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Domenica 30 Dicembre 2018 ore 09:00
AULA, Seduta 106 - Approvata la Legge di Bilancio
Resoconto stenografico
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La Camera, con 313 voti favorevoli e 70 contrari, ha approvato il disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334-B) e le relative Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
XVIII LEGISLATURA
106^ SEDUTA PUBBLICA
Domenica 30 dicembre 2018 - Ore 9
Seguito della discussione del disegno di legge:
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 1334-B)
Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
Relatori: COMAROLI e RADUZZI, per la maggioranza; MARATTIN, PRESTIGIACOMO, RAMPELLI e FASSINA, di minoranza.
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- Sul processo verbale
- Missioni
- Preavviso di votazioni elettroniche
- Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Seguito della discussione ed approvazione)
- La seduta e' sospesa, riprenderà alle 9.40
- Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Seguito della discussione ed approvazione)
- Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Seguito della discussione ed approvazione)
- Ripresa esame - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Deputata BELLUCCI Maria Teresa (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato D'ETTORE Felice Maurizio (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato FATUZZO Carlo (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata FRASSINETTI Paola (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata ZANELLA Federica (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato DE CARLO Luca (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato FASSINA Stefano (LIBERI E UGUALI)
- Deputato GIACOMONI Sestino (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato OSNATO Marco (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato CONTE Federico (LIBERI E UGUALI)
- Deputato BOND Dario (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato DEIDDA Salvatore (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato DE MENECH Roger (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputata ROSTAN Michela (LIBERI E UGUALI)
- Deputato CANNIZZARO Francesco (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato MARIN Marco (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato FOTI Tommaso (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata BOLDRINI Laura (LIBERI E UGUALI)
- Deputato LEPRI Stefano (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato SILLI Giorgio (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato GEMMATO Marcello (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato BIGNAMI Galeazzo (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato SILVESTRONI Marco (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata GELMINI Mariastella (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato RUSSO Paolo (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata CIABURRO Monica (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato NEVI Raffaele (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 1334-B
- Deputato FORNARO Federico (LIBERI E UGUALI)
- Deputato BORGHI Enrico (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato LOLLOBRIGIDA Francesco (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato MUGNAI Stefano (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Vice Presidente CARFAGNA Maria Rosaria
- Deputato CARELLI Emilio (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato FASSINO Piero (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato MULE' Giorgio (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata MELONI Giorgia (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato FASSINA Stefano (LIBERI E UGUALI)
- Presidente FICO Roberto
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Presidente FICO Roberto
- Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze GARAVAGLIA Massimo
- Deputato BALDELLI Simone (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze GARAVAGLIA Massimo
- Deputato BORGHI Enrico (PARTITO DEMOCRATICO)
- Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze GARAVAGLIA Massimo
- Presidente FICO Roberto
- Deputato DEIDDA Salvatore (FRATELLI D'ITALIA)
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
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- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Deputato MULE' Giorgio (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata SPENA Maria (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata MARROCCO Patrizia (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata VERSACE Giuseppina (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata DI GIORGI Rosa Maria (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato ZUCCONI Riccardo (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata BELLUCCI Maria Teresa (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata CIABURRO Monica (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata VARCHI Maria Carolina (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato NOBILI Luciano (PARTITO DEMOCRATICO)
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Deputato D'ATTIS Mauro (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Vice Presidente CARFAGNA Maria Rosaria
- Deputata FIORINI Benedetta (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze GARAVAGLIA Massimo
- Vice Presidente CARFAGNA Maria Rosaria
- Deputato BIGNAMI Galeazzo (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordine del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 1334-B
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1334-B
- Vice Presidente CARFAGNA Maria Rosaria
- Deputato TOCCAFONDI Gabriele (MISTO)
- Deputata ROSSINI Emanuela (MISTO)
- Deputato TONDO Renzo (MISTO)
- Deputato FASSINA Stefano (LIBERI E UGUALI)
- Deputata MELONI Giorgia (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato OCCHIUTO Roberto (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato FIANO Emanuele (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato MOLINARI Riccardo (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato SILVESTRI Francesco (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Interventi a titolo personale
- Votazione finale - A.C. 1334-B
- Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Seguito della discussione ed approvazione)
- Sull'ordine dei lavori
- Per un richiamo al regolamento
- Interventi di fine seduta
- Ordine del giorno della prossima seduta
MARZIO LIUNI, legge il processo verbale della seduta del 28 dicembre 2018.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borghi. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI(PD). Grazie, signora Presidente. Avrei un paio di osservazioni sul verbale su questioni che mi riguardano personalmente. In primo luogo, signora Presidente, vorrei chiedere che, a pagina 117, laddove si rende conto dell'intervento del sottoscritto, vi sia una correzione di un errore, probabilmente un refuso, ma che, come ella ben comprenderà, modifica radicalmente la natura del mio dire. Infatti, nel momento in cui ho preso la parola e ho illustrato, a seguito dell'apposizione del voto di fiducia, la posizione del Partito Democratico e, in particolare, la stigmatizzazione rispetto al modo e al significato di questo voto di fiducia, secondo il resoconto che lei oggi pone all'approvazione dell'Aula avrei detto: “(…) con questa fiducia voi tentate di nascondere la grave malattia di cui quest'Aula è avvolta, che è la democrazia”. Ora, non sfugge a nessuno che la differenza tra una “i” presente e una “i” mancante cambia completamente la natura del significato di quanto volevo affermare, nel senso che, come si evince anche dal resto del contesto della dichiarazione, andrebbe sostituita la parola “malattia” con la parola “malata”, in quanto è la democrazia ad essere malata a causa della estrinsecazione di questo tipo di atteggiamento da parte del Governo.
Pertanto, le chiederei la cortesia di informare gli uffici che chiedo che, a pagina 117, laddove si legge la parola “malattia” venga sostituita ed integrata la parola “malata”, in modo che il mio intervento sia assolutamente rispondente al mio pensiero.
La seconda questione, signora Presidente, riguarda invece un'omissione del verbale - un'omissione del verbale, sì -, in quanto è vero, come è stato letto, che il sottoscritto è stato richiamato all'ordine da parte del Presidente Fico. Naturalmente, rientra tra le sue competenze e non intendo in alcun modo sindacare questo tema, però non si dà conto nel verbale di quello che è accaduto successivamente a questo richiamo, in quanto io ritengo - e chiedo che questo venga fatto constare nel processo verbale - che, a seguito del richiamo formale che il Presidente mi ha fatto, il sottoscritto sia stato minacciato dalla Presidenza attraverso il proferimento di una frase: “Tu non finisci l'Aula”, che non è mai stata pronunciata, secondo i precedenti che ho avuto modo di verificare, naturalmente nel tempo che mi è stato possibile vista anche la continua prosecuzione dei nostri lavori, da nessun Presidente della Camera in quest'Aula. Cioè, nel momento in cui un deputato riceve un richiamo formale, successivamente, nessuno si deve permettere di doverlo minacciare nei termini in cui il sottoscritto si ritiene essere stato minacciato. Chiederei che questo venisse messo a verbale, così come si facesse constare che, a seguito di questa situazione, sono intervenuti sul punto i deputati Fiano e la deputata Rossello che, nella circostanza, desidero anche ringraziare per la solidarietà portata.
Quindi, è bene che rimanga agli atti di questa Camera quello che è avvenuto, perché è un tema che peraltro è stato ampiamente commentato da molti giornali, è presente sui siti e sul e, quindi, non capisco il motivo per il quale nel nostro resoconto sommario questa cosa sia stata omessa e, nel caso, io chiedo formalmente che venga inserita.
PRESIDENTE. Prendo atto della sua osservazione.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO(PD). La ringrazio, Presidente, intervengo su due questioni riguardanti il verbale del 28 dicembre.
La prima: a pagina 25 del verbale, la collega Comaroli è nell'atto di chiedere l'autorizzazione al Presidente di poter consegnare la relazione scritta. Come lei vede, dopo la collega Comaroli, relatrice per la maggioranza, il Presidente autorizza la collega Comaroli e dichiara che ha facoltà di intervenire il relatore per la maggioranza, deputato Raphael Raduzzi. Io già lo segnalai a verbale nelle due pagine successive: in quella fattispecie, siccome lei si ricorda, e lo può leggere due pagine dopo, io segnalai al Presidente che le relazioni non erano allegate ancora al verbale, nonché non erano presenti , alla fine, mi viene consegnato il testo scritto - lei lo trova a pagina 37 - della collega Comaroli. E io segnalo che il testo reca un nel quale - parlo di un testo allegato al testo del verbale, perché è il testo della relatrice - la collega si richiama all'intervento appena svolto dal collega Raduzzi. Ma il collega Raduzzi ha parlato dopo la collega Comaroli. Pertanto, come io segnalai già in data 28, con riferimento a quel testo che ci è stato consegnato dalla collega Comaroli - adesso non lo dico per la fattispecie che quel testo fu consegnato all'inizio della seduta della Commissione, non mi riferisco a questo, ognuno consegna i testi che vuole -, mi permetto di segnalarle, Presidente, che c'è una contraddizione. Se uno allega un testo in cui dice che parla dopo il collega Raduzzi e, invece, il collega Raduzzi parla dopo di lei, suggerisco di correggere questa contraddizione, perché è in palese contraddizione con il testo stenografato.
La seconda questione, invece, riguarda una mia frase in un momento concitato, come è noto ormai, della seduta. Parliamo delle pagine 16 e 17. Io non sono esperto di questo fatto, ma qui vengono riportate frasi non pronunciate al microfono dal sottoscritto e da altri, perché sono state pronunciate su queste scale o lì nei pressi dei banchi della Presidenza. Ora, non so come debbano essere scelte le frasi pronunciate perché non c'è una registrazione. Questa frase la dico anche per rispetto delle persone che sono accanto a lei e che collaborano con la Presidenza, delle quali ho molto rispetto. Qui parliamo di un aspetto, dei precedenti che il Presidente Fico ha citato in ordine alle scelte fatte dal presidente della Commissione bilancio di interrompere la discussione che si stava svolgendo in Commissione bilancio. Quei precedenti, il cui elenco è qui citato - li ha citati il Presidente Fico in un momento particolarmente concitato -, se lei riprende il verbale tre pagine dopo, io li cito perché, secondo me, non sono confacenti perché non sono identici alla fattispecie che noi abbiamo attraversato nella Commissione bilancio, ovvero noi abbiamo avuto modo di discutere un solo giorno.
Presidente, io ci tengo a questo punto, perché noi stiamo configurando un nuovo precedente, quindi voglio essere sicuro che per i futuri, per coloro che frequenteranno quest'Aula, noi non lo stiamo costruendo come se fosse lecito. I precedenti che sono stati segnalati dal Presidente Fico sono precedenti nei quali le Commissioni degli anni scorsi nei quali - quattro casi - il presidente di allora della Commissione interruppe la discussione, erano stati preceduti da, in un caso, dodici, in un caso otto, in un caso quattro giorni di discussione. Qui parliamo di un caso in cui ci sono state sei ore di discussione e immediatamente l'interruzione, senza nessuna votazione di emendamenti.
Allora, io chiedo di modificare quella frase, e lo dico perché questa frase non è presente nella registrazione, non può essere presente, perché io l'ho detta scendendo dalle scale: “Non può citare precedenti falsi”. Qui bisogna scrivere - questa è la mia richiesta di modifica del verbale -: “Non si possono citare precedenti che non sono identici all'episodio che stiamo analizzando”. Io voglio che sia sicuro, per la prossima volta, che non si dica che ciò che è accaduto in Commissione bilancio questa volta è pari ad altre cose che sono presenti nei precedenti di questa Camera.
PRESIDENTE. Prendiamo atto anche della sua richiesta, onorevole Fiano. Vedo che sono state formulate una serie di richieste di interventi sul processo verbale per chiarire il proprio pensiero da parte di una pluralità di deputati appartenenti al medesimo gruppo. Ho concesso cinque minuti ai primi deputati che hanno chiesto di intervenire, ma avverto che, analogamente a quanto verificatosi anche di recente in occasioni come questa, concederò un tempo molto inferiore, pari a un minuto, per gli interventi successivi. È un'opzione possibile, onorevole Giachetti. Chi altri intende intervenire? Nessuno. Bene.
Se non vi sono ulteriori osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bitonci, Bonafede, Brescia, Buffagni, Castelli, Castiello, Comaroli, Cominardi, Davide Crippa, D'Inca', Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantinati, Ferraresi, Lorenzo Fontana, Fraccaro, Galli, Garavaglia, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Guidesi, Molinari, Ruocco, Scoma, Carlo Sibilia, Spadafora, Tofalo, Vacca, Valente, Vignaroli e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente cinquantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 1334-B: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021; Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
Ricordo che nella seduta di ieri è iniziata la fase di illustrazione degli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo al seguito dell'esame degli ordini del giorno presentati .
Poiché non sono ancora decorsi i venti minuti dal preavviso, sospendiamo la seduta che riprenderà alle ore 9,40. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. L'onorevole Bellucci ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/5.
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). Grazie, Presidente. Rappresentanti del Governo, con l'ordine del giorno n. 9/1334-B/5 sulle professioni sanitarie vorremmo aiutarvi a non commettere un errore, quello di legalizzare l'abusivismo delle professioni sanitarie.
PRESIDENTE. Posso chiedere al Governo un po' di attenzione nei confronti della collega che sta intervenendo? Grazie .
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). Grazie, Presidente. Allora, riprovo. Rappresentanti del Governo, provo a cercare di cogliere la vostra attenzione e soprattutto questo è l'ennesimo tentativo in cui proviamo ad aiutarvi rispetto agli errori e agli scempi che a volte commettete perché soprattutto vorremmo far sì che voi appunto non legalizzaste l'abusivismo delle professioni sanitarie, ma ancora di più vorremmo invitarvi a riflettere sull'idea di Italia che passa attraverso questa vostra previsione, perché una legge, come la legge di bilancio che ci apprestiamo a votare, non si occupa soltanto di specifiche materie, come in questo caso della sanità pubblica, ma si occupa ancor di più di proporre una visione del mondo, una visione d'Italia. E, allora… scusi Presidente, possibile che in questo momento non ci sia la possibilità di illustrare gli ordini del giorno?
PRESIDENTE. Colleghi del Governo, io vi ho già richiamato. C'è una collega che sta intervenendo. Onorevole Bellucci, compete a me richiamarli e lo sto facendo. L'ho fatto la prima volta, lo faccio la seconda volta…
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). La ringrazio.
PRESIDENTE. Non credo sia bello neanche per loro essere richiamati per la seconda volta. Non costringetemi a farlo per la terza. Grazie.
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). La ringrazio, Presidente. Allora vi vorremmo aiutare a riflettere sull'idea di Italia e l'idea di mondo che voi proponete attraverso questa vostra previsione, perché una legge come la legge di bilancio che ci apprestiamo a votare non si occupa soltanto di specifiche materie, ma propone l'idea che questo Governo ha dell'Italia e l'idea dell'Italia che passa attraverso questo vostro emendamento è un'idea dell'Italia in un cui non conta il merito, non contano le competenze, non contano gli anni di studio con sacrificio attraverso il conseguimento di un titolo di studio, non conta la formazione che si è conseguita con la dedizione, con il sacrificio, il sudore della fatica, non conta tutto questo. Attraverso l'emendamento che voi avete proposto, l'unica cosa che conta è che si è drammaticamente tutti uguali, al di là delle competenze, drammaticamente tutti uguali. E, invece, noi vorremmo che voi questo scempio lo evitaste, perché l'Italia in cui crediamo è un'Italia in cui il concetto di uguaglianza risiede nell'essere tutti uguali davanti alla legge, risiede nel dover avere tutti gli stessi diritti, ma anche gli stessi doveri, come ci diceva Mazzini, risiede nel fatto che non si è tutti uguali, indipendentemente dalle competenze, dal merito, dalla conoscenza, dall'intelligenza, ma forse voi, rappresentanti del Governo, questo lo ignorate e soprattutto sono gli ignoranti e i presuntuosi che non riconoscono questa semplice evidenza, questa semplice verità, che siamo tutti diversi, siamo tutti diversi per le nostre competenze per le nostre capacità, per la nostra intelligenza, per il nostro talento, siamo tutti diversi. E allora vorremmo, rappresentanti del Governo…
PRESIDENTE. Deve concludere.
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). Concluderò. Mi prendo qualche altro minuto, dal momento che non è stato possibile parlare.
PRESIDENTE. Non ha qualche minuto in più e, tra l'altro, ho una richiesta del vostro gruppo.
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). Concludo. Concludo dicendo che vorremmo che voi deste piena attuazione a quello che diceva Don Milani, semplicemente al fatto che non c'è ingiustizia più grave che quella di dare tutte parti uguali ai diseguali .
PRESIDENTE. L'onorevole D'Ettore ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/152.
FELICE MAURIZIO D'ETTORE(FI). Grazie, Presidente . Ringrazio gli amici, in particolare Donzelli di Fratelli d'Italia, che mi applaude sempre, quando intervengo.
Allora, io ho sentito una serie di interventi sugli ordini del giorno che mi sono sembrati più che altro interventi che non hanno toccato i contenuti, quando invece degli ordini del giorno dovremmo approfondire i contenuti. Questo ordine del giorno riguarda il tema dell'università, della ricerca e dell'innovazione; tema che è stato, in parte, affrontato nella legge di bilancio ma che mantiene dei lati oscuri e, soprattutto, delle inadeguatezze rispetto alle esigenze di questo settore: l'università legata ai temi della ricerca e dell'innovazione.
Come avevo detto anche in Commissione bilancio al sottosegretario Garavaglia e al Vice Ministro Castelli, presenti anche nella prima lettura del disegno di legge di bilancio, gli ultimi dati in materia di trasferimento tecnologico delle principali università italiane indicano che in Italia esistono 1.373 iscritte al registro delle innovative e, tra queste, il 90 per cento è generato in ambito accademico; il che vuol dire che, nell'ambito universitario, anche con gli incubatori di impresa il settore della ricerca e dell'innovazione ha avuto uno sviluppo incessante in questi anni, che non è stato granché sostenuto negli ultimi anni.
E questo è un tema che non riguarda gli FFO, i fondi di finanziamento ordinari, sui quali è in parte intervenuto il Governo, ma riguarda in particolare tutto il settore della ricerca e dell'innovazione che le università sono riuscite a sviluppare. Per esempio, ci sono degli esempi virtuosi come Firenze e altre Università, tant'è che io pensavo che il Presidente del Consiglio, avendo ottima conoscenza di questo tema, avrebbe in qualche modo affrontato questo settore. Credo che sia talmente importante proprio per l'esito che hanno avuto, perché questo tipo di attività sugli e le ha avuto un esito positivo quasi nel 90 per cento delle esperienze che sono poi maturate in ambito accademico e universitario. Si è avuta un'implementazione anche nell'ambito del lavoro, dell'occupazione e dell'occupazione anche qualificata.
Mi rivolgo, in particolare, tramite lei, al sottosegretario Garavaglia, con il quale ne abbiamo discusso in sede di Commissione e che aveva in qualche modo anche paventato - questo anche con il Vice Ministro Castelli - la possibilità di poter affrontare questo tema nella lettura al Senato. Vedo, però, che, anche in questo caso, quella lettura non ha tenuto conto di questo settore.
Quindi, l'ordine del giorno, in qualche modo, pone un auspicio che si pone poi nella linea di quanto in Commissione bilancio era stato dettato come indirizzo da parte del Governo; cioè, il Governo aveva assunto un impegno informale di poter approfondire questo tema e di reperire risorse che fossero sufficienti, da un lato, a mantenere e garantire l'attività già in corso in ambito universitario, dall'altro, quello invece di appostare i fondi specialmente dedicati a questo settore perché è un settore che ha avuto un grandissimo sviluppo.
In Europa, in particolare, ne avevamo parlato anche in sede di Commissione bilancio, esistono i fondi dedicati alla ricerca e all'innovazione, che sono fondi che, se passano tramite enti di ricerca istituzionali, in particolare le università, possono essere immediatamente impiegati, sulla base ovviamente di progetti che, come dire, abbiano un'ottimizzazione e stabiliscano dei termini di durata brevi.
Io, da questo punto di vista, spero che su questo tema ci possa essere un'eventuale replica del Governo; se no, state qui seduti tutti i giorni… Io capisco Fraccaro, tramite lei, che stia qui seduto perché è il suo compito i rapporti con il Parlamento, ma tutti gli altri che state qui schierati qualche risposta ogni tanto, anche di merito, quando non c'è alcun intento o spirito polemico, ma c'è semplicemente il tentativo, in questa, come dire, disorganizzata e disarticolata manovra, almeno di andare a toccare taluni temi e tentare di intervenire in maniera costruttiva e positiva, una qualche rispostina potreste darla: tanto per dire “va bene, abbiamo ascoltato, lo faremo. Intanto, “lo faremo” lo dite spesso, lo dite molto spesso che lo farete.
Vedo qui anche la relatrice Comaroli della Commissione bilancio: abbiamo discusso di questo tema, era uno dei temi che era, in qualche modo, uno dei tanti impegni che erano stati assunti.
Ecco perché il tentativo è quello di impegnare il Governo – e concludo - a valutare l'opportunità di prevedere specifiche risorse da destinare al sostegno degli investimenti delle università italiane quali incubatori di innovative, al fine di favorire la nascita e la crescita di universitarie.
PRESIDENTE. Anche Marin..
FELICE MAURIZIO D'ETTORE(FI). Cosa devo fare, mi ha interrotto?
PRESIDENTE. No, no, no, scusi non mi ero accorta che il microfono era acceso. Prego.
FELICE MAURIZIO D'ETTORE(FI). Scusi, lei, Presidente. No, ha chiamato Cannizzaro, sono D'Ettore io…
PRESIDENTE. Però, onorevole D'Ettore, deve concludere.
FELICE MAURIZIO D'ETTORE(FI). Dicevo, e valorizzare la conoscenza tecnologica, incrementare il dialogo tra mondo produttivo e accademico, rafforzando gli strumenti di collaborazione stabili utili per coniugare ricerca ed innovazione. Credo che su questo impegno, mi rivolgo di nuovo tramite lei al sottosegretario Garavaglia, sia possibile quantomeno dare una risposta .
PRESIDENTE. L'onorevole Fatuzzo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/183.
CARLO FATUZZO(FI). La ringrazio, Presidente. Mi pare, se ho sentito bene, di avere fino a cinque minuti di tempo per illustrare l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. È così. Prego, onorevole Fatuzzo.
CARLO FATUZZO(FI). Debbo dire che questa mattina, presto, ho ricevuto una telefonata da una conoscente, la signora Adriana, da Tradate, provincia di Varese e, chiacchierando con lei, le ho chiesto: ma dimmi, cosa potrei dire questa mattina perché ho presentato un ordine del giorno che chiede al Governo di tenere presente quello che adesso capirete dal racconto che mi ha fatto la signora Adriana da Tradate. Mi ha detto: senta, Fatuzzo, ora lei è al Parlamento, lei è diventato importante, l'ascolteranno tutti e allora io le voglio dire quello che ho qui da dire da parecchio tempo. Ieri sera siamo stati alla riunione dei coscritti, cioè tutti i settantenni del nostro comune, appunto di Tradate. Ci siamo trovati insieme, come facciamo tutti gli anni. Mi sono trovata, vicino a me, una delle mie amiche, e anche compagna di scuola, di nome Gaia e le ho chiesto: ma quanto prendi di pensione? E lei mi ha risposto: guarda, io prendo 640 euro al mese. Come? Le ho risposto, io so che tu non sei mai andata a lavorare, anzi, la sera sei sempre andata a ballare, sei sempre uscita, sei nubile, sei libera, hai fatto una bella vita, non hai mai lavorato; ma prendi più di me, che ho lavorato trent'anni? Io sono andata a fare la collaboratrice familiare - si dice oggi, una volta si diceva domestica - ho pagato trent'anni di contributi e prendo 508 euro al mese, non so poi adesso se me ne aumenteranno o no, non ho capito niente di quello che state combinando, però, ma le sembra giusto, onorevole Fatuzzo - mi dice - che io, che ho lavorato trent'anni, prendo 508 euro al mese e la mia amica, che se l'è spassata, ha fatto la cicala tutta la vita, prende 640 euro al mese? Ho risposto: no di certo.
E per questo ho presentato questo ordine del giorno, perché il Governo si renda conto che non è giusto che chi ha lavorato, si è alzato al mattino alle quattro, ha faticato, oltre che essere, nel caso delle donne, lavoratrici in casa, in famiglia, per curare coniuge e figli, prenda una pensione più bassa di chi invece non ha mai versato un centesimo di contributi. Ma, giustamente, si dice bisogna aiutare quelli che stanno indietro, e io sono il primo e conosco tanti che, come me, ogni giorno, appena possono, danno qualcosa a chi chiede per le strade o fuori delle chiese, eccetera. Siamo d'accordo, ma è mai possibile che l'Italia sia lui sia l'unico Paese al mondo dove chi ha lavorato, ha versato contributi, ha sudato si vede sorpassare nella misura della pensione da chi non ha mai fatto nulla? Ecco questo è il senso dell'ordine del giorno, è una richiesta di impegno. Chiaramente, non vi chiedo di farlo entro una settimana, ci sono ben altri problemi, come quello dell'Istat, di cui parlerò in dichiarazione di voto, ma tenete presente che ci sono tanti anziani, lavoratori, pensionati che prendono poco, ma che prendono di meno di quelli che non hanno mai lavorato. Quindi, una legge che dia un miglioramento a chi ha versato i contributi dovete realizzarla, dovete approvarla. Viva i pensionati, pensionati, all'attacco!
PRESIDENTE. L'onorevole Frassinetti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/20.
PAOLA FRASSINETTI(FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, questo ordine del giorno tratta delle agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato delle donne vittime di violenza introdotte con la legge n. 205 del 2017. Con questo ordine del giorno chiedo la proroga di un altro anno e anche l'ampliamento della platea dei datori di lavoro che adesso è limitata alle cooperative sociali e, invece, con l'ordine del giorno si chiede l'estensione a tutte le imprese.
Non vi sfuggirà l'importanza di questo ordine del giorno, non vi sfuggirà che dopo le violenze, soprattutto domestiche, queste donne hanno molte difficoltà a introdursi nel mondo del lavoro e, quindi, la violenza di tipo economico che strappa la donna dal contesto lavorativo è, spesso e volentieri, la premessa per ulteriori violenze ed isolamento che subiscono queste donne.
Quindi, mi auguro che il Governo esamini questo ordine del giorno con attenzione e lo accetti proprio perché va nel senso di una norma che già esiste ma che va ampliata sia da un punto di vista temporale sia da un punto di vista di ampliamento della platea .
PRESIDENTE. L'onorevole Zanella ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/156.
FEDERICA ZANELLA(FI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno muove anche un po' dalla preoccupazione per i molti attacchi che realtà editoriali e giornalisti hanno subito da una parte della maggioranza, nella fattispecie dal Vicepremier Di Maio, che sembrano palesare una volontà di imbavagliare la libera stampa. Infatti, nel combinato disposto del comma 810 si prevede la progressiva riduzione - fino all'abolizione - dei contributi diretti a favore di - e poi ci diranno che cosa vuol dire - determinate categorie di imprese radiofoniche e di carta stampata e nella soppressione del terzo della capacità trasmissiva, che era assicurato alle emittenti locali, si trova una - diciamo - inquietante corrispondenza.
Invece noi riteniamo, ovviamente, che il comparto dell'emittenza locale sia fondamentale per assicurare il pluralismo dell'informazione, oltre che per tutelare quei 5 mila posti di lavoro che sarebbero a rischio nel caso in cui non venissero garantiti un futuro e una sopravvivenza in termini sia di capacità trasmissiva che economica. Pertanto, noi chiediamo, con questo ordine del giorno relativo al comparto dell'informazione locale, che ovviamente vengano tutelate e ristorate adeguatamente le emittenti locali.
Chi vi parla non crede nei contributi a pioggia. Ha combattuto, come presidente del Co.Re.Com., contro i contributi che la legge n. 448 del 2001 prevedeva a destra e a manca, credendo che debbano venire premiate le realtà che forniscono un reale servizio al territorio e ai cittadini e credo che questo sia il criterio che deve venire declinato anche per quanto concerne le risorse che verranno destinate a radiofonia e a carta stampata. Noi vigileremo, perché quelle risorse ci sono e non vorremmo che il “determinate” implicasse una declinazione per amici e quant'altro.
Nel mio ordine del giorno, oltre al fatto che non vengano abolite, appunto, le provvidenze pubbliche per l'editoria, chiedo di salvaguardare specificamente i livelli occupazionali, la continuità aziendale e il futuro dell'intero comparto radiotelevisivo locale, come dicevo, in termini finanziari e soprattutto di capacità trasmissiva. So di trovare buon ascolto da parte degli amici della Lega, che da sempre hanno combattuto questa battaglia con noi per il pluralismo dell'informazione e per la tutela dell'informazione locale, e spero che questo Governo cerchi in qualche modo di ristorare e di garantire, appunto, la sopravvivenza del comparto, cosa che nel combinato disposto del comma 810 e nella previsione di soppressione della capacità trasmissiva di un terzo per le emittenti locali non è assicurato .
PRESIDENTE. L'onorevole Luca De Carlo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/9.
LUCA DE CARLO(FDI). Grazie, Presidente. Abbiamo già avuto modo, nella discussione sulle linee generali, di manifestare la nostra contrarietà alla manovra, però nello stesso momento siamo riusciti, per onestà intellettuale, anche a individuare quelli che erano i punti qualificanti, ad esempio, i punti che sostenevano i comuni, come lo sblocco dell'avanzo di bilancio e la possibilità di alzare la soglia dell'affidamento diretto da 50 mila a 150 mila euro. Ebbene, oggi vogliamo, con questo ordine del giorno, dare un'altra possibilità, cioè quella di rimediare a un grandissimo errore compiuto da chi vi ha preceduto al Governo, che è quello di un'interpretazione di una norma, quella di un bando a favore dei comuni, soprattutto sulle infrastrutture e sulla messa in sicurezza di edifici e patrimonio comunale che, di fatto, se nei suoi criteri premianti aveva la minore incidenza di bilancio, però l'interpretazione che ne è stata data dagli uffici, dalla burocrazia e dai funzionari è stata totalmente contraria.
È chiaro che nel caso di chi ha una maggiore incidenza di avanzo di amministrazione, ciò è perché nell'anno si è cercato quantomeno di spendere le risorse a sua disposizione. Vi ricordo che ciò nasceva per un semplice motivo, cioè quello di voler utilizzare tutte le risorse a disposizione visto che l'avanzo, allora bloccato e vincolato, non si sarebbe potuto impiegare. L'interpretazione data dagli uffici, invece, è stata quella di dire che venivano premiati quelli che avevano un maggior disavanzo di bilancio. È del tutto evidente che ciò è assolutamente penalizzante per i comuni virtuosi, cioè quelli che hanno condotto un'amministrazione ligia e attenta ai conti e, invece, si premia chi ha scialacquato le risorse perché tanto poi ci pensava lo Stato. Ebbene, noi con questo ordine del giorno chiediamo che, vicino e accanto al criterio della maggiore incidenza di bilancio, ci sia anche la ferma e netta preclusione per quei comuni che sono in disavanzo di bilancio e hanno un avanzo assolutamente negativo .
PRESIDENTE. L'onorevole Fassina ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/133.
STEFANO FASSINA(LEU). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 9/1334-B/133 riguarda il comma 51 dell'articolo 1 e, cioè, il raddoppio della tassazione IRES per gli enti . Proviamo a elencare rapidamente chi sono i destinatari del raddoppio dell'IRES. Sono enti di assistenza sociale, sono società di mutuo soccorso, sono enti ospedalieri, sono enti di beneficenza, sono istituti d'istruzione, studio e sperimentazione, accademie, fondazioni, associazioni storiche, associazioni letterarie e scientifiche, sono gli IACP, gli istituti autonomi case popolari. È un raddoppio dell'IRES per enti che non hanno scopo di lucro e che quando fanno utili gli utili li devono reinvestire. L'effetto di questa norma è pesantissimo per i diretti interessati. Infatti, è circoscritta la portata in termini di aumento del gettito ma è rilevantissimo per i diretti interessati: 118 milioni nel primo anno e 158 negli anni seguenti.
Quando vi è stata fatta notare la rilevanza del colpo che veniva assestato nei confronti di chi fa solidarietà, di chi fa cultura, di chi fa assistenza, di chi fa ricerca, avete replicato che volete colpire i furbetti. Però, avete - diciamo - una certa distorsione nell'individuare i furbetti. I furbetti li ricercate tra quelli che fanno solidarietà, mentre altri furbetti il Governo tende a premiarli attraverso i condoni fiscali e attraverso i condoni edilizi.
E, allora, l'ordine del giorno vi chiede e chiede al Governo di tornare indietro; di riconoscere l'inestimabile patrimonio morale, innanzitutto morale, economico e sociale di chi fa solidarietà, di chi fa cultura, di chi fa assistenza. Stiamo parlando di 343 mila organizzazioni senza fini di lucro, di 800 mila dipendenti, di 5 milioni e mezzo di persone che fanno volontariato. Stiamo parlando di un mondo che ha condiviso la riforma del terzo settore, sul quale interviene in modo brutale questo raddoppio dell'IRES.
Vi dovete rassegnare: la democrazia è fatta di corpi intermedi, è fatta di cittadinanza attiva, è fatta di chi, ogni giorno, vuole prendersi cura dell'altro. Allora, tornate indietro: approvate questo ordine del giorno e riconoscete anche qui, formalmente, quello che il Vicepremier Di Maio e il Presidente del Consiglio hanno raccontato ai ; riconoscete qui formalmente l'errore. Approvate l'ordine del giorno, tornate indietro e, al primo provvedimento utile, date certezza a un mondo prezioso per il nostro Paese. Rimettete l'IRES al 12 per cento e fate in modo che questi milioni di uomini e donne, che sono un patrimonio inestimabile, possano continuare a fare solidarietà, fare cultura, fare assistenza nel nostro Paese .
PRESIDENTE. L'onorevole Giacomoni ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/216.
SESTINO GIACOMONI(FI). Presidente, onorevoli colleghi, tutti sappiamo quanto sia costata in questi sei mesi la politica degli annunci del Governo. Avete visto tutti come sono andati in fumo 300 miliardi di risparmi: 140 miliardi sono fuggiti all'estero. Noi, con questo ordine del giorno, stiamo chiedendo al Governo di porre attenzione al mondo del risparmio e al mondo delle piccole e medie imprese, che sono i due punti di forza di questo Paese. Di fatto, tutti gli economisti sanno che la leva fiscale è uno strumento eccezionale e formidabile per modificare i comportamenti delle persone: se si riducono le tasse sulle famiglie, aumentano i consumi; se si riducono le tasse sulle imprese, aumentano gli investimenti; se si riducono le tasse sui risparmi, i risparmi possono essere indirizzati nell'economia reale.
Siamo riusciti a spiegare questo concetto nella scorsa legislatura anche al Partito Democratico. Infatti, nella scorsa finanziaria ha introdotto i piani individuali di risparmio, cioè uno strumento che ha consentito di portare il risparmio degli italiani direttamente nell'economia reale: sono arrivati in sedici mesi 18 miliardi. Oggi, con l'ordine del giorno, noi chiediamo al Governo di utilizzare la leva fiscale per consentire a un'enorme quantità di risparmio, un risparmio che oggi è fermo sui conti correnti. La vostra politica, cari Ministri, ha purtroppo creato incertezza: ci sono sui conti correnti 1.400 miliardi liquidi. Vi stiamo dicendo di incentivare questo risparmio e di consentire agli italiani di mandare questo risparmio nell'economia reale. Quindi, io inviterei il sottosegretario Garavaglia a leggere con attenzione questo ordine del giorno perché, se il Governo, come io spero, ha a cuore il risparmio delle famiglie e ha anche a cuore lo sviluppo delle piccole e medie imprese, non può che accettarlo.
L'ultimo invito: spero che il sottosegretario decida o di votare a favore o contro, perché credo che accoglierlo con raccomandazione non sia un bel segno per un Governo del cambiamento. La raccomandazione la usavano, ahimè, nella Prima Repubblica .
PRESIDENTE. L'onorevole Osnato ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/10.
MARCO OSNATO(FDI). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno chiedo di trovare una soluzione a una questione di equità territoriale. Il comma 969 dell'articolo 1 del provvedimento in esame aumenta lo stanziamento del Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano per il triennio 2019-2021, ridefinendo i destinatari delle risorse. Ovviamente, l'aumento delle risorse è positivo, anche se un po' diluito nel tempo (avremmo voluto, magari, che si concentrasse di più), però, evidentemente, proprio perché si parla di aree territoriali svantaggiate confinanti, noi crediamo che bisogna cambiare e ampliare la platea dei destinatari, passando dalla esclusività riservata ai comuni di queste zone svantaggiate, quasi tutte montane, anche dando la possibilità e l'opportunità alle unioni montane, che spesso suppliscono alle carenze fisiologiche che questi piccoli comuni di montagna possono avere, che magari possono organizzare meglio questi progetti, che magari possono ricomprendere in modo più omogeneo queste aree montane che devono tutelare se stesse dallo spopolamento e dal deprezzamento economico e del tessuto sociale .
PRESIDENTE. L'onorevole Conte ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/135.
FEDERICO CONTE(LEU). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno evidentemente è concentrato sulla questione meridionale. Contiene nella premessa una ricostruzione in dati che fotografa la difficoltà, il grande problema del Sud del Paese, che produce un PIL pari al 50 per cento di quello del Nord, che negli ultimi dieci anni ha perso 800 mila cittadini tra i 15 e i 34 anni, che sono migrati al Centro-Nord o in Europa, che ha perso 10 punti di PIL in dieci anni - questo a seguito dell'inganno delle capacità espansive delle politiche di -, che ha perso 500 mila occupati. Il tema centrale è quello degli investimenti: la perdita di forza economica nel Sud è proporzionale alla riduzione degli investimenti nel Sud da parte dello Stato centrale. Si spende nel Sud il 28 per cento delle risorse nazionali a fronte del 34 per cento della popolazione; si spende il resto delle disponibilità al Nord a fronte di una popolazione minore. Questo dato ha un valore nazionale: l'Osservatorio dei conti pubblici ci dice che, se la capacità di reddito di un cittadino meridionale fosse pari alla media dei cittadini italiani, e quindi 32.500 euro all'anno, e non il 20 per cento in meno, questo genererebbe per il Paese 6-7 punti percentuali di prodotto interno lordo in più. Numeri che, rispetto alla manovra che è stata varata, avrebbero dato al Governo un agio diverso.
In questo contesto oggi il Ministro Salvini a di Venezia annuncia che il Governo si accinge, entro il 21 marzo, entro la fine dell'inverno, a trasferire alla Lombardia, al Veneto e all'Emilia Romagna risorse per svolgere funzioni e servizi essenziali, come la scuola, la sanità, in proprio. Federalismo differenziato. Approdare a tale scelta in un contesto siffatto significa evidentemente spaccare il Paese a metà , perché questo trasferimento dovrebbe avvenire con due criteri, quello della ricchezza dei cittadini di quelle regioni e della loro capacità di gettito erariale e quello dei costi storici. Cosa significa, colleghi onorevoli, costi storici? Che lì dove c'è un asilo si finanzia, lì dove un asilo non c'è i soldi per realizzarlo non vengono trasferiti.
Questo fotograferebbe un divario, cristallizzandolo, rendendo irreversibile. Salvini rivendica il valore costituzionale di questa azione di trasferimento delle funzioni, del regionalismo differenziato; dimentica, però, che quella norma costituzionale varata nel 2001 prevedeva una cornice normativa entro la quale questo doveva avvenire, cioè l'individuazione di livelli essenziali di prestazioni civili e sociali del Paese validi per tutti i cittadini italiani, livelli medi validi per tutte le regioni italiane. Senza la previsione di questo quadro normativo non ha valore costituzionale il trasferimento delle funzioni, dei servizi e delle relative risorse. Si tratta semplicemente di un'ipotesi di federalismo fiscale così come era stata pensata dalla prima Lega, Lega Nord, quella che ancora nel suo statuto aveva una vocazione secessionista. Per evitare questo c'è solo una possibilità: mettere la parte del Paese che non ha standard adeguati per erogare servizi sociali e assistenziali di quel tipo, di questi standard, con un piano straordinario, fatto anche di una possibilità di incentivo fiscale, in condizioni di uguaglianza. Solo allora sarà possibile prevedere, Presidente, in maniera adeguata livelli essenziali uguali per tutti i cittadini .
PRESIDENTE. L'onorevole Bond ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/196.
DARIO BOND(FI). Grazie, Presidente. Devo in qualche maniera dire che questo ordine del giorno, che avevo preparato ancora all'inizio della discussione della legge finanziaria, in parte viene realizzato e viene colmato da quello che il Governo ha fatto in questa legge finanziaria, perché i commi 1028, 1029 e 1030, che riguardano la difesa del suolo e il fondo di 800 milioni nel 2019, 900 nel 2020 e nel 2021, vanno un po' a rispondere ai quesiti che io ponevo. Quindi, devo fare un ringraziamento all'onorevole sottosegretario Garavaglia, al sottosegretario Gava e a tutto il sistema della programmazione finanziaria, perché, questo, è uno dei quesiti importanti. Devo peraltro dire, per onestà intellettuale, che questo fondo era stato previsto anche dal precedente Governo e non attivato.
Questo tipo di ragionamento, di messa in sicurezza dei territori, è un primo grande segnale di risposta a tutte quelle grandi emergenze che abbiamo e che abbiamo avuto nel corso di quest'anno e che speriamo di non avere nel corso del prossimo anno, però, va a sistemare dei territori che sono realmente colpiti. Tuttavia, quello che è importante, e voglio sottolinearlo, è che questi commi, il 1028, il 1029 e il 1030, vanno anche a rispondere molto alle necessità di cui agli alluvioni e al maltempo dei territori colpiti in Liguria, in Veneto, in Lombardia e, particolarmente, in provincia di Belluno.
Quindi, devo fare un ringraziamento per questo tipo di intervento; l'unica cosa che voglio sottolineare e l'unica richiesta che voglio porre al Governo è che in questa legge finanziaria sono stati temporaneamente, secondo me, dimezzati i fondi della Protezione civile; spero che in una variazione di bilancio che ci sarà nel corso dell'anno i fondi vengano riportati a come erano all'inizio, perché, quando noi andiamo a pagare i danni ai singoli privati, andiamo, fondamentalmente ad intervenire con fondi della Protezione civile e, quindi, in qualche maniera - adesso la Protezione civile sta pagando i danni del 2012, di 6 anni fa -, speriamo, se ci saranno questi fondi, di riuscire a pagare anche i danni dei singoli privati che, durante questo evento alluvionale, avvenuto tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, hanno causato veramente grossi problemi. Allora, la richiesta che faccio al Governo è di accettare questo ordine del giorno, perché fondamentalmente è ricomposto da cose che sono già state fatte e di potenziare i fondi della Protezione civile .
PRESIDENTE. L'onorevole Deidda ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/2.
SALVATORE DEIDDA(FDI). Grazie, Presidente. Sarò rapidissimo, intervengo per portare all'attenzione dell'Aula e del Governo il dramma dei pastori. Non è un problema riguardante solo la Sardegna, ma riguarda tanti allevamenti nel Lazio, nella Toscana e nell'Umbria. Il prezzo del latte è arrivato a 60-70 centesimi, un prezzo ridicolo che non permette ad una famiglia di vivere. Fare il pastore non è una semplice scelta di lavoro, è una scelta di vita, una scelta di vita che comporta sacrifici non solo al pastore, ma anche alla propria famiglia. È un lavoro che porta a lavorare, scusate la ripetizione, ventiquattr'ore ed è un lavoro che ti porta a non avere vacanze; non può essere, comunque, il prezzo del latte diminuito per il volere degli imprenditori che fanno una sovrapproduzione di pecorino romano; non è possibile un prezzo del latte che viene diminuito perché l'Unione europea vuole far produrre i formaggi con il latte in polvere, non è possibile importare il latte dalla Cina o dai Paesi dell'Est europeo. Quello che chiediamo non sono somme di denaro, l'organismo l'Oilos non è quello deputato a risolvere i problemi; chiediamo un tavolo istituzionale che metta al centro della nazione il problema del latte di tutte queste regioni e che approvi i disciplinari sanzionatori verso chi sovrapproduce pecorino e fa abbassare colpevolmente il prezzo del latte, ma, soprattutto, vogliamo che si capisca che il latte non può costare 60 centesimi .
PRESIDENTE. L'onorevole De Menech ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/132.
ROGER DE MENECH(PD). Presidente, con questo ordine del giorno io sottolineo un'altra carenza che c'è all'interno di questa legge di bilancio, la scarsa attenzione per il territorio, per tutti i territori, comuni, province, anche le tanto bistrattate comunità montane. Infatti, il nostro territorio, essendo grande e così diverso, ha bisogno di una particolare attenzione. Ecco, in questo provvedimento, manca questa attenzione; lo dico in un momento in cui questi territori, pezzi di questi territori importanti come quelli da dove provengo io, le Dolomiti bellunesi, hanno subito gravi danni. È vero, ci sono alcuni stanziamenti, sono tutti però generici, non c'è nessun fondo dedicato alle politiche per le montagne, alle famose aree interne.
Nel primo passaggio, avevamo proposto, come gruppo, un fondo speciale per queste zone, per rimettere in piedi un'economia, per fermare lo spopolamento, avevamo proposto l'istituzione di zone franche montane. Ecco, nel passato, quando ci sono stati grandi disastri ambientali e grandi accadimenti, come è successo nel periodo scorso, in queste zone, i Governi precedenti hanno fatto fondi particolari. In questo caso, invece, i fondi non ci sono e se ci sono risorse sono tutte assolutamente generiche.
Ecco, con questo ordine del giorno, io chiedo l'istituzione di questi fondi particolari, l'attenzione alle aree marginali del Paese, alle zone più interne e ricordo che queste sono, in percentuale, zone importantissime per la vita dei nostri territori, che stanno subendo, ormai da anni, un forte spopolamento e che il maltempo ha colpito in maniera dura. Mi riferisco, in particolare, come dicevo, alle Dolomiti e alle Dolomiti bellunesi.
Allora, l'attenzione al territorio è anche la cifra di come questo Governo debba mettere in campo delle politiche per tutte le genti del nostro Paese. Ho notato, invece, che il populismo e la demagogia, che questo Governo ha messo in campo, prendono solo pezzi dei problemi del nostro territorio.
Chiudo, con un altro allarme importante, notizia proprio di queste ore: la cura del ferro, che era stata messa in piedi con tanta determinazione dall'ex Ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, viene comunque sempre messa in grande difficoltà da questo Governo; sono notizia di ieri le dimissioni del commissario per il tunnel del Brennero, l'ingegner Facchin, notizia che ci preoccupa sul fronte delle infrastrutture. Io volevo sottolinearlo. Non vorrei che il Ministro Toninelli pensasse per davvero e fino in fondo che questo tunnel, tunnel ferroviario, fosse già finito, collaudato e percorribile e per questo non abbia mai ricevuto in questi sei mesi l'ingegner Facchin che proprio ieri si è dimesso.
Ecco, Ministro Toninelli, il tunnel non è finito , lo stanno costruendo in questi momenti e abbiamo bisogno di persone in gamba come l'ingegner Facchin per portare a termine un'infrastruttura, una dorsale fondamentale come quella della ferrovia del Brennero che è iniziata e che deve essere portata a termine. Anche queste notizie ci preoccupano per davvero .
PRESIDENTE. L'onorevole Rostan ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/138.
MICHELA ROSTAN(LEU). Grazie, Presidente. Tutti sappiamo che il è un odioso balzello sulla salute dei cittadini che si somma al ordinario e che, però, ha anche l'aggravante di esistere su alcuni territori e di non esistere su altri, individuando, di fatto, cittadini di serie A e cittadini di serie B. Sappiamo che fu introdotto nel 2011, lasciando anche alle regioni la possibilità di applicarlo o meno, con il risultato, però, prevedibile, che quelle con meno problemi economici, quindi, del centro-nord, non lo hanno applicato o, comunque, lo hanno fatto parzialmente, e quelle, invece, con più difficoltà, lo hanno applicato. Così succede che per estremo paradosso le parti più del Paese, dunque mi riferisco alle regioni del Sud, prevedano un costo aggiuntivo di 10 euro indiscriminato su ricette di diagnostica e di visite specialistiche; le parti più ricche, invece, non siano costrette a pagarlo.
Si è parlato ripetutamente di abolizione del durante questi mesi; lo hanno fatto le forze politiche, in modo particolare, che compongono la maggioranza, i 5 Stelle lo hanno ripetuto più volte durante la campagna elettorale, ma nella legge in esame non c'è nessuna misura in questo senso.
Noi avevamo anche presentato diversi emendamenti in questa direzione, ovviamente tutti cancellati dai tempi frenetici di approvazione di questa legge e, soprattutto, dal ricorso alla fiducia; così come avevamo presentato una serie di emendamenti che orientassero parte delle risorse necessarie alla riduzione dei tempi delle liste d'attesa verso le regioni del Sud.
La Ministra Grillo addirittura aveva annunciato a settembre l'intenzione di introdurre nella manovra questa specifica abolizione. Questa era dunque l'occasione per fare un'operazione di giustizia e soprattutto di equità, perché questo stato di corse non ha dentro la sua norma d'istituzione un riferimento alla gradualità, viene cioè pagato senza riferimento alla situazione effettiva di reddito, non rispetto quindi al principio di progressività fiscale che è sancito dalla nostra Costituzione. E poi sarebbe stata una misura di giustizia sociale, perché riguarda le cure. Spesso porta la diagnostica pubblica a essere così cara da preferire addirittura quella privata, in qualche caso, visto anche le liste di attesa per costi che diventano eccessivamente insopportabili, o addirittura la rinuncia alla diagnostica, alla prevenzione e alle cure, come dicono tutti gli indici statistici della povertà. Mi costa dire che nel 2018 noi viviamo ancora in un Paese nel quale circa 11 milioni di italiani rinunciano alle cure per motivi economici. Infine, c'è l'insopportabile discriminazione territoriale, che va a penalizzare ovviamente chi sta peggio e a premiare chi sta meglio semplicemente sulla base di un principio di residenza, determinando così una violazione del principio costituzionale della parità di trattamento, dell'uguaglianza fra i cittadini, del diritto di tutti alle prestazioni essenziali dello Stato. Allora - e mi avvio a concludere - con quest'ordine del giorno, Presidente, vista l'assenza di una determinazione del Governo all'abolizione del , chiediamo che almeno l'Esecutivo si impegni a promuovere un'azione nei prossimi mesi, d'intesa con tutte le regioni, per superare questo stato di cose e arrivare a garantire su tutto il territorio nazionale il medesimo sistema di accesso alle prestazioni sanitarie, visto che già non si riesce a garantire la qualità stessa del servizio e la sua efficienza. Dunque una misura di buon senso che vi chiediamo di accogliere fin da subito .
PRESIDENTE. Avverto che il gruppo di Forza Italia ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame.
FRANCESCO CANNIZZARO(FI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO CANNIZZARO(FI). Presidente, volevamo rivolgere una richiesta alla Presidenza, se fosse possibile concedere l'ampliamento del tempo già a disposizione del gruppo di Forza Italia.
PRESIDENTE. Onorevole Cannizzaro, la Presidenza concederà al gruppo di Forza Italia un tempo aggiuntivo pari a un terzo di quello originariamente previsto. L'onorevole Marin ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/178.
MARCO MARIN(FI). Grazie, Presidente, anche per la concessione del tempo al gruppo di Forza Italia. Il 26 dicembre 2018, in occasione della partita Inter-Napoli che si è svolta a Milano, sono purtroppo avvenuti episodi di violenza al di fuori dello stadio che hanno portato alla morte di una persona, ed episodi di razzismo all'interno dello stadio nei confronti di un giocatore della squadra ospite. Quest'ordine del giorno è innanzitutto una presa di posizione personale, ma credo possa rappresentare tutto il mondo dello sport: il calcio e lo sport italiano nulla hanno a che vedere con episodi di violenza ed episodi di razzismo .
Il razzismo non può albergare nel nostro Paese, come la violenza non può albergare ancora all'interno di una partita di calcio. Lo sport italiano e il mondo del calcio rappresentano valori completamente diversi. Lo sport rappresenta il saper stare insieme, condividere con gli avversari - che non sono mai nemici - la stessa passione e gli stessi sacrifici. Quando ti confronti con un avversario, lo rispetti per quello che sa fare bene. A me piacerebbe che tutti, soprattutto chi si rende artefice di episodi di questo tipo, potessero stare per un giorno, per 24 ore, all'interno di un villaggio olimpico, dove ci sono nazionalità di tutti i tipi e dove non ti accorgi se davanti a te hai persone verdi, gialle, blu o viola, perché non è questo quello che ti interessa. Anzi, provi un rispetto profondo nei confronti di chi come te è riuscito ad arrivare fin lì. Questi valori sono, tra le altre cose, universalmente riconosciuti nel mondo dello sport, e soprattutto trovano nelle federazioni sportive e in tutte le società sportive dilettantistiche la loro spiegazione più importante, quando tutti i giorni, tanti dei nostri figli, tanti ragazzini, circa 4 milioni e mezzo di tesserati di tutte le federazioni sportive, vengono messi in mano dai genitori ai tecnici e ai dirigenti, che insegnano proprio questi valori.
Quindi, in primo luogo, quest'ordine del giorno è per affermare che lo sport e il mondo del calcio nulla hanno a che vedere con gli episodi di violenza e di razzismo. Detto questo, l'ordine del giorno - mi rivolgo soprattutto al sottosegretario Giorgetti - vuole impegnare il Governo a cosa? Vorrei, se potesse, che il sottosegretario Giorgetti ascoltasse qualche minuto. Ho visto che il 7 gennaio è convocato un tavolo proprio per affrontare questi temi. Siccome sono temi su cui tutti ci impegniamo e possiamo impegnarci trasversalmente, al di là di aprire polemiche, che sarebbero sterili e non mi interessano, quando il Ministro dell'Interno fa il Ministro dell'Interno, e quindi rappresenta tutti noi, non durante i o in momenti della giornata personale, nel momento in cui lui esprime le sue funzioni di Ministro dell'Interno, lo inviterei con il massimo rispetto possibile all'accortezza negli incontri che ha anche con gli esponenti del tifo organizzato , perché poi, purtroppo, quei tifosi spesso non sono tifosi.
Ci sono delle persone che strumentalizzano il mondo del calcio e il mondo dello sport, fingono di essere tifosi, ma non rappresentano proprio quei valori. Allora, se il 7 gennaio c'è questo tavolo, quest'ordine del giorno invita il Governo a mettere in campo tutte le risorse economiche, tecniche e strategiche per far sì che all'interno degli stadi, all'interno di qualsiasi manifestazione sportiva, non possano più avvenire episodi di violenza e di razzismo. Per fare questo bisogna cominciare con il piede giusto.
Voglio ricordare che in Gran Bretagna uno spettatore ha offeso ripetutamente un calciatore - non dirò perché, perché non sono interessato a entrare in quel tema, in temi che nel 2018 francamente non possono più appartenere a nessuno di noi - ed è stato espulso dagli stadi della Gran Bretagna a vita. Non è che gli hanno detto “scusa, vieni qua che facciamo una fotografia o un ”, ma gli è stato detto “tu non puoi più partecipare a vedere una partita di calcio” . Allora, mi auguro che il tavolo che viene convocato dal Governo il 7 gennaio sia un tavolo importante, che dia già un primo segnale con le convocazioni che avvengono. In un secondo momento, ricordo al Governo - e questo è lo spirito dell'ordine del giorno - che la violenza e il razzismo, francamente, non ci appartengono; non possono appartenerci nel 2018 e nel 2019 che comincia fra qualche giorno, ma soprattutto non possono appartenere all'interno del mondo sportivo. Quindi, invito il Governo a dare dei segnali concreti in questo senso .
PRESIDENTE. L'onorevole Foti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/12.
TOMMASO FOTI(FDI). Signora Presidente, il gruppo di Fratelli d'Italia non si può esimere dal rilevare che in questa discussione sulla legge di bilancio vi è un convitato di pietra che si chiama mercato immobiliare, un mercato e un comparto che contribuisce per 50 miliardi di euro, tra dirette e indirette imposte, alla legge di bilancio in esame e che, purtuttavia, viene totalmente trascurato dalla legge di bilancio stessa. Vogliamo qui ricordare che la tassazione immobiliare è aumentata in modo spropositato dal 2011 quando, con il Governo Monti, vennero modificati in aumento i moltiplicatori catastali: l'IMU è passata, da quell'anno, da 9 a 21 miliardi di euro; un'entrata che, contestata allora dalle opposizioni, è stata poi confermata da tutti i Governi successivi: quello Letta, quello Renzi, quello Gentiloni e oggi dal Governo Conte. I risultati di questa dissennata politica sono sotto gli occhi di tutti: gli immobili ridotti in ruderi, in una nazione che comunque è una delle potenze industriali più importanti del mondo, dal 2011 ad oggi, sono raddoppiati. Nell'indifferenza generale, abbiamo oltre mezzo milione di immobili che non sono stati conclusi, per il semplice motivo che le imprese che li dovevano costruire sono fallite.
La bolla immobiliare americana ha prodotto effetti devastanti in Italia, dove il mercato immobiliare, invece, era in equilibrio. I risultati di non avere voluto affrontare la crisi sono nefasti e sono sotto gli occhi di tutti: 500 mila posti di lavoro sono stati persi negli ultimi sette anni nel settore dell'edilizia; il valore delle compravendite - che meglio dovremmo definire svendite - degli immobili è crollato del 30 e 40 per cento. Una situazione che meritava - questa sì - una scossa, perché il mercato immobiliare è un mercato che contribuisce per oltre il 20 per cento al prodotto interno lordo annuo. Siamo in presenza, inoltre, di un mercato dell'affitto asfittico.
La cedolare secca che oggi viene introdotta per le locazioni commerciali non è una cedolare secca che entra in vigore a partire dal 2019, ma che varrà solo per il 2019. Gli incentivi per la riqualificazione, la manutenzione, l'efficientamento energetico non sono stati stabilizzati e vengono riproposti solo per un anno. Addirittura, si lascia mano libera agli enti locali di poter aumentare nuovamente la tassazione, sia quella sull'IMU, sia quella sull'IRPEF; quest'ultima, tra l'altro, si abbatterà sui contratti concordati, che sono gli unici contratti d'affitto che vengono proposti sia dall'associazione degli inquilini, che da quella dei proprietari immobiliari, che cercano di trovare un punto di equilibrio per favorire il mercato dell'affitto, contratti concordati che, dal 2012 ad oggi, hanno avuto un aumento di oltre il 400 per cento di tassazione. Allora, noi chiediamo al Governo che, se nella finanziaria di oggi non si è minimamente occupato del mercato immobiliare, dal 1° gennaio vi metta la testa, faccia qualche provvedimento, perché così non si può andare avanti .
PRESIDENTE. L'onorevole Boldrini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/134.
LAURA BOLDRINI(LEU). Grazie, signora Presidente. Sono costretta a chiederle di richiamare l'Aula a un po' d'attenzione: si fa veramente fatica a seguire e a parlare.
PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo anche di evitare i capannelli nell'emiciclo, grazie.
LAURA BOLDRINI(LEU). Almeno in questa fase un po' di attenzione, visto che è l'unica fase in cui ci è concesso di esprimere il nostro parere. Allora, signora Presidente, colleghi e colleghe, questo ordine del giorno intende richiamare, infatti, l'attenzione su un tema che viene per lo più ignorato o sottovalutato, ma che so, signora Presidente, sta a cuore anche a lei. Mi riferisco alla inaccettabile condizione nella quale sono costrette ad operare le consigliere di parità. Ora, questa figura è stata introdotta per la prima volta nel nostro ordinamento nel 1991, proprio per presidiare la condizione della donna nel mercato del lavoro, incentivando, quindi, le azioni positive e sanzionando quelle negative. Le consigliere di parità agiscono come pubblici ufficiali, quindi hanno l'obbligo anche di segnalare all'autorità giudiziaria eventuali reati di cui vengono a conoscenza. La normativa prevede tre figure di consigliere di parità: quella nazionale, quelle regionali e quelle provinciali. Ora, fino a qualche anno fa, signora Presidente, la loro attività era finanziata attraverso un fondo che veniva ripartito tra regioni e province in base ai bacini di utenza, ma nel corso degli anni le risorse disponibili si sono via via assottigliate fino a diventare del tutto insufficienti, affidando quindi agli enti territoriali di competenza la possibilità di farsi, eventualmente, carico delle spese per il bacino di loro competenza.
Oltre a questo, poi, c'è un'altra questione che vale la pena evidenziare. Si deve tener presente che il compenso per le indennità di funzione di queste figure è veramente risibile, financo mortificante: sapete quanto guadagna una consigliera di parità? 68 euro lordi mensili, se è una consigliera provinciale; 68 euro lordi mensili, che arrivano a 90 nel caso delle consiglieri regionali, dunque un'umiliazione per queste figure, previste dalla legge.
Allora, istituire una figura utilissima come quella della consigliera di parità, ma impedirle materialmente di lavorare e di assolvere alla propria funzione, che cosa vuol dire? Vuol dire non avere nessuna attenzione per il ruolo della donna e non tenere in alcun conto le discriminazioni che oggi la donna subisce nel mondo del lavoro.
Ricordo che nel nostro Paese neanche la metà delle donne ha accesso al mercato del lavoro, solo il 49 per cento delle donne lavora. E, allora, signora Presidente, se il nostro ordinamento prevede una figura di questo genere, perché non la si mette in condizione di operare?
Dunque, chiediamo al Governo con questo ordine del giorno di consentire a queste figure previste dalla legge di poter operare, mettendo a disposizione le risorse necessarie e indispensabili per poter assolvere alla loro importante e delicata funzione .
PRESIDENTE. L'onorevole Lepri ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/50.
STEFANO LEPRI(PD). Grazie, Presidente. Lo slogan con cui la Lega ha vinto le elezioni e continua a mietere - sembra - consensi è: “prima gli italiani”. Noi stiamo discutendo, in questo caso, di un ordine del giorno che vede esattamente un'altra linea: “prima agli stranieri e dopo gli italiani”. Sto parlando dell'ecobonus, che, sorprendentemente, senza alcuna attenzione rispetto agli interessi nazionali, avete varato e speriamo possa essere evidentemente corretto. Ed è in questo senso che noi chiediamo un supplemento di approfondimento con i costruttori, con i sindacati, con la filiera della componentistica, perché un fatto è evidente: se andasse avanti l'ecobonus, così come è stato anche corretto, e ce l'hanno detto i sindacati in Commissione lavoro, noi danneggeremo sicuramente le fabbriche, le industrie nazionali e i lavoratori italiani. Bel risultato, questo!
In nessuna nazione del mondo ci sogneremmo di fare una legge che danneggia le imprese, le fabbriche e i lavoratori italiani: a questo siete giunti.
Quindi, vi chiediamo davvero di poter riconsiderare questa misura, di tornare ad un confronto serio con le parti sociali, con i costruttori e con la componentistica, perché si tratta davvero di un favore alle aziende straniere e di un grave danno ai lavoratori italiani .
PRESIDENTE. L'onorevole Silli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/227.
GIORGIO SILLI(FI). Grazie, Presidente. Colgo l'occasione dell'illustrazione di questo ordine del giorno per fare una raccomandazione anche al Governo, piuttosto che a tutte le forze di maggioranza: l'ordine del giorno tratta di energia geotermica. Io sono un inguaribile ottimista e francamente credo che le aziende italiane possano rialzare la testa e che il settore manifatturiero possa e debba guardare al futuro.
Purtroppo, nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, ho visto un Governo profondamente disattento per quanto riguarda i temi legati all'energia e l'industria manifatturiera, ahimè, dipende impressionantemente dai costi dell'energia. Non abbiamo il nucleare, importiamo energia elettrica, ci sono alcuni settori dove l'energia incide anche per il 30 per cento sul costo del prodotto e soffriamo, patiamo tremendamente il dei Paesi europei, che producono con il nucleare, che pagano meno accise; accise che sarebbero state da rivedere in questa legge di bilancio, e che quindi ci fanno una sorta di concorrenza assolutamente sleale.
Il mio ordine del giorno tratta, nello specifico, di energia geotermica. Abbiamo avuto occasione di leggere sulla stampa che cosa è successo nei giorni scorsi e vorrei, proprio con questa scusa, che il Governo ponesse molta più atten