PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
STEFANO VACCARI, legge il processo verbale della seduta del 13 settembre 2024.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
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PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 84, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Patriarca n. 3-00414 .
La Sottosegretaria di Stato per l'Interno, Wanda Ferro, ha facoltà di rispondere.
WANDA FERRO,Signor Presidente, onorevoli deputati, vorrei innanzitutto sottolineare che Palazzo Fienga, sito a Torre Annunziata e utilizzato come roccaforte dal Gionta, dopo essere stato oggetto di sgombero degli occupanti nel gennaio del 2015, è stato definitivamente confiscato il 15 settembre 2017 e assegnato alla gestione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Nell'ambito della Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati attraverso le politiche di coesione, il complesso immobiliare è stato decretato nel 2021 “bene esemplare” per l'elevato valore simbolico nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata, rappresentando uno degli immobili più rilevanti per dimensione e storia criminale. Si trattava, infatti, di un luogo strategico per il potere criminale locale, e per anni, da quelle stanze, certamente è stato pianificato un percorso di faide e omicidi, tra cui quello del giornalista - dobbiamo ricordarlo sempre e comunque - Giancarlo Siani.
Un bene, Palazzo Fienga, restituito alla collettività grazie a un'importante e complessa operazione di pubblica sicurezza, che ha visto l'impiego di 400 agenti delle Forze di Polizia. La competente prefettura ha sempre seguito con grande attenzione l' finalizzato alla destinazione a finalità pubbliche del compendio immobiliare, analizzando, in sinergia con gli altri enti istituzionali interessati, le varie ipotesi di destinazione prospettate. Superato il progetto della realizzazione di una “Cittadella della legalità” e la prospettiva di utilizzare la struttura quale polo operativo e alloggiativo per le Forze dell'ordine, atteso il notevole dispendio economico richiesto e altre criticità di difficile soluzione, si è optato per un intervento di rifunzionalizzazione di Palazzo Fienga, che prevede la demolizione integrale dello stabile e la realizzazione di un parco urbano e della “Piazza della legalità”.
Preciso, infatti, che, circa la specifica questione dell'utilizzazione dell'immobile quale sede per le Forze di Polizia, gli organismi competenti hanno da tempo scartato questa ipotesi sia per questioni connesse ai costi di ristrutturazione, sia per il suo problematico adattamento alle moderne esigenze istituzionali delle Forze dell'ordine.
Il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR ha condiviso la proposta di realizzare un parco urbano, e lo scorso 9 luglio il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) ha destinato 9,523 milioni di euro per finanziare gli interventi di demolizione integrale di Palazzo Fienga e di contestuale realizzazione di un parco urbano e della “Piazza della legalità”.
Inoltre, il medesimo consesso ha assegnato risorse supplementari per un importo di 2,3 milioni di euro, al fine di assicurare l'integrale copertura finanziaria del costo del citato intervento per complessivi 12,3 milioni di euro, comprensivi dei 477.000 euro già precedentemente stanziati. Mi preme sottolineare che tale importante obiettivo è stato raggiunto grazie a una costante collaborazione interistituzionale promossa dal Ministero dell'Interno, che ha sempre avuto l'obiettivo di realizzare un progetto di alto valore simbolico, in grado di restituire alla comunità un'area sottratta al crimine organizzato. La completa demolizione dell'immobile esistente, emblema del potere criminale locale, consentirà, infatti, di mettere a disposizione nuovi spazi per la socialità di famiglie e giovani di Torre Annunziata, in una zona attualmente priva di spazi verdi attrezzati per la cittadinanza.
Per quanto concerne il cronoprogramma dei lavori previsti, pur nella difficoltà di fornire tempistiche precise, anche in considerazione dell'alto numero degli enti coinvolti, si ipotizza una durata non inferiore alle 36 mensilità. Da ultimo - e concludo - ribadisco che restituire ai cittadini un bene appartenuto alla criminalità organizzata significa non solo dare un segnale concreto della presenza delle Istituzioni sui territori, ma consente, al contempo, di sottrarre ai sodalizi criminali fonti di sostegno e strumenti di espansione nel tessuto economico e sociale. Il modello a cui ci siamo ispirati è quello di un sistema in grado di conciliare il riuso di questi beni con lo sviluppo di concrete progettualità, a vantaggio della collettività tutta.
PRESIDENTE. La deputata Patriarca ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
ANNARITA PATRIARCA(FI-PPE). Ringrazio la Sottosegretaria Ferro e, attraverso lei, il Ministero dell'Interno, degli Affari europei e il MIT, per quanto di competenza. È un bene, come è stato precedentemente detto, simbolico, importante.
La cosa fondamentale è che si intervenga e si intervenga in fretta per dare un segnale di presenza dello Stato dove serve, perché ha ben spiegato che cosa ha significato negli anni Palazzo Fienga e mai come oggi abbiamo bisogno di presìdi di legalità e di esempi concreti in territori complessi e difficili, come quello di Torre Annunziata.
Quindi, la nostra esigenza fondamentale era di capire, considerato che sullo stesso bene c'erano due progettazioni, una per la realizzazione di una caserma che poteva essere un presidio e una presenza attiva dello Stato, ma anche una per la realizzazione di un parco della legalità che per noi va bene; basta che si operi in fretta e si dia un segnale che lo Stato si riappropria di quello che è suo, soprattutto dove la criminalità presume di essere più forte.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per la Cultura, Gianmarco Mazzi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Ghirra n. 3-01413.
GIANMARCO MAZZI,Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per la questione sollevata che mi offre l'occasione per fornire a quest'Assemblea elementi circa alcuni degli interventi posti in essere dal Ministero della Cultura con riferimento al sostegno all'editoria libraria.
Gli interroganti fanno riferimento alla mancata previsione per l'anno 2024 della misura relativa all'acquisto di libri da parte delle biblioteche, finanziata con uno stanziamento di bilancio pari a 30 milioni di euro in relazione alle annualità 2022-2023, ai sensi dell'articolo 1, comma 350, della legge n. 234 del 2021.
Per spiegare le ragioni di tale scelta, in primo luogo, è opportuno valutare, alla luce dei dati reali del settore, quali effetti tale misura avrebbe potuto determinare nel 2024, in termine di vendite addizionali, nei confronti delle librerie fisiche di catena, affiliate o indipendenti.
Innanzitutto, si rappresenta che l'editoria ricopre un ruolo cruciale nell'economia del nostro Paese, vantando un mercato che vale oggi circa 3 miliardi e 400 milioni di euro. Con riferimento alla distribuzione e alla vendita dei libri, si precisa che, secondo il documento dell'Associazione italiana editori “Il mercato del libro di varia in Italia nel 2023”, le librerie fisiche hanno detenuto il 54,7 per cento del mercato, pari a circa un miliardo e 875 milioni di euro durante lo scorso anno.
Ciò premesso, sulla base dei dati sopra evidenziati, si desume che l'importo del fondo destinato all'attuazione della misura di cui si tratta, pari a 30 milioni, rappresenta circa l'1,6 per cento delle vendite annue realizzate dai punti di vendita fisici.
Considerato il annuo della misura in oggetto, ove anche si presumesse un'equa ripartizione delle vendite su tutte le librerie esistenti in Italia, ci si muoverebbe nell'ordine di 8.000-8.500 euro ciascuna. Beninteso, in termini di fatturato e non certamente di profitti, per i quali occorre considerare la questione spinosa della scontistica.
Va infatti ricordato che, in considerazione della disciplina del codice dei contratti pubblici e dell'assenza di limiti di sconto sulle vendite di libri alle biblioteche, secondo le organizzazioni rappresentative di categoria dei librai, si tende troppo spesso ad affidare forniture di libri previa gara o avviso pubblico con selezione dei contraenti in base alla percentuale di sconto offerta. Ciò comporta, quale logica conseguenza, l'effetto di deprimere considerevolmente il margine di utile di quegli stessi librai che dovrebbero, invece, essere i maggiori destinatari delle finalità di sostegno della misura stessa.
In secondo luogo, si pongono all'attenzione i criteri di configurazione della misura che, pur mirando in origine a incrementare le vendite di libri e a sostenere la filiera libraria, sono stati congegnati in modo da permettere trasferimenti di fondi in favore delle biblioteche, la cui distribuzione sul territorio, per ragioni storiche e culturali, non è omogenea rispetto a quella di soggetti imprenditoriali, quali librerie o case editrici. La divaricazione strutturale tra individuazione dei soggetti beneficiari, vincolati dalla misura ad acquistare presso le librerie della provincia o città metropolitana ove hanno sede, e numero delle librerie operative nelle stesse aree, impedisce a priori che la misura esplichi effetti ripartitivi proporzionali al numero delle librerie esistenti in una determinata area geografica.
Dunque, la necessità di affinare le misure di intervento a favore delle librerie della filiera libraria, così come le criticità emerse, hanno inciso sulla decisione di non procedere alla stabilizzazione della misura richiamata dagli interroganti.
Con riferimento alle azioni già in essere in favore dell'editoria libraria, si ritiene doveroso evidenziare l'effetto positivo sul settore derivante dallo sblocco dei fondi accantonati per il finanziamento della Carta della cultura, di cui all'articolo 6 della legge n. 15 del 2020. La suddetta misura prevede una dotazione annua pari ad un milione di euro per l'assegnazione, il rilascio e l'utilizzo della carta. Tale dotazione è stata integrata nel solo biennio 2020-2021, in ragione dell'emergenza pandemica, con un finanziamento di ulteriori 15 milioni di euro, per un totale di 16 milioni di euro, e per l'anno 2021 da un ulteriore milione di euro.
Da ultimo, negli anni 2022-2023, il Fondo ha ricevuto l'integrazione di un milione di euro annui, per un totale, quindi, che ammonta a circa 20 milioni di euro.
Come è noto, la Carta della cultura è una carta elettronica, di importo nominale pari a 100 euro, utilizzabile dal titolare entro un anno dal suo rilascio per l'acquisto di libri anche digitali, muniti di codice ISBN, quale misura di contrasto della povertà educativa e culturale e per la promozione della diffusione della lettura.
Ulteriori importanti ricadute economiche nel settore sono previste dall'utilizzazione della Carta della cultura giovani e della Carta del merito. Tra il 31 gennaio e il 30 giugno 2024 è stato possibile, infatti, richiedere la Carta della cultura giovani e la Carta del merito, ciascuna del valore di 500 euro, cumulabili tra loro, che consentono di effettuare acquisti fino al 31 dicembre 2024 per una pluralità di prodotti culturali, tra cui i libri. Destinatari delle due nuove misure sono - com'è noto - i neomaggiorenni residenti in Italia, che appartengono a famiglie con un reddito ISEE fino a 35.000 euro (Carta della cultura giovani) e i diplomati con 100 centesimi (Carta del merito).
Nonostante le plurime azioni poste in essere dal Governo in favore dell'editoria libraria, il Ministero della Cultura continuerà a impegnarsi nel potenziamento degli strumenti vigenti e valuterà la previsione di ulteriori interventi che possono produrre effetti positivi sugli operatori e sugli utenti.
PRESIDENTE. La deputata Ghirra ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). Grazie, Presidente. Ringrazio il Sottosegretario Mazzi, ma non sono affatto soddisfatta dalla sua risposta e delle sue spiegazioni. Questo non solo perché non condivido l'analisi degli effetti del biblioteche e del fondo di 30 milioni per gli acquisti che era stato stanziato in pandemia e che noi auspicavamo diventasse strutturale, ma anche perché non mi pare che abbia risposto al secondo quesito dell'interrogazione che chiedeva quali iniziative urgenti si intendessero assumere.
Il Sottosegretario ha elencato le misure che già esistono e, a nostro avviso (ma non solo a nostro avviso), sono i dati Istat che parlano chiaro e che dicono che l'indice di lettura in Italia è inferiore al 40 per cento (siamo al 39,3) e certificano che sarebbe opportuno, invece, rafforzare le misure di sostegno alla lettura.
Quindi, se i fondi per le biblioteche, da un lato, servono ad arricchire il patrimonio librario di tutte le biblioteche che sono presenti nel nostro Paese, questa misura era particolarmente interessante, perché costringeva le biblioteche a far riferimento ad almeno tre librerie presenti sul territorio provinciale e della città metropolitana, creando delle efficaci sinergie che hanno determinato la rinascita, in alcuni territori, di importanti presidi culturali. Sono 3.706, Sottosegretario, le librerie indipendenti in Italia e il 59,3 per cento sono ditte individuali con oltre 11.000 addetti. Il taglio di questa misura, insieme al taglio delle misure del , ma anche alla nuova definizione dalla Carta dei giovani e del merito, che mantiene inalterato il , ma restringe il bacino dei potenziali beneficiari, determineranno per le librerie indipendenti - lo scrive e credo che sia una fonte autorevole - un mancato fatturato di 100 milioni di euro per il 2024.
Io credo che questi siano dati su cui dobbiamo riflettere, così come sul fatto che il 76,3 per cento delle biblioteche ha usufruito del fondo che lei ritiene non sia stato utile a incrementare le politiche per la lettura nel nostro Paese.
Penso, invece, che sia necessario rafforzare la misura, reiterarla, forse studiare delle misure ancora più efficaci per far sì che i bambini, ma anche gli adulti del nostro Paese, vengano educati alla lettura, e questo possa determinare una crescita socioculturale più equa e più distribuita anche in quei territori in cui le attività culturali, non solo del Ministero, ma anche degli enti locali, sono meno forti e consentono meno opportunità di crescita a tante cittadine e a tanti cittadini.
Quindi, Sottosegretario, la invito a riflettere maggiormente su queste politiche e a ragionare, nell'ottica della nuova legge di bilancio, su azioni che davvero possano consentire a tutte le cittadine e a tutti i cittadini pari opportunità anche nel settore della lettura e della cultura.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per le Imprese e il Massimo Bitonci, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Cappelletti n. 3-01410 .
MASSIMO BITONCI,. La ringrazio, Presidente, e ringrazio l'onorevole interrogante. Parliamo di una misura, la “Nuova Sabatini”, relativa ai beni strumentali, che è un'agevolazione disposta dal Ministero delle Imprese e con l'obiettivo di facilitare il credito alle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. Questa agevolazione sostiene gli investimenti in acquisti, anche acquisti in di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e nonché e tecnologie digitali.
In considerazione del ruolo svolto dalla misura a sostegno delle micro e delle piccole e medie imprese, sottolineato dall'onorevole interrogante, il Governo, com'è noto, si è già attivato per rifinanziare la “Nuova Sabatini”, nello specifico, con la legge n. 118 del 2024, che reca disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2024, dove sono state assegnate alla misura nuove risorse pari a 200.689.711 euro. Poi, con il provvedimento direttoriale n. 1253 del luglio 2024 è stato disposto il rientro nelle disponibilità delle risorse, inerenti sempre all'annualità 2024, inutilizzate per le riserve relative alla “Nuova Sabatini Sud” e alla cosiddetta “Nuova Sabatini ”, come previsto dalla legge di bilancio 2020.
Infine, si segnala che il MIMIT sta lavorando, come anche qui è già stato evidenziato, alla nuova quantificazione per la legge di bilancio dell'anno 2025, per mettere in campo tutti gli sforzi di carattere tecnico necessari a preservare il funzionamento di un importante strumento agevolativo di riconosciuta efficacia nel sostegno al tessuto produttivo delle micro, piccole e medie imprese.
PRESIDENTE. Il deputato Cappelletti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
ENRICO CAPPELLETTI(M5S). Grazie Presidente, grazie Sottosegretario. Bene per questa ulteriore erogazione di 200 milioni di euro, che, tra l'altro, avviene dopo il deposito di questa interrogazione, che ricordo essere stata depositata a giugno, e che, quindi, in qualche maniera, forse, ha fornito anche un contributo per questa decisione. Non posso, però, dichiararmi soddisfatto della risposta per tre ordini di motivi. Il primo è che ci troviamo, ancora una volta, di fronte a risorse insufficienti. È chiaro che, per essere sufficienti, dovrebbero essere commisurate alle necessità delle imprese. Il bisogno annuale si può dedurre dagli anni precedenti.
Il Ministero ha a disposizione tutti i dati degli anni precedenti in cui ci siano state chiaramente richieste da parte delle aziende, e quindi, così come fanno le associazioni di categoria, così come abbiamo fatto noi, dovrebbe sapere che sono necessari circa 400 milioni di euro per finanziare questo importante strumento nel 2024. Quindi, le risorse sono ancora insufficienti, ma c'è di peggio: se queste risorse le riconosco e le concedo alle aziende a spizzichi e bocconi, prima 100 milioni di euro, poi 200 milioni di euro, poi qualcos'altro, ottengo il risultato di bloccare gli investimenti delle aziende, che hanno bisogno, al contrario, di poter fare delle previsioni per poter investire e, chiaramente, di avere delle certezze.
E qui arriviamo alla seconda considerazione per cui non sono soddisfatto di questa risposta, proprio per il fatto che le aziende hanno bisogno di certezze e condividendo l'indicazione che è stata data sull'importanza di questa misura. Pensate che c'è un effetto leva molto importante: su 300 milioni di euro di denaro pubblico che viene messo a disposizione delle imprese, si ottengono anche 4 miliardi di euro di investimenti in beni strumentali, quindi con un aumento dello sviluppo del nostro tessuto economico e anche della competitività delle nostre imprese che, in particolar modo per le piccole e medie imprese, è certo.
Nonostante questo, non è stato fatto nessun passo in avanti verso l'obiettivo di rendere strutturale questo intervento, o, se renderlo strutturale è un onere finanziario eccessivo, quantomeno, di prevederne il finanziamento pluriennale, proprio per consentire una programmazione degli investimenti da parte delle aziende. Se, al contrario, si finanzia una legge come questa a spizzichi e bocconi, si ottiene il risultato di bloccare gli investimenti, non di crearli. E qui arrivo alla terza e ultima considerazione.
Non c'è dubbio che sia necessario intervenire con maggiori azioni di sostegno alle imprese, in particolar modo alle piccole e medie imprese, e questo è uno strumento chiaramente valido in questo senso, ma il fatto che sia necessario intervenire con urgenza è rappresentato dal fatto che, quando ho depositato questa interrogazione, eravamo a giugno 2024, venivamo da 15 mesi consecutivi di calo della produzione industriale in Italia.
Adesso, sono passati altri 3 mesi, siamo al diciottesimo mese consecutivo di calo della produzione industriale in Italia, e questo avviene per le esitazioni, ad esempio, sui finanziamenti di strumenti importanti come questo, ma anche per il decreto Transizione 5.0, che ha tenuto bloccati per un anno gli investimenti da parte delle aziende. Insomma, è una politica che va in direzione opposta e contraria rispetto a quella verso cui dovrebbe andare.
Allora, Presidente, e concludo, se la stella polare di questa maggioranza e del Ministro delle Imprese e del dovrebbe essere, così come è stato dichiarato, la meritocrazia, vado a vedere i risultati, e i risultati sono 18 mesi di calo continuativo della produzione industriale: praticamente, da quando hanno iniziato ad avere esecuzione i primi atti di questo Governo fino al mese scorso, non c'è stato un mese favorevole, da questo punto di vista. Dovrei prendere atto di questo risultato, assumermene le responsabilità e, conseguentemente, agire di conseguenza .
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per le Imprese e il Massimo Bitonci, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Nisini ed altri n. 3-01411 .
MASSIMO BITONCI,. Grazie Presidente, grazie onorevole Nisini. Oltre alle tematiche in seno al “Tavolo Moda”, di cui poi riferirò nella risposta all'atto successivo, è necessario richiamare le altre misure che il Governo ha messo e sta mettendo in campo al fine di salvaguardare un settore così importante per il Paese. faccio riferimento al credito d'imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, e ideazione estetica. Si tratta di un incentivo specificamente dedicato al settore, che si pone l'obiettivo di sostenere la competitività delle imprese, stimolando gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell'ambito del paradigma 4.0 e dell'economia circolare, e ideazione estetica.
Per evitare le criticità degli anni precedenti, con decreto direttoriale 4 luglio 2024 sono state emanate le Linee guida per la qualificazione delle attività ammissibili.
Per quello che riguarda l'accesso al credito, anche le PMI del settore tessile-abbigliamento-moda-calzature hanno accesso a quello che oggi rimane il principale strumento nazionale per favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese, ossia il Fondo di garanzia PMI - di cui ho anche delega diretta - che è stato istituito con la legge n. 662 del 1996: solo lo scorso anno, esso ha garantito finanziamenti per circa 46,2 miliardi di euro, rispondendo ad esigenze di liquidità in una fase di congiuntura incerta e delicata.
A livello normativo, si segnala l'importante sinergia operativa e finanziaria del Fondo con altri soggetti istituzionali, attraverso la sottoscrizione di specifici Accordi per l'istituzione di sezioni speciali. In particolare, si segnala la sezione istituita dalla regione Toscana, che interviene per innalzare le percentuali di copertura fino alla misura massima del 90 per cento per gli interventi di controgaranzia e riassicurazione rispetto ai livelli ordinari garantiti con risorse statali.
Per i settori tessile, abbigliamento, pelle e pellicceria, le garanzie concesse risultano oltre 16.000, per un ammontare finanziato e garantito, rispettivamente, pari a 2,9 miliardi e 2,2 miliardi di euro. Con il decreto-legge Anticipi (DL n. 145 del 2023), è stata disposta la disciplina transitoria dell'operatività del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, applicabile fino al 31 dicembre di quest'anno. Il MIMIT sta lavorando a una proposta normativa volta alla proroga – la notizia è uscita anche in questi giorni - di questa disciplina anche per l'anno 2025.
Il Fondo di garanzia per le piccole imprese dovrà, però, operare in sinergia con gli altri strumenti, in particolare con la Nuova Sabatini - che ho citato nell'interrogazione precedente - che dovrà essere rifinanziata in legge di bilancio.
In qualità di fonte di eccellenza del , anche le imprese del settore tessile-abbigliamento-moda-calzature sono interessate dal quadro delle misure disposto con la legge sul (legge n. 206 del 2023), disciplinate dai relativi decreti attuativi. Nel decreto MIMIT dell'8 agosto 2024, di concerto con il MEF, sono definite le modalità di attuazione dell'intervento di cui all'articolo 11, volto a sostenere la realizzazione di investimenti finalizzati alla transizione ecologica e digitale delle imprese operanti nel settore tessile, della moda e degli accessori. Le risorse stanziate ammontano a 15 milioni di euro.
Inoltre, il decreto attuativo dell'articolo 10 sostiene gli investimenti, la ricerca, la sperimentazione, la certificazione e l'innovazione dei processi di produzione nella filiera primaria di trasformazione di fibre tessili di origine naturale e provenienti da processi di riciclo, nonché dei processi di concia della pelle, con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità per quanto concerne il riciclo, la lunghezza di vita, il riutilizzo, la biologicità e l'impatto ambientale.
Vorrei, inoltre, ricordare l'attenzione dedicata alle imprese toscane che, negli anni, sono state colpite da specifiche calamità. Oltre alle risorse messe a disposizione in passato a favore dell'industria conciaria e del distretto industriale di Prato in seguito alla crisi pandemica, l'attuale Governo si è attivato per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali di maggio del 2023 e ottobre e novembre 2023. A seguito delle alluvioni di maggio, sono state concesse specifiche garanzie per imprese toscane ubicate nei comuni di Firenzuola e Palazzuolo sul Senio.
L'8 aprile 2024 MIMIT e regione hanno firmato l'Accordo di Programma per il rilancio delle attività imprenditoriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali e il sostegno dei programmi di investimento per i territori della regione Toscana interessati dagli eventi alluvionali di ottobre e novembre 2023. A giugno scorso è stato pubblicato l'avviso per la selezione delle iniziative imprenditoriali da finanziare con i 50 milioni di euro messi a disposizione: il bando chiude il 30 ottobre del 2024.
Ribadisco, comunque, l'impegno costante del Governo verso le imprese del settore tessile-abbigliamento-moda-calzature come tutti i settori produttivi nazionali.
PRESIDENTE. La deputata Nisini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
TIZIANA NISINI(LEGA). Grazie, Presidente. Grazie, Sottosegretario Bitonci, per la puntuale risposta e grazie per aver messo in evidenza tutte le misure e tutte le azioni che questo Governo ha portato e sta portando avanti per far fronte alla grande crisi di questo comparto. Un impegno costante è anche rivolto al futuro, tant'è che lei stesso ha comunicato la volontà del suo Ministero di prorogare il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese anche per il 2025.
Misure che poi hanno trovato una grande adesione delle aziende del comparto, segno che le misure messe in campo da questo Governo sono efficaci ed efficienti e che effettivamente servono al territorio e servono per fare fronte a questa grave crisi di settore.
Grazie perché, con questa sua risposta puntuale, si mette fine anche alle numerose diffuse nel nostro territorio, nel territorio toscano, dal governatore toscano Giani e dalla sua giunta, che, in più di un articolo, direi quotidianamente, mettono in evidenza una bugia: che il Governo è assente, che il Governo è fermo e che il Governo non ha messo in campo nessuna misura per far fronte alla crisi di settore. Tant'è che, come lei ha citato nella risposta alla mia interrogazione, l'8 aprile 2024 è stato sottoscritto un accordo di programma proprio tra il Ministero e la regione Toscana. Spero che la regione Toscana - che ha abbandonato proprio un comparto tessile, un tessuto particolare, un vero tutto toscano, ma che ha un'importanza internazionale, il panno Casentino, che è stato completamente abbandonato e che rischia di morire - e il governatore Giani - che è stato più volte sollecitato sul tema - abbiano la stessa attenzione sui prodotti locali; quell'attenzione che il Governo sta portando avanti e ha dichiarato di voler continuare.
Queste misure sono importanti, hanno trovato una grande adesione da parte delle aziende del comparto, ma necessitano di essere prorogate, come lei ha detto. Ma l'attenzione del Governo rispetto alle necessità e alle richieste del comparto ci danno anche serenità, quella serenità che è stata tolta dalle della regione Toscana.
Quindi, io la ringrazio, anche a nome di tutti i parlamentari toscani che hanno sottoscritto, insieme a me, l'interrogazione. Vi chiedo di continuare ad avere la stessa attenzione per questo comparto, che in Toscana è essenziale e determinante.
In più, a settembre, nei prossimi giorni, ci sarà anche un'attenzione sul tema degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, al Ministero del lavoro: questo mette in evidenza anche una sinergia tra i vari Ministeri e per questo la ringrazio.
PRESIDENTE. Passiamo adesso all'ultima interrogazione Bonafe' ed altri n. 3-01412
Il Sottosegretario per le Imprese e il , Massimo Bitonci, ha facoltà di rispondere.
MASSIMO BITONCI,. Grazie Presidente, grazie agli onorevoli interroganti. Onorevole Bonafe', senz'altro il settore tessile-abbigliamento-moda-calzature svolge un ruolo fondamentale nel sistema economico nazionale - l'ho ribadito anche prima, durante la risposta all'interrogazione dell'onorevole Nisini - ed è fonte di eccellenza del . Al contempo, sono note le problematiche che sono state evidenziate dagli onorevoli interroganti in termini economici, occupazionali, di competitività e di calo della domanda.
Orbene, presso il nostro Ministero, il MIMIT, è stato istituito un Tavolo moda proprio con l'obiettivo di accogliere le istanze del settore, attraverso un confronto tra le parti interessate. Il Tavolo si riunisce in sedute plenarie e in sottogruppi, a seconda delle problematiche da affrontare.
All'ultima riunione plenaria, tenutasi il 6 agosto scorso alla presenza del Ministro, erano presenti anche i rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell'Economia, della Cultura, degli Affari esteri, dell'Ambiente e della sicurezza energetica, i rappresentanti della filiera e delle associazioni di impresa e del mondo economico, oltre che i rappresentanti sindacali e degli enti locali. Nella seduta del 6 agosto si è discusso delle sfide e dei fattori congiunturali che il settore sta affrontando - evidenziati dagli stessi onorevoli interroganti - e delle misure di sostegno e di tutela per il settore in risposta a questa crisi.
si è affrontato il tema dell'accesso al credito e il problema della moratoria sul recupero del credito d'imposta per attività di Ricerca e Sviluppo. Infatti, molte imprese del settore sono preoccupate, perché sottoposte a verifica per i crediti di imposta Ricerca e Sviluppo per il periodo 2015-2019.
Sul punto, confermo la volontà del Governo - e mi pare che anche nei quotidiani oggi sia uscita questa notizia - di individuare una soluzione alla problematica attraverso un apposito strumento di carattere normativo.
Per quello che riguarda l'accesso al credito, il MIMIT si è impegnato ad assicurare, insieme all'ABI, la rimodulazione dei prestiti bancari per garantire liquidità alle imprese: in risposta agli stimoli nati dal tavolo Moda, l'ABI ha pubblicato, d'intesa con il Fondo di Garanzia per le PMI e la SACE, la circolare del 29 luglio 2024, recante modalità operative in merito all'estensione della durata della garanzia pubblica a seguito dell'operazione di moratoria/ristrutturazione del debito da parte delle banche.
Altro tema trattato al tavolo è stato quello del sostegno all': è indispensabile che le aziende aumentino la loro presenza sui mercati internazionali. Per questo motivo, il MIMIT, il MAECI e l'ICE stanno lavorando assieme per aiutare le imprese nella ricerca dei mercati più promettenti e nelle azioni concrete di presenza a iniziative, eventi, fiere internazionali, cercando di alleggerire i costi a carico delle imprese stesse.
In materia di transizione , il MIMIT sta monitorando il recente regolamento Ecodesign, che introduce requisiti minimi di eco-progettazione per ogni tipologia di prodotto. In particolare, MIMIT e MEF stanno studiando la possibilità di realizzare uno strumento agevolativo tramite già nella prossima legge di bilancio. Infine, in tema di ammortizzatori sociali, sono state avviate interlocuzioni con il Ministero del Lavoro per venire incontro alle realtà in difficoltà: alle imprese manifatturiere con più di 15 dipendenti viene data la possibilità di utilizzare a pieno le risorse per la cassa integrazione ordinaria (con possibile estensione a regime straordinario); mentre, per quelle con meno di 15 dipendenti, lo strumento utilizzato sarà erogato da un fondo gestito dalle associazioni artigiane che assicura una copertura di sei mesi.
PRESIDENTE. La deputata Bonafe' ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
SIMONA BONAFE'(PD-IDP). Grazie, Presidente. Sicuramente sono soddisfatta dell'onestà che ha avuto il Sottosegretario nell'ammettere che sono note le problematiche e che cozza un po' con il quadro tutto rose e fiori che è stato dipinto dalla collega Nisini prima di me. Quindi, è evidente che ci sono alcuni problemi e io, Sottosegretario, non possono nasconderle ed evidenziarle anche la mia preoccupazione rispetto a questi problemi. Infatti, il suo è il Ministero delle Imprese e del e sa benissimo che quello della moda è un settore trainante e cruciale del .
Peraltro, non stiamo parlando solo di grandi marchi, ma, rispetto alla crisi, per esempio, della Toscana, stiamo parlando anche di molte piccole e medie imprese artigianali che oggi sono strette da questa crisi. Penso si sia un po' sottovalutata questa crisi. È vero che dopo la pandemia il settore si è rimesso in moto, ma è altrettanto vero che ci sono state e sono ancora in atto alcune crisi (penso ai conflitti in corso, penso ai conflitti che intervengono anche sulla difficoltà di ). Tuttavia, Sottosegretario, mi faccia dire che questa non è una crisi congiunturale che possiamo pensare di superare, superato questo momento di difficoltà. Questa è una crisi strutturale, per questo dico che, a mio parere, c'è stata una sottovalutazione del problema.
È vero che son stati convocati tanti tavoli, però è altrettanto vero che a questi tavoli si sono presi tanti impegni. Lei concorderà con me che le misure concrete devono ancora arrivare. Io le ho sentito dire parole come “verranno finanziati nella prossima finanziaria”, come “il Governo sta lavorando”: ecco, oggi non possiamo più usare il futuro, oggi dobbiamo usare il presente, perché i numeri sono quelli di una crisi che sta facendo chiudere due aziende a settimana.
I numeri della crisi, oggi, Sottosegretario, ci dicono che, nei primi sei mesi del 2024, sono state chiuse tante aziende quante in tutto il 2023. Quindi, di fronte a questi numeri, che testimoniano una crisi davvero che picchia, ci vuole rapidità e non azioni da mettere in campo. Bisogna metterle in campo adesso, servono azioni urgenti adesso, nel breve periodo. Mi fa piacere aver sentito che intanto il Governo è occupato sul fronte occupazione; il presidente Giani e l'assessore Nardini della regione Toscana stanno chiedendo da mesi l'attuazione di ammortizzatori sociali specifici per questo settore. Così come mi ha fatto piacere sentire che state lavorando su alcune facilitazioni per l'accesso al credito delle imprese. Le chiederei anche una moratoria dei pagamenti contributivi ed erariali per queste aziende che hanno grandissime difficoltà, anche perché le faccio notare che questo è un settore che non ha mai usufruito - e sottolineo la parola “mai” - di sostegno e contributi specifici, come quelli che, invece, hanno potuto utilizzare altri settori.
Però, le dicevo prima, non è solo una crisi congiunturale, quindi, bene mettere in campo azioni emergenziali, ma serve, però, guardare un po' più in là, serve mettere in campo politiche industriali di lungo respiro prima che sia portato via tutto, prima che si perda un tessuto produttivo fondamentale per l'economia italiana, in particolare per l'economia di una regione. Sono stati citati anche i dati della Toscana.
Sulla crisi strutturale, penso che dobbiamo - e uso, non a caso, la parola coniugata al plurale -, il Governo deve, ma dobbiamo farlo tutti insieme, in collaborazione, rimettere in campo, ristrutturare l'intera filiera. Infatti, quello che sta emergendo è che si stanno solo tagliando i costi, ma tagliare i costi non significa riprodurre, non significa ristrutturare una filiera.
Forse, la ristrutturazione della filiera parte anche dalla considerazione che sta maturando una diversa consapevolezza anche nei consumatori rispetto ad alcuni temi che oggi sono più sensibili. Penso al rispetto dei diritti sociali, al rispetto dell'ambiente. Lei prima ha citato le misure di innovazione sui materiali.
Chiudo, Presidente. Tutto questo ha bisogno di grandi innovazioni di processo e di prodotto e però mi auguro che tutto questo parta dalla considerazione che non si può aspettare ancora e, quindi, che parta dalla considerazione che le politiche vanno messe in campo adesso .
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendiamo a questo punto la seduta che riprenderà alle ore 14,30. La seduta è sospesa.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 82, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Benedetto Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA(MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Abbiamo appena ascoltato la lettura dell'esito delle Camere riunite in seduta congiunta per la non elezione - ancora una volta - di un giudice costituzionale. Io credo che questa situazione, che si protrae, ormai sia diventata insostenibile. Mi permetto di richiamare quanto detto dal Presidente Mattarella il 24 luglio, prima della seduta di oggi, che disse: “Se proprio vuole lo spunto di attualità” - era durante la Cerimonia del Ventaglio - “(…) riguarda la lunga attesa della Corte costituzionale per il suo quindicesimo giudice. Si tratta di un alla Costituzione compiuto dal Parlamento, proprio quella istituzione che la Costituzione considera e pone al centro della vita della nostra democrazia. Non so come queste mie parole saranno definite: monito, esortazione, suggerimento, invito. Ecco, invito, con garbo ma con determinazione, a eleggere subito questo giudice”.
Non la faccio lunga, sappiamo tutti quali sono le condizioni, io però penso che - e la prego, signora Presidente di estendere la mia esortazione anche al Presidente Fontana - questa stia diventando una pantomima, che squalifica questo Parlamento e, in questo caso, sta a noi. Non è, per una volta, responsabilità del Governo se il Parlamento non fa una bella figura. Io credo che noi dobbiamo sottrarci a questa pantomima e che non possiamo aspettare le calende greche dell'elezione di quattro giudici, così ci si mette d'accordo. Abbiamo questo impegno, il Presidente della Repubblica ha richiamato il Parlamento in modo nettissimo, noi oggi non abbiamo fatto un plissé, come nulla fosse accaduto. Io credo che, se si vuole, e ritengo che si debba, convocare una nuova seduta a Camere congiunte per eleggere il giudice costituzionale non possiamo ripetere questa manfrina. Quindi, se si convoca, si convoca a oltranza, finché il Parlamento eleggerà il giudice costituzionale mancante, quali che siano gli accordi, i pre-accordi e i post-accordi tra le forze politiche. Non possiamo permetterci di autoinfliggere al Parlamento questo .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Ovviamente, il suo intervento sarà riferito al Presidente.
Non essendo ancora decorso il termine di preavviso previsto per le votazioni con procedimento elettronico, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15,05.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Grazie, signora Presidente. Questa mattina a Regina Coeli si è consumato il 72° suicidio di un detenuto in carcere: è il secondo nel giro di 12 ore e il terzo che si consuma a Regina Coeli dall'inizio dell'anno. Collega Varchi, colleghi di Fratelli d'Italia, colleghi della Lega, soprattutto colleghi di Forza Italia, il 9 agosto la maggioranza ha deciso di affossare l'unica proposta che era all'ordine del giorno per intervenire sul tema dell'emergenza carceraria; ciò, dopo aver fatto un decreto fuffa, un decreto vuoto, nel quale peraltro si prevedeva la nomina di un commissario, che ancora non è stato nominato, che dovesse affrontare il problema delle carceri, ma non dell'emergenza carceri. Contemporaneamente, mentre noi approvavamo quel decreto, il Ministro Nordio si recava alla Presidenza del Consiglio, per discutere con la Presidente Meloni del tema del sovraffollamento… . Contemporaneamente, mentre noi approvavamo un decreto vuoto, che non serviva assolutamente a nulla, il Ministro Nordio si recava a Palazzo Chigi, per parlare con la Presidente Meloni del tema del sovraffollamento carcerario, a dimostrazione palese del fatto che noi stavamo qui, presi in giro, a discutere di una cosa che non serviva assolutamente a nulla e che il problema dell'emergenza carceraria era talmente vivo e presente che il Ministro Nordio andava a un vertice convocato dalla Presidente del Consiglio. All'uscita di quel vertice, il Ministro Nordio annunciò che avrebbe chiesto un incontro al Presidente della Repubblica, cosa abbastanza singolare dal momento che il Presidente della Repubblica, sul tema delle carceri, si è espresso non solo nel giorno del suo insediamento, ma in diverse occasioni - l'ultima quando ha ricevuto la lettera dei detenuti di Brescia - parlando del carcere, che non può negare la speranza e tante altre cose.
Da allora, signora Presidente, sono accadute tante cose, sono aumentati i suicidi, siamo arrivati al 72°, non c'è giorno che non ci sia una rivolta o un'evasione. Segnalo, infatti, che, soltanto negli ultimi giorni, abbiamo avuto la rivolta e l'evasione al carcere minorile Beccaria di Milano; di recente, c'è stata quella a Casal del Marmo, a Roma; e di queste ore è la notizia della rivolta nel carcere minorile di Airola.
Il Ministro ci ha spiegato che non c'è correlazione tra i suicidi e il sovraffollamento. Non so sulla base di che cosa possa affermare una cosa del genere, ma vorrei solo segnalarle - e con questo concludo, signora Presidente - che siamo anche in assenza del Garante dei detenuti. E l'occasione è ancora d'oro per rivolgere un abbraccio ai familiari del Garante, che è deceduto quest'estate, ma quella posizione, in un momento così difficile, ovviamente, non è stata coperta, perché immagino che ci sarà la lottizzazione e “l'amichettismo” per trovare la persona giusta. Nel frattempo, però, segnalo, signora Presidente, che siamo arrivati - dati dell'Ufficio del Garante dei detenuti - a 61.840 detenuti, a fronte di 46.929 posti disponibili. Parliamo del 131,7 per cento di media nazionale, con picchi che toccano anche il 220 per cento. Faccio presente che a Regina Coeli, dove si è consumato il suicidio, stiamo a 1.168 detenuti su 626 posti disponibili, cioè il 184 per cento. Se prendiamo i dati relativi agli anni scorsi, nel 2022 i detenuti erano 54.482, a fronte della disponibilità di 47.559 posti, pari al 115,36 per cento. Nel 2023 erano 57.284, a fronte di 47.704 posti disponibili: il 120,3 per cento.
Per carità, va tutto bene, ma, forse, il Ministro Nordio, oltre che venire a spiegarci che, con determinati provvedimenti, ci sarebbe la resa dello Stato, può venire a raccontarci in Aula che cosa sta facendo il Governo, che sta soltanto arrendendosi a una tragedia che si consuma giorno dopo giorno, a tutto tondo: suicidi, rivolte, evasioni e tutto quello che è possibile! Ma potete continuare a essere inerti, appiccicati a un decreto che è una presa in giro lurida rispetto alla situazione nella quale ci troviamo ?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie, Presidente. Parliamo del terzo suicidio a Regina Coeli dall'inizio di quest'anno e parliamo, ancora una volta, della settima sezione. Fateci fare un appello, come Alleanza Verdi e Sinistra, così come hanno fatto i Garanti di Roma e del Lazio. Quella sezione va chiusa, perché è illegale ed è questo che lo Stato dovrebbe iniziare a dire, perché quella sezione oggi ospita 1.168 detenuti. La legge, la nostra legge, dice che i posti consentiti sono 626. Dovrebbe essere un luogo di ingresso e transito, eppure viene utilizzata per isolamenti disciplinari e sanitari. I detenuti sono costretti a passare lì la gran parte della giornata in condizioni di insostenibilità e, soprattutto, di insostenibile sovraffollamento.
Ha ragione il collega quando dice che questa non è un'eccezione. Parliamo del 130 per cento del sovraffollamento, per circa 14.000 persone, in tutta Italia, in più rispetto ai posti regolarmente consentiti. Promiscuità, caldo, scarsità d'acqua, sporcizia, luoghi fatiscenti, insetti, topi, mancanza di cura sanitaria e psicologica per oltre 60.000 detenuti. Lo chiediamo al Ministro Nordio: c'entrerà qualcosa, questa fotografia, con i 72 detenuti oggi suicidi nelle nostre carceri? Lo diciamo perché per questo non servono risposte rapide, servono risposte strutturali. All'emergenza avete risposto semplicemente facendo il contrario e lo dimostra questo provvedimento. Quindi, non ci basta chiedere un'informativa al Ministro Nordio, perché proprio in questo provvedimento si continuano ad aumentare le pene, proprio nell'articolo 26, di cui chiediamo lo stralcio, perché ha poco a che fare con le rivolte, tranne per una cosa: introdurre ancora un altro reato, il reato di rivolta in carcere, esteso anche al caso di resistenza passiva e di protesta non violenta, fino a 8 anni, Presidente, di reclusione per i detenuti che battono sulle sbarre. Per questo chiediamo quello stralcio.
Questo è tutto ciò di cui questa maggioranza e il Governo sono capaci, con una ripetizione pavloviana del sempre uguale: punire e ancora punire chi non ha nemmeno più gli occhi per piangere. Per questo spero che vi saprete fermare. Spero che saprete capire che cosa sta succedendo esattamente in queste ore nelle nostre carceri. Aumentare le pene all'infinito, vedere dei ragazzi che, magari, per le proteste per il clima, sono lì a fare le prime misure cautelari, o pensare che in futuro operai del nostro Paese, lavoratori e lavoratrici, per le proteste, saranno lì, in quelle condizioni di sovraffollamento: tutto ciò dovrebbe richiedere a tutte e a tutti noi un momento di pausa. Per questo spero che saprete accogliere questa richiesta, stralciando l'articolo 26 .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Riferirò della richiesta dei gruppi per l'informativa del Ministro.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI(FDI). Signora Presidente, tolgo solo qualche secondo, senza voler togliere, ovviamente, spazio all'importanza delle richieste fatte prima, ma ritengo che sia dovere mio, come capogruppo di Fratelli d'Italia - ma mi auguro che venga inteso anche come un grande risultato per l'intera nostra Nazione - ricordare la nomina del Ministro Fitto a Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, con delega alla coesione e alle riforme .
Penso che questo applauso - non bipartisan, purtroppo - dia, però, comunque un'indicazione forte di quella che sarà la sua azione, perché qui dentro, al di là delle opinioni legittime e diverse che ovviamente chi siede su banchi opposti ha, nessuno potrà non riconoscere a Raffaele Fitto quella che è sempre stata una sua capacità d'ascolto, quella che è stata una vera missione che ha fatto in questi due anni in un Ministero niente affatto facile, dove ha dimostrato capacità e competenza, oltre ad aver interloquito, sempre e comunque positivamente, con la Commissione nell'interesse dell'Italia. Io penso che il ringraziamento per il lavoro che ha svolto debba essere un ringraziamento di tutto il Parlamento, così come tutte le persone di buonsenso non possono che rivolgergli, al di là di quella che è la parte politica o le parti politiche, un ringraziamento per la sua attività e gli auguri migliori di un buon lavoro, perché il suo buon lavoro sarà un buon lavoro non per una parte politica, non per una maggioranza, ma per l'Italia intera .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento l'onorevole Magi. Ne ha facoltà.
RICCARDO MAGI(MISTO-+EUROPA). La ringrazio, Presidente. Mi unisco agli auguri al neo Commissario e neo Vicepresidente della Commissione, Fitto, però credo che le parole del presidente Foti in quest'Aula abbiano dato dimostrazione, ancora una volta, se c'è bisogno, dell'analfabetismo istituzionale della destra di Governo . Vede, Presidente, tutti sappiamo che i Commissari, i membri della Commissione europea non rappresentano e non devono avere come obiettivo la tutela dell'interesse del Paese, ma sono lì per servire l'istituzione europea, perché, nell'architettura istituzionale europea, la Commissione ha un ruolo e il Consiglio europeo ha un altro ruolo.
La confusione che poco fa ha espresso il presidente Foti dimostra esattamente…
TOMMASO FOTI(FDI). Ma dove?
RICCARDO MAGI(MISTO-+EUROPA). …purtroppo, la conclusione a cui eravamo già arrivati, cioè che il Commissario Fitto avrà tra i suoi principali avversari esattamente i suoi compagni di partito e i suoi alleati di Governo, il loro forte e radicato antieuropeismo, che rappresenta un problema per gli interessi del nostro Paese. Quindi, noi giudicheremo dalle azioni concrete, dalla postura istituzionale, con la premessa che ho fatto all'inizio, il Commissario Fitto. Ma siamo estremamente preoccupati del fatto che, ancora in queste ore, ancora nei giorni scorsi, la destra di Governo, il presidente Foti, i suoi colleghi, i Ministri di questo Governo continuino a vedere le istituzioni europee sostanzialmente come l'alibi per la loro impotenza…
TOMMASO FOTI(FDI). Chi lo ha detto?
RICCARDO MAGI(MISTO-+EUROPA). … e, molto spesso, anche per l'incompetenza di questo Governo .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Magi.
TOMMASO FOTI(FDI). Non è obbligatorio capire, ma hai dimostrato di non avere capito!
PRESIDENTE. Onorevole Foti, onorevole Foti, onorevole Foti, onorevole Foti, per cortesia. Allora, mi devo scusare io … Collega Magi, vale per entrambi. Quando uno ha la parola, parla. In questo momento, lei ha concluso il suo intervento . No, no, no, collega Magi, non funziona così, collega Magi. Non funziona così.
Io devo delle scuse alla collega Serracchiani perché voleva intervenire sul punto precedente. Se ci tiene, collega, le do magari la parola per qualche minuto, visto che, purtroppo, non è stata vista né da me, né da altri qui, al banco della Presidenza. Prego, collega Serracchiani, e mi scusi.
DEBORA SERRACCHIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori, per quanto riguarda il punto precedente, associandomi alla richiesta fatta dal collega Giachetti e dal collega Grimaldi. La situazione delle carceri italiane – lo abbiamo sottolineato più volte - è ormai fuori controllo e vi è la necessità di un intervento, che noi avevamo, peraltro, ravvisato nella possibilità di agire con la liberazione anticipata, così che si potesse, se non altro, dare una risposta immediata. E dispiace che ci siano stati un cambiamento di rotta e un'idea diversa, da parte anche di quella parte di maggioranza che ne aveva riconosciuto l'urgenza.
Anche noi, però, sottolineiamo, Presidente, che, al di là e se vuole oltre al decreto-legge Carceri, che è assolutamente vuoto di ogni significato per quanto riguarda la possibilità di intervenire sulla situazione attuale, abbiamo la necessità di capire qual è la posizione, la strategia del Governo. Non è stato ancora nominato il Commissario straordinario e non è stato indicato il Garante dei detenuti che mi auguro e spero, contrariamente a quello che accadde nella scorsa elezione, che in qualche modo venga parlamentarizzato e che vi possa essere una condivisione più ampia possibile su un nome che, in questo momento, possa rappresentare tutte le istanze riguardanti la situazione delle carceri italiane. Ed è per questo motivo che chiediamo, suo tramite, Presidente, al Governo di intervenire in Aula, con un'informativa urgente sulla situazione straordinaria e sull'emergenza nazionale che riguarda le carceri italiane e chiediamo la presenza del Ministro Nordio e anche della Presidente del Consiglio. Visto che, poco prima di approvare il decreto-legge Carceri, vi è stato un incontro proprio a Palazzo Chigi su questo tema che ha portato poi il Ministro a chiedere l'intervento del Presidente della Repubblica. Ci sembra che, quindi, ci siano le condizioni affinché venga resa un'informativa urgente del Ministro e della Presidente del Consiglio.
Da ultimo, Presidente, facciamo notare - e approfitto della presenza, per suo tramite, del presidente della Commissione giustizia in Aula - che sono ormai quasi due anni che noi stiamo chiedendo una Commissione d'inchiesta sulla salute mentale in carcere e, ad oggi, non abbiamo avuto la possibilità di vederla neppure incardinata in Commissione, né di poterne parlare .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Serracchiani. Mi scuso con i colleghi per questo caos.
Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento la collega Ascari. Ne ha facoltà.
STEFANIA ASCARI(M5S). Grazie, Presidente. Sullo stesso argomento, per associarsi alla richiesta di informativa urgente perché il Ministro possa venire in Aula e riferire quale sarà la strategia che verrà adottata per quanto riguarda la prevenzione. Riguarda un fenomeno che, ormai, è diventato strutturale. Ed è notizia di oggi, purtroppo, a Roma, nel carcere di Regina Coeli, del suicidio di un uomo di cinquant'anni. È il secondo detenuto suicida in dodici ore, è il settantaduesimo dall'inizio dell'anno e, a queste morti, vanno aggiunti sette appartenenti alla polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel 2024. Stiamo parlando di una strage che ormai non ha fine.
E, soprattutto, è diventata senza precedenti e, ovviamente, rappresenta un fallimento concreto del sistema carcerario. Quindi, è importante che il Ministro Nordio venga a riferire in Aula in merito a soluzioni concrete e anche in merito alla nuova figura del Garante dei detenuti, che avrà un ruolo centrale in questo delicatissimo compito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Santillo, ma ha già parlato la collega Ascari su questo argomento… Però, così, ragazzi, abbiamo un problema di andirivieni. Collega Santillo, scusi un attimo. Abbiamo chiuso il tema sollevato dal collega Giachetti, così evitiamo di fare almeno avanti e indietro? Sì. Allora, ribadisco che riferirò al Presidente le richieste di informativa giunte dai gruppi.
Ha chiesto di parlare il collega Santillo, invece, sulla questione sollevata dal collega Foti. Ne ha facoltà.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Grazie, Presidente. Nel ringraziarla per averci chiamati ragazzi, questo fa bene a ognuno di noi.
PRESIDENTE. Lo dico per me stessa, in realtà. Abbia pazienza, prego.
AGOSTINO SANTILLO(M5S). Per ricordare, però, a tutti noi che, per primi, tifiamo Italia in Europa, e quindi ci aspettiamo che un Ministro, soprattutto un ex Ministro italiano, oggi commissario in Europa, possa lavorare al meglio per il nostro Paese. Va ricordato, però, che il caro europarlamentare Fitto è stato tra coloro che non hanno votato la più importante riforma che si è avuta in Europa, con il negli ultimi 50 anni . Queste cose ce le dobbiamo ricordare.
Soprattutto, l'auspicio per il neocommissario Fitto che, ahimè, bisogna ricordarlo, ricopre comunque un ruolo inferiore rispetto a quello che aveva prima l'Italia, che era l'economia , un ruolo ben più importante, l'auspicio che noi facciamo al commissario Fitto, Vicepresidente in Europa, è di avviare una seria e profonda riforma del Patto di stabilità. Presidente Foti, certo sì che così farebbe un piacere agli italiani .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1660-A: Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario.
Ricordo che nella seduta del 12 settembre è stato da ultimo approvato l'articolo 19.
Avverto che, fuori dalla seduta, l'emendamento 35.1000 Enrico Costa è stato ritirato dal presentatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 e delle relative proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 20. Prego, relatore Pittalis.
PIETRO PITTALIS, . Grazie, Presidente. Sull'articolo 20 il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
RICCARDO MAGI, . Grazie, Presidente. Sull'emendamento 20.1 Ascari il parere è di astensione, mentre sugli emendamenti 20.2 Gianassi e 20.1002 Giuliano il parere è favorevole.
NICOLA MOLTENI,. Per il Governo il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 20.1 Ascari.
Se nessuno chiede intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 20.1 Ascari, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con l'astensione del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 20.2 Gianassi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 20.1002 Giuliano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
PIETRO PITTALIS, Il parere su tutti gli emendamenti è contrario.
PRESIDENTE. Il relatore di minoranza?
RICCARDO MAGIParere favorevole su tutti gli emendamenti.
NICOLA MOLTENI,. Parere conforme a quello del relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 21.1004 Magi. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.1004 Magi, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'emendamento 21.1 Mauri.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Mauri. Ne ha facoltà.
MATTEO MAURI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Solo per un'annotazione, diciamo così, a margine. Noi, ma non da soli, avevamo presentato un emendamento sulle cioè, per capirci, su quelle videocamere da applicare sulle divise, che possono essere utilizzate - in altri Paesi lo sono, c'è stata anche una sperimentazione in Italia - soprattutto durante le manifestazioni e la gestione dell'ordine pubblico, ma anche in altre situazioni.
L'avevamo fatto credo in maniera intelligente e ragionata anche sulla base di alcune indicazioni arrivate proprio dalle Forze dell'ordine, dicendo che, intanto, avrebbero dovuto essere obbligatorie, specificando chi avrebbe dovuto dare l'indicazione per attivarle, specificando, inoltre, per questioni relative alle garanzie di tutti, quanto tempo quelle immagini si sarebbero potute o dovute immagazzinare e specificando, infine, come si sarebbe dovuto gestire questo materiale, posto che è inutile spiegare ai colleghi quanto esso sia delicato dal punto di vista delle libertà personali.
Ecco, tutto questo non c'è. Il Governo è riuscito a presentare un proprio emendamento, annullando quelli presenti - a partire dal nostro - per provare a intestarsi la logica delle , dandone esclusivamente una lettura contro quelli che manifestano o quelli che possono trovarsi in alcune condizioni. Viceversa, questo è un elemento di garanzia per tutti: per gli operatori delle Forze dell'ordine e per chiunque altro.
Pertanto, secondo quella logica esclusivamente securitaria che conosciamo, sostanzialmente, sono riusciti a fare nel modo peggiore possibile una cosa che si sarebbe dovuta fare in maniera molto diversa. Per questa ragione, abbiamo ripresentato l'emendamento, perché comunque non vogliamo mai escludere la possibilità che il Governo si ravveda. Nel caso in cui questo non passi, lo anticipo, voteremo contro questa modalità completamente sbagliata con cui il Governo ha voluto provare a cavalcare questo aspetto di libertà generali .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.1 Mauri, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.1005 Dori, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Passiamo agli articoli aggiuntivi all'articolo 21. Iniziamo dall'articolo aggiuntivo 21.01 Zaratti. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'articolo aggiuntivo 21.01003 Zaratti. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie, Presidente. Abbiamo assistito al grande applauso che ha salutato la nomina di Raffaele Fitto a commissario europeo: ora che finalmente la destra ha il suo commissario, magari, potrà spiegare a tutti quanti voi che le direttive del Parlamento europeo si devono applicare e, in modo particolare, la risoluzione del 12 dicembre 2012, che prevede che gli agenti debbano avere il codice identificativo . Finalmente avrete questa notizia. Il codice identificativo non è soltanto a garanzia delle persone che a volte, purtroppo, subiscono violenze nelle piazze, in modo tale da individuare i responsabili, ma è anche a tutela delle stesse Forze dell'ordine, in modo tale che chi sbaglia possa pagare, ma chi svolge regolarmente e onestamente il proprio lavoro venga tutelato .
Per questo, ancora una volta, noi vogliamo e vi chiediamo: applicate le direttive e diventate un Paese europeo. Soltanto pochissimi Paesi europei - cinque o sei - non hanno il codice identificativo. Ancora una volta, l'Italia della destra è il fanalino di coda .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01003 Zaratti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01005 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01006 Penza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01007 Penza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01008 Penza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01000 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01001 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.01002 Penza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 22 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
Prego, onorevole Pittalis.
PIETRO PITTALIS, Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Onorevole Magi?
RICCARDO MAGIGrazie, Presidente. Sull'articolo aggiuntivo 22.01000 Zanella, il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Scusi onorevole, non l'ho sentita, perché c'era un'incomprensione, mi ripete il parere?
RICCARDO MAGIPrego, Presidente. Sull'articolo aggiuntivo 22.01000 Zanella, il parere è favorevole…
RICCARDO MAGIAspetti, scusi. Ho saltato l'emendamento 22.1000 D'Orso…
RICCARDO MAGI…su cui il parere è ugualmente favorevole.
PRESIDENTE. Perfetto, grazie. Il Governo?
NICOLA MOLTENI,. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 22.1000 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 22.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Passiamo all'articolo aggiuntivo 22.01000 Zanella.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Mi dispiace molto che il Governo abbia dato parere negativo a questo articolo aggiuntivo, che a me sembra sacrosanto, in quanto rende giustizia al Corpo dei vigili del fuoco che, pensate, non hanno copertura assicurativa INAIL; sono uomini che affrontano ogni giorno situazioni di pericolo, che mettono a rischio la propria vita per salvare vite, intervengono negli incendi, nei crolli di strutture, vengono a contatto con sostanze nocive e inquinanti che possono pregiudicare anche la loro salute, e nel lungo periodo si possono manifestare malattie professionali che, però, non vengono riconosciute come tali; e pensate che, addirittura, i Vigili del fuoco sono costretti ad anticipare di tasca propria le spese per le cure.
È veramente una situazione inaudita, indecente. Io penso che la maggior parte delle persone nemmeno sappia a che razza di ingiustizia noi assistiamo. Si tratta del Corpo dei vigili del fuoco, da cui dipende la sicurezza di tutti e di ciascuno.
Pensate poi che i Vigili del fuoco vivono in una situazione di perenne rischio, e la loro difficoltà di prestazione lavorativa è andata aumentando perché sono strutturalmente - ormai, direi - sotto organico, meno del 20 per cento. Ma ci rendiamo conto che saranno pochi, pochissimi, i Vigili del fuoco che il prossimo anno, nel 2025, dovranno affrontare la scadenza importantissima, qui a Roma, del Giubileo? Siamo veramente al ridicolo, se non all'irresponsabilità di questo Governo.
Io chiedo, perciò, che venga presa in considerazione la copertura assicurativa INAIL per questi lavoratori, come è garantita a milioni di altri lavoratori e lavoratrici. Si tratta non soltanto di rimediare rispetto a un'ingiustizia, ma di rimediare rispetto a misure irrazionali, irragionevoli e, soprattutto, si tratta della sicurezza.
Ho affrontato solo un tema per quanto riguarda i Vigili del fuoco, sicuramente ce ne sono altri che questa Camera e questo Parlamento dovranno affrontare .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Candiani. Ne ha facoltà.
STEFANO CANDIANI(LEGA). Grazie, Presidente. Sentendolo, potrebbe essere oggettivamente valutato un articolo aggiuntivo che ha un significato, perché chi non vuole dare la massima copertura ai nostri Vigili del fuoco e a chi opera nel soccorso? Però bisogna avere notizie complete, bisogna dare notizie complete, ovviamente, alla Camera, perché bisogna anche spiegare che esiste l'Opera nazionale assistenza (ONA), un'assistenza specifica, speciale, a cui i Vigili del fuoco fanno riferimento; oppure le altre coperture assicurative speciali che appartengono solo al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. E per di più, c'è un percorso di modifiche e di allargamento ulteriore che il Governo sta portando avanti. Quindi, tutto tranne che lasciare i Vigili del fuoco senza copertura assicurativa e senza lo Stato dalla loro parte quando, per cause di servizio, restano colpiti o subiscono ingiurie.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 22.01000 Zanella, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio), e favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Avverto che il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. La Presidenza consentirà a un deputato appartenente a tale gruppo, ove richiesto, lo svolgimento di un breve intervento di un minuto per dichiarare il proprio voto sull'emendamento o sull'articolo in discussione, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23 e delle proposte emendative ad esso presentate
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere, anche sull'articolo aggiuntivo.
PIETRO PITTALIS, . Parere contrario su tutte le proposte emendative.
RICCARDO MAGIIl parere è favorevole sul 23.01001 Auriemma…
NICOLA MOLTENI,. Il parere è conforme al relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. Mi ha dato anche il parere sul 23.1000 D'Orso, collega Magi? Sì, perfetto, era favorevole.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 23.1000 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo alla votazione dell'articolo 23.
Se nessuno chiede di intervenire, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 23.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Passiamo all'articolo aggiuntivo 23.01001 Auriemma.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 23.01001 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio), e favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 24 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
PIETRO PITTALIS, Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Relatore Magi?
RICCARDO MAGISugli emendamenti identici 24.1 Boschi, 24.2 Di Biase, 24.3 D'Orso e 24.1002 Dori e sugli emendamenti 24.5 d'Orso, 24.1000 Giuliano e 24.1001 Giuliano, il parere è favorevole.
NICOLA MOLTENI,. Parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti identici 24.1 Boschi, 24.2 Di Biase, 24.3 D'Orso e 24.1002 Dori.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti identici 24.1 Boschi, 24.2 Di Biase, 24.3 D'Orso e 24.1002 Dori, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 24.5 D'Orso, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 24.1000 Giuliano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 24.1001 Giuliano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
PIETRO PITTALIS, Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
RICCARDO MAGIIl parere è favorevole su tutti gli emendamenti.
NICOLA MOLTENI,. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.1. Boschi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 25.12 Bonafe' e 25.13 Auriemma, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva
Ricordo che il deputato Marco Grimaldi ha anticipato la richiesta di stralcio dell'articolo 26.
Su tale richiesta chiedo ai relatori di esprimere il proprio orientamento, ai sensi dell'articolo 86, comma 7, del Regolamento.
PIETRO PITTALIS, Il parere è contrario.
RICCARDO MAGIIl parere è favorevole.
PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, sulla proposta di stralcio darò la parola ad un oratore contro e ad uno a favore, per non più di 5 minuti ciascuno. Chi chiede di parlare contro? Nessuno. Chi chiede di parlare a favore? Nessuno chiede di parlare a favore, quindi procedo.
Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione dei nomi, la proposta di stralcio dell'articolo 26 dal testo del provvedimento.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge per 46 voti di differenza.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 26 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
PIETRO PITTALIS, . Il parere è contrario su tutte le proposte emendative, ad eccezione dell'emendamento 26.500 del Governo, sul quale esprimiamo un parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole Magi?
RICCARDO MAGI, . Grazie, Presidente. Il parere è favorevole sugli emendamenti 26.7 Gianassi, 26.8 e 26.9 Bonafe', 26.10 Di Biase, 26.11 Serracchiani, sugli identici emendamenti 26.13 Giachetti e 26.14 D'Orso e sull'emendamento 26.20 Di Biase. Sul subemendamento 0.26.500.1 Gianassi, il parere è favorevole, mentre il parere è contrario sull'emendamento 26.500 del Governo.
PRESIDENTE. Aspetti, collega, sugli identici subemendamenti 0.26.500.2 Giachetti e 0.26.500.3 Gianassi, a pagina 19…
RICCARDO MAGI, . Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Poi, abbiamo il subemendamento 0.26.500.4 Gianassi…