PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Amoddio, Artini, Bindi, Borletti Dell'Acqua, Braga, Cicchitto, Cimbro, Coppola, Damiano, Epifani, Fava, Fico, Galati, Gentiloni Silveri, Giorgis, Marcon, Meta, Piccoli Nardelli, Rampelli, Sammarco, Scanu, Sereni, Sottanelli e Vignaroli sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo alle prime interrogazioni all'ordine del giorno Zolezzi n. 3-02592, Cominelli n. 3-03054 e Alberti n. 3-03056 che, vertendo sullo stesso argomento, verranno svolte in maniera congiunta.
DOMENICO ROSSI,. Per rispondere ai quesiti posti, che attengono a una vicenda di rilievo locale, è necessario riferirsi innanzitutto agli elementi forniti dall'ARPA Lombardia e dall'Azienda di tutela della salute di Brescia.
PRESIDENTE. L'onorevole Zolezzi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario. È importante l'ultima cosa che ha detto, cioè che questi dati siano arrivati all'attenzione anche del Ministero della salute. Ricordiamo che ci sono voluti sette mesi per avere questi dati e forse qualcosa non è ancora emerso con chiarezza da quello che è questa “terra dei fuochi del Nord”, fra ventun milioni di tonnellate di rifiuti e centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi sversati tutti gli anni, ancora adesso, a Montichiari. Le molestie odorigene sono un grave problema, ma è più grave quando ci potrebbe essere stato un rischio tossico.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ALBERTO ZOLEZZI. A Castiglione sono 33, a Montichiari sono anche più elevati. Quindi adesso si sta discutendo in Commissione ambiente la risoluzione n. 7-00925: è l'occasione per spingere il Governo in una direzione di sostenibilità, e per dare un futuro anche ai bambini di quelle terre martoriate.
PRESIDENTE. L'onorevole Miriam Cominelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
MIRIAM COMINELLI. Presidente, sottosegretario, io mi dichiaro soddisfatta della risposta all'interrogazione per quello che riguarda l'azione sul presente: è sicuramente importante l'approfondimento ulteriore che ATS ha deciso di compiere sulla zona a seguito dell'evento di Vighizzolo. Le tempistiche e le modalità sono particolarmente complesse, proprio credo per avere un risultato che sia scientificamente utile, e sia soprattutto utile per capire come agire nel futuro in un territorio come quello di Montichiari, che è emblematico un po' della situazione bresciana, se vogliamo: Brescia è un territorio ricco, un territorio in cui la produzione industriale, la produzione economica è andata molto avanti, e molte volte l'ha fatto purtroppo a discapito delle tematiche ambientali e sanitarie. È un territorio che però ora si è accorto di questa problematica, e sta cercando di porvi rimedio. Purtroppo ci sono casi, come quello di Vighizzolo, che sono casi emergenziali.
PRESIDENTE. L'onorevole Alberti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
FERDINANDO ALBERTI. Presidente, sottosegretario, in merito alla risposta che ci ha dato si tratta alla fine di informazioni che già avevamo: speravamo che dopo sei mesi qualche informazione arrivasse, e invece siamo ancora qui a capire, a cercare di capire da dove proveniva quell'odore fastidioso e pericoloso che ha portato all'evacuazione di una scuola di bambini, una scuola elementare.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FERDINANDO ALBERTI. Non solo sulla questione di Montichiari e di Vighizzolo, ma su tutta l'area bresciana: perché parafrasando un detto, il bresciano più sano ha la rogna. Ma questi sono dati, sono dati reali già che abbiamo in mano. Quindi, sottosegretario, spero che possiate fare qualcosa per il territorio bresciano.
PRESIDENTE. Meno male che ha parafrasato, perché se la diceva com'era, non oso immaginare.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, Domenico Rossi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Franco Bordo e Scotto n. 3-02657 .
DOMENICO ROSSI,. Prima di dare le informazioni in merito allo specifico punto nascita oggetto dell'atto ispettivo, ritengo doveroso illustrare, per quanto brevemente, il quadro generale della materia, nel quale si inseriscono le possibili iniziative di competenza del Ministero della salute. Devo rammentare infatti che la riorganizzazione…
PRESIDENTE. Mi perdoni. Colleghi, per favore! Potete parlare fuori e lasciare il Governo, che faccia il suo intervento. Prego, sottosegretario Rossi.
DOMENICO ROSSI,. Dicevo, la riorganizzazione dei punti nascita scaturisce dall'accordo Stato-regioni del 16 dicembre 2010 sul documento concernente le linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo. Tale accordo muove dalla piena consapevolezza, condivisa dalle regioni, che un punto nascita in cui non si raggiunge un sufficiente numero di parti all'anno è una struttura sanitaria che, proprio per la mancanza di una significativa casistica, non è in grado di assicurare quegli standard di sicurezza che debbono essere garantiti alla partoriente e al nascituro. In particolare, nell'ambito di tali standard acquista un essenziale rilievo la definizione del volume minimo dei parti, la cui individuazione è stata successivamente recepita dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, recante: “Definizioni degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera”. Tale volume corrisponde nel nostro Paese, come è noto, in 500 parti all'anno. Una soglia questa - devo precisare - già sensibilmente più bassa rispetto a quella indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità, che riferisce di 1.000 parti annui.
PRESIDENTE. L'onorevole Franco Bordo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione. Prima, però, salutiamo studenti e insegnanti dell'istituto superiore “Di Vittorio - Lattanzio” di Roma, che assistono ai nostri lavori . Prego, onorevole Franco Bordo.
FRANCO BORDO. Grazie, Presidente. La ringrazio per la risposta, signor sottosegretario. È una risposta che arriva sei mesi dopo l'interrogazione, avanzata in data 14 dicembre dello scorso anno e depositata a seguito di una protesta, un'iniziativa importante che ha coinvolto decine, anzi direi centinaia, di persone del comune di Angera e dei comuni limitrofi, in modo particolare delle donne, di madri e di partorienti che avevano intrapreso questa protesta in difesa del loro ospedale, in difesa del loro punto nascite, in difesa della loro pediatria, anche perché, insieme al decreto regionale di chiusura della maternità e del punto nascite, veniva chiuso anche il reparto di pediatria, una cosa, appunto, assolutamente incomprensibile e che privava quel territorio di due servizi prioritari, essenziali e importanti.
PRESIDENTE. Passiamo alla interpellanza Di Battista ed altri n. 2-01404 .
DALILA NESCI. Grazie, Presidente. Il tema, infatti, è l'inserimento del pagamento del canone RAI nella bolletta elettrica. Il pagamento è stato inserito con la legge di stabilità del 2016. Ci tengo a sottolineare che questa interpellanza, a firma anche dei miei colleghi, era stata depositata nel giugno 2016. Quindi, sicuramente la risposta arriva tardiva e, dunque, molte cose sono comunque ormai successe. Noi avevamo chiesto di fare slittare la riscossione in bolletta del canone proprio perché avevamo rilevato delle criticità e dei problemi. Gli stessi problemi li avevamo sollevati anche proprio nel corso dei lavori della legge di stabilità del 2016 e con noi anche diverse associazioni di consumatori avevano previsto i problemi che comunque a noi risultano.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Difesa, Domenico Rossi, ha facoltà di rispondere.
DOMENICO ROSSI,. Ritengo necessario ricordare che, in relazione al canone Rai, la legge di stabilità 2016, in primo luogo, ha previsto la riduzione a 100 euro dell'importo dovuto, ulteriormente ridotto a 90 euro per effetto della legge di stabilità 2017, e, in secondo luogo, ha stabilito una nuova modalità di riscossione, come ricordato, basata sulla presunzione di possesso del televisore per i soggetti titolari di utenza di fornitura di energia elettrica nel luogo di residenza. La riforma legislativa, lo rammento, non ha inciso sul presupposto dell'obbligo del pagamento del canone di abbonamento alla televisione per uso privato, che non è costituito dalla residenza, ma dalla detenzione dell'apparecchio atto a trasmettere i programmi. Rilevo che i previsti atti attuativi di competenza dell'Agenzia delle entrate e del Ministero dello sviluppo economico sono in vigore e si pongono in linea con le conferenti disposizioni della legge di stabilità 2016 e conformi ai richiamati principi generali dell'ordinamento.
PRESIDENTE. L'onorevole Nesci ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
DALILA NESCI. No, Presidente, non sono completamente soddisfatta, perché nella risposta del sottosegretario vengono comunque confermate le nostre perplessità, e ci sono dei principi che, comunque, vanno ribaditi, e cioè, se c'è l'obbligo di dichiarazione sostitutiva in capo al soggetto titolare di una utenza elettrica, che però non è tenuto al pagamento del canone in quanto già dovuto da un altro componente della famiglia anagrafica. Con la sua risposta, capiamo che è in corso un lavoro per avere effettivamente dei registri aggiornati e far sì che l'Agenzia delle entrate sia in grado di avere tutti quanti i dati.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento di una interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 4444-A: Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
MAURO GUERRA. Grazie Presidente. Signor Viceministro, colleghi, chiedo sin d'ora l'autorizzazione poi a depositare un testo scritto di questa relazione, data la complessità e la vastità delle questioni.
PRESIDENTE. E sin d'ora, la consideri acquisita.
MAURO GUERRA. Grazie. Testo che arriva dopo due settimane di intenso lavoro parlamentare, rispetto al quale, consentitemi di fare ora quello che di solito si fa al termine dell'esame dei provvedimenti di legge: i ringraziamenti. Li faccio ora perché il lavoro di Commissione è stato particolarmente significativo e importante, si è chiusa una fase, e quindi devo ringraziare sin d'ora gli uffici della Commissione bilancio, il dottor Somma e i suoi collaboratori, per il contributo prezioso a un lavoro, lo ripeto, non semplice. Ringrazio il Viceministro Morando per la tenacia e la sapienza con la quale ha assistito e ha contribuito all'esito di questi lavori. Ringrazio soprattutto i deputati di tutti i gruppi, a partire da quelli di opposizione, che, pur nell'asprezza di passaggi carichi sia nel merito che nel metodo di tensioni e di contrasti politici rilevanti (penso soltanto, per citarne alcuni, al passaggio sull'“emendamento Federconsorzi”, alle questioni del lavoro occasionale ad altri), nonostante l'asprezza e il rilievo politico di questi passaggi, hanno consentito di condurre a termine l'esame e le modifiche al provvedimento.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Guerra, anche per il rispetto dei tempi.
ALBERTO GIORGETTI, . Grazie, Presidente. Sto sul terreno delle riflessioni fatte dal relatore Guerra, che colgo l'occasione ovviamente per ringraziare, così come il Vice Ministro Morando, per il lavoro e la dedizione che hanno messo nel chiudere, nella nostra Commissione bilancio, il testo al nostro esame, oggi in Aula. Anch'io ringrazio veramente gli uffici e tutti i colleghi della V Commissione che hanno collaborato lealmente perché il testo potesse essere progressivamente migliorato.
PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo, Vice Ministro Morando, si riserva di intervenire in sede di replica.
CARLO SIBILIA. Presidente, questa discussione sulle linee generali è su un provvedimento che è stato volgarmente definito “manovrina”, e - parliamoci chiaro - a cosa serve? Andiamo a leggerla. All'articolo 9, che è il cuore della manovra, vi è praticamente l'avvio della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia concernenti le aliquote dell'IVA e delle accise. Che vuol dire? In base ad alcuni patti scellerati che il nostro Governo ha contratto con l'Europa, in base ai nostri conti pubblici, dovremmo avere, una possibilità, il 1° gennaio 2018, di un aumento delle aliquote IVA e delle accise: dal 22 per cento dovrebbero passare, dal 1° gennaio 2018, al 25,9; e l'aliquota IVA del 10 per cento dovrebbe passare al 13 per cento, sempre nel 2018. Quindi, siccome il Governo non è riuscito a stare nei patti e, quindi, cerca di ridurre questo aumento dell'IVA - che comunque ci sarà -, ha deciso di racimolare tra i 3 e i 5 miliardi qui e lì.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Albini. Ne ha facoltà.
TEA ALBINI. Presidente, l'atto che ci apprestiamo a votare ha come titolo: “Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”. Vede, Presidente, io mi domando, e domando all'Aula, che ci fanno qui dentro i gli stadi, la 2022, i direttori dei musei, il sostegno rafforzato ad un teatro romano ed altre misure simili; che ci facevano le risorse per la ristrutturazione dei debiti contratti dal consorzio agrario, tolte poi per la forte opposizione in Commissione di quasi tutte le forze politiche. È evidente che siamo in presenza di un decreto dove, come d'abitudine, c'è di tutto e ci può stare di tutto. E allora abbiamo approfittato del fatto che l'Europa ci aveva chiesto un aggiustamento dei conti pubblici per 3,4 miliardi, pari a un taglio dell'indebitamento di uno 0,2 per cento del PIL, per correggere quella legge di bilancio 2017 che era stata costruita per rispondere in grande misura alle promesse elettorali referendum del Governo Renzi; e solo per memoria, ricordo che nonostante ciò il referendum del 4 dicembre è stato bocciato dagli italiani.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.
GUIDO GUIDESI. Grazie, Presidente. Capisco che il relatore, che ringrazio - e probabilmente lo farà anche il Vice Ministro - porti i risultati, secondo lui, e poi gli aspetti positivi di questa manovra, ma la realtà è che non ci saremmo trovati qui a discutere di una manovra, senonché questa manovra fosse una manovra correttiva dei conti; e, quando c'è una manovra correttiva dei conti, è evidente che i soldi da qualche parte vanno presi. Per cui, rispetto agli aspetti positivi rivendicati dal relatore ci sono parecchi aspetti negativi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Auci. Ne ha facoltà.
ERNESTO AUCI. Grazie, Presidente. Signor Vice Ministro, onorevoli colleghi, come è stato detto, vorrei anch'io cominciare ricordando che la manovra che stiamo discutendo nasce da un pressante invito, da parte della Commissione europea, per correggere i nostri saldi di bilancio dell'anno in corso. La Commissione sembrava, secondo me, preoccupata non tanto e non solo dello scostamento dello 0,2 per cento del deficit quanto della mancanza di obiettivi chiaramente percepibili di riduzione dell'enorme debito pubblico, debito che rischia di esporci ad una valutazione negativa da parte dei mercati nel momento in cui la BCE dovesse rallentare o eliminare gli acquisti di titoli statali attualmente in atto con il programma del QE. Quindi, i cosiddetti burocrati di Bruxelles si sono mostrati in questa occasione assai più previdenti e lungimiranti di molti politici di casa nostra, che li accusano continuamente di una certa ottusità burocratica.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.
LUCA PASTORINO. Grazie, Presidente. Abbiamo partecipato molto attivamente, come i colleghi, ai lavori in Commissione bilancio, che sono durati oltre una settimana, e anch'io mi associo comunque, in ogni caso, al di là del merito del provvedimento e di quello che contiene, al lavoro che in quella Commissione si riesce comunque sempre a fare, anche perché credo che sia capacità e volontà da parte del relatore e anche da parte del Governo ogni tanto di arginare delle situazioni in cui veniamo catapultati, che, francamente, mettono in difficoltà tutta la Commissione, dalla maggioranza alla minoranza. Mi riferisco, per esempio, a quando è arrivato sul tavolo del relatore, del Governo e di tutti noi l'emendamento che attribuiva 40 milioni di euro, se non ricordo male, ai consorzi agrari, 40 milioni di euro su quel fronte lì, con la storia che ha, quando poi era sotto gli occhi di tutti il fatto che il problema delle province, per dirne uno, non sarebbe stato risolto.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Cariello. Ne ha facoltà.
FRANCESCO CARIELLO. Grazie Presidente, intanto confermo anche quanto anticipato dal collega relatore per la maggioranza, il collega Guerra, che il lavoro nella nostra Commissione si è svolto con piena collaborazione anche per l'apporto delle opposizioni.
PRESIDENTE. La ringrazio. A questo punto sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14,30.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Ferrara, Fraccaro, Lorenzo Guerini, Francesco Saverio Romano, Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Simone Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Presidente Sereni, siamo alla discussione generale dell'esame in Aula, in prima lettura - e, per quanto riguarda questo ramo del Parlamento, temo l'ultima -, del disegno di legge di conversione del decreto-legge sulla manovra correttiva varata dal Governo. È terminato l'esame in sede referente, già l'onorevole Giorgetti, come relatore di minoranza, ha tracciato in linea di massima le linee guida di ciò che il mio gruppo pensa su questo testo; testo varato da un Governo che non è figlio di una vittoria alle elezioni, come dovrebbero essere i Governi, ma figlio di una sconfitta in un referendum, e già questo è un punto di partenza che la dice lunga su quali possano essere le prospettive e le proiezioni di volontà di un Governo e di una manovra correttiva di questo senso.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Rocco Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Signora Presidente, sin dal momento dell'approvazione della legge di stabilità per il 2017 era fin troppo evidente che ci sarebbe stata, successivamente, la verifica da parte dell'Unione europea e che ci sarebbe stata la censura di una manovra correttiva, in un primo momento stimata in 5 miliardi, perlomeno da notizie, così, solo di stampa, non ufficiali, e poi che si è concretizzata con i 3,8 miliardi che il Governo ha definito con questo decreto. Io penso che questo decreto non sia stato, poi, alla fine, una manovra correttiva così come richiesta dall'Europa, il Governo avrebbe dovuto presentare una manovra correttiva in cui individuava le misure per consentire quanto concordato con l'Europa e il rispetto dei parametri dettati dall'Europa.
ROCCO PALESE. Soprattutto, da parte del Governo e della maggioranza c'è stato uno specie di furore normativo; io capisco che, forse, sarà l'ultimo provvedimento di questa legislatura, l'ultimo provvedimento importante, però, c'è stata, proprio, una corsa continua, fino all'ultimo secondo, all'ultimissimo secondo, anche se, ad onor del vero, bisogna ammettere che le proposte presentate all'ultimissimo secondo, fuori tempo massimo, da parte del Governo, guarda caso, quelle, secondo me, avevano pure una certa rilevanza, ma, presentate fuori tempo massimo, purtroppo, neanche la Commissione, con tutta la disponibilità che aveva avuto, di questo e dell'altro mondo, durante la discussione di tutto il provvedimento e l'esame del provvedimento, ha potuto prendere in considerazione; mi riferisco all'ammissibilità rispetto a un provvedimento che avrebbe riguardato le università e rispetto anche a un altro aspetto di natura tecnica che poteva riguardare, come iter procedimentale legislativo, interventi poi a cascata sulla riforma delle cosiddette partecipate.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Giusto per comprendere il tempo a disposizione…
PRESIDENTE. Essendo un decreto, lei ha un tetto massimo di 30 minuti. Poi, chiaramente…
DAVIDE CRIPPA. Trenta minuti, perfetto. Cercherò di essere più breve, anzi, lo spero.
PRESIDENTE. Questa è facoltà sua, diciamo.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, volevo intervenire sul tema della “manovrina” e sulle modifiche che sono state apportate, perché sono tematiche, a mio avviso, abbastanza rilevanti. Parto da un semplice emendamento del Governo che va a cercare di sanare una problematica legata all'incentivazione degli impianti fotovoltaici, che, in maniera fraudolenta, sono stati marchiati dai produttori con caratteristiche non corrispondenti al vero. Ovvero, grazie a una marchiatura di prodotto europeo, hanno beneficiato di un ulteriore incentivo erogato dallo Stato italiano - o meglio incentivato dalla componente tariffaria caricata in bolletta - e per il quale oggi ci si trova, giustamente in questo caso, a dovere almeno garantire un incentivo decurtato di una quota percentuale, per le persone che sono state frodate da questo sistema. Infatti ci sono arrivate numerosissime segnalazioni nel corso degli anni e diverse aziende oggi sono incorse in questo tipo di richiesta da parte del GSE di revoca dell'incentivo e, quindi, con conseguente impossibilità di procedere ai pagamenti dei mutui aperti per l'installazione dei pannelli fotovoltaici.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Pili. Ne ha facoltà.
MAURO PILI. Presidente, onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, ogni provvedimento che giunge all'attenzione di quest'Aula ha i connotati genetici della maggioranza e del Governo che lo propone. In questo caso, questo provvedimento è davvero la precisa rappresentazione di questa maggioranza, di questo Governo, di questo Esecutivo: un provvedimento sotto ogni punto di vista pasticciato, confuso, oserei dire rabberciato, per come è stato costruito anche nel percorso parlamentare; un accrocchio indecoroso di sollecitazioni di lobby, di pretese, di interessi di basso cabotaggio che si sono concentrati appunto su questa che è stata definita dai più una manovrina, che in realtà si può configurare come una “manovretta”, qualcosa che va davvero ad intercettare i più bassi interessi del Paese, ma anche per mettere davvero i paletti su alcune questioni di straordinario rilievo di affari di privati nell'interesse pubblico.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.
GIANNI MELILLA. Grazie, signor Presidente. Questo decreto è molto complesso, ha 67 articoli, 4 titoli, centinaia e centinaia di capi e di commi. Gli ambiti in cui interviene sono molto eterogenei. La Commissione, peraltro, ha apportato centinaia di modifiche in sede di conversione in legge del decreto. Siamo in presenza di una mini-legge di stabilità, quindi un secondo treno a cui si sono agganciate tante emergenze, al punto tale che si sono unificati anche altri decreti che erano in via di conversione, come ad esempio quello dell'Alitalia. Siamo partiti con un decreto che doveva affrontare due, pur grandi, questioni. La prima, più rilevante, e cioè l'aggiustamento dei conti, di 3,4 miliardi, per la nota contestazione che ci era stata fatta a livello europeo. E poi c'era una seconda questione importante, che riguardava gli ulteriori interventi a favore delle popolazioni delle zone terremotate. Naturalmente, poi, cammin facendo, il ruscello è diventato un torrente, il torrente è diventato un fiume di una certa importanza. Ci sono questioni che noi del gruppo di Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista condividiamo, come per esempio il contrasto all'evasione fiscale attraverso lo Tra l'altro, sappiamo tutti che, su questo terreno, un grande Ministro delle finanze, forse uno dei più grandi della storia della Repubblica italiana, come Vincenzo Visco, ha prodotto una elaborazione molto importante, che ha avviato, da parte dello Stato italiano, un cammino che noi riteniamo molto importante nel contrasto alla criminalità derivante dalla evasione fiscale.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Sorial. Ne ha facoltà.
GIRGIS GIORGIO SORIAL. Presidente, vorrei solo partire da un punto fondamentale: continuiamo a chiamarla manovrina, ma questa di “ina” non ha proprio niente, nessun diminutivo. Non dovremmo neanche chiamarla “manovruccia” o “manovretta”, perché in realtà né i vezzeggiativi né qualsiasi altra tipologia di aggettivo può servire a definire questa che è una manovra vera e propria, con tutto quello che ne compete e ne comporta dal punto di vista dei soldi, quindi dal punto di vista economico e finanziario e tutto quello che ne compete e ne comporta dal punto di vista delle “marchette” che sono state inserite all'interno di questa manovra.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Paola Bragantini; è l'ultimo intervento della discussione generale. Prima, però, se mi permette, abbiamo in visita alla Camera una delegazione di funzionari e di magistrati del Centro giudiziario anticorruzione dell'Afghanistan, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna. La Presidenza li saluta . Prego, onorevole Bragantini.
PAOLA BRAGANTINI. Presidente, colleghe e colleghi, anche se oggi, in questi giorni passati, leggendo le cronache dei giornali, più che questa manovra, sembra essere invece il sistema elettorale l'argomento che tiene più banco e occupa le nostre energie, il provvedimento che discutiamo, oggi, tocca la vita delle famiglie e degli italiani sotto moltissimi aspetti, sociali ed economici. Voglio sottolinearlo; in tutti questi giorni, a dispetto delle cronache, il Governo e il Parlamento stanno approntando una manovra di ampio respiro e di lunga prospettiva, a dispetto del nome che noi stessi gli abbiamo dato: manovrina. Si parte dagli interventi a favore degli enti territoriali, si rafforzano le azioni per le zone colpite dal sisma e, in generale, si propone una sventagliata di misure per lo sviluppo che attraversa vari settori e vari campi. Lo sguardo è rivolto alle prossime scadenze e in questo caso non sono nemmeno le elezioni anticipate, bensì il prossimo ottobre, quando un Parlamento, questo o un altro, dovrà affrontare la nuova legge di bilancio, una nuova interlocuzione con l'Unione europea per confermare le clausole di salvaguardia e mantenere stabile l'IVA, predisporre misure per lo sviluppo dell'economia e la stabilizzazione della vita amministrativa degli enti locali.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore di minoranza, onorevole Alberto Giorgetti, ma non mi sembra interessato. L'onorevole Guerra, relatore per la maggioranza, anche lui cede il passo. Il Governo, invece, è interessato, Vice Ministro Morando, prego.
ENRICO MORANDO,. Grazie, signor Presidente. Come ha detto il Ministro Padoan nel corso dell'audizione proprio su questo decreto, questo intervento si muove in uno spazio stretto, tra esigenza di consolidamento fiscale ed esigenza di sostegno alla crescita; uno spazio che, nel corso di questi ultimi due o tre anni, è diventato un po' più largo di quanto non fosse grosso modo all'inizio di questa legislatura, ma, vorrei dire al deputato Giorgetti, non possiamo illuderci e soprattutto, secondo me, non possiamo illudere i cittadini italiani circa il fatto che esista una sorta di o di provvedimento miracoloso, che è in grado molto rapidamente di far diventare questo sentiero così stretto quella che lui ha chiamato l'autostrada della crescita.
PRESIDENTE. Avverto che è in distribuzione un al provvedimento in esame, che reca limitate modifiche di carattere formale e correzione di alcuni refusi.
ANDREA MAESTRI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA MAESTRI. Grazie Presidente. Intendiamo svolgere un richiamo al Regolamento, in particolare all'articolo 96-comma 7, in riferimento all'inammissibilità dell'emendamento sui e degli altri emendamenti che contengono disposizioni particolaristiche, come l'emendamento “ammazza TAR” o “Franceschini 2, la vendetta”. Estranea al contenuto e alle finalità è la del decreto-legge che ci accingiamo a convertire.
PRESIDENTE. Onorevole Maestri, sulle obiezioni in ordine alla circostanza che nel corso dell'esame in sede referente sia stato ritenuto ammissibile l'articolo aggiuntivo Di Salvo 54.09, in materia di lavoro occasionale, e ulteriori emendamenti, rilevo e osservo che il vaglio di ammissibilità di tale emendamento consegue all'analoga valutazione compiuta dalla presidenza della Commissione bilancio su tutte le altre proposte emendative in materia di disciplina del lavoro accessorio, una delle quali presentata anche dal gruppo di Sinistra italiana.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la Ministra per i rapporti con il Parlamento, senatrice Anna Finocchiaro.
ANNA FINOCCHIARO,. Signor Presidente, onorevoli deputati, a nome del Governo, autorizzata dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 4444-A, di conversione del decreto-legge 24 aprile 2017 n. 50, nel testo licenziato dalla Commissione, comprensivo dell'.
PRESIDENTE. A questo punto, a seguito della posizione della questione di fiducia, la Conferenza dei Presidenti di gruppo è immediatamente convocata presso la biblioteca della Presidente, al fine di stabilire il prosieguo dell'esame del provvedimento. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. Comunico che nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, a seguito della posizione della questione di fiducia da parte del Governo sul disegno di legge n. 4444-A, Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo (scadenza: 23 giugno 2017 – da inviare al Senato), si è convenuta la seguente organizzazione dei lavori.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.