PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito la deputata Segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
GILDA SPORTIELLO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 82, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Casasco e altri n. 2-00378 .
Chiedo al deputato Battilocchio se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmatario o se si riservi di intervenire in sede di replica.
ALESSANDRO BATTILOCCHIO(FI-PPE). Sì, grazie, Presidente. Brevemente, l'interpellanza, a prima firma del collega Casasco, riprende l'annosa questione del riversamento dei crediti d'imposta per ricerca e sviluppo, introdotti con l'articolo 3 del decreto-legge n. 145 del 2014, di cui le imprese, dal manifatturiero al settore della moda e del legno, hanno ampiamente fruito negli anni dal 2014 al 2019.
Solo nel 2018, il Ministero dello Sviluppo economico ha precisato che le attività agevolabili dovevano ricondursi ai parametri dettati dal cosiddetto “Manuale di Frascati”, un protocollo d'intesa a livello europeo al quale si rifanno gli Stati membri per valutare quali siano i parametri per ricondurre queste attività di ricerca e di sviluppo come possibili agevolazioni tramite fondi pubblici. Da quella data, l'Agenzia delle entrate ha avviato procedure di recupero dei crediti ritenuti indebitamente fruiti, se non addirittura inesistenti. Pur apprezzando l'impulso tecnico offerto dal Ministero delle Imprese e del , in particolare con i decreti direttoriali del 21 febbraio e del 24 aprile 2024, deve essere chiarita la controversa applicazione dei crediti d'imposta per investimenti in ricerca e sviluppo 2014-2019. Il cambiamento delle regole del 2018 ha imposto alle aziende di dimostrare il superamento delle incertezze scientifiche o tecnologiche non facilmente risolvibili.
Le piccole e medie imprese, come sappiamo, non sono istituti di ricerca, pertanto è un controsenso stabilire che “ai fini dell'ammissibilità al credito d'imposta, assumono rilevanza le attività di ricerca e sviluppo che perseguono un progresso delle conoscenze e delle capacità generali in campo scientifico o tecnologico e non già il semplice progresso o avanzamento delle conoscenze o delle capacità proprie di una singola impresa”. In generale è opportuno che le aziende, diciamo, non siano esposte al rischio di incorrere sia in aziendali, sia nel moltiplicarsi di contenziosi con l'Agenzia delle entrate.
L'interpellanza pone richieste precise, che possono riassumersi nella necessità di concedere più tempo alle imprese per valutare se e come avviare la procedura di riversamento. L'albo dei certificatori, cioè di coloro cui spetta il compito di verificare la correttezza della procedura, è stato da poco istituito, ma, soprattutto, ci preme l'accesso a un'ipotesi di saldo e stralcio sull'importo del credito d'imposta, per consentire alle aziende in contestazione di rateizzare o di riversare solo una parte del credito usufruito senza rischiare crisi finanziarie. Si tratta di una tematica complessa, sulla quale sappiamo che il Ministero si sta già attivando, però noi siamo qui per sottolineare l'urgenza di misure in grado anche di tranquillizzare le imprese che in buona fede vogliono mettersi totalmente in regola.
PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il Fausta Bergamotto, ha facoltà di rispondere.
FAUSTA BERGAMOTTO, Grazie, Presidente, grazie, onorevole. Con l'atto in parola, si lamenta la controversa applicazione del credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo, l'incentivo fiscale che favorisce le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, appunto. In particolare, viene richiesto al MIMIT di assumere iniziative volte a riconoscere alle aziende margini più ampi ed effettivi per usufruire degli strumenti resi disponibili per valutare l'aderenza al disposto di legge dell'investimento effettuato.
Com'è noto, in base alla vigente normativa, sono considerate attività di ricerca e sviluppo tutte quelle attività che si caratterizzano per la presenza di elementi di novità e creatività e, quindi, anche per il grado di incertezza o rischio d'insuccesso scientifico o tecnologico che implicano.
La verifica dell'effettiva riconducibilità delle attività svolte dalle imprese alle attività ammissibili è effettuata di volta in volta dall'Agenzia delle entrate, quando la relativa insussistenza risulti palese. Qualora, invece, la fattispecie oggetto di controllo risulti particolarmente complessa, l'Agenzia delle entrate può richiedere al MIMIT di esprimere il proprio parere tecnico.
Nel tempo, tuttavia, alcune imprese hanno considerato erroneamente ammissibili tutte le attività collegate al processo di innovazione, anche quelle realizzate senza contenuti di ricerca e sviluppo nell'accezione rilevante ai fini del credito d'imposta.
Per tale motivo, il legislatore ha introdotto la disciplina richiamata dagli onorevoli interpellanti, relativa alla procedura di riversamento spontaneo (decreto-legge n. 146 del 2021, articolo 5, poi prorogata con decreto-legge n. 145 del 2023).
Proprio al fine di favorire l'applicazione delle agevolazioni in parola in condizioni di certezza operativa, il decreto-legge n. 73 del 2022 (articolo 23) ha poi introdotto la possibilità per le imprese di richiedere una certificazione che attesti la qualificazione degli investimenti ai fini della loro classificazione nell'ambito delle attività ammissibili.
Con il DPCM firmato lo scorso 15 settembre, è stato dunque istituito l'albo dei certificatori presso il Ministero delle Imprese e del . Sul punto, si rappresenta che il numero dei certificatori - che gli onorevoli interpellanti propongono di aumentare - dipende anche dal numero di candidature pervenute: dal 21 febbraio al 30 aprile 2024 sono state trasmesse 388 candidature, di cui circa l'80 per cento accolte a seguito della verifica, da parte del Ministero, del possesso dei requisiti di professionalità prescritti.
Entro il corrente mese, verranno resi disponibili il modello di certificazione e le linee guida a cui il certificatore è tenuto a uniformarsi. I soggetti iscritti all'albo potranno provvedere al caricamento delle certificazioni a partire dal 5 giugno prossimo. Al Ministero è demandato il compito di vigilanza e di verifica della correttezza formale delle certificazioni rilasciate.
Tale misura consentirà alle imprese italiane di investire in ricerca e sviluppo con la certezza che la certificazione rilasciata dai soggetti iscritti all'albo non potrà essere contestata dall'Agenzia delle entrate, soprattutto per quanto concerne il possesso dei requisiti previsti dai Manuali di Frascati e di Oslo, con conseguente impossibilità di disconoscere il credito di imposta utilizzato e stabilità degli investimenti sottostanti in termine di costi programmati ed effettivamente sostenuti.
Da un lato, dunque, si è tutelato l'affidamento delle imprese sotto il profilo giuridico, e, dall'altro, si è data stabilità agli investimenti sotto il profilo economico-finanziario.
In merito alla richiesta di sospensione dell'emissione dei processi verbali di contestazione, il MEF - sentito a riguardo - ha fatto presente che il controllo sull'indebito utilizzo dei crediti d'imposta costituisce un importante presidio per il contrasto a fenomeni di natura fraudolenta, posto che sono stati sovente intercettati indebiti utilizzi. Viene altresì specificato che l'avvenuta notifica di un processo verbale di constatazione inibisce l'accesso alla procedura di certificazione dei crediti, ma non preclude l'accesso alle misure di quali la procedura di riversamento.
La coesistenza dei due regimi - quello della certificazione anche per i crediti di imposta più risalenti, purché non ancora contestati, e quello del riversamento spontaneo anche per i crediti contestati, sia pure con atti non definitivi o comunque contestabili per carenza dei requisiti essenziali - dovrebbe, quindi, consentire alle imprese di adottare la soluzione migliore rispetto alla fattispecie concreta.
PRESIDENTE. Il deputato Battilocchio ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
ALESSANDRO BATTILOCCHIO(FI-PPE). Grazie, Presidente e grazie alla Sottosegretaria Bergamotto. Mi dichiaro soddisfatto per le informazioni utili e per gli aggiornamenti; soprattutto, sulla tematica dei verificatori ci ha fornito elementi importanti.
Tra l'altro, credo sia in atto un'azione per trovare soluzioni e valuteremo insieme eventuali proposte per le questioni rimaste aperte. A questa parte politica preme soprattutto che le imprese in buona fede non corrano rischi di crisi finanziaria.
Per questo motivo, riteniamo importanti le informazioni che ci sono state fornite. Grazie soprattutto al centrodestra, poiché è stata introdotta, con la delega fiscale, una più rigorosa distinzione normativa, anche sanzionatoria, tra le fattispecie di compensazione indebita di crediti d'imposta non spettanti, che vanno accuratamente distinti da quelli inesistenti.
Quindi, riteniamo che ogni possibile passo, volto a sostenere le piccole e medie imprese, soprattutto del manifatturiero, vada compiuto in questa fase economica così complessa, perché sono le piccole e medie imprese - che rappresentano oltre il 90 per cento del nostro tessuto produttivo - a produrre la ricchezza nazionale.
PRESIDENTE. Saluto gli studenti e gli insegnati del Liceo “Clemente Rebora” di Rho, in provincia di Milano, che assistono ai nostri lavori dalle tribune .
Preciso, come uso fare, che oggi, venerdì, siamo a discutere le interpellanze di alcuni deputati. Il Governo risponde e non ci sono votazioni. Questa è la ragione per la quale sono presenti soltanto i deputati interessati, che possiamo ascoltare nell'elaborazione delle loro interpellanze.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Sportiello e altri n. 2-00379 .
Chiedo alla deputata Sportiello se intenda illustrare la sua interpellanza. Mi pare che sia già pronta, quindi, volentieri, le lascio la parola. La ascoltiamo.
GILDA SPORTIELLO(M5S). Grazie, Presidente. Oggi, chiedo al Governo, dopo l'approvazione dell'emendamento che apre definitivamente le porte dei consultori alle associazioni antiabortiste, quali siano le regioni, le province autonome, i consultori, le aziende sanitarie e le strutture sanitarie che già hanno stipulato accordi con associazioni di questo tipo (ideologicamente orientate contro la libertà di scelta) e anche tutte le collaborazioni concluse nel passato.
Non solo, chiediamo anche di sapere se ci siano state erogazioni di fondi, come avviene, per esempio, per il Piemonte, che eroga fondi pubblici ad associazioni private all'interno di strutture pubbliche, e a quanto ammontino questi fondi.
Quindi, poiché nel nostro Paese non è possibile avere riferimenti dettagliati e informazioni chiare, vengo oggi in quest'Aula, sperando che il Governo sappia darmele puntualmente.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per le Imprese e il Fausta Bergamotto, ha facoltà di rispondere.
FAUSTA BERGAMOTTO,. Grazie, onorevole, io rispondo per il Ministero della Salute.
In via preliminare, occorre precisare che, per riscontrare i quesiti posti con l'interpellanza in esame, così come formulati, è necessario attivare un lungo e complesso processo di acquisizione di dati e di elementi di risposta presso le regioni, che richiede tempistiche evidentemente incompatibili con quelle previste per lo svolgimento delle sedute di interpellanze urgenti e, in particolare, della seduta che si svolge in data odierna.
Infatti, occorre segnalare che le varie forme di collaborazione, attuali e pregresse, tra regioni, province, nonché consultori e centri di aiuto per la vita o analoghe associazioni, non sono immediatamente reperibili attraverso una ricerca sui portali regionali ovvero sui siti internet delle associazioni stesse.
Da un primo esame dei portali delle regioni risultano presenti sia rimandi che elenchi delle associazioni in questione, tuttavia, non viene rappresentata nessuna informazione in merito a eventuali collaborazioni o ad assegnazioni di risorse e neanche alla loro quantificazione.
Inoltre, dall'esame dei dati raccolti grazie al Sistema di sorveglianza epidemiologica delle IVG, che è attivo in Italia dal 1980 e vede impegnati l'Istituto superiore di sanità, il Ministero della Salute, l'Istat, le regioni e le province autonome, pubblicati, da ultimo, nella Relazione del Ministero della Salute sull'attuazione della legge n. 194 del 1978, tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria di gravidanza - dati 2021, non risultano registrati elementi utili per riscontrare i quesiti formulati nella interpellanza in esame.
A tal proposito, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) si è resa disponibile a effettuare un rilevamento che possa consentire di determinare l'effettiva sussistenza di simili accordi formalizzati e un'eventuale assegnazione di risorse, interrogando i rispettivi servizi sanitari territoriali, regionali e provinciali. In ogni caso, come già anticipato, al fine di poter rispondere esaustivamente all'interpellanza in esame occorrerà attendere l'esito del processo di acquisizione di informazioni presso le regioni, già prontamente avviato dal Ministero interpellato, in quanto si tratta di aspetti e informazioni di esclusiva competenza regionale.
PRESIDENTE. La deputata Sportiello ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
GILDA SPORTIELLO(M5S). Beh, se ci fosse stata una risposta, potrei pure dichiararmi soddisfatta o meno; ma se, oggi, il Governo viene qui e mi dice “non posso rispondere a questa domanda”, io sono sconvolta, non è che non sono soddisfatta.
Io ho chiesto: i soldi pubblici - pubblici - delle regioni, delle province autonome, delle aziende ospedaliere, dei consultori vengono dati ad associazioni private? Se sì, dove? Se sì, quanti? E il Governo mi dice “non lo sappiamo” ma, nel frattempo, nel decreto PNRR, dove si mettono altri soldi pubblici, si fa un emendamento per dare fondi a queste stesse associazioni private. Stiamo perdendo veramente il lume della ragione. Ma com'è possibile? Io ho chiesto di soldi pubblici di questo Paese, dove vengono spesi, chi ne usufruisce, a chi vengono dati e non abbiamo questi dati. Ma almeno questa istruttoria la volevate avviare, prima di mettere l'emendamento nel decreto PNRR, se pensavate proprio che questa soluzione andasse approvata? Prima di mettere le mani sui corpi delle donne, un minimo di approfondimento lo volevate fare, per capire qual è la situazione nel nostro Paese? Io sono sconvolta, Presidente. Davvero, sconvolta e arrabbiata.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Francesco Silvestri ed altri n. 2-00380 .
Abbiamo fatto una piccola pausa per capire se l'interrogante Francesco Silvestri fosse nei paraggi, perché non lo vedo in Aula. Lo stiamo cercando. Direi di sospendere… Aspettiamo ancora qualche minuto.
Sospendo la seduta, che riprenderà a breve.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Il deputato Silvestri ha facoltà di illustrare la sua interpellanza urgente n. 2-00380 .
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Grazie, Presidente. Grazie anche per la disponibilità del Governo. Questa è una storia che non viene discussa per la prima volta qui, in Aula: non è la prima volta che viene discussa con riferimento a un'interpellanza urgente. Cosa c'è di urgente? Ci sono 20.000 persone che hanno lavorato per una vita - parlo degli ex lavoratori di Banca di Roma - e che avevano aderito a un fondo pensioni, con la speranza di poter mettere un po' a frutto tanti anni di sudore e di poter fare una programmazione della loro vita, delle loro famiglie e anche della loro vecchiaia con più serenità, con più voglia anche di affrontare il futuro e di poter aiutare la famiglia e qualsiasi persona ruoti intorno alla loro vita.
Cos'è successo, nel frattempo? Per ciò che riguarda la mia idea, parliamo di persone che sono state vittime di speculazioni di un fondo che ha gestito i loro soldi, sforzi e anni di vita - perché poi le somme di cui parliamo e parleremo non sono nient'altro che anni, anni e anni di lavoro di queste persone - e come sono stati gestiti? Malissimo. Parliamo di persone che, quando hanno cominciato a ricevere la pensione - ovviamente, chi più e chi meno – avevano una quota di 300, 400, 500 euro al mese. Non sono quote incredibili, ma ti permettono, in aggiunta alla tua pensione, di affrontare le contingenze, anche attuali, della crisi con più serenità. Cos'è successo? Man mano che questo fondo faceva investimenti sbagliati, alla fine si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano. E tale è la storia anche di tanti fondi pensionistici, non è solo quella della vicenda in questione. Oggi stiamo trattando ciò e perché lo facciamo, in questa giornata? Perché il MoVimento 5 Stelle e perché io ho presentato nuovamente un'interpellanza urgente e vi ho chiesto un intervento?
Faccio solo un passo indietro: nell'ultima volta che il Governo ha avuto la possibilità di parlarmi di cosa avrebbe fatto per queste 20.000 persone - devo essere sincero -, nella risposta non ho trovato alcuna direzione politica, alcuna voglia di poter compartecipare ed essere elemento centrale tra il fondo, tra l'UniCredit e chi è stato danneggiato. A seguito di ciò, devo essere sincero - ed è parte della natura mia e del MoVimento 5 Stelle - non ci siamo di certo fermati e non mi sono di certo fermato. Ho incontrato il Vice Ministro Leo, al Ministero dell'Economia, con una delegazione. Per chiedere cosa, poi, fondamentalmente? Soldi? No, per chiedere semplicemente che il Governo faccia il Governo e gestisca una situazione di evidente squilibrio di potere tra persone che non possono reagire davanti a una speculazione e chi ha compiuto questa speculazione, per fare in modo che questa storia si possa esaurire con un po' più di giustizia, di moralità.
E ciò per dare un messaggio a 20.000 persone del tipo: guardate, se qualcuno specula sulla vostra vita, c'è un Governo - destra, sinistra, 5 Stelle, Nord, Sud, Est, Ovest -, c'è comunque uno Stato che fa in modo che ci sia una giustizia sociale e che ci sia un po' di buonsenso.
Vi faccio la domanda in maniera molto diretta senza tanti giri di parole; faccio semplicemente un esempio. L'immobile di viale Tupini, che era della Banca di Roma: a un certo punto, la Banca di Roma aveva bisogno di liquidità e ha venduto questo immobile a questo Fondo pensioni, per una cifra di 150 milioni di euro più IVA, quindi stiamo parlando di 180 milioni. Per 16 anni l'immobile è stato dato in locazione alla stessa banca, ma quando poi l'accordo è terminato non ha prodotto più nessun utile fino al 2023. Intanto il Fondo si impoveriva sempre più, non tanto il Fondo, ma le persone che avevano sottoscritto quel Fondo.
Nel 2023 il Fondo ha deciso di vendere l'immobile di viale Tupini, pagato 180 milioni di euro, forse anche di più; ha deciso di vendere tutto il suo patrimonio immobiliare a UniCredit, quindi non solo quello di viale Tupini, ma tutto il patrimonio immobiliare. La cifra con cui il Fondo ha venduto a UniCredit non solo l'immobile di viale Tupini, pagato, ripeto, 180 milioni, ma tutto il patrimonio immobiliare è stata pari a 116 milioni. È evidente che c'è una sproporzione per quanto riguarda l'immobile comprato e l'immobile venduto. C'è qualcuno che ci ha guadagnato e di certo non sono le persone che facevano parte di questo Fondo. Quindi, vi chiedo, forse per l'ultima volta perché siamo alle battute finali di questa storia e vicenda - che ho trattato con molto sentimento e passione, perché ho visto la sofferenza di queste persone e di come stanno vivendo questa ingiustizia: non chiedono fondi, non chiedono soldi -, cosa potete fare voi, come Governo, rispetto a un'evidente speculazione che si sta consumando sulla pelle di gente che ha lavorato per vent'anni. L'altra volta la risposta non è stata soddisfacente speriamo che, dopo un po' di mesi, ci sia una consapevolezza maggiore riguardo a questo problema e la volontà di questo Governo, anche vista la situazione sociale che incombe nel Paese, di aiutare chi lo sta vivendo.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, Fausta Bergamotto, ha facoltà di rispondere.
FAUSTA BERGAMOTTO,. Grazie, Presidente. Rispondo per il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Con il presente atto di sindacato ispettivo gli interpellanti affrontano il tema già noto relativo alla situazione dei pensionati e degli iscritti al Fondo pensione per il personale ex Banca di Roma, attualmente UniCredit.
Preliminarmente, rappresento che il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha effettuato un'istruttoria coinvolgendo la competente direzione generale e, in particolare, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), che esercita la vigilanza prudenziale sulle forme pensionistiche complementari e ha il compito di accertare e sanzionare i comportamenti non aderenti alla normativa. Come già riferito nella precedente interpellanza urgente, il Fondo pensione ex Banca di Roma è confluito nel Fondo pensione per il personale delle aziende del gruppo UniCredit a partire da gennaio 2021, in attuazione di due specifici accordi stipulati nel 2018 e nel 2020.
Più in generale, l'operazione di confluenza del Fondo si inserisce all'interno di un processo di razionalizzazione complessiva del sistema di previdenza complementare, che il gruppo UniCredit ha avviato attraverso un accordo programmatico siglato in data 8 ottobre 2015, secondo quanto disposto dall'articolo 7, comma 2-, del decreto legislativo n. 252 del 2005.
Le successive vicende, che hanno caratterizzato la recente operatività della forma pensionistica, hanno riguardato la cessione integrale del FIA Aurora da parte del Fondo ex Banca di Roma. Secondo le informazioni acquisite dalla COVIP, il Fondo dovrebbe riconoscere ai soggetti in quiescenza la facoltà di capitalizzare le prestazioni pensionistiche in corso di erogazione, mentre agli iscritti attivi la facoltà di trasformare il regime a prestazione definita in capitalizzazione individuale e per i differiti la facoltà di optare per il riscatto del valore attuale della rendita spettante o per il trasferimento ad altra forma pensionistica complementare del valore attuale della rendita spettante.
Avuto riguardo, invece, alla gestione immobiliare e alla riduzione del valore degli investimenti in strumenti illiquidi, sottolineo che, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del decreto interministeriale n. 166 del 2014, l'investimento in strumenti finanziari non negoziati nei mercati regolamentati e in OICR alternativi (FIA) è mantenuto a livelli prudenziali ed è contenuto entro il limite del 30 per cento delle disponibilità complessive del fondo pensione, tenuto conto delle peculiari caratteristiche e a quelle della politica di investimento che si intende adottare.
La COVIP ha riferito che aveva concesso un'apposita deroga a quanto previsto nel sopracitato articolo 5 fino al 31 dicembre 2022, sul presupposto dell'impegno assunto dal Fondo nell'ambito dell'operazione di confluenza di avviare le attività volte alla dismissione del compendio immobiliare più significativo per dare attuazione alle offerte di capitalizzazione per gli iscritti interessati. Alla luce del mancato raggiungimento da parte del Fondo degli obiettivi prefissati alla scadenza della deroga, la COVIP ha accordato un ulteriore termine di 18 mesi, affinché il Fondo, nella propria autonomia e responsabilità, potesse adottare le soluzioni operative maggiormente confacenti alle esigenze di tutela degli iscritti. Appare comunque utile sottolineare che UniCredit Spa, in relazione alla platea di che trattasi, non è tenuta ad obblighi di ripianamento degli squilibri tecnico-attuariali. Uno specifico impegno di parte datoriale volto a contribuire alla definizione della situazione in essere potrebbe essere assunto esclusivamente in sede negoziale. Ciò detto, la COVIP ha altresì invitato il Fondo ad assumere un atteggiamento il più possibile di condivisione delle informazioni e di trasparenza nei confronti degli iscritti.
A tal fine, nell'ottica di fornire la più ampia collaborazione e disponibilità, la Commissione ha incontrato nei propri uffici i rappresentanti dell'Associazione dei pensionati dell'ex Banca di Roma. Alla luce di quanto riferito, concludo assicurando la massima attenzione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che continuerà a monitorare, nell'ambito delle competenze attribuite, gli sviluppi della vicenda segnalata, affinché siano tutelate tutte le posizioni, nel rispetto delle prerogative delle parti e del ruolo della COVIP, che proseguirà nella costante attività di vigilanza nell'ottica di garantire la migliore tutela degli iscritti, anche attraverso l'acquisizione di elementi informativi e documentali che consentono di disporre del quadro il più possibile completo delle diverse fasi che hanno caratterizzato la vicenda medesima.
PRESIDENTE. Il deputato Francesco Silvestri ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Sa, Presidente, non è il fatto se mi ritenga o non mi ritenga soddisfatto di questa risposta. Il fatto è capire se c'è stata realmente una risposta, nel pieno della disponibilità, comunque, del Governo, che ringrazio per la sua presenza. Il punto è che quelle che mi sono state date sono informazioni che conoscevamo tutti: sapevo io, sapeva la gente che ci sta guardando, sanno i pensionati.
Se le risposte che mi vengono date sono un elenco di fatti più o meno veritieri, che potevo conoscere anche parlando con la COVIP o con qualsiasi tipologia di pensionato, è perfettamente inutile che oggi abbiamo svolto questa interpellanza urgente. Si chiama urgente proprio perché ha bisogno di risposte politiche, che, per quanto mi riguarda, non sono arrivate. Infatti, rispetto a tutta questa cronistoria che il Governo ci ha fatto, c'è un punto che ha dimenticato, ovvero cosa farà il Governo per aiutare queste persone, cosa farà il Governo per stimolare quell'elemento negoziale che, da due mesi, sto cercando di stimolare fra Governo, UniCredit e tutte le parti in causa.
Lei giustamente ha detto che tutto quello che potrebbe svolgersi, potrebbe avvenire in una sede negoziale. Quando? Quando ci sarà questa sede negoziale? È questo ciò che vogliono sapere le persone, perché siamo in dirittura d'arrivo. Quindi, tutte le parole e le frasi che prevedono un futuro non definito sono parole al vento, sono un ulteriore schiaffo a queste persone. Quello che avevo chiesto è: vi sembra giusto quello che è successo? Occorre prendere una posizione politica, perché il Governo è comunque un Governo politico e la vostra rivendicazione è: finalmente è arrivata la destra, benissimo, c'è un Governo politico. Via i Governi tecnici e finalmente c'è un Governo politico. Ma poi, arrivando ai problemi delle persone, mi si risponde tecnicamente e non c'è mai una presa di posizione politica. A questo punto ci tenevamo i Governi tecnici.
Detto questo, entro un po' più nel merito. Si sta chiedendo al Fondo di avere trasparenza verso i pensionati. Vi do io una notizia. A questo punto, facciamo il contrario, facciamo che il Parlamento dà al Governo spunti in un'interpellanza, mentre dovrebbe essere il contrario. Questa trasparenza non c'è: basti parlare con qualsiasi pensionato, con qualsiasi persona che ha contribuito, purtroppo, a queste speculazioni, per capire dai suoi racconti, in maniera molto veloce e sostanziale, che questa trasparenza non c'è. Quindi, questa è la prima informazione che il Parlamento dà al Governo.
Seconda questione: qui parliamo di UniCredit e di un processo di razionalizzazione. Però, ho imparato in politica che ogni volta che sento le parole armonizzazione e razionalizzazione - e tutto quello che ne consegue - c'è una persona che viene fregata e un'altra che ci guadagna; normalmente i ruoli sono sempre quelli del tipo di quest'interpellanza, ossia, pensionati, lavoratori e disoccupati da una parte, potere dall'altra e Stato, che non fa niente, in mezzo. Ma il punto è questo: se c'è qualcuno che è stato razionalizzato, sono questi pensionati. Il processo di razionalizzazione che mi è stato raccontato non è di UniCredit. UniCredit è la parte che ci sta guadagnando milioni di euro. Qui solo le persone sono state razionalizzate. Quindi, cerchiamo di definire anche i ruoli.
Poi, veniamo al discorso secondo cui è stata fatta l'offerta di capitalizzare. Anche qui, se questi pensionati avevano la possibilità di ricevere uno zainetto - mi passi il termine - con una capitalizzazione di 30.000 euro o di 40.000 euro e adesso gli verranno offerti 5.000, 6.000, 7.000 o 10.000 euro, lei capisce che l'offerta che gli viene fatta, se vogliamo chiamarla offerta, non ha alcun elemento di giustizia; è semplicemente l'ultimo atto di un discorso di speculazione che, per anni, ha gravato sulle economie non solo dei pensionati - perché, per loro definizione, i pensionati (questa è una tradizione bellissima italiana) aiutano sempre le loro famiglie -, ma anche di 20.000 famiglie. E questo è semplicemente l'ultimo atto. Quindi, non c'è alcun processo virtuoso nella scaletta che il Governo ci ha presentato. Il punto è questo: perché uno Stato dovrebbe essere contro le speculazioni? Perché ogni volta che c'è qualcuno che specula, migliaia e migliaia di persone subiscono quelle speculazioni. Perché lo Stato non dovrebbe permetterlo? Intanto, perché ha un valore etico, ha un valore di comunità e, quindi, in quanto tale, il Governo dovrebbe cercare, in tutti i modi, di contenere l'elemento speculativo - soprattutto nella nostra economia - di banche e di multinazionali che atterrano nelle nostre economie e fanno macelleria sociale tra i lavoratori e tutto il resto. Il Governo dovrebbe cercare, sempre, a prescindere dal colore, semplicemente perché governa un Paese come l'Italia, di contenere questi elementi.
Ora, che questo Governo non sia particolarmente avvezzo a combattere lo strapotere delle banche lo abbiamo visto con gli extraprofitti, perché è stata una grande operazione mediatica, dove il Premier Meloni, Salvini e tutti gli altri si sono fatti video dove hanno detto; no, è ingiusto quello che sta succedendo con gli extraprofitti, qui, ci sono banche che guadagnano miliardi di utili e persone che stanno pagando, facciamo questa tassa e via… Benissimo, questa tassa non è stata fatta, era una proposta del MoVimento 5 Stelle, era una mia proposta, che feci in un , in un , proprio con il Premier Meloni, che era seduta nella fila dietro a quella dov'è seduta lei, Sottosegretario, e, da lì in poi, avete scelto di lasciare gli utili alle banche e i problemi alle persone. Con quale scusa? Dicendo che questa tassa sarebbe servita a creare più patrimonio per le banche e così i prestiti per le imprese e per le famiglie avrebbero potuto aumentare e rilanciare l'economia. Quindi, avete detto: facciamo guadagnare più soldi alle banche, perché così l'economia si rilancia. Ora, questa previsione è andata leggermente malino perché, se andiamo a vedere i dati, i prestiti sono addirittura diminuiti.
Abbiamo chiamato il Ministro Giorgetti per chiedergli, in un , quanti soldi di queste banche sono entrati da questa tassa. Quando si mette una tassa, lo Stato dovrebbe prevedere di incassare dei soldi per aiutare qualcun altro o comunque, per fare delle politiche economiche. Benissimo, avete fatto questa tassa. Ma quanti euro ha messo in cassa lo Stato? Il Ministro Giorgetti, con un imbarazzo che capisco, ci ha detto che da questa tassa lo Stato ha guadagnato zero euro.
Ora, quindi, che il Governo Meloni sia un Governo che sta favorendo le banche si era capito dalla proposta di legge sugli extraprofitti, proposta di legge che sto chiedendo che si calendarizzi e che arriverà presto in Aula in quota opposizione, perché voglio comunque portare in Aula la proposta degli extraprofitti e voglio che questa maggioranza inesistente possa esprimere davanti a tutti gli italiani un voto rosso, un voto verde o un voto bianco, per capire da che parte sta.
Però, davanti a questo tipo di problematiche, che sono sicuramente minori, mi aspettavo un Governo che volesse prendere parte a questa mediazione. Io volevo coinvolgervi e l'ho fatto con tutta la disponibilità del caso, perché qui non ci sono colori, questa non è una battaglia del MoVimento 5 Stelle o di Francesco Silvestri, questa è una battaglia non “di” qualcuno, ma “per” qualcuno, quindi, avevo cercato di coinvolgere il Governo, sia in Parlamento, sia al MEF, per cercare di trovare una soluzione per queste persone. Questa soluzione non è stata trovata e il Governo continua a venire in Aula a farmi un elenco. A questo punto, chiamavo Google, perché, se vado su Google e pongo le stesse domande che ho fatto al Governo, mi uscirà la stessa elencazione di risposte. Mi aspettavo una risposta politica, ma questa risposta politica non c'è stata.
Continueremo come gruppo MoVimento 5 Stelle, continuerò come Francesco Silvestri per la mia coscienza personale ad aiutare queste persone, continuerò a cercare il vostro aiuto che non c'è stato, non c'è e purtroppo, credo, non ci sarà.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Comunico che, nella seduta del 23 maggio 2024, la VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione) ha approvato, in sede legislativa, la seguente proposta di legge: Malpezzi e altri: “Modifiche all'articolo 2 della legge 20 dicembre 2012, n. 238, per la realizzazione del Monteverdi Festival di Cremona” (1763).
Comunico che, nella seduta del 23 maggio 2024, la VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione) ha approvato, in sede legislativa, le seguenti proposte di legge: Latini e altri: “Modifica all'articolo 2 della legge 20 dicembre 2012, n. 238, concernente la concessione di un contributo all'Associazione Arena Sferisterio - Teatro di tradizione, per l'organizzazione del Macerata Opera Festival” (1127) e Manzi e altri: “Dichiarazione di monumento nazionale dello Sferisterio di Macerata e concessione di un contributo all'Associazione Arena Sferisterio - Teatro di tradizione, per l'organizzazione del Macerata Opera Festival” (1289), in un testo unificato e con il seguente titolo: “Disposizioni in favore dell'Associazione Arena Sferisterio - Teatro di tradizione, per l'organizzazione del Macerata Opera Festival” (1127-1289).
Comunico che, nella seduta del 23 maggio 2024, la VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione) ha approvato, in sede legislativa, la seguente proposta di legge: Sen. La Pietra: “Modifiche all'articolo 2 della legge 20 dicembre 2012, n. 238, per il sostegno e la valorizzazione del e per la realizzazione del Festival Internazionale ” () (1764), con l'assorbimento della seguente proposta di legge: Amorese: “Modifiche all'articolo 2 della legge 20 dicembre 2012, n. 238, per il sostegno e la valorizzazione del Pistoia Blues Festival e per la realizzazione del festival internazionale «Time in Jazz»” (866).
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
1.
2.
CONTE ed altri: Delega al Governo per la riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di governo statali, regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano e per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione. (C. 304-A)
: PAOLO EMILIO RUSSO.
3.
4.
SCHIFONE ed altri: Modifica dell'articolo 2407 del codice civile, in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale. (C. 1276)
Relatrice: VARCHI.
5.
S. 615 - Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione (Approvato dal Senato). (C. 1665)
: URZÌ, PAOLO EMILIO RUSSO e STEFANI, per la maggioranza; TONI RICCIARDI, di minoranza.