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Martedì 29 Aprile 2008 ore 10:00
Seduta di assemblea numero 1 della XVI legislatura
Resoconto stenografico
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Seduta di assemblea numero 1 della XVI legislatura del 29/04/2008
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- Costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza
- Saluto del Presidente provvisorio
- Sull'ordine dei lavori
- Cessazione dal mandato parlamentare dei deputati Raffaele Lombardo e Cristiana Muscardini
- Dimissioni del deputato Frattini
- Costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria
- La seduta, sospesa alle 10,20, è ripresa alle 10,55
- Proclamazione di deputati subentranti
- La seduta, sospesa alle 11,15, è ripresa alle 11,20
- Proclamazione di deputati subentranti
- La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 11,40
- Proclamazione di deputati subentranti
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 13,45, è ripresa alle 15,05
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 17,25, è ripresa alle 17,45
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 19,40, è ripresa alle 9,35 del 30 aprile 2008
- Votazione per l'elezione del Presidente della Camera
- La seduta, sospesa alle 11,45, è ripresa alle 11,55
- Presidente della Camera (Insediamento e discorso)
- Gruppi parlamentari (Invito alla costituzione)
- Ordine del giorno della prossima seduta
. La seduta è aperta. Ricordo che la Camera è riunita in qualità di seggio elettorale per procedere all'elezione del suo Presidente. Prima di passare alla votazione si procederà pertanto agli adempimenti necessari alla costituzione del seggio (costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza e della Giunta delle elezioni provvisoria; proclamazione di deputati subentranti). Procediamo, in primo luogo, alla costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza. Ricordo che, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del Regolamento, svolgono le funzioni di segretari provvisori quattro deputati. Essi sono scelti tra i segretari della legislatura precedente secondo l'ordine di anzianità per elezione, risalendo, in difetto, ai segretari delle legislature anteriori; in loro mancanza, si scelgono i deputati più giovani. Chiamo dunque ad assumere le funzioni di segretari provvisori gli onorevoli Lusetti, Fallica, Mazzocchi e Aprea, che invito a prendere posto al banco della Presidenza.
. Onorevoli colleghi, è tradizione ormai consolidata che il Presidente provvisorio dell'Assemblea, prima di dare avvio ai lavori della nuova Camera, rivolga all'Assemblea un breve indirizzo di saluto. Nell'attenermi a tale prassi desidero innanzitutto rivolgere, a nome della Camera dei deputati, un deferente saluto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano unitamente ai sentimenti della gratitudine di noi tutti per il suo costante richiamo ai valori della Carta costituzionale come fondamento dell'unità e dell'identità della comunità nazionale. Convinto d'interpretare il sentimento dell'Assemblea, rivolgo un saluto affettuoso e grato al Presidente della Camera della passata legislatura, onorevole Fausto Bertinotti insieme ad un augurio personale per le sue future attività, nella certezza che non farà mancare il suo prezioso contributo di esperienza e di sensibilità democratica al dibattito politico del nostro Paese. Questa XVI legislatura ha inizio nell'anno in cui celebriamo il 60o anniversario dell'entrata in vigore della Carta costituzionale, che custodisce i principi fondanti sui quali il Paese ha costruito un lungo cammino di pace, di progresso e di benessere. Ricordiamo, altresì, un evento che ha segnato drammaticamente la storia della nostra Repubblica: mi riferisco all'assassinio, per mano delle Brigate rosse, dell'onorevole Aldo Moro e dei cinque agenti della sua scorta, di cui ricorre il 30o anniversario . Tali eventi si intrecciano per varie ragioni con la vita dell'istituzione parlamentare, non solo perché in questa sede venne approvata la nostra Costituzione ma, non di meno, perché ci ricordano che la libertà e la democrazia del Paese cisono state affidate in consegna da quanti hanno lottato per conquistarle e successivamente per difenderle, anche a costo della vita. Insieme all'onorevole Moro sentiamo il dovere di rendere omaggio alla memoria di centinaia di italiani, cittadini comuni, uomini politici, magistrati, docenti universitari, sindacalisti, dirigenti d'azienda e ultimi, ma non ultimi, agenti di polizia e carabinieri vittime innocenti delle stragi e del terrorismo. Il 60o anniversario della Costituzione, che ha fissato nel lavoro l'elemento fondativo della Repubblica, ci richiama, inoltre, con particolare intensità a rivolgere il nostro pensiero e il nostro omaggio a tutte le vittime del lavoro che hanno, purtroppo, segnato, con l'intensificarsi di una tragica sequenza, anche il più recente periodo. Nel rinnovare ai loro familiari i sentimenti della più sincera solidarietà e vicinanza di tutta l'Assemblea ritengo sia dovere del Parlamento individuare soluzioni tempestive ed efficaci per ovviare ad un fenomeno così grave e doloroso. Ma oggi, 29 aprile, è un giorno in cui ricorre, tra gli altri, anche un altro anniversario che vogliamo ricordare: nel 1945, in questo stesso giorno, le truppe statunitensi liberarono con un'operazione militare drammatica il campo di concentramento di Dachau: farne memoria da parte nostra significa ribadire l'impegno solenne contro ogni forma di razzismo e di negazione della dignità umana. Porgo ora un cordiale benvenuto a tutte le deputate e i deputati che entrano a far parte di questa Assemblea per la prima volta ed un caloroso saluto ai colleghi che già ne sono stati membri in precedenti legislature. Conosco il sentimento di stupore e di emozione presenti nell'animo di chi entra per la prima volta in quest'aula. A tutti, ai colleghi neoeletti e a quelli riconfermati, rivolgo l'augurio di conservare e di recuperare il sentimento del primo giorno: ci aiuterà a tenere alto il prestigio di questa istituzione ed a preservare sempre la consapevolezza della nostra responsabilità di dover rappresentare, in questo tempio della sovranità popolare, i cittadini elettori al di là dei diversi meccanismi elettorali. La composizione della nuova Assemblea è mutata rispetto alle precedenti sotto diversi profili. Vi è innanzitutto il dato anagrafico, che registra un abbassamento dell'età media degli eletti: circa il 14 per cento dei deputati eletti ha meno di 39 anni. Ma rilevo con particolare soddisfazione l'incremento della rappresentanza femminile che, sulla base dei dati della proclamazione, risulta del 22 per cento circa: meno che nei parlamenti del nord Europa, ma più che nelle assemblee parlamentari, ad esempio, di Francia e Regno Unito. Si tratta del dato percentuale più alto nella storia della Repubblica italiana, a conferma di una tendenza alla crescita costante, sebbene ancora troppo contenuta, della presenza delle donne in Parlamento; una partecipazione che sicuramente influirà positivamente sulla qualità e penso anche sul clima dei lavori parlamentari. Un elemento di novità particolarmente significativo è poi legato alla mutata composizione politica della nuova Camera che, per effetto delle dinamiche aggregative che hanno segnato il sistema dei partiti, delle soglie di sbarramento previste dalle leggi elettorali e delle scelte sovranamente espresse dal corpo elettorale, sarà verosimilmente connotata dalla presenza di un numero assai ridotto di gruppi parlamentari. Gli elementi che ho richiamato rappresentano evidenti segnali di cambiamento nel modo di essere della rappresentanza nazionale, chiamata nel suo insieme, per quanto possibile, ad un particolare impegno nell'ascoltare anche le ragioni di quanti, a sinistra e a destra dello schieramento, non trovano oggi nel Parlamento una propria diretta espressione. Da ultimo vorrei rilevare che il dato della partecipazione al voto il 13 e 14 aprile, mantenutosi su livelli assai consistenti, smentisce in parte i timori diffusi sull'atteggiamento di generale sfiducia e disaffezione nei confronti dell'istituzioneparlamentare: un atteggiamento che pure esiste nel Paese e che certamente ha trovato alimento decisivo - tra l'altro, ma non solo - nel dibattito pubblico sui costi della politica che ha investito anche il Parlamento con toni spesso assai aspri. Si tratta di un tema che non ha ovviamente perso attualità e che richiama anzi, con forza, la nostra responsabilità di parlamentari nell'individuare risposte concrete proseguendo lungo il percorso avviato nella XV legislatura con il contributo di tutte le forze politiche. In questo spirito rinnovo a voi tutti il mio augurio di buon lavoro e dichiaro quindi aperti i lavori della XVI legislatura .
. Desidero precisare che, essendo oggi la Camera convocata per procedere ai primi adempimenti relativi alla propria costituzione, la collocazione nell'aula dei parlamentari è libera. Naturalmente tale collocazione non può in alcun modo pregiudicare l'assegnazione dei posti, che potrà avvenire solo allorché i gruppi saranno formalmente costituiti.
. Comunico che in data 28 aprile 2008 è pervenuta alla Presidenza la seguente lettera del deputato Raffaele Lombardo: «Signor Presidente, come le è noto sono stato proclamato deputato per le circoscrizioni Campania 1, Campania 2, Puglia, Calabria, Sicilia 1 e Sicilia 2. Tuttavia, essendo altresì stato proclamato, in data 24 aprile 2008, presidente della regione siciliana, rinuncio ad esercitare l'opzione prescritta dall'articolo 85 del testo unico 30 marzo 1957, n. 361, e rassegno le mie immediate dimissioni da deputato, in relazione alla mia volontà di optare per la carica di presidente della Regione siciliana, incompatibile con il mandato parlamentare ai sensi dell'articolo 122, secondo comma, della Costituzione. Nel pregarLa di voler consentire che la Camera prenda atto delle mie dimissioni nella prima seduta della legislatura, convocata per il 29 aprile 2008, Le porgo i miei migliori saluti e auguri di buon lavoro. Firmato: Raffaele Lombardo».
. Comunico che in data 23 aprile 2008 è pervenuta alla Presidenza la seguente lettera del deputato Franco Frattini: «Il sottoscritto, consigliere Franco Frattini, proclamato eletto deputato della Repubblica nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia, comunica la propria decisione di dimettersi da membro del Parlamento. Firmato: Franco Frattini».
. Dobbiamo ora dare corso alla costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria, che dovrà accertare, ai fini della proclamazione, i deputati subentranti ai deputati optanti eletti in più circoscrizioni sulla base dei dati comunicati dagli Uffici elettorali. A norma dell'articolo 3, comma 2, del Regolamento, la Giunta delle elezioni provvisoria è formata dai deputati membri della Giunta delle elezioni della precedente legislatura presenti nella prima seduta, in numero non inferiore a dodici. Tali deputati sono in numero di quindici e sono i seguenti: Barbieri, Bruno, Consolo, Gianni Farina, Gregorio Fontana, Lenzi, Marantelli, Maroni, Nannicini, Oliverio, Pecorella, Soro, Maurizio Turco, Verdini e Zunino. Ai sensi della citata disposizione regolamentare non occorre pertanto procedere all'integrazione di tale collegio. Ai sensi della medesima disposizione, inoltre, la Presidenza della Giunta delle elezioni provvisoria è attribuita, nell'ambito dei componenti sopra individuati, al più anziano per elezione tra i Vicepresidenti della Giunta della legislatura precedente e, qualora nessuno di essi sia presente, ai Vicepresidenti delle legislature anteriori. In loro mancanza la Giunta è presieduta dal decano per età. Poiché nessuno dei Vicepresidenti delle precedenti legislature fa parte della Giunta provvisoria delle elezioni, la stessa sarà presieduta dal componente decano, onorevole Pecorella. Ricordo che la Giunta delle elezioni provvisoria ha il compito di svolgere, in occasione della prima seduta della legislatura, gli accertamenti finalizzati alla proclamazione dei deputati subentranti da parte del Presidente provvisorio sulla base dei dati comunicati dagli uffici elettorali. Sospenderò, dunque, la seduta al fine di consentire la riunione della Giunta delle elezioni provvisoria, che avrà luogo immediatamente nella Sala dei Ministri (al piano aula). La seduta riprenderà al termine della prima riunione della Giunta delle elezioni provvisoria. Avverto sin d'ora che, dopo la prima, sarà necessario procedere ad ulteriori sospensioni della seduta per consentire alla medesima Giunta di procedere, di volta in volta, secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, commi 1 e 2, del citato testo unico n. 361 del 1957, agli accertamenti propedeutici alle proclamazioni dei deputati subentranti a seguito delle opzioni di coloro che, essendo subentrati a candidati pluriproclamati, risultino a loro volta proclamati in più circoscrizioni. In tal modo si consentirà ai deputati che risultino di volta in volta pluriproclamati di esercitare l'opzione prevista. Sospendo, pertanto, la seduta.
. Comunico che occorre procedere, a norma dell'articolo 3 del Regolamento - secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, comma 1, del testo unico n. 361 del 1957 e successive modificazioni -, alla sostituzione dei deputati che hanno esercitato l'opzione essendo stati proclamati in più circoscrizioni. A tale fine, la Giunta delle elezioni provvisoria, preso atto delle opzioni pervenute, ha accertato che seguono immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo delle rispettive liste circoscrizionali i candidati risultanti dall'elenco del quale invito l'onorevole Fallica, segretario provvisorio di Presidenza, a dare lettura.
, legge: nella circoscrizione I (Piemonte 1): per la lista n. 3 (Lega Nord), Renato Walter Togni subentra a Umberto Bossi ed Elena Maccanti subentra a Roberto Cota; per la lista n. 4 (Popolo della Libertà), Agostino Ghiglia subentra a Silvio Berlusconi ed Enrico Pianetta subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 5 (Unione di Centro), Michele Giuseppe Vietti subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 8 (Italia dei Valori), Gaetano Porcino subentra a Antonio Di Pietro; nella circoscrizione II (Piemonte 2): per la lista n. 1 (Italia dei Valori), Massimo Donadi subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 3 (Unione di Centro) - a seguito della volontà comunicata da Rocco Buttiglione di conservare l'opzione già espressa - Teresio Delfino subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 4 (Popolo della Libertà), Gianni Mancuso subentra a Silvio Berlusconi e Gaetano Nastri subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 5 (Lega Nord), Sebastiano Fogliato subentra a Umberto Bossi; nella circoscrizione III (Lombardia 1): per la lista n. 7 (Popolo della Libertà), Elena Centemero subentra a Silvio Berlusconi e Riccardo De Corato subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 10 (Italia dei Valori), Sergio Michele Piffari subentra ad Antonio Di Pietro e Gabriele Cimadoro subentra a Silvana Mura; per la lista n. 11 (Partito Democratico), Pierluigi Mantini subentra a Walter Veltroni; nella circoscrizione IV (Lombardia 2): per la lista n. 2 (Italia dei Valori), Sergio Michele Piffari subentra ad Antonio Di Pietro e Gabriele Cimadoro subentra a Silvana Mura; per la lista n. 6 (Unione di Centro), Luca Volontè subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 8 (Popolo della Libertà), Antonio Angelucci subentra a Silvio Berlusconi e Renato Farina subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 9 (Lega Nord), Nunziante Consiglio subentra a Umberto Bossi; nella circoscrizione V (Lombardia 3): per la lista n. 8 (Lega Nord), Alberto Torazzi subentra a Umberto Bossi; per la lista n. 9 (Popolo della Libertà), Andrea Giorgio Felice Maria Orsini subentra a Silvio Berlusconi e Carlo Nola subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 15 (Unione di Centro), Anna Teresa Formisano subentra a Pier Ferdinando Casini; nella circoscrizione VI (Trentino-Alto Adige): per la lista n. 3 (Lega Nord), Maurizio Fugatti subentra a Umberto Bossi; per la lista n. 4 (Popolo della Libertà), Giorgio Holzmann subentra a Silvio Berlusconi e Maurizio Del Tenno subentra a Gianfranco Fini; nella circoscrizione VII (Veneto 1): per la lista n. 6 (Popolo della Libertà), Luca Bellotti subentra a Silvio Berlusconi e Giustina Mistrello Destro subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 7 (Lega Nord), Giovanna Negro subentra a Umberto Bossi; per la lista n. 9 (Unione di Centro), Antonio De Poli subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 11 (Italia dei Valori), Massimo Donadi subentra a Antonio Di Pietro; nella circoscrizione VIII (Veneto 2): per la lista n. 2 (Italia dei Valori), Massimo Donadi subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 3 (Partito Democratico)Francesco Tempestini subentra a Rosy Bindi; per la lista n. 8 (Lega Nord), Gianluca Forcolin subentra a Umberto Bossi; per la lista n. 9 (Popolo della Libertà), Maurizio Paniz subentra a Silvio Berlusconi e Catia Polidori subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 11 (Unione di Centro), Antonio De Poli subentra a Rocco Buttiglione; nella circoscrizione IX (Friuli-Venezia Giulia): per la lista n. 2 (Lega Nord), Massimiliano Fedriga subentra a Umberto Bossi; per la lista n. 3 (Popolo della Libertà), Isidoro Gottardo subentra a Silvio Berlusconi e Manlio Contento subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 10 (Unione di Centro) - a seguito della volontà comunicata da Lorenzo Cesa di conservare l'opzione già espressa - Angelo Compagnon subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 14 (Italia dei Valori), Carlo Monai subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 15 (Partito Democratico), Maria Antonietta Farina subentra a Cesare Damiano; nella circoscrizione X (Liguria): per la lista n. 6 (Italia dei Valori), Giovanni Paladini subentra ad Antonio di Pietro; per la lista n. 7 (Popolo della Libertà), Michele Scandroglio subentra a Silvio Berlusconi e Roberto Cassinelli subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 8 (Lega Nord), Guido Bonino subentra a Umberto Bossi; nella circoscrizione XI (Emilia-Romagna): per la lista n. 1 (Italia dei Valori), Antonio Palagiano subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 4 (Unione di Centro) - a seguito della volontà comunicata da Roberto Rao di mantenere la proclamazione nella Circoscrizione VII (Veneto 1) - Gian Luca Galletti subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 8 (Lega Nord), Massimo Polledri subentra a Umberto Bossi; per la lista n. 9 (Popolo della Libertà), Giovanni Carlo Francesco Mottola subentra a Silvio Berlusconi; nella circoscrizione XII (Toscana): per la lista n. 8 (Unione di Centro), Francesco Bosi subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 9 (Italia dei Valori), Fabio Evangelisti subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 10 (Partito Democratico), Susanna Cenni subentra a Dario Franceschini; per la lista n. 12 (Popolo della Libertà), Lucio Barani subentra a Silvio Berlusconi e Alessio Bonciani subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 13 (Lega Nord), Luca Rodolfo Paolini subentra a Umberto Bossi; nella circoscrizione XIII (Umbria): per la lista n. 1 (Popolo della Libertà), Luciano Rossi subentra a Silvio Berlusconi e Rocco Girlanda subentra a Gianfranco Fini; nella circoscrizione XIV (Marche): per la lista n. 6 (Italia dei Valori), David Favia subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 9 (Unione di Centro), Ferdinando Adornato subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 10 (Lega Nord), Luca Rodolfo Paolini subentra a Umberto Bossi; per la lista n. 11 (Popolo della Libertà), Claudio Barbaro subentra a Silvio Berlusconi e Ignazio Abrignani subentra a Gianfranco Fini; nella Circoscrizione XV (Lazio 1): per la lista n. 2 (Unione di Centro), Luciano Ciocchetti subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 9 (Popolo della libertà), Mariarosaria Rossi subentra a Silvio Berlusconi e Gianfranco Sammarco subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 11 (Partito Democratico), Antonio Rugghia subentra a Giovanna Melandri; per la lista n. 12 (Italia dei Valori) - a seguito della volontà comunicata da Silvana Mura di conservare l'opzione già espressa - Leoluca Orlando subentra ad Antonio Di Pietro; nella Circoscrizione XVI (Lazio 2): per la lista n. 1 (Unione di Centro) Luciano Ciocchetti subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 5 (Popolo della libertà), Giulio Marini subentra a Silvio Berlusconi e Antonello Iannarilli subentra a Gianfranco Fini; nella Circoscrizione XVII (Abruzzo): per la lista n. 2 (Popolo della libertà),Daniele Toto subentra a Silvio Berlusconi e Giovanni Dell'Elce subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 12 (Italia dei Valori), Carlo Costantini subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 15 (Unione di Centro), Ferdinando Adornato subentra a Pier Ferdinando Casini...
. Chiedo ai colleghi di fare silenzio, perché questo brusio disturba la Presidenza e, soprattutto, la lettura da parte del segretario, quindi vi prego di prendere posto o di allontanarvi dall'aula, se dovete discutere.
, legge: nella Circoscrizione XIX (Campania 1): per la lista n. 7 (Italia dei Valori) - a seguito della volontà comunicata da Silvana Mura di conservare l'opzione già espressa - Massimo Donadi subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 8 (Partito Democratico), Bruno Cesario subentra a Massimo D'Alema; per la lista n. 9 (Popolo della libertà), Gianfranco Paglia subentra a Silvio Berlusconi e Maria Elena Stasi subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 14 (Unione di Centro), Nunzio Francesco Testa subentra a Pier Ferdinando Casini; nella Circoscrizione XX (Campania 2): per la lista n. 4 (Popolo della libertà), Giovanna Petrenga subentra a Silvio Berlusconi e Nicola Formichella subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 5 (Italia dei Valori) - a seguito della volontà comunicata da Silvana Mura di conservare l'opzione già espressa - Americo Porfidia subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 6 (Partito Democratico), Antonio Cuomo subentra a Walter Veltroni; per la lista n. 14 (Unione di Centro), Francesco Pionati subentra a Pier Ferdinando Casini e Domenico Zinzi subentra a Lorenzo Cesa; nella Circoscrizione XXI (Puglia): per la lista n. 2 (Popolo della libertà), Antonio Pepe subentra a Silvio Berlusconi e Benedetto Francesco Fucci subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 11 (Italia dei Valori), Pino Pisicchio subentra a Antonio Di Pietro; nella Circoscrizione XXII (Basilicata): per la lista n. 10 (Popolo della libertà), Vincenzo Taddei subentra a Silvio Berlusconi e Rocco Giuseppe Moles subentra a Gianfranco Fini; nella Circoscrizione XXIII (Calabria): per la lista n. 10 (Unione di Centro), Mario Tassone subentra a Pier Ferdinando Casini e Roberto Occhiuto subentra a Giuseppe Naro; per la lista n. 13 (Popolo della libertà), Michele Traversa subentra a Silvio Berlusconi e Antonino Foti subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 15 (Italia dei Valori), Aurelio Salvatore Misiti subentra ad Antonio Di Pietro; nella Circoscrizione XXIV (Sicilia 1): per la lista n. 5 (Partito Democratico), Antonino Russo subentra a Giuseppe Fioroni; per la lista n. 13 (Unione di Centro), Giuseppe Ruvolo subentra a Pier Ferdinando Casini; per la lista n. 15 (Popolo della libertà), Alessandro Saro Alfonso Pagano subentra a Silvio Berlusconi e Gabriella Giammanco subentra a Gianfranco Fini; nella Circoscrizione XXV (Sicilia 2): per la lista n. 1 (Partito Democratico), Marilena Samperi subentra a Walter Veltroni; per la lista n. 8 (Unione di Centro), Giuseppe Drago subentra a Lorenzo Cesa; per la lista n. 9 (Popolo della libertà), Salvatore Torrisi subentra a Silvio Berlusconi e Vincenzo Garofalo subentra a Gianfranco Fini; nella Circoscrizione XXVI (Sardegna): per la lista n. 5 (Popolo della libertà), Luca Giorgio Barbareschi subentra a Silvio Berlusconi e Paolo Vella subentra a Gianfranco Fini; per la lista n. 10 (Italia dei Valori), Federico Palomba subentra ad Antonio Di Pietro; per la lista n. 18 (Unione di Centro), Giorgio Oppi subentra a Pier Ferdinando Casini.
. Do atto alla Giunta provvisoria di queste comunicazioni e proclamo pertanto deputati i predetti subentranti. S'intende che da oggi decorre il termine di venti giorni per la presentazione di eventuali ricorsi. Comunico che, resisi vacanti un seggio attribuito alla lista Movimento per l'Autonomia-Alleanza per il sud in ciascuna delle circoscrizioni Campania 1, Campania 2, Puglia, Calabria, Sicilia 1 e Sicilia 2, in seguito alle dimissioni dal mandato parlamentare del deputato Raffaele Lombardo, di cui la Camera ha preso atto, la Giunta provvisoria, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, del testo unico n. 361 del 1957, ha accertato che i candidati che nella lista, nell'ambito delle medesime circoscrizioni, seguono immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo di lista risultano essere i seguenti: nella XIX Circoscrizione Campania 1, Antonio Milo; nella XX Circoscrizione Campania 2, Arturo Iannaccone; nella XXI Circoscrizione Puglia, Luciano Mario Sardelli; nella XXIII Circoscrizione Calabria, Elio Vittorio Belcastro; nella XXIV Circoscrizione Sicilia 1, Nicola Leanza; nella XXV Circoscrizione Sicilia 2, Angelo Salvatore Lombardo.
. Comunico che occorre procedere, a norma dell'articolo 3 del Regolamento - secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, comma 1, del testo unico n. 361 del 1957 e successive modificazioni -, alla sostituzione dei deputati che hanno esercitato l'opzione essendo stati proclamati in più circoscrizioni. A tal fine, la Giunta delle elezioni provvisoria, preso atto delle opzioni pervenute, ha accertato che seguono immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo delle rispettive liste circoscrizionali i candidati risultanti dall'elenco del quale invito l'onorevole Fallica, segretario provvisorio di Presidenza a dare lettura.
, legge: nella Circoscrizione II (Piemonte 2): per la lista n. 1 (Italia dei Valori), Renato Cambursano subentra a Massimo Donadi; nella Circoscrizione III (Lombardia 1): per la lista n. 10 (Italia dei Valori) - a seguito della volontà comunicata da Antonio Palagiano di mantenere la proclamazione nella Circoscrizione XI (Emilia-Romagna) - Anita Di Giuseppe subentra a Sergio Michele Piffari; nella Circoscrizione IV (Lombardia 2): per la lista n. 2 (Italia dei Valori), Ivan Rota subentra a Gabriele Cimadoro; nella Circoscrizione VII (Veneto 1): per la lista n. 11 (Italia dei Valori), Antonio Borghesi subentra a Massimo Donadi; nella Circoscrizione VIII (Veneto 2): per la lista n. 11 (Unione di Centro), Luisa Capitanio Santolini subentra ad Antonio De Poli; nella Circoscrizione XI (Emilia-Romagna): per la lista n. 4 (Unione di Centro), Mauro Libè subentra a Michele Giuseppe Vietti; nella Circoscrizione XIV (Marche): per la lista n. 9 (Unione di Centro), Amedeo Ciccanti subentra a Ferdinando Adornato; per la lista n. 10 (Lega nord), Matteo Brigandì subentra a Luca Rodolfo Paolini; nella Circoscrizione XV (Lazio 1): per la lista n. 2 (Unione di Centro), Armando Dionisi subentra a Luciano Ciocchetti; nella Circoscrizione XIX (Campania 1): per la lista n. 7 (Italia dei Valori), Francesco Barbato subentra a Massimo Donadi; per la lista n. 14 (Unione di Centro), Michele Pisacane subentra a Ferdinando Adornato; nella Circoscrizione XXIV (Sicilia 1): per la lista n. 6 (Italia dei Valori), Ignazio Messina subentra a Leoluca Orlando; nella Circoscrizione XXV (Sicilia 2): per la lista n. 2 (Italia dei Valori), Domenico Scilipoti subentra a Leoluca Orlando; per la lista n. 10 (Movimento per l'Autonomia-Alleanza per il sud), Roberto Mario Sergio Commercio subentra a Nicola Leanza.
. Do atto alla Giunta provvisoria di queste comunicazioni e proclamo quindi deputati, a norma dell'articolo 17-, comma 3, del Regolamento, i predetti subentranti. Si intende che da oggi decorre il termine di venti giorni per la presentazione di eventuali ricorsi. Sospendo la seduta per consentire alla Giunta provvisoria di tornare a riunirsi al fine di accertare il subentrante ad un deputato che, essendo a sua volta subentrato, risulta proclamato in più circoscrizioni. Avverto che alla ripresa della seduta, dopo l'ultima breve comunicazione, procederemo alla votazione per l'elezione del Presidente della Camera.
. Comunico che occorre procedere, secondo quanto previsto dagli articoli 85 e 86, comma 1, del testo unico n. 361 del 1957, alla sostituzione della deputata Luisa Capitanio che, essendo subentrata, risulta a sua volta proclamata in più circoscrizioni e che ha pertanto esercitato l'opzione. A tal fine, la Giunta provvisoria - preso atto dell'opzione pervenuta - ha accertato che nella circoscrizione XII (Toscana), per la lista n. 8 (Unione di Centro), il candidato che segue immediatamente l'ultimo di proclamati nell'ordine progressivo della medesima lista risulta essere Nedo Lorenzo Poli, che pertanto proclamo deputato. Si intende che da oggi decorre il termine di 20 giorni per la presentazione di eventuali ricorsi.
. L'ordine del giorno reca la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, a norma dell'articolo 4, comma 2, del Regolamento, trattandosi del primo scrutinio è richiesta per l'elezione la maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera. Conformemente alla prassi relativa alle votazioni per schede la chiama sarà effettuata secondo l'ordine alfabetico. Avverto altresì che ciascun deputato, dopo essere stato chiamato, all'atto di accedere al corridoio di votazione riceverà dagli assistenti parlamentari un'apposita scheda sulla quale potrà indicare un solo nominativo. Le schede recanti più di un nominativo saranno dichiarate nulle. Indico la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Per dare ordine all'affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati.
. Sospendo la seduta.
. Indico la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, trattandosi del secondo scrutinio, a norma dell'articolo 4, comma 2, del Regolamento, è richiesta per l'elezione la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra di essi anche le schede bianche oltre che, ovviamente, le schede nulle, come da prassi assolutamente costante. Tale criterio di computo dei voti è stato espressamente definito dalla Giunta per il Regolamento nella sua riunione del 18 maggio 1971. Per dare ordine all'affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati.
. Sospendo la seduta.
. Indico la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, trattandosi del terzo scrutinio, a norma dell'articolo 4, comma 2, del Regolamento, è richiesta per l'elezione la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra di essi anche le schede bianche oltre che, ovviamente, le schede nulle, come da prassi assolutamente costante. Tale criterio di computo dei voti è stato espressamente definito dalla Giunta per il Regolamento nella sua riunione del 18 maggio 1971. Per dare ordine all'affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati.
. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà domani, mercoledì 30 aprile 2008, alle 9,30.
. Indìco la votazione per schede per l'elezione del Presidente della Camera. Avverto che, trattandosi del quarto scrutinio, a norma dell'articolo 4, comma 2, del Regolamento, è richiesta per l'elezione la maggioranza assoluta dei voti, computando tra di essi anche le schede bianche oltre che, ovviamente, le schede nulle, come da prassi assolutamente costante. Tale criterio di computo dei voti è stato espressamente definito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 18 maggio 1971. Per dare ordine alla affluenza alle urne, invito i deputati segretari a procedere alla chiama degli onorevoli deputati. .
. Sospendo la seduta.
. Invito il Presidente della Camera dei deputati, onorevole Gianfranco Fini, ad assumere la Presidenza.
. Onorevoli colleghi, è con autentica e penso comprensibile emozione che mi rivolgo a voi per un doveroso indirizzo di saluto in apertura della XVI legislatura. Ringrazio quanti mi hanno espresso la loro fiducia e, con pari sincerità, quanti non lo hanno fatto per logici e più che naturali motivi politici. Come i più recenti tra i miei predecessori, gli onorevoli Bertinotti, Casini e Violante, che saluto, sono anch'io un uomo di parte fortemente convinto della bontà dei valori che hanno ispirato il mio impegno politico. Ho, tuttavia, ben chiaro che il primo dovere dell'alta carica istituzionale cui mi avete chiamato è quello del rigoroso rispetto del principio di assoluta parità di diritti tra tutti i deputati nell'espletare, nella democratica dialettica tra maggioranza e minoranza, le prerogative che sono attribuite ai parlamentari dalla nostra Costituzione. Al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che della Costituzione è il supremo e imparziale garante, rivolgo un doveroso quanto sincero e particolare saluto . Con sentimenti di rispetto e stima mi rivolgo al Presidente e all'intera Corte costituzionale, al neo Presidente del Senato, senatore Schifani, con cui sono certo di una proficua collaborazione istituzionale al segretario generale e a tutti i funzionari e i dipendenti della Camera dei deputati. Un deferente omaggio lo rivolgo al pontefice Benedetto XVI guida spirituale della larghissima maggioranza del popolo italiano e indiscussa autoritàmorale per il mondo intero, come dimostrato anche dal suo recente, mirabile discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La laicità delle istituzioni è principio irrinunciabile della nostra come di ogni moderna democrazia parlamentare ed è proprio nel nome di tale principio che il Parlamento deve saper riconoscere il ruolo fondamentale che nell'arco dei secoli la religione cristiana ha avuto e ha tuttora nella formazione e nella difesa della identità culturale della nostra patria della nazione italiana, nazione di cui è simbolo la bandiera tricolore esposta in quest'Aula e alla quale rendo omaggio . È in essa che si riconosce il nostro popolo, le donne e gli uomini che vivono all'interno dei confini della Repubblica, come i nostri connazionali residenti all'estero, che per la seconda volta hanno eletto i loro rappresentanti in Parlamento . È al nostro popolo, a coloro che il 13 e 14 aprile hanno esercitato il diritto di voto, così come a coloro che legittimamente si sono astenuti dal farlo, che la Camera dei deputati deve avvertire in via prioritaria il dovere di rispondere del suo operato. La credibilità e l'efficienza delle istituzioni rappresentano la risposta più alta, e proprio per questo più difficile, al rischio della disaffezione e della disistima nei confronti del sistema politico e della democrazia rappresentativa. Credibilità significa nutrire la forte consapevolezza che spetta innanzitutto a noi, a chi ha il privilegio di sedere in quest'Aula, l'onere di dimostrare che i deputati non sono una casta di cittadini privilegiati. Ciò sarà possibile solo con la forza incontrovertibile dei fatti. Fin d'ora chiedo a ognuno di voi, onorevoli colleghi, collaborazione e sostegno per far sì che la Camera dei deputati sia un buon esempio per tutti gli italiani in materia di trasparenza interna, corretto utilizzo del denaro del contribuente, riduzione delle spese, valorizzazione dei meriti e delle capacità. Efficienza delle istituzioni significa riforme. Sarebbe sbagliato, perché non corrispondente al vero, affermare che nulla è stato fatto. Più volte, nelle passate legislature, la Costituzione è stata cambiata, anche nella prima parte. Non siamo all'anno zero, eppure spero di interpretare il sentimento di tutta l'Assemblea affermando, come ha fatto ieri anche il Presidente del Senato Schifani, che la XVI legislatura dovrà essere per davvero una legislatura costituente Le sfide del tempo in cui viviamo, a proposito della qualità della democrazia, esigono, infatti, una risposta che metta la società civile in condizione di avvalersi di istituzioni più snelle ed efficienti di quelle attuali. La modernizzazione del sistema Italia deve necessariamente riguardare anche il nostro assetto politico-costituzionale. Nella passata legislatura la Commissione affari costituzionali di questa Camera ha messo a punto una proposta, ampiamente condivisa, per superare il cosiddetto bicameralismo perfetto, per rafforzare con equilibrio il ruolo dell'esecutivo e il potere di indirizzo e di controllo del Parlamento, per realizzare un federalismo unitario e solidale. Mi auguro che da essa si possa ripartire in questa legislatura per definire una nuova architettura costituzionale che faccia della nostra democrazia una democrazia più rappresentativa e più governante. La ricorrente contrapposizione tra i problemi e le aspirazioni del nord del Paese e quelli del meridione deve essere sanata unicamente nel nome di un autentico interesse nazionale. Ed è certamente interesse di tutti gli italiani, al di là di dove essi risiedono, avere istituzioni che siano per davvero al servizio dei cittadini, ne tutelino i diritti e ne valorizzino le capacità, istituzioni nazionali ed europee, perché sempre di più nell'epoca della globalizzazione economica con le opportunità ed i pericoli che essa comporta si deve avvertire la necessità di una politica comune dei popoli e degli Stati del vecchio continente. A tale riguardo, è mio vivo auspicio che il futuro Governo invii sollecitamente alle Camere il disegno di legge di ratifica del nuovo Trattato europeo di Lisbona, perchél'Italia, Paese fondatore dell'Unione, deve esercitare anche in questa occasione un deciso ruolo di impulso e di stimolo. Onorevoli colleghi, anche questa legislatura si apre a cavallo tra due ricorrenze di alto valore ideale e politico: il 25 aprile ed il 1o maggio. Celebrare la ritrovata libertà del nostro popolo e la centralità del lavoro nell'economia è un dovere cui nessuno si può sottrarre, specie se vogliamo vivere il 25 aprile e il 1o maggio come giornate in cui si onorano valori autenticamente condivisi e avvertiti come vivi e vitali da tutti gli italiani e, in particolar modo, dai più giovani. Negli ultimi anni molti passi avanti nella giusta direzione sono stati compiuti e dalla quasi totalità delle forze politiche. Coloro che si ostinano ad erigere steccati di odio o a negare le infamie dei totalitarismi sono pochi, quanto isolati nella coscienza civile degli italiani La ricostruzione di una memoria condivisa, una sincera pacificazione nazionale nel rispetto della verità storica tra i vincitori e i vinti sono traguardi ormai raggiunti anche per il nobile e coraggioso impegno profuso, in stagioni politicamente diverse, da due Presidenti della Repubblica che voglio salutare e ringraziare: Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi . Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della libertà, bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi - sessantatré anni dopo la liberazione - la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. Spero non meravigli se alla domanda mi sento di rispondere affermativamente, se ritengo che la Camera dei deputati debba essere consapevole che un'insidia per la nostra libertà e, di conseguenza, per la nostra democrazia a mio avviso esiste tuttora. La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole . La libertà è minacciata nello stesso momento in cui - come sta avvenendo per alcune questioni - nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è. Essere consapevoli di questo pericolo e sventarlo è dovere primario della politica, se davvero vuole onorare il suo primato. Ed è compito delle istituzioni ed del Parlamento riconoscere e valorizzare il ruolo centrale che, nella difesa della libertà autenticamente intesa, hanno l'educazione dei giovani e la diffusione del sapere . È nella famiglia e nella scuola, luoghi dove si formano i cittadini di domani, che nasce, cresce e si diffonde l'ideale della libertà, un ideale che va difeso quotidianamente da un altro pericolo: la progressiva perdita di autorevolezza dello Stato, l'affievolirsi del principio di legalità, l'aleatorietà del diritto alla giustizia, specie in sede civile, il conseguente diffondersi di un senso di insicurezza tra i cittadini, fenomeni che sono la spia di un malessere della democrazia che riguarda l'intero Occidente, che in Italia non sono più acuti che altrove, che non devono indurre a presagire la disgregazione della coesione sociale, ma che sono comunque presenti in misura tale da imporre alle istituzioni il dovere di contrastarli. Sono certo che la Camera dei deputati, nel confronto tra le diverse posizioni culturali e politiche e, sempre e comunque, nel pieno rispetto del dettato costituzionale, vorrà e saprà farlo. È con questo fermo convincimento, che desidero rivolgermi - per rendere omaggio al loro impegno e per ricordare quanti sono caduti nell'adempimento del loro dovere - a tutte le donne e a tutti gli uomini che servono lo Stato . Penso in primo luogo alla magistratura di ogni ordine e grado e agli appartenenti alle forze dell'ordine . È a loro che si deve la certezza che l'azione delloStato sia sostenuta da leggi giuste varate da un Parlamento democratico. L'azione dello Stato è sempre e comunque più forte di tutte le mafie, di ogni illegalità e abuso, di qualsivoglia prevaricazione e lesione dei diritti del cittadino. Analogamente si deve alle nostre Forze armate, cui parimenti rivolgo un grato saluto, se il terrorismo internazionale ha avuto la riprova che la libertà e la pace sono valori per la cui difesa e affermazione l'Italia è in prima linea, come dimostra il coraggio, l'umanità e, purtroppo, il sacrificio dei nostri soldati impegnati nelle missioni internazionali . Onorevoli colleghi, naturale corollario in termini ideali della festa della libertà è la festa del lavoro. È infatti solo il pieno esercizio del diritto del nostro popolo di lavorare e generare ricchezza che può liberare l'economia dalle secche della stagnazione ed è solo il diritto di ogni cittadino ad avere un lavoro dignitoso ed equamente retribuito che può liberare le famiglie dal bisogno e dal timore dell'emarginazione sociale. Come garantire effettiva concordia tra capitale e lavoro, come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della globalizzazione dei mercati. Mi auguro che anche su queste questioni, che si riflettono sulla qualità della vita quotidiana degli italiani, la Camera dei deputati sappia, nel confronto fra Governo e opposizione, fornire risposte capaci di rafforzare la credibilità delle istituzioni e fare imboccare al Paese la via della ripresa economica, dello sviluppo, della giustizia sociale. Sono altresì certo che tutte le deputate e tutti i deputati, senza distinzione di appartenenza politica, avvertano oggi l'imperativo morale del massimo impegno per garantire che il diritto al lavoro possa essere esercitato in condizioni di sicurezza . La perdurante tragedia delle cosiddette «morti bianche» offende la coscienza di ognuno, non può e non deve essere considerata come ineluttabile, deve generare uno sforzo comune a tutte le istituzioni perché ad essa si ponga rapidamente fine. Onorevoli colleghi, l'ultima breve considerazione che desidero rivolgervi è relativa alla cosiddetta «diplomazia parlamentare» avviata e sviluppata dai miei predecessori. Ritengo che la Camera dei deputati debba continuare ad avvalersene per rafforzare il dialogo con altre Assemblee legislative e in particolare con quelle dei Paesi del Mediterraneo. Sulle sponde del sono nate e si sono diffuse le tre grandi religioni monoteistiche. Per secoli il Mediterraneo è stato l'epicentro del pianeta, luogo di fecondi scambi culturali e commerciali, e teatro di guerre sanguinose tra popoli di cultura e di religione diversa. Oggi è specie nel Mediterraneo che il rapporto tra la cultura ebraico-cristiana dell'Occidente e l'Islam può svilupparsi positivamente, nel segno del reciproco rispetto tra identità diverse, o può precipitare nel baratro di quello scontro tra civiltà, non a caso evocato e invocato dagli integralismi. Ed è altresì di tutta evidenza che è indispensabile saper guardare a ciò che accade nel Mediterraneo anche per affrontare le pressanti questioni poste dai massicci fenomeni migratori in atto e per dar vita ad effettive politiche di integrazione. Sono certo che il nostro Parlamento, che nel 2010 assumerà la presidenza di turno dell'Assemblea euromediterranea, saprà farlo e che di grande rilievo sarà il contributo fornito dalla Camera dei deputati. Vi ringrazio per l'attenzione con cui mi avete ascoltato. A tutte le deputate e ai deputati, in particolar modo a chi ieri è entrato per la prima volta in quest'Aula, un sincero augurio di buon lavoro. Viva l'Italia, viva la Camera dei deputati .
. Ricordo che, a norma dell'articolo 14, comma 3, del Regolamento, i deputati sono tenuti a dichiarare al Segretario generale della Camera, entro due giorni dalla prima seduta, a quale gruppo parlamentare appartengono. La dichiarazione potrà essere effettuata entro il prossimo venerdì 2 maggio. Ai sensi dell'articolo 15, comma 1, del Regolamento, i deputati aderenti ai gruppi parlamentari, nonché quelli che faranno parte del gruppo Misto, sono convocati, entro quattro giorni dalla prima seduta, per procedere all'elezione del presidente e degli altri organi direttivi dei gruppi stessi. In considerazione del giorno festivo, i gruppi sono convocati per lunedì 5 maggio 2008, alle ore 18, presso le rispettive sedi. Martedì 6 maggio, alle ore 12,30, la Camera si riunirà per procedere all'elezione dell'Ufficio di Presidenza. Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell' al resoconto della seduta odierna.
. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.