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Martedì 13 Marzo 2012 ore 12:00
Seduta di assemblea numero 603 della XVI legislatura
Resoconto stenografico
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Seduta di assemblea numero 603 della XVI legislatura del 13/03/2012
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 5 del 2012: Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (A.C. 4940-A) (Seguito della discussione ed approvazione)
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Ripresa esame - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Vice Presidente LEONE ANTONIO
- RONDINI Marco (LNP)
- DI GIUSEPPE Anita (IdV)
- PEPE Antonio (PdL)
- FORCOLIN Gianluca (LNP)
- CAPARINI Davide (LNP)
- GIULIETTI Giuseppe (Misto)
- Vice Presidente LEONE ANTONIO
- Deputato ZAZZERA PIERFELICE (ITALIA DEI VALORI)
- STRIZZOLO Ivano (PD)
- CAVALLOTTO Davide (LNP)
- MANTINI Pierluigi (UdCpTP)
- DI VIZIA Giancarlo (LNP)
- MARTINI Francesca (LNP)
- CHIAPPORI Giacomo (LNP)
- ALLASIA Stefano (LNP)
- BRAGANTINI Matteo (LNP)
- BUONANNO Gianluca (LNP)
- CAZZOLA Giuliano (PdL)
- COMAROLI Silvana Andreina (LNP)
- D'AMICO Claudio (LNP)
- GOISIS Paola (LNP)
- ISIDORI Eraldo (LNP)
- MERONI Fabio (LNP)
- MOLTENI Laura (LNP)
- NEGRO Giovanna (LNP)
- PAOLINI Luca Rodolfo (LNP)
- GALLI Daniele (FLpTP)
- Vice Presidente LEONE ANTONIO
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Per la risposta ad uno strumento di sindacato ispettivo
- La seduta, sospesa alle 14,25, è ripresa alle 15,05
- Missioni (Alla ripresa pomeridiana)
- Ripresa discussione - A.C. 4940-A
- Preavviso di votazioni elettroniche.
- Ripresa discussione - A.C. 4940-A
- La seduta, sospesa alle 15,25, è ripresa alle 15,35
- Sull'ordine dei lavori
- Ripresa discussione - A.C. 4940-A
- La seduta, sospesa alle 15,40 è ripresa alle 15,50
- Ripresa discussione - A.C. 4940-A
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- presidente LEONE Antonio
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- MANTINI Pierluigi (UdCpTP)
- Vice Presidente LEONE ANTONIO
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- POLI Nedo Lorenzo (UdCpTP)
- Vice Presidente LEONE ANTONIO
- REALACCI Ermete (PD)
- IANNUZZI Tino (PD)
- Vice Presidente LEONE ANTONIO
- LAGANÀ FORTUGNO Maria Grazia (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Vice Presidente LEONE ANTONIO
- LAGANÀ FORTUGNO Maria Grazia (PD)
- SERVODIO Giuseppina (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione PATRONI GRIFFI FILIPPO
- Deputato SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO)
- CICU Salvatore (PdL)
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Saluto del Presidente agli studenti in aula
- Ripresa discussione - A.C. 4940-A
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Deputato TOGNI Renato Walter (LEGA NORD PADANIA)
- FORMISANO Anna Teresa (UdCpTP)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Deputato TOGNI Renato Walter (LEGA NORD PADANIA)
- FORMISANO Anna Teresa (UdCpTP)
- BRATTI Alessandro (PD)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- DUSSIN Guido (LNP)
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Presidente FINI GIANFRANCO
- COMAROLI Silvana Andreina (LNP)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Presidente FINI GIANFRANCO
- BUCCHINO Gino (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Deputato PEPE ANTONIO (POPOLO DELLA LIBERTA')
- DE PASQUALE Rosa (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione PATRONI GRIFFI FILIPPO
- SIRAGUSA Alessandra (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione PATRONI GRIFFI FILIPPO
- Presidente FINI GIANFRANCO
- Deputato ZAZZERA PIERFELICE (ITALIA DEI VALORI)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Deputato ZAZZERA PIERFELICE (ITALIA DEI VALORI)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- MANTOVANO Alfredo (PdL)
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- VOLPI Raffaele (LNP)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- BELCASTRO Elio Vittorio (Misto-NPSud)
- Deputato ZUCCHI ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO)
- Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione PATRONI GRIFFI FILIPPO
- Deputato BELCASTRO ELIO VITTORIO (MISTO)
- MARINELLO Giuseppe Francesco Maria (PdL)
- RONCHI Andrea (Misto-FCP)
- ROSSI Luciano (PdL)
- FOTI Tommaso (PdL)
- PEPE Antonio (PdL)
- CASINI Pier Ferdinando (UdCpTP)
- MARINI Cesare (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Presidente FINI GIANFRANCO
- RAINIERI Fabio (LNP)
- MOFFA Silvano (PT)
- CATONE Giampiero (PT)
- BECCALOSSI Viviana (PdL)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- MONTAGNOLI Alessandro (LNP)
- DI GIUSEPPE Anita (IdV)
- SAMPERI Marilena (PD)
- OLIVERIO Nicodemo Nazzareno (PD)
- SANTORI Angelo (Misto)
- DI BIAGIO Aldo (FLpTP)
- DI CENTA Manuela (PdL)
- FAVA Giovanni (LNP)
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Presidente FINI GIANFRANCO
- GRANATA Benedetto Fabio (FLpTP)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- DI BIAGIO Aldo (FLpTP)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Presidente FINI GIANFRANCO
- ZELLER Karl (Misto-Min.ling.)
- Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione PATRONI GRIFFI FILIPPO
- Deputato ZELLER KARL (MISTO)
- COMMERCIO Roberto Mario Sergio (Misto-MpA-Sud)
- Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione PATRONI GRIFFI FILIPPO
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- MARIANI Raffaella (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Deputato MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO)
- MAZZUCA Giancarlo (PdL)
- RAISI Enzo (FLpTP)
- RONCHI Andrea (Misto-FCP)
- GALLETTI Gian Luca (UdCpTP)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Presidente FINI GIANFRANCO
- CASINI Pier Ferdinando (UdCpTP)
- ROSSI Luciano (PdL)
- BELCASTRO Elio Vittorio (Misto-NPSud)
- PIZZOLANTE Sergio (PdL)
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- STRIZZOLO Ivano (PD)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- Deputato STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- BOCCUZZI Antonio (PD)
- Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione PATRONI GRIFFI Filippo
- Deputato BOCCUZZI ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO)
- BRUGGER Siegfried (Misto-Min.ling.)
- Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione PATRONI GRIFFI FILIPPO
- Presidente FINI GIANFRANCO
- COMMERCIO Roberto Mario Sergio (Misto-MpA-Sud)
- Votazione O.d.g. - A.C. 4940-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4940-A
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta, sospesa alle 17,35, è ripresa alle 18,10
- Ripresa discussione - A.C. 4940-A
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4940-A
- presidente LEONE Antonio
- LA MALFA Giorgio (Misto-LD-MAIE)
- BELCASTRO Elio Vittorio (Misto-NPSud)
- OSSORIO Giuseppe (Misto-R-A)
- RONCHI Andrea (Misto-FCP)
- COMMERCIO Roberto Mario Sergio (Misto-MpA-Sud)
- GAVA Fabio (Misto-LI-PLI)
- LANZILLOTTA Linda (Misto-ApI)
- MISITI Aurelio Salvatore (Misto-G.Sud-PPA)
- DONADI Massimo (IdV)
- MOFFA Silvano (PT)
- RAISI Enzo (FLpTP)
- DE POLI Antonio (UdCpTP)
- TORAZZI Alberto (LNP)
- BRESSA Gianclaudio (PD)
- ROMANI Paolo (PdL)
- Presidente FINI GIANFRANCO
- Coordinamento formale - A.C. 4940-A
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 4940-A
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4940-A
- Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
(C. 4940-A) (FAS)
- Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 1 del 2012: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività - (A.C. 5025) (Discussione)
- S. 3110 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (Approvato dal Senato).
(C. 5025) (FAS)
- Introduzione
- Esame di una questione pregiudiziale - A.C. 5025
- Votazione questione pregiudiziale - A.C. 5025
- Comunicazione - A.C. 5025
- S. 3110 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (Approvato dal Senato).
(C. 5025) (FAS)
- Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 2 del 2012: Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale - (A.C. 4999-A) (Seguito della discussione)
- S. 3111 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2012, n. 2, recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale (Approvato dal Senato). (C. 4999-A) (FAS)
- Ripresa esame - A.C. 4999-A
- Esame articolo unico - A.C. 4999-A
- Sul complesso degli emendamenti - A.C. 4999-A
- S. 3111 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2012, n. 2, recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale (Approvato dal Senato). (C. 4999-A) (FAS)
- Sull'ordine dei lavori
- Ripresa discussione - A.C. 4999-A
- Sull'ordine dei lavori
- Ordine del giorno della seduta di domani
, legge il processo verbale della seduta di ieri.
. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alessandri, Bongiorno, Brugger, Buonfiglio, Cirielli, Commercio, Fallica, Fava, Gregorio Fontana, Giancarlo Giorgetti, Iannaccone, Jannone, Leo, Lombardo, Lucà, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Migliori, Misiti, Mura, Nucara, Pescante, Pisicchio, Stucchi e Valducci sono in missione a decorrere dalla seduta odierna. Pertanto i deputati in missione sono complessivamente quarantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna.
. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo. Ricordo che nella seduta dell'8 marzo 2012 è stato approvato l'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia. Avverto che, consistendo il disegno di legge in un solo articolo, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati . Avverto che sono stati ritirati dai presentatori gli ordini del giorno Lanzarin n. 9/4940-A/27, Pastore n. 9/4940-A/28 e Consiglio n. 9/4940-A/58. Avverto che, per quanto riguarda i criteri adottati dalla Presidenza, con riferimento all'ammissibilità degli ordini del giorno, non sono stati ritenuti ammissibili quelli che riproducono il contenuto di proposte emendative già dichiarate inammissibili nel corso dell'esame in sede referente, nonché quelli che, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, trattano argomenti del tutto estranei rispetto al contenuto del provvedimento. Si tratta, in particolare, dei seguenti ordini del giorno: Ascierto n. 9/4940-A/1, concernente l'interpretazione del nuovo articolo 1477 del codice dell'ordinamento militare (introdotto dall'ultimo decreto cosiddetto «milleproroghe»), nel senso che la regola dell'incandidabilità per il terzo mandato negli organismi rappresentativi dei militari si applichi solo per il futuro; Marinello n. 9/4940-A/5, relativo alle tariffe postali per le spedizioni in abbonamento postale dell'editoria ; Torazzi n. 9/4940-A/44, in materia di tutela delle imprese contro la contraffazione nel settore del ; Bonino n. 9/4940-A/47, relativo all'utilizzo dei per le prestazioni di lavoro occasionali presso gli impianti fieristici e culturali; Fabi n. 9/4940-A/48, recante disposizioni relative ai medicinali omeopatici; Fava n. 9/4940-A/52, in materia di modalità di calcolo del corrispettivo riconosciuto ai produttori di energia da fonti alternative, al fine di diminuire l'aliquota applicata ai clienti domestici ed alle imprese; Pini n. 9/4940-A/55, che prevede l'annullamento del bando per l'assegnazione delle frequenze radio-televisive; Simonetti n. 9/4940-A/56, riguardante l'abolizione del canone radio-televisivo; Munerato n. 9/4940-A/61, recante misure compensative e di calcolo del reddito a favore delle emittenti locali che hanno ceduto le proprie frequenze; Naro n. 9/4940-A/83, concernente l'obbligo dei proprietari di strade private di consentire il passaggio di tubazione per l'allacciamento alla rete del gas; Iannaccone n. 9/4940-A/94, che prevede una moratoria nell'attuazione della delega sulla soppressione dei tribunali minori ed un impegno a non sopprimere alcuni piccoli tribunali; Proietti Cosimi n. 9/4940-A/96, volto all'inclusione della polizia locale tra le categorie esposte a rischio, che possono usufruire di rimborsi per cause di servizio e di pensioni privilegiate; Muro n. 9/4940-A/97, volto ad introdurre una deroga nell'applicazione della recente riforma previdenziale a favore dei lavoratori licenziati da piccole aziende e che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2013. Avverto, infine, che l'ordine del giorno n. 9/4940-A/96 deve intendersi a prima firma dell'onorevole Proietti Cosimi e che l'ordine del giorno n. 9/4940-A/97 deve intendersi a prima firma dell'onorevole Muro. Entrambi tali ordini del giorno sono sottoscritti anche dall'onorevole Di Biagio. L'onorevole Rondini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4940-A/30.
. Signor Presidente, il Governo, in appena due mesi, è intervenuto con una serie di decreti-legge convertiti tutti a colpi di fiducia e collegati l'uno all'altro dal medesimo obiettivo, annunciato in pompa magna dalla stampa, di agire in tempi rapidi per contrastare gli effetti della crisi economica e rilanciare il potere d'acquisto dei cittadini; cosa che è puntualmente avvenuta con i vari decreti «affossa Italia», che di fatto colpiscono la parte sana della penisola italica, ormai ridotta a mera espressione geografica. Infatti, poco o nulla unisce ancora il bel Paese, se non la volontà ferrea di questo Governo centralista - anche questo dobbiamo riconoscerlo - di perpetrare il «sacco del nord». Fra i vari e iniqui provvedimenti e balzelli che ci avete cucinato vi è la cosiddetta IMU sulla prima casa. Ritengo doveroso riaffrontare il tema della ingiusta tassazione sulla prima casa soprattutto alla luce di alcuni dati. Le famiglie con disabili sono pari a 2 milioni 356 mila, pari al 10 per cento del totale. Il 41,8 per cento delle famiglie con disabili è formato da una persona sola o che vive sola con altri disabili. Nella maggioranza delle famiglie - il 58,3 per cento - c'è almeno una persona non disabile che può farsi carico delle persone con disabilità, che fanno parte della famiglia. L'81 per cento delle famiglie con disabili è rappresentato da famiglie di anziani. Le famiglie con confinati a letto sono un milione 73 mila, il 45,5 per cento del totale delle famiglie. Nel nostro Paese, 74 famiglie su 100 possiedono la casa in cui vivono, concentrate e regolarmente registrate al catasto soprattutto al nord perché al nord il catasto esiste, non come in altre latitudini del bel Paese. Questo dato va letto in modo corretto, ossia nel nostro Paese il bene casa è considerato prioritario e, pur dovendosi sacrificare ed indebitarsi, le nostre famiglie hanno quale principale obiettivo quello di garantire la sicurezza di una casa ai propri figli. Se leggiamo in modo combinato i dati riferiti al numero delle persone disabili presenti in famiglia e quelli relativi al possesso della prima casa, ci accorgiamo immediatamente di due aspetti principali, che un Esecutivo che opera nel tentativo di ricercare il bene comune non può assolutamente tralasciare, ma naturalmente non è il vostro caso. In primo luogo, è necessario tutelare la famiglia anche attraverso il sostegno economico, come del resto prevede la nostra Carta costituzionale; in secondo luogo è necessario fare in modo che le famiglie conservino la loro vocazione al risparmio e alla tutela dei figli, che si rispecchia nella tendenza ad acquistare la casa di abitazione. Ribadendo le nostre critiche nei confronti dell'operato di questo Governo che per scongiurare gli effetti della congiuntura economica altro non ha fatto se non aumentare le tasse andando a gravare ulteriormente sulle famiglie che già vivono un periodo di estrema difficoltà, con questo ordine del giorno chiediamo che venga considerata, ai fini dell'esenzione o detrazione dal pagamento della tassa sulla prima casa, la particolare condizione di quei nuclei che hanno a carico familiari non autosufficienti. Questo perché avete garantito l'esenzione, o comunque degli sgravi o una detrazione per chi ha a carico dei figli, ma vi siete dimenticati che la detrazione va bene purché il figlio sia fiscalmente a carico. Invece, così garantite magari alle famiglie, che hanno il figlio che abita presso la prima abitazione, che magari ha comunque uno stipendio elevato e che non dovrebbe godere di una detrazione, lo sgravio fiscale, mentre delle famiglie che hanno a carico un disabile vi siete dimenticati. D'altro canto, non sono le uniche cose di cui vi siete dimenticati. Naturalmente, quello che chiediamo con questo ordine del giorno dovrebbe trovare accoglimento. Chiediamo che a beneficiare delle agevolazioni non siano anche i furbi che purtroppo - la cronaca, i giornali e le varie inchieste aperte ce lo ricordano tutti i giorni - dobbiamo ammettere che sono concentrati nella parte del bel Paese che ha vissuto di sussidi e di lavori socialmente utili .
. Constato l'assenza dell'onorevole Servodio che aveva chiesto di parlare. Si intende che vi abbia rinunciato. L'onorevole Di Giuseppe ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4940-A/72.
. Signor Presidente, signor sottosegretario, nel provvedimento che stiamo affrontando e del quale stiamo ancora discutendo è anche grazie all'approvazione di alcuni emendamenti, che l'Italia dei Valori ha presentato in Commissione, che vengono definiti tutti quegli obiettivi che la cabina di regia istituita per attuare l'agenda digitale italiana dovrà perseguire. Sono degli obiettivi importanti che interessano molti settori dell'economia italiana; fra questi obiettivi c'è la realizzazione delle infrastrutture tecnologiche e ciò che è al servizio delle cosiddette comunità intelligenti che sono finalizzati a soddisfare la domanda crescente di servizi digitali in diversi settori come la mobilità, il risparmio energetico, il sistema educativo, la sicurezza, la sanità, i servizi sociali e la cultura. Altro obiettivo è la promozione del paradigma dei dati aperti come modello di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico; tale obiettivo è teso a creare strumenti e servizi innovativi nel settore pubblico; quindi il potenziamento delle applicazioni di amministrazione digitale soprattutto per migliorare il servizio e anche la partecipazione alla vita pubblica sia dei cittadini che delle imprese all'insegna della trasparenza. Inoltre, altro obiettivo è l'attuazione degli acquisti pubblici innovativi e degli appalti pre-commerciali per stimolare soprattutto la domanda di beni e servizi innovativi basati sulle tecnologie digitali. L'investimento in queste tecnologie digitali è importante anche per il sistema scolastico e questo è un obiettivo molto importante per rendere l'offerta educativa e formativa, azione che la scuola ogni giorno propone, al passo con i cambiamenti della società. Rimane fuori però da tutto questo il settore primario, vale a dire l'agricoltura, e pensare che proprio in Commissione il relatore di questo provvedimento, l'onorevole Servodio, ha più volte stigmatizzato il punto proprio per far capire che mancava questo settore nell'agenda. Poiché a nostro avviso il settore agricolo investe anche le aree rurali e rappresenta un aspetto strategico per superare la posizione di minorità dell'agricoltura - posizione che comunque noi dell'Italia dei Valori non accettiamo - nei confronti di tutti gli altri settori, noi vogliamo impegnare il Governo ad adottare le stesse iniziative che vengono adottate per gli altri settori; iniziative che devono assicurare la piena applicabilità nell'ambito del comparto agricolo della nuova normativa in materia di attuazione dell'agenda digitale italiana. L'obiettivo è importante soprattutto per le imprese agricole perché occorre sostenere lo sviluppo dei prodotti e dei servizi innovativi delle imprese che operano in questo settore. Noi vogliamo impegnare il Governo affinché ponga un'attenzione maggiore in generale all'agricoltura italiana e la valorizzi anche inserendola nei criteri di attuazione dell'agenda digitale italiana .
. L'onorevole Antonio Pepe ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4940-A/65.
. Signor Presidente, ho presentato l'ordine del giorno n. 9/4940-A/65 ritenendo che nel quadro delle misure di semplificazione occorre anche dare maggiore certezza alla circolazione giuridica dei beni immobili. Già il decreto-legge al nostro esame interviene sugli immobili, lo fa ad esempio prevedendo semplificazioni nel settore edile e prevedendo che la proprietà dei parcheggi di pertinenza delle abitazioni può essere trasferita separatamente dall'unità immobiliare a determinate condizioni. Ritengo che occorra anche intervenire per semplificare e migliorare la circolazione giuridica dei beni immobili provenienti da un atto di donazione. È noto che il nostro codice civile, nel solco della tradizione romanistica, fa rientrare le donazioni nel meccanismo successorio, pervenendo alla conclusione che le donazioni che hanno intaccato la parte del patrimonio riservata agli eredi necessari possano essere impugnate, e consente che l'azione di restituzione del bene donato, successivamente trasferito dal donatario per atto tra vivi, possa essere aggredito anche in capo ai successivi acquirenti. Tutto ciò chiaramente crea ostacolo alla circolazione dei beni di provenienza donativa. Le banche guardano con sospetto gli atti di provenienza donativa e, quindi, non concedono mutui, se garantiti da ipoteca su immobili che pervengono per donazione, perché l'eventuale azione di restituzione fa perdere efficacia anche all'ipoteca iscritta a garanzia. Personalmente, non pongo in discussione certamente il principio della legittima, ma ritengo che, se si giustifica l'azione di riduzione delle donazioni per consentire il soddisfacimento delle aspettative degli eredi necessari, questa esigenza non possa spingersi all'infinito e soprattutto fino al punto da pregiudicare chi, nel frattempo, ha acquistato il bene con un regolare atto tra vivi. Ricordo che il legislatore è intervenuto sul tema nel 2005, modificando gli articoli 561 e 563 del codice civile. È intervenuto prevedendo un termine ventennale, decorrente dalla trascrizione, entro il quale il legittimario può chiedere ai successivi acquirenti la restituzione del bene donato. Ma il termine ventennale certamente appare ancora insufficiente, perché è un termine molto ampio e, quindi, è di ostacolo e frena la circolazione dei beni immobili che hanno provenienza donativa. Peraltro, la donazione è un istituto caro agli italiani, quindi ridurre la possibilità di vendere questi immobili è certamente qualcosa che non aiuta il mercato immobiliare e soprattutto non aiuta il trasferimento di questi beni. Ho presentato una proposta di legge che va nella direzione di ridurre da venti a dieci anni il termine previsto dagli articoli 561 e 563 del codice civile. È un provvedimento che è stato assegnato alla Commissione giustizia, ma evidentemente i tempi di approvazione di una proposta di legge sono piuttosto lunghi. Peraltro, siamo anche verso la fine della legislatura. Ecco perché ho presentato questo ordine del giorno, per impegnare il Governo a valutare la possibilità di trovare uno strumento legislativo più veloce e più rapido per consentire la riduzione di quel termine e quindi dare maggiore efficacia e maggiore possibilità di trasferimento, riducendo il termine ventennale a dieci anni, e per consentire quindi a chi acquista un bene con provenienza donativa oppure che ha ricevuto un bene da donazione di poterlo trasferire e rivendere con maggiore tranquillità.
. L'onorevole Forcolin ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4940-A/26.
. Signor Presidente, l'ordine del giorno che abbiamo proposto tratta un tema importante, quello dell'IMU, che tra pochi mesi diventerà sicuramente oggetto di verifiche, ma soprattutto di pagamenti da parte di molti contribuenti, con questa grande novità, voluta dal Governo Monti, della riproposizione dell'IMU sulla prima casa. Una IMU sulla prima casa che avremmo fortemente evitato, soprattutto in questo momento particolare per i nostri cittadini e per i nostri contribuenti, che però è stata riproposta in modo tale che ci sia una rivalutazione anche del 60 per cento delle rendite catastali. Quindi, si pone un tema importante relativo all'applicazione, ma soprattutto al conteggio finale, che avrà in termini applicativi delle ripercussioni molto pesanti per l'utenza. Su questo tema abbiamo presentato un ordine del giorno che ripropone - l'avevamo già sollecitato anche in Commissione in sede di esame del decreto-legge «salva Italia» - la questione importante degli immobili fantasma, che oggi in Italia sono veramente tanti. Si parla di due milioni di immobili da censire, soprattutto nelle zone del Mezzogiorno, soprattutto in quelle zone in cui il catasto, l'Agenzia del territorio, non fa il suo dovere e non accerta queste rendite catastali. Quindi, vi è una disparità di trattamento enorme tra il contribuente che pagava l'ICI e che oggi paga l'IMU con una rendita rivalutata. Quindi, per questi contribuenti si alza l'asticella della pressione tributaria e, dall'altra parte, c'è sempre qualcuno che non paga, che non viene accertato e non viene indotto comunque a rispettare le regole. Per cui, l'ordine del giorno va proprio in questo senso, impegnando il Governo ad utilizzare gli strumenti dell'Agenzia del territorio, che sono così veloci quando si vuole. Vedo che nel nostro territorio, in pochi giorni, si ha il censimento di tutti gli immobili, di tutte le nostre abitazioni, di tutti i garage, di tutti magazzini. Tutti gli sgabuzzini, anche i più piccoli, vengono censiti e pagano l'IMU con le rendite rivalutate. Da altre parti vi sono quartieri, per non dire paesi, che non pagano assolutamente nulla. Dov'è questa equità tanto conclamata da questo Governo, che fa della lotta all'evasione fiscale il suo fiore all'occhiello? Dal dottor Befera, in Commissione, abbiamo più volte sentito che l'Agenzia delle entrate e la guardia di finanza stanno lavorando a trecentosessanta gradi per una questione di equità sociale. Qui, invece, non si sta facendo nulla e si fanno pagare le imposte, i tributi, l'IMU, sempre ai soliti noti, e queste cose avvengono sempre al nord, fatalità, dove la capillarità degli accertamenti è praticamente totale. Vogliamo e chiediamo al Governo che si impegni fortemente e velocemente per recuperare quel gettito che oggi manca, già stimato in oltre 3 miliardi di euro, un gettito molto importante, che potrebbe far sì che vi sia un abbassamento dell'asticella tributaria e fiscale per quelli che oggi già pagano, che oggi devono pagare anche per quelli che non pagano.
Siamo stanchi di vedere, come sindaci del territorio del nord, che i nostri contribuenti dovranno soffrire ancora in questo momento particolare e poi vedere che vi sono interi territori dove l'Agenzia del territorio non lavora, non fa il proprio dovere, non accerta. Il Governo si impegni fortemente in questa azione, ma dia anche delle regole e delle sanzioni importanti, laddove non avviene l'accertamento in termini e in tempi rapidi. Ci sia veramente un accertamento forte, ma anche sanzioni forti, che si traducano in minori trasferimenti. Se io nel mio territorio avessi una percentuale importante di immobili non censiti, sarebbe giusto che in sei mesi o in un anno il Governo mi desse la possibilità di accertarli, di introitare, per una questione di equità fiscale, tutti questi compensi, pena minori trasferimenti da parte dello Stato al comune dove amministro e faccio il sindaco. Questo dovrebbe avvenire, perché questa è equità sociale. Oggi noi stiamo combattendo nei nostri bilanci di previsione per il 2012 alzando le aliquote di base, proposte e imposte dal Governo Monti, portandole, magari, dal 4 per mille al 5 o al 6 per mille sulla prima casa e dal 7,6 all'8,6 o al 9 per mille sulla seconda casa, proprio perché i minori trasferimenti ci impongono questi sacrifici ai nostri cittadini. Di questi sacrifici, che oggi noi chiediamo ai nostri cittadini, ce ne prendiamo la responsabilità, ma dobbiamo prendercela tutti. Il Governo intervenga in questo momento, anche perché, in gran parte del territorio, non sta facendo assolutamente nulla.
. Constato l'assenza dell'onorevole Realacci, che aveva chiesto di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4940-A/9; si intende che vi abbia rinunziato. L'onorevole Caparini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4940-A/57.
. Signor Presidente, con questo ordine del giorno riproponiamo all'Aula una questione fondamentale per quanto riguarda la Repubblica, per quanto riguarda la convivenza civile e le istituzioni democratiche, ovvero il servizio pubblico. Infatti, ci chiediamo, e interroghiamo anche i colleghi sul fatto se sia ancora logico avere un servizio pubblico radiotelevisivo nel terzo millennio, e, se sì, come questo si debba strutturare. Siamo profondamente convinti che la RAI, oggi, abbia ampiamente segnato il suo tempo, che non esista più un servizio pubblico radiotelevisivo, ma si debba guardare al futuro, e quindi a un servizio pubblico multimediale. Partiamo da questa considerazione e da un'azienda che ormai è «decotta», un carrozzone di oltre 11 mila dipendenti, con oltre 44 mila collaboratori, la classica montagna che produce un topolino, un'idrovora che spende qualcosa come oltre 1,7 miliardi di euro dei contribuenti ogni anno per produrre un servizio pubblico che tale non è. Molti cittadini non lo considerano un servizio pubblico dignitoso, all'altezza, ma basta anche scorrere la lista dei programmi che la concessionaria stessa indica come programmi fatti per i cittadini in quanto servizio pubblico per capire come siamo molto distanti da ciò che è il contratto di servizio stesso, e quindi il rapporto che regola il cittadino italiano con la concessionaria. Leggendo questa lista si scorgono, tra i programmi del servizio pubblico, le serie in lingua tedesca come «Lady Cop», «Un ciclone in convento», «Il commissario Herzog», «Squadra speciale Colonia», «L'ispettore Derrick», «Squadra speciale Lipsia». Insomma, praticamente il contribuente italiano non è che sovvenziona la RAI, quindi il servizio pubblico italiano, ma, a quanto pare dalle scelte dei dirigenti RAI, sovvenziona il servizio pubblico tedesco come, del resto, anche le serie anglofone come «NCIS», «Castle», «Primeval», «Survivors», tanti programmi che nulla hanno a che fare con quella che è la missione principale della RAI. Allora, il Parlamento non è più in grado - e questo è evidente anche attraverso la Commissione di vigilanza RAI - di incidere su quelli che devono essere i contenuti del servizio pubblico, però la politica - lo sappiamo benissimo, non dobbiamo nasconderlo - incide, invece, su quella che è la gestione, cosa che non dovrebbe assolutamente fare, della RAI stessa, sui criteri di scelta delle di coloro che vengono assunti, di coloro che vanno in video, delle carriere all'interno della RAI. Insomma, da una parte non possiamo fare ciò per cui noi siamo titolati, ovvero decidere come deve essere lo sviluppo culturale del Paese, quale indirizzo dare alla comunicazione e all'informazione, dall'altra ci arroghiamo, come classe politica, dei diritti che non abbiamo, anzi, che assolutamente non dovremmo avere. Il problema è come deve essere ridisegnato il servizio pubblico, come l'immensa mole di denaro dei cittadini possa essere indirizzata per quella che deve essere la missione del Parlamento e di chi, per conto del Parlamento e dei cittadini italiani, controlla e gestisce l'informazione. Allora, noi siamo qui a proporre un nuovo modello, che è quello che passa dalla privatizzazione della RAI e che vuole rimettere in discussione il modello fondante del servizio pubblico, concentrandosi non sul contenitore, non sulla gestione, non su quell'enorme baraccone che è la RAI, ma sui contenuti, quindi fare uscire la politica da quella che è la gestione. È questa la sfida che noi proponiamo a questo Governo, che tra un po' parlerà anche in quest'Aula, affronterà il nodo delle privatizzazioni e qui noi vogliamo vederlo, vogliamo vederlo alla prova dei fatti, laddove c'è un'azienda che è, evidentemente, un'azienda pubblica che svolge un ruolo che pubblico non è. Quindi, il Parlamento è in dovere di guardare al nuovo sistema delle comunicazioni e liberare le enormi risorse che i cittadini italiani mettono a sua disposizione, per fare sì che vi sia finalmente un servizio pubblico degno di questo nome.
. L'onorevole Giulietti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4940-A/101.