PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
BENEDETTO DELLA VEDOVA, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 78, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Boldrini n. 3-01469 .
Il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha facoltà di rispondere.
ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE,. Grazie, Presidente. Con l'atto di sindacato ispettivo, l'onorevole interrogante solleva problemi e quesiti specifici, in ordine ad aspetti di criticità sussistenti presso la casa circondariale di Siena, con particolare riguardo alla carenza degli organici, al tasso di affollamento e alla carenza di finanziamenti per i progetti destinati ai detenuti maltrattanti.
L'attenzione al sistema carcerario è notoriamente tra le priorità del Ministero della Giustizia e del Governo Meloni tutto.
Il sistema penitenziario italiano è schiacciato dall'emergenza del sovraffollamento che, in quanto tale, richiede risposte straordinarie e particolarmente energiche; al contempo, questa emergenza è figlia di problemi strutturali, trascinati da anni, che necessitano di soluzioni che per anni non sono state minimamente prospettate.
È nostro dovere perseguire un modello di carcere che assicuri una pena certa e, al contempo, però, mai lesiva della dignità umana, un modello di carcere vivibile, per chi vi è recluso e per chi vi lavora.
L'azione del Governo Meloni, sotto questo profilo, sin dal suo insediamento, è stata orientata da queste due linee di intervento, da ultimo anche tramite l'adozione del cosiddetto decreto Carcere sicuro, volto a rendere l'esecuzione della pena detentiva sempre più aderente alle esigenze di umanizzazione e, al contempo, a rafforzare la sicurezza, l'operatività e l'efficienza dei nostri istituti penitenziari.
Mi limito, sotto questo profilo, solo a richiamare alcune delle misure che io ritengo essere più significative, tra cui, per esempio, le nuove regole in tema di carcerazione preventiva, il trasferimento dei minori e dei tossicodipendenti in comunità, l'elenco delle strutture residenziali per l'accoglienza e il reinserimento di chi non ha un domicilio e, quindi, per motivi di ceto sociale, non può fare istanza per misure alternative alla detenzione, la semplificazione delle procedure per la liberazione anticipata, le maggiori comunicazioni con i familiari concesse ai detenuti.
Sul piano infrastrutturale, la scelta del Governo è stata netta e strategica. Oltre allo sblocco degli investimenti di oltre 250 milioni fra Ministero delle Infrastrutture e Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, abbiamo anche recentemente introdotto la figura del commissario straordinario per le carceri, per tentare di atterrare più velocemente queste risorse già stanziate e recuperare, secondo una prima prospettiva del Dipartimento dell'amministrazione, 7.000 dei 10.000 posti detentivi mancanti.
Io credo, sotto questo profilo, che il Governo bene abbia fatto, in venti mesi, a recuperare oltre 250 milioni di risorse, nominare un commissario straordinario e affrontare strutturalmente e finalmente il problema del sovraffollamento carcerario, atteso che quando sono nato esisteva il sovraffollamento e mancavano 10.000 posti di edilizia penitenziaria; sono arrivato all'alba dei cinquant'anni - come si direbbe, nel mezzo del cammin di nostra vita -, rimane il sovraffollamento e mancano 10.000 posti detentivi. Ciò, evidentemente, a dimostrazione che le scelte che sono state fatte nel passato sono state, clamorosamente e in maniera disarmante, fallimentari.
Con riguardo, più nel dettaglio, alla casa circondariale di Siena, oggetto specifico dell'interrogazione molto precisa dell'onorevole interrogante, dalle informazioni assunte presso il DAP emerge che, alla data del 4 ottobre 2024, siano presenti 73 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 58 posti disponibili.
Si tratta di una percentuale di affollamento quindi preoccupante, ma oggettivamente inferiore a quella registrata in altri istituti del distretto. Questo lo dico solo nell'ipotesi in cui si intende immaginare una distribuzione all'interno del distretto come prima immediata soluzione, non percorribile perché la percentuale di affollamento - ripeto - della casa circondariale di Siena è, fortunatamente per Siena, inferiore a quella degli altri istituti del distretto.
Quanto, invece, ai dati riferiti all'organico dell'istituto, si rileva una carenza di personale in linea con quella degli altri istituti del Paese. In particolar modo, Siena, su un organico previsto di 49 unità, effettivamente presenta un organico di 43 unità e il posto del direttore è coperto da un reggente. Mancano, inoltre, un funzionario, un sovrintendente e due agenti assistenti. Per converso, è da notare che presso la casa circondariale di Siena sono arrivati anche nuovi ingressi con il Governo Meloni. In particolar modo, sono state assegnate 6 nuove unità di agenti assistenti con il Piano della mobilità collegato alle assunzioni relative ai corsi 181, 182 e 183.
Per quanto riguarda l'altra gamba dell'amministrazione penitenziaria, ovvero il comparto funzioni centrali, più spiccatamente preposto al trattamento del detenuto, hanno recentemente preso servizio un assistente tecnico e un funzionario della professionalità giuridico-pedagogica. Come ribadito in varie occasioni, il Ministero per la prima volta ha deciso di affrontare in termini efficaci il tema del del personale, essendo evidenti le criticità - peraltro segnalate correttamente dall'onorevole interrogante - derivanti da organici ridotti o comunque limitati, pessima, terribile eredità della stagione Madia, quando aveva ridotto, o, meglio, per essere corretti, rimodulato al ribasso, la pianta organica del Corpo di polizia penitenziaria.
L'impegno del Governo Meloni è invece di netta inversione di tendenza. Solo a titolo esemplificativo ma non certamente esaustivo, da ottobre del 2022, sono state messe in campo le seguenti iniziative assunzionali: a maggio del 2025 prenderanno servizio negli istituti penitenziari 132 allievi commissari, che da dicembre 2023 hanno iniziato a frequentare il relativo corso; per il ruolo di ispettori sono state già assunte 691 nuove unità e a giugno 2025 prenderanno servizio 411 allievi ispettori, che da maggio 2024 hanno iniziato l'apposito corso; per il ruolo di sovrintendenti sono state immesse 1.852 nuove unità.
Per il ruolo di agenti e assistenti (dove massimamente si vede lo sforzo del Governo) basti citare all'onorevole interrogante dati che sono incontrovertibili rispetto ad un passato molto triste e molto buio sotto il profilo delle assunzioni di agenti di polizia penitenziaria. Quindi, il 181º corso: con 1.479 unità; il 182º corso con 244 unità a scorrimento; il 183º corso con 1.870 unità, che hanno preso servizio a luglio 2024; il 184º corso con 1.713 unità, che è in corso, e abbiamo già firmato un bando per 2.568 nuovi allievi agenti.
È facile dire che siamo oltre alle 7.500 assunzioni in 20 mesi e, se così fosse stato nei 20 mesi che ci hanno preceduto nel passato, non parleremmo di carenza di organico della Polizia penitenziaria, ma forse il sovraffollamento si radicherebbe proprio nel comparto della Polizia penitenziaria. Eppure, così - ahimè - non è per scelte del passato, che noi stiamo titanicamente cercando di contrastare con un'azione puntuale e con finanziamenti come non si sono mai visti nel campo delle assunzioni di Polizia penitenziaria, oltre alle 2.000 assunzioni che andranno ad aumentare la pianta organica della Polizia penitenziaria: le prime mille nella prima finanziaria del Governo Meloni, le seconde mille proprio licenziate nell'ultimo decreto.
È stato anche rinforzato il comparto funzioni centrali per il tramite di 88 assistenti amministrativi. È stata approvata la graduatoria del concorso per 170 funzionari contabili.
Mi piace, in particolar modo, segnalare in questa sede, perché conosco - e lo dico senza alcuna ironia - la particolare spiccata vocazione e sensibilità dell'onorevole interrogante in ordine alla funzione rieducativa della pena e al trattamento del detenuto, che però, purtroppo, quello lo si fa non solo e soltanto con appelli retorici, ma con l'assunzione di funzionari giuridico-pedagogici. Quindi, credo che convenga con me l'onorevole interrogante che a questo Governo vada un plauso per aver saturato, per la prima volta nella storia della Repubblica, le piante organiche dei funzionari giuridico-pedagogici che tutti i giorni sono preposti a fare il trattamento del detenuto, al di là degli appelli al trattamento del detenuto e alla funzione rieducativa della pena, che credo venga maggiormente garantita dalla saturazione delle piante organiche di coloro che debbono far trattamento piuttosto che da appelli, a volte - come dire - del tutto decontestualizzati.
Per dare una risposta in ultimo all'onorevole interrogante, al fine anche di uno dei quesiti posti, cioè il finanziamento ai percorsi psicologici per gli uomini maltrattanti, osservo preliminarmente che il trattamento specialistico di tipo continuativo, rivolto agli autori di reati sessuali e di genere, è intervenuto con l'entrata in vigore della legge n. 69 del 2019, il cosiddetto codice rosso, che ha esteso la possibilità di seguire un trattamento psicologico, con finalità evidentemente ed eminentemente di recupero e sostegno, a tutti i condannati per violenza sessuale, per i reati di maltrattamenti sui familiari e conviventi e per gli atti persecutori.
La legge di bilancio n. 178 del 30 dicembre del 2020 ha stanziato, per la prima volta, risorse cospicue per l'implementazione, all'interno degli istituti penitenziari, del trattamento psicologico cognitivo-comportamentale nei confronti degli autori dei predetti reati, destinando alla corresponsione degli onorari a professionalità psicologiche esperte di tale trattamento 2 milioni di euro. La legge di bilancio n. 213 del 30 dicembre 2023, invece, non ha previsto specifici stanziamenti sui capitoli di bilancio su cui gravano gli oneri finanziari citati, ma il Ministero della Giustizia è comunque opportunamente intervenuto e, a integrazione delle risorse finalizzate all'osservazione da parte degli esperti nominati ai sensi dell'articolo 80 dell'ordinamento penitenziario, è stato disposto un apposito finanziamento di 5 milioni di euro.
Complessivamente, le risorse a bilancio per i servizi di assistenza psicologica, quindi per il 2024, sono aumentate a 14 milioni di euro anche per far fronte alle esigenze specificatamente indicate dall'onorevole interrogante, in ordine al trattamento di questi autori di particolari reati, ai fini del sostegno e del recupero, che peraltro condividiamo.
PRESIDENTE. La Presidente Boldrini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
LAURA BOLDRINI(PD-IDP). Signor Presidente, bisognerebbe ricordare al Sottosegretario Delmastro che, almeno quando viene in Parlamento, dovrebbe lasciare da parte, mettere in un angolo, la propaganda o il fatto di addossare le responsabilità sempre a qualcun altro. Lui deve rispondere dell'operato del Governo di cui fa parte; questo sembra sfuggirgli e descrive una realtà che solo lui conosce. Non so quante volte abbia visitato istituti detentivi; negli ultimi tempi sono andata a Rebibbia femminile, ho visitato quella struttura, Porto Azzurro, il carcere di Arezzo, di Castrovillari, di Barcellona Pozzo di Gotto, di San Gimignano, di Livorno, di Reggio Calabria.
Fossi in lei sarei molto più prudente nell'esporre questi dati fantomatici, per cui oggi le cose cambiano rispetto al passato dove tutto è andato male, perché le cose non stanno cambiando; anzi, stanno peggiorando sempre di più al punto che il Capo dello Stato, il Presidente Mattarella, ha definito le condizioni della detenzione nel nostro Paese “indecorose per un Paese civile qual è e deve essere l'Italia”.
Questa situazione, peraltro, viene descritta nei dettagli nel rapporto del Garante, il Garante delle persone private della libertà personale, che è stato aggiornato al 16 settembre del 2024. E allora, Presidente, l'indice di sovraffollamento è passato dal 115,36 per cento del 30 giugno del 2022 al 131,77 per cento del 16 settembre 2024. Quindi, le carceri italiane -tradotto - ospitano un terzo di detenuti in più rispetto alla loro capacità, cioè, 14.500 presenze oltre la capienza prevista, con la cifra impressionante di oltre 70 persone detenute che quest'anno si sono tolte la vita durante la detenzione, alle quali si aggiungono i 7 agenti della Polizia penitenziaria.
Fosse solo per questo, il tono del Sottosegretario, quando viene a rispondere ad una tale interrogazione, dovrebbe essere un po' meno baldanzoso e un po' meno trionfalistico, perché non si capisce su quali punti possa basare questa sua postura. Dei 70 detenuti che si sono suicidati, 24 erano in attesa di primo giudizio, cioè non colpevoli secondo il nostro ordinamento. È una situazione, Presidente, oramai fuori dai più elementari criteri di legalità e di giustizia, che contrasta fortemente con il dettato costituzionale, con la Dichiarazione universale e con la Convenzione europea dei diritti umani.
Ma la domanda che sorge spontanea, visto quello che raccontava il Sottosegretario, è la seguente: ci sono forse così tanti detenuti in Italia perché il Paese è in preda al crimine? Perché uno se lo chiede questo. Andiamo a vedere il passato, che magari ha sfumature diverse da quello che raccontava il Sottosegretario. Nel 1990, a fronte di 3.000, ripeto, 3.000 omicidi, c'erano 25.000 detenuti; mentre, nel 2023, con 300 omicidi - quindi siamo passati da 3.000 a 300 - siamo arrivati a quanti detenuti? Sessantamila, oltre 60.000 reclusi. Siamo così già oltre il tetto dei 60.000 e ci stiamo avviando a quella cifra che portò l'Italia alla condanna della CEDU con la sentenza Torreggiani del 2013.
E come sta rispondendo, Presidente, il Governo a tutto questo? Con il decreto Carceri, anche detto “decreto guscio vuoto”, perché non affronta il tema del sovraffollamento: non c'è nulla sulle misure cautelari, sulla liberazione anticipata, sui permessi premio. Nulla! Ma la cosa più grave non è tanto l'inconsistenza di questo decreto, quanto il fatto che la linea del Governo sulla sicurezza porta, inevitabilmente, ad un ulteriore aumento della popolazione carceraria, quindi, di nuovo, a un ulteriore sovraffollamento. E allora, ricordiamolo quello che diceva il Ministro Nordio prima di diventare Ministro. Diceva: “L'errore, l'equivoco della destra è quello di pensare di garantire la sicurezza attraverso l'inasprimento delle pene e la creazione di nuovi reati”. La domanda spontanea è: che gli avete fatto al Ministro Nordio? Cosa gli è successo?
Perché non si contano più i nuovi reati, Presidente, reati creati dal nulla. E poi gli anni di pena da scontare in carcere, che sono stati aumentati. E il decreto Caivano, che stravolge i principi del processo minorile e porterà in carcere il 20 per cento in più di detenuti, 20 per cento! Ma la vetta di questo delirio securitario si è raggiunta - qui alla Camera lo abbiamo visto - con il disegno di legge sulla sicurezza, quello approvato qui e adesso al Senato: nuovi reati, aumento delle pene. È un attacco esplicito, quello del disegno di legge Sicurezza, al diritto di dissenso, di protesta e di resistenza passiva.
PRESIDENTE. Presidente Boldrini, dovrebbe proprio concludere, per favore.
LAURA BOLDRINI(PD-IDP). Presidente, ha ragione, chiedo scusa. Le chiedo venti secondi.
PRESIDENTE. Siamo già oltre il minuto, ma prego.
LAURA BOLDRINI(PD-IDP). Inoltre, c'è anche l'odiosa misura volta a tenere in carcere le donne incinte o con bambini neonati di meno di un anno. Con questi provvedimenti sempre più persone andranno in carcere e ci sarà sempre più sovraffollamento. Allora, noi siamo di fronte a un bivio: o il carcere è l'oppure voi vi arrenderete definitivamente al sovraffollamento e alle condizioni inumane e degradanti della detenzione. Ma questa evenienza a voi non interessa, l'importante è gestire ogni emergenza sociale attraverso nuovi reati e attraverso l'innalzamento delle pene.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha facoltà di rispondere all'interrogazione D'Orso n. 3-01470 .
ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE,Grazie, Presidente. L'onorevole interrogante interviene su un tema concreto e vero, che è quello relativo al Portale dei Servizi Telematici del Ministero della Giustizia e alle modalità di relativa consultazione con riguardo, in particolar modo, alle e chiede di intervenire sulla configurazione della piattaforma e sulle modalità di inserimento dei dati ivi contenuti.
A tale proposito faccio innanzitutto presente che il Portale dei Servizi Telematici, la cui implementazione è datata 2021, già rende disponibili i dati essenziali inerenti e suindicati procedimenti e, in particolare, le informazioni relative a fascicolo, oggetto, resistente, ufficio giudiziario e funzioni, fornendo una rappresentazione quantomeno completa dei profili estremamente salienti.
In merito all'aggiornamento del procedimento, l'attuale configurazione del Portale già consente di ottenere gli opportuni aggiornamenti mediante l'utilizzo della sottovoce “”, grazie alla quale l'utente può essere automaticamente aggiornato delle eventuali, ulteriori modifiche del procedimento - azione di classe o azione rappresentativa che essa sia - per il quale ha formulato richiesta di informazioni.
In merito all'inserimento vero e proprio dei dati, faccio presente che sia la pubblicazione del ricorso introduttivo, sia il decreto di fissazione di udienza devono avvenire, ai sensi dell'articolo 840-del codice di procedura civile, a carico della cancelleria dell'ufficio giudiziario presso il quale pende il procedimento, di modo che il mancato inserimento di tali informazioni non rientra nell'ambito di diretta competenza del Ministero della Giustizia, che, però, non mancherà di effettuare, nel corso di quest'anno ma segnatamente e in particolar modo all'inizio dell'anno prossimo, una verifica della configurazione e delle modalità di funzionamento del Portale nell'ambito dei periodici interventi di manutenzione evolutiva - chiamiamola così - dei sistemi informatici di cui ha la responsabilità il Ministero e di cui avverte la responsabilità, essendo, peraltro, trascorso ormai il primo triennio di operatività della infrastruttura telematica,
Quindi, in particolar modo all'inizio dell'anno prossimo, in concomitanza della cosiddetta manutenzione, vi sarà uno sforzo di manutenzione evolutiva proprio per comprendere cosa si possa ancora migliorare nel servizio e come il Servizio Telematico possa essere sempre aggiornato e al passo con i tempi. Peraltro, con riferimento al tema dell'alimentazione e alla tempestività dell'inserimento dei dati, deve necessariamente essere fatta presente, non a fini controdeduttivi, ma quasi a supporto dell'interrogazione dell'onorevole interrogante, l'annosa questione della carenza del personale, segnatamente personale amministrativo che, all'interno degli uffici giudiziari, svolge, tra le tante mansioni, anche quella di all'interno dei sistemi telematici, o anche semplicemente statistici; personale oberato di svariate incombenze di diversa natura e priorità, che anche gli strumenti digitali recenti, come il Portale, possono contribuire ad alleggerire.
Si tratta, evidentemente, di situazioni diversificate sul territorio - dico la carenza del personale - ma accomunate da un notoriamente visibile a livello di piante organiche e relativi tassi di scopertura, che sono evidenti. Ebbene, però al riguardo mi pare doveroso ribadire, quale Sottosegretario per la Giustizia del Governo Meloni, quali siano comunque le azioni già messe in campo e già varie volte presentate ai colleghi che, opportunamente, esercitano il sindacato ispettivo all'interno di questa Assemblea.
Il Governo ha, infatti, da subito perseguito una politica di massima valorizzazione delle risorse umane, oltre che di digitalizzazione della giustizia. Qualcuno ha paventato, pensato, immaginato in passato che la digitalizzazione avrebbe comportato un risparmio di risorse umane: non è questa la filosofia di fondo che sorregge, viceversa, il Governo Meloni, anche perché sono evidenti misure concernenti, tra l'altro, il potenziamento del personale dell'amministrazione giudiziaria, tralasciando, in questa sede, le rilevanti misure adottate in tema di organico e organizzazione della magistratura togata, della magistratura onoraria, del personale - come dicevamo prima - per esempio, di Polizia penitenziaria.
Mi soffermerei sul piano del personale amministrativo precisando che, dall'entrata in carica del Governo Meloni, è stato dato l'avvio a un'importante fase di reclutamento di nuovi dipendenti, con la complessiva assunzione di 8.570 nuove unità, di cui n. 2.661 a tempo indeterminato e n. 5.909 a tempo determinato. Si tratta, evidentemente, di numeri significativi - se solo consideriamo che la pianta organica è di circa 40.000 unità -, che rappresentano un notevole investimento in capitale umano che, per dimensioni, nell'ambito del personale amministrativo del settore giustizia, credo trovi pochi precedenti nelle stagioni politiche italiane. Tale immissione di persone sicuramente contribuirà a migliorare molte delle situazioni - fra cui anche quelle denunciate - che possono dare luogo a talune inefficienze, a livello locale, o anche semplicemente presentare esigenze di miglioramento dell'efficienza complessiva, come quelle da lei opportunamente rappresentate ed evidenziate. Pertanto, confidiamo di poter dare un positivo riscontro in futuro sia per quanto riguarda, fin dall'inizio del prossimo anno, la manutenzione evolutiva dei sistemi informatici, oggetto della sua interrogazione, sia per quanto riguarda l'implementazione dell'organico amministrativo, che già ha trovato, però, un'importantissima immissione pari a 8.570 unità.
PRESIDENTE. La deputata d'Orso ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente e grazie, Sottosegretario. In questo momento non posso essere per nulla soddisfatta, perché non è stata superata nessuna delle problematiche che nella mia interrogazione venivano sottoposte all'attenzione del Ministero e del Governo.
Prima di entrare in quest'Aula, ho consultato l'area del portale dei servizi telematici dedicata proprio alla , ai procedimenti collettivi, e mi sono resa conto che nulla era cambiato. Conseguentemente, non mi aspettavo una risposta diversa da parte del Sottosegretario, perché non c'è nulla di diverso in quel portale: non c'è la ripartizione in sottocategorie, che sollecitavamo, cioè la generalista, quella che viene disciplinata dal codice di procedura civile e che abbiamo introdotto noi, come MoVimento 5 Stelle, nella scorsa legislatura, che abbiamo fortemente voluta. Non c'è l'indicazione delle azioni rappresentative, che sono riconducibili alla disciplina del codice del consumo, già questo orienterebbe il cittadino che va a consultare il portale. Non c'è l'indicazione se stiamo trattando di un'azione inibitoria o di un'azione risarcitoria ed anche questa, ripeto, è un'informazione rilevante. Non è indicato l'oggetto per tutte le azioni registrate: Sottosegretario, glielo certifico, è così, lo andiamo a consultare insieme, c'è proprio l'area mancante per molti procedimenti inseriti. Tra l'altro, questo crea un cortocircuito, perché se andiamo a vedere il filtro per la ricerca ci si rende conto che se un cittadino vuole ricercare se sussiste una determinata azione di classe deve inserire l'oggetto, ma se l'oggetto non è indicato per tutte, capisce bene che questa ricerca va a vuoto. Non c'è, poi, un ordine cronologico di inserimento: noi passiamo da un anno all'altro e le segnalo che nell'ultima pagina c'è un'azione di classe registrata a maggio del 2024; quindi, noi troviamo a pagina 5 la 47a azione registrata, che è un'azione di maggio scorso; non c'è indicazione della fase in cui si trovano tutti questi procedimenti.
Tutto questo servirebbe, come le dicevo, per orientare il cittadino, perché ricordo che il successo della risiede proprio nella solidità della cosiddetta classe che si va a formare, ovverosia l'aggregazione di più ricorrenti possibili, la concentrazione in un unico procedimento di azioni che altrimenti darebbero vita a molteplici giudizi, a scapito della finalità deflattiva del contenzioso, che è una delle finalità della .
L'altra finalità della è quella di agevolare l'adesione di più cittadini possibili rispetto all'azione collettiva. Per agevolare questa adesione, che è l'unico metodo per avere gli effetti positivi di una sentenza di accoglimento per tutti i cittadini che vantano lo stesso diritto, lo stesso interesse, che cos'è necessario? Serve completezza, chiarezza, fruibilità e accessibilità per il cittadino rispetto al portale che deve dare tutte queste informazioni. Dalla pubblicazione sul portale decorrono, infatti, anche i vari termini per l'adesione; i doppi termini, quelli dopo il vaglio di ammissibilità dell'azione e quelli dopo la sentenza di accoglimento dell'azione. Ci sono due finestre temporali, se il cittadino non è informato di questo, chiaramente, non potrà aderire. Ne va, quindi, proprio del funzionamento e della diffusione della . Se ci crediamo allora dobbiamo implementarlo.
In ordine al personale, che nelle cancellerie può fare queste operazioni di , voi ammettete che il problema è prevalentemente quello di una carenza di questo personale. Auspichiamo e apettiamo allora che siano previste ingenti risorse nella prossima legge di bilancio per assumere i profili necessari anche sotto questo aspetto. Ricordo, e chiudo, per onore di verità e onestà intellettuale, che voi state vantando assunzioni che sono però effetto di concorsi banditi grazie a finanziamenti messi in campo dai Governi precedenti. Faccio un esempio per tutti: quello per cancellieri esperti è il concorso, se non sbaglio, del 2020, quindi è l'effetto di quel concorso; quelli per assistenti giudiziari sono concorsi e scorrimenti dal 2017 al 2019. Questo solo per fare degli esempi attinenti ad alcuni profili.
Adesso tocca realmente a voi e da questa legge di bilancio, a questo punto, ci aspettiamo grandi cose. Noi saremo vigili e vi sottoporremo emendamenti in tal senso, per implementare le piante organiche e per assumere i profili professionali di cui il comparto giustizia ha, come ammettete voi stessi, molto, molto bisogno.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno. Vi ricordo che alle 12,30 il Parlamento si riunirà in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale. La seduta della Camera dei deputati riprenderà, invece, alle ore 15. Sospendo la seduta.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 77, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il deputato Marco Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Chiedo formalmente un'informativa urgente alla Ministra Calderone. Lo dico in presenza del Sottosegretario Durigon e dentro una discussione che stiamo per ricominciare sul collegato Lavoro. Le chiedo di dirci che cosa pensa delle lavoratrici della Proteco Srl. Forse questo nome vi dice poco, e sapete perché vi dice poco? Perché, in realtà, copre un lavoro in appalto, anzi in subappalto, di una grande azienda italiana, forse una delle più grandi dal punto di vista non solo del fatturato, ma anche dell'immagine, parlo della Ferrero.
Queste lavoratrici, Presidente, sa che cosa producono? Producono le confezioni della Kinder, ha presente la sorpresa? Ecco, qui di sorpresa ce n'è solo una, quella negativa, quella di sentire queste lavoratrici, che chiedono semplicemente più diritti e più salari, dirci e dire all'opinione pubblica che non hanno nemmeno i soldi per comprare quegli ovetti ai loro figli, perché loro prendono meno di 6 euro all'ora, precisamente 5 euro all'ora. Per intenderci, un lavoratore della Ferrero guadagna mediamente fra i 400 e i 500 euro in più di quelle lavoratrici e di quei lavoratori, e sa qual è il punto?
Che non hanno il contratto collettivo dell'agricoltura, non hanno lo stesso contratto collettivo della Ferrero, ma lavorano nel Multiservizi, come se facessero le pulizie, ma lo dico sottolineando come se fosse giusto invece pagare per le pulizie meno di 9 euro l'ora. Allora, lo chiediamo così alla Ministra Calderone, visto che è contro il salario minimo legale, così come questo Governo: che cosa facciamo per le lavoratrici della Proteco Srl? Cosa diciamo a quei numeri uno del sistema Paese e del che possono ancora oggi scegliere quale contratto collettivo nazionale utilizzare?
Cosa diciamo a delle lavoratrici che, per ottenere le 40 ore, per avere uno stipendio come gli altri, come gli altri della Ferrero, devono fare gli straordinari? Già perché, in tutto questo, se sono lavoratrici in appalto, magari dentro le cooperative, hanno spesso involontari. Allora, lo chiedo qui: cosa hanno in comune i Rocher, i Raffaello, i Kinder Sorpresa? Hanno tutti lavoratori in appalto e sono il 90 per cento di una grande azienda del in Italia. Lo chiediamo a questo Governo: è normale che sia questa la sorpresa che trovano le lavoratrici dopo 20 anni di stipendi e di sudore ?
Già, perché queste lavoratrici è da prima del 2000 che lavorano lì, da più di 20 anni. Sono o non sono lavoratrici della Ferrero? Per noi sono lavoratrici della Ferrero, che ci sia un appalto o un subappalto, e dovrebbero prendere gli stessi soldi degli altri dipendenti. Allora lo dico a questo Governo, che decide di liberalizzare ancora di più i somministrati: è normale questo racconto? È normale questa sorpresa? Per noi non lo è. Per questo chiediamo alla Ministra Calderone di venire qui, in Aula, per spiegarci come si fa, senza un salario minimo, a far sì che quell'azienda non paghi , a 5 euro l'ora, quelle lavoratrici, che sudano per fare cosa?
Per avere qualche euro in più, per regalare quegli stessi pacchetti ai loro figli. Invece di merce, invece di quelle mance che continuiamo a pensare di poter dare a queste lavoratrici, loro chiedono solo dignità, chiedono di far parte di una grande azienda italiana . E lo dico a quel numero 1, che è uno dei più ricchi in Italia e sappiamo bene la sua storia: arrivi lui a fare una proposta, se non ci arriva il Governo, perché tutte le grandi imprese italiane possono già scegliere oggi. E lo dico, c'è una responsabilità sociale dell'impresa: scegliete di reinternalizzare questi lavoratori e queste lavoratrici. Si può fare e ne viene anche del futuro del nostro sistema produttivo .
PRESIDENTE. Grazie, deputato Grimaldi, abbiamo ovviamente recepito la sua richiesta di informativa legata all'intervento sull'ordine dei lavori appena svolto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1532--A: Disposizioni in materia di lavoro .
Ricordo che, nella seduta del 1° ottobre, si è concluso l'esame degli articoli e delle proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati. Prego, Sottosegretario Durigon.
CLAUDIO DURIGON,. Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/1 Gianassi parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/2 Nisini parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, di prorogare l'istituto di cui in premessa anche per il prossimo triennio”. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/3 Gnassi parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/4 Montemagni parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di intervenire nell'ambito delle misure a sostegno della famiglia e della natalità, affinché i genitori dipendenti pubblici e privati abbiano la stessa disciplina con riguardo alle assenze per malattia dei figli minori di 3 anni”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/5 Cattoi parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, nell'ambito dei contratti di prestazione occasionale, di rivedere la misura massima del compenso massimo che può essere percepito da ciascun prestatore nel corso dell'anno civile”. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/6 Giaccone parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/1532--A/7 Battilocchio è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/8 Tenerini parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, di introdurre interventi diretti a salvaguardare l'occupazione e assicurare la continuità dell'esercizio delle attività imprenditoriali”, e così a seguire. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/9 Tassinari parere favorevole con riformulazione: “a valutare la possibilità, nei limiti di finanza pubblica, di rendere strutturale il finanziamento di progetti di formazione e di iniziative informative”, e così a seguire.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/10 Ascani parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/11 Berruto, espunte le premesse, parere favorevole con riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, di adottare misure volte a dare piena attuazione alla riforma del lavoro sportivo”. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/12 Iacono parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/13 Orfini, espunte le premesse, parere favorevole con riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, di implementare strumenti di sostegno in favore dei lavoratori del settore dello spettacolo dal vivo”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/14 Manzi è accolto come raccomandazione, se riformulato nel senso di espungere le premesse. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/15 Faraone parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/16 Coppo parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/17 Pastorino, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di intervenire nelle modalità consentite dalla normativa vigente, al fine di fornire un'interpretazione uniforme del criterio iv) dell'articolo 2, comma 2, lettera , del decreto ministeriale n. 171 del 2022”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/18 Congedo, parere favorevole.
Gli ordini del giorno n. 9/1532--A/19 Cerreto e n. 9/1532--A/20 Frijia sono accolti come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/21 Amendola, parere favorevole previa riformulazione: “impegna il Governo, nell'ambito delle misure di contrasto alle forme di precariato, a valutare l'opportunità di attivare un tavolo di confronto con la regione Basilicata e le organizzazioni sindacali per procedere all'individuazione di un percorso finalizzato alla stabilizzazione delle platee SAAAP, RMI e TIS”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/22 Cavandoli, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/23 Aiello, espunte le premesse, parere favorevole con riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di implementare l'organico tecnico di tutti gli enti preposti alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza sul lavoro regolare”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/24 Sportiello, è accolto come raccomandazione, se riformulato nel senso di espungere le premesse.
Sugli ordini del giorno n. 9/1532--A/25 Carotenuto e n. 9/1532--A/26 Quartini, invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/27 Ascari, espunte le premesse, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di proseguire l'approfondimento della tematica relativa al supporto psicologico per gli agenti di Polizia penitenziaria, considerando le più idonee modalità di intervento”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/28 Marianna Ricciardi, invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/29 Tucci, parere contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/30 Francesco Silvestri è accolto come raccomandazione se riformulato nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di porre in essere, nei limiti di finanza pubblica, ogni iniziativa utile volta a garantire un sistema di diritti e di moderno per i lavoratori e le lavoratrici autonomi”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1532--A/31 Caramiello, n. 9/1532--A/32 Santillo, n. 9/1532--A/33 Fenu, n. 9/1532--A/34 Baldino, n. 9/1532--A/35 Auriemma, n. 9/1532--A/36 L'Abbate, n. 9/1532--A/37 Di Lauro, n. 9/1532--A/38 Carmina, n. 9/1532--A/39 Appendino, n. 9/1532--A/40 Alifano, n. 9/1532--A/41 Morfino e n. 9/1532--A/42 D'Orso, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/43 Gusmeroli, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di intervenire, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, con atto di propria competenza, anche a carattere normativo, per un'interpretazione autentica che confermi la corretta riconducibilità dei compensi provvigionali maturati indirettamente nell'ambito della tipica attività dell'incaricato alle vendite di cui alla legge n. 173 del 2005”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/44 Conte, parere contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/45 Mari è accolto come raccomandazione, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di estendere il Sistema informativo per la lotta al caporalato oggi limitato al settore dell'agricoltura, a tutti i settori produttivi che vedono una forte esposizione al fenomeno del caporalato e dello sfruttamento della manodopera”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/46 Zaratti, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/47 Ghirra, espunte le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di incrementare le risorse del Fondo di sostegno per i familiari vittime degli infortuni sul lavoro”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1532--A/48 Zanella, n. 9/1532--A/49 Piccolotti, n. 9/1532--A/50 Grimaldi, n. 9/1532--A/51 Borrelli, n. 9/1532--A/52 Dori, n. 9/1532--A/53 Scarpa, n. 9/1532--A/54 Cuperlo e n. 9/1532--A/55 D'Alfonso, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/56 De Maria, stralciate le premesse, l'impegno è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, al fine di valutare l'eventuale estensione del meccanismo di certificazione della sicurezza per le imprese anche per i settori diversi dall'edilizia”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1532--A/57 Romeo e n. 9/1532--A/58 Lacarra il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/59 Ferrari, stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, iniziative volte a proseguire l'istituto di “opzione donna”.”
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/60 Di Biase, stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di adottare iniziative a favore delle lavoratrici ai fini previdenziali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/61 Lai, stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative relative al contributo addizionale sui contratti a termine”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/62 Di Sanzo, c'è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/63 Fornaro, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di predisporre, per quanto di competenza, specifiche misure volte ad incentivare il rinnovo dei contratti collettivi entro la scadenza dei termini”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/64 Toni Ricciardi il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/65 Braga, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di predisporre, per quanto di competenza, specifiche misure volte ad incentivare la contrattazione collettiva”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/66 Mauri, stralciate le premesse, è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di interventi volti a favorire, per quanto di propria competenza, l'adozione di misure volte a disciplinare il diritto della disconnessione del lavoratore”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/67 Ghio, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione se riformulato nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di intervenire, per quanto di competenza, al fine di riconoscere le prestazioni portuali di addetto a rizzaggio e derizzaggio e di operatore portuale polivalente come attività usuranti ai fini previdenziali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/68 Orlando, stralciate le premesse, il parere è favorevole subordinatamente alla seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di intervenire con iniziative utili al fine di rendere operativo il Fondo della incentivazione al pensionamento anticipato dei lavoratori e consentire ai lavoratori che ne abbiano i requisiti di poter accedere alle prestazioni previste”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/69 Barbagallo, stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di sentire le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori marittimi comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, al fine di valutare, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, interventi relativi all'indennità di inabilità temporanea assoluta da malattia per i lavoratori marittimi”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/70 Peluffo, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative di competenza al fine di sostenere l'occupazione nel settore dell'industria automobilistica”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/71 Casu, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare misure utili a garantire, nell'ambito dei rapporti di lavoro con la pubblica amministrazione, la piena applicazione del principio di non discriminazione del trattamento economico tra lavoratori assunti a seguito delle medesime procedure concorsuali”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/72 Fossi, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare impegni per salvaguardare i livelli occupazionali attuali, contrastando le delocalizzazioni e promuovendo processi virtuosi di ristrutturazione o riconversione industriale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/73 Bonafe', stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a proseguire l'impegno di tutelare i lavoratori del comparto della moda”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/74 Simiani, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, forme di intervento a tutela dei lavoratori dello stabilimento chimico Venator di Scarlino”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/75 Furfaro, stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a sollecitare un confronto con la Fondazione Enasarco per valutare iniziative utili a raggiungere una soluzione in merito ai lavoratori silenti”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1532--A/76 Forattini e n. 9/1532--A/77 Bakkali il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/78 Vaccari, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di adottare iniziative a salvaguardia di occupazione del polo Mozarc di Mirandola”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/79 Guerra, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di adottare iniziative volte a salvaguardare l'occupazione dei lavoratori del Marchio Maserati”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/80 Gribaudo il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/81 Evi, stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente formulazione: “a verificare, in aggiunta alle misure già introdotte con il PNRR-, se sussistono ulteriori esigenze relative al personale di vigilanza e prevenzione dell'INL”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/82 Malavasi, stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a verificare, in aggiunta alle misure già introdotte, se sussistono ulteriori esigenze relative al personale di vigilanza e prevenzione dei dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/83 Marino, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/84 Sarracino, stralciate le premesse, il parere è favorevole con riformulazione: “a proseguire il proprio impegno verso l'incremento dell'occupazione verso le politiche a favore del Mezzogiorno”.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/85 Roggiani, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, nei limiti dei vincoli della finanza pubblica, di proseguire nella propria azione a tutela dei lavoratori Alitalia”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/86 Scotto il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/87 Morassut, stralciate le premesse, è accolto come raccomandazione con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di convocare un tavolo di trattativa per la salvaguardia dei livelli occupazionali del gruppo Unilever”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1532--A/88 Stumpo, n. 9/1532--A/89 Serracchiani, n. 9/1532--A/90 Madia, n. 9/1532--A/91 Ciani e n. 9/1532--A/92 Ubaldo Pagano il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/93 De Micheli, espunte le premesse, il parere è favorevole se riformulato come l'ordine del giorno n. 9/1532--A/2 Nisini.
Sugli ordini del giorno n. 9/1532--A/94 Curti, n. 9/1532--A/95 Merola e n. 9/1532--A/96 Laus il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/97 Zurzolo è accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti sugli ordini del giorno.
Siamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/1 Gianassi, il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare il deputato Gianassi. Ne ha facoltà.
FEDERICO GIANASSI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Restiamo sconcertati dal parere contrario del Governo a fronte di una situazione che lo impegna direttamente. Ci sono centinaia di lavoratori impiegati nei musei statali della città di Firenze, musei prestigiosissimi - il museo del Bargello, dell'Accademia, degli Uffizi - che sono in una situazione di grande incertezza perché il Ministero della Cultura non ha ancora speso parole chiare sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e sulla salvaguardia delle professionalità e delle retribuzioni.
Ora, è vero che il Ministero della Cultura è stata affaccendato in altre vicende in questa estate, però da mesi i lavoratori, anche con manifestazioni e scioperi, stanno chiedendo al Ministero di esprimersi con chiarezza.
Si tratta di lavoratori - centinaia, ripeto - che da anni, decenni, lavorano nella città di Firenze al servizio di questi musei, in una città nella quale il comune di Firenze, esattamente come per lo Stato, è proprietario a sua volta di tanti altri musei.
Siamo nella situazione nella quale il comune di Firenze per i lavoratori dei musei comunali ha previsto il salario minimo nella difesa dei posti di lavoro e i dipendenti dei musei statali rischiano di andare a casa se il Governo non chiarisce che, a fronte delle trasformazioni con il passaggio verso Ales SpA e con la nuova gara bandita dal Museo degli Uffizi, quei posti di lavoro saranno salvaguardati.
Com'è possibile che il Governo, di fronte alla richiesta di tutelare i posti di lavoro dei lavoratori dei musei fiorentini e di tutelare le loro professionalità, intervenga in Aula dicendo “no”, quando il Ministero della Cultura dovrebbe in queste settimane farsi carico di questa situazione?
Il comune di Firenze proprio ieri con l'assessore al Lavoro, Dario Danti, ha scritto un accorato appello al neo Ministro della cultura Giuli per chiedere un intervento che, con chiarezza, si rivolga a quei lavoratori e dica qual è il futuro di queste persone che, ripeto, da decenni sono occupate nel polo museale fiorentino, con risultati - credo - apprezzati in tutto il mondo per il servizio di alta qualità che essi sanno offrire. Quindi, rimaniamo davvero sconcertati rispetto a questo parere contrario del Governo.
Chiedo, comunque, al Parlamento di esprimere un voto favorevole a tutela del lavoro in questo caso della città di Firenze, al servizio di un polo museale tra i più belli del mondo. Comunque, noi continueremo, come hanno già fatto i colleghi Scotto e Fossi, con atti di iniziativa parlamentare, a sollecitare una pronta risoluzione di questa vicenda .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Durigon. Ne ha facoltà.
CLAUDIO DURIGON,. Lo accantoniamo.
PRESIDENTE. Accantonato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/2 Nisini. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo che viene accolta? Affermativo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/3 Gnassi: il parere del Governo in questo caso è contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/3 Gnassi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Saluto gli studenti e i docenti del liceo scientifico di Primiero, in provincia di Trento, che partecipano oggi alla giornata di formazione a Palazzo Montecitorio e che assistono ai nostri lavori dalle tribune.
Grazie per questa vostra presenza .
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/4 Montemagni. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: è accolta? Affermativo.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/5 Cattoi vi è una proposta di riformulazione da parte del Governo: è accolta.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/6 Giaccone il parere del Governo è favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/7 Battilocchio è accolto come raccomandazione. Va bene?
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/8 Tenerini, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/9 Tassinari. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/10 Ascani: il parere del Governo è contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/10 Ascani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/11 Berruto. C'è una proposta di riformulazione e un parere contrario sulla premessa.
Ha chiesto di parlare il deputato Berruto. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la proposta di riformulazione, che, da buon secchione, mi sono annotato, e intervengo dicendo due cose, perché chiederò di mettere al voto il mio ordine del giorno.
PRESIDENTE. Prego, prosegua, poi lo votiamo.
MAURO BERRUTO(PD-IDP). La riformulazione verte su due aspetti: il rispetto dei vincoli di bilancio, bene, certo, però c'è un fatto che ha generato l'ingresso della riforma del lavoro sportivo, ovvero un nuovo gettito fiscale. Questo sarà il primo semestre in cui c'è stata l'attuazione della riforma, e quindi queste entrate. Il secondo fatto proposto nella riformulazione è la piena attuazione della riforma del lavoro sportivo. Anche qui siamo d'accordo, anche noi vogliamo una piena attuazione, ma per farlo serve un aiuto economico alle società sportive. Intendo direttamente alle società sportive, non alle federazioni. Aggiungo che questo aiuto deve, per ragioni evidenti, arrivare dalla prossima legge di bilancio. Quindi, con l'espressione “nel rispetto dei vincoli di bilancio” immagino che si possa intendere questo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Chiediamo di sottoscrivere l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/11 Berruto nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/12 Iacono, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/13 Orfini. C'è una proposta di riformulazione con parere negativo sulle premesse. È accolta? Sì, andiamo avanti, allora.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/14 Manzi, sempre con un “no” sulle premesse e un accoglimento come raccomandazione.
Ha chiesto di parlare la deputata Manzi. Ne ha facoltà.
IRENE MANZI(PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Non posso accogliere la raccomandazione, perché, tolte le premesse, si tratta di raccomandare allo Stato di fare quello che dovrebbe fare. In realtà, non ci dovrebbero essere neanche degli ordini del giorno su questo tema, ovvero pagare con regolarità e con il tempismo necessario i docenti precari. Sono state molte le interrogazioni che sono state depositate in Commissione, in Aula, tanto alla Camera quanto al Senato, per denunciare la situazione dei gravi ritardi che vengono accumulati, anche per un sistema che dovrebbe forse essere perfezionato, per un carico molto pesante di lavoro, che grava, tra l'altro, sulle segreterie, pesantemente sguarnite.
Non possiamo accogliere, in questo senso, come semplice raccomandazione, un impegno che dovrebbe essere solennemente preso da parte dello Stato, in questo caso. Quei docenti richiedono semplicemente che venga riconosciuto loro il diritto a una retribuzione pagata con celerità e con i tempi che devono essere previsti. Quindi, chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti e non accolgo, in questo senso, la raccomandazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/14 Manzi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/15 Faraone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/16 Coppo il parere del Governo è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/17 Pastorino, sul quale c'è una proposta di riformulazione. Viene accolta? Il deputato Pastorino non è in Aula. Deputato Magi? Prendo atto che la riformulazione è accolta.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/18 Congedo il parere del Governo è favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/19 Cerreto è stato accolto come raccomandazione. Va bene? Sì. L'ordine del giorno n. 9/1532--A/20 Frijia è stato accolto come raccomandazione. Prendo atto che essa viene accettata.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/21 Amendola, sul quale c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Prendo atto che i firmatari accettano la riformulazione e chiedono che l'ordine del giorno venga messo ai voti.
Passiamo ai voti, dunque.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/21 Amendola, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/22 Cavandoli il parere del Governo è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/23 Aiello, sul quale c'è una proposta di riformulazione.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Aiello. Ne ha facoltà.
DAVIDE AIELLO(M5S). Presidente, vorrei, se possibile, riascoltare la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretario Durigon, se può cortesemente rileggere la proposta di riformulazione.
CLAUDIO DURIGON,. È mio dovere farlo.
Eliminate le premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli della finanza pubblica, di implementare l'organico tecnico di tutti gli enti preposti alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e di lavoro regolare”.
PRESIDENTE. A lei la parola, onorevole Aiello.
DAVIDE AIELLO(M5S). Grazie, Presidente. No, non accetto la riformulazione del Governo e vorrei anche spiegarne i motivi . È un impegno chiaro, semplice e concreto, che era quello di implementare l'organico di tutti gli enti preposti alla sicurezza sul lavoro, quindi alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, e ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza, soprattutto nei cantieri, anche nei casi di subappalto e cooperative spurie. Il Governo, in questo caso, chiede di “valutare l'opportunità di”.
Dico, ma cosa c'è ancora da valutare in un Paese dove ogni giorno muoiono quasi tre operai al giorno? In un Paese dove nell'edilizia c'è fortemente bisogno di garantire sicurezza ai lavoratori, cosa c'è ancora da valutare? Poi ci indigniamo di fronte all'ennesima tragedia nel mondo del lavoro, nel mondo dell'edilizia, ma, quando il Governo è chiamato a dare risposte concrete ai lavoratori, si fa trovare impreparato o continua a rimandare le decisioni, dicendo che bisogna valutare l'opportunità.
No, non bisogna valutare l'opportunità, bisogna accogliere quest'ordine del giorno e dare delle risposte concrete oggi. Non bisogna più aspettare tempo in futuro. Quindi, per questo, rinuncio alla riformulazione e chiedo di mettere ai voti l'ordine del giorno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/23 Aiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/24 Sportiello, accolto come raccomandazione, espungendo le premesse.
Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. No, non accettiamo questa ipotesi di raccomandazione. Noi crediamo che la pari dignità fra sessi non debba essere raccomandata, ma debba essere garantita, semplicemente questo . Quindi, espungere completamente tutte le premesse, che hanno un valore aggiunto anche in termini di messaggio importante di quest'Aula su questo tema, è offensivo nei confronti di quest'ordine del giorno. Quindi chiediamo di porlo in votazione così com'è .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/24 Sportiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/25 Carotenuto, sul quale vi è invito al ritiro ovvero parere contrario.
Ha chiesto di parlare il deputato Carotenuto. Ne ha facoltà.
DARIO CAROTENUTO(M5S). “Invito al ritiro”: noi chiediamo la settimana corta e di ridurre finalmente l'orario di lavoro anche nel nostro Paese e voi invece ci invitate al ritiro. Io credo che dovreste ritirarvi voi .
Questo provvedimento affronta il tema del lavoro in modo assolutamente inquietante; crea uno scenario pericoloso, togliendo tutele e opportunità per i lavoratori ed è solo l'ennesimo provvedimento che va in questa direzione, Presidente, che è quella delle persone che hanno meno diritti del profitto che possono generare, meno tutele dei profittatori. Per voi le persone che lavorano sono solo delle rotelle in un ingranaggio; non sono esseri umani e il profitto viene sempre prima del lavoratore.
Se volessimo rispolverare un linguaggio di un'altra stagione, diremmo che siete costantemente dalla parte dei padroni, salvo poi nascondervi con slogan populisti, un al chilo a uso dei e dei pratoni verdi che abbiamo visto essere sempre meno frequentati anche dai vostri elettori.
Per noi però non è così, per noi viene prima il lavoratore. Anche perché, quando il lavoratore sta al centro della visione politica e delle politiche aziendali, migliora il suo benessere e migliora anche la qualità del suo lavoro.
In base agli ultimi dati elaborati dall'OCSE, l'Italia, subito dopo Grecia ed Estonia, è il Paese dell'area euro dove si lavorano più ore alla settimana, ossia 33, tre in più rispetto alla media ore, che è di 30 e addirittura 7 ore in più rispetto alla Germania. In Olanda, l'orario è di 28 ore settimanali, mentre in Lussemburgo, Austria e Francia è di 29, e via dicendo.
Questo è lo stato dell'arte. Questo dovreste governare. Lo sapete anche voi, d'altra parte, che è un tema, perché in queste ore parlate di nuove modalità, di nuovi contratti con la pubblica amministrazione che sembra sempre meno attrattiva. In realtà ci sono già alcuni contratti aziendali nel nostro Paese che prevedono la prestazione lavorativa su 4 giorni settimanali. Una prassi limitata ma che sta prendendo piede. Una scelta che ha una logica sociale, perché, fra lavoro e vita di ogni giorno, deve esserci un equilibrio sano e al centro deve stare il benessere della persona.
Allarghiamo poi lo sguardo. Ci sono oggi sistemi organizzativi e tecnologici che consentono guadagni di produttività e riduzione della fatica del lavoro, nonché l'indubbia possibilità di rimodulare gli orari della prestazione di lavoratori e lavoratrici. Questo è il dato che emerge da studi comparati della disciplina sull'orario di lavoro in diversi Paesi, alla base di sperimentazioni e innovazioni legislative che sono state fatte in Spagna, Belgio, Gran Bretagna, Giappone, solo per citare alcune di queste esperienze.
Il mondo intorno a noi cambia e la politica dovrebbe avere il coraggio e la visione per anticipare e facilitare tutti i cambiamenti sani. Non può e anzi non dovrebbe subirli.
Ridurre la settimana lavorativa significa mettere al centro la persona, significa ridurre l'impatto sull'ambiente, significa migliorare la mobilità, significa aumentare la produttività, significa fare un passo avanti verso una società migliore.
Su questo tema noi ci siamo. Abbiamo presentato una proposta di legge che va in questa direzione, abbiamo chiesto al Governo cosa ne pensa. Il Governo ci ha dato la dimostrazione che guarda dalla parte sbagliata della storia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO(FDI). Guardi, Presidente, solo, per suo tramite, per rispondere al collega Carotenuto, che simpaticamente - non so se ho capito bene - dice che dovremmo ritirarci o qualcosa del genere.
In realtà, forse, quest'Aula o perlomeno una parte di quest'Aula non sa che quanto da lui definito nel dispositivo del suo ordine del giorno esiste già, nel senso che, oggi, già alcune aziende fanno la settimana corta. Il tema dirimente, rispetto alla proposta su un ordine del giorno del collega Carotenuto, è capire laddove la politica, attraverso dei fondi pubblici, possa andare o non andare a incentivare forme di settimana corta (i quattro giorni). Anche se, in realtà, tecnicamente, cercando di capire esattamente come stanno le cose, la settimana corta, che oggi viene celebrata da alcune aziende (aziende sicuramente molto importanti, il cui bilancio può permettere di applicare una settimana corta), attenzione, attraverso accordi sindacali (anche spesso accordi sindacali di secondo livello), è, sì, celebrata, ma con il coinvolgimento dei lavoratori, ovvero, è il lavoratore che, ad esempio, per tre, quattro o cinque giornate di permesso va, fondamentalmente, a scambiare queste giornate di permesso per avere una riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, a parità di stipendi.
Se tutto questo è vero (ed è vero, perché in Commissione stessa abbiamo ascoltato aziende che applicano in modo virtuoso la settimana corta) l'aspetto dirimente è esattamente quello del fondo. Io penso sia un po' difficile, oggi, applicare un fondo rispetto a tutte le aziende che potenzialmente potrebbero usufruire della settimana corta; molto banalmente, le aziende molto importanti continueranno con la settimana corta; le aziende diciamo medie potrebbero, paradossalmente e potenzialmente, accedere a un fondo pubblico per l'applicazione della settimana corta; invece, l'azienda da 10 o 15 dipendenti, che magari non si occupa di servizi, non potrà né accedere al fondo né fare la settimana corta. Quindi, si creerebbero - proseguendo nel solco di questa proposta, di quest'ordine del giorno - non una ma tre categorie di aziende, l'una diversa dall'altra, con un anche molto diverso nei confronti degli occupandi o del mercato del lavoro.
Chiudo dicendo che mi sembra che questo sia un ordine del giorno ulteriore rispetto a quello che già stiamo facendo in Commissione. Delle due l'una: nel senso che la terza via non è data sotto questo punto di vista.
In Commissione, come i colleghi della Commissione lavoro sanno, stiamo affrontando il tema della settimana corta: prima, con almeno tre o quattro proposte; oggi, con una proposta unitaria da parte delle opposizioni. Perché quello che c'è da dire, c'è da dire. Io non mi nascondo dietro un dito, Presidente. Ma il tema lo stiamo già affrontando in Commissione e ritengo che affrontarlo in Commissione sia sicuramente molto più incisivo che proporre un ordine del giorno soltanto per il gusto di poterlo proporre e per dire che la maggioranza è cattiva e non applica, attraverso l'ordine del giorno, la settimana corta .
Sottosegretario, per quanto mi riguarda, può pure dire di “sì” a un ordine del giorno di questo tipo, perché tanto tutti quanti lo sappiamo che un ordine del giorno è quello che è: è una mera indicazione. Guardo il collega Giachetti che la scorsa legislatura presiedeva assieme ad altri Presidenti e Vicepresidenti e penso a quante volte ci siamo detti che, in pancia a un ordine del giorno, si possa dire qualsiasi cosa, ma poi, negli effetti, nulla avrà a che fare con quelle che sono le normative . Quindi, per quanto mi riguarda, Presidente, il mio intervento è soltanto - come il Sottosegretario sa - per ribadire che la Commissione lavoro pubblico e privato alla Camera dei deputati sta già avanzando con alcune proposte; dopodiché, politicamente, vedremo se a questo punto troveremo un punto di caduta sulle stesse .
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/25 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532-A/26 Quartini. Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. Mi rendo conto che evidentemente la rendicontazione e l', per questa maggioranza e per questo Governo, sono semplicemente . A loro non interessa il fatto di monitorare gli eventuali finanziamenti che destinano anche nell'ambito di questo provvedimento. Eppure, la rendicontazione dovrebbe essere parte integrante di un meccanismo di onestà e di trasparenza. Sarebbe il minimo sindacale.
Invece, all'articolo 32, vengono destinati dei fondi ai centri per le famiglie. Presidente, non abbiamo niente contro il volontariato, ma, quando questo volontariato rischia di portare dei messaggi conflittuali all'interno dei consultori familiari, che dovrebbero garantire l'autodeterminazione della donna in maniera laica, sinceramente tutto questo ci preoccupa molto .
E mi sia consentito, ancora una volta, di esprimere la massima solidarietà e vicinanza a tutti quegli operatori non obiettori, all'interno dei consultori familiari e negli ospedali, che non sono dei “sicari”, Presidente , non sono dei “sicari”. Semplicemente, garantiscono, in maniera laica, che una legge dello Stato venga attuata e venga applicata .
Voi vi rifiutate, dicendo “no” a quest'ordine del giorno, persino di fare le verifiche su come vengono spesi quei soldi. Credo che non ci sia altro da dire, Presidente .
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532-A/26 Quartini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532-A/27 Ascari. Prendo atto che i firmatari dell'ordine del giorno accolgono la riformulazione proposta dal Governo.
Passiamo dunque all'ordine del giorno n. 9/1532-A/28 Marianna Riccardi.
Ha chiesto di parlare la deputata Scutella'. Ne ha facoltà.
ELISA SCUTELLA'(M5S). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno e di fare un breve intervento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELISA SCUTELLA'(M5S). In questo provvedimento voi tentate, perlomeno, di inserire delle norme che vadano a regolamentare quella che è la materia del lavoro e delle politiche sociali e, soprattutto, la sicurezza nei posti di lavoro. Non c'è bisogno che ricordi a tutti voi e a quest'Aula quel video, che è diventato virale, dei sanitari del Policlinico di Foggia che si sono dovuti barricare all'interno di una stanza per evitare delle aggressioni. Questo è un problema che, purtroppo, non è solo presente nel Policlinico di Foggia, ma è sparso in quasi tutta Italia. La soluzione qual è?
La soluzione ve l'abbiamo proposta noi con quest'ordine del giorno, cioè istituire del personale che sia formato per evitare che ci siano delle liti e delle controversie. Ma questo a voi non va bene, e sapete perché? Perché il problema lo avete creato voi. Perché, se ci sono delle persone che reagiscono in quel modo all'interno di un pronto soccorso, è colpa vostra. È colpa della vostra politica fatta di tagli alla sanità. Questo, peraltro, accade anche in Calabria.
Se il governatore Occhiuto, che è anche commissario alla sanità, già all'epoca aveva appoggiato il piano di Scopelliti, che prevedeva la chiusura di 18 ospedali e 1.200 posti letto, mi dite voi, ad oggi, cosa devono fare i cittadini calabresi? Ci sono due posti letti ogni mille cittadini calabresi. Allora, ditemi: una persona che va al pronto soccorso con un proprio caro e che si vede parcheggiata per 5, 6 o anche 10 giorni in un pronto soccorso, senza avere cure, perché si sente dire che non ci sono posti letto, cosa deve fare?
Quindi, il problema lo avete creato voi e la soluzione non è di certo quel decreto che avete fatto e che prevede l'arresto in flagranza, creando questo continuo clima di repressione. La soluzione è un'altra, caro Sottosegretario Durigon, e gliela suggerisco io: la soluzione non è di certo quella di togliere soldi alla sanità, ma di mettere soldi alla sanità. Solo così evitiamo determinate situazioni, non di certo facendo i decreti che fate voi .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.
CLAUDIO DURIGON,. Chiedo scusa, Presidente, ma mi ero dimenticato e non ho letto il motivo per cui invitavo al ritiro: perché, in merito a quello che è stato chiesto, esiste già un provvedimento normativo su questo tema .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Non intravedo, nelle parole dette ora dal Governo, questa motivazione plausibile e accettabile. Intanto, come gruppo di Azione, chiediamo di poter sottoscrivere l'ordine del giorno: il tema della sanità ci è caro e ci rendiamo conto, ogni giorno di più, di quali siano i bisogni e le necessità. Andrei oltre a quanto riporta la collega Ricciardi e chi ha sottoscritto l'ordine del giorno, andrei oltre e inviterei il Governo a riflettere su quello che succede nei nostri pronto soccorso, ma anche sugli abbandoni del personale - non è così, signor Ministro - e su ciò che succede negli ospedali, ossia violenza e nuovi abbandoni da parte di medici e infermieri.
Però è fondamentale fare un passo in più e immaginare che cosa succederà tra pochissimo, quando verranno riaperte le case e gli ospedali di comunità, le case della salute, che saranno completamente sprovviste di personale. Allora che cosa avremo fatto? Grandi investimenti e, nuovamente, avremo lasciato i territori all'abbandono, perché la salute è una chimera sempre più lontana.
Noi pensiamo che il Governo, signor Presidente, debba essere molto attento a questi temi, perché non possiamo pensare che le cose si risolvano. Peggioreranno sicuramente e chi, ovviamente, verrà penalizzato sono i cittadini, sono sicuramente i territori che sono più decentrati e sono le persone che oggi fanno fatica a curarsi e che sono molte di più di quelle che noi immaginiamo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/28 Marianna Ricciardi, con il parere contrario confermato del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/29 Tucci.
Ha chiesto di parlare il deputato Tucci. Ne ha facoltà.
RICCARDO TUCCI(M5S). Grazie, Presidente. Sottosegretario, ci può spiegare, per favore, la contrarietà a quest'ordine del giorno? Qual è la logica per cui bocciate un ordine del giorno in cui chiediamo, semplicemente, di adottare iniziative, anche di carattere normativo, al fine di rivedere la qualificazione giuridica delle Guardie particolari giurate, assicurando una formazione effettiva e adeguata al ruolo e alle funzioni? Qual è la logica per cui si boccia un ordine del giorno del genere? Che avete inventato, una nuova linea politica del tipo “non siamo a favore della formazione delle guardie giurate”?
Avete inventato la linea politica contro l'eventuale merito a seguito di una formazione? Eppure siete quelli che hanno fatto addirittura un Ministero sul merito, avete fatto il Ministero dell'Istruzione e del merito. Che sarà mai questo Ministero dell'Istruzione e del merito? Colleghi, attenzione, stiamo parlando della formazione di quelle persone che ci troviamo spesso all'uscita dei centri commerciali; stiamo parlando di quei lavoratori che sono messi lì per garantire la sicurezza di noi clienti che entriamo nei centri commerciali e la sicurezza degli stessi centri commerciali rispetto ai furti.
Mi spiega, Sottosegretario, qual è la logica per dire di no a quest'ordine del giorno? Voi oggi non state soltanto dicendo di no alla formazione adeguata di questi lavoratori, ma state dicendo di no, nell'ordine, a un'adeguata formazione e, di conseguenza, ad un adeguato stipendio. Parliamo di lavoratori che sono pagati, spesso, anche 4 o 5 euro all'ora. Ma lo sappiamo, voi siete anche contro il salario minimo , quindi figuriamoci se potevate mai dire di no all'adeguata formazione, che garantiva un adeguato stipendio.
State dicendo di no a una maggiore sicurezza, come vi dicevo, di tutti i clienti, perché parliamo di lavoratori - fateci caso, colleghi, sarà capitato a tutti noi di entrare in un centro commerciale - che hanno anche il porto d'armi, hanno anche la pistola in mano. Sapete dove si fa la loro formazione? Nei poligoni di tiro. Nessuno ha mai insegnato loro a difendersi o a difendere il cliente, nessuno ha mai insegnato loro a difendere il centro commerciale presso cui sono assunti. Quindi, di conseguenza, state anche dicendo di no a una maggiore sicurezza dell'impresa che assume questi lavoratori, proprio per evitare che qualcuno faccia dei furti o eventuali altre tipologie di reato; voi state dicendo di no anche a questi imprenditori.
Allora, Sottosegretario, le rinnovo la domanda: ci può, per favore, spiegare il motivo del “no” a quest'ordine del giorno? Tanto, come ha detto il collega poco fa, si tratta di un ordine del giorno, non sarà mica chissà che cosa !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/29 Tucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/30 Francesco Silvestri, accolto come raccomandazione se riformulato. Deputato Silvestri, accetta la riformulazione, vuole parlare? No, quindi si vota.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/30 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/31 Caramiello.
Ha chiesto di parlare il deputato Caramiello. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CARAMIELLO(M5S). Grazie, Presidente. È inconcepibile il parere contrario su quest'ordine del giorno anche perché la scelta operata dal Governo e dalla maggioranza parlamentare in merito alla questione annosa del caporalato conferma, per l'ennesima volta, la marginalizzazione del Parlamento. Presidente, non c'è stato nemmeno un tentativo di confronto per individuare effettive misure di contrasto e, quindi, per entrare seriamente nel merito della questione, a valle anche di quello che è successo al povero Satnam Singh.
Presidente, il fenomeno del lavoro nero e del caporalato rappresenta sicuramente la più cruenta criticità del mondo del lavoro agricolo, ma purtroppo non è l'unica.
Presidente, nel lavoro agricolo è stimato un alto tasso di infortuni dovuto a diversi fattori: in particolare, le denunce di infortunio coincidono con oltre 120 decessi in media all'anno, legati alla mancanza dei più basilari sistemi di sicurezza. Infatti, Presidente, fin dal 1992, l'articolo 11 del codice della strada ha previsto sanzioni amministrative per la mancata revisione dei mezzi agricoli. Tuttavia, Presidente, nonostante un decreto interministeriale del 20 maggio 2015 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, la revisione dei suddetti mezzi non è ancora attiva e questo è dovuto alla mancanza di norme attuative che devono essere redatte in collaborazione tra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministro dell'Agricoltura e l'INAIL.
Sarebbe opportuna una promozione degli incentivi per la rottamazione di macchine agricole obsolete o inutilizzate, stabilendo una definizione degli obiettivi e dei criteri di rottamazione. Quest'ordine del giorno chiedeva semplicemente di promuovere misure agevolative per le imprese agricole che rottamano macchine ancora in uso immatricolate prima del 1997: ciò al fine, oltre che di garantire innovazione nel settore, anche di assicurare una maggiore sicurezza sul lavoro e sulla strada.
Nel corso del G7 Agricoltura ad Ortigia, a Siracusa, abbiamo visto tutti il Ministro Lollobrigida, col suo pantalone militare, davanti a queste macchine agricole; però, se non si interviene con una promozione affinché si possa cambiare e, quindi, dare la possibilità a giovani agricoltori di investire nel comparto agricolo - visto che nel decreto Agricoltura arrivato in quest'Aula sono stati tagliati più di 85 milioni per il comparto agricolo giovanile - come pensiamo che sia possibile inserire e aiutare questi giovani?
Quindi, quest'ordine del giorno, secondo me, ha un valore politico, checché ne dica il collega Rizzetto, ma purtroppo non si interviene e si dà parere contrario. Chiedo a quest'Aula, invece, di dare un segnale politico e di intervenire a favore di quest'ordine del giorno
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Vaccari sottoscrive l'ordine del giorno in esame.
Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.
ANTONIO D'ALESSIO(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente, vorremmo sottoscriverlo anche noi, come gruppo di Azione. Ci sono degli ordini del giorno che hanno il pregio di coniugare più aspetti positivi: questo è uno di quelli.
Qui si tratta di promuovere misure agevolative per le imprese agricole che rottamano macchine ancora in uso, immatricolate prima del 1997. Ora, sappiamo benissimo che il settore agricolo ha bisogno di un'iniezione di fiducia, ha bisogno di supporto, ha bisogno di innovazione: in questo senso, verrebbe garantita. Quindi, si garantirebbe l'innovazione, andremmo a offrire un'iniezione di fiducia a un comparto assolutamente in grande difficoltà e, soprattutto, andremmo a mettere una pezza e a dare un piccolo aiuto rispetto alla sicurezza sulle strade che mi sembra un elemento di criticità assoluto in questo momento e in questa fase nel nostro Paese.
Quindi, sottoscriviamo e invitiamo a esprimere un voto favorevole su quest'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/31 Caramiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/32 Santillo.
Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Presidente, grazie. Con quest'ordine del giorno voglio accendere un faro su un tema importante. Stiamo parlando di lavoro e, per parlare di lavoratori, vorrei costruire un perimetro e farvi capire come sia importante il lavoro per coloro che vanno a lavorare e che, purtroppo, poi non tornano a casa. In Italia, questa cosa è accaduta nel 2023 per 1.041 persone. Pensate, sono i numeri di una guerra quelli a cui abbiamo assistito tra il 1983 e il 2018: sui luoghi di lavoro si sono avuti più morti di quanti sono quelli uccisi dalla criminalità organizzata. La la camorra, la mafia hanno ucciso 6.600 persone; in questo periodo, invece, sono periti sul luogo di lavoro oltre 55.000 persone.
Il principale luogo di lavoro dove si perde la vita è il cantiere edile. Pensate, ogni dieci giorni, quattro lavoratori escono al mattino, vanno in cantiere e non tornano a casa dai propri affetti. E voi che cosa state facendo con questo collegato Lavoro? Avete abrogato la norma che impone il tesserino di riconoscimento nei cantieri.
Allora, la questione è: perché? Qualcuno deve spiegarci perché una persona, che è all'interno di un cantiere, dev'essere un fantasma, dev'essere una matricola per l'INAIL, per la cassa edile. Non è una persona e la cosa drammatica è che ciò segue quanto avete fatto l'anno scorso con l'istituzione del subappalto a cascata. Per voi le imprese che devono fare i lavori e che devono essere pagate sono quelle che minimizzano gli oneri di sicurezza sui cantieri edili, perché col subappalto a cascata fate fare i lavori all'impresa che prenderà meno soldi e, quindi, darà meno soldi agli operai e spenderà il meno possibile in sicurezza sui cantieri.
La questione è ancora più drammatica se pensate che stamattina il PM Di Matteo ha detto - relativamente alla vostra proposta di limitare a 45 giorni le intercettazioni - che interrompere gli ascolti impedisce l'emersione di prove. Così, per voi, interrompere il riconoscimento dei lavoratori sul cantiere impedisce l'ordinaria denuncia degli infortuni e dei morti sul lavoro, nei cantieri edili.
La questione è questa. Sottosegretario Durigon, le chiedo di accantonare quest'ordine del giorno che impegna il Governo a riferire alle Camere entro sei mesi gli esiti dell'aggiornamento normativo; noi chiediamo che la norma che avete fatto, che, ripeto, abolisce l'obbligo del tesserino di identificazione in un cantiere edile (un operaio, una persona che entra nel cantiere si sapeva chi era, invece con la vostra modifica non si sa), venga monitorata e fra sei mesi ne venga riprodotto l'esito alla Camera. Noi siamo le Camere, possiamo decidere assieme se questa norma può essere migliorabile o meno ?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/32 Santillo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/33 Fenu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/34 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/35 Auriemma. Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.
CARMELA AURIEMMA(M5S). Grazie, Presidente. Ha soli 22 anni l'operaio che, qualche giorno fa, ha riportato sul suo corpo l'80 per cento di ustioni e questo ragazzo non lavorava in una fabbrica non dichiarata, non lavorava in un cantiere non dichiarato, ma lavorava alla Solvay, che è un colosso belga del settore chimico; aveva 52 anni e si chiamava Domenico, era un mio concittadino, è morto schiacciato da una pressa e non lavorava in un cantiere non dichiarato, non faceva parte di cosiddetti lavoratori sommersi, del lavoro sommerso; prestava in quel momento servizio presso uno degli stabilimenti Stellantis.
Potremmo fare tantissimi altri esempi di lavoratori che lavorano all'interno di strutture, di aziende, di colossi che, però, non rispettano la sicurezza sul lavoro. Questo ci fa dire, ci fa capire e ci fa gridare in quest'Aula che la cultura della sicurezza del lavoro purtroppo, ahimè, non è praticata da nessuno , a tutti i livelli, iniziando dalle grandi aziende, dai grandi colossi, fino ad arrivare a quelle piccole. Pertanto, questo Governo che taglia i fondi sulla sicurezza e che allarga le maglie dei controlli e che va a incentivare il meccanismo dei subappalti sta tendendo la mano a questo fenomeno, a questa strage, quindi è colpevole; colpevole di questa strage. Per questo è assurdo che, su un ordine del giorno che prevede di intavolare una questione che riguarda la sicurezza, di avviare un tavolo con le parti sociali per controllare questo fenomeno, per monitorare questo fenomeno, anche su questo il Governo dica di no
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/35 Auriemma, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/36 L'Abbate. Il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare la deputata L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE(M5S). Grazie, Presidente. Mi dispiace che il parere su quest'ordine del giorno sia contrario; mi spiace che sia contrario perché si chiede al popolo italiano di fare figli; significa che si chiede alle donne di fare figli, ma poi stiamo chiedendo il riconoscimento, dal punto di vista economico, del lavoro di molte donne: quello domestico e quello della cura. Allora, vi chiediamo: volete che, come dire, si facciano figli, ma non volete riconoscere alla donna il lavoro che fa? Guardate che la percentuale, il tasso di occupazione delle donne in Italia è del 55 per cento, quando in Europa il tasso di occupazione è al 70 per cento. Perché noi siamo indietro? Perché le donne italiane sono sempre penalizzate?
Ciò mi ricorda una cosa e la voglio dire al Governo: la donna è come una grande donna che è Madre Natura, alla quale non riconosciamo tutto quello che ci dà in termini di risorse. Le risorse vengono prese gratis, quindi sono esternalità che dobbiamo internalizzare in un mercato, in un modello economico.
Le donne sono come le api, fanno quello che fanno le api. Perché stanno morendo? Perché nessuno riconosce quello che loro fanno, perché non viene dato loro un valore, un costo rispetto a quello che fanno. Quindi, cortesemente, già stiamo facendo un danno a Madre Natura. Vogliamo risollevare la funzione, vogliamo risollevare il ruolo delle donne, perché, come Madre Natura, ci danno la vita ?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/36 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/37 Di Lauro. Ha chiesto di parlare l'onorevole Barzotti. Ne ha facoltà.
VALENTINA BARZOTTI(M5S). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno, e noi ovviamente chiediamo che venga messo in votazione, è molto importante perché, come hanno già detto i colleghi prima di me, si tratta di rimettere al centro la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Mettere al centro la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro vuol dire guardare al rapporto di lavoro a 360 gradi e, in particolare, noi, come Italia, ci ritroviamo, in questo momento, fanalino di coda anche rispetto al e allo stress lavoro-correlato.
Purtroppo, la nostra bella Italia non ha una normativa sul , non ha una politica incisiva sulla prevenzione e sulla cultura del benessere organizzativo, sulla cultura della prevenzione rispetto a tutti i rischi che possono insediarsi all'interno del rapporto di lavoro. Quindi, noi abbiamo presentato oggi l'ordine del giorno, ma abbiamo una nostra proposta di legge contro gli atti vessatori sui luoghi di lavoro e verso la prevenzione del . E devo dire che, purtroppo, questo Governo non sta facendo assolutamente nulla su questa materia. È una materia delicatissima, importantissima.
Io vi ricordo che quest'anno c'è stato un aumento del 26 per cento delle malattie professionali rispetto al 2023 e, certamente, questo stress lavoro-correlato, queste malattie professionali sono imputabili anche a questo tipo di condotte e, di fatto, violenze sui luoghi di lavoro.
Ricordiamoci che la violenza sui luoghi di lavoro ha tanti volti: può essere una violenza morale, può essere una violenza fisica, si può concretizzare in una molteplicità di comportamenti per cui è importantissimo che ci sia la cultura di prevenzione. E, perciò, ritengo quest'ordine del giorno veramente fondamentale e chiedo al Governo di fare un supplemento di riflessione perché è veramente fondamentale che l'Italia si doti di una normativa e che, in ogni caso, ci sia più attenzione su questi temi perché sembra che non se ne parli mai abbastanza .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/37 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/38 Carmina. Il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare la deputata Appendino. Ne ha facoltà.
CHIARA APPENDINO(M5S). Grazie, Presidente. Abbiamo aspettato un anno e mezzo per vedere questo disegno di legge arrivare in Aula. Quindi, ho pensato: bene, in un anno e mezzo si può rivoluzionare il mercato del lavoro, intendo in meglio. E, quindi, cosa ci saremmo dovuti aspettare?
PRESIDENTE. Scusi se la interrompo. Volevo soltanto sapere se lei è consapevole di parlare sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/38 Carmina, perché poi il n. 39 è il suo.
CHIARA APPENDINO(M5S). Ah, scusi.
PRESIDENTE. Quindi, sospendiamo e riprende dopo, va bene?
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/38 Carmina… Deputata Carmina, vuole parlare lei? Prego.
CHIARA APPENDINO(M5S). Presidente, lei ha chiamato Appendino!
PRESIDENTE. Io ho chiamato lei, perché lei si era mostrata disponibile all'intervento. Comunque, non si preoccupi. Torniamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/38 Carmina. Se la deputata Carmina vuole parlare, può farlo, ovviamente.
IDA CARMINA(M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, Governo, io mi stupisco che un uomo, che fra l'altro ha sempre avuto a che fare con i diritti dei lavoratori, abbia potuto bocciare questa richiesta di impegno per il Governo. Ve la leggo: “a valutare gli effetti applicativi delle norme richiamate in premessa, al fine di intraprendere opportune iniziative di carattere normativo volte al superamento delle forme contrattuali precarie, al contrasto alla povertà lavorativa, al potenziamento di diritti e tutele per l'accesso al lavoro stabile, di modo che la crescita dell'occupazione sia anche crescita della qualità del lavoro”.
Ora, è incomprensibile che una richiesta così, fra l'altro generica e di indirizzo, sia stata rigettata. In specie, l'articolo 10 di questo provvedimento sostanzialmente elimina i limiti quantitativi ai contratti di somministrazione lavoro a tempo indeterminato, cioè al famoso . I lavoratori possono essere ceduti, affittati, nonché può essere revocato l'affitto, come merce. Oltre a guardare il provvedimento dal punto di vista della tecnica legislativa, perché quando si tratta di lavoratori a tempo indeterminato sovviene difficile considerare la possibilità di revoca, che è connessa al contratto di somministrazione, la verità è che il rigetto di quest'ordine del giorno fa comprendere come il Governo Meloni sia sostanzialmente contro i lavoratori, perché il lavoro non è soltanto merce legata al profitto, ma è qualcosa di fondamentale per la vita stessa e la condizione di vita del lavoratore. Per questo, abbiamo chiesto questo intervento, perché questa folle corsa verso il precariato, verso la possibilità di estendere senza limiti i contratti di lavoro a termine, che siano anche di pochissimi giorni, va assolutamente fermata. E si pone contro il sistema Italia perché, evidentemente, un lavoratore che vive questa condizione non può programmare, neanche la propria vita, non può accendere un mutuo, non può progettare neppure una famiglia.
Mi piace ricordare che il termine “precario” deriva dal latino , cioè ottenuto con preghiere, concesso per grazia, e, come sostantivo, fa riferimento alla provvisorietà, instabilità, insicurezza di qualcosa: una condizione lavorativa concessa per favore, trasmessa temporaneamente dietro supplica, senza garanzia o diritto di permanenza. La domanda è: ma che cosa è importante, la persona o il profitto? Voi che dicevate sempre di essere una destra sociale, che ha riguardo al bene della gente, mi pare che andiate in direzione opposta e contraria, anche giuridicamente! È di questi giorni il richiamo, da parte della Commissione europea, che deferisce l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per la questione dell'abuso dei contratti di precariato della scuola. I sindacati parlano di 250.000 precari e il Governo di 160.000, a cui però vanno aggiunti i 130.000 insegnanti di sostegno. Orbene, che cosa si aspetta? In più, c'è la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea che dice che non ci possono essere contratti precari superiori ai 36 mesi. Dobbiamo assolutamente cambiare indirizzo. Se non lo volete fare per il bene della gente, fatelo per il bene delle imprese, perché la produttività è legata alla felicità e allo star bene del lavoratore .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/38 Carmina, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 9/1532--A/39 Appendino. Ha chiesto di parlare la deputata Appendino. Ne ha facoltà. Deputata, chiedo scusa per l'equivoco. Anche lei, comunque, si era segnalata. Abbiamo scambiato gli ordini del giorno. Prego, a lei la parola.
CHIARA APPENDINO(M5S). Grazie, Presidente. Ci è voluto un anno e mezzo per portare in Aula questo provvedimento e, quindi, verrebbe da pensare che un anno e mezzo sia il tempo giusto per rivoluzionare in positivo - perché questo dovrebbe fare un Parlamento serio - il mercato del lavoro. E quindi, che cosa servirebbe? Servirebbero delle proposte, ad esempio, per aumentare gli stipendi, che stanno crollando con l'inflazione che è esplosa. Servirebbero delle proposte per aumentare le tutele, perché, colleghi, sì, state creando nuova occupazione, ma è nuovo sfruttamento quello che sta emergendo! Ci sono che, praticamente, non riescono ad arrivare o rischiano la vita ogni giorno stagisti sfruttati e non retribuiti, braccianti nelle campagne: di questo dovremmo occuparci. Oppure dovremmo vedere, in questo provvedimento, delle proposte per aumentare la sicurezza sul lavoro, perché, colleghe e colleghi, diciamocelo, lo diciamo troppo poco: ci sono più morti sul lavoro rispetto a quelli dovuti alla criminalità organizzata! Ce ne rendiamo conto? Uccide di più il lavoro della criminalità organizzata! Di questo ci dovremmo occupare! E invece no, voi fate il contrario. Con questo provvedimento date l'ennesimo colpo ai diritti dei lavoratori, addirittura ci riportate indietro di anni e anni: state riesumando - e di questo si occupa l'ordine del giorno - le dimissioni in bianco.
Da oggi, diciamolo chiaro a chi ci guarda da casa, grazie a voi, se un lavoratore si assenta senza giustificazione dal lavoro per 15 giorni - ci avevate provato per 5, poi, grazie al lavoro delle opposizioni almeno siamo arrivati a 15 giorni - che cosa succede? Che non solo potrà perdere il lavoro, ma anche il sussidio di disoccupazione, come se si fosse esplicitamente dimesso. Io non so se vi rendete conto del danno che state creando, io non sarei a posto con la mia coscienza, perché, colleghi e colleghe, pensiamoci, guardiamo quello che è successo in passato: chi è più penalizzato dalle dimissioni in bianco in questo Paese? Ovviamente le donne, le quali pagano già un prezzo altissimo in questo Paese. Se ci pensiamo, lavorano meno rispetto a tutto il resto delle donne in Europa, e non per scelta, purtroppo, perché per la metà sono lavoratrici precarie, quelle sotto i 34 anni, e quindi hanno poche tutele.
Allora, Presidente, dopo due anni, anzi, ormai, siamo al terzo anno, anzi, alla terza manovra, scusate, mi viene da chiedere alla Presidente Meloni, che ama definirsi donna, madre e cristiana, che cosa le abbiano fatto le donne, perché guardate che siamo all'accanimento! Le condannate ad avere un futuro più incerto, usando sempre di più i e i tempi determinati. Le colpevolizzate, inserendo i centri Pro Vita nei consultori e negli ospedali. Affossate il salario minimo e sono le donne che guadagnano il 30 per cento in meno dei colleghi uomini: voi così le condannate ad essere sottopagate. Aumentate le tasse su tutto, anche per le donne, penso ai beni di prima necessità per l'infanzia e l'igiene intima. Tagliate i fondi del PNRR dove? Sugli asili nido e i centri antiviolenza. Siete riusciti ad arrivare a fare addirittura cassa su donne come Franca. “Opzione donna” ve la ricordate? Tutti in piazza, pronti a difendere le donne e poi fate cassa su storie come quella di Franca: sessant'anni, a tre mesi dalla pensione, ha avuto due aborti spontanei, non può usare “Opzione donna” perché voi avete messo il requisito che devi essere madre. Questa donna, grazie a voi, non va in pensione.
Allora, Presidente, chiudo dicendo questo: un giorno si sveglia Giorgetti e ci dice, magicamente, che ora è tempo di sacrifici. Tempo di sacrifici ora? Ma queste donne non ne hanno fatti di sacrifici in questi anni? Queste donne si sono meritate questo trattamento da parte vostra ? E guardate, ci avete stufato con questa storia del Superbonus, perché lo abbiamo capito: quando dovete tradire le pensioni, le accise e le tasse, allora, magicamente, è colpa del Superbonus, la super scusa, chiamiamola così, la super scusa! Ma poi, quando c'è da aprire il portafoglio per trovare i soldi per le armi e per non tassare le banche, allora, magicamente il Superbonus non è più un problema ?
Ma come mai? Siete super ipocriti! Questa è super ipocrisia: ditelo agli italiani che ci guardano da casa.
Oggi potevate dare un segnale inverso - e chiudo, Presidente -, potevate dare un parere positivo e votare quest'ordine del giorno, perché tutela la dignità di chi lavora e delle donne, ma voi non lo fate, perché alla fine - io mi sono fatta quest'idea - a voi piace costruire un esercito di schiavi. Siete complici di questi schiavi, perché sapete cosa sono? Sono persone che potete manovrare più facilmente, ma non se lo meritano, noi staremo dalla loro parte e continueremo a lottare per loro .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/39 Appendino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Avverto che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari a un terzo rispetto al tempo originariamente assegnato al gruppo medesimo dal contingentamento.
Passiamo all'ordine giorno n. 9/1532--A/40 Alifano, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Francamente sono basita dal parere contrario a quest'ordine del giorno, perché si parla dei lavoratori del comparto giustizia e l'impegno sottoposto al Governo è il seguente: “a intervenire per un'adeguata ed aggiornata mappatura dei fabbisogni relativi ad ogni profilo del comparto giustizia, nonché a destinare già con la prossima legge di bilancio risorse specifiche e congrue per un giusto riconoscimento professionale e retributivo di ogni profilo, anche consentendo progressioni economiche, posizioni organizzative, condizioni lavorative migliori, al fine ultimo di un complessivo efficientamento del comparto interessato, anche al fine di evitare la sempre più frequente migrazione di preziose risorse umane verso comparti ministeriali che meglio ne valorizzino competenze ed esperienze”.
In questo momento è in discussione il contratto integrativo e c'è una grande agitazione presso tutti i profili professionali del comparto giustizia. Abbiamo ogni profilo che lamenta e rivendica determinati aspetti, abbiamo gli assistenti giudiziari che lamentano la mancata riqualificazione professionale, perché sono rimasti prigionieri della loro qualifica senza alcuna prospettiva; abbiamo i cancellieri esperti, che stanno scioperando, proprio oggi, e che lamentano il rischio di un demansionamento e vorrebbero migrare nell'area successiva per essere assimilati ai funzionari; abbiamo i direttori, che lamentano anche loro il rischio di un demansionamento se non verrà istituita la IV area delle elevate professionalità.
Al netto, però, delle singole rivendicazioni dei singoli profili professionali tutti lamentano una cosa: tutti lamentano che il Ministero della Giustizia non valorizza le competenze, le esperienze; tutti lamentano che c'è un livellamento verso il basso; lamentano, tra l'altro, di essere, a parità di area e di posizione, i dipendenti ministeriali peggio pagati rispetto a tutti gli altri Ministeri ed è per questo che, non appena ne hanno la possibilità, fanno altri concorsi e migrano verso altri Ministeri, rischiando di sguarnire il comparto giustizia che invece tanto ha bisogno delle loro competenze e delle loro esperienze.
Ebbene, voi con questo parere contrario state sbattendo la porta in faccia a tutti questi profili, a tutti questi lavoratori che sono i pilastri del comparto giustizia.
Allora, vi dico solamente una cosa: siamo sempre alle solite, ogni ordine del giorno che vi sottoponiamo svela tutta la vostra ipocrisia, la vostra pochezza, perché malgrado a parole sbandierate sempre di volere proteggere i lavoratori di questo comparto, che sono preziosi e quant'altro, insomma, sviolinate, nei fatti, non ci sono sviolinate, ma, come vi ho detto, ci sono porte sbattute in faccia ed è quello che anche oggi state facendo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Alessio. Ne ha facoltà.
ANTONIO D'ALESSIO(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Si tratta di un ordine del giorno di buonsenso e, secondo noi, condivisibile. La giustizia non è soltanto organico dei magistrati, ma è anche cancellerie, è anche efficienza degli uffici. Bisogna garantire la regolarità, la serenità e l'efficienza degli uffici stessi, affinché possano realizzare in tempi certi, in tempi ragionevoli, l'espletamento delle pratiche. Ciò fa dello Stato, che riesce a concretizzarlo, uno Stato civile.
In realtà, nulla di nuovo se dico che il funzionamento di una giustizia in un Paese dà il grado di civiltà di quel Paese e, peraltro, paradossalmente, favorisce anche investimenti. Alcuni studi hanno rilevato che molti investitori stranieri non investono in Italia per il cattivo funzionamento della giustizia: il recupero crediti, l'incapacità di garantire certezza e regolarità nell'espletamento del settore giustizia penalizzano.
Ora abbiamo questi cancellieri esperti, direttori di giustizia, che stanno protestando, giustamente, per l'attenzione a loro negata. Ci vuole uno scatto, ci vuole una misura strutturale, ci vuole un'attenzione particolare, non opportuna, ma assolutamente necessaria in questa fase, nel mondo della giustizia. Quindi, invitiamo il Governo a un supplemento di riflessione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/40 Alifano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/41 Morfino.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/41 Morfino.
Dichiaro aperta la votazione…anche se non aveva alzato la mano, revoco la votazione e do la parola alla collega Morfino, che aveva chiesto di parlare. Ne ha facoltà.
DANIELA MORFINO(M5S). Grazie, Presidente. Sottosegretario, rimango, ancora una volta, stranita dal parere contrario che continuate a dare alla misura “Opzione donna”, perché si tratta di questo: continuate a bocciare un ordine del giorno perché volete continuare a bocciare la misura “Opzione donna”. Noi riceviamo continue e messaggi da donne disperate per la cancellazione di questa misura sin dalla prima manovra.
Queste donne continuano a chiederci di aiutarle a far capire a questo Governo che è importante questa misura, ma questo Governo non ascolta o, ancora peggio, si gira dall'altra parte e queste lavoratrici continuano ad essere escluse e discriminate.
Ma la cosa grave, Presidente, è che, in campagna elettorale, Giorgia Meloni ha promesso loro che non avrebbe cancellato “Opzione donna”, proprio lei che all'opposizione sfilava alle manifestazioni con queste donne, prendendole in giro . Oggi cosa fa? Nulla, fa spallucce, si gira dall'altra parte. Questa è la coerenza di Giorgia Meloni oggi.
Sempre queste lavoratrici chiedono alla Presidente del Consiglio - lei, donna - di spiegare il motivo di questa punizione che ha inflitto loro, sempre se trova il coraggio, perché continua a scappare dalle domande dei giornalisti. Poi mi chiedo: che problemi ha Giorgia Meloni con queste donne? Che cosa hanno fatto queste donne per meritarsi l'indifferenza della Presidente del Consiglio?
Vi sentiamo dire in continuazione che questo è un argomento complicato, un argomento arduo, ma avete approvato le maggiori oscenità, in quest'Aula, con emendamenti! Chi volete prendere in giro ? E adesso, dando parere contrario, di nuovo, a questo tema, a quest'ordine del giorno, cosa fate? State praticamente dicendo alle lavoratrici donne e ai pensionati: ci dispiace, ma dovete solo dare e nulla ricevere. Perché di questo si tratta.
Io invito davvero tutti a riflettere e, soprattutto, le donne della maggioranza a leggere quest'ordine del giorno e a non pigiare quel bottone rosso. Non potete discriminare ancora queste donne o dimostrerete una sola verità: che l'obiettivo di questo Governo è salvare le banche e le grandi e chi se ne frega dei pensionati e delle lavoratrici.
Così - chiudo, Presidente - queste donne attenderanno ancora una volta i vostri comodi, perché per voi esiste una sola urgenza, che è la propaganda. Vergognatevi !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/41 Morfino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532-A/42 D'Orso.
Ha chiesto di parlare la collega D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Anche quest'ordine del giorno ha avuto un parere contrario del Governo che svela, anche in questo caso, tutta l'ipocrisia del Governo stesso e delle forze di maggioranza. Siamo sul tema dell'equo compenso; un tema che, anche qui, a parole, risulta sempre molto caro al Governo e alle forze di maggioranza.
In tutti i convegni, ci sono esponenti delle forze di maggioranza che si impegnano a migliorare la legge sull'equo compenso che abbiamo sempre detto essere un buon punto di partenza, ma che avrebbe bisogno di taluni correttivi, che ho sintetizzato in quest'ordine del giorno a mia prima firma. Sono sostanzialmente tre, pochi, chirurgici, ma hanno un impatto rilevante sull'estensione dell'applicazione della legge sull'equo compenso. Quindi, noi sollecitiamo una maggiore e più efficace applicazione di questa legge che condividiamo.
I correttivi mirano ad includere, tra coloro che devono rispettare la legge sull'equo compenso, anche le società di cartolarizzazione dei crediti e le società di riscossione; impegnano anche a rispettare e a favorire con l'equo compenso i cosiddetti avvocati domiciliatari, che finora non sono inclusi. In ultimo, c'è quel correttivo che andrebbe ad includere gli incarichi successivamente conferiti rispetto all'entrata in vigore della legge, ancorché dipendenti e riconducibili ad una convenzione sottoscritta prima. Infatti, sappiamo che, in questo momento, la legge sull'equo compenso viene applicata solamente alle convenzioni sottoscritte dopo l'entrata in vigore della legge, ma noi sappiamo che ci sono convenzioni quadro decennali, quindi già sottoscritte da molto tempo, in forza delle quali vengono conferiti, ancora oggi, incarichi che in questo momento sarebbero esclusi.
Sono tre correttivi di buonsenso, ripeto, chirurgici, ma abbiamo anche questa volta il “no” del Governo, al netto delle dichiarazioni fatte nei convegni .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/42 D'Orso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532-A/43 Gusmeroli, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: è accolta? Suppongo di sì.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532-A/44 Conte, parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Barzotti. Ne ha facoltà.
VALENTINA BARZOTTI(M5S). Grazie, Presidente. Trovo incredibile, ancora una volta, questo parere negativo su quest'ordine del giorno, perché per noi parlare di salario minimo legale e della necessità della sua introduzione anche in Italia è come parlare di un salvagente.
Colleghi - per suo tramite, Presidente, mi rivolgo anche alla maggioranza - immaginate di essere su una bella barca, di navigare belli tranquilli e, ad un certo punto, di vedere di fianco a voi una persona che sta annaspando e annegando. Questa persona nuota, nuota, nuota, ma sta facendo veramente tanta fatica e non ce la fa, magari perché ha un crampo o perché ha bevuto troppa acqua o, semplicemente, perché presa dall'ansia veramente sta facendo fatica. Io mi chiedo: voi cosa fareste, vedendo questa persona così in difficoltà? Io penso che qualunque persona di buonsenso, qualunque persona umana non si girerebbe dall'altra parte, ma farebbe tutto quello che è in suo potere per cercare di aiutare questa persona, banalmente anche lanciando un salvagente.
Ecco perché, per noi del MoVimento 5 Stelle, l'introduzione del salario minimo legale è un salvagente per tutte quelle persone che non ce la fanno. E voi sapete che ci sono oltre 4 milioni di persone che in questo Paese sono lavoratori poveri; lo sapete perché ve lo abbiamo detto in tutti i modi. Ed è per questo che oggi utilizzo una metafora e non tutte le parole che vi abbiamo già detto e che, evidentemente, non hanno portato al risultato che noi speriamo per queste persone.
Avete scelto di girarvi dall'altra parte con una politica dell'indifferenza che non ci appartiene e che ci porta continuamente a pretendere l'introduzione di questa misura di dignità in questo Paese. Purtroppo non c'è stato ancora verso, però non avete neanche una soluzione alternativa, non ce la state proponendo. Voi state guardando le persone affogare e vi state girando dall'altra parte. Sapete che c'è un crollo dei salari reali del 6,4 per cento, sapete che altri Paesi hanno adottato questa misura, sapete tutto e scegliete deliberatamente di continuare in questo modo. Quindi, veramente, vi dovete assumere la responsabilità di questa scelta disumana che state facendo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarracino. Ne ha facoltà.
MARCO SARRACINO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo perché, essendo cambiato il Sottosegretario, speravamo che potesse cambiare anche il parere, quindi, magari ci proviamo. Infatti, noi su questa vicenda del salario minimo non demordiamo per un motivo molto semplice che veniva ricordato prima: in questo Paese esistono 4 milioni di italiani che, nonostante abbiano un lavoro, tornano a casa la sera e sono lavoratori poveri. Hanno salari con i quali si ritrovano sotto la soglia di povertà.
Per il Partito Democratico, per le forze di opposizione, questo tema è una grande urgenza, è il grande tema del Paese, così come quelle migliaia di ragazzi che, proprio a causa dei bassi salari, soprattutto nel Sud e nelle aree interne, sono costretti ad abbandonare i territori in cui nascono, non perché lo vogliono ma perché sono costretti a farlo, in cerca di opportunità e lavori altrove.
Per non parlare del fatto che bassi salari oggi, per chi resta, significano basse pensioni domani e, quindi, c'è tutto il tema relativo alle pensioni, che è anche un problema per quanto ci riguarda. Allora voi, con il tema della questione salariale, in realtà state scommettendo contro il nostro Paese, contro il futuro del nostro Paese, perché state dicendo che praticamente state fondando un modello di sviluppo che si basa esclusivamente sulla compressione dei diritti dei lavoratori e sull'abbassamento del costo del lavoro.
È un modello di sviluppo che magari per qualche anno può dare qualche risultato positivo. Ma poi, quando andiamo ad analizzare veramente i risultati e scopriamo attraverso quei dati che purtroppo ad aumentare nel nostro Paese è il lavoro povero, quindi, il lavoro anche precario e, pertanto, la precarietà della vita delle persone, vediamo che stiamo costruendo non solo un Paese più ingiusto ma anche un Paese meno capace di competere nel mondo. Infatti, grandi disuguaglianze danno anche, purtroppo, un Paese che non è capace di competere.
E, allora, Presidente, noi ci riproviamo anche con quest'ordine del giorno. Votando contro, non fate un torto al PD o alle forze d'opposizione; purtroppo, fate un torto a 4 milioni di lavoratrici e lavoratori del nostro Paese .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mari. Ne ha facoltà.
FRANCESCO MARI(AVS). Grazie, Presidente. “Noi ci riproviamo”, ha detto il collega Sarracino, anche sapendo che, in realtà, le vostre scelte e il vostro disegno sono coerenti e organici. Infatti, non avrebbe tanto senso introdurre il salario minimo e poi precarizzare il lavoro, come state facendo con questo provvedimento .
In realtà, siete pericolosi per il mondo del lavoro, per chi va a lavorare la mattina, per chi vive del proprio lavoro, ma va detto che avete un'idea di massima - diciamo così - su come deve andare il mondo. Quindi, rendere il lavoro più precario non può stare assieme al fatto di renderlo - diciamo così - meno povero, più ricco.
Tuttavia, noi ci riproveremo sempre, noi testardamente contrasteremo le vostre misure di precarizzazione del lavoro e proporremo testardamente sempre la norma fondamentale per cambiare il mercato del lavoro in questo Paese. Ogni cambiamento del mercato del lavoro in questo Paese può partire solo dall'introduzione di un salario minimo per legge .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Guerra. Ne ha facoltà.
MARIA CECILIA GUERRA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo leggere una frase dal Piano strutturale di bilancio, che dice: la disciplina dell'equo compenso prescrive una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del lavoro. L'obiettivo della misura è la tutela del lavoratore, della qualità della prestazione e della dignità del lavoro negli ambiti in cui questi aspetti risultano più esposti ai rischi della debolezza contrattuale. Ora questa maggioranza e questo Governo ci devono spiegare perché queste frasi, che condivido, che condividiamo, che riguardano il lavoro intellettuale, i professionisti, non possono riguardare anche tutti gli altri lavoratori, che non hanno un compenso, ma hanno un salario.
Il problema è sempre garantire una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto, come ci chiede banalmente la Costituzione .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/44 Conte, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ricordo che il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra aveva esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. Anche con riferimento all'esame degli ordini del giorno, la Presidenza consentirà a ciascun deputato appartenente a tale gruppo, ove richiesto, lo svolgimento di un breve intervento di un minuto per dichiarare il proprio voto sull'ordine del giorno in discussione, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Resta fermo il limite regolamentare di massimo due interventi per ciascun deputato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/45 Mari. C'è un accoglimento con la formula della raccomandazione e una riformulazione da parte del Governo. Accetta e vota? Se accetta la raccomandazione, non si può votare. Quindi va bene così.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/46 Zaratti, su cui il parere del Governo è contrario. Deputato Zaratti, lo pongo in votazione? Sì, dunque passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/46 Zaratti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/47 Ghirra. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, con un parere negativo sulle premesse.
Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). Grazie, Presidente. Noi non accettiamo la riformulazione perché le premesse sono parte integrante e sostanziale dell'ordine del giorno e perché anche il dispositivo viene depotenziato. Quindi, non accettiamo e chiediamo di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/47 Ghirra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/48 Zanella, su cui il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Non riesco a capire, rispetto a quest'ordine del giorno, che si riferisce all'articolo 32, perché il Governo non lo abbia accettato, in quanto chiedo semplicemente che il Governo applichi la legge sui consultori. Infatti, chiedo semplicemente di garantire un consultorio ogni 20.000 abitanti . Al presente, ne mancherebbero, al conteggio necessario, più di mille. Quindi è ovvio, seconda parte dell'impegno, che nel Fondo sanitario debba essere prevista la corrispondente cifra. Per poter fare cosa? Applicare la legge vigente. Mentre voi cosa fate? Prevedete il rafforzamento dei centri per la famiglia e, quindi, destrutturate il servizio pubblico e avvantaggiate il servizio privato .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Grazie, signor Presidente. Intanto, il gruppo di Azione chiede di poter sottoscrivere l'ordine del giorno della collega Zanella. Intervengo, poi, per rimarcare l'importanza dei consultori. Si parla del 1975, 40 anni e più fa, e credo anche di una conquista. Oggi sarebbe assolutamente saggio e virtuoso aumentare il numero dei consultori. Sono 1.226, davvero pochi, non certo uno ogni 20.000 abitanti: 504 al Nord, 224 al Centro e 498 al Sud.
Vorremmo anche ricordare che ci sono degli aspetti importantissimi per i consultori, a partire dalla collocazione, da dove si trovano, dal personale che opera all'interno del consultorio, dall'arredamento, dalle attrezzature, tutto questo è ovviamente fondamentale. Ma per chi è assolutamente importante? Per i giovani. Ad esempio, noi immaginiamo un percorso fatto in parallelo con le scuole, con i comuni, con le associazioni che operano sul territorio, per permettere ai nostri giovani di conoscere questo servizio e di frequentare il consultorio.
Però c'è un tema che spesso portiamo in quest'Aula. Forse mancano le risorse, certamente non vogliamo pensare che manchi la volontà, perché toglieremmo un servizio importante per le famiglie, per le donne e per i giovani, soprattutto .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/48 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/49 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/50 Grimaldi.
Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. L'impegno al Governo è quello di abbandonare il sostegno all'offerta di lavoro precarizzato e a somministrazione. Era un amo, lo dico, lo ammetto, perché in questo provvedimento date una vera e ultima liberalizzazione agli interinali, ai somministrati. Volevo capire se siete addirittura contro l'idea di sostenere questo tipo di modello. Con il voto contrario dimostrate esattamente di essere a favore di quel salariale che le peggiori aziende che lavorano in questo Paese già sfruttano per i loro porci comodi.
Lo dico perché a breve ne parleremo con Stellantis e il 18 sciopereranno anche gli ex lavoratori interinali. Sapete quanti sono in meno nell'ultimo anno? Tremila in meno, lasciati con una lettera, con un'il, perché basta tanto per i lavoratori somministrati. Vogliamo parlare di un altro colosso? Parliamo di Amazon. Conoscete benissimo le inchieste in tutta Italia sui lavoratori somministrati, soprattutto nel campo della logistica. Tuttavia, c'è una cosa che rispettano quelle aziende: il rapporto fra lavoratori interni e somministrati. Grazie a questo provvedimento li volete tutti esterni e far sì che quelle multinazionali facciano ancora di più i loro comodi
PRESIDENTE. Vi prego di restare nei tempi assegnati. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/50 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/51 Borrelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/52 Dori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/53 Scarpa, su cui il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare la deputata Scarpa. Ne ha facoltà.
RACHELE SCARPA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Colleghi, io non penso che serva a molto sventolare statistiche sull'aumento dell'occupazione in Italia, se non corrediamo queste statistiche anche di una vera riflessione qualitativa su quale tipo di occupazione sta aumentando nel nostro Paese. Facciamolo con qualche dato: dei nuovi contratti attivati nel 2021, 7 su 10 sono precari, l'11,3 per cento è la percentuale del involontario nel nostro Paese, a fronte di una media OCSE del 3,2 per cento, e il 65 per cento dei lavoratori atipici non arriva, dopo 3-4 anni, a stabilizzare la sua condizione di lavoro. Siamo, in sostanza, ancora pienamente dentro la trappola della precarietà.
Al riguardo, volevo aggiungere una riflessione: precarietà significa perdere completamente il controllo sulle proprie condizioni di vita, sulle fonti di reddito e sulla propria posizione sociale; la precarietà rende questi ambiti e questi aspetti della vita revocabili in qualsiasi momento e, quindi, a discrezione di agenti esterni dal lavoratore e della lavoratrice. Questa - non si dice abbastanza spesso - è una cosa che fa male a tutti, perché ha effetti e ripercussioni molto negative, costi personali e sociali che si ripercuotono non solo sulla persona, ma anche sulle famiglie e sulle comunità. Pensate all'impatto sulla salute mentale di un'intera generazione, la mia, che è costretta a fuggire, perché per vivere nel nostro Paese ha bisogno di 1.700 euro al mese e ne guadagna, in media, al massimo 1.200. Pensate all'impatto che tutto questo ha sulla natalità o, ad esempio, sul nostro sistema previdenziale.
La precarietà non fa bene a nessuno. Questo semplice ordine del giorno chiede di affrontare questo tema, che nel provvedimento al nostro esame non viene aggredito, ma viene peggiorato, perché si ampliano le maglie dell'utilizzo del lavoro somministrato e l'applicazione dei contratti stagionali o dei contratti misti. Tuttavia, sembra non essere una priorità del Governo. Lo diceva qualcuno giustamente prima: il termine “precario” viene dal latino e significa ottenuto per mezzo di preghiera. Noi non crediamo che una condizione di lavoro dignitosa debba essere una gentile concessione per cui pregare, noi crediamo che debba essere un diritto universale. Per questo vi chiediamo di tornare indietro su questo ordine del giorno e di mettere l'eliminazione della precarietà finalmente al centro dell'agenda di questo Governo, che finora non se n'è occupato
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/53 Scarpa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/54 Cuperlo, su cui il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare il deputato Cuperlo. Ne ha facoltà.
GIANNI CUPERLO(PD-IDP). Grazie, Presidente. L'anno passato si è chiuso con un consuntivo di 1.041 vittime, morti sul posto di lavoro, più di 3 vittime ogni giorno. Questo è un Paese dove si può morire a 18 anni, nel primo giorno dell'alternanza scuola-lavoro, però si può anche morire quando di anni se ne hanno 73 e si sale sopra un'impalcatura, oppure si scende per 40 metri sotto un lago a verificare il funzionamento di una turbina, o si lavora di notte oppure nelle prime luci dell'alba sulle rotaie della ferrovia.
Subappalti, massimi ribassi, assenza di formazione, carenza di ispezioni e di controlli, deficienza di personale: le cause di questa mattanza sono a tutti note, ma di fronte a numeri di questo genere, a storie umane, che solamente di rado guadagnano le prime pagine, la nostra domanda è come si possa immaginare, Sottosegretario Durigon, di disarticolare ancora di più la strategia di prevenzione di quella catena di incidenti, rimuovendo le cause che ne sono all'origine?
Mi dispiace disturbare il Sottosegretario, che è impegnato in una conversazione telefonica, che immagino rilevante, ma mi permetto comunque di lasciare agli atti che noi, con questo ordine del giorno, chiediamo al Governo di evitare che quei numeri terribili possano persino aumentare. Lo chiediamo per i rischi che il disegno dell'autonomia differenziata comporta, se dovesse realizzarsi lo scenario di una disciplina - questa sì, davvero differenziata - tale da affrontare un'emergenza drammatica con 20 strategie diverse, a seconda della regione dove si vive, dove si lavora, dove si fa impresa.
Sottosegretario, queste non sono morti bianche, queste sono morti nere, sono morti nerissime . Per garantire la sicurezza e difendere la vita sui posti di lavoro non serve, colleghi, periodicamente, un minuto di silenzio dentro quest'Aula, un minuto che si fa un tempo terribilmente ipocrita. Le sole cose che servono sono quella volontà e coerenza, che voi purtroppo non state dimostrando. Questo, caro Sottosegretario, è peggio di un crimine, è un insulto agli ultimi della fila .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Grazie. Per sottoscriverlo, signor Presidente.
PRESIDENTE. Va bene. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/54 Cuperlo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/55 D'Alfonso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/56 De Maria è stato accolto dal Governo come raccomandazione, con una riformulazione e un parere negativo sulle premesse.
Ha chiesto di parlare il deputato De Maria. Ne ha facoltà.
ANDREA DE MARIA(PD-IDP). Presidente, solo per dire che accolgo la riformulazione, per quanto molto parziale, perché poniamo, secondo me, un tema di grande rilievo, che riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro. Quindi, voglio cogliere il segnale positivo, anche se davvero molto parziale.
PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/57 Romeo il parere del Governo è contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/57 Romeo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/58 Lacarra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/59 Ferrari, sul quale c'è una proposta di riformulazione.
Ha chiesto di parlare la deputata Ferrari. Ne ha facoltà. Deputata, le ricordo che sulle premesse, invece, il parere è contrario.
SARA FERRARI(PD-IDP). Sì, grazie. Chiederei gentilmente di poter risentire la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretario Durigon, a lei la parola.
CLAUDIO DURIGON,. Favorevole con la seguente riformulazione: “A valutare l'opportunità di adottare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, iniziative volte a proseguire l'istituto di Opzione donna”.
PRESIDENTE. Deputata Ferrari?
SARA FERRARI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Ovviamente, in questi termini, non posso accettare questa riformulazione, perché state smentendo, per l'ennesima volta, le numerose promesse di ripristinare una qualche forma di flessibilità in uscita per le lavoratrici. Dopo aver smantellato Opzione donna, restringendo la platea delle aventi diritto da 17.000, del 2022, a 2.900, del 2023, diminuisce ancora quel numero: nel 2024 le potenziali lavoratrici sono solo 2.200.
Di fatto già nel 2023 avete scelto di fare cassa sulla condizione delle lavoratrici in uscita, perché ricordo che avete riservato questa opzione esclusivamente alle lavoratrici con 35 anni di anzianità contributiva, ma solo se , solo se invalide, solo se licenziate da grandi imprese in crisi aziendale. Oggi, il Sottosegretario rifiuta la nostra proposta di ripristinare Opzione donna, com'è stata per vent'anni, e si impegnerebbe solamente a “valutare l'opportunità” e “compatibilmente con le risorse di bilancio”.
Siccome questa opzione di smantellamento di Opzione donna è dovuta proprio ad una vostra scelta di fare cassa sulla condizione delle lavoratrici in uscita, considero questa riformulazione una presa in giro, ma non della sottoscritta, bensì delle migliaia di lavoratrici che, dopo tanti anni di impegno, avete schiaffeggiato con questa decisione senza appello .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/59 Ferrari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/60 Di Biase, sul quale c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Prendo atto che la proposta di riformulazione non viene accolta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/60 Di Biase, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/61 Lai, sul quale c'è una proposta di riformulazione e un parere negativo sulle premesse. Prendo atto che la proposta di riformulazione non viene accettata.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/61 Lai, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/62 Di Sanzo, sul quale vi è un invito al ritiro ovvero parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Sanzo. Ne ha facoltà.
CHRISTIAN DIEGO DI SANZO(PD-IDP). Vorrei intervenire, Presidente, e metterlo ai voti. Non c'è l'intenzione di ritirare questo tipo di ordine del giorno; anzi, mi stupisce che il Governo abbia deciso di non appoggiare questo ordine del giorno che chiedeva una cosa molto semplice, ossia favorire l'inserimento dei laureati nelle nostre piccole e medie imprese, perché l'economia italiana, come sappiamo, è basata sulle piccole e medie imprese e proprio le piccole e medie imprese hanno difficoltà a valorizzare i titoli di studio.
È per questo che in Italia abbiamo ancora una percentuale di laureati che trovano lavoro inferiore a quella di altri Paesi. Peraltro, non vi sono interventi del Governo che vadano nella direzione di valorizzare i titoli di studio. E non dobbiamo, per questo, meravigliarci se poi sui giornali leggiamo in continuazione della fuga dei nostri laureati all'estero - io sono stato uno di questi - perché, ancora oggi, mancano quelle valorizzazioni dei titoli di studio, a partire dalla laurea magistrale e dal dottorato di ricerca: infatti, il nostro tessuto imprenditoriale ha troppo spesso faticato, data la dimensione delle piccole aziende, ad accogliere e valorizzare questo tipo di titoli.
La preoccupazione è che questo Governo non stia facendo niente in questa direzione. Non si sta facendo niente per sostenere la cultura, il merito e le capacità di tanti giovani che, ancora oggi, credono che un titolo di studio serva ad avere un lavoro. Voi non state facendo niente da questo punto di vista.
Sappiamo tutti qual è l'importanza del e delle piccole e medie imprese in questo Paese: tutti insieme diciamo che sono alla base della nostra economia ed è proprio per questo che oggi sono fondamentali gli interventi che vadano nella direzione di valorizzare il titolo di studio nelle piccole e medie imprese. Voi nemmeno un ordine del giorno avete intenzione di approvare su questo argomento. A questo argomento ed alla crescita di questo Paese non state guardando e, ad oggi, non state facendo niente .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Pastorella. Ne ha facoltà.
GIULIA PASTORELLA(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Per spiegare perché, invece, noi di Azione ci asterremo. Semplicemente perché il collega ha puntato il dito sul problema giusto, ma noi crediamo che questo ordine del giorno dia la risposta sbagliata. Il problema è giusto. È vero, abbiamo un problema di attrattività: i nostri laureati non restano o sono pochi e non attraiamo laureati dall'estero. Tuttavia, incentivi così settoriali e specifici non sono, a nostro parere, la risposta giusta da dare. Sono incentivi che, potenzialmente - vi faccio un esempio banale - potrebbero finire a un bar per impiegare un laureato: è questo davvero il problema del nostro mercato del lavoro? Non penso.
Il mercato del lavoro ha un problema di tra formazione e aziende e imprese. C'è un tipo di formazione sbagliata e, infatti, le imprese continuano disperatamente a cercare profili che non trovano. Magari si potrebbe pensare di rafforzare altre misure o altri incentivi più trasversali. Penso all'incentivo del credito d'imposta in ricerca e sviluppo: lì sì che finirebbero molti più laureati.
Bisognerebbe anche aiutare le nostre imprese a crescere perché, se le piccole e le medie imprese hanno difficoltà a impiegare laureati, è anche a causa della loro dimensione oppure è a causa del fatto che, magari, i laureati non sono subito pronti per il mercato del lavoro e una piccola o media impresa ha fatica a fare questo tipo di formazione.
E poi, non dimentichiamoci la questione dei salari. Se i laureati vanno all'estero, non è solo perché non trovano il lavoro giusto, ma è anche perché non trovano un lavoro retribuito in maniera giusta: questo, peraltro, è un tema che riguarda il cuneo fiscale e la tassazione, non è certo un tema che riguarda solo gli incentivi.
Infine, credo sia anche un tema culturale. Le piccole e medie imprese hanno una tradizione - per carità - rispettabile ma che fatica a stare al passo rispetto a quello che i giovani, soprattutto i giovani laureati, oramai chiedono in termini di cultura del lavoro. Infine, metterei anche l'accento su dove i giovani laureati vorrebbero andare. Tanti di loro vorrebbero fare impresa e fare impresa in questo Paese è molto, molto difficile.
Ci aspettavamo una revisione dello che non è arrivata. C'è una timida, anzi, peggiorativa misura nel DL Concorrenza. Quindi, come ci aspettiamo di far sì che i nostri giovani restino oppure di attirarne dall'estero quando quello che vorrebbero fare è difficilissimo e quando le nostre aziende non sono in grado di assorbire i loro talenti o di trovare talenti giusti? Quindi, ripeto: un voto di astensione. e incentivi sono molto limitati nella loro azione. Noi pensiamo che le riforme più strutturali siano quelle che servono. Il problema c'è ma la soluzione non è questa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532-A/62 Di Sanzo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532-A/63 Fornaro, accolto come raccomandazione, previa riformulazione. Deputato Fornaro, accetta la riformulazione?
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Grazie, Presidente. No, non accogliamo la riformulazione e, quindi, la raccomandazione sia per ragioni di merito, riguardanti l'ordine del giorno, sia - mi sia consentito - anche di metodo.
Mi rivolgo, qui, al Sottosegretario, perché c'è un punto: io capisco e capirei se, all'interno dei diversi paragrafi relativi alle premesse, il Governo avesse espunto o cancellato quelli su cui c'è un giudizio; ed è un giudizio ovviamente negativo rispetto ai temi trattati e per come i temi stessi sono stati trattati nel collegato. Mi riesce difficile pensare come si possa, invece, togliere dalle premesse dei dati di fatto, quando sono citati, per esempio, documenti del CNEL e, quindi, non di pericolosi centri studi rivoluzionari, ma della struttura, peraltro di rango costituzionale, che ha come compito quello di fornire sollecitazioni. Una di queste è - cito - che il CNEL “raccomanda l'adozione di iniziative concrete per il superamento di questa criticità”, cioè che il 50 per cento dei lavoratori ha il contratto scaduto, soprattutto in un momento di forte dinamica inflazionistica. Io credo che su un testo come questo non ci possa non essere condivisione: è un dato oggettivo. Poi, possiamo avere opinioni differenti sulle scelte da compiere, sui rimedi da portare avanti, ma qua sta proprio l'idea e anche il significato degli ordini del giorno: poi ne parleremo con la riforma del Regolamento.
Lo dico in maniera assolutamente serena al Governo: come è possibile pensare di prendere questo testo, di togliere totalmente le premesse, stravolgere l'impegno e poi neanche avere un parere favorevole, ma una raccomandazione che, lo sappiamo benissimo, si pone su un piano inferiore rispetto all'approvazione dell'ordine del giorno così com'è? Qui lo stiamo, secondo me, snaturando completamente, tanto valeva dire di no.
Quindi, capisco la disponibilità a guardare dentro, però lo dico con grande rispetto, perché questa è una riflessione che credo il Governo debba fare con i propri uffici legislativi: anche un po' più di rispetto nei confronti degli ordini del giorno che arrivano dall'opposizione non guasterebbe .
PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. La Presidenza consentirà a ciascun deputato appartenente a tale gruppo, ove richiesto, lo svolgimento di un breve intervento di un minuto per dichiarare il proprio voto sull'ordine del giorno in discussione, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Resta fermo il limite regolamentare di massima di due interventi per ciascun deputato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/63 Fornaro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/64 Toni Ricciardi.
Ha chiesto di parlare il deputato Toni Ricciardi. Ne ha facoltà, per un minuto.
TONI RICCIARDI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Io invito, se posso, suo tramite, a un ripensamento. Le spiego perché: alla fine l'ordine del giorno chiedeva di adottare, a partire dalla prossima legge di bilancio, qualsiasi misura possibile atta, da un lato, a prevedere un piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione e, dall'altro, a immaginare un processo di stabilizzazione per le tante figure professionali nella pubblica amministrazione.
Ora, io capisco la rigidità del collega e del Sottosegretario Durigon, però di solito su principi generali non dico un parere favorevole, ma almeno una raccomandazione non si nega a nessuno, Presidente Rampelli.
Quindi, chiedo - suo tramite - se il Governo ha la bontà di ripensarci, visto il tema e visto che sarà una delle grandi questioni che affronteremo di qui ai prossimi anni .
PRESIDENTE. Non mi pare che ci sia un ripensamento da parte del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/64 Toni Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532-A/65 Braga, accolto come raccomandazione se riformulato. Non si accoglie. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/65 Braga, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/66 Mauri: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Prendo atto che la proposta in questione viene accolta, con la richiesta di porre comunque l'ordine del giorno in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/66 Mauri, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/67 Ghio che è accolto come raccomandazione con una proposta di riformulazione da parte del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio. Ne ha facoltà.
VALENTINA GHIO(PD-IDP). Non posso accettare e accogliere la proposta, chiedo che l'ordine del giorno venga messo al voto e spiego il perché. Io credo che questa raccomandazione sia, in sostanza, una presa in giro: è la quarta o quinta volta che raccomandate o valutate l'opportunità di rendere usuranti i lavori faticosi in ambito portuale o di sbloccare il Fondo per l'incentivo sul pensionamento. Intanto, continuano gli incidenti gravi, anche gravissimi, come l'ultimo mortale, la settimana scorsa, nel porto di Napoli.
Quindi, credo che di questa blanda raccomandazione i lavoratori non se ne facciano nulla. E stupisce che la maggioranza abbia presentato ordini del giorno in tal senso - mi riferisco all'ordine del giorno n. 9/1532--A/20 - quando la maggioranza stessa, la scorsa settimana, ha bocciato, sia in Commissione che in Aula, emendamenti con le stesse richieste.
Quindi, di fronte a questa coerenza, come potrebbero credervi i lavoratori? Come potrebbero credere all'ennesima raccomandazione? Per cui no, non accettiamo la raccomandazione, chiediamo concretezza e serietà, soprattutto quando si parla di sicurezza sul lavoro e chiediamo che l'ordine del giorno venga messo al voto
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/67 Ghio, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/68 Orlando: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Prendo atto che la proposta in questione viene accolta, con la richiesta di porre comunque l'ordine del giorno in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/68 Orlando, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/69 Barbagallo: vi è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Prendo atto che la proposta in questione non è accolta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/69 Barbagallo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/70 Peluffo, accolto come raccomandazione se riformulato. Si insiste per la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/70 Peluffo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/71 Casu: vi è una proposta di riformulazione da parte del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Casu. Ne ha facoltà.
ANDREA CASU(PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi rivolgo al Governo per chiedere veramente di valutare con attenzione. Noi non possiamo accettare che sia una raccomandazione perché leggo l'impegno. Possiamo accettare una riformulazione, ma non una raccomandazione. Noi chiediamo al Governo la piena applicazione del principio di non discriminazione nel trattamento economico delle lavoratrici e dei lavoratori assunti a seguito delle medesime procedure concorsuali. Onestamente, è un tema per il quale è ovvio che ci sia un impegno.
C'è, purtroppo, per i tempi di assunzione, per i tempi di scorrimento delle graduatorie un ritardo che porta a una distorsione di questo principio. Noi chiediamo al Governo di assumere un impegno ad andare nella direzione di un principio in cui spero che tutta quest'Aula si possa riconoscere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Durigon. Ne ha facoltà.
CLAUDIO DURIGON,. Possiamo accettare con una riformulazione. Parere favorevole, ma sempre con la riformulazione.
PRESIDENTE. Questo è il compromesso che ha proposto il Sottosegretario Durigon, a nome del Governo. Deputato Casu, accetta?
ANDREA CASU(PD-IDP). Ringrazio il Governo. Accetto e chiedo che venga messo ai voti per rafforzare, da parte di tutta l'Aula, questi impegni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/71 Casu, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/72 Fossi.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Fossi. Ne ha facoltà.
EMILIANO FOSSI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione e chiedo che l'ordine del giorno venga messo al voto. Spiego brevemente perché. Perché in due anni di legislatura, due anni di Governo, non c'è stato un segnale vero, forte, concreto contro i processi di delocalizzazione, quindi inasprendo le sanzioni e attuando quei meccanismi che sfavoriscono i processi di delocalizzazione. Anche nella discussione sul collegato lavoro sono stati respinti gli emendamenti che abbiamo presentato in questo senso.
C'è una proposta di legge che è stata depositata, il cui iter deve ancora partire, e, nonostante questo, ci sono realtà che attivano processi di questo genere. La regione Toscana ha incardinato una proposta di legge che favorisce la costituzione di società cooperative che cercano di recuperare aziende in liquidazione, in particolar modo dopo processi di delocalizzazione. Quindi, se si vuole, si può. Mentre la Presidente del Consiglio qualche settimana fa, rispondendo in quest'Aula, diceva su Stellantis che bisogna difendere gli interessi nazionali, penalizzando le delocalizzazioni, dico, a maggior ragione oggi, anche a fronte di questo ordine del giorno, che non si possono difendere gli interessi nazionali soltanto a parole .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/72 Fossi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/73 Bonafe'.
Ha chiesto di parlare la deputata Bonafe'. Ne ha facoltà.
SIMONA BONAFE'(PD-IDP). Grazie, Presidente. Posso anche capire la richiesta di espungere le premesse, perché c'è una parte che richiama un tavolo ministeriale a cui poi non sono seguite le misure. Non capisco, però, la volontà di riformulare l'impegno per il Governo in maniera così blanda. Questo mi fa capire che il Governo non ha ben chiara qual è la situazione di crisi che sta vivendo il settore della moda, in generale nel nostro Paese, ma in particolare in Toscana. E, quindi, non sta mettendo in campo le misure che servono con estrema urgenza.
Caro Sottosegretario, qui non stiamo parlando solo di grandi marchi, ma stiamo parlando anche di migliaia di piccole, piccolissime e medie imprese artigianali di grande eccellenza, che noi rischiamo di perdere per sempre. E allora, davvero, Sottosegretario, le chiedo un impegno ad accantonare questo ordine del giorno o comunque ad accettare l'impegno per il Governo, perché stiamo solo chiedendo che si possano utilizzare gli ammortizzatori sociali straordinari per tutto il periodo necessario.
Allora, glielo chiedo perché credo che le imprese e i lavoratori di un settore centrale per il nostro Paese, come quello del , abbiano bisogno di un grande segnale di attenzione in questa fase .
PRESIDENTE. Il Sottosegretario Durigon non dà cenno di ravvedimento.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/73 Bonafe', con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/74 Simiani. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Simiani. Ne ha facoltà. Vi prego soltanto, quando avete desiderio di parlare, di alzare il braccio, perché molti deputati colleghi per altri motivi stanno in piedi e, quindi, non ci si riesce ad orientare. Prego, deputato Simiani.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). La ringrazio, Presidente. Voglio intervenire su questo ordine del giorno, di cui non accetto la riformulazione, ma chiedo un accantonamento, proprio in merito a una questione molto importante che riguarda lo stabilimento Venator di Scarlino. Si tratta di uno stabilimento che produce pigmenti e, soprattutto, biossido di titanio, che è quel prodotto che di fatto serve a creare i pigmenti nelle fibre, nell', nel o anche nelle vernici di qualsiasi genere.
Come sapete benissimo, questa azienda è l'unica in Italia che fabbrica biossido di titanio, è l'unica in Italia con questa peculiarità, si trova a Scarlino, e - al di là di quanto riguarda i lavoratori, che sono circa 250 e che, poiché di fatto l'azienda è in crisi, oggi sono in cassa integrazione - ha una situazione particolare, perché il biossido di titanio oggi è aggredito dalle aziende asiatiche, che fanno un prezzo molto, molto basso.
Ecco perché l'azienda dal 2022 è andata in crisi e ha avuto difficoltà proprio dal punto vista commerciale, e per questo l'Europa ha attivato un percorso di , la possibilità di poter riuscire a creare una condizione di commercio comunque uguale.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Su questo punto, noi chiediamo la possibilità di poter estendere questa azione, che è stata fatta solamente per 6 mesi, ancora per 5 anni o comunque per un periodo più lungo, proprio per dare a questa azienda, che è l'unica in Italia, è l'unica che oggi fa questo tipo di prodotto, la possibilità di ripartire e di far ripartire anche i lavoratori che in questo momento sono in cassa integrazione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Durigon. Ne ha facoltà. Vediamo se ci sono novità.
CLAUDIO DURIGON,. Possiamo trasformare, rimanendo così l'impianto, da accolto come raccomandazione a favorevole con riformulazione.
PRESIDENTE. Accetta, deputato Simiani? Senza tirarla per le lunghe, perché ha già parlato quasi un minuto in più.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Sì, accetto e chiedo di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/74 Simiani, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/75 Furfaro.
Ha chiesto di parlare il deputato Furfaro. Ne ha facoltà.
MARCO FURFARO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione e chiedo che venga messo ai voti. La accetto perché, seppur piccolo, è un avanzamento, e, come spero sappia il Sottosegretario Durigon, stiamo parlando di una tragedia, non semplicemente di una divisione politica o di un'opinione che magari ci può anche differenziare.
Stiamo parlando di 700.000 persone, 700.000 agenti di commercio che hanno versato contributi per un totale di 9 miliardi di euro e che, però, oggi non hanno una pensione, perché i contributi non sono cumulabili, e, quindi, non sono validi per l'INPS e perché, se non sei arrivato a 20 anni di contributi, puoi avere anche lavorato per 16 o 17 anni, ma non hai diritto a una pensione. E così tante, centinaia di migliaia di persone si trovano in una condizione complicata.
Quella tragedia l'ho conosciuta, Sottosegretario, attraverso la vicenda di Francesco Briganti, uno di loro, che ha dato il via allo sciopero della fame nel 2018 e chiedeva risposte alla politica. Ha fondato un comitato, , e oggi, in mancanza di quelle risposte, nel 2024, a 72 anni, è nuovamente in sciopero della fame.
La prego, assieme, di dargli una risposta, perché è necessaria e urgente .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO(FDI). Grazie, Presidente. Molto brevemente, per annunciare il voto favorevole e per certificare che, evidentemente, anche sulla base delle interlocuzioni avute con il Sottosegretario Durigon, anche per la maggioranza questo è un tema importante. Ce ne stiamo occupando da molti anni e, quindi, speriamo di trovare una convergenza per una soluzione rispetto ad un tema che, come ha ricordato giustamente il collega, è assolutamente impattante .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/75 Furfaro, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/76 Forattini c'è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/76 Forattini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Il deputato Soumahoro sottoscrive l'ordine del giorno.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/77 Bakkali c'è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Sarò brevissima, chiedo di metterlo ai voti. Questo ordine del giorno parla di caporalato, di sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Oltre al parere contrario, non avete compreso che in questo provvedimento andava dato un segnale concreto rispetto a questo tema, anche in ricordo - e credo che sia quello che dovete ricordare e visualizzare mentre votate - di ciò è successo a giugno. Questo voto dimostra che non siete stati all'altezza della tragedia che, a giugno, ha colpito Satnam Singh. Infatti, questo provvedimento poteva prevedere al proprio interno risorse, soluzioni, ovvero risorse umane e finanziamenti, per mettere davvero all'angolo questo sfruttamento. Date di nuovo la prova che di questi lavoratori e di queste persone non vi interessa assolutamente nulla. Volete braccia per l'agricoltura e siete disposti a strapparle dai loro corpi, piuttosto che mettere mano davvero a questa tragedia .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/77 Bakkali, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Vi ricordo che alle 18 è prevista la chiusura della seduta. Abbiamo ancora diversi ordini del giorno: nel caso in cui ci fosse il desiderio di portarli a conclusione, dovete regolarvi di conseguenza sui tempi di durata degli interventi.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/78 Vaccari. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Durigon. Ne ha facoltà.
CLAUDIO DURIGON,. Presidente, anche sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/78 Vaccari, il parere, da accolto come raccomandazione, diventa favorevole.
PRESIDENTE. Sempre con riformulazione?
CLAUDIO DURIGON,. Con riformulazione.
PRESIDENTE. Deputato Vaccari, accetta la riformulazione?
STEFANO VACCARI(PD-IDP). Presidente, chiederei al Sottosegretario se può rileggere la riformulazione.
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretario Durigon.
CLAUDIO DURIGON,. Il parere diventa favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di adottare iniziative a salvaguardia dell'occupazione del polo Mozarc di Mirandola”.
PRESIDENTE. Deputato Vaccari, lo votiamo?
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/78 Vaccari, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/79 Guerra. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Durigon. Ne ha facoltà.
CLAUDIO DURIGON,. Presidente, anche sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/79 Guerra, il parere, da accolto come raccomandazione diventa favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di adottare iniziative a salvaguardia dell'occupazione per i lavoratori del marchio Maserati”.
PRESIDENTE. Deputata Guerra, accetta la riformulazione? Lo votiamo?
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/79 Guerra, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/80 Gribaudo. Qui è pendente un parere contrario. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Durigon. Ne ha facoltà.
CLAUDIO DURIGON,. Anche qui, l'ordine del giorno è accolto come raccomandazione, espunte le premesse e riformulando in tal senso: “a effettuare una valutazione in corso dell'anno dell'utilizzo dell'ISCRO per valutare l'opportunità di adottare le opportune iniziative anche di carattere normativo volte a modificare i requisiti di accesso, riducendo il periodo minimo di attività di lavoro autonomo richiesto al fine di estendere il sostegno ad una più ampia platea di lavoratori autonomi e a modulare l'incremento dell'importo dell'indennità”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Gribaudo. Ne ha facoltà.
CHIARA GRIBAUDO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per ringraziare il Sottosegretario per questo ripensamento quanto mai opportuno, per chiedervi che si faccia però di più. Questo perché l'ISCRO viene già pagato dai lavoratori professionisti. Parliamo di persone con un reddito medio intorno ai 20.000 euro l'anno e di una platea di 400.000 persone. Per cui accetto, chiedo che venga messo comunque ai voti e noi continueremo a vigilare perché bisogna sostenere tutti i lavoratori più poveri.
PRESIDENTE. Sottosegretario Durigon, il parere è favorevole con riformulazione, oppure è accolto come raccomandazione con riformulazione?
CLAUDIO DURIGON,. È accolto come raccomandazione con riformulazione.
PRESIDENTE. Quindi, non si vota.
La deputata Quartapelle Procopio sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/1532--A/80 Gribaudo.
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/81 Evi c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. La accetta, deputata Evi? La vuole riascoltare. Sottosegretario Durigon, a lei la parola per la rilettura.
CLAUDIO DURIGON,. Stralciate le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a verificare, in aggiunta alle misure già introdotte con il decreto-legge PNRR-, se sussistono ulteriori esigenze relativamente al personale di vigilanza e prevenzione dell'INL”.
PRESIDENTE. Deputata Evi, va bene?
ELEONORA EVI(PD-IDP). No, io non posso accettare questa riformulazione perché credo che…
PRESIDENTE. Ha un minuto a disposizione. Prego.
ELEONORA EVI(PD-IDP). Molto velocemente, in realtà io credo che, così come è successo anche per altri ordini del giorno dello stesso calibro e con richieste simili, non si può pensare di continuare a far finta di nulla. Le misure messe in campo sono davvero troppo poche. In questo Paese si muore e si muore di lavoro. La media drammatica - da brividi! - è di 3 morti al giorno e 8 aziende su 10 sono in condizioni di irregolarità. Tutto questo non può non prevedere un potenziamento dei controlli e un incremento del personale impegnato nella vigilanza e nella prevenzione, in particolare dell'Ispettorato nazionale del lavoro. È facendo più cultura di prevenzione e di sicurezza del lavoro che potremo sconfiggere questa piaga nel nostro Paese .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/81 Evi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/82 Malavasi, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? Prego, deputata Malavasi.
ILENIA MALAVASI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accolgo la riformulazione e spero che questo voto possa comunque essere utile, pur nelle differenti posizioni, ad alzare la consapevolezza che dobbiamo avere su questo dramma quotidiano, che riguarda le morti sul lavoro.
Nell'ordine del giorno parliamo di un aspetto, ovviamente il tema è molto più complesso e se ne sta occupando con ottimi riscontri la Presidente Gribaudo, ma qui chiediamo di investire maggiormente in personale, con riferimento a tutte le attività di prevenzione e vigilanza, per quanto riguarda il personale che lavora all'interno dei dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali. È uno stillicidio quotidiano. Nei primi sette mesi c'è stato un aumento rispetto all'anno precedente nello stesso periodo: parliamo di 577 morti sul lavoro denunciati all'INAIL nei primi sette mesi. È davvero un dato enorme. Io penso che non si faccia abbastanza, dobbiamo fare di più e non possiamo sottoporre la vita delle persone a dei vincoli di bilancio, perché le vite di cittadini e cittadine valgono molto di più. Quindi, non posso accettare la riformulazione .
PRESIDENTE. Non accetta la riformulazione, dunque passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/82 Malavasi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/83 Marino su cui il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino. Ne ha facoltà.
MARIA STEFANIA MARINO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei far cambiare parere o quantomeno chiedere di accantonare questo ordine del giorno a mia prima firma, dove si parla di parità di genere. Dai dati emersi dall'INPS e dalla Banca d'Italia, le donne italiane sono le ultime come retribuzione; addirittura si trovano all'ultimo posto in Europa per occupazione femminile, con un tasso pari al 51 per cento, ben al di sotto della media europea. Emerge altresì che la penalizzazione legata alla maternità è anche in Italia piuttosto incisiva, soprattutto nei primi due anni di vita del nascituro, dove una donna molto più spesso perde lavoro rispetto a una donna senza figli.
Per coloro che rimangono a lavoro, le retribuzioni sono significativamente inferiori, confermando la mancanza di adeguate politiche di sostegno alla maternità e alla conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Però, poi, vi riempite la bocca con la parola famiglia. Le lavoratrici italiani sono spesso soggetta a contratti precari o a che contribuiscono a rendere la loro carriera sicuramente discontinua e meno remunerativa. La proposta del Partito Democratico, che prevede l'istituzione di una legge annuale per la parità di genere e la valorizzazione del ruolo della donna, va proprio in questa direzione.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
MARIA STEFANIA MARINO(PD-IDP). Si tratta di una misura essenziale per promuovere una riflessione strutturata sulla parità di genere…
PRESIDENTE. La ringrazio. Ha parlato molto più di quello che le spettava, deputata Marino.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/83 Marino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/84 Sarracino. C'era una proposta di riformulazione da parte del Governo, che non viene accolta. Ha chiesto di parlare il deputato Sarracino. Ne ha facoltà.
MARCO SARRACINO(PD-IDP). Intervengo solo per dire che non accogliamo la proposta, anche perché si tratta di gabbie salariali. Voi siete a favore, noi siamo contrari, quindi non possiamo accettarlo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/84 Sarracino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/85 Roggiani. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta? Sì, e chiede di votarlo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/85 Roggiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo. Il parere del Governo è favorevole sulla riformulazione, anzi raccomandazione, chiedo scusa. Sospendo la votazione, anzi la revoco la votazione, perché quando c'è la raccomandazione non si procede con la votazione. La raccomandazione è accettata, ovviamente.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/86 Scotto, il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Scotto. Ne ha facoltà.
ARTURO SCOTTO(PD-IDP). Intervengo per chiedere davvero al Sottosegretario per quale motivo si dà un parere contrario su un ordine del giorno in cui è scritto “(…) sarebbe necessario assicurare la partecipazione della Ministra del Lavoro e delle politiche sociali ai prossimi lavori parlamentari ogni qualvolta si dovranno affrontare importanti questioni (...), impegna il Governo a fornire indirizzi più coerenti e coordinati nell'ambito delle politiche del lavoro, tenendo conto delle esigenze del mondo del lavoro, in una prospettiva che non si limiti a ratificare i vincoli di spesa ma affronti seriamente le questioni legate alle tutele dei lavoratori anche sotto il profilo della sicurezza…”. Il parere contrario, signor Presidente, lo traduco così, nel senso che il Sottosegretario Durigon dice che non sarebbe necessario assicurare la partecipazione della Ministra del lavoro, evidentemente perché sarebbe considerata abbastanza inutile.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/86 Scotto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/1532--A/87 Morassut. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta? Accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/88 Stumpo, sul quale vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Scotto. Ne ha facoltà.
ARTURO SCOTTO(PD-IDP). Allora, Presidente, qui voi bocciate un ordine del giorno che chiede semplicemente di relazionare al Parlamento in merito all'andamento delle operazioni di recupero dei contributi per la Cassa COVID-19, impropriamente percepiti dalle imprese, così come indicato ai sensi di un ordine del giorno, citato nella premessa, che fu approvato nella seduta della Camera del 28 giugno 2023.
Cosa state dicendo in sostanza? State dicendo che non siete interessati a spiegare, qui, in questo Parlamento, se qualcuno ha preso i soldi della cassa COVID e li ha utilizzati in qualche altro modo. Presumo, ho il legittimo sospetto, che, tra le persone indicate qui, ci sia un'attuale Ministra del Governo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/88 Stumpo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/89 Serracchiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/90 Madia, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/91 Ciani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/92 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/93 De Micheli, sul quale c'è una proposta di riformulazione. Viene accolta? Si vota col parere contrario o viene accolta e si vota? Chi risponde? Deputato Scotto?
Prendo atto che si accoglie e si chiede che sia messo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/93 De Micheli, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/94 Curti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/95 Merola, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/96 Laus, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'ordine del giorno n. 9/1532--A/97 Zurzolo è accolto come raccomandazione.
Torniamo all'ordine del giorno n. 9/1532--A/1 Gianassi, precedentemente accantonato.
La parola al Sottosegretario Durigon.
CLAUDIO DURIGON,. Allora, Presidente, espunte le premesse, parere favorevole previa la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di porre in essere, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, iniziative volte a tutelare i lavoratori dell'Opera Laboratori del Polo museale fiorentino per la conservazione del posto di lavoro”.
PRESIDENTE. Bene. Viene accolta? Prego, deputato Gianassi.
FEDERICO GIANASSI(PD-IDP). No, Presidente, non viene accolta. Colgo che c'è uno sforzo ma è insufficiente, perché noi non stiamo dicendo di salvare centinaia di lavoratori fiorentini dei musei statali se il Governo troverà le risorse. No, noi stiamo dicendo che li deve mettere in sicurezza tutti, perché per decenni hanno lavorato lì. Questo è quello che il Ministero deve fare ed è quello che ancora non sta facendo. Pertanto, vi continueremo a incalzare perché sono troppi mesi che il Ministero della Cultura non sta rispondendo. Prima aveva altri problemi; adesso c'è un Ministro nuovo: risponda a quello che gli è stato chiesto dal comune di Firenze e dalle organizzazioni sindacali, perché non un lavoratore dei musei dello Stato deve essere lasciato per strada. Prendete esempio dai musei fiorentini gestiti dal comune di Firenze, dove i lavoratori ci sono e vengono pagati anche con il salario minimo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1532--A/1 Gianassi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati. Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, mercoledì 9 ottobre, alle ore 16,15.
PRESIDENTE. Comunico che, in data 8 ottobre 2024, il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, la deputata Annarita Patriarca, in sostituzione del deputato Roberto Pella, dimissionario.
Comunico altresì che, nella medesima data, il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della stessa Commissione i senatori Gianni Berrino e Lucio Malan in sostituzione, rispettivamente, dei senatori Michele Barcaiuolo e Domenico Matera, dimissionari.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare il deputato Stefano Vaccari. Ne ha facoltà.
STEFANO VACCARI(PD-IDP). Signor Presidente, colleghe e colleghi, venerdì scorso, la Corte di giustizia europea si è pronunciata a favore del popolo Saharawi, del Sahara occidentale, confermando che gli accordi di pesca e agricoltura, firmati nel 2019 dall'Unione europea e dal Marocco per il Sahara occidentale, avrebbero dovuto ottenere il consenso della popolazione del Sahara occidentale. Tale consenso, invece, non esiste nei casi di specie.
Si tratta di una sentenza definitiva e non impugnabile che ha un valore storico di altissima rilevanza, perché non si limita ad affermare l'illiceità degli accordi, ma rafforza la posizione politica e giuridica del popolo Saharawi, sottolineando che il Marocco non ha alcuna sovranità su quella parte di territorio e che qualsiasi accordo in quel territorio deve essere approvato dal suo popolo, legittimamente rappresentato dal Fronte Polisario, riconosciuto dalle Nazioni Unite attraverso specifiche risoluzioni, con le quali si è chiesto più volte lo svolgimento di un referendum per l'autodeterminazione del popolo Saharawi.
La sentenza riconosce la titolarità e il principio di autodeterminazione del popolo Saharawi, cacciato dalle proprie terre dall'esercito del Marocco nel 1976, costretto all'esilio nel deserto algerino e ancora oggi oggetto di inaudite violenze nel Sahara occidentale, come Amnesty International ha più volte testimoniato nei suoi rapporti annuali.
Ora, questa sentenza rimarca il confine chiaro tra legalità e soprusi e dopo di essa non ci possono essere più tentennamenti da parte dell'Unione europea nel continuare a dare copertura alla posizione di dominio del re del Marocco. Temi ribaditi, come Intergruppo di amicizia con il popolo Saharawi, al Presidente Fontana, che ringrazio ancora per la disponibilità in occasione di una visita alla Camera, nel luglio scorso, di un gruppo di bambini Saharawi, ospiti in Italia da parte di alcuni comuni.
E allora, è il momento, anche per il nostro Paese, di rendersi protagonista con conseguenti iniziative diplomatiche ed istituzionali negli organismi internazionali, affinché il popolo Saharawi sia messo nelle condizioni per tornare a vivere nella sua terra ora occupata illegalmente. Per questo, quindi, chiediamo al Presidente della Camera di poter discutere, in Aula o in Commissione esteri, insieme al Ministro Tajani, una mozione che è stata presentata oltre 18 mesi fa. Ci auguriamo che possa essere calendarizzata al più presto, per definire una posizione unitaria del nostro Paese, come è quella del nostro Intergruppo parlamentare, cioè, a sostegno dei diritti oggi negati al popolo Saharawi. Un grande dal popolo Saharawi .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Francesco Emilio Borrelli. Ne ha facoltà per due minuti.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Presidente, sono di nuovo qui a sollecitare - tramite la sua persona - il Governo affinché intervenga nei confronti del fenomeno, che non è più soltanto napoletano e campano, dei parcheggiatori abusivi. Voglio raccontare l'ultimo episodio, che è avvenuto sul lungomare di Salerno, dove un parcheggiatore abusivo ha brutalmente aggredito un automobilista, che si è rifiutato di cedere alle sue richieste di denaro per la sosta della vettura.
Stando alla ricostruzione delle Forze dell'ordine, il parcheggiatore abusivo, sabato scorso, ha chiesto insistentemente il denaro all'automobilista, un uomo di 73 anni. Quando questi si rifiutato è scattata la violenza: il parcheggiatore ha infatti aggredito il malcapitato con calci e pugni; poi, si è allontanato per tornare, dopo qualche istante, con una bottiglia di vetro rotto e scagliarsi contro di lui, colpendolo anche in pieno volto. È stato arrestato non perché era un parcheggiatore abusivo, ma perché la vittima è stata ridotta in condizioni pietose.
Io lo so che la posizione - e concludo subito, Presidente - di molte persone, in modo trasversale, è che l'attività di parcheggiatore abusivo è equiparabile al ma non è così, perché sono migliaia di persone che in tutta Italia, ogni giorno, chiedono dai 3 ai 10, ai 15, ai 20-30 euro. Ogni volta che un parcheggiatore abusivo taglia le ruote di una macchina o aggredisce una persona dà un messaggio a tutti i cittadini che è: pagate, altrimenti o vi distruggiamo la macchina o vi riduciamo male.
Io ho chiesto più volte al Governo che questa piaga vada affrontata con una norma e, ancora una volta, tramite la Presidenza, chiedo di stimolare il Governo in questa direzione.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
1.
Relatrice: LUCASELLI.
2.
3.
Disposizioni in materia di lavoro (Testo risultante dallo stralcio, disposto dal Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 1, del Regolamento, e comunicato all'Assemblea il 28 novembre 2023, degli articoli 10, 11 e 13 del disegno di legge n. 1532). (C. 1532-bis-A)
Relatrice: NISINI.
4.
5.
6.
7.
CHIESA ed altri: Riconoscimento del relitto del regio sommergibile " Scirè " quale sacrario militare subacqueo. (C. 1744)
Relatrice: CHIESA
8.
BICCHIELLI ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull'attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi verificatisi dall'anno 2019. (Doc. XXII, n. 31-A)
Relatrice: SEMENZATO.
9.
D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: Modifiche alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, recante Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia. (C. 976-A)
Relatrice: BORDONALI.
10.
Abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo 1861-1946. (C. 1168-1318-1371-1452-1572-A)
: NAZARIO PAGANO.
11.