PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
STEFANO VACCARI, legge il processo verbale della seduta del 21 dicembre 2023.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 73, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Antonio Negri, già membro della Camera dei deputati nella IX legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Dovremmo ora passare al primo punto all'ordine del giorno. Tuttavia, il Governo, per le vie brevi, ha fatto poc'anzi sapere che il Sottosegretario designato è impossibilitato a intervenire. Nell'attesa che giunga un'altra Sottosegretaria, sospendo la seduta che riprenderà alle ore 9,20.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ringrazio la Sottosegretaria e raccomando al Governo un maggiore coordinamento per evitare di dover sospendere i lavori dell'Aula, in futuro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il collega Casu. Ne ha facoltà.
ANDREA CASU(PD-IDP). Per suo tramite, Presidente, solo per segnalare che la seduta era convocata alle ore 9 su un argomento molto importante: arriva per la prima volta, dopo il giorno di Natale, in quest'Aula, la manovra di bilancio. Il Governo Meloni è composto da 65 membri, mi sembra veramente una mancanza di rispetto nei confronti della Camera dei deputati che alle ore 9,25 noi stiamo cominciando con 25 minuti di ritardo perché non è stato possibile trovare nemmeno un rappresentante del Governo in grado di essere presente in quest'Aula per rappresentare al Parlamento della Repubblica, alla Camera dei deputati quelle che sono state le scelte. Il passaggio del Senato ha addirittura peggiorato la manovra. Quindi, per suo tramite, rappresentiamo tutto il nostro disappunto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA(MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Da un certo punto di vista, si potrebbe dire che tanto non c'è più da stupirsi di nulla e invece credo che il nostro compito sia quello di stupirci e anche un po' di indignarci. Ho chiesto agli uffici, lo ripeto e lo ripeterò nel corso di questi due giorni che ci mancano: è la prima volta, in situazioni ordinarie, che questa Camera ha in prima lettura la legge di bilancio tra Natale e Capodanno. Già, per me, questo è inaccettabile. Grazie alla generosità delle opposizioni, perché di questo si tratta, generosità natalizia, non si andrà all'esercizio provvisorio, in ragione di un senso di responsabilità che l'opposizione ritiene di dover esercitare, surrogando l'irresponsabilità della maggioranza, per cui, avendo quest'ultima preannunciato che questa legge di bilancio si sarebbe chiusa entro novembre, siamo qui. Ma che poi a questo, come ha detto il collega Casu, si sommi anche la sufficienza irrispettosa nei confronti di questa Camera, che all'inizio della discussione generale non ci sia il Governo… Signora Sottosegretaria, non è certo responsabilità sua, ma noi l'avremmo letta volutamente questa legge prima di Natale, magari modificandola e rimandandola al Senato. Ma se voi ci avete portato qui tra Natale e Capodanno, almeno dovreste mostrare la minima dignità nei confronti della Camera, osservando la puntualità !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sottanelli. Ne ha facoltà.
GIULIO CESARE SOTTANELLI(AZ-PER-RE). Presidente, mi associo a quanto detto dai colleghi. È insopportabile questo comportamento, ero presente qui fin dalle ore 9, questa mattina. Abbiamo dovuto sopportare che il Governo, il Consiglio dei ministri abbia approvato la legge di bilancio il 16 ottobre, per arrivare, come diceva bene il collega Della Vedova, qui, in prima lettura, in questa Camera, tra Natale e Capodanno, nonostante le opposizioni abbiano dato la massima collaborazione, quindi con molta generosità, nell'interesse dell'Italia, per fare in modo che non si vada all'esercizio provvisorio.
È una totale mancanza di rispetto partire con 25 minuti di ritardo perché non si riusciva a trovare un membro del Governo. E, se si guardano anche i banchi della maggioranza, si vede che sono quasi completamente vuoti. Penso che non sia rispettoso verso il Parlamento e verso le opposizioni di questo Paese .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Come lei sa, i cittadini cui vengono affidate funzioni pubbliche, come le nostre, hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore. Credo che con tanti colleghi abbiamo provato a svolgere il nostro ruolo, anche se consapevoli del fatto che questa è una manovra blindata, che, per l'ennesima volta, in questo monocameralismo di fatto, la Camera fa semplicemente da porta acqua a un disegno di premierato forte, in cui la Premier non esiste. A noi importano poco le polemiche sulle conferenze stampa di fine anno. Auguriamo alla Presidente del Consiglio la pronta guarigione, così come alla Sottosegretaria che stamattina aveva il COVID, però fateci dire che è inaccettabile che, in una lettura della legge di bilancio in Commissione bilancio, il 23 dicembre, non ci sia in presenza un relatore e un esponente del Governo. Per fortuna le opposizioni si sono presentate. Così come è inaccettabile che per 25 minuti quei banchi siano stati vuoti.
Allora, Presidente, le chiedo un piacere, davvero lo facciamo per rispetto di quest'Aula: le chiediamo di invitare il Governo, con i suoi rappresentanti, se possibile con Giorgetti. Non so lei, ma io ho preso parte a tanti consigli comunali e consigli regionali. Di solito gli assessori sono presenti, spesso anche il sindaco, dall'inizio alla fine. Noi non chiediamo che la Presidente Meloni sia qui per due giorni, non chiediamo che i Vicepremier stiano qui, i Vicepresidenti, ma almeno i Ministri, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, i Sottosegretari.
Ma è possibile dare un po' di dignità a questa discussione, pur sapendo che è una manovra blindata e che presto vedrà la luce anche per responsabilità delle opposizioni, per non portare il Paese in esercizio provvisorio? Non credo che sia una richiesta impossibile, semplicemente chiediamo rispetto per il nostro lavoro, per questo Paese e per questa Camera .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.
GIANMAURO DELL'OLIO(M5S). Grazie, Presidente. Mi unisco agli altri colleghi per sanzionare questo comportamento. Ringraziamo che sia arrivata adesso la Sottosegretaria Albano, che evidentemente è stata “strappata”, presa e mandata qui per essere presente. Il problema è proprio questo, che il Ministro per i Rapporti con il Parlamento doveva prevedere una possibilità del genere, visto che mezza Italia è sotto influenza, o ha altri problemi. Non doveva far aspettare quest'Aula oltre 20 minuti in questa situazione, quando sappiamo perfettamente che la discussione generale che faremo oggi sarà una farsa, una messa in scena, come tutta questa legge di bilancio, che è arrivata il 23 dicembre in questa Camera.
Siamo, in quest'Aula, meno di 30 parlamentari, quindi faremo una discussione generale che si tradurrà in monologhi generali, e il comportamento del Governo, in questo caso, è veramente oltraggioso di quest'Aula, perché, se non andremo in esercizio provvisorio, sarà solo ed esclusivamente per il senso di responsabilità delle opposizioni. Fare la gestione dei rapporti con il Parlamento in una situazione come questa è simbolo di delicatezza e di rispetto nei confronti anche delle opposizioni, cosa che non c'è, non c'è stata. Mi auguro che sarà l'ultima volta, sicuramente per quest'anno, perché domani dovremo chiudere, ma sono sicuro che succederà ancora, perché, purtroppo, questo è il comportamento di questo Governo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Monte. Ne ha facoltà.
ISABELLA DE MONTE(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Innanzitutto per unirmi alle opposizioni rispetto a questa evidenza che abbiamo tutti sotto gli occhi. Ringrazio la Sottosegretaria per la presenza, però oggi noi richiediamo la presenza di un Ministro, con tutto il rispetto. Non possiamo avere, in una giornata così importante di discussione e di voti, questa sottovalutazione della situazione attuale che abbiamo tutti noi sotto gli occhi, oggi. L'opposizione ha dimostrato, in maniera molto chiara, la propria responsabilità.
La situazione al Senato è partita con una lentezza che è evidente dalle date, che sono queste: l'annuncio in Aula il 31 ottobre e la votazione il 22 dicembre, questa è la situazione. In pochissimi giorni ci ritroviamo ad approvare in seconda lettura, qui, alla Camera, una legge di bilancio con un senso di responsabilità che eviterà l'esercizio provvisorio, però questa responsabilità deve essere condivisa, ci deve essere una condivisione da parte del Governo, ci deve essere una condivisione anche da parte della maggioranza. Oggi le scarse presenze che vediamo sui banchi credo che evidenzino che questa responsabilità, purtroppo, non è rispettata .
PRESIDENTE. Come avete sentito, ho già richiamato il Governo alla necessità di un maggiore coordinamento affinché cose come questa non debbano ripetersi più. Ripeto il mio invito.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1627: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e relativa Nota di variazioni (A.C. 1627/I).
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta del 20 dicembre 2023 .
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
I presidenti dei gruppi parlamentari MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista ne hanno chiesto l'ampliamento.
La V Commissione (Bilancio) si intende autorizzata a riferire oralmente.
Ha facoltà di intervenire la relatrice, deputata Giorgianni.
CARMEN LETIZIA GIORGIANNI, . Grazie, Presidente. Rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, depositerò la mia relazione. Faccio solo un intervento di qualche minuto per dire che abbiamo di fronte una manovra fatta con responsabilità e con serietà, una legge di bilancio coraggiosa - ci tengo a porre l'accento su questo termine -, perché fatta nonostante tutte le difficoltà, progettata con forza e serietà in un momento molto difficile per il nostro Paese, soprattutto, senza voler cercare facili consensi - ecco il segno distintivo di questa manovra, come, invece, hanno fatto tutti gli altri Governi che ci hanno preceduto -, e che getta le basi per una crescita sana e strutturale.
In un periodo come quello attuale, caratterizzato da scarsità di risorse, da crisi internazionali, dall'aumento dei costi energetici e dall'inflazione, il Governo è stato capace di mettere in piedi una manovra che concentra le poche risorse che sono state trovate su un piano chiaro e deciso: concentra queste risorse verso le fasce più deboli, verso le fasce che ne avevano più bisogno, verso i più vulnerabili. Ma, nonostante questo, non dimentica di gettare le basi, con tutti i suoi articoli e i suoi commi, per un disegno più grande, ad ampio respiro, un progetto che comincia, che ha già cominciato a prender forma, espressione, soprattutto, di una chiara visione che abbiamo del Paese: abbiamo irrobustito gli stipendi più bassi, con il taglio del cuneo fiscale; abbiamo iniziato ad operare una riduzione delle tasse, con le tre aliquote Irpef al posto delle quattro; sono previsti l'ampliamento, fino a 8.500 euro, della , la detassazione dei premi di risultato, la detassazione del lavoro notturno. Per le famiglie, abbiamo previsto l'azzeramento dei contributi previdenziali per le lavoratrici a tempo indeterminato con almeno due figli, il asilo, il Fondo di garanzia per i mutui anche per le giovani coppie e, soprattutto, per le famiglie numerose, una misura che va a incidere anche, ovviamente, sull'aspetto della natalità. Vengono stanziati, poi, 600 milioni in più per la cosiddetta “Dedicata a te”, ci sono misure sui congedi parentali, il elettrico.
Certo, è vero, per la prima volta non abbiamo assistito a quel fenomeno che potremmo descrivere come l'assalto alla diligenza, che ha caratterizzato la maggior parte delle leggi di bilancio precedenti. Stavolta non è stato consentito che ingenti risorse venissero sprecate in mille rivoli di spesa per soddisfare clientele elettorali. Perché, vedete, qui non si tratta solo del superbonus: ogni precedente manovra conteneva centinaia di regalie, spese inutili ed improduttive, centinaia di piccoli superbonus che avevano l'unico risultato di compiacere quella fascia elettorale. Ma noi, oggi, abbiamo invertito questa tendenza: quindi, abbiamo calcolato le poche risorse di cui disponevamo e, invece, di indirizzarle in migliaia di voci di spesa, ci siamo concentrati su poche voci essenziali verso chi ne aveva bisogno, perché non servono solo le risorse, serve anche una visione ben chiara. Qualcuno pensava di risolvere il problema del lavoro con l'assistenzialismo, quando oggi, invece, senza più il reddito di cittadinanza, con l'incentivo alle nuove assunzioni e il sostegno solo a chi ne ha veramente bisogno, il lavoro sta aumentando. Il rapporto annuale dell'INPS registra nei primi mesi del 2023 un tasso di occupazione al massimo storico, il 62 per cento, con un incremento significativo del lavoro privato a tempo indeterminato.
C'è, poi, chi dice che è stata una manovra in cui è mancato il coraggio, che siamo tornati all'austerità: si lamentano proprio coloro che, per anni, invece, dell'austerità hanno fatto la propria bandiera politica. Se qualcuno sperava in un aumento sconsiderato della spesa corrente per esporci a una bocciatura della Commissione europea, ecco, sì, l'abbiamo deluso, così non è andata. O, forse, tutto questo malumore deriva dal fatto che è stata fatta una manovra che aiuta concretamente i ceti più bassi e, forse, l'avrebbe potuta e dovuta fare qualcun altro, ma non ci è mai riuscito. Allora, forse, non va bene semplicemente perché l'ha fatta un Governo di destra, quando, invece, sappiamo bene chi avrebbe dovuto farla. Nessuno di buonsenso - faccio un esempio - potrebbe negare l'ottima misura della conferma del taglio del cuneo fiscale: ma quelli che oggi non ne riconoscono il merito non sono gli stessi che ai tempi del Governo Draghi gioivano per i 2 punti di taglio che il Governo Draghi aveva fatto senza neanche renderli strutturali? Eppure, oggi che il Governo di centrodestra conferma il taglio di ben 7 punti, no, non va bene, bisognava fare di più, bisognava renderlo strutturale, nonostante sia la seconda volta che viene rinnovato.
Si dice sempre così, che si poteva fare di più, ma è facile fare le manovre con le parole, le interviste, i lunghi sermoni in Aula e nelle Commissioni, quando, invece, le manovre si devono fare con le risorse effettive e, soprattutto, con il senso della responsabilità, da chi non vuole lasciare una montagna di debiti per le nuove generazioni. Ecco, allora, è qui che si capisce la differenza tra noi e voi.
PRESIDENTE. Onorevole, aveva chiesto di poter consegnare il resto della sua relazione? È autorizzata.
Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato Nicola Ottaviani.
NICOLA OTTAVIANI, . Grazie, Presidente. L'onorevole Giorgianni ha fatto riferimento a quelle che sono delle novità importanti che sono state introdotte all'interno di questa finanziaria e che, a nostro avviso, possono dipingere i tratti di quelle che sono riforme strutturali o, per lo meno, para-strutturali che si stanno introducendo all'interno del nostro ordinamento. Si è fatto riferimento, infatti, alla misura cardine di questa finanziaria, ossia la riduzione del cuneo fiscale e contributivo. Qualcuno da parte della minoranza ha detto: sì, ma non l'avete resa strutturale. Ma, se si mettono insieme tanti volumi e, poi, si dà la possibilità di avere una lettura d'insieme, a vasto raggio, dell'operato del Governo, ci si rende conto di come la via della possibilità di rendere strutturale una o più misure sia stata assolutamente intrapresa e, soprattutto, si stia consolidando.
Si è fatto riferimento anche e, soprattutto, alla presenza di membri del Governo in questo dibattito nell'Aula parlamentare. Dobbiamo ricordare, non perché sia il centrodestra, ma perché la legge e il Regolamento devono essere richiamati su questa materia, che noi siamo stati, ieri, in Commissione, insieme al Ministro, che poteva benissimo delegare altri membri del Governo o non aveva alcun obbligo di precettazione. Il Ministro Giorgetti non solo ha illustrato la manovra, ma è andato a rispondere in modo dettagliato - certo, non si può pretendere che ci sia la massima soddisfazione da parte delle minoranze - a questioni che sono state poste in modo analitico e alcune di queste anche in modo puntuale.
Allora, ripartirei dalle considerazioni, non degli ultimi giorni o delle ultime ore, ma dalle considerazioni del Ministro Giorgetti, come si diceva prima, a cui si faceva riferimento già da due mesi a questa parte.
Il Ministro Giorgetti aveva detto che questa sarebbe stata una manovra prudente e realistica ed è quello che sta avvenendo: prudenza e realismo, che significa non soltanto , ma anche concretezza nelle scelte ed evitare soprattutto le illusioni - e siamo sicuri che, da qui a breve, qualcuno della minoranza riprenderà la metafora delle sostanze psicotrope relative a come si può drogare una manovra - che riguardano, invece, la concretezza dell'agire e dei risultati.
Allora, per questo motivo, riteniamo che questa manovra, in linea con l'ispirazione del Ministro, del Presidente del Consiglio e di tutta la maggioranza, abbia cercato di tutelare i redditi medio-bassi attraverso la creazione di una nuova quota di reddito disponibile. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo, al quale stiamo assistendo, investe 14 milioni di lavoratori. Si sta ricreando una base di disponibilità di reddito, perché quei lavoratori, nell'ambito della propria discrezionalità familiare, nell'ambito delle proprie scelte familiari, intenderanno allocare le loro risorse in una direzione o in un'altra, ma, soprattutto, contribuiranno, in modo rilevante, a riattivare e a incentivare la materia dei consumi.
Quindi, rivolgendosi a una platea di 14 milioni di contribuenti e soprattutto di lavoratori, credo che questa sia la manovra più ampia che sia stata fatta dal dopoguerra ad oggi nella direzione del taglio del cuneo fiscale e contributivo, che non è il primo, ma, certamente, è il più rilevante. Stiamo parlando del 7 per cento per quanto riguarda i redditi fino a 25.000 euro e del 6 per cento per i redditi fino a 35.000 euro. Anzi, signor Presidente, a leggere la cronaca, di questi giorni, relativamente a quelli che sarebbero i redditi di alcuni parlamentari - utilizzo il condizionale che è d'obbligo, perché non abbiamo potute leggere le dichiarazioni dei redditi di alcuni parlamentari -, pensiamo che alcuni parlamentari rientrerebbero anche all'interno di questo beneficio e, quindi, bisognerebbe evitare, per il futuro, di propagandare troppo il ripristino del reddito di cittadinanza, perché in quel caso scatterebbe il conflitto di interesse e questo è più che evidente.
Allora, per andare più in là, per quanto riguarda sempre l'impegno della manovra, 5 miliardi per quanto riguarda il rinnovo dei contratti del pubblico impiego non credo siano una sciocchezza, soprattutto se siamo davanti al settore che spesso è stato bistrattato, del quale spesso sventoliamo la bandiera, ma poi, al momento della manovra finanziaria, ci dimentichiamo, per non dire che lo inseriamo anche all'interno del dimenticatoio.
Sulla sanità, abbiamo assistito a un dibattito, anzi a una sorta di predibattito che si stava trasformando in un durante la NADEF, relativamente al fatto che questo Governo avrebbe fatto tagli mostruosi sulla sanità, senza rendersi conto del fatto che un conto erano le previsioni - previsioni che dovevano tener conto dell'indice inflattivo, del prodotto interno lordo, che, in quel momento, si stava prospettando -, un conto è, invece, la decisione finale, la linea che si va a tirare esclusivamente in sede di manovra di bilancio. Quindi, i 3 miliardi sulla sanità, per smobilitare e rimettere in moto le liste d'attesa, che non hanno nulla a che fare con un principio di civiltà del diritto, oltre che di civiltà della sanità, non credo che siano certamente un impegno di poco conto.
La collega Giorgianni prima ha fatto riferimento alla decontribuzione per le assunzioni e per i contratti delle madri con figli nelle famiglie numerose: questo è un tema che sta a cuore al centrodestra e a questo Governo, ma è un tema che trae spunto esclusivamente dai rilievi che sta muovendo l'Istat, anche in questi giorni. L'Istat ci ricorda, infatti, che, secondo le previsioni, arriveremo, nel 2030, a un'ulteriore discesa della natalità in Italia e soprattutto della presenza di cittadini residenti in Italia, arrivando a 58 milioni. Sempre secondo l'Istat, nel 2050, arriveremo a 54 milioni, per passare alla drammatica soglia di 45 milioni di italiani nel 2080. Questa non è una priorità? Questa non è un'analisi che deve essere fatta non , perché stiamo parlando non di preveggenti, ma soltanto di prudenza, di pianificazione - non familiare in senso stretto - del futuro del Paese. Per questo, ogni intervento che va nella direzione di promuovere la tutela della natalità e delle lavoratrici, sicuramente, è un provvedimento che ci vede in linea con il programma del nostro Governo.
Si tirava in ballo l'assente, ma l'assente figurato, perché c'è il Governo, che era presente, invece, ieri in Commissione e ha risposto - ribadiamo: in modo puntuale - a tutti i quesiti posti. Ebbene, il Ministro Giorgetti, ieri, ad onta di coloro che già parlavano di una sorta di pre-manovra, coloro che parlavano di eventuali profili di manovra tecnica per poi vedere, in un momento successivo, quale sarebbe stata la manovra politica, ha ribadito, a chiare linee, che non sono in vista, sono all'ordine del giorno manovre correttive o manovre integrative, perché questa manovra è perfettamente in linea con le indicazioni della NADEF. Questo non è un risultato di poco conto, soprattutto se consideriamo il profilo di medio periodo che si estende per i prossimi 12 mesi, davanti ai quali ci sono componenti come il conflitto russo-ucraino, anzi l'invasione - lo ribadiamo - della Russia in danno dell'Ucraina e il conflitto in Medio Oriente - anche in quel caso stiamo parlando di una vera e propria strage che continua anche in questi giorni - che possono far rivedere le programmazioni di carattere economico e finanziario, ma il Ministro Giorgetti ha detto chiaramente che non c'è alcuna intenzione di passare a manovre integrative.
Certo è che - e sarà questa la materia che sarà prospettata, propinata di qui a qualche minuto, senza neppure troppi sforzi di anticipazione taumaturgica - ogni manovra finanziaria - e questa, in modo particolare, signor Presidente - è una manovra che si muove all'interno di un particolare. Infatti, il dibattito, come è avvenuto ieri, peraltro, in Commissione, si è spostato sul profilo della ratifica del Patto di stabilità e sulla questione del MES.
Ebbene, sempre il Ministro Giorgetti - e non stiamo qui a fare i difensori aggiunti di un Ministro che ha dato prove e dimostrazioni di lucidità, di coerenza e di concretezza -, ieri, ha ribadito un concetto che, probabilmente, è passato in secondo piano. Innanzitutto, non si parla semplicemente di Patto di stabilità; l'ha ricordato, perché anche il è importante per dare una dimensione e per valorizzare lo strumento che è stato adottato, perché tecnicamente, ma anche politicamente, si chiama Patto di stabilità e di crescita. Ebbene, non è un Patto di stabilità e di crescita che va nella direzione esattamente contraria rispetto a quello che stava per avvenire il 1° gennaio 2024. Qualcuno ieri ha detto: avreste potuto esercitare il vostro diritto di veto e avreste avuto maggiore peso. Quindi, avremmo dovuto esercitare il nostro diritto di veto davanti ai 27, per dare attuazione immediata alla regola del 3 per cento dal 1° gennaio 2024. Questo non è avvenuto, perché il Governo italiano, per la prima volta rispetto all'ermeneutica, ma soprattutto all'applicazione del Patto di stabilità e di crescita - ribadiamo: crescita -, ha ottenuto una verifica a 4 anni e non una verifica alla fine dell'anno e soprattutto una verifica al 1° gennaio 2024, una verifica a 4 anni, parametrando il tutto sulla scorta di un coefficiente che passa dal 3 all'1,5 per cento. Ieri, il Ministro ha definito la verifica, che poi la Commissione dovrà fare con ogni singolo Stato, come una verifica di carattere sartoriale.
Questo significa portare avanti un approccio dialogico, un approccio che, sotto il punto di vista anche etimologico, dà la possibilità del dialogo; ma , tra chi? Tra i europei, tra la Commissione e, naturalmente, anche i singoli aderenti al patto europeo. Ecco perché parlare di un patto o, addirittura, un “pacco” - così è stato definito - significa essere fuori non da un contesto europeo, ma fuori da un contesto di realismo politico e di realismo sotto il punto di vista anche economico. Ciò con la possibilità di portare quelle regole non a una verifica di 4 anni, ma a una verifica di 7 anni, solo a seguito del rispetto delle regole che vengono imposte anche in materia di PNRR.
Passando, molto velocemente, all'ultimo argomento che sicuramente verrà sollecitato, quello del MES, su cui è stato ribadito anche ieri, in Commissione, che in realtà per il MES poi siete stati costretti a una verifica …
PRESIDENTE. Onorevole, mi scusi, prima che inizi quest'altra argomentazione, lei ha esaurito il suo tempo, quindi la invito proprio a concludere.
NICOLA OTTAVIANI, . Andiamo a concludere. La vicenda del MES è una vicenda che è tutta italiana perché gli organi di stampa di carattere internazionale - e il - non ne hanno assolutamente parlato il giorno dopo che il nostro Governo ha posto l'attenzione su un argomento che non era assolutamente esiziale. Ecco perché noi insistiamo per l'approvazione del disegno di legge al quale ci andiamo a riportare con relazione scritta, condivisa con gli altri due relatori.
PRESIDENTE. È autorizzato a consegnare il testo.
Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato Roberto Pella.
ROBERTO PELLAGrazie, Presidente Ascani e grazie, Sottosegretario Albano. Naturalmente un ringraziamento particolare va ai correlatori, colleghi Giorgianni e Ottaviani, e a tutti i colleghi oggi qui presenti.
Sicuramente, questo disegno di legge di bilancio per il 2024 è stato scritto in un contesto non facile, perché si è usciti dal periodo dell'emergenza del COVID e, purtroppo, siamo entrati in un momento di guerra, oltre que