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Venerdì 03 Maggio 2024 ore 09:30
AULA, Seduta 286 - Svolgimento di una interpellanza urgente
Resoconto stenografico
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Nella seduta odierna ha avuto luogo lo svolgimento di una interpellanza urgente sul seguente argomento:
Iniziative volte all'incremento del personale della polizia penitenziaria nel carcere di Corigliano Rossano e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro degli agenti e dei detenuti (Baldino - M4S).
Per il Governo è intervenuto il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove.
Iniziative volte all'incremento del personale della polizia penitenziaria nel carcere di Corigliano Rossano e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro degli agenti e dei detenuti (Baldino - M4S).
Per il Governo è intervenuto il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove.
XIX LEGISLATURA
286^ SEDUTA PUBBLICA
Venerdì 3 maggio 2024 - Ore 9,30
Svolgimento di una interpellanza urgente (vedi allegato).
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Interpellanza urgente (Svolgimento)
- Interventi di fine seduta
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito la deputata Segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
GILDA SPORTIELLO, legge il processo verbale della seduta del 29 aprile 2024.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 67, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza urgente.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Baldino ed altri n. 2-00362 .
Chiedo alla deputata Baldino se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.
VITTORIA BALDINO(M5S). Grazie, Presidente. Illustro l'interpellanza e saluto il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, qui presente. Il Ministero della Giustizia, con riferimento alle aggressioni perpetrate dai detenuti ristretti nella Casa circondariale di Corigliano Rossano in danno agli agenti del Corpo di Polizia penitenziaria ha registrato “6 aggressioni nel 2022 e 16 all'ottobre 2023. Quanto alla precipua situazione del carcere calabrese, alla data del 4 ottobre 2023, sono presenti 326 detenuti, di cui 224 in alta sicurezza, rispetto alla capienza regolamentare pari a complessivi 263 posti”.
Sottosegretario, queste sono una parte delle parole pronunciate in Aula da Emanuele Prisco, Sottosegretario di Stato per l'Interno in relazione all'interpellanza urgente, presentata in data 3 ottobre 2023, a mia prima firma, sulle ripetute aggressioni che hanno visto vittime, nei mesi scorsi, diversi agenti della Polizia penitenziaria in forza presso la Casa circondariale di Corigliano Rossano. Gli autori delle aggressioni sono detenuti che già in altri istituti si erano resi protagonisti di episodi di violenza. Parliamo della Casa di reclusione di Corigliano Rossano, un carcere di alta e media sicurezza, suddiviso in varie sezioni: sezioni di media sicurezza, una sezione di alta sicurezza 2 (ossia detenuti per delitti con finalità terroristiche o di eversione dell'ordine democratico mediante atti di violenza), e tre sezioni di alta sicurezza 3 (detenuti appartenenti ad associazioni di stampo mafioso o che hanno rivestito posizioni di vertice nelle organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti).
Si tratta, per intenderci, dell'istituto che ha ospitato il terrorista Cesare Battisti che, tra le altre cose, è anche a processo per oltraggio e resistenza a un ispettore della Polizia penitenziaria per fatti accaduti proprio nell'istituto rossanese.
Dai numeri che abbiamo citato già nel corso della precedente interpellanza, balzano immediatamente agli occhi due elementi: la pericolosità sociale di molte delle persone ristrette e la condizione di sovraffollamento rispetto alla capienza.
Con riferimento alla pericolosità sociale di molte delle persone ristrette nell'istituto rossanese, in occasione dell'interpellanza dell'ottobre scorso, il Governo ha fornito rassicurazioni che, però, oggi, mostrano, almeno stando alle cronache locali, la loro inefficacia.
A fronte degli episodi di aggressione indirizzati contro il personale in servizio, il Governo rassicurava infatti gli uomini in divisa con specifiche disposizioni affinché vi fosse sempre una pronta ed efficace azione della Polizia penitenziaria sia per la prevenzione di tali tipi di condotte, sia per l'avvenuta individuazione dei responsabili di tali infrazioni. Inoltre, prescriveva una rapida procedura disciplinare e una puntuale attuazione delle direttive sui trasferimenti per ragioni di ordine e di sicurezza. Infine, veniva ricordato che questo Governo aveva realizzato e adottato anche i protocolli operativi per la Polizia penitenziaria che, per la prima volta, disciplinavano le tecniche operative da adottare per la gestione degli eventi critici all'interno degli istituti penitenziari a tutela proprio degli agenti di Polizia operanti. Però, nonostante queste e altre rassicurazioni fornite all'epoca, le cronache locali continuano oggi a riportare gravissimi episodi di aggressione a danno degli agenti penitenziari. Il 23 aprile scorso, per esempio, un agente della Polizia penitenziaria è stato brutalmente aggredito da un detenuto con problemi mentali, che lo ha colpito addirittura con calci e pugni e le ferite sono risultate così gravi da richiedere cure ospedaliere con una prognosi di 10 giorni. Ad aggravare la circostanza dell'evento vi è il fatto che lo stesso agente in passato abbia subito un'aggressione simile.
Ancora: il 26 marzo scorso un detenuto, già protagonista di gravi disordini, ha aggredito un sovrintendente di sorveglianza generale, per cui si sono rese necessarie cure mediche ospedaliere ed una prognosi di 10 giorni e, come se purtroppo non bastasse, un detenuto del carcere di Corigliano Rossano avrebbe portato, nelle settimane scorse, secondo le cronache locali, addirittura il caos al pronto soccorso dell'ospedale di Rossano, dove era stato portato per essere medicato dopo che era rimasto coinvolto in una rissa proprio nel penitenziario. L'uomo ha tentato di aggredire i medici ed è stato fermato dagli agenti della Polizia penitenziaria; uno di loro, per fermarlo, ha riportato una frattura.
Ora, rispetto alle rassicurazioni del Governo dello scorso ottobre, oggi l'unica nota positiva è data dall'arrivo del nuovo direttore, Luigi Spetrillo, che rappresenta, sì, un passo avanti nella gestione del carcere, ma, come è evidente, non basta, perché il Corpo della Polizia penitenziaria continua ad essere fortemente sotto stress, date le continue aggressioni e l'impossibilità di lavorare con minime garanzie per la propria incolumità; perché un solo uomo non può risolvere magicamente il sottodimensionamento della pianta organica della Polizia penitenziaria, che non può essere risolto con azioni ; perché esiste il problema del sovraffollamento della comunità carceraria, complicato dalla presenza di molti detenuti affetti da problemi psichiatrici gravi.
Quindi, signor Sottosegretario, nell'avviarmi alle conclusioni, ricordo che esponenti del Governo hanno fatto visita alla struttura - lei stesso credo, qualche tempo fa -, è stato incontrato il personale amministrativo, è stato incontrato il personale della Polizia penitenziaria ed è stato toccato con mano il problema dell'organico sottodimensionato e del sovraffollamento. Oltre alle buone intenzioni, oltre agli annunciati cambi di passo, oltre agli interventi , serve, pertanto, un intervento strutturale. Per questo, attraverso questa nuova interpellanza urgente, le chiedo quali siano le azioni che il Governo intende adottare per garantire il potenziamento del personale penitenziario in forza all'istituto di pena di Corigliano Rossano e, allo stesso tempo, quali azioni il Governo intenda adottare per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure ai dipendenti di questa Casa di reclusione, garantendo nello stesso tempo condizioni di vita dignitose ai detenuti.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha facoltà di rispondere.
ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE,. Grazie Presidente. Ringrazio gli onorevoli interpellanti, che mi danno modo di intervenire su un tema che mi sta decisamente a cuore, che è la sicurezza dei nostri istituti penitenziari, la sicurezza degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria. È vero, abbiamo ereditato una situazione esplosiva, rappresentata da una spaventosa carenza di organico delle forze di Polizia penitenziaria che, insieme con il cronico sovraffollamento dei nostri istituti, era tale da mettere in difficoltà la sicurezza all'interno degli istituti. Ritengo tuttavia ingeneroso parlare di rassicurazioni e di buone intenzioni. Gli onorevoli interpellanti sanno che sono stati acquistati, per parlare della sicurezza della Polizia penitenziaria, 10.200 scudi antisommossa, 10.200 caschi antisommossa, 20.000 guanti antitaglio operativi, 2.000 kit antisommossa, 20.000 sfollagenti. Abbiamo dato alla Polizia penitenziaria una dotazione e un equipaggiamento degni di una forza di Polizia, che sino ad oggi non ha mai avuto.
Gli onorevoli interpellanti sanno qual è l'impegno di questo Governo per quanto riguarda la spaventosa carenza di organico che abbiamo ereditato da anni e anni in cui i Governi non si premuravano nemmeno di garantire il dei pensionamenti, flagellando e inginocchiando il comparto della Polizia penitenziaria. Allora credo non sia solo una rassicurazione dire che - considerato anche il 181° corso che, per onestà intellettuale, debbo dire abbiamo raccolto in eredità da chi ci ha preceduto - in un anno e mezzo abbiamo finanziato 7.874 assunzioni di allievi agenti di Polizia penitenziaria. Se così fosse accaduto nell'anno e mezzo che ci ha preceduto, oggi parleremmo di una sovraesposizione rispetto all'organico della Polizia penitenziaria, ma così non è stato in passato. Allora il 181° corso che abbiamo ereditato - lo riconosco - è per 1.479 allievi agenti, il 182° corso per 249 agenti, il 183° per 1.870 agenti, il 184° per 1.713 allievi agenti e abbiamo firmato il 6 marzo 2024 per 2.568 nuovi allievi agenti: evidentemente verranno distribuiti negli istituti penitenziari di tutta Italia che soffrono - ahimè - la medesima carenza di organico della Casa di reclusione di Rossano.
Venendo più nel dettaglio dell'interpellanza degli onorevoli interpellanti, è vero che il 25 marzo scorso un detenuto, ristretto nella Casa circondariale di Rossano, ha aggredito un sovrintendente della Polizia penitenziaria, poi trasportato al nosocomio locale per gli accertamenti e le cure del caso e dimesso con una prognosi di 10 giorni. Mi piace dire subito che è stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti del detenuto, peraltro detenuto critico perché già proveniva da altra sede dove aveva posto in essere altre aggressioni, ed è stato disposto il trasferimento presso altra sede.
Quanto all'ulteriore evento critico citato nell'interpellanza degli onorevoli interpellanti, il 28 marzo 2024 un altro detenuto aveva chiesto di essere dimesso dall'ospedale in cui si trovava per accertamenti, a seguito di un'aggressione patita da altri detenuti. Appena giunti sul posto gli agenti della Polizia penitenziaria incaricati di tradurre il detenuto in istituto, questi dava immediatamente in escandescenze, iniziando a prendere a calci e a pugni tutto ciò che era a portata di mano, opponendo una vivissima resistenza al personale di Polizia penitenziaria che, ciò nonostante, provvedeva tuttavia a contenerlo. Un assistente di Polizia penitenziaria veniva però colpito, riportando una prognosi di 30 giorni per la frattura del quinto metatarso della mano destra. Dell'accaduto è stata immediatamente notiziata la procura della Repubblica, il detenuto è stato sanzionato con 15 giorni di esclusione dalle attività in comune ed è stato trasferito per motivi di ordine e sicurezza.
Tanto premesso, il dato delle aggressioni perpetrate nel carcere di Rossano ai danni degli agenti di Polizia penitenziaria registra 6 eventi nel 2022, 21 eventi nel 2023 e 6 nei primi mesi del 2024 fino al 16 aprile. A livello nazionale si registrano 1.760 aggressioni ai danni della Polizia penitenziaria nel 2023 e 572 il 16 aprile 2024.
Colgo l'occasione per ringraziare uomini e donne della Polizia penitenziaria, che svolgono il loro dovere con professionalità, con spirito di sacrificio e con abnegazione, e garantire loro che non vivranno più le condizioni di vita che hanno vissuto sino ad oggi perché, tra le rassicurazioni di cui parlava prima, per esempio, certo, ci sono anche i protocolli operativi: oggi uomini e donne della Polizia penitenziaria, per ogni evento critico, hanno una serie di regole d'ingaggio chiare e certe, che gli consentono, in una cornice predeterminata di legalità, di sapere sin dove spingersi per ripristinare ordine e sicurezza all'interno degli istituti.
Saranno solo rassicurazioni, ma uomini e donne della Polizia penitenziaria chiedevano invano, da anni, di avere protocolli operativi con cui la parte politica e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria si assumevano la responsabilità di dare regole d'ingaggio chiare e certe agli uomini della Polizia penitenziaria. E sono orgoglioso che questo Governo le abbia finalmente date, rispondendo a una richiesta precisa di uomini e donne della Polizia penitenziaria, a cui va tutta la mia solidarietà, per le decine e decine di aggressioni che patiscono tutti i giorni, i miei ringraziamenti, per come riescono a porre in essere azioni anche a favore di detenuti che pongono in essere contro se stessi gesti anticonservativi.
A livello nazionale, sono numerose le iniziative che abbiamo posto in essere per far fronte alle situazioni di difficoltà del personale dell'amministrazione penitenziaria. Con riferimento al ruolo dei funzionari, che mancano anche nel carcere di Rossano, il 18 dicembre 2023 è stato avviato il 7° corso per il conseguimento della qualifica di commissario, relativo al concorso pubblico per 120 posti - elevati a 132 - di allievo commissario della carriera dei funzionari del Corpo, al cui esito si provvederà alla distribuzione delle risorse sul territorio in relazione alle vacanze organiche e, quindi, anche in relazione all'istituto di Rossano. Il 6 settembre 2023 abbiamo indetto un concorso interno, per titoli di servizio ed esami, per la nomina di 60 vice commissari della medesima carriera dei funzionari del Corpo di polizia penitenziaria.
In relazione all'altro ruolo scoperto, cioè quello degli ispettori, il prossimo 6 maggio 2024 - a proposito di sole rassicurazioni -, sarà avviato il corso di formazione per la qualifica iniziale di vice ispettore, per 411 posti per l'accesso alla qualifica iniziale di vice ispettore di Polizia penitenziaria.
Con riferimento al ruolo degli agenti, l'istituto penitenziario di Rossano è stato incrementato, nel luglio 2023, di 8 unità nel ruolo maschile e 5 unità nel ruolo femminile del 181° corso. Il 15 aprile scorso si è concluso il 182° corso, come riferivo prima, e la casa di reclusione di Rossano è stata incrementata di 3 unità maschili. Nel prossimo mese di giugno terminerà il 183° corso di formazione allievi agenti; l'amministrazione ha già disposto un piano di mobilità ordinaria, che condurrà a un incremento di 11 unità maschili e 3 unità femminili nell'istituto penitenziario di Rossano.
Conclusivamente, tengo a sottolineare che il Ministero della Giustizia annette la massima importanza al rafforzamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, per migliorare le condizioni di lavoro di uomini e donne della Polizia penitenziaria, per aumentare il livello di sicurezza all'interno degli istituti penitenziari. Questo è frutto dell'impegno del Governo Meloni che, ripeto, ha ereditato il 181° corso per 1.479 allievi agenti, ma ha, poi, fatto 182° corso per 244 agenti, il 183° per 1.870 agenti, il 184° per 1.713 agenti e, il 6 marzo 2024, ha firmato un bando per 2.568 agenti. Se chi ci ha preceduto avesse posto in essere medesime assunzioni, le posso assicurare, onorevole, che oggi non parleremmo di carenza di organico della Polizia penitenziaria, alla quale diciamo: “non siete più soli”, per anni non hanno neanche garantito il per i pensionamenti. Questo Governo ha posto in essere assunzioni per 7.874 allievi agenti in un solo anno e mezzo, ha predisposto 1.000 assunzioni che hanno aumentato la pianta organica, ha conferito un equipaggiamento degno di una Forza di polizia che in passato non avevano - dai guanti antitaglio operativi, agli scudi antisommossa, ai caschi antisommossa, ai antisommossa, agli sfollagente -, ha dato, finalmente, regole chiare e certe di ingaggio perché i nostri uomini in divisa sappiano come operare all'interno degli istituti e non debbano solo patire.
Quindi, credo che questo Governo, su questo versante, non abbia nulla da addebitarsi, anzi, se facessimo il calcolo delle assunzioni e le proiettassimo nei 20 anni che ci hanno preceduto, il Corpo di polizia penitenziaria, probabilmente, avrebbe il triplo dell'organico attuale. Stiamo titanicamente correndo per invertire una rotta che abbiamo ereditato e che, purtroppo, effettivamente, ha portato a una spaventosa carenza dell'organico di Polizia penitenziaria, ma i numeri sono inequivocabili e stiamo risalendo la china per stare al fianco di uomini e donne della Polizia penitenziaria, che non devono più sentirsi soli o abbandonati .
PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti del Liceo scientifico Antonio Meucci, di Aprilia, in provincia di Latina, che assistono ai nostri lavori dalle tribune . Grazie di essere qui.
La deputata Baldino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
VITTORIA BALDINO(M5S). Grazie, signor Presidente. Sottosegretario Delmastro, mentre voi dite che titanicamente correte, gli agenti della Polizia penitenziaria del carcere di Corigliano Rossano titanicamente resistono e soffrono e vi chiedono risposte, che lei, però, oggi non mi ha dato, Sottosegretario. Infatti, Presidente, non posso considerarmi soddisfatta di questa risposta perché, per l'ennesima volta, sono state pronunciate parole che rappresentano soltanto mera propaganda e tanto accade sulle spalle degli agenti della Polizia penitenziaria. Per l'ennesima volta questo Governo ha tracciato un quadro della situazione, anzi non l'ha neanche tracciato, rispetto all'interpellanza dello scorso ottobre, quando tracciava un quadro totalmente differente dalla realtà, perché i numeri non corrispondevano alla realtà; oggi neanche traccia questo quadro e si limita a fare propaganda.
In sostanza, da una parte, continuiamo a trovarci la realtà e la quotidianità di uomini e donne in divisa che, con spirito di sacrificio, onorano lo Stato e, dall'altra parte, uno Stato che non onora i suoi uomini e le sue donne, se non per mezzo di parole che si fermano alla sola propaganda.
Sottosegretario, la prima grave anomalia che si ripete è il fatto che voi non abbiate proprio contezza dei dati reali, tra quello che appare, probabilmente, sul sito del Ministero della Giustizia e quella che è la fotografia reale dell'organico in dotazione presso il carcere di Corigliano Rossano. Una differenza tanto grave da mettere in ginocchio l'istituto rossanese, sia sotto il profilo della programmazione del servizio sia sotto l'aspetto della copertura dei posti insopprimibili. La realtà vissuta dal pochissimo personale di Polizia penitenziaria che opera nella casa circondariale di Corigliano Rossano è di vera e propria emergenza e ve l'ho rappresentato già 5 mesi fa. Eravate al Governo, Sottosegretario Delmastro, eravate voi al Governo 5 mesi fa, e non avete fatto niente.
La seconda grave anomalia è che questa grave emergenza si protrae ormai da troppo tempo, sotto lo sguardo distratto del Ministero della Giustizia. Quindi, visto che i numeri sono inequivocabili, come ha detto lei, sono costretta, di nuovo, a ritornare su qualche dato relativo alla quotidianità vissuta nell'istituto di Rossano, proprio per riportare la questione allo sguardo reale, vero di questo Governo, di quest'Aula e delle persone che ascoltano.
Dal sito del Ministero della Giustizia, a fronte di un organico previsto di 153 unità, risulta che i poliziotti concretamente amministrati sono 111, tuttavia, di questi 111, quelli effettivamente, davvero impiegabili sono quasi la metà, e le faccio i conti, visto che i numeri sono inequivocabili. Infatti, 19 unità fruiscono dei benefici previsti dalla legge n. 104 del 1992, 15 unità risultano a disposizione della commissione medica ospedaliera, una unità è in interdizione lavorativa per gravidanza, una unità è già autorizzata alla fruizione dei diritti riconducibili all'articolo 42, comma 5, del decreto legislativo n. 151 del 2001 e 5 unità di personale hanno avanzato richiesta per la fruizione di quei diritti, 8 unità fruiscono dei permessi studio, 16 unità fruiscono di congedo parentale e, di conseguenza, possono avanzare legittima richiesta, nei modi e nei tempi stabiliti dalla vigente normativa. Questa è la situazione del personale impiegabile nell'istituto penitenziario di Corigliano Rossano e queste sono solo alcune delle ragioni che determinano il sottodimensionamento dell'organico utilizzabile, che sarebbe il caso di acquisire definitivamente, per una reale conoscenza del problema, senza snocciolare numeri, dati, innovazioni che lei dice di aver introdotto, ma che, poi, non corrispondono, purtroppo, alla realtà e che vengono, tuttavia, snocciolati anche sul territorio in vista delle campagne elettorali per fare un po' di propaganda.
Invece, il sottodimensionamento, come può vedere, resiste e persiste, perché l'incremento di 10 unità già assegnate con il 179° e il 180° corso, nonché l'incremento di 13 ulteriori unità previsto con le assegnazioni del 181° corso, collegato al piano di mobilità, e le 4 unità attese per maggio vanno a coprire solo in una piccolissima parte il deficit di personale effettivamente impiegato nella struttura.
Già il 6 ottobre scorso, in occasione della precedente interpellanza, ho avuto modo di far notare che, delle decine di unità annunciate, quelle effettive, Sottosegretario, erano solo 3. Infatti, nel 2023, 11 unità di Polizia penitenziaria sono state spostate in altra sede, perché una parte dei nuovi arrivi già lavorava nell'istituto, e, quindi, si trattava soltanto di stabilizzazioni, perché una parte era in forza presso il GOM e una parte risultava fruitrice di provvedimenti di distacco presso altre sedi.
Questi sono i numeri, Sottosegretario, e se lei avesse la bontà di fare quattro chiacchiere con gli agenti o con il direttore glieli saprebbero dire, invece di venire qui a snocciolare numeri che non corrispondono alla realtà o a fare propaganda. Quindi, a conti fatti, l'incremento era solo di 3 unità, che rappresentava, comunque, un bilancio negativo, perché nel complesso l'aumento riguardava il personale femminile che in questi istituti, composti da detenuti tutti di sesso maschile, come lei ben sa, non può essere impiegato all'interno delle sezioni.
Tutto questo in che cosa si traduce? Si traduce in difficoltà operative sui turni di servizio. Solo per fare un esempio, con riferimento agli agenti di Polizia penitenziaria impiegati presso il nucleo traduzioni e piantonamenti, questi sono organizzati su soli due quadranti per 12 ore continuative di turno, in netto dispregio degli accordi nazionali. E a cosa si ricorre per frenare l'emergenza di organico? Si ricorre all'accorpamento dei vari e dei tanti posti di servizio presenti in strutture e questo accade non più in via straordinaria ma con cadenza giornaliera, abbassando, in modo preoccupante e pericoloso, i livelli minimi di sicurezza. Quando questo non basta, vengono richiamati in servizio gli agenti preventivamente autorizzati a fruire dei diritti previsti per legge e sempre più spesso si ricorre al lavoro straordinario, con agenti che, per garantire il mantenimento dei livelli minimi di sicurezza, sono costretti a fare turni di 12 ore.
Questa situazione ve l'ho rappresentata già a ottobre scorso e, sebbene siano passati 5, 6 o 7 mesi - non so quanti mesi sono passati - la situazione è rimasta tale e quale, se non addirittura si è aggravata, e voi non avete mosso un dito.
Quindi, mentre il personale, con spirito di sacrificio e abnegazione, prolunga il proprio turno di servizio di notte, nonostante debbano essere coperti almeno 11 posti di servizio, il personale impiegabile ammonta al massimo a 6 unità - 11 posti per 6 unità - con un'unità di Polizia penitenziaria chiamata a espletare contemporaneamente i servizi di: addetto vigilanza, sezione primo piano, del reparto alta sicurezza 3; addetto vigilanza, sezione secondo piano, del reparto di alta sicurezza 3; addetto vigilanza, sezione terzo piano, del reparto di alta sicurezza 3. E poi, ancora, con una unità di polizia penitenziaria che espleta la vigilanza in tutte e due le sezioni del reparto di media sicurezza e una unità di Polizia penitenziaria che espleta contemporaneamente la funzione di preposto alla sorveglianza generale.
Ministro, Sottosegretario, basterebbe parlare con gli agenti per sapere le loro reali condizioni di lavoro. Quindi, rinnovo la richiesta di potenziare in modo strutturale le unità di personale presenti nel carcere di Corigliano Rossano, segnando nei fatti, e non solo nelle parole, l'effettivo cambio di passo che questo Governo vorrebbe porre in essere contro le carenze di organico. Questo per evitare il dell'istituto rossanese sotto il punto di vista della sicurezza e per la salvaguardia dell'incolumità psicofisica delle poche unità oggi presenti.
Come testimoniano le aggressioni, si rende sempre più necessario un intervento legislativo sulle REMS, cioè sulle residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza. In queste strutture avrebbero dovuto trascorrere la misura di sicurezza tutti coloro che erano stati o venivano dichiarati dal giudice incapaci di intendere e di volere e, successivamente, anche coloro che venivano dichiarati incapaci nel corso dell'esecuzione della pena. Tuttavia, restano nel limbo tutte quelle situazioni tra la malattia grave e l'incapacità di intendere e di volere per le quali non sono previste alternative alla reclusione in carcere.
A questo va aggiunto che, nelle REMS, spesso non c'è posto nemmeno per i prosciolti e per le infermità sopravvenute, per cui se un soggetto è in stato di libertà rimane fuori sul territorio, senza controllo e senza cure, mentre se si trova in stato di misura cautelare continua a rimanere recluso in carcere.
Nei fatti le persone affette da disturbo psichiatrico vivono in reparti comuni con gli altri reclusi e questo crea disagi ai reclusi e al personale in servizio. Per cui oggi, se i malati vivono una situazione di grave sofferenza in quanto privati di cure adeguate, chi ci lavora è soggetto a quotidiani rischi di aggressione.
Accanto a un rimpinguamento dell'organico, resta la necessità di una complessiva riforma di sistema che veda le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza in un numero adeguato al fabbisogno per il loro funzionamento, sia per la dignità dei detenuti sia - lo ripeto - per la sicurezza del personale impiegato negli istituti di pena. Infatti, signor Presidente e signor Sottosegretario, se nel labirinto della giustizia il carcere è il custode delle nostre ombre, è anche il riflesso dell'impegno dello Stato per una società più umana.
PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto comprensivo di Lucignano scuola primaria “Guglielmo Marconi” di Marciano della Chiana, in provincia di Arezzo, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza urgente all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldino. Ne ha facoltà.
VITTORIA BALDINO(M5S). Signor Presidente, i prossimi 8 e 9 giugno ci saranno le elezioni europee e per la prima volta saranno chiamati a esprimere il loro voto anche gli studenti fuori sede, cioè gli studenti che sono iscritti in una università e possono fare domanda per poter votare lì dove vivono.
È un intervento sperimentale, che recepisce una parte della proposta di legge del MoVimento 5 Stelle sul voto fuori sede. Noi avremmo voluto estenderlo a tutte le elezioni e a tutti i fuori sede, anche ai lavoratori e a chi si trova fuori dalla propria residenza per motivi di salute. È stato limitato soltanto agli studenti, però è necessario che chi voglia esercitare questo diritto faccia domanda presso il proprio comune di residenza entro il 5 maggio prossimo, quindi entro pochissimi giorni, altrimenti non potrà esercitare questo diritto.
Io, Presidente, mi chiedo come mai il Governo non abbia diffuso abbastanza queste informazioni, che sono necessarie per espletare un diritto fondamentale quale il diritto di voto. Non basta averglielo concesso perché è necessario che lo renda effettivo, come abbiamo sempre detto. È necessario che divulghi queste informazioni che altrimenti non sono conoscibili dai più. È necessario che i ragazzi e le ragazze che si trovano fuori sede possano effettivamente votare e rendere effettivo ciò che è stato previsto con una legge. Mi chiedo come mai il Governo non abbia diffuso queste informazioni attraverso una pubblicità, ad esempio, nella televisione pubblica. Gradirei che, anche se siamo fuori tempo massimo, almeno lo facesse nei prossimi giorni, proprio perché queste informazioni possano raggiungere il più alto numero possibile di persone.
Ad ogni modo, faccio un appello perché tutti e tutte che si trovano fuori sede per motivi di studio possano, entro il 5 maggio, presentare domanda presso il proprio comune di residenza per poter votare lì dove vivono e contare davvero alle prossime elezioni europee dell'8 e 9 giugno, dalle quali dipende anche il loro e il nostro futuro.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
1.
(Doc. XVI, n. 3)
: FORMENTINI, per la III Commissione; CHIESA, per la IV Commissione.
2.
S. 967 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo in materia di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Serbia, con Allegato, fatto a Belgrado il 21 marzo 2023 (Approvato dal Senato) (C. 1745)
Relatrice: GARDINI.
S. 968. - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo in materia di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Giappone, con Allegato, fatto a Tokyo il 28 giugno 2023 (Approvato dal Senato) (C. 1746)
: ZOFFILI.