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Lunedì 05 Gennaio 2015 ore 12:00
AULA - Seduta 357 - Presentato decreto "Milleproroghe"
Resoconto stenografico
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Il decreto "Milleproroghe", varato dal Governo il 24 dicembre, è stato trasmesso alla Camera e verrà esaminato dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali in sede referente. Lo ha comunicato in Aula il Presidente di turno, Luigi Di Maio.
XVII LEGISLATURA
357^ SEDUTA PUBBLICA
Lunedì 5 gennaio 2015 - Ore 12
Comunicazioni del Presidente.
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ANNA MARGHERITA MIOTTO, legge il processo verbale della seduta del 22 dicembre 2014.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Baldelli, Bocci, Michele Bordo, Boschi, Bratti, Bressa, Castiglione, Fico, Gozi, Lupi, Madia, Orlando, Domenico Rossi, Rughetti, Sani, Velo e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente ventuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’ al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 31 dicembre 2014, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e V (Bilancio):
«Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative» (2803) – bis, bis, bis,
ALESSANDRO DI BATTISTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Grazie, Presidente. Renzi ha appena ammesso di averla fatta inserire lui l'oscena norma «salva Berlusconi» e «salva maxi-evasori». Leggo testualmente le sue dichiarazioni: «Mi assumo le responsabilità: l'ho fatta inserire io, ma prima avevo avuto delle rassicurazioni da parte degli avvocati». Evidentemente, questi avvocati erano gli avvocati di Berlusconi. Presidente, ultimamente Palazzo Chigi sembra, ripeto, sembra, essere come uno di quei rioni in mano alla camorra dove nessuno sa nulla all'inizio e poi, alla fine, qualcuno parla per proteggere qualcun altro .
PRESIDENTE. Deputato Di Battista, il primo richiamo all'ordine di quest'anno se lo prende lei ! La prego di riferirsi con rispetto alle istituzioni che sta citando. Prego.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Il Presidente Renzi si è trasformato da rottamatore a protettore, e sta proteggendo qualcuno. Vi sono esponenti di Forza Italia e Nuovo Centrodestra che ci vengono a raccontare delle cose, anche perché noi del MoVimento 5 Stelle possiamo denunciarle e loro non possono farlo; e chi sta proteggendo è Verdini. È lui che ha fatto inserire la norma, Presidente. È lui, Verdini, ha fatto inserire questa norma «salva Berlusconi». In Forza Italia e Nuovo Centrodestra molti odiano Verdini: alcuni perché gli ha scippato il partito, altri perché anche per loro è indecoroso che un pluririnviato a giudizio per corruzione modifichi la Costituzione.
Pensi, il «crimine» di Verdini è indecoroso anche per loro ! Questo è successo ! Berlusconi continua a governare, non Renzi, e lo fa con il beneplacito di Renzi, inserendo un uomo suo, che riesce a fare inserire queste norme «salva Berlusconi», quando ? Il 24 dicembre, la vigilia di Natale. Questo è il bel regalo ! Berlusconi chiede dei risultati a Verdini, e Verdini glieli ha portati questi risultati. Lo ha chiamato il 24 dicembre, dicendo: «Silvio, Silvio, ti salvo io. Ho fatto inserire la norma, sei salvo». Poi l'abbiamo scoperta e questa cosa, per adesso, è rientrata.
Questo è un dato di fatto, questa è la Repubblica italiana. Presidente, siamo nel 2015: ci auguriamo che questo sia l'ultimo anno in cui ci tocca denunciare queste schifezze in Aula ! E pensare che vi è ancora gente in Italia che ci chiedeva di fare accordi con questi partiti ! Grazie.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, presidente Baldelli.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, le chiedo scusa, in via prioritaria, perché ricorderò in quest'Aula una persona che non è mai stata componente di quest'Assemblea e non è mai stata membro delle istituzioni, però credo di incontrare anche la sua sensibilità e quella dei colleghi presenti se mi permetto di ricordare in quest'Aula una persona che, nelle ultime ore, abbiamo avuto notizia che ci ha lasciato.
Un musicista eccezionale, un cantautore, un autore come Pino Daniele. Un genio musicale che ha portato la musica italiana nel mondo, che ha collaborato, come e ha accompagnato i più grandi talenti italiani e internazionali. Credo che in questo momento il genio musicale di Pino Daniele, la sua musica, che ci ha accompagnato, sia in termini di composizioni, di dischi, ma anche di colonne sonore, prime fra tutte quelle dei film con Massimo Troisi, siano un patrimonio.
Troppo spesso, Presidente, parliamo di patrimonio artistico italiano, pensando soltanto a una parte del nostro patrimonio, a quella dei monumenti, a quella delle grandi opere artistiche; opere che ci hanno lasciato in eredità i nostri avi, in un Paese così bello e ricco di storia e di cultura. Credo sia importante ricordarci, ogni tanto, che fa parte di questo patrimonio artistico anche la musica italiana e Pino Daniele è stato un esponente assolutamente geniale, estroso, brillante, «un nero a metà», come scriveva lo stesso Pino Daniele in una frase che poi ha dato il titolo ad un suo album. Credo che ricordarlo in quest'Aula, nella prima seduta del 2015 di questo Parlamento, a poche ore dalla triste notizia della sua scomparsa, sia un atto dovuto, perché credo sinceramente che tutti gli italiani, in questo momento, piangano commossi la scomparsa prematura di un artista così grande di cui tutti quanti noi andiamo, e andremo, orgogliosi .
PRESIDENTE. La ringrazio, Presidente Baldelli, ovviamente la Presidenza si associa.
WALTER VERINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
WALTER VERINI. Signor Presidente, vorrei anch'io intervenire sulla questione, che è stata sollevata dal rappresentante in Aula del MoVimento 5 Stelle, dicendo questo: non siamo abituati in questo Paese ad assumerci le responsabilità. Il Presidente del Consiglio, nella giornata di ieri, da Presidente del Consiglio e da politico, ha detto: se in questo decreto qualcuno individua possibili ricadute negative, allora ci fermiamo, lo ritiriamo. Questa non è solo una prova autentica di serietà e di ma è anche la prova provata che il decreto è stato fatto, nell'ambito dell'esercizio della delega fiscale, certamente per combattere l'evasione e non per fare favori a qualcuno. Io credo che ci sia strumentalità e malafede se si insiste su questo punto. Altra cosa è discutere sui contenuti del decreto, perché le Commissioni parlamentari, il Parlamento, certamente, indipendentemente dalla vicenda sollevata su Berlusconi, avrebbero avuto, e avranno, tutta la possibilità di discutere i contenuti di un decreto, alcuni parti del quale è giusto che vengano discusse, ma mettere in discussione che il Governo abbia voluto introdurre delle norme per fare un favore a qualche persona, si chiamasse Berlusconi, o non Berlusconi, è veramente malafede, propaganda. Non è questo il Governo che fa leggi
Un'ultima cosa. Ammettere, a volte, di aver fatto errori, è segno di forza e se il Presidente del Consiglio dice noi fermiamo questa norma e ne ridiscuteremo dà una prova di forza. Auspicherei che il MoVimento 5 Stelle dicesse: nel buttare fuori persone che hanno compiuto un solo reato, pensarla diversamente dal capo, abbiamo sbagliato, ci fermiamo. Questo sarebbe un segno di forza, ma non credo che questa forza noi potremo vederla
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.