PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNA ROSSOMANDO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amoddio, Stella Bianchi, Michele Bordo, Braga, Matteo Bragantini, Bratti, Brunetta, Caparini, Capelli, Antimo Cesaro, Dellai, Di Gioia, Fico, Fontanelli, Galati, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Lauricella, Locatelli, Manciulli, Marcon, Palladino, Palma, Pes, Piccoli Nardelli, Piepoli, Portas, Rosato, Sanga, Schullian, Tabacci, Valeria Valente e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Sospendo pertanto la seduta.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3918-A: Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani, fatta a Santiago de Compostela il 25 marzo 2015, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, nel testo della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 al quale non sono stati presentati emendamenti.
MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Volevo richiamare l'attenzione sull'importanza di questo provvedimento. Si tratta di una ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani, un provvedimento particolarmente importante per quanti hanno a cuore la difesa dei diritti della persona e della sua dignità.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MICHELE NICOLETTI, . Presidente, i pareri sono tutti contrari.
SESA AMICI,. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.1 Gianluca Pini.
GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Certo di cogliere l'attenzione e la sensibilità di tutta l'Aula, la sua, segnalo che il parere contrario si riferisce all'emendamento che, secondo me, è quello più importante, che è stato presentato a mia firma, ma che è a nome di tutto il gruppo.
MICHELE NICOLETTI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE NICOLETTI, . Grazie. L'onorevole Pini ha giustamente richiamato l'attenzione su una situazione che può verificarsi e che merita la nostra considerazione, tuttavia la soluzione che lui propone è di associare il reato compiuto nei confronti di una persona vivente a quello compiuto su un condannato a morte appena giustiziato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Spadoni. Ne ha facoltà.
MARIA EDERA SPADONI. Grazie, Presidente. Per annunciare il voto contrario all'emendamento Pini e semplicemente per spiegarlo brevemente.
PRESIDENTE. Deputato Pini, però, si rivolga a me.
MARIA EDERA SPADONI. Cercherei semplicemente di spiegare il motivo del nostro voto contrario. Noi voteremo contrariamente proprio per questo motivo, però preannuncio che, rispetto invece a tutti quegli emendamenti che richiedono l'inasprimento delle pene, presentati appunto dalla Lega Nord, ovviamente il nostro voto sarà favorevole, anche andando contro il parere del relatore, presidente della delegazione italiana presso il Consiglio d'Europa, Nicoletti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MICHELE NICOLETTI, . I pareri sono contrari.
PRESIDENTE. Va bene, adesso passiamo a una serie a scalare composta da tre emendamenti, Gianluca Pini 4.2, 4.3 e 4.4. In base all'articolo 85, comma 8, del Regolamento e come applicato nella prassi assolutamente costante, la Presidenza porrà in votazione il primo emendamento e l'ultimo emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 al quale non sano stati presentati emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata .
MICHELE NICOLETTI, . Il parere contrario è sull'emendamento 6.1 Gianluca Pini.
SESA AMICI,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.1 Gianluca Pini.
GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. L'emendamento mira, a nostro avviso, a rendere molto più efficace l'azione pratica del contrasto… vedo che non interessa molto…
PRESIDENTE. Ha ragione… possiamo, però, avere un po' di attenzione, sta parlando il deputato Pini, per favore, colleghi.
GIANLUCA PINI. Non tanto perché sto parlando io ma per il tema…
PRESIDENTE. No, no, perché c'è un intervento in corso, a prescindere da chi lo fa. In questo caso, lo fa lei. Prego, deputato.
GIANLUCA PINI. Il tema, appunto, se si vuole dare, poi, seguito in maniera efficace alla repressione di quello che è il traffico internazionale di organi, il traffico, illegale, internazionale degli organi, è bene che la competenza sia di chi ha gli strumenti per poter gestire al meglio le informazioni, anche quelle di se servono, e, quindi, riservate, mettendole a disposizione dell'autorità giudiziaria, che ha maggiori risorse per valutare i collegamenti internazionali fra la criminalità organizzata che gestisce questo traffico. Ora, metterle in capo al Ministero della giustizia, solo e semplicemente per avere una statistica di quelli che possono essere il numero dei reati compiuti in questo senso, il numero di eventuali collegamenti, quali sono i Paesi più a rischio e tutto il resto, con le statistiche, onestamente, ci si fa molto poco. Sarebbe stato molto più logico e sarebbe molto più logico, anche qui invito nuovamente il relatore a fare una valutazione, così come chiaramente anche il Governo, mettere in capo al Ministero dell'interno la competenza della sorveglianza, chiamiamola così, su quella che è l'autorità che deve sovrintendere il rispetto di questo accordo internazionale. Quindi, anche qui, lo ripeto, faccio appello al buonsenso della maggioranza, del relatore e del Governo, per dare, al di là delle belle parole dell'impegno che noi ci diamo come Paese nei confronti del contrasto al traffico illegale di organi umani, anche degli strumenti operativi veri e non delle armi spuntate.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati . Se nessuno chiede di intervenire per l'illustrazione, chiedo alla sottosegretaria Amici di esprimere il parere sugli ordini del giorno.
SESA AMICI,. Presidente, sull'ordine del giorno Nesi n. 9/3918-A/1, parere favorevole. Sull'ordine del giorno Marzano n. 9/3918-A/2, parere favorevole con la seguente riformulazione: dopo le parole “campagne informative di sensibilizzazione” aggiungere le seguenti: “senza oneri aggiuntivi al bilancio dello Stato”. Sull'ordine del giorno Quartapelle Procopio n. 9/3918-A/3, parere favorevole.
PRESIDENTE. D'accordo. Ordine del giorno Nesi n. 9/3918-A/1: vi è il parere favorevole, vado avanti. Chiedo alla deputata Marzano se accetta la riformulazione, ma non la vedo in Aula: andiamo avanti. Sull'ordine del giorno Quartapelle Procopio n. 9/3918-A/3, il parere è favorevole, dunque procediamo.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
PAOLA BINETTI. Presidente, dopo un breve intervento, vorrei consegnare il testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rocco Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Signora Presidente, questo è un provvedimento di estrema importanza, e noi lo voteremo, perché tenta di mettere ordine su un problema estremamente delicato. È fin troppo evidente che, nel contesto di tanti pazienti che hanno necessità di avere un trapianto, soprattutto quello renale, esso consente di mettere ordine, di avere un iter procedimentale, ma soprattutto di evitare il traffico illegale all'interno di situazioni di livello internazionale che si sono verificate. Ci sono finalmente anche delle sanzioni ben definite, pesantissime, che è giusto mettere all'interno delle disposizioni di legge, perché questo consente - ed è del resto sperabile - che ci sia un deterrente molto forte, da questo punto di vista. L'altro elemento è che il tutto consente anche la possibilità di avere maggiore sicurezza all'interno degli organi da trapiantare, perché anche con la tipizzazione del tessuto e la tipizzazione genetica all'interno di quelle che possono essere le persone da trapiantare, in riferimento poi a rigetti e a quello che può essere il post-trapianto, vengono sicuramente determinate situazioni di maggiore sicurezza. Per questo motivo, perché è importante che ci sia una regolamentazione precisa, che ci sia questa Convenzione, sarebbe anche auspicabile che fosse di livello internazionale, comprendendo anche gli altri Paesi che sono esclusi da questa Convenzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Menorello. Ne ha facoltà. Menorello si dirige al suo posto, prego.
DOMENICO MENORELLO. Grazie, signora Presidente. Pensavo di essere in un turno successivo. La Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani del 25 marzo 2015, firmata a Santiago de Compostela, intende contribuire all'abolizione dello stesso traffico anche mediante l'introduzione di una serie di fattispecie penali nell'ordinamento giuridico delle parti contraenti. L'intesa ha una vocazione globale e può quindi contribuire all'attuazione di una strategia complessiva di risposta efficace a un tragico fenomeno che è ormai dilagato e dilaga sul piano internazionale e di cui si tiene ancora troppo poco conto nel fissare le priorità delle politiche investigative e repressive nazionali e comunitarie. Con la Convenzione del 25 marzo 2015 alcune lacune che permanevano nel diritto internazionale vengono temperate dalla previsione di una serie di fattispecie omogenee di reato diverse dalla mera tratta di esseri umani finalizzata alla rimozione e alla commercializzazione di organi. In effetti la complessa trama pattizia internazionale richiamata nel preambolo della Convenzione di Santiago, ad esempio la Convenzione del Consiglio d'Europa, la Convenzione di Oviedo, aveva già assicurato una significativa lotta ai traffici di organi umani nel contesto del contrasto alla tratta di persone, dunque, avendo come riferimento soprattutto i casi in cui il commercio e l'espianto degli organi avviene contro la volontà degli interessati. Restava tuttavia non disciplinata la fattispecie in cui il donatore non sia stato coercitivamente indotto a privarsi di una parte del proprio corpo o non sia considerato vittima di traffico di esseri umani. In altri termini la Convenzione internazionale in attuazione considera fra l'altro, segnatamente all'articolo 4 comma 1 lettera come condotta criminale la corresponsione o anche la semplice offerta di un prezzo al donatore che sia consenziente per l'asporto di organi del proprio corpo. Il tasso di novità emerge anche ricordando che a legislazione vigente, cioè fino all'entrata in vigore della legge n. 236 del 2016, le pene previste per il traffico di organi sono esclusivamente a carico di chi svolge attività di mediazione, dell'operatore sanitario che si avvale di organi frutto di commercio ma nessuna sanzione penale era prevista nei confronti di altre parti direttamente o indirettamente coinvolte nel traffico illecito di organi come lo stesso donatore “consenziente” che riceva un compenso. Dunque il traffico oneroso di organi e il turismo retribuito dei trapianti, nonostante il consenso della persona interessata, vengono egualmente rappresentati come una seria minaccia alla sicurezza della persona, una grave violazione della dignità umana e di diritti fondamentali quali il diritto alla vita, alla salute, all'integrità fisica e alla libertà personale ma anche come una minaccia al diritto di non essere sottoposti a tortura o a trattamenti inumani. Tale significativa convinzione contenuta nella Convenzione internazionale che oggi introduciamo definitivamente nell'ordinamento italiano riecheggia la sentenza della Corte costituzionale n. 164 del 10 giugno 2014 che, citando l'atto di costituzione dell'Organizzazione mondiale della sanità del 22 luglio 1946, ricordava che per giurisprudenza costante gli atti di disposizione del proprio corpo, quando rivolti alla tutela della salute, devono ritenersi leciti sempre che non siano lesi altri interessi costituzionali. Dunque in questa prospettiva il consenso della persona circa la disposizione del proprio corpo non è un dogma assoluto sempre meritevole di tutela e privo di limiti. Infatti nel caso dell'espianto in vita di organi si assiste ad uno scenario radicalmente ambivalente a fronte di uno stesso atto di volizione della persona interessata. Il consenso all'espianto cioè è lecito solo se, nei limiti della normativa vigente, consiste in una donazione gratuita, mentre lo stesso consenso assurge addirittura a fattispecie penale nel caso si offra o si ottenga un organo del proprio corpo umano o di un corpo umano, in cambio di un prezzo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Santerini. Ne ha facoltà.
MILENA SANTERINI. Grazie, Presidente. Il 9 luglio 2014 il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha adottato il testo definitivo della Convenzione contro il traffico di organi umani che è stato aperto alla firma nel 2015 a Santiago de Compostela. Si tratta di una È il risultato di un complesso compromesso tra le norme dei vari Paesi e ha un riferimento diretto con la molto importante Convenzione di Oviedo del 1997 che afferma che il corpo umano è indisponibile. È un riferimento che dovremmo tenere presente per molti aspetti normativi soprattutto a livello bioetico per quanto riguarda gli interventi sul corpo umano. La stessa Convenzione che stiamo ratificando fa riferimento in molti punti al concetto di dignità umana. Sappiamo che non ci sono dati certi sul traffico illegale ma già negli anni Ottanta l'Organizzazione mondiale della sanità aveva lanciato l'allarme sul traffico. Ricordo inchieste giornalistiche che, anche recentemente, hanno dimostrato come ci sia un traffico illegale facilitato dall'uso di Internet, come si possa acquistare un rene facilmente, in modo relativo, in un Paese asiatico e avviene, come è stato ricordato, tra i migranti. Nel 2008 la Dichiarazione di Istanbul sul traffico di organi e sul turismo del trapianto, perché di questo stiamo parlando, ci ha dato un inquadramento più preciso con le linee guida. Si tratta spesso di persone di Paesi ricchi che sfruttano le difficoltà economica di persone di Paesi poveri. Si può veramente avere anche il caso estremo della tratta di persona a scopo di prelevamento di organo ma, in questo caso, stiamo toccando il punto delicato di persone che potrebbero avere dato un consenso a causa delle loro difficoltà economica: ma si può parlare di vero consenso? Chiaramente no e quindi dobbiamo colpire tale meccanismo che offende per davvero la dignità umana e non le persone vulnerabili senza minimamente indebolire invece il meccanismo della donazione di organi, quella volontaria, quella effettuata non in condizioni di bisogno. Come vedete, questa problematica tocca anche quella molto diversa della maternità surrogata che, tuttavia, contiene in qualche modo in sé questo dilemma, questo dubbio, questo problema sul consenso o meno delle persone che vogliono esercitare tale diritto. Quindi, per tali motivi, per il riferimento alla dignità umana, per le modifiche che abbiamo introdotto e che ci vedono molto favorevoli, il voto del nostro gruppo è decisamente positivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato il deputato Andrea Maestri. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, voteremo a favore della ratifica della Convenzione di Santiago de Compostela contro il traffico di organi umani, consapevoli del fatto che il quadro di tutela delle vittime di questi odiosi reati ed il contrasto ai cinici espiantatori di organi, ai mediatori, ai commercianti, agli utilizzatori finali ne esce rafforzato. Vogliamo sottolineare l'importanza del nuovo articolo 601- del codice penale che punisce in tutte le sue forme e atroci declinazioni il traffico di organi prelevati da persona vivente. Ma il vero punto politico di questo provvedimento è un altro ed è l'apertura alla ratifica di tutti quei Paesi del mondo in cui questo traffico è particolarmente diffuso e non adeguatamente contrastato da Governi, inquirenti e forze di polizia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gianluca Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Chiaramente la Lega voterà a favore di questo provvedimento, pur - ripeto - ribadendo quelle che sono, secondo noi, un paio di criticità: uno, il fatto che non si sia inserito il principio che non sono assolutamente accettabili, all'interno del territorio italiano, organi espiantati provenienti da persone condannate a morte, chiaramente in altri Paesi, e che sia un po' difficile, effettivamente, attuare, in maniera concreta, il contrasto al traffico internazionale di organi, se l'operatività deve essere messa in capo alla Polizia penitenziaria, che già ha grossi problemi di organico solamente nel gestire quella che è, a tutti gli effetti, una sorta di emergenza carceraria continua.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mottola, che non c'è. Si intende che vi abbia rinunciato. Andiamo avanti.
MICHELE PIRAS. Grazie, Presidente. Con la presente ratifica il nostro Paese dà finalmente piena ed intera esecuzione alla Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani, sottoscritta il 25 marzo del 2015, introducendo, nel nostro codice penale, alcune figure di reato e le relative pene. Si tratta, secondo noi, di una ratifica che si aggiunge a una serie di strumenti internazionali fin qui accolti dal nostro ordinamento e che ne completa il quadro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bruno Archi. Ne ha facoltà.
BRUNO ARCHI. Grazie, signora Presidente. Forza Italia voterà convintamente a favore di questo provvedimento, perché riteniamo che dia una forte risposta a un problema molto antico, ad un crimine sicuramente e inequivocabilmente odioso, offra una maggiore sicurezza e dia maggiori garanzie contro ogni forma di sfruttamento e colmi anche lacune importanti sotto il profilo normativo interno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Maria Edera Spadoni. Ne ha facoltà.
MARIA EDERA SPADONI. Grazie, Presidente. In qualità di componente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, contesto nel quale la piaga della tratta di organi è tema particolarmente sentito e oggetto di continua attenzione, soprattutto in connessione con il tema delle migrazioni, segnalo l'impegno della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema dell'accoglienza dei migranti finalizzato ad individuare buone pratiche nell'azione di contrasto all'immigrazione clandestina che siano compatibili con la tutela dei diritti umani.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Carrozza. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA CARROZZA. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, vorrei consegnare un testo scritto articolato che riprende il provvedimento, però, a voce, vorrei dire ed esprimere da parte del gruppo del Partito Democratico il massimo consenso e anche apprezzamento per il lavoro che è stato fatto in vista della ratifica che ci accingiamo ad approvare della Convenzione promossa dal Consiglio d'Europa.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 4225: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato di Israele in materia di pubblica sicurezza, fatto a Roma il 2 dicembre 2013.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e dell'unico articolo aggiuntivo ad esso presentato .
MARCO FEDI, . Sì, grazie Presidente. Invito al ritiro o parere contrario.
PRESIDENTE. Il Governo? Sottosegretaria Amici.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
GIANLUCA PINI. Mi scusi, Presidente, 2.01 o 2.02?
PRESIDENTE. Il 2.02. L'articolo aggiuntivo 2.01 era inammissibile, come ho spiegato prima.
GIANLUCA PINI. Sì, scusi, non avevo compreso. Sull'articolo aggiuntivo 2.02, se c'è la disponibilità da parte del Governo a trasformarlo e ad accettare un ordine del giorno nello stesso senso, lo ritiro, perché non capivo inizialmente la di un parere negativo rispetto a una relazione al Parlamento. Capisco che, tecnicamente, per evitare una terza lettura non si vogliano fare modifiche, diciamo così, non strutturali, però che ci sia un impegno da parte del Governo comunque a fare questo tipo di relazione attraverso l'acquisizione del parere favorevole a un ordine del giorno che adesso, in tempo record, depositerò.
PRESIDENTE. Va bene, allora prendo atto che lo ritira.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARCO FEDI, . Invito al ritiro o parere contrario, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 al quale non sono stati presentati emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
SESA AMICI,. Ordine del giorno Carrescia n. 9/4225/1, parere favorevole; ordine del giorno Nesi n. 9/4225/2, parere favorevole; ordine del giorno Marzano n. 9/4225/3, parere favorevole; ordine del giorno Tidei n. 9/4225/4, parere favorevole; ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/4225/5, parere favorevole.
PRESIDENTE. Grazie, sottosegretaria, Allora, colleghi, i pareri sono tutti favorevoli, quindi, procediamo.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
PIERPAOLO VARGIU. Grazie, Presidente. Il gruppo dei Civici e Innovatori intende esprimere il proprio parere favorevole rispetto alla ratifica dell'Accordo di cui stiamo discutendo. Intendiamo fare alcune rilevazioni di buonsenso, a margine del nostro voto a favore, che lo giustificano. La prima è che quest'Accordo obbedisce a dei criteri generali che valgono per qualsiasi altro Paese con cui noi andiamo a ratificare accordi simili, e cioè certifica il rapporto di collaborazione tra Paesi che hanno obiettivi comuni ed elenca gli obiettivi comuni, in questo caso, di polizia e di pubblica sicurezza, che il Governo italiano e il Governo israeliano hanno sicuramente. Garantisce reciprocità nei diritti tra cittadini dei due Paesi, ma soprattutto nelle relazioni di inchiesta, di polizia e di attività investigativa che i due Paesi gestiscono eventualmente in comune.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giulio Marcon. Ne ha facoltà.
GIULIO MARCON. Grazie, signora Presidente. Noi voteremo contro la ratifica di questo Accordo. Voteremo contro un Accordo che è stato, come veniva ricordato, stipulato, ormai, nel 2013 su una serie di punti: la questione della pubblica sicurezza, la lotta alla criminalità organizzata, la questione della prevenzione nella lotta all'immigrazione irregolare, la lotta al terrorismo e altro ancora.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gianluca Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Presidente, nell'annunciare chiaramente e convintamente il voto favorevole del gruppo della Lega Nord, chiedo l'autorizzazione a depositare il testo dell'intervento.
PRESIDENTE. D'accordo, deputato.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Presidente, annuncio il voto favorevole di Alternativa Popolare a questa ratifica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Piras. Ne ha facoltà.
MICHELE PIRAS. Presidente, l'Accordo in esame, sottoscritto fra il nostro Paese e lo Stato di Israele, si fonda sull'obiettivo di rafforzare la cooperazione fra le forze di sicurezza dei due Paesi, al fine di prevenire e combattere la criminalità transnazionale, il terrorismo e per la gestione dell'ordine pubblico. Tra gli ambiti della cooperazione previsti: il traffico di droghe, la migrazione illegale, la tratta di persone d'armi, i reati di natura economica, il terrorismo e la criminalità informatica. Un accordo logico, si dirà, normale, ovvio, fra due Paesi amici, ma io solleciterei quest'Aula a ragionare nel contesto in cui questo Accordo si sviluppa: dentro un conflitto che dura da settant'anni; di fronte a uno sciopero della fame dei prigionieri palestinesi che dura da oltre venti giorni, per rivendicare condizioni di vita umane nelle carceri israeliane; e con le forze di sicurezza israeliane che quotidianamente fanno irruzione nelle case palestinesi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Archi. Ne ha facoltà.
BRUNO ARCHI. Signora Presidente, Forza Italia voterà a favore di questo provvedimento, che ricalca altri provvedimenti che abbiamo già ratificato in un recente passato in materia di scambio di informazioni sulla sicurezza reciproca tra i due Paesi. Se abbiamo come obiettivo comune, condiviso e direi anche prioritario, la lotta al terrorismo, alla criminalità transnazionale organizzata, la lotta al traffico di stupefacenti e quant'altro, e se è vero come è vero che nel corso dell'ultimo anno e mezzo gli attentati terroristici non sono andati diminuendo ma bensì intensificando, riteniamo che una maggiore cooperazione, un maggior scambio di informazioni nel settore della pubblica sicurezza, e perché no anche dell', sia un aspetto a dir poco fondamentale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Spadoni. Ne ha facoltà.
MARIA EDERA SPADONI. Grazie, Presidente. Stiamo parlando di un Accordo di durata illimitata. L'iter è iniziato al Senato ed è stato approvato il 12 gennaio 2017, ricordo, con il voto contrario dei senatori del MoVimento 5 Stelle. L'obiettivo di questo Accordo è offrire uno strumento giuridico più attuale e moderno rispetto all'Accordo attualmente in vigore risalente al 2005, con il fine di regolamentare nel miglior modo possibile la collaborazione operativa intensificando i rapporti tra gli omologhi organismi dei due Paesi. Noi tuttavia solleviamo criticità e non possiamo non spendere alcune parole su Israele e per gli accordi che stringiamo con questo Paese. l'Accordo prevede una spesa complessiva superiore ai 120.000 euro. Sono previsti una serie di corsi di formazione e scambi di informazioni che, a nostro avviso, non hanno alcuna utilità in Italia in quanto non affrontiamo minacce simili a quelle affrontate da Israele né tanto meno ci troviamo in presenza di territori morfologicamente omogenei. Preoccupante dal nostro punto di vista è anche la collaborazione nella gestione dell'ordine pubblico in occasione di grandi eventi e manifestazioni di massa. Crediamo che le nostre forze di polizia siano perfettamente addestrate ad affrontare questo genere di eventi e non si capisce per quale motivo dovremmo spendere altri soldi per cooperare in un settore che riguarda strettamente l'ordine pubblico interno dei rispettivi Paesi. Inoltre c'è una grande differenza tra i reati che vengono puniti nel Paese mediorientale rispetto a quelli che vengono puniti nel nostro. Per fare solo un esempio, potremmo riferirci alla legislazione penale sui minori, soprattutto palestinesi, rispetto alle tutele previste invece nel nostro Paese. Ricordo che ad oggi 300 minorenni palestinesi sono tra i 7.000 prigionieri sempre palestinesi detenuti nelle carceri israeliane in condizioni umane molto difficili. Seicento prigionieri sono detenuti amministrativamente senza imputazioni e processi. Ricordo anche che i giornalisti palestinesi incarcerati al momento sono 21.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Andrea Romano. Ne ha facoltà.
ANDREA ROMANO. Grazie, Presidente. Il gruppo del Partito Democratico voterà a favore di questa convenzione perché riveste un'importanza rilevante per la nostra sicurezza e per l'impegno che l'Italia, insieme alle istituzioni multilaterali di cui fa parte, dedica alla lotta contro il terrorismo fondamentalista e contro la criminalità internazionale, compreso il traffico di esseri umani e lo sfruttamento dell'immigrazione illegale. Tra l'altro con lo Stato di Israele esiste già da anni una consolidata tradizione di collaborazione in questi settori: penso in particolare all'ambito della sulla quale da anni lavoriamo insieme ad Israele sulla base di accordi che hanno coinvolto le nostre università e le università di quel Paese e anche ai campi della lotta al terrorismo e dell'industria della difesa sui quali la collaborazione con Israele è già molto solida.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del seguente documento: Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Argentin (Doc. IV-, n. 17-A).
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
ANNA ROSSOMANDO, . Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, dunque la Giunta per le autorizzazioni riferisce, come è stato anticipato, su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nei confronti della collega Ileana Argentin in relazione a un procedimento penale che è pendente presso il tribunale di Roma. Risulta dall'esame degli atti che sono stati trasmessi che la collega è imputata del reato di cui all'articolo 595, comma 3, codice penale ovvero diffamazione aggravata dall'utilizzo di un mezzo di diffusione che in questo caso è rappresentato dai social Facebook e YouTube. Stiamo discutendo del fatto che il 27 aprile 2016 la richiesta è stata assegnata alla Giunta; abbiamo dedicato undici sedute, dal 27 aprile 2016 al 1° febbraio, ed è stata anche avanzata una richiesta di integrazione documentale consistente nell'acquisizione della copia della videoregistrazione contenente le dichiarazioni della deputata. Abbiamo anche ritenuto di tentare una conciliazione stragiudiziale che tuttavia non ha avuto buon esito. È stata acquisita una memoria scritta con la quale l'onorevole Argentin ha reso alla Giunta i chiarimenti ritenuti opportuni.
PRESIDENTE. Può andare alle conclusioni, per favore, deputata? Grazie.
ANNA ROSSOMANDO, . Arrivo, sto concludendo.
ANNA ROSSOMANDO, . Ma al contempo non dobbiamo ovviamente verificare se sussista o no il reato di diffamazione. Noi dobbiamo unicamente verificare, che cosa? Se esista un nesso funzionale tra quanto viene riportato alla nostra attenzione, e non l'attività in senso generico, ma un atto specifico compiuto dalla collega. In questo caso esiste un atto non soltanto collegabile per argomento, ma un atto specifico, praticamente corrispondente nei contenuti, nei soggetti e nelle argomentazioni.
PRESIDENTE. Non essendovi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
GIOVANNI MONCHIERO. Grazie Presidente. La mia non è una dichiarazione di voto che ovviamente è favorevole alle indicazioni che ci vengono dalla Giunta per le autorizzazioni. Questo intervento, che sarebbe superfluo nel merito, vuole essere invece un'attestazione di stima nei confronti della collega Argentin di cui abbiamo sempre apprezzato il grandissimo equilibrio in tutte le sue manifestazioni di pensiero e che riteniamo abbia seriamente e coscientemente agito nell'ambito del suo prerogative anche denunciando in modo coerente un possibile caso di malversazione di fondi pubblici da parte di una pur benemerita associazione. Per queste ragioni noi voteremo con convinzione, e ripeto con profonda solidarietà, la proposta della Giunta .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marotta. Ne ha facoltà.
ANTONIO MAROTTA. Grazie signora Presidente. Solo per unire la voce della mia forza politica a quanto già è contenuto nella relazione della collega Rossomando. È un caso classico che ci consente di applicare l'articolo 68 della Carta, perché al di là del lavoro fatto in maniera approfondita e zelante da parte della Giunta per le autorizzazioni, viene fuori che cosa? Proprio riferendosi alla relazione letta poc'anzi, viene fuori che il parlamentare svolge la sua attività politica con una critica, che peraltro incanala nel sistema più legittimo che è quello del sindacato ispettivo al Ministro competente, perché vengano valutate determinate situazioni di cui si è a conoscenza. Quella è la via maestra da seguire. La terminologia è quella prevista perché lo stesso Presidente che all'epoca ha presieduto non ha ritenuto di intervenire. L'attività successiva, cioè la pubblicazione sul è un fatto esclusivamente successivo che mette in condizioni la collega Argentin di portare sul profilo una conferma che la battaglia che stava facendo, e che si esprime in maniera chiara, è una battaglia valida, legittima, vera, perché c'è il fatto oggettivo della imputazione a carico di questo presidente che lei aveva sostenuto proprio nella sua attività parlamentare di denuncia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente. La deputata Ileana Argentin, come ricordato dalla relatrice (che non posso non sottolineare come a mio viso in modo inusuale sia dello stesso partito, Partito Democratico), è imputata del reato di diffamazione aggravata dall'utilizzo di un mezzo di diffusione. Nel caso in esame si tratta di in poche parole si tratta uno dei casi ormai all'ordine del giorno in cui un cittadino, un esponente politico istituzionale, esprime la propria opinione in merito a qualcosa o qualcuno su una o più delle tante piattaforme a disposizione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marco Di Lello. Ne ha facoltà.
MARCO DI LELLO. Grazie, signora Presidente, onorevoli colleghi. Come descritto dalla collega Rossomando con grande dovizia e acume, io posso limitarmi a illustrare il fatto in tre punti: la interrogazione parlamentare, anzi (interrogazione a risposta urgente), articolo di stampa e il video su e .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Comunico che nella seduta di mercoledì 10 maggio 2017, la IV Commissione permanente (Difesa) ha approvato, in sede legislativa, il seguente progetto di legge:
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.