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Venerdì 28 Luglio 2017 ore 09:00
AULA, Seduta 844 - Decreto sui vaccini, approvato definitivamente
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Resoconto stenografico
Descrizione Indice degli interventi Resoconto stenografico
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Nella seduta odierna la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale S. 2856 – (C. 4595).
XVII LEGISLATURA
844^ SEDUTA PUBBLICA
Venerdì 28 luglio 2017 - Ore 9
Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 2856 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale (Approvato dal Senato). (C. 4595)
Relatori: GELLI, per la maggioranza; RONDINI e COLONNESE, di minoranza.
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Preavviso di Votazioni Elettroniche - A.C. 4595
- Seguito della discussione del disegno di legge:
- La seduta, sospesa alle 9,15, è ripresa alle 9,30.
- Seguito della discussione del disegno di legge:
- S. 2856 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale (Approvato dal Senato).(C. 4595)
- La seduta, sospesa alle 9,50, è ripresa alle 10.
- Seguito della discussione del disegno di legge:
- S. 2856 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale (Approvato dal Senato).(C. 4595)
- Ripresa esame - A.C. 4595
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4595
- Presidente BOLDRINI Laura
- Deputato PASTORELLI Oreste (MISTO)
- Deputata BECHIS Eleonora (MISTO)
- Deputata GEBHARD Renate (MISTO)
- Deputata BINETTI Paola (MISTO)
- Deputato VARGIU Pierpaolo (MISTO)
- Deputato MONCHIERO Giovanni (MISTO)
- Deputato RAMPELLI Fabio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Deputato MARAZZITI Mario (DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO)
- Deputato ABRIGNANI Ignazio (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE)
- Deputata BRIGNONE Beatrice (SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE)
- Deputato RONDINI Marco (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputato LUPI Maurizio (ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD)
- Deputato ZOGGIA Davide (ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA)
- Deputato PALMIERI Antonio (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato COLONNESE VEGA (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputata LENZI Donata (PARTITO DEMOCRATICO)
- Dichiarazioni di voto finale a titolo personale - A.C. 4595
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 4595
- S. 2856 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale (Approvato dal Senato).(C. 4595)
- Interventi di fine seduta
- Presidente BOLDRINI Laura
- Deputato D'INCA' Federico (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputata VEZZALI Maria Valentina (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE)
- Deputato FERRO Andrea (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato CARRA Marco (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputata GNECCHI Marialuisa (PARTITO DEMOCRATICO)
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RICCARDO FRACCARO, legge il processo verbale della seduta del 26 luglio 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Alli, Amendola, Amici, Baretta, Dorina Bianchi, Bobba, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Brunetta, Capelli, Casero, Castiello, Cicchitto, Coppola, Dambruoso, Damiano, De Menech, De Micheli, Dellai, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Fontanelli, Garofani, Gelli, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Laforgia, Lauricella, Lorenzin, Losacco, Lupi, Manciulli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Meta, Migliore, Orlando, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rossomando, Sanga, Sani, Scalfarotto, Sereni, Sottanelli, Tabacci, Simone Valente, Valeria Valente, Velo e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 4595: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. La vaccinazione è una profilassi sanitaria che, come tutte, comporta dei rischi al paziente oltre che dei benefici, è una profilassi raccomandata e promossa per ridurre il rischio di contrarre epidemie, che potrebbero estendersi a tutta la popolazione. In alcuni casi, piuttosto limitati, è riuscita a eradicare i virus, come quello del vaiolo. Se ci fosse un'epidemia in corso, il costo-benefici di una vaccinazione farebbe tendere la scelta di vaccinare di massa in modo obbligatorio, al fine di arrestare l'epidemia, perché porterebbe maggiori benefici rispetto ai costi; non si avrebbe il tempo di valutare gli aspetti clinici e personalizzare la vaccinazione, quindi chi venisse danneggiato dal trattamento obbligatorio verrebbe indennizzato. In una situazione come quella attuale è possibile avere molte più reazioni ed eventi avversi. Per ridurre i rischi occorre personalizzare la vaccinazione, occorre ridurre al minimo coloro che potrebbero essere soggetti ad eventi avversi, perché anche la loro salute ha pari dignità, riconosciuta dall'articolo 32 della Costituzione.
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede d'intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il Governo ad esprimere il parere.
BEATRICE LORENZIN,. Ordine del giorno n. 9/4595/2 Catalano, parere contrario; n. 9/4595/3 Quintarelli, parere contrario; n. 9/4595/4 Vargiu, parere favorevole; n. 9/4595/5 Palese, favorevole. Ordine del giorno n. 9/4595/6 Iannuzzi, parere favorevole con riformulazione, aggiungendo “valutare l'opportunità di”. Ordine del giorno n. 9/4595/7 Mazziotti Di Celso, parere favorevole con riformulazione “valutare l'opportunità di”.
PRESIDENTE. La riformulazione è di espungerlo, diciamo.
BEATRICE LORENZIN,. Esatto. Ordine del giorno n. 9/4595/13 Murer, parere contrario, n. 9/4595/14 Fossati, parere contrario; n. 9/4595/15 Zaccagnini, favorevole; n. 9/4595/16 Kronbichler, contrario; n. 9/4595/17 Dallai, favorevole; n. 9/4595/18 Plangger, contrario, n. 9/4595/19 Gebhard, contrario; n. 9/4595/20 Carocci, favorevole; n. 9/4595/21 Rocchi, parere favorevole con la riformulazione: “valutare l'opportunità di”; n. 9/4595/22 Sgambato, parere favorevole; n. 9/4595/23 Malpezzi, parere favorevole; n. 9/4595/24 Crimì, parere favorevole,
PRESIDENTE. Il n. 9/4595/25 Piazzoni è stato ritirato.
BEATRICE LORENZIN,. Ordine del giorno n. 9/4595/26 Palmieri, parere favorevole; n. 9/4595/27 Bergamini, parere favorevole; n. 9/4595/28 Centemero, parere favorevole; n. 9/4595/29 Mannino, parere contrario; n. 9/4595/30 Binetti, favorevole; n. 9/4595/31 Pastorelli, favorevole; n. 9/4595/32 Rondini, contrario; n. 9/4595/33 Pagano, favorevole con la riformulazione: “valutare l'opportunità di”; n. 9/4595/34 Segoni, favorevole; n. 9/4595/35 Artini, contrario; n. 9/4595/36 Bechis, favorevole; n. 9/4595/37 Galgano, contrario; n. 9/4595/38 Di Vita, contrario; n. 9/4595/39 Burtone, favorevole con riformulazione: “valutare l'opportunità di”; n. 9/4595/40 Rostellato, favorevole con riformulazione: “valutare l'opportunità di”; n. 9/4595/41 Lenzi, favorevole; n. 9/4595/42 Carnevali, favorevole; n. 9/4595/43 Miotto, favorevole; n. 9/4595/44 Boldrini Paola, favorevole; n. 9/4595/45 Quartapelle Procopio, favorevole; n. 9/4595/46 Crimì, contrario; n. 9/4595/47 Fontana, favorevole.
PRESIDENTE. A questo punto sospendiamo la seduta fino alle ore 9,30, così che decorrano i termini previsti dal Regolamento, di cui la Presidenza ha precedentemente informato l'Assemblea. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. Invito i colleghi a prendere posto, poiché sul primo ordine del giorno c'è il parere contrario.
IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. Mi ero promesso di non intervenire in dichiarazione di voto, ma la passione con cui il Ministro ha dato il parere negativo al mio ordine del giorno mi ha spinto a fare comunque, anche se breve, una dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Quattro, ma la inviterei anche a considerare che c'è la diretta.
IVAN CATALANO. Sì, io volevo dedicare un minuto del mio tempo, Presidente, stando in silenzio, dopodiché mi taccio e concludo l'intervento, perché il silenzio è quello che viene offerto dal Governo e dal Paese a coloro che sono danneggiati dai vaccini. Quindi, volevo dedicare a loro il mio silenzio perché non riesco a trovare le parole per poter esprimere altro.
PRESIDENTE. La ringrazio. Chiaramente resta agli atti il messaggio politico, però questa cosa non è possibile perché non posso lasciare il microfono aperto un minuto ad un collega che non prenda la parola. Però resta agli atti il significato eventualmente politico del suo intervento.
MARIALUCIA LOREFICE. Grazie, Presidente. Innanzitutto, per annunciare il voto favorevole del MoVimento Cinque Stelle a questo ordine del giorno nei cui impegni ci ritroviamo molto perché riprendono anche gli emendamenti che noi abbiamo presentato in Commissione, che sono stati ignorati dalla maggioranza e dal Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Io vorrei sottoscrivere questo ordine del giorno: ritengo che gli impegni che vi sono contenuti siano una delle soluzioni migliori, una delle strade migliori per ricreare quel clima di fiducia necessario nel Paese che non può essere fatto soltanto, Ministra, con una campagna comunicativa che inizia ora. Il fatto che voi cerchiate di recuperare terreno, concordando una campagna comunicativa al momento è tardivo, perché, dopo la grande spaccatura che c'è stata nel Paese e le misure di emarginazione sociale che inserite all'interno del decreto, è difficile andare a spiegare ai genitori esitanti o dubbiosi che devono avere nuovamente fiducia nelle istituzioni. In particolare, io vorrei sottolineare la grave contraddizione delle dichiarazioni fatte da tanti esponenti del Governo in questi mesi che hanno creato questo clima di sfiducia.
PRESIDENTE. Mi perdoni, onorevole Zaccagnini. Colleghi, se riusciamo ad avere un clima decente, se prendiamo posto. Onorevole Zaccagnini, alle 10 inizia la diretta: io non so lei che indicazioni ha avuto dal suo gruppo. Gli ordini del giorno sono atti individuali, però la diretta sta saltando, quindi la Presidenza prende atto che non si fa la diretta o comunica che la diretta inizia dopo. Quindi, cercate di regolarvi sugli impegni che sono stati presi in capigruppo. Prego.
ADRIANO ZACCAGNINI. Va bene, Presidente. Vado a concludere, dicendo che questa è una delle tantissime situazioni contraddittorie che si sono create e, soprattutto, spiacevoli. La questione di Monza è stata una vergogna, perché criminalizzare una famiglia, Ministra, è una vergogna nel momento in cui lei non verifica cosa è successo. Il primario l'ha smentita il giorno dopo e ci siamo ritrovati in una situazione paradossale in cui, sostanzialmente, il Governo denunciava una famiglia, la criminalizzava mentre non era così.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, Presidente. Voglio solo chiedere la ragione di questo respingimento da parte della signora Ministra, perché si chiede nient'altro che una spiegazione. Dato il carattere punitivo del provvedimento, mi pare che un sospetto sia d'obbligo. Chiedo che gli obblighi vaccinali non siano estesi agli operatori della scuola: mi riferisco all'articolo 3, comma 3-, che prevede che gli operatori scolastici socio-sanitari presentino agli istituti scolastici e alle aziende sanitarie una dichiarazione comprovante la propria situazione vaccinale. Quindi, pensare, sospettare che questo si tratti di un apriporta ad un obbligo di vaccinazione mi sembra doveroso.
PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire.
GIULIA DI VITA. Grazie, Presidente. Semplicemente perché vorrei almeno sapere le motivazioni che hanno spinto il Ministro dare parere contrario a questo ordine del giorno, dal momento che si tratta di un impegno veramente generico. Lo dico affinché i colleghi siano consapevoli di ciò che stanno per votare. Si parla semplicemente di intervenire su una legge che è stata fatta venticinque anni fa, la legge n. 210 del 1992, in materia di indennizzi, quindi di risarcimenti, a coloro che hanno subito danni o da sangue infetto o da vaccinazioni obbligatorie.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
ORESTE PASTORELLI. Signora Presidente, signora Ministro, troviamo assurdo che nel 2017 si debba ancora spiegare l'utilità delle vaccinazioni che, in realtà, sono indispensabili. La medicina “fai da te” non esiste, né tanto meno quella che si sviluppa sul . Purtroppo, Internet, se, da una parte, ci ha semplificato la vita, dall'altra, ha contribuito a diffondere convinzioni prive di fondamento che hanno il fine unico di destabilizzare l'utente e di riportarci indietro di decenni. Per una diagnosi o per qualsiasi dubbio inerente alla propria salute occorre avvalersi, solo ed esclusivamente, di fonti certificate. La comunità scientifica internazionale ha comunicato compatta la proprio opinione; l'Italia è tra i Paesi meno virtuosi in tema di vaccinazioni e per questo motivo le coperture stanno, oggi, vivendo un calo preoccupante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Eleonora Bechis. Ne ha facoltà.
ELEONORA BECHIS. Signora Presidente, Ministra, nessuno in quest'Aula ha detto di essere contro i vaccini; siamo ben coscienti che dalla fine del Settecento ad oggi milioni di esseri umani si sono salvati da morte certa per vaiolo, poliomielite, morbillo, tetano, difterite, rosolia ed epatite, ma il decreto-legge che oggi ci chiedete di trasformare in legge è inaccettabile. Il professor Paolo Maddalena, vice presidente emerito della Corte costituzionale, ci ricorda il capitolo II della Convenzione di Oviedo, con l'articolo 5, che pone, quale regola generale, che ogni intervento, nel campo della salute, abbia quale suo necessario presupposto il libero ed informato consenso della persona interessata, che deve fondarsi innanzitutto su un'informazione adeguata sullo scopo, sulla natura dell'intervento, sulle sue conseguenze e i suoi rischi, e all'articolo 28 della stessa è espressamente previsto che ciascuno Stato firmatario si impegni a che le domande fondamentali poste dallo sviluppo della biologia e della medicina siano oggetto di dibattito pubblico e appropriato, alla luce, in particolare, delle implicazioni mediche, sociali, economiche, etiche e giuridiche pertinenti e che le loro possibili applicazioni siano oggetto di consultazioni appropriate.
PRESIDENTE. Concluda.
ELEONORA BECHIS. Votiamo “no” perché i bambini non possono essere oggetto di sperimentazione sia che si siano italiani sia che siano stranieri.
PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Gebhard. Ne ha facoltà. Per favore, attenetevi ai tempi, colleghi e colleghe. Prego.
RENATE GEBHARD. Grazie, Presidente. Abbiamo votato la fiducia che il Governo ha posto in quanto al Senato, sono stati apportati miglioramenti che riteniamo significativi, anche se non tutti i problemi sono stati risolti. Avremmo desiderato un provvedimento che mettesse maggior attenzione su informazione e sensibilizzazione e speriamo che, in ordine ai tempi e alle modalità, ci siano ancora spazi. Siamo però convinti che l'intervento dello Stato di per sé sia necessario a tutela della salute e della collettività, in primo luogo dei più deboli della nostra società. La discussione attuale ci fa supporre che vi sia qualcuno che possa pensare sul serio che lo Stato voglia ammalare i cittadini. Ma no, lo Stato ha un interesse primario a tutelare la salute sia sul piano sociale sia su quello economico e proprio per questo la tutela della salute è un dovere costituzionale. Ci troviamo in un'area conflittuale tra un diritto individuale alla libertà del singolo genitore e un diritto collettivo che, a nostro parere, è prioritario. Non siamo tutti esperti o medici e per questo ci dobbiamo fidare degli esperti in materia, dell'Organizzazione mondiale della sanità, della ricerca scientifica. Non possiamo credere e non voglio far credere ai genitori preoccupati che tutti siano in errore. Occorre equilibrio. Non mi piace che alcune forze politiche speculino con le paura dei genitori, il tema è troppo sensibile. Per tali motivi noi voteremo a favore del provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Binetti. Ne ha facoltà.
PAOLA BINETTI. Presidente, Ministro, come già detto noi esprimeremo voto positivo sul disegno di legge perché crediamo nel valore dei vaccini. Crediamo alla prevenzione come ad una delle forme più alte della medicina perché siamo convinti che la storia dell'umanità e anche la storia della medicina camminano con la sconfitta delle grandi epidemie che sono state la piaga nei secoli precedenti. Siamo convinti, quindi, che questo disegno di legge, nel momento in cui difende la vita individuale ma anche la vita considerata come bene condiviso, come bene che, potremmo dire, appartiene a una collettività, a una comunità, meriti la massima attenzione. Ciò nonostante ci sono due passaggi, a mio avviso, nel disegno di legge che dovrebbero aiutarci a capire l'ostilità peraltro immotivata che si è scatenata nell'opinione pubblica. Uno è il fatto che il disegno di legge, nella misura in cui parla di obbligatorietà, mette il dito sulla piaga di quel senso dell'individualismo, del diritto individuale declinato come un assoluto e ciò in qualche modo va a scartavetrare un po' il sistema nervoso della gente.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
PAOLA BINETTI. Ma il secondo aspetto - concludo, Presidente - è che c'è stato un cattivo messaggio laddove è sembrato che il disegno di legge si inserisse come un cuneo nella relazione tra genitori e figli. I genitori italiani che si sono ribellati al disegno di legge lo hanno fatto temendo che li espropriasse del loro diritto a prendersi cura dei propri figli, qualcosa di più del dovere. Ritengo che una campagna di comunicazione intelligente e ben condotta dovrebbe dare risposta sotto questi due obiettivi: la vita è un bene assoluto, essa sì, e la famiglia merita il massimo della tutela, dell'attenzione e del rispetto da parte delle istituzioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vargiu. Ne ha facoltà.
PIERPAOLO VARGIU. Grazie Presidente e Ministro, Direzione Italia voterà convintamente a favore del provvedimento. Spiegherò i motivi. I vaccini sono un'attività di prevenzione: in un posto normale il problema sarebbe riuscire a trovare i soldi sufficienti per attuare le campagne di vaccinazione. Qui è il contrario: non ci sono le volontà di farlo e siamo a quello che è un paradosso per un liberale, siamo arrivati a votare un provvedimento in cui lo Stato sa meglio delle famiglie e meglio dei genitori quale è l'interesse dei figli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Monchiero. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, sono costretto a ripetere un concetto che lei ha già ascoltato in discussione sulle linee generali ma sono fermamente convinto che il decreto-legge investa un problema che merita una normazione a parte senza entrare nel caso specifico cioè il problema dei rapporti tra i diritti del singolo e i diritti della collettività, tra il diritto di decisione del singolo e il dovere dello Stato di intervenire a tutela della collettività. Ora è chiaro che in materia sanitaria anche in quest'Aula è stata confermata recentemente una legge molto importante, una visione che demanda, che àncora alla volontà del singolo la decisione ultima sulle questioni che riguardano la sua salute. Ma, nelle politiche di sanità pubblica, il singolo deve essere chiamato a collaborare alla salute di tutti e non vaccinare non è soltanto un atto di catastrofica imprudenza per quanto riguarda la propria salute: è un atto di gravissima lesione dei diritti altrui, di avere una tutela della loro salute. Per questo ritengo che lo Stato abbia il diritto-dovere di intervenire ma, nel contesto dialettico in cui viviamo oggi, era opportuna una normativa a parte che astraesse dal contesto di vaccini e che si riferisse a tutte le politiche di sanità pubblica. Per tornare ai vaccini, era inevitabile tuttavia che il decreto-legge non subisse nell'opinione pubblica un dibattito in termini giuridici ma, ahimè, l'opinione pubblica si è divisa tra vaccini sì e vaccini no. Ora è impensabile che, dopo duecento anni da questa fortunatissima scoperta che ha cambiato la storia dell'umanità, ci possa essere una serie di che inducono l'opinione pubblica a pensare che i vaccini non siano sicuri, che i vaccini siano inefficaci, che i vaccini siano pericolosi. Tutte queste obiezioni vanno serenamente contrastate. Auspico anch'io campagne di informazione formali che coinvolgano di nuovo l'opinione pubblica verso l'assunzione di responsabilità collettive: noi siamo stati tutti felicemente vaccinati ed eravamo fieri di essere vaccinati perché in quel momento l'opinione pubblica, le nostre maestre, i nostri genitori ci dicevano che bisognava vaccinarsi. Ora l'esame del provvedimento, se esso non venisse approvato, avrebbe l'effetto di trasmettere nel Paese un dubbio definitivo sui vaccini. È per questo che io ritengo che chi è convinto di stare dalla parte della scienza e non del pregiudizio abbia il dovere di votare questo provvedimento, e a questo dovere intendo attenermi .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fabio Rampelli. Ne ha facoltà.
FABIO RAMPELLI. Presidente, colleghi deputati, Ministro Lorenzin, il ragionamento che intendiamo sviluppare è tutto sommato semplice: i nostri nonni e genitori hanno conosciuto epidemie dalle conseguenze tragiche, hanno conseguentemente accolto i vaccini e la loro obbligatorietà, garantita dalla scuola, come vere e proprie pozioni magiche che salvavano la vita a bambini e adolescenti. Quel rigore, certamente accompagnato da campagne informative insistenti, enfatiche e convincenti, che in questo decennio sono letteralmente scomparse, ha totalizzato risultati di copertura e protezione dal contagio elevati, che hanno avuto effetto finché tali vaccinazioni non si sono fortemente ridimensionate, a partire dal 1999.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mario Marazziti. Ne ha facoltà.
MARIO MARAZZITI. Signora Presidente, signora Ministro, onorevoli colleghi: Medioevo, prossimo futuro; l'eccesso di informazioni male utilizzato può creare fantasmi. Nel tempo dell'auto che si guida da sola, si possono preferire gli untori alla scienza e il pregiudizio al giudizio. Credo che se i padri della nostra Repubblica (De Gasperi, Nenni, Togliatti, Einaudi) o grandi scrittori e giornalisti che hanno raccontato l'Italia repubblicana (Montanelli, Pavese, Bocca) avessero visto l'Italia e il dibattito in questo Parlamento sui vaccini, avrebbero pensato di avere sbagliato Paese e Parlamento, o pianeta. Sapevano bene loro che cos'era l'Italia in cui si moriva di malattie infettive prima delle vaccinazioni di massa. Lo sapeva Nelson Mandela, che i vaccini gratis per tutti i bambini sono una benedizione e non una maledizione. Sognava un continente libero dal bisogno e il primo bisogno è non morire di malattie che poi si possono sconfiggere per sempre: grandi sogni, qui sogni piccoli. A volte il massimo sembra essere l'Antitrust, del cui lavoro comunque ringrazio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ignazio Abrignani. Ne ha facoltà.
IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, gentile Presidente, signora Ministra, onorevoli colleghi. Prima di entrare nel merito del provvedimento, concedetemi una piccola premessa. Un provvedimento così importante, quale quello che stiamo per approvare, avrebbe meritato una trattazione un po' differente. Per la delicatezza dei temi trattati, sarebbe stato opportuno, se non necessario, un surplus di riflessione, di approfondimento, di confronto. Per queste ragioni, infatti, avremmo preferito un disegno di legge, magari in via prioritaria, in luogo del decreto-legge, con tutto ciò però che ne consegue in termini di dibattito, in termini di possibilità emendative e di cambiamenti. Così non è stato, peccato. Per fortuna, comunque, la fiducia è stata posta soltanto qui alla Camera e non anche al Senato: pertanto, nel ramo alto del Parlamento questo testo è stato modificato. Infatti, sarò franco, nella versione originale destava anche a me qualche perplessità: mi riferisco nello specifico al numero di vaccinazioni obbligatorie, alle gravose sanzioni pecuniarie per chi non avesse ottemperato all'obbligo e, soprattutto, all'eccessiva previsione della possibilità di revoca della patria potestà per i genitori che si fossero rifiutati di vaccinare i propri figli. Comunque, il lavoro al Senato è stato proficuo e, pertanto, questi e qualche altro punto, a mio parere, sono stati modificati in meglio: non solo è stato ridotto il numero vaccinazioni obbligatorie, ma è stata introdotta una revisione periodica sugli obblighi di vaccinazioni relativi a quattro patologie; è stato abbassato l'importo delle multe e, ritengo opportunamente, cancellata la revoca della patria potestà.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto deputata Brignone. Ne ha facoltà.
BEATRICE BRIGNONE. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, votiamo oggi in quest'Aula un provvedimento di cui nel Paese si discute da mesi: se ne discute in TV, per le strade, nei bar, nelle scuole, sui negli ospedali, anche nei taxi. Se ne è parlato ovunque tranne che in quest'Aula. Un provvedimento così importante, così sentito, così incisivo nella vita del Paese è stato sottratto al dibattito in questo ramo del Parlamento e ci troviamo oggi ad esprimere frettolosamente un “sì” o un “no” su un provvedimento blindato, certamente migliorato dal dibattito in Senato e che poteva essere ulteriormente perfezionato alla Camera, come peraltro democrazia suggerirebbe.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rondini. Ne ha facoltà.
MARCO RONDINI. Grazie, Presidente. Innanzitutto, una doverosa precisazione per sgomberare il campo da equivoci: noi non siamo contro i vaccini, né vogliamo prestarci a fare da portavoce o megafono a coloro i quali ritengono i vaccini un veleno. I vaccini sono una delle più grandi conquiste della medicina ed il loro impiego è stato ed è fondamentale per il contenimento sia di epidemie, sia per la scomparsa di malattie infettive che nell'arco della storia hanno causato la morte di milioni di persone. L'utilizzo della pratica vaccinale nella prevenzione di alcune malattie infettive è uno straordinario strumento, che ha contribuito a ridurre drasticamente la mortalità e la morbilità nel mondo occidentale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Maurizio Lupi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LUPI. Signora Presidente, signora Ministro, colleghi, dico subito - in modo da poter, poi, svolgere le argomentazioni, i contenuti e le ragioni - che il nostro gruppo parlamentare voterà convintamente “sì” a questo provvedimento e alla conversione di questo decreto-legge. Le ragioni più specifiche le ha spiegate molto bene, ieri sera, nel suo intervento la collega Scopelliti, ma noi vogliamo prendere spunto anche dall'ultimo intervento - che anche chi ci sta seguendo da casa avrà seguito - del collega parlamentare della Lega, proprio perché a noi sembra che questo provvedimento e il modo con cui noi, il Governo e il Ministro Lorenzin, abbiamo scelto la strada della responsabilità, della serietà e della salute, innanzitutto, indichi un modo di fare politica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zoggia. Ne ha facoltà.
DAVIDE ZOGGIA. Signora Presidente, signora Ministro, onorevoli colleghi, devo confessare che c'è molta sorpresa da parte mia nel constatare che un provvedimento come questo ha avuto un iter così complicato e così frastagliato. Perché dico questo? Lo dico perché per me, per noi l'obbligo alle vaccinazioni è una conquista che va difesa e valorizzata e perché mi sarebbe piaciuto che avessimo lavorato più convintamente intorno all'articolo 32 della Costituzione che parla dell'universalità del diritto alla salute.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Antonio Palmieri. Ne ha facoltà.
ANTONIO PALMIERI. Gentile Presidente, Ministro Lorenzin, inizio annunciando subito il voto favorevole di Forza Italia a questo provvedimento, e la motivazione fondamentale è solamente una: per come avete condotto questa vicenda - a nostro giudizio, sciaguratamente -, questo provvedimento si è tramutato in un referendum, il referendum tra chi è pro vaccini e chi è contro vaccini. Siccome, non perché lo diciamo noi, ma perché la storia degli ultimi 200-300 anni, in Italia e in Europa, testimonia che i vaccini sono dei farmaci utili per prevenire malattie epidemiche molto gravi, che in tempi passati hanno causato decine di milioni di morti, per questo motivo, noi voteremo favorevolmente a questo provvedimento, perché non è più solamente un provvedimento che riguarda la salute pubblica, ma un provvedimento che ha anche una profonda valenza culturale. Forse per questo, il presidente Brunetta ha scelto me, che sono un deputato della Commissione cultura, per ragionare di questo con voi in quest'Aula, e con chi ci ascolta oggi in televisione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colonnese. Ne ha facoltà. La deputata, chiedo scusa. Infatti, abbiamo anche approvato in Ufficio di Presidenza delle indicazioni in questo senso di rispettare il genere di chi interviene in quest'Aula.
VEGA COLONNESE. Va bene, grazie. Presidente, questo decreto irricevibile, incostituzionale e discriminatorio ha solo il merito di aver portato consapevolezza su come funzionano i lavori qui dentro. Si è capito che più che del merito è il metodo che interessa la politica, anche se si tratta di questioni sanitarie e sociali. Abbiamo assistito a una contrattazione tra parti in Senato; abbiamo deciso se mettere o togliere le farmacie, abbiamo deciso se mantenere le sanzioni, abbiamo poi deciso se ridurle o no, abbiamo deciso se era sufficiente una contrattazione sui vaccini monovalenti, una cosa che doveva essere naturale, e invece no, c'è stato bisogno di una contrattazione anche in quel caso. Intanto i cittadini ci osservavano, stavano assistendo a come il senso di necessità e urgenza sia poi interpretabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Lenzi. Ne ha facoltà.
DONATA LENZI. La ringrazio, Presidente. Colleghi, non è chi protesta e chi urla di più in un tema così delicato che può avere ragione. Questa è una difficile questione di salute pubblica, cioè della salute di tutti, non solo di mio figlio, non solo di mio nipote, non solo dei nostri figli e dei nostri nipoti: è un problema di salute pubblica È per questo che io trovo profondamente ipocrita la posizione di chi dice di essere per la libertà vaccinale e, poi, se ascolti tutti gli interventi e li metti in fila, alla fine, viene fuori che, in realtà, la posizione è contro i vaccini, è, quindi, contro la scienza .
PRESIDENTE. Concluda deputata.
DONATA LENZI. ...quegli accordi che qualcuno ha voluto vedere come un grande complotto globale: la lotta alla malattia. Allora sì, non ci sarà bisogno della vaccinazione -
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazione di voto finale, per le quali è stata disposta la ripresa televisiva diretta. Adesso ho alcuni interventi a titolo personale.
GIULIA DI VITA. Grazie, Presidente. Nessuno qui dentro è così incosciente da dire o pensare che vaccinare sia sbagliato o che i vaccini non servono a nulla, anzi il contrario. Ma questo non significa che dobbiamo negare la realtà, che dobbiamo negare, ad esempio, gli eventi avversi che si sono manifestati in seguito a vaccinazioni obbligatorie. Lo Stato ha già risarcito, infatti, a detta del Ministero della Salute, 620 famiglie e non sappiamo quante altre hanno avuto giustizia solo in seguito alle sentenze.
PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Monica Gregori. Ne ha facoltà.
MONICA GREGORI. Grazie, signora Presidente. Intervengo per esprimere un voto in dissenso rispetto a quello del mio gruppo. Voterò contro questo provvedimento, non perché io sia contro i vaccini, sono un'operatrice sanitaria e sono convinta che la prevenzione sia il pilastro del nostro servizio sanitario. Ma certo è che, con lo smantellamento del Sistema sanitario, la prevenzione è stata smantellata, si poteva fare altro, si poteva fare un investimento più corposo, più forte, sulla prevenzione, prevedendo progetti di inclusione e non di esclusione, come quello che è in questo decreto e riguarda i bambini fino a 6 anni, che rischiano di essere esclusi dalle scuole.
PRESIDENTE. Concluda, deputata.
MONICA GREGORI. Concludo. Sono le politiche per i poteri forti e contro l'Italia contro quei 12 milioni che non riescono a curarsi. Io chiedo alla Ministra cosa faccia ancora su quella sedia, dopo il totale...
PRESIDENTE. Grazie. Devo chiedere di attenersi ai tempi, per favore.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, presentare un provvedimento su un tema così delicato attraverso un decreto-legge, invece che con un serio approfondimento parlamentare e addirittura con la fiducia alla Camera, è certamente una sconfitta per il Governo. È la certificazione di una sconfitta delle istituzioni, del Ministero, del Governo, che non sono stati capaci di informare correttamente, comunicare, coinvolgere i genitori, aprire senza pregiudizi un confronto pubblico costruttivo. La spaccatura sociale che avete creato e che rafforzate con le misure di emarginazione sociale e non necessarie che vengono introdotte è grave, irresponsabile, difficilmente recuperabile per voi e controproducente per il raggiungimento degli stessi obiettivi di prevenzione sanitaria che ci si pone. Un decreto da ventennio e, soprattutto, con la logica del ventennio. Per questo, il mio voto contrario.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Federico D'Incà. Ne ha facoltà.
FEDERICO D'INCA'. Grazie Presidente, questo mio intervento...
PRESIDENTE. Colleghi, per favore, se riuscite a uscire senza troppa confusione.
FEDERICO D'INCA'. Grazie, Presidente. Questo mio intervento vuole accendere un riflettore sul caso dei nostri connazionali detenuti dopo i fatti di Amburgo per il del G20, caratterizzato ancora, questa volta, purtroppo, da scontri tra manifestanti e agenti. A tal proposito, ho depositato un'interrogazione al Ministro degli affari esteri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Vezzali. Ne ha facoltà.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Grazie, Presidente. Colleghi, nei giorni scorsi lo sport italiano si è misurato a livello internazionale in diverse discipline. Per citare due eventi importanti, i mondiali di scherma a Lipsia e quelli di nuoto a Budapest. In entrambe le competizioni, il medagliere azzurro è stato significativo, a testimonianza del fatto che lo sport rappresenta una realtà strategica per la visibilità e il prestigio che regala al nostro Paese. Con un pizzico di orgoglio, voglio ricordare l'oro del fioretto femminile a squadre, conosciuto come “Dream Team”, del quale ho fatto parte, che, da anni, vanta una indiscussa superiorità.
PRESIDENTE. Onorevole Vezzali, la Presidenza si associa ai complimenti che lei ha fatto agli atleti e alle atlete che hanno vinto tante medaglie e hanno dato al nostro Paese un senso di orgoglio. Ed è vero che lo sport, oltre allo sport, può veicolare anche importanti messaggi.
ANDREA FERRO. Grazie, Presidente. Io intervengo per informare l'Aula che, ieri, c'è stata, dopo le elezioni che si sono tenute a Guidonia Montecelio, in cui ha vinto un sindaco, Michel Barbet del MoVimento 5 Stelle, la prima iniziativa pubblica istituzionale del comune; un'iniziativa a cui sono stati invitati amministratori locali, e questo va benissimo, e, per le istituzioni sovra comunali, due parlamentari del MoVimento 5 Stelle. Tenete conto che Guidonia, e ne abbiamo parlato, anche qui, attraverso mozioni, interrogazioni, è un comune che è stato sciolto perché il sindaco e il vicesindaco di centrodestra sono stati arrestati; la città, i cittadini, le forze politiche non tollerano, per l'ennesima volta, una strumentalizzazione del simbolo della città, del comune e l'uso di fondi pubblici ad uso di un partito politico che è quello del MoVimento 5 Stelle. Legittime le iniziative pubbliche di tutti i partiti ma se le pagano i partiti. Fra l'altro, uno dei presentatori dell'iniziativa era l'onorevole Lombardi, che, come tutti sanno, è la candidata a presidente della regione Lazio per il MoVimento 5 Stelle, sarà ufficializzato nelle prossime settimane.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Carra. Ne ha facoltà.
MARCO CARRA. Grazie, signora Presidente. Lunedì scorso, si è spento, all'età di 81 anni, Carlo Grazioli, importante personalità della politica mantovana e nazionale. Carlo è stato senatore democristiano eletto nel 1976 e riconfermato nel 1979, con migliaia di preferenze. Della sua attività di senatore andava, giustamente, orgoglioso, come del lavoro che ha condotto quale relatore del provvedimento che ha istituito l'indennità per gli invalidi; è stato, inoltre, componente della Commissione antimafia e, dal 1986 al 1993, del consiglio di amministrazione della RAI. In quegli stessi anni, è stato a capo della segreteria particolare di Mino Martinazzoli, con il quale condivise il percorso che portò alla nascita del Partito Popolare, ed è stato, negli anni successivi, un costruttore del centrosinistra che si candidava a governare il Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Gnecchi. Ne ha facoltà.
MARIALUISA GNECCHI. Grazie, Presidente. Devo intervenire solo per sollecitare delle interrogazioni a risposta scritta. Niente di fondamentale, ma, purtroppo, non ci arrivano le risposte e, quindi, sono costretta a sollecitarle. Una è l'interrogazione 4-16180, un'altra è la 4-16002, poi le interrogazioni 4-15414, 4-08194, 4-08164 e 4-03581.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.