PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ALESSANDRO COLUCCI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 88, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Pertanto, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 10.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1660-A: Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario.
Ricordo che nella seduta di ieri è stato, da ultimo, respinto l'emendamento 1.01000 Dori.
Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro, sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Intervengo per reiterare la richiesta fatta nella seduta di ieri, visto che siamo in una nuova seduta ed è passata una serata. Quindi, siamo a reiterare la richiesta di poter conoscere se e quando il Governo formulerà i pareri di sua competenza. Lo volevo sottolineare, signor Presidente, a lei in particolare, per il suo ruolo legato al buon andamento: se passa l'idea che l'Aula sia come le Commissioni, quindi con questo - lo sappiamo tutti - iter spesso complicato, difficile, di espressione all'ultimo momento di pareri, contropareri, riformulazioni, insomma in un contesto spesso caotico, se spostiamo quel caos anche in Aula, io credo che corriamo molti rischi nella stesura delle norme e, quindi, rischi anche di scrivere incongruenze o cose senza senso.
Quindi, sono a chiedere se è possibile avere contezza di come proseguiamo il lavoro rispetto ai pareri obbligatori del Governo, stante che ci risulta che la Commissione bilancio sia convocata alle 14,30. Tuttavia, questa è una parte, evidentemente, perché la Commissione bilancio è arrivata - se le mie informazioni, le nostre informazioni, sono corrette - fino all'articolo 14, mentre il Governo, stante le informazioni ricevute in sede di Comitato dei nove, si è fermato all'articolo 11. Allora, io credo che sia giusto avere contezza: io non chiedo e non poniamo la questione di averli tutti in questo momento, ma almeno avere una risposta. Io credo che questo riguardi il buon andamento, mi permetto di formulare la richiesta anche a lei, perché possa farsi tramite con il Governo. Non c'è niente di strumentale o ostruzionistico per quel che ci riguarda, ovviamente, mi sembra una naturale forma di trasparenza su come noi proseguiamo i lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Anch'io mi associo alla richiesta del collega Fornaro, perché faccio rilevare anche un altro aspetto: il collega parlava del parere del Governo su tutti gli emendamenti, io aggiungo la necessità di conoscere anche il parere completo della Commissione bilancio su tutto il provvedimento, su tutti gli emendamenti. Ebbene, rilevo che comunque c'è qualcosa che è cambiato da ieri a oggi, ovverosia la Commissione bilancio non si è convocata, pur potendosi convocare, sia nell'arco della serata di ieri sia questa mattina, in un momento precedente all'inizio di questa seduta. Quindi, questo certifica che ancora non si hanno le idee chiare, che il Governo, per quanto riguarda sicuramente gli aspetti contabili-finanziari, non ha alcuna visione d'insieme su questo provvedimento. Questa non è una cosa di poco momento, perché fa chiaramente mutare anche l'impianto stesso, eventualmente rispetto alle scelte che si faranno sui profili finanziari, dove appostare eventualmente risorse, cosa togliere, come risorse. Questo perché la Commissione bilancio potrebbe andare a eliminare, ad esempio, risorse che questo provvedimento, in alcuni articoli, prevede, perché magari ci si accorge che c'è un'errata quantificazione, o errate coperture finanziarie. Quindi, non è una cosa da poco.
Noi abbiamo la necessità, per proseguire seriamente, in modo consapevole, l'esame di questo provvedimento, di conoscere i profili contabili, finanziari e quant'altro - perché sono scelte politiche -, dove verranno appostate quelle pochissime risorse che sono messe nel provvedimento e se verranno messe, come noi auspichiamo, ulteriori risorse per le cose, in realtà, necessarie, veramente necessarie, ai fini della sicurezza dei cittadini.
Quindi, siccome è un problema politico il fatto che il Governo non ha le idee chiare, non si può riversare e scaricare sulle opposizioni la responsabilità di tutto questo, facendoci discutere, anche in modo assolutamente inutile a questo punto, un provvedimento che non ha un profilo disegnato ancora certo. Quindi, chiedo anch'io di sospendere fintantoché, quantomeno, non si pronunci la Commissione bilancio su tutto il provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie, signor Presidente. Credo che sia interesse comune il fatto che i nostri lavori si svolgano in modo ordinato, per permettere sia alla maggioranza sia all'opposizione di stare nel merito del provvedimento e non fare, invece, una discussione lunga, tediosa e assolutamente inutile che riguarda il metodo di lavoro. Da questo punto di vista, avere un programma dei lavori che sia ordinato significa anche avere chiaro, per tutti coloro che devono lavorare in quest'Aula, lo scadenzario dei pareri necessari a permettere a tutti di lavorare con serietà e rimanere - ripeto ancora una volta - nel merito delle questioni. Ieri già abbiamo fatto una discussione, una lunga discussione, che non è servita a fare un passo in avanti. Io credo che sia necessario…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, deputato Zaratti, porti pazienza: cerchiamo di liberare i banchi del Governo. Prego, prosegua.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Credo che sia necessario, invece, nell'interesse comune di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e delle deputate e dei deputati, avere chiaro quando i pareri saranno disponibili. Ora, noi non chiediamo al Governo di portarci i pareri adesso, di metterceli sul tavolo - anche se, tutto sommato, sarebbe la cosa migliore che quando si comincia un provvedimento ci siano i pareri necessari che devono essere resi - ma chiediamo, quantomeno, di avere informazioni su quando il Governo intende dare i pareri per i restanti 28 articoli, che rimangono ancora senza parere e su quando la Commissione bilancio farà altrettanto, dopo aver reso pareri sui primi 14.
Lavorare in questo modo è inefficiente, ci fa discutere di metodo invece che di merito e non ci permette di fare il lavoro per cui gli italiani e le italiane ci hanno mandato qui, cioè fare buone leggi o contrastare leggi che riteniamo sbagliate.
Per questo la proposta fatta dal collega Fornaro mi sembra assolutamente ragionevole e, in un clima di ragionevolezza, io penso che il Governo non possa rifiutare una proposta come questa .
PRESIDENTE. Le vostre richieste sono, ovviamente, legittime, ne abbiamo già parlato ieri e, come già precisato nella seduta di ieri, l'esame degli emendamenti, dal punto di vista procedurale, può proseguire questa mattina in relazione ai pareri già resi dal Comitato dei nove e dalla Commissione bilancio, quindi, fino all'articolo 10 compreso. Però, c'è anche una risposta aggiuntiva che va data rispetto alle sollecitazioni che sono state fatte pervenire alla Presidenza, cioè che c'è una Commissione bilancio convocata alle 14,30 per il prosieguo dell'esame del provvedimento e l'emissione dei pareri corrispettivi e, a seguire, il Comitato dei nove.
Quindi, passiamo, anzi torniamo, all'esame dell'articolo 2, poiché altre questioni ovviamente non competono alla Presidenza. Ovvio che può accadere di tutto, a patto che venga concordato o, comunque, sia oggetto di condivisione tra i gruppi o tra i gruppi e il Governo.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Rendo noto che il relatore di minoranza non c'è in questo memento.
AUGUSTA MONTARULIIl parere è contrario su tutti gli emendamenti.
NICOLA MOLTENI,. Parere conforme ai relatori.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 3.1002 Serracchiani.
Ha chiesto di parlare la deputata Serracchiani. Ne ha facoltà.
DEBORA SERRACCHIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. All'articolo 3 iniziano una serie di emendamenti riguardanti il tema dell'antimafia; l'articolo ha quest'oggetto e, in particolare, riguarda la documentazione antimafia che si riferisce ai casi dei cosiddetti contratti di rete e chiede, peraltro, di non applicare divieti di contrattare e di ottenere concessioni o erogazioni qualora dall'applicazione di tali divieti derivi il venir meno dei mezzi di sostentamento per l'interessato e la sua famiglia.
Mi spiego meglio: non solo c'è l'estensione ai contratti di rete, ma si chiede di impedire l'applicazione della cosiddetta interdittiva alle imprese individuali, qualora queste abbiano dei problemi di sostentamento.
Faccio notare una cosa: l'ordinanza interdittiva è uno degli strumenti più efficaci della lotta alla mafia per far sì che le imprese sane non possano essere in qualche modo attaccate dalle imprese non sane e dalle imprese che hanno, spesso, interessi mafiosi. Qual è il problema che viene rilevato dalle audizioni che abbiamo ascoltato e da un'indagine approfondita che abbiamo fatto? Prima di tutto si complica la procedura con un intervento del prefetto che, addirittura, all'inizio era previsto d'ufficio sulla non applicazione di una parte dell'ordinanza interdittiva a queste imprese individuali. Ora, facciamo notare che la procedura indicata nell'articolo 3 è particolarmente farraginosa e rischia di complicare la procedura dell'ordinanza interdittiva e, inoltre, non chiarisce alcuni punti: primo, quando dovrebbe essere fatta l'istanza per non applicare il divieto; secondo, come viene dimostrata la mancanza dei mezzi di sostentamento; infine, chi dovrebbe verificarla, la Guardia di finanza? L'articolo non lo dice.
Vorrei far notare anche che, se si parte dal presupposto che le imprese individuali possano agire con una certa facilità e leggerezza - mi verrebbe da dire ciò, vista la farraginosità della procedura, ma soprattutto l'assenza di chiarezza sulla procedura - non può sfuggirvi che aumenteranno le imprese individuali e diminuiranno le imprese non individuali: se le imprese individuali avranno questa possibilità sarà più facile che le operazioni vengano svolte, anche da chi non ha buone intenzioni, attraverso imprese individuali e non più con imprese che individuali non sono.
La procedura - lo ripeto - non viene chiarita nell'articolo 3. Tra l'altro si parla, nella relazione con cui è stato accompagnato l'articolo 3, del fatto che l'ordinanza interdittiva antimafia sarebbe particolarmente vessatoria. Bene, noi abbiamo fatto una verifica: rispetto a 100 procedimenti solo 5 finiscono con l'interdittiva a buon fine. Che cosa significa? Significa che c'è prima un'indagine approfondita, ma pure che c'è una particolare attenzione; quindi, non c'è un'attività vessatoria, c'è una un'attività molto importante.
Ora noi vi chiediamo ciò, dopo che il Ministro Nordio ha detto che il concorso esterno è un reato evanescente; dopo che si stanno limitando le intercettazioni; dopo che siete intervenuti su alcuni articoli molto importanti, che hanno riguardato la lotta alla mafia; lotta alla mafia per la quale molto spesso noi ricordiamo Falcone e Borsellino, ma vorrei ricordarvi che Falcone e Borsellino sono stati proprio coloro che hanno creato la stragrande maggioranza degli strumenti che oggi utilizziamo per un'efficace lotta alla mafia.
Quando abbiamo audito il direttore della Direzione nazionale antimafia egli ci ha detto che il timore di un alleggerimento e di un indebolimento degli strumenti è sotto gli occhi di tutti, per cui noi non vorremmo che questo accadesse anche con lo strumento dell'interdittiva antimafia.
Per questo, Presidente, noi abbiamo presentato un emendamento soppressivo dell'articolo 3, perché riteniamo che si stia complicando la procedura, che si stia mettendo in dubbio l'efficacia dell'ordinanza interdittiva, che si stiano creando le condizioni perché una larga fascia di imprese, le imprese individuali che molto spesso sono più difficili da controllare e da verificare, vengano escluse dai controlli dell'interdittiva antimafia.
Concludo, Presidente. Per esperienza personale, quando mi è capitato di essere amministratore e commissario straordinario di una grande opera, i grandi problemi li abbiamo avuti, non a caso, con le imprese individuali subappaltatrici di imprese medio-grandi. Invito i colleghi a fare particolare attenzione su questo articolo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.1002 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 3.1000 Cafiero De Raho.
Ha chiesto di parlare il deputato Cafiero De Raho. Ne ha facoltà.
FEDERICO CAFIERO DE RAHO(M5S). Grazie, Presidente. Il soppressivo che è stato richiesto fonda la propria ragione su una riflessione, in primo luogo: siamo nell'ambito di un disegno di legge Sicurezza, quindi ci aspettiamo misure che effettivamente aiutino a rendere maggiore sicurezza al Paese.
Qui, invece, si interviene sul codice antimafia in relazione alla considerazione delle condizioni economiche del soggetto destinatario della misura interdittiva; si interviene perché non trovi applicazione la misura interdittiva in determinate condizioni, questa è la prima riflessione di fondo.
La seconda è, sostanzialmente, in diritto. Perché? Perché la norma è formulata, per la verità, ancora una volta, in modo non chiaro. E perché non è chiara? Perché, come potete leggere chiaramente, l'articolo 94.1, che è stato inserito, fa riferimento a quella che è l'attività del prefetto. Questi, qualora ritenga sussistenti i presupposti per l'adozione dell'informazione antimafia interdittiva, può escludere uno o più divieti e decadenze previsti all'articolo 67, comma 1, nel caso in cui accerti che, per effetto della medesima informazione antimafia, verrebbero a mancare i mezzi di sostentamento al titolare dell'impresa individuale e alla sua famiglia.
Quindi, la prima parte, cioè il primo comma dell'articolo 94.1, fa riferimento ad una iniziativa che il prefetto adotta di ufficio. Questo cosa significa? Che il prefetto, ogni qualvolta deve emettere un'interdittiva antimafia, deve andare a verificare quali sono le condizioni di sostentamento del soggetto destinatario di interdittiva. Ma voi pensate alle centinaia di interdittive che il prefetto emette ogni volta che deve fare un'indagine patrimoniale sul soggetto destinatario per verificare se effettivamente è nella condizione o meno di subire il provvedimento. Questo non è pensabile dal punto di vista dell'attività che un prefetto svolge. L'interdittiva antimafia è una delle tantissime attività che rientrano nella competenza del prefetto, che è il rappresentante del Governo nella provincia e, quindi, ha un ruolo di grandissima importanza. L'interdittiva antimafia si esprime per i caratteri dell'urgenza e della rilevanza, e l'urgenza è tale che vuole un immediato intervento laddove ci siano le condizioni. Voi pensate all'imprenditore che ha acquisito l'appalto e che è a rischio di infiltrazione mafiosa o condizionamento mafioso: ecco perché interviene il prefetto.
Nel secondo comma, poi, si dice che la mancanza dei mezzi di sostentamento è accertata su documentata istanza del titolare dell'impresa individuale. Il secondo comma sembra far riferimento a qualcosa di diverso e di più. Perché? Perché l'interdittiva antimafia non necessita di una comunicazione e, quindi, quando fa l'istanza, il soggetto? Nel momento in cui c'è stata una comunicazione. Ma quando ci può essere la comunicazione? Solo quando c'è un'agevolazione occasionale. Ma l'articolo 94.1 non si riferisce all'agevolazione occasionale, si riferisce a tutti i casi nei quali viene emessa un'interdittiva antimafia, che sono molto più ampi. Quindi vi è, innanzitutto, un difetto di formulazione. Si fa riferimento, cioè, a una sospensione che il prefetto dovrebbe adottare d'ufficio oppure dovrebbe adottare quando ha emesso la comunicazione, quindi in un momento in cui ormai è matura. Ma quando? Solo quando vi è un'agevolazione occasionale, perché solo lì abbiamo un'interdittiva antimafia che viene emessa sulla base della collaborazione del soggetto destinatario. In tutti gli altri casi, invece, vi sono urgenza e rilevanza, che impongono un immediato intervento.
Presidente, sia per difetto di formulazione, sia per la contraddittorietà della formulazione, sia per l'effetto, che è un effetto addirittura di ostacolo all'attività del prefetto, noi crediamo che questo sia un emendamento soppressivo da adottare per il bene della sicurezza del nostro Paese .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.1000 Cafiero De Raho, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate
Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
AUGUSTA MONTARULIParere contrario sull'emendamento.
NICOLA MOLTENI,. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Deputata Montaruli, le chiedo scusa, l'emendamento 5.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, è la condizione della Commissione bilancio. Credo l'abbia confuso con la proposta emendativa successiva.
AUGUSTA MONTARULISì, l'ho confuso con l'articolo aggiuntivo successivo. Dunque, parere favorevole sull'emendamento 5.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, e parere contrario sull'articolo aggiuntivo 5.01000 Alifano.
PRESIDENTE. Sta bene. Il Governo è conforme a questa nuova formulazione di pareri.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.01000 Alifano, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate
Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
AUGUSTA MONTARULIGrazie, Presidente. Il parere è contrario sull'emendamento 6.1000 Serracchiani e sull'articolo aggiuntivo 6.01 Serracchiani.
NICOLA MOLTENI,. Il parere è conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.1000 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 6.01 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
AUGUSTA MONTARULIGrazie, Presidente. Il parere è contrario sugli emendamenti 7.2 Mauri, 7.3 Serracchiani, 7.4 Alfonso Colucci, 7.5 Mauri e 7.6 Alfonso Colucci, mentre sull'emendamento 7.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, il parere è favorevole. Il parere è contrario sulle restanti proposte emendative.
NICOLA MOLTENI,. Il parere è conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.2 Mauri, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.3 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.4 Alfonso Colucci, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.5 Mauri, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.6 Alfonso Colucci, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.7 Bonafe', con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.8 Cafiero De Raho, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.9 Cafiero De Raho, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.10 Alfonso Colucci, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.11 Boschi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.12 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.01 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.02 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.03 Mauri, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.04 Bonafe', con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
Dichiaro aperta la votazione.
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Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
AUGUSTA MONTARULI, . Il parere è contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 9.
PRESIDENTE. Compresi gli articoli aggiuntivi.
Il Governo?
NICOLA MOLTENI,. Il parere è conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9.1009 Enrico Costa, 9.1008 Dori e 9.1014 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1003 Magi, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9.1011 Boschi.
Ha chiesto di parlare il deputato Faraone. Ne ha facoltà.
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Presidente, grazie. Naturalmente, su questo emendamento mi aspetto coerenza dalle forze di opposizione, sicuramente, ma anche dalle forze di maggioranza, che hanno espresso nel dibattito estivo opinioni che stanno tutte dentro questo emendamento presentato dal nostro gruppo. Noi abbiamo riportato il provvedimento che vide l'approvazione alla Camera e poi non fu approvato al Senato, ma quel provvedimento era figlio di una mediazione con tanti parlamentari che oggi siedono sui banchi della maggioranza.
Dunque, mi aspetto coerenza per quanto detto quest'estate, per quanto fatto nella legislatura con il Governo Renzi e poi, in prosecuzione, anche con il Governo Gentiloni, e naturalmente qui vedremo se il dibattito sullo era un dibattito estivo, una voglia semplicemente di differenziarsi per costruire visibilità o se c'è la reale volontà di riformare un istituto su cui credo che dobbiamo dare segnali di civiltà. Per cui, su questo emendamento - e ce ne saranno altri di altri colleghi - chiedo espressamente a Forza Italia di votare a favore.
PRESIDENTE. Grazie, deputato Faraone. Abbiamo ascoltato il suo appello.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1011 Boschi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1002 Magi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1000 Magi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9.1013 Bakkali.
Ha chiesto di parlare la deputata Bakkali. Ne ha facoltà.
OUIDAD BAKKALI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo è un dibattito di cui abbiamo sentito parlare, ravvivato dalle dichiarazioni di quest'estate, nel pieno dei giochi olimpici; un dibattito che merita dignità, merita serietà e responsabilità da parte di tutte e tutti noi. Il Parlamento è il luogo dove questa riforma deve compiersi e deve compiersi leggendo la contemporaneità, leggendo le articolazioni e i cambiamenti della nostra società.
Questo non è il provvedimento giusto, non è il testo normativo giusto nel quale incardinare un dibattito come quello della riforma; non lo è perché qui, non solo, non si parla di riforma o lo si fa solo in maniera strumentale nel passaggio odioso della revoca della cittadinanza, con un'ulteriore precarizzazione di un diritto in questo Paese, ma perché qui sono in gioco i diritti di cittadinanza di tutte e di tutti, non solo di una parte che attende questa riforma ormai da vent'anni ma si comprimono i diritti di cittadinanza di tutti quanti.
Però, è un'occasione per dire cosa noi crediamo sia un'azione che rende le nostre comunità e i nostri luoghi più sicuri. Crediamo sia una società più coesa e più unita a produrre maggiore sicurezza; crediamo sia una società dove tutti e tutte abbiano le stesse possibilità e non si trovino, a un certo punto, le porte chiuse rispetto alle proprie ambizioni e ai propri sogni, perché manca quel documento, quell'attestazione e quel riconoscimento da parte dello Stato rispetto alla propria condizione di cittadino. E ciò a maggior ragione se parliamo di bambini e di bambine.
In questo testo tanti gruppi politici hanno voluto presentare un emendamento su questo tema, per asserire un concetto politico, ma anche culturale, di che cosa intendiamo per cittadinanza, che cosa ci tiene uniti come appartenenti a un destino comune di questa Repubblica, ovvero, che chi nasce o chi cresce, chi studia, ragazzo e ragazza, è cittadino italiano dal primo giorno. Questo è il contenuto dell'emendamento.
Sia chiaro, noi voteremo a favore di qualsiasi emendamento che migliori, anche solo di un millimetro, la condizione rispetto a questa legge che è già nata anacronistica negli anni Novanta e che oggi lascia indietro un pezzo, centinaia di migliaia di ragazzi e di ragazze.
Un millimetro in avanti per noi è una condizione migliorativa, è qualcosa che ci fa recuperare tempo rispetto alla riforma complessiva di un testo che, invece, come dicevo prima, deve essere complessa, ragionata, responsabile, seria e - si spera - trasversale, perché la cittadinanza italiana è qualcosa che appartiene a tutti noi; il concetto di cittadinanza è qualcosa che non può essere strumentalizzato o polarizzato dalla discussione politica: è il valore che ci tiene insieme e che ci tiene legati alla Repubblica. I ragazzi e le ragazze lo imparano, iniziano ad impararlo a scuola.
Questo è il messaggio, il contenuto di questo emendamento, ossia che per noi sono italiani e sono italiane i ragazzi e le ragazze che nascono in Italia, che qui iniziano la loro vita e che vorrebbero avere un futuro degno, come quello di tutti e di tutte .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Grazie, Presidente. Il dibattito, quest'estate, è stato animato dal tema dello e questo ha seguito l'esito delle olimpiadi, naturalmente. Abbiamo avuto bisogno di un fatto così importante, quale quello, appunto, delle olimpiadi, per prendere coscienza dell'esistenza di questo problema; un tema che il MoVimento 5 Stelle ha sempre avuto ben presente, tant'è che già nella scorsa legislatura era stata presentata una proposta di legge per l'introduzione dello . Una proposta di legge che era stata votata e approvata dalla I Commissione.
In questa legislatura, nei primi giorni della legislatura, noi abbiamo ripresentato, a firma dell'onorevole Baldino, il testo dello , vale a dire la possibilità di attribuire la cittadinanza italiana a quei ragazzi, a quegli studenti che, compiendo un ciclo di studio almeno quinquennale, dimostrino di essersi integrati nell'ambiente sociale e culturale della nostra comunità italiana. Si tratta di ragazzi che hanno studiato Dante, che conoscono Leonardo da Vinci, conoscono la lingua italiana e anche la nostra storia e, quindi, ne condividono quella che è l'impronta sostanziale. Noi riteniamo che lo sia l'espressione di civiltà di un procedimento di integrazione dello straniero. Non pensiamo che l'immigrazione possa essere recepita nel nostro ordinamento in maniera acritica, ma debba essere collegata a un effettivo elemento di integrazione del soggetto nella nostra comunità, sia dal punto di vista sociale, sia dal punto di vista culturale, come la frequentazione con successo di un ciclo di studi inevitabilmente comporta. Chi meglio della scuola può certificare che il soggetto, il bambino si è efficacemente integrato nel nostro vivere comune italiano?
D'altra parte, conosciamo bene quali sono le difficoltà, oggi, dello straniero. Non si dica che lo straniero, un bambino o un ragazzo straniero, abbia i medesimi diritti e le medesime posizioni e ciò per tante ragioni. In primo luogo, perché non è cittadino italiano e questo fa la differenza. L'ordinamento, lo Stato italiano non lo riconosce come cittadino, nonostante viva al pari di tutti gli altri ragazzi e viva con i suoi amici di scuola, frequenti le feste, frequenti la scuola esattamente come fanno gli italiani. Lo Stato non lo riconosce e non lo include: è un diverso. In secondo luogo, perché la mancanza della cittadinanza comporta una complicazione burocratica, come sa chi lavora nelle scuole, per l'inclusione nelle scuole di un bambino straniero e, inoltre, nei termini del diritto internazionale privato, si subordina il godimento di determinati diritti a quella che è la condizione di reciprocità: il cittadino straniero è ammesso a godere dei diritti nello Stato italiano a condizione di reciprocità, cioè a condizione che gli stessi diritti siano riconosciuti nello Stato di appartenenza. Per questo, noi riteniamo che l'attribuzione della cittadinanza secondo il criterio dello sia un volano anche per garantire e favorire l'integrazione, considerando l'integrazione culturale, non solo, come presupposto della disciplina, ma anche come effetto, proprio perché lo Stato, nell'accogliere, nel riconoscere il soggetto, include il soggetto stesso nel proprio ambito e, quindi, quel soggetto si sentirà ancora più partecipe dello spirito nazionale.
Per cui io chiedo davvero ai patrioti di votare gli emendamenti a favore dello perché valorizzano l'elemento dell'inclusione culturale e sociale del soggetto e, di conseguenza, riteniamo che possano essere accolti anche da questa maggioranza di destra .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1013 Bakkali, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9.1005 Zanella, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra abbiamo presentato più di un emendamento sul tema della cittadinanza per le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze che sono in Italia che non ce l'hanno e che, non soltanto la rivendicano, ma ne avrebbero pienamente diritto. Io volevo ribadire le ragioni che sono state ben illustrate dai colleghi, dalla collega Bakkali - sempre molto precisa e anche appassionata - e dal collega Colucci, perché si tratta di una questione centrale per l'Italia. Si tratta di una questione centrale anche per la nostra scuola perché, parlando dei diritti delle bambine e dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze straniere - chiamiamoli stranieri, in realtà sono italiani e italiane di fatto -, noi non parliamo di una questione avulsa da quella più complessa e complessiva della scuola. Infatti, da anni, la scuola è investita da ondate di trasformazione demografica e sociale che colpiscono la nostra società e il nostro Paese e ne ha molto risentito. Noi abbiamo un calo, ovviamente, della popolazione scolastica anche e questo si proietta e si proietterà anche sulla - chiamiamola così -“produzione” di personale, di personale qualificato, di laureati e di laureate. Quindi, anche questo aspetto dobbiamo tenere in considerazione.
Ora, la scuola ha affrontato, sta affrontando, quasi a mani nude, questi processi di profonda trasformazione con risorse insufficienti. Persino quelle previste dal PNRR, che avrebbero dovuto - con la Missione 4 - incidere fortemente, riformare fortemente la scuola italiana, di fatto hanno addirittura dovuto rivedere le precedenti previsioni, riducendo, per esempio, il numero dei posti di asilo nido, come noto e, quindi, riducendo l'offerta formativa. Infatti, io considero, noi consideriamo, l'asilo nido facente parte del ciclo scolastico complessivamente inteso. Ora, la cittadinanza delle bambine e dei bambini, ragazzi e ragazze straniere, sarebbe quanto meno un ostacolo che verrebbe diminuito, non dico annullato. Nell'emendamento di cui sto discutendo, tra l'altro, parlo di una concessione, di un riconoscimento di cittadinanza in base allo , come è stato illustrato dai colleghi che mi hanno preceduta, che non è poi neanche chissà quale concessione, perché si tratta di bambini e bambine nati o entrati in Italia entro il dodicesimo anno di età, che sono e che hanno avuto la residenza legale - quindi, altro vincolo - nel territorio nazionale e che hanno concluso un ciclo di studio di almeno cinque anni. Ecco, io credo che a fronte della necessità, che voi denunciate continuamente - chiudo -, di far fronte alla denatalità, al calo della fertilità, all'invecchiamento della popolazione, anche una politica di immigrazione intelligente, che si adegui agli standard più alti europei, potrebbe essere utile e razionale. Quindi, ragioniamo per questo tema della cittadinanza anche da questo punto di vista .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1005 Zanella, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9.1010 Richetti. Ha chiesto di parlare il deputato Richetti. Ne ha facoltà.
MATTEO RICHETTI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Questo non è, però, un dibattito astratto sui temi dei diritti, della cittadinanza che vede anche posizioni legittimamente differenti. La nostra posizione, ad esempio, è fissata in un progetto di legge a prima firma del nostro vicesegretario nazionale, Ettore Rosato, ed è la posizione di Azione appunto in una proposta di legge. Qui noi abbiamo fatto un altro esercizio: noi, Presidente, abbiamo preso una proposta molto concreta e apprezzabile, avanzata dal Vicepremier. Non è stata avanzata da Carlo Calenda, dalla Meloni o dalla Schlein. È avanzata dal Vicepresidente del Consiglio Tajani che, in maniera molto puntuale, ha spiegato - secondo me, in maniera convincente - che, se un ragazzo fa dieci anni di studi in Italia, li conclude positivamente, come può non vedersi riconosciuta la possibilità di chiedere la cittadinanza italiana, avendo positivamente assunto, non solo un dato nozionistico, ma di cultura e di identità del nostro Paese? A tal punto che, in maniera molto efficace, anche in una conclusione di un recente di Forza Italia, Tajani ha tenuto con convinzione il punto, dicendo: come fa una forza popolare e liberale a non riconoscere questo passo in avanti, fondato su un'esperienza educativa e formativa? Allora, il punto è completamente diverso: in quest'Aula c'è consequenzialità delle legittime idee, differenze e opinioni o c'è un esercizio pubblico e retorico fatto nei dibattiti, sulla stampa e uno completamente avulso, in quest'Aula? Questo sarebbe il problema grave da denunciare ai cittadini italiani, perché, quando ci sono forze politiche che sono a favore del MES e lo fanno andare a ramengo o sono a favore dello e non lo votano, il problema è tutto lì. Francamente, non c'è un tema di correttezza del veicolo; qui c'è un articolo che rivede procedure di revoca della cittadinanza, dentro il quale c'è una serie di emendamenti e - lo ripeto - quello di Azione, puntuale, sulla proposta di Forza Italia. Poi dopo si voti come si vuole, però finiamola di rivendicare una presenza in maggioranza a puntello di quei principi popolari e liberali se, sistematicamente, durante il voto viene smentita. Io ritengo ciò una cosa molto grave perché in quest'Aula si sta perdendo diffusamente la capacità, tra maggioranza e opposizione, di creare punti di dialogo, d'intesa, di accordo, che non sono brutte parole Lo dice una forza politica che, nel suo piccolo, sta votando un articolo quando lo condivide, che, quando contrasta il terrorismo, non dice “no” perché lo dice la maggioranza, che è con l'opposizione a migliorare questo provvedimento e che è francamente un po' stanca di vedere forze politiche che sono pronte a riconoscere un diritto e, quando sono in quest'Aula, il tasto corrispondente non arriva .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Emilio Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO EMILIO RUSSO(FI-PPE). Grazie, Presidente. Prendiamo la parola per rispondere, per suo tramite, ai colleghi che sono appena intervenuti. Infatti, è stata proprio Forza Italia, quest'estate, a promuovere un confronto sul tema della cittadinanza e - lo ha già citato il collega Matteo Richetti - proprio il Vicepresidente del Consiglio, che è segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, lo ha detto a più riprese e con grande chiarezza. Cito le sue parole: il diritto a diventare cittadino italiano, grazie alla formazione e allo studio, è sacrosanto. Proprio per questa ragione, noi stiamo lavorando con il gruppo e con i colleghi del Senato a un testo con il quale intendiamo riformare le norme che regolano la concessione della cittadinanza italiana . Vogliamo semplificare e velocizzare le procedure, andando incontro alle mutate esigenze dei nuovi italiani, che poi sono i compagni di scuola dei nostri figli. Questo, però, è un tema di democrazia e di diritti, non certo un tema di sicurezza nazionale e questo lo pensiamo in maniera convinta. è una riforma complessiva, dunque, che merita più considerazione di un emendamento inserito all'ultimo e in un disegno di legge che, come si evince già dal nome, si occupa di tutt'altro.
Ecco perché la nostra contrarietà agli emendamenti all'articolo 9 è di metodo - e quindi di strumenti - ma anche di merito. Larga parte delle proposte che stiamo votando e che abbiamo già votato, che sono presentate dai partiti del centrosinistra e di tutta l'opposizione, richiamano un principio che noi non condividiamo, che è il principio dello , che non trova il favore non solo degli italiani, stando ai sondaggi, ma di nessuno dei partiti che compongono oggi la maggioranza e, dunque, sono apertamente proposte strumentali. Sono proposte, peraltro, molto diverse tra di loro, a dimostrazione che sui diritti è legittimo - e io dico giusto - avere e promuovere sensibilità diverse. La diversità può essere una ricchezza, ma a Forza Italia interessa anche il risultato e, pertanto, metterà a disposizione dei colleghi, di tutti i colleghi, un testo equilibrato, sul quale intende trovare il consenso più ampio possibile .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Ho ascoltato attentamente le parole appena dette dal collega di Forza Italia e credo che si sia aperta in questo Paese, da tempo, una discussione su una vicenda che riguarda tantissimi figli, anzi - fatemelo dire - fratelli e sorelle d'Italia. Sono più di 1.200.000, tra bambini e bambine, che in questi vent'anni sono cresciuti, sono stati i compagni e le compagne di banco dei nostri figli, magari, in questo senso, anche dei nostri nipoti, visto che ne sono passate tante di discussioni, anche in quest'Aula, in questi vent'anni.
Per questo motivo, come Alleanza Verdi e Sinistra, sottoscriveremo ogni emendamento che propone degli avanzamenti. Come sapete, la nostra proposta è diversa da quella appena annunciata da Richetti, da Azione, così come ci sono tante distanze anche dalle parole appena sentite dal collega di Forza Italia, ma qui, ogniqualvolta proveremo a ridurre quegli anni, ogniqualvolta renderemo un po' più giuste le leggi che vedono discriminati tanti bambini che hanno frequentato le nostre scuole, che ci rendono orgogliosi nei campi di calcio, di atletica, ogniqualvolta ci sarà un avanzamento che toglie queste discriminazioni, noi ci saremo. Ed è con questo atteggiamento che chiediamo a lei, Presidente, il voto segreto, in accordo ovviamente con il gruppo di Azione, per liberare questa discussione da ogni pregiudizio e da ogni avversità, perché non può essere l'interesse di una maggioranza a restare unita che può sacrificare questa discussione, soprattutto in questo momento storico .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Faraone. Ne ha facoltà.
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Presidente, ho ascoltato il collega Paolo Emilio Russo, che stimo e che apprezzo, che ha detto, sostanzialmente, di rimandare a un provvedimento successivo il voto e il sostegno di Forza Italia, rimandare, quindi, a un provvedimento di civiltà, come reputo io sia quello sullo . Presidente, Forza Italia ha tutte le volte una scusa per non approvare e non votare provvedimenti di civiltà.
Ricordo che sulle carceri noi abbiamo presentato un provvedimento , quindi non c'era l'emendamento presentato al provvedimento che non c'entrava nulla, e in quell'occasione ci fu detto che non andava bene il provvedimento , perché ce ne sarebbe stato un altro di provvedimento . Cari colleghi di Forza Italia, ci sarà un momento in cui dalle chiacchiere dovrete passare ai fatti.
Quando siamo tornati dall'estate e c'era questo benedetto vertice dei partiti di maggioranza, ci saremmo tutti aspettati che Tajani avrebbe portato in quel vertice il tema dello , affrontato tra un bagno e l'altro nelle spiagge d'Italia ed estere. Invece, anche lì Salvini ci ha comunicato che il tema non è stato neanche trattato, per cui finiamola con questo e vediamo come Forza Italia voterà sull'emendamento sui bambini in carcere fra qualche ora. Stare lì a dire che ci vuole il provvedimento , quando si condivide il merito, è un pretesto e null'altro .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, faccio presente che, a norma dell'articolo 51 del Regolamento, è stata avanzata dal prescritto numero di deputati la richiesta di procedere alla votazione a scrutinio segreto sull'emendamento 9.1010 Richetti, che interviene sulla disciplina dell'acquisto della cittadinanza. Al riguardo, si precisa che, nella prassi applicativa, si è acceduto ad un'interpretazione dell'articolo 22 della Costituzione, pienamente suffragata dal suo tenore letterale, nel senso che esso tutela il diritto del cittadino italiano al mantenimento della cittadinanza e, in particolare, ad evitare che la sua perdita possa dipendere da ragioni politiche, e non anche la posizione di quanti, stranieri o apolidi, aspirino ad ottenerla.
La norma ribadisce in sostanza, con riferimento alla specifica materia da essa trattata, la tutela costituzionale da discriminazioni di tipo politico di cui all'articolo 3, di cui costituisce corollario o applicazione concreta. La richiesta di scrutinio segreto sul richiamato emendamento non può pertanto essere accolta in quanto, intervenendo esclusivamente in tema di acquisizione della cittadinanza da parte degli stranieri, non incide - nel senso chiarito dalla Giunta per il Regolamento nelle sedute del 7 febbraio e del 7 marzo 2022 - sui principi e sui diritti richiamati dall'articolo 49, comma 1, del Regolamento.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1010 Richetti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 9.1012 Bakkali. Ha chiesto di parlare il deputato Berruto. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io ho ascoltato con attenzione le parole del collega, onorevole Russo.
MAURO BERRUTO(PD-IDP). Spesso un'immagine conta più di mille parole, credo ricorderete tutti dove eravate, cosa stavate facendo lo scorso 11 agosto, quando la nostra squadra di nazionale di pallavolo femminile ha vinto la sua prima medaglia olimpica . Quell'immagine, quella fotografia, quel podio olimpico che si accompagna anche a tante altre immagini di atleti, di atleti olimpici e paralimpici, comprese quelli dove la medaglia non c'era, è la rappresentazione perfetta di un'Italia moderna, aperta, dove non ci sono differenze o le eventuali differenze sono ricchezze e contribuiscono alla capacità di essere una squadra. Ce lo ha dimostrato la pallavolo, l'unico sport al mondo dove passarsi la palla è obbligatorio per regolamento, ma quella stessa immagine la troviamo in ogni settore giovanile di qualunque disciplina sportiva; ragazzi e ragazze il cui colore della pelle è diverso, magari il credo religioso è diverso, la provenienza geografica dei genitori è diversa, il conto in banca è diverso eppure accade una magia: quelle differenze smettono di esistere e lasciano il posto alla volontà di difendere la stessa maglietta, di fa parte della stessa squadra, di vincere una partita.
Ma ancora, quella stessa immagine è quella che troviamo in ogni aula scolastica del nostro Paese, dove poco meno di un milione di ragazzi e ragazze, bambini e bambine che non hanno il passaporto italiano studiano, parlano con le inflessioni dialettali delle nostre regioni, tifano le stesse squadre, vanno alle stesse feste di compleanno e nessuno capisce perché non siano italiani a tutti gli effetti. Non lo capiscono i loro compagni di classe, non lo capiscono gli insegnanti, non lo capiscono i genitori, non lo capiscono i nonni. Ora, questo emendamento è esattamente sul tema dello e propone una soluzione di cui tanto si è parlato nelle settimane scorse, ovvero completare un ciclo scolastico di cinque anni che permette di chiedere la cittadinanza italiana; tanti, lo abbiamo sentito, si sono espressi sul tema, chi secondo coscienza, chi forse inseguendo un certo tipo di elettorato.
È il motivo per cui il Partito Democratico, oltre all'emendamento precedentemente illustrato dall'onorevole Bakkali - che ringrazio, che ha ricordato che, per noi, chi nasce in Italia è italiano -, presenta anche questo emendamento, proprio sullo , proprio per dimostrare che noi non abbiamo intenzione di piantare bandierine ideologiche sulla pelle di un milione di ragazzi che, da decenni, aspettano che succeda qualcosa.
Siamo qui, aperti e disponibili - come è stato detto, e lo ripeto - a qualsiasi ragionamento, in qualsiasi forma, nell'ambito della dialettica politica, perché noi, oggi, in questo Parlamento, possiamo far succedere qualcosa. Qui, nel Parlamento della Repubblica, non nelle agenzie, non sui giornali, non nei televisivi, qui le cose possono succedere. Sono partito con la fotografia delle ragazze della pallavolo, chiudo con un altro atleta che ci ha fatto emozionare, il nostro discobolo paralimpico, Rigivan Ganeshamoorthy; lo chiamano tutti Rigi e lui, con il sorriso più puro che io ricordi in un'atleta, ha dedicato la sua medaglia alla mamma, che viene dallo Sri Lanka, “ar decimo municipio de Roma”, e, in una delle sue più belle interviste, ha declamato un'apologia della “cacio e pepe”. Ecco, quale esempio migliore di quei ragazzi e di quelle ragazze che hanno difeso la maglia azzurra e che parlano a nome di un milione di ragazzi, che, anche se volessero, non potrebbero farlo.
Lo è una promessa di speranza per quei ragazzi, è una risposta al loro desiderio di appartenere, ed è la possibilità finalmente di essere riconosciuti per quello che già sono: italiani nel cuore, nella mente e nella cultura. Chiedo a ciascuno di voi, colleghi e colleghe, nel vostro ruolo di mamme e di papà, di nonni e di nonne, di votare immaginando di dover spiegare, questa sera, questo voto ai vostri figli o ai vostri nipoti. Vi chiedo, senza alcuna polemica, di premere quel tasto nel rispetto della vostra coscienza, della vostra sensibilità e della vostra coerenza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Magi. Anzi, prima ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffini. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Ruffino, grazie.
PRESIDENTE. Sì, sì, collega. Aveva alzato la mano anche Magi e non sapevo chi veniva prima.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). In prima battuta, chiedo di poter sottoscrivere l'emendamento che è appena stato presentato, riprendo questo aspetto, ma anche quello che ha presentato il gruppo di cui faccio parte, a prima firma Richetti. Rifletto oggi, in modo particolare, sui nostri ragazzi. In molte regioni, come la mia, il Piemonte, per i nostri ragazzi è il primo giorno di scuola. Spesso quest'Aula dibatte sulle diversità, su quello che divide, su quello che dovremmo fare per abbattere le diversità, specialmente nel mondo dei ragazzi. Forse chi frequenta la prima elementare, oggi non si rende conto di questo problema, ma forse se ne rendono conto i genitori.
Non faccio alcun appello, perché credo che in quest'Aula, oggi, non ci sia la volontà, forse la capacità, di rispondere a un appello, ma mi chiedo quale timore pervada la maggioranza nell'accogliere queste ragionevolissime proposte, soprattutto quando si parla di giovani, soprattutto quando noi applaudiamo i nostri atleti non italiani, privi di cittadinanza italiana, che ci portano alla vittoria. In quel caso gli atleti vanno bene, ma quando si parla di cittadinanza non va bene. Non va bene per i ragazzi delle nostre scuole, ma, chissà perché, c'è comunque - e questo mi sento di dirlo - una diversità forte all'interno della maggioranza. Si tratta di trovare un po' di coraggio per porre fine a questa vicenda, che sta durando da tantissimi anni. Torno al Piemonte e penso ai 5.876 alunni in meno: anche questo, ovviamente, è un segnale importante. Potremo ancora dire che la diversità è ricchezza? Molto probabilmente, qualcuno, in quest'Aula, potrà permettersi di dire che la diversità è ricchezza. Personalmente, per me lo è e sono certa che lo è per il mio gruppo. Stamattina seguivo le vicende di una piccola scuola di montagna, che rimane aperta proprio perché ci sono molti alunni in prima “stranieri”. Vogliamo dimenticarci anche di questo? Possiamo farlo, ma poi, sicuramente, ci sarà un giorno in cui ci renderemo conto - o qualcuno si renderà conto - di aver commesso dei gravi errori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Magi. Ne ha facoltà.
RICCARDO MAGI, . Grazie, Presidente. Credo che tutti gli emendamenti che stiamo esaminando e che riguardano, con vari tentativi e vari approcci, la riforma della legge sulla cittadinanza, vadano presi con la massima considerazione e che, a differenza di quanto sostenuto dal collega Russo di Forza Italia, sia sempre tardiva l'occasione in cui noi li esaminiamo, perché veniamo da quattro legislature nelle quali le aspettative di centinaia di migliaia di persone sono state disattese e sono state tradite: le aspettative di una riforma della cittadinanza.
Mi permetto di sottoporre ai colleghi le parole che, poche settimane fa, il Presidente della Repubblica, Mattarella, in viaggio di Stato in Brasile, ha ritenuto di esprimere con grande enfasi, lodando i Paesi che hanno la capacità di avere norme sulla cittadinanza, con percorsi rigorosi, ma che facilitino la trasformazione da migranti a cittadini, e lo diceva nei confronti del Brasile e nei confronti di altre realtà nelle quali ci sono sistemi basati sullo .
Noi sappiamo che in nessun Paese europeo c'è un uno puro, ma sappiamo anche che in nessun Paese europeo c'è un sistema basato sullo . Questo perché, colleghi? Perché la verità, che spesso nel dibattito pubblico non vogliamo guardare in faccia, è che nel nostro Paese ci sono tante ragazze e tanti ragazzi, bambine e bambini, nelle scuole, stranieri senza cittadinanza, perché è estremamente difficile, se non proibitivo, per le loro famiglie, assumere e acquisire la cittadinanza. Infatti, se nella legge italiana c'è un requisito di 10 anni di legale soggiorno continuativo, oltre ai requisiti del reddito, dell'assenza di reati e della conoscenza della lingua, più i 3 o 4 anni del procedimento amministrativo, cioè 13 o 14 anni per acquisire la cittadinanza, è evidente che a quel punto il figlio di 6, 7 o 10 anni, non avrà la cittadinanza. Allora, dobbiamo dircelo chiaramente: il dibattito di questa estate non può trasformarsi in un modo per abbassare l'asticella della portata della riforma che noi dobbiamo ottenere, perché questo è il rischio. Colleghi di Forza Italia, non è possibile sentirsi dire, da quegli italiani senza cittadinanza, da quei nuovi italiani che attendono, ma anche da noi che proviamo ad aiutare questa riforma, che non è questo il momento di discuterne. La legge sulla cittadinanza non riguarda solo chi aspetta di diventare cittadino italiano, riguarda il futuro del Paese, quale futuro del Paese noi abbiamo in mente.
Allora, voteremo favorevolmente e ringrazio il collega Berruto, come gli altri colleghi che hanno presentato emendamenti su questo, ma ricordo che in questo momento le associazioni di italiani senza cittadinanza ci hanno chiesto di sostenere un'iniziativa referendaria, che riduca quel lasso di tempo da 10 anni a 5 anni…
RICCARDO MAGI, . …come ha fatto la Germania, nel mese di giugno, portandolo da 8 a 5. È un inizio concreto che si può e, credo, dopo la discussione di oggi, si deve fare. Nel Paese c'è una maggioranza di italiani che vuole questa riforma, forse anche in quest'Aula, se assume il coraggio e la volontà politica, ci sarebbe una maggioranza, ma intanto siamo al fianco degli italiani senza cittadinanza .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1012 Bakkali, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1004 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1006 Zanella, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1007 Zanella, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.5 Mauri, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.6 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
Dichiaro aperta la votazione…
Revoco la votazione, perché c'era una richiesta di intervento da parte del deputato Giachetti. Prego, deputato Giachetti, a lei la parola, la ascoltiamo.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Sì, signor Presidente, sarò rapidissimo. Volevo capire, siccome ho ascoltato l'intervento dell'onorevole Paolo Russo, che ha espresso, tentando di essere convincente, l'esigenza di poter presentare un provvedimento organico sul tema dello - benissimo, eccetera, eccetera... - e ha votato contro quell'emendamento. Ma è immaginabile che, nel frattempo che si immagina un provvedimento per migliorare la situazione della cittadinanza per gli italiani, si dica “adesso si vota a favore dell'articolo 9”, che, non solo non migliora, ma peggiora la situazione di quelli che già hanno la cittadinanza ?
Allora, io capisco che si cerca di costruire un cartello, ma adesso voi state votando un articolo 9 - mi rivolgo all'onorevole Paolo Russo, attraverso il Presidente Rampelli - che non solo non risponde a quello che ci avete raccontato per tutta l'estate per avere i titoli sui giornali, ma, addirittura, peggiora la situazione attuale. Di questo articolo si parlerà - come è stato sulle carceri, attraverso un decreto fuffa - e porterà a una riunione del Consiglio dei ministri per dire cosa si dovrebbe fare: cioè, nulla. Ora, c'è un limite, non dico anche alla presa in giro, ma un po' di coerenza nella vita ci dovrebbe essere. Vorrei che, almeno, vi asteneste su questo articolo .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per dare un'informazione a questo Parlamento, ma anche per chiedere un'informativa urgente al Ministro della Salute. Infatti, ci risulta - abbiamo l'ordinanza in mano e la gireremo a lei, Presidente - che il TAR del Lazio ha appena sospeso, con urgenza, il decreto sul CBD del Ministero della Salute, perché - le leggo i rilievi - non ci sarebbero “le prove che sia una sostanza che crea dipendenze e rischio di abuso”. Non so se mi spiego . Questa notizia rimette in discussione parte della discussione che faremo: quindi, preannunciamo, come gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, anche lo stralcio di quello che discuteremo dall'articolo 18 in poi. Però, lo dico così: in attesa di sapere cosa farete sullo stralcio, io credo che tutti noi siamo interessati a capire cosa pensa il Governo di una vicenda, che già oggi il TAR del Lazio chiede, con una sua ordinanza che le stiamo per dare, di sospendere. E lo diciamo perché la vostra - perché è una - contro la canapa deve finire .
Lo dico: basta ipocrisie, basta! Ci sono tantissimi malati che pagano, strapagano, le cure che vengono dall'estero per questa follia. State gettando tantissimi investimenti, bruciandoli. Altro che canne, li bruciate come se fossero, davvero, investimenti non vostri. Sono imprese legalissime e italianissime: il !
Servono per tante cose: per le costruzioni, per tantissimi tessili, per l'alimentare e sì, anche a scopo - come sapete - terapeutico. Lo state facendo perché avete un sogno: lasciare il monopolio agli unici che pensano che la cannabis sia libera, le mafie ! Questa è una anti-patrimoniale e la state facendo agli italiani! Per questo chiediamo, urgentemente, che il Ministro venga qui a riferire e preannunciamo lo stralcio dell'articolo 18, in cui parleremo proprio di questo .
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, all'articolo aggiuntivo 9.01000 Zanella.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.01000 Zanella, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Revoco la votazione, perché il deputato Grimaldi aveva chiesto di parlare. Deputato Grimaldi, a che titolo voleva intervenire?
MARCO GRIMALDI(AVS). Vorrei illustrarlo, grazie.
PRESIDENTE. Prego, deputato Grimaldi, per dichiarazione di voto.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Come lei sa, in Italia, persone di origine straniera, che vivono, lavorano - lavorano regolarmente, ci teniamo a dirlo - e pagano le tasse, devono attendere - ahiloro e ahinoi - più di dieci lunghissimi anni per ottenere la cittadinanza. Basterebbe vedere le code che ci sono davanti alle nostre questure, in tante città italiane, per capire cosa gli facciamo vivere ogni giorno. Ma ci sono bambini nati qui e che frequentano, appunto, le nostre scuole, che non sono cittadini italiani fino alla maggiore età: ce ne sono almeno 800.000 lì fuori che ci chiedono una risposta. Tutto questo a fronte di persone che ottengono la cittadinanza subito: pensate a tutti gli stranieri all'estero, in virtù di una lontana parentela, no? Lo dico: ho tantissimi parenti in Argentina che non vivono qui e che ho visto due o tre volte, certo, e si sentono italianissimi, e giustamente, ma che hanno avuto pochissimo di questa lunga, lunga vicenda che hanno alle spalle.
Vedete, sono felice e lo siamo tutti, come Alleanza Verdi e Sinistra, che ci sia una proposta referendaria per dimezzare quei dieci anni; sarebbe di sicuro un primo passo enorme: ne beneficerebbero, credo, due milioni e mezzo di persone. Ma non basta: la cittadinanza spetta a chiunque nasca in Italia, secondo noi, da genitore straniero in regola. È questo che chiediamo con il nostro emendamento: garantire il diritto di cittadinanza e tutti i diritti che ne derivano a chi è nato in questa Repubblica da genitori stranieri, di cui, almeno uno, sia regolarmente soggiornante in Italia da un anno o sia nato in Italia.
Chiediamo di garantirlo al coniuge straniero di un cittadino italiano se, dopo il matrimonio, risiede legalmente da almeno 6 mesi nel territorio della Repubblica; di garantirlo agli stranieri maggiorenni che risiedono in Italia per almeno 2 anni, adottati da cittadini italiani; di garantirlo agli stranieri che risiedono legalmente in Italia da almeno 5 anni e a quelli che vi risiedono da almeno 3 anni e hanno ottenuto lo di rifugiato.
Queste sono le proposte di Alleanza Verdi e Sinistra, le abbiamo messe nero su bianco. Lo sappiamo, per alcuni di voi sono solo provocazioni, e, fatecelo dire, noi continueremo a provocarvi, non smetteremo mai di provocarvi, perché quelle che voi chiamate provocazioni sono diritti e sono diritti di persone italianissime, di fratelli e sorelle d'Italia, che hanno già oggi e dovrebbero avere i nostri stessi diritti, perché mangiano italiano, parlano l'italiano, spesso meglio di noi, e sono il futuro di questo Paese. Che lo vogliate o no sono già il presente di questo Paese
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bonetti. Ne ha facoltà.
ELENA BONETTI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Intervengo per annunciare e confermare il voto favorevole del nostro gruppo anche a questo articolo aggiuntivo, così come abbiamo fatto per tutti gli emendamenti che hanno trattato la materia dell'attribuzione della cittadinanza ai minorenni presenti nel nostro Paese sulla base di indicazioni via via definite. In particolare, richiamo anche la nostra proposta, il cui in realtà, va sempre riferito a Forza Italia, nonostante Forza Italia abbia votato contro.
Non entro nel merito di questa argomentazione, ma è chiaro che, siccome Forza Italia dice “non votiamo il provvedimento giusto perché è nel provvedimento sbagliato”, da ciò ne consegue, innanzitutto, che un altro decreto con dentro la qualunque non lo vedremo più, perché Forza Italia si farà finalmente garante di una coerenza di tutti i provvedimenti da parte del Governo . L'altro elemento che vorrei, invece, confermare è la nostra disponibilità, perché mi aspetto che questa convergenza, anche con le opposizioni, su una materia che ha evidentemente espresso un favore da parte dell'opposizione, verrà considerata da Forza Italia.
Arrivo, però, ad un punto, così, una nota a margine: faccio presente che la maggioranza in quest'Aula ha appena votato favorevolmente all'articolo 9, sul quale noi ci siamo, invece, astenuti, perché l'articolo 9 evita - in conformità alla Convenzione internazionale del 1961, quella proposta alle Nazioni Unite, ratificata dall'Italia - la formazione di apolidi, cioè di revocare la cittadinanza a un cittadino che non la possa avere.
Quindi, c'è stato un atto di riconoscimento di diritto, ma a un cittadino condannato in via definitiva per terrorismo. Contestualmente, voi avete impedito di usare 10 anni per formare un minorenne nelle nostre scuole come cittadino, ma date 7 anni in più, da 3 a 10 anni, a un terrorista condannato in via definitiva per rimanere cittadino del nostro Paese , cioè avete scelto di garantire la tutela della cittadinanza a un terrorista condannato in via definitiva e non a un bambino che studia nelle nostre scuole. Credo che questo qualche dubbio di coscienza, forse, doveva farlo sorgere
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.01000 Zanella, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge “Fratelli e sorelle d'Italia”
Togliete cortesemente i cartelli, grazie. Gli assistenti, se possono intervenire
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
AUGUSTA MONTARULISugli identici emendamenti 010.01002 Alfonso Colucci e 010.01005 Zaratti e il successivo il parere è contrario; sugli emendamenti 010.01 Mauri, 010.02 Alfonso Colucci, 010.04 Auriemma, 010.08 Penza, 010.09 Penza, 010.010 Alfonso Colucci e sugli identici emendamenti 010.013 Mauri, 010.01003 Zaratti, 010.01004 Boschi e 010.014 Auriemma, il parere è contrario.
L'emendamento 10.1002 Magi e i successivi non sono segnalati.
Sugli emendamenti 10.3 D'Orso, 10.4 D'Orso, 10.5 D'Orso, 10.6 Serracchiani e 10.8 D'Orso il parere è contrario, e anche tutti i successivi pareri sono contrari.
NICOLA MOLTENI,. Parere conforme, Presidente.
PRESIDENTE. Il relatore di minoranza, che prima non c'era e adesso invece c'è?
RICCARDO MAGIGrazie, Presidente. Sono tutti pareri favorevoli, escluso il 10.8 D'Orso, il cui parere è di astensione.
PRESIDENTE. Deputata Montaruli, tra i non segnalati e via dicendo, temo che lei abbia saltato, a pagina 33, il 10.1003 Zaratti.
AUGUSTA MONTARULIIl parere è contrario.
NICOLA MOLTENI,. Parere conforme, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli premissivi 010.01002 Alfonso Colucci e 010.01005 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
La votazione è revocata, perché aveva chiesto di parlare il deputato Zaratti ed era sfuggito alla Presidenza.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). La ringrazio, Presidente. Per non creare problemi sarei intervenuto anche sull'emendamento seguente, parlando anche di questo. Il Fondo nazionale per la sicurezza urbana: noi chiediamo l'istituzione di questo Fondo, perché si parla tanto di sicurezza e in questo provvedimento credo che questa parola venga citata 40 volte, almeno due volte a pagina. Quindi, per dire quanto la maggioranza effettivamente è legata a questo tema, che è un tema comunque che esiste. Tuttavia, se noi non cominciamo a pensare alla sicurezza guardando il territorio, guardando i comuni, guardando la possibilità, cioè, che chi conosce effettivamente il territorio possa intervenire, come pensate di affrontare questo argomento?
Infatti, voi cercate di affrontarlo unicamente aumentando le pene, aumentando sempre di più le pene, come se questo, di fatto, risolvesse il problema. Ma il problema così non si risolve, così come dimostrano, peraltro, i vostri provvedimenti, numerosi, in questi 2 anni, nei quali non avete fatto nient'altro che aumentare le aggravanti, aumentare i reati, aumentare le pene. Tutto questo, oltre a portare un certo sovraffollamento delle carceri, come effettivamente si può constatare in questa estate così drammatica per le carceri del nostro Paese, non ha portato ad alcuna nuova situazione di sicurezza nei nostri quartieri e nelle nostre città.
La vostra politica è assolutamente fallimentare da ogni punto di vista, come del resto è abituata a fare la destra da sempre: aumentare le pene, la repressione, ma senza affrontare quei problemi che determinano la sicurezza vera dei cittadini, quella sicurezza cioè che deve permettere alle persone di camminare di notte nel quartiere della propria città e che deve permettere di riattivare la vita dei singoli quartieri, utilizzando anche un sostegno a quelle attività artigianali, che rendevano vivi i nostri quartieri e i nostri paesi, quello sì che sarebbe utile per dare sicurezza. Da questo punto di vista noi chiediamo che venga istituito un Fondo, che possa permettere ai comuni di fare il lavoro eccezionale che i comuni già fanno. Come si può pensare che questo possa avvenire con comuni che hanno a disposizione un vigile urbano, quando ce l'hanno, se non quando ce l'hanno in condivisione o in con il comune vicino? Come è possibile pensare che senza risorse si possa essere al servizio dei cittadini e capire quelle che sono le loro necessità e, d'altro canto, ma voi potete pensare davvero di fare un provvedimento seguendo le indicazioni della Commissione bilancio a costo zero? Scusate, lo voglio dire in un modo semplice, che i cittadini possano capire: le nozze coi fichi secchi non si fanno. O voi decidete di fare delle leggi, anche dal punto di vista vostro, mettendoci sopra i soldi, investendo e mettendo le risorse per fare le cose oppure state prendendo in giro cittadini ed aumentate solo le pene e questo è assolutamente vergognoso in un Paese come l'Italia .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.
RICCARDO RICCIARDI(M5S). Grazie, Presidente. Il tema della sicurezza urbana e gli emendamenti sul tema della sicurezza urbana permettono di rivelare, ancora una volta, la vostra ipocrisia e di legare questa discussione al drammatico fatto che è accaduto a Viareggio, qualche ora fa. Allora, per chi non avesse visto quelle immagini a Viareggio è successo che un uomo, dopo aver scippato una borsa a una signora, viene investito da questa signora e viene sovrastato dal SUV della stessa 2 o 3 volte credo e, dopo essere stato ucciso, la signora riprende la borsetta e se ne va. La cosa agghiacciante di questa vicenda, oltre al fatto in sé, sono i commenti che trovate in rete, migliaia di commenti che dicono: la signora ha fatto bene; speriamo che non si sia danneggiata la macchina; doveva passarci un'altra volta sopra.
Bene, quei commenti da dove vengono se non dal clima che una certa parte politica sta alimentando da anni in questo Paese ? Quei commenti di chi dice: la signora è esasperata perché lo Stato non c'è.
Bene, vi diamo una notizia: lo Stato siete voi, il Governo siete voi. È ora di smetterla di nascondervi dietro un qualcosa che in realtà rappresentate, perché avete gli strumenti per modificare le norme, avete gli strumenti al Ministero dell'Interno al Ministero della Giustizia per dare veramente sicurezza. E allora la comprensione - come un alto esponente della Lega ha detto che si dovrebbe dare comprensione a questa signora, perché evidentemente ha ammazzato una persona che ha rubato una borsetta - perché è sempre verso i ricchi e mai verso i poveri ? Perché la comprensione è sempre verso chi ruba l'equivalente di migliaia di borsette tramite la pubblica amministrazione e la corruzione con l'aiuto della politica ? Per loro c'è comprensione e loro ne hanno rubate migliaia di borsette, eppure c'è comprensione verso questa gente qua. Vedete, questo clima ha distrutto qualche giorno fa due vite: quella dell'algerino che è morto e quella della signora, perché quella rabbia che si vede in quel video è devastante e quella signora ha la vita rovinata, dopo averne distrutta una. Continuate ad alimentare questo clima, ma state attenti che ci sarà qualcuno che sarà ancora più a destra di voi un giorno.
Dove arriveremo? Perché se neanche la pietà verso un cadavere smuove qualcosa, allora io non so dove andremo a finire. Vorrei che ogni tanto si sventolassero i valori cristiani, che utilizzate per togliere i diritti e per rivendicare un'identità . Vorremmo vedere quei valori cristiani sventolati verso la pietà di un essere umano che è stato ammazzato in quella maniera .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO(AZ-PER-RE). Grazie, signor Presidente. Sono sicuramente molto interessanti questi emendamenti, perché ci ricordano anche la situazione dei nostri comuni. Io voglio ricordare, signor Presidente, per suo tramite, all'Aula, le difficoltà che stanno incontrando i nostri sindaci proprio nei confronti della Polizia locale. Ricordo che, quando si fanno delle assunzioni, i vigili urbani devono essere formati ed entrano in servizio soltanto dopo parecchi mesi. Ci sono poi molti comuni che non dispongono di un vigile urbano e non hanno neanche un Comando dei carabinieri vicino: in quel caso anche quella parte di sicurezza non esiste. Che cosa stanno facendo i comuni per sopperire a queste carenze? Stanno facendo delle convenzioni, stanno delegando all'unione dei comuni quella funzione per cercare di coprire almeno i momenti più importanti. Tutto ciò per dire che questa è una grande ed è una reale necessità. Voglio anche ricordare che il turno di notte nei nostri comuni - in larga parte dei nostri comuni, se non nelle città più grandi, nelle città capoluogo di provincia e di regione - non esiste e la sicurezza non viene garantita. Diversifico anche ruoli tra vigile urbano e carabiniere: c'è una funzione assolutamente diversa che è quella del controllo dei territori. Desidero ricordare una cosa che forse l'Aula sa, ma che è bene ricordare: i vigili hanno anche del tempo da trascorrere negli uffici, perché c'è anche una parte amministrativa. Allora sarebbe importante riuscire a ragionare, molto realisticamente, su questi emendamenti e, ovviamente, ad accoglierli, perché il Fondo per la sicurezza urbana è assolutamente importante e perché credo che con un minimo colloquio con una parte di amministrazioni ci si possa rendere conto di quanto questa figura sia necessaria.
Immagino che il voto a questi emendamenti sarà contrario, anzi non me lo immagino, sarà così. Rimane però una questione aperta e se parliamo di sicurezza questa questione non può essere sottovalutata in nessun modo, in particolare da parte di un Governo che parla spesso di sicurezza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.
RICCARDO ZUCCONI(FDI). Grazie, Presidente. È stata richiamata, poco fa, in Aula dall'intervento del collega Ricciardi, signor Presidente, l'esasperazione dei cittadini nei confronti di un fatto gravissimo accaduto a Viareggio. Il collega dava la colpa di questa esasperazione a un clima creato dal Governo di centrodestra. Una sola affermazione condivido: è vero, sono state rovinate due vite. Ma l'esasperazione dei cittadini non è dovuta al clima creato dal centrodestra.
È dovuta semmai a politiche decennali fatte dai Governi di centrosinistra, che hanno ridotto il nostro Paese alla mercé di persone che delinquono tutti i giorni nelle nostre città e a cui un Governo di centrodestra, anche stamattina, sta tentando di rimediare. La responsabilità morale di quello che sta succedendo è vostra ! Sia ben chiaro…
RICCARDO ZUCCONI(FDI). …noi siamo accanto alle Forze dell'ordine ed esprimiamo tutto il nostro dolore per quello che è avvenuto, ma le responsabilità sono vostre e sono chiare, non le strumentalizzate !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli premissivi 010.01002 Alfonso Colucci e 010.01005 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo premissivo 010.012. Mauri.
Ha chiesto di parlare il deputato Mauri. Ne ha facoltà.
MATTEO MAURI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione l'ultimo intervento che è stato fatto perché mi è sembrato emblematico nel dimostrare il vuoto pneumatico che questo Governo e questa maggioranza hanno nella testa e anche nella penna, nel momento in cui discutono di sicurezza, ragionano di sicurezza, fanno propaganda - perché quello e solamente quello sapete fare sulla sicurezza ! - e, poi, quando c'è da scrivere i provvedimenti per mettere le risorse economiche e per affrontare il tema sicurezza nella sua complessità, magicamente tutto scompare e si scrivono solo nuove norme, nuovi reati e si aumentano le pene. E si pensa in questo modo - lo chiedo, tramite lei, anche al collega che prima è intervenuto - di risolvere tutto. Lei dice: i problemi degli altri. Veramente non è che le forze che in questo momento governano siano state all'opposizione negli ultimi 20 anni. Ma mi rendo conto che la memoria, poi, viene guidata dagli interessi personali . Basta con queste storie, per piacere.
Il tema quale è? Che la sicurezza si può affrontare se si fanno investimenti anche, e non solo, di carattere economico sicuramente sul sistema delle Forze dell'ordine, e qua non ci sono soldi per le Forze dell'ordine, per gli straordinari. State portando avanti da anni, ormai, possiamo dire, il contratto, e il massimo che proponete alle Forze dell'ordine è di dare loro un aumento inferiore a quella che è stata l'inflazione in questi anni. Di questo stiamo parlando: parole.
Poi, però, c'è un'altra colonna che sostiene il tema della sicurezza: la sicurezza urbana, cioè la prevenzione e l'investimento, soprattutto sui territori e sugli enti locali, per mettere in campo iniziative che migliorino le condizioni di vita, riducano le condizioni di difficoltà e quindi non favoriscano anche devianze, e in quel modo si provi ad approcciare nel modo migliore per provare a prosciugare le ragioni che portano spesso a creare devianze e criminalità e a contribuire a consolidare la comunità. Invece, voi avete in testa una società solamente dei più forti, della violenza - basti pensare a quello che dite sulle armi da fuoco - e non volete fare altro. Noi diciamo di investire, in questo caso mettendo a disposizione un Fondo risorse economiche per gli enti locali. Voi, invece, siete solo pronti a scagliarvi contro i sindaci di alcuni comuni, quando lì accadono, magari, fatti rilevanti dal punto di vista della sicurezza. Voi non siete per aiutare, voi siete solamente per denunciare, quando vi fa comodo, a favore di telecamere. Questo siete voi da sempre - da sempre! - e si vede, evidentemente, anche all'interno di questo provvedimento.
È questa la ragione per cui noi, qui, stiamo facendo una battaglia fino in fondo su tutto, perché questo è un disegno di legge che vi fate voi, che vi votate voi e che andate voi a raccontare in giro. Noi non ci assumiamo le vostre responsabilità !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 010.012 Mauri, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 010.01 Mauri, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 010.02 Alfonso Colucci, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 010.04 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 010.08 Penza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 010.09 Penza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo premissivo 010.010 Alfonso Colucci.
Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Grazie, Presidente. Questo provvedimento si caratterizza e si distingue, così come tanti altri che vengono proposti da questa maggioranza, per l'invarianza di bilancio: nessuna somma, zero euro per la sicurezza. Andate esclusivamente a moltiplicare le fattispecie penali e ad aggravare le pene, senza alcuno stanziamento a favore dei presìdi della sicurezza.
Con questo emendamento chiediamo di finanziare iniziative in materia di sicurezza urbana e, quindi, di metterci i soldi, perché davvero riteniamo che le istanze di sicurezza non possano essere risolte. Lo dicono le statistiche: c'è una statistica del Dipartimento di pubblica sicurezza che dimostra che, a seguito delle politiche securitarie del Governo Meloni, si è registrato piuttosto un aumento dei reati predatori. Quindi, questo dimostra come la politica panpenalistica e pancarceraria del Governo Meloni sia del tutto inefficiente, anzi, addirittura dannosa in relazione alle esigenze di assicurare l'ordine sociale. Chiediamo di metterci i soldi ed è quanto voi dovreste fare.
Questo è uno degli emendamenti che ha avuto il parere negativo della Commissione bilancio, ma vorrei segnalare che l'indicazione delle coperture finanziarie non è un obbligo di chi presenta un emendamento: compete alla maggioranza raccogliere l'istanza di finanziamento posta dal presentatore dell'emendamento e trovare le poste perché esso venga finanziato nel bilancio. Quindi, noi non solo contestiamo il parere negativo della Commissione bilancio e anche denunciamo la mancanza, da parte del Governo e della maggioranza, della ricerca dei necessari fondi per finanziare sane politiche per la sicurezza, ma chiediamo all'Aula di mettere i soldi in questo disegno di legge di matrice governativa, in particolare sulle operazioni di finanziamento di iniziative in materia di sicurezza urbana .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 010.010 Alfonso Colucci, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio). Il parere del relatore di minoranza è favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione degli identici articoli premissivi 010.013 Mauri, 010.01003 Zaratti, 010.01004 Boschi e 010.014 Auriemma.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dori. Ne ha facoltà.
DEVIS DORI(AVS). Grazie, Presidente. Il parere contrario su questi emendamenti è la dimostrazione che la maggioranza vuole soltanto annunciare sicurezza e la cita addirittura una cinquantina di volte all'interno di questo provvedimento. Ma una cosa è annunciare la sicurezza, altra cosa, invece, è volerla garantire a tutti gli effetti.
Certo che servono i fondi. Noi qui chiediamo esplicitamente assunzioni di personale di Polizia locale, però non si può certamente pensare di garantire la sicurezza senza investimenti. Qui parliamo proprio di Polizia locale e di presidio del territorio. Quindi è davvero dai territori che dobbiamo partire. Aspettiamo, a questo punto, al varco il Governo rispetto alla legge di bilancio, per vedere se davvero questi grandi annunci, che inseriscono in questi provvedimenti, alla fine e alla prova dei fatti si intendono realmente garantire - a nostro parere non c'è questa intenzione, ma lo vedremo nella legge di bilancio, altrimenti provvederemo noi con emendamenti -, assicurando a tutti gli effetti la sicurezza sul territorio .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gnassi. Ne ha facoltà.
ANDREA GNASSI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Credo sia evidente a tutti, in quest'Aula, che, quando si parla di controllo del territorio, di sicurezza urbana, di contrasto e di presidio attivo e sociale di aree sensibili, tra le tante azioni e funzioni, alcune di quelle più importanti riguardano le Polizie locali. Servono mezzi, personale e persino una riforma. Guardi, Presidente, non ci si giri intorno in quest'Aula: per la sicurezza urbana servono robusti investimenti sulla Polizia locale. Se volete aiutare i sindaci, date loro vigili e Polizia locale.
Tutti sanno che si è registrata, in questi anni, una costante contrazione del personale in servizio negli enti locali, indotta da più di un decennio di politiche restrittive sulla spesa del personale. Tra il 2009 e il 2020 si è assistito a una complessiva diminuzione di personale in organico di oltre 10.000 unità. La Polizia locale è importante per le città, perché svolge articolate funzioni di polizia stradale, di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, di rilevazione di incidenti, di scorte per la sicurezza della circolazione, di tutela e controllo sull'uso delle strade e di soccorso automobilistico. Poi le Polizie locali svolgono funzioni di sicurezza pubblica, cioè collaborano con le Forze della Polizia di Stato. Ancora, le Polizie locali svolgono funzioni di polizia commerciale, edilizia, veterinaria, rurale e svolgono anche funzioni di polizia giudiziaria. I compiti sono complessi e articolati, soprattutto nelle città e nella società che cambia.
Con questo emendamento, chiediamo, leggendo i bisogni delle città, di irrobustirle e di affiancarle per perseguire e migliorare una più elevata sicurezza urbana con mezzi e uomini. Nel DDL non c'è nulla sul degrado, non c'è nulla sulla possibilità di mettere in sicurezza aree delle città spesso carenti sulla sicurezza, perché mancanti di uomini delle Forze di Polizia e anche di Polizia locale. Non c'è nulla per le Polizie municipali e per le Polizie locali. Non c'è nulla di quello che chiedono i comuni e i territori. Se si definisce un livello essenziale di prestazione dei servizi di sicurezza urbana e stradale e di controllo intorno al criterio di un operatore di Polizia locale ogni 1.000 abitanti. allora nel nostro Paese siamo molto lontani da questo dato.
Chiediamo un Fondo concreto di 180 milioni a partire dal 2025 per ogni anno per irrobustire, affiancare e sostenere le nostre città. Guardate il merito, almeno per un attimo, degli 8.000 comuni italiani. Invece, che nelle strade più vigili e più Polizia locale, volete nelle carceri più bambini. Non è un grido, non è una sottolineatura politica, è quello che fate con questo provvedimento. Se non voterete questo emendamento sarà chiara la vostra scelta, triste e pericolosa deriva politica. Provate a dare piuttosto un contributo fattivo nell'interesse nazionale di sicurezza pubblica e nell'interesse delle città e dei comuni italiani.
Con questo DDL, in qualche modo, volete reprimere persino il dissenso non violento, volete reprimere l'espressione di un diritto, ma non mettete un vigile urbano o un poliziotto locale in più nelle nostre città. Se questa è sicurezza urbana, andatelo a spiegare ai sindaci, anche di centrodestra.
Ci auguriamo - e finisco, Presidente - che finalmente si possa almeno raccogliere dall'opposizione una proposta per un provvedimento, mettendo risorse e investendo fattivamente sulla rete e sull'architettura istituzionale del Paese preposta alla sicurezza, cioè Forze di Polizia, regioni, enti locali e Polizia locale. O vi apprestate a fare provvedimenti politici ideologici e demagogici che vogliono alimentare esasperazione perché ci sia consenso proprio sull'esasperazione, oppure, approvando l'emendamento, provate a dare una mano al Paese, alla città e alla sicurezza delle nostre città .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli premissivi 010.013 Mauri, 010.01003 Zaratti, 010.01004 Boschi e 010.014 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio). Il parere del relatore di minoranza è favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.1003 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione…
Revoco l'indizione della votazione.
Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). La ringrazio, Presidente. Io intervengo per dichiarazione di voto su questo emendamento, perché, in qualche modo, mi consente di tornare a quello che mi ero permesso di segnalare nella discussione generale, cioè che questo provvedimento sembra più la riunione della redazione di un giornale nella quale si cerca di ragionare su quali siano le cose che possono essere messe in pagina per avere una rilevanza nei titoli che si devono fare. È così!
Questo è un reato - e noi siamo assolutamente favorevoli sull'emendamento soppressivo presentato dal collega Zaratti, ma anche dai colleghi Soumahoro e Magi, i cui emendamenti non erano segnalati, ma vertevano sullo stesso tema - per cui siamo assolutamente contrari alle occupazioni e siamo assolutamente convinti che non si può avere alcuna ragione in un'occupazione, neanche in quelle che vengono considerate di necessità. Quindi, siamo totalmente contrari a tutte le considerazioni che abbiamo sentito anche nei periodi di campagna elettorale e di post-campagna elettorale sulla qualunque impossibilità che sia lecito occupare.
Però, rivolgendomi ai colleghi di cultura liberale, che sicuramente sono anche in Forza Italia, ma qualcuno è anche nella Lega, faccio presente che, quando parliamo di panpenalismo - e lo dico anche al Vice Ministro Sisto, che mi guarda - stiamo inserendo un articolo in questo disegno di legge, il 634-, che interviene sulle occupazioni abusive.
Vorrei segnalare all'Aula, ai colleghi liberali, ai colleghi di cultura democratica, a tutti coloro che possono essere interessati, che nel nostro ordinamento ci sono già 3, lo ripeto, 3 articoli nei quali viene disciplinata l'occupazione abusiva . Sono l'articolo 633 (Invasione di terreni o edifici), che punisce con la reclusione da un anno a tre anni e con la multa da 103 euro a 1.032 euro chiunque invada arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli… eccetera, eccetera; si applica la pena della reclusione da due a quattro anni e della multa da 206 euro a 2.064 euro e si procede d'ufficio se il fatto è commesso da più di 5 persone, eccetera, eccetera; la pena per i promotori e gli organizzatori è aumentata fino a un terzo se il fatto è commesso da due o più persone. Poi, abbiamo il 633-, che avete inserito voi nel decreto Rave e che punisce con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da 1.000 a 10.000 euro chiunque organizzi… eccetera, eccetera, e occupi anche… Siccome non ci basta, abbiamo pure il 634 (Turbativa violenta del possesso di cose immobili), che punisce con la reclusione fino a due anni e con la multa da 103 a 309 euro chiunque, fuori dei casi indicati negli articoli richiamati - 633 e 633-, quindi ne mette pure uno che dice: se vi fosse sfuggito in quei due, c'è anche questo -, turbi, con violenza alla persona o con minaccia, l'altrui pacifico possesso di cose immobili.
Ma cos'è questo ennesimo inserimento nel codice penale, con cui si fa strame, ovviamente, perché poi immagino i poveri magistrati che dovranno capire quali intenzioni vi hanno mosso per differenziarvi dalle già previste previsioni del codice penale su questo argomento? Niente, è solo il titolo di giornale che vi servirà domani per giustificare una norma che non ha alcun senso .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.1003 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Comunico è deceduto l'onorevole Renzo de' Vidovich, membro della Camera dei deputati nella VI legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame del provvedimento.
Passiamo all'emendamento 10.3 D'Orso.
Ha chiesto di parlare la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento, così come i successivi a mia prima firma, tenta di limitare i danni, potremmo dire così, perché, come ha iniziato a dir bene il collega Giachetti, in realtà, di questo articolo 634-, che introduce un reato autonomo, proprio non avevamo alcun bisogno. Cerca di limitare i danni anche perché la scrittura, la tecnica legislativa, permettetemi di dire, utilizzata pure per formulare questo nuovo reato è assolutamente dannosa, per tutte le ragioni che tenterò brevemente di spiegarvi. Intanto, sicuramente, siamo davanti - lo ribadisco anch'io - a una norma superflua, perché esiste già l'articolo 633 ed esiste l'articolo 634, che puniscono queste fattispecie di invasione e occupazione di terreni e di edifici.
Però, nel tentativo di seguire un certo ragionamento che vuole un aggravamento rispetto a talune fattispecie su questo tema, insomma, questo problema, questa problematica, questo fenomeno delle occupazioni abusive, cosa mi sono chiesta? Mi sono chiesta quale condotta possa avere effettivamente un disvalore maggiore rispetto alle condotte che sono già punite e quale condotta potrebbe eventualmente meritare un aggravamento di pena, rispetto a un reato già esistente, previsto dall'articolo 633 del nostro codice penale. Ora, riflettendo, forse l'unica condotta ulteriore che meriterebbe, magari, un aggravamento di pena è quella che, purtroppo, le cronache ci hanno restituito talvolta, di quei proprietari di casa che si vedono, magari a causa di una temporanea assenza perché ricoverati in un ospedale, o in una casa di cura o quant'altro, occupare, proprio a causa della temporanea assenza, la propria abitazione effettiva, principale, quella dove ci sono tutti gli effetti personali e, mi verrebbe da dire, anche i ricordi di una persona. Ecco, forse l'unica, lo ripeto, l'unica condotta che potrebbe meritare un disvalore maggiore, quindi, un aggravamento rispetto, lo ripeto, a un reato già esistente poteva essere questa, ma non altro. Voi, invece, andate a fare un'operazione a dir poco raccapricciante, perché probabilmente l'unica finalità di quello che andate a scrivere è: punire un altro fenomeno, completamente diverso rispetto alle occupazioni abusive di immobili o alla fattispecie che vi ho raccontato, e cioè punire penalmente, quindi, spostando l'asse dalla tutela civile alla tutela penale, quei soggetti destinatari di una convalida di sfratto per morosità, anche incolpevole, perché voi questo state facendo di nuovo, di realmente innovativo con questo scellerato articolo 634- che introducete.
Non c'è stato modo di farvi ragionare, in sede di Commissioni riunite, quando ve lo abbiamo detto, e ve lo abbiamo fatto dire da autorevoli auditi. Non c'è equivoco, questa fattispecie andrà a colpire quegli inquilini che, nell'attesa di trovare una sistemazione alternativa, un alloggio, pur avendo già ricevuto una convalida di sfratto per morosità incolpevole, si trattengano negli appartamenti. Ora, che sia incostituzionale è lampante; io mi aspetto una censura di incostituzionalità rispetto a questa fattispecie e che venga spazzata via dal nostro ordinamento.
Altra cosa: mi dispiace, ma me lo aspettavo, che gli emendamenti che prevedevano invece - sempre a mia prima firma - il finanziamento, il rifinanziamento del Fondo per la morosità incolpevole e del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione siano stati dichiarati inammissibili. Lo ripeto, me l'aspettavo, perché questo atteggiamento della maggioranza e del Governo certifica una cosa: che nel momento in cui si tratta di mettere risorse, voi non mettete risorse; nel momento in cui si tratta di fare prevenzione di alcuni fenomeni, voi non avete interesse alla prevenzione. Voi avete interesse esclusivamente alla propaganda . Di questo avete interesse.
Allora, vi dico che state facendo un'operazione veramente scellerata che, tra l'altro, andrà a gravare pure sui comuni, su molti comuni, alcuni dei quali gestiti da voi, da sindaci appartenenti alle vostre forze….
VALENTINA D'ORSO(M5S). Vi dico questo perché un sindaco, nel momento in cui ci sono gli sgomberi, dovrà sempre trovare un alloggio alternativo per i nuclei familiari dove ci sono disabili, bambini e soggetti ultra sessantenni . State scaricando una responsabilità, che è solo vostra, perché non rifinanziate quei Fondi, sui comuni gestiti anche da vostri sindaci, che spero che abbiano un colpo di reni e davvero vi dicano le cose come stanno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.3 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.4 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.5 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 10.6 Serracchiani. Ha chiesto di parlare il deputato Lacarra. Ne ha facoltà.
MARCO LACARRA(PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Io, anche riprendendo un po' l'intervento della collega D'Orso, vorrei che voi rifletteste sul parere dato su questo emendamento. È un emendamento di buon senso perché, di fatto, interviene per evitare delle storture rispetto a posizioni giuridiche che possono essere tutelate… Chiedo scusa: problemi influenzali di stagione. Dicevo che possono essere ben tutelate da un punto di vista civilistico: cioè, addirittura immaginare che, in caso di morosità incolpevole, tutte quelle famiglie che, anche grazie a politiche scellerate del Governo, si trovano in difficoltà e non sono in grado di far fronte al pagamento del canone di locazione addirittura subiscano, non solo l'azione giudiziaria in sede civile, ma addirittura una sanzione penale è una follia.
Vi prego di riflettere, perché questo sarebbe un aggravamento di condizioni per chi, magari, resta senza lavoro, non ha la possibilità di pagare il canone e poi, a causa di un'eventuale sentenza penale, rischierebbe di non poter più trovare facilmente un nuovo posto di lavoro. Ma è una cosa senza senso. È come se voi vi foste accaniti - come avete fatto smantellando tutte le misure introdotte per contrastare la povertà in questi mesi - e vi steste accanendo contro i poveri, contro i disgraziati, contro quelli che non hanno nessuna possibilità. Ciò perché? Perché c'è il retropensiero di punire, con questa norma, quelle associazioni - ovviamente, a vostro dire, di sinistra - che occupano gli immobili senza averne titolo. Allora, per punire qualcuno, noi a questo punto uccidiamo tutte le povere persone che sono in difficoltà economica.
Io credo che sia opportuno che rivediate questo parere e accogliate questo emendamento, che dice semplicemente che non può essere condannato penalmente chi non è in grado di pagare il canone di locazione, che quindi detiene l'immobile in un momento transitorio e senza averne titolo. Davvero, è un accorato appello per andare incontro a queste famiglie - sono 630.000 - che sono in difficoltà nel nostro Paese.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.6 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.8 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si è astenuto.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli identici emendamenti 10.1000 D'Orso e 10.1004 Gianassi.
Ha chiesto di parlare la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Pensavamo che il testo di questo nuovo articolo non potesse essere peggiorato e invece è stato peggiorato in sede emendativa in Commissione, sfiorando, a mio avviso, il ridicolo. Ora vi faccio un esempio per far capire esattamente l'effetto che avrà questa nuova introduzione delle pertinenze, quindi, della nozione di “pertinenze” in questa fattispecie di reato.
Vorrei che tutti davvero ascoltassero questo ragionamento: state punendo con la reclusione fino a sette anni anche coloro che, ad esempio, si appropriano e occupano un posto auto scoperto.
Infatti, se non vi è chiaro - forse non è un argomento che viene trattato nelle aule dei tribunali penali, quindi dai colleghi penalisti -, sappiate che in sede civile le pertinenze sono queste; ci sono fiumi di giurisprudenza che dicono che questa è una pertinenza: rispetto al posto auto scoperto si parla di pertinenza. Quindi, voi state scrivendo, mettendolo nero su bianco, che il condomino che va ad occupare con la propria auto un posto auto scoperto - che, però, è pertinenza dell'appartamento di un altro condomino - praticamente può essere suscettibile di denuncia penale.
Ora, lo ripeto: forse i penalisti non sono molto avvezzi, ma chi fa l'avvocato civilista sa bene quanto proliferino le cause condominiali. Ecco, state consentendo a tutto quello che è il mondo delle controversie condominiali di fare ingresso anche in sede penale: ma lo avete compreso o non lo avete compreso? Infatti, questo state facendo e per me tutto ciò, oltre che essere dannoso, è anche tanto, tanto ridicolo .
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 10.1000 D'Orso e 10.1004 Gianassi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.12 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.14 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.15 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.16 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'emendamento 10.17 D'Orso viene ritirato.
Passiamo all'emendamento 10.31 D'Orso.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.31 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.28 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.1001 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'articolo 10.
Ha chiesto di parlare il deputato Pellicini. Ne ha facoltà.
ANDREA PELLICINI(FDI). Grazie, Presidente. Ho chiesto di parlare perché stiamo votando una norma fondamentale. Stiamo votando una disposizione cardine di questo disegno di legge. L'articolo 10, infatti, va a sanzionare uno dei comportamenti più vili, più odiosi, che è quello dell'occupazione, di un'occupazione prepotente di una casa altrui, che magari è la casa di un disabile, di una persona anziana, di una persona comunque fragile. Lo Stato ha, quindi, il dovere di dare una risposta rapida ed efficace contro questi comportamenti.
Però, la parte forse che, nel dibattito, è stata poco discussa, secondo me, è la più significativa di questo articolo ed è l'introduzione, nel nostro codice di procedura penale, dell'articolo 321-.
Questa disposizione dà la possibilità alle nostre Forze di Polizia, su richiesta del pubblico ministero e su provvedimento del giudice, di liberare questi immobili dopo le occupazioni in tempi rapidi. Oddio, ho sentito toni, ho sentito discussioni, ho sentito accuse di propaganda, ma non possiamo non riconoscere che questa è una norma di civiltà, che si contrappone alla barbarie delle occupazioni abusive . Noi, su questi temi, lavoreremo sempre con la massima determinazione e il massimo impegno, quindi il nostro voto sarà assolutamente favorevole .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Parliamo anche dell'aspetto procedurale, perché è stato sollecitato dal collega Pellicini. Guardate che i sindacati di Polizia vi hanno raccontato, in sede di audizioni in Commissione giustizia, che, se non assumete Forze dell'ordine, personale di Polizia, queste nuove attività di accertamento, istruttorie - perché ci sono attività istruttorie che loro devono svolgere - resteranno lettera morta. Non hanno le forze per poterlo fare, ve lo hanno detto loro, quindi dovete finirla con la propaganda .
E torno a dirvi: i sindaci dove le metteranno quelle persone? State dotando i sindaci di risorse per andare a trovare degli alloggi alternativi? A me pare di no, dove li metteranno? Non cambierà nulla, è propaganda !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
ANTONINO IARIA(M5S). Solo per portare l'esperienza amministrativa di Torino, che ha avuto a che fare con queste problematiche. Se non si finanziano i comuni per dare, appunto, soldi per gli alloggi, per poter ospitare queste persone, questa è solo fuffa, propaganda inutile e anche dispendiosa, perché creerà ancora più problemi burocratici. Quindi, state vergognosamente distruggendo una modalità che può funzionare soltanto se viene finanziata, cioè finanziare i servizi sociali, finanziare i comuni, che possono fare questa cosa senza usare la forza; quindi spostate il discorso sulla forza piuttosto che sull'assistenza sociale, che i comuni devono fare e possono fare, se gli date delle risorse, che voi non date .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Ha chiesto di parlare il deputato Soumahoro. Ne ha facoltà. Poi verifichiamo l'andamento e la prospettiva della seduta.
ABOUBAKAR SOUMAHORO(MISTO). Grazie, Presidente. In questi minuti, ho ricevuto varie telefonate dai braccianti di Foggia. Due braccianti stamattina … Presidente, se c'è un po' di silenzio…
PRESIDENTE. Non si preoccupi, sappiamo fare il nostro mestiere, prego.
ABOUBAKAR SOUMAHORO(MISTO). Due braccianti, stamattina, mentre si recavano al lavoro a bordo di un motorino, sono stati travolti e uno di loro è morto sul colpo. Nell'esprimere qui cordoglio e vicinanza ai familiari di Karamoko Tounkara, è il nome del giovanissimo del Mali, Presidente, per il suo tramite, in quest'Aula, qualche mese fa, presentai un ordine del giorno, chiedendo di istituire lungo la filiera agricola nelle nostre campagne un servizio di trasporto pubblico. Una proposta di buonsenso: probabilmente non avrebbe salvato Tounkara, ma poteva evitare, può sempre evitare altri morti lungo la filiera del cibo.
Presidente, ricordo ancora di più che, in quei luoghi e in quelle campagne, settimane fa, insieme alla Commissione d'inchiesta sul lavoro, insieme ai colleghi, siamo stati lì e abbiamo potuto verificare con i nostri occhi - vado a concludere - la disumanità, l'ipocrisia, il sangue che corre lungo la filiera del cibo, che è lontano dagli occhi.
Mentre in quest'estate si è stati al mare, Tounkara, insieme agli altri, ha continuato a raccogliere pomodori, a raccogliere l'uva, a zappare la terra. Ma questi cafoni, questi schiavi della campagna, quand'è che troveranno dignità negli atti di questo Parlamento? Quand'è che troveranno dignità negli atti del Ministero dell'Agricoltura? Sovranità alimentare vuol dire la sovranità salvando la vita delle persone, non lasciandole morire; indipendentemente dal colore della pelle, vanno salvate. Ieri i compagni erano di Vittoria, oggi sono di tutt'altra provenienza geografica, ma il sangue che corre nelle nostre vene è sempre rosso .
PRESIDENTE. Si è così concluso l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 10. Poiché in sede di Comitato dei nove non sono stati espressi i pareri di competenza sugli emendamenti riferiti ai successivi articoli, chiedo al presidente della Commissione giustizia come intenda procedere.
Prego, deputato Maschio.
CIRO MASCHIO, . Grazie, Presidente. Non essendo stati dati i pareri oltre l'articolo 10 e fino al 14, è opportuno e necessario convocare immediatamente il Comitato dei nove presso l'aula del Governo e, quindi, chiedo una sospensione di circa dieci minuti.
PRESIDENTE. Non ci sono opposizioni, pertanto … che succede? Deputato Giachetti, intende eccepire su questa proposta? Perché no?
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Se è lecito sì, altrimenti posso pure…
PRESIDENTE. Glielo sto chiedendo.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Volevo eccepire, signor Presidente - perché ieri sarei voluto intervenire, ma invece ero seduto lì e non ho potuto farlo - sull'andamento delle nostre sedute. Noi ieri abbiamo avuto ripetuti interventi con cui, al di là dei precedenti - perché non c'è dubbio che la nostra filosofia di vita è ormai legata ai precedenti, anche rispetto a quello che facciamo nella vita normale, uno dice “ma che precedente c'è stato?” e in base a quello si agisce -, noi abbiamo cercato di porre un problema che prescindeva dai precedenti.
Era riferito al fatto che stavamo analizzando un provvedimento che aveva delle fattispecie molto diverse tra loro e che esigevano, secondo noi, dal punto di vista della funzionalità del provvedimento, che si procedesse avendo acquisito tutti i pareri da parte della Commissione, i pareri da parte del Governo, i pareri della Commissione bilancio e via dicendo. C'è stato un lungo dibattito in cui, invece, ci è stato spiegato che, oltre al fatto dei precedenti, era possibilissimo andare avanti perché comunque già c'erano i pareri su quegli emendamenti.
Adesso vorrei sapere: noi abbiamo interrotto la seduta ieri alle 19,30, mancavano ieri i pareri dall'articolo 10 al 14, a volte avete fatto delle riunioni che sono andate di notte, fino alla mattina dopo, eccetera eccetera. Nessuno si è minimamente preoccupato di riunire la Commissione o il Comitato dei nove per dare almeno i pareri mancanti che portassero a uniformare la possibilità di votare tra quelli che ha dato la Commissione bilancio e quelli che ha dato la Commissione. Bene, adesso che cosa succede? Noi alle 13,30 dovremmo interrompere la seduta dell'Aula.
Il presidente della Commissione giustizia - efficientissimo, sicuramente, ma sa perfettamente che il tema dei pareri non dipende da lui - ci chiede una sospensione di 10 minuti per riconvocare il Comitato dei nove, sapendo che noi comunque non abbiamo i pareri da parte del Governo su una serie di emendamenti che vanno fino all'articolo 14. Sarebbe possibile chiedere - non so se c'è un precedente, però ci sarebbe un minimo di funzionalità e anche di rispetto della vita di noi stessi quando stiamo qua dentro e, magari, quando dobbiamo fare anche altre cose, quando non stiamo qua dentro - se non è più ragionevole che, anziché rinviarci tra un quarto d'ora e cioè all'una, per poi scoprire che tanto non abbiamo risolto nulla, potessimo, come dire, rinviare la seduta direttamente alle 16,00, senza bisogno che stiamo ai comodi e a fare i camerieri delle disponibilità di un presidente di Commissione o di un Sottosegretario?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare anche il deputato Fornaro al riguardo. Ne ha facoltà. Ascoltiamolo e poi traiamo le conclusioni.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Sì, signor Presidente, io vorrei farle però osservare che questa mattina, per la seconda volta - lo avevamo fatto in chiusura della seduta di ieri e l'ho ribadito questa mattina - avevamo chiesto al Governo come volesse procedere e la risposta è stata il silenzio. Era così difficile dire che i pareri tra l'articolo 10 e l'articolo 14 erano già pronti e li si faceva, come sta proponendo adesso il presidente della Commissione giustizia?
Trovo questo comportamento - e veramente mi rivolgo a lei perché lo segnali al Presidente della Camera - totalmente irrispettoso delle opposizioni . Io vorrei capire perché bisogna trattare le opposizioni in questo modo! Quale ragione c'è? Adesso dovremo fare dieci minuti, cioè certificare che il Comitato dei nove è una finta. Anche le apparenze andrebbero salvate, perché ha ragione il collega Giachetti: se ce li avevate già, il Comitato dei nove andava convocato alle 9 ! Perché non lo avete fatto? Ha ragione il collega Giachetti: non siamo a completa disposizione della maggioranza. Chiediamo rispetto, signor Presidente . Rispetto, in un dibattito che non ha niente di ostruzionistico, fino a questo momento, salvo poi sentire - e lo sentiremo nelle prossime ore - che bisogna chiudere e che bisogna chiudere in fretta. Allora, io credo che ci voglia equilibrio. Equilibrio e rispetto, signor Presidente .
PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Fornaro. Abbiamo recepito le proposte, che sono state indirizzate, attraverso me, in realtà, al presidente della Commissione. Se ci sono evidenze differenti e desideri…
Ha chiesto di parlare il presidente Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI(FDI). Guardi, Presidente, io penso che bisogna ricondurre, però, anche a un dibattito corretto quella che è una procedura parlamentare consolidata. Non voglio dire e non voglio fare i precedenti per non aprire una Treccani identica alle procedure qui seguite. Ci sono state situazioni in cui alcuni articoli sono stati addirittura accantonati in corso d'opera, è arrivato il parere del Governo, si è sospeso e si è ritornati in Aula. Quindi, evitiamo di fare affermazioni fuori luogo. Ed evitiamo anche di fare affermazioni che non esistono sotto il profilo dei comportamenti, perché posso dire che, senza che fosse ufficializzato per tempo, vi era un partito politico, che aveva una festa che inizia, se non sbaglio, oggi pomeriggio, e già era stato accordato che non si facessero le sedute notturne per rispetto a quella che è una prassi parlamentare, senza che sia stato deciso in alcuna sede. Quindi, non c'è alcuna forzatura, non c'è nessuno che deve dire qual è il termine di fine lavori, se non quello del calendario d'Aula, per come è stato predisposto, fatte salve le non-notturne, perché per quelle, evidentemente, essendo un ragionamento di natura politica, si è inteso, come sempre, rispettare l'iniziativa politica dei gruppi.
Questo lo devo dire perché mi pare anche corretto, a dimostrazione che questa maggioranza non ha minimamente voluto, né ha intenzione di forzare alcunché .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Vorrei precisare un aspetto, brevemente. Non voglio perdere tempo. Nessuno, collega Foti, per il suo tramite, Presidente, ha messo in discussione la correttezza formale delle procedure. Non è questo l'oggetto. Vorrei ribadire, però, che, quando un gruppo di opposizione (a cui si sono associati altri) ha chiesto, questa mattina, semplicemente come si volesse procedere - e non mi sembra una richiesta provocatoria -, segnalo che la risposta è stata il silenzio. Io credo che questo sia irrispettoso. Io credo che il Governo avrebbe dovuto dire che, d'intesa col Presidente, finito l'articolo 11, si sarebbero fatti gli altri articoli fino al 14. Bastava rispondere questo. Credo che questo sia il minimo sindacale di un rapporto corretto tra maggioranza e opposizione. Poi, volete continuare ad andare avanti così? Per l'amor di Dio, però non ci potete togliere il diritto - almeno questo! - di protestare e di contestare questo modo di operare .
PRESIDENTE. Con questa precisazione e senza, mi pare, interventi correttivi rispetto alle dichiarazioni del presidente della Commissione giustizia, Ciro Maschio, procediamo con una sospensione. I lavori dell'Aula riprenderanno alle ore 13,05. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. Prima di riprendere il seguito della discussione, ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Volevo informare l'Aula di quanto è avvenuto, poco fa, in Comitato dei nove e che certifica, a mio avviso, il modo assolutamente disordinato e disorganizzato con cui stiamo conducendo questi lavori, purtroppo, in questi due giorni.
Il Comitato ieri aveva esaminato gli emendamenti fino all'articolo 10. Scopriamo oggi, però, che all'articolo 11 e addirittura all'articolo 19, sono stati presentati degli emendamenti firmati “Le Commissioni”: quindi, proprio il Comitato. Ora, al netto del merito - perché mi si dice che sono di mero coordinamento, ma non è questo quello che mi interessa - mi interessa, invece, parlare del metodo che stiamo utilizzando e che, ripeto, fa acqua da tutte le parti, perché poi succedono queste cose.
Non è stato dato o - quantomeno - pubblicizzato con evidenza, il fatto che avevamo diritto a un termine per i subemendamenti: quindi, noi oggi ci siamo trovati nel fascicolo questi due nuovi emendamenti delle Commissioni, ma non siamo stati messi nelle condizioni di produrre eventuali subemendamenti, perché non ritenevamo che fosse all'interno del perimetro di cui ieri si era discusso nel Comitato. Ho fatto una richiesta - che ribadisco anche in questa sede - di avere, eventualmente, assegnato un nuovo termine per consentire la valutazione sull'opportunità o meno di depositare subemendamenti. È nel diritto di ogni forza politica, anche la maggioranza potrebbe avvalersi di questo diritto e, sicuramente, è una prerogativa delle opposizioni. Intendo formalmente chiedere, a lei, alla Presidenza, di assegnarci un termine per subemendare. Questo mio intervento, lo ripeto, è proprio per far emergere, con evidenza, il modo disordinato con cui stiamo organizzando i lavori. In questo senso, quindi, è anche un richiamo al Regolamento, Presidente. Faccio, quindi, un richiamo agli articoli 8 e seguenti del Regolamento, anche per far sì che la Presidenza garantisca l'ordinato svolgimento dei lavori di quest'Aula e garantisca alle opposizioni le prerogative di presentare eventuali subemendamenti .
PRESIDENTE. Ho ascoltato le sue osservazioni, deputata D'Orso, però, i due emendamenti delle Commissioni - come penso lei sappia - sono stati annunciati nella seduta di ieri. Conseguentemente, il termine per la presentazione dei subemendamenti è quello ordinario, ovvero, un'ora prima dell'inizio dell'odierna seduta. Possiamo, quindi, riprendere il seguito della discussione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
AUGUSTA MONTARULIIl parere sugli emendamenti è contrario, tranne che per l'emendamento 11.800 delle Commissioni, sul quale vi è parere favorevole.
NICOLA MOLTENI,. Parere conforme alla relatrice per la maggioranza.
PRESIDENTE. Il relatore di minoranza?
RICCARDO MAGI, . Grazie, Presidente. I pareri sono tutti favorevoli eccetto per le proposte emendative 11.2 D'Orso e 11.09 D'Orso sulle quali il parere è di astensione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.1001 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo agli identici emendamenti 11.1002 Di Biase, 11.1003 Boschi e 11.1000 Giuliano. Ha chiesto di parlare la deputata Giuliano. Ne ha facoltà.
CARLA GIULIANO(M5S). Grazie, Presidente. Con questo emendamento, noi chiediamo di sopprimere un'aggravante comune che avete inserito, che è il classico esempio di diritto penale usato per fini di pura propaganda. Voi, in questo articolo 11 - con questo emendamento, ricordo, noi chiediamo di sopprimere solo il comma 1 -, inserite questo comma e, cioè, l'aggravante di aver commesso il fatto all'interno o nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie, delle metropolitane o all'interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri. Ebbene, essendo un'aggravante comune, questa aggravante si applica a qualsiasi tipo di reato: qui sta la falla, l'irragionevolezza e la pura propaganda del vostro agire.
Non capisco perché un reato - un furto, un omicidio - commesso nelle “immediate vicinanze” di una stazione ferroviaria - tra l'altro, non si capisce quale sarebbero le “immediate vicinanze” né cosa significhi “le immediate vicinanze di una stazione ferroviaria” - sia peggiore e debba essere punito più gravemente dello stesso reato commesso, per esempio, in un pa