PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
BENEDETTO DELLA VEDOVA, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 98, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Salvatore Deidda. Ne ha facoltà.
SALVATORE DEIDDA(FDI). Grazie, Presidente. In questo momento vorrei ricordare, purtroppo, la scomparsa di una giornalista, una giovane giornalista cagliaritana di 34 anni, Carlotta Dessì. Era un volto noto, ormai, della TV. Combatteva contro una grave malattia, ma sempre con entusiasmo, sempre con una grande dignità e una grande forza. Io non la conoscevo, ma a Cagliari, in Sardegna, era da tutti apprezzata ed era come se la conoscessimo tutti proprio per la sua spontaneità e per la sua capacità anche di comunicare, attraverso la TV, la sua bravura. Era stata da poco in TV per raccontare la sua malattia. Io intervengo, visto che in calendario, in quest'Aula, c'è un provvedimento che parla dell'agevolare la vita di chi lavora e che affronta questa sfida. Volevo ringraziare anche tutti i colleghi, trasversalmente, che affrontano questi temi e che danno un contributo. Non è mai abbastanza. Carlotta è stata un esempio di come bisogna affrontare questa malattia. Bisogna farlo sempre con grande forza e non abbandonare il proprio lavoro. Quindi, io volevo spendere questo minuto proprio per ricordarla, tutti insieme, perché non sarà dimenticata e, soprattutto, sarà un esempio per chi dovrà affrontare, ancora una volta, questa grande sfida .
PRESIDENTE. Non essendo ancora decorso il termine di preavviso per le votazioni con procedimento elettronico, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 9,55.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 153-202-844-1104-1128-1395-A: Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Giaccone. Ne ha facoltà.
ANDREA GIACCONE, . Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, intervengo per chiedere il rinvio in Commissione del provvedimento per ulteriori approfondimenti.
PRESIDENTE. Poiché su tale proposta sono pervenute alla Presidenza più richieste di intervento, la Presidenza darà la parola, ai sensi del combinato disposto degli articoli 41, comma 1, e 45 del Regolamento, ad un deputato per ciascun gruppo che ne faccia richiesta, per non più di 5 minuti. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la deputata Comaroli. Ne ha facoltà.
SILVANA ANDREINA COMAROLI(LEGA). Grazie, Presidente. Noi siamo favorevoli al rinvio in Commissione proprio perché è una proposta di legge molto importante e tutti i gruppi sono coinvolti in questa materia. Si chiede il rinvio in Commissione - e noi siamo favorevoli - perché deve esserne maggiormente definito l'ambito di applicazione per far sì che questa proposta di legge abbia un parere positivo da parte di tutta l'Aula. Sicuramente i tempi in Commissione saranno limitati alla definizione di questo di applicazione e sono convinta che, nel più breve tempo possibile, verranno definite tutte queste questioni e possa ritornare al più presto in Aula per la sua approvazione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Scotto. Ne ha facoltà.
ARTURO SCOTTO(PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Come i colleghi della maggioranza sanno, le opposizioni hanno avuto un atteggiamento responsabile e coerente dall'inizio alla fine, da quando abbiamo iniziato a discutere questo provvedimento, anche perché ciascuna forza politica ha una propria proposta di legge che è stata abbinata. Parliamo di un provvedimento calendarizzato in Aula per volontà del Partito Democratico e delle opposizioni e abbiamo tutti e tutte lo stesso obiettivo: portare a casa questo provvedimento.
Sono questioni serie, profonde, che riguardano migliaia di persone, migliaia di lavoratori e di famiglie, persone che hanno visto un proprio caro o una propria cara dover lottare contro un male terribile e doversi confrontare con la precarietà del lavoro.
Dunque, credo che dobbiamo intervenire in maniera molto determinata, però lo dico senza polemica: noi abbiamo votato il mandato al relatore, lo abbiamo votato per un atto di fiducia nei confronti dell'onorevole Giaccone, ma anche perché c'era un clima, che confermiamo, di grande collaborazione in Commissione, però non abbiamo capito fino in fondo, signora Presidente, quali sono le motivazioni reali del rinvio.
Abbiamo scelto persino di congelare gli emendamenti delle opposizioni per accelerare il processo legislativo. Al momento, ci troviamo di fronte alla necessità di determinare una platea, di determinare i costi. Si poteva fare in tempi molto più rapidi, ma, evidentemente, sono altre le priorità, perché, quando ci sono priorità che, magari, sono più a cuore degli interessi politici del Governo, i soldi e le platee vengono definiti in maniera molto più rapida.
Dopodiché, per quello che riguarda noi, di fronte a un rinvio breve, come ha detto la collega Comaroli e come auspico dica anche il Governo - perché, chiaramente, questo è un impegno che sta in testa anche al Governo, al MEF -, noi siamo disponibili e, quindi, voteremo in una maniera, ovviamente, diversa dalla maggioranza, astenendoci .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Barzotti. Ne ha facoltà.
VALENTINA BARZOTTI(M5S). Grazie, Presidente. Rispetto alla richiesta di rinvio che è stata fatta dal relatore, noi, come forza politica, siamo molto perplessi e anche dispiaciuti, perché tutto avremmo voluto tranne che il rinvio di una proposta così importante, che vede la convergenza da parte di tutte le forze politiche, che vede parlare finalmente di un congedo straordinario di 24 mesi per le persone più fragili che stanno affrontando un periodo di malattia molto complesso ed estremamente provante dal punto di vista psicofisico, perché è evidente che non si può attendere ancora.
Noi, come forza politica, siamo stati da subito proattivi, disponibili, seri, concreti; abbiamo evitato qualunque tipo di polemica, abbiamo cercato di andare sempre sul punto, di evitare che i tempi si allungassero e, anche banalmente, di parlare troppo di questa questione, perché si tratta di una questione che va affrontata e inviata con velocità al Senato, perché la pazienza sta terminando, queste persone non hanno tempo da perdere.
Un Governo che traccheggia su un tema del genere, quando, invece, senza colpo ferire, in tutte le altre materie legifera come se non ci fosse un domani, ci suscita veramente grande preoccupazione e, soprattutto, ci fa perdere la fiducia in un testo che è condiviso. Questo è importante da capire, perché tutte le forze politiche hanno deciso di appoggiare questo testo, di lavorare su questo testo, addirittura abbiamo scelto di ritirare i nostri emendamenti in Commissione per parlarne direttamente in Aula, proprio perché il tema lo merita, ma siamo arrivati a un punto morto.
Io rivolgo ancora una volta un appello: non possiamo votare contro questo rinvio, con riferimento al quale ci asterremo, ma vogliamo avere certezze rispetto alle tempistiche, su quando e come il Governo troverà le coperture. Ricordo, infatti, Presidente, che, in fase di approvazione della legge di bilancio, qui, in quest'Aula, è stato votato all'unanimità un ordine del giorno che prevedeva lo stanziamento di 52 milioni per questa proposta di legge. Quindi, cortesemente, è necessario fare chiarezza ed essere veloci. Se ci sono problemi nella definizione della platea, perché la legge ha bisogno di qualche aggiustamento nella sua formulazione, il Governo proponga una riformulazione, ma continuare con questo palleggio sta diventando, francamente, imbarazzante e la pazienza sta terminando .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Alessio. Ne ha facoltà.
ANTONIO D'ALESSIO(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Nessuno deve e credo che nessuno voglia fare strumentalizzazioni politiche su questo tema che è estremamente serio e delicato. Abbiamo votato il mandato al relatore; il clima, sì, è di collaborazione, di condivisione, io dico di unanimità, però le risorse si trovano sempre anche su temi molto meno seri, molto meno delicati, molto meno importanti. Noi non siamo d'accordo sul rinvio del provvedimento, ma ne prendiamo atto. Naturalmente ci asterremo. È un'astensione con ammonizione, anzi, dato il tema così serio e delicato, è un'astensione con una preghiera al Governo: non perdiamo tempo, facciamo presto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mari. Ne ha facoltà.
FRANCESCO MARI(AVS). Grazie, Presidente. Come detto dagli altri colleghi di opposizione, noi dobbiamo esprimere preoccupazione e disagio per quello che sta accadendo, per la richiesta di rinvio avanzata dal relatore perché - come avete ascoltato e come sappiamo - il testo è ad oggi ampiamente condiviso. In Commissione le opposizioni hanno contribuito alla velocizzazione, alla condivisione, al lavoro appunto in tale sede, ritirando gli emendamenti, consapevoli che siamo di fronte a un'iniziativa parlamentare che va incontro a una condizione umana di estrema fragilità. Perché allora la nostra preoccupazione, il nostro disagio, ma anche la necessità di sollevare un tema, non so se per la prima volta?
Abbiamo un testo di legge che si occupa di persone fragili, di una questione rilevante per la nostra comunità nazionale, condiviso da tutto il Parlamento, che si blocca, nel momento in cui deve trovare le risorse, mentre di risorse - detto francamente - se ne trovano tante per tante questioni che hanno tutt'altro segno. Queste non sono mancette, sono segnali di civiltà per un Paese. Lo ripeto: queste non sono mancette, con un provvedimento come questo non si fa la campagna elettorale, questa è tutta un'altra cosa, è un'altra vicenda, è un passo in avanti verso la civiltà di un Paese dal punto di vista della cura della sua comunità. Allora, non possiamo fare altro che astenerci rispetto alla richiesta di rinvio, ma questo rinvio - da questo punto di vista voglio essere ottimista - non può portare ad altro che al reperimento delle risorse necessarie. Noi abbiamo ritirato gli emendamenti in Commissione, faremo la discussione in Aula quando il provvedimento arriverà con la massima serietà possibile, con l'obiettivo - condiviso - di fare di questo testo una legge del Parlamento, nel modo più pieno e più alto possibile. Però il Governo trovi il modo di farci arrivare a questo obiettivo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.
YLENJA LUCASELLI(FDI). Grazie, Presidente. Proprio nell'ottica della collaborazione che c'è stata su questo provvedimento in Commissione di merito e poi anche in Commissione bilancio credo di dover sottolineare alcuni punti, perché su questi argomenti non c'è un Governo che traccheggia, non c'è la volontà di posticipare la soluzione del problema, non c'è la volontà di mettere la testa sotto la sabbia. Invece è proprio lo spirito contrario a tutto questo che ha portato oggi il relatore a richiedere il rinvio in Commissione. Lo dico perché la Commissione bilancio, molte volte, si trova a dover fare un po' da cerniera fra il provvedimento - e quindi la sensibilità parlamentare che tutti abbiamo rispetto ad alcuni temi assolutamente condivisi da Fratelli d'Italia - e le necessità ovviamente di copertura di un provvedimento, perché il tema è talmente tanto importante, è talmente tanto delicato ed è talmente tanto sentito che la serietà impone ovviamente che vi siano coperture certe. E per l'individuazione di coperture certe serve l'individuazione a monte di una platea certa, questo lo dico da componente della Commissione bilancio. Ed è proprio per questo motivo che, in Commissione bilancio, con i colleghi dell'opposizione, abbiamo cercato una soluzione che è proprio quella dell'individuazione più certa possibile delle risorse necessarie. Questo perché - i colleghi dell'opposizione lo sanno - si tratta, sì, di una proposta dei partiti di opposizione, ma è tanto più una proposta sentitissima dalla maggioranza che, su questo tema, ha depositato testi e provvedimenti e ha ampliato il dibattito anche nella scorsa legislatura.
Allora, è proprio nello spirito più collaborativo possibile e proprio perché il Governo ha un interesse specifico a tutelare questa parte fragile di lavoratori che risulta necessario un approfondimento sull'individuazione della platea e, quindi, conseguentemente sull'individuazione delle coperture necessarie.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio in Commissione del testo unificato delle proposte di legge nn. 153-202-844-1104-1128-1395-A.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva per 143 voti di differenza.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata dal Senato, n. 1304: “Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura” e dell'abbinata proposta di legge n. 1123.
Ricordo che nella seduta del 5 febbraio si è conclusa la discussione generale e la relatrice e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge e delle proposte emendative presentate .
Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri , che sono in distribuzione. In particolare, il parere della Commissione bilancio reca una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che è in distribuzione e che sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4- del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e dell'unico emendamento ad esso riferito .
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
MIRCO CARLONI,La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento 1.1000 Zanella.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.1000 Zanella. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Come lei può immaginare, questo è uno degli emendamenti più importanti. Come lei senz'altro saprà, sono circa 7.000 le specie vegetali utilizzate dall'uomo per la sua alimentazione, ma quelle che vengono coltivate sono solo 150. Il 75 per cento degli alimenti consumati dall'uomo è fornito in realtà solo da 12 specie vegetali e da 5 specie animali e circa il 50 per cento di questi alimenti è fornito - come sapete - solo da quattro specie di piante: mi riferisco al riso, al mais, al grano e alla patata.
È ancora più facile parlare degli animali e dell'approvvigionamento: parliamo solo di tre specie, ossia dei bovini, dei suini e del pollame. Tutto questo ci fa dire che la scienza agricola e forestale moderna ha creato una vera semplificazione e un'omogeneizzazione della natura per minimizzare appunto i processi cosiddetti incerti. L'ha fatto per assicurare certo una produzione efficiente di prodotti commerciabili e, oggi, di fatto la verità è che la perdita della biodiversità è uno dei motivi per cui il nostro mondo sta non solo perdendo specie animali, ma sta ovviamente rendendo sempre più rara la ricerca di quella biodiversità, anche con riferimento alla storia della nostra agricoltura.
Pensate che solo in Italia, alla fine dell'Ottocento, c'erano quasi 400 varietà di frumento, mentre, alla fine del Novecento, e, soprattutto, in modo ancora più evidente, in questi ultimi vent'anni, fra le varietà di frumento che vediamo, ce ne sono solo 8, che garantiscono l'approvvigionamento dell'80 per cento dei prodotti italiani e dei semi. Questa riduzione delle varietà coltivate ha notevolmente contribuito alle esigenze di un mercato sempre più globalizzato e quello che vediamo ai confini della nostra Europa, che, tra l'altro, c'entra anche nella discussione dell'ingresso dell'Ucraina, dobbiamo dircelo con tutta onestà, ci fa capire quanto questo mercato globalizzato abbia monoculture al centro dello scontro, delle monocolture, tra l'altro, che sono dentro agli interessi di moltissime multinazionali.
Fatemi dire una cosa anche sullo scontro che oggi vediamo sulla PAC in differita, perché pochi gruppi possono dire di aver votato contro, come la nostra Eleonora Evi , in Europa, ma siete tutti lì a cercare di prendere lo spazio con i trattori, peccato che non sarà una “giornata del contadino” a salvare la vostra immagine.
Ecco, dovreste dire a chi assedia quei palazzi che la gran parte dei contributi dell'Unione europea va esattamente a quelle grandi produzioni, va esattamente a quelle monoculture, va esattamente contro gli interessi di quei piccoli agricoltori, che, invece, hanno difeso la biodiversità e per questo vi sfidiamo: provate a fare qualcosa di meglio che un premio “Masterchef” ! Provate a fare di meglio di quello che dite, oggi, davanti a quegli agricoltori arrabbiati! Provate a dire che avete fatto qualcosa per il nostro ambiente e per la nostra agricoltura. La verità è che dite solo bugie. Avete preso consenso dai grandi, lo ripeto, dai grandi interessi, soprattutto quelli che hanno manifestato con voi nella finta legge che avete fatto sulla carne coltivata e, oggi, state zitti, perché non avete alcun rimedio per porre un vero argine alla presenza di quegli interessi economici proprio contro i piccoli agricoltori .
PRESIDENTE. Saluto gli studenti, le studentesse e i docenti dell'Istituto d'istruzione “Dante Alighieri” di Modena, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
Se non ci sono altri interventi sull'emendamento 1.1000 Zanella, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1000 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore ad esprimere il parere.
MIRCO CARLONI, . Sugli emendamenti 2.1000, 2.1003, 2.1004 e 2.1001 Zanella il parere è contrario.
PRESIDENTE. Quindi, contrario su tutti gli emendamenti.
Il Governo?
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1000 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1003 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1004 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1001 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore ad esprimere il parere.
MIRCO CARLONI, . Sull'articolo aggiuntivo 3.01000 Zanella il parere è contrario.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 3.
Se nessuno intende intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 3.01000 Zanella.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Presidente, il parere contrario su questo emendamento mostra tutta l'ipocrisia di questa maggioranza e - mi faccia dire - anche del Governo, perché chiediamo semplicemente di mettere un po' di politica in questo provvedimento, altrimenti non si capirebbero davvero le ragioni di spendere una giornata come questa, così importante, tra l'altro, per rispondere a una delle discussioni del conflitto che c'è dentro questa Camera e fuori da questo Parlamento.
Noi chiediamo semplicemente, con questo emendamento, di diffondere le buone pratiche colturali e l'innovazione tecnologica anche nel campo dell'irrigazione. Vorrei sapere perché il centrodestra è contrario. Chiediamo di rafforzare le politiche di filiera e l'integrazione con il comparto della trasformazione. Vorrei sapere perché il Governo è contrario. Chiediamo di incrementare e incentivare l'organizzazione dei produttori e vorrei sapere perché Lollobrigida non c'è ed è contrario. Vorrei sapere perché siete contrari a migliorare le procedure di tracciabilità dei prodotti e i relativi controlli. Vorrei sapere dov'è Giorgia Meloni, ricordando quando gridava contro l'Unione europea, dicendo che difenderemo i nostri interessi. Ecco, dov'è quando esprime un voto contrario su questo emendamento? E dove siete quando chiediamo di salvaguardare le aree localizzate in zone di particolare rischio idrogeologico?
Insomma, Presidente, mi faccia dire che si capisce che voi, a parte istituire premi con le leggi - tra l'altro, ve lo ricordo, il Governo lo potrebbe fare benissimo senza farci spendere un'ora del nostro tempo per istituire delle giornate in più - e a parte guardare , non sapete fare nulla di quello che potrebbe essere utile a questo Paese e soprattutto ai piccoli agricoltori .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3.01000 Zanella, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Ha chiesto di parlare il collega Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Presidente, voglio intervenire sull'articolo 5, preannunciando anche che noi abbiamo proposto una modifica, con l'articolo 5-, sulla questione dell'Irpef. Vorrei sottolineare una cosa. In questi giorni stiamo assistendo alle proteste degli agricoltori e, in modo abbastanza maldestro, si è tentato di far passare queste proteste come una battaglia a sostegno dell'attuale Governo. In realtà, chi ha rapporti con il mondo dell'agricoltura e conosce il mondo dell'agricoltura sa che c'è un notevole malcontento perché dopo 7 anni - ripeto, sono 7 anni - gli agricoltori per la prima volta hanno perso gli sgravi sull'Irpef che erano stati introdotti, se ricordo bene, dall'allora Governo Renzi. Di fronte a qualsiasi Governo che faccia gli interessi di categorie produttive, di lavoratori e dell'ambiente, noi ovviamente difendiamo quelle scelte. Non è che chiunque arrivi al Governo, per differenziarsi, debba devastare tutto. Quella scelta era stata portata avanti anche da altri Governi, di varia natura politica, perché era una scelta ragionevole. Ebbene, l'attuale Governo l'ha tagliata, l'ha eliminata ed è uno dei motivi principali, è quello che ha toccato immediatamente, subito, in modo plastico, le tasche degli agricoltori.
Allora, noi non possiamo dire, da una parte, che siamo dalla loro parte - scusate il bisticcio di parole - mentre, dall'altra, tagliamo gli sgravi, eliminiamo gli sgravi fiscali, perché o sosteniamo l'agricoltura o non la sosteniamo. Nel nostro caso specifico, noi sosteniamo innanzitutto le piccole e medie imprese agricole , quelle che veramente si fanno il cuore, non quelle che vengono e fanno accordi con le multinazionali e casomai utilizzano materiali negativi per la nostra salute, perché uno deve pure scegliere se stare con i grandi potentati o con i piccoli agricoltori.
Questo noi lo proponiamo anche per gli agricoltori eroici e vorremmo dire una cosa: talmente si è fatto poco a favore dei piccoli e medi agricoltori che noi ci troviamo in una situazione in cui i terrazzamenti, che spesso sono stati abbandonati, sono coltivati in modo eroico da pochi agricoltori che riescono anche a evitare problemi di dissesto idrogeologico. L'agricoltore, il vero agricoltore, difende e tutela il territorio, non vuole devastare i campi, non vuole avvelenare la terra. Questa è la figura di agricoltore che noi difendiamo.
Ancora un'ultima cosa: il taglio degli sgravi sull'Irpef è stato fatto in modo consapevole. Fare marcia indietro oggi da parte della maggioranza e del Governo è un atto di ammissione che hanno sbagliato, e hanno sbagliato nonostante glielo avessimo detto in tutti i modi possibili e immaginabili. Per questa ragione noi insistiamo nel dire che gli sgravi sull'Irpef vanno reintrodotti per tutti, in particolare, ovviamente, per i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Chiedo al relatore di darmi il parere sui due articoli aggiuntivi 5.01001 e 5.01000 Zanella.
MIRCO CARLONIParere contrario su entrambi.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Conforme.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo 5.01001 Zanella.
Ha chiesto di parlare il collega Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Riprendo l'intervento di prima solo per sottolineare che noi avevamo proposto precisamente gli sgravi Irpef e ci è stato detto di no.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.01001 Zanella, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.01000 Zanella, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore ad esprimere il parere.
MIRCO CARLONILa Commissione esprime parere contrario sull'emendamento 6.1000 Zanella.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Conforme.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 6.1000 Zanella.
Ha chiesto di parlare il collega Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente, solo per annunciare anche il voto contrario sull'intero articolo 6 e per dirvi una cosa che vi abbiamo già detto, con diversi colleghi, in Commissione bilancio. Noi siamo davvero esterrefatti del fatto che ogni settimana questa maggioranza voglia aggiungere una data e un festeggiamento al calendario in corso. Stiamo sfiorando il ridicolo, lo dico, stiamo sfiorando il ridicolo. Ci sono 365 giorni e noi siamo ben oltre il 366°, oltre l'anno bisestile . Ma non vi rendete conto che spendiamo tempo per fare addirittura leggi per istituire premi, per istituire giornate. Credo davvero che dovreste, davanti alle proteste che avete qui a fianco, uscire dall'Aula. Andate a dire loro che date loro un premio per i trattori, come migliore trattore dell'anno! Non vi vergognate neanche di stare qui in silenzio, mentre …
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, onorevole Grimaldi. Onorevole Grimaldi, si rivolga alla Presidenza. Colleghi, colleghi, colleghi! Collega Mollicone! Colleghi, riportiamo l'Aula all'ordine.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.1000 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Avverto che il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari ad un terzo rispetto al tempo originariamente assegnato al gruppo medesimo dal contingentamento.
Passiamo alla votazione dell'articolo 6.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Intervengo solo perché non avevo finito il ragionamento. È vero che siamo a Carnevale, ma dovreste prendere un po' più in considerazione chi ci sta seguendo…
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, collega Grimaldi.
MARCO GRIMALDI(AVS). Per suo tramite dica al Governo che anche se Viareggio è alle porte e anche se siamo sotto Carnevale quei trattori non stanno scherzando e alcuni di essi hanno delle vere ragioni. Come sa, il nostro gruppo è fra quelli che non pensano che il problema sia certo rappresentato dalle deroghe su chi inquina l'ambiente: non sono le deroghe sul gasolio e non c'entra molto la discussione sulla carne coltivata. La verità è che, davvero, realmente, stanno soffrendo per un sistema economico che li schiaccia, per un sistema economico che è anche conforme a questa PAC che dà la gran parte dei finanziamenti a quell'85 per cento di imprese che non sono eroiche, e i contadini non sono custodi di un bel niente. Allora, costoro della giornata dell'agricoltura sostenibile se ne fanno davvero pochissimo: è una presa in giro.
Se volete andare voi con i carri allegorici andate a Viareggio, ma non prendete in giro il Parlamento e di sicuro gli agricoltori diretti che fanno per tutti noi un gran lavoro e che, tra l'altro, difendono l'ambiente decisamente più degli interessi di questo Governo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
MIRCO CARLONIParere favorevole.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 10.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, che nella parte consequenziale ha sostituito l'articolo 11, non si procederà alla votazione di tale articolo. Votiamo, invece, l'articolo 10.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Colleghi, dovremmo ora passare all'esame degli ordini del giorno. Essendone testé arrivati alcuni, il rappresentante del Governo ha comunicato per le vie brevi di aver bisogno di 10 minuti di tempo. Sospendo, dunque, la seduta, che riprenderà alle ore 10,55.
PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Signor Presidente, intervengo solo per chiedere un'ulteriore mezz'ora, perché sono pervenuti molti ordini del giorno e credo sia opportuno, per coerenza e correttezza, poterli approfondire.
PRESIDENTE. Grazie, Sottosegretario.
A questo punto, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11.30.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Sull'ordine del giorno n. 9/1304/1 Soumahoro il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/2 Cherchi il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/3 Sergio Costa proponiamo la seguente riformulazione: “impegna il Governo a continuare il potenziamento degli strumenti già in essere al fine di rafforzare il lavoro sulla definizione dei costi di produzione e sui controlli sulle pratiche commerciali sleali, al fine di tutelare l'agricoltore, da sempre anello debole della catena agroalimentare. Intervenire al fine di potenziare in maniera ancora più concreta lo strumento dei contratti di filiera”. Inoltre, il sesto paragrafo delle premesse viene espunto.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/4 Caramiello il parere è favorevole sui primi tre paragrafi delle premesse, contrario ai successivi, e si propone la seguente riformulazione: “impegna il Governo a continuare a valutare l'opportunità di rimodulare l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/5 Carotenuto il parere è contrario
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/6 Fornaro vi è la seguente proposta di riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/7 Vaccari il parere è favorevole sul primo e secondo paragrafo, poi espungere da “la legge di bilancio” in poi mentre per l'impegno la riformulazione è esattamente come quella dell'ordine del giorno n. 9/1304/4 Caramiello, che rileggo “impegna il Governo a continuare a valutare l'opportunità di rimodulare l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche relative ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/8 Evi il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/9 Zanella, nella premessa, sul primo e secondo paragrafo il parere è favorevole mentre il resto viene eliminato. Inoltre, si propone la seguente riformulazione: “impegna il Governo a continuare a valutare l'opportunità di rimodulare l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche relative ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/10 Zaratti sul primo e secondo paragrafo delle premesse il parere è favorevole, gli altri vengono eliminati. Il dispositivo viene riformulato come segue: “impegna il Governo a contrastare le pratiche commerciali sleali contro gli agricoltori”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/11 Grimaldi sul primo e secondo paragrafo il parere è favorevole, gli altri sono eliminati. Per il dispositivo si propone la riformulazione: “impegna il Governo a continuare a valutare l'opportunità di rimodulare l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche relative ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e a contrastare le pratiche commerciali sleali contro gli agricoltori”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/12 La Salandra si propone una riformulazione, togliendo il paragrafo decimo delle premesse, quello riferito a “in Italia la è basata sui PES”. Per il resto il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Saluto studenti, studentesse e docenti dell'Istituto comprensivo “Giovanni Paolo II” di Barletta, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1304/1 Soumahoro, su cui il Governo ha espresso parere contrario. Ha chiesto di intervenire il deputato Soumahoro. Ne ha facoltà.
ABOUBAKAR SOUMAHORO(MISTO). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno riguarda il tema dei prezzi irrisori dei prodotti agricoli e dei salari da fame dei braccianti. In questi giorni, in queste ore, in questi anni, tutti e tutte abbiamo avuto modo di sentire le sofferenze degli agricoltori in relazione ai prezzi iniqui dei prodotti agricoli che, quando partono dalle campagne, vengono acquistati con pochi centesimi mentre poi, nel lungo della filiera, quando finiscono sui banchi dei supermercati o dei mercati rionali assumono prezzi molto lontani e distanti dalla fatica e dal sudore dei contadini, degli agricoltori e dei braccianti. Quindi, introdurre questo strumento della patente del cibo, da una parte, significa dare la giusta ed equa remunerazione agli agricoltori e ai braccianti. Dall'altra parte, vi sono i temi del salario dignitoso, del caporalato, del lavoro povero, di una filiera agricola con le sue storture che, per certi versi, viene in particolar modo messa in ginocchio dai giganti del cibo. Dire che si sta dalla parte dei contadini e degli agricoltori e poi esprimere un parere contrario, come ha fatto oggi il Governo, finalmente, lo possiamo dire, sta facendo venir giù la maschera di una schizofrenia politica e anche di una certa ipocrisia politica. Bisogna spiegare a quei contadini e a quegli agricoltori che spesso vengono usati, dicendo che si sta dalla loro parte quando in realtà non è così. Quindi, Presidente, concludo chiedendo di mettere al voto quest'ordine del giorno per stabilire finalmente da che parte si sta. Noi stiamo dalla parte del prezzo equo, del salario giusto e di chi suda lavorando la terra .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/1 Soumahoro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1304/2 Cherchi.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Donno. Ne ha facoltà.
LEONARDO DONNO(M5S). Grazie, Presidente. Mentre siamo qui, in Aula, a discutere della Giornata nazionale dell'agricoltura e ad assegnare premi così, diciamo, a caso, per la solita propaganda, fuori da questo palazzo ci sono quelli che lavorano veramente e quotidianamente in questo settore e che protestano. Decine di migliaia di agricoltori in tutto il Paese protestano non solo contro l'Europa, come vorrebbe farci credere qualcuno del Governo e della maggioranza, ma soprattutto a causa di questo Governo. A protestare sono soprattutto i giovani agricoltori, i giovani imprenditori agricoli che, magari, volevano continuare ad usufruire di quegli aiuti che i precedenti Governi avevano previsto per loro, come le agevolazioni fiscali previste per aprire una nuova attività imprenditoriale nel settore agricolo. Questo Governo, invece, nella scorsa legge di bilancio, che cosa ha fatto? Ha tagliato questi fondi e queste possibilità per tutte quelle ragazze e quei ragazzi 36 che decidevano di investire e di costruire un proprio futuro imprenditoriale in questo settore. Insomma, non capiamo veramente in che direzione vogliamo andare perché, da un lato, c'è la propaganda e, dall'altro lato, ci sono le cose che fate che sono solamente tagli e un massacro di tutti quelli che accusate di non aver voglia di lavorare ma, poi, quando invece vogliono lavorare e creare impresa, tagliate loro le ali.
Allora, Presidente, credo che la verità stia un po' in quello che fate in tutti i provvedimenti, perché, non conoscendo gli argomenti e non conoscendo le tematiche, lavorate sulla propaganda e fate un sacco di disastri.
Con riferimento a questo settore non avete la minima idea di come intervenire, perché probabilmente non sapete di che cosa si parla. Io ho la fortuna e il privilegio di avere dei suoceri che, per oltre quarant'anni, sono stati coltivatori diretti; per oltre quarant'anni hanno faticato, lavorando la terra, quindi so che cosa vuol dire svegliarsi presto per poi tornare a casa al tramonto, lavorare di giorno e di notte nei campi, andare nei mercati, lavorare e fare sacrifici con il sole, con il freddo, con la pioggia e con la neve, sempre, quotidianamente, senza fermarsi mai.
Anziché fare propaganda becera, dovreste andare a parlare con questi agricoltori, provare a capire quali sono i sacrifici che fanno quotidianamente e vi accorgereste dei danni che state facendo. Avete tagliato questi fondi per i giovani agricoltori, avete tagliato le agevolazioni Irpef, avete tagliato un'altra serie di agevolazioni, però per voi le proteste che stanno facendo tutti gli agricoltori in Italia sono solamente contro l'Europa e non contro il Governo.
Noi, invece, vi riportiamo alla realtà e vi ricordiamo tutti i provvedimenti che state mettendo in atto, perché a voi non interessa la gente che è in difficoltà, non interessano le persone che fanno i sacrifici, i giovani che hanno tante difficoltà anche nel percorso imprenditoriale. A voi interessa tutelare, come abbiamo già detto più volte, le e i poteri forti.
Una dimostrazione plastica - e chiudo, Presidente - di questi giorni è quella tassazione sugli extraprofitti, che tanto hanno sbandierato, lo ricordiamo, ad agosto del 2023, la Premier Meloni e il Ministro Salvini, dicendo che andavano a colpire le banche per aiutare i cittadini in difficoltà che non riuscivano a pagare le rate dei mutui. Poi cosa è successo? Questa tassazione sugli extraprofitti sulle banche è diventata facoltativa e - è notizia di ieri e di oggi - i principali gruppi bancari di questo Paese hanno fatto, proprio nel 2023, decine e decine di miliardi di profitti extra rispetto al 2022 e agli anni precedenti.
Sapete quanti soldi sta incassando lo Stato e, quindi, quanti soldi potrà avere lo Stato da redistribuire a tutti i cittadini in difficoltà? Zero! Questo grazie a voi, perché avete reso questa tassazione facoltativa.
Quindi, per le banche le tasse sono facoltative, mentre per i cittadini e gli imprenditori italiani: tasse, un tartassamento di tasse, e mi riferisco alla scorsa legge di bilancio, e tagli, come in questo caso, sulle agevolazioni per i giovani imprenditori agricoli.
Ovviamente, noi voteremo a favore di quest'ordine del giorno e chiediamo che la maggioranza si metta una mano sulla coscienza
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Carmina. Ne ha facoltà, per un minuto.
IDA CARMINA(M5S). Grazie, Presidente. Intervengo intanto per sottoscrivere l'ordine del giorno e poi vorrei fare una piccola dichiarazione di voto. Mi permetto di insistere con il Governo per rivalutare questa richiesta, perché riguarda l'esonero contributivo per i giovani agricoltori. È una questione particolarmente odiosa quella di negare un'evenienza del genere per il sistema Italia intero, perché è bello dire che l'agricoltore è custode dell'ambiente e del territorio: è vero, lungi da mistificazioni pubblicitarie volte a scaricare, ancora una volta, colpe su altri. Si parla dell'Europa e si contrappongono gli agricoltori alla tutela dell'ambiente. Non è così, perché loro sono ben consapevoli del valore e del rispetto delle esigenze climatiche: hanno subito, nel 2023, l'alluvione in Emilia, la siccità è ancora in atto e, quindi, non possono essere - in qualità di custodi del territorio e dell'ambiente - contro l'ambiente.
Tuttavia, hanno esigenze e non si può far gravare su questo comparto la transizione ecologica. I Governi devono provvedere ed è stato scellerato tagliare in legge finanziaria l'esenzione Irpef per 250 milioni. Questo chiedono e questo chiediamo con quest'ordine del giorno, in particolare per quel che riguarda i giovani agricoltori, perché questo consente un ricambio generazionale ed evita il decremento demografico soprattutto al Sud.
È una forma di contrasto all'emigrazione, perché molti stavano andando via e ritornano ad occuparsi delle terre, anche giovani laureati, competenti, quindi vanno aiutati. Va assolutamente adottato lo strumento dell'esonero contributivo per consentire loro di rimanere nella propria terra, di farsi una famiglia e di essere veramente custodi della terra, soprattutto al Sud.
Se l'agricoltura è il 3 per cento del PIL nazionale, al Sud e in Sicilia, in particolare, è il 7 per cento, perché da noi non ci sono industrie; ci sono province intere che si basano sull'agricoltura e che sono già state afflitte dalla peronospora, poco attenzionata da questo Governo, con 2-3 milioni di euro a fronte di danni enormi. È il momento di cambiare passo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/2 Cherchi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/1304/3 Sergio Costa, parere favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare la collega L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE(M5S). Grazie, Presidente. Io vorrei chiedere, cortesemente, se può essere riletta la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretario, può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1304/3 Sergio Costa?
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Espungere il 6° capoverso delle premesse, quello che dice: “in particolare andrebbe potenziato”, per capirsi. Quindi: “impegna il Governo a continuare il potenziamento degli strumenti già in essere, al fine di rafforzare il lavoro sulla definizione dei costi di produzione e sui controlli sulle pratiche commerciali sleali al fine di tutelare l'agricoltore, da sempre anello debole della catena agroalimentare, e intervenire al fine di potenziare, in maniera ancora più concreta, lo strumento dei contratti di filiera”.
PRESIDENTE. Onorevole L'Abbate?
PATTY L'ABBATE(M5S). Presidente, sottoscrivo l'ordine del giorno, che è a firma del collega Sergio Costa. Chiaramente non possiamo accettare questa riformulazione perché, in questo provvedimento, voi, all'articolo 3, avete detto che volevate promuovere le figure dell'agricoltore e dell'allevatore come custodi dell'ambiente. Ma in che modo? Stiamo parlando di una categoria che ha problematiche serie. Può anche fregiarsi solo di essere custode dell'ambiente - probabilmente, questo già lo fa - ma, per farlo, ha bisogno di un supporto da parte di questo Governo, che non c'è. Io non so, probabilmente, in campagna elettorale, avete detto che avreste dato il supporto - perché sicuramente questo è stato detto -, ma adesso siamo arrivati ai fatti e il Governo fa esattamente il contrario.
Stiamo parlando di un comparto che è l'anello debole, purtroppo, quando abbiamo una guerra in Ucraina dal 2022, quando arrivano prodotti, anche dall'Ucraina e da altri Paesi, che hanno una qualità inferiore, con un impatto ambientale elevato, perché stiamo parlando di prodotti che arrivano in Italia, con un trasporto che ha un impatto elevatissimo, con un costo basso, che, quindi, vanno a competere con il . Allora, voi ditemi: avete detto di dare supporto al italiano, ma dov'è questo supporto? È qui che dovete dimostrare di dare supporto al italiano, perché l'agricoltura italiana è alla base, i nostri prodotti devono essere tutelati, ma dobbiamo fare una valutazione sul costo di queste materie prime. Questo è stato fatto? No. Un supporto a questa categoria è stato dato? Assolutamente no. Qui stiamo parlando solo di tagli, non vengono dati incentivi, non viene dato supporto alla qualità dei prodotti italiani e, quindi, al lavoro di tutto il comparto degli agricoltori italiani e, allo stesso tempo, viene meno la qualità.
State danneggiando tutti i cittadini, perché dall'estero non create un controllo su quello che sta arrivando, su prodotti sicuramente più scarsi, con un costo più basso e, quindi, provocate anche un danno al prodotto che arriva sulla tavola dei nostri cittadini.
Facciamo in modo di portare avanti le filiere corte, quelle che arrivano dagli agricoltori immediatamente sulla nostra tavola . Qualità, , supporto della categoria, ma supporto anche della salute dei cittadini, permettetemi .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/3 Sergio Costa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/1304/4 Caramiello, parere favorevole con riformulazione: onorevole Caramiello, mi dice se accoglie la riformulazione?
ALESSANDRO CARAMIELLO(M5S). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione, non c'è nulla da riformulare e da valutare. Stiamo vedendo tutti quello che sta accadendo in Europa, ma, soprattutto, nel nostro Paese in merito alle proteste degli agricoltori, che non attaccano soltanto l'Europa, attaccano anche questo Governo, un Governo fatto di tasse. Infatti, avete cancellato le decontribuzioni ai giovani imprenditori agricoli, avete tagliato il credito di imposta, che noi avevamo inserito con Agricoltura 4.0; avete ostacolato, come non mai, l'accesso al credito e al finanziamento dei giovani imprenditori agricoli per l'acquisto di beni strumentali e avete annullato la proroga all'esenzione Irpef sui terreni agricoli, che farà spendere ai nostri agricoltori circa 250 milioni di euro in più.
Nel caso di specie, l'ordine del giorno in esame chiede questo, perché tale misura è stata applicata ininterrottamente per 7 anni, dal 2017 al 2023, consentendo ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola un minore esborso annuale, che si stima, come dicevo, in circa 250 milioni di euro all'anno, e non è stata prorogata per il 2024 con l'ultima legge di bilancio, penalizzando, di fatto, in tal modo, tutto il comparto. Adesso vedo che la Lega vorrebbe intestarsi questa battaglia, però mi chiedo: cosa facevano Giorgetti e Salvini nel Consiglio dei ministri quando si decideva di togliere l'Irpef ?
Quindi, semplicemente, Presidente, quest'ordine del giorno tendeva a ripristinare, nel primo provvedimento utile, l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Quindi, che cosa volete valutare? Che cosa volete riformulare? Questo doveva essere un parere favorevole netto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gubitosa. Ne ha facoltà.
MICHELE GUBITOSA(M5S). Grazie, Presidente. Ammetto che ci troviamo in serio imbarazzo oggi a discutere dell'istituzione di giornate dedicate all'agricoltura, mentre chi lavora realmente tutti i giorni a tutela dei nostri territori e nei campi è costretto, anziché a lavorare, a protestare in strada.
Voglio anche dire che dobbiamo smetterla di consentire a questo Esecutivo di scaricare totalmente le colpe sull'Europa , perché, è vero, l'Europa ha le sue colpe e non si può fare una transizione sulle spalle degli agricoltori, ma, in un momento in cui l'Europa ha le sue colpe, cosa ha fatto questo Governo?
È sotto gli occhi di tutti che questo Governo, così come ha fatto cassa sui pensionati, ha fatto cassa sulla sanità, ha fatto cassa anche sugli agricoltori È un dato di fatto, non lo stiamo dicendo noi questa mattina che le tasse sugli agricoltori ammontano a più di un miliardo di euro. Noi lo abbiamo visto, sapevamo che, prima o poi, sarebbero scoppiati, perché è chiaro che, se si va a fare cassa in un momento in cui l'Europa ha le sue colpe e questo Governo va a tassare per oltre un miliardo gli agricoltori, essi sono costretti, anziché ad avere i trattori nei campi, a portarli in strada.
Quindi, è chiaro che è difficile per questo Governo ammettere le proprie colpe, ma almeno per queste persone, che da giorni e notti stanno in strada, fate ammenda, approvate quest'ordine del giorno. Ripristiniamo la detassazione dell'Irpef e diamo un segnale a questi agricoltori su temi importanti per loro, ridiamogli fiducia. È vero che in Europa ognuno di noi deve fare la propria parte, ma iniziamo a far sì che questo Esecutivo la propria parte la possa iniziare a fare dall'Italia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fenu. Ne ha facoltà.
EMILIANO FENU(M5S). Grazie, Presidente. Giusto qualche considerazione rispetto agli interventi dei colleghi. Non ci meravigliamo dell'andamento dell'economia in Italia perché, alla fine, quale può essere l'esito di tutti i tagli che sono stati fatti su tutte le misure di incentivo e di sostegno a tutti i comparti? Zero crescita: l'Italia sta smettendo di crescere.
Questo è soltanto uno dei comparti interessati dai tagli di questo Governo. Il taglio più importante, non soltanto in termini quantitativi ma anche dal punto di vista simbolico, è quello di cui hanno parlato i colleghi prima di me, ossia la mancata proroga dell'esenzione Irpef sui redditi fondiari proprio degli imprenditori agricoli.
Ma la cosa curiosa, Presidente, è come questo Governo prova ad affrontare problemi di questo tipo. Adesso gli agricoltori hanno tanti motivi per protestare - questo è uno dei tanti -, ma come affronta questo Governo la protesta? Stabilendo per legge la Giornata nazionale dell'agricoltura, quindi io a questo punto mi sento, Presidente, di fare delle proposte al Governo. C'è un aumento della povertà? Stabiliamo per legge la Giornata nazionale della povertà ; c'è un'imposizione fiscale insostenibile per le partite IVA? Stabiliamo la Giornata nazionale delle partite IVA: questi sono suggerimenti in linea con la vostra condotta finora .
Io chiedo che ci sia un attimo di ragionevolezza e che si prenda in considerazione quest'ordine del giorno perché questo è il momento meno adatto per sospendere questa esenzione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.
GIANMAURO DELL'OLIO(M5S). Grazie, Presidente. Con riguardo a quest'ordine del giorno c'è da vedere quale sia veramente la posizione del Governo sull'agricoltura. Di fatto, l'approvazione oggi di questa proposta di legge è un insulto per chi sta fuori a protestare perché aver stanziato 20.000 euro su un premio, con tutte le problematiche dell'agricoltura, è veramente obbrobrioso. La questione vera è che, quando andate a dire che non aumentate la tassazione, di fatto la aumentate, perché non riconoscere il sostegno per i redditi dominicali e agrari degli agricoltori fra i 170 e i 200 milioni, com'è stato fatto negli ultimi 7 anni, significa aumentare la tassazione. Avete stanziato 14 miliardi sul cuneo fiscale per non far aumentare sostanzialmente la tassazione, perché altrimenti le persone avrebbero visto la loro busta paga ridursi, e non siete andati a mettere 200 milioni per gli agricoltori, quindi state aumentando la tassazione, questa è la realtà. Ma la cosa assurda è rappresentata dalle motivazioni con cui esprimete un parere favorevole con riformulazione, nel senso di “continuare a valutare l'opportunità di rimodulare l'esenzione”. Ma cosa volete continuare a valutare?
C'è un problema: state dicendo agli agricoltori che devono pagare di più - questa è la realtà - e andare a espungere la serie di premesse - che sono dati di fatto - dimostra solamente che non volete nemmeno una forma di dissenso da parte delle opposizioni che riguardi semplicemente l'esposizione delle cose così come sono
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lovecchio. Ne ha facoltà.
GIORGIO LOVECCHIO(M5S). Grazie, Presidente. Più che la Giornata nazionale dell'Agricoltura, l'avrei chiamata la Giornata della tutela dell'agricoltore, perché bisogna tutelare gli agricoltori. Ci sono normative europee che non vengono osservate, tipo il divieto di vendita sottocosto, oppure quella volta ad assicurare un reddito equo agli agricoltori che coltivano direttamente la terra, che faceva parte dell'articolo 39 del Trattato di Roma e, successivamente, dell'articolo 33 del Trattato di Lisbona. Quello che noi cerchiamo - e abbiamo cercato di fare anche con i Governi precedenti - è l'istituzione di un registro dei grani italiani, con l'emendamento su Granaio Italia, che andava a salvaguardare proprio il che voi avete affossato. Noi non siamo contrari all'ingresso di prodotti esteri, ma dobbiamo salvaguardare i nostri prodotti, perché molte volte i prodotti entrano dall'estero e poi vengono etichettati con il marchio . E noi andiamo contro i nostri agricoltori, quindi per tutelarli cosa dobbiamo fare? Dobbiamo dare loro strumenti, dobbiamo ascoltarli, ma non dobbiamo passare dalle associazioni di categoria, che fanno interessi di altri, dobbiamo ascoltare direttamente gli agricoltori che in questo momento stanno protestando per il diritto alla terra, per il e per il diritto dei prodotti italiani. Pensateci !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/4 Caramiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1304/5 Carotenuto. Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). In questi giorni, Presidente, sto ascoltando tantissimi interventi in televisione in cui la maggioranza si affretta a dire a chi guarda da casa che gli agricoltori ce l'hanno con l'Europa, ce l'hanno con la farina di grillo e con tutte una serie di misure che devono ancora trovare il loro spazio in Europa. Poi ho ascoltato tutti gli interventi degli agricoltori in piazza e quello che emerge è un quadro un po' diverso. Ho ascoltato, per esempio, l'intervento del presidente dell'associazione degli agricoltori dell'Emilia che dice fondamentalmente una cosa molto semplice: “signori, ho un'azienda che fattura 650.000 euro; 150.000 euro a me escono di carburante”. Poi dice giustamente: “Quello che mi strozza sono i mutui, i costi di carburante e i costi di produzione”. Allora, io penso: questo Governo come ha aiutato questa persona? Sui mutui cosa avete fatto? C'è qualcuno di voi che può alzarsi e dire di aver fatto qualcosa per questo agricoltore, di aver fatto qualcosa per aiutarlo con le rate dei mutui ? C'è qualcuno di voi che può dire di aver aiutato questa azienda agricola con il carburante e con i costi di produzione?
Allora, questa per voi non è l'occasione per aiutare un comparto, ma è l'occasione per trovare un nuovo demone, che adesso è il , non considerando che la transizione ecologica non è il male, è la cura ed è quello che noi abbiamo cercato di portare in questo Paese .
Allora, cerchiamo di guardarci in faccia, di capire quali sono i problemi di un comparto e di non usare le persone per messaggi politici che sono fuorvianti. Cercate, almeno per una volta - almeno per una volta - di non individuare un fantomatico nemico europeo, cioè di prendervela con leggi che ancora devono dare i loro effetti, per giustificare problemi attuali e passati. Cerchiamo, in questo Parlamento, di fare una discussione seria che - come sto vedendo - non c'è. E il Governo si è preso addirittura, su 7 ordini del giorno, mezz'ora di tempo per una riformulazione che si poteva fare in un secondo, onestamente, in un secondo, perché non ci serve a nulla .
PRESIDENTE. Avverto che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari ad un terzo rispetto al tempo originariamente assegnato al gruppo medesimo dal contingentamento.
Saluto studenti, studentesse e docenti del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, di Trento, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
Ha chiesto di parlare l'onorevole Appendino. Ne ha facoltà.
CHIARA APPENDINO(M5S). Grazie, Presidente. Io pensavo di aver visto il peggio, da questo Governo, in questi 16 mesi, in termini di tradimenti e di scaricabarile, d'altra parte, tradire e poi trovare un colpevole esterno è ormai il modo in cui questo Governo opera costantemente: aumentano la benzina e non è colpa del fatto che hanno tolto lo sconto, ma è colpa dei poveri benzinai; il blocco navale non si vede, arrivano i migranti ed è colpa dell'opinione pubblica o di Wagner; non riuscite a spendere i soldi del PNRR e, allora, è colpa del Presidente Conte o dei sindaci cattivi, incapaci di spendere, insomma, è sempre così.
Però, Presidente, quello che stiamo vedendo, in queste settimane, sugli agricoltori è oltre il limite della decenza, è inaccettabile . Perché, cosa è successo? Gli agricoltori stanno soffrendo, soffrono e alzano la voce perché vogliono lavorare, perché vogliono un reddito sufficiente, perché vogliono parità di trattamento, non vogliono la concorrenza sleale, vogliono sopravvivere; non vogliono essere il capro espiatorio di una transizione ecologica di cui devono essere protagonisti e non le vittime e, quindi, sì, alzano la voce e fanno bene a farlo. A fronte di questo, il Governo cosa fa? Il solito schema è che, come prima cosa, passa una settimana a dire: no, no, no, io non c'entro niente, io non ho responsabilità, io non ho colpe, anzi, sono stato perfetto, anzi, sono il loro rappresentante. Allora, cercano il capro espiatorio, appunto, l'Europa, quella che vara quelle politiche ingiuste. Però, poi, dopo qualche giorno, questa narrazione non funziona tantissimo e, quindi, si prende atto che il Governo è responsabile, d'altra parte come fa a funzionare, anche per voi che siete maestri delle menzogne, una narrazione così distante dalla realtà? Sapete chi ha votato la riforma della PAC in Europa, che tanto contestate? Guardatevi allo specchio, l'avete votata anche voi ! Sapete chi l'ha proposta?
PRESIDENTE. Collega, si rivolga alla Presidenza, collega Appendino, si rivolga alla Presidenza.
CHIARA APPENDINO(M5S). Mi rivolgo a lei, Presidente. Sapete chi l'ha proposta? L'attuale Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, che fa parte dell'ECR di cui la Presidente Meloni è Presidente . Sapete chi ha tolto la decontribuzione Irpef agli agricoltori? La manovra di bilancio che questa maggioranza ha varato e ha approvato. Sa, Presidente, chi ha tagliato Agricoltura 4.0, che peraltro aveva portato un mercato aggiuntivo di 1,6 miliardi? Sempre questa maggioranza ! E sa chi ha tolto i crediti di imposta per l'acquisto dei carburanti? Sempre questa maggioranza. Si tratta di provvedimenti che per anni i Governi hanno sempre finanziato: 2 miliardi, lo ripeto 2 miliardi - 2 miliardi! - di tagli l'anno, sulla pelle degli agricoltori, che questa maggioranza ha fatto.
Allora, è inutile che veniate qui a festeggiare, Presidente, sul tema dei pesticidi. Festeggiate per una cosa che è già morta, il Parlamento l'aveva bocciata. Allora, se questa maggioranza vuole essere veramente patriota, come dice di essere, tuteli le filiere, investa, faccia una battaglia sulle filiere corte, si batta davvero contro quegli accordi commerciali che danneggiano gli agricoltori, perché favoriscono la concorrenza sleale, ottenga una maggiore distribuzione delle risorse, perché le risorse europee - lo sapete - vanno ai grandi, vanno tutte ai grandi e lasciano indietro i piccoli, ma sappiamo che questa maggioranza è allergica a combattere le e i grandi potentati. Questo servirebbe, abbiate quel coraggio che manca.
E se l'Europa non fa abbastanza - Presidente, mi avvio a concludere -, e non fa abbastanza, questa maggioranza e questo Governo possono fare una cosa, immediatamente, senza dover cercare colpevoli, senza dover cercare capri espiatori, senza dover cercare nemici altrove, ma guardandosi allo specchio, perché dipende esclusivamente da questo Governo e da questa maggioranza: ripristinare i soldi, quei 2 miliardi l'anno, che sono stati tolti agli agricoltori, perché questi agricoltori non meritano di essere presi in giro, di essere traditi e di essere, davvero, coloro che pagano per una transizione che non può essere sulla loro pelle.
Ripristinate 2 miliardi, punto. Basta parole, andate ai fatti .
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/5 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1304/6 Fornaro: parere favorevole con riformulazione. Onorevole Fornaro?
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Signora Presidente, accetto la riformulazione, ma chiedo di votare quest'ordine del giorno per provare a fare una riflessione in questa sede, dove risiede la sovranità popolare, che non risiede in altri luoghi.
La proposta di legge sull'agricoltura contadina, lo ricordo ai colleghi che non erano presenti la scorsa legislatura, a mia prima firma, era stata approvata da tutti i gruppi parlamentari ed era passata in questa Camera, con l'eccezione del gruppo di Fratelli d'Italia che si era astenuto, se non ricordo male; quindi, ovviamente, accettiamo l'impegno del Governo a “valutare l'opportunità di”, ma crediamo che mai come in questo momento ci sarebbe bisogno di ragionare e riflettere nel concreto sulle politiche e non sulla propaganda . Questo settore ha bisogno di politiche serie, non di demagogia, non di essere al servizio della campagna elettorale di questo o quel partito.
Continuare a demonizzare, ad esempio, l'Europa come un'Europa matrigna è un errore. L'Europa nel corso della storia ha destinato per moltissimi anni oltre metà del suo bilancio all'agricoltura e ora è nei termini del 25 per cento.
Il problema di questo Paese, il problema dell'Europa, ovviamente, è che non esiste un'agricoltura, esistono molte agricolture. È evidente che un'agricoltura di pianura, che ha grandi estensioni, è profondamente diversa nei bisogni e necessita di politiche diverse rispetto a chi vive lottando contro lo spopolamento, nelle zone marginali di pianura, montane e collinari del nostro Paese.
Questa proposta di legge andava e va in questa direzione: rafforzare, aiutare e sostenere con politiche concrete, e non solo usando la leva fiscale, chi tutti i giorni lavora per essere al centro di filiere che hanno come loro obiettivo fondamentale quello di valorizzare i piccoli appezzamenti di terreno. Nella nostra proposta, per esempio, c'è un ragionamento sull'utilizzazione dei terreni agricoli abbandonati e anche su un tema di cui si parla troppo poco, quello della ricomposizione fondiaria. Vi sono aziende che hanno dimensioni troppo piccole in molte realtà e questo non aiuta; non aiuta a contenere i costi e, quindi, a valorizzare quel lavoro. Pensate che, nel settore vitivinicolo, che rappresenta una grande parte della nostra esportazione, sono ben 380.000 le imprese che operano, con una dimensione media di un ettaro e mezzo. Ma quando parlo di agricolture intendo anche che la vitivinicoltura è differente, per esempio, dal cerealicolo - è banale dirlo, ma è giusto ripeterlo in un momento in cui ho sentito anche in quest'Aula usare in maniera generica il termine “agricoltori - poiché hanno problematiche diverse e hanno bisogno di risposte diverse.
Il problema è che il nemico non è l'Europa, non è la transizione ecologica a cui l'agricoltura può e deve dare un contributo. Il nemico si chiama “sottocosto”, significa chi specula nelle filiere lunghe nei confronti del lavoratore , il nemico è lo sfruttamento nei campi che altera la competizione. Riportiamo, quindi, la discussione in questi termini su un'agricoltura sostenibile, su filiere corte.
Quello che ci aspettiamo è che si superino quindi difficoltà, che si affronti il prima possibile, essendo calendarizzata il prossimo mese, questa proposta di legge sull'agricoltura contadina, che si torni a parlare seriamente di agricoltura e la si finisca di fare demagogia per un pugno di voti .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/6 Fornaro, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/7 Vaccari c'è un parere favorevole con riformulazione. Collega Vaccari, mi dice se accoglie?
STEFANO VACCARI(PD-IDP). Grazie, Presidente. No, non accolgo la riformulazione, perché in quest'occasione il Governo aveva la possibilità, anche nel dialogo con le opposizioni, di costruire un tavolo di confronto su alcuni temi che gli sono stati posti attraverso gli ordini del giorno e, addirittura, all'espressione “valutare l'opportunità” si aggiunge: “continuare a valutare l'opportunità”. Quindi, una dilazione continua che, come diceva il collega Fornaro, non consente di rimettere al centro i temi che anche gli agricoltori, che oggi stanno protestando in Italia e in Europa, hanno messo al centro delle loro rivendicazioni.
Avevate la possibilità di agire, quindi, attraverso una discussione serena, non improntata alla propaganda e alla difesa aprioristica di alcune scelte che avete fatto e che gli agricoltori, che sono in piazza, vi stanno contestando, perché comunque gli avete messo le mani nelle tasche quando già tante erano le difficoltà per le calamità naturali che li hanno colpiti, per i parassiti e tutti gli altri patogeni che hanno messo in difficoltà diverse colture, per l'aumento dei costi dell'energia e dei carburanti che hanno messo in ginocchio alcuni settori (penso alla pesca).
Avevate la possibilità di farlo e vi siete nascosti un'altra volta. A noi dispiace perché noi voteremo a favore, come abbiamo già detto, di questa proposta di legge, ma non basta.
È un tassello, avete preso una nostra proposta che, in tante regioni, è stata avanzata, per prima nella regione Marche, governata dal centrosinistra, dal presidente Spacca. Va bene, ma il tema adesso è provare ad affrontare la protesta seria, sicuramente variegata, che in Italia e in Europa gli agricoltori stanno facendo, attraverso una strategia di lungo periodo.
Gli agricoltori per competenze e attività possono essere e sono già protagonisti e attori principali della fase di transizione ecologica e digitale, ma devono essere accompagnati, devono essere sostenuti per mettere a sistema un nuovo modello di sviluppo, improntato alla qualità, alla sostenibilità, ma anche alla giustizia sociale.
Non può essere che un agricoltore venga remunerato al di sotto dei costi di gestione che ha la sua azienda. Allora, vi lanciamo questa proposta, proviamo a ragionare sulle proposte che si possono avanzare per questo settore nei confronti degli agricoltori, ma non facciamolo mettendo davanti la propaganda, come state facendo anche in questi giorni.
La difesa del territorio, la tutela della biodiversità, la riduzione delle emissioni inquinanti e il cibo di qualità dipendono dall'agricoltura che oggi è colpita profondamente dalle crisi climatiche ed energetiche, e sostenere l'agricoltura nel processo di transizione, come accade per altri settori produttivi del Paese sui quali anche voi avete detto che volete impegnarvi, è una necessità, non è una scelta di propaganda elettorale.
Bisogna che usciate da questo dentro il quale vi siete infilati, perché è un interesse generale che riguarda un settore primario del nostro Paese.
C'è una strada per farlo - ho finito, Presidente -, ci sono i sussidi ambientalmente dannosi. Sono 32 miliardi che tutti gli anni il nostro Paese spende per continuare a inquinare il nostro ambiente. Togliamo un pezzo di quei sussidi ambientalmente dannosi e costituiamo un fondo a sostegno del settore dell'agricoltura e dell'agroalimentare italiano, per accompagnarli nella transizione ecologica e digitale. Questo sarebbe affrontare seriamente i problemi che gli agricoltori stanno ponendo alla politica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/7 Vaccari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1304/8 Evi. Ha chiesto di parlare la collega Evi. Ne ha facoltà.
ELEONORA EVI(AVS). Grazie, Presidente. Ovviamente non ci sorprende questo parere contrario al nostro ordine del giorno che chiede di sostenere - convintamente, aggiungo io - la strategia . Un passo indietro, perché questo dibattito obiettivamente è paradossale poiché la situazione attuale è ciò che avete costruito voi, è ciò che avete voluto voi è ciò che avete votato a livello europeo e avete implementato a livello nazionale.
In tutti i Governi che si sono susseguiti, fino all'ultimo, avete approvato e avete sostenuto una politica agricola comune che fino ad oggi ha beneficiato i grandi, i grandissimi, peraltro inquinatori e distruttori dell'ambiente, perché qualcuno, ieri, nel dibattito si sorprendeva di come si potesse accusare un certo tipo di agricoltura di essere inquinante. Ebbene lo è, dobbiamo toglierci i paraocchi e vedere la situazione per quella che è, peraltro ascoltando la scienza e cercando di dare seguito a raccomandazioni scientifiche a livello globale ed europeo, e capire che un certo tipo di agricoltura inquinante, industriale e intensiva è impattante, ed è un problema. Questo problema però, ripeto, lo avete creato e voluto voi portando avanti lo , portando avanti gli interessi delle grandi corporazioni di categoria, che nulla hanno fatto per difendere un cambiamento e per difendere, soprattutto, le realtà più piccole, che infatti sono scomparse, stanno scomparendo, e lo dicono i numeri.
Se non volete ascoltare le ragioni del clima, le ragioni della biodiversità che sta letteralmente morendo nei campi, ascoltate allora, invece, le voci di quegli agricoltori e di quelle aziende agricole che stanno chiudendo i battenti e che stanno, quindi, perdendo posti di lavoro, perché di questo stiamo parlando. Il sistema attuale ha portato a una diminuzione di posti di lavoro e alla chiusura di milioni di aziende in tutta Europa e oltre un milione di aziende agricole in Italia.
Di questo dobbiamo occuparci ed è qui la soluzione: la soluzione non è prendersela con l'Europa, la soluzione è invece pensare a una trasformazione dei sistemi alimentari in chiave sostenibile, ed è esattamente ciò che cerca di fare la strategia , che voi, semplicemente per opportunismo e per un vostro tornaconto elettorale, state cercando di affossare, dandole la colpa dei problemi dell'agricoltura. State prendendo una strada sbagliatissima e a pagarne saranno soprattutto gli agricoltori .
PRESIDENTE. Saluto studenti, studentesse e docenti dell'Istituto comprensivo Poggiali-Spizzichino di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/8 Evi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1304/9 Zanella il parere è favorevole, con riformulazione. Onorevole Bonelli, mi dice lei se accoglie o meno la riformulazione? Prima, però, devo darle i tempi, perché avete ormai un minuto a testa.
Avverto, infatti, che il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. La Presidenza consentirà a ciascun deputato appartenente a tale gruppo, ove richiesto, lo svolgimento di un breve intervento di un minuto per dichiarare il proprio voto sull'ordine del giorno in discussione, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Resta fermo il limite regolamentare di massimo due interventi per ciascun deputato. Prego, onorevole Bonelli: mi dica se accoglie la riformulazione e poi ha un minuto.
ANGELO BONELLI(AVS). Prima di decidere se accolgo la riformulazione, chiedo che il Sottosegretario mi rilegga la riformulazione, per favore.
PRESIDENTE. Sottosegretario, parliamo dell'ordine del giorno n. 9/1304/9 Zanella.
PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA,. Si mantengono i primi due capoversi delle premesse e gli altri si eliminano. La riformulazione dell'impegno è come quella proposta per l'ordine del giorno n. 9/1304/4 Caramiello: “impegna il Governo a continuare a valutare l'opportunità di rimodulare l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche relativa ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola”.
PRESIDENTE. Onorevole Bonelli, accoglie la riformulazione?
ANGELO BONELLI(AVS). Non accolgo la riformulazione e chiedo di intervenire. Quanti minuti ho?
ANGELO BONELLI(AVS). Un minuto, perfetto. Sarò velocissimo. Non so quanto tempo durerà, per il Governo, questa valutazione se ripristinare o meno, perché è un parto estremamente lungo. Vorrei far presente all'Aula e, in particolar modo, alla Premier Meloni, che sta attuando una manipolazione senza precedenti su questa crisi agricola, che, mentre stiamo parlando, in Sicilia gli animali non hanno l'erba dove poter pascolare, a causa della siccità. Nel 2022, ci sono stati 6 miliardi di euro di danni all'agricoltura e si ha il coraggio - meglio, la vergogna - di dire che la responsabilità è del . Un atteggiamento inaccettabile, che per noi è un vero e proprio furto di futuro ed è anche un danno agli agricoltori. Nulla dite, però, sugli accordi di libero scambio, accordi di libero scambio che porteranno prodotti alimentari da Paesi lontani, a tal punto che ci troviamo i limoni del Sudafrica o prodotti che sono fortemente irrorati di pesticidi. A voi che gridate vittoria, con Salvini e i suoi surreali video su perché il regolamento sui pesticidi è stato fermato, segnalo che era già stato fermato prima…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
ANGELO BONELLI(AVS). …ma non è una vittoria, perché in Italia - e concludo - abbiamo 85.000 aziende di agricoltura biologica, che sono un'eccellenza nel nostro Paese, ma voi rispetto alla salute degli italiani voltate le spalle. Sarà ora di cominciare a valutare che in questo Paese si dia la parola agli italiani se vogliono la sicurezza alimentare nei propri piatti, come si fece tanto tempo fa, con un referendum sui pesticidi .
PRESIDENTE. Prendo atto che i deputati Caramiello e Carmina intendono sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/1304/9 Zanella.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/9 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1304/10 Zaratti è favorevole, con riformulazione. Collega Zaratti, accoglie la riformulazione? Sì e chiede che il suo ordine del giorno sia posto in votazione.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/10 Zaratti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Ordine del giorno n. 9/1304/11 Grimaldi, parere favorevole con riformulazione. Collega Grimaldi, accoglie la riformulazione? Non l'accoglie e chiede che l'ordine del giorno sia votato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1304/11 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Prendo atto che l'onorevole La Salandra accoglie la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/1304/12.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare il deputato Benedetto Della Vedova. Ne ha facoltà. Colleghi, come sempre consentite al collega Della Vedova di svolgere il suo intervento uscendo in silenzio. Prego.
BENEDETTO DELLA VEDOVA(MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Me lo lasci dire: credo che molti di noi o tutti noi abbiamo un atteggiamento positivo e buone ragioni per amare l'agricoltura e la campagna. Questo è fuori questione e chi ha qualche anno in più magari ha anche conosciuto l'agricoltura degli anni Settanta e Ottanta, che era una cosa molto diversa da quella di oggi. Quello in esame è un provvedimento che non contiene nulla. C'è una giornata nazionale - ci mancherebbe altro - e c'è una definizione senza alcuna precisazione di cosa poi questo porterà. Si demanda alle regioni di fare qualche piccola elemosina probabilmente ad alcune categorie di agricoltori e ad alcuni agricoltori inseriti in un elenco specifico naturalmente. È uno a mio avviso, anche poco dignitoso, perché, se le premesse sono quelle, poi nella legge devi metterci qualcosa. Ma il caso fa bene le cose, e oggi noi parliamo di questo tema, l'agricoltura, in un momento in cui l'agricoltura è tornata di prepotenza al centro della discussione. E uso il termine “prepotenza” non a caso, perché non so cosa pensino i colleghi, in particolare i colleghi che hanno votato l'aggravamento delle pene per i reati commessi dai militanti dei movimenti ambientalisti che occupano o bloccano il traffico. Su questo avete già votato l'inasprimento delle pene e siete pronti a votare un reato specifico di resistenza passiva in carcere. Non ho capito - lo chiedo al Sottosegretario - se diamo tutto per scontato e aspettiamo l'invasione dei trattori che verranno a paralizzare la città di Roma. Invece, noi li scortiamo con la Polizia. Loro vengono con i trattori, e nella media sono fortemente sussidiati dall'Unione europea, ossia pagati per il 40 o il 60 per cento dai contribuenti europei, e vengono a protestare contro l'Unione europea e la PAC.
Io direi a questi agricoltori, che qualche buona ragione ce l'avranno pure, in particolare nei confronti del Governo (ma non hanno ragione in generale), di andare a chiedere ai loro colleghi britannici cosa sta accadendo dopo la Brexit e, nel regime, pur particolare, che il Regno Unito aveva, cosa sta accadendo quando il Governo britannico ha proposto i nuovi sussidi e le nuove misure di riduzione dell'impatto ambientale.
Andate a chiedere loro cosa vuol dire fare agricoltura in Europa fuori dall'Unione europea. L'agricoltura rappresenta il 2-3 per cento del PIL italiano, occupa il 3 per cento dei lavoratori italiani e subisce un'attenzione con una quantità di sussidi europei che hanno la loro storia - e non voglio stare qui a discuterne - ma si tratta di misure che non possono rappresentare il futuro.
Con tutta la retorica che possiamo metterci, io vorrei che la stessa attenzione la mettessimo nei confronti delle realtà giovanili, visto che si parla anche di agricoltura giovanile, che possono rappresentare il futuro occupazionale e tenere in Italia i talenti. Di questo dovremmo occuparci con la medesima intensità con la quale siamo pronti ad accogliere, a Sanremo o no, i trattori che protestano, perché vogliono continuare a fare quello che pare meglio loro e, soprattutto, vogliono continuare a operare in una realtà già iper-sussidiata. Lo ripeto, vengono a protestare contro l'Unione europea con i trattori comprati con i sussidi forniti dai contribuenti europei e chiudo signora Presidente.
Vi sono realtà con riferimento alle quali, effettivamente, la capacità di trattenere l'agricoltura ha una valenza ambientale diretta; penso a tutti i terrazzamenti dalla Liguria alla Valtellina risalendo la Penisola. Lì, certo, se non si interviene, sussidiando, non si avrà quel presidio ambientale, ma qui stiamo parlando di tutto il resto e chiudo.
C'è un dato che viene presentato nel della Camera su questo provvedimento che dimostra come, finalmente, anche in Italia la dimensione agricola delle aziende agricole stia crescendo ed è l'unico modo per avere efficienza e tenere un presidio territoriale e diffuso, ma su questo noi stiamo facendo poco. Vi è la retorica del “piccolo è bello” delle associazioni (penso alla Coldiretti, ma non solo) che questa maggioranza ha blandito e ha riempito di attenzioni e di quattrini, poi però ve le ritrovate che non sono in grado di intercettare una protesta che sfugge alla loro attenzione, perché erano occupate a fare altro.
PRESIDENTE. Ha chiesto parlare la deputata Gadda. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Signor Presidente, rappresentante del Governo, noi di Italia Viva abbiamo sempre riconosciuto agli agricoltori - aggiungo ai pescatori e a chi fa acquacoltura - un ruolo di custodia, di cura del territorio, di presidio contro l'abbandono e anche di valorizzazione economica. Se abbiamo tante aree che sono a rischio abbandono del Paese, questo non reca un danno soltanto all'ambiente, a quelle comunità, ma è un danno anche all'economia intera delle nostre comunità e del nostro Paese.
Noi non siamo mai stati dalla parte di coloro che, come ho sentito dire questa mattina in quest'Aula, contrappongono l'ambiente al lavoro. Gli agricoltori, da sempre, più di altri settori produttivi, hanno come caratteristica intrinseca la multifunzionalità, quindi, quella capacità di coniugare alla produzione e alla produttività anche la dimensione sociale.
Non a caso, durante il Governo Renzi, mi spiace dovrò citare tante norme, tante iniziative, tante risorse stanziate in quella stagione politica, si fece la legge sull'agricoltura sociale, quindi riconoscendo addirittura all'agricoltura quel ruolo di inclusione sociale, con un ruolo importante e fondamentale per ciascun lavoratore, anche quelli con fragilità, nel processo e nella pratica agricola.
L'agricoltura poi, rispetto ad altre fasi della filiera produttiva, ha un'altra caratteristica unica fino ad oggi, almeno per l'agricoltura che noi conosciamo e che vogliamo tutelare: è l'unico settore produttivo che non può essere delocalizzato. L'agricoltura si fa in un Paese, si fa con quelle caratteristiche, si fa con le caratteristiche distintive che ci hanno consentito di far conoscere anche il nostro nel mondo e questo è l'altro elemento importante.
Noi parliamo spesso di , ma non siamo solo un Paese trasformatore come altri. Siamo sicuramente un Paese trasformatore, ma abbiamo quel primo anello della filiera, il settore primario, che è fondamentale per trasformare quelle materie prime, lo dico con franchezza al Governo. In questi mesi, abbiamo sicuramente parlato tanto delle altre fasi della filiera produttiva agroalimentare, della trasformazione, giustamente delle politiche di filiera, altra iniziativa portata avanti per la prima volta e inserita proprio durante i Governi Renzi. Però, oggi, non soltanto perché ci sono le proteste, perché da tanti mesi che molte filiere agricole sono in crisi, sono in difficoltà e lo fanno in silenzio talvolta. Noi abbiamo bisogno di investire su quell'anello più fragile e più debole che non a caso è più fragile e più debole.
Anche qui noi, Italia Viva, non siamo mai stati per la contrapposizione tra grandi e piccoli, perché osserviamo i numeri che il nostro Paese ha avuto in questi anni e c'è un dato chiarissimo. Abbiamo diminuito la superficie agricola utilizzata nel nostro Paese e abbiamo un territorio, dalla Pianura padana, passando per le aree rurali montane periferiche, che hanno caratteristiche diverse. Noi dobbiamo chiedere, ma aiutandoli, ai nostri agricoltori di produrre di più e meglio, di avere più agricoltura e avere più modelli di agricoltura. Anche qui, non a caso, noi abbiamo sostenuto sia le imprese nel loro processo di aggregazione e di strutturazione, perché i grandi servono per fare i grandi numeri, i grandi servono per competere sul mercato, e poi servono anche i piccoli, quelli che fanno i custodi del territorio. Io devo dire che questa mattina sono rimasta abbastanza perplessa della discussione che ho ascoltato e da come molti possano cambiare idea soltanto perché un tema diventa popolare. Italia Viva è da settimane che pone il tema dell'Irpef agricola , che è passato proprio in cavalleria, nell'indifferenza di tutti, finché quel tema non è giunto sui giornali. Noi, qui, siamo nel Parlamento della Repubblica italiana e non dobbiamo fare gli per capire qual è la notizia che va di più. Dobbiamo mettere in fila tutte le cose che servono ai nostri agricoltori per produrre e per continuare a sopravvivere. Noi voteremo a favore di questo provvedimento, perché noi siamo, in questo preciso momento storico, per dare un messaggio al Paese e per riconoscere all'agricoltore un ruolo sociale, perché anche rispetto a tante osservazioni che ho sentito stamattina, alcune considerazioni potrebbero essere fuorvianti, poiché ci sono poi partiti che pensano ancora oggi che sia buono, che sia opportuno equiparare le emissioni dell'allevamento a quelle dell'industria. Noi non siamo di questa teoria, noi non siamo di questa di questa famiglia.
Detto questo, però, noi abbiamo bisogno di mettere in campo misure che sostengano la l'agricoltura a sopravvivere, altrimenti questi premi, questi riconoscimenti, questi albi, questi contenuti di questa proposta di legge che non ha copertura ed è semplicemente un riconoscimento, noi ci troveremo tra poco tempo a non darli a nessuno. Quindi, a me spiace riportare indietro la lancetta nel tempo. Però, tutti quelli che oggi hanno rivendicato l'Irpef agricola, gli sgravi contributivi per i giovani agricoltori - poi aggiungerò altre cose -, anni fa quando, durante il Governo Renzi - lo ribadisco e lo sottolineo -, quelle misure sono state inserite, non le hanno votate, perché quelle misure erano nelle leggi di bilancio e ci si erano messi soldi veri . Lo dico anche a questo Governo, se state valutando ciò nel decreto Milleproroghe: è ridicolo com'è stato fatto, con gli ordini del giorno, presentare emendamenti sull'Irpef in un provvedimento che non ha copertura. Noi l'emendamento l'abbiamo nel decreto Milleproroghe e vogliamo capire se questa inversione a “U”, di cui si legge sui giornali verrà fatta e con quali coperture. Lo dico perché l'esonero Irpef costa intorno ai 248 milioni di euro e quindi questi vanno trovati. In legge di bilancio, ripeto, nel silenzio di tutti, quelle risorse non si sono trovate, così come non si sono trovate le risorse per gli sgravi contributivi ai giovani agricoltori. E qui vi è un altro dato; come abbiamo ridotto la superficie agricola utilizzata, noi non siamo primi in classifica rispetto alle nuove aziende che vengono aperte dai giovani agricoltori, perché abbiamo serissimi problemi nel ricambio generazionale, per gli agricoltori, ma anche e, soprattutto, per i pescatori. Quando, durante il Governo Renzi, si decise di invertire la rotta - perché noi vogliamo investire sull'agricoltura e vogliamo che ci sia ricambio generazionale e che i giovani portino le nuove competenze, la tecnologia e l'innovazione in agricoltura, anche in quella d'alpeggio, perché anche lì serve l'innovazione, la tecnologia, la cultura e le competenze - ebbene, nel 2017 noi mettemmo 108,6 milioni di euro sugli sgravi contributivi ai giovani agricoltori. L'anno scorso voi avete messo qualcosa, ma in questa legge di bilancio la cifra è zero.
Quindi, cerchiamo di capire, nei prossimi mesi, nelle prossime settimane, come si intendono coprire queste misure, perché di risorse ne sono state messe tante nella legge di bilancio, magari sulle attrezzature da dare i pasticcieri. Però, io credo che, senza voler sminuire quelle misure che però sono un po' legate a un altro Ministero, forse lo Sviluppo economico, noi ci dobbiamo concentrare su quei nodi e su quelle caratteristiche fondamentali che servono all'agricoltura per crescere.
Aggiungo un'altra cosa: oltre ai giovani ci sono anche le donne. Sempre durante il Governo Renzi, si misero risorse legate all'imprenditoria femminile, che, peraltro, in un'ottica anche di multifunzionalità e di nesso con il territorio e le aziende più piccole, è quella che ha dato più frutti, per esempio, nel campo dell'agricoltura sociale. E poi, dobbiamo pensare a filiere e anche alla contrapposizione che la stessa Presidente del Consiglio Meloni ha fatto in Aula, rispondendo all'onorevole Boschi rispetto all'Irpef agricola; ripeto, adesso state ragionando su un'inversione a “U”, ma, pochi giorni fa, la Presidente Meloni ha detto che quella misura, l'Irpef agricola, è andata a dare un vantaggio ai ricchi, quelli che, tutto sommato, non ne avevano bisogno. Poi, anche qui, questa mattina, da parte dei colleghi del MoVimento 5 Stelle e dei Verdi ho sentito definizioni un po' curiose. L'Irpef agricola è complicata da calcolare, però qui siamo nell'Aula del Parlamento, non siamo : non è detto che l'Irpef agricola la paghino, e anche tanto, secondo le vostre scelte, soltanto quelli ricchi, quelli che non ne hanno bisogno. Pensiamo al vino: ci sono aziende che stanno bene, ma ci sono anche quelli che producono vino e conferiscono soltanto, senza trasformarlo, che non sono necessariamente ricchi. Lei, Sottosegretario, conosce molto bene il mondo del florovivaismo: chi ha le serre, chi fa i fiori recisi, non è detto che sia un grandissimo milionario. E quindi cerchiamo di capire, tra pochi giorni, come si farà quella misura. E poi c'è un altro settore che è molto in difficoltà: quello del latte e dell'allevamento, che, peraltro, anche dal punto di vista culturale, è sempre messo sotto scacco. Durante il Governo Renzi, noi avevamo lavorato molto sulle compensazioni IVA sul latte, rendendole, dal 2016, strutturali al 10 per cento. È questo vostro Governo che ha ridotto le compensazioni IVA sugli animali vivi dal 9,5 al 7 per cento. Quindi, il punto è che noi ci siamo, quando c'è da riconoscere il ruolo all'agricoltore, però noi ci siamo stati e ci saremo sempre per fare le leggi che funzionano e per metterci i soldi veri
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pisano. Ne ha facoltà.
CALOGERO PISANO(NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. La proposta di legge che oggi votiamo e che dispone il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura, arriva in quest'Aula in un momento storico significativo. Introdurre nel nostro ordinamento questa figura conferma l'alto valore che lo Stato italiano riconosce al ruolo dell'imprenditore agricolo, andando a riaffermare e ampliare il ruolo multifunzionale che la legge già gli riconosce. Come ben sappiamo, non è la prima volta, infatti, che il legislatore ravvisa nella figura dell'agricoltore un ruolo importante all'interno della società. Già nella legge n. 141 del 2015 del nostro ordinamento, è infatti riconosciuta la preziosità dell'attività agricola, conferendole una funzionalità sociale volta all'esclusività e alla riabilitazione dei soggetti fragili, e numerose sono le legislazioni regionali che, nel corso di questi anni, hanno affermato che l'agricoltore svolge un ruolo che va oltre l'attività propriamente economica, arrivando a essere un potenziale promotore del benessere sociale.
La presente proposta di legge va a corroborare questa posizione, ampliando ulteriormente il ruolo dell'agricoltore all'interno della società. Oltre che promotore dei diritti sociali, con questa proposta si riconosce all'agricoltore il valore di custode dell'ambiente e del territorio: un valore che, a partire dall'8 febbraio 2022, ha una dimensione costituzionale. L'agricoltura rappresenta un patrimonio mondiale e una risorsa economica essenziale. L'articolo 6 della proposta di legge utilizza parole bellissime quando, proponendo di istituire la Giornata nazionale dell'agricoltura, dice: al fine di far conoscere il ruolo fondamentale dell'agricoltura, che, nelle sue fasi di semina, cura, attesa e raccolto, incarna l'essenza della vita e la pratica fondamentale del soddisfacimento dei bisogni primari dell'uomo e del raggiungimento del benessere economico, ambientale e sociale del Paese.
Onorevoli colleghi, come dicevo prima, questo progetto arriva in Aula in un momento storico significativo, perché, proprio nei giorni in cui questa proposta di legge segue il suo iter, nel nostro Paese, così come nel resto d'Europa, dilaga la protesta. Abbiamo visto tutti le immagini dei trattori lungo le strade. Penso alla mia terra, la Sicilia, dove file di trattori tra Sciacca e Palermo sono diventate le immagini di un settore che soffre. Penso alla Francia, alla Germania, alla Romania, al Belgio e alla Polonia, penso a tutti gli imprenditori agricoli del territorio italiano. Sono proteste che hanno alla base diverse preoccupazioni, alcune di carattere comunitario, altre a dimensione nazionale, ma sono proteste che devono trovare ascolto e che devono portare a continuare a dare risposte concrete e adeguate al settore agricolo in Italia.
In questo senso va riconosciuto come diversi siano stati gli interventi a favore del settore agricolo, come ad esempio il pacchetto di misure a sostegno dell'agroalimentare, introdotto dalla legge sul . Ed è importante, in questo senso, l'annuncio del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con riguardo al ritiro della proposta legislativa sui pesticidi. Questo risultato è anche italiano.
Oggi riconosciamo il valore dell'agricoltore quale custode della terra, con la consapevolezza che il settore agricolo costituisce una ricchezza e una risorsa per il nostro Paese. Questo significa anche continuare a prestare attenzione a questo settore. Il settore agricolo ha affrontato anni complessi e, negli ultimi anni, è stato colpito da crisi di diversa natura, le cui conseguenze economiche non possono essere ignorate. Alle complesse vicende politiche e alle conseguenze economiche che ne sono derivate si aggiungono le drammatiche vicende legate al clima. Secondo i dati Istat, il clima ha penalizzato i risultati economici dell'agricoltura italiana. Le condizioni climatiche avverse, sfociate purtroppo in gravi casi di stato d'emergenza, hanno condizionato negativamente l'andamento del settore agricolo. Penso alle tragiche alluvioni che hanno colpito l'Emilia-Romagna, le Marche e la Toscana. I danni sono stati enormi per queste regioni, traducendosi, per quanto riguarda il settore agricolo, in culture distrutte e in strutture, impianti, attrezzature e macchinari danneggiati. Penso anche al fenomeno della siccità che, nel 2023, in Sicilia ha raggiunto dati tali da diventare un fenomeno allarmante: in 12 mesi sono caduti 588.000 millimetri d'acqua che, comparati con gli anni precedenti, significano un 25 per cento in meno rispetto alla media del decennio precedente.
Sono situazioni concrete e gravi alle quali, come legislatori, non possiamo che continuare a prestare attenzione. Onorevoli colleghi, la terra è un bene finito, è un bene che dobbiamo tutelare. L'agricoltura è un bene prezioso che dobbiamo promuovere. Per questo noi votiamo a favore di questa legge
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Evi. Ne ha facoltà. Non è in Aula in questo momento.
Ha chiesto di parlare il deputato Castiglione. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE CASTIGLIONE(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Signor Sottosegretario, grazie per questa occasione. Nell'arco di 8 giorni ci richiamate due volte, richiamate quest'assemblea per due volte a parlare di agricoltura, a parlare di un settore da tutti definito prioritario, primario, nell'economia nazionale. In due giorni, in queste due occasioni, caro Sottosegretario, però, non ci siamo occupati di quello che oggi gli agricoltori italiani ci chiedono. In strada ci sono i trattori, lo abbiamo ribadito tutti. Tutti abbiamo detto qual è il clima che oggi respira l'agricoltura italiana, soprattutto gli imprenditori agricoli, e le difficoltà che stanno vivendo i nostri imprenditori. L'hanno detto a più riprese, magari qualche volta hanno imputato qualcuno. Penso, per un attimo, se non ci fosse la PAC, se non ci fossero le risorse della Politica agricola comune, se non ci fossero quei 370 miliardi in Europa, oppure le risorse, in Italia, della Politica agricola comune, a cosa ne sarebbe della nostra agricoltura. Quindi, molto spesso avviene un'imputazione errata da parte della generale. Però, c'è una difficoltà, avvertiamo questa difficoltà nei nostri imprenditori, avvertiamo la difficoltà nei nostri imprenditori agricoli e nei giovani che hanno creduto e continuano a credere che si possa scommettere il proprio futuro in agricoltura. A questi giovani va data una risposta, che non può essere, oggi, il provvedimento che portiamo in Aula, né può essere il provvedimento che abbiamo portato in Aula 8 giorni fa sul premio “Maestro dell'arte della cucina italiana”. Abbiamo impegnato il Parlamento, in ben due occasioni, su due provvedimenti - mi lasci dire, signor Sottosegretario - che non incideranno su nulla. I trattori non si fermeranno alla notizia dell'approvazione di questa legge - che lei conosce benissimo e che sta impegnando il Parlamento - di cui tutti hanno parlato. Oggi sappiamo che questa legge non influirà per nulla sull'attuale vicenda politica italiana, né sulla riflessione e sul dialogo che noi vorremmo avviare con il Governo. Ma, signor Sottosegretario, è chiedere troppo impegnare il Parlamento o la Commissione agricoltura su un dibattito sulle questioni strategiche che riguardano un comparto primario dell'economia nazionale? È chiedere troppo poter affrontare le questioni che oggi pone il mondo agricolo? È chiedere troppo poter dare sostegno in una crisi come quella attuale che, dopo il COVID, il periodo della pandemia, la crisi la crisi internazionale, la crisi energetica, l'aumento dei costi e dei mezzi tecnici per poter produrre, ora vede aggiungersi anche la crisi internazionale, la crisi nel Canale di Suez? È chieder troppo poter supportare l'agricoltura, questo bene primario, e l'agricoltore? Mentre noi pensiamo alle campagne di comunicazione, mentre noi pensiamo all'istituzione di questa Giornata, mentre noi pensiamo a tutto questo non c'è più l'agricoltore. Io immagino queste grandi campagne di comunicazione in cui saranno impegnati tutti i più grandi comunicatori, in cui gli più straordinari verranno messi in campo da parte dei comuni, delle associazioni locali, delle comunità montane, tutti a dire che agricoltore è bello, piccolo è bello, fare l'agricoltore è bello. Poi, però, non troveremo più giovani disponibili ad investire in agricoltura .
Allora, caro Sottosegretario, noi vorremmo riportare il dibattito alle questioni essenziali. Alcune sono state affrontate. Mi riferisco al tema della produzione agricola e a quello dell'eliminazione del 4 per cento sulle produzioni perché, molto spesso, la produzione agricola non è incompatibile con l'estensione delle nostre delle nostre aziende. Il tema di quel 4 per cento è stato affrontato e l'abbiamo risolto. Ma noi chiediamo e tutto il Parlamento ha chiesto qualcosa su cui oggi il dibattito è stato incentrato. C'è una domanda a cui il Governo deve rispondere: vogliamo mantenere o non vogliamo mantenere l'esenzione Irpef che fino all'anno 2023 è stata mantenuta per gli imprenditori agricoli, per i giovani imprenditori agricoli del nostro Paese? È sicuramente una risposta importante da dare a quel mondo agricolo, sono risorse che servono per quel comparto. Come diceva poco fa la collega, immagini gli effetti sul settore vitivinicolo, sul settore serricolo e, in generale, sulle nostre imprese agricole di questo ulteriore gravame di carattere finanziario.
Noi immaginiamo anche una semplificazione di carattere burocratico.
Quanto alla politica agricola comune, sì, è vero che c'è una parte che riguarda l'Europa ma, caro Sottosegretario, il piano straordinario lo abbiamo scritto noi, lo ha scritto il Paese. In merito alla politica agricola comune, in questi anni l'Europa ci ha detto: fissati gli obiettivi, il piano strategico lo scrive l'Italia. Allora, se quegli ecoschemi non hanno funzionato, se buona parte di quegli ecoschemi non ha funzionato, lo ribadiamo, attraverso un dialogo vediamo come possiamo modificarli ma a partire da subito, a partire dal mese di aprile, entro il mese di aprile, in modo che dal 2025 quelle risorse siano utilizzate in maniera più proficua. Quelle sono risorse per fare la produzione ma per fare una produzione sostenibile.
Allora, caro Sottosegretario, c'è un grande tema, l'Europa addirittura ne ha fatto una Missione, la Missione sulla gestione del suolo. Noi le misure possiamo modularle e utilizzarle con una gestione efficiente del suolo, mettendo in campo la produzione agricola, ma con una sostenibilità ambientale assolutamente necessaria. Altrimenti, caro Sottosegretario, non si può plaudire al ritiro della direttiva sui fitofarmaci. Noi abbiamo detto che andava corretta, andava aggiustata, ma non penso che qualcuno possa immaginare una produzione alimentare nel nostro Paese senza ridurre quel carico di fitofarmaci o di agrofarmaci, magari investendo di più nella ricerca. Non c'è dubbio che è un tema a cui noi tutti dobbiamo guardare.
Non ci sono soluzioni semplicistiche, caro Sottosegretario, c'è necessità che il Governo avvii un serio, forte confronto con le forze politiche all'interno della Commissione agricoltura, all'interno di questo Parlamento, perché le soluzioni non siano quelle estemporanee che oggi voi mettete in questa proposta di legge. Ma voi immaginate, caro Sottosegretario e caro Presidente, un'agricoltura di serie A e un'agricoltura di serie B? Immaginate un agricoltore custode e un agricoltore di serie B, con riferimento ai quali non si sa chi sia l'agricoltore custode, addirittura con l'istituzione di un registro in cui iscriversi per divenire agricoltore custode? Caro Sottosegretario, lei lo sa meglio di me, l'agricoltore è, per sua natura, custode della nostra terra, del nostro suolo, della nostra capacità di essere presenti in un ambiente, non certamente attraverso una Giornata mondiale.
Ieri mi sono un po' rilassato guardando tutto quello è stato fatto fino ad oggi, fino al vostro ultimo disegno di legge, quello sul , con cui avete istituito un'altra Giornata, la Giornata del . Io ritengo che, per quanto riguarda il settore agroalimentare, anche in quella Giornata avrà un ruolo fondamentale, essenziale, ma pensavo anche che il 22 marzo c'è la Giornata sullo spreco dell'acqua, il 28 marzo c'è l'Ora della Terra - il WWF ha una Giornata internazionale sull'Ora della Terra -, il 22 aprile c'è la Giornata della Terra (la Giornata che l'ONU da sempre ha portato avanti), il 24 aprile c'è la Giornata per il clima, il 20 maggio c'è il , cioè che la Giornata sulle api, il 22 maggio c'è la Giornata mondiale sulla biodiversità, il 5 giugno c'è la Giornata mondiale dell'ambiente (sempre dell'ONU), l'8 giugno c'è la Giornata degli oceani, il 17 gennaio - potete partire anche dal mese di gennaio -, c'è Sant'Antonio Abate, che è il santo che protegge anche la Giornata dell'allevatore. Se, poi, volete andare più nello specifico, nel particolare, noi abbiamo la giornata del pollo arrosto , abbiamo la giornata dell', abbiamo la giornata della carne, cioè, un'altra giornata, come quella che avete istituito, penso che non serva oggi all'agricoltura italiana e, soprattutto, a chi oggi sta cercando disperatamente di avere qualche risposta da parte nostra, da parte di questo Parlamento. Volete farla nella seconda domenica di novembre, a partire da San Martino, che rappresenta proprio la cultura della mezzadria, questa connessione forte in San Martino tra coloro che lavorano il suolo, gli imprenditori, e la cultura della terra, del suolo.
Caro Sottosegretario, noi a questo provvedimento avremmo voluto dare la nostra adesione, ma è molto deludente, siamo molto delusi. Ci asterremo perché il popolo che si trova in piazza non merita una bocciatura così solenne, ci asterremo come gruppo e diremo, in maniera molto chiara, che questa, purtroppo, non è la risposta che il Governo nazionale dovrebbe dare agli agricoltori in piazza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Evi. Ne ha facoltà, in via del tutto eccezionale.
ELEONORA EVI(AVS). Grazie molte, Presidente. Fuori gli agricoltori stanno protestando, dentro questo Palazzo si decide di istituire una nuova, ennesima Giornata nazionale e anche un nuovo premio per premiare quelli che, secondo criteri che guardano peraltro proprio alla sostenibilità, sarebbero gli agricoltori virtuosi. Sembra una barzelletta e, invece, è la sconvolgente realtà di questo Governo e di questa maggioranza, che, in questo momento, invece di cercare di ascoltare, di capire, di riflettere rispetto alla situazione attuale e rispetto alle rivendicazioni del settore e di alcuni soggetti del settore, pensano di cavalcare un'onda di propaganda, di alimentare una narrazione distorta e diffondere bugie su bugie.
In primo luogo, parto dalla PAC, la politica agricola comune. Come ho detto prima, essa rappresenta una delle politiche pilastro dell'Unione europea: incide per quasi un terzo del bilancio dell'Unione, vale quasi 400 miliardi di euro, fino al 2027. La riforma della PAC che c'è stata negli anni scorsi ha visto tutte le forze politiche che compongono la maggioranza - ma anche molte dell'opposizione - avallare e sostenere una riforma di questo sistema che ha, di fatto, mantenuto inalterato lo , mantenuto inalterato un sistema che continua a erogare la stragrande maggioranza delle risorse, quasi l'80 per cento, che va al 20 per cento delle aziende agricole più grandi, quindi di fatto alimentando un meccanismo che ha premiato il gigantismo delle imprese, che ha premiato con soldi pubblici un modello di impresa industriale e intensiva nel settore dell'agricoltura e dell'allevamento. Questi modelli - va da sé - sono quelli che generano anche la maggior parte dell'inquinamento e, peraltro, dello sfruttamento, se pensiamo anche al tema degli allevamenti intensivi. Queste regole sono quelle che avete voluto voi, che avete difeso voi e che avete mantenuto in piedi fino a oggi. Quindi, soldi pubblici, tanti soldi pubblici che vanno ai grandi e strozzano invece i piccoli, mettendoli fuori mercato e ai margini. Questo - come dicevo - è un modello inquinante e intensivo, lo ripeto: inquinante e intensivo.
Anche nella discussione che c'è stata ieri su questo provvedimento alcuni colleghi si domandavano come fosse possibile additare gli agricoltori o gli allevatori come soggetti che inquinano. Beh, smettetela di nascondervi dietro un dito: un certo tipo di agricoltura e un certo tipo di allevamento sono inquinanti. Le emissioni di gas serra, i pesticidi, i fertilizzanti, gli antibiotici, i liquami, i rifiuti degli allevamenti intensivi sono problemi, non possono non essere considerati problemi. Infatti, peraltro le stesse regole che già oggi abbiamo, alcune di derivazione europea - penso alla direttiva sulle emissioni industriali - già oggi classificano come industrie alcuni allevamenti che contengono migliaia e migliaia di animali. Peraltro, le regole recenti per cercare di stringere le maglie sono state abilmente dismesse e smantellate, per sottrarre a determinate regole sempre di più un settore, che invece dovrebbe fare i conti con il proprio impatto sull'ambiente e sulla salute. E per cercare di risolvere e di affrontare questi problemi ecco che a livello europeo si è proposta una strada, il famoso e, all'interno del , la e la strategia sulla biodiversità. Sono provvedimenti che cercano di trovare soluzioni ai problemi attuali. e le follie ecologiste - come vengono spesso chiamate anche da esponenti della maggioranza o da commentatori in televisione, alimentando quindi una descrizione negativa di quelle che sono le proposte sul tavolo a livello europeo - non sono neanche entrati nel vivo, non sono neanche, ad oggi, diventati legge, non sono quindi stati ancora in grado di spiegare le loro potenzialità di risoluzione dei problemi di cui parlavo prima.
Ad oggi, quindi, qual è la situazione delle imprese agricole? È un disastro: non interessano le ragioni del clima, che mettono al centro la tutela del clima, la lotta alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità, che, secondo tutti i rilevamenti, le ricerche e gli studi scientifici, sono in fortissima crisi. E, senza biodiversità, noi non garantiamo neanche un futuro al settore dell'agricoltura. Chiunque capisce che, senza impollinatori e senza i servizi ecosistemici di un suolo fertile e sano, il settore dell'agricoltura non può sopravvivere. Ma non sopravvive neanche l'uomo, neanche l'essere umano. Richiamando le parole che ho spesso sentito della Presidente Meloni di voler difendere l'ambiente con l'uomo dentro, ribadisco che qui, in realtà, non stiamo difendendo né l'uno, né l'altro.
Qui stiamo andando dritti verso la distruzione dell'ambiente, quindi purtroppo anche verso una sempre più incerta sopravvivenza della specie umana. E quando parliamo di future generazioni, dovremmo in qualche modo cercare di averlo molto bene in testa.
Quindi, come dicevo, se non vi interessano le ragioni del clima, se non vi interessano le ragioni della lotta alla perdita di biodiversità, se non vi interessa che la siccità e le alluvioni già oggi colpiscano fortemente gli agricoltori, che sono i primi ad essere messi in ginocchio, tenete però conto dei numeri di quanto è successo fino ad oggi: sono milioni le aziende perse in Europa. L'ultimo rapporto dell'Istat, il settimo censimento generale dell'agricoltura, ci dice che, ad ottobre del 2020, risultano attive in Italia 1.133.000 aziende agricole e, nell'arco dei 38 anni trascorsi, sono scomparse quasi due aziende agricole su tre, ripeto: due aziende agricole su tre. Nel dettaglio, il numero indice del numero delle aziende agricole indica che c'è stata una flessione del 63,8 per cento e che la riduzione è stata più accentuata negli ultimi anni, proprio negli ultimi 20 anni. Il numero di aziende agricole si è infatti più che dimezzato rispetto al 2000, quando era pari a quasi 2,4 milioni. Tutto questo quindi è successo prima delle politiche europee, prima delle proposte sul tavolo del , prima di cercare di intervenire con una transizione nel settore dell'agricoltura che questo Governo e questa maggioranza continuano a voler rimandare.
È evidente che chi ha guadagnato in questo caso sono i grandi imprenditori, che hanno fatto di tutto per mantenere lo , e le grandi associazioni di categoria, che hanno una grande presa sulla politica. Su questo però hanno ragione gli agricoltori che protestano: chi li ha rappresentati fino ad oggi? Nessuno, eppure questo Governo vaneggia di un'imprecisata sovranità alimentare.
C'è molta confusione su questo tema. Quale interesse nazionale difendete quindi? Quello degli agricoltori italiani? Quello degli allevatori italiani, che importano mais, soia OGM da fuori dell'Italia e dell'Unione, per darli agli animali negli allevamenti? Oppure i produttori di cibo italiani, ad esempio chi produce pasta di grano italiano, ma non solo, e utilizza come materia prima grano che viene appunto non dall'Italia? Eppure, le esportazioni vanno a gonfie vele. Quindi, mettiamoci d'accordo - e concludo - su quali siano e di chi siano gli interessi che volete difendere.
Concludo, semplicemente dicendo che per noi le contraddizioni di questo Governo sono moltissime, non da ultimo in questo provvedimento, e quindi non posso che confermare il non sostegno da parte di Alleanza Verdi e Sinistra a creare l'ennesima nuova Giornata nazionale e premi che non rispondono in alcun modo alle esigenze degli agricoltori ed alla trasformazione in chiave ecologica di questo settore .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gatta. Ne ha facoltà.
GIANDIEGO GATTA(FI-PPE). Presidente, onorevoli colleghi e signor Sottosegretario, dirò subito in premessa che non posso che contestare e contrastare quanto è stato detto dai banchi della minoranza e dell'opposizione in ordine alle iniziative estremamente significative che il Governo sta rivolgendo al mondo dell'agricoltura. Alludo proprio alla legge recentemente approvata sull'istituzione del premio di maestro dell'arte della cucina e anche a questo testo di legge.
Al di là della facile ironia e del gratuito sarcasmo, ritengo invece che abbiate dato, che stiate dando la prova di un'attenzione costante e vigile ai temi dell'agricoltura. Certo dispiace che su un tema che avrebbe meritato ben altra attenzione, che avrebbe meritato la condivisione e una sorta di spirito coagulante delle varie sensibilità che risiedono legittimamente in quest'Aula si faccia, invece, della facile ironia, anziché affrontarlo con serietà, con piglio certosino e con tecnicismo, se necessario. Si tratta di un tema assolutamente attuale e drammatico, che è quello della crisi in cui versa l'agricoltura. Non è stato detto, per esempio, in tutti i passaggi che sono stati consumati dagli illustri colleghi della minoranza, che questa proposta di legge prende le mosse da una legge precedente, la n. 194 del 2015, che ha istituito un sistema per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e ha conferito il riconoscimento di agricoltori o allevatori custodi a quegli imprenditori che si impegnano nella conservazione delle risorse genetiche locali di interesse agrario, soggette a rischio di estinzione.
Questo è un passaggio decisivo, che è stato omesso perché nessuno ha avuto l'onestà intellettuale di dire che c'era già una legge precedente, rispetto alla quale questo provvedimento legislativo si innesta ed introduce ulteriori novità e significative innovazioni in ordine all'attenzione che questo comparto merita.
Siamo, quindi, di fronte all'estensione dei principi della legge n. 194 del 2015, che era però concentrata solo sulla tutela della biodiversità, a quei soggetti agricoli che si impegnano nella manutenzione anche idrogeologica del territorio, nel contrasto all'abbandono delle attività agricole e nella tutela di formazioni vegetali e arboree monumentali.
La legge n. 194 del 2015, sempre questa legge precedente, ha istituito la rete nazionale delle biodiversità di interesse agricolo ed alimentare.
Ebbene, così come ha fatto la legge n. 194 del 2015, nel testo oggi al nostro esame viene costituito, all'articolo 5, l'elenco degli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio da istituire presso i dipartimenti competenti in materia di agricoltura delle regioni e al quale gli imprenditori agricoli potranno essere iscritti su richiesta. Tutto ciò, a tangibile dimostrazione anche dell'interesse che il singolo imprenditore agricolo può avere per la conservazione, non solo, della biodiversità, ma di quelle che sono le eccellenze tipiche locali.
Di fatto, con questo provvedimento nuovo viene finalmente conferito un riconoscimento all'agricoltura cosiddetta eroica, che è quella in zone spesso disagiate ed interne, su terreni con forti pendenze e quasi totale assenza di meccanizzazione. L'agricoltura eroica costituisce, quindi, un presidio ambientale e sociale di inestimabile valore, assicurando la sopravvivenza di produzioni agroalimentari e di specie animali a rischio di estinzione.
Il combinato disposto di quanto oggi andiamo ad approvare e della già citata legge n. 194 del 2015 avrà quindi un certo peso, anche in termini economici. Si prevede infatti, all'articolo 4, che le pubbliche amministrazioni possano valutare l'opportunità di accordare la preferenza agli agricoltori custodi per la conclusione dei contratti di collaborazione e per la stipula delle convenzioni aventi ad oggetto la promozione delle vocazioni produttive del territorio e la tutela delle produzioni di qualità e delle tradizioni alimentari locali, nonché le azioni per il mantenimento, anche idrogeologico, del territorio.
Certo, qualcuno ha ironizzato sul sostantivo “custode”. Certo, potrebbe essere tautologico definire un agricoltore, che è un bio-regolatore per eccellenza, esattamente come lo è il pescatore per quanto attiene al mare, con questa ulteriore classificazione di custode; eppure, abbiamo voluto farlo, proprio perché il Governo e questa maggioranza hanno ritenuto di conferire, anche per iscritto questa volta, questo significato all'espletamento delle pratiche agricole e cioè quello di essere bio-regolatori di tutte le attività naturali ed è per questo che oggi più che mai quell'aggiunta di “custode” al sostantivo di “agricoltore” ha un suo senso, ha un suo significato che questa proposta di legge, ancora una volta, vuole rimarcare.
E quali sono gli altri criteri preferenziali che questa legge prevede? All'articolo 3 si consente agli enti territoriali di introdurre, per tali figure, specifici criteri di premialità, ivi inclusa la riduzione dei tributi di rispettiva competenza, nel rispetto, chiaramente, della normativa europea in materia di aiuti di Stato.
Un aspetto importante del testo in esame riguarda il ruolo svolto dall'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio nel contrasto allo svuotamento dei piccoli insediamenti urbani e dei centri rurali.
A tal proposito, credo che sia il caso di ricordare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede il rilancio dei piccoli paesi in via di spopolamento e, quindi, siamo ancora una volta assolutamente in linea con le provvidenze, i sostegni, le iniziative previsti dal PNRR per rilanciare questo comparto che è fondamentale per l'economia nazionale. Negli investimenti “Attrattività dei borghi” e “Tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale” sono allocati oltre 1,5 miliardi di euro. In tale ambito sono previsti sostegni finanziari per attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, volte a rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi, i sapori, le tecniche del territorio, nonché interventi di recupero del patrimonio edilizio urbano. Tali interventi non potranno che avere ricadute positive sulle economie locali, favorendo il turismo sostenibile nelle zone rurali e valorizzando la produzione legata al mondo agricolo e all'artigianato locale.
Il provvedimento in esame può, quindi, svolgere, e deve svolgere, un ruolo attivo nella ripresa di tali aree del Paese, recuperando il patrimonio edilizio rurale italiano. Pensate che vi sono 2 milioni, lo ripeto, 2 milioni di edifici rurali tra cascine, fattorie, masserie, stalle, a rischio degrado, soprattutto nelle aree marginali, e scusate se è poco. L'Italia è da sempre un Paese a vocazione agricola, non scopriamo l'acqua calda se diciamo che 17 milioni di ettari, su una superficie totale che ne conta oltre 30 milioni, sono davvero tantissimi. Tuttavia, la superficie agricola totale, la cosiddetta SAT, è in costante diminuzione: era, nel 1961, pari all'88 per cento della superficie totale, nel 1982 era scesa al 75 per cento e nel 2010, pensate, si era ridotta al 56 per cento. Allora, è necessario contrastare - e questo provvedimento è finalizzato proprio al conseguimento di questo obiettivo - questo depauperamento di capacità e di competenze ed è indispensabile contrastare l'abbandono dei terreni, soprattutto nelle aree interne.
Questo provvedimento favorisce il radicamento nel territorio di tutte quelle fasce di popolazione ancora legate a metodi di coltivazione di alta valenza ambientale e questo sta a significare che noi di Forza Italia riteniamo - e lo ribadiamo tutte le volte - che gli agricoltori, esattamente come i pescatori per il mare, siano i primi tutori dell'ambiente dal quale traggono le proprie risorse per il sostentamento proprio, della propria famiglia e di tutto l'indotto . Allora, al di là di quella che è la facile ironia e il provocatorio sarcasmo di taluni, io credo che basti citare, a comprova di quanto appena detto, che nel 2022 il turismo enogastronomico, che trae origine proprio da questi prodotti tipici locali, ha generato 30 miliardi di euro in Italia, spesi da turisti italiani e stranieri. Allora, se tanto mi dà tanto, il voto di Forza Italia non può che essere favorevole a questo provvedimento, favorevole perché per noi, Presidente, la terra è vita, la terra è tradizione, la terra è cultura, la terra è identità .
PRESIDENTE. Saluto studenti, studentesse e docenti della scuola di primo grado Canale Monterano, di Canale Monterano, Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
Ha chiesto di parlare il deputato Caramiello. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CARAMIELLO(M5S). Presidente, membri del Governo, onorevoli colleghi, il MoVimento 5 Stelle ritiene che, in un contesto scandito dal perdurare della crisi economica, da un'inflazione galoppante, dall'incremento dei costi delle materie prime, in un momento in cui i cambiamenti climatici stanno mettendo in ginocchio un comparto, che è uno dei pilastri del nostro Paese, l'Esecutivo guidato da Giorgia Meloni e da suo cognato, nonché Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Lollobrigida, stia distogliendo la nostra attenzione da provvedimenti ben più importanti, facendoci soltanto perdere tempo . Sì, lo ripeto, onorevoli colleghi, ci state facendo perdere tempo. Ci fate perdere tempo quando impegnate quest'Aula a discutere della carne coltivata, un alimento che non esiste ancora in commercio, e nel caso di specie tutto sarà normato dall'Europa. L'EFSA, cioè l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, con sede a Parma, ci comunicherà se questo alimento è sicuro e commercializzabile anche in Italia, e non potremo fare nulla per vietarlo. Presidente, questo non l'ho detto io, ma lo ha detto il Ministro Lollobrigida in un : se l'Europa autorizza un alimento, visto che l'Italia fa parte dell'Unione europea, ha il dovere di autorizzare. Presidente, tra l'altro, come ha sentenziato la Commissione europea, è stato messo il sigillo sull'ennesima brutta figura di Lollobrigida. Colleghi, la legge che avete votato è inapplicabile. Colleghi, come avevamo ribadito in quest'Aula, e noi vi avevamo messo in guardia, dovevate sottoporre il testo all'Unione europea per i pareri necessari prima della sua approvazione, e non dopo . Colleghi, volevate fare i furbi politicamente per portare avanti una battaglia ideologica, ma vi è andata male. Ci fate perdere tempo quando in Commissione agricoltura condividiamo una proposta di legge tutti insieme sull'imprenditoria giovanile, stanziando 100 milioni di euro, salvo poi ricevere un taglio di 85 milioni dal Governo, facendo fare una figura politica barbina alla maggioranza parlamentare, mostrando un infantilismo politico imbarazzante e consegnandoci una legge monca, che renderà impossibile per i giovani entrare nel mondo agricolo, che richiede da tempo un ricambio generazionale. E ancora una volta ci state facendo perdere tempo chiedendo di votare per il provvedimento che stiamo dibattendo, il tutto mentre gli agricoltori di tutta Italia sono in piazza da giorni e si stanno dirigendo verso Roma . Anzi, invito i colleghi ad avvisare il Ministro Lollobrigida, che ha dichiarato di non conoscerli, che alcuni agricoltori hanno bruciato la bandiera di Coldiretti e che oggi non si sentono rappresentati da nessuno e chiedono risposte esaustive.
Vorrei ricordare al Ministro che il comparto incide per il 15 per cento sul fatturato economico nazionale e sta chiedendo il vostro aiuto, e voi avete il diritto e il dovere di ascoltarli, ma voi vi state trincerando dietro a provvedimenti vuoti e di facciata come questo. L'ennesima scatola vuota, fabbricata dal Governo Meloni, che nulla farà per aiutare gli agricoltori messi allo stremo. Ciò detto, Presidente, colleghi, vi chiedo di dire a Lollobrigida che, anziché parlare di , forse convinto da Elon Musk ad Atreju, e di mandare i fusilli nello spazio, si dedicasse ai veri problemi del comparto agricolo, ma qui, sulla Terra .
Dopo avere deciso di istituire il premio “Maestro dell'arte della cucina italiana”, da tutti rinominato ormai MasterChef, il Ministro Lollobrigida ora ha deciso di farci votare un provvedimento che sforna un ennesimo premio inutile. Per carità, Presidente, resto incantato nel leggere le finalità dell'articolo 1, che valorizza la figura dell'agricoltore custode quale protettore del territorio dagli effetti dell'abbandono delle attività agricole. Allo stesso tempo, però, mi sento anche preso in giro da questo provvedimento e soprattutto da alcuni articoli. Da inizio legislatura, infatti, questo Esecutivo sta remando in direzione diametralmente opposta rispetto alle finalità di questa misura vuota e, ancora una volta, meramente propagandistica. Ci chiedete di sostenere la figura di un agricoltore protettore del territorio dagli effetti dell'abbandono delle attività agricole, eppure le proteste di questi giorni rappresentano l'esito della vostra politica “ammazza agricoltura”. Vi chiedo, al di là della vostra sterile propaganda politica, cosa avete fatto per i nostri agricoltori.
Ve lo dico io: avete cancellato le decontribuzioni ai giovani imprenditori agricoli, avete tagliato il credito d'imposta che noi avevamo introdotto con Agricoltura 4.0, avete annullato la proroga dell'esenzione Irpef sui terreni agricoli, che farà spendere ai nostri agricoltori circa 250 milioni di euro in più, e avete ostacolato come non mai l'accesso al credito e al finanziamento dei giovani imprenditori agricoli. Gli agricoltori stanno manifestando contro alcune politiche europee ma anche contro, come detto, le politiche fallimentari di questo Governo .
Presidente, gli agricoltori chiedono risposte sui costi elevati delle materie prime e soprattutto sui costi di produzione. Non è possibile che, se un agricoltore, ad esempio, coltiva grano, arance e uva, la grande distribuzione paghi questi prodotti al di sotto del costo di produzione. Così si stanno distruggendo gli agricoltori. Quindi, come volete aiutarli? Che risposte volete dare a questi padri di famiglia? Come se non bastasse, dinanzi alle vibranti proteste di queste settimane avete avuto anche la faccia tosta di dichiararvi al fianco di quei manifestanti che protestavano contro alcune politiche dell'Unione europea. Con quale coraggio, vi chiedo, come vi permettete di insultare la loro intelligenza? Ricordo che avete votato la PAC, la politica agricola comune . Quindi, spiegateci, scenderete in piazza contro quelle stesse misure che voi avete supportato? Chi volete prendere in giro? Colleghi, bisogna andare in Europa, negoziare nuove misure per l'agricoltura, e, anziché inviare ulteriori armamenti in Ucraina, molti di questi fondi potrebbero essere appostati per risolvere il problema del mondo agricolo .
Presidente, che dire poi dell'articolo 10 del provvedimento, che istituisce un premio al merito denominato “. L'ennesima coccardina di cartone con uno stanziamento di 20.000 euro. Mentre i nostri agricoltori scendono in piazza per chiedere al Governo misure concrete per sostenere il comparto agroalimentare, qual è la risposta del Ministro competente? Nel giro di 2 settimane il premio e il premio .
Colleghi, vi è chiaro che, se non intervenite celermente, non ci sarà più alcun premio da assegnare, non ci sarà più alcun agricoltore custode, perché non ci sarà nel prossimo futuro né l'agricoltore, né qualcosa da custodire ? Non ci sarà nulla da festeggiare per il comparto agricolo. A volte, Presidente, l'atteggiamento del Ministro mi ricorda un po' quell'aneddoto legato alla figura di Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, ultima regina dell' e moglie di Luigi XVI. Ebbene, quando il popolo francese, inferocito, scese in piazza protestando contro i reali, fuori dai cancelli di Versailles, le dissero: maestà, il popolo ha fame e non ha più il pane. E lei, di tutta risposta, riferì: se non hanno più pane, che mangino . Presidente, immagino il presidente della Coldiretti raccontare a Lollobrigida delle vibranti proteste del settore agroalimentare e il Ministro, di tutta risposta, tranquillizzarlo sostenendo di lavorare all'istituzione di nuovi premi e . Colleghi, ricordo in quest'Aula che già al Senato abbiamo provato a migliorare questo testo, approvato a luglio, apportando il nostro contributo nella Commissione competente. Ebbene, gran parte delle nostre proposte è stata rispedita al mittente, probabilmente perché entravano nel merito, cercando realmente di tutelare l'ambiente nei fatti, e non a chiacchiere, come intendete fare voi.
Presidente, rispetto i nostri colleghi del MoVimento 5 Stelle del Senato per il lavoro che hanno provato a fare, e per questo non voteremo contro questo provvedimento ma, ritenendolo vuoto, ci asterremo. Votare a favore in questo momento storico vorrebbe dire, infatti, remare in direzione opposta alle vere esigenze del settore agroalimentare, vorrebbe dire restare sordi rispetto all'urlo di dolore che si leva dagli agricoltori in piazza, vorrebbe dire restare ciechi rispetto alle richieste dei nostri agricoltori, vorrebbe dire legittimare questo Governo che poggia le proprie fondamenta su sabbie mobili, su una palude granulosa che rispecchia appieno tutti questi provvedimenti inutili che portano la firma di Giorgia Meloni e di suo cognato Lollobrigida .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Davide Bergamini. Ne ha facoltà.
DAVIDE BERGAMINI(LEGA). Grazie, Presidente. Buongiorno, rappresentante del Governo presente in Aula, che ringrazio per questa proposta di legge che oggi andiamo ad approvare, che riguarda il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode.
Vorrei fare una premessa, perché dispiace vedere l'opposizione e, in particolar modo, i deputati del MoVimento 5 Stelle che in questo momento sono intervenuti che, come sempre, hanno la volontà, a nostro parere, di gettare fumo negli occhi sul provvedimento che questo Governo e tutta la maggioranza stanno cercando di fare proprio in favore dell'agricoltura. Voglio ricordare al collega Caramiello che tutte le cose che dice a favore dell'agricoltura non sono state fatte quando loro governavano. In più, vorrei ricordare, come ho già fatto in un'altra sede, le risorse sprecate su scelte a nostro parere inopportune per questo Paese, come il reddito di cittadinanza o il superbonus, che credo siano fattori che penalizzeranno il Paese per i prossimi anni. Invece, questo Governo ha cercato di intraprendere un percorso che possa dare una nuova via al Paese e rilanciare l'economia in un modo dinamico e non statico, come quella che vedevano i colleghi del MoVimento 5 Stelle. Come nota di colore, mi fa notare la collega Matone che il collega Caramiello ha suggerito che Maria Antonietta avrebbe pronunciato la frase “date loro le !”. Vorrei fargli notare che la frase non è di Maria Antonietta ma, giustamente, mi dicono, che è di Madame de Mably . Quindi, lo invito a leggere anche questo appunto, in modo da poter avere qualcosa di più corretto da dire la prossima volta.
PRESIDENTE. Si rivolga sempre alla Presidenza, collega.
DAVIDE BERGAMINI(LEGA). Qui siamo di fronte a una minoranza che parla di carne sintetica, di monopattini elettrici e di fattori che sembrano quasi andare ogni volta a voler penalizzare i nostri piccoli agricoltori e le nostre piccole e medie aziende, visto che parliamo di agricoltura, quando, invece, sono esattamente quelle aziende che in questi anni, ancora prima di creare la figura dell'agricoltore custode, hanno sempre contribuito non solo al mantenimento dell'ossatura economica del Paese ma anche al mantenimento dell'ambiente. Quindi, se dobbiamo ringraziare qualcuno per il mantenimento dell'ambiente, per la salvaguardia del territorio e per tutto quello che è stato fatto in questi anni è proprio l'agricoltore che non può essere sicuramente identificato come colui che inquina e come colui che è responsabile di tutto il male legato all'inquinamento dell'ambiente, come vuole far passare una politica europea che in questi giorni si è rivelata, grazie, ovviamente, anche alle proteste degli agricoltori, come una politica totalmente fallimentare, una politica a cui noi, come Lega, ci siamo sempre opposti. Abbiamo sempre sostenuto, infatti, che la transizione ecologica ci deve essere e dobbiamo essere vicini all'ambiente ma con un giusto equilibrio e con un giusto percorso che permetta ai nostri imprenditori di riuscire a trovare strade alternative e non essere penalizzati oggi. Purtroppo, oggi abbiamo un'agricoltura che è stata penalizzata come sempre a favore dei grandi gruppi. Vengono imposti divieti e limitazioni da parte di una politica europea che probabilmente sta cercando di fare sparire gli agricoltori a favore di qualche grande gruppo industriale che vorrebbe impossessarsi anche delle nostre aziende.
Noi, invece, a fronte di tutto questo, grazie a questo provvedimento che andremo a votare oggi, abbiamo la possibilità di riconoscere la figura dell'agricoltore custode, cioè quello che l'agricoltore è sempre stato. L'agricoltore, com'è stato ricordato in discussione generale, è da 23.000 anni oramai che si occupa di territorio e del nostro ambiente. È un imprenditore che oltretutto non si deve confrontare solo con i mercati e con la legge dei prezzi ma si deve confrontare con qualcosa che è sempre più importante e diventa sempre più penalizzante per l'agricoltore, cioè il cambiamento climatico. Proprio a fronte di questo l'agricoltore c'è sempre stato, c'è sempre stato nel preservare il nostro territorio, perché ha dimostrato, fin dalle origini, di avere un amore per la terra e un amore per il nostro Paese. L'agricoltore ha dimostrato in questo Paese di esserci sempre stato nei momenti più difficili, nel dopoguerra, quando c'è stata la ripresa e durante il COVID. Voglio ricordare che la nostra agricoltura ci ha sempre sostenuto . Quella figura non si è mai tirata indietro di fronte alle difficoltà e ancora oggi lo sta facendo con manifestazioni che non sono violente ma che vogliono probabilmente portare una voce forte alla parte politica, probabilmente a quella politica europea che non ha saputo interpretare le esigenze di questi agricoltori.
Voglio ricordare, Presidente, che oggi ci sono 740.000 imprese che rappresentano il nostro Paese come eccellenza enogastronomica nel mondo e l'agricoltore è diventato uno dei punti di riferimento anche proprio per contrastare le calamità naturali, che purtroppo negli ultimi anni si sono verificate con sempre maggiore frequenza, ma se i danni a volte sono stati limitati è proprio grazie alla presenza di questi agricoltori, di colui che oggi noi chiamiamo agricoltore custode che si è sempre occupato dei nostri terreni e delle nostre terre. Con questo provvedimento non facciamo qualcosa di nuovo, però andiamo a riconoscere a quelle figure la loro importanza all'interno della nostra società, all'interno dell'ambiente e all'interno del nostro territorio, perché rappresentano una figura che è socialmente utile a tutti.
Vorrei anche dire che queste zone, che sono mantenute dagli agricoltori, rappresentano la bellezza del nostro Paese. Quando noi viaggiamo in treno o viaggiamo in auto lungo le autostrade vediamo questi prati, questi terreni coltivati, questi frutteti che vengono sempre tenuti al meglio, nonché i vigneti - vogliamo raccontare la ricchezza dei nostri vigneti e dei nostri ulivi in alcune zone d'Italia - e questo proprio grazie a loro, grazie alla cura e all'amore che mettono per la terra. Quindi, credo che questo sia un grande riconoscimento per coloro che hanno sempre lavorato silenziosamente senza chiedere nulla e hanno contribuito al mantenimento anche dei piccoli centri, soprattutto ad evitare lo spopolamento di alcune zone del Paese che senza l'agricoltura probabilmente oggi sarebbero deserte e incolte. Il riconoscimento, pertanto, riteniamo sia un passo avanti per valorizzarli e riconoscergli quella giusta importanza, quel ruolo cruciale che hanno avuto da sempre all'interno del nostro Paese. Gli agricoltori sono fondamentali per il nostro . Senza di loro non esisterebbero i grandi cuochi, non esisterebbe la grande cucina, non esisterebbero miliardi di euro di esportazioni relative ai nostri prodotti, che tutto il mondo ci invidia.
Con questo provvedimento si potrà incentivare il recupero di aree, magari abbandonate e incolte, con la possibilità di dare una spinta a qualcuno ad entrare in agricoltura. È un'agricoltura che a livello di media europea vede ancora pochi giovani, perché probabilmente il nostro è uno dei Paesi che conta un'età media fra le più alte in Europa, però un dato importante è che, alla fine del 2022, 20.000 laureati, di età inferiore ai 40 anni, e 52.000 non laureati, di età inferiore ai 40 anni, si sono dedicati all'agricoltura e rappresentano dei veri e propri capi d'azienda. Questo ci lascia sperare, anche a fronte di questo provvedimento, che ciò rappresenti una spinta in più, insieme ad altri provvedimenti, che, secondo quanto sostiene l'opposizione, non sarebbero stati portati avanti, dandogli la giusta importanza, in Commissione agricoltura, di cui io faccio parte. Però, ricordo, che è stata fatta una proposta di legge, che abbiamo votato qui alla Camera, che riguarda proprio gli imprenditori giovani. Ricollegandomi a quanto detto prima, l'imprenditoria giovanile è una grande risorsa. A differenza di quanto sostiene il collega Caramiello, direi che è una risorsa alla quale si dovranno sicuramente riservare in futuro maggiori risorse finanziarie, ma questo è un primo passo, è un primo passo perché da qualche parte - lo dico sempre - bisogna partire. Se facciamo finta che il problema non esiste non lo risolveremo mai.
Mi avvio a concludere, Presidente. Con questo provvedimento si va anche a riconoscere all'agricoltore una giornata, una Giornata nazionale dell'agricoltura, e questo non tanto per premiare lui, com'è giusto che sia, ma per mettere in luce, a livello scolastico e di nuove generazioni, l'importanza dell'agricoltura all'interno della nostra società. Una giornata con questo premio, che è stato nominato “”, per il quale sono state previste risorse per 20.000 euro, con cui si potrà sicuramente dare maggiore risalto all'importanza dell'agricoltura. Un giusto provvedimento che non è solo simbolico ma va a definire il ruolo dell'agricoltore custode all'interno della società, al quale verrà riconosciuto questo ruolo fondamentale non solo per la sua azienda, ma per tutti i cittadini italiani e per il nostro intero territorio nazionale. Proprio per questo, a nome mio e di tutto il gruppo Lega, che è sempre stato molto vicino al mondo agricolo, preannunzio il voto sicuramente favorevole sul provvedimento
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Marino. Ne ha facoltà.
MARIA STEFANIA MARINO(PD-IDP). Signora Presidente, colleghe e colleghi, con questo provvedimento di carattere prettamente simbolico si chiede a quest'Assemblea di riconoscere la figura dell'agricoltore quale custode dell'ambiente. Questa legge ha un valore simbolico, atteso che non prevede aiuti specifici e rilevanti che possano consentire di qualificarla come strumento di sostegno e di programmazione in materia agricola. Vorrei ricordare a quest'Aula che già il Partito Democratico si era espresso in tal senso con diversi provvedimenti regionali, ne cito alcuni per economia di tempo: la legge regionale n. 34 del 30 ottobre 2015, della regione Abruzzo; la legge regionale n. 6 del 9 marzo 2015, della regione Marche, dov'è già presente l'elenco degli agricoltori custodi; la legge regionale n. 16 del 7 agosto 2014, della regione Sardegna; la legge regionale della Calabria n. 14 del 28 maggio 2018, tutela, conservazione e valorizzazione della diversità del patrimonio, di varietà, razze e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare del territorio calabrese. Legge che, all'articolo 8, prevedeva: agricoltore custode e allevatore custode.
Tornando al provvedimento, questo crea le premesse per lo sviluppo di politiche pubbliche, anche da parte degli enti locali, a condizione che tale politiche debbano risultare adeguatamente finanziate e debbano valorizzare quell'insieme di competenze e di conoscenze troppo spesso non adeguatamente valorizzate, ma che invece risultano determinanti per una buona riuscita degli interventi, da adottare per il settore agricolo. Il provvedimento, infatti, prevede l'istituzione di uno specifico elenco degli agricoltori che operano e possono essere coinvolti in progetti che abbiano, come prioritaria finalità, la tutela dell'ambiente e del territorio. Oggi più di ieri, però, è necessario riconoscere le difficoltà in cui il settore si trova e il ruolo preminente esercitato dagli agricoltori con il loro lavoro, attraverso il quale essi concorrono sempre più alla protezione del territorio dagli effetti dell'abbandono e dallo svuotamento dei piccoli insediamenti rurali, nonché alla protezione del rischio idrogeologico.
Il mondo dell'agricoltura italiana, giustamente ancorata alle tradizioni delle quali dobbiamo andare orgogliosi, deve necessariamente essere accompagnato e sostenuto nel difficile processo di innovazione e adattamento rispetto al quale risulta oltremodo impossibile sottrarsi, anche per le conseguenze derivanti dalla crisi climatica, dalla internazionalizzazione per la quale propedeutica risulta l'attivazione anche di idonei percorsi di digitalizzazione che possano consentire il raggiungimento di uno produttivo sempre più competitivo e capace di affrontare con serenità le sfide del futuro. Per questo motivo, auspichiamo che da parte del Governo arrivino presto azioni concrete di sostegno al settore agricolo che oggi mancano. A comprova, basta ricordare che all'inizio dell'anno 2023 e in piena stagione invernale abbiamo parlato della grave situazione indotta dalla siccità. Sul punto il Governo si è pronunciato con un provvedimento, il decreto Siccità, che come avevamo a suo tempo evidenziato si è rivelato uno strumento inadeguato alla problematica. Più che nota è la carenza di risorse per le infrastrutture, per la realizzazione di sistemi idonei a trattenere le acque quando piove e a rilasciarla nel momento del bisogno, di impianti per il riempimento degli invasi, attraverso processi di desalinizzazione e di manutenzione degli stessi. Non deve sfuggire la grande opportunità costituita da un efficiente programma di manutenzione dei nostri invasi, naturali e artificiali, come anche dei corsi d'acqua fluviale, stante che risulterebbe più veloce nella sua attuazione rispetto alla progettazione e realizzazione di nuove opere da prevedere comunque nel più lungo periodo e ove effettivamente necessarie. Il clima è profondamente cambiato, lo abbiamo detto, non lo possiamo negare, e da ciò discende la necessità di una forte politica di sostegno a quello che è il modello della nostra agricoltura, per renderla un'agricoltura sempre più di precisione, più sostenibile e più rispettosa della biodiversità. Questi sono elementi essenziali dai quali non possiamo prescindere. La siccità che si sta perpetuando dallo scorso anno ha messo in seria crisi il comparto dell'agricoltura, riducendo drasticamente la resa delle coltivazioni, ove non pregiudicata del tutto.
Cito solo pochissimi dati. La produzione dei cereali in alcune zone non solo ha fatto registrare una resa inferiore a più del 50 o 60 per cento; la stessa percentuale di riduzione si è registrata però per i prezzi di vendita. Il grano duro è stato venduto a 30 euro al quintale, ma la semina era costata ben 70 euro al quintale, il tutto aggravato dall'altissimo costo dei carburanti.
Per rendersi conto di tale situazione è sufficiente guardare alle manifestazioni che in questi giorni stanno interessando l'intero territorio nazionale e di altri Stati, che devono fungere da stimolo per l'adozione di strumenti normativi, che possano risultare un concreto e immediato aiuto all'intero settore, soprattutto per quanto concerne l'aspetto relativo ai tributi diretti e indiretti, i costi per la gestione dei mezzi e altre valide soluzioni che possano alleggerire il notevole impatto correlato alla moratoria dei mutui e al rimborso differito.
In questa sede voglio ribadire con fermezza la solidarietà da parte del nostro gruppo a tutti gli agricoltori che in questo momento vivono queste grossissime difficoltà.
È per questo motivo che occorre pensare sin d'ora a misure di sostegno per tutti i territori, nessuno escluso e senza discriminazioni di sorta, che hanno subito danni ingenti dalla siccità e dalle alluvioni. Voglio, infatti, ricordare che recentemente il territorio del collegio che rappresento, Enna, Messina, è stato incomprensibilmente escluso dallo stato di calamità. Così come gli aiuti previsti per le alluvioni dell'Emilia-Romagna e della Toscana ancora devono essere erogati come promesso dal Governo.
In quale altro modo si può intervenire per aiutare questo comparto? Certamente agendo sui contratti di filiera per non consentire un pagamento alla produzione inferiore al suo effettivo costo, promuovendo concretamente lo sviluppo dei distretti del cibo, dei distretti e riducendo la filiera, azioni queste che, ove attuate, hanno dato effettivo aiuto al comparto agricolo, dando all'agricoltore non solo il riconoscimento come custode del territorio e l'ambiente, bensì la dovuta dignità e la giusta remunerazione per il suo duro lavoro.
È innegabile, infatti, che l'agricoltore rappresenti il principale custode del territorio sia per il controllo dell'assetto idrogeologico e dell'eventuale dissesto, sia per il mantenimento del valore del paesaggio culturale e turistico. Il dissesto, infatti, nel suo concretizzarsi, trova facilitazione nell'assenza di controllo permanente del territorio, nell'assenza di manutenzione e nell'incuria. Per una corretta gestione dell'intero sistema non basta individuare l'agricoltore quale custode. Particolare attenzione dovrà porsi alle aree interne, alle aree montane, ai parchi, alle valli che devono consentire un'effettiva possibilità di vita e di impresa.
Le aree interne, infatti, aree degli agricoltori, spesso mancano di infrastrutture, di adeguati collegamenti, risultano carenti dei servizi essenziali e della necessaria sicurezza.
Oggi noi andiamo a esprimere un voto favorevole e ne siamo convinti, ma il Governo non deve mettere in discussione i fondamentali elementi per l'individuazione di un custode certo, non stanziando adeguate risorse per il sistema sanitario nazionale, mettendo in discussione le case di comunità, gli ospedali di comunità, riducendo i servizi scolastici, riducendo gli incentivi ai trasporti e non sostenendo adeguatamente la realizzazione delle necessarie infrastrutture digitali, senza le quali le aziende agricole non possono risultare competitive in un mercato non più locale, ma globale. Quindi, deve provvedere alle necessità dell'agricoltore che abita questi territori.
Concludo signora Presidente. Questo provvedimento rimarrà carta straccia se ad esso non seguiranno con immediatezza adeguati piani e giuste risorse per le infrastrutture e per tutte le altre misure necessarie, da me sinteticamente prima riferite, per un rapido e concreto aiuto al comparto agricolo e a tutto l'indotto che rappresenta per il nostro Paese un comparto importante. Quindi, cerchiamo di trattare l'agricoltura con la serietà e l'impegno che merita
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.
MONICA CIABURRO(FDI). Signora Presidente, onorevoli colleghi, Sottosegretario La Pietra, questo provvedimento rappresenta il punto finale di un lavoro di sponda che, come Parlamento e come maggioranza, stiamo facendo a sostegno dell'intensa attività profusa dal Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per il rilancio del nostro settore primario.
A scanso di equivoci, permettetemi un inciso: Fratelli d'Italia e il Governo Meloni sono e saranno sempre dalla parte degli agricoltori, senza se e senza ma
Questo provvedimento, a prima firma Bergesio, arriva alla Camera dopo un intenso iter in Commissione agricoltura al Senato, trovando abbinamento con una paritetica proposta di Fratelli d'Italia, a prima firma della collega Caretta, dando luogo a un vero e proprio pacchetto normativo per la valorizzazione del ruolo dell'agricoltore come custode del territorio.
Il riconoscimento istituzionale del ruolo degli agricoltori come custodi della nostra terra e di una Giornata nazionale dell'agricoltura, per valorizzare il loro ruolo nel mantenere il nostro stile di vita e la nostra dieta mediterranea, sono già stati oggetto di proposte di legge nella scorsa legislatura, a cui l'allora maggioranza di centrosinistra decise, in quel momento, di non dare seguito. Evidentemente, non ha ritenuto fosse importante. Trovo doverosa questa precisazione, signor Presidente e onorevoli colleghi, perché, mai come in questi mesi, l'agricoltura e ciò che la circonda sono diventati temi di estrema attualità.
Il termine dell'iter e l'eventuale approvazione di una legge di valorizzazione del ruolo dell'agricoltore custode del territorio arrivano a sostegno dell'intenso lavoro che il Ministro Francesco Lollobrigida sta svolgendo in Italia e in tutta Europa per restituire dignità a un comparto per troppo tempo lasciato nelle retrovie da un certo mondo politico .
Infatti, a novembre, il Ministro Lollobrigida, con la delegazione italiana, ha presentato, durante i lavori del Consiglio Agrifish a Bruxelles, un documento sul ruolo dell'agricoltore come bioregolatore: un posizionamento che, nonostante i latrati di chi ogni giorno prega per vedere un'Italia isolata a livello diplomatico, ha trovato la sottoscrizione di Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia, ed ha visto un supporto ulteriore da parte di molti altri Paesi membri dell'Unione durante il dibattito.
Le manifestazioni degli agricoltori in queste settimane sono sotto gli occhi di tutti, non sono sfuggite agli occhi di nessuno. Ciò che è sfuggito, per distrazione o per malafede, agli occhi di alcuni, sono le ragioni delle proteste, la loro natura e la loro origine. In Germania, le proteste hanno coinvolto la decisione del Governo Scholz - che, ricordo, vede una maggioranza incuneata su Socialisti e Verdi - di tagliare i sussidi al gasolio agricolo, il bollo sui trattori, e di incrementare tasse e balzelli a carico degli agricoltori per compensare un buco di bilancio di svariati miliardi di euro.
Ho sentito prima gli interventi: tutta la transizione è sulle spalle degli agricoltori. In Francia, le proteste hanno investito l'amministrazione del Presidente Macron ed anche qui la decisione è di rimuovere le misure di sostegno per l'acquisto di gasolio agricolo, ma non solo, anche per un sistema di erogazione delle risorse burocratico e lento, e condizionalità ambientali che impongono ogni anno di produrre sempre meno, subendo al contempo la concorrenza sleale di quei Paesi stranieri che non devono rispettare i nostri standard qualitativi, ambientali, di sicurezza e di tutela del lavoro. In questi due Paesi europei, le proteste sono contro Governi che queste scelte, questa deriva politica, votata all'ideologia ambientale, hanno sempre sostenuto in Patria e da Bruxelles. Fratelli d'Italia, invece, come ha giustamente ricordato il Presidente Meloni, in Europa ha sempre votato contro la gran parte delle questioni che, oggi, come una spada di Damocle, incombono sui nostri agricoltori.
Non esiste sostenibilità, se si parla solo di ambiente senza considerare la necessità di garantire una sostenibilità produttiva, economica e sociale dell'agricoltura .
Ci tengo, colleghi, a fare questo passaggio, perché a sentire i colleghi dell'opposizione, oggi, sembra che non abbiano mai governato e che non abbiano mai avuto voce in capitolo, quando oggi l'Italia e tutti gli agricoltori stanno raccogliendo la disastrosa semina di una transizione ideologica che proprio i Governi di centrosinistra hanno avallato negli ultimi 10 anni di Governo di ogni forma e colore.
E mi sia consentito, Presidente, per suo tramite, di rivolgermi alle sinistre che sono intervenute prima di me. Sembra quasi che si comportino come la bella addormentata nel bosco: si svegliano e, ahimè, ci sono le proteste degli agricoltori. Ma queste proteste sono frutto dei Socialisti, dei Democratici e dei Verdi, che in Europa hanno determinato la politica di questi ultimi decenni, la quale ha portato a questo risultato, senza che nessuno si preoccupasse delle ricadute di quelle scellerate politiche .
La Politica agricola comune è nata per garantire redditività all'agricoltura europea, per tutelare la sovranità alimentare del continente; eppure, negli anni, in estremo silenzio, è stata trasformata in una clava ambientalista che, con il ricatto delle condizionalità verdi, ha addirittura incentivato gli agricoltori a non seminare, a non pescare, sostanzialmente a non lavorare.
L'agricoltore, che è il primo ambientalista, il primo guardiano e custode della terra che vogliamo promuovere con questa legge, è stato per anni visto come un intruso, come colui che quella terra danneggiava; come colui che quella terra inquinava. Per anni, c'è stato questo dibattito folle sulle emissioni.
Dal 1995 ad oggi, l'agricoltura ha costantemente ridotto le proprie emissioni sull'ambiente, con enormi sacrifici, miglioramento delle tecnologie e delle pratiche, e uno sforzo immane dei nostri agricoltori. Eppure, ancora oggi, c'è chi ha provato a criminalizzare questo comparto anche sotto il fronte ambientale.
Equiparare le emissioni di agricoltura e zootecnia a quelle industriali, come si è tentato di fare in Europa, non solo è folle, ma indica chiaramente che chi elabora queste politiche non solo non ha idea di cosa sia un campo o un agricoltore, ma anche che non gliene importa assolutamente nulla.
Ci tengo a ricordare che l'Unione europea, nel complesso, è responsabile di circa il 6 per cento delle emissioni globali, il 6 per cento! Di questo 6 per cento, l'agricoltura rappresenta una percentuale ancora più piccola e ci permette di mangiare, di portare cibo sano sulle nostre tavole e di garantire il nostro tenore e la nostra qualità di vita. Il 6 per cento! La Cina, da sola, rappresenta oltre il 30 per cento e il indica che, da anni, l'Europa è ormai in costante calo a livello di emissioni, anche a livello agricolo. In una congiuntura con costi di produzione sempre più alti, l'uso della sostenibilità ambientale come una ghigliottina ha mortificato ed esasperato i nostri agricoltori e ha portato a una perdita del 24 per cento delle aziende agricole nell'Unione in 10 anni, il 30 per cento in Italia. Questa transizione ideologica, questa visione che per anni ha rappresentato il non ci appartiene, colleghi, e forse anche la Commissione von der Leyen l'ha capito, dopo la retromarcia sugli agrofarmaci e sugli obiettivi di tutela ambientale europei, che hanno visto sostanzialmente la rimozione dell'agricoltura tra le fattispecie inquinanti. Questo è un piccolo risultato che non risponde del tutto a quanto sollevato dal Governo italiano e dalle proteste degli agricoltori stessi ma che ci insegna che la politica ambientalmente ideologica che l'Unione europea ha portato avanti sino ad ora non è un monolite, non è Vangelo, come molti colleghi dell'opposizione volevano e vogliono farci credere. È bastato l'avvicinarsi delle elezioni europee e la presenza di un Governo forte in una delle grandi Nazioni europee per porre una battuta d'arresto sostanziale alle follie verdi, alle “eco-follie”.
L'approvazione di questo provvedimento, insieme all'impegno portato avanti dal Ministro Lollobrigida e da tutto il Governo Meloni in Europa, vanno verso la valorizzazione degli agricoltori che, l'ho già detto, sono i primi custodi dell'ambiente. Il tempo delle mancette, del reddito di cittadinanza e delle politiche orientate a pagare per non lavorare è finito. Bisogna capire che, senza agricoltori, a perderci siamo tutti. Sono, infatti, gli agricoltori che, con il loro lavoro, i pascoli, gli alpeggi, gli allevamenti e le colture, tengono viva e ben tenuta la terra, soprattutto nelle aree interne e rurali, soprattutto in quelle aree fragili e a rischio di spopolamento e di dissesto idrologico. Sono loro i primi manutentori della nostra terra. Io vengo dalla provincia di Cuneo, faccio il sindaco in un piccolo comune e ho ancora davanti agli occhi quelle economie circolari della terra in cui chiunque, come i miei nonni, avesse un po' di bestie e un po' di colture faceva quella che oggi definiamo economia circolare. Non parliamo solo di produzione ma proprio di circolarità, di economia. Siamo cresciuti con questi nonni che possedevano allevamenti da cui si produceva di tutto, dalla carne, al latte, alla lana. Proprio la lana, un tempo preziosa fibra tessile, oggi è diventata un rifiuto speciale. Quindi, se prima generava un provente, adesso, invece, diventa un costo che appesantisce ogni giorno di più i nostri allevatori . Ogni prodotto, in quell'economia circolare, diventava parte di una filiera, corta o lunga, che andava ad alimentare l'economia. Questa visione di sostenibilità economica, sociale e anche ambientale si è poi persa con regolamentazioni, condizionalità, lacci e lacciuoli. Adesso, chi prima dava da mangiare e da vivere a una terra si sente criminalizzato da balzelli e regole per cui tutto rischia di essere una sanzione. Sono d'accordo, come tutta Fratelli d'Italia, con quello che dicono gli agricoltori nei presìdi e nelle piazze europee: senza agricoltori, non c'è cibo. Dico qualcosa di più: senza agricoltori, non c'è futuro, non c'è mantenimento della terra, non c'è cibo di qualità, non c'è sostenibilità, niente di niente di ciò che rende oggi l'Italia la superpotenza della qualità. Colleghi, un futuro dove la politica accetta supina l'imposizione di regole insensate, restrizioni alla produzione e la concorrenza sleale di chi non è tenuto a rispettare queste regole e queste restrizioni non è il nostro futuro, non è il futuro che Fratelli d'Italia e il Governo Meloni intendono vedere per la nostra Nazione e perseguire con un'azione politica coerente e conseguente.
MONICA CIABURRO(FDI). Per una visione che metta al centro, con dignità, oltre 1 milione di persone in Italia e oltre 25 milioni di persone in Europa che, con sforzo e sacrificio, nutrono noi e la nostra terra, annuncio il voto favorevole, forte e convinto di Fratelli d'Italia a questo provvedimento .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
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PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 1304: S. 17 - "Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura" .
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Dichiaro così assorbita l'abbinata proposta di legge n. 1123.
Sospendiamo questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'Istruzione e del merito e la Ministra del Lavoro e delle politiche sociali.
Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Gadda ed altri n. 3-00964. La deputata Gadda ha facoltà di illustrare la sua interrogazione.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Signor Ministro, il Governo Meloni ha fatto la sua prima patrimoniale in questa legge di bilancio: 250 milioni di euro a danno dell'anello più fragile della filiera, quello degli agricoltori.
Noi le chiediamo, visto che abbiamo letto notizie di stampa relativamente a un'inversione a U, a un ripensamento da parte di questo Governo, se avete intenzione di ripristinare l'esonero Irpef, voluto e fatto dal Governo Renzi, stanziando queste risorse ingenti, e, soprattutto, come intendete calcolare la platea dei beneficiari, perché la Presidente del Consiglio Meloni ha detto, in quest'Aula, pochi giorni fa, che ne hanno beneficiato agricoltori che, tutto sommato, non ne avevano bisogno. Quindi, chiediamo quale sarà la platea e, soprattutto, dove intendete recuperare queste risorse.
PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, senatore Luca Ciriani, ha facoltà di rispondere.
LUCA CIRIANI,. Grazie, Presidente. Colleghi, rispondo all'interrogazione dell'onorevole Gadda, in quanto il Ministro Lollobrigida, in queste ore è a Berlino, in missione presso “Fruit Logistica”, una delle principali fiere mondiali per i prodotti agricoli e dell'agricoltura di precisione.
In relazione all'interrogazione, l'esenzione fiscale citata dall'interrogante, come già ricordato dal Presidente Meloni in quest'Aula qualche giorno fa, ha inciso su tutte le imprese agricole, a prescindere dalla dimensione, con un beneficio maggiore a favore delle aziende più grandi e strutturate, che, probabilmente, ne avevano meno bisogno, poiché, per quelle più piccole, la sola detrazione dei contributi previdenziali era, nella stragrande maggioranza dei casi, sufficiente ad azzerare l'imposta dovuta.
Oggi, però, la situazione è profondamente cambiata e i vincoli di bilancio, acuiti dalle crisi internazionali e dalla generale incertezza geopolitica, impongono scelte chiare, mirate a ristorare chi ha realmente bisogno, come gli imprenditori agricoli, provati dalla siccità delle fitopatie e dalle tante emergenze che si sono manifestate nell'ultimo anno. Per questo, incrementando le risorse disponibili, il Governo è intervenuto con 300 milioni di euro, istituendo il nuovo Fondo emergenze, attivo per il comparto agricolo, per la pesca e per l'acquacoltura.
È stata stanziata una cifra rilevante per rifinanziare il Fondo indigenti, con una grande novità: l'obbligo di inserire nel paniere solo filiere italiane, a vantaggio dei nostri agricoltori e di tutto l'indotto agroalimentare.
È stata rivista la legge n. 102 del 2004, per estendere lo stato di calamità ad altri settori, compreso quello ittico, e arrivare anche alla sospensione delle rate sui mutui. Un'azione mirata e coordinata che ha richiesto nuove e significative risorse. Governare impone scelte, soprattutto durante la redazione della legge di bilancio. Per questa ragione, si è preferito sostenere interventi di natura puntuale, vicini alle reali esigenze degli imprenditori e delle aziende agricole in crisi. Ricordo, in particolare, gli eventi alluvionali che hanno colpito Emilia-Romagna, Toscana e Marche, la diffusione del granchio blu, la peronospora, la flavescenza dorata della vite, i vari episodi siccitosi che hanno interessato molteplici regioni d'Italia, nonché lo stato di difficoltà attraversato dai settori delle pere, dei kiwi e della frutta a guscio.
Il Governo è, però, sensibile alle istanze provenienti dal mondo agricolo e dalle associazioni, che, successivamente all'approvazione della legge di bilancio, hanno rappresentato l'opportunità di rivedere, in parte, la scelta compiuta. È evidente come la priorità principale per questo Governo nella gestione delle risorse pubbliche sia un loro impiego a sostegno dei più deboli. È, quindi, attualmente, allo studio, ai fini della presentazione nel primo veicolo normativo utile, che potrebbe già essere il decreto-legge Milleproroghe, una misura volta a prevedere un'esenzione dall'Irpef destinata a quegli imprenditori agricoli che necessitano di un effettivo sostegno, ferme, ovviamente, tutte le altre misure agevolative.
Si tratta di uno sforzo notevole per il Governo, ma anche di un'occasione per finalizzare al meglio gli interventi pubblici, con un deciso cambio di passo rispetto al passato, che è evidente, sia in Italia che in Europa, per portare a casa risultati concreti rispetto alla propaganda dei Governi passati che hanno ridotto in ginocchio l'agricoltura italiana e sperperato inutilmente una parte consistente delle finanze pubbliche.
PRESIDENTE. La deputata Gadda ha facoltà di replicare.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Grazie, Ministro. La sua risposta denota il fatto che voi non conosciate minimamente come funziona l'agricoltura, perché scriveteci nero su bianco quali sono le filiere che, a vostro parere, sono in crisi, quelle che hanno più bisogno, perché, se lo sapeste, sapreste che anche i settori che, sulla carta, sono quelli più forti, in realtà, potrebbero non esserlo. Chi fa vino, chi conferisce soltanto le uve e non le trasforma, non è detto che sia un ricco imprenditore, non è detto che sia un milionario e lo stesso vale per chi ha le serre.
Voi siete molto bravi a dare colpe all'Europa, a dare colpe a qualcun altro, le faccio un piccolo elenco rispetto ai compiti a casa che voi dovete fare, a cominciare dal Milleproroghe, vedremo come perimetrerete questa marcia indietro, perché le misure che lei ha ricordato ancora gli agricoltori non le vedono. Il Governo Renzi, nel 2017, ha messo 108,6 milioni di euro sugli sgravi contributivi ai giovani agricoltori; voi, quest'anno, nella legge di bilancio avete messo zero, e questo significa, per il Paese che ha meno giovani agricoltori d'Europa, che non stiamo costruendo il nostro futuro. Il decreto legislativo n. 184 del 2023, poche settimane fa, insomma, ha messo una tassa sui trattori che rimangono fermi. Quindi, andate a raccontarlo agli agricoltori, che stanno là fuori e che protestano che verranno tassati anche i mezzi agricoli che stanno fermi a museo. Le compensazioni IVA sul latte: dal 2016, con il Governo Renzi, le abbiamo stabilizzate al 10 per cento, dal 2016, e voi, per quelle che riguardano la carne, quest'anno, le avete abbassate dal 9,5 al 7 per cento. Poi, mi faccia aggiungere un'altra cosa, un altro settore, non so se sia ricco o meno, ma, in Italia, abbiamo l'IVA sui cavalli al 22 per cento, in Francia al 5,5 per cento, quindi, non è solo colpa dell'Europa, qui, avete un problema serio con il fisco e sulla fiscalità agricola, perché non la sapete calcolare, non sapete chi ne ha bisogno e, soprattutto, non mantenete le promesse.
Voi avete fatto la patrimoniale, 250 milioni di euro, sull'Irpef agricola e siete il Governo che, per anni, ha raccontato a tutti che non dovevano essere messe tasse. Voi le avete messe, i Governi precedenti, a partire dal Governo Renzi, non soltanto non le avevano messe, ma hanno agevolato veramente gli agricoltori con risorse vere e non, come fate voi, soltanto a parole e slogan .
PRESIDENTE. Il deputato Manes ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00965 .
FRANCO MANES(MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Signor Ministro, purtroppo, per la Valle d'Aosta e per l'estremo Nord-Ovest del nostro Paese continua il calvario delle reti infrastrutturali viarie. Da più di un anno, la mia regione si trova, quasi con cadenza regolare, in difficoltà, sia per la mobilità viaria nazionale, sia per quella internazionale, senza contare poi sul fermo, per un triennio, della rete ferroviaria. Quanto successo negli ultimi fine settimana in territorio valdostano e piemontese - sino a 17 chilometri di code, domenica passata - necessita di azioni immediate. Il disagio che i cittadini, i turisti, le attività produttive, i comuni, i sindaci valdostani e canavesani stanno affrontando merita attenzione totale. Siamo, quindi, qui, proprio per capire la strategia che il suo Dicastero vorrà mettere in atto.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere.
MATTEO SALVINI,. La ringrazio, onorevole, perché i chilometri di coda e i ritardi accumulati sono inaccettabili. Non vado a ricostruire quello che lei ha ben sottolineato, perché la necessità di intervenire per sostituire gli impalcati sul viadotto per motivi di sicurezza è evidente, però, c'è modo e modo di intervenire. Quindi, di fronte alla situazione di evidente emergenza, ho disposto un sopralluogo urgente dei tecnici del Ministero, avvenuto lo scorso lunedì 5 febbraio, quindi, l'altro ieri, per rilevare lo stato del traffico e delle code generate dall'attuale configurazione di transito.
A seguito del sopralluogo, ho richiesto alla prefettura di Torino la convocazione di una riunione urgente del comitato operativo di viabilità, che si è tenuta nella giornata di ieri, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti della regione autonoma della Valle d'Aosta. Gli esiti della riunione hanno stabilito l'apertura dell'intera sezione delle due carreggiate del ponte sul Chiusella e di tutte le rampe d'interscambio di Pavone Canavese e lo spostamento del filtraggio per garantire il rispetto del divieto di transito ai mezzi pesanti dall'interscambio di Pavone allo svincolo di Albiano - quindi, in due giorni, dal sopralluogo alla decisione -, con l'obiettivo di ottenere un miglioramento della circolazione del traffico in entrambe le direzioni, per evitare il ripetersi dei disagi inaccettabili e insopportabili verificatisi negli ultimi , nonché di evitare eventuali fattori di criticità che potrebbero manifestarsi nei prossimi mesi per le limitazioni dei valichi alpini, su cui ho fatto una riunione a Bruxelles anche con i colleghi francesi, e l'aumento dei flussi turistici per il Carnevale di Ivrea e le località sciistiche della Valle d'Aosta.
Garantisco, infine, che tutti gli sviluppi relativi, anche nelle prossime ore, alla gestione della tratta autostradale saranno tempestivamente condivisi con tutte le istituzioni interessate, inclusa la Valle d'Aosta.
PRESIDENTE. L'onorevole Manes ha facoltà di replicare.
FRANCO MANES(MISTO-MIN.LING.). Grazie, signor Ministro, per la risposta. Conosciamo bene il suo attaccamento ai nostri territori e alle nostre montagne e siamo consapevoli che le problematiche in essere non possono essere imputabili a questo Governo, ma il suo Ministero ha il dovere, dopo quanto accaduto, di continuare a monitorare e di intervenire in maniera decisa col concessionario. I problemi societari, i problemi relativi alle gare pubbliche per il rinnovo delle concessioni autostradali non possono riversarsi sui valdostani e sui piemontesi, non possono mettere in ginocchio interi comparti economici e produttivi di un Nord-Ovest che rappresenta ancora una locomotiva di questo Paese.
Signor Ministro, con grande rispetto istituzionale ora ci vuole, però, una politica forte, che decida e superi anche i limiti degli interlocutori tecnici e che dia quella giusta dignità all'identità della mia regione. È vero, siamo la Cenerentola delle regioni, soprattutto in quest'assise, ma siamo fieri della nostra identità, unicità e pretendiamo rispetto e attenzione a tutti i livelli, anche e soprattutto da quei concessionari che in decenni hanno incassato molto e forse, in qualche caso, dimenticato un'adeguata programmazione manutentiva. Confidiamo, quindi, nella sua personale azione e chiediamo, però, fortemente, che ai tavoli prefettizi piemontesi possano continuare a sedere in maniera attiva - e ripeto: in maniera attiva - anche le rappresentanze tecnico-politiche valdostane che - ne sono sicuro - potrebbero fornire un utile supporto a trovare soluzioni strutturali rispettose dei valdostani e dei canavesani .
PRESIDENTE. Il deputato De Luca ha facoltà di illustrare l'interrogazione Sarracino ed altri n. 3-00966 di cui è cofirmatario.
PIERO DE LUCA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Caro signor Ministro, oggi difendiamo le ragioni dell'efficienza amministrativa e dell'unità d'Italia, quello che state facendo voi da mesi è l'esatto opposto, paralizzando e dividendo il Paese. Nell'ultima legge di bilancio, lei ha tagliato al Sud 3,5 miliardi del Fondo perequativo infrastrutturale. La domanda è semplice, Ministro: con quale coraggio e perché ha privato i cittadini meridionali di fondi decisivi per scuole, ospedali, strade e infrastrutture ?
Questa è la domanda semplice che noi le poniamo, oggi, e alla quale vorremmo una risposta chiara, risposta, però, che sappiamo che non arriverà, perché la vostra è una strategia abbastanza precisa: state bloccando, da un anno e mezzo, 25 miliardi del Fondo per lo sviluppo e la coesione al Mezzogiorno, avete bloccato e cancellato le ZES, strumento decisivo per investimenti e lavoro, avete tagliato le risorse in sanità, colpendo soprattutto il Mezzogiorno, il cui sistema è al collasso e non riesce a garantire cure adeguate, con un terzo dei fondi in meno per medici, posti letto e servizi. Come se non bastasse, state portando avanti una proposta di autonomia differenziata secessionista, che spaccherà l'Italia e farà aumentare per legge le differenze e le distanze nei servizi essenziali tra Nord e Sud del Paese.
Allora, la domanda è semplice e ve l'abbiamo posta, vi invitiamo però a fermarvi, signor Ministro, e a tornare indietro. Noi faremo di tutto e ci batteremo con forza per impedirvi di spaccare l'Italia e difenderemo l'unità e la coesione nazionale e lo faremo noi, altro che voi patrioti che state dividendo e spaccando il Paese !
PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere.
MATTEO SALVINI,. La ringrazio anche per la che si accompagna a una quantità di investimenti in infrastrutture in tutta Italia, in particolare al Centrosud, che non hanno precedenti nella storia repubblicana, questi sono i dati .
Per quello che riguarda la riduzione in termini contabili, e non sostanziali, come avrò modo di spiegare, avendo sentito anche altri Ministeri, della dotazione del Fondo per la perequazione infrastrutturale, tale scelta è stata operata, in primo luogo, in considerazione del fatto che il relativo iter di assegnazione, diversamente da quanto affermato dagli interroganti, non era affatto definito.
Nel merito, è importante evidenziarlo, le risorse del Fondo sono salvaguardate dall'insieme dei provvedimenti normativi che il Governo sta portando avanti per superare proprio quel divario tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale figlio del centralismo, e non sicuramente dell'autonomia, che ancora non c'è .
Il disegno di legge sull'autonomia differenziata, approvato dal Senato, prevede, infatti, esplicitamente la salvaguardia del vincolo di destinazione per le risorse già stanziate in favore di specifici territori.
L'obiettivo di tali interventi è promuovere un riparto più efficiente delle risorse disponibili per il Sud ed evitare che ingenti risorse rimangano non allocate o, peggio ancora, non spese per le debolezze della programmazione. Più che cercare colpe altrove, per quello che riguarda i disservizi in Campania rivolgetevi a chi governa la Campania da tanti anni e non ha saputo spendere i soldi che a questa erano destinati.
A questo, si aggiungono i dati sull'attuazione dei piani di sviluppo e coesione, finanziati a valere sui precedenti cicli FSC. I ritardi nell'avanzamento della spesa sono evidentemente preoccupanti.
Chiudo. La frammentarietà o l'assenza di programmazione nel riparto di tali fondi è, quindi, il primo limite strutturale che abbiamo cercato di abbattere, puntando a un nuovo metodo di assegnazione delle risorse a favore, in particolare, delle regioni del Sud. Lei diceva, e chiudo, che state difendendo l'unità nazionale. Ho come l'impressione che l'interesse sia quello di difendere le poltrone di qualcuno che malgoverna la sua terra da troppi anni .
PRESIDENTE. L'onorevole Sarracino ha facoltà di replicare.
MARCO SARRACINO(PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Ministro Salvini, il Partito Democratico le ha chiesto i motivi di questo accanimento incomprensibile del vostro Governo contro i cittadini del Sud e lei onestamente non ha risposto. Ma cosa vi hanno fatto di tanto male che continuate a prendervela in questo modo con loro? Voi, con l'ultima legge di bilancio, questo è un fatto, Ministro, avete realizzato l'ennesimo taglio al diritto alla salute, al diritto al trasporto, al diritto all'istruzione legittimando, ancora una volta, la vostra insensata idea per cui, in questo Paese, debbano esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Prima del vostro arrivo, infatti, esisteva un Fondo, quello perequativo infrastrutturale, con una dotazione di oltre 4 miliardi, che serviva proprio a ridurre divari e disuguaglianze. Da questo Fondo, Ministro, voi avete cancellato oltre 3,5 miliardi, anche questo è un fatto. E lei, Ministro, si occupa sempre di tutto, di trattori, di agricoltura, di festival, di giustizia, ma mai che prenda in considerazione l'idea di occuparsi delle priorità del suo Ministero, perché le do una notizia: le risorse di quel Fondo servivano soprattutto per le nostre strade, per le nostre ferrovie, per le nostre infrastrutture, oltre che per i nostri ospedali e per le nostre scuole.
Voi, con un tratto di penna, lo avete cancellato. Il tutto, ovviamente, si consuma nel silenzio dei parlamentari della destra eletti al Mezzogiorno, che stanno tradendo il mandato con cui sono arrivati qui e che sono in silenzio di fronte a quello che voi state combinando. E allora finitela di raccontare un Paese che non esiste. Smettetela con la presa in giro di come accorcerete i divari, perché questo è solo l'antipasto di quello che voi farete con l'autonomia differenziata.
Anche in quel caso, continuate a dire che tutti i territori potranno partire dallo stesso livello grazie alla determinazione dei LEP, c'è qui il Ministro Calderoli, salvo poi omettere come prenderete e soprattutto dove prenderete le risorse che serviranno proprio a garantire quei LEP, visto che quella legge è a invarianza di bilancio. E, allora, smettetela, lei e il Ministro Fitto, di commissariare il Mezzogiorno, di sottrarne le risorse, di far passare i nostri diritti come gentili concessioni ma, soprattutto, smettetela di tradire i sogni e le ambizioni di un Sud a cui state negando il futuro.
Ministro Salvini, lo so che per lei è difficile accettarlo, ma si ricordi che la nostra Repubblica è una e indivisibile, e il Partito Democratico e gli italiani vi impediranno di spaccarla a metà .
PRESIDENTE. La deputata Tenerini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00967 .
CHIARA TENERINI(FI-PPE). Grazie, Presidente. Signor Ministro, nel 2017 si è deciso di ridimensionare l'originario progetto dell'Autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia, optando ovviamente per l'adeguamento dell'Aurelia. Nel giugno 2020, il Governo ha inserito il corridoio tirrenico tra le priorità nazionali e gli interventi del piano “Italia veloce”, ed è stato quindi deciso l'acquisto da parte di ANAS dei progetti elaborati dall'Autostrada tirrenica Spa. Con il decreto Milleproroghe per l'anno 2020 si è decretato il passaggio delle competenze da SAT ad ANAS, procrastinandolo, tuttavia, al 2028.
Nelle more della definizione delle modalità e dei tempi di realizzazione del corridoio, continua a esistere, in una strada non completata, non definibile autostrada, e, quindi, non sottoponibile a pedaggio, ai sensi del codice della strada, articoli 1 e 2, il casello di Vada.
Nel 2014 e nel 2021 la regione Toscana ha approvato due mozioni per richiederne la soppressione. Bisogna evidenziare come tale balzello non contribuisca assolutamente allo sviluppo e alla crescita del territorio e crei solo un danno a chi è costretto a transitarvi e non può usufruire dell'esenzione.
Per questo, si chiede di sapere se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli ulteriori e recenti aumenti del costo del pedaggio presso il casello di Vada e quali iniziative intenda adottare al fine di risolvere una questione fortemente penalizzante per gli abitanti e l'economia del territorio, dando anche le adeguate prospettive di sviluppo alla realizzazione delle opere infrastrutturali.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere.
MATTEO SALVINI,. Grazie a lei, perché mi permette di rispondere su questa, come su altre situazioni che risalgono a 5, 10, 15 o 20 anni fa e che ho trovato a centinaia irrisolte da un Ministero gestito da altri, soprattutto a sinistra, negli ultimi decenni.
Si tratta, nel caso che lei citava, di un a cui abbiamo dedicato particolare attenzione, perché il blocco che lei ricordava risale ad anni e anni passati. Come ricorda anche lei, la società Autostrada tirrenica gestirà l'autostrada in forza di una convenzione stipulata nel lontano 2009 fino al 2028. Dopo questa data, avverrà il subentro da parte di ANAS, ovviamente non possiamo aspettare 4 anni senza fare nulla.
Per quanto attiene alla questione degli incrementi tariffari, sul punto si è espresso il Consiglio di Stato, riconoscendo a SAT, alla società concessionaria, un incremento tariffario del 12,44 per cento, in seguito a un contenzioso relativo a richieste di incremento tariffario degli anni 2017 e 2018, pensate voi.
A seguito delle interlocuzioni avute dal Ministero con la società, quest'ultima ha ritenuto e ha accettato di non applicare nell'immediato tutta la variazione tariffaria riconosciuta per decreto, ma soltanto la metà, prevedendo l'esenzione dal pedaggio del tratto tra Rosignano e San Pietro in Palazzi per i residenti dei comuni della Bassa Val di Cecina. Alla scadenza della concessione, saranno, ovviamente, riconsiderate le modalità di gestione delle tratte.
Aggiungo che, nel novembre 2023, il Consiglio superiore dei lavori pubblici si è espresso finalmente in ordine all'adeguamento del collegamento stradale che lei ricordava, fra Tarquinia e San Pietro in Palazzi. Il 12 dicembre 2023 ho, quindi, immediatamente convocato, presso il Ministero, una riunione di coordinamento con ANAS volta a definire le attività da porre in essere rispetto al parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, positivo, nonché per valutare le iniziative idonee per velocizzare l'acquisizione della documentazione progettuale da SAT ad ANAS.
Questo è un Paese dove passano anni per acquisire un progetto fra un ente e l'altro ente. Passaggi fondamentali per poter poi procedere, e questa è la mia volontà, alla messa in opera e al finanziamento dei cantieri che sono assolutamente necessari per lo sviluppo di quel territorio .
PRESIDENTE. La deputata Tenerini ha facoltà di replicare.
CHIARA TENERINI(FI-PPE). Grazie, Ministro, per la sua risposta, che permette anche di fare chiarezza su alcuni passaggi di una vicenda che, come lei ha ricordato, affonda ormai le radici in tanti e tanti anni fa, e, purtroppo, rispetto anche a quanto ho sentito dai colleghi dell'opposizione intervenuti in precedenza, se qui c'è una colpa, la dobbiamo attribuire ai Governi degli ultimi decenni, e chiaramente noi siamo esenti da questa colpa.
La Tirrenica è un'arteria fondamentale, che il Paese aspetta da anni. Voglio ricordare che fu fortemente voluta dal compianto Ministro Altero Matteoli, mio concittadino ed ex compagno di partito, che, con lungimiranza, si è sempre speso per quest'opera.
Ho sollecitato il Ministero delle Infrastrutture sulla messa in opera dei cantieri, perché ritengo sia il momento di dare esecuzione al progetto. La determinazione nello sblocco dei lavori ribadita dal MIT in risposta all'interrogazione va incontro non solo alle mie richieste, ma a quelle di tutto un territorio. Allo stesso modo, la volontà di procedere con la revisione del pedaggio alla scadenza della concessione rappresenta un impegno importante dopo anni di inerzia sulla vicenda. Si tratta, infatti, di un'infrastruttura strategica a livello nazionale, ma anche a livello europeo. Per questo, sin dall'inizio della legislatura, stiamo lavorando con l'obiettivo di dare finalmente il via ai cantieri.
L'accelerazione che il suo Ministero e il centrodestra ha voluto imprimere alla realizzazione della Tirrenica risponde alla necessità di rafforzare la viabilità nelle aree interessate e garantire, in particolare, lo sviluppo economico della Toscana. Bene, quindi, la volontà di velocizzare l'acquisizione della documentazione di SAT da parte di ANAS, che, a sua volta, sta definendo il fabbisogno finanziario e il cronoprogramma dei lavori con l'obiettivo di partire nel 2025.
Anche sulla questione del pedaggio, la convenzione stipulata con SAT prevede la concessione, fino al 2028 - voglio ricordare anche questo, Ministro -, in virtù di un emendamento , firmato da tutti i gruppi, al Milleproroghe 2020, che l'ha prorogata al 2028. Mi fa ridere chi si straccia le vesti oggi, non ricordando che a quell'emendamento ha partecipato anche chi oggi ci fa campagna elettorale.
Per questo, spero che, con questo Governo, si possa superare lo stallo che finora ha impedito il c