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Mercoledì 20 Gennaio 2021 ore 09:30
AULA, Seduta 454 - Approvato il decreto Natale sul Covid-19 - Sì allo scostamento di bilancio
Resoconto stenografico
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La Camera ha approvato il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus Covid-19. (C. 2835-A). Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
Nel pomeriggio si è svolta la discussione della relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Doc. LVII-bis, n. 4), al termine della quale la Camera ha approvato a maggioranza assoluta dei componenti la risoluzione Davide Crippa, Delrio, Fornaro, Fusacchia, Gebhard e Tasso n. 6-00169.
Nel corso della seduta il Presidente della Camera Roberto Fico ha ricordato la figura di Emanuele Macaluso, recentemente scomparso. L'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio. Al ricordo si sono poi associati rappresentanti di ogni gruppo parlamentare.
Alle ore 15 ha avuto luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, trasmesse in diretta televisiva, sui seguenti argomenti:
Iniziative in ambito internazionale ed europeo a favore dell’oppositore russo Navalny e per il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto in Russia (Quartapelle Procopio – PD); Iniziative di competenza volte ad una revisione delle procedure in materia di individuazione del deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, con particolare riferimento al pieno coinvolgimento delle comunità locali e territoriali (Fregolent - IV); Iniziative volte a valorizzare gli operatori e le professionalità del settore dei beni culturali (Testamento – M5S); Chiarimenti in merito al mancato rispetto dei termini previsti per la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione dell’Enit (Lollobrigida – FDI); Chiarimenti e iniziative in merito al divieto, per enoteche ed altri esercizi del piccolo dettaglio, di vendere le bevande da asporto dopo le ore 18, in relazione all’emergenza pandemica (Dara – LEGA); Iniziative volte a garantire la continuità produttiva del gruppo Iveco, con particolare riferimento alla tutela dei siti italiani e alla salvaguardia dei livelli occupazionali (Fornaro – LEU); Iniziative a sostegno del settore del commercio, con particolare riferimento all’attuazione delle misure già previste in relazione all’emergenza pandemica e alla copertura dei costi fissi dovuti agli affitti commerciali (Squeri – FI); Intendimenti in ordine alla realizzazione da parte di Energas di un deposito costiero di gpl nel comune di Manfredonia (Foggia) (Tasso – Misto-MAIE).
Per il Governo sono intervenuti: il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio; il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa; il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini; il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
Nel pomeriggio si è svolta la discussione della relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Doc. LVII-bis, n. 4), al termine della quale la Camera ha approvato a maggioranza assoluta dei componenti la risoluzione Davide Crippa, Delrio, Fornaro, Fusacchia, Gebhard e Tasso n. 6-00169.
Nel corso della seduta il Presidente della Camera Roberto Fico ha ricordato la figura di Emanuele Macaluso, recentemente scomparso. L'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio. Al ricordo si sono poi associati rappresentanti di ogni gruppo parlamentare.
Alle ore 15 ha avuto luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, trasmesse in diretta televisiva, sui seguenti argomenti:
Iniziative in ambito internazionale ed europeo a favore dell’oppositore russo Navalny e per il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto in Russia (Quartapelle Procopio – PD); Iniziative di competenza volte ad una revisione delle procedure in materia di individuazione del deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, con particolare riferimento al pieno coinvolgimento delle comunità locali e territoriali (Fregolent - IV); Iniziative volte a valorizzare gli operatori e le professionalità del settore dei beni culturali (Testamento – M5S); Chiarimenti in merito al mancato rispetto dei termini previsti per la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione dell’Enit (Lollobrigida – FDI); Chiarimenti e iniziative in merito al divieto, per enoteche ed altri esercizi del piccolo dettaglio, di vendere le bevande da asporto dopo le ore 18, in relazione all’emergenza pandemica (Dara – LEGA); Iniziative volte a garantire la continuità produttiva del gruppo Iveco, con particolare riferimento alla tutela dei siti italiani e alla salvaguardia dei livelli occupazionali (Fornaro – LEU); Iniziative a sostegno del settore del commercio, con particolare riferimento all’attuazione delle misure già previste in relazione all’emergenza pandemica e alla copertura dei costi fissi dovuti agli affitti commerciali (Squeri – FI); Intendimenti in ordine alla realizzazione da parte di Energas di un deposito costiero di gpl nel comune di Manfredonia (Foggia) (Tasso – Misto-MAIE).
Per il Governo sono intervenuti: il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio; il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa; il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini; il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
XVIII LEGISLATURA
454^ SEDUTA PUBBLICA
Mercoledì 20 gennaio 2021 - Ore 9,30
(ore 9,30 e ore 20,30)
1. Seguito della discussione del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19. (C. 2835-A)
Relatori: GIARRIZZO, per la X Commissione; DE FILIPPO, per la XII Commissione.
(ore 15)
2. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (vedi allegato).
(ore 16)
3. Discussione della relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. (Doc. LVII-bis, n. 4)
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Preavviso di Votazioni Elettroniche
- La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 9,55
- Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19 (A.C. 2835-A) (Seguito della discussione ed approvazione)
- Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.(C. 2835-A)
- Ripresa esame - A.C. 2835-A
- Esame Articolo Unico - A.C. 2835-A
- Sul complesso degli emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Articolo Unico - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamento - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamento - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamento - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamento - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamento - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.(C. 2835-A)
- La seduta, sospesa alle 11,50, è ripresa alle 12,15
- Si riprende la discussione
- Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.(C. 2835-A)
- Ripresa esame - A.C. 2835-A
- Esame Emendamento - A.C. 2835-A
- Votazione Emendamento - A.C. 2835-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Parere del Governo - A.C. 2835-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato BORGHI Enrico (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato FOTI Tommaso (FRATELLI D'ITALIA)
- Sottosegretaria di Stato per la Salute ZAMPA Sandra
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato RUSSO Paolo (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato COSTA Enrico (MISTO)
- Deputata MORETTO Sara (ITALIA VIVA)
- Deputato DORI Devis (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputata TOMASI Maura (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato PATASSINI Tullio (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato D'ALESSANDRO Camillo (ITALIA VIVA)
- Deputato BALDELLI Simone (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato TRANCASSINI Paolo (FRATELLI D'ITALIA)
- Sottosegretaria di Stato per la Salute ZAMPA Sandra
- Deputato PATASSINI Tullio (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Sottosegretaria di Stato per la Salute ZAMPA Sandra
- Deputato PATASSINI Tullio (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Sottosegretaria di Stato per la Salute ZAMPA Sandra
- Deputato PATASSINI Tullio (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato PATASSINI Tullio (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato PATASSINI Tullio (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2835-A
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputata MONTARULI Augusta (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata FREGOLENT Silvia (ITALIA VIVA)
- Sottosegretaria di Stato per la Salute ZAMPA Sandra
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato MULE' Giorgio (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Sottosegretaria di Stato per la Salute ZAMPA Sandra
- Deputato FOTI Tommaso (FRATELLI D'ITALIA)
- Vice Presidente SPADONI Maria Edera
- Deputato MULE' Giorgio (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato SISTO Francesco Paolo (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.(C. 2835-A)
- La seduta, sospesa alle ore 13,25, è ripresa alle 15
- Interrogazioni a risposta immediata (Svolgimento)
- Iniziative in ambito internazionale ed europeo a favore dell'oppositore russo Navalny e per il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto in Russia – n. 3-02027
- Iniziative di competenza volte ad una revisione delle procedure in materia di individuazione del deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, con particolare riferimento al pieno coinvolgimento delle comunità locali e territoriali – n. 3-02028
- Iniziative volte a valorizzare gli operatori e le professionalità del settore dei beni culturali – n. 3-02029
- Chiarimenti in merito al mancato rispetto dei termini previsti per la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione dell'ENIT – n. 3-02030
- Chiarimenti e iniziative in merito al divieto, per enoteche ed altri esercizi del piccolo dettaglio, di vendere le bevande da asporto dopo le ore 18, in relazione all'emergenza pandemica – n. 3-02031
- Iniziative volte a garantire la continuità produttiva del gruppo Iveco, con particolare riferimento alla tutela dei siti italiani e alla salvaguardia dei livelli occupazionali – n. 3-02032
- Iniziative a sostegno del settore del commercio, con particolare riferimento all'attuazione delle misure già previste in relazione all'emergenza pandemica e alla copertura dei costi fissi dovuti agli affitti commerciali - n. 3-02033
- Intendimenti in ordine alla realizzazione da parte di Energas di un deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia (Foggia) - n. 3-02034
- La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16
- Missioni (Alla ripresa pomeridiana)
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta, sospesa alle 16,05, è ripresa alle 16,40
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta, sospesa alle 16,45, è ripresa alle 17,25
- Discussione della relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Doc. LVII-bis, n. 4)
- Svolgimento
- Introduzione
- Discussione - Doc. LVII-bis, n.4
- Deputato RADUZZI Raphael (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato TASSO Antonio (MISTO)
- Presidente FICO Roberto
- Deputato ROSPI Gianluca (MISTO)
- Deputato COSTA Enrico (MISTO)
- Deputato TABACCI Bruno (MISTO)
- Deputato COLUCCI Alessandro (MISTO)
- Deputato FASSINA Stefano (LIBERI E UGUALI)
- Deputato MARATTIN Luigi (ITALIA VIVA)
- Deputato TRANCASSINI Paolo (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato BRUNETTA Renato (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato MANCINI Claudio (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato GARAVAGLIA Massimo (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato DONNO Leonardo (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Svolgimento
- La seduta, sospesa alle 19,13, è ripresa alle 19,25
- Discussione della relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243.(Doc. LVII-bis, n. 4)
- Commemorazione di Emanuele Macaluso
- Presidente FICO Roberto
- Deputato ORLANDO Andrea (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato MIGLIORE Gennaro (ITALIA VIVA)
- Deputato EPIFANI Ettore Guglielmo (LIBERI E UGUALI)
- Deputato TRIZZINO Giorgio (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato BALDELLI Simone (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato PAGANO Alessandro (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato ZUCCONI Riccardo (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato TABACCI Bruno (MISTO)
- Deputato SGARBI Vittorio (MISTO)
- Si riprende la discussione del Doc. LVII-bis, n. 4
- Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 2835-A
- Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.(C. 2835-A)
- Ripresa esame - A.C. 2835-A
- Dichiarazioni di voto - A.C. 2835-A
- Deputato TASSO Antonio (MISTO)
- Deputata BOLOGNA Fabiola (MISTO)
- Deputata LAPIA Mara (MISTO)
- Deputato TONDO Renzo (MISTO)
- Deputato STUMPO Nicola (LIBERI E UGUALI)
- Deputata NOJA Lisa (ITALIA VIVA)
- Deputata BELLUCCI Maria Teresa (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato SQUERI Luca (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato LEPRI Stefano (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputata ANDREUZZA Giorgia (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputata PAXIA Maria Laura (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Coordinamento formale - A.C. 2835-A
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 2835-A
- Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.(C. 2835-A)
- Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Maurizio Martina
- Proclamazione di un deputato subentrante
- Modifica nella composizione di gruppi parlamentari
- Sull'ordine dei lavori
- Interventi di fine seduta
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ALESSANDRO COLUCCI, legge il processo verbale della seduta del 18 gennaio 2021.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascani, Ascari, Azzolina, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Cancelleri, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Comaroli, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, Daga, De Micheli, Del Re, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Magi, Marattin, Mauri, Melilli, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Orrico, Paita, Parolo, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Rotta, Ruocco, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Speranza, Tasso, Tofalo, Traversi, Varchi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente ottantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 9,55. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2835-A: Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.
Ricordo che nella seduta del 13 gennaio si è conclusa la discussione generale e i relatori e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge.
Avverto che, fuori dalla seduta, l'emendamento 1-.100 Occhiuto è stato ritirato dal presentatore.
Le Commissioni affari costituzionali e bilancio hanno espresso i prescritti pareri, che sono in distribuzione .
Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili nelle Commissioni, in quanto estranee rispetto al contenuto del provvedimento in esame: 1-.6 Gava, 1-.4 e 1-.2 Novelli; 1-.5 Bucalo; 1-.01 Boldi; gli identici 2.035 Gelmini, 2.055 Zucconi e 2.058 De Toma; gli identici 2.024 Guidesi e 2.038 Squeri; gli identici 2.025 Guidesi e 2.039 Squeri; 2.032 Torromino; 2.041 e 2.042 Prisco; 2.048, 2.052 e 2.050 Bellucci.
Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85- del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. A tal fine, i deputati De Toma e Rachele Silvestri sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
Ha chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti il deputato De Menech. Ne ha facoltà.
ROGER DE MENECH(PD). Grazie, Presidente. Prendo la parola sul complesso degli emendamenti per sottolineare che tanti di questi emendamenti toccano un tema caro al sottoscritto, ma caro anche a tutto il gruppo del Partito Democratico, quello della grande difficoltà che in questo momento vivono le zone di montagna, i complessi sciistici, tutto il comparto del turismo invernale. Condividiamo questa preoccupazione - è inutile nascondersi - ed è chiaro che già questo pomeriggio ci sarà un momento molto importante, perché ovviamente per dare risposte a questo comparto, a un comparto fondamentale per la crescita armonica del nostro territorio, in particolare delle aree interne e delle zone di montagna, abbiamo bisogno di risorse e lo scostamento di oggi pomeriggio inizierà a dare queste risposte. Speriamo - e lo dico ovviamente fuori da qualsiasi polemica - di risolvere velocemente la crisi politica in cui siamo entrati in questi giorni perché io credo che il Paese non abbia tempo da perdere.
Il Paese aspetta delle risposte e queste risposte devono arrivare soprattutto a quegli operatori, ai tanti operatori, che per causa della pandemia oggi sono in grandissima difficoltà. Allora, ho letto con attenzione il contributo che hanno voluto dare le opposizioni rispetto a questi emendamenti proposti in questo decreto e credo che questi emendamenti possano essere un contributo fattivo per impostare il prossimo “decreto Ristori”, che deve - come dicevo - dare attenzione a tutto questo comparto.
Non dimentichiamo che quel comparto, il comparto degli sport invernali, il comparto del turismo di montagna, che vede tantissimi operatori in difficoltà, si occupa di un pezzo del Paese che è già dentro le cosiddette aree interne, che è già un pezzo del Paese che ha più difficoltà del resto del nostro territorio e, quindi, per questo noi dobbiamo porre una grande attenzione.
Come dicevo, risolvere velocemente la crisi politica vuol dire dare delle risposte concrete. Siamo qui, in questo Parlamento, alla Camera dei deputati, perché dobbiamo queste risposte ai cittadini italiani.
Proprio ieri, in Commissione cultura abbiamo sentito un pezzo di queste categorie: abbiamo sentito, dentro la riforma delle normative che legano gli sport invernali, gli operatori degli impianti a fune, abbiamo sentito le associazioni, come il CAI, abbiamo sentito, quindi, quelli che vivono direttamente in questo ambito. Nelle settimane scorse abbiamo portato l'interesse a comparti anche molto importanti, come tutti quelli della formazione, dai maestri di sci alle guide alpine, eccetera, eccetera.
Ecco, il messaggio che volevo mandare, condividendo questa impostazione, è proprio questo: grande attenzione, ma anche grande velocità. Approviamo velocemente lo scostamento di bilancio e concentriamoci sulle cose veramente importanti che vanno incontro ai cittadini e al popolo italiano, non perdiamo tempo su cose che nulla hanno a che vedere con il benessere dei nostri concittadini. E questo credo sia un passaggio molto importante, lo dico da deputato, lo dico, soprattutto, da montanaro, da uomo che vive la montagna italiana che, in questo momento, sta soffrendo in maniera importante
E, allora, ripeto, colgo l'occasione, lo stimolo degli emendamenti proposti soprattutto dalle forze di minoranza per stimolare il mio Governo, ma per stimolare, in particolare, tutte le forze politiche presenti in questo Parlamento: attenzione, fuori di qui, i cittadini aspettano risposte e queste risposte noi abbiamo l'obbligo di darle velocemente. Non perdiamoci in cose che nulla hanno a che fare con il benessere dei nostri concittadini
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede d'intervenire, invito i relatori e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Relatore De Filippo, emendamento 1.51 Tiramani.
VITO DE FILIPPO, . Presidente, non so come vogliamo procedere, se li citiamo tutti, dato che, dall'articolo 1 all'articolo 1-, i pareri, come sanno i colleghi che hanno lavorato nelle Commissioni, sono tutti contrari.
PRESIDENTE. Quindi, tutti gli emendamenti hanno un parere contrario?
VITO DE FILIPPO, . Tutti gli emendamenti dall'articolo 1 all'articolo 1-.
PRESIDENTE. E i successivi?
ANDREA GIARRIZZO, . Sull'articolo 2 la stessa identica cosa, parere contrario.
PRESIDENTE. D'accordo. Il Governo?
SANDRA ZAMPA,. Grazie, Presidente. Il parere del Governo è conforme.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.51 Tiramani.
Nessuno chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.51 Tiramani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.100 Belotti, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Chi non riesce a votare? Colleghi, stiamo attendendo i colleghi in Transatlantico che stanno concludendo l'iter di . Invito i colleghi, eventualmente, se devono registrarsi in Transatlantico, ad arrivare qualche minuto prima dell'inizio della votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.52 Locatelli, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.53 Locatelli, parere contrario Commissione e Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.01 Andreuzza, parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.04 Mollicone. Ha chiesto di intervenire il deputato Mollicone. Ne ha facoltà. Prego.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Con questo intervento illustro anche l'articolo aggiuntivo 1.02, perché è consimile, alla luce delle evidenze degli indirizzi del Comitato tecnico-scientifico, che ha detto che le scuole si possono riaprire, che alcune attività sono state già riaperte (come i centri commerciali e come l'uso dei mezzi pubblici), non si capisce per quale ragione si continuano a tenere chiusi gli impianti sportivi, le scuole di danza e i luoghi di spettacolo, fermo restando che sono state distrutte le stagioni teatrali. La chiusura delle sale cinema ha distrutto anche il mercato della distribuzione e per questo comunque si dovrà riprendere necessariamente ad ottobre.
Quindi, lanciamo un appello all'Aula, perché questo emendamento permette, in sicurezza, secondo gli indirizzi del Ministero della Sanità e del Comitato tecnico-scientifico, di riaprire e garantire la sostenibilità economica delle attività, compresa quella dei ristoratori che state affamando e che un'iniziativa di Fratelli d'Italia tutela con una azione collettiva, offrendo assistenza legale.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.04 Mollicone, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.02 Mollicone, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.03 Mollicone.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Grazie, Presidente. Questo è un emendamento molto importante: riguarda la salute pubblica e la tutela in seguito alla diffusione delle epidemie. Nei nostri centri storici, basta citare la stazione Termini e il rione Esquilino per tutti, anche ieri c'è stato un servizio in televisione, a che ha fatto vedere lo stato allucinante in cui versano le condizioni dei senza fissa dimora, per lo più extracomunitari, sotto i portici di piazza Vittorio, ma è così in tutte le stazioni e in tutti i centri storici. Fratelli d'Italia propone dei centri umanitari gestiti dalla Croce rossa, dalla Protezione civile e dal volontariato perché la vera solidarietà, colleghi, e mi rivolgo soprattutto alla sinistra, non è quella di lasciare le persone, gli esseri umani per strada come sacchi umani, come animali, a vivere e magari ad accoltellarsi per un pasto caldo, per un pezzo di cartone, o magari a violentare le donne che rientrano a casa la sera, come è successo al rione Esquilino.
La vera solidarietà è gestire queste persone in emergenza, aiutarle, curarle ed evitare che si diffondano focolai di COVID-19. Per cui rivolgiamo un appello trasversale a quest'Aula perché la si finisca con la solidarietà ipocrita e pelosa e poi magari si lasciano le persone, gli esseri umani per strada, e ciò anche per tutelare il decoro e la sicurezza dei nostri centri storici e delle nostre città .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.03 Mollicone, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1-.1 Ciaburro.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciaburro. Ne ha facoltà.
MONICA CIABURRO(FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento, e anche il seguente, intendono portare l'attenzione del Governo rispetto al limite lineare imposto dei 30 chilometri. Ora, capirete bene che i 30 chilometri possono avere un senso se mi posso muovere da un comune a 360 gradi, ma sicuramente è un elemento che va a penalizzare e discriminare ulteriormente tutte le aree interne e le aree montane Questo perché, oltre alla non possibilità di spostamento, c'è la non possibilità di raggiungere questi comuni che chiaramente si trovano ulteriormente penalizzati come i bar nelle finte aperture che a questo punto sono consentite.
Quindi, si vuole sottoporre l'attenzione su questo aspetto: ossia rivedere questi 30 chilometri in modalità effettivamente di spostamento per raggiungere queste aree interne, oppure anche quelle che si trovano penalizzate perché si trovano su un confine con un'altra regione, per cui, spesso e volentieri, in cima ad una valle i 30 chilometri portano ad incontrare pochi comuni che, messi tutti insieme, magari fanno un condominio romano. Chiedo, quindi, se si possa rivalutare questo emendamento e dare un parere favorevole .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.1 Ciaburro, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.5 Ciaburro, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.3 Ciaburro, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.1 Panizzut, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.2 Bellucci, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.101 Gava, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.102 Fogliani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.1 Bellucci, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 1-.2 Sasso.
Ha chiesto di parlare il deputato Sasso. Ne ha facoltà.
ROSSANO SASSO(LEGA). Grazie, Presidente. Chiedo, per suo tramite, l'attenzione dei colleghi perché questo emendamento potrebbe rappresentare una sincera svolta nella gestione della famosa didattica in presenza. Questo emendamento riguarda i nostri studenti, riguarda la possibilità di realizzare quello che il Ministro Azzolina va ripetendo da settimane, da mesi, però senza cognizione di causa, cioè che le scuole debbano riaprire a tutti i costi.
Allora, questo emendamento - davvero chiedo alle forze che sostengono la maggioranza, compreso il senatore Ciampolillo, e non so se c'è una sua componente presente in quest'Aula - riguarda una soluzione che davvero potrebbe garantire la didattica in presenza nelle nostre scuole attraverso gli impianti di areazione. Sono già stati sperimentati in Italia: c'è un caso, noto alle cronache, che è quello di Vo' Euganeo, comune purtroppo celebre per essere stato al centro della prima ondata del Coronavirus. C'è una scuola che è COVID- grazie ad un impianto di areazione. Vedete, colleghi, nel 2021, non è possibile leggere delle circolari del Ministero dell'Istruzione in cui si dice che il contagio tramite aerosol si può combattere tenendo le finestre aperte. Per carità, può sicuramente incidere positivamente, però la scienza ci consente di utilizzare lo stesso strumento che abbiamo qui, in quest'Aula. Oggi quanti saremo, 500, 550? C'è un impianto di areazione. Allora, se davvero ci tenete tanto alla didattica in presenza, considerando anche che, purtroppo, la didattica a distanza è stata fallimentare per le stesse dichiarazioni e affermazioni del Ministro Azzolina, noi abbiamo una possibilità di dare un segnale sincero al Paese, di votare tutti insieme questo emendamento, che non comporterebbe nemmeno una spesa particolare, perché nell'emendamento non viene quantificata, ma, facendo delle ricerche, andremmo a spendere più o meno quanto ha speso la Germania, cioè circa 500 milioni di euro. E allora si tratta di fare una scelta, se oltre agli annunci voi davvero volete che i vostri figli - i vostri figli! - possano andare a scuola, ma in condizioni di sicurezza, perché il Ministro Azzolina, oltre a dire “andiamo a scuola”, “riapriamo le scuole”, oltre a scaricare ogni responsabilità sulle regioni e sugli enti locali, non ha fatto nulla di concreto ! Mi rifiuto di prendere in considerazione l'argomento dei banchi a rotelle, perché è simbolo del degrado del dibattito pubblico per quanto riguarda la scuola. Qui, voi, oggi, avete la possibilità di votare favorevolmente a questo emendamento, perché, ripeto, insieme alla distribuzione dei tamponi rapidi da poter effettuare nelle nostre scuole, insieme ai all'ingresso, ma, soprattutto, con il dimezzamento del numero degli alunni per classe, che evidentemente affronteremo nel capitolo della stabilizzazione degli insegnanti, voi oggi avete questa possibilità. Allora, volete o no passare dalle parole della Azzolina ai fatti? E' un momento importante, ci occupiamo di tutto, occupiamoci anche di scuola! Altrimenti oggi o domani, quando tornerete a casa dai vostri figli, guardateli negli occhi e siate in grado di dire che avete fatto qualcosa per garantire maggiori condizioni di sicurezza, come succede a Vo' Euganeo, come sta per succedere, su spinta di associazioni e comitati di genitori, in fase sperimentale in alcune scuole, dove stanno avviando delle raccolte fondi. Proprio perché noi la vogliamo, la scuola in presenza! La Lega si batte per la scuola in presenza, ma in sicurezza. E voglio citare l'esempio positivo della buona amministrazione del centrodestra, e della Lega in particolare, nella regione Marche, dove ieri l'assessore Giorgia Latini, che ringrazio a nome di tutti i colleghi , ha stanziato milioni di euro proprio per gli impianti di areazione: la dimostrazione che noi, dove abbiamo la possibilità, agiamo per il bene dei nostri studenti. Voi oggi vi assumete la responsabilità di poter passare dalle parole ai fatti per il bene di 8 milioni di studenti, ma anche di un milione e mezzo di lavoratori della scuola. Abbiate il coraggio, votate questo emendamento, per il bene della nostra comunità scolastica !
PRESIDENTE. Altri che chiedono di intervenire? No. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.2 Sasso, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1-.3 Sasso.
Ha chiesto di parlare il deputato Sasso. Ne ha facoltà.
ROSSANO SASSO(LEGA). Presidente, purtroppo noto con amarezza che, al di là della retorica e dell'ipocrisia dei grandi annunci, questa maggioranza non riesce ad andare al di là, proprio nel momento in cui leggo che il Ministro Azzolina, proprio adesso, ha stanziato 2 milioni e mezzo di euro per l'edilizia scolastica. È una bella notizia, assolutamente. Vai a vedere però in che cosa consiste questo stanziamento: non me ne vorranno i cittadini del paese natio del Ministro Azzolina, ma ha stanziato circa 1 milione di euro per una scuola dove lei andava da bambina, nel paese di Floridia. Per carità, è una cosa bella, è un bel segnale per il territorio, ma non è un segnale di ampia visione.
Questo emendamento, come il precedente, va nella direzione di poter garantire sicurezza ai nostri figli. Per cui non mi dilungherò più di tanto; però chiedo per suo tramite, Presidente, in quest'Aula e di fronte alla nostra comunità scolastica: si parla sempre di mettere la scuola al centro dell'agenda politica, il Ministro Azzolina indubbiamente c'è riuscita, ma in peggio, in peggio c'è riuscita! Perché non fa altro che umiliare e prendere in giro studenti, personale docente, personale educativo e personale ATA.
Mi rivolgo allora sinceramente ad una forza i cui esponenti, anche in Commissione cultura, hanno dimostrato maggiore sensibilità rispetto al MoVimento 5 Stelle, e anche purtroppo rispetto al PD, che comunque può avvalersi di colleghi che io stimo, e non ho problemi a dirlo. Per cui io chiedo per suo tramite ai colleghi di Italia Viva di dare un segnale, se è vero che vogliono pungolare il Governo a fare meglio, e se non è soltanto uno squallido teatrino per la spartizione di poltrone.
Per cui chiedo il voto su questo emendamento, che prevede la distribuzione di tamponi antigenici rapidi nelle nostre scuole, proprio ai fini della sicurezza in presenza della nostra attività. Altrimenti, e qui mi rivolgo a tutti i colleghi: se dovessero votare anche in questo caso “no”, per cortesia, parlate di tutto, parlate degli alberi di ulivo da lavare col sapone, parlate del domicilio parlamentare nei porcili per evitare… Sì, è un vostro esponente della maggioranza, si chiama Ciampolillo, che fa queste battaglie . Parlate di tutto quello che volete; però, per favore, non parlate di scuola, e sciacquatevi la bocca quando parlate di insegnanti e di studenti , perché li state affossando. Sì, li state affossando, perché al di là della vostra ipocrisia non muovete un dito, tranne acquistare 11 milioni di mascherine al giorno dal gruppo FCA, e chissà per quale motivo.
E allora, visto che mi provocate, ve lo dico: vergognatevi! Poiché avete speso e sperperato 400 milioni di euro di denaro pubblico che non sono serviti a niente, tranne a favorire qualche vostro amico; ma su questo aspettiamo che la procura ci faccia sapere qualcosa in più, dopo che la Lega ha presentato un esposto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Di Giorgi. Ne ha facoltà.
ROSA MARIA DI GIORGI(PD). Io vorrei rispondere su questo emendamento al collega Sasso, che è sempre molto attivo e vivace; però diciamo che in questo contesto è proprio fuori tema, perché sa benissimo che in moltissime regioni, in moltissime scuole già questi test si stanno facendo. La competenza è delle regioni. Credo quindi che un'iniziativa di questo tipo, chiedendo dei test all'interno delle scuole a cura del Ministero, sia proprio fuori luogo, perché non è proprio competenza. Rispetto a questo credo che questo emendamento non abbia alcun senso, e quindi penso che si debba votare assolutamente contro .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.3 Sasso, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.4 Bellucci, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.6 Bucalo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.7 Frassinetti, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.1 Gemmato, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.2 Tiramani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 1-.3 Gemmato.
Ha chiesto di parlare il collega Gemmato. Ne ha facoltà.
MARCELLO GEMMATO(FDI). Grazie, Presidente. L'emendamento che pongo all'attenzione dell'Aula si riferisce evidentemente alle vaccinazioni, in particolare alle vaccinazioni in RSA e in case protette dove risiede gente fragile che, molte volte, non ha la possibilità di esprimere il consenso all'inoculazione del vaccino, perché, appunto, inabile a farlo. In assenza di parenti e di congiunti di prossimità, genitori, figli, fratelli, soggetti che evidentemente hanno influenza nel poter, giuridicamente, spostare l'attenzione e, quindi, dare il consenso all'inoculazione del vaccino, noi chiediamo che possa essere il medico di medicina generale ad esprimere questo consenso, piuttosto che il direttore sanitario.
Perché, sottosegretario, Presidente, esprimiamo questo giudizio? Perché noi riteniamo che il medico di medicina generale sia la persona, il sanitario che conosce il quadro fisiopatologico del paziente fragile e che, quindi, con certezza può esprimere, con convinzione e seguendo scienza e coscienza, il parere rispetto all'inoculazione del vaccino, piuttosto che il direttore sanitario che, lo sappiamo bene, molte volte è una figura terza, una figura che presiede e presenzia in termini generici alla salubrità del luogo, al fatto che nelle RSA vi sia tutta una serie di parametri sanitari e che questi parametri vengano giustamente ossequiati. Però, qui, parliamo dell'individuo, della singola persona fragile alla quale noi chiediamo di fare il vaccino; evidentemente, non potendo la stessa soggettivamente esprimere una volontà, deroghiamo e diciamo al suo medico di medicina generale – che, lo voglio ricordare per una seconda volta, è la persona che lo segue quotidianamente nella sua difficile patologia, perché evidentemente parliamo di soggetti fragili - di esprimere questo consenso.
Perché è importante questo? Perché così dissiperemmo anche i dubbi circa l'inoculazione del vaccino e affideremmo alla persona più prossima, alla persona che conosce bene quel paziente, la volontà e quindi la possibilità di decidere sul vaccino.
Perché è importante questo? Perché così dissiperemmo anche i dubbi circa l'inoculazione del vaccino e affideremmo alla persona più prossima, alla persona che conosce bene quel paziente, la volontà e, quindi, la possibilità di decidere sul vaccino. Lo dobbiamo fare, e ne approfitto, perché noi, in tema più generale, siamo chiamati a convincere fino all'ultimo dei nostri concittadini che è giusto vaccinarsi; è giusto vaccinarsi per raggiungere quella copertura del 70 o 80, si spera 90 per cento degli italiani e, quindi, assicurare l'immunità di gregge, perché il virus, come dire, trova nell'organismo ospite la ragione di esistere; se, quindi, rompiamo la catena del contagio, sostanzialmente rompiamo la diffusione del virus e interrompiamo questa terribile pandemia. Ora, avere la possibilità di affidare questo convincimento ai medici di medicina generale, che sono le persone deputate ad esso perché persone prossime al paziente, mi sembra una cosa giusta sia dal punto di vista della forma che della sostanza.
Ne approfitto, sottosegretario, anche per esprimere, nel tempo che mi è dato, un dubbio che devo palesare all'Aula: questo mi sembra un emendamento, non uso il solito termine, di “buonsenso”, trito e ritrito, ma chiaro, non politico, di merito, scientifico. Perché insieme a tutti gli altri emendamenti è stato bocciato?
PRESIDENTE. Concluda.
MARCELLO GEMMATO(FDI). Allora, questa è la domanda che pongo, e concludo, Presidente: perché tutti gli emendamenti presentati dalla minoranza sono stati tutti bocciati, come se noi non avessimo capacità di intendere e di volere e dicessimo fesserie ripetute e diffuse ? Allora, vorrei che mi fosse data una risposta sul perché questa è una fesseria tanto da ricevere un “no” da parte del Governo e della maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.3 Gemmato, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-.4 Tiramani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.24 Mollicone.
Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Sempre velocemente, ma per sottolineare che questo emendamento non è una provocazione; noi chiediamo di stanziare 7 più 4 miliardi, al posto degli spiccioli che avete stanziato per la filiera della ristorazione e non lo facciamo senza un motivo: lo facciamo perché, come fate voi quotidianamente, guardiamo alla Germania; ebbene, la Germania ha stanziato 11 miliardi di euro al mese per ristorare la filiera della ristorazione e del commercio. Quindi, se prendete esempio dalla Germania, per cortesia, fatelo sempre .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.24 Mollicone, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.23 Bellucci, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.14 Tiramani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.17 Andreuzza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.19 Andreuzza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.15 Tiramani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.16 Tiramani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.11 Barelli. Parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.12 Porchietto. Parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.26 Gelmini. Parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.27 Torromino. Parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.28 Torromino. Parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.22 Costa.
Ha chiesto di parlare il deputato Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Questo emendamento nasce da un'osservazione molto evidente di questo provvedimento: che si prendono delle misure piatte, uguali per ogni territorio. Io prevedo invece, con questo emendamento, una diversità delle misure per alcune zone, che hanno, ovviamente e oggettivamente, ricevuto un impatto maggiormente negativo dalle chiusure, ad esempio dalla chiusura della stagione sciistica in periodo natalizio, e sono le zone montane. Allora, è evidente che la chiusura, l'impatto di una chiusura, su un'attività di ristorazione in un comune totalmente montano durante il periodo natalizio ha un impatto diverso rispetto ad altre terre, perché è evidente che il periodo natalizio per le zone di montagna, con la chiusura degli impianti sciistici, vale una grande fetta dell'anno. Cosa chiede questo emendamento? Chiede semplicemente che per le zone totalmente montane certificate dall'Istat - ci sono: c'è un elenco di comuni totalmente montani certificati dall'Istat - le misure di ristoro siano superiori, siano doppie rispetto ad altre terre. Questo perché noi abbiamo, da un lato, il Governo che fa i bandi contro la desertificazione commerciale nelle aree montane, tantissimi di questi comuni montani non hanno più attività commerciali, e, dall'altra, non li aiuta in questa fase così difficile. Ci sono emendamenti, anche dei colleghi della Lega, di Fratelli d'Italia che vanno in questa direzione. Ecco, non si può stabilire e non si può avere un approccio piatto, perché l'Italia è diversa e variegata e ha diverse sfumature. Un colpo mortale all'economia in area montana lo si dà anche stabilendo un'omogeneità tra aree di montagna e aree che, invece, probabilmente hanno delle attualità diverse.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.22 Costa, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.29 Torromino, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.18 Fiorini, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.8 Zucconi, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.5 De Toma, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.100 Albano, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.101 Albano, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.25 Deidda, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.10 Rachele Silvestri, parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.20 Fiorini, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.102 Fogliani, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.036 Squeri, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.037 Squeri, a pagina 25 del fascicolo, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.046 Ciaburro, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.043 Ciaburro, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.0100 Legnaioli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.040 Prisco, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.044 Ciaburro, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.045 Ciaburro, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.017 Costa, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 2.018 Costa.
Ha chiesto di parlare il collega Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Questo emendamento e quello precedente sono volti a colmare una lacuna relativa al fatto che i rifugi alpini fossero esclusi dai ristori; per una serie di ragioni non erano contemplati nell'ambito delle attività di ristorazione e non sono stati quindi oggetto di attività di ristoro. L'Uncem ha segnalato a molti parlamentari questa anomalia, questa lacuna che, attraverso questi emendamenti, noi cercheremmo di colmare. Io non so se c'è una sensibilità da parte degli altri gruppi - e soprattutto dei gruppi di maggioranza - su questo tema, ma non vorrei che ci fosse una contraddizione forte in quello che ho sentito prima nell'intervento del collega De Menech, che ha evidenziato una serie di obiettivi, ma ha detto: ci sono dei begli emendamenti dell'opposizione, ne terremo conto nel prossimo “decreto Ristori”. Ma non funziona così: qui siamo in fase di conversione di un decreto, ci sono degli emendamenti che sono stati dichiarati ammissibili e, se sono stati dichiarati ammissibili, significa che sono coerenti per materia ed è evidente che dobbiamo trattarli oggi. Mi dispiace che il relatore ed il gruppo del Partito Democratico non ascoltino l'intervento, mi dispiace. Io mi fermo, Presidente - abbia pazienza - perché il relatore si è recato ai banchi del Partito Democratico e ritiene forse più importante discutere delle questioni, diciamo, di maggioranza o di quello che resta di questa maggioranza, piuttosto che del merito di questo provvedimento. Visto che mi è stato dato un parere negativo secco a questo emendamento e si tratta di colmare una lacuna, io chiedo alla maggioranza e chiedo al Governo…
PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo però di abbassare il tono della voce. Colleghi! E vi chiedo anche di mantenere il distanziamento.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Presidente, mi scusi, io le chiedo anche di fare in modo di consentirmi di avere un'interlocuzione con il Governo, oppure devo andare privatamente davanti…
PRESIDENTE. Collega, il Governo è presente.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Il Governo è presente e parla con una collega del gruppo di maggioranza. Il relatore…
PRESIDENTE. I relatori sono presenti. Al momento il Governo è presente, collega.
ENRICO COSTA….stava nell'ambito dei gruppi di maggioranza. Allora, va bene, io parlo - come fanno molti qui - per il verbale, per il resoconto stenografico. Va bene: abbiamo inaugurato anche questa nuova stagione. Io chiedo - se è possibile - di accantonare questo emendamento, di discuterlo e di fare in modo di evitare che le cose, che vengono ritenute ammissibili nell'ambito di questo decreto, non vengano poi posticipate ad altri “decreti Ristori” da parte del Governo. Discutiamone oggi: se c'è qualcosa da rettificare o da rivalutare lo facciamo, ma devo dire che è il secondo intervento che faccio, ma non si muove nulla nella maggioranza e c'è un voto contrario senza motivazione. Mi pare che le argomentazioni che abbiamo portato…
PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). E' scaduto?
PRESIDENTE. Sì.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Va bene. L'auspicio è che ci sia la possibilità di affrontare questi temi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Claudio Borghi. Ne ha facoltà.
CLAUDIO BORGHI(LEGA). Grazie, Presidente. Mi rendo conto che, dopo giornate un po' accalorate come quelle di ieri e l'altro ieri, si faccia fatica a ritornare a parlare del merito delle questioni, ma l'emendamento del collega Costa sinceramente io non lo lascerei passare così nell'indifferenza generale perché i rifugi di montagna sono un servizio; che poi siano gestiti anche privatamente è pur vero, ma sono un servizio . Sono stati forzatamente chiusi…Adesso, io mi rendo conto che gente, che ieri ha ottenuto il suo quarto d'ora di visibilità, magari viene da territori dove rifugi non ce ne sono, perché Ciampolillo, secondo me, non sa bene che cosa sia un rifugio. Però vi posso assicurare, io che provengo dal lago di Como, che pure non è considerato normalmente alta montagna, che l'economia dei rifugi di montagna è importantissima le alte vie lariane rappresentano un gioiello per l'Italia. E in questa situazione, prendere e non dare neanche un piccolo segno ai gestori di questo che è un servizio che, in certi casi, salva le vite delle persone, mi sembra assolutamente miope. Per cui, io chiederei al Governo di riconsiderare la decisione e, tra parentesi, mi rivolgo anche ai colleghi di Italia Viva: voi avete l'onorevole Del Barba, che è di Sondrio e queste problematiche le conosce bene. Mi risulterebbe incredibile che l'onorevole Del Barba votasse contro o non vi informasse sul fatto di come bisogna votare per un emendamento a favore dei rifugi di montagna, perché poi, dopo, a Sondrio, magari, qualcosa da dirgli ce l'avranno. E, quindi, io starei molto attento, sinceramente, su questo emendamento, perché non stiamo parlando di miliardi, non stiamo parlando di un emendamento pretestuoso e io penso che vada data molta attenzione a questo emendamento del collega Costa
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il collega Donina. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE CESARE DONINA(LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, come il collega Borghi, vorrei sottolineare l'importanza dei rifugi, completamente dimenticati, e chiederei veramente al Governo di mettersi una mano sul cuore. Qui stiamo parlando di territori e, tra l'altro, all'inizio della seduta, sentivo anche il collega De Menech che si è sforzato parlando di montagna, sempre a parole, ma, poi, con i fatti si va nella direzione opposta. È arrivato il momento, cari colleghi, che alle parole bisogna anche attribuire i fatti, bisogna collegare i fatti . I rifugi sono la più grande opportunità di aiuto per chi cammina in montagna, per chi vive la montagna, è un posto dove ci si può fermare, dove ci si rifocilla, dove ci si aiuta.
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.
GIUSEPPE CESARE DONINA(LEGA). Ho sentito in questi giorni parlare di aiutare tutto il mondo e ci si dimentica, come sempre, in quest'Aula, del proprio territorio e, soprattutto, del proprio Paese e delle proprie montagne
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI(FDI). Sì, Presidente, ovviamente, anche noi di Fratelli d'Italia la pensiamo in linea con questi emendamenti. I rifugi montani sono importantissimi, come sono importantissime le palestre, come sono importantissimi i ristoranti, come sono importantissime tantissime altre cose che abbiamo inserito un po' tutti quanti noi colleghi dell'opposizione. In maniera particolare, Fratelli d'Italia avrebbe da parlare ore su tutte le cose che questo Governo non ha fatto e sui tanti emendamenti che non ha preso in considerazione, ma stiamo cercando, comunque, in maniera sensibile e concordata, di portare avanti questo provvedimento. Andiamo avanti e cerchiamo di fare il nostro dovere
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Gribaudo. Ne ha facoltà.
CHIARA GRIBAUDO(PD). Grazie, Presidente. Prendo spunto proprio dalle ultime parole del collega dell'opposizione proprio per dire che dobbiamo andare avanti. Allora, diciamoci solo la verità: sappiamo che abbiamo affrontato giornate particolari; è evidente che questo decreto, di fatto, è già scaduto, soprattutto le risorse sono già state spese. Quello che dobbiamo fare, io credo, davvero tutti insieme - perché questo è un tema che sta a cuore non solo alla maggioranza, ma anche all'opposizione, ma credo che debba stare a cuore a tutti noi - è lavorarci insieme.
Noi abbiamo già scritto al Ministro Gualtieri, dicendo che chiediamo che sul “Ristori 5” ci sia un intervento; so che su questo anche gli altri colleghi delle altre forze di opposizione si sono mossi. In questa direzione ci sono degli ordini del giorno, perché è giusto sottolineare l'importanza di traguardare un risultato di ristoro a sostegno dei rifugi di montagna nel decreto che, ovviamente, arriverà. Per cui, da questo punto di vista, non vorrei fare allarmismo e dico ai colleghi: lavoriamo insieme sul “Ristori 5”; è importante dare delle risposte, perché queste sono delle attività che hanno sofferto particolarmente ed è giusto che anche loro abbiano il loro riconoscimento
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Moretto. Ne ha facoltà.
Mi scusi, collega. Colleghi, vi chiedo di mantenere il distanziamento, per cortesia.
SARA MORETTO(IV). Grazie, Presidente. Intervengo nello specifico dell'argomento dell'emendamento, un argomento che ha occupato anche le Commissioni nel dibattito che c'è stato su questo provvedimento. È evidente che tutto il settore di cui stiamo discutendo e, quindi, delle attività anche invernali è stato pesantemente colpito, ovviamente, dalle restrizioni messe in campo. Durante queste discussioni - quindi, in sede di Commissione - tutte le forze politiche - anche il dibattito in Aula lo sta confermando - hanno espresso urgenza rispetto a delle misure specifiche che vadano incontro a queste attività, anche perché ci sono territori che proprio grazie a questa economia riescono a sopravvivere e che, altrimenti, vedono le loro comunità in grave difficoltà. Quindi, ribadisco, anche da parte di Italia Viva, come è già stato detto, il supporto e l'urgenza di pensare a misure specifiche per questi settori e, come dicevano i colleghi intervenuti prima di me, credo che anche gli ordini del giorno che discuteremo al termine delle votazioni confermeranno un impegno comune che va anche nelle direzioni degli impegni che il Governo si è assunto nelle diverse riunioni, di Commissione e non, che abbiamo tenuto, per sostenere nello specifico questo settore. Quindi, ribadisco anche l'impegno di Italia Viva per cercare una soluzione e andare incontro a queste attività di impresa
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.018 Costa, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione. Revoco la votazione.
Ha chiesto di parlare il relatore Giarrizzo. Ne ha facoltà.
ANDREA GIARRIZZO, Semplicemente per dire che in Commissione abbiamo avuto una lunga discussione in merito all'argomento, con riferimento al quale c'è una enorme sensibilità e sicuramente è un argomento che seguirà nel “decreto Ristori” con particolare attenzione. Ci saranno degli ordini del giorno, quindi in questo caso l'accantonamento non verrà, però dico che c'è la massima sensibilità da parte di tutti i gruppi, anche del nostro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.018 Costa, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.026 Andreuzza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 2.047 Mollicone.
Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Grazie, Presidente. Sappiamo bene l'esito di questi emendamenti, ma crediamo che, anche attraverso il collegamento attraverso sia possibile, sia giusto far conoscere a tutte le categorie quale sia la risposta del Governo e delle forze di maggioranza rispetto ai ristori e ai fondi che l'opposizione chiede per le categorie stesse. Qui parliamo, in questo emendamento, di tutta la filiera sportiva; parliamo delle associazioni sportive dilettantistiche, degli enti di promozione sportiva, delle federazioni sportive, di tutte quelle realtà, professionali, dilettantistiche, di volontariato, che hanno fatto dello sport la propria missione. Un ambito che, ricordiamo, coinvolge 15 milioni di italiani e a cui sono stati dati solo gli spiccioli; costoro, pur essendosi messi in regola dopo la prima ondata, hanno visto di nuovo chiudersi i propri impianti, le proprie palestre, senza nessun rispetto del proprio destino. In questo emendamento Fratelli d'Italia continua la battaglia, che stiamo facendo anche in Commissione cultura, dove grazie all'opposizione tutte queste categorie sono venute a bocciare la riforma voluta soltanto dal Ministro Spadafora; siamo qui a chiedere 500 milioni per il 2020 e 500 per il 2021, con il criterio non del ristoro, ma quello del fatturato dall'inizio dell'emergenza fino a dicembre rispetto al 2019 (per cui ben altri contributi, ben altri fondi).
Colleghi, concludo chiedendo a quei rappresentanti che so essere onesti intellettualmente, anche della maggioranza, del Partito Democratico, del MoVimento 5 Stelle e delle altre forze politiche che sono in Commissione cultura, un po' di coerenza. Non potete venire - su questo vi abbiamo sostenuto in Commissione - a criticare la riforma, a chiedere maggiori fondi per queste categorie, ma poi, quando ci sono emendamenti che fanno ciò, votare contro. Almeno abbiate la dignità di astenervi.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.047 Mollicone, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.049 Bellucci, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.051 Bellucci, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 2.053 Mollicone.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.
FEDERICO MOLLICONE(FDI). Questo è un altro emendamento, sempre molto simbolico, che abbiamo presentato insieme alla collega Frassinetti, che riguarda sempre i temi della Commissione cultura; tutta la filiera dello spettacolo è ferma, compresa quella delle mostre, compresa quella dei circhi e degli spettacoli viaggianti, che sono allo stremo. È tutta una filiera, quella degli artisti, dei teatri, dei cinema, delle scuole di danza, dello spettacolo dal vivo e degli organizzatori di eventi, compresi quelli dei a cui sono stati destinati alcuni fondi, ma non sono sufficienti. Soprattutto, non è sufficiente la visione con cui questo Governo, insieme al Comitato tecnico-scientifico, pensa di gestire i tempi dello spettacolo dal vivo come se fosse un qualsiasi negozio, da aprire e chiudersi, senza una programmazione. Se tutto andrà bene, se la campagna di vaccinazione avrà la sua efficacia, si potranno riaprire i teatri soltanto in autunno, ma per riaprire in autunno, i teatri hanno bisogno di fare i cartelloni adesso, di avere i fondi adesso, fondi non ancora sufficienti.
Abbiamo ottenuto una grande vittoria, come Fratelli d'Italia, facendo costituire per la prima volta nella storia del MiBACT un tavolo permanente addirittura con un decreto.
Per la prima volta i lavoratori dello spettacolo e le associazioni, le compagnie e le produzioni hanno un tavolo di crisi dove poter incontrare il Capo di gabinetto, il Direttore generale; magari, come è successo all'inizio, anche il Ministro. E questa dignità gliel'ha restituita Fratelli d'Italia, perché fino ad allora dovevano elemosinare l'incontro attraverso qualche cugino o attraverso qualche simpatizzante del partito del Ministro oppure fare un attacco stampa o un appello sulla stampa attraverso i giornali. Noi riteniamo che il MiBACT debba mobilitarsi per garantire i giusti ristori e garantire a queste categorie, al mondo dell'arte e dello spettacolo dal vivo i giusti fondi per poter ripartire in sicurezza, anche se abbiamo contrastato duramente la chiusura all'epoca dei teatri. Adesso certo non ha senso aprirli, ma dovremo essere pronti per la stagione prossima e quindi bisogna farlo adesso.
E concludo, colleghi, ricordando il pianista morto; io l'avevo già ricordato in un intervento. Dai resoconti stampa avevamo appreso che lui era morto perché, non avendo lavoro, faceva il ed era morto d'infarto. In realtà poi c'è stata un'intervista del fratello, che ne ha dipinto un ritratto ancora più gigantesco e da ammirare. Questo pianista apparteneva a una famiglia abbiente, non aveva bisogno di lavorare in quel momento, lo faceva perché il lavoro dà dignità, lo faceva perché si voleva rendere utile. Questo merita sicuramente un tributo di quest'Aula, al di là delle appartenenze, voglio sperare .
PRESIDENTE. Nessun'altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.053 Mollicone, parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 2.0101 Belotti. Se nessuno chiede di intervenire …
Revoco la votazione. Abbiamo un ultimo voto, relatore De Filippo. Vuole intervenire?
VITO DE FILIPPO, Sì, voglio intervenire. Prima dell'ultimo voto, Presidente, se è possibile, le chiederei un'interruzione di 20 minuti. Il Comitato dei nove ha un'esigenza di approfondimento su quell'emendamento.
PRESIDENTE. D'accordo. A questo punto sospendiamo la seduta che riprenderà alle ore 12,10. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2835-A. Passiamo all'articolo aggiuntivo 2.0101 Belotti. Ha chiesto di parlare il collega Belotti. Ne ha facoltà.
DANIELE BELOTTI(LEGA). Grazie, Presidente. Mi permetto solo di sottolineare ai colleghi e al relatore, oltre che al Governo, che stiamo parlando di un settore, quello delle scuole guida, che sta soffrendo in modo drammatico la situazione della pandemia. Vorrei sottolineare e dare solo qualche dato: solo in Lombardia stiamo parlando di circa 100 mila domande per la patente in sospeso. Sospendere con la zona rossa gli esami di guida per la patente vuol dire far attendere e superare l'anno di attesa che è necessario in questo momento per poter conseguire la patente, creando un grosso danno, un danno enorme, agli utenti, alle scuole guida, a tutto il mercato dell'auto che noi cerchiamo di rilanciare, ma, se poi non consentiamo a qualcosa come 100 mila, solo per la Lombardia, neopatentati di poter conseguire la patente, è ovvio che ne risente in modo pesantissimo tutto il settore automobilistico. L'emendamento chiede semplicemente di poter consentire gli esami di guida installando, come per i taxi, una paratia tra i sedili anteriori e quelli posteriori, in modo che si possa eseguire l'esame con l'addetto esaminatore, l'istruttore della scuola guida e, ovviamente, il neopatentato. Quindi, poniamo attenzione a questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Deidda. Ne ha facoltà.
SALVATORE DEIDDA(FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio anche il collega per aver posto un tema importante, perché da tempo - anche prima dell'inizio della pandemia, ma con la pandemia si è aggravato - in tutto il territorio italiano stiamo registrando rallentamenti inaccettabili nelle motorizzazioni civili, con grave danno per i cittadini che si rivolgono e trovano sempre le porte sbarrate e rinvii di esami. Quindi, ha ragione nel rimarcare l'importanza di questo emendamento perché un settore economico e tanti cittadini stanno avendo grossi disagi, non solo economici, ma anche sociali, e rimarco anche per gli invalidi che portano nelle motorizzazioni le modifiche per i propri veicoli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Carnevali. Ne ha facoltà.
ELENA CARNEVALI(PD). Quello che viene posto relativamente alle scuole guida è un problema molto serio, e lo dico parlando da un territorio che da tempo soffre per carenze di personale, anche, devo dire, con una grande disponibilità da parte delle scuole guida di mettere in campo tutti gli strumenti per poter garantire e soprattutto fare in modo di recuperare un arretrato che ormai limita davvero la possibilità per le imprese, per i cittadini, per i singoli di sostenere l'esame delle patenti. Non so se questo è il luogo adatto, credo che peraltro questa potrebbe essere regolamentata semplicemente anche da linee guida. Voglio che comunque l'attenzione del Governo su questo tema rimanga alta, perché è chiaro che in questo caso la possibilità di poter conseguire gli esami potrebbe anche trovare una soluzione di carattere non normativo, per legge, così come abbiamo magari normato tante altre esigenze, penso in altri luoghi e in altre strutture, però questo tema deve essere affrontato. Forse non è lo strumento e il veicolo giusto quello di farlo attraverso una norma di legge, ma non è che possiamo pensare di continuare a proseguire davvero mettendo in condizioni di enorme difficoltà un intero settore, con un impatto economico anche per molte famiglie. Quindi mi auguro che questo tema venga evaso, al di là del fatto della norma e dell'emendamento che oggi è stato presentato, il cui tema, peraltro, è tutt'altro che irrilevante.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.0101 Belotti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati . Avverto che l'ordine del giorno n. 9/2835-A/11 Baratto è stato ritirato dal presentatore. Il deputato Ceccanti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2835-A/10.
STEFANO CECCANTI(PD). Grazie. Si tratta di un ordine del giorno che deriva da un parere del Comitato per la legislazione e che invita a ritornare ad una prassi più normale in materia dei cosiddetti decreti Minotauro, ovverosia di tornare al fatto che siano eccezioni e non una regola come sta accadendo in questo periodo.
PRESIDENTE. Il deputato Dori ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2835-A/9.
DEVIS DORI(M5S). Grazie, Presidente. Anche l'ordine del giorno n. 9/2835-A/9 è il frutto del lavoro svolto dal Comitato per la legislazione, in particolare della raccomandazione già contenuta nel parere espresso dal Comitato il 9 dicembre scorso relativamente al decreto-legge n. 158 del 2 dicembre, poi confluito nel decreto-legge n. 172, all'esame nella seduta odierna, con riferimento agli equilibri del sistema delle fonti normative. L'attività del Comitato per la legislazione in questa legislatura si è già contraddistinta per alcuni significativi interventi di indirizzo, che si sono concretizzati in forma emendativa o come ordini del giorno. Ricordo, ad esempio, l'ordine del giorno del 9 luglio del 2020 con il quale il Comitato ha impegnato il Governo a rendere una preventiva comunicazione alle Camere nel caso in cui si intenda procedere ad una nuova dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale, al fine di ricevere gli opportuni indirizzi del Parlamento anche con riferimento alla durata temporale.
Il tema di questo ordine del giorno è altrettanto rilevante: quale deve essere il termine massimo di durata dei DPCM di contrasto dell'epidemia da COVID-19. In origine, l'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 25 marzo 2020 aveva definito un periodo di durata non superiore a 30 giorni. Successivamente, il decreto-legge n. 158 del 2 dicembre 2020 ha elevato il termine massimo di durata a 50 giorni. Tale disposizione è poi confluita nel provvedimento oggi in esame, nello specifico nell'articolo 1, comma 3-, confermando quindi l'innalzamento da 30 a 50 giorni del termine massimo di durata dei DPCM, che possono essere adottati per introdurre misure limitative delle libertà personali nell'ambito del contrasto dell'epidemia da COVID-19.
Qualche mese fa, l'ex Presidente della Consulta, Marta Cartabia, nella relazione sull'attività della Corte costituzionale, ha ricordato che, nel nostro ordinamento costituzionale, le misure volte ad affrontare situazioni di emergenza devono rispettare i principi di necessità, proporzionalità, bilanciamento, giustiziabilità e temporaneità. In particolare, ha affermato: “La Costituzione non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali, e ciò per una scelta consapevole, ma offre la bussola anche per navigare per l'alto mare aperto nei tempi di crisi”.
È comprensibile la ragione che ha indotto il Governo a prevedere una disciplina che coprisse tutto il periodo delle festività natalizie e andando quindi necessariamente oltre il termine originario di 30 giorni. Allo stesso tempo, il termine di 30 giorni risulta maggiormente aderente ai principi di proporzionalità e temporaneità.
Per questo motivo si ritiene opportuno, con questo ordine del giorno, impegnare il Governo a ricondurre, con successive iniziative legislative, a 30 giorni il termine di durata massima dei DPCM di contrasto dell'epidemia da COVID-19. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Elisa Tripodi, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2835-A/22. Ne ha facoltà.
ELISA TRIPODI(M5S). Grazie, Presidente. Tra poco approveremo lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro e questa è una risposta che va necessariamente data a tutti gli operatori della montagna.
Questa emergenza sanitaria ha completamente distrutto queste economie. Le continue restrizioni per prevenire i contagi hanno impedito a tutti gli operatori della montagna di svolgere le loro attività e migliaia di famiglie sono letteralmente allo stremo, e questa non è un'esagerazione. Non è la prima volta che intervengo a sostegno di tutte queste categorie: avevo già avvertito anche il Governo con atti e richieste di aiuto per queste zone, che più di altre stanno soffrendo. La situazione è drammatica, a dir poco. Il Governo deve assolutamente prendere atto adesso, subito, della necessità di intervenire con misure mirate per queste categorie, per tutte le categorie che vivono di montagna. E non si parla solo ed esclusivamente di impianti di risalita, ma anche di tutte le attività che si sviluppano intorno alle attività sportive, e non solo, della montagna.
Vivere la montagna è complicato, non è un territorio semplice e lo dico con coscienza, lo dico perché provengo dalla montagna, lo dico perché la regione Valle d'Aosta è la regione, in questo momento, che più di tutte sta pagando le conseguenze di questa epidemia. Diversi ordini del giorno sono stati accolti da questo Governo, ordini del giorno presentati da tutti i gruppi parlamentari e, con lo scostamento di bilancio che dovremo poi approvare, il Governo deve dare un segnale concreto e immediato alla montagna, deve accogliere le proposte che provengono da tutti i gruppi, perché la lotta contro il COVID e la salvaguardia delle nostre imprese e delle nostre attività prescindono dal colore politico. Le famiglie di montagna hanno bisogno di sentire che Roma c'è, che è presente e che non si è dimenticata di loro perché lontani dalla conoscenza di quei territori .
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire la deputata Bellucci, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2835-A/36.
MARIA TERESA BELLUCCI(FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario Zampa, sia nei lavori in Commissione che nei lavori d'Aula abbiamo visto come tutti i nostri emendamenti sono stati rigettati. Ci avevate detto che nel merito delle proposte eravate d'accordo, che avreste accolto i nostri ordini del giorno, perché vi sareste presi cura poi di attuare quelle idee e quelle proposte nei prossimi provvedimenti.
Ebbene, noi confidiamo nella parola che avete dato e nello specifico di questo ordine del giorno - il n. 9/2835-A/36 - vi chiediamo di dare attenzione all'assistenza domiciliare. L'Italia si trova in una situazione drammatica, è sotto la media europea delle ore offerte in assistenza domiciliare, il 2,9 per cento, a fronte del 6 per cento come media europea.
I nostri anziani, i più fragili, ricevono all'anno una media di circa 18 ore, a fronte invece di quello che viene richiesto a livello internazionale, come 240 ore l'anno. Siamo in una situazione veramente di drammatica assenza dell'assistenza domiciliare e quindi dell'attenzione ai più fragili: anziani, immunodepressi, pazienti oncologici. Allora, su questo noi vogliamo un impegno da parte vostra, almeno in un ordine del giorno, in cui voi possiate inserire risorse umane, economiche, anche attraverso degli operatori sociosanitari specializzati nell'assistenza, perché nessuno rimanga solo e possa essere curato e ricevere le giuste cure nella propria casa, perché questo combina l'interesse anche economico, cioè di una diminuzione della spesa, con l'interesse primario a dover tutelare la salute in particolare dei più fragili.
Contiamo nella promessa che ci avete fatto, contiamo che questo ordine del giorno venga accolto, insieme agli altri che Fratelli d'Italia ha proposto. E' una questione di coerenza, è una questione di rispetto, è una questione di dignità. E, allora, non tradite la vostra parola e accogliete questo ordine del giorno, grazie .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
SANDRA ZAMPA,. Grazie, Presidente. Ordine del giorno n. 9/2835-A/1 Mollicone, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/2 Carnevali, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/3 Cenni, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/4 Rizzo Nervo, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/5 Lepri, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/6 Gavino Manca, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/7 Benamati, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/8 Angiola, parere favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/2835-A/9 Dori e 9/2835-A/10 Ceccanti, parere contrario. Ordine del giorno n. 9/2835-A/12 Cavandoli, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/13 Patassini, parere favorevole a condizione che venga premesso “a valutare la possibilità di”. Ordine del giorno n. 9/2835-A/14 Valente, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/15 D'Arrando, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/16 Menga, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/17 Alaimo, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/18 Ruggiero, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/19 Cancelleri, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/20 Papiro, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/21 Maraia, parere favorevole con la riformulazione “a valutare la possibilità di”. Ordine del giorno n. 9/2835-A/22 Elisa Tripodi, come il precedente, con la riformulazione “a valutare la possibilità di”, ordine del giorno n. 9/2835-A/23 Gribaudo, anche questo con la riformulazione “a valutare la possibilità di”, ordine del giorno n. 9/2835-A/24 Fiorini, anche questo con “a valutare la possibilità di”, ordine del giorno n. 9/2835-A/25 Gava, “a valutare la possibilità di”. Ordine del giorno n. 9/2835-A/26 Sasso, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/27 Caretta, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/28 Ciaburro, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/29 Mulè, parere favorevole con la riformulazione “a valutare la possibilità di”. Ordine del giorno n. 9/2835-A/30 Belotti, parere contrario, ordine del giorno n. 9/2835-A/31 Amitrano, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/32 Bergamini, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/33 Novelli, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/34 Spena, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/35 Montaruli, parere favorevole con la riformulazione “a valutare la possibilità di raccogliere, di concerto con le regioni, nel più breve tempo possibile”. Ordine del giorno n. 9/2835-A/36 Bellucci, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/37 Mantovani parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/38 Di Muro, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/39 Fregolent, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/40 Costa, parere contrario. Ordine del giorno n. 9/2835-A/41 Fogliani, parere favorevole con premessa riformulazione “a valutare l'opportunità di”; ordine del giorno n. 9/2835-A/42 Siracusano, parere favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/2835-A/1 Mollicone, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/2 Carnevali, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/3 Cenni, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/4 Rizzo Nervo, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/5 Lepri, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/6 Gavino Manca, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/7 Benamati, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/8 Angiola, parere favorevole, ordine del giorno n. 9/2835-A/9 Dori, parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2835-A/9 Dori ha chiesto di parlare il deputato Borghi. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI(PD). Presidente, intervengo con un intervento onnicomprensivo sugli ordini del giorno n. 9/2835-A/9 Dori e n. 9/2835-A/10 Ceccanti, chiedendo al Governo di considerare con grande attenzione la formulazione del parere che ha reso, perché, come ha ricordato il collega Ceccanti in precedenza, si tratta di una raccomandazione di un organismo parlamentare nei confronti del Governo, su una tematica che è stata più volte oggetto di una discussione in quest'Aula.
Peraltro, questo ordine del giorno è anche sottoscritto unitariamente sia da componenti di maggioranza che di opposizione. Quindi, nel mio intervento - che concludo immediatamente - chiederei al Governo di riformulare il proprio parere rimettendosi all'Aula.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI(FDI). Presidente, appare irrituale che il Governo esprima parere contrario agli ordini del giorno nn. 9 e 10, atteso che il Comitato per la legislazione, quando venne costituito, venne costituito appositamente per un miglioramento di quello che è il procedimento legislativo e anche di quello che è il testo legislativo. Nel caso di specie, il Governo oltretutto, rifiutando questo ordine del giorno, rifiuta anche le premesse che sono contenute - e mi pare difficile poterlo fare - con il parere reso nella seduta del 9 dicembre 2020, seduta nella quale vengono fatti alcuni rilievi sulle modalità con cui vengono adottati i decreti-legge. Io penso che non sia un argomento di lana caprina: il fatto che il Governo possa adottare decreti-legge nei termini in cui la Carta costituzionale lo consente, deve trovare un limite ben preciso nel dettato della Carta costituzionale medesima. Pare evidente che dei decreti-legge dei decreti-legge eterogenei, dei decreti-legge che, quando sono stati posti, per come presentati all'attenzione della Corte costituzionale, hanno ricevuto censura dalla Corte stessa, perché in alcuni casi proprio il tipo di materie affrontate, ovvero la modalità della legislazione è stata ritenuta dalla Corte Costituzionale in violazione dei principi costituzionali, io penso che anche in un rapporto corretto Governo-Parlamento non si possa esprimere parere contrario su questi due ordini del giorno .
PRESIDENTE. Sottosegretaria Zampa, prego.
SANDRA ZAMPA,. Il Governo si rimette all'Aula, come è giusto che sia, proprio in nome della sovranità del Parlamento.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, il Governo si rimette all'Aula sia per l'ordine del giorno n. 9/2835-A/9 Dori che per il n. 9/2835-A/10 Ceccanti, è corretto? D'accordo.
Ha chiesto di parlare il collega Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO(FI). Grazie, Presidente. Intanto chiedo ai colleghi la possibilità di sottoscrivere entrambi questi ordini del giorno. Guardate, qui non è la questione del Governo che si rimette all'Aula, è una questione posta dal Comitato per la legislazione nell'esercizio proprio della sua funzione. Se il Comitato per la legislazione non può chiedere…
PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi, vi chiedo di mantenere il distanziamento. Prego.
PAOLO RUSSO(FI). Grazie, Presidente. Se il Comitato per la legislazione non può chiedere al Governo di operare, al fine di evitare la confluenza tra diversi decreti-legge, limitando tale fenomeno a circostanze di assoluta eccezionalità, ma - scusate - cos'altro deve fare il Comitato per la legislazione? Mi pare imprudente non solo esprimere parere contrario da parte del Governo, ma anche imprudente, da parte del Governo, non accogliere una sollecitazione del genere. Che significa rimettersi all'Aula? È evidente che l'Aula esprimerà una posizione orientata dal buonsenso, dalla ragionevolezza e anche dalle sollecitazioni che vengono dal Comitato per la legislazione. Il Governo deve raccogliere, deve recepire e deve valorizzare quanto, in quest'Aula e nelle Commissioni, viene fatto. Per questa ragione, chiedo che il Governo valuti non di rimettersi all'Aula, ma valuti di accogliere, apprezzare, considerare e valorizzare quanto viene richiesto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Io mi rivolgo alla sottosegretaria…Sono sfortunato, tutte le volte che intervengo c'è qualcuno che disturba…
PRESIDENTE. Vi chiedo di liberare i banchi del Governo… c'è il collega Costa che sta intervenendo.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Io mi rivolgo alla sottosegretaria relativamente ad un parere dato al mio ordine del giorno n. 9/2835-A/40. Quando si è bocciato l'emendamento sui rifugi alpini, nel dibattito la collega Gribaudo ha detto: ci saranno gli ordini del giorno. Ebbene, il Governo ha dato parere contrario a questo ordine del giorno…
PRESIDENTE. Collega, mi scusi, noi siamo all'ordine del giorno n. 9/2835-A/9 Dori; lei sta facendo una dichiarazione di voto sul suo ordine del giorno n. 9/2835-A/40?
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). No, mi scusi. Credevo che fossimo ancora nella fase precedente…
PRESIDENTE. No, non siamo più all'illustrazione.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Allora, chiedo scusa io.
PRESIDENTE. Non si preoccupi. Ha chiesto di parlare la collega Moretto. Ne ha facoltà.
SARA MORETTO(IV). Grazie, Presidente. Io intervengo nel merito dell'ordine del giorno n. 9/2835-A/9 Dori, ma in parte anche, ovviamente, del n. 9/2835-A/10 Ceccanti. Condividendo le valutazioni che sono emerse fin qui nel dibattito in corso, anch'io ho ascoltato il Governo, che si è rimesso all'Aula, e avrei auspicato, proprio alla luce del fatto che questo è un suggerimento che arriva dal Comitato per la legislazione e che è un'esigenza che in questo Parlamento diverse forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione hanno espresso (anche quella di cui faccio parte, Italia Viva, che fin dall'inizio ha chiesto un maggior coinvolgimento del Parlamento e delle procedure diverse di relazione anche tra l'Esecutivo e quest'Aula), alla luce di questi dibattiti ci saremmo aspettati magari un parere favorevole. Se il parere rimane quello di rimettersi all'Aula, anticipo che l'intero gruppo di Italia Viva sottoscrive i due ordini del giorno, sia il n. 9/2835-A/9 Dori che il n. 9/2835-A/10 Ceccanti .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Dori. Ne ha facoltà.
DEVIS DORI(M5S). Grazie, Presidente. Volevo riprecisare che, effettivamente, le considerazioni svolte dal Comitato per la legislazione non sono valutazioni di natura politica, ma semplicemente di equilibrio tra il sistema delle fonti normative. Per questo motivo, quindi, chiedo e sollecito anch'io la revisione del parere da parte del Governo .
PRESIDENTE. Altri che chiedono di intervenire? La collega Cavandoli chiede di intervenire? No. Ha chiesto di parlare la collega Tomasi. Ne ha facoltà.
MAURA TOMASI(LEGA). Grazie, Presidente. Qui, come hanno riferito i miei colleghi, si tratta in buona sostanza di un aspetto non politico, ma puramente giuridico. Francamente, mi rattrista il fatto che il Governo lasci al Parlamento questa responsabilità, sebbene sia nostra. È ovvio che quello che chiede il Comitato per la legislazione esorta il Governo stesso, pur consapevole che siamo in un momento pandemico, di compiere maggiori sforzi; questo per evitare forme di intreccio - perché questo è avvenuto - tra più provvedimenti d'urgenza all'esame del Parlamento; un intreccio che appare alterare il lineare svolgimento della procedura parlamentare in esame di tutti i disegni di legge e dei decreti-legge. Auspico, quindi, che il Governo cambi il proprio parere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2835-A/9 Dori, su cui il Governo si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2835-A/10 Ceccanti, su cui il Governo si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
L'ordine del giorno n. 9/2835-A/11 Baratto risulta ritirato.
Ordine del giorno n. 9/2835-A/12 Cavandoli, parere favorevole.
Ordine del giorno n. 9/2835-A/13 Patassini, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Non viene accettata.
Ha chiesto di parlare il collega Patassini. Ne ha facoltà.
TULLIO PATASSINI(LEGA). Presidente, questo ordine del giorno, ricordo all'Aula e al Governo, tratta della questione della sospensione delle utenze di luce, acqua e gas nei territori colpiti dal sisma del 2016. È un ordine del giorno importante, perché, come nel corso di tutto il 2020 abbiamo sostenuto, non è possibile far pagare le bollette per immobili inagibili o quantomeno distrutti. Il Governo si era già posto nell'occasione di spiegare che sussisteva una questione, che avrebbero rinviato fino a fine anno, che sarebbe stata oggetto di discussione. C'è un ordine del giorno, signor sottosegretario, già approvato sul tema, in cui si chiedeva di valutare l'opportunità di fare qualcosa. Tenga presente che la normativa in questione è scaduta il 31 dicembre 2020; oggi è il 20 gennaio, e quindi siamo a fronte di una normativa scaduta.
Se il Governo e la maggioranza vogliono prendersi la responsabilità economica e morale di far arrivare migliaia e migliaia e migliaia di bollette ai terremotati, in quest'Aula lo possono fare. Perché mi permetta, signor sottosegretario, lei valuta l'opportunità di valutare l'opportunità di una cosa che ha già deciso! Allora io non lo dico perché questa cosa è stata sostenuta nel corso del 2020 dal gruppo Lega, ma perché siamo in emergenza. Io mi rivolgo ai colleghi deputati delle quattro Regioni interessate, Marche, Umbria Lazio ed Abruzzo: c'era stato detto che la soluzione sarebbe stato il “decreto Liquidità”, c'era stato detto che la soluzione sarebbe stato il “decreto Ristori”, e poi il “decreto Agosto”, e poi la legge di bilancio; la questione è che il 31 dicembre è passato.
Questa non è una questione legata ad una normativa così difficile: trattasi di una proroga indispensabile, perché, altrimenti, arriveranno migliaia di bollette su immobili distrutti. E tra l'altro colgo l'occasione per ricordare al Governo, visto che siamo alla vigilia della discussione del “Milleproroghe”, che i terremotati sulle cosiddette casette di legno, sulle SAE, hanno un carico che non è più sostenibile con riferimento al pagamento delle bollette. Anche ieri il Presidente del Consiglio Conte ha detto che i problemi dei terremotati erano risolti, e oggi ci ritroviamo nella situazione diametralmente opposta. Noi chiediamo semplicemente di concretizzare un impegno che vi eravate presi: non ci sono nuovi impegni, è una proroga. Questa, è quindi l'occasione, signor sottosegretario, per approvare l'ordine del giorno e far sì che al primo provvedimento utile, cioè il “Milleproroghe”, si risolva la questione delle bollette .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega D'Alessandro. Ne ha facoltà.
CAMILLO D'ALESSANDRO(IV). Presidente, mi permetto di rivolgermi… Presidente…Mi permetto di rivolgermi al sottosegretario affinché si riesca a formulare meglio questo ordine del giorno, perché il problema posto è reale, e riguarda i territori colpiti dal terremoto dell'Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. È evidente che, di fronte a scadenze consumate, l'espressione “valutare l'opportunità di” pare abbastanza debole. Io sono convinto, sottosegretario, che, con uno sforzo ulteriore, riusciremo a riformularlo meglio e a dare un segnale.
Anche perché il tema è reale; si tratta di un ordine del giorno che impegna il Governo, nei limiti delle risorse - trovi lei la formula -, a dare risposta ad un problema vero, quello che è stato esposto in questo ordine del giorno. Per cui, nel caso lei voglia ulteriormente rifletterci, l'accantoni; altrimenti, trovi una formula per poter procedere a rispondere ad un problema vero, reale, che riguarda molte persone e che è stato rappresentato in questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI(FI). Presidente, solleviamo questo tema ormai da anni in quest'Aula. Mi permetto di fare presente al Governo che c'è stata una segnalazione di ARERA al Parlamento proprio su questo tema, denunciando una quantità di stratificazioni normative che riguardano, per esempio, le norme sulle utenze delle popolazioni colpite dal terremoto.
Su questo aspetto il gruppo di Forza Italia sta preparando e depositerà a breve anche un atto di sindacato ispettivo per chiedere quale sia l'orientamento del Governo al riguardo, quali siano le posizioni che intenda assumere per tutelare tali utenti, che, oltre ad avere avuto la casa distrutta, oltre ad avere avuto le bollette sospese, malgrado alcuni tipi di agevolazioni, magari rischiano di trovarsi di fronte a casi emblematici di bollette da migliaia di euro o, comunque, con una certa somma di costi fissi arretrati. Che cosa quindi intenda fare il Governo per dare linearità normativa a questo percorso e come si intenda procedere, soprattutto in un territorio dove si sommano due emergenze, emergenze nel senso proprio del termine, emergenze con tanto di commissario nominato: l'emergenza, che, da quattro anni, va di proroga in proroga sulle zone terremotate, e l'emergenza sanitaria di tipo COVID.
Per cui il tema c'è; non so se questo decreto sia il momento in cui discuterne, ma, certamente, liquidare un ordine del giorno con una riformulazione sin troppo scontata credo non faccia onore ad un Governo che, peraltro, nella replica del Presidente Conte proprio in quest'Aula, ci parlava di una ricostruzione che prendeva piede. Ora, io non so chi abbia mai visto riprendere piede la ricostruzione in questo momento, ma forse si stanno cominciando a velocizzare alcuni intoppi burocratici, questo sarebbe auspicabile; ma non ci venite a raccontare che è ripartita la ricostruzione, per carità di Dio! Non insultate l'intelligenza delle popolazioni terremotate!
Questi sono allora temi veri che vengono posti. È di tutta evidenza che si è costretti a discuterli in circostanze come queste, all'interno del “decreto Natale”. Però il “decreto Natale” ha un senso perché ci sono delle scadenze, perché c'è il cambio di anno; poi potrebbe essere un appuntamento che si dilaziona, si ridiscute all'interno del “Milleproroghe”. Io non so quante altre occasioni in questa legislatura avremo ancora per discutere di questo, viste le circostanze anche di natura politica che abbiamo di fronte, però credo che il Governo dovrebbe farsi parte diligente, perché di tante cose possiamo prendere atto, ma non di ritardi o di superficialità che riguardano popolazioni che, in questo momento, soffrono non una, ma due crisi e due emergenze. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.
PAOLO TRANCASSINI(FDI). Presidente, innanzitutto per chiedere al collega Patassini la possibilità di sottoscrivere anch'io questo ordine del giorno.
Vorrei l'attenzione del rappresentante del Governo…Sì, grazie. Perché trovo sia un paradosso assurdo, e per la verità anche vergognoso, che non venga accolto un ordine del giorno in cui è semplicemente riportato il disagio, il doppio disagio delle popolazioni colpite dal sisma, e che richiama sostanzialmente l'attenzione del Governo e della maggioranza a far fronte a questo doppio problema, che interessa intere comunità. Non vorrei, sottosegretario, che il suo parere, il fatto che questo ordine del giorno sia stato in qualche modo derubricato, sia la conseguenza dell'illusione derivante dal discorso del Presidente Conte dell'altro giorno: io mi auguro che, almeno in quest'Aula, ci si sia resi conto che, per l'ennesima volta, il Presidente del Consiglio sulla pelle dei terremotati ha fatto demagogia, passerella, e ha soprattutto raccontato una montagna di bugie.
Perché venirci a dire che la gente è ritornata all'interno delle proprie abitazioni e che la ricostruzione è definitivamente partita è un fatto che non ha nessun riferimento pratico Abbiamo chiesto alla Commissione ambiente di tornare a fare un sopralluogo in quei posti, sollecito questo alla Presidenza, abbiamo chiesto una missione anche dalla mattina alla sera per andare a verificare se quello che dice il Presidente Conte è vero e cioè che la gente non sta più nelle cosiddette casette, ma è tornata nelle proprie abitazioni. Così non è, assolutamente non è così, piantiamola di prendere in giro quelle popolazioni e accogliamo l'ordine del giorno di Patassini. Se ci volete pensare, accantonatelo, però è vergognoso che non venga preso in considerazione e accolto esattamente così come è scritto .
SANDRA ZAMPA,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SANDRA ZAMPA,. Grazie, Presidente. Propongo la seguente riformulazione: “impegna il Governo ad attivarsi a concretizzare le valutazioni di cui all'impegno” e tutto il resto resta uguale, ovviamente.
PRESIDENTE. Collega Patassini, accetta la riformulazione?
TULLIO PATASSINI(LEGA). Può ripetere la riformulazione, grazie?
SANDRA ZAMPA,. “Impegna il Governo ad attivarsi per concretizzare le valutazioni di cui all'impegno”, è tutto uguale il resto.
PRESIDENTE. Collega Patassini, le chiedo se viene accettata o meno la riformulazione.
TULLIO PATASSINI(LEGA). Signora sottosegretario, mi perdoni, vorrei capire la differenza tra: “attivarsi per concretizzare” e: “concretizzare”.
SANDRA ZAMPA,. Evidentemente ci sono delle differenze, sennò non l'avrei riformulato.
PRESIDENTE. Collega, mi deve dire se accetta la riformulazione o meno. Se non l'accetta, lo metto in votazione, se l'accetta, invece, proseguiamo. Collega, accetta la riformulazione?
TULLIO PATASSINI(LEGA). Non abbiamo sentito la spiegazione del rappresentante del Governo alla mia domanda. Io chiedo scusa, ma da quassù non si sente.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Zampa, vuole intervenire? No, bene.
Quindi, chiedo al collega Patassini se accetta o meno la riformulazione. Non l'accetta?
TULLIO PATASSINI(LEGA). Deve rispondere! Signor Presidente, io chiedo la cortesia, perché probabilmente ci sono delle questioni di acustica in quest'Aula. Io sto chiedendo al sottosegretario, vorrei che lo esplicitasse, la differenza tra: “impegna il Governo a concretizzare” e “impegna il Governo ad attivarsi per concretizzare”. Se lo può spiegare all'Aula e agli italiani, cortesemente …
PRESIDENTE. Collega, il Governo ha fatto una ulteriore riformulazione. Quindi, io le sto chiedendo se vuole accettarla o meno. Se accetta la riformulazione andiamo avanti se non l'accetta lo metto in votazione, però, ho bisogno di sapere se l'accetta.
TULLIO PATASSINI(LEGA). Presidente, allora, o il Governo si prende carico …
PRESIDENTE. Collega, c'è stata una riformulazione, io le sto chiedendo se l'accetta o meno. Questa è la domanda che le sto facendo.
TULLIO PATASSINI(LEGA). Siccome sento brusio in Aula, mettiamolo ai voti e vediamo cosa succede .
PRESIDENTE. Quindi, non accetta la riformulazione. Bene, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2835-A/13 Patassini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Il parere sugli ordini del giorno nn. 9/2835-A/14 Valente, 9/2835-A/15 D'Arrando, 9/2835-A/16 Menga, 9/2835-A/17 Alaimo, 9/2835-A/18 Ruggiero, 9/2835-A/19 Cancellieri e 9/2835-A/20 Papiro è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2835-A/21 Maraia, il parere è favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì, bene. Ordine del giorno n. 9/2835-A/22 Elisa Tripodi; viene accettata la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/2835-A/23 Gribaudo, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì. Ordine del giorno n. 9/2835-A/24 Fiorini, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì. Ordine del giorno n. 9/2835-A/25 Gava, parere favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/2835-A/26 Sasso, favorevole; ordine del giorno n. 9/2835-A/27 Caretta, favorevole; ordine del giorno n. 9/2835-A/28 Ciaburro, favorevole. Ordine del giorno n. 9/2835-A/29 Mulè, parere favorevole con riformulazione.
Ha chiesto di parlare il collega Mulè. Ne ha facoltà.
GIORGIO MULE'(FI). Presidente, non accetto la riformulazione, per dichiarazione di voto, tranne che il sottosegretario non intenda cambiare il parere. Non è un problema semantico…
PRESIDENTE. Mi scusi, collega, può cambiare microfono, per cortesia?
GIORGIO MULE'(FI). Certo, Presidente. Si cambiano i Governi, non si cambia il microfono? Ci vuole così poco . Allora, come dicevo, Presidente, non l'accetto e le vorrei spiegare perché, signora sottosegretario, perché lei può anche redimersi, se vuole. Lei insiste col dire: “a valutare l'opportunità di adottare le opportune iniziative”. Ora, non è che c'è bisogno di andare a un per capire che è un nonsenso. “Si valuta l'opportunità di adottare le opportune iniziative” è intanto una cacofonia, una ripetizione, ma, poi, vi vorrei dire, a furia di valutare l'opportunità, nel frattempo che voi valutate, il Paese muore, le aziende chiudono, le saracinesche si abbassano, la gente diventa disoccupata e, allora, non c'è da valutare un bel nulla, c'è da fare, c'è da impegnarsi a fare le cose adesso.
Se un'azienda - qui parliamo del Casinò di Sanremo, 231 persone che lavorano, lo ripeto, che lavorano - ha la possibilità di riaprire, ci sarà il Festival tra un po', lei mi deve spiegare, se ha tutti i dati sanitari di prevenzione a posto, i , non ha avuto un contagio, cosa dovete valutare? Date la possibilità, se è in regola, di aprire. Cosa c'è da valutare rispetto ai tempi brevi? È stata chiusa 178 giorni e, allora, sottosegretario, non c'è da valutare, si adottano le “opportune iniziative”, che è una formula, come vede, che è rispettosa rispetto a quello che va fatto dal punto di vista della prevenzione sanitaria e del controllo che bisogna fare anche all'interno di un locale come il Casinò di Sanremo, che non è un posto dove si va a fare soltanto la bella vita, c'è gente che lavora, che si guadagna lo stipendio.
Allora, le ripeto, non le sto chiedendo di valutare l'opportunità di curare il COVID con i fiori della cannabis, non le sto chiedendo l'opportunità di valutare se curare la Xylella col sapone, quello è il vostro nuovo compagno di Governo, ve la sbrigate con lui. Noi vi chiediamo seriamente di mettere questo Paese in grado di alzarsi o provare a rialzarsi; mentre voi valutate l'opportunità, il Paese muore, lo volete capire o no? E, allora, o cambia il suo parere o non l'accetto.
PRESIDENTE. Nessun altro chiede di intervenire, quindi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/9/2835-A/29 Mulè, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2835-A/30 Belotti, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il collega Belotti. Ne ha facoltà.
DANIELE BELOTTI(LEGA). Grazie, Presidente. Noi chiediamo semplicemente un gesto di comprensione. Venerdì, alcuni ristoranti sono rimasti aperti con una manifestazione che voleva denunciare la situazione; era un grido di disperazione, la manifestazione “Io apro 1501” che si è tenuta venerdì scorso. È stata una manifestazione civile, pacifica, addirittura con la comprensione, in tanti casi, delle Forze dell'ordine che sono intervenute in questi ristoranti che sono rimasti aperti. Ieri sera, a hanno fatto vedere un servizio con delle interviste ai ristoratori che hanno connotato la disperazione di un'intera categoria. Hanno tenuto aperto, sapendo benissimo che sarebbero stati sanzionati.
Noi chiediamo ciò, come era successo nei mesi scorsi, nei mesi scorsi, quando un gruppo, ancora di ristoratori, aveva manifestato pacificamente in piazza a Milano ed erano stati multati e questo aveva creato sconcerto tra l'opinione pubblica. Ma vale la pena dare un segnale ancora di oppressione, di rigore eccessivo, sanzionando di 400 euro questi ristoratori, sanzionando di 400 euro i clienti che erano andati lì a testimoniare la loro solidarietà, e non certo per farsi la cena, e prevedere anche la chiusura di cinque giorni di un esercizio? Era un grido ed è un grido di disperazione che noi chiediamo che venga recepito, annullando queste sanzioni. Sarebbe un gesto di attenzione da parte del Parlamento, in un momento di grandissima difficoltà, verso questi operatori che non hanno voluto fare i furbi . Hanno tenuto aperto, sapendo di andare in perdita con le sanzioni, sapendo di esporsi anche e mettendoci la faccia. Lo hanno fatto per tutti gli altri colleghi, che, invece, hanno tenuto legittimamente chiuso. Noi non ce la sentiamo di dargli una coltellata nella schiena .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2835-A/30 Belotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ordini del giorno n. 9/2835-A/31 Amitrano, n. 9/2835-A/32 Bergamini, n. 9/2835-A/33 Novelli e n. 9/2835-A/34 Spena, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2835-A/35 Montaruli, parere favorevole con riformulazione. Chiedo alla deputata Montaruli se accetta la riformulazione? Prego, collega.
AUGUSTA MONTARULI(FDI). No, Presidente, io non posso accettare la riformulazione. Il mio ordine del giorno è un ordine del giorno a costo zero per il Governo. Si chiede semplicemente di andare a raccogliere e di rendere pubblici - ma soprattutto di raccogliere - i dati circa il numero di ragazzi, di giovani, giovani adulti, adolescenti che sono colpiti da malattie di tipo mentale o disturbi legati all'alimentazione nel corso del 2020, del periodo del lockdown, perché la comunità scientifica ci dice che ha il presentimento di un aumento esponenziale dei numeri e di non avere gli strumenti per andarlo ad arginare, perché non ha, tuttavia, un quadro complessivo certo per basare una serie di proposte. E, allora, non posso francamente stare davanti a un Governo che ai nostri giovani dice addirittura che non vuole o deve ancora valutare l'opportunità di raccogliere questi dati. È un fatto che al Governo - ripeto - costa zero, perché basta contattare le ASL, basta contattare le regioni, basta contattare l'Istat, che, soprattutto in termini di tentativi di suicidio e di suicidi, non ha ancora dato uno studio e l'ultimo studio è assai risalente. Io veramente richiamo l'Aula a questa problematica, perché soltanto due giorni fa è stato lanciato un grido d'allarme molto forte di un grandissimo esperto in tema proprio di ospedali infantili. Ancora pochi giorni fa al Regina Margherita hanno segnalato che si sono addirittura quintuplicati i casi di tentativo di suicidio entrati nel pronto soccorso riguardanti proprio i minori. Noi, davanti a questa problematica, non possiamo, quanto meno, non avere un quadro serio e scientifico di quale sia la reale portata di questo fenomeno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fregolent. Ne ha facoltà.
SILVIA FREGOLENT(IV). Grazie, signora Presidente. Io chiedo una riflessione aggiuntiva alla sottosegretaria. Questa pandemia sta mettendo in difficoltà soprattutto le giovani generazioni. Ce lo dicono persone che non appartengono a partiti politici, ma sono sociologi, psicologi. C'è un allarme riguardante i giovani, gli anziani, cioè le fasce più fragili in questa chiusura, in questo nuovo modo di affrontare la socialità. Oggettivamente, “valutare l'opportunità di raccogliere i dati”, visto che i DPCM, che i decreti nascono su dei numeri, spesso dei CTS, che sono composti da esperti sanitari, avremmo bisogno - trovi una formulazione sua, magari insieme anche alla prima firmataria - di una formulazione che non sia “valutare l'opportunità di raccogliere i dati”, perché la valutazione è oggettiva nel momento in cui noi continuiamo a prendere decisioni in base alla sofferenza medica. Noi abbiamo bisogno di capire anche il dolore delle persone più fragili proprio in ragione dei futuri decreti, dei futuri provvedimenti, che, sempre in ragione della pandemia, noi adotteremo. Quindi, la prego di aiutare, sottosegretaria, a trovare una soluzione su questo ordine del giorno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la sottosegretaria Zampa. Ne ha facoltà.
SANDRA ZAMPA,. Grazie. Per comunicare che il parere del Governo è favorevole .
PRESIDENTE. Ordini del giorno n. 9/2835-A/36 Bellucci, n. 9/2835-A/37 Mantovani e n. 9/2835-A/38 Di Muro, parere favorevole. Chiede di parlare il collega Mulè, sull'ordine dei lavori collega?
GIORGIO MULE'(FI). Sul Regolamento, Presidente.
PRESIDENTE. Prego.
GIORGIO MULE'(FI). Allora, io non ho voluto rovinare la festa, perché è una battaglia comune…
PRESIDENTE. Collega, mi scusi…
GIORGIO MULE'(FI). Articolo…
PRESIDENTE. Sì, però, deve cambiare microfono, non si sente.
GIORGIO MULE'(FI). Mi sembrava fosse cambiata la maggioranza un'altra volta. Allora, articoli 8 e seguenti e articoli 88 e 89. Abbiamo appena approvato - il Governo - un ordine del giorno - che leggo - che recita alla fine: “impegna il Governo ad adottare tutte le iniziative necessarie, al fine di prevedere in tempi rapidi la riapertura dell'attività del casinò di Sanremo (…)”. Nell'ordine del giorno n. 9/2835-A/29 Mulè, signor sottosegretario, l'impegno era: “ad adottare le opportune iniziative di propria competenza al fine di consentire la riapertura in tempi brevi del Casinò di Sanremo (…)”. Qualcuno direbbe che qui casca l'asino, Presidente, perché l'asino è cascato. Mi deve spiegare la differenza tra “in tempi brevi” e “in tempi rapidi”. Ha tanto insistito sul non accogliere la sua formulazione, che era, evidentemente, di una colossale ignoranza, e ha appena accettato un ordine del giorno che dice esattamente le stesse parole: invece di “tempi rapidi” “tempi brevi” . Casca l'asino perché amministrate così questo Paese: al casaccio! Non leggete, non sapete valutare. Allora, Presidente, che senso ha stare qui a discutere ordini del giorno se, come vede, l'asino semina, dissemina veramente di incredibili, incredibili…ma qui giocate con la vita delle persone. Lei, poco fa, è stata lì a guardarmi e non ha ascoltato. Adesso ha accolto un ordine del giorno che è identico. Ma si rende conto della figuraccia a cui espone il Paese? Lei rappresenta il Governo, lei rappresenta il Governo che non sa quello che fa: la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Presidente, è inaccettabile! È inaccettabile per il decoro di quest'Aula, per la funzione che ognuno di noi ha! “In tempi brevi” e “in tempi rapidi”: se qualcuno è in grado in quest'Aula, da Ciampolillo in giù, con qualche consulente, di spiegarmi la differenza tra “tempi rapidi” e “tempi brevi” io ve ne sarò grato. Siete la farsa continua di questo Paese .
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/2835-A/39 Fregolent, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2835-A/40 Costa, parere contrario. Ha chiesto di parlare la sottosegretaria Zampa. Ne ha facoltà.
SANDRA ZAMPA,. Il Governo propone una riformulazione: “a intervenire tempestivamente per le attività economiche delle aree montane, con particolare riguardo ai comuni totalmente montani classificati dall'Istat e ai rifugi montani”. Cioè, si propone di togliere, diciamo, tutte le specifiche tecniche che vengono indicate da questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Per il collega Costa va bene.
TOMMASO FOTI(FDI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Collega Foti, su che cosa?
TOMMASO FOTI(FDI). Sull'ordine dei lavori, Presidente, perché il quesito che ha posto il collega Mulè è stato liquidato con un silenzio. Allora, vorrei far presente che in quest'Aula non si possono esprimere voti contraddittori: è impedito. Se si boccia un ordine del giorno e non si dicono le ragioni per le quali si dovrebbe invece accogliere altro ordine del giorno, vi è una contraddizione tra i dispositivi che riguardano materia identica ed espressioni affini. Dopo che è stato espresso il parere contrario sull'ordine del giorno del collega Mulè, l'altro ordine del giorno doveva risultare precluso! Per il semplice motivo che o si esprimeva ugualmente il parere contrario – e, quindi, in linea con il precedente - o non si poteva esprimere un parere diverso
Se poi la motivazione è nelle premesse, allora il Governo doveva dire e specificare che l'ordine del giorno Mulè veniva respinto, in relazione al fatto che non si accettava - ammesso che fosse stata presentata dal Governo - la proposta di espungere le premesse dell'ordine del giorno.
Io penso che ci si possa anche arrampicare sui vetri, per cercare soluzioni a queste buche clamorose che si prendono, però, a mio avviso, anche per una questione di correttezza - e perché comunque i precedenti poi rimangono - era doveroso dare una spiegazione ad una eccezione formale che, a termini di Regolamento, è stata qui avanzata dal collega Mulè
PRESIDENTE. Colleghi, abbiamo fatto una veloce verifica con gli uffici e risulta che i due ordini del giorno siano divergenti, sia nel dispositivo che nelle premesse, pur essendo ovviamente sullo stesso argomento. Il primo è stato respinto e la preclusione chiaramente opera soltanto in caso di approvazione.
GIORGIO MULE'(FI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Collega Mulè? Prego. Ne ha facoltà.
GIORGIO MULE'(FI). Certo, Presidente, se mi provoca, facciamo come nel film di Alberto Sordi, perché non avete letto le premesse…
PRESIDENTE. Sta intervenendo su che cosa? Mi scusi, collega.
GIORGIO MULE'(FI). Per un richiamo al Regolamento, articoli 88, 89, 8 e seguenti. Non avete letto il dispositivo, non avete letto le premesse, perché sono uguali. Vuole che le leggo? Allora: “il provvedimento riproduce in parte le misure già previste (...)”, questo è il mio. Leggiamo l'ordine del giorno Di Muro: il provvedimento in titolo è finalizzato e riproduce (…). È eguale, è lo stesso. Ma sapete leggere? È uguale: le premesse sono le stesse. Ma vi date una sveglia? È il Parlamento italiano o l'ultimo dei condomini? Che cosa è diventato questo posto qua? È identico ! Sono le stesse parole, Presidente!
E il dispositivo è identico; il mio recita: “ad adottare le opportune iniziative di propria competenza al fine di consentire la riapertura in tempi brevi del Casinò di Sanremo”. E l'altro recita: ad adottare tutte le iniziative necessarie al fine di procedere in tempi brevi alla riapertura dell'attività del Casinò di Sanremo. È uguale! Sveglia!
PRESIDENTE. Colleghi…
FRANCESCO PAOLO SISTO(FI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Collega Sisto, prego.
FRANCESCO PAOLO SISTO(FI). Sì, Presidente, sempre sul Regolamento, sugli stessi articoli invocati dal collega Mulè, con cui io devo dissentire, perché è chiaro che fra breve e rapido c'è una grande differenza. Nessuno chiamerebbe la schiuma da barba ultra breve: si chiama ultra rapida. Nessuno chiamerebbe una cascata la “breve”: si chiama la rapida. Nessuno direbbe Pipino il “Rapido”: direbbe Pipino il Breve. E il breviario non può diventare il “rapidario” Quindi, mi sembra che il paradosso raggiunto in quest'Aula sia assoluto. Se qualcuno si sforza di tracciare una differenza fra breve e rapido, vuol dire che davvero abbiamo toccato il fondo, non del Parlamento, ma della lingua italiana
PRESIDENTE. Andiamo avanti, ordine del giorno n. 9/2835-A/41 … Colleghi! Io una risposta l'ho data. Colleghi, io la risposta l'ho data: i testi non sono identici, perché abbiamo controllato più volte. Il Governo ha dato un parere, gli ordini del giorno sono stati votati, io andrei avanti. Colleghi … Colleghi, intanto io proseguirei, visto che mancano soltanto due ordini del giorno, nel mentre che gli uffici mostrano al collega i due testi.
Ordine del giorno n. 9/2835-A/41 Fogliani: parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? D'accordo.
Abbiamo l'ultimo ordine del giorno n. 9/2835-A/42 Siracusano, che ha un parere favorevole.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Sospendiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento che, come previsto dall'ordine del giorno, riprenderà alle ore 20,30 per lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e la votazione finale.
La commemorazione di Emanuele Macaluso avrà luogo questo pomeriggio, prima della votazione della risoluzione riferita alla Relazione sullo scostamento di bilancio.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo e il Ministro dello Sviluppo economico.
Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Quartapelle Procopio ed altri n. 3-02027.
Chiedo alla deputata Quartapelle Procopio se intenda illustrare la sua interrogazione o se si riservi di intervenire in sede di replica.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO(PD). Grazie, Presidente. Lo hanno seguito, gli agenti dell'FSB, per sette anni; lo hanno avvelenato il 20 agosto e si è salvato grazie all'intervento di medici tedeschi, che lo hanno curato in Germania; è tornato in Russia - sto parlando di Aleksej Navalny - perché non ha nulla da nascondere, perché quello è il suo Paese ed è lì che lui vuole combattere la corruzione di un regime che finora lo ha lasciato senza libertà a continuare a combattere le battaglie. È stato arrestato appena arrivato in aeroporto, hanno dovuto cambiare aeroporto, hanno dovuto arrestare i suoi sostenitori. È stato arrestato, forse, per la colpa di essere sopravvissuto. È stato processato rapidamente.
Abbiamo visto la sua dichiarazione a sostegno di Navalny per chiederne la liberazione, ma qui le chiediamo, proprio per il coraggio di questo oppositore, che cosa di più possiamo fare, che cosa di più può fare l'Europa per sostenere un uomo che, con coraggio, lotta per la libertà del proprio Paese
PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha facoltà di rispondere.
LUIGI DI MAIO,. Grazie, signor Presidente. Deputate e deputati, sopravvissuto all'avvelenamento di agosto, domenica scorsa, Aleksej Navalny è stato arrestato a Mosca con l'accusa di aver violato i termini di una condanna con sospensione della pena in un processo per truffa e riciclaggio risalente al 2014. Navalny, che dopo le cure in Germania tornava per la prima volta in Russia, è stato sottoposto a un fermo di polizia, con successiva convalida dell'arresto per trenta giorni, in attesa dell'udienza prevista il 29 gennaio. L'Italia, come già ribadito pubblicamente, lo ritiene inaccettabile e chiede l'immediato rilascio. La stessa posizione è condivisa da numerosi esponenti della comunità internazionale. L'Alto rappresentante Borrell ha emesso una dichiarazione a nome dei 27 per condannare la detenzione e ribadire la richiesta di rilascio, definendo inaccettabile la politicizzazione della giustizia e invocando il rispetto dei diritti dell'attivista e la liberazione dei giornalisti e cittadini contestualmente arrestati. Finora, le autorità russe hanno ignorato gli appelli internazionali, rivendicando il carattere interno del caso. A Bruxelles, i nostri ambasciatori stanno valutando gli strumenti migliori per una reazione europea, anche in vista della discussione che avremo al Consiglio affari esteri di lunedì prossimo. Come sapete, il 2 settembre 2020, le autorità tedesche avevano confermato l'avvelenamento di Navalny con un agente chimico di tipo Novichok, notizia ribadita dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Con il sostegno dell'Italia, il 15 ottobre, l'Unione europea ha pubblicato sette designazioni nell'ambito del regime sanzionatorio orizzontale sulle armi chimiche, includendo due Vice Ministri della difesa, il direttore dell' interna e dirigenti di vertice del Cremlino ritenuti responsabili a vario titolo. Sul tavolo c'è ora l'ipotesi di ulteriori misure restrittive: siamo pronti a valutarle. Per la credibilità dello strumento sanzionatorio, riteniamo opportuno che esse abbiano un fondamento giuridico solido, tale da superare il giudizio delle Corti europee in caso di ricorsi. Occorrerà, inoltre, riflettere sulla tempistica in funzione degli sviluppi del caso.
Continuiamo a seguire la questione anche all'interno dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, dove sono in corso, non senza difficoltà, i negoziati tra la Russia e il Segretario tecnico, per definire il quadro giuridico di una visita di assistenza tecnica dell'organizzazione. Concludendo, la detenzione di Navalny è inaccettabile e continueremo a sottolinearlo anche sul piano bilaterale. Per questo riteniamo che una reazione europea sia necessaria. Il caso suscita forte indignazione nelle nostre opinioni pubbliche, lo seguiremo con la massima attenzione in tutte le sedi, con franchezza e senza alcuna compiacenza. Siamo preoccupati dinanzi al progressivo restringersi degli spazi per i diritti civili e politici della Federazione russa e, allo stesso tempo, vediamo il rischio di un ulteriore approfondimento del solco tra Occidente e Mosca. L'Italia ha un'importante tradizione di dialogo e apertura che anche questo Governo rivendica, ma che non può svilupparsi a scapito del rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, che continueremo a promuovere in Russia e altrove.
PRESIDENTE. La deputata Quartapelle Procopio ha facoltà di replicare.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO(PD). Grazie, Presidente. Grazie, signor Ministro, sono particolarmente importanti gli aggettivi che lei ha scelto di utilizzare per raccontare quale è la posizione italiana: noi riteniamo inaccettabile la situazione di Navalny e lavoreremo con la massima attenzione per la sua liberazione; sosterremo tutte le iniziative europee, e con gli alleati americani, affinché l'attivista venga liberato. L'Italia ci sarà ed è molto importante sentirlo da lei, ancora una volta; sarebbe bello, però, che ci fosse tutta l'Italia, non solo il Governo, non solo questa maggioranza. L'opinione pubblica è stata molto colpita dalla coerenza, dal coraggio, dalla determinazione di Navalny, di sua moglie, dei suoi sostenitori, che non hanno paura e, a testa alta, vanno avanti nelle loro denunce contro la corruzione di Putin. Non è stata la stessa cosa da parte di tutte le altre forze politiche: la Lega, a Bruxelles, ieri, ha speso delle parole importanti a sostegno dell'attivista; sarebbe bello sentirle anche qui, in Italia, pronunciate dal loro leader, che tante volte, invece, ha detto cose molto lusinghiere su Putin; ha detto che si sarebbe trovato più sicuro a Mosca che a Bruxelles. E piacerebbe anche sentirle pronunciare da chi usa a proposito e a sproposito la parola “patriota”, perché Navalny è un patriota, una persona che non ha paura di lottare per il proprio Paese. Sarebbe bello sentirlo anche dai colleghi di Fratelli d'Italia, da cui non abbiamo sentito una parola su tutto questo
PRESIDENTE. La deputata Occhionero ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fregolent ed altri n. 3-02028 .
GIUSEPPINA OCCHIONERO(IV). Grazie, signor Presidente. Grazie, Ministro, parliamo dell'individuazione dei siti per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, tenendo presente il decreto legislativo n. 31 del 2010 e la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Facciamo notare che, inspiegabilmente, da un lato, aree idonee e inserite nella Carta presentano particolare pregio artistico o rilevante pericolosità sismica; dall'altro, comunità disponibili alla candidatura sono state escluse dalla Carta che, per la sua articolata procedura di elaborazione, risulta oggi superata nei criteri di individuazione dei siti stessi, anche per le conseguenze della pandemia.
Le chiediamo se lei, come noi, non ritenga necessario procedere alla revisione del decreto legislativo menzionato, al ritiro della Carta e all'individuazione dei siti attraverso un maggiore coinvolgimento delle aree locali, per dare una risposta legislativa in piena sintonia con gli interessi e le esigenze territoriali, libere dai limiti imposti dalla pandemia.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, ha facoltà di rispondere.
SERGIO COSTA,. Grazie, Presidente. Grazie, onorevole Occhionero, grazie agli onorevoli interroganti, intanto, chiariamo subito di che tipi di rifiuti nucleari: parliamo di bassa e media intensità, che sono quelli che provengono, per esempio, dalla medicina (penso alle radioterapia, agli esiti, per esempio, delle TAC e quant'altro). Ciò per inquadrare, poi sappiamo che siamo di fronte ad una direttiva europea, sottoposti alla direttiva Euratom, che ci impone determinati passaggi e che, ahimè, siamo anche in infrazione adesso, all'inizio del percorso che ci porta all'infrazione europea. Perché? Perché, in questo momento, abbiamo poco più di venti siti distribuiti su tutto il territorio nazionale dove affluiscono questi rifiuti nucleari attualmente prodotti, come ho detto prima, e che sono siti di tipo provvisorio.
Abbiamo bisogno del sito definitivo. Il decreto legislativo, come lei ha ben ricordato, il n. 31 del 2010, costruito e votato in quest'Aula - ma nel 2010, sotto anche un altro Governo - pone le condizioni di ingaggio. Nel 2015 si termina il percorso tecnico, peraltro previsto sotto le linee dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica - quindi qualcosa di squisitamente tecnico - e dal 2015 viene secretato. Noi adesso lo abbiamo desecretato. Perché faccio questa storia? Per dire che chiaramente adesso inizia la consultazione e ho già detto che c'è la mia massima disponibilità - ovviamente attendendo gli emendamenti, perché è una modifica del decreto legislativo n. 31, ci vuole una norma, gli emendamenti del Parlamento e so che ce ne sono già, che si parla di depositi di emendamenti in questo senso -, quindi la mia massima disponibilità a rivedere nel termine dei tempi previsti per la consultazione pubblica, per le verifiche tecniche. Intendo dire che c'è la disponibilità per arrivare però a uscire dall'infrazione e a dare sicurezza al territorio. La consultazione - e chiudo, signor Presidente - ci consente chiaramente di capire anche quali sono gli aggiornamenti, sia rispetto a quanto lei sosteneva, sia ovviamente di natura più squisitamente tecnicistica. Non c'è nessuna indisponibilità, per quanto mi riguarda l'importante è arrivare a una definizione.
PRESIDENTE. La ringrazio, signor Ministro. La deputata Silvia Fregolent ha facoltà di replicare.
SILVIA FREGOLENT(IV). Signor Ministro, vede, non è il problema dei rifiuti a bassa e media intensità. Lei ha omesso di parlare dei rifiuti provenienti dalla esperienza nefasta del nucleare in Italia, che verrebbero temporaneamente - e sappiamo che la parola “temporaneamente” in Italia ha un valore diverso rispetto al resto del mondo - inglobati nel sito che diventerebbe sito definitivo per quei rifiuti che lei ha indicato. Quando voi avete dato il nulla osta - e mi fa piacere che ci sia anche il ministro Patuanelli - siete entrati già nel merito di alcuni dei criteri, avete già stabilito delle fasce prioritarie e purtroppo il mio Piemonte già prevede tutte le aree - otto, situate nelle provincie di Torino e di Alessandria - tra cui, visto che uno dei criteri di esclusione era la sismicità, siete riusciti a trovare nel Piemonte, che è scarsamente sismico, l'unica zona sismica - ovviamente non lei, la Sogin. Ma quando il Ministero ha dato il nulla osta, ha avallato che quei siti erano comunque idonei, perché c'è scritto proprio nel nulla osta che voi avete pubblicato. Noi critichiamo - e concludo, signor Presidente - due cose: uno, che questa lista sia stata pubblicata, per colpa di Sogin, il 5 gennaio e mi aspettavo che dopo la pubblicazione i Ministeri facessero almeno una chiamata agli enti locali per dire la catastrofe che gli stava capitando sulla testa proprio prima dell'Epifania; forse era un atto di generosità nei confronti degli enti locali. E due, che in questa fase di epidemia gli enti locali non hanno la forza di provvedere a guardare nel merito questo provvedimento, data l'obbligatorietà dello e non avendo, secondo me, le competenze tecniche in questo momento per entrare nel merito. Quindi probabilmente bisognerebbe arrivare alla fine della pandemia per poter dare i sessanta giorni per le considerazioni. Pertanto, signor Ministro, non siamo soddisfatti come Italia Viva della sua risposta e chiediamo veramente di rivalutare interamente quello che è successo e la pubblicazione dei siti .
PRESIDENTE. La deputata Rosa Alba Testamento ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02029 ().
ROSA ALBA TESTAMENTO(M5S). Grazie Presidente, Ministri. Le strutture del Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo presentano ormai da tempo, come ben sa, notevoli carenze di organico. Certamente un primo positivo intervento è il piano di assunzioni per il triennio 2019-21 su 5.920 posti, ma la necessità di sopperire alle carenze di organico ha condotto all'utilizzo sempre più costante di personale volontario all'interno delle strutture appartenenti ai beni culturali, questo anche grazie a un quadro normativo che ha agevolato questo e, pur riconoscendo il valore dell'opera prestata dai volontari in ambito culturale, è necessario precisare che le forme volontaristiche non possono sostituirsi alle prestazioni specializzate nel settore. Questo però è ciò che è avvenuto, con la conseguenza di alterare il mercato del lavoro nel settore e condizionare sia le possibilità di accesso da parte dei professionisti sia i loro livelli retributivi, nonché la qualità dei servizi culturali offerti. Pertanto, Ministro, le chiediamo di sapere quali ulteriori iniziative intenda adottare al fine di incrementare, ma anche valorizzare, i professionisti dei beni culturali.
PRESIDENTE. Il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere.
DARIO FRANCESCHINI,Grazie, Presidente. I temi sollevati sono assolutamente fondati, sia perché si tratta di dare la possibilità di uno sbocco adeguatamente riconosciuto a tutte le persone che hanno studiato - e sono tante – e che si sono professionalizzate nel settore dei beni culturali nel nostro Paese, sia contemporaneamente di dare funzionalità ed efficienza al Ministero che, come in generale tutta la pubblica amministrazione, ma in particolare anche nel mio settore, ha un un'età media molto avanzata, che richiede innesti di giovani competenze, di tecnologie, di competenze nuove e al passo coi tempi. Lo ha ricordato lei stessa, con il Piano triennale dei fabbisogni del personale 2019-2021 si è previsto anche il reclutamento di 250 professionalità specialistiche di qualifica non dirigenziale. Sono bibliotecari, archivisti, architetti, storici dell'arte, archeologi, paleontologi, biologi. Già nel periodo 2017-2018, grazie a un concorso bandito nel 2016 - era un periodo di blocco assunzionale in cui si riuscì ad avere una deroga - sono stati assunti mille funzionari tecnici, quali archeologi, architetti, storici dell'arte, bibliotecari, archivisti, esperti di promozione e formazione che sono già mediamente giovani di grande qualità in servizio presso il Ministero. Il decreto-legge n. 104, il cosiddetto “decreto Agosto”, ha previsto la possibilità di svolgere un apposito corso-concorso - è una novità per la nostra Pubblica amministrazione - per reclutare dirigenti dotati di specifiche professionalità tecniche nei settori della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, sulla base di una specifica collaborazione tra la scuola del patrimonio del Ministero e la Scuola nazionale di pubblica amministrazione, ed è già in fase attuativa. In aggiunta a questo, sono state adottate nell'ultimo decreto specifiche misure ispirate alle esperienze positive realizzate a Pompei e in altri Istituti autonomi, la possibilità per gli uffici periferici del Ministero di ricorrere a contratti di collaborazione per professionisti esperti in materia di tutela del patrimonio culturale. Basta questo? No, assolutamente non basta. Potrei ricordare il “Fondo giovani per la cultura” e altre misure. C'è un bisogno di innestare nuove professionalità, non è soltanto il tema di dare uno sbocco ai tanti che studiano in questo settore, ma anche di far funzionare i settori della tutela e della valorizzazione dei beni culturali, che hanno bisogno di energie nuove. Io lo voglio dire, come tema di carattere generale: è finita la stagione in cui le assunzioni nella Pubblica amministrazione sollevavano ondate di critiche e sospetti di clientelismo; oggi noi abbiamo bisogno, se vogliamo tenere il passo con le nuove tecnologie, con la digitalizzazione, con l'aspirazione di semplificazione, di abbassare l'età media e di portare giovani professionalità all'interno della Pubblica amministrazione. Ce ne è un grande bisogno e credo che sarà una delle scelte che il Governo e il Parlamento dovranno affrontare nei prossimi mesi.
PRESIDENTE. La deputata Rosa Alba Testamento ha facoltà di replicare.
ROSA ALBA TESTAMENTO(M5S). Grazie, Presidente, grazie, Ministro, per la sua risposta e credo che il di oggi ha permesso anche di mettere all'attenzione dell'Aula e anche del Governo questa questione che secondo noi - e anche secondo lei, nella sua risposta - forse non può essere più differita, se si ha veramente a cuore il patrimonio culturale italiano, cioè la valorizzazione delle professionalità culturali e la necessità che nel settore culturale si creino opportunità lavorative maggiormente aggreganti per tante persone che hanno speso la propria vita nella formazione nel settore dei beni culturali, raggiungendo livelli elevati di competenze e di specializzazione. Negli ultimi vent'anni si è abusato anche dell'impiego di personale volontario presso gli istituti e i luoghi di cultura. In archivi, musei, biblioteche, archivi, aree archeologiche, sono state assegnate ai volontari anche mansioni di responsabilità, come l'inventariazione, la catalogazione del patrimonio librario e archivistico, la conservazione e la valorizzazione e fruizione del patrimonio documentario e culturale. Al volontariato vanno ovviamente riconosciuti molti meriti e anche aver contribuito alla realizzazione di quelle comunità patrimoniali su cui si basa anche la Convenzione di Faro.
Però forse è anche arrivato il momento di definire, anche in maniera puntuale, quali sono gli ambiti di attività riservati ai professionisti culturali e quali riservati al personale volontario, al fine anche di porre fine alle distorsioni del mercato del lavoro e anche proprio di alzare la qualità dell'offerta dei servizi culturali. In Commissione cultura abbiamo anche presentato una risoluzione su questo tema e sulla valorizzazione delle professionalità culturali.
Concludo dicendo che abbiamo un patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia; forse riusciremo a viverlo proprio nel pieno delle sue potenzialità anche quando riusciremo a valorizzare le professionalità che operano nel settore.
PRESIDENTE. La deputata Albano ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-02030 di cui è cofirmataria.
LUCIA ALBANO(FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, recenti studi certificano che il turismo sia il comparto più colpito dalla crisi pandemica, con il recente calo di fatturato di 53 miliardi e il nuovo anno che inizia davvero molto male. Fratelli d'Italia l'ha già interrogata ad aprile scorso, signor Ministro, per l'opportunità di dichiarare lo stato di crisi del turismo, ma lei in quella sede ci ha detto che alle imprese non interessavano dichiarazioni simboliche, ma norme, risorse ed agevolazioni concrete.
Sono passati nove mesi e il Governo non ha fornito aiuti concreti, ma solo norme confuse e risorse insufficienti, bocciature di protocolli e rinvio di decisioni , come per il turismo invernale, che da solo vale miliardi di euro all'anno.
Ebbene, il “decreto Rilancio” fissava in giugno la data limite per il completamento del CdA dell'Agenzia nazionale per il turismo, ENIT, ente che deve elaborare strategie per il sostegno del comparto e la cui inattività è un grave danno per il settore. C'è inoltre un allarme turismo-criminalità organizzata: quest'ultima acquista attività in crisi a prezzi vantaggiosi, vedi i recenti cambi di proprietà di alberghi ed altri esercizi in piena pandemia.
Si chiede per quale motivo non abbia rispettato i termini imposti dal decreto per la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione di ENIT .
PRESIDENTE. Il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere.
DARIO FRANCESCHINI,. Onorevole, credo che sia davvero una competizione poco utile sottolineare tutti, con toni sempre più forti, quanto i settori della cultura e del turismo sono stati danneggiati da questa crisi. In particolare, per il compito che ricopro attualmente, so bene quali sono i danni, di quanto più lunghi di altri settori saranno, perché altri settori si riprenderanno in fretta. Prima che si rimuova il turismo internazionale, che in Italia è circa il 50 per cento nel 2019 dell'intero movimento turistico del Paese, ci vorrà del tempo; quindi noi abbiamo il dovere, e questo abbiamo cercato di fare al meglio delle nostre capacità dal primo giorno, di aiutare le imprese e i lavoratori ad attraversare questo deserto.
Sono stati previsti ammortizzatori sociali sia per i lavoratori dipendenti che per quelli stagionali e intermittenti che non avevano mai avuto sistemi di protezione sociale o di ammortizzatori sociali o cassa integrazione, per tutti i lavoratori. Sono state previste misure significative per le imprese, per gli alberghi, per le strutture ricettive, per le agenzie di viaggio e i . Sette miliardi, più o meno, nei settori di cui mi occupo, tra strutture e turismo, sono già stati disposti e in gran parte erogati alle aziende e ai lavoratori del settore. Non bastano? Non bastano, perché la crisi continuerà; quindi, dobbiamo continuare in questo senso.
Non a caso, nel , su cui discuteremo in Parlamento, e mi aspetto che su questo maggioranza e opposizione collaborino per migliorare le norme o le proposte piuttosto che rinfacciarsi a vicenda le cose, nella proposta di che verrà mandata in Parlamento, sono 8 miliardi, è una delle voci più consistenti, le risorse destinate a cultura e al turismo, in particolare su una serie di progetti che riguardano i borghi, le periferie urbane, il turismo lento, la promozione con Turismo e Cultura 4.0 e, in particolare, il potenziamento e le risorse per ristrutturare e adeguare le strutture ricettive, perché noi sappiamo che il turismo, quando l'emergenza sarà finita, tornerà imponente in Italia.
Anzi, tutti gli indicatori dicono che tornerà più forte di prima, e quindi bisogna, per puntare su un turismo di qualità, aiutare le strutture ricettive, gli alberghi e le altre strutture ricettive a riqualificarsi e a migliorarsi.
In questa emergenza - e mi risulta davvero strana la critica, me lo consenta – rispetto a quella norma che voi avete criticato di cambio della dell'ENIT, perché ho previsto l'introduzione di una figura che non c'era e che servirà, cioè un amministratore delegato, che non era previsto nello statuto di prima, le accuse sono state “vuoi cambiare, vuoi fare le epurazioni, il Ministro vuole fare le epurazioni o vuole cambiare i consiglieri”. Ho ritenuto, a dimostrazione che quelle critiche non erano vere, ma si puntava solo a una maggiore funzionalità, che in questa fase di emergenza sia stato meglio far continuare nella gestione la precedente, quella che avete nominato con il vostro Governo, e quindi ho preferito dar continuità. Man mano che l'emergenza finirà, sarà il momento di introdurre la figura di un amministratore delegato secondo esclusivi criteri di grande competenza.
PRESIDENTE. Il deputato Zucconi ha facoltà di replicare.
RICCARDO ZUCCONI(FDI). Signor Ministro, guardi che non è un esercizio di contrapposizione preconcetta quello che porta il gruppo di Fratelli d'Italia a stare addosso a questi problemi, perché le sue risposte di solito, purtroppo, siamo costretti a reiterarle, perché lei ha un atteggiamento refrattario, è come la pietra del Carso; un atteggiamento refrattario e disanimato quando si parla di turismo. Sostanzialmente non ha risposto sul CdA di ENIT: c'erano due mesi per andare alla riforma del CdA e sono stati fatti passare inutilmente. Non è una scelta, è inattivismo, semplicemente. Non batte un colpo sui problemi del turismo, il CdA è soltanto uno dei problemi. Non le sarà sfuggito che in questi giorni gli alberghi, il settore ricettivo è stato escluso dalla possibilità di trasferimenti, cosa che è stata consentita per le seconde case. Ci saremmo aspettati che lei dicesse qualcosa !
C'è una sentenza del TAR di Lecce di questi giorni sulla quale noi aspettavamo immediatamente il suo comunicato: è un'apertura giurisprudenziale da prendere al volo, da andare in Europa a far valere.
Anche in questo caso lo stato di abbandono della filiera del turismo è evidente, perché nella filiera ci sono gli alberghi, ci sono i , c'è l'extra alberghiero, ma ci sono la ristorazione, ci sono i commerci. Va tutto unito insieme certamente alla cultura. E allora noi le avevamo dato un assist, visto che lei di turismo è refrattario ad occuparsene: istituiamo un Ministero del Turismo, facciamolo, così lei si scaricherà da queste responsabilità e attenderà meglio ad altri compiti presidenziali, a cui sta attendendo certo, non in tutela delle aziende e dei lavoratori, però .
PRESIDENTE. Il deputato Dara ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02031 .
ANDREA DARA(LEGA). Presidente, Ministro Patuanelli, l'ultimo DPCM vieta espressamente la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica ed analcolica da parte di tutti i negozi specializzati con codici Ateco 47.25, relativo al commercio al dettaglio di bevande, e 56.3, relativo a bar e altri esercizi simili, dalle ore 18, lasciando invece la libertà di vendere gli stessi prodotti a tutti gli altri negozi commerciali. Se infatti, come è ovvio supporre, la norma è volta non già a contrastare la vendita di bevande alcoliche, bensì ad evitare assembramenti ed uscite per acquisti, risulta incomprensibile la scelta di vietare a migliaia di enoteche e bar sparsi per il territorio nazionale di continuare a lavorare nel rispetto dei protocolli di sicurezza igienico-sanitari e di distanziamento interpersonali prescritti, consentendolo invece alla grande distribuzione.
Per questo chiediamo quali siano le ragioni sottese alla scelta di vietare, per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di queste identificate nei codici Ateco citati, l'asporto dopo le 18 e se il Governo non ritenga di rivedere tale decisione, eliminando detto divieto, puramente discriminatorio.
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha facoltà di rispondere.
STEFANO PATUANELLI,. Grazie, Presidente, e ringrazio gli onorevoli interroganti. Innanzitutto, credo che tutto il Governo in questi ormai undici mesi in cui abbiamo affrontato la pandemia ha dovuto spesso fare scelte difficili; qualche volta sono state scelte giuste, qualche volta sono state probabilmente scelte che potevano essere fatte in modo diverso.
Posso assicurarvi che, da parte mia, essere Ministro dello Sviluppo economico in un periodo di pandemia è quasi un ossimoro e ho dovuto vedere la chiusura di attività - cosa che non avrei mai voluto nella mia esperienza, a prescindere dal ruolo politico - vedere da Ministro dello Sviluppo economico attività obbligate alla chiusura per quel principio di precauzione che nella sanità è fondamentale; ma ritengo che ci sia anche un legame stretto tra l'economia e la sanità, perché ormai dopo un anno si trasferisce da un problema prettamente sanitario a un problema sociale, di tenuta sociale, e quindi anche di salute delle persone. La salute non è soltanto se si ha o meno un virus, è anche le condizioni in cui viviamo.
Quindi, io comprendo al cento per cento anche le manifestazioni - come posso dire?- in cui le associazioni di categoria o anche i singoli pubblici esercizi manifestano la loro difficoltà. Cerco sempre di capire fino a quando dobbiamo alzare l'asticella delle limitazioni, in accordo ovviamente con la cabina di regia istituita il 30 aprile del 2020, che anche in questo senso è stata attivata proprio per il nuovo DPCM, che ha segnalato l'esigenza di introdurre misure ancora più restrittive rispetto agli assembramenti, che molto spesso avvengono e avvengono ovviamente più facilmente fuori da un'enoteca piuttosto che fuori da un supermercato. Cito un caso recentissimo che purtroppo è avvenuto qualche giorno fa nella mia città, tra l'altro. Un esercente è stato sanzionato perché, al di fuori del suo locale, dopo l'orario di chiusura, quando poteva ancora fare asporto, si sono fermate molte persone e lui ha detto: “Ma io cosa posso farci? Non posso mandarli via dal marciapiede o dalla strada”. Quindi, è evidente che la di questo provvedimento, in accordo appunto con il Comitato tecnico scientifico, con la cabina di regia, è proprio quella di evitare tutti i possibili assembramenti, anche al di fuori di un'enoteca o di un locale commerciale che vende per asporto bevande alcoliche e non alcoliche. Il nostro contributo in questo percorso è quello di aver richiesto che fosse il codice prevalente, il 47.25, perché altrimenti abbiamo probabilmente creato una asimmetria nella concorrenza, ma preferivamo che qualcuno potesse continuare a lavorare perché non dava la possibilità di assembramento, mentre qualcun altro, ancora per qualche settimana, potesse rallentare la sua attività. Su questo tema, ovviamente, sullo scostamento che è oggi alla Camera e che riteniamo costituisca un passaggio importante, con l'approvazione di questo scostamento, avremo modo di utilizzare 32 miliardi di risorse aggiuntive a sostegno delle attività che hanno sofferto per le loro chiusure. Su come utilizzare questi soldi, io credo che dovrà esserci un grande confronto parlamentare, perché assieme dobbiamo trovare le risposte più adeguate per queste persone in difficoltà.
PRESIDENTE. La ringrazio, senatore Patuanelli. Il collega Dara ha facoltà di replicare.
ANDREA DARA(LEGA). Ministro, Presidente, grazie. Come gruppo Lega vogliamo qui oggi però portare una voce, che è quella del presidente di Vinarius, l'Associazione delle enoteche italiane, che con una lettera aperta cita quanto segue: “Pur comprendendo il momento di forte difficoltà che sta attraversando il nostro Paese a causa della pandemia e il carattere di urgenza con cui vengono prese le relative decisioni, incorrendo in possibili errori nella redazione dei codici Ateco, tale norma discrimina attività e operatori professionali appartenenti al settore del commercio di bevande alcoliche, preoccupato dal fatto che inibire l'apertura dopo le 18 toglie all'enoteca il 30 per cento del fatturato giornaliero, in un quadro economico generale che già ci vede penalizzati”. Ministro, io le ricordo anche gli ultimi dati della CGIA di Mestre, che ha stimato che dei quasi 423 miliardi di riduzioni di fatturato registrate nel 2020 - quindi con un 13,5 per cento in meno rispetto all'anno precedente - almeno 200 miliardi sarebbero relativi e ascrivibili alle imprese dei settori che sono stati costretti a chiudere per decreto. Fonti di Confcommercio parlano di 390 mila imprese che hanno chiuso. Nel turismo, nel 2020 le perdite ammontano a oltre 53 miliardi. Nell'anno 2020, oltre 500 mila persone hanno perso il posto di lavoro e per il 2021 si parla di oltre un milione di posti di lavoro. Quindi, Ministro, le devo dire proprio chiaramente: fate qualcosa! Queste persone chiedono di poter lavorare, lo chiedono loro, ve lo chiediamo noi adesso e lo dice anche l'articolo 1 della nostra Costituzione, laddove è chiaro che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Quindi, date loro la possibilità di lavorare in sicurezza, aumentiamo i controlli, perché questo è quello che chiedono, grazie .
PRESIDENTE. Il deputato Federico Fornaro ha facoltà di illustrare l'interrogazione n. 3-02032, .
FEDERICO FORNARO(LEU). Grazie Presidente, signor Ministro, Iveco è un'azienda leader a livello internazionale nei veicoli industriali: 25.000 dipendenti, presente in tutti e cinque i continenti e in Italia in diverse sedi produttive. Da fonti di stampa si apprende di una trattativa con il gruppo automobilistico cinese FAW Jiefang, che riguarderebbe gli autobus e i camion di Iveco, e interesserebbe gli stabilimenti di Suzzara, in provincia di Mantova, dove viene prodotto il e quello di Brescia, da dove escono gli eurocargo; sarebbero interessati circa 1.680 lavoratori a Suzzara e 2.250 a Brescia; sarebbe in discussione anche la possibile acquisizione di una quota FPT Industrial, la divisione motori presente a Torino e a Foggia. Le chiediamo quali strumenti intende mettere in campo il Governo per garantire la continuità produttiva del gruppo, a seguito di un'eventuale acquisizione, in particolare la tutela dei siti italiani e la salvaguardia dei livelli occupazionali, anche alla luce degli eventuali investimenti per accompagnare la transizione ecologica che è oggetto del
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, senatore Stefano Patuanelli, ha facoltà di rispondere.
STEFANO PATUANELLI,. Grazie Presidente, ringrazio gli onorevoli interroganti; com'è noto, presso il Ministero è attivo un tavolo di crisi nell'ambito del quale si sono già tenuti diversi incontri, tutti tesi a promuovere e a verificare gli eventuali interventi di reindustrializzazione dei siti produttivi della CNH Industrial, che in Italia controlla diverse società, tra le quali cito CNH Industrial Italia SpA., Iveco SpA., Iveco Defence Vehicles SpA, Iveco Mezzi Speciali SpA, per un totale complessivo - ci risulta - di 17.185 dipendenti.
In data 10 marzo 2020, l'azienda e le organizzazioni sindacali, riunitesi in videoconferenza, hanno ratificato un accordo quadro relativo ad alcuni stabilimenti italiani. In quella sede è stato inoltre convenuto di addivenire alla stipula, in una fase successiva, di specifici ed ulteriori accordi territoriali per ciascun sito produttivo interessato all'accordo. Come è evidente, la massima tutela sociale occupazionale e produttiva di CNH industrial Italia è la sia del perimetro industriale sottoscritto il 10 marzo, sia degli accordi successivi. Durante l'ultimo incontro di monitoraggio, svoltosi il 29 luglio 2020, i rappresentanti CNH, sulla base dei risultati preliminari della valutazione di concreta sostenibilità dell'accordo-quadro, hanno confermato gli impegni assunti con l'accordo, con alcuni correttivi determinati ovviamente dalla situazione pandemica in corso. A tal riguardo si osserva, con riferimento al sito di Brescia, che gli investimenti previsti dall'accordo quadro di marzo potrebbero essere posticipati e si prevede il ricorso al contratto di solidarietà per 30 mesi. Anche per lo stabilimento pugliese, CNH ha comunicato che non sarebbero previste eccedenze strutturali in organico, ma non si può escludere il ricorso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria o a eventuali contratti di solidarietà. Le organizzazioni sindacali, anche alla luce di possibili contatti tra il gruppo cinese FAW e la CNH industrial per le attività relative ad Iveco, hanno chiesto un ulteriore incontro al Ministero con i vertici della multinazionale CNH e, a tal riguardo, voglio informare che proprio oggi è in programma una riunione di aggiornamento del tavolo CNH in merito a questo accordo, volto a verificare le informazioni relative alla trattativa, in particolare sugli stabilimenti di Brescia, Foggia Pregnana e San Mauro; ovviamente, questo interessamento del gruppo FAW Jefang va verificato con CHN. Voglio far presente che Iveco ha presentato, rispetto all' ultima parte del quesito, la richiesta dell'accordo di innovazione. In particolare, ha chiesto un accordo che coinvolge la Regione Piemonte e la Regione Liguria ed è stato sottoscritto l'accordo tra le società, le regioni coinvolte e il Mise in data 5 febbraio e attualmente il progetto elettrico per la mobilità del futuro, promosso dalla Iveco SpA, è in fase di valutazione rispetto al progetto definitivo, che prevedrà un investimento di 34,5 milioni, con un apporto da parte del Mise per 8 milioni e 79 mila euro, sommato a quello regionale (quindi un'agevolazione totale di oltre 9 milioni di euro). La società ha presentato un progetto definitivo che, appunto, come dicevo, è in corso di verifica e analisi.
PRESIDENTE. Il deputato Guglielmo Epifani ha facoltà di replicare.
ETTORE GUGLIELMO EPIFANI(LEU). Onorevole signor Ministro, sapevamo dell'incontro oggi al Ministero e naturalmente cercheremo anche di capirne gli esiti, ma credo che non le sfugga il dato vero: una eventuale vendita di Iveco a questo gruppo cinese determinerebbe tanti rischi per una parte importante del nostro sistema manifatturiero nel campo dei trasporti; aggiungo, tanto più perché poi questo gruppo è impegnato nel processo di elettrificazione dei camion ed è impegnato anche su alcuni territori; penso alla Regione Piemonte, nel progetto sull'idrogeno. Quindi, noi rischiamo di perdere, perché non è che mi fido che questa società cinese voglia investire nel futuro in Italia; tante volte abbiamo visto che queste grandi multinazionali arrivano, prendono la rete commerciale, prendono il e poi sacrificano il Paese nel quale sono intervenuti. Io dico che l'Italia non se lo può permettere e, quindi, da questo punto di vista, la invito a riflettere se sia il caso, quando sarà, di utilizzare gli strumenti che il Governo si è dato: la . Aggiungo e concludo (non c'entra con questo tema, ma è vicino): attenzione anche a Stellantis. Tutte le forze politiche, tutte, anche il professor Prodi, hanno detto: attenzione, c'è un'asimmetria in quella composizione azionaria e societaria, c'è uno Stato presente accanto a tanti privati. Io non credo che l'Italia debba fare lo stesso, ma non sarebbe sbagliato avere una presenza sentinella, una presenza simbolica, che però segnali gli interessi del nostro Paese, a difendere anche i nostri interessi. Grazie, Ministro .
PRESIDENTE. Il deputato Luca Squeri ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02033 .
LUCA SQUERI(FI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, la nostra interrogazione fa riferimento a una situazione che emerge, in tutta la sua drammaticità, da fonti autorevoli. La Confcommercio prevede, anzi stima, ormai, che nel 2020 ci sia stato un decremento di consumi di quasi l'11 per cento, una perdita di fatturato di almeno 120 miliardi, una chiusura di almeno 400 mila aziende. L'Istat parla, a novembre, di una diminuzione di occupati, nel settore del commercio, di circa 200 mila occupati. L'Agenzia delle entrate parla dei ristori dei decreti di ottobre e novembre: stanziati 4 miliardi e mezzo, erogati la metà; “decreto Agosto” per le località turistiche: 500 milioni stanziati, erogati 86 milioni; addirittura abbiamo, rispetto al “decreto Rilancio”, che è entrato in vigore a luglio, la mancata - ancora - attribuzione di specifici codici Ateco. Quello che chiediamo è cosa intenda fare il Governo rispetto a questi ritardi e cosa vorrà fare per gli ulteriori necessari sussidi che devono fronteggiare questa situazione .
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, senatore Stefano Patuanelli, ha facoltà di rispondere.
STEFANO PATUANELLI,. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti. Il collega Dara prima citava un dato inquietante: 420 miliardi di euro di fatturato in meno. Ora, è evidente che, per quanto sia ampia la coperta degli scostamenti e degli stanziamenti ordinari che un Governo può mettere a disposizione di tutti i settori produttivi, perché tutti hanno avuto un danno dalla pandemia, non sarà mai sufficiente a coprire quell'enorme calo di fatturato che, ovviamente, riguarda in particolare il settore del commercio, particolarmente colpito perché molti sono stati i periodi in cui, in tutto il Paese prima e poi nelle diverse articolazioni delle zone rosse che sono state dichiarate in questi ultimi mesi, il settore del commercio è rimasto chiuso, è rimasto fermo, ma anche quando, aperto, ha subito il danno della minore circolazione delle persone. Quindi, è evidente che stiamo parlando di un settore particolarmente colpito.
Io posso dirvi che, dopo il voto di oggi, che ovviamente ci auguriamo, come Governo, che confermi la volontà del Parlamento di poter utilizzare le nuove risorse dell'ulteriore scostamento di bilancio per il 2021, pari a 32 miliardi, io credo che dobbiamo ragionare su tre elementi.
Il primo elemento, che è quello fondamentale, è individuare le forme di un ristoro perequativo per l'anno 2020, parametrato sul calo annuo di fatturato e non sul mese di aprile. Noi abbiamo usato molto spesso il mese di aprile perché abbiamo ripetuto la misura del “decreto Rilancio” nei “decreti Ristori”, perché ricordo che, dopo il primo “decreto Ristori”, i bonifici sono partiti, erogati quattro giorni dopo: ad oggi, abbiamo erogato quasi 11 miliardi complessivi tra il “decreto Rilancio” e i “decreti Ristori” alle aziende. La velocità era un elemento fondamentale e, quindi, per questo abbiamo continuato ad utilizzare i parametri del “decreto Rilancio”, perché non necessitavano di un'ulteriore domanda e, quindi, di un'analisi della domanda della singola azienda: avevamo già il dato. Non possiamo pensare di continuare così per il 2020. Il 2020 oggi va valutato; va valutato il danno complessivo della singola azienda e, con un meccanismo a domanda in questo caso, dovrà essere ristorata l'azienda per il danno che ha ricevuto in relazione al calo di fatturato, ai costi fissi che ha avuto e a quanto ha già ottenuto come sostegno, seppur limitato, da parte del Governo. E questo è un pezzo. L'altro pezzo è quello di continuare immediatamente a ristorare le attività che ancora oggi sono chiuse, perché è evidente che, ancora oggi, soprattutto il commercio, tutto il settore dei pubblici esercizi, la ristorazione e i bar continuano a subire questo danno e, quindi, va adottata un'ulteriore misura per il 2021. Dopodiché, dobbiamo anche prepararci ad accompagnare questo ulteriore periodo, che non possiamo oggi sapere quanto lungo sarà, di ulteriori restrizioni e, quindi, avere comunque un “tesoretto”, tra virgolette, da mettere a disposizione: ogni volta che faremo delle chiusure, dovremmo accompagnarle con un pacchetto di ristori.
Concludo, dicendo che, già oggi, abbiamo circa 5,3 miliardi disponibili, legati agli spostamenti delle scadenze fiscali, che possono essere utilizzati e dovranno essere utilizzati per stralciare alcune delle scadenze fiscali oggi; quindi, una parte dovrà essere erogata come contributo diretto e una parte sarà in detrazione di imposte che non saranno pagate dalle aziende. In totale, parliamo di cifre rilevanti per cui, tra la parte a fondo perduto e la parte legata alle imposte, dobbiamo arrivare ad un valore vicino ai 13 miliardi.
PRESIDENTE. Il deputato Luca Squeri ha facoltà di replicare.
LUCA SQUERI(FI). La ringrazio per la risposta, signor Ministro. Se è difficile accettare che venga negato a centinaia di milioni di operatori economici, a milioni di loro dipendenti, il diritto al lavoro, è inaccettabile vedere la loro umiliazione nei sussidi, che sono assolutamente insufficienti e per di più dati in ritardo e con lentezza. E potrei fare un elenco dei motivi per cui riteniamo che sia insufficiente l'azione del Governo, però voglio essere propositivo. Fra poche ore, in quest'Aula, si voterà lo scostamento da lei citato, ci sarà anche il nostro voto convinto, però chiediamo che vengano utilizzati nel migliore dei modi. Sono contento di sentire che avete già dato seguito alla nostra proposta di mettere fine ai criteri dei codici Ateco e fare riferimento, invece, a quello che è il decremento del volume del fatturato legato ai costi fissi, per cui verificheremo che questi criteri siano utilizzati al meglio, dicevo.
Ma vado oltre e le chiedo l'impegno per dar seguito alle proposte, che sono già da lei ricevute, da parte della Federazione italiana dei pubblici esercizi, FIPE-Confcommercio, che chiede l'immediata attivazione di un tavolo presso il suo Ministero, insieme al Ministero della Salute e al Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile, affinché si vedano protocolli sanitari, se necessario, ancora più restringenti, ancorché quelli esistenti abbiano già dato modo di essere efficaci, perché lei sa benissimo che, in questo momento, il tessuto commerciale del nostro Paese è terra di conquista di chi vuole approfittarsene, e sappiamo che chi ha interessi di riciclaggio in queste situazioni ci sguazza. Per cui, noi dobbiamo - dovete - in tutti i modi agire per porre fine e contrastare questa agonia .
PRESIDENTE. Il deputato Tasso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02034 .
ANTONIO TASSO(MISTO-MAIE). Grazie, Presidente. Ministro Patuanelli, questa di Energas, per la città di Manfredonia, è una macabra telenovela che dura dal 1998 e parte della richiesta della società Energas SpA dell'autorizzazione all'installazione di un deposito di GPL con annesso gasdotto di collegamento al porto industriale. Tale vicenda le è nota, Ministro Patuanelli, perché il 2 ottobre 2019 lei, rispondendo ad una mia interrogazione sullo stesso tema, oltre ai dettagli tecnici affermò che (cito testualmente) “ogni tipo di determinazione politica non prescinderà dall'esigenza di rispettare il territorio interessato e di tutelare i cittadini di quel territorio, anche e soprattutto a seguito dell'esito del referendum consultivo sul tema,…
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONIO TASSO(MISTO-MAIE). …che con il 95 per cento di votanti contrari ha decretato la netta contrarietà dei cittadini di Manfredonia alla realizzazione del deposito in questione”.
I fatti sopravvenuti nuovi per cui gliela ripropongo, questa interrogazione, riguardano il parere paesaggistico della soprintendenza, favorevole ad Energas, scandaloso a mio avviso, del 2 novembre scorso, avverso al quale la commissione straordinaria reggente la città ha prodotto ricorso, che verrà discusso domani.
PRESIDENTE. La invito nuovamente a concludere.
ANTONIO TASSO(MISTO-MAIE). Sostanzialmente le chiedo, Ministro, di confermare quello che su tale questione comunicò in diretta TV il 2 ottobre 2019 .
PRESIDENTE. Il Ministro dello Sviluppo economico, senatore Stefano Patuanelli, ha facoltà di rispondere.
STEFANO PATUANELLI,. Presidente, ringrazio l'onorevole interrogante. La vicenda che si discute oggi, già oggetto, come ricordava l'onorevole Tasso, di un precedente concerne il procedimento di autorizzazione relativo al progetto della società Energas relativo alla costruzione di un deposito costiero di stoccaggio GPL in Manfredonia, provincia di Foggia, della capacità di 60 mila metri cubi in serbatoi e 200 mila metri cubi in bombole, con annesso oleodotto di collegamento al porto industriale. Il procedimento si è svolto ai sensi dell'articolo 57 del decreto-legge n. 5 del 2012, convertito nella legge n. 35 del 2012, nell'ambito di tre riunioni della conferenza dei servizi, la prima delle quali nell'anno 2015 e l'ultima nell'anno 2018. Nel corso del procedimento sono stati acquisiti i pareri favorevoli connessi con la tutela ambientale del demanio marittimo e della navigazione e del trasporto ferroviario e stradale, e ha espresso posizione contraria il comune di Manfredonia, come ricordava l'onorevole Tasso, anche a seguito degli esiti di un referendum cittadino in cui è emerso il dissenso dei cittadini sul progetto.
Non mi soffermo su ulteriori passaggi autorizzativi. È vero che il 4 febbraio 2020 la società ha presentato alla soprintendenza le integrazioni documentali richieste nel procedimento, a seguito delle quali, con nota del 2 novembre 2020, la soprintendenza ha espresso un parere positivo ai fini dell'autorizzazione paesaggistica, seppur chiedendo l'osservanza di una serie di prescrizioni. Su questo procedimento è pendente il ricorso che ha citato l'onorevole interrogante; noi aspetteremo ovviamente l'esito. È anche vero che, avendo la soprintendenza espresso il proprio parere positivo, non è stato però acquisito ancora in modo definitivo il parere della regione Puglia. La competente direzione generale del Ministero dello sviluppo economico ha richiesto alla regione Puglia il 29 dicembre 2020 di esprimere entro 30 giorni dal ricevimento della nota l'intesa positiva o negativa, e attualmente quindi si è in attesa di ricevere da parte della regione Puglia riscontro a tale richiesta, con termine in scadenza il 29 gennaio, cioè tra 9 giorni. Questa è la mera ricostruzione dei fatti.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
STEFANO PATUANELLI,. Non posso che confermare però quanto già detto nella risposta all'interrogazione di qualche mese fa, ossia che, al di là degli aspetti tecnici, dev'essere rispettato il volere dei cittadini e dev'essere rispettato l'ambiente del territorio di Manfredonia.
PRESIDENTE. Il deputato Antonio Tasso ha facoltà di replicare.
ANTONIO TASSO(MISTO-MAIE). Presidente, Ministro Patuanelli, grazie. Lei non ha idea di quanto mi faccia felice questa sua risposta, ma soprattutto ai cittadini di Manfredonia, che hanno questa netta avversione non frutto di un capriccio, ma risultante di una serie di considerazioni, la prima delle quali è che non crea occupazione, ma solo beneficio all'azienda privata. Tanti motivi esplicitati più volte anche nel corposo inviato dal sottoscritto alla sua attenzione, che riguardano la pericolosità dell'opera in sé e delle operazioni di scarico, carico e trasporto, lo sfregio ad una zona archeologicamente ed ecologicamente rilevante, la riduzione dell'attività di un porto che, con i nuovi finanziamenti in arrivo, dovrebbe rilanciarsi anche per l'attività crocieristica, ed infine l'inopportunità di tale installazione, in quanto bloccherebbe la vocazione turistica di una splendida città balneare.
Manfredonia ha subito e subisce i danni procurati alla salute dei cittadini dall'insediamento petrolchimico di triste memoria. Manfredonia subisce i gravi danni causati da 25 anni di amministrazioni indecenti, che nel 2018 hanno portato prima allo scioglimento del consiglio di città per problemi amministrativi, e naturalmente economici, e poi a quello per infiltrazioni criminali. Concludo ricordando che il governatore Michele Emiliano della Puglia si è sempre detto contrario a quest'opera, facendone una sua precisa battaglia elettorale sul territorio.
Quindi, Ministro, io, ringraziandola ancora una volta, continuerò a fornirle tutti i motivi ostativi a questo deposito, affinché Manfredonia e tutto il territorio cessino di subire tutte queste ingiurie e possano tranquillizzarsi e rilanciarsi .
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Sospendiamo quindi la seduta, che riprenderà alle ore 16.
La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Brescia, Cancelleri, Casa, Cirielli, Comaroli, Covolo, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Gregorio Fontana, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Iovino, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Lupi, Magi, Nardi, Perantoni, Rizzo, Rotta, Schullian, Serracchiani, Sisto, Tasso e Valbusa sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
I deputati in missione sono complessivamente ottantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la deputata Prestigiacomo. Ne ha facoltà.
STEFANIA PRESTIGIACOMO, . Grazie, Presidente. A nome della Commissione bilancio, devo chiedere all'Aula un rinvio di 30 minuti, perché abbiamo ritardato con l'audizione del Ministro Gualtieri, a causa del ritardo della conclusione dei lavori dell'antimeridiana. Quindi, la Commissione non ha ancora finito i lavori. Chiediamo 30 minuti, a partire da adesso.
PRESIDENTE. Perfetto. Quindi, a questo punto, sospendiamo la seduta fino alle 16,35.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ha chiesto di intervenire la rappresentante del Governo.
LAURA CASTELLI,. Presidente, visti gli intendimenti di tutti i gruppi a voler votare tutti quanti favorevolmente, almeno negli intendimenti intercorsi per le vie brevi, ma non tutti - esatto -, le volevo chiedere se è possibile sospendere per circa mezz'ora, per capire quali sono le convergenze delle risoluzioni presentate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lupi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LUPI(M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. Concordiamo con la richiesta del Governo, anche perché credo che possa essere un atto importante quello dello scostamento di bilancio, anche con un voto, speriamo unitario, di tutto il Parlamento. Per questo credo che - maggioranza e opposizione hanno presentato le loro risoluzioni, sia alla Camera sia al Senato - sia utile avere un po' di tempo per cercare quantomeno di vedere come convergere in una risoluzione il più possibile unitaria. Quindi, mi sembra tempo utilizzato al meglio, vista la disponibilità del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Enrico Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Devo dire che, se c'è da chiedere del tempo, è ovvio che ci possa essere. Dubito che ci possa essere una convergenza, quando una richiesta di 32 miliardi di scostamento è concentrata in un foglio di quattro facciate. Ecco, soltanto per comprendere che forse non ci vorrebbe una mezz'ora, ma ci vorrebbero giorni e giorni, penso, a meno che non ci sia una scelta politica da parte di qualcuno di accettare qualunque cosa.
PRESIDENTE. A questo punto, sospendiamo la seduta per quaranta minuti.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243.
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta del 18 gennaio 2021 .
Avverto, inoltre, che, sulla base dei precedenti, la discussione si articolerà come segue: dopo gli interventi del relatore e del rappresentante del Governo, potrà intervenire un deputato per ciascun gruppo e per ciascuna componente politica del gruppo Misto, nonché i deputati che intendano esprimere posizioni dissenzienti dai rispettivi gruppi. Interverrà, quindi, in sede di replica, il rappresentante del Governo, anche al fine di esprimere il parere sulle risoluzioni, che devono essere presentate nel corso della discussione, ai sensi articolo 118, comma 1, del Regolamento. Si procederà, infine, ai voti. Al riguardo, ricordo che, ai sensi articolo 81, secondo comma, della Costituzione e dell'articolo 6, comma 3, della legge n. 243 del 2012, la deliberazione delle Camere deve essere approvata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato Raphael Raduzzi. Ne ha facoltà.
RAPHAEL RADUZZI, . Grazie, Presidente. Oggi siamo qui a discutere di uno scostamento importante, in un momento di forte difficoltà del nostro Paese. Faccio mie un po' le parole della direttrice operativa del Fondo monetario che, giusto qualche giorno fa, esortava i Governi a spendere quanto più possibile e, poi, spendere un pochino di più. Ecco, questo scostamento, questi ulteriori 32 miliardi di indebitamento vanno in questa direzione, nella direzione di sostenere le nostre imprese, le nostre famiglie e i nostri lavoratori. Quindi, anche grazie al lavoro che è stato svolto in Commissione - e ora con le opposizioni - mi appresto a leggere la relazione del relatore, che lasceremo ovviamente agli atti, e che, appunto, è stata condivisa in maniera molto ampia.
La relazione trasmessa dal Governo il 14 gennaio 2020, che illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio termine, è adottata ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, la cosiddetta legge rinforzata di attuazione del principio di pareggio di bilancio, il quale prevede che scostamenti temporanei del saldo di bilancio strutturale dall'OMT siano consentiti in caso di eventi eccezionali, sentita la Commissione europea e previa autorizzazione approvata dalle Camere, a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, indicando, nel contempo, il piano di rientro verso l'OMT.
Ricordo, in via preliminare, che la relazione in esame è stata preceduta da cinque autorizzazioni allo scostamento dal piano di rientro, approvate a maggioranza assoluta dalle Camere nel corso del 2020, per far fronte alle crisi economico-sanitarie da COVID-19. Le risorse finanziarie della prima autorizzazione, presentata il 5 marzo, sono state impiegate quasi integralmente per finanziare le misure contenute nel decreto-legge n. 18 del 2020 e, in parte, per finanziare le misure del decreto-legge n. 23 del 2020 e del decreto-legge n. 34 del 2020, il cosiddetto “decreto Rilancio”. In occasione della presentazione del Documento di economia e finanza del 2020, il 14 aprile 2020, il Governo ha presentato al Parlamento una seconda relazione, le cui risorse finanziarie sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure introdotte dal decreto-legge n. 34 del 2020. Il 23 luglio 2020, il Governo ha presentato la terza relazione al Parlamento, le cui risorse sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure introdotte dal decreto-legge n. 104 del 2020. Il 6 ottobre, in occasione della presentazione della Nota di aggiornamento del DEF, il Governo ha trasmesso al Parlamento la quarta relazione che illustra un ulteriore aggiornamento del piano per il rientro verso l'OMT, autorizzato dalle Camere il 14 ottobre, con l'approvazione di apposite risoluzioni a maggioranza assoluta. Infine, il 21 novembre 2020, il Governo ha trasmesso al Parlamento una quinta relazione, le cui risorse finanziarie sono state utilizzate per finanziare le misure previste dal decreto-legge n. 157, il cosiddetto “Ristori ”, con cui sono stati estesi e rafforzati gli interventi introdotti a favore degli operatori economici e per il sostegno dei settori produttivi con i precedenti “decreti Ristori”, ossia i decreti-legge n. 137, n. 149 e n. 154. Le richieste di scostamento autorizzate finora dal Parlamento nel corso del 2020 hanno comportato il ricorso a maggior deficit per circa 108 miliardi.
Venendo ai contenuti della relazione in esame, si evidenzia che essa illustra, con l'aggiornamento del piano di rientro verso l'OMT, rispetto a quanto indicato nella Nota di aggiornamento del DEF 2020, già aggiornata con la relazione al Parlamento approvata il 26 novembre 2020 dalle Camere, con le relative risoluzioni in approvazione, le ulteriori misure che il Governo si appresta ad approvare per il contrasto agli effetti del protrarsi della pandemia da COVID-19 nell'anno 2021. Tale relazione, da approvarsi a maggioranza assoluta, tiene conto della clausola del cosiddetto “”, approvata dalla Commissione europea anche per il 2021, che consente agli Stati membri di deviare dall'OMT per affrontare l'emergenza epidemica ed economica. Il quadro economico aggiornato prevede, dopo un rimbalzo nel terzo trimestre (più 15,9 per cento del tasso di crescita del PIL reale rispetto al trimestre precedente), una contrazione nel quarto trimestre del 2020, in linea con la stima annuale presentata dalla NADEF (meno 9 per cento). La necessità di ulteriori interventi di sostegno e ristoro, oltre a quelli previsti nella legge di bilancio 2021, supportati anche da politiche monetarie espansive della BCE, deriva da un peggioramento del quadro pandemico in Italia. A seguito dell'aumento dei contagi e dei ricoveri, dal mese di dicembre sono state infatti adottate misure selettive e rigorose per il contenimento dell'epidemia, che hanno colpito per lo più i settori produttivi della ristorazione (bar), spettacoli, turismo e sport, nonché tutte quelle attività che prevedono un forte contatto sociale. Sul fronte sanitario è appena cominciata la somministrazione di massa dei vaccini, ma questa campagna richiederà ancora molti mesi per la vaccinazione della popolazione, ivi compresa quella più vulnerabile. Al fine di sostenere i cittadini e i settori produttivi ed economici maggiormente colpiti dalla pandemia da COVID-19, nella relazione il Governo informa che si appresta ad adottare un pacchetto di misure che prevedono nuovi stanziamenti a tutela del lavoro, l'aumento del sostegno alle autonomie locali, l'incremento delle risorse per la Protezione civile e le Forze dell'ordine, ulteriori risorse per il settore sanitario, in particolare nel quadro della campagna di vaccinazione e del trattamento dei pazienti affetti da COVID-19, risorse aggiuntive destinate al sistema dei trasporti pubblici anche a sostegno delle aziende del settore, la gestione delle cartelle esattoriali anche attraverso interventi fiscali mirati; una serie di misure a favore delle imprese, in particolare quelle penalizzate in maniera diretta o indiretta dalle chiusure, superando la logica dei codici Ateco, anche in riferimento al settore sciistico, nonché all'ampliamento degli strumenti a tutela degli autonomi e delle partite IVA, anche con riferimento alla legge di bilancio.
Conseguentemente, il Governo richiede, per il corrente anno, l'autorizzazione al ricorso all'indebitamento di 32 miliardi di euro come indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, 35 miliardi di euro in termini di fabbisogno, 40 miliardi di euro per il saldo netto del bilancio dello Stato in termini di competenza, 50 miliardi di euro in termini di cassa (si tratta di maggiori oneri derivanti dal servizio del debito). Si richiede l'autorizzazione al ricorso dell'indebitamento fino a 0,2 miliardi annui nel biennio 2022-2023, 0,3 miliardi annui nel biennio 2024-2025, 0,4 miliardi annui nel 2026-2027, 0,5 miliardi annui nel 2028-2029, 0,6 miliardi nel 2030 e 0,7 nel 2031. Tale scostamento, quindi, ridetermina, rispetto a quanto stabilito nella legge di bilancio approvata a dicembre, sia il livello massimo del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato in termini di cassa e di competenza, sia l'importo massimo di emissione di titoli pubblici. Di conseguenza, a seguito dell'autorizzazione parlamentare, il debito pubblico e l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche potranno aumentare nel limite specificato nella relazione.
A differenza di quanto riportato nelle precedenti relazioni al Parlamento, peraltro, quella in esame non indica espressamente i nuovi valori - comprensivi del ricorso al maggiore indebitamento richiesto - dell'indebitamento netto per il 2021, né in termini assoluti, né in percentuale al PIL, e del debito pubblico rispetto al PIL. Tuttavia, considerando i valori da ultimo indicati nella nota tecnica illustrativa del disegno di legge di bilancio 2021 riferiti all'indebitamento netto e al PIL programmatici, l'indebitamento netto della PA aumenterebbe, in valore assoluto, a circa 155,7 miliardi, con un'incidenza rispetto al PIL pari a circa all'8,8 per cento.
In virtù della natura temporanea degli interventi previsti, il percorso di rientro, già delineato nella NADEF 2020, risultante dall'applicazione della legge di bilancio 2021-2023, si intende confermato anche dal 2022. Per approfondimenti si rinvia anche alla documentazione predisposta dai servizi studi e dai servizi di bilancio della Camera e del Senato. Qui ho concluso e ringrazio ancora i colleghi per aver collaborato alla stesura di un testo concordato .
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, che si riserva.
È iscritto a parlare il deputato Tasso. Ne ha facoltà.
ANTONIO TASSO(MISTO-MAIE). Grazie, Presidente. Lo scostamento di bilancio che ci apprestiamo a votare è funzionale al “Ristori 5”, che aiuterà imprese, lavoratori e famiglie a continuare ad affrontare - e si spera a reggere - la crisi economica da COVID-19. La crisi economica si fa sempre più pesante, con le prospettive che non migliorano per il 2021 a causa delle nuove chiusure e restrizioni imposte dal Governo per arginare il diffondersi dei contagi da Coronavirus, in attesa che il vaccino porti i tanto attesi benefici. Confcommercio ha dichiarato che il rimbalzo dell'economia nel 2021 sembra essere già compromesso. I commercianti chiedono di poter riaprire in sicurezza per evitare l'ecatombe e siamo consapevoli che i ristori o gli indennizzi da soli non possono sopperire alle perdite di fatturato registrate per via dei lockdown. Bene i contributi a fondo perduto generalizzati - sono un'ottima cosa - anche per le partite IVA e 1.000 euro per i lavoratori stagionali, intermittenti, autonomi. È bene anche la prevista “rottamazione ” delle cartelle esattoriali, con nuovo saldo e stralcio, e una proroga della Cassa integrazione COVID. Io mi permetto di suggerire - ed è quanto il MAIE proporrà al Senato - una verifica dei codici Ateco indennizzati, in quanto da un nostro consueto ascolto territoriale risulta che alcune attività afferenti naturalmente a queste categorie invece non lo sono state per nulla. Quindi, io comprendo e apprezzo gli sforzi notevoli del Governo, anche in previsione di una possibile terza ondata che ha cominciato a far capolino in alcune zone del nostro Paese. In conclusione, noi abbiamo firmato la risoluzione di maggioranza, che naturalmente voteremo.
PRESIDENTE. Desidero informare l'Assemblea che il nostro collega Paolo Ficara è diventato padre della piccola Andrea. Esprimo al collega, alla mamma e alla neonata gli auguri più sinceri da parte di tutta l'Assemblea .
È iscritto a parlare il deputato Rospi. Ne ha facoltà.
GIANLUCA ROSPI(MISTO-PP-AP-PSI). Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore di questo scostamento di 32 miliardi, Presidente, però vorrei far notare, a lei, al Governo, che continua a scrivere messaggi sul telefono invece di ascoltare l'Aula, e a noi colleghi, che noi stiamo votando oggi tre fogli A4, di cui solo nell'ultimo - quindi, un foglio A4 - è spiegato, diciamo, questo scostamento di 32 miliardi. Però, noi lo voteremo questo scostamento, proprio perché siamo in una situazione di crisi politica e di emergenza sanitaria - lo ricordava poco fa il collega che mi ha preceduto - e, quindi, lo voteremo. Però, permettetemi di ricordare un'altra cosa a voi colleghi: che noi, nel 2020, abbiamo chiesto 108 miliardi di scostamento di bilancio e questi miliardi non sono spesso arrivati nelle tasche dei nostri cittadini. Mi auguro che questi 32 miliardi, invece, arrivino ai nostri cittadini e che vengano utilizzati in maniera seria e intelligente, non come nell'ultima legge di bilancio dove ci sono diverse mancette, tipo i rubinetti e i vini di qualità (per non ricordarli tutti). Io m