PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
GIOVANNI DONZELLI, legge il processo verbale della seduta del 16 febbraio 2024.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1633-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
Ricordo che nella seduta del 15 febbraio il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo delle Commissioni.
Ricordo altresì che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 7 febbraio scorso, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 14,40.
Dopo tale votazione, a partire dalle ore 15,40 l'esame del provvedimento proseguirà, con l'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale, da svolgere entro le ore 24.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare la deputata Naike Gruppioni. Ne ha facoltà.
NAIKE GRUPPIONI(IV-C-RE). Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, oggi siamo qui per votare la vostra richiesta di fiducia su un provvedimento importante come certamente è il decreto Milleproroghe: decreto molto controverso, tanto per il suo contenuto, quanto per le modalità ed i tempi con i quali si è affrontato il suo esame nelle Commissioni di merito. Si tratta di un provvedimento importante, perché contiene norme che erano e sono attese fuori da quest'Aula. In una democrazia completa e matura come la nostra, non si dovrebbe sentire il bisogno di un provvedimento che si connota, o forse dovrebbe connotarsi, per contenere proroghe. Ma, detto questo, passiamo ora ad esaminare nel dettaglio la legge di conversione, sulla quale il Governo ha ritenuto opportuno porre la fiducia, a partire dal percorso confuso e accidentato che ha connotato l'approvazione in sede referente.
Quando il decreto è giunto all'esame del Parlamento, la maggioranza e anche gli esponenti del Governo avevano assicurato che si sarebbe trattato di un esame veloce, ordinato e privo di intoppi, tanto che si affermava, persino con una certa sicurezza, che il provvedimento avrebbe potuto fare dei passaggi con modifiche in entrambi i rami. Oggi, con il suo approdo in Aula, non mi pare che l'obiettivo sia stato raggiunto. Dopo la falcidia di emendamenti operata dalle segnalazioni, dopo le richieste del Governo che ci ha invitato a individuare le proposte di modifica che i gruppi di opposizione ritenevano più importanti e significative, dopo che il MEF si è impantanato nella predisposizione dei pareri, mentre i trattori intasavano il Grande raccordo anulare e la via Nomentana, scopriamo che Governo e maggioranza, con la superficialità tipica di chi non ha idea di che cosa stia facendo, hanno approvato, ignorando le proteste dell'opposizione, tutto e il contrario di tutto: disposizioni che avrebbero dovuto essere ritenute inammissibili, emendamenti scritti male e coperture che avranno bisogno di correzione.
In questo quadro desolante, colleghi, abbiamo una maggioranza e un Governo che tornano indietro su norme su cui avevano votato a favore solo pochi mesi fa, come quella per i fondi di Assoprevidenza, che tornano a Previdenza Italia, un comitato che non esiste, non fa attività e che sembra tanto prefigurare una lotta interna alla maggioranza su chi debba gestire questi o quei fondi, dimostrando schizofrenia e indecisione. Poi viene anche da chiedersi dove sia la proroga che ha consentito che la norma non fosse dichiarata inammissibile. Ma questi rimangono misteri irrisolti.
Poi abbiamo il caso dell'esenzione Irpef sui terreni agricoli. Penso che, non solo in quest'Aula, ma ovunque, si sappia che fosse un'agevolazione introdotta dal Governo Renzi, che fosse stato un errore abolirla e che siamo felici che sia stata reintrodotta. Il problema, però, è, anche qui, il Governo: prima di arrivare a prendere una decisione - stavolta, per fortuna, quella giusta - ha fatto il consueto doppio salto carpiato all'indietro, anche eseguito male.
Dopo averla abolita con la scorsa legge di bilancio, a un nostro atto di sindacato ispettivo il Presidente del Consiglio in persona ci è venuto a raccontare che fosse una norma che avvantaggiava solo gli agricoltori ricchi, che fosse giusto abolirla e che ne avrebbe usufruito solo una piccola parte della platea dei beneficiari. Le affermazioni del Presidente Meloni erano contraddittorie. Come poteva mai essere che l'esenzione Irpef sui redditi dominicali e agrari fosse solo a vantaggio di poche grandi aziende agricole, pur costando comunque i 230 milioni stanziati?
E infatti poi arrivano i trattori, le proteste, le difficoltà del Ministro Lollobrigida, e si decide di ripristinarla anche per il 2024; anzi no, scusate, addirittura per il biennio. Cosa si decide di fare? Si riformulano gli emendamenti parlamentari, che erano, tra parentesi, ? No, si presenta un emendamento del Governo perché il Parlamento non deve esistere; tutto deriva dalla magnanima azione dell'Esecutivo, che prima crea i problemi e poi cerca di risolverli, purtroppo male.
Perché prima si è detto che la formulazione dell'emendamento del Governo escludeva i grandi appezzamenti, poi i Ministri ci dicono che, comunque, con la nuova formulazione, si copre il 96 per cento della platea degli agricoltori, infine la conferma arriva dalle coperture. La norma costa 213 milioni, poco meno dell'anno scorso. Ma allora viene da chiedersi: questo Governo aveva abolito un'agevolazione a tutti gli agricoltori, mettendo a rischio la tenuta del sistema, solo per punire, chissà poi perché, il 4 per cento di grandi aziende agricole?
Davvero questa storia è assurda. Infine, sopra dicevamo delle coperture, ma da dove ha preso il Governo i fondi per coprire l'esenzione dell'Irpef agricola? Facile, dal fondo per l'attuazione della riforma fiscale. Viene da chiedersi: come faranno allora Giorgetti e Leo ad attuarla, come faranno ad attuare quella riduzione fiscale di cui il Paese ha tanto bisogno e che noi abbiamo condiviso con la legge delega, che tra parentesi è la copia conforme, solo scritta un po' peggio, di quella di Draghi?
Certo, abbiamo trovato anche qualcosa di positivo. Siamo contenti che si sia deciso di prorogare la non punibilità per il personale sanitario al di fuori della responsabilità derivante da colpa grave. Poi, però, bisognerà essere conseguenti e approvare la proposta di legge dell'onorevole Faraone, perché non si può andare avanti a proroghe. Siamo soddisfatti per l'approvazione del nostro emendamento per semplificare l'installazione di impianti da energie rinnovabili nei centri termali, che sono energivori ed è necessario garantirgli autonomia energetica pulita, così come apprezziamo la proroga delle possibilità di utilizzo delle acque reflue depurate per l'irrigazione in agricoltura.
Ci dispiace molto, però, e a me particolarmente perché ne ero la prima firmataria, per il mancato esame dell'emendamento per ripristinare le agevolazioni per le imprese più piccole e la banda larga delle zone nel Meridione all'interno delle ZES. Trovo sia stato un grande errore del Governo, consumatosi nel passaggio della ZES unica, escludere dalle agevolazioni la banda larga al Sud, e credo che, viste le tante disposizioni microsettoriali, forse un emendamento che correggeva questa stortura un posto avrebbe dovuto trovarlo.
Per questo motivo, per la dilettantesca gestione dell'iter del provvedimento in Commissione e per i tanti errori commessi, non riteniamo davvero si possa concedere la fiducia a questo Esecutivo, che in questo caso non la merita e da noi non l'avrà. Annuncio, pertanto, a nome del gruppo Italia Viva, che voteremo convintamente “no” alla richiesta della fiducia posta dal Governo su questa legge di conversione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Romano. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO(NM(N-C-U-I)-M). Presidente, signori del Governo, onorevoli colleghi, il Governo ha posto la questione di fiducia su un provvedimento ormai ricorrente ogni anno, voluto da ogni Governo di qualsiasi colore perché utile a prorogare dei termini in scadenza di provvedimenti su cui non si è riusciti a dare una struttura o, addirittura, di provvedimenti che avevano bisogno già in sede emergenziale di avere un maggiore lasso di tempo per svolgere la funzione.
Quindi siamo chiamati a dare la fiducia su un provvedimento che capita in un momento particolare della stagione politica italiana, ma capita in un momento particolare che il mondo intero sta attraversando dal punto di vista dei conflitti, non soltanto quelli militari, anche economici. Abbiamo davanti un nuovo paradigma, e su questo credo che il Governo stia facendo un'opera all'interno e fuori dal proprio Paese, e anche questo provvedimento ne ricalca, per certi versi, la strategia.
Ad uno scenario già grave che è arrivato fino a questo Governo abbiamo dovuto aggiungere uno scenario geopolitico altrettanto allarmante, in costante evoluzione, con esiti del tutto incerti che si sviluppano ormai da 2 anni. Dall'insediamento di questo Esecutivo, fortemente voluto dai cittadini, si è dovuto sin da subito rimediare agli errori dei precedenti Governi, creando una strategia reale che tutelasse l'economia del Paese dallo scenario geopolitico in costante mutamento.
Ucraina, Medio Oriente, Mar Rosso, conflitti in cui il Governo ha subito preso chiare e nette posizioni di contrasto alle furie terroristiche, a difesa dei più deboli. Si è lavorato su due fronti, quello dell'autorevolezza internazionale e quello della tutela dell'economia e delle imprese italiane. Riflettiamo sul fatto che le recenti tensioni nel Mar Rosso hanno frenato l'esportazione di molte aziende italiane verso Cina e Oceania, e hanno anche rallentato le importazioni di passaggio dal Canale di Suez.
La Banca d'Italia ha stimato che il trasporto navale in quell'area pesa circa il 16 per cento delle importazioni italiane di beni in valore. A queste emergenze questo Governo ha sempre risposto con serietà e concretezza, dimostrando di avere una reale visione di cosa dovrà essere l'Italia nei prossimi anni. Lo dimostrano le misure economiche adottate dal Governo come il taglio del cuneo fiscale, che nel complesso vale 24 miliardi e riduce imposte e contributi sugli stipendi, l'accorpamento delle aliquote Irpef, in cui il Governo ha investito 4,5 miliardi, e tutte le misure a sostegno della natalità e delle donne lavoratrici.
Anche alla quotidianità e ai problemi principali del Paese questo Governo ha risposto con misure mirate e puntuali con i decreti Cutro, Caivano e, da ultimo, il prossimo pacchetto di misure, che ci auguriamo veda un coinvolgimento , sul lavoro e la lotta al caporalato. Questo è un Governo che ha una visione reale e concreta, non è un Governo degli slogan. È un Governo che agisce nell'interesse dei cittadini, anche a fronte delle scelte fatte dall'Unione europea.
Faccio riferimento alle dichiarazioni sull'abbassamento di stima del PIL 2024 allo 0,7 per cento rispetto allo 0,8 preventivato. Immagino - lo voglio precisare - come i dati in realtà siano nella media dei Paesi europei, e anzi come l'Italia farà meglio della Germania, che si attesta allo 0,3 per cento. Voglio con questo dare un messaggio chiaro: non credo che ci sia bisogno di alcuna misura correttiva, se è vero come è vero che lo stesso Gentiloni ha affermato che le stime sono largamente nella media europea e non vi è alcun bisogno, quindi, di misure correttive. Quest'anno sarà un anno cruciale per il nostro Paese perché tutta la nostra crescita passa dal raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Forse uno dei risultati più importanti e difficili del Governo Meloni, che è riuscito, grazie anche all'attività del Ministro Fitto, a rinegoziare il Piano, che tra l'altro ha portato a 2,85 miliardi di euro gli interventi in agricoltura. Ed è grazie al buon lavoro nelle sedi europee che l'Italia è uno dei pochi Paesi che attendono l'emissione della quinta rata.
Le importanti riforme varate dal Governo Meloni che vanno verso il raggiungimento di quegli obiettivi richiesti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, come la riforma fiscale o la riforma della giustizia, sono riforme frutto di importanti riflessioni con le associazioni, con le imprese, con i cittadini, che hanno bisogno di tempo, anche perché oggi ci troviamo a votare la fiducia sul provvedimento Milleproroghe, un provvedimento necessario al Paese per prorogare alcune misure, al fine di non abbandonare intere categorie e i cittadini stessi.
Il testo che voteremo se, da una parte, risponde ad annose esigenze, come la stabilizzazione dei precari in Sicilia, dall'altra parte, risponde anche ad esigenze strettamente attuali, come l'importanza del rifinanziamento del Fondo per i disturbi alimentari o l'abbattimento dell'Irpef agricola. Misure come quella dell'Irpef agricola rispondono a una necessità immediata che, però, deve obbligatoriamente tradursi con una rinegoziazione della politica agricola comune in sede europea.
Il problema agricolo è un problema purtroppo ciclico e noi, come Paese a contribuzione netta, dobbiamo farci sentire in sede europea in relazione a questa PAC, a questa politica agricola comune, pensata, tra l'altro, prima di questo Governo. Io ricordo a me stesso che l'appuntamento con la PAC, ogni volta, si è svolto con Governi tecnici o simil-tecnici: è successo con il Governo Monti, poi è successo con il Governo Gentiloni e ancora con il Governo Draghi. C'è bisogno, invece, di un Governo politico - e questo è un Governo politico - per fare in modo che questa politica venga riconsiderata, perché siamo lontani anni luce da quando fu immaginata una politica rivolta tutta verso il e non soltanto per l'ecosostenibilità. Vi posso garantire che c'erano, invece, interessi forti, soprattutto per chi voleva un'agricoltura fatta soprattutto di pascolo, affinché venissero finanziate queste grandi distese che, ovviamente, in Italia non ci sono perché la nostra è un'agricoltura di nicchia, un'agricoltura di montagna, che ha bisogno di ben altre misure. Anche qui, nonostante il tema sia da affrontare in sede europea, ritengo che il Governo abbia fatto ciò che era possibile per fare in modo che l'agricoltura, comunque, avesse una boccata d'ossigeno in Italia e potesse continuare a dare il suo grande servizio, che è quello della produzione primaria di alimenti, comparto senza il quale veramente non sapremmo di cosa nutrirci, forse soltanto di quella famosa farina di grilli, di cui, in questo Parlamento, purtroppo, c'è anche qualche estimatore.
Voglio cogliere l'occasione per ricordare come la norma sull'Irpef agricola contenuta nel testo che voteremo sia solo una di queste iniziative del Governo a favore dell'agricoltura.
Ricordo il Fondo per le emergenze in agricoltura di 300 milioni di euro, il Fondo innovazione Ismea di 250 milioni di euro e il Fondo per la sovranità alimentare di 100 milioni di euro. In questo provvedimento il Governo ha fatto tutto ciò che ha potuto e anche noi, con le nostre iniziative, ne ho citata una, lo abbiamo fatto. Infatti, è qui con me il collega Pisano, che si è fatto portatore di un grande interesse per dare una mano ai comuni che avevano necessità di una forza lavoro importante, che aveva già contribuito a tenerli in piedi. La proroga, quindi, è servita a dare ai comuni la possibilità di fare contratti a tempo determinato per questi lavoratori, dando loro una prospettiva ancora più lunga e speriamo definitiva con prossimi provvedimenti.
Quindi, per andare alle conclusioni, il gruppo di Noi Moderati voterà la fiducia a questo Governo, perché ritiene che sia necessario continuare il buon lavoro svolto fino ad ora nella costruzione di una visione di Paese strutturale e programmatica che abbia come unico obiettivo quello di lasciare alle future generazioni un Paese economicamente florido e stabile, al passo con la transizione verde e digitale e perché non vogliamo e non possiamo sottrarci alle sfide del futuro .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie, signor Presidente. Signora rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, questo è l'ennesimo provvedimento del Governo Meloni che mostra ancora una volta incapacità, approssimazione, divisione, inadeguatezza e, ancora una volta, pagheranno gli italiani e le italiane.
Abbiamo provato in Commissione a dare un contributo, a indicare quella che, secondo noi, è la strada giusta per affrontare e risolvere i problemi delle cittadine e dei cittadini, ma siamo stati costretti ad assistere a momenti - lo devo dire - imbarazzanti, a lavori gestiti in maniera irresponsabile, quasi dilettanti allo sbaraglio, alla faccia del fatto che si diceva, a inizio legislatura, che la destra era pronta a governare. Se questi sono i risultati, davvero c'è da essere preoccupati; basti pensare al balletto sull'Irpef per gli agricoltori, al tentativo di aumentare i compensi per i componenti del consiglio di amministrazione del ponte dei desideri, quello sullo Stretto, alla proroga delle sanzioni a chi non avesse fatto il vaccino anti-COVID. Così non va.
Io vorrei ricordare ai colleghi e alle colleghe che i diritti delle minoranze sono la parte fondamentale della democrazia: questi diritti sono sacrosanti e non possono essere compressi, non possono essere calpestati, come, purtroppo, troppo spesso avviene, anche nei lavori di Commissione. Volevamo discutere nel merito, volevamo lavorare per provare a far passare degli emendamenti di buonsenso, ma la gran parte di essi è stata bocciata - come, ad esempio, quello sulla proroga dell'IVA al 5 per cento per il teleriscaldamento - e, alla fine, ci ritroviamo con un provvedimento che costa ai contribuenti circa 300 milioni di euro. Di fatto, state rimettendo, per l'ennesima volta, le mani nelle tasche dei contribuenti.
Irridete tanti: le famiglie povere che non riescono a pagare l'affitto perché i salari sono bloccati, perché il reddito di cittadinanza l'avete tolto, ma non avete tolto le accise sulla benzina, nonostante le vostre promesse elettorali, perché le bollette di gas e luce sono aumentate, le rate dei muti aumentate, perché l'inflazione si mangia buona parte dei salari. Sappiamo che ogni famiglia italiana, grazie a voi, ha dovuto pagare quasi 2.000 euro in più nell'ultimo anno e che il 2024 sarà ancora peggio.
Pensate un po', sulle pensioni avete fatto rimpiangere anche la Fornero. Lei stessa è arrivata a dire che avete fatto peggio di lei, eppure, il Vice Premier indossava la maglietta “stop Fornero”. Avete dimenticato la maglietta di Fornero, ma non quella di Putin, a giudicare da quello che sta avvenendo.
Voi avete messo 2 miliardi di euro di nuove tasse nella scorsa legge di bilancio, nascondendovi dietro la solita narrazione della coperta corta. E, quindi, coperta corta per gli agricoltori, per le famiglie povere, per la lotta ai cambiamenti climatici, ma non avete toccato gli extraprofitti delle aziende energivore, quelli delle banche, quelli delle assicurazioni, quelli delle case farmaceutiche. Siete i Robin Hood al contrario: prendete ai poveri per dare ai ricchi. Qualche mese fa avete pubblicizzato, con la grancassa di “tele Meloni”, la tassa sugli extraprofitti delle banche. Risultato? Le banche hanno guadagnato da questa tassa dai 4 ai 5 miliardi. Nel 2023, le banche hanno avuto profitti incredibili, tanto da definire quest'anno come un anno d'oro, fino ad arrivare alla cifra record di 43 miliardi di profitti, il 70 per cento in più dell'anno precedente, ma, contemporaneamente, gli impieghi nei confronti della clientela sono calati del 4,2 per cento, equivalente a circa 50 miliardi, che non hanno trovato la via verso l'investimento produttivo, ma che sono stati presumibilmente collocati nel mercato speculativo-finanziario. Signora Sottosegretaria, due finanziarie, 50 miliardi che non hanno prodotto nulla per il nostro Paese , nonostante la gran massa di extraprofitti del sistema bancario.
Il Governo non è stato soltanto silente da questo punto di vista, ma è stato complice. Le vostre incapacità e le vostre divisioni stanno causando dei danni enormi al Paese. Nei giorni scorsi, la Presidente Meloni è andata in Calabria con una : quella di dire che è giusto il ponte di Messina, dimenticando di dire che il treno da Agrigento a Siracusa - 153 chilometri - impiega un tempo medio di 7 ore e 14 minuti, più di quello che è necessario per fare la tratta aerea tra Roma e New York.
Questa è la realtà del Mezzogiorno, questa è la realtà della Sicilia. E voi cosa fate? Pensate ancora di insistere con un'opera inutile e dannosa, come il ponte sullo Stretto di Messina , per dare il contentino al vostro alleato riottoso che si chiama Matteo Salvini.
Per fare questo è necessario fare anche di più, dovete fare ancora di più, infatti, vi apprestate, ancora una volta, a fare un danno enorme alla storia e all'identità di questo Paese con l'autonomia differenziata. Ma come potete pensare di dividere l'Italia in 20 “staterelli”, con 20 sistemi fiscali diversi, con 20 sistemi scolastici diversi, con 20 sistemi sanitari diversi? Come potete pensare che un imprenditore del Nord-Est, territorio che sta tanto a cuore al Vicepremier Salvini, possa investire nel Sud Italia quando dovrà affrontare questa serie di diversità? Voi state ragionando, non solo, in modo sbagliato, ma in modo assolutamente dannoso e guardate che nella storia - lo dico anche a lei, Presidente, che è garante del nostro dibattito e della nostra istituzione - accadono cose che in certi momenti diventano irrefrenabili. Pensate a quanto è accaduto con la Brexit nel Regno Unito, quando, per facilitare il percorso elettorale, l'allora Presidente del Consiglio, il Primo Ministro inglese, Cameron, decise di dare il via a quel referendum populista che ha portato a una tragedia economica, , per le cittadine e i cittadini britannici, ma anche, poi, per il resto d'Europa. A volte, per assecondare le esigenze elettorali di questo o di quello, si fanno errori drammatici e quello dell'autonomia differenziata è un errore drammatico .
Nella nostra storia ci sono due elementi fondamentali: il Risorgimento e la Resistenza. Il Risorgimento ha portato all'unità del Paese, la Resistenza ha portato la democrazia e la Repubblica in Italia, e voi li state distruggendo entrambi . Voi dovete pensare a quello che state facendo, perché, altrimenti, questo Paese diventerà veramente ingovernabile. Voi correte il rischio di fare la fine del capitano Schettino che nel momento del bisogno abbandonò la nave che stava affondando. Il nostro Paese, con la vostra gestione, con le vostre scelte, sta affondando dal punto di vista economico, dal punto di vista della credibilità internazionale e dal punto di vista della giustizia sociale, per non parlare del vostro negazionismo sulle questioni fondamentali che riguardano la lotta contro i cambiamenti climatici, i cui effetti li vediamo tutti i giorni e li vedremo purtroppo quest'estate. Mi riferisco agli effetti devastanti per la nostra agricoltura, per la nostra vita, alle catastrofi che i cambiamenti climatici stanno provocando nel nostro Paese. Ecco, di tutto questo voi non vi occupate, voi vi occupate semplicemente di riscrivere la storia, di dare una giustificazione di quell'ideologia drammatica che ha portato il Paese al disastro. Per tutte queste ragioni, cara Sottosegretaria, cari amici della maggioranza, voi per chiedere la fiducia la dovreste meritare ma voi non la meritate, né da parte del Paese, né da parte del Parlamento, ed è per questo che, come Alleanza Verdi e Sinistra, non vi daremo la fiducia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carfagna. Ne ha facoltà.
MARIA ROSARIA CARFAGNA(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Il nostro gruppo parlamentare voterà contro la fiducia che il Governo si appresta a chiedere tra qualche minuto per le tante ragioni che ha spiegato ottimamente il collega Giulio Sottanelli nel corso del suo intervento in occasione della discussione generale sul provvedimento in esame, ma tengo a sottolineare due ragioni, in particolare, che motivano la nostra contrarietà alla fiducia e a questo provvedimento. La prima è di carattere politico, perché il nostro “no” serve a marcare un dissenso verso una pratica che è diventata abitudine per questo Governo. A che cosa mi riferisco?
Al fatto che si vara un provvedimento, poi, le categorie interessate protestano, il provvedimento viene revocato, indebolito o annullato, si trovano le risorse per soddisfare le richieste e le proteste delle categorie interessate e, sostanzialmente, si fa una marcia indietro a scapito di altri settori e di altre categorie. È successo per i benzinai, è successo per i medici, lo abbiamo visto fare con la tassa sugli extra-profitti bancari e, adesso, lo vediamo fare con gli agricoltori. Intendiamoci, noi abbiamo sempre considerato l'abolizione Irpef per gli agricoltori un errore, perché gli agricoltori pagano un prezzo altissimo alla transizione ecologica, all'aumento dei costi di produzione, alla concorrenza sleale di Paesi che non rispettano i nostri stessi standard in termini di qualità e di sicurezza del cibo, e l'Europa e l'Italia devono farsi carico delle difficoltà degli agricoltori e devono agire, però, non in risposta a un'emergenza, ma attraverso l'ascolto, la pianificazione e la programmazione di azioni efficaci.
Quello che, però, noi non capiamo e vogliamo chiedervi è quale sia il meccanismo che regola il vostro procedimento decisionale. Voi agite e decidete in base a una visione di Paese, oppure in base alle reazioni della piazza? Perché quella che insegue le proteste, i sondaggi, un Vicepremier che sale sul trattore, è una maggioranza che non agisce e non lavora nel supremo interesse della Nazione, come voi amate dire, ma è una maggioranza che lavora per se stessa, per i propri interessi che non necessariamente coincidono con quelli del Paese.
La marcia indietro sull'Irpef agricola, contenuta in questo provvedimento, avreste tranquillamente potuto evitarla attraverso una gestione attenta della legge di bilancio. Oggi, a pagare questa vostra ennesima marcia indietro saranno i contribuenti, perché le coperture che voi avete trovato per coprire questa misura sono a valere sul Fondo per la riduzione della pressione fiscale - 350 milioni di euro, all'interno di un Fondo che cuba poco più di 800 milioni di euro -, il che significa che i contribuenti, ai quali avevate promesso la riduzione delle tasse, non vedranno realizzata questa promessa e, naturalmente, non sarebbe la prima volta in questa legislatura. Soprattutto, il messaggio che passa è profondamente sbagliato e anche pericoloso. Perché, quale messaggio passa? Invadete le strade, minacciate blocchi autostradali, minacciate l'invasione del centro di Roma, oppure, del Festival di Sanremo e sarete accontentati. Quindi, chi più alza la voce riesce a vincere. Onestamente, non ci sembra un messaggio all'altezza di un Governo che dice di essere impermeabile ai ricatti e alle pressioni, ma soprattutto non ci sembra un messaggio all'altezza di un Paese che ha il dovere di ascoltare le categorie prima che queste siano costrette a proteste eclatanti per chiedere la correzione di errori che voi commettete per superficialità o incapacità di ascolto.
Il secondo motivo che spiega il nostro “no” a questo provvedimento è più di carattere contenutistico e riguarda l'indifferenza con cui sono state bocciate le proposte che Azione ha avanzato in sede emendativa. Mi riferisco alla salvaguardia degli ecosistemi dell'innovazione al Sud, alla proroga degli sgravi contributivi per l'assunzione di donne e di giovani, mi riferisco al sostegno ai centri estivi, al sostegno alle persone con disabilità attraverso gli incentivi per l'abbattimento delle barriere architettoniche, mi riferisco ai crediti di imposta legati ai pacchetti Industria 4.0 e Industria 5.0 per favorire gli investimenti in innovazione tecnologica, innovazione digitale, legati alla transizione ecologica. Tuttavia, consentitemi, anche per i miei trascorsi, di soffermarmi su due “no” che in particolare hanno pesato parecchio. Innanzitutto, il “no” agli ecosistemi dell'innovazione al Sud; si tratta di progetti già finanziati con 200 milioni di euro dei fondi nazionali per la coesione destinati al recupero di aree marginalizzate del Mezzogiorno d'Italia per realizzare laboratori di ricerca, laboratori di innovazione tecnologica in grado di attrarre talenti, giovani talenti, da ogni parte d'Italia, da ogni parte del mondo.
Lo conosciamo già il modello: è quello di San Giovanni a Teduccio alla periferia di Napoli, luoghi dove si incontra il mondo dell'innovazione, della ricerca, dell'università, ma anche quello dell'industria, delle multinazionali e dell'impresa; luoghi dove i giovani possono costruire e creare opportunità per se stessi e per il proprio territorio.
Ebbene, il Governo non ha mai adottato l'atto amministrativo necessario per l'erogazione di questi fondi a progetti che risultano già idonei in base a una graduatoria pubblicata. Noi abbiamo chiesto di prorogare il termine entro il quale si potesse adottare questo atto amministrativo e il Governo ha bocciato questa proposta. Qual è il risultato? Che questi 200 milioni di euro non andranno più al Sud e non serviranno più per creare opportunità per i giovani del Sud.
Colleghi, mi dispiace che quest'Aula sia pressoché vuota; mi avrebbe fatto piacere, per esempio, che potessero ascoltare i colleghi parlamentari che sostengono la maggioranza e che provengono dalle regioni del Mezzogiorno, perché non è la prima volta che in quest'Aula ci troviamo a parlare di occasioni sprecate per il Sud e non sarà l'ultima, perché noi vi chiederemo conto del quasi azzeramento del Fondo per la perequazione infrastrutturale. Vi chiederemo non solo di definire i LEP, ma anche di finanziarli. Così come vi chiederemo conto del mancato decollo della ZES unica: manca ad oggi il decreto che serve per definire le regole per l'accesso al credito di imposta. Allora, io mi chiedo: quante altre occasioni il Sud deve sprecare perché si levino voci anche dalla maggioranza di parlamentari del Sud che impongano al Ministro Fitto una correzione di rotta? Qualcuno prima o poi dovrà spiegarglielo che su quella sedia lui c'è non per smantellare e per distruggere quanto è stato fatto precedentemente, ma per migliorarlo, per implementarlo, per costruire, perché sembra sia convinto di essere seduto lì per distruggere e non per costruire e, naturalmente, a farne le spese è il Sud, sono i cittadini del Sud.
Un altro “no” che pesa è quello alla proroga degli sgravi contributivi del 100 per cento per l'assunzione di giovani e donne con contratti a tempo indeterminato. È un errore aver bocciato questa proposta, è un errore tornare alla decontribuzione parziale, anche alla luce delle nuove previsioni di crescita dell'Unione europea, che sono particolarmente negative per il nostro Paese; un Paese come il nostro, peraltro, che detiene i tassi di occupazione e di disoccupazione, giovanile e femminile, rispettivamente tra i più bassi (per l'occupazione) e tra i più alti (per la disoccupazione) d'Europa, dovrebbe considerare la politica di incentivazione al lavoro femminile e giovanile come un'assoluta priorità. Non considerarla come una priorità trincerandosi dietro l'alibi della mancanza di risorse significa infischiarsene di quei ragazzi e di quelle ragazze che, grazie a questi incentivi, avrebbero firmato il loro primo contratto di lavoro, avrebbero trasformato una collaborazione saltuaria in un rapporto di lavoro vero e proprio, sostanzialmente ragazzi che avrebbero potuto rendersi autonomi dalle proprie famiglie. Probabilmente, quei ragazzi - cosa vi devo dire? -, non invadono le strade, non minacciano blocchi autostradali e non rientrano tra gli interlocutori privilegiati di questo Governo e quindi non riescono a vedere esaudite le proprie richieste. Anche in questo caso mi chiedo: un Governo che si definisce patriottico può ignorare le difficoltà della parte più viva di questo Paese, di chi in prospettiva sarà tenuto a garantire lo sviluppo, la crescita, il mantenimento dei livelli di benessere, la natalità del nostro Paese? Noi crediamo di “no” e crediamo che queste difficoltà non possano essere ignorate. Noi ci faremo carico di difendere le richieste di questi ragazzi e di queste ragazze in questa sede e in tutte le altre sedi, a cominciare (cosa che facciamo da un bel po') dalla difesa del loro diritto di voto anche quando sono fuori sede per motivi di studio e di lavoro. Lo faremo, l'abbiamo fatto e continueremo a farlo anche in occasione dell'esame del DL Elezioni, che si sta svolgendo al Senato. Per tutte queste ragioni, Presidente, ribadisco la nostra contrarietà a questo provvedimento
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pella. Ne ha facoltà.
ROBERTO PELLA(FI-PPE). Grazie Presidente Fontana. Sottosegretario Siracusano, membri e colleghi deputati, 470 milioni di euro è la cifra corrispondente all'onere complessivo sul triennio 2024-2026 delle proposte emendative approvate nel corso dell'esame svolto dalle Commissioni bilancio e affari costituzionali.
Parto da questo dato numerico perché, oltre a non essere affatto banale in valore assoluto, chi come me ha già svolto una legislatura in questo Parlamento è consapevole di quanto sia complicato approvare emendamenti onerosi in provvedimenti diversi dalla legge di bilancio. E anche se l'importanza di un intervento normativo non si misura solo sulla sua onerosità - come dimostra il fatto che per Forza Italia la priorità è stata costituita da una disposizione meramente ordinamentale, come la proroga del nuovo regime IVA per il Terzo settore - una cifra così rilevante dimostra come l'esame parlamentare sia stato determinante per migliorare il provvedimento e il Parlamento ha voluto dimostrare così di avere un ruolo centrale nelle modifiche migliorative al testo uscito dal Consiglio dei ministri. A conferma di ciò ci possono venire in soccorso, ancora una volta, i numeri. Sui circa 100 milioni di euro per l'anno 2024, introdotti a seguito dell'approvazione di proposte emendative, circa 40 milioni interessano proposte di iniziativa parlamentare e questo, Presidente Fontana, credo sia un dato importante perché dimostra, ancora una volta, che, in questo caso, il Parlamento ha saputo veramente dare un grosso contributo.
Per questa ragione, ringrazio in primo luogo il relatore, il mio collega Paolo Emilio Russo, e i colleghi Frassini e Angelo Rossi per l'importante lavoro che hanno svolto nella veste di relatori. In questo senso, tuttavia, ci sentiamo anche di lanciare una proposta per il futuro al fine di consentire uno spazio sempre maggiore di intervento al Parlamento. La proposta, signor Presidente, è quella di considerare segnalati automaticamente al di fuori delle quote quegli emendamenti presentati da diversi gruppi parlamentari, dal momento che denotano un'attenzione talvolta anche largamente condivisa da parte del Parlamento e, in questo caso, intendo non solo da parte della maggioranza, ma anche da parte dell'opposizione.
Entrando poi nel merito del provvedimento e delle modifiche approvate, ritengo doveroso partire da quella che ha riguardato il Terzo settore. Come noto, dal prossimo 1° luglio sarebbe entrata in vigore la riforma che avrebbe trasportato gli enti del Terzo settore dal regime dell'esclusione IVA a quello dell'esenzione. Un passaggio che avrebbe messo a serio rischio una grande platea di soggetti nel non riuscire ad adeguarsi con immediatezza alla nuova normativa a causa dei tempi stretti e della gravosa serie di pratiche burocratiche e amministrative da gestire pur non dovendo pagare l'imposta.
Quello che oggettivamente posso dire è che l'emendamento su questa proroga, di cui sono stato onorato di essere il primo firmatario, è stato il super segnalato dal gruppo di Forza Italia. Su questo emendamento c'è stato un grande lavoro politico da parte del nostro gruppo, in modo particolare, da parte del presidente Barelli che ha avviato, sin da subito, un'interlocuzione direttamente con il Ministro Giorgetti, che ringraziamo per l'attenzione dimostrata al fine proprio di addivenire a una posizione decisamente più favorevole.
L'approvazione con voto unanime di questa proroga è certamente un grande risultato, ma è chiaro che chi ha davvero interesse per le sorti del Terzo settore non si può limitare a questo, perché le grandi criticità che ci sarebbero state il prossimo 1° luglio si ripresenteranno puntualmente il 1° gennaio 2025.
Perciò è indispensabile lavorare, già da domani mattina, per individuare una disciplina del regime IVA che tenga conto delle peculiarità del Terzo settore le cui attività per lo sviluppo sociale ed economico del Paese sono il vero valore aggiuntivo da riconoscere a partire dalla forte sinergia con cui si realizzano politiche pubbliche, azioni e progetti a livello locale sui territori del nostro Paese.
Forza Italia prende ufficialmente un impegno in tal senso, augurandosi che si riproduca quella unanimità trasversale che, fino ad oggi, c'è stata su questa proroga.
Un settore dove sono state adottate misure di rilievo nel corso dell'esame in Commissione è senza dubbio quello della sanità. E stato rifinanziato con 10 milioni di euro per l'anno 2024 il Fondo per i disturbi alimentari e l'anoressia e a favore del rifinanziamento si è schierata convintamente Forza Italia. Il fatto che, alla luce della presenza di numerosi emendamenti parlamentari già depositati, il Governo abbia ritenuto di procedere al rifinanziamento tramite la riformulazione di questi emendamenti è un segno di rispetto nei confronti del Parlamento che non possiamo non sottolineare positivamente.
Forza Italia si è battuta poi con successo a favore della proroga del cosiddetto scudo penale dei medici, una misura adottata in piena pandemia a seguito dei turni massacranti che il personale medico era costretto a svolgere e che è stato giusto prorogare, ora limitandola ai casi in cui si verificano situazioni di grave carenza di personale.
Una norma che, ricordo, era sempre messa come primo punto da parte del nostro Presidente Silvio Berlusconi .
Un ultimo tema che riteniamo di dover sottolineare in ambito sanitario e che in gran parte si ricollega alla causa da cui nasce il cosiddetto scudo penale è la disposizione secondo la quale si autorizza la permanenza o il rientro in servizio del personale medico fino all'età di 72 anni. Ovviamente, si tratta di una misura volontaria, che deve essere richiesta da parte dell'interessato, ma che certamente è utile a fronteggiare nell'immediato la carenza di personale medico cui il Governo, a partire dal superamento del numero chiuso, con il lavoro del nostro ottimo Ministro Bernini e naturalmente con l'impegno congiunto anche sul fronte economico dei Ministri Zangrillo e Schillaci, sta cercando di dare risposte strutturali, finalizzate a rafforzare ed a potenziare il nostro Servizio nazionale.
Un'altra norma che Forza Italia ha considerato tra le sue priorità, con la presentazione di un emendamento a prima firma del presidente Barelli, riguarda la proroga, fino al 31 dicembre 2024, delle procedure semplificate per l'installazione di impianti fotovoltaici, da parte delle strutture termali e di quelle ricettive, destinati all'autoproduzione di energia. Noi di Forza Italia, Presidente, avremmo voluto un'estensione temporale più ampia della proroga. Abbiamo preso atto del criterio generale adottato, consistente nel non prevedere proroghe oltre il 31 dicembre 2024, ma, allo stesso tempo, riteniamo che, fin da subito, una riflessione vada fatta per consentire alle strutture termali ricettive di accedere a un periodo temporale più ampio.
Nel settore università e ricerca è opportuno segnalare due interventi. Il primo riguarda il finanziamento della Fondazione EBRI Rita Levi-Montalcini, che è un istituto che rappresenta un'eccellenza assoluta nel settore della ricerca. In materia di finanziamenti è stato proprio posto rimedio grazie a un emendamento di Forza Italia, anche in questo caso a prima firma del nostro capogruppo e che ha trovato anche la disponibilità della Ministra Bernini, dal momento che il rifinanziamento di un milione di euro è a valere sui fondi del Ministero dell'Università.
In materia fiscale, a nome dell'intera maggioranza parlamentare, sono state introdotte due importanti misure: la prima ha esteso i termini per accedere al cosiddetto ravvedimento speciale, ricomprendendovi le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2022, con il versamento sia in un'unica soluzione sia per la prima rata da effettuarsi entro il prossimo 31 marzo; l'altro intervento ha riguardato un ulteriore differimento dei termini di pagamento delle prime due rate della crisi detta rottamazioni-, una misura che si è resa necessaria alla luce del perdurare della difficile situazione economica.
Il Milleproroghe è stato positivo anche per gli enti locali. Di questo io insieme al collega e relatore Paolo Emilio Russo, che ringrazio veramente per l'ottimo lavoro svolto, e a tutto il gruppo, compreso l'amico Pittalis, che è fortemente impegnato in una campagna elettorale importante e significativa per il cambio di corso nella regione Sardegna, siamo soddisfatti. Perché? Perché si parte con la conferma della possibilità, per gli enti locali, anche in esercizio provvisorio e in attesa di approvazione del bilancio di previsione, di rinegoziare o sospendere quella quota capitale delle rate di ammortamento di mutui e prestiti per far fronte alle difficoltà di bilancio determinate dai rincari energetici sostenuti in questi due anni.
Il secondo tema che mi sta particolarmente a cuore riguarda ormai solo gli enti locali sopra i 15.000 abitanti, e non tutte le altre articolazioni dello Stato e le loro partecipate, ossia la proroga della possibilità di attribuire incarichi dirigenziali amministrativi al vertice a titolari di incarichi già eletti nei rispettivi consigli e giunte locali. Ma per quale ragione, signor Presidente - so che con lei sfondo una porta aperta -, dovrebbero poi, per così dire, stare fermi ai per due anni coloro che, in qualche modo, hanno dimostrato di saper ben governare i propri territori ? Sono gli stessi che poi ci chiediamo come mai non si candidano a governare i territori, grandi o piccoli, del nostro Paese e che, se lo fanno, lo fanno solo in età molto adulta, facendo risultare il governo della cosa pubblica locale poco attrattivo e remunerativo in termini di competenza, prima ancora che di stipendi.
Infine, è prorogata un'altra importante norma del DL Appalti, quella che snellisce le procedure di approvazione delle varianti negli appalti di infrastrutture ritenute strategiche, nel caso di variante non superiore al 50 per cento del valore dell'opera, senza l'istruttoria del CIPESS, che consentirà anche alle opere del PNRR e non di armonizzare le tempistiche e giungere, nel maggior numero possibile, a piena conclusione nel 2024.
Ho volutamente lasciato per ultimo il tema dell'agricoltura, perché, alla luce della protesta che è divampata proprio mentre si entrava nelle fasi cruciali dell'esame di questo decreto, gli interventi a sostegno di questo settore hanno influenzato in maniera forte l'esame in Commissione e, come è già stato abbondantemente detto, è bene precisare ulteriormente che la protesta dei cosiddetti trattori era in gran parte rivolta a disposizioni europee. Sono critiche che Forza Italia condivide, quando riguardano oltranzismi ideologici…
ROBERTO PELLA(FI-PPE). …che non tengono conto delle specificità dei singoli settori, ma che riguardano criticità che non possono essere risolte in sede nazionale, con interventi del Governo. Per questo credo che i colleghi Nevi e Battistoni, insieme al nostro presidente, nonché Vice Premier, Antonio Tajani, hanno portato quest'attenzione non solo a una risoluzione a livello governativo ma, in modo particolare, all'attenzione dell'Europa, perché, lo ricordo, Forza Italia è il partito determinante all'interno del Partito popolare europeo, che è forza di Governo e che spinge su questi temi.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Pella.
ROBERTO PELLA(FI-PPE). Sicuramente la soluzione individuata è stata equilibrata e complessiva - e concludo - perché si è scelto di dare un maggior sostegno a chi ne ha più bisogno. È una misura che, in termini di stanziamento economico, come ho voluto dire all'inizio di questo intervento, è molto rilevante, visto che ha un costo di 350 milioni.
Colleghi, concludendo, ritengo che, oggettivamente, nell'esame di questo Milleproroghe il Parlamento abbia svolto un buon lavoro, al quale ha contribuito anche l'opposizione, un lavoro determinante, perché il provvedimento che andiamo a votare risulta più efficace e più rispondente ai bisogni e alle richieste degli italiani.
È per questo, dunque, che, a nome del gruppo di Forza Italia, dichiaro convintamente il voto favorevole sulla questione di fiducia .
PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti della scuola secondaria di primo grado Don Giustino Russolillo, di Napoli, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.
ENRICA ALIFANO(M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, io inizio con un dato preoccupante: l'Italia è, secondo una classifica stilata da Reporters sans frontières, al quarantunesimo posto per la libertà di stampa e di informazione. Siamo dopo il Montenegro, l'Argentina e la Macedonia del Nord. Un'altra affermazione preoccupante è quella rilasciata dalla Direttrice generale dell'UNESCO, Audrey Azoulay, che ha detto: “Oggi le bugie viaggiano più velocemente della verità”.
Però, c'è un dato che, invece, non è preoccupante ma è incoraggiante ed è che il 35,5 per cento delle donne in età compresa tra i 25 e i 36 anni è in possesso di un titolo di laurea, di diploma e di laurea, laddove, invece, per gli uomini la percentuale è un po' più bassa e si attesta al 23,1 per cento. Comunque, questa percentuale è in crescita. Cosa significa che è in crescita? Che i cittadini italiani avranno sicuramente una maggiore consapevolezza, potranno rivolgere una maggiore attenzione a quanto succede in quest'Aula e avranno anche un vaglio critico maggiore sull'azione di Governo. Io sono allora ottimista, perché così, io spero, i cittadini italiani potranno cominciare a rendersi conto che questo Governo si regge su una sola cosa, sulla propaganda e sulla garanzia di interessi importanti, di interessi forti, laddove, invece, vengono dimenticati, nel modo più lapalissiano e palese, gli interessi della maggioranza dei cittadini.
Questo ennesimo decreto-legge oggetto di conversione, sul quale viene posta nuovamente la fiducia - ormai l'elenco è interminabile - ne è la controprova. Perché? Perché nulla viene fatto, ad esempio, per quelle famiglie - e sono 200.000 - che non riescono a pagare le rate dei mutui che hanno contratto a tasso variabile e con ratei che sono schizzati, in alcuni casi, di oltre il 70 per cento, nonostante noi, più volte, in Commissione e anche in quest'Aula, abbiamo ribadito che bisogna tassare le banche, gli extraprofitti delle banche . Per venire incontro a queste famiglie nulla è stato fatto o, meglio, è stata fatta una cosa: sì, una cosa che è uno schiaffo ulteriore a chi combatte contro l'innalzamento inimmaginabile delle rate dei tassi di interesse. E cosa è stato fatto? È stata introdotta un'imposta facoltativa. Le banche possono tenersi i soldi o versarli alle casse dello Stato. Ovviamente, i maggiori istituti di credito non se lo sono fatto dire due volte: hanno aumentato la riserva del loro patrimonio, ma non hanno versato l'imposta che si era pensata alle casse dello Stato.
Quindi, nulla viene fatto per queste famiglie. Non viene fatto nulla per quelle famiglie che si trovano a non poter pagare il canone di locazione, che sono soggette a un provvedimento di sfratto.
In Commissione, abbiamo chiesto di finanziare il Fondo per la morosità incolpevole, ma anche di ciò, ovviamente, non si è tenuto conto
Il settore primario, ok, ci sono state le proteste di trattori, sì, ma cosa viene fatto? Palliativi, di fatto, palliativi, quando noi, invece, chiediamo l'esonero contributivo per i giovani agricoltori. Vogliamo riportare i ragazzi a considerare opportunità lavorative nel settore primario? Ebbene facciamo questo, ma, su questo, nemmeno ci viene data risposta. Raggiungiamo poi livelli di cattiveria massima, quando non è prevista la proroga dello , dunque del lavoro agile per i lavoratori fragili del pubblico impiego - gente che ha patologie importanti -, che sono affetti da tumori, che sono immunodepressi, dopo che lo di fatto ha dato ottima prova di sé. Allora, perché riportarli, di necessità, sul luogo di lavoro, quando poi potrebbero tranquillamente svolgere la loro prestazione lavorativa anche da remoto ? È una cattiveria pura. Ma anche di ciò ovviamente non si è assolutamente tenuto conto. Vogliamo parlare delle agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa per i giovani 36? Di questo abbiamo parlato in Commissione, ma non c'è stato nulla da fare. Allora, mettiamoci d'accordo, perché, a questo punto, ci dobbiamo mettere d'accordo: c'è un problema di denatalità, di decremento demografico. Andremo incontro a grossi problemi anche dal punto di vista previdenziale, vogliamo fare in modo che i giovani possano costruirsi un futuro? E allora perché non accettare questo nostro suggerimento e non fare in modo che i giovani possano acquistare la prima casa, il nido, dove stare, dove costruire la propria indipendenza, dove costruire la propria famiglia, ma anche di ciò ovviamente la maggioranza non ha tenuto assolutamente conto.
E, allora, abbiamo famiglie alle prese con rate di mutui che sono schizzate oltre ogni dire, giovani che non riescono a metter su famiglia, lavoratori fragili, tutte categorie meritevoli di tutela che non hanno assolutamente ascolto. Però c'è una categoria che ha ascolto, i no-vax, è già, perché invece questo provvedimento - e sempre ritorniamo alla propaganda, perché solo di propaganda si parla - che cosa fa? Proroga la sospensione dell'esazione delle sanzioni che sono state comminate ai no-vax: uno schiaffo per tutti quelli che si sono vaccinati, per quelli che hanno fatto vaccinare i propri figli, per i parenti delle persone che sono decedute per l'aumento del contagio da COVID, per il personale medico e anche molti medici, ahimè, per fronteggiare l'epidemia sono morti, sì, c'è una categoria che ha avuto grosse conseguenze. Per il personale sanitario tutto, ebbene, è uno schiaffo, ma perché? Perché questa attenzione ai no-vax? Per ragioni di propaganda e, tra l'altro, questa attenzione ci costa pure, perché ci costa 150 milioni di euro, soldi che potrebbero servire per cose sicuramente di maggior tutela, per interessi meritevoli di tutela.
E, allora, ci sta tantissimo da dire, però voglio fare un'altra annotazione. Noi adesso ci ritroviamo nuovamente con la questione di fiducia. Ho notato una cosa: quando si parla di spesa pubblica, l'iter procedimentale è sempre lo stesso e cioè: decreto-legge, legge di conversione, posizione della fiducia. Noi dimentichiamo che i Parlamenti sono nati proprio per discutere sulla spesa pubblica. Il modo procedimentale che si sta attuando - lo ripeto e l'hanno ripetuto tante volte anche i colleghi dell'opposizione - è al di fuori della Costituzione e noi continuiamo a procedere così sui provvedimenti più importanti. L'abbiamo fatto per i decreti sull'immigrazione, l'abbiamo fatto - cito quelli che mi vengono in mente, gli ultimi - con il decreto , il decreto Energia, anche il decreto Caivano.
Il Piano Mattei mi sembra di no, ma lì c'erano pochi soldi, un'altra mossa propagandistica, tanto per cambiare. E, invece, quand'è che il Parlamento discute sulle leggi nel modo ordinario? Quando parliamo, per lo più, di cose che non comportano spesa. E, allora, abbiamo discusso, per esempio, del diritto all'oblio per i malati oncologici? D'accordo, è una cosa importante, abbiamo votato anche noi, va benissimo, non comporta spesa. Oppure, per creare nuove fattispecie penali delle quali, a parer mio, non ce n'è proprio bisogno, che serviranno solamente a inflazionare il carico dei tribunali. C'è però - e con questo vorrei anche concludere, perché è singolare quello che abbiamo votato - un disegno di legge che istituisce - ascoltate - il premio di maestro dell'arte della cucina italiana - budget 2.000 euro all'anno -, per creare cinque medaglie di bronzo da attribuire al maestro della pasticceria, maestro della cucina e ad altri maestri di altre specialità (anche il maestro della gelateria), quando magari poi cuochi, pasticceri e gelatai vogliono solo una cosa: pagare bollette meno care, anziché questa storia delle medaglie a 2.000 euro all'anno .
Vi faccio un'anticipazione: tra poco qui in Aula discuteremo della revoca delle onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e perché? Per togliere una medaglia a qualche personaggio, tra l'altro trapassato da tempo, da tanto tempo. Perché tutto questo? Per propaganda. Il Parlamento si sta riducendo - mi duole tantissimo dirlo, perché ci sono entrata con il massimo dell'entusiasmo - a mettere e a togliere medaglie. Noi ovviamente dichiariamo il nostro voto contrario alla fiducia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bordonali. Ne ha facoltà.
SIMONA BORDONALI(LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Sottosegretario, prima di iniziare, Presidente, per suo tramite, se vogliamo ricordare alla collega Alifano che, da quando c'è il decreto Milleproroghe, praticamente è sempre stata messa la fiducia, anche quando c'era il suo presidente Conte. Quindi a lei che ritiene una stranezza, oggi, dover votare la fiducia, ricordo che il Parlamento nemmeno veniva considerato prima che venissero parlamentarizzati i DPCM del suo presidente Conte Quindi, ricordiamo chi veramente non ha mai tenuto in considerazione il Parlamento.
Ma procedendo all'esame del provvedimento, va ricordato come il cosiddetto Milleproroghe, sul quale interveniamo, di fatto, è strettamente collegato alla legge di bilancio che abbiamo approvato a dicembre, perché proseguiamo, con coerenza, nella linea tracciata dalla Lega e dal Governo da inizio legislatura. Quindi, con le risorse che sono state rese a disposizione, procediamo su quelli che per noi sono gli argomenti cardine all'interno del nostro programma di Governo, primo fra tutti, Presidente, il lavoro e chi produce il lavoro, quindi l'aiuto alle aziende, ai lavoratori e alle imprese piccole, medie e grandi. Proprio per questo motivo va ricordato che questo Governo, che ha messo al centro dell'agenda politica il lavoro, ha riconfermato il taglio del cuneo fiscale di sette punti percentuali anche per il 2024, questo per garantire ai lavoratori aumenti in busta paga fino a 100 euro in più al mese, anche grazie alla detrazione dei benefit e ai premi di risultato.
Abbiamo dato risposte concrete alle imprese che ci chiedevano da tempo di annullare, di cancellare quel reddito di cittadinanza che tanti problemi ha portato al nostro Paese, perché nel caso in cui il reddito di cittadinanza fosse stato creato solo per dare un supporto economico alle fasce più deboli della popolazione - al di là delle numerose truffe, che abbiamo visto e che si sono verificate per ottenere quelle risorse -, di fatto, non ha risolto quel problema per il quale era stato creato, che era aumentare l'occupazione e incentivare l'inserimento lavorativo dei percettori del reddito di cittadinanza.
L'occupazione ha avuto sensibili miglioramenti solo nel momento in cui il Governo di centrodestra ha iniziato a prendere i provvedimenti necessari per far fronte ai problemi delle imprese. Ricordiamo che, nel 2019, le nostre imprese avevano una necessità, un fabbisogno di lavoratori pari a 1,2 milioni; solo 3 anni dopo, nel 2022, quella cifra di 1,2 milioni è diventata di 2,1. Oggi, invece, per quanto riguarda i risultati, con la cancellazione del reddito di cittadinanza e gli interventi posti in essere da questo Governo, come il taglio del cuneo fiscale, abbiamo abbassato il tasso di disoccupazione, che è in costante diminuzione, ma è arrivato al 7,3 per cento - ricordiamo che erano 14 anni che non arrivavamo a questo livello - e in 1 anno sono aumentati di 551.000 unità i dipendenti permanenti, di 26.000 unità gli autonomi e di 57.000 unità i dipendenti a termine.
Oggi, con il Milleproroghe smantelliamo l'ultimo tassello di quell'obbrobrio chiamato reddito di cittadinanza, ossia le risorse destinate ai patronati per la gestione delle domande vengono dirottate sul reddito di inclusione: l'unica vera concreta misura che aiuta realmente chi ne ha bisogno e che non va a ingrassare una fascia di popolazione assistita che, in molti casi - l'abbiamo visto con il reddito di cittadinanza - non ne aveva le necessità.
Mi consenta, poi, Presidente, di parlare di un altro tema molto caro alla Lega e al Governo di centrodestra: la sanità pubblica.
Questa è l'ulteriore occasione in cui dobbiamo smantellare le bugie che sono state dette in quest'Aula e al di fuori di essa. Questo Governo non ha tagliato la sanità pubblica, anzi, è stato fatto il più grande investimento nella sanità che sia mai stato realizzato nella storia della Repubblica italiana: 136 miliardi di euro . Basti ricordare che, nell'anno del COVID, dove le necessità erano più che evidenti, sono stati investiti 122 miliardi. E di queste risorse, 3 miliardi per i contratti dei medici e infermieri e 2 per abbattere i problemi più sentiti dai nostri cittadini, ossia le liste d'attesa. Abbiamo risolto tutti i problemi? No, non li abbiamo risolti, ne siamo consapevoli. Ecco perché siamo intervenuti anche in fase di approvazione del Milleproroghe.
Presidente, mi conceda un inciso: i problemi li abbiamo ereditati da 10 anni di Governi che hanno tagliato oltre 37 miliardi . Ricordiamolo, 37 miliardi in 10 anni tagliati dai Governi di centrosinistra, che hanno un nome: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni; 37 miliardi di euro ! Ed ora, Presidente, il centrodestra ha stanziato 136 miliardi, però, sicuramente, far fronte ai problemi creati in passato diventa difficile. Ma ribadisco, all'interno del Milleproroghe abbiamo dato la possibilità ai laureati in medicina e chirurgia abilitati di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale per abbattere le code, la possibilità ai medici iscritti al corso di specializzazione in pediatria di assumere incarichi provvisori o di sostituzione dei pediatri di libera scelta. Sempre un aiuto ai cittadini.
Ma vorrei ricordare anche altri tre interventi importanti e risorse messe a disposizione: il primo, tramite un emendamento, che è stato condiviso anche con l'opposizione e voluto da tutti i gruppi in sede di Commissione, volto a rifinanziare il Fondo per contrastare i disturbi alimentari con una cifra pari a 10 milioni di euro, una bella pagina dei lavori di Commissione ; inoltre, l'incremento di 2 milioni per il psicologico; e, infine, mi si consenta di ringraziare ancora una volta il Governo per aver accolto il mio emendamento che ha incrementato di 400.000 euro il Fondo di assistenza per i bambini oncologici
Ma l'attenzione del Governo e - mi conceda - della Lega, ovviamente, va su un tema a noi da sempre molto caro: quello della sicurezza, per garantire un presidio e un controllo del territorio, e la libertà - quella vera - dei nostri cittadini.
Proprio per questo va ricordato, ancora una volta, quanto sia stato investito in legge di bilancio: 1 miliardo e mezzo per le assunzioni e le tutele delle Forze dell'ordine, le Forze di polizia e i Vigili del fuoco. Per la prima volta, nel 2024, avremo più agenti in servizio rispetto a quelli che vanno in pensione . Penso sia un risultato al quale tutti dobbiamo plaudire, perché la sicurezza è fondamentale per la gestione del territorio. Oltre, ovviamente, ai 1.400 militari assunti per Strade Sicure.
Ma, all'interno del Milleproroghe, grazie a un emendamento del collega Iezzi, si va a dare la possibilità alle polizie locali di tutti i comuni di utilizzare uno strumento efficace, uno strumento di difesa, ma anche uno strumento di sicurezza: il , fortemente voluto dal Ministro Salvini quando era Ministro dell'Interno. Dopo 24 mesi di sperimentazione e di utilizzo da parte delle Forze di polizia, ora anche le polizie locali di tutti i comuni, indipendentemente dal numero di abitanti, potranno utilizzarlo.
Inoltre, nel Milleproroghe, proprio per garantire la possibilità di assunzione di Polizia e Vigili del fuoco, si fa slittare al 31 dicembre la proroga per le assunzioni.
Mi consenta di concludere, Presidente, su un altro tema. Ho sentito anche delle inesattezze, prima, in Aula, relative all'emendamento per l'esenzione dell'Irpef. Qualcuno ha sostenuto che questo emendamento sia arrivato solo a seguito delle proteste degli agricoltori.
Voglio ricordare, tramite lei, ad esempio, all'onorevole Carfagna, che la Lega da subito si è impegnata affinché venisse riconosciuta l'esenzione dell'Irpef agli agricoltori, perché in legge di bilancio, nell'ottica di una riforma fiscale generale - che, voglio ricordare, ha abbassato le tasse a oltre 14 milioni di italiani - era stata cancellata l'Irpef. Da subito, il presidente Molinari ha presentato un emendamento al Milleproroghe per ristabilire quell'esenzione.
Ringraziamo il Governo, che ha fatto proprio questo emendamento, per mettere, come ho detto, una pezza a un errore che era stato fatto in legge di bilancio. Noi non ci vergogniamo a dirlo: laddove si fanno errori, c'è anche la possibilità di ripararli. Quindi questo Milleproroghe è andato nella direzione di una continuità e di un miglioramento, ma anche di una correzione, laddove c'erano stati problemi in legge di bilancio.
Per tutti questi motivi, Presidente, ma anche - mi consenta di ribadirlo - perché questo Governo sta intraprendendo una strada importante per quanto riguarda le riforme, quella dell'autonomia, che sta seguendo il suo percorso e lo ha iniziato anche qui alla Camera, siamo convinti che si vada in una direzione di modernizzazione di questo Paese. E, al di là di qualche governatore, che fa le proprie sceneggiate al di fuori dei palazzi romani per nascondere, probabilmente, la sua inadeguatezza e la sua incapacità a spendere quelle risorse che gli vengono messe a disposizione, con la riforma dell'autonomia anche quel governatore dovrà fare i conti con i propri cittadini
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonafe'. Ne ha facoltà.
SIMONA BONAFE'(PD-IDP). Grazie, Presidente. Oggi quest'Aula è chiamata a votare la fiducia al decreto Milleproroghe, uno strumento che, va ricordato, era nato come un'eccezione, che poi, come spesso, ahimè, purtroppo, capita nel nostro Paese, è stato riproposto annualmente dai vari Governi che si sono succeduti, a prescindere dal colore politico, fino a diventare una misura strutturale che arriva precisa in questo periodo dell'anno per posticipare l'entrata in vigore di provvedimenti o per prorogare l'efficacia di leggi in scadenza.
Se è vero che questa è la genesi di questo provvedimento, il Milleproroghe, che ho voluto ricordare e che accomuna in quest'Aula chi ha governato prima e chi governa adesso - e lo ricordo in particolare alla collega della Lega, che si è dimenticata di essere stata al Governo recentemente -, devo dire che noi, forse, dovremmo anche limitare questo strumento, perché è con la logica della proroga della proroga che poi le riforme, di cui questo Paese ha un enorme bisogno, passano sempre in secondo piano.
Faremmo però un errore, a mio parere, se non inquadrassimo questo provvedimento nel momento storico preciso che stiamo vivendo, di fronte a una situazione internazionale sempre più complessa, con due guerre ai confini del nostro Paese e con le conseguenze che questo comporta, ma anche di fronte a una situazione economica e delle finanze pubbliche difficile, anche alla luce del nuovo Patto di stabilità, che impegnerà il nostro Paese intanto a dover rendere conto alle istituzioni europee, con i piani nazionali, degli investimenti che faremo nelle aree prioritarie, quali la transizione ecologica, quella digitale, la sicurezza energetica, la dimensione sociale, la lotta alle disuguaglianze, la difesa.
Senza contare che, con i nuovi parametri del Patto di stabilità, potremmo anche essere chiamati a un aggiustamento dei conti pubblici con una manovra correttiva, anche perché le stime di crescita del nostro prodotto interno lordo sono state riviste al ribasso rispetto a quelle che sono previste nella stessa manovra. A questo quadro così complesso voglio anche aggiungere la grave situazione che il Paese sta vivendo con l'impoverimento crescente di un numero sempre maggiore di italiani, stretti fra la morsa del carovita da un lato e della stagnazione dei salari dall'altro, a cui il rinnovo dei contratti, cui questo provvedimento poteva far fronte, e il salario minimo, che noi continuiamo a richiedere, avrebbero sicuramente dato una boccata di ossigeno.
Di fronte a queste difficoltà, di fronte a questa situazione, duole constatare che purtroppo il decreto Milleproroghe non è stato un'occasione per indicare e sostenere una prospettiva di sviluppo del nostro Paese e delle sue priorità, ma un provvedimento a cui vengono destinati - qualcuno lo ricordava -, sì, è vero, 400 milioni di euro, che effettivamente non è poco, considerando che questa non è una legge di bilancio, ma bisogna però anche andare a vedere a che cosa servono queste risorse che sono state messe.
E allora non posso non sottolineare che in larga parte sono servite per misure o per rinsaldare i rapporti con qualche pezzo di elettorato della maggioranza. Qui mi riferisco, in particolare, alla misura che più ci ha visto scontrare nei lavori in Commissione, cioè la proroga del pagamento delle multe per chi ha violato l'obbligo di vaccinazione per il COVID . Uno schiaffo a chi si è vaccinato, uno schiaffo al personale medico, che ha lavorato in quei mesi con grande abnegazione e che in molti casi ha perso la vita, ma anche, fatemelo dire, uno schiaffo a chi non si è vaccinato, ma la multa, quella multa che era stata prevista, poi invece l'ha pagata.
Oltre a pagare il consenso, è il messaggio che passa che è profondamente sbagliato, perché a farla franca per questo Governo sono sempre i furbetti, vuoi con l'esonero del pagamento delle multe ai no-vax, vuoi con la riapertura dei termini della rottamazione- delle cartelle fiscali, vuoi con il nuovo condono, con la nuova edizione del ravvedimento speciale, che dà la possibilità, per chi non ha pagato le tasse, di sanare i debiti con il fisco con uno sconto notevole di sanzioni e interessi.
Però poi si boccia un emendamento del Partito Democratico che chiedeva di riaprire i termini per i pagamenti delle tasse a cittadini e imprese coinvolti nell'alluvione che ha colpito la Toscana lo scorso anno e che hanno perso tutto. Anche in questo caso, con questo provvedimento, il Governo salva i furbi e fa la voce grossa con i più deboli, come era già successo in manovra con il taglio delle risorse per il Fondo sostegno affitti, il Fondo morosità incolpevole, con il trasporti, tutte cose che avevamo chiesto con nostri emendamenti di ripristinare in questo provvedimento.
Riconosciamo, tuttavia, al Governo di avere provveduto a sanare alcuni dei macroscopici errori della manovra che avevamo già a suo tempo denunciato ed evidenziato. Prendiamo nota che, in pratica, il Milleproroghe è servito per riscrivere un pezzo della legge di bilancio di solo qualche mese fa, e questo la dice lunga sulla visione di questo Governo. Abbiamo quindi salutato con piacere l'aumento di risorse, tagliate in manovra, per il psicologo, fortemente voluto dal Partito Democratico, o l'aumento delle risorse, anche queste ridotte con la manovra, del Fondo per i disturbi alimentari, con un emendamento che ha visto il sostegno di tutti i partiti di maggioranza e di opposizione.
Un segno di grande attenzione a un emendamento del Partito Democratico e di altre forze politiche è stato poi destinato anche agli enti no profit, con la proroga del regime di agevolazione IVA per migliaia di associazioni di volontariato e per chi si prende cura della parte più fragile del Paese. Bene anche la moratoria, sostenuta dalla gran parte delle forze politiche, al taglio dei contributi all'editoria, in previsione, ci auguriamo, di una revisione della normativa a tutela del pluralismo dell'informazione, unica a garantire la qualità della democrazia.
Bene anche la proroga dei termini per la stabilizzazione degli assistenti sociali, così come chiesto dal Partito Democratico. Si è persa, però, l'occasione per stabilizzare anche i lavoratori socialmente utili e per dare risposte all'esigenza di riforma e di efficienza della pubblica amministrazione con persone già pronte e che al momento non vedono nessun tipo di prospettiva valida.
Permettetemi una considerazione a parte sull'Irpef agricola, perché si possono fare tutte le ricostruzioni che ho anche sentito oggi in quest'Aula, ma la verità è una.
Il Governo, il giorno prima, in manovra, leva l'agevolazione prevista per gli agricoltori, e il giorno dopo la rimette, rivendicando il successo di una misura che aveva levato il giorno prima. Senza contare il balletto di dichiarazioni differenti fra i vari membri del Governo. Noi la diciamo così: grammatica istituzionale avrebbe voluto, visto che erano presenti emendamenti di tutti i partiti, compreso quello del Partito Democratico, per il ripristino di questa misura, di fare una formulazione che tenesse conto della volontà del Parlamento; e avrebbe salvato anche la forma, evitando il gioco ridicolo delle tre carte da parte del Governo.
Ho citato le proposte che hanno trovato una convergenza tra maggioranza e opposizione. Non posso, però, non citare una bocciatura che per noi è una ferita, una ferita aperta. È stato bocciato un emendamento del Partito Democratico che chiedeva di riaprire i termini per avviare le azioni necessarie per i risarcimenti per i familiari delle vittime di crimini nazifascisti. Un atto a nostro parere non solo importante, ma un atto dovuto per le enormi sofferenze patite, che si tramandano di generazione in generazione, a causa di rappresaglie, fucilazioni, deportazioni di quegli anni terribili della nostra storia.
Avere bocciato questo emendamento, lo riteniamo uno schiaffo anche ai valori della nostra Costituzione repubblicana e antifascista. Ecco, luci e ombre, dunque, in questo provvedimento. Qualche luce, va detto, e tante ombre, devo dire forse troppe ombre. Ed ecco perché noi voteremo “no” alla fiducia su questo provvedimento e voteremo contro il provvedimento. Chiudo però con una nota di metodo: il Milleproroghe è arrivato alla Camera più di un mese fa, ci sono stati nei lavori di Commissione lunghe attese per i pareri del Governo, lunghe attese per riformulazioni che non arrivavano mai, una maratona notturna per approvarlo, per non far scadere i termini.
A questo punto viene spontanea una considerazione, Presidente: invece di stravolgere la Costituzione, per far funzionare la democrazia forse bisognerebbe partire dal rispetto delle istituzioni, perché è anche da lì che passa la qualità del lavoro che facciamo e passano le risposte efficaci ai problemi delle persone, come avremmo potuto fare in maniera più incisiva con questo provvedimento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angelo Rossi. Ne ha facoltà.
ANGELO ROSSI(FDI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il cosiddetto decreto Milleproroghe è uno dei provvedimenti più importanti e certamente tra i più complessi, considerate le numerose materie affrontate, che il Parlamento è chiamato ad approvare e che è entrato ormai, per prassi consolidata, stabilmente nel calendario parlamentare. Tutti i Governi succedutisi dai primi anni Duemila hanno utilizzato lo strumento della decretazione d'urgenza per prorogare termini previsti da disposizioni legislative.
La discriminante di giudizio, quindi, Presidente, non può che essere il contenuto del provvedimento, e di questo vorrei parlare, proprio per marcare le differenze tra la politica di centrodestra, attuata dalla maggioranza di Governo, che ascolta le esigenze delle categorie e dei cittadini, da cui promanano provvedimenti che contemplano i legittimi interessi in gioco, che sceglie, e ripeto sceglie, di supportare quelli più meritevoli di tutela da parte dello Stato e che alloca le risorse a sostegno di chi ne ha più bisogno, risorse purtroppo sempre scarse per definizione rispetto al delle necessità, e la politica delle opposizioni, che ormai, o perché chiuse in circoli esclusivi o perché incapaci di proposte che abbiano un qualche elemento di connessione con la realtà e con una qualsivoglia sostenibilità economico-finanziaria, non hanno più la capacità di ascoltare cittadini e categorie.
Vorrei tornare sulla sostanza di questo decreto, che incide sulla proroga di termini di prossima scadenza in diversi ambiti, che spaziano dall'economia alla finanza, dall'agricoltura all'ambiente, passando dalla pubblica amministrazione agli enti locali. Mi limiterò, però, a segnalare alcuni interventi che ritengo particolarmente significativi per la loro incidenza su cittadini, famiglie, imprese e lavoratori. Qualcuno ha parlato di mancanza di bussola nel provvedimento, vediamo quali sono i contenuti.
Abbiamo, innanzitutto, prorogato anche per l'anno 2024 lo scudo penale per i medici introdotto durante lo stato di emergenza COVID, limitando ai soli casi di colpa grave la punibilità del personale sanitario nell'esercizio della professione. Abbiamo voluto rispondere così alla grave situazione di disagio che sta vivendo la categoria dei medici ospedalieri negli ultimi anni. I numeri della fuga verso il privato e verso la pensione, del resto, sono impressionanti e crescenti.
Su questa stessa linea, sempre in materia di personale sanitario, è stato inserito, in sede referente, l'emendamento che consente alle aziende del Servizio sanitario nazionale di mantenere in servizio fino al 31 dicembre 2025, su base volontaria e oltre l'età pensionabile, dirigenti medici e sanitari per far fronte alle esigenze di formazione e tutoraggio del personale assunto e fronteggiare la grave carenza di personale.
Per contrastare, invece, il fenomeno del caro-affitti, anche per l'anno in corso, i collegi di merito, accreditati, dell'università potranno usufruire di uno stanziamento di risorse economiche da parte dello Stato. Con l'emendamento di Fratelli d'Italia queste risorse saranno destinate ai collegi che stanzieranno per borse di studio un importo superiore a un terzo della somma delle rette incassate. È una norma che testimonia, ancora una volta, l'attenzione di Fratelli d'Italia e del Governo nei confronti delle giovani generazioni e delle famiglie , che saranno così agevolate sui costi del corso di studio dei propri ragazzi.
Fratelli d'Italia ha voluto fortemente anche l'emendamento che proroga la zona franca urbana nelle aree colpite dal sisma del Centro Italia, prevedendo uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro. Questa proroga è una notizia importante e molto attesa, la cui rilevanza appare ancora maggiore se letta alla luce della recente istituzione della ZES unica per il Sud, misura che va incontro alle esigenze delle imprese e che rappresenta un tassello che si inserisce all'interno della strategia di riparazione dell'Appennino centrale colpito dal sisma, a conferma dell'attenzione del Governo e della maggioranza nei confronti delle aree interne e dei piccoli comuni.
Per l'attualità della problematica segnalo, poi, l'emendamento di Fratelli d'Italia grazie al quale, anche per l'anno 2024, saranno dedicati 10 milioni di euro al Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari, così da assicurare continuità all'assistenza ai percorsi di cura per chi combatte contro anoressia, bulimia e altri disturbi dell'alimentazione. Per i più giovani 36 e con ISEE fino a 40.000 euro, abbiamo previsto agevolazioni per i mutui sull'acquisto della prima casa. Tali agevolazioni si applicano anche nei casi in cui, entro il termine del 31 dicembre 2023, sia stato solo registrato il contratto preliminare.
Fratelli d'Italia non ha dimenticato, poi, il personale ATA di terza fascia. L'aggiornamento delle graduatorie ATA avverrà nel 2024 e non nel 2025.
Sul fronte fiscale, invece, ci sarà tempo fino al 15 marzo 2024 per aderire alla Rottamazione- delle cartelle esattoriali, pagando le due rate non versate nel 2023 e quella in scadenza il 28 febbraio prossimo. La riapertura interessa un numero cospicuo di contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione lo scorso anno, ma che non sono riusciti a pagare, vista la particolare congiuntura economica che stiamo affrontando, nei termini previsti le prime due rate del provvedimento, anche in considerazione del fatto che queste rappresentano gli importi più elevati del debito oggetto di definizione.
E, ancora, tanti precari che lavorano da anni per gli enti in dissesto della regione Sicilia beneficeranno di una proroga dei propri contratti in scadenza tra qualche mese. Siamo intervenuti per assottigliare le sacche di precariato presenti nell'isola: potranno così essere assunti dagli enti locali della regione Sicilia lavoratori a tempo determinato, con contratti di lavoro a tempo pieno e parziale.
Abbiamo prorogato al 31 dicembre 2024 il termine per la maturazione del requisito temporale dei 36 mesi di servizio per la stabilizzazione degli assistenti sociali. Si estende l'ampliamento della possibilità di stabilizzazioni degli assistenti sociali da parte dei comuni, concedendo loro più tempo per maturare i 3 anni di servizio minimi che danno diritto alla trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.
Avviandomi alla conclusione del mio intervento, mi soffermerò sul particolare rilievo che assumono le misure adottate nell'ambito dell'agricoltura, settore propulsivo per la crescita complessiva del Paese e a cui deve essere riconosciuto un ruolo fondamentale o, meglio, strategico, come si è evidenziato, prima, durante la pandemia mondiale e, poi, in questi ultimi due anni di guerre e tensioni internazionali. Un ruolo non limitato alla mera produzione alimentare, ma esteso al governo del territorio e al mantenimento della biodiversità, nel contemperamento delle relazioni che si sviluppano sul territorio e nella filiera.
In tale contesto, anche alla luce delle recenti e note vicende connesse alle proteste degli operatori del settore, abbiamo ritenuto prioritario supportare con ulteriori misure economiche gli agricoltori. Abbiamo posticipato di 6 mesi l'entrata in vigore dell'obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli, una misura che evita di assicurare i mezzi agricoli che non circolano su strada, per non aggravare i costi delle imprese agricole e alleggerire gli oneri burocratici. Sono circa 2 milioni i trattori e le macchine agricole presenti in Italia potenzialmente interessati alla proroga dell'assicurazione.
Prorogato al 31 dicembre 2024 il termine per l'espletamento delle procedure concorsuali, già autorizzate dal MASAF, inerenti il ruolo dell'agricoltura e il ruolo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari. Prorogato al 31 dicembre 2024 il termine fino al quale il riutilizzo a scopi irrigui in agricoltura delle acque reflue depurate prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio è autorizzato dalla regione o dalla provincia autonoma territorialmente competente. Prorogato al 31 dicembre 2024 il termine entro il quale è consentito alle amministrazioni pubbliche di posticipare al momento del saldo le verifiche della regolarità contributiva e fiscale richieste per la conformità dei provvedimenti di elargizione dei sussidi in favore del settore agricolo e della pesca.
Abbiamo previsto la proroga al 2024 del termine per l'adozione di alcune misure per il contenimento della diffusione del batterio Xylella fastidiosa. Fissati i nuovi termini previsti per la revisione generale e periodica delle macchine agricole immatricolate in diversi periodi. Prorogato fino al 31 dicembre 2024 il termine per l'attuazione delle relazioni dei programmi 2023, del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura e infine la discussa proroga agli anni 2024 e 2025 del regime di agevolazione Irpef dei redditi dominicali e agrari dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, introducendo alcune limitazioni allo stesso. Le opposizioni hanno parlato di passo indietro e dietrofront, lo hanno fatto perché abbiamo introdotto modifiche al precedente regime, rendendolo più giusto, con un sistema progressivo, che esenta totalmente chi si trova maggiormente difficoltà ed esclude, invece, chi non ne ha bisogno. Il Governo ha scelto di rendere equo un regime che prima non lo era e che si trasformava, in alcuni casi, piuttosto, in un privilegio. Ecco quale è la nostra bussola: gli interessi legittimi dei cittadini, dei lavoratori e delle categorie, quegli stessi cittadini, lavoratori e categorie dimenticati da anni.
Per tutte le ragioni che ho esposto, signor Presidente, esprimo, a nome del gruppo che rappresento, il nostro convinto voto alla fiducia posta dal Governo sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi, perché va nella direzione giusta: quella di aiutare il Paese, di aiutare le persone e di aiutare le categorie .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 14,40, sospendo la seduta fino a tale ora. La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 14,40.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta del 15 febbraio. La chiama avrà, quindi, inizio dalla deputata Siracusano.
Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Colleghi, come anticipato ai gruppi, è stato chiesto dal presidente del gruppo Italia Viva di osservare un minuto di silenzio per la morte di Aleksej Navalny, avvenuta lo scorso 16 febbraio. Daremo, pertanto, immediatamente seguito a tale richiesta, alla quale seguirà l'intervento di un deputato per gruppo per 3 minuti.
Successivamente, riprenderemo il seguito dell'esame del disegno di legge n. 1633-A.
Invito l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio .
Ha chiesto di parlare la deputata Isabella De Monte. Ne ha facoltà.
ISABELLA DE MONTE(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Abbiamo chiesto questo minuto di raccoglimento nonché una riflessione in quest'Aula e per fare questo vorrei ricordare le parole di Aleksej Navalny, parole forti, significative. Egli disse: “Il mio messaggio, se dovessi essere ucciso, sarebbe semplice: non arrendetevi. È una cosa molto ovvia da dire”. Così disse. “Non avete il permesso di arrendervi. Se dovessero decidere di uccidermi vorrebbe dire che siamo incredibilmente forti”.
Purtroppo, egli aveva previsto il suo destino e lo aveva fatto perché sapeva di essere coraggioso nel portare avanti i suoi ideali, ma sapeva benissimo anche che questo era molto, molto rischioso. Egli era, come sappiamo, il principale oppositore di Putin. Era però anche un grande sognatore: sognava una Russia diversa, la Russia del futuro, la sognava più liberale, la sognava con più diritti per i cittadini, sognava che vi fosse una seria lotta alla corruzione.
Ebbene, per questa ragione noi oggi dobbiamo e vogliamo esprimere la vicinanza innanzitutto alla famiglia, ai sostenitori di Aleksej, e vogliamo farlo perché sappiamo benissimo che ciò che stava combattendo era qualcosa di importante; conosciamo anche la Russia delle repressioni, conosciamo le violenze, conosciamo la crudeltà e l'invasione russa nei confronti dell'Ucraina ne è, come abbiamo visto, una rappresentazione.
Ebbene, di fronte a tutto ciò credo che non ci dobbiamo sottrarre e dobbiamo farlo anche come Unione europea. Noi siamo contigui come continente, ma siamo molto distanti a livello di principi e di valori.
Oggi, è una giornata molto importante, anche per un motivo: la moglie avrebbe tutto il diritto di chiudersi nel proprio dolore, sappiamo benissimo, oltretutto, che c'è anche il fatto, addirittura, di non aver accesso alla salma; eppure, oggi, lei è al Consiglio Affari esteri a Bruxelles per rappresentare la volontà di continuare la lotta del marito, la lotta per la libertà e per i diritti umani, raccogliendo in questo senso l'unità da parte dell'Unione europea. Ha rappresentato questo e ha detto: hanno ucciso lui, ma non hanno ucciso la sua idea di una Russia pacifica ed europea.
Ebbene, di fronte a questo, vogliamo esprimere la solidarietà alla famiglia e a tutti gli oppositori russi, ma vogliamo anche rappresentare un senso di unità. Così hanno fatto a livello europeo, così dobbiamo farlo, credo, anche in quest'Aula, perché quando si tratta di lottare per la libertà e per i diritti nessuno può farsi da parte .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Messina. Ne ha facoltà.
MANLIO MESSINA(FDI). Grazie, Presidente. La morte di Navalny durante la sua detenzione è un'altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Questo crimine è uno dei casi più eclatanti della storia contemporanea, come quelli di Sacharov e di Amini in Iran, per denunciare la corruzione e gli altri atti compiuti oltre le frontiere russe. Il suo coraggio deve rappresentare un punto cardinale su cui orientare l'azione politica basata sulla libertà. Ci uniamo alle parole del Segretario generale della NATO, Stoltenberg, e del Presidente del Consiglio europeo, Michel, che hanno definito Navalny una voce forte per la democrazia.
L'oppositore russo ha pagato un prezzo troppo alto e inaccettabile per aver espresso le sue idee. Ci auguravamo di non dover rivivere tempi così bui. Peccato che non possa più dire la sua. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio e auspichiamo che, in merito a questo evento, sia fatta al più presto massima trasparenza.
La morte ingiusta di quest'uomo ha scosso le coscienze dell'opinione pubblica mondiale e di ciascuno di noi. Navalny, prima di morire, ha pronunciato la sua ultima frase: “Se mi uccidono non vi è permesso arrendervi”.
Ed è per questo che stasera, come delegazione di Fratelli d'Italia, ci uniremo alla fiaccolata, con l'estrema convinzione che la sua memoria debba essere rappresentata da tutti gli uomini che credono nella libertà. E noi crediamo nella libertà.
Per questo esprimiamo, non solo cordoglio, solidarietà e vicinanza alla famiglia, ma soprattutto il nostro impegno a continuare un percorso difficile, ma certamente coraggioso, come quello di Navalny .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fassino. Ne ha facoltà.
PIERO FASSINO(PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Non sapremo mai, credo, come sia morto Aleksej Navalny, cioè se effettivamente per cause naturali o se invece, come si sospetta largamente, per un assassinio. Quello che è certo è che il responsabile morale e politico di quella morte si chiama Vladimir Putin . Aleksej Navalny è stato sottoposto a un calvario che lo ha logorato e usurato nella mente, nello spirito e nel corpo, fino alla sua scomparsa. Imprigionato, processato, condannato a molti anni di carcere, trasferito in parecchi istituti di pena, fino a essere internato in uno dei della zona artica, da un regime feroce e brutale, che non tollera oppositori e gli oppositori opprime - e molti, in questi anni, sono stati repressi e condannati a pene detentive pesantissime per il solo fatto di invocare quello che in termini tecnici si chiamerebbe un reato di opinione, cioè il diritto a esprimere liberamente le proprie opinioni. E quando non è sufficiente la detenzione, anche la più dura, non si esita a eliminarli, com'è accaduto a Boris Nemtsov, ad Anna Politkovskaja e ad altri meno noti, ma che hanno conosciuto la stessa drammatica e infausta sorte. Per questo non possiamo che esprimere, in modo netto e chiaro, come tutti hanno fatto in queste ore, la condanna più netta nei confronti del regime russo. Al tempo stesso però, occorre sapere che la condanna non è sufficiente, se non è accompagnata da comportamenti coerenti, perché quella brutale violenza applicata ad Aleksej Navalny è la stessa brutale violenza con cui Putin e il suo regime ha aggredito l'Ucraina, invadendo un Paese vicino, opprimendo quel popolo, scaricando su cittadini inermi un volume di fuoco enorme, che ha colpito case, scuole, ospedali, infrastrutture elettriche e altro, e che non ha esitato a ricorrere a massacri come quello di Buča. Quindi, oggi, qui ricordando Navalny e lo ricorderemo tutti insieme questa sera, al Campidoglio, credo che abbiamo il dovere di confermare il nostro impegno a sostenere l'Ucraina, perché lì si combatte una battaglia che non è solo dei cittadini di quel Paese, ma è una battaglia per il diritto, la libertà e la giustizia, quei valori a cui Navalny ha sacrificato tutta la sua vita .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bellomo. Ne ha facoltà.
DAVIDE BELLOMO(LEGA). Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, oggi ci troviamo di fronte a un bivio storico, momento in cui le nostre decisioni e le nostre parole definiranno il corso della nostra eredità morale e politica. La tragica scomparsa di Aleksej Navalny ci interpella con una forza inaudita, ricordandoci che la lotta per i diritti umani, la libertà di espressione e la giustizia è una lotta che non conosce confini, che si estende oltre i muri di quest'Aula e oltre i confini del nostro Paese. Navalny ha incarnato il principio che la verità, anche di fronte alla più oscura delle repressioni è una luce che non può essere soffocata. Il suo sacrificio ci pone davanti a una domanda ineludibile: quale ruolo siamo disposti a giocare nella difesa di quei valori che costituiscono il fondamento stesso della nostra convivenza civile? Il dibattito sugli aiuti all'Ucraina, benché importante, non esaurisce la portata del nostro impegno. Si tratta di un simbolo, un capitolo di una narrazione più ampia, che ci vede protagonisti nella difesa dei diritti umani universali. Non possiamo limitarci a reagire alle crisi, ma dobbiamo essere promotori attivi di una cultura di pace, di dialogo, di rispetto incondizionato per la dignità umana. In questo scenario, l'opposizione a specifiche politiche di sostegno, compresi gli aiuti militari, non deve mai trasformarsi in una posizione di neutralità morale. La storia ci insegna che di fronte all'oppressione, la neutralità favorisce l'oppressore, mai la vittima, l'indifferenza è complicità e il silenzio è assenso. Dobbiamo, quindi, interrogarci profondamente sul significato di giustizia, su cosa significa realmente sostenere la libertà in un mondo interconnesso, dove le azioni di una Nazione risuonano nella vita di persone a migliaia di chilometri di distanza. La nostra responsabilità è immensa, siamo chiamati a essere custodi di quei valori che trascendono le ideologie politiche e che parlano alla coscienza collettiva dell'umanità.
In onore di Navalny e di tutti coloro che hanno sacrificato la loro libertà e la loro vita per un ideale di giustizia, dobbiamo rafforzare il nostro impegno per una politica estera che sia sempre più radicata nei principi etici universali. Anche per tali ragioni, parteciperemo alla fiaccolata che si terrà qui a Roma, in piazza del Campidoglio
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.
RICCARDO RICCIARDI(M5S). Grazie, Presidente. Purtroppo, com'era ampiamente prevedibile, quello che deve essere un momento di lutto, di riflessione su quello che è accaduto e accade in Russia, sulla ferocia del regime carcerario di Putin e sulla morte di Navalny, ripeto, purtroppo, com'era ampiamente prevedibile, diventa una leva per strumentalizzare questa morte e parlare d'altro, spostare l'attenzione sugli aiuti all'Ucraina e la guerra che c'è in Ucraina, come se i due fatti fossero, in qualche modo, associati, come se chi dice che è ora di smetterla, di cambiare passo, di chiedere con forza una pace, non fosse in prima linea a condannare quello che è accaduto a Navalny, la morte di Navalny, l'omicidio di Navalny. Le due cose non sono in contraddizione e noi orgogliosamente rivendichiamo e continuiamo a rivendicare, nonostante la strumentalizzazione che stiamo già cominciando a vedere - e crescerà sicuramente nei giorni successivi - la nostra posizione: difendiamo il rilancio di una pace forte, ora, urgente in Ucraina e la condanna di Putin per quello che rappresenta nei confronti di Navalny. Ma noi, in più, però, perché ora sento parlare di difesa di valori etici e di valori morali, dopo ci siamo alla fiaccolata per ricordare Navalny. Saremo anche a ricordare Julian Assange, ma non ci sarete in tanti saremo anche a ricordare Jamal Kashoggi ucciso da Bin Salman, dove qualcuno va a prendere i soldi per fare le conferenze: Kashoggi non era un giornalista che difendeva la libertà, ucciso da un regime feroce? Quindi, quando ci fa comodo, si parla di pace e di libertà; quando non ci fa comodo si va in Arabia Saudita a fare le conferenze . Noi abbiamo la dignità e l'orgoglio di poter difendere tutti, in tutte le latitudini e in tutte le longitudini, perché sempre parliamo di diritti e sempre parliamo di una cultura di pace, non quando ci fa comodo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bergamini. Ne ha facoltà.
DEBORAH BERGAMINI(FI-PPE). Presidente, grazie. Colleghi, la morte di Aleksej Navalny ha colpito ciascuno di noi, ha toccato i nostri cuori e naturalmente interroga la coscienza di ogni democratico. Speriamo - ma, vista la deriva cui assistiamo, vi è da dubitarne - che si riesca a fare piena luce sulle cause della morte. Certamente, il Cremlino ha gravissime responsabilità. Navalny era l'oppositore politico russo più celebre e da tempo i suoi avvocati e la sua rete di attivisti che lo supportavano lanciavano l'allarme sulle sue precarie condizioni di salute.
La sua battaglia di libertà gli è costata moltissimo. Più volte la sua vita è stata messa a rischio, ma lui, pur cosciente del pericolo, non ha mai indietreggiato nella sua dura opposizione a Vladimir Putin. Arrestato con l'accusa di frode e corruzione, non è mai uscito dalla prigione e ha accumulato processi e condanne e poi la dura detenzione che l'ha condotto alla morte. Una persecuzione solo perché oppositore di Putin, oltre che della dilagante corruzione in Russia. Siamo di fronte a una vicenda che richiama le peggiori atrocità che l'umanità abbia potuto produrre. Aleksej è morto per le sue idee. Siamo vicini alla moglie Yulia e ai suoi figli, i figli di un uomo che ha sfidato il sistema di potere russo attuale e lo ha fatto per il grande amore che portava per il suo popolo, per il popolo russo. Per questo restiamo vicini a quel popolo, oggi oppresso, e siamo vicini a tutti coloro che ancora lottano in Russia per la democrazia, per la libertà di pensiero e per i diritti inalienabili di ogni essere umano. Siamo al fianco di quelle oltre 400 persone che in questi giorni sono state arrestate mentre rendevano omaggio a Navalny e che in lui avevano riposto le loro speranze per un futuro diverso per la loro Russia. Non si può non essere vicini a un popolo che ha saputo suscitare questo profondo amore da parte di Navalny. Presidente, Forza Italia - e concludo - ha aderito, senza esitazione, alla manifestazione per ricordare Navalny. Una nostra delegazione sarà in piazza del Campidoglio per ricordare un uomo che ha dato la vita per la libertà del proprio popolo. La sua scomparsa sia da esempio e dia ancora più forza a chiunque è impegnato per una società più giusta .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Onori. Ne ha facoltà.
FEDERICA ONORI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Diceva Anna Politkovskaja, riferendosi alla guerra in Cecenia: “È una guerra terribile, medievale letteralmente, anche se la si combatte mentre il XX secolo scivola nel XXI, per giunta in Europa”. Oggi, invece, commemoriamo Aleksej Navalny nel mezzo di un'altra mostruosa guerra anch'essa in Europa, ai confini della nostra Unione, scatenata dalle mire espansionistiche, neocoloniali e imperialistiche di Vladimir Putin. Navalny, l'uomo che con lucidità e visione sistemica aveva sfidato un novello tiranno dei nostri tempi, diceva: “Per me Putin è la persona che ha fondato nel mio Paese un sistema corrotto che ne impedisce lo sviluppo e che voglio distruggere”. Navalny è morto in Siberia, Navalny è morto per i propri ideali e per i propri valori.
Navalny non aveva paura. Non erano riusciti a piegarlo né veleno né torture e la sua assenza di paura spaventava, perché il coraggio è contagioso. Per questo è andato incontro a una morte annunciata, a un vero e proprio omicidio di Stato. Il coraggio è contagioso ed è questo il motivo per cui anche deporre un fiore in Russia adesso è pericoloso. Più di 200 persone fermate tra venerdì e sabato ai raduni in memoria di Aleksej Navalny in 21 diverse città e dobbiamo dircelo molto chiaramente: questo è quello che Putin fa ai suoi concittadini. Questo è quello che fa chi gestisce una cleptocrazia, ovvero quando i ladri sono al potere. Allora, dobbiamo fermare quest'uomo e dobbiamo fermarlo in fretta. Condivido, in questo senso, i timori della moglie di Kara-Murza, che ha dichiarato di temere per la vita di suo marito dopo la morte di Navalny. Kara-Murza è anche lui un intellettuale e anch'egli è in prima linea nell'opporsi a Putin. È sopravvissuto a ben due avvelenamenti.
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, deve fare qualcosa. Che cosa possiamo fare? Voglio citare due cose: ricordare e diffondere un'informazione corretta. Ricordare: è per questo che siamo molto soddisfatti dell'iniziativa proposta da Azione oggi in Campidoglio, che vede la partecipazione di tutte le forze politiche per ricordare Navalny e, con lui, tutti i cittadini dissidenti russi, i pacifisti russi che vengono, chissà perché, sempre dimenticati. È una commemorazione importante, ma non ci illudiamo che tutti parteciperemo con la stessa convinzione. Sappiamo, infatti, che non sarà così e alcuni interventi ce l'hanno purtroppo ricordato, ma sarà importante mandare un'immagine di compattezza e di condanna unanime che parte dall'Italia, dal Parlamento italiano e dalla politica italiana verso la Russia. Poi, occorre diffondere un'informazione corretta, e anche di questo si parla sempre pochissimo. È importante e fondamentale in un Paese come il nostro, permeabile alla propaganda russa a causa di disfunzionalità del complesso mediatico e a causa di poca memoria storica, fare da ostacolo a tutto ciò che è iniziativa di propaganda. Per questo saremo contenti di essere il 25 febbraio a Foligno, come siamo stati il 20 gennaio a Modena, anche lì per manifestare e testimoniare con il nostro corpo che la propaganda russa non può avere spazio in Italia, quantomeno per noi.
FEDERICA ONORI(AZ-PER-RE). E partiamo, allora, dalle parole della moglie di Navalny, Yulia: “Putin non è la Russia, la Russia non è Putin. Nessun tiranno è eterno” .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Nel minuto di silenzio che ha preceduto i nostri interventi mi sono chiesta se e fino a che punto, in quale misura e con quale intensità qui noi, tutte e tutti, condividiamo i valori e i principi fondamentali che hanno ispirato e sono iscritti nella nostra Carta costituzionale. Costituzione di una Repubblica democratica nata dalla resistenza al nazifascismo, che dovrebbe illuminare e ispirare le parole con cui in questi giorni cerchiamo di leggere, capire e giudicare l'atroce realtà di un nuovo omicidio di Stato che ha sacrificato, nella Russia guidata da Vladimir Putin, Aleksej Navalny, cioè l'esponente di maggior rilievo e di fama internazionale di opposizione al regime putiniano.
Il mio pensiero ritorna inevitabilmente ad Anna Politkovskaja, uccisa il 7 ottobre 2006, a Litvinenko e ad altri. Al dolore struggente per questi assassini di Stato, la domanda di fondo per me, sempre più insistente, è questa: quali strumenti abbiamo per porre fine a forme di potere che esigono in radice non solo di sconfiggere il dissenso ma di eliminare e annientare le persone che lo incarnano? Di questa violenza totale e assoluta per l'annientamento dell'anima e del corpo noi donne sappiamo, ovviamente non solo noi donne. Possono le nostre fragili democrazie, in crisi e disorientate, arginare e contrastare culture e politiche dominanti in Stati autoritari, presenti anche all'interno dei confini dell'Unione europea, che già oggi limitano libertà e diritti fondamentali, che non ammettono né sopportano conflitti e differenze, che già hanno modificato la propria Costituzione e che si servono di sistemi penali e carcerari che per molti aspetti non si distinguono da quello di cui è stato vittima Aleksej Navalny? Questa è la questione di fondo che mi pongo e che vi pongo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lupi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LUPI(NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Il nostro gruppo vuole ricordare la memoria di Aleksej Navalny con le parole di un autorevole esperto di letteratura russa, nonché già direttore dell'Istituto italiano di cultura di Mosca, il professor Adriano Dell'Asta: Nella tragedia che si è consumata in una prigione del suo estremo nord, la Russia ha dimostrato il meglio e il peggio di sé. Il meglio è evidente e ha un nome: Aleksej Navalny, un esempio di democrazia, di libertà e di dignità. Esempio di democrazia, perché aveva mostrato in atto la disponibilità a battersi per una causa non strettamente personale. Era, infatti, tornato in patria dopo che era stato oggetto di un tentato avvelenamento, ben sapendo di essere destinato alla galera, ma convinto di dover dare un esempio di coraggio civile che potesse scuotere un'opinione pubblica troppo accomodante con il potere.
Un esempio di libertà. Non aveva smesso di essere libero, continuando a difendere la causa di tutta l'opposizione, persino in carcere. Un esempio di dignità. Col suo ritorno e con la sua resistenza, aveva mostrato cosa significa essere uomini. Il peggio della Russia non è meno evidente, un potere che è omicida e mentitore sin dall'inizio. Non si tratta di cercare nulla, ma solo di vedere perché un uomo normale, invece che vivere e lavorare tranquillamente a casa sua, stava a 2.000 chilometri da Mosca, in una prigione di massima sicurezza, sottoposto a ogni forma di angheria e di arbitrio; questo potere ha osato ancora osservare, per bocca di un suo portavoce apparentemente autorevole: penso che sia un incidente, succede, di fronte alla morte di Aleksej Navalny.
Putin oggi continua con questo disprezzo, avendo ancora la protervia di dire quasi contemporaneamente che non attaccherà mai la Polonia, se non per rispondere a un suo attacco e che, se la Polonia era stata invasa da Hitler, era solo perché aveva tirato troppo la corda.
In rete circola una foto che è da sola la risposta più compiuta a queste e altre azioni di intimidazione; è una foto di Navalny con un cartello che reca la scritta “Io non ho paura, non abbiatene neanche voi”.
Navalny non è morto, perché ha sfidato il potere, ma perché ha fatto la cosa che meno di tutte questo potere può tollerare dai suoi sudditi, che uno si assuma la propria responsabilità di uomo, di uomo libero, di uomo testimone della propria dignità, per lui e per tutto il suo popolo e, quindi, per tutto l'Occidente.
Per questo, non ci possono essere distinguo, per questo il nostro gruppo ha aderito con convinzione alla fiaccolata che si svolgerà alle 18,30 al Campidoglio, una non distinzione che serve come monito per tutti noi. Navalny è un esempio per tutto l'Occidente, per la nostra cultura e per tutto quello in cui noi crediamo
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Schullian. Ne ha facoltà.
MANFRED SCHULLIAN(MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Non esiste esimente per quello che è successo, non esiste spiegazione e non esiste neanche l'esigenza di spiegare. Un sistema che elimina oppositori tramite la soppressione delle libertà, con incarcerazione e isolamento, con trattamenti che non sono soltanto simili, ma sono vere e proprie torture, non merita di essere ascoltato quando tenta di spiegare, con dichiarazioni addirittura contraddittorie, come è deceduto Aleksej Anatolievich Navalny. Questa morte è una morte non soltanto non evitata, ma sistematicamente voluta e forse addirittura materialmente causata dal regime di Putin, in dispregio all'articolo 29 della Costituzione russa, a norma del quale a ciascuno è garantita la libertà di pensiero e di parola.
La libertà di pensiero è l'unica vera e la più grande libertà che l'uomo possa raggiungere, ha detto Aleksej Peškov alias Maksim Gorkij, e Putin e chi fa parte del suo regime prima o poi dovranno inchinarsi dinanzi alla stessa. E noi tutti, al di là degli schieramenti politici, abbiamo il dovere di alzare la voce e di difenderla in qualsiasi occasione e in qualsiasi momento, condannando, senza mezzi termini, i sistemi che la sopprimono
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Magi. Ne ha facoltà.
RICCARDO MAGI(MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente, nel momento in cui parliamo…
PRESIDENTE. Collega Magi, mi perdoni, ma credo ci sia un problema con il microfono.
RICCARDO MAGI(MISTO-+EUROPA). La ringrazio, Presidente. Nel momento in cui parliamo, a tre giorni dalla morte di Aleksej Navalny, le autorità russe non hanno ancora consegnato il corpo alla famiglia. L'uccisione di Navalny è l'ennesimo assassinio che disegna la scia di sangue che Putin si lascia dietro, nel tentativo di conservare il proprio potere. Navalny è sopravvissuto ai sicari, a dieci anni di persecuzioni, alle torture e ha scelto di tornare in Russia per affrontare un destino già scritto. Proprio per questi motivi Aleksej Navalny faceva paura e fa tuttora paura a Putin.
Credo che, di fronte a fatti del genere, il modo migliore per commemorarli sia farlo in maniera attiva e riconoscere il sostegno, in questo momento, in queste ore, a Yulia Navalnaya, moglie di Aleksej, che ha appena comunicato che raccoglierà il testimone del marito e questo dà forza non solo all'opposizione democratica in Russia, ma a tutti i democratici. Credo inoltre che dobbiamo dirci chiaramente che non è strumentalità, ma è essere lucidi, legati alla realtà e saperla leggerla, interpretare e sostenere che la comunità internazionale dovrebbe al più presto procedere alla confisca dei beni russi congelati, affinché vengano utilizzati per la ricostruzione in Ucraina.
Non è strumentalità, ma è essere legati alla realtà, onorare davvero la memoria di Aleksej Navalny, sostenere la richiesta che la via di fronte all'ambasciata russa nella capitale italiana, qui a Roma, sia intitolata a Navalny, come già avvenuto a Washington con la piazza antistante l'ambasciata russa, che è stata intitolata anni fa a Boris Nemtsov.
Crediamo che il modo migliore per commemorare Navalny sia partecipare tutti il più possibile alla fiaccolata che vi sarà questa sera alle 18,30 e nel farlo riconoscere in modo trasparente e chiaro che, nel nostro Paese, fino ad oggi, fino a pochissimi mesi fa, è andata avanti un'opera di fiancheggiamento, di sostegno alla propaganda russa, filoputiniana, che è arrivata sino all'interno delle nostre istituzioni. Non si tratta di strumentalità: si tratta di onorare nel miglior modo possibile la memoria di Aleksej Navalny.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Peluffo. Ne ha facoltà.
VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO(PD-IDP). Grazie, Presidente, l'ho già segnalato per le vie brevi agli uffici, però intervengo per essere sicuro che venga registrato correttamente il mio voto sulla questione di fiducia posta dal Governo, perché ho visto che sul riportava un voto favorevole, mentre, invece, il mio è stato un voto contrario, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Peluffo.
Sospendo brevemente a questo punto la seduta al fine di consentire la predisposizione dell'elenco dei deputati in missione per la parte pomeridiana, il cui numero dovrà essere comunicato all'Aula alla ripresa della seduta.
La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 16,35.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 1633-A.
Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Avverto che gli ordini del giorno n. 9/1633-A/33 Maiorano, n. 9/1633-A/39 Urzi' e n. 9/1633-A/134 Gusmeroli sono stati ritirati dai presentatori.
Avverto, inoltre, che sono in distribuzione le versioni corrette degli ordini del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani e n. 9/1633-A/122 Bonetti.
Avverto, infine, che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, in quanto estraneo all'oggetto della discussione, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/137 Enrico Costa, volto a impegnare il Governo ad adottare iniziative normative finalizzate a rimuovere gli effetti impeditivi all'immediata ricandidatura, dopo il secondo mandato consecutivo, dei presidenti di regione.
Ha chiesto di intervenire sull'inammissibilità il deputato Enrico Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Questo è il fascicolo degli ordini del giorno della seduta del 22 febbraio 2023, un anno fa, lo scorso provvedimento Milleproroghe. Allora erano 111 gli ordini del giorno e sono stati tutti ammessi. Il primo ordine del giorno ammesso, visto che si parla di estraneità di materia relativamente all'ordine del giorno che ho presentato, parla del progetto della cosiddetta bretella Reno-Setta e impegna il Governo a valutare la realizzazione della bretella Reno-Setta, opera strategica per il rilancio dell'economia dell'Appennino bolognese. Ora, non c'era nel Milleproroghe alcun riferimento a questa infrastruttura, non c'era niente di niente. Ora, io ho molto rispetto per la Presidenza della Camera, ho molto rispetto per gli uffici, però vorrei anche non passare, Presidente… vorrei anche… capisco che questa mia considerazione abbia trovato, forse… io poi produrrò questo foglio, questo documento, come si fa in tribunale, però è evidente che due pesi e due misure mi paiono - soprattutto su un ordine del giorno che ha una certa valenza politica - un po' dubbi. Io penso: o è cambiato qualcosa dal 22 febbraio 2023 a oggi, oppure quest'ordine del giorno è stato valutato con il microscopio o con la lente di ingrandimento per andare a individuare qualche cosa che sfuggisse.
Devo dire, io non credo alle letture che ci sono state su alcuni giornali, per cui direttamente da Palazzo Chigi… non ci credo assolutamente. Quello che, però, io ritengo giusto è che il Parlamento possa essere messo in condizione di discutere quest'ordine del giorno.
Io chiedo al Presidente della Camera, suo tramite, di poterlo fare. È un argomento di cui tutte le agenzie di stampa parlano, tutti i caminetti dei partiti trattano, il tema delle regioni è inserito nel provvedimento, quindi io chiederei la cortesia al Presidente della Camera di rivedere la sua valutazione. E mi spiace anche di averlo disturbato di domenica, quando ha dovuto far partire un comunicato, con fonti della Presidenza della Camera, che dovevano spiegare che l'analisi era soltanto tecnica e non politica e discrezionale, un'
PRESIDENTE. Onorevole Costa, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/137, di cui lei è firmatario, non risulta ammissibile in quanto volto ad impegnare il Governo ad adottare iniziative normative finalizzate a rimuovere gli effetti impeditivi all'immediata ricandidatura, dopo il secondo mandato consecutivo, dei presidenti di regione. Materia che, oltre a non essere ricompresa nel testo del provvedimento, non risulta neppure oggetto delle proposte emendative presentate. La Presidenza, peraltro, come è sempre accaduto in provvedimenti in materia di proroga dei termini legislativi, ha ritenuto ammissibili tutti gli ordini del giorno recanti impegni al Governo riconducibili a tale finalità, nonché alle singole materie trattate dal provvedimento. Alla luce di tali elementi, devo quindi confermarle l'inammissibilità dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/137, di cui lei è firmatario. Da ultimo, escludo categoricamente che alla base di tale decisione vi siano considerazioni di natura politica, atteso che la Presidenza della Camera pone a fondamento dei suoi giudizi di ammissibilità le risultanze dell'istruttoria tecnica basata esclusivamente sui parametri dettati dal Regolamento e sulla loro costante prassi applicativa.
Il deputato Mauro Malaguti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1633-A/34.
MAURO MALAGUTI(FDI). Grazie, Presidente. Molto brevemente, il mio ordine del giorno prevedeva una moratoria sui mutui per le aziende in crisi del settore agricolo e del comparto pesca, ma ho realizzato che questo provvedimento è già stato assunto dal Governo. Quindi, il mio intervento è per ritirare il mio ordine del giorno, ringraziando il Ministro per la sua puntualità nell'accogliere le richieste che vengono dai territori. Quindi, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/34 è ritirato .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
SANDRA SAVINO,. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere l'ultima premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare l'opportunità, compatibilmente coi vincoli di bilancio, di adottare, con riguardo alle autorità di sistema portuale, iniziative normative in favore delle famiglie delle vittime dell'amianto nei porti”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/2 Cerreto, n. 9/1633-A/3 Caretta, n. 9/1633-A/4 Mattia, n. 9/1633-A/5 La Salandra e n. 9/1633-A/6 Ziello, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/7 Ciocchetti il parere è favorevole con la seguente riformulazione del dispositivo: “a valutare la possibilità di adottare tempestivamente ogni misura necessaria volta a consentire ad Aifa la proroga dei contratti atipici e a valutare la possibilità di individuare una soluzione, anche normativa, che, compatibilmente con i princìpi ordinamentali in materia di pubblico impiego, consenta di stabilizzare i lavoratori parasubordinati che da oltre 13 anni lavorano per Aifa, in conformità al diritto dell'Unione europea (Direttiva 1999/70/CE)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/8 Maccari il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/9 Malavasi il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere la quarta e la quinta premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, misure volte alla proroga delle disposizioni inerenti allo dell'epatite C”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/10 Girelli il parere è favorevole con la seguente riformulazione del dispositivo: “a valutare l'opportunità di prevedere la revisione di tale normativa, affinché anche coloro che risiedono regolarmente in Italia per motivi religiosi o di culto possano rientrare tra le categorie elencate dall'articolo 34, commi 1 e 2, del richiamato decreto legislativo n. 286 del 1998”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/11 Sarracino il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/12 Scotto il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere la quinta e la sesta premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la fruibilità dei contratti di espansione”.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/13 Guerra è accolto come raccomandazione, se riformulato nel senso di espungere le ultime tre premesse.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/14 Ascani il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere le ultime tre premesse e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, valutare di incrementare ulteriormente le risorse a favore del sistema sanitario nazionale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/15 Simiani il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/16 Fossi il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere la quarta, la decima e la tredicesima premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare di prorogare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, le disposizioni di cui all'articolo 30, comma 1, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, anche per l'anno 2024 per la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori di Gkn”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/17 Marino parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/18 Maccanti parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/19 Furfaro, espunta l'ultima premessa, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/7.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/20 Curti, espunte le ultime due premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di riaprire i termini per la presentazione delle istanze di adesione alla definizione agevolata di cui all'articolo 1, commi 231 e seguenti, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (cosiddetta Rottamazione-), a favore dei contribuenti colpiti dagli eccezionali eventi sismici del giorno 24 agosto 2016, verificatisi nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio, espunta l'ultima premessa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di estendere le tutele previste per i lavori usuranti al settore della portualità attraverso il riconoscimento di alcune tipiche mansioni di detto comparto tra le categorie di lavoro usurante e a rendere operativo il fondo per l'esodo e i prepensionamenti del comparto portuale”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan, espunte la seconda, terza, quarta e quinta premessa, parere favorevole con la riformulazione: “a prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato ai sensi degli articoli 11 e 13 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, e la copertura integrale del contingente previsto dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 80 del 2021 con lo svolgimento del prossimo concorso, nonché a valutare l'opportunità di assumere il contingente previsto dal decreto legislativo n. 151 del 2022 nei limiti delle capacità assunzionali vigenti”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/23 Iacono parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/24 Giorgianni parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/25 Manzi parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/27 Lai, espunte le ultime due premesse, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative, anche legislative, finalizzate a prorogare la misura di cui all'articolo 1, comma 985, della legge 28 dicembre 2015, n. 208”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/28 Zingaretti parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, sentita la CRUI, l'ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relativo all'anno accademico 2022-2023, al fine di garantire agli studenti la tutela del diritto allo studio”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/29 Berruto parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/30 Orfini parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, fino al 31 dicembre 2024, sia gli incarichi delle attività di supporto ad Archivi di Stato, Soprintendenze archivistiche e Soprintendenze archivistiche e bibliografiche di tutto il territorio nazionale conferiti a decorrere da agosto 2021 sino al 31 dicembre 2021, sia i contratti per i 139 esperti archivisti reclutati nell'ottobre 2021 con avviso pubblico della Direzione Generale Archivi, in forza del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/31 Gatta parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la proroga della misura del credito di imposta per l'acquisto del carburante per l'esercizio dell'attività della pesca, favorendo la valorizzazione delle imprese italiane e garantendo che il settore possa operare in condizioni tali da soddisfare la domanda interna dei prodotti”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/32 Sasso parere favorevole. Gli ordini del giorno n. 9/1633-A/33 Maiorano e n. 9/1633-A/34 Malaguti sono stati ritirati.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/36 Messina parere favorevole con riformulazione, espungere le parole: “indipendentemente dal requisito della novità”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/37 Roscani parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/38 Testa parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/39 Urzì è stato ritirato. Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/40 Angelo Rossi e n. 9/1633-A/41 Centemero parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/42 Loizzo parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, iniziative volte a garantire l'estensione, il potenziamento e la continuità dello nazionale gratuito per l'eliminazione del virus HCV”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/43 Bof parere favorevole con riformulazione: “a valutare positivamente iniziative volte a semplificare l'acquisizione del CIG digitale sotto i 5.000 euro, compreso l'utilizzo dell'interfaccia dell'Anac, in alternativa all'utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitali certificate, al fine di consentire lo svolgimento delle ordinarie attività di approvvigionamento”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/44 Zinzi parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di chiarire”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/45 Toni Ricciardi parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/46 D'Alfonso parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare ed estendere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, strumenti di sostegno al reddito alle imprese della filiera del settore con rilevanza economica strategica anche a livello regionale, che occupano più di 750 dipendenti, qualora garantiscano la continuazione dell'attività aziendale e la salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/47 Bordonali parere favorevole con riformulazione: “ad adottare provvedimenti, nei limiti di finanza pubblica, volti a prevedere anche per l'anno 2024 misure volte a contrastare la diffusione dell'insetto al fine di tutelare i boschi e le foreste alpine site nei territori delle zone interessate dall'epidemia”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/48 Sala parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/49 Saccani Jotti parere favorevole con riformulazione: “a valutare la possibilità di assicurare in futuro, possibilmente con carattere di continuità, l'assicurazione sanitaria integrativa gratuita destinata al personale militare, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili ed in linea con le ulteriori misure che il Dicastero intende avviare al fine di potenziare l'efficienza psicofisica del personale militare”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/50 Mule' parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/51 Orlando, espunte le ultime cinque premesse, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano parere favorevole se riformulato come l'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/53 Caramanna parere favorevole con riformulazione che espunge le parole: “col primo provvedimento utile allo scopo”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi parere contrario al primo impegno e parere favorevole sul secondo impegno con riformulazione: “ad attivarsi, in tutte le opportune sedi istituzionali europee, per aprire un tavolo di confronto sul tema idroelettrico per la redazione di orientamenti unionali volti a ridurre l'evidente sperequazione ad oggi esistente ed affermare un principio di reciprocità a livello europeo”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/55 Milani parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/56 Steger, espunta l'ultima premessa, parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/57 Bonelli, espunte la quarta, quinta e sesta premessa, è accolto come raccomandazione, nel senso di sostituire l'alinea dell'impegno con la seguente: “a continuare nell'azione di”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/58 Dori parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, il regime IVA al 5 per cento per il gas metano e il teleriscaldamento”.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/59 Zaratti e n. 9/1633-A/60 Borrelli. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, l'esonero contributivo per le assunzioni di donne svantaggiate, 36 e per la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/62 Evi, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, ad adottare misure in favore dei centri di recupero animali selvatici per l'importante attività di tutela e di cura della fauna selvatica”.
MATILDE SIRACUSANO,. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/63 Ghirra è accolto come raccomandazione, se si espunge l'ultima premessa.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/64 Piccolotti, parere contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/65 Grimaldi è accolto come raccomandazione, se si riformula l'impegno: “compatibilmente con gli esiti della procedura di infrazione avviata nei confronti dello Stato italiano”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/66 Zanella, parere contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/68 De Bertoldi, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di individuare le occorrenti compensazioni finanziarie per consentire ai comuni interessati dalle disposizioni in premessa di poter utilizzare le risorse non impiegate nell'anno di assegnazione”.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti e n. 9/1633-A/71 Francesco Silvestri.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/72 Sergio Costa, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio”.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/73 Appendino, n. 9/1633-A/74 Scutella' e n. 9/1633-A/75 Cantone.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/76 Quartini è accolto come raccomandazione, se viene espunta l'ultima premessa.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le ultime due premesse e riformulare l'impegno nel modo seguente: “a valutare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, di incrementare ulteriormente le risorse a favore del Servizio sanitario nazionale anche per le esigenze connesse alle assunzioni di personale”.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/78 Di Lauro, parere favorevole con la stessa riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi ed espungendo l'ultima premessa.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/79 Sportiello e n. 9/1633-A/80 Baldino.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere l'ultima premessa e riformulando l'impegno nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la proroga delle agevolazioni fiscali sull'acquisto della casa di abitazione da parte di soggetti con età inferiore a 36 anni e con valore dell'indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 40.000 euro annui”.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/82 Caramiello è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, misure a sostegno delle aziende agricole nel loro percorso di innovazione e modernizzazione”.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/84 Raffa e n. 9/1633-A/85 Donno.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/86 Auriemma, parere favorevole con riformulazione, sostituendo la prima parte dell'impegno con: “continuare a potenziare il lavoro sulla definizione dei costi di produzione”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/87 Fede, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere l'ultima premessa e riformulare l'impegno come segue: “a fornire a tutte le parti interessate ogni utile chiarimento in relazione alle modalità applicative delle nuove disposizioni, in linea con le previsioni della direttiva (UE) 2021/2118”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/88 Traversi, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la quarta, la sesta e la settima premessa e riformulare l'impegno come segue: “impegna il Governo ad adottare le necessarie iniziative legislative finalizzate a dare attuazione alla normativa europea richiamata in premessa, al fine di dare al mondo agricolo la risposta che merita nell'ambito della sicurezza del lavoro”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/89 Fenu, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/90 Pellegrini, parere favorevole con riformulazione: “a valutare la possibilità di adottare iniziative di carattere normativo volte a finanziare a favore del Ministero della Difesa risorse per 21 milioni di euro per l'anno 2024, da destinare all'incentivazione della produttività del personale civile della Difesa attraverso la contrattazione collettiva nazionale integrativa, valutando, altresì, interventi volti a rendere tale misura strutturale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/91 Aiello, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/92 Iaria, parere contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/93 Ilaria Fontana è accolto come raccomandazione, se vengono espunte la quarta, la quinta e la sesta premessa.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/94 Carotenuto, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/95 Caso, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere l'undicesima, la tredicesima e la quattordicesima premessa, riformulare il primo e il secondo capoverso dell'impegno: “a valutare l'opportunità di” ed espungere il terzo capoverso dell'impegno.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/96 Amato, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/97 Orrico, parere favorevole con riformulazione: “al fine di garantire il diritto allo studio degli studenti, a valutare l'opportunità di prorogare, sentita la CRUI, l'ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relative all'anno accademico 2022-2023”.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/98 Lomuti e n. 9/1633-A/99 Penza.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/100 Alfonso Colucci è accolto come raccomandazione, se vengono espunte le premesse.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/101 Morfino è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/102 Alifano, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari. In questo caso, però, occorre espungere la terza, la quarta, la quinta e la sesta premessa.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/103 Iaia, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, qualora ne ricorrano le condizioni e nel rispetto dei vincoli di bilancio, a prevedere, con successivi provvedimenti normativi, un'ulteriore proroga dell'attività delle agenzie di cui in premessa, al fine di tutelare tutti i lavoratori coinvolti”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/104 Serracchiani, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/105 Lancellotta, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/106 Ubaldo Pagano, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/103 Iaia.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/107 Lacarra, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/108 Gribaudo, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la terza, la quarta e l'ultima premessa e riformulare l'impegno come segue: “ad adottare le idonee iniziative legislative al fine di dare completa attuazione alla normativa europea in materia di revisione delle macchine agricole”.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/109 Barbagallo, n. 9/1633-A/110 Peluffo, n. 9/1633-A/111 De Luca e n. 9/1633-A/112 Di Sanzo.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/113 Morassut, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le premesse e riformulare l'impegno aggiungendo le seguenti parole: “sulla base dei dati aggiornati al 31 dicembre 2023, nonché in funzione dell'aggiornamento dei piani economici finanziari annessi agli atti convenzionati vigenti”.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/114 Benzoni e n. 9/1633-A/115 Sottanelli.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/116 Ruffino, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la seconda, la terza, la quarta, la settima e l'ottava premessa e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare iniziative a sostegno dei comuni con meno di 1.000 abitanti”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/117 Richetti, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le ultime due premesse e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere misure per sostenere le spese relative alle sessioni di psicoterapia, anche in considerazione dell'aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/118 Onori, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le premesse e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere iniziative volte a potenziare i servizi consolari a disposizione degli italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/119 Grippo, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/120 Carfagna, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, gli sgravi contributivi previsti dai commi 297 e 298 dell'articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, per l'assunzione di donne lavoratrici e giovani 36”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/121 Bonafe', parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la quinta premessa e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, iniziative per il differimento dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi nei territori colpiti dagli eventi calamitosi avvenuti in Toscana nel mese di novembre 2023 e ricompresi nelle delibere del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2023 e 5 dicembre 2023”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/122 Bonetti, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la quarta premessa e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente coi vincoli di finanza pubblica, misure a sostegno dei comuni per finanziare le iniziative in collaborazione con enti pubblici e privati volte al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali, dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/123 Cangiano, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/124 Casu, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/125 Ciaburro il parere è favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/43 Bof. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/126 Comaroli il parere è favorevole limitatamente al primo impegno.
Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/127 Cavandoli, n. 9/1633-A/128 Davide Bergamini, n. 9/1633-A/129 Romano, n. 9/1633-A/130 Bicchielli e n. 9/1633-A/131 Pisano il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/132 Porta il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/133 Lupi il parere è favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/134 Gusmeroli è stato ritirato.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/135 Michelotti, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di una revisione dei criteri di assegnazione dei fondi di cui in premessa, qualora ne ricorrano le condizioni e compatibilmente con gli equilibri di bilancio, al fine di valorizzare i livelli occupazionali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/136 Pietrella il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di finanziare l'intervento in oggetto per garantire il miglior utilizzo pubblico ed evitarne il degrado”.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino sul quale il parere è favorevole con riformulazione. Collega Pastorino, accetta la riformulazione?
LUCA PASTORINO(MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Io accetto la riformulazione però chiedo che venga messo in votazione.
Evidenzio che viene espunta l'ultima premessa però, a seguito di una mia interrogazione del settembre scorso, la Ministra Calderone concludeva così: “Concludo assicurando agli onorevoli interroganti l'impegno del Ministero ad operare affinché venga espressamente estesa la portata soggettiva delle disposizioni normative del 2023 soprarichiamate alle autorità di sistema portuale”. Ciò è stato detto in quest'Aula, non per le compagnie di lavoro portuale ma sicuramente per le autorità portuali. Io mi auguro che ci sia un impegno per una norma del 2015 che serviva alle famiglie, alle vittime dell'amianto. Abbiamo provato, anche con il collega Orlando, a presentare emendamenti al Milleproroghe ma non è stato possibile portarli a termine e, quindi, ripristinare la situazione . Mi auguro che questo impegno ci sia. Il Fondo da 30 milioni previsto dalla legge di bilancio c'è, si tratta solo di estenderne la portata. Io credo nell'impegno del Governo, che sia più dell'accoglimento di un ordine del giorno. Chiedo, però, che lo stesso ordine del giorno sia votato.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Serracchiani sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino.
Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Gli ordini del giorno n. 9/1633-A/2 Cerreto, n. 9/1633-A/3 Caretta, n. 9/1633-A/4 Mattia, n. 9/1633-A/5 La Salandra e n. 9/1633-A/6 Ziello hanno parere favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/7 Ciocchetti sul quale il parere è favorevole con riformulazione, accettata.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/8 Maccari ha parere favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/9 Malavasi sul quale il parere è favorevole con riformulazione. Collega Malavasi, accetta?
ILENIA MALAVASI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Io chiederei alla Sottosegretaria le motivazioni del parere, perché non ho capito il senso della riformulazione. Capisco l'inserimento nel dispositivo delle parole “compatibilmente con i vincoli di bilancio” ma non riesco a capire il senso dell'eliminazione delle due premesse che avete citato, anche perché una parte di queste premesse è anche presente nell'ordine del giorno n. 9/1633-A/42 della collega Loizzo, che tratta dello stesso tema e dal quale non è stata espunta alcuna premessa.
PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire. Quindi, mi deve dire se accetta o meno la riformulazione.
ILENIA MALAVASI(PD-IDP). Accetto e faccio una dichiarazione di voto, se possibile.
ILENIA MALAVASI(PD-IDP). Questo è un tema importante e, quindi, non voglio comunque sottovalutare la disponibilità della Sottosegretaria nell'accogliere questo impegno, anche perché parliamo di epatite C e dell'attività di per una patologia comunque silenziosa che, per fortuna, dal 2014, grazie anche alla disponibilità di nuovi farmaci, ha comunque un tasso di guarigione molto elevato e permette oggi al nostro Paese di avere una rispetto al contesto europeo e di essere uno dei Paesi più avanzati nel raggiungimento dei europei previsti dall'Organizzazione mondiale della sanità per il 2030, tant'è vero che nel nostro Paese si stima una forbice tra le 500.000 e 1.000.000 di persone che hanno questa patologia, spesso non diagnosticata e non riconosciuta.
Poiché durante il periodo pandemico si è protratta l'attività di , che ha avuto però un piuttosto basso tasso di adesione, questo dispositivo chiede la proroga successiva al 2024. Già è stata prorogata al 31 dicembre 2024, anche perché ci sono risorse avanzate che non sono state utilizzate. Del fondo stanziato di 71 milioni, infatti, ne sono stati utilizzati solamente 6. Crediamo che sia importante continuare a prorogare questa campagna di , anche andando ad ampliare la fascia di età, visto che oggi la campagna di è prevista solamente per i nati dal 1969 al 1989. Quindi, chiediamo un ampliamento della forbice ma anche una proroga temporale che permetta di utilizzare bene tutte le risorse per diagnosticare preventivamente questa patologia, andando di conseguenza anche a ridurne il peso sanitario, il peso sociale e la sostenibilità economica per il sistema sanitario nazionale.
Quindi, ben venga quest'apertura. Andiamo, con quest'ordine del giorno, a prevedere, compatibilmente con le risorse che, però, già ci sono a bilancio, la proroga della campagna di , ben sapendo quanto nel nostro Paese ci sia comunque un deficit di educazione alla prevenzione su cui è necessario insistere con coerenza per migliorare la qualità della vita, la diagnosi precoce e una presa in carico multidisciplinare che permetta ai cittadini di vivere meglio e vivere più lungo.
Quindi, speriamo che sia un intento vero e serio, che ci possa permettere una presa in carico precoce, un'appropriatezza delle cure e, quindi, una migliore qualità della vita per i cittadini .
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/9 Malavasi, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/1633-A/10 Girelli: parere favorevole con riformulazione. Collega Girelli, accetta?
GIAN ANTONIO GIRELLI(PD-IDP). Presidente, sì, accetto la riformulazione e chiedo che sia messo ai voti.
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/10 Girelli, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/11 Sarracino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/12 Scotto, sul quale il parere è favorevole con riformulazione. Il collega Scotto accetta la riformulazione e chiede di votarlo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/12 Scotto, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/13 Guerra, che il Governo accoglie come raccomandazione se riformulato.
Chiedo alla collega Guerra se intende accogliere la proposta del Governo.
MARIA CECILIA GUERRA(PD-IDP). Signor Presidente, accolto come raccomandazione no. Chiedo alla Sottosegretaria, se vuole ripensarci. C'è già una menomazione dell'ordine del giorno che deriva dal fatto che mi vengono espunte delle premesse importanti…
PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo di liberare i banchi del Governo. Mi scusi, collega Guerra, un attimo, perché lei si sta rivolgendo al Governo che però era momentaneamente distratto. Prego, continui il suo intervento.
MARIA CECILIA GUERRA(PD-IDP). Chiedevo se, accettando io lo stralcio delle premesse, ci fosse uno spazio per poterlo mantenere invece come ordine del giorno, nel qual caso sarei d'accordo; altrimenti, faccio una dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Il Governo non mi pare dia segnali. Prego, collega Guerra.
MARIA CECILIA GUERRA(PD-IDP). Non accetto allora la riformulazione e l'accoglimento come raccomandazione e spiego perché. Il tema che stiamo ponendo è molto rilevante e specialmente, purtroppo, lo diventa sempre di più anche in questi giorni, anche alla luce del fatto che vediamo gli effetti della precarietà del lavoro, sia in termini di lavoro povero, che anche - ahimè - di sicurezza sul lavoro.
Qui noi stiamo semplicemente riprendendo le raccomandazioni che su questo argomento il CNEL, sollecitato dal Governo, aveva proposto nella scorsa estate, con un documento chiuso il 12 ottobre, che noi non abbiamo sicuramente condiviso per la questione del salario minimo, ma che era invece rilevante per quanto riguardava la chiarezza con cui metteva in rilievo come il lavoro povero sia dovuto in molta parte alla precarietà del lavoro.
Anche nell'ultimo provvedimento, quello che stiamo votando, ossia il Milleproroghe, ci siamo trovati di fronte a un intervento che va nella direzione opposta rispetto a quella di migliorare la situazione del mercato del lavoro, peggiorandola in un aspetto particolarmente poco accettabile. Mi riferisco al fatto di prorogare ancora per mesi la possibilità di aggirare qualsiasi tipo di clausola - normativa e contrattuale (quelle normative sono state cancellate, quelle contrattuali potrebbero ancora esserci) - e andare direttamente a una contrattazione uno a uno, datore di lavoro e lavoratore, per definire quando è possibile attivare un contratto a termine. Questa è, ovviamente, una cosa abbastanza paradossale, perché si sa che sul mercato del lavoro un datore di lavoro e un lavoratore non hanno singolarmente lo stesso potere contrattuale. Quindi, quella norma era già discutibile (uso questo termine così leggero) quando è stata inserita con il cosiddetto decreto 1° maggio e il fatto di reiterarla diventa veramente insopportabile.
Speravo che ci fosse un desiderio di riflettere perché solo questo si richiedeva al Governo. Manifestatamente non c'è e, quindi, chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine n. 9/1633-A/13 Guerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine n. 9/1633-A/14 Ascani la proposta di riformulazione viene accolta.
Passiamo all'ordine n. 9/1633-A/15 Simiani, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Signor Presidente, voglio intervenire su quest'ordine del giorno, visto che il parere…
PRESIDENTE. Colleghi, collega Messina, le devo chiedere di liberare i banchi del Governo.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno riguarda una strada molto complicata e, come sappiamo benissimo, ormai sotto i riflettori a livello nazionale: è la strada Tirrenica, la strada che va da Civitavecchia fino a San Pietro in Palazzi, Livorno. È una strada che copre due regioni, il Lazio e la Toscana, e che per tanti anni ha visto morti e molti incidenti, su cui noi chiediamo di intervenire, ormai da tanto tempo, attraverso un lungo percorso, anche di modifica dell'assetto, da concessione autostradale ad adeguamento stradale, sicché il passaggio ad ANAS; attraverso anche i nostri colleghi, sia laziali che toscani, abbiamo sollecitato più volte il Ministro per poter cominciare da subito un lavoro, anche insieme, cercando di trovare risorse e sviluppando anche la possibilità di iniziare i lavori a lotti funzionali, visto che anche addirittura nella parte laziale oggi c'è la possibilità di farlo, dal momento che il progetto ha avuto il via anche dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Detto questo, noi entriamo nello specifico perché, come sapete benissimo, sulla questione dei pedaggi e dell'aumento del pedaggio autostradale in quell'area, abbiamo provato a intervenire in Commissione attraverso emendamenti puntuali, non solo in Toscana, ma anche in Liguria, dove c'è stato assolutamente un diniego da parte del Governo. Quando, invece, anche da altre parti - prendo, per esempio, la A24 - sono stati fatti accordi, c'erano dei contenziosi e addirittura con un accordo si è fermato l'aumento del pedaggio dal 2017: ad oggi, ciò permetterà di mantenere lo stesso costo fino alla fine della concessione.
Questo poteva essere fatto anche in altre parti d'Italia, compreso anche un piccolo casello (e qui lo dico perché dobbiamo occuparci anche delle piccole situazioni, non solamente di quelle grandi) che è al confine fra Cecina e Rosignano. In questo caso, nell'ambito del livornese, per soli 3 o 4 chilometri si paga un pedaggio di 80 centesimi. 80 centesimi per 3 o 4 chilometri! C'è stato un aumento sostanziale, anno dopo anno, e questo credo che debba essere fermato. Lo dico soprattutto anche al Governo: il fatto che alla fine molti pendolari, tutti i giorni, debbano pagare con risorse proprie solo per il passaggio su un'autostrada di 4 chilometri, che ormai non verrà più fatta perché quel progetto è ormai superato, e che fino al 2028 dovrà esserci questa gabella, credo sia assolutamente un errore che oggi non solo il Governo, ma anche i colleghi della maggioranza dovrebbero cogliere.
Mi rivolgo ai toscani chiedendo loro se pensiamo che, ad oggi, si possa far passare una cosa del genere che era - sì - stata anche discussa nelle legislature passate, ma credo che oggi ci sia veramente bisogno di intervenire perché c'è stato un aumento non più sostenibile. Ecco, perché chiedo di rivedere la posizione del Governo e di accantonare quest'ordine del giorno per poterne discutere e magari trovare una soluzione anche insieme
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Quartini sottoscrive l'ordine del giorno in esame.
Vista la richiesta dell'onorevole Simiani, prendo atto che la Sottosegretaria non accede alla proposta di accantonamento.
Ha chiesto di intervenire la collega Tenerini.
CHIARA TENERINI(FI-PPE). Signor Presidente, intervengo a titolo personale rispetto a quanto dichiarato dal collega Simiani. Intanto, per fare chiarezza, dispiace vedere come si speculi facilmente, anche riuscendo a dare notizie non vere, perché il collega nei giorni scorsi ha detto che io avevo ritirato un'interrogazione su questo argomento. In realtà, l'avevo trasformata in un in Aula, che è andato in diretta TV la settimana precedente a quella trascorsa.
Quindi, un po' di confusione, mi sembra che sia stata fatta. Però, siccome secondo me, la confusione regna sovrana, vorrei ricordare al collega, tramite lei Presidente, che in ordine a quest'opera fondamentale, come ha ricordato lui, per la nostra regione (per la Toscana è un collegamento essenziale), nel 2017, Governo Gentiloni, è stato deciso il ridimensionamento dell'opera del progetto autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia - 2017, Governo Gentiloni - e si è optato per l'adeguamento del Corridoio tirrenico, quindi per l'adeguamento dell'Aurelia. Ciò non solo rinunciando a un'opera fondamentale, quella dell'autostrada, ma anche rinunciando, per chi come me vive in quel territorio, a tante importanti opere collaterali - per esempio, faccio riferimento al lotto zero - con un danno enorme per il territorio. Però, lo ha fatto il Governo Gentiloni.
Dopodiché, con il Milleproroghe del 2020, una volta scaduta la concessione di SAT nel 2019, spunta sul Milleproroghe del 2020 un emendamento a prima firma di un deputato del Partito Democratico che proroga la concessione al 2028 e, quindi, attribuisce a SAT il titolo per continuare a esercitare i propri diritti su quel tratto di strada e su quel casello. Per cui, non capisco ora questa sorpresa da parte dei colleghi dell'opposizione, del Partito Democratico, che non si ricordano che al Governo c'erano loro, che l'emendamento portava una prima firma loro e che il parere favorevole l'ha dato il loro Governo “Conte 2” giallo-rosso. Per cui, mi meraviglio della sorpresa, però non così tanto, perché quale potrebbe essere ora la soluzione rispetto a questo problema? Che il Governo si accolli interamente il costo e risarcisca completamente SAT dei mancati introiti o revochi la concessione a costo di penali o di cause da parte di SAT. È comodo fare una cosa nel 2020, quando si è al Governo, e rimangiarsela quando si è all'opposizione, con un altro Governo, nel 2024 e immagino che per i colleghi del PD la soluzione più semplice sarebbe quella di togliere quella piccola gabella e aumentare le tasse ai cittadini, come fanno tranquillamente in Toscana dove aumentano l'Irpef e, oltretutto, tolgono anche i servizi sulla sanità e sulla disabilità. Così si fa presto a fare sia Governo che opposizione.
Io, però, in puro stile di coerenza, siccome mi sono sempre espressa contrariamente alla presenza di un casello in un tratto di strada che formalmente non è autostrada e che non vedrà mai quel completamento, ho sempre pensato che fosse una presenza sicuramente dannosa per il territorio, ma, una volta fatti i dovuti approfondimenti sulla questione, è chiaro che, con responsabilità, dichiaro il voto di astensione sul principio della presenza del casello, ma non posso assolutamente avallare la richiesta dei colleghi di opposizione che chiedono che oggi questo Governo si accolli decisioni prese dal loro Governo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/15 Simiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Comunico che la collega Elisabetta Gardini è stata colpita da un grave lutto: la perdita del consorte.
La Presidenza della Camera ha già formulato ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/16 Fossi, su cui il parere è favorevole con riformulazione. Prendo atto che il presentatore accoglie la riformulazione.
Prendo atto che gli onorevoli Quartini, Scotto e Grimaldi chiedono di sottoscrivere l'ordine del giorno. Prendo atto che tutto il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno. Chiedete che sia posto in votazione? Sta bene.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/16 Fossi, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/17 Marino il parere è contrario.
Ha chiesto di parlare la collega Marino. Ne ha facoltà.
MARIA STEFANIA MARINO(PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Per suo tramite, voglio chiedere al Governo di rivedere il parere sull'ordine del giorno a mia prima firma e voglio spiegarne le motivazioni. Nella legge di bilancio del 2023 sono stati previsti nuovi criteri di calcolo delle quote retributive di trattamento pensionistico e i termini di decorrenza iniziale in caso di pensione anticipata. Ebbene, da questa misura adottata dal Governo sono stati penalizzati una parte di dipendenti pubblici e, in particolare, i medici nati dal 1958 al 1964. Voglio ricordare al Governo che si tratta di lavoratori che si sono riscattati gli anni universitari con i loro sacrifici pagando ingenti somme, che, alla luce di ciò che avete fatto, avrebbero potuto utilizzare diversamente. Infatti, questi medici, dopo anni di lavoro, non potranno andare in pensione così come avevano previsto, se non penalizzati per parecchie centinaia di euro.
Presidente, è stato leso il principio di affidamento e stabilità normativa in materia previdenziale, cui tutti i lavoratori devono poter contare al momento in cui progettano la propria esistenza dopo l'esperienza lavorativa, ed è veramente discriminatorio, oltre che ingiusto, non dare l'opportunità a questi lavoratori, che hanno fatto, a suo tempo, una scelta, con i propri risparmi e sacrifici, di andare in pensione prima.
Chiedo, Presidente, che il Governo rinvii, almeno parzialmente, l'applicazione di detta norma, prevista dalla legge di bilancio, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, affinché coloro i quali si sono riscattati gli anni universitari abbiano l'opportunità di andare in pensione, così come giustamente avevano previsto quando hanno deciso di impegnare le loro risorse .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/17 Marino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/18 Maccanti è favorevole.
Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/19 Furfaro è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione? Sì, e chiede di votarlo.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/19 Furfaro, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/20 Curti è favorevole con riformulazione. Il presentatore accoglie la riformulazione e chiede che sia posto in votazione.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/20 Curti, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio è favorevole con riformulazione. Collega Ghio mi dice se accoglie la riformulazione?
VALENTINA GHIO(PD-IDP). Presidente, sì, accolgo la riformulazione e chiedo che venga messo al voto. Voglio fare un brevissimo intervento, per dire che durante l'iter del Milleproroghe è stato accolto il rifinanziamento del Fondo del lavoro portuale, e questo è un passo avanti.
Chiediamo, con quest'ordine del giorno, un ulteriore passo avanti, che riteniamo necessario, ovvero il riconoscimento del lavoro usurante di alcune professioni portuali più esposte e più a rischio.
Avremmo preferito un impegno più stringente rispetto a una valutazione, però, dato che riteniamo l'argomento di fondamentale importanza, soprattutto per la tutela della sicurezza dei lavoratori, accogliamo la riformulazione proposta e chiediamo che l'ordine del giorno venga messo al voto.
Monitoreremo e incalzeremo il processo, essendo per noi una priorità ogni azione che va nella direzione del potenziamento della sicurezza e della tutela della salute dei lavoratori.
PRESIDENTE. Prendo atto che la deputata Bakkali sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione, collega?
ALESSANDRO ZAN(PD-IDP). Il Governo può rileggere, gentilmente, la riformulazione?
PRESIDENTE. Sottosegretaria, dovrebbe rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan.
SANDRA SAVINO,. Espunte la seconda, terza, quarta e quinta premessa, la riformulazione è la seguente: “a prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato ai sensi degli articoli 11 e 13 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, e la copertura integrale del contingente previsto dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 80 del 2021, con lo svolgimento del prossimo concorso nonché a valutare l'opportunità di assumere il contingente previsto dal decreto legislativo n. 151 del 2022 nei limiti delle capacità assunzionali vigenti”.
ALESSANDRO ZAN(PD-IDP). Praticamente, non ha accolto nulla dell'ordine del giorno, perché c'è tutto un “valutare”, quando chiediamo una dotazione di organico prevista proprio dal decreto legislativo n. 151 del 2022. Dunque, non accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Quindi, non accetta.
Se nessun altro chiede d'intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/23 Iacono.
Ha chiesto di parlare la deputata Marino. Ne ha facoltà.
MARIA STEFANIA MARINO(PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Vorrei firmare l'ordine del giorno presentato dalla collega Iacono e vorrei anche ringraziarla, perché era un ordine del giorno che prevedeva la possibilità per gli enti locali di continuare l'iter di progettazione e avvio delle procedure di gara e ovviamente di consentire e di garantire la continuità dell'azione amministrativa, ai sensi dell'articolo 1, comma 139, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Spero che il Governo possa accantonare quest'ordine del giorno, perché si dà l'opportunità agli enti locali quantomeno di definire e completare quelle opere che già sono in campo Applausi del gruppo
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non chiede di intervenire sulla richiesta di accantonamento.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/23 Iacono, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/24 Giorgianni e n. 9/1633-A/25 Manzi il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani il parere è contrario.
Ha chiesto di parlare la deputata Manzi. Ne ha facoltà.
IRENE MANZI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere al Governo, visto che ordini del giorno analoghi su questi temi, anche della maggioranza, sono stati accolti, di rivedere il suo parere, perché il tema tra l'altro è abbastanza sentito e riguarda i lavoratori ATA non prorogati al 31 dicembre.
PRESIDENTE. Il Governo, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani?
SANDRA SAVINO,. Possiamo accoglierlo come raccomandazione.
PRESIDENTE. Collega? Va bene.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/27 Lai, sul quale il parere è favorevole con riformulazione, accettata dalla collega Lai.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/28 Zingaretti il parere è favorevole con riformulazione. È accettata, collega Manzi?
IRENE MANZI(PD-IDP). Accetto la riformulazione e faccio una brevissima dichiarazione di voto, se è possibile.
Intervengo per ringraziare il Governo per essersi finalmente fatto carico di un tema che in questi giorni sta animando e penso abbia coinvolto molti colleghi in quest'Aula, quello della proroga della scadenza dell'anno accademico. Molti studenti universitari, in questi giorni, ci hanno scritto per chiedere che venisse prorogata una misura già adottata anche negli anni accademici precedenti. Quindi, il fatto che, finalmente, si sia aperta una possibilità di trattativa e di confronto anche con la CRUI, tenendo conto, peraltro, delle mozioni approvate all'unanimità all'interno del Consiglio nazionale degli studenti universitari, penso sia un segnale molto positivo. Quindi accolgo la riformulazione e chiedo che venga messo ai voti.
PRESIDENTE. Piccolotti chiede di sottoscrivere a nome del gruppo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/28 Zingaretti, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/29 Berruto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/30 Orfini il parere è favorevole con riformulazione, accettata. Iacono lo sottoscrive.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/31 Gatta il parere è favorevole con riformulazione. Prego, collega.
GIANDIEGO GATTA(FI-PPE). Sì, Presidente, accolgo la riformulazione, con l'auspicio, poiché si tratta di un ordine del giorno che rinviene già da una riformulazione del 14 novembre 2023 sulla estensione…
PRESIDENTE. Collega, scusi, vuole che lo votiamo? Perché, se accetta e parla, benissimo. Allora prego.
GIANDIEGO GATTA(FI-PPE). Voglio che lo votiamo. Accolgo la riformulazione e nel contempo però auspico che non vi sia una terza riformulazione alla ripresentazione che già preannuncio dell'ordine del giorno. Si tratta della proroga del beneficio del credito d'imposta sull'acquisto del carburante, del gasolio in particolar modo. L'acquisto di questo tipo di carburante, che oggi invece viene acquistato presso l'India, la Cina e gli Stati Uniti d'America, risente della crisi del Canale di Suez. Chiedo a tutta l'Aula un voto unanime per fare in modo che la prossima volta il Governo si determini a consentire a tutte le imprese di pesca della nostra penisola - quindi con innegabili benefici per tutta la filiera e per tutto il tessuto socio-economico - il beneficio del credito d'imposta di cui queste imprese hanno goduto negli anni precedenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/31 Gatta, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/32 Sasso il parere è favorevole. Il presentatore chiede di votarlo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/32 Sasso, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/36 Messina il parere è favorevole con riformulazione. Collega Messina, accetta?
Aspetti, collega, che, forse, il Governo vuole dire qualcosa sul parere.
MATILDE SIRACUSANO,.
Sì, grazie, Presidente. Il parere sull'ordine del giorno Messina cambia da favorevole con riformulazione a favorevole secco.
PRESIDENTE. Parere favorevole.
Ha chiesto di parlare la deputata Matera. Ne ha facoltà.
MARIANGELA MATERA(FDI). Per sottoscrivere l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/37 Roscani è stato ritirato.
Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/38 Testa, n. 9/1633-A/40 Angelo Rossi e n. 9/1633-A/41 Centemero il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/42 Loizzo il parere è favorevole con riformulazione. È accettata? Mi fate un cenno dal gruppo della Lega? Sì benissimo.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/43 Bof il parere è favorevole con riformulazione, accettata.
Anche sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/44 Zinzi il parere è favorevole con riformulazione, accettata.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/45 Toni Ricciardi, con parere contrario. Ha chiesto di parlare il collega Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.
TONI RICCIARDI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Le faccio una confessione Presidente: mi chiedevo in tutti questi mesi il perché insistessi così tanto, tanto da convincere addirittura il gruppo parlamentare del quale faccio parte a sposare questa battaglia. La domanda che mi ponevo Presidente si poggiava su elementi semplici. Molte volte siamo abituati a difendere alcune cause perché reputiamo quelle cause a noi aderenti, perché fanno parte del nostro corpo elettorale, del nostro collegio, dei nostri mondi di riferimento, di persone che generalmente noi tecnicamente rappresentiamo. D'altronde questo è il luogo della massima rappresentanza. Però, mi sono sempre chiesto: perché mi sto incaponendo da mesi a difendere i frontalieri rispetto a un'ingiustizia?
E la risposta che mi sono dato, Presidente, è esattamente perché siamo dinanzi a un'incomprensibile ingiustizia. Ora, quest'ordine del giorno, colleghe e colleghi, e mi rivolgo soprattutto al Governo nella speranza che ci possa ripensare, chiedeva sostanzialmente di derogare dall'applicazione di una tassa ingiusta, ossia la tassa sanitaria a carico dei frontalieri, per una ragione semplice, anzi due.
La prima: l'accordo sui frontalieri che abbiamo votato tutte e tutti all'unanimità - e chiudo, Presidente - prevedeva un tavolo permanente tra Governo italiano, Governo svizzero e parti sociali. Allora, prima domanda: se volevate introdurre una nuova tassa, perché non si è passati tramite il tavolo? In secondo luogo, Presidente, se questa tassa va direttamente nelle casse delle regioni, se oltre l'80 per cento dei frontalieri è residente in regione Lombardia e se la sanità lombarda vive una difficoltà di natura economica, allora, colleghe e colleghi, potevamo prevedere un piano di rientro, come si fa per tante regioni d'Italia; e non sentirci sempre la morale rispetto al fatto che, in alcune regioni, soprattutto in quelle meridionali, non si sa gestire la sanità e allora vanno commissariate e vanno fatti piani di rientro, mentre in altre, soprattutto in Lombardia, funziona bene; peccato che poi piazzate una tassa ingiusta, una doppia imposizione, a persone che già pagano le tasse. E attenzione, lo dico al Governo, suo tramite: il Governo federale ha avviato un'indagine conoscitiva per capire se sia legittimo quello che state facendo. Allora, visto che si sta chiedendo semplicemente questo - capisco l'insofferenza di qualche collega della Lega, lo capisco, però purtroppo la verità è amara, ma questa è -, sto chiedendo di poterlo accantonare, Sottosegretaria, e rifletterci, perché rischiamo di fare non solo un'ingiustizia, ma una brutta figura nei confronti di un altro Paese .
PRESIDENTE. Il Governo sulla richiesta di accantonamento? No. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/45 Toni Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/46 D'Alfonso il parere è favorevole con riformulazione. La accetta, collega D'Alfonso? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/47 Bordonali il parere è favorevole con riformulazione. La accetta? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/48 Sala il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/49 Saccani Jotti il parere è favorevole con riformulazione. La accetta? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/50 Mule' il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/51 Orlando il parere è favorevole con riformulazione. La accetta? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano, c'è una riformulazione. Ha chiesto di parlare il collega Graziano. Ne ha facoltà. Mi dice se la accetta?
STEFANO GRAZIANO(PD-IDP). Presidente, era solo per chiedere di riascoltare la riformulazione, perché non ho inteso quella dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani.
PRESIDENTE. Certo, collega Graziano, chiediamo alla Sottosegretaria la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano.
MATILDE SIRACUSANO,.
Presidente, la riformulazione è la seguente: “impegna il Governo a valutare gli effetti applicativi della disposizione di cui all'articolo 17, comma 1-, ultimo periodo, del provvedimento in esame, al fine di adottare le opportune iniziative volte al suo superamento, anche in vista di una riforma organica degli organi rappresentativi delle Camere di commercio”.
PRESIDENTE. Onorevole Graziano?
STEFANO GRAZIANO(PD-IDP). Grazie, la accetto e chiedo di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/53 Caramanna, il parere è favorevole con riformulazione: la accetta e chiede che sia votato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/53 Caramanna, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi il parere è favorevole con riformulazione. Collega, mi dice se la accoglie?
VANESSA CATTOI(LEGA). Sì, grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, ma vorrei fare un breve intervento, vista l'importanza del tema che viene affrontato all'interno di quest'ordine del giorno. Il tema riguarda il comparto idroelettrico…
PRESIDENTE. Collega, scusi, chiede di metterlo ai voti, naturalmente?
VANESSA CATTOI(LEGA). Sì. Il tema oggetto dell'ordine del giorno riguarda il comparto dell'energia idroelettrica. È un tema molto importante non solo per quanto riguarda la questione nazionale, ma anche perché ci viene segnalato non solo all'interno del PNIEC, ma anche, con una nota, nella relazione del Copasir, che afferma che il settore idroelettrico è uno degli ambiti nei quali il nostro Paese presenta - e cito proprio la relazione del Copasir - un notevole vantaggio competitivo.
Il Comitato ha, inoltre, avanzato una critica per aver aperto le gare per le concessioni idroelettriche ad operatori esteri, ma in un regime di non reciprocità, poiché gli altri Paesi europei applicano un regime protezionistico in questo ambito.
Presidente, quest'ordine del giorno è stato accolto limitatamente al punto 2, in cui viene richiesto di istituire un tavolo europeo di confronto per cercare di superare una disparità a livello di singoli Stati europei, perché, comunque sia, l'Italia, attualmente, per quanto riguarda l'assetto normativo attuale, sarebbe l'unica ad andare a gara, quando tutti gli altri Paesi europei sulla partita delle concessioni idroelettriche hanno un regime di tipo protezionistico e quindi hanno proceduto a un rinnovo illimitato o, comunque sia, a rinnovi di 90 o di 75 anni nell'ambito delle concessioni idroelettriche. Quindi è importante il fatto che il Governo abbia accolto una parte dell'impegno dell'ordine del giorno, ma rimane aperta la questione che riguardava il primo punto, quella di cercare di far riassegnare ai territori, quindi ai presidenti delle regioni il tema delle concessioni, in modo che potessero colmare questa sperequazione che si va a creare all'interno dell'ambito europeo, vista questa disparità tra i vari Paesi. Tuttavia, ritengo fondamentale e importante dare un primo segnale di attenzione da parte di questo Governo nei confronti di un comparto che è fondamentale e determinante per lo sviluppo e il sostegno del sistema Paese, non solo per le nostre famiglie, ma anche per tutto il comparto industriale italiano .
PRESIDENTE. Il collega Candiani chiede di sottoscriverlo.
Ha chiesto di parlare il collega Marattin. Ne ha facoltà.
LUIGI MARATTIN(IV-C-RE). Posso, per favore, riascoltare la riformulazione?
PRESIDENTE. Sottosegretaria, ci rilegge la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi, a beneficio dell'Aula?
MATILDE SIRACUSANO,. L'impegno è riformulato come segue: “ad attivarsi in tutte le opportune sedi istituzionali europee per aprire un tavolo di confronto sul tema idroelettrico per la redazione di orientamenti unionali volti a ridurre l'evidente sperequazione ad oggi esistente e ad affermare un principio di reciprocità a livello europeo” .
PRESIDENTE. Sottosegretaria, forse ha dimenticato una parte della riformulazione.
MATILDE SIRACUSANO,. Sì, mi scusi, ha ragione l'onorevole Fornaro. È espunto il primo impegno e il secondo è riformulato come ho detto poc'anzi.
PRESIDENTE. Dunque il primo impegno era espunto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/55 Milani il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/56 Steger il parere è favorevole con riformulazione. La accoglie? Sì.
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/57 Bonelli è accolto come raccomandazione, se riformulato. Collega Bonelli? Aspetti un attimo, perché credo che il Governo voglia rivedere il parere.
MATILDE SIRACUSANO,. Sì, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/57 Bonelli è accolto - non come raccomandazione - se riformulato nel senso di espungere la quarta, la quinta e la sesta premessa, e introdurre l'impegno con le parole “a continuare nell'azione di”. Quindi, se riformulato in questo modo, non è accolto come raccomandazione, ma è accolto.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Bonelli se accolga la riformulazione in questo caso.
ANGELO BONELLI(AVS). Sì, la accolgo.
PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/58 Dori il parere è favorevole con riformulazione. La accoglie e chiede di votare.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/58 Dori, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/59 Zaratti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/60 Borrelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari il parere è favorevole con riformulazione: accoglie e chiede che sia votato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/62 Evi il parere è favorevole con riformulazione: accoglie e chiede che sia votato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/62 Evi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/63 Ghirra è accolto come raccomandazione, se riformulato: va bene.
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/64 Piccolotti il parere è contrario.
Ha chiesto di parlare la collega Piccolotti. Ne ha facoltà.
ELISABETTA PICCOLOTTI(AVS). Grazie, Presidente. Mi aspettavo che quest'ordine del giorno fosse almeno accolto come raccomandazione perché è un ordine del giorno che chiede semplicemente di non cancellare l'opzione economico-sociale del liceo delle scienze sociali per istituire il liceo del . E lo chiede non a monte, come abbiamo fatto in questi mesi, denunciando la propaganda che c'era dietro la nascita del liceo del ma lo chiede a valle, ovvero dopo che si sono manifestati i risultati di questa prima sperimentazione.
I risultati dicono che è stato un completo fallimento, un totale flop. In tutta Italia si sono iscritti soltanto 375 ragazzi, si tratta dello 0,08 per cento dei ragazzi che potevano scegliere quest'anno a quale scuola iscriversi, ed è un fragoroso che credo debba invitare il Governo a riflettere su quanto sta facendo. Lo dico perché avere 4 iscritti per scuola, perché questa è la media delle iscrizioni, significa in qualche modo non rendersi conto che, per quanto riguarda l'orientamento delle famiglie e dei ragazzi, il Les, il liceo economico-sociale, invece riscuote un grande successo ed è un orientamento prevalente.
Lo dico anche perché, per l'appunto, anche quest'anno, anche di fronte alla possibilità di iscriversi al liceo del , gli iscritti al Les sono aumentati, si tratta quest'anno del 3,96 per cento dei ragazzi. Segno che questo è un indirizzo che si è andato via via consolidando negli anni, che riscuote grande successo, che è prevalente fra quei ragazzi che vogliono poi studiare le materie di natura economica e le materie di natura sociale.
Quindi non si capisce per quale motivo il Governo dovrebbe chiudere questa opzione per imporre l'opzione del , se non per ragioni tutte propagandistiche e tutte ideologiche. Il liceo del non è stato capito, non è stato compreso, non viene accettato né dagli studenti né dai docenti, tanto che sappiamo di continue forzature che sono state fatte dal Ministero per chiedere alle scuole di opzionare l'apertura di questo percorso. Dico solo una cosa: fermatevi.
Questo “fermatevi” può essere di due diverse opzioni: una è quella di fermare la sperimentazione del liceo del , che è quella che percorreremmo noi, ma non vi chiedo di fare così tanto. Ce n'è un'altra, però, che è compatibile anche con la vostra impostazione, che è quella di mantenere il liceo economico-sociale e accanto aprire il liceo del , senza chiudere l'opzione che è prevalente tra gli studenti e senza colpire quei tanti docenti di cui state cancellando le cattedre, per esempio i docenti di filosofia e scienze umane che attualmente insegnano nel liceo che state cancellando.
È una situazione, penso, davvero grave, perché è irrispettosa della realtà della scuola. E quando sull'istruzione dei ragazzi e delle ragazze, invece di cercare di fare il meglio, si cerca solo di fare pubblicità e propaganda, si fanno sempre disastri, e questo Governo ne ha già fatto uno .
PRESIDENTE. L'onorevole Manzi chiede di sottoscrivere. Ha già parlato due volte, non posso darle la parola. Sottoscrivono anche De Micheli, Berruto, Boldrini, Amato, Cuperlo, Bakkali, Zingaretti, Malavasi e Ferrari. Ho praticamente esaurito tutto il gruppo del PD.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/64 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/65 Grimaldi.
Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo per una precisazione sul parere. Prego.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Devo fare una correzione, non è raccomandazione, ma il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare di ripristinare, compatibilmente con gli esiti della procedura di infrazione avviata nei confronti dello Stato italiano”. In questo caso non è raccomandazione, ma accolto con riformulazione.
PRESIDENTE. Collega Grimaldi, accoglie la riformulazione?
MARCO GRIMALDI(AVS). Accogliamo e le chiederei un piccolo intervento per chiedere poi che venga messo ai voti. Intanto ringrazio, ovviamente, la Sottosegretaria Siracusano e il Governo, ma soprattutto fatemi ringraziare i tanti colleghi che si sono uniti a noi per chiedere la proroga al prossimo gennaio del 2025 per la cosiddetta entrata in vigore del regime IVA per il Terzo settore. Anch'io ovviamente avrei citato di nuovo, anche nell'impegnativa, quindi siamo favorevoli al punto, la procedura di infrazione dell'Unione europea.
Ricordiamo a tutti, però, qual è il punto che è stato il motivo per cui abbiamo chiesto una deroga di un ulteriore anno e abbiamo, credo, tutti insieme salvato tantissime attività del Terzo settore, tantissimi circoli Arci, Acli, ma davvero tantissimi soggetti che non hanno la possibilità in questo momento di aggiungere alla propria attività no profit, di volontariato, ovviamente non solo quella parte burocratica, ma quella parte che è ovviamente contraddistinta dalle attività no profit. Che cosa vi chiediamo?
Vi chiediamo di utilizzare per l'ultima volta il Milleproroghe, vi chiediamo di metterci a un tavolo e costruire le condizioni per chi, ovviamente, tra l'altro non si merita di entrare in questo calderone. Lo abbiamo detto, in tantissimi abbiamo visto le loro attività durante il COVID. Non prendevano ristori, non ci hanno chiesto indennizzi, ma soprattutto hanno fatto parte di quella grandissima rete che ha fatto la differenza. Parliamo di luoghi di aggregazione che fanno cultura, parliamo dei luoghi del sociale più promiscui, quelli che sanno utilizzare gli spazi dello sport tanto quelli dei doposcuola.
Per questo immagino ci sia stata questa grande trasversalità, facciamo sì che non ci sia un'ulteriore deroga. Noi non chiediamo, il prossimo anno, di ripresentare questo emendamento e rivotarlo insieme. Vi chiediamo di utilizzare bene questo tempo per cancellare da questa scure quelle associazioni .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/65 Grimaldi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Ordine del giorno n. 9/1633-A/66 Zanella, su cui vi è parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere al Governo di riconsiderare il rifiuto rispetto a quest'ordine del giorno che, invece, io pensavo fosse abbastanza apprezzato nel suo intento e nel suo scopo, perché qui parliamo del Fondo istituito per il contrasto dei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione che non veniva finanziato, se non attraverso un emendamento che, poi, ha corretto questa grave carenza di previsione, per cui per il 2024 sono previsti 10 milioni. Qui riusciamo, credo, a condividere il fatto che parliamo di 3 milioni, soprattutto di ragazze e di ragazzi, e non solo - prevalentemente ragazze - e, quindi, della necessità di garantire la continuità dell'assistenza e delle misure previste per far fronte a questo grave problema. Quindi, 10 milioni erano stati previsti per il 2023, 10 milioni per il 2024 - dovrebbero essere aumentati anche rispetto all'inflazione e quant'altro -, per il 2025 e per il 2026 sarebbe interessante che si prevedesse un ulteriore finanziamento, anzi un finanziamento per i 2 anni successivi al 2024, e anche riconsiderare, nell'insieme, la necessità di rimpinguare un Fondo assolutamente indispensabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Il parere cambia in accoglimento come raccomandazione.
PRESIDENTE. La collega Zanella accoglie la raccomandazione.
Ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare il collega Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Chiederei, come è successo altre volte, se fosse possibile di mettere ai voti l'ordine del girono anche come raccomandazione; ovviamente preferiremmo che fosse un parere favorevole con riformulazione, ma va bene anche una raccomandazione. Il senso è molto semplice. Noi abbiamo accolto positivamente il fatto che si sia voluto andare oltre il taglio previsto da un Governo che, ormai, è passato, di 4 anni fa, ma il senso è molto semplice: cioè, senza quell'emendamento che abbiamo approvato a grande maggioranza, rischiavano tanto soggetti quanto tanto piccoli editori, cooperative. Anche in questo caso, vi chiediamo una cosa semplice: di metterci a un tavolo, di ripensare, visti i cali dei fatturati e i numeri, che non ritornano a quelli del periodo pre-pandemia, di continuare a mantenere libera l'informazione. L'abbiamo fatto in un dibattito molto costruttivo, l'abbiamo fatto anche chiedendovi di rivedere alcune norme, ne dico una. Spesso si parla del numero di vendite o della distribuzione, ma continuare solo a parlare di questi numeri non ci dice, per esempio, che è importante che quelle copie distribuite arrivino in tutta Italia e non si debba fare la scelta di ridurre fra distribuzione e copie vendute, come se fosse solo una questione di fatturati.
Insomma, noi vi chiediamo semplicemente, anche in questo caso, di togliere definitivamente quel taglio, di dare libertà di informazione. Tanti piccolissimi editori, in questi giorni, hanno considerato positivamente il fatto che abbiamo rinviato per un ulteriore biennio questo taglio. Forse, sarebbe l'ora non solo di toglierlo dalla scena, ma di rivedere insieme come, in una importante democrazia come la nostra, la libertà di informazione sia centrale per la vita di tanti, soprattutto di quei tantissimi lavoratori e lavoratrici che ci lavorano.
PRESIDENTE. Se, come ho compreso, insiste per la votazione, devo chiedere al Governo di darmi il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni: favorevole, contrario o si rimette all'Assemblea?
MATILDE SIRACUSANO,. Presidente, mi rivolgo all'onorevole Grimaldi, perché, in questo caso specifico, l'accoglimento come raccomandazione è un approccio estremamente positivo. Naturalmente, c'è un tema di risorse che va calcolato. Io, purtroppo, non posso cambiare il parere in favorevole, quindi chiedo uno sforzo ulteriore per accoglierlo, considerando che davvero c'è un'apertura da parte del Governo.
PRESIDENTE. Lo accogliete? L'ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni è accolto come raccomandazione.
Ordine del giorno n. 9/1633-A/68 De Bertoldi, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto, parere favorevole con riformulazione: collega Torto, l'accoglie? No e chiede di votare.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti, parere contrario.
Ha chiesto di parlare la collega Barzotti. Ne ha facoltà.
VALENTINA BARZOTTI(M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno noi sottoponiamo, ancora una volta, all'attenzione di quest'Aula l'annoso problema dei buoni postali fruttiferi prescritti. Purtroppo, come sappiamo bene, come già più volte abbiamo sottoposto la questione all'Aula, ci sono tantissimi consumatori che sono in attesa di poter rivedere il capitale investito, e non soltanto quello, ma anche gli interessi e, purtroppo, non è così.
Riepiloghiamo per l'ennesima volta quello che sta accadendo. Noi abbiamo come protagonista Poste Italiane Spa che, come sappiamo, colloca in via esclusiva sul mercato i buoni fruttiferi postali emessi da Cassa depositi e prestiti. Con un provvedimento del 2022, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, in particolare con il provvedimento n. 30346 del 2022, ha sanzionato che Poste ha attuato condotte ingannevoli e scorrette nel collocamento e nel rimborso di questi buoni fruttiferi a termine emessi a partire dagli anni 2000. Ebbene, questo provvedimento è stato impugnato al TAR Lazio ma, ancora in attesa di un esito, abbiamo un ricorso pendente presso la Corte di giustizia europea, attendendo che si pronunci su una questione per lo più procedurale.
È evidente che questo è un problema enorme, perché dai dati che abbiamo - e, in particolare, faccio riferimento all'archivio informatico del MEF -, dal 2017 al febbraio 2020 questa vicenda ha riguardato 153.406 rapporti, per importi pari a 235 milioni circa. Quindi, noi stiamo parlando di questo. È evidente che questo Governo non può continuare a far finta di niente. Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo più volte sollecitato varie soluzioni, vi abbiamo chiesto, colleghi, più e più volte, la costituzione di un tavolo presso i Ministeri competenti, per andare a capire cosa sta succedendo, perché questa non è una questione su cui il Governo può continuare a mettere la testa sotto la sabbia , c'è un tema enorme. Perché continuano a fare finta di niente, Presidente? È incomprensibile.
Un'altra cosa che riguarda questi famosissimi buoni fruttiferi postali concerne quello che è accaduto rispetto alle mancate proroghe fatte prima del termine dello stato di emergenza COVID. In questo caso noi, durante il “Conte 2”, proprio per permettere ai consumatori di riprendere sia il capitale che gli interessi, abbiamo fatto una serie di proroghe. Durante il Governo Draghi la proroga è stata fatta per un periodo inferiore rispetto alla cessazione dello stato di emergenza, così tantissimi consumatori sono ulteriormente rimasti confusi e non hanno potuto riscuotere i propri crediti.
Quindi, oltre a questo tavolo, chiediamo anche una possibile remissione in termini per i consumatori: che possano, finalmente, riprendere almeno il capitale; si investe in buoni fruttiferi postali, prodotti finanziari che, di fatto, vengono utilizzati dai piccoli risparmiatori, quindi dalle persone, dai nonni, o dai genitori per i figli, sono prodotti del piccolo consumo, che vanno considerati nelle grandi quantità. Quindi, è evidente che prendere così in giro i cittadini è qualcosa che lo Stato non si può permettere, perché deve tutelare il risparmio.
Per cui, ricapitolando rapidamente, serve un fondo, serve che vengano rimessi in termini questi consumatori e serve che ci sia un tavolo presso il Ministero .
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Secondo le intese intercorse tra i gruppi, sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 19,30, per consentire ai deputati di partecipare alla fiaccolata che si terrà in piazza del Campidoglio, per ricordare Aleksej Navalny.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 1633-A.
Ricordo che, prima della sospensione, è stato da ultimo respinto l'ordine del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/71 Francesco Silvestri, sul quale il Governo ha espresso il parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno mi dà l'occasione per tornare su un tema che ha caratterizzato molte interviste del Premier Meloni, ovviamente, tutte impacchettate, nel quale gli è stato concesso di dire delle menzogne che quest'ordine del giorno e, probabilmente, la realtà dei fatti smascherano. La prima: la legge degli extra profitti non può in nessun modo partecipare alla divisione del dividendo degli azionisti. In quest'ordine del giorno io chiedo proprio di blindare la vostra finta legge sugli extra profitti perché c'è qualcosa che non ha funzionato ed è proprio quello che in tante riprese vi ho detto in quest'Aula. Ora, vi leggo semplicemente il giornale di oggi, parlo di e non stiamo parlando quindi del del MoVimento 5 Stelle, che in prima pagina titola: 25 miliardi di extra profitti nel 2023 per le grandi banche italiane - ascoltate bene, perché questo lo avete fatto voi, voi sovranisti -, ma la gran parte di questi soldi finirà nelle tasche degli azionisti, oltre metà sono internazionali. Grande lavoro per un Governo sovranista, ragazzi, ottimo risultato, bravi, bravi veramente !
E questo com'è avvenuto? È avvenuto con un meccanismo che qui in Aula vi ho descritto tante volte e che è anche il tema dell'ordine del giorno, a cui ovviamente voi voterete con il tasto rosso, ovvero l'avete fatto con una partita di giro. Quindi, quel patrimonio andava nella riserva a compensazione dei mutui e, ovviamente, quelle riserve sono state liberate per i dividendi, quindi avete dato il “la”, sostanzialmente, a una partita di giro.
Poi, arriviamo alla seconda bugia che è stata detta dal Premier Meloni, ovvero che questi patrimoni delle banche avrebbero rilanciato l'impresa, cioè, favorendo il patrimonio delle banche ci sarebbero stati più prestiti e, quindi, tutta l'economia italiana ne avrebbe giovato. Ora, per un partito che è nato con l'idea del mutuo sociale, affermare che aumentare il patrimonio delle banche aiuti i cittadini certo è un'inversione a U ideologica molto forte, ma il problema è che non ci avete nemmeno preso, perché l'ultimo trimestre Istat dice che gli investimenti concessi alle imprese sono diminuiti del 4,2 per cento a tassazione degli extra profitti in corso, quindi, non avete azzeccato né la prima e né la seconda, e la cosa più grave è che i soldi di queste famiglie, 500 famiglie che aspettavano un aiuto, sono andati sostanzialmente ad investitori stranieri. Quindi, io mi rivolgo alle imprese, mi rivolgo alle famiglie, agli agricoltori, che tanto se la prendevano con l'Europa e che, tra i tanti motivi delle loro proteste, avevano anche la questione dei mutui.
I vostri soldi e le vostre tasse sono andati ad investitori e non è tornato un euro di quello che sia Salvini nei suoi video, sia Meloni nei suoi video, avevano detto che vi sarebbe tornato. Questa, secondo me, non è una cosa corretta. In tante TV, quando andiamo, ci fanno la domanda: ma come mai, dopo tante inversione a U, il Governo Meloni gode ancora di un consenso ampio? Io un po' la risposta ce l'ho: probabilmente c'è un livello di menzogne sotto il quale parte di questo Parlamento non è disposto a scendere. Probabilmente, si ha lo stomaco di andare davanti a persone in difficoltà e dire loro che si poteva fare una tassa sugli extra profitti e che queste persone sarebbero state aiutate. Invece, carta canta, sostanzialmente, i loro sforzi sono andati ad altre persone e non gli torneranno più indietro. Noi è un qualcosa che non saremmo stati in grado nemmeno di dire; quel tipo di consenso basato sulla bugia non lo vogliamo. Probabilmente, è affar vostro, vi durerà un po' di più il consenso, ma verrà giù, perché prima o poi, a forza di mentire, le persone se ne accorgeranno. La qualità dell'informazione che noi facciamo in questo Parlamento, e anche quello che fa la stampa, prima o poi farà crollare tutto l'impianto su cui voi vi state basando, che è un impianto di menzogna. Quindi, continuate a votare tasto rosso, continuate a mentire, perché secondo me tra poco non ce ne sarà più
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.
LUIGI MARATTIN(IV-C-RE). Signor Presidente, collega Silvestri, abbi pazienza, tu a volte proprio te le tiri … Si rivolga alla Presidenza, sì …
LUIGI MARATTIN(IV-C-RE). Anche per dare un po' un senso a questa serata, come diceva Vasco.
La gran parte degli utili, dice Silvestri, va agli investitori internazionali, azionisti che sono investitori. La gran parte degli utili che hanno fatto le banche va allo Stato, perché solo dire che, adesso noi abbiamo il 24 per cento, più una addizionale del 3,5 per cento, perché le banche vanno colpite di più (e probabilmente una c'è), più un 3,9 per cento di IRAP. Quindi, solo di imposte che gravano, a vario titolo, sul reddito, ogni volta che una banca, così come qualche altra società di intermediazione finanziaria e assicurativa fa degli utili, il 30 per cento va allo Stato. Poi c'è tutto il resto: pensate se dovessero distribuire quegli utili, c'è una tassazione sostitutiva del 26 per cento, che si va a sommare. Quindi, io capisco che, legittimamente, qualcuno di voi poteva dire non è abbastanza, perché la prima reazione in questo Paese, quando c'è un problema, è sempre aumentare la spesa pubblica e quindi aumentare le tasse. Lo fanno loro, ma lo fate anche voi. Però, non si può dire che, quando le banche fanno un sacco di utili, questi soldi vanno a J.R., che sta sulla barca con il sigaro in bocca. Per il nostro sistema fiscale, gran parte di quei soldi va allo Stato. Semmai discutiamo di come lo Stato li spende questi soldi, questa sì che sarebbe una bella discussione da fare, magari in altri contesti. Voteremo, convintamente, contro quest'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Signor Presidente, secondo i dati pubblicati dal lo scorso anno le banche italiane hanno avuto profitti per 43 miliardi di euro. Questi 43 miliardi di euro hanno trovato una via che non è quella legata all'investimento produttivo, perché dallo stesso articolo e dalle stesse statistiche risulta che gli impieghi nel 2023 da parte del sistema bancario italiano sono stati di 4,2 per cento in calo. Significa che rispetto all'anno precedente ci sono stati 50 miliardi in meno di impieghi rispetto alla clientela. Ora questo toglie al nostro Paese una spinta importante. Si fanno finanziarie da 25 miliardi, da 20 miliardi. Ebbene, nel 2023 abbiamo avuto 50 miliardi in meno di investimenti produttivi nel nostro Paese e questi 50 miliardi di euro sono finiti al mercato finanziario speculativo. È su questo che il Governo deve vigilare per garantire investimenti nel nostro Paese che creano occupazione e ricchezza, non invece finire nella speculazione e sulla rendita, come accade in questo momento
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/71 Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine giorno n. 9/1633-A/72 Sergio Costa, su cui il Governo ha espresso parere favorevole con proposta di riformulazione.
Chiedo ai presentatori se accettano la proposta di riformulazione.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.
ENRICO CAPPELLETTI(M5S). Grazie, Presidente. Non accettiamo la riformulazione e vorrei intervenire in dichiarazione di voto.
Presidente, quest'ordine del giorno prevede di introdurre o, meglio, continuare a prorogare lo stanziamento volto a mantenere, esattamente nelle forme attuali, i cosiddetti sociali, ossia quei che vengono conferiti ai soggetti fragili, deboli, con problemi di salute per il pagamento delle bollette di gas ed energia. La bolletta del gas - ricordo a me stesso, a quest'Aula e ai cittadini - è particolarmente onerosa e lo sarà sempre di più nel corso del 2024, perché questo Governo e questa maggioranza hanno deciso di porre termine al servizio di maggior tutela, hanno reintrodotto l'IVA e hanno reinserito anche gli oneri di sistema che erano stati sospesi. Quindi, sicuramente ci troveremo di fronte a bollette più salate e, come se questo non bastasse, viene ridotto ai minimi termini l'ambito di applicazione del .
Capisco le osservazioni da parte di maggioranza e Governo, ossia che non ci sono risorse per far nulla. Allora, se mi consente, Presidente, vorrei ricollegarmi all'intervento precedente del collega Silvestri per aggiungere una considerazione. Le risorse c'erano e, tassando gli extraprofitti bancari, alcuni miliardi di euro in più a disposizione il bilancio dello Stato ci sarebbero stati. La Presidente del Consiglio - ricordo io, così come immagino ricorderete anche voi - dichiarò che era una sua idea quella di tassare gli extra profitti ed era orgogliosa di questo. Io, intervenendo in Aula, Presidente, ho detto che, veramente, l'abbiamo chiesto per 15 volte noi del MoVimento 5 Stelle, negli ultimi mesi, e per 14 volte avete detto di no. Per la quindicesima volta l'avete proposto voi e chiaramente era un'iniziativa che noi condividevamo. La condividevamo a tal punto che avete cambiato idea nell'arco di pochissimi giorni. Cosa è successo tra le dichiarazioni della Presidente Meloni, secondo la quale era una sua idea quella di applicare questa imposta sugli extraprofitti, e il passo indietro e la retromarcia? È successo che ha preso la parola Marina Berlusconi alla conferenza degli industriali e si è dichiarata contraria a questo provvedimento di tassazione degli extraprofitti. Marina Berlusconi, lo sappiamo, è erede di Silvio Berlusconi, proprietario di circa 100 milioni di debiti di un partito di maggioranza che sta al Governo e che è Forza Italia. Qualcuno prima di me diceva a pensar male si fa peccato ma, a volte, ci si azzecca. Non sarà che il motivo per cui il Governo fa marcia indietro a seguito della richiesta impellente di Forza Italia è il pericolo che la copertura del debito di un partito della maggioranza del Governo, una copertura importante di 100 milioni di euro, rischia di venir meno ? Se così fosse, quando abbiamo la Presidente del Consiglio che ci dice di non essere soggetta a ricatti forse una qualche interpretazione a questa frase verrebbe pure a noi.
Ad ogni buon conto, tornando all'ordine del giorno, ritengo che sia assolutamente di buonsenso, in considerazione dell'aumento in bolletta che si troveranno a dover pagare i cittadini italiani, non solo per la fine al mercato tutelato ma anche per l'aumento dovuto all'IVA e agli oneri di sistema. Per questo motivo invito al voto favorevole a quest'ordine del giorno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/72 Sergio Costa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/73 Appendino.
Ha chiesto di parlare la collega Appendino. Ne ha facoltà.
CHIARA APPENDINO(M5S). Grazie, Presidente. Vedete, colleghi e colleghe, io non so se voi siate mai stati in quella che viene definita al la casa degli specchi: entri, ti guardi e in base allo specchio di fronte a cui sei ti vedi un po' più magro, un po' più grasso, un po' più grande o un po' più basso. Quello che fa questa maggioranza costantemente è proprio provare a far vedere la realtà attraverso degli specchi deformanti. Perché lo fa? Perché è evidente che ha bisogno di nascondere una serie di fallimenti e tradimenti che continua ogni giorno a portare a casa. Pensiamo a uno di essi che è di attualità in questo momento, uno dei grandi temi, il tema dell'Europa. I vostri specchi, che voi costruite, provano a far vedere un'Italia protagonista in Europa. Rivendicate vittorie gloriose come l'accordo con l'Albania sull'immigrazione, che altro non è che qualcosa di costoso, sì, per le tasche degli italiani, che cerca di non far vedere che i migranti continuano ad arrivare perché delocalizzate in Albania o come l'inutile accordo con la Tunisia.
Però, vedete, nella realtà in Europa che cosa succede, se non c'è la vostra casa degli specchi? C'è che ratificate un Patto di stabilità scritto da Germania e Francia, che significherà 12 miliardi di tasse e tagli per gli italiani . Avete collezionato il record assoluto, il record assoluto di sbarchi. Avete collezionato - e cercate di non farlo sapere - un altro fallimento. Guardate, colleghi e colleghe, qualche giorno fa in Europa è stato votato un nuovo patto sui migranti. Sapete cosa dice? Che l'Italia, primo Paese di approdo, si dovrà far carico non solo per 12 mesi ma per 20 mesi obbligatoriamente dei migranti che arrivano . Altro che blocco navale, colleghi, qui l'unica cosa che state bloccando è il futuro dell'Italia. Voi, colleghi, siete negazionisti della realtà e, del resto, ci avete abituato a negare i fatti. Se ci pensiamo, vale anche per un grande tema come quello della crisi climatica che sta mettendo a dura prova il nostro pianeta e che viene ancora contestata dai veri e propri negazionisti del cambiamento climatico che siedono tra i banchi della maggioranza. Quando capirete che se non gestiamo la transizione ecologica, se non gestite la transizione ecologica, sarà un'onda che travolgerà tutto? Travolgerà tutto!
Il compito della buona politica, quella buona in senso alto, è capire i cambiamenti, accompagnarli e gestirli per non scaricare i costi sui cittadini e per cercare di massimizzare le possibili opportunità. Ciò vale per gli agricoltori, che subiscono i danni in prima linea del cambiamento climatico, vale per il mondo dell', nel quale la transizione ecologica può essere un'opportunità per la costruzione di nuovi posti di lavoro, se la cavalcate anziché cercare di fermarla, e vale per tanti altri settori. Eppure niente, Presidente, qui continuiamo a vedere una maggioranza che ci incatena al combustibile fossile, che finanzia nuovi inceneritori e trivelle, che taglia i fondi destinati alla tutela del territorio. È sempre questo schema.
Però, il negazionismo che vediamo non è solo quello dei fatti, non è solo climatico, perché abbiamo anche un altro negazionismo che si è inventato questa maggioranza, cioè quello economico: negano la realtà di quello che succede qui fuori. Andate ovunque - io vi vedo - a festeggiare risultati che sono disastri. Non so se vi rendiate conto di quello che succede qui fuori. Il 63 per cento delle famiglie fa fatica ad arrivare alla fine del mese, il PIL cresce dello zero-virgola, la produzione industriale è ferma, anzi, scende da 11 mesi di fila e gli investimenti sono bloccati. E voi cosa fate? Sui mutui non fate nulla, lasciando le famiglie a gestirsi il rischio di pignoramento delle case, e le imprese non riescono a fare gli investimenti. Alzate le tasse a tutti, ma proprio a tutti: sui pannolini, sul latte in polvere, sulla casa, su tutto. Solo una cosa non fate, lì no, mi sono sbagliata: sulle banche e sui profitti extra-miliardari niente tasse. No, lì non bisogna mettere le mani.
E dire che anche oggi avevate la possibilità di dare un segnale importante, dando parere favorevole su quest'ordine del giorno che conferma e chiede di prorogare il mercato tutelato per cittadini che voi esporrete nuovamente al prezzo di mercato. Niente, anche qui voto contrario. E dire che le possibilità le avevate, perché avete ereditato un Paese che cresceva velocemente, perché avete ereditato 209 miliardi di PNRR , che sono soldi da investire in scuola, sanità, asili, trasporti e investimenti.
Vi avevano lasciato un'Italia che aveva capito la lezione grazie al COVID o, meglio, del COVID, e voi continuate a tagliare sulla sanità.
Allora, Presidente, potete costruire - e chiudo - tutte, ma proprio tutte le case degli specchi che volete e potete anche impegnarvi, ma la triste verità - e lo vediamo anche oggi con questo voto contrario - è che questo Paese va a picco. E, purtroppo, il fatto che questo Paese vada a picco fa sì che a pagare il danno non siete voi che state seduti qui, non siamo noi che stiamo qui, ma sono gli italiani che non ce la fanno più .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/73 Appendino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/74 Scutella', con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/75 Cantone, su cui il parere è contrario.
Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, la commissione tecnica di verifica ambientale del MASE ha rilevato delle gravi e diffuse criticità, con ben 164 pagine di prescrizioni, sulla possibilità di realizzare una nuova pista aeroportuale all'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze. In particolare, hanno rilevato criticità sostanziali rispetto al consumo di suolo, al rischio idrogeologico, per i rilevanti impatti ambientali sul Parco della Piana fiorentina e sulla salute della popolazione, con un esplicito richiamo agli effetti della cementificazione rispetto all'alluvione vissuta recentemente proprio in quel triangolo maledetto, il triangolo della Piana fiorentina.
La stessa commissione critica la decisione di Toscana Aeroporti di non analizzare e non argomentare l'opzione di non realizzare quest'opera.
Dal nostro punto di vista, questa interpretazione non lascia spazio ad altra mistificazione sull'impatto del progetto della nuova pista di Peretola e all'arroganza di chi pensa di poter passare sopra alle leggi e ai regolamenti per trarre profitti economici da infrastrutture che dovrebbero, invece, essere di sostegno alla popolazione, funzionali al tessuto economico e compatibili con l'ambiente.
Pertanto, appare necessario stralciare il progetto della pista di Peretola dal nuovo piano generale di sviluppo di Toscana Aeroporti e avviare, quindi, una nuova e diversa discussione pubblica sul sistema aeroportuale toscano, rimettendo al centro gli interessi pubblici e delle comunità e ponendo in primo piano la questione degli impatti ambientali e delle alternative progettuali.
In questo senso, l'ordine del giorno impegna il Governo a dar seguito al parere della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del MASE sull'impatto del progetto della nuova pista aeroportuale di Peretola. Io chiederei al Governo di essere coerente con quello che in qualche modo all'interno del MASE i tecnici hanno definito .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/75 Cantone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'ordine del giorno n. 9/1633-A/76 Quartini è accolto come raccomandazione se riformulato. Collega Quartini, mi dice se accoglie la riformulazione?
ANDREA QUARTINI(M5S). No, direi di non accoglierla e chiedo di porlo in votazione.
PRESIDENTE. Ha 2 minuti e 20, ma lo sa. Prego.
ANDREA QUARTINI(M5S). Questo Governo ci ha offerto una vera e propria farsa, una presa in giro, un'avvilente retromarcia sulla tassazione degli extraprofitti bancari, che hanno raggiunto soglie di incremento di oltre 15 miliardi, solo citando Intesa Sanpaolo e UniCredit, proprio grazie al carovita e al caro mutui, che hanno messo in ginocchio un milione di famiglie, che non riescono a pagare i mutui in questo Paese e diventeranno soggetti che avranno un grosso disagio abitativo.
Al di là della pomposa propaganda salviniana, che vorrebbe investire non si sa quanto per il disagio abitativo, di fatto, con riferimento alla possibilità di contrastare il disagio abitativo, nelle due leggi di bilancio di questo Governo ci sono zero euro anche per la morosità incolpevole . Questa è una vergogna assoluta!
Nell'ordine del giorno, avete proposto di prendere in considerazione l'ipotesi dell'e della possibilità di recuperare qualche impegno rispetto a un rifinanziamento sulla morosità incolpevole, espungendo dal testo proprio il riferimento alle leggi di bilancio che negano questi finanziamenti! Non si tratta di espungere, si tratta di oscurare la verità! Questo è quello che sta facendo questo Governo e per questo non possiamo accettare la riformulazione .
PRESIDENTE. L'onorevole Ghirra vuole sottoscrivere.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/76 Quartini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi: favorevole con riformulazione. Mi dice se accoglie? Prego, collega Ricciardi.
MARIANNA RICCIARDI(M5S). Grazie, Presidente, non accetto la riformulazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
Colleghi e colleghe, dovrei fare alcune premesse per spiegare questa motivazione. Nel nostro Servizio sanitario nazionale l'età media dei medici dipendenti è tra le più alte d'Europa. Pensate che oltre la metà del personale sanitario che lavora nei nostri ospedali pubblici ha più di 55 anni. Le ultime stime ci dicono poi che nei nostri ospedali pubblici mancano 30.000 medici e circa 60.000 infermieri. Spero che almeno su questo, in quest'Aula, siamo tutti d'accordo. Appurato ciò, appurato che i nostri operatori sanitari lavorano sotto organico, sostenendo turni di lavoro massacranti, appurato che questa condizione va avanti ormai da tre anni e non accenna a migliorare, ebbene vi lascio solo immaginare cosa possa significare lavorare di notte e dover fare tante ore di straordinario, perché il personale nei nostri ospedali manca, perché c'è un tetto di spesa all'assunzione di personale.
Se lavorare di notte per tante ore in più rispetto a quelle previste può essere sfiancante per un giovane, non oso immaginare come possa esserlo man mano che si va avanti con l'età. Spesso subentrano anche piccoli acciacchi, per cui si chiede di essere esonerati da turni di notte e da turni di guardia festiva. Prima dei 62 anni si può chiedere l'esonero se vi sono patologie, dopo i 62 anni lo possono chiedere tutti.
Bene, inquadrato il contesto, che era fondamentale per poter capire di cosa stiamo parlando e per poter prendere decisioni sulla vita degli italiani, mi domando e dico: ma voi pensate davvero che per risolvere la carenza di personale nei nostri ospedali sia necessario portare l'età pensionabile a 72 anni per i medici? No, perché io ce lo vedo, il medico, che, a 72 anni, deve fare una rianimazione cardiopolmonare e poi si deve fermare, perché magari ha dolore alla spalla; sapete com'è, ha l'artrosi, ha 72 anni.
E, allora, voi con questa riformulazione mi chiedete di espungere premesse che rappresentano, però, il vero motivo per cui non avete accettato questo impegno pieno: il motivo per cui avete inserito questa norma è per rinsaldare i privilegi acquisiti. La stragrande maggioranza di chi farà richiesta di essere trattenuto in servizio o, peggio ancora, di tornare già da tempo non fa notti e non fa guardie festive. E non solo non si risolve la carenza di personale, ma anzi non si riduce nemmeno il ricorso alle cooperative, né tantomeno ai medici a gettone, che verranno reclutati proprio per coprire quei turni di notte, quei turni festivi.
E la verità è che chi chiede di restare in ospedale e restare in servizio fino a 72 anni lo fa per mantenere il legame con l'ospedale, perché, se tu sei un chirurgo che devi fare visite private, ma il tuo paziente non può permettersi di essere operato nel privato, lo porti tranquillamente in ospedale e così hai risolto, poi torna da te a fare la visita privata. È questa la verità, è inutile che ci prendiamo in giro. Quindi, questo provvedimento, tra l'altro, non rappresenta altro che un danno generazionale enorme per tutti i medici in formazione che vedono allontanarsi sempre di più la possibilità di avere un lavoro stabile, un futuro.
Ma la cosa ancora più grave è che questo provvedimento nasce come una proroga che per sua natura è temporanea e transitoria, allo scopo di tamponare l'urgenza. Il problema però è che in Italia non c'è nulla di più strutturale di ciò che nasce come temporaneo e transitorio. Ed ecco, se oggi apriamo la possibilità di andare in pensione a 72 anni, in un futuro non troppo lontano questa non sarà l'eccezione, ma sarà la regola e aumentando ancora di più l'età pensionabile arriveremo al punto in cui, entrando in una corsia di un ospedale, non sapremo più distinguere tra chi è il paziente e chi è il medico. Quindi, colleghi, concludo, per tutti questi motivi non possiamo accettare la riformulazione e chiediamo che venga messo ai voti .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/1633-A/78 Di Lauro: parere favorevole con riformulazione. Accoglie? No. Chiede di votare.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/78 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/79 Sportiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/80 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio: parere favorevole con riformulazione. Collega Lovecchio? Lo accoglie?
GIORGIO LOVECCHIO(M5S). Vorrei riascoltare la riformulazione per favore.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, ho bisogno della lettura della riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio.
SANDRA SAVINO,. Espunta l'ultima premessa, la riformulazione è la seguente: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la proroga delle agevolazioni fiscali sull'acquisto della casa di abitazione da parte di soggetti con età inferiore a 36 anni e con valore dell'indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 40.000 euro annui”.
PRESIDENTE. Grazie. Collega Lovecchio?
GIORGIO LOVECCHIO(M5S). Grazie, Presidente. Non accetto e chiedo di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/1633-A/82 Caramiello accolto come raccomandazione: va bene, collega. Ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi, parere favorevole con riformulazione.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.
MARCO PELLEGRINI(M5S). Chiedo di aggiungere la firma e chiedo anche alla Sottosegretaria cortesemente di ripetere la riformulazione.
PRESIDENTE. Certo. Sottosegretaria, ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi.
SANDRA SAVINO,. “A valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, misure a sostegno delle aziende agricole nel loro percorso di innovazione e modernizzazione”.
MARCO PELLEGRINI(M5S). Grazie, Presidente. Non accettiamo, quindi, chiediamo di metterlo ai voti e faccio una dichiarazione di voto.
Quest'ordine del giorno verte in tema di agricoltura, come si è capito, un tema caldissimo.
In queste settimane abbiamo assistito alle proteste veementi degli agricoltori, che hanno protestato e che rappresentano il disagio nel quale sono costretti a lavorare. E hanno protestato anche e soprattutto nei confronti del Governo italiano, anche se questo Governo e questa maggioranza, con una faccia tosta che veramente lascia interdetti, hanno subito cavalcato questa protesta, dando sostanzialmente la colpa di quello che succede, la colpa del disagio degli agricoltori all'Europa sporca e cattiva. Invece, basta vedere quali sono i provvedimenti che negli ultimi mesi ha preso questo Governo per capire che, invece, gran parte della colpa è proprio di questo Governo, perché ha eliminato le esenzioni Irpef e, quindi, sostanzialmente, ha aumentato le tasse per gli agricoltori, salvo poi fare un repentino dietrofront, rimettendo le esenzioni, ma solo in parte. Ha eliminato il credito d'imposta per l'acquisto dei carburanti e, quindi, sostanzialmente ha aumentato il costo del carburante per gli agricoltori. Ha eliminato le decontribuzioni per i giovani agricoltori e, quindi, anche in questo caso, c'è stato un aumento del costo contributivo per questi imprenditori agricoli. Ha eliminato anche lo strumento del credito d'imposta su Agricoltura 4.0 - che, tra l'altro, era una misura cara al MoVimento 5 Stelle - sull'acquisto dei beni strumentali, che sono necessari a questi agricoltori per produrre meglio.
E poi questo Governo ha fatto zero assoluto sull'aumento dei tassi rispetto ai mutui e, quindi, anche in questo caso, ha lasciato completamente soli gli agricoltori. Per questi motivi abbiamo presentato tutta una serie di ordini del giorno che insieme ai colleghi vi stiamo illustrando. Questo nello specifico chiede sostanzialmente il ripristino dello strumento del credito d'imposta su Agricoltura 4.0. Se voterete in maniera contraria, ancora una volta dimostrerete quello che siete: fuffa e soltanto fuffa !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/84 Raffa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/85 Donno c'è un parere contrario. Ha chiesto di parlare il collega Donno. Ne ha facoltà.
LEONARDO DONNO(M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno chiediamo un impegno al Governo, ossia quello di prorogare per il 2024 l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche, quindi l'Irpef agricola, quella più nota e per la quale si sono scatenate anche le proteste degli imprenditori, anche per quel motivo, eliminando quindi qualsiasi fascia di esenzione e, a decorrere dal 2025, rendere strutturale questa misura. Infatti, quanto è accaduto in queste settimane, Presidente, è ovviamente una delle conseguenze delle scelte senza senso e delle politiche fallimentari portate avanti da questo Governo e anche un po' dall'incapacità e, devo dire, anche inadeguatezza della maggioranza.
Questo Governo - che possiamo tranquillamente definire un Governo delle tasse - ha provato più volte a cercare in giro i colpevoli, cioè prima fanno le cose e poi provano sempre a dare la colpa a qualcun altro, è sempre così. Però poi, di fronte alla sofferenza e alle richieste dei cittadini, degli imprenditori e, in questo caso, degli agricoltori, rispondono - se rispondono - con interventi tardivi e a volte anche insufficienti. Ed è proprio questo il caso.
Allora, volete sapere chi ha tolto l'esenzione Irpef, chi ha tagliato la decontribuzione per i giovani imprenditori agricoli che volevano, magari, aprire un'attività in questo settore e dimezzato il credito d'imposta su Industria 4.0? Notizia, uno in quest'Aula oggi: il centrodestra, siete stati voi!
Praticamente, siete stati voi i responsabili e che cosa fate oggi? Una mezza marcia indietro proprio sull'Irpef, ma una retromarcia che arriva, ovviamente, troppo tardi e non è sufficiente. Tant'è che, proprio durante la legge di bilancio