CATERINA PES, legge il processo verbale della seduta del 22 maggio 2017.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Carbone, Greco e Mazziotti Di Celso sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 4444-A: Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
ORESTE PASTORELLI. Grazie, signor Presidente. Signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, la manovra contiene un complesso di misure essenziale per la ripresa economica del nostro Paese, accanto alle necessarie disposizioni per il riordino ed il controllo della spesa pubblica, soprattutto, a livello locale. Sono, infatti, previsti anche importanti progetti di investimento sulle infrastrutture e le reti del Paese; progetti che avranno un enorme impatto sui territori, stimolandone la crescita e la competitività.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gebhard. Ne ha facoltà.
RENATE GEBHARD. Grazie, Presidente. La manovra correttiva è al voto dell'Aula dopo un difficile, ma produttivo, esame in Commissione bilancio. Le modifiche e le novità introdotte hanno sostanzialmente rispettato gli obiettivi di finanza pubblica e i vincoli di bilancio richiesti in sede europea. Fra le priorità che come autonomie speciali abbiamo sostenuto vi è stata, in primo luogo, l'esigenza di individuare una soluzione in ordine alla retribuzione per le attività occasionali e per il lavoro in ambito familiare. Le nuove misure hanno la capacità di prevenire con maggiore efficacia possibili abusi ed introducono alcune novità sostanziali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.
PAOLA BINETTI. L'UDC, oggi, si asterrà e non voterà la fiducia, ed è la prima volta che ciò accade in questa legislatura. Il non voto è sostanzialmente motivato da tre fatti che reputo particolarmente rilevanti.
PAOLA BINETTI. Ho finito il tempo?
PRESIDENTE. Trenta secondi, onorevole Binetti.
PAOLA BINETTI. A poco più di nove mesi dalla fine naturale della legislatura avremmo auspicato uno scatto d'orgoglio nel Governo e nel partito di maggioranza per cercare di portare a compimento quante più cose possibili. Invece, l'obiettivo sembra essere diventato quello di sottrarsi alla ben più pesante manovra della legge di bilancio del prossimo autunno: posta all'inizio di una nuova legislatura potrebbe permettere di prendere decisioni importanti, sia pure integrando tagli e sviluppi, ma l'attuale situazione della nostra economia - e questa manovra ne è la piena conferma - potrebbe compromettere il risultato di eventuali elezioni, se fossero successive alla legge economica per il 2018
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Intervengo per esprimere un “no” convinto alla voto di fiducia chiesto dal Governo. Questa è una manovra correttiva rispetto ad una legge di stabilità che, all'epoca, aveva previsione sbagliate; aveva previsioni e decisioni sbagliate e, per questo motivo, l'Unione europea ha indotto il nostro Stato e il nostro Governo a tirar fuori questa manovra correttiva.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dellai. Ne ha facoltà.
LORENZO DELLAI. Grazie Presidente, signor Vice Ministro, colleghe e colleghi, siamo oggi nella curiosa condizione di votare la fiducia al Governo, mentre uno schieramento ampio di forze politiche, anche di maggioranza, pare stia programmando nei suoi confronti una sorta di suicidio assistito. Un suicidio assistito che troverebbe fondamento non già nel venir meno della sua base parlamentare, ma nella sommatoria di presunti interessi di parte circa la data del voto, come se i giocatori in campo fossero, di fatto, arbitri di se stessi. Questa circostanza avvilisce il Parlamento ed il ruolo dei parlamentari - già da tempo, peraltro, oggetto di una strisciante delegittimazione, che trova tra l'altro, nella legge manifesto sui vitalizi, uno dei suoi episodi emblematici -, svuota la democrazia rappresentativa e accresce la percezione di inutilità delle sue procedure, e produce nella pubblica opinione, già lontana di suo dalle istituzioni, un ulteriore motivo di distacco.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monchiero. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. La concomitanza con la capigruppo ha costretto il collega Dellai e me ad arrivare qui all'ultimo minuto utile, ma, ogni volta che si parla di legge di bilancio o di manovrina che è stata disegnata come una piccola legge di bilancio, è inevitabile fare qualche considerazione sulle tecniche legislative che si usano per questo tipo di provvedimenti. Anche qui abbiamo una sorta di decreto in cui c'è un po' di tutto. Naturalmente, nella discussione che è stata fatta in Commissione, lunga e approfondita, abbiamo anche ottenuto l'approvazione di tutta una serie di emendamenti che ci stavano a cuore e quindi il giudizio complessivo su questo provvedimento è, dal nostro punto di vista, positivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Auci. Ne ha facoltà.
ERNESTO AUCI. Presidente, io questa mattina sono andato a sentire il Governatore della Banca d'Italia, che dà sempre indicazioni e spunti interessanti per la gestione del Paese. A parte la questione delle banche, che qui non voglio toccare, in politica economica il Governatore ha insistito molto su due aspetti fondamentali: la riduzione del debito e l'impegno verso una maggiore crescita, che può solo essere portata da una ritrovata competitività del sistema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà.
STEFANO FASSINA. Presidente, Vice Ministro Morando, il provvedimento che oggi il Parlamento si appresta a votare è un provvedimento che era nato, come sapete, con un obiettivo molto circoscritto e cioè coprire quel di risorse, circa lo 0,2 per cento del PIL, che veniva richiesto dalla Commissione europea come minimo sindacale per poter avere un giudizio di sufficienza sulla nostra posizione di finanza pubblica; invece, la Camera, oggi, si trova a votare, con il meccanismo della fiducia, un provvedimento che è diventato tutt'altro. Le misure che, in senso stretto, sono coerenti con l'obiettivo iniziale sono circa un terzo delle norme, degli articoli che poi sono finiti nel decreto e su esso, invece, si è scaricato un senso di responsabilità politica diffuso che il segretario del Partito Democratico vorrebbe scaricare su qualcun altro, in quest'Aula, ma che rimane sostanzialmente e interamente sulle spalle del Partito Democratico stesso. Si sarebbe potuto scrivere un decreto che inseguiva il tentativo di centrare quegli obiettivi di finanza pubblica che, come era ampiamente previsto, vengono sistematicamente mancati, perché costruiti sui ipotesi macroeconomiche irrealistiche, perché costruiti su interventi di finanza pubblica irrealistici; si sarebbe potuto costruire un decreto che avvicinava quegli obiettivi e, al tempo stesso, provava ad invertire una rotta, una rotta di finanza pubblica che è evidente che non funziona, una rotta di finanza pubblica che è stata sistematicamente segnata da finalità elettorali, in tutti i principali passaggi che abbiamo avuto in questi anni e che ha continuato a sposare una linea di politiche dell'offerta, quell'agenda liberista che continua a produrre risultati negativi, ma che, per interessi ovviamente di qualcuno, viene sistematicamente portata avanti; si sarebbe potuta incominciare una strategia di sostegni agli investimenti pubblici e, invece, non si è fatto e si è trasformato, appunto, quel decreto, che, come è noto, come tutti i decreti, dovrebbe avere il carattere di urgenza e necessità, nella solita diligenza nella quale si è inserito di tutto e di più. Credo che sia la Presidenza della Camera, come quella del Senato, sia il Presidente della Repubblica dovrebbero valutare attentamente la coerenza delle misure che sono state introdotte soprattutto nella fase emendativa con i requisiti di necessità e d'urgenza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.
FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. Colleghi deputati, diciamo che il lavoro svolto in Commissione ha tentato di mettere una pezza a colori a una manovra che, comunque, nasce in maniera decisamente sbagliata. Ricordo che questa cosiddetta “manovrina” altro non è che una risposta tardiva e pasticciata alla richiesta proveniente dall'Unione europea di correggere il nostro bilancio con misure aggiuntive a causa dello scostamento eccessivo dagli obiettivi di medio termine anche sul debito pubblico. L'auspicio era una correzione strutturale di almeno lo 0,2 del PIL: è stato quantificato sui tre miliardi e mezzo circa, ma non si capisce - anzi forse si capisce fin troppo bene - la ragione per la quale il Governo abbia tergiversato. Probabilmente ci sarebbe stato tutto il tempo anche per scantonare la possibilità dell'ennesimo decreto d'urgenza se non ci fosse stata la convulsa parentesi referendaria, se non si fosse aperta una diatriba all'interno della maggioranza che sosteneva il Governo Renzi, se non ci fosse stata la crisi di Governo e il cambio del Presidente del Consiglio con una sua controfigura, con tutto il rispetto non solo per le controfigure ma anche per il Presidente del Consiglio Gentiloni.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Rampelli. Vice Ministro, gentilmente grazie. Prego.
FABIO RAMPELLI. La ringrazio. E improvvisamente, quando c'è stata la conquista da parte di Renzi prima del ruolo di segretario del Partito Democratico e poi di Presidente del Consiglio, c'è stata una dimenticanza improvvisa di questo drammatico dato del debito pubblico che è continuato a crescere e i cui interessi passivi ogni anno ammontano a più o meno 50 miliardi di euro, una cifra che da sola basterebbe a coprire due finanziarie dello Stato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.
BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. È stato detto da altri colleghi prima di me che ci troviamo di fronte all'ennesima questione di fiducia posta dal governo Gentiloni, Governo fotocopia del Governo Renzi. Una richiesta di fiducia che si poteva evitare, perché che avremmo dovuto fare una manovra correttiva ormai era chiaro, visto che si erano totalmente sbagliate o in parte sbagliate le stime previste nella legge di bilancio ed era del tutto chiaro che l'Europa, quell'Europa a cui spesso e volentieri sia Renzi prima che oggi Gentiloni si appellano, ci avrebbe detto che dovevamo fare una manovra per correggere i conti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vignali. Ne ha facoltà.
RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore della fiducia, e lo faremo per due ragioni, una di merito e una di fondo. Innanzitutto, di merito: il testo, che è stato migliorato dalla Camera, contiene, secondo noi, diversi provvedimenti che riteniamo importanti, e ringrazio per il lavoro fatto sia il Vice Ministro Morando che il relatore Guerra, che hanno fatto, come già durante la legge di bilancio, un lavoro prezioso per tutti, e non soltanto per la maggioranza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laforgia. Ne ha facoltà.
FRANCESCO LAFORGIA. Presidente, io penso che a questo stadio della legislatura noi siamo nelle condizioni di trarre un bilancio di questi anni e abbiamo una prospettiva sufficiente alle nostre spalle per poter formulare un giudizio, che non è soltanto e solo su questo Governo, sui Governi che si sono succeduti, ma vorrei dire persino su una stagione politica e, con qualche enfasi, sulla fase storica. Se dovessi trovare un tratto, tirare un filo, potrei dire che questi sono stati gli anni degli strappi, dei grandi strappi, anni nei quali si sono consumati dei veri e propri divorzi con pezzi della società italiana.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Milanato. Ne ha facoltà.
LORENA MILANATO. Grazie, Presidente. Il Governo si appresta a varare una manovra correttiva che, come è già stato detto giornalisticamente, è soprannominata “manovrina”, quasi a volerne ridurre il significato e soprattutto l'entità. La manovra, quella vera, però, arriverà il prossimo ottobre con la legge di bilancio e avrà un impatto sul PIL sicuramente ben superiore allo 0,2 per cento di questa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cariello. Ne ha facoltà.
FRANCESCO CARIELLO. Grazie, Presidente. Vorrei fare una premessa a questo voto di fiducia. Intanto - non credo nessuno l'abbia rilevato - oggi si vota la fiducia su una manovra correttiva della finanza pubblica. Ma perché siamo arrivati a votare una fiducia quando il lavoro in Commissione è stato lungo, collaborativo, duro in alcuni aspetti ma comunque è rientrato nell'ambito della collaborazione e del confronto tra tutte le forze politiche? Credo che oggi in Aula si sia arrivati a porre la questione di fiducia per paura più degli eventuali emendamenti che potevano arrivare dalla maggioranza che non dalle opposizioni, perché abbiamo dimostrato più volte di aver interesse ad intervenire, a promuovere e anche a correggere quanto inserito in questa manovra correttiva ma certo non con un carattere ostruzionistico. Quindi in un giorno, un giorno e mezzo, poiché comunque ci accingiamo a votare la manovra domani, si sarebbe potuto fare una chiara discussione su un numero ristretto di emendamenti, su quelli che erano magari i temi più importanti, i temi più caldi. Quindi chiedete una fiducia sulla manovra economica che non era necessaria ed è questo un motivo già per votarvi “no” alla questione di fiducia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Covello. Ne ha facoltà.
STEFANIA COVELLO. Signor Presidente, questa sera ci apprestiamo a votare la fiducia su un testo di straordinaria importanza per il Paese: un decreto che è giunto in Aula dopo un ampio ed intensissimo lavoro svolto in Commissione nel corso di queste due settimane, ed è un provvedimento che interessa la maggior parte dei segmenti e delle categorie produttive del Paese.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/1 Ascani, contrario sul n. 9/4444-A/2 Artini, favorevole sul n. 9/4444-A/3 Gribaudo. Sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/4 Mazziotti Di Celso, Presidente, il Governo ha un parere favorevole a condizione che il proponente accetti la seguente riformulazione, che leggo, della parte impegnativa. Ho un testo scritto, che posso consegnare.
PRESIDENTE. Ce lo deve comunque leggere, perché deve rimanere agli atti.
ENRICO MORANDO,. Impegna il Governo ad adottare ogni utile iniziativa, anche normativa, per regolamentare in modo coerente e non discriminatorio, nell'ottica della promozione della concorrenza, il mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale, rimuovendo ogni ostacolo al pieno dispiegarsi dell'assetto concorrenziale e salvaguardando le legittime pretese dei soggetti attualmente operanti sul mercato. Se il testo dell'impegno diventasse questo, in realtà largamente coerente con la proposta del proponente, il parere sarebbe favorevole.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/5 Arlotti è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/6 Binetti, parere contrario sul n. 9/4444-A/7 Carrescia, favorevole sul n. 9/4444-A/8 Nesi e sul n. 9/4444-A/9 Palese.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/10 Montroni è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/11 Labriola.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/12 Vaccaro è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/13 Pastorelli.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/14 Rizzetto è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/15 Fregolent.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/16 Sani è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/17 Dallai. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/18 Cenni, se la proponente accetta di riformularlo così. All'inizio della parte impegnativa: a valutare la possibilità di inserire. Segue il testo.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/24 Plangger è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/25 Prodani e sul n. 9/4444-A/26 Schullian.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/27 Fiorio è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/28 Manzi e sul n. 9/4444-A/29 Pastorino, contrario sul n. 9/4444-A/30 Gregori e favorevole sul n. 9/4444-A/31 Placido.
PRESIDENTE. Gli ordini del giorno n. 9/4444-A/32 Marcon e n. 9/4444-A/33 Andrea Maestri sono inammissibili.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/34 Fassina e sul n. 9/4444-A/35 Paglia.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/36 Fratoianni è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/37 Nastri e sul n. 9/4444-A/38 Riccardo Gallo.
PRESIDENTE. Gli ordini del giorno n. 9/4444-A/39 D'Ottavio e n. 9/4444-A/40 Cimbro sono inammissibili.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/41 Zaccagnini, sul n. 9/4444-A/42 Kronbichler, sul n. 9/4444-A/43 Nicchi e sul n. 9/4444-A/44 Fossati, contrario sul n. 9/4444-A/45 Murer. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno n. 9/4444-A/46 Ricciatti; se il proponente non accetta la raccomandazione, si intende che il parere diventa negativo.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/58 Ferrara è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/59 Franco Bordo, mentre accoglie come raccomandazione il n. 9/4444-A/60 Capodicasa, ma, se il proponente insiste, parere contrario. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/4444-A/61 Zoggia, n. 9/4444-A/62 Scotto, n. 9/4444-A/63 Fontanelli, n. 9/4444-A/64 Sannicandro e n. 9/4444-A/65 Roberta Agostini, contrario sul n. 9/4444-A/66 Martelli, sul n. 9/4444-A/67 Speranza e sul n. 9/4444-A/68 Zappulla, favorevole sul n. 9/4444-A/69 Bossa, contrario sul n. 9/4444-A/70 Giorgio Piccolo. Il Governo accoglie come raccomandazione il n. 9/4444-A/71 D'Attorre.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/72 Piras è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/73 Carlo Galli è accolto, se il proponente accetta di cancellare le parole nella parte impegnativa “per l'anno 2017”.
PRESIDENTE. Perfetto, così riformulato è accolto.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/4444-A/74 Borghesi e n. 9/4444-A/75 Saltamartini, contrario sul n. 9/4444-A/76 Pagano, favorevole sugli ordini del giorno n. 9/4444-A/77 Venittelli, n. 9/4444-A/78 Tino Iannuzzi, n. 9/4444-A/79 Braga e n. 9/4444-A/80 Zanin, contrario sul n. 9/4444-A/81 Minardo.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/82 Mongiello è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/83 Alfreider e sul n. 9/4444-A/84 Gebhard, contrario sul n. 9/4444-A/85 Abrignani, favorevole sul n. 9/4444-A/86 D'Agostino, sul n. 9/4444-A/87 Cirielli e sul n. 9/4444-A/88 Rampelli, contrario sul n. 9/4444-A/89 Molteni, sul n. 9/4444-A/90 Rondini e sul n. 9/4444-A/91 Invernizzi. Sono tutti contrari soprattutto per la premessa.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4444-A/99 Caparini è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/100 Bossi, contrario sul n. 9/4444-A/101 Allasia, favorevole sul n. 9/4444-A/102 Fedriga, contrario sul n. 9/4444-A/103 Giancarlo Giorgetti, favorevole sul n. 9/4444-A/104 Picchi, favorevole sul n. 9/4444-A/105 Gnecchi. Ordine del giorno n. 9/4444-A/106 Cinzia Maria Fontana, parere favorevole.
PRESIDENTE. Prego, sottosegretaria Amici.
SESA AMICI,. Presidente, è stato riformulato. Parere favorevole con riformulazione.
PRESIDENTE. Attenda un attimo, attenda un attimo. Sull'ordine del giorno Barbanti n. 9/4444-A/133 è stato dato parere favorevole.
SESA AMICI,. Sì. Mentre io sono sull'ordine del giorno Rubinato n. 9/4444-A/134, su cui vi è un parere favorevole con riformulazione. Dopo le parole, al primo impegno, “di rilevanza economica”, inserire le parole: “vale il criterio di preferenzialità a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche senza scopo di lucro, così come previsto dall'articolo 90 della legge n. 289 del 2002”. Il secondo capoverso è da espungere.
PRESIDENTE. Bene: così riformulato, vi è parere favorevole.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Castricone n. 9/4444-A/135, parere contrario. Ordine del giorno Oliverio n. 9/4444-A/136, parere favorevole, se i proponenti accettano nella parte impegnativa, dopo le parole “del lavoro occasionale”, inserire “, per i soli prestatori del settore agricolo,”; segue “la categoria dei disoccupati (…)”.
PRESIDENTE. Bene: così riformulato c'è parere favorevole.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Rampi n. 9/4444-A/137, parere favorevole. Ordine del giorno Ventricelli n. 9/4444-A/138 parere contrario. Ordine del giorno Carra n. 9/4444-A/139, parere favorevole. Ordine del giorno De Maria n. 9/4444-A/140, parere favorevole. Ordine del giorno Gianni Farina n. 9/4444-A/141, parere favorevole.
PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno Cominelli n. 9/4444-A/142 è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Baruffi n. 9/4444-A/143, parere favorevole. Ordine del giorno Di Salvo n. 9/4444-A/144, parere favorevole. Ordine del giorno Ghizzoni n. 9/4444-A/145, parere favorevole. Ordine del giorno Damiano n. 9/4444-A/146, parere favorevole. Ordine del giorno Mariano n. 9/4444-A/147, parere favorevole. Ordine del giorno Causi n. 9/4444-A/148, parere favorevole. Ordine del giorno Vignaroli n. 9/4444-A/149, parere favorevole. Ordine del giorno Cancelleri n. 9/4444-A/150, parere contrario.
PRESIDENTE. È ovvio. Giustamente. Così riformulato il parere è favorevole.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Daga n. 9/4444-A/154, parere favorevole. Ordine del giorno De Rosa n. 9/4444-A/155, parere contrario. Ordine del giorno Cariello n. 9/4444-A/156, parere contrario. Ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/4444-A/157, parere contrario. Ordine del giorno Sorial n. 9/4444-A/158, parere contrario. Ordine del giorno Pesco n. 9/4444-A/159, parere contrario. Ordine del giorno Da Villa n. 9/4444-A/160, parere contrario. Ordine del giorno Busto n. 9/4444-A/161, parere favorevole.
PRESIDENTE. Perfetto: con questa riformulazione è favorevole.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Ciprini n. 9/4444-A/163, parere contrario.
PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno Marzana n. 9/4444-A/164 è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Brugnerotto n. 9/4444-A/165, parere favorevole. Ordine del giorno Zolezzi n. 9/4444-A/166, parere contrario. Ordine del giorno De Lorenzis n. 9/4444-A/167, parere contrario. Ordine del giorno Carinelli n. 9/4444-A/168, parere contrario. Ordine del giorno Dell'Orco n. 9/4444-A/169, parere contrario. Ordine del giorno Paolo Nicolò Romano n. 9/4444-A/170, parere contrario. Ordine del giorno Spessotto n. 9/4444-A/171, parere favorevole.
PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno L'Abbate n. 9/4444-A/172 è inammissibile.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/4444-A/173, parere favorevole. Per quanto riguarda l'ordine del giorno Nesci n. 9/4444-A/174, il parere è favorevole a condizione che… No, mi scusi sto sbagliando. Sarebbe accettato come raccomandazione, soltanto se il proponente prendesse atto che il primo impegno, proprio attraverso questo disegno di legge portato in Aula dalla Commissione, è già stato assolto. Quindi quello che qui si propone è già fatto nel testo del disegno di legge. La seconda parte, l'unico impegno a quel punto presente, verrebbe accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Quindi diciamo che viene accolto come raccomandazione se viene accettata la riformulazione. Molto bene.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Lorefice n. 9/4444-A/175, il parere sarebbe favorevole se il proponente accettasse di premettere alla parte impegnativa “a valutare l'opportunità di”, poi “dare riscontro”, “dare riscontro”, “dare riscontro”.
PRESIDENTE. Certo. Così riformulato il parere è favorevole.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Iacono n. 9/4444-A/178, parere contrario.
PRESIDENTE. Ricordo che gli ordini del giorno Calabrò n. 9/4444-A/179 e Fabrizio Di Stefano n. 9/4444-A/180 sono inammissibili.
ENRICO MORANDO,. Ordine del giorno Squeri n. 9/4444-A/181, parere favorevole. Ordine del giorno Centemero n. 9/4444-A/182, parere favorevole. Ordine del giorno Baldelli n. 9/4444-A/183, parere favorevole. Ordine del giorno Laffranco n. 9/4444-A/184, parere favorevole. Ordine del giorno Carfagna n. 9/4444-A/185, parere favorevole. Ordine del giorno Sandra Savino n. 9/4444-A/186, parere favorevole. Ordine del giorno Prestigiacomo n. 9/4444-A/187, parere favorevole. Ordine del giorno Gelmini n. 9/4444-A/188, parere contrario. Ordine del giorno Alberto Giorgetti n. 9/4444-A/189, parere favorevole. Ordine del giorno Giorgia Meloni n. 9/4444-A/190, parere contrario. Ordine del giorno Tinagli n. 9/4444-A/191, parere favorevole. Ordine del giorno Rotta n. 9/4444-A/192, parere favorevole. Ordine del giorno De Menech n. 9/4444-A/193, parere favorevole.
PRESIDENTE. Il seguito dell'esame è rinviato alla seduta di domani.
DIEGO ZARDINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DIEGO ZARDINI. Grazie, signor Presidente. L'intervento è mirato a sollecitare una interrogazione che avevo presentato al Ministro della Giustizia, la n. 5-10756, relativamente alla mediazione obbligatoria che è stata introdotta in via sperimentale e transitoria dall'articolo 5, comma 1-, del decreto legislativo n. 28 del 2010, in previsione di una relazione che è stata poi presentata il 30 settembre 2016 dove appunto si mirava a cercare di rendere permanente l'obbligatorietà della mediazione stessa. Quindi, vorrei comprendere se il Ministro è intenzionato a svolgere interventi in tal senso, visto anche la situazione politica generale, che merita sicuramente un'attenzione per il buon funzionamento della giustizia.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.