Contenuto
Lunedì 29 Luglio 2024 ore 13:20
AULA, Seduta 335 - Decreto infrastrutture, votata la fiducia
Resoconto stenografico
Download video della Seduta
Seleziona la parte delle seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Nella seduta di martedì 29 l'Assemblea, con 162 voti favorevoli e 85 contrari, ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport (C.1937-A). Successivamente si è svolto l'esame degli ordini del giorno presentati al provvedimento.
XIX LEGISLATURA
335^ SEDUTA PUBBLICA
Lunedì 29 luglio 2024 - Ore 13,20
Seguito della discussione del disegno di legge:
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport. (C. 1937-A)
Relatore: PIZZIMENTI.
Download video della Seduta
Seleziona la parte della seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Download video della Seduta
Seleziona la parte della seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
- Lettura Verbale
- Missioni
- Convocazione della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto”
- Preavviso di Votazioni Elettroniche
- Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport (A.C. 1937-A) (Seguito della discussione)
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.(C. 1937-A)
- Ripresa esame - A.C. 1937-A
- Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1937-A)
- Presidente FONTANA Lorenzo
- Deputata DE MONTE Isabella (ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE)
- Deputato BICCHIELLI Pino (NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE)
- Deputato GRIMALDI Marco (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputata BONETTI Elena (AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE)
- Deputata BOSCAINI Maria Paola (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE)
- Deputata MORFINO Daniela (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato BOF Gianangelo (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato BARBAGALLO Anthony Emanuele (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato ROSSI Fabrizio (FRATELLI D'ITALIA)
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.(C. 1937-A)
- La seduta, sospesa alle 14,55, è ripresa alle 15.
- Si riprende la discussione
- La seduta, sospesa alle 16,05, è ripresa alle 16,15.
- Missioni (Alla ripresa pomeridiana)
- Sull'ordine dei lavori
- Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1937-A
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.(C. 1937-A)
- Ripresa esame - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Vice Presidente RAMPELLI Fabio
- Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti FERRANTE Tullio
- Deputato ZARATTI Filiberto (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputato ROSATO Ettore (AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE)
- Deputata DE MONTE Isabella (ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE)
- Deputata SERRACCHIANI Debora (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato PIZZIMENTI Graziano (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.(C. 1937-A)
- La seduta, sospesa alle 17,57, è ripresa alle 18.
- Si riprende la discussione:
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.(C. 1937-A)
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Deputata APPENDINO Chiara (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato MARATTIN Luigi (ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE)
- Deputato QUARTINI Andrea (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputata BERGAMINI Deborah (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE)
- Deputato FOTI Tommaso (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputata RUFFINO Daniela (AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE)
- Deputato ZARATTI Filiberto (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti FERRANTE Tullio
- Deputata EVI Eleonora (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato SARRACINO Marco (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato CAROTENUTO Dario (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato BORRELLI Francesco Emilio (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputato FORNARO Federico (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti FERRANTE Tullio
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Esame ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Votazione ordini del giorno - A.C. 1937-A
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.(C. 1937-A)
- Sui lavori dell'Assemblea
- Ordine del giorno della seduta di domani
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
STEFANO VACCARI, legge il processo verbale della seduta del 26 luglio 2024.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 80, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. Comunico che, d'intesa con il Presidente del Senato, la Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto” è convocata per giovedì 1° agosto 2024, alle ore 8,30, presso la sede di Palazzo San Macuto, per procedere alla propria costituzione.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1937-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.
Ricordo che nella seduta di venerdì 26 luglio il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo della Commissione.
Ricordo altresì che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo di giovedì 25 luglio, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 15, previo svolgimento delle dichiarazioni di voto.
Sempre secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 25 luglio, al termine della chiama e fino alle ore 20, con prosecuzione notturna dalle ore 21 alle ore 24 e nella giornata di domani, martedì 30 luglio, avranno luogo l'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Isabella De Monte. Ne ha facoltà.
ISABELLA DE MONTE(IV-C-RE). Presidente, signor Sottosegretario, colleghi e colleghe, in un'Aula non certo affollata ci ritroviamo a discutere dell'ennesimo voto di fiducia e, come ogni volta, i nostri sono diventati interventi fotocopia, ma ci tocca stigmatizzare questo continuo ricorso alle fiducie, a cui ormai ci ha abituati questo Governo, naturalmente anche a decreti-legge che non comportano la fiducia. Sappiamo bene che questo corrisponde alla necessità di accelerare i tempi e ad un contingentamento dei tempi per concludere tutta una serie di provvedimenti prima della pausa estiva.
Questo, se vogliamo, è anche comprensibile, perché sappiamo bene che l'autunno non sarà facile: da un lato, per la necessità di trovare la quadra su una legge di bilancio nient'affatto facile, perché ci sarà l'operatività del nuovo Patto di stabilità, ma anche, dall'altro lato, per eventi anche straordinari, quale l'ultimo cui abbiamo assistito, che tra l'altro è stato oggetto dell'informativa del Ministro Fitto, a proposito del credito d'imposta della ZES.
Quindi, da un lato, ci sono necessità senz'altro da riconoscere, ma, indubbiamente, la gravità sta nel fatto che, ormai, abbiamo trasformato questo Parlamento in una sorta di strumento di conversione dei decreti-legge. Ormai ho perso il conto, eravamo all'incirca a 60 voti di fiducia.
Allo stesso tempo, dobbiamo dire che vari Governi si sono dilettati in questo, però, Presidente, erano anche altri tempi, altre legislature, in cui c'erano Governi con maggioranze diverse rispetto a quella prettamente politica che, invece, abbiamo oggi, e c'era la necessità di mantenere stabilità in un quadro politico, sociale ed economico molto difficile.
Dinanzi a tutto questo, appare difficilmente comprensibile perché un Governo politico, con una maggioranza che vediamo settimanalmente dai numeri, voglia ricorrere, invece, a uno strumento che dovrebbe rappresentare la straordinarietà. Tutto questo è stato oggetto anche di un apposito richiamo da parte del Presidente della Repubblica, che, con la sua pacatezza, con la sua sobrietà, ma anche con la sua fermezza, ci ha riportati a quello che è il dettato della Costituzione.
Poi, ricordo anche che, nell'ambito della maggioranza, c'era chi protestava, anche in maniera piuttosto vivace, per la posizione della fiducia nei precedenti Governi; oggi, però, in un diverso ruolo, tace e non protesta come aveva fatto, invece, in passato. Penso che neppure la maggioranza sia d'accordo su questo e lo vedremo; anzi, lo vediamo già da ora nei numerosi ordini del giorno che compaiono a firma della maggioranza parlamentare, di colleghi deputati che sostengono il Governo.
Questo perché lo dico? Perché è chiaramente una limitazione delle prerogative parlamentari. Tra l'altro, siamo anche in una situazione, tra virgolette, privilegiata rispetto ad altre situazioni, poiché siamo in una prima lettura. Quindi, comunque, devo dire che è stato fatto un lavoro importante in Commissione, ma con una limitazione, poi, nell'apportare modifiche sostanziali sia da parte della maggioranza sia da parte dell'opposizione. Ed è un limite, perché? Perché penso che tutti noi, quando si tratta di decreti - quindi, di un'iniziativa governativa -, potremmo portare modifiche positive, perché il Governo, magari, non ha individuato criticità che, invece, andavano sollevate o, semplicemente, per fatti ulteriori che possono essere inseriti in un decreto. Questo è un limite, lo ripeto, non solo per l'opposizione, ma anche per la maggioranza, e dovremmo riflettere su questo.
Ancora, sul tema della disomogeneità: è vero, è stato oggetto di discussione nell'ambito delle pregiudiziali, però anche qui vorrei ricordarlo, perché i decreti-legge, come tutti i provvedimenti di necessità ed urgenza, dovrebbero avere questa caratteristica, l'omogeneità; e, invece, andiamo dal tema delle concessioni, al ponte sullo Stretto di Messina, al riconoscimento dei contributi per le fondazioni, al tema del processo penale, al tema dello sport. È difficile veramente individuare un filo conduttore in tutto questo.
Poi, forse, qualcuno ha nostalgia della “legge mancia”, perché piovono contributi a destra e a manca in maniera piuttosto originale.
Dicevo, la gravità, secondo me, sta nel fatto che dovremmo ricordarci il dettato della Costituzione, cioè la straordinarietà. Non si può agire con metodo, sistematicità, continuità rispetto a quello che prevede la Costituzione, che deve valere sempre, non solo quando si è all'opposizione, ma anche quando si è in maggioranza. La Costituzione è la legge di tutti noi.
Un'ulteriore osservazione riguarda il richiamo all'organicità, perché, quando si è al Governo e si ha una maggioranza stabile, bisognerebbe caratterizzare questa attività politica e legislativa con il fatto di avere un'organicità di intervento. Questo lo dico anche perché, in questo momento, c'è una continuità di temi rilevanti: abbiamo affrontato il tema della casa, il tema della sanità, oggi il tema infrastrutture, anche se condito con altri temi.
Credo che quando si tratta di argomenti così importanti - la casa, la sanità e, oggi, le infrastrutture - bisogna agire non con interventi a pezzetti, bensì con provvedimenti complessivi, magari - perché no? - prendendosi un po' di tempo.
Venendo al tema delle infrastrutture, qui l'organicità dovrebbe essere in sé, perché abbiamo competenze locali, competenze regionali, competenze nazionali e, addirittura, competenze europee e sappiamo bene che tutto è collegato: si veda anche il tema dei commissari alle reti TEN-T, i corridoi europei.
Abbiamo, oltretutto, un nuovo regolamento, quindi sicuramente ci saranno impegni ulteriori, nuove opere da realizzare, però, proprio per questa ragione, non possiamo agire a , dobbiamo agire in maniera molto più complessiva. Questo anche perché, si sa, i trasporti e le infrastrutture riguardano più settori, dall'ambito marittimo a quello fluviale, a quello stradale, a quello ferroviario, a tutto il tema della logistica, quindi c'è un equilibrio molto difficile da tenere in tutto questo.
Vorrei concludere con un paio di ragionamenti: l'ultimo sarà di carattere tecnologico, il penultimo riguarda, invece, i disagi. Infatti, proprio la settimana scorsa, in occasione del , è stato sottoposto il tema del disagio dei trasporti. Questa, a mio avviso, è la vera urgenza, quella per cui si sarebbe dovuto agire con un decreto-legge, perché, in questo momento, è vero che esiste un disagio dell'aviazione, e questo dipende anche da un aumento del turismo, da un aumento dei passeggeri, ma, dall'altro lato, è vero che deve ancora operare tutta una serie di riforme, che vanno dal Cielo unico europeo al tema degli aeroportuali.
Un argomento tutto nostro, invece, è quello delle infrastrutture ferroviarie. È vero che ci sono tanti cantieri, che ci sono i fondi del PNRR, però non basta. La nostra rete è molto sollecitata, ha bisogno di sostanziose manutenzioni e, quindi, non basta dare una risposta, come ha fatto il Ministro Salvini, dicendo che, in fin dei conti, avremo del personale dedicato, , in modo da intervenire subito quando c'è un guasto oppure metteremo a disposizione dei bus sostitutivi.
Tutto questo non basta, è necessario che ci sia, in maniera molto trasparente, una valutazione dell'impatto di questa situazione e, soprattutto, della tempistica e delle risorse che saranno necessarie per potervi provvedere.
Dico questo ben consapevole che la responsabilità non è degli ultimi due anni, cioè di questo Governo, ma è una cosa che si trasmette ormai da lungo tempo e, soprattutto, devo dire che ciò è dovuto dall'impatto dell'Alta velocità e dall'aumento dei convogli sulla rete stessa.
Infine, come dicevo, l'aspetto tecnologico. Io ho presentato un apposito ordine del giorno sul , il cosiddetto BIM, perché, secondo me, l'intervento da parte del Governo dovrebbe essere interessato anche da questi strumenti che oggi sono di attualità, mentre noi sembriamo un po' indietro rispetto a quanto stanno facendo gli Stati europei. Quindi, è una sollecitazione che rivolgo al Governo e spero che venga recepita, perché io credo che sul tema del miglioramento, dell'innovazione, della qualificazione dobbiamo essere tutti dalla stessa parte.
In conclusione, sono troppe le cose che non vanno, come la visione che è stata data in questo decreto su cui è stata posta la fiducia; quindi, per forza di cose, per noi, il voto di fiducia sarà negativo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.
PINO BICCHIELLI(NM(N-C-U-I)-M). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Sottosegretario Ferrante, c'è un principio che questa maggioranza e questo Governo hanno inteso sposare sin dall'inizio della legislatura ed è il principio della concretezza. Se, infatti, c'è un elemento che ha allontanato in questi anni i cittadini dalla politica, quello risiede proprio nella mancata aderenza al principio di realtà. E per principio di realtà intendo l'urgenza di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini, da quelli apparentemente più piccoli, fino ad arrivare alla manutenzione delle reti stradali o alla realizzazione di grandi opere.
Il provvedimento che ci accingiamo a votare oggi va esattamente in questa direzione: mette al centro una serie di opere cruciali e strategiche per la vita del nostro Paese.
Ci sono territori che, proprio per l'assenza o la mancata manutenzione ordinaria del sistema infrastrutturale, hanno gradualmente perso la loro attrattività in termini di sviluppo economico e turistico, e oggi fanno i conti con un lento, ma quasi inesorabile, spopolamento, che si aggiunge all'inverno demografico in atto nel nostro Paese. Parlo delle cosiddette aree interne, che sono una parte importante del complesso delle aree fragili o più isolate, come le zone insulari presenti su tutto il territorio nazionale. Di fronte a dinamiche come queste, un Governo e una maggioranza non possono rimanere inermi e diverse azioni in tal senso sono state già messe in atto. Il provvedimento di oggi rappresenta un ulteriore passo in tale direzione e mette in evidenza plasticamente come, proprio attraverso le opere infrastrutturali, sia possibile realizzare lo sviluppo economico, commerciale e turistico di molte aree del territorio nazionale. Parliamo del ponte sullo Stretto (tanto discusso, ma sicuramente essenziale), del Terzo valico dei Giovi, in Liguria, dell'avvio dei lavori di realizzazione del collegamento autostradale Cisterna-Valmontone, della messa in sicurezza e ammodernamento del sistema idrico del Peschiera, dell'aggiornamento della disciplina dei piani economico-finanziari relativi alle società concessionarie autostradali con periodo regolatorio in scadenza quest'anno, in materia di commissari straordinari, incidendo nella realizzazione di opere, quali, ad esempio, il collegamento autostradale A24 e A25; parliamo del porto di Piombino, del MoSE, del sistema idrico del Gran Sasso, per finire con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Sono appunto questi alcuni degli interventi previsti dal provvedimento, che unisce la parte più strettamente infrastrutturale a quella tecnica e burocratica, legata alle strutture commissariali e alle procedure previste per la realizzazione delle singole opere. Il provvedimento, inoltre, tocca quello che il Governo Meloni ha presentato come un vero e proprio Piano strategico di caratura internazionale. Mi riferisco, signor Presidente, al Piano Mattei, un Piano che punta a sostenere l'economia del continente africano, per costruire e garantire un futuro alle popolazioni residenti, promuovendo partenariati solidi e di lungo periodo, che di fatto finiscono per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese italiane nel continente africano. A tal fine, introduciamo con questo provvedimento un nuovo strumento finanziario, nell'ambito del Fondo rotativo, specificatamente dedicato alle imprese che operano in Africa. Per questo strumento è previsto l'impiego di fondi, fino a un massimo di 200 milioni, a valere sulle risorse già presenti nel Fondo rotativo. Sono, inoltre, ammessi cofinanziamenti a fondo perduto fino al 10 per cento dei finanziamenti concessi, che aumentano fino al 20 per cento per le imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno.
Si autorizza, inoltre, Cassa depositi e prestiti a concedere finanziamenti, nel limite massimo di 500 milioni, per l'anno 2024, sotto qualsiasi forma, anche mediante strumenti di debito subordinato - e anche congiuntamente - al finanziamento bancario o di altre istituzioni finanziarie e prioritariamente a favore di imprese stabilmente operative in Stati del continente africano, proprio in coerenza con questo Piano, per la realizzazione di interventi nei settori infrastrutturali, della tutela dell'ambiente, dell'approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali (incluse appunto le risorse idriche ed energetiche), nel mondo della salute, dell'agricoltura, della sicurezza alimentare e del manifatturiero. Questi finanziamenti sono assistiti dalla garanzia dello Stato, nel limite massimo di 400 milioni, in misura pari all'80 per cento per singolo intervento. È chiaro, colleghi, signor Presidente, che il Piano Mattei, pur non essendo tecnicamente un'opera infrastrutturale, presenta una forza strategica pari - se non superiore - alle opere previste dal provvedimento in atto. Lavorare sul piano internazionale per evitare, in ultima analisi, flussi migratori significa proprio entrare in un'ottica che mira a garantire e a equilibrare situazioni che oggettivamente non giovano ad alcuno, né ai migranti, costretti a lasciare la loro terra, né a chi li deve ospitare, molto spesso - come è accaduto in Italia - dovendo fare i conti con flussi superiori alle effettive possibilità di offrire un'accoglienza dignitosa e doverosa per una persona umana.
Signor Presidente, unire il Paese significa anche equilibrare le possibilità di accesso alle opportunità di sviluppo e questo principio vale sia sul piano nazionale che sul piano internazionale. Questo è l'obiettivo di fondo che persegue il provvedimento di cui stiamo discutendo oggi; questo è l'obiettivo che, come Noi Moderati, intendiamo perseguire nelle azioni e nelle battaglie che mettiamo in atto nei vari consessi istituzionali in cui ci troviamo ad agire. È per questo, proprio in virtù di quanto previsto dal provvedimento, a nome del gruppo di Noi Moderati, annuncio il voto favorevole di fiducia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. 40 gradi lì fuori e 70 fiducie. Il medagliere ci dice che siete già nella storia. Un record di discussioni compresse e provvedimenti a rischio di incostituzionalità. Il Governo Meloni, tra l'altro, consolida questo primato per numero medio di decreti pubblicati al mese (uno ogni dieci giorni). Siamo di nuovo in assenza dei presupposti minimi di necessità e urgenza, indispensabili di fatto per il legittimo utilizzo dello strumento del decreto-legge. Di nuovo - mi faccia dire così, Presidente - un cacciucco di interventi eterogenei, che vanno dalle concessioni autostradali alle infrastrutture strategiche, dai commissari straordinari al trasporto pubblico locale, dallo sport alla modifica della procedura penale; ma, soprattutto, siamo alla negazione totale di una concezione delle infrastrutture come servizio ai cittadini e alla collettività. Il ponte sullo Stretto, descritto come necessario e urgente, è un vero insulto all'intelligenza, prima di tutto dei siciliani e dei calabresi. A oltre un anno dal decreto sul ponte, con il quale è stata riattivata la società concessionaria, ancora non sarebbe stata rinnovata la convenzione che regola questo affidamento in concessione: la società opera liberamente, con assunzioni, affidamenti diretti di servizi e consulenze per spese, che, solo nello scorso anno, avevano già superato i 4 milioni di euro. Sarebbe urgente davvero riattivare la società Stretto di Messina e risolvere il contenzioso pendente, revocare la liquidazione e ricapitalizzare la società? Eurolink, titolare del progetto approvato nel 2012, ha tuttora in corso un contenzioso da più di 700 milioni di euro e a questi bisogna aggiungere 325 milioni di euro di risarcimenti chiesti dalla società Stretto di Messina Spa. La Corte dei conti ha detto chiaro e tondo che la rapida chiusura della società si impone come necessaria, con l'estinzione del contenzioso e, invece, eccoci qui, con il consorzio Eurolink con potere contrattuale smisurato sulla definizione del contenzioso pregresso. Tutto risponde all'obiettivo di superare obblighi, vincoli, normative precedenti, per ottenere l'approvazione del progetto senza le adeguate tutele, per un'opera che devasterà lo Stretto di Messina, ricompreso in due zone di protezione speciale: la Costa Viola (in Calabria), i Monti Peloritani-Dorsale Curcuraci, Antennamare e l'area marina dello Stretto. Ancora, 11 zone speciali di conservazione, con un ambiente unico da tutelare: la zona umida della laguna di Capo Peloro, l'ecosistema botanico dei Monti Peloritani. La parte marina dello Stretto di Messina è davvero un nel Mediterraneo, un luogo incomparabile, dal punto di vista oceanografico e della biocenosi dei fondali; un luogo tra quelli con la più alta concentrazione di biodiversità al mondo. Come lei sa, Presidente, lì passano cetacei, emigrano il tonno rosso e il pesce spada e ci sono pure specie abissali. Alla destra, che disprezza l'ambiente, tutto questo farà probabilmente sorridere, solo perché non vogliono capire quanto siamo interconnessi con le altre specie e con il Pianeta, ma la Commissione europea si è già accorta di questo scempio che si prefigura. Già apriva una procedura d'infrazione sul progetto definendolo, nel 2010, illegittimo e oggi, con l'articolo 9 della Costituzione sulla tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, c'è un ulteriore elemento di incostituzionalità. Le scelte pubbliche devono ispirarsi a un principio di solidarietà intergenerazionale.
Voi siete davvero un Governo dalla condotta sia antisociale che antiecologica; lavorate contro il futuro, contro i vostri figli, ma, soprattutto, contro i figli di chi non ha un posto al sole.
All'articolo 6 sul trasporto pubblico locale nessuna risorsa in più per il Fondo e il rinnovo dei contratti degli autoferrotranvieri, mentre sale a 11,6 miliardi, da 8,6, il costo della tratta internazionale della Torino-Lione, con un aumento intorno al 30 per cento. Ma lo sapete che se dovessero essere confermati 800 milioni per ogni europea, cioè due , rimarrebbero da coprire 9 miliardi, di cui 5 alla sola Italia, a fronte di una linea che esiste già e che andrebbe, prima di tutto, rimessa a norma e in sicurezza? Sullo stoccaggio geologico della CO2, di cui nessuno parla, si prevede un Osservatorio, imposto dall'Europa, ma non si coinvolge l'Istituto superiore di sanità e non si affrontano i problemi delle soluzioni tecnologiche proposte proprio da ENI, già sempre l'ENI. Nel caso del progetto dell' di Ravenna, ad esempio, non sono mai stati fugati i forti dubbi sulla tenuta del confinamento della CO2 nei giacimenti di petrolio o di gas esauriti, e sulle possibili interazioni di queste pratiche con l'ambiente.
Infine, per rimanere in tema di misure contro l'ambiente, l'articolo 5 prevede 20 milioni di euro per l'inizio dei lavori di costruzione del nuovo centro di addestramento del GIS reggimento 1° Tuscania dell'Arma dei carabinieri nei pressi dell'area CISAM di San Piero a Grado, un'opera, Presidente, che impatterebbe su 140 ettari di area verde, per la maggior parte tutelati, con l'abbattimento di 2.500 alberi. Tutto il progetto della nuova base militare dei Carabinieri è una devastazione ambientale dal costo altissimo, 520 milioni di euro, di cui 120, appunto, per la bonifica dell' reattore nucleare. L'area del Pisano è infestata - mi faccia dire - di insediamenti militari, da Camp Darby allo scalo aeroportuale militare, ma a voi non basta mai, un vero ecocidio in un'area boscosa di circa 480 ettari, pochissimo edificata.
Ultime due considerazioni, Presidente. Invece di limitare al massimo l'uso dei commissari straordinari, che operano con meccanismo di deroga alle norme ordinarie per ritornare all'uso del procedere con i nostri funzionari, che consentono anche di rafforzare la cosa pubblica, si va verso una forma di stabilizzazione e normalizzazione dell'uso dei commissari, tanto da rendere necessario un processo di razionalizzazione dei compiti e delle funzioni, ma anche l'istituzione di un Osservatorio sulla loro attività, ipotizzando, quindi, un nuovo organismo da mantenere stabilmente all'interno dell'apparato statale. Infine - mi faccia dire quello per cui è così felice Bicchielli - c'è l'ineffabile Piano Mattei, all'articolo 10. Sulle risorse - come sapete - nessuna cifra all'interno del decreto, ma sappiamo che saranno sottratte al Fondo per il clima e al Fondo cooperazione per lo sviluppo per finalità che pochissimo avranno a che fare con la mitigazione della crisi climatica e rischiano di entrarci poco anche con la cooperazione e lo sviluppo dell'Africa. In altre sedi si è parlato di 4,2 miliardi in 4 anni del Fondo per il clima e 2,5 miliardi in 4 anni del Fondo cooperazione, comunque cifre ridicole, una media di 1,7 miliardi l'anno, che è inferiore al 3 per cento di quello che gli immigrati africani, nei Paesi occidentali, mandano alle loro famiglie. “Misure urgenti per il sostegno della presenza di imprese italiane nel continente africano e per l'internazionalizzazione delle imprese italiane”, una definizione articolata e gentile per un'impresa - mi faccia dire - neocoloniale. Lo avete descritto come un modello di investimenti italiani nel segno della cooperazione e del rispetto di ambienti e popoli, ma in realtà sono accordi bilaterali - in particolare con Algeria e Libia, ma anche Marocco, Tunisia, Egitto, Costa d'Avorio, Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Mozambico - siglati per gli investimenti di ENI, accordi per sopperire alle forniture di gas che non arrivano più dalla Russia. Dunque, innanzitutto, un progetto all'insegna della conservazione in ambito energetico, completamente basato sul fossile, finalizzato a rendere, appunto, l'Italia l'europea del gas e che non porterà alcun beneficio alle popolazioni dell'Africa dove, anzi, il gas è l'elemento di destabilizzazione in varie regioni.
Per non dire - e ho finito - dell'impatto ambientale degli impianti. L'industria estrattiva è sempre stata, soprattutto in Africa, associata a un approccio predatorio. Dietro la parola “sfruttamento” l'aggettivo “sostenibile” suona come un ossimoro, devastazione ambientale, contributo alla crisi climatica, violazione dei diritti umani, debito. Sono questi gli aspetti che hanno portato con sé un'industria predatoria per sua natura. Vedete, se si vogliono stringere accordi con Paesi africani esportatori di materie prime, bisognerebbe farlo secondo il metodo del internazionale, un metodo che stabilisce con i produttori contratti di breve e medio periodo a prezzi nettamente superiori a quelli delle quotazioni di borsa, ossia con un accordo con i Paesi produttori che dia vantaggi reciproci. Questo sarebbe agire - me lo faccia dire qua, Presidente - nello spirito di Enrico Mattei, uno spirito - mi faccia dire - che non soffia nelle vostre anime nere come il petrolio .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonetti. Ne ha facoltà.
ELENA BONETTI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Sottosegretario, colleghe e colleghi, spiace dirlo, ma in questa dichiarazione di voto l' rischia di essere estremamente ripetitivo perché ci troviamo - ahimè, dobbiamo dirlo - di fronte all'ennesima discussione sulla fiducia che il Governo ha posto sull'ennesimo decreto-legge, approvato senza ragioni reali di urgenza in merito alla materia da esso trattata. Da un certo punto di vista, noi delle opposizioni potremmo dire che siamo anche grati a questa maggioranza perché - come dire - ci offre continuamente ragioni di carattere politico, accanto a quelle relative al merito dei provvedimenti, per ribadire la nostra non fiducia nei confronti dell'operato di questa maggioranza, ma siccome noi non ci accontentiamo di ripetere cose già dette, cerchiamo ogni volta di riconfermare nelle ragioni la nostra posizione politica. Anche qui, lasciatemi dire, di fronte a questa ennesima posizione di fiducia, non solo rinnoviamo le già più volte espresse ragioni per non dare la fiducia al Governo Meloni, ma ne ritroviamo di nuove, che confermano, di fatto, il fallimento dell'azione del Governo non solo nel merito dei provvedimenti, ma anche nel metodo, o nel non metodo, che il Governo sta portando nel Paese.
Siete arrivati - è già stato detto - sul podio per numeri in assoluto, per intensità, per frequenza delle questioni di fiducia poste. Lo avete fatto dopo che dai vostri scranni in questo Parlamento sono arrivate, nei confronti delle varie maggioranze e dei vari Governi, parole durissime, durissime di condanna sull'utilizzo eccessivo della decretazione d'urgenza e della posizione della fiducia da parte del Governo, con espressioni come “vocazione oligarchica da parte del Governo” o “esproprio della Camera e del suo diritto di esaminare le leggi”.
In una delle ultime lettere inviate al Presidente della Repubblica da parte della Presidente Meloni, il 10 gennaio 2022, l'allora capo dell'opposizione al Governo Draghi, condannava un Parlamento mortificato a suon di decreti. Questa mortificazione l'ha assunta come una delle sue battaglie e delle contro battaglie visto il numero di decreti che, per dato della Presidenza del Consiglio dei ministri, in 20 mesi è arrivato a 67, contro i 62 dei 19 mesi e mezzo dal Governo Draghi, di cui sappiamo che negli ultimi mesi, essendo in regime di ordinaria amministrazione, non si poteva operare un'azione politica.
Quindi, come dire, abbiamo aumentato la mortificazione dal punto di vista della Presidente Meloni. C'è una ragione anche che non è solo numerica, ma è una ragione di qualità: voi continuate a raccontare a noi e al Paese che quello che state facendo è semplicemente attuare un programma politico coerente attraverso un disegno coerente che vi ha portato a governare il Paese nei processi democratici elettivi. Bene, allora mi dovete spiegare qual è la ragione d'urgenza di un provvedimento che risulta - lasciatemi usare questo termine, per alcuni offensivo, ma che credo renda bene l'idea - un'accozzaglia di misure del tutto disorganica rispetto ad un provvedimento che mette insieme concessioni autostradali, singole opere sconnesse tra di loro che, di fatto, lasciano sconnessi i territori e sconnesso il Paese; ponti sul Po per i quali stiamo aspettando il vostro operato da due anni e che in questo provvedimento rimandate ulteriormente l'utilizzo di risorse già stanziate; la disciplina dei commissari; l'autorità della laguna di Venezia; le fondazioni lirico-sinfoniche e alcuni teatri; l'aspettativa dei dipendenti del Ministero dei Trasporti e gli investimenti sul Piano Mattei.
Vi sono poi elementi di carattere sulla revisione del codice di procedura penale e, infine, alcuni elementi nell'ambito della regolamentazione sportiva. Mi spiegate quale ragione di coerenza e urgenza riuscite a trovare in questo provvedimento tanto da considerarlo così urgente da porre di fronte al Paese la questione di fiducia?
Noi sappiamo - ne abbiamo fatto parte - che in alcuni momenti storici l'utilizzo della decretazione d'urgenza ha salvato il Paese garantendo, da un lato, efficienza di Governo e, dall'altro, un dialogo e un dibattito col Parlamento. Pensiamo al passaggio, nella gestione della pandemia, dall'utilizzo dei DPCM del Governo “Conte 2” a quello della decretazione nell'ambito del Governo Draghi proprio per un coinvolgimento fattivo del Parlamento. Allora, uno può dire: bene, allora, c'è una valenza in tutto questo, vogliamo rendere questo Governo capace di reagire alle sfide del Paese, alle emergenze del Paese. In realtà, ci rendiamo conto che l'unica emergenza, l'unico stato di urgenza è lo stato in cui versa la vostra maggioranza, talmente caotica e incapace di governare che deve ricorrere a questi strumenti semplicemente per mettere delle toppe qui e là, mancando una visione continuativa, organica e strutturale dell'azione amministrativa.
Anche qui, mi lasci ricordare, Presidente, che non sto parlando di fumosa propaganda da parte dell'opposizione; se prendo la relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi, sull'attuazione del programma, fatta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, si certifica che, al 28 giugno del 2024, in questi anni della vostra straordinaria capacità di attuare il programma politico con cui siete stati eletti, avete portato ad attuazione una legge su due di quelle che voi fate e voi vi approvate. Avete una capacità di attuazione del 51,8 per cento. Siete tra i peggiori Governi - dal Governo Renzi in avanti - per numeri e capacità di attuazione delle vostre politiche. Siete penultimi in termini di capacità di porre in essere i decreti attuativi: 28,5 al mese. Con riferimento al Governo Draghi la percentuale era di 70,6. Quindi, primi, nell'utilizzo dei decreti e delle fiducie, ultimi, per capacità di Governo e di attuazione.
Magari siete impegnati sul PNRR? In tal caso si può dire: va bene, c'è una grande sfida, siamo impegnati sul PNRR. Invece no! Sempre secondo dati certificati, quindi facendo riferimento ad una tabella pubblicata da , le amministrazioni, il MIT, ad esempio, ha una capacità di spesa sui bandi di gara al 22 per cento. Complessivamente, siete al 20 per cento (ci troviamo a metà 2024 e il 2026 è l'anno della scadenza) della spesa sul PNRR! Non avete quella capacità di attuazione e di riforma esecutiva nell'ambito del Paese della quale sembra che non siate minimamente interessati.
Allora, ecco perché noi, con grande forza e grande chiarezza, oggi, confermiamo il nostro “no” alla fiducia al Governo Meloni, perché noi ci aspettiamo da un Governo in grado di affrontare le sfide straordinarie che il Paese ha in questo momento, prima di tutto, una visione coerente di Paese, che sappia creare alleanze stabili, strutturali nel Paese. Ci avete riempito di parole di propaganda sulla maggioranza, ma è una maggioranza che evidentemente deve ricorrere a questi , piegando la democrazia parlamentare ai propri interessi, semplicemente per celare questa mancanza di visione, di coerenza e di capacità di attuazione.
La capacità esecutiva e amministrativa è tanto più lontana da ciò che serve all'Italia di oggi e all'Italia di domani. Il problema, però, non è semplicemente la vostra parentesi di Governo, che si concluderà, evidentemente, nel fallimento dei numeri, che già anticipano l'esito nefasto, non solo, per la vostra compagine di maggioranza, ma per l'intero Paese.
Il problema è cosa lasciamo e cosa lasciate in eredità al Paese di domani. A forza di usare e piegare il Parlamento in questo modo, voi lascerete una democrazia più debole, una democrazia che prima delle riforme del premierato, dell'autonomia differenziata - chissà se mai attuata - lacererà il dialogo istituzionale e renderà questo luogo il luogo dell'inconcludenza e dell'inefficienza e questo è uno dei peccati più grandi di cui vi macchierete, non solo nel rispetto che è dovuto a chi questa democrazia l'ha scritta, ma soprattutto nel rispetto che dobbiamo a chi questa democrazia dovrà abitarla nel nostro futuro. Ci sarà sfiducia nelle istituzioni e un agire disordinato e inconcludente.
Allora, mi rivolgo anche a coloro che ancora difendono un bipolarismo che è alla base, probabilmente, di questo disfacimento, a chi anche nella compagine della maggioranza, come Forza Italia, e a chi nelle opposizioni, ancora, ha un barlume che voglia pensare al buon Governo e lo faccio con le parole di Martinazzoli. Nel 1987, era il 28 aprile: “Noi stiamo, in verità, con le nostre non volubili ragioni, con la nostra difficile, ma doverosa coerenza. Non stiamo al gioco insomma”, non stiamo al vostro gioco. “E ci viene fatto di chiedere piuttosto” - e di chiederci - “se la vostra gremita ed esuberante compagnia sia, poi, così allegra e spensierata o se non avverta la nostalgia di qualche cosa di impegnativo che la rassicuri. Io credo che la politica è altrove e che, prima o poi, dovrete tornarci. Noi vi aspettiamo lì”. E nel frattempo confermiamo il nostro “no” alla fiducia al Governo Meloni .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boscaini. Ne ha facoltà.
MARIA PAOLA BOSCAINI(FI-PPE). Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo è il mio primo intervento in Aula e mi scuserete se sarò colta un po' dall'emozione .
Il decreto-legge in oggetto reca disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport, introducendo, tra l'altro, norme volte ad assicurare la realizzazione o il completamento di interventi infrastrutturali nel settore stradale e idrico. È stata sollevata dall'opposizione la questione dell'eterogeneità degli argomenti, in quanto il provvedimento, composto in origine da 13 articoli, appare riconducibile a 6 ben distinte finalità e alla competenza di 3 diversi Ministri. Tuttavia, il testo presentato ha superato il vaglio della Presidenza della Repubblica.
Quanto all'urgenza, questa appare indiscutibile, perché parliamo di interventi assolutamente improcrastinabili, che riguardano l'attuazione di opere strategiche per il Paese e, se non si fosse intervenuti, queste opere sarebbero state fermate. È da rilevare, inoltre, che sono urgenti anche alcune disposizioni contenute nel decreto e mi riferisco, , all'articolo relativo alla modifica del codice di procedura penale, la cui urgenza è legata all'imminente entrata in vigore della disciplina del processo penale di legittimità, introdotta dalla cosiddetta riforma Cartabia. Si è reso quindi necessario un aggiustamento della disposizione di cui all'articolo 611 del codice di procedura penale.
Vorrei sottolineare che anche le norme sullo sport hanno ampi motivi di urgenza. La riforma del settore sancita dai decreti legislativi n. 36 del 2021 e n. 163 del 2022 ha modificato profondamente il vincolo sportivo. Dal 1° luglio 2023, infatti, il vincolo è stato eliminato per il settore professionistico, mentre la norma prevedeva che fino al 1° luglio 2024 per il settore dilettantistico il vincolo fosse applicabile solo ai rinnovi dei tesseramenti esistenti e dovesse essere eliminato per le nuove collaborazioni. Quindi, per le associazioni sportive dilettantistiche e per le società sportive dilettantistiche, a fronte dell'esigenza di consentire un passaggio graduale alla nuova normativa, si è resa necessaria una proroga per consentire alle federazioni di adeguare in questo senso i propri regolamenti.
Ho voluto espressamente iniziare con due parti del decreto-legge apparentemente minori, rispetto alle quali le opposizioni non hanno proferito verbo, ma che rivestono grande importanza per i settori di competenza. Questo per dire che questo Governo non opera a caso, ma risponde alle esigenze continue che si prospettano nel processo riformatore in corso. Concentrarsi, a volte, troppo sui dettagli fa perdere il quadro d'insieme del grande lavoro che il Governo di centrodestra sta portando avanti per rendere questo Paese un Paese moderno e per attuare, da qui al 2026, gli obiettivi del PNRR.
Venendo alla parte principale del provvedimento, cioè la parte relativa alle opere infrastrutturali, vorrei in primo luogo soffermarmi sull'articolo 2, che riguarda il ponte sullo Stretto di Messina e, in particolare, per la possibilità di approvazione del progetto per fasi esecutive. È questa una modalità di approvazione progettuale, già assolutamente utilizzata in molte altre opere di natura complessa, dunque, non c'è proprio motivo di sollevare motivi di contestazione. Il lavoro di Commissione ha consentito di aggiungere, con un emendamento di maggioranza a firma di Forza Italia, una parte di grande rilievo, che riguarda le procedure di esproprio. Si intende incentivare l'utilizzo degli atti di cessione volontaria al posto di espropriazioni forzate, come sperimentato, per esempio, nella ricostruzione del ponte Morandi di Genova. Si prevede, quindi, per i proprietari, una maggiorazione dell'indennità rispetto al valore di mercato, nonché, nel caso specifico di cessione in via di urgenza di un immobile adibito a prima casa, anche di una indennità aggiuntiva di ricollocazione abitativa.
Quanto all'articolo 10, sul Piano Mattei, che introduce disposizioni che danno vigore finanziario, le Commissioni competenti in sede consultiva hanno osservato che esse sono coerenti con le linee strategiche del Piano Mattei, delineate nell'atto del Governo 179 trasmesso alla Camera. Si introduce un nuovo strumento finanziario, specificamente dedicato alle imprese che operano in Africa. Per questo nuovo strumento è previsto l'impiego di fondi, fino a un massimo di 200 milioni, a valere sulle risorse già presenti nel Fondo rotativo. Sono ammessi i cofinanziamenti a fondo perduto nella misura fino al 10 per cento dei finanziamenti concessi e fino al 20 per cento per le imprese localizzate nel Mezzogiorno. Inoltre, si dispone che, tramite un DPCM da adottarsi di concerto con il Ministero degli Affari esteri, venga determinato l'orientamento strategico delle priorità di investimento delle risorse del Fondo italiano per il clima, da destinare a supporto delle finalità e degli obiettivi del Piano Mattei. In sostanza, con riferimento al Piano Mattei, si interviene stanziando somme importanti e garanzie da parte di Simest, in favore, in particolare, di aziende italiane del Sud che intendono investire nel continente africano, ma, più in generale, si interviene con facilitazioni rivolte a tutte le aziende italiane che hanno intenzione di investire in Africa. Con i Paesi dell'Africa c'è bisogno di un nuovo rapporto, che non sia di sfruttamento ma, al contrario, di collaborazione e di investimento da parte dell'Italia e delle sue aziende, per favorire, nei prossimi anni, una crescita comune, una collaborazione proficua, uno scambio economico e culturale. È quello che avrebbe voluto Silvio Berlusconi, è quello che egli, in parte, realizzò con il Trattato italo-libico del 2009 e che - voglio qui ricordarlo - fu votato, pressoché all'unanimità, da tutto il Parlamento.
Vorrei ora concentrarmi sull'articolo 8, che provvede a modificare l'assetto organizzativo delle strutture dedicate allo svolgimento dei compiti previsti dalla disciplina in materia di stoccaggio geologico di CO2, il cosiddetto CCS, il . L'opposizione ha duramente contestato questa norma, in quanto l'ambientalismo estremista è contrario a sviluppare questa tecnologia, considerata inefficace e costosa. È stato detto, in discussione generale, che staremmo sostenendo una tecnologia il cui unico scopo è mantenere in vita la produzione energetica da fonte fossile: questo è falso. Forza Italia ha sempre ribadito il principio della neutralità tecnologica; tutte le tecnologie devono contribuire al raggiungimento dell'obiettivo della decarbonizzazione. Continueremo ancora per molto a immettere, purtroppo, CO2 in atmosfera e, anzi, nonostante gli sforzi, le emissioni globali aumentano. Solo l'Europa le sta diminuendo, ma a costi economici, industriali e sociali altissimi. Ben venga, quindi, la sperimentazione sulla cattura delle emissioni.
Concludo parlando di una norma che ci sta molto a cuore, introdotta con un emendamento di Forza Italia; mi riferisco al finanziamento dei 7 milioni di euro per il 2024 per la realizzazione del Polo di alta formazione dell'arte, della danza dell'Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Per troppo tempo la danza è stata la Cenerentola, non solo tra le altre nobili, ma anche per quel che riguarda la quota di finanziamento pubblico a essa destinata. Con questa norma, si inverte la rotta e siamo felici di dare un segnale a tutti i ragazzi che in Italia intendono intraprendere la carriera coreutica. Certamente avremmo potuto fare di più in Commissione e alcune nostre proposte non sono state adeguatamente valutate, tuttavia il giudizio di Forza Italia su questo provvedimento è assolutamente positivo e, pertanto, voteremo convintamente a favore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Morfino. Ne ha facoltà.
DANIELA MORFINO(M5S). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi e colleghe, rappresentante del Governo, oggi siamo qui, a fare l'ennesima trenata di interventi sull'ennesima questione di fiducia: altro giro, altra corsa alla decretazione d'urgenza. Vede, Presidente Fontana, è un'estate davvero triste per la nostra democrazia parlamentare, a causa di un Governo che ha deciso di sparare decreti-legge a man bassa, con il solo scopo di rendere impossibile ogni tipo di dialogo e di intervento dell'opposizione nelle Commissioni. Del resto, il disegno di Giorgia Meloni è noto a tutti, è chiaro a tutti: annientare definitivamente il ruolo del Parlamento, fino a ridurlo a mero passacarte di quanto viene deciso, d'imperio e prepotentemente, a Palazzo Chigi. Tuttavia, fossero almeno decreti-legge risolutivi, noi parlamentari potremmo anche metterci il cuore in pace, invece no: assistiamo perennemente a decreti . Però, vedete, forse sbaglio io, forse sbagliamo noi del MoVimento 5 Stelle; alla fine dei conti, dopo quasi due anni di Governo, non dovremmo più stupirci se guardiamo a cosa ci avete abituato, a proposito di . Penso, ad esempio, al fantomatico carrello tricolore contro l'inflazione: è stato talmente fallimentare che l'avete ritirato immediatamente. Penso allo schiaffo in faccia che avete dato agli italiani sull'autonomia differenziata, e il Paese non si merita di continuare a prendere ceffoni per le smanie di grandezza del Ministro Salvini O, ancora, alla vostra ultima perla, il decreto che promette di salvare la casa. Ma salvare la casa da chi? Salvare, forse, la casa dalle vostre folli politiche sulla casa. Tuttavia, ormai, ci siamo abituati; in questi mesi, abbiamo visto di tutto e di più: dal cognato Ministro che ferma treni, ai vostri ex candidati riciclati nei CdA pubblici, ai parenti dei deputati e senatori piazzati ovunque. Altro che meritocrazia con cui vi siete riempiti la bocca per anni, questo è il Governo che piazza amici e parenti. Ma andiamo al decreto-legge in questione, sul quale ponete l'ennesima fiducia, Presidente Fontana. In cuor mio mi sono detta: ma vuoi vedere che questa volta, dopo due anni di nulla cosmico, il Ministro Salvini si è finalmente deciso a mettere mano, almeno in parte, ai grandi problemi infrastrutturali del Paese? Ma quando mai, Presidente Fontana. Nel fantastico mondo del Ministro Matteo Salvini, del “faremo”, “diremo”, del “fra poco sposteremo un miliardino di qua, un miliardino di là” spunta dal cappello magico questo decreto Infrastrutture. È un decreto che rappresenta la prova provata del nulla cosmico di idee e di visione che questo Ministro delle Infrastrutture e il Governo hanno raggiunto. Diciamo forse stanco, solo dopo due anni di arrampicate sugli specchi? E diciamolo pure. Insomma, se sul metodo l'operato del Governo fa acqua da tutte le parti, sul merito, invece, ci fa cadere proprio le braccia, non c'è niente da dire. Vede, Presidente Fontana, questo provvedimento è un miscuglio, una maionese scaduta. Vedete, se escludiamo due cose sulle concessioni autostradali, sulle autostrade abbiamo l'autonomia differenziata al contrario: i buchi della concessione autostradale del Nord verranno accollati dallo Stato, quindi, Salvini consente al governatore Zaia e di ridare le tratte al Ministero. Ma quando siete furbi?
E poi rispunta la solita propaganda del ponte sullo Stretto. Di misure per le nostre infrastrutture neanche l'ombra. In questo decreto non c'è una - dico una - misura per le nostre infrastrutture: state per l'ennesima volta prendendo in giro gli italiani. Si va , dalle bonifiche alle modifiche del codice penale, dalle misure in tema di sport alle fondazioni lirico-sinfoniche, dalle scuole politecniche fino al famoso Piano Mattei. Il Piano Mattei, signori, quello misterioso che nemmeno Giorgia Meloni sa spiegare a parole sue, ma sul quale si continua a pompare denaro, sottraendolo, ad esempio, alla transizione ecologica .
E andiamo alla siccità che in questo periodo ci attanaglia. Per questo Governo, è solo un'invenzione, sia mai dovuta ai cambiamenti climatici. Forse, i nostri Ministri dovrebbero farsi un giretto al Sud Italia e giù, soprattutto, nella mia Sicilia. Uno di loro è stato pure governatore per cinque anni, forse attraversava l'isola con il teletrasporto, oppure non me la spiego proprio la sua ignavia in merito; il che rende tutto molto sgradevole.
Il Sud è stato lasciato a secco, sta vivendo un'emergenza idrica devastante. Una crisi, quella legata all'acqua, di cui ha parlato persino la prima pagina del un danno irrimediabile alla reputazione della Sicilia. Tuttavia, il Ministro Matteo Salvini annuncia che a dicembre partirà il cantiere del ponte sullo Stretto. Quindi, il Sud Italia oggi è a secco d'acqua, il sistema dei trasporti disastrato, tra treni, aerei e traghetti, il trasporto pubblico locale lasciato senza un euro, però, forse, gli italiani nel 2038 avranno il ponte sullo Stretto. Dico “forse”, perché il progetto esecutivo non c'è, non esiste, però buttiamo miliardi di euro a mare.
La crisi idrica che la Sicilia sta vivendo è allucinante. La grande sete attanaglia il Mezzogiorno e, di fronte a questo evitabile disastro, il Governo ha molteplici responsabilità. Ogni volta che si è trovato di fronte ad affrontare il tema della siccità, in questi due anni, ha vissuto la cosa come una seccatura, per rimanere in tema. Ma informiamo il Ministro Salvini, oggi grande assente in Aula, che in Sicilia ci sono famiglie del palermitano, dell'agrigentino e del nisseno che sono senza acqua potabile da oltre un mese. I serbatoi vuoti, gli invasi ai minimi storici, l'acqua a erogazione ridottissima, i comuni costretti al razionamento. L'agricoltura sull'isola è al collasso, tra raccolti dimezzati e animali che stanno morendo di sete. Ora anche il turismo rischia di prendere una sonora mazzata, perché chi viene in vacanza non vuole stare senz'acqua. Provate a immaginare voi, cari colleghi della maggioranza, a stare un mese e mezzo ad aspettare un'autobotte per lavarvi .
È questa una vergogna assoluta, che dovrebbe indurre il Ministro Salvini a tacere e ad agire seriamente, cospargendosi il capo di cenere per almeno un trimestre abbondante. Invece no, lui con la sua solita faccia tosta, di fronte a una regione disidratata, porta avanti ancora una volta la fantasiosa demagogia sul ponte dello Stretto. Forse, il Ministro aspetta magari che i siciliani si riuniscano a ballare la danza della pioggia per risolvere il problema delle infrastrutture idriche: non saprei. Sai com'è, siamo quasi ad agosto e, di solito, in questo periodo il Ministro dà il meglio di sé con le sue uscite . Quindi, per la crisi idrica del Meridione dite che i soldi non ci sono; per costruire una cattedrale nel deserto che sarà pronta forse fra 15 anni, invece, i soldi li buttate.
Del resto, è difficile aspettarsi qualcosa di diverso da un Ministro che ha ridotto al collasso il nostro sistema dei trasporti. In questi giorni, i disagi sulla rete ferroviaria non si contano. Parecchi di questi disagi sono dovuti a un'assenza cronica di investimenti per la manutenzione della rete: a Salvini importa tagliare nastri e fare proclami, però i risultati concreti non si vedono. Sugli aeroporti stesso copione: gente stremata, accampata nelle sale d'attesa tra ritardi e annullamenti.
Vede, Presidente Fontana, è ora che qualcuno lo dica una volta per tutte: basta, basta con la propaganda e i decreti .
Al Sud servono investimenti veri, interventi sulle infrastrutture primarie, incentivi per rendere più competitive le aziende, investimenti nel e nel digitale, non quella farsa della ZES unica.
Allora, per tutti questi motivi annuncio che il MoVimento 5 Stelle non voterà la fiducia a questo provvedimento. Non c'è un solo rigo che può indurci a farlo. Diciamo “no” all'ipocrisia di un decreto Infrastrutture, che per migliorare le infrastrutture del Paese non ha neppure una virgola. Diciamo “no” in nome di quel popolo che non si lascia incantare da un Governo Meloni bugiardo e incapace.
Concludo, Presidente Fontana, rivolgendomi alla signora Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Cara Giorgia, il Sud non ne può più dei vostri decreti e di essere preso in giro. Cercate di cambiare registro, cara Giorgia, madre, cristiana .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bof. Ne ha facoltà.
GIANANGELO BOF(LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, questo decreto è di estrema importanza per le infrastrutture strategiche e per gli investimenti nel nostro Paese, oltre che per l'efficientamento del procedimento penale. Sblocchiamo opere indispensabili per il nostro Paese, attese da anni dai cittadini. Finanziamo investimenti che, per l'aumento dei prezzi di costruzione e il caro energia, o per problemi di varia natura, rischiano di rimanere incompiuti: per esempio, il ponte sullo Stretto, un'opera essenziale non solo per l'Italia, ma per tutta l'Europa, che completerà il corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo sia stradale che ferroviario, già inserito nella rete TEN-T () da oltre vent'anni.
La possibilità di approvare il progetto esecutivo del collegamento per fasi costruttive progressive, come avviene normalmente per le opere complesse, è indispensabile per rispettare i tempi di realizzazione. Si tratta, infatti, di una modalità di approvazione del progetto e di realizzazione già utilizzata in molte altre opere di natura complessa.
In Commissione, abbiamo approvato un emendamento che introduce previsioni speciali in tema di procedure espropriative. Lo scopo è quello di incentivare l'utilizzo degli atti di cessione volontaria in luogo delle espropriazioni forzose. È una modalità di cessione delle aree utilizzata con successo per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova.
Anche oggi, come allora, la Lega ha tutta l'intenzione di completare rapidamente il progetto. Anche sull'intervento viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi, il Governo ha mantenuto l'impegno preso con i cittadini. Le semplificazioni procedurali previste per il passaggio dei progetti dalla società Autostrada Tirrenica ad ANAS e la riduzione dei tempi di realizzazione dell'intervento ai fini del tempestivo avvio dei lavori sono indispensabili. Si tratta di un intervento molto atteso, davvero importante per lo sviluppo infrastrutturale dell'alto Lazio e della Toscana, in grado di coniugare lo sviluppo economico e la maggior sicurezza della viabilità. La Commissione ambiente ha approvato un emendamento della Lega che accelera la realizzazione degli interventi infrastrutturali, che favoriranno i territori attraversati ed elimineranno le carenze infrastrutturali locali lungo la tratta autostradale A22 Brennero-Modena, finanziati attraverso l'accantonamento di una quota, anche prevalente, dei proventi della società concessionaria in un fondo di accumulo ad esse dedicato.
La razionalizzazione dei compiti e delle funzioni attribuite ai commissari straordinari è indispensabile e urgente per l'efficientamento del loro operato e per l'utilizzo delle risorse disponibili soprattutto con riguardo all'elevato numero dei commissari e all'importanza delle opere loro assegnate, anche per la necessità di semplificazione dell'apparato normativo in tema di opere pubbliche negli ultimi decenni. Tema che questo Governo, e in particolare il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sta affrontando e risolvendo egregiamente, prima di tutto con il nuovo codice dei contratti pubblici.
L'articolo prevede la riduzione del numero dei commissari, l'affidamento di eventuali lotti aggiuntivi, la revoca dell'incarico sulla base dei risultati e la nomina di nuovi, nonché l'istituzione di un osservatorio al fine di coordinare l'attività dei commissari, monitorare la realizzazione delle relative opere commissariate.
Per Venezia sono importanti le disposizioni del decreto-legge che consentono l'avvio della fase operativa dell'Autorità per la Laguna di Venezia, istituita già nel 2020. Il rafforzamento della capacità tecnica e amministrativa con possibilità di assunzioni è indispensabile per poter raggiungere la piena operatività dell'autorità.
Infatti, si tratta di un'attività per lo più giuridico-amministrativa per le quali sono indispensabili adeguate professionalità, che non è semplice individuare presso gli altri enti pubblici e del cui supporto può avvalersi l'autorità.
Il decreto contiene anche finanziamenti e semplificazioni per la realizzazione di una serie di altri interventi minori, ma sempre importanti e indifferibili per il nostro territorio: come i 393 milioni per il periodo dal 2024 al 2034 per consentire un celere avvio dei lavori di realizzazione del collegamento autostradale Cisterna-Valmontone oppure i 150 milioni per l'anno 2024 per la messa in sicurezza e l'ammodernamento del sistema idrico del Peschiera; per arrivare ai 20 milioni di euro per l'anno 2024, finalizzati alla realizzazione dell'intervento “Livorno-Caserma Tuscania”. A questi interventi sono aggiunti - con emendamenti del nostro gruppo, approvati in Commissione ambiente - ulteriori interventi importanti e attesi da anni dai territori interessati. Per citarne qualcuno: un contributo di 30 milioni di euro per il consolidamento delle sponde dell'idrovia Pisa-Livorno; la spesa di 7 milioni di euro per l'anno 2024 per la realizzazione del polo di alta formazione coreutica dell'Accademia Teatro alla Scala di Milano; l'adeguamento funzionale dell'infrastruttura del nuovo ponte Nord di Parma.
Vorrei soffermarmi su una norma approvata che incentiva il dei dipendenti del MIT, allo scopo di favorire un ricambio di professionalità interne e potenziare le capacità tecniche e amministrative del Ministero, con particolare riguardo all'effettiva digitalizzazione dell'intero ciclo dei contratti pubblici. Si tratta di una norma che consente la messa in aspettativa del personale in carica su propria richiesta, per la copertura delle vacanze create con la sottoscrizione di contratti a tempo determinato per la durata massima di 3 anni, al fine di procedere al reclutamento di professionalità in possesso di una formazione aggiornata e altamente specializzata per la realizzazione e la gestione di processi di trasformazione digitale. In tema di trasporti, allo scopo di garantire il completamento delle opere ammesse a contributo o destinatarie dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti per interventi di potenziamento delle ferrovie regionali o per interventi di sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa, il decreto autorizza il MIT a disporre che le somme residue, relativi a tali mutui, vengano erogate anche successivamente alla scadenza del loro ammortamento. La norma assicurerà a comuni e imprese, operanti nel trasporto pubblico locale e regionale, di poter completare o porre in essere la realizzazione di interventi di potenziamento delle ferrovie regionali e di sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa.
Sono, inoltre, importanti anche le norme in materia ambientale contenute in questo decreto, come il completamento della bonifica del SIN Cogoleto-Stoppani, per accelerare e promuovere la progettazione e la realizzazione degli interventi di caratterizzazione, attraverso la nomina di un commissario straordinario, dotato di speciali poteri derogatori previsti dal decreto Genova per la realizzazione del viadotto Morandi, nonché per la modifica dell'assetto organizzativo delle strutture dedicate allo svolgimento dei compiti previsti dalla disciplina in materia di stoccaggio geologico della CO2, attraverso l'istituzione di due nuovi organi autonomi presso il MASE, ossia il Comitato per lo sviluppo della cattura e lo stoccaggio geologico di CO2 e la segreteria tecnica CCS.
Infine, è di rilevante importanza l'articolo 10, che reca misure urgenti per l'internazionalizzazione delle imprese italiane, volte a sostenere la presenza nel continente africano, tenuto conto dell'esigenza di costruire partenariati stabili e di lungo periodo. In particolare, riveste estrema importanza il nuovo strumento finanziario nell'ambito del Fondo rotativo, di cui alla legge n. 394 del 1981, specificatamente dedicato alle imprese che operano in Africa. Per attuare il nuovo strumento è previsto un impegno di fondi fino a un massimo di 200 milioni, a valere dalle risorse già presenti nel Fondo rotativo e sono ammessi i cofinanziamenti a fondo perduto nella misura del 10 per cento dei finanziamenti concessi. Il decreto, quindi, contiene norme che hanno lo scopo di finanziare, agevolare e semplificare la realizzazione di una serie di opere e di interventi importanti e non rimandabili per il Paese, per consentire l'attuazione del nostro programma. Il gruppo Lega-Salvini Premier voterà, quindi, convintamente la fiducia al Governo su questo provvedimento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Barbagallo. Ne ha facoltà.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO(PD-IDP). Grazie Presidente. Quando, lo scorso 29 giugno, le agenzie hanno battuto la notizia dell'imminente approvazione di un decreto-legge sulle infrastrutture, abbiamo pensato che il Governo intervenisse con misure urgenti, soprattutto su due materie, afferenti ai dipartimenti del Ministero delle Infrastrutture, che già da settimane tenevano col fiato sospeso gli italiani: i trasporti e la siccità in Sicilia. All'evidenza erano questi due che già mostravano evidentissime criticità e che certamente meritavano misure indifferibili ed urgenti, tant'è che il in Aula nell'ultimo mese si è incentrato - non solo su richiesta delle forze di opposizione ma anche di quelle di maggioranza - soprattutto su questi due temi.
Criticità sotto gli occhi di tutti per i trasporti a partire da quello aereo, dove le misure messe in campo lo scorso anno dal Governo con il decreto-legge non hanno sortito nessuno, dico nessuno, degli effetti sperati: non hanno mitigato il caro-voli, né hanno garantito una stretta sulle compagnie aeree a partire da ITA che, ricordiamo a quest'Aula, è senza amministratore delegato da oltre un anno ed è protagonista, con la complicità delle società di gestione di diversi aeroporti del Mezzogiorno, dei continui ritardi di ore e ore che si accumulano su alcune tratte. Per intenderci, Presidente, solo la scorsa settimana sul Palermo-Roma e sul Catania-Roma ritardi di oltre 4 ore, mentre sulle tratte da Brindisi il ritardo scende ma non è mai inferiore ad un'ora. Questa è la fotografia della compagnia che una volta faceva della puntualità il suo vantaggio competitivo ed oggi è alle prese con cancellazioni e parametri della soddisfazione dei clienti sprofondati a livelli bassissimi. Dicevamo delle gravi responsabilità, anche delle società di gestione degli aeroporti: è un'estate caratterizzata da lunghe file agli imbarchi ed evidenti incapacità anche a garantire un paio di pullman in più, per agevolare gli sbarchi degli aerei in tempi decorosi. Per non parlare della mancanza di trasparenza: resta ancora oscuro l'importo che ogni singola società di gestione aeroportuale versa alle singole compagnie aeree. In Paesi normali, quando il ritardo supera le due ore, ci si aspetta che venga garantita almeno qualche bottiglietta d'acqua ed invece va in scena la nota speculazione, con le vendite delle bottigliette d'acqua a 3 euro e i panini a 10 euro. Insomma, i concessionari di un pubblico servizio, sono pronti a lucrare sui disservizi ai danni dei cittadini, una vergogna!
Per non parlare dei ritardi dei treni, dovuti ad attività di manutenzione che certamente si potevano programmare meglio o differire. Anche in questi minuti ci sono ulteriori ritardi che ci vengono segnalati in Toscana o in Calabria, nel silenzio del Governo e nell'inadeguatezza del coordinamento del Ministero. Per non parlare della calca in fila per aliscafi e traghetti verso le località turistiche, dove continua a mancare un adeguato numero di mezzi e una opportuna articolazione delle corse. In quest'estate, nerissima per i trasporti, non abbiamo trovato un solo rigo nel provvedimento che evochi interventi attinenti alla diretta responsabilità del Dicastero che regola e gestisce i trasporti in Italia. Dicevamo: né una stretta su compagnie aeree e società di gestione degli aeroporti; né una misura, attesissima per la verità, su taxi ed NCC, con la gente che aspetta invano a 40 gradi all'ombra; né un intervento perentorio sulle società partecipate dal Governo che si occupano di trasporti, come Ferrovie dello Stato, RFI e, appunto, ITA. Gli unici interventi concreti sono stati quelli che hanno permesso al Ministro Salvini, lo scorso 19 luglio, di partire puntuale in pieno informatico o quello, celeberrimo, che ha consentito la fermata al volo, per il Ministro Lollobrigida, di un treno che andava verso il Mezzogiorno. Ma ancora peggio sulla siccità in Sicilia: la crisi di quest'estate era facilmente prevedibile, i picchi di riscaldamento globale hanno raggiunto limiti mai visti negli ultimi 5 anni; le immagini del lago di Pergusa a secco hanno fatto il giro del mondo, disagi che stanno mettendo in ginocchio allevatori e agricoltori su tutto il territorio siciliano. In questo momento poco più di un milione di siciliani ha l'acqua razionata e l'unica cosa che è stato in grado di fare il Governo è quella di dichiarare, per bocca del Ministro dell'Agricoltura: “Per fortuna quest'anno la siccità ha colpito il Sud e la Sicilia”.
C'è un'evidente responsabilità del centrodestra, fotografata dalla sonora bocciatura del 2021, dell'allora presidente della regione Musumeci, dei 31 progetti del PNRR per 400 milioni di euro. Se quei progetti fossero stati finanziati, oggi avremmo raccontato un'altra storia. Di recente, il commissario straordinario per la siccità ha individuato 27 interventi in Sicilia, per investimenti pari a 830 milioni di euro, però ancora non ne risulta finanziato alcuno. La situazione è aggravata dal groviglio di gestori privati di cui abbiamo perso il conto. Un dell'Autorità di bacino della regione siciliana fissa a ben 322 i gestori in atto in questo momento nella regione, per non parlare degli interventi infrastrutturali sugli invasi e sulle reti idriche, delle dighe incomplete e di strutture così fatiscenti e indecorose per cui l'espressione più calzante è quella di reti colabrodo.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è responsabile, com'è noto, del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico e ha competenze specifiche nel finanziamento delle infrastrutture idriche primarie e degli interventi volti alla riduzione delle perdite. Non solo, perché è competente pure per l'approvazione del piano idrico della regione siciliana. Per queste ragioni nel decreto-legge relativo alla rubrica del Ministero delle Infrastrutture ci saremmo aspettati robuste misure per mitigare la siccità in Sicilia, robuste misure relative a interventi concreti, anche in considerazione del fatto che l'Italia, nell'indifferenza del Governo Meloni, sta pagando 125.000 euro al giorno di sanzioni per le prime due condanne della Corte di giustizia europea per mancanza di depuratori allacciati alle reti fognarie comunali. Insomma, servono lavori che iniziano e si completano poi a regola d'arte e finanziamenti che non si perdono tra una rimodulazione e un'altra.
Per quanto detto, il testo all'esame dell'Aula non contiene gli interventi attesi ma, in compenso, prevede un vero e proprio “marchettificio” - così l'abbiamo definito fin dall'inizio - che non risolve alcuna delle priorità del Paese. È un “marchettificio” che, in realtà, si è via via tramutato in un vero e proprio assalto alla diligenza per ottenere risorse per alcuni territori vicini alla destra. Da questo punto di vista, abbiamo potuto misurare bene il nervosismo di una parte della maggioranza, dove la Lega l'ha fatta da padrona, mettendo all'angolo sia Fratelli d'Italia che Forza Italia e razziando il massimo delle risorse possibili per i propri interessi di bottega.
Immancabile, poi, all'interno del testo, è l'ennesimo intervento sul ponte sullo Stretto, l'ennesima forzatura procedurale, in questo caso sugli espropri, con una previsione che calpesta diritti costituzionalmente sanciti come proprietà, diritti soggettivi dei privati proprietari che si sciolgono come neve al sole, ahimè, di fronte a un progetto - lo ricordiamo anche al rappresentante del Governo in Aula oggi - che non è un progetto esecutivo, non soltanto per il tenore degli elaborati, in quanto pendono ancora importanti dal punto di vista idrogeologico, e perché la procedura di impatto ambientale non è definita ed è ancora in alto mare. È un progetto in netto contrasto con i piani di gestione di Rete Natura 2000, che sono stati da poco approvati e che, appunto, sono in netto contrasto con il progetto del ponte.
Concludo, signor Presidente. Quella che l'Aula si appresta a votare tra pochi minuti è la sessantesima fiducia, in poco più di un anno e mezzo dall'insediamento del Governo. Tre fiducie al mese: questo è il ritmo del Governo Meloni, per non parlare anche di una crisi di metodo, in particolare, in questo testo. È uno strumento normativo disertato dallo stesso Governo, che, infatti, ha delegato la presenza ai lavori della Commissione parlamentare a Sottosegretari spesso all'oscuro dei fatti di cui si discute.
Per queste ragioni il Partito Democratico voterà contro la questione di fiducia all'esame dell'Aula .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rossi. Ne ha facoltà.
FABRIZIO ROSSI(FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il decreto adesso in discussione, sul quale viene chiesta la fiducia, comunemente denominato DL Infrastrutture, è uno di quei provvedimenti legislativi che caratterizzano il Governo Meloni come il Governo del fare e davvero merita una grande attenzione.
Da più parti, nel Paese, dalle associazioni di categoria delle professioni come dei trasporti fino a Confindustria e alle associazioni sindacali dei lavoratori, si chiede di ammodernare le nostre infrastrutture strategiche nazionali e di avviare un percorso di investimenti straordinario. In parte, già lo stiamo facendo e questo lo facciamo brillantemente grazie al lavoro del Ministro Fitto, che anche qui oggi intendo ringraziare per aver sfruttato adeguatamente i fondi del PNRR, ottenendo brillanti risultati.
Oggi, con il decreto-legge in esame, stiamo dando seguito non solo al nostro programma elettorale, come qualcuno va ripetendo, ma anche alle più importanti istanze che, da tutto il Paese, stanno arrivando. Esso rappresenta un intervento normativo complesso e articolato, volto a introdurre una serie di misure urgenti in diversi settori strategici del Paese come le infrastrutture, ma anche in altri ambiti come il processo penale e lo sport.
Sul fronte delle infrastrutture e sugli investimenti strategici il decreto-legge ha idee chiare e segue principi chiari: semplificare le procedure e garantire l'esecuzione dei lavori. Se per le Camere di commercio nazionali e per Uniontrasporti per fare grandi opere pubbliche in Italia ci vogliono circa 18 anni, in media, accelerare l'esecuzione dei lavori è una priorità. Infatti, il decreto mira a semplificare, accelerare e snellire le procedure per la realizzazione, per tutto il Paese, di opere infrastrutturali strategiche nel settore dei trasporti, come strade, ferrovie, porti e aeroporti. Il decreto, infatti, mira a sbloccare numerosi cantieri ed a ridurre il gravissimo infrastrutturale che abbiamo e che inevitabilmente abbiamo ereditato.
Ma noi vogliamo dare anche delle risposte con questo decreto. Quindi, modifiche normative, ma anche investimenti strategici, dove vengono previsti incentivi e agevolazioni destinati ad attirare investimenti di privati in settori strategici per l'economia italiana, in settori chiave come l'energia rinnovabile, la digitalizzazione e la logistica. Il decreto mira a stimolare la crescita economica e a creare nuovi posti di lavoro, ma, nel contempo, a modernizzare la Nazione. Le misure previste sono finalizzate concretamente a mettersi al servizio del sistema produttivo italiano e a renderlo più competitivo a livello internazionale. Per velocizzare i processi decisionali autorizzativi, notevole importanza rivestono, infatti, anche i commissari straordinari, per i quali viene prevista una razionalizzazione dei compiti e delle funzioni proprio per realizzare specifici interventi.
Insomma, signor Presidente e colleghi, un decreto che designa una rotta da seguire. Non più surfisti sull'onda, come i Governi passati, ma navigatori che tracciano una direzione chiara da intraprendere, dando sicuramente un segnale forte di discontinuità con il passato. Il decreto vuole tracciare una linea chiara per il futuro, per il lavoro, per tutta l'economia della Nazione, e non solo per Fratelli d'Italia e per questo Esecutivo. In Italia, se c'è un strategico è quello della maglia stradale e autostradale. Nel decreto oggi si parla di disposizioni urgenti in materia di concessioni autostradali e di quelle utili per garantire l'operatività delle società concessionarie. In particolare, sono previste discipline di aggiornamento dei piani economico-finanziari relativi alle società concessionarie autostradali con periodo regolatorio in scadenza proprio quest'anno. Sono fondamentali - e lo sottolineo, fondamentali - le modifiche normative volte a ridurre i tempi di realizzazione dell'asse viario, definito, appunto, priorità nazionale, quale il corridoio tirrenico, da Tarquinia, nel Nord del Lazio, sino a San Pietro in Palazzi, in Toscana. Un territorio, quest'ultimo, che conosco molto bene e che tutti voi conoscete molto bene, anche perché tristemente noto per la morte del Ministro Altero Matteoli , che tanto si era speso per la realizzazione di questa importante infrastruttura.
Quindi, per il corridoio tirrenico finalmente troviamo la fine di un processo e di un percorso, prevedendo finalmente la definizione del procedimento di revisione della concessione con l'autorizzazione all'acquisto da parte della società ANAS dei progetti elaborati da SAT Spa relativi al predetto intervento, previo pagamento di un corrispettivo equo e avendo riguardo ai soli costi di progettazione e ai diritti sulle opere dell'ingegno di cui all'articolo 2578 del codice civile. Tale norma ha altresì previsto che per dette finalità la medesima società ANAS provvede ad acquisire preventivamente anche il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, così da mettere definitivamente la parola fine a un' che si protrae ormai da decenni. Adesso sarà davvero possibile mettere le risorse per i progetti cantierabili e iniziare i lavori. Il decreto-legge tratta altresì argomenti importanti come quello della società Autobrennero Spa. Come vedete, sono tutte opere infrastrutturali strategiche e di primaria importanza.
Sono norme che prevedono che le società concessionarie, per le quali interviene la scadenza del periodo regolatorio quinquennale, nel corso di quest'anno, siano tutte tenute presenti e proposte, quindi, in aggiornamento con i piani di sviluppo economico-finanziario, predisposti in conformità con tutte le delibere delle autorità presenti, nonché, ovviamente, con le disposizioni emanate dal concedente, che vanno a scadere il 31 dicembre 2024.
Inoltre, un altro importante tassello, passo in avanti fatto verso un'altra infrastruttura strategica, è quello del cosiddetto ponte sullo Stretto di Messina, con disposizioni finalizzate a precisare il perimetro applicativo di alcune disposizioni del decreto-legge già approvato sulle attività propedeutiche alla realizzazione di un collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.
Inoltre, sono introdotte norme volte a chiarire le modalità di approvazione degli atti aggiuntivi alla convenzione di concessione, aggiornate le modalità di approvazione del progetto esecutivo, il costo del progetto, che deve comunque essere coerente con le risorse destinate, così da arrivare al progetto definitivo entro il 30 dicembre di questo anno, quindi, in tempi certi di realizzazione.
Ma il decreto si occupa anche di altro, sempre opere infrastrutturali, ma anche il collegamento autostradale Cisterna-Valmontone, con importanti finanziamenti, la SS 729 Sassari-Olbia, oltre che il ponte nord di Parma; così come per Pisa, dove finalmente si dà impulso al recupero funzionale dell'idrovia del canale dei Navicelli, che consentirà uno sviluppo economico di tutto il comprensorio pisano e livornese. Inoltre, particolare attenzione viene posta in materia di trasporto pubblico locale, al fine di assicurare il completamento delle opere già ammesse al contributo o di sbloccare i mutui di Cassa depositi e prestiti.
Tuttavia, per attuare questi ambiziosi progetti strategici, si rendono ancora necessarie disposizioni urgenti in materia di commissari straordinari, perché ormai anche i commissari straordinari rivestono un ruolo strategico, poiché, con il loro lavoro, possono tagliare notevolmente i vuoti burocratici che troppo spesso rischiano di frenare l'impulso all'azione amministrativa.
Con il decreto, viene adottato un piano di razionalizzazione dei compiti e delle funzioni attribuite ai commissari straordinari nominati per la realizzazione degli interventi infrastrutturali prioritari; vengono disciplinati i criteri nel rispetto dei quali è predisposto il piano di razionalizzazione, ed è consistente nella riduzione, innanzitutto, del numero dei commissari, l'individuazione di eventuali lotti funzionali aggiuntivi, la revoca dei commissari nominati - tenuto conto dei risultati e degli obiettivi ottenuti - e la nomina di nuovi commissari sulla base di esigenze di razionalizzazione dell'azione amministrativa dei commissari stessi.
Infine, è previsto, entro il 31 dicembre 2025, il compito di individuare le opere relative ai progetti della reta di trasporto transeuropea, per la cui realizzazione o il cui completamento si rende necessaria, anche qui, la nomina di alcuni commissari straordinari, che saranno individuati nell'ambito del personale dirigenziale di RFI o ANAS.
Inoltre, il Ministro dei Trasporti annualmente verrà a relazionare alle Camere sulle attività svolte, così come verrà istituito presso il Ministero un osservatorio sui commissariamenti infrastrutturali, al fine di coordinare l'attività dei commissari straordinari e di monitorare la realizzazione delle relative opere commissariate. Quindi tempi certi.
Grande attenzione, poi, viene dedicata ai nostri ambientali, come il rafforzamento della capacità tecnica e amministrativa dell'Autorità per la laguna di Venezia - anche questo un strategico, non ce lo dimentichiamo - e viene istituito presso il MASE un nuovo organismo autonomo, che andrà a monitorare lo sviluppo della cattura e dello stoccaggio geologico della CO2. Inoltre, non ci si dimentica neppure della cultura, anch'esso strategico, con il sostegno al Teatro Petruzzelli, ai Teatri di Bari, alla Fondazione Teatri di Piacenza e al polo di alta formazione coreutica della Fondazione Accademia d'Arti e Mestieri dello spettacolo Teatro alla Scala di Milano. Così come lo sport, così come anche il processo penale, che ovviamente deve essere riformato ulteriormente, nonostante la riforma Cartabia.
Pertanto, signor Presidente - e concludo -, il Governo Meloni e i suoi Ministri rappresentano il Governo del fare , quello che gli italiani aspettavano dopo decenni di immobilismo, non il facile consenso effimero, ma strategie delle quali la Nazione aveva bisogno per crescere e guardare a un futuro di sviluppo.
Pertanto, voteremo la fiducia a questo provvedimento .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 15, sospendo la seduta fino a tale ora.
La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 15.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta di venerdì 26 luglio.
La chiama avrà, quindi, inizio dalla deputata Ravetto.
Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:
Presenti: …………………… 250
Votanti: ……………………. 247
Astenuti: …………………....... 3
Maggioranza: …………..... ...124
Hanno risposto : ………......162
Hanno risposto : ………….. 85
La Camera approva.
Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.
sì:
Albano Lucia
Almici Cristina
Amich Enzo
Amorese Alessandro
Andreuzza Giorgia
Antoniozzi Alfredo
Arruzzolo Giovanni
Bagnasco Roberto
Baldelli Antonio
Barabotti Andrea
Battilocchio Alessandro
Bellomo Davide
Bellucci Maria Teresa
Benigni Stefano
Benvenuti Gostoli Stefano Maria
Benvenuto Alessandro Manuel
Bergamini Deborah
Bicchielli Pino
Bignami Galeazzo
Billi Simone
Bisa Ingrid
Bof Gianangelo
Bordonali Simona
Boscaini Maria Paola
Buonguerrieri Alice
Caiata Salvatore
Calderone Tommaso Antonino
Candiani Stefano
Cangiano Gerolamo
Cannizzaro Francesco
Caramanna Gianluca
Caretta Maria Cristina
Carloni Mirco
Caroppo Andrea
Carra' Anastasio
Castiglione Giuseppe
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Cavo Ilaria
Cecchetti Fabrizio
Centemero Giulio
Cerreto Marco
Cesa Lorenzo
Chiesa Paola Maria
Ciaburro Monica
Ciancitto Francesco Maria Salvatore
Ciocchetti Luciano
Cirielli Edmondo
Coin Dimitri
Colombo Beatriz
Comba Fabrizio
D'Attis Mauro
De Bertoldi Andrea
De Corato Riccardo
De Palma Vito
Deidda Salvatore
Delmastro Delle Vedove Andrea
Di Giuseppe Andrea
Di Maggio Grazia
Di Mattina Salvatore Marcello
Dondi Daniela
Donzelli Giovanni
Ferrante Tullio
Ferro Wanda
Filini Francesco
Foti Tommaso
Frassini Rebecca
Frijia Maria Grazia
Furgiuele Domenico
Gardini Elisabetta
Gatta Giandiego
Giaccone Andrea
Giagoni Dario
Giordano Antonio
Giorgianni Carmen Letizia
Giovine Silvio
Iaia Dario
Kelany Sara
La Porta Chiara
La Salandra Giandonato
Lampis Gianni
Latini Giorgia
Leo Maurizio
Longi Eliana
Loperfido Emanuele
Lucaselli Ylenja
Maccanti Elena
Maccari Carlo
Malagola Lorenzo
Malaguti Mauro
Marchetto Aliprandi Marina
Marrocco Patrizia
Mascaretti Andrea
Maschio Ciro
Matera Mariangela
Matone Simonetta
Matteoni Nicole
Mattia Aldo
Maullu Stefano Giovanni
Mazzetti Erica
Mazzi Gianmarco
Messina Manlio
Michelotti Francesco
Miele Giovanna
Milani Massimo
Molinari Riccardo
Montaruli Augusta
Montemagni Elisa
Morgante Maddalena
Mule' Giorgio
Mura Francesco
Nevi Raffaele
Nisini Tiziana
Osnato Marco
Ottaviani Nicola
Padovani Marco
Pagano Nazario
Palombi Alessandro
Patriarca Annarita
Pellicini Andrea
Perissa Marco
Pierro Attilio
Pisano Calogero
Pittalis Pietro
Pizzimenti Graziano
Polo Barbara
Pretto Erik Umberto
Prisco Emanuele
Pulciani Paolo
Raimondo Carmine Fabio
Ravetto Laura
Roccella Eugenia
Roscani Fabio
Rossello Cristina
Rossi Angelo
Rossi Fabrizio
Rosso Matteo
Rotondi Gianfranco
Rubano Francesco Maria
Saccani Jotti Gloria
Sasso Rossano
Sbardella Luca
Schiano Di Visconti Michele
Schifone Marta
Semenzato Martina
Silvestri Rachele
Siracusano Matilde
Sorte Alessandro
Tassinari Rosaria
Tenerini Chiara
Testa Guerino
Toccalini Luca
Trancassini Paolo
Tremaglia Andrea
Urzi' Alessandro
Vietri Imma
Volpi Andrea
Ziello Edoardo
Zinzi Gianpiero
Zoffili Eugenio
Zucconi Riccardo
Zurzolo Immacolata
no:
Alifano Enrica
Amato Gaetano
Appendino Chiara
Auriemma Carmela
Barbagallo Anthony Emanuele
Barzotti Valentina
Benzoni Fabrizio
Boldrini Laura
Bonelli Angelo
Bonetti Elena
Braga Chiara
Cafiero De Raho Federico
Cantone Luciano
Caramiello Alessandro
Care' Nicola
Carmina Ida
Casu Andrea
Ciani Paolo
Colucci Alfonso
Costa Enrico
Cuperlo Gianni
D'Alessio Antonio
De Luca Piero
De Maria Andrea
De Monte Isabella
Dell'Olio Gianmauro
Evi Eleonora
Fenu Emiliano
Ferrara Antonio
Ferrari Sara
Forattini Antonella
Fornaro Federico
Ghio Valentina
Ghirra Francesca
Giachetti Roberto
Gianassi Federico
Giuliano Carla
Graziano Stefano
Grimaldi Marco
Grippo Valentina
Gubitosa Michele
Guerini Lorenzo
Guerra Maria Cecilia
Iacono Giovanna
L'Abbate Patty
Lacarra Marco
Lai Silvio
Magi Riccardo
Malavasi Ilenia
Manzi Irene
Marattin Luigi
Mari Francesco
Marino Maria Stefania
Mauri Matteo
Merola Virginio
Morfino Daniela
Onori Federica
Orfini Matteo
Pavanelli Emma
Pellegrini Marco
Penza Pasqualino
Porta Fabio
Quartini Andrea
Raffa Angela
Ricciardi Marianna
Ricciardi Toni
Romeo Nadia
Rosato Ettore
Ruffino Daniela
Santillo Agostino
Sarracino Marco
Scarpa Rachele
Schlein Elly
Scotto Arturo
Serracchiani Debora
Simiani Marco
Soumahoro Aboubakar
Speranza Roberto
Stefanazzi Claudio Michele
Stumpo Nicola
Tabacci Bruno
Traversi Roberto
Tucci Riccardo
Vaccari Stefano
Zaratti Filiberto
:
Gebhard Renate
Manes Franco
Steger Dieter
:
Ascani Anna
Bagnai Alberto
Barelli Paolo
Battistoni Francesco
Berruto Mauro
Bitonci Massimo
Brambilla Michela Vittoria
Cappellacci Ugo
Carfagna Maria Rosaria
Casasco Maurizio
Cavandoli Laura
Colucci Alessandro
Costa Sergio
Della Vedova Benedetto
Faraone Davide
Fitto Raffaele
Freni Federico
Gava Vannia
Gemmato Marcello
Giglio Vigna Alessandro
Giorgetti Giancarlo
Gribaudo Chiara
Gusmeroli Alberto Luigi
Letta Enrico
Lollobrigida Francesco
Lupi Maurizio
Meloni Giorgia
Minardo Antonino
Mollicone Federico
Molteni Nicola
Morrone Jacopo
Rampelli Fabio
Richetti Matteo
Rixi Edoardo
Rizzetto Walter
Romano Francesco Saverio
Rotelli Mauro
Scerra Filippo
Silvestri Francesco
Sportiello Gilda
Stefani Alberto
Tajani Antonio
Tremonti Giulio
Varchi Maria Carolina
Vinci Gianluca
Zanella Luana
PRESIDENTE. Sospendo brevemente, a questo punto, la seduta, al fine di consentire la predisposizione dell'elenco dei deputati in missione per la parte pomeridiana, il cui numero dovrà essere comunicato all'Aula alla ripresa della seduta.
La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 16,10.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 80, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il deputato Fabio Porta. Ne ha facoltà.
FABIO PORTA(PD-IDP). Presidente, colleghi, giovedì scorso, a fine lavori della settimana, ero intervenuto in quest'Aula auspicando elezioni libere e trasparenti in Venezuela, un Paese al quale siamo legati da legami molto profondi, anche in ragione di una delle maggiori collettività italiane che vive all'estero. Con quell'intervento esprimevo, anche a nome del mio gruppo, la preoccupazione che, dietro al rifiuto del Presidente Maduro di accettare osservatori europei e di altri organismi indipendenti per monitorare lo svolgimento delle elezioni di domenica scorsa, si celasse il tentativo di manipolare il risultato del voto, ed è, purtroppo, quello che noi temiamo sia successo e che viene, in queste ore, denunciato da più parti, e non soltanto dall'opposizione venezuelana.
Il Presidente del Cile Boric, per esempio, è stato tra i primi a pronunciarsi: il regime di Maduro deve capire - ha detto Boric - che i risultati che sta divulgando non sono credibili. Facciamo nostre le parole del Presidente cileno, che chiede, a nome della comunità internazionale, totale trasparenza di tutti gli atti del processo elettorale, del quale osservatori internazionali, non compromessi con il Governo, possano dare conto della veridicità dei risultati. Bene, Presidente, è quello che chiediamo anche noi, nel rispetto del pieno diritto all'autodeterminazione del popolo venezuelano, che però non può essere disgiunto dall'esercizio libero, trasparente e verificato del voto popolare .
PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.
TULLIO FERRANTE,. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/1 Serracchiani il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole rispetto all'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di impegnare le risorse e completare gli interventi per potenziare e velocizzare la linea fra Venezia e Trieste, sviluppare i progetti definitivi, laddove mancanti, e analizzare le alternative progettuali per valutare se e come superare i pareri negativi VIA sul precedente tracciato”.
L'ordine del giorno n. 9/1937-A/2 Romeo è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/3 Caramanna il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/4 Fossi il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di promuovere la realizzazione di un museo a Viareggio, dedicato alle vittime della strage del 29 giugno del 2009”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/5 Bakkali il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare iniziative di competenza volte a prevedere specifiche deroghe alla disciplina della circolazione delle targhe prova per garantire una logistica efficace per quanto concerne le attività portuali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/6 Simiani il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di stanziare le risorse necessarie per realizzare le infrastrutture del potenziamento dei collegamenti tra il porto di Livorno, la rete ferroviaria e l'interporto Guasticce”. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/7 Amendola si chiede un accantonamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1937-A/7 Amendola è accantonato.
TULLIO FERRANTE,. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/8 Lai il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni (…)” e poi con espunzione della frase: “entro e non oltre un anno”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/9 Casu il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno subordinatamente alla seguente riformulazione: espunzione della frase da “superando” a “autoferrotranvieri”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/10 Quartapelle Procopio, n. 9/1937-A/11 Porta, n. 9/1937-A/12 Ciani e n. 9/1937-A/13 Roggiani si chiede un accantonamento.
Il parere è contrario sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/14 De Luca. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/15 Girelli si chiede un accantonamento. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/16 Scotto il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione, rispetto agli impegni: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di porre in essere efficaci politiche pubbliche organiche per la casa che passino attraverso il varo di un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica e sociale”, mentre la restante parte è intatta. Il parere è favorevole sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/17 Barbagallo. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/18 Candiani si chiede un accantonamento.
Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/19 Di Biase, n. 9/1937-A/20 Prestipino e n. 9/1937-A/21 Berruto.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/22 Ghio il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare iniziative di competenza volte a garantire i finanziamenti necessari a completare la realizzazione della prima tratta tra Parma e Vicofertile e a mettere in atto ogni azione utile per la realizzazione dei lavori della prima tratta, oltre che alla conclusione di tutte le fasi di progettazione delle tratte successive per il raddoppio della linea ferroviaria pontremolese”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/23 Fratoianni chiedo un accantonamento. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/24 Curti il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di promuovere iniziative al fine di procedere al potenziamento del tratto autostradale della A14 che da Porto Sant'Elpidio giunge fino a San Benedetto del Tronto, nel rispetto della disciplina eurounitaria in materia di aiuti di Stato”. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/25 Dori il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/26 Aiello il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare le iniziative necessarie per dare centralità, nell'azione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero del Lavoro, alla sicurezza ferroviaria e alla formazione del settore complessivamente inteso”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/27 Morfino il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/28 Barzotti il parere è favorevole subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di incrementare il Fondo per la costruzione di nuovi ponti insistenti nel bacino idrografico del fiume Po”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/29 Traversi, n. 9/1937-A/30 Francesco Silvestri e n. 9/1937-A/31 Fenu il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/32 Iaria il parere è favorevole subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di assumere le iniziative di competenza, nell'ambito degli interventi in materia di trasporto pubblico locale, volte a fornire un rifinanziamento del progetto Metro 2, in modo da coprire gli extracosti necessari e ripristinare il piano originario con tutte le fermate previste; a monitorare ed aggiornare periodicamente, per quanto di competenza, lo stato di avanzamento del progetto Metro 2, assicurando la trasparenza e l'efficacia nell'uso dei fondi stanziati”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/33 Fede il parere è favorevole solo sul primo impegno; è contrario sul secondo e sul terzo impegno, oltre che sulle premesse.
PRESIDENTE. Quindi, è una riformulazione.
TULLIO FERRANTE,. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/34 Baldino il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/35 Grimaldi si chiede un accantonamento. Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/36 Auriemma, n. 9/1937-A/37 Tucci e n. 9/1937-A/38 Scerra il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/39 Riccardo Ricciardi chiedo un accantonamento.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/40 Caso il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare tutte le iniziative volte a reperire le necessarie risorse finalizzate alla messa in sicurezza e all'adeguamento sismico, mediante interventi di abbattimento, ricostruzione, ampliamento o consolidamento, degli edifici e delle infrastrutture scolastiche ricadenti nella zona rossa per rischio vulcanico dei Campi Flegrei come delimitata nell'allegato 1 del decreto del Presidente del Consiglio del 24 giugno 2016”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/41 Cappelletti il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/42 Pavanelli il parere è favorevole subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare le iniziative di competenza per verificare le condizioni tecniche necessarie per ampliare il novero dei mezzi di trasporto pubblico locale attraverso l'adozione di specifica normativa tecnica destinata a disciplinare l'utilizzo del cosiddetto tram-treno”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/43 Ilaria Fontana il parere è contrario. Chiedo l'accantonamento dell'ordine del giorno n. 9/1937-A/44 L'Abbate. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/45 Scutella' il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sugli impegni. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/46 Torto il parere è contrario. L'ordine del giorno n. 9/1937-A/47 Carmina è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/48 Santillo il parere è contrario sulle premesse ed è favorevole sull'impegno. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/49 Lomuti il parere è favorevole subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni, di adottare ogni iniziativa utile finalizzata ad affrontare l'emergenza idrica in atto nella regione Basilicata con un adeguato piano di interventi di breve e medio periodo sulla rete e sulle infrastrutture idriche”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/50 Caroppo, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/51 Appendino, il parere è contrario sulle premesse ed è accolto come raccomandazione rispetto all'impegno.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/52 Zanella e n. 9/1937-A/53 Bonelli, il parere è contrario.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/54 Ghirra e n. 9/1937-A/55 Borrelli si chiede l'accantonamento.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/56 Zaratti, il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/57 Cortelazzo, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con il rispetto degli equilibri di finanza pubblica, di prevedere l'incremento di cui in premessa”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/58 Battilocchio, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/59 Marino, il parere è contrario.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/60 Evi e n. 9/1937-A/61 Sarracino, si chiede un accantonamento.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/62 Ubaldo Pagano, il parere è contrario sulle premesse e sul secondo impegno, invece è accolto come raccomandazione il primo impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “a valutare positivamente, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, la previsione dell'Osservatorio sui commissariamenti, con la creazione di una struttura stabile di raccordo fra le diverse gestioni commissariali, non solo nell'ottica di una più omogenea conduzione delle relative attività e di un più efficace monitoraggio, ma anche al fine di favorire la condivisione delle migliori pratiche per definire, pur nel rispetto delle specificità dei singoli interventi, omogenei di qualità e identici presidi di legalità, in modo da superare divergenze territoriali ed eventuali svantaggi di alcuni contesti rispetto ad altri, anche in termini di maggiore esposizione e contiguità a fenomeni criminali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/63 Cantone, il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/1937-A/64 Iacono è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/65 Almici, il parere è contrario sulle premesse e favorevole, invece, rispetto alla seguente riformulazione dell'impegno richiesto al Governo: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare le iniziative necessarie al fine di evitare l'introduzione di ulteriori pedaggi sulla Corda Molle, attraverso l'attivazione di soluzioni alternative che non gravino sui lavoratori pendolari e sugli autotrasportatori”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/66 Amich il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/67 Bonafe', il parere è contrario sulle premesse e favorevole rispetto all'impegno, subordinatamente alla seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di intraprendere iniziative urgenti per accelerare l'apertura al traffico dello svincolo di Scandicci, quale infrastruttura strategica per la viabilità interregionale e lo sviluppo locale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/68 Gianassi, il parere è contrario.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/69 Zinzi e n. 9/1937-A/70 Dara, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/71 Cavandoli, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, e laddove ne ricorrano le condizioni”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/72 Osnato, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la fattibilità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di stanziare le risorse necessarie per realizzare il completamento dei lotti relativi ai progetti di riqualifica e potenziamento della SP 415 Paullese”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/73 Fabrizio Rossi, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la fattibilità, nei limiti di finanza pubblica, di finanziare con il primo provvedimento utile i lotti del tratto della strada statale 1 Aurelia, già definiti cantierabili, e i cui progetti sono stati approvati dal consiglio superiore dei lavori pubblici”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/74 Amorese, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/75 Dondi, il parere è favorevole, subordinatamente alla soppressione delle parole “approvato dal CdA di ANAS Spa a dicembre 2005”, di cui alla quarta premessa, e subordinatamente alla riformulazione dell'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni, anche al fine di verificare la compatibilità degli eventuali contributi con la disciplina euro-unitaria in materia di aiuti di Stato, di adottare tutte le iniziative di propria competenza per la realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo, da considerarsi come strumento fondamentale e funzionale ad un ulteriore sviluppo industriale del territorio interessato”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/76 Deidda il parere è favorevole. L'ordine del giorno n. 9/1937-A/77 Frijia è accolto come raccomandazione, con l'espunzione del riferimento alla legge di bilancio.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/78 Caretta, n. 9/1937-A/79 Giovine, n. 9/1937-A/80 Foti e n. 9/1937-A/81 Gaetana Russo, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/82 Ciaburro, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la fattibilità di prevedere, nei limiti di finanza pubblica, le misure necessarie al fine di consentire una piena realizzazione delle seguenti opere infrastrutturali, essenziali per garantire la vivibilità e la viabilità nel territorio della Valle Stura, da prevedere nei successivi aggiornamenti degli atti concessori di riferimento: esecuzione della Variante di Demonte, estesa a tutto il tragitto del percorso Demonte-Aisone-Vinadio, per il quale vi sono già progettualità approvate in attesa di essere eseguite, anche avvalendosi della struttura commissariale recentemente istituita; l'avvio dei lavori di installazione di paravalanghe sul tracciato della strada statale 21, come da premessa; l'avvio dei lavori per la costruzione di un nuovo ponte di collegamento della Valle Stura, che sostituisca il ponte dell'Olla, garantendone la conservazione, anche in ottica di potenziamento della strada statale 21”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/83 Matera, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/84 Michelotti, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare tutte le iniziative di propria competenza per avviare la progettazione del raddoppio del tratto Siena-Poggibonsi, per procedere, qualora ne ricorrano le condizioni, al finanziamento di lotti raddoppiati al fine di rendere ancora più agevole lo scambio dei treni”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/85 Rachele Silvestri, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e laddove ne ricorrano le condizioni, di adottare le iniziative necessarie per la realizzazione dei lavori di efficientamento e potenziamento del tratto San Benedetto del Tronto-Grottammare dell'Autostrada A14 Bologna-Taranto, anche nel rispetto della normativa eurounitaria in materia di aiuti di Stato”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/86 Pellicini, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/87 Raimondo il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la fattibilità, nei limiti di finanza pubblica, di iniziative necessarie a definire una soluzione tecnica e progettuale idonea ed adeguata per il ‘nodo Faustina', che risolva in modo definitivo le criticità di congestionamento e sicurezza che storicamente caratterizzano l'intersezione, verificando le opportune coperture finanziarie in sede di aggiornamento del contratto di programma ANAS”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/88 Benvenuti Gostoli, il parere è favorevole, subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la fattibilità, nei limiti di finanza pubblica, della realizzazione dell'opera infrastrutturale cosiddetta “Lungomare Nord”, in premessa citata”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/89 Ruspandini, chiedo un accantonamento.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/90 Colombo, n. 9/1937-A/91 Latini, n. 9/1937-A/92 Buonguerrieri, n. 9/1937-A/93 Palombi, n. 9/1937-A/94 Angelo Rossi, n. 9/1937-A/95 Congedo e n. 9/1937-A/96 Calovini, il parere è favorevole.
Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/97 Battistoni, n. 9/1937-A/98 Malaguti e n. 9/1937-A/99 Varchi si chiede un accantonamento. Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/100 Cannata e n. 9/1937-A/101 Iaia il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/102 Ferrari si chiede un accantonamento. Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/103 La Salandra e n. 9/1937-A/104 Loperfido il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/105 Maccari il parere è favorevole, condizionato alla seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la fattibilità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni tecniche e progettuali, della soppressione del passaggio a livello sopracitato, realizzando in sua vece un sovrappasso stradale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/106 Vinci il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/107 Mazzetti, n. 9/1937-A/108 Scarpa e n. 9/1937-A/109 Gribaudo si chiede un accantonamento. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/110 Giglio Vigna il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/111 De Monte il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/112 Barabotti il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Allora, Sottosegretario, lasciamo alla fine tutti gli accantonati? Oppure, se lei ha novità sugli accantonati, ce le comunica e noi chiamiamo gli ordini del giorno in questione per la loro valutazione e votazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/1 Serracchiani, su cui c'è un parere contrario sulle premesse, quindi una riformulazione. Deputata Serracchiani, a lei la parola.
DEBORA SERRACCHIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, la devo interrompere. Riprendiamo a breve, perché ha chiesto la parola il deputato Zaratti, sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Presidente, già nella precedente seduta, nella quale abbiamo trattato gli ordini del giorno dell'altro decreto, ho formulato la richiesta alla Presidenza che ci venisse data una relazione puntuale sullo stato di attuazione delle migliaia e migliaia di ordini del giorno finora approvati. Infatti, la mia sensazione è che questi ordini del giorno finiscano nel cassetto di qualcuno, nella migliore delle ipotesi, e che non trovino più luce. Quindi, chiedo e reitero la mia richiesta alla Presidenza della Camera affinché venga data una puntualissima relazione sullo stato di attuazione degli ordini del giorno approvati.
PRESIDENTE. Quindi, era un richiamo al Regolamento, tecnicamente.
Ha chiesto di parlare il presidente Rosato. Ne ha facoltà.
ETTORE ROSATO(AZ-PER-RE). Presidente, avevo visto la mano del collega Zaratti che si alzava, quindi ho pensato: glielo ricorderà lui. Ci provo io: Presidente, mi appello a lei. Gli ordini del giorno hanno un effetto fondamentale per il nostro Paese: di questo siamo tutti consapevoli. Quello che non capisco è come si possa fissare un termine per la presentazione degli ordini del giorno, che credo - adesso non lo ricordo su questo decreto - fosse venerdì, e oggi, alle ore 17, il Governo chiede ancora tempo, accantonando gli ordini del giorno. Lo dico con grande rispetto per il lavoro del Sottosegretario e degli uffici, ma non è possibile che si chieda ai parlamentari di presentare gli ordini del giorno tre giorni prima, dopodiché il Governo arriva in Aula e dice che non ha letto gli ordini del giorno. Su questo - mi permetto di dirle - se la Presidenza riesce a fare un'azione con il Governo per evitare che questo accada ogni volta, non ogni tanto, ma a ogni decreto, io credo che faremmo una cosa utile non all'opposizione, ma sicuramente per tutti i lavori dell'Assemblea
PRESIDENTE. Il messaggio è recepito, anche se spesso e volentieri ci sono competenze diverse su ordini del giorno e quindi vanno interpellati più Ministeri. Questo comporta, inevitabilmente, uno slittamento del tempo.
Ha chiesto di parlare la deputata De Monte. Ne ha facoltà.
ISABELLA DE MONTE(IV-C-RE). Anch'io sull'ordine dei lavori, Presidente. Più che altro, sembra un disordine dei lavori, perché, ricollegandomi a quanto detto poco fa dal collega Rosato, vorrei dire che anche noi vorremmo avere un'accelerazione e avere la disponibilità degli ordini del giorno per tempo. Infatti, se la scadenza era alle ore 18 di venerdì, non si capisce perché a mezzogiorno di oggi non abbiamo ancora il fascicolo. Quindi, siccome gli ordini del giorno sono 112 e vorremmo dare un significato anche minimo al lavoro che stiamo facendo, vorremmo avere la disponibilità in tempo anteriore.
PRESIDENTE. D'accordo, messaggio ricevuto. Anch'io vorrei un po' d'ordine, nel senso che questi non sono richiami sull'ordine dei lavori, ma semmai, tecnicamente, sono richiami al Regolamento, e, quindi, come tali, andrebbero svolti anche citando l'articolo del Regolamento a cui si riferiscono.
Torniamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/1 della deputata Serracchiani, che aveva chiesto di parlare. Prego, a lei la parola.
DEBORA SERRACCHIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, ma chiedo di mettere al voto l'ordine del giorno e, dunque, svolgo la dichiarazione di voto.
Ringrazio il Sottosegretario per aver voluto, comunque, prendere in considerazione quest'ordine del giorno, sebbene l'eliminazione delle premesse mi lasci abbastanza basita, perché si tratta di premesse nelle quali, in almeno due di esse, cito impegni presi pubblicamente dal Ministro Salvini. In particolare, mi riferisco a quanto dichiarato dal Ministro Salvini il 18 marzo 2023, quando si trovava a Trieste, il quale - come riportato peraltro da numerosi quotidiani locali - ha promesso un investimento per velocizzare e potenziare la tratta ferroviaria Trieste-Venezia: un potenziamento per metterci meno tempo, senza impattare sulle comunità locali. Ricordo anche l'ultima premessa, nella quale, il 29 marzo 2023, rispondendo peraltro in Aula a una interrogazione, il Ministro Salvini ha annunciato 1 miliardo e 800 milioni per la velocizzazione dell'Alta velocità Venezia-Trieste.
Ora, capisco eliminare le premesse e, quindi, far finta che il Ministro Salvini non si sia preso un impegno e non lo abbia dichiarato. E capisco anche, ma lo trovo anche pleonastico, che si dica che qualunque impegno viene preso valutando la contabilità e il bilancio dello Stato. Però, francamente, credo che su questo punto si debba fare un passo in più e prendo quest'ordine del giorno come davvero un primo impegno, a cui seguiranno - mi auguro - le risorse e i lavori necessari. Ricordo che la velocizzazione della Venezia-Trieste è importante non soltanto per Trieste e per il Friuli-Venezia Giulia, ma per l'intera Pianura padano-veneta. E lo dico anche perché, nel lontano… adesso non ricordo se fosse il 2014 o il 2015, ma, con l'allora Ministro Lupi e l'allora presidente della regione Veneto, Zaia, venne preso un impegno molto chiaro: al posto della TAV, che aveva una serie di problemi importanti nel suo tracciato e che costava più di 7 miliardi, si fece un protocollo d'intesa molto importante, sottoscritto dalle due regioni e dal Ministero con un impegno e anche l'inserimento, nel contratto di programma di Rete ferroviaria italiana, di questo intervento, a fronte di 1 miliardo e 800 milioni, sulla velocizzazione della Venezia-Trieste, che ricordo essere, peraltro, un tracciato presente in ben due Corridoi europei: quello Mediterraneo e quello Adriatico-Baltico.
Ora, credo che sia assolutamente importante questo intervento. Mi rivolgo in particolare - me lo consentirà, suo tramite, Presidente - al collega Pizzimenti, che è stato assessore alle infrastrutture della regione Friuli-Venezia Giulia e che sa bene quanto questo intervento sia importante non solo per l'economia della nostra regione, ma direi per tutto il Nord-Est, anche perché si tratta di linee di collegamento che poi ci collegano con l'Austria e con l'Europa centrale e orientale, ed è un impegno, ripeto, che era nel contratto di programma di Rete Ferroviaria Italiana e che oggi ha previsto lo stanziamento e lo svolgimento di alcuni lavori già effettuati sugli impianti tecnologici. Stiamo parlando di 1 miliardo e 800 milioni di stanziamenti, effettuati per circa 280 milioni. È chiaro che ne mancano parecchi, è chiaro che il Ministro Salvini, quando è venuto a Trieste - mi auguro non solo per la campagna elettorale, ma anche per prendersi un impegno serio -, abbia detto che cercava e trovava quel miliardo e 800 milioni per fare questo intervento, di fondamentale importanza. Spiace, devo dire, che non sia stato inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma che sia stato, comunque, nominato un commissario straordinario, il commissario Vincenzo Macello, che si è preso un impegno a intervenire in varie fasi.
Sarà, ovviamente, nostra cura presentare anche un'interrogazione per capire come queste fasi stanno procedendo e qual è l'intervento che in questo momento sta svolgendo il commissario straordinario, ma credo, francamente, che questa iniziativa - me lo auguro - possa essere condivisa anche dai colleghi di maggioranza. Penso, infatti, che la ricerca di queste risorse non sia un impegno importante solo per la regione Friuli-Venezia Giulia e per il Veneto, ma, lo ripeto, per tutto il Nord-Est, per il nostro Paese, visto che si tratta di interventi importanti già inseriti in corridoi europei che, come sappiamo, sono stati ampiamente finanziati dall'Europa e nei quali l'Europa crede. Peccato che non ci creda l'Italia in modo sufficiente. Quindi, mi auguro che, almeno su questo aspetto, si dia ascolto al Ministro Salvini e che si trovino queste risorse.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pizzimenti. Ne ha facoltà.
GRAZIANO PIZZIMENTI(LEGA). Grazie, Presidente. Prima di tutto, chiedo alla collega di poter apporre la mia firma su quest'ordine del giorno. Vorrei, poi, approfittare per dire che i lavori, che per un periodo sono stati accantonati, di fatto, per l'alta velocità, concentrandosi così sulla capacità o l'alta capacità della tratta Venezia-Trieste, stanno continuando, e sono state aggiunte delle risorse anche con riferimento ad anni ulteriori rispetto a quelli iniziali. So che stanno lavorando, anche perché devono togliere una serie di passaggi a livello pericolosi su questa tratta, per cui penso che sia necessario, oltre a quello che stanno facendo, anche implementare le risorse per poter arrivare all'obiettivo, quantomeno, dell'alta capacità.
PRESIDENTE. Sottoscrive l'ordine del giorno anche l'onorevole Cuperlo.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/1 Serracchiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
C'è anche la sottoscrizione del collega Loperfido, che era sfuggita. Anche il deputato Bof sottoscrive.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/2 Romeo, accolto come raccomandazione.
Ha chiesto di parlare la deputata Romeo. Ne ha facoltà.
NADIA ROMEO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Sono molto sorpresa dell'accoglimento come raccomandazione, perché quello che chiediamo - lo ripeto perché, forse, non è chiaro - è semplicemente di emanare con urgenza il decreto attuativo delle misure di cui all'articolo 13 del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60. Che cosa prevedeva? Prevedeva di estendere anche alle imprese che operano o si insediano nelle ZLS le agevolazioni fiscali per l'acquisto di beni strumentali finora previste solo per la ZES unica.
Ancora, chiediamo di adottare iniziative normative volte a consentire l'ammissione al beneficio per gli investimenti effettuati nelle ZLS dal 1° gennaio 2024, in analogia al credito di imposta per la ZES unica. Perché? Perché, visto che il decreto-legge è entrato in vigore l'8 maggio, c'è un tra il 1° gennaio e l'8 maggio per quelle aziende che volessero, eventualmente, chiedere le agevolazioni.
Ancora, chiediamo di valutare l'opportunità di prorogare al 31 dicembre 2024 la scadenza per la realizzazione degli investimenti. Oggi è il 29 luglio: le aziende dovrebbero presentare la richiesta entro il 15 novembre, non essendoci i decreti attuativi. Ma, secondo voi, chi lo fa? Questi sono i tempi. Infine, chiediamo di emanare al più presto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
Non per essere polemica, ma solo per invitare ad una riflessione, leggo testualmente quello che ha dichiarato un autorevole esponente della vostra maggioranza. Ad oggi, l'unica ZLS istituita è Porto di Venezia-Rodigino. L'assessore alle attività produttive della regione Veneto, Roberto Marcato, che fa parte della vostra maggioranza, dice testualmente: “È una vergogna. Non è possibile che da mesi e mesi ci continuino a promettere che la firma per la ZLS è in arrivo, e invece non si muove nulla”. Questo virgolettato, queste parole, l'assessore Marcato le pronuncia a marzo, quindi qualche mese fa.
Qualche giorno fa, sempre Marcato sostiene: “Una firma o il sogno svanisce. La fine dell'anno è più vicina di quanto sembri”. Quindi, queste richieste vengono anche dalla vostra parte politica e rispetto ad esse avete dato rassicurazioni nei territori; con quest'ordine del giorno si chiede che questa rassicurazione diventi realtà, perché le imprese non possono investire in una situazione di incertezza. E oggi, lo ripeto, è il 29 luglio.
Vi dico soltanto cosa rischiamo di perdere. C'è una ricerca fatta dall'associazione Assonime. Il mancato investimento nella ZLS Porto di Venezia-Rodigino è una perdita non solo per quel territorio, ma per tutto il Paese. La ZLS Porto di Venezia-Rodigino è caratterizzata da una pluralità di nodi logistici (porti, aeroporto, interporto, piattaforme logistiche, territoriali, centri e aziende di distribuzione) collegati tra loro e con i territori di riferimento; la sua posizione geografica risulta strategica rispetto alle rotte di traffico commerciale, nazionale ed internazionale, che transitano per l'Europa, oltre ad essere porta di accesso del mercato del Nord-Est italiano che, da solo, contribuisce a circa un quinto del PIL nazionale. Come evidenziato nel Piano di sviluppo strategico, il porto di Venezia compone il sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale, attraversato dal corridoio Scandinavo-Mediterraneo. La stessa cosa vale per quanto riguarda l'interporto rodigino, che costituisce un importante corridoio nel Nord-Sud, chiamato Baltico-Adriatico.
Chiudo, visto che non interessa a nessuno - però, poi, questo lo diremo nei territori -, dicendo solo che, secondo le stime riportate nel Piano di sviluppo strategico, la ZLS Porto di Venezia-Rodigino è un'iniziativa che, potenzialmente, è in grado di determinare, nell'arco del prossimo decennio, un'occupazione addizionale pari ad oltre 177.000 unità, un aumento dell' fino al 40 per cento in più rispetto a quello generato sul territorio, un aumento degli investimenti di 2,4 miliardi, un aumento del traffico dell'8,4 per cento medio annuo.
PRESIDENTE. Concluda.
NADIA ROMEO(PD-IDP). Dico solo questo: secondo voi è una raccomandazione o deve essere un impegno? Io credo che debba essere un impegno e, quindi, su questo chiedo il voto .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/2 Romeo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/3 Caramanna, su cui c'è una proposta di riformulazione: viene accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/4 Fossi, su cui c'è una proposta di riformulazione: deputato Fossi, accetta la riformulazione?
EMILIANO FOSSI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, chiedo di mettere al voto l'ordine del giorno e di svolgere un intervento.
PRESIDENTE. Prego, per dichiarazione di voto.
EMILIANO FOSSI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Da poche settimane, si è celebrato a Viareggio il quindicesimo anniversario della strage ferroviaria. Il 29 giugno del 2009, la rottura di un assile di uno dei 14 carri cisterna del convoglio contenente GPL provocò un'esplosione, che causò la morte di 32 persone e di più di 100 feriti. Si è trattato di uno dei più gravi incidenti ferroviari registrati in Europa, causato dalla manutenzione del tutto inadeguata del carro merci, per cui sono stati condannati, in via definitiva, 11 dirigenti della società Ferrovie dello Stato per disastro ferroviario colposo.
A 15 anni dall'accaduto, le criticità relative alla sicurezza ferroviaria rimangono ancora irrisolte, nonostante una maggiore attenzione sul tema che ha portato, per esempio, nel 2018, alla costituzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali.
Con quest'ordine del giorno chiediamo al Governo di adoperarsi per realizzare, a Viareggio, un museo dedicato alla memoria delle vittime, che abbia tra le sue attività anche quella di promuovere la sicurezza ferroviaria. Su questo tema è stata da tempo presentata una proposta di legge, che ha come prima firma quella del deputato Simiani, proprio qui a Montecitorio. Secondo la proposta di legge presentata, la struttura museale verrebbe gestita da un'apposita fondazione e sarebbe sottoposta alla vigilanza del Ministero della Cultura. Questa fondazione, questo museo, avrebbe più compiti: diffondere la conoscenza relativa alle cause dell'incidente di Viareggio, rendere omaggio alle vittime dell'incidente e alle loro famiglie, ma anche promuovere buone pratiche e la ricerca per migliorare la sicurezza ferroviaria, oltre a promuovere attività didattiche, nonché organizzare manifestazioni, incontri nazionali e internazionali, convegni e iniziative che abbiano come tema quello della sicurezza ferroviaria.
Quindi, accetto la riformulazione, con la rimodulazione poco fa esplicitata, e, per questo, chiedo ai colleghi, di maggioranza in particolar modo, e al Governo di instaurare almeno su questo tema, che non può e non deve essere divisivo, un percorso comune. Un percorso che può iniziare oggi, con l'approvazione di quest'ordine del giorno, e poi concretizzarsi con la prossima legge di bilancio. La spesa per il museo non è impossibile, è quantificata nella proposta di legge che ho poco fa citato, però il valore di questo progetto è inestimabile, soprattutto per le famiglie delle vittime. Per questo, chiedo all'Aula di approvarlo .
PRESIDENTE. Sottoscrivono l'ordine del giorno gli onorevoli Quartini, Montemagni, Bergamini, Zucconi e Barabotti.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/4 Fossi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/5 Bakkali, sul quale c'è una proposta di riformulazione.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio. Ne ha facoltà.
VALENTINA GHIO(PD-IDP). Presidente, accettiamo la riformulazione, però chiediamo che venga messo al voto, perché - e faccio un brevissimo intervento di dichiarazione di voto - la riformulazione adottata è un segnale, un primo segnale, ma è comunque molto blanda per un tema e per un problema che incidono fortemente nell'attività di alcune aree portuali, in particolare quella di Livorno e quella di Civitavecchia, dove la normativa sulle targhe prova sta mettendo in crisi numerose aziende di movimentazione auto e comporta il rischio di centinaia di licenziamenti in tutta Italia. Questo è un primo segnale, ma noi chiediamo fortemente che il Governo si attivi in modo concreto dal primo provvedimento utile, con azioni che mettano in sicurezza le aziende e soprattutto i lavoratori che sono fortemente minacciati da dall'interpretazione di questa normativa così come è attualmente. Quindi chiedo che venga messo al voto.
PRESIDENTE. Sottoscrivono l'ordine del giorno gli onorevoli Casu e Simiani.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/5 Bakkali, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/6 Simiani, sul quale c'è una proposta di riformulazione. Viene accolta? Prego, onorevole Simiani, ha facoltà di parlare.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). No, Presidente, non accetto la riformulazione, perché - e con grande dispiacere dirò queste parole - credo che in questo momento il tema delle infrastrutture e delle connessioni ferroviarie, in questo caso della provincia di Livorno, debba avere una risposta concreta, soprattutto per quelle infrastrutture rispetto alle quali sono stati tolti, nel giugno 2023, 2,5 miliardi da tutto il sistema dei finanziamenti del PNRR per altre infrastrutture. Finanziamenti che sono stati, nelle varie realtà, ripromessi dal Governo, ma che ancora non sono arrivati. Trecento milioni per la connessione della Darsena Europa - infrastruttura importante, sulla quale il Governo “Conte 2”, il Ministro Giovannini e la regione Toscana hanno messo risorse importanti - che oggi non può essere ultimata, perché questi 300 milioni mancano per poter collegare le connessioni ferroviarie e la linea TEN-T. Un'opera faraonica, che costa 600-700 milioni, oggi non può essere connessa perché il Ministro Salvini ha tolto quei 300 milioni (come i 2 miliardi e mezzo sulle varie infrastrutture, soprattutto al Sud e al Centro) per investirli da altre parti.
Questo credo che sia sbagliato e credo che sia sbagliato anche tutto quello che sta avvenendo in questo decreto. Io - lo dico francamente - leggendo questi ordini del giorno vedo di tutto. Lo dico, per suo tramite, Presidente, al Sottosegretario Ferrante: ci vorrà un altro Infrastrutture 2, perché si chiede di finanziare opere di ogni tipo. Mi fa piacere anche vedere questo affetto particolare del presidente Foti per alcune infrastrutture, perché ne ha firmati tantissimi, sicuramente perché non siete soddisfatti di tutto il lavoro fatto dal Ministro della Lega, considerato anche gli emendamenti che sono passati in questi giorni in Commissione ambiente: dallo svincolo di Andria al passaggio a livello tra Roverbella e la provinciale strada statale 62. Avete firmato di tutto, anche una rotatoria, non mi ricordo dove esattamente, sicché, secondo me, Presidente, il lavoro che voi state portando avanti in questa vostra azione di Governo deve tenere conto di un progetto diverso e molto più ampio.
Noi, come Paese, avevamo una programmazione vera, in cui i soldi si mettevano nell'accordo di programma, sia di RFI che di ANAS, e lì, attraverso un ragionamento serio con le regioni e con gli enti locali, si andavano a individuare le strade, le infrastrutture che andavano finanziate, non, quindi, come avviene oggi. La legge Obiettivo, la legge di Berlusconi, è un grande messaggio in confronto a quello che state facendo voi: state prendendo i soldi, da una parte li tagliate, li mettete una volta di qui, una volta di là, in base alla bisogna e al consenso del momento.
Ecco perché vi invito veramente a fare un percorso serio e a ritornare al passato, perché oggi la programmazione e un coinvolgimento pieno con gli enti locali e le regioni sono un elemento fondante, per cui si spendano bene queste risorse. Sottolineo soprattutto un aspetto: oggi i cittadini italiani non sono uguali fra Nord e Sud; noi abbiamo dato il 40 per cento del PNRR alle regioni del Sud perché sapevamo questa differenza che esiste soprattutto a livello infrastrutturale. Ecco, perché voi dovete farlo e dovete ritornare indietro da queste vostre decisioni .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/6 Simiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/7 Amendola, che era accantonato, ma sul quale il Governo è pronto per darci il parere. Prego, Sottosegretario Ferrante.
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario sulle premesse.
Invece, sull'impegno, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di attivare un'unità di crisi specifica per la Basilicata, con il coinvolgimento di Acquedotto lucano, Acque del Sud, Consorzio di Bonifica, regione, province di Potenza e Matera, autorità di bacino, consorzi industriali, al fine di individuare le priorità e le relative risorse per gli interventi indispensabili per alleviare nell'immediato le conseguenze per il territorio per la perdurante siccità a partire dal settore agricolo e per programmare gli interventi infrastrutturali di medio periodo, a partire da quelli volti a ridurre la dispersione e la perdita di acqua nelle reti idriche, la manutenzione e l'efficientamento delle stesse, per evitare il ripetersi di tali situazioni emergenziali, considerato l'oggettivo mutamento climatico in atto”. Ho anche il parere per l'ordine del giorno n. 9/1937-A/15 Girelli…
PRESIDENTE. No, no, dopo, si fermi qui. Vediamo se viene accolta questa riformulazione articolata. Perfetto, viene accolta, ma ne viene chiesta la votazione.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/7 Amendola, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/8 Lai, su cui c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? A lei la parola, deputato Lai.
SILVIO LAI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Posso risentire la riformulazione, cortesemente?
PRESIDENTE. Chiede la rilettura?
SILVIO LAI(PD-IDP). Sì.
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretario.
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario sulle premesse, invece sull'impegno il parere è favorevole, subordinato alla seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni, di adottare iniziative di competenza per garantire la progettazione esecutiva all'interno del Fondo”.
PRESIDENTE. Onorevole Lai, accoglie?
SILVIO LAI(PD-IDP). No, grazie, Presidente. Non accolgo la riformulazione e spiego il perché. Intanto, non riesco a capire dal Governo, perché non siano accettate le premesse, che richiamano sia l'articolo 174 del Trattato dell'Unione europea sia la Corte costituzionale in due punti, quando vengono citate alcune sentenze e alcune argomentazioni utilizzate dalla Corte costituzionale stessa. Peraltro, viene citato anche un rapporto Istat. Dunque non si capisce perché le premesse siano da escludere.
Per quanto riguarda, invece, gli impegni, in quest'ordine del giorno viene chiesto un impegno che non è a costruire un'infrastruttura, ma ad inserirla tra le progettazioni del Fondo previsto dal contratto di servizio di Trenitalia e riguarda la Sardegna e la Sicilia. Stiamo parlando di qualche milione di euro all'interno di un Fondo che già esiste. Il tema è: perché il Governo dovrebbe valutare l'opportunità e non seguire un indirizzo del Governo? Uno dice: ma perché dovrebbe progettare la rete ferroviaria della Sicilia e della Sardegna? Vi do alcuni dati che provengono dalla relazione che l'Istat ha presentato alla Commissione bicamerale sull'insularità soltanto a dicembre 2023. Purtroppo, a questa Commissione partecipano soltanto i membri dell'opposizione, quasi mai i membri della maggioranza, quindi può darsi che sia sfuggita. Tale relazione afferma che la densità della rete ferroviaria nelle isole è sostanzialmente di 5,3 km ogni 100 km2 di superficie per la Sicilia e solo di 1,8 per 100 km2 per la Sardegna, cioè un terzo. La rete elettrificata è il 72 per cento in Italia, solo il 57 per cento in Sicilia e lo 0 per cento in Sardegna. La rete di trasporto pubblico locale della Sicilia nei capoluoghi di provincia è un terzo della media nazionale.
In generale, questi dati non producono soltanto gli effetti che sono quelli tali per cui il sistema non funziona, ovvero non ci sono gli stessi servizi per i cittadini della Sicilia e della Sardegna; produce ben altro, per esempio nel settore della sanità: i valori più bassi della media nazionale sulla speranza di vita si registrano in Sicilia e in Sardegna, così come, al contrario, ivi si registrano i valori più alti di decessi evitabili. E sapete cosa dice l'Istat?
Che la rinuncia alle cure sanitarie, che sono il 12,3 per cento della popolazione sarda e il 7,2 per cento di quella siciliana, dipende, per la maggioranza dei casi, dalla mancanza di trasporti pubblici per raggiungere le sedi ospedaliere. Aggiungo che il PIL della Sicilia è il 61 per cento della media italiana, quello della Sardegna è il 72 per cento della media italiana: 72 per cento e 61 per cento.
Quello che si sta chiedendo è semplicemente che sia progettata una rete ferroviaria che colleghi alla velocità degli - cioè 120 chilometri l'ora, perché, attualmente, è 60 chilometri all'ora - i capoluoghi di provincia di Sicilia e Sardegna, perché, se questo ci fosse stato, questa rete ferroviaria poteva essere finanziata con il PNRR, ma, non essendoci la progettazione da parte di Rete Ferroviaria Italiana, non è possibile neanche cercare le risorse che potrebbero essere immesse.
Tralascio il fatto che le risorse, naturalmente, in questo caso, sono tutte dedicate al ponte sullo Stretto, che non risolverà nessuna di quelle carenze che riguardano la qualità della salute e la mortalità dei cittadini in Sicilia e in Sardegna, perché di questo a voi, probabilmente, non importa nulla.
Allora per questo motivo - lo dico al Presidente, affinché lo dica al Governo - non è possibile accettare che sia una possibilità di valutazione “se e per caso” o “nel caso che”.
Qui c'è una scelta da fare. Riteniamo che quelle due regioni, che sono duramente lesionate dall'essere isole, debbano far parte della rete nazionale dei trasporti pubblici ferroviari e non solo, oppure non lo riteniamo? Se il Governo risponde così, vuol dire che Sardegna e Sicilia non devono far parte del territorio nazionale .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). Sì, grazie, Presidente. Se il collega Lai lo consente, come gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, vorremmo sottoscrivere quest'ordine del giorno, e vorrei anche fare un breve intervento.
PRESIDENTE. Prego.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). Come sottolineava il collega, dando anche dati abbastanza significativi, in barba al principio di insularità, che è stato introdotto nella nostra Costituzione, di fatto, gli interventi che il Governo sta mettendo in atto per colmare gli svantaggi che caratterizzano la Sardegna e la Sicilia da un punto di vista anche infrastrutturale sono, a nostro avviso, del tutto insufficienti. L'abbiamo detto tante volte in Commissione Trasporti, ma anche in quest'Aula.
Il problema della continuità territoriale che caratterizza le isole non riguarda solo il trasporto aereo-marittimo, ma anche e soprattutto il trasporto interno, perché sappiamo benissimo che le infrastrutture stradali delle due isole, e soprattutto la rete ferroviaria, fanno acqua da tutte le parti e non consentono collegamenti adeguati, degni dei nostri tempi, e anche gli investimenti che sono previsti sono del tutto insufficienti. Sappiamo anche che i fondi ottenuti dal PNRR per il rafforzamento della rete nazionale sono anche legati all'arretratezza delle ferrovie in Sardegna e in Sicilia, ma a questo non corrisponde un adeguato investimento nelle infrastrutture.
Anche noi abbiamo criticato i fondi stanziati per il ponte, e mi fa piacere che il collega non abbia accolto la raccomandazione, perché credo che ci debba essere davvero una presa di coscienza e un impegno maggiore da parte del Governo, per consentirci di muoverci all'interno delle nostre isole, attraverso ferrovie moderne, e anche raggiungerle, con aerei e navi adeguati .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/8 Lai, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/9 Casu, su cui c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Casu. Ne ha facoltà.
ANDREA CASU(PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi rivolgo al rappresentante del Governo, perché, avendo ascoltato con grande attenzione la proposta di riformulazione, vorrei fare una richiesta di chiarimento e una eventuale richiesta di accantonamento, se fosse necessario, poi, del tempo per approfondire.
Nella riformulazione, nel riconoscere l'attenzione del Governo nei confronti della necessità di potenziare le risorse per il trasporto pubblico locale, sparisce, però, completamente ogni riferimento al rinnovo del contratto delle lavoratrici e dei lavoratori, essendo tutti contratti scaduti il 31 dicembre.
Penso che, anche con termini differenti da quelli individuati da parte nostra, uscire con un atto che impegna il Governo ad agire per l'inflazione, i nuovi fabbisogni tecnologici, l'incremento dei servizi e far sparire completamente il riferimento al rinnovo del contratto delle lavoratrici e dei lavoratori sarebbe un segnale politicamente sbagliato, che andrebbe nella direzione opposta rispetto a quello che, in questo momento, serve al trasporto pubblico locale nel Paese. Quindi, chiedo, anche attraverso un accantonamento, se sia possibile ottenere una riformulazione che tenga conto anche delle lavoratrici e dei lavoratori.
PRESIDENTE. Poiché il Sottosegretario Ferrante non è d'accordo, passiamo, dunque, ai voti… Prego, deputato Casu.
ANDREA CASU(PD-IDP). Lo accolgo comunque. Ho fatto una richiesta al Governo, anche attraverso l'accantonamento, ma lo accolgo, comunque, perché ogni voto che va nella direzione di dare più risorse al trasporto pubblico locale è un voto giusto che questo Parlamento deve esprimere.
Ho chiesto semplicemente di tenere conto anche delle esigenze dei lavoratori. Se il Governo ritiene che non ci siano le condizioni, accetto comunque la riformulazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno e mi dispiace che non ci sia stato un approfondimento di riflessione da parte del Governo per introdurre anche il rinnovo dei contratti. Credo che sia importante incrementare il Fondo sul TPL; noi avevamo promosso anche l'idea del biglietto climatico proprio per incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici e continueremo a spingere in questa direzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Casu. Ne ha facoltà.
Le ricordo che un po' di minuti li ha già consumati.
ANDREA CASU(PD-IDP). Presidente, vorrei segnalare a quest'Aula che è fondamentale, vista la condizione del trasporto pubblico locale che abbiamo nelle nostre città, il segnale che possiamo dare votando quest'ordine del giorno. Tuttavia, veramente, l'invito è a rafforzare l'impegno di tutti noi, perché c'è una condizione molto difficile delle lavoratrici e dei lavoratori che fronteggiano anche un numero crescente di aggressioni, ce ne sono state due in Emilia-Romagna, la scorsa settimana. C'è un tema di rinnovo dei contratti, c'è una mobilitazione in atto, sottoscritta da CGIL, CISL, UIL, FAISA-CISAL, UGL Autoferrotranvieri, da tutti i sindacati, uno sciopero previsto per il prossimo 9 settembre, di 8 ore, dopo il 18 luglio, quando c'è stato un primo sciopero di 4 ore.
Penso che sia indispensabile andare nella direzione di sostenere con maggiore forza il trasporto pubblico locale, ma anche andare nella direzione di un maggiore sostegno alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori che sono ogni giorno in prima linea per garantire il servizio della mobilità, fondamentale per tutte e per tutti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/9 Casu, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Adesso abbiamo quattro ordini del giorno accantonati.
Sottosegretario Ferrante?
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/10 Quartapelle Procopio. L'ordine del giorno n. 9/1937-A/11 Porta, espunte le premesse, è accolto come raccomandazione, sostituendo le parole: “con cadenza trimestrale”, con la parola: “periodicamente”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/12 Ciani il parere è contrario, mentre l'ordine del giorno n. 9/1937-A/13 Roggiani, espunte le premesse, è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/15 Girelli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione…
PRESIDENTE. Sottosegretario, ci fermiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/13 Roggiani.
Dunque, sull'ordine del giorno n. n. 9/1937-A/11 Porta il parere è favorevole con riformulazione.
Bene, passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1937-A/10 Quartapelle Procopio.
Ha chiesto di parlare la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO(PD-IDP). Presidente, esprimo grande incredulità rispetto alla contrarietà del Governo su quest'ordine del giorno. Noi condividiamo con il Governo l'obiettivo di rilanciare le relazioni Italia-Africa. Il Governo ha avuto, chiaramente, un'intuizione giusta, quella di dotare il Paese di una strategia per l'Africa, ma siamo molto dubbiosi di come questa strategia venga messa in atto e, in particolare, dei continui stravolgimenti di a cui il Governo sta sottoponendo gli strumenti esistenti che regolavano le relazioni tra l'Italia e l'Africa, in particolare, due: la legge n. 125 del 2014, che è la legge sulla cooperazione, e, in secondo luogo, la già prevista per il Fondo italiano per il clima.
Quindi, noi, con quest'ordine del giorno, semplicemente chiediamo un'integrazione tra la esistente per il Fondo italiano per il clima e la del Piano Mattei. Ci sembra un ordine del giorno costruttivo, non ostruttivo del lavoro del Governo, e ci chiediamo perché ci sia un parere contrario così diretto.
Vogliamo contribuire a una discussione e, ogni volta che cerchiamo di contribuire alla discussione sul Piano Mattei, è come se toccassimo una prerogativa personale della Presidente del Consiglio che nessuno può sindacare. Ora, se l'atteggiamento del Governo, continuamente, su questo Piano è di rimbalzare senza spiegazioni le proposte dell'opposizione, siamo estremamente preoccupati. Il Piano Mattei è un piano di lungo periodo, su cui si dovrebbe lavorare insieme, Governo e opposizione, ma finora, ogni volta che noi proponiamo una modifica, ci viene risposto di no e non ci viene data alcuna spiegazione. Chiederei al Sottosegretario, almeno, di motivare il parere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/10 Quartapelle Procopio, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/11 Porta, su cui c'è una proposta di riformulazione.
Ha chiesto di parlare il deputato Porta. Ne ha facoltà.
FABIO PORTA(PD-IDP). Presidente, tramite lei mi rivolgo al rappresentante del Governo, del quale sicuramente ho apprezzato il gesto di buona volontà nell'accantonare e nel riformulare il nostro ordine del giorno, però, insomma, senza offendere nessuno, Sottosegretario, direi che la pezza forse è peggiore del buco, in questo caso. Noi, come diceva adesso la collega Quartapelle Procopio, non siamo assolutamente contrari in maniera…
PRESIDENTE. Deputato Porta, mi scusi, significa che sta facendo la dichiarazione di voto per chiedere la votazione?
FABIO PORTA(PD-IDP). Sì, chiedo di votarlo così com'è, perché non accetto la riformulazione del Governo.
PRESIDENTE. Bene, prosegua.
FABIO PORTA(PD-IDP). Noi, come diceva la collega che mi ha preceduto, non siamo contrari in maniera aprioristica e ideologica a interventi straordinari nel continente africano, al contrario, saremmo per incrementarli e farli diventare progetti strutturali, però, chiediamo serietà, trasparenza e, soprattutto, un impegno di monitoraggio continuo.
Sono contrario alla riformulazione, Sottosegretario, perché il mio ordine del giorno - che, tra l'altro, riferisce quanto già stabilito dal decreto-legge n. 161 del 2023, che prevede già una relazione annuale sugli sviluppi del Piano Mattei - chiede semplicemente di rendere questa relazione, invece, che annuale trimestrale, anche perché gli interventi di questo Piano saranno ovviamente aggiornati di continuo, in base alle interlocuzioni con i nostri e, quindi, esigeranno un monitoraggio molto serrato.
Allora, trasformare l'impegno e la cadenza trimestrale in una cadenza periodica non è altro che mantenere quello che già è scritto nel decreto, perché l'impegno a riferire annualmente è un impegno a riferire in maniera periodica, quindi, sarebbe quasi una presa in giro dover accettare questa riformulazione, per cui io chiedo che venga messo in votazione il testo originario, che prevede un monitoraggio a cadenza trimestrale.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/11 Porta, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/12 Ciani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/13 Roggiani, accolto come raccomandazione.
Ha chiesto di parlare la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO(PD-IDP). Presidente, da un lato, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno e anche qui vorrei chiedere al Sottosegretario: come si fa ad accogliere come raccomandazione un ordine del giorno che assicura la coerenza tra i progetti del Piano Mattei e gli obiettivi del Fondo clima? O si è d'accordo o non si è d'accordo. Anche qui le opposizioni segnalano un'incongruenza nella strategia del Governo e il Governo, invece di dire “interessante, avete ragione o assolutamente non siamo d'accordo”, sceglie una via di mezzo che francamente è umiliante.
Sottosegretario, riveda il parere, dia un parere di accoglimento secco, non c'è bisogno di accoglierlo come “raccomandazione, forse”: o sì o no; o piano Mattei e Fondo clima vanno nella stessa direzione oppure non vanno nella stessa direzione. Se non vanno nella stessa direzione, lo bocci, ma abbia il coraggio di una posizione, perché altrimenti che senso ha fare una discussione parlamentare almeno sugli ordini del giorno ?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bonelli. Ne ha facoltà.
ANGELO BONELLI(AVS). Signor Sottosegretario, capisco la sua posizione estremamente imbarazzante in questo momento, almeno io sarei imbarazzato. Lei andrebbe in una scuola a dire ai ragazzi di qualunque istituto, liceo, che le leggi della Repubblica italiana si applicano con raccomandazione? Ma stiamo scherzando? Vi rendete conto di quello che state facendo? Le leggi della Repubblica italiana si applicano, punto e basta. Quest'ordine del giorno, che è pleonastico, doveva essere immediatamente approvato. Questa è la prova provata che voi avete una concezione proprietaria delle leggi della Repubblica italiana.
Le applicate o le disapplicate a seconda di quello che vi conviene, e non è un caso che voi oggi stiate radendo al suolo tutti gli organismi di controllo della Repubblica italiana, dalla Corte dei conti al Consiglio di Stato.
Avete un atteggiamento - mi scusi, signor Sottosegretario - arrogante, perché non si può approvare come raccomandazione un ordine del giorno che chiede di applicare le leggi della Repubblica italiana. Roba da fare un bel titolo sui giornali ogni giorno per ricordarvi della sciocchezza che state facendo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Grazie, Presidente. Mi associo all'appello per cercare di rivedere questo parere. Effettivamente è molto preoccupante: si distraggono soldi dal Fondo italiano per il clima, che serve per tutelare il clima e quindi evitare che ci siano i forti cambiamenti climatici, per le finalità del Piano Mattei. Già in Commissione è capitato di vedersi bocciato un emendamento che chiedeva, almeno, di evitare che parte delle risorse del Fondo italiano per il clima fossero utilizzate per attività inerenti .
Quindi, qui sembra - ci vorremmo sbagliare - che, invece, per realizzare il Piano Mattei anche con estrazione - e quindi attività - si utilizzino risorse che servono per tutelare il clima, mentre invece, ovviamente, con staremmo svantaggiando il clima.
Sottosegretario, non so, veramente è sicuro di non accettare almeno questo impegno, che non è un emendamento? Siamo fortemente preoccupati: rispetto a questo Piano, di cui ancora non conosciamo i dettagli, abbiamo sentito molti soggetti lamentarsi per la mancanza di trasparenza. Qui sembra, invece, delinearsi un futuro sconcertante, nero, per il Piano Mattei .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/13 Roggiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/14 De Luca, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/15 Girelli, che era stato accantonato.
Sottosegretario, è pronto per darci il parere? La ascoltiamo, prego.
TULLIO FERRANTE,. Il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di stanziare le risorse necessarie a finanziare, anche per il 2024 e per il 2025, il trasporti previsto dall'articolo 35 del decreto-legge n. 50 del 2022, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica”.
PRESIDENTE. Bene, la accetta, onorevole? Sì e chiede il voto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/15 Girelli, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/16 Scotto. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, viene accolta? Sì e si chiede il voto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/16 Scotto, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/17 Barbagallo, su cui il parere è favorevole: si chiede comunque il voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/17 Barbagallo, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/18 Candiani, su cui c'era una richiesta di accantonamento. Siamo pronti per svelare il parere del Governo. Prego.
TULLIO FERRANTE,. Parere favorevole con la seguente riformulazione: “a produrre, per tramite del provveditorato alle opere pubbliche per la regione Lombardia, una dettagliata ricognizione sullo stato delle infrastrutture stradali dell'Alto Varesotto, di cui in premessa, in relazione ai fenomeni di dissesto causati dalle alluvioni nel 2023 e nel 2024, nonché a destinare quanto prima tutte le risorse economiche necessarie al ripristino della strada di cui in premessa, sulla base di quanto lo stesso provveditorato stabilirà in relazione al complesso dei lavori da realizzare e alle preliminari fasi di progettazione”.
PRESIDENTE. Viene accolta? Sì e si chiede il voto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/18 Candiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/19 Di Biase, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/20 Prestipino.
Ha chiesto di parlare la deputata Prestipino. Ne ha facoltà.
PATRIZIA PRESTIPINO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Dispiace che ci sia un parere negativo su un tema, quello degli agenti sportivi, che sicuramente è molto tecnico, però vive una situazione di grande complessità al momento. Io ero relatrice del decreto relativo alla riforma sul lavoro sportivo, quindi ricordo bene il decreto legislativo n. 37 del 2021. Ma, attualmente, sappiamo che voi avete messo su una commissione ministeriale per applicare i decreti attuativi e, quindi, anche il decreto legislativo n. 37 del 2021, dedicato esclusivamente a chi esercita l'attività di agente sportivo, vista appunto l'incertezza normativa all'interno della quale si muovono tra le norme statali e quelle internazionali. Siamo a conoscenza - ahimè - di importanti discriminazioni tra procuratori che hanno lo stesso titolo, la stessa abilitazione in ambito nazionale e internazionale.
Da tempo si sta discutendo di un riconoscimento e di una reciprocità tra coloro che sono in possesso dell'abilitazione FIGC e CONI e coloro che sono in possesso, invece, della licenza FIFA. Insomma, qual è la morale? È che, anche quest'anno, molti agenti vedranno limitata la loro attività con ricadute a cascata negative.
Guardate, è abbastanza anomalo che il carattere di urgenza sia usato da voi con criteri molto discrezionali, perché, da una parte, lo riconoscete per alcune materie, mentre non lo applicate per altre.
Con quest'ordine del giorno, chiediamo, dunque, che sia fatta chiarezza in tempi rapidi e sia consentito a questi professionisti di operare sulla base di norme certe e uguali per tutti, superando l'attuale incertezza normativa che regna sovrana e alla quale non state mettendo assolutamente mano, mettendo a rischio questa categoria di professionisti, e non solo questa, e di concerto con l'ordinamento sportivo nazionale e internazionale.
Speriamo davvero, Sottosegretario, in un vostro ravvedimento, perché è un ambito molto delicato, molto complesso, che chiede, a gran voce, norme certe e chiare .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Grippo. Ne ha facoltà.
VALENTINA GRIPPO(AZ-PER-RE). Intervengo per sottoscrivere a nome del gruppo Azione-PER. Avevamo anche noi sollevato la questione, quindi ringrazio.
PRESIDENTE. Anche Zaratti sottoscrive.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/20 Prestipino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/21 Berruto.
Ha chiesto di parlare la deputata Manzi. Ne ha facoltà.
IRENE MANZI(PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Intervengo per una breve dichiarazione di voto, ovviamente, proprio perché siamo piuttosto rammaricati e perplessi dal parere contrario del Governo su un ordine del giorno che interviene sul tema del vincolo sportivo e che, in realtà, chiede al Governo dei rinvii - visto che numerose sono le norme la cui attuazione, la cui entrata in vigore, è stata rinviata, non solo in tema sportivo da parte dell'attuale Esecutivo - un impegno a non rinviare più, visto che la norma contenuta in questo provvedimento prevede un rinvio fino a luglio 2025: così non è stato.
Tra l'altro, è importante evidenziare, in questa sede, il fatto che questo rinvio, pur richiesto, ci rendiamo conto, dalla stessa FIGC, dal mondo professionistico, richiedeva, però, anche l'attuazione di misure adeguate a non disperdere il patrimonio di vivai e di talenti, cosa che anche il nostro ordine del giorno richiedeva, e questo manca totalmente.
A pochi giorni dall'entrata in vigore di questa disposizione, si è prevista un'altra ennesima proroga, in questo caso. Una proroga, tra l'altro, che, per quanto riguarda il movimento dilettantistico, si è rivelata, in realtà, un vero e proprio . Ci sono state anche espressioni abbastanza significative di contrarietà da parte di Federvolley, da parte della FIP.
Quindi, con riferimento a quest'ordine del giorno, siamo molto dispiaciuti, in realtà, di notare il totale, non nuovo per la verità, disinteresse da parte del Governo rispetto a queste tematiche e anche rispetto all'ulteriore impegno contenuto nell'ordine del giorno, che chiedeva di dare compiuta attuazione alle disposizioni del decreto legislativo n. 36 del 2021, che anche la collega Prestipino ha ricordato poco fa.
Bene, anche in questo caso, ci troviamo di fronte a una totale mancanza di interesse e di attenzione da parte del Governo. Inviteremo il Sottosegretario, per suo tramite, Presidente, a ripensare alla contrarietà del parere e a tenere conto della grande pressione e della grande attenzione che su questo tema si registra in realtà. Del resto, lo stesso Ministro Abodi, sin dal suo insediamento, aveva sempre ripetuto che lo strumento del vincolo sportivo si rivela, in realtà, uno strumento ormai ampiamente superato. Poi, in realtà, ci troviamo di fronte a un totale disinteresse per la materia.
Quindi, inviteremo il Governo a ripensarci e, in ogni caso, di fronte al permanere di un parere contrario, chiediamo che l'ordine del giorno venga messo ai voti .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/21 Berruto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/22 Ghio. C'è una proposta di riformulazione, viene accolta?
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio. Ne ha facoltà.
VALENTINA GHIO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Sì, accolgo la riformulazione, ma chiedo che sia messa al voto e faccio una breve dichiarazione di voto. Crediamo che occorra fare un passo in avanti rispetto a quello che è stato fatto con la riformulazione dell'ordine del giorno. Tuttavia, parlando di un'infrastruttura attesa da tanto tempo da un territorio molto ampio, comunque un passettino avanti lo facciamo, ma davvero manca ancora molto.
Parliamo del raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese, che costituisce una condizione strategica per assicurare collegamenti intraregionali e per sostenere la competitività di due sistemi portuali, quello spezzino-ligure e quello toscano-tirrenico, e anche per assicurare meglio il collegamento fra ben tre regioni, la Liguria, la Toscana e l'Emilia-Romagna, oltre al fatto che il completamento del raddoppio comporterebbe notevoli benefici di carattere ambientale, con il parziale spostamento del traffico su gomma al ferro.
Però, ci saremmo aspettati che un'opera di questo tipo nel decreto Infrastrutture fosse contemplata e inserita. Invece niente di tutto questo e non capiamo neanche perché sia stato dato parere contrario alle premesse e sia stato anche espunto il riferimento all'inserimento nel primo provvedimento utile di quei 113 milioni di euro che mancano al completamento della prima tratta del collegamento ancora atteso fra Parma e Vicofertile. Peraltro, in un successivo ordine del giorno sullo stesso tema, è stato espunto anche il riferimento, addirittura, all'inserimento della copertura nella successiva legge di bilancio.
Quindi, sono elementi che ci preoccupano. Accettiamo, comunque la riformulazione, perché crediamo che insieme bisogna andare avanti su questo tema, ma speriamo che a questo seguano risposte concrete e finanziamenti concreti per riuscire a completare almeno il primo tratto. Si tratta di risposte che il territorio aspetta da tanto tempo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/22 Ghio, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/23 Fratoianni, che era stato accantonato.
Se il Sottosegretario è pronto, lo ascoltiamo per il parere.
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/23 Fratoianni, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/24 Curti.
C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta e si vota.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/24 Curti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/25 Dori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/26 Aiello.
C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta? No, lo votiamo con parere contrario del Governo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/26 Aiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/27 Morfino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/28 Barzotti.
C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta?
Ha chiesto di parlare l'onorevole Barzotti. Ne ha facoltà.
VALENTINA BARZOTTI(M5S). Presidente, grazie. Mi fa rileggere la riformulazione?
PRESIDENTE. Sottosegretario Ferrante, siamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/28 Barzotti: c'è una richiesta di rilettura del parere.
TULLIO FERRANTE,. “A valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di incrementare il fondo per la costruzione di nuovi ponti insistenti nel bacino idrografico del fiume Po”.
PRESIDENTE. Va bene?
VALENTINA BARZOTTI(M5S). No, Presidente, non possiamo accettare la riformulazione. Oggettivamente, non capisco come si possa temporeggiare ancora rispetto a questo tema così delicato, ossia il ripristino di questo fondo.
Come sapete benissimo, i ponti sul fiume Po sono in parte, anzi per la maggior parte, ammalorati e necessitano di essere assolutamente non solo oggetto di manutenzione, ma anche - molti di questi - ricostruiti. Per cui, francamente, il pericolo determinato da queste condizioni di ammaloramento non mi permette assolutamente di accettare una riformulazione così vuota, rispetto all'urgenza che questo problema crea al nostro sistema Paese. Quindi, lo mettiamo al voto e, ovviamente, dichiaro voto contrario.
PRESIDENTE. La deputata Forattini sottoscrive.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/28 Barzotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/29 Traversi, con il parere contrario del Governo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/29 Traversi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/30 Francesco Silvestri, con parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Presidente, grazie della parola. Allora, il punto è questo: c'è qualcosa che mi sfugge nell'azione di Governo, perché quest'ordine del giorno serve a dare maggiore autonomia alla città di Roma e cioè a fare in modo che, nel trasporto pubblico locale, la città di Roma possa essere rappresentata dal Sindaco di Roma stesso e non dalla regione Lazio. Nel corso degli anni si è visto come questo passaggio abbia comportato una serie di inadempienze, una serie di rallentamenti nei rapporti tra la regione e la città. Allora, non capisco una cosa: avete dato autonomie in ogni angolo del Paese, in ogni parte d'Italia - c'è il Molise che può fare una programmazione energetica, come gli pare - e non date una programmazione sul Piano del trasporto pubblico locale alla Capitale d'Italia ? Allora, c'è qualcosa che sta sfuggendo, anche perché questo è qualcosa che incide, soprattutto nell'anno del Giubileo, nei confronti della nostra Capitale e, quindi, il biglietto da visita per quanto riguarda il turismo e il nostro Paese. È la nostra Capitale e non capisco qual è la di rifiutare anche perché questa è una parte della legge sulle autonomie per Roma Capitale, legge ordinaria e non costituzionale, che è ferma in Commissione Affari costituzionali e che il Governo non porta avanti. Quindi, non capiamo la logica del diniego del Governo, soprattutto rispetto alla vostra politica scellerata sulle autonomie differenziate. Riguardo a queste vi informo che la nostra campagna, solamente nei primi 3 giorni, è arrivata a 250.000 firme : vuol dire che il Paese, probabilmente, non l'ha recepita come l'avete raccontata o non raccontata in quest'Aula, visto che siete stati in silenzio .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/30 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/31 Fenu, con il parere contrario del Governo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/31 Fenu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/32 Iaria.
Su quest'ordine del giorno c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, la accettate?
CARMELA AURIEMMA(M5S). Accettiamo la riformulazione e chiediamo che sia messo ai voti, grazie.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/32 Iaria, con il parere favorevole del Governo, nel testo riformulato.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/33 Fede.
Su quest'ordine del giorno c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. L'accettate?
CARMELA AURIEMMA(M5S). Presidente, accettiamo la riformulazione e chiediamo che sia messo ai voti.
PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta, dal gruppo Italia Viva, la votazione per parti separate dell'ordine del giorno n. 9/1937-A/33 Fede, nel senso di votare distintamente ciascun impegno separatamente dalle premesse. Ricordo che, su tale ordine del giorno, il Governo ha espresso parere favorevole, subordinatamente all'espunzione delle premesse nonché del secondo e del terzo… Visto che la proposta di riformulazione è stata accolta, si presuppone che i 3 impegni siano diventati un impegno, però gli uffici chiedono che ci sia un approfondimento al riguardo. Sospendo, quindi, brevemente la seduta.
PRESIDENTE. Così come accennato, prima della sospensione, la proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta dai proponenti, si racchiude in un solo impegno e quindi possiamo votare solo quell'impegno.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/33 Fede, con il parere favorevole del Governo nel testo riformulato.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1937-A/34 Baldino, su cui il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare la deputata Baldino. Ne ha facoltà.
VITTORIA BALDINO(M5S). Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente, oltre che per fare la dichiarazione di voto, per ricordare quello che sta succedendo agli italiani e alle italiane. Voi, con questo decreto, state dicendo che mentre tutti i normali comuni cittadini per fare tutte le opere devono prima depositare un progetto esecutivo e poi iniziare i lavori, per il ponte sullo Stretto, invece, si stravolge questo iter e prima si cominciano i lavori e poi si può depositare il progetto esecutivo. Quindi, noi non sappiamo su cosa inizieranno questi lavori e quale sarà l'opera che con questa prima pietra voi volete realizzare . Forse è semplicemente una pietra sulla quale piantare una bandierina, che è l'unica cosa, probabilmente, che vi sarà rimasta alla fine di questa esperienza di Governo.
Ebbene, questa bandierina di Salvini e del centrodestra ci costa miliardi e miliardi, ma ci costa, soltanto per la pura propaganda, ossia per questa bandierina di quest'opera fantomatica, di cui non esiste ancora un progetto esecutivo, 7 milioni. Voi avete già stanziato, tempo fa, con un decreto, 7 milioni di euro - soldi dei cittadini - per la propaganda politica per sensibilizzare, catechizzare e indottrinare gli italiani su quanto sia utile e importante il ponte sullo Stretto, come se i cittadini italiani non sapessero quali sono le opere prioritarie per loro in questo momento, soprattutto oggi che stanno facendo i conti con i disagi e i disservizi di un'Italia veramente spaccata a metà, con una parte servita dalle infrastrutture e dai trasporti e con l'altra parte non servita dai trasporti; e anche quando è servita dai trasporti, succede che la collega Fontana per arrivare da Zagarolo a Roma ci ha messo 5 ore, e probabilmente con lo stesso tempo sarebbe arrivata a New York.
Allora, noi vi chiediamo, con quest'ordine del giorno, di utilizzare questi 7 milioni - o anche di farlo gratis - per fare veramente un'operazione di verità e di trasparenza. Visto che voi fondate la spesa, questa spesa di 7 milioni, per fare, come dite, un'operazione trasparenza rispetto alla fattibilità dell'opera, fattibilità per la quale ancora ci sono tantissimi dubbi, vi chiediamo di fare davvero un'operazione trasparenza e di fare in modo che tutti possano accedere alle informazioni importanti che riguardano un'analisi costi e benefici di questa opera, cioè quanto costa fare il ponte sullo Stretto e quali benefici porterà quest'opera in termini anche di costi e di risparmi. Fate questa operazione trasparenza, visto che avete anche finanziato per 7 milioni la vostra propaganda. Facciamo in modo che questi soldi effettivamente servano per capire se c'è un'effettiva convenienza per i cittadini - non per voi stessi - di fare un'opera che, a nostro avviso, non è assolutamente prioritaria .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/34 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/35 Grimaldi, su cui c'è una proposta di accantonamento. Sottosegretario Ferrante, qual è il parere su quest'ordine del giorno?
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Mi ero stupito, devo dire la verità, però la domanda, rivolta soprattutto al Governo, rimane la stessa: chi si sognerebbe mai di abbattere 2.500 alberi? Chi lo farebbe dopo l'approvazione, in Europa, di un piano per il ripristino della natura? Chi lo farebbe alla luce degli impegni di questo Paese e dell'Unione europea davanti alla COP proprio sul contrasto alla crisi climatica? Soprattutto, chi lo farebbe per edificare una base militare? Lo diciamo a questo Governo, lo diciamo per i 20 milioni di euro messi al fine di fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi, lo diciamo perché questo progetto della nuova base militare dei Carabinieri in provincia di Pisa è, a tutti gli effetti, una devastazione ambientale che, a quanto pare, costerà 520 milioni di euro, di cui 120 per le bonifiche, senza considerare, appunto, questi ultimi già previsti e dovuti da oltre 20 anni e in parte, tra l'altro, sottratti al Fondo di sviluppo e coesione. Per i restanti 400 milioni di euro, invece, non è ancora chiara la copertura finanziaria. Ciò che appare chiaro è che quasi un quarantesimo di una legge di bilancio sarà destinato di nuovo all'economia di guerra. Noi continuiamo a dirvelo: tutto quello che abbiamo in più bisogna metterlo sulla transizione ecologica e per salvare il sistema sanitario nazionale. Di certo non abbiamo bisogno di deroghe, di leggi speciali, né di abbattere 2.500 alberi per un'area che ha già una proliferazione enorme. Se guardate la cartina, vedrete quante basi militari già ci sono in quell'area.
Allora, noi lo diciamo in rappresentanza non solo di tutti quelli che ci chiedono di non armarci fino ai denti, ma lo chiediamo per tutte quelle nuove generazioni che manifestano in quelle aree dicendo che questo stop è necessario. Quindi, spero che qualcuno abbia un sussulto di dignità e voti con noi quest'ordine del giorno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/35 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ha chiesto di parlare, grazie alla tempestività della risposta data dalla Presidenza, per un richiamo al Regolamento il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). La voglio ringraziare, innanzitutto, perché prontamente la Presidenza della Camera mi ha fornito i dati rispetto all'attuazione degli ordini del giorno. C'è una splendida pubblicazione fatta dagli uffici della Camera e da questo opuscolo emerge che sono stati approvati 8.590 ordini del giorno. Sapete per quanti è arrivata la nota di attuazione da parte del Governo? Ve lo dico io: per 158 su 8.590, cioè la bellissima percentuale dell'1,84 per cento.
Da ciò, si deduce che stiamo qui ore, ore, ore e ore a discutere e ad appassionarci di questioni che riguardano le leggi approvate e gli ordini del giorno - i Sottosegretari e il Governo rispondono, danno i pareri e approfondiscono -, per avere 158 ordini del giorno, che magari sono pure di maggioranza.
Ora - mi domando - le cose sono due: o non presentiamo più questi ordini del giorno, destinando il nostro tempo a cose più utili - magari andiamo a fare i lavori socialmente utili, almeno saremo utili al nostro Paese - oppure bisogna cambiare passo, lo dico al Governo: dovete dare attuazione agli ordini del giorno e prontamente ne dovete informare il Parlamento. Non abbiamo intenzione di perdere tempo con voi. Non è proprio possibile, perché stiamo parlando di cose serie, e non è possibile che voi date informazioni alla Camera dei Deputati solo sull'1,58 per cento degli ordini del giorno.
Scusate, in questo modo, si svuota il Parlamento delle sue competenze; lo fate attraverso le fiducie ripetute, lo fate adesso anche sulla non attuazione degli ordini del giorno. Credo che anche basta, un po' .
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/36 Auriemma.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/36 Auriemma, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/37 Tucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/38 Scerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/39 Riccardo Ricciardi. Sottosegretario Ferrante, siamo pronti per il parere? L'ordine del giorno era stato accantonato. Il Sottosegretario Ferrante ha facoltà di intervenire per esprimere il parere del Governo.
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/39 Riccardo Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/40 Caso: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? La parola alla deputata Auriemma, prego.
CARMELA AURIEMMA(M5S). Sì, Presidente, accogliamo la riformulazione e chiediamo che sia messa al voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/40 Caso, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/41 Cappelletti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/42 Pavanelli: c'è una proposta di riformulazione. Ha chiesto di parlare la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà.
EMMA PAVANELLI(M5S). Grazie, Presidente. Vorrei avere un po' di informazioni da parte del Sottosegretario, perché, se non sbaglio, nella riformulazione…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, ci dice preliminarmente se accetta la riformulazione e fa la dichiarazione di voto?
EMMA PAVANELLI(M5S). Però sto chiedendo un chiarimento, Presidente. Chiedo se sia possibile avere un chiarimento da parte del Sottosegretario, perché, se non sbaglio, nella riformulazione, lei fa cenno alla finanza pubblica, ma quest'ordine del giorno non chiede soldi, è ordinamentale. Pertanto, volevo solo un chiarimento perché, altrimenti, quel passaggio, tra l'altro, è errato. Poi, se rimane così, faccio una dichiarazione di voto, Presidente.
PRESIDENTE. Sentiamo il Governo sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/42 Pavanelli.
TULLIO FERRANTE,. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/42 Pavanelli, chiedo un accantonamento.
PRESIDENTE. C'è una richiesta di accantonamento.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/43 Ilaria Fontana.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/43 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/44 L'Abbate, che era stato accantonato. Il Sottosegretario Ferrante ha facoltà di parlare per esprimere il parere del Governo.
TULLIO FERRANTE,. L'ordine del giorno n. 9/1937-A/44 L'Abbate è accolto come raccomandazione, con espunzione delle premesse.
PRESIDENTE. Deputata L'Abbate, accetta l'accoglimento con la formula della raccomandazione?
PATTY L'ABBATE(M5S). Allora, Presidente, io lo accolgo e voglio che sia messo ai voti e vorrei anche aggiungere qualcosa.
PRESIDENTE. Non si può votare, se la formula è quella della raccomandazione, o la accetta o meno.
PATTY L'ABBATE(M5S). Allora, purtroppo, non la accetto, perché c'è una cosa che vorrei dire a proposito e preferisco metterlo ai voti. Quello che ci preoccupa - per questo abbiamo proposto quest'ordine del giorno - è questo: stiamo parlando del Fondo per il clima, che, più o meno, è intorno ai 5 miliardi come dotazione, Come dice la parola stessa, il fondo deve essere utilizzato, ovviamente, per azioni che comportano la mitigazione e l'adattamento, quindi decarbonizzazione, tutto ciò che ci porta a quell'obiettivo 2050 del l'Agenda 2030. Quello che ci preoccupa è che 3 miliardi di questi fondi - quindi buona parte - vengono messi sul supporto Piano Mattei.
Ora, Piano Mattei, okay. Vogliamo contribuire al miglioramento e alla gestione dei Paesi africani, ma non è chiaro in che modo andranno a supportare i progetti e, soprattutto, quali progetti. Per questo, per noi era importante avere chiarezza su quali siano i progetti, se abbiamo veramente l'effetto dell'abbassamento dell'impatto sui gas climalteranti o meno. Dico questo perché c'è qualche dubbio. Infatti da qualche giornale emerge che qualche progetto potrebbe essere sui combustibili che, comunque, sono sempre di origine fossile.
Se è così, vi renderete conto che, invece di andare nella direzione giusta, i fondi del clima vengono utilizzati assolutamente per qualcos'altro, cioè per ristagnare in una situazione con i combustibili fossili che - continuiamo a dire - che non va bene.
Per questo, vi chiediamo - e volevamo portarlo avanti - che sia periodicamente riferito alle Camere quali progetti va a sovvenzionare il Fondo del clima, perché c'è qualcosa che non quadra.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/44 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Gli onorevoli Simiani, Ferrari e Boldrini sottoscrivono l'ordine del giorno n. 9/1937-A/44 L'Abbate.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/45 Scutella'. Ha chiesto di parlare il deputato De Luca. Ne ha facoltà.
PIERO DE LUCA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscriverlo ed esprimere giusto due considerazioni.
Siamo fortemente preoccupati per lo stato delle infrastrutture nel nostro Paese, in particolare nel Mezzogiorno. Era la ragione per la quale avevamo chiesto, anche con un nostro specifico ordine del giorno, di ripristinare le risorse per il Fondo per la perequazione infrastrutturale, destinate proprio al recupero, al rilancio e alla riqualificazione infrastrutturale del Mezzogiorno.
Il Governo ha espresso parere contrario, in modo - a nostro modo di vedere - assolutamente sbagliato. Auspichiamo che l'impegno invece assunto - sia pur con modalità ridotte - rispetto alle infrastrutture legate alla rete ferroviaria Tirrenica meridionale, possa portare ad un cambio di passo, perché nel nostro Paese sta diventando davvero un calvario utilizzare il trasporto pubblico e il trasporto ferroviario. Salvini dovrebbe occuparsi di questo, invece di perdere tempo in progetti irrealizzabili che non risolvono e non migliorano lo stato della mobilità dei nostri cittadini nel nostro Paese, in particolar modo nel Mezzogiorno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/45 Scutella', nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/46 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/47 Carmina c'è un accoglimento con la formula della raccomandazione: la accoglie? Perfetto.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/48 Santillo c'è il parere favorevole del Governo se riformulato con l'espunzione della premessa: lo accoglie e lo mettiamo ai voti.
Prendo atto che gli onorevoli De Luca e Sarracino lo sottoscrivono.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/48 Santillo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/49 Lomuti c'è una riformulazione da parte del Governo: deputata Auriemma, prego.
CARMELA AURIEMMA(M5S). Presidente, la accettiamo e chiediamo che sia votata.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/49 Lomuti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/50 Caroppo il parere è favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/1937-A/51 Appendino è accolto come raccomandazione: deputata Appendino, accoglie la raccomandazione?
CHIARA APPENDINO(M5S). Grazie, Presidente. No, non posso accettare e intervengo per dichiarazione di voto, perché io, francamente, da un Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti mi aspetto molto di più di una semplice raccomandazione per tutelare un aeroporto come quello di Torino, anche perché, se ci pensiamo, il Ministro Salvini, proprio qualche giorno fa, ha fatto una grandissima dichiarazione e ha detto che era molto soddisfatto: grande soddisfazione. E allora ho pensato: per che cosa sarà soddisfatto? Per aver tutelato i nostri aeroporti? No. Per aver risolto l'incubo dei voli alle migliaia di cittadini in difficoltà per gli aerei cancellati e i ritardi biblici? No. Per aver ricollegato il Sud d'Italia, che era paralizzato e irraggiungibile a causa delle ferrovie bloccate? No. Per aver sbloccato la situazione dei taxi? No, assolutamente no. D'altra parte, che il Ministro Salvini non abbia capito di cosa c'è bisogno fuori da questo Parlamento a me sembra evidente, anche perché, se pensiamo al Ministro Salvini, io lo ricordo quando, nel giorno in cui mezza Italia rimane a piedi, lui parte tranquillamente. E attenzione: i viaggi facili non li fa solo il Ministro Salvini. Se guardiamo i dati di questo Governo, in termini di voli di Stato, mai come gli ultimi, questo Governo è a quasi uno ogni due giorni. E quando ho letto questo dato, Presidente, sa cosa mi è venuto in mente? Gli anni indimenticabili di chi è seduto qui alla mia sinistra, gli anni degli di Renzi. Pensavo che quella stagione fosse archiviata, ma non è così. D'altra parte, lo vediamo anche nei voti: tra Renzi e il Governo Meloni c'è una grandissima sintonia, sono sempre pronti a votare con voi. Però, alla fine, ho capito - e arrivo al punto - perché il Ministro Salvini è soddisfatto. È soddisfatto per aver intitolato l'aeroporto di Malpensa a Berlusconi. D'altra parte, colleghi e colleghe, perché occuparsi dei problemi dei cittadini, quando la si può buttare in caciara? E allora, se l'aeroporto di Roma è intitolato a Leonardo da Vinci, quello di Genova a Cristoforo Colombo, quello di Palermo a Falcone e Borsellino, quello di Bergamo a Caravaggio, quello della mia Torino è dedicato a uno statista vero, sì, al nostro amato ex Presidente, Sandro Pertini, voi cosa fate? Mi sembra giusto: intitolate Malpensa a Berlusconi. Un personaggio, Presidente, estremamente controverso e divisivo. Ma non solo. Siccome è così, forse lo avete fatto anche un po' in fretta e furia . Io capisco, Presidente, che dia fastidio quello che dico, però credo di avere il diritto di dirlo, in quest'Aula. Quindi, le chiederei di non farmi urlare addosso dai colleghi e dalle colleghe . Infatti, questo personaggio è un politico estremamente controverso e divisivo, piaccia o non piaccia. E lo avete fatto anche in fretta e furia, non lo avete detto ai vostri sindaci, lo avete fatto quando ci sono ancora i manifesti con il suo volto. E allora, Presidente, che messaggio è quello che mandiamo agli italiani? Che messaggio è? Dobbiamo onorare una persona che è un evasore conclamato? Io penso di no e penso di avere il diritto di dirlo in quest'Aula! Dobbiamo onorare una persona che ha dato un messaggio sbagliato su tutte le donne? Perché, guardate, io il “bunga bunga” e le battute sessiste non le dimentico e ho il diritto di dirlo in quest'Aula!
Infatti, se parliamo di aeroporti, Presidente, e vado a chiudere, noi avremmo potuto svegliarci in un Paese migliore, vi avremmo fatto gli applausi, in un Paese in cui l'aeroporto era dedicato a una donna, ad esempio a Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, a Maria Montessori, un'italiana che ha rivoluzionato il sistema educativo mondiale , a Margherita Hack, una grande astrofisica. E sa perché ho fatto nomi di donne? Perché sarebbe stata la prima volta, in questo Paese, che veniva dedicato un aeroporto a una donna. E sarebbe stato un messaggio bellissimo. Invece, l'avete dedicato a lui , Silvio Berlusconi, un uomo noto in tutto il mondo per il “bunga bunga”, un politico - e chiudo - che, davanti allo sfogo …
SALVATORE CAIATA(FDI). E basta!
CHIARA APPENDINO(M5S). …Smentitemi! Smentitemi!
PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!
CHIARA APPENDINO(M5S). Presidente, ho chiuso.
PRESIDENTE. Aspetti un attimo. Colleghi, in quest'Aula ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, quindi siete pregati di ascoltare l'intervento, per quanto non piaccia a qualcuno. In silenzio. Poi chi è contrario, voterà secondo coscienza e secondo le indicazioni del proprio gruppo. Prego, prosegua.
CHIARA APPENDINO(M5S). Presidente, io lo ricordo, è stato uno dei momenti, per me, peggiori. Ero sicuramente più giovane di oggi. Berlusconi è un politico che, davanti allo sfogo di una giovane disoccupata, le consigliò di sposarsi un miliardario, dimostrando totale mancanza di rispetto per le donne e la loro emancipazione !
Presidente, io credo di avere il diritto di esprimere il mio pensiero in quest'Aula e di dire che da un Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti mi aspetto ben di più di quello che abbiamo visto in questi due mesi di Governo - !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marattin. Ne ha facoltà.
LUIGI MARATTIN(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Per dire a che punto di contatto è arrivata la politica italiana con la pubblicità ingannevole: i 25 nostri ascoltatori fuori da quest'Aula sentono questo intervento, su cui si può concordare o meno … No, è una citazione manzoniana, come mi insegni. Sentono questo intervento e dicono: si sta discutendo un ordine del giorno dedicato all'intitolazione a Silvio Berlusconi dell'aeroporto di Malpensa.
Io procedo ora - se me lo consente, Presidente - alla lettura dell'impegno di quest'ordine del giorno: a potenziare lo scalo di Torino, scongiurando qualsiasi ipotesi di declassamento , aumentando…”. No, no, perché deve dire vergogna? “aumentando le risorse a disposizione per il suo sviluppo ed evitando al contempo qualsiasi spreco di denaro pubblico”. Ora, si vede che la collega Appendino aveva bisogno di un video sui per parlare… Però, perché utilizzare in questo… Poi uno può anche essere d'accordo, paradossalmente, con lei, oppure no, ma perché… Collega Zaratti, lei prima parlava di ordini del giorno: ma lei crede che il Parlamento non sia abbastanza svuotato dal fatto che votiamo fiducie e passiamo ore a discutere ordini del giorno, che noi presentiamo, sapendo però che sono pezzi di carta? Quindi, non è che dobbiamo chiedere al Governo, dobbiamo evitare o cambiare il Regolamento, come fanno in Senato, che è una cosa che possiamo fare tutti, se la politica, invece di essere uno di quarta fila, diventasse una cosa un po' più seria !
PRESIDENTE. La ringrazio per questa precisazione, tuttavia mi corre l'obbligo di ricordare che le considerazioni fatte dalla deputata Appendino sono contenute nella premessa dell'ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. Per sottolineare al maestro che ha parlato prima di me, tramite lei, che nelle premesse, in realtà, c'è scritto tutto ! Allora, se lo legga tutto, l'ordine del giorno! Se lo legga tutto, l'ordine del giorno! Le premesse erano proprio orientate a dire che personaggi prestigiosi sono stati oggetto di toponomastica nel contesto degli aeroporti. E voi volete paragonare Marco Polo, Leonardo da Vinci, Vincenzo Bellini e Marconi a Berlusconi ? Forse solo con quest'ultimo ci fa la rima, ma per il resto, scusate, è veramente grottesco e surreale quello che sta succedendo !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/51 Appendino…chi chiede di parlare? Ha chiesto di parlare la deputata Deborah Bergamini. Ne ha facoltà.
DEBORAH BERGAMINI(FI-PPE). Grazie, Presidente. Mi permetto di dire, e lo dico senza polemica, che ci sono ordini del giorno e ordini del giorno. Siccome qui si discute anche dell'utilità degli ordini del giorno, quest'ordine del giorno illustrato dalla collega Appendino serviva a provare, per l'ennesima volta, a fare massacro di una figura che sappiamo non piacere al MoVimento 5 Stelle, ma, per fortuna, il MoVimento 5 Stelle non è l'Italia .
Il MoVimento 5 Stelle continua a infangare, demonizzare, mostrificare quello che è stato, certamente, un loro avversario politico perché, probabilmente, non ha idee per il Paese, non ha idee per la Nazione, non ha idee per il futuro, non ha idee per esprimere il buonsenso che serve in questo futuro. Ha idee per mostrificare un avversario politico. Noi non ci stiamo, prendiamo con ironia le parole della collega Appendino, che dovrebbe sapere bene anche che cosa significa, visto che dice che è stato un evasore conclamato, avere a che fare con la giustizia, con le condanne, con l'opinione pubblica , che dovrebbe sapere che la complessità della realtà e del giudizio storico richiede un pochino più di intelligenza e anche di generosità, soprattutto quando si esprime un giudizio storico su una figura che, sicuramente, avrà diviso il Paese, ma che si è guadagnata sul campo il consenso degli italiani , che si è presa sul campo la responsabilità di garantire democrazia e crescita in questo Paese, conoscendone i rischi, con riferimento alla quale, ancora oggi, dopo 30 anni, dobbiamo sentire che, forse, è scesa in politica, secondo il tribunale di Firenze o non so quale procura, perché, 30 anni fa, aveva i debiti.
Insomma, siamo ancora qui tutti a rivangare la storia del berlusconismo. Bene, noi quella storia la difendiamo, con tanti anni di attività politica, con impegno, con garbo, perché non siamo mai aggressivi nei confronti dei nostri avversari politici, con la certezza di avere interpretato una categoria della politica che rivendichiamo ogni giorno e che è stata fondata da un uomo che potrà non piacervi, non vi piacerà mai, evidentemente merita soltanto i vostri profili , dove lo infangate, ma non infangherete la storia d'Italia, e Berlusconi è nella storia d'Italia
Quindi, se non volete avere rispetto di Berlusconi, abbiate rispetto della storia di questo Paese, che lo ha scelto liberamente e democraticamente per farsi governare .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI(FDI). Presidente, penso che la risposta migliore all'intervento dell'onorevole Appendino l'abbia data Beppe Grillo: ha preso più voti Berlusconi da morto che Conte da vivo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Grazie, signor Presidente. Da piemontese, quindi con un grande interesse sullo scalo di Torino, chiediamo, come gruppo Azione-PER, la votazione per parti separate di quest'ordine del giorno. Non potrei votare contro…
PRESIDENTE. In che senso? Ci descriva le parti separate, per favore.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Votare in modo separato le premesse e l'impegno. È chiaro, signor Presidente, in genere è così.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie, Presidente. Colleghi, quando si dice, sia dai banchi di destra che di sinistra, che la figura è divisiva, bisognerebbe tenerne conto, perché non è che si intestano aeroporti o altre strutture del Paese a persone o a figure che sono divisive. Dopodiché, vorrei sommessamente ricordare a tanto entusiasmo che c'è stato in questa Aula che si è intitolato l'aeroporto a una persona il cui nome sta su un simbolo di partito, e credo che questo non sia giusto . Quel nome sta sul simbolo di Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Ma vi pare normale, in un Paese normale, mettere il nome che sta su un simbolo di partito a un aeroporto che è di tutti e di tutte ? Penso che questo sia sbagliato, dovreste rifletterci. Poi, caro collega Foti, se Berlusconi, dopo avere preso il 10 per cento, avesse visto il suo partito al 7-8 per cento, non credo che sarebbe stato contento, lui che era abituato a ben altre cifre elettorali.
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/51 Appendino, limitatamente al dispositivo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Non essendo stato accolto il dispositivo, non si procede alla votazione della premessa.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/52 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno riguarda la neoistituita Autorità per la Laguna di Venezia, che ha sostituito il precedente magistrato alle acque, cancellato dal Governo Renzi nel 2014 all'indomani dello scandalo tangenti MoSE. Questo provvedimento si interessa dell'Autorità per la Laguna di Venezia, autorizzando il conferimento di incarichi e la stipula di contratti di collaborazione.
La norma istitutiva dell'Autorità, che è sottoposta, ricordo, ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, conferisce funzioni e competenze per la salvaguardia della città di Venezia e della sua laguna in relazione al valore ambientale, paesaggistico, storico e al progressivo collasso sia della città - penso solo al problema dell'-turismo - sia della sua laguna. Lo straordinario ecosistema lagunare è sottoposto, da anni ormai, non certo nei tempi recentissimi soltanto, a un degrado e a un collasso che mettono veramente a dura prova la sopravvivenza non soltanto della città, ma anche di questo preziosissimo e straordinario ecosistema.
Recentemente, sono stati approvati, e in parte sono già in corso, progetti di intervento che potrebbero essere la sentenza finale di morte della nostra laguna. A questo proposito, diverse associazioni e organizzazioni ambientaliste della città hanno presentato, il 12 febbraio del 2024, una petizione dedicata alla tutela della laguna e dei siti Natura 2000 alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo. Nell'ordine del giorno, Sottosegretario - con lei abbiamo parlato anche in Commissione di queste delicatissime problematiche -, chiediamo che si dia conseguenza alla richiesta della Commissione per le petizioni, che ha condiviso le ragioni delle associazioni ambientaliste, esercitando il controllo sull'Autorità stessa, perché lo eserciti.
Inoltre, anche in relazione ai contratti di collaborazione e al conferimento di incarichi, si tenga conto della competenza in termini di tecnica e di scienza, del personale con cui si intende collaborare, che sia a conoscenza della città, dei problemi particolari della laguna, della sua storia, delle leggi di salvaguardia, di cui nessuno si ricorda ormai quasi nulla. Quindi, che dia conseguenza anche a quanto previsto dall'istituzione per questa nuova autorità per la laguna .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/52 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/53 Bonelli, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.
ANGELO BONELLI(AVS). Presidente, che dire? Questo parere contrario dimostra che il Governo ha una concezione veramente padronale, come dicevo prima rispetto all'ordine del giorno sul Piano Mattei dove si chiedeva il rispetto di una norma di legge dello Stato e, invece, il tutto si è trasformato in raccomandazione. Qui invece che cosa diciamo, sostanzialmente? Diciamo che c'è una legge dello Stato che prevede che il Consiglio superiore dei lavori pubblici dia un parere obbligatorio per le opere che hanno un importo superiore ai 50 milioni di euro. Questo non lo dice Angelo Bonelli, lo dice una legge dello Stato italiano. Ebbene, su questo, il Governo dice “no, non si applica”. Ma cosa significa tutto ciò? Qual è la conseguenza? La conseguenza è che non ci sarà alcun organismo tecnico che potrà validare la fattibilità di questo progetto. Quindi, chi è che deciderà che questo progetto è fattibile? Lo deciderà la società Stretto di Messina, ovvero l'amministratore delegato, Ciucci.
In più, che cosa chiediamo? Chiediamo che al Parlamento siano dati gli atti aggiuntivi, gli atti che la società Stretto di Messina ha fatto con il consorzio Eurolink, che impegnano lo Stato dal punto di vista economico. Ecco, voi - Governo - avete detto che il Parlamento della Repubblica italiana non può disporre di questi documenti.
Non so se vi rendete conto della gravità: voi avete appaltato a un uomo solo in questo Paese. Mi rivolgo, attraverso il Presidente della Camera, facente funzioni, al capogruppo di Fratelli d'Italia Foti: state appaltando 14 miliardi di euro a una persona che già nel passato era conosciuta e sarà conosciuta, ma non avete un minimo di vergogna? 14 miliardi di euro senza che nessun documento possa essere visionato da alcun deputato della Repubblica italiana, di maggioranza o di opposizione. Nessun atto negoziale, ma dove siamo? C'è poco da ridere; oggi voi ridete perché siete forti dei numeri, ma attenzione che a un certo punto questa questione vi si rivolterà contro, perché è così macroscopico quello che state facendo dal punto di vista della trasparenza della procedura, qualcosa che non ha precedenti nella storia della Repubblica. State segretando ogni atto rispetto al ponte sullo Stretto di Messina e chi gestirà i 14 miliardi di euro sarà un uomo solo al comando, non il Parlamento, non il Governo della Repubblica italiana, ma un amministratore delegato a cui voi avete conferito il massimo potere, sottraendo ogni forma di controllo al Parlamento. Di questo voi siete responsabili e di questo noi vi riterremo responsabili e vi chiederemo conto nel prosieguo delle prossime settimane .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Simiani? No, vuole sottoscrivere.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/53 Bonelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli ordini del giorno n. 9/1937-A/54 Ghirra e n. 9/1937-A/55 Borrelli, che erano accantonati. Il Governo ha il parere? A lei la parola, Sottosegretario.
TULLIO FERRANTE,. L'ordine del giorno n. 9/1937-A/54 Ghirra è accolto come raccomandazione con l'espunzione delle premesse. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/55 Borrelli il parere è contrario.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/54 Ghirra. Deputata Ghirra, accetta? No. Allora, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/54 Ghirra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/55 Borrelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/56 Zaratti, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie Presidente. Voglio sottoporre all'attenzione della Camera una questione che, a mio parere, è molto importante e che riguarda la vicenda dell'articolo 3 che prevede disposizioni in relazione alla decisione del Presidente del Consiglio dei ministri di creare un coordinamento per quanto riguarda i commissariamenti. Ora, io penso che ce ne sia necessità e spendo una parola su questo punto, perché soltanto il Governo Meloni ha nominato ben 60 commissari in questo periodo. I commissari di fatto espropriano il diritto degli enti locali, il dovere degli enti locali, delle regioni, delle province e dei comuni di mettere in atto le scelte amministrative basandosi sulla normativa ordinaria. Non nominato dalla Presidente Meloni, ma già esistente, vi era il commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa cattolica. Ora, il commissario per il Giubileo è stato nominato nel 2022 perché doveva realizzare tutte quelle opere necessarie alla funzionalità del Giubileo considerati i milioni di pellegrini previsti nella città di Roma nel 2025. Ciò rientra nella normativa generale, perché effettivamente il commissario per il Giubileo è stato nominato anche in precedenti occasioni. Andrebbe però sottolineato il fatto che, se c'è una certezza da 2000 anni, è che ogni 25 anni si fa il Giubileo: non è proprio una sorpresa. Quindi, il fatto che arriviamo sempre con i poteri emergenziali la dice lunga sul livello di programmazione. Tuttavia, la cosa scandalosa, a mio parere, è che il commissario al Giubileo presenta una programmazione di opere approvata dal Governo, le quali, nella grandissima parte, saranno realizzate nel 2026, nel 2027, nel 2028, nel 2030. La domanda che viene spontanea: ma che c'entrano queste opere con il Giubileo? Non ce n'è quasi una che sarà completata nel 2025, ma diciamo pure che alcune di esse lo saranno. Il nostro ordine del giorno vorrebbe rimettere le cose un po' in ordine, in un mondo normale, dove i commissari hanno i poteri speciali per centrare l'obiettivo che viene posto, in questo caso il Giubileo del 2025. Noi chiediamo che i poteri del commissario valgano fino al 31 dicembre 2025, di modo che, quando finisce il Giubileo, tutte le opere che non sono compiute vadano a regime ordinario, con le leggi ordinarie, che rispettino le normative di carattere europeo, che rispettino le normative di carattere ambientale come vale per tutte, che i poteri ritornino alle amministrazioni locali, ai comuni e alle regioni. Non si può fare un commissario per un fatto importante (che avviene nel 2025) e poi, con i poteri speciali del commissario, fare il porto turistico di Fiumicino (che finirà nel 2029). Questo non è accettabile. Per questo, vi chiediamo di cambiare il parere e di votare con noi quest'ordine del giorno .
PRESIDENTE. Non ci sono segni di ravvedimento da parte del Governo.
Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Presidente, desidero gentilmente sottoscrivere quest'ordine del giorno, ritenendo che la deroga eccezionale alle competenze, determinata dalla nomina del commissario straordinario, si giustifichi solo in relazione alla finalità per la quale è stata concessa, e cioè il compimento del Giubileo e che, quindi, non abbia ragion d'essere la sua proroga, la sua ultrattività rispetto al Giubileo stesso. Quindi, mi sembra assolutamente condivisibile l'impegno contenuto in quest'ordine del giorno affinché i poteri straordinari del commissario cessino con il cessare del Giubileo, soprattutto con riferimento alle iniziative di natura ambientale che sono profondamente penalizzanti per il territorio della città di Roma .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Semplicemente anch'io intervengo per poter sottoscrivere quest'ordine del giorno che trovo assolutamente di buon senso. Fra l'altro, fu anche tema di dibattito e di opinioni diverse all'interno di quest'Aula al tempo, perché era prevedibile che determinate opere potessero non raggiungere il loro compimento entro la data assegnata; quindi, già al tempo, quando fu fatto questo tipo di programmazione, io sollevai questo problema, e mi sembra coerente sottoscrivere anche adesso, a distanza di anni, l'ordine del giorno del collega.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti…
PATTY L'ABBATE(M5S). Presidente, vorrei sottoscriverlo!
PRESIDENTE. D'accordo, prendo atto che anche l'onorevole L'Abbate intende sottoscrivere l'ordine del giorno. Passiamo ora ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/56 Zaratti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/57 Cortelazzo vi è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? Affermativo, proseguiamo. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/58 Battilocchio vi è il parere favorevole del Governo, dunque proseguiamo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/59 Marino, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Marino. Ne ha facoltà.
MARIA STEFANIA MARINO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo anche per spiegare l'importanza di quest'ordine del giorno. La nostra contrarietà, infatti, al ponte di Messina, è ormai nota a chiunque, e si basa su studi che lo ritengono irrealizzabile e sull'idea che i fondi potrebbero essere meglio impiegati per migliorare le fatiscenti infrastrutture interne di Sicilia e Calabria.
Nonostante ciò, avete deciso di procedere con l'opera. Preso atto anche di questo, non possiamo che tentare di limitare i danni, cercando di fornire consigli utili su questo testo, considerando che il suo scopo è introdurre norme di semplificazione per l'operatività della società Stretto di Messina Spa.
Premesso che a legislazione vigente sono presenti tre diversi previsioni che regolano le procedure di approvazione degli atti collegati a questo progetto, sarebbe quantomeno auspicabile che, nel decreto-legge in esame, si dettagli in modo puntuale la modalità di approvazione degli atti aggiuntivi alla Convenzione, cosa che non viene fatta, evitando rinvii generici e, quindi, eccessivamente permissivi, assicurando chiarezza e trasparenza all' procedurale.
Accogliamo con favore un decreto che si prefissa di dettagliare alcuni punti tra quelli appena esposti. Tuttavia, riteniamo assolutamente necessario che il decreto preveda, nel proprio testo, un esplicito coinvolgimento nel processo di vaglio e approvazione degli atti aggiuntivi alla Convenzione anche del CIPESS e del Consiglio di Stato; coinvolgimento, peraltro, già previsto come obbligatorio dalla legge n. 1158 del 1971.
Un altro aspetto cruciale riguarda i tempi di realizzazione dell'opera. Il provvedimento in discussione rimuove la scadenza del 31 luglio 2024, introducendo la possibilità che l'approvazione del progetto esecutivo avvenga anche per fasi costruttive. Questa modifica rischia di comportare imprevisti e arbitrarie variazioni del progetto, nonché inaccettabili ritardi, Presidente. Se proprio ritenete che questa infrastruttura sia necessaria, dovete, come minimo, garantire ai cittadini tempi certi e il rispetto dei vincoli europei e delle prescrizioni tecniche necessarie ad una corretta realizzazione dell'infrastruttura. Peraltro, l'eliminazione della previsione sulla data finale fa venir meno il senso stesso dell'assenza di una nuova gara d'appalto, posto che quest'ultima è stata da voi giustificata con la necessità di assicurare il rispetto della scadenza che ora, invece, volete espungere.
In relazione ai costi, ribadiamo la necessità di massima trasparenza, e ricordiamo, ancora una volta, che lo studio della fattibilità economica deve essere assolutamente prodromico rispetto a qualsiasi concretizzazione di qualunque progetto, a maggior ragione di quello riguardante un'infrastruttura la cui dispendiosità è oltre che provata dai vari tentativi fatti nelle legislature precedenti. Come evidente, infatti, le modifiche introdotte dal decreto non permettono di individuare precisamente il costo dell'opera. È fondamentale che il limite massimo di spesa sia chiaramente determinato da documenti pubblici, in modo da permettere a tutti i cittadini di conoscere l'entità delle risorse disponibili per la realizzazione del progetto e degli esborsi pubblici che ne seguiranno.
MARIA STEFANIA MARINO(PD-IDP). Considerato che vi piaccia ammetterlo o meno, questi avverranno proprio alle spalle dei nostri cittadini.
Infine, durante l'esame in Commissione è stata approvata la nuova disciplina degli espropri, peggiorativa rispetto a quella vigente, Presidente. In particolare, sono state definite le indennità come limite massimo ai fini della procedura di espropriazione, senza la previa predisposizione del progetto esecutivo. Una previsione assurda, che consentirebbe al Governo di espropriare terre a privati cittadini senza neanche l'approvazione del progetto: una follia.
Alla luce di queste considerazioni, chiediamo che il Governo si impegni, anzitutto, a garantire una equilibrata definizione di diritti, doveri, responsabilità e oneri connessi al rapporto concessorio, avvalendosi del contributo del Consiglio di Stato, previsto .
Dopodiché, sarebbe quantomeno corretto che si individui con urgenza una precisa data entro cui possa intervenire l'approvazione del progetto esecutivo dell'opera, in modo da scongiurare il rischio di varianti in corso d'opera o della violazione degli obblighi europei, e che venga previsto un limite massimo per la determinazione della spesa, da individuare attraverso documenti pubblici, rinviando anche all'Allegato infrastrutture al DEF, per rendere esattamente conoscibile l'entità delle risorse che verranno impiegate.
Infine, è essenziale predisporre ogni opportuna misura affinché eventuali atti aggiuntivi, recanti un aggiornamento dell'importo del contratto stipulato con il contraente generale, non creino le premesse per un aumento dei costi che non tenga conto del vincolo europeo legato al mancato avvio di una nuova procedura di gara.
Insomma, Presidente, ritengo che quest'ordine del giorno debba essere quantomeno accantonato e rivisto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/59 Marino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli ordini del giorno n. 9/1937-A/60 Evi e n. 9/1937-A/61 Sarracino.
Chiedo al rappresentante del Governo se sia pronto con i pareri.
TULLIO FERRANTE,. Gli ordini del giorno n. 9/1937-A/60 Evi e n. 9/1937-A/61 Sarracino sono accolti come raccomandazione, con espunzione delle premesse.
PRESIDENTE. Onorevole Evi, accoglie la raccomandazione sul suo ordine del giorno, così come riformulato?
ELEONORA EVI(PD-IDP). Sì, accolgo la raccomandazione e possiamo non votare.
PRESIDENTE. Onorevole Sarracino, accetta la raccomandazione del suo ordine del giorno?
MARCO SARRACINO(PD-IDP). No, Presidente, non l'accetto assolutamente perché quest'ordine del giorno - e il Sottosegretario dovrebbe saperlo, visto che è campano esattamente come me - riguarda quello che si è verificato, purtroppo, la scorsa settimana a Scampia, quindi parliamo di una tragedia inaccettabile. Stamattina si sono, purtroppo, tenuti i funerali delle tre vittime e speriamo che il bilancio si fermi a tre. Quindi chiedo, Presidente, per suo tramite, al Sottosegretario magari di riaccantonare l'ordine del giorno per rivederlo bene.
Innanzitutto, ci sono due questioni. Quanto alla prima, lei mi ha dato un parere negativo su tutta la premessa, ma nella premessa non c'è scritto nulla di straordinario, se non quello che è il progetto di Scampia e tutti i fondi che vanno, in qualche modo, nella direzione di quel progetto.
Nell'impegno, invece, ci sono delle richieste molto chiare, ma che il Governo, in qualche modo, dovrebbe assolutamente rispettare con molta facilità. Infatti, Presidente, nell'impegno si chiede semplicemente di fare sì che quei cittadini non siano di serie B, ma siano cittadini di serie A esattamente come tutti gli italiani, perché sono cittadini che in questo momento non hanno neanche una casa e non sanno dove andare.
Allora, stiamo chiedendo al Governo di dare gli strumenti al comune di Napoli per affrontare questo tipo di emergenza. Faccio un appello anche ai colleghi del centrodestra campani, napoletani, che conoscono bene quella situazione. Qui, non c'è parte politica che tenga, qui, ci deve essere un impegno del Governo a mettere in campo un piano di riqualificazione di quel quartiere e a mettere il comune di Napoli nelle condizioni di affrontare quella situazione. I cittadini di Scampia hanno bisogno di strumenti, in questo momento hanno bisogno dello Stato, non hanno bisogno delle raccomandazioni !
PRESIDENTE. Prendo atto che tutto il gruppo del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista sottoscrive l'ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.
DARIO CAROTENUTO(M5S). Presidente, questa mattina sono stato ai funerali. Penso che, la settimana scorsa, abbiamo espresso un bel momento di cordoglio, tutti quanti insieme. Ho sentito belle parole da parte di tutto l'arco parlamentare. Poi, però, arriva un ordine del giorno del genere e si dà parere negativo. Allora, le cose non tornano, colleghi.
Non so se sia chiaro che quello che è successo a Scampia: è come un terremoto di proporzioni incredibili, perché il numero delle vittime di quello che è accaduto va ben oltre le tre che purtroppo hanno perso la vita; ce ne sono centinaia che oggi si trovano sfollate, senza speranze. Alla fine, tutto quello che avevamo provato anche a fare nella passata legislatura era un po' una redistribuzione della ricchezza, attraverso uno strumento, il reddito di cittadinanza, che dava una mano anche per pagare l'affitto di casa alle persone sotto la soglia di povertà. Infatti, dobbiamo sempre ricordarci che parliamo di persone sotto la soglia di povertà; non sono persone individuate da noi, ma c'è una soglia individuata dall'Istat al di sotto della quale queste persone devono essere aiutate. Lo prescrive la Costituzione, non lo diciamo noi, non ce la siamo inventati noi, questa cosa.
Allora, dobbiamo dargli una mano a pagarsi l'affitto, perché queste persone non ce la possono fare in alcun modo, non trovano lavoro, perché non c'è la possibilità di trovarsi un lavoro, non c'è la possibilità di avere una casa dignitosa, perché, in questo Paese, sappiamo bene a che punto siano i piani per l'edilizia popolare.
Ora, dopo aver espresso questo cordoglio bellissimo e senz'altro sentitissimo, mi spiegate come fate a votare “no” su una proposta del genere? Io vorrei una risposta da parte vostra .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Grazie, Presidente. Il nostro intervento, come AVS, verte su un aspetto che ci lascia particolarmente perplessi. Non entriamo nel merito, ovviamente, di polemiche o responsabilità, il tema è che, poc'anzi, il collega Zaratti ha fatto presente che il Governo applica l'1 virgola qualcosa degli ordini del giorno che approviamo alla Camera e, contestualmente, molti colleghi, che si trovano dentro a questo Parlamento da molto tempo, si sono lamentati che gli ordini del giorno non servono, che bisogna cambiare il Regolamento. Ben venga, però, c'è un tema, ovviamente: gli ordini del giorno servono al Parlamento per discutere, per farci un'idea sulle cose, perché non vorrei che poi entrassimo in un sistema in cui la tagliola significhi cercare di evitare pure che qualcuno esprima il proprio parere.
Occorre poter esprimere il proprio parere, anche se non piacevole o anche se può essere contrastato, come abbiamo sentito prima rispetto alla vicenda di Berlusconi. Io ho pieno rispetto per la storia politica e imprenditoriale di Berlusconi, ma sono assolutamente contrario a dedicargli un aeroporto. Potrà dirlo qualcuno? Qualcuno può essere d'accordo, altrimenti non vorrei che ci trovassimo come in una sorta di luogo silente in cui ci si alza e ci si abbassa, anzi, si preme o non si preme soltanto il pulsantino.
Rispetto a Scampia, quello su cui invito il Governo e anche la maggioranza a riflettere è che questo che ha fatto il collega Sarracino è un invito a darci tutti da fare, assieme all'ANCI. Non mi sembra una cosa talmente impegnativa.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Dire “no”, nel giorno in cui ci sono stati, ed è una casualità, i funerali a Scampia di queste persone - funerali a cui si è presentato solo un Sottosegretario; e mi dispiace che non sia potuto venire nessun altro, né il Premier, né i Ministri, né altri -, dire no, indipendentemente da questo, è un grave e brutto segnale.
Invito, quindi, il Governo e la maggioranza a rifletterci un attimo, perché il collega Sarracino ha semplicemente invitato il Governo e la maggioranza a mettere in piedi un percorso, che ovviamente non è da fare domani, ma che almeno si dia il segnale che questa tragedia, indipendentemente dalle responsabilità, possa vedere tutti quanti uniti in questo Parlamento e invertire la rotta.
Ed è su questo che invitiamo, come gruppo AVS, il Governo e la maggioranza a fare una riflessione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Signor Presidente, davvero, rivolgo un appello alla ragionevolezza. Mi pare che gli interventi del collega Sarracino e dei colleghi intervenuti dopo abbiano chiarito che non c'è alcun carattere strumentale in quest'ordine del giorno. C'è la necessità di dare un segnale chiaro dell'impegno del Governo a sostegno del comune di Napoli. Nell'impegno, c'è l'intesa con l'ANCI. È il tentativo di dare una risposta a un problema che esiste da tempo e che ha portato, purtroppo, anche alla tragedia che tutti noi abbiamo ricordato in quest'Aula.
Quindi, signor Presidente, mi permetto di proporre formalmente un nuovo accantonamento, nella speranza che si possa trovare una formulazione che consenta di approvare, non una raccomandazione, ma un impegno .
PRESIDENTE. Prendo atto che l'ordine del giorno n. 9/1937-A/61 Sarracino è sottoscritto anche dal collega Carotenuto.
Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Ferrante.
TULLIO FERRANTE,. Presidente, si accoglie l'istanza di accantonamento.
PRESIDENTE. Allora, l'ordine del giorno n. 9/1937-A/61 Sarracino è accantonato di nuovo, quindi, sono sospese le prenotazioni per gli interventi: li faremo dopo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/62 Ubaldo Pagano. È accolto come raccomandazione, con l'espunzione delle premesse: va bene così? Lo votiamo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/62 Ubaldo Pagano…
Scusate, l'indizione della votazione è revocata, perché, come sappiamo, quando è accolto come raccomandazione non si può votare. È accolto, perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/63 Cantone. Il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare il deputato Cantone. Ne ha facoltà.
LUCIANO CANTONE(M5S). Presidente, sono molto sorpreso dal parere negativo su quest'ordine del giorno, perché solamente una settimana fa, a Catania, accompagnato da molti parlamentari di maggioranza, è venuto il Ministro Salvini a inaugurare due nuove fermate della metropolitana.
È stata una giornata bella per tutta la cittadinanza, con lavori che oggi arrivano al completamento, dopo 25 anni di progetti e rinvii costanti di una linea metropolitana, che è tra le 7 del Paese e che, nel 2019, prima del COVID, aveva un'utenza di 6 milioni di passeggeri, quindi, con grandi potenzialità.
Nel 2022, nell'esame di uno degli ultimi decreti che abbiamo fatto al Governo, grazie anche al lavoro parlamentare e a un intervento in Senato della senatrice Catalfo, avevamo inteso inserire un finanziamento di 5 milioni di euro per implementare il servizio della metropolitana di Catania. Si tratta di una somma che sarebbe stata necessaria per implementare il servizio dalle 6 a mezzanotte.
Purtroppo, quella cifra, già disponibile nel settembre del 2022 nelle casse dell'ente FCE - un ente ministeriale, lo ricordiamo - non è mai stata utilizzata e da quest'anno nel bilancio preventivo 2024 dell'FCE, se andiamo a vedere le cifre, vediamo un taglio di 1.200.000 euro dal bilancio di quest'anno, fino ad arrivare a 5 milioni di euro del 2026.
Con quest'ordine del giorno, chiedo al Governo di impegnarsi a finanziare, con 5 milioni di euro, il servizio di FCE. È molto strano che una settimana dopo l'inaugurazione di due bellissime fermate della metropolitana, che collegano, con accesso diretto, anche un ospedale, il Governo dia parere negativo su un ordine del giorno che chiede di finanziare per implementare il servizio metropolitano inaugurato una settimana prima dal Ministro Salvini.
Quindi, chiedo ai parlamentari di maggioranza che la settimana scorsa erano quasi tutti presenti, del territorio di Catania, ma non solo, c'erano tantissimi parlamentari, all'inaugurazione, chiedo a voi di votare secondo coscienza un ordine del giorno che chiede di implementare il servizio e dare ulteriori possibilità alla mobilità sostenibile della nostra città, che è utile a tutta la cittadinanza
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/63 Cantone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/64 Iacono, è accolto come raccomandazione. Va bene? Ha chiesto di parlare la deputata Iacono. Ne ha facoltà. C'è qualcosa che non va nell'impianto audio… ecco, bene.
GIOVANNA IACONO(PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Sì, accolgo la raccomandazione del Governo, che ringrazio perché la interpreto come un segnale di apertura verso la realizzazione di una infrastruttura fondamentale per la mia provincia e per…
PRESIDENTE. Se l'accoglie non può fare la dichiarazione di voto. Le facevo volentieri svolgere un pensiero ma telegrafico.
GIOVANNA IACONO(PD-IDP). Dico soltanto che si tratta della realizzazione dello scalo aeroportuale agrigentino, quindi, grazie. Ribadisco che accolgo la raccomandazione
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/65 Almici. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.
GIANLUCA VINCI(FDI). Presidente!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà.
GIANLUCA VINCI(FDI). Grazie, Presidente, accogliamo, come gruppo Fratelli d'Italia, tutte le riformulazioni dei nostri ordini del giorno, grazie .
PRESIDENTE. Bene, quindi passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/66 Amich, che ha parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/67 Bonafe', c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? Lo votiamo? Ha chiesto di parlare il deputato Simiani. Ne ha facoltà.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Volevo chiedere se mi ripeteva la riformulazione.
PRESIDENTE. Sottosegretario, è l'ordine del giorno n. 9/1937-A/67 Bonafe'.
TULLIO FERRANTE,. Allora, con espunzione delle premesse, il parere è favorevole sull'impegno subordinatamente alla seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di intraprendere iniziative urgenti per accelerare l'apertura al traffico dello svincolo di Scandicci, quale infrastruttura strategica per la viabilità interregionale e lo sviluppo locale”.
PRESIDENTE. È accettato e si vota. Dunque passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/67 Bonafe', nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/68 Gianassi, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Gianassi. Ne ha facoltà.
FEDERICO GIANASSI(PD-IDP). Presidente, solo alcune settimane fa un detenuto si è suicidato, c'è stata una rivolta in carcere. La struttura del carcere di Sollicciano è terribilmente fatiscente, è da molti anni aperta una riflessione sulla esigenza dell'abbattimento e della ricostruzione. Persino quando sono previste risorse il Governo non è in grado di spenderle. Il Governo precedente aveva previsto 7 milioni di euro per interventi straordinari, sono fermi dal febbraio 2023: un anno e mezzo. In un settore, come quello della giustizia, dove mancano le risorse, il Governo non è in grado nemmeno di spendere quelle che ci sono. Abbiamo letto sui giornali che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha comminato un'ammenda da 25.000 euro alla direttrice del carcere, ordinandole di provvedere alle opere necessarie sulla struttura. Stiamo arrivando al paradosso, cioè il Ministero che non realizza le opere che sono di propria competenza, che non mette le risorse che sono necessarie a riqualificare le strutture carcerarie e che non spende i soldi quando ne ha disponibilità, scarica sui direttori delle carceri le cose che non funzionano. È veramente uno scaricabarile inaccettabile, come è inaccettabile l'autoassoluzione del Ministro Nordio di oggi. Ha snocciolato dati: bastava citarne soltanto due, quello dei suicidi arrivati a 57, è un record negativo senza precedenti, o quello del sovraffollamento carcerario, oltre 60.000 detenuti per 47.000 posti disponibili . Quali altri dati deve citare il Ministro della Giustizia? Non è più il tempo delle autoassoluzioni, è il momento di prendere consapevolezza della gravità di questa situazione. Sul carcere di Sollicciano, nelle scorse settimane, molti esponenti politici, non solo quelli della nostra parte, hanno riconosciuto che la situazione è gravissima, anche esponenti della destra, anche membri del Governo. Allora, mi chiedo: perché tutte le volte nelle quali abbiamo l'occasione di segnare un'inversione di rotta il Governo scappa e la maggioranza si associa alla fuga del Governo?
In Commissione, quando abbiamo discusso un emendamento con il quale chiedevamo un investimento, uno sforzo straordinario, vista la gravità della situazione strutturale, la maggioranza ha bocciato e il Governo aveva dato parere contrario. Qui non siamo nemmeno nella condizione di chiedere al Governo uno sforzo di risorse, ma un impegno politico a impegnarsi, con i prossimi provvedimenti, con i prossimi atti di bilancio, a investire quelle risorse che segnano un primo passo, un primo cambiamento rispetto a una situazione drammatica. Anche su quello, anche sull'impegno politico, c'è il voltafaccia del Governo. Allora, è inutile che quando succede una tragedia, c'è una rivolta in carcere, consumiate tante parole con le quali vi impegnate ad assumere comportamenti che servono a risolvere la situazione.
PRESIDENTE. La ringrazio.
FEDERICO GIANASSI(PD-IDP). Posso finire?
PRESIDENTE. Sì, Sì. Avevo capito che era finito, ma lei può finire perché ha ancora tempo. Prego, prosegua.
FEDERICO GIANASSI(PD-IDP). Altrimenti, potete continuare a fare quello che state facendo, cioè niente, lasciando al Ministro Nordio - straordinario conferenziere - qualche comunicazione con la quale racconta di dati che sono in totale contraddizione con ciò che succede tutti i giorni nelle carceri. Per Sollicciano - come per le carceri italiane - ma per Sollicciano, non è utile a nessuno lo scaricabarile del Ministero nei confronti dei lavoratori di quella struttura. Servono risorse e non parole vuote; anche oggi rinunciate assumere un impegno. Vi continueremo a chiedere un cambiamento di passo, perché non è più il tempo delle parole, ma servono davvero azioni concrete .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Benzoni. Ne ha facoltà.
FABRIZIO BENZONI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Intervengo per poter sottoscrivere, a nome del gruppo, se il collega lo consente, quest'ordine del giorno, e per aggiungere che la situazione del carcere di Sollicciano è quella di tantissimi altri istituti penitenziari del nostro Paese. Quindi, questo è solo uno dei piccoli gesti che si poteva oggi compiere per dare una risposta concreta all'emergenza carceraria che viviamo e che, negli ultimi giorni, non vede solo suicidi, ma rivolte e tentati suicidi. Ecco, la risposta del Governo, ancora una volta, è quella di non rispondere. Era, più che un impegno finanziario, un impegno politico, quello di mettere le risorse o impegnarsi a metterle, nel prossimo futuro, per dare risposte concrete al sistema carcerario e, purtroppo, anche oggi, è un'occasione persa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere quest'ordine del giorno e per ricordare all'Aula che a Sollicciano, oltre a una situazione veramente drammatica per quanto riguarda il sovraffollamento e per quanto riguarda l'apparato di tutto il sistema, vi sono problemi di approvvigionamento idrico, vi sono problemi di caldo e tantissime altre problematiche. Oltre a ricordare il suicidio di Sollicciano, io credo sia importante ricordare anche il suicidio di ieri al carcere di Prato. Davvero, io sento una maggioranza che tendenzialmente è garantista, ma non ascolta i garanti delle carceri, che stanno facendo un'operazione di grido d'allarme davvero importante e straordinaria in una situazione indegna per questo Paese, Presidente
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/68 Gianassi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/69 Zinzi il parere del Governo è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/70 Dara il parere del Governo è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/71 Cavandoli c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Come preannunciato dal deputato Vinci, rispetto agli ordini del giorno dal n. 9/1937-A/72 Osnato al n. 9/1937-A/88 Benvenuti Gostoli sono stati accolti i pareri favorevoli e le proposte di riformulazione avanzate dal Governo.
Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/1937-A/89 Ruspandini. Era stato accantonato, la parola al Sottosegretario.
TULLIO FERRANTE,. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Andiamo avanti. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/90 Colombo parere favorevole del Governo? Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/91 Latini, c'è il parere favore del Governo, che viene, ovviamente, certificato dal gruppo. Dall'ordine del giorno n. 9/1937-A/92 Buonguerrieri all'ordine del giorno n. 9/1937-A/96 Calovini i pareri sono favorevoli.
Poi abbiamo l'ordine del giorno n. 9/1937-A/97 Battistoni e l'ordine del giorno n. 9/1937-A/98 Malaguti, che sono accantonati. Ci dà, cortesemente, Sottosegretario Ferrante, il parere sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/ 97 Battistoni?
TULLIO FERRANTE,. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. A questo punto ci dia anche il parere sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/98 Malaguti.
TULLIO FERRANTE,. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/98 Malaguti anche il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Perfetto, vanno bene così. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/99 Varchi. Anche questo, Sottosegretario Ferrante, era stato accantonato?
TULLIO FERRANTE,. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/99 Varchi il parere è favorevole con la seguente riformulazione. Nell'impegno va aggiunto il seguente inciso, dopo le parole: “a valutare l'opportunità”, inserire: “compatibilmente con il diritto dell'Unione europea”.
PRESIDENTE. Il gruppo di Fratelli d'Italia mi pare che aveva detto di accogliere le riformulazioni. Quindi, andiamo avanti. Anche sugli ordini del giorno n. 9/1937-A/100 Cannata e 9/1937-A/101 Iaia i pareri sono favorevoli.
L'ordine del giorno n. 9/1937-A/102 Ferrari era stato accantonato, sentiamo il Sottosegretario Ferrante.
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ferrari. Ne ha facoltà.
SARA FERRARI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Sono dispiaciuta e finanche sconcertata da questo “no”, perché c'era una condivisione anche da parte di colleghi del mio stesso territorio della maggioranza, così come la condivisione dello stesso presidente della provincia autonoma di Trento, del sindaco della città di Trento, di tutte le amministrazioni locali, perché qui stiamo parlando non di una richiesta di finanziamento, non c'è un impegno o un obbligo per il Governo di trovare altre risorse. Si tratta semplicemente di autorizzare le risorse già stanziate.
Parliamo di 2 milioni di euro che il bilancio 2023 ha già stanziato per fare indagini geognostiche all'interno di un SIN, cioè di un sito di interesse nazionale, inquinato da piombo tetraetile e altre sostanze, che oggi sta dentro pienamente la città di Trento, nella sua zona Nord, in zona fortemente urbanizzata. Un'area che è inquinata da un prodotto come il piombo tetraetile che è estremamente volatile e che si insinua anche all'interno delle falde acquifere.
La situazione è stabile da oltre 50 anni perché è stata stabilizzata con del cemento nel momento in cui ci fu un grande incendio molti anni fa, e la parte sottostante è stabile perché, per fortuna, c'è naturalmente uno strato di argilla che, fino ad oggi, ha consentito di salvaguardare le falde acquifere. In questa situazione di bomba a orologeria, che, ripeto, fino ad oggi è stata monitorata ed è sotto controllo, nessuno sa che cosa potrà succedere nel momento in cui si andrà a fare un'operazione che è già prevista e finanziata, che è l'attraversamento ferroviario del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, perché RFI ha immaginato di passare all'interno di quest'area, costruendo una scatola impermeabile per l'attraversamento sotterraneo del treno ad alta velocità e ad alta capacità.
In tutto questo, quest'Aula, attraverso il bilancio di 2 anni fa, ha approvato indagini geognostiche per capire che cosa possa succedere nel momento in cui si va a scavare all'interno di una situazione di questo tipo. Vi faccio presente che un sito inquinato da piombo tetraetile è l'unico esistente in Italia e ce ne sono solo 5 nel mondo, e ancora nessuno di questi siti è stato bonificato.
La richiesta era semplicemente quella di utilizzare quei fondi, che già ci sono e che sono fin troppi per fare le indagini geognostiche, per fare un percorso di valutazione tecnica e giuridica per quello che dovrà essere il percorso di esproprio, perché quei terreni sono di proprietà privata, in modo che l'esproprio per utilità pubblica possa poi consentire allo Stato, perché è lo Stato che sarà responsabile di quell'area e di quella bonifica, di valutare in che modo fare quella bonifica - ripeto, non esiste al mondo un precedente di questo tipo -, e quindi calcolare le modalità sia del percorso giuridico dell'esproprio, sia il calcolo delle modalità della bonifica e il suo costo.
È inconcepibile che oggi, a fronte di questa richiesta, davvero, Sottosegretario, ci sia un parere negativo, quando tutti gli enti locali, di qualsiasi colore, che sono interessati da questa operazione erano d'accordo, e voi dovevate soltanto autorizzare soldi che avanzano rispetto a uno stanziamento, che è finanche eccessivo, per certi versi, rispetto ai costi delle indagini geognostiche, potessero essere riservati anche a questo tipo di considerazione.
Quindi, davvero le chiedo se può esserci un supplemento di valutazione, un accantonamento per fare queste verifiche che le sto chiedendo, ma di ordine politico, perché c'è un accordo largo, quindi davvero questo parere negativo è veramente inconcepibile .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Cattoi. Ne ha facoltà.
VANESSA CATTOI(LEGA). Grazie, Presidente. Chiedo anch'io se è possibile - mi associo anche all'appello che ha fatto la collega, onorevole Ferrari - da parte del Governo rivedere la valutazione di quest'ordine del giorno, proprio perché comunque è una priorità per il nostro territorio. Abbiamo condiviso, anche con la collega, un percorso nell'approvazione dell'emendamento nella legge di bilancio del 2022 che ha stanziato i fondi per il 2023. Quindi, chiedo veramente, visto che il lato tecnico lo ha già illustrato perfettamente la collega, se è possibile rivedere il parere su quest'ordine del giorno o, comunque, intanto tenerlo accantonato, per poi vedere se è possibile riformulare un impegno di voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/102 Ferrari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Abbiamo poi gli ordini del giorno n. 9/1937-A/103 La Salandra, n. 9/1937-A/104 Loperfido, n. 9/1937-A/105 Maccari e n. 9/1937-A/106 Vinci di Fratelli d'Italia, che vengono accolti.
Ha chiesto di parlare, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/104, il deputato Loperfido. Ne ha facoltà.
EMANUELE LOPERFIDO(FDI). Presidente, sicuramente è come ha detto il collega Vinci, ma solo perché rimanga a verbale che sull'impegno, a causa di un refuso, viene citata un'altra opera, e quindi per fare in modo che rimanga a verbale che l'impegno è per il ponte sul fiume Meduna, lungo la statale 13 Pontebbana, tra i comuni di Pordenone e Cordenons, dopo Fiume Veneto, per evitare che ci possa essere un errore nell'impegno.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/107 Mazzetti, precedentemente accantonato, è ritirato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/108 Scarpa, su cui c'è un accantonamento pendente. Sottosegretario Ferrante, qual è il parere del Governo su quest'ordine del giorno?
TULLIO FERRANTE,. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scarpa. Ne ha facoltà.
RACHELE SCARPA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Sottosegretario per aver chiarito, una volta per tutte, con quale delle due leghe si sta su questo progetto di invaso del Vanoi: evidentemente con la Lega Veneta e non con la Lega nella provincia autonoma di Trento, che continua, insieme ai rappresentanti dei territori coinvolti e a noi delle opposizioni e del centrosinistra, a chiedere che, invece, si fermi il progetto della diga del Vanoi sul quale - lo ripeto ed è scritto anche nell'ordine del giorno - non ci sono le premesse di sicurezza e trasparenza, a livello idrogeologico e di sostenibilità, per il territorio rispetto alla realizzazione dell'opera, su cui c'è il parere contrario della provincia di Belluno, il parere contrario della provincia autonoma di Trento, all'unanimità, la contrarietà di tutti i territori coinvolti. Eppure, inspiegabilmente, per qualche ragione, si va avanti: il Governo dà parere contrario senza spiegazione alcuna, lasciandoci, ancora una volta, nella confusione su quali siano le intenzioni rispetto a questo progetto, che avrà un impatto devastante su quel territorio e che non è sicuro, per quello che ne sappiamo in questo momento, e conferma la sua distanza abissale dalle volontà dei territori, nonché, probabilmente, le sue idee particolari quando si tratta di autonomia, perché non mi risulta che l'autonomia del principale territorio coinvolto, che è il Trentino-Alto Adige, venga rispettata con il parere contrario a quest'ordine del giorno.
Noi continueremo, in tutte le sedi parlamentari, locali e territoriali, a chiedervi conto di queste decisioni, perché pensiamo che stiate consentendo la realizzazione di un'opera dannosa, a scapito di chi in quei territori vive. Non riusciamo a capirne le motivazioni tecniche, innanzitutto e chiediamo, oltre che chiarezza, anche un po' di rispetto per quei luoghi, quelle persone e quelle montagne. Siamo veramente allucinati, io onestamente non so cos'altro dire.
Chiedo al Governo un ennesimo ripensamento o almeno di fare la cortesia di spiegare a noi e ai territori, che verranno impattati dalla diga del Vanoi, qual è il motivo di questo inspiegabile parere contrario .
PRESIDENTE. La deputata Ferrari ha esaurito il tempo a sua disposizione e quindi non può parlare, ma rende noto che sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/1937-A/108 Scarpa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/108 Scarpa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/109 Gribaudo, precedentemente accantonato.
Sottosegretario Ferrante ci può dare il parere, cortesemente?
TULLIO FERRANTE,. C'è contrarietà sulle premesse e sul secondo impegno. Invece, il primo è accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Va bene questa riformulazione? Prego, deputato Fornaro.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). No. Sottoscrivo l'ordine del giorno della collega Gribaudo e volevo motivare le ragioni per le quali non accogliamo questa riformulazione del Governo. La questione - credo che ne sia a conoscenza - deriva dalle problematiche legate al Colle di Tenda e ai ritardi, che ci sono ancora, molto evidenti nella ricostruzione e, conseguentemente, ai danni che stanno subendo l'intera provincia di Cuneo, direi anche la regione Piemonte, nel suo complesso e, ovviamente, in particolare - ed era proprio il secondo punto degli impegni -, gli abitanti della valle Vermenagna, che risentono di queste problematiche per il mancato afflusso turistico legato al mancato completamento dell'opera. Quindi, francamente, avrei capito togliere questo e dare parere favorevole al primo impegno, che rileggo, perché vorrei capire come, su questo, possiamo semplicemente accettare un accoglimento come raccomandazione: “ad assumere urgenti iniziative di competenza per assicurare le risorse necessarie e per velocizzare il completamento dell'opera, cercando di contribuire al miglioramento dei collegamenti strategici con la Francia, vista la loro rilevanza per l'economia territoriale dell'intero Paese”. Se non si è neanche d'accordo su questo e non si accetta un impegno come questo, che non ha alcun riferimento di carattere economico, consideriamo l'accoglimento come raccomandazione una presa in giro .
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/109 Gribaudo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/110 Giglio Vigna, il parere del Governo è favorevole: va bene.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/111 De Monte, parere contrario.
Ha chiesto di parlare la deputata De Monte. Ne ha facoltà.
ISABELLA DE MONTE(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Naturalmente, dispiace che ci sia un parere negativo su quest'ordine del giorno che, a mio avviso, è ragionevole. Parliamo della gestione informativa digitale delle strutture edilizie, ma anche delle infrastrutture, e parliamo del forse meglio conosciuto BIM (). È importante avere la gestione condivisa di questi dati per tutta la vita dell'opera, da quando viene progettata a quando viene dismessa e sappiamo bene, in base al decreto legislativo n. 36 del 2023, che c'è una scadenza ormai prossima - il 1° gennaio 2025 - per l'entrata in vigore per l'obbligatorietà, in sostanza.
Quindi, Presidente, a me dispiace che non ci sia un parere positivo, perché, in realtà, c'è bisogno di un accompagnamento in questa fase, soprattutto per gli enti locali, di un supporto e, quindi, la proposta era di creare apposite commissioni, con una cabina di regia.
Quello che io spero di non vedere è l'ennesima proroga, perché credo che in Italia abbiamo tutte le caratteristiche di qualità, tecniche e professionali per poter affrontare questa importante sfida, che vede in campo tutti gli Stati europei, ma che è, soprattutto, di portata mondiale, quindi speriamo di poter dimostrare questa nostra capacità dal 1° gennaio 2025.
PRESIDENTE. Sottoscrive la deputata Serracchiani. Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Grazie, Presidente. Per chiedere alla collega di poter sottoscrivere l'impegno. Vorrei evidenziare all'Aula come noi, dal punto di vista del rischio sismico, siamo purtroppo esposti come pochi al mondo e abbiamo anche una normativa antisismica piuttosto adeguata ai livelli mondiali. Ovviamente, il potenziamento dell'elemento BIM è fondamentale. Pensate se avessimo avuto il BIM, per esempio, sulle Vele di Napoli, a questo punto, avremmo anche evitato il crollo.
Vorrei rivolgere un appello al Governo, anche con riferimento, se non sbaglio, a un altro ordine del giorno accantonato, se possa accantonare anche questo, eventualmente, per riformulare in un modo che possa andare bene a tutti, perché il tema è veramente sentito. Tra l'altro, il codice dei contratti che questo Governo ha varato a seguito della direttiva europea, con un nuovo schema, se andate a vedere, dà molta importanza ai BIM. Quindi, nei fatti, quest'ordine del giorno è anche in linea, in scia, con i nuovi contenuti del codice dei contratti .
PRESIDENTE. Sottoscrive la deputata Pavanelli.
Ha chiesto di parlare il deputato Simiani. Ne ha facoltà.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Presidente, vorrei sottoscrivere anch'io l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Non ci sono segni diversi da parte del Governo.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/111 De Monte, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/112 Barabotti, il parere del Governo è favorevole, va bene.
A questo punto dobbiamo tornare agli ordini del giorno precedentemente accantonati. Invito il Sottosegretario per le Infrastrutture e i trasporti, Tullio Ferrante, ad esprimere il parere.
TULLIO FERRANTE,. Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/42 Pavanelli non cambia e, quindi, è quello già esposto.
PRESIDENTE. Lo può ripetere, per favore?
TULLIO FERRANTE,. Il parere è favorevole subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare le iniziative di competenza per verificare le condizioni tecniche necessarie per ampliare il novero dei mezzi di trasporto pubblico locale attraverso l'adozione di specifica normativa tecnica destinata a disciplinare l'utilizzo del cosiddetto tram-treno”.
PRESIDENTE. Deputata Pavanelli, va bene questa riformulazione? Non l'accetta e chiede di parlare per dichiarazione di voto, per il tempo che le resta. Prego.
EMMA PAVANELLI(M5S). Grazie, Presidente. Io non riesco a capire: l'articolo 2, comma 1, punto 18), della direttiva dell'Unione europea n. 2016/797, dell'11 maggio 2016, definisce che cos'è un tram-treno, cioè un veicolo progettato per uso combinato sia su infrastruttura per il trasporto leggero su rotaia che su infrastruttura ferroviaria. In altri termini, significa che questo mezzo è un tram che va sia sulle rotaie delle ferrovie sia su strada promiscua. Pertanto, la definizione già c'è ed è una definizione che è stata ripresa praticamente da tutti i Paesi europei che hanno normato questo tipo di mezzi. I tram in Italia sono già normati e basta inserire una frase per far sì che anche i tram-treni siano normati. Pertanto, io non capisco perché state chiedendo il rispetto dei vincoli di finanza pubblica per far sì che sia normato in Italia. Con questo ordine del giorno non sto chiedendo fondi, sto solo chiedendo che questo tipo di mezzo possa essere normato affinché in Italia possiamo recuperare ferrovie locali dismesse e utilizzare tali mezzi ampliando le linee di tram, così come stanno facendo in tantissime città, perché utilizzati dai cittadini.
Sono anche mezzi silenziosi e sono mezzi pari a circa tre autobus. Questo significa che all'interno delle nostre città non solo andiamo a diminuire il traffico delle automobili ma andiamo anche a diminuire quello degli autobus. In tutta Europa si stanno facendo questi tipi di progetti, che stanno aumentando continuamente. Inoltre, l'Europa li finanzia. Pertanto, mi domando come mai non si vuole aggiungere una semplice frase, perché è questo quello che sto chiedendo con questo ordine del giorno, ad una normativa a cui, obiettivamente, giova. Non sto chiedendo che si vadano a fare progettualità. Tra l'altro, già ci sono dei progetti in alcune città italiane e uno, tra l'altro, è già in essere, e sono andati in deroga alla normativa italiana. Allora, invece di portare i nostri comuni e le nostre regioni a fare progetti su cui poi devono chiedere al Ministero di andare in deroga, aggiungiamo questa frase e, dove è possibile, facciamo questi progetti. So che c'è un progetto, se non sbaglio, a Trento, dove ci sono comitati che stanno chiedendo la possibilità, appunto, di poter fare un tram-treno. Ci sono progetti anche in altre regioni, inclusa la mia, dove da tanti anni ci sono cittadini che stanno chiedendo di utilizzare questo tipo di mezzo. Allora, lo ripeto: invece di andare in deroga alla normativa, aggiungiamo alla normativa una semplice frase.
PRESIDENTE. La deputata Ferrari sottoscrive.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/42 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1937-A/61 Sarracino, che era accantonato. Sottosegretario Ferrante, il suo parere?
TULLIO FERRANTE,. Sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/61 Sarracino il parere è favorevole previa espunzione delle premesse e con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di varare, d'intesa con ANCI, un piano straordinario di manutenzione e riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, nonché a sostenere, per quanto di competenza, l'amministrazione comunale del comune di Napoli nella soluzione delle criticità abitative conseguente allo sgombero dell'edificio della Vela Celeste, fornendo tutto il supporto necessario”.
PRESIDENTE. Deputato Sarracino, accetta la riformulazione?
MARCO SARRACINO(PD-IDP). Io accetto la riformulazione e ringrazio anche i parlamentari di centrodestra - e ho visto che c'è stato un po' di traffico - però faccio soltanto un'annotazione, che in questo momento il Ministro Musumeci ha concluso un incontro con il sindaco e con il prefetto di Napoli. Il Ministro, al termine dell'incontro, ha dichiarato: “Occorre trovare una ragionevole soluzione per gli sfollati sia dal punto di vista normativo che finanziario e la troveremo in brevissimo tempo, con il contributo di tutte le istituzioni”. Il Governo, quindi, è già oltre quest'ordine del giorno. Perciò, io francamente l'avrei preso per come l'avevamo presentato, dopodiché lei ci dà la valutazione e francamente mi sembra più un passo indietro rispetto a quello che ha detto il Ministro, però, per quel che mi riguarda, va bene così: “valutiamo l'opportunità”, ma il Governo sta già oltre .
PRESIDENTE. Il deputato Cangiano sottoscrive. Il deputato Cerreto sottoscrive. La deputata Auriemma sottoscrive. Tutto il gruppo di Forza Italia sottoscrive. Tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle, Carotenuto fa cenno che sottoscrive. Tutto il gruppo del PD sottoscrive. Tutto il gruppo AVS sottoscrive. Tutto il gruppo Azione-PER sottoscrive. Anche la Lega sottoscrive in blocco. Anche Noi Moderati sottoscrive. Anche Italia Viva sottoscrive.
Va bene, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1937-A/61 Sarracino, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Si è così concluso l'esame degli ordini del giorno. Secondo le intese intercorse tra i gruppi, interrompiamo l'esame del provvedimento, che riprenderà, con lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e la votazione finale, nella seduta di domani, martedì 30 luglio, a partire dalle ore 9,30.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
1.
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport. (C. 1937-A)
: PIZZIMENTI.
2.
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, recante disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico. (C. 1930-A)
Relatrice: COLOMBO.