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Venerdì 28 Aprile 2006 ore 10:00
AULA, Seduta 1
Resoconto stenografico
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AULA, Seduta 1 del 28/04/2006
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- Sull'attentato terroristico di Nassiriya
- Costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza
- Saluto del Presidente provvisorio
- Sull'ordine dei lavori
- In morte del deputato Leone Pietro Antonio Zappia
- Cessazione dal mandato parlamentare dei deputati Gianfranco Bettin, Gianni De Michelis e Umberto Bossi
- Costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria
- La seduta, sospesa alle 10,35, è ripresa alle 11,50
- Proclamazione di deputati subentranti
- Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Elena Donazzan
- Proclamazione di deputati subentranti
- La seduta, sospesa alle 12,15, è ripresa alle 12,35.
- Proclamazione di deputati subentranti
- Comunicazione
- La seduta, sospesa alle 12,45, è ripresa alle 12,55
- Proclamazione di deputati subentranti
- La seduta, sospesa alle 13,05, è ripresa alle 13,10
- Proclamazione di deputati subentranti
- La seduta, sospesa alle 13,12, è ripresa alle 13,20
- Proclamazione di deputati subentranti
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 15,35, è ripresa alle 15,45
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 18, è ripresa alle 18,30
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 20,45, è ripresa alle 9,35 del 29 aprile 2006
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 11,50, è ripresa alle 12
- Presidente della Camera (Insediamento e discorso)
- Gruppi parlamentari (Invito alla costituzione)
- Ordine del giorno della prossima seduta
. Nicola Ciardelli, capitano dell'esercito, 34 anni: caduto; Franco Lattanzio, maresciallo capo dei carabinieri, 38 anni: caduto; Carlo De Trizio maresciallo capo dei carabinieri, 38 anni: caduto; Enrico Frassanito, maresciallo aiutante dei carabinieri, 41 anni: ferito gravemente. Con loro, è morto Hancu Bogdan, giovane caporale della polizia militare rumena. La Camera dei deputati esprime il suo profondo dolore per le vittime del vile attentato terroristico di Nassiriya ed esprime la sua vicinanza solidale alle famiglie, all'Arma dei carabinieri, all'esercito italiano. Sentiamo forte, da qui, lo sgomento del nostro paese, dei cittadini, oggi uniti nel lutto per la scomparsa dei nostri militari caduti nell'adempimento del loro dovere: sono sicuro che è lo stesso stato d'animo dei deputati presenti in quest'aula. Colleghi, vi invito ad osservare un minuto di silenzio .
. Ricordo che la Camera è riunita in qualità di seggio elettorale per procedere all'elezione del suo Presidente. Prima di passare alla votazione si procederà pertanto agli adempimenti necessari alla costituzione del seggio (costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza e della Giunta delle elezioni provvisoria; proclamazione di deputati subentranti). Procediamo, in primo luogo, alla costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza. Ricordo che, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del regolamento, svolgono le funzioni di segretari provvisori quattro deputati. Essi sono scelti tra i segretari della legislatura precedente secondo l'ordine di anzianità per elezione, risalendo, in difetto, ai segretari delle legislature anteriori; in loro mancanza, si scelgono i deputati più giovani. Chiamo dunque ad assumere le funzioni di segretari provvisori i deputati Buontempo, Mazzocchi, Trupia e Cordoni, che invito a prendere posto - due di loro l'hanno già fatto, anticipando il Presidente provvisorio - al banco della Presidenza.
. . Onorevoli colleghi, con altro animo avrei voluto dire un «benritrovati» ai deputati che hanno già rappresentato il popolo italiano in precedenti legislature e che tornano in questa ed un «benvenuto» ai deputati di prima elezione. La giornata è di lutto, ma sento il dovere, dopo che la Camera tutta si è fermata in memoria delle vittime dell'attentato di Nassiriya, di pronunciare poche parole: parole, innanzitutto, di saluto e di augurio di buon lavoro a tutti. Sono sicuro di interpretare il sentimento di quest'aula rivolgendo per prima cosa un pensiero deferente e riconoscente al Presidente della Repubblica, Carlo AzeglioCiampi Egli, celebrando il 25 aprile, ha voluto inviarci un messaggio forte quando, in particolare, ha detto: «Il cuore di una nazione libera batte nel Parlamento, l'istituzione punto d'arrivo della storia della civiltà europea». So che il Presidente ha seguito in questi anni con accuratezza i lavori parlamentari e sono sicuro che in questo momento ci sta ascoltando. Caro Presidente, lei non solo rappresenta l'unità della patria: lei è diventato sempre più un saldo riferimento per tutti i cittadini italiani e per i loro rappresentanti nelle istituzioni e oggi, nella seduta inaugurale della XV legislatura, la Camera dei deputati le rende un corale omaggio. Permettete, poi, a questo Presidente provvisorio di rivolgere un personale, particolare augurio al Presidente della Camera della XIV legislatura, Pier Ferdinando Casini . Caro Pier, abbiamo lavorato insieme per cinque anni, a riprova che donne e uomini di diversa fede politica possono ben cooperare al funzionamento delle istituzioni democratiche, che non appartengono a nessuno, ma solo alla nazione e alla civiltà umana che le ha conquistate, non in tutto il mondo, dopo una lunga storia di lotta al privilegio, al potere di casta, all'assolutismo, alla dittatura. Ci si può contrastare sul piano politico, anche severamente, senza spezzare il filo d'oro della lealtà e del rispetto reciproco, quel rispetto, per esempio, che è mancato tre giorni fa da parte di gruppi di ingiustificabili in piazza, a Milano, per una persona, Letizia Moratti e per un simbolo prezioso, la bandiera d'Israele . Questa è la XV legislatura dall'inizio della Repubblica: lo stesso numero ci dà il senso di una continuità e di una profondità storica. Ricorrono i sessant'anni dal referendum «Monarchia o Repubblica», dall'elezione dell'Assemblea costituente: non sono stati tutti anni facili, ma il principio democratico ha messo radici profondissime ed è nostro dovere alimentarlo e spingerlo a nuovi traguardi. Bisogna mantenere aperto il ponte della memoria tra passato e presente per far vincere sempre il principio democratico nelle esperienze e nelle speranze delle nuove generazioni! Sessant'anni fa votavano per la prima volta le donne, anzi, sessantuno anni fa: nel 1945, alle prime elezioni amministrative! Ma quanta strada, cari colleghi e care colleghe, c'è ancora da fare! Mi pare che il numero delle elette in questa legislatura sia un po' aumentato, ed è una buona notizia. Resta però ancora da attuare pienamente l'articolo 51 della Costituzione, che dice: «Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza (...)». Nella scorsa legislatura mi piace ricordare che votammo a larghissima maggioranza una integrazione: «A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini». È una norma programmatica la cui importanza spero non sfugga per il prossimo futuro nell'esercizio dei poteri costituzionali. Infine, veniamo da un confronto elettorale e politico non privo di asprezze. La democrazia è conflitto di valori, di idee e di programmi. Questo non ci deve spaventare perché la democrazia è esattamente quel sistema che dà una forma al conflitto, che lo disciplina e lo regola, che può trasformarlo in energia che fa muovere le cose. Le istituzioni parlamentari, alle quali sono ugualmente essenziali maggioranza e opposizione, sono la macchina che si alimenta di questa buona energia. Quando funzionano bene, esse producono rappresentanza e decisione, producono nuovo diritto, cioè civiltà e avanzamento di un popolo e di un paese. Salvaguardiamole! Sono convinto che sentiamo tutti questa responsabilità, in un mondo che mette l'Italia alla prova di grandi, inedite sfide. Buon lavoro, dunque, e auguri a tutti, di cuore! Con questo, dichiaro aperti i lavori della XV legislatura .
. Desidero precisare che, essendo oggi la Camera convocata perprocedere ai primi adempimenti relativi alla propria costituzione, la collocazione nell'aula dei parlamentari è libera. Naturalmente, tale collocazione non può, in alcun modo, pregiudicare l'assegnazione dei posti, che potrà avvenire solo allorché i gruppi saranno formalmente costituiti. Ricordo, inoltre, che, nell'ipotesi in cui fossero necessarie votazioni con il procedimento elettronico, sono state distribuite tessere provvisorie, la cui numerazione non è collegata a quella dei posti, e saranno abilitati tutti i terminali di voto, sicché chiunque potrà votare da qualunque posto.
. Comunico che, in data 21 aprile 2006, è deceduto il deputato Leone Pietro Antonio Zappia, in pari data proclamato eletto per la lista n. 17, L'Ulivo, nella XXIII circoscrizione Calabria. Desidero esprimere ai familiari dell'onorevole Zappia, a nome mio personale - ricordo di avere lavorato insieme a Lillo in anni molto lontani, in Calabria - e dell'intera Assemblea, il più sentito cordoglio per la scomparsa del collega, avvenuta proprio il giorno della sua proclamazione. La Giunta delle elezioni provvisoria procederà, pertanto, anche all'accertamento del candidato subentrante al deputato Zappia.
. Comunico che in data 27 aprile 2006 è pervenuta alla Presidenza la seguente lettera del deputato Gianfranco Bettin: «Onorevole Presidente, ho ricevuto dall'ufficio centrale circoscrizionale comunicazione formale di essere stato eletto deputato nella circoscrizione elettorale Veneto 1; poiché sono attualmente consigliere regionale della regione Veneto, mi trovo in evidente incompatibilità ai sensi dell'articolo 122 della Costituzione. Poiché è mia intenzione rimanere a svolgere il mio mandato di consigliere regionale, voglia prendere atto della mia opzione e, pertanto, accogliere le mie dimissioni da deputato. Cordialmente. Firmato: Gianfranco Bettin».
. Dobbiamo ora dare corso alla costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria, che dovrà accertare, ai fini della proclamazione, i deputati subentranti e i deputati optanti eletti in più circoscrizioni. A norma dell'articolo 3, comma 2, del regolamento, la Giunta delle elezioni provvisoria è formata da deputati membri della Giunta delle elezioni della precedente legislatura presenti alla prima seduta in numero non inferiore a dodici. Tali deputati sono in numero di dieci e sono i seguenti: Berruti, Bertolini, Bruno, Gregorio Fontana, Franceschini, Nespoli, Antonio Pepe, Piscitello, Soro e Volontè. Ai sensi della citata disposizione regolamentare, occorre pertanto integrare di due componenti il collegio, mediante sorteggio, per raggiungere il numero di dodici. Procedo, pertanto, al sorteggio. .
. La ringrazio, signor Presidente. Mi atterrò scrupolosamente a quanto prevede il regolamento. Onorevoli colleghi, siamo qui da autentici democratici perché siamo rispettosi delle istituzioni e del risultato elettorale di cui abbiamo preso atto. Tale risultato elettorale, però, assegna al centrosinistra la maggioranza solo da un punto di vista formale e non certo anche da un punto di vista politico. Tuttavia, proprio per il rispetto delle istituzioni, poiché sono state riscontrate gravi irregolarità, omissioni, anomalie come l'errato conteggio dei voti di una lista presente in una sola circoscrizione, il mancato corretto e completo raffronto da parte degli uffici circoscrizionali delle tabelle di scrutinio e dei verbali, le macroscopiche irregolarità commesse nelle proclamazioni da parte dell'ufficio circoscrizionale per gli italiani all'estero ci rivolgiamo alla Giunta delle elezioni di questa Camera per una verifica puntuale e scrupolosa dei voti espressi, delle schede bianche, delle schede nulle, dei verbali e delle tabelle di scrutinio. Ci auguriamo che, per rispetto delle istituzioni e nell'interesse di tutto il paese, si possa accertare e compiere nel modo più rapido possibile tale verifica .
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, colleghi deputati, stiamo per avviare questalegislatura e penso sia necessario sottolineare che esistono, a nostro avviso, due problemi: uno politico ed un altro, molto più grave, che investe il Senato, e quindi il Parlamento nel suo complesso. Il problema politico è che circa un milione di voti, espressi per la lista che rappresento (la Rosa nel Pugno), sono rimasti senza rappresentanza al Senato della Repubblica, nel quale, sino a questo momento, alla nostra lista non sono stati attributi seggi. Il problema di legalità è costituito dal fatto che questo paradosso politico non è imposto dalla legge, e quindi, inevitabilmente, è da accettare: esso nasce, al contrario, da una clamorosa violazione della legge stessa. Se si applicasse, infatti, il testo della legge elettorale, chiaro ed inequivocabile, la Rosa nel Pugno otterrebbe 4 seggi al Senato ed altre liste si vedrebbero assegnato un maggior numero di seggi. La legge in questione, invece, non è stata applicata; per non applicarla, si sono avanzate interpretazioni sistemiche, deduttive ed analogiche. La verità è che al Senato, durante il dibattito sulla riforma elettorale (come è riportato in tutti gli atti parlamentari), risultò chiarissimo che il testo della legge non prevede soglie di sbarramento nelle regioni dove venga assegnato il premio di maggioranza. Qualcuno avrebbe voluto introdurle, ma la legge non fu corretta, perché la maggioranza di allora considerò di non averne il tempo e temette il rinvio del provvedimento a questa Camera. Tale legge non fu corretta, ed ora va applicata così come è. Il Senato è nato, in questa legislatura, sotto una cattiva stella, con una maggioranza ristretta ed il rischio di una difficile governabilità, e non può nascere anche sotto la stella della illegalità. Ciò perché, quando un'Assemblea parlamentare è costituita violando, in modo clamoroso, le norme, di illegalità si tratta. La illegalità di un ramo del Parlamento compromette l'intera legislatura ed investe, indirettamente ed inevitabilmente, anche l'altro ramo. Chiediamo pertanto alla Camera dei deputati - e lo chiederemo anche al futuro Presidente - di non sottovalutare il gravissimo problema che poniamo, poiché lo solleviamo, innanzitutto, nell'interesse delle istituzioni.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, innanzitutto mi associo a lei, ovviamente, nel rivolgere il benvenuto cordiale a tutti i colleghi che sono tornati, oppure che sono entrati per la prima volta in questa Assemblea; tuttavia, desidero intervenire brevemente sulla questione testé posta dai colleghi Elio Vito, da una parte, e Boselli, dall'altra. Per quanto riguarda le considerazioni svolte dal collega Boselli, anch'io vorrei associarmi ad esse, anche se sono ben consapevole, signor Presidente, che si tratta di tematiche che attengono tutte al sistema della rappresentanza complessiva del Parlamento, articolato in due Camere. Dal punto di vista procedurale, osservo che tali questioni andranno inevitabilmente sollevate presso l'altro ramo del Parlamento, anche se le motivazioni poc'anzi addotte dal collega Boselli sono da me pienamente condivise. Vorrei aggiungere, inoltre, una considerazione su quanto ha affermato il collega Elio Vito (magari se riesco a farmi anche ascoltare da lui, visto che è precedentemente intervenuto). Non credo che in questa Assemblea si possa distinguere, perfino nel primo giorno di insediamento del nuovo Parlamento, una vittoria formale da una vittoria politica. Gli aspetti politici sono quelli che - mi auguro per cinque anni - ci terranno occupati in quest'aula: avremo, infatti, mille occasioni per discutere, e la prima sarà l'attribuzione della fiducia, da parte del Parlamento, al nuovo Governo Prodi che si insedierà tra qualche giorno, o quando sarà deciso dal Presidente della Repubblica, nella sua piena autonomia. Quella è l'occasione per un confronto politico; tuttavia, per quanto riguarda il risultato elettorale, come tutti sanno - edevo riconoscere che il collega Elio Vito ha affermato, lealmente, di averne preso atto -, è stato proclamato solennemente dall'ufficio centrale nazionale presso la suprema Corte di cassazione, ed ad esso tutti noi dobbiamo attenerci. Gli ulteriori accertamenti che dovrà compiere la Giunta delle elezioni - credo sarà opportuno che lei lo chiarisca esplicitamente, signor Presidente -, cui è stato fatto riferimento, riguarderanno la Giunta delle elezioni che si insedierà dopo la costituzione dell'Ufficio di presidenza, nonché degli altri organi parlamentari. La Giunta delle elezioni, da lei, Presidente, poc'anzi costituita, è organo che, ai sensi dell'articolo 3, primo e secondo comma, del regolamento, ha compiti meramente ricognitivi, di accertamento dei risultati, delle opzioni e delle dimissioni da lei poc'anzi annunziate - insieme, purtroppo, alla morte di un collega -, nonché dei diversi subentri che seguiranno nei vari passaggi. Peraltro, se si vorrà evitare, per la prossima legislatura, gran parte di questo lavoro, basterà ripristinare la vigenza della disposizione che stabiliva un massimo di tre candidature nelle circoscrizioni; disposizione la cui soppressione, dopo sessant'anni di vigenza nel nostro paese, ha prodotto lo scandalo per cui, in quest'aula, 221 deputati attendono, fuori, di essere proclamati grazie alle successive opzioni. Questo, sì, è uno scandalo politico ed istituzionale; ma dovremo affrontarlo nel corso della legislatura. Buon lavoro, Presidente! Grazie.
. Prendo atto delle considerazioni svolte, che potranno essere oggetto, ovviamente, di adeguato approfondimento in sede di verifica dei poteri. Voglio ricordare, però, che si è in sede di costituzione della Camera e che, in tale ambito, la Presidenza provvisoria non può che confermare la piena legittimità dell'Assemblea nella sua composizione, quale risultante all'esito del procedimento elettorale, e, in particolare, delle conclusioni cui sono pervenuti, sulla base delle norme vigenti in materia, i competenti uffici elettorali. Ricordo, altresì, che la proclamazione dei deputati eletti è stata regolarmente effettuata dagli uffici elettorali circoscrizionali, ai sensi dell'articolo 84, commi 1 e 5, della legge elettorale n. 361 del 1957, come da ultimo modificata. Tale normativa attribuisce a tali uffici siffatto potere sulla base del numero di seggi attribuito a ciascuna lista dall'ufficio centrale nazionale. Ai medesimi uffici compete, poi, comunicare alla Camera l'avvenuta proclamazione dei deputati eletti; le proclamazioni sono, quindi, regolarmente pervenute alla Camera tra il 19 ed il 24 aprile 2006 e la Presidenza provvisoria, alla luce della disciplina costituzionale e ordinaria regolarmente vigente, non può che prenderne atto. L'articolo 1 del nostro regolamento prevede, al riguardo, che i deputati entrano nel pieno esercizio delle loro funzioni all'atto della proclamazione. Pertanto, tutti i candidati che sono stati proclamati deputati dagli uffici centrali circoscrizionali sono, allo stato, membri di questa Camera a tutti gli effetti. Quanto ai rilievi ed alle contestazioni sullo svolgimento del procedimento elettorale, certamente, in base all'articolo 66 della Costituzione, spetta a ciascuna Camera, a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza degli organi depositari della sovranità popolare, il giudizio sui titoli di ammissione dei suoi componenti. La legge elettorale, all'articolo 87, prevede che, alla Camera, in sede di verifica dei poteri, competa ogni «giudizio definitivo sulle contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati», vietando espressamente, all'articolo 79, comma 2, all'ufficio centrale circoscrizionale «di deliberare, o anche di discutere, sulla valutazione dei voti, sui reclami, le proteste e gli incidenti avvenuti nelle sezioni, di variare i risultati dei verbali (...)». La verifica dei poteri costituisce, peraltro, come già ricordato, un adempimento necessariamente successivo rispetto allacostituzione della Camera, che ha luogo nella prima seduta. Tale verifica, infatti, compete all'Assemblea su proposta di un apposito organo, la Giunta delle elezioni, che, nominata dal Presidente della Camera - e non da quello provvisorio - non appena costituiti i gruppi parlamentari, agisce in base alle specifiche procedure e garanzie previste dal regolamento della Camera e dal regolamento della stessa Giunta. Sarà dunque la Giunta delle elezioni definitiva, una volta costituita, a ricevere ed esaminare ogni contestazione e richiesta di verifica. Le questioni poste, al di là del loro significato politico, non possono quindi essere oggetto di dibattito in questa sede sotto il profilo giuridico-costituzionale. Avverto, a questo punto, che le operazioni di voto per l'elezione del Presidente della Camera non avranno comunque luogo prima delle ore 13; l'ora di inizio del primo scrutinio dipenderà, ovviamente, dall'ora di conclusione dei lavori della Giunta delle elezioni provvisoria. È importante che i colleghi siano avvertiti, comunque, che, dopo le ore 13, si potrebbe votare in ogni momento. Sospendo la seduta.
. Comunico che occorre procedere, a norma dell'articolo 3 del regolamento - secondo quanto previsto dal testo unico n. 361 del 1957 e successive modificazioni -, alla sostituzione dei deputati che hanno esercitato l'opzione essendo stati proclamati in più circoscrizioni. A tal fine, la Giunta delle elezioni provvisoria, nella seduta testé sospesa, preso atto delle opzioni pervenute, ha accertato che seguono immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo delle rispettive liste circoscrizionali i candidati risultanti dall'elenco del quale invito uno dei segretari provvisori a dare lettura.
, legge: nella circoscrizione I (Piemonte 1), per la lista n. 2 (Federazione dei Verdi) Grazia Carla (detta Grazia) Francescato subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 6 (Rosa nel Pugno), Emma Bonino subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 7 (Partito dei Comunisti Italiani), Nicola Tranfaglia subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 8 (Ulivo), Marco Calgaro subentra a Rosy Bindi; per la lista n. 12 (Alleanza Nazionale), Maurizio Leo subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 16 (Forza Italia), Osvaldo Napoli subentra a Silvio Berlusconi, per la lista n. 18 (Unione di Centro), Michele Giuseppe Vietti (a seguito della volontà comunicata da Lorenzo Cesa di conservare l'opzione già espressa) subentra a Pier Ferdinando Casini; nella circoscrizione II (Piemonte 2), per la lista n. 1 (Italia dei valori), Antonio Di Pietro subentra a Leoluca Orlando; per la lista n. 4 (Partito dei Comunisti Italiani), Cosimo Giuseppe Sgobio subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 6 (Ulivo), Mario Barbi subentra a Romano Prodi e Giuseppe Giulietti subentra a Paolo Gentiloni Silveri; per la lista n. 8 (Partito della Rifondazione Comunista), Paolo Ferrero subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 11 (Alleanza Nazionale), Gianni Mancuso subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 14 (Forza Italia), Francesco Pietro Stradella subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 15 (Unione di Centro), Teresio Delfino (a seguito della volontà comunicata da Lorenzo Cesa di conservare l'opzione già espressa) subentra a Pier Ferdinando Casini; nella circoscrizione III (Lombardia 1), per la lista n. 3 (Alleanza Nazionale), Riccardo De Corato subentra a Gianfranco Fini e Pietro Armani subentra a Ignazio Benito Maria La Russa; per la lista n. 7(Forza Italia), Valentina Aprea subentra a Silvio Berlusconi, Gaetano Pecorella subentra a Sandro Bondi e Mariella Bocciardo a Fabrizio Cicchitto; per la lista n. 12 (Federazione dei Verdi), Marco Lion subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 13 (Partito della Rifondazione Comunista), Daniele Farina subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 14 (Ulivo), Roberto Zaccaria subentra a Romano Prodi e Ercolino (detto Lino) Duilio subentra a Piero Franco Rodolfo Fassino; per la lista n. 15 (Partito dei Comunisti Italiani), Cosimo Giuseppe Sgobio subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Emma Bonino subentra a Enrico Boselli; nella circoscrizione IV (Lombardia 2), per la lista n. 1 (Forza Italia), Paolo Mario Uggè subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 2 (Unione di Centro), Riccardo Conti subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 4 (Alleanza Nazionale), Maria Ida Germontani subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 10 (Partito della Rifondazione Comunista), Maurizio Zipponi subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 12 (Rosa nel Pugno), Emma Bonino subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 16 (Partito dei Comunisti Italiani), Giovanni (detto Gianni) Pagliarini subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 17 (Federazione dei Verdi), Marco Lion subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 18 (Ulivo), Luciano Pettinari subentra a Dario Franceschini e Lucia Codurelli subentra a Maurizio Migliavacca; nella circoscrizione V (Lombardia 3), per la lista n. 2 (Ulivo), Sandra Cioffi subentra a Barbara Pollastrini; per la lista n. 7 (Partito della Rifondazione Comunista), Alberto Burgio subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 9 (Alleanza Nazionale), Daniela Garnero Santanchè subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 10 (Unione di Centro), Michele Giuseppe Vietti subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 14 (Forza Italia), Chiara Moroni subentra a Silvio Berlusconi; nella circoscrizione VI (Trentino-Alto Adige), per la lista n. 4 (Ulivo), Maria Letizia De Torre subentra a Romano Prodi; per la lista n. 12 (Alleanza Nazionale), Giorgio Holzmann (a seguito della volontà comunicata da Adolfo Urso di conservare l'opzione già espressa) subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 14 (Forza Italia), Enrico La Loggia subentra a Silvio Berlusconi; nella circoscrizione VII (Veneto 1), per la lista n. 4 (Rosa nel Pugno), Emma Bonino subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 7 (Partito della Rifondazione Comunista), Patrizia Sentinelli subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 8 (Ulivo), Federico Testa subentra a Romano Prodi e Fabio Baratella subentra a Francesco Rutelli; per la lista n. 15 (Alleanza Nazionale), Giorgio Conte subentra a Gianfranco Fini e Elena Donazzan subentra ad Adolfo Urso; per la lista n. 17 (Forza Italia), Giuseppe Fini subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 19 (Unione di Centro), Luigi D'Agrò subentra a Pier Ferdinando Casini e Ettore Peretti subentra a Lorenzo Cesa; nella circoscrizione VIII (Veneto 2), per la lista n. 1 (Forza Italia), Maurizio Paniz subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 3 (Unione di Centro), Carlo Amedeo Giovanardi (a seguito della volontà comunicata da Lorenzo Cesa di conservare l'opzione già espressa) subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 9 (Alleanza Nazionale), Alberto Giorgetti subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 11 (Rosa nel Pugno), Emma Bonino subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 12 (Italia dei valori), Antonio Di Pietro subentra a Leoluca Orlando; per la lista n. 14 (Partito della Rifondazione Comunista), Paolo Cacciari subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 18 (Ulivo), Cesare De Piccoli subentra a Romano Prodi e Rodolfo Giuliano Viola subentra a Pier Luigi Bersani; nella circoscrizione IX (Friuli-Venezia Giulia), per la lista n. 2 (Alleanza Nazionale), Manlio Contento subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 3 (Unione di Centro), Carlo Amedeo Giovanardi (a seguito della volontà comunicata da LorenzoCesa di conservare l'opzione già espressa) subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 4 (Forza Italia), Vanni Lenna subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 9 (Federazione dei Verdi), Grazia Carla (detta Grazia) Francescato subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 11 (Partito della Rifondazione Comunista), Sabina Siniscalchi subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 14 (Ulivo), Ivano Strizzolo subentra a Rosy Bindi; nella circoscrizione X (Liguria), per la lista n. 3 (Ulivo), Aleandro Longhi subentra a Ermete Realacci; per la lista n. 4 (Partito dei Comunisti Italiani), Katia Bellillo subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 6 (Partito della Rifondazione Comunista), Sergio Olivieri subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 10 (Unione di Centro), Vittorio Adolfo (a seguito della volontà comunicata da Lorenzo Cesa di conservare l'opzione già espressa) subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 11 (Forza Italia), Gabriella Mondello subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 14 (Alleanza Nazionale), Eugenio Minasso subentra a Gianfranco Fini; nella circoscrizione XI (Emilia-Romagna), per la lista n. 1 (Partito dei Comunisti Italiani), Roberto Soffritti subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 4 (Partito della Rifondazione Comunista), Donatella Mungo subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 6 (Rosa nel Pugno), Enrico Boselli subentra a Emma Bonino; per la lista n. 7 (Federazione dei Verdi), Pier Paolo Cento subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 10 (Unione di Centro), Gian Luca Galletti subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 15 (Forza Italia), Sergio Pizzolante subentra a Silvio Berlusconi; nella circoscrizione XII (Toscana), per la lista n. 5 (Alleanza Nazionale), Roberto Ulivi subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 6 (Unione di Centro), Francesco Bosi subentra a Pier Ferdinando Casini e Maurizio Ronconi subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 7 (Forza Italia), Luigi Fabbri subentra a Silvio Berlusconi e Vincenzo Oliva a Sandro Bondi per la lista n. 8 (Federazione dei Verdi), Stefano Boco subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 11 (Partito della Rifondazione Comunista), Mario Ricci subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 14 (Partito dei Comunisti Italiani), Severino Galante subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 15 (Rosa nel Pugno), Emma Bonino subentra a Enrico Boselli; nella circoscrizione XIII (Umbria), per la lista n. 4 (Ulivo), Alberto Stramaccioni subentra a Romano Prodi; per la lista n. 8 (Partito della Rifondazione Comunista), Alì Khalil (detto Alì Raschid) subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 10 (Unione di Centro), Luisa Capitanio in Santolini subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 11 (Forza Italia), Luciano Rossi (a seguito della volontà comunicata da Fabrizio Cicchitto di conservare l'opzione già espressa) subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 16 (Alleanza Nazionale), Domenico Benedetti Valentini subentra a Gianfranco Fini; nella circoscrizione XIV (Marche), per la lista n. 2 (Unione di Centro), Luisa Capitanio in Santolini subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 3 (Alleanza Nazionale), Giulio Conti subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 9 (Forza Italia), Simone Baldelli subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 11 (Ulivo), Renato Galeazzi subentra a Romano Prodi; per la lista n. 13 (Partito della Rifondazione Comunista), Andrea Ricci subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 15 (Federazione dei Verdi), Marco Lion subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 17 (Partito dei Comunisti Italiani), Rosalba Cesini subentra a Oliviero Diliberto; nella circoscrizione XV (Lazio 1), per la lista n. 3 (Unione di centro), Luciano Ciocchetti subentra a Pier Ferdinando Casini e Luisa Capitanio in Santolini subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 4 (Forza Italia), Francesco Maria Giro subentra a Silvio Berlusconi e Fiorella Ceccacci subentra ad Antonio Martino; per la lista n. 7 (Alleanza Nazionale), Giorgia Melonisubentra a Gianfranco Fini, Silvano Moffa subentra a Maurizio Gasparri e Giuseppe Consolo subentra a Teodoro Buontempo; per la lista n. 13 (Federazione dei Verdi), Angelo Bonelli subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 14 (Partito della Rifondazione Comunista), Patrizia Sentinelli subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 15 (Rosa nel Pugno), Enrico Boselli subentra a Emma Bonino; per la lista n. 17 (Partito dei Comunisti Italiani), Iacopo Venier subentra a Oliviero Diliberto; nella circoscrizione XVI (Lazio 2), per la lista n. 2 (Forza Italia), Antonello Iannarilli subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 3 (Unione di Centro), Armando Dionisi subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 4 (Alleanza Nazionale), Guglielmo Rositani subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 11 (Partito della Rifondazione Comunista), Elettra Deiana subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 12 (Ulivo), Maria Teresa (detta Sesa) Amici subentra a Romano Prodi; nella circoscrizione XVII (Abruzzi), per la lista n. 1 (Forza Italia), Giovanni Cesare Ricevuto subentra a Silvio Berlusconi e Paola Pelino subentra a Elio Vito; per la lista n. 4 (Unione di Centro), Rodolfo De Laurentiis (a seguito della volontà comunicata da Lorenzo Cesa di conservare l'opzione già espressa) subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 6 (Alleanza Nazionale), Carla Castellani subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 9 (Ulivo), Antonio Verini subentra a Romano Prodi e Massimo Cialente subentra a Piero Franco Rodolfo Fassino; per la lista n. 15 (Partito della Rifondazione Comunista), Maurizio Acerbo subentra a Fausto Bertinotti; nella circoscrizione XVIII (Molise), per la lista n. 7 (Ulivo), Roberto Ruta subentra a Romano Prodi; per la lista n. 13 (Forza Italia), Enrico La Loggia subentra a Silvio Berlusconi; nella circoscrizione XIX (Campania 1), per la lista n. 11 (Alleanza Nazionale), Antonio Pezzella subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 12 (Unione di Centro), Giuseppe Galati (a seguito della volontà comunicata da Lorenzo Cesa di conservare l'opzione già espressa) subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 13 (Partito della Rifondazione Comunista), Salvatore Iacomino subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 15 (Partito dei Comunisti Italiani), Nicola Tranfaglia subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 17 (Ulivo), Arturo Scotto subentra a Romano Prodi e Bruno Cesario subentra a Massimo D'Alema; per la lista n. 21 (Federazione dei Verdi), Grazia Carla (detta Grazia) Francescato subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 22 (Rosa nel Pugno), Enrico Boselli subentra a Emma Bonino; nella circoscrizione XX (Campania 2), per la lista n. 4 (Alleanza Nazionale), Italo Bocchino subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 6 (Forza Italia), Francesco Brusco subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 9 (Unione di Centro), Domenico Zinzi subentra a Pier Ferdinando Casini ed Erminia Mazzoni subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 14 (Partito dei Comunisti Italiani), Giacomo De Angelis subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 15 (Partito della Rifondazione Comunista), Gennaro Migliore subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Enrico Boselli subentra a Emma Bonino; per la lista n. 19 (Ulivo), Raffaele Aurisicchio subentra a Massimo D'Alema; nella circoscrizione XXI (Puglia), per la lista n. 7 (Forza Italia), Luigi Lazzari subentra a Silvio Berlusconi e Salvatore Mazzaracchio subentra a Claudio Scajola; per la lista n. 8 (Alleanza Nazionale), Antonio Buonfiglio subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 11 (Unione di Centro), Michele Tucci subentra a Pier Ferdinando Casini e Salvatore Greco subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 13 (Partito dei Comunisti Italiani), Cosimo Giuseppe Sgobio subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 14 (Partito della Rifondazione Comunista), Donatella Duranti subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Roberto Villetti subentra aEmma Bonino e Daniele Capezzone subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 19 (Federazione dei Verdi), Grazia Carla (detta Grazia) Francescato subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 21 (Ulivo), Giuseppina Servodio subentra a Giuseppe Fioroni; nella circoscrizione XXII (Basilicata), per la lista n. 1 (Alleanza Nazionale), Donato Lamorte (a seguito della volontà comunicata da Maurizio Gasparri di conservare l'opzione già espressa) subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 4 (Forza Italia), Egidio Luigi Ponzo (a seguito della volontà comunicata da Elio Vito di conservare l'opzione già espressa) subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 9 (Partito della Rifondazione Comunista), Angela Lombardi subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 16 (Ulivo), Giorgio Carta subentra a Romano Prodi; nella circoscrizione XXIII (Calabria), per la lista n. 2 (Alleanza Nazionale), Angela Napoli subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 3 (Unione di Centro), Giuseppe Galati subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 6 (Forza Italia), Luigi Fedele subentra a Silvio Berlusconi per la lista n. 10 (Partito dei Comunisti Italiani), Katia Bellillo subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 11 (Rosa nel Pugno), Emma Bonino subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 15 (Partito della Rifondazione Comunista), Antonio (detto Antonello) Falomi subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 16 (Federazione dei Verdi), Stefano Boco subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 17 (Ulivo), Nicola Adamo subentra a Romano Prodi; nella circoscrizione XXIV (Sicilia 1), per la lista n. 7 (Rosa nel Pugno), Enrico Boselli subentra a Emma Bonino; per la lista n. 8 (Partito della Rifondazione Comunista), Daniela Dioguardi subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 9 (Federazione dei Verdi), Massimo Saverio Ennio Fundarò subentra ad Alfonso Pecoraro Scanio; per la lista n. 10 (Ulivo), Francesco Piro subentra a Luciano Violante; per la lista n. 12 (Lega Nord - Movimento per L'Autonomia), Nicola Leanza subentra a Carmelo Lo Monte; per la lista n. 14 (Unione di Centro), Francesco Paolo Lucchese subentra a Pier Ferdinando Casini e Giuseppe Ruvolo subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 15 (Alleanza Nazionale), Giuseppe Scalia subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 21 (Forza Italia), Antonino (detto Nino) Mormino subentra a Silvio Berlusconi e Giacomo Baiamonte subentra a Gianfranco Miccichè; nella circoscrizione XXV (Sicilia 2), per la lista n. 1 (Rosa nel Pugno), Enrico Boselli subentra a Emma Bonino; per la lista n. 3 (Italia dei valori) Antonio di Pietro subentra a Leoluca Orlando per la lista 4 (Partito dei Comunisti Italiani), Orazio Antonio Licandro subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 6 (Partito della Rifondazione Comunista), Francesco Forgione subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 8 (Ulivo), Cinzia Dato subentra a Romano Prodi e Maria (detta Marilena) Samperi subentra a Francesco Rutelli; per la lista n. 9 (Alleanza Nazionale), Nicola Bono subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 14 (Unione di Centro), Giuseppe Drago subentra a Pier Ferdinando Casini e Gianpiero D'Alia subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 16 (Forza Italia), Riccardo Minardo subentra a Silvio Berlusconi e Ugo Maria Gianfranco Grimaldi subentra a Rocco Crimi; nella circoscrizione XXVI (Sardegna), per la lista n. 3 (Alleanza Nazionale), Bruno Murgia subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 7 (Forza Italia), Giovanni Marras subentra a Silvio Berlusconi; per la lista n. 8 (Unione di Centro), Giorgio Oppi subentra a Pier Ferdinando Casini e Antonio Mereu subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 11 (Partito della Rifondazione Comunista), Luigi Cogodi subentra a Fausto Bertinotti; per la lista n. 12 (Partito dei Comunisti Italiani), Elia (noto Elias) Vacca subentra a Oliviero Diliberto; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Enrico Boselli subentra a Emma Bonino.
. Do atto alla Giunta provvisoria di queste comunicazioni e proclamopertanto deputati i predetti subentranti. S'intende che da oggi decorre il termine di venti giorni per la presentazione di eventuali ricorsi. Comunico altresì che, resosi vacante un seggio attribuito alla lista n. 17 (l'Ulivo) nella XXIII circoscrizione Calabria, in seguito al decesso in data 21 aprile 2006 di Leone Pietro Antonio Zappia, di cui la Camera ha preso atto nella seduta odierna, la Giunta provvisoria, in data odierna - a termini degli articoli 84, comma 1, e 86, comma 1, del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 - ha accertato che il candidato che nella lista, nell'ambito della medesima circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo di lista, risulta essere Maria Grazia Laganà Fortugno. Do atto alla Giunta provvisoria di questa comunicazione e proclamo, quindi, deputato, a norma dell'articolo 17-, comma 3, del regolamento, Maria Grazia Laganà Fortugno per la XXIII circoscrizione Calabria. Si intende che da oggi decorre il termine di venti giorni per la presentazione di eventuali ricorsi.
. Comunico che in data odierna è pervenuta la seguente lettera dell'onorevole Elena Donazzan, testé proclamata eletta: «Signor Presidente, in relazione alla mia proclamazione a deputato della XV legislatura conseguente alle opzioni dei deputati di Alleanza nazionale proclamati dagli uffici centrali circoscrizionali, Le faccio presente che mi dimetto da deputato in ragione dell'incompatibilità prevista dall'articolo 122 della Costituzione con la mia carica di consigliere regionale del Veneto. Elena Donazzan». Trattandosi di dimissioni motivate da incompatibilità, l'Assemblea prende atto della cessazione dal mandato parlamentare di Elena Donazzan, la Giunta provvisoria è, pertanto, incaricata di individuare il subentrante.
. Comunico, che resisi vacanti i seggi attribuiti alla lista Lega nord-Movimento per l'autonomia nelle circoscrizioni Piemonte 1, Piemonte 2, Lombardia 1, Lombardia 2, Lombardia 3, Trentino-Alto Adige, Veneto 1, Veneto 2, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, in seguito alle dimissioni dal mandato parlamentare del deputato Umberto Bossi, di cui la Camera ha preso atto nella seduta odierna, la Giunta provvisoria, in data odierna - a termini degli articoli 84, comma 1, e 86, comma 1, del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 - ha accertato che i candidati che nella lista, nell'ambito delle medesime circoscrizioni, seguono immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo di lista risultano essere i seguenti: nella circoscrizione I (Piemonte 1), Stefano Allasia; nella circoscrizione II (Piemonte 2), Enrico Montani; nella circoscrizione III (Lombardia 1), Massimo Garavaglia; nella circoscrizione IV (Lombardia 2), Lorenzo Bodega; nella circoscrizione V (Lombardia 3), Giovanni Fava; nella circoscrizione VI (Trentino-Alto Adige), Maurizio Fugatti; nella circoscrizione VII (Veneto 1), Alberto Filippi; nella circoscrizione VIII (Veneto 2), Guido Dussin; nella circoscrizione IX (Friuli-Venezia Giulia), Marco Bottino; nella circoscrizione XI (Emilia-Romagna), Gianluca Pini.
. Comunico che occorre procedere, secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, commi 1 e 2, del testo unico n. 361 del 1957, alla sostituzione dei deputati che hanno esercitato l'opzione, essendo stati proclamati in più circoscrizioni. A tal fine, la Giunta provvisoria - preso atto delle opzioni pervenute - ha accertato che seguono immediatamente l'ultimo degli eletti, nell'ordine progressivo delle rispettive liste circoscrizionali, i seguenti candidati: nella circoscrizione I (Piemonte 1), per la lista n. 2 (Federazione dei Verdi), Pier Paolo Cento che subentra a Grazia Carla (detta Grazia) Francescato; per la lista n. 6 (Rosa nel Pugno), Roberto Villettiche subentra a Emma Bonino; per la lista n. 7 (Partito dei Comunisti Italiani), Katia Bellillo che subentra a Nicola Tranfaglia; nella circoscrizione II (Piemonte 2), per la lista n. 1 (Italia dei Valori), Egidio Enrico Pedrini che subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 3 (Rosa nel Pugno), Marco Cappato che subentra a Enrico Borselli; per la lista n. 4 (Partito dei Comunisti Italiani), Katia Bellillo che (a seguito della volontà comunicata da Nicola Tranfaglia di conservare l'opzione già espressa) subentra a Cosimo Giuseppe Sgobio; nella circoscrizione III (Lombardia 1), per la lista n. 2 (Unione di Centro), Bruno Tabacci che subentra a Maria Luisa Capitanio in Santolini; per la lista n. 11 (Italia dei Valori), Giorgio Calò che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 12 (Federazione dei Verdi), Carlo Monguzzi che subentra a Marco Lion; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Marco Cappato che subentra a Emma Bonino; nella circoscrizione IV (Lombardia 2), per la lista n. 4 (Alleanza Nazionale), Pietro Armani che subentra a Maria Ida Germontani; per la lista n. 12 (Rosa nel Pugno), Roberto Villetti che subentra a Emma Bonino; per la lista n. 14 (Italia dei Valori) Luciano D'Ulizia che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 17 (Federazione dei Verdi), Carlo Monguzzi che subentra a Marco Lion; nella circoscrizione V (Lombardia 3), per la lista n. 10 (Unione di Centro), Pietro Marcazzan che subentra a Michele Giuseppe Vietti; nella circoscrizione VI (Trentino-Alto Adige) per la lista n. 14 (Forza Italia), Michaela Biancofiore che subentra a Enrico La Loggia; nella circoscrizione VII (Veneto 1), per la lista n. 4 (Rosa nel Pugno), Marco Cappato che subentra a Emma Bonino; per la lista n. 8 (Ulivo), Sandro Gozi che subentra a Cesare De Piccoli; per la lista n. 10 (Italia dei Valori), Borghesi che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 15 (Alleanza Nazionale), Filippo Ascierto che subentra a Alberto Giorgetti; per la lista n. 19 (Unione di Centro), Leonardo Martinello che subentra a Luisa Capitanio in Santolini; nella circoscrizione IX (Friuli-Venezia Giulia), per la lista n. 3 (Unione di Centro), Angelo Compagnon che subentra a Carlo Amedeo Giovanardi; nella circoscrizione X (Liguria), per la lista n. 4 (Partito dei Comunisti Italiani), Jacopo Venier che subentra a Katia Bellillo; nella circoscrizione XI (Emilia-Romagna), per la lista n. 3 (Italia dei Valori), Giuseppe Astore che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 6 (Rosa nel Pugno), Roberto Villetti che subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 10 (Unione di Centro), Emerenzio Barbieri che subentra a Carlo Amedeo Giovanardi; nella circoscrizione XII (Toscana), per la lista n. 9 (Italia dei Valori), Fabio Evangelisti che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 8 (Federazione dei Verdi), Owtram Cayetana De Zulueta che subentra a Stefano Boco; per la lista n. 15 (Rosa nel Pugno), Roberto Villetti che subentra a Emma Bonino; nella circoscrizione XIV (Marche), per la lista n. 2 (Unione di Centro), Alessandro Forlani che subentra a Luisa Capitanio in Santolini; nella circoscrizione XV (Lazio 1), per la lista n. 16 (Italia dei Valori), Federica Rossi Gasparrini che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 3 (Unione di Centro), Armando Dionisi che subentra a Luisa Capitanio in Santolini; per la lista n. 7 (Alleanza Nazionale), Francesco Proietti Cosimi che subentra a Donato Lamorte; per la lista n. 14 (Partito della Rifondazione Comunista), Alì Khalil (detto Alì Raschid) che subentra a Patrizia Sentinelli; per la lista n. 15 (Rosa nel Pugno), Daniele Capezzone che subentra a Enrico Boselli; nella circoscrizione XVI (Lazio 2), per la lista n. 15 (Rosa nel Pugno), Gianfranco Schietroma che subentra a Emma Bonino; nella circoscrizione XVII (Abruzzi), per la lista n. 16 (Italia dei Valori), Carlo Costantini che subentra a Antonio Di Pietro; nella circoscrizione XIX (Campania 1), per la lista n. 14 (Italia dei Valori), Giuseppe Ossorio che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 12 (Unione di Centro), Ciro Alfano che subentra a Giuseppe Galati; per la lista n. 21 (Federazione dei Verdi), Tommaso Pellegrino che subentra a Grazia Carla (detta Grazia) Francescato; per la lista n. 22 (Rosa nel Pugno), Roberto Villetti che subentra a Enrico Boselli; nella circoscrizione XX (Campania 2), per la lista n. 12 (Italia dei Valori), Giuseppe Astore che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Daniele Capezzone che subentra a Enrico Boselli; nella circoscrizione XXI (Puglia), per la lista n. 20 (Italia dei Valori), Giuseppe (detto Pino) Pisicchio che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 11 (Unione di Centro), Cosimo Mele che subentra a Erminia Mazzoni; per la lista n. 13 (Partito dei Comunisti Italiani), Francesco Napoletano che subentra a Cosimo Giuseppe Sgobio; per la lista n. 19 (Federazione dei Verdi), Domenico (detto Mimmo) Lomelo che subentra a Grazia Carla (detta Grazia) Francescato; nella circoscrizione XXIII (Calabria), per la lista n. 9 (Italia dei Valori), Aurelio Salvatore Misiti che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 11 (Rosa nel Pugno), Daniele Capezzone che subentra a Emma Bonino; nella circoscrizione XXIV (Sicilia 1), per la lista n. 7 (Rosa nel Pugno), Roberto Villetti che subentra a Enrico Boselli; per la lista n. 12 (Lega Nord - Movimento per L'Autonomia), Giovanni Di Mauro che subentra a Nicola Leanza; nella circoscrizione XXV (Sicilia 2), per la lista n. 3 (Italia dei Valori), Salvatore Raiti che subentra a Antonio Di Pietro; nella circoscrizione XXVI (Sardegna), per la lista n. 14 (Italia dei Valori), Federico Palomba che subentra a Antonio Di Pietro; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Roberto Villetti che subentra a Enrico Boselli.
. Comunico che occorre procedere, secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, commi 1 e 2, del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo1957, n. 361, alla sostituzione dei deputati che hanno esercitato l'opzione e sono stati proclamati in più circoscrizioni. A tal fine, la Giunta delle elezioni provvisoria - preso atto delle opzioni pervenute - ha accertato che seguono immediatamente l'ultimo degli eletti, nell'ordine progressivo delle rispettive liste circoscrizionali, i seguenti candidati: nella circoscrizione I (Piemonte 1), per la lista n. 2 (Federazione dei Verdi), Giuseppe Trepiccione subentra a Pier Paolo Cento; per la lista n. 6 (Rosa nel Pugno), Enrico Buemi (a seguito della volontà comunicata da Marco Cappato di conservare l'opzione già espressa) subentra a Roberto Villetti; per la lista n. 16 (Forza Italia), Roberto Rosso subentra a Giulio Tremonti; nella circoscrizione II (Piemonte 2), per la lista n. 4 (Partito dei Comunisti Italiani), Silvio Crapolicchio subentra a Katia Bellillo; per la lista n. 14 (Forza Italia), Valter Zanetta subentra a Giulio Tremonti e Daniele Galli subentra a Guido Crosetto; nella circoscrizione III (Lombardia 1), per la lista n. 3 (Alleanza Nazionale), Pierfrancesco Gamba subentra a Pietro Armani; per la lista n. 7 (Forza Italia), Dario Rivolta subentra a Giulio Tremonti; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Maurizio Turco subentra a Roberto Villetti; nella circoscrizione IV (Lombardia 2), per la lista n. 1 (Forza Italia), Pietro Paolo Ignazio Testoni subentra a Giulio Tremonti; per la lista n. 12 (Rosa nel Pugno), Sergio D'Elia subentra a Marco Cappato; per la lista n. 17 (Federazione dei Verdi), Camillo Piazza (a seguito della volontà comunicata da Grazia Carla - detta Grazia - Francescato di conservare l'opzione già espressa) subentra a Carlo Monguzzi; nella circoscrizione V (Lombardia 3), per la lista n. 14 (Forza Italia), Antonio Giuseppe Maria Verro subentra a Giulio Tremonti; nella circoscrizione VII (Veneto 1), per la lista n. 4 (Rosa nel pugno), Giovanni Crema (a seguito della volontà comunicata da Roberto Villetti di conservare l'opzione già espressa) subentra a Marco Cappato; per la lista n. 17 (Forza Italia), Giustina Mistrello Destro subentra a Giulio Tremonti; nella circoscrizione VIII (Veneto 2), per la lista n. 1 (Forza Italia), Cesare Campa subentra a Giulio Tremonti; nella circoscrizione XI (Emilia-Romagna), per la lista n. 6 (Rosa nel Pugno), Angelo Piazza (a seguito della volontà comunicata da Marco Cappato di conservare l'opzione già espressa) subentra a Roberto Villetti; per la lista n. 15 (Forza Italia), Patrizia Paoletti Tangheroni subentra a Giulio Tremonti; nella circoscrizione XII (Toscana), per la lista n. 15 (Rosa nel Pugno), Lanfranco Turci (a seguito della volontà comunicata da Marco Cappato di conservare l'opzione già espressa) subentra a Roberto Villetti; nella circoscrizione XV (Lazio 1), per la lista n. 14 (Partito della Rifondazione Comunista), Massimiliano Smeriglio subentra a Alì Khalil detto Alì Raschid; per la lista n. 15 (Rosa nel Pugno), Rapisardo Antinucci (a seguito della volontà comunicata da Roberto Villetti di conservare l'opzione già espressa) subentra a Daniele Capezzone; per la lista n. 17 (Partito dei Comunisti Italiani), Luigi Cancrini subentra a Iacopo Venier; nella circoscrizione XVI (Lazio 2), per la lista n. 3 (Unione di Centro), Anna Teresa Formisano subentra ad Armando Dionisi; nella circoscrizione XIX (Campania 1), per la lista n. 22 (Rosa nel Pugno), Sergio D'Elia subentra a Daniele Capezzone; nella circoscrizione XX (Campania 2), per la lista n. 12 (Italia dei Valori), Americo Porfidia subentra a Giuseppe Astore; per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Marco Beltrandi (a seguito della volontàcomunicata da Roberto Villetti di conservare l'opzione già espressa) subentra a Daniele Capezzone; nella circoscrizione XXI (Puglia), per la lista n. 16 (Rosa nel Pugno), Raffaele Di Gioia subentra a Roberto Villetti e Donatella Poretti subentra a Daniele Capezzone; nella circoscrizione XXIII (Calabria), per la lista n. 10 (Partito dei Comunisti Italiani), Ferdinando Benito Pignataro subentra a Katia Bellillo; per la lista n. 11 (Rosa nel Pugno), Giacomo Mancini (a seguito della volontà comunicata da Roberto Villetti di conservare l'opzione già espressa) subentra a Daniele Capezzone; nella circoscrizione XXIV (Sicilia 1), per la lista n. 7 (Rosa nel Pugno), Daniele Capezzone subentra a Roberto Villetti.
. Comunico che occorre procedere, secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, commi 1 e 2, del testo unico n. 361 del 1957, alla sostituzione dei deputati che hanno esercitato l'opzione essendo stati proclamati in più circoscrizioni. A tal fine, la Giunta delle elezioni provvisoria - preso atto dell'opzione pervenuta - ha accertato che segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo della rispettiva lista circoscrizionale il seguente candidato: nella circoscrizione IV (Lombardia 2), per la lista n. 12 (Rosa nel Pugno), Lanfranco Turci che subentra a Sergio D'Elia e che pertanto proclamo deputato. Dispongo un'ulteriore, brevissima, sospensione della seduta per l'ultimo adempimento di competenza della Giunta delle elezioni provvisoria. Poiché alla ripresa avrà luogo la chiama per il primo scrutinio per l'elezione del Presidente della Camera, invito i colleghi a non allontanarsi dall'aula. Sospendo la seduta.
. Comunico che occorre procedere, secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, commi 1 e 2, del testo unico n. 361 del 1957, alla sostituzione dei deputati che hanno esercitato l'opzione essendo stati proclamati in più circoscrizioni. A tal fine, la Giunta delle elezioni provvisoria - preso atto dell'opzione pervenuta - ha accertato che segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo della rispettiva lista circoscrizionale il seguente candidato: nella circoscrizione IV (Lombardia 2), per la lista n. 12 (Rosa nel Pugno), Salvatore Buglio, che subentra a Lanfranco Turci e che pertanto proclamo deputato. Con ciò, ho il piacere di informarvi che siamo 630 deputati! La Camera, quindi, è nel suo .
. L'ordine del giorno reca la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, a norma dell'articolo 4, comma 2, del regolamento, trattandosi del primo scrutinio è richiesta per l'elezione la maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera. Conformemente alla prassi relativa alle votazioni per schede, la chiama sarà effettuata secondo l'ordine alfabetico. Avverto, altresì, che ciascun deputato, dopo essere stato chiamato, all'atto di accedere al corridoio di votazione, riceverà dagli assistenti parlamentari un'appositascheda sulla quale potrà indicare un solo nominativo. Le schede recanti più di un nominativo saranno dichiarate nulle. Indico la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Per dare ordine all'affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati.
. Sospendo la seduta.
. Indìco la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, trattandosi del secondo scrutinio, a norma dell'articolo 4, comma 2, del regolamento è richiesta per l'elezione la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra di essi anche le schede bianche. Per dare ordine all'affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati. .
. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 18,30 per il terzo scrutinio.
. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
. Ne ha facoltà
. Signor Presidente, all'atto della proclamazione del risultato della seconda votazione, lei ha correttamente elencato in ordine decrescente i seguenti dati: Bertinotti, 302 voti, D'Alema, 51 voti, fino ad arrivare a Luxuria, 2 voti. Signor Presidente, ognuno di noi ha un nome ed un cognome, con i quali è registrato all'anagrafe, con i quali è stato eletto in questa Camera e con i quali, correttamente, è stato indicato durante le diverse chiame. Per il rispetto dovuto all'istituzione di cui facciamo parte, istituzione che lei in questo momento presiede, penso non dovrebbero essere ammessi nomignoli o nomi d'arte o di travestimento. Per questo motivo, signor Presidente, le chiedo, anzitutto, se ritenga di provvedere a disporre una correzione del resoconto stenografico, quando sarà pubblicato, nonché come si ritenga che lo stesso deputato debba eventualmente essere indicato. Per quanto riguarda l'espressione del voto, ritengo che la volontà dell'elettore sia individuabile e che, quindi, in tal caso, si possa anche tradurre; tuttavia, relativamente all'atto della proclamazione, penso sia doveroso che ad ogni deputato venga attribuito un nome e un cognome .
. Onorevole Menia, la sua obiezione merita una risposta meditata, alla quale ho peraltro lavorato, perché immaginavo potesse essere sollevata. Faccio presente che lo pseudonimo - ossia il nome diverso da quello anagrafico - è oggetto di tutela da parte dell'ordinamento quando raggiunge l'importanza del nome nell'identificazione sociale della persona stessa. A queste condizioni, l'articolo 9 del codice civile prevede espressamente, per lo pseudonimo, gli stessi strumenti stabiliti a tutela del nome e la giurisprudenza riconosce l'uso dello pseudonimo nei negozi giuridici, nei rapporti contrattuali ed anche nei rapporti processuali. Ciò in quanto, come precisato in dottrina, l'uso dello pseudonimo, al pari del nome, ove costituisca presso i terzi strumento di immediata identificazione personale, va configurato come esercizio di un diritto della personalità: quello cioè alla identità nel contesto sociale, anche attraverso la libera scelta di uno strumento di identificazione diverso da quello anagrafico. Il presupposto della legittimità dell'utilizzo dello pseudonimo nell'ambito parlamentare - questa è la questione da lei sollevata -, ossia negli atti parlamentari (resoconti, interrogazioni, progetti di legge), discende dunque dal richiamato principio generale posto dall'articolo 9 delcodice civile e dalla conseguente circostanza che una persona possa legittimamente condurre la sua vita politica utilizzando anche il solo pseudonimo, talché quest'ultimo ne divenga obiettivamente il più efficace mezzo di identificazione. Ma devo segnalare anche che - in assenza di qualunque disposizione limitativa in proposito nella legge elettorale - lo stesso Ministero dell'interno riconosce espressamente la possibilità che, all'atto della presentazione della candidatura alla Camera dei deputati, sia specificato anche lo pseudonimo...
. Anche!
. ... e che, ove ammesso dall'Ufficio centrale circoscrizionale, esso sia riportato anche nei manifesti con le liste dei candidati ed i contrassegni, in modo tale che, attraverso, appunto, la specificazione dello pseudonimo, gli elettori possano identificare e riconoscere un candidato. Tale è il caso dell'onorevole Wladimiro Guadagno, detto Vladimir Luxuria, così denominato in sede di candidatura, la cui proclamazione da parte dell'Ufficio centrale circoscrizionale competente è avvenuta riportando sia il suo nome anagrafico sia lo pseudonimo. Tale è anche il caso dell'onorevole Alì Khalil detto Alì Raschid. Queste sono le motivazioni di carattere giuridico che inducono la Presidenza provvisoria ad ammettere l'uso dello pseudonimo nella seduta odierna e, conseguentemente, nei resoconti, proprio in coerenza con l'impiego che legittimamente ne è stato fatto quale strumento di identificazione nel procedimento elettorale e presso gli elettori. Vorrei però ricordare anche gli aspetti di prassi che, come sempre, assumono particolare rilievo nella vita parlamentare. Non mancano infatti precedenti di richiesta di utilizzo dello pseudonimo in luogo del nome negli atti parlamentari. Vi sono anzitutto i numerosissimi casi di sostituzione abituale del nome anagrafico con un altro, comunemente utilizzato nella vita pubblica quale strumento di identificazione personale. A titolo di esempio, ricordo i casi degli onorevoli Marco (anziché Giacinto) Pannella, Ombretta (anziché Battistina) Fumagalli Carulli, Bobo (anziché Vittorio) Craxi. Vi sono anche casi di utilizzo negli atti parlamentari dello pseudonimo in luogo del cognome: Ombretta Colli anziché Comelli, Carla Stampa anziché Stampacchia, senza rifarmi al precedente illustre dell'onorevole Ignazio Silone (all'anagrafe Secondo Tranquilli), proclamato deputato dell'Assemblea costituente, il 18 luglio 1946, con indicazione del nome e dello pseudonimo, e poi menzionato negli atti parlamentari e nelle chiame per le votazioni con il solo pseudonimo, e senza richiamare, più di recente, il caso dell'onorevole Alberto Pincherle, deputato al Parlamento europeo dal 1984 al 1989, nominato negli atti parlamentari di quel consesso come Alberto Moravia, pseudonimo usato anche in sede di candidatura. Non mi pare quindi che, al di là di ogni legittima valutazione e di ogni polemica, la Presidenza provvisoria possa assumere un comportamento diverso nei casi oggi richiamati e, coerentemente con quanto detto, la Presidenza ha ritenuto di considerare valido il voto recante l'indicazione dello pseudonimo (perché nella scheda era indicato solo lo pseudonimo), in quanto sufficiente a rendere univoca l'interpretazione del voto .
. Indìco la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, trattandosi del terzo scrutinio, a norma dell'articolo 4, comma 2, del regolamento, è richiesta per l'elezione la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra di essi anche le schede bianche. Per dare ordine all'affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati.
. La votazione al Senato è stata annullata !
. Dichiaro chiusa la votazione. A norma dell'articolo 6, comma 1, del regolamento, procederò, coadiuvato dai deputati segretari, allo spoglio delle schede.
. Sospendo la seduta, che riprenderà domani, sabato 29 aprile 2006, alle 9,30.
. Indìco la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, trattandosi del quarto scrutinio, a norma dell'articolo 4, comma 2, del regolamento, è richiesta per l'elezione la maggioranza assoluta dei voti, computando tra di essi anche le schede bianche. Tale criterio di computo è stato espressamente definito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 18 maggio 1971. Per dare ordine all'affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati.
. Sospendo la seduta.
. La seduta è ripresa. Invito il Presidente della Camera dei deputati, onorevole Fausto Bertinotti, al quale rivolgo tanti auguri di buon lavoro, ad assumere la Presidenza . .
Signore deputate, signori deputati, mi rivolgo a voi direttamente senza la lettura di un testo scritto per sottolineare con un piccolissimo gesto il senso di apertura, di confronto e di dialogo che vorrei prevalesse in questo Parlamento. Ringrazio allo stesso modo chi ha voluto votarmi e chi, altrettanto comprensibilmente, mi ha negato il suo voto. Vorrei così richiamare alla pari dignità politica di ognuna e di ognuno in quest'aula, del Governo come dell'opposizione, della maggioranza come della minoranza. Vorrei che ognuno di voi e ogni parte politica potesse contare sul mio assoluto rispetto di questo principio. Saluto le donne e gli uomini del nostro paese. Saluto il Presidente della Repubblica, Carlo Aurelio ... Carlo Azeglio Ciampi - chiedo scusa al Presidente ed a voi - anche per il modo autorevole e popolare con cui rappresenta il paese. Attendo l'elezione del Presidente del Senato, al quale fin da ora assicuro la mia collaborazione. Saluto il presidente della Corte costituzionale. A Pier Ferdinando Casini, che mi ha preceduto in questo importante incarico con una capacità e con un senso delle istituzioni che spero di potere imitare, va il sincero ringraziamento mio e di tutta l'Assemblea . Auguro a tutte le deputate ed a tutti i deputati, all'insieme dell'Assemblea, buon lavoro. Ne ha bisogno il paese, ne hanno bisogno le nostre istituzioni democratiche. Credo che il primo compito che tocchi a tutti noi è di lavorare ad una forte valorizzazione del ruolo del Parlamento della Repubblica italiana. Si tratta, credo, di una necessità storica in questi nostri tempi difficili. Tempi di un passaggio impegnativo per la democrazia in Italia e in Europa. Viviamo ogni giorno il rischio di un distacco del paese reale dalle istituzioni, il rischio di una separazione della quotidianità della vita delle donne e degli uomini dalla politica, il rischio che, in questo quadro, una parte della società - quella più debole, quella più spogliata - venga trascinata fuori dal quadro della politica. La politica tutta vive una sua crisi; eppure dal nostro paese viene alta e grande una domanda di politica, come si è visto anche nelle recenti partecipazioni alle elezioni, una domanda esigente e, a volte, aspra. Il Parlamento non potrà da solo risolvere questi grandi problemi, affrontare questa dura crisi, ma può concorrere alla rinascita e allo sviluppo di tutte le forze democratiche, di partecipazione e di politica; concorrere con l'insieme delle istituzioni democratiche e attraverso la partecipazione delle donne e degli uomini del nostro paese, con cui penso possiamo lavorare alla riqualificazione dello spazio pubblico, che ognuna e ognuno possa vivere come propria comunità. Credo che dovremmo guardare con attenzione e cura a tutti i corpi, le amministrazioni, da cui dipende la vita dello Stato repubblicano. Rivolgo da qui un'attenzione a tutti i dipendenti pubblici, ai corpi dello Stato, alle sue amministrazioni centrali e locali, centrali e territoriali, affinché possano dispiegare tutta la loro potenzialità. Vorremmo concorrere a valorizzare la loro autonomia, le loro autonomie, che sono una grande ricchezza per il paese - tutte le autonomie, da quella della magistratura a quella del servizio pubblico di comunicazione e di informazione -, per far sì che tutti noi possiamo sentirci cittadini di uno Stato di diritto e cittadini conosciuti e riconosciuti. Più in generale, di fronte a questo Parlamento sta il compito di un rapporto positivo tra il paese reale e le istituzioni. Il popolo deve poter investire tutta la sua fiducia sulle istituzioni democratiche per nuove conquiste di libertà, di diritti alle persone, anche liberandoli in tanta parte del paese dai gioghi che subiscono, a partire da quello intollerabile di ogni mafia, per una nuova frontiera da costruire di giustizia sociale e di sicurezza delle cittadine e dei cittadini, sicurezza nel senso più alto di diritto all'accesso al futuro, quello cioè di poter contare sulla possibilità di costruire i propri destini. Per questo noi vogliamo contare sulla scuola come una parte fondamentale nella costruzione di una nuova convivenza; e vorrei qui ricordare il lavoro prezioso delle insegnanti e degli insegnanti che costituiscono un patrimonio per il futuro del nostro paese . Un patrimonio con cui lavorare per sconfiggere la peggiore delle selezioni di classe, quella che può colpire in giovane età ragazze e ragazzi, spingendoli all'esclusione. E vorrei ricordare da questa tribuna la lezione, in cui vorrei tutti ci riconoscessimo, di una grande coscienza civile e di un riformatore del nostro paese che di questo tanto ci ha insegnato: don Lorenzo Milani . Ma le istituzioni democratiche sono vitali se cresce con esse la società civile. Questa relazione sociale e umana, che fa la cultura grande di un paese, può essere oggi il fondamento anche di una nuova economia, non solo di una civiltà: l'Italia ha qui la sua risorsa più grande. Perciò, vorrei che potessimo vivere insieme - insieme -, pur nella diversità delle posizioni politiche, un allarme: il rischio della crisi della coesione sociale,che può vivere l'Italia come tutta l'Europa, minacciata in questo periodo, come ci dicono i fatti di cronaca di episodi barbarici ancor più che impegni saggistici. Interroga la politica, questa crisi. C'è una fatica di vivere, un'incertezza, qualche volta una perdita di senso, in parti della società che vengono spogliate di futuro. Vivono, queste realtà drammatiche, insieme a tante esperienze di speranza, di innovazione, di investimento sul futuro. Per battere le prime, il Parlamento può inscrivere la sua iniziativa nell'impegno - comune - a costruire popolo, appartenenza, comunità. Sono un uomo di parte: un uomo di parte che, perciò, non teme il conflitto; che sa che la politica chiede scelte, confronto tra tesi diverse, anche opposizioni e persino contrapposizioni. Ma una cosa vorrei che fosse bandita nel nostro futuro politico: quella di lasciare scivolare la politica nella coppia amico-nemico, in cui c'è la negazione di quello che pensa diversamente da te. Abbiamo bisogno, insieme alle differenze, e persino ai contrasti, di costruire un concorso per realizzare un'Assemblea, questa, che parli a tutto il paese il linguaggio della convivenza, della convivenza anche oltre la politica, della convivenza come valorizzazione delle differenze, delle diversità da non negare ma, anzi, da nominare e da riconoscere: differenze di genere, attraverso le quali si manifestano due punti di vista diversi nel mondo; differenze etniche, tra nativi e migranti; differenze generazionali; differenze tra credenti e non credenti e tra le molte fedi. La laicità non è solo un'eredità del passato, e non è neppure solo la pur necessaria e condivisibile difesa dell'autonomia del legislatore. La laicità chiede, in Italia come in Europa, una sua rielaborazione, per farne l'orizzonte di una nuova convivenza, della costruzione di una cittadinanza universale in cui progettare il nostro futuro, un futuro che sta sospeso tra rischi terribili e grandi speranze. Progettare il futuro si può! Lo sapremo fare, quale che sia anche la radicalità del nostro dissenso, se sapremo riandare alle radici più profonde del nostro popolo e delle sue grandi culture. Questa legislatura si apre tra il 25 aprile ed il 1o maggio, due date importanti della nostra storia. Il 1o maggio, la festa del lavoro, ci ricorda il mondo e ci raccorda ad una questione fondamentale: il rapporto tra il lavoro e la vita, che decide, spesso, il livello di società e di civiltà. Per anni, non solo questi ultimi, si è vissuto un oscuramento nel mondo del lavoro: un lavoro che ha subito spesso una svalutazione sociale, alla fine della quale è spuntata drammaticamente la precarietà come il male più terribile del nostro tempo. Io penso che sia intollerabile. Perciò, dobbiamo riprendere il filo di un diverso discorso, per restituire il futuro alle nuove generazioni, che ce lo chiedono in molti modi, ma che ce lo chiedono così intensamente Il 25 aprile è la radice della nostra Repubblica. Vorrei che questa Assemblea potesse idealmente svolgersi a Marzabotto, in quel cimitero sopra una collina annegata nel verde, in un silenzio che esalta il ricordo del genocidio, degli orrori della guerra. Anche lì, signore deputate, signori deputati, è nata la nostra Costituzione, la sua irriducibile scelta di pace, riassunta nell'articolo 11 della Costituzione. C'è lì la ragione prima della nostra irriducibile lotta contro la guerra e contro il terrorismo. Noi piangiamo anche oggi le vite di soldati italiani uccisi a Nassiriya ; anche oggi portiamo la nostra umana solidarietà alle famiglie di questi cittadini. L'una e l'altra cosa ci fanno intendere il dolore per ogni vittima della guerra e del terrorismo. Perciò, vorrei che facessimo insieme, nell'avvio di questi nostri lavori, un pellegrinaggio, il pellegrinaggio che Piero Calamandrei indicava ai giovani. Ha scritto Piero Calamandrei: «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani,nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità...
. Nelle foibe!
. ... andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione» : lì c'è l'origine della nostra Repubblica! Vorrei che questo pellegrinaggio fosse il viatico per il lavoro di questa Assemblea, in cui ognuno possa riconoscersi per trovare nelle radici le ragioni e la forza per progettare il futuro dell'Italia, dell'Europa e del mondo .
. Ricordo che, a norma dell'articolo 14, comma 3, del regolamento, i deputati sono tenuti a dichiarare al Segretario generale della Camera, entro due giorni dalla prima seduta, a quale gruppo parlamentare appartengono. Considerato che tale termine coincide con un giorno festivo, la dichiarazione potrà essere effettuata entro martedì 2 maggio prossimo. Ai sensi dell'articolo 15, comma 1, del regolamento, i deputati aderenti ai gruppi parlamentari, nonché quelli che faranno parte del gruppo Misto, sono convocati per procedere all'elezione del presidente e degli altri organi direttivi dei gruppi stessi per mercoledì 3 maggio 2006, alle ore 15,30, presso le rispettive sedi. Nel tardo pomeriggio, sarà convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo. Il giorno successivo, giovedì 4 maggio, alle ore 10,30, la Camera si riunirà per procedere all'elezione dell'Ufficio di Presidenza . Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell' al resoconto della seduta odierna.
. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta. Giovedì 4 maggio 2006, alle 10,30: