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Martedì 11 Gennaio 2011 ore 17:00
Seduta di assemblea numero 415 della XVI legislatura
Resoconto stenografico
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Seduta di assemblea numero 415 della XVI legislatura del 11/01/2011
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare
- Convalida di deputati
- Preavviso di votazioni elettroniche.
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta, sospesa alle 17,15, è ripresa alle 17,35
- Seguito della discussione dei disegni di legge:
- Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2326-C) (FAS)
- Esame articoli - A.C. 2326-C
- Esame articolo 4 - A.C. 2326-C
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 2326-C
- Votazione Emendamenti - A.C. 2326-C
- Votazione Articolo 4 - A.C. 2326-C
- Esame articolo 5 - A.C. 2326-C
- Parere del relatore e del Governo - A.C. 2326-C
- Votazione Emendamento - A.C. 2326-C
- Votazione Articolo 5 - A.C. 2326-C
- Votazione Articolo 7 - A.C. 2326-C
- Votazione Articolo 8 - A.C. 2326-C
- Esame di un ordine del giorno - A.C. 2326-C
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2326-C
- Coordinamento formale - A.C. 2326-C
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 2326-C
- Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2326-C) (FAS)
- Sull'ordine dei lavori
- Seguito della discussione dei disegni di legge:
- S. 2157 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Azerbaigian per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatti a Baku il 21 luglio 2004 (Approvato dal Senato).(C. 3835)
- Esame articoli- A.C. 3835
- Votazione Articolo 1 - A.C. 3835
- Votazione Articolo 2 - A.C. 3835
- Votazione Articolo 3 - A.C. 3835
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3835
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 3835
- S. 2273 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Canada per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo d'intesa, fatta ad Ottawa il 3 giugno 2002 (Approvato dal Senato).
(C. 3836-A)
- Esame articoli - A.C. 3836-A
- Votazione Articolo 1 - A.C. 3836-A
- Votazione Articolo 2 - A.C. 3836-A
- Votazione Articolo 3 - A.C. 3836-A
- Votazione Articolo 4 - A.C. 3836-A
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3836-A
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 3836-A
- Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Slovenia sulla cooperazione transfrontaliera di polizia, fatto a Lubiana il 27 agosto 2007. (C. 3827-A)
- Esame articoli- A.C. 3827-A
- Votazione Articolo 1 - A.C. 3827-A
- Votazione Articolo 2 - A.C. 3827-A
- Votazione Articolo 3 - A.C. 3827-A
- Votazione Articolo 4 - A.C. 3827-A
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3827-A
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 3827-A
- Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa allo sdoganamento centralizzato, concernente l'attribuzione delle spese di riscossione nazionali trattenute allorché le risorse proprie tradizionali sono messe a disposizione del bilancio dell'UE, fatta a Bruxelles il 10 marzo 2009 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato).(C. 3356-B)
- Esame articoli - A.C. 3356-B
- Votazione Articolo 3 - A.C. 3356-B
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3356-B
- Coordinamento formale - A.C. 3356-B
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 3356-B
- S. 2095 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 3 luglio 2002 (Approvato dal Senato).(C. 3881)
- Esame articoli - A.C. 3881
- Votazione Articolo 1 - A.C. 3881
- Votazione Articolo 2 - A.C. 3881
- Votazione Articolo 3 - A.C. 3881
- Votazione Articolo 4 - A.C. 3881
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3881
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 3881
- S. 2402 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma l'11 novembre 2008 (Approvato dal Senato).(C. 3882)
- S. 2157 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Azerbaigian per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatti a Baku il 21 luglio 2004 (Approvato dal Senato).(C. 3835)
- Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di un disegno di legge
- Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di gennaio 2011 e programma dei lavori dell'Assemblea per il periodo febbraio-marzo 2011
- Sull'ordine dei lavori
- Ordine del giorno della seduta di domani
, legge il processo verbale della seduta di ieri.
. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bindi, Brugger, Caparini, Cirielli, Colucci, Gianfranco Conte, Dal Lago, De Biasi, Donadi, Gregorio Fontana, Giancarlo Giorgetti, Jannone, Leo, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lucà, Melchiorre, Migliori, Milanato, Nucara, Pescante, Sardelli, Stucchi e Tabacci sono in missione a decorrere dalla seduta odierna. Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna.
. Comunico che il deputato Valerio Cattaneo, proclamato il 10 gennaio 2011, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Popolo della Libertà.
. Comunico che la Giunta delle elezioni, nella seduta odierna, ha verificato non essere contestabili le elezioni dei deputati Pippo Gianni, proclamato dal Presidente della Camera nella seduta del 17 novembre 2010, in sostituzione del dimissionario deputato Giuseppe Drago per la lista n. 8 - Unione di Centro nella XXV circoscrizione Sicilia 2, e Luigi Muro, proclamato dal Presidente della Camera nella seduta del 15 dicembre 2010, in sostituzione del deputato Domenico De Siano per la lista n. 9 - Il Popolo della Libertà nella XIX circoscrizione Campania 1. Concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, la Giunta ha deliberato di proporne la convalida. Do atto alla Giunta di questa proposta e dichiaro convalidate le suddette elezioni.
. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei innanzitutto rallegrarmi con l'onorevole Cattaneo, che subentra all'onorevole Vegas. Con l'onorevole Cattaneo entra in Parlamento una personalità politica di rilievo del Piemonte. Egli proviene, infatti, dal consiglio regionale, di cui è anche presidente. Mi auguro, data la delicatezza del momento politico, che egli voglia rapidamente optare per il Parlamento, ma sicuramente i «sacerdoti» dell'amministrazione e del Regolamento avranno informato l'onorevole Cattaneo che egli può mantenere entrambe le cariche, per un periodo variabile dai tre ai sei mesi. Il Regolamento glielo consente: un Regolamento che mette nella disponibilità della Giunta - per il contraddittorio - una norma costituzionale inequivocabile, che all'articolo 122, comma 2, prevede il divieto di contemporanea appartenenza al Parlamento e al consiglio regionale; un Regolamento che in passato ha consentito di aggirare questa norma anche per anni, e che ha consentito a persone incompatibili di occupare entrambe le cariche. Inoltre, qualora terminasse il mandato dell'onorevole Cattaneo e ad egli subentrasse un altro consigliere regionale, la storia si ripeterebbe all'infinito. Signor Presidente, onorevoli colleghi, quante volte ci siamo lamentati della crisi del procedimento legislativo? Tale crisi investe l'armonia del nostro sistema costituzionale: non possiamo assistere inerti alla crisi galoppante del procedimento legislativo ordinario senza condannare lo stesso Parlamento, il quale si muove con i metodi di cent'anni fa, in cui il culto del rito prevale sull'efficienza legislativa. Vorrei chiedere al Presidente della Camera, che è anche il Presidente della Giunta per il Regolamento: in primo luogo, perché egli non convoca la Giunta per il Regolamento; in secondo luogo, perché le proposte di modifica del Regolamento che giacciono sul tavolo della Giunta non vengono prese in considerazione da anni e, da ultimo, perché la Giunta per il Regolamento, da dodici anni, non produce nessun cambiamento. Aspetto una risposta, perché da oggi, su quel tavolo vi è anche una mia proposta di modifica che mira ad abbreviare i tempi e a ridurre le incompatibilità.
. Per rinfrescare la mia memoria, leggo il comma 2 dell'articolo 17 del Regolamento, che riguarda la questione da lei sollevata: «La Giunta elegge nella prima riunione un presidente, due vicepresidenti e tre segretari. Essa esercita le proprie funzioni sulla base di un regolamento interno che, previo esame della Giunta per il Regolamento, deve essere approvato dalla Camera con le modalità previste nel comma 4 dell'articolo 16». Pertanto, l'iniziativa per la modifica regolamentare da lei richiesta deve provenire dall'interno della medesima Giunta per il Regolamento. Provvederò ad informare il Presidente della sua richiesta e lei poi prenderà le opportune iniziative. Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta.
. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge di ratifica, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato: Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno. Ricordo che nella seduta del 10 gennaio 2011 si è conclusa la discussione sulle linee generali ed hanno avuto luogo le repliche del relatore e del rappresentante del Governo.
. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica modificati dal Senato, nel testo delle Commissioni. Avverto che, prima dell'inizio della seduta, gli emendamenti Rao 4.20 e 5.10 sono stati ritirati dal presentatore e che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 4.100 e 5.100, che sono in distribuzione e con riferimento ai quali risulta alla Presidenza che i rappresentanti di tutti i gruppi abbiano rinunciato al termine per la presentazione di subemendamenti. Avverto altresì che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri Avverto inoltre che, a norma dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento, non saranno posti in votazione gli articoli 1, 2, 3, 6, 9 e 10 in quanto non modificati dal Senato e che non sono pubblicati nel fascicolo gli emendamenti presentati direttamente in Assemblea non riferiti a parti modificate dal Senato. Avverto infine che, nel fascicolo degli emendamenti, la corretta dicitura della rubrica relativa l'articolo 7 è la seguente: «Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di concessione di benefici ai detenuti per reati in danno di minori».
. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate . Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la II Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.
, . Signor Presidente, le Commissioni raccomandano l'approvazione del loro emendamento 4.100, ed esprimono parere favorevole sugli emendamenti Ferranti 4.21, 4.22 e 4.23.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Passiamo ai voti. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.100 delle Commissioni, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la II Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.
, . Signor Presidente, le Commissioni raccomandano l'approvazione del loro emendamento 5.100.
. Il Governo?
, . Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.100 delle Commissioni, accettato dal Governo. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 7, al quale non sono state presentate proposte emendative. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'articolo 8, al quale non sono state presentate proposte emendative. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato . Nessuno chiedendo di intervenire per illustrare l'ordine del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
, . Il Governo accetta l'ordine del giorno Rao n. 9/2326-C/1.
. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rao n. 9/2326-C/1, accettato dal Governo. È così esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno presentato.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci accingiamo a votare una Convenzione di straordinaria importanza. Si tratta, infatti, di una Convenzione del Consiglio d'Europa ma essa viene dopo che nel secolo scorso, definito «il secolo del bambino», altre straordinarie determinazioni della Comunità internazionale avevano realizzato una più piena tutela dei diritti dei minori. Ricordiamo la Convenzione di New York del 1989 sulla tutela dei diritti del bambino ma, prima ancora, quella che era stata siglata a Pechino nel 1990 che riguardava l'organizzazione della giustizia penale minorile. Intervenendo nel 2000, l'ex Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, all'illustrazione del rapporto, previsto dalla Convenzione di New York del 1989, sulle condizioni dell'infanzia nel mondo ebbe a dire: «Non c'è responsabilità più sacra di quella che il mondo ha verso i bambini, non c'è dovere più importante di garantire che siano rispettati i loro diritti, che il loro benessere sia tutelato, che le loro vite siano libere dalla paura e dal bisogno e che essi possano crescere nella pace». In quella Convenzione era prevista la tutela dei diritti dei bambini sotto tutti gli aspetti della loro vita sociale e familiare; questa Convenzione invece si focalizza sulla tutela della libertà sessuale dei bambini. La libertà sessuale dei bambini è importante: sappiamo che tutti i bambini hanno una loro sessualità, ma con questa Convenzione si vogliono evitare le intrusioni degli adulti nella loro sfera sessuale; intrusioni che spesso sono devastanti e che lasciano un segno per tutta la vita. Questa Convenzione è di straordinaria importanza perché - mentre la Convenzione di New York era una Convenzione di affermazione di principi - per la prima volta punisce, e dà disposizioni agli Stati perché puniscano efficacemente, i comportamenti intrusivi nella sfera sessuale dei bambini. Si tratta di una Convenzione di grande importanza, oltre che estremamente precisa e puntuale, in quanto prevede numerose disposizioni a tutela dei diritti dei bambini e soprattutto della loro libertà sessuale. Questa Camera già il 19 gennaio dello scorso anno ebbe occasione di approvare un primo testo che ha costituito la base per il successivo iter parlamentare che al Senato ha visto apportare numerose variazioni. Tra queste ricordiamo il raddoppio dei termini di prescrizione per i maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli, per i delitti contro la personalità individuale, per la violenza sessuale semplice e di gruppo, nonché per i delitti di atti sessuali con minorenne e corruzione di minorenne; l'introduzione di una nuova fattispecie di reato, quello di istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia; la modifica della fattispecie di maltrattamenti in famiglia; la previsione, quale ulteriore aggravante dell'omicidio, della circostanza che il fatto sia commesso in occasione della commissione di reati di prostituzione minorile, pornografia minorile o maltrattamenti contro familiari e conviventi; infine, altre disposizioni che hanno arricchito questo testo normativo. In esse è previsto anche l'ipotesi del ossia dell'adescamento attraverso Internet, e del turismo sessuale, come abbiamo più volte ricordato. Stiamo dunque parlando di uno strumento rilevantissimo, probabilmente è il primo strumento internazionale con il quale si puniscono efficacemente gli abusi sessuali contro i bambini ed i minori in genere, oltre alle fattispecie di reato più diffuse in questo campo, che sono l'abuso sessuale, la prostituzione infantile, la pedopornografia, la partecipazione coatta di bambini a spettacoli pornografici. Ecco perché - considerata l'importanza strategica di questa ratifica, anche in vista di un'efficace tutela dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso e del conseguente adeguamento dell'ordinamento interno in materia di diritto - dico subito che il gruppo dell'Italia dei Valori esprimerà un voto favorevole e convinto su questo provvedimento.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rao. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche il gruppo dell'UdC - lo dico in premessa - esprimerà un convinto voto favorevole sulla ratifica della Convenzione, che ha come oggetto la protezione dei minori contro lo sfruttamento e il loro abuso sessuale. Essa è stata stipulata nell'ambito del Consiglio d'Europa a Lanzarote il 25 ottobre 2007 ed ha avuto tra i principali protagonisti proprio il gruppo del Partito Popolare Europeo, a cui noi siamo iscritti. Costituisce - l'hanno ricordato i colleghi prima di me, intervenuti anche in sede di discussione sulle linee generali - il primo strumento internazionale attraverso il quale gli abusi sessuali contro i minori diventano reati, compresi quelli che hanno luogo in casa o all'interno della famiglia con l'uso della forza, con la coercizione o con le minacce. Oltre ai reati più comunemente diffusi in questo campo - quindi l'abuso sessuale, la prostituzione infantile, la pedopornografia, la partecipazione coatta dei bambini a spettacoli pornografici - la Convenzione disciplina anche i casi di cosiddetto : è un termine un po' curioso, che molti non conoscono se non chi frequenta Internet, e si tratta dell'adescamento attraverso Internet in modo che i minori, che sono i soggetti più deboli, siano colpiti quando sono più indifesi, quando cioè cercano nei siti Internet qualche altra cosa e vengono invece braccati e colpiti da persone che vogliono far loro del male. La Convenzione delinea misure preventive che comprendono lo il reclutamento e l'addestramento di personale che possa lavorare con i bambini, stabilisce programmi di supporto alle vittime, segnate spesso per tutta la vita da questa esperienza, incoraggia la denuncia di presunti abusi ed episodi di sfruttamento, prevede l'istituzione di centri di aiuto via telefono e via Internet. È opportuno ricordare che l'Italia si è da tempo dotata di strumenti normativi molto avanzati nella lotta ai crimini sessuali a danno dei minori, ma l'attuazione della Convenzione ha reso comunque necessari ulteriori adeguamenti. L'Unione di Centro riconosce al Governo il merito di aver dimostrato con queste incisive previsioni sensibilità verso il tema dei minori, affinché siano loro restituiti i diritti per un'infanzia felice e soprattutto senza abusi. Sensibilità e disponibilità positiva al confronto parlamentare, visto che il testo all'attenzione dell'Aula è in seconda lettura, un approccio positivo dimostrato da maggioranza e Governo anche su materie simili - voglio ricordare la legge sullo e sulla violenza sessuale - provvedimenti che hanno sempre trovato un largo se non unanime consenso della Camera e sui quali è opportuno ricordare l'ottimo lavoro di miglioramento del testo svolto dai colleghi e dalla Presidenza in Commissione giustizia. I bambini sono troppo spesso vittime di esperienze terribili, difficili da superare e che possono minare per sempre il loro equilibrio psicofisico. Se ne sono sentite tante e troppe di storie tristi e angosciose, di cui purtroppo ci accorgiamo soltanto quando arrivano sui rotocalchi oppure nelle trasmissioni televisive, e molte di queste violenze purtroppo restano sommerse. La ratifica della Convenzione dovrebbe aiutare a fare piena luce e a impedire la loro moltiplicazione. Ecco perché, nonostante l'introduzione di norme di grande rilievo finalizzate a garantire una tutela più pregnante alla dignità e alla stessa integrità psicofisica dei minori, sono emerse esigenze ulteriori di cui il Parlamento si è fatto carico proprio con questo provvedimento. La pedofilia telematica configura elementi nuovi e per certi versi allarmanti, sia in termini comunicazionali e interattivi che in termini organizzativi. È facilmente ipotizzabile che alcuni individui affetti da tale patologia abbiano avuto l'opportunità con Internet di sperimentare la loro perversione. La pedofilia non è d'altra parte solo una questione penale, legata esclusivamente alla dimensione del crimine. È prima ancora una questione culturale, deve diventare un crimine esecrabile nella coscienza collettiva. È sempre maggiore l'impegno da parte della Polizia postale, il nostro ringraziamento va a loro, al lavoro di tante persone che si sottopongono ogni giorno ad uno stress psicologico notevolissimo, quando devono incontrare sulla rete dei fenomeni che fanno letteralmente rabbrividire, eppure con encomiabile dedizione questi uomini della Polizia postale lavorano nonostante i tagli che devono subire ai loro macchinari e strumenti di lavoro. Il monitoraggio della rete operato dalla Polizia postale dimostra come purtroppo quest'ultima sia utilizzata non solo per la divulgazione di materiale pedopornografico ma anche per la diffusione di una vera e propria apologia del reato di pedofilia. Lo scopo principale che si è voluto perseguire creando la nuova fattispecie di istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia consiste nel voler anticipare la soglia di tutela prevista nel nostro sistema penale, sanzionando perciò, indipendentemente dalla commissione del reato propagandato, condotte che arrecano offesa a quei valori, socialmente e universalmente ritenute tali, per il solo fatto di far credere normale ciò che comunemente viene invece percepito come aberrante. L'ingenuità e la vulnerabilità dei nostri bambini e dei nostri adolescenti, per i quali tali strumenti telematici costituiscono un'importante opportunità di conoscenza, svago e comunicazione, devono assolutamente essere tutelate dalle istituzioni, ed il nostro Parlamento ha dato una prova sincera di serietà in questo senso. In questa sede ci preme sottolineare ancora una volta che il problema non è lo strumento Internet, non c'è un pregiudizio negativo sul anzi, siamo i primi a riconoscerne i pregi in termini di libertà, informazione, conoscenza e partecipazione attiva ai processi democratici di ausilio all'affermazione dei diritti dei cittadini. Non è certamente Internet ad avere inventato la pedofilia, semmai ne ha amplificato la conoscenza, ne ha rilevato la diffusione ed ha contribuito da un lato alla sua diffusione ma dall'altro alla sua emersione, determinando un grande allarme sociale più che giustificato. La questione di fondo è dotare, quindi, il sistema giudiziario e le forze dell'ordine di norme e strumenti capaci di prevenire e punire coloro che nella rete, così come nel mondo reale, compiono o istigano a compiere atti e fatti così crudeli e odiosi. L'Unione di Centro ha presentato un ordine del giorno, che è stato appena accolto, con cui abbiamo chiesto al Governo di finanziare le organizzazioni no profit che forniscono assistenza psicologica gratuita alle vittime di abusi ed ai loro familiari, nonché programmi trattamentali di natura psicologica, tesi alla prevenzione della recidiva del reato di sfruttamento ed abuso sessuale. Ci auguriamo che, a partire dalla Convenzione di Lanzarote, si possa instaurare un patto sociale forte e coraggioso anche a livello internazionale, affinché la questione infanzia diventi un impegno ed una sfida di tutti i Paesi per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni insieme alle loro famiglie. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna di considerazioni integrative della mia dichiarazione di voto.
. Onorevole Rao, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nicola Molteni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la ratifica della Convenzione di Lanzarote rappresenta un passo importante, anzi fondamentale, per la tutela dei diritti civili ed umani, in modo particolare dei diritti dei minori, per la prevenzione degli abusi sessuali contro i bambini, per l'energico e doveroso inasprimento delle pene e delle sanzioni nei confronti di pedofili e molestatori sessuali, per il perseguimento quindi dei criminali che abusano e per la tutela delle vittime abusate. Il punto di forza della Convenzione di Lanzarote è dato dal fatto che per la prima volta un Trattato internazionale sanziona penalmente diverse forme di abuso sessuale commesse in danno di bambini e adolescenti con l'utilizzo della forza e delle minacce. Mai come in questo momento - in Europa un bambino su cinque sarebbe vittima di violenza sessuale - si sente, infatti, la necessità di una normativa sovranazionale chiara, dura e rigorosa nei confronti di pedofili e sfruttatori, che metta fine ad un fenomeno che negli ultimi anni ha avuto un incremento abnorme. La Lega da sempre ha chiesto e da sempre pretende tolleranza zero nei confronti di chi si macchia di reati tanto atroci quanto efferati, ancora di più perché commessi in danno di minori indifesi. La Convenzione si orienta esattamente in questo senso, trovando pertanto l'apprezzamento e la condivisione del gruppo della Lega Nord. Oggi abbiamo una necessità e una priorità, ovvero ratificare immediatamente questa Convenzione, modificare e adeguare il nostro ordinamento nazionale, che rimane comunque uno degli ordinamenti migliori - questo anche grazie al lavoro e all'operato di questo Governo - per quanto riguarda la normativa interna relativa alla lotta ed al contrasto agli abusi e alle forme di sfruttamento sessuale nei confronti di minori, e trasmettere la Convenzione al Senato per la definitiva approvazione, dopo le importanti e significative migliorie apportate da entrambi i rami del Parlamento. Non mi soffermerò sulle numerose innovazioni introdotte dalla Convenzione sulle modifiche al codice penale e di procedura penale. Cito semplicemente, per la rilevanza e l'importanza che ne deriva, l'introduzione del reato di adescamento dei minori attraverso Internet, l'introduzione del reato di istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia, punito con la reclusione da tre a cinque anni, il raddoppio dei termini di prescrizione per alcuni delitti a sfondo sessuale, per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, e tanti altri provvedimenti che sono stati inseriti all'interno della Convenzione. Già il collega Follegot, durante la discussione sulle linee generali, con estrema precisione e in maniera molto dettagliata, ha evidenziato gli innumerevoli aspetti normativi di un Trattato complesso, ma estremamente chiaro e incisivo nei suoi dettami giuridici sanzionatori, ma anche di prevenzione, aspetti cui ovviamente mi riporto integralmente. È un provvedimento quindi necessario, utile e importantissimo, una grande vittoria di civiltà e di giustizia nei confronti della società, ma soprattutto nei confronti dei bambini e dei minori. Quando si parla di violenze e abusi verso i minori, ma anche nei confronti delle donne, nei quali i danni patiti dalle vittime non sono solo fisici, ma sono anche e soprattutto danni psicologici, che rimangono indelebilmente legati alla persona per tutta la vita, credo che il tema della castrazione chimica, praticato già in altri Paesi, più volte invocato dalla Lega, ma anche dalle vittime di questi reati, rimanga quanto mai di attualità e sullo sfondo di questo dibattito. Siamo certi che rappresenta non un tema di propaganda politica, bensì una soluzione seria e percorribile per garantire giustizia e il giusto rispetto della vita umana. Signor Presidente, concludo ricordando che la ratifica di questa Convenzione va ad integrare e a sommarsi ad altri importanti provvedimenti emanati da questo Governo a garanzia della dignità e dei diritti degli esseri indifesi. In modo particolare, ricordo l'introduzione del reato di articolo 612- del codice penale, la legge n. 38 del 2009, inerente a nuove misure in materia di violenza sessuale sulle donne e sui minori e le numerose disposizioni introdotte e volute nel pacchetto sicurezza dal Ministro Maroni a tutela dei più deboli e delle fasce più disagiate. Sono provvedimenti voluti da questo Governo e istanze da sempre patrimonio del DNA politico della Lega Nord, in particolare sul principio della tolleranza zero verso pedofili e molestatori, provvedimenti approvati con grande senso di responsabilità da tutto il Parlamento, anche grazie alla fattiva e costruttiva collaborazione dei gruppi di opposizione. Per questi motivi, il gruppo della Lega Nord voterà a favore della ratifica della Convenzione di Lanzarote .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ciriello. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, il gruppo parlamentare del Partito Democratico voterà convintamente a favore della ratifica della Convenzione siglata a Lanzarote il 25 ottobre 2007 per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. Si tratta, innanzitutto, come è stato già ricordato, del primo strumento internazionale con il quale gli abusi sessuali sui minori diventano reato e vengono, come tali, penalmente sanzionati. L'Italia, che in questo settore occupa già una posizione di avanguardia dal punto di vista normativo, non poteva certo restare alla finestra. Vale, tuttavia, la pena sottolineare il salto di qualità che in una duplice direzione viene compiuto con il varo di questa Convenzione. Infatti, per un verso, in considerazione del carattere strutturalmente sovranazionale della maggior parte dei reati considerati, specie quando vengono realizzati attraverso il ricorso alle tecnologie informatiche, è certamente un bene che i 47 Paesi aderenti al Consiglio d'Europa possano uniformare la loro legislazione per porre in essere adeguate politiche di contrasto. Per altro verso l'Italia, approfittando, per così dire, di questa ratifica, introduce alcuni correttivi ed integrazioni al codice sostanziale e a quello di rito, una volta tanto non ispirati unicamente all'inasprimento delle pene, ma miranti, soprattutto, ad una sistemazione organica e ad un aggiornamento della materia, di cui si avvertiva la necessità. Cito per tutti la modifica dell'articolo 572 del codice penale, ormai rubricato non più come maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, ma come maltrattamenti contro familiari e conviventi, il quale estende l'applicazione della fattispecie al caso di convivenza, recependo, peraltro, un indirizzo già costantemente affermato dalla giurisprudenza di merito e di legittimità. Di recente la Cassazione aveva chiarito come per famiglia debba intendersi ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e di solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo. Senza voler ripercorre il catalogo delle modifiche introdotte, vorrei unicamente richiamarne alcune per il significato che va loro riconosciuto. Penso, ad esempio, all'espunzione dal nostro ordinamento di ogni riferimento ancora esistente alla pena di morte, doverosamente sostituito con quella dell'ergastolo: modifica formale quanto si voglia, ma non per questo priva di un suo valore, anche emblematico. Oppure, penso alla prescrizione secondo cui l'assunzione di informazioni da minorenni dovrà avvenire con l'assistenza di esperti dei problemi dell'età evolutiva, per evitare che la vittima del reato subisca un secondo ed ulteriore danno. Un risultato apprezzabile si è ottenuto, altresì, riportando alle procure distrettuali la competenza per i delitti relativi agli abusi sessuali sui minori piuttosto che alle procure circondariali, come aveva scelto il Senato. È una scelta, quest'ultima, tanto più incomprensibile in quanto fieramente avversata dagli stessi operatori del settore, come dimostra l'audizione in Commissione giustizia del responsabile del servizio postale che aveva definito quella norma come una vistosa retromarcia tale da destare perplessità e preoccupazioni. Concludo, signor Presidente, con due brevi considerazioni. La prima attiene al merito del provvedimento. Credo sia corretto sottolineare che la filosofia di fondo che ispira il disegno di legge in esame sia quella della valorizzazione più ampia del concetto di persona e dell'applicazione più compiuta della nozione medesima al bambino e al minore in generale. La seconda è di ordine più propriamente sistematico ed istituzionale, relativa alla navetta tra Camera e Senato verificatasi in ordine al presente disegno di legge. Durante la discussione in Senato è stato giustamente osservato come sul tema si fosse stretta una pesante tenaglia tra l'ansia di rispondere ad un'esigenza fortemente avvertita dall'opinione pubblica e la necessità di interventi mirati e meditati su tematiche di particolare delicatezza. Ebbene, credo che il grande lavoro fatto dalle due Assemblee abbia ripagato. Se non fossimo tutti quanti presi da una non meglio precisata smania di fare, dalla fretta di raggiungere un obiettivo, spesso quale che esso sia, forse potremmo trarre spunto dall'iter di approvazione di questo provvedimento per una riflessione più serena su luci ed ombre del nostro assetto bicamerale .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, credo che le parole dei colleghi non solo della maggioranza, ma anche dell'opposizione, abbiano ben evidenziato l'importanza che la ratifica in oggetto riveste nell'ordinamento nazionale per quanto concerne la protezione dei minori da reati particolarmente odiosi come quelli a sfondo sessuale. Il nostro ordinamento, invero, è già dotato di disposizioni che ne permettono il contrasto in maniera efficace, ma la ratifica della Convenzione in esame ha rappresentato un'occasione nelle Commissioni parlamentari di Camera e Senato per approfondire un tema anche in relazione alla prevenzione e agli strumenti con i quali rendere più efficace questa tutela a favore dei minori. In particolare, come è stato ben ricordato, sotto il profilo procedurale si sono introdotte norme che prevedono l'audizione dei minori vittime di reato, soprattutto quelli di minore età, attraverso la presenza, dovuta ed obbligatoria, di un consulente dell'età evolutiva, soprattutto in considerazione dell'aspetto psicologico, che possa accompagnare l'emergere di fatti delicati attraverso l'attività svolta dagli investigatori. Vi è un altro aspetto qualificante che ha visto protagoniste maggioranza e opposizione nel lavoro alla Camera della Commissione giustizia e, in particolare, delle Commissioni riunite che si sono occupate della materia. Il Senato, infatti, aveva, sotto il profilo procedurale, previsto l'inserimento di una norma nel nostro codice di diritto penale che sottraeva la competenza relativa all'esercizio dell'azione penale in presenza di questi delitti alle procure distrettuali per attribuirla alle procure presso gli altri tribunali. Ebbene, la Commissione giustizia e le Commissioni riunite sono state unanimi nel ritenere che questa modifica avrebbe potuto disperdere un patrimonio di competenze e di collaborazioni che aveva visto, appunto, le procure distrettuali impegnate in un lavoro proficuo con la polizia postale in particolare nella scoperta e nella persecuzione di attività delittuose in questo campo. Quindi, in sede di Commissioni riunite abbiamo assunto la responsabilità, sia come gruppi di maggioranza che come gruppi di opposizione, di ripristinare la vecchia disposizione normativa, evitando così che quel patrimonio ormai acquisito potesse costringere da un lato le procure della Repubblica a cui venivano trasferite dette competenze e dall'altro la polizia giudiziaria a riprendere un dialogo che invece è già consolidato nell'attività quotidiana. Bene, è stato detto anche in relazione agli altri obiettivi che, attraverso l'introduzione della ratifica di Lanzarote, sono stati raggiunti: nuove figure delittuose come quelle che puniscono l'istigazione a reati, come ad esempio alla pedofilia e alla pedopornografia, nuove sanzioni per quanto concerne la repressione di queste fattispecie e anche l'introduzione originale di alcune misure di sicurezza personali, tra le quali - penso di poter dire - spicca l'obbligo, per chi è stato condannato per determinati delitti e nei confronti del quale il giudice ravvisi la sussistenza di elementi di pericolosità sociale, di segnalare la sua residenza e anche lo spostamento della medesima, ai fini appunto non soltanto di tutela di sicurezza, ma anche - potremmo dire - in chiave preventiva. Credo quindi - e mi avvio alla conclusione - che il lavoro svolto di approfondimento tra Camera e Senato e anche, in quest'ultimo passaggio, tra le Commissioni competenti e l'Assemblea, possa tranquillamente preludere ad un bilancio positivo per quanto riguarda la tutela nei confronti dei minori. Anche in tal caso credo che il filo logico, che unisce questo provvedimento agli altri, si possa tranquillamente riconoscere nella tutela delle figure più deboli. Abbiamo cominciato a farlo nei confronti delle donne, per quanto riguarda la violenza sessuale, lo abbiamo fatto nei confronti anche dei soggetti deboli per quanto concerne gli atti persecutori, lo abbiamo fatto lanciando una battaglia di civiltà e rafforzando l'attività di prevenzione e di repressione nei confronti dell'attività mafiosa. Oggi concludiamo questo percorso, anche a tutela dei soggetti più deboli della società, ovvero dei minori. L'attuazione nel nostro ordinamento della Convenzione di Lanzarote ci permette di dare un'ultima risposta anche nei confronti di queste fattispecie, che sicuramente sono messe all'indice da parte dell'opinione pubblica. Il lavoro, svolto quindi anche dal Popolo della Libertà, dalla sua rappresentanza nelle Commissioni affari costituzionali e giustizia e quindi nel coronamento in quest'Aula, ci lascia bene sperare per una accelerazione nell'iter nel passaggio e nel trasferimento del provvedimento al Senato che possa finalmente rendere esecutive le disposizioni di questo iter non travagliato, ma approfondito, che c'è stato tra i due rami del Parlamento, rendendo così definitiva la tutela nei confronti dei minori come patrimonio all'interno del nostro Paese, naturalmente da rispettare e soprattutto da attenzionare con norme che siano tali da proteggere la crescita dei nostri minori e soprattutto tali da renderci sempre più vicini nella tutela, nell'ambito di quei rapporti internazionali che da soli possono rafforzare la tutela dei minori ed assicurarla in ogni Stato. Con queste convinzioni e con questi argomenti il Popolo della Libertà annuncia il voto finale favorevole nei confronti del provvedimento all'esame dell'Aula.
. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito. .
. Passiamo alla votazione finale. Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 2326-C, di cui si è testé concluso l'esame.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per dire semplicemente che abbiamo appreso adesso dalle agenzie di stampa che di nuovo un cristiano è stato ucciso in Egitto con colpi di arma da fuoco e almeno altri tre, pare, sono rimasti feriti su un treno nel sud del Paese. In vista del dibattito che domani svolgeremo qui in Aula, sollecito la partecipazione del Ministro su un tema così importante in modo da consentire al Parlamento di pronunciarsi in maniera unitaria e da impegnare il Governo in modo efficace a farsi carico con determinazione della tutela del rispetto del diritto di libertà religiosa nel mondo. È una sollecitazione ad un impegno che domani potrà vedere una risposta solidale e unitaria del Parlamento come è importante che avvenga .
. Onorevole Maran, lei insieme a tutta l'Aula sa che su questo tema c'è la sensibilità da parte di tutti, compreso il Governo. Oggi, nel corso della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo è stata posta la questione da parte dei presidenti di gruppo e anche del Governo relativa alla necessità di lavorare affinché domani si possa arrivare ad una mozione unitaria. Quindi tale intento è stato recepito anche in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo e la Presidenza si augura che si possa dare un segnale forte ed unitario su un tema così importante e su quanto sta accadendo.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Azerbaigian per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo fatti a Baku il 21 luglio 2004. Ricordo che nella seduta del 10 gennaio 2011 si è svolta la discussione sulle linee generali.
. Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale non sono state presentate proposte emendative. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, ho già illustrato ieri, nel corso della discussione sulle linee generali, il senso del voto favorevole (che ho anticipato) del gruppo dell'Italia dei Valori alla ratifica di questa convenzione tra il nostro Paese e la Repubblica dell'Azerbaigian. Per questioni di tempo non ho potuto completare il ragionamento, soprattutto là dove intendevo sottolineare come l'Italia potrebbe insistere, lavorare maggiormente per quanto riguarda le costruzioni, la realizzazione di infrastrutture e di opere di ingegneria in quel Paese, per consentire alle nostre imprese una maggiore penetrazione, magari in cambio di un supporto da parte della nostra diplomazia alla richiesta dell'Azerbaigian di far parte dell'Organizzazione mondiale del commercio con lo di Paese in via di sviluppo. L'Azerbaigian d'altra parte - va ricordato - è uno Stato islamico, si, ma ha un'impostazione laica, con un sano rispetto dell'indipendenza della sfera politica rispetto a quella religiosa e senza che si siano registrati in questi anni episodi di estremismo religioso in campo sociale (come invece purtroppo accade, ad esempio, nel vicino Iran dove si affliggono i diritti civili e politici dei cittadini, e soprattutto delle donne). Lo scorso 7 novembre si sono svolte in Azerbaigian consultazioni politiche con una larga riconferma del Presidente Ilhan Aliyev, e crediamo che l'Italia dovrebbe dare un segnale forte nel chiedere che il nuovo Governo appena insediatosi s'impegni a garantire ulteriormente la tutela dei diritti umani e l'accesso al Paese alle organizzazioni internazionali che si occupano di diritti fondamentali giurisdizionali, civili e politici. Infatti, in Azerbaigian si registrano ancora gravi problemi per quanto riguarda soprattutto il rispetto dei diritti umani. Lo ripeto, è un problema che accomuna tutta la regione, forse lì meno grave che da altre parti, ma indubbiamente bisogna intervenire. Cito un esempio tra tutti, il caso di due giovani attivisti politici condannati a due anni e mezzo di carcere perché avevano fatto circolare via Internet durante il periodo elettorale immagini e frasi ritenute offensive nei confronti di quello che era il candidato poi rieletto Presidente Aliyev. Considerando inoltre che la Repubblica azera è unita all'Iran dal gasdotto Gazi-Biand, l'Italia potrebbe farsi attivo portavoce di pace aiutando l'Azerbaigian a utilizzare le relazioni energetiche con Teheran per aprire un dialogo che risulterebbe utile anche agli sforzi internazionali per inserire l'Iran in un processo di cooperazione pacifica. Infine, per quanto riguarda i rapporti culturali del nostro Paese con la Repubblica azera, c'è da rilevare che, nonostante la lingua italiana sia una risorsa molto importante per i giovani di quelle scuole (data la richiesta da parte di aziende che hanno rapporti commerciali con Roma), non vengono offerte molte occasioni per il suo apprendimento in Azerbaigian, e soltanto a livello universitario risultano esistere alcune corsi di lingua italiana, e sono soltanto a Baku, nella capitale, rispetto al resto del Paese, mentre a livello di istruzione inferiore non vi è alcuna occasione di studio della lingua italiana. Per ovviare a questa mancanza e permettere una formazione di professionisti in grado di mettere in comunicazione i nostri paesi e le nostre aziende con la conoscenza dell'italiano, l'Italia offre - in effetti - già borse di studio fin dal 2005. Tuttavia il Governo, in linea con i pesanti tagli al comparto della scuola, ha tagliato anche queste borse di studio: per l'anno accademico 2010-2011 le borse di studio sono state limitate a trenta mensilità annue di soltanto 600 euro. Andrebbe, dunque, ripreso il progetto pensando anche alla creazione di un nostro istituto di cultura in quel Paese, prevedendone e favorendone la creazione di uno azero a Roma. Offro, quindi, questa riflessione al rappresentante del Governo, così come il voto che ci apprestiamo a dare al trattato, perché non sia soltanto un voto che definisca le necessarie disposizioni in materia fiscale, ma vada, appunto, anche ad incidere sulla cooperazione con Baku rispetto ad altri temi fondamentali di cui ho parlato ieri: la politica estera, i diritti umani, i rapporti culturali. Partiamo da questo accordo che, oggi, vedrà il voto favorevole della Camera dei deputati per aprire il Azerbaigian ed aumentare i nostri rapporti a favore di un processo di pace e di democrazia in quel Paese e in tutta la sua vasta area. Per questo - ripeto ancora -, ci sarà il voto favorevole del gruppo dell'Italia dei Valori alla ratifica di questo trattato .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo brevemente per comunicare il nostro voto favorevole nei confronti di questa convenzione tra il Governo italiano e la Repubblica dell'Azerbaigian. Sappiamo tutti che la presente convenzione non riguarda temi disparati, ma il tentativo di evitare le doppie imposizioni sul reddito e sul patrimonio e prevenire le evasioni fiscali. È un passo importante perché in Azerbaigian lavorano molti gruppi italiani, anche di un certo rilievo, non solo nazionale, ma anche internazionale; è un modo per venire incontro alle nostre imprese, da un lato, e, dall'altra parte, per cogliere quell'opportunità, non solo di investimento, ma anche di sviluppo della democrazia, che un Paese come l'Azerbaigian sta, in questi anni, sforzandosi di intraprendere e che ha visto - aggiungo questa breve nota e concludo - tutti gli organismi internazionali, presenti nella valutazione dello svolgimento democratico delle ultime elezioni, restare positivamente impressionati dai passi in avanti, evidentemente non ancora completi, ma nella giusta direzione, che l'Azerbaigian ha fatto nei confronti della democrazia. Questo sviluppo e questa convenzione, anche sul piano economico, possono essere un ulteriore sostegno che il nostro Paese vuole dare, insieme alle nostre imprese, anche a quella cultura dei diritti umani che sta interessando molto da vicino l'Azerbaigian e che può ancora di più diventare una pietra fondamentale per lo sviluppo di quella democrazia .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Amico. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, quando si ratifica una convenzione con un Paese straniero è certamente corretto esaminare nel merito la convenzione in esame, ma è opportuno anche considerare, sia il contesto dei rapporti tra i Paesi firmatari, che la situazione interna dello Stato interessato. Questo perché la ratifica di un accordo tra Paesi va sempre al di là della singola materia trattata, avendo, comunque, una valenza politica e costituendo, una testimonianza di apertura e volontà di collaborare tra due Stati sovrani. Anche in questo caso, quindi, la nostra valutazione va al di là del mero aspetto tecnico. Al riguardo, siamo favorevoli in quanto, sotto l'aspetto tecnico, questa convenzione che andiamo a ratificare oggi porta dei vantaggi, sotto l'aspetto economico, alle relazioni tra i due Paesi, in quanto va a combattere ed eliminare le doppie imposizioni in materia fiscale e ad evitare le evasioni fiscali. È una valutazione, quindi, positiva anche perché questo accordo ricalca, in modo abbastanza perfetto, la convenzione tipo dell'OCSE che viene utilizzata in questi casi. Ma, come dicevo, dobbiamo guardare anche agli altri aspetti che riguardano i rapporti tra Italia ed Azerbaigian. I rapporti tra i due Paesi, anche a seguito della visita del sottosegretario Mantica di dicembre a Baku, sono in un momento positivo. Abbiamo firmato un importante accordo per la realizzazione di un gasdotto, l'ITGI, che porterà il gas azero in Italia e si va verso la sottoscrizione - spero - di un accordo sulla sicurezza energetica. Ricordiamo che tra i nostri Paesi c'è già un rapporto molto forte a livello economico sotto l'aspetto degli idrocarburi in quanto l'Italia è il primo acquirente di petrolio azero. Quindi in questo momento di positività per i nostri rapporti dobbiamo valutare in modo molto attento e positivo anche questo accordo e la ratifica di questo trattato. Ma non solo, l'Azerbaigian è un Paese sicuramente islamico ma è un Paese che il presidente Aliev conduce nel rispetto delle leggi, non le leggi islamiche ma soprattutto le leggi dello Stato. È un Paese che a differenza dell'Iran dà un'interpretazione molto molto diversa dell'islam che non obbliga le donne ad andare velate. È difficile infatti vedere a Baku persone velate con il : è una libera interpretazione dei singoli ma non c'è alcuna costrizione in questo, c'è la massima libertà per ogni persona di applicare in modo corretto la propria religione. Quindi è una grossa immagine positiva che l'Azerbaigian sta dando ai tanti cittadini di origine azera che tuttavia vivono in Iran. Infatti, a detta degli azeri, 14 milioni di iraniani sono di origine azera. Ritengo che l'immagine che l'Azerbaigian sta dando ai cittadini iraniani - quindi di un islam applicato in un modo diverso da come viene applicato in modo scriteriato in Iran - sia positiva. Per questi motivi riteniamo di dare un voto positivo a questo provvedimento sottolineando ancora che questo Governo in materia di politica estera sta facendo tanto e questo Parlamento, su impulso del Governo, sta ratificando numerosi trattati e Convenzioni che erano fermi da anni. In questo caso si era fermi dal 2004, quindi l'odierna ratifica rappresenta un fatto molto positivo che ci conferisce un grande valore anche a livello internazionale perché l'Italia si sta dimostrando tra i Paesi più attenti alle politiche internazionali nei rapporti bilaterali come nei rapporti multilaterali
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tempestini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, mi rimetto al mio intervento svolto in sede di discussione sulle linee generali.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pianetta. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, il gruppo del Popolo della Libertà voterà a favore di questo provvedimento perché si tratta di un accordo che ha l'obiettivo di rendere possibile un equo prelievo fiscale attraverso una corretta distribuzione tra lo Stato in cui il reddito è prodotto e l'altro Stato in cui è residente il beneficiario dello stesso reddito. Questa equa distribuzione rappresenta un elemento di notevole rilevanza che può contribuire a migliorare e rafforzare la collaborazione economica tra l'Italia e l'Azerbaigian dando maggiori certezze agli operatori economici dei due Paesi e quindi incentivando i possibili investimenti. Voglio soltanto concludere dicendo che questa Convenzione ha anche un indubbio valore politico nel rafforzamento della collaborazione tra i nostri due Paesi anche perché l'Azerbaigian rappresenta una realtà importante per garantire la nostra sicurezza energetica in ragione della consistente quantità di greggio importato da questo Paese. Pertanto riconfermo il voto favorevole del gruppo del Popolo della Libertà.
. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
. Passiamo alla votazione finale. Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica, n. 3835, di cui si è testé concluso l'esame. Dichiaro aperta la votazione.
. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Canada per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo di intesa, fatta ad Ottawa il 3 giugno 2002. Ricordo che nella seduta del 10 gennaio 2011 si è conclusa la discussione generale ed ha replicato il rappresentante del Governo mentre il relatore vi ha rinunziato.
. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica, nel testo della Commissione. Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale non sono state presentate proposte emendative. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, se lei me lo permette mi rifaccio all'intervento che ho svolto ieri in sede di discussione generale, dunque intervengo soltanto per confermare il voto favorevole del gruppo dell'Italia dei Valori.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo ancora più brevemente rispetto all'intervento precedente: quella in esame è l'esecuzione di una convenzione fra la nostra Repubblica e quella del Canada, riguardante sempre le questioni delle imposizioni in materia di reddito ed evasioni fiscali e il nostro parere è assolutamente favorevole.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo della Lega Nord Padania. Le motivazioni sono semplici: qui vi è un ritardo storico, perché è dal 2002 che si attende questa ratifica. I problemi sono stati creati da una disparità rispetto a quanto previsto dalla Convenzione e il subentro di nuove normative di carattere fiscale e finanziario fra i due Paesi ha impedito lo sviluppo di relazioni economiche, che invece, con questa ratifica, finalmente possono svilupparsi.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbi. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per confermare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico alla ratifica di questo Accordo e mi rifaccio alle ragioni che ho illustrato ampiamente ieri in sede di discussione sulle linee generali. Vorrei soltanto riprendere, brevemente, due elementi: il primo è legato al fatto che troppo tempo è trascorso tra la sigla dell'Accordo nel 2002 e il momento della ratifica. Sarebbe stato opportuno che la ratifica fosse avvenuta prima, considerando che questo Accordo è inteso - come è stato ricordato - a migliorare e a potenziare i rapporti fra i due Paesi, i quali avevano una serie di questioni rilevanti da affrontare. Il secondo elemento è che questo Accordo interessa, tra gli altri, molti nostri connazionali, per il trattamento delle pensioni in entrata ed in uscita dall'Italia. Ricordo che la nostra comunità in Canada è molto numerosa, composta sia da canadesi di origine italiana sia da cittadini italiani residenti in Canada. Questo Accordo aiuta loro per le questioni che riguardano le imposizioni fiscali ed aiuta a migliorare e sviluppare i rapporti, già intensi, sotto il profilo politico, commerciale ed economico, tra i due Paesi.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bucchino. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, come deputato eletto nella ripartizione Nord e Centro America della circoscrizione Estero, esprimo la mia piena soddisfazione per la ratifica dell'Accordo con il Canada contro le doppie imposizioni fiscali, dopo quasi dieci anni dalla sua firma - come è stato detto dall'onorevole Barbi - e dopo le mie numerose sollecitazioni ed interrogazioni. L'Accordo porterà benefici alle imprese e ai cittadini italiani, anche in considerazione del fatto che sono più di un milione le persone di origine italiana residenti in Canada che potranno quindi, direttamente o indirettamente, beneficiarne. L'Accordo pone le basi per una più proficua collaborazione economica tra l'Italia e il Canada, rendendo finalmente possibile un'equa distribuzione del prelievo fiscale tra lo Stato in cui viene prodotto un reddito e lo Stato di residenza dei beneficiari dello stesso, rappresentando così anche un'importante struttura di base per lo sviluppo degli scambi commerciali e degli investimenti. Vorrei in particolare evidenziare che l'Accordo risolve definitivamente - e non è certo cosa da poco - le situazioni di incertezza sulla ripartizione del potere impositivo tra i due Stati contraenti relativa al personale a contratto in servizio presso la rete diplomatico-consolare italiana in Canada. Tale personale, a causa della confusione interpretativa dell'attuale Convenzione, era stato messo nell'imbarazzante e penalizzante situazione di evasore fiscale di fronte all'erario canadese. A tale questione la nostra rappresentanza diplomatica in Canada ha sempre attribuito notevole importanza, in considerazione del ragguardevole numero di unità di personale a contratto che hanno appunto la doppia nazionalità, italiana e canadese, ovvero la sola nazionalità italiana. In sostanza, nel nuovo Accordo è stata chiarita la situazione fiscale dei contrattisti con doppia nazionalità o cittadini dello Stato erogatore e residenti nell'altro Stato e ribadita finalmente in maniera chiara la potestà impositiva, che è esclusiva dello Stato che eroga i compensi a detto personale. È opportuno comunque precisare che la norma del nuovo Accordo, relativa alla sua entrata in vigore, stabilisce che le disposizioni della Convenzione avranno efficacia a decorrere dal 1o gennaio dell'anno solare in cui si procede allo scambio degli strumenti di ratifica, con l'eccezione delle disposizioni relative alla potestà impositiva sui compensi del personale contrattista in servizio presso la rete diplomatico-consolare italiana in Canada, e viceversa, la cui efficacia, invece, viene anticipata di tre anni, con efficacia, quindi, retroattiva. Infine, per quanto riguarda le pensioni - vale la pena di ricordare che in Canada l'INPS paga quasi settantamila pensioni - il nuovo Accordo stabilisce per sommi capi che le pensioni private, come ad esempio quelle erogate dall'INPS, sono di norma imponibili nello Stato di residenza del beneficiario (il Canada in questo caso), mentre le pensioni italiane degli ex dipendenti pubblici residenti in Canada sono imponibili solo in Italia, come le pensioni dell'INPDAP. È prevista, tuttavia, purtroppo, la possibilità che le pensioni dell'INPS siano tassate, con una complessa modalità, oltre che dallo Stato di residenza (il Canada appunto), anche dallo Stato italiano. Si tratta di un serio problema e di un limite dell'Accordo, perché continuerà così ad innescarsi, nel caso di tassazione concorrente, l'odioso e faticoso procedimento per il credito di imposta.
. La prego di concludere.
. Pensavo di avere cinque minuti, signor Presidente, le chiedo un altro minuto...
. Sì, ha cinque minuti, ma li sta terminando perché le mancano 40 secondi. Prego.
. Mi auguro che in un prossimo futuro, magari con un semplice scambio di note, possa essere eliminato il meccanismo della tassazione concorrente che gli accordi contro le doppie imposizioni dovrebbero per l'appunto abolire. Colgo brevemente l'occasione quindi per auspicare che questo Parlamento ratifichi al più presto, per venire incontro alle attese dei nostri connazionali, anche il nuovo Accordo di sicurezza sociale con il Canada, firmato dalle due parti contraenti addirittura 15 anni orsono
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zacchera. Ne ha facoltà. Poiché è l'ultimo intervento chiedo ai colleghi di prendere posto.
. Signor Presidente, intervengo brevemente anche perché alcune delle cose che volevo esprimere le ha già dette il collega Bucchino che, essendo italo-canadese, segue bene la questione. Effettivamente rimane aperto il contenzioso per il pagamento delle pensioni, che è una questione delicata non soltanto per il pagamento delle pensioni, ma anche per il riconoscimento a questo punto di alcuni diritti che i nostri emigrati in Canada hanno se hanno mantenuto degli stretti rapporti in Italia. Penso, ad esempio, al problema forte della tassazione dell'ICI sulla prima casa se viene mantenuta in Italia. Anche questa è una problematica che va affrontata e che va risolta nello specifico del Canada. Infatti, in questo Paese molti italiani hanno deciso di mantenere la propria residenza come cittadini italiani, a differenza di altri italiani in altre Nazioni che hanno una comunità italiana meno numerosa ed hanno accolto la seconda nazionalità con questi accordi. Concludo sottolineando che questo accordo però è importante anche per le imprese italo-canadesi, che sono nate proprio con il lavoro dei nostri emigrati e che hanno ottenuto anche delle sedi in Italia. Quindi meno male che dopo otto anni e mezzo si arriva - ci auguriamo che ciò avvenga più velocemente per altri trattati - a questa sospirata ratifica che, anche quest'anno, è stata leggermente cambiata - lo diceva già Bucchino - per aggiornarla semplicemente al trascorrere degli anni. Esprimo il voto favorevole del gruppo del Popolo della Libertà.
. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
. Passiamo alla votazione finale. Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3836-A, di cui si è testé concluso l'esame. Dichiaro aperta la votazione.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Slovenia sulla cooperazione transfrontaliera di polizia, fatto a Lubiana il 27 agosto 2007. Ricordo che nella seduta del 10 gennaio 2011 si è conclusa la discussione sulle linee generali e che il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica, nel testo della Commissione. Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale non sono state presentate proposte emendative. Passiamo ai voti.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo soltanto per confermare il voto favorevole del gruppo dell'Italia dei Valori.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Compagnon. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, non sarò brevissimo come il collega Evangelisti, che però era intervenuto nel corso della discussione sulle linee generali, così da svolgere una serie di riflessioni sulla validità della ratifica di questo Accordo fra il Governo italiano e il Governo della Repubblica di Slovenia. Il contenuto è estremamente interessante rispetto al contrasto alla criminalità organizzata internazionale e anche all'immigrazione clandestina. Soltanto per citare alcuni aspetti, nel campo della formazione è prevista una collaborazione produttiva e ciò anche per la prevenzione dei reati stessi, quindi con una filosofia diversa dal passato. Vi è anche la possibilità - come si auspicava da tempo - dell'inseguimento transfrontaliero fino a circa trenta chilometri all'interno degli stessi Paesi. Si prevede soprattutto la possibilità di istituire dei gruppi di lavoro, di interscambio anche delle stesse persone occupate negli organi di sicurezza. Si tratta quindi di un'attività rilevante per un confine certamente delicato qual è quello fra l'Italia e la Slovenia e se pensiamo soprattutto al fatto che le immigrazioni clandestine non arrivano più in grande percentuale con gli sbarchi, ma hanno scelto strade diverse, ci rendiamo conto di quanto sia importante che ci sia una effettiva collaborazione fra i due Stati. Quindi si tratta anche di cercare di prevenire il più possibile quanto sta avvenendo in termini di situazioni delicate e particolari al nostro confine. Diciamo che questo Accordo non va certamente ad inficiare gli accordi precedenti, è soltanto un miglioramento della complessa macchina di rapporti in termini di sicurezza con la Slovenia. Rimane anche il fatto che per la prima volta si deve constatare che l'impegno di spesa previsto per questo Accordo, anche se non è enorme, non va ad intaccare determinati capitoli molto delicati come è successo per altri accordi. Al di là dei contenuti stessi dell'Accordo, che dovranno far funzionare meglio il controllo alla frontiera, vorrei esprimere due considerazioni. La prima è che senz'altro questa volta senza sospetti reciproci come in passato si crea una collaborazione che darà sicuramente efficacia ai controlli contro la criminalità. Credo che si possa dire che questo fornisce sicurezza soprattutto ai cittadini. Pensiamo al confine fino a poco tempo fa: era una cortina di ferro. C'era la Jugoslavia e anche i popoli si guardavano con reciproci sospetti. L'implosione della Jugoslavia e la caduta del muro di Berlino hanno creato un mutamento anche veloce dei rapporti tra l'Italia e i paesi dell'est Europa. Quindi, si è instaurato un rapporto nuovo che è iniziato ad essere diverso, meno sospettoso, più produttivo e anche - oserei dire - più rispettoso prima di tutto con la politica e la costituzione di Alpe-Adria, con le iniziative di carattere culturale e sportivo che hanno riavvicinato certamente due mondi e due culture abbastanza diverse, frutto anche della seconda guerra mondiale. Anche l'economia ha avuto le sue agevolazioni. Credo che questo trattato, seguendo gli altri, possa far fare un ulteriore passo in avanti su un confine dove - come dicevo prima - evidentemente per troppo tempo non si è guardato all'interesse generale, ma ci si è chiusi anche in un legittimo e comprensibile interesse molto personalistico. Tutto questo avvicina ancora di più culturalmente e convintamente i due Paesi, avviandoli ad un rapporto anche finalizzato ad un reciproco sviluppo socio-economico diverso da quello del passato. Oramai il mondo è globalizzato e anche Paesi piccoli come la Slovenia e le regioni confinanti del nostro Paese hanno bisogno di avere dei rapporti nell'interesse della sicurezza dei cittadini, ma anche dello sviluppo economico. Per questo, credo e ritengo che questa Convenzione sia benvenuta. Spero che non sarà l'ultima e si potrà migliorare ancora. Signor Presidente, rivolgo l'ultima riflessione proprio alla Presidenza di questa Camera e a questo Parlamento perché noi stiamo ratificando questo Accordo che è stato firmato per l'esattezza nell'agosto del 2007 a Lubiana. Lo ratifichiamo oggi, ovvero a gennaio 2011. La Slovenia, piccolo paese con una storia molto più limitata della nostra in termini di nazione, lo ha ratificato esattamente a ottobre 2007. A questo proposito, dovremmo forse imparare, Parlamento e Governo, a dare attuazione immediata ratificando gli accordi che vengono stipulati. Infatti, in questi anni indubbiamente se questo Accordo fosse stato ratificato prima si sarebbero prevenute tante iniziative malavitose che a cavallo dei confini si verificano troppo spesso. Per queste motivazioni e con questo richiamo il gruppo dell'Unione di Centro esprime un voto convintamente favorevole al disegno di legge di ratifica del trattato in esame .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, nell'annunciare il voto favorevole del gruppo Lega Nord Padania, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
. Onorevole Pini, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Narducci. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, il gruppo del Partito Democratico ha annunciato il proprio voto favorevole nella discussione sulle linee generali che si è tenuta nella giornata di ieri. Pertanto, confermo questa espressione di voto e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto .
. Onorevole Narducci, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
. Passiamo alla votazione finale. Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3827-A, di cui si è testé concluso l'esame. Dichiaro aperta la votazione.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato: Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa allo sdoganamento centralizzato, concernente l'attribuzione delle spese di riscossione nazionali trattenute allorché le risorse proprie tradizionali sono messe a disposizione del bilancio dell'UE, fatta a Bruxelles il 10 marzo 2009. Ricordo che nella seduta del 10 gennaio 2011 si è conclusa la discussione sulle linee generali e che il relatore e il rappresentante del Governo sono intervenuti in sede di replica. Avverto che non saranno posti in votazione gli articoli 1, 2 e 4 in quanto non modificati dal Senato.
. Passiamo all'esame dell'articolo 3, modificato dal Senato al quale non sono state presentate proposte emendative. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, soltanto per ricordare - e lei vi ha fatto un rapido cenno - che in verità nel maggio scorso avevamo già ratificato questa Convenzione. Essa torna al nostro esame e alla nostra attenzione perché nel passaggio al Senato è stata aggiunta una clausola di monitoraggio, nel senso di stabilire che l'Agenzia delle dogane valuti semestralmente l'attuazione della Convenzione di cui stiamo trattando. L'intento è quello di fare in modo che vengano trasmesse le risultanze al Ministero dell'economia e delle finanze che successivamente ne riferirà al Parlamento con un'apposita relazione. Siccome, ovviamente, non si può che apprezzare questo di più di controllo parlamentare non vi è alcun motivo per non confermare il voto favorevole da parte del gruppo dell'Italia dei Valori.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche da parte nostra preannunzio il voto favorevole. Anche a noi sembra molto importante la Convenzione sullo sdoganamento centralizzato e ritengo che possa essere ... non ci credi perché tu fai sdoganamento di altre cose, caro amico. Invece, può essere molto utile per tutte le nostre imprese che lavorano con l'estero. Pertanto, preannunzio un voto convintamente favorevole.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, preannunzio il voto favorevole. Signor Presidente, chiedo, inoltre, che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
. Onorevole Pini, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tempestini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, mi rifaccio all'intervento svolto in sede di discussione sulle linee generali e confermo il voto favorevole del Partito Democratico.
. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito. .
. Passiamo alla votazione finale. Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3356-B, di cui si è testé concluso l'esame. Dichiaro aperta la votazione.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 3 luglio 2002. Ricordo che nella seduta del 10 gennaio 2011 si è conclusa la discussione sulle linee generali e che ha replicato il rappresentante del Governo mentre il relatore vi ha rinunziato.
. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica. Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale non sono state presentate proposte emendative. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1. Dichiaro aperta la votazione.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, questa alla nostra attenzione è una - con tutto il rispetto, lo metto fra virgolette - «banalissima» convenzione per evitare le doppie imposizioni, come tante ne abbiamo votate e come altre ne voteremo a seguito degli accordi che andiamo intensificando con nuovi Stati, soprattutto parlo in questo caso dei Paesi dell'est europeo. C'è da sottolineare, come ho già fatto in sede di discussione sulle linee generali, che negli scambi con la Repubblica di Moldova l'Italia ha compiuto dei balzi prodigiosi negli ultimi anni e oggi è per noi uno dei principali Paesi di investimento. Ci sono oltre settecento aziende a partecipazione italiana registrate e operanti intorno all'area della capitale. Perché intervengo ad illustrare ulteriormente il voto favorevole del gruppo dell'Italia dei Valori? Perché, come c'è già stato modo di dire e fare anche un anno fa in occasione di un altro provvedimento che riguardava gli accordi con la Moldova, vi è una realtà in quel Paese, la situazione della Transnistria, ovvero una parte della Repubblica di Moldova autoproclamatasi indipendente ancorché non sia stata riconosciuta da alcun altro Paese. Vi è quindi una situazione difficile, di fatto un aperto conflitto, che lo scorso giugno hanno cercato di affrontare e risolvere il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il Presidente russo Dimitri Medvedev, per concordare quindi una soluzione. Su questo voglio ricordare che avevo presentato un ordine del giorno, altri colleghi avevano fatto altrettanto, prendendo iniziative per la risoluzione di questo conflitto potenziale. Il Governo ha accolto questi ordini del giorno ma poi non vi ha dato seguito, non ha dato notizia, quindi approfitto della presenza del rappresentante del Governo perché ci faccia sapere quali iniziative il Governo italiano abbia messo in campo, soprattutto nei confronti delle autorità russe, visti i noti e saldi rapporti che il nostro Presidente del Consiglio vanta con le autorità di quel Paese, affinché anche questa regione d'Europa, che vive purtroppo in una situazione di instabilità, di corruzione e di attività illegali - parlo non dell'Italia ma della Repubblica di Moldova - possa finalmente trovare una pacifica soluzione .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, come negli altri casi sosteniamo fortemente questo provvedimento, un'occasione straordinaria per rafforzare i legami fra la nostra Repubblica e la Repubblica di Moldova e per aiutare le tante imprese, soprattutto medio-piccole, che si sono trasferite dal nostro Paese in Moldova. Alcuni settori vedono sostanzialmente protagoniste imprese italiane, io sono stato qualche mese fa in Moldova e lo posso confermare direttamente. Dobbiamo altresì prendere atto che in Moldova le elezioni si sono svolte nel rispetto dei parametri internazionali di trasparenza e democrazia, c'è una nuova maggioranza. Difficoltà ce ne sono, per l'amor di Dio, il tema della Transnistria è di grande attualità, nello stesso tempo la Moldova probabilmente si troverà nei prossimi mesi a riformare, se possibile, la Costituzione per eleggere un nuovo Presidente; tuttavia questo segnale, anche se dopo otto anni, è un segnale importante. Servirà alla nostra ambasciata presente a Chisinau e alle imprese italiane per rendere ancora più appetibile sul piano economico quella grande simpatia di cui il nostro Paese, la nostra diplomazia, le nostre imprese già sono fortemente capaci in quel Paese .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Amico. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche in questo caso abbiamo un provvedimento di ratifica di una Convenzione finalizzata sempre ad evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali. Anche in questo caso, la valutazione è positiva per la tipologia di provvedimento, quindi per il merito, ma è giusto svolgere alcune considerazioni anche sulla situazione di questo Paese. La Repubblica di Moldova è un Paese con il quale l'Italia ha sempre maggiori rapporti soprattutto per via dei tanti cittadini di tale Repubblica che vivono e lavorano in Italia. Inoltre, è da sottolineare che la Repubblica di Moldova sta portando avanti in modo positivo una transizione da un regime comunista, dall'Unione Sovietica, ad un regime democratico. Le ultime elezioni di fine 2010 hanno dato una maggioranza ad una coalizione non comunista, ponendo per la seconda volta i comunisti all'opposizione, non dando però la possibilità di avere i numeri per eleggere il Presidente. È probabile che in Moldavia si torni a votare per la terza volta in due anni. Quindi, la situazione politica, nonostante ci sia un cambiamento e stia evolvendo in modo positivo, anche perché le elezioni si sono svolte rispettando la maggior parte delle normative previste per una libera elezione democratica, è comunque di una certa instabilità a causa dell'impossibilità di eleggere il Presidente, che per la Costituzione deve avere una maggioranza qualificata in Parlamento, che in questo momento non c'è. Quindi la situazione in Moldavia non è stabilizzata. È giusto andare avanti ed avvicinare questo Paese anche a noi e all'Unione europea, ma è anche giusto ricordare che la realtà ci dice che questo è un Paese ancora molto lontano dalla media dell'Unione europea sotto l'aspetto economico, quindi molti cittadini di questo Paese decidono di emigrare. Al momento, vige ancora il regime dei visti con l'Unione europea e, quindi, non è permesso a tutti i cittadini moldavi di partire ed entrare nel nostro Paese e nell'Unione europea. Molti di loro, però, aggirano questo divieto ottenendo la cittadinanza rumena. La Romania sta concedendo la cittadinanza rumena in modo molto ampio a chi dimostra di avere un parente rumeno, quindi alla maggior parte dei moldavi. Ciò sta facendo sì che un grande numero di moldavi con questo passaporto partano per l'Unione europea. Questo di per sé non è da considerare così negativo, se non si va a vedere quello che si sta verificando in Moldavia, dove ci sono paesi spopolati perché un terzo della popolazione è emigrata all'estero. Li abbiamo visti nelle missioni elettorali dell'OSCE: paesi semi-spopolati da persone che se ne sono andate. Quindi, sottosegretario Mantica mi chiedo: è corretto che questi Paesi si sviluppino o non si sviluppino mandando all'estero tutti i loro cittadini? I cittadini dovrebbero rimanere in un Paese e costruirne il futuro oppure emigrare lasciando sguarnito il proprio Paese? Questa è una valutazione importante da fare e forse bisogna che, anche a livello di Unione europea, iniziamo a portare una voce un po' diversa. Non si può pensare che lo sviluppo dei Paesi sottosviluppati, anche quelli di confine con l'Unione europea, avvenga trasferendo tutta la popolazione nell'Unione europea. Bisogna riuscire a sviluppare quei Paesi e fare in modo che la manodopera rimanga lì per far progredire il proprio Paese e non emigri solamente. Quindi, quella che dobbiamo fare nei confronti della Repubblica di Moldova è una valutazione positiva: è giusto continuare, anche con l'approvazione di questo disegno di legge di ratifica, nei rapporti con quel Paese, ricordando però sempre che è corretto che ogni cittadino possa vivere in modo decente nel proprio Paese senza dover emigrare, andando poi a creare nell'Unione europea problemi legati alla disoccupazione, che come sappiamo continua ad aumentare. Questo discorso non vale ovviamente solo per chi proviene dalla Repubblica di Moldova, ma anche per chi proviene da altri Paesi extracomunitari
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tempestini. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche in questo caso mi rifaccio all'intervento svolto nella discussione sulle linee generali e confermo il voto favorevole su questo provvedimento da parte del Partito Democratico.
. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
. Passiamo alla votazione finale. Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3881, di cui si è testé concluso l'esame. Dichiaro aperta la votazione.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma l'11 novembre 2008. Ricordo che nella seduta del 10 gennaio 2011 si è conclusa la discussione sulle linee generali e che hanno avuto luogo le repliche. In particolare, l'onorevole Nirenstein, vicepresidente della Commissione affari esteri, intervenendo in sostituzione del relatore, ha proposto di rinviare ad altra seduta il seguito dell'esame del provvedimento. Prendo atto che la Commissione conferma tale orientamento. Se non vi sono obiezioni, il seguito dell'esame del provvedimento si intende pertanto rinviato ad altra seduta.
. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione, in sede legislativa, del seguente disegno di legge, del quale la sottoindicata Commissione, cui era stato assegnato in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento:
. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo è stato predisposto, ai sensi dell'articolo 24, comma 3, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di gennaio 2011:
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo a titolo personale per una precisazione e una correzione fraterna visto il clima post natalizio. Ieri il collega del gruppo Italia dei valori, l'onorevole Fabio Evangelisti, citando un'interpellanza, ha dissentito riguardo a un tema relativo al dottor Biscet che è, purtroppo, uno degli ospiti delle prigioni cubane, oggetto di repressione in quanto antiabortista e medico obiettore di coscienza e che, per questo motivo, viene detenuto nelle galere. A proposito di ciò, l'onorevole Evangelisti eccepiva con riguardo ad una frase contenuta nell'interpellanza e conclude associando sempre il partito della Lega Nord a fenomeni razzisti, baita del Cadore, valle bergamasca e quant'altro. Capisco i «riflessi pavloviani» quando si cita la Lega e di associarla sempre a «quant'altro», ma per onore di verità devo leggere, signor Presidente, il commento contenuto nella lettera che la figlia dell'onorevole Biscet scrive all'onorevole Evangelisti: «Illustrissimo onorevole Fabio Evangelisti, sono Winnie Biscet, figlia del dottor Oscar Elias Biscet, per il quale l'onorevole Massimo Polledri ha proposto con coraggio un'interpellanza urgente al Ministro degli affari esteri e per la quale sono molto grata. Mi permetto di scriverle per assicurarle che da parte dell'onorevole Polledri e del suo partito non c'è nessun movente razzista, che sembrerebbe incomprensibile anche per il fatto che ne chiede la liberazione. Ma oltre a questo motivo, che da solo potrebbe sciogliere ogni dubbio, desidero confermarle che i dati in possesso dell'onorevole Polledri gli sono stati forniti direttamente dai volontari che con me operano per liberare mio padre e che il colore della sua pelle è menzionato anche nella biografia presente nel sito, da me creato a questo fine, dove si parla di «medico di razza nera», come può constatare personalmente a questo : . Illustrissimo onorevole Evangelisti» - prosegue la lettera - «come forse lei non sa, perché Cuba non è il paradiso che molti credono, in tutti i documenti di riconoscimento cubani è riportata l'indicazione della razza (nera, bianca o mista) ed è per questo che noi la indichiamo e lo facciamo senza nessuna intenzione razzista, proprio come ha fatto l'onorevole Polledri che si è limitato a riportare la descrizione di mio padre che gli abbiamo comunicato. Le sarei molto grata se anche lei volesse aiutare mio padre a tornare ad essere un uomo libero e per questo le chiedo di firmare il documento dell'onorevole Polledri. Grazie e cordiali saluti». Signor Presidente, non ci vogliamo dividere sul tema dei diritti. Credo che sia importante poter intervenire uniti sulla liberazione del dottor Biscet. Pertanto, se l'onorevole Evangelisti chiede l'uso di carte, penne o gomma, nulla osta da parte mia, sperando di poterlo vedere al nostro fianco e di tanti colleghi della Lega e del PdL che hanno firmato per questa nobile causa .
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, intervengo per richiamare l'attenzione, ancora una volta, sulla drammatica situazione in cui versano i lavoratori del Phonemedia: oltre a vantare crediti per diverse mensilità essi si trovano senza lavoro e con l'incubo dell'immediata scadenza della cassa integrazione, prevista per il 24 febbraio. L'inchiesta sul fallimento del colosso piemontese dei ha portato in carcere l'ex amministratore delegato di Omega Spa, società che aveva acquisito Agile ex Eutelia e Raf-Phonemedia, che attraverso una serie di controllate possedeva una dozzina di in tutta Italia. È bene ricordare che i dipendenti si ritrovarono da un giorno all'altro senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. A Novara si mobilitò addirittura la Caritas per far fronte ad un'emergenza sociale che stava diventando esplosiva. Di tutta questa vicenda i lavoratori sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto: essi hanno subìto ogni sorta di sopruso e di umiliazione, sono la parte lesa e lo Stato ha il dovere di rendere loro giustizia. È stato chiarito dagli inquirenti che il passaggio delle quote societarie di Raf-Phonemedia dal precedente proprietario, indagato dalla procura di Novara per bancarotta, ad Omega Spa, attraverso società di diritto lussemburghese, abbia avuto come unico scopo quello di impoverire la società di partenza, per lasciarla fallire prima di qualsiasi liquidità. Il crac del gruppo non può essere caricato sulle spalle dei lavoratori. Non è giusto. È necessario quindi che ciascuno faccia la sua parte. Per questo chiedo al Governo di intervenire al più presto e chiedo a lei, signor Presidente, che si faccia interprete di quest'istanza, anche alla luce della richiesta di un altro anno di cassa integrazione, già avanzata dall'organizzazione sindacale alla regione Piemonte ed al Ministero competente e per cui attendiamo e auspichiamo un sollecito e positivo riscontro. Colgo l'occasione per rinnovare con forza la richiesta di un tavolo presso la Presidenza del Consiglio affinché si possa prospettare un futuro per una attività che avrebbe ancora importanti commesse pubbliche e private. Sarebbe opportuno e importante percorrere questa strada: imprenditori seri potrebbero farsi avanti e l'intera vicenda potrebbe avere finalmente un epilogo positivo, ma occorre fare presto.
. Grazie, onorevole Rampi, sarà compito e premura della Presidenza, forse anche in tempi rapidi, fare presente le osservazioni da lei svolte.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, vorrei sollecitarla a sollecitare, a sua volta, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, onorevole Prestigiacomo, per ottenere al più presto una risposta rispetto a una risoluzione, presentata dall'onorevole Zamparutti e da me medesimo, riguardo alle iniziative legislative per rendere immediatamente vincolanti i limiti legali di emissioni in atmosfera di una sostanza, che è molto pericolosa, il benzoapirene. Non voglio entrare nel merito della questione, perché lo fa la risoluzione, una questione complicata e complessa, che riguarda diverse città e la salute di persone e cittadini di diverse regioni e in particolar modo di alcune zone, che ospitano plessi industriali importanti (mi riferisco soprattutto a Taranto e al complesso dell'Ilva Spa). Insomma si tratta di questioni complicate che hanno a che fare con problemi della salute dei cittadini e con investimenti industriali importanti che devono essere fatti per abbattere questi inquinanti così pericolosi. Ma al di là del contenuto, signor Presidente, il problema è che ormai abbiamo proposto questa risoluzione da circa un paio di mesi. Ancora c'era il sottosegretario Menia il quale ci ha dato una prima risposta; abbiamo poi discusso la risoluzione, abbiamo svolto diverse audizioni e abbiamo chiesto al Governo di esprimere - come si fa in queste situazioni - un parere. La prima volta, alla fine di questo percorso già lungo e dettagliato, il Ministro ci ha detto che aveva delle difficoltà legate alle dimissioni del sottosegretario. Poi, una seconda volta, è successo che il Ministro non sia potuto essere presente. La terza volta, infine, la risoluzione è stata calendarizzata per domani, e ci viene ancora detto che il Ministro non può esserci. Quello che le chiediamo, quindi, signor Presidente - lo abbiamo già chiesto in sede di Commissione al presidente - è di farsi parte attiva perché il Governo si esprima in qualche modo. I numeri possono anche consentire di bocciare questa risoluzione ma in un caso o nell'altro chiediamo che il Governo dia una risposta perché ne abbiamo diritto .
. Onorevole Bratti, sarà premura della Presidenza andare nella direzione della richiesta.
. Chiedo di parlare.
. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, anche io intervengo sulla questione posta dal collega Alessandro Bratti. Mi associo a questa richiesta perché è davvero inaccettabile che da ottobre, quando abbiamo presentato le nostre risoluzioni in sede di Commissione ambiente, non ci sia stata occasione per il Governo di esprimersi sulla questione che stiamo ponendo ovvero il ripristino della normativa precedente sui limiti di immissione di benzoapirene. Nell'intervenire non voglio parlare soltanto come parlamentare ma anche a nome dei moltissimi comitati che, a partire dalla città di Taranto e anche in altre grosse realtà metropolitane del nostro Paese che sono interessate a questo problema, si stanno mobilitando per chiedere il ripristino della normativa precedente. Parlo di associazioni come Peacelink, dell'associazione dei pediatri italiani e anche dell'associazione italiana dei chimici. Quindi davvero con urgenza va chiesto al Governo di dare una risposta al problema che poniamo e che sia una risposta positiva alla nostra richiesta .
. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.