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Venerdì 05 Maggio 2017 ore 09:30
AULA, Seduta 790 - Svolgimento di interpellanze urgenti
Resoconto stenografico
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Nella seduta odierna ha avuto luogo lo svolgimento di interpellanze urgenti sui seguenti argomenti:
chiarimenti in relazione a dichiarazioni sulle operazioni di salvataggio di migranti in mare effettuate da alcune organizzazioni non governative (Quartapelle Procopio – PD); chiarimenti in ordine all’applicazione del tetto relativo alle retribuzioni pubbliche ai titolari di contratti aventi ad oggetto prestazioni artistiche in favore della RAI (Brunetta – FI-PdL); iniziative volte a coprire il debito maturato nei confronti del Consorzio ricostruzione 8, per i lavori effettuati a seguito del sisma del 1980 in Irpinia (Scotto – MDP); iniziative volte ad evitare l’interruzione dei servizi pubblici nella provincia di Caserta a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario (Sgambato – PD); iniziative di competenza a tutela delle forze dell’ordine nelle manifestazioni pubbliche (Vito – FI-PdL); iniziative in materia di prestito sociale cooperativo, con particolare riguardo alla possibile istituzione di un fondo a garanzia dei sottoscrittori (Marchi – PD); chiarimenti in ordine al procedimento di rivalsa verso le amministrazioni responsabili di violazioni sanzionate dalla Corte di giustizia dell’Unione europea – (Mannino – M-ALT).
Per il Governo sono intervenuti il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Mario Giro, il Sottosegretario per lo sviluppo economico Antonello Giacomelli, il Sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, il Sottosegretario per l’interno Domenico Manzione, il Sottosegretario per l’economia e le finanze Pier Paolo Baretta.
chiarimenti in relazione a dichiarazioni sulle operazioni di salvataggio di migranti in mare effettuate da alcune organizzazioni non governative (Quartapelle Procopio – PD); chiarimenti in ordine all’applicazione del tetto relativo alle retribuzioni pubbliche ai titolari di contratti aventi ad oggetto prestazioni artistiche in favore della RAI (Brunetta – FI-PdL); iniziative volte a coprire il debito maturato nei confronti del Consorzio ricostruzione 8, per i lavori effettuati a seguito del sisma del 1980 in Irpinia (Scotto – MDP); iniziative volte ad evitare l’interruzione dei servizi pubblici nella provincia di Caserta a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario (Sgambato – PD); iniziative di competenza a tutela delle forze dell’ordine nelle manifestazioni pubbliche (Vito – FI-PdL); iniziative in materia di prestito sociale cooperativo, con particolare riguardo alla possibile istituzione di un fondo a garanzia dei sottoscrittori (Marchi – PD); chiarimenti in ordine al procedimento di rivalsa verso le amministrazioni responsabili di violazioni sanzionate dalla Corte di giustizia dell’Unione europea – (Mannino – M-ALT).
Per il Governo sono intervenuti il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Mario Giro, il Sottosegretario per lo sviluppo economico Antonello Giacomelli, il Sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, il Sottosegretario per l’interno Domenico Manzione, il Sottosegretario per l’economia e le finanze Pier Paolo Baretta.
XVII LEGISLATURA
790^ SEDUTA PUBBLICA
Venerdì 5 maggio 2017 - Ore 9,30
Svolgimento di interpellanze urgenti (vedi allegato).
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Modifica nella composizione di gruppi parlamentari
- Svolgimento di interpellanze urgenti.
- Chiarimenti in relazione a dichiarazioni sulle operazioni di salvataggio di migranti in mare effettuate da alcune organizzazioni non governative – n. 2-01781
- Chiarimenti in ordine all'applicazione del tetto relativo alle retribuzioni pubbliche ai titolari di contratti aventi ad oggetto prestazioni artistiche in favore della RAI – n. 2-01777
- Iniziative volte a coprire il debito maturato nei confronti del Consorzio ricostruzione 8, per i lavori effettuati a seguito del sisma del 1980 in Irpinia – n. 2-01780
- Iniziative volte ad evitare l'interruzione dei servizi pubblici nella provincia di Caserta a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario – n. 2-01760
- Iniziative di competenza a tutela delle forze dell'ordine nelle manifestazioni pubbliche – n. 2-01782
- Iniziative in materia di prestito sociale cooperativo, con particolare riguardo alla possibile istituzione di un fondo a garanzia dei sottoscrittori – n. 2-01776
- Chiarimenti in ordine al procedimento di rivalsa verso le amministrazioni responsabili di violazioni sanzionate dalla Corte di giustizia dell'Unione europea – n. 2-01779
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RAFFAELLO VIGNALI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Michele Bordo, Brunetta, Caparini, Capelli, Dambruoso, Dellai, Di Gioia, Epifani, Fedriga, Ferranti, Gregorio Fontana, Fontanelli, Giancarlo Giorgetti, Iacono, La Russa, Laforgia, Locatelli, Lupi, Marcon, Migliore, Rampelli, Realacci, Sanga, Sani, Tancredi e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 4 maggio 2017, il deputato Luigi Lacquaniti, già iscritto al gruppo parlamentare Partito Democratico, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Misto, cui risulta pertanto iscritto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Quartapelle Procopio ed altri n. 2-01781 .
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO. Grazie Presidente. Io, oggi, vorrei affrontare una questione, che sta a cuore non solo a me ma a più di settanta colleghi parlamentari del Partito Democratico, che hanno sottoscritto questo atto; quindi, una grossa parte del gruppo del nostro partito. È una questione sollevata per prima dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che, in un'audizione al Comitato Schengen alla Camera, ha ventilato che ci sia la possibilità che tra alcune delle organizzazioni non governative che salvano le vite nel canale di Sicilia possano esserci legami con gli scafisti, che invece trafficano persone dalla costa libica.
PRESIDENTE. Il Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Mario Giro, ha facoltà di rispondere.
MARIO GIRO,. Grazie, Presidente. Credo, innanzitutto, che il dibattito di questi giorni sulle notizie circa i presunti legami fra alcune ONG e i trafficanti di uomini non debba farci perdere di vista il principale obiettivo del Governo: stabilizzare la Libia, gestire l'emigrazione insieme ai nostri partner africani, per mettere un argine ai flussi, contrastare il traffico di esseri umani. Vogliamo rispondere alle esigenze del nostro Paese di avere attorno a sé uno scenario di maggior sicurezza, che corrisponde tra l'altro anche a quello della Libia, spegnendo le tensioni, contribuendo a concrete prospettive di pace nel Mediterraneo centrale ed orientale, contrastando ogni estremismo e combattendo senza tregua il terrorismo.
PRESIDENTE. La deputata Quartapelle Procopio ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO. Ringrazio molto il viceministro Giro per le puntualizzazioni che, davvero, danno un'idea più complessiva degli interventi dell'Italia sul tema delle migrazioni. Credo, in primo luogo, che se c'è qualcosa da indagare lo si debba fare bene e presto, senza generalizzazioni e senza dare cifre e numeri che allargano una questione che può probabilmente riguardare una operazione, qualche caso isolato, ci auguriamo di no, ma può essere. Credo che arrivare alla verità il prima possibile sia il primario interesse non solo dei cittadini italiani, ma proprio di quegli operatori che, tutti i giorni, lavorano con grande fatica, grande sacrificio e anche straordinaria generosità in mare per salvare le persone; credo che a loro, per primi, noi dobbiamo la verità, il prima possibile, e, quindi, mi associo alle richieste che sono venute da più parti, affinché le indagini, se hanno bisogno di più risorse, effettivamente, le abbiano, ma si concludano, in particolare, il prima possibile.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Brunetta e Occhiuto n. 2-01777 .
ELIO VITO. Signora Presidente, la illustro, perché la vicenda sull'applicabilità del tetto dei compensi delle star televisive al servizio della Rai sta assumendo davvero contorni sempre più sfocati. I vertici di viale Mazzini, anziché fare chiarezza su una questione fondamentale per la gestione di un'azienda come la Rai, nonché per la tutela del servizio pubblico radiotelevisivo, non stanno facendo altro che prorogare l'adozione di una misura che, in realtà, è già prevista dalla legge. All'atteggiamento ondivago dei vertici Rai, si contrappone un comportamento piuttosto chiaro da parte del Governo che sembrerebbe essersi schierato proprio in difesa dei maxi dei volti noti della TV di Stato. Lo scorso 20 aprile, il sottosegretario allo sviluppo economico Antonio Giacomelli ha spedito una lettera ai vertici di viale Mazzini che in forza del parere dell'Avvocatura dello Stato sull'interpretazione della legge n. 198 del 2016 propende per la piena legittimità della tesi che non include i contratti caratterizzati da prestazioni di natura artistica nel perimetro di applicazione del limite dei maxi stipendi. Tale esclusione è argomentata con espressioni lessicali, tra l'altro, che suscitano più di una perplessità, sulla base di tre ordini di argomentazioni. In primo luogo si sostiene che la clausola contenuta all'articolo 3, comma 44, della legge n. 244 del 2007 di esclusione delle prestazioni artistiche continui ad operare, in quanto mai espressamente abrogata. La tesi esposta è irragionevole, perché dopo la legge del 2007, il legislatore è intervenuto in ben quattro occasioni: con la legge n. 69 del 2009, il decreto-legge n. 201 del 2011, il decreto ministeriale n. 166 del 2013 e la legge n. 189 del 2016, regolando la medesima materia dei limiti alle retribuzioni erogabili dalle pubbliche amministrazioni e dalle società pubbliche disciplinandone i presupposti applicativi, contenuti, effetti e limitazioni, senza mai prevedere alcuna eccezione circa l'applicabilità del tetto ai compensi delle star. Per di più, la legge del 2007 è da ritenersi tacitamente abrogata, anche perché è evidente come la nuova disciplina attualmente in vigore regoli l'intera materia.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico, Giacomelli, ha facoltà di rispondere.
ANTONELLO GIACOMELLI,. Grazie, signor Presidente. L'atto di sindacato ispettivo si conclude con la domanda che ora l'onorevole Vito ha ricordato, cioè se il Governo intenda assumere iniziative in relazione alla normativa vigente. Avevo pensato di battere, probabilmente, il record di brevità nella risposta, rispondendo semplicemente “no” alla domanda, ma preferisco interpretare in modo più estensivo le occasioni di sindacato ispettivo, facendone oggetto di un momento in cui il Governo può meglio illustrare il senso della propria posizione e i parlamentari e i gruppi politici trarre le loro libere valutazioni.
PRESIDENTE. Il deputato Vito ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all'interpellanza Brunetta e Occhiuto n. 2-01777, di cui è cofirmatario.
ELIO VITO. Signora Presidente, io sono assolutamente insoddisfatto della risposta del Governo, che, in qualche modo, giudico anche provocatoria nei confronti del Parlamento. Il Parlamento ha deliberato, come ha ricordato il sottosegretario Giacomelli, a grandissima maggioranza, su questa materia: non ha previsto alcuna deroga. Questa norma del 2009 va applicata a tutte le pubbliche amministrazioni, va applicata per intero alla Rai. Quando il Parlamento ha voluto prevedere una deroga per le artistiche lo ha fatto, come andava fatto, espressamente nel 2007. La legge del 2009 regola l'intera materia, come prescrive l'articolo 15 delle Preleggi ha tacitamente abrogato le normative precedenti, compresa la deroga che il Parlamento volle introdurre nel 2007.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Scotto e Laforgia n. 2-01780 .
ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, signori del Governo, gentile sottosegretario Migliore, la storia è molto lunga e, per chi conosce una realtà molto difficile come quella di Napoli, rischia di essere anche una vicenda che può dare il colpo mortale alla tenuta della nostra città, una città difficile, una città che lentamente è uscita dal dissesto economico e che ovviamente oggi rischia, qualora dovesse ripagare interamente il debito verso il Consorzio ricostruzione 8, di andare sostanzialmente in . Già oggi ci troviamo in una condizione estremamente particolare: il Consorzio ricostruzione 8, che era stato destinato ad eseguire i lavori all'indomani del terremoto di Napoli e dell'Irpinia del 1980, chiede al comune di Napoli 125 milioni, e ha prodotto un pignoramento di questa natura, sospendendo nei fatti i pagamenti ai fornitori e mettendo seriamente a rischio il pagamento degli stipendi.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Gennaro Migliore, ha facoltà di rispondere.
GENNARO MIGLIORE,. Signora Presidente, in riferimento all'interpellanza urgente dell'onorevole Scotto, concernente la situazione finanziaria del comune di Napoli, intendo rappresentare, per quanto di competenza, quanto segue. Il contenzioso, come è stato ricordato dall'onorevole e a cui si riferisce l'interpellante, origina da una complessa vicenda giudiziaria relativa alla gestione della ricostruzione post-sisma del 1980, e in particolare all'affidamento, da parte del sindaco di Napoli, nella sua qualità di commissario straordinario del Governo, ai sensi della legge n. 219 del 1981, della programmazione e dell'attuazione degli interventi di edilizia residenziale ed infrastrutturali al consorzio C.R. 8.
PRESIDENTE. Il deputato Scotto ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, ringrazio il sottosegretario Migliore, credo che sia un segnale importante questa apertura a una soluzione. È ovvio, tuttavia, che, di fronte a questa disponibilità, che apprezziamo, ci sono alcune divergenze che vorremmo sottolineare. La prima: l'apertura al confronto non si traduce immediatamente in un tavolo, noi chiediamo la convocazione di un tavolo, perché occorre, da questo punto di vista, costituire una sede formale rispetto a un tema che riguarda una grande capitale del nostro Paese, la capitale del Mezzogiorno. Secondo: c'è una divergenza rispetto a una valutazione con il Governo, ma anche con i Governi precedenti: questa vicenda non può essere attribuita - come veniva illustrata, così lunga, così complessa -, per onestà intellettuale, all'attuale Governo, come non può essere attribuita all'attuale amministrazione del comune di Napoli.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Sgambato ed altri n. 2-01760 .
CAMILLA SGAMBATO. Grazie Presidente. Grazie sottosegretario, la questione che poniamo oggi è gravissima e si protrae da ben tre anni. Se oggi il Governo non interviene avremo la morte di un ente pubblico previsto in Costituzione, quale la provincia, che non potrà più garantire le funzioni obbligatorie essenziali che le sono proprie negando così diritti essenziali ai cittadini, agli studenti, alle famiglie e ai dipendenti della provincia stessa. La provincia di Caserta con deliberazione del consiglio provinciale del 2015, esecutiva come per legge, ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario ai sensi dell'articolo 244 del decreto legislativo n. 267 del 2000 a causa della sopravvenuta impossibilità di garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, determinata dall'imposizione da parte della manovra finanziaria per il 2015, la legge n. 190 del 2014, di insostenibili obblighi di contenimento della spesa, accompagnati da conseguenti oneri di riversamento dei risparmi, così conseguiti nelle casse dello Stato. Il contributo richiesto per il 2015 alla provincia di Caserta, infatti, è stato di un'entità tale - più di 31 milioni di euro - da risultare, secondo noi, palesemente dissimile rispetto a quelli richiesti agli altri enti in ambito regionale e in ambito nazionale. A mero scopo esemplificativo diamo qualche dato: in ambito regionale, ad esempio, la provincia di Salerno ha versato quasi 25 milioni di euro, quindi oltre 6 milioni di euro in meno rispetto a Caserta; a livello nazionale, ad esempio, Bologna ha versato poco più di 5 milioni di euro; Brescia 23 milioni di euro; Varese 4 milioni di euro; Genova 5 milioni di euro e così via e tali città metropolitane e province si sono viste imporre contributi certamente più sostenibili pur in presenza di un tessuto socio-economico più strutturato rispetto a quello casertano dal punto di vista finanziario.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Interno, Domenico Manzione, ha facoltà di rispondere.
DOMENICO MANZIONE,. Grazie, Presidente. Con l'interpellanza urgente all'ordine del giorno l'onorevole Sgambato, unitamente ad altri deputati, segnalava la grave situazione finanziaria in cui versa la provincia di Caserta - l'abbiamo sentito or ora - per la quale è stato dichiarato lo stato di dissesto. Al riguardo chiede l'adozione di iniziative mirate a consentire all'ente l'assolvimento delle funzioni connesse allo svolgimento dei servizi pubblici essenziali che rischierebbero altrimenti di subire interruzioni. La questione posta dall'onorevole interpellante è nota al Governo anche perché è già oggetto di esame in sede parlamentare e altresì sottoposta più volte alla sua attenzione dai vertici della stessa provincia di Caserta. In effetti, come rammentato nell'atto di sindacato ispettivo, con la legge di stabilità per il 2015 è stato previsto un concorso alla finanza pubblica da parte delle province e delle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario e delle regioni Sicilia e Sardegna, concorso in ragione del quale è stata disposta una riduzione complessiva della spesa corrente dei predetti enti. Tale opzione è legata sostanzialmente al risparmio di spesa che il comparto in questione avrebbe dovuto conseguire con il processo di riforma delle funzioni previsto dalla legge n. 56 del 2014, la cosiddetta legge Delrio.
PRESIDENTE. La deputata Sgambato ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
CAMILLA SGAMBATO. Soddisfatta non del tutto, perché le risorse di cui parlava il sottosegretario, nella prima parte, riguardano tutte le province che non si trovano certo nella condizione drammatica in cui si trova la provincia di Caserta, perché sono alcune in pre-dissesto. Soltanto la provincia di Caserta - e quella di Vibo Valentia - è in una situazione di dissesto, essendo Biella uscita da questo. Un ente in dissesto non può procedere al riequilibrio di bilancio in presenza di ulteriori gravami e non comprendiamo perché, solo per aver dichiarato il dissesto un anno dopo rispetto alle province di Vibo Valentia e di Biella, non possa essere esonerata dai contributi come le province precedenti.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Vito ed altri n. 2-01782 .
ELIO VITO. Grazie, signora Presidente. La illustro brevemente, perché la vicenda è davvero di una gravità sconcertante.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Interno, Manzione, ha facoltà di rispondere.
DOMENICO MANZIONE,. Grazie, Presidente. Con l'interpellanza all'ordine del giorno, gli onorevoli Vito, Brunetta e Palmizio richiamano l'attenzione sulla manifestazione antiproibizionista denominata “Cannabis Parade”, organizzata a Torino per iniziativa del centro sociale Gabrio, attivo nelle politiche finalizzate alla legalizzazione generalizzata delle sostanze stupefacenti. In particolare, gli interpellanti evidenziano la messa in scena dell'incidente a poliziotti fantoccio e, pertanto, chiedono di conoscere quali iniziative si intendano porre in essere per prevenire simili rappresentazioni “allegoriche”, uso l'espressione tra virgolette. La manifestazione richiamata nell'atto di sindacato ispettivo tenutasi nel pomeriggio dello scorso 29 aprile era stata regolarmente preavvisata dai promotori che hanno assunto l'impegno scritto di svolgerla nel rigoroso rispetto della legislazione vigente in materia di sostanze stupefacenti e psicotrope. Essa si è concretizzata in un corteo a cui hanno partecipato circa 4.000 persone che hanno percorso alcune vie del centro, secondo l'itinerario prestabilito. All'interno del corteo, come previsto, erano presenti diversi automezzi allestiti a tema, fra cui quattro grandi autocarri contenenti strumentazione di amplificazione sonora e allegorie varie. Tra gli automezzi utilizzati è stata subito notata la presenza di un furgone che esibiva, nella parte anteriore, due fantocci rappresentanti agenti della Polizia di Stato, con un'uniforme del reparto mobile, nella posa di essere investiti dal veicolo. Il dirigente del servizio di ordine pubblico, in accordo con il personale della DIGOS, ha ritenuto opportuno non bloccare il corteo né inibire la partecipazione del veicolo alla manifestazione e identificare, quindi, nell'immediato gli occupanti, procedendo, invece, ai rilievi di polizia scientifica finalizzata alla successiva identificazione delle persone responsabili. La manifestazione si è svolta senza alcuna turbativa per l'ordine e la sicurezza pubblica; al termine della medesima, la DIGOS ha immediatamente riferito sui fatti descritti all'autorità giudiziaria. Sono tuttora in corso, ovviamente, le indagini per l'identificazione delle persone che avevano in uso il veicolo in questione.
PRESIDENTE. Il deputato Vito ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
ELIO VITO. Signora Presidente, sì, posso dichiararmi soddisfatto della risposta che ha dato il Governo, perché il nostro intendimento era, da una parte, proprio ottenere questa dichiarazione conclusiva, da parte del rappresentante del Governo, cioè la testimonianza di solidarietà e vicinanza alle Forze dell'ordine e, naturalmente, la critica rispetto alla manifestazione che c'è stata. Per il resto non entro nel merito né delle decisioni che prenderà l'autorità giudiziaria, naturalmente, né della scelta che è stata assunta dai responsabili dell'ordine pubblico sul luogo, in quel preciso momento, perché naturalmente non tocca al Parlamento, non tocca a me, non tocca alla funzione legislativa e, comunque, è una decisione che rispetto.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Marchi ed altri n. 2-01776 .
PAOLO GANDOLFI. Grazie Presidente, anche per la pronta iscrizione dell'interpellanza. Grazie, sottosegretario. L'interpellanza si rivolge ad un tema che è già stato trattato legislativamente nel nostro Paese, quindi ha già un quadro di riferimento, che, però, in questa fase, sta evidentemente dimostrando alcune lacune, per questo abbiamo chiesto con urgenza di poterlo trattare in quest'Aula. Il tema è quello del ruolo e della funzione, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista economico, delle imprese cooperative ed in particolare, nello specifico, per il caso che vogliamo trattare e che ha generato le ragioni di quest'urgenza, per il settore delle cooperative di costruzioni.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Pier Paolo Baretta, ha facoltà di rispondere. Prego, sottosegretario.
PIER PAOLO BARETTA,. Grazie, Presidente. Preliminarmente conviene ricordare che il complesso tema proposto dagli onorevoli interpellanti è già emerso nell'esercizio dell'attività di vigilanza sul settore ed in particolare nei confronti di grandi realtà cooperative, quali quelle appartenenti alla categoria di consumo. In tali casi si è ravveduta la necessità di garantire una maggiore trasparenza nella gestione societaria e già con decreto ministeriale del 18 settembre 2014 sono state varate misure atte a rafforzare il coinvolgimento dei soci nei processi decisionali da cooperativa e garantire una maggiore trasparenza delle gestioni mutualistiche, tra le quali appunto la raccolta del prestito sociale attraverso una maggiore informazione ai soci stessi in ordine alle attività sociali.
PRESIDENTE. Il deputato Marchi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
MAINO MARCHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Governo ed esprimo un apprezzamento per le valutazioni del Governo sul ruolo della cooperazione e anche sul lavoro fatto relativamente al prestito sociale. Credo sia importante ribadire questo ruolo, nonostante le difficoltà delle imprese cooperative e, in particolare, della produzione lavoro, che sono state coinvolte dalla crisi dell'edilizia, dalla crisi del settore immobiliare, che hanno avuto problemi di risposte strategiche alle caratteristiche della crisi e che hanno portato, quindi, a conseguenze negative. Resta, però, il valore ideale della cooperazione, resta la validità di avere più modelli di impresa, come è sancito dalla Costituzione, e di una partecipazione diretta o dei soci lavoratori o dei soci conferitori o dei soci consumatori. Complessivamente, va anche detto che c'è una crescita della cooperazione del nostro Paese: pensiamo, ad esempio, a tutto il settore del . Occorre, però, fare una riflessione sul modello cooperativo, ma dobbiamo farla per rilanciarlo e rinnovarlo, non certo per affossarlo. È importante anche occuparsi delle prospettive di lavoro per le imprese cooperative che sono fallite: c'è un ruolo in questo senso del sistema cooperativo in primo luogo, c'è un ruolo, ovviamente, delle istituzioni per quanto riguarda, appunto, questa materia.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Mannino ed altri n. 2-01779 . Chiedo alla deputata Mannino se intenda illustrare la sua interpellanza.
CLAUDIA MANNINO. Sì, Presidente. Allora, la condanna dell'Europa nei confronti del Paese Italia sulle discariche abusive è una faccenda che seguiamo puntualmente da più di tre anni. Credo che la vicenda sia nota, però negli ultimi tempi sta veramente acquisendo, dal mio punto di vista, dei risvolti molto preoccupanti. Tutto inizia, sappiamo bene, nel 2007, quando la Corte di giustizia dell'Unione Europea invita il nostro Paese a mettere a norma tutta una serie di discariche - circa 200, presenti su tutto il territorio nazionale, diciotto regioni su venti - che non erano a norma nella loro gestione o nella loro composizione. Il 2 dicembre 2014 arriva quindi la sentenza definitiva, che condanna il nostro Paese a pagare una somma forfettaria di 40 milioni per questo non rispetto di alcuni articoli delle direttive europee. Ma come se ciò non bastasse, essendo che, dal 2007 al 2014, il nostro Paese non ha operato in maniera tempestiva di fronte ai continui solleciti da parte dell'Unione europea, l'Unione ha anche valutato la necessità di dover sanzionare il nostro Paese semestralmente, fino a quando appunto le discariche non fossero state bonificate o messe in sicurezza. In particolare, la sanzione viene calcolata con 400 mila euro ogni sei mesi per le discariche che presentano rifiuti pericolosi, e di 200.000 euro ogni sei mesi per le discariche che presentano rifiuti non pericolosi.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Pier Paolo Baretta, ha facoltà di rispondere.
PIER PAOLO BARETTA,. Presidente, al riguardo si comunica che il caso in parola riguarda la mancata esecuzione della prima sentenza di condanna del 26 aprile 2007, la violazione della direttiva rifiuti n. 75/442/CEE, modificata dalla direttiva n. 91/156/CEE, della direttiva n. 91/689/CEE e della direttiva n. 1999/13/CE, in riferimento a 200 discariche presenti nel territorio in diciotto regioni italiane. Il 2 dicembre 2014, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia al pagamento, per le suddette violazioni, di una sanzione forfettaria di circa 40 milioni di euro, e di una penalità semestrale di oltre 42 milioni di euro da pagarsi sino all'esecuzione completa della sentenza. Nella sentenza era, inoltre, indicato il criterio che permette di detrarre, per ogni semestre successivo alla sentenza, 400.000 euro per la messa a norma di ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi e 200.000 euro per la messa a norma di ciascuna altra discarica contenente rifiuti non pericolosi.
PRESIDENTE. La deputata Mannino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Sinceramente, oltre a ripetere o puntualizzare di nuovo tutto quello che è già oggetto del testo dell'interpellanza stessa, sinceramente non posso ritenermi soddisfatta per molti motivi veramente. Primo, all'indomani della condanna del 2 dicembre 2014, la cosa più logica che mi è sembrato opportuno fare è stata quella di depositare presso la Corte dei conti della regione Lazio un esposto per danno erariale nei confronti di tutti i soggetti che, ai vari livelli, dal 2007 alla condanna del 2014, sono risultati inadempienti, quindi a partire dal Primo Ministro, a partire dal Ministro dell'ambiente a seguire con i presidenti delle regioni, gli assessori regionali, gli assessori comunali e sindaci dei comuni in cui si trovano le discariche.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.