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Giovedì 01 Giugno 2017 ore 09:30
AULA, Seduta 808 - Approvata la manovra correttiva di bilancio
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Resoconto stenografico
Descrizione Indice degli interventi Resoconto stenografico
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Nella seduta odierna la Camera, dopo aver esaminato gli ordini del giorno, ha approvato il disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo (C. 4444-A). Il provvedimento passa all’esame dell’altro ramo del Parlamento.
XVII LEGISLATURA
808^ SEDUTA PUBBLICA
Giovedì 1 giugno 2017 - Ore 9,30
Seguito della discussione del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. (C. 4444-A)
Relatori: GUERRA, per la maggioranza; ALBERTO GIORGETTI, di minoranza.
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Preavviso di Votazioni Elettroniche
- La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 10.
- Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo (A.C. 4444-A) (Seguito della discussione ed approvazione)
- Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.(C. 4444-A).
- Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordine del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 4444-A
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4444-A
- Vice Presidente SERENI Marina
- Deputato PASTORELLI Oreste (MISTO)
- Deputato ALFREIDER Daniel (MISTO)
- Deputato PALESE Rocco (MISTO)
- Deputato BUTTIGLIONE Rocco (MISTO)
- Deputato TAGLIALATELA Marcello (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Deputato TABACCI Bruno (DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO)
- Deputato LIBRANDI Gianfranco (CIVICI E INNOVATORI)
- Deputato ZANETTI Enrico (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE)
- Deputato MARCON Giulio (SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE)
- Deputato GUIDESI Guido (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputato TANCREDI Paolo (ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD)
- Deputato MELILLA Gianni (ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA)
- Deputata PRESTIGIACOMO Stefania (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato SORIAL Girgis Giorgio (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato FANUCCI Edoardo (PARTITO DEMOCRATICO)
- Coordinamento formale - A.C. 4444-A
- Votazione finale ed approvazione – A.C. 4444-A
- Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.(C. 4444-A).
- Interventi di fine seduta
- Sui lavori dell'Assemblea
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
GIOVANNI SANGA, legge il processo verbale della seduta del 30 maggio 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Alli, Amendola, Amici, Amoddio, Baldelli, Baretta, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Matteo Bragantini, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli, Carbone, Casero, Cicchitto, Coppola, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Menech, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Manlio Di Stefano, Faraone, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Franceschini, Garofani, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Giorgis, Gozi, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Mazziotti Di Celso, Meta, Migliore, Nicoletti, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, Piepoli, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Rigoni, Rosato, Domenico Rossi, Rossomando, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Valeria Valente e Velo sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 4444-A: Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati ).
ENRICO MORANDO,. Grazie, signora Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/4444-A/181 Squeri, parlando con il presentatore, ho acquisito la sua disponibilità ad accettare una riformulazione della parte finale del testo. Laddove si scrive “aderiscono in almeno una Camera di commercio per ciascuna regione”, il Governo proporrebbe parere favorevole se il presentatore accettasse di scrivere così: “aderisce almeno il 50 per cento delle Camere di commercio”.
PRESIDENTE. Grazie, Vice Ministro. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Sarò rapidissimo. Io oggi farò una cosa che non ho mai fatto ed è quella di accettare la riformulazione ma chiedere che l'ordine del giorno venga messo in votazione e spiego rapidissimamente il motivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Capezzone. Ne ha facoltà.
DANIELE CAPEZZONE. Presidente, intervengo solo per confermare che ho sottoscritto volentieri l'ordine del giorno presentato dal collega Mazziotti Di Celso, così come con altri colleghi in precedenti passaggi presentammo analoghi ordini del giorno per ragioni in primo luogo di merito e di sostanza, in quanto ogni iniziativa che va contro la concorrenza, contro il mercato e contro la possibilità di scelta di cittadini e consumatori è un'iniziativa sbagliata. In un mercato libero c'è spazio per tutti, per chi già è nel mercato e per nuovi soggetti che arrivano. Deve stare alle forze del mercato e ai consumatori scegliere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
STEFANO FASSINA. Grazie, Presidente. L'ordine del giorno ha come oggetto Alitalia, la crisi di Alitalia e l'amministrazione straordinaria nella quale si trova Alitalia. Noi stiamo assistendo, più o meno passivamente, a eventi molto gravi e di portata sistemica sia per quanto riguarda l'impatto sul nostro sistema produttivo sia per quanto riguarda l'impatto sull'occupazione e, in particolare, sull'occupazione a Roma. È ancora possibile evitare la svendita tanto più a pezzi di Alitalia; è ancora possibile evitare le conseguenze negative di questo evento. L'ordine del giorno che presentiamo è la tappa finale di un lungo percorso democratico che ha visto coinvolti gli enti territoriali, a partire dal comune di Fiumicino, per passare all'assemblea capitolina e al consiglio regionale del Lazio. Ciascuno di questi enti territoriali ha approvato il dispositivo che viene riportato nell'ordine del giorno, lo ha approvato all'unanimità. Un dispositivo semplice…
PRESIDENTE. Colleghi, potete abbassare un po' il tono della voce, che è veramente molto forte? Prego, onorevole Fassina.
STEFANO FASSINA. Grazie, Presidente. Un dispositivo semplice, un dispositivo che impegna il Governo, attraverso alcune, una delle partecipate, a mettere in campo una presenza nel capitale di Alitalia affinché il lavoro che stanno compiendo gli amministratori possa avere una qualche capacità negoziale ed evitare, appunto, che chi intende comprare qualche pezzo di Alitalia aspetti la scadenza di ottobre e possa fare un'offerta al massimo ribasso, trovando un interlocutore con l'acqua alla gola. L'ingresso dello Stato, attraverso una delle sue partecipate, nel capitale Alitalia consentirebbe di costruire una strategia che abbia un minimo di capacità negoziale. Inoltre, riprendendo il dispositivo approvato negli ordini del giorno dal consiglio comunale di Fiumicino, dall'assemblea capitolina, dal consiglio regionale del Lazio, si fa una proposta semplice: salvaguardare i posti di lavoro, procedere a un esterno e indipendente per valutare le condizioni di Alitalia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Saltamartini. Ne ha facoltà.
BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per aggiungermi alle considerazioni fatte dall'onorevole Fassina. È soprattutto riguardo alla più grande delle preoccupazioni che abbiamo, ossia quella del fattore occupazionale, che vede coinvolte più di 30 mila persone, calcolando i dipendenti e l'indotto, che sottoscrivo l'ordine del giorno proposto dall'onorevole Fassina, dichiarando il voto favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DELIA MURER. Grazie, signora Presidente. Con questo ordine del giorno noi chiediamo di intervenire sul tema del taglio realizzato al Fondo per le politiche sociali e per le non autosufficienze; un taglio di 262 milioni dei trasferimenti fatti dallo Stato alle regioni che compromette la vita di persone disabili, di anziani non autosufficienti, di quelle persone che sono maggiormente in difficoltà. Nell'esame in Commissione si è ritenuto di vincolare maggiori entrate per 100 milioni per il Fondo per le non autosufficienze e per le politiche sociali. Noi chiediamo al Governo di cambiare il parere sull'ordine del giorno perché più volte il Governo si era impegnato, anche in la Ministra Finocchiaro, a riempire completamente il Fondo, e non con ipotetiche entrate che noi non siamo sicuri ci saranno e non sapremo quando ci saranno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signora Presidente. Volevo illustrare questo nostro ordine del giorno, che riguarda una delle questioni, io penso, più problematiche dell'intera manovra, cioè la possibilità di coloro che vogliono realizzare impianti sportivi e stadi di costruire una città intorno allo stadio stesso. Ora, già c'è stata una normativa che riguardava l'agevolazione per la realizzazione di questi impianti sportivi nelle città, che era già largamente vantaggiosa per i privati che intendevano costruire stadi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fassina. Ne ha facoltà. Ha un minuto residuo, perché ha già parlato per quattro.
STEFANO FASSINA. Sottoscrivo, comunque sosteniamo l'ordine del giorno del collega Zaratti. Il decreto-legge che oggi votiamo contiene l'ennesima norma anzi potremmo dire “ad Pallottam”: un intervento per lo stadio di Tor di Valle, dove si infrange una procedura democratica, perché si consente al verbale della conferenza dei servizi, che è un organismo tecnico e decide a maggioranza, di superare il consiglio comunale, e si introduce appunto l'edilizia residenziale fino al 20 per cento, quindi una quantità molto ampia rispetto alla possibilità di costruire. Come ha ricordato il collega Zaratti, si stravolge l'impianto urbanistico, il piano regolatore della città per privilegiare ancora una volta interessi particolari. E mi stupisce che i colleghi del MoVimento 5 Stelle, di solito molto attenti alle norme questa volta abbiano lasciato correre un intervento che su Roma avrebbe un effetto molto, molto rilevante.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCO BORDO. Presidente, è almeno curioso l'atteggiamento del Governo e il parere di contrarietà a questo ordine del giorno. All'inizio dell'anno questo Parlamento, con parere favorevole del Governo, ha approvato una mozione sul trasporto pubblico, una mozione presentata dal sottoscritto, in cui si chiedeva appunto di istituire un fondo per la mobilità dei pendolari in modo particolare, proprio per raggiungere quegli stessi obiettivi che il Governo più volte espone anche pubblicamente, quella cura del ferro di cui spesso parla nei convegni e nei televisivi: allora, se si vuol fare una cura del ferro seria, essa necessita anche di investimenti, di risorse. In quella mozione abbiamo chiesto l'istituzione di un fondo nazionale, quella mozione è stata approvata dal Parlamento con il parere favorevole del Governo; oggi diciamo Fondo nazionale, è vero, sostanziando anche una cifra, ma voglio dire, da questo ad un parere nettamente contrario, ad una richiesta di riformulazione, ad una proposta alternativa, io non riesco a capire se questo è un cambio di atteggiamento del Governo in modo sensibile anche rispetto alla mozione approvata o se è una svista.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ARTURO SCOTTO. Grazie, signora Presidente. Questo ordine del giorno riguarda il cuore dell'operazione politica che è stata fatta. Dico operazione politica perché in una manovra di correzione dei conti pubblici i c'entrano come i cavoli a merenda e quello che è stato messo in campo nelle ore in cui si è consumata la scelta di introdurre il nuovo contratto di prestazione occasionale è il segno di una scelta politica ben precisa. Dopo che il principale sindacato italiano, la Cgil, aveva raccolto oltre 3 milioni di firme per un referendum che abrogava i e dopo che il Governo, appena due mesi fa, aveva introdotto un decreto che li abrogava integralmente, con un emendamentino a una manovra di correzione dei conti pubblici, li avete reintrodotti dicendo: non è la stessa cosa e cambiando addirittura il nome; si è passati da “PrestO” a contratto di prestazione occasionale, come se il problema fosse un acronimo. E, contemporaneamente, alla domanda di chi diceva: ma, probabilmente, è il caso di intervenire soltanto parzialmente sulla materia, firmando l'emendamento Incerti che andava a regolamentare esclusivamente la materia del lavoro domestico, avete scelto di allargarlo a dismisura, fino a comprendere le imprese al di sotto dei cinque dipendenti e persino la pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
IGNAZIO ABRIGNANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGNAZIO ABRIGNANI. Presidente, grazie. Questo ordine del giorno era stato fatto in un'ottica di coordinamento e di semplificazione con il Ministero dello sviluppo economico. Di fronte al parere contrario, non c'è alcun motivo di metterlo al voto, per cui lo ritiro.
PRESIDENTE. Sugli ordini del giorno n. 9/4444-A/86 D'Agostino, n. 9/4444-A/87 Cirielli e n. 9/4444-A/88 Rampelli il parere è favorevole.
BARBARA SALTAMARTINI. Cercherò di essere molto veloce. Questo ordine del giorno è relativo all'emendamento che ha presentato il Governo circa gli insediamenti abusivi di stranieri regolarmente presenti in Italia, ai quali chiede di intervenire attraverso iniziative di carattere strutturale per assicurare idonee condizioni logistiche ed igienico-sanitarie.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MARCO RONDINI. Sì grazie Presidente, anche con questo ordine del giorno cerchiamo di andare nella stessa direzione nella quale andava quello precedente e cioè cercare di escludere quello che avete previsto con l'articolo 40- e cioè la possibilità che gli insediamenti abusivi vengano in qualche modo resi legali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, signora Presidente. Torniamo, anche con questo ordine del giorno, a sottolineare probabilmente anche il disordine interno che vi è in questo provvedimento riguardo proprio alla situazione, come hanno già giustamente chiarito i miei colleghi che hanno parlato prima, circa gli insediamenti, che voi definite “spontanei” e che altro non sono che insediamenti abusivi, tesi, nella loro intenzione, a dare “ospitalità” (ovviamente tra virgolette) agli stranieri e voi qua dite “regolarmente presenti sul territorio nazionale”, tra cui anche quelli in relazione allo svolgimento di lavoro stagionale. Appare evidente a tutti, sicuramente a noi, che di questo ci occupiamo praticamente a tempo pieno, occupandoci di politica e di quella che dovrebbe essere la legalità all'interno del nostro Stato, come una previsione del genere strida anche con la logica. Quali sarebbero gli insediamenti spontanei, ergo abusivi, di stranieri regolarmente presenti sul territorio nazionale, tra cui anche quelli in relazione allo svolgimento di lavoro stagionale?
PRESIDENTE. Concluda onorevole Invernizzi, ha esaurito il tempo.
CRISTIAN INVERNIZZI. Concludo, dicendo che mi sembra che questo facesse parte delle vostre linee programmatiche. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIPPO BUSIN. Grazie, Presidente. Noi, con questo ordine del giorno, diamo un'occasione formidabile a questo Governo per dimostrare il dovuto interesse a una regione, a un popolo, quello veneto, che dà così tanto in termini di contributo fiscale a questo Paese. Si chiedono 300 milioni per un'opera fondamentale per il nostro territorio, per la nostra economia e per l'economia dell'intero Paese, un'opera che darà i suoi frutti per decenni, per i decenni successivi. Il contributo richiesto rappresenta l'1,5 per cento di quello che, non in decenni, ma che ogni anno il Veneto dà alle casse dello Stato come residuo fiscale, che vale circa 20 miliardi. È un'opera che va assolutamente completata nell'interesse dell'economia, nell'interesse dei veneti, nell'interesse anche dei fornitori che aspettano sempre più a lungo i pagamenti e che rischiano di fallire per mancanza di liquidità, nell'interesse degli espropriati che, in uno Stato di diritto, hanno il diritto di essere rimborsati per quello che gli è stato tolto. Un'opera che va completata, come ho detto, nell'interesse dei veneti, ma nell'interesse generale dell'Italia intera.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIORGIO AIRAUDO. Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno noi proponiamo alla Camera di aiutare il Governo a redimersi, perché abbiamo un Governo mariuolo che ha fatto un furto di democrazia a quei cittadini che hanno firmato per poter svolgere un referendum, referendum che il Governo stesso ha firmato, acconsentendo a quelle firme e dicendo che cancellava i così come diceva quel referendum, e poi li ha surrettiziamente inseriti senza neanche cambiargli nome e, quindi, siamo anche di fronte a un ladruncolo alle prime esperienze dal punto di vista del furto di democrazia.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VINCENZO GAROFALO. Grazie, Presidente. Ho presentato questo ordine del giorno confidando che il Governo non desse ovviamente un parere contrario, anche perché è conseguente a una norma che è stata introdotta in questo decreto, che è l'articolo 47-, comma 1, che è una norma che aiuta a contrastare il nel settore dell'autotrasporto.
PRESIDENTE. Non mi pare che il Governo abbia intenzione di tornare su questo ordine del giorno.
ANDREA COLLETTI. Presidente, non accetto la riformulazione, perché il Governo aveva chiesto di espungere due punti, secondo me fondamentali in questo ordine del giorno. In pratica, come sappiamo, è stato inserito durante la discussione in Commissione, in questa cosiddetta manovrina, un emendamento che ha concesso giustamente dei fondi per la manutenzione straordinaria delle arterie autostradali A24 e A25, pari a totali 110 milioni di euro, ma la cosa incredibile è che questi fondi dello Stato, in realtà, vanno a coprire dei fondi che avrebbero dovuto essere inseriti dal privato nella normale manutenzione ordinaria, e neanche nella più straordinaria manutenzione. È un tipico caso per cui i profitti, in questo caso Strada dei Parchi Spa, il gruppo Toto, se li fa il privato; profitti di milioni e milioni di euro sulle spalle degli automobilisti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DANIELE PESCO. Presidente, ci dispiace il fatto che il Governo non abbia apprezzato l'idea di fondo di questo ordine del giorno, che tratta il tema delle sofferenze bancarie e dei crediti deteriorati. Il fatto è questo: questi crediti deteriorati rappresentano per la nostra nazione un vero rischio. Perché? Perché attualmente sono appannaggio di poche società che hanno sede all'estero, esperte nel recupero di tali crediti deteriorati. Noi dobbiamo fare in modo di riuscire a valorizzare soprattutto le garanzie, i beni messi a garanzia di questi crediti deteriorati, riuscire a far tornare quei debitori che continuano ad utilizzare quei beni che servono loro per mandare avanti la propria azienda, e soprattutto ci serve mantenere in Italia la ricchezza rappresentata da questi crediti deteriorati, e soprattutto dai beni messi a garanzia.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MARCO DA VILLA. Presidente, con questo ordine del giorno portiamo all'attenzione del Governo un tema che abbiamo già trattato; proprio con il Viceministro Morando, il sottoscritto ha dialogato (anche proficuamente con lui) nell'ultima legge di bilancio, per risolvere un grave problema delle famiglie che sono orfane di un genitore e che subiscono di fatto un trattamento fiscale penalizzante rispetto alle altre famiglie. Già nella legge di bilancio è stata aggiunta una piccola agevolazione, che però noi riteniamo non sufficiente, e con questo ordine del giorno cerchiamo di portare avanti questa battaglia. In questo senso, chiediamo la riconsiderazione del parere da parte del Viceministro o un'eventuale proposta di riformulazione, se possibile, per risolvere questo pesante problema per tali famiglie .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tripiedi. Ne ha facoltà.
DAVIDE TRIPIEDI. Presidente, io non capisco come mai il Viceministro non voglia accettare questo ordine del giorno; tra l'altro, l'anno scorso nella legge di stabilità abbiamo cercato di trovare una quadra anche con il Governo per sottolineare questo enorme problema. Quindi, Viceministro, è un ordine del giorno: se vuole proporre una riformulazione, si potrebbe fare, siete voi al Governo, quindi basta semplicemente la volontà di aggiustare questo ordine del giorno per far emergere un problema che anche lei sa che è un'urgenza .
ENRICO MORANDO,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ENRICO MORANDO,. Io, gli ordini del giorno, li leggo tutti, dall'inizio alla fine, non soltanto la parte impegnativa. Questo è un caso nel quale la parte impegnativa, come si è dimostrato durante la legge di bilancio, in cui l'emendamento, per cominciare a risolvere questo problema, lo abbiamo fatto presentare noi; poi abbiamo accolto, attraverso una riformulazione proposta da noi, emendamenti presentati dai parlamentari. Però questo ordine del giorno si apre con un elenco delle scelte sbagliate, legittimamente considerate sbagliate da un gruppo di opposizione; ma è evidente che, se l'ordine del giorno comincia come questo, il Governo non può che prenderne atto e dichiararsi contrario, non per quello che dice alla fine, ma per quello che dice all'inizio. Basta leggerlo!
MARCO DA VILLA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO DA VILLA. Mi sarei aspettato coerentemente una riformulazione che stralciasse la parte che spesso viene messa a premessa di molti ordini del giorno che vengono presentati.
PRESIDENTE. Non mi pare che il Governo abbia questa intenzione, quindi lo metto in votazione con il parere… Onorevole Crippa? Scusi, ho capito, chiede il voto per parti separate. Sta bene.
ENRICO MORANDO,. Se questo ordine del giorno diventa solo la parte impegnativa, togliendo tutta la premessa, in cui c'è un elenco degli errori della politica economica e fiscale del Governo in questi anni… Si può presentare un ordine del giorno così, ma pretendere che il Governo dica di sì ad un ordine del giorno che elenca in premessa i suoi errori mi sembra un po' troppo.
PRESIDENTE. Grazie, Viceministro.
ENRICO MORANDO,. Una volta detto questo, se si vota per parti separate, solo sulla parte impegnativa il parere è ovviamente favorevole.
PRESIDENTE. Bene. Allora, abbiamo due possibilità: considerare l'intervento del Viceministro una proposta di riformulazione, e quindi il collega Da Villa accetta che si voti solo la parte dispositiva; se no facciamo due votazioni, la premessa e la parte dispositiva. Onorevole Da Villa?
MARCO DA VILLA. Mettiamo ai voti la parte dispositiva.
PRESIDENTE. Perfetto, chiede una votazione per parti separate.
GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Se non ricordo male, il Viceministro nella riformulazione proponeva che nell'impegno le parole: “attraverso procedure di gara di appalto” fossero sostituite con le seguenti: “secondo la normativa vigente”. Sottolineo al Viceministro che l'argomento è simile a quello che ha precedentemente illustrato il collega Colletti, ovvero le autostrade A24 e A25 e l'emendamento che è stato introdotto dal Governo dà la disponibilità di poco più di 100 milioni di euro alla società concessionaria per fare dei lavori di messa insicurezza.
PRESIDENTE. Non avendo risposte, né richieste di intervento, passiamo ai voti.
ALBERTO ZOLEZZI. Con questo ordine del giorno chiediamo - è vero - tanti aspetti, però mi sembravano tutti quanti di buonsenso, partendo appunto dalla Fondo nazionale per il concorso agli oneri del trasporto pubblico locale. Chiediamo che si provveda a suddividere la destinazione di questo Fondo, che purtroppo ci risulta nettamente ridotto, per alcuni settori in particolare: per migliorare la sicurezza e l'economicità dei servizi offerti, la qualità dell'informazione, per migliorare la sostenibilità ambientale e per il rinnovo delle flotte, per suddividere questi fondi anche per la razionalizzazione dell'offerta dei servizi di trasporto attraverso l'integrazione modale e tariffaria dei servizi stessi.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente, ieri il Vice Ministro Morando ha affermato che sarebbe stato accolto come raccomandazione, in quanto un emendamento del Governo o comunque della maggioranza aveva ripristinato lo relativamente ai poteri dell'ANAC sul codice degli appalti. Ebbene, questa cosa non è vera ed è spiegata molto bene nelle premesse del nostro ordine del giorno.
PRESIDENTE. Onorevole Rubinato! Lasci i banchi… Scusate ma… Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Nesci. Ne ha facoltà.
DALILA NESCI. Grazie, Presidente, si è sicuramente momentaneamente spostato il Viceministro Morando, però credo che sia lui maggiormente ad essersi occupato di questi temi, non lo so, c'è comunque un rappresentante del Governo a cui vorrei spiegare il motivo per cui non possiamo accettare la raccomandazione, perché il nostro ordine del giorno interviene proprio perché anche l'emendamento del Governo non era stato sufficientemente chiaro a ricevere le integrazioni e le modifiche richieste dall'ANAC, che sono richieste comunque sacrosante e che gli danno un vero potere sanzionatorio e deterrente in materia di codice di appalti e di contratti di concessione.
PRESIDENTE. Quindi, non accetta la riformulazione e vuole la votazione, giusto? Va bene.
MARIALUCIA LOREFICE. Grazie, Presidente. Allora, con questo ordine del giorno, del quale noi non accettiamo naturalmente la riformulazione, non facciamo altro che chiedere al Governo di farsi carico di quelle che sono, in fondo, le richieste che sono state avanzate dalla stessa ANAC, quindi, non stiamo chiedendo niente di più e niente di meno di quello che vi dice l'ANAC tramite gli atti di segnalazione.
MASSIMO ENRICO BARONI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Baroni, ha già parlato due volte sugli ordini del giorno, non può intervenire. Adesso vediamo quanto rimane all'onorevole Nesci.
MASSIMO ENRICO BARONI. Ho parlato una volta.
PRESIDENTE. No, onorevole Baroni, ha parlato due volte, lei, questo lo so di sicuro e ha anche esaurito tutto il suo tempo. L'onorevole Nesci ha parlato solo una volta, invece, ma ha esaurito il suo tempo. Onorevole Nesci, non posso dare la parola nemmeno a lei, perché ha parlato più di cinque minuti, quindi non possono proprio darle la parola.
SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente Sereni. Io chiedo che si ponga in votazione in ogni caso questo testo, perché vorrei che l'Aula fosse consapevole di ciò che viene accolto. Il testo dell'ordine giorno dice che, nel testo del decreto, è stata inserita una norma che permette a province e città metropolitane di godere di una deroga per gli anni 2017 e 2018 a quanto disposto dal codice della strada in termini di destinazione di proventi di multe in genere e di multe rilevate attraverso l'autovelox o strumenti simili. Questa norma fa genericamente riferimento ad un non meglio precisato miglioramento della sicurezza stradale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dell'Orco. Ne ha facoltà.
MICHELE DELL'ORCO. Grazie. Anche il MoVimento 5 Stelle voterà a favore di questo ordine del giorno e sta facendo la stessa battaglia, anche se notiamo che Baldelli se ne sta occupando solo ultimamente. Nelle varie modifiche del codice della strada - sia le modifiche puntuali che la legge delega ferma al Senato e alla Camera da ormai un anno -, noi avevamo proprio proposto che, in ordine a questa rendicontazione delle multe stradali, di cui il Ministero dei trasporti non controlla praticamente nulla, venissero previste le sanzioni per quei comuni che, invece, non lo fanno; tra l'altro, vorrei vedere i comuni amministrati, soprattutto, da Forza Italia quanto controllano effettivamente queste cose.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
ORESTE PASTORELLI. Grazie, signora Presidente. Signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, dalle disposizioni contenute nella manovra emerge chiaramente lo sforzo del Governo di promuovere la crescita, tutelare l'occupazione, migliorare gli istituti di equità sociale e, allo stesso tempo, mantenere gli accordi presi con l'Europa.
ORESTE PASTORELLI. Comprendiamo perfettamente come questo decreto contenga disposizioni che vanno ad incidere in modo concreto e positivo sulla vita dei cittadini, disposizioni sulle quali abbiamo da sempre richiamato l'attenzione di quest'Aula e del Governo, per le quali ci siamo battuti sui territori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alfreider. Ne ha facoltà.
DANIEL ALFREIDER. Grazie, Presidente, sottosegretario, onorevoli colleghi. La manovra correttiva oggi al voto dell'Aula rispetta gli obiettivi di finanza pubblica ed i vincoli di bilancio richiesti in sede europea. Non è una manovra imposta, sono scelte credibili e volute, sono parte del nostro orientamento, secondo cui l'equilibrio e la gradualità nella riduzione del debito pubblico e nella contrazione del deficit devono essere tali per garantire, comunque, al Paese soprattutto indispensabili livelli di crescita e di sostegno agli investimenti.
DANIEL ALFREIDER. Abbiamo trovato una soluzione per la realizzazione del carcere di Bolzano, assegnando al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti l'importo complessivo di 25 milioni di euro, in linea con gli accordi finanziari tra lo Stato e la provincia autonoma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rocco Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Noi abbiamo già espresso, durante la discussione generale, oltre che in Commissione ovviamente, e anche nella nostra dichiarazione di voto di fiducia chiesta dal Governo su questo provvedimento, la nostra contrarietà.
PRESIDENTE. Deve concludere. Ha superato il tempo.
ROCCO PALESE. …e al consolidamento economico anche in riferimento alla crescita che, nonostante condizioni favorevolissime internazionali e anche endogene, non si è verificata per politiche economiche sbagliate e, dunque, siamo il fanalino di coda dell'Europa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Signora Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, l'UDC vota oggi contro la manovrina del Governo. Ieri non abbiamo partecipato al voto di fiducia per lanciare un grido d'allarme: come si fa ad avere fiducia in un Governo che mostra chiaramente di non avere fiducia in se stesso? Venga il Presidente Gentiloni qui in Aula a dirci che lui crede nel programma che ci ha presentato e intende portarlo a compimento e gli daremo la fiducia, ma non viene. A che linea politica dovremmo dare la nostra fiducia? A quella presentata dal Presidente Gentiloni all'atto del suo insediamento o a quella che vuole precipitare il Paese verso le elezioni anticipate, senza fare la legge di bilancio, perché si rende conto di non poter fare la legge di bilancio “elettorale” che avrebbe desiderato? A che maggioranza avremmo dovuto dare la fiducia ieri? A quella che ha originariamente votato il Governo o alla inedita maggioranza di grandissima coalizione che si è determinata fra Forza Italia, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico sulla legge elettorale?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Taglialatela. Ne ha facoltà.
MARCELLO TAGLIALATELA. Qualcuno vorrebbe farci credere che questo sia un provvedimento che serve allo sviluppo e al rilancio dell'Italia; invece, leggendo semplicemente i numeri, ci si accorge che si tratta di una manovra dovuta all'ennesimo deficit, all'ennesima richiesta che l'Europa ci ha inviato e alla quale rispondiamo nel modo peggiore possibile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tabacci. Ne ha facoltà.
BRUNO TABACCI. Signora Presidente, rappresentante del Governo, ieri Lorenzo Dellai, il nostro capogruppo, dichiarando il sostegno al Governo, ha svolto un intervento molto, molto sofferto. Mi muovo sulla stessa linea: il voto favorevole per lealtà e serietà. Forse sarebbe stata più giusta un'astensione per il merito del provvedimento e, vorrei dire, per il modo come si interpreta la coalizione di Governo. Ciò nonostante, comunque, per quello che hanno dimostrato di saper fare, devo un ringraziamento, in particolare, a Mauro Guerra, il relatore del provvedimento, e al Viceministro Morando, che lo ha seguito da vicino.
PRESIDENTE. Possiamo abbassare la voce, soprattutto se si sta al telefono? Grazie.
BRUNO TABACCI. Beh, ma ascoltiamo insieme la telefonata. Dall'intesa sulla legge elettorale: ben venga, anche se di tedesco c'è solo l'aspirazione alla stabilità, che invece appare un miraggio! La tecnicalità, di cui siamo a conoscenza da ieri sera, appare un po' strumentale alla paura di perdere e quindi prevalentemente difensiva: non si contempla la governabilità, casomai il galleggiamento.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
BRUNO TABACCI. …capacità di analisi critica in occasione del referendum del 4 dicembre: penso che si riproporrà nelle imminenti elezioni politiche .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Librandi. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO LIBRANDI. Signora Presidente, signori del Governo, onorevoli colleghi, il decreto-legge “manovrina”, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia, si prefigge da una parte di intervenire sulla correzione dei conti pubblici, come richiestoci dalle autorità europee, e dall'altra di mettere in campo una serie di provvedimenti che possano sostenere la crescita, il lavoro e il benessere sociale. Un traguardo non facile da raggiungere, come sostenuto dal Ministro Padoan: l'Italia si muove, infatti, lungo un sentiero pieno di ostacoli, è stretta fra la necessità, da un lato, di ridurre il deficit per non appesantire ulteriormente l'indebitamento e, dall'altro, di assicurare alla nostra economia una spinta espansiva, che rafforzi la ripresa economica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zanetti. Ne ha facoltà.
ENRICO ZANETTI. Grazie Presidente. Il gruppo di Scelta Civica-ALA voterà contro questa manovra, una manovra che poggia per la quasi sua interezza sul lato delle entrate e sulle partite IVA, non attraverso aumenti di tassazione, ma attraverso una moltiplicazione di adempimenti e di vincoli che rendono oltremodo difficoltoso, in alcuni casi di fatto impossibile - ed è per questo che producono entrata -, l'esercizio dei diritti, di compensare i crediti IVA con gli altri tributi e il diritto di detrarre l'IVA sugli acquisti. Nuovi vincoli, nuovi adempimenti, tutti concentrati sostanzialmente sulle piccole partite IVA italiane, proseguendo una linea che purtroppo già era stata avviata nell'ultimo provvedimento del precedente Governo e in quel caso, poiché lo sostenevamo, ce ne assumiamo doverosamente per quota parte la responsabilità. Ove probabilmente distratti a livello politico dall'ormai imminente referendum, si era già iniziato a dare via libera a quella linea che in questa manovra trova una fragorosa conferma, a quella linea proposta tendenzialmente dall'Agenzia delle entrate che con relazioni tecniche, a mio avviso, generose, promette entrate multimiliardarie attraverso la moltiplicazione, addirittura la quadruplicazione, di adempimenti, di comunicazioni trimestrali dei dati, attraverso l'abbassamento dei tetti oltre i quali l'esercizio del diritto di compensazione viene limitato, come già ricordavamo. Ma così facendo, pur non aumentando formalmente la pressione fiscale, si scarica tutta la pressione addosso esclusivamente al comparto delle partite IVA e quindi proprio al comparto più produttivo e dinamico di questo Paese che ne viene schiacciato addirittura più di quanto non lo sarebbe attraverso una redistribuzione, comunque sbagliata, ma almeno trasparente degli aggravi fiscali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marcon. Ne ha facoltà.
GIULIO MARCON. Grazie signora Presidente, signora sottosegretaria, colleghi e colleghe, il gruppo di Sinistra Italiana-Possibile voterà contro questo decreto. Siamo alle solite si potrebbe dire: un decreto palesemente incostituzionale, in cui c'è tutto e il contrario di tutto, materie e misure disparate senza un nesso logico, alcune che non c'entrano niente col titolo di questo decreto, 67 articoli di varie ed eventuali si potrebbe dire, uno zibaldone pasticciato ed estemporaneo. Ci sono materie eterogenee e misure che non sono affatto urgenti. È un altro sfregio, un'altra ferita al Parlamento un altro voto di fiducia, perché il Governo ha paura del Parlamento o perché propone norme che il Parlamento non può approvare in tempi utili, ma questa è colpa del Governo, non è colpa del Parlamento. Una pezza a tanti problemi: a quello delle province che non hanno i soldi per pagare i dipendenti e fare la manutenzione delle strade, ad Alitalia, mandata allo sbando da Matteo Renzi, ma prima ancora da Silvio Berlusconi col suo Governo insieme alla Lega; la tassazione alle multinazionali del web, finalmente introdotta ma in modo provvisorio e transitorio; e poi misure completamente sbagliate come la deroga alla costruzione di impianti sportivi, come per lo stadio della Roma, una norma si potrebbe dire, una violazione delle regole urbanistiche a favore della speculazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.
GUIDO GUIDESI. Grazie, Presidente. Ho sentito citare dall'onorevole Tabacci, dal collega Tabacci, precedentemente, la parola “superficialità” e io credo che sia la parola che sintetizza la politica economica che questo Governo ha portato avanti in questi anni. I risultati sono qui, da vedere oggi, io non so come un deputato della maggioranza possa parlare di una manovra di sviluppo; questo è un testo che deriva da una richiesta da parte dell'Europa di una manovra correttiva; manovra correttiva e richiesta che derivano dal fatto del non raggiungimento degli obiettivi che ci si era prefissati in leggi di stabilità e da una mancanza, sostanzialmente, di soldi. Questa è una manovra correttiva di 3,4 miliardi di euro che va a recuperare dei soldi nelle tasche dei cittadini; lo si fa tagliando i servizi, lo si fa tagliando e bloccando completamente gli investimenti, lo si fa con ulteriori tagli agli enti locali, lo si fa aumentando le accise sui tabacchi e sulla benzina, lo si fa in tanti modi, sino ad arrivare alla cifra di 3 miliardi e 400 milioni richiesta dall'Europa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tancredi. Ne ha facoltà.
PAOLO TANCREDI. La ringrazio, signora Presidente. In premessa, voglio dire che le dichiarazioni di voto e il voto sul provvedimento hanno coinciso con un'importante direzione nazionale che era già stata convocata, l'abbiamo anche spostata di qualche ora, ma, purtroppo, adesso si sta tenendo. Questo è il motivo dell'assenza di molti colleghi, ma, comunque, c'è qui la presenza mia e del collega Vignali, che abbiamo seguito il provvedimento in Commissione e che, per senso di responsabilità, rimarremo per il voto finale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Melilla. Ne ha facoltà.
GIANNI MELILLA. Grazie, signora Presidente. Questo decreto doveva limitarsi ad una manovra per 3,4 miliardi di euro chiesta dall'Europa e a nuove provvidenze a favore delle popolazioni terremotate. Invece è stato snaturato, introducendo tantissimi emendamenti, di cui poi parleremo, ma soprattutto è stato macchiato, come ha detto il nostro collega Arturo Scotto in Commissione bilancio, dalla reintroduzione truffaldina dei . Mi meraviglio, peraltro, anche dell'ammissibilità di questa materia, che non aveva niente a che fare con questo decreto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Prestigiacomo. Ne ha facoltà.
STEFANIA PRESTIGIACOMO. Grazie, Presidente. Governo, colleghe e colleghi, nel corso dell'esame del provvedimento il gruppo di Forza Italia ha lavorato in un'ottica sicuramente costruttiva, anche se, come è noto, partiamo da una posizione di base che ci vede oppositori di questo Governo, con particolare riferimento alla sua politica economica.
PRESIDENTE. Colleghi, felicitazioni più silenziose...
STEFANIA PRESTIGIACOMO. La politica dei Governi di centrosinistra si è da sempre mostrata fallimentare rispetto al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica. Il Governo Renzi, in particolare, si è caratterizzato per un utilizzo delle risorse pubbliche, che ha privilegiato una politica rivolta ad accrescere il consenso, con risultati disastrosi per le casse dello Stato e che peraltro non hanno raggiunto l'obiettivo prefissato, data la sonora sconfitta del referendum costituzionale. Ha lasciato al Paese un'eredità difficile da gestire e questa manovrina è solo l'inizio con cui si è tentato di aggiustare i conti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sorial. Ne ha facoltà.
GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie, Presidente. Vi chiedo semplicemente di non continuare a ostinarvi a chiamarla manovrina: questa è una manovra economica, frutto, ancora una volta, dei vostri errori, delle vostre incompetenze e della vostra sottomissione totale all'austerità dell'Europa, e del vostro utilizzo, tra l'altro, delle risorse pubbliche in una maniera, così, per fini personali, fini privati. Non è una manovrina, non è una manovruccia, non è una manovretta: è una manovra, e ogni diminutivo o vezzeggiativo utilizzato non può chiarire i danni che voi state facendo con questa manovra all'economia reale del Paese, perché, oltre al danno economico e finanziario, ci sono anche i danni dovuti alle marchette che avete inserito. È una manovra che arriva da una correzione dei conti che voi avete sbagliato, e l'Europa ci ha chiesto praticamente un'agile correzione, ma, in realtà, da agile correzione, frutto degli errori contabili che voi avete fatto per le marchette elettorali per il 4 dicembre, e avete perso il referendum, si è trasformata nell'ennesimo carrozzone di marchette per i politici di turno.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIRGIS GIORGIO SORIAL. Non abbiamo ancora finito, andremo in ogni singola piazza per raccontare queste cose e queste porcate che avete fatto nero su bianco. Continueremo a farlo senza nessun problema, senza dubbio. Saranno dei mesi bellissimi, ve lo assicuro…
PRESIDENTE. Grazie.
GIRGIS GIORGIO SORIAL. …perché avremo con noi anche milioni di cittadini italiani che ci daranno modo di sbugiardare ogni vostra promessa .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fanucci. Ne ha facoltà.
EDOARDO FANUCCI. Presidente, oggi siamo a parlare di ciò che ci è stata raccontata come una manovrina; alcuni l'hanno definita addirittura una manovretta, altri una cattiva manovra. Quello a mio avviso che interessa è proprio l'ultimo passaggio: se è o no una buona manovra. Per noi lo è, migliora quanto ci è stato offerto e presentato dal Governo, lo migliora in modo significativo; e di questo vorrei parlare: del merito, di un provvedimento in numeri, fatto da 131 articoli, 2.752 emendamenti presentati da tutte le forze qui rappresentate, di cui 828 segnalati e discussi, solo 828! 204 approvati; e dei 204 approvati, a proposito di utilità di tutte le forze qui in Parlamento, 80, quasi la metà, sono stati proposti dalle opposizioni: le stesse opposizioni che non mi sento di definire minoranze, che qui oggi hanno in buona sostanza criticato al 100 per cento il provvedimento, salvo alcune rare eccezioni.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. Chiederei ai colleghi di uscire un po' silenziosamente, se ci riescono.
SEBASTIANO BARBANTI. Grazie, Presidente. Lunedì…
PRESIDENTE. Onorevole Barbanti, cambi la postazione, perché ha il microfono che fa uno strano rumore, così intanto defluiscono anche un po' dei nostri colleghi. Prego, a lei la parola.
SEBASTIANO BARBANTI. Grazie, Presidente. Lunedì, all'età di 79 anni, ci ha lasciato il senatore Petronio, sottosegretario di Stato per due volte, presidente della provincia di Catanzaro e sindaco di Lamezia Terme; orgoglio del Partito Socialista, prima, e del Partito Democratico, poi. Negli ultimi anni, una malattia gli ha lentamente consumato il corpo, ma non è riuscita a togliergli due delle cose più importanti che aveva: il cuore e il cervello. Sino all'ultimo, infatti, ha partecipato, con la solita passione, la solita grinta, alla vita politica…
PRESIDENTE. Colleghi, un po' di silenzio, per favore. Grazie.
SEBASTIANO BARBANTI. …e sino all'ultimo è stato un punto di riferimento politico ed umano per i tanti giovani che lo circondavano. Il senatore, perché così già si capiva di chi si parlava, è riuscito ad unire le qualità politiche a quelle umane: un modo di fare politica ricco di passione, di attenzione verso le esigenze della collettività; una politica fatta non di chiacchiere e spettacolo, ma di idee e progetti e, accanto a ciò, un amore verso le persone che lo circondavano, la voglia e la determinazione di creare un gruppo unito e compatto di amici, prima ancora che di compagni. Oggi con la sua scomparsa siamo tutti un po' più poveri
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Squeri. Ne ha facoltà.
LUCA SQUERI. Grazie, Presidente. Intervengo per segnalare il grave episodio che è successo ieri sera, quando, insieme alla collega Santanché e al collega Romele eravamo presso la stazione Termini per evidenziare, in una diretta televisiva, il degrado di questa parte importante della città, della capitale. Un extracomunitario - immagino un clandestino di origine nordafricana -, evidentemente esagitato perché non voleva essere preso in visione dalle telecamere, si è indirizzato in un punto specifico di dov'eravamo per prelevare dei sanpietrini e per usarli come oggetti da aggressione.
PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra tutti i gruppi, la discussione generale sulle proposte di legge in materia elettorale, prevista per lunedì 5 giugno, è differita a martedì 6 giugno, alle ore 12. Il seguito dell'esame avrà luogo a partire da mercoledì 7 giugno, alle ore 11.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.