Contenuto
Venerdì 14 Ottobre 2011 ore 11:00
Seduta di assemblea numero 535 della XVI legislatura
Resoconto stenografico
Download video della Seduta
Seleziona la parte delle seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Seduta di assemblea numero 535 della XVI legislatura del 14/10/2011
Download video della Seduta
Seleziona la parte della seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Download video della Seduta
Seleziona la parte della seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
- Lettura Verbale
- Missioni
- Seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri
- La seduta, sospesa alle 11,35, è ripresa alle 12,35
- Seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta è sospesa
- Modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma
- Ordine del giorno della prossima seduta
, legge il processo verbale della seduta di ieri.
. Comunico che non vi sono ulteriori deputati in missione a partire dalla seduta odierna. Pertanto i deputati in missione sono complessivamente cinquanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri. Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione della risoluzione Cicchitto, Reguzzoni e Moffa n. 6-00096.
. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nucara, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, la direzione nazionale del Partito Repubblicano ha deciso, a maggioranza, di concedere la fiducia al Governo. Tuttavia, signor Presidente del Consiglio - anche se non è presente, vedo che è presente il Ministro Vito - dobbiamo pur dire che i repubblicani, quelli iscritti al PRI, non sono proprio soddisfatti della politica del suo Governo, ma, come è emerso dal documento finale, essi al momento non vedono alternative a questo Governo. Nella loro valutazione critica non è mancato l'esame dell'incapacità di alcuni uomini del suo Governo, ai quali siamo certi che lei, signor Presidente Berlusconi, non affiderebbe nemmeno il compito di «apriporta» nella più piccola delle sue aziende. Dico questo, senza aver pretese per un repubblicano di entrare in questo Governo, a scanso di equivoci. Avevamo chiesto, e ieri ribadito, di compiere un gesto immediato di rapida svolta sull'attività governativa con la nomina di Saccomanni a Governatore della Banca d'Italia e aggiungiamo che, dovunque sia nato, non è in alcun modo rilevante ai fini della nostra preferenza. Sarebbe stato un segno molto opportuno e dipende solo da lei, signor Presidente Berlusconi. Nel suo Governo, emargini gli incapaci e valorizzi le persone capaci, che sono, al contrario, evidentemente, sottovalutate; apra politicamente a quelle forze di opposizione più responsabili, che servirebbero, se non ad aiutare lei, ad aiutare il Paese; nel prossimo decreto sullo sviluppo, dia un forte segnale politico verso il Mezzogiorno. Nelle sue dichiarazioni ha detto che il Paese è carente di infrastrutture rispetto ad alcuni Paesi europei: il Mezzogiorno ne è privo. Eppure, nel meridione, il suo partito ha preso i voti, e continua a prenderli.
. La invito a concludere.
. La componente del gruppo Misto Repubblicani-Azionisti voterà la fiducia, con l'augurio che lei, signor Presidente del Consiglio, voglia prestare ascolto alle nostre parole. Per il prosieguo, se lei ci ascolterà, valuteremo. Le promesse valgono per chi le ascolta, ma anche per chi le dice.
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà, per dieci minuti.
. Signor Presidente della Camera, signor Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, oggi ci troviamo di fronte ad una situazione che assume anche i contorni del paradosso. Per molto tempo, le opposizioni hanno criticato il Governo per aver reiterato più volte la fiducia e per averla chiesta anche in questa circostanza. In maniera molto pacata, vorrei ricordare che, intorno alla questione che si è aperta in riferimento alla non ottenuta maggioranza sul voto che attiene al rendiconto dello Stato, si sono intrecciate valutazioni da parte di illustri costituzionalisti e di esperti; ci sono stati anche richiami e ricerche di precedenti non completamente assimilabili alla situazione che si è determinata. Pur tuttavia, a me sembra assolutamente stringente e risolutivo quanto ieri ha affermato il presidente emerito della Corte costituzionale, professor Valerio Onida, il quale ha risposto ai due quesiti: quello attinente, appunto, alla richiesta di voto di fiducia e quello attinente alla procedura da imboccare per superare l' in cui il Parlamento si è trovato. Scrive Onida: «La bocciatura di una legge di bilancio non richiede dimissioni automatiche, ma la verifica della fiducia, e mi sembra corretta la richiesta del Governo in tal senso (...). Non ci sarebbero problemi a rivotare il rendiconto. Il non è un ostacolo, perché bisogna guardare alla sostanza. O il rendiconto è sbagliato, e allora si boccia; o è giusto, e allora si può votare lo stesso testo». Noi siamo esattamente in linea con questa interpretazione e apprezziamo il fatto che ieri il Governo abbia annunziato di riunire il Consiglio dei ministri subito dopo il voto di fiducia per rispondere a quella giusta richiesta, che proviene dal Capo dello Stato, di risolvere un problema di ordine tecnico. Tuttavia, resta aperto il problema politico sul quale vorremmo interrogare l'opposizione, la quale continua, anche oggi, ad essere assente in Aula. Riteniamo che questo sia davvero un atteggiamento che lede la dignità del nostro Parlamento. E lo diciamo soprattutto a lei, onorevole Franceschini, che non più tardi di qualche mese fa - in riferimento ad un voto che era stato reso in Parlamento e che aveva visto, anche in quella circostanza, la maggioranza soccombente, ma in quel caso addirittura su un processo verbale - dichiarava: «Quanto accaduto ieri e stamattina dimostra che le opposizioni hanno il dovere di stare in Aula a fare le proprie battaglie. Finché io sarò capogruppo, noi staremo qui a fare le nostre battaglie. Di Aventino nella storia ce ne è già stato uno e visto com'è andato a finire, direi che può bastare. Noi restiamo in Aula a fare il nostro dovere». Onorevole Franceschini, siccome questa dichiarazione anche questa mattina compare sul suo sito Internet personale, la inviterei a toglierla almeno per un minimo di coerenza. Chiedo anche all'onorevole Franceschini e alle opposizioni, rivolgendomi in questo caso alla parte più moderata di esse, come sia mai possibile che - intorno ad un argomento di questa natura, che mette di fronte alle responsabilità l'intero Parlamento per la situazione che sta attraversando il Paese in termini economici e per la necessità di dare risposte immediate che il cittadino e le imprese attendono - si possa strumentalizzare quel voto soltanto per interessi di bottega. Lo vogliamo dire con grande chiarezza proprio noi di Popolo e Territorio, perché siamo stanchi di sentire che qui c'è il baratto del voto. Semmai, il baratto del voto è dall'altra parte: è il tentativo insolente e ripetitivo di destabilizzare un Governo che si assume la responsabilità di impegni anche impopolari pur di tirare il Paese fuori dalla crisi profonda nella quale è immerso. Questo è il senso di responsabilità e la dignità che si chiedono ad un Parlamento nei momenti difficili, non il tentativo di orchestrare congiure di palazzo o di costruire alternative impossibili. La verità, infatti, è una e soltanto una: da questa parte, comunque, vi sono una coesione e un'indicazione di posizioni politiche comuni; dall'altra parte, vi sono la frantumazione, il frastagliamento e l'inconcludenza di chi, ormai, sta rifluendo nel mito incapacitante che porta ad assentarsi dall'Aula perché non si ha il coraggio di confrontarsi all'interno di essa. E vogliamo dirlo anche perché, onorevole Presidente del Consiglio, siamo assolutamente consapevoli del compito difficile che lei ha davanti, ma siamo qui, lealmente, a supportarla e a confrontarci. Non è vero che questo Governo non abbia fatto nulla. Semmai, è vero il contrario: si è fatto quello che era possibile fare nella situazione data. Si è fatto quanto era nelle necessità che venivano in qualche modo indicate anche a livello europeo, quando, di fronte ad una richiesta di ulteriori interventi in termini di manovra economica, abbiamo dovuto intervenire con grande decisione, in piena estate, per fare in modo che vi fosse certezza per i nostri conti pubblici e prospettiva per il nostro Paese. Onorevole Presidente del Consiglio, noi di Popolo e Territorio non siamo i venduti al servizio del principe, ma siamo coloro che responsabilmente, il 14 dicembre, hanno fatto una scelta per difendere l'interesse dell'Italia rispetto a chi voleva annichilire il nostro Paese . Lo vogliamo dire con grande forza: noi, Presidente del Consiglio, ci rendiamo conto della difficoltà che lei ha davanti e sappiamo benissimo che oggi occorre puntare su tre, quattro elementi essenziali per arrivare alla fine della legislatura, ma per ridare anche forza, coraggio e fiducia agli italiani che non aspettano altro. Glielo voglio dire, me lo consenta, anche spogliandomi un po' del ruolo di Presidente del mio gruppo, che oggi sarà qui a sostenerla e glielo voglio dire anche nella funzione di presidente della Commissione lavoro: noi stiamo svolgendo una serie di incontri nell'ambito di un'indagine conoscitiva che riguarda proprio il rapporto che oggi esiste tra la domanda di ingresso nel mondo del lavoro e l'offerta formativa. Ebbene, le devo dire con grande franchezza, che proprio nell'ambito di quell'indagine conoscitiva stanno emergendo alcune questioni che dimostrano che, quando il Governo si è impegnato a fare sul fronte del mercato del lavoro, sono arrivate risposte positive: mi riferisco, per esempio, all'apprendistato. Le voglio anche dire che i rappresentanti di Confindustria hanno elogiato la riforma dell'apprendistato, ritenuto uno strumento che, nei suoi diversi livelli, consente l'incontro virtuoso tra il mondo della scuola e dell'università e il mondo del lavoro. Rete Imprese Italia ci ha detto che il Testo unico dell'apprendistato è un mezzo efficace per tentare di superare il differenziale esistente tra domanda e offerta del mercato di lavoro; si tratta, a loro avviso, di un importante istituto contrattuale che, per la sua componente formativa, può conseguire il duplice risultato di garantire il diritto all'istruzione e alla formazione professionale dei giovani. Sappiamo però che c'è altro da fare, molto da fare, soprattutto in termini di modifica dei servizi pubblici per l'impiego e in termini di rianimazione del sistema della competitività delle imprese. Sappiamo benissimo che questa è la strada maestra che bisogna imboccare e accanto a questa vi è la grande riforma istituzionale connessa, questa sì, anche ad una riforma elettorale che dia risposta a quel che oggi abbiamo tra la domanda di rappresentanza e il livello della rappresentanza, per restituire al popolo e al cittadino il diritto di scelta; su questo noi vogliamo confrontarci. Consentitemi di concludere con una osservazione che richiama un po' i testi del liceo classico e che voglio rivolgere soprattutto a coloro che hanno scelto di inseguire mire aventiniane in un momento così difficile e complicato del nostro Paese; molto saggiamente Giordano Bruno Guerri in un mirabile articolo su oggi ci ricorda che, come al liceo ci dicevano e ci insegnavano, secondo Plutarco, il nome Aventino veniva da dagli uccelli visti da Remo sulla vetta di quel colle ed erano avvoltoi, mentre sul Palatino, Romolo avrebbe visto sei aquile, segno di gloria. Guardiamo alle aquile e trasporteremo l'Italia fuori dalla situazione nella quale si trova .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Reguzzoni. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, colleghi deputati, ieri e oggi l'opposizione ha dato uno spettacolo davvero poco edificante di fronte al Paese. Hanno preferito partecipare a programmi televisivi o stare nei loro uffici o peggio ancora a casa propria, anziché essere in Aula ad ascoltare le parole del Presidente del Consiglio e oggi il dibattito parlamentare. Oggi come ieri, noi della Lega Nord Padania, invece siamo qui, per dimostrare ai nostri elettori che ci hanno votato che intendiamo non perdere tempo e non solo guadagnarci un titolo di giornale. Tuttavia, non possiamo tacere che il comportamento dell'opposizione è un nei confronti del Parlamento. Noi della Lega Nord Padania abbiamo sempre creduto e crediamo al dialogo con tutti ed è nostro dovere, essendo forza di Governo, dire che essere assenti anche oggi al dibattito parlamentare è un ulteriore errore ed è veramente un'offesa alla dignità delle istituzioni . Purtroppo, all'opposizione le parole che non piacciono sono quelle che invece per noi sono sostanza, le parole «riforme» e «cambiamento». L'opposizione ha messo in campo ogni stratagemma possibile pur di ostacolare il cammino delle riforme, perché cambiare significa dire stop a certi privilegi, ad un sistema fondato sull'assistenzialismo e sulla mancanza di distinzione tra meriti e demeriti, fra chi pensa che la politica sia al servizio del cittadino e non il cittadino al servizio della politica. La Lega Nord Padania, non mi stancherò mai di dirlo, è nata per cambiare il sistema ed è per questo che fa paura; ma a noi piacciono le sfide e siamo qui su questi banchi proprio per vincere insieme a voi, colleghi di maggioranza, l'unica sfida che può permettere al nostro Paese di sopravvivere: il cambiamento nel senso della libertà e del federalismo . Questa è la ragion d'essere del nostro stare al Governo e della nostra partecipazione alla coalizione: avere un Paese nuovo, in cui non sia più possibile che l'intero Parlamento sia fermo per tutta una settimana solo perché esistono regolamenti vetusti che non stanno al passo coi tempi . L'opposizione non è stata neanche in grado di trasformare il suo Aventino in qualcosa di propositivo e la sua proposta è quella che sentiamo e vediamo oggi in Aula: il nulla assoluto. La Lega, invece, ha idee molto chiare, come hanno già ricordato ieri i miei colleghi in quest'Aula, e chiede al Governo che vengano realizzate cose concrete. Signor Presidente del Consiglio, le chiediamo che sia approvata in tempi rapidi e con un calendario certo la proposta di riforma istituzionale presentata da Bossi e Calderoli, che riforma profondamente lo Stato e che cambia il significato delle principali istituzioni del Paese. Gli effetti sarebbero: il dimezzamento del numero dei parlamentari, la fine di un inutile e anacronistico bicameralismo perfetto e la nascita di quella Camera delle regioni che può essere il Senato federale . Con questo sistema anche l'incidente sul Rendiconto dello Stato non sarebbe accaduto. Accade, invece, perché siamo in troppi e abbiamo Regolamenti che fanno riferimento al secolo scorso. Siamo proprio curiosi di vedere come si comporterà l'opposizione quando arriveranno in Aula questi provvedimenti di riforma costituzionale. Uno arriverà la settimana prossima, quello sull'articolo 41 della Costituzione, in tema di libertà di impresa. Vediamo come si comporterà l'opposizione, mi auguro non come quando mise in campo tutte le forze pur di far fallire il referendum sulla . Purtroppo, le riforme istituzionali devono essere approvate con una maggioranza più ampia di quella del Governo, è bene che questo i cittadini lo sappiano. L'opposizione ha sempre negato qualsiasi cambiamento, perché il loro interesse è resistere e non cambiare mai un sistema di privilegi, che a loro fa molto comodo . Tuttavia, affianco ad una riforma di portata straordinaria, come quella che ho citato, abbiamo bisogno, in questo momento, in maniera assolutamente urgente, di un'incisiva azione nel campo dell'economia, che noi della Lega chiediamo a gran voce, soprattutto in un momento di difficile congiuntura internazionale che ha messo in difficoltà tutti i Paesi dell'Occidente sviluppato. È urgente, deve essere concreta, deve essere coraggiosa, deve essere incisiva. Non vogliamo, però, prestarci a polemiche, siamo gente concreta, di fatti, e allora chiediamo alcune cose, che elenchiamo qui in maniera sintetica, ma per le quali abbiamo già presentato proposte scritte, che possono essere approvate, o fatte proprie dal Governo, in tempi rapidi. Ad esempio, chiediamo al Governo che nel decreto per lo sviluppo sia dato impulso all'occupazione femminile, soprattutto per quanto riguarda le donne - e sono la stragrande maggioranza - che hanno dei figli a carico e che vogliono realizzare se stesse anche nel mondo del lavoro . Dobbiamo approvare delle norme, come esistono in tutti i Paesi occidentali, che riportino al mondo del lavoro persone che oggi, per curare i figli, sono escluse dal mondo del lavoro, e che riescano a conciliare vita lavorativa e vita familiare. Inoltre, diciamo: agevoliamo il che è una misura presente in tutti i Paesi sviluppati, tranne che nel nostro; agevoliamo chi vuole curare i propri figli, ma non vuol rinunciare a un'affermazione lavorativa, perché questo è il senso della nostra cultura delle nostro donne e delle nostre famiglie. Chiediamo al Governo anche che nel decreto per lo sviluppo si pensi a quei giovani precari con contratti atipici: dobbiamo metterli in condizione di acquistare una casa, farsi una famiglia, costruirsi un futuro. Siano presi in considerazione anche i tanti studenti lavoratori, come avviene nel resto d'Europa: concediamo delle misure fiscali agevolate, magari per un periodo di tempo limitato, per l'acquisto della prima casa, magari con una garanzia dello Stato, in modo che possa esserci, attraverso questi mezzi, anche un impulso al mercato immobiliare che, come si sa bene, è uno dei motori che può far ripartire, davvero, la nostra economia. Non possiamo più aspettare, è indispensabile anche una riforma tributaria, che poggi sullo snellimento delle procedure e l'alleggerimento dei costi. Ciò è indispensabile, soprattutto dopo le misure approvate con l'ultima manovra, che altrimenti rischierebbero di gettare nel panico migliaia di imprenditori che vedono oggi un comportamento di Equitalia e dell'Agenzia delle entrate che è percepito come vessatorio e ingiusto . Non si possono volere delle misure coercitive e promettere invece l'alleggerimento del contenzioso tributario, bisogna fare entrambe le cose. Abbiamo fatto le une, adesso siamo obbligati a fare le altre. Inoltre, è necessario lo snellimento della procedura di costi per le srl, per tutte quelle aziende che hanno meno di dieci dipendenti, magari meno di cinque, che sono tantissime e costituiscono, davvero, l'ossatura imprenditoriale di tutto il Paese. Sono quelle che lavorano e che tengono in piedi l'economia, anche di quei signori che neanche partecipano ai lavori dell'Aula . Signor Presidente, queste sono le nostre richieste, cose concrete e non il vuoto e il silenzio dell'opposizione, silenzio che denota una mancanza di proposte concrete e una mancanza concreta di alternative. Noi siamo qui con senso di responsabilità, ma anche nell'interesse di tutto il Paese, per portare a termine quelle riforme e quel cambiamento che stanno alla base dell'alleanza tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. Le chiediamo, nel rinnovarle la nostra fiducia, impegni concreti in termini temporali, perché non possiamo, non vogliamo e non siamo assolutamente in condizione di disattendere i milioni di cittadini e i milioni di imprese che aspettano da noi gesti coraggiosi
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cicchitto. Ne ha facoltà.
. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non possiamo tacere sulle condizioni in cui si è svolto questo dibattito. Abbiamo l'impressione che, anche se è una battuta usata e abusata, anche in questa occasione viene confermata una frase di Carlo Marx che diceva che quando nella storia le cose si ripetono due volte, la prima volta si tratta di una tragedia, la seconda volta si tratta di una farsa . Il richiamo all'Aventino e al mezzo Aventino che viene fatto dalla sinistra ha questo senso. Però, nel grottesco, c'è anche qualcosa di serio e di grave. Quello che è grave è il tentativo, fatto dall'opposizione, di svilire il senso e il significato dell'articolo 94 della Costituzione, quello che sancisce l'importanza fondamentale del Parlamento nel decidere se un Governo rimane in carica o no. Il fatto di voler svilire l'articolo 94 della Costituzione rappresenta un attacco alle istituzioni e al dibattito parlamentare Significa anche che c'è l'intenzione di voler far cadere il Governo a colpi di spallate giudiziarie o di marchingegni procedurali. E, a proposito di marchingegni procedurali, mi richiamo, onorevole Presidente, a quello che ieri è stato detto nel corso del dibattito, più volte. Mi richiamo, senza dover rifare la citazione, a ciò che ha detto il professor Valerio Onida, per sottolineare la validità della contestazione che noi abbiamo fatto delle valutazioni della Giunta per il Regolamento sul fatto che l'articolo 1 fosse dirimente rispetto al resto. A proposito, però, della composizione della Giunta per il Regolamento, nella quale i gruppi parlamentari di maggioranza sono in minoranza e quelli dell'opposizione in maggioranza, riteniamo, onorevole Presidente, tuttora valido quello che lei disse quando, il 21 maggio del 2008, affermò l'esigenza per la Giunta di «realizzare un equilibrato rapporto numerico tra maggioranza e opposizione». Oggi, dopo che lei e il gruppo parlamentare del FLI siete passati all'opposizione, un componente della Giunta, già del PdL, rappresenta ora il FLI, determinando una inversione del rapporto dei componenti della Giunta. Oggi lei, per disconoscere questo principio fondamentale della democrazia parlamentare, ha disconosciuto addirittura le sue stesse parole. Allora, Presidente Fini, le ripetiamo una valutazione politica già fatta in quest'Aula. Se lei non è nelle condizioni di fare il Presidente della Camera, tenendo una posizione al di sopra delle parti, allora deve dimettersi e partecipare a tempo pieno alla lotta politica . Fare le due cose contemporaneamente è un'impresa impossibile, anche per una persona abile come lei e ciò costituisce, per di più, un gravissimo precedente. Venendo al nodo politico di questo dibattito, devo contestare alla radice quello che hanno detto gli onorevoli Casini e Fini. Solo se questo Governo ottiene la fiducia ci sono forti possibilità che la legislatura arrivi fino al 2013. Se invece esso non ottiene la fiducia, le elezioni sono assai probabili per una ragione politica di fondo: il Governo che dovrebbe sostituire questo, nel caso non ci fosse la fiducia, dovrebbe essere un Governo di transizione fondato su un'intesa fra il PdL, il PD ed altre forze. Ma questa è un'operazione assolutamente impossibile, resa emblematica anche da quello che succede oggi in quest'Aula, da differenze politiche profonde che ci sono fra noi ed il Partito Democratico e da differenze programmatiche ancora più profonde visto che una parte del Partito Democratico e altri suoi alleati hanno addirittura contestato alla radice la lettera della BCE. Non crediamo neanche praticabile un Governo del ribaltone, sia perché ne mancano le ragioni politiche, perché non vi è alcun smottamento e spostamento di numeri di deputati dal centrodestra al centrosinistra, sia perché noi non riteniamo che il Presidente della Repubblica, che è sempre al di sopra delle parti, potrebbe coprire un governo che rovesciasse il risultato elettorale . Allora, noi diciamo che la condizione essenziale per proseguire questa legislatura è appunto offerta dal fatto che oggi questo Governo abbia la fiducia e, nello stesso tempo, onorevole Presidente del Consiglio, come lei ha affermato nel suo intervento, che, nel momento stesso in cui questo Governo ottiene la fiducia, nel contempo non si rinchiuda in un o nell'ordinaria amministrazione, ma si impegni su due questioni di fondo. Una questione è costituita dalle riforme istituzionali, all'interno delle quali ci può essere anche una modifica della legge elettorale. La seconda grande questione attiene all'economia da due punti di vista: dal punto di vista di tutelare i conti pubblici e dal punto di vista di una politica della crescita. A proposito di questo dato, per quello che riguarda il futuro decreto per la crescita, noi le diciamo, onorevole Presidente, a nome del gruppo del Popolo della Libertà, che auspichiamo che questo decreto non sia a costo zero Nello stesso tempo, dobbiamo dirci che vi è un'esigenza di fondo rispetto alla quale si giustifica anche un'azione non solo dal punto di vista parlamentare, ma anche dal punto di vista degli impegni rispetto ai problemi della società italiana; vi è un altro nodo che questo Governo deve prendere di petto perché connesso allo scioglimento di questo nodo c'è un'autentica politica della crescita. Onorevole Presidente del Consiglio, questo Governo da qui al 2013 deve misurarsi con il nodo dell'abbattimento del debito pubblico, perché solo attraverso l'abbattimento del debito pubblico si può fare quella politica della crescita, che rivendicava poco fa, a nome della maggioranza, anche l'onorevole Reguzzoni, che ha un punto fondamentale, quello di diminuire la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro . Ma questo non può avvenire se non con misure di finanza straordinaria, altrimenti ci sentiremo sempre ripetere un ritornello che rischia di essere stanco, che è quello che non è possibile fare alcunché, se non una politica di tagli da un lato, e di lotta all'evasione fiscale dall'altro lato . Il nodo dell'abbattimento del debito si deve affrontare, anche se non ce lo chiede l'Europa, per creare le condizioni della crescita. Questa è la missione che questo Governo, ha insieme alle riforme istituzionali. Noi diamo la fiducia al Governo, sia perché venga rispettato il risultato delle elezioni del 2008 sia perché questo Governo, nel complesso e nella collegialità dei suoi Ministri, affronti contemporaneamente il nodo dell'abbattimento del debito pubblico e l'obiettivo della crescita, essenziale per questo Paese. .
. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Iapicca. Ne ha facoltà, per due minuti.
. Signor Presidente, Presidente Berlusconi, noi di Grande Sud votiamo a favore e daremo la nostra fiducia a questo Governo. Oggi è il giorno della verità: l'incidente di martedì sarà archiviato. Ne siamo sicuri. Quindi, bisogna cominciare a lavorare e, conoscendola, siamo ancora sicuri che lei saprà rilanciare l'Italia e soprattutto il Sud, che è la parte più importante del nostro Paese. Caro Presidente, siamo tutti con lei e - ripeto - la invitiamo a porre maggiore attenzione al nostro Paese e soprattutto al Sud, lo ripeto, al Sud e noi pensiamo che nessun altro Governo farebbe meglio oggi. Perciò noi di Grande Sud le confermiamo, tutti compatti, la nostra fiducia .
. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto. Poiché la votazione per appello nominale sulla questione di fiducia avrà luogo alle ore 12,30, sospendo la seduta fino a tale ora.
. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia. Indìco la votazione per appello nominale sulla risoluzione Cicchitto, Reguzzoni e Moffa n. 6-00096, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia. Avverto che la Presidenza ha accolto alcune richieste di anticipazione del turno di voto di deputati appartenenti ai vari gruppi, che ne hanno fatto motivata richiesta per gravi ragioni personali o per impegni legati alla loro carica. Estraggo a sorte il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.
. Signor Presidente, stanno rientrando in Aula i deputati dell'opposizione. Neghittosi! Fuori! Vergogna! Buffoni!
. Colleghi, vi prego!
. Onorevole Barbato! Onorevole Barbato, non le è consentito!
. Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione sulla risoluzione Cicchitto, Reguzzoni e Moffa n. 6-00096, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia:
. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato stabilito che il seguito dell'esame degli argomenti previsti per la settimana in corso e non conclusi (disegno di legge n. 1415-B - Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ; mozioni Di Pietro ed altri n. 1-00391, Tempestini ed altri n. 1-00621, Pezzotta ed altri n. 1-00623, Antonione, Dozzo, Sardelli ed altri n. 1-00625, Pisicchio ed altri n. 1-00629, Di Biagio e Della Vedova n. 1-00712 e Oliveri ed altri n 1-00726 concernenti iniziative per garantire la trasparenza delle informazioni relative all'aiuto pubblico allo sviluppo; mozioni Garavini ed altri n. 1-00655, Di Biagio ed altri n. 1-00663, Zacchera ed altri n. 1-00672, Tassone ed altri n. 1-00716, Leoluca Orlando ed altri n. 1-00717, Mosella ed altri n. 1-00718 e Lo Monte ed altri n. 1-00727 concernenti iniziative relative alle procedure per il voto degli italiani all'estero, alla luce delle vicende delle ultime consultazioni referendarie; mozioni Borghesi ed altri n. 1-00713, Meta ed altri n. 1-00715, Mereu ed altri n. 1-00723, Balducci, Desiderati, Pionati ed altri n. 1-00724, Commercio ed altri n. 1-00728 e Mosella ed altri n. 1-00729 concernenti misure a favore del trasporto pubblico locale è rinviato all'ultima settimana di ottobre (24-28 ottobre), dopo gli argomenti già previsti dal calendario. La prossima settimana (17-21 ottobre) non avrà luogo l'esame dei seguenti progetti di legge: proposta di legge n. 3811 ed abbinate - Disposizioni per la ricostruzione, il recupero e lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009; proposta di legge n. 4207 ed abbinate - Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva; disegno di legge n. 4434 ed abbinate - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione previsto a partire da lunedì 17 ottobre, a seguito delle richieste avanzate in tal senso dai presidenti delle rispettive Commissioni competenti. Pertanto l'organizzazione dei lavori della prossima settimana risulta così articolata:
. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.