PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ROBERTO CAPELLI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amoddio, Matteo Bragantini, Bratti, Bueno, Caparini, Dambruoso, Dellai, Di Gioia, Fontanelli, Giorgis, Kronbichler, Locatelli, Losacco, Marcon, Molea, Nicoletti, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Sanga, Sani, Schullian, Tabacci, Valeria Valente e Velo sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata in un testo unificato dal Senato n. 4144-A: Modifiche alla legge 6 dicembre 1991 n. 394 e ulteriori disposizioni in materia di aree protette; e delle abbinate proposte di legge nn. 1987-2023-2058-3480.
ENRICO BORGHI, Grazie, signora Presidente. Io proporrei di riprendere l'esame del provvedimento dall'articolo 4, in particolare da dove ieri abbiamo interrotto i nostri lavori.
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso riferite
ENRICO BORGHI, Se lei mi permette, vorrei anche illustrare il senso dell'articolo all'Assemblea.
PRESIDENTE. Mi deve dare i pareri.
ENRICO BORGHI, I pareri sono stati resi ieri.
PRESIDENTE. Adesso può fare una dichiarazione di voto sui primi emendamenti, 4.401 De Rosa. Prego.
ENRICO BORGHI, Grazie. Intendevo approfondire questo tema in considerazione del fatto che stiamo discutendo attorno alle modalità di individuazione e di selezione del presidente degli enti parco. È un tema importante, sul quale - come ho ricordato anche ieri in sede di discussione - questa proposta di legge innova rispetto all'attuale corpo giuridico della originaria legge n. 394 del 1991, introducendo una serie di elementi qualificanti, che contemporaneamente vanno nella direzione di non ingessare particolarmente il senso della selezione, nella quale vengono garantiti - questo è uno dei temi che nel corso delle audizioni sono emersi - una serie di aspetti connessi con il percorso di concertazione con le realtà territoriali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Come già ribadito ieri, noi crediamo che il presidente del parco debba comunque essere una persona preparata sull'argomento, che debba conoscere le materie ambientali, la biodiversità: insomma, debba conoscere quello che va a gestire; anche perché, come ho sentito dire ieri giustamente dal collega Busto, se non ha conoscenza della materia non può avere una visione di come sviluppare quelle aree, di come gestire quelle aree in modo ottimale per preservarne le caratteristiche. Ricordiamo che i parchi sono uno dei patrimoni che ha l'Italia, e che deve mantenere per tutelare il proprio territorio. Concludo dicendo che secondo noi mettere una persona che non è preparata, magari un banchiere, un politico, alla guida di un parco sarebbe quasi come mettere un banchiere alla guida di Finmeccanica, ex Leonardo, come la volete chiamare. È un po' come mettere Profumo alla guida di Finmeccanica. Cosa che non ha alcun senso, perché se non sa gestire quel tema, quei contenuti, assolutamente non può essere la persona adatta a guidare un'azienda, come non può essere una persona adatta un presidente di parco non preparato a guidare un'area protetta, patrimonio di tutti noi .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sibilia. Ne ha facoltà.
CARLO SIBILIA. Presidente, semplicemente per rafforzare questo concetto della competenza, che in questo Paese si è perso, e che è evidente che quello che chiediamo noi oggi è di mettere persone competenti a gestire le aree protette, perché altrimenti facciamo la fine…
PRESIDENTE. Colleghi, potete abbassare un po' il tono della voce? C'è un rumore pazzesco. Scusi, onorevole Sibilia, prego.
CARLO SIBILIA. Facciamo la fine che purtroppo stanno facendo tantissimi gioielli di Stato: abbiamo visto per esempio l'Alitalia, Monte dei Paschi andare in mano a persone magari senza scrupoli, e oggi hanno fatto saltare il banco. La stessa cosa purtroppo continua a succedere a causa di personaggi, di ministri che avranno evidentemente il loro tornaconto, e che mettono i banchieri sulle poltrone che sono destinate ad aziende di Stato, gioielli di Stato che fanno aerospazio, difesa, sicurezza; e questo è lo stesso concetto che inseriamo anche in questo emendamento, ed invito ad una votazione favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Uva. Ne ha facoltà.
FRANCESCO D'UVA. Presidente, l'emendamento 4.401 De Rosa sta cercando, insieme ad altri dei colleghi che sono stati presentati, di creare dei criteri più oggettivi per la nomina dei presidenti dei parchi. Vediamo che infatti il presidente deve avere un alto profilo culturale. L'idea che ci possa essere un presidente nominato così, senza alcun tipo di competenza al riguardo, preoccupa il MoVimento 5 Stelle. Per questo voglio con questo intervento chiedere ai colleghi della maggioranza, e anche delle altre opposizioni, di prendere in considerazione l'idea di votare questo emendamento, che è assolutamente di buonsenso: fa in modo che questi parchi possano avere dei presidenti che siano competenti, e non siano semplicemente nominati da politici, che magari non hanno nemmeno tutto questo interesse della cosa pubblica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MIRKO BUSTO. Presidente, ieri abbiamo svolto una discussione molto interessante in quest'Aula: devo dire che, da quello che ho sentito, sono ancora più preoccupato. Questo è un Paese dove spesso quello che osserviamo è che la politica, la mala politica, finisce per mettersi con i suoi tentacoli nella gestione di tutti gli affari, delle partecipate, quindi anche eventualmente dei parchi; e quello che rischia di succedere - certo non succederà in tutti i casi, ma purtroppo, stante la situazione italiana, stante la situazione che viene denunciata tutti i giorni anche purtroppo dalla cronaca giudiziaria di questo Paese - quello che noi rischiamo è di avere persone alla presidenza dei parchi, persone che sono sia nominate dalla politica, e sia non hanno una visione, una visione politica supportata da una conoscenza scientifica, da una conoscenza approfondita nel tema che dovrebbe essere proprio, dovrebbe essere funzionale alla gestione di un parco, che sono appunto gli aspetti ambientali, gli aspetti della protezione della biodiversità. Ecco, questo, unito ad una serie di altri punti critici riguardo a come è composto il comitato, alla nomina anche del direttore, oltre che del presidente, crea un quadro preoccupante, perché lascia aperta la possibilità che il parco diventi, da un ente che nella storia italiana ha avuto con la legge n. 394 del 1991 una certa efficacia nella protezione ambientale, un ente invece funzionale al mantenimento di potentati locali e al mantenimento di qualche affare delle categorie professionali. Ora, è chiaro che l'immagine che ne emerge qui è che si vuole fare cassa sui parchi, si vuole cercare di trasformarli in enti che fanno in qualche modo profitto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato De Rosa. Ne ha facoltà.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Andiamo avanti con l'elenco: abbiamo appunto un Ministro che è commercialista. Metteremmo mai un commercialista a fare il Ministro dell'ambiente? Sembra surreale. Oppure abbiamo un banchiere che si occupa di tutt'altro e lo mettiamo alla guida di Finmeccanica, una delle più grandi aziende del Paese. Oppure, voi mettereste mai un dirigente RAI ad Alitalia, ad occuparsi di aerei? Io, no! Abbiamo gente con la terza media in Lombardia che fa il difensore civico, mentre dovrebbe sapere di leggi, di diritti dei cittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.
SALVATORE MICILLO. Grazie Presidente. Il discorso è semplice: noi cerchiamo di tutelare una delle maggiori risorse che abbiamo in Italia, i nostri parchi nazionali, mettendo a capo chi capisce di parchi, cosa più semplice di questa non credo che sia possibile spiegarla. Vogliamo che chi sia alla direzione, presidente del parco, abbia competenze specifiche per portare avanti quello che è un nostro grande patrimonio culturale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Daga. Ne ha facoltà.
FEDERICA DAGA. La ringrazio, Presidente. Ieri - sto leggendo lodi ieri - sono state dette queste parole: dire che il presidente dell'ente debba essere obbligatoriamente scelto in considerazione dell'alto livello culturale e delle sue specifiche competenze in materia di ambiente, e in particolare di aree protette e tutela della biodiversità, significa limitare il campo all'interno del quale sia possibile operare una scelta. Quindi noi crediamo che sia giusto che la politica si assuma fino in fondo le proprie responsabilità all'interno di una cornice di carattere generale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Dell'Orco. Ne ha facoltà.
MICHELE DELL'ORCO. Intanto sono contento di essere tornato in quest'Aula. Una cosa che non capisco è perché questo Governo ha, quasi un po' come il Governo Berlusconi, quest'odio verso l'ambiente. Mi piacerebbe anche sentire il presidente della Commissione ambiente Realacci intervenire per difendere le scelte che prende questo Partito Democratico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.
GIULIA GRILLO. Io vorrei aggiungere che più che un odio è un cannibalismo che voi avete dimostrato di avere nei confronti dell'ambiente che evidentemente è oggetto delle vostre mire espansionistiche. Ma quello che voglio dire è, mi rivolgo anche al presidente Realacci: ma come si fa a scrivere che il presidente deve avere solo comprovata esperienza nelle istituzioni? Se io ho diretto un ente che si occupa di farmaci mi posso mettere a fare il presidente dell'ente parco? È indecente e vergognoso che proponiate alla comunità, anche qui dentro, anche per una questione di dignità delle persone che siamo qui dentro, una schifezza di questo tipo. È indecente ! Nell'emendamento vi diciamo semplicemente che la persona che deve andare lì deve occuparsi di quello. Ma porca miseria, anche quello che è buon senso con voi è impossibile. È veramente incredibile quello che state facendo all'ambiente in questa legislatura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.
SILVIA BENEDETTI. Io vorrei chiedere a chi porta avanti questa posizione – ovvero, quella di non richiedere alcun tipo di competenza al presidente - come eventualmente risolverebbe un problema: all'articolo 4, comma 11-, il presidente sulla base degli indirizzi del consiglio direttivo attribuisce al direttore gli obiettivi di gestione. Non c'è alcun vincolo al parere tecnico e scientifico nella gestione dei parchi, e laddove in Italia ci sono parchi dove si confonde la gestione faunistica con la caccia all'interno al parco, mi sembra essenziale richiedere almeno che un presidente abbia le competenze di base su cui lavorare per gestire decentemente un parco .
ERMETE REALACCI, Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI, Capisco la polemica politica però forse i colleghi sono stati distratti quando sono stati dati i pareri sugli emendamenti. Seguiranno due emendamenti a mia prima firma, su cui il relatore ha dato un parere favorevole (è possibile che l'Aula li bocci, però insomma lo ritengo improbabile), che introducono sia per la figura del presidente, sia per la figura del direttore, innanzitutto una competenza in campo ambientale. Il primo emendamento, lo dico ai colleghi che hanno parlato, riguarda il presidente, a pagina 7, è l'emendamento 4.206 .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cominardi. Ne ha facoltà.
CLAUDIO COMINARDI. Grazie, Presidente. Già oggi abbiamo dei problemi rispetto all'opportunità di avere qualche presidente di qualche riserva naturale, come quella delle Torbiere del Sebino sul Lago d'Iseo. Leggo testualmente da un articolo di giornale che quest'area, che ha ovviamente un vincolo paesaggistico, è d'importanza internazionale - vedi la Convenzione di Ramsar - ed è un'area nota perché per anni ai suoi confini era stata autorizzata, dalla provincia di Brescia, una vera e propria linea Maginot di capanni e di caccia anche galleggianti, così come dicono certe associazioni. Quindi, hanno fatto revocare l'autorizzazione di buona parte dei capanni e dei di caccia, come diceva poc'anzi la mia collega. Quindi, un'iniziativa che non deve essere piaciuta molto alla presidente di questo consiglio di gestione della riserva che, guarda caso, è politicizzata, è in quota a Forza Italia, è esponente del mondo venatorio bresciano e ama farsi fotografare con la sua doppietta. Secondo il GIC è infatti per questo che la Soncini non ha voluto rinnovare, per il 2017, la convenzione per la vigilanza volontaria, quindi in difesa della tutela di…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cominardi.
ROBERTO GIACHETTI. Grazie, Presidente. Vorrei dire ai colleghi del MoVimento 5 Stelle che sono molto caldi su questa materia - alla collega Grillo, al collega Cominardi - che io comprendo perfettamente le loro ragioni. Suggerirei però - non dico in perché questo ormai è annullato - magari di organizzare un incontro con il sindaco di Roma, la sindaca Raggi, e lo dico a lei, Presidente, giustamente la collega Grillo… dica ai colleghi grillini di organizzare un incontro con il sindaco di Roma, con la sindaca Raggi, per farsi spiegare da lei come procede nelle nomine per quanto riguarda postazioni addirittura molto più importanti di quelle di cui noi parliamo . Si faccia spiegare, per esempio, cosa succeda all'AMA, dove siamo alla seconda fase di nomine e nella cui procedura l'unica innovazione che è stata fatta è che i consigli d'amministrazione per spartizione di poltrone per correnti sono aumentati di altri due posti, per realizzare, diciamo, problemi loro .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti…
ROBERTO GIACHETTI. …e addirittura la possibilità di interlocuzioni con i cittadini…
PRESIDENTE. Deve concludere.
ROBERTO GIACHETTI. …nelle segrete stanze per spartire puramente potere. Prima di parlare una volta tanto …
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti.
FERDINANDO ALBERTI. Presidente, intervengo solo per ricordare al consigliere Giachetti che questo è il Parlamento e non è il Campidoglio. Può anche andare gentilmente nella sua aula .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, io sono sempre spaventato per la questione della preparazione di chi deve gestire alcuni enti. Abbiamo visto qui in Parlamento che nonostante anni e anni di frequentazione di queste Aule i risultati sono stati leggi incostituzionali, non avere fatto neanche una riforma, non avere neanche una legge elettorale, avere fatto il avere proposto e poi ritirato i per non averli saputi gestire. Insomma, se questo è l'esempio delle persone che poi dobbiamo mandare come indicazione politica a guidare i parchi capisce bene, Presidente, che siamo molto preoccupati. Quindi, chiediamo competenza.
PRESIDENTE. Onorevole De Rosa, si rivolga alla Presidenza.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Noi ci mettiamo semplicemente impegno e cerchiamo di portare le nostre conoscenze, le conoscenze dei tecnici, al servizio della collettività.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Grillo. Ne ha facoltà.
GIULIA GRILLO. Presidente, io ringrazio il collega Realacci che è riuscito con il suo partito anti-ambiente a fare passare questa specie di “normettina” che forse verrà approvata da questo Parlamento. Però, mi dispiace per chi tenta di difendere l'ambiente perché il Partito Democratico sembra quasi che respiri, insomma, con il tubo dall'acqua e con l'ossigeno che viene da su. Quindi, voglio dire: ambientalisti, potete tranquillamente venire nel MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.
SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. Giustamente Realacci parla del suo emendamento che verrà tra poco. Noi stiamo ancora votando l'emendamento 4.403 De Rosa e i seguenti e, quindi, faccio un attimo un passo in avanti su quello che dovremo votare a breve, che è l'emendamento Realacci che prevede, dopo le parole: “comprovata esperienza”, di aggiungere le seguenti: “in campo ambientale”. Noi crediamo che anche questo emendamento, che tra poco si voterà, sia abbastanza ampio e anche un po' ambiguo. Qualsiasi persona potrebbe avere comprovata esperienza. Qual è questa comprovata esperienza vorremmo capirlo, vorremmo dettagliarlo, vorremmo avere le specifiche su questa comprovata esperienza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Grazie, Presidente. Attraverso di lei vorrei spiegare agli esuberanti colleghi del MoVimento 5 Stelle che io sono intervenuto su un emendamento su un dibattito che riguardava il metodo attraverso il quale si procedeva alle nomine, le competenze, la trasparenza e via dicendo, e in questo ho fatto riferimento a quello che accade al comune di Roma. Faccio presente che trovo assai singolare, per non dire parole che vorrei evitare di dire, che il MoVimento 5 Stelle e i colleghi grillini pongano il problema della viltà, se si chiama in causa in quest'Aula qualcuno che non si può difendere
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Causi. Ne ha facoltà.
MARCO CAUSI. Presidente, per dire a lei e a tutte le colleghe e ai colleghi due fatti, parlo solo di fatti. Primo fatto: in molte aziende del comune di Roma la giunta precedente era arrivata a nominare degli amministratori unici.
FRANCESCO D'UVA. Ma che c'entra!
PRESIDENTE. Onorevole Causi, stiamo parlando delle nomine nei parchi. Lei lo sa, onorevole Causi.
MARCO CAUSI. La giunta comunale attuale sta reinsediando consigli di amministrazione di tre o cinque membri, al posto di amministratori unici. Secondo fatto: la giunta comunale di Roma ha licenziato l'amministratore delegato…
PRESIDENTE. Le ricordo che stiamo parlando dei parchi, onorevole .
MARCO CAUSI. Le nomine al comune di Roma, Presidente, dimostrano che in questo Parlamento c'è chi parla, ma poi, quando deve fare…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Causi.
FRANCESCO D'UVA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO D'UVA. Presidente, brevemente, sia perché ritengo che l'ultimo intervento del collega, stimato collega Giachetti dovesse essere a titolo di fatto personale, quindi a fine seduta, eventualmente. Per quanto riguarda quello dell'onorevole Causi, invece, credo sia proprio fuori tema. Quindi, le chiedo cortesemente di cercare di gestire l'Aula in un altro modo, cortesemente; se, però, dobbiamo stare qui a parlare di tutti i sindaci e via così, qui onestamente c'è un sindaco del MoVimento 5 Stelle e ce ne sono 10 mila del Partito Democratico. Non stiamo qui a dire questo e quell'altro, perché, se noi dovessimo parlare delle leggi che devono essere fatte in quest'Aula - perché è quest'Aula che fa le leggi - i nostri sindaci si ritrovano con comuni che hanno la maggior parte delle volte un sacco di debiti, hanno delle nomine fatte dalla vecchia politica proprio perché non ci sono criteri. Se proprio dobbiamo in questa sede legiferare e fare dei criteri che siano più trasparenti possibili, bene, ora ne abbiamo l'occasione.
PRESIDENTE. Anche lei mi aiuti, va bene. Allora, ci siamo capiti; penso che sia tutto chiaro.
ALESSIA MORANI. Grazie, Presidente, perché credo che abbia assolutamente ragione il presidente Realacci, perché, per ricoprire quel tipo di cariche, non serve solamente una competenza di tipo ambientale, ma servono competenze incrociate. Lo dico perché, per fare un esempio, al comune di Roma, citando il deputato De Rosa…
PRESIDENTE. Onorevole Morani, la richiamo al testo dell'emendamento di cui stiamo parlando.
ALESSIA MORANI. Sì, infatti stavo parlando del testo. De Rosa ha detto che servono tecnici al servizio della collettività, e io posso anche dargli ragione. Il problema è che al servizio della collettività, all'ambiente, a Roma, hanno messo una signora che aveva lavorato in AMA per tanti anni e che oggi è indagata per reati ambientali. Di questi tecnici possiamo farne a meno !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Pellegrino. Ne ha facoltà.
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Non so di 630 deputati che sono seduti qui quanti abbiano letto la formulazione finale di questa riforma e quanti abbiano veramente titolo di parlare in merito a questo .
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, onorevoli colleghi, però abbiate la bontà di far parlare. Poi vi iscrivete e parlate.
SERENA PELLEGRINO. Mi piacerebbe che si rimanesse sempre nel merito, perché stiamo parlando di un tema fondamentale. Non si può fare demagogia su questi argomenti. Stiamo parlando dei titoli di un presidente di un ente parco nazionale, i polmoni, diciamo pure così, del nostro territorio. Mi dispiace vedere che i colleghi del MoVimento 5 Stelle, che, sostanzialmente, non c'erano stati nel dibattito di questa riforma, perché, purtroppo, l'unica che è stata sempre presente in questo momento è in maternità, molti di loro hanno presentato degli emendamenti, molti. Mi dispiace dire che l'onorevole De Rosa, a pagina 40, presenta un emendamento - che io ho chiesto di ritirare per non fargli fare brutta figura - in cui chiede di sopprimere le parole “o ambientale”, dove noi, con grande fatica, al posto di quella “o” siamo riusciti a ottenere una virgola, tant'è che io ho anche chiesto di sottoscrivere l'emendamento 4.507 Realacci.
PRESIDENTE. Si era iscritto a parlare, a titolo personale, il deputato Busto, che, però, si è cancellato, evidentemente.
SERENA PELLEGRINO. Presidente, questo - diciamo così - viene definito il pannicello caldo, ovvero quel poco, pochissimo che siamo riusciti ad ottenere per la qualifica del presidente, attraverso un atto importante, probabilmente dopo mesi di concertazione con la maggioranza; e siamo riusciti a ottenere di avere queste tre paroline microscopiche, ma quanto meno che ci possa essere una comprovata esperienza in campo ambientale.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Pellegrino sottoscrive l'emendamento in esame. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busto. Ne ha facoltà.
MIRKO BUSTO. Presidente, mi unisco a quanto detto dalla collega Pellegrino, ma anche a quanto detto prima dal collega De Rosa: questo è un emendamento che va nella direzione giusta, e peraltro implicitamente riconosce le nostre argomentazioni. Chiaramente non è sufficiente o almeno non è sufficientemente chiaro cosa vuol dire “comprovata esperienza in campo ambientale”. Potrebbe essere aver lavorato in un'azienda municipalizzata, potrebbe significare essere amanti degli animali e aver fatto dell'attivismo nell'ambito animalista: non riesco a capire, è difficile quantificarlo, e di fatto aggiunge poco in termini concreti. Tuttavia, dal punto di vista ideale, dal punto di vista non immediatamente pratico, è un passo in avanti, quindi ci sentiamo di votare favorevolmente questo emendamento e anche i successivi che vanno nella medesima direzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Daga. Ne ha facoltà.
FEDERICA DAGA. Presidente, questa è una delle solite migliorie al testo che è uscita dalla Commissione. Il presidente della Commissione ambiente arriva sempre a dare un puntino in più. Noi ci stiamo accontentando dall'inizio di questa legislatura: ci siamo accontentati sulle bonifiche, nel luglio 2013; ci siamo accontentati sullo “sblocca Italia” in una serie di punti, mentre sulla legge sull'acqua è stato uno scempio totale, lo scorso anno. Il partito antidemocratico - sono costretta a chiamarlo così per la questione dell'acqua - nominò in una partecipata un amministratore delegato che aveva il diploma di perito geometra: questa persona ha causato una marea di danni ambientali, con quello che non ha fatto lui e tutta la sua rete che è venuta dalla vicina Toscana. Ora che questa persona non c'è più ed è stata sostituita con una persona estremamente competente, i danni ambientali saranno riparati. È comunque una persona estremamente competente messa lì per fare il suo dovere .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.
SALVATORE MICILLO. Presidente, come dicevamo prima, voteremo favorevolmente questo emendamento, che migliora assolutamente la situazione attuale, quella che stavamo denunciando fino a poco fa, perché crediamo fortemente che le competenze siano un fattore principale importantissimo, anche se è riduttivo oggi parlare di un generico “campo ambientale”. Come diceva giustamente il mio collega Busto, potrebbe essere qualsiasi cosa, potrebbe essere anche - che so - fare benissimo la raccolta differenziata e quindi una comprovata esperienza in campo ambientale o altre specifiche che qui purtroppo non vediamo. Voteremo favorevolmente, ma vorremmo che questi emendamenti fossero presentati prima, così da aprire un dibattito molto più ampio su cosa è “comprovato” in campo ambientale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Uva. Ne ha facoltà.
FRANCESCO D'UVA. Presidente, chiaramente il MoVimento 5 Stelle è favorevole a questo emendamento. Va detto che effettivamente questa è soltanto una parolina, però va nella direzione degli emendamenti che poco fa abbiamo discusso. C'è da dire che gli emendamenti poco fa discussi e a prima firma De Rosa erano molto più stringenti: si chiedevano delle competenze proprio riguardo alla gestione del Parco, qui si parla soltanto di esperienza ambientale. Esperienza ambientale può voler dire tutto. Chiaramente noi voteremo favorevolmente, perché è meglio di prima, questo è ovvio, ma certo il MoVimento 5 Stelle non è soddisfatto al 100 per cento. Infatti, “ambientale” può essere qualsiasi cosa: può essere una tesi di laurea, può essere andare a pulire le ville, le strade, una volta ogni tanto. Questo per noi non è sufficiente, comunque voteremo favorevolmente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, questa legge è detestata da tutte le maggiori associazioni ambientaliste italiane e fare questa modifica, seppur vada nella direzione dell'idea che abbiamo in testa di competenza, sicuramente mi sembra un po' un “tappare il buco”, “mettere una pezza”, giusto per non avere tutti contro, potersi giustificare. Non la vedo come una vera soluzione del problema, i colleghi hanno già spiegato. Noi abbiamo combattuto in Commissione, abbiamo discusso in Commissione anche di queste cose - probabilmente la collega Pellegrino non era presente, se non si ricorda - però non è passato questo concetto in Commissione. Non si è voluto riflettere, perché io penso che i lavori parlamentari dovrebbero andare con una discussione anche in Commissione, soprattutto in Commissione, e un trovarsi a metà strada per risolvere i problemi. In questo caso…
MASSIMO FELICE DE ROSA. ... come al solito, si è voluto porre una pezza all'ultimo minuto senza interpellare gli altri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Realacci. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI. Lo dico al collega De Rosa, con cui si lavora assieme in Commissione: nessuna pezza con questo emendamento nel fascicolo. Noi abbiamo esaminato in Commissione centinaia e centinaia di emendamenti, con un lungo dibattito. Voglio anche dire ai colleghi che questa è una legge, non è un bando di concorso. Noi nella legge non possiamo mettere delle cose troppo precise; “in campo ambientale” mi sembra abbastanza preciso. Se noi andiamo a precisare che cosa significa “in campo ambientale”, non ne veniamo fuori. Che vuol dire? Nel Parco del Vesuvio è importante la competenza naturalistica o quella geologica? È importante capirne di mare oppure di animali di terra? È importante capirne di urbanistica oppure di che cosa? “In campo ambientale” indica una competenza che poi va precisata, quando uno va a decidere le nomine.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signora Presidente, per esprimere il nostro voto favorevole a questo emendamento e anche per ringraziare il collega Realacci e la collega Giovanna Sanna di averlo presentato. Il fatto però che questo emendamento arrivi in Aula dopo molti mesi di lavoro in Commissione, così come diceva per ultimo il presidente Realacci, sta a indicare che su questo punto c'è stata una grande discussione e non avrebbe dovuto esserci, perché questo emendamento rimette in fila le cose, è un emendamento di buonsenso e tutte le grandi discussioni, le grandi battaglie che sono state fatte in Commissione, non avrebbero dovuto esserci.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Crippa. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, brevemente. All'interno di quest'Aula si sono sempre usate parole che sono molto distanti da quella che è la modalità con cui vengono applicate. Io ho la convinzione che questa “comprovata esperienza in campo ambientale” sia applicabile nelle medesime maniere con cui voi avete parlato di sostenibilità ambientale degli inceneritori, avete parlato, con l'aggettivo ambientale, giustificando qualsiasi – qualsiasi! - distruzione territoriale, dalle trivellazioni, dalle cave, dalla gestione delle discariche. Noi comprendiamo che ci sia una necessità di non ingessare con profili troppo specifici, però, purtroppo, la genericità del dell'aggettivo “ambientale” è tale e l'esperienza che ci portiamo appresso del vostro abuso di tale parola, per cui evidentemente ci sembra doveroso dire che ci sembra veramente troppo poco
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato De Lorenzis. Ne ha facoltà.
DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Io volevo intanto ribadire che si parla nell'emendamento di “comprovata esperienza in campo ambientale” e non competenza, quindi banalmente si potrebbe mettere a presidente di un'area protetta qualcuno che magari, non avendo competenze in materia ambientale, abbia già fatto, per esempio, il presidente di un'area parco e, quindi, si continuerebbe in qualche modo a perpetrare una distorsione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Morassut. Ne ha facoltà.
ROBERTO MORASSUT. Grazie, Presidente. Volevo segnalare questo: la discussione che stiamo facendo sulle nomine degli enti parco in realtà ha un valore più generale, che va oltre la questione specifica. In questo procedimento, che è presente nel provvedimento, sostanzialmente si fa una sintesi tra una selezione di competenze e una scelta discrezionale degli organi, ed è proprio questo il punto che vale in generale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castiello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente, per motivare il voto contrario del gruppo della Lega a questo emendamento, partendo proprio dall'intervento del presidente Realacci. Noi non interveniamo nello specifico nelle competenze delle nomine dei presidenti dei parchi. Purtuttavia, la legge è già chiara: quando si parla di nomina di un presidente di un ente parco, è chiaro ed evidente, ed è anche già scritto, che la competenza ambientale è tra quelle rilevanti che come criterio deve essere assunta. Poiché abbiamo tipologie di parchi diversi in base ai territori nei quali sono collocati, a me sembra che oggi si stia svolgendo su questo punto una discussione superflua, fuori luogo: capiamo che bisogna in qualche modo anche accontentare chi su questo vuole porre in essere una discussione di carattere fortemente demagogico, ma non possiamo assolutamente andare a fare una forzatura rispetto ad un criterio che è già evidente, già è inserito nella norma. Per questo noi votiamo contro questo emendamento.
PRESIDENTE. Onorevole Busto, lei ha già parlato su questo emendamento, non le posso ridare la parola.
GIUSEPPINA CASTIELLO. Presidente, questo emendamento, così come quelli successivi, il 4.92 e 4.93 Castiello, riguardano quelli che sono i criteri che vengono adottati per la nomina dei presidenti dei parchi. Noi chiediamo che ci sia una partecipazione più attiva e diretta da parte delle regioni, nella stesura della nomina del presidente dei parchi, tenendo conto chiaramente di quella che è poi la terna che il Ministro in qualche modo presenta. Dare però la possibilità alle regioni di avanzare delle proprie proposte, e quindi far divenire prioritarie le proposte regionali, ci sembra sicuramente espressione di buonsenso, visto che diversamente le regioni perderebbero il ruolo specifico e la competenza che hanno; e proponendo anche di escludere dai nomi della seconda terna che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare presenta, quelli sui quali l'intesa regionale è stata negata, sicuramente si accelerano le procedure, e sicuramente le regioni hanno competenza più specifica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO D'UVA. Dichiaro il voto contrario del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, vorrei specificare il voto contrario a questa serie di emendamenti, perché non capisco in quale modo la Lega, con il presidente Zaia in Veneto, possa pretendere un accordo con le regioni, per avere, invece, dei parchi che funzionano in maniera indipendente. In Veneto abbiamo parchi gestiti malissimo, laddove non si fa nemmeno la parte comunicativa prevista da progetti come oppure i progetti per quanto riguarda la gestione faunistica. Quindi, il Veneto, il presidente della regione Veneto non sa minimamente gestire le risorse per quanto riguarda la gestione faunistica: questi emendamenti assolutamente non garantiscono la tutela dei parchi!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.
GUIDO GUIDESI. Presidente, solo per un'informazione: se vale non parlare degli enti territoriali per qualcuno, per altri vale .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. Con questo emendamento si ritiene necessario unificare il numero dei componenti del comitato direttivo nella misura di otto, per evitare che la gran parte dei parchi nazionale venga privata di rappresentanze necessarie, in particolare della rappresentanza del mondo scientifico, oggi sempre più importante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Busto. Ne ha facoltà.
MIRKO BUSTO. Questo emendamento cerca di correggere un'impostazione che, a nostro avviso, rischia di concentrare il lavoro dell'ente parco in una maniera atta a favorire gli interessi delle categorie professionali. Se la tutela del parco deve essere appunto volta a valorizzare la biodiversità, a valorizzare e tutelare un bene che dobbiamo conservare, che dobbiamo lasciare ai nostri figli, ai nostri nipoti, le categorie professionali che hanno un interesse economico più contingente, più immediato, nel breve periodo, vanno certamente bilanciate da attori sociali, delle istituzioni e delle associazioni, che siano portatori di una visione di più lungo periodo. Quindi, questa formulazione va in questa direzione: un maggiore bilanciamento dei portatori di interessi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Nella legge si fa si fa differenza appunto tra parchi comprendono fino a venti comuni e quelli oltre i venti comuni e quindi… Questa parte è ancora qui nel testo. Mi dicono che è stato eliminata, io la vedo ancora nel testo, poi verifichiamo se è stata eliminata dagli emendamenti precedenti.
ENRICO BORGHI, Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI, Solo per rassicurare il collega De Rosa rispetto al fatto che il lavoro emendativo condotto in Commissione ha eliminato il discrimine fra i consigli direttivi formati da sei componenti, per i parchi il cui territorio comprendeva fino a venti comuni, e da otto componenti per i parchi il cui territorio comprendeva più di venti comuni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Mi scusi, Presidente, volevo comprendere un passaggio che non mi è chiaro: l'emendamento 5.800 della Commissione - lo anticipo adesso, in modo tale da evitare di arrivare poi imminentemente al voto e non avere i tempi per affrontare la questione - è stato presentato all'interno del Comitato dei nove, sono stati dati i termini per la presentazione dei subemendamenti e le modalità con cui i subemendamenti sono stati depositati in Aula; la Commissione bilancio ha espresso un parere rispetto al complessivo articolo 5, facendo andare in l'approvazione dell'emendamento 5.800 della Commissione.
PRESIDENTE. Onorevole Crippa, con riferimento al fatto che, a seguito del parere espresso dalla Commissione bilancio, che ha condizionato il parere favorevole sul testo del provvedimento all'approvazione dell'emendamento 5.800 della Commissione, siano decaduti i subemendamenti a quest'ultimo riferiti, osservo quanto segue. Le condizioni espresse dalla Commissione bilancio hanno un regime procedurale previsto dall'articolo 86, comma 4- del Regolamento e strettamente connesso alla peculiare funzione riconosciuta alla Commissione bilancio in ordine alla verifica degli effetti finanziari del provvedimento. In particolare, l'ultimo periodo del citato articolo, comma 4-, prevede che - cito testualmente – “non è ammessa la presentazione di subemendamenti” al fine di garantire che il testo formulato dalla Commissione bilancio sia posto in votazione ed eventualmente approvato nella sua interezza. Per la stessa ragione non è ammessa, infatti, la votazione per parti separate. Tale regime procedurale non può che applicarsi ovviamente anche nel caso in cui, come nella predetta circostanza, la condizione della Commissione bilancio sia riferita ad un emendamento presentato dalla Commissione. Del resto, in tal senso sono i precedenti relativi alle sedute del 24 febbraio 2016, in cui si esaminava il testo unificato delle proposte di legge in materia di conflitti di interessi, e del 15 settembre 2016, in cui si esaminava la proposta di legge riguardante la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Crippa, voleva intervenire? Però su questo lei non può intervenire perché la risposta non è oggetto di discussione, come lei sa.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, ritengo che, nei precedenti di richiami al Regolamento come quello fatto, su cui lei giustamente mi ha articolato una risposta rispetto agli articoli del Regolamento, sia sempre stata data la facoltà di esprimere una considerazione ulteriore. Le segnalo che lei mi ha fatto una considerazione rispetto al Regolamento della Camera sulle note della Commissione bilancio. Presidente, c'è un problema, credo, evidente: i subemendamenti sono stati presentati prima all'interno dell'Aula. Quindi, non stiamo parlando di una condizione postuma. Il fatto che lei mi venga a dire che non siano subemendabili, lo sanno anche i muri all'interno di quest'Aula. Per la modalità in cui invece i subemendamenti sono stati presentati prima, credo che le stiamo ponendo una questione diversa, Presidente. A nostro avviso, Presidente Sereni, i subemendamenti dovrebbero avere semmai un parere negativo della Commissione bilancio che intende esprimere un parere positivo solo sull'emendamento 5.800 mentre i subemendamenti sono da considerarsi negativi sulla base del parere della Commissione bilancio stessa.
PRESIDENTE. Onorevole Crippa, le ho già letto. Le ho dato la parola però adesso…
DAVIDE CRIPPA. Perché qui c'è un problema di forma, abbia pazienza. Capisco la sua volontà di non cercare di dare risposte…
PRESIDENTE. Chiudiamola qui perché, come le ho già letto, i precedenti sono esattamente su situazioni identiche a quella che noi stiamo affrontando.
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Vorrei l'attenzione dell'Aula perché da questo emendamento in poi passiamo alla discussione sulle nomine e i criteri di nomina del direttore. È emerso prima più volte che ci sono due figure importanti: il Presidente e il direttore. Quella del Presidente doveva avere caratteristiche politiche e di competenza ambientale dal nostro punto di vista e quindi con grande fatica, come abbiamo detto prima, abbiamo introdotto anche la comprovata esperienza in campo ambientale ma a fatica, l'abbiamo detto più volte. In questo caso, per quanto riguarda il direttore, che di fatto è nominato dal Presidente, seguendo una terna, attualmente nella riforma così come è uscita dal Senato si dice soltanto che deve essere un bravo amministratore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Micillo. Ne ha facoltà.
SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. Come diceva giustamente la mia collega Pellegrino, adesso parliamo del ruolo del direttore che, oltre al presidente, di cui abbiamo già ulteriormente sviscerato le competenze - non ci saranno, almeno proviamo a mettere quelle del direttore -, è il vero cuore del parco. Infatti, diventa l'unica figura dirigenziale di un parco nazionale. In questo emendamento cerchiamo di mettere a disposizione del parco queste competenze nella figura appunto del direttore, il quale assicura la gestione del parco, l'attuazione dei programmi e il conseguimento degli obiettivi fissati dal presidente e dal consiglio direttivo. A lui spetta l'adozione dei connessi atti, anche a rilevanza esterna. Il direttore è nominato dal presidente dell'ente parco, previa selezione pubblica per titoli ed esami, indetta dall'ente parco, tra soggetti in possesso di laurea specialistica o magistrale ovvero del diploma di laurea, conseguito secondo l'ordinamento didattico previgente al Regolamento di cui al decreto del Ministero dell'università, ricerca scientifica e tecnologica del 3 novembre del 1999.
MIRKO BUSTO. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Busto. Ne ha facoltà.
MIRKO BUSTO. Mi unisco a quanto detto dal collega Micillo e dall'onorevole Pellegrino. Anche in questo caso c'è una mancanza. Io non capisco, onestamente, dove sia la difficoltà di trovare delle figure dirigenziali, dei direttori che abbiano delle competenze specifiche nel campo ambientale e nel campo della protezione ambientale e mi chiedo come mai si pensi che sia così difficile reperirle. Del resto questo è un Paese dove ci sono tanti, tantissimi giovani che studiano materie ambientali e che poi sono costretti a emigrare, perché in questo Paese non si trova lavoro. Allora, cosa facciamo? Vogliamo lasciare il ruolo dirigenziale, che anche qui ha un'importanza fondamentale per applicare questa visione, di cui dicevamo prima, di protezione di un bene comune essenziale com'è un parco, vogliamo lasciarlo di nuovo in mano a qualche personaggio nominato per gli interessi locali, localistici, per interessi di breve periodo come quelli che spesso vediamo esprimere dalle categorie professionali…
MIRKO BUSTO. ... o vogliamo darli in mano a qualcuno di esperienza comprovata e tra l'altro dare la possibilità a qualche giovane di entrare all'interno e piano piano farsi strada anche nel nostro Paese?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signora Presidente, per annunciare il nostro voto favorevole a questo emendamento, perché la questione delle modalità sulle quali si sceglie il direttore del parco è una questione cruciale e fondamentale della legge e soprattutto è fondamentale per quanto riguarda il futuro delle nostre aree protette, il futuro dei parchi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Massa. Ne ha facoltà.
FEDERICO MASSA. Signora Presidente, io condivido tutto quello che è stato detto dai sostenitori dell'emendamento; mi permetto però di segnalare che quello che loro hanno chiesto con l'emendamento è già chiaramente scritto al punto 11- dell'articolo di cui stiamo discutendo. Ora, io credo che uno sforzo di onestà intellettuale sia necessario, specialmente se si dice che si vogliono nominare come direttori di parchi quelli che vogliono fare affari: ecco, l'articolo di cui stiamo discutendo, il numero 11- dice esattamente questo. Questa è la ragione per la quale quell'emendamento non si deve votare, perché quello che esso prevede è già previsto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SERENA PELLEGRINO. Presidente, solo perché sull'emendamento precedente non potevo intervenire dopo l'onorevole Massa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busto. Ne ha facoltà.
MIRKO BUSTO. Voglio dissociarmi da questa modalità operativa. Benissimo che c'è l'emendamento Realacci che toglie questa letterina successivamente, perché a onor del vero l'articolo 11- prevedeva esperienza professionale di tipo gestionale o ambientale. Ecco qua si fanno un po' gli effetti speciali, si mette l'emendamento in coda, si risolve, si fa il e si sistema la situazione. Ottima cosa, per carità, meglio sistemarla che non sistemarla. Chiaramente, come è stato sollevato dalla onorevole Pellegrino, ci sono emendamenti che vanno nella medesima direzione e ci si chiede perché votare contro, visto che la è la medesima.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Longo. Ne ha facoltà.
PIERO LONGO. Grazie, signora Presidente. Io non riesco a comprendere questa gelosia dei propri pensieri e delle proprie soluzioni se il risultato è positivo, ed è quello che si vuole … Io vedo che la collega dà segni di intemperanza, e fa bene, ma il problema secondo me è: la normativa, la norma, che si vota, va bene? Sì. Ci lagniamo perché la maggioranza se ne è impossessata? Pazienza. Non è facendo i liceali che si fa la politica ( e ).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FEDERICA DAGA. Grazie, per dichiarare il voto favorevole del gruppo 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato De Rosa. Ne ha facoltà.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, ritengo che, da che mondo è mondo, la maggioranza cannibalizza gli emendamenti dell'opposizione, però almeno recepite le nostre migliorie, perché mettere sempre una piccola parolina, un piccolo contentino, per far sembrare che tutto sia stato messo a posto, rischia di far scoprire il gioco. Insomma, non è la prima volta, le nostre proposte sono state tante, in tante direzioni, per sistemare la questione direttore, ma vedo che è stato recepito solo il minimo indispensabile. Quindi, credo che si potrebbe fare sicuramente uno sforzo in più per recepire quello che le opposizioni cercano di portare avanti.
ERMETE REALACCI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI, . Grazie Presidente. Per dire quello che penso su un dibattito civile: no, non è la stessa cosa, per capirci, dopo ci sarà un emendamento, credo condiviso, che elimina un dubbio, un rischio, che c'era nel testo arrivato dal Senato ovvero che la competenza ambientale fosse alternativa alle altre competenze, che quindi potesse esserci un direttore che non aveva competenze ambientali. Però non sono d'accordo che il direttore non debba avere altre competenze rispetto a quelle ambientali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, intervengo perché questo è l'ultimo emendamento di una serie in cui abbiamo cercato di ovviare a una seria problematica. Attualmente, quindi, nella proposta di legge resta scritto che il direttore del parco assicura la gestione amministrativa complessiva dell'ente ed esercita le funzioni di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che è il decreto che determina l'ordinamento del lavoro alle dipendenza delle amministrazioni pubbliche.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SILVIA BENEDETTI. Grazie, Presidente. Perché chiedo la competenza naturalistica? Perché alla fine, per gestire un parco, bisogna avere delle basi scientifiche. Ed è importante perché? Perché attualmente ci troviamo assessori o direttori che pensano di gestire i parchi come se fossero riserve di caccia, ma così non è, perché i parchi richiedono e hanno bisogno assolutamente di una base scientifica. Un assessore o un direttore di parco non può dire: abbattiamo 1.800 cinghiali, perché immagino che ce ne siano 8 mila, senza avere mai fatto uno straccio di censimento . Allora, se vogliamo sparare numeri a caso, quella non è gestione dei parchi, i parchi non stanno facendo conservazione, che è la loro vocazione, quello per cui nascono.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Questo è proprio l'emendamento sull'articolo 4, quello fondamentale, diciamo. È quello che abbiamo discusso per mesi e mesi, e siamo riusciti a ottenere una virgola. Al posto di “o ambientale” noi chiedevamo “e ambientale”. Siamo riusciti a ottenere una virgola, che va, diciamo, insieme alle competenze amministrative. Mi fa molto piacere che l'onorevole De Rosa abbia ritirato il suo emendamento in cui chiedeva la cassazione della parola “ambientale”. Questo emendamento non solo lo sottoscrivo, ma dichiaro anche il voto favorevole a questo emendamento di tutto il nostro gruppo parlamentare, perché comunque dimostra un piccolo passaggio in questa riforma, che fa acqua, purtroppo, da tutte le parti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, probabilmente la collega Pellegrino non ha capito con chi deve parlare, se con le altre opposizioni o con la maggioranza. Vedo che non capisce che, volendo fermare questa proposta di legge, che non ci piace, stiamo facendo ostruzionismo, e che gli emendamenti sono in senso ostruzionistico. Se vuole, li andiamo a leggere tutti, e troveremo anche qualche suo emendamento probabilmente non perfetto. Credo che il senso l'abbiamo dato, non aggiungo altro. Credo che la collega Pellegrino magari si dovrebbe interessare a parlare con la maggioranza per migliorare il testo, invece che guardare quello che fanno le altre opposizioni, tra l'altro portando avanti la stessa battaglia .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra tutti i gruppi, nel corso della prossima settimana le votazioni termineranno entro la seduta di mercoledì 24 maggio, in accoglimento della richiesta avanzata dal presidente della Commissione bilancio, che, con lettera del 12 maggio, ha rappresentato l'esigenza, su cui ha convenuto l'ufficio di presidenza della Commissione stessa, di poter disporre di un sufficiente numero di ore per procedere alla votazione degli emendamenti riferiti al decreto-legge recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, il cui esame è previsto in Assemblea a partire da lunedì 29 maggio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Burtone. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signora Presidente, intervengo per sollecitare il Governo a rispondere ad un'ulteriore interrogazione che ho presentato sulla vicenda drammatica che sta vivendo il Venezuela. Altre volte - lei lo ricorderà, perché ha presieduto i lavori d'Aula - ho evidenziato le problematiche economiche e sociali che stanno affliggendo questa comunità. Sono tanti gli italiani presenti e che hanno vissuto in quel Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO. Presidente, la società Multiservizi Spa di Roma è una società per quanto riguarda la città di Roma rispetto ai cosiddetti servizi integrati. Ieri, Presidente, ho ascoltato una rappresentanza di lavoratori, che sono molto preoccupati rispetto al loro futuro. Sono lavoratori specializzati, che si occupano di pulizie, di igiene e di manutenzione.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rizzetto, concluda.
WALTER RIZZETTO. Chiedo, quindi, la risposta all'interrogazione.
PRESIDENTE. Prima di dare lettura dell'ordine del giorno della seduta di domani, ricordo che alle ore 14 è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della corte costituzionale e che la chiama inizierà dai senatori.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.