PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
SILVANA ANDREINA COMAROLI, legge il processo verbale della seduta del 17 gennaio 2022.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascari, Baldelli, Barelli, Bergamini, Enrico Borghi, Boschi, Brunetta, Butti, Casa, Cavandoli, Colletti, Colucci, Covolo, Davide Crippa, D'Inca', D'Uva, Daga, Delmastro Delle Vedove, Gregorio Fontana, Garavaglia, Gava, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Grande, Lapia, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Magi, Mandelli, Marin, Migliore, Molinari, Molteni, Mule', Mura, Nardi, Nesci, Orlando, Paita, Parolo, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Andrea Romano, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Tabacci, Tateo, Vignaroli, Vinci, Viscomi, Raffaele Volpi e Zanettin sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente 116, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il collega Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO(PD). Presidente, volevo solo inviare, a nome del gruppo del Partito Democratico, al collega Mollicone, per il suo tramite e per il tramite dei colleghi di Fratelli d'Italia, le nostre parole di augurio di pronta guarigione e di conforto, perché eravamo qui ieri sera quando si è sentito male e ci auguriamo proprio che si possa rimettere quanto prima e tornare a lavorare con noi .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Tondo. Ne ha facoltà.
RENZO TONDO(M-NCI-USEI-R-AC). Grazie, Presidente. Io credo che sia giusto ricordare il 19 gennaio del 2000, la scomparsa di Bettino Craxi, uno statista che ha dato lustro a questo Paese e che ha avuto il coraggio di opporsi a decisioni americane, cosa che non ha fatto il Presidente del Consiglio di allora, che ha avuto il coraggio di bombardare il Kosovo, ma non di fare un gesto umanitario nei confronti di Bettino Craxi, scomparso 22 anni fa ad Hammamet. Ricordo anche che sulla tomba di Craxi c'è la scritta: “La mia libertà equivale alla mia vita”, la stessa vita che ha sacrificato, sempre il 19 gennaio di qualche anno prima, Jan Palach, dandosi fuoco a Praga per protestare contro l'invasione sovietica .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Osnato. Ne ha facoltà.
MARCO OSNATO(FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio anche i colleghi che hanno voluto esprimere la vicinanza all'amico Federico Mollicone. Evidentemente, non prendiamo la parola con la serenità e la tranquillità che avremmo voluto avere, fortunatamente le notizie sono abbastanza positive e siamo in attesa, ovviamente, di sviluppi ulteriormente positivi. È, comunque, vicino alla sua famiglia e, quindi, siamo convinti che, ancora una volta, Federico Mollicone dimostrerà la tempra di cui è fatto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Lucentini. Ne ha facoltà.
MAURO LUCENTINI(LEGA). Grazie, Presidente. Ieri sera eravamo qui, è stato molto brutto vedere quello che è successo, quindi esprimiamo la nostra vicinanza al collega Mollicone e anche al gruppo di Fratelli d'Italia, a nome del gruppo Lega .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Alemanno. Ne ha facoltà.
MARIA SOAVE ALEMANNO(M5S). Grazie, Presidente. Anche noi, a nome del MoVimento 5 Stelle, esprimiamo i migliori auguri di pronta guarigione al collega Mollicone. Ci confortano le notizie che abbiamo appena appreso, per cui ci stringiamo in un caloroso abbraccio al collega, ma anche al gruppo di Fratelli d'Italia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Pettarin. Ne ha facoltà.
GUIDO GERMANO PETTARIN(CI). Grazie, Presidente. A nome del gruppo di Coraggio Italia, esprimo la nostra vicinanza assoluta e la nostra amicizia ai colleghi di Fratelli d'Italia e al collega Mollicone per quanto accaduto ieri, pregando i colleghi di portare lui il nostro saluto e il nostro grandissimo apprezzamento ed aspettandolo, il più presto possibile, qui, con noi, per proseguire a lavorare .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(LEU). Grazie, signora Presidente. Per associarci all'augurio di pronta guarigione al collega Mollicone. Lo aspettiamo presto, con le sue intemerate, con il suo modo molto forte e passionale, questa passione credo che sia importante e utile. Davvero lo aspettiamo presto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Bond. Ne ha facoltà.
DARIO BOND(FI). Grazie, Presidente. Anche noi per dare tutta la nostra vicinanza al collega Mollicone e, soprattutto, anche al gruppo di Fratelli d'Italia. Siccome l'onorevole Mollicone è un uomo forte, sicuramente si riprenderà e si riprenderà con forza ancora più di prima .
PRESIDENTE. Chiaramente, colleghi, anche la Presidenza si associa agli auguri di pronta guarigione del collega Mollicone. Sembra che le notizie siano confortanti. .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3442: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.
Ricordo che nella seduta di ieri hanno avuto inizio gli interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 9/3442/52 il deputato Paolo Giuliodori. Ne ha facoltà. Non è presente. Si intende che abbia rinunziato.
Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 9/3442/83 il deputato Osnato. Ne ha facoltà.
MARCO OSNATO(FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno nasce da una constatazione evidente, cioè l'eccessiva attenzione e sovrapposizione che l'Esecutivo ha voluto mettere, come abbiamo già citato in discussione generale, tra vaccino e tra elemento sanitario ed elemento amministrativo, che porta a distorsioni che sono evidenti a tutti e che non possono non essere tenute in considerazione.
Siamo tutti in evidente perplessità già per il fatto che per accedere al luogo di lavoro bisogna avere un lasciapassare, sostanzialmente, e già questo ci lascia perplessi, lascia in qualche modo anche attoniti perché abbiamo sentito per decenni l'esaltazione, talvolta anche giusta, del concetto di lavoro, anche nel suo rango costituzionale, come elemento fondante di una società e di una comunità. Abbiamo sentito dire che il lavoro - non vorrei citare una banalissima frase - nobilita l'uomo, ma sicuramente è un elemento cardine della nostra vita. Quindi, vederlo sottomesso alla necessità di un documento amministrativo, che non dà nessuna certezza in più dal punto di vista sanitario, cioè il , evidentemente lascia sicuramente già perplessi di per sé. Lascia ancora più perplessi quando ad essere sottoposti a questo obbligo e a questa necessità - quindi, sostanzialmente all'obbligo vaccinale – sono, per esempio, il personale scolastico, il personale del comparto della difesa, della sicurezza, del soccorso pubblico, il personale che svolge attività lavorativa nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, anche a titolo non prettamente sanitario, e il personale che svolge la propria attività lavorativa alle dipendenze del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, della giustizia minorile e della giustizia, anche in comunità. Tutti questi soggetti, che sottostanno a un obbligo vaccinale, rischiano la sospensione quando non ottemperano a questa modalità.
Già questo, per noi, è abbastanza inspiegabile; lo è di più quando la sospensione prevede questa sanzione anche per chi è in congedo di maternità e per le persone assenti per malattia, perché evidentemente questi sono diritti tutelati dalla Costituzione, al pari del diritto alla salute, ma sono situazioni e fattispecie che hanno una loro dignità costituzionale a prescindere. Quindi, a nostro modo di vedere, l'assenza di queste persone non può essere fonte di contagio. Se sono assenti per malattia o per stato di gravidanza, queste persone non accedono perché già assenti dal luogo di lavoro; non possono contagiare altri colleghi, non hanno nessuna pericolosità sociale, semmai si possa utilizzare questo termine, e quindi, a nostro modo di vedere, è una violazione doppia, perché lo è dal punto di vista della logica e lo è anche dal punto di vista della vera pericolosità pandemica.
Quindi, io credo che sia giusto che il Governo si impegni, tramite un provvedimento normativo, a limitare questa discrasia, che evidentemente non ha nessun senso.
Io credo, peraltro, che una persona assente per gravidanza o per malattia dal posto di lavoro abbia anche qualche motivazione per voler ritardare o attendere rispetto al vaccino stesso. Non credo che si tratti solo di pericolosi no-vax; sono persone che si trovano in una situazione particolare della loro vita e che, quindi, magari preferiscono non accedere alla vaccinazione.
Quindi, sottosegretario, io credo che il Governo possa fare questo sforzo di realismo, direi, questo sforzo di prendere atto di una situazione che è anche cambiata rispetto a quando, appunto, non conoscevamo gli esatti contorni della pandemia.
MARCO OSNATO(FDI). Concludo. Allora, se l'obbligo vaccinale, sul quale - ripeto - noi personalmente siamo tuttora contrari, potrebbe avere un senso in un certo momento della situazione pandemica, per le persone che non possono andare al lavoro per gravidanza o malattia non ha proprio alcun senso .
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 9/3442/20 il deputato Germana'. Ne ha facoltà.
ANTONINO GERMANA'(LEGA). Grazie, Presidente. Il provvedimento in questione, il decreto che prevede le misure di contenimento per il COVID, che proprio ieri ha incassato la fiducia di questo Parlamento e che introduce il per lo svolgimento di alcune attività, già non è più attuale, in quanto ci sono altri decreti all'attenzione del Senato e poi della Camera.
L'oggetto di quest'ordine del giorno è proprio l'introduzione del per l'accesso e l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici o privati, in particolare, nello Stretto di Messina. Non sarà sfuggita la protesta di questi giorni del nostro sindaco, del sindaco di Messina. Immagino che anche il Governo sia a conoscenza delle ordinanze emanate dal nostro presidente della regione Sicilia e anche dal presidente della regione Calabria, che hanno autorizzato, diciamo, con un'ordinanza l'attraversamento dello Stretto non con il , ma con il semplice tampone.
Questo ordine del giorno interviene a rafforzare quello che è stato fatto dai due presidenti delle regioni, perché, come sappiamo, le ordinanze possono sempre essere impugnate e, quindi, noi dobbiamo andare a riparare la norma di questo provvedimento, sul quale anch'io ho votato la fiducia, che, però, è una norma discriminatoria, perché oggi la Sicilia e la Sardegna sono le uniche regioni d'Italia che hanno di fatto un blocco regionale: si può andare tranquillamente in macchina dalla Calabria alla Lombardia, come si può andare dal Piemonte alla Puglia, ma non si possono fare Sicilia-Calabria o Calabria-Sicilia, che sono regioni divise solo da tre chilometri di mare. Appunto, è una norma assolutamente discriminatoria che noi dobbiamo correggere, che viola palesemente i principi dell'Unione europea, nonché gli articoli 3 e 16 della Costituzione italiana. Va a ledere il principio di continuità territoriale, inteso come capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti (meno favoriti sì, ma certamente splendidi). Noi siamo isolani ma certamente non vogliamo essere isolati e abbiamo necessità che questa norma venga corretta. Prova ne è anche il fatto che un paio di giorni fa sulla nave della Tirrenia, un traghetto che faceva la tratta Palermo-Napoli, alla fine della corsa sono stati trovati 20 positivi che facevano parte dell'equipaggio. Quindi, non cittadini che avevano utilizzato il traghetto per raggiungere Napoli partendo da Palermo, ma componenti dell'equipaggio stesso.
Quindi, le ordinanze che hanno fatto i nostri presidenti delle regioni sono certamente giuste e motivate, perché noi siamo assolutamente convinti che può essere più sicuro chi attraversa lo Stretto di Messina avendo fatto un tampone e magari - certamente, altrimenti non potrebbe attraversare - avendo l'esito positivo, piuttosto che chi è in possesso di un super , come è successo appunto nel traghetto Florio.
PRESIDENTE. Il deputato Vinci ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/73.
GIANLUCA VINCI(FDI). Grazie, Presidente. Dopo due anni di pandemia, ci ritroviamo ancora qui a parlare di è da circa un anno che si parla di questa misura, e con questo ordine del giorno chiedo di fare una cosa che non doveva neanche entrare in quest'Aula, perché fa parte dei diritti individuali di tutti i cittadini, non solo italiani, ma dei cittadini in quanto tali, in quanto non sudditi, cioè la possibilità di muoversi su tutto il territorio nazionale senza limitazioni legate a un certificato. Un certificato che ad oggi non garantisce, perché ormai è palese e lo dicono anche i medici, anche quelli più oltranzisti lo hanno ormai ammesso: la vaccinazione non garantisce l'immunizzazione.
Quindi chi è in possesso del super , quello rafforzato, può comunque trasportare con sé il virus, mentre chi fa un tampone semplice, che sia rapido o molecolare, dimostra di non portare con sé il virus. Cosa fa questo Governo? Questo Governo nel decreto prende una strada totalmente opposta a quelli che sarebbero i dettami sanitari, cioè impedire il trasporto del virus, il passaggio del virus sul territorio nazionale, imponendo il tampone; invece no, viene di fatto dimenticato e messo da parte completamente l'uso del tampone, che è il vero strumento che garantisce di non trasportare con sé il virus. Viene invece inserita una restrizione che nulla ha a che vedere con una misura sanitaria, cioè il possesso, di fatto, o della guarigione o di un super legato alla vaccinazione, che, come abbiamo appena detto, non consente minimamente di fermare il virus.
Con questo ordine del giorno noi chiediamo che i cittadini italiani siano liberi, siano liberi di muoversi verso la Sardegna, verso la Sicilia, ma anche di utilizzare, ad esempio, i treni ad alta velocità, che oggi sono un mezzo indispensabile per muoversi sul territorio nazionale, per prendere gli aerei. In realtà, un cittadino oggi può tranquillamente recarsi all'estero e uscire dai confini nazionali, ma, se non ha il super , non può recarsi in Sardegna, non può prendere un treno ad alta velocità, e anche con i mezzi pubblici ha diversi problemi.
Non parliamo di tutte le altre limitazioni inserite, tra le quali il super anche per l'accesso alle strutture alberghiere, che, oltre che impedire gli spostamenti, danneggiano gravemente la nostra economia. Noi, come partito e come cittadini, non possiamo accettare una limitazione di questo tipo.
Arrivano dichiarazioni di scienziati che continuano a ripetere che l'immunizzazione non viene data dal vaccino, e noi ci ritroviamo, invece, a puntare tutto su un super e abbandonare di fatto il tampone, facendo in questo modo diminuire i tamponi, che sono l'unica misura efficace per capire dove e come si sta muovendo il virus nel nostro Paese, per andare a fare una misura che è di tipo restrittiva, che non viene di fatto neanche rilasciata dal Ministero della Salute, ma che viene rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle finanze. Non si capisce questa struttura, non capiscono neanche i cittadini perché un lasciapassare come questo venga rilasciato da un Ministero che nulla ha a che vedere con la sanità. Per noi tutto questo è gravissimo, le libertà dei cittadini devono essere ripristinate al più presto.
Con questo ordine del giorno - visto che è stata posta fiducia e non abbiamo potuto presentare emendamenti o sono stati subito cancellati - chiediamo che il Governo ne prenda atto e nelle prossime settimane metta immediatamente mano a questo problema.
PRESIDENTE. Il deputato Bond ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/15.
DARIO BOND(FI). Grazie, Presidente, e grazie anche al Governo, al sottosegretario, che è sempre presente e che - gli faccio un complimento - risponde sempre a tutti i quesiti che gli vengono posti, e quindi il suo lavoro e anche il suo comportamento gli fanno onore. Grazie, perché non è facile trovare gente disponibile e anche persone tecnicamente preparate. È un ordine del giorno, questo, molto brevemente, che in qualche maniera va a fotografare la situazione dei contagi in generale e dei soggetti che hanno avuto il COVID. Mentre un anno fa noi avevamo pochissimi studi a disposizione per dire com'è il comportamento del corpo umano di fronte a un'infezione da COVID e com'è la reinfezione dal punto di vista anche del comportamento dei numeri, ora possiamo tranquillamente dire che alcuni studi importanti, americani, ma anche italiani, ma lo stesso alcuni studi di università tedesche e austriache, dimostrano che il tasso di reinfezione su soggetti che hanno avuto il COVID è bassissimo, e il tasso di ospedalizzazione è ancora più basso.
Alcuni studi americani dimostrano anche che la resistenza che ha il soggetto che ha avuto il COVID, e quindi praticamente un'infezione di tipo naturale, su varianti è una resistenza molto forte. Allora l'ordine del giorno che ho presentato è per aprire un tavolo di discussione. Difatti chiedo al Governo di avere un'attenzione attraverso l'istituzione di un osservatorio specifico di tipo scientifico e che in qualche maniera questo osservatorio faccia transitare delle informazioni certe e anche ben distribuite sul territorio al CTS. Poi aggiungo anche, come fattore principale, di tenere in considerazione la durata del per i soggetti che hanno avuto un'infezione di tipo naturale, perché, sottosegretario, questa ultima variante, che colpirà probabilmente uno su due degli italiani attivi, in qualche maniera non determinerà un'immunità di gregge, ma creerà una serie di soggetti che hanno comunque una forte risposta verso il COVID.
Questi soggetti che hanno avuto un'infezione di tipo naturale noi li dobbiamo tenere in considerazione perché sono numeri importantissimi; sono numeri talmente importanti che costituiscono anche, se ben gestiti, un risparmio per la sanità pubblica, perché è giusto parlare di tamponi, ma è anche giusto dire che i tamponi costano alla struttura sanitaria; è giusto parlare di vaccinazioni, però bisogna dire che le vaccinazioni costano sia in termini di lavoro degli operatori sanitari sia in termini di costo del vaccino alle strutture pubbliche e alle strutture sanitarie. E allora la richiesta che faccio, e ho chiuso, è di avere da parte del Governo, attraverso il CTS, un'attenzione particolare su questi numeri, che non sono più migliaia, ma sono milioni, e quindi devono essere sia attesi in termini di durata del e, secondo me, anche attesi in termini di esenzione dalla vaccinazione.
PRESIDENTE. Il deputato Foti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/2.
TOMMASO FOTI(FDI). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, il tema che intendo porre all'attenzione dell'Assemblea è un tema abbastanza delicato, perché, come è noto, una legge dello Stato del 1992 consente che abbiano diritto all'indennizzo coloro i quali abbiano avuto dei danni permanenti anche da vaccinazione obbligatoria.
Ora, come è noto, in un recente decreto-legge, ma anche in quello in esame, il Governo ha statuito l'obbligatorietà del vaccino per alcune figure e addirittura in modo generalizzato per gli 50 anni. Cosa realizza, però, questa vicenda? Realizza un fatto che è indubbiamente clamoroso e per il quale se un cittadino che si è sottoposto volontariamente al vaccino ha, per effetto della somministrazione dello stesso, una permanente invalidità non può essere indennizzato. Pare evidente che questa disparità di trattamento non è stata colta solo da chi parla sotto il profilo politico, è stata colta molto significativamente anche dalla Corte costituzionale con una serie di decisioni, l'ultima delle quali è la n. 118 del 26 maggio 2020, presidente Cartabia; in buona sostanza, il principio che qui si ribadisce è molto semplice: chi volontariamente si sottopone al vaccino rende comunque un'utilità sociale alla comunità, proprio perché diminuisce la possibilità, per la comunità stessa, della diffusione del contagio. Molto significativamente, evocando gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione, la Corte precisa che la ragione che fonda il diritto all'indennizzo del singolo non risiede, quindi, nel fatto che questo si sia sottoposto a un trattamento obbligatorio. In buona sostanza, oggi, noi abbiamo, a legislazione vigente, una legge del 1992 che tutela alcune figure che, nel malaugurato caso dovessero avere delle conseguenze dannose permanenti in ragione della somministrazione del vaccino, sono coperte dalla possibilità dell'indennizzo , dall'altra parte, delle persone che invece si sono sottoposte volontariamente al vaccino - e faccio presente che sicuramente sono la stragrande maggioranza di coloro i quali attualmente hanno assunto il vaccino - e che lo hanno fatto liberamente, nel senso che non sono state costrette da un provvedimento di legge, ma una serie di provvedimenti di legge indubbiamente ha concorso fortemente a sollecitare le predette persone ad avere e a sottoporsi al vaccino.
Stiamo parlando ovviamente di casi che nessuno si augura si debbano diffondere, ma ne parlo soprattutto anche in relazione, scusatemi, ai minori, perché oggi la vaccinazione è estesa anche a una fascia di età di minori, dove ovviamente i genitori che sottopongono i figli a vaccinazione si assumono delle responsabilità, non soltanto di tipo genitoriale, ma anche di decidere per terzi se e come procedere di fronte a una pandemia. Allora, scusatemi, a un genitore che già si assume questa responsabilità vogliamo anche negare la possibilità che, se domani da quel vaccino dovesse derivare un danno permanente al proprio figlio, non abbia neanche diritto all'indennizzo? Sto parlando di indennizzo, perché significativamente la legge tratta di questa materia e la legge che, torno a ripetere, è una legge datata, perché è del 1992, copre ed evidentemente copriva una fase in cui le vaccinazioni non erano tanto riferite a pandemie, ma erano riferite ad altri tipi di malattia molti dei quali, tra l'altro, debellati in Italia.
Ora, essendo nota a tutti i colleghi la differenza tra indennizzo e risarcimento, siamo in una situazione dove l'ordine del giorno non evoca il risarcimento, che è un atto che poi se un soggetto individualmente vuole potrà sicuramente attivare nelle forme e secondo le procedure di legge, ma un indennizzo automatico che non obblighi il cittadino a dover attivare un procedimento di natura civilistica contro chicchessia per avere un riconoscimento di un diritto che altri hanno; ci sembra una cosa di buonsenso. Voglio anche aggiungere che in tal senso anche il Senato della Repubblica, nel corso della discussione di questo provvedimento, già si è pronunciato e si è pronunciato nel senso di prospettare al Governo altra uguale e idonea soluzione che consiste nel fatto, non di procedere ovviamente soltanto all'accoglimento di un ordine del giorno, ma di prospettare e di introdurre una norma di legge modificativa, evidentemente, della legge del 1992 che, quindi, consenta di poter accedere all'indennizzo anche a coloro i quali non si sono sottoposti a vaccinazione in ragione di un obbligo di legge, ma di una libera scelta di volontà, data comunque da una campagna vaccinale che è stata intrapresa dallo Stato e che lo Stato ha sollecitato nell'interesse, ovviamente, della salute pubblica ai cittadini stessi. Io, quindi, faccio appello, perché il Governo possa accogliere in modo pieno questo ordine del giorno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/88 il deputato Mauro Lucentini. Ne ha facoltà.
MAURO LUCENTINI(LEGA). Grazie, Presidente, saluto il sottosegretario Costa. Io ho deciso di presentare questo ordine del giorno, sollecitato dalle imprese e sollecitato anche dal nostro presidente della camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini, i quali ci chiedono aiuto e, quindi, chiedo un provvedimento di buonsenso, sottosegretario Costa, perché, visto che in questo provvedimento, in questo decreto-legge sono in esame misure urgenti per il contenimento dell'epidemia di COVID e per lo svolgimento in sicurezza di attività economiche e sociali, serve un provvedimento che non costi nulla e che dia respiro alle imprese. In tali ambiti, appare indispensabile l'adozione di una misura, allo stato non prevista dai provvedimenti varati dal Governo, per agevolare e rendere concretamente possibile anche ai soggetti vaccinati con doppia dose Sputnik l'ingresso nel Paese e la partecipazione ad alcuni eventi, fiere e manifestazioni che sono programmati e per i quali la disciplina normativa vigente richiede il possesso obbligatorio delle certificazioni verdi COVID-19.
Un intervento in questo senso risulta fondamentale, sottosegretario, in particolare, tra l'altro, al fine di consentire ai russi di poter partecipare agli eventi che, soprattutto nel settore della moda, si stanno svolgendo e si svolgeranno da qui ai prossimi mesi, ai prossimi giorni. C'è stato il Pitti di Firenze che - lo ripeto, il Pitti di Firenze, parliamo di moda - era deserto, non c'erano compratori russi; ci sarà la Fiera di Riva del Garda, ci sarà il MICAM di Milano e ci sarà la settimana della moda. Quindi, la presenza dei russi è estremamente importante e nel settore della moda vorrei solo ricordare che cuba oltre 80 miliardi e garantisce il 12,5 per cento dell'occupazione dell'industria manifatturiera. La cosa che non riusciamo a capire è perché a chi entra in San Marino gli viene riconosciuto come valido il vaccino Sputnik.
Come dicevo, chiedo un provvedimento che non costa niente allo Stato. Non sto chiedendo risorse al bilancio dello Stato, anzi, questo emendamento farà risparmiare soldi allo Stato italiano.
Se, infatti, compratori esteri vengono a comprare prodotti italiani, i nostri imprenditori non chiederanno aiuti. Allora, il controsenso è tutto italiano, perché da una parte il Governo cerca disperatamente di trovare fondi per aiutare le imprese e, d'altra parte, non permettiamo loro di trattare e di potersi confrontare con un mercato fondamentale. Quindi, le chiedo, sottosegretario, di intervenire presso il Ministero e il Ministro Speranza, perché senza questi che poi non sono solo russi - sono tutti quelli che hanno utilizzato il vaccino Sputnik -, sarà la morte di tante imprese manifatturiere, quindi non solo del mio paese Montegranaro, che è centro calzaturiero, non solo di quelle del distretto della calzatura e del distretto del cappello, non solo di quelle marchigiane, ma proprio del settore moda in generale. Come deputato di maggioranza, non mi sognerei mai di presentare un ordine del giorno strumentale, se questo provvedimento non fosse strettamente necessario. Le dico anche che ci sono – è vero - circolari che normano, ci sono cosiddetti sottosegretario, che però sono troppo brevi. Io so che lei è una persona molto di buonsenso, pratica, come è stato già detto qui da qualche mio collega, quindi, le chiedo la disponibilità anche di confrontarsi con queste categorie, con la camera di commercio, con le varie camere di commercio e anche con le imprese di categorie, perché ne hanno bisogno velocemente. Già le prime fiere ci saranno a febbraio e a marzo e, quindi, non possiamo permetterci di ritardare altro tempo. Grazie della sua disponibilità.
PRESIDENTE. La deputata Ferro ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/80.
WANDA FERRO(FDI). Grazie Presidente. Nella discussione di questi ordini del giorno, unico strumento lasciato al Parlamento a seguito della posizione di fiducia, io spero che venga accolto quello in esame, a prima firma mia, che ha visto anche la sottoscrizione del collega Gemmato e che riguarda un tema fondamentale: in questa tremenda spietata pandemia, non soltanto dal punto di vista strettamente clinico, ma per tutto ciò che ha comportato rispetto alla malattia, rispetto all'ospedalizzazione, piuttosto che ai vari ricoveri, c'è una fase di grande isolamento, a cui ovviamente il malato viene sottoposto, e anche di preoccupazione e paura maggiore - come visto in tutte le pagine che abbiamo letto - per la difficoltà, se non alcune volte certa impossibilità, da parte dei parenti, di comunicare, di dialogare e avere notizie. Noi abbiamo avuto più decreti-legge e oggi parliamo di questo che dovrebbe consentire e comunque testimoniare rispetto alla per noi fallimentare di questo Governo, con l'istituzione di questo strumento, benché siamo ovviamente favorevoli alla parte che riguarda la vaccinazione. Abbiamo avuto dei decreti. Mi riferisco a quello approvato il 22 aprile 2021, che ha previsto, per quanto riguarda gli accompagnatori dei pazienti delle strutture ospedaliere, qualora fossero muniti di certificazione COVID-19 verde, la possibilità di poter accedere nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e di accettazione e nei reparti di pronto soccorso. Successivamente, sempre rispetto alla parte che riguarda la certificazione verde, con la conversione del decreto-legge n. 44 del 2021 è stato altresì ripristinato l'accesso per i visitatori e i familiari muniti di tale certificazione verde nelle strutture assistite, quindi mi rifaccio alle RSA, agli piuttosto che alle strutture riabilitative per anziani e residenziali. Poi, l'aggravarsi di questa pandemia, che certamente negli ultimi giorni ha destato ulteriori preoccupazioni, dimostrando quello che abbiamo più volte detto e sottolineato, ovvero che lo strumento del non aveva l'efficacia di poter prevenire e, semmai, lo ha anche causato in alcuni casi: pur attraverso una grande responsabilità e attenzione da parte degli italiani, per come ci è stato proposto, si sono abbassate un po' le difese rispetto alle regole e, quindi, tutto ciò che era stato passato come uno strumento, che in qualche modo avrebbe prevenuto l'ulteriore contagio, non si è dimostrato reale.
Con l'aggravarsi della situazione di queste ultime settimane, con l'articolo 7 del decreto-legge 221 del 2021, Il Governo ha riconosciuto la continuità di visite nelle strutture socio-sanitarie, prevedendo l'impiego della certificazione verde COVID-19, emessa a seguito della somministrazione della dose del richiamo del ciclo vaccinale. Il ottenuto, a seguito di eventi che dovrebbero attestare un'elevata immunizzazione, in qualche modo, ha certificato lo strumento idoneo per garantire la sicurezza relativa a queste strutture che ho elencato, socio-assistenziali e socio-sanitarie, compresi . Stesse considerazioni, però, riteniamo dovrebbero essere coerentemente messe in atto e applicate all'ingresso dei reparti di degenza delle strutture sanitarie, i quali restano, con la legislazione vigente, in qualche modo esclusive del malato e non danno l'accesso ai familiari e agli accompagnatori. Quindi, chiediamo di consentire nuovamente ai visitatori di poter accedere, anche in caso diversi da pazienti disabili o accompagnatori, in queste strutture che noi abbiamo fin qui elencato, per aiutare almeno la parte che riguarda l'isolamento, che è stata una parte sostanziale e drammatica di questa pandemia
PRESIDENTE. Il deputato Butti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/68.
ALESSIO BUTTI(FDI). Grazie Presidente. Il gruppo di Fratelli d'Italia conferisce a questo ordine del giorno una certa importanza, perché attiene alla riorganizzazione del profilo professionale del medico di base. Noi abbiamo imparato in questa emergenza sanitaria l'importanza del medico, non solo del medico impegnato sul fronte ospedaliero. Ed è proprio il caso di utilizzare questo termine, in modo particolare al pronto soccorso. Sappiamo noi, che abbiamo avanzato anche una serie di proposte per arginare il problema, che la carenza di personale medico e sanitario negli ospedali è di per sé molto evidente e, ovviamente, inficia anche la qualità del servizio che viene erogato ai cittadini, ai pazienti. Ma c'è anche il ruolo soprattutto del medico di medicina generale da focalizzare, perché gli ambulatori dei medici di medicina generale rappresentano il presidio, il primo baluardo, al quale ovviamente il cittadino sul territorio si riferisce. La qualità del loro lavoro, del lavoro dei medici di medicina generale, è fondamentale, perché, se venissero messi nella condizione di poter esercitare serenamente la propria professione, allestendo anche degli ambulatori con qualche strumento per quanto concerne una diagnostica anche piuttosto semplice, noi alleggeriremmo notevolmente la pressione che attualmente insiste sugli ospedali e, in modo particolare, sul pronto soccorso. Noi riteniamo che attraverso le cure domiciliari, se venissero impiegati meglio sul territorio, i medici di medicina generale potrebbero essere estremamente utili anche nella lotta alla pandemia. È fondamentale - e lo sarà ancor di più nel futuro - garantire anche una cosiddetta assistenza residenziale e cioè, come dicevamo prima, una diagnostica a distanza, una diagnostica da remoto, utilizzando la tecnologia per affermare il principio della telemedicina. Ma, a parte il clamoroso ritardo in cui versa il sistema Italia per quanto riguarda il progresso tecnologico, la posa della fibra e quant'altro, dobbiamo anche fare i conti con una sorta di competenza digitale che, soprattutto nelle popolazioni anziane, non consente l'applicazione, anche laddove fosse possibile, della cosiddetta diagnostica a distanza e della telemedicina. Immaginiamoci poi nelle zone montane e nelle aree periferiche!
Quindi, l'imperativo è certamente potenziare la rete tecnologica per mettere il medico di medicina generale nella condizione di rapportarsi più velocemente e telematicamente con la rete regionale, con la rete regionale e con la rete nazionale. Ovviamente, tutto questo passa attraverso la revisione di quello che noi abbiamo definito profilo giuridico, sottosegretario, ma è evidente che ci riferissimo al modello organizzativo del medico di medicina generale, perché i medici di medicina generale hanno un accordo collettivo nazionale che evidentemente non li mette nelle condizioni di operare adeguatamente e proficuamente, e anche di lottare contro la pandemia.
I numeri dell'emergenza - sto concludendo, Presidente - ci dicono che, tra il 2022 e il 2028 perderemo tra i 9.200 e i 12.400 medici di medicina generale, anche per effetto dei pensionamenti. Quindi, noi chiediamo, con forza, al Governo un impegno a potenziare la medicina del territorio e a studiare il nuovo modello organizzativo per i medici di base, soprattutto per l'emergenza pandemica; evidentemente, non c'è più tempo.
PRESIDENTE. La deputata Lucia Albano ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/5.
LUCIA ALBANO(FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, colleghi, intervengo su questo ordine del giorno, presentato, per l'approvazione, a questo decreto, che fa seguito a una interrogazione che il gruppo di Fratelli d'Italia, a mia prima firma, ha presentato e di cui chiedo al sottosegretario si possa eventualmente interessare, che riguarda il tema dei cittadini stranieri vaccinati con il vaccino Sputnik che, ad oggi, come sappiamo e come è stato sottolineato, non possono entrare in Italia, sia per motivi di lavoro che per motivi turistici e, tanto meno, sanitari, poiché il vaccino russo, come è noto, non è stato ancora approvato dall'EMA.
Le linee di governo del Comitato tecnico-scientifico sulla risposta alla pandemia sicuramente non solo sono fuori contesto, ma rischiano di uccidere più che il virus, l'economia italiana. Su questo punto concordano tutti; anche da parte del PD si fanno richieste e proposte per alleggerire il sistema sanitario, in qualche modo, considerato anche che la caccia al positivo oggi è diventata impossibile.
Il tema del vaccino Sputnik ha sollevato un grosso allarme; io vengo dalle Marche e, dal presidente della camera di commercio c'è stato proprio un grido d'allarme, perché? Perché sicuramente uno dei settori che viene maggiormente danneggiato è quello del lavoro e, in particolare, delle aziende manifatturiere. Sappiamo che i cittadini che arrivano in Italia per motivi di lavoro vaccinati col vaccino Sputnik dalla Russia - ma non solo, anche dagli 80 Paesi che utilizzano questo siero - non potranno prenotare un albergo o un ristorante, e sappiamo anche che ci sono fiere, mercati, eventi; Pitti Uomo è stato disertato dai grandi russi, per il MICAM attendiamo le disdette degli stessi imprenditori. Quindi, l'allarme è assolutamente generalizzato; non è solo il lavoro, non è solo l'attività imprenditoriale, non è solo questo settore dell'economia che viene che viene danneggiato; c'è anche il turismo, poiché, secondo un'analisi di Coldiretti, il via libera al bacino Sputnik potrebbe riportare in Italia 380 mila turisti dalla Russia che, prima della pandemia, erano venuti in Italia in vacanza durante l'estate; nell'estate 2020 gli arrivi dalla Russia sono crollati del 92 per cento e la spesa dei turisti russi, nel trimestre estivo, in Italia, si attesta intorno ai 400 milioni di euro, per alloggio e alimentazione, e sappiamo bene che il è piuttosto elevato, è un turismo molto ricco. Non solo; c'è anche un tema salute; si crea una forte discriminazione, perché le persone che arrivano dalla Russia e dai Paesi dell'Est per cicli terapeutici che sono già iniziati, in questo momento non avranno la possibilità di proseguire le cure.
Sappiamo anche che il Governo italiano recentemente ha raggiunto una nuova intesa con il Governo di San Marino, poiché ci sono anche cittadini sammarinesi che sono vaccinati con il vaccino Sputnik; per questi ultimi c'è la possibilità, per fortuna, di girare in Italia e c'è stata anche una deroga al ; ora il non è riconosciuto per il vaccino Sputnik e questo è un paradosso; perché - e non noi siamo solo noi di Fratelli d'Italia a dirlo, ma è un tema assolutamente noto - il mancato riconoscimento del farmaco Sputnik è un paradosso? Perché se, da una parte, è adatto al progetto COVAX, da un'altra non viene riconosciuto per la certificazione vaccinale.
Quindi, auspico che questo ordine del giorno venga accolto; è sicuramente importante non solo per la nostra salute, ma anche per la nostra economia, perché sappiamo che una Nazione con una forte economia avrà anche un forte sistema sanitario e garantirà anche benessere per i propri cittadini .
PRESIDENTE. Il deputato Gemmato ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/78.
MARCELLO GEMMATO(FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, sottosegretario, questo ordine del giorno ci offre la possibilità di declinare fino in fondo la contrarietà di Fratelli d'Italia al . L'avevamo detto, avevamo presagito, non perché ci piace fare gli uccelli del malaugurio, ma perché evidentemente viviamo il nostro tempo e sappiamo anche decodificare gli eventi sanitari, che il avrebbe portato al numero dei contagi rispetto ai quali oggi ci troviamo a dover fare conto; in che senso? L'avevamo detto: il erroneamente, poteva indurre il cittadino italiano a pensare che, una volta vaccinato, diventava immune e, quindi, poteva togliersi la mascherina, abbandonare le buone norme sociali e sanitarie che aveva - ed ha -, in questi mesi praticato, in una parola, far dilagare il virus; questo è avvenuto.
Per fortuna, e avevamo previsto anche questo, il numero di ospedalizzazioni, il numero di ricoverati nei reparti di terapia intensiva non è stato così alto da dover poi chiudere tutto - e il nostro invito è sempre quello di gestire in fase endemica questa patologia, che è diventata appunto una endemia -, soprattutto, però, e purtroppo, il picco del numero dei morti è aumentato, dato significativo della circostanza che non esiste ancora un sistema sanitario nazionale che declini fino in fondo la sua presenza territoriale, e il numero alto di morti ne è, appunto, la testimonianza; l'evidenza di ciò che sto dicendo è, purtroppo, nei numeri.
L'ordine del giorno che io illustro questa mattina, sottosegretario, chiede al Governo la possibilità di aprire, nella fase di tracciamento, ai tamponi antigeni rapidi orali, in modo, da un lato, di continuare a tracciare in maniera opportuna l'evoluzione della malattia, ma, soprattutto, da un altro lato, di rendere fattibili i test, perché chi oggi ha deciso, legittimamente e liberamente, di non vaccinarsi - legittimamente e liberamente, perché non esiste l'obbligo diffuso al vaccino - deve avere la possibilità di diagnosticare la presenza del virus anche - anche - senza doversi sottoporre all'invasività di un tampone nasale che, se ripetuto più volte, evidentemente produce danni. Lo dico soprattutto perché, in queste ore, con la riapertura delle scuole, noi stiamo sottoponendo i nostri figli, bambini di 6, 7, 8, 10 anni, a un tamponamento continuo, e, da genitore, da padre, non lo ritengo opportuno , non lo ritengo opportuno soprattutto se esiste un altro strumento diagnostico, quello del tampone antigienico rapido salivare, che non sottoporrebbe i nostri figli a questo stillicidio. Io ritengo che la presa di posizione rispetto alla possibilità di fare il tampone salivare sia legata al fatto di voler indurre tutti a vaccinarsi, e non è ammissibile.
Non possiamo, sull'altare di un capriccio, immolare la salute, il benessere psicofisico dei nostri bambini. I bambini, quando sanno e sentono che si devono tamponare per la prima, per la seconda, per la terza e per la quarta volta per stare in aula, tremano e io ritengo che questo non sia giusto ! Chi fa politica, oggi, si deve occupare soprattutto dei più deboli e i più deboli, in questo momento, sono i nostri figli.
Per questo io ritengo che questo ordine del giorno, che è un atto di indirizzo al Governo, lo ricordo e non ha potere cogente, debba però essere approvato, lo dobbiamo approvare, lo dobbiamo far nostro, dobbiamo aprire a questo nuovo strumento di diagnosi e lo dobbiamo fare per il nostro popolo e, soprattutto, per i nostri figli .
PRESIDENTE. Il deputato Deidda ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3442/82
SALVATORE DEIDDA(FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno pone il tema - ne ho trattato durante la discussione generale - dei trasporti dalle isole, sia da quelle minori sia da isole come la Sardegna e la Sicilia che, purtroppo, vivono quella che noi chiamiamo una vera e propria discriminazione. Qualche collega l'ha già detto, però i fatti ormai sono all'ordine del giorno. Ieri, una famiglia composta da marito e moglie non ha potuto prendere il traghetto per Roma, dove la donna doveva recarsi per un'operazione per un tumore, perché lei aveva una vaccinazione, con una dose di vaccino, e il non era attivo perché non erano trascorsi 15 giorni. Tuttavia, aveva la certificazione del proprio medico, che attestava la avvenuta vaccinazione, e aveva il tampone negativo. Ebbene, non è potuta partire e ha dovuto rinviare l'operazione. Si stanno registrando casi ogni giorno. Ormai non si capisce come cercare di far capire il disagio che si vive nello stare in Sardegna o in Sicilia. Bellissime isole, noi siamo orgogliosi di vivere lì ma ormai siamo confinati, ci fate pesare ancora di più il fatto di vivere in un'isola. L'altro giorno, parlavo con una collega, per fortuna di argomenti più leggeri, la quale mi diceva come non abbia senso venire in vacanza in Sardegna perché il pensiero di essere costretti, per ritornare a casa, a prendere una nave o un aereo è limitante. Io le ho dato ragione e le ho detto che voi ci state facendo pesare questo. Ad una persona che abbia la necessità di partire verso il continente, non per vacanza ma per motivi di lavoro, scuola, sport o per un'attività propria, voi state limitando la libertà.
Il è nato, in Europa, su richiesta delle isole greche per far viaggiare le persone, per farle muovere, per dar loro il diritto di muoversi in sicurezza ed era previsto col tampone. Ricorderò sempre che voi, con il Governo Conte, rifiutaste di far viaggiare coi tamponi, di fare un certificato con i tamponi, perché dicevate che era anticostituzionale vietare il viaggio a una persona che non si voleva sottoporre a tampone. Abbiamo passato delle estati in questo modo, con la libertà. Voi dicevate che non potevate obbligare i cittadini a opporsi a un passaporto sanitario. Poi l'avete introdotto e lo state rendendo blindato, come un dogma. Voi impedite di vivere a chi non si sottopone a questo, a chi non ha questo passaporto mentre noi, nell'isola, abbiamo bisogno di viaggiare, abbiamo il diritto di viaggiare, abbiamo il diritto di curarci, abbiamo il diritto di passare la nostra vita come noi riteniamo di volerla passare e non può essere lo Stato a imporlo. Tanto più che noi non chiediamo di liberalizzare tutto, ma chiediamo che sia reintrodotto il tampone che è lo strumento che permette, comunque, di viaggiare e di sapere più o meno con esattezza se uno è positivo o meno. Quando li abbiamo introdotti, come regione Sardegna, in ogni porto e aeroporto, e c'era l'obbligo del tampone anche all'arrivo, abbiamo trovato i positivi e siamo tornati in zona bianca, con questo controllo, con i tamponi. Adesso, addirittura si vocifera che la Sardegna debba tornare in zona gialla. Ancora, dopo due anni? Dopo che vi abbiamo offerto dei suggerimenti che sono di buonsenso?
Ebbene, noi non vogliamo più sentire di persone che non possono venire a Roma o a Milano a curarsi, non vogliamo più sentire di persone a cui sono negate le visite in ospedale.
Spero che questo ordine del giorno venga accolto pienamente perché è un impegno al Governo. Non costringetemi a fare la rivoluzione, come abbiamo fatto, con ordinanze e battaglie giudiziarie perché noi siamo isolani e siamo orgogliosi di esserlo .
PRESIDENTE. Il deputato Bignami ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno.
GALEAZZO BIGNAMI(FDI). Grazie, Presidente. Dispiace che, rispetto alle proposte che Fratelli d'Italia sta formulando anche in occasione di questo decreto-legge, vi sia - ringrazio il Governo per essere presente - una certa distrazione dell'Aula, quando invece, tutto sommato, Fratelli d'Italia in questi due anni ha realizzato proposte e suggerimenti che, guardandoli oggi, appunto a due anni di distanza, avrebbero probabilmente consigliato maggiore attenzione da parte del Governo. Ne cito alcuni, a partire dalle perplessità, a tacer d'altro, che manifestammo quando, il 22 luglio del 2021, il Presidente del Consiglio Draghi, in una conferenza stampa, affermò che coloro che accedevano in luogo per il quale fosse richiesto il si sarebbero trovati in un luogo sicuro e sarebbero stati garantiti dal fatto di essere tra persone non contagiose, postulando con ciò, evidentemente, che il vaccino garantisse una sorta di immunità.
Fratelli d'Italia, che pure si è sempre schierata a favore del vaccino, immediatamente rilevò come quelle parole fossero pericolose sia perché ingeneravano un messaggio sbagliato sia perché comportavano il rischio, poi effettivamente realizzatosi, che coloro che accedevano a quei locali si sentissero in qualche maniera esentati dall'assumere precauzioni che erano, invece, necessarie. Gli ultimi dati disponibili dimostrano che, purtroppo, avevamo ragione perché, rispetto ai dati di un anno fa, in cui si contavano 8.800 contagi e 377 decessi, oggi noi abbiamo 228.000 contagi e oltre 430 decessi. Certo, qualcuno ci dice che sono stati fatti molti tamponi in più - è vero - ma comunque, nelle proporzioni, i dati dimostrano che il numero di contagi e il numero di decessi, ahinoi, è superiore rispetto a quello di un anno fa. Avevamo chiesto e continuiamo a chiedere che per coloro che sono guariti dal COVID vi sia la possibilità di una certificazione a fronte di un test sierologico e questo anche a causa della totale inefficienza della burocrazia del Ministro Speranza che, nonostante siano passati due anni, ha registrato un fallimento del tracciamento e della sorveglianza epidemiologica. Tanto che, ancora oggi, tantissimi italiani contraggono il COVID e non sono nelle condizioni di vedersi certificata la malattia proprio a causa della burocrazia inefficiente del Ministero. Perché allora non rilasciare un eventuale , strumento nel quale non crediamo ma che, evidentemente, per le burocrazie è uno strumento mediante il quale si può esercitare una forma di potere in quanto tale e, quindi, è visto da quelle stesse burocrazie come elemento indispensabile, anche a chi è guarito? Forse perché qualcuno si è dimenticato che l'obiettivo non è vendere vaccini, ma è sconfiggere il virus. Avevamo chiesto che si centrasse nel rapporto medico-paziente lo strumento principale mediante il quale riuscire a realizzare le cure più adatte, anche domiciliari. Il Governo ha detto di no e, non a caso, una sentenza del tribunale ha comportato l'ennesima condanna nei confronti del Ministro Speranza. Diciamo ennesima perché già il Ministero era stato condannato, quando avevamo chiesto, per collaborare assieme, di poter vedere i documenti riservati al Ministero e lo stesso Ministero si era opposto. Il tribunale amministrativo, ancora una volta, ha condannato il Ministro Speranza a esibire quei documenti. Avevamo chiesto di investire sul piano pandemico, perché è uno strumento necessario, e invece il Governo, per lungo tempo, ci ha deriso, salvo poi stanziare 250 milioni per quel piano pandemico. Potrei proseguire a lungo, potrei proseguire, ad esempio, citando la ventilazione meccanica controllata, che per lungo tempo avete dileggiato e che adesso vi siete accorti essere lo strumento principale, o il potenziamento di mezzi di trasporto per le scuole.
È per questo che diciamo che, nel momento in cui il Governo chiede responsabilità e fiducia, deve dare responsabilità e fiducia ed è il motivo, appunto, per il quale chiediamo che le sanzioni possano essere azzerate laddove qualcuno vi incorra per la prima volta.
PRESIDENTE. Il deputato Giovanni Russo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno.
GIOVANNI RUSSO(FDI). Grazie signora Presidente, esponente del Governo, onorevoli colleghi, è noto che il Governo ha stabilito l'identità di fatto tra vaccino e tra vaccino e possibilità di muoversi, possibilità di vivere. Quando, per ragioni burocratiche o meramente burocratiche, questo non si può ottenere, poi il cittadino viene discriminato. Io ho proposto anche un altro ordine del giorno che prevedeva anche un'autocertificazione sostitutiva, se ci fossero stati dei problemi burocratici nell'ottenimento del ma questo ordine del giorno, che è stato anche approvato, non è stato mai attuato, continuando ancora ad arrecare danno ai cittadini che, senza colpa, si ritrovano nella impossibilità di svolgere le loro attività quotidiane.
Questo che si è venuto a creare ha provocato anche dei problemi gravi alla vita delle persone. Basti ricordare quello che dicevano anche prima i miei colleghi, cioè si va a derogare anche a uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento, che è quello dello stato di necessità: donne incinte con minacce d'aborto che non vengono ammesse al pronto soccorso; persone che hanno bisogno di prendere un traghetto per andarsi a curare , per un'operazione, per potersi curare da un tumore, non vengono ammessi sui mezzi di trasporto, con conseguente aborto e danno incalcolabile alla salute. Che cosa succede però quando questo quando questa identità tra vaccino e vita, va a colpire un settore importantissimo e molto delicato, come quello delle Forze armate e delle Forze dell'ordine; succede che c'è ancora di più un grandissimo caos.
Basti ricordare che, a seguito dell'introduzione dell'obbligatorietà vaccinale per le Forze di polizia, si è avuto un calo operativo, con personale in meno pari al 20 per cento, che, non avendo adempiuto all'obbligo del vaccino si è ritrovato a casa senza neanche lo stipendio. Questo è andato ad incidere in maniera troppo drammatica nella vita di questi operatori della sicurezza e delle loro famiglie; operatori della sicurezza che vengono abbandonati a se stessi senza un'adeguata tutela da parte dello Stato. Basti vedere quello che è accaduto a Milano, dove una agente della polizia municipale in borghese è stato aggredito da una quindicina di ragazzi, che lo hanno non soltanto preso a bottigliate e a calci, ma lo hanno anche disarmato, e dove alcuni esponenti della sinistra, anziché esprimere la loro solidarietà al vigile urbano, hanno addirittura detto che non doveva estrarre l'arma (come se poi si fosse trovato lui con 15 ragazzi addosso). A queste persone, a cui va la nostra piena solidarietà noi abbiamo visto che lo Stato ha tolto anche lo stipendio.
Con questo mio ordine del giorno, che è di assoluto buonsenso, io chiedo che venga riconosciuta al militare che, a causa del servizio e avendo dovuto adempiere all'obbligatorietà vaccinale, venga la causa di servizio in caso di danni alla salute; chiedo di prevedere uno per quanto riguarda gli anticorpi sviluppati dal personale; soprattutto, chiedo di valutare gli effetti applicativi di questa disciplina così rigida, per farla più mite, perché non è possibile togliere uno stipendio, o parte dello stipendio, ai militari e alle Forze dell'ordine che, in seguito al mancato adempimento dell'obbligo vaccinale, si vedono impoveriti e senza la possibilità neanche di poter sfamare i propri figli. Questo è un ordine del giorno di assoluto buonsenso: dire no a questo ordine del giorno significa arrecare, per l'ennesima volta, un danno non soltanto economico ma anche esistenziale a tutti gli esponenti delle Forze armate e a quelli delle Forze dell'ordine. Grazie
PRESIDENTE. Il deputato Francesco Lollobrigida ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA(FDI). Grazie Presidente. Allora, in questo caso mi richiamo non tanto al Governo quanto all'Assemblea; con questo ordine del giorno, del quale credo sia stato presentato un analogo testo anche da colleghi di maggioranza, teso a chiarire qui in Aula quale deve essere la volontà del Parlamento, il ruolo che dobbiamo avere, in una fase delicata come questa. Noi andiamo ad eleggere, dal 24 di gennaio, il nuovo presidente della Repubblica, il garante della Costituzione, il garante di quello che è il nostro sistema democratico.
Le elezioni del Presidente della Repubblica sono state codificate nella nostra Costituzione in maniera puntuale, indicando quali siano i meccanismi che portano ad eleggerlo, cioè la compartecipazione di Camera e Senato attraverso i rappresentanti del popolo che siedono al loro interno e i rappresentanti delle regioni, per un complessivo numero di 1009; un numero oggettivamente poco rappresentativo in termini assoluti, ma molto rappresentativo in termini relativi al ruolo che le persone che dovranno partecipare svolgono, perché rappresenteranno l'intera popolazione italiana.
Fratelli d'Italia vorrebbe un altro sistema per l'elezione del Presidente della Repubblica; vorrebbe l'elezione diretta del Presidente della Repubblica; una persona che possa essere scelta direttamente dal popolo perché possa essere garante e legittimato da una volontà popolare più ampia; però non è questa la circostanza. Purtroppo attraversiamo una fase di mediazione, che però dobbiamo interpretare appieno, consapevoli che votare il Presidente della Repubblica non è solo un diritto dei parlamentari e dei rappresentanti del popolo, ma è un dovere, un obbligo morale dei soggetti che hanno la possibilità di farlo, che rappresentano, pro-quota, milioni di cittadini italiani. Allora, ciò che noi chiediamo in questo ordine del giorno è che il Parlamento dia un indirizzo al Governo, alle istituzioni tutte e – ovviamente, essendo noi in autodichia, per quanto riguarda lo svolgimento delle votazioni stesse - anche alla Presidenza della Camera e del Senato, per rimuovere tutti gli ostacoli che impediscano a parlamentari di essere presenti e di poter svolgere il loro compito votando il nuovo Presidente della Repubblica.
Che cosa sta avvenendo? Per la prima volta nella storia repubblicana, delle indicazioni esterne al Parlamento impediscono ai parlamentari di poter partecipare al voto (anche esterne al Parlamento); si faceva riferimento prima al obbligatorio per lasciare le isole. Questo fatto impedisce ad alcuni parlamentari di poter agevolmente raggiungere la sede della Camera, pur non essendo né contagiati, né contagiabili quindi non mettendo oggettivamente a rischio la salute pubblica. Questo, almeno fino ad oggi, avviene per decreto, cioè il Governo - un Governo, questo Governo, ma potrebbe essere un altro con motivazioni diverse - impedisce l'arrivo di un parlamentare nella sede di votazione. Perché la Costituzione protegge i parlamentari, ne legittima la libertà di movimento, ne impedisce da parte di corpi esterni una intrusione nella loro azione quotidiana? Perché rappresentano il popolo; il popolo deve essere libero di scegliere. Noi quando stiamo qui dentro non siamo cittadini comuni - lo siamo certamente, è evidente, anzi valiamo meno di tanti cittadini comuni anche nelle nostre azioni quotidiane - ma qui abbiamo un altro compito. Nel momento in cui eleggiamo il Presidente della Repubblica dobbiamo avere la possibilità di essere liberi.
Entrano allora in contraddizione due questioni: una è libertà dei deputati e l'altra è la tutela della sanità. Qui noi non troviamo e non immaginiamo soluzioni a problemi che non abbiamo posto solo noi, ma autorevoli costituzionalisti. Ricordo Guzzetta ieri, che, rinviava nella sua trattazione dell'argomento anche ad altri casi nei quali i deputati non hanno partecipato alla votazione. Tuttavia, costoro l'hanno fatto in una condizione di scelta soggettiva, mentre in questo caso c'è un impedimento che il Governo – lo dobbiamo chiedere – deve collaborare a rimuovere. Chiudo, Presidente, ma è un argomento particolarmente delicato, che riguarda la nostra forma democratica, che riguarda anche l'autorevolezza e la possibilità in di un Presidente della Repubblica di essere eletto in una delle votazioni successive, magari in quelle che richiedono un quorum più ampio. Perché, se mancassero - e chiudo - come ad oggi mancano, decine e decine di elettori, si potrebbe non raggiungere mai per un'eventuale elezione non condivisa, il numero di 505 parlamentari, che serve ad eleggere un Presidente della Repubblica.
Non possiamo lasciare, specie in questa fase storica e delicata, la nostra Nazione nell'indeterminatezza di una scelta o, peggio, dover scegliere condizionati, invece, dall'assenza di un certo numero di votanti. Quindi, io spero che il Parlamento dia seguito a questo indirizzo di libertà e di tutela dei diritti degli italiani .
PRESIDENTE. Si è così conclusa la fase dell'illustrazione degli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati. Sottosegretario Costa, partiamo dall'ordine del giorno n. 9/3442/1 Sarli. Prego.
ANDREA COSTA,. Sull'ordine del giorno n. 9/3442/1 Sarli, parere favorevole, inserendo nell'impegno le parole: “compatibilmente con la curva epidemiologica”.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/2 Foti, n. 9/3442/3 Rotelli, n. 9/3442/4 Montaruli e n. 9/3442/5 Albano, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/6 Frassinetti, parere favorevole, se la parola successiva a “indicazioni” è da intendersi “chiare”.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/7 Baldini e n. 9/3442/8 Bucalo, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/9 Siani, parere favorevole, a condizione che sia premessa la seguente frase: “a valutare l'opportunità di”.
L'ordine del giorno n. 9/3442/10 De Toma è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/11 Prisco, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/12 Caiata, parere favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di ripristinare gradualmente la capienza degli stadi fino al 100 per cento in considerazione dell'andamento della curva epidemiologica, non appena la pandemia darà segnali di evidente regressione”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/13 Lucaselli, parere favorevole, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/14 Giovanni Russo, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/15 Bond, parere favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità di avviare un percorso di approfondimento con gli organismi tecnico-scientifici volto ad aumentare”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/16 Gabriele Lorenzoni, parere favorevole, limitatamente alla valutazione dell'opportunità di non prorogare lo stato di emergenza oltre il 31 marzo 2022.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/17 Mollicone, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/18 Silvestroni, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/19 Zucconi, parere favorevole, con la seguente riformulazione degli impegni. Per quanto riguarda il primo impegno: “a valutare l'opportunità di adottare misure volte a ristorare le aziende in difficoltà”. Per quanto riguarda il secondo impegno: “a valutare l'opportunità di prevedere interventi per l'abbattimento dei costi fissi e la tutela delle aziende italiane dall'impatto dovuto all'inflazione dei costi energetici, al fine di scongiurare la chiusura di centinaia di imprese e la conseguente cassa integrazione per migliaia di lavoratori”.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/20 Germana', n. 9/3442/21 Noja e n. 9/3442/22 Occhionero, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/23 Bellucci, parere favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di finanziare, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e con l'evoluzione del quadro pandemico, la proroga dell'equiparazione dei periodi di quarantena allo stato di malattia per i lavoratori del settore privato, almeno fino al termine dello stato di emergenza”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/24 Romaniello, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/25 Sodano, parere favorevole con riformulazione: parere contrario per quanto riguarda il primo impegno, parere favorevole sul secondo impegno.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/26 Toccafondi, n. 9/3442/27 Ianaro e n. 9/3442/28 Grippa, parere favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/3442/29 Barzotti è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/30 Alaimo, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/31 Papiro, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/32 Galizia, parere favorevole, con l'aggiunta, nell'impegno, delle seguenti parole: “nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/33 Martinciglio, parere favorevole, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/34 Zanichelli, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/35 Zolezzi, parere favorevole con riformulazione: parere contrario sul primo impegno, mentre il secondo impegno è accolto come raccomandazione.
L'ordine del giorno n. 9/3442/36 Ficara è accolto come raccomandazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/37 Flati e n. 9/3442/38 Bella, parere contrario, mentre l'ordine del giorno n. 9/3442/39 Giarrizzo è accolto come raccomandazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/40 Masi, n. 9/3442/41 Pignatone e n. 9/3442/42 Ruggiero, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/43 Terzoni, parere favorevole, premettendo all'impegno: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/44 Corda, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/45 Costanzo, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/46 Maniero, parere contrario, mentre l'ordine del giorno n. 9/3442/47 Sapia è accolto come raccomandazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/48 Trano e n. 9/3442/49 Leda Volpi, parere contrario, mentre l'ordine del giorno n. 9/3442/50 Cabras è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/51 Colletti, parere contrario, mentre l'ordine del giorno n. 9/3442/52 Giuliodori è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/53 Vianello, parere favorevole, premettendo all'impegno: “a valutare la possibilità di” e “nel rispetto dei vincoli di bilancio”.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3442/54 Furgiuele è stato ritirato.
ANDREA COSTA,. L'ordine del giorno n. 9/3442/55 Vallascas è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/56 Ehm, parere favorevole, con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la possibilità di disporre la gratuità dei tamponi a quei soggetti ricadenti nella fattispecie illustrata in premessa”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/57 Spessotto, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/58 Paolo Nicolò Romano, parere favorevole, permettendo all'impegno le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/59 Forciniti, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/60 Testamento, parere favorevole, permettendo all'impegno le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/61 Raduzzi, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/62 Piccoli Nardelli, parere favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/3442/63 Caretta è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/64 Ciaburro, parere favorevole con riformulazione: parere contrario per quanto riguarda i primi due impegni, mentre parere favorevole per quanto riguarda il terzo impegno.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/65 Frassini, parere favorevole, mentre sugli ordini del giorno n. 9/3442/66 Potenti e n. 9/3442/67 Suriano, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/68 Butti, parere favorevole, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire le parole: “nuovo profilo giuridico del medico di base”, con le seguenti parole: “nuovo modello organizzativo”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/69 Trancassini, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/70 Rampelli, parere favorevole, con riformulazione: parere contrario sul primo impegno, in quanto il DL n. 77 del 2001 è già intervenuto per adeguare la normativa alla disciplina internazionale sulla licenza obbligatoria in caso di emergenza sanitaria. Per quanto riguarda il secondo impegno, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a sostenere, attraverso lo stanziamento dei necessari finanziamenti, progetti nazionali per lo sviluppo e la produzione di vaccini contro il COVID-19”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/71 Rizzetto, parere favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di assumere iniziative, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e con l'evoluzione del quadro pandemico, affinché vengano rifinanziate le indennità di malattia per la quarantena e la cassa integrazione COVID a sostegno dei lavoratori e delle imprese”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/72 Fiorini, parere favorevole, con riformulazione: al quarto impegno, dopo la parola: “nazionali”, inserire le parole: “e internazionali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/73 Vinci, parere contrario, mentre l'ordine del giorno n. 9/3442/74 Varchi è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/75 Rachele Silvestri, parere favorevole, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/76 Maschio, parere favorevole, a condizione che siano inserite le parole: “a valutare l'opportunità”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/77 Mantovani, parere favorevole con riformulazione, sostituendo le parole: “sanare le anomalie”, con le seguenti: “perfezionare le procedure relative”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/78 Gemmato, parere favorevole, a condizione che siano aggiunte le seguenti parole: “previo parere del CTS”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/79 Galantino, parere favorevole, a condizione che siano aggiunte le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di” e “tenuto conto della curva epidemiologica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/80 Ferro, parere favorevole, a condizione che siano aggiunte le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di” e “tenuto conto della curva epidemiologica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/81 Donzelli, parere contrario, mentre l'ordine del giorno n. 9/3442/82 Deidda è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/83 Osnato, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/84 Lollobrigida, il Governo si rimette alla volontà dell'Assemblea.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/85 Bignami, parere contrario, mentre sugli ordini del giorno n. 9/3442/86 Panizzut e n. 9/3442/87 Paolin, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/88 Lucentini, parere favorevole, a condizione che siano aggiunte le seguenti parole: “nel rispetto delle circolari del Ministero della Salute”.
Sugli ordini del giorno n. 9/3442/89 Ribolla e n. 9/3442/90 Delmastro Delle Vedove, parere contrario, mentre sull'ordine del giorno n. 9/3442/91 Trizzino, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3442/92 Barelli, il Governo si rimette alla volontà dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Colleghi, dovremmo ora passare ai voti, tuttavia, non es