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Martedì 21 Dicembre 2021 ore 08:30
AULA, Seduta 619 - Approvati Pnrr e Legge europea
Resoconto stenografico
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La Camera ha approvato, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose (C. 3354-A). In precedenza l'Aula aveva votato la questione di fiducia posta dal Governo sul provvedimento. Il testo passa ora all'esame del Senato. A seguire, approvato in via definitiva il disegno di legge: Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020 (C. 2670-B).
XVIII LEGISLATURA
619^ SEDUTA PUBBLICA
Martedì 21 dicembre 2021 - Ore 8,30
1. Seguito della discussione del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose. (C. 3354-A)
Relatori: DAL MORO e PELLA.
2. Seguito della discussione del disegno di legge:
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2670-B)
Relatrice: IANARO.
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose (A.C. 3354-A) (Seguito della discussione ed approvazione)
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- Ripresa esame - A.C. 3354-A
- Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - A.C. 3354-A
- Vice Presidente ROSATO Ettore
- Deputato TRIZZINO Giorgio (MISTO)
- Deputato PLANGGER Albrecht (MISTO)
- Deputato FORNARO Federico (LIBERI E UGUALI)
- Deputato D'ETTORE Felice Maurizio (CORAGGIO ITALIA)
- Deputata FREGOLENT Silvia (ITALIA VIVA)
- Deputata FERRO Wanda (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata PRESTIGIACOMO Stefania (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputata LORENZIN Beatrice (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputata CATTOI Vanessa (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato CASO Andrea (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- La seduta, sospesa alle 9,58, è ripresa alle 10,03
- Preavviso di Votazioni Elettroniche
- Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3354-A
- La seduta, sospesa alle 11,30, è ripresa alle 11,35
- Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3354-A
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Vice Presidente ROSATO Ettore
- Deputata FITZGERALD NISSOLI Fucsia (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato SODANO Michele (MISTO)
- Deputato GUSMEROLI Alberto Luigi (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputata BOLDI Rossana (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputata COVOLO Silvia (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato DEIDDA Salvatore (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato ACUNZO Nicola (MISTO)
- Deputata BELLUCCI Maria Teresa (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato MOLLICONE Federico (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea (FRATELLI D'ITALIA)
- Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze GUERRA Maria Cecilia
- Deputato VIANELLO Giovanni (MISTO)
- Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze GUERRA Maria Cecilia
- Deputato VIANELLO Giovanni (MISTO)
- Deputata MURONI Rossella (MISTO)
- Deputata EHM Yana Chiara (MISTO)
- Deputato ROMANIELLO Cristian (MISTO)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Vice Presidente ROSATO Ettore
- Deputata BARTOLOZZI Giusi (MISTO)
- Deputato DEIDDA Salvatore (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata BUCALO Carmela (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato MARINO Bernardo (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato PITTALIS Pietro (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato MANCA Gavino (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputata DEIANA Paola (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato FRAILIS Andrea (PARTITO DEMOCRATICO)
- Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze GUERRA Maria Cecilia
- Deputata BARTOLOZZI Giusi (MISTO)
- Vice Presidente ROSATO Ettore
- Deputato SODANO Michele (MISTO)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 15
- Missioni (Alla ripresa pomeridiana)
- Sull'ordine dei lavori
- Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3354-A
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- Ripresa esame - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze GUERRA Maria Cecilia
- Deputato FORCINITI Francesco (MISTO)
- Deputato SODANO Michele (MISTO)
- Deputato VIANELLO Giovanni (MISTO)
- Deputata DAGA Federica (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato CABRAS Pino (MISTO)
- Deputato BALDELLI Simone (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato TRANO Raffaele (MISTO)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato ROMANIELLO Cristian (MISTO)
- Deputata MURONI Rossella (MISTO)
- Deputato CABRAS Pino (MISTO)
- Deputato FORCINITI Francesco (MISTO)
- Deputato FUSACCHIA Alessandro (MISTO)
- Deputata ROSSINI Emanuela (MISTO)
- Deputato FORNARO Federico (LIBERI E UGUALI)
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputata MENGA Rosa (MISTO)
- Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze GUERRA Maria Cecilia
- Deputato ROMANIELLO Cristian (MISTO)
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato RADUZZI Raphael (MISTO)
- Deputato TRANO Raffaele (MISTO)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- La seduta, sospesa alle 16,45, è ripresa alle 16,50
- Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3354-A
- La seduta, sospesa alle 16,51, è ripresa alle 16,58
- Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3354-A
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- Esame ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 3354-A
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3354-A
- Deputato TONDO Renzo (MISTO)
- Deputato TASSO Antonio (MISTO)
- Deputato VIANELLO Giovanni (MISTO)
- Deputato FORNARO Federico (LIBERI E UGUALI)
- Deputato RIZZONE Marco (CORAGGIO ITALIA)
- Deputato DEL BARBA Mauro (ITALIA VIVA)
- Deputato TRANCASSINI Paolo (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato PELLA Roberto (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato MORASSUT Roberto (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputata FRASSINI Rebecca (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputata TORTO Daniela (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato SODANO Michele (MISTO)
- Coordinamento formale - A.C. 3354-A
- Votazione finale - A.C. 3354-A
- Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.(C. 3354-A)
- Disegno di legge: Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2670-B) (Seguito della discussione ed approvazione)
- Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato).(C. 2670-B)
- Ripresa esame - A.C. 2670-B
- Esame Articoli - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 1 - A.C. 2670-B
- Esame Articolo 2 - A.C. 2670-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 2 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 3 - A.C. 2670-B
- Esame Articolo 4 - A.C. 2670-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 4 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 9 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 10 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 13 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 18 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 26 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 27 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 28 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 29 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 31 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 32 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 33 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 35 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 40 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 41 - A.C. 2670-B
- Esame Articolo 43 - A.C. 2670-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 43 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 45 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 46 - A.C. 2670-B
- Votazione Articolo 48 - A.C. 2670-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 2670-B
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2670-B
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputata ROSSINI Emanuela (MISTO)
- Deputato DORI Devis (LIBERI E UGUALI)
- Deputata VIETINA Simona (CORAGGIO ITALIA)
- Deputato DI MAIO Marco (ITALIA VIVA)
- Deputata MANTOVANI Lucrezia Maria Benedetta (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato BATTILOCCHIO Alessandro (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato DE LUCA Piero (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato GIGLIO VIGNA Alessandro (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputata PAPIRO Antonella (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputata IANARO Angela (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Votazione finale - A.C. 2670-B
- Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato).(C. 2670-B)
- Sui lavori dell'Assemblea e articolazione dei lavori dell'Assemblea per il periodo 10-14 gennaio 2022
- Annunzio di una informativa urgente del Governo
- Interventi di fine seduta
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ALESSANDRO AMITRANO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascari, Enrico Borghi, Maurizio Cattoi, Corda, Daga, Dieni, Fassina, Frassinetti, Melilli, Sisto, Tabacci, Vito e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente 101, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3354-A: Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ringrazio il Governo per essere presente. Vedo che non ci sono i relatori e i presidenti di Commissione, tutte figure che sono indispensabili per il lavoro del Parlamento. C'è il Governo certo, però il Governo fa la sua parte, la sottosegretaria, in particolare, sempre. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trizzino. Ne ha facoltà.
GIORGIO TRIZZINO(MISTO). Grazie, Presidente. Non voterò la fiducia anche questa volta e lo dico con accorato senso di difficoltà perché mi rendo conto che siamo davanti a un Parlamento e, soprattutto, a una Camera con un Regolamento vetusto, che inchioda noi deputati qui, in aule vuote, ad affrontare, ancora una volta, questi temi con ordini del giorno inutili, che poi non trovano mai applicazione, non vengono mai presi in considerazione dal Governo.
Mentre noi siamo in queste condizioni, ricordo che proprio quindici anni fa moriva Piergiorgio Welby. Un percorso di quindici anni; era un uomo che dal suo letto di sofferenza era riuscito a parlare direttamente al cuore degli italiani e dei politici. Lui amava la vita, ma era convinto di dover porre fine a quella che non considerava più vita. Mi rendo conto che mentre noi rinviamo l'esame ed il voto sul testo, le cose, purtroppo, vanno in altro modo.
Il testo sul suicidio assistito ancora una volta verrà rinviato, non troverà nei prossimi mesi inserimento nel calendario dei lavori. Questo veramente contrasta con il grido che oggi si leva muto e con grande difficoltà incontra orecchie sorde proprio qui, all'interno del nostro Parlamento, e, quando non sono sorde, si tratta di frasi vuote e senza senso, spesso intrise di ipocrisia e sorde alla comprensione, al dolore che proviene da queste persone, da questi poveri individui, che chiedono soltanto di far presto. L'ho detto più volte anche in quest'Aula e lo ripeto anche questa mattina: cerchiamo di inserire prossimante all'ordine del giorno dell'Assemblea l'esame del disegno di legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Plangger. Ne ha facoltà.
ALBRECHT PLANGGER(MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Le misure di rafforzamento e di coordinamento nell'attuazione del PNRR sono non soltanto condivisibili, ma necessarie, hanno un carattere di urgenza al fine di una piena attuazione delle misure legislative e delle missioni previste dal PNRR. Occorre, infatti, considerare che vi sono materie di competenza statale, materie per le quali la competenza è concorrente e materie di competenza regionale. La concertazione fra livello statale e sistema delle autonomie territoriali è coerente con quanto stabilito dalla giurisprudenza costituzionale e dal Governo al fine del raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR. L'esigenza di coinvolgimento delle autonomie territoriali è particolarmente importante per settori e missioni che il PNRR indica come fondamentali, nel rispetto degli obiettivi indicati dall'Unione europea nel . Turismo, transizione ambientale, mobilità sostenibile, efficientamento energetico, innovazione tecnologica e digitale, coesione territoriale, agricoltura sono fra gli ambiti di interventi urgenti per i progetti il cui termine è indicato in via prioritaria con la fine del 2021. Per queste ragioni riteniamo che la questione di fiducia sia opportuna e motivata ed avrà il nostro voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vianello. Ne ha facoltà. Non c'è: si intende che abbia rinunciato. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(LEU). Grazie, signor Presidente. Ci accingiamo a una nuova fiducia ed è evidente - lo abbiamo già espresso in altre occasioni ed è inutile negarlo - che vi è un certo senso di disagio per la posizione di una nuova fiducia e, quindi, di un rapporto tra potere esecutivo e potere legislativo che, oggettivamente, viene stravolto da questo alto numero di fiducie per quanto messe a fin di bene - tra virgolette - perché l'altra faccia della medaglia è vedere un iperattivismo da parte del Governo per affrontare una crisi sanitaria ed economica senza precedenti.
È evidente che non c'è un disegno, una volontà di deprimere l'attività del Parlamento, c'è un'esigenza primaria, che è quella di dare risposta a una domanda di protezione, che a tutti i livelli arriva nei confronti della politica e delle istituzioni. Il decreto-legge, che noi andiamo a convertire, è molto corposo ed articolato e, quindi, risponde ad una pluralità di materie e di richieste di intervento.
In sede di dichiarazione di voto sulla questione di fiducia va sottolineato il lavoro importante fatto dalla Commissione, un lavoro parlamentare serio e molto approfondito, che ha portato ad avere un testo assai differente da quello che era uscito dal Consiglio dei Ministri. Da questo punto di vista l'iter parlamentare ha consentito, a nostro giudizio, un oggettivo miglioramento, pur permanendo nel testo ancora alcune criticità; magari ritorneremo sul merito del provvedimento in sede di dichiarazioni di voto finale.
Quella del PNRR è una questione centrale per il Paese, lo ha ricordato ancora ieri il Presidente della Repubblica nel saluto fatto al Quirinale; è la grande sfida del sistema Paese. Credo vada sottolineato, in questa sede, che non è una sfida soltanto per il nostro Paese ma per l'intera Europa.
L'Europa ha scelto questa volta - come avevamo fortemente richiesto - di avere un atteggiamento profondamente differente rispetto ad altre crisi globali, e bisogna dare atto che c'è stata un'oggettiva inversione di politica a livello europeo, con un'azione di sostegno che passa per il , che vede l'Italia come il maggior fruitore di questo intervento straordinario. È una sfida che, però, va letta ovviamente nel quadro degli obiettivi che il e, poi, il si pongono. Quindi, da questo punto di vista, anche in questo decreto, c'è una serie di interventi che provano a dare una capacità di azione su materie importanti, assolutamente utili e fondamentali rispetto agli obiettivi che dobbiamo raggiungere. C'è una questione che attiene alle modalità con cui tenere insieme la velocità - che è una delle caratteristiche che ci vengono imposte, giustamente, dall'Europa: tutti i progetti, come noi sappiamo, devono essere conclusi entro il 2026 – con, ovviamente, la coerenza, con gli obiettivi di progetto, per evitare di sprecare - lo dico con grande franchezza - questa straordinaria opportunità. C'è il tema di come coinvolgere quindi, accanto ai Ministeri e agli interventi di tipo nazionale, le comunità locali, con la questione del ruolo delle regioni, da un lato, e di quello dei comuni, dall'altro. Su questo l'ANCI, per i comuni, e l'UPI, per quel che riguarda le province, stanno giustamente insistendo molto e credo che questa sia appunto una delle questioni. Occorrerà capire come - e questo fino in fondo, lo dico sinceramente, non è chiaro - arriveranno poi questi denari del PNRR sui singoli territori, e l'auspicio ovviamente è che siano impiegati nella maniera più razionale e corretta possibile, premiando il merito progettuale e non - come avviene spesso in Italia - la vicinanza del colore politico a questo o quell'amministratore regionale, guardando a ciò con l'occhio dei sindaci, in particolare dei sindaci dei piccoli comuni. C'è una norma introdotta, che noi apprezziamo molto, che dà la possibilità di assunzioni di professionalità, seppure a tempo determinato, ai piccoli comuni; c'è, infatti, una questione – ne abbiamo discusso in un decreto precedente – relativa al fatto che abbiamo perso una quantità rilevantissima di professionalità, sia per il blocco del sia per “quota 100”, circostanza che, soprattutto nella pubblica amministrazione, ha avuto un effetto molto significativo, quindi oggi abbiamo un'oggettiva carenza, quella relativa alla capacità tecnica e progettuale dei piccoli comuni. In parte si sarebbe dovuto sopperire a tale carenza con un ruolo delle province, che però sappiamo vivere una fase molto difficile, di incertezza del loro ruolo, e soprattutto di carenza di finanziamenti adeguati.
Dunque, crediamo che il decreto sul PNRR sia uno strumento utile e necessario. C'è - e chiudo su questo profilo -, anche per l'azione del Parlamento, la necessità di avere un'attenzione particolare - lo dico perché siamo alla vigilia di una cabina di regia che potrebbe contenere ulteriori restrizioni - al settore del turismo, che è stato tra quelli oggettivamente più penalizzati dagli effetti della pandemia; da questo punto di vista, occorre continuare ad avere un'attenzione particolare per un settore trainante della nostra economia, ma anche e soprattutto dei livelli occupazionali.
Per queste ragioni, annuncio il voto favorevole del gruppo di Liberi e Uguali sul decreto in conversione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ettore. Ne ha facoltà.
FELICE MAURIZIO D'ETTORE(CI). Grazie, Presidente. Questo provvedimento, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, era evidentemente molto atteso. Il Piano è stato oggetto di discussioni, di interventi e anche di considerazioni spesso errate, soprattutto da parte di alcune forze politiche, che non hanno perfettamente compreso il ruolo, i compiti e lo schema di attuazione dello stesso PNRR. Ho sentito, in questi giorni, fare confusione fra il PNRR ed i fondi strutturali europei, i fondi di sviluppo e coesione, cioè l'insieme delle risorse che l'Europa ha affidato all'Italia: basta vedere gli schemi dei Servizi Studi e Bilancio di Camera e Senato per capire che sono oltre 600 miliardi di euro, non sono solo quelli del PNRR. La confusione è tanta e dipende probabilmente anche da chi, ad esempio, con il PNRR e con altre questioni ad esso relative, ha fatto considerazioni sulle infrastrutture stradali o su altri temi, dimostrando di non conoscere perfettamente la disciplina sul piano europeo e sul piano nazionale; questo è di tutta evidenza.
Il disegno di legge di conversione è sottoposto alla fiducia del Parlamento, e lo è sulla base di un criterio che sicuramente non è criticabile, perché tutti hanno detto - e qui le considerazioni politiche penso siano necessarie - che fosse opportuno e urgente provvedere in materia di attuazione del PNRR, stabilendo anche modalità, misure e procedimenti, quindi la procedimentalizzazione dello schema attuativo. La fiducia è sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 152 del 2021, che immediatamente ha fissato una serie di modalità, criteri, procedimenti e linee sulle quali si muoverà il sistema Paese, dallo Stato centrale, fino ai comuni, dai più grandi ai più piccoli, per dare una risposta appunto attuativa alle risorse proprie del PNRR, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che è cosa diversa dagli altri fondi europei, in relazione ai quali ci sono modalità e procedure già previste dalla disciplina vigente. Questo è un tema importante, su cui spesso si avverte confusione e si fanno anche discorsi poco pertinenti rispetto al quadro di attuazione del PNRR.
Noi, come gruppo, daremo la fiducia e abbiamo anche proposto - mi sembra opportuno ricordarlo - alcuni emendamenti perché, anche a questo proposito, si vede che nelle proposte emendative molti altri gruppi, con tutto il rispetto, vanno raccontando storie - spiace dirlo - inesistenti , cioè si inventano proposte emendative che riguardano l'attività di altri gruppi o intervengono su opere o infrastrutture stradali, dicendo cose che non esistono nel PNRR, non esistono nella disciplina europea e non esistono nell'ambito delle opere e dei criteri previsti per l'attuazione dalle norme vigenti. Quindi, è opportuno fare alcune precisazioni, in particolare su alcuni emendamenti che il nostro gruppo ha ritenuto di proporre.
Per esempio, molti interventi rilevanti nel settore turistico, che risultano tra le per quanto riguarda l'attuazione del PNRR, sono stati estesi, almeno a seguito della nostra richiesta, anche ai parchi acquatici e faunistici, sulla base delle necessità avvertite da molte regioni in materia. Abbiamo pertanto accolto l'istanza di molte regioni. Per quanto riguarda, ad esempio, il settore agrituristico, le garanzie concesse per i finanziamenti al settore turistico non erano estese al settore agrituristico; anche a tale riguardo siamo intervenuti con uno specifico emendamento della collega Gagliardi, che è stato approvato. Quanto invece alla formazione musicale, alla cultura musicale bandistica di molti comuni (sembrano piccole cose, ma sono importanti), siamo intervenuti con emendamenti della collega Baldini, che sono stati riformulati. Altri emendamenti intendevano rafforzare l'incidenza del PNRR sulle aree soggette a dissesto idrogeologico. Nella struttura del decreto mancava una specifica individuazione di flussi di risorse con riguardo al dissesto idrogeologico, che invece è fondamentale per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Era un settore che non era del tutto previsto e abbiamo avanzato alcune richieste al riguardo: qualcuna è stata accolta, mentre per altre ci è stato detto dal Governo che vi saranno ulteriori rimodulazioni sul tema; in particolare, c'è un emendamento (il 22.7),che è stato accolto, sugli interventi riguardanti i comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico, sul quale c'è stata approvazione. Anche altri gruppi su questo tema si erano mossi. Si tratta di un tema fondamentale richiesto dai comuni in maniera pressante, di uno dei temi qualificanti, secondo noi, anche di questo Piano, come tante altre questioni, che avevamo immediatamente proposto nell'ambito dei lavori anche delle Commissioni competenti.
Così come l'emendamento relativo ai servizi digitali: è stato proposto per consentire ad un vasto settore, quello immobiliare e degli agenti immobiliari, di muoversi più velocemente e rapidamente con riferimento al catasto e all'azione di molte figure professionali (ingegneri, architetti, geometri, notai e delegati alla pubblica amministrazione) nell'utilizzo dei servizi digitali relativi al patrimonio immobiliare. Anche questa era una semplificazione richiesta dal settore immobiliare che, in questo momento, sta tentando di riprendere un'attività che la pandemia COVID non ha sicuramente favorito. E ciò, anche per quanto riguarda gli emendamenti relativi alla possibilità - questa, importante - per le regioni e gli enti locali di porre a carico dei progetti PNRR il costo dell'assunzione a tempo determinato, poiché risulta necessario alla realizzazione dei progetti medesimi. Questo emendamento è stato assorbito, insieme ad altri, da una proposta emendativa dei relatori, che ringrazio per avere avuto attenzione su questo tema. Questo è un ulteriore tema importante. Probabilmente, la presenza di relatori come il collega Pella, su questi temi, ha garantito una maggiore attenzione sulla questione relativa alle assunzioni, con riguardo in particolare agli enti locali e alle necessità di reale attuazione del PNRR, con riferimento alle modalità previste nelle linee guida, attraverso l'aggio, il lavoro dei comuni, i quali hanno bisogno quindi anche di costruire, così come previsto nelle linee guida generali, un apparato amministrativo capace di poterle realizzare, in particolare anche presso gli enti locali e le regioni.
Un'altra questione, diversa ma importante, è relativa a temi che sono stati posti in questo periodo: grazie alla collega Bologna siamo riusciti finalmente ad inserire l'emendamento sul finanziamento alla formazione e l'informazione sulle malattie rare; e l'ultimo, sempre su questioni similari.
Ciò che vuol dire? Che Coraggio Italia, insieme ad altre forze politiche, tutte, Forza Italia, il Partito Democratico, il MoVimento 5 Stelle, tutti coloro che fanno parte di questa maggioranza, la Lega, hanno provato, nel PNRR e nei lavori parlamentari, a dare un indirizzo concreto, vicino alle esigenze - in particolare per quanto riguarda il nostro gruppo - degli enti locali e delle regioni e alle necessità di attuazione del PNRR attraverso schemi che tenessero conto anche di problemi atavici del sistema Paese, come quello del dissesto idrogeologico. Per questa ragione, il mio intervento è stato, sì, di natura politica, ma anche particolarmente dedicato a ciò che abbiamo proposto sul piano emendativo per far comprendere il lavoro che il Parlamento svolge, sulla base però di un criterio molto chiaro: stiamo parlando del PNRR, non di altri fondi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fregolent. Ne ha facoltà.
SILVIA FREGOLENT(IV). Grazie, signor Presidente. Rappresentanti del Governo, gentili colleghi, usando una frase cara a Enzo Tortora, verrebbe da dire: “dove eravamo rimasti”? Dove eravamo rimasti un anno fa, di questi tempi? Facciamo una fotografia del nostro Paese: il PIL a meno 8,9 per cento, i consumi a meno 7,5 per cento, gli investimenti a meno 9,1 per cento, l' a meno 13,8 per cento, quando la media del PIL del resto dei Paesi europei era a meno 3,3 per cento e il commercio mondiale a meno 5,3 per cento. Un Paese bloccato, lockdown diffusi, piano vaccinale che stentava a decollare, imposizioni di regole assurde per il periodo natalizio, l'indicazione di chi dovevamo vedere a Natale, addirittura a che ora doveva nascere Gesù Bambino. E oggi dove siamo? Il nostro Paese ha più 6,7 per cento del PIL, abbiamo una copertura vaccinale tra le più alte d'Europa, che ci fa affrontare con la giusta preoccupazione e serietà la variante Omicron, ma senza le chiusure che stanno affrontando gli altri Paesi. Soprattutto, siamo diventati un punto di riferimento per il resto d'Europa e per il mondo intero. Angela Merkel - ma anche ieri Scholz, il nuovo Presidente - poco prima di lasciare il suo incarico da Cancelliera, nella riunione con i tedeschi, ha affermato: “mi sentirei meglio se fossimo in una situazione come quella dell'Italia, con un'incidenza media dei contagi molto più bassa”. Non capitava da Italia-Germania 4-3 di avere un complimento così efficace da parte di un politico tedesco. E anche ieri il nuovo Presidente tedesco lo ha riconfermato nell'incontro con Draghi. Oppure Ursula von der Leyen, che qualche giorno fa ha detto: “grazie alla solidarietà europea e alla capacità dell'Italia di gestire efficacemente la pandemia, l'economia italiana sta crescendo più in fretta che in qualunque altro momento dall'inizio di questo secolo.” Così come che nei giorni scorsi ha nominato l'Italia ‘il Paese dell'anno', e il che ha riconosciuto Draghi come guida politica credibile.
Ecco cos'è successo da un anno a questa parte. È cambiato il Premier. Prima la guida era dell'avvocato Conte, l'avvocato del popolo, adesso è del Presidente Draghi e questo ha determinato una svolta: innanzitutto, il fatto che l'Europa ci ha dato i fondi del PNRR. Sono fondi importantissimi, forse è dai tempi del Piano Marshall che l'Italia non ha così tante risorse da utilizzare per affrontare la ripartenza dopo una pandemia che è stata veramente terribile.
Il decreto che andiamo ad affrontare mette alcuni paletti sulla destinazione di questi fondi: il 30 per cento destinati agli investimenti per il contrasto ai cambiamenti climatici (64,9 miliardi); il 21 per cento per la digitalizzazione (49,86 miliardi); il 14 per cento per ricerca e istruzione (33,8 miliardi); il 13 per cento per infrastrutture (31,46 miliardi); il 13 per cento all'inclusione e alla coesione; il 9 per cento alla salute (20,23 miliardi).
Perché ho voluto ricordare questo? Perché in questa cornice, con questo provvedimento, sono state stanziate risorse importanti per far rinascere il nostro Paese. Noi dobbiamo, però, saperle veramente utilizzare con regole certe e semplici. Il collega che mi ha preceduto, il collega D'Ettore, ha indicato puntualmente alcuni degli elementi che lo hanno caratterizzato; io vorrei invece sottolinearne altri.
Ad esempio, sono state date, come mai prima, risorse per il settore turistico-ricettivo, che nello scorso anno aveva sicuramente subito una frenata molto pesante e che ha bisogno di ripartenza, attraverso la digitalizzazione delle strutture, attraverso la riqualificazione degli impianti e anche attraverso un'incentivazione di quelle imprese di giovani e di donne, in particolare nel Mezzogiorno d'Italia.
Sono stati inseriti, anche grazie a emendamenti presentati da Italia Viva, in particolare dalla presidente Lella Paita, snellimenti sulle procedure riguardante gli investimenti ferroviari; un'altra cosa che ci ha insegnato la pandemia, infatti, è quanto sia importante avere delle infrastrutture degne di questo nome e come, invece, debba ancora crescere il nostro Paese in questo settore. In particolare, grazie all'emendamento della presidente Paita, il contratto di programma sarà comunque trasmesso dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili alle Camere, rispettando, in tal modo, le prerogative parlamentari in tema di indirizzo e di controllo. Sono stati previsti investimenti in materia di pubblica amministrazione per garantire il sistema unico di contabilità economica e patrimoniale per le pubbliche amministrazioni, nonché per la digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Come abbiamo ricordato prima, in apertura, una percentuale importante delle risorse viene allocata nei settori relativi all'ambiente e alla transizione ecologica, quali gli investimenti per le risorse idriche, la riqualificazione dei siti orfani, la riduzione dei tempi per i procedimenti di valutazione ambientale strategica (VAS) e valutazione di impatto ambientale (VIA), che sono alcuni degli elementi di maggiore criticità affinché l'intero impianto della transizione ecologica, che prevede l'utilizzo di risorse rinnovabili, possa essere veramente efficace. Noi dobbiamo snellire le procedure affinché questi impianti vengano effettivamente autorizzati e non come adesso, invece, in cui ci si impiega, in media, 4 anni.
Allora, voglio concludere da dove ho iniziato, usando le parole del mio , di Matteo Renzi: “All'inizio del 2021 abbiamo aperto una crisi di Governo in piena pandemia. Ci hanno definiti pazzi e irresponsabili, ma noi pensavamo giusto e necessario per l'Italia cambiare passo sui vaccini, sull'economia e sul futuro. Oggi sono più convinto di prima: l'ho fatto e lo rifarei. Dunque, senza alcun dubbio sono convinto che il nostro gesto abbia aiutato in modo decisivo l'Italia a svoltare. Grazie al nostro coraggio e all'arrivo di Mario Draghi, il Paese è più forte di prima”. Per queste motivazioni e con questo convincimento, voteremo la fiducia al decreto in conversione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.
WANDA FERRO(FDI). Grazie, Presidente. Gentili colleghe e colleghi, il provvedimento di oggi è un provvedimento molto ampio, sia per i numerosi ambiti che affronta, sia per la complessità che lo caratterizza, sia per la quantità di risorse stanziate. In pochi anni l'Italia dovrà creare le condizioni per essere in grado di usare oltre 200 miliardi di euro in molteplici ambiti, che vanno dalla transizione ecologica alla digitalizzazione, dall'istruzione alla salute. Sei anni in cui l'Italia dovrà essere in grado di colmare ritardi e lacune storiche nell'utilizzazione dei fondi, il tutto accompagnato da una serie di riforme quali le riforme orizzontali e quelle trasversali. Sono riforme ambiziose e alcune di queste il Paese le attende da molti anni, come quelle sul fisco, sulla giustizia e sulla pubblica amministrazione.
Fratelli d'Italia ha dimostrato, fin dall'inizio di questo percorso, di essere un'opposizione leale e responsabile. Lo ha fatto attraverso emendamenti migliorativi in Commissione e lo ha fatto e lo farà in Aula a fronte di un atteggiamento governativo che, ci duole doverlo ribadire, ancora una volta sminuisce il ruolo del Parlamento . Il nostro ruolo di opposizione è tanto più rilevante nei confronti di provvedimenti dal contenuto eterogeneo come quello di oggi. Si tratta di una tipologia di provvedimenti su cui più volte si è dovuta esprimere anche la Corte costituzionale per censurarne l'uso e l'abuso, perché si corre sempre il rischio che dietro lo scudo della decretazione d'urgenza, giustificata dalla necessità di rispettare il cronoprogramma, si nascondano norme che poco o nulla hanno a che vedere con la ripresa e la resilienza dell'Italia, ma sono solo l'espressione di un accomodamento tra le forze politiche, una moneta di scambio di questa affollata maggioranza. Si tratta di vigilare costantemente a tutti i livelli di Governo perché gli interventi siano fatti e fatti bene, perché i finanziamenti arrivino nelle mani di chi, in questi mesi di pandemia, ha rischiato di chiudere per sempre la propria attività, perché la transizione ecologica, della quale siamo certamente tutti entusiasti, sia una transizione giusta e non si trasformi in una vera e propria ecatombe di interi settori produttivi; perché la trasformazione digitale, di cui il nostro Paese ha tanto bisogno, non diventi un ulteriore elemento di diseguaglianza sociale tra chi ha un accesso agile e veloce alla rete e chi ancora non lo ha, tra chi ha le competenze necessarie e chi non le ha; o perché ciò non diventi un elemento di fragilità per le istituzioni e per i cittadini, per cui ogni investimento fatto deve tener conto di una solida sicurezza digitale per la protezione dei dati, per la difesa contro gli attacchi esterni e per il controllo della regolarità di tutte le operazioni telematiche. Il rilancio dell'Italia non si può risolvere con misure di facciata né solamente con fiumi di fondi.
La quantità di denaro in arrivo è un forte stimolo per le organizzazioni criminali e le misure che si metteranno in campo, per contrastare le stesse infiltrazioni mafiose e per tutelare il tessuto sano della nostra imprenditorialità, saranno la cartina al tornasole del nostro successo o del nostro fallimento. La pandemia si è rivelata, purtroppo, una finestra di doppia opportunità per la criminalità organizzata: da un lato, la possibilità di rilevare imprese in difficoltà; dall'altro, la possibilità di intercettare e impadronirsi delle risorse stanziate per le famiglie e per le imprese in crisi. Se il Coronavirus ha colto tutti noi impreparati, l'unica realtà che si dimostra sempre pronta e reattiva a qualsiasi emergenza è proprio la criminalità organizzata, per la sua grande capacità di adattamento a ogni mutamento economico-sociale, per il vantaggio di non avere regole e per l'enorme disponibilità di liquidità pronta all'uso. Le imprese dei settori che sono state colpite dalla pandemia sono le prede privilegiate delle organizzazioni mafiose, che si sono da subito mosse per l'acquisizione delle attività economiche svuotate del patrimonio a causa della crisi, oppure cedute dagli stessi imprenditori perché bisognosi di liquidità.
Le mafie accumulano denaro da ben prima del COVID, possono contare su una rete di attività illecite sempre più estesa e su una disponibilità immediata di denaro che non conosce mai i periodi di crisi. Sono soldi che devono essere riciclati e che vengono investiti, quindi, in attività legali. Riciclando soldi le mafie hanno costruito un'economia parallela, una palude che si allarga e che trascina a fondo tante attività (commercio, imprese e forze economiche sane del nostro Paese). Oggi le organizzazioni criminali hanno interesse ad investire in territori e settori imprenditoriali anche non di storica presenza mafiosa, settori strategici della nostra economia. Dobbiamo mantenere la nostra attenzione affinché i fondi che riceviamo grazie al PNRR non rappresentino un'altra finestra di opportunità per le mafie, non si rivelino un ponte per penetrare in nuovi settori economici, per occupare nuovi mercati, per mimetizzarsi e mischiarsi con l'imprenditoria legale e consolidare la propria presenza sul territorio .
La relazione della Direzione investigativa antimafia, relativa al secondo semestre 2020, ci ha fornito una dettagliata visione su come si è mossa e intende muoversi la criminalità organizzata e della capacità operativa delle organizzazioni mafiose. Rispetto al secondo semestre del 2019 c'è stata una diminuzione dei reati di mafia più tipici, quali l'omicidio e l'associazione, mentre sono aumentati i cosiddetti reati spia connessi alla gestione illecita dell'imprenditoria, le infiltrazioni mafiose nei settori produttivi e l'accaparramento di fondi pubblici; sono aumentate soprattutto le transazioni in cripto valute, per evitare i tracciamenti bancari. Dai dati della stessa relazione, ci accorgiamo che la criminalità organizzata ha seguito una strategia composita, al Nord contaminando l'imprenditoria sana e investendo i propri capitali per comprare aziende, bar, ristoranti - e non solo - in difficoltà per il lockdown; al Sud, invece, si è interessata ai finanziamenti stanziati per aiutare le famiglie e le imprese.
Le organizzazioni criminali hanno subito, nel secondo semestre del 2020, sequestri per 287 milioni di euro, mentre nei primi sei mesi erano stati soltanto di 88 milioni. Le confische dei beni sono ammontate a 181 milioni di euro rispetto ai 42 milioni del primo semestre, eppure la capacità dei clan di impiegare capitali per inquinare la nostra economia non sembra essere indebolita da questa ponderosa attività di polizia e magistratura.
È necessario, dunque, intervenire sulla legislazione antimafia, fornendo alle Forze di Polizia e ai magistrati nuovi strumenti normativi che possano garantire protezione dell'economia legale e agevolare, non solo la fase giudiziaria, ma soprattutto la fase informativa e di analisi pre-investigativa, necessarie e fondamentali per evitare senza ritardi le tendenze evolutive dei fenomeni criminali. In questa prospettiva si è indirizzato il nostro lavoro in Commissione sugli articoli del Titolo IV del decreto-legge di cui oggi discutiamo. L'articolo 47 modifica l'articolo 34- del codice antimafia in tema di controllo giudiziario delle aziende che abbiano occasionalmente agevolato indiziati di appartenere ad associazioni criminali, coordinandone il contenuto con la previsione di misure amministrative di prevenzione collaborativa rivolte alle medesime aziende e disciplinate dal successivo articolo 49 del decreto-legge. Il controllo giudiziario dell'azienda è un istituto che, assieme all'amministrazione giudiziaria, trova la sua nella necessità di tutelare la titolarità e la proprietà in capo all'imprenditore, riservando comunque all'autorità giudiziaria un controllo significativo sia sotto il profilo sostanziale sia sotto il profilo certificativo. Si applica per quelle imprese che, pur essendo in forme di condizionamento mafioso, non risultano pregiudicate nella loro integrità perché l'agevolazione ha avuto solo natura occasionale. La finalità conservativa del controllo giudiziario è diretta pertanto a risanare quelle aziende che, contaminate dall'azione della criminalità organizzata, tuttavia non risultano interamente compromesse, a salvaguardarne l'esercizio del nelle attività e restituire al libero mercato un'impresa sana.
Il decreto-legge oggi in esame prevede che il controllo giudiziario possa essere disposto dal tribunale anche in sostituzione delle misure di prevenzione collaborativa. Noi di Fratelli d'Italia avremmo voluto estendere il quadro delle misure di controllo giudiziario perché riteniamo che il tribunale, per contemperare l'esigenza di prevenzione con la salvaguardia delle libertà di iniziativa del soggetto economico, non può essere limitato nella sua autonoma determinazione di valutare quali siano le misure di controllo giudiziario, oltre a misure di prevenzione patrimoniale antimafia, anche non ablative, ritenute più idonee alle circostanze rappresentate nel provvedimento adottato dal prefetto. L'articolo 47 del decreto-legge, inoltre, dispone un regime di controllo giudiziario che riguarda ovviamente tutta la parte delle interdittive; su questo punto avremmo preferito una maggiore specificazione anche sui tempi e nei termini dei cinque anni.
Abbiamo ovviamente fatto sì che nell'articolo 48 si introducesse un contraddittorio all'interno del procedimento, ma soprattutto Fratelli d'Italia è favorevole a qualsiasi previsione che aumenti la trasparenza dell'azione amministrativa. A questo voglio aggiungere - vado a concludere, Presidente - che in questo momento la nostra attenzione deve essere alta perché i fondi in arrivo per l'attuazione del PNRR non arricchiscano ulteriormente la criminalità organizzata, ma allo stesso tempo dobbiamo sempre tenere presente che, quando si interviene in materia di infiltrazioni mafiose nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese, c'è il rischio che l'adozione sistematica di strumenti solo repressivi o confiscatori finisca per demonizzare l'economia e non liberarla. Per garantire lo sviluppo economico del Mezzogiorno e di alcune aree della nostra Italia si può passare solamente attraverso la libertà di impresa.
In questo momento c'è una grande responsabilità comune, che è quella di rendere il Piano nazionale di ripresa e resilienza un'opportunità unica di gettare le fondamenta per il futuro del nostro Paese. È una sfida a cui tutti siamo chiamati a partecipare, opposizione e maggioranza, ma la sfida vera è rimuovere le cause di criticità e fragilità, non curarne gli effetti a valle. La sfida è rendere le questioni cruciali per il rilancio del Paese atti efficaci e concreti, non semplici declamazioni occasionali. Noi di Fratelli d'Italia abbiamo raccolto questa sfida, condividiamo il senso di responsabilità istituzionale verso il Paese ma non rinunciamo certamente all'ambizione di una svolta nelle strategie e nelle politiche. Pertanto, ci asteniamo nella votazione di questo provvedimento, un provvedimento che avrebbe dovuto sicuramente vedere questo Parlamento giocare un ruolo da attore protagonista e non da semplice comparsa .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.
STEFANIA PRESTIGIACOMO(FI). Presidente, Governo, colleghi, questo decreto, sul quale a breve voteremo la fiducia, è un ulteriore passo importante nell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto in materia di rafforzamento della pubblica amministrazione e di semplificazioni. Nel corso dell'esame in Commissione bilancio il provvedimento è stato migliorato dal contributo delle forze parlamentari. Ampio spazio è stato dato all'attività emendativa dei deputati, tanto della maggioranza che dell'opposizione, e di questo ringraziamo il Governo, ma anche, ci tengo a sottolinearlo, proficua è stata la collaborazione tra i gruppi parlamentari.
Durante le diverse discussioni sul PNRR, in questi mesi, proprio il Parlamento aveva posto l'accento sulla necessità di rafforzare gli interventi di semplificazione per assicurare l'attuazione degli investimenti previsti dal Piano. Il Parlamento aveva chiesto di rafforzare le misure di carattere organizzativo e la costruzione di una vera e propria capacità amministrativa e gestionale da parte della pubblica amministrazione. La realizzazione del programma di investimenti, dunque, non si limita all'approvazione di misure di carattere finanziario; molti devono essere gli interventi di riforma e di riordino di processi e procedure. Questo decreto si pone esattamente in questa direzione, disponendo misure concrete per rendere più efficace la spesa legata all'utilizzo delle riforme stanziate dall'Unione europea. Tre sono i pilastri principali di cui si compone il provvedimento: interventi a sostegno del turismo, coinvolgimento e rafforzamento delle capacità di intervento degli enti locali, ulteriori interventi in materia di semplificazione e in ambito infrastrutturale.
In materia di turismo il provvedimento finalizza con legge gli interventi previsti dal Piano, e questo garantisce i settori destinatari, stanziando 500 milioni di euro per il credito d'imposta e il contributo a fondo perduto per gli interventi di ristrutturazione delle strutture. Tra gli interventi, 358 milioni sono stati stanziati per prestiti garantiti a sostegno di presentate da giovani imprenditori, accesso che, con un emendamento di Forza Italia, è stato esteso anche al settore agrituristico; 180 milioni di euro per contributi diretti per la riqualificazione energetica e la digitalizzazione; 98 milioni, infine, a sostegno di crediti d'imposta delle agenzie di viaggi e dei .
A questi interventi se ne è aggiunto uno ulteriore, grazie ad un emendamento che ha ricompreso nel settore turistico anche la ristorazione con un apposito fondo da 10 milioni di euro; 10 milioni di euro sono del tutto insufficienti per coprire le richieste del settore della ristorazione del Paese, tuttavia questo emendamento è importante perché per la prima volta si ricomprende il settore della ristorazione nel comparto turistico e questo apre a successivi interventi.
Veniamo alla spesa: poiché grande parte del PNRR sarà materialmente realizzato da regioni, province e comuni, è necessario garantire gli strumenti necessari perché possano essere in grado di farlo. Il tema del personale specializzato non era presente nel testo del decreto varato dal Governo, ma i numerosi emendamenti presentati in sede parlamentare hanno avuto il merito di porre la questione; una questione che il Governo ha voluto trattare al massimo livello. È stato infatti il Presidente Draghi a convocare una riunione con il relatore Pella e il relatore Dal Moro, in rappresentanza del Parlamento, ANCI, UPI e i rappresentanti delle regioni. Vertice dal quale è scaturito un emendamento, non del Governo, ci tengo a sottolinearlo, ma dei relatori, che ha previsto la possibilità per gli enti locali di procedere all'assunzione a tempo determinato, per un tempo previsto superiore a 36 mesi, di personale specializzato per la realizzazione dei programmi del PNRR, facoltà garantita anche agli enti locali in dissesto finanziario. Sono inoltre stati stanziati 30 milioni di euro per contribuire con fondi statali alle assunzioni che dovranno essere effettuate dai piccoli comuni. Infine è stato previsto il rafforzamento, sempre in termini di personale, dell'Agenzia per la coesione territoriale, con l'assunzione di risorse aggiuntive che saranno destinate al supporto amministrativo dei comuni e delle province del Mezzogiorno. Sempre per quanto riguarda il Sud è opportuno citare la norma, introdotta con un emendamento di Forza Italia, che ha esteso agli altri interventi realizzati con le risorse del Fondo per la coesione e lo sviluppo il regime di semplificazioni procedurali già previsto per i programmi e le opere realizzate con il Fondo e con il Fondo complementare del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Non solo però nuove assunzioni ma anche formazione. Con questo provvedimento si contribuisce all'obiettivo di colmare il divario digitale, stanziando importanti risorse per la formazione e l'inclusione digitale.
Il nostro Paese deve recuperare molto in questo settore e la transizione digitale sarà l'elemento di svolta per valutare l'efficacia degli obiettivi e dei traguardi del Piano. Proprio per rispondere a questa esigenza, partendo anche dalle scuole, grazie ad un emendamento, sempre di Forza Italia, è stato introdotto lo studio del nella scuola italiana.
Sul PNRR è in corso un dialogo incessante con le regioni; con diversi emendamenti, abbiamo recepito diverse richieste dei governatori e l'articolo 33 istituisce, presso il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Nucleo PNRR Stato-regioni. Questo al fine di assicurare il coordinamento delle relazioni tra amministratori statali titolari di interventi del PNRR e gli enti locali.
Un ulteriore tema di questo decreto riguarda le semplificazioni in materia di realizzazione di infrastrutture; sotto questo aspetto, Forza Italia ha fornito un importante contributo sia per quanto riguarda la realizzazione di infrastrutture ferroviarie, sia per quanto riguarda la logistica. Sempre in tema di semplificazioni, questa volta collegate alla materia ambientale, sono molto felice di comunicare che, al termine di una proficua interlocuzione con il Ministero della Transizione ecologica, sia stato possibile trovare un punto d'intesa sulla riperimetrazione delle cosiddette aree SIN; poiché non tutti i territori compresi nelle aree SIN hanno requisiti tali da giustificarne la permanenza, abbiamo previsto che tali aree possano essere, entro 12 mesi - e mi auguro che il Ministero rispetti questo termine -, dopo le opportune verifiche tecniche, ridisegnate.
Oltre ai temi strettamente collegati al PNRR, in questo provvedimento vi sono altri due aspetti che meritano di essere citati. Ancora una volta frutto del lavoro parlamentare, è il tema del terremoto: alla ricostruzione delle aree terremotate sono stati destinati 35 milioni di euro, con un emendamento a prima firma Baldelli, firmato da tutti i gruppi e dai Questori della Camera, che ha finalizzato quota parte dei risparmi ottenuti dal bilancio della Camera alle aree terremotate. Altro tema, più di sistema, riguarda la giustizia; forse, è passato in secondo piano, ma c'è un intero Capo dedicato alla modifica della normativa in materia di interdittiva antimafia che Forza Italia giudica in maniera molto positiva. A queste misure del Governo se ne è aggiunta una ulteriore, che estende alla giustizia penale l'adozione di programmi volti a eliminare l'arretrato dei processi pendenti, una norma che noi consideriamo di civiltà giuridica e che è stata opportunamente introdotta, con un emendamento dei relatori.
Presidente, non posso non rilevare che, nell'ambito di un sistema bicamerale, ovviamente spiace ritrovarsi a consegnare al Senato, con il voto di fiducia, un provvedimento sostanzialmente blindato e, tra qualche giorno, a ricevere dall'altro ramo del Parlamento la legge di bilancio, dal contenuto altrettanto immodificabile. Purtroppo, la legislazione della fase pandemica ha una natura veramente complessa, caratterizzata da interventi che spesso si sovrappongono e che hanno l'esigenza di mutare velocemente, per adattarsi all'emergenza che corre più veloce dei dibattiti delle Aule parlamentari. Quindi, grande è la sfida che siamo chiamati ad affrontare e Governo e Parlamento hanno il dovere di lavorare celermente per raggiungere gli obiettivi prefissati.
È evidente che la parte più difficile ci attende il prossimo anno, quando saremo chiamati a realizzare riforme che valgono 40 miliardi di euro: riforma della concorrenza, riforma fiscale, riforma del sistema degli appalti. Noi continueremo, come Forza Italia, a lavorare nel Governo Draghi e nelle Aule parlamentari, con l'atteggiamento responsabile e costruttivo che da sempre caratterizza la nostra azione e da cui parte l'appoggio a questo Esecutivo. Siamo forza di Governo, pronta a collaborare con tutte le forze di maggioranza che la compongono, al servizio dei cittadini e del Paese e che non si tira indietro di fronte alle sfide complesse che il prossimo anno, in particolare, ci pone davanti. Per questo, ribadiamo con forza e convinzione la nostra fiducia al Governo, per superare definitivamente l'emergenza e proiettarci finalmente verso il futuro. La resilienza dell'Italia all'impatto del COVID è evidente in tutto il mondo; la ripresa è in corso e, quindi, è ora di pensare in grande e programmare un futuro di crescita. Forza Italia c'è .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lorenzin. Ne ha facoltà.
BEATRICE LORENZIN(PD). Presidente, onorevoli colleghi, Banca d'Italia ci ha presentato, recentemente, un quadro del nostro Paese estremamente confortante: il 6,2 per cento di crescita, lo 0,2 in più rispetto al 6 previsto nel mese di settembre, e, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui stiamo qui discutendo, e dei nostri emendamenti, si prevede, nei prossimi anni, un aumento di un ulteriore 5 per cento. Cosa significa? Significa che, pur nella fase drammatica, difficilissima e complessa che l'Italia, insieme al resto del mondo, sta attraversando a causa della pandemia, gli anticorpi che sono stati messi in campo dal Paese e dall'Europa, grazie a questo straordinario stanziamento, stanno dando fiducia alle imprese e a chi deve investire nel nostro Paese e, quindi, ci aiutano a disegnare l'Italia fuori da questa stagione, drammatica, del virus.
Sembra strano discutere di questo, qui, in queste giornate, mentre la televisione, i giornali e i sono giustamente tutti concentrati sul drammatico bollettino che proviene dagli ospedali, dalle terapie intensive, dagli esperti e dai confinamenti che continuano a esserci nel resto d'Europa, ma questo ci deve aiutare a essere ottimisti nei confronti del futuro, cioè, mentre siamo sul fronte della pandemia e stiamo combattendo questo drammatico evento del nostro tempo, qui, in queste Aule, il Governo sta agendo per mettere in campo le misure necessarie per ridisegnare il Paese rispetto alle sfide portanti delle Missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Però, dobbiamo leggere questo Piano insieme ad altri, e lo dico perché, mentre i dati sono molto positivi per quanto riguarda la crescita grazie al PNRR, abbiamo davanti a noi anche una fase inflattiva, quindi, un aumento dei prezzi previsti per il prossimo anno, con un raddoppio rispetto a quest'anno, e quindi, le misure che qui sono previste vanno lette appunto insieme alla legge di bilancio, alla manovra che si sta facendo in questo momento al Senato e a quelle che saranno le manovre fiscali. Da parte del Partito Democratico, continuiamo a porre l'attenzione sulla necessità di diminuire il costo del lavoro e di aumentare così il potere d'acquisto dei lavoratori e delle famiglie rispetto anche alla fase inflattiva. È molto importante considerare le manovre insieme, le grandi azioni che sono in campo in questo momento, perché c'è bisogno, sì, di una regia, ma anche di comprendere dove il Paese sta andando e dove lo vogliamo portare.
Gli emendamenti di cui il PD è stato protagonista, insieme ai colleghi, in questa lunga fase di bilancio, ci dicono che questo Parlamento - lo dico anche ai colleghi - non è stato, così, a guardare; siamo passati da 51 articoli a più di 90, proprio qui, costruiti nell'azione parlamentare, per permettere che cosa, attraverso questo decreto? Per aiutare a far inserire effettivamente il PNRR nei nostri territori. È stato già detto, c'è un nucleo fondamentale, quello di valutazione tra lo Stato e la Conferenza Stato-regioni, è lì che ci sarà il nocciolo duro delle questioni ed è stato importante portare avanti gli emendamenti che permettono la semplificazione amministrativa, le trasformazioni dei processi per rendere grandi progetti finanziabili effettivamente vivi sui nostri territori. Chi di noi parla con i presidenti delle regioni, va nei grandi comuni, nelle città, trova una grandissima attesa rispetto agli stanziamenti del PNRR, ma la difficoltà più grande di un sistema Paese come il nostro, con una macchina amministrativa oggettivamente pesante e, a volte, complessa, è proprio quella di far cadere i provvedimenti a terra, ossia di riuscire ad agganciare questa corsa contro il tempo e, in pochi anni, mettere in campo un'obiettiva e profonda trasformazione del Paese.
Quindi, noi abbiamo presentato una serie di emendamenti importanti, proprio per andare verso questo obiettivo. Allora, quali sono gli obiettivi principali? Innanzitutto, il raggiungimento dei che consentiranno la ripresa economica del Paese, e il primo fra questi è il Fondo per la ripresa e la resilienza, con le garanzie per il finanziamento del settore del turismo; esso trova, all'interno del pacchetto, un grande spazio, che nel PNRR risulta complessivamente pari a 2,4 miliardi.
Questo ingente stanziamento va ad operare in modo variegato: dalla previsione di un credito d'imposta nella misura dell'80 per cento per l'incremento dell'efficienza energetica e la digitalizzazione delle strutture turistiche all'istituzione di un fondo perduto per le imprese turistiche.
A ciò si aggiungono emendamenti approvati in Commissione che estendono la portata dei contributi già previsti. Innanzitutto, l'intervento che, grazie alla piena e unanime convergenza di tutti i gruppi, stanzia ulteriori 10 milioni di euro per l'erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese della ristorazione: un altro comparto, questo, che ha dovuto fronteggiare conseguenze più gravi di altre a causa del virus. Vi è poi l'emendamento che porta la firma del Partito Democratico, grazie al quale sia il contributo a fondo perduto, che il credito di imposta riconosciuto alle imprese del comparto turistico vengono estesi alle imprese proprietarie delle strutture in cui viene esercitata un'attività imprenditoriale, citate appunto nell'articolo.
Per il nostro Paese il turismo rappresenta uno dei settori strategici per l'economia e, sebbene l'emergenza da COVID-19 abbia assestato un duro colpo a questo mercato, l'Italia è tra i primi Paesi in Europa per numeri del turismo. Dunque, questi interventi potranno garantire quello slancio in più di cui il settore, dopo lunghe sofferenze, necessita.
Anche le imprese sono al centro del provvedimento e del nostro pensiero perché senza impresa è difficile costruire il lavoro. L'istituzione di un fondo rotativo che si concentri sul loro sostegno attraverso la concessione di contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale risulta essere un passo in avanti in questo senso.
Un grande aiuto arriverà dai 100 milioni di euro che, grazie a un emendamento del PD, andranno ad aggiungersi alle risorse già stanziate per il Fondo nuove competenze: uno strumento di politica attiva che ha già rivelato la sua enorme efficacia nel colmare il di competenze di un sistema produttivo che soffre ancora dei ritardi sul tema. Anche grazie al Fondo, insomma, sosterremo le imprese a investire nella formazione dei lavoratori, creando nei prossimi anni figure professionali sempre più specializzate: è uno degli obiettivi principali che ci siamo posti in questo decreto.
Promuovere un'economia sostenibile attraverso la trasformazione digitale e delle imprese rappresenta una delle sfide del nostro secolo ed è proprio la sfida che dobbiamo vincere in questi anni anche rispetto ai cambiamenti climatici. La transizione ecologica e quella digitale sono diventate, infatti, due obiettivi cardine che il nostro Paese ha deciso di perseguire per rilanciare occupazione, competitività e capacità di attrarre investimenti, in una sola parola: sviluppo. È proprio il processo di transizione digitale che ci dovrà accompagnare nei prossimi anni, affinché il nostro Paese possa superare le lungaggini della burocrazia e abbracciare le prospettive della modernità.
I servizi digitali devono essere in grado di garantire semplicità di utilizzo, maggiore efficienza e celerità d'azione, sia come strumento per realizzare gli interventi utili a raggiungere gli obiettivi fissati dal PNRR, sia per inaugurare una nuova era per i rapporti tra pubblica amministrazione e privati: una relazione più agevole e immediata grazie a cui cittadini e imprese possono recuperare fiducia verso la pubblica amministrazione.
Questo decreto-legge contribuisce anche all'obiettivo di colmare il divario digitale e l'istituzione della cosiddetta Repubblica digitale sarà centrale per il superamento del grazie alle tante iniziative di formazione che potranno partire grazie ai fondi stanziati. Solo così saremo in grado di raggiungere il previsto dall'Europa con il 70 per cento di cittadini digitalmente abili entro il 2026.
Affinché tutto questo sia possibile, il decreto-legge prevede un adeguato supporto alle amministrazioni centrali e locali per il raggiungimento degli obiettivi già indicati ed è su questo punto che si sono concentrati moltissimi degli emendamenti del Partito Democratico.
Se permettete, vorrei dire che siamo intervenuti anche nel settore sanitario perché, mentre la pandemia ci tiene avvinghiati alla questione del virus, le altre malattie continuano a esserci e, purtroppo, a crescere. Anzi, a causa della pandemia, noi abbiamo visto che moltissimi pazienti sono sfuggiti alla diagnosi precoce, pensiamo al cancro. Uno degli emendamenti che abbiamo presentato di accompagnamento al PNRR nella parte della ricerca e della strutturazione delle infrastrutture sanitarie mira proprio a costruire una rete nazionale forte per quanto riguarda il cioè strutture multidisciplinari per la diagnostica precoce e per la medicina di precisione. Anche quella contro il cancro è una battaglia che vogliamo affrontare grazie alle grandi risorse che abbiamo nel PNRR e nel Fondo europeo.
Concludo, Presidente, dicendo che il Partito Democratico ovviamente voterà la fiducia. Lo farà convintamente anche perché, ogni giorno, ognuno di noi qui è chiamato ad una grande responsabilità. Forse mai nessun altro Parlamento, se non dopo la guerra, si è trovato in una situazione del genere, con la consapevolezza che, con il nostro impegno, il nostro contributo, pezzetto per pezzetto, lottiamo, da un lato, contro la pandemia e, dall'altro, per far trovare il Paese capace di recuperare il tempo perduto, ma anche di proiettarsi verso sfide future che ci aspettano e che sicuramente non staranno a guardare.
Essere competitivi, riuscire a stare sui mercati, avere la possibilità di dare garanzie ai nostri cittadini, eliminare le diseguaglianze, ricucire le ferite del Paese lasciate dal COVID, ma anche quelle che c'erano prima, ristrutturare con riforme importanti il nostro Servizio sanitario nazionale, dando la garanzia di una sanità pubblica universalistica ai nostri cittadini: queste sono le cose che ci stanno a cuore ed è la grande sfida della modernità di questo nostro tempo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cattoi. Ne ha facoltà.
VANESSA CATTOI(LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, onorevoli colleghi, membri del Governo, ci ritroviamo qui oggi a discutere e a votare un provvedimento molto importante. È un provvedimento che riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, che traccerà e guiderà il futuro di questo nostro Paese; un provvedimento all'interno del quale il Governo si è posto l'obiettivo di affrontare i temi più dirimenti e, quindi, le questioni sanitarie e le questioni sociali, nonché le questioni economiche, assumendosi anche la responsabilità finalmente di affrontare e superare i problemi strutturali che per troppi anni hanno attanagliato questo nostro sistema Paese; problemi strutturali che, purtroppo, ci accompagnano fin dagli inizi degli anni Novanta e che rallentano la messa a terra degli investimenti nazionali del sistema Paese.
Questo Piano italiano prevede investimenti per 191,5 miliardi di euro finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e lo strumento chiave del . Ebbene, oggi ci troviamo a cercare di creare le fondamenta per accelerare e semplificare l'attuazione di questo PNRR. Con questo provvedimento andiamo a raggiungere ulteriori 7 dei 51 che sono stati prefissati per il nostro obiettivo a livello europeo e per il raggiungimento del che ci è stato imposto dall'Unione Europea.
Accelerare e semplificare: è attraverso questo processo di accelerazione e di semplificazione che riscontriamo come il ruolo soprattutto delle regioni, delle autonomie e delle autonomie speciali può essere determinante in questo percorso virtuoso per il raggiungimento di importanti obiettivi. Infatti, là dove l'efficienza la riscontriamo già, essa può essere utilizzata e messa a disposizione e al servizio del sistema Paese per raggiungere tutti gli obiettivi che l'Unione europea e l'Italia si sono poste.
Presidente, in questo provvedimento siamo intervenuti in modo trasversale in diversi ambiti. Siamo partiti dall'ambito del turismo per passare all'ambito delle infrastrutture, all'efficientamento energetico, alla mobilità sostenibile, alla rigenerazione urbana e alla messa in sicurezza e alla valorizzazione del territorio, oltre alla prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Ebbene, vorrei concentrarmi soprattutto sulla prima parte inerente la questione legata al turismo. Grazie al Governo Draghi e, soprattutto, grazie a questo Governo, abbiamo istituito il Ministero del Turismo. Il nostro Ministro, Massimo Garavaglia, nostro collega della Lega, è intervenuto fin da subito per cercare di salvaguardare una fonte molto importante e determinante per il nostro PIL e per il prodotto interno lordo nazionale. Infatti, se è vero che il turismo, soprattutto in termini di prodotto interno lordo per quanto riguarda sia l'indotto diretto che l'indotto indiretto, cubava a livelli pre-crisi 13 miliardi di euro, ovviamente al netto dei 7 definiti e imputabili direttamente al comparto turistico, è anche vero che grazie alle misure messe in atto dal Ministro Garavaglia andiamo oggi a votare un provvedimento all'interno del quale abbiamo locato ben 2,4 miliardi sul quinquennio 2022-2026, che interverranno per sostenere in modo importante un settore fortemente e duramente colpito da questa pandemia.
Le principali misure adottate - vorrei ricordarle - all'interno di questo provvedimento, soprattutto per quanto riguarda il tema del turismo, sono il Fondo ripresa e resilienza Italia, necessario per consentire soprattutto il finanziamento dei progetti di turismo sostenibile. Inoltre, vi sono le garanzie per il finanziamento nel settore turistico, in particolare con l'istituzione, nell'ambito del Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese, di una sezione speciale dedicata al turismo. Poi, il riconoscimento dei crediti di imposta per le imprese turistiche, la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e dei e l'istituzione di un Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese mediante la concessione di contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale. Questo provvedimento rappresenta anche - come dicevo prima - la cornice normativa per l'operatività del pacchetto turismo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ammonta a 2,4 miliardi di euro. Ebbene, come Lega, ci siamo impegnati a migliorare questo testo e soprattutto ci siamo inseriti, anche all'interno di questo ambito, nell'ambito del turismo, con emendamenti . Vorrei citarne alcuni solo a titolo esemplificativo: ricordo l'emendamento che ha cercato di allargare le misure a sostegno dei parchi acquatici e soprattutto dei parchi faunistici, anche questi gravemente colpiti a seguito delle chiusure imposte dalla pandemia e dai lockdown dell'anno scorso; poi, abbiamo aumentato il Fondo per il turismo, grazie a un emendamento della Lega, a prima a firma della collega Frassini, cercando di intervenire in modo puntuale per mettere a disposizione maggiori risorse soprattutto a favore di questo importante settore; e ancora, l'emendamento - che ci ha visto tutti coinvolti, non solo la Lega ma tutti i vari gruppi politici, che ringrazio - che ha posto, all'interno della ristorazione, un Fondo di 10 milioni di euro per cercare di sostenere soprattutto questo comparto del turismo, che è stato fortemente colpito e danneggiato dalla pandemia; inoltre, è stato prorogato al 31 dicembre 2023 il termine per la delimitazione dei distretti turistici, un altro importante obiettivo che però deve essere raggiunto dando il tempo a tutti gli operatori economici di organizzarsi e di fare in modo che venga colta realmente questa grande opportunità per il rilancio del settore turistico. Ora stiamo entrando, Presidente, nel vivo della stagione invernale e dobbiamo cercare di dare dei segnali di fiducia, perché comunque dobbiamo ricordarci che soprattutto il turismo di montagna, il turismo invernale, è quello che è mancato all'economia del nostro Paese e che l'anno scorso ha portato a un ammanco di oltre 10 miliardi di euro. Noi abbiamo il dovere e l'obbligo di cercare di garantire - come è stato fatto da parte del Ministro Garavaglia - che questa stagione invernale prosegua in totale sicurezza nelle località turistiche di montagna, perché ci sono intere famiglie e intere località di montagna che basano la loro economia soprattutto sul turismo invernale . Grazie all'intervento del Ministro Garavaglia e grazie all'impegno della Lega, finalmente questa stagione è iniziata in sicurezza. Infatti, i dati ci danno ragione e ci dicono che il 30 per cento dei turisti sceglierà le località di montagna, perché comunque sono luoghi sicuri, dove si può andare a soggiornare in totale sicurezza, senza correre alcun rischio.
Altri temi molto importanti sui quali vorrei concentrarmi in questa dichiarazione di voto sono soprattutto quelli legati al lavoro, alla ricerca dell'efficientamento energetico e al tema ambientale e infrastrutturale. Vede, l'Italia continua ad importare energia a prezzi esorbitanti; siamo la Nazione europea che ha il più alto tasso di dipendenza energetica. Questa forte dipendenza energetica purtroppo ci fa apparire poco competitivi agli occhi degli altri Paesi europei. Siamo poco competitivi, le nostre famiglie riducono il loro potere d'acquisto, l'economia reale, soprattutto le nostre imprese italiane, pagano lo scotto di questa mancanza di visione politica lungimirante, soprattutto per quanto riguarda il settore energetico, che ovviamente incide sullo sviluppo economico del nostro sistema Paese. Questo è un ambito all'interno del quale la politica ha il compito e il dovere di fare delle scelte importanti, che dovranno determinare il futuro dei prossimi vent'anni di questo Paese ed anche il suo sviluppo infrastrutturale, perché lo sviluppo infrastrutturale passa dal tema dell'energia come anche l'occupazione. Inoltre, parlare di energia vuol dire occuparsi dell'ambiente, vuol dire sostenerlo e tutelarlo ma soprattutto vuol dire ricordarsi che abbiamo il dovere di sostenere soprattutto l'economia del nostro territorio. Non possiamo pensare di importare risorse energetiche dagli altri Paesi, continuando ad esserne dipendenti, dobbiamo avere il coraggio di sostenere delle scelte lungimiranti. È per questo che la Lega ha già cercato di portare sui tavoli del Governo anche un tema, che forse politicamente può far perdere dei consensi, ma che serve ed è necessario soprattutto per lo sviluppo del nostro Paese, il tema legato all'energia nucleare, il tema legato anche alla sostenibilità energetica di questo nostro Paese, che deve andare di concerto con un mix energetico che deve ritrovarsi sostenibile nel lungo e medio periodo. Di questo, infatti, dobbiamo parlare, dobbiamo sostenere l'economia, le infrastrutture e la mobilità, perché più siamo efficienti e più siamo competitivi e, soprattutto, la competitività passa necessariamente dalla questione energetica.
Presidente, voglio concludere qui il mio intervento. Spero che questo provvedimento e questo impegno vengano portati avanti. Si tratta di impegni che noi tutti ci siamo assunti e che soprattutto come Lega ci assumiamo ogni giorno, rimanendo in una maggioranza difficile, ma all'interno della quale siamo convinti che possiamo fare bene la nostra parte e soprattutto siamo convinti di riuscire a incidere, portando sui tavoli anche temi che forse la politica potrebbe ritenere poco convenienti, perché comunque potrebbero essere altamente divisivi. Lo facciamo con il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti dei cittadini italiani ma soprattutto nei confronti delle future generazioni, perché è di questo che stiamo parlando. Quindi, convintamente, con questo spirito, dichiaro il voto di fiducia del gruppo Lega Salvini Premier nei confronti di questo provvedimento per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANDREA CASO(M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, 235 miliardi: questa è la cifra di cui stiamo parlando. Il PNRR oggi è realtà e ci sembra dunque una cosa scontata, ma pensiamo che, solo fino a un paio di anni fa, una cifra del genere, nata dal debito comune europeo, sarebbe stata una chimera. Se oggi possiamo dare per scontata questa cifra elefantiaca, lo dobbiamo ad una persona, il Presidente Conte che si è battuto a Bruxelles, quando nessuno ci credeva, contro ogni aspettativa, e lo dobbiamo ad una forza politica che ha espresso questa persona come Presidente del Consiglio, il MoVimento 5 Stelle. Oggi, quindi, abbiamo un'opportunità unica, che probabilmente non ci ricapiterà più, e questa grande opportunità, se sfruttata bene, permetterà di generare investimenti strutturali tali da poter rilanciare la nostra economia a livello globale e, cosa ancora più importante, potrà servire finalmente ad appianare le disuguaglianze che ci sono tra diverse aree del Paese. Mi riferisco, in particolar modo, agli investimenti previsti per il Sud che, grazie anche al nostro apporto come MoVimento 5 Stelle, saranno una fetta molto importante.
Ma io oggi sono qui a parlare, a nome del mio gruppo, su un aspetto particolare del PNRR che è quello della lotta alla criminalità organizzata e al controllo serrato che lo Stato dovrà avere su questo fenomeno. Da membro della Commissione antimafia, sento il dovere di ribadire l'importanza che questo momento storico ha in relazione al contrasto al fenomeno mafioso. Se attuato in maniera corretta, il PNRR, attraverso una spinta data alle aziende sane del Meridione e non solo, può essere uno strumento incredibilmente efficace per la lotta al fenomeno mafioso. Occorre però vigilare e il MoVimento 5 Stelle in questo c'è e ci sarà sempre. Tutti, in quest'Aula, conoscono l'importanza che la nostra forza politica attribuisce alla lotta alla corruzione e alle mafie e, anche questa volta, non farà eccezione.
Non dimentichiamolo: quando ci sono in ballo grossi interessi, sappiamo benissimo che le mafie sono sempre pronte e attente a colpire. Noi siamo qui per impedirlo, anche pungolando il Governo, se ce ne sarà bisogno, affinché faccia una corretta attuazione delle norme che stiamo andando a votare oggi. Non nascondiamo, però, per onestà intellettuale, che si poteva fare di più in tal senso. Sappiamo che la procedura per l'adozione dell'interdittiva antimafia era stata criticata da più parti, anche in sede europea, e che, dunque, avrebbe dovuto subire modifiche migliorative, per consentire l'interlocuzione tra la pubblica amministrazione e chi subisce il provvedimento, arricchendo anche gli strumenti della prefettura per il contrasto alle mafie.
La nuova norma introduce il principio del contraddittorio nell'ambito dell'iter procedimentale propedeutico al rilascio delle informazioni antimafia. Nel dettaglio, viene previsto che al soggetto interessato sia notificato un preavviso di interdittiva o della misura amministrativa di prevenzione collaborativa, con la fissazione di un termine breve, non superiore a 20 giorni, per la produzione di memorie esplicative, nonché per la richiesta di audizione.
La procedura del contraddittorio, secondo la nuova norma, si deve concludere entro 60 giorni dalla data di ricezione della comunicazione da parte dell'impresa. Quindi, per effetto della nuova norma, è stato previsto che il prefetto dia comunicazione alle ditte oggetto di verifica antimafia degli elementi di prevenzione antimafia assunti nel corso della fase istruttoria, salvo che non ricorrano particolari esigenze di celerità del procedimento e salvo il caso in cui il disvelamento di elementi informativi sia idoneo a pregiudicare procedimenti amministrativi o attività processuali in corso.
Va subito osservato, quindi, che le condizioni previste dalla norma per la deroga al contraddittorio, cioè la sussistenza di particolari esigenze di celerità del procedimento, non appaiono specificamente tipizzate, assumendo, quindi, connotazioni indefinite, che si prestano ad ambito di indiscriminata interpretazione. A nostro avviso, sarebbe stato opportuno circoscrivere l'ambito delle condizioni in cui ricorrono particolari esigenze di celerità del procedimento, onde evitare effetti di applicazione non univoca delle nuove disposizioni di legge, con conseguenze potenzialmente distorsive.
Il MoVimento 5 Stelle aveva presentato proposte migliorative seguendo le esortazioni di Bruxelles, ma, al tempo stesso, non rischiando di incappare in depotenziamenti dello strumento dell'interdittiva. In particolare, si sarebbe potuta prevedere un'interdittiva provvisoria, che avrebbe risolto il problema a cui, inevitabilmente, andremo incontro, dell'allungamento delle tempistiche per l'emissione di un'interdittiva o del rilascio di una certificazione antimafia. Inoltre, avevamo proposto che, in tema di adozione delle misure di prevenzione collaborativa, si specificassero meglio, magari tipizzandoli, i casi in cui poterle adottare. Ciò perché l'indeterminatezza del concetto di collaborazione mafiosa occasionale, in sede di attuazione della norma, potrebbe generare diverse interpretazioni, anche da parte di giudici amministrativi chiamati a decidere, con la conseguenza che, in attesa che si stabilizzi un'interpretazione condivisa, le imprese e gli enti locali dovranno affrontare incertezze che rischiano di rallentare l'esecuzione delle opere, per le quali sappiamo vi sono tempi strettissimi. Purtroppo, però, la maggioranza non ha ritenuto di accogliere queste che sono, a nostro avviso, modifiche davvero rafforzative e migliorative della normativa sull'interdittiva. Su questo, quindi, voglio essere chiaro: il MoVimento 5 Stelle, in fase di attuazione, non farà sconti, vigileremo, punto per punto, su tutta la fase attuativa del PNRR e nessuno sconto sarà fatto ai mafiosi, ai camorristi, agli , che avranno intenzione di mettere le mani sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza .
Nonostante queste proposte non accolte, riteniamo che l'impianto normativo sia efficace e, se attuato nel giusto modo, potrà dare una crescita importante al nostro tessuto sociale, economico e ripianare, una volta per tutte, le differenze territoriali e sociali che ancora permangono nel nostro Paese. La sfida più importante in tema di lotta alla mafia sarà investire bene i fondi destinati all'efficientamento del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione. Se non incideremo in maniera decisa su questi due aspetti, non potremo dare reale attuazione alle modifiche che stiamo andando ad apportare al codice antimafia, su impulso delle richieste che ci pervengono da Bruxelles.
Come dicevo all'inizio - e concludo, Presidente - abbiamo un'opportunità unica che non possiamo assolutamente gettare al vento. Possiamo far sì che questo periodo così complicato, diventi un'occasione di miglioramento per il nostro Paese, rendendolo più equo, più florido e con meno disuguaglianze. Tutto ciò può e deve esser fatto in contemporanea a una strenua lotta alla malavita organizzata. Lo sviluppo non vuol dire solo far crescere il PIL, utilizzando come spauracchio i “più zero virgola”, come qualcuno ha fatto in passato, ma vuol dire rendere la società in cui viviamo una comunità e rendere un Paese un luogo più giusto da Nord a Sud, dove tutti i ragazzi e le ragazze abbiano pari opportunità, dove i soprusi di chi usa la violenza e il proprio potere mafioso non devono avere ragione di esistere e dove lo Stato aiuta chi ne ha bisogno, senza favoritismi. Tutto questo deve essere portato avanti con le riforme che stiamo votando e ognuno di noi, colleghi, deve sentirsi una responsabilità enorme nel premere quel pulsante per votare i provvedimenti che stiamo approvando. Dobbiamo renderci conto che oggi si decide ciò che vogliamo essere domani, e farlo al di là delle differenze.
Concludo, Presidente. Un giorno non molto lontano si parlerà di come il PNRR avrà impattato sul nostro Paese, e sta a noi decidere se quelle pagine di storia saranno ricche di successi o costellati di fallimenti, .
Quindi, concludo, votiamo favorevolmente, come gruppo MoVimento 5 Stelle, la fiducia di questo provvedimento .
PRESIDENTE. Sono così concluse le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Poiché, secondo le intese intercorse tra i gruppi, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 10,03, sospendo la seduta fino a tale ora.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata effettuata dalla Presidenza nella seduta di ieri. La chiama avrà quindi inizio dal deputato Binelli.
Sulla base di tale estrazione, sono state stabilite e comunicate apposite fasce orarie per regolare l'accesso dei deputati, i quali - all'orario stabilito per ciascuna fascia - faranno ingresso in Aula dal lato sinistro della Presidenza, dichiareranno il voto dalla fila dei banchi del Governo riservata ai sottosegretari e quindi lasceranno l'Aula dall'ingresso del lato destro.
Avverto che la Presidenza accoglierà un numero di richieste di anticipazione del voto fino ad un massimo del tre per cento della consistenza numerica di ciascun gruppo, oltre a quelle dei membri del Governo.
Invito i deputati segretari a procedere alla chiama.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:
Presenti e votanti:……….461
Maggioranza:…………….231
Hanno risposto :………..414
Hanno risposto :……….47
La Camera approva.
Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.
sì:
Acunzo Nicola
Aiello Davide
Alaimo Roberta
Alemanno Maria Soave
Amitrano Alessandro
Andreuzza Giorgia
Angiola Nunzio
Annibali Lucia
Anzaldi Michele
Aprea Valentina
Aresta Giovanni Luca
Avossa Eva
Azzolina Lucia
Badole Mirco
Bagnasco Roberto
Baldelli Simone
Baldini Maria Teresa
Baldino Vittoria
Barbuto Elisabetta Maria
Barelli Paolo
Bartolozzi Giusi
Barzotti Valentina
Basini Giuseppe
Battelli Sergio
Battilocchio Alessandro
Bazoli Alfredo
Bella Marco
Bellachioma Giuseppe Ercole
Belotti Daniele
Benamati Gianluca
Benvenuto Alessandro Manuel
Bergamini Deborah
Bersani Pier Luigi
Berti Francesco
Bianchi Matteo Luigi
Biancofiore Michaela
Billi Simone
Bilotti Anna
Binelli Diego
Bitonci Massimo
Boccia Francesco
Boldi Rossana
Boldrini Laura
Bologna Fabiola
Bond Dario
Boniardi Fabio Massimo
Bonomo Francesca
Bordonali Simona
Borghi Enrico
Boschi Maria Elena
Braga Chiara
Brescia Giuseppe
Brunetta Renato
Bruno Raffaele
Bruno Bossio Vincenza
Bubisutti Aurelia
Buffagni Stefano
Buompane Giuseppe
Buratti Umberto
Businarolo Francesca
Cadeddu Luciano
Caffaratto Gualtiero
Calabria Annagrazia
Campana Micaela
Cannizzaro Francesco
Cantalamessa Gianluca
Cantini Laura
Cantone Carla
Cantone Luciano
Caon Roberto
Capitanio Massimiliano
Cappellacci Ugo
Carabetta Luca
Carbonaro Alessandra
Carè Nicola
Carelli Emilio
Carfagna Maria Rosaria
Carnevali Elena
Carrara Maurizio
Casa Vittoria
Casciello Luigi
Casino Michele
Caso Andrea
Cassese Gianpaolo
Cassinelli Roberto
Castiello Giuseppina
Casu Andrea
Cataldi Roberto
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Ceccanti Stefano
Cecchetti Fabrizio
Centemero Giulio
Cestari Emanuele
Chiazzese Giuseppe
Ciagà Graziella Leyla
Ciampi Lucia
Cillis Luciano
Coin Dimitri
Colla Jari
Colmellere Angela
Colucci Alessandro
Comencini Vito
Conte Federico
Corneli Valentina
Cortelazzo Piergiorgio
Costa Enrico
Covolo Silvia
Crippa Andrea
Crippa Davide
Cristina Mirella
Currò Giovanni
Daga Federica
Dal Moro Gian Pietro
D'Alessandro Camillo
Dall'Osso Matteo
Dara Andrea
De Angelis Sara
De Carlo Sabrina
De Giorgi Rosalba
De Girolamo Carlo Ugo
De Lorenzo Rina
De Luca Piero
De Maria Andrea
De Menech Roger
De Micheli Paola
Deiana Paola
Del Barba Mauro
Del Basso De Caro Umberto
Del Sesto Margherita
D'Eramo Luigi
D'Ettore Felice Maurizio
Di Giorgi Rosa Maria
Di Maio Marco
Di Sarno Gianfranco
Di Stasio Iolanda
D'Incà Federico
Donno Leonardo
Dori Devis
Durigon Claudio
D'Uva Francesco
Fantinati Mattia
Faro Marialuisa
Fassino Piero
Federico Antonio
Ferraresi Vittorio
Fiano Emanuele
Ficara Paolo
Fiorini Benedetta
Fitzgerald Nissoli Fucsia
Flati Francesca
Fogliani Ketty
Fontana Gregorio
Fontana Lorenzo
Formentini Paolo
Fornaro Federico
Foscolo Sara
Fraccaro Riccardo
Frailis Andrea
Frassini Rebecca
Frate Flora
Fregolent Silvia
Furgiuele Domenico
Fusacchia Alessandro
Gadda Maria Chiara
Gagnarli Chiara
Galizia Francesca
Galli Dario
Gallo Luigi
Garavaglia Massimo
Gariglio Davide
Gastaldi Flavio
Gava Vannia
Gebhard Renate
Gelmini Mariastella
Gentile Andrea
Gerardi Francesca
Germanà Antonino
Giaccone Andrea
Giachetti Roberto
Giacometti Antonietta
Giacomoni Sestino
Giarrizzo Andrea
Giglio Vigna Alessandro
Giordano Conny
Giorgetti Giancarlo
Giorgis Andrea
Giuliano Carla
Golinelli Guglielmo
Grande Marta
Gribaudo Chiara
Grillo Giulia
Grimaldi Nicola
Grimoldi Paolo
Grippa Carmela
Gubitosa Michele
Guerini Lorenzo
Gusmeroli Alberto Luigi
Ianaro Angela
Iezzi Igor Giancarlo
Incerti Antonella
Invernizzi Cristian
Invidia Niccolò
Iorio Marianna
La Marca Francesca
Labriola Vincenza
Lacarra Marco
Lattanzio Paolo
Lazzarini Arianna
Legnaioli Donatella
Lepri Stefano
Letta Enrico
Librandi Gianfranco
Licatini Caterina
Liuni Marzio
Liuzzi Mirella
Lolini Mario
Lorefice Marialucia
Lorenzin Beatrice
Lorenzoni Eva
Lorenzoni Gabriele
Losacco Alberto
Loss Martina
Lotti Luca
Lovecchio Giorgio
Lucchini Elena
Lucentini Mauro
Lupi Maurizio
Maccanti Elena
Madia Maria Anna
Maggioni Marco
Maglione Pasquale
Manca Alberto
Manca Gavino
Mancini Claudio
Mandelli Andrea
Manzo Teresa
Maraia Generoso
Marchetti Riccardo Augusto
Mariani Felice
Marin Marco
Marino Bernardo
Marrocco Patrizia
Masi Angela
Maturi Filippo
Mauri Matteo
Mazzetti Erica
Melicchio Alessandro
Micheli Matteo
Micillo Salvatore
Migliore Gennaro
Milanato Lorena
Misiti Carmelo Massimo
Molinari Riccardo
Molteni Nicola
Mor Mattia
Morani Alessia
Morassut Roberto
Morgoni Mario
Morrone Jacopo
Mugnai Stefano
Mulè Giorgio
Mura Romina
Murelli Elena
Musella Graziano
Napoli Osvaldo
Nappi Silvana
Nardi Martina
Navarra Pietro
Nevi Raffaele
Nitti Michele
Nobili Luciano
Noja Lisa
Novelli Roberto
Occhionero Giuseppina
Olgiati Riccardo
Orfini Matteo
Orlando Andrea
Orrico Anna Laura
Pagani Alberto
Pagano Alessandro
Pagano Ubaldo
Paita Raffaella
Pallini Maria
Palmieri Antonio
Palmisano Valentina
Panizzut Massimiliano
Paolin Giuseppe
Paolini Luca Rodolfo
Papiro Antonella
Parentela Paolo
Parolo Ugo
Patassini Tullio
Patelli Cristina
Paternoster Paolo
Pella Roberto
Pellicani Nicola
Penna Leonardo Salvatore
Pentangelo Antonio
Perantoni Mario
Perconti Filippo Giuseppe
Perego Di Cremnago Matteo
Pezzopane Stefania
Piccoli Nardelli Flavia
Piccolo Tiziana
Pini Giuditta
Pittalis Pietro
Pizzetti Luciano
Plangger Albrecht
Pollastrini Barbara
Polverini Renata
Porchietto Claudia
Portas Giacomo
Potenti Manfredi
Prestigiacomo Stefania
Prestipino Patrizia
Pretto Erik Umberto
Provenza Nicola
Quartapelle Procopio Lia
Raciti Fausto
Raffaelli Elena
Ravetto Laura
Ribolla Alberto
Rixi Edoardo
Rizzo Gianluca
Rizzo Nervo Luca
Rizzone Marco
Romano Andrea
Rospi Gianluca
Rossello Cristina
Rossini Emanuela
Rossini Roberto
Rosso Roberto
Rotta Alessia
Ruffino Daniela
Ruggiero Francesca Anna
Ruocco Carla
Russo Paolo
Saccani Jotti Gloria
Saitta Eugenio
Salafia Angela
Saltamartini Barbara
Sani Luca
Sarro Carlo
Savino Elvira
Savino Sandra
Scagliusi Emanuele
Scalfarotto Ivan
Scanu Lucia
Schullian Manfred
Scoma Francesco
Sensi Filippo
Serracchiani Debora
Serritella Davide
Siani Paolo
Sibilia Cosimo
Silvestri Francesco
Siracusano Matilde
Snider Silvana
Sorte Alessandro
Soverini Serse
Sozzani Diego
Spadafora Vincenzo
Spadoni Maria Edera
Spena Maria
Sportiello Gilda
Stumpo Nicola
Sut Luca
Sutto Mauro
Tabacci Bruno
Tartaglione Annaelsa
Tateo Anna Rita
Tiramani Paolo
Toccalini Luca
Tofalo Angelo
Tomasi Maura
Tombolato Giovanni Battista
Tondo Renzo
Tonelli Gianni
Topo Raffaele
Torromino Sergio
Torto Daniela
Traversi Roberto
Tripodi Elisa
Tripodi Maria
Troiano Francesca
Tucci Riccardo
Ungaro Massimo
Valbusa Vania
Valente Simone
Valentini Valentino
Vallotto Sergio
Varrica Adriano
Vazio Franco
Verini Walter
Versace Giuseppina
Vietina Simona
Vignaroli Stefano
Villani Virginia
Viscomi Antonio
Vitiello Catello
Vito Elio
Viviani Lorenzo
Volpi Raffaele
Zan Alessandro
Zanella Federica
Zangrillo Paolo
Zanichelli Davide
Zardini Diego
Zennaro Antonio
Ziello Edoardo
Zoffili Eugenio
Zolezzi Alberto
Zordan Adolfo
no:
Aiello Piera
Albano Lucia
Bellucci Maria Teresa
Benedetti Silvia
Bignami Galeazzo
Bucalo Carmela
Butti Alessio
Cabras Pino
Caiata Salvatore
Caretta Maria Cristina
Ciaburro Monica
Cirielli Edmondo
D'Ambrosio Giuseppe
Deidda Salvatore
Delmastro Delle Vedove Andrea
Donzelli Giovanni
Ehm Yana Chiara
Ferro Wanda
Foti Tommaso
Fratoianni Nicola
Galantino Davide
Gemmato Marcello
Giuliodori Paolo
Lollobrigida Francesco
Lucaselli Ylenja
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Maschio Ciro
Mollicone Federico
Montaruli Augusta
Osnato Marco
Prisco Emanuele
Rotelli Mauro
Russo Giovanni
Sarli Doriana
Silvestri Rachele
Silvestroni Marco
Sodano Michele
Spessotto Arianna
Suriano Simona
Termini Guia
Trancassini Paolo
Trano Raffaele
Trizzino Giorgio
Vallascas Andrea
Vianello Giovanni
Vinci Gianluca
Zucconi Riccardo
Nessuno
Ascani Anna
Ascari Stefania
Bonafede Alfonso
Cancelleri Azzurra Pia Maria
Castelli Laura
Cattoi Maurizio
Cavandoli Laura
Colletti Andrea
Comaroli Silvana Andreina
Corda Emanuela
Dadone Fabiana
D'Arrando Celeste
De Filippo Vito
Di Maio Luigi
Di Stefano Manlio
Dieni Federica
Fassina Stefano
Fontana Ilaria
Franceschini Dario
Frassinetti Paola
Frusone Luca
Gallinella Filippo
Iovino Luigi
Lapia Mara
Macina Anna
Magi Riccardo
Marattin Luigi
Melilli Fabio
Morelli Alessandro
Moretto Sara
Nesci Dalila
Pastorino Luca
Rampelli Fabio
Sasso Rossano
Scerra Filippo
Sibilia Carlo
Silli Giorgio
Sisto Francesco Paolo
Speranza Roberto
Tasso Antonio
Zanettin Pierantonio
PRESIDENTE. Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 11,35.
PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Ha facoltà di intervenire per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3354-A/24 la collega Fucsia Fitzgerald Nissoli.
FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Presidente, onorevoli colleghi, come ho avuto modo di evidenziare più volte, il MAECI, ed in particolare la rete estera, sono praticamente assenti dalle prospettive progettuali del PNRR, sebbene le interconnessioni e le potenzialità appaiano eloquenti e potenzialmente suscettibili di correttivi e miglioramenti. Il supporto fornito dalla rete estera, in particolare dal personale reclutato localmente, rappresenta un riferimento indiscutibile del sostegno all'internazionalizzazione e alla penetrazione delle imprese italiane nel mercato estero. Ed è proprio questa la premessa da cui voglio partire, per sottolineare lo scollamento che sussiste tra prospettive del Piano e potenzialità del sistema Italia. Tale carenza di riferimenti e di progettualità appare ancora di complessa comprensione anche in ragione del fatto che specifici investimenti, come quelli relativi alla Missione 1 (“Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”) e, nello specifico, alla componente M1C2, prevedano espressamente iniziative di supporto e orientamento alle imprese italiane che intendano attuare un'evoluzione in termini di riqualificazione e competitività nei mercati internazionali.
In questa prospettiva, l'accento dovrebbe essere posto sul rafforzamento delle risorse sia umane che finanziarie, in particolare in quelle sedi dove l'incremento di domanda di servizi a sostegno dell'internazionalizzazione risulta essere in crescita, soprattutto dopo il rallentamento dovuto alla crisi pandemica. Proprio in virtù di questo, è stato accolto, in sede referente, un mio emendamento, condiviso anche da altri gruppi, che ha introdotto l'articolo 34-, che incrementa di 100 unità il limite massimo del contingente complessivo di personale a contratto assunto dagli uffici all'estero del MAECI. Quello stesso emendamento, però, nella sua versione originaria prevedeva anche l'incremento di 800 mila euro…
PRESIDENTE. Onorevole, mi scusi, non riesco a sentirla. Colleghi, colleghi, inviterei a un maggior silenzio, se vogliamo finire questa seduta a un'ora… Colleghi, non riprendo la seduta fino a quando non c'è silenzio in Aula, per consentire alla collega di fare il suo intervento. Prego, onorevole Nissoli.
FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Grazie. Allora, dicevo, quello stesso emendamento, però, nella sua versione originaria, prevedeva anche l'incremento di 800 mila euro del Fondo per il riadeguamento degli stipendi del personale a contratto, di cui all'articolo 152 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, proprio al fine di dare attuazione agli obiettivi del PNRR: favorire il sostegno della rete estera del MAECI alle imprese che operano sui mercati esteri e, nel contempo, garantire la tutela dei diritti dei lavoratori. Purtroppo, in quella stessa sede referente, l'emendamento è stato oggetto di riformulazione. Non mancherò mai di ribadire, ancora una volta e con maggiore forza, che la tutela dei diritti dei lavoratori a contratto, in una stagione segnata da penuria di personale, carenza di organico e crescita esponenziale delle sfide del sistema Paese, dovrebbe rappresentare una priorità per questo Governo, anche perché, come si pretende di lasciare invariato questo fondo, incrementando, nel contempo, le unità del personale? L'incremento del fondo per il riadeguamento degli stipendi degli impiegati a contratto è strettamente connesso, dunque, al nuovo articolo 34-; infatti, sarebbe stato necessario un incremento proporzionale delle risorse, anche in considerazione del fatto che il fondo, al momento, risulta incapiente - e, dunque, non in grado nemmeno di far fronte alle istanze di adeguamento attualmente - e, dunque, ufficialmente incapace di provvedere ad ulteriori riadeguamenti stipendiali, nemmeno nel brevissimo periodo. Pertanto, l'attuale configurazione del fondo compromette le garanzie offerte dall'articolo 157 del DPR 5 gennaio 1967, n. 18, come novellato dalla recente legge n. 62 del 2021.
Con questo ordine del giorno, pertanto, si chiede l'impegno al Governo, affinché disponga anche nell'ambito della sessione di bilancio, un incremento del Fondo per il riadeguamento stipendiale degli impiegati a contratto della rete estera, almeno nella misura di ulteriori 800 mila euro, a decorrere dall'anno 2022, al fine di garantire la piena attuazione delle garanzie previste dall'articolo 157 del DPR 5 gennaio 1967, n. 18, come novellato dalla legge n. 62 del 2021, consentire una funzionale operatività della nostra rete oltre confine e creare le condizioni ottimali per l'attuazione all'estero delle suindicate Missioni del PNRR.
Pertanto, signor sottosegretario, le chiedo cortesemente di dare un parere positivo a questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà. Onorevole Sodano, deve illustrare un ordine del giorno… non mi sembra… Onorevole Sodano…
MICHELE SODANO(MISTO). Chiedo scusa per questo leggero ritardo. Semplicemente, pregherei il Governo di analizzare attentamente questo ordine del giorno, che non fa altro che chiedere al Governo di impegnarsi veramente ad assumere tutto il personale possibile - dirigenti tecnici e ingegneri - che possa veramente aiutare una parte di territorio molto svantaggiata in questo momento, com'è il Sud Italia, a redigere ogni progetto valido per l'attuazione del PNRR. Abbiamo constatato, in questo decreto, che di soldi per il Sud non ce ne sono; ne abbiamo visti invece andare, purtroppo, a enti come l'Agenzia industrie difesa, abbiamo visto assunzioni nei ministeri o nei comuni a chiamata diretta, senza concorso, ma non qualcosa veramente che possa rispondere alla Missione che l'Unione europea ci ha chiesto come garanzia per ricevere questi fondi che, durante questi due anni, abbiamo detto chiaramente che dovevano rappresentare un “Piano Marshall” per l'Italia, una possibilità per colmare quel di infrastrutture, di tecnologie e di digitalizzazione che c'è, ad esempio, tra il Nord Europa e il Sud Europa, ma che c'è anche, nel caso interno, tra il Nord Italia e il Sud Italia. Tuttavia, fino ad ora, né i parlamentari sono riusciti ad intervenire nel merito, nel modificare questi decreti per portare anche un' che arriva dai propri territori, né stiamo vedendo questo “Piano Marshall” che potrebbe rendere l'Italia non solo competitiva, ma anche capace di riprendersi dalla grave crisi economica dovuta al COVID. In questo senso, poi, l'ordine del giorno è sicuramente uno strumento debole; noi, qui, non possiamo non denunciare che questo è il trentesimo provvedimento che questa Camera approva con la fiducia. Noi non possiamo non denunciare che lo strumento principe per poter fare il nostro lavoro sarebbe lavorare con gli emendamenti, ma io stesso, che sono stato in Commissione bilancio, quindi, l'unica sede in cui questo decreto è stato più o meno “aperto”, posso testimoniare che la possibilità di incidere è stata minima e che il Governo ha proceduto senza ascoltare in alcun modo le osservazioni delle opposizioni; c'ero io, c'era il collega Raduzzi, c'era il collega Trano, e quindi esprimo grandissima insoddisfazione per le modalità in cui questo Governo sta gestendo questa crisi pandemica e, soprattutto, per come questo Governo sta pensando di spendere questi soldi del PNRR: dovevano andare ai cittadini, dovevano andare alla ripresa economica e sembrano andare ovunque, altrove.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gusmeroli. Ne ha facoltà.
ALBERTO LUIGI GUSMEROLI(LEGA). Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, il nostro pensiero, dal 23 maggio 2021, non può che andare alle 14 vittime della funivia del Mottarone e a quei familiari che hanno perso i loro cari in un tragico – tragico – incidente, su cui ci auguriamo che la magistratura faccia, nel più breve tempo possibile, piena luce; però, bisogna anche guardare alla ricostruzione di quella zona turistica che, a seguito di questa terribile tragedia, ha subito una crisi turistica enorme. Il Mottarone è una montagna splendida; dalla cima del Mottarone si vedono due laghi meravigliosi come il Lago Maggiore e il Lago d'Orta; dobbiamo assolutamente essere vicini agli abitanti di quei territori. Io ho incontrato il Ministro del Turismo, Garavaglia, che è attentissimo, in generale, a tutti i bisogni del territorio e, in particolare, dopo questa tragedia, a cercare di far ripartire la funivia che, in qualche modo, è una tra le soluzioni tecniche più importanti per raggiungere la cima del Mottarone. Siccome l'Italia è il Paese delle eccellenze, pensiamo a qualcosa di simile a ciò che è stato realizzato sul Monte Bianco, con Skyway, quindi, una funivia-cabinovia dalla visibilità completamente a 360 gradi, in vetro, in modo che si possa valorizzare quel bellissimo territorio che guarda - come dicevo - due laghi. Sono anni, però, che si parla anche di una funivia a Piano Provenzana, nel comune di Linguaglossa; è l'occasione per aiutare due territori, uno al Nord e uno al Sud.
Io sono convinto che a questo ordine del giorno della Lega, a mia prima firma, il Governo darà la massima attenzione, come, appunto, mi ha confermato il Ministro del Turismo, Garavaglia. Mi auguro che possiate approvarlo per tutte e due queste realtà e che la nostra zona del Mottarone, del Lago d'Orta e del Lago Maggiore, possa vedere, con la rinascita di questa struttura tecnologicamente avanzata, un grande grande ritorno del turismo su questa montagna.
Ringrazio il Governo, la ringrazio, Presidente, e attendo con fiducia l'eventuale approvazione del nostro ordine del giorno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldi. Ne ha facoltà.
ROSSANA BOLDI(LEGA). Grazie, Presidente. L'articolo 38- che è stato inserito in questo decreto-legge durante l'esame in sede referente, prevede che, a decorrere dal triennio formativo 2023-2025, l'efficacia delle polizze assicurative previste dalla cosiddetta legge Gelli-Bianco, stipulate dagli esercenti le professioni sanitarie e dalle strutture sanitarie e sociosanitarie, sia condizionata all'assolvimento in misura non inferiore al 70 per cento dell'obbligo formativo individuale dell'ultimo triennio utile in materia di formazione continua in medicina. Voglio sgombrare il campo dal fatto che l'obbligo formativo è essenziale e fondamentale, ma, al di là della formulazione poco chiara di questa norma, che sicuramente presterà il fianco a contenziosi, dubbi e criticità in sede applicativa, credo che questa si ponga proprio in distonia rispetto alla legge Gelli-Bianco, perché l'obiettivo della legge era quello di incrementare le tutele garantite dall'ordinamento a favore degli esercenti le professioni sanitarie, nell'ottica di valorizzare il loro operato, inviare un segnale di rispetto e limitare anche i costi correlati alla cosiddetta medicina difensiva. La misura qui, invece, sembra orientarsi in una direzione opposta, aumentando la quantità delle eccezioni opponibili dall'assicuratore all'assicurato e limitando, quindi, l'operatività di una copertura assicurativa che risulta indispensabile per il corretto funzionamento del sistema, tanto per la tutela del danneggiato quanto per la tutela degli esercenti le professioni sanitarie e delle strutture. Nel dei servizi studi della Camera e del Senato, si paventa che questa norma impatterà negativamente sui sanitari regionali, considerato che l'inefficacia della polizza assicurativa e la conseguente mancata copertura del rischio ricadrebbe sulle strutture sanitarie coinvolte, determinando, quindi, oneri rilevanti a carico delle regioni, per i quali la norma in esame non prevede alcuna forma di copertura. Quindi, l'ordine del giorno impegna il Governo a valutare l'opportunità di attenuare, attraverso ulteriori iniziative normative, il rilievo attribuito a questo legame ECM - rispondenza delle polizze assicurative, prediligendo l'introduzione, semmai, di meccanismi premiali a favore dei professionisti in regola con gli stessi; penso, ad esempio, all'introduzione di sconti per quei professionisti che abbiano in effetti conseguito il 70 per cento dei crediti, evitando, invece, la qualificazione dell'obbligo ECM alla stregua di un elemento condizionante l'efficacia della copertura, anche in considerazione degli oneri che questa qualificazione comporterebbe a carico delle strutture sanitarie e delle regioni. Credo che venga dato un irragionevole vantaggio alle assicurazioni, che mi pare obiettivamente ne abbiano già a sufficienza; basti pensare, ad esempio, al fatto che gli assicurati della sanità integrativa non possono nemmeno scegliersi il medico da cui andare (faccio notare che in tema di polizze auto l'assicurato può scegliere il carrozziere da cui andare, cioè siamo all'assurdo per cui ci possiamo scegliere il carrozziere, ma non il medico da cui ci possiamo far curare). Credo che questa norma introdotta rappresenterà un problema; abbiamo un anno di tempo prima dell'entrata in vigore, per cui pensiamoci bene e modifichiamola. Sicuramente, spero che questo ordine del giorno venga accolto, ma preannuncio già che in ogni provvedimento utile, qualora questa questione non si dovesse sistemare, io riproporrò il problema .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Covolo. Ne ha facoltà.
SILVIA COVOLO(LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, la recente approvazione della delega sulla disabilità dimostra l'attenzione e la sensibilità di questo Governo verso le persone più fragili e maggiormente meritevoli di tutela, tra le quali vanno annoverati anche gli anziani e coloro che non sono più in grado di provvedere da soli alle proprie necessità. Anche la Missione n. 5 del PNRR è dedicata all'inclusione e alla coesione, prevedendo interventi in materia di servizi sociali, disabilità e marginalità sociale, con obiettivi ambiziosi come la riforma della non autosufficienza e la riconversione delle RSA. Penso che oggi abbiamo l'occasione per dare effettività a quel principio di sussidiarietà costituzionalmente riconosciuto, per cui vanno coinvolti nell'attuazione dei progetti i soggetti che li conoscono maggiormente e che si trovano ad affrontarli senza calare le scelte dall'alto. Con il mio ordine del giorno n. 60, chiedo, quindi, che venga assicurato il massimo coinvolgimento delle IPAB, delle RSA, del terzo settore e del sociale nei progetti delle Missioni n. 5 e n. 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sottolineando che proprio le RSA potrebbero contribuire a potenziare la sanità locale attraverso servizi a domicilio o a livello diurno, per favorire la permanenza degli assistiti nella propria residenza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine del giorno n. 71 l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.
SALVATORE DEIDDA(FDI). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 71, sottoscritto dalla collega Albano e dal capogruppo Lollobrigida, tratta un argomento molto delicato, cioè quello dello spopolamento delle zone interne. Sappiamo benissimo che, in tutta Italia, le zone montane e quelle più periferiche purtroppo vivono da anni uno spopolamento per il continuo taglio dei servizi pubblici e, di conseguenza, anche i privati tendono a scappare via perché non trovano l'utenza. Quando parliamo di investimenti pubblici come le strade e le ferrovie, ovviamente la risposta che viene data agli amministratori locali è che non si può investire perché c'è poca utenza, perché c'è poca gente, e così non ci sono collegamenti. È accaduto che per qualche nevicata venisse a mancare l'energia elettrica per 30 o 36 ore e che non ci fosse nessun modo per intervenire. Gli studenti non tornano più nei piccoli centri; le famiglie, anche quelle più anziane, sono portate a seguire i figli perché non ci sono anche più i servizi sanitari. Abbiamo quindi presentato un emendamento, con il collega Trancassini, chiedendo che venissero studiate e istituite dalle zone franche dove c'è una politica di defiscalizzazione, perché meno servizi, meno tasse da ripagare; così dobbiamo invogliare le imprese residenti a tornare nelle aree montane. Qualcosa le regioni stanno facendo - complimenti alla regione Abruzzo, ma anche alla regione Sardegna - hanno stanziato dei fondi per far tornare i residenti nelle aree montane e, quindi, complimenti al presidente Marsilio e al presidente Solinas, ma anche nelle Marche al presidente Acquaroli. Ci si sta indirizzando in questo senso anche in altre regioni. Questo è un problema trasversale; per questo, chiediamo al Governo di valutare l'ordine del giorno e andare incontro alle esigenze degli amministratori locali. Tenete conto che un sindaco e gli amministratori locali devono combattere con un dramma, perché vedono ogni giorno qualche morto in più; purtroppo essi devono investire per allargare i cimiteri perché sono più i morti che i nati. Questo è un problema, perché le aree metropolitane si stanno affollando e nei comuni non c'è più nessuno. La vera vita è nelle aree montane e nei piccoli comuni; la vera comunità è quella che si respira in queste comunità. Non possiamo permetterci di farle morire e di farle diventare dei paesi museo ormai spopolati Questo è un ordine del giorno, è un impegno che chiediamo al Governo di prendere per dare una speranza a queste comunità. Io vengo da una di quelle, da piccoli paesi di 600 abitanti - ma ce ne sono anche di più piccoli - dove c'è un grande orgoglio, l'orgoglio dell'appartenenza, l'orgoglio di combattere, l'orgoglio di far funzionare un'impresa con Internet che va a manovella: noi non sappiamo neanche cosa vuol dire la fibra, perché arriva nei centri urbani ma non oltre; perché poi le compagnie ti dicono sempre che se non c'è l'utenza, non c'è il ritorno economico.
Bene, diamo noi, come politica, il ritorno economico, facciamo delle politiche di defiscalizzazione, facciamo delle politiche che portino di nuovo le persone ad investire sulla montagna e sui piccoli comuni! L'Italia è formata dai piccoli comuni, dalle piccole identità e dalle grandi popolazioni, perché quei piccoli comuni hanno dato anche il futuro alle grandi metropoli. Quelle famiglie che si sono trasferite dalle piccole comunità alle grandi metropoli non hanno vissuto di assistenzialismo ma hanno investito i propri capitali e hanno portato l'economia nelle grandi metropoli. Siamo orgogliosi di appartenere a quei piccoli comuni e di essere il popolo della montagna !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Acunzo. Ne ha facoltà.
NICOLA ACUNZO(MISTO-CD). Grazie, Presidente. Considerato che gran parte delle risorse del PNRR andranno al Mezzogiorno d'Italia, intervengo solo per evidenziare al Governo che in provincia di Salerno, in particolar modo nella Piana del Sele, esistono preziose strutture architettoniche, i cosiddetti tabacchifici, che hanno ormai da tempo ricevuto il vincolo dalla Soprintendenza per i beni culturali, che rappresentano e denotano la storia e l'identità di questi territori, tanto che il MiSE - ci tengo a evidenziarlo e anche a ringraziare il MiSE per questo - ha recentemente riconosciuto l'alto valore storico e culturale di uno dei siti principali, quello di Battipaglia, con l'emissione di un francobollo dedicato al centenario della fondazione. La rete dei tabacchifici, tra l'altro, è stata candidata - lo dico a testimonianza del profondo legame dei cittadini a questi luoghi - ai “luoghi del cuore” del FAI e questo rafforza l'afflato che c'è da parte di questa comunità e dell'intera provincia di Salerno. Ecco perché questo mio ordine del giorno chiede un impegno al Governo a valutare l'opportunità di stanziare - come previsto dall'articolo 20 del decreto-legge al nostro esame - le somme necessarie e indispensabili per il recupero strutturale e la conservazione di tali edifici di archeologia industriale appartenenti ai comuni della provincia di Salerno e della Piana del Sele, affinché le amministrazioni locali, proprietarie di tali strutture, possano intraprendere progetti virtuosi nel campo della cultura, dell'associazionismo, del turismo e dell'economia, rilanciando così il territorio anche sotto il profilo occupazionale. Ci tengo anche a rilevare quanto, negli anni Trenta, nella provincia di Salerno e nella Piana del Sele, queste strutture, che davano lavoro a migliaia e migliaia di persone provenienti anche dalle regioni confinanti, siano state anche una sorta di ascensore sociale e quanto questo sia stato - ed è il motivo per cui il MiSE ha emesso questo francobollo dedicato al centenario - una sorta di primo momento di emancipazione femminile. All'epoca, le nostre mamme e le nostre nonne, oltre che occuparsi della famiglia, lavoravano quasi esclusivamente la terra, l'amata madre terra. Ecco, con queste strutture, le donne hanno avuto un primo momento di emancipazione perché, al loro interno, potevano diventare anche dirigenti. Quindi, evidenzio questo e confido nella sensibilità e nell'importanza che il Governo sicuramente darà a queste strutture per il recupero ed il rilancio sociale ed economico della Piana del Sele e di tutta la provincia di Salerno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). Grazie, Presidente. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza in campo sanitario ha stabilito che una risposta importante per strutturare la medicina territoriale di prossimità passasse per la realizzazione delle Case della comunità. Abbiamo avuto, come Fratelli d'Italia, da subito, forti perplessità che quello potesse essere lo strumento attraverso il quale sostanziare l'assistenza sanitaria e sociale per gli italiani; quando poi abbiamo letto i dati, le nostre preoccupazioni sono diventate ancora più cogenti.
Entro nel merito: nel Piano nazionale di ripresa e resilienza si stabilisce che saranno realizzate 1.288 Case della comunità, con un rapporto di una Casa della comunità ogni circa 50.000 abitanti. Pensate che più di 10 milioni di italiani vivono in comuni al di sotto di 5.000 abitanti. È facile quindi capire che vi saranno vaste aree nelle quali non sarà assicurata quella medicina, quel servizio socio-sanitario di prossimità che abbiamo imparato, in epoca di pandemia, quanto sia fondamentale, a fronte dell'estrema carenza in Italia. Evidentemente, quindi, le Case della comunità in alcun modo assicureranno quelle prestazioni vicine ai cittadini, ma lasceranno abbandonati invece quei comuni più piccoli, quei comuni che si trovano nelle comunità montane o in luoghi più periferici, quelli che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione e che dovrebbero vedere interventi puntuali e capillari, proprio per prevenire quella desertificazione che diventa il male di parte della nostra Italia, a fronte di istituzioni che non sono in grado di garantire i giusti servizi e la giusta attenzione. A questa drammatica distribuzione delle Case della comunità, fra l'altro ritenute da questo Governo, il Governo dei migliori, come la punta di eccellenza della risposta della medicina e dell'assistenza territoriale (più che punta di eccellenza vediamo il punto di caduta drammatico e sono i dati a dirlo, che sono oggettivi e ci rivelano quindi la fallacità dell'intervento), si aggiunge la carenza di personale, perché sono state immaginate le assunzioni a partire dal 2027, cioè successivamente alla realizzazione del , e di quei 661 milioni che sarebbero necessari per poter dotare di risorse umane le Case della comunità ad oggi sono previsti soltanto 94 milioni circa. Allora, inevitabilmente, quelle Case della comunità saranno poche, distanti ma saranno anche vuote, perché una Casa della comunità senza risorse umane, quindi senza medici, senza infermieri, senza psicologi, senza fisioterapisti, senza tutte le professioni sociosanitarie, diventa una scatola vuota che non serve a nulla, se non soltanto a dare un'illusione e un bel titolo, Case della comunità, che farà sì che questo Governo prenda in giro le persone, prenda in giro gli italiani. Soprattutto, in maniera, devo dire, anche un po' vergognosa, lo fa nel momento in cui abbiamo toccato con mano la loro sofferenza, la necessità di aiutarli e di poter stare loro vicino attraverso servizi socioassistenziali reali, concreti e puntuali. Questa è un'emergenza in Italia e purtroppo, evidentemente, la pandemia non è servita a far capire. Papa Francesco sottolinea come, peggio della pandemia, ci sia soltanto il fatto che questa possa essere un'occasione sprecata. Momenti di crisi come questi dovrebbero richiamare le coscienze di tutti alla concretezza, alla coerenza e alla necessità di dare risposte puntuali. Evidentemente, con questi interventi, state rischiando invece di far trascorrere invano questa crisi che stiamo vivendo .
PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Grazie, Presidente. Rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, l'ordine del giorno n. 9/3354-A/77, firmato ed elaborato con il collega Butti, vuole garantire la trasparenza e la concorrenza sulla gara sul Polo strategico nazionale. Il nazionale, colleghi, è una sfida nazionale ed internazionale, con implicazioni economiche e geopolitiche. La procedura già in corso ha una grande criticità: la presenza, in una delle cordate, di Sogei, società del MEF, che, per la natura delle attività, rappresenta un partner pubblico naturale del Polo strategico . Sogei, dunque, già svolge, di fatto e di diritto, alcune delle funzioni che saranno affidate al Polo strategico nazionale, gestendo una parte importante dei dati destinati a confluire nelle infrastrutture realizzate dalla cordata vincente. La procura di Roma, inoltre, ha aperto un fascicolo relativamente a possibili pressioni sul Ministero dell'Economia e delle finanze per evitare che l'Istituto poligrafico partecipasse al bando sul PSN. Chiediamo, quindi, di adottare iniziative volte ad assicurare la chiarezza delle regole, la parità delle condizioni competitive per il mercato e la massima trasparenza nella gestione della procedura di gara per la realizzazione del Polo strategico nazionale, anche tramite la sospensione delle procedure in corso, fino a risoluzione delle criticità esposte in premessa, correggendo il ruolo di Sogei e verificando quello di “Difesa Servizi SpA” e se il contemporaneo ruolo di quest'ultima non possa configurarsi, colleghi, come conflitto di interesse, dato che sarà stazione appaltante e potenziale cliente dei servizi; e al Ministro Colao di riferire finalmente in Parlamento prima della pubblicazione del bando e della continuazione delle procedure di gara del PSN e non dopo. Va, quindi, garantita la sovranità digitale sia per “Gaia-X”, dove sono presenti aziende cinesi, come Huawei e relativamente al ruolo del nella tecnologia del tutelando i dati degli italiani. Sfidiamo, quindi, il Governo ad approvare questo ordine del giorno e chiediamo al Governo di andare a colmare quel nel rinvio continuo delle mozioni sul a cui aveva partecipato anche Fratelli d'Italia con una mozione a prima firma di Giorgia Meloni, poi Butti e il sottoscritto .
PRESIDENTE. L'onorevole Delmastro Delle Vedove ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno.
ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE(FDI). Grazie, Presidente. Come è noto, il provvedimento in esame autorizza l'Agenzia per la coesione territoriale a stipulare contratti di collaborazione con professionisti e/o personale in possesso di alta specializzazione. L'Agenzia per la coesione territoriale è, come è altrettanto noto, al centro di un braccio di ferro con tutte le regioni d'Italia indirettamente indotto dal cosiddetto “accordo Provenzano”. In piena pandemia, le regioni hanno anticipato a favore dello Stato importanti fondi per intervenire a fronteggiare l'emergenza sanitaria pandemica. Vi fu un accordo sottoscritto, il cosiddetto “accordo Provenzano”, dell'ex Ministro per il Sud e la coesione territoriale, la cui firma, evidentemente, vale meno di quella di un interdetto, perché, all'epoca, le regioni si fidarono, anticiparono fondi per lo Stato ed oggi attendono quei fondi, che sarebbero dovuti pervenire per il tramite di risorse aggiuntive sul Fondo per lo sviluppo e coesione. Si tratta, sostanzialmente, di aver deprivato le regioni italiane di ingenti risorse per la formazione, per la coesione sociale, in un momento delicatissimo per le nostre aziende. Il solo Piemonte attende più di 100 milioni destinati alla formazione professionale per contrastare, da una parte, la dispersione scolastica e, dall'altra, per accompagnare, in questa delicatissima fase -pandemica, i fabbisogni e le necessità di un territorio industriale che deve riconvertirsi.
Giacché è l'Agenzia per la coesione territoriale che deve terminare l'istruttoria, giacché le regioni è da luglio che chiedono al Governo la restituzione delle somme anticipate per fronteggiare la pandemia e poiché il Governo - all'epoca sciaguratamente rappresentato dalla figura di Provenzano - proclamava che “quello che abbiamo firmato con le regioni è il segno più tangibile del principio di leale collaborazione che deve informare le istituzioni dello Stato” ma, oggi, le regioni lamentano che quella leale collaborazione è stata stracciata da quell'uomo che ha sottoscritto, noi di Fratelli d'Italia, siccome voi siete il sedicente Governo dei migliori, fatichiamo a riconoscervi il titolo di migliori. Ci divertiamo anche, perché siete i primi autoproclamati migliori della storia repubblicana italiana; cercate almeno non di essere i migliori, ma, banalmente, di onorare i debiti contratti con le regioni, che hanno aiutato lo Stato nel momento -pandemico, debiti che oggi sono sottratti alla formazione professionale, che incide significativamente nella capacità dell'Italia di rialzarsi, superare i problemi economici e occupazionali e le ferite economiche e occupazionali che ha generato la pandemia.
Allora, con quest'ordine del giorno vi chiediamo che, nell'assegnazione di risorse aggiuntive ad alta specializzazione all'Agenzia per la coesione territoriale, la priorità sia onorare il debito con le regioni, la priorità sia restituire quanto hanno dato le regioni, la priorità sia - tradotto per il Piemonte - riconsegnare immediatamente 100 milioni al Piemonte per la formazione professionale, per stare al fianco delle imprese, che sono stati sottratti dall'accordo Provenzano, sottoscritto e onorato dalle regioni, ma non onorato da un Governo che ha rubato programmazione e futuro al Piemonte e alle altre regioni italiane .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Prego, sottosegretaria Guerra.
MARIA CECILIA GUERRA,. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/1 Lombardo, parere favorevole con riformulazione, sostituendo la parola: “aumentando”, con le seguenti: “e a valutare l'opportunità di aumentare”. Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/2 Paxia, n. 9/3354-A/3 Lattanzio e n. 9/3354-A/4 Nobili, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/5 Paita, parere favorevole con riformulazione: dopo la parola: “assicurare”, aggiungere le seguenti parole: “nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/6 Marco Di Maio, parere favorevole con riformulazione, inserendo all'inizio le parole: “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/7 Gariglio, parere favorevole con riformulazione, nel senso di premettere ai due impegni la formula: “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/8 Vianello, parere favorevole con riformulazione: dopo le parole: “in premessa al fine”, aggiungere: “di valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/9 Villarosa il parere è favorevole, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/10 Piera Aiello il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/11 Fiorini, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/12 Potenti, parere favorevole con riformulazione, nel senso di aggiungere, alla quarta riga, prima della parola: “adottare”, le parole: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/13 Comaroli, parere favorevole con riformulazione, nel senso di premettere: “a valutare l'opportunità di intervenire” ed eliminando le parole: “dal prossimo provvedimento utile”. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/14 Boldi, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/15 Bartolozzi, parere favorevole con riformulazione, nel senso di premettere: “a valutare l'opportunità di” e sostituire le parole: “nella legge di bilancio 2022”, con le parole: “in un prossimo provvedimento utile”. Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/16 Butti, n. 9/3354-A/17 Dori e n. 9/3354-A/18 Saccani Jotti, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/19 Acunzo, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di bilancio pubblico”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/20 Gerardi, parere favorevole con riformulazione, premettendo: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/21 Casciello, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole: “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/22 Torromino, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere ai due impegni le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/23 Paolo Russo, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/24 Fitzgerald Nissoli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole “a valutare l'opportunità di prevedere (…)” ed espungere le parole: “anche nell'ambito della sessione di bilancio attualmente ”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/25 Sodano, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole “a valutare l'opportunità di (…)” ed espungere l'inciso “e trattenere in servizio volontario anche i pensionati, come soluzione temporanea da collocare all'attuazione di (…)”, sostituendolo con le seguenti parole “e attuare un piano straordinario di assunzioni (…)”, eccetera.
Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/26 Trizzino e n. 9/3354-A/27 Zennaro, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/28 Ribolla, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/29 Belotti, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/30 Colmellere, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/31 Gusmeroli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole “a valutare la possibilità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/32 Timbro, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/33 Patassini, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: alla sesta riga, premettere alla parola “adottare” le parole: “valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/34 D'Eramo, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'inizio le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/35 Pezzopane, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: al secondo impegno, premettere le parole “a valutare l'opportunità di prevedere (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/36 Porchietto il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/37 Pagani, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/38 Rizzetto, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/39 De Toma, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/40 Bucalo, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: dopo le parole “a valutare l'opportunità” aggiungere le parole “, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/41 Bellucci, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: al primo e al terzo impegno, premettere le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/42 Caiata, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: al primo impegno, sostituire le parole “a garantire un riconoscimento specifico” con le parole “a riconoscere un ruolo non secondario”; e al secondo impegno, sostituire le parole “ad istituire una struttura regionale” con le parole “a valutare l'opportunità di istituire una struttura regionale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/43 Frassinetti, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/44 Varchi, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/45 Montaruli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/46 Giovanni Russo, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/47 Zucconi, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole “a valutare l'opportunità di (…)” e concludere l'impegno dopo le parole “ad una sola parte delle imprese di comparto”.
L'ordine del giorno n. 9/3354-A/48 Maschio è accolto come raccomandazione limitatamente al solo impegno.
PRESIDENTE. Quindi accolto come raccomandazione, se riformulato.
MARIA CECILIA GUERRA,. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/49 Lucaselli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere ai due impegni le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/50 Ferro, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/51 Trancassini, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/52 Capitanio e n. 9/3354-A/53 Mandelli, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/54 Fragomeli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di prevedere in un prossimo provvedimento (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/55 Fregolent, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/56 Angiola, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sostituire la parola “ripristinando”, che si trova alla quinta riga, con le parole “valutando, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di ripristinare”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/57 Enrico Costa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di svolgere, attraverso l'ispettorato generale del Ministero della Giustizia, un monitoraggio, nel rispetto del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/58 Rampelli, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/59 Paolin, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere ai due impegni le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/60 Covolo, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/61 Bubisutti, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: premettere le parole “a valutare l'opportunità di (…)” e sostituire le parole “in particolare” con la parola “anche”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/62 Germanà, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/63 Viviani, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/64 Loss il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre ai due impegni le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/65 Vinci, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/66 Biancofiore, il parere è favorevole con la seguente riformulazione, leggo le prime tre righe riformulate: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di prevedere, anche nell'ambito delle risorse previste nel PNRR (…)”, eccetera.
Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/67 Carelli, n. 9/3354-A/68 Bologna, n. 9/3354-A/69 Mugnai e n. 9/3354-A/70 Baldini, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/71 Albano, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sostituire la parola “adottare” con le parole “a valutare l'opportunità di adottare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/72 Foti, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di destinare (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/73 Calabria, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/74 Deidda, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/75 Lollobrigida, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/76 Mantovani, il parere è favorevole.
Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/77 Mollicone e n. 9/3354-A/78 Zangrillo, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/79 Caretta, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/80 Trano, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre le parole “a valutare l'opportunità di introdurre (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/81 Ciaburro, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/82 Siracusano, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/83 Giuliodori, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/84 Maniero, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/85 Meloni, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/86 Rachele Silvestri, il parere è favorevole con la seguente riformulazione alla prima riga dell'impegno: “a valutare l'opportunità di estendere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica (…)”, eccetera.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/87 Rizzo, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/88 Roberto Rossini, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/89 D'Uva, n. 9/3354-A/90 Casa e n. 9/3354-A/91 Bella, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/92 Gallinella, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità di individuare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/93 Ianaro, parere favorevole, anche se si segnala che la cosa è già prevista dall'articolo del DL n. 22 del 2021.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/3354-A/94 Buompane.
MARIA CECILIA GUERRA,. Parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/95 Faro, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di inserire, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica (…)”.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/96 Manzo, n. 9/3354-A/97 Villani, n. 9/3354-A/98 Amitrano e n. 9/3354-A/99 Davide Aiello, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/100 Invidia, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/101 Barzotti, n. 9/3354-A/102 Alemanno, n. 9/3354-A/103 Parentela e n. 9/3354-A/104 Scanu, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/105 Alaimo, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/106 Elisa Tripodi, n. 9/3354-A/107 Cancelleri e n. 9/3354-A/108 Papiro, parere favorevole.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/109 Deiana e n. 9/3354-A/110 Ficara, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/111 Ferraresi, parere favorevole con la seguente riformulazione: sostituire le parole “(…) valutare se comportino un allentamento (…)”, con le parole “(…) valutare l'eventuale rischio di un allentamento (…)”.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/112 Perantoni, n. 9/3354-A/113 Misiti e n. 9/3354-A/114 Ruggiero, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/115 Maglione, parere favorevole, anteponendo al termine “definire” le parole: “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/116 Masi, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/117 Marino, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre al secondo impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/118 Varrica, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/119 Licatini e n. 9/3354-A/120 Maraia, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/121 Zolezzi, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/122 Daga, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/123 Gallo, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/124 Corneli, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/125 Provenza, parere favorevole con la seguente riformulazione: togliere le ultime due righe “ovvero, qualora necessario, anche a medici di altre specialità”.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/126 Spena, n. 9/3354-A/127 Elvira Savino, n. 9/3354-A/128 Labriola, n. 9/3354-A/129 Mazzetti, n. 9/3354-A/130 Cortelazzo, n. 9/3354-A/131 Ferraioli, n. 9/3354-A/132 Rospi e n. 9/3354-A/133 Prisco, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/134 Squeri, parere favorevole con la seguente riformulazione: prima del termine “adottare”, inserire le parole “a valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/135 Forciniti, parere contrario.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/136 Pentangelo, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/137 Romaniello, parere favorevole con la seguente riformulazione: premettere al primo e al terzo impegno le parole “valutare l'opportunità di (…)”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/138 Delmastro Delle Vedove, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/139 Donzelli, parere favorevole con la seguente riformulazione: anteporre all'impegno le parole “a valutare l'opportunità di”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/140 Raduzzi, parere favorevole con le seguenti riformulazioni: prima della parola “eliminare” inserire le parole “valutare l'opportunità di”; eliminare le parole “nel prossimo provvedimento utile” e aggiungere le parole “a valutare l'opportunità di” prima della parola “introdurre”.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/141 Corda, parere contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/3354-A/1 Lombardo, accetta la riformulazione.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/2 Paxia, n. 9/3354-A/3 Lattanzio e n. 9/3354-A/4 Nobili: vanno bene.
Ordini del giorno n. 9/3354-A/5 Paita, n. 9/3354-A/6 Marco Di Maio e n. 9/3354-A/7 Gariglio: accettano la riformulazione.
Onorevole Vianello, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3354-A/8?
GIOVANNI VIANELLO(MISTO-A). Mi scusi, Presidente. Posso chiedere gentilmente di rileggere la riformulazione? Perché si inseriva su più parti nell'impegno dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Certamente. Prego, signora sottosegretaria Guerra, se è così cortese.
MARIA CECILIA GUERRA,. Stiamo parlando dell'ordine del giorno n. 9/3354-A/8 Vianello, che diventa così: “a valutare gli effetti applicativi della norma in premessa, al fine di valutare l'opportunità di adottare tutte le ulteriori iniziative (…)”.
PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non accetta la riformulazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/8 Vianello.
Dichiaro aperta la votazione…
Revoco l'indizione della votazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vianello. Ne ha facoltà.
GIOVANNI VIANELLO(MISTO-A). Grazie, Presidente. Molto brevemente, l'ordine del giorno si riferisce a un articolo di questo decreto, che accorcia da 60 a 45 giorni la possibilità per i cittadini di presentare osservazioni tecniche e motivate alla procedura di VAS. Quindi, si parla di ambiente e di partecipazione. La volontà governativa, approvata dalla maggioranza, è quella di diminuire la capacità e la possibilità per i cittadini di intervenire e di partecipare nei procedimenti che riguardano ovviamente anche il PNRR. Questo è davvero indegno!
Io non posso accettare la riformulazione. Ringrazio, comunque, la sottosegretaria per aver cercato di trovare una mediazione, ma già si tratta di valutare quali sono gli effetti per poi ritornare a 60 giorni - e, quindi, ristabilire quello che era il termine precedentemente in norma - e poi nuovamente di valutare l'opportunità di reinserirlo.
Allora, o si vuole reinserire e si vuole ritornare ai 60 giorni, oppure il Governo con questa riformulazione mi sembra evidente che non voglia andare verso un ripristino dei 60 giorni (quindi, mantenere i 45 giorni). Dunque, meno spazio per i cittadini e meno spazio per la partecipazione, in contrasto con la Convenzione di Aarhus. Assolutamente non posso accettarlo e invito tutti i colleghi parlamentari a valutare l'ambiente come qualcosa di serio, a valutare la partecipazione dei cittadini come qualcosa di importante e a non penalizzarla .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/3354-A/8 Vianello.
Dichiaro aperta la votazione…
Revoco nuovamente l'indizione della votazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Muroni. Ne ha facoltà.
ROSSELLA MURONI(M-MAIE-PSI-FE). Sto esercitando, immagino, un mio diritto…
PRESIDENTE. Certamente.
ROSSELLA MURONI(M-MAIE-PSI-FE). Presidente, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno e vorrei sottolineare l'importanza di quello che ha detto il collega Vianello. Se c'è un deficit, tra i tanti, di questo Piano nazionale di ripresa e resilienza è proprio un deficit di democrazia e di partecipazione. Siccome i fondi che arriveranno dovranno servire a cambiare tanti aspetti del Paese, rimaniamo sempre più perplessi per come il Governo possa pensare di fare questo senza dare la possibilità ai cittadini e ai territori dei luoghi dove arriveranno i progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza di essere realmente partecipi. Per noi è la differenza tra cittadini e sudditi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Ehm. Ne ha facoltà.
YANA CHIARA EHM(MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere questo ordine del giorno e sottolineo anche che parliamo di un tema molto importante che è, appunto, l'ambiente. È la valutazione di quello che il nostro Stato fa sulla questione ambientale e, quindi, maggior tempo e maggiore valutazione nel fare le scelte giuste. Quindi, un ordine del giorno di buonsenso e importante per quella che comunque per noi è una pagina fondamentale, ossia la tutela ambientale e ovviamente anche l'attenzione, sempre importante, alla partecipazione dei cittadini nei processi relativi all'ambiente .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Romaniello. Ne ha facoltà.
CRISTIAN ROMANIELLO(MISTO). Grazie, Presidente, intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/8 Vianello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Anche Suriano sottoscrive l'ordine del giorno.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/9 Villarosa il parere del Governo è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/10 Piera Aiello il parere del Governo è contrario.
Nessuno chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/10 Piera Aiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/11 Fiorini il parere del Governo è favorevole.
Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/12 Potenti e n. 9/3354-A/13 Comaroli viene accolta la raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/14 Boldi il parere del Governo è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/15 Bartolozzi si accoglie la raccomandazione? No.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Bartolozzi. Ne ha facoltà.
GIUSI BARTOLOZZI(MISTO). Grazie, Presidente Rosato. Non era una raccomandazione; se non ricordo male, sul mio ordine del giorno vi era una riformulazione, e quindi chiedo conferma. Allora, Presidente, no, non la accolgo e spiego anche perché, chiedendo al Governo un ripensamento, con un accantonamento del mio ordine del giorno.
Che l'insularità sia una condizione, sottosegretario Guerra, di grave e permanente disagio per i cittadini siciliani e per i cittadini sardi credo che sia un fatto acclarato, tanto che sia il Parlamento europeo, come lei sa, con una risoluzione del 2016, e il Comitato europeo delle regioni, con un parere del 2017, lo hanno ben evidenziato, e tanto che il Parlamento italiano, a distanza di 4 anni, ha avviato un percorso di modifica della Costituzione proprio per l'inserimento della condizione di insularità, quindi dello svantaggio derivante da questa condizione, con la modifica dell'articolo 119. Il tema qual è, sottosegretario? Il tema è che la Conferenza Stato-Regioni ha quantificato i costi derivanti da questo svantaggio… Presidente, c'è un brusio per il quale diventa difficile anche avere l'attenzione del sottosegretario.
PRESIDENTE. La sto seguendo bene, però se possiamo diminuire…
GIUSI BARTOLOZZI(MISTO). La Conferenza Stato-Regioni, dicevo, ha quantificato questi oneri in 6 miliardi annui per la Sicilia e in 9 miliardi e mezzo annui per la Sardegna. A fronte di questo riconoscimento Stato-Regioni, in un provvedimento di ottobre avevo chiesto uno stanziamento, nella legge di bilancio, di un primo fondo, e devo dire che il Governo apprezzò quell'emendamento, stanziando nella legge di bilancio 100 milioni annui per Sicilia e Sardegna. Il tema è, sottosegretario Guerra, che, per recuperare una annualità, per la Sicilia ci vorranno 600 anni e per la Sardegna 950 anni. Allora, è evidente che 100 milioni non sono sufficienti, ripeto, a compensare un grave e permanente disagio di cittadini italiani, prima ancora che siciliani e sardi.
Quindi il mio ordine del giorno, era ancora una volta, uno stimolo per il Governo a valutare, in qualche modo, l'incremento di questa somma. La riformulazione che lei mi propone svilisce del tutto il contenuto dell'ordine del giorno, sottosegretario, perché lei mi dice “a valutare l'opportunità di” non solo non nella legge di bilancio, ma in un primo provvedimento utile. È, praticamente, dire nulla. Cerco di venire incontro al Governo: espungiamo il riferimento alla legge di bilancio perché posso comprendere che è problematico, ma me lo accogliete con formula piena, in un primo provvedimento utile, non “a valutare l'opportunità di”, perché così vuol dire, ripeto, che ci vogliono 600 anni per ammortizzare i costi di una annualità per la Sicilia e 950 per la Sardegna. Non so quante generazioni ci vorranno. Quindi, intanto il mio è un invito a tutti i colleghi siciliani e sardi, ma direi a tutti i colleghi italiani, a sottoscrivere questo ordine del giorno, che è di buonsenso e che riconsegna a cittadini italiani una piena legittimità; se non lo può fare adesso, il Governo, lo accantoni, per una migliore riflessione. Cerchiamo una formula di mediazione, ma non lo potete mortificare in questo modo. Sono assolutamente aperta all'interlocuzione, sottosegretario, ma così vuol dire non riconoscere nulla, e non lo posso fare. Quindi, a quel punto, chiederei che fosse posto in votazione. Io, come dice sempre il Partito Democratico, sono parte di questa maggioranza, e quindi non voglio assolutamente creare frizioni, ma non posso neanche mortificare, perché si tratta di un diritto acclarato, i miei concittadini. Quindi, nel caso rimanesse così, sarò costretta a metterlo in votazione. Le chiedo un accantonamento, magari ci ragioniamo un po' insieme e vediamo di trovare una formula di mediazione che possa portare ad una formula di buonsenso. Grazie, sottosegretario .
PRESIDENTE. Non so se il Governo intenda… no.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.
SALVATORE DEIDDA(FDI). Grazie, Presidente. Velocemente, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno che, correttamente, la collega Bartolozzi ha presentato; anche la collega Bucalo aderisce a questa battaglia, che è dei siciliani, dei sardi, ma anche di coloro che risiedono nelle isole minori, di chi vive l'insularità. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i colleghi, a partire dal presidente della Commissione affari costituzionali, il collega Prisco, di tutti i partiti, e i capigruppo che hanno agevolato l'iter della legge sull'insularità promossa dal comitato.
Grazie veramente di cuore da tutti i sardi, che tale legge hanno promossa, però, sottosegretario, il messaggio che vuole dare la collega Bartolozzi è che l'ordine del giorno è già un impegno in sé, non vincolante. Penso che il collega Pittalis, come tutti gli altri colleghi, approvi questo ordine del giorno: è un messaggio che noi lanciamo riguardo una vertenza storica che le isole e la Sardegna hanno.
Ci sono stati contenziosi, ma anche sentenze che hanno riconosciuto determinate somme alle isole, per accantonamenti sanitari che erano dovuti e per altri tipi di questioni. Quindi, è un impegno e un messaggio che lanciamo, per riconoscere le battaglie che vengono portate avanti da chi abita nelle isole, per la compensazione dei costi .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bucalo. Ne ha facoltà.
CARMELA BUCALO(FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno e condivido quanto ha già detto il collega. Questo è un ordine del giorno, non è nient'altro, non è un emendamento: è semplicemente un'apertura, per una svolta per tutto ciò che, giornalmente, la Sicilia subisce .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino. Ne ha facoltà.
BERNARDO MARINO(M5S). Grazie, Presidente. Con il permesso della prima firmataria, intendo sottoscrivere questo ordine del giorno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pittalis. Ne ha facoltà.
PIETRO PITTALIS(FI). Intervengo, Presidente, a titolo personale, ma il mio gruppo ha già fatto la sua parte anche in Senato, approvando una legge molto importante, con l'inserimento del principio dell'insularità in Costituzione, e pertanto, per essere coerenti e conseguenti anche a questo importante risultato e all'appuntamento che spetta anche alla Camera portare a conclusione, per le ragioni che bene ha illustrato la collega Giusi Bartolozzi, sottoscrivo questo ordine del giorno, e lo faccio convintamente. Penso che non sia un problema campanilistico di sardi e siciliani. Non comprendo la posizione del Governo; lo dico ai sottosegretari presenti e ai rappresentanti del Governo e ai Ministri che vengono nelle isole, che vengono in Sardegna, che si spendono per affermare che questo principio sia sacrosanto, mentre, qui, a Roma, si assume poi un altro comportamento. Noi sardi siamo di parola; io voglio rimanere tale anche in questa occasione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gavino Manca. Ne ha facoltà.
Segnalo ai sottosegretari e al Governo – naturalmente, lo hanno visto - che ci sono sottoscrizioni da parte di tutti i gruppi di maggioranza su questo ordine del giorno. Lo segnalo per le loro valutazioni. Prego, onorevole Manca.
GAVINO MANCA(PD). Grazie, Presidente. Il tema che trattiamo è sicuramente molto importante e va affrontato con un approfondimento. Noi, come parlamentari sardi del Partito Democratico chiediamo di sottoscrivere quest'ordine del giorno e invitiamo anche il Governo ad una riflessione e a fare una valutazione attenta almeno in vista di un accantonamento per approfondire il tema. Sottosegretario, questo è un problema che riguarda la Sicilia e la Sardegna, è un tema molto importante e, quindi, una riflessione e un accantonamento secondo me sono necessari e li chiedo a nome del Partito Democratico .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deiana. Ne ha facoltà.
PAOLA DEIANA(M5S). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno della collega e voglio assolutamente ribadire quanto già illustrato dai colleghi sulla necessità di fare un punto su questo argomento, un punto fondamentale per tutti i sardi. Quindi, ribadisco convintamente la sottoscrizione dell'ordine del giorno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frailis. Ne ha facoltà.
ANDREA FRAILIS(PD). Grazie, Presidente. Anch'io a nome di tutto il gruppo Partito Democratico voglio sottoscrivere questo ordine del giorno ma soprattutto, visto che l'inserimento in Costituzione del principio di insularità per le isole sembra ormai cosa fatta, direi che a questo punto bisogna fare un ulteriore passo in avanti e inserire anche qualcosa dentro, vale a dire le risorse finanziarie. Comunque, sottoscrivo anch'io, a nome di tutto il gruppo, questo ordine del giorno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la sottosegretaria Guerra. Ne ha facoltà.
MARIA CECILIA GUERRA,. Vorrei innanzitutto chiarire il senso delle riformulazioni che erano state chieste. In particolare, nella formulazione che è stata presentata si chiede un impegno nella prossima legge di bilancio 2022. Quindi, noi l'abbiamo sostituita con: “un prossimo provvedimento utile”, che non sembra peggiorativo rispetto a un impegno spostato in avanti di un anno. Dopodiché, in relazione anche alla sensibilità mostrata dal Parlamento nel suo insieme, ovviamente una sensibilità condivisa dal Governo, propongo di accogliere questo impegno come raccomandazione, senza quindi apportare modifiche a quello che c'è scritto.
PRESIDENTE. Onorevole Bartolozzi, va bene?
GIUSI BARTOLOZZI(MISTO). Presidente, vorrei solo precisare che, evidentemente, c'era un errore di trascrizione, perché era questa legge di bilancio. Ringrazio il Governo e l'accetto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3354-A/16 Butti.
ALESSANDRO PAGANO(LEGA). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. No, no, non si interviene. Lo vuole sottoscrivere? Bene, prendo atto che il collega Alessandro Pagano lo sottoscrive.
Colleghi, se l'ordine del giorno viene accolto, non si discute più, è inutile, è una regola abbastanza acquisita. Anche se lo avesse chiesto prima, perché c'è un intervento del Governo e, quindi, c'è il legittimo interesse da parte del presentatore a intervenire.
Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/16 Butti, n. 9/3354-A/17 Dori e n. 9/3354-A/18 Saccani Jotti i pareri sono favorevoli. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/19 Acunzo il parere è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione?
NICOLA ACUNZO(MISTO-CD). Presidente, accolgo la riformulazione.
PRESIDENTE. La ringrazio, anche per la forma.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/20 Gerardi il parere è favorevole con riformulazione, che è accettata. Ordine del giorno n. 9/3354-A/21 Casciello, accetta la riformulazione? La ringrazio. Ordine del giorno n. 9/3354-A/22 Torromino, accetta la riformulazione? Bene.
Sugli ordini del giorno n. 9/3354-A/23 Paolo Russo e n. 9/3354-A/24 Fitzgerald Nissoli i pareri sono favorevoli con riformulazioni, che sono accettate.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/25 Sodano; collega, accetta la riformulazione?
MICHELE SODANO(MISTO). Grazie, Presidente. Pur ringraziando il Governo, non accetto questa riformulazione, perché il Governo deve tener conto di una problematica delle nostre pubbliche amministrazioni e dei nostri comuni. Non avete forse sentito che i sindaci denunciano una scarsità di risorse che non permetterà loro di presentare progetti validi per il PNRR? Oggi, questo è il grido che noi riceviamo dalle pubbliche amministrazioni; quindi sarebbe interesse di questo Governo, che attraverso il PNRR vuole rilanciare l'Italia, accogliere con formula piena questo mio ordine del giorno e non riformularlo in maniera così debole.
Certo, io che ho lavorato al “decreto PNRR” in Commissione bilancio mi rendo conto che forse la di questo Governo va in senso completamente opposto. Difatti, noi, come Alternativa, abbiamo denunciato che in questo “decreto PNRR” non abbiamo visto quei provvedimenti che ci sembravano utili per dare compimento alla missione che ci dà l'Unione europea. Abbiamo visto le assunzioni nei comuni, le assunzioni nei ministeri; come, con i concorsi? Non sia mai, a chiamata diretta. Allora, non imbarazzatevi più di tanto quando i cittadini cominciano a non avere più fiducia nelle istituzioni. Facciamo, invece, i concorsi e richiamiamo i giovani a lavorare nei territori del Mezzogiorno per poter veramente dare vita a questa nuova fase di ripresa del nostro Paese, sempre che veramente voi lo vogliate. Mi sembra che la situazione sia completamente diversa, abbiamo visto milioni di euro financo all'Agenzia industrie difesa, quando, invece, noi proponevamo di metterli nel turismo, di metterli negli investimenti, nelle infrastrutture. Sembra chiaro, oggi più che mai, che questo PNRR, per come viene gestito da voi, è un completo fallimento e questo è un peccato per il nostro Paese che, ancora una volta, dimostrerà di essere l'unico in Europa a ricevere dei fondi così importanti e a non sapere come gestirli. Rimarremo sempre la ruota del carro di tutta l'Unione europea per colpa della vostra mala politica e ciò è imbarazzante .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/25 Sodano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordini del giorno n. 9/3354-A/26 Trizzino e n. 9/3354-A/27 Zennaro, pareri favorevoli. Ordine del giorno n. 9/3354-A/28 Ribolla, parere favorevole con riformulazione, che è accettata. Ordine del giorno n. 9/3354-A/29 Belotti, parere favorevole. Ordini del giorno n. 9/3354-A/30 Colmellere, n. 9/3354-A/31 Gusmeroli, pareri favorevoli con riformulazioni, che sono accettate. Ordine del giorno n. 9/3354-A/32 Timbro, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3354-A/33 Patassini, parere favorevole con riformulazione, che è accettata, così come la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/3354-A/34 D'Eramo e dell'ordine del giorno n. 9/3354-A/35 Pezzopane. Ordine del giorno n. 9/3354-A/36 Porchietto, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3354-A/37 Pagani, parere favorevole con riformulazione, che è accettata. Ordine del giorno n. 9/3354-A/38 Rizzetto, parere favorevole. Ordini del giorno n. 9/3354-A/39 De Toma, n. 9/3354-A/40 Bucalo e n. 9/3354-A/41 Bellucci, pareri favorevoli con riformulazioni, che sono accettate. Ordini del giorno n. 9/3354-A/42 Caiata e n. 9/3354-A/43 Frassinetti, pareri favorevoli.
Sull' ordine del giorno n. 9/3354-A/44 Varchi, parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caiata. Ne ha facoltà.
SALVATORE CAIATA(FDI). Presidente, intervengo per chiedere di rivedere questo parere, quantomeno relativamente al secondo impegno, perché il provvedimento che noi stiamo analizzando reca disposizioni urgenti per l'attuazione del PNRR e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose. Di fatto, la novella legislativa rafforza i poteri del prefetto, assegnandogli la possibilità di sottoporre un'impresa al controllo giudiziario, quando ci sia anche il solo sospetto di contatti, anche episodici, con la nomina di un amministratore giudiziario che si affianchi all'imprenditore. In questo caso c'è la necessità di conciliare la tutela dell'ordine pubblico con la libertà di impresa. La statistica giudiziaria ci dice che queste misure per lo più tendono ad essere afflittive, piuttosto che preventive. Allora, noi chiediamo al Governo di impegnarsi a stanziare adeguate risorse economiche che siano destinate all'istituzione, nello stato di previsione del Ministero della Giustizia, di un apposito fondo per il risarcimento del danno subito dalle imprese sottoposte illegittimamente a misure interdittive o preventive. Lo ribadisco, nel caso in cui queste misure si rilevino illegittime, riteniamo che l'impresa che abbia subito un provvedimento illegittimo debba essere rimborsata. Sembrerebbe una banalità, sembrerebbe scontato, ma purtroppo così non è, tant'è vero che il Governo ci dà parere contrario.
C'è di più, perché in questo caso, oltre al danno rischia di esserci la beffa, perché la nomina di un amministratore giudiziario spesso comporta a carico delle aziende delle parcelle salatissime, di centinaia di migliaia di euro. Per cui, può verificarsi la situazione che un'impresa sottoposta - ribadisco e sottolineo - illegittimamente a un provvedimento di questo tipo debba anche pagare con centinaia di migliaia di euro l'amministratore nominato.
Allora, chiediamo che venga istituito un fondo, quantomeno per essere rimborsati delle parcelle di questi amministratori .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Grazie, Presidente. Sono costretto a intervenire perché con il collega Butti siamo rimasti abbastanza stupefatti di questo parere contrario, così . In realtà, i tre impegni per il Governo sono: ad adottare iniziative volte ad assicurare la chiarezza delle regole, la parità delle condizioni competitive per il mercato e la massima trasparenza nella gestione della procedura di gara per la realizzazione del polo strategico nazionale, anche tramite la sospensione delle procedure in corso fino a risoluzione delle criticità esposte in premessa, correggendo il ruolo di SOGEI e verificando quello di difesa dei servizi. Inoltre…
PRESIDENTE. È un altro.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Scusate io sto discutendo l'ordine del giorno n. 77. Voi di quale parlate?
PRESIDENTE. Il n. 44.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Non è il mio.
PRESIDENTE. Lo mettiamo a verbale per il prossimo, collega Mollicone .
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Non è il mio.
PRESIDENTE. Non fa niente, lo mettiamo a verbale.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Intervengo sull'unico parere contrario che ho a mio nome, quindi forse la Presidenza dovrebbe essere un po' più precisa.
PRESIDENTE. Onorevole Mollicone, io ho citato l'onorevole Varchi, se poi lei vuole intervenire lo stesso ne ha diritto; non è un problema, non è vietato intervenire per dichiarazione di voto. Non fa niente.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/44 Varchi, con parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Onorevole Caiata, comunque ho l'impressione che l'onorevole Mollicone non la ascoltava con attenzione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Secondo le intese intercorse la seduta è sospesa e riprenderà alle ore 15.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Baldelli, Barelli, Bergamini, Bisa, Claudio Borghi, Enrico Borghi, Boschi, Brescia, Butti, Carfagna, Casa, Cenni, Cirielli, Colucci, Davide Crippa, D'Incà, D'Orso, D'Uva, Daga, De Maria, Delmastro Delle Vedove, Ermellino, Fassino, Ferri, Gregorio Fontana, Garavaglia, Gava, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grande, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Marin, Migliorino, Molinari, Molteni, Mulè, Mura, Nardi, Orlando, Paita, Parolo, Perantoni, Picchi, Rizzetto, Rizzo, Rossi, Rotta, Ruocco, Sapia, Scalfarotto, Schullian, Scoma, Serracchiani, Tabacci, Tarantino, Tasso, Vignaroli, Vito, Raffaele Volpi e Zoffili sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
I deputati in missione sono complessivamente 114, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI(FDI). Signora Presidente, signori rappresentanti del Governo, non sfugge a nessuno che la legge di bilancio non è un atto qualsiasi, è forse l'atto più importante che il Parlamento licenzia nel corso dell'anno solare. Signora Presidente, quanto sta accadendo nelle Commissioni appare quanto meno irrituale, soprattutto nel momento in cui si parla di una legge, o di un disegno di legge, che non c'è, nel senso che non è stato licenziato ancora dal ramo del Parlamento cui è stato assegnato, è non vi è la certezza che sia approvato da quel ramo del Parlamento e già si ipotizzano e si ipotecano futuri scenari, tra i quali - lo dico subito - la richiesta, ad esempio, di rinunciare alla presentazione di emendamenti nelle singole Commissioni affinché gli stessi siano eventualmente presentati invece solo nella Commissione di merito. Si dice che i tempi delle Commissioni devono essere forzatamente ristretti, pur essendo ben chiaro a tutti che il provvedimento è già contingentato nei tempi anche d'Aula e, quindi, già vi è una scansione temporale ben precisa. Soprattutto, non si vede come, oggi, un qualsiasi capogruppo di Commissione in ufficio di presidenza possa decidere di rinunciare alla presentazione di emendamenti, neppure conoscendo il testo su cui si dovrebbe emendare il provvedimento Ora, io capisco che vi sia un mercante in fiera che si realizza in questa Aula…
PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo di abbassare il tono della voce.
TOMMASO FOTI(FDI). … ma ritengo, signora Presidente, che la delicatezza istituzionale del tema che stiamo proponendo non possa essere bypassata così facilmente. Vedete, noi siamo persone serie, siamo abituati a dare una parola e a mantenerla e anche oggi vogliamo comportarci in questo modo, ma non possiamo accettare la politica dei colpi di mano anticipatori di certe soluzioni Quando si porrà il problema, cioè quando la legge di bilancio sarà trasmessa alla Camera, quando il signor Presidente della Camera avrà assegnato alla Commissione di merito il provvedimento, indicando anche le altre Commissioni a cui si chiedono i pareri - e penso che siano tutte le Commissioni interessate - allora si potrà decidere, nell'ambito delle singole Commissioni, un iter parlamentare, anche a seconda dell'importanza del provvedimento stesso rispetto al complesso dell'esame che la Commissione di merito deve eseguire, e allora se ne potrà parlare.
Quindi, signora Presidente, la prego di intervenire immediatamente sui presidenti di Commissione che già dicono che tutti hanno rinunciato al termine degli emendamenti, perché sia ben chiaro che il gruppo Fratelli d'Italia non rinuncia alla presentazione di alcun emendamento in alcuna Commissione . Per noi si parte nel momento in cui il provvedimento è annunciato. Poi, potete fare e si possono fare le cosiddette programmazioni che si vogliono ma, se voi non volete far pronunciare le Commissioni, ve ne assumete la responsabilità politica ! Non cercate connivenze, perché da questi banchi non ne trovate alcuna !
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame.
PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato, da ultimo, respinto l'ordine del giorno n. 9/3354-A/44 Varchi.
Ha chiesto di intervenire, per una precisazione, la rappresentante del Governo. Sottosegretaria Guerra, a lei la parola.
MARIA CECILIA GUERRA,. Grazie, Presidente. Volevo correggere due dei pareri che ho dato stamattina. Il primo è relativo all'ordine del giorno n. 9/3354-A/87 Rizzo: vorrei modificare il parere, che era favorevole con riformulazione, in parere favorevole, in coerenza con il parere già espresso sulla risoluzione approvata sullo stesso tema in Commissione difesa.
PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/87 Rizzo, il parere diventa favorevole.
MARIA CECILIA GUERRA,. Allo stesso modo, vorrei modificare il parere espresso sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/135 Forciniti, trasformando il parere contrario in parere favorevole con riformulazione, che è la seguente: “a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa in relazione alla disciplina europea e agli obiettivi del PNRR in materia di gestione del servizio idrico”.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3354-A/45 Montaruli, sul quale c'è un parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/46 Giovanni Russo, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/47 Zucconi, il parere è favorevole con riformulazione, che è accettata. L'ordine del giorno n. 9/3354-A/48 Maschio è accolto come raccomandazione, così come riformulato. Viene accettata la riformulazione? Sì. Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/49 Lucaselli, il parere è favorevole con riformulazione, che è accettata.
Sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/50 Ferro, c'è un parere contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/50 Ferro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/3354-A/51 Trancassini, favorevole con riformulazione.
Ha chiesto di parlare il collega Trancassini. Ne ha facoltà.
PAOLO TRANCASSINI(FDI). Grazie, Presidente. Vorrei l'attenzione del sottosegretario Guerra perché questo ordine del giorno, come vedrà dalle firme, è un ordine del giorno condiviso da tutti i partiti, che è stato oggetto di discussione e di trattativa all'interno della Commissione bilancio. Con un emendamento, Fratelli d'Italia chiedeva di inserire il mondo della ristorazione all'interno del più vasto comparto del settore del turismo. Questo non è stato possibile e abbiamo avuto un emendamento che ha creato un fondo per la ristorazione. Noi abbiamo accettato quella riformulazione, dicendo che avremmo accettato quella riformulazione se ci fosse stato, poi, un ordine del giorno condiviso, proprio per cambiare strategia, per cambiare rotta e reinserire, da ora in avanti, il mondo della ristorazione all'interno del settore del turismo.
Vede, sottosegretario, io credo che per una forma anche di rispetto di tutto il Parlamento, noi l'abbiamo già valutata “l'opportunità di” ; tutte le forze politiche hanno valutato l'opportunità di adottare questo ordine del giorno, quindi le chiedo di togliere questa ulteriore penalizzazione e, ovviamente, dopo che lei l'avrà tolta, chiederò a tutti i colleghi - innanzitutto, li ringrazio per averlo sottoscritto - di votarlo per rafforzarlo .
PRESIDENTE. Il Governo cambia il parere o rimane favorevole, con la riformulazione già testé presentata?
MARIA CECILIA GUERRA,. Sì, Presidente, anzi ringrazio il deputato per questa precisazione. Qui il fatto è che, come sappiamo, se ne è discusso giustamente anche in Commissione e ha fatto bene il collega a ricordarlo. C'era stato il problema di capire in quale misura la ristorazione facesse o meno già parte del turismo, però il tema è di grande rilevanza, quindi, anche come segnale di ascolto, come lei giustamente sollecita, il Governo cambia il parere nel senso indicato, trasformando, cioè, il parere in parere favorevole, senza riformulazione .
PRESIDENTE. D'accordo. Collega Trancassini, chiede comunque il voto oppure proseguo? Chiede il voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Trano. Ne ha facoltà.
RAFFAELE TRANO(MISTO-A). Grazie, Presidente. Chiedo di apporre la firma all'ordine del giorno del collega Trancassini.
PRESIDENTE. D'accordo. Altri chiedono intervenire? No.
Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/51 Trancassini, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Ordine del giorno n. 9/3354-A/52 Capitanio, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3354-A/53 Mandelli, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3354-A/54 Fragomeli, parere favorevole con riformulazione: viene accettata? Sì. Ordine del giorno n. 9/3354-A/55 Fregolent, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3354-A/56 Angiola, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/3354-A/57 Enrico Costa, parere favorevole, con riformulazione. Ha chiesto di parlare il collega Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno nasce dopo uno sforzo di un anno di questo Parlamento per approvare la legge sulla presunzione di innocenza, che è entrata in vigore 7 giorni fa - esattamente una settimana fa - e stabilisce delle regole per le conferenze stampa delle procure, e per i comunicati stampa e le conferenze stampa delle forze di polizia, che debbono essere rigorosamente rispettose della presunzione di innocenza. In una settimana abbiamo visto di tutto: abbiamo visto nomi assegnati alle inchieste, abbiamo visto con video di atti di indagine, abbiamo visto comunicati stampa assolutamente irrispettosi della presunzione di innocenza. Abbiamo, nello stesso tempo, visto delle circolari fatte da procuratori della Repubblica assolutamente rispettose della norma; quindi, abbiamo alcune situazioni rispettose e alcune situazioni in palese violazione. Di chi è il compito istituzionale di fare una valutazione perché questa legge non sia acqua fresca, ma sia regolare e rispettata? Dell'ispettorato del Ministero della Giustizia, perché c'è una Direzione generale del Ministero della Giustizia che ha questo compito e questo obiettivo, cioè valutare le forme di comunicazione, verificare se ci sono le ragioni di interesse pubblico perché ci siano queste comunicazioni e, ovviamente, laddove non ci siano le condizioni, avviare eventualmente le azioni disciplinari.
Cosa richiede questo ordine del giorno? Richiede semplicemente un monitoraggio costante da parte dell'ispettorato del Ministero della Giustizia su queste forme di comunicazione. Potrei tranquillamente farlo io, personalmente: ritagliare i giornali dove ci sono queste comunicazioni o queste dichiarazioni, mandarle all'ispettorato e l'ispettorato dovrebbe attivarsi. Noi diciamo semplicemente: abbiamo approvato come Parlamento una legge, il decreto legislativo ha avuto i pareri delle Commissioni; tu, Ministero, fai in modo che questa legge sia rispettata; è una cosa semplicissima. Un “no” a questo ordine del giorno vorrebbe semplicemente dire che il Ministero rinuncia al suo compito istituzionale. La riformulazione che è stata data dal Governo è: “valutare l'opportunità” di fare un'attività che è un'attività istituzionale. Ma scusatemi: se è un'attività, un compito istituzionale dell'ispettorato, perché bisogna valutare l'opportunità di fare un monitoraggio? Io questo chiedo ai sottosegretari, che, ovviamente, non sono competenti per materia, ma di capire perché bisogna valutare l'opportunità di fare una cosa scontata. Infatti, se noi diremo “no” a questo ordine del giorno, non ci lamentiamo se domani o dopodomani ricominceranno a fioccare le conferenze stampa e andrà in fumo uno sforzo che abbiamo fatto in molto tempo. Quindi, io chiederei cortesemente al Governo di accantonare questo ordine del giorno, per riflettere meglio sul parere che è stato dato, perché non si può dire “valuto l'opportunità” su un monitoraggio che è un compito istituzionale dell'ispettorato. Lasciamo perdere che l'ispettorato sia composto solo da magistrati che debbono poi giudicare i loro colleghi: lasciamo perdere, però io penso che questo sia il minimo indispensabile.
Quindi, chiederei la disponibilità all'accantonamento .
PRESIDENTE. Collega Costa, mi sembra di intuire che lei, ovviamente, non accetta la riformulazione. Se il Governo vuole accantonarlo, va bene; se invece non c'è la richiesta di accantonarlo, proseguiamo. Ha chiesto di parlare il collega Paolini. Ne ha facoltà.
LUCA RODOLFO PAOLINI(LEGA). Presidente, se c'è accantonamento va bene. Però io intervengo a titolo personale, perché quello che ha detto il collega Costa non è del tutto esatto. Il suo ordine del giorno prevede il monitoraggio anche delle Forze di polizia…
PRESIDENTE. Collega, la mascherina!
LUCA RODOLFO PAOLINI(LEGA). Mi scusi. Quindi, ciò vuol dire - per tradurlo in italiano - che il maresciallo dei Carabinieri che, nell'ultimo paesino di montagna, arresta quattro spacciatori, prima di fare il comunicato stampa al giornaletto locale, deve chiedere l'autorizzazione. Mi sembra una cosa, tra l'altro, inattuabile e che non c'entra niente col monitoraggio che deve fare il Ministero della Giustizia.
Poi, voglio dire che siccome l'interesse dei cittadini a conoscere è sacrosanto (l'interesse pubblico è ), con tutte le garanzie che ha introdotto - giustamente, a mio avviso - la nuova legge, cioè sottolineando sempre - ma secondo me non c'è neanche bisogno di scriverlo perché è nella Costituzione - che ogni cittadino è presunto innocente fino a condanna definitiva. Allora, sia chiaro che qui ci sono non solo le procure, ma anche le Forze di polizia.
Questa è una cosa, secondo me, inattuabile e anche ingiusta; il fatto che gente che rischia la vita facendo consegne controllate di droga - che se li scopri uccidono sul posto - debba chiedere il permesso per comunicare al pubblico, che il comandante del Nucleo o del ROS debba chiedere il permesso, mi sembra una cosa un tantino scorretta nei confronti della corretta informazione del cittadino, che ha interesse a sapere se funzionano bene o no le sue Forze di polizia. A titolo personale, grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI(IV). Presidente, mi corre l'obbligo di far presente al collega Paolini che non ci stiamo riferendo ai Carabinieri della caserma del paesino, ci stiamo riferendo alla Polizia giudiziaria, quella che è incaricata dalle procure della Repubblica di fare le indagini; quindi, se c'è bisogno di specificarlo, questo si può specificare, ma adesso non esageriamo, sennò diventa una barzelletta.
Vorrei dire alla sottosegretaria di prendere in considerazione le valutazioni che ha fatto il collega Costa … signora Vice Ministra, chiedo scusa… è una sottosegretaria, allora avevo detto giusto, comunque è un auspicio! Noi abbiamo approvato in Parlamento, anche con una grande enfasi, una legge che non faceva altro che confermare quello che la nostra Costituzione già prevede. Purtroppo l'usanza nel nostro Paese, almeno negli ultimi decenni, è che siamo entrati in un regime di presunzione di colpevolezza, non di presunzione di innocenza, e quindi abbiamo approvato con grande entusiasmo una legge che diceva quello che già doveva essere praticato e che non veniva praticato. Bene, è una legge approvata a larga maggioranza dal Parlamento, voluta dalla Ministra Cartabia e voluta anche dalla Comunità europea per tutte le ragioni che noi sappiamo.
Ora io le pongo questo tema, signora sottosegretaria: nel momento in cui il Parlamento ha approvato quella legge - scusate, se non vi do fastidio, se no posso spostarmi - tendenzialmente dovremmo aspettarci che una legge approvata dal Parlamento sia rispettata da tutti, soprattutto dalle altre istituzioni. Non appena approvata la legge, non solo è successo quello che ha detto il collega Costa, ma ci sono state dichiarazioni dei due soggetti che sono interessati soprattutto a questa legge, cioè di rappresentanti dei due soggetti che sono legati a questa legge, che sono i magistrati da una parte e i giornalisti dall'altra, che hanno detto che a loro di questa legge non gliene frega assolutamente niente e continueranno a fare esattamente quello che hanno fatto prima.
Allora, di fronte non solo a quello che ci ha spiegato l'onorevole Costa, ma di fronte al rischio che, addirittura preventivamente, ci sia chi se ne frega di una legge del Parlamento, è così grave chiedere, non con un emendamento, non con una legge, ma con un ordine del giorno che è di indirizzo al Governo, che il Governo assuma, visto che l'ha voluta lui quella legge, il compito e la responsabilità di vigilare affinché quella legge effettivamente sia rispettata? Non nelle aule dei tribunali, perché abbiamo spiegato che sono magistrati e sono giornalisti, quelli che hanno detto che se ne fregano.
Ora, cosa vuol dire “valutare l'opportunità di”? Io penso che possa tranquillamente essere un ordine del giorno - che può essere approvato nella sua forma normale - che dà semplicemente un indirizzo al Ministero della Giustizia, attraverso gli organi competenti che lo fanno su tante altre cose, di vigilare anche che, da parte di alcuni rappresentanti di istituzioni o poteri dello Stato, ci sia il rispetto di una legge voluta dal Parlamento, che tendenzialmente rappresenta la volontà del popolo italiano. “Valutare l'opportunità di”: signora sottosegretaria, una volta tanto ci si può pure ripensare e ritenere che un ordine del giorno non sia così gravemente lesivo dell'autonomia o della disponibilità del Ministero, ma anzi che lo incoraggi ad attuare quello che gli dovrebbe spettare .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3354-A/57 Enrico Costa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordine del giorno n. 9/3354-A/58 Rampelli, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3354-A/59 Paolin, parere favorevole, con riformulazione; n. 9/3354-A/60 Covolo, parere favorevole con riformulazione; n. 9/3354-A/61 Bubisutti, parere favorevole con riformulazione; n. 9/3354-A/62 Germanà, parere favorevole, con riformulazione; n. 9/3354-A/63 Viviani, parere favorevole, con riformulazione; n. 9/3354-A/64 Loss, parere favorevole, con riformulazione; n. 9/3354-A/65 Vinci, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/3354-A/66 Biancofiore, parere favorevole, con riformulazione.
Ha chiesto di parlare la collega Biancofiore. Ne ha facoltà.
MICHAELA BIANCOFIORE(CI). Grazie, Presidente. Sottosegre