PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ANTONIO D'ALESSIO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale, e quindi per richiamo al Regolamento, il deputato Fornaro. A che titolo?
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Sull'articolo 32, comma 2, per richiesta di rettifica.
PRESIDENTE. Comma 2. Prego.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Comma 3, chiedo scusa.
Allora, signor Presidente, ci è chiara la differenza tra il resoconto stenografico e il processo verbale, però crediamo che quanto sia accaduto ieri, durante l'intervento del collega Fratoianni, meriti di essere citato e, quindi, in questo senso, chiediamo una rettifica nel processo verbale: nel senso che, se è vero che nel processo verbale non viene riportato il merito degli interventi - che, invece, vengono puntualmente ripresi nel resoconto stenografico -, è altrettanto vero che, in maniera abbastanza irrituale, nel resoconto stenografico sono riportate puntualmente le interruzioni con l'indicazione dei colleghi che hanno interrotto l'intervento del collega Fratoianni.
Crediamo che questo sia un elemento fondamentale anche del processo verbale, perché quello che è avvenuto ieri è, a nostro giudizio, grave. È una vicenda che va, a nostro giudizio, stigmatizzata perché l'intervento del collega Fratoianni non aveva nulla di provocatorio; dava notizia della battuta di un'agenzia sull'avviso di garanzia - che poi si è rivelato, in realtà, un'iscrizione nel registro degli indagati, che è una profonda differenza - alla Presidente del Consiglio, al Ministro dell'Interno e al Ministro della Giustizia. E su questo si è scatenata un'autentica gazzarra, impedendo…
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, deputato Fornaro…
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). …al collega Fratoianni di intervenire. Quindi, la mia richiesta…
PRESIDENTE. Lei ha citato l'articolo 32…
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Comma 3.
PRESIDENTE. Sì, prima aveva detto comma 2, comunque stiamo nel comma 3, effettivamente.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Comma 3. Comma 3.
PRESIDENTE. Ha fatto una richiesta…
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Ho chiesto una rettifica.
PRESIDENTE. …che se lei me la certifica, la Presidenza è disponibile a recepire, cioè quella delle interruzioni che non sono riportate nel processo verbale dei deputati che non sono stati citati, Bignami e Deidda. È questo che lei ha chiesto?
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Sì, signor Presidente, io credo sia giusto che vengano riportati anche i nomi dei colleghi che hanno interrotto il collega Fratoianni, perché questo io credo rilevi ai fini anche del processo verbale e non soltanto del resoconto stenografico.
PRESIDENTE. Bene. Possiamo accogliere questa richiesta di rettifica. Il tempo, appunto, di riportarla nel processo verbale.
Ha chiesto di parlare il deputato Quartini… Deputato Vinci, a che titolo?
GIANLUCA VINCI(FDI). Grazie, Presidente. Sempre sulla richiesta fatta da Fornaro in merito alla rettifica. Chiedo prima che vi sia una verifica perché il collega ha indicato due nomi specifici, e chiedo che prima la Presidenza verifichi, magari attraverso il circuito video, che sia veramente accaduto quanto dichiarato, senza procedere alla rettifica…
PRESIDENTE. Deputato Vinci, è ovviamente pacifico che, prima di trascrivere, si andrà a verificare nel resoconto stenografico che contiene in via estesa gli interventi che ci sono stati ieri, compresi quelli - diciamo così - fuori microfono. Soltanto successivamente alla verifica della presenza delle interruzioni sul resoconto stenografico ci sarà, conseguentemente alla richiesta del deputato Fornaro, la citazione di coloro i quali hanno interrotto un intervento del dibattito di ieri.
Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.
ANDREA QUARTINI(M5S). Grazie, Presidente. Io mi associo alla richiesta del collega Fornaro perché, ovviamente, non possiamo che rilevare questa incongruenza fra il resoconto e il processo verbale. Diciamo che nel resoconto sono riportati i nomi, quindi…
PRESIDENTE. Quindi lei sta parlando sull'articolo 32, giusto?
ANDREA QUARTINI(M5S). Sull'articolo 32, comma 3.
PRESIDENTE. Sempre su richiesta di rettifica, quindi…
ANDREA QUARTINI(M5S). Sempre su richiesta di rettifica…
PRESIDENTE. … comma 3 dell'articolo 32.
ANDREA QUARTINI(M5S). …a cui, ovviamente, mi associo rispetto a quanto riferito dal collega Fornaro.
PRESIDENTE. Bene, quindi ci chieda con precisione…
ANDREA QUARTINI(M5S). Volevo sottolineare che…
PRESIDENTE. …perché questo prevede il Regolamento.
ANDREA QUARTINI(M5S). …nel resoconto, appunto, sono riportati i nomi dei colleghi che hanno interrotto l'intervento di Fratoianni.
Quindi, il collega Vinci non ha motivo di contestare questa cosa. Perciò noi chiediamo che venga rettificato il processo verbale, perché riteniamo che sia assolutamente importante chiarire questo aspetto. Oltre a tutto, ovviamente, non si trattava di un avviso di garanzia, ma di un'informativa dovuta. Quindi, che il processo verbale riporti fedelmente quello che è successo in Aula credo che sia assolutamente fondamentale per ribadire l'importanza di questo consesso. Dunque, da questo punto di vista, assolutamente chiediamo questa rettifica .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Richetti. Ne ha facoltà.
MATTEO RICHETTI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Sempre sull'articolo 32, comma 3, sul punto che ha sollevato il collega Fornaro, perché le devo fare due richieste. La prima: il collega Fornaro ha proposto che nel verbale che questa Assemblea approva fossero introdotte le interruzioni di quei colleghi di cui si fa riferimento nel resoconto stenografico. Lei ha detto: “La Presidenza recepisce questa indicazione”. Dopodiché, l'ha subordinata ad una verifica chiesta dal collega di Fratelli d'Italia. Non so che verbale stiamo approvando, cioè il verbale contiene questa rettifica oppure no?
Perché altrimenti rischiamo, nel momento in cui non ci fosse la constatazione dei due nomi, di tornare ad un verbale che noi stiamo chiedendo non venga approvato. Il secondo punto rispetto a ciò che è accaduto (era la Presidenza di turno non sua, Presidente Rampelli): quando Fratoianni interviene sul punto della CPI e riceve le contestazioni “ma che c'entra, ma che c'entra”, la Presidenza lo rassicura dicendo: “Collega, domani discuterà di queste cose in una informativa”. Sarebbe corretto, Presidente, che nel verbale ci fosse scritto: “Il collega Fratoianni viene rassicurato circa l'informativa che avverrà il giorno seguente”, perché così portiamo verità in quello che non solo è accaduto ieri, ma che accadrà anche oggi in quest'Aula .
Perché noi stiamo ponendo il fatto che nel verbale, rispetto ad un punto, si parlava di Corte penale internazionale e non si può certamente contestare al collega Fratoianni un'estraneità di materia nell'intervento; che questo fosse esplicitato anche al fine di dare coerenza a quello che accadrà oggi in quest'Aula e che stiamo cercando, anche per le vie brevi, di sistemare.
PRESIDENTE. La questione, tutto sommato, è abbastanza semplice. L'articolo 32 del Regolamento si riferisce non ai contenuti, ovviamente, degli interventi che vengono esplicitati all'interno dell'Aula, ma si riferisce a una sorta di sintesi, direi ai titoli, alle procedure. Quindi, per quello che riguarda la prima sua domanda, la risposta è la medesima che ho dato ai deputati Fornaro e Quartini e anche al deputato Vinci, perché la fattispecie è la medesima: ovviamente noi abbiamo soltanto questo documento per capire se le richieste di rettifica hanno pertinenza o meno, che è il resoconto stenografico, quindi la risposta è affermativa, salvo la verifica e l'esame del resoconto stenografico, che gli uffici hanno già svolto.
Per quanto riguarda il secondo caso della sua richiesta, si entra nel contenuto. Il contenuto è riportato, come lei citava correttamente, in un altro strumento regolamentare, che è il resoconto stenografico, non è il processo verbale. Quindi, noi non lo possiamo recuperare all'interno del processo verbale, perché quel tipo di precisazione a cui lei ha fatto riferimento non è pertinente rispetto alla natura stessa del processo verbale.
Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI(AVS). Grazie. Articolo 32, comma 3. Tra l'altro, vorrei leggerlo con lei, così evitiamo di farmi richiamare per quello che, di fatto, c'è già scritto in quell'articolo. L'articolo 32, al comma 3, dice: “Sul processo verbale non è concessa la parola se non a chi intenda proporvi una rettifica, o a chi intenda chiarire il proprio pensiero espresso nella seduta precedente”. Vorrei fare sia l'uno che l'altro. Posso farlo nello stesso intervento o vuole separare le due cose?
PRESIDENTE. Prego, faccia il suo intervento su tutte e due queste fattispecie, con l'unica raccomandazione di attenersi al comma 3 dell'articolo 32.
MARCO GRIMALDI(AVS). Allora, separo le due possibilità che mi dà il comma 3. La prima è per chiedere una rettifica, e credo che una sintesi si possa trovare rispetto a un resoconto stenografico che certamente fa una fotografia più ampia, non solo perché mette nero su bianco quello che l'onorevole Fratoianni ha detto, ma anche un'interruzione, che viene poi chiarita anche, di fatto, con le parole del Presidente, che ringrazia, calma ovviamente i deputati e spiega a tutti che rispetto a questo comunque la seduta successiva, cioè quella di oggi, sarebbe iniziata con un'informativa che avrebbe chiarito il punto.
Adesso, senza dover riassumere tutto questo, come diceva lei, con i vari passaggi, perché non c'è nessun resoconto stenografico che riassume nel merito i vari passaggi, però invece ci sono altri resoconti stenografici che dicono che il deputato è stato interrotto e il Presidente, riportando la calma, ha ridato la parola all'onorevole Fratoianni; a me piacerebbe dire che rassicura l'Aula, invitando, diciamo, ricordando che l'informativa sull'oggetto viene data ieri. Se non vorrà essere così esplicito, mi piacerebbe che almeno fosse riconosciuto il ruolo del Presidente, che riporta la calma e ridà la parola all'onorevole Fratoianni, che viene interrotto dai deputati. Credo che questa sintesi, se ce la vuole proporre, potrebbe trovare una sintesi. Ricordo che, altrimenti, si passerebbe al comma 2.
Quindi glielo anticipo: qualora lei non raccogliesse quanto poc'anzi proposto, le chiederei comunque l'applicazione del comma 2, e cioè una votazione per alzata di mano sul punto, perché così dice: “La seduta inizia con la lettura del processo verbale. Quando sul processo verbale non vi sono osservazioni” - e ce ne sono state - “esso si intende approvato; se è richiesta una votazione, questa ha luogo per alzata di mano”. Quindi, se lei non troverà una sintesi fra quello che abbiamo detto, credo che saremo costretti poi a chiedere una votazione per alzata di mano. Ma, Presidente, se me lo consente, sempre se sono nei minuti giusti, le direi anche che vorrei chiarire il mio pensiero espresso nella seduta precedente.
Quando alla fine si dice che “intervengono sull'ordine dei lavori i deputati Riccardo Ricciardi, Grimaldi e Baldino”, anche qui capisco la sintesi, cioè non voler esattamente mettere il resoconto stenografico, ma secondo me, in un resoconto che parla di un processo verbale, almeno l'oggetto dell'ordine dei lavori bisognerebbe scriverlo. Perciò propongo, d'ora in avanti, che nel resoconto stenografico, oltre a dire i deputati, se i deputati vengono citati per l'illustrazione di una mozione, di un ordine del giorno o di un intervento in sede legislativa, perché non dire qual è l'oggetto dell'informativa che richiedono?
Credo che questo non ce lo impedisca né il Regolamento, né i precedenti. A tal proposito, però, vorrei esprimere il mio pensiero e chiarirlo rispetto all'articolo 32, comma 3. Quando ho chiesto un'informativa urgente con i colleghi Ricciardi e Baldino, posto che entrambi, ovviamente, non possono aver chiesto la stessa informativa perché sono dello stesso gruppo, mi sono accodato a Ricciardi non tanto per citare l'iscrizione al registro degli indagati della Presidente Meloni, ma per ricordare, Presidente - e per questo voglio chiarire il mio pensiero - che per noi l'iscrizione al registro degli indagati non cambia nulla nella sostanza politica della richiesta che aveva originato la cosiddetta informativa data oggi da Nordio e da Piantedosi. Anzi, noi, per primi, abbiamo chiesto un'informativa proprio a Giorgia Meloni, perché crediamo sia lei la responsabile di quanto è avvenuto.
MARCO GRIMALDI(AVS). Sto chiarendo il mio pensiero politico…
PRESIDENTE. Ha trenta secondi, al di là di un intervento sul Regolamento, li ha superati e deve concludere.
MARCO GRIMALDI(AVS). Dicevo, è la Presidente Meloni che deve venire qui, in Aula, e non in altri luoghi, a chiarire quello che è successo, perché quel volo di Stato, come abbiamo detto ieri, poteva essere autorizzato solo da lei. Per questo - ma questa è una discussione che faremo tra poco - crediamo che Giorgia Meloni, Nordio, Piantedosi e il Governo non possano sottrarsi a una discussione che deve essere pubblica e che deve essere svolta in quest'Aula .
PRESIDENTE. Deputato Grimaldi, intanto, prima del successivo intervento, le do una risposta telegrafica, ma, spero, puntuale. Ribadisco, anche a beneficio di coloro che stanno per prendere la parola, cercando possibilmente di non ripetere cose su cui già siamo intervenuti e a cui abbiamo già dato una risposta, che noi siamo pronti anche a leggere la proposta di rettifica secondo le richieste che sono pervenute. Quindi, sulla prima osservazione fatta dal deputato Grimaldi, si conferma la disponibilità della Presidenza ad assorbire nel verbale le interruzioni che vi sono state all'intervento del deputato Fratoianni, sempre facendo riferimento al fatto che esiste un resoconto stenografico, che più dettagliatamente entra nel merito degli interventi, e che c'è un processo verbale che non entra e non può entrare, per quanto previsto dall'articolo 32, nel merito degli interventi. Quindi, tutte le richieste che vengono presentate alla Presidenza in tal senso - di rettifica nel merito e non nella procedura - sono da ritenersi respinte. Per quello che attiene, invece, alla seconda richiesta c'è anche qui, deputato Grimaldi, una disponibilità a dare conto, con una correzione, un apposito inciso, che il Presidente rende precisazioni con riferimento all'intervento del deputato Fratoianni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Alifano. Ne ha facoltà, per un minuto.
ENRICA ALIFANO(M5S). Grazie, Presidente. Ovviamente, cercherò di non ripetere le considerazioni che sono già state fatte dai colleghi e mi riporto a quello che lei dice. Effettivamente, il resoconto stenografico dà conto di tutti gli interventi e, quindi, entra nel merito, ma il verbale è comunque un atto importantissimo, fidefacente, e di conseguenza in questo caso risulta assolutamente difettoso perché non vengono riportati gli interventi di colleghi che, tra l'altro, vertevano su una questione di importanza nodale, non su una questione di importanza minimale, e che, tra l'altro, poi si inseriscono nell'ordine dei lavori. Quindi, occorreva assolutamente dare notazione, nel verbale, per l'appunto, di questi interventi.
A conclusione, Presidente, mi preme oltretutto sottolineare che il gruppo MoVimento 5 Stelle aderisce alla richiesta che è stata fatta anche dal collega Grimaldi di una votazione ai sensi dell'articolo 32, comma 2, visto e considerato che sul verbale vi sono osservazioni. Qualora la rettifica non riporti correttamente quello che invece è accaduto in quest'Aula e di cui siamo stati tutti testimoni, ovviamente, noi chiediamo una votazione .
PRESIDENTE. Deputata Alifano, la richiesta di votazione, stando alle osservazioni avanzate e recepite dalla Presidenza - che si riserva di qui a breve di confermare l'assorbimento delle proposte, compreso l'inciso che io ho appena letto -, era alternativa al recepimento. Il recepimento c'è stato, quindi, penso che sia a posto così. Dunque, con le due osservazioni recepite dalla Presidenza…
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori!
PRESIDENTE. Sul processo verbale non c'è ordine dei lavori… Ha chiesto di parlare il deputato Casu. Ne ha facoltà, per un minuto.
ANDREA CASU(PD-IDP). Scusi, Presidente, ma abbiamo letto tante volte l'articolo 32 del Regolamento e non è presente l'istituto del recepimento delle richieste di modifica. Noi abbiamo posto una questione, delle osservazioni, dato che è stata fatta da parte nostra una richiesta di rettifica, chiediamo di poter ufficializzare questa richiesta e di poter procedere a una votazione su questa richiesta di rettifica. Questa è la richiesta che abbiamo fatto. Tra l'altro, volevamo chiedere, dato che si è sentito un intervento da parte anche delle forze di maggioranza che chiedevano che venissero fatti degli accertamenti che potevano in qualche modo intervenire sui contenuti del resoconto, se questi accertamenti sono stati svolti e se possiamo procedere alla votazione prevista sul testo della richiesta che è stata avanzata. Quindi, chiediamo di poter leggere il testo, la proposta, così come è stata avanzata, e procedere alla votazione così come prevista dal Regolamento.
PRESIDENTE. Guardi, noi siamo qui per questo, quindi, io ho ascoltato in maniera dettagliata e attenta e non in solitudine, ma assistito dagli uffici, gli interventi che ci sono stati. L'unico che ha chiesto una votazione è stato il deputato Grimaldi in alternativa al recepimento della correzione. Tuttavia, la deputata Alifano ha aderito alla richiesta del deputato Grimaldi che era superata comunque dal recepimento della sua volontà, prendo atto che c'è, da parte del Partito Democratico, una richiesta di votazione sulla nuova formulazione del processo verbale, poniamo in votazione il processo verbale, così come riformulato.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Chiedo di parlare sul Regolamento.
PRESIDENTE. Lei non può intervenire, perché è già intervenuto. Sull'ordine dei lavori non sono previsti interventi. Deputato Fornaro, io ho accolto le vostre richieste .
Ora, lo leggo: “intervengono per dichiarazione di voto i deputati Del Barba, Fratoianni, Bignami, Deidda, Onori, Bicchielli, Orsini, Ascari, Formentini, Ghio e Maullu. Il Presidente rende precisazioni con riferimento all'intervento del deputato Fratoianni”.
Questa è la…
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Chiedo di intervenire su questo nuovo processo verbale!
PRESIDENTE. È lo stesso processo verbale con la rettifica che mi è stata richiesta. Deputato Fornaro, lei ha la fortuna di avere un gruppo ben nutrito. Siccome il Regolamento prevede che lei non possa parlare per un richiamo al Regolamento perché l'articolo 32 dà delle prescrizioni molto chiare, chieda a qualche suo collega di fare un intervento per esprimere i suoi contenuti. Prima di dare la parola alla deputata Ascani, sempre sull'articolo 32, ricordo che sono state avanzate delle richieste di rettifica che la Presidenza ha recepito. Nonostante questo, è stata successivamente chiesta la votazione del processo verbale e la Presidenza ha acconsentito a procedere alla votazione. Prego, deputata Ascani.
ANNA ASCANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Lei ha ricapitolato quello che sta succedendo questa mattina e mi permetto di farlo anch'io, intervenendo sul Regolamento, sempre articolo 32, comma 3. Sta succedendo questo: è stata chiesta una rettifica del processo verbale nel quale i deputati intervenuti hanno chiesto di inserire non il riferimento a “interventi” dei deputati da lei citati, perché interventi, anche a leggere lo stenografico, non ve ne sono stati, ma a “interruzioni” dell'intervento del deputato Fratoianni .
E c'è una differenza, per cui non è vero che la richiesta di rettifica è stata recepita; è stata recepita una modifica che non è quella che è stata richiesta e, quindi, per parte nostra questa rettifica non è corretta, come non era corretto il processo verbale all'inizio, che non riportava queste interruzioni
Perché è importante che si parli di interruzioni e non di interventi? Perché, purtroppo, interventi nel merito di quello che l'onorevole Fratoianni stava dicendo ieri in Aula non li abbiamo potuti ascoltare, poiché il Presidente Mule' ha, a sua volta, ritenuto di interrompere - io faccio anche il suo mestiere a volte e so che questo è nelle facoltà del Presidente di turno - l'onorevole Fratoianni, rimandando il dibattito nel merito alla giornata successiva, cioè oggi, perché oggi avremmo dovuto discutere con i Ministri Nordio e Piantedosi proprio di quello che è successo sul caso Almasri; informativa che è stata, però, annullata…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
ANNA ASCANI(PD-IDP). No, ho 5 minuti, Presidente, mi deve ascoltare…
PRESIDENTE. No, 5 minuti non ce li ha. Aveva un minuto e ha parlato 1,45 minuti.
ANNA ASCANI(PD-IDP). Allora, io, Presidente, le dico questo: quella rettifica non è quella che è stata chiesta dai deputati. Quindi, evidentemente, noi non siamo in condizione di accettare una rettifica che non è quella che abbiamo chiesto !
PRESIDENTE. Tutti sappiamo, a cominciare da chi presiede, che il processo verbale è una cosa e il resoconto stenografico è un'altra. Nel processo verbale si possono citare i nomi, non si può citare la fattispecie, l'ambientazione all'interno della quale un deputato prende la parola. Quindi, questo è, e questo resta. Se non c'è accordo sul nuovo processo verbale, ne prenderemo atto e si voterà il processo verbale precedente.
Ha chiesto di parlare il deputato Dell'Olio. Ne ha facoltà per un minuto. Un minuto.
GIANMAURO DELL'OLIO(M5S). Presidente, devo almeno iniziare, grazie! Presidente, io ho ascoltato bene. La richiesta di rettifica - come è stato detto in precedenza - è stata una richiesta di rettifica sulla questione “interruzione” e non sulla questione solamente “intervento”.
Tengo a precisare una cosa: qui, nel resoconto stenografico, in circa cinque colonne di intervento del collega Fratoianni, più di due colonne, quindi il 40 per cento dello spazio allocato, sono relative alla questione “interruzione”. Quindi, non si può non citare la questione “interruzione” all'interno del processo verbale, visto che ha avuto un suo peso rilevante in quello che è stata la discussione in quest'Aula. Sono stato nel minuto, credo
PRESIDENTE. Deputato Dell'Olio, intanto la ringrazio perché è stato effettivamente puntuale. Prima di dare la parola al deputato Fratoianni, le ricordo - cosa che è facilmente riscontrabile - che il resoconto stenografico pullula di interruzioni, perché le interruzioni nelle sedute ordinarie che svolgiamo sono all'ordine del giorno. È questa la motivazione per la quale il processo verbale non le riporta in quanto tali.
Ha chiesto di parlare il deputato Fratoianni. Ne ha facoltà.
NICOLA FRATOIANNI(AVS). Grazie, signor Presidente. Capirà che avevo scelto di non intervenire anche un po' in imbarazzo per la frequenza con cui il mio cognome è stato ripetuto dai colleghi e le colleghe, che ringrazio, però, per la determinazione e la precisione con cui hanno chiesto una correzione al processo verbale. Adesso, però, nella riformulazione che lei ha letto, apprendo, come credo tutti e tutte apprendiamo, che le interruzioni diventano degli interventi!
Questo perché se il processo verbale dice che intervengono, prendono la parola questo, questo, questo, questo e quest'altro, indifferentemente, anche quando alcuni di questi colleghi, in questo caso il collega Bignami - sarò molto, ma molto più breve di cinque minuti - e il collega Deidda, non è che sono intervenuti, come previsto dall'ordine dei lavori, ma hanno interrotto l'intervento di un collega che, peraltro, stava nel merito e stava solo segnalando una notizia, senza speculare in alcun modo, senza esprimere alcun giudizio in merito. Se accade che il Presidente - peraltro con la consueta cortesia che gli riconosco senza alcun dubbio - mi rassicura, però, in un modo un po' curioso, dicendo che di quel tema si parlerà il giorno dopo, come se non fosse attinente alla seduta, mentre invece era molto attinente, e fa un riferimento alla seduta del giorno dopo e, però, guarda caso, oggi ci troviamo nella condizione - pare, perché ancora non abbiamo avuto una comunicazione ufficiale in quest'Aula - di non poter svolgere, allora c'è un problema e quella correzione, almeno per quanto mi riguarda, non è minimamente sufficiente, né efficace !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Grazie, Presidente, lei, naturalmente, coglie la distinzione tra interventi e interruzioni, perché noi eravamo qui in Aula e sappiamo bene quali difficoltà abbia avuto l'onorevole Fratoianni a completare il proprio discorso. Sono state delle violente interruzioni - perché anche questo avrebbe dovuto essere precisato - che derivano dal fatto che la Presidente del Consiglio Meloni non sa distinguere un'informativa da un avviso di garanzia Era uscita con un video nel quale aveva detto di aver ricevuto un avviso di garanzia, invece - - era una mera informativa…
PRESIDENTE. Si deve attenere all'articolo 32, non può entrare nel merito, altrimenti le devo togliere la parola.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Lo so che questa notazione la disturba e, quindi, sta interrompendo lei stesso il mio intervento…
PRESIDENTE. Deve proporre una correzione al processo verbale, altrimenti sono costretto a toglierle la parola.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Ho parlato di “violente interruzioni”, se lei mi ascoltasse, perché sono state non solo interruzioni e non già interventi - come le ho già precisato, ma lei non mi ascolta -, ma ho anche precisato che la causa di queste violente interruzioni era nello scivolone della Presidente del Consiglio, che non distingue tra un avviso di garanzia e un'informativa! Spero che abbia colto il senso, Presidente
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Stumpo. Ne ha facoltà.
NICOLA STUMPO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Io penso che vada inserita la parola “interruzioni” e/o “violente interruzioni” per una ragione semplice, perché noi rischiamo di creare un precedente, seguendo il suo ragionamento, per il quale da oggi ognuno di noi prende la parola senza che lei ce la dia, perché se uno interrompe, ovvero interviene e non interrompe, da questo momento la Presidenza non dà più la parola, ma ognuno di noi la prende in automatico per i fatti suoi! Questo porterebbe a gravi problemi ai lavori d'Aula. Per tale ragione, consiglio a tutti noi, per continuare a lavorare in modo serio e serenamente, di chiamare le cose che sono avvenute col loro nome. Sono state delle “interruzioni”, altrimenti da oggi ognuno di noi può prendere la parola quando vuole !
PRESIDENTE. Allora, al termine di questa carrellata di interventi - più che legittimi, ci mancherebbe - io vorrei segnalare, perché qui nessuno interpreta, sarebbe poco corretto, l'articolo 11 del Regolamento, che dice: i segretari sovrintendono alla redazione del processo verbale - il processo verbale è il soggetto - che deve contenere soltanto le deliberazioni e gli atti della Camera.
ANDREA CASU(PD-IDP). Gli interventi sono atti della Camera!
PRESIDENTE. Quindi, questo è, non ho inventato! Vi prego di attenervi ciascuno a queste prescrizioni. Se non si è d'accordo, si fa una proposta per cambiare il Regolamento, ma non si altera .
Ha chiesto di parlare il deputato Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Grazie, Presidente. Mi unisco anche io alle richieste - sempre sull'articolo 32, comma 3 - che sono state fatte di modifica, per il semplice fatto che il contesto che si è vissuto ieri ha una particolare rilevanza politica. Tant'è vero che l'Aula si è scaldata in un modo particolare, a tal punto che il Presidente sopraggiunto, chi presiedeva in quel momento, è vero che ha interrotto, rimandando poi a un'informativa mai consumata, che non c'è mai stata e spero ci sarà. Ma il punto è questo: questa interruzione è avvenuta per ben due volte, quindi facendo capire che il momento era abbastanza concitato, fino al punto in cui il collega Fratoianni si è sentito in dovere di spiegare che il suo intervento andava a mirare dove voleva…
PRESIDENTE. Quindi, cosa chiede che venga introdotto nel processo verbale?
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Quindi, mi unisco alle richieste che sono state fatte, partendo dall'eccezionalità del contesto in cui si stava consumando il dibattito politico, essendo stato fatto un intervento sul Premier Meloni, probabilmente la maggioranza si è scaldata particolarmente, ci sono state più interruzioni da parte della Presidenza e, quindi, si è consumato un momento molto particolare, che credo vada riportato in quel processo verbale.
PRESIDENTE. Faccio presente che fin qui io ho ascoltato sempre le stesse proposte. La Presidenza ha cercato di recepirle, quelle che erano in linea con quanto dettato dall'articolo 32, che entra nel merito di come debba essere compilato il processo verbale.
Sentiamo la collega D'Orso, dopodiché la proposta è formulata: chi è d'accordo, bene; se non si è d'accordo, si mette in votazione il processo verbale, così come è stato letto dal Segretario d'Aula poco fa.
Ha chiesto di parlare la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie, Presidente. Anch'io mi associo alla richiesta di rettifica, però avanzando una nuova richiesta di rettifica. Oltre a “violente interruzioni”, scriverei anche “violente e reiterate” . Vedete, la reiterazione ha un significato e un peso, perché effettivamente sono state ripetute più volte queste interruzioni. Mi aggancio anche alla sua notazione sull'articolo 11, laddove correttamente dà lettura di quanto ivi scritto, e quindi il processo verbale deve contenere soltanto le deliberazioni e gli atti.
Io sono andata a cercare nel il termine “atto” e la prima definizione del termine atto è: azione, comportamento di un certo tipo. Quindi, nel processo verbale occorre dare atto - scusate il bisticcio di parole - di azioni e di comportamenti di un certo tipo. Questo lo dice il dizionario della lingua italiana e credo che non possiamo discostarci dal dizionario della lingua italiana, che dovrebbe accomunarci tutti .
PRESIDENTE. Grazie a lei, deputata D'Orso, per la capacità dialettica. Purtroppo, devo scontentarla o deluderla, perché non si parla, nell'articolo 11, che pure ho letto, di generici atti, ma di atti della Camera, e c'è una differenza sostanziale. Se vuole possiamo andare a reperire la traduzione dal dizionario enciclopedico per capire la differenza tra atti e atti della Camera .
Ha chiesto di parlare la deputata Ghio. Ne ha facoltà.
VALENTINA GHIO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Anche nel mio caso per associarmi, ai sensi dell'articolo 32, comma 3, alla richiesta di rettifica e anche alla doppia richiesta di rettifica, inserendo le parole “interruzioni reiterate”, perché credo che altrimenti si vada proprio a falsare quello che è stato il significato su un doppio piano: il piano della realtà, cioè quello che è avvenuto realmente, ed è avvenuto un atto alla Camera con cui sono state interrotte le parole, in quel momento, dell'onorevole Fratoianni, e poi un atto basato su un accadimento che di fatto non avverrà.
Di fatto, non è stato dato modo di esplicitare il proprio pensiero, perché oggi doveva essere il momento, l'occasione in cui un fatto così rilevante, uno dei fatti più rilevanti accaduti in questa legislatura, potesse essere discusso dal Parlamento. Noi crediamo che ieri non ci sono stati interventi a questo proposito, ma vere e proprie interruzioni, e non è stato dato modo al Parlamento e ai deputati, che lo volevano fare, di poter intervenire nel merito, e anche oggi non sarà così.
VALENTINA GHIO(PD-IDP). Quindi, se non si modifica il verbale, si falsa proprio la lettura della realtà .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 10 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento, precisando che per la correzione al processo verbale sono sufficienti 5 minuti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). Grazie, Presidente. Le volevo chiedere se cortesemente…
PRESIDENTE. Facciamo trascorrere i 5 minuti e poi votiamo.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). …ci può rileggere la riformulazione che ha proposto, perché, se non ho capito male, a nostro avviso, perlomeno dagli interventi dei colleghi e delle colleghe, sembra peggiorativa rispetto alla prima formulazione, perché falsa gli eventi che sono correttamente riportati nel resoconto della seduta di ieri, perché non si fa riferimento né alle interruzioni, né alle rassicurazioni del Presidente.
Quindi, le vorrei chiedere se può rileggere e, soprattutto, se ci chiarisce cosa metterà ai voti, perché anche questo non ci è chiaro.
PRESIDENTE. Non essendoci consenso rispetto alla riformulazione suggerita dalla Presidenza, una rilettura è superflua. Verrà posto in votazione, come ho detto prima, su vostra richiesta, il verbale precedente, perché, se non è recepita, si mette in votazione il verbale che è stato letto dal Segretario d'Aula.
Ha chiesto di parlare la deputata Bonafe'. Ne ha facoltà.
SIMONA BONAFE'(PD-IDP). Presidente, voglio tornare sulla richiesta di rettifica e specificare bene il nostro pensiero, perché ora lei ha detto che nel processo verbale sono comprese le deliberazioni e gli atti della Camera. Sugli atti della Camera, Presidente, abbiamo la fortuna di avere la disponibilità dei telefonini e di quello che ho trovato sul sito della Camera, e nel sito della Camera gli atti della Camera sono, sì, i resoconti, ma sono anche i lavori delle sedute. Nei lavori delle sedute, così come sono previsti gli interventi, Presidente, devono essere previste le interruzioni. Allora, noi continuiamo a non capire perché non si vogliono inserire le interruzioni nel processo verbale che sarà sottoposto a votazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Iaria. Ne ha facoltà.
ANTONINO IARIA(M5S). Grazie, Presidente. Anch'io mi inserisco nella richiesta di rettifica, perché, secondo me, è giusto aggiungere che Fratelli d'Italia si è arrabbiata con le opposizioni perché c'è stato un atto di lesa maestà, che in questo Parlamento e in questa Italia di oggi non si può più fare. Quindi, quando si dice che si fa un piccolo appunto alla Premier, che è stata iscritta nel registro degli indagati per un atto gravissimo, bisogna intervenire e interrompere i deputati che parlano, e quindi aggiungere che l'arrabbiatura dei Fratelli d'Italia e della maggioranza è legata alla lesa maestà, che in questo Paese è diventata un reato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato De Luca. Ne ha facoltà, per un minuto.
PIERO DE LUCA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Per associarmi anch'io alle richieste che sono giunte da tanti colleghi di più gruppi parlamentari rispetto alla richiesta di rettifica e di modifica del processo verbale che è stato letto stamattina. Chiarito che, nell'ambito della fattispecie degli atti della Camera rientra, senza ombra di dubbio e al netto della sua ricostruzione, ogni tipo di intervento che viene fatto in Aula, di comportamento, di azione, di dibattito o discussione, noi continuiamo a chiedere che venga inserita la parola e l'espresso riferimento alle interruzioni dell'intervento del collega Fratoianni.
Qualora, però, questo non fosse da lei ritenuto consono, troviamo un sinonimo insieme. Si può immaginare “intemperanze verbali”, si può immaginare “strumentali interferenze”. Ci sono vari sinonimi che consentono, però, di dare, in modo più trasparente, più veritiero e più corretto, il quadro di quanto accaduto ieri, ossia l'impossibilità, da parte del collega Fratoianni, di discutere di un tema di stretta attualità. Perché? Perché si era, peraltro, da parte della Presidenza rinviata la discussione alla giornata di oggi. Questa discussione oggi non c'è, e quindi, almeno ad oggi, al momento, allo stato attuale…
PIERO DE LUCA(PD-IDP). …è assolutamente falsato il resoconto di quello che è accaduto ieri nel processo verbale, se non si inserisce l'espresso richiamo alle interruzioni, alle interferenze o alle intemperanze verbali, perché gli interventi sono una cosa profondamente differente, ed è palese e di lampante evidenza da parte di chiunque.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Roggiani. Ne ha facoltà.
SILVIA ROGGIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi associo ai colleghi che mi hanno preceduta, perché credo che davvero qui, in quest'Aula, ci corra l'obbligo, all'interno del processo verbale, di restituire la verità del dibattito, quindi al di là delle specifiche che lei fa su cos'è un atto parlamentare. È intervenuta anche la mia collega Bonafe' per esplicitare che certo anche il processo verbale è un atto parlamentare, ed è necessario, per chi non ha potuto seguire e per chi leggerà, che noi restituiamo la verità.
Quindi, come diceva il collega De Luca, se non vi va bene “interruzioni”, decidete voi come restituire la verità di quello che è accaduto in quest'Aula. Sicuramente, la parola “interventi” non restituisce la verità di quello che ieri è accaduto al collega Fratoianni, di quello che ha fatto poi il Presidente Mule' e di quello che è accaduto in quest'Aula .
PRESIDENTE. Faccio un ultimo appello al senso di responsabilità di ciascuno. Sono stati svolti già molti interventi in richiamo all'articolo 32 del Regolamento ed è stata avanzata, anche andando dietro, una proposta in uno degli ultimi interventi, mi pare quello del collega De Luca.
Una sorta di metafora, di sinonimo, attraverso la frase che io ho letto e rileggo ora: il Presidente, dopo aver citato i nomi delle persone che sono intervenute - tra cui anche i nomi di coloro che hanno interrotto l'intervento dell'onorevole Fratoianni - “il Presidente rende precisazioni con riferimento all'intervento del deputato Fratoianni”. Questa è la proposta, l'ho ripetuta per chiedervi di essere comprensivi e di dimostrare sensibilità, in modo tale da poter coniugare la vostra, la giusta e legittima esigenza di chi, fin qui, ha fatto riferimento all'articolo 32, con la altrettanto legittima esigenza di andare avanti con i lavori dell'Aula, lavori programmati per i quali siamo tutti qui presenti.
Ha chiesto di parlare il deputato Scotto. Ne ha facoltà. Poi procediamo con la votazione.
ARTURO SCOTTO(PD-IDP). Grazie, Presidente, solamente per riallacciarmi alla proposta dell'onorevole De Luca. Ho preso il vocabolario sinonimi e contrari della Enciclopedia Treccani, lei ha l'imbarazzo della scelta: arresto, battuta d'arresto, cessazione, sospensione, troncamento, rottura. Scelga lei un vocabolo e ce lo riferisca.
PRESIDENTE. Deputato Scotto, forse non siamo stati chiari. Io la invito, magari quando finisce anche questa amabile conversazione, a trovare, pur conoscendo - diciamo così - la natura degli incontri, dei confronti e degli scontri d'Aula sul processo verbale la parola “interruzioni”, da qui a qualche decennio fa, non so se posso dire dall'inizio della storia del Parlamento; quindi, se non compare questa parola, immagino che ci sarà un senso e a questo senso dobbiamo - che è quello previsto all'articolo 32 e dall'articolo 11 - tutti attenerci perché sono le regole del gioco!
Essendo decorso il termine di preavviso di cinque minuti previsto per le votazioni con il procedimento elettronico senza registrazione dei nomi, pongo in votazione il processo verbale, di cui è stata data lettura dal Segretario di Presidenza.
La votazione è aperta…
La votazione è chiusa.
La Camera approva per 111 voti di differenza .
Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento … Non è che chi più strilla ha ragione. Abbiamo svolto la nostra discussione, che ha avuto, come deve, una sua conclusione ! Se vuole fare richiamo al Regolamento, leggo le missioni e le do la parola.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 105, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, su richiamo al Regolamento, il deputato Faraone. Ne ha facoltà.
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Sì, Presidente, articolo 10 e seguenti, tutti. Io sinceramente, Presidente, la reputo una scortesia la sua visto che del nostro gruppo nessuno era intervenuto sul tema che riguardava il processo verbale; se le chiedo di intervenire - tra l'altro l'ho fatto nel tempo giusto -, ritengo che lei doveva avere un atteggiamento diverso nei nostri confronti, visto che noi non siamo riusciti a intervenire e visto che il sottoscritto voleva porre una questione diversa rispetto a quella di altri colleghi, che riguardava un altro punto del processo verbale. Io volevo anche comprendere se stessimo votando la modifica al processo verbale, richiesta dai colleghi e poi il processo verbale, perché il punto su cui volevo intervenire io era un altro e riguardava il mio intervento. Lei non mi ha consentito di intervenire sul punto che riguardava il mio intervento!
Quindi, doppia scortesia: la prima, non mi ha fatto parlare, non essendovi stato nessuno del gruppo di Italia Viva che era già intervenuto; seconda scortesia, io volevo intervenire su un punto diverso rispetto a quello dei colleghi, quindi una modifica a un processo verbale che non potrò far votare, se lei ha fatto votare già il processo verbale e non la modifica. Quindi, io le chiedo di revocare la votazione, consentirmi di intervenire sull'altra modifica al processo verbale, che io volevo proporre e che mi ha impedito, non ho capito per quale motivo, per non so quale articolo del Regolamento che potrà suggerire qualcuno o che potrà tirar fuori lei. Per cui, revochiamo la votazione e mi consenta, per favore, di fare la mia proposta di modifica al processo verbale, che era diversa rispetto a quella dei colleghi non soltanto nella formulazione, proprio nel punto che io vorrei rivedere, grazie !
PRESIDENTE. Grazie a lei, che è sempre stato particolarmente cortese, come del resto tutti i parlamentari. Diciamo che si sono configurate due questioni. La prima è che comunque noi, questi richiami all'articolo 32, li abbiamo svolti ininterrottamente dalle ore 9,35, da quando si è aperta l'Aula, fino alle 10,35 . La seconda Ci sono state decine di interventi; quando lei ha chiesto la parola la votazione era stata già aperta Così è stata la segnalazione che mi è pervenuta (
Ha chiesto di parlare per richiamo al Regolamento il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO(PD-IDP). Signor Presidente, articolo 8 e seguenti e, in particolare, l'articolo 11 coordinato con l'articolo 32, comma 3. L'interpretazione che lei ha dato, che ha testé pronunciato relativamente al significato di “atti della Camera” evidenziando quindi come, nel processo verbale, si debba contenere solo le deliberazioni e gli atti della Camera, contrasta palesemente con l'articolo 32. Quindi, io chiedo formalmente una riunione della Giunta per il Regolamento, per il suo tramite al Presidente della Camera che la presiede, perché altrimenti non si capirebbe la dell'articolo 32, comma 3, quando dice “o a chi intenda chiarire il proprio pensiero espresso nella seduta precedente”.
Allora, delle due l'una, o il processo verbale è una fotografia in cui sono riportati soltanto gli atti… a questo punto mi chiedo perché e come consideriamo l'intervento in dichiarazione di voto. È un atto della Camera? Perché, se riportiamo soltanto gli atti della Camera e le deliberazioni, allora non si capisce perché, nel processo verbale, noi inseriamo il nome dei colleghi che intervengono. E, a questo punto, quindi non credo che gli atti della Camera siano nell'interpretazione che lei ha dato, con tutto il rispetto, ma se noi inseriamo gli interventi, è evidente che allora regge l'articolo 32, comma 3.
Quindi, io credo che la Giunta per il Regolamento debba chiarire, per evitare anche situazioni, diciamo, spiacevoli, fermo restando che, da questo punto di vista, il significato della redazione del processo verbale va assolutamente chiarito, perché non si vede a questo punto noi perché dobbiamo approvarlo. Cioè, se è semplicemente una fotografia, in cui non c'è nulla nel merito, che cosa approviamo?
Nel momento in cui noi abbiamo fatto un'osservazione, la risposta è stata - a mio giudizio - peggiore del male, anche alla luce dell'incrociato, combinato disposto degli articoli 11 e 32, perché a questo punto si è data dignità di intervento a delle interruzioni e lo dico - e poi concludo, signor Presidente - voi avete appena approvato un processo verbale in cui, per la prima volta, in dichiarazione di voto e non con scopo ostruzionistico, appare che il gruppo di Fratelli d'Italia sia intervenuto tre volte in dichiarazione di voto.
Perché, siccome quello è l'elenco di chi interveniva in dichiarazione di voto, se sostanzialmente equiparo l'intervento di Fratoianni a chi lo ha interrotto, sembra, a una lettura postuma, evidentemente che è il gruppo di Fratelli d'Italia, e così non è. Abbiamo fatto una fotografia al processo verbale che non risponde alla realtà, perché correttamente i colleghi di Fratelli d'Italia hanno tenuto un intervento in dichiarazione di voto.
Credo, dal momento che da domani saremo di nuovo in approvazione dei processi verbali, che sia urgente - e chiedo anche il pensiero degli altri colleghi della Giunta per il Regolamento, se ritengono che questa sia un'urgenza; credo che sia un'urgenza, per evitare di doverci ritrovare ogni giorno a fare questo tipo di discussioni - chiarire, con una pronuncia della Giunta per il Regolamento, l'esatto contenuto del processo verbale, e quindi anche che cosa si intenda all'articolo 32, comma 3, del Regolamento, sulla possibilità, data a ogni singolo intervenuto, di chiarire il proprio pensiero.
PRESIDENTE. Ferma restando la nuova raccomandazione a tenere distinti gli strumenti del resoconto stenografico, che è pubblico, nel quale tutto ciò che lei ha riferito è presente, niente escluso, dal processo verbale, che è invece un atto di altro genere, normato appunto all'articolo 32 del Regolamento… Fermo restando che accolgo la sua richiesta e ovviamente la trasferisco al Presidente della Camera, che deciderà se dare seguito alla richiesta stessa di una riunione, all'uopo preposta, per approfondire l'articolo 32 e, in particolare, il comma 3 dell'articolo 32… Ha chiesto di parlare, per un richiamo al Regolamento, il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
ALFONSO COLUCCI(M5S). Grazie, Presidente. Richiamo gli articoli 8 e seguenti del Regolamento. Mi riferisco al mancato intervento dell'onorevole Faraone, anche alla luce delle osservazioni che ha fatto e che sono pregiudiziali all'espressione, da parte di quest'Aula, di un voto consapevole, perché, come ci ha illustrato - anzi, come non è riuscito ad illustrare - avrebbe inserito elementi nuovi rispetto alla discussione che stavamo operando.
Circa il fatto che a lei la segnalazione della richiesta di intervento sarebbe intervenuta dopo l'apertura delle segnalazioni, le faccio presente che la segretaria di Presidenza, onorevole Gilda Sportiello, e quindi il suo stesso Ufficio di Presidenza, ci ha confermato di averla informata della richiesta di intervento da parte dell'onorevole Faraone prima che lei indicesse la votazione. Perciò, la prima richiesta è, nei termini regolamentari, di annullare il voto che lei ha così velocemente indetto ed espletato, consentire all'onorevole Faraone di svolgere il suo intervento e quant'altri dovessero accodarsi, per poi ripetere la votazione.
Circa poi l'interpretazione dell'articolo 32, comma 2, del nostro Regolamento, con il riferimento alla locuzione “atto”, riteniamo molto propria la richiesta di rinviare la questione alla Giunta per il Regolamento, e mi permetto solo di ricordare che “atto”, che deriva etimologicamente da , e quindi , si riferisce a ciò che accade in questa Aula e che ogni deputato è, egli stesso, espressione della Camera. Quindi, ciò che ogni singolo deputato ha agito all'interno di quest'Aula: è un'interpretazione corretta dell'articolo 32, rispetto al quale la Giunta per il Regolamento dovrebbe pronunciarsi.
Al fine, Presidente, la invito, la invito davvero cordialmente a scendere dal suo carro armato della Presidenza per accedere alla più democratica autovettura del Regolamento .
PRESIDENTE. Ci stiamo orientando per fare un intervento su questo richiamo al Regolamento per ogni gruppo. Quindi, preavviso anche i gruppi che fin qui non hanno parlato.
Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà, per 5 minuti.
FRANCESCA GHIRRA(AVS). Grazie, Presidente. Anche io intervengo ai sensi del Regolamento, articoli 8 e seguenti, e mi associo alla richiesta di revoca della votazione che è stata indetta, visto che non si è consentito al collega Faraone di poter intervenire, così come mi associo alla richiesta del collega Fornaro, per evitare che il dibattito di oggi possa trasformarsi in un precedente rispetto ai contenuti del processo verbale.
Effettivamente, se lei avesse messo ai voti la proposta di modifica che è stata letta in Aula, ci sarebbe stato un equivoco rispetto anche alle modalità di gestione dei lavori della Camera, perché, come diceva il collega Fornaro, risulterebbe che Fratelli d'Italia sia intervenuto per tre volte, quando la nostra richiesta era di indicare le interruzioni che ci sono state da parte di alcuni componenti del gruppo di Fratelli d'Italia e le rassicurazioni, da parte del Presidente, rispetto all'informativa che, come forse ci comunicherete quando deciderete, oggi non si terrà.
Quindi, chiedo anch'io che venga convocata la Giunta per il Regolamento in modo da fare chiarezza rispetto alle modalità di trascrizione di quanto accade in quest'Aula nel resoconto stenografico, ma ribadisco la richiesta di revocare la votazione per consentire al collega di esprimere quanto intendeva dire e consentire all'Aula di votare sul resoconto stenografico in maniera corretta e consapevole, possibilmente dopo che la Giunta avrà chiarito quanto deve essere contenuto nel resoconto.
PRESIDENTE. Prima di passare ad eventuali altri interventi su questo punto del Regolamento, vorrei precisare, visto che gli uffici sono stati solerti, che c'è stato già un pronunciamento della Giunta per il Regolamento, fermo restando che questa richiesta di ulteriore convocazione rimane in vita e che verrà esaminata dal Presidente della Camera. La Giunta per il Regolamento, sul contenuto del processo verbale, il 7 luglio 1998 ha, per l'appunto, determinato che il processo verbale deve comprendere soltanto l'elenco dei provvedimenti esaminati nella seduta e l'elenco sintetico dei nomi degli oratori nel corso della medesima intervenuti.
Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Faccio sempre riferimento all'articolo 8 del Regolamento, ma nel combinato disposto della sua affermazione, fatta adesso, anche in relazione alle decisioni della Giunta per il Regolamento. Presidente, quello che lei adesso ha detto, però, entra in evidente contraddizione con quello che lei ha detto prima, durante la discussione sul processo verbale.
Se la Giunta per il Regolamento stabilisce dei criteri molto ferrei rispetto a quanto deve essere contenuto nel processo verbale, nel momento in cui lei interviene precedentemente e propone all'Assemblea che, per fortuna e per responsabilità dell'Assemblea, non ha accolto la sua riformulazione, che veniva incontro a determinate richieste, si sarebbe verificato il caso, e quindi la prego che sia messo a verbale che è stata una cosa che è uscita… facciamo finta che non sia esistito quello che lei ha detto.
PRESIDENTE. Io non ho alterato i contenuti dell'articolo 32.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Scusi, Presidente, però lei mi faccia finire. Lei può parlare 40 minuti, io posso parlare 5 minuti. Mi faccia parlare 5 minuti…
PRESIDENTE. Lei avrebbe un minuto a disposizione e lo ha esaurito.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Io sto parlando per un richiamo al Regolamento, ho 5 minuti e li vorrei utilizzare, se lei mi consente.
PRESIDENTE. L'articolo è lo stesso del suo collega Faraone.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Non importa, parlo per richiamo al Regolamento sull'articolo 8, non su quello.
PRESIDENTE. Allora lo citi. Lo citi.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Articolo 8, comma 1.
PRESIDENTE. Può proseguire sull'articolo 8. Sull'articolo precedente aveva un minuto.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). L'articolo 8 ha 3 commi. Se parlo sul primo e non sul secondo, che è sul significato del voto, è un altro argomento. Se vuole dire lei a me di che cosa io devo parlare, me lo dice fuori dall'Aula. In Aula io parlo di quello che voglio in base al Regolamento, che io conosco, che io conosco .
PRESIDENTE. In base al Regolamento, esattamente. Si attenga al Regolamento e parli.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Articolo 8, comma 1. Parlo 5 minuti, quanto ho diritto di parlare. Non vorrei che lei si fosse messo in testa che, stando lì, può decidere della vita di tutti anche all'interno di questa Camera. Chiaro ?
PRESIDENTE. Deputato Giachetti, le ho solo fatto presente che può parlare 5 minuti.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). No, guardi, Presidente, lei mi sta interrompendo e mi sta impedendo di fare un ragionamento, ed è una tecnica che con me non funziona. Io ho 5 minuti e lei mi deve far parlare liberamente 5 minuti; poi lei avrà, volendo, 40 minuti e 40 ore per replicare.
PRESIDENTE. Sull'articolo 8 ha 5 minuti, prosegua.
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Io ho 5 minuti e, se lei mi fa parlare 5 minuti, proseguo. Le stavo dicendo che quanto lei ha affermato nella fase precedente, e cioè proponendo all'Aula, che responsabilmente e per fortuna non ha votato quella sua proposta… Lei proponeva una falsificazione del dibattito del processo verbale perché… Se lei mi dice “io non posso, sulla base dell'articolo 11, inserire nel processo verbale l'interruzione”, ci sto.
Ma, se lei dice “io raccolgo la richiesta che fanno i colleghi dell'opposizione e inserisco, a rettifica del processo verbale, che un'interruzione diventa un intervento”, lei non solo falsifica il processo verbale, falsifica la seduta per quello che è stato . Sarebbe un precedente fuori dalla grazia di Dio, perché la riformulazione che era stata proposta era che il collega Bignami e l'altro, Deidda, erano intervenuti. Ma dove sono intervenuti, signor Presidente? Sa che vuol dire questo?
Che da domani, su qualunque provvedimento, io interrompo ogni 5 minuti e dal giorno dopo sul processo verbale le chiedo che quell'interruzione sia inserita legittimamente, sulla base del suo precedente, come un intervento. Glielo ha fatto presente il collega Stumpo, ma lei non ha capito bene quello che diceva il collega Stumpo, allora glielo chiarisco io. Quindi, quando lei adesso ci spiega che cosa vuole la Giunta per il Regolamento sulla base del processo verbale, fa molto bene, e fa molto bene, ritornando indietro con la moviola, a cercare di scordarsi di quello che lei ha proposto all'Aula, perché quella sarebbe una cosa quasi eversiva rispetto al Regolamento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Casu. Per richiamo al Regolamento su un argomento diverso da quello del suo collega Fornaro?
ANDREA CASU(PD-IDP). Combinato disposto dell'articolo 8 e seguenti e del Capo III del Regolamento, articolo 14 e seguenti, perché il tema che è stato posto dall'intervento dell'onorevole Faraone non riguarda solo il gruppo di Italia Viva, ma riguarda un fondamento del Regolamento, l'importanza che il nostro Regolamento attribuisce ai gruppi parlamentari.
Penso che, di fronte a una richiesta avanzata - e ci sono decine di testimoni, io sono fra questi - nei tempi dovuti da parte del capogruppo e primo richiedente di un gruppo parlamentare - questo vale oggi perché è una richiesta dell'opposizione, ma può valere per la maggioranza, vale proprio per la dignità e per il ruolo del Parlamento - di poter intervenire su un passaggio così importante, proprio per il fatto che erano già intervenute decine di rappresentanti di altri gruppi; quindi, la disparità è ancora più evidente nel momento in cui, forzando una votazione, si è prodotto il risultato che un gruppo non ha potuto esprimersi, dopo che è stato addirittura chiarito che era su un punto differente da quello dei precedenti interventi; e dato che il Regolamento non è uno scudo, ma è uno strumento per regolare i nostri lavori e pone proprio nei gruppi parlamentari un ruolo fondamentale, penso che non revocare quella votazione, non esercitare il comma 2 dell'articolo 8, che lei è chiamato ad applicare - in applicazione delle norme del Regolamento il Presidente dà la parola-, non avere dato la parola al collega Faraone è una lesione dei fondamenti del Regolamento.
Stiamo parlando degli aspetti minoritari, ma in quest'Aula lei, Presidente, si è rifiutato di dare la parola a un gruppo parlamentare, questo è assolutamente intollerabile. Quindi, la richiesta a cui ci associamo è quella di revocare quella votazione e dare la possibilità a tutti i parlamentari e a tutti i gruppi di poter sentire l'intervento dell'onorevole Faraone, che lei ha negato .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Presidente, sempre sulla vicenda del verbale, solo per sottolineare che, da persona presente in Aula, su tutto quello che è successo trovo incredibile che quello che è avvenuto non venga riportato correttamente nel verbale. Io ero presente, ho sentito l'intervento del collega Fratoianni, ho sentito alcuni esponenti da altri banchi che lo interrompevano, quindi non intervenivano, non intervenivano, ma lo interrompevano. Non riesco a comprendere, ai fini anche della funzionalità di un organo democratico, perché falsare in modo così palese un fatto che non è avvenuto. Non ci sono stati interventi, c'è stata un'interruzione, ed è assurdo dare questa idea.
Aggiungo che noi oggi stiamo discutendo di una vicenda gravissima e non abbiamo il Presidente del Consiglio e i Ministri in Aula, ma li abbiamo sui . Quindi, abbiamo cambiato il sistema: si modifica un verbale secondo quello che non è successo e il Presidente del Consiglio e i Ministri parlano sui e non vengono in Aula a rispondere di quello che è successo. Questo è un fatto grave.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Sì, grazie, Presidente. Sull'articolo 32, comma 3. Allora, faccio appello davvero ai giuristi che ci sono in quest'Aula, perché nel diritto noi facciamo un'operazione, che è quella dell'attività interpretativa, e c'è un tipo di attività interpretativa che si chiama attività interpretativa sistematica, ossia leggere le disposizioni, in qualche modo, combinate, insieme. Perché questo? Per dare, per mantenere, per conservare - è quella la finalità - un'utilità alle disposizioni stesse, quindi ridurle, in qualche modo, a coerenza e dare un'utilità a queste disposizioni.
Quando noi leggiamo, all'articolo 32, terzo comma, che chi intenda chiarire il proprio pensiero espresso nella seduta precedente può intervenire e chiedere una rettifica, non c'è dubbio che noi stiamo presupponendo che il processo verbale debba contenere un qualche riferimento all'espressione di un pensiero, cioè non c'è ombra di dubbio, altrimenti questa clausola, questo articolo, questa disposizione sarebbe - si dice - , e non è possibile, perché un'interpretazione conservativa, quindi che non va ad abrogare una disposizione, ci impone questo tipo di interpretazione.
Ora, delle due l'una, e dico, quindi, secondo me, la richiesta che c'è da fare: o la delibera che lei ha letto della Giunta per il Regolamento, a cui faceva riferimento, è una delibera incompleta, e allora noi ci alziamo da qua, sospendiamo, convochiamo la Giunta per il Regolamento e l'andiamo a completare con un'abrogazione espressa dell'inciso di cui all'articolo 32, comma 3, e quindi andiamo a sopprimere la seguente formulazione: “o a chi intenda chiarire il proprio pensiero espresso nella seduta precedente”, oppure io - se mi è possibile, mi è consentito dirlo - dico che quella delibera contiene, comunque, un errore.
È comunque una delibera innovativa, che contrasta con la lettera del nostro Regolamento della Camera dei deputati, e ritengo che non possiamo dare seguito a quel tipo di delibera senza, invece, porci adesso il problema di chiarire qualcosa che è rimasto, evidentemente, controverso e contraddittorio. Ripeto, in diritto si fa così. Per quanto possibile, si interpreta mantenendo, conservando le disposizioni e l'utilità delle disposizioni, altrimenti il legislatore, o una Giunta per il Regolamento che ha quel potere, deve andare a fare un tipo di operazione diverso, deve andare ad abrogare espressamente.
Se non abroga, questa disposizione è ancora vivente, diritto vivente, e ci impone la sua applicazione, né più né meno. Quindi dico che, addirittura, forse noi sbagliamo nel fare i processi verbali, perché questa disposizione ci consente di inserire, addirittura, una sintesi, un richiamo al pensiero manifestato da ogni singolo deputato in quest'Aula. Non c'è un modo di interpretare che possa essere diverso per salvare questa disposizione, non c'è.
Quindi, la richiesta è: sospendiamo l'Aula, convochiamo la Giunta per il Regolamento, andiamo a chiarire, e dico si può chiarire anche in quel modo, purtroppo, perché non mi trova d'accordo, ma a colpi di maggioranza fareste anche questo in Giunta per il Regolamento, nel senso di abrogare questo inciso, ma questo inciso in questo momento vive, c'è nel Regolamento e lo dobbiamo applicare .
PRESIDENTE. Purtroppo sono appena andati via, però ci tenevo a citare gli studenti e gli insegnanti della scuola italiana Vittorio Montiglio di Las Condes, in provincia di Santiago, in Cile, che hanno assistito ai nostri lavori dalle tribune, ma di cui sono appena usciti gli ultimi studenti. Almeno rimane, comunque, agli atti che siamo stati ospitali nei loro confronti .
In merito alla convocazione della Giunta per il Regolamento, ricordo che è nelle prerogative del Presidente Fontana. Quindi, il Presidente della Camera valuterà e ci farà sapere se intende, appunto, procedere con la convocazione della Giunta per il Regolamento.
PRESIDENTE. Propongo alla Camera l'assegnazione in sede legislativa della seguente proposta di legge, della quale la VII Commissione (Cultura) ha chiesto il trasferimento in sede legislativa, ai sensi dell'articolo 92, comma 6, del Regolamento:
S. 597 - FALLUCCHI ed altri: «Disposizioni per la promozione delle manifestazioni in abiti storici e delle rievocazioni storiche. Istituzione della “Giornata nazionale degli abiti storici”» (1979)
Se non vi sono obiezioni, così rimane stabilito.
.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Richetti. Ne ha facoltà.
MATTEO RICHETTI(AZ-PER-RE). Sì, Presidente. C'è una richiesta del deputato e collega Faraone di revocare e ripetere la votazione di prima. Ci sono tre punti che la Presidenza non può ignorare: uno, abbiamo approvato un processo verbale con lei che ha chiamato la votazione, una palese richiesta - e legittima, ai sensi del Regolamento - di intervento e metà dei deputati presenti che non hanno partecipato a una votazione, che è stata chiamata in maniera totalmente irrituale
Due: il collega Giachetti le ha spiegato che la proposta che ha fatto la Presidenza era totalmente nella inagibilità di una costruzione reale. Cioè, questo tema degli interventi, invece delle interruzioni, non poteva essere vissuto come una proposta alternativa ad un processo verbale che abbiamo contestato punto su punto. Tre: ad un gruppo intero non è stato consentito di partecipare. Io le chiedo di ripetere, anche sul processo verbale iniziale - comprendo la indisponibilità -, la votazione sul verbale, perché quella votazione è avvenuta in termini che, secondo me, non corrispondono al rispetto del Regolamento di quest'Aula .
PRESIDENTE. Ovviamente, se la Presidenza avesse ritenuto di rispondere in tal senso, lo avrebbe fatto prima. Siamo andati già avanti con l'ordine del giorno: abbiamo letto le missioni e abbiamo letto l'assegnazione del provvedimento.
L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame… Deputato Giachetti, su cosa intende intervenire?
ROBERTO GIACHETTI(IV-C-RE). Esattamente sull'articolo 8 e sulle sue funzioni. Lei può decidere di non accogliere la richiesta di votazione, ma non è che lo può fare intendere. Quindi, si assume la responsabilità di comunicare all'Aula che non intende accogliere la richiesta che è stata fatta di rimettere in votazione il processo verbale, annullando la votazione precedente. Non rimane appeso per aria alla nostra libera interpretazione.
PRESIDENTE. Deputato Colucci, su cosa intende intervenire?
ALFONSO COLUCCI(M5S). Sullo stesso tema. Si assume questa responsabilità, sapendo che, nel suo Ufficio di Presidenza, l'onorevole Gilda Sportiello le aveva segnalato, prima che lei indicesse quella votazione, la richiesta di intervento da parte dell'onorevole Faraone. È il suo Ufficio di Presidenza oggi. Presidente, lei si sta assumendo una grave responsabilità nella conduzione di quest'Aula. Per cui, il mio consiglio, oltre che invito, è di arrivare a più miti consigli, fare intervenire l'onorevole Faraone, ove dovesse completare il suo ragionamento, e poi ripetere quella votazione scivolosa per lei e per questa Camera.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cuperlo. Ne ha facoltà.
GIANNI CUPERLO(PD-IDP). Grazie, Presidente. La richiesta è questa: se lei non dovesse accogliere la richiesta che, da più parti, è giunta di una revoca della votazione, consentendo al collega Faraone di svolgere il suo intervento a nome del gruppo di Italia Viva, io le chiederei, per pura correttezza procedurale e anche dal punto di vista grafico e tipografico, di procedere, nel pomeriggio, all'integrazione del Regolamento con l'articolo 155: “Il Presidente di turno stabilisce, a sua discrezione, tempi e modalità dell'approvazione del processo verbale” .
PRESIDENTE. Bene, proseguiamo.
L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame delle mozioni Braga e altri n. 1-00374, Pavanelli ed altri n. 1-00376, Ghirra ed altri …
Scusi, ha parlato il collega Cuperlo. Prego, deputata Braga, sull'ordine dei lavori.
CHIARA BRAGA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Le assicuro che è un intervento pertinente in maniera perfetta all'ordine dei lavori. Lo dico prima di iniziare. Perché noi stiamo iniziando i lavori di questa Camera con un ordine del giorno che è quello che abbiamo conosciuto tutti noi e di cui lei ha dato lettura ieri sera. C'è un ordine del giorno che prevede, nel pomeriggio, alle ore 16,15, l'informativa dei Ministri Piantedosi e Nordio sul “caso Almasri”, definiamolo così.
Questa informativa è agli atti del calendario di questa Camera e noi stiamo leggendo, da ieri sera, agenzie di stampa, giornali e comunicazioni sui che ci comunicano che questa informativa non si terrà. Io penso che questa sia una cosa inaccettabile e offensiva nei confronti di questa Istituzione, di cui lei e il Presidente della Camera dovreste farvi carico immediatamente , prima di tutto, per tutelare la dignità di questa Istituzione.
È gravissimo che i Ministri Piantedosi e Nordio abbiano deciso di disertare il Parlamento e venir meno a una richiesta fatta unitamente da tutte le opposizioni e rivolta, prima ancora che a loro, alla Presidente del Consiglio. Ma voglio ricostruire brevemente, a nostra memoria, quello che è avvenuto in questi giorni.
Noi chiedevamo l'informativa della Presidente del Consiglio e ci è stato comunicato che ci sarebbe stata tempestivamente un'informativa del Ministro Piantedosi. Nella giornata di lunedì, abbiamo saputo che avremmo avuto a disposizione per il , tra gli altri, il Ministro Nordio. Nella giornata di martedì ci è stato detto che il Ministro Nordio non sarebbe venuto per il , perché sarebbe venuto per l'informativa. Quindi, il diritto delle opposizioni di poter interloquire nella sede del col Ministro Nordio è venuto meno per una decisione del Governo. Ieri sera prendiamo atto da un'agenzia - quindi, da nessuna comunicazione ufficiale e formale della Presidenza - che questa informativa, per volontà dei Ministri e del Governo, non si terrà.
Non ne conosciamo le ragioni, se non intuendole in una motivazione inaccettabile, cioè, quella che questi Ministri, così come la Presidente del Consiglio, hanno ricevuto, non un avviso di garanzia, come è stato raccontato con una mistificazione della realtà gravissima da parte della Presidente del Consiglio , ma una semplice comunicazione prevista dalla legge costituzionale sui reati ministeriali - la voglio citare esattamente: la legge costituzionale n. 1 del 1989, articolo 6, comma 2 - che ha comportato una iscrizione sul registro degli indagati dovuta per legge e trasmessa al Tribunale dei ministri. Forse - e dico forse, perché noi non abbiamo nessuna comunicazione ufficiale della Camera - questo è il motivo per cui due Ministri della Repubblica intendono disertare le Aule parlamentari.
Voglio fare presente che, in questa situazione, si sono trovati decine di volte altri Ministri di altri Governi, che mai hanno offeso il Parlamento, rifiutando di venire a riferire e a confrontarsi con l'Istituzione da cui ricevono la fiducia (se siamo ancora una Repubblica parlamentare).
E tanto più ricordo che questa cosa - solo per fare un esempio - è accaduta decine di volte a quei Ministri che, durante la gestione della pandemia COVID, hanno ricevuto decine di informative come queste e che mai si sono sottratti ad un confronto democratico in Parlamento . Cosa sarebbe avvenuto? Cosa avrebbe urlato la Presidente del Consiglio da quest'Aula se quei Ministri non fossero venuti a riferire in Parlamento? Ma questo dato che riguarda la questione giudiziaria - noi l'abbiamo detto con chiarezza ieri - farà il suo corso, a noi non interessa.
Noi chiediamo che qui ci sia un confronto col Parlamento sulla questione politica e che ci sia una spiegazione chiara e trasparente qui, in questa sede, che è il luogo istituzionale in cui deve avvenire questo confronto. Tentare di eludere le proprie responsabilità è davvero un atteggiamento intollerabile e irrispettoso nei confronti, prima di tutto, di questa Istituzione.
Noi chiediamo, intanto, che questa decisione venga condivisa nella sede, nell'organismo con il quale il Presidente della Camera decide l'organizzazione dei lavori di quest'Aula. Non possiamo accettare di leggerlo via o per le agenzie o sui giornali. Questa è la ragione per cui chiediamo l'immediata convocazione dei capigruppo o la sospensione dell'Aula fino allo svolgimento della Conferenza dei capigruppo .
Questa è una richiesta formale che ovviamente abbiamo già fatto arrivare al Presidente della Camera questa mattina e sulla quale non siamo disponibili a retrocedere per una ragione molto semplice, e uso le parole della Presidente del Consiglio, che ha utilizzato, in queste ore, parole come “sicurezza nazionale” su questa vicenda. Se è davvero una questione di “sicurezza nazionale”, è anche una questione di dignità per il nostro Paese...
CHIARA BRAGA(PD-IDP). ...perché stiamo parlando di un criminale accusato di torture, di stupri, arrestato nel nostro Paese, scarcerato dopo poche ore e riaccompagnato a casa, dove, probabilmente, continua a fare le cose per cui è stato accusato.
PRESIDENTE. Deve concludere.
CHIARA BRAGA(PD-IDP). Noi chiediamo che ci sia una discussione il prima possibile e che vengano rispettate pienamente le prerogative di questo Parlamento e di queste istituzioni democratiche .
PRESIDENTE. Prima di passare alle altre richieste di intervento sull'ordine dei lavori, non sono abilitato a offrire dei commenti di carattere politico, però a raccontare le cose che sono accadute sì. I capigruppo sono stati ieri chiamati e informati per questa variazione. C'è stata poi una comunicazione ufficiale da parte del Governo e c'è … Chiedo scusa, posso? Solo una precisazione. La mattinata di oggi l'avremmo dovuta, invece, dedicare alle mozioni in materia di politiche industriali e alle 14 era già prevista, già convocata, la Conferenza dei capigruppo per trattare questa questione. Quindi, questo è lo svolgimento del tema Nooo!”.
Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà. Sull'ordine dei lavori?
LUANA ZANELLA(AVS). Presidente, la ringrazio. Dobbiamo, anche in questo caso, ristabilire un minimo di verità. È vero, alle 14 era stata convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo, non certo su questo punto su cui, invece, noi chiediamo che la Conferenza dei presidenti di gruppo venga anticipata perché le faccio una breve cronistoria: ieri pomeriggio, un'agenzia, fonte governativa, credo, comunica un avviso…
PRESIDENTE. Mi perdoni, non è per mancanza di rispetto, ma ci stiamo relazionando per capire se le vostre richieste potessero o meno avere un corso secondo le vostre indicazioni.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente, continuo. Se vuole mi interrompo e aspetto. Davvero, non ho nessuna intenzione di prevaricare la Presidenza.
PRESIDENTE. Il tema è che se fa delle domande bisogna istruire delle risposte, tutto qua. Comunque, provvediamo diversamente.
LUANA ZANELLA(AVS). Veda lei, i vostri metodi non li conosco esattamente. Comunque, ripeto: alle 22,19 ricevo dalla segreteria della Presidenza la comunicazione che non ci sarebbe stata l'informativa urgente alle 16,15 da parte dei Ministri Nordio e Piantedosi, punto. Prima, però, alla luce di tutto quello che era accaduto nel corso di pochissime ore, telefono personalmente, come altri capigruppo, al Presidente, il quale alle 8,30 di sera, 20,30, non aveva ancora avuto una comunicazione ufficiale da parte dei Ministri, cioè una lettera, ma solo, se mi è concesso, una comunicazione telefonica dal Ministro Ciriani il quale, tra l'altro, questa settimana non può essere presente, tanto è vero che il di oggi - fuori sacco, eventuale - non è possibile che sia effettuato.
Ora, Presidente, non sarà mica possibile che alle 20,30 il Parlamento nel suo insieme non sapesse nulla riguardo a quello che oggi pomeriggio avrebbe dovuto essere modificato e in base a quale motivazione? Il minimo che possiamo chiedere è l'anticipazione della Conferenza dei presidenti di gruppo. Ci saremmo evitati queste scene non proprio qualificate e qualificanti degli interventi di oggi e il qualche momento di mancanza di lucidità che a mio giudizio ha fatto sì che siano state prese, anche dalla Presidenza, non me ne voglia, Presidente, lei è molto competente ed è anche molto paziente, ma oggi secondo me in una assenza di lucidità non ha dato la parola ad un gruppo, ad un capogruppo, ed è una cosa molto grave, se mi consente. Ebbene, la Presidente del Consiglio e i Ministri non possono - l'abbiamo già detto - comunicare via agenzie e via con il Parlamento . La Presidente non può scappare di fronte agli appuntamenti del Premier, non può non essere tra noi, ma comunicare e insinuare attraverso i mezzi stampa che la sicurezza del Paese potrebbe addirittura essere in pericolo . Se è così, tanto più evidente è la necessità che i capigruppo si trovino e affrontino la situazione con i mezzi e secondo quanto previsto dai nostri Regolamenti .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.
RICCARDO RICCIARDI(M5S). Grazie, Presidente. In un Paese normale se avvenisse una cosa di questo tipo e la Presidente o il Presidente del Consiglio riunisse i suoi Ministri e gli dicesse: per rispetto della magistratura andiamo a conferire con chi ci ha convocato e poi facciamo il passaggio in Parlamento, questo potrebbe anche essere un passaggio - in un Paese normale per il rispetto della magistratura -, una procedura tecnicamente e formalmente corretta. Ma se la Presidente del Consiglio utilizza, per i propri Ministri, evidentemente, la motivazione del rispetto della magistratura e poi fa un video dove attacca la magistratura, allora, questa cosa non sta più in piedi perché il rispetto della magistratura non esiste! Allora, trasforma un fatto procedurale in un fatto politico, perché utilizza un dicendo delle bugie e attaccando veementemente la magistratura. Poi, insomma, parla di questo avvocato come se fosse uno cresciuto a pane e bandiera rossa, in realtà, era un segretario del Movimento Sociale Italiano; parla del procuratore di Roma che ha ricevuto un atto e che fa un atto dovuto - il procuratore di Roma fa un atto dovuto -, ma lo accusa cercando altri tipi di processi. È la Presidente del Consiglio.
Poi, ciliegina sulla torta, confonde un'informazione con un avviso di garanzia. Ora, nel centrodestra a distinguere gli avvisi di garanzia dovreste essere anche abituati . Dovreste essere abituati da anni. Confonderli mi fa pensare che siate anche poco lucidi. Tutto ciò per far partire un violentissimo attacco nei confronti della magistratura, perché questo è il tema. Allora, non fate finta di essere venuti da Marte, metà di questo Governo e la Meloni stessa erano nei Governi Berlusconi che per vent'anni dovevano cambiare la magistratura, dovevano accelerare i tempi dei processi; non avete fatto niente, avete fatto solo leggi per gli affaracci vostri, tenete dei Ministri indagati e inquisiti al loro posto. Non confondiamo i piani, lo ripeto, non confondiamo i piani. Quindi, se questa è un'operazione politica che state mettendo in atto per far vedere il vittimismo della Meloni accerchiata da chissà quale cosa, non funziona proprio, perché avete fatto tutto da soli. Allora, io dico: ma se Meloni non andrà in tribunale, perché chiaramente il tribunale dei Ministri non permetterà che si vada avanti con questa vicenda, non viene in Parlamento, ci spiegate allora dove deve spiegare e dove deve rendere conto delle sue azioni la Presidente Meloni ? Dove? Sui , sulle agenzie di stampa che ci informano che il calendario d'Aula viene modificato? Dove? Noi esigiamo rispetto, ma lo esigiamo soprattutto per quei cittadini e quelle cittadine che sono a casa che, traviati dalla vostra propaganda continua a reti unificate, dicono: ma se perfino la Presidente del Consiglio è vittima di un complotto e ci sono dei giudici, allora, noi poveri cittadini… Non è così, non è così, semplicemente siamo governati da degli incapaci e da degli inetti che quando non sanno dove aggrapparsi danno la colpa all'universo mondo per coprire le proprie inettitudini .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Faraone. Ne ha facoltà.
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Intanto, credo sia rispettoso nei confronti di quest'Aula che lei le cose le racconti per bene, perché, a meno che non sia il mago Otelma, quando giovedì scorso è stata convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo, perché è stata convocata giovedì scorso, lei non poteva sapere quello che è accaduto successivamente, per cui spacciare per convocazione di una Conferenza dei presidenti di gruppo delle 14 sul tema di cui stiamo discutendo ora una convocazione fatta giovedì scorso credo sia una ulteriore scortesia, oltre a quelle che già ha accumulato in questa seduta.
In più, Presidente, io mi sarei aspettato, da parte sua, che, quando ci siamo riuniti in quest'Aula, ci avesse comunicato che, visto quello che era accaduto ieri, si convocava una Capigruppo per capire come andare avanti, perché questa decisione, che è stata assunta, di non far venire due Ministri… C'era stata prima la carica, l'implementazione dei Ministri, era uno e, poi, l'altro. Quindi, uno che cosa si aspetta? Visto quello che è accaduto, c'è un'ulteriore implementazione: arriva la Meloni, che era quello che avevamo chiesto. Invece, no. C'è un “ritirata”. Quindi, no la Meloni e no anche gli altri due, senza comunicarlo, tra l'altro, formalmente, addirittura dicendo che c'è la Capigruppo delle 14 e se ne discuterà. Di cosa parliamo? Dei registri, delle macchine sequestrate? Parliamo della Fondazione - non mi ricordo come si chiama questa Fondazione -, come se nulla fosse successo. Andiamo avanti come se non fosse accaduto nulla, come se la Premier non avesse ricevuto quello che ha ricevuto, come se la Premier non avesse detto quello che ha detto.
Ora, io non lo so quello che vogliono fare i parlamentari di maggioranza, però una cosa è certa, Presidente: noi non siamo a vostra disposizione. Noi non siamo qui disponibili ad accettare tutti i comportamenti che la Premier impone a questo Parlamento senza fiatare. Perché cambia un ordine dei lavori su un tema così importante… Perché è dalla settimana scorsa che noi ne parliamo e voi avete sempre glissato, avete sottovalutato, avete detto che non era compito del Governo, che era compito dei magistrati, che voi non potevate fare nulla. Quando noi gridavamo, dicevamo “no è un tema politico, bisogna parlarne in Parlamento”, voi glissavate e sottovalutavate.
Ieri, c'è stato l'intervento della Meloni in cui, invece, addirittura si è posto un tema di sicurezza nazionale e, di fronte a un tema di sicurezza nazionale, voi volete parlare d'altro! Non volete parlare del tema che è all'ordine del giorno in tutto il Paese, perché la Premier, parlando con quella diretta sui , ha fatto parlare tutto il Paese. Tutti i TG, tutti i giornali oggi titolano su questo tema. Per cui parlare d'altro in questo Parlamento sarebbe non utile, non corretto.
Io sono convinto che lei debba, Presidente, come chiesto dai colleghi capigruppo d'opposizione, interrompere tutto, interrompere ogni discussione che non abbia all'ordine del giorno quel tema lì, consentire ai capigruppo di vedersi - va bene anche alle 14,00; non ci dica che, però, era convocata per quello la Capigruppo -, ci vedremo alle 14,00, ma senza parlare d'altro fino alle 14,00, altrimenti si anticipa la Conferenza dei capigruppo, in modo che acceleriamo tutto il processo che ci deve portare a discutere sul tema importante per quest'Aula e, poi, proseguiremo con l'ordine dei lavori, così come era previsto .
PRESIDENTE. Ovvio che la riunione dei Capigruppo fosse stata convocata precedentemente. Non era questo il senso della mia precisazione.
Ha chiesto di parlare il deputato Magi. Ne ha facoltà.
RICCARDO MAGI(MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Non è quello che lei ci ha appena detto il punto. Per quanto ci riguarda, non è possibile proseguire con i lavori di questa mattina fintanto che non vi sarà un chiarimento su quello che è accaduto nel tardo pomeriggio di ieri e nella serata di ieri, e su quando la Presidente del Consiglio intenda venire a riferire di fronte al Parlamento su gravissimi fatti legati al rilascio e al rimpatrio con volo di Stato di un personaggio delle Forze dell'ordine, un generale libico, Almasri, accusato dalla Corte penale internazionale di gravissimi reati.
Nella giornata di ieri, la Presidente del Consiglio ha ritenuto di pubblicare un video che, a nostro avviso, è un condensato di falsità nella ricostruzione dei fatti e uno sfoggio di prepotenza e di arroganza senza precedenti. Pensare che quel video possa sostituirsi a un confronto nel luogo centrale per la democrazia parlamentare, che è quest'Aula e l'Aula del Senato, è qualcosa di inaccettabile, Presidente. Si è richiamato stamattina da parte di esponenti della maggioranza, di esponenti del Governo, al primato della politica. Quale è, dove è il primato della politica, se l'esito di quanto avvenuto è che ci si sottrae al confronto parlamentare?
Ci sono domande enormi che quest'Aula ha il diritto di porre al Governo e ha il diritto di avere risposte e il Governo ha il dovere di fornire quelle risposte: riguardano responsabilità politiche che gravano su un Governo di un Paese che, lo ricordiamo, ha ospitato la Conferenza istitutiva della Corte penale internazionale.
Allora, non è accettabile il giochino in base al quale i capigruppo ricevono, sostanzialmente, in contemporanea con la nota di Palazzo Chigi, che arriva alle agenzie, l'informazione che non ci sarà più oggi l'informativa. Ricordiamo, come è stato fatto, che questa informativa avrebbe sostituito, anzi aveva sostituito, anche la possibilità di porre quelle domande nel corso del odierno. A questo punto, resta un fatto: voi volete sostituire la comunicazione della Presidente del Consiglio a mezzo al luogo della democrazia parlamentare? Non è possibile. Per noi non è possibile andare avanti con i lavori di stamattina e non è possibile andare avanti con i lavori della Camera fintanto che non vi sarà una disponibilità della Presidente del Consiglio a venire in quest'Aula .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Richetti. Ne ha facoltà.
MATTEO RICHETTI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Intervengo sullo stesso punto. Io voglio rivolgere a lei e ai colleghi di maggioranza la seguente domanda, perché non è vero, Presidente, che noi ieri siamo stati informati che oggi non avremmo rispettato l'ordine dei lavori che la Capigruppo ha deciso. Ieri, alle 19,53, è uscita un'agenzia che ha informato i capigruppo e tutti i colleghi parlamentari che l'ordine dei lavori di oggi cambia rispetto ad una indisponibilità del Governo. Alle 22,04, una cortese telefonata degli uffici della Presidenza della Camera ci ha informato che c'era la lettera con cui il Governo notificava questa cosa.
Io le chiedo se, secondo lei, noi possiamo ridurre questo Parlamento in questi termini, cioè con dei deputati, dei capigruppo di gruppi parlamentari, che apprendono dalle agenzie di stampa che cambia l'ordine dei lavori, perché ad una informativa dei due ministri Piantedosi e Nordio è sopraggiunta la formalizzazione di una indagine. Non è un elemento non solo sufficiente, ma quel cambio di programma non può avvenire in questi termini. Avviene solo in due modi: con una convocazione di questa mattina urgente della Capigruppo, perché l'informativa non è stata convocata con un'agenzia di stampa, non è stata messa in calendario con un'agenzia di stampa e non viene tolta dal calendario con un'agenzia di stampa! Qui ci stiamo giocando la dignità di questa Istituzione; non interessa più !
Ragazzi, ma siamo al punto di chiudere il Parlamento. Perché se siamo arrivati al punto che le comunicazioni sono non per le vie brevi, non per , ma per agenzie di stampa, dobbiamo chiederci profondamente il senso del nostro lavoro. Allora, minimo c'era una Capigruppo che cambiava legittimamente quell'ordine dei lavori; in alternativa una presenza del Governo oggi, che comunicasse che l'informativa, rispettando il punto, non avveniva per un'argomentazione che riferiva all'Aula, non alle agenzie di stampa!
Vogliamo dire no a questo modo di procedere? Perché, Presidente, nel merito di questa vicenda, io capisco che l'informazione di garanzia diventerà un modo per non affrontarla e ho un pensiero personale su questa vicenda, che tengo per me, ma questa questione non può partire come un cavillo burocratico, passare con l'idea che per due volte il Ministro Nordio è stato sollecitato e finire col fatto che accusiamo la Corte penale di non aver fatto nulla mentre era in Germania e di essersi attivati in Italia, perché allora non era un cavillo burocratico.
È una scelta politica sulla quale avete il dovere di mettere la faccia, perché non si scappa dalle responsabilità che vi siete assunti e non si utilizza questa modalità per tenere all'oscuro il Parlamento di una verità che ha il diritto di conoscere .
PRESIDENTE. In base alla consultazione con il Presidente della Camera e con i presidenti dei gruppi, a questo punto sospendo la seduta fino alle ore 15, per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata .
La riunione dei Capigruppo è altresì confermata alle ore 14, in modo da dare la possibilità anche al Ministro Ciriani di rientrare a Roma e parteciparvi, come richiesto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro della Cultura e il Ministro della Salute.
Colleghi, sapete che c'è la diretta televisiva in corso, quindi il solito invito agli oratori a rispettare in maniera rigorosa i tempi previsti.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Orrico ed altri n. 3-01689.
Chiedo alla deputata Orrico se intenda illustrare, per un minuto, la sua interrogazione o se si riservi di intervenire in sede di replica.
ANNA LAURA ORRICO(M5S). Ministro, la domanda che le rivolgo è molto semplice: di cosa avete parlato lei e Kimbal Musk, fratello del noto Elon Musk? Le faccio questa domanda perché non riteniamo sufficienti le sue parole, quando ha dichiarato che abbiamo parlato solo di cose belle. Per noi gli italiani meritano chiarezza e trasparenza, anche perché, qualche giorno dopo, abbiamo appreso, proprio da Musk, l'intenzione di investire tre milioni di dollari sul patrimonio culturale italiano, in particolare per valorizzare la storia dell'antica Roma. Ci sembra assurdo apprendere da altri quello che lei è tenuto a dire per il ruolo che ricopre. Allora, a meno che il fratello di Musk non sia diventato il suo portavoce, le chiedo di dirci quali siano queste cose belle .
PRESIDENTE. Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO GIULI,. Grazie, Presidente. No, non c'è pericolo, non è diventato il mio consigliere per la cultura. Una battuta non è mai soddisfacente, naturalmente, e sono qui per questo. Quindi, ringrazio gli onorevoli interroganti per il quesito posto che mi consente di fare chiarezza sulle dinamiche di un incontro all'onor di cronaca degli ultimi giorni. Come ampiamente riportato dai mezzi di informazione, venerdì 24 gennaio ho incontrato l'imprenditore Kimbal Musk nella sede che in quel momento risultava più confacente alla mia agenda, cioè Palazzo Chigi, dove mi trovavo per alcuni incontri istituzionali. Il signor Kimbal Musk, di ritorno da Palazzo Barberini, dove ha potuto ammirare il ritratto di Maffeo Barberini del Caravaggio, a testimonianza del suo amore per l'arte, è un imprenditore che vanta una grande esperienza e competenza nel settore delle tecnologie, come facilmente riscontrabile. Nel lontano 1995, agli albori di Internet, il signor Musk ha fondato Zip2 Corporation, un'azienda che forniva e concedeva in licenza ai giornali di guide delle città.
Oggi, tra le sue attività è nel consiglio di amministrazione di una delle aziende più innovative del mondo, la Tesla, ma questa non è una notizia che vi do io. Questo connubio di innovazione ed esperienza nel campo della fruizione e valorizzazione delle attrazioni delle città lo rende oggettivamente un imprenditore da cui poter ascoltare idee e iniziative interessanti.
Mi preme sottolineare che non si è parlato del di lui fratello Elon Musk, imprenditore che, peraltro, non conosco - non ancora - e con il quale non ho mai avuto alcun rapporto, neanche telefonico. Si è trattato di un incontro bilaterale con il fratello e non c'è correlazione tra le due figure nel mio caso. Di conseguenza, come accade con le decine di imprenditori che chiedono di interloquire con il Ministero o con il Ministro della Cultura, ho ricevuto il signor Kimbal Musk, il quale mi ha sottoposto - vengo al punto - una serie di idee per valorizzare il patrimonio culturale e artistico dell'Italia.
L'incontro conferma la nostra credibilità italiana, che viene ricercata come commerciale da soggetti internazionali di primo piano che lavorano sulle tecnologie al servizio della cultura. Ritengo che sia doveroso e utile ascoltare - non fare accordi segreti e misteriosi - idee e suggerimenti degli imprenditori che operano in settori di interesse per il Ministero della Cultura. Sottolineo che nessuna richiesta di spesa o di intervento è stata fatta durante il colloquio. I progetti illustrati non prevedono alcun intervento pubblico. Nel caso di progetti illustrati da Kimbal Musk, così come per quelli che vengono sottoposti da ogni altro imprenditore al Ministero della Cultura, il fatto che ogni singola iniziativa richiedente un intervento economico pubblico sul patrimonio culturale debba essere compatibile con le esigenze della tutela e, comunque, sottoposta alle disposizioni in materia di contributi pubblici nonché di concorrenza e trasparenza mi è perfettamente chiaro.
Lasciatemi concludere affermando che, se ogni sollecitazione che viene dal mondo dell'intrapresa privata, dovesse portare a , erogazioni liberali o, più in generale, iniziative di crescita e miglioramento sarebbe auspicabile fare molti incontri così.
Aggiungo, proprio in conclusione, che se avessi avuto il Campidoglio a disposizione, come il buon sindaco Gualtieri, l'avrei visto là, se fossi stato là. ho chiesto ospitalità alla Presidenza del Consiglio .
PRESIDENTE. La deputata Orrico ha facoltà di replicare per due minuti.
ANNA LAURA ORRICO(M5S). Ministro, rimane però un problema, che io non ho capito - e credo con me il resto degli italiani che stanno seguendo questa seduta di - quali siano i progetti nello specifico di cui lei e Musk avete parlato: non è chiaro dalla sua risposta; è chiaro, invece, da quello che ha detto Musk, perché Musk ci ha detto che vuole investire 3 milioni di euro sul patrimonio culturale italiano, in particolare sul recupero dell'antica storia del nostro Paese.
Ora noi non siamo contrari al mecenatismo, soprattutto perché questo Governo, se c'è una cosa che sa fare molto bene, è tagliare i fondi per la cultura . Lo avete fatto sul cinema, lo avete fatto con il Fondo di sviluppo e coesione, Ministro, le hanno lasciato il 10 per cento dei Fondi di sviluppo e coesione, tagliandone quindi il restante 90 per cento. Però - e c'è un però - questo non vuol dire mettere il nostro patrimonio culturale alla mercé di grandi magnati stranieri multimiliardari che pensano con il denaro di poter acquistare posizioni di governo o magari di poter acquistare pezzi del nostro patrimonio culturale, come il Colosseo.
Io le ricordo che nel 2023 Musk aveva lanciato la sfida a Zuckerberg di lottare con le arti marziali nel nostro Colosseo: ecco, non vorremmo mai che queste idee un po' bislacche e altre di questo genere si potessero ripresentare. Allora, Presidente, noi non vorremmo neanche che questa ossessione che ha Musk per la storia dell'antica Roma si trasformasse in uso propagandistico e distorto del nostro passato, come già accaduto in epoca fascista, perché questo - sì - sarebbe un gravissimo e imperdonabile errore .
Ministro, noi continueremo a vigilare e a chiedere trasparenza, perché a questo, alla trasparenza e alla chiarezza, richiama l'immenso nostro patrimonio culturale, che è così evidente, è così emergente e sotto gli occhi di tutti. E perché così ci chiedono anche tutti quei professionisti che lavorano per e con la cultura, che attendono risposte da lei e attendono da lei cose belle .
PRESIDENTE. Il deputato Baldelli ha facoltà di illustrare l'interrogazione Bignami ed altri n. 3-01690 di cui è cofirmatario.
ANTONIO BALDELLI(FDI). Grazie, signor Presidente. Illustrissimo signor Ministro. Il sistema dei teatri condominiali all'italiana nell'Italia centrale tra XVIII e XIX secolo è ufficialmente candidato all'iscrizione nella Lista del Patrimonio mondiale dell'Unesco. La procedura prevede che la candidatura avanzata nel corso di una riunione interministeriale, nelle more del rinnovo degli organi della Commissione nazionale italiana per l'Unesco, venga sottoposta all'esame degli organismi consultivi del Comitato del patrimonio mondiale e poi nel 2026 alla valutazione finale. Promossa dalla regione Marche la candidatura comprende 18 teatri distribuiti in 3 regioni - Marche, Emilia-Romagna e Umbria - e coinvolge 18 comuni. Questo progetto mira a promuovere a livello internazionale un esempio straordinario del genio italiano, testimoniando come, tra il 1700 e il 1800, questi teatri siano divenuti luoghi simbolo della vita culturale e sociale.
ANTONIO BALDELLI(FDI). I teatri all'italiana…
PRESIDENTE. Ha finito il tempo.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO GIULI,. Grazie, Presidente. Anche in questo caso naturalmente ringrazio gli onorevoli interroganti per il quesito posto, che mi offre l'occasione per informare questo consesso della candidatura del sistema dei teatri condominiali all'italiana del XVIII e XIX secolo nell'Italia centrale alla Lista del Patrimonio mondiale per il 2026. La candidatura originariamente, come abbiamo appena ascoltato, nata nelle Marche ma che oggi coinvolge anche Umbria ed Emilia-Romagna, mira alla consacrazione culturale del fenomeno architettonico in campo teatrale, che si sviluppò nell'Italia centrale nei secoli XVIII e XIX. In questo arco temporale si emancipò un modello teatrale all'italiana, ossia un modello che trovò specifica declinazione in questa zona secondo la formula cosiddetta condominiale, una forma di comproprietà tra enti pubblici e gruppi di privati nell'ambito della quale il teatro da mero luogo di intrattenimento, riservato esclusivamente ai vertici della società, divenne finalmente istituzione pubblica di cultura al servizio dell'intera comunità popolare.
Il 14 gennaio ho stipulato un protocollo d'intesa con le regioni e i comuni nei quali sono allocati i teatri per la predisposizione della documentazione necessaria per presentare la proposta di candidatura comprensiva del piano di gestione, strumento pianificatorio condiviso, finalizzato alla tutela e alla conservazione dei valori del sito, nonché alla riqualificazione urbana e paesaggistica e alla valorizzazione, anche socioeconomica, dei territori di riferimento.
Il progetto contempla 18 teatri ricadenti in 3 regioni: 14 nelle Marche, a dimostrazione della straordinaria vitalità culturale della regione governata da Francesco Acquaroli, 2 in Emilia-Romagna e 2 in Umbria. Cito, tra gli altri: il Teatro Goldoni di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna; il Teatro Gentile da Fabriano, in provincia di Ancona; il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, in provincia di Spoleto. Voglio specificare che il Ministero della Cultura è pienamente consapevole del pregio dei teatri storici non inseriti nella candidatura: anch'essi, badate bene, verranno coinvolti nelle iniziative di tutela e valorizzazione che verranno intraprese.
La presentazione della candidatura rappresenta il primo tassello di un serio processo scientifico di valutazione ai fini dell'iscrizione nella Lista del Patrimonio mondiale. Il comitato del patrimonio mondiale, il cui esame delle candidature avviene annualmente, si avvale della valutazione di 3 organismi tecnici: il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti, l'Unione mondiale per la conservazione della natura e il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali. Questi organismi avviano un'istruttoria tecnica con durata di circa un anno e mezzo, che prevede sopralluoghi sul posto e colloqui approfonditi con i proponenti e gli attori interessati. Siamo massimamente fiduciosi di essere alla vigilia di un'altra storia di successo culturale.
PRESIDENTE. Il deputato Roscani ha facoltà di replicare per 2 minuti.
FABIO ROSCANI(FDI). Grazie, Presidente. Grazie, Ministro Giuli. La risposta che oggi fornisce a quest'Aula ci rende, come Fratelli d'Italia, completamente soddisfatti, sia per le informazioni importanti che oggi ci ha comunicato, sia per il lavoro che il Governo Meloni, e nello specifico il suo Ministero, sta facendo anche per il sistema dei teatri all'italiana e del ruolo di preminenza culturale degli stessi per la nostra Nazione. È un altro grande successo per l'Italia dopo il riconoscimento UNESCO dell'Appia come patrimonio dell'umanità e dopo il riconoscimento UNESCO del canto lirico italiano come patrimonio immateriale, e oggi arriva questa nuova candidatura, che ci rende non solo fieri e orgogliosi, ma anche assolutamente consapevoli dello straordinario valore di quel fenomeno architettonico in campo teatrale che si sviluppò, come da lei ricordato, nell'Italia centrale nei secoli XVIII e XIX, e che per di più trasformò quei teatri in luoghi di cultura non al servizio di pochi, ma come patrimonio di tutti.
La ringraziamo, inoltre, per avere voluto in questa sede ricordare che anche i teatri storici attualmente non iscritti alla candidatura verranno coinvolti in iniziative di tutela e valorizzazione. Siamo sulla strada giusta, Ministro, stiamo riscontrando con sempre maggiore costanza successi e considerazione del nostro patrimonio culturale, che, come noto, è apprezzato in tutto il mondo, e il Governo Meloni ne è l'interprete quotidiano .
PRESIDENTE. Il deputato Girelli ha facoltà di illustrare l'interrogazione Furfaro ed altri n. 3-01691 di cui è cofirmatario.
GIAN ANTONIO GIRELLI(PD-IDP). Grazie, Presidente. L'interrogazione è molto chiara: ci ha sconcertato la notizia della presentazione da parte del gruppo della Lega Nord di una proposta di legge tesa a far uscire l'Italia dall'OMS. Ci ha sconcertato per una serie di motivi: il primo, perché dimostra la non conoscenza del ruolo dell'OMS, a quanto pare, nata nel 1948 dalle Nazioni Unite con finalità ben precise, che sono la costruzione di uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale, che va al di là della pura malattia, il ruolo che ha svolto nel corso degli anni, l'importanza nel debellare alcune malattie, come la poliomielite e il vaiolo, l'iniziativa di ricerca, di monitoraggio, di promozione e di sviluppo dal punto di vista sanitario dei Paesi in grande difficoltà, ma anche di promozione della ricerca e di controllo del mercato farmaceutico e di indirizzo e indicazione rispetto alle prospettive future.
La drammatica vicenda del COVID ci ha insegnato quanto sia importante e di fondamentale rilevanza la sua azione, l'esatto contrario di quanto viene chiesto da questa PDL, accompagnata da frasi incomprensibili come stipendificio o altro. Chiediamo al Ministro cosa ne pensi al riguardo .
PRESIDENTE. Colleghi, mi raccomando i tempi, per favore. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.
ORAZIO SCHILLACI,. Grazie, Presidente. In risposta alle interrogazioni parlamentari - ce ne sarà anche una dopo - sulla PDL che prevede l'uscita dall'Italia dall'Organizzazione mondiale della sanità, va ribadito che la riflessione riguarda prettamente la politica estera della Nazione, e, quindi, coinvolge l'intero Governo e il Parlamento italiano. Faccio chiarezza sugli stanziamenti: l'Italia partecipa all'OMS con il versamento annuale di un contributo obbligatorio, che nel 2024 è stato pari a circa 18 milioni di dollari.
Nello stesso anno ha inoltre versato contributi volontari per un totale di circa 7,8 milioni di dollari, destinati a finanziare le priorità del programma di lavoro, come approvato dall'Assemblea mondiale della sanità, a cui l'Italia partecipa. Questo finanziamento ci colloca al 19° posto tra le Nazioni dell'Organizzazione. Per essere più puntuali sul quesito, sebbene l'uscita dall'OMS non sia contemplata nel programma di Governo, credo sia legittimo e costruttivo un dibattito che miri ad analizzare criticamente il suo ruolo, con particolare riferimento all'allocazione e all'utilizzo delle risorse e alla .
È nostro dovere, infatti, assicurare che ogni euro investito nella salute globale sia impiegato nel modo più efficace possibile. Questo dibattito, ovviamente, non può prescindere da una riflessione più ampia sulla salute globale e sulle sfide che ci attendono. La pandemia del 2020 ci ha insegnato con drammatica chiarezza che le minacce alla salute pubblica non conoscono confini. In questo contesto, rivendicare la propria sovranità in ambito sanitario è legittimo, ma questo deve tradursi in una presenza più incisiva e consapevole all'interno dei consessi internazionali.
L'esperienza della pandemia ci ha dimostrato che solo con una cooperazione internazionale efficace e coordinata possiamo affrontare emergenze sanitarie di portata globale. I virus, lo abbiamo dolorosamente appreso, non hanno cittadinanza, né rispettano i confini nazionali. Va sottolineato che anche i internazionali che hanno espresso posizioni critiche verso l'OMS, come il Presidente Trump, hanno messo in discussione principalmente l'allocazione delle risorse e le modalità operative dell'Organizzazione, non il principio fondamentale della necessità di una globale della salute.
Il Ministero della Salute collabora, nell'interesse dell'Italia e degli italiani, con l'OMS in settori cruciali: sorveglianza, prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze sanitarie, prevenzione delle malattie cronico-degenerative, monitoraggio epidemiologico, standardizzazione di dati, controllo dei rischi legati all'assistenza sanitaria e lotta all'antimicrobico-resistenza. La comunità scientifica italiana ha una tradizione di promozione di politiche sanitarie basate sull'evidenza, che ha peraltro consolidato l'immagine dell'Italia come una Nazione impegnata nel campo della salute globale. Pertanto, dobbiamo rafforzare il ruolo dell'Italia e del nostro modello nei consessi internazionali, perché isolarsi non rappresenta una strada percorribile per affrontare le complesse sfide sanitarie globali del nostro tempo. Il nostro obiettivo deve essere quello di contribuire a rendere più efficace e trasparente la mondiale della salute, nell'interesse dei nostri cittadini e dell'intera comunità internazionale.
PRESIDENTE. Il deputato Nico Stumpo ha facoltà di replicare.
NICOLA STUMPO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Non mi dichiaro soddisfatto o meno, voglio soltanto dire una cosa: con la sua educata risposta, Ministro, ha dato o del bugiardo o dell'incompetente al Vice Premier Salvini, che ha detto che l'Italia dà 100 milioni di euro all'OMS . Ha dato lei i numeri: sono 18 più 7,8. Decida lei quale delle due ha utilizzato come categoria, se quella del bugiardo, quella dell'incapace o dell'incompetente.
Poi ha citato un altro campione, forse il capo dell'internazionale dei sovranisti, Trump, che con una prima decisione ha tolto gli Stati Uniti e ora si inizia a ridiscutere.
Non è un problema nostro, il problema è non seguire la gara della follia. Lo ha detto lei: negli anni in cui il mondo è andato in difficoltà, l'unica cosa di cui ci siamo resi conto è che la salute non si può ascriverla ai problemi di una regione, di una Nazione, di un Paese, di una città. È un problema mondiale e più si è poveri, più ci sono problemi. In quegli anni, abbiamo anche capito l'importanza dell'Europa, più che in altri momenti, quando abbiamo acquistato i vaccini, alla faccia dei no-vax e di quelli che ci vorrebbero riportare indietro. Il tema è questo.
L'Organizzazione mondiale della sanità, come tutte le strutture, può avere delle imperfezioni, può avere dei problemi. Tornare indietro e pensare di essere un Paese che da solo si difende significa non capire la storia, non capire dove ci troviamo. Per questo, mi dispiace se non dico di essere soddisfatto della sua risposta, perché sono troppo preoccupato, perché dove ci vuole portare questo Governo, con proposte di legge come queste, sono dei posti dove noi non vorremmo vivere .
PRESIDENTE. Il deputato Richetti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01692 .
MATTEO RICHETTI(AZ-PER-RE). Presidente, come da lei preannunciato, la mia interrogazione verte sullo stesso tema, cioè la proposta di legge del senatore Borghi e del deputato Bagnai, ripresa dal della Lega, Matteo Salvini, circa l'ipotesi di uscire, come Italia, dall'Organizzazione mondiale della sanità, presentata alcuni giorni fa. Ovviamente, non mi risento se il Ministro si rifà allo stesso tipo di risposta.
PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.
ORAZIO SCHILLACI,. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per il quesito posto. Al riguardo, non posso che confermare quanto ho appena rappresentato con la risposta all'interrogazione a risposta immediata precedentemente presentata. È noto che l'OMS svolge un ruolo importante nel sostenere gli Stati a prepararsi, individuare, rispondere e riprendersi dalle emergenze sanitarie, dai disastri naturali e dalle crisi umanitarie.
Come ho riferito poco fa, ribadisco che è intenzione del Ministero della Salute rafforzare il ruolo dell'Italia all'interno dell'OMS per orientare le future scelte strategiche di politica sanitaria nell'interesse della nostra Nazione e dei nostri cittadini.
PRESIDENTE. L'onorevole Richetti ha facoltà di replicare.
MATTEO RICHETTI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Ministro, lei ha definito il contributo dei colleghi Borghi e Bagnai e di Salvini utile e costruttivo e poi ha dato una definizione di OMS molto corretta, che io sposo . Però, adesso le leggo la definizione che hanno dato Bagnai e Salvini dell'OMS: L'Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale - profumatamente finanziato dai contribuenti italiani - che va a braccetto con le multinazionali del farmaco. Un carrozzone controllato da un privato, Bill Gates, che in alcune circostanze si qualifica come sportello unico del lobbista.
Allora, mettiamoci d'accordo: se sono parole in libertà, le sta dicendo il suo Vicepresidente del Consiglio. Recentemente un giudice di pace di Alessandria ha condannato il Governo a risarcire simbolicamente con 10 euro chi ricorreva circa le misure contro il COVID e ha argomentato quella sentenza dicendo che, secondo il giudice, i politici in questione, cioè il Governo, hanno fatto capire che le multe furono una forzatura, che nella normativa emergenziale ci sono stati errori in buona fede, ma forse anche in malafede, che la gestione di quel periodo è stata obiettivamente sbagliata, che era legittimo il timore del vaccino, posto che alcuni vaccini hanno causato dei morti.
A usare le parole in libertà si finisce male, non per le sentenze dei giudici, perché si dice al Paese e si instilla nel Paese una convinzione profonda. Allora, non mi rivolgo solo a lei come Ministro, ma come uomo di scienza, come stimato uomo di scienza, come medico, come preside della facoltà di medicina, come rettore dell'università, per dirle che, a forza di sottovalutare le dichiarazioni, a forza di giocare con le parole, poi un giorno ci svegliamo in un Paese che è molto diverso da quello per il quale abbiamo profuso, anche lei, Ministro, impegno in questi anni .
PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01693 .
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Le centrali operative territoriali, Ministro, lei lo sa molto bene, hanno una funzione centrale per l'efficace coordinamento tra ospedali, professionisti, medici di famiglia, il sistema della medicina territoriale e anche con le politiche sociali che vengono poi messe in atto dagli enti territoriali. Bene, dovevano essere 600, una ogni 100.000 abitanti, come standard previsto dal PNRR; c'è stata una riduzione del 20 per cento e, quindi, il a fine 2024 è sceso a 480.
A questo punto, noi interroghiamo il Ministro per sapere quale sia il destino esatto per quanto riguarda le 600 previste e le 480, se sono in pieno funzionamento, in modo tale da avere una fotografia un po' chiara di quello che sta succedendo in Italia .
PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.
ORAZIO SCHILLACI,. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per il quesito riguardante la messa in funzione delle COT. Desidero precisare, come anche riportato nel portale istituzionale del Ministero della Salute, che l'obiettivo PNRR prevede un minimo di 480, pur confermando una programmazione di oltre 600.
È opportuno ricordare il ruolo delle COT. Non si configura questo ruolo come un luogo direttamente accessibile al pubblico e all'assistito, bensì è un luogo funzionale, che assicura il raccordo tra i bisogni di salute degli assistiti e i assistenziali più appropriati. Pertanto, la condizione di equità territoriale è da intendersi assicurata con il servizio reso dalle COT all'interno dell'organizzazione territoriale.
Le regioni hanno raggiunto gli obiettivi previsti nel proprio territorio in conformità con la programmazione delle oltre 600 COT programmate. In taluni casi è previsto, per efficientare l'organizzazione del territorio, la realizzazione di ulteriori COT all'interno delle case di comunità, entro giugno del 2026.
In altri termini, a fronte di un europeo di 480 COT, le regioni ne hanno conseguito un totale di 612. Questo è stato oggetto di rendicontazione ed è in corso di da parte della Commissione europea.
Devo ricordare che l'obiettivo non prevede la sola realizzazione delle COT, ma la loro piena funzionalità con personale dedicato. Tra le iniziative intraprese per garantire l'effettiva operatività, un particolare rilievo assume il monitoraggio semestrale degli previsti dal decreto ministeriale n. 77 del 2022. Questo monitoraggio viene effettuato da AgeNaS. Faccio presente al riguardo che, tra le varie iniziative concordate con la Commissione europea all'interno della definizione dei meccanismi di verifica, è previsto il ricorso ad esperti indipendenti per certificare la funzionalità delle COT. Laddove necessario, potranno essere espletate ulteriori azioni da parte di questo Ministero, anche con controlli nazionali.
Ricordo che questo Governo, con la Finanziaria 2024, ha garantito risorse (250 milioni nel 2025 e 350 milioni nel 2026) per reclutare il personale proprio per potenziare l'assistenza territoriale e garantire il funzionamento delle strutture.
Da ultimo, con specifico riferimento alle misure intraprese per far fronte alle eventuali carenze di personale sociosanitario in particolare infermieristico, per garantire l'operatività del modello organizzativo, ricordo che, con gli definiti dal DM n. 77, il fabbisogno stimato degli infermieri è pari a circa 19.600 unità.
Parallelamente, anche nell'ottica di rendere la professione infermieristica più attrattiva, si sta ponendo mano, in collaborazione con il MUR, a una revisione dei percorsi formativi dell'infermiere, prevedendo, in particolare, una revisione in senso specialistico della laurea magistrale con l'avvio di tre percorsi: infermieristica di cure primarie di famiglia e comunità, infermieristica di cure neonatali e pediatrica, infermieristica in cure intensive ed emergenza. Questo per consentire l'apprendimento da parte dell'infermiere di quelle competenze specifiche avanzate, sia teoriche che pratiche, ritenute fondamentali per il supporto di alcune aree strategiche e prioritarie del nostro Servizio sanitario nazionale, quale proprio l'attuazione della riforma dell'assistenza territoriale.
PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di replicare, per due minuti.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Va chiarito, innanzitutto, che la medicina territoriale è stata ed è una risposta fortissima se effettivamente attuata e realizzata a quello che ha dimostrato essere il periodo della pandemia, e cioè un'incapacità del nostro sistema sanitario e sociosanitario a livello sia di prevenzione, sia di cura. È questo il problema. È per questo che è stato stanziato, per la missione n. 6, un numero congruo, importante, di miliardi che diciamo essere soldi pubblici e che, a mio giudizio, non sono stati ancora ben utilizzati. Perché? Perché, al di là di quello che il Ministro oggi ci ha comunicato, rimane un pauroso del personale infermieristico non soltanto nelle strutture sanitarie tradizionali, ma anche in queste strutture che non sono nuovissime, però sono abbastanza, diciamo, centrali nella prospettiva di riforma prevista anche in sintonia con il PNRR, in quanto anche l'AgeNaS dichiara che mancherebbero - e chiudo, Presidente - addirittura da 2.400 a 3.600 infermieri di famiglia e di comunità; personale per cui è già stata stanziata la somma di 480 milioni nel decreto n. 34 del 2020.
Ebbene, la carenza di personale, in particolare infermieristico, viene supplita, per esempio nella nostra regione - il Veneto - con corsi di 200 ore per far sì che infermieri non specializzati - o meglio, operatori sociosanitari - possano addirittura entrare con funzioni di infermiere specializzato nei reparti chirurgici. Ecco, quindi per supplire a queste carenze, Ministro, bisogna che il Servizio sanitario nazionale venga finanziato adeguatamente …
LUANA ZANELLA(AVS). …Servizio pubblico, perché altrimenti, anche queste parole, prese in carico, in particolare delle persone più fragili come i tanti anziani e le tante anziane sono .
PRESIDENTE. Il deputato Zinzi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01694 .
GIANPIERO ZINZI(LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, signor Ministro, ha mai sentito parlare dell'esistenza di un pronto soccorso ad ore, aperto dalle 8 alle 18, peraltro in un territorio in cui, per raggiungere il presidio ospedaliero più vicino, in alcuni casi, è necessario fare un'ora d'auto? Ebbene, esiste, e questo capolavoro del sistema sanitario regionale campano è a Sant'Agata de' Goti. Ebbene, dove doveva sorgere un polo oncologico di eccellenza, oggi c'è una cattedrale nel deserto. Per noi tutto questo è intollerabile. Siamo qui ad interrogarla per chiederle quali misure intenderà intraprendere a tutela del diritto alla salute dei cittadini campani.
PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.
ORAZIO SCHILLACI,. Grazie, Presidente. Con riferimento al quesito posto dagli onorevoli interroganti, rappresento che la regione Campania, con decreto del commissario n. 103 del 2018, ha adottato il proprio Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, ai sensi del regolamento recante definizione degli qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell'assistenza ospedaliera, di cui al decreto del Ministro della Salute n. 70 del 2015.
Questo Piano è stato approvato dal Ministero della Salute; dopo parere favorevole del tavolo di monitoraggio, disponeva l'accorpamento dell'ospedale di Sant'Agata de' Goti con l'azienda ospedaliera San Pio di Benevento.
Il decreto ministeriale n. 70 del 2015, al punto 92.2, per quanto attiene la rete dell'emergenza-urgenza, prevede, in generale, che le strutture in zone particolarmente disagiate debbano essere dotate, indicativamente, di: un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri, una chirurgia elettiva ridotta che effettui interventi in o, eventualmente, in con la possibilità di appoggio nei letti di medicina, un pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all'emergenza-urgenza inquadrato nella disciplina specifica, così come prevista dal DM 30 gennaio 1998 “Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza”, e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l'aggiornamento relativo.
Per quanto riguarda la rete dell'emergenza-urgenza, la regione Campania ha inquadrato l'ospedale quale pronto soccorso in zona disagiata. Successivamente, in data 9 maggio 2019, la regione Campania ha adottato il decreto del commissario n. 41, nel quale si ripropone la rimodulazione della configurazione interna del citato ospedale.
Nello specifico, l'ospedale di Sant'Agata de' Goti assurge al ruolo di pronto soccorso, e annovera posti letto di chirurgia generale, medicina, cardiologia, ortopedia e terapia intensiva. Questo DCA ha ricevuto parere favorevole dal Ministero della Salute, in considerazione del fatto che non vengono alterati limiti sia in termini di numerosità di strutture di pronto soccorso, sia di apicalità e posti letto, previsti dal decreto ministeriale n. 70 del 2015.
Concludo rappresentando che sarà compito del Ministero della Salute valutare la sussistenza dei presupposti di iniziative ispettive per verificare la situazione esistente presso il presidio ospedaliero di Sant'Agata de' Goti, in particolare, come faceva lei prima riferimento, per l'attività fondamentale per i cittadini del pronto soccorso.
PRESIDENTE. Il deputato Zinzi ha facoltà di replicare.
GIANPIERO ZINZI(LEGA). La ringrazio, signor Ministro. Siamo soddisfatti della risposta, ma soprattutto siamo fiduciosi per quanto il Governo vorrà e saprà fare per affrontare e risolvere questa emergenza, che, peraltro, non è l'unica emergenza sanitaria in Campania.
La nostra regione vive una condizione di perenne emergenza dal punto di vista dell'organizzazione sanitaria. Oggi, il presidente della regione, De Luca, ha annunciato l'ennesimo primato della sanità regionale. In realtà, legge le classifiche al contrario, perché, a guardare le pagelle del Ministero della Salute, il rapporto Gimbe e addirittura la stampa di sinistra, purtroppo la Campania resta ancora fanalino di coda. Questo lo dico non dimenticando le eccellenze che abbiamo in campo medico e in campo sanitario nella nostra regione.
E allora, vede, caro Ministro, c'è una nota positiva: sono i nostri medici, i nostri infermieri, i nostri operatori sanitari, che colmano il grande divario della sanità regionale gestita da questa regione Campania. Perciò, sono dell'avviso che, oggi, concludere questo ringraziando gli operatori sanitari, i medici e gli infermieri della nostra regione, sia il miglior segnale che si possa dare. Un grazie a loro .
PRESIDENTE. Il deputato Romano ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Lupi ed altri n. 3-01695 di cui è cofirmatario.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO(NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Signor Ministro, la presenza degli animali nelle case degli italiani continua a registrare un progressivo aumento. Secondo un rapporto dell'Eurispes, nel 2024, il 37,3 per cento dei cittadini italiani possiede uno o più animali domestici o, comunque, da compagnia. Le spese per affrontare le cure e il mantenimento di questi animali sono veramente eccessive: pensiamo che l'85 per cento di chi ha un animale d'affezione non è in condizione di provvedere alle cure di questi animali presso strutture private.
Allora, chiediamo a lei, signor Ministro, poiché sappiamo che è già stato fatto uno sforzo nella scorsa legge di bilancio, perché dal 2025 ci sarà una detrazione importante di 550 euro l'anno per ogni animale, se questo Governo intenda procedere in questa direzione, ad esempio, attraverso il cosiddetto veterinario di base, per consentire a chi non può di avere un veterinario, soprattutto alle famiglie poco abbienti.
PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.
ORAZIO SCHILLACI,. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per il quesito avanzato nell'atto ispettivo, che mi consente di riferire sulle iniziative adottate per garantire la persistenza delle cure degli animali domestici, anche a beneficio dei cittadini meno abbienti.
Per primo, ricordo che la legge 30 dicembre 2023, n. 213, la legge di bilancio del 2024, all'articolo 1, ha istituito, nello stato di previsione del Ministero della Salute, un fondo destinato a sostenere i proprietari di animali d'affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche veterinarie, nonché nell'acquisto di farmaci veterinari.
A questo fondo, possono accedere i proprietari di animali d'affezione che abbiano un valore ISEE inferiore a 16.215 euro ed età superiore a 65 anni. Detto fondo vanta un finanziamento per il triennio 2024-2026 pari a 250.000 euro per l'anno 2024 e 237.500 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, a seguito della legge 30 dicembre 2024, la legge di bilancio per il 2025.
A tal riguardo, è previsto che, con decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, vengano stabiliti i criteri di ripartizione del fondo tra le regioni ed i requisiti e le modalità di accesso dei soggetti aventi diritto a tali risorse. Attualmente, il decreto predisposto è all'esame della Conferenza Stato-regioni per avere la necessaria intesa.
Inoltre, vorrei ricordare che, nell'ambito delle politiche in favore delle persone anziane, con particolare riguardo alle azioni finalizzate a sostenere il benessere psicologico con l'interazione delle stesse con gli animali d'affezione, il Ministero della Salute, con un DM del 16 settembre scorso, ha individuato i requisiti reddituali delle persone anziane beneficiarie e le modalità di donazione e distribuzione gratuita dei medicinali veterinari destinati alla cura degli animali d'affezione a enti del Terzo settore e alle strutture di raccolta e ricovero degli animali abbandonati.
L'obiettivo di questo provvedimento è favorire l'attività di supporto al mantenimento delle capacità fisiche e intellettive che gli animali domestici possono fornire agli anziani, tenendo conto delle difficoltà economiche nelle quali alcuni di questi versano.
Confermo, pertanto, nell'ottica di poter garantire i benefici per la salute che in alcuni casi porta l'interazione con gli animali da affezione, che il Ministero della Salute avrà cura di continuare a verificare la possibilità di un futuro rafforzamento delle misure finalizzate in favore dei proprietari di animali non abbienti e a prendere in considerazione la proposta sul veterinario di base.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Francesco Saverio Romano.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO(NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, signor Ministro. La sua risposta ci conforta, soprattutto nella parte finale, perché sappiamo che ciò che ha fatto il Governo è importante, ma apre soltanto una strada perché le risorse sono ancora insufficienti per poter arginare un fenomeno sempre più dilagante. Infatti, cosa accade nel nostro Paese? Ovviamente, quando le famiglie non riescono più a mantenere il cane, questo può anche essere abbandonato, purtroppo. C'è un fenomeno dilagante di randagismo che potrebbe essere fermato attraverso l'utilizzo di presìdi che già ci sono.
I presìdi sono quelli degli IZS, cioè, gli istituti zooprofilattici, che potrebbero fornire un supporto di prime cure o di lunga degenza per quegli animali da compagnia che non trovano diversamente la possibilità di essere curati e di essere assistiti.
Noi, in questa direzione, siamo pronti anche a un confronto e a un'iniziativa legislativa per sostenere il Governo in quello che è un obiettivo di civiltà, perché sappiamo perfettamente che alcuni anziani - e nelle fasce fragili gli anziani hanno soprattutto come unica compagnia un animale domestico - vanno sostenuti. Tutto ciò affinché questo diventi un modello di civiltà da offrire al resto d'Europa, sapendo che il nostro Paese, purtroppo, è fatto di tanti anziani che hanno bisogno dell'assistenza del nostro Governo .
PRESIDENTE. Il deputato Faraone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01696 .
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Ministro, soltanto una persona che è venuta adesso da Marte può avere pensato a delle tariffe come quelle che il Ministero ha tirato fuori. Perché, mentre nel Paese c'è un dibattito sul costo della vita, sui costi dell'energia e sugli stipendi che sono stati erosi dall'inflazione negli anni, dopo 26 anni si aggiorna un tariffario e il Ministero ne propone uno dove c'è addirittura un taglio rispetto alle tariffe dell'80 per cento in alcune circostanze.
Quindi, non solo non c'è l'adeguamento all'inflazione, ai costi e a tutto il resto, ma si propone anche un taglio e, quindi, di fatto, l'unica soluzione possibile per queste aziende sarebbe quella di chiudere, di mandare a casa i dipendenti e di non far funzionare la nostra sanità, perché la sanità convenzionata è una sanità che funziona come se fosse quella pubblica (anche se privata).
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Per cui, io le chiedo, signor Ministro, cosa intendete fare, al di là dell'esito della giustizia, del TAR e di tutto il resto, per aggiornare le tariffe in maniera adeguata, senza creare quest'anticamera alla chiusura di queste aziende sanitarie.
PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.
ORAZIO SCHILLACI,. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per il quesito posto, che mi permette di illustrare le novità introdotte con l'emanazione del decreto ministeriale 25 novembre 2024, che determina le tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica, consentendo nel contempo l'entrata in vigore dei nuovi LEA (DPCM 2017) su tutto il territorio nazionale.
Questo decreto impiega circa 550 milioni di euro in più rispetto alle risorse che sostengono le precedenti tariffe. Appare evidente come le nuove tariffe risultino complessivamente più remunerative delle precedenti per circa mezzo miliardo di euro. Complessivamente, il DM del 25 novembre 2024, rispetto al precedente DM del 23 giugno 2023, mai entrato in vigore in quanto era in atto una più ampia valutazione della revisione delle tariffe, prevede un incremento del finanziamento per le prestazioni di laboratorio di oltre 270 milioni di euro, di oltre 121,9 milioni di euro per le visite specialistiche e di oltre 56,7 milioni di euro per le terapie.
Ne deriva che, già rispetto al tariffario 2023, che comunque avrebbe impiegato maggiori risorse per 402 milioni di euro, risulta evidente un incremento di risorse garantite dallo Stato.
Ritengo, quindi, doveroso evidenziare che quanto asserito dai ricorrenti nell'ambito del contenzioso, che lamentano che le tariffe non sarebbero remunerative, è evidentemente apodittico anche in considerazione del fatto che non sono stati prodotti in giudizio dati di costo da poter raffrontare con le tariffe individuate nel decreto.
Mi duole anche osservare che, tra gli esempi riportati nel in argomento, alcuni non sono corretti. La prestazione PSA non esisteva in precedenza, non è possibile quindi effettuare un confronto con la tariffa previgente; ed ancora, la prima visita cardiologica con ECG riporta una tariffa oggi di 33,6 euro.
Inoltre, sottolineo che il richiamo all'impossibilità per le regioni in piano di rientro di fissare tariffe superiori al DM 25 novembre 2024 non è corretto, perché l'articolo 1, comma 322, della legge n. 207 del 2024, ha regolamentato tale punto aprendo a tale possibilità. Il DM 25 novembre 2024 non solo non impedisce ai cittadini di curarsi, ma finalmente consente a tutti di accedere ai nuovi LEA, rappresentando finalmente un'opportunità non concessa precedentemente soprattutto ai cittadini delle regioni più disagiate.
Da ultimo, ricordo che sotto l'aspetto metodologico il lavoro condotto fin dal 2017 si è basato su dati di costo raccolti e integrati nel rispetto di quanto riportato dall'articolo 8-, comma 5, lettera , del decreto legislativo n. 502 del 1992, che prevede la possibilità di determinare le tariffe sulla base dei tariffari regionali e di differenti modalità di remunerazione delle funzioni assistenziali attuate nelle regioni e nelle province autonome, anche con un confronto di valori tariffari precedentemente definiti con i corrispondenti valori tariffari.
In conclusione, ritengo doveroso sottolineare che il Ministero della Salute conduce una costante attività per la revisione tariffaria, anche in coerenza con quanto previsto dalla legge di bilancio 2025 che ha stanziato risorse, sia per l'aggiornamento dei LEA sia per la revisione delle tariffe massime nazionali. Sarà possibile, pertanto, in tempi brevi, cominciare a lavorare per l'aggiornamento del tariffario vigente, al fine di renderlo sempre più coerente con la naturale evoluzione dei costi di produzione.
PRESIDENTE. Il deputato Faraone ha facoltà di replicare.
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Parte all'attacco e chiude in ritirata, perché prima ha detto che coloro che hanno fatto un ricorso sulle tariffe hanno mentito, perché di fatto lei ha detto che tutte le organizzazioni - perché non ce n'è una, Presidente che non sia contro questo piano tariffario -, tutte queste organizzazioni, sono un gruppo di bugiardi che hanno detto che…
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Come, no? Lei dice di no, ma ha sostanzialmente smentito le tariffe e il raffronto fra quello che viene pagato oggi e quello che veniva pagato prima. Lei ha detto che non è vero che c'è stato un taglio delle tariffe. Lo ha detto nella sua risposta. Poi, alla fine, però, chiude dicendo che si vedrà come riuscire ad aggiornare il piano tariffario rispetto alle condizioni attuali, quindi, di fatto, confermando che c'è un problema di aggiornamento delle tariffe.
In più, sul piano di rientro, signor Ministro, come fa a dire che c'è questa possibilità? L'unica strada che è stata messa in campo è un emendamento del sottoscritto alla legge di bilancio approvato. Avete dato un parere positivo a un mio emendamento, quindi, il Governo non aveva neanche immaginato cosa fare per le regioni in piano di rientro che non possono mettere soldi loro; infatti, voi, come Ministero, se dovessero mettere soldi loro per pagare ciò che va a integrare i trasferimenti del Ministero, poi gli direste che sono in piano di rientro e non lo possono fare.
Quindi, le regioni che vanno bene da un punto di vista del bilancio sanitario possono aggiungere dei soldi propri; le regioni in piano di rientro - che, vorrei ricordare, non sono solo quelle del Sud, c'è anche il Piemonte, ad esempio, nella stessa condizione - non possono mettere risorse proprie perché altrimenti il Ministero le blocca.
Poi, però, lei mi dice che esiste una possibilità data da un emendamento approvato, grazie al fatto che un esponente dell'opposizione lo ha presentato e voi avete dato parere favorevole. Sa benissimo essere però, quello, un testo restrittivo, semplicemente per consentire un appiglio, ma non c'è una possibilità concreta.
Per cui, la sanità ha due velocità, perché alcune regioni potranno integrare e altre no; delle aziende che lavorano per conto del servizio pubblico saranno costrette a chiudere, con 27.000 dipendenti da mandare a casa, e lei viene qui serenamente a dirci che invece va bene così, che quelli non avevano niente da fare e, siccome non avevano niente da fare, hanno voluto fare un ricorso; e che sono pure dei bugiardi perché ci guadagnano e, invece, dicono che non ci guadagnano per speculare sugli italiani. Io credo che la sua risposta sia stata non vera e, soprattutto, irrispettosa .
PRESIDENTE. La deputata Annarita Patriarca ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01697 .
ANNARITA PATRIARCA(FI-PPE). Grazie, Presidente. Ministro, oggi ai medici specialisti liberi professionisti non è riconosciuta la possibilità di prescrivere o rinnovare piani terapeutici, costringendo i pazienti, che pure sono in cura presso specialisti privati, a rivolgersi ai medici di medicina generale, agli ambulatori pubblici, con la conseguenza di ingolfare le liste d'attesa per visite ambulatoriali. L'impossibilità di accedere alla prescrivibilità attraverso i piani terapeutici di farmaci fondamentali può determinare anche un pericoloso ritardo nell'inizio di terapie fondamentali, inoltre, può gravare anche sulle degenze ordinarie, sui pronto soccorso e sulle terapie intensive. In un'ottica di semplificazione delle procedure, le chiediamo se intenda valutare la possibilità di adottare misure volte in via sperimentale a consentire ai medici specialisti liberi professionisti l'accesso alle piattaforme regionali per la prescrizione e il rinnovo dei piani terapeutici, almeno per specifiche patologie o per specifiche tipologie di farmaci, tenendo anche conto dell'effetto deflattivo sulle liste d'attesa che l'adozione di tali misure comporterebbe, prevedendo il monitoraggio sull'andamento delle prescrizioni nell'ottica di rendere poi strutturale la misura.
PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.
ORAZIO SCHILLACI,. Grazie, Presidente. Ringrazio per l'interrogazione in esame che pone l'attenzione su due aspetti importanti. Da un lato, viene richiesto di poter valutare che anche i medici specialisti operanti nel settore privato abbiano la possibilità di prescrivere e rinnovare i piani terapeutici con accesso alle piattaforme regionali dedicate; dall'altro, delinea rilevanti questioni attinenti alle terapie farmacologiche, alle specialità medicinali, con precipuo riguardo proprio ai piani terapeutici. Riguardo al primo aspetto, ritengo doveroso segnalare che la possibilità di prescrizione e il rinnovamento dei piani terapeutici da parte dei medici operanti nel settore privato costituirebbe una deroga all'intero sistema giuridico della spesa sanitaria e farmaceutica, il quale attualmente prevede che le prescrizioni di cui si tratta possano essere effettuate esclusivamente dai medici appartenenti al Servizio sanitario nazionale in regime di rapporto di lavoro dipendente o convenzionato. Le limitazioni e le condizioni poste dall'assetto normativo vigente in materia di legittimità delle prescrizioni non hanno una valenza esclusivamente formale, ma sono finalizzate a salvaguardare la sostenibilità della spesa sanitaria, attribuendo la competenza a prescrivere i farmaci a carico dell'erario pubblico solo ai medici del sistema sanitario nazionale.
Quanto agli aspetti attinenti strettamente ai medicinali, l'Aifa ha inteso ricordare che in relazione all'attribuzione del regime di fornitura e all'individuazione delle modalità prescrittive dei farmaci si è dotata nel tempo di strumenti per governare i livelli di incertezza su sicurezza, efficienza ed economicità dei nuovi medicinali; tra questi strumenti rientrano i piani terapeutici. Infatti, i piani terapeutici sono utilizzati per i medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di specialisti all'interno delle strutture sanitarie pubbliche o accreditate individuate dalle regioni. I piani terapeutici costituiscono un importante strumento di controllo sull'appropriatezza dell'uso dei medicinali, indirizzano sulla base della diagnosi la prescrizione di farmaci ritenuti essenziali per determinate indicazioni terapeutiche e sono pertanto rimborsabili da parte del Servizio sanitario nazionale. Da un punto di vista clinico, i piani terapeutici garantiscono al paziente la continuità terapeutica ospedale-territorio. L'esclusione dal regime di rimborsabilità del Servizio sanitario nazionale della prescrizione dello specialista privato non convenzionato o in regime di libera professione trova giustificazione nel fatto che lo stesso non è assoggettato agli obblighi previsti per gli specialisti convenzionati ospedalieri ed ambulatoriali, inclusi quelli relativi al controllo delle prescrizioni da parte delle ASL, sia in termini di appropriatezza sia di spesa.
Concludo, però, segnalando che l'Aifa ha recentemente istituito un apposito tavolo tecnico con lo specifico compito di sviluppare, sulla base delle esigenze operative e delle criticità ravvisate da medici prescrittori in ambito territoriale, un documento di revisione sistematica delle note Aifa e dei piani terapeutici attualmente vigenti. Questo tavolo potrebbe anche interessarsi di alcune delle proposte che sono state oggi fatte dagli onorevoli interroganti proprio sul tema della prescrizione terapeutica.
PRESIDENTE. La deputata Patriarca ha facoltà di replicare.
ANNARITA PATRIARCA(FI-PPE). Grazie, Ministro. Sappiamo bene e conosciamo bene il quadro normativo, ma conosciamo anche la necessità assoluta di semplificare e di dare una risposta a dei problemi atavici della nostra sanità come quello delle liste d'attesa. Per cui riteniamo, al netto di una serie di controlli che sicuramente devono essere attivati, rassicurando che il controllo permetta, anche nell'esercizio di tale funzione da parte dei medici di libera professione, la possibilità di ampliare l'accesso ai piani terapeutici, in un'ottica deflattiva per le liste d'attesa e in un'ottica di semplificazione delle procedure amministrative, che oggi diventa prioritaria rispetto a qualsiasi altro tipo di preoccupazione o valutazione.
Per cui ci fa piacere sapere che l'Aifa ha un tavolo attivo e cercheremo di interfacciarci con la stessa anche in chiave propositiva in questa direzione. Chiediamo un ulteriore sforzo di elasticità al Ministero in questa direzione. L'obiettivo finale da parte di tutti, lo sappiamo bene, è cercare di ottimizzare le risposte del sistema sanitario nazionale. Il paziente rimane al centro della nostra azione e della nostra attività, va garantito, vanno controllate sicuramente le prescrizioni, ma se possiamo semplificare e agevolare dobbiamo cominciare a farlo, garantendo contemporaneamente un sistema di controlli efficace ed efficiente .
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 105, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantone. Ne ha facoltà.
LUCIANO CANTONE(M5S). Grazie, Presidente, anche per la rapidità della lettura. La sera di martedì 22 gennaio nella città di Catania, precisamente nel quartiere Trappeto Nord, è crollata una palazzina di proprietà dell'Istituto autonomo case popolari, probabilmente a causa di una fuga di gas. È passata una settimana. In quel tremendo incidente non ci sono state conseguenze gravissime: ci sono stati dieci feriti e, per fortuna, non abbiamo contato i morti ma solo per una casualità.
Ora è passata una settimana - e oggi sono qui proprio per portare questo fatto all'evidenza di quest'Aula - e per circa la metà di questo quartiere, popolato da circa 40.000 abitanti, la rete di gas è rimasta chiusa. Parliamo di quasi 20.000 persone che non possono utilizzare il gas e questo sappiamo cosa comporta in questo periodo.
Non ci sono, ad oggi, soluzioni né da parte del sindaco, né da parte del presidente di regione, a cui è stata chiesta, con atto parlamentare della regione Sicilia, un'informativa su questa vicenda e non sappiamo cosa dire ai cittadini che, purtroppo, sono in questa condizione di forte disagio; e non sanno se e quando questo disagio verrà risolto e questa interruzione del gas verrà ripristinata.
I cittadini ci chiedono costantemente di capire, attraverso tutte le sedi istituzionali possibili, qual è l'iter che ha in mente di percorrere l'amministrazione, anche con l'aiuto della regione Sicilia, per risolvere questa questione. Non possiamo completamente abbandonare questa gente che ha vissuto attimi di terrore e davvero un bruttissimo incidente. Speriamo con quest'intervento, sensibilizzando l'Aula e quindi tutte le istituzioni - auspico che questo messaggio arrivi alla più ampia platea possibile - di dare risposte, in termini di cronoprogramma, sul ripristino della rete del gas, che in questo momento fa vivere un intero quartiere di una città molto popolosa, che ha già diversi problemi da affrontare per cercare di superare questa fase, e alla cittadinanza .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Grazie, Presidente. Domenica scorsa si è svolta a Napoli una manifestazione in difesa della più grande multisala al centro di una città in Europa, il cinema Metropolitan, nato dopo la Seconda guerra mondiale, che era un rifugio antiaereo. Questo cinema-teatro, dove si sono esibiti i più grandi artisti d'Europa e del mondo, è rimasto aperto fino al 15 gennaio, dopodiché, non perché la società che lo gestisce sia fallita, non perché ci sia stato un problema dovuto purtroppo alla crisi del cinema che si sta vivendo, ma perché la proprietà di Banca Sanpaolo IMI, la stessa che tiene la cassa della Camera dei deputati, ha deciso di venderlo e, per venderlo, ha deciso di farlo chiudere. Il problema è che - anche se l'ho già sollevato una volta - a nostre domande, a domande mie e di altri parlamentari di minoranza e di maggioranza, cioè di sapere quale progetto ci sia, chi sia eventualmente interessato, non c'è stata data alcuna risposta.
È stata presentata da parte della maggioranza addirittura una proposta di vincolo totale, perché il già Ministro Sangiuliano aveva messo un vincolo quando si è cominciata a paventare questa vendita, ma attualmente non sappiamo se il Governo sarà d'accordo o meno. Noi cosa chiediamo tramite la Camera? Non possiamo permetterci di dire che siamo a favore della cultura, che vogliamo difendere il nostro territorio, le nostre imprese, oltre agli imprenditori che hanno gestito la multisala fino ad oggi (sono 20 i dipendenti che sono finiti già per strada), non possiamo dire che vogliamo difendere la cultura e poi, quando c'è l'occasione di farlo, quando non c'è un fallimento, quando ci sarebbe soltanto da portare avanti un'attività, modernizzandola certamente, facciamo spallucce. Quindi, tramite la sua persona, io vorrei, ancora una volta, chiedere al Governo se approverà l'emendamento della maggioranza e darà il suo assenso per la totale difesa di questa sala, cioè per mettere il vincolo totale, perché, e concludo, le notizie che ci arrivano è che vogliono realizzare un , mantenendo una sala sulle 9 che attualmente ci sono.
Stiamo vedendo che cosa sta succedendo con la turistificazione selvaggia: l'ultima cosa che è successa è a Roccaraso, dove si sono spostate 10.000 persone in una giornata senza servizi, senza organizzazione, senza niente. Noi continuiamo a progettare soltanto lo spostamento di orde di persone senza immaginare che, oltre alla quantità, serve anche la qualità.
PRESIDENTE. Grazie, pensi che a Roccaraso dovrebbero essere il doppio domenica.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
1.
Conversione in legge del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 201, recante misure urgenti in materia di cultura. (C. 2183)
2.
RIZZETTO ed altri: Modifica all'articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, concernente l'introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato). (C. 630-B)
: ROSCANI.