di legge di riforma dell'università.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18- nel testo emendato. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 19 e delle proposte emendative ad esso presentate . Nessuno chiedendo di parlare sull'articolo 19 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Ghizzoni 19.7 e Madia 19.200, mentre è favorevole sull'emendamento Ghizzoni 19.201. Il parere è, altresì, contrario sugli identici emendamenti Madia 19.5 e Calgaro 19.202, mentre raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 19.500. Esprime, inoltre, parere contrario sugli emendamenti Ghizzoni 19.4 e Granata 19.203, mentre è favorevole sull'emendamento Di Biagio 19.8 purché riformulato. Il parere è, altresì, contrario sugli emendamenti Calgaro 19.204, Ghizzoni 19.3 e 19.2, Calgaro 19.205 e Antonino Russo 19.1.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Passiamo alla votazione dell'emendamento Ghizzoni 19.7. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghizzoni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo solo per giustificare il nostro emendamento soppressivo. Ovviamente, non abbiamo alcun pregiudizio nei confronti degli assegni di ricerca, cioè di borse date a giovani di talento che sperimentano il lavoro della ricerca. Il nostro pregiudizio, invece, c'è ed è nei confronti dell'assenza di tutele sociali che caratterizza questo tipo di contratto e questi assegni e anche e soprattutto verso il compenso, che è assolutamente inadeguato al livello del lavoro svolto. Ed è per questo motivo che, nell'emendamento successivo, presentiamo, poi, una nuova modalità di contratto di inserimento con il quale intendiamo «desertificare» tutte le figure subordinate e quei contratti atipici con i quali, nel 2009, le università hanno permesso a novantamila persone di lavorare per l'università medesima senza tutele e, naturalmente, nella massima precarietà. Pertanto, desideravo, appunto, giustificare il nostro emendamento soppressivo.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 19.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, la nostra preoccupazione riguardo a questo disegno di legge, il filo rosso che segue i nostri ragionamenti è sempre quello di evitare la fuga, di evitare che persone preparate, intelligenti, in gamba, che hanno studiato, abbiano la spinta, l'incoraggiamento, le motivazioni per andare in un altro Paese alla ricerca di condizioni di studio migliori, alla ricerca di condizioni economiche più vantaggiose, di possibilità reali di carriera che con questa legge vengono meno. Tra le possibilità e gli elementi di valutazione, quando si sceglie di andare a studiare in un altro Paese, entrano in campo anche le condizioni economiche e le tutele con le quali ci si muove. La nostra proposta di un contratto di ricerca unico che tenga insieme sia la formazione sia il lavoro va in questa direzione e sostituisce il magma degli assegni che abbiamo visto sinora, tutti diversi tra di loro, senza alcuna possibilità di copertura e di tutela. Si mette in campo una proposta realistica basata su una segnalazione che attiene al merito e alle competenze e che permette di competere almeno con gli altri Paesi europei .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Madia 19.200, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, intervengo solo per informare i colleghi che questo emendamento era già stato accolto dalla Commissione di merito, dalla VII Commissione, poi è intervenuta la Commissione bilancio. Vorrei soltanto ricordare ai colleghi che questa disposizione rimane per coloro i quali hanno lavorato all'estero e intendono rientrare. Credo che sia una decisione saggia e importante, e proprio per questo motivo bisognerebbe estenderla a coloro i quali hanno svolto proficuamente attività di ricerca in Italia e per l'Italia. Pertanto, ritengo che, bocciando questo emendamento, commettiate per davvero un tradimento nei confronti di questi ragazzi e non facciate certo un buon servizio al nostro Paese. Il parere contrario espresso dal Governo e dalla relatrice sono la prova che non credete nel lavoro di questi giovani e, se non credete nel lavoro di ricerca di questi giovani - lo dico con rammarico -, non credete nel futuro nel nostro Paese .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Madia 19.5 e Calgaro 19.202, non accettati dalla Commissione né dal Governo, e sui quali la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, l'emendamento in esame è uno dei tre emendamenti che esplicitamente la VII Commissione ha chiesto alla Commissione bilancio di riesaminare per ottenere un'eventuale revisione del parere. Io vorrei molto sinteticamente dare conto all'Aula della motivazione per cui la Commissione bilancio ha inteso mantenere il proprio parere contrario. In particolare, la Commissione bilancio vuole in qualche modo fare presente che è prassi costante l'utilizzo della formula, che appunto è contenuta attualmente nel testo, «senza nuovi o maggiori oneri», in quanto questa espressione, a nostro giudizio, precisa e sottolinea che dalla disposizione legislativa non debbano derivare effetti negativi per la finanza pubblica. La ricerca di una uniformità del linguaggio normativo in materia è finalizzata ad assicurare che l'amministrazione dia attuazione in modo rigoroso e coerente alle clausole di neutralità finanziaria. Per questo motivo - leggo testualmente proprio il contenuto del parere reso dalla Commissione - una revisione del parere con riferimento all'emendamento in questione risulterebbe pertanto in contrasto con una molteplicità di decisioni assunte in passato e con un orientamento che intende garantire l'efficacia delle clausole di neutralità finanziaria attraverso la definizione di una formulazione inequivoca, che non si presti a diverse interpretazioni. Per questo motivo, signor Presidente, io chiederei e suggerirei al presentatore di valutare l'opportunità di mantenere l'emendamento in esame. Per quanto è naturalmente nelle nostre possibilità ho voluto dire le motivazioni a tutta l'Assemblea, affinché la Commissione e i presentatori valutino l'opportunità di ritirare l'emendamento stesso .
. Onorevole Granata?
. Signor Presidente, io ritengo invece che l'emendamento vada mantenuto proprio perché precedentemente, in altro articolo, l'Aula a maggioranza si è espressa nella direzione delle modifiche proposte con l'emendamento in esame. Anche per questa coerenza lo lascio in vita.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei intanto apporre la mia firma all'emendamento in esame e semplicemente aggiungere una considerazione a quella del presidente Giorgetti. Evidentemente le due formulazioni a cui si riferisce la Commissione bilancio, cioè «nuovi o maggiori oneri», e l'altra, «oneri aggiuntivi», non sono esattamente uguali o comparabili. Ovviamente, gli oneri aggiuntivi non possono cambiare i saldi di bilancio, mentre i nuovi o maggiori oneri stanno all'interno delle poste di bilancio. Se mantenessimo la formulazione «nuovi o maggiori oneri» renderemmo sostanzialmente la lettera del comma 4 inutilizzabile, e quindi nessuno potrebbe utilizzare la norma al fine di definire la pubblicazione del bando che riguarda le aree scientifiche di interesse del soggetto che intende conferire assegni per le attività di ricerca. Per questo appongo la mia firma.
, Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, Signor Presidente, capisco le preoccupazioni del presentatore e anche quelle dell'onorevole Quartiani. Dico soltanto che sono alcuni decenni che la Commissione bilancio presieduta e controllata, alternamente da destra e da sinistra, utilizza questa formula, e per una ragione precisa. Dopo di che, se si vuole introdurre nel testo una formulazione differente, per lasciare intendere che l'interpretazione potrebbe essere diversa da quella che la Commissione bilancio dà ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, si faccia, ma credo che non lo si faccia nell'interesse di questa legge e neanche nell'interesse del Paese .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Granata 19.203, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
, . Signor Presidente, propongo una riformulazione dell'emendamento Di Biagio 19.8 nel senso di aggiungere, dopo il comma 4, il seguente: «4-. I soggetti di cui al comma 1, con proprio regolamento, possono riservare una quota di assegni di ricerca a studiosi italiani o stranieri che hanno conseguito il dottorato di ricerca, o titolo equivalente, all'estero ovvero a studiosi stranieri che hanno conseguito il dottorato di ricerca in Italia.»
. Onorevole Di Biagio, accetta la riformulazione del suo emendamento 19.8 proposta dal relatore?
. Signor Presidente, accetto la riformulazione.
. Sta bene. Prendo atto che il Governo concorda con la riformulazione proposta dal relatore. Comunico che gli onorevoli Tremaglia e Bucchino aggiungono la propria firma all'emendamento. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Biagio 19.8, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, voterò contro questo emendamento in quanto la sua copertura non è assolutamente accettabile. La copertura di questo emendamento non è accettabile da me e, mi auguro, anche da molti parlamentari dell'opposizione. L'invito caldo che rivolgo ai colleghi della Commissione - i quali hanno condotto un ottimo lavoro e sicuramente hanno svolto un grande sacrificio nel condurre questa loro battaglia - è quello di modificare l'orientamento di voto favorevole con l'orientamento del nostro gruppo, ossia di voto contrario.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tabacci. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, solo una battuta: il nostro gruppo riconferma le motivazioni di questa copertura e mi pare che il collega abbia equivocato. Non mi sembra giusto addurre le motivazioni che sono state qui richiamate. La questione del rimborso delle spese elettorali, ovvero dei finanziamenti della politica dal 1994 ad oggi, è un capitolo sul quale bisognerebbe stendere un velo davvero molto pietoso.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Calgaro 19.204, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 20 e delle proposte emendative ad esso presentate . Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Latteri 20.1. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Ghizzoni 20.5, esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Mazzarella 20.200 a condizione che sia accolta la riformulazione proposta. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Ghizzoni 20.201, nonché sull'emendamento Ghizzoni 20.3. La Commissione esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Calgaro 20.202 a condizione che sia accolta la riformulazione proposta, nonché formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Calgaro 20.203. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 20.500 e infine, formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Mantini 20.6 in quanto questo limite è già previsto nel decreto del Ministro.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Latteri 20.1, accettato dalla Commissione e dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, Signor Presidente, il parere della Commissione era favorevole con riformulazione, leggerei quindi la riformulazione proposta dalla Commissione all'emendamento Mazzarella 20.200. Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: i contratti a titolo gratuito, ad eccezione di quelli stipulati nell'ambito di convenzioni con enti pubblici, non possono superare nell'anno accademico il 5 per cento dell'organico dei professori e ricercatori di ruolo in servizio presso l'ateneo.
. Prendo atto che l'onorevole Mazzarella accetta la riformulazione presentata dalla Commissione così come il Governo. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzarella 20.200, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Onorevole Calgaro, propongo la riformulazione dell'emendamento a sua firma anche in forza delle battaglie da me portate avanti in favore della lingua italiana. Pertanto la riformulazione consiste nella sostituzione del termine « tra» con le parole «confronto con»
. Prendo atto che l'onorevole Calgaro accetta la riformulazione proposta e che il Governo concorda. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Calgaro 20.202, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente vorrei dire solamente due parole. L'emendamento a mia firma pone il problema del limite di contingentamento per i professori a contratto. In Italia abbiamo già il più basso rapporto tra docenti e studenti dal punto di vista qualitativo e questa riforma ridurrà di ulteriori 26 mila unità i ricercatori - e vedremo quanti ne saranno recuperati effettivamente - e, con il blocco del di circa 5-10 mila unità il numero dei docenti. È fatale che ci sarà un abuso del contratto di docenza o meglio uno snaturamento della figura del professore a contratto, che non sarà più colui che porterà particolari esperienze professionali, cognitive magari svolte all'estero nell'università, ma svolgerà un lavoro «in », sottopagato. Attualmente in media, un professore a contratto che svolge tutti i compiti didattici, a volte anche le tesi, viene remunerato con non più di 2 mila euro l'anno. Vorrei che ciò fosse chiaro a tutti colleghi se, per dirla con una battuta, vogliamo andare verso un modello cinese dal punto di vista del lavoro sottopagato, questa sarà la realtà delle nostre università. Si parla molto di merito, ma si aboliscono i concorsi e si riducono le borse di studio e di dottorato.
. Quindi, non ritira l'emendamento a sua firma?
. Signor Presidente, posso anche accedere all'invito al ritiro, tuttavia il tema non è risolto dalla riforma, e occorreranno misure differenti. Ciò detto, ritiro il mio emendamento 20.6.
. Sta bene. Indìco dunque la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20, nel testo emendato. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 21 e delle proposte emendative ad esso presentate . Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Berretta. Ne ha facoltà.
. Onorevole Ministro, lei, commentando le proteste del mondo universitario, ha più volte affermato che non comprende come mai oggi tutti protestino: studenti, personale tecnico-amministrativo, giovani ricercatori, personale docente strutturato, persino qualche ordinario normalmente refrattario all'azione di protesta, e, oggi, alla buon'ora, anche alcuni rettori. Credo che la risposta sia semplice: grazie a lei si è ricreata quella di medievale memoria, perché finalmente si è compreso il rischio che stiamo correndo a causa delle vostre improvvide politiche, ovvero il rischio di vedere definitivamente pregiudicato il futuro della nostra università e della nostra ricerca. Altro che lotta ai privilegi dei baroni! L'università italiana ha saputo fino ad oggi, anche tra mille difficoltà, mantenere un livello dignitoso della didattica e della produzione scientifica, che posiziona il nostro Paese tra le prime nazioni industrializzate, nonostante il basso numero di ricercatori e le scarse risorse finanziarie di cui il mondo universitario dispone. Ciò è stato possibile fondamentalmente grazie all'impegno di decine di migliaia di lavoratori precari impegnati a vario titolo nell'università, quei semialfabeti di cui ha parlato con disprezzo il collega Martino e di cui mi onoro di far parte. È una generazione di ricercatori e ricercatrici di cui il nostro Paese ha estremo bisogno; ricercatori che provengono da un lungo di precariato: dottorato di ricerca, -dottorato, assegni ricerca e contratti vari. Oggi voi cosa proponete? Un nuovo percorso di precariato, un nuovo precariato. Sembra quasi che vi sia un accanimento nei confronti di una generazione per la quale la precarietà lavorativa è assurta ormai a regola, e si trasforma in una precarietà esistenziale. Altro che politiche per la famiglia! È una generazione a cui lei, signor Ministro, anche per ragioni anagrafiche, dovrebbe essere particolarmente attenta, e aggiungo che tale attenzione dovrebbe essere rivolta anche perché lei, oggi, è un Ministro precario. Con l'articolo 21 di questo provvedimento i ricercatori saranno selezionati con il cosiddetto : nuovi contratti a tempo determinato seguiti da un contratto triennale, al termine del quale si vedrà, poi si vedrà. La verità è che il reclutamento, che rappresenta un elemento essenziale per il futuro dell'università, è fortemente condizionato dalle scelte di politica economica che avete effettuato, dai tagli che avete operato al mondo dell'università e della ricerca. Oggi proponete ancora, sostanzialmente, otto anni di precariato, e ciò al di là delle capacità dimostrate, delle abilità accertate e delle verificate, e alla fine di questo periodo è possibile che non vi saranno i fondi per le assunzioni. Signor Ministro, questo sistema non presuppone nessuna corrispettività, è ingiusto. Al ricercatore si chiede di investire la propria intelligenza, il proprio tempo, la propria vita lavorativa, e lo Stato non investe nulla, si tiene le mani libere. Si tratta di una mortificazione per i ricercatori, una mortificazione che smaschera definitivamente il falso taglio agli sprechi e la falsa meritocrazia, di cui tante volte ci avete parlato. Sarebbe stato, a nostro avviso, invece necessario un significativo ingresso di giovani nel sistema universitario per poter evitare una carenza di capacità didattica e di ricerca che, purtroppo, oggi rischiamo. Mi consenta, in conclusione, una digressione di carattere personale. Quando iniziai la carriera universitaria, un importante docente della mia università, citando Russell, mi disse: «Ricordati, la ricerca è solitudine e libertà». Aggiungo, signor Ministro, che la ricerca è solitudine, libertà, ma anche mezzi necessari. In assenza di mezzi necessari, infatti faranno ricerca i più dotati di mezzi, ma non i più dotati di propensione alla ricerca e ciò è un costo esagerato per il nostro Paese e un fatto totalmente ingiusto dal punto di vista sociale. Noi ci opporremo a queste scelte .
. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 21 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Villecco Calipari 21.13, nonché sull'emendamento Ghizzoni 21.200. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 21.500, nella nuova formulazione. Ricordo che gli emendamenti Della Vedova 21.201 e Mazzarella 21.202 devono ritenersi assorbiti.
. Onorevole Frassinetti, se l'emendamento Mazzarella 21.202 non fosse assorbito quale sarebbe il parere della Commissione?
, La Commissione, in tale caso, formula un invito al ritiro dell'emendamento Mazzarella 21.202, altrimenti il parere è contrario. La Commissione formula, altresì, un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Ghizzoni 21.12, 21.31, 21.32 e 21.33. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Vassallo 21.17, Ghizzoni 21.6 e Capitanio Santolini 21.38, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Mazzarella 21.203, nella nuova formulazione. Il parere è contrario sugli emendamenti Ghizzoni 21.37 e 21.20, Gozi 21.21, Mazzarella 21.204, Capitanio Santolini 21.14, Ghizzoni 21.24 e Calgaro 21.205. La Commissione invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Latteri 21.1.
. Onorevole Frassinetti, l'emendamento Latteri 21.1 non è stato segnalato.
, Va bene. La Commissione invita al ritiro degli identici emendamenti Latteri 21.2 e Capitanio Santolini 21.100, altrimenti il parere è contrario.
. Onorevole Frassinetti, l'emendamento Latteri 21.2 non è stato segnalato.
, Va bene. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Ghizzoni 21.208, Garavini 21.10, Capitanio Santolini 21.41, Ghizzoni 21.8 e 21.19 e Antonino Russo 21.30, sul quale esprime parere contrario anche la V Commissione. Il parere è contrario anche sugli emendamenti Ghizzoni 21.27, 21.28 e 21.29.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.
. Prima di passare alla votazione dell'emendamento Villecco Calipari 21.13, anche per dare risposta all'intervento precedente dell'onorevole Quartiani, informo come procederanno i lavori dell'Aula in questa giornata. Alle ore 13,30 sospenderemo la seduta, anche per permettere all'Ufficio di Presidenza di riunirsi sui temi posti all'ordine del giorno. L'intervallo sarà di un'ora soltanto, anche perché la Conferenza dei presidenti di gruppo ha dato priorità ai lavori dell'Aula, che riprenderanno tassativamente alle ore 14,30, con immediate votazioni. Ricordo che, alle ore 19, sono previste le dichiarazioni di voto in diretta televisiva e, a seguire, la votazione finale. Questo è il programma della giornata.
. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, mi riferisco a ciò che lei ha appena affermato. La Commissione attività produttive è convocata per le 13,30, ma non abbiamo il dono dell'ubiquità. Le chiedo di anticipare la chiusura almeno di un quarto d'ora, oppure di posticipare la convocazione della Commissione.
. Onorevole Anna Teresa Formisano, i presidenti di Commissione sono presenti in Aula; sono informati e sanno come organizzare il lavoro delle rispettive Commissioni. La possibilità prevista per la convocazione è dalle 13,30 alle 14,30. Qualora non vi fosse il tempo, la convocazione dovrà essere posticipata - presumo - alle ore 20,30, quando si saranno conclusi i lavori con la votazione finale e le Commissioni potranno avere, come suggerisce l'onorevole Quartiani, tutto il tempo necessario per svolgere i loro lavori. La stessa precisazione vale anche per la Commissione di vigilanza servizi radiotelevisivi: prego di informare il Presidente della programmazione dei lavori della Camera dei Deputati. Passiamo ai voti. Prendo atto che il parere del relatore di minoranza è favorevole. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villecco Calipari 21.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo solo per un minuto, per una questione attinente all'argomento. La seduta è iniziata con il presidente della Commissione che ha chiesto di accelerare perché l'interruzione di due giorni ha dato la possibilità di trovare condizioni migliori anche per la riformulazione di alcuni emendamenti. Tuttavia, è chiaro che, per consentire di chiudere con un voto conclusivo questa discussione, occorre anche un certo senso di responsabilità da parte del Governo e di alcuni Ministri. Non so quanto possa essere d'aiuto il Ministro Sacconi, che peraltro nel merito dovrebbe occuparsi di altro, che poco fa ha dichiarato, relativamente alle proteste degli studenti in piazza - di cui democraticamente occorre almeno prendere atto, anche se ci sono Ministri che non le condividono - che gli studenti devono semplicemente andare a studiare. Credo che neanche il Ministro Gelmini si permetterebbe in questo momento di fare una dichiarazione tanto irresponsabile quanto quella del Ministro Sacconi.
. Passiamo alla votazione dell'emendamento Ghizzoni 21.200. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghizzoni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, la maggioranza si appresta a votare un articolo che introdurrà nuove modalità di reclutamento, così dette . Si tratta di contratti a tempo determinato. Invito i colleghi della maggioranza, in particolare, a riflettere sul fatto che con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, avete introdotto una norma che ridurrà del 50 per cento questa tipologia di contratto. È chiaro, quindi, che questa decisione assunta con il decreto-legge n. 78 inciderà negativamente, come una mannaia, sui contratti che potranno essere attivati a partire dal prossimo anno. Stiamo parlando di numeri che già sono risibili, perché i contratti a tempo determinato attualmente attivati dagli atenei sono solo 650. Pertanto, il combinato disposto di questa norma e di quella del decreto-legge n. 78 del 2010 farà sì che per il prossimo anno non si potranno attivare che un pugno di contratti, cioè trecento. Durante la discussione in Commissione, abbiamo fatto presente questo specifico problema. Sono arrivate rassicurazioni, soprattutto dall'apparato tecnico del Ministero, che la norma del decreto-legge n. 78 del 2010, in particolare il comma 28 dell'articolo 9, non si sarebbe applicata alla fattispecie dei contratti che voi vi apprestate ad approvare. Ma ci possiamo affidare a rassicurazioni verbali? Se davvero è così, accogliete questo emendamento e scriviamo nero su bianco che, per quanto riguarda il comparto dell'università, il taglio del 50 per cento dei contatti a tempo determinato non si applica, perché signor Presidente. Quindi, se non esprimerete parere favorevole su questo emendamento, avremo un effetto dirompente su coloro i quali attendono, poiché sono bloccate le progressioni di carriera ed è bloccato il almeno questo tipo di contratti, su cui peraltro noi esprimiamo un parere negativo e lo argomenteremo. Prima, però, c'è da dirimere, una volta per tutte, questo tema. Mi auguro che in questa occasione il Governo ci dia una parola di conforto e di assenso al nostro emendamento.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lenzi. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo . Se, come ci è stato riferito, l'articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010 non si applica all'università, cioè i ricercatori non vengono considerati uguali agli impiegati a tempo determinato, ad esempio, dell'INAIL o di un comune, approvare questa nostra norma chiarificatrice non farà alcun danno, anzi aiuterà. Se non l'accogliete, il sospetto è che, invece, la norma del decreto-legge n. 78 del 2010 si applichi a questo settore. Dunque, quando parliamo di regolarizzazione e di immissione in ruolo dei precari, non sappiamo più di cosa stiamo parlando.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Coscia. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anch'io intervengo per sostenere quello che già le colleghe hanno affermato. Se ci sono assicurazioni verbali che il decreto-legge n. 78 del 2010, in modo particolare la norma che riguarda la riduzione del 50 per cento dei contratti a tempo determinato, non si applica ai ricercatori, per quale motivo - mi rivolgo alla relatrice e alla presidente della Commissione cultura, oltre che ovviamente al Ministro - non dovrebbe essere accolta una norma chiarificatrice, che aiuta a dare una certezza che viene data solo verbalmente?
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 21.200, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, siamo finalmente alla che tanto avete propagandato. Quando usate un termine inglese, c'è quasi sempre il trucco. Cercate di darvi un tono moderno, mentre state coprendo un'usanza molto italiana. Infatti, sappiamo bene che cosa è. È uno strumento che nelle università inglesi ed americane funziona molto bene: si seleziona un giovane il quale, se entro un tempo stabilito mantiene le sue promesse, ha diritto di entrare nei ruoli accademici. Voi non potete, però, prendere soltanto il titolo di questo strumento, dovete anche organizzarne la sostanza. Ciò significa che un ateneo, nel momento in cui seleziona un giovane, deve essere sicuro di avere dopo otto anni le risorse disponibili per assumerlo, ma questo è impossibile! Gli atenei non sono in grado di sapere quale sarà il bilancio fra otto anni, anzi, le ricordo, signora Ministro, che gli atenei sono arrivati al 30 novembre 2010 senza conoscere ancora lo stanziamento dell'anno in corso! Sono arrivati alla scadenza dell'anno e non esiste lo stanziamento per il 2010 ! Se lei, signora Ministro, invece di firmare tanti comunicati stampa, firmasse il decreto di stanziamento dei fondi per quest'anno, le università già avrebbero fatto un passo avanti nella loro efficienza. Vi è, poi, un altro aspetto: questa vostra che dura otto anni, si aggiunge, presumibilmente, ai quattro anni di assegno di ricerca e ai tre anni di dottorato, per un totale di quindici anni. Si potrà essere titolari di una cattedra, quindi, passati i quarant'anni, aggravando così la gerontocrazia dell'università italiana. Ricordo che l'ultimo premio Nobel per la fisica per gli studi sul grafene, Konstantin Novoselov, ha 36 anni; con il disegno di legge in esame, qui in Italia, non sarebbe neppure professore associato! State quindi approvando una norma che impedisce ai giovani l'ingresso nelle università. Con l'emendamento in oggetto cerchiamo di mitigare le conseguenze del disegno di legge, accorciando i tempi e dando una maggiore sicurezza in relazione agli stanziamenti in rapporto allo strumento di . Per questo motivo vi chiedo di votare a favore del suddetto emendamento .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 21.32, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, intervengo per segnalare che questo è, con tutta evidenza, uno di quei casi nei quali le teorie dichiarate ed esibite attraverso i comunicati stampa sono palesemente contraddette dal contenuto del provvedimento. Si dice che il disegno di legge in discussione dovrebbe combattere l'atteggiamento dei presunti baroni e, quindi, difendere l'autonomia dei giovani ricercatori, consentendo a persone di talento di entrare, quanto prima e sulla base delle loro capacità, nel pieno dell'esercizio dell'attività di ricerca. Esattamente al contrario, però, l'avvio dell'attività accademica è contrassegnato dal provvedimento in oggetto da una serie di passaggi che sembrano fatti apposta per sottoporre i giovani ricercatori al vaglio di coloro i quali sono posizionati più in alto nelle gerarchie accademiche e a differire di molto il momento nel quale le università si assumeranno la responsabilità di decidere se un certo giovane ricercatore ha abbastanza talento per fare quel mestiere. Se abbiamo tanti precari, infatti, dipende proprio da questo, ovvero dal fatto che gli atenei e i dipartimenti differiscono molto nel tempo il momento nel quale si prendono questa responsabilità, con l'effetto che i migliori e i più talentuosi vanno a cercare lavoro altrove e, alla fine, nell'università rimangono le persone spesso meno dotate. Una misura quindi fondamentale, se si vuole andare nella direzione dichiarata dal Ministro, sarebbe quella di accorciare questi tempi, imponendo all'università e agli atenei di assumersi presto la responsabilità di capire se un ricercatore può ambire al premio Nobel o meno. Il progetto contrassegna questi passaggi, come già è stato rilevato, con tutta una serie di verifiche, che in questo caso sono state addirittura appesantite nel corso dell'iter parlamentare, laddove, nello specifico, la doveva essere basata su tre anni più tre, questo passaggio è stato ulteriormente appesantito da un biennio che si aggiunge al primo triennio e che non si capisce bene quale funzione abbia nel percorso di selezione dei giovani ricercatori. Noi proponiamo che almeno sia abolita questa inutile aggiunta di un biennio successivo al primo dei due trienni, che dovrebbero formare il periodo di selezione. In tal caso andremmo un poco di più nella direzione che viene dichiarata.
. Saluto gli studenti dell'Istituto comprensivo Roccastrada presso la scuola secondaria di Ribolla e gli studenti dell'Istituto Caetani di Roma, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune . Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vassallo 21.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, intervengo per riprendere alcuni dei concetti espressi dai colleghi Tocci e Vassallo. Questo disegno di legge è stato sostenuto, in modo demagogico, e venduto all'opinione pubblica come lo strumento per poter permettere ai giovani di entrare in cattedra. Non so cosa voi intendiate per «giovani», ma certamente una persona a quarant'anni non può essere più intesa come tale: siamo nell'età della maturità. Eppure, se voi considerate oggettivamente le misure messe in campo, ovvero quattro anni di dottorato, tre anni di dottorato di ricerca, quattro anni di assegno di ricerca, i tre anni più due del modulo A dei contratti a tempo determinato e gli altri tre anni di contratto di tipo B, sempre a tempo determinato, un giovane di talento non potrà entrare di ruolo nell'università se non a 39-40 anni. Credo che davvero, come si dice banalmente, le bugie abbiano le gambe corte: qui smascheriamo una bugia, perché si arriverà in cattedra più tardi, certamente più tardi rispetto ai Paesi europei e anche alla situazione attuale, soprattutto per certi ambiti disciplinari. Vi invito quindi a ragionare e a valutare attentamente l'emendamento, per accorciare questi tempi e non rendere davvero una la strada verso l'ingresso nel mondo accademico.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 21.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, insisto sulle questioni che ci stanno a cuore, a costo di essere noiosa come la collega Ghizzoni.
. Di più!
. Insisto, tuttavia. Vi annoio «di più», però rimane agli atti .
. Vi prego, colleghi...
. È possibile che la valutazione delle attività didattiche dei contratti di durata triennale (3 più 2, più 3 e via discorrendo) debba essere effettuata con i parametri definiti con decreto del Ministro? Vogliamo lasciare alle università almeno questo, cioè di decidere con un proprio regolamento come agire? Il Ministero al massimo potrà indicare i criteri generali, ma non possiamo pensare che gli atenei siano tutti uguali, che a Messina come a Milano, piuttosto che a Roma come a Torino e come nelle piccole città i criteri siano tutti uguali, tutti uniformi, e che gli atenei non si possano muovere da queste regole stringenti che a ogni piè sospinto il Ministero pretende di indicare. Lasciamo agli atenei un minimo di autonomia e che i regolamenti se li facciano da soli.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitanio Santolini 21.38, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, propongo all'onorevole Mazzarella la seguente riformulazione: «Al comma 3, lettera sostituire le parole da «di analoghi contratti» fino alla fine con le seguenti: «, per almeno tre anni anche non consecutivi, di assegni di ricerca ai sensi dell'articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, o di borse post-dottorato ai sensi dell'articolo 4 della legge 30 novembre 1989, n. 398, ovvero di analoghi contratti, assegni o borse in atenei stranieri.».
. Onorevole Mazzarella, è d'accordo?
. Signor Presidente, accetto la riformulazione e ringrazio la relatrice e il Governo per aver accettato un principio molto importante che riguarda migliaia e migliaia di ricercatori precari che da anni lavorano all'università e che consente loro di potersi misurare con la a partire già dal secondo contratto, possibilità che il testo di partenza non prevedeva. Ciò significa non ricominciare il "gioco dell'oca" e dar loro almeno una possibilità di accedere ai ruoli dopo un ulteriore precariato, ma certamente ridotto rispetto a quello che l'originario dispositivo del provvedimento avrebbe previsto.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma a questo emendamento.
. Sta bene. Chiunque intenda aggiungere la propria firma a questo emendamento potrà farlo rivolgendosi alla Presidenza. Prendo atto che il Governo esprime parere favorevole sull'emendamento Mazzarella 21.203, nel testo riformulato. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzarella 21.203, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, intervengo solo per rappresentare lo stupore per il parere contrario che è stato espresso sull'emendamento in esame, che fa riferimento alla trasparenza, alla competenza e alla rappresentatività del settore che dovrebbe avere la Commissione che valuta questo tipo di contratti. Francamente esprimo stupore per un diniego che è davvero incomprensibile.
. Messo agli atti lo stupore, passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 21.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, la pregherei di rivolgere un appello al collega Tabacci. Non so quanti veli lui abbia e quale uso ne faccia, ma non può permettersi di stendere veli sulle persone che si sono interessate della vita dei partiti. Questo non è consentito né all'onorevole Tabacci né ad altri . All'onorevole Tabacci farò per regalo a Natale un dotto intervento che fu svolto durante la prima Repubblica al Senato da un suo collega di partito. In tal modo capirà quanto si soffre quando lui fa simili affermazioni. Naturalmente rivolgo nuovamente l'appello ai colleghi di votare contro questo emendamento, perché l'emendamento è volgare: non è a favore dei ricercatori e dei docenti, è semplicemente volgare per come è stato scritto.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tabacci. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, mi spiace che l'onorevole Sposetti insista di fronte all'evidenza delle cose, e tra l'altro ha citato senza nominarlo - penso - l'intervento del senatore Citaristi. Ma vorrei ricordare all'onorevole Sposetti che se Citaristi avesse avuto nella sua disponibilità, per reggere le sorti della Democrazia Cristiana, i quattrini che sono stati messi a disposizione attraverso la finzione dei rimborsi delle spese elettorali nella seconda Repubblica, probabilmente non avrebbe neppure dovuto arrangiarsi. Quindi stiamo agli atti delle cose. Un referendum aveva cancellato il finanziamento pubblico ai partiti e c'è stata esattamente una risposta con l'accordo generale, ma questo non significa nulla, non toglie il dovere di esprimere un dato di verità. Vi va bene così? Non ho nulla da dire, aggiungo però che, di fronte a urgenze di questa dimensione, non deve far scandalo il fatto che si immagini di utilizzare alcuni stanziamenti che sono riferiti al finanziamento dei partiti per far qualcosa di più utile .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, mi associo alla dichiarazione che ha fatto l'onorevole Tabacci, e vorrei ricordare che secondo me è assai più volgare il fatto che in caso d'interruzione della legislatura si lasci in piedi un meccanismo che permette ai partiti di incassare i rimborsi elettorali anche per gli anni di legislatura non più esistenti . Credo che sottrarre una parte di questi quattrini per destinarli ad un intervento utile come questo sia cosa saggia e buona .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Maurizio Turco. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, voteremo l'emendamento Calgaro 21.205, se non altro per restituire un minimo di quello che è stato sottratto al popolo italiano nel momento in cui votarono al 90 per cento per quel referendum. Certo, non è il modo migliore per affrontare la questione, ma sicuramente un modo per porre la questione. Vorrei aggiungere anche la mia firma all'iniziativa sottoscritta anche dall'onorevole Tabacci, ribadendo il fatto che i deputati Radicali voteranno a favore di questo emendamento .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo solo per chiedere di aggiungere la mia firma e annunziare il sostegno del mio gruppo sull'emendamento Calgaro 21.205.
. Sta bene. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Granata. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per apporre anche la mia firma all'emendamento in esame, perché ritengo che l'intervento, pur non essendo esaustivo, rappresenti un segnale positivo che va nella direzione giusta.
. Sta bene, tutti coloro che vogliono apporre la loro firma sull'emendamento in esame lo potranno fare. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Calgaro 21.205, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, l'emendamento riprende un po' la logica di un emendamento che, purtroppo, quest'Aula ha bocciato e, cioè, l'emendamento Mazzarella 21.204. Non me ne lamento perché ero il primo firmatario, ma perché quell'emendamento voleva significare un sostegno all'istituenda cioè, sostanzialmente, si prevedeva un cofinanziamento in modo da poter attivare, su sei anni, mille posizioni all'anno di con uno sbocco possibile verso l'abilitazione e, quindi, verso l'inquadramento in ruolo come associati. Anche questo emendamento lavora nella stessa direzione, cioè rendere praticabile la non solo sul piano del dispositivo cartaceo della legge, ma della sua pratica negli atenei sulla base di risorse adeguate.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 21.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, quando il disegno di legge del Governo fu presentato ed approdò al Senato della Repubblica, vi era una norma che prevedeva un incremento stipendiale per questi ricercatori a tempo determinato che doveva compensare la precarietà del loro contratto di lavoro. Ora di quella norma non c'è più traccia e credo che questa sia l'ennesima prova ribadita del disinteresse totale nei confronti dell'attività di questi lavoratori della conoscenza. Ed è anche davvero un atto di disistima palese nei confronti dell'attività di ricerca e di futuro del nostro Paese. Chiedo, pertanto, una valutazione attenta di questo nostro emendamento che rimette indietro le lancette dell'orologio e vuole dare a questi giovani che si avventurano in quella che voi definite che non è una ma, comunque, un percorso per l'accesso all'accademia, almeno un incremento stipendiale altrimenti davvero dovremmo valutare il vostro atteggiamento come contrario al lavoro di questi giovani.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per esprimere il nostro voto favorevole sull'emendamento della collega Ghizzoni e, soprattutto, per porre l'attenzione su quanto stiamo discutendo oggi e di quanto sta accadendo fuori da questo Palazzo sul tema dell'università. Con questo provvedimento di fatto stiamo precludendo la strada alla possibilità, per giovani ricercatori, di assumere un lavoro ed un impegno a tempo indeterminato. Non stiamo costruendo un'università di merito, ma stiamo, invece, costruendo un'università che favorisce le baronie interne, che non ha più finanziamenti pubblici e risorse e che, quindi, verrà smembrata.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Quartiani. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anzitutto vorrei apporre la mia firma all'emendamento Ghizzoni 21.19 e chiedere alla relatrice se non sia il caso, se lo ritiene opportuno, di rivedere il proprio parere che è contrario. In realtà, se leggiamo la lettera dell'emendamento, questo interviene sulla seconda parte del comma 8 dell'articolo 21. La parte in questione emendata recitava così: a seconda del regime di impegno i titolari dei contratti hanno un trattamento lordo onnicomprensivo pari al trattamento iniziale che spettava al ricercatore confermato a tempo pieno elevato fino a un massimo del 30 per cento. In realtà, qui si interviene con l'emendamento dicendo che viene incrementato del 20 per cento e che per i titolari dei contratti rinnovati il predetto trattamento annuo lordo onnicomprensivo può essere elevato fino ad un massimo del 30 per cento.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anch'io chiedo di apporre la mia firma e vorrei spendere due parole su questo emendamento: infatti, questa è l'ultima dichiarazione di voto prima dell'ultima votazione in quanto alle 13,30...
. Se vuole possiamo fare l'ultima votazione anche senza la sua dichiarazione!
. Volevo preannunziarle che ho chiesto di parlare anche sugli emendamenti successivi. Quindi, qualunque altro tipo di considerazione è assolutamente inutile. Dichiaro il mio voto favorevole sull'emendamento in esame e le consiglio, ovviamente in base a quanto riferito, di procedere di conseguenza.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, mantengo il parere contrario sull'emendamento Ghizzoni 21.19. Vi è anche il parere contrario della Commissione bilancio. Il disegno di legge già prevede un aumento significativo dello stipendio iniziale dei nuovi ricercatori e, a mio avviso, andare oltre sarebbe ingiusto nei confronti degli attuali ricercatori a tempo indeterminato e comunque comporterebbe una riduzione del numero dei posti.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Palagiano. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo soltanto per chiarire che, per quanto riguarda questo articolo, eravamo molto perplessi sui ricercatori a contratto a tempo determinato perché un tempo era previsto l'accantonamento di una quota per il pagamento di questi ricercatori e adesso il Governo sta soltanto creando dei precari a vita in quanto, terminato il mandato di tre anni più due più tre, alla fine resteranno a casa.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 21.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, in breve, Pasquale Antonini era un volontario della Misericordia di Magione non lontano da Perugia. Aveva 34 anni. È morto domenica pomeriggio mentre stava adoperandosi durante un nubifragio per evitare danni e pericoli alla sua comunità. Lo faceva come di consueto con semplicità e generosità. Nei mesi scorsi era stato anche un periodo a L'Aquila per aiutare quella popolazione. Dicevo che è morto domenica. Era un volontario della Protezione civile ed è scivolato in un torrente mentre si stava installando un'idrovora per evitare che quell'acqua travolgesse un paese. In tempi come questo ritengo che sia giusto ricordare Pasquale Antonini un giovane umbro, un giovane italiano che è morto per altruismo
. La ringrazio, onorevole Verini, per le sue parole e perché l'Italia è fatta proprio di tanti di questi eroi che danno gratuitamente il loro tempo, le loro energie e le loro capacità per costruire insieme un'Italia migliore.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per richiamare un atto di sindacato ispettivo, in particolare il n. 4-00981 del 5 settembre 2008. Nei giorni scorsi ho effettuato una verifica dello stato dei miei atti ispettivi e ho accertato che questo è il più antico che ancora non ha ricevuto risposta. Sono un po' amareggiato e qui chiedo il suo contributo per sollecitare il Governo, perché l'oggetto riguarda un tema molto particolare. Nel corso del 2008 e, purtroppo, anche nel 2009 e nel 2010 si sono verificati episodi intimidatori di aggressione e di minaccia, di chiaro stampo criminale, ai danni di medici veterinari impegnati ad attendere ai propri compiti istituzionali di controllo e di tutela della sanità pubblica. Basterebbe uno solo di questi episodi per suscitare la reazione di tutte le istituzioni e, quindi, anche la nostra. Come dicevo, nel luglio del 2008 vi fu un episodio che aveva provocato la presentazione di questo atto, relativamente al capo dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria di Vibo Valentia, che fu aggredito e picchiato da due persone mentre si trovava nel suo ufficio. L'aggressione è stata posta dagli inquirenti in relazione al provvedimento amministrativo adottato dalla vittima nei confronti di un'azienda zootecnica. Pochi giorni dopo un altro grave atto criminale ha colpito un altro veterinario dell'azienda sanitaria di Catanzaro: sono stati esplosi alcuni colpi di pistola contro il portone della sua casa di campagna, a Chiaravalle Centrale, già oggetto in passato di altri atti intimidatori. Il presidente dell'ordine dei medici veterinari di Crotone, a sua volta, sempre nell'estate del 2008, è stato oggetto di un'aggressione durante l'espletamento del servizio come veterinario convenzionato presso l'azienda sanitaria di Crotone. Ancora: in quel periodo a Ragusa è stata data alle fiamme da ignoti la casa di un altro medico veterinario dell'Asl 7 di Ragusa, un professionista impegnato nei servizi di prevenzione sanitaria degli allevamenti. La natura dolosa dell'incendio ed il movente sarebbero da ricercare nell'attività professionale del medico e negli interessi di qualche settore della zootecnia locale di impedire trattamenti e controlli sanitari. In conclusione, poiché anche la federazione nazionale dell'ordine dei veterinari italiani segnala l'esigenza di dare una risposta, anche concreta oltre che simbolica, con questo atto chiedo al Governo se intenda adottare provvedimenti opportuni per accertare i fatti esposti e ripristinare le condizioni per l'esercizio di una missione di pubblica tutela in condizioni di sicurezza e di legalità, e mi appello alla Presidenza.
. La Presidenza solleciterà nel merito.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà, ma le devo chiedere sintesi perché è convocato l'Ufficio di Presidenza, a cui anche il Presidente, cioè chi vi parla, deve partecipare.
. Signor Presidente, in sintesi il mio intervento riguarda proprio le modalità di votazione. Quando è stata adottata questa assurda modalità di votazione io credo che si sia voluta tutelare ovviamente la certezza del voto da parte dei parlamentari; però, in caso di svista del Presidente di turno o di impossibilità del parlamentare di votare pur essendo presente (quindi, nel caso in cui il voto non venga registrato), di fronte a questo caso non vi è alcun provvedimento. È successo la settimana scorsa, quando chi vi parla si è sbracciato inutilmente e pure oggi, nella normale e comprensibile impossibilità del Presidente di turno di verificare. Tuttavia, io faccio presente che il parlamentare che vota regolarmente ha il diritto di vedere certificata, ai fini della sua presenza in Aula, la sua partecipazione al voto. Con questo sistema il parlamentare che è presente e preme il dito sull'apposito congegno, se non riesce, nel caso appunto in cui non sia visto dal Presidente di turno, vede vanificato il suo voto e non mi pare giusto. Allora, dal momento che abbiamo messo tanto impegno nell'adottare questo sistema di voto - inutile, ritengo - credo che, a tutela dei parlamentari, debba essere adottato un sistema che garantisca il parlamentare che è presente e che ha votato regolarmente.
. Il voto del parlamentare in Aula è non solo un dovere, ma anche un diritto e, quindi, viene sempre registrato. Qualora non fosse possibile per questioni tecniche piuttosto che per altri impedimenti registrarne il voto nel tabulato complessivo viene comunque sempre riportato agli atti il fatto che il deputato voleva votare in un certo modo che non è stato possibile registrare. Comunque le sue osservazioni le abbiamo comprese. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 14,30.
. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Bocchino, Bonaiuti, Bongiorno, Brambilla, Brunetta, Caparini, Carfagna, Casini, Castagnetti, Cicchitto, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Donadi, Fitto, Gregorio Fontana, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Giro, Jannone, La Russa, Lombardo, Maroni, Meloni, Migliavacca, Mura, Leoluca Orlando, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Sardelli, Stucchi, Tabacci e Vito sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta. Pertanto i deputati in missione sono complessivamente settantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna.
. Avverto che la Commissione bilancio ha espresso parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 24.0500 della Commissione, subordinatamente all'accoglimento della condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Al fine di recepire tale condizione, la Commissione ha presentato il subemendamento 0.24.0500.500, che è in distribuzione . Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo respinto l'emendamento Ghizzoni 21.19.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, prima che inizino gli interventi sull'emendamento che incominciamo a votare, chiederei alla Presidenza di fare una verifica sulla sconvocazione delle Commissioni permanenti in corso.
. Verifichiamo che le Commissioni siano sconvocate.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, in mezzo a tante notizie negative che leggiamo sempre sui giornali, c'è un fatto avvenuto in questo Paese sabato scorso che vorrei non venisse perso. Mi riferisco a quanto è successo in occasione della giornata della XIV colletta alimentare. Sabato 27 novembre 2010, milioni di persone, piccoli e grandi, lavoratori e pensionati, imprenditori e anche carcerati, molti di questi provati dalla crisi economica, hanno donato in oltre 8.100 supermercati, e con l'aiuto di 110 mila volontari, 9.400 tonnellate di prodotti alimentari, con un aumento del 9 per cento rispetto allo scorso anno. Queste derrate verranno distribuite tra 8 mila associazioni caritative che assistono un milione e mezzo di persone ogni giorno. Credo che per un attimo dobbiamo un po' tutti fermarci per guardare anche quello che di positivo c'è nel nostro Paese, ed è grande. E se un giudizio bisogna trarre da quello che è successo sabato, credo che sia che la carità non si lascia scoraggiare dalla crisi; anzi, la carità è più forte della crisi. Credo che occorra che i ma anche la politica sappiano guardare di più il positivo che c'è nel nostro Paese, ed è tanto, e che si riconoscano, si valorizzino e si sostengano esperienze come questa, secondo il principio di sussidiarietà, perché dimostrano la straordinaria ricchezza che c'è nel nostro nel popolo e nella nostra società .
. La ringrazio, onorevole Vignali, anche perché, come ha ricordato stamattina, tra l'altro, l'onorevole Verini, ricordando la figura di un volontario che ha dato la propria vita sacrificandosi per la comunità, sono questi i segnali che credo tutta l'Assemblea, e la Presidenza in prima persona, vuole indicare come grandi esempi positivi ad un Paese che, nella tradizione e nella sua storia, ha sempre avuto questi grandi segni di carità, di gratuità e di generosità.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per ringraziarla in quanto, alla ripresa della seduta, ci ha consentito di decifrare perfettamente i colleghi che erano in missione, leggendo in modo specifico e lento, con le pause dovute, nome per nome. Poiché lei è un arbitro, signor Presidente, e, come sa, gli arbitri devono avere un comportamento conforme durante tutta la giornata, sono sicuro che, quando ci troveremo a dover votare gli emendamenti, ci darà la possibilità di ascoltare perfettamente, nello stesso modo, anche quello che dobbiamo votare, oltre che l'interessantissimo elenco di coloro che sono in missione oggi.
. La ringrazio della stima, onorevole Giachetti.
. Passiamo, quindi, alla votazione dell'emendamento Antonino Russo 21.30. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Antonino Russo. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo solo per sottolineare che questo emendamento dovrebbe essere accolto, se non altro perché il Governo aveva già espresso un parere positivo, accogliendo, il 24 febbraio, un ordine del giorno che teneva conto della nostra proposta, oggi diventata emendamento. Il Governo ovviamente si contraddice sempre. Non so se la conclusione più veritiera possa essere che gli ordini del giorno non contano nulla - come quello, appunto, del 24 febbraio - oppure che il Governo non è affidabile nemmeno quando assume impegni sugli ordini del giorno. Io propenderei per la seconda ipotesi. Vediamo cosa ci dirà il responso del voto.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbieri. Ne ha facoltà...onorevole Barbieri, rinuncia al suo intervento?
. Signor Presidente, non ci penso proprio anche perché credo che quanto testé detto dall'onorevole Antonino Russo sia assolutamente sbagliato. Questo Governo, onorevole Russo, è un Governo affidabile, composto da persone serie Il problema, onorevole Russo, è che il suo emendamento risente un po' di logiche leggermente clientelari. Infatti, un emendamento di questo genere pare finalizzato soltanto a premiare alcune persone per le quali manca, probabilmente, il nome e cognome. Nel momento in cui il Governo a febbraio - onorevole Russo, da febbraio ad oggi è passata un'eternità - accolse l'ordine del giorno, lo aveva fatto nella convinzione che si potesse, su materie di questo genere, riuscire ad intavolare un confronto sul quale sia la maggioranza, che l'opposizione, potessero ritrovarsi. Poiché così non è, e poiché su questo emendamento neanche la Commissione bilancio ha espresso un parere favorevole, conoscendola e sapendo quanto lei sia serio e interessato ai problemi delle università italiane, credo che sarebbe una cosa utile che il gruppo del Partito Democratico ritirasse questo emendamento. Esso, infatti, non ha alcuna giustificazione concreta. Ma com'è possibile che, a fronte di un disegno di trasformazione radicale dell'università italiana, come quello che ci accingiamo a votare tra qualche ora, ci dobbiamo perdere in «quisquilie» tipo questo emendamento? Quindi, credo sarebbe davvero una cosa saggia - anche per dare continuità ad un'azione seria di opposizione che il gruppo del Partito democratico ha svolto - che questo emendamento venisse ritirato. In ogni caso, se lei intende mantenerlo, il voto del gruppo del Popolo della Libertà sarà, ovviamente, un voto contrario .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rivolta. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche da parte della Lega Nord Padania vi è un atteggiamento analogo a quello espresso dall'onorevole Barbieri. Effettivamente c'è da chiedersi quanta parte della sinistra voglia veramente cambiare questo sistema. Evidentemente fa comodo a molti, evidentemente gran parte della sinistra pensa che tutto debba continuare così. Noi invece non la pensiamo in questo modo, riteniamo che anche parlando di questo tema specifico si debba fare un cambiamento. L'emendamento dell'onorevole Russo è pertanto inaccettabile, come diceva Barbieri, manca solo il nome e il cognome, che senso ha? Onorevole Russo, signor Presidente, effettivamente stiamo facendo qualcosa di grande, stiamo cambiando; certo la riforma è perfettibile ma una svolta va finalmente data. Questi emendamenti sono un retaggio di un modo vecchio di pensare, legato all'attenzione verso solo alcune persone, non verso tutte. E quindi anche da parte del gruppo della Lega Nord Padania ci sarà un voto negativo .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Antonino Russo 21.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, si tratta, di nuovo, di una norma che mira a chiarire la possibilità di applicare o meno al settore dell'università le norme previste dal decreto-legge n. 78 del 2010, adesso legge n. 122 del 2010. Quindi, se, come è già stato ribadito rassicurando, è vero che non vengono considerati ricercatori gli assegnisti e i vari contratti all'interno dell'università, alla stessa stregua della sostituzione per maternità di un qualsiasi impiegato statale, cose che rispondono a logiche e a motivazioni diverse, allora non c'è motivo per rifiutare questo emendamento che va nel senso di una maggiore chiarezza.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 21.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, se farete un giro nei laboratori europei o americani, troverete colonie di giovani ricercatori italiani; non sono partiti per scelta, ma sono stati costretti perché in Italia la ricerca non è finanziata, e hanno lasciato il Paese con disincanto, a volte con rancore, ma hanno sempre lo sguardo rivolto qui, soprattutto ai palazzi della politica, in attesa di un cambiamento. In Europa li hanno accolti a braccia aperte, e in Europa non sono fessi, sanno che questi giovani sono bravissimi. Chi li ha formati questi giovani, se non la nostra università? Ma allora vi è qualcosa di buono in questa università italiana, e da qui bisognava partire. Invece di denigrarla, bisognava far crescere i meriti dell'università italiana, fino al punto da scacciarne i difetti. Questa era la riforma da fare, ma voi dite che la legge è epocale, e lo ripetono a pappagallo paludati editorialisti; ma tutto questo potrete dirlo nel teatrino mediatico nazionale, fuori dai confini nazionali nessuno si è accorto di questa riforma epocale. Quei giovani italiani all'estero leggono le notizie, sono informati, sanno che cosa succede nel loro Paese e nessuno si è accorto di questo sommovimento riformatore. Non si ha notizia di un esodo di rientro dei cervelli italiani, non ci sono ricercatori in fila ai confini, alle frontiere, nelle stazioni e negli aeroporti, per tornare in Italia. No, quei giovani hanno letto il disegno di legge di 500 norme, 1.000 regolamenti, 35 decreti governativi e hanno pensato che è la solita burocrazia italiana: tutto cambia perché nulla cambi. Anche qui in Italia vi sono giovani bravissimi che fanno ricerca con passione. Consiglio ai colleghi, quando entrano in un ateneo, di cercarli, di farsi raccontare, e vi diranno le loro storie: «ho pubblicato articoli in prestigiose riviste scientifiche, la comunità internazionale mi ha già riconosciuto come scienziato, ma per lo Stato italiano sono un'invisibile, vado avanti con contratti di qualche mese per poche centinaia di euro». A questi trentenni voi dite, con questo articolo, di mettersi in fila e attendere altri otto anni, poi forse si vedrà. Li condannate a smettere o a raggiungere gli altri all'estero. Stiamo parlando di una parte, certo, ma della migliore gioventù italiana, che si vede mortificata. Come si può costruire il futuro del Paese? Signora Ministro, la riforma è davvero epocale se alla migliore gioventù italiana restituisce il sorriso e la fiducia verso il proprio Paese. Questa è un'occasione mancata, toccherà a noi fare la vera riforma quando torneremo al Governo, e diremo a questi giovani che sono nelle piazze e sui tetti: abbiamo bisogno di voi, questo è il vostro Paese, aiutateci a cambiarlo, a renderlo più ricco di cultura, di civiltà e nell'economia
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Pasquale. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, colleghi, i nostri ricercatori e i nostri studenti sono a Firenze, a Roma, in tutta Italia, di fronte e sopra le università e sono anche qui fuori dalla Camera dei deputati a chiedere futuro. Colleghi, non volete ascoltare le nostre proposte, perché allora non ascoltate almeno la loro voce, la voce dell'università? Proprio per dare futuro, spazio, prospettiva e per dare ali ai nostri ricercatori di ruolo e precari, riconoscendo il valore del loro lavoro, non possiamo condannarli ad esaurire i propri talenti e le proprie professionalità in un ruolo ad esaurimento oppure in un eterno precariato .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colombo. Ne ha facoltà, per un minuto.
. Signor Presidente, intervengo per sostenere, ma anche per correggere, su un punto la collega che ha appena parlato. Gli studenti non sono qui fuori, qui fuori c'è un anello di forze dell'ordine come nel giorno in cui è stato trovato il corpo di Aldo Moro . La città è stata messa in una situazione di emergenza, in piazza del Parlamento si deve strisciare tra il muro e l'automezzo sotto la pioggia, perché non si può far sentire all'avvocato Gelmini la voce degli studenti a cui lei sta preparando oggi il funerale ! Non c'è nulla in questa Camera che rappresenti in questo momento ciò che sta avvenendo nelle città italiane contro questa ignobile legge .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capitanio Santolini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche noi vogliamo esprimere un giudizio negativo su questo articolo, come peraltro sui precedenti, e mi sembra importante sottolinearlo, visto che qui si parla del futuro dei nostri ricercatori e considerando le obiezioni che sono state sollevate, alle quali mi associo assolutamente convinta di quello che è stato detto. Vorrei sottolineare brevemente soltanto un aspetto. Questo articolo inizia così: «Nell'ambito delle risorse disponibili (...)», ossia con un che secondo me è estremamente grave; non si può cominciare un articolo che parla di ricercatori a tempo determinato con l'espressione: «Nell'ambito delle risorse disponibili (...)». Capisco che è un problema di bilancio, perciò comprendo il Ministro Tremonti che l'ha dovuto scrivere, però capisco molto meno il Ministro Gelmini. Queste parole rimarranno in futuro nella stesura di questo provvedimento, rimarranno «nell'ambito delle risorse disponibili»: mi sembra una condanna eccessiva e anche per questo motivo preannunzio che voteremo contro.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Siragusa. Ne ha facoltà, per un minuto.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo articolo che ci trova così fermamente contrari in realtà precarizza i giovani che vogliono fare ricerca e rimanere a studiare e a insegnare nelle università. Il modello di 3 più 2 più 3, funziona - sì, è vero - in altri Paesi del mondo, ma ad un'unica condizione, cioè che fin dall'inizio le università accantonino risorse perché questi ragazzi possano accedere a ruoli definitivi; altrimenti diventa soltanto un modo per tenere nel limbo persone che, invece, costituirebbero un grandissimo valore, una grandissima potenzialità per il nostro Paese. Ministro, in questi momenti tutte le nostre città - la mia insieme alle altre - sono piene di giovani che protestano! Non ci sono i baroni per la strada, ci sono i ragazzi e forse proprio questo dovrebbe farci porre il problema .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ghizzoni. Ne ha facoltà, per un minuto.
. Signor Presidente, l'uso di una parola anglosassone, forse servirà a fare un po' di propaganda, ma in realtà non può nascondere l'iniquità e l'inadeguatezza di questa norma, che costringerà i nostri ricercatori che hanno già talento, esperienze e maturità scientifica ad entrare nelle accademie. Credo che l'università abbia invece bisogno di sincerità e di fiducia da parte della classe politica e purtroppo, in questo articolo, non ravvedo né l'una né l'altra e me ne rammarico perché ciò va a danno del nostri giovani.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Coscia. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, con questo articolo non solo non si investe sui giovani e sul loro talento, ma non si danno certezze. Infatti - come è stato ricordato - la comunque dà certezze di prospettive e di risorse, per cui un ragazzo che ha talento pensa di poter investire e vuole essere valutato con i tempi necessari, ma tutto ciò è possibile se si ha la certezza che su di lui l'università investe. Questo articolo purtroppo disincentiva la permanenza dei nostri giovani nel nostro Paese. Questo è un danno per loro, ma soprattutto per il nostro Paese e per il futuro della ricerca scientifica, che ha già perso tante risorse. Purtroppo, questo articolo non diventerà altro che un incentivo all'allontanamento dall'Italia, creando un danno gravissimo per il nostro Paese.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mario Pepe (PdL). Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei ricordare agli amici che sono intervenuti che, qualche anno fa, i ragazzi delle scuole medie hanno manifestato, sollevando cartelloni sui quali era scritto: «Abbasso la riforma Moratti». Allora mi chiesi: «Che cosa c'entrano i ragazzi delle scuole medie con la riforma Moratti?» Vogliamo finirla di strumentalizzare i giovani? La vogliamo finire? Volete dire a quei poveracci che stanno sul tetto che l'università italiana sta morendo?
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gatti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, solo un minuto per dire che per fare la riforma di un'istituzione - pensiamo che l'università abbia bisogno di una riforma - bisogna voler bene alle istituzioni, valorizzare e volere bene a quelli che ci stanno dentro, apprezzare quei ragazzi che sono fuori sotto la pioggia, quei ricercatori che sono il futuro del nostro Paese. Voi avete una caratteristica, questo Governo ha un segno distintivo: non vuole bene a queste persone! .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21, nel testo emendato. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 22 e delle proposte emendative ad esso presentate . Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 22, altrimenti il parere è contrario, con la precisazione - essendo comunque il principio trattato in questo articolo condivisibile sotto molti aspetti - che è stato espresso parere contrario sugli stessi emendamenti dalla V Commissione (Bilancio).
. Prendo atto che il relatore di minoranza, l'onorevole Nicolais, non intende intervenire. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Ricordo che ove i presentatori non comunichino il ritiro delle rispettive proposte emendative per le quali vi è un invito in tal senso, la Presidenza le porrà in votazione. Passiamo alla votazione dell'emendamento Palagiano 22.1. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palagiano. Ne ha facoltà per un minuto.
. Signor Presidente, chiedo qualche secondo in più, perché in realtà sono tre gli emendamenti a mia firma che hanno la stessa sostanza e cioè riguardano la messa in quiescenza del personale docente delle università. Credo che lo spirito sia condivisibile. Inizialmente, perfino il Ministro Gelmini aveva annunciato - facendoci sospirare - che effettivamente c'era la possibilità di mandare a casa dei gerontocrati che amministrano la nostra università, dei professori che sono in cattedra - come diceva anche un collega della maggioranza - da più di quarant'anni. Però vi è stata una retromarcia da parte del Ministro Gelmini, che dapprima era d'accordo con noi per il ricambio generazionale; quindi gli emendamenti riguardano la messa a riposo per i professori a 65 oppure a 68 anni, a seconda dell'emendamento che andremo a votare. Credo che valga la pena sottolineare che in Italia l'83 per cento dei professori ordinari ha un'età superiore a 50 anni - la media più vecchia d'Europa - e che i baroni hanno la possibilità di lavorare sette anni in più rispetto alle altre classi di lavoratori. Questo ovviamente la dice lunga, non si tratta di un attaccamento al lavoro, ma soltanto di continuare ad esercitare questa funzione di potere che poco si sposa con l'intercettazione del merito.
. . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. . Signor Presidente, vorrei ribadire quello che ha detto la relatrice di maggioranza, che è vero che il Ministro Gelmini si era dichiarata disponibile ad arrivare a 65 anni per l'età pensionabile dei docenti universitari, ma in questo provvedimento non è stato possibile perché, com'è noto, questa modifica avrebbe richiesto una copertura finanziaria che al momento non è disponibile. Quindi, io ho presentato un ordine del giorno, a dimostrazione che la maggioranza, e il Ministro Gelmini, è d'accordo per arrivare in breve tempo anche a questo tipo di modifica ordinamentale.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 22.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, per completare il ragionamento, il limite di età previsto adesso dal provvedimento - settant'anni - è già il risultato di un'iniziativa politica che viene dall'opposizione e a cui abbiamo contribuito. Con questo nostro emendamento, oltre a ribadire il nostro intento di scendere a sessantacinque anni, c'era anche la volontà di porre il tema della flessibilità, cioè della possibilità di tener conto degli anni di servizio, e del merito, cioè la possibilità di mantenere comunque il rapporto con l'università per chi, indipendentemente dall'età, ha meritato sul campo e ha dimostrato di poter dare ancora un contributo, non lasciando al singolo la decisione, ma lasciando invece alle università la possibilità di valutare. Da questo punto di vista dispiace che non si sia potuto entrare nel merito e trovare al limite una mediazione.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lenzi 22.201, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, intervengo solo per ribadire il dietro front del Ministro Gelmini per quanto riguarda la messa in quiescenza. È davvero singolare che inizialmente si faccia propaganda dicendo che si vogliono mandare a casa i baroni universitari, che gli studenti che sono fuori a manifestare sono a favore dei baroni, e poi in realtà su elementi così concreti, come mandare in pensione i professori, nell'ambito di una riforma si stabilisca che sia un ordine del giorno successivo a prendere in esame questo problema. Credo che nell'ambito della riforma le questioni vadano affrontate con un provvedimento e ci vuole il coraggio di osare e di toccare questa categoria, che riesce persino ad incidere sulle decisioni del Ministro. Per questo abbiamo presentato quest'altro emendamento.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 22.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 23 e delle proposte emendative ad esso presentate . Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sui subemendamenti Ghizzoni 0.23.500.1 e 0.23.500.2. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 23.500 ed esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Ghizzoni 23.01, 23.02 e 23.03.
. Il Governo?
, Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Passiamo alla votazione del subemendamento Ghizzoni 0.23.500.1. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bachelet. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, chi sono i lettori di lingua straniera? Cominciamo col dire che la parola «lettori» in inglese, per esempio, si dice che sono l'equivalente di quelli che oggi diremmo ricercatori. Sono stati inquadrati come docenti con il decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980 - la riforma dell'università del 1980 - ma con la legge n. 236 del 1995 sono stati trasformati nella figura di CEL (collaboratori ed esperti linguistici). L'università da quel momento li considera parte del personale tecnico-amministrativo, ma questo provvedimento non ha portato fortuna, ha provocato una sentenza della Corte di giustizia europea del 18 luglio 2006. Vi è stata anche una sentenza precedente del 26 giugno 2001, ma quella del 2006 è particolarmente grave, perché condanna l'Italia a pagare, per ogni giorno dalla non applicazione del reintegro dei collaboratori ed esperti linguistici come docenti, una multa di 256 mila 500 euro. Sono passati da allora 1.650 giorni. Questa riforma poteva essere l'occasione per sistemare e rimettere le cose a posto. Questi docenti fanno le stesse cose degli altri docenti: sostengono e firmano gli esami, fanno parte delle commissioni, sono docenti madrelingua nelle università. Non si tratta dunque di personale tecnico eppure lo stipendio resta sempre quello dello stadio iniziale: oggi un lettore con 26 anni di anzianità riceve lo stipendio che riceveva la prima volta, meno di 1.000 euro al mese per dodici ore di docenza la settimana. Anche soltanto la settimana scorsa, il 22 novembre del 2010, il giudice del lavoro di Siena ha dato ragione a loro. I due subemendamenti Ghizzoni 0.23.500.1 e 0.23.500.2 da me sottoscritti mirano, nel caso massimo, a ricreare le condizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980 riconoscendo loro il ruolo di docenti e, nel caso minore, a riconoscere loro almeno il diritto ad appellarsi alla giustizia. È infatti incredibile che l'ultimo periodo dell'emendamento 23.500 della Commissione, che è nostra intenzione sopprimere, preveda l'estinzione di tutti i contenziosi.
. La prego di concludere.
. Questi ricercatori e docenti sono come tutti gli altri ed hanno il diritto che venga riconosciuto - come la Corte di giustizia europea chiede - il loro . Per tali ragioni invitiamo ad esprimere un voto favorevole .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Ghizzoni 0.23.500.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, prenderò davvero solo un minuto perché ritengo che il subemendamento Ghizzoni 0.23.500.2 vada sostenuto e votato in quanto pone un problema rispetto all'emendamento 23.500 della Commissione, che esamineremo subito dopo, in merito ai lettori madrelingua (poi classificati CEL). Vi invito a leggere l'ultimo periodo dell'emendamento 23.500 della Commissione che introduce una sanatoria e un azzeramento dei ricorsi. Ciò significa che queste figure non avranno per legge una sentenza: vengono cioè estinti i giudizi in materia, in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, ma sappiamo che 2 mila persone che lavorano nell'università hanno ancora i contenziosi aperti. Vi invito pertanto a valutare con attenzione questa situazione.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Ghizzoni 0.23.500.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, mi permetto di segnalarle un accadimento infame di cui sono stata vittima. A causa di questa grande manifestazione di studenti di cui si parla - e le premetto che non ne ho incontrato uno di manifestante, ma centinaia di migliaia di agenti - la Polizia mi ha fatto lasciare la macchina lungo via del Corso. Sono dovuta arrivare a piedi fino a Montecitorio! Le voglio ricordare che, nel frattempo, non ho visto un ragazzo, ma solo Polizia! È una vergogna! Anche in un Paese dove esiste uno stato di guerra, le persone invalide vanno fatte passare. Lo dico ora a lei, signor Presidente, ma denuncerò questo evento fortemente. Sono uscita dall'Aula per venti minuti e ho impiegato due ore e dieci minuti per rientrarvi .
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, poco fa alcuni giovani, che evidentemente la collega non ha visto, hanno lanciato alcune bombe carta nei confronti delle forze dell'ordine. Ricordo che avremmo potuto chiudere il provvedimento in discussione la settimana scorsa. Invece, avete voluto proseguirne l'esame questa settimana, allungando i tempi, perché fuori si alimentasse la protesta. Oggi i centri sociali sono a fianco di questi giovani manifestanti! Vorrei chiamare ad un senso di responsabilità coloro che da una parte affermano di non essere alleati con le frange estreme, mentre dall'altra facilitano l'unione di giovani, strumentalizzati dai professori, che oggi, insieme ai centri sociali, creano disordini in ogni parte d'Italia .
. Onorevole Ascierto, non voglio entrare nel merito delle sue osservazioni, totalmente legittime, ma eviterei che chiunque metta in relazione l'organizzazione dei lavori dell'Assemblea - concordata nella Conferenza dei presidenti di gruppo - con le legittime iniziative degli studenti e con le conseguenti disposizioni relative alle forze dell'ordine.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, la ringrazio per questa precisazione, ma anche sulla legittimità delle sciocchezze e delle bugie vi è un limite. Informi l'onorevole Ascierto, che probabilmente la scorsa settimana dormiva, che abbiamo rinviato il dibattito alla settimana in corso a causa del fatto che la maggioranza ha chiesto un'ora e mezza di sospensione perché è andata in panne dopo essere stata battuta per tre volte sul provvedimento in esame, esattamente come ha fatto oggi. Il tempo è contingentato. Se siamo arrivati ad oggi è perché la maggioranza, palesemente in crisi, sta cercando di arrancare. Il fatto che oggi l'onorevole Ascierto ci attribuisca la responsabilità di ciò è non solo ridicolo, ma segno del fatto che ha bisogno di un qualcosa che lo svegli .
. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Ghizzoni 23.01. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mattesini. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha a disposizione due minuti.
. Signor Presidente, con l'articolo aggiuntivo in esame il Partito Democratico propone che il Governo, attraverso uno specifico decreto, normi l'estensione degli ammortizzatori sociali in deroga a tutti i dipendenti delle università che non siano confermati nei propri rapporti di lavoro, anche rapporti che siano in collaborazione o prestazioni d'opera intellettuale. L'emendamento che noi proponiamo prevede, inoltre, l'imposizione all'università, proprio per poter estendere i suddetti ammortizzatori sociali in deroga anche ai «perdenti occupazione», di imporre di pagare gli oneri al Fondo per la disoccupazione involontaria. Proponiamo altresì di riconoscere ai perdenti occupazione il diritto di ricorrere ai servizi di ricollocamento al lavoro presso l'Agenzia interessata, a convenzioni che saranno stipulate con il Ministero, nonché con la Conferenza dei rettori, Ministero del lavoro, regioni e così via. L'articolo aggiuntivo in oggetto, tra l'altro, è esattamente in linea con la questione che più d'una volta il Partito Democratico ha posto, ossia quella concernente la riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, che abbiamo richiesto più volte, anche in adempimento al protocollo del firmato nel 2007, ma che il Ministro Sacconi e questo Governo continuano a rinviare. Noi crediamo fortemente invece che la riforma degli ammortizzatori sociali, intesi nella loro funzione universale sia un elemento fondamentale per evitare, anche in questo caso, percorsi infiniti di esclusione sociale. Questo articolo aggiuntivo, relativo appunto all'estensione degli ammortizzatori sociali, si riferisce a circa 50-60 mila persone, che con tale disegno di legge vengono espulse dal mercato del lavoro verso un infinito precariato.
. La prego di concludere.
. Si tratta di 60 mila persone che vanno a sommarsi alle circa 600 mila persone che sono state cacciate sul marciapiede da una sciagurata politica della pubblica amministrazione
. La prego di concludere.
. Mi rivolgo al Ministro Brunetta: non sono 300 mila le persone che devono essere fatte fuori dalla pubblica amministrazione, perché già questo Governo né ha lasciate fuori 600 mila.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Ghizzoni 23.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, vorrei rivolgermi al Ministro e ai colleghi della maggioranza per chiarire in cosa consiste l'articolo 23- che proponiamo. Esso promuove un'incentivazione all'assunzione dei dottori di ricerca. Le nostre imprese hanno bisogno di una maggiore cultura della conoscenza e di metodologie più rigorose nella ricerca e questa rappresenta un'occasione, non già per risolvere i problemi dei ricercatori, ma per cercare di dare una spinta alle nostre imprese per migliorare i loro prodotti e per essere in grado di competere in un sistema globale, in cui la competizione è fortemente basata sulla conoscenza. Credo che questo articolo aggiuntivo, oltre alle altre proposte emendative, sia estremamente importante. Se noi votiamo contro facciamo male non sono agli studenti e ai dottori, ma facciamo male al Paese .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Ghizzoni 23.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 24 e delle proposte emendative ad esso presentate . Nessun chiedendo di parlare sull'articolo 24 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Ghizzoni 24.01, Capitanio Santolini 24.0200 e Ghizzoni 24.0204. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 24.0500 con una piccola riformulazione al comma 4, nonché del subemendamento 0.24.0500.500 della Commissione che riguarda il comma 2. Vuole che legga adesso i termini della riformulazione, signor Presidente?
. No, grazie, onorevole Frassinetti, li vedremo successivamente. Il parere del Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Passiamo alla votazione dell'articolo 24. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, il significato di questo articolo aggiuntivo è già nella rubrica dell'articolo 24- che si prefigge di introdurre il . Se il Governo vuole smentire con i fatti il sospetto di aver abbracciato una visione malthusiana dell'università non può non condividere questo articolo aggiuntivo, che mira unicamente a consentire agli atenei di sostituire i docenti cessati dal servizio nell'anno precedente. Faccio notare che dati di provenienza dello stesso MIUR stimano entro il 2013 la fuoruscita dal sistema, solo a titolo di collocamento in quiescenza, di ben 11mila e 500 docenti. Questo dato, in un quadro che vede il nostro Paese già collocato assai in basso nel rapporto studenti/docenti (rispetto per esempio alla Gran Bretagna, alla Francia, per non parlare della Germania), è assolutamente inaccettabile, e tale dovrebbe essere anche per la maggioranza e il Governo. Come si può pensare di preparare un'università più in linea con le esigenze dell'oggi tagliando risorse finanziarie erogate al sistema e riducendo il numero dei docenti che vi operano? La verità è che qui c'è un nocciolo duro del tema università, perché se pensiamo che l'università rappresenti un inutile orpello per questo Paese, un luogo in cui anziché produrre e trasmettere conoscenza si sprecano risorse e magari si formano coscienze critiche non allineate con il pensiero unico dominante, allora ogni taglio, anche il più indiscriminato, ha una sua logica ancorché paradossale. Mi ostino a credere che non possa essere questo l'indirizzo di cui il Paese ha veramente bisogno .
. Chiedo di parlare.
. Onorevole Formisano, le chiedo scusa per prima. Prego, ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo proprio per questo, per dirle che non è colpa mia se sto al primo banco. Lei mi ha visto quando ancora non era iniziata la votazione, poteva sospenderla perché non posso cambiare posto per chiederle la parola. Non so che fare, perché, purtroppo, prima non ho potuto parlare su una proposta emendativa da me sottoscritta.
. Onorevole Formisano, se, anche con il suo gruppo, mi segnala prima quando vuole intervenire, ci aiuta nel lavoro. Non è colpa sua, ovviamente, ma la colpa è mia. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Ghizzoni 24.0204, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.24.0500.500. Si chiede, inoltre, la seguente riformulazione del comma 4 dell'articolo aggiuntivo 24.0500 della Commissione: «Per le finalità del presente articolo è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2012 e fino all'anno 2017».
. Questa è ovviamente anche la proposta del Comitato dei nove. Rispetto a quanto detto dalla relatrice, la Presidenza comunica quanto segue: è stato testè riformulato dalla Commissione l'articolo aggiuntivo 24.0500 nel senso di ridurre, al comma 4, la spesa da 2,5 a 2 milioni di euro e di ridurre la durata di tale onere all'anno 2017. Se non vado errato si tratta di una riduzione che non comporta nuovi o maggiori oneri, ma, al contrario, prefigura una riduzione delle spese. Pertanto, essendo già stato espresso da parte della Commissione bilancio il parere favorevole sulla versione originaria di tale articolo aggiuntivo, se non vi sono obiezioni la stessa Commissione bilancio non dovrebbe essere chiamata ad esprimere un nuovo parere. Chiedo, comunque, al presidente della Commissione bilancio, onorevole Giancarlo Giorgetti, se concorda con tale orientamento della Presidenza.
, . Sì, Presidente.
. Chiedo di parlare, sull'ordine dei lavori.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, arrivano a me, ed immagino anche a lei e a molti altri colleghi, messaggi e telefonate. Adesso mi comunicano che, qui, in via della Vite, vi sono stati veri e propri atti di guerriglia, non so come diversamente definirli. Sono stati lanciati lacrimogeni, vi sono degli scontri fra studenti e polizia e da Bologna mi dicono che una ragazza è stata gravemente ferita: ha una frattura alla gamba ed è stata portata via in barella. Credo che non possiamo continuare a far finta di niente rispetto a quello che succede fuori. La prego quanto meno di informare correttamente l'Assemblea di quello che sta succedendo qui intorno al palazzo di Montecitorio .
. Onorevoli Evangelisti, ovviamente sarà premura della Presidenza verificare ed accertarsi nella direzione in cui lei chiede.
. Chiedo di parlare, sull'ordine dei lavori.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, poiché le notizie arrivano a tutti e, quindi, anche a noi, la pregherei - proprio perché abbiamo bisogno di avere informazioni certe su quello che sta accadendo e, ovviamente, ciascuno di noi può avere informazioni che arrivano inevitabilmente e probabilmente anche caricate dalle tensioni che ci sono in tutta Italia ed anche a Roma - siccome l'argomento è delicato, di chiedere al Ministro dell'interno di venire al più presto ad informarci su quello che sta accadendo .
. Onorevoli colleghi, per cortesia, è una richiesta legittima e la Presidenza poi si pronuncerà!
. Signor Presidente, di proposito non sto esprimendo giudizi proprio perché non intendo minimamente dare nessun tipo di valutazione prima di avere delle informazioni. Credo che sia legittimo che il Parlamento che sta affrontando la riforma dell'università e che arriverà sicuramente ad approvarla perché i tempi sono praticamente conclusi, abbia diritto, non solo l'opposizione ma anche la maggioranza, per il valore e la solennità che ha quest'aula, in un contesto così difficile dove vi sono manifestazioni e proteste in tutta Italia - lasciamo perdere quelle che saranno le responsabilità degli uni e degli altri - di chiedere che il Ministro venga solennemente in quest'aula e ci dica cosa sta accadendo in Italia e, in particolare, nei pressi della Camera dei deputati dove sicuramente ci sono state delle cariche e vogliamo sapere per quale motivo .
. Come ho detto anche all'onorevole Evangelisti, sarà compito della Presidenza accertarsi di quanto da voi sottolineato negli interventi e quindi, non appena avutane notizia, l'Aula sarà informata. Ritengo, come ho detto prima nella risposta all'onorevole Ascierto, che come non sono in correlazione e non devono assolutamente essere messi in correlazione la decisione sull'andamento dei lavori, protrarre o non protrarre, rispetto alle proteste, altrettanto credo che noi con molta responsabilità, come abbiamo concordato, dobbiamo proseguire nell'ordine dei nostri lavori e informare tempestivamente l'Aula laddove vi fossero eventualmente accadimenti ritenuti gravi sotto il profilo indicato in precedenza. Passiamo, quindi, alla votazione del subemendamento 0.24.0500.500 della Commissione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il nostro voto contrario su questo subemendamento della Commissione. Infatti riteniamo che in un momento in cui non si trova la copertura finanziaria, «perché non l'avete», sui soldi previsti per i ricercatori, si trovano comunque due milioni di euro presi dal fondo dell'economia per fare corsi sul federalismo fiscale: corsi e fondi che possono essere presi e non dati all'università pubblica, ma possono anche essere presi dalle università private e possono anche essere presi dalle fondazioni insieme ad enti locali. Mi sa tanto di lottizzazione politica dei finanziamenti o di qualche «marchetta».
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capitanio Santolini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei sottolineare che c'è scritto istituzione presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di un Fondo per la dirigenza. E si prevede che ci sia un fondo per formare i dirigenti che possono accedere con tutte le regole del caso. Sono cifre basse perché si tratta di 2 milioni per pochi anni, cinque o sei. Ma è un problema di principio. Come si fa a dire al Paese che non ci sono soldi per niente, non ci sono i soldi per i provvedimenti urgenti che qui da tempo stiamo discutendo e poi improvvisamente si trovano i soldi, 2 milioni di euro l'anno, per fare i corsi per i dirigenti? Ma è una questione di principio, di coerenza, di regole e noi siamo assolutamente scandalizzati da una norma di questo genere! Voteremo contro !
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boccia. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, la proposta della Commissione prevede un fondo anzitutto indirizzato a tutte le università e centri di ricerca per la formazione di funzionari e dirigenti pubblici in attuazione dell'impatto che avranno i decreti sul federalismo fiscale sul funzionamento e l'organizzazione delle amministrazioni pubbliche. Come è noto il nostro Paese, nonostante un deficit, che purtroppo non è stato colmato anche per la miopia della maggioranza - due emendamenti fa è stato respinto un emendamento del Partito Democratico che consentiva ai dottorati di ricerca di potere avere la possibilità - lo dico al Ministro Brunetta - di concorrere in maniera diversa per l'ingresso nelle amministrazioni pubbliche -, tuttavia, pur essendoci questi limiti, questo tentativo, seppur limitato, consente a molte università, per l'impatto che ci sarà inevitabilmente sui sistemi finanziari, sull'organizzazione e sulla gestione e sul di formare meglio il personale che lavora nelle amministrazione pubbliche .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.24.0500.500 della Commissione accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Chiedo di parlare.
. Sull'ordine dei lavori?
. Sì, signor Presidente.
. Mi perdoni onorevole: siamo in sede di votazione dell'articolo aggiuntivo 24.0500 della Commissione, abbiamo votato il subemendamento...
. Signor Presidente, mi faccia intervenire: tanti colleghi sono intervenuti e penso di non essere una persona che interviene sempre.
. Infatti, non le ho tolto la parola, ma le avevo chiesto una cortesia. Prego, ne ha facoltà.
. Sarò molto breve, signor Presidente. Leggo che dopo gli assalti da parte di un gruppo di studenti ai blindati della polizia a Roma, con il tentativo di rovesciare una camionetta delle forze dell'ordine, i poliziotti, in tenuta antisommossa, sono intervenuti per caricare i dimostranti tra via della Vite e via del Corso. Ora, al di là del merito della riforma - che condivido anche per appartenenza a questa maggioranza - credo che le proteste, che sono sempre legittime, debbano innanzitutto poter garantire al Parlamento - che rappresenta il popolo, almeno in un Paese democratico - di poter agire liberamente, senza il timore di vedere le sedi assaltate, come è accaduto al Senato. Infatti, sembra che noi dimentichiamo che per la prima volta nella storia della nostra democrazia le porte del Senato sono state chiuse dopo un'irruzione violenta, dove i feriti sono stati gli appartenenti alle forze dell'ordine. Io non credo che le forze dell'ordine siano persone che non rispettano la legge e credo che sia cosa basilare e principale il fatto che in un Paese democratico il Parlamento possa lavorare senza vedere il rischio di essere assaltato, al punto che è costretto a dispiegare le forze dell'ordine per poter democraticamente discutere e votare. Voglio dire, signor Presidente, che penso che quest'aula innanzitutto debba dare la sua solidarietà alle forze dell'ordine e alle forze di polizia che fanno il loro dovere in questo momento e ci consentono di poter votare democraticamente .
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Onorevole Presidente, poiché tutti i gruppi hanno espresso un'opinione su questo argomento, vorrei esprimere in pochi secondi la nostra opinione, quella dell'Unione di Centro. È indiscutibile, onorevole Cirielli, che le forze dell'ordine hanno, come sempre hanno, la piena solidarietà di tutto il Parlamento, perché fanno solo e semplicemente il loro lavoro, così come noi dobbiamo accettare le manifestazioni pacifiche di quegli studenti - e ne conosco tanti che prendono 30 e lode e che pertanto studiano - che oggi sono in piazza liberamente a manifestare il loro dissenso. Quello che ci deve vedere uniti non è la disputa o la scelta impropria tra gli studenti e le forze dell'ordine, perché noi rispettiamo gli uni e gli altri, indipendentemente da come ci esprimeremo su questa riforma. Quelli che hanno l'esecrazione del Parlamento devono essere quei piccoli gruppi di facinorosi che si mischiano agli studenti per fare provocazioni che non possono essere accettate in un sistema democratico .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 24.0500 della Commissione, nel testo riformulato e subemendato, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 25 e delle proposte emendative ad esso presentate . Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, siamo arrivati all'ultimo articolo di questa legge, quello che riguarda le norme transitorie. Credo che questa sia un po' l'ultima opportunità che abbiamo per intervenire su questo disegno di legge, offrendo le sicurezze necessarie a coloro che sono in questo momento inseriti nell'università con i diversi ruoli (di professore associato, di ricercatore), ossia coloro che stanno svolgendo in questo momento un impegno serio e rigoroso di docenze e di servizio agli studenti e a quanti, giustamente, pensano di poter entrare nell'università in un prossimo futuro. Le norme transitorie, ovviamente, tendono a tutelare coloro che già operano all'interno dell'università, e questo non come se ciò si trattasse di un privilegio acquisito, ma di un servizio già prestato; di una responsabilità che ci si è assunti secondo un progetto che era la speranza di poter dare al proprio profilo accademico una concretezza e una continuità, che in questo momento, se la legge passasse così com'è, potrebbero seriamente essere messe in discussione. Ovviamente, la maggioranza delle proposte emendative relative a quest'ultimo articolo è stata presentata dall'opposizione. Non vorrei, però, che rappresentassero una lettura di parte, solo quella parte che in questo momento è presente nell'università, solo coloro che stanno veramente dicendoci che hanno già «dato» e che, quindi, per questo servizio già prestato chiedono non una dimostrazione di gratitudine, ma di giustizia. Mi auguro che sia il relatore, sia il Governo sappiano guardare alle nostre proposte emendative con quella attenzione, con quella lucidità e con quella lungimiranza che permettano, una volta approvata questa legge - perché, con i numeri che ci sono, la probabilità che questa legge passi è altissima - che non si creino ulteriori frizioni e tensioni all'interno dell'università .
. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 25 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
, . Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Ghizzoni 25.204, 25.205 e 25.4, Vassallo 25.102, Capitanio Santolini 25.103 e 25.202, Ghizzoni 25.6 e 25.7, Cavallaro 25.214 e Melis 25.21. La Commissione raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 25.500 e 25.507. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Bocchino 25.15, in quanto sulla stessa materia è stato formulato l'emendamento 25.507 della Commissione. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 25.501. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Bocchino 25.16. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Ghizzoni 25.10 e 25.208 La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 25.503. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Mazzarella 25.210 e Ghizzoni 25.212. La Commissione raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 25.508, 25.502 e 25.505. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Ghizzoni 25.8. La Commissione invita al ritiro degli identici emendamenti Granata 25.200, Calgaro 25.201 e Ghizzoni 25.203, sui quali il parere altrimenti è contrario rilevando che la V Commissione (Bilancio) ha espresso su tali proposte emendative parere contrario. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Ceccuzzi 25.215.
. Il relatore di minoranza?
, . Signor Presidente, il parere del Partito Democratico sarà favorevole su tutti gli emendamenti presentati. Riteniamo, in effetti, che, nel disegnare l'architrave normativo della nuova università, ci saremmo aspettati una maggiore attenzione nel prevedere precise norme transitorie. Purtroppo, dobbiamo constatare che anche queste fondamentali disposizioni sono del tutto insufficienti, non prevedendo cosa succederà ai circa 25 mila ricercatori - cui, peraltro, è stato anche già annullato lo scatto stipendiale - e a decine di migliaia di precari, che contribuiscono in modo essenziale a sostenere tanto la ricerca, quanto la didattica degli atenei, anche superando quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980, attualmente vigente. L'apparente incremento di fondi per gli scatti stipendiali è corrispondente alla riduzione dell'autorizzazione di spesa già prevista nella legge di stabilità. Il reclutamento - che rappresenta un elemento essenziale per il futuro dell'università - è fortemente condizionato da tutte le scelte di carattere economico effettuate da questo Governo. Anche alla luce del previsto forte esodo dei docenti nei prossimi anni sarebbe stato necessario un significativo ingresso di giovani nel sistema universitario, per poter evitare all'università una carenza di capacità didattica e di ricerca. Il Governo si è trincerato dietro l'esigenza politica di portare in ogni modo a casa il risultato di un testo di legge che vi accingete ad approvare, rinunciando ad usare e a cambiare il sistema. Restano forti incertezze, soprattutto nel gestire la fase transitoria di passaggio dall'organizzazione attuale a quella nuova. Le manifestazioni, la mobilitazione dei ricercatori - che ancora in queste ore ci inviano migliaia di - chiedono alla politica di fermarsi e di aprire una discussione più pacata, ma voi agite apertamente, sfidando questo malessere che cresce nelle università perché vi sentite rasserenati dalla campagna denigratoria che scientificamente si è voluta alimentare nei mesi scorsi.
. La prego di concludere, onorevole Nicolais.
, Vorrei concludere brevemente dicendo che in questo provvedimento si è voluto far passare un accentramento in capo al Ministero della gestione degli atenei, limitandone l'autonomia organizzativa e, poi, parallelamente, si è introdotto in questo articolo un emendamento peggiorativo, di iniziativa del Governo, che subordina l'autonomia di spesa dello stesso MIUR, attraverso l'introduzione di un evidente tutoraggio da parte del Ministero dell'economia e delle finanze.
. Deve concludere, onorevole Nicolais.
, Queste sono le ragioni per cui invito a votare a favore dei nostri emendamenti.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 25.204, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, so che siamo stanchi, ma vorrei attirare l'attenzione dell'Aula su qualcosa di importante. Se anche ci fossero i fondi - la cui copertura anche è dubbia - per millecinquecento professori associati, ogni anno, per tre anni, a causa delle leggi vigenti, dal 31 dicembre 2010, vale a dire fra trentuno giorni, non si potranno fare più concorsi di nessun tipo finché non entreranno in vigore le regole dei nuovi concorsi. Nel 1997, quando ci fu la riforma di Berlinguer, ci vollero due anni: un anno per i regolamenti ministeriali e un anno per i regolamenti di ateneo. Questo emendamento mira semplicemente a far sì che con le poche o molte risorse disponibili, sia possibile fare concorsi per nuovi posti di universitari anche nel prossimo biennio. Questo anche per evitare ciò che avvenne nel 2005 quando la Moratti, con la sua riforma epocale fatta prima della fine della legislatura, fece delle regole che non furono mai applicate. Questo emendamento chiede solo che, fintanto che non entrano in vigore le nuove regole, siano valide le vecchie. È molto semplice e consentirà alle università nei prossimi due anni accademici di assumere almeno i pochi che le risorse consentiranno. Per questo chiedo a tutti di votarlo, anche perché il senatore Valditara ha assicurato ad un mio collega che la minoranza, in questo caso, avrebbe avuto ascolto poiché si trattava di una richiesta ragionevole. Spero quindi che questa cosa che è stata detta non sia una ad un collega, ma indichi davvero l'intenzione di far funzionare l'università nei prossimi due anni.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 25.205, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, so che questo nostro emendamento non sarà votato e quindi saremo solitari in questa votazione. Mi sembra però giusto richiamare il fatto che abbiamo cercato di dare una risposta a quei tanti ricercatori che non hanno avuto proposte serie di un percorso dopo questa riforma. Sono decine di migliaia, sono persone che non hanno un futuro garantito negli atenei italiani e abbiamo provato ad immaginare un ruolo ad esaurimento per potergli garantire quello che già stanno facendo e cioè la ricerca e la didattica che tra l'altro non compete loro. Questo era quindi un tentativo di dare alcune risposte; mi rendo conto che la fretta che abbiamo avuto nel discutere questo disegno di legge non ci ha consentito di approfondire con i colleghi questa proposta, però ci sembra giusto ribadirlo in questa sede e farlo presente, se non altro perché rimanga agli atti.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitanio Santolini 25.103, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, come ben sa la signora Ministro, le politiche di rigore determinano grandi e piccole ingiustizie nell'università, ma quella che questo emendamento cerca di sanare, per quanto limitata a poche decine di persone, è veramente intollerabile. Noi abbiamo la seguente condizione: i vincitori di concorso banditi nel 2008, con copertura del posto, che hanno vinto il concorso pubblicato sulla e chiamati dalle facoltà non possono prendere servizio se, nel frattempo, cioè nell'anno di mezzo, le università hanno derogato e superato, ancorché di poco, la quota stabilita per il fondo di finanziamento ordinario. Sono cioè vincitori di concorso che, dopo una vita di fatiche e di meriti acquisiti sul campo, sono chiamati dalle facoltà, ma non prendono servizio. A me sembra sia davvero necessario sanare almeno questa ingiustizia, e faccio un appello leale a tutti i colleghi per poter garantire quello che, una volta, si sarebbe chiamato un diritto quesito, e che oggi è forse solo il tentativo di contenere una macroscopica ingiustizia.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitanio Santolini 25.202, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, quest'emendamento è stato ritirato.
. Onorevole Ghizzoni, a me non risulta ritirato.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei sapere dalla relatrice a cosa si fa riferimento in questo emendamento perché la dicitura è quanto meno incerta; quindi, credo sia opportuno chiarirla o meglio definire in quale atto si specifica ciò a cui si fa riferimento.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, in relazione all'osservazione svolta dall'onorevole Ghizzoni, capogruppo del PD nella VII Commissione, osservo che sotto il profilo formale l'emendamento rettifica il richiamo della legge n. 230 del 2005, facendo riferimento al testo vigente, chiarendone l'oscurità sintattica. Inoltre, interviene sulla disciplina vigente in materia di copertura di posti di professore ordinario e associato per chiamata diretta, di cui all'articolo 1, comma 9, della legge n. 230 del 2005, includendo l'attività svolta e i progetti finanziati dall'UE fra quelli riconosciuti ai fini della chiamata diretta di studiosi stabilmente impegnati all'estero.
. Passiamo, dunque, ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.500 della Commissione, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, credo che occorra richiamare l'attenzione dell'Aula su quello che stiamo per votare: si tratta di un emendamento proposto in Commissione, ma vorrei che ci capissimo sulle parole, perciò rileggo il testo dell'emendamento in modo che sappiamo cosa stiamo votando: «A valere sulle risorse previste dalla legge di stabilità per il 2011 per il finanziamento del fondo ordinario delle università, è riservata una quota non superiore a 13 milioni di euro per il 2011, 93 milioni di euro per il 2012 (...)». Questo non significa niente, Presidente, perché dire «non superiore a 13 milioni» senza scrivere una cifra non vuol dire rigorosamente niente: non c'è nessun numero, può essere 0, 100, 5 mila euro; «non superiore a 13 milioni di euro» non vuol dire rigorosamente niente e mi stupisco che la Commissione bilancio abbia approvato una proposta del genere. Siamo assolutamente esterrefatti e preannunzio che voteremo contro questo emendamento.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà, per un minuto.
. Signor Presidente, questo emendamento rappresenta il fallimento di questa legge che va cestinata insieme a chi l'ha proposta perché rappresenta un imbroglio ai ricercatori ai quali vengono promessi 285 milioni di euro senza averne copertura . Quindi, questo si può solo definire in termini di mistificazione, imbroglio, bugie .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vannucci. Ne ha facoltà, per due minuti.
. Signor Presidente, l'onorevole Capitanio Santolini ha ragione: questo emendamento ha suscitato molto imbarazzo nella Commissione bilancio, tra i membri di maggioranza. È già stato oggetto di discussione in quest'Aula, la Presidenza ha dovuto dichiarare che non determina oneri, quindi non vale nulla. La proposta emendativa presenta due problemi: il primo è che fa una sorta di prenotazione di risorse su una legge a venire, su una legge che non c'è, e questo non si può fare. Secondo problema: aggira un precedente parere contrario della Commissione bilancio. La formulazione iniziale era: «una quota pari a (...)», con l'indicazione delle cifre e si arriva a: «una quota non superiore a (...)», vale a dire che, in presenza della necessità di fondi per obblighi di legge nel Fondo per l'università, come già prevediamo, le risorse necessarie non ci saranno. Quindi, noi creiamo illusioni, prendiamo in giro. Vorrei dire all'onorevole Bocchino: questo sarebbe il contributo di Futuro e Libertà per l'Italia al miglioramento della legge, oppure ci accontentiamo dell'emendamento di stamani, con la sostituzione della locuzione: «senza oneri aggiuntivi» alla formula che usiamo sempre: «senza nuovi o maggiori oneri»? In questa riforma purtroppo non c'è né futuro né libertà .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baretta. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, la discussione su questo emendamento è stata piuttosto controversa in Commissione bilancio. Devo dire onestamente che è stata anche molto più ampia ed è andata ben oltre gli schieramenti dei contrari e dei favorevoli. Infatti, questo emendamento, innanzitutto, ad essere rigorosi è inammissibile perché fa riferimento ad una legge che non è approvata, in secondo luogo non ha copertura per questo stesso motivo e, in terzo luogo, dà una cifra non definita ed incerta con la formula: «non superiore a...». Le osservazioni che voglio fare alla Presidenza concernono il precedente che si sta creando in relazione all'attività dell'Aula e della stessa Commissione bilancio. Si tratta di un precedente che merita una riflessione, che andrebbe fatta prima di votarlo, ma mi auguro che la Presidenza lo tenga presente.
. Avverto che il gruppo del Partito Democratico ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. La Presidenza, come già fatto in precedenti analoghe circostanze, consentirà ai deputati appartenenti a tale gruppo lo svolgimento di brevi interventi della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Galletti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la tecnica legislativa non è nella nostra disponibilità. Non possiamo, per raggiungere un obiettivo, inventarci un nuovo modo di fare le leggi. Ci sono delle regole e noi dobbiamo rispettarle. Con questo emendamento, non rispettiamo né nella forma, né nella sostanza, le elementari regole di tecnica legislativa contabile. Vi faccio un esempio: provate a comprare una casa domani e ad inserire nel contratto, stipulato con il venditore, la clausola in virtù della quale vi impegnate a pagare la casa fino a 2 milioni di euro. Accetterà mai il venditore la formula: «fino a 2 milioni di euro». No, perché ciò vuole dire da 0 a 2 milioni di euro, è nella vostra disponibilità decidere quanto. Qui stiamo facendo la stessa cosa. Stiamo dicendo: stanziamo da zero a 13 milioni, diciamo ai ricercatori che devono essere assunti che ne possiamo assumere un numero compreso tra zero e mille. Così non si fa perché è una presa in giro !
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghizzoni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo solo per aggiungere un elemento di fortissima criticità a questo emendamento. È sparito il numero del contingente da reclutare. Il numero di 1.500 associati lo ha sostenuto la Ministra a voce, ma qui non c'è scritto. Faccio presente - soprattutto a coloro i quali l'hanno fortemente sostenuta - che questa non è una misura per i giovani, ma per la progressione in carriera dei ricercatori che sono già di ruolo. Lo dice espressamente questo articolo quando fa riferimento all'articolo 17 e al comma 6 dell'articolo 21. Non c'è un euro per coloro i quali hanno i titoli, ma ora sono fuori dall'università e desiderano entrarvi perché ne hanno le capacità. State attenti, leggete attentamente il contenuto dell'emendamento! State dicendo ai ragazzi: non vi vogliamo nell'università! Dovete assumervi questa responsabilità.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Duilio. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, sarò brevissimo, questo è un emendamento che rappresenta per molti versi una bruttura anche estetica per com'è scritto rispetto ad alcuni elementi che, anche se noi votiamo contro, credo sia opportuno riscrivere per migliorare il testo. Chiedo quindi al Presidente della Commissione se non sia il caso di proporre una breve sospensione della seduta per parlare di questo emendamento e, con l'occasione, anche della clausola di salvaguardia, perché siamo in chiusura e immagino che anche su tale punto ci sarà qualche problema.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo anche per rispondere ai colleghi Galletti e Vannucci che sono intervenuti prima. Sul fatto che la formulazione recita «fino a (...)» - ne abbiamo discusso la settimana scorsa, ci torno brevemente - è una modalità di copertura che non rappresenta un inedito. La copertura è a scavalco su fondi della legge di stabilità per quest'anno, ora al Senato. Si inserisce nel testo «fino a» perché, è vero, potrebbero non esserci, è vero. L'onorevole Galletti, che è stato sia alla maggioranza che all'opposizione, sa benissimo che la legge di stabilità alla fine arriverà con quelle caratteristiche. Abbiamo chiesto la settimana scorsa al Ministro Gelmini di impegnarsi pubblicamente - anche questa non è una garanzia al 1000 per mille - affinché quella formulazione diventasse realtà quanto a disponibilità dei fondi. Sono fondi che vanno a finanziare l'assunzione di 1.500 professori, se verranno presi dai ricercatori. Credo onestamente che questo sia un punto di equilibrio, e sono d'accordo con il collega Galletti che avremmo dovuto inserire nel testo «pari a». Tecnicamente, però, ciò è impossibile prima dell'approvazione della legge di stabilità, ma credo francamente che tra le tante cose, anche di tecnica legislativa, che si sono viste in quest'Aula almeno da quando ci sono io, negli ultimi quattro anni, visto anche l'impegno esplicito del Ministero, non sia certo la peggiore. Il dato di fatto è che ci sono soldi che prima non c'erano per finanziare l'assunzione, quantificata in una cifra, che vale 1.500 unità per i prossimi tre anni, e lo rivendico come un buon risultato che Futuro e Libertà per l'Italia ha ottenuto nella discussione di questa legge . A gennaio, anzi, a metà dicembre, se mai la legge di stabilità non sarà stata approvata così, ne discuteremo, ma i colleghi sanno benissimo che non è così
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Santagata. Ne ha facoltà, per un minuto.
. Signor Presidente, il Ministro Tremonti ci ha raccontato che con la legge di stabilità sarebbe finita l'epoca dell'assalto alla diligenza. Con questo emendamento facciamo un capolavoro, diamo l'assalto alla diligenza che passerà più tardi. Vorrei sapere chi è che distribuisce l'acqua di fuoco ai parlamentari indiani.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cimadoro. Ne ha facoltà, per un minuto.
. Signor Presidente, capisco la stoica presenza del Ministro qui in Aula, che non batte ciglio ed è rimasto, e la ringraziamo tutti, ma, a fronte di emendamenti anche così importanti dove si discute animatamente da destra a sinistra, da zero a tredici, zero o tredici, millecinquecento precari o nessuno, pensavo che una parola il Ministro su questo emendamento probabilmente dovesse spenderla
. Prima di dare la parola al Presidente Giorgetti, con riferimento in particolare all'intervento di alcuni colleghi e a quello dell'onorevole Duilio, ricordo che la Presidenza, nella seduta di giovedì scorso, in relazione, tra l'altro, a questioni poste esattamente sullo stesso contenuto dai colleghi Baretta, Ciccanti e Cambursano, ha precisato che l'emendamento in oggetto è volto a finalizzare quota parte di tali risorse, individuando un limite massimo per ciascun anno del triennio 2011-2013, alla chiamata di professori di seconda fascia, prevedendo che ciò avvenga secondo le procedure di cui agli articoli 17 e 21, comma 6, del provvedimento in esame. L'emendamento in questione non determina, pertanto, l'insorgenza di nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, come precisato nel parere reso ieri dalla Commissione bilancio, e non costituisce pertanto un'autorizzazione di spesa. Va inoltre ricordato che il disegno di legge di stabilità per 2011 è destinato ad essere approvato dal Senato prima del provvedimento in esame e, comunque, a terminare il suo iter entro l'anno in corso. Spetterà pertanto all'altro ramo del Parlamento procedere eventualmente ad un diverso coordinamento delle due disposizioni legislative in questione. Osservo peraltro incidentalmente che l'emendamento in questione si limita a disporre in ordine all'impiego di risorse che sono state stanziate dal disegno di legge di stabilità per il 2011 proprio in vista della successiva approvazione del provvedimento di riforma del sistema universitario. È evidente che, nel caso in cui fosse soppresso il comma 24 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità, l'emendamento approvato, sul quale la Commissione bilancio ha espresso il suo parere, diventerebbe automaticamente inapplicabile. Sarà dunque il Senato, come aveva detto e ribadisce oggi la Presidenza, a procedere al coordinamento tra le due norme.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, Signor Presidente, intervengo perché in Commissione bilancio e anche in Aula diversi colleghi sono intervenuti contestando il contenuto nel merito, ma anche con riferimento ai profili di copertura finanziaria. Alcune argomentazioni le ha già portate lei nello che ha appena reso, però vorrei puntualizzare anche altri aspetti che credo siano importanti. Più volte nel corso della discussione si è richiamato il fatto che questo emendamento costituirebbe un precedente pericoloso per il futuro. La prima cosa da sottolineare, come è già stato fatto, è che l'emendamento in questione non determina l'insorgenza di nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, come è stato precisato nel parere reso il 24 novembre scorso dalla Commissione bilancio, e non costituisce pertanto un'autorizzazione di spesa. L'emendamento si limita, infatti, a precisare entro quali limiti e con quali modalità dovranno essere utilizzate per la chiamata dei professori di seconda fascia risorse già stanziate nel disegno di legge di stabilità per il 2011, proprio in vista - lo sottolineo - della successiva approvazione del provvedimento di riforma del sistema universitario al nostro esame. Al riguardo, ricordo che la Commissione bilancio, nel pieno rispetto del Regolamento della Camera e della legge di contabilità, per prassi costante, esamina i provvedimenti legislativi di spesa anche nel corso della cosiddetta sessione di bilancio quando i relativi documenti siano nel frattempo all'esame dell'altro ramo del Parlamento. Molti dei provvedimenti legislativi sottoposti al parere della Commissione bilancio in costanza di manovra utilizzano una copertura facente riferimento a risorse il cui ammontare è determinato dal disegno di legge di stabilità, già legge finanziaria. In tali casi, per prassi consolidata la Commissione, nell'autorizzare l'utilizzo di tali risorse, puntualizza nel parere che esso si esprime nel presupposto che comunque il provvedimento entri in vigore successivamente all'entrata in vigore della legge di stabilità e che le risorse utilizzate a copertura non vengono ridotte rispetto all'ammontare necessario a garantire la copertura finanziaria. Una decisione di tale tenore è stata assunta dalla Commissione bilancio pochi giorni or sono in relazione al parere espresso sul disegno di legge di ratifica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Slovenia. Analogamente, un anno fa si è proceduto in tal modo in occasione del parere espresso sull'atto Camera 3016-A, che convertiva il decreto-legge n. 152 del 2009, recante la proroga delle missioni internazionali di pace. La Commissione ha operato in modo analogo anche in occasione del parere espresso sugli emendamenti 25.507 e 25.508 al disegno di legge di riforma dell'università, che peraltro, come ho evidenziato, non utilizzano una copertura riferita a risorse individuate dal disegno di legge di stabilità, ma si limitano a precisare la destinazione. Il richiamo contenuto nel parere alla necessità che il succitato disegno di legge venga approvato in via definitiva successivamente all'approvazione in via definitiva della legge di stabilità per il 2011 tende infatti a contemperare due opposte esigenze: che la Commissione svolga la sua funzione di verifica degli effetti finanziari dei provvedimenti anche in costanza di manovra e che il suo giudizio tenga conto di come si intervenga in merito all'utilizzo di risorse il cui ammontare è stabilito dal disegno di legge di stabilità ancora all'esame del Senato. Ribadisco pertanto che l'operato della Commissione bilancio può agevolmente collocarsi nel quadro di una pluralità di precedenti giustificati dalla necessità, ampiamente condivisa in ambito parlamentare, di non paralizzare l'attività legislativa per l'intero corso della sessione di bilancio fino alla approvazione definitiva della legge di bilancio e della legge di stabilità presso entrambi i rami del Parlamento
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vassallo. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, quanto dice l'onorevole Giancarlo Giorgetti con inusuale tecnicismo credo sia una risposta molto chiara a quanto si domandava l'onorevole Della Vedova. L'onorevole Giorgetti afferma che queste risorse potrebbero esservi, forse, se ad un certo punto verranno assunte altre decisioni, ma per ora sono soltanto una promessa basata sul nulla. È qualche cosa di molto diverso da ciò che gli esponenti del gruppo FLI hanno chiesto nel corso dell'esame del provvedimento invocando a tale riguardo un'interruzione dei lavori per ottenere rassicurazioni, e certamente qualche cosa di molto diverso da quanto era stato promesso nel corso dell'esame del disegno di legge in Commissione, quando le risorse individuate erano state molte di più, certe e dirette tutte all'assunzione di professori associati con una procedura pienamente competitiva, con riferimento al solo articolo 17.
. La prego di concludere.
. Adesso, invece, guarda caso si parla dell'articolo 17 e dell'articolo 21, comma 6, che - come sa chi conosce la legge - riguarda la procedura riservata solo a coloro che sono già incardinati presso gli atenei italiani e serve quindi soltanto a coprire le persone che sono già nell'ambito dell'università. Peraltro si tratta di una promessa basata sull'acqua e, probabilmente, non mantenibile .
. Chiedo di parlare.
. Onorevole Baretta, lei ha già avuto la parola e l'intervento del presidente della Commissione bilancio non riapre il dibattito.
. Ma a titolo personale può tranquillamente avere la parola!
. Onorevole Giachetti, le ricordo che l'onorevole Baretta è già intervenuto proprio a titolo personale e che non possiamo fare eccezioni. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.507 della Commissione, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, durante la discussione di questo disegno di legge abbiamo continuamente parlato di qualità, abbiamo detto che dovevamo essere più severi con i nostri giovani, con i nostri docenti, con i nostri professori. Al comma 10 dell'articolo in esame si afferma che fino all'anno 2015 è possibile partecipare alle selezioni per ricercatore senza aver conseguito il dottorato di ricerca. Mi sembra che non sappiamo bene quello che vogliamo. Se si ritiene che il dottorato di ricerca sia il passo iniziale per poter cominciare la carriera universitaria, dovremmo rendere obbligatorio per tutti il possesso, almeno, del dottorato di ricerca, se non, ancora, di altri titoli. Per questo siamo fortemente contrari al comma 10 dell'articolo 25 del disegno di legge in oggetto.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha a disposizione un minuto.
. Signor Presidente, invito il Parlamento a riflettere attentamente sul comma 10 dell'articolo in esame, a proposito del quale, ricordo, che condividiamo l'emendamento 25.208 dell'onorevole Ghizzoni. Mentre voi parlate di una università orientata al merito, di situazioni uguali per tutti, di miglioramento per i ricercatori, in realtà ho l'impressione che all'emendamento in esame manchi solamente il nome e cognome di una persona. Si tratta di un comma - il comma 10 - che probabilmente servirà a qualcuno per diventare ricercatore a tempo indeterminato senza conseguire il dottorato di ricerca. Se questo è merito! Credo che invece stiamo aprendo la strada ad un'università fatta di ingiustizie. Lo dico in modo particolare ai colleghi del gruppo Futuro e Libertà per l'Italia che stanno sostenendo il provvedimento in oggetto.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capitanio Santolini. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha a disposizione un minuto.
. Signor Presidente, andiamo avanti e a suon di cose inaccettabili. Viste le discussioni che abbiamo fatto per lungo tempo in Commissione e viste le giornate passate in Aula non pare possibile che - dopo aver parlato tanto di merito, di selezione e di voglia di fare studiare e far diventare competitivi i nostri ragazzi - nel provvedimento in oggetto la competitività salti completamente perché «La laurea magistrale o equivalente, unitamente ad un scientifico» - non meglio identificato - «è titolo valido per la partecipazione alle procedure pubbliche di selezione relative ai contratti di cui all'articolo 21.». Allora, dobbiamo metterci d'accordo, perché non si può pensare di varare una riforma dell'università in cui vi è tutto e il contrario di tutto, a conferma delle contraddizioni che dal primo giorno denuncio nella riforma in discussione e di un modo assolutamente inaccettabile di ragionare per i nostri ragazzi. È un messaggio devastante .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Pasquale. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha a disposizione un minuto.
. Signor Presidente, voglio richiamare in maniera forte il Governo e i colleghi tutti alla coerenza. Viene detto a parole, sempre e solo a parole, che il disegno di legge in esame è un provvedimento che porta avanti il merito. L'articolo in discussione è uno scandalo! Colleghi, davvero vi richiamo fortemente. Votate per la sua abrogazione! Noi non diamo retta ai nostri bravi ragazzi che sono fuori, non li facciamo nemmeno avvicinare, li teniamo lontani, non li vogliamo ascoltare e consentiamo di portare avanti un articolo, davvero, . Questo Parlamento sta diventando, purtroppo, un Parlamento . Non lo possiamo consentire se vogliamo davvero guardare al bene comune del nostro Paese !
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 25.208, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, chiedo all'Aula un minuto di attenzione su un problema delicato che riguarda una categoria, quella dei professori associati, assolutamente negletta da questo disegno di legge. L'attuale stato della normativa prevede che possa essere utilizzato solo il 50 per cento del sui pensionamenti. Del 50 per cento che residua - che facciamo di seguito equivalente al 100 per cento - il 50 per cento è obbligatoriamente destinato ai ricercatori; sull'altro 50 per cento vi è la facoltà, fino al 20 per cento, di poter inquadrare professori associati, che se abilitati possono diventare ordinari. La proposta è di portare questo 20 per cento al 30 per cento. È un aumento, nella sostanza, che non incide assolutamente sulle spese: è una facoltà, nell'autonomia dei dipartimenti, di potere disporre di qualche professore ordinario in più. Per intenderci, oggi devono andare in pensione venti professori ordinari perché se ne possano assumere due.
. La prego di concludere.
. Si tratta di concedere la facoltà di poterne assumere tre. Su tale punto avevamo condotto in Commissione una battaglia in comune, peraltro, con i gruppi Lega e Futuro e Libertà, ai quali ricordo questo lavoro comune svolto in Commissione, se mai possa trovare espressione anche in quest'Aula.
. Passiamo ai voti. Ricordo che il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzarella 25.210, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione. .
. Signor Presidente, intervengo brevissimamente solo per fornire alcune informazioni ai colleghi della maggioranza, che si stanno apprestando a votare contro questo emendamento. Esso prevede la costituzione di un fondo dedicato alla istituzione di contratti a tempo determinato, secondo le normative stabilite dall'articolo 19. Si tratta di un articolo, a differenza di quello precedente su cui ci siamo soffermati, che ha un'adeguata copertura finanziaria. Respingere quindi questo emendamento significa respingere un'opportunità di futuro ai nostri giovani di talento.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 25.212, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, l'emendamento assomiglia, soprattutto per quanto riguarda l'impostazione riguardante la copertura, a quello precedente su cui ci siamo soffermati. Anche questo in esame - mi permetto di dire - è un . Vi voglio ricordare, onorevoli colleghi, che l'emendamento presentato in Commissione dal relatore di maggioranza, onorevole Frassinetti, un paio di settimane fa, prevedeva il recupero degli scatti stipendiali su base premiale e aveva accantonato, a tal fine, settanta milioni - lo ripeto - settanta milioni. L'emendamento che vi apprestate a votare e che si appresta a votare la maggioranza, con parere favorevole del Governo e dell'onorevole Frassinetti, prevede una copertura per diciotto milioni. Qualcuno mi dovrà spiegare come una misura che coprivamo prima con settanta milioni, possiamo ora coprirla con 18 milioni. E vi informo che non si tratta di nuove risorse: le state andando a sottrarre ai piani triennali e quadriennali che servono alle università come investimenti nell'innovazione. Credo che questo comportamento sia irresponsabile .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per annunciare, a nome dell'Italia dei Valori, il voto contrario a un emendamento rispetto al quale manifestate capacità persino superlative rispetto a Vanna Marchi o ai giocatori delle tre carte, Ministro, perché voi dite di trovare la copertura finanziaria per gli scatti stipendiali dei professori e dei ricercatori di prima e seconda fascia, però poi quelle stesse risorse non sono risorse aggiuntive a favore dell'università, non sono risorse che servono ad integrare il funzionamento dell'università pubblica, ma vengono destinate ad un fondo del merito tutto da dimostrare, prelevandole direttamente dalla stessa università. Quindi ancora una volta dimostrate che questa è una legge ingiusta, che penalizza gli studenti e che va respinta e ritirata.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vannucci. Ne ha facoltà per un minuto.
. Signor Presidente, intervengo solo per informare il Ministro che dopo l'approvazione di questo emendamento il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non avrà più nemmeno un euro tra i fondi da ripartire, visto che l'accantonamento relativo a questo Ministero è stato utilizzato per 500 milioni col comma 24 della legge di stabilità. Ne rimanevano 50 e con questo emendamento chiudiamo. Quindi nei prossimi anni, o nel prossimo anno, se ci fossero necessità urgenti e impellenti non ci sarebbe più nemmeno un euro nel fondo di riserva.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.508 della Commissione, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, con questo nostro emendamento noi vorremmo evitare che una cosa importante per tutti, la ricostruzione della carriera, seppure nella misura di due terzi, sia riservata soltanto a chi ha passato periodi di lavoro all'estero. Ho avuto questa stessa avventura, e sono ben lieto che chi è bravo ed ha lavorato all'estero possa ricostruire la carriera, ma è ben paradossale che chi è stato in Italia come ricercatore venga punito dopo tanti anni di precariato, entrando magari in servizio a quaranta anni, e non gli venga riconosciuta la carriera, mentre chi è stato all'estero ha questo riconoscimento. Davvero anche questo sembra un provvedimento a favore di qualcuno dei pochi che è stato uno dei «cervelli» rientrato in certi anni. È davvero una vergogna che chi è stato in Italia ed ha servito il nostro Paese non possa avere gli stessi diritti degli altri .
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.502 della Commissione, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
, Signor Presidente, siccome questo è un altro dei tre emendamenti di cui è stato richiesto il riesame e la Commissione bilancio ha ribadito parere contrario, vorrei sottolineare che gli emendamenti soppressivi della clausola di salvaguardia sono censurabili, sotto l'aspetto della Commissione bilancio medesima, perché eliminerebbero la cosiddetta clausola di salvaguardia la quale è esplicitamente prevista dall'articolo 17, comma 12, della nuova legge di bilancio, la n. 196 del 2009. La finalità di tale genere di clausole è quella di garantire la corrispondenza, anche dal punto di vista temporale, tra l'onere e la relativa copertura finanziaria, nella fattispecie in cui l'onere risulti configurato come previsione di spesa. La legge di principio di contabilità e finanza pubblica ha, in altri termini, inteso assicurare che qualora, per qualsiasi ragione, l'onere effettivo risulti superiore a quello stimato dal legislatore, esso trovi, comunque, un'idonea copertura. Lo scopo è quello di rafforzare l'obbligo costituzionale di prevedere, con riferimento a ciascuna legge, i mezzi per farvi fronte. Pertanto, la revisione del parere in merito agli emendamenti in questione contrasterebbe con un'esplicita previsione della legge di contabilità e con una prassi in materia di redazione delle clausole di copertura finanziaria di recente avviata di cui, al contrario, la Commissione bilancio è tenuta a garantire rispettivamente la puntuale attuazione e il consolidamento. Ricordo, infine, che, nella fattispecie, la necessità di inserire nel testo dell'articolo 25 un'apposita clausola di salvaguardia è stata espressamente rilevata da una nota dell'ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze, nonché da una nota tecnica della Ragioneria generale dello Stato.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Granata 25.200, Calgaro 25.201 e Ghizzoni 25.203, non accettati dalla Commissione né dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Salviamo la Gelmini da Tremonti!
. Onorevole D'Anna... onorevole Palumbo... onorevole Ghedini... onorevole Garagnani... Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione: la Camera approva
, Signor Presidente, chiedo all'onorevole Ceccuzzi di ritirare l'emendamento e trasformarlo, eventualmente, in un ordine del giorno.
. Prendo atto che il presentatore dell'emendamento Ceccuzzi 25.215 accede all'invito al ritiro formulato dal relatore. Passiamo, dunque, alla votazione dell'articolo 25. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25, nel testo emendato. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati . Nessuno chiedendo di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
, Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno D'Anna n. 9/3687-A/1. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Maurizio Turco n. 9/3687-A/2 mentre accetta gli ordini del giorno Boffa n. 9/3687-A/3, Mario Pepe (PD) n. 9/3687-A/4, Zacchera n. 9/3687-A/5, Negro n. 9/3687-A/6, Laganà Fortugno n. 9/3687-A/7, Biancofiore n. 9/3687-A/8 e Goisis n. 9/3687-A/9. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Tassone n. 9/3687-A/10 mentre accetta gli ordini del giorno Quartiani n. 9/3687-A/11, Margiotta n. 9/3687-A/12 e Lupi n. 9/3687-A/13. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Patarino n. 9/3687-A/14, mentre accetta gli ordini del giorno Farina Coscioni n. 9/3687-A/15, Mario Pepe (PdL) n. 9/3687-A/16 e Aprea n. 9/3687-A/17. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Fiano n. 9/3687-A/18, mentre accetta gli ordini del giorno Leoluca Orlando n. 9/3687-A/19, Zazzera n. 9/3687-A/20, Cambursano n. 9/3687-A/21, Palomba n. 9/3687-A/22 e Borghesi n. 9/3687-A/23. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Palagiano n. 9/3687-A/24 perché già previsto dal disegno di legge. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Scilipoti n. 9/3687-A/25, mentre accetta l'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/3687-A/26. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Pili n. 9/3687-A/27, mentre accetta l'ordine del giorno Amici n. 9/3687-A/28 e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno De Pasquale n. 9/3687-A/29. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Tocci n. 9/3687-A/30. Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Coscia n. 9/3687-A/31 e Bachelet n. 9/3687-A/32. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Melis n. 9/3687-A/33 mentre accetta l'ordine del giorno Berretta n. 9/3687-A/34. Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Nannicini n. 9/3687-A/35 e Madia n. 9/3687-A/36. Il Governo accetta gli ordini del giorno Zaccaria n. 9/3687-A/37, Ciriello n. 9/3687-A/38, Rossa n. 9/3687-A/39 e Lolli n. 9/3687-A/40. Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Mazzarella n. 9/3687-A/41 e Lenzi n. 9/3687-A/42. Il Governo accetta l'ordine del giorno Miotto n. 9/3687-A/43, mentre accetta l'ordine del giorno Pedoto n. 9/3687-A/44 purché il dispositivo sia riformulato nel modo seguente: «impegna il Governo ad avviare, per quanto di competenza, un'inchiesta amministrativa (...)» e così via. Il Governo accetta, infine, gli ordini del giorno Capitanio Santolini n. 9/3687-A/45, Binetti n. 9/3687-A/46, Enzo Carra n. 9/3687-A/47, Nunzio Francesco Testa n. 9/3687-A/48, Lusetti n. 9/3687-A/49 e Barani n. 9/3687-A/50.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, le volevo solo anticipare che a differenza di quanto accaduto nell'altra seduta, questa volta non diamo per acquisito che le raccomandazioni vengano accolte, quindi abbia la cortesia di chiederlo ai presentatori degli ordini del giorno.
. Ovviamente immaginavo. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno D'Anna n. 9/3687-A/1, accolto dal Governo come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Maurizio Turco n. 9/3687-A/2, non accettato dal Governo. Passiamo, dunque, ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Maurizio Turco n. 9/3687-A/2, non accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, non posso accettare l'accoglimento come raccomandazione espresso dal sottosegretario e lo spiego: io ho posto la questione della facoltà di medicina veterinaria dell'università Magna Grecia a Catanzaro; in particolare, nella distribuzione delle nuove immatricolazioni l'unica che è rimasta fuori è stata proprio questa università, con i gravi problemi che possono emergere, anche perché il corso di laurea in medicina veterinaria è legato alla medicina e alla chirurgia, sulla filiera dell'alimentazione. Pertanto, con il mio ordine del giorno chiedo al Governo un impegno «a verificare la possibilità di ripristinare (...)». È una raccomandazione, ma questo dovrebbe essere un dovere istituzionale da parte del Governo quello di riverificare la possibilità di ripristinare. Ovviamente non posso accettare la raccomandazione ad una raccomandazione, pertanto chiedo al Governo di rivedere la propria posizione
. Onorevole sottosegretario, fa propria la riformulazione?
, Sì, signor Presidente.
. Ne prendo atto.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, in questa seduta abbiamo appreso che non sono il sottosegretario e il Governo a fare le riformulazioni che vengano poi accolte dal presentatore, ma che è il presentatore che fa delle riformulazioni che poi sono fatte proprie dal Governo. Questo è interessante anche per il futuro .
. L'onorevole Giachetti sa meglio di me che i suggerimenti sono sempre bene accetti ma è solo il Governo che può proporre eventuali riformulazioni e, quindi, chiedere poi, come faremo adesso in questo istante con l'onorevole Tassone, se accetta la riformulazione proposta dal sottosegretario. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Tassone n. 9/3687-A/10, accettato dal Governo. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Quartiani n. 9/3687-A/11, Margiotta n. 9/3687-A/12 e Lupi n. 9/3687-A/13, accettati dal Governo. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Patarino n. 9/3687-A/14, accolto dal Governo come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Farina Coscioni n. 9/3687-A/15, Mario Pepe (PdL) n. 9/3687-A/16 e Aprea n. 9/3687-A/17, accettati dal Governo. Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Fiano n. 9/3687-A/18, accolto come raccomandazione dal Governo.
. Signor Presidente, trovo incomprensibile che il mio ordine del giorno sia stato accolto solo come raccomandazione. Si chiede al Governo di assumere iniziative affinché si contrasti il boicottaggio di personaggi, di professori e di esponenti del mondo accademico israeliano nelle università italiane. Mi auguro che il Governo capisca che tutto questo è fatto in ragione della salvaguardia del diritto universale all'insegnamento e della libertà di insegnamento internazionale. Penso che facciate un grave errore ad accogliere l'ordine del giorno come raccomandazione. Ricordo che, a nome del senatore Compagna del Popolo della Libertà, è stata approvata con voto unanime, nella scorsa legislatura, una mozione dal contenuto analogo. Quindi, le chiedo un parere favorevole o altrimenti chiederò che questo ordine del giorno sia posto in votazione.
. Il Governo?
, . Il Governo conferma di accogliere come raccomandazione l'ordine del giorno Fiano n. 9/3687-A/18.
. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fiano n. 9/3687-A/18.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, sottoscrivo l'ordine del giorno Fiano n. 9/3687-A/18 così come lo ha formulato.
. L'onorevole Nirenstein sottoscrive l'ordine del giorno Fiano n. 9/3687-A/18.
, Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, a correzione di quanto dichiarato dal Governo, gli ordini del giorno Fiano n. 9/3687-A/18 e Pili 9/3687-A/27 sono accettati, non quindi accolti come raccomandazione.
. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Fiano n. 9/3687-A/18, Leoluca Orlando n. 9/3687-A/19, Zazzera n. 9/3687-A/20, Cambursano n. 9/3687-A/21, Palomba n. 9/3687-A/22 e Borghesi n. 9/3687-A/23, accettati dal Governo. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Palagiano n. 9/3687-A/24, non accettato dal Governo.
. Signor Presidente, prima di svolgere il mio intervento, vorrei capire bene le motivazioni del parere contrario del Governo, perché ho sentito il sottosegretario Pizza «bofonchiare» qualcosa che non mi era molto chiaro. Ho capito che non è stato accettato perché già compreso nel disegno di legge. In verità, non mi è chiara la motivazione, dopodiché mi riservo di intervenire. Vorrei comprendere le motivazioni.
. Il Governo?
, Signor Presidente, noi siamo d'accordo, ma io sottolineavo come quanto lei chiede nel dispositivo sia già previsto dal disegno di legge.
. Quindi, il parere del Governo deriva dal fatto che il contenuto di questo ordine del giorno è già previsto nel disegno di legge.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, credo che davvero si dovrebbe rileggere bene quello che è stato detto. Innanzitutto, senza volerne fare un problema personale, ho sentito l'onorevole Ghizzoni del Partito Democratico che, giustamente, ha detto che in questo disegno di legge non è specificato il numero di millecinquecento posti a concorso per professori di seconda fascia. Ho ascoltato l'onorevole Capitanio Santolini che effettivamente vede che per il 2011 c'è una quota stanziata non superiore a 13 milioni di euro, che può significare zero. Infine, ho ascoltato l'onorevole Della Vedova ammettere che probabilmente le risorse non ci sono ancora. Ebbene, signor sottosegretario, l'ordine del giorno che ho presentato è abbastanza semplice. Ho detto che soltanto con i fondi destinati al disegno di legge di stabilità e gli 800 milioni per l'università, probabilmente non si potranno fare questi concorsi. Pertanto, ho chiesto al Governo di valutare l'opportunità di avere delle iniziative concrete.
. La prego di concludere.
. Signor Presidente, «valutare l'opportunità» mi sembra davvero un concetto abbastanza accettabile e che non compromette sicuramente il Ministero dell'economia e delle finanze.
. Onorevole sottosegretario?
, Signor Presidente, lo reputavo ridondante, in quanto già previsto nel disegno di legge, ma il Governo non ha alcuna difficoltà ad esprimere parere favorevole sull'ordine del giorno Palagiano n. 9/3687-A/24
. Sta bene. Prendo, dunque, atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Palagiano n. 9/3687-A/24, accettato dal Governo. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Scilipoti n. 9/3687-A/25, accolto dal Governo come raccomandazione.
. Signor Presidente, signor Ministro, chiedo di rivedere la posizione assunta dal Governo, utilizzando soltanto la dicitura raccomandazione e trasformandolo in quello che potrebbe essere un impegno del Governo. Infatti, signor Ministro, quello che chiedo con questo ordine del giorno è qualcosa che potrebbe essere utile non soltanto ai medici, ma anche ai cittadini. Circa due milioni di cittadini, in Italia, utilizzano una disciplina che si chiama agopuntura, e molte volte l'utilizzo dell'agopuntura viene effettuato da medici che non hanno le competenze utili e vere. Questo ordine del giorno non diceva altro...
. Onorevole Scilipoti, la prego di concludere.
. Mi scusi, signor Presidente, vorrei completare...
. Onorevole Scilipoti, ha un minuto di tempo a disposizione.
. Questo ordine del giorno segnalava soltanto di fare qualche ora di formazione all'interno dei corsi di formazione professionale, soltanto questo, perciò non chiedo cose dell'altro mondo, ma chiedevo soltanto ...
. Colleghi per cortesia, l'onorevole Scilipoti ha espresso il suo parere. Onorevole sottosegretario?
, . Signor Presidente, l'onorevole Scilipoti è stato particolarmente convincente
. Prendo, dunque, atto che il parere sull'ordine del giorno Scilipoti n. 9/3687-A/25 è favorevole.
. Chiedo di parlare ...
. Ne ha facoltà. Colleghi, per cortesia, la Presidenza fa fatica a sentire.
. Signor Presidente, volevo dire esattamente questo: in primo luogo, se lei può pregare il sottosegretario Pizza, oltre ad alzarsi lui, di alzare anche il microfono così riusciamo anche ad ascoltarlo quando esprime i pareri, perché è un interesse per tutti noi. In secondo luogo, le vorrei dire che la vedo particolarmente accalorato nel procedere all'esaurimento di questo punto. Posto che abbiamo davanti tanto tempo, se pure qualche collega parla trenta secondi di più, non credo che succeda nulla.
. Non c'è alcun problema, però erano già trascorsi trentacinque secondi in più. Prendo, dunque, atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Scilipoti n. 9/3687-A/25, accettato dal Governo. Prendo, altresì, atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Ceccuzzi n. 9/3687-A/26, Pili n. 9/3687-A/27 e Amici n. 9/3687-A/28, accettati dal Governo. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno De Pasquale n. 9/3687-A/29, accolto dal Governo come raccomandazione.
. Signor Presidente, volevo richiamare l'attenzione del signor sottosegretario e, chiaramente, anche del Ministro. A mio avviso, questo ordine del giorno riveste una particolare importanza: si tratta di garantire il diritto allo studio ai meritevoli, soprattutto ai privi di mezzi, a coloro che si devono spostare dalla loro città per poter andare a studiare nelle università. Concludo l'ordine del giorno dicendo di «avviare una proficua politica a sostegno dei giovani»: come si può accogliere solo come raccomandazione? Già l'ordine del giorno non ha quasi alcun valore. Ho ricevuto diversi accoglimenti di ordini del giorno e vi dico che, veramente, non sto riuscendo a fare sì che il Governo ottemperi agli impegni assunti, e questo, che richiede una politica per i nostri giovani, lo accogliete solo come raccomandazione ?
. Onorevole sottosegretario Pizza, intende modificare il parere?
, . Signor Presidente, lo avevamo accolto come raccomandazione perché sull'argomento vi sono competenze regionali, tuttavia politicamente condividiamo lo spirito che anima l'iniziativa dell'onorevole De Pasquale. Pertanto, esprimo parere favorevole sull'ordine del giorno De Pasquale n. 9/3687-A/29 .
. Sta bene. Onorevole sottosegretario, si sta conquistando l'Aula. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Tocci n. 9/3687-A/30, non accettato dal Governo.
. Signor Presidente, conosciamo la gentilezza e il buon carattere del sottosegretario Pizza e faccio appello quindi a queste sue doti per avere una risposta motivata rispetto al diniego nei confronti del mio ordine del giorno, gliene sarei molto grato.
. Sottosegretario Pizza, le chiedo se, con la sua consueta cortesia, intende dare una motivazione all'onorevole Tocci.
, Signor Presidente, devo confermare il parere contrario poiché il dispositivo non è accettabile per il Governo .
. Onorevole Tocci?
. Signor Presidente, onorevole Pizza, lei mi delude, di solito è persona rispettosa delle istituzioni, del dibattito con i colleghi ma evidentemente questa volta la fedeltà al silenzio del Ministro Gelmini le impone di rimanere così chiuso ad un confronto. Si tratta ancora una volta di sospendere e accantonare il decreto sulla programmazione che è stato inviato, nelle settimane passate, dal Ministro Gelmini, alla CRUI e al CUN, e che trasforma il CEPU in università non statale ma a pieno titolo inserita nel sistema pubblico universitario. Come spiegato negli interventi precedenti, questo sarebbe un fatto molto grave, sarebbe un modo per intaccare il prestigio di istituzioni come la Bocconi o l'Università Cattolica. Chiedo quindi ai colleghi della maggioranza, dal momento che ormai la gran parte del provvedimento è stata approvata con vostra convinzione, con la nostra opposizione, di accantonare per un attimo le nostre battaglie parlamentari. Chiedo a tutti i colleghi della maggioranza un momento di riflessione su questo. Per quale motivo dovete accompagnare l'approvazione di questo disegno di legge con un regalo al CEPU e con un abbassamento dell'asticella del merito del nostro sistema universitario pubblico? Perché dovete chiudere questo dibattito, favorendo il CEPU a discapito dell'Università Bocconi e dell'Università Cattolica? Vi invito a votare a favore di questo ordine del giorno .
. Prendo dunque atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Tocci n. 9/3687-A/30, non accettato dal Governo. Passiamo ai voti Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Tocci n. 9/3687-A/30, non accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Signor Presidente, chiedo che l'ordine del giorno venga accettato perché penso che il sottosegretario e anche il Ministro non possano che essere d'accordo sul fatto che chiediamo che si realizzi un'azione positiva. D'altra parte, anche nel disegno di legge sono previste alcune misure per riconoscere il merito. Francamente, quindi, non capisco perché non venga accettato, mentre invece viene accolto dal Governo come raccomandazione.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, va bene, il Governo accetta l'ordine del giorno Coscia n. 9/3687-A/31.
. Sta bene. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Coscia n. 9/3687-A/31, accettato dal Governo. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Bachelet n. 9/3687-A/32, accolto dal Governo come raccomandazione.
. Signor Presidente, chiederei anch'io al sottosegretario Pizza se non volesse, su un tema come quello delle borse di studio, modificare il parere precedentemente espresso, da accolto come raccomandazione in favorevole.
. Il Governo?
, . Va bene, anche in questo caso il Governo accetta l'ordine del giorno Bachelet n. 9/3687-A/32.
. Sta bene. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Bachelet n. 9/3687-A/32, accettato dal Governo. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Melis n. 9/3687-A/33, non accettato dal Governo.
. Signor Presidente, si tratta di una questione di fondo perché in questo caso si prevedono dei crediti riconoscibili in relazione alle attività formative, quando queste attività formative, come dice l'articolo, siano erogate da «istituti di formazione della pubblica amministrazione». Questa espressione è sommamente ambigua, perché la storia della nostra formazione pubblica è ambigua. A differenza della Francia, che ha una sola grande scuola di formazione, la quale ha una posizione di nel sistema formativo, noi non solo siamo arrivati tardi alla formazione pubblica dei funzionari e dei dipendenti dello Stato in genere, ma ci siamo arrivati molto pluralisticamente, per usare un eufemismo. Abbiamo oggi ben 12 scuole di formazione pubblica in Italia, di vario livello e di varia capacità, alcune eccellenti ed altre che, invece, si potrebbero dire mediocri. Credo che dietro questa espressione si possa celare quella miriade di istituti privati o semiprivati che erogano pure formazione, e che sono in connessione con la pubblica amministrazione, che spesso delega loro attività formativa. Io vorrei che questo articolo avesse un suo chiarimento, e che fosse possibile, attraverso questo ordine del giorno, arrivare ad una definizione di questi istituti specifici.
. Il Governo conferma il parere espresso sull'ordine del giorno Melis n. 9/3687-A/33?
, . Signor Presidente, purtroppo debbo confermare il parere contrario del Governo.
. Prendo dunque atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Melis n. 9/3687-A/33, non accettato dal Governo. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Melis n. 9/3687-A/33, non accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Chiedo al Governo se intenda modificare il parere espresso sull'ordine del giorno Nannicini n. 9/3687-A/35.
, . Signor Presidente, accetto gli ordini del giorno Nannicini n. 9/3687-A/35 e Madia n. 9/3687-A/36.
. Sta bene. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Zaccaria n. 9/3687-A/37, Ciriello n. 9/3687-A/38, Rossa n. 9/3687-A/39 e Lolli n. 9/3687-A/40, accettati dal Governo. Passiamo all'ordine del giorno Mazzarella n. 9/3687-A/41. Chiedo al rappresentante del Governo se intenda modificare il parere espresso sull'ordine del giorno Mazzarella n. 9/3687-A/41, che è stato accolto come raccomandazione.
, . Signor Presidente, confermo il parere espresso precedentemente.
. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Mazzarella n. 9/3687-A/41, accolto dal Governo come raccomandazione.
. Signor Presidente, accetto che il Governo accolga il mio ordine del giorno come raccomandazione e non insisto per la votazione.
. Chiedo al sottosegretario Pizza se intenda modificare il parere espresso sull'ordine del giorno Lenzi n. 9/3687-A/42, accolto dal Governo come raccomandazione.
, . Signor Presidente, confermo il parere espresso precedentemente.
. Onorevole Lenzi, insiste per la votazione del suo ordine del giorno, accolto dal Governo come raccomandazione?
. Signor Presidente, si tratta delle attività di formazione, peraltro previste in altra legge, che riguardano le cure palliative. Onestamente, credo sia un obiettivo largamente condivisibile da parte di tutti.
. Onorevole Lenzi, quindi insiste per la votazione?
. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione.
, . Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
, . Signor Presidente, esprimo parere favorevole da parte del Governo anche sull'ordine del giorno Lenzi n. 9/3687- A/42, che è quindi accettato.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, chiedo scusa, ma siamo quasi ad una barzelletta. Questo dimostra come il Governo affronta anche gli ordini del giorno. Capisco la parola raccomandazione su un provvedimento del genere, ma ne ha espresse trenta di raccomandazioni, ne ha riviste almeno diciotto e ne mancano altre dieci. Se il Governo, che ha avuto tanto tempo per prendere visione di questi atti, prestasse anche un po' più di rispetto a quello che viene fatto, non sarebbe male.
. Sottolineo solo da un punto di vista tecnico che il parere «accolto come raccomandazione», diventa «accettato» complessivamente. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Miotto n. 9/3687-A/43, Capitanio Santolini n. 9/3687-A/45, Binetti n. 9/3687-A/46, Enzo Carra n. 9/3687-A/47, Nunzio Francesco Testa n. 9/3687-A/48, Lusetti n. 9/3687-A/49 e Barani n. 9/3687-A/50, accettati dal Governo. Prendo, altresì, atto che l'onorevole Pedoto accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3687-A/44, accettato dal Governo purché riformulato. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati. Essendo stato stabilito che le dichiarazioni di voto abbiano luogo con ripresa televisiva diretta a partire dalle ore 19, sospendo la seduta fino a tale ora.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ricordo che è stata disposta la ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei Gruppi e delle componenti politiche del Gruppo misto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pionati, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei innanzitutto inviare un saluto agli studenti che stanno protestando in tutta Italia e alle forze dell'ordine che sono impegnate a contenere la protesta entro limiti di civiltà. Protestare, ovviamente, è sempre consentito, è un diritto sacrosanto, anche se in questo caso noi riteniamo che ci sia una scarsa comprensione del provvedimento nel merito, probabilmente per pregiudizio ed eccesso di strumentalizzazione. Noi siamo favorevoli a questo provvedimento e il nostro gruppo, Repubblicani, Azionisti, Alleanza di Centro voterà convintamente a favore per poche e semplici ragioni. Anzitutto, noi sappiamo, come tutti del resto, che non esistono soluzioni miracolistiche ai problemi dell'università italiana, ma questo provvedimento rappresenta, a nostro avviso, comunque un passo avanti perché snellisce, semplifica e delegifica una materia sulla quale troppo spesso in passato l'attività politica non si è concentrata a sufficienza. Vi è poi un aspetto fondamentale, ossia il tentativo di fissare un avanzamento sulla base del merito, un avanzamento di carriera basato sul merito e non più sulla «familiarità», facendo riferimento con questo termine alle famiglie che hanno gestito in modo continuativo le università italiane negli ultimi decenni. Aver distinto chiaramente tra reclutamento e promozione e aver regolarizzato le procedure significa dare maggiori possibilità a chi ha merito per crescere, anche se si fanno dei cognomi che sono meno altisonanti di quelli di altri professori universitari, e credo che questo, in un Paese civile, avanzato e moderno, sia un titolo di merito da considerare e da valutare. Tra l'altro, siamo stati così liberati dalla snervante attesa di concorsi banditi a ritmi prevedibili: oggi quello che programmeranno le università sarà sotto gli occhi di tutti e sarà verificabile da tutti. Un'ultima breve considerazione: è vero che c'è una scarsità di risorse, però credo che stiamo spendendo meglio ed in futuro potremo spendere anche di più.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melchiorre. Ne ha facoltà, per due minuti.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi Liberal Democratici sosteniamo, non certo da ora, che il trinomio formazione, ricerca e tecnologia rappresenti l' della crescita e dello sviluppo di ogni Paese, ma soprattutto del nostro, che fonda sul talento e sull'eccellenza del sapere la sua più straordinaria risorsa. Quella che ci accingiamo a votare oggi è una riforma vera, perché incide fortemente sull'intera universitaria e sulle carriere, ma non è una vera riforma, perché non è in grado di realizzare, se non sulla carta, quelle finalità enunciate all'articolo 1 del testo stesso, cioè l'autonomia, il merito, la responsabilità. Noi Liberal Democratici non condividiamo questo testo per due ordini di motivi che attengono sia al metodo che al merito. Sul merito va detto che le risorse stanziate per questa cosiddetta opera di razionalizzazione del sistema universitario sono del tutto inadeguate: efficienza non significa penuria di risorse, ma l'esatto contrario; significa predisporre soluzioni possibili ed attuabili oggi, senza rinviare al domani. Colleghi, come si può far passare il messaggio che l'università non è un costo, ma è un investimento sullo sviluppo fin tanto che i nostri ricercatori, dopo un percorso di alto livello di quasi dieci anni, guadagnano poco più di mille euro, salvo rendersi conto che i loro omologhi europei guadagnano più del doppio? Badate, non è un discorso di costo della vita, ma di strategia politica sì. Come si fa a riscrivere la degli atenei quando si è ancora in attesa di conoscere l'entità del Fondo di finanziamento ordinario per il 2010? Sul metodo rileviamo che affidare ad una moltitudine di decreti attuativi il compito di «riempire» la riforma, dai reclutamenti ai concorsi, alla stessa delle università, non rappresenti una buona strada né sotto il profilo della tecnica legislativa, ma nemmeno sotto il profilo di coloro che legittimamente dovrebbero conoscere le regole del gioco oggi prima di scegliere il loro percorso professionale di domani. È per questi motivi che voteremo «no» a questa riforma .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Latteri. Ne ha facoltà, per tre minuti.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge che stiamo per approvare presenta significative novità rispetto al vigente modello normativo. Si tratta di novità che non sempre si qualificano per coerenza ad un chiaro progetto di autonomia e responsabilità degli atenei, anche se molto spesso costituiscono un tentativo positivo di dare risposta ai difficili problemi dell'attuale fase. Sono state già espresse, in sede di discussione sull'articolo 1, alcune preoccupazioni sul regime di autonomia che si viene a configurare e sull'incerta prospettiva del rapporto tra poteri del Governo, competenze del Parlamento e autonomia statutaria e organizzativa degli atenei. Nello specifico della definizione dei sistemi di non si può fare a meno di sottolineare la fragilità dell'impianto dei rapporti tra organi di vertice - Senato e Consiglio di amministrazione - e la sostanziale riduzione degli spazi di autoamministrazione della docenza universitaria. Chi ha vissuto profondamente l'esperienza di un grande ateneo, non può non guardare con preoccupazione ai rischi di verticalizzazione e di concentrazione verticistica che gli spazi aperti dalle nuove norme sugli statuti possono fare emergere. Anche per quel che attiene la concentrazione dei poteri di gestione delle attività ordinarie degli atenei in capo ai dipartimenti si possono fare osservazioni di opportunità, specie per le garanzie di efficienza di un sistema che appare troppo «concentrato». Per quel che riguarda la definizione della carriera della docenza universitaria, non si può fare a meno di sottolineare come l'introduzione della progressione, opportunamente subordinata al conseguimento di livelli di qualità, risulti poi contraddetta e frustrata dal mancato riconoscimento dell'unicità della carriera. Sarebbe stato molto più coerente con il progetto generale prevedere un ruolo unico e un meccanismo di avanzamento sia economico, che giuridico e di competenze di governo, fondato su riconoscimenti di qualità ed evitare le problematiche concorsuali sempre difficilmente risolubili. Inoltre, evidenziamo la mancanza di risorse adeguate, specie per le università del sud. Non si può fare a meno di affermare che questo disegno di legge scaturisce comunque dalla necessità di trovare adeguati e accettabili compromessi sia tra le forze parlamentari, sia con le forze sociali e con le posizioni espresse dalle istituzioni direttamente interessate. Per queste ragioni, nell'esprimere il voto favorevole dell'MPA, è comunque necessario richiamare l'attenzione sulle possibilità di miglioramento del quadro normativo, con l'esercizio di una prudente ed attenta potestà statutaria da parte degli atenei e con una altrettanto prudente e attenta vigilanza degli organi di sistema. Un pensiero particolare deve essere rivolto al CUN che - seppure non direttamente coinvolto nell'attuale riforma - continua a mantenere le proprie funzioni di consulenza e controllo sull'esercizio dell'autonomia del sistema. In ogni caso, sembra di poter affermare che, nel calcolo costi-benefici, nella valutazione delle opportunità che si aprono con la riforma che si deve approvare e dei rischi che si correrebbero con l'immobilismo, vale la pena di tentare la strada della rimessa in gioco dell'autonomia degli atenei .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Calgaro. Ne ha facoltà, per quattro minuti.
. Signor Presidente, l'approccio che le forze politiche, da quasi due decenni, hanno nei confronti delle grandi riforme, delle leggi importanti e delle regole del vivere comune è il segno più importante del fallimento del bipolarismo italiano, un bipolarismo da «energumeni», un bipolarismo fazioso e inconcludente, così incapace di guardare al bene comune, da vivere e prosperare sui sondaggi e cioè su quei meccanismi perversi, che ci obbligano ad essere attenti solo e unicamente all'oggi e ad assumere atteggiamenti antitetici a quello sguardo lungo, a quella capacità di ragionare per gli anni e i decenni a venire, che sono tipici della ricerca del bene comune e delle democrazie mature e funzionanti. Proprio per i motivi fin qui esplicitati, noi di Alleanza per l'Italia abbiamo cercato, pur dall'opposizione, di lavorare sul merito di questo disegno di legge, sforzandoci di migliorarlo con un lavoro emendativo e con un confronto serio con il Governo e con i colleghi parlamentari di maggioranza e di opposizione. Signor Ministro, questo non è certamente il progetto di riforma migliore possibile, ma gli va riconosciuto il merito di affrontare, dopo decenni, in modo complessivo il malfunzionamento attuale dell'università, esperendo un tentativo di razionalizzazione sensato e per molti aspetti inevitabile. Abbiamo apprezzato lo sforzo di individuare alcuni obiettivi di intervento chiari, come presupposti di questa riforma: la volontà di razionalizzare la degli atenei, ricercando un equilibrio più efficiente e meno corporativo; di procedere a fusioni e federazioni cercando di recuperare l'estrema frammentazione e gli sprechi in corsi e personale, perpetuatisi in questi anni; di individuare un percorso di reclutamento del corpo docente che ponga i giovani di fronte a regole certe, basate sul merito e trasparenti, che non conduca alla precarietà degli ultimi decenni; di dotare gli atenei di un codice etico e, grazie ad un nostro emendamento, di sanzionare le sue violazioni; di dare alcune previdenze di base come la malattia e la maternità retribuite a categorie prive di ogni salvaguardia, come gli azionisti, anche questo grazie a un nostro emendamento; di istituire il Comitato nazionale dei garanti per la ricerca; di individuare un percorso valutativo della degli atenei e della produzione scientifica e didattica dei docenti, che ci permetta di premiare finalmente il merito; di incentivare ulteriormente l'internazionalizzazione delle nostre università, obiettivo anche questo favorito dall'accoglimento di un nostro emendamento. Riconosciamo che si è tentato di mettere nero su bianco una serie di obiettivi ambiziosi, ma signor Ministro, in conclusione di questo non possiamo non farle notare che sul futuro di questa riforma vi è un macigno che non ci pare sia stato rimosso neanche dal confronto avutosi nel passaggio dal Senato alla Camera, e questo macigno è l'atteggiamento di fondo del vostro Governo, la filosofia dei tagli lineari, la mancanza di priorità di azioni chiare per uscire da questa crisi. Tutti i Paesi occidentali sono afflitti dalla crisi economica mondiale, ma la Germania, l'Inghilterra e altri Paesi, dopo essere ricorsi a manovre economiche epocali hanno deciso di investire sulla ricerca, sull'innovazione e sull'università come risorse essenziali per uscire più velocemente dalla crisi e poter competere nel mondo globalizzato. Voi questa scelta non l'avete fatta e la povertà di risorse investite penalizza il diritto allo studio in modo rilevantissimo e non c'è premialità del merito se prima non c'è pari opportunità di accesso. La scarsità di risorse non permetterà di finanziare contemporaneamente il funzionamento ordinario della macchina degli atenei e le innovazioni poste in essere da questa riforma, e metterà in forse proprio alcuni dei punti fondanti il vostro disegno di legge. Per questo motivo, noi esprimeremo un voto di astensione rispetto a questo progetto di legge .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ruvolo. Ne ha facoltà, per cinque minuti.
. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia, I Popolari di Italia Domani. Questa riforma interviene dopo vent'anni di tentativi mai riusciti. Quante volte ci siamo indignati apprendendo notizie scandalose che coinvolgevano il mondo universitario? Le università, molte volte, sono salite in cattedra più per gli scandali che per la nobiltà della loro missione. Il nostro Paese spende, spende molto, ma lo fa male, alimentando sprechi, disfunzioni e privilegi non più tollerabili. Sono stati attivati più di 320 sedi distaccate nelle località più disparate, corsi di laurea con un solo studente, 327 facoltà con 15 iscritti e, dal 2001 ad oggi, i corsi di laurea da 2.444 sono passati a 5.500. Sostanzialmente in Europa la media dei corsi è la metà di quella che oggi ha il sistema universitario italiano. Questa è dunque una riforma strutturale e responsabile, che interviene prevalentemente sul governo e la struttura degli atenei, valorizza il merito - finalmente - degli studenti e dei docenti, dà responsabilità nelle scelte all'università e dà autonomia per evitare soprattutto la degenerazione della spesa pubblica. Inoltre, questa riforma prevede l'eliminazione - finalmente - di procedure complesse, tante volte create appositamente per la formazione delle commissioni di concorso, e nelle quali si sono annidati e si annidano ancora oggi i potentati, le baronie, il malaffare. Questa è l'università oggi . Oggi vogliamo cambiare registro, con oculatezza, merito e soprattutto trasparenza. Questa è la riforma e noi del gruppo Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia, I Popolari di Italia Domani facciamo un apprezzamento pubblico al Ministro Gelmini per la sua disponibilità ad accogliere i diversi emendamenti che hanno sicuramente migliorato il testo. Questo provvedimento, quindi questa riforma, tende a riorganizzare il sistema universitario, per evitare le tante contraddizioni, i tanti privilegi, i tanti sprechi, le tante ingiustizie che si sono sedimentati nel tempo. Per questa ragione, noi della componente politica del gruppo Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia, I Popolari di Italia Domani votiamo convintamente e responsabilmente questa importante riforma, consapevoli che forse si poteva fare meglio e di più. L'importante è avere iniziato un nuovo percorso, un percorso di speranza, per dare prestigio e autorevolezza al mondo universitario. Ecco quali sono le convinzioni che oggi determinano in noi la scelta di votare convintamente e con determinazione questo provvedimento. Speriamo che finalmente il mondo universitario possa trovare nella sua storia e nelle sue radici il prestigio e l'autorevolezza che ha sempre avuto nel passato
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Pietro. Ne ha facoltà per dieci minuti.
. Signor Presidente, signor Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti, lo so che non c'è...
, . Ci sono .
. La prego di mettersi al suo posto... La ringrazio per essere venuto qui ad ascoltare perché è a lei che mi rivolgo
. Colleghi, vi prego di fare silenzio.
. Signor Presidente, è mai possibile che quando parla qualcuno dell'Italia dei Valori non si può...
. Onorevole Di Pietro, non capita solo a lei. Comunque, prego i colleghi di fare silenzio.
. Signor Presidente, non è una buona ragione. Richiedo il mio tempo.
. Certamente, la prego, continui.
. Signor Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti, mi rivolgo a lei perché lei è il vero artefice di questo obbrobrio legislativo che la signora qui presente, con malcelato compiacimento, si ostina a chiamare «riforma Gelmini». Lei oggi, qui in Parlamento, si deve assumere le sue responsabilità e spiegare le ragioni per cui ha tagliato testa, gambe e fondi al sistema universitario e alla ricerca italiana. Mi rivolgo a lei, Ministro Tremonti, perché non crediamo che questa pseudo-riforma sia stata varata in questo modo astruso e vuoto solo per insipienza ed incapacità del Ministro Gelmini. Crediamo invece che dietro ci sia una vera e propria strategia dell'ignoranza, voluta e studiata a tavolino da piduisti che muovono le fila del Governo Berlusconi al solo fine di rimuovere la cultura, la ricerca e l'istruzione nel nostro Paese, in modo da lasciare i nostri giovani nell'ignoranza, proprio come si usa e si è sempre usato nei più abominevoli regimi. Non se la prenda lei, onorevole Gelmini, ma lei oggi, nonostante sia qui a pavoneggiarsi di aver fatto chissà quale riforma epocale, semplicemente certifica di essere un «Ministro azzoppato», poiché tutti i poteri per il futuro dei nostri atenei vengono conferiti al Ministro dell'economia e delle finanze, che di fatto ha commissariato il suo Dicastero, dopo aver commissariato in precedenza il Ministero della sanità. Lei, signor Ministro Gelmini, come una mediocre maestrina...
. È un cafone!
. ...ha solo fatto il suo modesto compitino scrivendo nel suo progetto di riforma titoli allettanti che parlano di lotta alle baronie, di meritocrazia, di incentivi, di lotta al precariato nell'università, di diritto allo studio e di modernizzazione dell'università italiana: balle! Come balle mostruose sono i sogni che in tutti questi anni il Governo Berlusconi ha cercato di propinare agli italiani. Infatti, quando si passa dai titoli ai contenuti concreti, la sua riforma, Ministro Gelmini, si rivela per quella che è: una colossale truffa, che prevede esattamente l'opposto di quanto pomposamente annuncia. È forse vero, Ministro Tremonti, che la cultura non si mangia - queste sono parole sue - ma nella cultura bisogna investire per la crescita sociale, economica e morale del Paese. Negare investimenti alla cultura e preferire spendere soldi per armamenti e guerre vuol dire negare all'Italia la possibilità di crescere e competere con il resto del mondo
. Erano gli stessi argomenti di Rifondazione Comunista!
. Per essere competitivi in un mondo sempre più globalizzato occorre investire nell'università, come hanno fatto tutti gli altri Paesi industrializzati e moderni. Loro lo hanno fatto e lo fanno perché quei Governi che credono e sanno che l'università pubblica ha il dovere di creare conoscenza, oltre e prima che trasmetterla. Ma in Italia lei, Ministro Tremonti, e lei, Ministro Gelmini, e voi tutti, esponenti sordi e ciechi di un Governo lontano anni luce dai bisogni reali del Paese, siete insensibili alla conoscenza, tant'è vero che nell'ultima finanziaria avete tagliato oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro. Voi non volete creare conoscenza nei nostri giovani perché sapete che la conoscenza si oppone e cancella il regime di cartapesta di veline e di «isole dei famosi» che avete creato . Lei, Ministro Gelmini, dice che vuole premiare il merito ma di fatto lo penalizza; dice che vuole combattere le baronie ma di fatto le incentiva: sì, è così, Ministro Gelmini! Questa mattina lei ha gettato la maschera: noi dell'Italia dei Valori abbiamo presentato un emendamento per vietare di chiamare presso un ateneo chiunque avesse parenti in quella stessa università e lei, Ministro, ha fatto subito presentare un subemendamento in cui ha previsto che il divieto non debba riguardare chi abbia un parente professore, ma scatta solo se il parente insegna nello stesso dipartimento che ha effettuato la chiamata, «furbetta» di una Ministra. Pure le pietre sanno che ad un barone, per uscire da un dipartimento basta scrivere una letterina, e per rientrarci basta scrivere un'altra letterina, così chi vuole assumere il parente o l'amica di turno dovrà solo uscire e subito dopo rientrare nel dipartimento, giusto il tempo - insomma - di fare assumere i raccomandati di turno!
. Non è vero!
. Insomma, le nostre università sono diventate porte girevoli da Grand Hotel: questo da noi, signor Ministro Gelmini, signori del Governo, si chiama truffa, non riforma! Questo dimostra che ancora una volta lei, Ministro Gelmini, è solo una Ministra «salvabaroni» ed il fatto che lo nega dimostra solo che è in malafede oppure non è in grado nemmeno di rendersene conto. In ogni caso, dimostra che lei è come il suo padrino politico Berlusconi: una bugiarda che, a forza di ripetere le stesse menzogne come una trottola, alla fine si autoconvince, pure di quel che dice tanto da vantarsi di aver fatto una riforma di cui dovrebbe vergognarsi!
. Ma come ti permetti!
. Sei un cafone!
. Valorizzare il merito: questa era la parola d'ordine con cui bisognava formulare la nuova riforma universitaria. Vero, Ministro Gelmini? Avete previsto un'abilitazione nazionale che tutti potranno ottenere attraverso una selezione più formale che sostanziale, senza quindi alcuna selezione, comparazione di titoli o graduatoria: baroni vecchi e baroni nuovi potranno - con la vostra riforma - procedere a livello locale con una chiamata diretta di chi vorranno loro all'interno di quest'albo, senza alcun vincolo o controllo, consentendo i più sfrontati favoritismi, clientelismi, nepotismi e familismi. Le migliaia di giovani ricercatori meritevoli che finiranno all'interno di questo albo nazionale senza avere parenti o raccomandazioni non verranno semplicemente chiamati, dovranno andare all'estero. Parlate di incentivi alle eccellenze e di maggiori contributi pubblici agli istituti più virtuosi ma anche questa è solo una promessa da campagna elettorale. Ma di quali maggiori risorse parla, signor Ministro, se lei sta facendo le nozze con i fichi secchi, cioè una riforma senza il becco di un quattrino, senza un solo centesimo di nuovi finanziamenti? Anche nel merito avete scritto soltanto un cumulo di sciocchezze, perché i maggiori contributi - quelli che non ci sono, Ministro - non prevedete di assegnarli in base ai risultati dei singoli docenti o dipartimenti virtuosi, ma in base ai risultati di un'intera università dove, come è evidente, i buoni e i cattivi risultati si cancellano a vicenda, di modo che nulla cambierà in concreto. La vostra insomma è una riforma gattopardesca, dove prevedete di cambiare tutto perché tutto possa continuare esattamente come era prima. Ma la cosa più vergognosa la state facendo imbrogliando il futuro di giovani, che ingannate due volte: altro che lotta al precariato! I sei anni da ricercatore che prevedete come durata massima dell'incarico di ricercatore avrebbero un senso se nel corso di questi anni lo Stato accantonasse le risorse necessarie per l'assunzione, quali professori ordinari, di quelli più meritevoli. Ma voi non stanziate un solo centesimo, nemmeno qui: non c'è l'ombra di un accantonamento di risorse. Finirà così che i nostri giovani verranno sfruttati per sei anni e poi messi in mezzo ad una strada e che ad essere assunti saranno pochi e solamente quelli raccomandati. Insomma, li avete presi in giro come li avete presi in giro quando parlate di diritto allo studio e nel contempo tagliate il 90 per cento dei fondi per le borse di studio. La realtà - ancora volta, signor Ministro - è che lei si comporta in modo del tutto non convincente lasciando a Tremonti il compito imperativo di tagliare, tagliare e ancora tagliare. Questa è quindi una legge vuota ed inutile che ancora una volta all'università non dà nulla, ma illude e promette soltanto, con la contraddizione di un Governo che parla di incentivare l'eccellenza ma che, con l'altra mano, taglia i fondi per la ricerca. Ministro Gelmini, lei si attribuisce una riforma epocale, ma la risposta è fuori da quest'Aula, è nelle piazze d'Italia bloccate, blindate, presidiate perché voi del Governo non date risposte adeguate, non avete il coraggio di osare e non siete intervenuti neanche sulle modifiche più elementari come, ad esempio, quella della messa in quiescenza dei professori universitari a 65 anni! È così che i giovani debbono ancora una volta andare via e, quindi, morire. Ministro Gelmini, i giovani, gli studenti e i ricercatori di tutto il mondo dell'università hanno bisogno di aiuti e non di programmi! Sicuramente non hanno bisogno di manganellate! Smettetela, allora, di colpire sempre l'anello più debole del sistema; ieri i disoccupati, i lavoratori e i precari, oggi gli studenti e i giovani cui state togliendo la speranza di un futuro migliore. Per questa ragione dichiaro, a nome del gruppo Italia dei Valori, il voto contrario a quella che noi chiamiamo una deformazione: la «deformazione Gelmini» .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, il provvedimento in esame è un onesto tentativo di riformare la gestione delle università pubbliche italiane e il gruppo Futuro e Libertà per l'Italia voterà, dunque, a favore del disegno di legge in discussione perché ne ha condiviso e, in misura significativa, ispirato l'obiettivo di fondo: rinnovare l'università italiana, introducendo criteri di maggiore trasparenza e di merito nella gestione delle risorse. Questo perché il provvedimento in questione riforma le modalità di reclutamento dei ricercatori e dei docenti, puntando alla valorizzazione del merito come criterio esclusivo di selezione e di progressione nella carriera e nei guadagni e perché scommette sulla possibilità di attrarre anche nelle università pubbliche investimenti privati. Restano delle ombre, certo, legate anche ai numerosi decreti attuativi che impegneranno chi governerà nei mesi a venire. Comprendiamo che vi siano difficoltà, perplessità e non demonizziamo chi protesta in modo pacifico e non violento. I teppisti vanno trattati come tali, non serve parlare con loro, né parlare di loro, vanno isolati e basta, ma gli studenti, i ricercatori o i professori che criticano, invece, vanno ascoltati e non liquidati con battute tipo «Vai a studiare» o «Vai a lavorare». Non è con le battute che si governa bene un Paese. Tra quanti si oppongono al disegno di legge in esame vi sono decine di migliaia di studenti e di docenti seri. Rappresentare i critici come dei somari è il modo peggiore per difendere le proprie ragioni. A questo proposito, poiché qualcuno ha equivocato, o ha finto di non capire, e ha criticato il fatto che alcuni di noi deputati del gruppo Futuro e Libertà per l'Italia abbiano incontrato chi manifestava pacificamente sui tetti delle università, voglio dire una cosa: per noi la politica è anche ascolto e dialogo. Si dialoga e si ascolta chi la pensa diversamente, perché andare solo dove si ricevono applausi e dove la gente ti dà ragione non è prova di coraggio, né politico, né intellettuale . Abbiamo ascoltato le loro ragioni e abbiamo cercato di spiegare perché invece noi, come stiamo facendo, ci apprestavamo a votare la riforma in esame. Abbiamo rivendicato con studenti e ricercatori, come del resto abbiamo fatto anche in quest'Aula, alcuni miglioramenti significativi al disegno di legge in discussione che, grazie al gruppo Futuro e Libertà per l'Italia, sono stati apportati durante l'esame del provvedimento stesso e credo che il ministro Gelmini non possa che darcene atto. Sia nel corso dell'approvazione del disegno di legge di stabilità, sia durante la votazione degli emendamenti allo stesso, abbiamo preteso che il Governo impegnasse delle risorse finanziarie senza le quali la riforma in oggetto sarebbe rimasta una scatola vuota. Ci siamo riusciti e siamo soddisfatti di questo! Migliaia di nuovi docenti saranno assunti con procedure competitive, senza riserve di legge, senza vantaggi per nessuno, offrendo possibilità di sbocco a migliaia di ricercatori. Vi saranno i fondi per garantire l'attuazione di un principio sacrosanto, una grande novità che questa riforma introduce, ossia il principio secondo il quale i docenti universitari faranno carriera solo quando, e se, se ne dimostreranno meritevoli, insegnando e facendo ricerca di qualità. Vedete, abbiamo fatto tutto questo anche se il Governo non ha più la nostra fiducia. Lo abbiamo fatto per senso di responsabilità, perché crediamo che si debba investire davvero - e non a parole - sulla ricerca e sull'università per dare migliori prospettive economiche all'Italia e per costruire buona occupazione per i giovani, e non solo per loro. Votiamo la riforma universitaria perché siamo una forza riformatrice e perché deve essere chiaro che questa ex maggioranza, in questi due anni e mezzo di vita, non ha fatto una sola cosa buona, che non abbia avuto anche il nostro contributo determinante, così come non si può imputare a Futuro e Libertà una sola riforma promessa e poi mancata. La verità è che questa riforma brilla anche e, forse, soprattutto per l'assenza di tutte le altre. Il bilancio dello Stato, che pure abbiamo votato poche settimane fa per senso di responsabilità, è lo specchio di una situazione precisa: un Ministro dell'economia e delle finanze forte, che riesce - ed è un bene - a garantire la tenuta dei conti pubblici, ma un Governo debole e un Presidente del Consiglio assente . Contenere le spese va bene, ma non può bastare. L'Italia è un Paese senza priorità, con un Governo incapace di fare scelte importanti e con una guida sempre più incerta. Nei prossimi mesi - e lo dico a chi ha come unico obiettivo quello di tornare alle elezioni - si dovranno fare scelte importanti e difficili, soprattutto sul fronte economico-finanziario. Non abbiamo bisogno di due o tre mesi di campagna elettorale e di un nuovo festival delle promesse: abbiamo bisogno di fatti concreti e scelte decise. Questo Governo, con una fortissima crisi di immagine in Italia e all'estero, ha esaurito ogni capacità di dare risposte all'Italia e tradisce le promesse di riforma. Questo Governo, senza i voti di Futuro e Libertà, non ha una maggioranza e lo abbiamo visto anche nel corso dell'approvazione di questa riforma . Abbiamo bisogno di mettere un punto fermo e di ripartire; abbiamo bisogno di un nuovo Governo in questa legislatura, con un programma di pochi punti e, se possibile, di una maggioranza più ampia, un Governo che ritrovi la credibilità perduta e sia all'altezza delle sfide che ci aspettano nell'interesse dell'Italia. È possibile ed è doveroso farlo .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capitanio Santolini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevole Ministro, onorevoli colleghi, il tormentato cammino di questa riforma, sia in Commissione che in Aula, dimostra quante perplessità, problemi e dissensi essa abbia suscitato dentro e fuori il Parlamento. A questo proposito desidero esprimere la nostra piena solidarietà alle forze dell'ordine, che devono appunto garantire l'ordine e agli studenti, che hanno il diritto di manifestare il loro dissenso a questa riforma; condanniamo invece duramente e senza riserve quei facinorosi e violenti, che cercano ogni occasione per creare scontri e gravi incidenti in tutte le città. Detto questo, lei, Ministro Gelmini, sostiene che da domani tutti i problemi si risolveranno e finalmente si aprirà una stagione positiva, in cui ogni tassello del mondo universitario tornerà al suo posto, anzi ogni tassello troverà un posto migliore, più competitivo e meritocratico, più all'altezza dei tempi, più razionale ed efficiente, meno costoso, meno sprecone. Noi siamo convinti che non sarà così, anzi siamo molto preoccupati e non tanto e non solo per le sorti dell'università italiana, ma soprattutto per la sorte dei nostri figli, che non vorremmo vedere andare all'estero per mancanza di prospettive nel loro Paese. Noi non siamo per il mantenimento dello però non possiamo approvare questo progetto, tanto più che avremmo voluto una riforma condivisa da maggioranza e opposizione, dagli attori dell'università e dalle forze sociali, perché come tutte le grandi cose, che si devono fare per il bene del Paese, queste si possono realizzare solo se c'è un disegno condiviso da tutti e solo se tutti se ne assumono la piena responsabilità. Questo vale per l'università, come per tutte le grandi riforme che avete promesso e che non realizzerete per questa vostra incapacità di fare un passo indietro per farne due in avanti tutti insieme . Non si governa così un Paese, e voi avete obbligato la Camera a procedere tappe forzate all'approvazione di questa riforma solo per vantarvi che siete il Governo del fare, senza preoccuparvi di quello che accadrà alla ricerca italiana. Noi non ci sentiamo di aderire alla filosofia del male minore e restiamo fortemente critici verso questa riforma che rimarrà sulla carta, e siete i primi a saperlo dal momento che vi affrettate a spiegare che, a fronte di una minuziosa e asfissiante normativa sulla composizione degli organi di governo, quanto prescritto potrà essere disatteso grazie ad un accordo di programma con il Ministero per sperimentare propri modelli funzionali e organizzativi: una dimostrazione di sfiducia nella bontà di questo provvedimento, e una conferma del centralismo burocratico di questa riforma, che in ogni passaggio decisionale prevede l'approvazione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Per non parlare dell'articolo 25, in cui è evidente il commissariamento del MIUR da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, vero decisore ultimo di ogni passo che gli atenei vorranno compiere. Abbiamo riconosciuto che una riforma andava fatta - lo sappiamo - e nel corso degli anni sappiamo che si sono accumulati troppi corsi, troppe sedi, troppi sprechi, poca preparazione, poco riconoscimento del merito, poca selezione, troppe baronie, troppa confusione, troppa politica, troppe leggi, insomma, troppo di tutto e troppo poco di tutto. Nonostante ciò, Ministro, l'università italiana produce ancora eccellenze che onorano all'estero il nostro Paese, e per portare tali eccellenze a livello di sistema andavano dati agli atenei maggiore autonomia, slancio, fiducia, coraggio, sussidiarietà, maggiori risorse, all'insegna della massima responsabilità. Il disegno di legge non segue questa strada, perché all'accentramento amministrativo e alla minuziosa elencazione di regole e norme soffocanti si aggiunge una pericolosa ambiguità di ruoli e competenze. Non è affatto chiaro quali siano i poteri e i compiti dei vari organi degli atenei, con una sovrapposizione di responsabilità che potrà creare conflitti. Tutto a scapito dell'efficienza e dell'efficacia del sistema, un sistema ingessato con regole analitiche che prescindono dalle dimensioni e dalla qualità degli atenei: tutto uguale, dal nord al sud, dall'est all'ovest. Non è possibile che una riforma così venga applicata. Era necessario fare chiarezza sui modelli organizzativi per garantire migliori livelli di formazione, di ricerca, di gestione economica, mentre in un sistema in cui non è chiaro chi fa che cosa il rischio del conflitto di competenze è molto alto, e noi non ce lo possiamo permettere. Il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, non sarà garantito perché se, da un lato, il disegno di legge introduce un apposito Fondo nazionale per il merito, dall'altro, non si definiscono i criteri di erogazione e soprattutto sono totalmente assenti i relativi fondi di copertura. Il reclutamento dei docenti, così come previsto, rischia di alimentare il precariato tra qualche anno, e in ogni caso non si dà garanzia ai ricercatori in servizio e, certo, non può bastare la promessa di assumere millecinquecento ricercatori per tre anni a fronte dei massicci pensionamenti e delle decine di migliaia di ricercatori il cui futuro è incerto, e a fronte del blocco del che certamente farà risparmiare al Governo, ma non risolverà il depauperamento della didattica. La valutazione, uno dei pilastri della riforma che noi abbiamo sostenuto con convinzione, sarà affidata però a eventuali misure da introdurre con decreti, che a loro volta non potranno essere emanati senza copertura (che oggi non c'è), e dunque l'attivazione della valutazione per promuovere la qualità e l'efficienza nell'università è incerta. Insomma, signor Ministro, certo è il centralismo, certa la mancanza di risorse, incerta la valutazione della qualità sulla quale non si è avuto il coraggio di scommettere fino in fondo . Infine, avete sottratto, per i prossimi anni, centinaia di milioni agli atenei e questo lascia sconcertati. In tutta Europa si investe sulla ricerca e sulla cultura che vogliono dire innovazione e sviluppo, voi risparmiate e garantite i fondi solo per l'ordinaria amministrazione dal momento che, anche i fondi dei 4.500 assunti nei prossimi anni, sono stati sottratti alla programmazione triennale dell'università. Le riforme a costo zero sono impensabili, signor Ministro, e questo è il peccato originale del disegno di legge in discussione. La ripetizione quasi ossessiva nel testo della formula che gli interventi devono essere realizzati senza maggiori oneri per la finanza pubblica, non fa che confermare l'insufficienza del disegno di legge e il nostro giudizio negativo. Non è così che si danno speranze e futuro ai nostri giovani e restiamo convinti che siamo di fronte ad una grande occasione perduta. Lo dico in tono accorato, signor Ministro, siamo in presenza di un appuntamento mancato, per l'assenza di coraggio, di lungimiranza e di progettualità. Una prova di forza che dimostra la grande debolezza di questo Governo, una risposta errata agli enormi problemi dell'università, un salto nel buio senza risorse. Alla luce di queste considerazioni, esprimiamo con convinzione il nostro voto contrario .
. È iscritto a parlare l'onorevole Reguzzoni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, sentendo gli interventi di oggi sembra che nell'università l'alternativa sia tra questa riforma ed un mondo ideale e, in questo senso, la sinistra è capacissima di mistificare e confondere le idee. L'alternativa, invece, non è tra questa riforma ed un mondo ideale, ma tra questa riforma e l'università attuale che, purtroppo - e sottolineo purtroppo -, è fatta di precari, è lontana dalle imprese, non premia il merito. Solo per citare alcuni dati: abbiamo 327 facoltà con 15 iscritti e 37 corsi di laurea con un solo iscritto. Si laureano più studenti in Cile che nel nostro Paese. È da lì che partiamo, è da questa situazione che vogliamo muoverci ed andare avanti. Certo, gli studenti hanno anche qualche ragione nel protestare, ma questa riforma è, senza ombra di dubbio, un passo in avanti . Si poteva fare di più? Si poteva fare meglio? Forse, ma occorre fare chiarezza perché questa riforma non promette la luna, ma di migliorare lo stato della nostra università con degli elementi che sono, senza ombra di dubbio, assolutamente positivi: la promozione del merito, ad esempio, nella gestione delle nostre università, la valutazione degli stessi atenei in base alla qualità e all'efficienza dei risultati, l'introduzione del concetto del costo standard per studente - anche qui vi saranno i decreti, però non è possibile che uno studente costi il doppio in alcune università a parità di qualità e di efficienza -, il fondo per la premialità, dove si potranno introdurre degli avanzamenti di stipendio a chi fa bene, premiando, quindi, il merito; la norma che prevede l'incompatibilità tra parenti, perché è anche giusto affrontare il discorso che, soprattutto in alcune università del sud, «parentopoli» ha avuto degli effetti incredibili e, infine, anche norme per il reclutamento coerenti con questo schema. Poi si dice che non ci sono soldi. Anche questo è vero fino ad certo punto; infatti, vi sono 800 milioni per il Fondo ordinario dell'università, 100 milioni per le borse di studio, 100 milioni per alle imprese e gli incentivi fiscali e oltre 30 milioni di euro per le università non statali e speciali. Inoltre, vi è la promessa del Ministro di procedere a 1.500 assunzioni di precari per i prossimi tre anni ed di questi tempi non è poco anzi direi che, in un periodo di difficoltà, è un grande sforzo. Ma quello che ci piace di più è che, finalmente, si introduce un criterio di valutazione anche per i professori. Ogni tre anni saranno obbligati a render conto, a dire quali sono i loro meriti nel campo della didattica e della ricerca e su questo ad essere valutati ed eventualmente premiati. E i precari? Oggi c'è un precariato che è assoluto e per sempre. Questo è il punto di partenza e, invece, noi vogliamo modificare questo stato di cose ma questa è la situazione in cui ci ritroviamo e questa è la situazione che voi avete voluto e che oggi non volete assolutamente cambiare Il clima è incandescente: signori, veramente questo è inaccettabile. Onorevole Bersani, lei è intervenuto in aula dopo essere stato sul tetto della Sapienza e gli scontri sono andati avanti. Il clima incandescente l'avete voluto voi ! La responsabilità è certo di chi va sui tetti non di chi ha lavorato in Aula e nelle Commissioni per far fare al nostro Paese un passo concreto in avanti. In questo clima ovviamente esprimiamo la totale e assoluta e sincera solidarietà alle forze dell'ordine che bene hanno lavorato anche in questa condizione Ma la sinistra prima sobilla la piazza poi dice che la nostra università fa schifo, poi si dimentica di essere tra i responsabili dello stato di cose e, infine, dice di non voler cambiare nulla. Ebbene questa è invece una riforma che prova la capacità del nostro Governo di procedere con concretezza verso una riforma del nostro Paese con uno spirito per davvero autenticamente riformista, nella consapevolezza che talvolta la ricerca dell'ottimo è nemico del bene che invece interessa oggi e subito. Noi siamo stati tutti eletti per riformare e modernizzare il Paese...
. Proceda, onorevole Reguzzoni.
. Si è spento il microfono.
. No, no, funziona.
. Adesso sì. Siamo stati eletti per riformare e modernizzare il Paese e lo stiamo facendo. La nostra università è oggi tra le ultime, tra i Paesi industrializzati per qualità ed efficienza. Noi che abbiamo dato al mondo le prime università - cito Pavia, Bologna, Padova solo per dirne qualcuna...
. Napoli! Napoli!
. Napoli, Napoli, non abbiamo nessuna università tra le prime duecento del mondo. Vogliamo modernizzare, vogliamo premiare il merito, vogliamo eliminare parentopoli e le caste chiuse che voi difendete. Vogliamo aprire a chi è bravo e a chi si impegna. Vogliamo che l'università e la ricerca dialoghino con il mondo delle piccole imprese. È in questa direzione che va l'introduzione del per la ricerca voluto dalla Lega, introdotto nell'ultima manovra finanziaria che avvicinerà le aziende ai ricercatori. Certo questo è solo un passo, forse un primo passo ma va sicuramente nella direzione giusta. Merito del Ministro Gelmini, merito di questo Governo dimostrare che si va avanti con passi magari piccoli ma concreti per modernizzare il Paese e per fare le riforme. Invito chi come il collega Della Vedova parla di ex maggioranza a riflettere sul fatto che se il voto ha un senso e se hanno un significato le promesse che abbiamo fatto agli elettori bisogna essere coerenti e riformare il Paese Bisogna che chi parla di ex maggioranza valuti bene le proprie azioni perché il Paese ha bisogno di un Governo che faccia le riforme come tutti noi abbiamo promesso. Queste considerazioni non possono non valere oggi che approviamo uno dei punti fondamentali del programma ma non possono non valere il 14 dicembre e poi il 15 quando si parlerà del voto di fiducia al Governo e quando si riprenderà il cammino per le riforme. Presidente Berlusconi, Ministro Bossi, Ministro Gelmini, avanti così: il Paese vuole modernizzarzi, vuole essere riformato, abbiamo promesso le riforme a questo Paese, dobbiamo farlo senza «se» e senza «ma».
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Franceschini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, stiamo affrontando questa discussione in una situazione surreale. Una maggioranza al capolinea, ex maggioranza l'ha chiamata l'onorevole Della Vedova, che non esiste più, non esiste più politicamente e numericamente e che pure vuole imporre a tempo ormai scaduto una riforma al mondo dell'università con dei muscoli che non ha, scaricando su un Paese già provato altre tensioni. La giornata di oggi è particolarmente significativa perché le migliaia di studenti che hanno manifestato non hanno alle spalle alcun partito né alcun sindacato. L'hanno fatto spontaneamente dal sud al nord del Paese . Le riforme vere, anche quando si ha la forza numerica e politica per farle - e non è il vostro caso - si fanno sempre con l'ascolto e la concertazione. Le proteste si cerca di capirle, non le si liquida con sprezzanti, soprattutto quando quella protesta viene dai nostri ragazzi, dagli studenti, dai ricercatori. Leggete i leggete i cartelli, leggete la lettera nobile dei ricercatori del Cern: quelli che protestano e chiedono ascolto sono il futuro del nostro Paese. E il Ministro e voi avete risposto soltanto con e alibi. È uno e un alibi parlare di lotta contro i baroni, come avete fatto continuamente: basterebbe citare la riforma voluta appena due anni fa dal Ministro Gelmini, che ha messo solo ordinari e tolto associati e ricercatori dalle commissioni di concorso . È uno e un alibi pronunciare la parola «merito» mentre si ingabbiano gli atenei in un rigido schema ministeriale che lascia ben poco spazio alla valutazione, una legge che porta all'esasperazione burocratica delle università. Avete battuto tutti i record: il testo contiene circa 170 norme, che diventeranno più di 500 con le deleghe e che richiederanno 1.000 regolamenti da parte degli atenei. È uno e un alibi proclamare l'autonomia come valore e poi approvare una legge che sembra un commissariamento: gli atenei sotto il controllo del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sotto il controllo del Ministero dell'economia e delle finanze . E poi lo sapete: qualsiasi riforma vera ha dei costi, mentre voi pretendete di chiamare riforma un elenco di tagli. Dal primo giorno avete fatto solo tagli all'università: la prima perla, appena arrivati, è stata l'Alitalia finanziata con l'eliminazione del fondo per la ricerca istituito nel 1982 . E poi: meno 1,3 miliardi di risorse ordinarie per l'università con il decreto-legge n. 112 del 2008 per effetto del blocco del e in più 476 milioni di euro tagliati per coprire niente meno che il taglio dell'ICI ai redditi più alti, tolti all'università. Meno risorse con la manovra estiva per le retribuzioni del personale universitario con il blocco degli stipendi, meno un miliardo e 76 milioni al Fondo di finanziamento ordinario, rifinanziato soltanto con 800 milioni e mi fermo nell'elenco. E per coprire tutto questo avete scelto la stessa tecnica, sempre lo stesso copione, quello che avete usato per la scuola nell'anno scorso, nell'anno che abbiamo alle spalle: tagliare e poi andare in televisione e negare i tagli, a dire che non cambierà nulla per tranquillizzare gli italiani. Ma quando è cominciato l'anno scolastico, nel mese di settembre, le famiglie italiane che hanno figli a scuola hanno visto sulla loro pelle cosa sono quei tagli quando non hanno più l'insegnante di sostegno, quando le scuole cadono a pezzi, quando per assenza di supplenti si mettono quattro classi in palestra con un solo insegnante per cento allievi ! Voi tagliate dove tutto il mondo decide di investire: nel sistema della formazione dei nostri figli. Eppure i dati del ritardo italiano sono drammatici: investiamo in università lo 0,8 per cento del PIL, contro una media OCSE dell'1,3. Le immatricolazioni sono calate negli ultimi quattro anni del 14 per cento. Aumentano sempre di più gli studenti che scelgono la via dell'università all'estero, mentre, a rovescio, è meno del 3 per cento il numero degli studenti stranieri, un terzo della media OCSE. Si riduce il numero di laureati figli di non diplomati: il 10 per cento, mentre in Francia ed in Inghilterra è fra il 35 ed il 40 per cento. Cala drammaticamente la percentuale degli aventi diritto che sono realmente coperti da borse di studio.
. Questa è l'Italia che difendete voi!
. Purtroppo emerge un disegno, un disegno che non so se sia consapevole e non so se lei Ministro ne sia soltanto lo strumento inconsapevole: un'università pubblica di basso livello, a basso costo, che laurei in massa per recuperare il ritardo rispetto alle medie europee e un'università privata di eccellenza per chi ha i soldi o per chi può mandare i figli all'estero . Del resto, il Ministro Tremonti ha parlato chiaro: ha detto che con la cultura non si mangia, che la non è un buon companatico. Il Presidente Berlusconi, che non fa mai mancare la sua parola di saggezza, si è posto la seguente domanda: perché dovremmo pagare gli scienziati, se facciamo le più belle scarpe del mondo? E, invece, il legame tra università, conoscenza, cultura, storia, identità di un Paese, emerge con intelligenza dalle modalità che hanno scelto i ragazzi italiani per protestare, andando sui monumenti più importanti delle città, perché quelli sono i simboli del legame calpestato tra scuola, università, ricerca e mondo della cultura . I ragazzi hanno capito quello che non ha capito il Ministro Bondi, e cioè che i nostri monumenti sono la carta con cui ci presentiamo di fronte al mondo . Imparate da loro! Imparate dai ragazzi italiani! Andate anche voi, se avete il coraggio, in mezzo a loro! Se avete il coraggio, ascoltateli perché avete molto da imparare! L'università ha bisogno di una riforma vera, non di queste norme che non risolvono i problemi e aggravano i ritardi. Il Partito Democratico farà diventare l'università centrale nella manifestazione di Roma dell'11 dicembre .
. È una minaccia?
. Il Partito Democratico ha portato in quest'Aula 230 emendamenti di merito e ne avete bocciati 220 senza nemmeno discuterli ! Noi abbiamo provato a migliorarla; voi vi siete mostrati sordi con l'arroganza di una maggioranza che ha fretta. Fretta, perché capisce che il tempo è finito e ha bisogno di una bandiera da sventolare per illudersi di esistere ancora. I nostri emendamenti sono tutti passi concreti, coperti finanziariamente, dentro una visione alternativa alla vostra dell'università. Borse di studio a tutti gli aventi diritto, perché per far vincere il merito bisogna avere pari opportunità: il figlio dell'operaio e il figlio del notaio devono avere le stesse opportunità nel corso della vita ! Un piano per le residenze universitarie. Lo sblocco del e l'impiego di risorse per i nuovi professori e i nuovi ricercatori; un ricambio generazionale, l'età media dei docenti in linea con l'Europa, l'età di pensionamento negli standard internazionali a 65 anni. No al precariato. Un contratto unico formativo di ricerca. Progressioni e compensi dei professori tutti basati sul merito. E, infine, autonomia vera, con regole trasparenti sulla ripartizione delle risorse all'università su tre punti molto chiari: numero di studenti, valutazione di ricerca e didattica, coesione territoriale. Investire sul futuro, per non mortificare il destino individuale dei nostri ragazzi, perché i ragazzi della globalizzazione vedono cosa succede ai loro coetanei, vedono che in un altro Paese europeo se hai studiato, se sei bravo, vinci un concorso e vai in cattedra, e vedono che da noi puoi essere bravo, puoi avere i puoi avere studiato, ma hai sempre qualcuno che ti passa davanti perché è più protetto ed è figlio di qualcun altro e questo non è giusto !
. Chissà perché! Ma cosa dite?
. Investire sul futuro per non bruciare l'unica risorsa che abbiamo, che ha la nostra economia nel mondo globale: investire sul capitale umano, sull'intelligenza. Investire sul futuro. Questa è la domanda che viene dai tetti, che viene da dietro gli striscioni. Questo è il vento che sta soffiando tra i giovani. Soffia forte nelle nostre università ed è pieno di fiducia e pieno di speranza. Berlusconi, oggi, con la consueta arroganza di chi sente che gli sta crollando tutto addosso - si sente ormai perduto - ha detto agli studenti: «Andate a studiare». Bene, caro Berlusconi, è proprio per questo che manifestano i ragazzi: perché vogliono potere studiare nelle università italiane . Non avrete il tempo...
. La prego di concludere, onorevole Franceschini.
. Ho finito. Non avrete il tempo di fare diventare queste norme una legge. Il vostro percorso finirà molto prima e l'arroganza con cui avete cercato di imporre questa finta riforma sarà il vostro ultimo atto di debolezza .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cicchitto. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, stiamo discutendo di una riforma reale e profonda che questo Governo e il Ministro Gelmini hanno il merito di aver portato avanti Le ragioni di questa riforma sono state riconosciute e difese da vasti settori del mondo universitario. Le ragioni della riforma sono quelle elencate oggi, onorevole Franceschini, sul da un osservatore indipendente come Francesco Galazzi . ..
. Ma non sai nemmeno come si chiama!
. Ignorante!
. Colleghi, per cortesia.
. ...che rileva testualmente: «La legge abolisce i concorsi (...) fonte di corruzione (...). Crea una nuova figura di giovani docenti »in prova per sei anni« (...) confermati professori solo se in quegli anni raggiungano risultati positivi nell'insegnamento e nella ricerca (...). La legge innova la delle università (...)», immette personalità non accademiche nei consigli di amministrazione, limita a sei anni la durata del rettore, e ancora: «l'Agenzia per la valutazione degli atenei è il vero perno della riforma». Così scrive il professor Giavazzi Infine, elemento essenziale in questo momento così difficile sul piano economico, la riforma viene finanziata attraverso un miliardo di euro, cosa che smentisce la sanguigna invettiva pronunciata poco fa dall'onorevole Di Pietro e anche la requisitoria dell'onorevole Franceschini . Queste e altre misure presenti nel disegno di legge mettono in moto un meccanismo riformatore che modifica la situazione attuale, che è profondamente negativa. È stato ricordato che le materie insegnate nelle università italiane sono circa 170 mila, contro una media europea di 90 mila; sono state moltiplicate le università: siamo a 95 contro le 120 sedi distaccate nelle località più disparate. Rispetto a tutto ciò, vanno recuperati rigore, serietà ed economicità. Questo e altro sarebbe il terreno ideale per un confronto di tipo riformista intorno alla legge. Questo confronto, però, c'è stato qui, nel dibattito parlamentare, ma non nel confronto politico generale. Infatti, nel confronto politico generale e sui l'opposizione ha preferito cavalcare la protesta, quello che si chiama il movimento. C'è da domandarsi perché. Una ragione riguarda due atteggiamenti di fondo che caratterizzano la vostra pigrizia conservatrice. Durante molti anni avete considerato la scuola e l'università - e, nel passato, anche la sanità e altri servizi pubblici - in primo luogo come uno strumento di occupazione del massimo numero possibile di persone indipendentemente da qualunque criterio di economicità, di redditività e di qualità del lavoro. Oggi, lungo la stessa logica, per una larga parte della sinistra, le riforme si giudicano solo sulla base di un unico parametro: quanti precari trovano un posto fisso nella pubblica amministrazione . In secondo luogo, avete spesso considerato la scuola, l'università, non dal punto di vista degli utenti - nel nostro caso, gli studenti, nel caso della sanità, i malati - ma dal punto di vista di coloro che lavorano in questi settori e ai quali va assicurato il massimo possibile di privilegi corporativi. In effetti, oggi, se la scuola e l'università si trovano in queste condizioni, i principali responsabili siete proprio voi Vediamo la miscela infernale che si è realizzata in questi mesi e in questi giorni tra il conservatorismo di una parte del mondo universitario e l'estremismo, ma in questi giorni c'è stata da parte vostra anche una scelta politica, dominata da una sorta di ricerca disperata del colpo di scena, della scorciatoia che consenta di trovare la via del carisma perduto o l'illusorio recupero di quello inesistente, e anche dal tentativo di spazzare via, nel fuoco della contestazione di piazza, la legge di riforma di cui, appunto, a piazza San Giovanni, è stato invocato il ritiro. Esistono gesti esemplari che sono volutamente emblematici di una scelta di fondo. La salita sul «tetto che scotta» da parte dell'onorevole Bersani, è stato un messaggio volto ad evocare due scelte politiche: l'abbandono di una linea riformista e l'inseguimento del massimalismo, fondato per definizione sui colpi di teatro . Sennonché, così come sul terreno del giustizialismo, inseguite inutilmente Di Pietro senza mai riuscire a sopravanzarlo, così non riuscirete mai ad emulare il massimalismo affabulatorio di Nichi Vendola. L'onorevole Bersani non riuscirà mai a raggiungere e a superare Nichi Vendola su questo terreno, nemmeno se si applicasse un orecchino .
. Colleghi, per cortesia. Onorevole Bressa, non volti le spalle all'oratore.
. Alla fine di questo percorso accidentato, avventuroso e avventurista, vi ritroverete con un pugno di mosche in mano e anche con il dissenso di una parte assai significativa del vostro partito: quella che si è espressa qualche giorno fa attraverso le parole dell'onorevole Fioroni. Si veda poi quali guasti può determinare una linea fondata sul riferimento ad una protesta dominata dall'estremismo e dal massimalismo . Alcuni degli episodi avvenuti in questi giorni sono assai inquietanti, possono innescare una spirale di violenza e dovrebbero essere materia di riflessione per tutti, in primo luogo da parte vostra che in questi giorni avete civettato con l'estremismo, nella sbagliata presunzione di poterlo usare strumentalmente contro il Governo e contro la riforma . Cogliamo anche noi questa occasione, per esprimere la nostra solidarietà alle forze dell'ordine attaccate da gruppi di provocatori . Questo Governo ha portato avanti questa riforma, così come molte altre, onorevole Della Vedova, in questi due anni. Si tratta di una prova della sua vitalità politica che ci auguriamo venga confermata il 14 dicembre, in primo luogo, da coloro che nel 2008 sono stati eletti nelle liste del centrodestra
. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto a nome dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto per le quali era stata disposta la ripresa televisiva diretta. Ha chiesto di parlare per un ringraziamento, la relatrice per la maggioranza, onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, prima del voto finale volevo ringraziare la Presidente della Commissione, Valentina Aprea, tutto il Comitato dei nove, i membri della VII Commissione per il proficuo lavoro svolto e anche i deputati che, pur non facendo parte della Commissione cultura, hanno dato il loro autorevole contributo alla discussione. Ringrazio gli uffici che ci hanno assistito ininterrottamente nell'attività sia in Commissione che in Aula. Ringrazio i membri del Governo e il Ministro Gelmini per la loro costante presenza. In conclusione ritengo positivo che i gruppi di maggioranza e di opposizione abbiano contribuito a migliorare questo testo .
. Ha chiesto di parlare il presidente della Commissione cultura, onorevole Aprea. Ne ha facoltà.
, Signor Presidente, intendo anch'io ringraziare la relatrice di maggioranza onorevole Frassinetti e il relatore di minoranza onorevole Nicolais per averci portato fin qui, la Commissione cultura per il livello del dibattito e del confronto, gli uffici della Commissione e dell'Assemblea, il Governo e il ministro Gelmini, i sottosegretari Pizza e Viceconte e i tecnici del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca .
. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito. .
. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fioroni per fatto personale. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, credo che all'onorevole Cicchitto non sia consentito: non è possibile che un dibattito sul futuro del nostro partito possa essere strumentalizzato da chi, davanti gli occhi degli italiani, ha dimostrato la fine della maggioranza, la fine del PdL. È vergognoso dire che la scuola l'abbiamo sfasciata noi dopo quello che hanno fatto .
. Passiamo alla votazione finale. Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3687-A, di cui si è testé concluso l'esame. Dichiaro aperta la votazione.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, solo per lasciare agli atti che da questa parte dell'Aula era stata fatta richiesta che il Ministro Maroni venisse a riferire su quello che è accaduto a Roma, e non solo a Roma. Abbiamo visto che il Ministro Maroni ha riferito in transatlantico, ma evidentemente non ritiene opportuno venire a riferire in Aula al termine della seduta. Questo è veramente singolare, e dimostra anche qual è il pensiero che anche il Ministro Maroni ha della Camera dei deputati. Non so se il collega Reguzzoni ha qualcosa da aggiungere su questo.
, . Sono qua, onorevole Giachetti.
. Onorevole Giachetti, domani ci sarà il del PD, potrebbe essere una buona occasione per parlare con il Ministro.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione del Governo, che oggi è venuto numeroso in Aula a votare la riforma Gelmini, sulla pagina 20 del dal momento che ormai le imprese per ricevere dallo Stato il pagamento di quanto è dovuto devono fare gli avvisi pubblicitari a pagamento. Io e l'onorevole Ferranti, insieme ad altri colleghi del Partito Democratico, abbiamo presentato un'interrogazione sugli oneri che giacciono presso le procure e i tribunali italiani e che devono essere saldati a tutte le società che si occupano di intercettazioni nel nostro Paese. La somma che lo Stato italiano deve a queste società ammonta a circa 500 milioni di euro; alcune di loro hanno chiuso, altre stanno chiudendo, tutto per un disinteresse del Governo e del Ministero, e forse anche del Ministro, che è un po' sospetto. Il dubbio è che il tentativo di far chiudere queste società non sia solo dovuto all'indifferenza del Governo e alla disattenzione del Ministro Tremonti, ma che ci sia sotto un tentativo un po' maldestro di dire: noi non vi paghiamo, così voi non lavorate. Infatti, le società che si occupano di intercettazioni proprio oggi hanno scritto che se non verranno saldati i debiti non saranno più nelle condizioni di lavorare. Signor Presidente, mi appello a lei perché chieda al Ministro Alfano di rispondere con urgenza a questa interrogazione, perché si tratta di un settore estremamente delicato: le indagini che queste società svolgono per conto delle forze di polizia e della magistratura hanno consentito gli importanti arresti per i quali in questi giorni, e in queste ore, tutto il Parlamento si è complimentato, e ciò è stato possibile perché vi è stato chi ha lavorato a tale scopo. Quindi, signor Presidente, credo che il disinteresse del Ministero su questo problema, che si è evidenziato nel non prevedere risorse sufficienti nella legge di stabilità, vada richiamato, ed abbiamo bisogno che il Ministro venga in Aula a risponderci .
. La ringrazio, onorevole Rosato, il Ministro sarà ovviamente informato delle sue valutazioni e della sua richiesta.
. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione, in sede legislativa, delle seguenti proposte di legge, delle quali le sotto indicate Commissioni permanenti, cui erano state assegnate in sede referente, hanno chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6, dell'articolo 92 del Regolamento:
. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.