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Venerdì 19 Maggio 2017 ore 09:30
AULA, Seduta 800 - Svolgimento di interpellanze urgenti
Resoconto stenografico
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Nella seduta odierna ha avuto luogo lo svolgimento di interpellanze urgenti sui seguenti argomenti: problematiche relative alla presenza di strutture militari in Sardegna, con particolare riferimento agli indennizzi per le servitù militari, all’utilizzo della caserma di Pratosardo a Nuoro e al ridimensionamento della presenza Nato (Capelli – DeS-CD); elementi ed iniziative in ordine ad una recente vicenda relativa alla sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile in provincia di Teramo (Pellegrino – SI-SEL-POS); iniziative di competenza in relazione al passaggio del comune di Cinto Caomaggiore dalla regione Veneto alla regione Friuli Venezia Giulia (Zanin – PD).
Per il Governo sono intervenuti il Sottosegretario per la difesa Domenico Rossi e il Sottosegretario per l’interno Domenico Manzione.
Per il Governo sono intervenuti il Sottosegretario per la difesa Domenico Rossi e il Sottosegretario per l’interno Domenico Manzione.
XVII LEGISLATURA
800^ SEDUTA PUBBLICA
Venerdì 19 maggio 2017 - Ore 9,30
Svolgimento di interpellanze urgenti (vedi allegato).
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Interpellanze urgenti (Svolgimento)
- Problematiche relative alla presenza di strutture militari in Sardegna, con particolare riferimento agli indennizzi per le servitù militari, all'utilizzo della caserma di Pratosardo a Nuoro e al ridimensionamento della presenza Nato – n. 2-01802
- Elementi ed iniziative in ordine ad una recente vicenda relativa alla sospensione dell'erogazione dell'acqua potabile in provincia di Teramo – n. 2-01801
- Iniziative di competenza in relazione al passaggio del comune di Cinto Caomaggiore dalla regione Veneto alla regione Friuli Venezia Giulia – n. 2-01799
- Sul calendario dei lavori dell'Assemblea
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ROBERTO CAPELLI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bueno, Dambruoso, Dellai, Gregorio Fontana, Laforgia, Locatelli, Marcon, Portas, Realacci, Sanga, Sani, Tabacci, Valeria Valente e Velo sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Capelli e Dellai n. 2-01802 .
ROBERTO CAPELLI. Grazie, Presidente, per una breve illustrazione di un problema noto e per ringraziare il sottosegretario Rossi, partendo dal presupposto che circa due anni fa, o meglio precisamente due anni fa, quest'Aula all'unanimità ha approvato una mozione sul caso Sardegna, il caso Sardegna che, nella premessa di quella mozione, illustrava le condizioni di questa nostra regione d'Italia: una situazione economico-sociale, che è sotto gli occhi di tutti, una situazione che è stato esaminata nel dettaglio - la problematica dei trasporti l'insularità, la gestione dell'energia, la gestione dei doveri e dei diritti dei sardi.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per la Difesa, Domenico Rossi, ha facoltà di rispondere.
DOMENICO ROSSI,. Ringrazio innanzitutto l'interpellante per l'ampia disamina generale e di alcune problematiche specifiche. La regione Sardegna è, effettivamente, una tra le regioni italiane contraddistinte da una radicata presenza militare nel territorio. Per tale presenza, lo Stato, dal 2000 al 2009, ha versato contributi integrativi alla regione Sardegna per un valore di circa 29 milioni di euro. La presenza in Sardegna da parte delle Forze armate, escludendo l'Arma dei carabinieri che sono circa 4.500 unità, consta di circa 7.500 unità e comporta un indotto complessivo di circa 280 milioni di euro, che, nell'ambito della complessiva situazione congiunturale dell'isola, rappresenta un volano economico assolutamente rilevante, di fatto come rilevato anche dall'interpellante.
PRESIDENTE. L'onorevole Roberto Capelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
ROBERTO CAPELLI. Grazie, Presidente. In termini burocratici e aritmetici, io posso dire di essere soddisfatto dell'attenzione e degli impegni assunti dal sottosegretario in nome e per conto del Ministero che rappresenta rispetto all'interpellanza posta. Però, ho l'obbligo di precisare alcune cose.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Pellegrino e Marcon n. 2-01801 .
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Sottosegretario, a seguito dei prelievi effettuati al Traforo del Gran Sasso, l'ARTA, ovvero l'Agenzia abruzzese per la tutela dell'ambiente, ha giudicato l'acqua in uscita non conforme. Pertanto il SIAN - cioè, il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione - dell'ASL di Teramo ha disposto l'uso per i soli fini igienici. Sino a nuova disposizione è vietato l'uso potabile.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, Domenico Rossi, ha facoltà di rispondere.
DOMENICO ROSSI,. Con riferimento alle questioni poste, riepilogate, anche ora, dall'interrogante e sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta che la situazione è stata costantemente seguita da tutte le istituzioni e gli enti interessati. In particolare, secondo quanto riferito dall'ARTA Abruzzo, la stessa, su richiesta del dipartimento prevenzione della ASL di Teramo, ha effettuato le analisi chimiche e batteriologiche sui vari campioni di acque, destinate al consumo umano, prelevate dal personale del SIAN della ASL. Sui campioni prelevati sono stati evidenziati risultati non accettabili per i parametri odore e sapore, ed è stata rilevata la presenza di toluene e di alcuni composti organo volatili. Le predette risultanze sono state immediatamente comunicate alla ASL di Teramo che, di volta in volta, ha deciso la conformità o non conformità delle acque destinate al consumo umano.
PRESIDENTE. L'onorevole Pellegrino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza. Prima salutiamo gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo “Colonnello Lugli” di Carpi, in provincia di Modena, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna.
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Ringrazio anche il sottosegretario per la risposta particolarmente dettagliata che fa capire comunque la gravità della questione perché quanto si sta mettendo adesso sul fuoco, la carne che si sta mettendo sul fuoco, è tanta e importante e stiamo parlando per davvero di uno dei più grandi bacini acquiferi del nostro Paese. Sappiamo che la ricchezza dell'Italia, oltre tutto quello che conosciamo, è davvero anche l'acqua. Casi di questo tipo ce ne sono moltissimi. L'ultimo, lei lo ricorderà bene, in Basilicata: sappiamo bene che nutre di acqua tre regioni. Non possiamo non tenere in considerazione che l'acqua è fonte primaria della sopravvivenza non solo degli umani ma di tutto l'ecosistema per il mantenimento della biodiversità, dagli animali alle piante e di tutto quanto comunque rientra nel ciclo dell'ecosistema. Non possiamo sempre assecondare un certo di fare politica, di fare le scelte politiche. Mi dispiace perché in questo momento c'è lei, sottosegretario, e avrebbe dovuto esserci invece il sottosegretario al Ministero dell'ambiente, tuttavia è un atteggiamento comune perché proprio ieri, in questa sede, ho chiesto che non si facessero esercitazioni militari all'interno delle aree protette e ho avuto un rifiuto in questa direzione. Ciò rientra nella logica della scelta politica del Governo ma non solo di esso: anche di tutti quelli che l'hanno preceduto e probabilmente anche di quelli che seguiranno perché i diritti dell'ambiente di fatto sono presi in considerazione sempre in ultima istanza. C'è il diritto alla guerra, il diritto alle fossili, il diritto agli asfalti, il diritto a tutto il resto e poi ad un certo punto purtroppo credo che madre terra ci darà uno sfratto bello e chiaro perché non avrà bisogno, per così dire, dell'avvocato Pellegrino a sua difesa perché essa ha leggi che non sono derogabili e non sono emendabili. Se noi non andiamo nella direzione delle leggi dell'ecosistema molto probabilmente verremo espulsi. Dobbiamo tenerlo proprio come assioma, sottosegretario, e purtroppo ritengo che sia veramente gravissimo che, dopo tutti questi anni e le ingenti risorse - infatti 84 milioni sono risorse importanti: quando, presentando emendamenti, chiediamo di fare qualcosa di interessante per la nostra comunità, ci viene detto che 84 milioni sono tantissimi - che sono state investite, accadano ancora fatti di questo tipo che lasciano molte ombre sulla bontà del lavoro svolto dal commissario e sulla tutela effettiva della salute dei cittadini che attingono a questo bacino idrico.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Zanin ed altri n. 2-01799 .
GIORGIO ZANIN. Grazie, Presidente. L'interpellanza si riferisce al comune di Cinto Caomaggiore, per essere puntuali anche nella definizione, perché questo, poi, è un tema di misura, di puntualità che poi avremo modo di discutere con lei, signor sottosegretario, e la ringrazio per la sua presenza in Aula, ed è evidente che dobbiamo ripercorrere un po' la strada che ci ha portato sin qui, anche ammettendo che si tratta, in effetti, di un atto che in qualche misura non rappresenta in effetti un'urgenza, se non la rappresentiamo in quanto una necessità dovuta ad un ritardo. Il comune di Cinto Caomaggiore, che si trova in provincia di Venezia, possiede, infatti, da tempo i requisiti prescritti dalla legge, come richiesto dall'articolo 132 della Costituzione, per effettuare il passaggio di regione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Interno, Domenico Manzione, ha facoltà di rispondere.
DOMENICO MANZIONE,. Grazie, Presidente. Con l'interpellanza all'ordine del giorno, l'onorevole Zanin, unitamente a molti altri deputati per la verità, richiama l'attenzione sulle lungaggini - credo che così si possano definire - che starebbero caratterizzando il procedimento per il distacco del comune di Cinto Caomaggiore dalla regione Veneto e la sua conseguente aggregazione alla regione Friuli Venezia Giulia.
PRESIDENTE. L'onorevole Giorgio Zanin ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
GIORGIO ZANIN. Sì, signor sottosegretario, la ringrazio, perché la sua risposta è certamente una risposta che conferma tutto quanto abbiamo cercato di manifestare. A questo punto – è evidente - c'è un passaggio molto delicato che lei ha espresso, che riguarda le competenze esclusivamente parlamentari. Io mi permetto di sottolineare che certamente, a partire dalla presenza di veicoli già sul tavolo, è chiaro che un'azione di sollecito intervento da parte del suo Ministero potrebbe chiaramente, fortemente incoraggiare la posta in palio, cioè quella di costruire, dentro il percorso dell'agenda parlamentare, una risposta concreta.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo tenutasi nella giornata di ieri, è stato unanimemente convenuto che l'esame in Assemblea della proposta di legge n. 2352 e abbinate - Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica, previsto dal vigente calendario dei lavori a partire da lunedì 29 maggio, sia differito a lunedì 5 giugno, per lo svolgimento della discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.