PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ROBERTO TRAVERSI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 72, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Antoniozzi n. 3-00094 .
La Ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, ha facoltà di rispondere.
EUGENIA ROCCELLA,. Grazie Presidente. Ringrazio particolarmente l'onorevole Antoniozzi per aver richiamato l'attenzione su un episodio del gennaio scorso, quando una famiglia con un bambino piccolo sarebbe stata invitata a uscire da un locale di Taormina, in quanto l'ingresso sarebbe stato precluso ai minori di 12 anni.
Più in generale, lo ringrazio per aver posto l'attenzione sulla crescente tendenza di vietare l'accesso ai pubblici esercizi ai bambini al di sotto di una certa età per evitare il pericolo di schiamazzi e di disturbo agli adulti.
Per quanto riguarda l'episodio specifico, va premesso che la vicenda, riportata da diversi organi di informazione, è stata segnalata al Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Calabria. Il presidente, Antonio Marziale, ha dunque contattato la direzione del locale, la quale avrebbe motivato il divieto anche con ragioni di sicurezza, dovute ad una balconata a ridosso di un dirupo sul mare, nonché con l'intralcio della carrozzina per il personale di sala.
Al riguardo, ricordiamo che le norme vigenti consentono di rifiutare prestazioni solo a fronte di un legittimo motivo, in assenza del quale si è passibili di sanzione pecuniaria, se il fatto viene accertato.
Premesso che l'autorità di competenza per la valutazione di un eventuale legittimo impedimento è il Ministero dell'Interno, per quanto riguarda questo Ministero non si può che richiamare, in termini generali, il necessario rispetto del principio di non discriminazione, sancito dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza dell'ONU, principio da ritenersi valido anche per ragioni anagrafiche.
Ad ogni modo, sulla vicenda specifica, vorrei ringraziare il presidente dell'Associazione albergatori di Taormina, Gerardo Schuler, che, a nome della categoria, si è scusato per l'accaduto, sottolineando, giustamente, che le strutture ricettive della sua splendida città si sono sempre contraddistinte per lo spirito di accoglienza, a dimostrazione che non si può criminalizzare un'intera categoria che vive di e per l'ospitalità.
Questo Governo è impegnato sul fronte della natalità e delle politiche a sostegno della famiglia - come testimonia anche la nuova titolazione del mio Ministero, a cui, in questa legislatura, è stata, appunto, aggiunta la “natalità” - e ciò a cui puntiamo è il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici per la costruzione di un clima favorevole alla famiglia. Questo vale anche per le attività ricreative e di socialità, per le quali è importante lo sviluppo di spazi .
Favorire l'esistenza di contesti favorevoli alla famiglia, nella composizione familiare più varia, con figli, anziani e soggetti disabili, è fondamentale per lo sviluppo armonioso delle relazioni sociali; significa non soltanto non discriminare, ma scommettere sul futuro della nostra società. Da parte nostra, abbiamo messo in campo importanti strumenti in questa direzione e altre iniziative arriveranno. Sono già operativi gli aumenti dell'assegno unico e la certificazione per le imprese che rispettano e promuovono la conciliazione fra lavoro e famiglia.
Abbiamo promosso, allo stesso scopo, un codice deontologico per le aziende ad adesione volontaria. Abbiamo, inoltre, destinato, nell'ambito dell'avviso pubblico per il finanziamento dei progetti per la famiglia, una specifica linea di intervento per la promozione di contesti sociali ed economici , finalizzata proprio a favorire la partecipazione alla vita sociale delle famiglie con minori. L'avviso ha finanziato, complessivamente, 45 progetti, per un totale di 8 milioni di euro, di cui 1.350.000 specificamente dedicati all'ambito di cui stiamo parlando.
Con riferimento alla ristorazione, si segnalano due progetti, uno promosso dal Movimento italiano genitori, per la mappatura degli esercizi attrezzati ad accogliere famiglie, l'altro, avanzato dal Forum nazionale delle associazioni familiari, intitolato Spazio famiglia, finalizzato a indicare alle famiglie i luoghi più idonei per la fruizione di beni e servizi.
Per contrastare l'inverno demografico che affligge il nostro Paese, è necessario concorrere tutti alla creazione di un clima favorevole e accogliente per i bambini e le famiglie. È nostra specifica intenzione coinvolgere a pieno in questo sforzo le piccole, medie e grandi imprese, con la consapevolezza che per gli operatori economici investire sul futuro della società significa investire sul proprio futuro.
PRESIDENTE. Il deputato Antoniozzi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
ALFREDO ANTONIOZZI(FDI). Signor Ministro, grazie per la sua risposta assolutamente esauriente. Grazie per la sollecitudine con cui questo è avvenuto, grazie per aver colto che la questione non era limitata solamente al fatto accaduto - con riferimento al quale prendiamo atto delle scuse, naturalmente, e questo è un fatto positivo - ma per aver colto che il tema è molto più ampio. E, se di per sé questo fatto accaduto, comunque, è stato un fatto increscioso, ho voluto cogliere questa occasione perché si parlasse dell'infanzia, si parlasse dei bambini, si parlasse della famiglia, qui, nel Parlamento, nel luogo deputato ad assumere la responsabilità delle decisioni. Ringrazio il professor Marziale, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Calabria, che ha sollecitato questo intervento. Come dicevo, il fatto di per sé non è un fatto grave, ma lo può diventare, perché alimenta certamente una coscienza sbagliata rispetto al tema dei bambini, della natalità e della famiglia, fulcro della società intorno alla quale, a cerchi concentrici, si allarga la società medesima. Episodi del genere non devono accadere, ma per un fatto di crescita sociale e morale del nostro Paese.
Nel ringraziarla, dichiarandomi naturalmente soddisfatto, vorrei che questa occasione fosse di stimolo per cogliere un altro aspetto, che è quello dell'educazione della società ad alcuni temi. La discriminazione dell'infanzia è un tema gravissimo, che in questo episodio può apparire marginale, ma che può riverberarsi in maniera molto più negativa se non c'è una presa di coscienza di questo Parlamento, della società tutta, rispetto al tema dell'infanzia. Quindi, aver lei colto questo dato mi fa dichiarare soddisfatto, naturalmente. Forse potremmo fare qualcosa in più - oltre a quello che ha dichiarato e che sicuramente è encomiabile - nell'immaginare anche delle campagne informative, perché non sempre le famiglie sono messe in condizioni di sapere. Accadono fatti che possono apparire marginali, ma che poi incidono sulla vita medesima dell'infanzia. Io credo che ognuno di noi abbia nella pelle, nel DNA, i ricordi dell'infanzia. Quei ricordi sono vivi e sono fatti di momenti: momenti di gioia, ma anche momenti di delusione. Dobbiamo informare meglio i nostri cittadini riguardo ai diritti fondamentali e, andando sopra i diritti, alla coscienza da acquisire complessivamente: magari con una campagna informativa del Ministero, o qualcosa del genere, che possa dare quella informazione, che non è banale e che incide direttamente sulla coscienza delle persone. Quindi nel dichiarare la mia soddisfazione, la ringrazio per questa risposta e la ringrazio per il lavoro che sta svolgendo.
PRESIDENTE. Dovremmo ora passare all'interrogazione n. 3-00263 del deputato Iezzi.
Avverto che, in data odierna, su richiesta del presentatore, l'interrogazione è stata trasformata in interrogazione a risposta scritta.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Forattini ed altri n. 2-00001 . Chiedo alla deputata Forattini se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.
ANTONELLA FORATTINI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intendo illustrarla anche perché è un'interpellanza datata ottobre, quindi ne vorrei ripercorrere un po' la cronistoria. È stata depositata all'indomani della mia nomina qui a parlamentare.
Il 27 dicembre 2019 sono stati previsti e assegnati dei contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, nel limite di 150 milioni di euro per il 2021, di 250 per il 2022, di 550 per il 2023 e il 2024, oltre a 700 milioni di euro per gli anni dal 2025 al 2034. Cifra che è stata successivamente integrata di 100 milioni di euro per l'anno 2022 e di 200 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024. Per quanto riguarda i criteri con i quali sono stati assegnati questi fondi, a seguito anche di un'intesa che è stata portata in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali con ANCI, si è stabilito che il criterio dovesse essere quello dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale definito dall'Istat. Si tratta di un criterio che trova applicazione quando l'entità delle richieste che arrivano su un determinato bando supera l'ammontare delle risorse finanziarie disponibili e che deriva anche dalla necessità di riconoscere una preferenza alle realtà locali più svantaggiate, in coerenza con la finalità dell'intervento legislativo.
Per garantire, poi, lo scorrimento della graduatoria e il finanziamento di tutti i progetti ammissibili, sono stati stanziati ulteriori 905 milioni di euro per il periodo 2022-2026. In particolare, si è stabilito che i fondi, integrati di ulteriori 300 milioni, potessero essere assegnati anche ai progetti presentati dai comuni con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (criterio che prima era stato escluso). Nell'ottobre del 2022 sono stati individuati questi comuni e, come rilevato dall'ANCI a seguito della graduatoria che è stata pubblicata, sono stati esclusi parecchi comuni. Si è criticato tale indice di vulnerabilità perché, di fatto, lo stesso ha escluso molte realtà che potevano comunque beneficiare di questi finanziamenti.
Alla luce di quanto sopra, chiediamo: se si ritiene fondamentale lo stanziamento di ulteriori risorse per garantire lo scorrimento di questa graduatoria, che, ripetiamo, è una graduatoria relativa ai progetti di rigenerazione urbana; a quanto ammontino le ulteriori somme necessarie per finanziare eventualmente tutti quei progetti di rigenerazione urbana che sono stati presentati e dichiarati ammissibili, ma che non sono stati finanziati in quanto le risorse non sono state sufficienti; se si intendano verificare, ferma restando la necessità di dispiegare una determinata quota di risorse a beneficio dei comuni del Mezzogiorno, le forme più opportune ed efficaci per una modulazione e utile coerenza e concordanza tra il criterio dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale e quello di un'effettiva ed equilibrata ripartizione territoriale dei finanziamenti tra tutte le aree del Paese: Nord, Sud e Centro.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'Interno, Nicola Molteni, ha facoltà di rispondere.
NICOLA MOLTENI,. Grazie, Presidente. Signor Presidente, onorevoli deputati, gli onorevoli interpellanti chiedono al Governo di assumere iniziative al fine di integrare le risorse attualmente stanziate per i progetti in materia di rigenerazione urbana per l'anno 2022, con l'obiettivo di finanziare tutte le richieste presentate dai comuni e dichiarate ammissibili.
Nel richiamare preliminarmente la cornice legislativa di riferimento, evidenzio che la legge 27 dicembre 2019, n. 160 ha previsto specifiche linee di finanziamento per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, dedicate a progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. In particolare, sono stati stanziati - come, tra l'altro, è stato appena detto dalla deputata - 150 milioni di euro per il 2021, 250 milioni per il 2022, 550 milioni per gli anni 2023 e 2024, 700 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.
Nella precedente legislatura, l'erogazione dei contributi in questione è stata attuata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2021, a seguito di un'intesa sancita con l'ANCI, in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, il 26 novembre 2020.
Rammento anche che, per corrispondere alle esigenze di ampliare la platea dei beneficiari, il legislatore è intervenuto successivamente con il decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, grazie al quale sono state stanziate ulteriori risorse, pari a 905 milioni di euro, che hanno consentito di finanziare tutte le opere che erano state ammesse alla graduatoria finale.
Come evidenziato correttamente dagli onorevoli interpellanti, ulteriori interventi in materia sono stati disposti dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234 che, nell'estendere la categoria dei possibili beneficiari dei contributi, ha previsto per l'anno 2022 l'assegnazione di risorse per progetti di rigenerazione urbana pari a 300 milioni di euro in favore dei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti che, in forma associata, superano detta soglia. Con il recente decreto interministeriale del 19 ottobre 2022 sono stati individuati i comuni beneficiari dei predetti contributi per un importo complessivo di circa 297 milioni di euro, a fronte di istanze trasmesse da 5.268 enti locali e relative a progetti il cui importo complessivo è risultato ampiamente superiore alle risorse stanziate dalla legge.
Pertanto, allo stato, risultano presenti in graduatoria ulteriori progetti non finanziati. Assicuro che le criticità segnalate dagli onorevoli interpellanti sono all'attenzione del Governo. In particolare, informo che il Ministero dell'Interno, unitamente al Ministero dell'Economia e delle finanze e in collaborazione con ANCI, ha valutato la possibilità di recuperare risorse da destinare a interventi di rigenerazione urbana. Sono state anche vagliate possibili soluzioni per individuare un correttivo all'utilizzo del criterio dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale, con l'obiettivo di assicurare una più equilibrata distribuzione regionale delle risorse disponibili in relazione alle istanze presentate.
Proprio al fine di corrispondere a tali esigenze, con la legge 13 gennaio 2023, n. 6, in sede di conversione del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, è stato introdotto l'articolo 14-, che istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'Interno un fondo per investimenti in rigenerazione urbana a favore dei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, con una dotazione di 115 milioni di euro per l'anno 2025 e 120 milioni di euro per l'anno 2026. I criteri di riparto del predetto fondo saranno individuati con decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali, da adottare entro il 30 giugno 2023, assicurando in ogni caso l'attribuzione delle risorse in proporzione al fabbisogno espresso da ciascuna regione e tenendo conto delle risorse assegnate ai sensi dell'articolo 1, comma 534, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.
PRESIDENTE. La deputata Forattini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
ANTONELLA FORATTINI(PD-IDP). Grazie, Sottosegretario. Fa piacere il fatto che il Governo abbia a cuore i progetti di rigenerazione urbana e quindi abbia posto l'attenzione al fatto di poter recuperare risorse per soddisfare le richieste che sono arrivate dai comuni, e anche il fatto di valutare la possibilità di rimodulare il criterio della vulnerabilità. Non sfugge a nessuno, infatti, che le risorse su questi progetti sono parecchie, perché c'è un bisogno conclamato di ridare un volto alle aree degradate delle nostre città e occorre portare nelle periferie nuova edilizia popolare, cosa della quale oggi stanno soffrendo molte città: comuni capoluogo, ma non solo.
Soprattutto, occorre ridare servizi e ridare sicurezza ed è per questo che, in questa direzione, sono arrivati molti dei progetti che sono stati presentati, ma non sfugge che le richieste relative a questo bando oggi siano tardive. Quindi noi dobbiamo vedere di dare una risposta a tutti quei comuni che oggi faticano ad accedere a questi bandi, che faticano, di fatto, a portare avanti le procedure richieste dai bandi stessi. Si è fatta una semplificazione per quanto riguarda l'edilizia scolastica ma devo dire che non è stato fatto altrettanto per quanto riguarda i bandi della rigenerazione urbana. Quindi, occorrerebbe porre attenzione anche in questa direzione, perché i ritardi sulle procedure di espletamento delle gare sono sotto gli occhi di tutti; invece, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto su questi progetti, noi dovremmo poter accelerare. Quello che chiedo al Governo è anche di porre attenzione riguardo all'assunzione del personale. Ieri il presidente dell'ANCI ha chiesto di poter attingere alle graduatorie pubbliche già presenti in alcuni enti pubblici - quello che di fatto è successo anche per altre situazioni come, ad esempio, per il reperimento del personale per quanto riguarda i comuni terremotati - perché oggi non si riesce a trovare il personale interessato a svolgere gli incarichi per un tempo così breve. Per cui, poter accedere a graduatorie pubbliche già formate potrebbe quanto meno agevolare la procedura. Oggi noi dobbiamo spendere queste risorse; dobbiamo spenderne anche molte di più di quelle che oggi ci sono, perché noi dobbiamo far ripartire il nostro Paese. In gioco c'è la crescita del Paese e, quindi, chiedo che si ponga molta attenzione al Piano nazionale di ripresa e resilienza e magari un po' di meno al ponte sullo Stretto di Messina.
PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il Fausta Bergamotto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione D'Alfonso n. 3-00176 .
FAUSTA BERGAMOTTO,. Grazie Presidente, grazie onorevole interrogante. Con l'atto in parola si chiede di conoscere quali iniziative il Governo intenda adottare a presidio della competitività, della produzione e del mantenimento dei livelli occupazionali dello stabilimento ex Sevel di Atessa, di fondamentale importanza per il territorio della regione Abruzzo. In proposito, sottolineo che in data 14 febbraio scorso si è tenuto, presso la sede del Ministero delle Imprese e del un tavolo di confronto tra il Governo, Stellantis e le organizzazioni sindacali. I lavori del citato incontro hanno riguardato, come auspicato anche dall'onorevole interrogante, la verifica del piano industriale di Stellantis, in Italia e all'estero, e i temi dello sviluppo, del rilancio e della salvaguardia dei livelli occupazionali dello stabilimento Sevel di Atessa.
I temi in discussione sono numerosi, complessi e di grande portata. Essi si innestano su uno scenario in cui il comparto registra ancora difficoltà nell'approvvigionamento delle materie prime, microchip e semiconduttori, e una domanda ancora debole di auto elettriche sul mercato italiano. Come è stato ribadito in quella sede dal Ministro Urso, il Governo mira, da una parte, alla rinegoziazione presso le istituzioni europee di condizioni migliori e funzionali ad accompagnare la riconversione industriale in tempi e modalità che consentano di garantire la sostenibilità occupazionale e sociale in modo progressivo e che non strangoli il comparto produttivo; dall'altra, questo Governo si sta preoccupando di creare le migliori condizioni infrastrutturali, strutturali e di mercato adatte a stimolare la ricerca, lo sviluppo e l'attrazione degli investimenti, per mantenere la produzione in Italia.
A questo proposito, occorre garantire il principio di neutralità tecnologica e riformulare gli incentivi a sostegno della domanda in questo settore. Gli incentivi, infatti, devono aiutare soprattutto a salvaguardare la produzione italiana e contribuire a creare un volano per l'economia, con effetti positivi sul territorio nazionale in termini di sviluppo, ricadute produttive e occupazionali. È altresì necessario che, a monte della filiera , si implementino gli investimenti nella rete infrastrutturale di ricarica in Italia e si incentivi lo sviluppo di aziende per l'autoproduzione di energia.
Da parte sua, Stellantis ha confermato il ruolo di della Sevel di Atessa nella dei veicoli commerciali con la piattaforma del Ducato, ampliando la produzione con il Opel e con l'accordo per la produzione di veicoli commerciali Toyota.
Il Ministro Urso, in occasione del tavolo, ha dunque confermato la piena attenzione che il Governo riserva al settore e il ruolo centrale delle aziende italiane per la filiera nazionale.
Obiettivi prioritari dell'Esecutivo sono il rilancio della produzione nazionale, l'innovazione tecnologica e la tutela dell'occupazione. Per questo motivo, presso il Ministero delle Imprese e del , è stato altresì istituito un tavolo permanente sull' - con aggiornamento periodico - che coinvolge tutti gli operatori del settore.
Per affrontare la difficile congiuntura, si ribadisce anche in questa sede che un confronto continuo tra le parti coinvolte e i loro rappresentanti sarà utile a tutti per verificare gli sviluppi degli investimenti e le ricadute sul sistema industriale e in questo contesto verrà sicuramente avviato un raccordo con la regione Abruzzo per le imprese dell'indotto legate al territorio. L'impegno del Governo avverrà, dunque, con continuità operativa e temporale, con la più stretta condivisione degli obiettivi con le parti coinvolte e in modo coordinato, in ciascuno dei comparti e dei tavoli sopramenzionati.
PRESIDENTE. Il deputato D'Alfonso ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
LUCIANO D'ALFONSO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Do contezza della consapevolezza del Sottosegretario che ha risposto, perché ne conosco il radicamento territoriale - è abruzzese come me -, quindi, ho visto uno sforzo di volontà nel descrivere fotograficamente la situazione. Il punto che manca, per il quale intervengo e utilizzo questo tempo, è mettere proprio i termini all'interno di un'agenda che precisi le cose da fare.
Voglio ricordare all'Aula, in uno spirito anche deliberativo di quest'Aula, che il sito industriale di Atessa è gran parte del PIL della regione Abruzzo. Parliamo di una capacità di assorbimento di forza lavoro, tra diretti e indiretti, sulle 30.000 unità. La maggior parte della ricchezza economica, della capacità di attrattiva, dell'affidabilità economica dell'Abruzzo e di questo rettangolo, che vede l'Abruzzo al centro, deriva e coincide proprio con il sito produttivo di Atessa, ex FIAT, attuale Stellantis.
Quali sono gli elementi negativi che dobbiamo fronteggiare con adeguatezza e appropriatezza? Abbiamo perso 1.000 unità di lavoro, tra prima della pandemia e dopo, e questo fa riferimento alla perdita di un certo numero di unità produttive dal punto di vista del tempo annuo. Noi avevamo circa 300.000 furgoni l'anno; siamo scesi, dopo la pandemia, a meno di 250.000 furgoni annui. Noi sappiamo che c'è una competizione anche nello scenario internazionale con la Polonia.
Allora, quali sono le misure che dobbiamo mettere in esercizio? Il tavolo permanente, che chiami a sé il Ministero delle Imprese e del , le rappresentanze sindacali, quelle delle imprese e dell'indotto, che tanta ricchezza attrattiva hanno rappresentato, e gli enti locali. Negli enti locali dobbiamo metterci potentemente, oltre alla regione, anche i comuni; inoltre, dobbiamo concepire, riconcepire e ricoltivare quello che si chiama lo strumento del Contratto istituzionale di sviluppo che faciliti l'adeguatezza infrastrutturale tradizionale, la viabilità che riesca a “cucire” il mare Adriatico con il Tirreno, che va a servire proprio Atessa. Ci sono 190 milioni di euro in giacenza che devono produrre il completamento del cantiere. Lo chiese anche Marchionne, quando ricevette il riconoscimento dalla regione Abruzzo. Aggiungo, inoltre, la copertura digitale 4G, la copertura dell'energia elettrica industriale, come richiede il fabbisogno produttivo di quell'azienda e, poi, l'autosufficienza energetica, in maniera tale che vi possano essere, in un tempo dato, la neutralità energetica, l'investimento tecnologico, per farle recuperare terreno rispetto agli sfidanti del circuito internazionale.
Allora, mettiamo in agenda le intenzioni, le preoccupazioni, la consapevolezza, ma anche le date degli investimenti, le risorse. Facciamo in modo che, nei piani riguardanti il potenziamento produttivo, ci siano le risorse finanziarie.
Cara Sottosegretaria, conosco, come ho detto prima, la sua appartenenza territoriale: dovremmo immaginare un documento impegnativo, a valenza istituzionale, a valenza normativa, amministrativa, che preveda anche le risorse finanziarie. Stiamo per delineare il DEF e gli obiettivi del DEF: sull' facciamo in modo che vi sia appropriatezza di strumenti. Non siamo chiamati a fare convegnistica, ma ad essere decisori e decisione vuol dire collocazione di risorse. Io su questo faccio affidamento anche sulla sua “abruzzesità” istituzionale.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, Alberto Barachini, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Barabotti ed altri n. 3-00203 .
ALBERTO BARACHINI,. Grazie, Presidente. Con riferimento all'interrogazione in oggetto, che concerne lo stato di avanzamento delle iniziative volte a sostenere il comparto termale e la ripresa delle Terme di Montecatini, faccio presente, in via preliminare, che il Ministero del Turismo ha sempre mostrato grande attenzione, anche nel Governo precedente, alle problematiche inerenti al turismo termale. Per quanto concerne le iniziative volte a sostenere la ripresa delle Terme di Montecatini, la questione è estremamente delicata, stante la situazione in cui versa attualmente la società Terme di Montecatini Spa, e coinvolge più attori, la regione Toscana e il comune di Montecatini.
La complessità della problematica non rende agevole una pronta soluzione, bensì richiede tempi di valutazione delle strategie attuabili necessariamente ampi. Al riguardo, è certamente apprezzabile l'iniziativa della regione che, con propria legge 29 dicembre 2022, n. 48, ha autorizzato la giunta regionale a formulare una proposta di acquisizione al patrimonio regionale degli immobili denominati Terme Tettuccio, Terme Regina e Terme Excelsior, tutti immobili dichiarati di interesse culturale particolarmente importante.
A testimonianza dell'interesse e dell'impegno profusi nella salvaguardia del settore termale, ho recentemente partecipato, insieme al presidente di Federterme, Massimo Caputi, alla fiera Les Thermalies 2023 e in tale sede ho presentato l'offerta turistica termale italiana e la piattaforma ItalCares, ideata e promossa da Federterme con il cofinanziamento del Ministero del Turismo. La piattaforma ItalCares, cofinanziata per 1.500.000 di euro, a valere sul Fondo unico nazionale del turismo, genererà flussi organizzati di turismo sanitario, termale e del benessere in Italia, colmando l'attuale divario rispetto ad altri Paesi europei dove il turismo sanitario-termale è un pilastro fondamentale del comparto.
Il turismo sanitario-termale rappresenta un'opportunità da sfruttare, considerando l'immenso patrimonio di acque termali presenti sul territorio nazionale, nonché la qualità dell'assistenza sanitaria che favorisce la destagionalizzazione e la differenziazione dell'offerta turistica.
A tal riguardo, peraltro, il Governo ha recentemente valorizzato il turismo del benessere anche prevedendo, nel disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, all'articolo 3, comma 2, lettera , n. 9, tra i principi e criteri direttivi indicati per l'esercizio della delega: “promozione di programmi e percorsi volti a favorire il turismo del benessere e il turismo lento come attività che agevolano la ricerca di tranquillità fisiologica e mentale per il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico, mentale e sociale, come obiettivo ulteriore rispetto a quello della cura delle malattie ovvero delle infermità”.
Quanto detto manifesta tutta la mia intenzione di individuare le migliori strategie e le più efficaci modalità di intervento per la soluzione delle problematiche in cui versa il comparto termale, tra i più colpiti dalla pandemia, di cui è un chiaro esempio la società Terme di Montecatini Spa.
PRESIDENTE. Il deputato Billi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
SIMONE BILLI(LEGA). Ringrazio il Sottosegretario per l'impegno e l'attenzione su questo importante comparto, in particolare per la regione Toscana e ancora più in particolare per Montecatini. Continuiamo nell'impegno, è importante rilanciare questo comparto, non solo, come ha detto lei, Sottosegretario, per la regione Toscana e per Montecatini, ma per tutta l'Italia. Sono tante le terme e i centri termali in tutta Italia. Bisogna fare di più per rilanciare questo settore.
PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il Fausta Bergamotto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Rubano n. 3-00150 .
FAUSTA BERGAMOTTO,. Grazie, Presidente. Onorevole interrogante, rispondo a nome del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. In merito a quanto rappresentato dall'interrogante, appare opportuno premettere che questo Ministero concretizza le proprie funzioni, in materia di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, attraverso atti di programmazione e finanziamento di interventi strutturali proposti dalle regioni e dalle province autonome. Viceversa, non ha competenza nell'intervenire durante le situazioni di emergenza, come definite dal vigente codice della Protezione civile. Per la definizione del Piano degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, a valere sulle risorse di bilancio del MASE, si applicano i criteri e le procedure dettate dal DPCM 27 settembre 2021, recante aggiornamento dei criteri, delle modalità e dell'entità delle risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico. In particolare, il richiamato DPCM, nell'allegato 1, suddivide la procedura di selezione degli interventi in cinque specifiche fasi tra loro consequenziali. La prima fase consiste nell'inserimento da parte delle regioni della richiesta di finanziamento all'interno della piattaforma ReNDiS, che consente il caricamento sia dei documenti progettuali sia di informazioni sulla classificazione dell'area in termini di pericolosità/rischio e sulla tipologia ed entità degli elementi esposti a rischio. Una volta validato dalle regioni, l'intervento passa alla seconda fase, in cui la competente Autorità di bacino distrettuale valuta l'intervento in termini di compatibilità con gli strumenti pianificatori vigenti, in relazione al rischio da frana (Piano di assetto idrogeologico) e al rischio da alluvioni (Piano di gestione del rischio da alluvioni) nonché valuta l'incidenza delle opere previste in progetto sulla mitigazione della pericolosità o del rischio idraulico ed idrogeologico rispetto alle aree interessate. Ottenuto tale parere, la terza fase contempla la generazione automatica, da parte del sistema ReNDiS, per ciascuna amministrazione territoriale, di un elenco di interventi ordinati per punteggio, ovvero la graduatoria regionale delle richieste di finanziamento.
Le ultime due fasi si svolgono come di seguito illustrato. Il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, sulla base delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, comunica alle regioni l'avvio della programmazione degli interventi, chiedendo alle stesse, sulla base della graduatoria ReNDiS, di presentare la propria proposta di finanziamento, ovvero l'elenco di interventi in cui si richiedono risorse. Ricevute le proposte, il MASE procede alla verifica del rispetto della rispondenza della graduatoria presente in ReNDiS con le liste di interventi presentati dal soggetto responsabile della programmazione regionale, oltre che della completezza e coerenza dei rispettivi dati economici e di quelli relativi alle caratteristiche dell'appalto.
Pur tuttavia, va evidenziato che, al fine di consentire alle regioni di fronteggiare situazioni di rischio considerate urgenti e indifferibili, il DPCM prevede che il soggetto responsabile della programmazione regionale, nell'ambito delle risorse disponibili e fino alla concorrenza del 20 per cento del finanziamento ministeriale, possa proporre interventi in deroga rispetto alla graduatoria generata dal sistema ReNDiS ma pur sempre sottoposti al parere dell'Autorità di bacino distrettuale e alla verifica del MASE.
Tanto premesso, si rappresenta che, con il decreto ministeriale n. 531 del 16 dicembre 2022 è stato approvato l'elenco degli interventi prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico da realizzarsi nel territorio della regione Campania, integralmente finanziati con risorse ministeriali ammontanti a quasi 17 milioni di euro. Detto elenco, proposto dalla regione Campania e approvato previa acquisizione della formale intesa del presidente della stessa regione, è composto da quattro interventi, che incidono nei comuni di Cetara, Volturara Irpina, Roccadaspide e Francolise.
Si specifica, altresì, che è di imminente avvio l'attività di programmazione delle risorse disponibili nel bilancio 2023 del MASE per il finanziamento degli interventi di mitigazione dei rischi idrogeologici.
Per quanto concerne le risorse finanziarie a valere sui fondi del PNRR, si evidenzia come la misura M2C4 - sub-investimento 2.1a, “Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”, come stabilito dal decreto MEF del 6 agosto 2021, è destinata solo al finanziamento di progetti in essere ovvero già inclusi in precedenti programmazioni. Pur tuttavia appare doveroso evidenziare come, nell'ambito del PNRR, è stata prevista una specifica misura (M2C4-Riforma 2.1) di “Semplificazione e accelerazione delle procedure per l'attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico”. In particolare, la riforma, il cui impianto trova fondamento in un complesso di norme approvate nel corso del 2021 e del 2022, è finalizzata a rafforzare il coordinamento tra i diversi livelli di governo coinvolti, razionalizzando i flussi di informazione oltre a definire un piano per aumentare la capacità amministrativa degli organi responsabili dell'attuazione dei progetti, quali le Autorità di bacino distrettuali e le strutture commissariali.
PRESIDENTE. Il deputato Rubano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
FRANCESCO MARIA RUBANO(FI-PPE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, signor Sottosegretario, sono particolarmente soddisfatto dei dati che, in nome e per conto del Ministero dell'Ambiente, lei ci ha illustrato e che noi abbiamo recepito in quest'Aula. Sono soddisfatto perché abbiamo preso atto che, a dicembre scorso, il Governo ha erogato alla regione Campania circa 17 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza relativi al rischio di dissesto idrogeologico. Sono soddisfatto, ancora, perché prendiamo atto di ulteriori attività in via di definizione, le quali genereranno ulteriore erogazione di finanziamento alla regione Campania sempre su questo tema.
Esprimo, in verità, soltanto qualche preoccupazione, sul piano locale, rispetto alle logiche e, quindi, alla che governa in regione Campania, e, in particolare, in provincia di Benevento, da parte di soggettività politiche, partitiche, giochi di cordate e di correnti interne al PD e componenti civiche alleate, che pure, purtroppo, gestiscono ancora in provincia di Benevento qualche istituzione.
L'interrogazione era incentrata sul rischio frana del comune di Arpaise, nello specifico sulla strada provinciale n. 1. È una vicenda decennale e la provincia di Benevento ancora non perfeziona il dovuto iter amministrativo, propedeutico al caricamento, da parte della regione Campania, sulla piattaforma ReNDiS del relativo progetto. Ancora, per i comuni di Durazzano e di Sant'Agata de' Goti, soltanto a seguito di molteplici diffide pervenute dal sottoscritto e dal sindaco di Durazzano, Crisci, e destinate alla provincia di Benevento, è stato caricato solo qualche giorno fa il progetto in piattaforma ReNDiS. Ancora, i comuni di Faicchio e della mia Puglianello, che sono a rischio esondazione per il fiume Volturno, e anche una parte di territorio dell'alto casertano non hanno ancora il riscontro necessario da parte della provincia.
Lei ci ha rappresentato che, tra i comuni destinatari di finanziamenti su questo tema, spiccano, guarda caso, realtà della provincia di Salerno, perché questa è la logica che vige in regione Campania: la spartizione in nome e per conto di dinamiche correntizie del Partito Democratico e non in base alle vere necessità, ai veri rischi. Sarà mio compito, a questo punto, sollecitare, fare ulteriormente battaglia, presso la provincia e presso la regione, per rivedere riconosciuti i giusti diritti a questi comuni che, non partecipando, non essendo commensali di alcune logiche, vedono posta a rischio la vita dei relativi residenti.
Quindi, farò immediatamente un incontro, un tavolo tecnico con il sindaco di Arpaise, con il suo assessore alle opere pubbliche Giovanni Lizza, il consigliere provinciale dell'area, Cataudo, per determinare una strategia e un'interlocuzione tra provincia e regione per arrivare al primo obiettivo, al primo . Poi, daremo battaglia affinché il buon governatore De Luca si renda conto che egli è il governatore della Campania e non della provincia di Salerno.
Non voglio immaginare che possa accadere quanto accaduto, ad esempio, a Faicchio e a Puglianello nel 2019, a dicembre, in quella che fu un'importante esondazione del fiume Volturno e i soccorritori, i vigili del fuoco dovettero addirittura far evacuare gli abitanti di quell'area con i canotti.
PRESIDENTE. Deputato, dovrebbe concludere.
FRANCESCO MARIA RUBANO(FI-PPE). Quindi, dobbiamo contare i morti, poi sapremo assegnare le opportune responsabilità, perché non è fondamentale, non è esclusivo in uno stato di diritto avere una tessera di partito in tasca per vedere riconosciuti i propri diritti, la tutela della vita. Questa sarà la mia battaglia e quella sicuramente del centrodestra .
PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato, Fausta Bergamotto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Cappelletti n. 3-00151 .
FAUSTA BERGAMOTTO,. Grazie, Presidente. Grazie all'onorevole interrogante. Anche a quest'interrogazione rispondo per il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica.
In merito alle questioni poste dall'onorevole interrogante, innanzitutto, si deve rilevare come la competenza in materia di autorizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti è in carico alle amministrazioni regionali.
A tale proposito, pertanto, la regione Veneto rappresenta che la società proponente ENI Spa ha trasmesso l'istanza relativa all'impianto in questione lo scorso 10 novembre 2022, finalizzata all'ottenimento del provvedimento di valutazione di impatto ambientale, nonché degli ulteriori titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio della struttura.
La regione, in qualità di autorità competente, ha avviato la verifica della documentazione al fine di richiedere a tutte le amministrazioni ed enti interessati di verificarne la completezza sotto i profili di rispettiva competenza, fase che si è conclusa lo scorso 8 febbraio.
Ad oggi sono in corso le opportune verifiche da parte degli uffici regionali al fine di giungere alla comunicazione di avvio del procedimento, sul sito Internet regionale dedicato, preliminare all'avvio della procedura istruttoria, durante la quale saranno condotte tutte le valutazioni in merito alla proposta progettuale, anche in relazione ai principi dell'economia circolare e di tutela dell'ambiente.
Nell'ambito dell'istruttoria, per cui l'organo deputato all'espressione del parere è il Comitato tecnico regionale VIA, saranno considerate e opportunamente valutate le osservazioni che il pubblico interessato potrà presentare.
Relativamente alle emissioni, si evidenzia che la normativa attualmente vigente sulle autorizzazioni degli impianti di trattamento dei rifiuti recepisce le normative comunitarie, anche riguardo all'incenerimento e al coincenerimento.
Pertanto, le autorizzazioni ed i controlli sul funzionamento devono fondarsi sull'adozione delle migliori tecniche disponibili - le cosiddette BAT -, come disposto dall'articolo 29- del decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero quelle soluzioni tecniche impiantistiche, gestionali e di controllo, che interessano tutte le fasi di progetto, fino alla chiusura di un impianto.
Le BAT intervengono per evitare o per ridurre le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo e sono periodicamente aggiornate in funzione dei progressi tecnologici raggiunti.
Con il recepimento nell'ordinamento italiano della direttiva 2010/75/UE, i valori limite di emissione e tutte le altre condizioni dell'autorizzazione vengono, dunque, stabiliti in conformità alle BAT emanate, che restano periodicamente aggiornate sotto forma di “decisioni” dalla Comunità europea. Qualunque aggiornamento delle disposizioni europee sui limiti emissivi divengono pertanto automaticamente vincolanti, anche nelle fasi di revisione periodica delle autorizzazioni precedentemente rilasciate.
Inoltre, atteso che la procedura è ancora in una fase preliminare, è da considerare anche che l'impianto possa essere funzionale alla chiusura del ciclo regionale di gestione dei rifiuti, dato che i fanghi di depurazione delle acque reflue potrebbero non trovare completa collocazione nelle operazioni di riciclaggio in attività di ambito agricolo.
È altresì da rilevare che il recupero energetico, prima dello smaltimento, rientra, comunque, all'interno dei criteri di priorità nella gestione dei rifiuti, di cui all'articolo 179 del testo unico dell'ambiente.
Peraltro, le ceneri residuali della combustione dei fanghi possono utilmente permettere il recupero del fosforo, elemento che risulta tra le 30 “materie prime critiche per l'Europa”, ovvero le materie prime di importanza economica caratterizzate da alto rischio di fornitura, per via dell'ampia dipendenza dall'importazione extra Unione europea, essenziali per lo sviluppo dei settori strategici, quali le energie rinnovabili, la mobilità elettrica e le tecnologie digitali.
Infine, si evidenzia che l'impianto in parola rientra tra le attività previste da ENI Rewind Spa all'interno di siti di interesse nazionale assoggettate alla disciplina di cui all'articolo 242- del decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero alla preventiva valutazione da parte del Ministero dell'Ambiente dello stato di potenziale contaminazione del sito e, con un maggior dettaglio, dell'area di intervento, accertato attraverso un piano di indagini preliminari, da concordare preliminarmente con le agenzie ambientali territorialmente competenti.
Al riguardo, l'ISPRA ha comunicato di aver fornito valutazione positiva in merito alla compatibilità della struttura oggetto dell'intervento con le matrici ambientali, nonché con le attività di bonifica del suolo già avviate o di quelle sulle acque sottostanti eventualmente in fase di ultimazione, esplicitando altresì determinate osservazioni e raccomandazioni di tipo operativo.
Attesa l'assenza di diretta competenza di questo Ministero sul rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale, così come evidenziato, saranno condotte tutte le ulteriori dovute interlocuzioni con gli enti e le amministrazioni locali preposte per quanto di pertinenza riguardo l'impianto di gestione dei rifiuti.
PRESIDENTE. Il deputato Cappelletti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
ENRICO CAPPELLETTI(M5S). Grazie, Presidente. Grazie, Sottosegretario Bergamotto per la risposta, però mi devo dichiarare non soddisfatto e le spiego perché.
Innanzitutto, nell'area in cui si andrà a insediare questo impianto c'è un doppio vincolo. Uno è di carattere paesaggistico - ci troviamo a meno di 300 metri dalla laguna di Venezia e non serve dilungarmi sui motivi per cui è una zona tutelata - e l'altro è di natura urbanistica. Però, non è questo il problema principale. Il problema principale è un altro, ed è di natura sanitaria. Per questo abbiamo interrogato il Governo, perché c'è una competenza dello stesso nella tutela della salute.
Non sfuggirà al Governo il dato che l'area di Marghera è già, di per sé, fortemente inquinata e questo non da adesso, ma da decenni. Solo poche settimane fa, proprio l'Istituto superiore di sanità ha presentato la sesta edizione del Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni nei siti SIN.
Ebbene, da questo rapporto emerse che a Marghera c'era già una situazione alquanto critica, che potremmo sintetizzare in questo modo: un eccesso di mortalità per la probabile associazione tra fonti di inquinamento ambientale e malattie dei cittadini residenti, in particolare tutti i tumori maligni e quelli del colon, del fegato e dei dotti biliari - cito, naturalmente, il recentemente pubblicato dall'Istituto superiore di sanità -, i tumori maligni della trachea, dei bronchi e del polmone, il mesotelioma, i tumori maligni del tessuto connettivo e degli altri tessuti molli, i tumori maligni della vescica, i linfomi di Hodgkin, le leucemie, i tumori maligni della mammella, le malattie respiratorie acute e l'asma.
Per cui, è veramente opportuno in quest'area aggiungere un impianto potenzialmente cancerogeno, in una situazione che è già drammatica? Si pensi che in questa zona sono stati rilevati metalli pesanti addirittura nel latte materno, metalli che vengono trasferiti dalla madre al figlio.
È di tutta evidenza che le ricadute ambientali dovute all'inquinamento da combustione dei fanghi deterioreranno ulteriormente la qualità dell'aria, in un territorio che, come sappiamo, ha già pagato un costo altissimo da questo punto di vista, mentre, ahimè, l'attenzione prestata dalle istituzioni rispetto a questo dramma appare del tutto scarsa o inesistente. Basti pensare che il primo provvedimento - proprio il primo - posto in essere dalla giunta Zaia, appena dopo le elezioni regionali, è stato l'ampliamento dell'inceneritore Veritas, che è lì a pochi metri e che è attualmente in fase di realizzazione. Per la regione Veneto Marghera è stata designata come la capitale dei rifiuti, eppure, ipocritamente, avevano dichiarato di voler fare di Venezia la capitale della sostenibilità.
Alla luce della risposta alla mia interrogazione, dunque, mi chiedo se relegare Marghera a pattumiera d'Italia non rientri pure negli obiettivi di questo Governo.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Sergio Costa ed altri n. 2-00069 .
Il deputato Alfonso Colucci ha facoltà di illustrare l'interpellanza, di cui è cofirmatario.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Grazie, Presidente. Signora Sottosegretaria, la popolazione di Ciampino ha urgente necessità di azioni di risanamento dell'inquinamento acustico prodotto dal locale aeroporto. Nel 2014 l'aeroporto di Ciampino fu oggetto del caso EU Pilot 6876/14 ENVI, nell'ambito del quale la Commissione europea ha chiesto chiarimenti sull'applicazione della direttiva 2011/92/UE.
Per soddisfare le richieste della Commissione europea, in data 16 dicembre 2016 ENAC trasmetteva documentazione integrativa nell'ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale del nuovo , contenente uno specifico elaborato finalizzato a rispondere ai quesiti posti.
La commissione tecnica si esprimeva sul con parere positivo, con prescrizioni del 2017. Nello stesso parere la commissione ha ritenuto di non potersi esprimere in relazione ai pregressi impatti ambientali prodotti dall'esercizio dell'opera e di dover demandare alle competenze della direzione del Ministero dell'Ambiente la definizione degli effetti della procedura in corso. La commissione tecnica successivamente suggeriva di chiedere un parere all'Avvocatura dello Stato e di avviare un procedimento di valutazione postuma sugli interventi realizzati in passato in relazione al procedimento EU Pilot. In accoglimento del parere dell'Avvocatura, in data 23 aprile 2019 si apriva un supplemento di istruttoria concluso con parere del 2020.
Con decreto del Ministro dell'Ambiente n. 345 del 2018, dell'allora Ministro Sergio Costa, veniva approvato il piano di contenimento e di abbattimento acustico dell'aeroporto di Ciampino, i cui elementi salienti prevedono: riduzione del 30 per cento del numero di voli commerciali (da circa 100 al giorno attuali a 65 al giorno); distribuzione dei voli in 100 per cento diurni e zero per cento notturni; graduale sostituzione dei velivoli con nuovi velivoli a minore impatto acustico.
Il suddetto piano prevede altresì interventi di risanamento acustico presso gli edifici scolastici esposti alle emissioni acustiche dei velivoli, sia in fase di atterraggio che di decollo. La Commissione europea, con un parere emesso nel 2021, procedeva a un articolato esame delle richieste contenute dalla commissione tecnica, della documentazione ENAC e della correlata valutazione, concludendo per la relativa inadeguatezza e insufficienza a espletare la valutazione degli impatti delle opere realizzate nell'aeroporto, nel rispetto dei principi enunciati dalla giurisprudenza europea in ordine ai requisiti della valutazione postuma e indicando puntualmente le carenze riscontrate.
Nel 2021 il Ministero dell'Ambiente chiedeva a ENAC di fornire documentazione in riscontro ai contenuti nel citato parere n. 3346 del 2020, stante l'urgenza di archiviare il caso EU Pilot da parte della Commissione europea.
A seguito delle successive interlocuzioni tra il Ministero, ENAC e la commissione tecnica, emergeva la necessità di seguire un iter procedurale e di analisi ambientale che, anche tenendo conto dei rilievi formulati dalla Commissione europea, consentisse di percorrere le fasi essenziali della valutazione di impatto ambientale. In sostanza, l'attuale Commissione europea si è espressa negativamente sulla compatibilità ambientale dell'aeroporto di Ciampino, nel rispetto dei principi enunciati dalla giurisprudenza europea sui requisiti della VIA postuma e relativamente alla valutazione degli impatti arrecati dalle opere già realizzate nel periodo 1999-2013, per la presenza di impatti negativi e rilevanti in relazione specifica agli effetti arrecati ai fattori oggetto di considerazione all'interno della VIA, attraverso l'aumento dei voli operati.
La commissione acustica aeroportuale, considerate le criticità generate dall'aeroporto sul territorio, sta svolgendo i propri compiti al fine di definire nuove procedure antirumore, e tali lavori sono ancora in corso. Allo stato attuale, l'aeroporto di Ciampino ancora sta generando un forte dibattito a livello istituzionale, con recenti sentenze del TAR e del Consiglio di Stato che hanno sancito la necessità di procedere con le azioni di risanamento acustico.
Le analisi eseguite dal Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale Lazio nello studio “SERA” e nello studio “Samba” hanno fatto emergere evidenze statistiche di effetti sulla salute dei residenti nell'area circostante l'aeroporto, con un'associazione tra rumore ambientale misurato all'esterno delle scuole e difetti nella discriminazione uditiva e delle capacità di apprendimento da parte dei bambini.
Per quanto sopra rilevato, è evidente che l'incremento dell'operatività dell'aeroporto ha inequivocabilmente generato un importante impatto acustico sul territorio, con conseguenze sulla salute della popolazione.
In merito allo studio del proponente, si evidenziano importanti criticità: la ricostruzione dell'impatto acustico dell'aeroporto non è accoglibile sul piano metodologico, visto che le ricostruzioni modellistiche di riferimento per i diversi scenari temporali e il calcolo della popolazione esposta non presentano omogeneità di procedura metodologica e di base dati; ne consegue che anche le conclusioni non possono essere accolte.
Anche in merito alla componente salute, il profilo epidemiologico connesso con l'esposizione all'inquinamento acustico e atmosferico fornito dal proponente presenta limiti metodologici che ne minano la validità.
Pertanto, le chiediamo: se il Ministero interpellato intenda fornire adeguate garanzie a tutela della popolazione di Ciampino e quali iniziative di competenza intenda intraprendere nei confronti dell'ente gestore in relazione alla mancata riduzione del 30 per cento del numero dei voli commerciali, da circa 100 al giorno a 65, e alla mancata distribuzione dei voli in 100 per cento diurni e zero per cento notturni; se il Ministro interpellato intenda fornire adeguate garanzie a tutela della popolazione di Ciampino e quali iniziative di competenza intenda intraprendere nei confronti dell'ente gestore in relazione alla graduale sostituzione degli attuali con di nuova generazione, meno inquinanti. La popolazione di Ciampino lo chiede a gran voce.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato Fausta Bergamotto ha facoltà di rispondere.
FAUSTA BERGAMOTTO,. Grazie, Presidente e grazie, onorevole Colucci. Con decreto ministeriale n. 345 del 18 dicembre 2018 è stato approvato il piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore prodotto dall'infrastruttura aeroportuale, predisposto dal gestore Aeroporti di Roma Spa, che ha individuato le azioni di mitigazione acustica più idonee al raggiungimento dell'obiettivo del risanamento, che consiste nel garantire il rispetto dei limiti normativi.
I soggetti preposti alla verifica delle prescrizioni contenute nel piano sono la regione Lazio e l'ARPA Lazio. Preliminarmente, è opportuno evidenziare che il DM n. 345 del 2018 è stato impugnato dinanzi al TAR Lazio da parte del vettore Ryanair e la relativa sentenza del Consiglio di Stato, che ne ha confermato la piena legittimità, è stata emanata nell'ottobre 2021, pregiudicando fino a quella data l'operatività dell'implementazione delle azioni previste. Per quanto concerne il dell'aeroporto di Ciampino, si rappresenta che è in corso una procedura di VIA presentata da ENAC e scaturita dall'esigenza di ridimensionare, a partire dal 2021, il volume di traffico per renderlo compatibile con la collocazione dello scalo sul territorio, per le caratteristiche dell'infrastruttura, verso il modello tipologico del . Suddetta procedura di VIA comprende la valutazione postuma degli interventi realizzati dal 2002 in poi all'interno del sedime aeroportuale e dell'aumento significativo del traffico aereo oggetto del caso EU Pilot 6876/14/ENVI, ad oggi chiuso. L'istruttoria tecnica presso la CTVA si è conclusa con parere n. 2476 del 2017, positivo con prescrizioni, nel quale la commissione stessa ha ritenuto di non potersi esprimere in relazione ai pregressi impatti ambientali prodotti dall'esercizio dell'opera. Successivamente, il 23 aprile 2019, si è aperto un supplemento di istruttoria per la valutazione degli interventi pregressi, che si è concluso con parere interlocutorio n. 3346 del 2020, con il quale la CTVA ha sostanzialmente indicato la documentazione integrativa necessaria per la valutazione degli interventi già realizzati. Il parere è stato trasmesso a ENAC che, il 23 settembre 2020, ha fornito le integrazioni richieste. La CTVA, valutata la documentazione integrativa, si è espressa con ulteriore parere interlocutorio, il n. 60 del 2021, con il quale ha indicato le carenze riscontrate e le modalità per sopperire alle stesse, a cui ha fatto seguito, a novembre 2021, ENAC con la trasmissione della documentazione a riscontro delle carenze evidenziate. La commissione tecnica ha concluso la propria valutazione con il parere n. 331 del 13 aprile 2022, in relazione agli impianti derivanti dalle opere già realizzate nel periodo 1999-2013 e agli effetti arrecati ai fattori oggetto di considerazione all'interno della VIA attraverso l'aumento dei voli operati. Attualmente, la commissione tecnica VIA-VAS sta verificando le valutazioni espresse nel parere n. 2476 del 2017 e le relative condizioni ambientali, al fine di integrarlo con i contenuti del parere n. 331 del 2022. Si ritiene che le criticità emerse e rappresentate, già oggetto di valutazione nell'istruttoria di VIA e dei successivi pareri della Commissione tecnica VIA-VAS, saranno opportunamente prese in considerazione anche nel nuovo parere della commissione stessa. Per quanto concerne le azioni prescritte di risanamento intraprese dal gestore riguardo alla riduzione dei voli commerciali alla soglia di 65 voli giornalieri, atteso che è stato possibile operare solo a partire dall'ottobre 2021, si specifica che tale soglia è attualmente rispettata, essendosi registrata, nel corso del 2022, una media di 62 voli giornalieri. Riguardo alla distribuzione dei voli solo nelle fasce diurne, si specifica che l'aeroporto di Ciampino è stato chiuso nel periodo notturno dal 2019 e che sono stati rendicontati tutti i voli che hanno operato durante la fascia notturna in quanto voli di Stato, ambulanza, trasporto organi o per cause di forza maggiore, in recepimento dell'ordinanza del TAR Lazio n. 2369 del 2020, che ha ammesso l'atterraggio oltre le ore 23 per le suddette cause. In merito, regione Lazio e ARPA comunicano che effettivamente si registra, per ogni anno, la mancata distribuzione del totale dei voli solo nella fascia diurna. Con riferimento alla graduale sostituzione dei veicoli con altrettanti a minore impatto acustico, si rappresenta che Ryanair, in quanto vettore dominante, ha sostituito 2 dei 6 aeromobili con nuovi velivoli del tipo “Boeing 737-8-200 Gamechanger” a partire dal 1° dicembre 2022, come da comunicazione di Aeroporti di Roma.
La stessa società rappresenta che il vettore ha comunicato l'intenzione di raggiungere il 50 per cento del piano entro la fine dell'anno in corso o all'inizio del 2024 e, al momento, opera con un 25 per cento di aeromobili acusticamente più performanti basati sullo scalo di Ciampino. Va evidenziato come la sostituzione sia stata ritardata da fattori esogeni di pubblica evidenza e oggettiva rilevanza; in particolare gli aeromobili inizialmente prescelti, ovvero i “B 737-8-200 Max”, sono stati coinvolti, nel 2018 e nel 2019, in due disastri, per cui fu stabilito il blocco delle consegne per verifiche di sicurezza, oltre che il divieto di utilizzo in Europa fino al gennaio 2021. La stessa Aeroporti di Roma, al fine di agevolare la sostituzione degli aeromobili, ha predisposto azioni volte a facilitare l'utilizzo di quelli più performanti, prevedendo, ad esempio, per i vettori che li utilizzano, l'applicazione, da marzo 2019, di corrispettivi d'approdo fortemente ridotti. Inoltre, la stessa società informa che, nell'ambito di tutte le attività avviate e necessarie all'ottemperanza di quanto previsto dal DM n. 345 del 2018, ha investito oltre 9 milioni di euro per opere di isolamento acustico degli edifici scolastici presenti. Infine, anche in coordinamento con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, verranno ulteriormente esplicitate le azioni di raccordo con gli enti preposti all'ottemperanza dei controlli, ovvero la regione Lazio e ARPA Lazio, sia nell'attività di verifica del rispetto delle prescrizioni, anche alla luce delle normative tecniche cogenti in campo aeronautico, come interpretate dalla normativa sia nazionale che comunitaria, sia nelle attività volte ad accertare che l'eventuale mancata ottemperanza delle prescrizioni discenda da un'esplicita responsabilità del gestore.
PRESIDENTE. Il deputato Alfonso Colucci ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Grazie, signora Presidente. Signora Sottosegretaria, la ringrazio per la risposta, della quale tuttavia non posso dirmi soddisfatto, e cercherò di illustrare le ragioni. Per poterlo fare, è necessario ripercorrere, pur brevemente, i punti salienti di questa vicenda, peraltro da lei ricordati puntualmente. Va ricordato che l'aeroporto Pastine di Ciampino, con i suoi livelli di inquinamento acustico, rappresenta il primo caso in Italia di approvazione del Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore da parte del Ministero dell'Ambiente, ai sensi del decreto ministeriale 29 novembre 2000, con il quale sono stati introdotti i criteri per la predisposizione dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore. L'iter di approvazione del decreto è stato lungo e articolato e siamo molto orgogliosi, con il Ministro Sergio Costa, di essere riusciti a portare avanti quel provvedimento pur tra mille difficoltà e ostacoli, perché ritenevamo importante riuscire ad approvare una norma di tutela per la salute della cittadinanza esposta all'impatto acustico dell'aeroporto. Il procedimento istruttorio ha visto il coinvolgimento del Ministero, della regione Lazio, dell'ISPRA, dell'ARPA Lazio e dei comuni interessati. A conferma della resistenza incontrata, ricordo che il decreto ministeriale di approvazione fu oggetto di ricorso al TAR e al Consiglio di Stato da parte dei principali operatori di volo coinvolti, oltre che dal gestore aeroportuale, ma possiamo dire - e lo diciamo con un pizzico di soddisfazione - che la sentenza n. 6976 del 2021 del Consiglio di Stato, peraltro da lei ricordata, ha definitivamente sancito la validità del decreto ministeriale in tutti i suoi aspetti, rendendo cogente il Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore dell'aeroporto di Ciampino e confermando la prevalenza dell'interesse alla salute dei cittadini. Perché l'aeroporto di Ciampino rappresenta un caso particolare? Perché in passato detto aeroporto, che ricade nell'ambito territoriale ricompreso tra i comuni di Roma, Ciampino e Marino, non aveva mai rappresentato una preoccupazione per gli abitanti. Infatti, fino al 1998, in qualità di aeroporto militare aperto al traffico civile, era interessato prevalentemente da voli militari o istituzionali, con un numero limitato di voli cosiddetti .
Con lo sviluppo vigoroso dei voli , a partire dagli anni Novanta, si è determinata una crescita esponenziale del numero dei voli e dei passeggeri.
L'aumento dell'operatività ha stimolato investimenti sull'infrastruttura da parte degli operatori coinvolti, soprattutto le compagnie aeree, al punto di aumentarne l'importanza strategica sul piano infrastrutturale, con la conseguenza di determinare la riclassificazione dell'aeroporto quale aeroporto di interesse nazionale. Il rovescio della medaglia è stato l'aumento dei problemi legati all'inquinamento acustico che ha provocato disagi alla popolazione residente nella zona. Ne sono nati importanti contenziosi sul territorio da parte di cittadini, comitati e associazioni ambientalistiche.
Dal 2008 l'ARPA Lazio ha avviato un meritorio lavoro di monitoraggio in continuo del rumore generato dall'aeroporto, con l'ausilio di stazioni fisse di rilevamento, supportando diversi studi, tra cui quelli svolti dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, che hanno mostrato evidenze statistiche di effetti sulla salute dei residenti nell'area circostante l'aeroporto e una possibile associazione tra rumore ambientale, misurato all'esterno delle scuole, e difetti sia nella discriminazione uditiva dei bambini, sia nella capacità di apprendimento. Soltanto nel 2010 è stata approvata la caratterizzazione acustica dell'intorno aeroportuale, delimitando l'area di pertinenza aeroportuale con i relativi limiti acustici da non superare, espressi in livello di valutazione del rumore aeroportuale e livello equivalente, come definiti dai decreti ministeriali del 1997 e dalla legge quadro del 1995.
Dal 2010, i risultati del monitoraggio hanno evidenziato costanti superamenti dei parametri acustici rilevati presso alcune stazioni. Conseguentemente, il gestore aeroportuale ha redatto il Piano di contenimento e abbattimento del rumore, secondo quanto prescritto dal decreto del Ministro dell'Ambiente del 29 novembre 2000.
Ai sensi della legge n. 447 del 1995, a causa del superamento di determinati valori, il gestore di Aeroporti di Roma Spa, a dicembre 2013, aveva trasmesso il primo Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore dell'aeroporto. Il Piano era stato trasmesso alla regione Lazio, ai comuni interessati (Roma, Ciampino e Marino) e al Ministero dell'Ambiente. L'istruttoria di approvazione fu seguita dalla regione secondo la propria regolamentazione vigente che delegava ai comuni la funzione di approvazione.
Nel marzo 2014 i comuni avevano rigettato il piano redatto da ADR. Nel novembre 2015 ADR aveva trasmesso un nuovo Piano, ma, a seguito della nuova classificazione dell'aeroporto di interesse nazionale, la competenza autorizzativa venne trasferita al Ministero dell'Ambiente. Il nuovo Piano prevedeva le seguenti proposte di risanamento: la riduzione del 30 per cento del numero dei voli commerciali, la distribuzione dei voli 0 per cento notturni, l'abbiamo già detto, la graduale sostituzione di con velivoli di nuova generazione meno inquinanti.
Il nuovo Piano, dopo la complessa istruttoria a cui ho accennato all'inizio, che ha coinvolto Ministero, regione, ARPA, ISPRA e comune, è stato finalmente approvato con decreto del Ministro dell'Ambiente n. 345 del 2018.
Il decreto si compone di 6 articoli, più l'allegato contenente le prescrizioni, strumento individuato per delineare un percorso metodologico di attuazione del Piano, consentendone al tempo stesso una continua verifica di attuazione.
L'articolo 1 approva il Piano. L'articolo 2 definisce l'obiettivo del risanamento, prevedendo che l'aeroporto debba garantire il rispetto dei limiti previsti dal decreto ministeriale del 31 ottobre 1997 e dal DPCM del 14 novembre 1997. L'articolo 3 definisce i tempi di esecuzione del Piano entro 5 anni dalla data di presentazione. L'articolo 4 stabilisce le modalità di controllo, assegnando alla regione Lazio, col supporto ARPA, il compito di verificare l'ottemperanza delle prescrizioni. L'articolo 5 prevede le sanzioni applicabili. L'articolo 6 reca le disposizioni finali.
Questo decreto ministeriale n. 345 del 2018 rappresenta il primo Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore approvato dal Ministero dell'Ambiente ed è il risultato di un intenso lavoro di studio e di collaborazione messo in campo da parte di tutti gli enti coinvolti. Allo stato attuale, al netto dei contenziosi, che hanno sospeso temporaneamente i tempi di attuazione di qualche ritardo imputabile alla crisi pandemica da COVID-19, va registrata la sostanziale mancata attuazione di molte delle prescrizioni del Piano. In particolare, bisogna ricordare che i cittadini lamentano il mancato rispetto del completo divieto di voli notturni e il mancato adeguamento tecnologico dei velivoli che andrebbero sostituiti con tipologie con minori livelli di emissioni acustiche. Inoltre, non risulta che siano stati del tutto completati gli interventi compensativi sugli edifici scolastici, per i quali si attende la verifica di ottemperanza da parte di regione e ARPA.
Insomma, signora Sottosegretaria, dopo oltre 20 anni dall'emanazione della normativa che prevede l'obbligo di predisposizione dei Piani per il contenimento e l'abbattimento del rumore negli aeroporti e soprattutto dopo che un Piano era stato finalmente approvato, crediamo sia giusto che questo Piano venga pienamente attuato e rispettato, perché solo in questo modo potremo garantire ai cittadini, che abitano in prossimità dell'aeroporto di Ciampino, il fondamentale diritto alla tutela della salute, diritto sancito dall'articolo 32 della nostra Costituzione
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 14.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 72, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Foti, Candiani, Rossello, Tirelli ed altri n. 1-00071 Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084, Zanella ed altri n. 1-00085 e Serracchiani ed altri n. 1-00089 concernenti iniziative di competenza in relazione alla vicenda nota come "Qatargate" .
Avverto che, dopo la conclusione della discussione sulle linee generali, che ha avuto luogo nella seduta di lunedì 6 marzo 2023, sono state presentate le mozioni Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084, Zanella ed altri n. 1-00085 e Serracchiani ed altri n. 1-00089 e una seconda ulteriore nuova formulazione della mozione Foti, Candiani, Rossello, Tirelli ed altri n. 1-00071, che sono già state iscritte all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo, che esprimerà altresì il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Intanto volevo preliminarmente scusarmi con i colleghi per il ritardo, ma purtroppo avevo un impegno contestuale in Commissione, che è stato ritardato.
Sulla mozione Foti, Candiani, Rossello, Tirelli ed altri n. 1-00071 il parere è favorevole. Sulla mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084 il parere è favorevole con riformulazione. Occorre sopprimere il secondo e il terzo capoverso del dispositivo ed espungere dalle premesse i capoversi 5, 6, 10, 12, 13, 14, 15 e 16.
PRESIDENTE. Mi chiedono, cortesemente, se può ripeterli più lentamente.
MATILDE SIRACUSANO,.
Sulla mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084 il parere è favorevole con riformulazione. Occorre sopprimere il capoverso 2 e 3 del dispositivo, quindi si mantiene il parere favorevole soltanto sul primo, e anche dalle premesse vanno espunti alcuni capoversi, che sono il 5, il 6, il 10, il 12, il 13, il 14, il 15 e il 16. Dal capoverso 3, invece, vanno espunte le parole: “di associazione a delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione da parte”. Sulla mozione Zanella ed altri n. 1-00085 il parere è favorevole con la seguente riformulazione del dispositivo: “a mettere in campo la massima collaborazione alle indagini della procura federale belga e ad ogni altra azione volta alla ricostruzione di quanto accaduto”. Occorre espungere dalle premesse i capoversi 2, 5, 6, 7, 8 e 9.
Sulla mozione Serracchiani ed altri n. 1-00089 il parere è anch'esso favorevole con riformulazione. Dal primo capoverso dell'impegno si espungono le parole da “considerato” fino a “agito”. Quindi, rimane intatta la prima parte, da “ad operare” fino a “dell'Italia”, su quella parte il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, ripeta di nuovo il parere per la mozione Serracchiani ed altri n. 1-00089, per cortesia.
MATILDE SIRACUSANO,.
Il parere è favorevole con riformulazione. Ci sono varie riformulazioni da fare nei vari paragrafi, quindi li elenco uno per uno. Per quanto riguarda il dispositivo, nel primo capoverso bisogna espungere le parole da “considerato” fino a “agito”. Nel secondo punto del dispositivo parere favorevole con la seguente riformulazione: “a favorire, nell'ambito delle proprie competenze, in ogni utile sede europea, l'adozione di misure più efficaci finalizzate a contrastare ogni forma di collusione tra interessi economici e politici, nonché a rafforzare le misure a presidio delle regole democratiche, tra cui, in particolare, quella della trasparenza”.
Sul terzo punto del dispositivo, invece, il parere è favorevole. Poi occorre espungere dalle premesse i capoversi 6, 7, 10, 11 e 12.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, chiedo scusa, per la mozione Serracchiani ed altri n. 1-00089 può ripetere, cortesemente, il secondo impegno del dispositivo?
MATILDE SIRACUSANO,.
Sul secondo punto del dispositivo parere favorevole con la seguente riformulazione: “ a favorire, nell'ambito delle proprie competenze, in ogni utile sede europea, l'adozione di misure più efficaci finalizzate a contrastare ogni forma di collusione tra interessi economici e politici, nonché a rafforzare le misure a presidio delle regole democratiche, tra cui, in particolare, quella della trasparenza”.
PRESIDENTE. Quindi, la parte successiva resta, da: “che devono ispirare”?
MATILDE SIRACUSANO,. No, finisce così. Questa è la riformulazione completa, finisce così. Invece, sul terzo punto del dispositivo il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Per il futuro, mentre le riformulazioni riferite agli impegni sono ovviamente riferite a punti numerati, e quindi è molto più facile seguire, quando il Governo riformula dei paragrafi delle premesse sarebbe opportuno, per il futuro, che almeno dia l' iniziale del paragrafo a cui si fa riferimento, oppure modifichiamo le impostazioni e diamo a ogni paragrafo un numero, perché altrimenti, francamente, è molto difficile seguire.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,.
Quella dell'onorevole Fornaro è un'osservazione corretta, quindi riferirò, eventualmente, per la formulazione del testo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Enrico Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(A-IV-RE). Grazie, Presidente. Volevo chiedere alla Presidenza, laddove i pareri del Governo siano tra di loro contrastanti, cioè laddove passasse la mozione Foti, che è una chiara strumentalizzazione dell'inchiesta giudiziaria, se non fosse precluso il primo punto della proposta del Partito Democratico, dove si chiede di operare affinché si eviti ogni forma di strumentalizzazione a fini politici. Perché o passa la mozione Foti o ci si impegna a non strumentalizzare l'inchiesta. Vorrei soltanto capire questo profilo dalla Presidenza.
PRESIDENTE. Dalla verifica effettuata sembrerebbe che non ci sia una preclusione perché non c'è una esplicitazione in questo senso. Quindi, non c'è un'esplicita contraddizione.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Benedetto Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA(MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Noi, come +Europa, non parteciperemo al voto di queste mozioni per una ragione molto semplice. Io prendo la mozione della maggioranza, a prima firma Foti, che nelle premesse a un certo punto dice: “fermo restando il diritto alla presunzione di innocenza nei confronti delle singole persone coinvolte fino ad eventuale condanna definitiva e al pieno rispetto delle garanzie per gli imputati, impegna il Governo (…)”, ma impegna il Governo a cosa? Come si può impegnare il Governo rispetto a fattispecie penali che, ovviamente, sono individuali? Non ci sono fattispecie penali collettive o presunte, sono fattispecie penali, reati che se fossero stati commessi sarebbero reati individuali. Se voi scrivete: “fermo restando il diritto alla presunzione di innocenza”, allora ci fermiamo qui, cari colleghi, aspettiamo le autorità giudiziarie belghe e, magari, discutiamo sulla modalità con cui questa inchiesta viene condotta da parte delle autorità competenti belghe se vogliamo discuterne, discutiamo ad esempio della carcerazione preventiva a cui è sottoposta la ex Vicepresidente del Parlamento, Eva Kaili, in carcere da mesi, una mamma con bambini piccoli, discutiamo di questo, ma non possiamo discutere, partendo dal presupposto che violiamo e, cari colleghi, violate quello che dite in premessa.
Se partiamo dalla presunzione sacrosanta di innocenza per tutti gli imputati, anche perché non mi risulta nemmeno che ci sia stato un dibattimento, non mi risulta che ci sia stato un processo pubblico, siamo ancora nella fase delle indagini, se partiamo dal presupposto sacrosanto - lo ripeto - della presunzione di innocenza e non viene messo lì come una clausola di stile generica, allora, ci si ferma lì.
Vogliamo fare, volete fare una generica mozione perché il Governo si impegni in sede europea alla regolarizzazione delle ? Magari dovremmo partire a farlo dal Parlamento e dalle istituzioni italiane. Ma come si può dire che bisogna impegnare il Governo ad attivare le procedure previste dalla giurisdizione belga, al fine di costituirsi come parte civile nel procedimento penale in essere? E perché? Per la salvaguardia e la tutela dell'immagine dell'Italia nel contesto internazionale? Ma da cosa, dai sospetti? O vogliamo capire, almeno, prima di prendere parola come Parlamento della Repubblica italiana qualcosa di più di questa indagine? Io non voglio scomodare le decine, le centinaia di persone che nel corso degli ultimi decenni - parlo di politici, di politici italiani di tutti gli schieramenti - sono finite sui giornali e diventate elemento di discussione pubblica nel circuito mediatico giudiziario, tante volte indicate al pubblico ludibrio, cari colleghi del centrodestra, proprio da parte vostra. Abbiamo nelle orecchie e negli occhi tutto questo e noi scriviamo questa roba qui, a partire da un procedimento giudiziario di un Paese terzo?
Io sono indignato quanto voi, sarei indignato quanto voi e più di voi se alla fine di quel procedimento alcune delle fattispecie, oggi semplicemente disponibili negli articoli di stampa, fossero confermate, ma vi prego - e questa, signor Presidente, è la ragione per cui noi non parteciperemo a questo voto - la presunzione di innocenza o c'è o non c'è, il garantismo o lo si vive con sincerità per gli amici e per i non amici, oppure non è garantismo.
Concludo, citando quello che ha detto sull'ordine dei lavori il collega Costa poco fa: c'è una evidente contraddizione, signora Sottosegretario, tra dire “sì” alla non strumentalizzazione e dire “sì” alla mozione Foti, che è una palese, evidente, annunciata e preannunciata, nelle interviste degli esponenti del centrodestra, strumentalizzazione che fa strame del principio di non colpevolezza fino a sentenza, come voi scrivete, e soprattutto fa strame del fatto che fino a che non ci sono i processi, cara Sottosegretaria e cari colleghi, è inutile dire che è in gioco l'onore dell'Italia. Poi, in un altro momento, discuteremo quando è in gioco l'onore dell'Italia, l'immagine dell'Italia e quando viene chiamata in causa. Se uno delinque, in Italia o all'estero, delinque lui, io non mi sento coinvolto come italiano.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ilaria Cavo. Ne ha facoltà.
ILARIA CAVO(NM(N-C-U-I)-M). Presidente, onorevoli colleghi, signori del Governo, ciò che colpisce e fa riflettere di quanto sta emergendo nel cosiddetto “Qatargate”, non è l'insieme di responsabilità individuali, che solo la magistratura potrà accertare, ma l'ipotesi di un sistema che sta inquinando l'istituzione Parlamento europeo e il suo funzionamento. Siamo garantisti da sempre e a maggior ragione quando a essere imputato è un esponente di un altro partito, ancor di più se questo partito fa parte della minoranza parlamentare. Dunque, qui non vogliamo discutere delle accuse mosse, ci auguriamo che tutti i coinvolti siano in grado di dimostrare la loro estraneità ai fatti, ma di certo non accettiamo che le eventuali colpe che saranno accertate possano in qualche modo offuscare l'immagine del nostro Paese.
Se il problema esiste, è un problema di regole, di assenza di limiti netti. I reati ipotizzati sono gravissimi: illeciti quali riciclaggio di denaro, corruzione, contiguità tra politici e , anche attraverso l'utilizzo di Organizzazioni non governative finalizzate alla promozione dei diritti. Se quanto presumono gli inquirenti è vero, siamo di fronte ad atti gravissimi, in cui gli interessi delle Nazioni e delle istituzioni sono stati barattati con il denaro. Sarà la magistratura belga a fare il suo corso e l'auspicio è che siano accuse infondate, ma come Paese fondatore dell'Unione europea, come europeisti convinti, siamo tenuti a chiederci se ci sia o meno un sistema corruttivo e come questo sistema possa essersi insinuato nelle istituzioni europee. Su questo dobbiamo essere fermi e pronti a porre in atto ogni misura necessaria a rendere meno permeabili le istituzioni. A questo proposito, per Noi Moderati è sempre più urgente e necessario avviare un percorso legislativo per una norma che regolamenti in maniera chiara e trasparente le e l'esercizio dei gruppi portatori di interessi. Lasciare questa materia in un'area grigia potrà sempre essere fonte di storture. Come Noi Moderati sosteniamo, dunque, la mozione della maggioranza di cui siamo firmatari e chiediamo al Governo di agire nelle competenti sedi europee a sostegno di ogni iniziativa utile al contrasto della corruzione e di farsi promotore di una necessaria regolamentazione delle attività di ; inoltre, di agire nelle sedi opportune e, se del caso, secondo le procedure previste dalla giurisdizione belga, al fine di costituirsi come parte civile nel procedimento penale in essere, per la salvaguardia e la tutela dell'immagine dell'Italia nel contesto internazionale .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marco Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Presidente, colleghe e colleghi, è notizia proprio di oggi che il Presidente di FederPetroli ha appena incontrato l'ambasciatore del Qatar proprio qui, in Italia, cui ha espresso la vicinanza dell'indotto dell'Oil&Gas italiano al Qatar, Paese strategico del Golfo Persico per le politiche energetiche internazionali, e che ha ringraziato per l'importante contributo che il Qatar sta portando nello sviluppo dei progetti petroliferi e nello sfruttamento dei giacimenti di gas, che vedono le maggiori aziende italiane e partecipate di Stato coinvolte.
È stato un incontro all'insegna del rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Nel frattempo, appena due giorni fa, il Premier libanese Mikati ha interloquito con la Presidente Meloni, fra le altre cose, a proposito del gas e dello sfruttamento del giacimento Leviathan, che si trova, appunto, nelle acque al confine fra Israele e Libano; sono QatarEnergy, Total ed Eni a esplorare il giacimento, per estrarre il gas che sarà esportato verso l'Europa. D'altra parte, proprio la famosa arrivata domenica al porto di Piombino, è destinata a ricevere gas liquido proprio dal Qatar, fra gli altri. Più che la nave della libertà è la nave della dipendenza infinita.
Colleghi, io non riesco a non sentire delle forti dissonanze fra tutto questo e il testo che ci troviamo a discutere in Aula, in cui si chiede al Governo, a proposito del cosiddetto Qatargate, di sostenere ogni iniziativa utile al contrasto della corruzione e di costituirsi parte civile nel processo penale che vede indagati, tra gli altri, Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e Eva Kaili. La vicenda è senz'altro gravissima. Sono emersi i contorni di una vera e propria organizzazione criminale che avrebbe influenzato le scelte del Parlamento, un totale di un milione e mezzo di euro trovati in possesso degli imputati, accusati di corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere. Ad ottenere favori sarebbero stati Qatar e Marocco; il Qatar, in particolare, non solo per aver la garanzia di una posizione di rilievo nell'di gas naturale, ma anche per porre sotto silenzio le condizioni dei lavoratori impiegati nella costruzione degli stadi per il mondiale. Condizioni lavorative - fatemi dire, colleghi - che mesi fa, in quest'Aula, in grande solitudine, solo il nostro gruppo ha denunciato, proprio alla vigilia dei Mondiali, insieme alle gravissime violazioni dei diritti umani, civili e politici esistenti in Qatar. Già prima dell'assegnazione dei Mondiali al Qatar, organizzazioni umanitarie e sindacali avevano ribadito l'assoluta precarietà e la privazione dei diritti alle quali erano sottoposti i lavoratori in un Paese in cui persino l'attività sindacale è proibita. Scegliendo quella sede, la FIFA non poteva non prevedere il grave sfruttamento e il pericolo a cui sarebbero stati sottoposti i lavoratori utilizzati nella realizzazione delle faraoniche infrastrutture per l'evento, anche considerando che i lavoratori migranti costituiscono il 95 per cento della forza lavoro di quel Paese. Questo era solo uno dei volti della violazione e della negazione dei diritti umani e civili in Qatar, dove sono duramente represse le libertà politiche e di opinione, dove le donne e le persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ subiscono pesanti discriminazioni. Abbiamo ricordato, proprio in quest'Aula, che il Qatar applica il sistema di tutela maschile, in base al quale una donna deve ottenere l'approvazione di un uomo per studiare all'estero, per sposarsi, lavorare in posizioni pubbliche, viaggiare, accedere anche solo a un o a una visita prenatale. Abbiamo parlato delle persecuzioni nei confronti delle persone LGBTP in un Paese in cui, per gli atti omosessuali fra maschi adulti e consenzienti, è prevista una pena da 1 a 3 anni di reclusione.
Soprattutto, sempre in quest'Aula, nel silenzio del Governo, abbiamo denunciato gli oltre 6.500 migranti morti sul lavoro in circa 10 anni, 12 a settimana, le cui famiglie non hanno ricevuto alcun risarcimento. Abbiamo sottolineato anche i 3,6 milioni di tonnellate di emissioni dirette e indirette di CO2 che l'evento avrebbe generato, pari al consumo annuale dell'Islanda moltiplicato per 8. Abbiamo segnalato che il Paese stava ricorrendo alla desalinizzazione dei mari, con un elevatissimo impatto per l'ecosistema marino, un giro d'affari da 17 miliardi di dollari, con un introito superiore ai 6,5 miliardi di dollari per la FIFA e oltre 3 milioni di biglietti per le partite venduti in tutto il mondo, per un Paese che è tra i maggiori destinatari del sistema militare , per 958 milioni solo lo scorso anno, e primo destinatario delle nuove licenze per armamenti italiani, con oltre 813 milioni di euro l'anno. Abbiamo chiesto con un'interrogazione al Ministro per lo Sport e i giovani di avviare iniziative, di concerto con il CONI e le federazioni affiliate, affinché gli eventi sportivi siano organizzati e realizzati nel rispetto del lavoro, del riconoscimento dei diritti umani e civili e nel segno della sostenibilità e di istituire un fondo di risarcimento per le vittime del lavoro in Qatar. Presidente, glielo dico nel modo più semplice: nulla, nulla di questo è stato fatto da questo Governo! Lo Stato può costituirsi parte civile in questo processo ma, senza nemmeno il bisogno di essere corrotto da qualcuno, stava già ignorando le innumerevoli storture e violazioni che circondavano quell'evento sportivo e che rendevano il Qatar un Paese con cui non era possibile una collaborazione. E oggi? Oggi continua a fare affari con quello Stato, in una corsa all'indietro verso le fonti fossili, che continuerà ad allontanare transizione ecologica, indipendenza energetica e, soprattutto, contrasto alla crisi climatica. Come diceva qualcuno, continuiamo così, facciamoci del male! Ma c'è poco da scherzare. Noi vorremmo davvero maggiore onestà intellettuale da parte di chi ha presentato questa mozione. Vorremmo intanto, anche se tardivamente, che quella mozione chiedesse anche al Governo di assumere l'impegno di non ripetere mai più questo genere di eventi in luoghi che non rispettano i diritti umani, civili e politici. C'è questa disponibilità? Lo chiedo al Governo. C'è, anche se tardiva? C'è la volontà di dire che è stato un grave errore da parte della FIFA scegliere quel luogo? Altrimenti, l'omissione sarebbe stridente. Vorremmo che ci fosse sempre coerenza di pensieri e azioni quando si parla di rispetto dei diritti umani, cosa che - ci spiace constatare - non avviene sempre. Anzi, i floridi rapporti con Paesi come l'Egitto stanno lì a dirci il contrario e lo stesso vale per i rapporti con un altro grande protagonista di quello scandalo, il Marocco. Anche qui, a fondo della corruzione c'è un sopruso, in questo caso giocato sulla pelle del popolo sahrawi, del suo diritto di autodeterminazione e dei suoi legittimi rappresentati, con accordi commerciali ingiusti e illegali, sottoscritti anche dall'Unione europea. In conclusione, Presidente, più in generale, dovremmo renderci conto anche della permeabilità dei nostri processi democratici. Non solo i soldi del Qatar hanno invaso la democrazia, ma anche altri attori dell'area, non certo più democratici e non certo rispettosi dei diritti umani, praticano forme - forse pur legalissime - di lobbismo e ingerenza. Servono, quindi, una nuova consapevolezza e anche nuove regole per assicurare trasparenza e integrità nei processi democratici. Serve uscire dall'era fossile e vivere e produrre energia con la luce del sole, alla luce del sole .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Enrico Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA(A-IV-RE). Signor Presidente, abbiamo inaugurato, nel silenzio generale, una prassi, una consuetudine, molto pericolosa, quella di utilizzare indagini della magistratura, atti giudiziari, misure cautelari, perquisizioni, sequestri come fondamenta, come basi esclusive per un atto di indirizzo al Governo. Basta leggere la mozione Foti per comprendere questo: la premessa è tutta una cornice legata ad un procedimento penale in corso. E ripeto le parole: in corso.
Allora, da un lato, noi abbiamo votato, nella scorsa legislatura, all'unanimità, il recepimento della direttiva sulla presunzione di innocenza. Questa direttiva recitava non soltanto degli obblighi o degli impegni per i magistrati, ma per le autorità pubbliche, e io penso che il Parlamento e i parlamentari siano autorità pubbliche. In buona sostanza, laddove ci siano indagini, queste indagini non possono essere trasferite all'opinione pubblica come fossero oro colato, ma ci dovrà essere un processo e dovrà essere evidente tutto questo. Ebbene, nella mozione Foti questo non compare.
Ma una cosa divertente - l'ho scoperto casualmente - è che la mozione Foti ha almeno un paio di versioni. La prima versione della mozione Foti è stata modificata dalla seconda versione. La seconda versione ha aggiunto un comma alle premesse, che io chiamo il comma salva-coscienza: “fermo restando il diritto alla presunzione di innocenza nei confronti delle singole persone coinvolte fino ad eventuale condanna definitiva (…)”. Ebbene, nella prima stesura della mozione Foti queste parole non c'erano, perché era una sentenza, non era neanche citata la presunzione di innocenza. Si sono salvati la coscienza? No, perché i peggiori garantisti sono i “garantisti, ma”: io sono garantista, ma quello l'ha fatta grossa e si deve dimettere, come, ad esempio, il nostro amico Bonelli, che ha chiesto le dimissioni di Delmastro perché era indagato. Anche noi abbiamo chiesto le dimissioni di Delmastro, ma per altre ragioni, diverse, politiche. Non c'è un collegamento diretto e immediato tra un'indagine e le dimissioni. I peggiori garantisti sono quelli che sono garantisti con il compagno di banco e sono forcaioli con l'avversario politico. Ma mi rivolgo anche al Partito Democratico, perché, se questa indagine europea fosse avvenuta a parti inverse, saremmo qui ad assistere ad uno spettacolo esattamente e diametralmente su basi opposte.
Molto divertente leggere il parere del Governo, perché il Governo si è fatto risucchiare da questa logica. Il Governo ha dato parere favorevole alla mozione forcaiola Foti, ma, poi, ha dato parere contrario alla norma…ovviamente i 5 Stelle andavano a nozze, i 5 Stelle hanno letto questa mozione e hanno detto “cavolo, non ci abbiamo pensato prima, cerchiamo di rilanciare” e hanno rilanciato citando un altro caso giudiziario - perché ognuno ne ha un pezzo, ognuno ne ha uno di caso giudiziario -, il caso di una deputata europea leghista, la Zambelli, per alcune frodi europee. Ovviamente il Governo, che è un Governo non neutro sotto il profilo della giustizia e del sistema complessivo dell'equilibrio tra i poteri, ha detto “sì” alla norma, alla proposta, alla mozione che tocca l'indagine Qatar, ma ha detto “no” alla parte in cui si toccano quelli della Lega. Perché qui non conta il principio sostanziale di giustizia, di presunzione di innocenza, ma tocca a chi capita: se sei in maggioranza, sei fortunato, perché la mozione contro di te sarà respinta , se sei all'opposizione, per tutto il tempo dell'opposizione, devi prendere pesci in faccia, la presunzione di innocenza non esiste. Ebbene, io penso che questo sia veramente triste, ma, soprattutto, perché forze politiche che hanno espresso un Ministro liberale e garantista, come Carlo Nordio, non possono fare esattamente l'opposto di quello che farebbe Carlo Nordio di fronte a una situazione di questo genere .
Lo ripeto, a parti invertite, probabilmente, sarebbe esattamente successa la stessa cosa. Ma è giusto usare le inchieste a fini politici? È giusto che questo Parlamento abbia mozioni con i capi di imputazione stampati, in cui si chiede al Governo, a indagini in corso, non ancora concluse, di costituirsi parte civile nel procedimento penale, in Belgio? Quel Governo che, giustamente, ha revocato le costituzioni di parte civile nei confronti di Silvio Berlusconi - e dico, lo ripeto giustamente -, oggi non può pensare di farsi indirizzare, dando parere favorevole a una mozione che dice “costituiamoci parte civile in Belgio”.
E questo Governo - mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Ministro Nordio - dice “no”, fa espungere dalla mozione del Partito Democratico le seguenti parole: “(…) considerato che le contestazioni della magistratura inquirente riguardano unicamente comportamenti personali, la cui responsabilità penale, qualora definitivamente accertata, ricade unicamente su chi ha agito”. Cosa c'è di sbagliato, Sottosegretaria Siracusano in queste parole? Le avete espunte. Avete detto che la responsabilità penale non è personale? C'è la responsabilità politica, in questo Paese? E, quindi, ai 5 Stelle dico: c'è la responsabilità perché Beppe Grillo è accusato dello stesso reato che ha potenziato? Oggi devo dire che su quel tema diventa garantista, ma noi continuiamo a essere garantisti. Quindi, il MoVimento 5 Stelle è attratto da questa responsabilità? Oppure, se toccasse a un vostro parlamentare o a un vostro esponente - lo dico ai colleghi di Fratelli d'Italia -, la responsabilità sarebbe politica, ma non personale? Io penso che, forse, il Ministro Carlo Nordio non concorderebbe, collega Siracusano, con questo suo parere, perché la responsabilità penale è personale.
Detto questo, noi non ci vogliamo far risucchiare da questo dibattito. Chiederemo, forse, anche alla giunta del Regolamento, un giorno, di esprimersi in merito, perché non è possibile che, per replicare alla polemica su Delmastro e Donzelli, la maggioranza presenti una mozione di questo tenore . Non è un botta e risposta che deve attuarsi in questo Parlamento. I temi della giustizia sono temi sensibili, liberali, forse anche scomodi, perché è scomodo, oggi, andare a dire le cose che vado dicendo, fa più piacere la ricerca del sangue e dire che questi sono tutti ladri, hanno frodato, hanno rubato, saranno condannati. Fa piacere, però, per piacere, non dite che siete garantisti durante le indagini. Avete detto “siamo garantisti durante le indagini, siamo giustizialisti dopo la condanna definitiva”: siete giustizialisti durante le indagini, chiaramente e limpidamente. Quindi, io spero ancora che queste mozioni vengano tutte ritirate.
E dico ancora una cosa. Queste mozioni sono contraddittorie fra di loro: da un lato, abbiamo una chiara strumentalizzazione di un'indagine in corso da parte della maggioranza, dall'altro lato, abbiamo il Governo che dà parere favorevole ad un impegno della mozione del Partito Democratico a operare affinché si eviti ogni forma di strumentalizzazione a fini politici di un'indagine giudiziaria. Se passa la mozione Foti, è chiaro che si crea una contraddizione pesante con la mozione del Partito Democratico. Noi non accettiamo questo contraddittorio, non accettiamo che il Parlamento venga risucchiato in queste dinamiche, non parteciperemo al voto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BATTILOCCHIO(FI-PPE). Grazie, Presidente. Colleghi, quanto è avvenuto a Bruxelles dal 9 dicembre scorso si profila come uno degli scandali di maggiore dimensione che abbiano mai riguardato il Parlamento europeo. Utilizzare la parola scandalo non significa, però, almeno per Forza Italia, voler utilizzare vicende giudiziarie, che al momento sono ancora in fase di indagine, per strumentalizzazioni politiche, perché si tratta di un metodo che non ci appartiene.
Per noi, ovviamente, rimane ferma la presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato per tutte le persone già coinvolte nell'inchiesta e per quelle che eventualmente vi entreranno in futuro. Nella mozione che verrà posta al voto è specificato chiaramente un passaggio: “fermo restando il diritto alla presunzione di innocenza nei confronti delle singole persone coinvolte fino ad eventuale condanna definitiva e al pieno rispetto delle garanzie per gli imputati”.
Certamente - sempre in base a ciò che abbiamo appreso dai - il quadro indiziario è di un certo rilievo. Allo stesso tempo, però, non possiamo astenerci da alcune riflessioni che vogliamo condividere in quest'Aula. La prima è che l'operazione della magistratura belga parte da una segnalazione dei servizi di , che si introducono all'interno delle abitazioni di alcune persone che solo successivamente diventano indagate. Altro tema sul quale non possiamo far tacere la nostra voce riguarda le modalità di utilizzo della custodia cautelare in carcere nei confronti non di colei che al momento dell'arresto era la Vicepresidente del Parlamento europeo, bensì di una indagata madre di una bambina molto piccola.
C'è, poi, un altro aspetto che merita una riflessione il più possibile scevra da pulsioni di parte. I processi, quando e se ci saranno, accerteranno le responsabilità penali degli imputati e forse potranno fornire elementi utili per capire se si sia trattato di casi isolati o di un sistema più ampio. Però, una cosa al momento è certa: questa vicenda sta già producendo - e continuerà a produrre - conseguenze negative che riguardano la politica in generale, la credibilità del Parlamento europeo come istituzione e, conseguentemente, la politica europea. A nostro avviso, non è questo il momento di puntare il dito e di attribuire colpe. Al contrario, nell'attesa degli sviluppi dell'inchiesta, c'è bisogno di capire, a livello politico e di procedure parlamentari relative all'Europarlamento, che cosa non ha funzionato e per quale motivo. Bisogna capire quale sia stato il baco che potrebbe aver consentito comportamenti e operazioni in grado di alterare o eventualmente di inquinare alcune procedure parlamentari e alcune deliberazioni. Si tratta di una ricognizione che, per essere davvero efficace, non deve essere la clava con cui una parte politica prova a colpire l'altra, ma deve essere condotta insieme e in maniera seria. Si dovrebbe provare a capire se le regole al momento attuate a Bruxelles, relative al rapporto tra politica e rappresentanza di interessi, siano ancora valide ed efficaci o se debbano essere cambiate; si dovrebbe provare a capire se le procedure parlamentari europee siano dotate di efficaci difese nei confronti di azioni che qualche Stato extraeuropeo potrebbe porre in atto per favorire o indirizzare decisioni a proprio vantaggio; dovremmo valutare se l'attuale sistema dei collaboratori dei parlamentari europei, con ex deputati che passano a svolgere tale ruolo, debba essere sottoposto a verifica o, se del caso, anche a modifica.
Presidente, Forza Italia ritiene, dal suo punto di vista, che in questo dibattito non ci sia molto altro da dire. Alla luce di queste brevi considerazioni, che ho avuto modo di svolgere, dichiaro il voto favorevole di Forza Italia sulla mozione del collega Foti e, comunque, in base ai pareri espressi dal Governo .
MATILDE SIRACUSANO,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Devo fare una precisazione sulla mozione Zanella ed altri n. 1-00085, perché ho omesso di riferire la riformulazione del terzo punto dell'impegno. Per cui, lo ripeto da capo. Sul primo punto del dispositivo il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a mettere in campo la massima collaborazione alle indagini della procura federale belga e ad ogni altra azione volta alla ricostruzione di quanto accaduto”. Quindi, si chiede di espungere le parole da “anche” fino a “Paesi”. Sul secondo punto del dispositivo il parere è favorevole. Sul terzo punto del dispositivo bisogna eliminare la parte finale, a partire dalle parole “con particolare riguardo” sino alla fine del periodo, quindi, dalle parole “con particolare riguardo” fino a “incompatibilità”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Elisa Scutella'. Ne ha facoltà.
ELISA SCUTELLA'(M5S). Grazie, Presidente. La sconcertante vicenda cosiddetta “Qatargate” ha svelato un possibile intreccio corruttivo che riguarda una delle istituzioni più importanti - stiamo parlando di altissimi livelli, del Parlamento europeo - inficiandone così il buon nome e la credibilità. Se noi derubricassimo questa vicenda a un fatto che poteva accadere, a un fatto come un altro, commetteremmo un grave errore: quello di creare dei precedenti. Tutto quello che è successo è inaccettabile: le ipotesi sono quelle di associazione a delinquere e di corruzione. Alcuni Stati avrebbero influenzato le decisioni politiche ed economiche del Parlamento con ingenti somme di denaro e regali nei confronti di soggetti terzi che rivestono determinati ruoli all'interno del Parlamento europeo.
Tutto questo è inaccettabile e crea un duplice danno. Innanzitutto, quello di aver minato il processo democratico e politico, che è sacrosanto e deve essere libero; in secondo luogo, di aver minato - cosa che forse è anche più importante - il rapporto tra istituzioni e cittadini. Immaginate un attimo: in un momento storico come questo, dove ci sono cittadini che faticano ad arrivare a fine mese, un cittadino ritorna a casa dopo una giornata di lavoro, accende la TV e vede le immagini del Parlamento europeo associate a quelle di una valigetta piena di soldi. Ma che fiducia possono avere i cittadini nei confronti delle istituzioni ? Che amore, che passione per la politica può avere un cittadino nei confronti delle istituzioni? E quale credibilità possono avere le istituzioni?
Questa vicenda, Presidente, non riguarda solamente l'Europa ma tocca anche il nostro Paese, perché vi sono alcuni esponenti italiani. E sa che cosa fa il nostro Governo? Glielo dico io! Da una parte rivolge a parole una doverosa condanna verso queste azioni, ma nei fatti allarga le maglie ai reati contro la pubblica amministrazione . In un momento come questo, in cui c'è il “Qatargate” e in cui ci sono i soldi del PNRR, che sono attenzionati dalle mafie - e questo non lo dico io, ma lo dice il procuratore Gratteri -, il centrodestra decide di allargare le maglie ai reati contro la pubblica amministrazione. Mi sembra giusto! E che cosa fa? Vuole mettere mano anche al sistema delle intercettazioni. Ci ricordiamo tutti quando il Ministro della Giustizia, Nordio, ha affermato che le intercettazioni andavano modificate, perché alla fine un boss mafioso il cellulare non lo usa. Dopo alcuni giorni, a seguito dell'arresto del boss Matteo Messina Denaro, mi sento di dire al Ministro che aveva ragione, perché il boss Matteo Messina Denaro non aveva un cellulare: ne aveva due ! Questo Governo allarga le maglie, come ho già detto, ai reati contro la pubblica amministrazione, vuole mettere mano alle intercettazioni e strizza l'occhio all'evasione fiscale. Sapete quanto ci costa l'evasione fiscale ogni anno? Cento miliardi! Però, poi la Meloni dà la colpa al reddito di cittadinanza e al superbonus e non si indigna, invece, nei confronti dei colletti bianchi e dell'evasione . Questa maggioranza, insieme a Renzi e Calenda, vuole metter mano al , alla prescrizione, al reato di abuso d'ufficio e a tutto quello che di buono ha fatto il MoVimento 5 Stelle. Io ricordo in quest'Aula che il MoVimento 5 Stelle è stata la forza politica che ha portato, ha compiuto e ha messo in atto la legge Spazzacorrotti, la prima legge anticorruzione dai tempi di Mani pulite che risponde completamente a tutto quello che ci chiede la Convenzione europea sulla corruzione. Questo l'ha fatto il MoVimento 5 Stelle e il centrodestra decide di smantellare tutto.
Presidente, cosa chiediamo noi, con la nostra mozione? Innanzitutto, chiediamo di introdurre subito nel nostro ordinamento il divieto di accettazione di denaro o altre prestazioni erogate, direttamente o indirettamente, da Governi o enti pubblici stranieri; questo divieto deve valere nel corso del mandato ricoperto e anche in un periodo successivo alla sua cessazione, con la previsione di sanzioni chiare e forti . Chiediamo, inoltre, che il Governo si faccia promotore, nelle competenti sedi europee, di ogni azione utile a individuare le carenze di strumenti di prevenzione e di regole sulla trasparenza, l'integrità, la responsabilità e il contrasto alla corruzione. Ancora: il nostro Paese deve farsi promotore in Europa della nascita di un organismo per la valutazione, la condivisione e l'adozione, da parte del Parlamento europeo, delle migliori discipline per la regolamentazione delle attività di : anche su questo vi aiuta il MoVimento 5 Stelle, perché, Presidente, c'è una proposta di legge a prima firma del presidente Conte che riguarda proprio questo, il conflitto di interessi e il contrasto alle . E, considerato che nella mozione di maggioranza un impegno riguarda proprio questo e che, quindi, abbiamo qualcosa in comune che anche voi condividete, allora vi invito a esaminare subito, al più presto, questa proposta di legge: dobbiamo farla diventare legge, dobbiamo lavorarci subito ! In conclusione, Presidente, dico che questo Governo si è presentato agli italiani dicendo di essere pronto; i membri del Governo erano pronti; a cosa ancora non lo abbiamo capito, o, meglio, lo sappiamo: ai tradimenti, a dire una cosa e a farne un'altra, soprattutto sulla giustizia. Quindi, invitiamo la maggioranza ad approvare e il Governo a esprimere un parere favorevole sulla nostra mozione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Stefano Candiani. Ne ha facoltà.
STEFANO CANDIANI(LEGA). La ringrazio, Presidente. Facciamola breve e partiamo direttamente dagli impegni che chiediamo al Governo: La nostra mozione “impegna il Governo, nelle competenti sedi europee, a sostenere ogni iniziativa utile al contrasto della corruzione e a una necessaria regolamentazione delle attività di ”. Come si può non essere d'accordo su un'affermazione così importante? Poi “impegna il Governo ad agire nelle sedi opportune e, se del caso, secondo le procedure previste dalla giurisdizione belga, al fine di costituirsi come parte civile nel procedimento penale in essere per salvaguardare e tutelare l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale”. Forse qualcuno non se ne sarà accorto, ma noi abbiamo avuto un danno da quelle situazioni, un danno di credibilità, che deve essere ripristinata e fa bene il Parlamento a impegnare il Governo in tale direzione. Infine, la mozione “impegna il Governo ad aggiornare il Parlamento in merito agli sviluppi della vicenda di cui in premessa”, proprio per evitare strumentalizzazioni e che una situazione che ci ha creato imbarazzo possa, invece, essere esterna ed estranea rispetto al dibattito parlamentare. Ebbene, Presidente, questi non sono impegni per i quali mancare alla votazione o ai quali sottrarsi - come abbiamo sentito in qualche intervento precedente -, ma sono impegni in relazione ai quali procedere alla votazione e dare un chiaro e pieno mandato al Governo.
Tutti noi ci siamo sentiti scossi - ne sono certo -, ovviamente anche le parti politiche a cui i soggetti incriminati facevano riferimento, però lascia un certo stupore, Presidente, assistere al dibattito con una costante deviazione rispetto al tema principale: qui ci sono persone che facevano parte di un partito politico da cui si sono tirate fuori iniziando a fare i lobbisti e mettendosi a fare affari contro l'interesse dei cittadini che, fino al giorno prima, hanno rappresentato . Ci sono componenti di quel Parlamento europeo, che ci viene presentato come l'esempio da seguire che, anziché rappresentare i cittadini che li hanno eletti in quella istituzione, ne tradivano la fiducia, andando a vendere il proprio consenso - come abbiamo constatato -, spinti dalla corruzione e dal desiderio di denaro, e questa cosa ci ha molto colpito. Certo che le responsabilità sono sempre personali - ci mancherebbe altro: la responsabilità penale è personale -, ma deve essere fatta una riflessione sul quadro politico, perché - come dicevano gli antichi - non deve avere vizi chi si appresta a elencare quelli degli altri.
Presidente, mentre tutti questi fatti accadevano, nel Parlamento europeo c'era una sinistra che voleva la costituzione di una Commissione speciale per le indagini sulle ingerenze esterne, nascondendo dietro a questo strumento istituzionale una volontà di persecuzione politica nei confronti di quella destra, di quel centrodestra che oggi governa l'Italia e che gli esponenti di sinistra volevano, invece, colpevolizzare e accusare di cose con cui non aveva a che fare: si parlava, in quel momento, delle questioni russe, delle questioni ucraine e di altre cose. Se non si trattasse degli stessi soggetti che si sono messi poi ad accusare il centrodestra e la Lega di azioni scorrette nei confronti dell'immigrazione, delle ONG, eccetera, questa potrebbe essere una questione squisitamente limitata al fatto personale, ma, invece, c'è indubbiamente anche una questione politica.
Noi siamo garantisti e vogliamo, ovviamente, che la giustizia faccia il suo corso velocemente - ci auguriamo che quella belga non dia esempi peggiori di quelli che purtroppo, in alcuni casi, ha dato quella italiana, con tempi che si dilatano a tal punto da perdere poi il senso dei fatti -, ma vogliamo vedere ripristinata quella credibilità che deve appartenere a un'istituzione come il Parlamento europeo. Però, diciamo anche a chi in questo senso - come ho detto in precedenza - si è fatto giudice degli altri, anche andando ad argomentare in ordine a una sorta di malcelata e inesistente superiorità morale, di volare basso e di guardare bene a quelli che sono i rappresentanti del Parlamento europeo, di considerare sempre che la responsabilità politica ci appartiene sia quando le cose vanno bene che quando le cose vanno male e che fare l'accusa agli altri utilizzando gli strumenti delle istituzioni solo per colpire l'avversario non è certamente un esempio degno di alta politica.
Poi c'è anche un'altra questione, Presidente, che dovremmo porci su questa istituzione europea: oggi si diceva che bisogna normare il meccanismo lobbistico; a noi sembra una cosa così strana questo meccanismo lobbistico, perché il nostro è un Parlamento eletto dal popolo, un Parlamento con suoi rappresentanti che si confrontano col popolo. Per quanto concerne le istituzioni europee, invece, sappiamo che c'è una Commissione europea nominata dai Governi, che, quindi, risponde a interessi differenti rispetto a quelli del popolo; sappiamo che c'è un Consiglio europeo fatto dagli stessi Governi, che rispondono a interessi differenti rispetto a quelli diretti del popolo, e un Parlamento europeo che è sostanzialmente sotto la pressione costante delle e degli interessi che a Bruxelles sono istituzionalmente presenti. Anche qui faccio una riflessione per coloro che indicano sempre questo modello europeo come il modello da seguire: non mi sembra che questo sia proprio il caso, anzi, facciamo una riflessione seria su cosa siano la democrazia e la capacità dell'istituzione europea di rappresentare i popoli che hanno dato mandato ai parlamentari europei e ai nostri Paesi di rappresentarli a Bruxelles. Quello che è avvenuto con la vicenda “Qatargate” non vorrei fosse l'antipasto di un futuro “Chinagate” e su questo, Presidente, dobbiamo essere molto chiari . Noi siamo molto perplessi rispetto ad alcune scelte che vengono prese nell'ultimo spicchio di legislatura del Parlamento europeo, scelte che - come stiamo vedendo nel campo ambientale - nulla c'entrano realmente con la tutela dell'ambiente, ma che intrecciano ampi interessi economici esterni all'Unione europea. Non vorrei che questa del “Qatargate” fosse solo l'anticipo di altre questioni legate agli interessi di altri Paesi esterni all'Unione europea, che hanno, invece, fatto forte pressione sulle istituzioni europee e sui rappresentanti eletti in Parlamento europeo per fare i propri interessi.
Noi, con questa mozione, vogliamo che ci sia una presa di posizione chiara, che il Parlamento italiano dica chiaramente che nulla hanno a che fare i propri rappresentanti politici con quei soggetti lobbistici che si sono introdotti nella politica a livello europeo, ma vogliamo anche che ci sia una riflessione a livello europeo sui reali interessi che debbono essere difesi in quell'istituzione , che non sono quelli della Cina o di altri Paesi che fanno il proprio comodo a spese dei cittadini europei .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Morassut. Ne ha facoltà.
ROBERTO MORASSUT(PD-IDP). Le indagini in corso presso il Parlamento europeo su casi di corruzione di alcuni esponenti politici non hanno prodotto nel Partito Democratico alcuna incertezza nel chiedere da subito un passo indietro alle responsabilità pubbliche delle persone coinvolte e che vi fosse, da parte della magistratura, un'azione immediata per accertare i fatti ed assumere tutte le decisioni conseguenti.
Come delegazione italiana presente nel gruppo del Partito socialista europeo, abbiamo aderito all'iniziativa assunta dalla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, con la presentazione di un piano in 14 punti per contrastare la corruzione e le ingerenze esterne. Già il 13 dicembre il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, aveva affermato con chiarezza il carattere scandaloso e terribile dei fatti emersi, denunciando il danno che essi producono per tutti noi, per i nostri ideali e per l'Europa che amiamo, e chiesto una reazione immediata e inflessibile delle istituzioni e della magistratura.
Sempre il 13 dicembre, il PD ha annunciato l'intenzione di costituirsi in giudizio come parte lesa.
Noi siamo il partito di David Sassoli, che affonda le sue radici in una storia di culture politiche di cui fanno parte Enrico Berlinguer, Aldo Moro, Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Sandro Pertini . Per noi la corruzione costituisce il tradimento di un mandato che va esercitato con disciplina e onore. In questo caso, con l'aggravante che i fenomeni corruttivi avrebbero come oggetto questioni attinenti alla tutela dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori in Qatar, in Marocco, e dei diritti del popolo Sahrawi, questioni vitali per la nostra idea di Europa, di politica e di impegno civile.
Ricordo in particolare l'impegno che il Parlamento ha sviluppato dalla XVII legislatura con l'attività dell'intergruppo parlamentare sul Sahrawi, promosso e guidato dall'onorevole Stefano Vaccari del nostro gruppo. Questo non impedisce che si presentino situazioni individuali gravi, con la tentazione per alcuni di approfittare di posizioni di potere per tradire il dettato costituzionale di principi politici e morali che sono alla base della nostra comunità. Ma questo tema - ammesso che sia così al termine dei procedimenti in corso - non può consentire a nessuno di descrivere un sistema, come fanno i rappresentanti della destra con la loro mozione, per puntare l'indice contro il Partito Democratico, i suoi rappresentanti in Parlamento europeo e, ancora una volta, il mondo delle organizzazioni non governative. Questo non lo accettiamo e lo rispediamo con forza al mittente, che non ha titolo per avanzare queste critiche, per due motivi. Il primo è di carattere generale e riguarda tutte le forze politiche: la tutela delle istituzioni pubbliche e dei partiti dai rischi di infiltrazione, di compromissione, di sudditanza ad interessi economici geopolitici ristretti.
È un problema che può riguardare tutti. Ricordo il caso dell'onorevole Luca Volonte', esponente dell'allora Casa delle Libertà, condannato a 4 anni dal tribunale di Milano per corruzione e per aver favorito, attraverso l'azione di lobbisti, gli interessi dello Stato dell'Azerbaijan in seno al Parlamento europeo.
Parliamo di un problema serio che non può essere usato come una clava, in modo strumentale. Ma alla resa dei conti e dei fatti non tutti stanno sullo stesso piano. Noi non solo abbiamo aderito al piano della Presidente Roberta Metsola, ma voglio ricordare che, già dalla XVII legislatura, su impulso della Presidente della Camera, Laura Boldrini, fu introdotto alla Camera il primo regolamento per la gestione delle attività di , con un preciso codice di condotta dei deputati, che tutti i colleghi conoscono perché ancora tuttora vigente. Ma su un piano più generale, che riguarda il ruolo dei partiti e dei loro rappresentanti nella vita pubblica, noi poniamo da anni il tema della piena applicazione dell'articolo 49 della Costituzione, attraverso una legge dello Stato che definisca con maggiore chiarezza il ruolo e anche i limiti che i partiti devono assumere all'interno dell'ordinamento democratico, in particolare per quello che riguarda gli aspetti legati ai rischi di occupazione dello Stato e delle istituzioni, tema sul quale intendiamo tornare. Così come il tema che riguarda tutti in Italia è l'approvazione, finalmente, di una legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere e il diritto di scegliere i propri rappresentanti, liberandoli il più possibile dal peso delle sovrastrutture che spesso imprigionano i partiti e li rendono più facilmente attraversabili dalla forza delle , perché non hanno base democratica e adeguati contrappesi popolari.
Si deve chiudere la stagione della “legge porcata”, inaugurata nel 2008 dal Ministro Calderoli, che ha conformato per 15 anni, con la selezione dall'alto dei membri del Parlamento, la vita di tutti i partiti. Sono temi che riguardano tutti, quindi, se davvero vogliamo che la gente torni a votare, a farsi parte della vita pubblica, a riempire i partiti con le proprie idee e il proprio entusiasmo, cosa che rappresenta il primo e più efficace antidoto a ogni forma invadente e corrosiva di lobbismo.
Ma c'è un altro motivo per il quale non accettiamo i contenuti della mozione di Fratelli d'Italia, e questo riguarda la differenza tra destra e sinistra in termini di trasparenza. Una differenza che si evince dai fatti, senza inutili strumentalità, ma citando un dato nudo, statistico: è un fatto che il partito di Fratelli d'Italia sia quello con il record assoluto, in proporzione, di esponenti con procedimenti penali o con condanne che siedono in Parlamento , o in altre aule, e che molti di questi esponenti sarebbero stati eletti, per lo più, in zone ad altissima densità di attività illecite solo grazie alla loro capacità di raccogliere voti e preferenze attraverso l'uso spregiudicato di sistemi clientelari .
Prendiamo atto che, a un certo punto, il fenomeno è diventato talmente imbarazzante che la di quel partito, l'onorevole Meloni, ha dovuto nominare un commissario per rimettere in qualche modo ordine in questo vespaio di situazioni e lo ha fatto indicando l'onorevole Donzelli. Ma intanto quei voti erano stati incassati e sono serviti non poco a sospingere il consenso elettorale della destra. L'onorevole Donzelli, dalla sua, si è messo subito al lavoro e per prima cosa è inciampato, invece, nel pasticcio sulla rivelazione di atti non divulgabili in merito alla vicenda Cospito. E questa mozione - che è stato imposto di discutere subito in Parlamento - è assurda e trasuda di propaganda e di strumentalità.
Intanto ci state costringendo impropriamente a trattare un tema che riguarda un'altra assemblea elettiva, un fatto tanto singolare quanto rischioso e tutto ciò mentre c'è un procedimento penale in corso e non concluso.
Attraverso lei, Presidente, mi rivolgo ai colleghi di Fratelli d'Italia per dire che la stessa Farnesina vi ha fatto notare, in questi giorni, costringendovi a modificare parte del testo, come con il vostro iniziale documento si rischiasse un clamoroso caso di conflitto diplomatico con lo Stato del Marocco. Già questo la dice lunga sul vostro senso delle istituzioni e sulla rozzezza con la quale vi muovete nei luoghi della democrazia.
Il dispositivo del testo è vapore acqueo. Chiedete che il Governo italiano sostenga tutte le misure in sede europea per contrastare la corruzione e che si costituisca parte civile. Ma il PD questo lo ha già fatto, come ho ricordato, dal 13 dicembre, e non ha aspettato la vostra mozione. Per pura propaganda avete voluto a tutti i costi discutere questa mozione prima di altri ben più importanti e urgenti provvedimenti e mozioni, come quella sulla siccità, che, invece, rappresenta davvero un'emergenza e una grave preoccupazione per milioni di famiglie e di imprese.
Cosa c'è di importante per il Paese? La vostra propaganda o queste drammatiche emergenze? Di cosa dovrebbe occuparsi il Parlamento? Noi aspettiamo ancora le comunicazioni del Ministro Valditara sulla feroce aggressione squadrista di Firenze, per la quale egli non ha ancora speso una sola parola di condanna
Il Ministro Salvini ha scelto di non affrontare il Parlamento per rispondere alle sue responsabilità sulla strage di Cutro. Di fronte a tutto questo - e ho concluso, Presidente - voi scappate, vi presentate con la propaganda e preferite un karaoke, piuttosto che rendere omaggio alle vittime innocenti del naufragio di Cutro . Ma avete sbagliato strada. Il Paese vi aspetta sui fatti e, a pochi mesi dal vostro insediamento, già oltre la metà degli elettori considera inadeguato il vostro operato. Noi non abbiamo problemi. Siamo e saremo sempre inflessibili, senza mai giustizialismi, rispetto a quanto può accadere, in primo luogo tra le nostre fila, in termini di trasparenza. Fate lo stesso voi, con la stessa nostra nettezza, senza alibi e senza strumentalizzazioni .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolo Trancassini. Ne ha facoltà.
PAOLO TRANCASSINI(FDI). Presidente, onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, con questa mozione parliamo del più grande scandalo del Parlamento europeo, 16 perquisizioni, 8 arresti di personaggi tutti legati al mondo della sinistra, un milione e mezzo di denaro contante sequestrato; tutto questo per tacere sui diritti umani. Quindi, veramente un grandissimo scandalo: le ipotesi di reato sono corruzione, riciclaggio, associazione a delinquere. Fratelli d'Italia e il centrodestra su questo grandissimo scandalo chiedono l'attenzione del Parlamento e chiedono l'approvazione di una mozione che, Presidente, devo sinteticamente ricordare. Ne ho sentite tante in queste dichiarazioni di voto e sono molto sorpreso perché, in realtà, sfido i colleghi a trovare errato sostenere ogni iniziativa utile al contrasto della corruzione, che è il nostro primo punto. Al secondo punto si chiede di verificare, secondo la giurisdizione belga, la possibilità di costituirsi parte civile. Non si capisce perché, se lo può fare il Partito Democratico, non lo possa fare il Governo - questo è veramente un paradosso - per salvaguardare l'immagine dell'Italia . Poi abbiamo chiesto di essere aggiornati sul più grande scandalo della storia del Parlamento europeo. Vede, Presidente, quanto alla centralità del Parlamento, lo abbiamo detto tante volte, non è che il Parlamento è centrale quando bisogna fare inciuci di palazzo e siamo una democrazia parlamentare per quel motivo. Noi siamo sempre una democrazia parlamentare e, quindi, con buona pace del Partito Democratico, noi chiediamo di essere aggiornati su questa vicenda. Però non le nascondo che sono molto, molto sorpreso da quello che ho ascoltato, al punto di dover rivedere l'intervento che in qualche modo avevo preparato. La prima sorpresa me la dà l'onorevole Della Vedova, che ci chiede di aspettare le sentenze per costituirci parte civile. Leggermente tardiva la costituzione di parte civile dopo una sentenza ! Quindi, diciamo che - anche dal tono da professore - noi lo invitiamo a ripassare gli elementi fondamentali del diritto. Ma sono molto sorpreso anche dall'intervento dell'onorevole Morassut, il collega e amico Morassut, che ho trovato molto eccitato e molto accalorato; penso che sia la conseguenza della sconfitta nel voglio pensare questo e non altro. È un paradosso che il Partito Democratico condanni l'accaduto - lo ha fatto anche con toni forti - e rivendichi il diritto di potersi costituire parte civile - ci sono dei passaggi forti anche nella mozione dell'allora segretario Letta - e che il primo punto della mozione del Partito Democratico, però, sia impegnarsi a non strumentalizzare. Vorrei capire, innanzitutto, che cos'è la strumentalizzazione. Ma una volta che mi venisse spiegato nei particolari, noi lezioni di questo tipo dai campioni del mondo della strumentalizzazione non ne prendiamo . Il Partito Democratico è ridotto ai minimi termini perché ha smesso di scrivere programmi, di parlare con la gente, di fare le campagne elettorali come vanno fatte, perché ha soltanto inseguito le strumentalizzazioni in questi anni. Voi vi siete buttati famelici sulla strage di Cutro, senza avere la capacità di condannare “senza se e senza ma” i mercanti di morte; voi strumentalizzate una festa di compleanno ; voi strumentalizzate la vita privata, come avete fatto con il candidato Rocca ma vi è andata malissimo; voi strumentalizzate l'abito della Presidente del Consiglio. Onorevole Morassut, ricordo un suo memorabile sugli abiti scuri quando la Presidente del Consiglio è andata a giurare. Insomma, ce n'è davvero tanta di strumentalizzazione da parte del vostro partito, strumentalizzazione dalla quale non avete nemmeno tenuto indenni i minori, perché ricordo la pessima pagina della strumentalizzazione del viaggio a Bali della Presidente del Consiglio con la propria figlia. Allora è divertente, Presidente, come una parte politica possa fare tutto, possa strumentalizzare tutto, e un'altra parte politica no, l'altra parte politica deve tacere. Si arriva al paradosso per cui, come relatore della legge di bilancio, sono costretto a subire ore di interventi, anche notturni, perché elevare il tetto del contante a 5.000 euro significava fare sponda ai mafiosi, ai camorristi, agli spacciatori e oggi troviamo esponenti del Partito Democratico con le borse piene di soldi e noi dobbiamo tacere. Noi non possiamo dire una parola, perché altrimenti strumentalizziamo la vicenda.
Ce ne sarebbero tante di cose da dire su questo aspetto. Anche sulla storia del contante devo dire che il Partito Democratico è l'unico che ha la capacità di allevare i cani da riporto del contante, che sono così bravi che li sistemano anche all'interno delle cucce ; questa è una specializzazione che noi non abbiamo. Anche lì, voglio immaginare: se un esponente politico di centrodestra avesse avuto la sfortuna di avere questo capace cane, chissà quante ne avreste dette e quante richieste avreste fatto.
Mi ha interessato, Presidente, anche il passaggio della discussione generale, un po' ripreso anche dall'onorevole Morassut, nel quale il Partito Democratico, nel condire la propria posizione, si meraviglia dicendo che ci sono tante urgenze in Italia e le elenca, fa l'elenco di tutti i grandi problemi che ha questa Nazione. Allora, per rispetto dei colleghi del Partito Democratico, e anche perché siamo persone serie, riconosco che quell'elenco è giusto, è vero, hanno scritto e hanno detto il giusto. Non hanno aggiunto che li hanno lasciati loro, non hanno aggiunto che tutte quelle emergenze sulle quali sta lavorando oggi il Governo Meloni sono emergenze lasciate principalmente dal Partito Democratico, che ha governato negli ultimi 10 dieci anni questa Nazione. Sbagliate a non pensare che anche questa sia un'emergenza, ma questo è un tratto distintivo fra il Partito Democratico, Fratelli d'Italia e il centrodestra. Noi pensiamo che l'immagine dell'Italia sia una cosa importante, siamo convinti che questa Nazione, che si sta rialzando, abbia il diritto/dovere di difendere la propria immagine e la nostra immagine, signor Presidente, non può essere quella di gente che scappa con le valigie piene di soldi, di gente che si volta dall'altra parte, a pagamento, per non parlare dei diritti umani, di gente che fa affari con lobbisti.
Non pensiamo nemmeno, Presidente, e concludo, che la strada sia quella, solo quella, di elevare al massimo i controlli. Noi non rubiamo al supermercato non perché all'uscita c'è qualcuno che ci controlla, oppure non pensiamo che alle persone che frequentano le nostre abitazioni dobbiamo nascondere le cose per evitare che rubino. Noi siamo convinti che il tema dell'onestà sia un tema culturale, sul quale dobbiamo lavorare e lavorare tutti quanti insieme. Il tema dell'onestà passa anche per un ritrovato orgoglio nazionale e, che piaccia o meno al Partito Democratico, noi riteniamo che l'immagine dell'Italia non possa essere quella di questo gravissimo scandalo. L'immagine dell'Italia è l'immagine di un grande Presidente del Consiglio che va a testa alta e sta facendo rialzare la Nazione .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Prima di passare ai voti ho un bel messaggio da riportare in Assemblea. Ho il piacere di informare l'Assemblea che il nostro collega Gianluca Vinci è diventato papà della piccola Flaminia . Esprimiamo al papà e alla mamma gli auguri più sinceri della Presidenza e di tutta l'Aula.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti.
Avverto che il gruppo Partito Democratico ha chiesto la votazione per parti separate della mozione Foti, Candiani, Rossello, Tirelli ed altri n. 1-00071 , nel senso di votare il dispositivo distintamente dalla premessa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Foti, Candiani, Rossello, Tirelli ed altri n. 1-00071 , limitatamente al dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
A seguito dell'approvazione del dispositivo della mozione Foti, Candiani, Rossello, Tirelli ed altri n. 1-00071 , ne verrà ora posta in votazione la premessa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Foti, Candiani, Rossello, Tirelli ed altri n. 1-00071 , limitatamente alla premessa, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo alla votazione della mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084.
Avverto che i presentatori non hanno accettato la riformulazione del 3° capoverso della premessa e l'espunzione dei capoversi 5°, 6°, 10°, 12°, 13°, 14°, 15° e 16° della premessa.
Pertanto, il parere del Governo deve intendersi contrario alla premessa nella sua interezza. Avverto, altresì, che è stata chiesta la votazione per parti separate nel senso di votare: dapprima, distintamente i capoversi del dispositivo; a seguire - ove il dispositivo venga in tutto in parte approvato - la premessa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084, limitatamente al 1° capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084, limitatamente al 2° capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084, limitatamente al 3° capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
A seguito dell'approvazione di parte del dispositivo della mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084, ne verrà ora posta in votazione la premessa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084, limitatamente alla premessa, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione della mozione Zanella ed altri n. 1-00085.
Avverto che i presentatori hanno accettato la riformulazione del 1° capoverso del dispositivo, mentre non hanno accettato la riformulazione del 3° capoverso del dispositivo e l'espunzione del 2°, 5°, 6°, 7°, 8° e 9° capoverso della premessa.
Avverto, altresì, che ne hanno chiesto la votazione per parti separate, nel senso di votare: dapprima, distintamente ciascun capoverso del dispositivo; infine - ove il dispositivo venga in tutto o in parte approvato - la premessa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Zanella ed altri n. 1-00085, limitatamente al 1° capoverso del dispositivo, come riformulato su richiesta del Governo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Zanella ed altri n. 1-00085, limitatamente al 2° capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Zanella ed altri n. 1-00085, limitatamente al 3° capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
A seguito dell'approvazione di parte del dispositivo della mozione Zanella ed altri n. 1-00085, ne verrà ora posta in votazione la premessa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Zanella ed altri n. 1-00085, limitatamente alla premessa, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo ora alla votazione della mozione Serracchiani ed altri n. 1-00089.
Avverto che i presentatori non hanno accettato le riformulazioni proposte dal Governo e, pertanto, il parere del Governo deve intendersi contrario alla mozione nella sua interezza.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Serracchiani ed altri n. 1-00089, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, la deputata Rita Dalla Chiesa. Ne ha facoltà.
RITA DALLA CHIESA(FI-PPE). Grazie Presidente e grazie colleghi. Vorrei soltanto ricordare - ma immagino già lo sappiate - che oggi è la Giornata della memoria delle vittime di mafia, di tutte le mafie. Stamattina a Milano, in piazza Duomo, c'erano 50.000 persone e qui, a Montecitorio, continua a esserci la mostra. Tutto ciò è importantissimo, perché nel 2017 quest'Aula ha promosso questa Giornata della memoria. Credo che oggi tutti ci dobbiamo stringere alle famiglie che hanno subìto un lutto così forte - . Sono 1.069 le famiglie sono tante e, stamattina, sono stati detti i nomi in piazza Duomo, uno per uno, nel silenzio generaleGrazie, questo è il vostro abbraccio a queste persone, grazie davvero .
PRESIDENTE. Colleghi, essendosi concluso solo pochi minuti fa il dibattito al Senato, sospendo a questo punto brevemente la seduta, in attesa dell'arrivo del signor Presidente del Consiglio dei ministri - che appare imminente - che procederà alla consegna del testo delle Comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023.
Pertanto, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa, ma comunico all'Assemblea che la sospendo nuovamente, fino alle ore 16,15, in quanto ci è stato comunicato che il signor è in arrivo e occorre qualche minuto ancora. Chiedo scusa: il signor Presidente del Consiglio.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la consegna del testo delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023.
Ha facoltà di parlare il signor Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Giorgia Meloni.
GIORGIA MELONI,. La ringrazio, Presidente. Solo per consegnare il testo delle comunicazioni che ho reso questa mattina al Senato in vista della riunione del Consiglio europeo prevista per i prossimi giovedì e venerdì, sul quale, ovviamente, rimando al dibattito previsto per domani mattina. Vi ringrazio .
PRESIDENTE. Grazie, signor Presidente del Consiglio dei ministri. Prendo atto della consegna del testo delle comunicazioni da lei rese nella giornata odierna al Senato della Repubblica in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023, che saranno pubblicate integralmente in calce al resoconto della seduta odierna.
Come previsto dal calendario dei lavori, la discussione su tali comunicazioni avrà inizio nella seduta di mercoledì 22 marzo, alle ore 9,30.
Come da prassi, le relative risoluzioni potranno essere presentate nel corso della discussione.
Saluto gli alunni e i docenti del liceo statale Galileo Galilei di Dolo, in provincia di Venezia, che assistono ai nostri lavori dalle tribune . Grazie di essere qui, grazie ai vostri dirigenti e docenti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 977: Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane.
Ricordo che, nella seduta del 20 marzo 2023, si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e la rappresentante del Governo sono intervenuti in sede di replica.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge e delle proposte emendative presentate .
Avverto che, fuori dalla seduta, gli emendamenti 1.3 e 1.6 Bonetti e 2.20, 4.16. 4.47, 5.1 e 8.4 Ruffino sono stati ritirati dalle presentatrici.
Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri , che sono in distribuzione.
Informo altresì l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85- del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
A tal fine, i gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e MoVimento 5 Stelle sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore e la rappresentante del Governo, Vice Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, deputata Maria Teresa Bellucci, ad esprimere il parere sulle proposte emendative segnalate per la votazione.
LUCIANO CIOCCHETTI, . Grazie, Presidente. In merito agli emendamenti sull'articolo 1, il relatore esprime un invito al ritiro o, altrimenti, parere contrario.
MARIA TERESA BELLUCCI,. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Quartini 1.4.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, collega, colleghe, rappresentante del Governo, non è semplicissimo intervenire su un disegno di legge delega al Governo, che ha subìto diverse problematiche di compressione del dibattito, perché alla Camera è arrivato blindato e sono stati rifiutati tutti gli emendamenti.
Quest'emendamento all'articolo 1 riguarda una figura: il familiare, che, nei fatti - scusate l'estensione che voglio dare a questa figura -, è l'“” di don Milani. Il familiare è una figura che non si occupa solo del proprio congiunto non autosufficiente, anziano o meno che sia, ma è il centro esatto, il punto di riferimento e di coesione dell'intero nucleo familiare, talvolta di un intero condominio, talaltra, addirittura, dell'intera collettività, dell'intera comunità che sta attorno a lui, o a lei, più spesso. Il familiare si assume un ruolo straordinario, fondamentale: alleggerisce il peso di un intero sistema e, fino ad oggi, lo sta facendo in modo gratuito.
La funzione sociale e assistenziale del è impareggiabile. Con quest'emendamento chiediamo di definire tale figura, di valorizzarla, di qualificarla, di renderla consapevole del proprio ruolo e di tutelarla anche dai rischi di e di isolamento e segregazione.
Quando si assiste una persona non autosufficiente, con disabilità, un anziano non autosufficiente, la nostra vita è completamente annullata e la figura del familiare, che avrebbe avuto l'unanimità dei consensi già nella scorsa legislatura, ancora oggi, in questo disegno di legge delega, è completamente, anzi no, sarei esagerato, sostanzialmente trascurata. Allora, nell'emendamento che noi presentiamo oggi vogliamo disciplinare compiutamente il familiare, dandone una definizione più articolata, prevedendo l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni nel campo sociale anche per il familiare, che devono essere garantiti sostenendo il processo di miglioramento delle loro condizioni di vita, prevedendo disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell'attività del familiare con benefici specifici di carattere economico e sociale.
La scelta di bocciare, sostanzialmente, tutti gli emendamenti ci addolora chiaramente, perché trascurare questa figura ci sta pesando come un macigno dal punto di vista dell'Assemblea. Questa era una grande occasione per poter rimediare a questa lacuna umana che esiste nella nostra società. Quindi, proprio per tale motivo abbiamo deciso di riproporre quest'emendamento in Aula .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.4 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 1.5 Quartini.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. Colleghi e colleghe, in quest'emendamento si parla di progetti di vita indipendente e autodeterminata. Noi sappiamo che la normativa sovrastante, sotto il profilo della disabilità, è rappresentata dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata nel 2009, dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea del 2007 ma, soprattutto, dalla nostra grande Costituzione, agli articoli 2, 3, 4, 32, 34 e 38.
La Costituzione più bella del mondo - pensate - non contiene l'affermazione che gli uomini nascono uguali. Questa omissione ha una spiegazione molto semplice, perché non è vero che gli uomini nascono tutti uguali. Dappertutto, nel mondo, essi hanno, fin dalla nascita, caratteristiche diverse: è diverso il colore della pelle, il sesso, il regime politico cui appartengono e la religione dei padri e sono diverse le capacità personali e le condizioni economiche. Non c'è bisogno di spiegare che i ricchi, sempre più ricchi, e i poveri, sempre più poveri, non trascorrono la loro vita all'insegna dell'eguaglianza. E chi potrà sostenere che chi nasce affetto da tetraparesi spastica, per esempio, è uguale agli altri e può speditamente camminare? Tuttavia, proprio per questo motivo la nostra Carta costituzionale dice felicemente che tutti hanno pari dignità sociale. Quindi, non si nasce uguali, ma abbiamo tutti parità sociale.
Un punto fondamentale, che non viene affrontato normativamente, è che gran parte delle prestazioni necessarie alle persone con disabilità servono non solo per la qualità della vita o per esigenze assistenziali, bensì, prima di tutto, per consentire in concreto l'esercizio dei diritti inviolabili assolutamente esigibili. Quindi, in misura nettamente prevalente, non si tratta di una questione di , ma di diritti fondamentali, di diritti che sono inviolabili, come recita l'articolo 2 della Costituzione, vale a dire diritti di cui il Parlamento e le stesse regioni non possono limitare l'esercizio, diritti che devono essere considerati perfetti, non opzionabili e incomprimibili. Rientrano a pieno titolo tra questi diritti quelli alla vita indipendente e all'autodeterminazione delle persone con disabilità.
È in questa logica che noi proponiamo che venga assolutamente finanziato, a livello nazionale e regionale, tutto il pacchetto dei progetti per la vita indipendente e autodeterminata per le persone con disabilità. Anticipo che sullo stesso argomento affronteremo, successivamente, l'esame anche di un altro emendamento, di cui considero già espletata l'illustrazione .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.5 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.7 Malavasi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .