PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito la deputata Segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
GILDA SPORTIELLO, legge il processo verbale della seduta del 2 agosto 2024.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 80, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. Invito la deputata Segretaria a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.
GILDA SPORTIELLO, legge: Francesco Di Pasquale, da Cancello e Arnone (Caserta), chiede: interventi per il potenziamento dell'approvvigionamento idrico e la manutenzione delle reti idriche - ;
disposizioni in materia di rottamazione delle cartelle esattoriali - ;
maggiori controlli sulla gestione delle tasse da parte di società private - ;
iniziative per la riduzione delle liste di attesa per le visite mediche negli ospedali - ;
Massimo Torre, da Genova, chiede: iniziative per la revisione dei Trattati di Maastricht e la fuoriuscita dell'Italia dall'Unione europea e dall'euro - ;
nuove norme in materia di edilizia e di urbanistica sul modello del regolamento edilizio di Zurigo - ;
la reintroduzione della leva obbligatoria e il rafforzamento delle dotazioni delle Forze armate - ;
l'abolizione delle prove per l'accesso alle facoltà universitarie italiane - ;
l'abolizione di tutti i cosiddetti e la destinazione delle relative risorse a interventi a tutela della salute e per la promozione dell'occupazione - ;
Matteo Borrelli, da San Benedetto Val di Sambro (Bologna), chiede l'istituzione della Giornata nazionale della genealogia e della storia di famiglia ;
Antonio Jiritano, da Catanzaro, e numerosissimi altri cittadini chiedono una procedura speciale di reclutamento dei vigili del fuoco precari .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 13,55.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1997: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 2024, n. 76, recante disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali.
Ricordo che nella seduta del 2 agosto si è conclusa la discussione generale e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge .
Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri , che sono in distribuzione.
Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili in sede referente: 1.06 Gadda e 8-.01 Faraone.
Avverto, infine, che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi degli articoli 86, comma 1 e 96-, comma 7, del Regolamento, in quanto estraneo rispetto ai contenuti del provvedimento in esame, l'articolo aggiuntivo 6-.01000 Boschi, concernente interventi per la realizzazione e la messa in funzione degli impianti di desalinizzazione, non previamente presentato in Commissione e incidente su un ambito materiale analogo a quello di emendamenti già dichiarati inammissibili in sede referente.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Si, grazie, Presidente. Io vorrei dichiarare la mia perplessità rispetto alle inammissibilità, che ha appena letto, in particolare degli articoli aggiuntivi 1.06 Gadda e 8-.01 Faraone, perché questo è un provvedimento che parla di emergenze, che parla di Protezione civile, con disposizioni urgenti. Quindi, onestamente, da un lato, non si comprende, se non attraverso i criteri della soggettività, il motivo per cui escludere l'istituzione di una cabina di regia utile e funzionale alla ricostruzione, alla gestione e alla prevenzione dei fenomeni catastrofici, e, dall'altro, non si comprende perché sia stato dichiarato inammissibile un emendamento che dovrebbe rispondere alle esigenze delle popolazioni del Piemonte e della Valle d'Aosta, colpite dagli eventi calamitosi del giugno e del luglio 2024.
Se vi sono questioni legate alle coperture lo comprendiamo ma, come capita sovente a tali emendamenti, se il Governo non intende dare copertura si può, la maggioranza può votare contro, ma dichiararli inammissibili credo sia francamente anomalo; soprattutto, non si può richiamare l'omogeneità di materia nel momento in cui nello stesso provvedimento vi sono misure che riguardano le Olimpiadi di Milano-Cortina. Quindi, Milano-Cortina sì, invece l'istituzione di Italia Sicura, in particolare gli eventi alluvionali del Piemonte e della Valle d'Aosta non sono legati alle catastrofi, alla gestione della Protezione civile e alla prevenzione. Chiedo pertanto che vi sia una riconsiderazione della questione, anche alla luce del fatto che, sovente, le inammissibilità di Commissione non corrispondono alle inammissibilità dell'Aula. Quindi usare anche questo criterio credo sia inopportuno .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gadda. Come ho detto, le proposte emendative di cui lei ha parlato sono state già dichiarate inammissibili in sede referente. In particolare, per quanto riguarda le calamità, la Commissione ha ritenuto ammissibili solo gli interventi relativi agli eventi sismici del 2009 e del 2016, nonché agli eventi alluvionali del 2022. La Presidenza non può che uniformarsi a questo giudizio. Onorevole Simiani, a che titolo intende intervenire? Io ho risposto adesso su questo e non può reintervenire. Su questo non può.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori, prego, mi dica che intervento è.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Non voglio replicare l'intervento dell'onorevole Gadda, Presidente, e la ringrazio per questo. Tuttavia, devo manifestare una cosa, perché vorrei rappresentare quello che è successo al Senato, dato che questo decreto viene dal Senato, è stato approvato al Senato e poi discusso in Commissione. Ecco, vorrei capire se la Repubblica italiana è uguale al Senato come alla Camera, perché ho visto emendamenti che sono stati accettati e votati al Senato, mentre alla Camera, in Commissione, sono stati, invece, resi inammissibili su temi importanti come la siccità e altri temi. Ecco, vorrei capire come mai, se la Repubblica italiana sia la stessa o no.
PRESIDENTE. Onorevole Simiani, le ho consentito di svolgere questo intervento, ma non posso consentirle di andare oltre. Come immagina, non possiamo sindacare in alcun modo le espressioni della Presidenza del Senato e, per quanto riguarda la Presidenza della Camera, non può che uniformarsi alle decisioni assunte in Commissione in sede referente.
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
GIANPIERO ZINZIGrazie, Presidente. Esprimo parere contrario su tutte le proposte emendative presentate.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Grazie, Presidente. Il parere del Governo è concorde con quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.2 Bakkali, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.3 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 1.4 Curti.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.
AUGUSTO CURTI(PD-IDP). Grazie, Presidente. In modo molto veloce, con questo emendamento, chiediamo la possibilità di ottenere un contributo a favore di chi ha subito danni alle produzioni agricole e non si è visto riconoscere concessioni o altri contributi o che sono assegnati in modo parziale.
In quei giorni, era un impegno del Governo sul territorio a riconoscere i danni al 100 per cento. Con questo emendamento, di fatto, chiediamo proprio quello che il Governo si era impegnato a fare su quei territori e che, poi, di fatto, non stiamo vedendo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.4 Curti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.7 Bakkali.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo emendamento racconta il grande fallimento delle promesse di questo Governo alle popolazioni alluvionate dell'Emilia-Romagna ormai 15 mesi fa. Se non stessimo parlando di vittime e di danni subiti, dove persone, imprese e agricoltori hanno perso tutto o quasi tutto, staremmo parlando di una breve storia triste, che è quella di questo contributo, di questi 6.000 euro. È dal DL n. 61 - lo discutevamo nel luglio scorso, più di un anno fa - che chiediamo, con un nostro emendamento, del Partito Democratico, ma anche di tutte le opposizioni, che fossero contemplati nell'evento alluvionale i beni mobili, perché, ovviamente, in un evento alluvionale, sono i beni mobili, gli arredi, quello che è dentro alle case e dentro alle strutture, che sono distrutti in gran parte. Eppure, nessuno ci ascoltò.
Chiedemmo anche di coprire attraverso il credito d'imposta, che era stato uno strumento che aveva funzionato nella gestione del sisma del 2012, ma non siamo stati ascoltati.
Infine, dopo tantissimi annunci, durante una conferenza stampa di partito, scopriamo dal Vice Ministro Bignami che il contributo per le famiglie, per i danni subiti, sarebbe stato di 5.000 euro. Voi capite che le famiglie hanno subito decine di migliaia di danni all'interno delle proprie case e il Governo, che si era presentato con la Presidente Meloni in mezzo al fango con gli stivali, aveva detto che avrebbe indennizzato il 100 per cento dei danni subiti dalle famiglie, mentre poi si presentava, neanche in una conferenza all'interno di uno spazio istituzionale, ma in una conferenza di partito alla vigilia delle amministrative, con 5.000 euro.
Ovviamente, le reazioni, non solo degli enti locali, ma anche della popolazione, hanno fatto comprendere che forse la proporzione era ridotta rispetto alle esigenze della popolazione e, dunque, il Governo si è ravveduto e ha portato il contributo a 6.000 euro, ma siamo ancora qui. Si tratta di 6.000 euro che sono stati anche oggetto di ricatti in un'altra tornata amministrativa e chi criticava troppo questo Governo rischiava addirittura di non vedere neanche un euro di questi 6.000.
Noi con questo emendamento vi chiediamo - ve lo stiamo chiedendo in ogni passaggio che riguarda questo evento e queste popolazioni - di fare il minimo, perché 30.000 euro è il minimo. Chi di voi - questa è la domanda a cui nessuno della maggioranza ci ha ancora risposto - ha arredato le proprie case con 6.000 euro? Chi di voi riesce a coprire le spese di un'intera casa devastata dall'alluvione con 6.000 euro?
Noi qui vi chiediamo 30.000 euro come indennizzo minimo per le famiglie, con fondi che sono presenti ed esigibili. Infatti, dei quasi 2 miliardi, il commissario ha speso 14 milioni e, quindi, i fondi ci sono. Veramente, non c'è la volontà politica di indennizzare e di mantenere quella promessa che avete fatto voi - non noi - alle popolazioni alluvionate di indennizzarle al 100 per cento e questa cifra, 30.000 euro, sarebbe per noi almeno un punto di partenza .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.7 Bakkali, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 1.9 Gadda, 1.10 Bonelli 1.11 Curti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbagallo. Ne ha facoltà.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo emendamento che abbiamo proposto e che aumenta l'importo dei contributi, purtroppo, si rivela tremendamente attuale. Proprio nella giornata di ieri, tutto il territorio attorno al vulcano Etna è stato oggetto di una fitta e intensa pioggia non di cenere vulcanica, ma di veri e propri lapilli, una pioggia di pietre e di sassi - chiamiamola come vogliamo -, le cui dimensioni hanno raggiunto livelli mai visti negli ultimi anni.
A fronte di eventi così gravi e francamente così imprevisti servono risposte adeguate da parte del Governo e servono soprattutto risposte urgenti e cautelari.
Con riferimento ai fatti di ieri, auspichiamo che, già nelle prossime ore, ci siano i primi sopralluoghi e la prima quantificazione dei danni per un evento che ha colpito diversi comuni e che certamente comporterà conseguenze non soltanto per le amministrazioni comunali, che, da subito, sono corse ai ripari e a cui servono evidenti contributi di sostegno agli enti locali, ma soprattutto per i privati, che stanno registrando, già dal tardo pomeriggio di ieri, danni sia alle abitazioni, sia ai beni mobili. Tornerà, purtroppo, attuale, anche con riferimento agli articoli che saranno trattati successivamente, il contributo per l'adeguata sistemazione, perché eventi come quello di ieri stanno comportando anche aspetti drammatici, come lo spostamento e il trasferimento dagli immobili.
Credo che nel tempo che viviamo servano risposte adeguate e certamente il testo all'esame dell'Aula non è soddisfacente. Quindi, l'auspicio è che su emendamenti come questo si possa trovare la condivisione con tutta l'Aula e con la maggioranza, almeno per arrivare a soluzioni certe che riguardano la vita dei cittadini rispetto a eventi imprevisti e imprevedibili come quelli che ieri hanno colpito le popolazioni dell'Etna.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.9 Gadda, 1.10 Bonelli e 1.11 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.12 Ruffino.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Grazie, signora Presidente. Su questo emendamento ma anche su altri, c'è, da parte nostra, la richiesta di un'attenzione maggiore sulla tempistica. Abbiamo visto in Commissione quanta poca - mi scuso per il bisticcio di parole - attenzione ci fosse, ma certamente vale ricordare all'Aula quanta disattenzione ci sia stata nel valutare i nostri emendamenti.
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.12 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.13 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.16 Bakkali, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.17 Bakkali, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 1.19 Ilaria Fontana. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ilaria Fontana. Ne ha facoltà.
ILARIA FONTANA(M5S). Grazie, Presidente. Noi con questo emendamento…
PRESIDENTE. Collega, mi perdoni ma deve cambiare microfono perché quello ha qualche problema.
ILARIA FONTANA(M5S). Grazie, Presidente. Questo va bene. Con questo emendamento chiediamo di ampliare - ecco perché non abbiamo capito la contrarietà al Senato e poi alla Camera - il finanziamento nei limiti delle risorse stanziate allo scopo e attraverso la concessione di contributi al lordo dell'imposta sul valore aggiunto. Noi stiamo distrattamente - e questo dispiace - approvando in quest'Aula questo provvedimento che è il terzo in un mese, perché ricordo che, in Commissione ambiente e poi in Aula, abbiamo approvato il decreto Salva casa, il decreto Infrastrutture, adesso il decreto Ricostruzione. Questi tre, forse, non ne fanno uno di provvedimento che obiettivamente possa affrontare il tema e la parola - l'ho detto in Commissione e voglio che rimanga agli atti in quest'Aula - che più rappresenta questo provvedimento è “distanza”. Distanza sicuramente nei confronti dei cittadini e delle cittadine, distanza nei confronti dei bisogni delle comunità che vivono un post-ricostruzione, quindi una situazione di disagio che vivono da tanti anni, distanza rispetto alle vere cose da fare. Noi ci abbiamo provato con emendamenti non ostruzionistici. Questo lo dico sempre, perché, quando il MoVimento 5 Stelle presenta i propri emendamenti, lo fa sempre con pragmatismo e la concretezza proprio per cercare di risolvere queste situazioni.
Qui stiamo parlando di un provvedimento che va ad attuare interventi post-ricostruzione, quindi per le calamità che sono accadute. Ecco, quello che ci siamo trovati davanti è stato un muro di gomma, anche al Senato. Poi qui è bloccato, quindi non vi dico assolutamente il resto. Però, ecco la distanza tra le esigenze e ciò che c'è in questo provvedimento è lo specchio della distanza che il Governo e la maggioranza hanno nei confronti dei cittadini e delle cittadine. Quindi, chiedo il voto favorevole, ma per un sussulto anche di dignità da parte di questa maggioranza.
Concludo, Presidente, dicendo che abbiamo in Commissione ambiente due proposte legislative, quindi parlamentari, in corso e poi ne è arrivata un'altra del Ministro Musumeci.
Si tratta di un disegno di legge del quale abbiamo iniziato la fase emendativa; dopo neanche forse due settimane, un mese dall'inizio di questo percorso insieme è arrivato questo decreto Ricostruzione. Quindi, quello che sottolineiamo e che denunciamo in quest'Aula (anche il Presidente Fontana lo ha detto venerdì) è l'uso improprio dei decreti perché noi stavamo lavorando su questi temi in Commissione ambiente; il provvedimento sarebbe arrivato in Aula e noi, in questa sede, con il potere parlamentare che abbiamo, un dibattito e una dialettica veri avremmo discusso di tutto.
A cosa serve questo decreto? A nulla. Probabilmente è un decreto autoreferenziale che va a sanare certi squilibri, ma è tutta una risposta politica a voi di maggioranza, non ai cittadini e nemmeno rispetto alle esigenze che ha veramente chi vive la ricostruzione, chi vive le calamità naturali tutti i giorni. Noi non stiamo rispondendo a loro, state rispondendo a voi stessi .
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.19 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.21 Bakkali, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.26 Bakkali, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 1.28 Santillo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Grazie, Presidente. Con l'emendamento chiediamo una cosa che dovrebbe essere scontata, ma evidentemente non lo è. Quando c'è la calamità, in questo caso l'alluvione, si chiede il contributo, il risarcimento o un indennizzo e questo indennizzo arriva, arrivano dei soldi ma, ahimè, questi soldi poi sono tassati. Alla fine, finiscono per concorrere a formare l'imponibile ai fini delle imposte sul reddito delle persone fisiche e dell'imposta regionale sulle attività produttive. A noi sembra veramente molto strano anche perché queste persone che hanno visto la casa allagata, in quella casa ci rientreranno con il contributo, se arriva e se basta, ma non è che andranno a fare una casa vacanza, un B&B, per cui aumenta l'introito in famiglia e il montante per pagare l'IRPEF, e allora è giusto che si paghi. No, devono sistemare delle cose a casa e quindi vorremmo evitare la situazione per cui lo Stato con una mano dà, mentre con l'altra va a prendere. Consigliamo, quindi, di rivedere il parere e di votarlo favorevolmente .
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.28 Santillo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli identici emendamenti 1.30 L'Abbate e 1.1000 Bakkali. Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE(M5S). Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente per evidenziare che la lista degli edifici considerati nella fattispecie non è esaustiva. Quindi, con questo emendamento abbiamo voluto inserire tutta una serie di edifici che non sono contemplati negli “edifici municipali”. Stiamo parlando degli edifici di culto, delle caserme che sono in uso all'amministrazione della difesa e delle Forze di polizia, immobili demaniali, strutture sanitarie e socio-sanitarie molto importanti; stiamo parlando di scuole, di edifici scolastici, anche di biblioteche; molte biblioteche possono essere private, ma ad uso pubblico. Ora, questa cosa particolare ci è stata richiesta esplicitamente da una regione, il che significa che la cosa sussiste realmente sul territorio.
Quindi, per evitare che ci sia un vuoto, una situazione non molto chiara e dare supporto realmente ai cittadini, che hanno necessità di avere questi edifici, che sono al loro servizio per migliorare la loro qualità della vita, abbiamo chiesto di inserirli.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.30 L'Abbate e 1.1000 Bakkali, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.32 Caramiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.01 Caramiello, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.03 Fenu, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.04 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'articolo aggiuntivo 1.06 Gadda è inammissibile.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.07 Bakkali, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.08 Curti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 1.010 Bakkali e 1.011 Santillo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.2 Bakkali, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.3 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.4 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.5 Santillo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.01 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.02 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.03 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 4.1 Bakkali.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI(PD-IDP). In quello che è, purtroppo, un frustrante esercizio di presentazione, in una seconda lettura che non ha lasciato spazio di miglioramento, abbiamo provato a spiegarvi che i margini erano molto ampi in termini non solo di risorse, come abbiamo detto prima, che potevamo e dovevamo riconoscere alle popolazioni colpite, ma anche di semplificazione e di rafforzamento delle strutture amministrative che stanno gestendo il tema degli indennizzi e del rapporto con la burocrazia, anche per alleviare le popolazioni, che già hanno subito quello che hanno subito, dal perdersi dentro a procedure complicate.
Sicuramente, un tema riguarda le risorse umane. Qui dentro (questo è l'emendamento che presentiamo), parliamo di struttura commissariale, quindi dare a chi, in questo caso, il generale Figliuolo, che sta lavorando, ma sicuramente in un regime di dotazioni inferiori a quelle necessarie: pensiamo che, nella gestione del sisma, erano alcune centinaia le persone impegnate ed erano tutte risorse che erano state assunte con semplificazioni nelle procedure per scorrere le graduatorie; insomma, si era messa insieme tutta una serie di azioni che hanno fatto sì che la struttura fosse popolata di amministrativi e persone che potessero lavorare le pratiche necessarie per poi far arrivare le risorse alle famiglie e alle imprese.
Questo non è il caso della struttura commissariale che abbiamo, in questo momento, in Emilia Romagna: molto del peso è stato scaricato sugli enti locali, che già in quel famoso DL n. 61 del 2023, discusso più di un anno fa, vi abbiamo detto essere comuni piccoli e piccolissimi con strutture amministrative veramente ridotte all'osso, sulle quali si scarica anche questo tipo di lavoro amministrativo. Non ci avete sentito allora e non ci state ascoltando nemmeno ora, che chiediamo risorse per la struttura commissariale e semplificazioni che possano nutrire quella macchina, per agevolare l'arrivo di queste risorse.
La cifra che vi ho dato prima - i 14 milioni spesi sui quasi 2 miliardi a disposizione del commissario - vi dà la cifra di quanto siamo al di sotto del necessario sia in termini di strutture che di possibilità e di velocità dell'elargizione delle risorse .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.1 Bakkali, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.2 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 4.3 Ruffino.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Questo emendamento, come è già successo in altri contesti e per quanto ci riguarda, punta a chiedere al Governo di non avere la facoltà di attingere alle graduatorie, ma di avere una priorità. Questo perché? Perché significa avere personale qualificato, che può entrare in servizio immediatamente e, quindi, significa avviare la macchina velocemente.
Io tengo anche a ricordare che l'espletamento dei concorsi ha un costo e, quindi, questa attenzione non dovrebbe essere riservata soltanto in caso di calamità, ma le graduatorie dovrebbero sempre andare a esaurimento prima di indire altri concorsi.
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.3 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 4.6 Simiani.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo intervenire su questo emendamento anche per rendere edotta la Camera rispetto a questo articolo 4 che riguarda gli aspetti, le azioni del Commissario e soprattutto le relazioni con gli enti locali. Questo emendamento va proprio a toccare le relazioni, che oggi ci sono e ci devono essere, non tanto fra Governo e enti locali, ma soprattutto fra struttura degli enti locali e cittadini.
Noi facciamo leggi, presentiamo proposte di legge che insistono soprattutto sui temi legati all'emergenza, al dissesto idrogeologico e alle attività emergenziali, ma, come sapete benissimo, poi chi fa le cose sono i lavoratori, le lavoratrici, i dipendenti degli enti locali che molto spesso sono sobbarcati di lavoro; sono assolutamente impegnati nello svolgimento delle attività quotidiane, di quelle attività che qualsiasi ente comunale svolge ogni giorno e noi, in questi anni, abbiamo chiesto loro addirittura di potersi occupare anche di altro, viste le tante emergenze del nostro Paese.
Questo emendamento entra nel merito delle questioni. Ecco perché - suo tramite, Presidente, lo dico anche all'onorevole Pella che è Presidente dell'ANCI - bisognerebbe non solo approvare questo emendamento, ma porsi effettivamente il problema, che potremo anche discutere nel futuro disegno di legge che, in questo caso, è fermo in Commissione, ma che oggi abbiamo l'opportunità di modificare, ossia trovare risorse per implementare gli enti locali, visti i ormai contingentati con riferimento alla spesa del personale. Credo sarebbe un segnale importante nel rispetto degli enti locali, di quei comuni che oggi hanno bisogno di risorse; quindi avremo bisogno di assumere persone per affrontare questo tema, il tema dell'emergenza e tutto quello che riguarda il rapporto fra cittadini ed enti locali nelle fasi emergenziali e -emergenziali e ciò darebbe altresì la possibilità di rendere l'ente più snello e soprattutto vi sarebbe efficienza nei rapporti e nelle relazioni.
In questo decreto, che è come sempre “mozzo” nell'ambito delle varie azioni che questo Governo svolge normalmente, vedo proprio una difficoltà oggettiva nel capire esattamente quali possano essere le azioni nel rapporto fra l'ente e i cittadini. C'è il personale e questo va alimentato e sostenuto. Soprattutto, all'ente va attribuita la possibilità di avere risorse per riuscire a portare avanti quelle attività emergenziali che - come sapete benissimo - spesso vengono messe a dura prova nei momenti difficili .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.6 Simiani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli identici emendamenti 4.8 Gadda e 4.9 Curti. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 4.8 Gadda e 4.9 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.4 Evi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.01 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1 Bakkali, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.3 Bakkali, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.4 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.5 Morfino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.6 Santillo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.2 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.3 Santillo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 6.01 Gianassi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 6-.01 Morfino.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Morfino. Ne ha facoltà.
DANIELA MORFINO(M5S). Grazie, Presidente. Con quest'articolo aggiuntivo stiamo chiedendo l'istituzione di un fondo per la manutenzione, la sicurezza, la progettazione e la realizzazione di strade e di viadotti. Ora, se questo Governo non si occupa di queste cose così importanti e boccia un emendamento del genere, è un fallimento totale. Voi state bocciando tutto, state correndo alla decretazione d'urgenza, state correndo a destra e a manca a fiducie! È una corsa veramente assurda. Magari, alle volte, correndo correndo, andate a sbattere contro un muro e finiamo con questo Governo farsa !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 6-.01 Morfino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'articolo aggiuntivo 6-01000 Boschi è inammissibile.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.1 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento7-.2 Barbagallo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-.1 Barbagallo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.1 Fossi.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo in merito alle risorse disponibili nell'ambito della dell'emergenza in Toscana di questi mesi.
Noi vediamo chiaramente una difficoltà oggettiva nell'ambito della situazione che riguarda tutta la parte della ricostruzione. Conosciamo benissimo le difficoltà che oggi ci sono nel reperire le coperture finanziarie, soprattutto degli oneri del 2024. Noi chiediamo in questo emendamento un implemento delle coperture, includendo proprio le risorse già stanziate per i fondi esistenti, soprattutto quelli che riguardano la rimodulazione e l'eliminazione dei sussidi dannosi. Noi vorremmo far sì che le risorse che oggi vengono impegnate per i SAD siano indirizzate, proprio per l'aiuto concreto, nei fondi a disposizione del Governo in base alla ricostruzione.
Oggi in Toscana vi sono intere zone ancora non ristorate o, comunque, zone che non hanno ancora avuto un euro per la ricostruzione. Lo dico chiaramente ai colleghi, toscani e non solo: ci sono ancora zone in Italia, non solo in Emilia-Romagna e nelle Marche, ma soprattutto in Toscana, in cui ancora non è stato messo un euro. Credo che questo sia un grave danno per una comunità, come quella Toscana, che ha avuto danni ingenti, soprattutto con riferimento alla nuova stagione che verrà.
Oggi ci sono zone in cui la Toscana ha messo in piedi alcune azioni, ma ha bisogno di risorse concrete, perché oggi i numeri che vi abbiamo dato, che la regione Toscana ha dato al Governo, sono numeri certi, spese che sono state tutte confermate e che, ad oggi, non hanno visto ancora un euro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Noi condividiamo il merito di questo emendamento, così come di molti altri su cui ci asterremo come in questo caso, perché non condividiamo le coperture che sono state trovate. Utilizzare i cosiddetti sussidi ambientalmente dannosi in questa occasione, senza una opportuna analisi, crediamo non sia corretto. Quindi, ripeto, il gruppo di Italia Viva si asterrà su questo emendamento, così come sui successivi, che, appunto, trovano una copertura dall'eliminazione dei sussidi cosiddetti ambientalmente dannosi, ma ovviamente ne condividiamo il merito. Anzi, invitiamo il Governo a trovare le opportune coperture, perché non possiamo avere territori di serie A e territori di serie B, che trovano risposte in momenti diversi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
ANTONIO BALDELLI(FDI). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, vorrei portare a beneficio dell'Aula la mia esperienza di cittadino coinvolto nell'alluvione delle Marche, accaduta nella notte fra il 15 e 16 settembre 2022 e anche di amministratore comunale. Per questo, devo ringraziare il Governo Meloni, perché, dopo quel terribile evento - che è stato qualcosa di più di un'alluvione, è stata una vera e propria onda di che è riuscita a distruggere anche le strade di alta montagna, per poi arrivare a valle e procurare, purtroppo, anche la morte di alcune persone - siamo riusciti ad avere una risposta concreta e, in brevissimo tempo, oltre 400 milioni di euro. Ricordo, invece, per un'analoga alluvione accaduta nel 2014, le promesse del Presidente del Consiglio dei ministri del tempo, che, se non erro, si chiamava Matteo Renzi, che promise alla regione Marche 45 milioni di euro. Ebbene, siamo nel 2024 e quei 45 milioni di euro li stiamo ancora attendendo. C'è di più. Sempre quel Presidente del Consiglio ebbe l'ardire di affermare di aver finanziato l'alluvione e che questi 45 milioni di euro fossero arrivati alla regione Marche, che, peraltro, al tempo, aveva un presidente della regione omologo. Ebbene, è dovuta intervenire la Corte dei conti a smentire le dichiarazioni del Presidente del Consiglio. Non ho altro da aggiungere. La ringrazio, signor Presidente .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole; signora, se può.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.1 Fossi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'articolo aggiuntivo 8-01 Faraone è inammissibile.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 09-.01 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.2 Sarracino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9-.1000 Sarracino. Ha chiesto di parlare il deputato De Luca. Ne ha facoltà.
PIERO DE LUCA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo emendamento, insieme agli altri legati alla struttura commissariale, pone un tema molto serio, preciso e puntuale di coordinamento tra la nuova figura del commissario straordinario, previsto dal Governo, e la struttura di supporto al precedente commissariato, che deve completare tutta una serie di attività, legate, ad esempio, alle opere infrastrutturali e che rischia di avere difficoltà a mettere in campo e a portare a conclusione, per un vuoto normativo presente nel provvedimento.
Non è chiaro come si coordineranno le due strutture e non è chiaro quali siano le competenze dell'attuale struttura di supporto nel periodo transitorio. Le attività che devono essere svolte sono numerosissime, mi limito ad indicarne alcune. Ci sono da fare procedure espropriative, la procedura di riallineamento catastali, trascrizioni in conservatoria dei registri immobiliari, gestione dei depositi attivati presso la ragioneria territoriale dello Stato, attività di supporto nella redazione della memoria per l'Avvocatura distrettuale dello Stato, monitoraggio e caricamento dei dati sullo stato di avanzamento procedurale, gestione amministrativa delle concessioni e tanto altro. Manca chiarezza al riguardo su quali saranno le competenze che la struttura attuale di supporto del precedente commissariato potrà continuare a portare avanti ed entro quali termini è possibile portarle avanti.
È per questo che vi chiediamo e vi abbiamo chiesto, con tutta una serie di emendamenti, un'attenzione maggiore. Speriamo che, da parte vostra, possa trovare interesse questa problematica concreta. State vedendo che non ci stiamo approcciando in modo né pregiudiziale né ideologico, però sarebbe utile anche avere un confronto col Governo sulle ragioni per le quali state rigettando questi emendamenti che ci arrivano, peraltro, dal territorio. Quindi, aspettiamo - se possibile - chiarezza e, semmai, un ripensamento rispetto a questi emendamenti che, ancora volta, voi state rigettando e che invece servono per portare avanti gli interventi infrastrutturali in questa fase transitoria .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.1000 Sarracino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.2 Caso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-. 4 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.5 Caso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-.6 Borrelli e 9-.7 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.8 Caso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.9 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.11 Borrelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.12 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-.13 Borrelli e 9-.14 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 9-.01 Caso. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CARAMIELLO(M5S). Grazie, Presidente. Non si comprende il parere contrario su questo articolo aggiuntivo per le disposizioni per la tutela del patrimonio archeologico dei Campi Flegrei.
Il turismo è un strategico della nostra Nazione e della Campania. Capiamo che la Ministra Santanchè ha altri problemi, però il patrimonio archeologico-territoriale va valorizzato, va difeso e va tutelato. Quindi, non si capisce il parere contrario proprio su questo emendamento che ha proprio l'obiettivo di difendere anche il Parco archeologico dei Campi Flegrei.
Dunque, chiedo di rivedere il parere e di votare favorevolmente .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.01 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.1 Borrelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.2 Borrelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.3 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-1 Borrelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-.2 Caso e 9-.3 De Luca, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9-.4. Caso.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, signora Presidente. Con questo emendamento, così come ovviamente abbiamo fatto con tutti gli altri, abbiamo provato a dar senso al decreto Campi Flegrei- che poi, purtroppo, è stato inglobato all'interno di quest'altro provvedimento, ovviamente con tutto ciò che ne consegue: riduzione dei tempi; riduzione della partecipazione; riduzione delle audizioni e così via. Con questo emendamento parliamo di scuole.
Ovviamente, in un territorio fragile come quello dei Campi Flegrei, si cerca di fare in modo che la popolazione - noi, flegrei - possa vivere nella sicurezza massima possibile all'interno del territorio che, da sempre e per sempre, è caratterizzato dal fenomeno del bradisismo. Ma oltre a farla sentire al sicuro nelle proprie abitazioni, prima di tutto vi è la necessità - l'ovvia necessità, mi verrebbe da dire - che le famiglie sappiano che i propri figli sono al sicuro all'interno delle scuole. Mi sembra un'ovvietà.
In questo decreto, che come più volte abbiamo dichiarato rappresenta un'occasione persa, si va, sì, ad intervenire su una parte del patrimonio scolastico, ma solo su quegli istituti che hanno già con le scosse degli scorsi mesi subito dei danni. Ma bisogna capire che, visto che il fenomeno del bradisismo sta continuando e che, di fatto, orientativamente, almeno una volta a settimana, una volta ogni due settimane, vi sono scosse mediamente forti, non è che possiamo stare qui a rincorrervi ed aspettare un nuovo decreto Campi Flegrei- o Campi Flegrei- ogni volta che ci sono scosse che, rispetto a quanto accade in altri territori, sono abbastanza preannunciate, considerato che è un fenomeno persistente.
Quindi, con questo emendamento si dice: interveniamo su tutto il patrimonio scolastico che è presente all'interno dell'area di intervento; andiamo a stanziare i fondi necessari per intervenire sugli istituti scolastici, perché non è che quelli che ora non hanno subito danni sicuramente non li subiranno la prossima scossa. Non lo sappiamo! E anziché intervenire sempre con costanza nell'emergenza, una volta tanto interveniamo in prevenzione e facciamolo, innanzitutto, sulle scuole dove ci sono i figli e le figlie dei cittadini flegrei che, giustamente, devono stare al sicuro. Semplicemente questo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Signora Presidente, come gruppo Azione-PERR, chiediamo di sottoscrivere l'emendamento.
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.4. Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.3 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.1 Borrelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.6 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.5 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.7 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.8 Gadda, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.9 Sarracino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9-.11 Caso. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CARAMIELLO(M5S). Grazie, Presidente. È ancora più incomprensibile il parere contrario su questo emendamento che chiede semplicemente una cosa, cioè che, al fine di far fronte all'emergenza abitativa, aggravata dal rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei, e agevolare i nuclei familiari sgomberati nella ricerca di una sistemazione temporanea, possono essere stipulati, fino al 31 dicembre 2025, contratti di locazione transitori per sei mesi, rinnovabili per altri sei.
Invece, per i proprietari che metteranno a disposizione i propri immobili è prevista l'esenzione dal pagamento dell'IMU per tutta la durata del contratto transitorio. Gli oneri derivanti dal presente comma sono in tutto quantificati in 500.000 euro per il 2024.
PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Prosegua, onorevole Caramiello.
ALESSANDRO CARAMIELLO(M5S). Questa è una proposta di buon senso e non si capisce il parere contrario. Secondo l'unica soluzione che ha fornito Musumeci, ove malauguratamente dovessero eruttare i Campi Flegrei, circa 500.000 cittadini si dovrebbero trasferire in luoghi imprecisati del Nord. Oltre a prevedere un trasferimento nelle aree interne, l'unica proposta che ha fatto Musumeci è stata quella di erogare 65 euro al giorno per cittadino: facendo due conti veloci, per 500.000 persone, sono praticamente 32 milioni e 500.000 euro al giorno; un miliardo di euro al mese.
Quindi, io mi chiedo: se malauguratamente dovessero eruttare i Campi Flegrei, i cittadini flegrei dove verranno mandati? Nelle tendopoli al Nord?
Quindi, poiché questo è un emendamento di buon senso, chiedo al Governo di rivedere il parere .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.11 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.2 Sarracino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.4 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli identici emendamenti 9-.6 Santillo e 9-.7 De Luca.
Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Signor Presidente, questo emendamento vuole dare la stessa dignità e lo stesso trattamento a tutti gli italiani che vivono in situazioni di sofferenza. Noi chiediamo che nelle zone rosse per rischio vulcanico dei Campi Flegrei si possano realizzare gli interventi di messa in sicurezza dei fabbricati privati grazie al superbonus 110 per cento e alla cessione dei crediti d'imposta.
Innanzitutto, bisognerebbe che qualcuno ci spiegasse perché il superbonus rafforzato continui ad essere in vigore in Centro Italia, quindi per coloro che hanno sofferto il problema del terremoto nelle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo nel 2016, i quali possono scegliere se avere il contributo dello Stato o se optare per la detrazione del credito d'imposta; loro sì, invece i cittadini dei Campi Flegrei no.
Inoltre, alcune testate oggi ci hanno dato una notizia importante, perché sia Banca Italia, che l'assestamento di bilancio del Governo, certificano che non c'è più il buco di bilancio e che, anzi, l'incasso che avrà lo Stato per il 2024 sarà oltre le aspettative. Quindi, potete finalmente togliere e gettare la maschera di questo buco di bilancio che vi siete inventati fino ad oggi .
Potreste redimervi, approvando questo emendamento e dando alle persone che vivono nelle zone a rischio vulcanico dei Campi Flegrei la stessa possibilità che hanno coloro che vivono la situazione del rischio sismico e che hanno subìto il terremoto nel centro Italia nel 2016 .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-.6 Santillo e 9-.7 De Luca, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9-.8 del collega Caso, che chiede di parlare. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento va sulla scia del precedente, che ha illustrato il collega Santillo. L'unica differenza è che, mentre quello di prima chiedeva di intervenire sull'intera zona rossa dei Campi Flegrei, quella a rischio vulcanico, che riguarda 500.000 persone, con questo emendamento vi chiediamo, signori della maggioranza, se non lo si vuole fare per l'intera zona rossa, di farlo almeno per la nuova area ristretta individuata all'interno del decreto Campi Flegrei 1, perché come dicevo prima, in realtà, l'unico modo per rendere veramente resiliente un territorio che ha voglia di resistere e di non abbandonare la terra, è provare a dare la massima sicurezza possibile a chi ci abita, a chi ci vive. E, purtroppo, in questo nuovo decreto Campi Flegrei, si interviene esclusivamente - e neanche completamente - su quell'edificato che ha subìto sgomberi, che ha subìto danni, e per cui le famiglie sono state allontanate. Ricordo che parliamo di oltre 1.000 persone.
In che modo, allora, si può dire alle persone dei Campi Flegrei “resistete”, se non facendoli sentire al sicuro a casa propria? In che modo si vuole intervenire? Questo Governo e il Ministro Musumeci non ce lo spiegano, non ci fanno capire. E mentre eravamo qui, in quest'Aula, ad approvare e sottoscrivere, un po' da parte di tutti, la volontà di questa Camera di impegnare il Governo ad attivare il super sisma in quell'area, mentre sul territorio dei Campi Flegrei c'erano gli esponenti della Lega che promettevano l'attivazione del super sisma , qui, per l'ennesima volta, invece, si è pronti a bocciare questo emendamento. Lo avete fatto prima, l'avete fatto in Commissione e, probabilmente, lo farete anche ora. E allora metteteci la faccia con serietà: dite ai cittadini dei Campi Flegrei che, per questo Governo, devono arrangiarsi e se la devono vedere da soli !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.8 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-1 Gadda e 9-.2 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-10 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-7 Sarracino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-8 Borrelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-9 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione…. No, colleghi… Revoco la votazione.
Annulliamo la votazione, c'è stato un problema. Dobbiamo ripetere la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-9 Ruffino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-3 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-11 Borrelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-12 Sarracino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-13 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-1 Borrelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9-3 del collega De Luca, che chiede di parlare. Ne ha facoltà.
PIERO DE LUCA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Solo per porre l'attenzione del Governo, qualora ce ne fosse bisogno, su questo emendamento, che, insieme agli altri, chiede semplicemente una cosa banale: risorse supplementari per la regione e per i comuni per svolgere le attività che, ancora oggi, ricadono in capo a questi enti, nonostante la previsione del commissario straordinario.
Infatti, la previsione del Commissario straordinario non ha portato ad un'omogeneità di attribuzione di competenze, ma ha lasciato una sorta di spezzatino di competenze in capo a vari enti differenti; la regione, in particolare, d'intesa con i comuni, dovrà occuparsi di garantire la continuità dell'attività scolastica, l'erogazione dei contributi di autonoma sistemazione ai soggetti aventi titolo, gli interventi di nuova costruzione resi necessari per ragioni di pubblico interesse, nonché di gestire il programma di interventi di riqualificazione sismica del patrimonio edilizio privato ad uso residenziale e assicurare gli interventi di riparazione e riqualificazione sismica degli edifici residenziali inagibili. È molto banale la richiesta che avanziamo, a fronte di tutte queste competenze, che ancora vi ricadano e vi ricadranno, che sono decisive perché toccano la vita dei cittadini di quest'area, già colpiti e che meritano attenzione, così come di tutte le altre comunità che hanno difficoltà simili in ogni parte d'Italia.
È una richiesta banale quella che facciamo: stanziare risorse adeguate, altrimenti le competenze saranno impossibili da attuare, così come sarà impossibile mettere in campo le azioni che voi avete ancora lasciato in capo alla regione, d'intesa con i comuni interessati. Una richiesta semplice, ci sono le risorse, individuiamo anche i capitoli sui quali poter intervenire per recuperare le risorse necessarie e, davvero, non si capisce la ragione per la quale continuiate a dire di “no” .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.3 De Luca, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.9 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9-.4 Caso.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, signora Presidente. Come dicevo prima, dopo le ultime scosse un po' più forti che ci sono state qualche mese fa, purtroppo, abbiamo oltre 500 immobili che sono stati sgomberati, quindi ci sono oltre 1.000 persone che hanno dovuto lasciare casa. Queste persone, nella maggior parte dei casi, hanno dovuto abbandonare il proprio comune di residenza, in particolare la città di Pozzuoli, la mia città. Quello che sta accadendo però è che queste persone, tante persone, che poi ho incontrato in questo ultimo mese, mi hanno chiesto aiuto; in realtà, ci hanno chiesto aiuto, indistintamente a qualsiasi partito, alla classe politica in generale, che purtroppo poi, sul territorio troppo spesso viene vista come nemica perché non si va incontro ai reali bisogni dei cittadini.
Questo emendamento fa una cosa semplicissima: si dice che alla famiglia che ha dovuto lasciare il proprio appartamento per andare altrove venga sospeso, nel caso in cui sussista, il pagamento del mutuo. Non stiamo dicendo di annullarlo, non stiamo dicendo nulla di trascendentale; a noi sembrava una cosa abbastanza ovvia e, a differenza di quel che dice il Ministro Musumeci, non c'è la necessità di attivare lo stato di emergenza, lo si può fare benissimo con legge ordinaria, dicendo: fintantoché queste persone sono obbligate a stare fuori la casa che hanno comprato e che stanno pagando, con il sudore dei propri risparmi, almeno in questa fase, visto che avranno altre spese per andare altrove, sospendiamo loro il mutuo, perché non è normale pagare il mutuo per una casa in cui non si sta vivendo, mentre si sta pagando poi il fitto altrove. E' una cosa veramente ovvia, banale e normalissima che dovrebbe andare incontro alle esigenze di persone che si trovano in un momento di difficoltà, mentre ci viene detto di “no” con la bocciatura di questo emendamento sia al Senato che in Commissione, e vediamo ora cosa accadrà, ma non mi aspetto un miracolo.
Però, veramente, ci sembrava una cosa banale che il Ministro ha nascosto dietro “la minaccia”, lo dico tra virgolette, di dichiarare lo stato di emergenza, con tutto quello che ne consegue ma, per l'ennesima volta, ha mentito ai cittadini flegrei, perché, in realtà, basta approvare questo emendamento per attivare la sospensione dei mutui .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.4 Caso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9-.5 Caso.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, signora Presidente. Questo emendamento è sulla scia del precedente. Mentre prima chiedevamo di sospendere i mutui per chi ha dovuto abbandonare casa perché è stato sgomberato, con questo emendamento si va nella stessa direzione, e diciamo: sospendete gli adempimenti fiscali e tributari legati all'abitazione che non si sta utilizzando. Non mi dilungo su questo, perché ho abbondantemente espresso prima quanto sarebbe stato normale fare una cosa del genere, perché ripeto, chi ora è stato sgomberato dovrà andare in un'altra casa e, quindi, pagarvi le tasse e i tributi e in questo caso si troverà a continuare a pagarli anche per l'abitazione che non sta utilizzando.
Non capiamo veramente perché - non dico ora, ma quando l'abbiamo presentato al Senato, visto questo malsano sistema che è diventato monocamerale, almeno lì una modifica si poteva fare - non si vada in questa direzione; non capiamo perché non si vogliano aiutare veramente i cittadini dei Campi Flegrei .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.5 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.6 Borrelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.10 Sarracino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.01 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 9-.02 Caso.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CARAMIELLO(M5S). Si, grazie, Presidente. Questo emendamento reca misure urgenti per il potenziamento dell'Osservatorio Vesuviano, sezione di Napoli dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Praticamente, con questo emendamento, per valorizzare le attività di ricerca svolte dagli enti pubblici vigilati dal Ministero dell'Università e della ricerca e per far fronte agli interventi urgenti connessi all'attività di Protezione Civile, concernenti la sorveglianza sismica e vulcanica, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è autorizzato ad assumere, anche in deroga ai vincoli di spesa e assunzionali, per la sezione di Napoli dell'Osservatorio Vesuviano, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato 4 nuove unità di personale, di cui 2 tecnologi e 2 ricercatori di terzo livello professionale, mediante lo svolgimento di procedure concorsuali pubbliche per titoli ed esami.
Cioè, in un momento così complicato per i Campi Flegrei e anche per il Vesuvio, non si capisce veramente il parere contrario, e mi rivolgo soprattutto ai colleghi campani. Chiedo di rivedere questo parere e di votare favorevolmente .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.02 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.1 Borrelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.2 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-.3 e 9-.4 De Luca, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.01 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9-.02 Caso.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, signora Presidente. Con questo emendamento, ma in realtà anche con il precedente e con qualcuno a seguire, stiamo dicendo un qualcosa di semplice, ovvero è normale, è ovvio ed è importante che l'obiettivo principale sia quello di salvaguardare le vite umane dei Campi Flegrei, ma, d'altro canto, è necessario che anche il tessuto socio-economico dei Campi Flegrei venga salvaguardato, perché se noi proviamo a fare interventi esclusivamente sull'incolumità delle persone - e neanche quelli si fanno - poi se muore tutta l'economia dei comuni interessati ovviamente c'è un problema. Non c'è quella famosa resilienza di cui anche all'inizio - solo all'inizio, però, e prima che iniziasse a insultare i cittadini Flegrei - si riempiva la bocca anche il Ministro Musumeci.
Noi abbiamo proposto diversi strumenti, quali l'istituzione di una zona franca urbana, l'attivazione di una cassa integrazione in deroga e, in questo caso, di attivare una sorta di decontribuzione Sud legata ai Campi Flegrei .
PRESIDENTE. Colleghi, colleghi! Collega Caso, prego.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Colleghi, no! Capisco tutto ma no…collega Caso, prego.
ANTONIO CASO(M5S). Possiamo anche fare una sospensione della seduta…
PRESIDENTE. No, collega, non facciamo una sospensione della seduta per questo. Prego.
ANTONIO CASO(M5S). Arrivo al dunque, Presidente. Quindi, con questo emendamento chiediamo, di fatto, di salvaguardare i posti di lavoro e di salvaguardare l'imprenditoria, che nei Campi Flegrei è legata, come ho più volte ripetuto, soprattutto al mondo della ricettività, della ristorazione e dell'alberghiero. È normale e ovvio che ci sia stato un calo dell'apporto turistico nel territorio flegreo ed è inevitabile che, quindi, ne risentano anche gli imprenditori e le aziende. Dunque, proponiamo degli strumenti su un comparto che è stato totalmente dimenticato, sia all'interno del primo decreto che nel secondo decreto sui Campi Flegrei. Ovviamente, ne abbiamo a più riprese parlato anche con il Ministro Musumeci, ma abbiamo sempre e solo trovato porte chiuse.
Quindi, anche in questo caso agli albergatori e ai ristoratori, che a gran voce hanno chiesto anche che il Ministro andasse sul territorio a parlare con loro, a confrontarsi e a ragionare, insieme e con serietà, sugli strumenti utili, è stato detto di no. A differenza sua, invece, come MoVimento 5 Stelle siamo sempre stati presenti, più volte abbiamo incontrato tutte le categorie e le associazioni di categoria, abbiamo elaborato insieme e portato qui quelle che erano le loro proposte, come quella contenuta in questo emendamento; emendamento che, ovviamente, è stato presentato anche al Senato in prima lettura ed è stato bocciato, è stato presentato in Commissione ed è stato bocciato e ora siamo di nuovo qui a chiedervi di fare qualcosa per non far morire l'economia di un Paese .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.02 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9-.03 Borrelli.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Presidente, grazie. Noi abbiamo posto in tutte le Commissioni e, ovviamente, anche nella Commissione finanze il tema della sospensione di pagamento dei mutui, su cui presenteremo anche un ordine del giorno, e anche la sospensione dei termini tributari e contributivi. Vogliamo ribadire qui che non riusciamo a comprendere perché gli abitanti dei Campi Flegrei sono figli di un Dio minore.
Per molto meno sono state attuate misure molto più importanti e significative. Noi non siamo per nulla soddisfatti del decreto che viene portato avanti dal Governo, non siamo soddisfatti di come il Governo ha portato avanti l'emergenza Campi Flegrei e non siamo soddisfatti del fatto che il Ministro Musumeci, con tutto il rispetto per la sua figura, non sembra che abbia compreso fino in fondo la situazione e sembra che l'unico suo obiettivo sia quello di colpevolizzare gli abitanti dei Campi Flegrei. Allora, secondo il suo ragionamento dovremmo dire che, poiché lui è stato presidente della regione Sicilia per 5 anni, non può non essere colpevole del fatto che la Sicilia è stata ed è in condizioni allucinanti sulla gestione dell'acqua. Voglio ricordare a tutti che in questo momento Schifani, che fa parte sempre della stessa coalizione del Ministro Musumeci, ha negato, in un'intervista su un giornale, che ci fosse l'emergenza e si è dovuto muovere il portavoce nazionale dei Verdi per far vedere al presidente della regione Schifani e all'ex presidente Musumeci le condizioni in cui si trova la Sicilia.
Ebbene, noi abbiamo invitato più volte il Ministro a venire a verificare e questo non l'abbiamo fatto solo noi ma l'hanno fatto anche gli altri colleghi della minoranza. Gli abbiamo chiesto di rendersi conto con precisione della situazione strutturale, del tipo di vita e della storia dei Campi Flegrei, pur non avendo nulla da difendere rispetto ad abusi o ad altre cose del genere. Invece, si è andati avanti, in una visione ultra-ideologica da parte sua, di colpevolizzazione dei cittadini di quel territorio, che non hanno nessuna colpa se non quella di essere nati lì.
In questo momento tutti gli altri emendamenti che noi abbiamo presentato come Alleanza Verdi e Sinistra sono emendamenti semplicemente tecnici, in cui abbiamo chiesto di aumentare quantomeno i fondi ma questo non è stato fatto. Lo ribadirò in un altro intervento, però voglio adesso sottolineare una cosa: noi non apprezziamo il fatto che i Ministri competenti non partecipano alle discussioni sulle leggi che loro portano in Aula. In questo caso il relatore è il collega Zinzi, ma il disegno di legge riguarda la competenza specifica del Ministro. Nella gran parte dei casi i Ministri non partecipano. L'unico che abbiamo visto molto presente, ahinoi, è stato il Ministro Calderoli, che sebbene ci abbia spinto a proporre un referendum e a raccogliere le firme però almeno era presente in Aula.
I Ministri competenti devono prendere l'abitudine di venire in Aula quando si tratta di decreti o norme che promuovono loro o che li riguardano, perché sarebbe stato molto interessante ascoltare qualche replica del Ministro competente, ascoltare il perché ci siano state determinate bocciature.
Ovviamente, senza nulla togliere al collega Zinzi, che è persona corretta e sicuramente dedita, come sempre, al proprio lavoro, però ci lascia sempre molto perplessi. E la dimostrazione del fatto che i Campi Flegrei siano considerati figli di un Dio minore è che non ci sia il Ministro: non è venuto a Pozzuoli o nei Campi Flegrei e non è venuto neanche in Aula.
Noi ribadiamo che questa era una proposta di buonsenso e ci dispiace molto che anche su questa ci sia stato un diniego .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.03 Borrelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.04 Borrelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.1 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.2 Ferrari, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-.1 Speranza, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.01 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 9-.02 Gadda. Ha chiesto di intervenire la deputata Gadda. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Con questo emendamento, si chiede di stanziare 10 milioni di euro al comune di Pozzuoli. Il porto di Pozzuoli, anche a causa del fenomeno bradisismico, sta letteralmente sprofondando. Si chiede di stanziare 10 milioni di euro per la messa in sicurezza del porto che ricordo al Governo essere un'importante di via di fuga. Il porto di Pozzuoli è anche strategico per lo sviluppo dell'area, perché l'area dei Campi Flegrei è vicina a notissime località turistiche. Quindi, abbiamo l'esigenza di preservare questo porto sia per la sicurezza delle persone, ma anche per lo sviluppo di un'area meravigliosa del nostro Paese, che ha il diritto di continuare la sua attività commerciale e turistica, soprattutto verso le altre destinazioni del Golfo.
Quindi, io chiedo davvero al Governo di riconsiderare il parere su questo emendamento, perché ricordo che, nei provvedimenti precedenti, quando abbiamo avuto in discussione alla Camera il decreto Campi Flegrei, il Governo a un medesimo ordine del giorno, aveva dato parere favorevole. Quale occasione migliore? Sono soltanto 10 milioni di euro e quindi chiedo davvero al Governo di riconsiderare il proprio parere.
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.02 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 9-.03 Gadda. Ha chiesto di parlare la deputata Gadda. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Per i Campi Flegrei evidentemente non ci sono risorse per gli edifici residenziali. Con questo articolo aggiuntivo, chiediamo di stanziare risorse per la verifica e la messa in sicurezza anche degli edifici di proprietà comunale che, nel territorio del comune di Pozzuoli, sono oltre 5.000 che sono stati dichiarati fuori dall'area bradisismica. Quindi, chiediamo al Governo di mettere in sicurezza un patrimonio edilizio fondamentale per la vita quotidiana di migliaia di persone e di famiglie. Davvero chiedo, anche in questo caso, alla Sottosegretaria di riconsiderare la sua posizione, perché so quanto la Sottosegretaria conosca queste aree del Paese. Quindi, credo sia necessario dare priorità e quale priorità migliore, se non il patrimonio edilizio pubblico dell'area?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.03 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-.04 Gadda, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli identici emendamenti 11.1 Cappelletti e 11.2 Bonelli. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti.
ENRICO CAPPELLETTI(M5S). Grazie, Presidente. Perché vogliamo sopprimere l'articolo 11 sulla Fondazione Milano Cortina 2026? Ebbene, il motivo è molto semplice. L'articolo 11 intende far passare la Fondazione Milano Cortina 2026 come un ente privato, al fine e con la conseguenza di provare a declassare i capi di imputazione a carico del suo ex amministratore delegato e di un dirigente della fondazione, che sono sospettati di clientelismo e con ipotesi di corruzione.
I sospettati avrebbero proceduto, peraltro, anche a discutibili assunzioni per contatti personali, tra le quali ricordo le assunzioni illustri del figlio del Presidente del Senato Ignazio La Russa e della nipote dell'ex Premier Mario Draghi. Ricordo che, per i giudici del riesame, gli elementi emersi da e da intercettazioni sarebbero, tra virgolette, più che adeguati a delineare un'ipotesi corruttiva. Ma, forse, l'articolo 11, l'avete scritto proprio per questo.
Ci sono anche altre motivazioni. La Fondazione è e deve rimanere evidentemente un ente di diritto pubblico. Ricordo, infatti, che è partecipata dalla Presidenza del Consiglio, dalle regioni Lombardia e Veneto, dai comuni di Milano e Cortina, dalle province di Trento e Bolzano, anche dal CONI. Peraltro, la qualità di organismo pubblico dipende dall'attività di interesse generale che svolge, non da come si presenta formalmente.
Ma c'è anche un altro motivo per auspicare l'abrogazione dell'articolo 11. La Fondazione ha un bilancio in rosso: al 31 dicembre 2023, era di oltre 107 milioni di euro e continua ad operare in condizioni di deficit patrimoniale, deficit che è in continuo peggioramento.
Certamente, la scelta scellerata di Matteo Salvini e di Luca Zaia di costruire una pista da bob usa e getta non ha contribuito a ridurre le dimensioni di questo disastro, al contrario, ha contribuito ad aumentarle. Sono, dunque, prevedibili le ricadute molto gravi sul bilancio dello Stato e degli enti territoriali coinvolti che dovranno ripianare questo buco.
L'articolo 11 va soppresso, infine, perché anticostituzionale e in aperto contrasto con la direttiva (UE) 2014/24, così com'è stato confermato dalla sentenza della Corte di giustizia europea e da sentenze della Cassazione a Sezioni Unite del 2021 e del 2023.
Anch'io credo che ci siano sufficienti motivi, per maggioranza e opposizione, per votare a favore dell'abrogazione di questo articolo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Guardi, Presidente. Concordo, quindi, non ripeto quanto anticipato dal collega Cappelletti. Però, per quanto riguarda la questione di questa fondazione - mi verrebbe da dire, al di là che sia effettivamente un'istituzione o un organismo di diritto pubblico, regolato quindi dal diritto pubblico piuttosto che privato, al di là di questo, perché sappiamo che le fondazioni sono di differente natura proprio per lo scopo per il quale sono istituite - ci troviamo di fronte ad una situazione che è oggetto dell'attenzione della procura di Milano, ad uno scandalo di tipo ambientale, sociale ed economico che addirittura sfocia nel conflitto tra istituzioni centrali e regioni, in questo caso la regione Veneto, e i comuni confinanti con le regioni a statuto speciale.
I comuni dovrebbero, addirittura, sobbarcarsi le spese di gestione e di manutenzione della famosa pista da di Cortina, per 20 anni, per la semplice cifra modesta, secondo voi, di 1.500.000 euro all'anno, per una pista con riferimento alla quale saranno 50, sì e no, a livello nazionale, i fruitori.
Quindi, al di là di tutto, stiamo dando strumenti ad una fondazione con un deficit pauroso, che ha lo scudo penale in quanto soggetto di diritto privato, ma è un soggetto di diritto privato i cui debiti ricadranno sul pubblico - su questo vi sfido qui a dire che non sarà così, perché i soldi non li tirano fuori loro -, accollando ai comuni dell'alta montagna tutte le spese di conduzione e gestione di un'inutile pista che il Vice Ministro e il presidente della regione Veneto hanno costretto a realizzare per la loro ostinazione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a titolo personale, per un minuto, l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
ANTONINO IARIA(M5S). Grazie, Presidente…
PRESIDENTE. Scusi solo un attimo. C'è veramente una confusione eccessiva, io vi prego di fare silenzio. Prego collega Iaria.
ANTONINO IARIA(M5S). Quest'articolo, che noi chiediamo di sopprimere, chiaramente va a inserirsi nel dibattito assurdo che sta intorno al tema delle Olimpiadi Milano-Cortina. Da torinese - e da torinese 5 Stelle - voglio solo continuare a ribadire che a Torino avremmo fatto Olimpiadi molto meno costose, quasi un terzo in meno dei costi previsti dall'attuale costo di Milano-Cortina, e che non avremmo avuto bisogno di questi sotterfugi per cambiare lo statuto delle fondazioni né di avere finanziamenti ulteriori per una scelta scellerata che fu fatta allora di non far andare avanti il Torino olimpica. Questo dimostra semplicemente che i 5 Stelle sono capaci di fare anche eventi importanti, spendendo, non creando problemi per la pubblica amministrazione e non sperperando il denaro pubblico .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 11.1 Cappelletti e 11.2 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.3 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno dovremmo passare all'espressione del parere da parte del Governo in proposito. Tuttavia, avverto che la rappresentante del Governo ha rappresentato, per le vie brevi, la necessità di sospendere la seduta per 20 minuti, al fine di completarne l'istruttoria. Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 16,25.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 81, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1997.
Invito la rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sugli ordini del giorno.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Sull'ordine del giorno n. 9/1997/1 Cangiano il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di autorizzare in via normativa (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/2 Barbagallo il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di estendere (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/3 Manes il parere è favorevole con la seguente riformulazione del primo impegno: “nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e della normativa in materia di Protezione Civile, a valutare di definire (…)”; e la seguente riformulazione del secondo impegno: “nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, a valutare iniziative normative che possano dare risposte adeguate alle attività commerciali, imprenditoriali, turistiche e agricole danneggiate”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/4 Zanella, espunte la terza, quarta e quinta premessa, il parere è favorevole con la riformulazione dell'impegno, che espunge la parola “grave”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/5 Bonelli, espunta la terza premessa, il parere è contrario al primo impegno, mentre è favorevole con la seguente riformulazione del secondo impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere misure in favore degli agricoltori che, autorizzando di allagare le proprie terre, hanno salvato le comunità locali dall'allagamento, come nel caso della cooperativa CAB Terra di Ravenna”.
Sull'ordine del giorno 9/1997/6 Borrelli il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/7 Grimaldi il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di attivare (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/8 Gadda il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere iniziative a sostegno di persone fisiche, persone giuridiche e liberi professionisti titolari di partita IVA, i cui beni mobili e immobili siano stati danneggiati o distrutti dagli eventi alluvionali e dalle frane occorsi nei mesi di giugno e luglio 2024.
L'ordine del giorno n. 9/1997/9 Boschi è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/10 Perissa il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/11 Bakkali il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/12 Braga, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione degli impegni: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare iniziative necessarie per dare sostegno alle famiglie e aziende danneggiate dagli eventi calamitosi del 2022 e 2023”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/13 Tassinari il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare (…)”.
L'ordine del giorno n. 9/1997/14 Stefani è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/15 Manzi il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/16 Ferrari il parere è contrario.
Con riferimento all'ordine del giorno n. 9/1997/17 Evi si chiede di accantonarlo.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/18 Morassut il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/19 Candiani il parere è favorevole con la seguente integrale riformulazione degli impegni: “a dichiarare lo stato di emergenza al ricorrere dei presupposti di legge”; “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di prevedere un ristoro a favore delle imprese turistiche operanti nelle zone colpite dagli eventi meteorologici del 29 e 30 giugno 2024”; “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di adottare tutte le misure necessarie per destinare risorse economiche e agevolazioni fiscali a sostegno di cittadini ed imprese di Macugnaga colpite dalle calamità”; “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di destinare le risorse finanziarie necessarie al ripristino dei luoghi e alla prevenzione del rischio rispetto alle situazioni di dissesto idrogeologico in premessa evidenziate”.
L'ordine del giorno n. 9/1997/20 Bisa è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/21 Bof il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare le opportune iniziative, qualora ne ricorrano le condizioni per la realizzazione”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/22 Simiani, espunta la decima premessa, il parere è favorevole al primo impegno, favorevole con la seguente riformulazione del secondo impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare misure per ristorare le attività danneggiate nei settori balneare, turistico, ricettivo ed ittico e per il ripopolamento della laguna”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1997/23 Ambrosi e n. 9/1997/24 Fenu il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/25 Torto il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ogni iniziativa utile (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/26 Pavanelli il parere è contrario al primo impegno, in quanto l'articolo 9- trova applicazione in relazione agli eventi sismici del 2016, mentre è favorevole al secondo impegno con la seguente riformulazione: “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza, pubblica, di stanziare (…)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/27 Morfino il parere è favorevole.
Sugli ordini del giorno n. 9/1997/28 Ilaria Fontana e n. 9/1997/29 Santillo il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1997/30 Scerra il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “nell'ambito della definizione delle procedure di reclutamento di un nuovo contingente di unità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di potenziare (…)”.
Sugli ordini del giorno n. 9/1997/31 Caso, n. 9/1997/32 L'Abbate, n. 9/1997/33 Carmina e n. 9/1997/34 Ruffino il parere è contrario.
Sugli ordini del giorno n. 9/1997/35 Mazzetti, n. 9/1997/36 Francesco Silvestri e n. 9/1997/37 Cavandoli il parere è favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/1997/38 Iaia è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/39 Curti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
L'ordine del giorno n. 9/1997/1 Cangiano è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione, collega? Sì. Bene.
L'ordine del giorno n. 9/1997/2 Barbagallo è favorevole con riformulazione. Collega Barbagallo, va bene la riformulazione? Chiede di intervenire? Prima mi dica se accetta, poi…
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO(PD-IDP). Sì, accetto la riformulazione. È un ordine del giorno particolarmente significativo…
PRESIDENTE. Chiede di metterlo ai voti? Scusi collega, glielo devo chiedere, così fa la dichiarazione di voto. Prego.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO(PD-IDP). Naturalmente sì, Presidente. Grazie. Dicevo che è un ordine del giorno particolarmente significativo, perché chiedo l'equiparazione al terremoto che ha colpito l'area etnea il 26 dicembre 2018 della normativa del decreto-legge relativa al sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016.
La ricostruzione dell'area etnea ancora oggi sta andando particolarmente a rilento e l'equiparazione normativa consentirebbe di alleggerire alcuni iter burocratici anche nei confronti dei privati. Quindi, ringraziamo il rappresentante del Governo per il parere favorevole. La riformulazione ovviamente incide poco perché non ci sono conseguenze di natura economica e saremo particolarmente vigili nell'incalzare il Governo affinché l'equiparazione avvenga in uno dei prossimi provvedimenti normativi. Chiedo che venga votato.
PRESIDENTE. Le colleghe Morfino e Carmina hanno chiesto di sottoscriverlo. Bene. Anche l'onorevole Raffa chiede di sottoscrivere.
Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/2 Barbagallo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/3 Manes, favorevole con riformulazione: accoglie? Chiede di votare come riformulato? Bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/3 Manes, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/4 Zanella, favorevole con riformulazione: mi dice se accoglie, collega?
LUANA ZANELLA(AVS). Presidente, no, non accolgo, perché l'ordine del giorno così riformulato è totalmente snaturato e non fa altro che impegnare il Governo a fare quello che dovrebbe fare normalmente, cioè comunicare rispetto allo stato grave - mi è stato tolto anche il grave - deficit della Fondazione Milano-Cortina.
Vede, Presidente, come abbiamo già anticipato, non soltanto noi, di Alleanza Verdi e Sinistra, il problema è gravissimo rispetto a questi i Giochi olimpici invernali del 2026.
Abbiamo presentato tanti atti, abbiamo presentato ordini del giorno, ne abbiamo discusso nelle Commissioni e anche oggi in Aula.
Rispetto al titolo di questo provvedimento, allo scopo di questo provvedimento, inserire questo articolato sui Giochi invernali Milano-Cortina è assolutamente stravagante, visto che i contenuti dei decreti-legge dovrebbero essere omogenei e coerenti…
PRESIDENTE. Collega Zanella, mi scusi. Chiedo di liberare i banchi del Governo. Colleghi, colleghi, dovete liberare i banchi del Governo. Prego, collega Zanella.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Non dovrebbero essere un'occasione per inserire normazioni, regolamentazioni su temi che non c'entrano nulla con lo scopo centrale del provvedimento stesso. Ormai, ci siamo - ahimè - abituate e abituati a questo. In questo caso, siamo di fronte ad un rischio forte di un deficit che sicuramente dovrà essere appianato dallo Stato o dagli enti, ancora peggio, coinvolti. Sottolineo che i comuni confinanti sono molto, molto preoccupati, perché tante delle decisioni che sono state assunte rispetto alle Olimpiadi e al proseguo dell'organizzazione dei lavori, naturalmente preliminari e indispensabili per l'effettuazione delle Olimpiadi stesse, non sono state concordate, né con i territori, né con le comunità locali. Quindi, a questo punto, chiedo, Presidente, che sia votato. Ovviamente, non mi aspetto un cambiamento di opinione e di indirizzo da parte del Governo, però ognuno si assumerà le proprie responsabilità .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/4 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/5 Bonelli, favorevole con riformulazione: collega Bonelli, mi dice se accoglie la riformulazione? No, quindi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/1997/5 Bonelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/6 Borrelli, con parere è contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Presidente, l'ho annunciato prima, durante l'intervento sugli emendamenti. Non smetteremo di chiedere al Governo di continuare a dare risposte concrete alle popolazioni dei Campi Flegrei, che non sono figli di un dio minore.
La prima cosa che abbiamo chiesto - l'abbiamo fatto in epoca non sospetta ed era stata votata all'unanimità in Commissione finanze: non smetterò mai di ricordarlo, perché, per quanto ci riguarda, è uno degli aspetti poco qualificanti della nostra azione in Parlamento - era stata quella di prevedere, prima ancora che ci fossero gli ultimi episodi di sciami sismici e di terremoti, un intervento sulle abitazioni private per dare un contributo, affinché fossero messe in sicurezza e rese antisismiche.
Fu approvato all'unanimità, poi quello che era un emendamento fu trasformato in un ordine del giorno votato all'unanimità: poi, invece, è finita che quell'ordine del giorno, come purtroppo spesso il collega Zaratti ricorda, è diventato lettera morta, fino al punto che ci siamo trovati con la colpevolizzazione delle popolazioni flegree da parte del Ministro Musumeci.
Io vorrei far presente che, se il Ministro Musumeci fosse coerente con quello che va affermando, sarebbe coerente con gli abitanti della sua stessa zona, essendo, lui, nato in Sicilia. Tuttavia, per quanto riguarda il luogo di nascita che ha amministrato per tanto tempo - ha amministrato non solo la Sicilia, ma anche comuni e province -, sembra che queste persone, quando diventano Ministri, in certe maggioranze, cambiano il loro DNA. Sembra quasi che il Ministro Musumeci sia sceso dal pero e all'improvviso ha cominciato a dire: per ottant'anni non si è fatto niente. Figuratevi, non abbiamo mai avuto un sindaco dei Verdi su quel territorio, come non l'abbiamo avuto in Sicilia. Però, la domanda che ci pone e ci poniamo sempre è: come fanno uomini e donne delle istituzioni, che per decenni, a vario titolo, hanno governato il territorio e il Paese, a far finta che tutto ciò non sia mai successo e che addirittura si tratti di passati che non li riguardano?
Ebbene, guardate che, se c'era stato un tentativo di intervento, probabilmente sbagliato, è stato fatto solo ed esclusivamente da parte dell'allora giunta Bassolino, che sia sul vesuviano sia sui Campi Flegrei aveva previsto la possibilità per i cittadini di andare via, dandogli un indennizzo per acquistare nuove case, cosa che, purtroppo, non si è rivelata sufficiente. Ma tutto il resto che è venuto dopo? Un esempio su tutti, Bertolaso: ha fatto nulla. Io, all'epoca, mi scontrarci duramente per il fatto che non si volevano fare neanche le prove di emergenze e Bertolaso era uomo forte di un Governo di centrodestra. Il Ministro Musumeci, oggi, non è in Aula e torno a ripeterlo, tramite sua persona, Presidente: non è gradevole che i Ministri non partecipino alle attività delle loro leggi. Non è un obbligo, ma, dal nostro punto di vista, dovrebbe essere un dovere, perché si parla di leggi che hanno promosso loro o che il Parlamento sta portando su loro deleghe.
Allora, rispetto a tutto ciò, come è possibile che il Ministro si sia limitato a colpevolizzare le popolazioni? E noi abbiamo chiesto di più. Ovviamente, quest'ordine del giorno è stato respinto e sono stati respinti tutti gli emendamenti, però c'è una domanda che continuiamo a porci: perché si utilizzano due pesi e due misure? Perché nei confronti dei cittadini dei Campi Flegrei, in particolare, si è usata questa durezza, anche questa rottura, oserei dire, così brutale, questa colpevolizzazione, questa idea - detta da un cittadino, da un Ministro che proviene dal Sud - quasi rancorosa nei confronti dei suoi concittadini? Ecco, ci diamo una risposta, legata al fatto che, in realtà, ci si vergogna un po' di non aver fatto nulla .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/6 Borrelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/7 Grimaldi, parere favorevole con riformulazione. Accoglie? Non accoglie e chiede di votare.
Dunque passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/7 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/8 Gadda, parere favorevole con riformulazione. Accoglie, onorevole Gadda? Sì. Ordine del giorno n. 9/1997/9 Boschi, accolto come raccomandazione, va bene.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/10 Perissa, con parere favorevole.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Perissa. Ne ha facoltà. Vuole votarlo, quindi? Prego, può favore una dichiarazione di voto.
MARCO PERISSA(FDI). Sì, chiedo venga messo ai voti. Volevo intanto - se me lo consente, Presidente - ringraziarla per la parola e per un breve cenno di contesto. Stiamo per votare un ordine del giorno che impegna il Governo a rivedere un decreto firmato anche dal Ministro Gualtieri nel marzo 2020 che identifica le soglie massime assunzionali a tempo indeterminato per i comuni italiani. Era necessario questo ordine del giorno perché, qualche settimana fa, il sindaco Gualtieri si è reso conto che i limiti da lui stesso assegnati al comune di Roma avevano generato danni irreparabili. Ovvero, le soglie identificate con il decreto di marzo 2020 sono troppo basse per il comune di Roma. Forse il futuro sindaco di Roma Gualtieri non conosceva bene la condizione di Roma Capitale e, quindi, di un fabbisogno che è nettamente più alto rispetto alla disponibilità assunzionale attuale. Quindi, non aveva immaginato che quel limite avrebbe penalizzato la città di Roma.
Oggi, da sindaco, si trova nelle condizioni di dover chiedere in qualche modo aiuto al Governo per modificare questa norma. Evidentemente, siamo arrivati alla definizione di questo ordine del giorno per il quale, ovviamente, ringrazio il Ministro Zangrillo, , ma tutto il Governo Meloni che, ancora per una volta, dimostra che ha la voglia, il desiderio, la capacità di risolvere i problemi della città di Roma, problemi che, evidentemente, qualcun'altro ha creato o che qualcuno non è in grado di gestire - non come in questo caso - ma magari come in altri. Faccio l'esempio dell'intervento del Ministro Zangrillo per la proroga delle graduatorie delle supplenti della scuola materna: un nella storia della Repubblica italiana, per cui un Ministro interviene in supporto di un'amministrazione capitolina. Per questo motivo, oggi con un ordine del giorno di Fratelli d'Italia il Governo si impegna a modificare i limiti messi all'assunzione a tempo indeterminato per il comune di Roma dall'allora Ministro Gualtieri. C'è da dire, a beneficio di chi ci ascolta, che, purtroppo, il Ministro Gualtieri, con gli altri Ministri che hanno sottoscritto quel decreto nel 2020, hanno peggiorato un pochino la situazione, cioè hanno scritto, nell'articolo 7 di quel decreto, che quel decreto non è modificabile per i cinque anni successivi. Questo significa che la modifica di questo limite potrà avvenire soltanto dopo il marzo del 2025.
Ciononostante, apprezzo la volontà e l'impegno chiaro, senza riformulazione alcuna, del Governo ad operare per cercare di modificare questi limiti. Dopodiché spero, perché non credo di essere stato in qualche modo - come posso dire - inesatto nella ricostruzione storica, che così come Fratelli d'Italia, a prescindere dal fatto che la guida della città di Roma sia espressa dal Partito Democratico, si è dimostrata con questo ordine del giorno sensibile ai problemi della città, che anche i colleghi del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle possano votare insieme a noi a favore di questo ordine del giorno per iniziare un lavoro che metta la città di Roma nelle condizioni di avere il giusto numero di dipendenti per gestire i corretti servizi nei confronti dei suoi cittadini, anche in occasione del Giubileo, che è in arrivo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.
CLAUDIO MANCINI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Su richiesta del mio gruppo intervengo per dichiarare che non solo voteremo ma sottoscriviamo questo ordine del giorno che è a favore della città di Roma, nello spirito con cui si opera in questo Parlamento e cioè che, quando si agisce verso gli enti locali, si agisce per le amministrazioni e per i cittadini senza guardare al colore politico delle amministrazioni in corso.
Io capisco che il collega Perissa, che è appena intervenuto, ci ha dato il senso di straordinarietà di aver presentato un ordine del giorno nella città in cui c'è un sindaco del Partito Democratico. Ecco, facessero lo stesso sforzo quando si tratta di discutere il PNRR con i sindaci , i fondi per l'Europa con le regioni del Mezzogiorno, lavorassero sempre i colleghi della maggioranza con spirito istituzionaleCerto, noi su questo non abbiamo bisogno di insegnamenti .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Grazie, Presidente. Io annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle a questo ordine del giorno, però chiedo al collega che, se proprio vogliamo fare i fenomeni, poteva almeno presentare un emendamento e non un ordine del giorno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Madia. Ne ha facoltà.
MARIA ANNA MADIA(PD-IDP). Presidente, grazie. Poiché ho sentito il collega Perissa dire che si tratta di un nella storia repubblicana, volevo lasciare agli atti che da Ministra della Pubblica amministrazione, con i Governi Renzi e Gentiloni, facemmo una norma che addirittura consentì anche al comune di Roma e alla sindaca Virginia Raggi, da noi non molto amata, di assumere educatrici ed educatori (ma sono per lo più donne le educatrici) precari da tanti anni dei nidi e delle materne. E questi sono, collega Perissa, fatti.
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
MARIA ANNA MADIA(PD-IDP). Non si tratta di ma di fatti. Questi sono accaduti e queste educatrici sono assunte a tempo indeterminato .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/10 Perissa, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/11 Bakkali. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Diciamo che richiamo, come ha fatto poco fa il collega Mancini, allo stesso spirito istituzionale al quale credo con poco successo siamo stati richiamati prima, nel senso che non abbiamo bisogno di lezioni da nessuno, quando si tratta di amministrare e di farlo nel bene delle comunità e delle istituzioni che rappresentiamo.
Su tale ordine del giorno vi chiediamo due cose. Posso capire e comprendere il parere contrario sulla questione dei beni mobili e sul tetto massimo rispetto ai 6.000 euro, perché oltre non riusciamo ad andare; ma non sulla convocazione e sull'appello al confronto al tavolo di lavoro, che vi stanno chiedendo i sindaci, che vi sta chiedendo la regione Emilia-Romagna; e anche qui si richiama quello spirito istituzionale, perché non vogliamo pensare che vi stiate approcciando a questo territorio valutando in base al colore politico o ai partiti che governano questi territori; è un tavolo di confronto, abbiamo bisogno dei piani speciali per le opere di prevenzione, perché altrimenti non abbiamo compreso nulla di quello che è successo a maggio 2023.
Abbiamo bisogno di mettere in piedi i progetti entro settembre, perché a dicembre scade il mandato del commissario Figliuolo, e di risorse; il commissario Figliuolo ha bisogno anche di interloquire insieme ai territori, che spesso saranno stazione appaltante di questi lavori, con il confronto con gli altri Ministeri interessati. Ecco, questo Governo non vede i territori, i sindaci, non ascolta la regione da più di un anno. Quindi, per favore, in nome dello spirito istituzionale che avete poco fa richiamato dai banchi della maggioranza, parlate con i territori e lavorate sui piani speciali.
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/11 Bakkali, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/12 Braga, parere favorevole con riformulazione. Non accoglie e chiede di intervenire. Ne ha facoltà.
CHIARA BRAGA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accolgo la riformulazione e chiedo di intervenire per una brevissima dichiarazione di voto, perché quest'ordine del giorno, sostanzialmente, chiede al Governo di mantenere le promesse che ha fatto, ad esempio, all'indomani dell'alluvione in Emilia-Romagna, quando la Presidente del Consiglio andò a garantire che sarebbero arrivate risorse per i ristori a tutti i cittadini e agli amministratori locali. Non è così.
Trovo surreale che mi si chieda di riformulare un ordine del giorno, espungendo le premesse che, sostanzialmente, ricostruiscono solo il dato di fatto, compreso il parere espresso in sede di Conferenza unificata, dove si è sottolineato come gli stanziamenti, attualmente previsti per il ristoro dei danni subiti dai territori colpiti da calamità, nella misura di 50 milioni di euro, siano assolutamente insufficienti e inadeguati rispetto a una quantificazione dei danni che supera il miliardo e mezzo di euro.
Quindi, invito il Governo a rivalutare il parere o, quantomeno, i colleghi della maggioranza a esprimere un voto favorevole, con noi, su questo ordine del giorno, perché perlomeno sarebbe coerente con quello che ancora raccontano a quei territori, cioè, risposte immediate ed eque e non disparità di trattamento tra figli e figliastri. Soprattutto, forse sarebbe opportuno tenere fede ad impegni che sono stati pronunciati a parole, ma che non hanno trovato alcun riscontro effettivo nei fatti di questi mesi .
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/12 Braga, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/13 Tassinari, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, previa riformulazione: accolta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/14 Stefani, accolto dal Governo come raccomandazione: accolta. Ordine del giorno n. 9/1997/15 Manzi, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, previa riformulazione: accolta.
Ordine del giorno n. 9/1997/16 Ferrari, su cui il Governo ha espresso parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.
SARA FERRARI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per mettere in luce come questo parere negativo vada in contraddizione rispetto alla operazione dell'autonomia differenziata. Sì, perché quest'ordine del giorno chiedeva semplicemente di limitare il ricorso all'istituzione di figure commissariali statali preposte all'esercizio di funzioni ordinarie, in particolare, in contesti come quello a cui si riferisce questo provvedimento, quindi, di Protezione civile e ricostruzione, favorendo, invece, il più possibile il ricorso al potenziamento dei soggetti istituzionali esistenti.
Ancora una volta, anche rispetto ai Campi Flegrei, state immaginando l'istituzione di figure commissariali. Se voi aveste davvero a cuore l'autonomia regionale, oggi potenziereste la gestione locale, territoriale di chi conosce il proprio territorio ed è in grado di valutare come intervenire: mi riferisco, evidentemente, alle regioni e agli enti locali.
Noi vi chiedevamo, in particolare, nel primo provvedimento utile, di ricondurre alle regioni e agli enti locali queste funzioni straordinarie che, invece, avete attribuito ai commissari, per far fronte alle attività di prevenzione dei rischi, di gestione e superamento delle emergenze e di ricostruzione, rispettando così le previsioni costituzionali, che richiedono il pieno coordinamento tra lo Stato e le autorità territoriali nella regolazione di queste delicate e fondamentali attività.
Pertanto, ci sembra davvero di dover rilevare il paradosso che questo orientamento, volto ad un sempre più diffuso ricorso alle figure commissariali, si vada consolidando in contraddizione all'attuazione della sciagurata proposta di autonomia differenziata, nel cui ambito, tra l'altro, alcune regioni hanno chiesto il trasferimento di competenze proprio in materia di Protezione civile, configurando così, a nostro avviso, un'altra insanabile contraddizione nell'azione della maggioranza che sostiene il Governo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/16 Ferrari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/17 Evi, precedentemente accantonato. Prego, Sottosegretaria, esprima il parere.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 9/1997/17 Evi è accolto come raccomandazione. Ne approfitto per chiedere di poter rettificare il parere dato all'ordine del giorno n. 9/1997/36 Francesco Silvestri.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Sull'ordine del giorno n. 9/1997/36 Francesco Silvestri, il parere è favorevole se espunto il secondo impegno. Mentre per l'ordine del giorno n. 9/1997/19 Candiani, chiederei un accantonamento.
PRESIDENTE. Torniamo all'ordine del giorno n. 9/1997/17 Evi, che è stato accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Evi. Ne ha facoltà.
ELEONORA EVI(PD-IDP). Grazie, Presidente. No, non accetto che l'ordine del giorno sia accolto come raccomandazione. Nell'articolo di questo provvedimento, è previsto l'impegno a portare avanti il completamento dell'Agenzia ItaliaMeteo, ma lo fa a risorse invariate.
Noi con questo ordine del giorno chiedevamo qualcosa di più: chiedevamo di fare quel passo in avanti che è necessario, dal momento che si tratta di un'Agenzia che ha un compito fondamentale, cioè, quello di lavorare sulle previsioni, sul monitoraggio e sulla sorveglianza meteorologica, ma non solo; ha anche il compito di fare ricerca e sviluppo, informazione e divulgazione.
Ecco, forse è una cosa fondamentale, nel 2024, per riuscire a chiarire a tutti i cittadini e le cittadine italiane, ma anche forse a quest'Aula, la differenza tra clima e meteo, visto che ancora questo genera moltissima confusione e, di fatto, rischia di far continuare a portare avanti delle politiche che guardano al passato, invece, di essere pronti ad affrontare il futuro e già l'oggi: la potenza con cui gli effetti meteorologici estremi si abbattono, soprattutto, sul nostro Paese. Occorre, però, uno sguardo di lungo periodo, per mettere in campo tutti gli strumenti e le azioni necessarie. Ma, evidentemente, questo non interessa più di tanto. L'auspicio che ho nel vedere realizzato il completamento di questa Agenzia è proprio quello di avere una maggiore cultura e informazione, anche per evitare certi errori o certi scivoloni; penso a chi guida oggi un'agenzia, l'ARPA Lombardia, che è una persona che nega che i cambiamenti climatici siano causati dall'uomo.
Ecco, forse, tutto questo potrebbe essere affrontato anche grazie al lavoro di una Agenzia che fa informazione. Noi chiedevamo, quindi, di velocizzare il completamento di questa Agenzia, ma anche di metterci le risorse necessarie, dal momento che agire a risorse invariate è evidente che non porterà ad alcun tipo di miglioramento.
Quindi, non posso accettare questa raccomandazione e chiedo di mettere ai voti questo ordine del giorno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/17 Evi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/18 Morassut, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'ordine del giorno n. 9/1997/19 Candiani rimane accantonato.
L'ordine del giorno n. 9/1997/20 Bisa è accolto come raccomandazione: va bene, collega? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/21 Bof il parere è favorevole con riformulazione: va bene.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/22 Simiani il parere è favorevole con riformulazione: collega Simiani, la accoglie?
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Se fosse possibile riascoltare la riformulazione, per piacere.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1997/22 Simiani, per favore?
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Sì, Presidente. Espunta la decima premessa, il parere è favorevole sul primo capoverso dell'impegno e parere favorevole con la seguente riformulazione del secondo capoverso dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare misure per ristorare (…)”.
PRESIDENTE. Collega Simiani?
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Presidente, accetto la riformulazione, tuttavia chiedo di votare e vorrei fare un piccolo intervento.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Qui si parla della laguna di Orbetello. Come sapete benissimo, ormai da qualche settimana viviamo una situazione, nel sud della Maremma, molto complicata. Abbiamo fatto un incontro insieme alla Commissione ambiente - e ringrazio il presidente Rotelli per aver avuto questa sensibilità - insieme ai colleghi di maggioranza e opposizione, abbiamo verificato direttamente qual è lo stato della laguna e quali sono le sue difficoltà oggettive.
Con diversi colleghi, abbiamo presentato una proposta di legge con riferimento alla quale, già circa un anno e mezzo fa, dicevamo che questa laguna doveva essere assolutamente attenzionata, che bisognava avere risorse fresche per fare attività di “attenzione”, ma soprattutto investimenti importanti che potessero prevenire possibili danni ambientali. Purtroppo, questa voce - che più volte abbiamo gridato all'interno della Commissione - è stentata non solo per quanto riguarda la nostra richiesta di , ma soprattutto per quanto riguarda la proposta che tutte le forze politiche avevano fatto.
Oggi abbiamo votato il testo finale in Commissione, sicché attiveremo questa forma legislativa nell'ambito della stessa legge. Tuttavia, questo ordine del giorno va oltre, perché sappiamo benissimo che nel testo finale che il Ministero dell'Ambiente ha licenziato c'è solo 1 milione di euro, di cui 500.000 euro sono per i costi generali e le possibili spese per il personale e 500.000 euro per le attività.
Sapete benissimo che con queste risorse non si mette a posto la laguna, anche perché è stato firmato dalla regione Toscana lo stato di calamità nell'ambito dell'ultima crisi ambientale; ci sono molti pesci morti e molte carcasse ancora nella laguna (muoiono per anossia, per mancanza di ossigeno, per il livello basso della laguna), così come c'è una difficoltà oggettiva nell'ambito della crisi climatica.
Oggi sappiamo benissimo che la crisi climatica in questo momento mette a dura prova tutte le lagune d'Italia, soprattutto quella di Orbetello, che è un SIN, un sito di interesse nazionale, che, di fatto, è di proprietà dello Stato. Ecco perché noi vorremmo che lo Stato se ne prendesse cura; la regione Toscana mette in forma strutturale 1 milione di euro, più 1 milione che ora il Governo ha detto di stanziare si arriva a 2, ma non serve, non bastano. Basti pensare che la sola raccolta delle alghe, se effettivamente dovesse andare a regime, costerebbe, solo quella, 3 milioni; così come per quanto riguarda la possibile escavazione dei canali, che oggi sono contaminati; così come, anche, per altre forme innovative che riguardano il riciclo delle alghe, e così via.
Ecco perché noi chiediamo, in questo ordine del giorno, di attenzionare la situazione. Ecco perché prendo l'impegno della riformulazione da parte del Governo come una speranza, perché noi crediamo che ci siano risorse aggiuntive per la laguna di Orbetello già nei prossimi provvedimenti, già nella legge di bilancio. Io so che il Ministero dell'Ambiente farà visita a Orbetello nei prossimi giorni, non so se il Sottosegretario o il Ministro stesso. Io vorrei che veniste lì con la promessa di dare un segnale nel senso di coprire tutte le spese che ci sono da parte dell'ente del comune di Orbetello e che ci saranno da fare, vista la gravità che c'è, in questo momento, nella zona sud della provincia di Grosseto. Lo dico con grande attenzione e spero che il Governo, su questo, metta veramente un puntino, così come l'ha messo anche in altri contesti, magari in altri provvedimenti che non hanno la stessa valenza. Quindi spero che veramente ci sia una risposta concreta da parte del Governo.
PRESIDENTE. I colleghi Bonafe', Ruffino, Grippo a nome del gruppo Azione-PER, Gadda, Bonelli e Quartini chiedono di sottoscrivere l'ordine del giorno.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/22 Simiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/24 Fenu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/25 Torto il parere è favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione? No e chiede di votare.
Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/25 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/26 Pavanelli il parere è favorevole con riformulazione. Collega Pavanelli, la accoglie?
EMMA PAVANELLI(M5S). Grazie, Presidente. Volevo sapere, da parte della Sottosegretaria, se mi poteva ripetere, in quanto non ho ben capito il perché del primo impegno…
PRESIDENTE. Sul perché, se vuole, la Sottosegretaria può intervenire. Io posso chiederle di rileggere la riformulazione.
EMMA PAVANELLI(M5S). Sì, se può rileggerla, grazie.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, se può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1997/26 Pavanelli. E poi, se lei ritiene, dà spiegazioni.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Sì, grazie, Presidente. Il parere è contrario sul primo capoverso dell'impegno, in quanto l'articolo 9- trova applicazione in relazione agli eventi sismici del 2016; poi il parere è favorevole sul secondo capoverso dell'impegno, con la seguente riformulazione: “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di stanziare (…)”.
PRESIDENTE. Onorevole Pavanelli?
EMMA PAVANELLI(M5S). Non accolgo e vorrei fare una dichiarazione di voto per due motivi. Il primo è perché, evidentemente, il Governo deve fare un passo, deve capire che cosa approva e che cosa non approva. Infatti, aveva approvato - ed è stato, tra l'altro, annunciato dal Governo e anche dalla presidente della regione Umbria - che il sisma di Umbertide, Perugia e Gubbio fosse, invece, inserito nel sisma del 2016, tant'è che ci sarebbe un commissario che dovrebbe fare un piano ricostruzione, che è lo stesso commissario dei due sismi. Pertanto, se magari prima o poi il Governo chiarisse se è dentro o non è dentro, perché, se è dentro, allora il primo capoverso dell'impegno è compatibile, laddove si va a chiedere di ampliare le risorse per dare un sostegno alle famiglie per l'autonoma sistemazione per un ulteriore anno. Questo è il primo punto.
Il secondo punto, capisco il compatibilmente con i fondi del Governo, però io mi domando: avete approvato esattamente la stessa cosa alcuni mesi fa, a prima firma della Presidente Ascani, che è qui che sta presiedendo quest'Aula, oggi. Pertanto, in Umbria ci si chiede: i soldi ci sono? Arriveranno? Oppure la presidente della regione continua a fare le passerelle, promettendo che ci saranno, che arriveranno soldi per la ricostruzione e, invece, non arriva niente? Allora, visto che fra poco abbiamo le elezioni regionali, io non vorrei che tutto questo fosse soltanto per fare tanta propaganda e, intanto, i cittadini e le imprese sono senza soldi e non hanno la possibilità di ricostruire le loro case. Sarebbe veramente importante sapere come questo Governo intende affrontare la questione, perché i cittadini, purtroppo, non possono attendere, perché i terremoti ci sono, ci sono in Centro Italia, e non solo, e i cittadini vanno aiutati, non potete continuare a dire ai cittadini che devono assicurarsi, non possiamo continuare a dire che non ci sono soldi per niente, e intanto queste famiglie sono fuori casa, le scuole sono rovinate e le stazioni non sono agibili. Io non vorrei che qualcuno di voi non sapesse cosa significa vivere in un territorio dove, puntualmente, ogni 5 anni più o meno, purtroppo, come in Umbria abbiamo una scossa che porta danni, a volte più forti, a volte meno forti; però, bisogna dare un aiuto concreto alle popolazioni .
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Piccolotti intende sottoscrivere l'ordine del giorno. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. n. 9/1997/26 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/27 Morfino, su cui vi è il parere favorevole del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Morfino. Ne ha facoltà.
DANIELA MORFINO(M5S). Si, grazie, Presidente. Se fosse possibile, chiederei di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Certo. Prendo atto che le deputate D'Orso e Carmina intendono sottoscrivere l'ordine del giorno. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/27 Morfino, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/28 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/29 Santillo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/30 Scerra, su cui il parere del Governo è favorevole con riformulazione. La riformulazione è accolta, collega Caso? D'accordo, non accoglie la riformulazione. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/30 Scerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/31 Caso, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, signora Presidente. Vede, non mi sorprende il parere contrario anzi, mi verrebbe da dire che è un po' più dignitoso rispetto a quando, in passato, su miei ordini del giorno simili a questo, il Governo ha fatto la solita riformulazione “a valutare l'opportunità di” per poi effettivamente fare totalmente l'opposto, perché voglio ricordare che, fin dall'inizio, da parte mia, c'è stata l'azione, in questo Parlamento, per cercare di portare all'attenzione nazionale il fenomeno che caratterizza i Campi Flegrei. Ricordo a tutti che quest'Aula, sull'ordine del giorno del sottoscritto, ma anche su ordini del giorno e atti di colleghi, si è espressa favorevolmente per adottare misure quali, ad esempio, il super sisma per rendere quanto più possibile antisismiche le case dei Campi Flegrei nell'area di intervento. Ebbene, però ricordiamo che, mentre qui tutti votavamo a favore, in contemporanea c'era il Ministro Musumeci che, a mezzo stampa, nelle dichiarazioni che rilasciava, si diceva totalmente contrario ad attuare questo strumento. Quindi, meglio un parere nettamente contrario che una presa in giro, mi verrebbe da dire.
Però, noi che cosa chiediamo, come MoVimento 5 Stelle, in questo ordine del giorno, visto che con costanza ci è stato bocciato, in tutte le forme, l'attuazione di un super sisma ? Con questo ordine del giorno non facevamo altro che chiedere di adottare tutte le iniziative possibili, innanzitutto per velocizzare e concludere l'analisi di vulnerabilità che si sta facendo sull'edificato privato che, dopo 9 mesi circa, non è ancora completato; e soprattutto, visto che non vi piace il super sisma e che non vi piacciono i nostri strumenti, con questo ordine del giorno semplicemente diciamo: caro Governo, inventati tu qualcosa, ma falla, dai un minimo di soluzione ai cittadini dei Campi Flegrei, che la stanno aspettando. Perché l'ho ripetuto più volte e non smetterò mai di dirlo: l'unico modo per rendere resiliente un territorio, l'unico modo per far sentire più al sicuro possibile i cittadini all'interno di un territorio fragile è provare a rendere il più possibile antisismiche le abitazioni. Ma, ovviamente, il parere è contrario.
Quindi, se mettiamo insieme le dichiarazioni del Ministro Musumeci e questo parere contrario è abbastanza chiaro che il Governo Meloni ai Campi Flegrei sta dicendo: arrangiatevi. Questo perché se da un lato, all'inizio, anche nei vari incontri privati con il Ministro, negli incontri ristretti, immaginava di creare questo modello Campi Flegrei, poi da esportare nel resto d'Italia, nel resto della nostra Penisola, che è altrettanto fragile, se all'inizio si parlava di intervenire, per una volta tanto, in modo preventivo e non, sull'emergenza, alla prova dei fatti, quando poi si è dovuto agire con i decreti, si è andati in direzione totalmente opposta, ad agire esclusivamente sull'emergenza, a mettere nuovamente dei soldi per i Campi Flegrei, che non risolveranno, molto probabilmente, il problema, perché io l'ho ricordato già al Ministro Musumeci, che più volte ha ribadito che, per la prima volta, lo Stato interviene. No, non è la prima volta, è stato fatto anche 40 anni fa, nella precedente crisi. Così come al Ministro, che più volte ha chiamato irresponsabili i cittadini e ha attaccato indistintamente la politica locale, ho più volte ricordato che, forse, i responsabili vanno cercati più a casa propria, in quei Governi che hanno rilasciato i condoni, che erano i Governi Berlusconi, non certo i nostri. Ma andiamo a vedere pure all'interno proprio del partito di Fratelli d'Italia, in cui c'è la senatrice Giulia Cosenza - l'ho ribadito già in quest'Aula -, che ha pesantemente operato sul territorio con le aziende di famiglia ed è stata quella che ha incassato maggiormente i soldi che sono arrivati sul territorio flegreo, parliamo di oltre un miliardo di euro, e ora ci troviamo ancora punto e da capo. Io sono sicuro che ora, con questi nuovi investimenti, ci ritroveremo punto e da capo. Quindi, ribadisco, ancora una volta, che si sta dicendo “no” a mettere in sicurezza un territorio…
ANTONIO CASO(M5S). …che ha un problema unico al mondo. Noi non pensiamo di essere speciali, che bisogna intervenire sui Campi Flegrei e non sul resto dell'Italia fragile, però dobbiamo tener presente che il fenomeno presente…
PRESIDENTE. Collega, deve concludere.
ANTONIO CASO(M5S). …sui Campi Flegrei - chiudo, Presidente - è unico in Europa e ci sono solo altri due posti al mondo in cui esiste. Quindi, non aspettiamo un crollo di un edificato, non aspettiamo che qualcuno ci rimetta la pelle, prima di intervenire.
Questo è ciò che vi sto chiedendo da mesi .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/31 Caso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1997/32 L'Abbate. Ha chiesto di parlare la collega L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE(M5S). Grazie, Presidente. Ogni tanto torno con questo ordine del giorno e so già che verrà bocciato. Allora, voglio spiegarvi perché lo ripropongo. Questo decreto l'abbiamo chiamato e si chiama ricostruzione post-calamità. Significa che noi ormai vogliamo ricostruire dopo che il danno c'è stato e, quindi, sicuramente ci mettiamo una marea di soldi su questa cosa, denaro che suppongo sia dei cittadini, giusto?
Detto questo, perché, allora, quando andiamo a ricostruire non lo facciamo in modo differente per evitare di ricreare il problema esistente? Perché quando andiamo a ricostruire non lo facciamo considerando questo indicatore che ogni tanto vi nomino, l'indicatore di per l'edilizia o per le ricostruzioni? Non è una cosa che non esiste, che è nuova, su cui uno dice: noi non sappiamo cos'è e non la possiamo applicare. No, esiste; a livello universitario una serie di politecnici hanno già fatto un po' di lavori su questo indicatore e, quindi, ci sono pubblicazioni a livello internazionale. Esiste e semplicemente si dice: si mette questo indicatore per vedere, quando si ricostruisce, se lo si fa a basso impatto ambientale, cioè a basso contenuto di CO2 che va in atmosfera. È un calcolo che non è detto dobbiamo fare noi, perché lo fanno gli esperti che dicono come applicare questo indicatore, in modo che si costruisce e ricostruisce in un modo migliore, cioè in modo sostenibile, parola che tutti utilizziamo come slogan.
Quindi, significa che non si sprecano i soldi dei cittadini e un domani queste costruzioni, essendo a basso impatto ambientale, non graveranno sull'impatto della CO2 in atmosfera, dei gas climalteranti, quindi sul cambiamento climatico che, se guardiamo e chiudiamo il cerchio, è la causa di alcune alluvioni e di alcune calamità.
Se possiamo combattere la causa, perché non lo facciamo con il denaro che stiamo mettendo per queste ricostruzioni? Perché non utilizzare metodi innovativi che la ricerca, grazie a Dio, ha già creato? Il penso che ci sia forse da 15 anni; 15 anni fa forse l'hanno messo a punto, ma c'è da 5 o 6 anni. Allora, perché non farlo ?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/32 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/33 Carmina c'è un parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carmina. Ne ha facoltà.
IDA CARMINA(M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e colleghe, intervengo per chiedere al Governo di cambiare il parere su questo ordine del giorno che sottopone alla vostra attenzione aspetti specifici in merito alla questione della siccità in Sicilia. Innanzitutto, c'è la questione delle dighe, perché già 6 erano a secco all'inizio di luglio, ma con questo ritmo in breve tempo tutti i 29 invasi siciliani saranno completamente prosciugati.
Poiché dalle associazioni datoriali delle imprese agricole veniva richiesto che venissero collaudati e messi in essere il prima possibile anche i nuovi invasi già realizzati, chiedo, al punto n. 7, di accelerare e finalizzare le procedure di collaudo delle dighe, ove non effettuate, perché non possiamo consentire che pastoie burocratiche tengano in questa condizione, cioè in scacco, un'intera isola, la Sicilia, e intere categorie produttive, che sono gli agricoltori ma sono anche le categorie turistiche, le imprese turistiche e, comunque, tutte le imprese del tessuto produttivo siciliano. Questo è un primo aspetto dell'ordine del giorno.
L'altra parte dell'ordine del giorno riguarda le richieste fatte dalla popolazione di Agrigento, perché Agrigento e Caltanissetta sono le province che scontano la situazione peggiore. In una manifestazione il 2 novembre tali richieste sono state rimesse nelle mani del prefetto, che le avrebbe girate a questo Governo. Quindi, magari rivalutatelo, accantonatelo e verificate meglio le richieste che ho posto nell'ordine del giorno .
PRESIDENTE. Prendo atto che i deputati Raffa, Iacono, Marino e Barbagallo intendono sottoscrivere l'ordine del giorno.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Accantoniamo l'ordine del giorno n. 9/1997/33 Carmina.
PRESIDENTE. Allora è accantonato.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/34 Ruffino il parere è contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/34 Ruffino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/35 Mazzetti il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/36 Francesco Silvestri il parere è favorevole con riformulazione. Prendo atto che l'onorevole Casu vuole sottoscrivere l'ordine del giorno. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.
ENRICO CAPPELLETTI(M5S). Presidente, vorrei un chiarimento, perché il Governo prima si era espresso per la cancellazione del secondo impegno, però l'ordine del giorno ne contiene uno solo. So che c'è stata un'interlocuzione con il firmatario, però voglio capire qual è questa riformulazione nella sostanza.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, può ripetere il parere sull'ordine del giorno n. 9/1997/36 Francesco Silvestri? Altrimenti lo accantoniamo, non so, però mi deve ripetere il parere sull'ordine del giorno n. 9/1997/36 Francesco Silvestri. Prego, Sottosegretaria.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Presidente, c'è un parere favorevole, ma bisogna espungere il secondo capoverso, e leggo in modo tale che l'onorevole può forse meglio comprendere. Dal punto che dice: “(…) Roma è una delle mete più ambite del turismo mondiale ma non riceve un'adeguata attenzione da parte del Governo per quanto riguarda la funzionalità dei servizi di soccorso pubblico e antincendio erogati dai Vigili del fuoco”. Quindi, soltanto questa parte va espunta.
PRESIDENTE. Quindi, è la quartultima premessa e non l'impegno. Onorevole Francesco Silvestri, mi dice se accoglie la riformulazione?
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Ovviamente, accolgo la riformulazione, perché l'impegno è molto importante rispetto alla correzione che è stata fatta, però mi prendo qualche secondo, chiedendo ovviamente di mettere in votazione l'ordine del giorno, perché non ho ben capito. Sicuramente nella parte contestata non c'è il fatto che Roma è una delle mete più ambite del mondo, e questo non penso sia in discussione. Credo che la parte contestata sia che il Governo in un qualche modo non supporta adeguatamente i Vigili del fuoco.
Io questo lo ribadisco - poi lo mettiamo in votazione e ovviamente accogliamo l'impegno, che è la cosa fondamentale -, perché sostanzialmente il Governo fino ad ora si sta prendendo i meriti delle assunzioni dei Governi Conte e delle leggi di bilancio del 2019, dove abbiamo fatto stanziamenti per 1.500 assunzioni, e del 2020, dove abbiamo fatto stanziamenti per 500 assunzioni. È un po' lo stesso gioco che viene fatto nell'ambito della sicurezza, dove anche lì viene assunto personale delle Forze dell'ordine con i fondi stanziati dal Governo Conte e poi si va in TV e si dice che il Governo di destra sta aumentando la sicurezza in questo Paese.
Quindi, ribadendo il concetto che, secondo me, il Governo non sta facendo adeguatamente il proprio ruolo per supportare i Vigili del fuoco e ringraziando i Vigili del fuoco per quello che stanno facendo in tutto il territorio nazionale per contrastare gli incendi che divampano , chiedo che questo ordine del giorno venga messo in votazione.
PRESIDENTE. Avverto che i deputati Serracchiani e Casu sottoscrivono. Ha chiesto di parlare il deputato Mancini. Ne ha facoltà.
CLAUDIO MANCINI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Nel sottoscrivere e votare questo ordine del giorno - mi dispiace non sia in Aula il collega Perissa, di cui per errore prima ho sbagliato il nome e chiedo scusa - coerenza, però, vorrebbe che adesso il collega Perissa guidasse le forze della maggioranza a votare a favore di questo ordine del giorno . Ora un ordine del giorno non si nega a nessuno e noi siamo contenti che il collega abbia avuto, in maggioranza, l'emozione dell'approvazione dell'ordine del giorno, però avendolo rivendicato come un grande risultato per cui la maggioranza di Governo, nonostante ci sia un sindaco del Partito Democratico, nonostante avesse fatto il Ministro nel Governo “Conte 2”, insieme al MoVimento 5 Stelle, generosamente ha votato un ordine del giorno sulle assunzioni, senza copertura finanziaria del personale, facciamo uno sforzo sui Vigili del fuoco per la Capitale d'Italia dove tanti incendi, spesso di natura dolosa, hanno segnato la popolazione e tutti i cittadini, di tutti i colori politici. Facciamo questo sforzo, collega Perissa .
PRESIDENTE. Avverto che il deputato Pellegrini sottoscrive l'ordine del giorno. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.
PAOLO TRANCASSINI(FDI). Grazie, Presidente, soprattutto per rasserenare il collega Mancini e dirgli che questo ordine del giorno, avendo il parere positivo del Governo, sarà votato dalla maggioranza, quindi nessun problema. Quindi, come vede il collega Mancini, siamo molto, molto sereni quando si tratta della Capitale d'Italia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie, signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento del collega Silvestri e per sottolineare che effettivamente vi è la necessità di rafforzare il Corpo dei Vigili del fuoco, in un momento come questo, con il caldo che c'è. C'è qualcuno dall'altra parte che pensa che i cambiamenti climatici non ci sono, ma ci accorgiamo tutti i giorni che, purtroppo, ci sono e fanno tanti danni. Quindi, rafforzare il Corpo dei Vigli del fuoco nella città di Roma è una questione fondamentale ed è per questo che sosteniamo convintamente questo ordine del giorno, con la speranza, però, che il Governo questa volta, trattandosi di una cosa così importante e delicata, dia attuazione a questo ordine del giorno e che non faccia finta di niente, come sempre .
PRESIDENTE. Avverto che il deputato Candiani sottoscrive.
Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/36 Francesco Silvestri, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/37 Cavandoli, su cui c'è parere favorevole del Governo. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/38 Iaia. È accolto come raccomandazione, va bene? L'onorevole Iaia accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1997/39 Curti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/39 Curti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Ora dobbiamo tornare agli ordini del giorno accantonati.
Invito, pertanto, la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'ordine del giorno n. 9/1997/19 Candiani.
GIUSEPPINA CASTIELLO,. Presidente, sull'ordine del giorno n. 9/1997/19 Candiani, c'è un parere favorevole con la seguente riformulazione: “a dichiarare lo stato di emergenza, al ricorrere dei presupposti di legge; a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere un ristoro a favore delle imprese turistiche operanti nelle zone colpite dagli eventi meteorologici del 29 e 30 giugno 2024; compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare tutte le misure necessarie per destinare risorse economiche e agevolazioni fiscali a sostegno di cittadini ed imprese di Macugnaga colpite dalle calamità; compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a destinare le risorse finanziarie necessarie al ripristino dei luoghi e alla prevenzione del rischio rispetto alle situazioni di dissesto idrogeologico in premessa evidenziate”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1997/33 Carmina, permane il parere contrario.
PRESIDENTE. Deputato Candiani, accoglie la riformulazione?
STEFANO CANDIANI(LEGA). Grazie, Presidente, lo accolgo e chiedo che l'ordine del giorno sia votato, apprezzando l'attenzione del Governo. Soprattutto quando si parla di dissesto idrogeologico, non si può “valutare l'opportunità di”, ma bisogna agire.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Se il collega Candiani è disponibile, volevo sottoscriverlo.
PRESIDENTE. Avverto che anche le deputate Gadda e Ruffino intendono sottoscrivere l'ordine del giorno.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/19 Candiani, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1997/33 Carmina, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Gadda. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Grazie, Presidente. L'Italia è un Paese meraviglioso, ma anche straordinariamente fragile. L'ISPRA, nei suoi recentissimi dati, ci dice che il 94 per cento del territorio italiano è a rischio dissesto idrogeologico e questo è acuito da eventi atmosferici sempre più drammatici. Quindi, abbiamo un territorio morfologicamente fragile a cui si aggiungono gli effetti dei cambiamenti climatici, quindi frane, alluvioni, e un territorio che nel corso degli anni è diventato anche sempre più impermeabile, diminuendo in questo modo la capacità del terreno non soltanto di mantenere fertilità e sostanza organica, quindi dare continuità alle produzioni, ma proprio la capacità, che si sta ormai degradando, di trattenere l'acqua durante fenomeni sempre più catastrofici.
A questo ovviamente si aggiungono, anno dopo anno, tragedia dopo tragedia, vittime, sfollati e milioni, anzi oserei dire miliardi di euro che vengono spesi per riparare e per costruire quello che viene danneggiato. Sempre i dati dell'ISPRA ci dicono che 8 milioni di persone, quindi 8 milioni di cittadini abitano in aree ad alta pericolosità di frane e alluvioni.
E se questo è il contesto, oggi andiamo a valutare un provvedimento che parla di emergenze, di Protezione Civile, un provvedimento urgente, uno dei pochi decreti che effettivamente ha le caratteristiche dell'urgenza, ma arriva anche tardi rispetto alle risposte necessarie.
Io capisco che in quest'Aula stia diventando sempre più difficile parlare. Si dovrebbe talvolta anche mantenere rispetto nei confronti di quelli che fanno il loro intervento senza leggere.
PRESIDENTE. Ha ragione. Colleghi, chi non è interessato ad ascoltare le dichiarazioni di voto esca dall'Aula in silenzio perché, oggettivamente, chi fa la prima dichiarazione di voto finale parla in una condizione impossibile. Grazie colleghi, prego.
MARIA CHIARA GADDA(IV-C-RE). Grazie, Presidente. La ringrazio per la sua attenzione. Stavo dicendo che, in questo contesto di fragilità intrinseca del nostro Paese, questo provvedimento dovrebbe dare risposte non soltanto all'emergenza in atto, ma sul fronte della prevenzione e della gestione del rischio.
E' un provvedimento urgente che, però, non va a intervenire su nessuno di questi fattori.
Non soltanto perché le risorse stanziate per i territori della Toscana, dell'Emilia-Romagna, dell'Umbria e delle Marche sono assolutamente inferiori alle aspettative e alle promesse, ma soprattutto perché non si fa nulla sul fronte della prevenzione e dell'impostazione della risposta, perché sembra che in questo Paese ogni volta che succede un terremoto, un'alluvione o una frana si riparta sempre da zero, rispetto al processo di gestione, a come gestire i materiali di risulta, a come ricostruire e a come ristorare le persone che vengono colpite da questi fenomeni, che perdono tutto, perdono la casa, le attività produttive e in competitività. Quindi, ogni volta si deve partire da zero. È sempre stato così? Io direi di no, perché questo Paese ha avuto una parentesi virtuosa, in cui si era iniziato a programmare e a pensare: quello era il Governo Renzi, in cui si decise che Casa Italia, con l'unità di missione Italia Sicura, doveva essere un punto di riferimento per l'impiego ottimale delle risorse, e lo dico anche alla luce del fatto che, se osserviamo le risorse ingenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, questo Governo ha sì visto il pagamento della quinta , ma siamo al 21 per cento di stato di attuazione effettivo degli investimenti, quindi ben al di sotto delle aspettative.
Dicevo, durante il Governo Renzi, quell'unità di missione, Italia Sicura, era un punto di riferimento per le amministrazioni locali, perché gli amministratori locali, a partire da quelli dei piccoli comuni di montagna, che spesso sono più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici, alle frane e alle alluvioni, avendo anche poco personale tecnico-amministrativo al loro interno, potevano avere un punto di riferimento concreto, e allora le risorse erano impiegate nei tempi preposti e stabiliti. Si è voluto cancellare - durante il Governo Conte, è giusto dirlo - l'unità di missione, che non è stata riconfermata però nemmeno da questo Governo.
Noi ve lo ribadiamo per l'ennesima volta, abbiamo presentato un emendamento, che è stato anche reso inammissibile, perché questo è un provvedimento che appunto parla di protezione civile e di emergenze, ma rende inammissibile proprio quell'emendamento che puntava a rendere stabili le procedure di gestione del rischio e di prevenzione. Quindi, ribadiamo l'invito a questo Governo: chiamate l'unità di missione come volete, metteteci a capo chi volete, ma fatela, perché questo Paese ne ha assolutamente bisogno; altrimenti noi avremo sempre a che fare con emergenze e catastrofi, peraltro alcune con gestione di serie A, alcune di serie B e altre di serie C, alcune nemmeno entrate nella classifica. Penso, ad esempio, al mio territorio, alla provincia di Varese e alla provincia di Milano, che lo scorso anno erano state colpite da pesantissime grandinate, che avevano devastato gli edifici pubblici e privati, per cui nessuna risorsa è arrivata.
Quindi, credo che si debba evitare ogni volta, durante ogni emergenza, di far partecipare i territori a una per capire chi avrà più o meno risorse: chi avrà le moratorie sui mutui, chi avrà i ristori e chi avrà le risorse promesse. Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, io non lo so, probabilmente le promesse di ristoro e l'arrivo del 100 per cento delle risorse, che aveva promesso la Presidente del Consiglio, Meloni, probabilmente si sono perse negli stivali che aveva indossato per le fare le e, quindi, credo che quel territorio, che si è rimboccato le maniche e ha saputo sempre fare da sé, si meriti di vedere che quelle promesse vengono mantenute, perché i calcoli, già nell'immediatezza dell'alluvione, ci avevano mostrato oltre 15 miliardi di danni. Di questo è arrivato ben poco e ben poco sono anche i 6.000 euro - che si daranno, probabilmente; poi vedremo quanto effettivamente di questo arriverà ai cittadini - di ristoro per chi ha perso beni mobili - il frigorifero, i mobili della casa, della cucina -. È cattiva abitudine di questo Governo di distribuire i fondi un po' a pioggia, un po' a caso, senza poi trovare misure di tipo efficace.
Poi c'è un'altra richiesta che, come Italia Viva, facciamo al Governo: la cabina di regia con i territori e con gli enti locali non basta istituirla, bisogna convocarla, perché i territori hanno bisogno di avere un punto di riferimento con il commissario straordinario, con il Governo, con il Presidente della regione, perché, di fronte a emergenze e situazioni di questo tipo, non ci possono essere colori di parte, ma ci devono essere soluzioni.
Questo provvedimento, poi, tratta un altro tema, quello dei Campi Flegrei, che esce un po', però, dall'ambito dell'emergenza, perché, come ho avuto modo di dire in una dichiarazione di voto precedente, i Campi Flegrei con il fenomeno bradisismico hanno sempre avuto a che fare e questa sarà la condizione per sempre. Quindi, non siamo nella situazione emergenziale, ma in una condizione di regolarità, dove, però, si deve dare una risposta a migliaia di cittadini, molti dei quali sono sfollati nelle diverse province della Campania, e si trovano a pagare mutui rispetto a case con regolari titoli abitativi, che sono state dichiarate inagibili. Ci sono tantissime case per cui, peraltro, la dichiarazione di agibilità deve essere ancora fatta, quindi siamo molto indietro sulle verifiche sull'abitato pubblico e privato.
Poi noi, in questo provvedimento, come avevamo fatto sul decreto Campi Flegrei, avevamo presentato diversi emendamenti, perché il territorio dei Campi Flegrei ha alcune necessità e priorità: innanzitutto, come dicevo, dare risposte all'abitato privato e a chi si è trovato in una determinata condizione, pur avendo regolari titoli abitativi; quindi, il mio consiglio al Ministro Musumeci è di non parlare talvolta a sproposito rispetto a cittadini che hanno tutta la facoltà di chiedere risposte, perché la loro casa è regolare e non è abusiva -; servono altre risposte sul porto di Pozzuoli, che subisce, così come l'abitato, il fenomeno del bradisismo, oscillazioni continue, che portano al suo inabissamento. Servono opere straordinarie e risorse straordinarie per il comune di Pozzuoli, che non ci sono. Il porto è una via di esodo, ma è anche una via fondamentale di prosperità per quel territorio. Infine, come ultimo aspetto, nel comune di Pozzuoli ci sono oltre 5.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica, che sono fuori dall'area di delimitazione, però forse varrebbe la pena verificarli e metterli in sicurezza.
Per queste motivazioni, oltre a molte altre, il gruppo di Italia Viva voterà contro questo decreto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.
PINO BICCHIELLI(NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signora Presidente, onorevoli colleghi, signor Sottosegretario. Dopo eventi calamitosi che hanno provocato morte e distrutto abitazioni, c'è una richiesta forte e spontanea, che viene dalla popolazione, quella di non essere lasciati soli. È allora che lo Stato deve essere presente ed è allora che la politica deve mettere da parte le sterili polemiche e lavorare insieme, perché, dopo tragedie che hanno prodotto morte e distruzione, il bene comune è molto evidente ed è quello di ricostruire le case e, soprattutto, di infondere speranza certa nelle popolazioni colpite. In questi casi sarebbe bene che l'energia di tutti fosse concentrata a questo unico scopo: ripristinare e ricreare condizioni di sicurezza e vivibilità per le popolazioni coinvolte e agibilità per le imprese e le attività economiche colpite dagli eventi eccezionali.
Proprio la settimana scorsa, a poco più di un anno dal suo insediamento, il commissario Figliuolo ha lanciato un monito, quasi una preghiera, che mi piacerebbe ripetere in quest'Aula: la polemica politica deve restare fuori dalla ricostruzione. È facile, signora Presidente, dai banchi dell'opposizione dire che servono più risorse oppure che bisogna agire più rapidamente; è molto più complesso, invece, lavorare tutti i giorni, coordinando tutti i livelli dell'amministrazione del territorio per realizzare opere, rimborsare chi è stato danneggiato, ricollegare una strada o mettere in sicurezza un argine. Il Parlamento ha il dovere di fornire a tutti i soggetti coinvolti gli strumenti di legge per operare: dai commissari straordinari agli enti locali fino alle imprese, a cui vengono commissionate le realizzazioni; questo è il nostro primo compito. Se ci concentrassimo su questo, forse ci renderemo conto che in questa legislatura sono più le occasioni in cui ci siamo riuniti per discutere e approvare i provvedimenti del Governo per intervenire in area di emergenza di quanto sia mai accaduto in passato. È vero, in alcuni casi, abbiamo assistito a eventi di portata eccezionale, ma, nella maggior parte dei casi, l'impatto che si è avuto, in termini di distruzione e di vite perse, è dovuto all'incuria, alla mancanza di manutenzione, alla mancanza di controlli e di sicurezza su strade, bacini idrici e patrimonio edilizio. Solo per darci un parametro, i dati dell'ISPRA segnalano che il 94 per cento dei comuni italiani è a rischio idrogeologico: questo vuol dire che non tutto è prevedibile, ma che, certamente, alcune situazioni potevano essere evitate.
Vorrei dare atto a questo provvedimento, al Governo che lo ha emanato, al Parlamento che lo ha integrato, degli interventi puntuali che prevede per il coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione del territorio dell'Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche, interessati dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 2023, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Con questo provvedimento si punta alla realizzazione di interventi di riqualificazione sismica per la mitigazione della vulnerabilità degli edifici pubblici presenti nell'area dei Campi Flegrei, per assicurarne la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali prioritari. Si finanziano anche le prime misure urgenti per la messa in sicurezza di tutto il patrimonio edilizio danneggiato.
Signora Presidente, c'è una norma su cui intendo attirare l'attenzione di quest'Aula. Il testo in esame dispone che, entro il primo ottobre 2024, la regione Campania adotti tutti gli atti necessari a fronteggiare con urgenza gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei e a evitare l'incremento del carico urbanistico in un'area che - ricordiamo - è a rischio vulcanico, a rischio sismico, a rischio bradisismico, anche proprio in relazione alle conseguenze che eventuali nuove costruzioni potrebbero determinare sulla pianificazione della gestione delle emergenze. Si prevede che, decorso inutilmente il termine del primo ottobre, il Consiglio dei ministri eserciti il potere sostitutivo e si introduce il divieto di rilascio di titoli edilizi, appunto, per nuove costruzioni.
Quando parliamo di quest'area, a rischio bradisismico, vorrei ricordare che vi risiede una popolazione di 85.000 persone. Ci sono 16.000 case; 16.000 case significa che ci sono 16.000 famiglie e nessuno - nessuno - li ha mai fermati. Nessuno ha mai detto: “in quest'area non si può costruire”. Oggi finalmente lo facciamo, approvando questo provvedimento che dispone, in caso di inadempienza della regione, che sia il Governo nazionale a porre un limite.
Signora Presidente, dopo anni in cui si è ignorato, oggi finalmente si parte da un dato di fatto: siamo un Paese con diverse aree fragili, ovvero con aree con livelli di fragilità differenti, che richiedono costanti e strutturali interventi. Il Governo Meloni ha dato prova di grande concretezza e tempestività rispetto alle emergenze, intervenendo in più occasioni come questa, per velocizzare ulteriormente i processi di ricostruzione e l'erogazione degli aiuti.
Sui Campi Flegrei è stata messa in moto l'intera macchina di intervento e prevenzione, predisponendo anche il Piano straordinario di evacuazione, ma è innegabile quanto quell'area e quella popolazione paghino enormi responsabilità nella gestione del territorio, perché, se è vero che lo Stato fa lo Stato mostrandosi presente dopo un evento calamitoso, è altrettanto vero che uno Stato che si rispetti cerca di prevenire le situazioni per come è possibile piuttosto che curare. Questo significa assumersi le responsabilità delle situazioni. Questo dimostra attenzione, ascolto e vicinanza ai territori. È un lavoro che riguarda il Governo ma anche tutti noi qui presenti, che di questi territori siamo i rappresentanti. È un modo diverso di fare politica e di governare il territorio, sicuramente più complesso, a volte scomodo, perché è più facile girarsi dall'altra parte e lasciar fare, se poi non si ha alcuna intenzione di assumersi le responsabilità delle conseguenze; più difficile riportare lo Stato in termini di controllo, attenzione e intervento, anche di imposizione di limiti, se servono a garantire la sicurezza dei nostri cittadini.
Come Noi Moderati abbiamo assunto l'impegno di mantenere sempre alta l'attenzione su quei territori colpiti da calamità e di puntare a mettere in sicurezza tutte quelle situazioni che richiedono massima responsabilità nei confronti delle popolazioni locali. Su questo versante d'intervento, il gruppo di Noi Moderati sarà sempre accanto all'Esecutivo e, pertanto, annuncio il voto favorevole del gruppo di Noi Moderati .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà. Prego, onorevole.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Grazie, Presidente. Vorrei partire da alcune dichiarazioni che ha fatto il Ministro Musumeci, che mi dispiace non sia in Aula per questo decreto, che riguarda la sua attività.
Il Ministro Musumeci ha detto: “non un euro per le case costruite abusivamente, mai più”. Noi vorremmo far presente al Ministro Musumeci che le case costruite abusivamente non sono finanziabili. Aggiungo anche un'altra cosa: se queste case sono diventate finanziabili o sono state messe a posto, è perché ci sono Governi che negli anni hanno fatto condoni su condoni e quei Governi sono quelli della sua parte politica . Bisogna smetterla di usare le parole in modo poco serio.
Aggiungo un'altra cosa, cito il presidente della regione Sicilia, che dice: “Musumeci non ha saputo governare bene”. Mica Schifani è un esponente del centrosinistra o uno dei 5 Stelle o un esponente dell'ex Terzo polo; è la stessa coalizione; è il presidente che è venuto subito dopo di lui. L'ex presidente Musumeci, l'ha attaccato perché ha detto che non sapeva spendere bene i fondi per contrastare la siccità. La cosa è divertente, tragicamente divertente sulle spalle dei siciliani, che sono stati amministrati per decenni, da una parte da Schifani, dall'altra parte da Musumeci, sempre dalla stessa parte politica. Ebbene, queste persone si accusano reciprocamente, ma la coalizione politica che li esprime è la stessa. È il centrodestra, incapace - perdonatemi, non c'è nulla di personale ma dobbiamo fare un'analisi politica - di governare quella regione, col risultato che battibeccano tra di loro l'attuale Ministro, che accusa l'attuale presidente della regione di non saper fare bene il suo lavoro, e l'attuale presidente della regione, a sua volta già esponente di vari ruoli all'interno dei Governi di centrodestra (compreso quello di essere stato presidente del Senato), che accusa il suo predecessore di non aver speso bene quei soldi. In mezzo ci vanno i poveri abitanti della Sicilia e della Campania. I siciliani, a cui esprimiamo pienamente la nostra solidarietà, vittime, come si dice a Napoli, di tanto “fumo a manovella”, a cui hanno promesso di dare il ponte sullo Stretto, ma ai quali intanto non arriva neanche l'acqua. Abbiamo un'intervista, fatta l'altro giorno su un giornale che sicuramente non è ostile al presidente Schifani, in cui il presidente Schifani afferma testuale: “non dite , in Sicilia non manca l'acqua”. L'ha detto il 29 luglio.
Invito il presidente Schifani ad andare a fare un percorso in tutti i territori e comuni dove l'acqua non è che manca un giorno sì e un giorno no, manca, in alcuni casi, per 15-20 giorni.
Si scherza sulla pelle di persone che in questo momento stanno soffrendo: i siciliani, che non hanno l'acqua, ma ai quali è stato promesso il ponte sullo Stretto, non hanno neanche l'alta velocità, non hanno neanche le autostrade, ma intanto noi giochiamo; giochiamo a fare battibecchi. Questo è ancora più grave, perché sono uomini che hanno amministrato per 40-50 anni i territori (40-50 anni!) e non ci si può permettere di dire “è colpa di chi è venuto prima o di chi è venuto dopo”, quando è un monocolore politico che governa.
Arriviamo alla Campania. Non possiamo perdonare al Ministro Musumeci il suo comportamento che tra l'altro ci meraviglia, perché non è nel suo , però le sue parole le abbiamo lette tutti: sprezzanti verso i cittadini dei Campi Flegrei, colpevoli di essere nati lì, colpevolizzati, gli abusivisti. Fino a prova contraria, ci sono dei Governi e anche questo guarda con estrema attenzione e simpatia all'idea dei condoni.
Allora, da una parte vogliamo condonare e addirittura sono stati resi abitabili tuguri di 20 metri quadrati. Beh, se per voi è abitabile tutto e tutto è condonabile, perché i colpevoli sono solo i cittadini dei Campi Flegrei? Perché sono considerati il capro espiatorio dell'inefficienza amministrativa. Noi amministriamo male e quindi ce la pigliamo coi cittadini, ce la pigliamo coi sindaci che, nella filiera istituzionale, sono sicuramente quelli più di prossimità, ma sono anche quelli che devono risolvere i problemi tutti i giorni. Come al solito si affida tutto a un commissario. Vengono annunciati 442 milioni, ma 200 sono già imputati e spettanti alla regione Campania, quindi dobbiamo levare già 200 milioni; ne rimangono 242.
Allora, da questo punto di vista, noi diciamo che quello che è grave è che avreste potuto migliorare.
Qualcuno dice sempre: si può fare di più. È ovvio che si può fare di più, sicuramente, l'ho detto prima, nel mio precedente intervento e lo ripeto anche adesso. Il relatore, collega Zinzi è una persona seria, che sta cercando di fare tutto, ma mi sembra che, poverino, si stia arrampicando sugli specchi in una situazione in cui il Governo tende a levare e lui tenta di recuperare qualsiasi cosa per il territorio. Il problema è che se c'è un'idea, purtroppo, di odio, di strafottenza, di disinteresse - utilizziamo noi la parola che preferiamo -il dato di fatto è lo stesso: sei del Mezzogiorno, sei campano? Questo Governo non fa niente per te. Se eri di un altro territorio probabilmente avrebbe fatto qualcosa. Come si fa a dire che siamo un Paese unito quando tutte le azioni tendono a creare discriminazioni, divisioni, a fomentare l'odio, le divisioni, le disuguaglianze, ogni azione, ogni atto, anche quelli che dovrebbero essere di semplice solidarietà?
Quando mai lo abbiamo visto in altre situazioni con i cittadini di qualsiasi altra regione, a partire dagli amici veneti, quando sono stati travolti da inondazioni, perché successivamente si è scoperto che avevano fatto lavori assolutamente inadeguati, con lo stesso monocolore del presidente stra-amato, per l'irrigazione e la manutenzione del dissesto idrogeologico? Mai nessuno di noi e nessun governante è andato e ha cominciato a dire: “eh, questi veneti”. Parlo dei veneti, potremmo parlare degli abruzzesi, degli umbri, dei laziali, tutti abbiamo sempre manifestato solidarietà.
Per i campani no. Se sei, poi, un napoletano, uno dei Campi Flegrei, allora questo Governo, in particolare anche un Ministro del Sud, ti leva tutto, anche la dignità, anche la solidarietà, il Ministro ci ha insegnato a non dare. Lo sprezzo con cui ha trattato i nostri concittadini è una cosa che rimarrà nella storia, soprattutto se detta da uomo del Sud. Ma poi, che significa essere un uomo del Sud, se alla fine hai governato in quel modo, non hai fatto niente per il Sud e, addirittura, litighi con il tuo stesso collega di coalizione e ve la prendete uno con l'altro, come due galletti, due capponi, come quelli di Renzo e Lucia che vengono portati al macello e continuano a beccarsi tra loro. Il problema è che, mentre loro litigano, il territorio, i campani, i siciliani soffrono e pagano le conseguenze di una cattiva gestione, che parte da lontano. È un modo di amministrare, di governare e anche di parlare poco rispettoso dei loro concittadini, poco rispettoso del Mezzogiorno, poco rispettoso dell'Italia, poco rispettoso di chi sta vivendo un problema serio, che va affrontato in modo serio. Ce la siamo cavata con un commissario, un Paese dei commissari, commissariamo tutto.
Il problema è che noi l'avevamo detto e io continuerò a ripeterlo a quest'Aula. Eravamo avanti e il Ministro Musumeci, purtroppo, ci ha portato indietro. Avevamo approvato, all'unanimità, provvedimenti che avrebbero potuto essere utilissimi anche oggi per l'intervento, perché quello che hanno chiesto, in fin dei conti, i sindaci, gli amministratori locali e i cittadini era una sola cosa, una più di tutte: dateci i fondi per mettere in sicurezza le nostre abitazioni; non le case abusive, le abitazioni. Non è stato fatto, si è fatto con pochissime risorse. Fondamentalmente, l'impatto di questa attività è sostanzialmente nullo sul territorio dei Campi Flegrei.
Concludo il mio intervento dicendo che noi voteremo convintamente “no” a questo decreto, ma diremo anche che mai dalla nostra parte politica ci sarà lo stesso sprezzo, disinteresse e anche colpevolizzazione di un'altra popolazione quando soffre. Quando si soffre, quando si ha un problema, si mostra la solidarietà. Quando manca anche la solidarietà, allora vuol dire che un Ministro e un Governo non stanno lavorando nella direzione giusta .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Signora Presidente, Governo, colleghi, viene facile pensare che, dopo una calamità e nell'attesa della ricostruzione, i nuovi e dolorosi disastri sono il silenzio e la distanza con una popolazione. Io ho ancora negli occhi le immagini di alcuni eventi calamitosi, con il Governo che si precipita con le promesse alla popolazione, quindi le passerelle, le promesse, le interviste. Poi, però, c'è il silenzio, perché probabilmente ci si rende conto che è stato fatto, come si suol dire, il passo più lungo della gamba e alle promesse viene difficile dare seguito con qualcosa di concreto.
Intanto, bisognerebbe riuscire anche ad ascoltare, pur nella frenesia del momento, ad esempio gli amministratori, per capire quali sono i veri bisogni e per non sprecare le risorse. Ci sono le promesse di risarcimenti totali; ma quando mai? Io penso che non si siano mai visti i risarcimenti totali. Penso, però, a un tema che ricorre a ogni calamità, che è quello dei disastri. Il Governo è riuscito anche a nominare il commissario Figliuolo, con grande ritardo dopo, se non erro, due mesi e mezzo dall'evento calamitoso. Eppure, siamo informati su tutto, su dove abbiamo la sismicità più elevata, che, ad esempio, si concentra nel Centro-Meridione della nostra Penisola, sulla dorsale appenninica. Quindi, parlo della Calabria, della Sicilia, ma anche del Friuli, di parte del Veneto, dell'Abruzzo, del Molise e della Campania. Allora, lì dovremmo mirare nei nostri interventi di prevenzione. Ammetto di avere una deformazione molto importante rispetto alla prevenzione.
Poi, abbiamo Ferrara e Rovigo che sono esposte a rischio alluvione, c'è l'Emilia Romagna che è la prima regione per una per quota di terreno a rischio e, nonostante tutto, negli ultimi 15 anni, le regioni più colpite per allagamenti sono state la Sicilia, con 86 casi, il Lazio, con 72, la Lombardia, con 66, l'Emilia-Romagna 59, e, poi, abbiamo la Calabria e la Puglia. Ecco perché parlo di prevenzione, ecco perché una volta ancora ci troviamo a rincorrere il problema. Allora, verrebbe da dire che non bisogna costruire dove non si può costruire, che bisogna intervenire dove ci sono esondazioni e allagamenti, che bisognerebbe camminare di pari passo e, quindi, lavorare per cercare di ripristinare laddove ci sono già stati i danni, ma, nel frattempo, certamente, stanziare somme per prevenire quei disastri.
Io penso che questo sia un clima assolutamente da cogliere, che ci siano delle informazioni da dare agli italiani, che non debba essere incrementata la confusione, perché questo è quello che vivono le popolazioni, quelli che stanno aspettando da decine di anni, non da pochi anni.
Poi, c'è sicuramente un altro tema importante: io mi sono resa conto, in questi sette anni di attività parlamentare, che, parlando spesso di quello che ho vissuto da amministratore locale, da sindaco e ben conoscendo quali sono le necessità, per buona parte del Parlamento e anche per quello che riguarda le regioni, ci sono attenzioni minime. Qualcuno dice che è probabile che la prevenzione non abbia un grande proprio perché la si vede poco, la si percepisce poco, mentre si percepisce molto di più la calamità. Allora, io penso che il Governo debba lavorare tantissimo contro il dissesto idrogeologico, sullo sviluppo delle infrastrutture idriche e cercare di avere anche un certo rispetto per gli italiani che vivono momenti difficili. In questo periodo l'Aula e le Commissioni hanno vissuto momenti particolari: l'ultimo è stato quello della mia Commissione, l'VIII.
Non è stato possibile fare alcun approfondimento, non ci sono stati giorni per presentare emendamenti, siamo scesi al livello delle ore. Quindi, si lavora velocemente, spesso c'è la mancanza dei pareri da parte dei Ministeri, ma questa non è una novità. Però, io credo sia per noi tutti, soprattutto per chi fa opposizione, una necessità. Anche il Presidente Fontana ha sottolineato queste pessime abitudini. Oggi, il Governo ha scelto di non mettere la fiducia, io penso che sia stata una buona scelta. I lavori si sono svolti velocemente, direi anche con una grande attenzione e, forse, abbiamo anche ridotto i tempi nella nostra Aula.
Desidero ancora parlare di una nuova emergenza che si è creata in questi mesi ed è quella della Laguna di Orbetello, un'emergenza che si conosce da tempo. Anche qui, in Commissione, ne abbiamo parlato, siamo stati parecchio tempo in attesa di segnali dal Governo; c'è stato uno stanziamento, forse un milione di euro, ma assolutamente non sufficiente. Allora, anche per Orbetello, si parla di degrado, di impoverimento del territorio, di surriscaldamento delle acque, dell'aumento dei batteri, della morìa dei pesci, delle mancate opportunità. Chi ha delle attività ci sta rimettendo davvero tanto. Dunque, anche in questo caso, la variabile tempo era - è ancora, in questo momento - la variabile più importante. Poi c'è il tema della risorsa idrica, lo riporto: credo che nessuno potesse non immaginare quello che sarebbe successo questa estate al Sud ma, per carità, anche al Nord, quindi, i nostri acquedotti colabrodo sono assolutamente da attenzionare, ma poi tutto quello che succede per cercare di porre dei limiti a questa nuova emergenza. Intanto, sappiamo che il 50 per cento della risorsa idrica viene perso e poi abbiamo gli agricoltori, cosa fanno? Traslocano i pesci da un invaso all'altro per usare l'acqua per irrigare, senza tenere conto che questa è una scelta che ha nuovamente riscontri assolutamente non positivi.
Un accenno ai Campi Flegrei: c'è molto da fare, c'è la messa in sicurezza di centinaia e centinaia di abitazioni, di edifici pubblici e delle scuole, e ci stiamo avvicinando a settembre. Poi - lo ribadisco - c'è il disagio della popolazione. Io penso che il Governo debba essere pressante e che i Ministri competenti, all'inizio dell'anno scolastico, debbano dare garanzie a queste popolazioni, sicuramente una sistemazione dignitosa.
Faccio un cenno sul personale, lo abbiamo riportato anche con i nostri emendamenti. Se c'è un'emergenza, occorre agire velocemente: non riesco a capire perché c'è sempre il problema di non dare esaurimento alle graduatorie aperte e, quindi, non fornire immediatamente ai commissari il personale che abbia ovviamente le caratteristiche richieste, esaurendo quelle graduatorie, ma si parla sempre di concorsi o comunque di ricerca di personale. Questo per me è un grande interrogativo. I temi sono sicuramente tanti, come tanta è la nostra insoddisfazione e questo è il motivo per cui annuncio il voto contrario di Azione-PER .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Mazzetti. Ne ha facoltà.
ERICA MAZZETTI(FI-PPE). Grazie, Presidente. Sottosegretari, colleghi, il testo in esame contiene ben due decreti, il n. 76 e il n. 91, emanati a circa un mese di distanza l'uno dall'altro, per fare fronte alle conseguenze di due eventi naturali: ricostruzione -alluvione 2023 e rischi del bradisismo nell'area dei Campi Flegrei. L'occasione è anche quella per introdurre disposizioni più puntuali in tema di protezione civile e anche per mettere a punto la macchina organizzativa della Milano-Cortina.
Entrando nel merito di questo provvedimento, che già ha avuto un esame molto approfondito dai colleghi al Senato, ma anche nella Commissione VIII e oggi in quest'Aula, evidenzio che esso è di rilevante importanza; troviamo i contributi per i soggetti che hanno subito i danni in conseguenza degli eventi alluvionali verificatisi nel maggio 2023 in Emilia-Romagna, nell'alta Toscana, poi anche nella Toscana centrale e nelle Marche. È prevista un'ulteriore semplificazione per la loro erogazione e, quindi, c'è un ridisegno della contribuzione pubblica nelle tre regioni coinvolte dall'alluvione dello scorso anno. Colgo qui l'occasione per ringraziare il Governo, per il parere favorevole appena avuto per quanto riguarda il mio ordine del giorno relativo al tema del commissario straordinario alla ricostruzione. Ecco, per tutta l'area dell'Italia, della Toscana, in particolare il distretto pratese e anche le zone limitrofe, il pistoiese e il fiorentino, è fondamentale. Infatti, ormai sono passati tanti mesi, il commissario all'emergenza è sempre il presidente della regione Giani, ma, ad oggi, per quanto riguarda la ricostruzione non c'è.
Noi abbiamo necessità immediata di avere una figura di Stato come è il generale Figliuolo per l'Emilia-Romagna e l'alta Toscana, per poter iniziare a ricostruire, perché l'autunno si avvicina e noi abbiamo bisogno di queste infrastrutture. Inoltre, i contributi previsti possono essere destinati al rimborso fino al 100 per cento delle spese occorrenti per l'acquisto di aree (edificabili) alternative o di immobili immediatamente disponibili per destinazione residenziale o produttiva nello stesso comune del bene danneggiato. Si tratta di un'esposizione fortemente voluta da Forza Italia e qui si mobilitano risorse importanti, pari a 560 milioni di euro. Il commissario straordinario può avvalersi di enti pubblici e organi statali per effettuare le verifiche sugli interventi per i quali sono stati concessi contributi per la ricostruzione. Inoltre, il commissario straordinario ha il potere individuare ulteriori soggetti attuatori. Il commissario straordinario e la società RFI Spa sottoscrivono una apposita convenzione per attuare interventi sulla rete ferroviaria. Viene estesa la copertura dei contributi per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture pubbliche e private danneggiate, nonché per il ristoro dai danni subiti dalle attività economiche e produttive per gli eventi calamitosi verificatisi nel 2023 e 2022.
Un secondo aspetto del provvedimento riguarda le disposizioni per migliorare la macchina organizzativa di Milano-Cortina 2026. Si prevede che le attività svolte dalla Fondazione Milano-Cortina 2026 non siano disciplinate da norme di diritto pubblico e che la Fondazione non rivesta la qualifica di organismo di diritto pubblico. Quindi, opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali, essendo stata istituita per adempiere a obblighi di natura privatistica. Questa è una parte importantissima per fare le opere e farle bene e raggiungere l'obiettivo nei tempi predisposti.
Un terzo aspetto rilevante del provvedimento riguarda le norme trasfuse del decreto Campi Flegrei, che segnano un ulteriore passo avanti rispetto al decreto sul rischio sismico nell'area dei Campi Flegrei, affrontato lo scorso novembre.
Ora si punta alla prevenzione di danni sulla zona soggetta all'attività di bradisismo. Proprio in quella zona c'è un patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, che va tutelato e riqualificato. Sono interessate dagli interventi anche le infrastrutture dei trasporti e dei servizi essenziali.
Con le norme ora introdotte si finanziano, con 20 milioni di euro, per l'anno in corso, diverse prime misure urgenti antisismiche, per gestire le quali viene incaricata la figura del commissario straordinario per l'attuazione del PNRR in quell'area, che resterà in carica fino alla fine del 2027. Il commissario può adottare misure di accelerazione dei lavori, anche in deroga, inserendo nel programma di riqualificazione anche varianti agli strumenti urbanistici, come anche poi su mobilità e strutture scolastiche. Inoltre, ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata sgomberata per inagibilità, viene riconosciuto un contributo per trovare una sistemazione autonoma. Si stabiliscono specifici divieti in relazione al rilascio di nuovi titoli edilizi per interventi di nuova costruzione. Inoltre, abbiamo fatto un passo importante e, in alcuni casi, si prevedono interventi di riqualificazione edilizia, anche con procedure dedicate e appositi contributi alle famiglie.
Va, infine, ricordato che questa parte del decreto è sostenuta dalle opportune risorse finanziarie e mette in campo circa 420 milioni di euro per periodi che vanno dal 2024 al 2029, cui si aggiungono 50 milioni distribuiti nel triennio 2024-2026 per la riparazione e la riqualificazione antisismica degli edifici residenziali, resi inagibili dal bradisismo e dagli eventi sismici. Siamo quindi di fronte a un provvedimento di vasta portata, con misure concrete, che stanno a cuore a tutti coloro che vivono queste realtà, e stanno a cuore a noi, come maggioranza, perché vogliamo che in questi territori si possano arginare questi fenomeni che ci sono, dovuti in parte alle contingenze/circostanze che si hanno in questi territori nazionali, ma anche all'incuria dell'uomo. Dunque, questo è un preciso provvedimento per alleviare queste situazioni. Pertanto, dà uno spiraglio positivo, non sarà certo il rimedio definitivo per questi territori che da troppi anni sono stati abbandonati, soprattutto anche a livello di competenze regionali e comunali, visto che il territorio è tale competenza. Soprattutto, io parlo della mia Toscana, dell'Emilia-Romagna, per quanto riguarda le alluvioni, ma anche della Campania e segnatamente di quest'area della quale da troppi anni si parla molto, ma di cui non si è mai risolto il problema.
Invece, questo provvedimento vuole andare a fondo con risorse vere; un provvedimento che va nella direzione della semplificazione per raggiungere gli obiettivi ed è per questo che il gruppo parlamentare di Forza Italia voterà a favore .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Grazie, Presidente. Colleghe, colleghi e componenti del Governo, vedete, proprio nel periodo in cui ci troviamo a vedere le Olimpiadi e tutti i successi dei nostri connazionali, qui noi stiamo battendo il record per indirizzare le risorse da destinare alle popolazioni che sono in sofferenza a partire dal maggio 2023. Ci abbiamo impiegato soltanto 15 mesi. Siamo praticamente gli ultimi nella gara di supporto alle popolazioni in difficoltà. Complimenti veramente. Se pensiamo poi che il decreto-legge Campi Flegrei è diventato per voi qualcosa pari a due righe da andare ad aggiungere a questo decreto-legge sulla ricostruzione post-calamità e sulla Protezione civile... Che poi, questo decreto-legge è un po' un : un po' più piccolino, ma sempre un “” è, e vi spiego il perché.
Ci sono ben 6 firme a questo decreto-legge. Quindi, come si fa a dire che è un decreto-legge ricostruzione -calamità e Protezione civile, che dovrebbe essere, invece, di prerogativa di uno solo di questi Ministri, che è il Ministro Musumeci che, evidentemente, ha crisi di identità e va perdere proprio dei pezzi di memoria?
Infatti, bisogna partire da qualcosa che il Ministro Musumeci ha completamente dimenticato: lo dico anche ai colleghi che siedono con me in Commissione ambiente. Vi ricordate? C'è un disegno di legge, si intitola “legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità”, che è stato presentato apposta dal Ministro Musumeci e su cui si è svolto un ampio dibattito in Commissione e un grandissimo confronto: abbiamo udito moltissimi soggetti; abbiamo formulato proposte emendative. Ma nel momento in cui il Governo deve darci i pareri sulle proposte emendative, ecco che arriva la stagnazione. Cosa è successo? Eppure, bastava proseguire con questo disegno di legge per dare una risposta concreta in tutti i casi di ricostruzione -calamità.
Perdonate la battuta, ma a me sembra evidente che questi Ministri, colleghi di Musumeci, che hanno aggiunto la firma, l'hanno fatto per dare una certa spintarella, una raccomandazione, perché, altrimenti, Meloni non lo ascoltavano nemmeno .
Siamo dinanzi a un decreto-legge che, in maniera roboante, ha detto che c'erano anteprime enormi: avevamo delle aspettative enormi, poi però, alla fine, i contenuti ci hanno deluso. È un decreto-legge che ricorda un po' l'aria fritta; un decreto-legge da acchiappavoti. Ecco, a me viene in mente l'esempio della vendita della Fontana di Trevi: non ti vendo quello che ho, ma te lo vendo per come te lo faccio apparire.
Ebbene, dicevamo delle amnesie di questo Governo. In particolare, un decreto-legge ricostruzione -calamità ma, soprattutto, un decreto-legge Protezione civile vuoi che non abbia all'interno la principale emergenza del Paese, che è la siccità? L'agricoltura è messa in ginocchio in tutto il Paese.
Addirittura, abbiamo la coda dei cittadini in fila davanti alle autobotti per prendere acqua potabile; invasi, che devono essere completati. Ovviamente, invece, la siccità non è contemplata in questo decreto-legge. Allora, un dubbio ci viene, cari colleghi. Ma non è che proprio l'aspetto di contrasto alla siccità è negato, perché è nel programma di questo Governo non combattere la siccità? Dopodiché, ci ricordiamo delle parole del Ministro Lollobrigida in Senato, quando disse: per fortuna, quest'anno la siccità colpisce molto più le regioni del Sud e, in particolare, la Sicilia. Complimenti, Ministro Lollobrigida, ci fate veramente preoccupare. Ma poi è lo stesso Musumeci che arriva addirittura a dire che in Sicilia - cito testuali parole - “Negli anni passati non c'è mai stata una programmazione seria sulla crisi idrica”. Per favore, colleghi, con cortesia, qualcuno può andare a ricordare a Musumeci chi era il presidente della regione Sicilia dal 2017 al 2022 ?
E non finisce nemmeno qui. Per non parlare delle stesse parole, sempre di Musumeci, quando, in riferimento alle aree degli alluvionati in Emilia-Romagna, ebbe a dire: “Il Governo non è mica un bancomat”. Eh, per forza... Gli avete riconosciuto, per rifarsi la camera da letto, un massimale di 800 euro; per rifarsi la cucina, un massimale di 3.200 euro.
Scusatemi, ma voi, da quanto tempo non andate a comprare i mobili ? Da quanto tempo non vivete la vita reale? Scendete e andate per strada, andate nei negozi di arredi, andate a capire quanto costa. Quindi, andate a spiegare alla Meloni che, con queste risorse, non si ridà, purtroppo, la dignità alle persone che sono state colpite da calamità naturali, e che non si può continuare a distinguere i cittadini tra cittadini di serie A e di serie B, ma pure di serie C.
Mi ricorda un po' la storia del superbonus: dopo che mezzo Governo ha usufruito del superbonus, l'avete tolto a tutti gli altri italiani . E per fortuna che oggi, finalmente, abbiamo anche alcuni organi di stampa che ci hanno detto che non esiste la voragine, non esiste il buco di bilancio. Almeno su questo potreste fare retromarcia. E sapete perché ne avete usufruito solo voi? Perché “La casta è casta e va, sì, rispettata, ma voi perdeste il senso e la misura”. Sono le parole che Totò cita nella poesia : in una parte della poesia in cui ci tiene a precisare come noi siamo tutti uguali dinanzi alla morte. Ma noi vorremmo anche essere tutti uguali e vorremmo che tutti i cittadini fossero uguali dinanzi agli aiuti che gli dovrebbe dare lo Stato. Invece, assolutamente no: voi prevedete interventi per un territorio, sì, per l'altro, no; per alcune calamità naturali, sì, per altre, no; per alcuni cittadini, sì e per altri cittadini, no.
Lo stesso superbonus: noi l'avevamo inventato proprio perché volevamo aiutare gli abitanti di territori idrogeologicamente fragili, a rischio alluvione, a rischio frane, a rischio sismico, a rischio eruzione vulcanica. Ecco, quello, sì, che è veramente un grandissimo strumento, senza dover aspettare i contributi e, per questo, concepimmo il cosiddetto superbonus rafforzato. Quel contributo lo prendi oppure preferisci avere la detrazione fiscale? Va bene. Allora, voi ci dovete spiegare perché il superbonus rafforzato è valido per tutti coloro che abitano all'interno delle aree colpite dal sisma del 2016 nelle regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo e non può essere valido, perché non lo accettate, invece, come misura a favore delle persone che abitano nei territori alluvionati dell'Emilia-Romagna o anche in quelli a rischio bradisismo dei Campi Flegrei. Perché? Diteci soltanto perché.
Questi sono soltanto i primi assaggi della vostra scellerata autonomia differenziata che - udite, udite - proprio in tema di Protezione civile non prevede nemmeno la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni . Quindi, secondo voi alcuni cittadini hanno diritto agli aiuti e altri no, sebbene abbiamo tutti lo stesso livello di sofferenza. Eppure, tutti ricorderete le passerelle di questa maggioranza e del Governo, ahimè, quando ci fu l'alluvione in Emilia-Romagna, dove ci furono le promesse del caso, poi lo scaricabarile e, addirittura, si arrivò a dare la colpa ai sindaci. E come non ricordare le nutrie che, poverelle, vanno a fare il buco dentro l'argine: e vuoi che non si allaghi tutta un'intera regione, per colpa delle nutrie? Tutte scuse campate in aria, volte a non farvi assumere la vostra responsabilità e a nascondere la vostra completa incapacità ad affrontare i problemi.
Ma le persone non sono stupide perché ricordano bene che, attraverso i loro rappresentanti degli enti locali, attraverso i loro sindaci, fecero arrivare in Parlamento un pacchetto di emendamenti che fu firmato dai parlamentari di tutti i partiti: nel primo decreto-legge, venne approvato in parte; ma la restante parte che non è stata approvata, noi l'abbiamo ripresentata adesso, l'abbiamo ripresentata al Senato e voi, genuflessi a questo Governo di destra, avete alzato un muro per dire di no.
Ma poi, poiché voi siete, ovviamente, degli onnipotenti, perché voi siete Giorgia, potete fare tutto e il contrario di tutto, anche trasformare in soggetto privato un soggetto che è nato con lo scopo e con una natura pubblica: sto parlando della Fondazione Milano Cortina 2026, che adesso potrà appaltare a chi vuole, però sempre attingendo dalla mammella finanziaria dello Stato.
Non vi siete nemmeno posti il problema delle gravi conseguenze che si avranno, non solo tra i grandi eventi sportivi e non, ma anche sul futuro giuridico delle fondazioni: cosa accadrà, nessuno lo sa. Facciamoci la croce con la mano sinistra. La controprova della vostra amnesia, anzi dell'amnesia del Ministro Musumeci in particolare, è anche presente all'interno della parte che riguarda i Campi Flegrei.
Allora, sui Campi Flegrei chissà cosa ci aspettavamo: alla fine, poco più di due righe; un atteggiamento di interesse terziario verso le povere persone che abitano i territori interessati dal bradisismo; oserei dire: una “appendicetta” del decreto-legge . Cosa fate? Parlate di interventi volti a evitare l'incremento del carico urbanistico nelle aree a rischio vulcanico, sismico e bradisismico, anche in conseguenza della possibile interferenza di nuove costruzioni con la pianificazione di emergenza.
Ma, scusatemi, l'avete capito che il 44 per cento del territorio italiano è a rischio sismico e il 94 per cento del territorio italiano è a rischio idrogeologico? Adesso, cosa farete? Questa cosa che vale per i Campi Flegrei varrà anche per il resto del Paese? Perché dal testo sembrerebbe proprio di no. Quindi, se c'è una cosa su cui siete coerenti è proprio questa scellerata autonomia differenziata: ai cittadini del bradisismo, no; ai cittadini dell'alluvione, sì; a quelli del centro Italia per il sisma del 2016, sì. Non si riesce a comprendere.
Presidente, vado a concludere. Anche riguardo ai Campi Flegrei, cosa è accaduto? La settimana scorsa, in quest'Aula, abbiamo votato il decreto-legge Salva-Casa, con riferimento al quale siete andati in barba a qualsiasi questione urbanistica e anche alla normativa antisismica . Siete incoerenti per definizione.
Questo decreto-legge prevedeva anche proposte, rimaste inascoltate, per chi vive i territori interessati dal bradisismo. Questo decreto-legge non è nient'altro che l'ennesimo tassello del vostro del fallimento, un disegno, un progetto di Paese che non ci appartiene e a cui noi non vogliamo partecipare .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zinzi. Ne ha facoltà.
GIANPIERO ZINZI(LEGA). Grazie, Presidente. Ebbene, torniamo seri. Questo è un decreto di estrema urgenza, che vuole dare risposte concrete alla ricostruzione, che i cittadini di Emilia-Romagna, Toscana e Marche attendono con ansia, e non solo, perché i Campi Flegrei sono un punto ingente di investimento di questo decreto. Però mi domando come una battaglia, che dovrebbe essere di tutti - e io ritengo sia di tutti -, poi, ispiri polemiche pretestuose sul piano politico. Ritengo che un tema così delicato meriterebbe, invece, un'attenzione diversa, un approfondimento del testo che, ascoltando alcuni colleghi dell'opposizione, mi rendo conto non ci sia stato. Allora tocca a noi spiegare la bontà del provvedimento.
Il nostro è un Paese fragile. La fragilità del nostro territorio, spesso, si trasforma in tragedia, lo sappiamo, e l'intervento del Governo non è solo tempestivo, è anche assolutamente concreto. Ritengo che questi territori abbiano più che mai bisogno di concretezza. Vedete, il decreto accelera sulle procedure di ristoro, assicura prima il rientro nelle abitazioni e vuole garantire dignità e sicurezza alle famiglie; sì, le famiglie, perché, al centro di questo decreto, non ci sono soltanto cifre, non ci sono soltanto annunci sintetizzati in una o due righe, come qualcuno ha raccontato, ci sono tantissime risorse, ma che vengono investite nella persona.
E allora questo è un decreto concreto, che è stato migliorato in Senato; è un decreto che ha messo insieme tante cifre, ma soprattutto ci aiuta a sintetizzare quanto il Governo ha già investito in tema di ricostruzioni: 4.700.000.000 euro, non c'è precedente nella storia della Repubblica; 2.800.000.000 per le opere pubbliche; 1.900.000.000 per la ricostruzione privata. Con questo decreto, si dà anche la possibilità agli enti locali di fare assunzioni per affrontare le emergenze. È esattamente quello che ha caratterizzato altri decreti. Qualcuno ha citato il Salva-Casa, senza considerare quanta semplificazione abbia prodotto e produrrà e, soprattutto, quanto sostegno e quanta possibilità dia agli enti locali di intervenire e migliorare la propria azione.
Veniamo ai Campi Flegrei. All'opposizione sfuggono due cose, principalmente. Mai erano stati stanziati 490 milioni di euro per i Campi Flegrei e, se li sommiamo al decreto precedente, superiamo i 550 milioni di euro. Sfugge una seconda cosa, perché la prevenzione ha bisogno di risorse, le opere di riqualificazione sismica hanno bisogno di risorse e, soprattutto, per garantire la continuità scolastica ai bambini e ai ragazzi dei Campi Flegrei servono risorse, e queste risorse ci sono. La seconda cosa sapete qual è? Il Governo oggi sta affrontando un'emergenza che, in ottant'anni, nessuno ha mai affrontato. Allora, è facile criticare l'azione di un Governo che fa, senza guardarsi alle spalle e considerare quanto non si è fatto , e la sinistra, in tutti questi anni, non ha fatto. Allora, sapete, fino ad oggi, tutti quelli che hanno parlato della fragilità del territorio non hanno considerato che la fragilità del territorio va trattata, va curata. Il nostro è un territorio molto complesso, molto difficile e, soprattutto, molto differente da aree ad aree del Paese. Allora consentitemi un'ultima considerazione.
Nel primo decreto Campi Flegrei - e il presidente Rotelli della Commissione ambiente lo sa bene -, consentimmo l'apertura del tunnel che portava dalla tangenziale al porto. Dico consentimmo, perché, fino ad oggi e fino a quel momento, nessuno se ne era mai occupato: il tunnel, che era costato milioni e milioni di euro, restava chiuso. Il nostro provvedimento fu un importante risultato non solo del Governo, ma soprattutto del Parlamento. Allora a chi parla e a chi racconta di uno scarso coinvolgimento dei parlamentari nelle attività e nelle azioni di Governo si sbaglia, perché quella fu la dimostrazione plastica di una grande capacità di questo Parlamento di affrontare e risolvere un problema. Bene, a quel provvedimento seguirono tagli di nastri, annunci, comunicati stampa. Io non ho sentito un solo grazie da parte del presidente della regione Campania dopo quel provvedimento! Non ho sentito un solo riconoscimento alla grande capacità di questo Parlamento, tutto, di affrontare e di risolvere un problema che, in tanti anni, nessuno aveva saputo risolvere e che lui, in questi 10 anni, di certo, non ha saputo né affrontare né risolvere.
Allora, lo spirito con cui affrontiamo le emergenze è uno spirito di concretezza- Per noi non c'è differenza tra i territori, non c'è differenza tra Nord e Sud e io, da parlamentare del Mezzogiorno, lo dico con orgoglio e con la consapevolezza che l'impegno per l'Italia tutta, da parte nostra, sarà e continuerà ad essere un impegno serio e concreto, annuncio il voto favorevole su questo provvedimento del gruppo Lega-Salvini Premier e garantisco che continueremo a lavorare con la stessa capacità, concretezza e, soprattutto, serietà .
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Non ci aspettavamo molto di più, era chiaro nelle vostre dichiarazioni, nelle dichiarazioni di questi mesi - ormai, più di un anno -, nei ritardi, nelle polemiche quotidiane contro i territori colpiti e chi li amministra, che di concrete ricostruzioni non ne avremmo viste, che, come oramai è evidente dalla misurazione dell'efficacia della vostra azione di governo, oltre la propaganda, non si riesce davvero ad andare.
E guardate, credo che molti di noi - romagnoli, toscani, marchigiani, chi abita i Campi Flegrei - abbiano sperato fino all'ultimo che, dopo 17 vittime, le 8 in Romagna, le 8 in Toscana, le 13 nelle Marche, le decine di migliaia di sfollati, i 10 miliardi di danni stimati in Emilia Romagna, i 3 della Toscana, la strutturalità del fenomeno del bradisismo dei Campi Flegrei, nonché vista la straordinaria prova di resistenza e di forza delle popolazioni e dei nostri sistemi produttivi, la postura istituzionale di questo Governo sarebbe stata all'altezza del grido d'aiuto che arrivava da questi territori. Ci saremmo aspettati un richiamo allo spirito di unità nazionale, di intenti, una volontà fattuale di cooperazione tra i diversi livelli istituzionali, perché risorse finanziarie, umane, strategie e provvedimenti procedessero all'unisono, nell'esclusivo interesse pubblico e di chi ha perso tutto. Invece no, signora Presidente.
Il Governo è in stato confusionale. Questo provvedimento è pasticciato, è un di tanti provvedimenti: si mettono insieme le ricostruzioni e i grandi eventi; avete fatto confluire due provvedimenti sui Campi Flegrei, la confusione accompagnata dal tradimento delle promesse fatte nell'ora più buia che hanno vissuto queste popolazioni. Abbiamo assistito al calcolo politico ed elettorale elevato a politica pubblica, istituzionali puntualmente provocate dagli esponenti di primo piano delle forze di Governo di questa maggioranza. Ma la propaganda non costruisce, non ricostruisce. Gli attacchi scomposti agli enti locali e ai sindaci che hanno gestito le emergenze non stanno risarcendo nessuno. Le notizie false manipolate sulle risorse non ne stanno facendo giungere altre, laddove ce n'è bisogno; a zero ancora le risorse per la ricostruzione della Toscana; poi, di nuovo, le sulle risorse non spese.
Farebbe sorridere se non stessimo qui a parlare di territori devastati e se non fosse che Vice Ministri che si occupano di infrastrutture, opere pubbliche, o personalità candidate a presiedere una regione, dimostrano di non conoscere l'iter delle opere pubbliche o la differenza tra lavori progettati, appaltati, assegnati e come questi vengano computati dentro ai bilanci dei comuni o alle rendicontazioni, perché la polemica costruita ad arte contro De Pascale, contro il ravennate, sta davvero in poco posto. Le cifre di cui si parla riguardano le opere definite di ripristino, che sono già state integralmente spese; le altre, che si dice che siano state spese solo per l'1,5 per cento del totale, in realtà sono, in 6 mesi, già state integralmente progettate da una singola macchina comunale - 30 miliardi - e tra agosto e settembre usciranno le gare.
Ma siamo noi, sono le popolazioni che a voi devono porre domande sulle cifre e sulle risorse che mancano. Gli 1,2 miliardi promessi dall'elicottero dalla Presidente Meloni dal Fondo PNRR dove sono finiti ? Dopo le sicure falcate della Presidente con gli stivali nel fango e i giri in elicottero, ancora non abbiamo notizie di come saranno disponibili e se lo saranno ancora queste risorse in futuro e le cifre che vanno date oggi, signora Presidente, sono tutt'altre e credo non possano che aumentare il senso di delusione e di frustrazione delle popolazioni che hanno perso tutto, o quasi.
Avevate promesso il 100 per cento degli indennizzi; non ricordo a quale collega rivolgermi, ma gli assicuro che il 100 per cento degli indennizzi del sisma del 2012 sono arrivati alle popolazioni . Non è vero che non esiste il 100 per cento dei rimborsi e se non fosse esistito la Presidente Meloni lo ha promesso, però oggi si presentano in seconda lettura alla Camera con un massimale di 6.000 euro a famiglia in un evento calamitoso che ha come principale danno proprio il bene mobile. Tutto qui? Davvero la dignità, la resistenza delle famiglie e la volontà di rialzarsi dopo quanto è successo vale, per voi, un misero indennizzo di 6.000 euro? Non troviamo ragione credibile perché il massimale non accolga la richiesta di 30.000 euro che vi abbiamo suggerito. I fondi ci sono, come abbiamo detto prima; ci sono 1,9 miliardi, composti da 1,2 miliardi dell'apposito Fondo e i 700 milioni del credito d'imposta su cui avete impiegato un anno prima di inserirli dentro ai provvedimenti. Ad oggi, sulla ricostruzione privata sono stati spesi 14 milioni di euro a fronte, appunto, di quasi 2 miliardi disponibili.
Signora Presidente, le popolazioni dell'Emilia-Romagna continuano a mandare segnali molto chiari su come giudicano, ad oggi, dopo più di un anno, la gestione di questo Governo sull'alluvione. Non ci siamo fatti intimidire da chi ha ricattato, in campagna elettorale, le nostre comunità, dicendoci che coloro i quali erano diretti o etero-diretti dal PD non avrebbero visto nemmeno quei 6.000 euro. Continueremo a criticarlo, questo Governo, a chiedere quanto voi, quanto questo Governo ha promesso alle popolazioni colpite.
Un altro segnale è stato molto forte, signora Presidente, e credo che sia particolarmente importante per chi, come questo Governo, ci ricorda a ogni piè sospinto che è un Governo espressione della volontà popolare. Le popolazioni alluvionate vi hanno bocciato senza appello alle ultime amministrative e hanno bocciato il vostro cinismo politico. Alle ultime amministrative i romagnoli hanno riconfermato tutti i sindaci e le sindache su cui avete cercato di scaricare le colpe . Alcuni sono stati rieletti con il 70 per cento dei consensi, per non parlare del presidente della regione, che avete accusato di essere in fuga - parlo, ovviamente, di Stefano Bonaccini -, che gli elettori del Nord-Est hanno premiato con quasi 400.000 preferenze, chiedendogli di proseguire il suo impegno istituzionale vicino alla scadenza in Emilia e di proseguire il suo lavoro in Europa. Vi hanno risposto i cittadini e le cittadine di questi territori su cosa ne pensano dei vostri 6.000 euro.
In questo decreto, non all'altezza dei problemi epocali che deve affrontare, nella contingenza di eventi particolari, come quelli che hanno colpito l'Emilia, la Toscana, le Marche e i Campi Flegrei, non si intravede alcun futuro verso quella che è stata la peggiore e più drammatica testimonianza diretta delle conseguenze del cambiamento climatico e, nonostante ci sia stato chi ha provato a ridurre i 4,5 miliardi di metri cubi d'acqua - per carità, un tema giustissimo - alla sola manutenzione dell'alveo dei fiumi, questo provvedimento non traccia alcun orizzonte.
Nella discussione in Senato i nostri colleghi sono stati più volte rimandati alle grandi visioni sul futuro del Piano nazionale energia e clima, documento che, senza alcun confronto col Parlamento, fa un po' di propaganda nucleare, vanificando il lavoro fatto negli ultimi anni a favore delle energie rinnovabili e dell'efficientamento energetico, senza sapere, poi, quale sarà l'impatto dell'autonomia differenziata sulle politiche energetiche nazionali, ma - permettetemi - anche qui le persone vi stanno dando un chiaro segnale, perché mezzo milione sono le persone che hanno già firmato il referendum per l'autonomia differenziata. Quindi, nel PNIEC state riponendo tutte le speranze su clima ed energia, rimandando la fissione nucleare al 2035 e la fusione nucleare al 2050.
In quell'anno, nel 2050, mio figlio, che oggi ha 4 anni, ne avrà quasi 30 e non dobbiamo chiederci oggi se avrà vissuto calamità estreme come quelle di cui stiamo parlando. Dovremo chiederci, piuttosto, quando le vivranno questi bambini di oggi, oppure, addirittura, quante ne vivranno. Noi, in quel momento, dovremo avere risposte chiare su alcune questioni che qui mancano: cosa abbiamo fatto nel mentre? Abbiamo lavorato sul dissesto idrogeologico? Abbiamo rigenerato le montagne e le aree collinari? Abbiamo concluso le opere speciali, le opere strategiche e l'infrastrutturazione idraulica delle nostre città? Abbiamo riorganizzato a dovere la Protezione civile? Ci siamo dotati di uno dispositivo strutturale che operi su questi fenomeni? Questo decreto risponde chiaramente “no” a queste domande.
È per questo che il Partito Democratico voterà contro la conversione in legge di questo decreto, perché sono state tradite le promesse, perché sono confuse e pasticciate le risposte, perché è proprio verso quei bambini e quelle bambine di questo Paese, dell'Italia del 2050, che le vostre risposte, contenute oggi in questo decreto, non sono all'altezza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Benvenuti Gostoli. Ne ha facoltà.
STEFANO MARIA BENVENUTI GOSTOLI(FDI). Grazie mille, Presidente. Senza tanti preamboli esprimo subito grande soddisfazione per il contenuto del provvedimento che ci accingiamo a votare.
Il cosiddetto DL Ricostruzione costituisce, infatti, un'attenta e pronta risposta alle gravi emergenze attuali del nostro Paese, caratterizzato, come è noto, da accentuate fragilità del territorio. Basti pensare che, delle circa 900.000 frane censite in tutta Europa, più di due terzi sono state registrate in Italia, circa il 94 per cento dei nostri comuni è classificato a rischio frane, alluvioni o erosione costiera e un terzo di essi si trova in zone a elevato rischio sismico. Il pericolo che si possano verificare eventi catastrofici in Italia è, quindi, rilevante e spesso accentuato anche dagli effetti dei cambiamenti climatici, che rendono i fenomeni ancora più estremi, e dal processo di spopolamento delle aree interne. Quindi, il problema è senz'altro grave, ma non è certamente di oggi, anzi è antico come il nostro Paese. Infatti, purtroppo, ci troviamo nuovamente nella necessità di trattare un atto urgente, correlato, ancora una volta, ai disastri e ai relativi stati emergenziali del nostro territorio. Lasciatemi cogliere l'occasione per ribadire in proposito la vicinanza, mia personale e del gruppo di Fratelli d'Italia, alle popolazioni dell'Emilia-Romagna, della Toscana, delle Marche e dei Campi Flegrei , che stanno affrontando una difficilissima situazione. Al tempo stesso, voglio ringraziare, ancora una volta ma mai abbastanza, tutti gli uomini e tutte le donne quotidianamente impegnati per ripristinare la normalità , ovvero la Protezione civile, gli amministratori locali, le Forze dell'ordine e le strutture commissariali preposte.
L'odierno provvedimento, senza voler entrare troppo nel dettaglio tecnico, prevede uno stanziamento di 560 milioni e potenzia le risorse a favore dei ristori dei soggetti privati nei territori colpiti da un evento calamitoso, con la previsione di risarcimenti fino a 6.000 euro ad abitazione per il mobilio. Sono pochi 6.000 euro? A chi, strumentalmente e in maniera piuttosto facile, oggi sostiene che la somma sarebbe esigua, va detto che tale ristoro non sempre è stato previsto dagli ultimi Governi.
Ad esempio - tanto per citare un caso - per il terremoto dell'Emilia del 2012 il Governo di centrosinistra ha erogato zero per il mobilio - zero, cioè il nulla - e quando si tratta di mobilio ovviamente ben comprendiamo anche le critiche di coloro che, avendo speso 100 milioni di euro per i banchi a rotelle, ritengono non sufficiente quello che facciamo noi. Sulle spese per il mobilio - lo ammettiamo, Presidente - il MoVimento 5 Stelle è inarrivabile, rappresenta il in fatto di mobilio. Lasciamo, quindi, che si commentino da sole le facili e pretestuosi critiche di chi pensa di predicare bene, ma che, in realtà, razzola molto, molto male. È evidente, invece, che il Governo continui a dare prova di grande impegno a favore della ricostruzione. Ad oggi, ha stanziato, di concerto con la struttura commissariale, 4,7 miliardi per la ricostruzione, di cui 2,8 miliardi per le opere pubbliche e 1,9 miliardi per la ricostruzione privata. E questa sensibilità e vicinanza alle vittime delle calamità il Governo li ha avuti fin dal principio.
Da marchigiano, consentitemi di ricordare, con grande senso di gratitudine e profonda riconoscenza, che per l'alluvione che ha colpito il nord delle Marche, nel settembre 2022, il Governo Meloni, appena insediatosi e con margini di manovra ristrettissimi, ha stanziato, con una tempestività mai vista prima di allora, la somma di 400 milioni di euro a favore dei territori colpiti . Mai era successo prima. E quanto alla successiva alluvione del Centro Italia, va ricordato che, dopo poche settimane dagli eventi, erano già stati erogati contributi di immediato soccorso: 23.000 famiglie hanno ricevuto, in media, 5.000 euro, con uno stanziamento di 103 milioni di euro. E anche questa è stata una risposta governativa mai vista in passato. Al di là di ciò, il provvedimento di cui oggi discutiamo è particolarmente apprezzabile non solamente per i contributi economici, ma anche e soprattutto perché costituisce un'importante riorganizzazione della macchina pubblica della ricostruzione.
È un significativo passo avanti verso quella cultura della sicurezza di cui l'Italia ha bisogno e che è stata spesso colpevolmente trascurata. Si favoriscono, infatti, le procedure di delocalizzazione abitativa dalle aree maggiormente rischiose, dal punto di vista idrogeologico. Ed è rilevante, Presidente, da questo punto di vista, che si assegna un termine perentorio alla regione Campania per adottare gli atti necessari a fronteggiare gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei e per evitare, quindi, l'incremento del carico urbanistico in un'area che, da sempre, è a rischio vulcanico, sismico e bradisismico. In quelle zone - va detto con chiarezza questo - si è edificato per decenni in maniera irresponsabile, infischiandosene del problema. Bene, quindi, che si ponga finalmente un freno alle nuove costruzioni e che, decorso inutilmente il termine assegnato alla regione Campania senza che essa provveda, il Consiglio dei Ministri eserciterà il potere sostitutivo con specifiche misure di prevenzione e di riduzione del carico urbanistico.
Si accelerano, inoltre, le procedure di ristoro nell'ambito degli interventi di ricostruzione privata nei territori colpiti dagli eventi alluvionali del 2023, allo scopo di garantire il rientro della popolazione nelle proprie abitazioni il prima possibile.
Con il decreto in esame, poi, sotto il profilo organizzativo, si velocizzano ulteriormente i processi di ricostruzione, allargando la platea dei soggetti attuatori coinvolti negli interventi di riparazione. Viene, altresì, data la possibilità agli enti locali di potenziare l'organico amministrativo, a beneficio delle opere di ricostruzione.
Con l'emendamento di Fratelli d'Italia al Senato, inoltre, abbiamo introdotto una norma che agevola la ricostruzione del sisma del 2009 e viene estesa anche alla struttura commissariale sisma del 2016 la possibilità di fornire profili idonei per il ruolo di responsabili unici di progetto. Vengono prorogate le nomine commissariali, gli stati di emergenza nelle zone colpite dalle alluvioni e quindi vengono meglio organizzati e semplificati i poteri e le funzioni dei commissari. Viene, inoltre, introdotto un commissario straordinario di Governo con adeguate capacità, dotazioni economiche, struttura organizzativa per intervenire e gestire il problema in modo tempestivo ed efficace nell'area dei Campi Flegrei. In buona sostanza, si migliora e si completa quanto già fatto con l'analogo decreto d'urgenza dello scorso anno, fornendo non solo una risposta all'emergenza, ma, come accennavo in premessa, immaginando rispetto al tema una visione strategica per il futuro, in netta contrapposizione con un approccio di pura emergenza e senza finalità di prevenzione alcuna che ha caratterizzato l'azione di governo di chi ci ha preceduto.
Ebbene, Presidente, mi avvio a concludere. Ovviamente, ogni cosa è sempre migliorabile, questo va da sé, ma mi sia consentito, in questo caso, di restituire al mittente le sterili accuse, gli attacchi e le menzogne della sinistra che oggi, senza alcuna onestà intellettuale, si permette di pontificare sul tema. Ma, quando era al Governo, anziché porre in essere una qualche soluzione strutturale, ha impegnato la stratosferica somma di 200 miliardi per il superbonus per ristrutturare villette e seconde case, quando invece avrebbe potuto destinare tali risorse alla ricostruzione, al miglioramento antisismico, alla delocalizzazione delle abitazioni poste in zone ad alto tasso di rischio calamitoso . E non ha fatto, tuttavia, niente di simile. Quindi, oggi, per cortesia, fateci il favore: non pontificate, abbiate l'umiltà di non farlo.
Questo provvedimento non vuole certamente, Presidente, essere la bacchetta magica di soluzione di tutti i problemi delle gestioni delle calamità del nostro Paese. Per carità, si può fare, si deve fare ancora tanto, però, Presidente, è un provvedimento che reca una norma positiva e concreta. Pertanto, convintamente, esprimo il voto favorevole di Fratelli d'Italia .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1997:
S. 1162 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 2024, n. 76, recante disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali" .
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2002: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della Giustizia”.
Avverto che è stata presentata, a norma dell'articolo 96-, comma 3, del Regolamento, la questione pregiudiziale Braga, Francesco Silvestri, Richetti, Zanella, Faraone e Magi n. 1.
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, all'esame di tale questione pregiudiziale .
Avverto che, a norma del comma 3 dell'articolo 40 e del comma 3 dell'articolo 96- del Regolamento, la questione pregiudiziale può essere illustrata per non più di dieci minuti, da uno solo dei proponenti. Potrà, altresì, intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi non firmatari, per non più di cinque minuti.
Illustra la questione pregiudiziale il deputato Marco Lacarra, che l'ha sottoscritta in data odierna. Ne ha facoltà.
MARCO LACARRA(PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, più che porre una questione pregiudiziale su questo decreto sarebbe il caso di fare appello al buon senso per salvare la nostra democrazia parlamentare.
In questi mesi, si è fatto un gran parlare di premierato ma - malgrado la riforma sia ancora in cantiere, discussa e contestata ed è all'esame della Camera dei deputati - possiamo affermare, senza timore di smentita, che una trasformazione di fatto della forma di governo c'è già stata. Mi viene difficile citare i dati reali perché, oramai, abbiamo davvero perso il conto, signora Presidente. Se la memoria non mi inganna, però, dovremmo essere a circa quattro decreti al mese adottati dal Governo, quasi uno a settimana, decreti la cui conversione occupa quasi interamente i lavori parlamentari e che soprattutto viene imposta, non di rado, per usare un eufemismo, con ricorso alla fiducia. Possiamo anche epurare questo discorso da considerazioni politiche, che pure si sprecano, ma un dato di fatto, di natura strettamente giuridica, c'è: abbiamo superato i 60 voti di fiducia in meno di due anni di Governo.
È evidente a tutti, dentro e fuori quest'Aula, che il combinato disposto fra questi due elementi - decreto-legge e questione di fiducia - ha completamente svuotato di senso il ruolo del Parlamento, sia nell'approdo in Aula di un provvedimento da convertire sia anche quando una maggioranza lo utilizza come clava per silenziare l'opposizione nei lavori di Commissione. Ed è proprio quello che è successo al Senato su questo decreto, perché non basta avere pochissime settimane, direi pochissimi giorni, per discutere di materie delicatissime, come la giustizia e le condizioni di detenzione nelle carceri italiane, dobbiamo anche subire l'umiliazione di vederci respinte, senza nemmeno la possibilità di dialogo, tutte le 225 proposte emendative presentate dalle forze di opposizione .
Sul passaggio alla Camera di un provvedimento blindato e sui tempi inesistenti di esame è meglio non esprimersi. Allora, Presidente, tornando al punto di partenza, ci chiediamo se serva portare avanti la riforma costituzionale sul premierato, se già, oggi, attraverso forzature e l'uso improprio degli strumenti a disposizione, questo Parlamento si è trasformato in un'istituzione notarile, accondiscendente e pavida, a piena disposizione del Governo.
Veniamo alle questioni di merito della pregiudiziale: di solito uno dei motivi per cui si chiede di non procedere all'esame di un provvedimento di conversione risiede nel fatto che quel decreto-legge viene adottato in mancanza dei due requisiti fondamentali richiamati dalla Costituzione: la necessità e l'urgenza. Se solo potessimo fermarci al titolo del provvedimento, non potremmo far altro che essere d'accordo con il Governo: il nostro sistema penitenziario, le condizioni strutturali delle carceri italiane, i dati sul sovraffollamento e sui suicidi dei detenuti esigono un intervento urgente. Purtroppo, però, i contenuti del decreto sono lontanissimi dal dare una risposta vera alle tante emergenze in corso.
Lo ricordiamo qui, per l'ennesima volta: la situazione delle carceri italiane è da tempo totalmente fuori controllo. Ad oggi, secondo i dati più aggiornati, nei 189 istituti penitenziari italiani, il tasso di sovraffollamento ha raggiunto la cifra record del 130 per cento e, a fronte di poco meno di 47.000 posti disponibili, i detenuti sono più di 61.000. Da quando siete al Governo, la popolazione carceraria è aumentata di 7.000 unità. Verrebbe da dire “bene, c'è più sicurezza”, ma non è così, purtroppo; questo incremento non è frutto del caso, signora Presidente, ma di una politica “panpenalistica”, che nulla ha a che vedere con il dettato costituzionale.
Soprattutto rispetto ai minori, la responsabilità di questo Governo è palese: se, nel 2024, si assiste a un incremento impressionante di minori dietro le sbarre, il degradante merito è del decreto Caivano . Un anno fa avete deciso di inasprire la pena per una serie di reati commessi dai minori, compresi quelli legati alle droghe, che, infatti, adesso sono responsabili di un terzo dei nuovi ingressi negli istituti penitenziari per i minori, perché la strategia per il contrasto all'uso e allo spaccio di stupefacenti non è fondata sull'investimento nei servizi o per l'educazione nelle scuole, ma sul carcere. Dall'entrata in vigore di quel decreto, hanno iniziato a fioccare le misure cautelari e i numeri sono cresciuti a dismisura, malgrado il dei reati negli ultimi 10 anni sia rimasto sostanzialmente stabile. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che l'atteggiamento repressivo di questo Governo non nasce da statistiche allarmanti, ma dalla necessità di distrarre l'opinione pubblica. Lo abbiamo imparato fin dai primi giorni di questo Governo, col decreto : quando c'è bisogno di consenso facile, in mancanza di soldi, si tocca l'ordinamento penale. Risuona il tintinnio delle manette. Eppure la nostra Costituzione dice ben altro: il carcere dovrebbe essere l' e, anche quando viene comminata una pena detentiva, questa dovrebbe mirare sempre alla rieducazione del condannato e al reinserimento dello stesso nella società. La vostra risposta è profondamente diversa: buttare la chiave è l'unica soluzione ad ogni problema e poco importa se le condizioni dei detenuti sono sempre più inumane.
Appena qualche settimana fa il Presidente Mattarella ha voluto lanciarvi un monito che, vista l'approvazione di questo decreto e ciò che sta avvenendo in questi giorni con il disegno di legge sicurezza, sembra essere tristemente caduto nel vuoto. Le condizioni dei carcerati italiani sono angosciose e strazianti “agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è e deve essere l'Italia”: queste le parole del nostro Presidente. “Il carcere - ha ribadito il Presidente Mattarella - non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza”; al contrario, vorrei aggiungere, che dovrebbe essere il posto dove chi ha sbagliato ritrovi la speranza di una vita lontana dall'illegalità e dagli errori, perché questa - aver compreso gli errori e impegnarsi per trovare un posto nel mondo - è la migliore assicurazione per garantire la sicurezza di una società.
A fronte di tutto questo, ciò che troviamo all'interno del decreto non assomiglia nemmeno a una delle tante soluzioni possibili: si prevede l'assunzione di agenti penitenziari, ma ci vorranno 2 anni per vederli in servizio, alla faccia dell'urgenza. Sulle condizioni dei detenuti si fa anche peggio, perché il Governo prima e la maggioranza dopo hanno creduto e credono che basta aumentare da 4 a 6 le telefonate mensili concesse ai detenuti per alleviare le condizioni di vita degradanti che sopportano ogni giorno. Oppure la questione dell'elenco delle strutture accreditate all'accoglienza e al reinserimento sociale dei detenuti privi di un domicilio idoneo, in condizioni socio-economiche insufficienti per provvedere al proprio sostentamento: bene, un presidio imprescindibile per garantire i diritti fondamentali è rimandato a data da destinarsi. È troppo facile constatare che l'urgenza resta soltanto nel titolo e nello stato delle cose, ma di misure concrete in questo provvedimento non c'è traccia.
Questo è solo l'ultimo della lunga sequenza di esempi di una gestione pessima della giustizia: non dimentichiamo la figura scellerata, fatta qualche settimana fa, con l'abolizione del reato di abuso d'ufficio, una farsa che vi ha costretto a correre ai ripari immediatamente, introducendo un nuovo reato appena qualche ora prima di averne abrogato uno. In ultimo, il disegno di legge detto sicurezza, che, a differenza dei titoli, rappresenta solo l'ultima bandiera che questo Governo pianta nel cuore del di diritti fondamentali del nostro ordinamento giuridico, un disastro che, purtroppo, è soltanto rimandato a settembre.
Insomma, Presidente, il Partito Democratico, insieme a tutte le altre forze di opposizione, vi chiede di fermarvi finché siamo in tempo. Il comparto della giustizia ha tanti, troppi temi urgenti da affrontare e questo decreto non serve assolutamente a nulla, se non ad esasperare situazioni al limite. Per queste ragioni, voteremo a favore della pregiudiziale proposta .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Matone. Ne ha facoltà.
SIMONETTA MATONE(LEGA). La sostituzione di un decreto governativo in legge del Parlamento è una fattispecie giuridicamente legata alla straordinarietà dei casi di necessità e di urgenza su cui si fonda. L'apprezzamento è, però, insuscettibile di predeterminazioni normative ed il presupposto, lo ricordo a tutti noi, è quello di un'impossibilità di un tempestivo intervento parlamentare, in relazione ad una situazione emergenziale, nella forma di legge ordinaria.
Ora, a cosa serve convertire un decreto-legge? Serve a ripristinare l'ordine normale delle competenze con la novazione della fonte e la legge, quella che tra un po' voteremo, si sostituisce al decreto. Le forze politiche, che strepitano contro questo Governo e contro questo provvedimento, sono le stesse forze che hanno governato il Paese, per anni, senza porre rimedio alle condizioni delle carceri e senza migliorare la vita dei detenuti. Stiamo parlando di 14 anni di Governi, ve li ricordo: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni Silveri, Conte e Draghi; questi sono i Presidenti del Consiglio che si sono avvicendati per 14 anni.
Ora, che si tratti di una vera emergenza è assolutamente indubbio, perché parliamo di 61.480 persone detenute al 30 giugno a fronte di 51.234 posti totali. Il numero esorbitante è una delle concause dei suicidi in carcere ed ogni suicidio è una sconfitta dello stato di diritto. Tale malessere è costantemente condiviso dalla Polizia penitenziaria, un tempo figlia di un dio minore, oggi fiore all'occhiello del Ministero della Giustizia per preparazione, professionalità e spirito di sacrificio, dentro cui, però, contiamo 6 suicidi dall'inizio dell'anno, è il corpo che si suicida di più.
Di qui l'assoluta necessità di intervenire con misure emergenziali. Questo Governo nel 2024 ha stanziato misure per il personale, cioè 10,5 milioni di euro aggiuntivi, con uno stanziamento totale di oltre 14 milioni di euro: 9,5 milioni sono stati destinati agli psicologi; un milione ai mediatori culturali; 7 milioni al reinserimento sociale e 5 milioni per aumentare i posti nelle strutture riabilitative per i tossicodipendenti. La retribuzione per il lavoro intramurale è passata a 128 milioni di euro e 270 milioni di euro sono cofinanziati dall'Unione europea.
È una visione di sistema abbandonata, purtroppo, da anni e sono stati stanziati 166 milioni di euro per l'edilizia carceraria e per la ristrutturazione di edifici degradati. Sui minori, la consapevolezza della gravità del problema porta questo Governo all'assunzione di 543 funzionari di servizi sociali ed entreranno in servizio 350 funzionari pedagogici.
Non ci sono sconti di pena, ma il detenuto potrà vedere, fin da subito riconosciuto nell'ordine di esecuzione, qual è il suo fine pena effettivo, se si comporterà correttamente e se parteciperà ai programmi di recupero proposti dall'amministrazione penitenziaria. La previsione è di alleggerire i tribunali di sorveglianza di circa 200.000 fascicoli.
Questo provvedimento non è uno svuota carceri. Il problema della detenzione in Italia è, sì emergenziale, ma anche strutturare. La soluzione non è svuotare le carceri per alleggerire il peso numerico dei detenuti, ma garantire condizioni civili, puntare sulla recidiva zero, insegnare il senso del dovere del lavoro, perché la pena è fatta di espiazione per il male fatto (quindi natura retributiva), ma ha anche una funzione rieducativa e preventiva. Questo decreto-legge va convertito senza indugi. Non è la soluzione di tutti i mali, ma è un primo, importantissimo, passo verso la soluzione del problema. Quindi, noi votiamo contro la pregiudiziale di costituzionalità presentata .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà.
GIANLUCA VINCI(FDI). Grazie, Presidente. Io sarò veramente molto rapido, perché, dopo aver sentito dai banchi dell'opposizione che la situazione è emergenziale, che vi è un problema carceri, un problema di sovraffollamento che va risolto con urgenza, ci troviamo qui depositata una questione pregiudiziale per bloccare l'esame di questo decreto e quindi impedire che ci sia una soluzione, che voi potete anche pensare parziale, ma almeno una soluzione a questo problema. Quindi, a fronte di un sovraffollamento, dichiarato da voi, e di un'urgenza, ci troviamo, da parte vostra, una richiesta per non procedere ad adottare alcuna misura con questo decreto.
Per questo motivo, il nostro voto sarà assolutamente contrario e, vista l'emergenza attuale, vogliamo portare velocemente in Aula e in votazione questo decreto .
PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulla questione pregiudiziale.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Braga, Francesco Silvestri, Richetti, Zanella, Faraone e Magi n. 1.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Grimaldi. Ne ha facoltà. Colleghi, se dovete uscire, come sempre, fatelo in silenzio, per consentire al collega Grimaldi di svolgere l'intervento sull'ordine dei lavori. Prego, collega Grimaldi.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Come avrà letto, ho iniziato a occuparmi del Centro sperimentale di cinematografia per una vicenda molto piccola, in realtà, che però per noi era importantissima, cioè il non rinnovo di 17 lavoratori e lavoratrici, che lavorano per tutti noi, per digitalizzare tutto il grandissimo materiale cinematografico italiano. Quando ce ne siamo occupati per chiedere cosa ne era di quei contratti, che pesavano appena 189.000 euro, chiedevamo come mai il nuovo CDA, presieduto da un maestro del cinema italiano come Sergio Castellitto, avesse preferito, invece, riempire di consulenze, soprattutto di avvocati, questo Centro.
Tutto ci saremmo immaginati, Presidente, che alla nostra richiesta di un'interrogazione non arrivasse alcuna risposta. Oggi perché sono qui, a chiedere, suo tramite, un'informativa al Ministro Sangiuliano? Perché abbiamo scoperto una cosa incredibile, anzi mi faccia dire indicibile. Il 6 giugno, abbiamo scoperto che è scoppiato un incendio, un incendio al deposito delle pellicole, un deposito dove ci sono i film fatti prima degli anni Cinquanta, quelli - per intenderci - in cellulosa. Lei saprà e avrà visto senz'altro alcuni film che ricordano quanto quelle pellicole siano infiammabili, anzi esplosive. Basterebbe andare un po' indietro nella storia del cinema per ricordare alcune immagini. Parliamo di un milione di metri in cellulosa; parliamo più o meno di quello che potrebbe essere il più grande falò di Roma, anche Nerone o il migliore dei piromani, il re dei piromani, potrebbe fregarsi le mani di ciò. Ecco, per fortuna è bruciato un solo cellario, ma sa qual è la cosa grave? La cosa grave è che questa notizia non è stata divulgata. Ancora oggi, a due mesi di distanza, non sappiamo cosa è successo di quel cellario. Anzi, abbiamo le prove che per mezz'ora quell'immagine di quel cellario distrutto è stata proprio lì, nel sito di quell'ente, con un comunicato stampa che è stato rimosso.
Allora, noi chiediamo a Sangiuliano: perché? Perché nessuno lo ha voluto dire? È delle cose più importanti che deve fare quel centro, che è il cuore del cinema italiano, lo stesso cinema italiano che andrà a Venezia a far vedere il restauro di pellicole bellissime. Ecco, io vorrei sapere perché il Paese non sa nulla di cosa è successo a quelle pellicole? Erano originali? Come dice il centro, erano copie di copie? A lei risulta che dal nitrato si facciano copie di copie?
Allora, se non ci sono titoli eclatanti e non c'è nessuna rovina, perché non c'è l'elenco, a distanza di due mesi? Perché nessuno ha avuto la dignità di dirci cosa è successo? Cosa c'è da nascondere?
Allora, lo chiediamo al Ministro, che dovrebbe preoccuparsi di qual è l'esito di quella vicenda, perché ci risulta che, nei giorni successivi, tantissimi altri titoli siano stati portati via da lì. Sa perché, Presidente? Perché quelle opere colliquano. Sa cosa vuol dire colliquare? Si squagliano. Roma è caldissima, è caldissima, in queste ore.
Allora, noi vorremmo sapere cosa si è fatto per evitare che questa vicenda succeda ancora. Sa cosa ci dicono? Che hanno mandato lì un agente dell'Italpol. Per far cosa? Qual è il punto? Perché qualcuno, allora, ha appiccato il fuoco? Dobbiamo supporre questo? C'è un'inchiesta? Anche se ci fosse un'inchiesta, non sarebbe nostro diritto sapere cosa è successo, quali sono le ipotesi, se c'è un'indagine interna, se si è fatto tutto il necessario affinché il cinema italiano non vada in fumo?
Allora - la dico così, ritornando al punto d'origine - non sarebbe meglio digitalizzare tutto quel patrimonio e assumere quei 17 lavoratori e lavoratrici che sono stati mandati a casa invece di prendere avvocati, per difendersi da cosa? Lo chiediamo a Sangiuliano, visto che nessuno ci risponde .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Comunicherò al Presidente la sua richiesta di informativa. Ha chiesto di parlare, su un altro argomento, il collega Scotto. Ne ha facoltà.
ARTURO SCOTTO(PD-IDP). Signora Presidente, chiedo un'informativa alla Ministra Calderone sulla questione salariale. So che può sembrare un po' anomala e un po' generalista, però quando l'OCSE ci dice che siamo il Paese che ha recuperato meno nell'Eurozona dal -pandemia sul potere d'acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, meno 7 per cento, quando ci sono importantissimi rinnovi contrattuali, dal settore del pubblico impiego, innanzitutto, all'edilizia, al settore metalmeccanico ancora bloccati, quando un lavoratore su tre ha visto crescere il proprio tempo di lavoro, ma solo il 14,3 per cento il proprio salario, quando 7 milioni di lavoratori guadagnano meno di 11.000 euro l'anno, quando 4 milioni di lavoratrici e di lavoratori guadagnano meno di 9 euro l'ora, forse un Ministro dovrebbe considerare questo un'emergenza. Se consideriamo questa un'emergenza, sfugge, signora Presidente, il motivo per cui il 5 dicembre dello scorso anno fu affossato il salario minimo proposto dalle opposizioni e trasformato in una delega al Governo. Oggi siamo al 5 agosto, sono passati esattamente 8 mesi da quel giorno e non c'è stato alcun atto del Governo che sostituisse quella scelta. Quella delega avrebbe dovuto avere una durata di 6 mesi, ma ovviamente doveva passare per il vaglio del Senato. Tuttavia, al Senato quella legge non è stata nemmeno incardinata, signora Presidente. Dunque, ci troviamo di fronte a una singolare situazione, dove una legge, il salario minimo, proposta dalle minoranze viene trasformata in una delega del Governo e quella delega non viene esercitata né dal Parlamento, a partire dalla maggioranza, né dal Governo. Eppure, quella delega, che noi non condividiamo, introduceva un principio che evidentemente il Governo considerava urgente: che occorreva garantire una retribuzione equa e sufficiente, nel rispetto dell'articolo 36 della Costituzione, ai lavoratori e le lavoratrici di questo Paese, rafforzando la contrattazione collettiva. Se sono passati 8 mesi, evidentemente, questa necessità non è avvertita come urgente da parte della Ministra Calderone.
Dunque, signora Presidente, concludo: noi chiediamo una risposta dal Governo, perché? Perché ci ha messo un attimo ad affossare una misura giusta, che esiste in tutta Europa, come il salario minimo, ma poi ha perso 8 mesi di tempo senza fare nulla e, soprattutto, senza dare una risposta a 4 milioni di lavoratori e lavoratrici poveri. Vorremmo una risposta politica, non giustificazioni formali come quelle che abbiamo ascoltato troppe volte, negli ultimi mesi .
PRESIDENTE. Riferirò al Presidente della richiesta di informativa appena sopraggiunta. Colleghi, gli interventi sugli ordini dei lavori vengono normalmente preannunciati, per capire di cosa stiamo parlando. Su questo argomento? No. Colleghi, avevamo tutto il tempo per farlo e forse sarebbe stato meglio. Collega Caso, io le do la parola: ovviamente, se non è coerente con l'ordine dei lavori, dovrò togliergliela. Non è mai piacevole, quindi per questo vi prego di farlo prima, perché questo è molto brutto. Se dovessi toglierle la parola, mi dispiacerebbe molto. Glielo dico, adesso le do la parola. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO(M5S). Grazie, signora Presidente. In realtà, proprio per chiedere un'informativa urgente al Ministro Nordio, visto quel che ha detto il deputato Mollicone…
PRESIDENTE. Collega Caso, c'è un accordo tra i gruppi. Collega Caso, mi perdoni, però non è così che si gestiscono i lavori. Il suo delegato d'Aula è venuto qui, ne abbiamo parlato, ci sono altri colleghi iscritti a fine seduta a parlare su questo argomento. Mi dispiace, ma io non posso darle la parola su questo . Ovviamente, ho capito di cosa vuole parlare, essendo anch'io dotata di una certa perspicacia, come mi consentirà. Per cui lei farà, come gli altri, un intervento a fine seduta, come era stato comunicato al Segretario che era venuto qui a dircelo.
Ora, colleghi, se avete la pazienza di aspettare, vi chiedo di poter sospendere la seduta per cinque minuti di pausa tecnica e, quindi, la riprendiamo alle 19,35. La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 19,30, è ripresa alle 19,35.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 2002. Essendo stata testé respinta la questione pregiudiziale, passiamo alla discussione sulle linee generali del provvedimento.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Il presidente del gruppo parlamentare Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista ne ha chiesto l'ampliamento.
La II Commissione (Giustizia) si intende autorizzata a riferire oralmente.
Ha facoltà di intervenire il relatore, presidente della Commissione giustizia, deputato Ciro Maschio.
CIRO MASCHIO, . Onorevoli colleghi, l'Assemblea avvia oggi l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 92 del 2024, recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile penale e di personale del Ministero della Giustizia, nel testo trasmesso dal Senato. Il decreto-legge, inizialmente composto da 14 articoli, oltre a quello relativo all'entrata in vigore, nel corso dell'esame da parte del Senato è stato integrato con 7 ulteriori articoli e modificato in più punti. La Commissione Giustizia, in relazione a tempi disponibili ristretti e all'esito di un dibattito che, pur serrato nei tempi, è stato comunque approfondito su ciascuna proposta emendativa oggetto di esame, ha ritenuto di confermare integralmente il testo approvato dal Senato. Sono altresì, ovviamente, pervenuti i pareri espressi dalle Commissioni competenti consultive, I, III, V, VI, VIII, XI, XII, XIV. Illustro, quindi, sinteticamente, il contenuto del provvedimento.
L'articolo 1 autorizza l'assunzione straordinaria di 1.000 unità di agenti del Corpo di Polizia penitenziaria, di cui 500 per ciascuno degli anni 2025 e 2026 e non prima del 1° ottobre di ogni anno, prevedendo la relativa copertura degli oneri.
L'articolo 2 incrementa di 20 unità di dirigente penitenziario la dotazione organica del personale dirigenziale penitenziario. Si autorizza, inoltre, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a bandire apposite procedure concorsuali pubbliche nel biennio 2024-2025, prevedendo altresì la possibilità di procedere allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già banditi.
L'articolo 2-, introdotto al Senato, prevede una ulteriore unità di dirigente generale penitenziario nella dotazione organica del personale appartenente alla carriera dirigenziale penitenziaria del Ministero della Giustizia.
L'articolo 2-, introdotto al Senato, riconosce una indennità annua lorda da corrispondersi per 13 mensilità, in via aggiuntiva rispetto agli attuali istituti retributivi, a decorrere dal 1° gennaio 2025, al personale in servizio presso gli istituti penitenziari. Tale indennità, finalizzata a compensare i carichi di responsabilità organizzative e gestionali, è determinata in 200 euro mensili per l'area dei funzionari, 150 per l'area degli assistenti e 100 per l'area degli operatori.
L'articolo 2-, introdotto al Senato, prevede che i medici in rapporto di convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale operanti all'interno degli istituti penitenziari - fermo restando il servizio minimo di assistenza negli istituti penitenziari definito dagli accordi collettivi nazionali, fino al completamento delle 38 ore settimanali - possono svolgere altro incarico orario nell'ambito e nell'interesse del Servizio sanitario nazionale.
L'articolo 2-, introdotto al Senato, consente agli enti e aziende del Servizio sanitario nazionale di avviare, entro il 31 dicembre 2026, procedure concorsuali per l'assunzione di medici, con destinazione specifica allo svolgimento delle prestazioni sanitarie presso gli istituti penitenziari. Al fine di valorizzare l'esperienza professionale acquisita, l'articolo in commento prevede la partecipazione alle medesime procedure anche di medici privi di un diploma di specializzazione corrispondente ai profili oggetto del bando, purché essi siano in possesso di una determinata anzianità di servizio svolto nelle funzioni di medico presso istituti penitenziari.
L'articolo 3 autorizza lo scorrimento delle graduatorie degli ultimi concorsi per allievi commissari e allievi vice ispettori del Corpo della polizia penitenziaria, le cui graduatorie sono state approvate con decreti direttoriali del Ministero della Giustizia, limitato al biennio 2024-2025.
L'articolo 4 modifica l'articolo 6 del decreto legislativo n. 443 del 1992, recante ordinamento del personale del Corpo di polizia penitenziaria, che disciplina in via generale i corsi propedeutici alla nomina ad agente di Polizia penitenziaria. La modifica è volta a ridurre la durata del corso, che può avere una durata complessiva tra 4 e 12 mesi e non più tra 6 e 12 mesi. Inoltre, si prevede che gli agenti assegnati a prestare servizio presso gli istituti penali per minorenni, qualora la durata minima del corso sia fissata in quattro mesi, debbano in ogni caso frequentare un ulteriore corso di specializzazione suppletivo, della durata di due mesi, prima del raggiungimento della sede assegnata. La durata minima del primo ciclo e comunque è fissata in tre mesi.
L'articolo 4-, introdotto, al Senato prevede la nomina di un commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria, che resta in carica fino al 31 dicembre 2025. Deve essere individuato tra soggetti esperti nella gestione di attività complesse e nella programmazione di interventi di natura straordinaria, dotati di specifica professionalità e competenza gestionale. La norma, oltre a disporre in merito al compenso, ne indica le competenze. In particolare, il Commissario, sentito il capo del DAP e il capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, nei limiti delle risorse disponibili, compie tutti gli atti necessari per la realizzazione di nuove infrastrutture penitenziarie, nonché delle opere di riqualificazione e ristrutturazione delle strutture esistenti, al fine di aumentarne la capienza e garantire una migliore condizione di vita dei detenuti. Al commissario spetta, entro 120 giorni dalla nomina, il compito di redigere un programma dettagliato degli interventi necessari, specificandone i tempi e le modalità di realizzazione. Il Commissario provvede, quindi, all'attuazione del programma che, come detto, comprende sia interventi sulle strutture esistenti sia nuovi istituti penitenziari e alloggi di servizio per la Polizia penitenziaria sia, ancora, la destinazione e valorizzazione dei beni immobili penitenziari sia, infine, il subentro negli interventi programmati o in corso. L'approvazione dei progetti da parte del commissario straordinario, d'intesa con i presidenti delle regioni territorialmente competenti, sostituisce, a ogni effetto di legge, ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l'avvio o la prosecuzione dei lavori.
Sono, quindi, dimezzati i termini per i procedimenti autorizzatori in materia di tutela ambientale ed è fissato in 60 giorni il termine massimo, assistito dal meccanismo del silenzio assenso, salvo proroga di ulteriori 30, per la conclusione dei procedimenti autorizzatori relativi alla tutela di beni culturali e paesaggistici.
L'organo commissariale dispone, nell'espletamento dei suoi compiti, di poteri anche sostitutivi degli organi ordinari e straordinari, operando in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, nel rispetto della Costituzione, dei principi generali dell'ordinamento giuridico, delle disposizioni del codice delle leggi antimafia, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea.
Entro il 30 giugno 2025, il Commissario trasmette ai Ministri della Giustizia, delle Infrastrutture e dei trasporti e dell'Economia e delle finanze, una relazione sullo stato di attuazione del programma. Si prevede, inoltre, l'attribuzione di una struttura commissariale per il supporto allo svolgimento dei compiti allo stesso assegnati.
Per gli interventi finanziati con le risorse del PNRR, restano fermi il rispetto del relativo cronoprogramma procedurale, nonché le modalità di monitoraggio previste dal decreto-legge.
L'articolo 5, comma 1, inserisce tre nuovi commi all'articolo 656 del codice di procedura penale sull'esecuzione delle pene detentive.
Il nuovo comma 9- prevede una specifica disciplina con riguardo al caso in cui il condannato sia di età pari o superiore ai settant'anni, con una residua pena da espiare compresa tra i 2 e i 4 anni di reclusione. In questi casi, il pubblico ministero, prima di emettere l'ordine di esecuzione, trasmette gli atti al magistrato di sorveglianza al fine di consentire a quest'ultimo di adottare l'ordinanza per la detenzione domiciliare in via provvisoria, fino alla decisione del tribunale di sorveglianza in ordine alla concessione delle misure alternative alla detenzione, salvo che si tratti di condanne per delitti di particolare gravità, quelli elencati all'articolo 51, comma 3-, codice di procedura penale ovvero dei cosiddetti reati ostativi.
Analogamente, il nuovo comma 9- dispone la medesima procedura con riferimento al condannato che si trovi agli arresti domiciliari per gravissimi motivi di salute. Il nuovo comma 10-, oltre a confermare l'applicazione del meccanismo di anticipata concessione delle detrazioni di cui all'articolo 54 dell'ordinamento penitenziario, dispone sul contenuto dell'ordine di esecuzione: in particolare, in esso deve essere indicata la pena da espiare individuata dal pubblico ministero, computando le detrazioni di cui all'articolo 54 dell'ordinamento penitenziario che, a loro volta, devono essere esplicitamente riportate, nonché la pena che il detenuto dovrebbe espiare senza le detrazioni. Ancora, deve essere dato avviso al destinatario che le detrazioni non saranno riconosciute qualora, durante il periodo di esecuzione della pena, il condannato non partecipi all'opera di rieducazione.
Il comma 2 incide sull'articolo 54, comma secondo, dell'ordinamento penitenziario al fine di precisare che, all'ufficio del pubblico ministero presso il giudice dell'esecuzione, debbano essere comunicati i provvedimenti di concessione del beneficio della liberazione anticipata, nonché quelli a contenuto negativo, ovvero: la mancata concessione del beneficio o la revoca di quest'ultimo. Tale comunicazione è funzionale a consentire al pubblico ministero di emettere un nuovo ordine di esecuzione che tenga conto dei provvedimenti adottati dal magistrato di sorveglianza.
Il comma 3 sostituisce l'articolo 69- dell'ordinamento penitenziario, recante la disciplina del procedimento in materia di liberazione anticipata, in un'ottica semplificatoria. La nuova disposizione prevede, in primo luogo, che il magistrato di sorveglianza provveda all'accertamento dei presupposti per la concessione della liberazione anticipata in occasione della presentazione, da parte dell'interessato, di istanze di accesso alle misure alternative alla detenzione o ad altri benefici, rispetto ai quali le detrazioni, concesse a titolo di liberazione anticipata, sono rilevanti agli effetti del computo della misura di pena che occorre aver espiato per maturare i requisiti di accesso al beneficio richiesto. In questo caso, si precisa che l'istanza dell'interessato può essere presentata a decorrere dal termine di 90 giorni antecedente al maturare dei presupposti per l'accesso alle medesime misure o ad altri benefici.
In secondo luogo, il magistrato di sorveglianza deve provvedere nel termine di 90 giorni antecedenti alla conclusione della pena, come individuato, computando le detrazioni previste dall'articolo 54.
Il magistrato verifica la sussistenza dei presupposti per la concessione della liberazione anticipata in relazione a tutti i semestri, fatta eccezione per i semestri che siano già stati oggetto di valutazione in sede di decisione sulle istanze di accesso alle misure alternative o agli altri benefici, ovvero a seguito della presentazione, da parte dell'interessato, dell'apposita istanza prevista dal successivo comma 3 del nuovo articolo 69- dell'ordinamento penitenziario.
La terza modalità di attivazione del procedimento di concessione della liberazione anticipata, prevista dal comma 3 del nuovo articolo 69-, è costituita dall'istanza dell'interessato. In particolare, si prevede che il condannato possa formulare istanza di liberazione anticipata quando vi abbia uno specifico interesse, diverso da quelli che fondano la previsione delle altre due modalità di intervento del magistrato di sorveglianza. Tale interesse, inoltre, deve essere indicato nell'istanza a pena di inammissibilità.
Il nuovo articolo 69- disciplina il procedimento in camera di consiglio per la concessione o il diniego del beneficio da parte del magistrato di sorveglianza, nonché, qualora la competenza a decidere sull'istanza di concessione delle misure, ai sensi del comma primo del nuovo articolo 79-, appartenga al tribunale di sorveglianza, la trasmissione degli atti da parte del presidente del tribunale al magistrato di sorveglianza per la decisione sulla liberazione anticipata.
Viene, inoltre, disciplinato il procedimento relativo al reclamo al tribunale di sorveglianza da parte dell'imputato, del difensore o del pubblico ministero avverso le decisioni in materia di liberazione anticipata. Inoltre, si prevede che, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, con regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17 della legge n. 400 del 1988, sia adeguata al nuovo procedimento per la concessione della liberazione anticipata, la disciplina contenuta nelle norme di attuazione dell'ordinamento penitenziario.
L'articolo 6 demanda ad un regolamento la definizione di una disciplina che incrementi il numero dei colloqui telefonici settimanali e mensili delle persone detenute, anche attraverso una modifica del citato regolamento di attuazione dell'ordinamento penitenziario, prevedendo, nel contempo, che nelle more possano essere utili autorizzati colloqui ulteriori rispetto a quelli previsti dalla disciplina vigente.
L'articolo 6-, inserito al Senato, reca disposizioni in materia di dati sanitari dei detenuti, prevedendo la condivisione tra i Ministeri della Salute e della Giustizia dei dati sanitari e di natura giudiziaria. L'articolo 7, modificando l'articolo 41-, comma 2-, dell'ordinamento penitenziario integra l'elenco delle misure connesse all'applicazione del regime di detenzione speciale, aggiungendovi l'esclusione dall'accesso ai programmi di giustizia riparativa.
L'articolo 8 istituisce, presso il Ministero della Giustizia, un elenco delle strutture residenziali idonee all'accoglienza e al reinserimento sociale dei detenuti adulti.
A seguito delle modifiche apportate al Senato, è stato aggiunto un ulteriore comma che mira ad ampliare le possibilità di accesso ai detenuti tossicodipendenti presso comunità terapeutiche pubbliche o private accreditate.
Si prevede, inoltre, l'adozione, entro sei mesi, di un decreto attuativo che definisca anche le modalità di recupero delle spese. La disposizione in commento, oltre alle norme di copertura, disciplina i requisiti delle strutture e prevede che, per la formazione dell'elenco, si ricorra ad un avviso pubblico.
L'articolo 9 introduce l'articolo 314- del codice penale, recante il nuovo delitto contro la pubblica amministrazione di “indebita destinazione di denaro o cose mobili”. Tale nuova fattispecie punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, al di fuori dei casi di peculato previsti dall'articolo 314 del codice penale, “avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto”. Si applica, invece, la pena della reclusione da 6 mesi a 4 anni quando il fatto offende gli interessi finanziari dell'Unione europea e l'ingiusto vantaggio o il danno siano superiori a 100.000 euro.
L'articolo 10 modifica la disciplina prevista articolo 371- del codice di procedura penale, concernente l'avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore nazionale antimafia nei casi di mancato coordinamento degli uffici del pubblico ministero, stabilendo che il procuratore nazionale possa avocare le indagini preliminari nei casi di violazione ingiustificata e grave dei doveri di cui articolo 371 del codice di procedura penale, che disciplina le forme di collegamento investigativo tra diversi uffici del pubblico ministero.
Inoltre, l'articolo aggiunge un comma all'articolo 412 del codice di procedura penale, volto a prevedere che il procuratore generale presso la corte d'appello informi il procuratore nazionale antimafia dell'avocazione delle indagini preliminari per mancato esercizio dell'azione penale, nei casi relativi ai delitti indicati nell'articolo 51, commi 3- e 3-, del codice di procedura penale.
La disposizione modifica, inoltre, l'articolo 678, comma 1- del codice di procedura penale con la finalità di snellire il procedimento di sorveglianza. Nel corso dell'esame presso il Senato è stato aggiunto un comma che prevede l'adozione dell'articolo 658- del codice di procedura penale relativo alle misure di sicurezza del ricovero “in una casa di cura e di custodia” oppure “in un manicomio giudiziario”, volto a disciplinare il procedimento per l'applicazione di tali misure alla luce delle disposizioni di legge intervenute tra il 2011 e il 2014 che hanno sostituito le predette strutture con le strutture residenziali sanitarie per l'esecuzione della misura di sicurezza, le cosiddette REMS.
Vado a concludere. Ulteriori disposizioni, introdotte nel corso dell'esame al Senato, modificano la disciplina prevista dal decreto legislativo n. 34 del 2016, concernente le squadre investigative comuni, costituite con due o più Stati membri dell'Unione europea per svolgere indagini penali in uno o più degli Stati che costituiscono la squadra.
L'articolo 10-, introdotto al Senato, prevede la possibilità per il condannato, qualora non sia in grado di offrire valide occasioni di rinserimento esterno tramite attività di lavoro autonomo o dipendente, di essere ammesso, in sostituzione, a un idoneo servizio di volontariato, oppure ad attività di pubblica utilità senza remunerazione.
L'articolo 11 stabilisce che non possono essere sottoposti a sequestro o pignoramento denaro, titoli o altri valori depositati presso la Banca d'Italia che costituiscono riserve valutarie di Stati esteri. In tali casi, il sequestro o il pignoramento sono inefficaci, e tale inefficacia è rilevata dal giudice dell'esecuzione, anche d'ufficio.
L'articolo 12 differisce di un anno l'entrata in vigore delle disposizioni concernenti il tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie.
L'articolo 13 reca una novella di carattere formale alla disciplina della scissione societaria mediante scorporo.
L'articolo 14 concerne una clausola di invarianza finanziaria.
Infine, l'articolo 15 dispone in merito all'entrata in vigore del decreto-legge.
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, che rinuncia. È iscritto a parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). La ringrazio, Presidente. Preliminarmente, mi consenta di ringraziare il collega Gianassi, che mi ha consentito di parlare subito. Sono rammaricato, perché sarei stato molto interessato a sentire qual era l'opinione del Sottosegretario Ostellari rispetto a questo provvedimento in una fase introduttiva, non soltanto in una fase di replica, perché probabilmente sarebbe riuscito a spiegarci con più compiutezza quello che 20 minuti di intervento del presidente della Commissione, francamente, non sono riusciti a spiegarci. Invece, il collega Lacarra ci ha spiegato benissimo la ragione per la quale stiamo affrontando un decreto vuoto. Qualcuno ha fatto riferimento al fatto che non siamo attenti perché ci poniamo contro un decreto che risponde a un'urgenza. Basta, nonostante tutto, ascoltare la relazione del presidente della Commissione per rendersi conto che questo decreto è una presa in giro, si usa uno strumento che prevede requisiti di necessità e urgenza e si inseriscono norme che non rispondono minimamente alla necessità e all'urgenza.
Il tema reale, che è quello del sovraffollamento, questo decreto fa finta di non vederlo e neanche se ne vergogna, perché non è neanche citato, nel decreto, il tema del sovraffollamento, che è l'unica cosa che avrebbe giustificato un decreto con interventi di necessità e urgenza. È un decreto vuoto, con una serie di norme sulle quali verrò, ma che rappresenta in maniera plastica il fatto che siete politicamente degli imbroglioni, cioè voi fate finta di affrontare un problema reale e buttate la palla in calcio d'angolo. L'elenco delle questioni spiegate dal presidente della Commissione dicono chiaramente che state imbrogliando, perché quando si parla dell'assunzione degli agenti di custodia faccio presente che è previsto che si assumano 1.000 agenti di custodia, mentre il sottorganico è di 20. Vorrei inoltre spiegare, a chi mi ha preceduto durante gli interventi sulle pregiudiziali, che adesso basta fare riferimento ai Governi precedenti, perché dell'attuale maggioranza, oltre a chi sono già 2 anni che governa, c'è chi ha governato per 4 anni in altri Governi precedenti e addirittura chi - onorevole Matone - ha governato per 5 anni, un anno con il Governo Conte…
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). … due anni con il Governo Draghi - si, mi rivolgo a lei, Presidente, per parlare alla collega - e poi adesso 2 anni qui, è abbastanza singolare che si venga a richiamare la responsabilità degli anni precedenti. Per di più, la caratteristica di questo Governo… lo svuota carceri - onorevole Ostellari - lo svuota carceri, lo svuota carceri… ma voi ogni giorno le riempite le carceri! Cioè, non c'è il problema di essere attenti a chi le svuota, basterebbe che, intanto, voi non continuaste a riempirle con la costruzione di un reato dopo l'altro che manda in galera, come se non ci fosse già in galera tanta gente che non ci dovrebbe stare e che invece ci sta.
Ma abbiamo parlato di agenti di custodia. Miracolose le 6 telefonate in più al mese, onorevole Ostellari. Quando lei ha detenuti che stanno 20 ore in cella, spiegategli che il problema lo risolvete facendogli fare una telefonata in più al mese, spiegateglielo. Lei, onorevole Ostellari, appartiene a quella categoria di persone che, siccome non posso dire che non conosce il sistema carcerario, affermo che politicamente lei è in malafede, perché quando lei parla del fatto che non c'è un problema di sovraffollamento nelle nostre carceri, ma solo di riorganizzazione, lei sa che mente, lei sa che sta dicendo una cosa che grida vendetta a Dio e che, probabilmente, qualche suo collega che per le carceri c'è transitato, come tanti altri, forse le potrebbe spiegare che sta dicendo un'eresia e che è solo un modo per scappare dalle vostre responsabilità, perché voi avete il problema, intanto, di spiegarlo al Ministro Nordio, che dovrebbe spiegarci scientificamente che non c'è correlazione tra i suicidi e il sovraffollamento.
Io non arrivo a dire che c'è una correlazione, sempre e matematica, forse però se invece di girarci per sbaglio, state qualche ora dentro le carceri vi rendete conto di qual è la condizione nella quale vivono quelle persone e che, casualmente, porta a un livello di suicidi - ma questo vale anche per la Polizia penitenziaria - che è superiore a qualunque media nazionale di suicidi, perché c'è una condizione nella quale dire che c'è solo un problema di organizzazione è mentire, e voi avete bisogno di mentire, perché non volete affrontare l'unico tema che abbiamo sul campo, e cioè quello di alleggerire il peso dei detenuti dentro le carceri. Quando noi abbiamo mediamente il 130 per cento - signor Sottosegretario - e parliamo di 60 suicidi, nascondiamo che, in quello stesso periodo, grazie alla Polizia penitenziaria, ne sono stati sventati 800 di suicidi, che in quello stesso tempo ci stanno decine di migliaia di atti di autolesionismo, che in quelle condizioni nessun trattamento carcerario è possibile da parte di tutti gli operatori che, in base al precetto costituzionale, hanno il diritto e il dovere di fare in modo che i detenuti che stanno là dentro non siano considerati come cartaccia che si butta là dentro e si butta la chiave, almeno così dovrebbe essere, signor Sottosegretario.
Poi parlate della resa dello Stato; la resa dello Stato è se, in applicazione di una norma esistente, che concede 45 giorni di premialità per chi si comporta bene ogni 6 mesi, portiamo quella cifra a 60, lì c'è la resa dello Stato, e invece non c'è di fronte a decine di persone che sono consegnate nelle mani dello Stato e si suicidano, oppure vivono in una determinata condizione disumana e degradante non perché lo dico io, non perché lo ha detto la CEDU nel 2013 - caro signor Sottosegretario -, ma perché lo dicono i tribunali di sorveglianza, che solo nel 2023 hanno risarcito con un giorno di sconto di pena ogni 10 di detenzione in condizioni disumane e degradanti; il presupposto per dare, con la sentenza che danno di risarcimento ai detenuti è che lo Stato è fuorilegge, e voi che cosa fate? Fate le 6 telefonate, fate l'assunzione di 1.000 agenti di custodia di cui si parlerà nel 2026, fate le famose case che dovrebbero accogliere non so cosa, per le quali ci vuole un albo, per le quali ci vuole una verifica delle strutture, che sono tutte cose che accadranno, se va bene, tra 2 anni, anche perché poi ci dovete spiegare fino in fondo la di una norma molto vaga, perché non è che non esiste già un sistema di accoglienza legata al Terzo settore, al volontariato, agli accreditati, c'è già un sistema, è esistente. Che volete fare con queste case? Sarebbe anche interessante capirlo, uscendo un po'dalla vaghezza.
Mi avvio alla conclusione dicendo che la cosa un po' più risibile - e mi dispiace, ma capisco che, siccome è una persona in buona fede e ha un po' di pudore, il collega Pittalis oggi non è in Aula - è questa fandonia di coloro che avevano appoggiato l'unica norma esistente che consente di affrontare seriamente il tema del sovraffollamento carcerario, ossia il provvedimento che abbiamo presentato e che ci troveremo all'ordine del giorno. Sono molto interessato a vedere che cosa succederà. Infatti, ricordo l'onorevole Varchi che l'altra volta aveva detto che l'avremmo affrontato dopo il decreto. Adesso è arrivato il decreto e vedremo cosa succederà subito dopo, perché sono molto interessato a questo.
L'esplosione della farsa, non solo della maggioranza, ma soprattutto del partito di Forza Italia, che, viva Dio, ha scoperto che ci sono le carceri e che bisogna fare delle visite nelle carceri. Va benissimo e auspico che le facciano, così magari acquisiscono un po' di conoscenza. Nel frattempo, però, che loro fanno le visite nelle carceri, ci sono dei dati con i quali si possono confrontare. Che succede? Che al Senato il Vicepresidente Tajani, il di Forza Italia Tajani, ci ha spiegato che ormai è superata la proposta di legge Giachetti con gli emendamenti di Forza Italia. L'emendamento cuore di Forza Italia è quello che prevede la possibilità per gli ultrasettantenni di scontare la pena compresa tra 2 e 4 anni in residenze e via dicendo. Signora Presidente, lo dico a lei perché chi è in malafede lo sa; lo sa quanti sono gli ultrasettantenni nelle carceri italiane? Glielo dico io: 1.244 su oltre 61.000 detenuti! Sono 1.244 e tra questi ci sono 58 stranieri. Poi, ci sono gli ergastolani e sarei curioso di sapere se il Sottosegretario Ostellari ci spiega se agli ergastolani diamo la possibilità di scontare qualche anno in qualche residenza. Poi ci sono quelli con la recidiva.
Insomma, se vuole saperlo concretamente, signora Presidente, la norma di Forza Italia, che ha fatto superare la legge Giachetti che prevedeva la resa dello Stato, se va bene - perché poi devono essere non gravi ma gravissimi, perché è stato motivato anche questo - porterà a 200-300 persone che potranno uscire dalle galere. Dunque, 47.000 posti, oltre 61.000 detenuti, il 130 per cento di media nazionale in termini di sovraffollamento - in alcune carceri siamo oltre il 220 per cento - e ci si presenta con un decreto a cui di questo tema non importa niente per una sola ragione, e qui mi assumo la responsabilità di quello che dico: la maggioranza o, meglio, alcuni partiti della maggioranza stanno costruendo le condizioni perché esploda la situazione nelle carceri, perché si sono già premurati di creare i reparti operativi della Polizia penitenziaria per la repressione delle rivolte, perché vogliono inserire nel decreto Sicurezza il reato di resistenza passiva, cioè quella non violenta, e perché loro vogliono creare una strategia della tensione che porti all'esplosione di persone che vivono in condizioni animali, perché i porci nelle porcilaie stanno meglio di come stanno i detenuti nelle nostre carceri, perché loro vogliono che vi sia questa esplosione e perché vogliono compiere un'azione repressiva e securitaria, basandosi su una cosa molto semplice, cioè che queste persone sono degli scarti, sono il male, sono i cattivi, sono quelli che tendenzialmente vanno chiusi e a cui va buttata via la chiave, e che se pigliano un fracco di legnate nelle prossime settimane, mentre stanno esplodendo con 40-45 gradi nelle celle, dove stanno in 6 o in 8, con i letti a castello che arrivano al soffitto, tutto sommato l'azione repressiva dello Stato, che ha costruito questa condizione, potrà finalmente farsi valere!
È un decreto finto e politicamente sono degli imbroglioni, sono in malafede e, purtroppo, temo che nelle prossime settimane avremo la possibilità di verificare qual è la qualità e qual è il comportamento della maggioranza e del Governo anche su cose di questa delicatezza e di questa fragilità .
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Buonguerrieri. Ne ha facoltà.
ALICE BUONGUERRIERI(FDI). Grazie, Presidente. Colleghi, Governo, discutiamo oggi il cosiddetto decreto Carceri che, diversamente da quello che abbiamo appena ascoltato, è un intervento vasto, un intervento strutturale che affronta in modo organico l'annosa situazione di profonda criticità in cui versa il nostro sistema penitenziario. Questo intervento, così come ha avuto modo di dichiarare anche il nostro Ministro Nordio, è frutto di una visione del Governo Meloni condivisa e orientata essenzialmente su quella che potremmo definire l'umanizzazione carceraria. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza. Per questo il mondo penitenziario, nel suo complesso, è stato inserito come tema prioritario nell'agenda del Governo Meloni sin dal suo insediamento.
Devo dire che tanto è stato fatto in questi 18 mesi di Governo e, solo per citare, Presidente, alcuni dati, ricordo che per gli educatori all'interno delle strutture si è passati da 905 unità dell'ottobre 2022 a ben 1.089 unità, saturando così la pianta organica; per i funzionari contabili si è passati da 530 unità a ottobre 2022 a 641, su una pianta organica che prevede 739 unità; i funzionari mediatori culturali, di cui si parla tanto, a ottobre 2022 erano 3, mentre oggi sono 61, su una pianta organica che ne prevede 67. Altrettanto significativi, devo dire, sono i dati delle assunzioni per la Polizia penitenziaria. Ad esempio, quanto ai funzionari sono già stati assunti 132 allievi commissari; quanto agli ispettori è partito un corso di formazione per 411 unità; per il ruolo di sovrintendenti da ottobre 2022 abbiamo immesso 1.852 unità; per gli assistenti agenti da ottobre 2022 abbiamo immesso negli istituti 3.333 unità e abbiamo assunto nei vari ruoli di Polizia penitenziaria 3.876 unità, che diventeranno, con il concorso partito a luglio di quest'anno, ben 5.262. Potrei davvero proseguire a lungo, Presidente, ma mi fermo qui.
Noi siamo consapevoli di quel che è stato fatto sino ad oggi, così come siamo consapevoli, al contempo, che tanto si deve ancora fare per riequilibrare un sistema che è stato letteralmente abbandonato dai Governi di sinistra che si sono susseguiti negli ultimi 10 anni e che ci hanno lasciato un'eredità catastrofica, a cui il Governo Meloni sta tentando di porre rimedio e di dare soluzione.
Presidente, sento i colleghi di sinistra che si stanno un po' agitando e, allora, vengo proprio a loro. È singolare che i colleghi di sinistra abbiano soluzioni per ogni problema solo quando siedono nei banchi di opposizione. Ci chiediamo perché, quindi, tutte queste soluzioni che oggi ci portano non le abbiano attuate negli ultimi 10 anni di Governo della nostra Nazione, perché non sfugge ad alcuno, Presidente, che le forze politiche d'opposizione, che oggi criticano questo Governo e anche questo provvedimento, sono le stesse forze politiche che hanno governato la Nazione per anni e anni senza dare, come diceva bene la collega Matone prima, alcuna soluzione concreta a questa grave situazione!
Allo stesso modo, Presidente, è singolare - e l'abbiamo sentito dire anche prima - sentire affermare dai colleghi di opposizione che l'aumento dei detenuti che si è registrato dall'ottobre 2022 sarebbe colpa della destra al Governo, che ha aumentato i reati per cui si va in galera. Chi dice questo, cari colleghi di sinistra, per suo tramite Presidente, o non sa cosa dice, perché dimostra di ignorare anche i basilari tempi della giustizia, o è in malafede, perché mente sapendo di mentire! Delle due l'una, Presidente, e non saprei certamente dire qual è l'ipotesi peggiore delle due.
Il punto è: quello che voi non raccontate, colleghi di sinistra, è che se ci sono migliaia di detenuti in più rispetto all'ottobre 2022 non è perché qualcuno in Italia esegue arresti di massa, come capita nei regimi comunisti tipo Venezuela, tanto cari a una certa parte della sinistra, se ci sono migliaia di detenuti in più è perché, da una parte, le Forze dell'ordine e, dall'altra, la magistratura hanno arrestato, in questo periodo, tutti coloro che non hanno rispettato la legge. E lo hanno fatto anche a garanzia di chi la legge, invece, la rispetta. Questi sono i fatti, tutto il resto è bieca, strumentale, propaganda di sinistra, a cui purtroppo, Presidente, noi siamo ormai ampiamente abituati.
Entrando poi nel merito del provvedimento, senza ovviamente sovrappormi all'intervento del relatore che ringrazio per essere stato esaustivo su tutte le parti del decreto, va detto che indubbiamente, diversamente da quello che ha detto il collega Giachetti, che ci ha preceduto, noi non sottovalutiamo il problema del sovraffollamento delle carceri, che sappiamo essere uno fra i problemi più gravi del mondo penitenziario. In Italia, stando ai dati aggiornati al 23 luglio scorso, ci sono 61.134 detenuti, a fronte di una capienza pari a 51.270 posti. Tra questi, circa un terzo sono detenuti stranieri, 9.012 sono in attesa di primo giudizio, 3.336 sono appellanti, 2.131 sono ricorrenti.
È chiaro anche per noi che il numero dei detenuti e le condizioni di vita a cui questi sono sottoposti sono e rientrano fra le cause principali dei suicidi in cella e ogni suicidio che colpisce, come sappiamo, purtroppo non solo i detenuti, ma anche il personale della Polizia penitenziaria, è indubbiamente una sconfitta per lo Stato.
In tale contesto, gli interventi del Governo Meloni - e che il Governo Meloni sta attuando, tra cui ovviamente anche quello di cui discutiamo questa sera - si muovono su più piani. Ve ne citerò alcuni. Sul piano dell'edilizia penitenziaria, il Governo Meloni ha sbloccato 255 milioni, utili a recuperare circa 7.000 dei 10.000 posti detentivi mancanti. Intervento a cui si affianca anche, come avrete letto in questo decreto, la nomina di un commissario straordinario, l'introduzione di procedure celeri e snelle per interventi sulle strutture già esistenti, per la creazione di nuovi istituti penitenziari, per la creazione di nuovi alloggi di Polizia penitenziaria. Grazie agli accordi che stiamo concludendo con gli Stati esteri, dai 5.000 ai 10.000 detenuti sui 20.000 detenuti stranieri potrebbero essere trasferiti nelle carceri dei paesi di origine, il che comporterebbe non soltanto una soluzione per il sovraffollamento delle carceri, ma comporterebbe certamente anche un notevole risparmio di risorse pubbliche perché, come sappiamo, un detenuto costa allo Stato fra i 137 e 150 euro al giorno.
Vi è poi la detenzione domiciliare, citata anche da chi mi ha preceduto, per gli ultrasettantenni o per chi, già agli arresti domiciliari, versa in gravissime condizioni di salute, esclusi chiaramente i reati più gravi, cosiddetti reati ostativi. C'è la volontà, qui ribadita, di trasferire i minori e i tossicodipendenti dal carcere alla comunità. Provvedimenti, questi, che costituiscono un passo importante non soltanto verso il reinserimento sociale del detenuto, ma anche, come dicevamo prima, verso la soluzione del sovraffollamento carcerario.
E poi, sul piano dell'esecuzione della pena e del trattamento del detenuto, si interviene, ad esempio, sulle misure alternative alla detenzione; si interviene, ad esempio, sulla disciplina della liberazione anticipata. Nessuna indulgenza, come ha detto anche chi mi ha preceduto, e nessuna restrizione: solo regole più chiare per il percorso che il detenuto dovrà fare per accedere alla libertà anticipata. E poi ancora, 1.000 extra assunzioni di agenti di Polizia penitenziaria, semplificazione delle procedure di reclutamento velocizzazione dell'ammissione in servizio, aumento dell'indennità di servizio di uomini e donne che lavorano sul trattamento del detenuto all'interno degli istituti penitenziari.
Vede, Presidente, c'è chi fa della riabilitazione e della rieducazione un'arma retorica e c'è, invece, chi, come noi, la realizza, assumendo e aumentando le indennità degli uomini che lavorano nel trattamento del detenuto . E poi ancora, ci sono interventi sulla sanità penitenziaria che mancavano da tempo e che si attendevano da tempo, garantendo così ai medici che non ci siano incompatibilità nell'esercizio della professione all'interno degli istituti penitenziari. E poi, sì, c'è anche la previsione della possibilità per i detenuti di comunicare in maggior misura con le proprie famiglie, un piccolo aiuto psicologico che si aggiunge, però, ai tanti aiuti psicologici per cui il Governo Meloni ha già stanziato importanti risorse, che noi siamo certi contribuirà ad alleggerire e rendere psicologicamente più agevole una situazione che, chiaramente essendo una situazione detentiva, incide sull'umore, sulla salute, sulle condizioni di vita e sulla depressione del detenuto. Ebbene, Presidente, potrei davvero proseguire a lungo, ma mi fermo qui.
Mi fermo qui e concludo. Concludo dicendo che, finalmente, con il Governo Meloni, è finito il periodo della mera propaganda ed è iniziato quello dei provvedimenti concreti che, in questo specifico caso, vanno verso l'umanizzazione della pena , la tutela delle condizioni di vita del condannato, la tutela della condizione di vita lavorativa dell'operatore giudiziario e, più in generale, vanno verso una riforma della giustizia, storica, senza precedenti che, per noi, deve essere sempre più una giustizia giusta .
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Gianassi. Ne ha facoltà.
FEDERICO GIANASSI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Abbiamo ascoltato un mondo meraviglioso. Se non fosse che frequentiamo, per il potere ispettivo che ci è concesso, le carceri italiane e conosciamo dunque la realtà, e dunque sappiamo che quanto è stato detto dalla collega Buonguerrieri non corrisponde a quello che succede nel sistema carcerario italiano ed è molto distante dalla verità, dalla realtà dei fatti. E, purtroppo, non per portare sfortuna, ma analizzando il provvedimento che è in gestazione, anzi è già stato approvato e verrà convertito dalle Camere, siamo purtroppo certi che, tra qualche mese, tutte le belle parole che ha speso la nostra collega saranno smentite dai fatti, per un motivo molto semplice.
Di fronte alla gravità enorme del problema che affligge le carceri italiane, questo strumento, che è stato annunciato dal Governo in pompa magna, è sostanzialmente la montagna che ha partorito il topolino. Non c'è alcuna misura che riuscirà ad alleviare, anche solo parzialmente, i grandi problemi che affliggono il sistema carcerario italiano e che, nell'ultimo anno e mezzo, si sono incrementati, sono cresciuti. E non è colpa del destino cinico e baro che odia il Governo Meloni, è il frutto della inadeguatezza delle scelte fatte dal Ministero della Giustizia, con la copertura della Presidente del Consiglio e del Governo, che falliscono in relazione alle politiche di giustizia e che falliscono anche in relazione alle politiche di sicurezza. Perché il miracolo che sta realizzando il Governo Meloni non è che sta sacrificando i diritti dei detenuti, distruggendo il sistema carcerario italiano, e, però, al contempo regalando e donando sicurezza ai cittadini e alle cittadine italiane. Stanno fallendo miseramente sui temi della sicurezza e, al contempo, stanno distruggendo i diritti fondamentali delle persone che vivono perché detenute in carcere, perché lavorano in carcere. Un miracolo straordinario che, purtroppo, era preventivabile: bastava ascoltare le parole del Ministro Nordio - che poi ha smentito se stesso - il quale, non più tardi di due anni fa, non più tardi di un anno e mezzo fa, ma ancora un anno fa, e qualche mese fa continuava a dire che il più grave errore politico che la destra abitualmente commette è quello di pensare di poter risolvere i problemi di sicurezza in un Paese inventando e costruendo nuovi reati e rispondendo sempre e comunque con il carcere. Diceva Nordio: se la destra fa così, il risultato sarà che avremo sempre meno sicurezza nelle strade e un sistema carcerario che diventa criminogeno.
Aveva ragione quel Ministro Nordio, il problema è che il Ministro Nordio è stato smentito dal Ministro Nordio che, dopo le belle parole, ha deciso di fare esattamente quello che lui riteneva sarebbe stato un gravissimo errore: fare diffusione di reati e di aggravanti, aumentare quindi conseguentemente la popolazione detenuta nelle carceri italiane e, al contempo, assistere ogni giorno a situazioni di insicurezza nelle nostre città e, guardate bene, non nelle città amministrate dal centrosinistra, basta leggere le rassegne stampa a Trieste e a Pisa. Nelle città governate da anni dalla destra assistiamo a situazioni di insicurezza diffuse. Com'è possibile, allora? Il sindaco di destra, il Governo di destra, promesse elettorali a non finire… quando vinceremo, dicevano gli esponenti di Fratelli d'Italia, e saremo al Governo, risolveremo tutti i problemi. Non hanno risolto nessun problema e li stanno aggravando , forse anche perché - lo ha già ricordato il collega Giachetti - governano in realtà con quelli che hanno governato prima, perché Forza Italia e la Lega facevano parte del Governo precedente e dei Governi precedenti!
È un po' curiosa questa ricostruzione di Fratelli d'Italia per cui in Italia, fino al 2011, il mondo era meraviglioso e straordinario: io ero piuttosto giovane e non avevo responsabilità nazionali, ma ricordo che un Governo scappò perché aveva lasciato, sostanzialmente, gli italiani in mutande e 11 anni dopo ci sono stati, nel mezzo, Governi - certo, con la partecipazione delle forze democratiche e progressiste -, ma spesso di larghe intese con le forze politiche della destra e oggi, da 2 anni, c'è il Governo della destra, dell'ultradestra!
Qual è il risultato? Che sul sistema carcerario c'è una retrocessione in un sistema che era già fragile e nessuno ha mai sostenuto che i problemi delle carceri in Italia siano nati con questo Governo. Noi stiamo dicendo che, di fronte a un sistema così fragile, le scelte sbagliate di questo Governo stanno aggravando il problema; i problemi si stanno cronicizzato ed espandendo. Di fronte alla gravità, a cui noi oggi assistiamo, questo decreto-legge è, purtroppo, fuffa, perché non c'è una sola misura che abbia vigenza immediata e che produca, nel breve periodo, un risultato apprezzabile. Qual è la misura che produce un risultato apprezzabile? Abbiamo ascoltato dalla collega un lungo elenco di numeri. Guardi, non importa che il Ministro Nordio e i parlamentari della destra si impegnino a cercare numeri, ne bastano pochissimi di numeri per spiegare che il sistema sta collassando: 47.000 posti disponibili nelle carceri e 61.000 detenuti; 62 suicidi dall'inizio dell'anno, non era mai successo un numero così elevato. Ma, se siamo in presenza di dati senza precedenti - perché è vero che in passato il numero dei detenuti era elevatissimo e per questo fummo condannati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, ma è pur vero che poi furono adottate iniziative in controtendenza - da quando questo Governo si è insediato i detenuti sono saliti da 54 mila a 61 mila e, vi ripeto, non potete neanche vantare che sono migliorate le condizioni di sicurezza. Se voi riteneste, e lo dico per suo tramite alla collega Buonguerrieri, che oggi la situazione è straordinaria ci dovreste spiegare per quale motivo, con il Ministro Nordio ancora una volta e col Ministro Piantedosi, volete portare in Parlamento e in Aula, con qualche difficoltà a dire il vero dopo i rinvii delle ultime settimane, il provvedimento sulla sicurezza urbana con il quale voi state dicendo che esiste un grandissimo problema di sicurezza e per risolverlo servono una decina di nuovi reati !
Allora, voi state dicendo che esistono problemi di sicurezza in questo Paese, al punto tale che occorre introdurre nel codice penale una decina di nuovi reati e qualche aggravante in più, richiesta dai singoli Ministri - Salvini che chiede l'aggravante delle stazioni ferroviarie, come se commettere un reato grave avesse una valenza peggiore se è commesso in una stazione, mentre se invece viene commesso in un aeroporto va bene - con degli atteggiamenti assolutamente illogici ed irrazionali.
State utilizzando il codice penale e il sistema dell'esecuzione penale in modo ideologico, ve lo diciamo da 2 anni. Fermatevi un momento, riflettete anche con l'opposizione: vi abbiamo presentato centinaia di proposte e non ne avete accolta neanche una. Neanche sui temi su cui abbiamo dato un'apertura, come le case di reinserimento sociale, avete voluto aprire un tavolo ed un confronto con le opposizioni. Questo è un atto di arroganza di una maggioranza divisa al suo interno che respinge ogni proposta delle opposizioni, finalizzate a migliorare il sistema complessivo. Non è cultura di governo!
Come potete pensare di andare avanti nella gestione dei problemi? I nodi vengono al pettine. Quando riascolteremo, tra qualche mese, l'intervento della collega Buonguerrieri e vedremo che la situazione carceraria non è migliorata, perché non può migliorare con queste misure - sono interventi tampone, non servono, sono inutili, in certi casi sono persino dannosi - cosa direte, che è colpa di quelli che c'erano prima? Ma lo sapete che il Governo dura 5 anni? Io penso che nessuno abbia la tentazione di trasformare il quinquennio in un ventennio, no? Dura 5 anni il mandato di Governo, 2 li avete consumati inutilmente. Quando la volete fare una riflessione sui temi della sicurezza e della giustizia, per ammettere che la strada intrapresa fino ad ora è sbagliata, perché è contraddittoria, ideologica, non produce nessun risultato, non è scientifica, non analizza i numeri e non si confronta con il Paese reale?
Allora, i numeri sono chiari: c'è una presenza di detenuti pari a 61.000 rispetto a 47.000 posti disponibili; lo stesso dipartimento dell'amministrazione penitenziaria non è stato in grado, in Commissione giustizia, di spiegare quali strumenti possono risolvere questo problema. Mentre noi parliamo, sappiamo - ce lo ha detto il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - che il saldo tra entrate e uscite in carcere, ogni mese, è a favore delle entrate e degli ingressi di 400 unità, cioè noi il prossimo anno avremo 4.800 ingressi in più. Poi la destra può anche sostenere che non è frutto delle manovre fatte, ma anche qui cos'è, il destino? Il destino vi vuole male? Se fate dei provvedimenti come quello su Caivano è un caso che poi i minori entrino in carcere? Vi sembra risolto il problema a Caivano? Vi sembra risolto il problema della marginalità sociale? Vi sembra risolto il problema giovanile nelle città? Ovviamente no, come vi avevamo detto!
Se vogliamo superare le contraddizioni di Nordio - che dice, ad esempio: il continuo sovrapporsi di norme contraddittorie, oscure e complicate è l'illusione demagogica che ogni infrazione debba essere punita dai tribunali, processi eterni, pene incerte, carceri sovraffollate, questo è il risultato – ecco, bene, allora fermate almeno il provvedimento sulla sicurezza urbana.
Anche sul sistema carcerario, oltre ai numeri che vi ho citato, che credo siano chiari rispetto a ogni giudizio, ci sono poi gli atti di autolesionismo, le rivolte in carcere, le aggressioni contro il personale della Polizia Penitenziaria. Sei suicidi nella Polizia Penitenziaria, ma vogliamo fermarci e prendere atto che c'è un problema enorme, che coinvolge anche chi lavora nelle carceri - gli infermieri, il personale pedagogico e educativo, gli psichiatri, gli psicologi - e provare, invece, a fare un'inversione? Abbiamo delle strutture clamorosamente fatiscenti: abbiamo assistito - qui è presente anche il Sottosegretario - e lo abbiamo letto sui giornali al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che, nella mia città, nel carcere di Sollicciano, sanziona la direttrice del carcere sulle fatiscenze della struttura. Ma non è lo stesso Ministero della Giustizia che, da un anno e mezzo, tiene fermi i 7 milioni, concessi dal Governo precedente, per la ristrutturazione di Sollicciano, in un carcere che è tra i peggiori d'Italia? Ci sono 7 milioni, che sono fermi da un anno e mezzo! Ma se un sindaco di una qualunque città italiana tenesse ferma un'opera pubblica per un valore di 7 milioni per un anno e mezzo, avrebbe ogni giorno in piazza la propria città che ne chiederebbe le dimissioni! Voi non avete nemmeno risposto all'interrogazione che abbiamo presentato a febbraio e sanzionate la direttrice? Quindi è colpa dei direttori? È colpa della Polizia Penitenziaria se le cose non funzionano? È colpa degli infermieri? Ma è questo il ragionamento che vuole fare il Ministero della Giustizia di fronte alla gravità dei problemi? Noi giudichiamo incredibili questi vostri atteggiamenti.
Abbiamo proposto interventi e investimenti sulle case di reinserimento sociale e avete detto no. È stata trasformata la proposta Giachetti nell'indulto. Ma quale indulto? È un istituto ordinario del nostro ordinamento; è la riduzione di pena, lo sconto di pena per buona condotta, sta dentro il principio di rieducazione della pena, oggi ammissibile per 45 giorni che possono diventare 60. Si poteva aprire una riflessione su questo, valorizzando il trattamento e il recupero del detenuto.
Noi viviamo in un ordinamento che ormai ci ha provato e dimostrato che se il detenuto è coinvolto in percorsi di recupero, lavorativi e formativi, dopo non ricade nella recidiva. Vuol dire che non stiamo soltanto aiutando - lo dico a voi che, su questo tema, spesso usate molti slogan - le persone a essere reinserite in società - ed è un obbligo costituzionale -, ma aiutiamo anche la società ad essere più sicura, ad avere meno criminalità. Neanche questi dati vogliamo prendere in considerazione? Vi abbiamo proposto investimenti sulle misure alternative, come la detenzione domiciliare. Abbiamo visto che le misure alternative - lo sapete anche voi – funzionano: il tasso di recidiva è minore. Ma perché allora non sperimentarle e non investirci? Per un motivo ideologico? E che beneficio produce? Il collasso nelle carceri e l'insicurezza nelle nostre città!
Allora noi pensiamo che questo provvedimento sia un'occasione persa, una volta, l'unica volta, forse, nella quale davvero vi era il requisito dell'urgenza, l'occasione viene sprecata, i contributi dell'opposizione respinti e inascoltati, la situazione non migliorerà, ma peggiorerà.
Mi permetta, Presidente, anche un ultimo accenno, invece, ad altre parti che non sono coerenti con quel provvedimento, come l'introduzione del reato di peculato per distrazione. Qui abbiamo assistito a una fuga, francamente, poco nobile - per non dire ignobile - del Ministro Nordio. Nelle ore in cui alla Camera si discuteva l'approvazione dell'abrogazione dell'abuso d'ufficio, poche ore prima il Ministro provvedeva, scappando nel Consiglio dei ministri, con un decreto d'urgenza, a creare un nuovo reato. E perché lo faceva? Lo ha chiamato “peculato per distrazione”, avrebbe dovuto chiamarlo “abuso d'ufficio ”, forse si vergognava a farlo, perché erano vere le contestazioni che gli avevamo mosso noi dell'opposizione per un anno, l'Autorità nazionale anticorruzione, tanti giuristi che avevano detto al Governo: “Non potete abrogare l'abuso d'ufficio, perché lasciate un vuoto che è incompatibile con il diritto sovranazionale, quello internazionale e quello dell'Unione”. E il Ministro è corso, da ultimo, al riparo di fronte a queste critiche che aveva sempre giudicato infondate, peraltro fatte anche da esponenti della maggioranza - qui è rimasta in Aula solo la Lega - e la Lega sa che la l'onorevole Bongiorno, senatrice Bongiorno ha sempre espresso questa criticità verso l' dell'abuso d'ufficio.
Quindi, correte e introducete, in un testo che riguarda il carcere e la gestione del sovraffollamento, un nuovo reato previsto con il carcere, perché altrimenti l'abrogazione dell'abuso d'ufficio sarebbe incompatibile con gli obblighi internazionali ed europei e questo non è nemmeno sufficiente, siete costretti a correre in sede di conversione con un nuovo emendamento per introdurre anche il peculato per distrazione e per danno finanziario all'Unione europea; altro tassello rispetto al quale vi era stato detto per tempo che vi era una violazione delle direttive dell'Unione e che voi avevate smentito.
E se ripensiamo al fatto che avevate detto che avreste abrogato l'abuso d'ufficio per cancellare la paura delle firme dei sindaci, beh devo dire che il capolavoro è perfetto, perché reintroducendo il peculato per distrazione avete previsto, di fatto, l'abuso d'ufficio per i sindaci, che gestiscono i bilanci e quindi le risorse, che potranno essere sotto procedimento qualora gli verrà contestato che quelle risorse sono state spese per una finalità diversa da quella della legge. Quindi, avete tolto sì l'abuso d'ufficio, ma per alcune categorie di pubblici funzionari e non per altri.
Noi pensiamo che sia un errore