PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
GIORGIO SILLI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Baldelli, Barelli, Brescia, Butti, Casa, Maurizio Cattoi, Comaroli, Corda, De Maria, Delmastro Delle Vedove, Gregorio Fontana, Gebhard, Giacomoni, Liuni, Maggioni, Marin, Pastorino, Perantoni, Scoma, Serracchiani, Tasso, Raffaele Volpi e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente 106, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto della seduta odierna .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3208-A: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2021.
Ricordo che nella seduta del 29 novembre si è conclusa la discussione generale, svolta congiuntamente a quella relativa alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Anno 2020) e le relatrici e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge e degli emendamenti presentati .
Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri , che sono in distribuzione.
In particolare, il parere della Commissione bilancio reca una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che è in distribuzione e che sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4- del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti
Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere.
FRANCESCA GALIZIAGrazie, Presidente. Sull'articolo 1 abbiamo l'emendamento 1.200 della Commissione, con parere favorevole, e l'emendamento 1.2 Mantovani, con parere contrario.
DEBORAH BERGAMINI,.
Conforme, Presidente.
PRESIDENTE. Se non ci sono richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.200 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.2 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice ad esprimere il parere.
FRANCESCA GALIZIAGrazie, Presidente. All'articolo 3 abbiamo l'emendamento 3.1 Mantovani, con parere contrario, e l'emendamento 3.2 Mantovani, con parere contrario.
PRESIDENTE. Il Governo, sottosegretaria Bergamini?
DEBORAH BERGAMINI,. Conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.1 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.2 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice ad esprimere il parere.
FRANCESCA GALIZIASugli emendamenti 4.12 e 4.11 Mollicone e 4.13, 4.14 e 4.10 Mantovani il parere è contrario.
DEBORAH BERGAMINI,. Parere conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.12 Mollicone, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.11 Mollicone, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.13 Mantovani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.14 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.10 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate . Voteremo prima l'articolo 5 e successivamente gli articoli aggiuntivi.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Passiamo, quindi, agli articoli aggiuntivi all'articolo 5, invito la relatrice ad esprimere il parere.
FRANCESCA GALIZIASugli articoli aggiuntivi 5.0100 Berti e 5.0101 e 5.0102 Scerra, il parere è favorevole.
DEBORAH BERGAMINI,. Parere conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.0100 Berti, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.0101 Scerra, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.0102 Scerra, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice ad esprimere il parere.
FRANCESCA GALIZIASugli emendamenti 6.1 Mantovani, 6.3 e 6.4 Montaruli e 6.2 Mantovani, il parere è contrario.
DEBORAH BERGAMINI,. Parere conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.1 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.3 Montaruli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.4 Montaruli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.2 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice, deputata Galizia, ad esprimere il parere della Commissione.
FRANCESCA GALIZIAParere favorevole sull'articolo aggiuntivo 9.0200 della Commissione.
DEBORAH BERGAMINI,. Il parere è conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.0200 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice Galizia ad esprimere il parere della Commissione.
FRANCESCA GALIZIASull'emendamento 11.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, il parere è favorevole.
Sugli emendamenti 11.9, 11.10 e 11.11 Gemmato, 11.5 e 11.6 Mantovani il parere è contrario.
PRESIDENTE. A questo punto, può esprimere il parere anche sull'articolo aggiuntivo 11.0200 della Commissione.
FRANCESCA GALIZIAIl parere è favorevole.
DEBORAH BERGAMINI,. I pareri sono conformi.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.9 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.5 Mantovani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.6 Mantovani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.10 Gemmato, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.11 Gemmato, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Passiamo all'articolo aggiuntivo 11.0200 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI(FDI). Scusi, Presidente, dato che la forma è anche sostanza, l'articolo 11- reca principi e criteri direttivi per l'implementazione del regolamento (CE) n. 1099/2009. Peccato che il comma 1 dell'articolo, invece, stabilisca che il Governo è delegato per l'attuazione del regolamento (CE). Tra implementazione e attuazione, come è noto, c'è una sostanziale differenza; infatti, attuazione significa che il provvedimento del regolamento (CE) non è mai stato attuato, e, quindi, avremmo un ritardo di 12 anni; implementazione significa altro, ossia che si va oltre la lettera del regolamento (CE): non è una questione da poco su questo articolo aggiuntivo. Tuttavia, poiché la relatrice Galizia ha espresso parere favorevole su questo articolo aggiuntivo, devo chiedere se sia la stessa persona che ha firmato l'ordine del giorno n. 9/3208-A/3 Bianchi presentato al provvedimento in discussione e che sarà esaminato in fase successiva. Infatti, il comma 2 di questo articolo prevede che dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
L'ordine del giorno n. 9/3208-A/3 Bianchi, signor rappresentante del Governo, impegna il Governo a prevedere adeguate misure di sostegno e di incentivazione, anche fiscale, a favore del comparto delle aziende di produzione di pulcini, ed evito di andare avanti, perché il dispositivo lo trovate più avanti. Allora, vorrei far presente che funziona o dovrà funzionare anche l'istituto della preclusione per il principio , perché non si può votare un articolo che prevede che non vi siano oneri a carico della finanza pubblica e, successivamente, votare o accogliere da parte del Governo un ordine del giorno che prevede, in successivi provvedimenti, oneri a carico della finanza pubblica .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la relatrice, deputata Galizia. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GALIZIA, . Grazie, Presidente. Allora, entrando nel merito della questione, vorrei dire che l'articolo aggiuntivo non ha nulla a che vedere con un ordine del giorno su cui il Governo non ha ancora espresso un parere e su cui, eventualmente, ci potrà anche proporre una riformulazione. Nell'articolo aggiuntivo, per chi lo avesse letto bene nel dettaglio, si parla di un percorso di transizione che prevede il divieto di abbattimento dei pulcini maschi entro la fine del 2026, ovvero parliamo di un tempo molto largo che comprende ben 5 anni. Il fatto che, in questo momento, non possiamo prevedere misure di sostegno per le aziende che operano nel settore - in realtà, a parere nostro, già ce ne sono diverse, perché alle nuove tecnologie le aziende possono accedere anche attraverso fondi che noi, come Governo, abbiamo messo a disposizione, come per esempio Industria 4.0 o la Nuova Sabatini; quindi, già ci sono strumenti che potrebbero supportare queste aziende, senza avere ulteriori carichi per lo Stato -, non impedisce di far valutare al Governo la possibilità di lavorare in futuro ad ulteriori misure di sostegno.
Infatti, come sappiamo, queste sono tecnologie molto innovative, che hanno un determinato tipo di costo, e quindi ci sembrava giusto ragionare con il Governo, nell'arco dei prossimi 5 anni, su ulteriori misure di sostegno, qualora ve ne fosse bisogno, perché qui parliamo di programmazione. Sappiamo tutti che questo intervento legato ai pulcini è qualcosa che ci vedrà coinvolti a stretto giro, perché, nel 2023, è prevista la revisione del regolamento CE sulla protezione degli animali durante l'abbattimento. Francia e Germania hanno già introdotto nel loro ordinamento questa restrizione a partire da gennaio 2022 e ci sembrava opportuno e coerente inserirlo anche nel nostro sistema legislativo, perché è una misura che, a parere nostro, è molto importante, anche perché queste crudeltà nei confronti degli animali è bene arginarle quanto prima. Quindi, non vedo una schizofrenia tra una proposta emendativa e un ordine del giorno che, come dico, verrà dibattuto in un secondo momento, e per me il parere favorevole su questo articolo aggiuntivo non cambia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato De Luca. Ne ha facoltà.
PIERO DE LUCA(PD). Presidente, grazie. Raccogliamo la sollecitazione che è venuta dal collega di Fratelli d'Italia e propongo alla relatrice di modificare il parere in favorevole a condizione che si apporti una modifica alla rubrica dell'articolo, nel senso di prevedere principi e criteri direttivi per l'attuazione del regolamento, così da armonizzare la rubrica con il dettato dell'articolo stesso.
PRESIDENTE. La parola alla relatrice per capire se sia d'accordo e se il Comitato dei nove sia a sua volta d'accordo su questa riformulazione. Prego.
FRANCESCA GALIZIA, . Come relatrice sono d'accordo.
PRESIDENTE. Il Governo? Sottosegretaria Bergamini?
DEBORAH BERGAMINI,. Il Governo concorda.
PRESIDENTE. Quindi, la Commissione, recependo evidentemente l'osservazione avanzata dal deputato Foti, riformula l'articolo aggiuntivo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 11.0200 della Commissione, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Chiedo alla relatrice Galizia se cortesemente ci fornisce il parere sull'emendamento 13.200 della Commissione.
FRANCESCA GALIZIA, . Il parere è favorevole, Presidente.
PRESIDENTE. Sottosegretaria Bergamini, per il Governo?
DEBORAH BERGAMINI,. Il parere è conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.200 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito la rappresentante del Governo, sottosegretaria Bergamini, ad esprimere il parere. Prego….
Cosa succede? La procedura mi sembra abbastanza consolidata, ci sono gli ordini del giorno e il Governo deve esprimere il parere. Il compito della Commissione è esaurito.
DEBORAH BERGAMINI,. Poi, vi sono le normali interazioni umane…
PRESIDENTE. Abbiamo i pareri, sottosegretaria? Bene.
Prego, allora ce li dica.
DEBORAH BERGAMINI,. Ordine del giorno n. 9/3208-A/1 Ferrari, accolto come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/3208-A/2 Mollicone, parere contrario. Ordine del giorno n. 9/3208-A/3 Bianchi, accolto con la seguente riformulazione: dopo le parole “a prevedere”, aggiungere le parole “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”. Ordine del giorno n. 9/3208-A/4 Pettarin, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3208-A/5 Parisse, accolto con la riformulazione del secondo impegno, inserendo le parole “a valutare l'opportunità di”, prima delle parole “a garantire”. L'ordine del giorno n. 9/3208-A/6 D'Ettore viene accolto, purché l'impegno si concluda alla parola: “Italia”.
PRESIDENTE. Quindi, riformulato.
DEBORAH BERGAMINI,. Ordine del giorno n. 9/3208-A/7 Mantovani, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3208-A/8 Caretta, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3208-A/9 Ciaburro, parere favorevole con la seguente riformulazione: aggiungere agli impegni, in premessa, le parole “a valutare la possibilità di”. Ordine del giorno n. 9/3208-A/10 Galizia, parere favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione degli ordini del giorno.
Cominciamo dal primo, l'ordine del giorno n. 9/3208-A/1 Ferrari: viene accolta la formula della raccomandazione da parte del Governo. Ordine del giorno n. 9/3208-A/2 Mollicone: c'è il parere contrario. Deputato Mollicone, lo pongo in votazione? Bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3208-A/2 Mollicone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3208-A/3 Bianchi.
Ha chiesto di parlare il deputato Foti per un richiamo al Regolamento. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI(FDI). Presidente, come era facile osservare, il mio primo intervento era perfettamente in linea con quello che poi è successo, perché infatti si è cambiata la rubrica dell'articolo. Oggi abbiamo davanti un ordine del giorno e il Regolamento della Camera prevede che non siano ammissibili ordini del giorno che contrastino con decisioni già assunte. Ora, il fatto che la norma vada in vigore nel 2026 già potrebbe essere un elemento per dire che non si può applicare - essendovi una legge di bilancio triennale - ad un futuro bilancio, che ovviamente dovrebbe essere quello dell'entrata in vigore, una norma di questo tipo. Ma poiché proprio il comma 2 specifica che non vi possono essere oneri a carico della finanza pubblica, la dimostrazione che gli oneri vi siano è che la riformulazione del Governo aggiunge la perifrasi: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”. Il che significa che c'è un onere per la finanza pubblica e che si dovrà valutare se quell'onere sia compatibile con la finanza pubblica .
Allora, io capisco che quando c'è di mezzo la maggioranza, il Governo debba usare il guanto di velluto, ma, sottosegretaria Bergamini, il problema di questo ordine del giorno è che contrasta, né più né meno, con lo stesso parere che lei ha dato a favore dell'articolo. Perché lei ha espresso parere favorevole, a nome del Governo, su un articolo che prevede che dall'applicazione dell'articolo stesso non derivino oneri di finanza pubblica. Non può presentare una riformulazione che prevede l'inciso “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”, perché : non lo dico io, lo dice la logica .
PRESIDENTE. Deputato Bianchi?
MATTEO LUIGI BIANCHI(LEGA). Presidente, chiedo che questo ordine del giorno venga accantonato, se lo possiamo valutare con più serenità alla fine…
PRESIDENTE. Il Governo è d'accordo ad accantonare questo ordine del giorno?
DEBORAH BERGAMINI,. Va bene.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3208-A/3 Bianchi è accantonato.
Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/3208-A/4 Pettarin: il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3208-A/5 Parisse c'è una proposta di riformulazione che viene accettata. Sull'ordine del giorno n. 9/3208-A/6 D'Ettore c'è una proposta di riformulazione. Viene accettata?
FELICE MAURIZIO D'ETTORE(CI). Visto che si tratta di un tema già trattato in qualche ordine del giorno e qualche emendamento, ed è molto sentito, sulla presunzione di innocenza, chiederei, se possibile, di portarlo al voto. Fermo il parere favorevole del Governo, perché c'è una grande attesa sul tema della presunzione di innocenza, tutto qui. Quindi, se il Governo mantenesse il parere favorevole…
PRESIDENTE. Il Governo ha proposto una riformulazione. Quindi, dovremmo votare, secondo la sua richiesta, se non ho capito male, la riformulazione del Governo?
FELICE MAURIZIO D'ETTORE(CI). Sì.
PRESIDENTE. D'accordo. Allora, se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3208-A/6 D'Ettore, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione…
Revoco l'indizione della votazione.
Ha chiesto di parlare il deputato De Luca. Ne ha facoltà.
PIERO DE LUCA(PD). Presidente, possiamo chiedere per cortesia alla sottosegretaria di ripetere la riformulazione?
PRESIDENTE. Sottosegretaria Bergamini, può cortesemente rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/3208-A/3 D'Ettore?
DEBORAH BERGAMINI,. Il parere è favorevole purché l'impegno si concluda alla parola “Italia”.
PRESIDENTE. Siamo d'accordo? Allora, torniamo a votare l'ordine del giorno, come richiesto dal primo firmatario, deputato D'Ettore.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3208-A/6 D'Ettore, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3208-A/7 Mantovani: il parere del Governo è favorevole. Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/3208-A/8 Caretta: il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3208-A/9 Ciaburro, c'è una riformulazione da parte del Governo. Deputata Ciaburro, viene accolta? Suppongo di sì. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3208-A/10 Galizia: il parere del Governo è favorevole.
A questo punto, dobbiamo tornare all'ordine del giorno n. 9/3208-A/3 Bianchi. C'era una richiesta di accantonamento, penso che abbiate potuto meditare.
Ha chiesto di parlare la relatrice Galizia. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GALIZIA, . Vorrei chiedere, se fosse possibile, cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, procediamo alla sospensione della seduta fino alle ore 11. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Chiedo alla deputata Biancofiore cortesemente di lasciare i banchi del Governo. Ricordo che, prima della sospensione della seduta, è stato accantonato l'ordine del giorno n. 9/3208-A/3 Bianchi. Chiedo alla rappresentante del Governo di esprimere su tale ordine del giorno il conseguente parere. Sottosegretaria Bergamini, conferma?
DEBORAH BERGAMINI,. Confermo la proposta di riformulazione, che rileggo. Dopo le parole: “a prevedere”, aggiungere: “compatibilmente con le esigenze della finanza pubblica”.
PRESIDENTE. Deputato Bianchi, accetta questa riformulazione?
MATTEO LUIGI BIANCHI(LEGA). Sì, Presidente, accetto la riformulazione e, per completezza di informazione per l'Aula, dopo un'interlocuzione con il Governo, questa decisione è scaturita dal fatto che, a nostro avviso, l'impegno si sovrappone con la lettera e, di conseguenza, con la lettera e richiama il comma 2 che fa riferimento all'invarianza della finanza pubblica; non menziona l'orizzonte temporale di quando devono essere inseriti questi sostegni, ma, comunque sia, prima dell'entrata in vigore di questo obbligo, che è il 31 dicembre del 2026.
PRESIDENTE. La riformulazione è stata accolta, quindi non abbiamo nulla da aggiungere. Allora, sottoscrivono l'ordine del giorno i deputati Emanuela Rossini, Pettarin e altri, poi, chi vuole può venire a segnalarsi. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Avverto che tutti i gruppi hanno rinunciato allo svolgimento delle dichiarazioni di voto sulla risoluzione, concentrandole sul disegno di legge in esame. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Emanuela Rossini. Ne ha facoltà.
EMANUELA ROSSINI(MISTO-MIN.LING.). Presidente, il recepimento delle direttive europee e dei provvedimenti di attuazione dei regolamenti europei non è mai un fatto ordinario, in primo luogo per il nostro Paese. Termini, procedure, princìpi e criteri direttivi di questa legge delega incidono, infatti, su materie complesse, come, ad esempio, le misure relative alla cooperazione giudiziaria penale, i reati in materia di interessi finanziari dell'Unione europea, la mobilità e il trasporto su strada di merci e persone, e anche molto rilevanti per un settore essenziale, come l'agricoltura, cioè la parte relativa alla fabbricazione, immissione sui mercati e utilizzo di mangimi medicati e di prodotti fertilizzanti dell'Unione europea. L'obiettivo fondamentale è assicurare l'adeguamento della normativa nazionale al diritto europeo, nel pieno rispetto delle competenze nazionali e delle prerogative delle province autonome. Insieme a questo provvedimento diamo anche approvazione alla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea e, da parte della componente Minoranze Linguistiche, esprimo parere favorevole
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dori. Ne ha facoltà.
DEVIS DORI(LEU). Grazie, Presidente. Il disegno di legge di delegazione europea 2021, che ci apprestiamo ad approvare, contiene disposizioni di delega necessarie per l'adozione delle direttive e per l'attuazione di altri atti dell'Unione, che non sono stati inseriti nelle precedenti leggi di delegazione, necessari all'adeguamento dell'ordinamento interno al diritto europeo. La legge di delegazione europea è, spesso, concepita come un provvedimento a carattere meramente tecnico o burocratico, come una formalità da assolvere periodicamente, in realtà si occupa di temi estremamente importanti e concreti che rafforzano i livelli di protezione dei nostri cittadini. Il testo di legge reca disposizioni di delega riguardanti il recepimento di direttive europee e l'adeguamento della normativa nazionale ai regolamenti europei. Tra le direttive troviamo temi di assoluta rilevanza, come la protezione dei consumatori e la prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, le azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e la cooperazione amministrativa nel settore fiscale.
Per quanto riguarda i regolamenti vanno certamente segnalati quelli che hanno ad oggetto i servizi di per le imprese e l'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della procura europea, la produzione biologica e l'etichettatura dei prodotti biologici, l'istituzione dell'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, i medicinali veterinari, il settore dei fertilizzanti e, infine, il trasporto su strada di merci e persone. Mi limiterò ora a porre l'attenzione su alcuni aspetti di questo di testo di legge. Anzitutto, evidenzio l'importante previsione di maggiori strumenti di tutela per i consumatori mediante un aggiornamento dell'assetto normativo. Tra gli obiettivi prioritari vi è la trasparenza per rafforzare la fiducia dei consumatori, offrendo strumenti più forti per tutelare i loro diritti, come ad esempio con riferimento al diritto di recesso. Altrettanto significativa è la delega volta a modificare il codice di procedura penale, per ridefinire la competenza a trattare i procedimenti penali relativi ai reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione. L'obiettivo è quello di creare un sistema penale europeo per tutelare gli interessi finanziari dell'Unione dalle frodi contro la stessa. Nonostante non sia ancora definito uno specifico catalogo delle fattispecie penali lesive degli interessi finanziari dell'Unione, certamente tra essi vanno ricompresi i delitti cui consegue l'appropriazione indebita di fondi o beni provenienti dal bilancio dell'Unione, i delitti in materia di entrate derivanti dalle risorse provenienti dall'IVA, cui consegua la diminuzione delle risorse del bilancio dell'Unione, i reati contro la pubblica amministrazione, ritenendo punibile la condotta di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio che, direttamente o indirettamente, ricevono vantaggi di qualsiasi natura per compiere od omettere un atto d'ufficio o di servizio, cui consegua una lesione per gli interessi finanziari dell'Unione europea. Importante è anche l'adeguamento della legislazione nazionale relativa alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, per garantire la corretta applicazione delle norme sugli alimenti e sui mangimi e sul benessere degli animali. Risulta, quindi, evidente che la legge di delegazione europea contiene norme che, a cascata, hanno implicazioni su questioni che coinvolgono la salute, il lavoro e la sicurezza dei cittadini. Purtroppo, spesso le norme europee vengono erroneamente descritte come una ragnatela, costituita da vincoli e restrizioni. In realtà, le regole dell'Unione assicurano diritti, libertà e opportunità; non recepirle correttamente oppure recepirle in ritardo significa, in fondo, indebolire il nostro Paese. È altrettanto vero che, nonostante un continuo lavoro di armonizzazione del nostro diritto interno agli obiettivi generali dell'Unione, restiamo comunque un Paese con un numero troppo elevato di procedure di infrazione e queste procedure comportano sanzioni e, quindi, spreco di risorse pubbliche. L'integrazione, quindi, anche da un punto di vista legislativo, risulta cruciale per il futuro dell'Europa. Confermando, quindi, la nostra volontà e il nostro impegno a investire nella costruzione del progetto europeo, annuncio il voto favorevole del gruppo di Liberi e Uguali
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pettarin. Ne ha facoltà.
GUIDO GERMANO PETTARIN(CI). Presidente, Governo, sottosegretaria Bergamini, colleghe e colleghi, il pericolo che corriamo, quando esaminiamo documenti come quelli che abbiamo sotto gli occhi oggi, la legge di delegazione europea e la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2020, è che noi si pensi che sono solamente atti tecnici. Sono certamente atti tecnici, ma hanno un contenuto di carattere anche ideale estremamente importante, su cui bisogna richiamare l'attenzione.
La legge di delegazione europea porta questa rubrica: delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea. Tradotto in italiano, vuol dire che sarebbe una legge che ci porta ad esprimere quella che vorremmo essere l'Unione europea di domani, del futuro. Quindi, ci dobbiamo chiedere: l'Unione europea di oggi ci piace? Risposta: no, non ci piace, non ci piace abbastanza perché l'Unione europea di oggi non è ciò che noi vorremmo. L'Unione europea di domani che noi vogliamo è una unione, non un insieme di 27 Stati, più o meno piccoli, incapaci di operare insieme. Solamente se si opera tutti quanti insieme riusciamo a fare un salto di qualità che ci porti al risultato che l'Unione europea non sia costituita da 27 entità ma sia un globale mondiale che si confronta con le altre potenze mondiali globali. Questo…
Se posso avere un po' di silenzio, Presidente, mi aiuta; un po' di silenzio!
PRESIDENTE. Colleghi, cortesemente, dovrebbero cessare questi capannelli di cui è disseminata l'intera Aula in questo momento. Chi vuole parlare si può accomodare fuori e attendere e, se non è interessato ad ascoltare le dichiarazioni di voto, può finire fuori dall'Aula, lasciando ai colleghi deputati il diritto di svolgere le proprie riflessioni, in silenzio.
Prego, prosegua, deputato Pettarin.
GUIDO GERMANO PETTARIN(CI). Grazie, Presidente. La Relazione consuntiva ci aiuta a capire quali sono stati gli sviluppi del processo di integrazione europea, qual è stato il livello di partecipazione dell'Italia al processo normativo della UE, qual è stata l'attuazione in Italia delle politiche di coesione e quali sono stati i seguiti dati agli atti di indirizzo della Camera in riferimento a questo contesto.
Secondo la nostra opinione, secondo l'opinione di Coraggio Italia, noi abbiamo bisogno di una difesa comune, di una politica estera comune, di una politica sanitaria comune, di una politica economica comune, di una politica fiscale comune: in sintesi, abbiamo bisogno dell'Unione europea. È significativo che oggi noi discutiamo di questo, mentre a Bruxelles c'è il Consiglio europeo a cui abbiamo dedicato, grazie alla relazione che ci ha fatto il Presidente Draghi, la giornata di ieri. Ripeto: l'Europa di oggi non è ancora l'Europa che vorremmo e desideriamo fortemente che si faccia ogni atto per poter arrivare all'Europa che noi vorremmo ma che, soprattutto, si meritano i nostri figli e i nostri nipoti.
Presidente, Governo, colleghe e colleghi, è possibile - ieri è stato ricordato da un collega in Aula - che l'Unione europea sia quell'insieme di Paesi che non ha avuto il coraggio di prendere una posizione comune forte per quanto riguarda la difesa dell'esigenza di verità e giustizia di un cittadino europeo come Giulio Regeni? È possibile che l'Unione europea abbia oggi delle prudenze che la porta a non esprimersi chiaramente sulla vicenda di Patrick Zaki ? È possibile che l'Unione europea oggi continui a chiudere gli occhi su vicende come quella che io ieri ho ricordato, di una bambina turca, profuga, che annega nel fiume Dragogna, un fiume che segna il confine endoeuropeo tra due Stati, la Slovenia e la Croazia? Presidente, se quel che io mi sono permesso di descrivere con questi tre episodi - e sono tre, importantissimi, fra tanti - dovesse essere l'Unione europea del domani, noi non la vogliamo ! L'Unione europea che vogliamo noi è diversa, è un'entità che riconosce lo Stato di diritto, che non si limita a tutelare formalmente lo Stato di diritto ma lo fa con forza e, se un proprio componente lo viola, lo richiama e lo sanziona. L'Unione europea del futuro è un luogo in cui i nostri principi vanno portati avanti, sempre e comunque, e nel quale augurare ai propri vicini, alla propria famiglia e ai propri colleghi “buon Natale” non è una vergogna ma un'affermazione di identità !
Detto questo, Presidente, rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, il voto di Coraggio Italia va convintamente nel senso dell'approvazione dei provvedimenti che oggi ci vengono proposti, la legge di delegazione e la relazione consuntiva, nella coscienza e nella confidenza che questo non è, certamente, un punto d'arrivo ma non è nemmeno, certamente, un punto di partenza, è solamente una tappa piccola e insoddisfacente verso l'Unione europea del futuro, verso la nostra coraggiosa Unione europea del futuro .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Matteo Colaninno. Ne ha facoltà.
MATTEO COLANINNO(IV). Grazie, signor Presidente della Camera. Colleghi, come consuetudine anche quest'anno siamo giunti al passaggio finale del disegno di legge di delegazione europea e della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione per il 2020, sui quali il gruppo di Italia Viva esprimerà un voto favorevole. È un'occasione per tracciare un bilancio e, allo stesso tempo, per volgere lo sguardo al presente e al prossimo futuro. Lo facciamo sottoponendo al dibattito parlamentare due documenti piuttosto differenti tra loro, l'uno di natura legislativa, l'altro di indirizzo e controllo, tuttavia documenti complementari. È questo il momento in cui - come ci viene rammentato - si compie una verifica complessiva sull'adempimento di tutti gli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea da parte dell'Italia. Il confronto avvenuto in seno alla Commissione XIV, con il presidente Battelli, che ringrazio, con le relatrici e con tutti gli altri colleghi, che desidero ancora una volta ringraziare, e con il collaborativo sottosegretario Amendola, si è rivelato ricco di spunti, interessante e proficuo. L'articolato del disegno di legge reca disposizioni di delega al Governo per il recepimento di 9 direttive europee, oltre a dettare principi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega relativa a 4 direttive nonché per l'adeguamento della normativa nazionale a 12 regolamenti europei. Essenzialmente, il contenuto delle direttive e dei regolamenti si presenta, come è prevedibile, piuttosto eterogeneo, spaziando dal tema delle trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere, alla modernizzazione delle norme a protezione dei consumatori, dai mercati degli strumenti finanziari alle accise, dalla cooperazione rafforzata sull'istituzione della procura europea alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, solo per citarne alcuni. Più in generale, ulteriori sforzi riteniamo vadano compiuti anche nella riduzione delle procedure di infrazione, ben 98 - riporta l'aggiornamento di pochi giorni addietro - di cui 36 per mancato recepimento delle direttive.
Trovo importante spendere, infine, qualche parola anche a proposito della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione, per lo scorso anno. Siamo tutti consapevoli - ne abbiamo anche parlato ieri di fronte al Governo e al Presidente del Consiglio - che questo sia stato un anno complicato, un , a causa della pandemia che tuttora condiziona pesantemente le nostre vite. Eppure, per certi versi il 2020 può essere definito un anno storico sul piano della politica europea e anche per la capacità di tempestiva risposta dell'Unione rispetto all'enormità dei problemi che i popoli dell'Europa hanno dovuto attraversare e probabilmente un cambio anche di paradigma, di approccio dell'Unione europea, rispetto alle grandi crisi precedenti come quella del 2008 e del 2011, durante le quali i popoli hanno vissuto l'Unione molto lontana. Oggi, finalmente, anche per l'entità delle risposte e dei programmi, a partire dal , dalle riforme e anche dal fatto che, per la prima volta, l'Unione abbia messo in campo strumenti di debito comune, i cittadini la sentono più vicina e, per la prima volta, si sentono anche tutti più europei.
Chiaramente, l'anno che è passato pone sfide future molto complesse: abbiamo il tema della pandemia, abbiamo altri venti contrari, come le spinte inflazionistiche, abbiamo temi come il rincaro delle materie prime e dei prezzi dell'energia e la strozzatura delle catene produttive. Credo che nel prossimo anno vi sia anche la priorità della rivisitazione del Patto di stabilità e crescita - lo ha ricordato ieri il Presidente del Consiglio: si tratta di regole che non hanno funzionato, in quanto non hanno aiutato i Paesi e i popoli che ne avevano bisogno - della riforma della economica, del dibattito sulle regole del Patto di stabilità, del confronto sulla prospettiva di uno strumento straordinario come il , che non può…
PRESIDENTE. Deputato Colaninno, attenda un secondo soltanto. Approfitto del fatto che il collega Ruggieri è con la mascherina calata, per dire a lui ed alla deputata Prestigiacomo se possono cortesemente indossare la mascherina in maniera corretta e se possono cortesemente fare un po' di silenzio. Prego, deputato Colaninno.
MATTEO COLANINNO(IV). Grazie, Presidente. A proposito del Patto di stabilità e crescita, ieri parlavamo della necessità di cambiare gli approcci, in quanto esso non è andato incontro ai Paesi che ne avevano bisogno. Il uno strumento straordinario con una potenza straordinaria, vorremmo che non fosse un fatto straordinario, ma che potesse assumere un carattere strutturale. Potremmo poi richiamare anche il tema delle politiche migratorie, che pare inestricabile, o quello della dimensione esterna dell'Unione e dei crescenti dubbi sulla sua inadeguatezza rispetto all'evoluzione dello scenario geopolitico. Sta anche al nostro Paese, al ritrovato protagonismo dell'Europa far sì che l'Unione esca, da questa fase, più forte, più competitiva, più integrata e più vicina ai cittadini. Ringrazio ed annuncio il voto favorevole del gruppo Italia Viva .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Mantovani. Ne ha facoltà.
LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI(FDI). Grazie, Presidente. Intervengo in dichiarazione di voto su due provvedimenti che terminano il proprio iter in quest'Aula in tempi certamente meno dilatati rispetto a quanto avvenuto altre volte.
Partiamo dalla legge di delegazione europea: il testo che oggi ci accingiamo a votare in Aula presenta un articolato meno voluminoso rispetto a quello su cui abbiamo operato in precedenza, ma questo non ne sminuisce la rilevanza per l'Italia e per il sistema Paese. L'incidenza delle normative europee si dimostra sempre più palese. Il PNRR ne è un esempio, dato che al suo interno prevede una serie di riforme necessarie all'ottenimento dei fondi.
Il dibattito sul diritto europeo e sui corollari che questo porta con sé all'interno degli ordinamenti nazionali è al suo apice: vediamo l'insorgere di una conflittualità che è proporzionata agli interessi in gioco. La transizione energetica, i suoi costi, le scelte avventate e talvolta miopi dell'Unione europea presentano il conto.
Colleghi del Governo, quando si parla di sostenibilità, ciò su cui si concentrano gli addetti ai lavori sono le esternalità negative: si tratta delle conseguenze di un'azione o di un processo produttivo o decisorio. E quale luogo, se non il Parlamento, rappresenta al meglio i procedimenti decisionali e le loro conseguenze? D'altronde, anche quando si emana una norma, si possono verificare esternalità negative legate agli effetti della sua applicazione.
Ebbene, la legge di delegazione - come sappiamo tutti - conferisce al Governo un ampio potere discrezionale, previo rispetto degli indirizzi da noi assegnati, un quadro le cui cornici le decidiamo in quest'Aula. Il buonsenso è necessario, soprattutto laddove gli interessi in campo riguardano direttamente la vita di ogni singolo cittadino. Mi collego, quindi, al recente dibattito sulla classe energetica degli edifici e sui diritti ad essi connessi. La proposta di direttiva riportata dai , relativa alle condizioni più stringenti per la vendita o l'affitto di immobili in relazione alla classe energetica degli edifici, è un esempio di ciò da cui dobbiamo tutelarci; una proposta che non avremmo potuto mai condividere.
Mi chiedo come si possa pensare anche solo lontanamente di privare i cittadini dei diritti connessi alla proprietà di un bene tramite una direttiva . Mi chiedo con quale raziocinio si possa limitare la possibilità di disporre liberamente del bene della casa. La valanga di polemiche e le proteste sollevate da noi conservatori al Parlamento europeo ha portato la Commissione a fare retromarcia. È notizia di ieri, infatti, che gli edifici residenziali energeticamente peggiori, quindi in classe G, dovranno raggiungere almeno la classe F entro il 2030 e la classe E entro il 2033, ma senza il divieto di vendita o di affitto previsto nelle precedenti versioni della proposta: un passo indietro è vero, ma che non elimina i dubbi su una strategia che rende la transizione verde come qualcosa di punitivo, a tratti economicamente depressivo per i cittadini. Fino a che punto lo Stato o meglio le istituzioni europee possono entrare nella vita dei cittadini? Possono davvero superare la soglia di casa e vincolare la loro libertà nella gestione del proprio patrimonio? Ebbene, per noi la risposta è chiara e netta: “no”.
La risposta è “no” anche quando parliamo di una transizione verde che di strategico ha ben poco. Anche qui, quando l'Europa sceglie dei parametri da raggiungere preferisce la sterilità di un numero rispetto alla tutela dell'occupazione di un settore che impegna migliaia di persone. È questa l'Europa a cui vogliamo assoggettare il nostro ordinamento? È questo il tipo di direttive di fronte alle quali ci dobbiamo prostrare? È per questo che sollecitiamo il Governo ad imboccare la strada di un adeguamento critico del nostro ordinamento, senza quella passività che porta a copiare e incollare il diritto europeo senza porre in essere alcuna riflessione.
Le procedure di infrazione sono un problema, rappresentano un pesante esborso di denaro che è facilmente inseribile nella colonna degli sprechi. Ma ci siamo mai chiesti quanto possono costare certi errori, certe arroganze come quelle che rischiano di devastare il settore dell'auto, i suoi occupati, o come quelle che hanno portato all'impennata del prezzo delle bollette?
In discussione generale ho già avuto modo di trattare questi temi, di riaccendere la luce su questioni in vetta alle preoccupazioni di comparti già duramente colpiti dalla pandemia: i tassisti e gli stabilimenti balneari. La legge di delegazione europea ci pone questi dubbi, ci impone un esame attento dei risvolti che produce nei confronti della nostra comunità. Serve responsabilità, serve anche avere contezza dei costi che le norme comportano, della delicatezza del momento e della fragilità di una ripresa che, senza i fondamentali giusti, rischia di essere effimera.
L'Italia rimbalza, lo ha detto chiaramente il presidente di Confindustria durante il suo intervento ad Atreju, ma lo fa con il rischio che nessuno colga l'opportunità per mettere a segno punti importanti per il nostro futuro. Ed è per questo che è necessario monitorare costantemente gli effetti delle politiche europee sul nostro sistema economico e sociale, un tema che non manca mai nelle proposte emendative di Fratelli d'Italia su questo tipo di provvedimento.
Riteniamo sia fondamentale ascoltare il Paese e l'approvazione in Commissione di un nostro emendamento non fa altro che consolidare questa convinzione che questa volta ha trovato spirito costruttivo anche nella maggioranza. Un piccolo passo in avanti per una dialettica utile all'interesse della Nazione, dei cittadini e delle imprese. L'Italia deve andare in Europa con la consapevolezza di essere degna di rappresentarli. Non vorremmo un giorno trovarci costretti a discutere della sopracitata direttiva sulla classe energetica delle case degli italiani o a dover difendere il loro diritto ad amministrare la proprietà privata così come meglio credono o come glielo permette la propria condizione.
Inutile dire che provvedimenti penalizzanti, come l'ipotesi di direttiva di cui sopra, farebbero il gioco di chi, disponendo di grandi capitali, acquisterebbe immobili ceduti da proprietari impossibilitati ad apportare le modifiche richieste, avvantaggiandosi della fisiologica svalutazione.
Ora, più che mai lo Stato deve essere guardiano inflessibile degli interessi dei più deboli, favorendo, sì, la concorrenza e l'iniziativa economica, ma senza ignorare i costi sociali di determinate politiche. Proprio secondo tale logica, stimoliamo il Governo a farsi carico di queste necessità, anche nella redazione delle disposizioni frutto delle deleghe contenute in questo provvedimento. Serve un'azione legislativa attenta agli interessi in gioco, ma, soprattutto, una grande apertura rispetto alle proposte di buonsenso di chi fa un'opposizione patriottica e, quindi, costruttiva. Lo strumento delle deleghe al Governo trova, nella stagione del PNRR, grande impulso a causa delle ristrettezze dei tempi e proprio per questo il Parlamento non deve sentirsi autorizzato ad auto emarginarsi.
Passo ora alla Relazione consuntiva, l'altro documento oggi in esame accorpato in questa dichiarazione di voto per meri fini di contingentamento. Ebbene, la Relazione di oggi è figlia delle scelte effettuate dal “Governo giallo-rosso”, l'esecutivo precedente a questo, che ha portato in dote un Ministro degli Interni come la Lamorgese. Dico questo per collegarmi al tema dell'immigrazione e della tutela dei confini nazionali, un ambito praticamente inesistente .
Basti pensare che, dal 2019 ad oggi, abbiamo avuto una crescita esponenziale degli sbarchi: una realtà che è stata ammessa anche dal Presidente Draghi durante la sua informativa di ieri. Cito le sue parole: “Da luglio gli sbarchi mensili non sono mai scesi sotto la quota di 6.900 e hanno raggiunto un picco di oltre 10.000 ad agosto. Al 14 dicembre, le persone approdate in Italia quest'anno erano 63.062. Nel 2019 sono state 11.097. Mentre nel 2020 sono state 32.919.” Che dire? Sono sicuramente i numeri che fanno riflettere: un vero fallimento. Poniamo, quindi, il tema dell'assenza di politiche migratorie coerenti e capaci di scongiurare l'immigrazione clandestina. È necessario disciplinare l'immigrazione irregolare e, contestualmente, tutelare coloro che fuggono da situazioni di crisi dove sono in corso conflitti e pulizie etniche, proprio come prescritto dai trattati internazionali. È su questo fronte che l'Europa deve dare battaglia e mobilitarsi, innanzitutto eliminando chi fa affari d'oro, come gli scafisti, i trafficanti di uomini e gli sfruttatori di lavoro nero.
Passo all'ambiente. La Relazione del Governo richiama il contributo offerto all'approvazione della legge europea sul clima, che fissa l'obiettivo di riduzione delle emissioni nette entro il 2030. Ebbene, Fratelli d'Italia - lo ribadisco così come ho fatto in discussione generale - ha a cuore l'ambiente, ma questo non ci impedisce di criticare le modalità con cui vengono perseguite.
LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI(FDI). Mi avvio alla conclusione, Presidente. Il confronto avuto all'interno della XIV Commissione è stato franco e, comunque, basato su spirito collaborativo. Rimaniamo, però, dell'idea che sia necessario un monitoraggio costante sulle conseguenze effettive derivanti dall'applicazione delle norme del diritto europeo.
Il provvedimento - come dicevo all'inizio - non ha presentato temi di grande conflittualità, una fattispecie ben diversa rispetto a quello che lo scorso anno ci ha spinto a esprimere voto contrario. Per questo motivo, dichiaro che Fratelli d'Italia esprimerà un voto di astensione rispetto alle disposizioni contenute in questo provvedimento e, per quanto concerne la Relazione consuntiva, annuncio un voto contrario
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Patrizia Marrocco. Ne ha facoltà.
PATRIZIA MARROCCO(FI). Grazie, Presidente. Forza Italia voterà a favore della risoluzione di maggioranza di approvazione della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2020. Una Relazione che, come rilevato da altri colleghi in questi giorni, è stata trasmessa al Parlamento con un ritardo di quasi 4 mesi rispetto al termine di presentazione previsto. Certo, quest'anno il Governo, entrato in carica il 13 febbraio e composto da una coalizione molto allargata ed eterogenea, ha, a buon titolo, una giustificazione in più rispetto ai ritardi dei precedenti esecutivi. Ciò non toglie, tuttavia, che sia necessario ritornare alle tempistiche dettate dalla legge n. 234. Il rispetto delle scadenze temporali non solo rende più efficace la valutazione da parte del Parlamento dell'azione svolta dal Governo a livello europeo nell'anno di riferimento, ma consente di innestare, in modo armonico, questa fase con quella programmatica e con quella dell'attuazione degli orientamenti. Quando ciò non avviene, è evidente che si crea un corto circuito e si rischia di dover deliberare su documenti che hanno perso ogni utilità rispetto all'evoluzione reale dello scenario europeo e internazionale. Sono sicura che il Governo abbia ben presente queste criticità e provvederà a far sì che si torni a una situazione ordinaria.
La Relazione consuntiva 2020, chiudendo il ciclo informativo avviato in sede programmatica, riferisce sulle iniziative e sugli interventi posti in essere in relazione agli impegni assunti dal Governo nel 2019, ma prima dello scoppio della pandemia e, quindi, inevitabilmente, risente dell'eccezionalità dell'anno trascorso, che ha sconvolto il mondo e che, a livello di Unione europea, ha pesantemente condizionato il perseguimento degli obiettivi programmati, rinviando e rimodulando strategie e impegni e, contestualmente, aprendone altri per far fronte all'emergenza COVID, esibendo una straordinaria capacità di adattamento.
La pandemia mondiale ha colto alla sprovvista il mondo intero e ha costretto l'Europa a mettere in campo interventi urgenti e senza precedenti per proteggere vite umane e fornire mezzi di sussistenza. L'Europa ha dimostrato di essere in grado di agire rapidamente quando è necessario, di saper dare prova di autentica solidarietà quando occorre e di poter cambiare le cose agendo di concerto. Tra gli interventi adottati ricordiamo: la messa a disposizione di tutti i fondi dell'Unione europea; il ricorso alla flessibilità, sia per quanto attiene alle norme fiscali, sia in materia di aiuti di Stato; è stato creato lo strumento SURE ed è stato concepito il .
Ora la Commissione dovrà proseguire con azioni ed obiettivi in grado di migliorare la capacità di risposta, sia alla crisi in atto, sia alle nuove urgenze che ci troviamo ad affrontare, alla diffusione di nuove varianti, alla situazione ai confini orientali dell'Unione, al costo dell'energia e delle materie prime, agli scenari geopolitici in evoluzione.
Dal canto nostro, come Paese, dovremo lavorare affinché certe scelte adottate in sede europea come temporanee si trasformino con il consenso di tutti in strutturali. Soprattutto, per chi non ha ben compreso cosa sia accaduto in questi ultimi due anni, occorrerà impedire di tornare, una volta usciti dalla crisi pandemica, semplicemente alla situazione pre-COVID, riproponendo strumenti che già avevano dimostrato i propri limiti.
In particolare, nel processo di riforma delle regole fiscali europee, dovremo farci portatori di una proposta di revisione della regola del debito e dei criteri di rientro che ne prevedano la differenziazione tra i Paesi , in considerazione delle diverse posizioni di partenza e delle peculiarità socio-economiche di ciascuno Stato membro, nonché lo scorporo del calcolo del debito degli investimenti pubblici, in particolare quelli indirizzati alla transizione ecologica e digitale e quelli derivanti dai prestiti del .
Il secondo provvedimento su cui siamo chiamati ad esprimerci è la legge di delegazione europea: uno strumento decisivo per adeguare l'ordinamento italiano al diritto dell'Unione, consentendo il recepimento di direttive o di altri atti europei che necessitano di intervento nazionale. La sua approvazione è fondamentale per scongiurare il rischio di condanne legate a procedure di infrazione che comportano questi costi enormi e lunghi contenziosi al nostro Paese.
Ad oggi, l'Italia risulta aver già pagato più di 750 milioni di euro a seguito delle 6 condanne inflitte dalla Corte di giustizia dell'Unione europea, ai sensi dell'articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e, dunque, è importante che il provvedimento in esame permetta l'ulteriore allineamento dell'ordinamento interno a quello europeo. Ma recepire le direttive europee significa, anche e soprattutto, assicurare più diritti, più tutele e maggiori opportunità per i nostri cittadini, per le nostre famiglie e per i consumatori europei.
L'armonizzazione delle regole consente la crescita e il consolidamento a livello transnazionale delle nostre imprese, consente un più ampio esercizio della libertà di stabilimento, consente di promuovere l'imprenditoria europea e, in particolare, quella innovativa. In quest'ottica, vanno intese le deleghe che questa Assemblea si appresta a conferire al Governo: un ampio spettro di norme, di regole e di previsioni, che ci accingiamo a introdurre nel nostro ordinamento giuridico.
Certo, a volte ci troviamo di fronte a interventi europei discutibili, che penalizzano i nostri settori produttivi, magari a favore di altri europei.
Per questo è sempre più fondamentale la presenza italiana nelle sedi decisionali, dove ci si può tutelare fin dalla costruzione del diritto europeo. Per questo - e finalmente nell'ultimo decennio se ne è compresa l'importanza - occorre una partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti nell'ambito sia della fase ascendente che di quella discendente.
Senza dubbio la legge n. 234 del 2012 ha rafforzato gli strumenti del Parlamento, che però ancora stenta ad appropriarsi pienamente di quel ruolo da co-protagonista nella partecipazione del Paese agli affari europei. Per questo è indispensabile che il Parlamento italiano focalizzi maggiormente la sua attenzione sulle politiche europee, esercitando in pieno quei poteri di indirizzo e controllo nei confronti del Governo e accrescendo la propria partecipazione nell'implementazione degli atti dell'Unione. L'intervento nella formazione e nell'attuazione della normativa europea non è certamente inferiore rispetto all'attività legislativa o di indirizzo riguardante gli affari interni.
Avviandomi alla conclusione, Presidente, oggi approviamo due provvedimenti: la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020, e la legge di delegazione europea 2021, che costituiscono uno dei tasselli fondamentali della legge n. 234 del 2012, che regola i rapporti del nostro Paese con l'Unione europea e punta a rafforzare la partecipazione dell'Italia al processo normativo europeo e a migliorare la capacità di rispettare le norme dell'Unione adottate nel nostro Paese.
Il Governo saprà utilizzare al meglio le deleghe che gli stiamo affidando, scongiurando nuove procedure di infrazione, e confidiamo che si torni, passati questi anni difficili, al rispetto della tempistica dettata dalla normativa, così da poter contribuire, Governo e Parlamento, ognuno nell'ambito delle proprie competenze, a far sì che l'Italia dia il suo contributo alla costruzione della nuova Europa.
Concludendo, Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo di Forza Italia-Berlusconi Presidente alla risoluzione della maggioranza e al disegno di legge alla nostra attenzione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Piero De Luca. Ne ha facoltà.
PIERO DE LUCA(PD). Grazie, signor Presidente. Approviamo oggi alla Camera il disegno di legge di delegazione europea. In primo luogo, con questo provvedimento scongiuriamo il rischio di condanna a nuove procedure di infrazione; in secondo luogo, forniamo un segnale forte di attenzione al rispetto delle regole europee in Italia, consolidando la credibilità acquisita in questi mesi a Bruxelles. Non si tratta di un messaggio scontato o banale perché, proprio in questa fase di crisi pandemica, drammatica, l'Italia ha avuto la capacità di ritrovare protagonismo e autorevolezza a livello comunitario, riuscendo a orientare le scelte assunte in Europa verso l'adozione di strumenti davvero rivoluzionari, inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Noi siamo orgogliosi di questo, siamo orgogliosi di aver contribuito a sostituire gli insulti con il dialogo, di avere eliminato le sedie vuote con una presenza costante e attenta a Bruxelles, di aver affermato il principio, per noi sacrosanto, che gli interessi nazionali non si difendono con l'isolamento o la solitudine istituzionale, ma si tutelano insieme, in Europa e con l'Europa , e questo per noi è un messaggio molto, molto importante da lanciare oggi.
Sul piano economico-finanziario, mentre gli amici dei sovranisti nostrani proponevano e rigore, noi combattevamo per attuare misure economiche espansive e solidali, che crediamo utile ricordare, sia pure in rapida sequenza: sospensione del Patto di stabilità; norme eccezionali sugli aiuti di Stato; programmi pandemici di acquisto di titoli di debito pubblico da parte della BCE; il programma SURE, di sostegno agli ammortizzatori sociali nazionali; finanziamenti BEI per le piccole e medie imprese; la linea di credito sanitaria del MES; e, da ultimo, il programma da 750 miliardi di euro, con l'emissione di eurobond, di cui l'Italia è primo Paese beneficiario. Tutto questo a trattati invariati: è stato un successo, il nostro lavoro, per l'Italia e per l'Europa, e lo rivendichiamo con forza, anche oggi, in questa occasione !
Allora, rivolgiamo anche, al tempo stesso, una domanda semplice a tutti, all'interno e all'esterno dell'Aula: chi ha difeso davvero gli interessi dei nostri cittadini in questa fase di pandemia, i sovranisti con Orban e gli amici di Visegrád, oppure i democratici, gli europeisti, insieme a Paolo Gentiloni a Bruxelles e David Sassoli, a cui rivolgiamo un saluto per la decisione responsabile da un punto di vista politico e istituzionale assunta nelle scorse ore?
Sul piano sanitario, allo stesso modo, i risultati raggiunti, nonostante la coda di questa quarta ondata di pandemia, ci permettono di affermare che la strada intrapresa in Europa sia quella giusta. L'Unione ha deciso di fidarsi e di affidarsi alla scienza e alla medicina, senza cedere a pulsioni politiche o sociali medievali e oscurantiste che avrebbero prodotto risultati disastrosi. Il nostro invito, allora, è di continuare in questa direzione e rivolgiamo - permetteteci - ancora una volta un messaggio di sostegno all'intera comunità scientifica: grazie, a nome del Partito Democratico, ai medici, ai ricercatori e agli scienziati; a quanti stanno salvando vite umane ancora in queste ore e stanno fornendo gli strumenti per contrastare il virus .
L'Italia è stata, da questo punto di vista, un punto di riferimento assoluto e ancora oggi lo è in Europa. Noi democratici condividiamo in pieno il rigore e la serietà delle misure sanitarie adottate, da ultimo la proroga dello stato d'emergenza, in quanto non possiamo permetterci assolutamente di vanificare gli sforzi fatti finora. Condividiamo in pieno la fermezza avuta anche rispetto alla propaganda dei negazionisti sanitari, dei no-mask, dei no-vax, dei no-green pass, dei terrapiattisti del virus. Continuiamo a seguire questa direzione e rivolgiamo un messaggio di sostegno, solidarietà e vicinanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai medici, ai giornalisti e a tutti gli esponenti politici di ogni partito colpiti da episodi di odio, violenza e minacce nelle ultime settimane, che rigettiamo e contrastiamo con forza e con nettezza e che sono intollerabili.
In questo contesto, approvare oggi la legge di delegazione europea ci consente di fornire dei messaggi politici importanti. Il primo è la volontà di continuare ad assicurare sempre maggiori tutele ai nostri cittadini. Vale la pena ricordare in quest'Aula che le norme europee non impongono solo vincoli, limiti e restrizioni, come purtroppo, troppo spesso, si rappresenta nella retorica sovranista e nazionalista. Col provvedimento di oggi avviamo, ad esempio, il percorso per l'introduzione di norme che eliminano barriere ingiustificate alla libertà di stabilimento nel mercato unico, norme sulla protezione dei consumatori, norme relative alla procura europea per i reati che ledono interessi finanziari dell'Unione, norme sulla salute pubblica, sul benessere degli animali, sulla tutela dell'ambiente e sulla sicurezza del trasporto stradale. Grazie all'Europa, allora, noi rafforziamo i livelli di protezione, di garanzie e di tutele per i nostri cittadini. Questo è il primo messaggio che arriva oggi dall'approvazione della legge di delegazione europea. Approvando questa legge, però, lanciamo anche un secondo messaggio, perché forniamo un segnale deciso della volontà di non arrestare la spinta verso la costruzione dell'Europa del futuro, un'Europa che per noi dev'essere una comunità fondata anzitutto e sempre più sulla difesa di diritti, libertà e valori comuni; l'Europa che sognava Antonio Megalizzi, a cui rivolgiamo, ancora una volta, un pensiero commosso, e di cui ricorrono i 3 anni dalla scomparsa, in quel barbaro attentato a Strasburgo .
Allora, per costruire la nuova Europa dobbiamo anzitutto difendere con forza, nei prossimi mesi, lo Stato di diritto. Diciamolo chiaramente ancora una volta: in Europa, per noi, non può esserci spazio per norme o pratiche illiberali che ledono l'indipendenza e l'autonomia della magistratura, che attaccano la dignità delle persone, ad esempio nelle politiche di genere, che limitano la libertà di insegnamento o di stampa. Rivolgiamo, allora, al riguardo un saluto alla giornalista Lucia Goracci , vittima, insieme alla sua , di un episodio di aggressione e violenza inaccettabile in Romania poche ore fa, all'interno dell'Unione europea, in uno Stato membro.
Per costruire la nuova Europa dobbiamo fare, allora, passi avanti in un ambito sicuramente legato allo Stato di diritto ma anche in ambito sanitario. Dobbiamo avere oggi l'ambizione di costruire una vera e propria Europa e unione della salute, ma dobbiamo rafforzare anche il pilastro sociale. Sul punto sosteniamo con forza le ultime iniziative della Commissione sul tema del lavoro, che rappresentano per noi un punto di svolta rivoluzionario. Il pacchetto di misure per migliorare le condizioni dei lavoratori delle piattaforme digitali è una proposta di fondamentale importanza per garantire uguali e adeguate tutele a tutti i lavoratori, qualunque sia l'occupazione svolta e la qualifica formale della stessa. Noi la sosteniamo con convinzione, perché è ora di dire “basta” allo sfruttamento e alla discriminazione tra lavoratori in Europa ed è ora di assicurare a tutti le stesse garanzie sociali essenziali. Questa è una battaglia che dobbiamo portare avanti nei prossimi mesi in Europa .
Lo stesso vale per la proposta sul salario minimo europeo. L'avvio dei negoziati tra Consiglio e Parlamento europeo rappresenta un grande passo in avanti per la realizzazione dell'Europa sociale. Abbiamo oggi l'occasione di affrontare e risolvere a livello comunitario una tematica che riguarda la dignità stessa dell'occupazione e la qualità di vita dei lavoratori. Gli obiettivi da raggiungere sono per noi fondamentali: dobbiamo assicurare retribuzioni adeguate, combattere il salariale, ancora oggi esistente tra Stati europei, e contrastare il fenomeno, sempre più diffuso, della cosiddetta contrattazione pirata. Questo è il momento di realizzare obiettivi fondamentali.
Così facendo potremo fornire in parte anche una risposta a una vera e propria emergenza che in tema occupazionale sta colpendo il nostro Paese nelle ultime settimane. Esprimiamo allora ancora una volta, a nome di tutto il gruppo, piena vicinanza e sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori della Whirlpool, della GKN e, da ultimo, della Caterpillar e di tutte le aziende che stanno mettendo in campo inaccettabili chiusure o delocalizzazioni selvagge da Nord a Sud del Paese .
Quello che sta accadendo è vergognoso. Dobbiamo contrastare con forza questi fenomeni, anzitutto con misure interne di politica industriale e norme nazionali più rigorose sulle procedure, già allo studio del Governo, ma dobbiamo contrastare questi fenomeni anche con interventi su scala comunitaria, lottando contro il salariale e contro il fiscale, che creano squilibri e competizioni sleali tra le economie nazionali, squilibri che non sono più tollerabili all'interno dell'Unione e che agevolano pratiche di delocalizzazione anche dall'Italia, anche da parte di aziende che non sono in crisi e anche da parte di aziende che hanno usufruito di milioni di euro di incentivi pubblici. Questo non possiamo più permetterlo! È a livello comunitario che dobbiamo portare avanti una battaglia per raggiungere questi obiettivi. Le stesse dinamiche e gli stessi impegni caratterizzano gli sforzi in tema di gestione di politiche migratorie, in tema di difesa comune, di politica estera e di politica energetica. Il messaggio finale che lanciamo oggi è questo: solo con maggiore integrazione e coordinamento potremo affrontare le sfide del presente e le sfide del futuro, difendendo al meglio gli interessi dei nostri cittadini. Da soli saremo solo più deboli ed esposti. Ricordiamolo bene a chi pensa di ritornare all'Europa dei Governi, all'Europa dei muri, all'Europa delle bandiere. Noi siamo per costruire l'Europa esattamente opposta: l'Europa dei ponti, l'Europa che elimina i veti, l'Europa dei diritti e l'Europa della democrazia, l'Europa dei cittadini. Approvare questa legge di delegazione oggi ci dà ancora più forza nell'impegno a Bruxelles per difendere questa ambizione e questo progetto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mauro Lucentini. Ne ha facoltà.
MAURO LUCENTINI(LEGA). Presidente, sottosegretario, colleghe e colleghi, con questo disegno di legge il Parlamento concede una delega al Governo al fine di recepire le direttive europee e attuare altri atti normativi dell'Unione europea. Si compone di 14 articoli, tocca tematiche molto diverse fra loro ed è accompagnato da una Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Quindi, questo provvedimento delega per disposizioni necessarie ad adeguare il nostro ordinamento giuridico, cioè le leggi italiane allo stesso diritto europeo. Tradotto: i compiti a casa vengono impartiti dall'Europa. Andiamo a toccare, come dicevo, varie tematiche quali la disciplina delle operazioni societarie aventi rilevanza transfrontaliera eliminando barriere dal mercato unico, la protezione dei consumatori e la disciplina per i fornitori di servizi di . Un articolo è relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della procura europea, delegando il Governo a modificare il codice di procedura penale per attribuire la competenza agli uffici giudiziari del distretto di corte d'appello in ordine alla trattazione dei procedimenti penali per reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione europea.
Dal 1° gennaio 2022 sarà in vigore un altro articolo relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici. Si istituisce anche l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, il nuovo Eurojust. Poi c'è il riconoscimento reciproco di congelamento e confisca dei beni, nonché l'immissione sul mercato, la fabbricazione e l'utilizzo di mangimi medicati. Un altro articolo è relativo ai medicinali veterinari per un uso più consapevole, per ridurre oneri amministrativi, per rafforzare il mercato interno, per consentire maggiore disponibilità di medicinali veterinari e per garantire il massimo livello di salute pubblica, della sanità animale e dell'ambiente. Si garantisce anche la messa a disposizione sul mercato di prodotti fertilizzanti dell'Unione europea. Infine, c'è l'adeguamento della normativa nazionale in materia di trasporto su strada di merci e passeggeri, ivi compreso il relativo apparato sanzionatorio. La Lega è consapevole che da un confronto degli ordinamenti degli Stati membri debba per forza uscire una sintesi, ma la domanda è: che tipo di Europa vogliamo? Penso che non possiamo essere europeisti a corrente alternata ed è proprio per questo che dobbiamo essere chiari sui principi e sui valori cardine non derogabili, ai quali non possiamo e non vogliamo rinunciare. Quindi, ancora una volta, chiariamoci in merito a quale tipo di Europa vogliamo appartenere. Per esempio, mi viene in mente, questo momento di emergenza cosa ci ha insegnato? Ci ha insegnato che l' può essere accantonata, che il Patto di stabilità può essere messo da parte. Sono vent'anni che la Lega chiede un cambio di direzione e grazie alla pandemia abbiamo capito che questo è possibile. Allora chiediamo con forza che la politica emergenziale si trasformi in un cambio strutturale, che lo Stato non sia complice di politiche assistenziali, così come è concepito in questo momento il reddito di cittadinanza, ma che vada a concentrare le proprie risorse su politiche di crescita che garantiscano una ripresa sicura e immediata e l'Europa avalli queste politiche . Perché o l'Europa è sempre o l'Europa non è.
Un altro esempio: aleggia nell'aria una certa proposta, proveniente da Paesi del Nord Europa e non solo. La straordinaria proposta è quella di tornare al Trattato di Schengen: significherebbe rimandare i migranti clandestini nel Paese di primo arrivo, sarebbe una tragedia per l'Italia. Non so se qualcuno tiene sotto controllo i numeri degli sbarchi: nel 2016 eravamo a 181 mila sbarchi; siamo passati fortunatamente nel 2019, Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ad 11 mila sbarchi; oggi, al 15 novembre, siamo di nuovo a 59 mila sbarchi, con la conseguenza che nel 2021 sono già morti in mare 2.460 esseri umani, guida Lamorgese, contro i 1.200 morti in mare nel 2019 del cattivissimo Matteo Salvini. La fonte è un rapporto della CEI. La Lega chiede da tempo di rivedere il Trattato di Dublino, cioè redistribuire i migranti in tutti i Paesi dell'Unione europea, ad ognuno la sua quota. La Lega combatte da anni contro un'Europa sorda e cieca su questo punto; dimostrazione ne è il fatto, e lo fa fino in fondo, che il suo Ministro dell'Interno, l'ex Ministro dell'Interno, il segretario federale, è a processo per questa cosa non una volta, ma ben due volte , perché, voglio ricordare, come dicevo prima, o l'Europa è sempre o l'Europa non è mai. C'è un documento della Commissione europea che addirittura pretendeva di dirci cosa dire, se dire “buon Natale” oppure dire “buone feste” . La Commissaria maltese Dalli voleva dimostrare la natura inclusiva dell'Europa, però escludendo le nostre origini; tuttavia, dopo un'attenta riflessione e dopo che la Lega nel Parlamento europeo si è fatta sentire, ha pensato bene di ritirare questo documento e di ritirare queste linee guida. Oltre allo sdegno della Santa Sede, c'è lo sdegno di un'intera comunità che ha origini cristiane, alle quali non vuole e non può rinunciare; e non vuole rinunciare al Natale, non vuole rinunciare alla mamma, non vuole rinunciare al papà, non vuole rinunciare al crocifisso e non vuole rinunciare al presepe , se non altro, se non come parlamentare, anche come presidente di un ente presepi. Non è cancellando la storia e il credo dei popoli che si crea inclusione, come osserva il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. Il cristianesimo ha dato un apporto principale per l'esistenza dell'Europa e della sua identità; quindi distruggere le differenze e distruggere le radici, come dice il cardinale, vuol dire proprio distruggere la persona, perché o l'Europa è sempre o l'Europa non è. La Commissione europea, l'ultimo esempio, ha fatto fortunatamente marcia indietro sulla direttiva - è stato già detto - dell'efficienza energetica degli immobili. Addirittura il Vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ci dice, e lo abbiamo capito bene perché ce lo ha detto in italiano: “Bruxelles non vi dirà che non potete vendere la vostra casa se non è ristrutturata”. Grazie, Vicepresidente! “Nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata”. Grazie, Vicepresidente! “Il patrimonio culturale è protetto e le case estive possono essere esentate”. Ma grazie, Vicepresidente! “La proposta lascia agli Stati membri la scelta su come far rispettare lo standard minimo”. Ma grazie, Vicepresidente!
In un momento in cui il Governo e noi, in Parlamento, facciamo, sottosegretario, salti mortali per rifinanziare il superbonus del 110 per cento, provvedimento straordinario che ha rilanciato il settore del mercato immobiliare, in Europa c'è chi pensa che la soluzione sia l'omologazione di interi villaggi e di case in legno attraverso la confisca degli immobili da ristrutturare. Capite che siamo su due binari completamente diversi perché o l'Europa è sempre o l'Europa non è. Potrei continuare con altri mille esempi, parlando del , il famoso semaforo che ci dice quali sono i prodotti buoni e i prodotti cattivi. Possiamo parlare, da ultimo, dell'etichettatura che dice che l'Europa combatte il cancro e, quindi, vino e salumi verranno etichettati come cancerogeni. Possiamo parlare delle concessioni in spiaggia, la direttiva Bolkestein. L'Europa o è sempre, sottosegretario, Governo e Presidente, o l'Europa non è
Concludo, Presidente, dicendo che noi non ci arrendiamo. Siamo d'accordo nel delegare il Governo e voteremo a favore di questo provvedimento per recepire e attuare gli articoli in premessa ma, come Lega, non delegheremo mai la cancellazione delle nostre radici perché non c'è festa senza Natale, o l'Europa è sempre o l'Europa non è. Buon Natale a tutti, Presidente, soprattutto alla commissaria maltese all'uguaglianza Dalli. Buon Natale !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Galizia. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GALIZIA(M5S). Grazie, Presidente. A seguito dell'apertura da parte della Commissione europea, lo scorso 29 settembre, di 9 procedure di infrazione per mancato recepimento di direttive dell'Unione europea, le procedure di infrazione a carico del nostro Paese salgono a 97, di cui 62 per violazione del diritto dell'Unione e 35 per mancato recepimento di direttive. Con i recenti schemi di decreto, frutto dell'approvazione della legge di delegazione europea 2019-2020, vedremo ridursi a breve il numero di procedure di infrazione a carico del nostro Paese e mi auguro che l'approvazione della legge europea, che sarà in discussione qui alla Camera domani, porterà ad ulteriori riduzioni di queste procedure. Abbiamo procedure di infrazione su tantissimi temi, ambiente, giustizia, trasporti, concorrenza, energia, comunicazione, lavoro e politiche sociali. Alcune procedure di infrazione hanno occupato le pagine dei giornali negli ultimi mesi, come quella relativa alla libera prestazione dei servizi e alla libertà di stabilimento, più nota come direttiva Bolkestein; qualche altra, invece, sembra solo di interesse per gli addetti ai lavori, come quelle sulla sperimentazione animale, per esempio, sulla tutela dei consumatori, sull'agricoltura o sulla salute.
Nel 2021 si è superato il record di procedure di infrazione europee. Le 97 raggiunte a fine settembre rappresentano infatti una cifra mai raggiunta. Oggi, Presidente, è importante parlare di numeri per avere più contezza di quanto negli ultimi anni, precisamente dal 2017 in poi, si sia assistito ad un peggioramento che ha collocato l'Italia al primo posto per numero di casi pendenti o giudicati presso la Corte di giustizia europea. Tra il 2012 e il 2020, lo Stato ha dovuto pagare multe per oltre 750 milioni di euro. È vero, non tutte le procedure di infrazione si tramutano poi in sanzioni pecuniarie ma questo resta comunque un rischio. In un momento di particolare fragilità economica non possiamo permetterci di perdere risorse finanziarie preziose per la ripresa post pandemia.
Allora, sottosegretario Bergamini, mi chiedo se stiamo lavorando bene, se ci stiamo ponendo nella giusta posizione di non limitarci a recepire la legislazione europea nel nostro ordinamento, se siamo capaci di essere parte attiva in un percorso teso a creare le stesse norme europee, se abbiamo il coraggio di saper guardare oltre e comprendere prima quali possono essere le strategie da portare sui tavoli europei per essere un passo più avanti, e non indietro, rispetto agli altri Paesi. Dobbiamo lavorare di più sulle fasi ascendenti. Questo - e non solo - è il mio auspicio per la XIV Commissione e mi auguro si possa lavorare di più e meglio in termini di programmazione perché il recepimento di direttive e regolamenti non sia un atto formale dovuto ma sia permeabile nella consapevolezza dei cittadini, delle imprese, degli operatori come un percorso in positivo, perché l'Europa ci dà tante linee positive e spesso questo non emerge dalle narrazioni giornalistiche, come già rilevato dai miei colleghi nel corso degli interventi in quest'Aula, oggi.
Al momento del suo insediamento, il Presidente Draghi ha detto in quest'Aula: “Senza l'Italia non c'è l'Europa. Ma, fuori dall'Europa c'è meno Italia. Non c'è sovranità nella solitudine. C'è solo l'inganno di ciò che siamo, nell'oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”. Oggi, questa affermazione acquista maggiore veridicità. Il nostro Paese ha bisogno di operare all'interno di un concerto pacifico e coeso di Stati accomunati da principi e culture comuni perché, se è vero che la pandemia ci ha tolto molto, è anche vero che ci ha dato occasioni preziose per riflettere in maniera più scrupolosa sulla situazione in cui siamo e sulle direzioni da prendere quando la crisi sarà definitivamente finita.
Una cosa resta però molto chiara: l'Italia senza l'Europa sarebbe molto più vulnerabile ed esposta a rischi economici e politico-strategici; tuttavia, anche l'Europa, senza l'Italia, sarebbe decisamente meno forte, perché certamente non si può non considerare l'apporto significativo che l'Italia porta all'Europa. Il destino del nostro Paese è evidentemente legato a quello dell'Europa e viceversa e, dunque, è un'Italia europea quella che dovremmo avere in mente sempre, consci della collocazione strategica del nostro Paese e del suo ruolo di cerniera all'interno di tutta l'area mediterranea.
Certo, le sfide europee sono molte, occorrerà lavorare sul Patto di stabilità e crescita, che va riformato, sulla politica estera e di sicurezza comune, sulla politica sulle migrazioni, su una politica fiscale più equa all'interno dell'area europea, su politiche di approvvigionamento energetico che prediligano le fonti rinnovabili. Tuttavia, tanti passi in avanti si sono fatti nell'ultimo anno. In questi giorni, anzi, in queste ore, il nostro Presidente Draghi è proprio al Consiglio europeo a dibattere di questi temi. L'Italia deve continuare ad essere parte del cambiamento in modo attivo e concreto. Per questo anche i disegni di legge come quello che stiamo discutendo oggi in Aula non devono vederci come soggetti passivi ma come attori protagonisti.
Con riferimento a questo, ho lavorato per recepire alcune direttive fondamentali che oggi sono state aggiunte al provvedimento attraverso gli emendamenti approvati in quest'Aula, come la direttiva (UE) 2019/1937 sul whistleblowing. Su questa direttiva permettetemi di dire che, davvero, tempo da perdere non ce n'è più. L'Italia, come tutti gli altri Paesi dell'Unione europea, è chiamata a recepirla al più presto. È una direttiva che amplia la normativa per tutelare chi denuncia violazioni o reati all'interno del proprio ambiente di lavoro, ossia il whistleblowing. Qui faccio il personale appello al Governo di tenere in considerazione i contributi provenienti dalle associazioni come Transparency International Italia e The Good Lobby che hanno seguito l'iter di approvazione della direttiva. È necessario, poi, a nostro avviso, intervenire per operare gli opportuni adattamenti alle disposizioni vigenti, allo scopo di assicurare il massimo livello di protezione e tutela dei segnalanti e anche per allineare la normativa nazionale a quella europea. Ci auguriamo che tutte le forze politiche siano unite in questa battaglia.
Ho inoltre proposto un tema legato al regolamento relativo alla protezione degli animali durante l'abbattimento, per introdurre il divieto di abbattimento dei pulcini maschi delle galline comunemente chiamate ovaiole entro il 31 dicembre 2026, favorendo l'introduzione e lo sviluppo e promuovendo la conoscenza di tecnologie e strumenti per il sessaggio degli embrioni in uovo - la tecnologia cosiddetta - e in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa, al fine di scartare le uova che contengano i pulcini maschi, o di altre tecnologie innovative che offrano una valida alternativa alla pratica di abbattimento dei pulcini. La crudele pratica di abbattere i pulcini sarà vietata in Francia e in Germania già dal prossimo anno e credo che l'Italia debba essere al fianco di questi Stati in questa scelta che tutela gli animali. Sono 40 milioni i pulcini che ogni anno vengono abbattuti in Italia, con pratiche crudeli che poco sembrano conciliarsi con la sostenibilità, e vi risparmio i dettagli. Voglio ringraziare per questo lavoro le associazioni di categoria Assoavi e UnaItalia e le associazioni animaliste che si sono fatte portavoce di questa problematica, Animal Equality e LAV, ma anche tutti i colleghi della Commissione, di tutte le forze politiche, che hanno sostenuto la proposta.
Risparmiare tanti pulcini da morte certa e crudele è certamente un passo infinitamente piccolo - ne sono ben cosciente - in un mondo post pandemia, in cui i problemi sono tanti e ci sono tante cose da rimettere a posto, ma mi è sembrato doveroso aprire questo capitolo, per due motivi diversi: il primo, è legato ad una riflessione che mi ha offerto il santo patrono d'Italia e che vorrei condividere con voi. San Francesco d'Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”. L'altro motivo è legato al fare programmazione, perché cambiare i nostri modelli di produzione richiede tempo e risorse, per questo ringrazio il Governo per aver accolto anche l'ordine del giorno proposto dal mio collega Bianchi e sostenuto da altri colleghi della mia Commissione.
Vorrei chiudere con un augurio, non solo di buon Natale, vorrei chiudere con l'augurio che la XIV Commissione possa sempre realizzare un ottimo lavoro per questo Parlamento e che si possa lavorare sempre più nella fase ascendente, perché, davvero, dobbiamo dare un segnale forte all'Europa, come protagonisti .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
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PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3208-A:
“Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2021”.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del seguente documento: Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Anno 2020) (Doc. LXXXVII, n. 4).
Ricordo che è stata presentata la risoluzione Emanuela Rossini, Galizia, Giglio Vigna, De Luca, Battilocchio, Colaninno, Carelli, Dori e altri n. 6-00199, riferita alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Anno 2020).
PRESIDENTE. Chiedo al rappresentante del Governo il parere sulla risoluzione Emanuela Rossini, Galizia, Giglio Vigna, De Luca, Battilocchio, Colaninno, Carelli, Dori e altri n. 6-00199, specificando se intenda accettarla.
DEBORAH BERGAMINI,.
Il parere è favorevole, la risoluzione viene accettata.
PRESIDENTE. Avendo tutti i gruppi, come già preannunciato, rinunciato allo svolgimento delle dichiarazioni di voto, passiamo direttamente ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla risoluzione Emanuela Rossini, Galizia, Giglio Vigna, De Luca, Battilocchio, Colaninno, Carelli, Dori e altri n. 6-00199, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Luca Sut. Ne ha facoltà.
LUCA SUT(M5S). Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio ad altra data della discussione delle mozioni sulla transizione ecologica, per poter ragionarci ed arrivare alla formulazione di una mozione unitaria.
PRESIDENTE. Sulla proposta di rinviare ad altra seduta il seguito dell'esame delle mozioni concernenti iniziative volte al sostegno dei settori produttivi maggiormente interessati dai processi di transizione ecologica, darò la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, ad un deputato contro e a uno a favore, per non più di 5 minuti ciascuno.
Chi chiede di parlare contro? Non c'è nessuno che intenda parlare contro. Chi chiede di parlare a favore? Non ci sono interventi.
Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta avanzata dal deputato Sut.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva, per 280 voti di differenza.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato D'Attis. Ne ha facoltà.
MAURO D'ATTIS(FI). Presidente, volevo fare seguito ad un'altra richiesta sull'ordine dei lavori, chiedendo il rinvio, per le stesse ragioni testé illustrate dal mio collega, del punto n. 3 all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Sulla proposta, appena ascoltata, di rinviare ad altra seduta il seguito dell'esame delle mozioni in materia di infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l'utilizzo dei dati della pubblica amministrazione, darò la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, ad un deputato contro e ad uno a favore, per non più di 5 minuti ciascuno.
C'è qualcuno che vuole parlare contro questa proposta avanzata dal deputato D'Attis? Nessuno. Non ci sono richieste di intervento nemmeno a favore della proposta.
Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta avanzata dal deputato D'Attis.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva.
Dovremmo ora passare al seguito dell'esame della proposta di legge n. 2372-A, in materia di competenze non cognitive. Poiché, tuttavia, la Commissione bilancio non ha ancora espresso il prescritto parere, in ragione della mancata trasmissione della relazione tecnica sul testo del provvedimento, il seguito di tale esame si intende rinviato ad altra seduta.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.
Ha chiesto di parlare la deputata Troiano. Ne ha facoltà, per due minuti.
FRANCESCA TROIANO(M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il conflitto - perché di questo si tratta - politica-magistratura, con il necessario primato della politica, per ristabilire il giusto equilibrio ed indipendenza dei e tra i poteri dello Stato, a proposito di magistrati, candidature politiche e porte girevoli, dell'equilibrio dei poteri, della irrinunciabile autonomia della magistratura sollecitano riflessioni politiche profonde e, soprattutto, azioni parlamentari riformatrici. A regolare il diritto di partecipazione alla vita politica e, quindi, anche alle candidature di ogni livello istituzionale, vi è l'articolo 51 della nostra Costituzione.
Oggi si pone un problema serio sul ruolo del magistrato che si candida e il suo lavoro, prima, durante e dopo la sua attività politica. Il conflitto con la politica, in questa particolare fase storica del Paese, per non parlare della questione Palamara, segnalano la necessità di regole chiare e assolutamente inderogabili. Il caso di un candidato alle recenti amministrative è solo la punta dell' di una condizione davvero sensibile, sulla quale intervenire con riforme adeguate, che ribadiscano il primato della politica e il rispetto degli equilibri costituzionali, tramite il percorso di una poderosa azione riformista e liberale da mettere in campo, in Italia ed in Europa, anche con riferimento a norme europee sul tema condivise ed unitarie, per fare davvero riforme utili alle prossime generazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Cunial. Ne ha facoltà, per due minuti.
SARA CUNIAL(MISTO). Grazie, Presidente. Visto che, proprio oggi, qualcuno ha il coraggio di festeggiare, addirittura anticipando la campagna vaccinale sui minori, chiedo che il Ministro Speranza venga a riferire delle dichiarazioni gravissime e tendenziose della presidente della CTS dell'Aifa, Patrizia Popoli, che, in data 6 dicembre, dice: “Il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un po' di febbre e mal di testa”, riferendosi allo studio fatto su 3 mila bambini commissionato da Pfizer-BioNTech, produttore della terapia genica, e oscurando e censurando volutamente i dati ufficiali del statunitense VAERS che, al 3 dicembre 2021 - 3 giorni prima -, riportava: per i minori, 30.500 reazioni avverse, 234 casi di disabilità permanenti e 54 decessi; ed ancora, oscurando le dichiarazioni degli auditi del Senato in I Commissione sul ddl n. 2463, tra cui il professor Marco Cosentino, ordinario di farmacologia, che ci avverte dei rischi altissimi di miocarditi e sindrome di Guillain-Barré, che, nei minori di 30 anni, è addirittura maggiore del COVID! Questo perché, dice il professore - testuali parole -, i rischi della vaccinazione sono solo parzialmente noti e, malgrado i limiti di rilevazione delle reazioni avverse in Italia, sono superiori ai benefici, in molte categorie, in particolare sotto i 30 anni.
Chiedo, quindi, che venga sospesa immediatamente questa vergognosa, violenta e pericolosa campagna vaccinale, anche alla luce delle ultime decisioni del Presidente Draghi, contrarie al regolamento europeo, di voler obbligare al tampone i vaccinati provenienti dall'estero, ammettendo la fallibilità totale della campagna vaccinale sugli adulti e del e . Ve lo diciamo chiaramente, qui e fuori: tenete lontane dai nostri bambini le vostre mani avide di innocenza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lattanzio. Ne ha facoltà, per due minuti.
PAOLO LATTANZIO(PD). Grazie, Presidente. Cerco di riportare il tema su una questione di sicura attualità, sorvolando su quanto appena raccontato. Mi preme, in quest'Aula, portare la solidarietà del nostro gruppo parlamentare alla giornalista Floriana Bulfon, che, ancora una volta, ha ricevuto gravissime minacce, verosimilmente, di stampo criminale e mafioso, tanto che la prefettura di Roma ha innalzato le misure di sicurezza. Non sfugge a nessuno che la giornalista Buffon minacciata sia una donna e questo fa il paio con i dati forniti dalla rete Giulia che ci ha riportato come, ancora una volta, ancora nel primo semestre 2021, il numero dei giornalisti e, nello specifico, delle giornaliste minacciate, via e fisicamente, sia ancora aumentato dell'11 per cento.
Ma non mi voglio limitare ad esprimere soltanto la solidarietà e la vicinanza a Floriana. Credo che sia importante che la Ministra Lamorgese torni a convocare, con una frequenza sempre più forte, il tavolo di lavoro che garantisce la sicurezza dei giornalisti e delle giornaliste, che il sottosegretario Moles si impegni, come ci ha detto in più casi, in Commissione cultura per il contrasto al precariato dei giornalisti e delle giornaliste, perché non sfugge a nessuno che un giornalista precario è molto più vulnerabile rispetto ai poteri forti della criminalità organizzata. E, infine, credo sia importante dire chiaramente in quest'Aula, in questa sede, che ogni operazione di delegittimazione, di lancio di fango porta a un isolamento sempre maggiore di chi combatte le mafie, di chi denuncia il malaffare e i legami fra criminalità organizzata e settori dell'economia, in particolare come fatto nei di Floriana Bulfon. E l'isolamento dei giornalisti è pericoloso per la democrazia .
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
1.
Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose. (C. 3354-A)
: DAL MORO e PELLA.
2.
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2670-B)
Relatrice: IANARO.