Contenuto
Lunedì 17 Febbraio 2025 ore 14:00
AULA, Seduta 429 - Decreto emergenze e attuazione Pnrr, votata la fiducia
Error loading player:
No playable sources found
Resoconto stenografico
Descrizione Indice degli interventi Resoconto stenografico
Download video della Seduta
Seleziona la parte delle seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Nella seduta odierna la Camera, con 174 voti favorevoli e 100 contrari, ha votato la fiducia posta dal governo sul disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (C. 2184-A). La seduta prosegue con l'esame degli ordini del giorno presentati al provvedimento.
XIX LEGISLATURA
429^ SEDUTA PUBBLICA
Lunedì 17 febbraio 2025 - Ore 14
Seguito della discussione del disegno di legge:
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. (C. 2184-A)
Relatori: FRASSINI, per la V Commissione; BENVENUTI GOSTOLI, per la VIII Commissione.
Download video della Seduta
Seleziona la parte della seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
Download video della Seduta
Seleziona la parte della seduta da scaricare:
Se il download non si avvia con un semplice click, potrebbe essere necessario cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare "salva destinazione con nome", "salva oggetto con nome" o dicitura simile a seconda del browser utilizzato. Si ricorda che l'utilizzo dei contenuti del sito della Camera dei deputati è autorizzato alle condizioni stabilite nell' avviso legale ed in particolare esclusivamente nei limiti in cui avvenga nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte. LINK DIRETTO AL VIDEO
Una volta effettuata la selezione, copia e incolla il codice riportato sopra.
- Lettura Verbale
- Missioni
- Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (A.C. 2184-A) (Seguito della discussione)
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.(C. 2184-A)
- Ripresa esame - A.C. 2184-A
- Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2184-A
- Vice Presidente ASCANI Anna
- Deputato ZARATTI Filiberto (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputata BONETTI Elena (AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE)
- Deputato BICCHIELLI Pino (NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC E ITALIA AL CENTRO)-MAIE-CENTRO POPOLARE)
- Deputato BATTILOCCHIO Alessandro (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE)
- Deputata L'ABBATE Patty (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato OTTAVIANI Nicola (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputato SIMIANI Marco (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato ZUCCONI Riccardo (FRATELLI D'ITALIA)
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.(C. 2184-A)
- Sull'ordine dei lavori
- La seduta e' sospesa, riprenderà alle 15:40
- Seguito della discussione del disegno di legge:
- Sull'ordine dei lavori
- In morte dell'onorevole Domenico Luca'
- Su un lutto del deputato Angelo Bonelli
- Preavviso di votazioni elettroniche
- Si riprende la discussione:
- La seduta e' sospesa, riprenderà alle 17
- Seguito della discussione del disegno di legge:
- Sull'ordine dei lavori
- Vice Presidente ASCANI ANNA
- Deputata BRAGA Chiara (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato FARAONE Davide (ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE)
- Deputata ZANELLA Luana (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputato RICHETTI Matteo (AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE)
- Deputato RICCIARDI Riccardo (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato BIGNAMI Galeazzo (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato BARELLI Paolo (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE)
- Deputata CARFAGNA Maria Rosaria (NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC E ITALIA AL CENTRO)-MAIE-CENTRO POPOLARE)
- Deputato CANDIANI Stefano (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Si riprende la discussione:
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.(C. 2184-A)
- Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Deputato SARRACINO Marco (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato BORRELLI Francesco Emilio (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputata DI BIASE Michela (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato PENZA Pasqualino (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato BERRUTO Mauro (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato IARIA Antonino (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento SIRACUSANO Matilde
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento SIRACUSANO Matilde
- Deputato SILVESTRI Francesco (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato ZARATTI Filiberto (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputata BOSCHI Maria Elena (ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE)
- Deputata DI BIASE Michela (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Esame degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Deputata ZANELLA Luana (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento SIRACUSANO Matilde
- Deputato PAGANO Ubaldo (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato RAIMONDO Carmine Fabio (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato BERRUTO Mauro (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato STUMPO Nicola (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato SIMIANI Marco (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato DEIDDA Salvatore (FRATELLI D'ITALIA)
- Deputato LAI Silvio (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Votazione degli ordini del giorno - A.C. 2184-A
- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.(C. 2184-A)
- Interventi di fine seduta
- Vice Presidente ASCANI Anna
- Deputata MONTEMAGNI Elisa (LEGA - SALVINI PREMIER)
- Deputata PRESTIPINO Patrizia (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Deputato BORRELLI Francesco Emilio (ALLEANZA VERDI E SINISTRA)
- Deputata FERRARI Sara (PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA)
- Ordine del giorno della seduta di domani
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
GIOVANNI DONZELLI, legge il processo verbale della seduta del 10 febbraio 2025.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 92, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell' al resoconto stenografico della seduta odierna .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2184-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ricordo che nella seduta del 14 febbraio il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo delle Commissioni.
Ricordo, altresì, che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 12 febbraio scorso, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 15,40.
Dopo tale votazione, l'esame del provvedimento proseguirà, a partire dalle ore 16,40 e fino alle ore 20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24, ed eventualmente nella giornata di domani, martedì 18 febbraio, a partire dalle ore 9,30.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il deputato Filiberto Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie, signora Presidente. Colleghe e colleghi, signora rappresentante del Governo, ogni giorno ha la sua fiducia, bisogna dirlo. Ormai questa è la costante di questa legislatura: 82 decreti-legge, più di 3 al mese. Arriveremo, forse, signora Sottosegretaria, a fare almeno una fiducia a settimana, almeno cogliamo questo obiettivo che ci porterà sui libri di storia, alla faccia di quanto previsto dall'articolo 77 della Costituzione. Ma, oggi, non voglio fare questo ragionamento.
Quello che emerge da questo ricorso costante e continuo alla fiducia è prima di tutto un dato politico; è il dato politico di una maggioranza che ha un'incapacità strutturale di affrontare, in modo democratico, i problemi del Governo del Paese. Infatti, in tutti gli anni che hanno caratterizzato la nostra Repubblica, c'è stato certamente un ricorso importante - peraltro, più volte stigmatizzato dal Presidente della Repubblica - ai decreti-legge. Eppure, moltissimi provvedimenti - leggi fondamentali e importanti per questo Paese, storiche oserei dire - sono stati approvati con l'iter normale e ordinario all'interno della Camera dei deputati, quell'iter che, ormai, qui dentro, non si vede più. Non vi è più alcuna iniziativa parlamentare di deputati - sono rarissime - che abbia la considerazione per essere discussa in quest'Aula.
Le proposte dell'opposizione, peraltro, vengono cestinate e ignorate completamente. Quindi, è proprio in discussione l'incapacità della destra italiana, che governa il Paese, di affrontare, in modo democratico, le questioni, il dibattito nel luogo principale e fondamentale della democrazia italiana, ossia il Parlamento. Confrontarsi, modificare o accettare le proposte, questo, non lo volete fare, non siete capaci di farlo. Ciò rende la nostra democrazia più debole e i vostri provvedimenti sempre più pasticciati. Questo è un decreto dove c'è dentro tutto. Ormai, non soltanto la decretazione d'urgenza è diventata ordinaria, ma i decreti sono sempre più : interventi infrastrutturali e di riqualificazione urgenti per fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale, disagio giovanile, lavoro, infrastrutture, tossicodipendenze, misure necessarie a garantire lo svolgimento delle elezioni degli enti pubblici di federazione.
Qui dentro ce n'è per tutti! Ce n'è per tutti! Non so e non riesco a capire come effettivamente la maggioranza possa giustificare questo scempio delle norme e di mettere, nello stesso provvedimento, tutto e il contrario di tutto.
Questo decreto è un coacervo di norme, meglio dire un pasticcio, un grande pasticcio, nel quale infilate tutto. Io sarei curioso di sapere, quando ci sarà qualcuno, fra qualche anno, che andrà a rileggere la produzione legislativa di questa fase della vita del nostro Paese, credo che difficilmente sarà in grado di dipanarsi tra le norme cervellotiche, sbagliate e ammucchiate che i vostri provvedimenti stanno mettendo in campo.
Dopodiché, per affrontare i problemi, si finisce sempre nello stesso modo: voi nominate i commissari, il commissario dovrà risolvere tutti i problemi che non siete stati in grado di risolvere voi, con la gestione ordinaria, bypassando così tutte le norme, anche quelle contabili, bypassando i poteri delle amministrazioni locali e degli organismi legittimamente eletti. Voi nominate i commissari, come se fossero la panacea di tutti i problemi. Ma non vi è bastata l'esperienza del commissario per l'adozione di interventi connessi al fenomeno della siccità, della crisi idrica della Sicilia, che, peraltro, si chiamava Dell'Acqua? Anni di commissariamento hanno portato a una situazione drammatica in quella regione.
Voi la affrontate in questo provvedimento, ma come? Dicendo che farete 3 desalinatori, come se questa fosse la soluzione ai problemi. Questa è la grande produzione del commissario, con tutto quello che ci è costato e con tutto quello che costa all'ufficio commissariale. Questa è la soluzione di una regione dove si sono prosciugati i laghi e intere città sono prive di acqua potabile per diverse settimane. Enormi danni all'agricoltura e agli allevamenti, e voi vi presentate con tre desalinatori. Quando poi spendete 15 miliardi di euro per fare un Ponte inutile! Ma vergognatevi!
Voi state distruggendo la vita delle persone in Sicilia. State distruggendo una comunità intera, con buona pace del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, che parla soltanto del ponte, ma si dimentica dei treni, che ormai non funzionano più. Una volta si diceva: quando c'era lui, c'erano i treni che arrivavano puntuali. Adesso, da quando c'è lei, arrivano sempre in ritardo. Quindi, io penso che questo sia un errore fondamentale, così come questo decreto nei diversi aspetti che affronta, a cominciare dalla vicenda di Caivano, dal commissario straordinario per Caivano. Ma voi siete proprio sicuri che l'obiettivo sia quello di risanare? Che la questione fondamentale siano le norme securitarie, di ordine pubblico, che devono essere garantite alle periferie delle nostre città? Che proprio quello sia il problema? E, invece, che il problema non sia l'assenza di investimenti veri in infrastrutture, in cultura, in scuole, in strutture sanitarie e in occasioni di lavoro per quei ragazzi e per quelle ragazze di questi quartieri?
Questi ragazzi e ragazze hanno un unico datore di lavoro possibile nella loro vita: la camorra e la criminalità organizzata, senza che lo Stato faccia nulla e continui a non fare nulla, ma soltanto norme repressive, ancora una volta: è questa la strada che voi volete percorrere ancora? Quartieri interi si ribellano e associazioni, come succede al quartiere Quarticciolo di Roma, che dicono: noi abbiamo un progetto, facciamo delle cose, mettiamo in campo iniziative da anni e adesso voi arrivate con il commissario che, utilizzando norme repressive, alla fine pensa di risolvere tutto in questo modo. Io penso che, di fronte a questa situazione, in realtà voi non state pensando di dover risanare le nostre periferie, perché non si affronta così il problema: si affronta investendo denaro e risorse vere. E pensare che voi la parte consistente degli interventi del PNRR nelle periferie di questo Paese l'avete depennata e cancellata; avete cancellato le uniche risorse e gli unici soldi veri che potevano permettere alle nostre periferie di tornare ad avere una dignità di luoghi dove vivere.
Io lo voglio dire sinceramente, cara Sottosegretaria: non è così che si risolvono i problemi. Noi abbiamo avuto a disposizione 194 miliardi di euro da parte dell'Europa, quella stessa Europa che oggi voi non volete sostenere né difendere. Di questi 194 miliardi faccio presente che circa 100 erano di prestiti agevolati senza tassi da pagare, ma i restanti erano a fondo perduto. Quando noi abbiamo avuto bisogno l'Europa ci ha aiutato e se adesso non ci fossero i soldi del PNRR, in questo Paese, saremmo in recessione ormai da anni e voi lo sapete; ciò nonostante, adesso la politica estera del vostro Paese vi porta ad essere ammiccanti con i grandi potenti a livello globale.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Concludo, signora Presidente, dicendo che noi, visto che ci si chiede di darvi la fiducia, non ci fidiamo del Governo che ha lasciato libero Almasri, un massacratore di bambini, riportato a casa con un aereo di Stato; non ci fidiamo del Governo che si genuflette a Trump; non ci fidiamo del Governo che tradisce gli interessi dell'Italia e dell'Europa; non ci fidiamo del Governo che scappa quando chiediamo una legge sul salario minimo e una sulla riduzione dell'orario di lavoro; non ci fidiamo del Governo che fa finta di non vedere la catastrofe dei cambiamenti climatici; non ci fidiamo del Governo che vuole ridurre democrazia e libertà. Noi non ci fidiamo del Governo della destra, noi non ci fidiamo del Governo Meloni .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bonetti. Ne ha facoltà.
ELENA BONETTI(AZ-PER-RE). Grazie. Presidente e Sottosegretaria, confesso che ormai la frase iniziale della dichiarazione del voto di fiducia sembra una frase da liturgia stantia: siamo di fronte all'ennesimo voto di fiducia sull'ennesimo decreto macedonia, che di fatto nulla ha di urgente e di coerente, che il Governo sottopone a quest'Aula. Spiace dover ridurre il dibattito parlamentare, anche di uno strumento che ha una sua così profonda significazione nell'ambito dell'attività dell'esercizio parlamentare, il voto di fiducia rispetto al Governo. Quando il Governo si presenta al Parlamento per chiedere la fiducia è un momento nel quale, in fondo, il Governo chiede di essere sostenuto rispetto a un'azione politica chiara, determinata e netta; invece ci troviamo a votare delle fiducie e rincorrerle una dopo l'altra, con anche un esercizio particolarmente arzigogolato di incastro dei tempi parlamentari tra le Commissioni, i decreti che arrivano in conversione da una parte all'altra e incastrare una fiducia dentro all'altra fiducia. Qui, se vogliamo guardare cosa c'è nei decreti che arrivano e in questo, in particolare, onestamente di urgente non trovo nulla, se non la rincorsa a tappare dei buchi di un'attività governativa che, a quanto pare, non è in grado, invece, di avere una coerenza, una visione e una sistematicità organizzata dell'Esecutivo.
Dopodiché uno dice: va beh, magari c'è anche una coerenza di materie dentro questo decreto. Allora, sinceramente ho provato a fare quello che sembra essere ormai un esercizio a cui dobbiamo dedicarci. Avete presente quando si insegna la teoria insiemistica ai bambini, anche alla scuola primaria? Si definiscono gli insiemi per caratteristica, quindi si dà una elencazione di nomi e di oggetti e si dice agli studenti: cercate la caratteristica comune a tutti questi oggetti, cosa che almeno dovrebbe esserci in un decreto organico che si chiama emergenza e PNRR. Allora, io ho fatto questo esercizio e mi sono chiesta cosa hanno in comune: strutture commissariali per intervenire in alcuni comuni e in alcuni territori - che sono scelti non è chiaro secondo quale criterio - ai quali si vanno ad aggiungere elementi di commissari e di sotto-commissari sul modello Caivano, esonerando completamente l'amministrazione comunale da questo esercizio; dopodiché questo dovrebbe avere qualcosa in comune sul tema delle nomine dei prefetti e dei viceprefetti, con la rete idrica nel nostro Paese, con il rischio idrogeologico, con Bagnoli, con il Giubileo, con l'Agenzia per il lavoro portuale, con il gioco patologico, con l'elezione negli enti pubblici con valenza di federazione sportiva e con alcune norme di competenza del PNRR.
Allora, un po' di teoria insiemistica l'ho studiata, ma confesso che non sono riuscita a risolvere questo esercizio, perché per me non c'è niente in comune in tutti questi, che di fatto sono dei titoli, se non il fatto che sono dei titoli vuoti, gestiti in modo disorganico e un po' improvvisato e che semplicemente sono entrati in un contenitore unico che aveva una valenza di urgenza per essere approvati, ma che non erano minimamente coerenti con nessun impianto normativo, legislativo e di visione di Governo. Allora, cosa stiamo facendo qui? Me lo chiedo e credo che ce lo dovremmo chiedere tutti. Noi abbiamo l'impressione, Presidente, che questo Parlamento stia diventando il passacarte del Governo, come se fossimo in un grande gioco di ruolo dove in qualche modo bisogna occupare il tempo delle Commissioni parlamentari e del lavoro parlamentare, senza riconoscere minimamente nessuno spazio di agibilità e di dignità a questo Parlamento per fare quello che, invece, il Parlamento, secondo quanto prevede la nostra Costituzione, dovrebbe essere chiamato a fare.
Noi abbiamo oggi un voto di fiducia e domani sappiamo già che verrà annunciata la questione di fiducia sul decreto Milleproroghe, che arriva alla Camera oggi - oggi è arrivato in Commissione - e su cui domani verrà posta la questione di fiducia. Quindi, il dibattito della Commissione sul decreto si è esaurito in un paio d'ore, una manciata di ore in questa giornata, e poi proseguirà con il favore delle tenebre, secondo la famosa citazione, dopo tra l'altro - lasciatecelo dire - un pietoso teatro di rimbalzo di lotte e di rivendicazioni reciproche della maggioranza per posizioni diverse al Senato e l'approvazione di norme indegne, come l'annullamento delle sanzioni per i no-vax.
Noi abbiamo deciso che non presenteremo emendamenti a questo decreto, perché riteniamo che la dignità, non tanto nostra, della nostra attività parlamentare, ma di quello che questo Parlamento rappresenta nel Paese, abbia bisogno di qualcuno che dica: adesso basta. Basta continuare a usare quest'Aula, e questo luogo, semplicemente come una ratifica inutile di provvedimenti che vanno avanti per i loro binari, pur con tutte le criticità che ho già avuto modo di evidenziare.
Intanto, ci saremmo aspettati che, da parte del Governo, di fronte a queste richieste di fiducia, questa settimana, ci fosse almeno un'ammissione di responsabilità, che riconoscesse almeno che le cose non avrebbero dovuto svolgersi in questo modo, e che, per qualche ragione, si sono svolte in questo modo.
Questo fare finta che “tutto va bene, madama la Marchesa” non può continuare a funzionare, perché non sta andando tutto bene. E non sta andando tutto bene perché, a forza di rendere del tutto inutile un dibattito in un'Aula, che, lasciatemelo, che oggi certamente non è certo la rappresentanza della presenza del Parlamento italiano, nella discussione di una fiducia, che è un atto importante nei confronti del Governo, si sta rappresentando, non tanto a noi stessi, quanto fuori di noi, un processo inutile, una liturgia inutile, come se la democrazia parlamentare fosse un'inutile liturgia.
Attenzione ad andare avanti a svuotare così di significato il nostro agire in questo Parlamento, perché l'esito di tutto questo sarà che, prima o poi, qualcuno dirà: troviamo un metodo più efficiente, non serve riunire il Parlamento per fare cose inutili, che non portano a conclusione, che non modificano nulla. Se non serve il Parlamento, basta avere qualcuno che al Governo decida per tutti, la tirannia illuminata, oppure, purtroppo, quello che sta succedendo, come lo sgretolamento anche delle democrazie e, in fondo, anche della visione decidente su cui noi abbiamo ancorato la nostra scelta anche repubblicana, dare spazio alle oligarchie o alle dittature.
Allora, su questo non ci vogliamo arrendere, non ci vogliamo arrendere nel denunciarlo in quest'Aula e non ci arrenderemo nel modo e nello stile con cui continueremo a vivere il nostro mandato parlamentare e il nostro dovere, che sentiamo nei confronti delle italiane e degli italiani. Penso anche che questo Parlamento, tutto intero, oggi dovrebbe sentire l'urgenza, la necessità di rianimare con forza l'orgoglio, il senso, l'anima della nostra democrazia e della nostra scelta repubblicana, anche nel momento nel quale il nostro Presidente della Repubblica è per l'ennesima volta messo, in modo ignobile, sotto attacco dalla Russia di Putin.
Questo oggi dovrebbe fare un Parlamento serio, non solo unirsi a voce al Presidente della Repubblica, ma avere uno scatto di orgoglio e dire che in questo Parlamento c'è la vita di tutte le italiane e di tutti gli italiani . Noi, per questo motivo, oggi, non voteremo la fiducia, ribadendo che non ci arrenderemo mai a questo gioco al massacro a cui ci volete condurre .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bicchielli. Ne ha facoltà.
PINO BICCHIELLI(NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, Sottosegretaria Siracusano, PNRR è un acronimo che è entrato a far parte del dibattito politico all'indomani della pandemia, nato come l'insieme dei progetti da realizzare grazie all'impiego delle risorse del . Ricordiamo tutti quel passaggio, oserei dire, quasi storico. Le dimensioni e l'imprevedibilità della crisi che ha colpito il mondo all'inizio di questo decennio hanno spinto l'Unione europea a una decisione rilevantissima, ovvero condividere il debito per rilanciare l'economia di tutti i Paesi membri. Così, il Piano ha avuto, sin dall'inizio, l'obiettivo di superare lacune strutturali per riavviare la macchina economica.
Ed allora si è innescato un doppio meccanismo di freno e di accelerazione: da un lato, gli effetti delle guerre e dell'emergenza energetica, dall'altro la spinta della doppia transizione, ancora non del tutto colta dal nostro Paese e dall'Europa intera, per una foga ideologica che ha fatto dimenticare uno dei principi cardine dell'Unione: la neutralità tecnologica, come sollevato anche dall'ex Presidente Mario Draghi nel suo piano per la competitività.
Signor Presidente, perché faccio questo quadro che può sembrare pleonastico? Perché, nel corso di questi anni, è naturalmente cambiata la funzione stessa del PNRR. Oggi, non possiamo più puntare solo a far ripartire la crescita, ma dobbiamo mettere il Paese nelle condizioni di prendere parte alla doppia transizione digitale ed ecologica, che si connotino nei fatti per essere nella doppia transizione dal marcato carattere tecnologico. Per farlo, dobbiamo colmare molte lacune, soprattutto a livello territoriale, che ancora non consentono a tutti i cittadini di contribuire nello stesso tempo, quindi, di usufruire delle grandi rivoluzioni in atto. Mi riferisco soprattutto al Mezzogiorno, Sottosegretaria (condividiamo questo territorio); sono 13 milioni gli italiani che abitano le cosiddette aree interne, i quali scontano ancora un divario enorme di cittadinanza che è inaccettabile.
Però andiamo con ordine. In questi anni è cambiato anche il modo di affrontare il PNRR. Agli esordi sembrava una bandiera, una bandiera che veniva sbandierata come risultato politico. Oggi, finalmente, viene considerato un documento di lavoro e ci tengo a esprimere l'apprezzamento verso il Governo, verso il Ministro Fitto e il Ministro Foti, per l'approccio pragmatico che hanno avuto, uno all'inizio e l'altro sta continuando ad avere. Il PNRR non è un successo di per sé, fino a quando i suoi progetti non vengano portati a compimento e ogni azione e ogni modifica sono volte esclusivamente alla sua realizzazione. Infatti, il PNRR - lo abbiamo dichiarato sin dall'inizio di questa legislatura -, per sua natura, valica le legislature e rappresenta un progetto Paese, non è la bandierina di questo o di quel Governo.
E con tale spirito di serietà e operatività abbiamo condiviso ogni passaggio portato avanti nella giusta direzione, così come quello di oggi, volto a introdurre ulteriori revisioni per la puntuale realizzazione dei progetti. Ce lo ha ricordato il Ministro Foti, in quest'Aula, la settimana scorsa, rispondendo a un della nostra collega di Noi Moderati, l'onorevole Cavo. E cito il Ministro Foti, che ha detto: “Noi avevamo 631 obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno 2026, ne abbiamo raggiunti 337, pari al 54 per cento. (…) È chiaro che abbiamo ancora tre fasi da raggiungere: 30 giugno 2025, 30 dicembre 2025, 30 giugno 2026, per raggiungere ulteriori 284 obiettivi che daranno la possibilità di incassare esattamente 12,8 miliardi di euro per l'ottava rata, 12,8 miliardi di euro per la nona rata e 28,4 miliardi di euro per l'ultima rata”. E continuava a sottolineare il Ministro Foti (e voglio citarlo nuovamente): “Questo era un Paese che non era avvezzo ad una spesa annua di questo tipo e soprattutto del tipo previsto dai tempi stretti del PNRR”.
Quindi, colleghi, è stato fatto uno sforzo immane dalla macchina dello Stato e, pertanto, sarà necessario mettere in atto ulteriori sforzi, avendo come obiettivo quello di rodare ulteriormente un meccanismo di funzionamento che consenta al Paese di fronteggiare anche le future sfide. Il ritmo dell'evoluzione tecnologica è sempre più rapido e quello sarà il campo su cui si giocherà il futuro politico ed economico del mondo.
E ciò vuol dire che non basta colmare le lacune; il PNRR non va visto esclusivamente come un piano da realizzare, da portare a casa, ma come il punto di partenza per l'avvio di un nuovo ciclo per il nostro Paese, in cui la macchina dello Stato, il mondo delle imprese, la vitalità e il benessere sociale, la ricerca e la formazione, il mondo della finanza cooperino tutti per lo sviluppo dell'innovazione.
In sintesi, il PNRR è un vero e proprio banco di prova, una prova che, fino ad ora, stiamo superando a pieni voti e che, proprio per questo, non ci legittima ad abbassare la guardia. In questo scenario generale, si inserisce la puntualità degli interventi e dei progetti da realizzare sul territorio. Mi concentrerò, in particolare, su quelli situati nel Sud del nostro Paese.
Come accennavo prima, i ritardi e le lacune accumulati nei decenni nel Mezzogiorno e nelle aree cosiddette fragili del Paese - mi riferisco soprattutto alle isole e alle aree interne - non rappresentano solo un problema per quei territori e per quei cittadini, ma sono un macigno che pesa su tutta la nostra economia.
Stiamo parlando di ritardi in termini di infrastrutture materiali e infrastrutture immateriali. A tal proposito, vorrei sottolineare anche l'aspetto sociale. Una società sana, capace di includere e consentire a ogni individuo di contribuire a realizzarsi, di trovare il proprio spazio e costruire il proprio futuro è l'infrastruttura primaria per un Paese. Il disagio sociale e l'emarginazione di intere fasce di popolazione - penso ai giovani e alle donne, ma anche ad alcune fasce di età più avanzata - fanno scricchiolare l'architettura complessiva del Paese.
Allora, c'è da dire, signora Presidente, che questo Governo ha fatto suo l'impegno di riportare lo Stato laddove mancava da troppo tempo. “Riportare lo Stato” cosa vuol dire? Vuol dire ricreare le condizioni perché una comunità torni ad essere tale. E in questo senso vanno gli interventi infrastrutturali e di riqualificazione urgenti previsti dal testo che stiamo esaminando oggi in quest'Aula, volti proprio a fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile. Uno dei compiti connessi al ruolo di chi siede in questi banchi è di rispondere al territorio del proprio operato e portare all'attenzione di tutti quanti noi le istanze locali, con la consapevolezza che risolvere una criticità territoriale vuol dire rafforzare il Paese nel suo complesso.
C'è un tema, signora Presidente, su cui l'Italia presenta una particolare fragilità: è l'esposizione a fenomeni di dissesto idrogeologico. È per questo che ritengo particolarmente importante che non sia mancata in questo provvedimento l'attenzione, ad esempio, per l'isola di Ischia e per la sua riqualificazione, dopo il grave evento meteorologico che l'ha colpita. Ecco perché accolgo con un favore particolare quanto disposto in questo testo per agevolare proprio il lavoro commissariale.
Comunque, il provvedimento su cui il Governo oggi pone la fiducia si articola su diverse tematiche, dall'ambiente al lavoro, tutte con la stessa finalità e tutte nello stesso insieme, rifacendomi all'intervento della collega di prima.
A tal proposito, una questione cruciale per il futuro del Paese che vorrei sottolineare è la questione energetica. Qui si interviene su una delle missioni del REPowerEU, in particolare in riferimento ai contratti di lungo periodo per energia prodotta da fonti rinnovabili. La transizione ecologica e la sicurezza degli approvvigionamenti devono passare assolutamente dalla definizione di un mix energetico più equilibrato, che preveda anche il ritorno al nucleare, dove il Sud può davvero giocare una partita importante, sia in termini produttivi sia sul fronte delle interconnessioni.
Signora Presidente, nel dichiarare il voto di fiducia favorevole di Noi Moderati ho voluto articolare la nostra posizione con la condivisione di una linea complessiva che il Governo sta portando avanti: una visione strategica che mette al centro il rafforzamento delle leve di sviluppo e la valorizzazione delle energie del potenziale inespresso. L'Italia cresce se il Sud cresce. Il PNRR deve essere l'occasione per mettere tutto il Paese nelle condizioni di avere un ruolo di primo piano nella doppia transizione tecnologica e nelle sfide future.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Battilocchio. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BATTILOCCHIO(FI-PPE). Grazie, Presidente. Sottosegretario Siracusano, onorevoli colleghi, Forza Italia voterà a favore di questa richiesta di fiducia e del provvedimento in esame. È stata contestata da più parti l'eterogeneità delle materie affrontate: in realtà, si sta affrontando una serie crescente di emergenze che impongono scelte continue e decisioni immediate da adottare a correzione e integrazione delle politiche avviate per ciascuna questione.
Ognuno dei temi affrontati nel provvedimento è, però, impostato nel quadro di un filo conduttore, che si dipana su più provvedimenti. Affronterò qui gli aspetti di natura sociale e lavoristica del provvedimento, lasciando al collega che farà la dichiarazione di voto finale le questioni relative alle imprese e all'energia.
L'articolo 4 introduce tutta una serie di disposizioni importanti in materia, per esempio, di proroga di ulteriori due anni del termine finale di operatività delle agenzie per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale dei porti di Cagliari, Gioia Tauro e Taranto.
Abbiamo un incremento di 15 milioni di euro per l'anno 2025 in termini di risorse e di contributi in favore degli enti del Terzo settore e di altri enti ad essi assimilabili, per l'assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato di soggetti con disabilità e di età inferiore ai 35 anni. Abbiamo una serie di disposizioni relative al Giubileo: quindi, siamo ovviamente al fianco della città di Roma perché è chiaro che, nel caso del Giubileo, Roma è l'immagine dell'Italia in tutto il mondo ed è assolutamente necessario e opportuno mostrarsi uniti.
Mi voglio soffermare sull'articolo 1 di questo provvedimento. L'articolo 1 rappresenta indubbiamente la tappa di un percorso di attenzione verso le aree periferiche del nostro Paese. Un percorso che è partito da qualche anno, ma in questa legislatura ha assunto una centralità ancora più importante. Io vorrei ricordare che, già prima dei fatti di Caivano, questo Parlamento, con un voto unanime, aveva deciso di porre la questione periferie al centro della sua agenda, con l'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, che sta portando avanti un lavoro importante: a breve presenterà la relazione intermedia, che è frutto della collaborazione, dell'interazione e della sinergia trasversale su questo tema. Il lavoro portato avanti ha un triplice schema: di analisi, di proposta e di presenza sul territorio. La Commissione parlamentare d'inchiesta, nelle sue 21 uscite esterne di questo anno - è stata più volte a Roma, a Napoli, a Bari, a Genova, a Palermo, a Catania, a Torino, a Firenze e, nelle prossime settimane, si recherà a Venezia e a Milano - ha raccolto sui territori istanze e suggerimenti.
Da un lato, c'è una richiesta forte di ordinarietà: i cittadini delle periferie chiedono di avere condizioni di sicurezza ordinarie, mobilità, opportunità formative e culturali, decoro e impiantistica sportiva, per superare quel , quella distanza, quel distacco che si è venuto a creare negli anni tra il centro e le periferie. Ma una seconda richiesta - forse ancora più pressante - è quella di dare continuità a questa attenzione, che oggi è oggettiva: quindi, si chiede che l'attenzione e l'interesse verso le periferie sia un qualcosa di duraturo, un qualcosa di permanente.
Sappiamo che un passo importante - è stato ricordato in più interventi - è stato fatto con il decreto n. 123 del 2023, cosiddetto decreto Caivano, che ha degli ingredienti che vorrei ricordare. Sono tasselli di un puzzle più complesso. Prevede un presidio del territorio e una presenza delle Forze dell'ordine; prevede delle risorse ; prevede progetti di qualità con un definito; una gestione straordinaria commissariale con il commissario Ciciliano; dal centro, un supporto forte da un punto di vista tecnico e amministrativo e una sinergia diffusa tra le istituzioni. A Caivano il cambiamento è in corso, ma quando giriamo per le periferie ci fanno presente che nel nostro Paese esistono tante altre realtà simili.
Questo decreto - il decreto n. 208 del 2024 - è un passo proprio in questa direzione perché, sulla base del cosiddetto indice di vulnerabilità sociale, va ad individuare altre sette aree che saranno interessate da un provvedimento complessivo dell'Esecutivo.
Le sette aree sono - come sappiamo - Rozzano, i quartieri Alessandrino e Quarticciolo di Roma, Scampia e Secondigliano per Napoli, Orta Nova in provincia di Foggia, Rosarno e San Ferdinando a Reggio Calabria, San Cristoforo a Catania e Borgo Nuovo a Palermo.
Sappiamo che il commissario straordinario avrà il compito di portare avanti piani che ovviamente vedranno il coinvolgimento delle realtà locali, quindi interventi infrastrutturali e di riqualificazione sociale, con l'ausilio di sei subcommissari che rappresenteranno i territori.
Tutto questo viene fatto attraverso risorse importanti perché 180 milioni di euro previsti rappresentano una risposta importante. Io credo sia un ulteriore passo. Il traguardo è ancora lontano, la meta è ancora lontana, perché per decenni abbiamo assistito a questo crescente, a questo distacco tra il centro di alcune delle nostre città e le periferie. Spesso abbiamo avuto quelle che venivano chiamate le cosiddette utopie urbanistiche che vanno da Nord a Sud. In alcuni casi si è parlato addirittura di sperimentazioni urbanistiche che si sono trasformate in veri e propri incubi per i cittadini residenti.
Quindi, si è creata, come dicevo, distanza, distacco, cesura tra i centri delle città e le periferie, in un concetto che poi nel tempo si è andato anche evolvendo, tanto che oggi non è più un concetto solamente geografico, ma si parla di periferie sociali, in cui albergano disagi e criticità. Quindi, questo è sicuramente un provvedimento importante. Proseguiamo con decisione questo percorso. La strada è ancora lunga perché il è maturato in decenni ma la direzione è sicuramente quella giusta .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE(M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, Governo, oggi affrontiamo l'ennesimo decreto, il decreto Emergenza Piano nazionale di ripresa e resilienza, perché poi l'avete chiamato decreto di emergenza. Mi sembra un po' strano, nella decretazione stessa c'è già l'urgenza. Ma oggi abbiamo anche la novantesima fiducia di questo Governo. Guardate, noi non la votiamo. Noi non votiamo questa fiducia a questo Governo perché questo decreto, con il cancellino, ha eliminato tutti gli emendamenti di buonsenso su cui abbiamo lavorato in questi giorni. Abbiamo presentato 100 emendamenti e, ad eccezione di uno della collega Carmina, tutto il resto è stato completamente bocciato.
Mi chiedo: ma li avete letti? Perché dico questo? Perché si tratta di interventi infrastrutturali, di riqualificazione, per combattere il degrado delle periferie e il disagio sociale.
Abbiamo chiesto fondi per gli asili nido, per i consultori, per il contrasto alla dispersione scolastica. Abbiamo chiesto anche di rigenerare le periferie con la cultura. Quindi, vogliamo riaprire quei teatri dismessi, quei cinema, le biblioteche, le biblioteche di quartiere.
E l'altra cosa che ci sembra strana: li avete bocciati perché, come al solito, sono chiaramente nostri, non sono della maggioranza, quindi fate . Ma quello che non capisco è perché creare cittadini di serie A e di serie B? Perché solamente per alcune zone abbiamo previsto questi incentivi? E tutte le altre città che ne hanno bisogno? Guardate, ne cito qui alcune. Vi faccio un esempio di quello che sta accadendo in Puglia. Nella città di Brindisi sta chiudendo la Federico II, a Cerano; c'è una vertenza di ENI-Versalis, altre mille persone buttate lì; poi a Gioia del Colle vi è Ac Boilers, l'altro giorno ho parlato con i lavoratori, 135 famiglie saranno messe in strada. Queste sono vertenze ma le cose vanno insieme. Le cose vanno insieme perché le politiche devono essere integrate perché mi devi fare una politica industriale. Mi devi dare il supporto a quelle imprese che stanno chiudendo. Queste sono le emergenze del Paese. Sono queste !
E voi che cosa mi dite? Che volete esportare il modello Caivano. Ma mi chiedo: quale modello? Perché noi abbiamo chiesto; pare che c'è una struttura sportiva, che viene chiamata Parco Verde, che a quanto pare non può essere nemmeno utilizzata da tutti i bambini. Cosa significa fare queste differenze? Che cosa state facendo?
Poi un'altra cosa assurda è quando parliamo di piano industriale. Avete creato la ZES unica che dovrebbe dare supporto a tutto il Sud. Quindi, magari, era quell'azione giusta per riuscire a riequilibrare tutte queste vertenze e tutto questo disastro, ma bisognava prevenire e fare una pianificazione prima della chiusura di queste aziende, perché si sa che devono essere chiuse. Si sa da anni che la Federico II deve essere chiusa e non c'è una pianificazione. Allora, la ZES unica a cosa serve? Vogliamo dire a cosa serve? Serve solo per accentrare il potere in poche mani, come state facendo con questo decreto. Decidete voi a chi dare i soldi e non è una bella cosa questa. Decidete voi, perché tagliate tutto il resto.
Passiamo a quelle che sono le vere emergenze del Paese, oltre a quello che abbiamo detto sulla situazione industriale: il caro energia. Lo so, ne parleremo, parleremo della risposta che voi state dando all'aumento delle bollette. Una delle risposte: il nucleare.
Ma l'avete detto alle famiglie e alle imprese che per sviluppare il nucleare - e voglio essere proprio positiva, super ottimista - ci vogliono trent'anni? Ma le bollette aumenteranno domani. I beni di prima necessità, anche il pane: il pane, signori, si fa con l'energia. Quanto aumenterà il pane?
Qui stiamo parlando chiaramente di famiglie e ovviamente si sa - lo sappiamo - in questo stesso luogo avete detto “no” al salario minimo. Quindi, il salario non aumenta. Abbiamo i salari che sono i più bassi d'Europa, le imprese sono chiuse. Poi, sappiamo che cosa ha detto? Ventitré mesi continui di stagnazione. Non si cresce, non si cresce assolutamente.
Però, cosa cresce? C'è qualcosa che prolifera. Proliferano i commissari, queste figure leggendarie che decidono al di sopra di tutto: ennesima macchina mangiasoldi. Come al solito, nelle loro mani è accentrato il potere; decidono a chi dare denaro, decidono anche su cosa mettere denaro, quali progetti devono andare avanti e quali, invece, non devono andare avanti.
Eppure, siccome per voi la memoria è proprio molto, molto corta, io vi ricordo che i soldi che state spendendo - e male - sono i 209 miliardi portati in Italia dal Presidente Giuseppe Conte . Sono quelli! Mi sta venendo un dubbio: siccome vedo che state indietro e non li state realmente spendendo, probabilmente è perché su questo siete chiaramente solidali con quello che facevate quando Fratelli d'Italia era all'opposizione. Perché voi non l'avete votato, voi non li avreste portati in Italia. Giustamente, quindi, adesso li state gestendo anche male. Insomma, mi sembra giusto anche questo.
Altra cosa proprio pazzesca di questi giorni: li state togliendo ai comuni. Qui si sente che i comuni, che magari hanno già fatto delle opere, devono dare indietro i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, perché non ci sono. Guardate, questa è una cosa assurda. Eppure - dico eppure - dove li state mettendo i soldi? Non li spendete nelle famiglie e nelle imprese, ma per quel ponte che non serve a nulla ci sono e li esportate in Albania i soldi. Signori, questo lo devo dire perché l'unica cosa che siete stati capaci di portare lì - in Albania - sono i soldi degli italiani . Sono l'unica cosa che avete portato, perché il resto è un disastro su tutta la linea. Prima di fare un'azione, forse era il caso di capire, di studiare la legislazione italiana ed europea.
Parliamo ancora di altre emergenze: emergenze trasporti. Qui potremmo parlare per giorni e giorni, perché forse anche sulla nostra persona sappiamo quello che accade ogni giorno; ogni giorno.
Non è stato pianificato nulla, tranne, appunto, l'opera dell'assurdo. Io lo chiamo in questo modo il ponte: l'opera dell'assurdo, che non serve assolutamente a nessuno. Soldi bruciati degli italiani.
Mi sono lasciata alla fine il problema dei problemi, quello che voi ancora non vedete. Il problema dei problemi è la povertà idrica, la risorsa idrica, che sarà molto più forte, e l'oro blu sarà molto più grande dell'oro nero, del petrolio. Ma, qui, che cosa avete fatto? Voi avete istituito una cabina di regia nel 2023 sempre con il commissario straordinario, anche qui, una grande figura di rilievo, storica, importante, che in questi anni doveva fare un piano organico. Cosa succede? A proposito della Sicilia e delle regioni del Nord, che sono le prime a sentire questa arsura della mancanza d'acqua, che cosa avete fatto nell'articolo 2? Mi parlate dei dissalatori. Inizialmente, avete detto che dovevate sistemare quelli esistenti. Mi auguro che non lo facciate! Sprecate questi soldi per opere che sono obsolete, ma quantomeno se proprio li dovete spendere, magari, fate quelli mobili che sono un po' più moderni. Noi abbiamo anche detto: ma dateli anche un pochino per riutilizzare l'acqua reflua in agricoltura. Economia circolare dell'acqua: ogni tanto vi sento nominare questi slogan, ma restano slogan; l'economia circolare, il riciclo e così via. Non sono reali! Quella è una risorsa che esiste. I soldi, mettiamoli lì, mettiamoli per fare dei bilanci dell'acqua.
Noi siamo veramente molto, molto preoccupati. Non siamo qui solo per fare opposizione; magari è il nostro ruolo dirvi che le cose non vanno bene. No, non vi stiamo attaccando, qui siamo preoccupati perché qui dentro ci siamo tutti, lo ripeto, qui dentro ci siamo tutti; siamo qui e abbiamo una responsabilità, che è quella del Paese. Questo susseguirsi di decreti, fiducie, decreti e fiducie, una dopo l'altro, sono come le melodie di Sanremo che abbiamo ascoltato in questi giorni, solo che, signori della maggioranza, noi qui non siamo a un festival, noi qui, il nostro tempo, dobbiamo metterlo a servizio dei cittadini! Siamo nella vita reale, siamo qui per risolvere le emergenze del Paese, le vere emergenze, quelle che mettete sotto il tappeto, perché tirate fuori la notizia del momento, quella notizia che deve fare da distrazione di massa, come i complotti. Ma com'è che siete sempre sotto complotti? Vi leggono anche le . E queste sono le cose che servono ai cittadini? No, ai cittadini, queste vostre cose interne, non interessano.
Allora, proprio per concludere, riferendoci al nostro caro Festival di Sanremo, volevate essere duri, eravate pronti, ma resta solo una “balorda nostalgia” delle vostre promesse di campagna elettorale .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ottaviani. Ne ha facoltà.
NICOLA OTTAVIANI(LEGA). Grazie, signor Presidente. Io, come normalmente avviene all'interno di quest'Aula, preferisco sempre ascoltare, perché il dibattito è fatto soprattutto di costruzione, è fatto di dialettica, avrebbe detto Hegel, non è fatto di preconcetti e, soprattutto, non è fatto di asserzioni che, in realtà, andrebbero bene per qualsiasi tipo di argomento, per qualsiasi tipo di momento parlamentare. Infatti, rimaniamo basiti quando si lanciano invettive e soprattutto si indicano alcune premesse, arrivando poi a conclusioni diametralmente opposte e contrarie rispetto alle premesse tracciate.
Abbiamo ascoltato poc'anzi alcuni gruppi della minoranza ancora una volta sottolineare il profilo della decretazione d'urgenza, il profilo della richiesta della fiducia. Allora, delle due, l'una: o non ci si rende conto del fatto che probabilmente all'interno delle Aule parlamentari i Regolamenti impongono, se si vuole portare a casa un determinato risultato concreto, di andare alla sintesi e soprattutto di fare una sorta di chiamata alle armi politica per chi crede in un determinato meccanismo di alternanza e soprattutto di sintesi parlamentare, oppure, ancora una volta, si fa quella che Gorgia di Leontini chiamava la sofistica e nulla di più, che non è filosofia, che è dibattito sterile, fine a se stesso.
Infatti, quando si fa riferimento a quelli che, secondo alcuni gruppi della minoranza, dovrebbero essere non precisati e soprattutto non puntualizzati profili di urgenza, profili anche di merito di questo provvedimento, si salta, a piè pari, l'indicazione elaborata dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 244 del 2016, ove la Corte, che è il giudice delle leggi, definisce i provvedimenti similari a quello che noi ci stiamo accingendo a convertire come provvedimenti governativi a contenuto plurimo, laddove l'omogeneità viene data dal fine, non dalle singole materie. Se il fine è quello di riattivare un Paese nel quale, per anni, per troppi anni, le minoranze, le odierne minoranze hanno assunto il ruolo di veicolo, mentre in realtà hanno contratto obbligazioni, lasciandole alle generazioni future, senza volerle pagare, ecco, è questa la differenza tra il nostro modo di agire e il modo di agire di chi è stato relegato all'opposizione per i prossimi anni, e probabilmente non solo, all'interno di questa legislatura .
Allora, come si fa a dire che materie che riguardano le istituzioni, l'articolo 1 del decreto, l'attuazione del PNRR, l'articolo 8, le emergenze, l'articolo 1 o l'articolo 2, in materia di affari sociali, trasporto, lavoro, come si fa a dire che la questione relativa alla scarsità di risorse e di riserve idriche della Sicilia poteva essere affrontata in altro modo? Qui, dobbiamo intenderci: vogliamo risolvere il problema, come si fa nelle aziende, come si fa anche nelle ottime famiglie, dividendo l'approccio tra breve, medio e lungo periodo, o vogliamo far finta, ancora una volta, di occuparci di problemi sui quali in passato abbiamo dovuto stigmatizzare l'assoluta incompetenza e l'ignoranza sotto il punto di vista semantico? Perché è questo il motivo per il quale questo decreto si sta perfezionando, sta andando a meta, anche e soprattutto con gli sforzi di un Governo che si è concentrato per rimanere assolutamente all'interno di quei parametri indicati dall'Europa in materia di PNRR. Sì, perché qui, si saltano a piè pari le indicazioni che non provengono da riviste specializzate del centrodestra o dai giornali o da qualche televisione di comodo, si saltano a piè pari le indicazioni che promanano dalla stessa Commissione europea, quella precedente a quella attuale, guidata però dalla stessa , che, nel febbraio-marzo del 2024, ha dovuto ammettere come l'Italia fosse assolutamente in linea con la realizzazione delle e dei e, se c'è la realizzazione e soprattutto siamo rispetto a questi che due parametri di riferimento, non c'è asserzione politica pregiudiziale che tenga. Questa è la realtà che è sotto gli occhi di tutti e se l'ha detto anche von der Leyen, a lei almeno le minoranze dovrebbero credere .
Si faceva riferimento prima ai 194 miliardi di euro. Ebbene, allora, , se c'è qualcuno all'interno di quest'Aula parlamentare, con 400 componenti, che sia in grado di portare avanti l'asserzione secondo la quale quei 194 miliardi di euro sono stati richiesti tutti per opere che servivano e per opere realizzabili, o è un fariseo o è un assoluto visionario, un soggetto che probabilmente potrebbe non avere neppure la e, quindi, come tale, evitare anche la gogna di un processo, perché, se non si ha la completa capacità di intendere e di volere e soprattutto se non si ha la capacità critica di ammettere che in quell'emergenza probabilmente è stato fatto tutto un grande calderone e poi, nel corso del tempo andavano riselezionati e rivisti gli interventi, esattamente come sta facendo questo Governo di centrodestra, si mente, sapendo di mentire ! Sapete qual è il problema? Mi rivolgo soprattutto all'eccellentissima Presidenza. È che la cartina al tornasole di questa vicenda continua a non darcela un personaggio di centrodestra, ma continua a fornircela chi, in quel periodo, in quel momento, ha portato avanti l'attuazione di quel disegno e non ci stiamo riferendo a Conte, ma ci stiamo riferendo anche e soprattutto a Draghi. Draghi, in un'intervista che volutamente la sinistra sta cercando di far passare sotto silenzio, un'intervista rilasciata sul non più tardi di tre giorni fa, ha dovuto fare il .
E quando sostanzialmente si ammettono gli errori, noi, come cultura di centrodestra, siamo disponibilissimi a riparlare e a rivedere le posizioni, soprattutto se vanno nella direzione dell'interesse nazionale.
Allora, se Draghi stesso arriva a dirci che l'Europa, in questi anni, si è fatta male da sola, che l'Europa, in questi anni, ha portato avanti una sorta di dazio contro se stessa, facendo dazi e portandoli all'interno delle stesse strutture comunitarie, e se Draghi stesso oggi ci dice che, per superare l'servono da 800 a 900 miliardi con un altro piano, che è superiore rispetto a quello del PNRR, beh, delle due l'una: o ci siamo illusi che quel tipo di ricetta fosse la panacea di tutti i mali, oppure c'è stato qualcuno che ci ha propugnato, che ci ha prospettato quella ricetta come risolutiva mentre, in realtà, era il prodromo, era l'inizio di ulteriori problemi che, grazie al cielo, il centrodestra si sta avviando a risolvere.
Non solo, ma lo stesso Draghi - e possiamo dire anche gli organismi di controllo dell'economia a livello internazionale - la scorsa settimana ha ribadito come, dal 2009 al 2024, gli Stati Uniti hanno immesso risorse nell'economia - non drogandola, ma aiutandola sotto il punto di vista keynesiano - per ben 14.000 miliardi. L'Europa, nello stesso periodo, al netto, anzi, al lordo di quello che è avvenuto anche per il PNRR ha immesso risorse per 2.500 miliardi. Ma come possiamo competere se, ancora una volta, non ci si rende conto che le nostre imprese e le nostre famiglie hanno bisogno di risorse, ma risorse che vengono prodotte in termini positivi, non risorse per le quali, poi, pagherà Pantalone o, non si sa chi, andrà a estinguere l'obbligazione .
Certo, non ci vengano a parlare oggi di e, soprattutto, non ci vengano a parlare alcuni, che sono i diretti responsabili del disastro dell'utilizzo delle risorse, per quanto riguarda la transizione ecologica, perché sulla vicenda relativa al 110 sono state portate avanti alcune cose come sei manovre finanziarie che sono state bruciate per appena il 2 per cento della popolazione attiva, disinteressandosi abbondantemente dell'altro 98 per cento dei contribuenti che hanno fatto sì che a quel disegno, probabilmente, si dovesse dare seguito da parte di questo Governo che ha cercato, in ogni modo, di mantenere gli impegni presi anche dagli altri.
Andiamo a terminare, quindi, signor Presidente. Non vogliamo più sentir parlare di investimenti a vanvera o a vuoto sulla vicenda dell'Albania, perché la deterrenza è un fenomeno che, per chi non lo conosce, andrebbe anche studiato prima di affrontarlo, perché quella deterrenza sta evitando che migliaia di persone continuino ad attraversare i mari nell'illusione di una tutela che, probabilmente, non può essere oggettivamente attivata. Ecco perché, quando si fa riferimento ai provvedimenti del Governo, o li si esaminano a 360 gradi, oppure a , alla fine, ne viene fuori…
PRESIDENTE. Concluda onorevole.
NICOLA OTTAVIANI(LEGA). …un quadro sicuramente distorto e distorsivo. Ecco perché la Lega voterà in modo convinto la fiducia verso questo Governo, perché riteniamo che continuare a presidiare la democrazia all'interno di questa legislatura con la forza della Lega, con la forza del centrodestra significhi dare la fiducia all'italianità .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Simiani. Ne ha facoltà.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Devo dire che, dopo gli interventi dei colleghi - ho sentito anche, poco fa, quello della Lega - credo ci sia poco da festeggiare dal punto di vista sociale. Voi festeggiate oggi l'ottantesima fiducia, fra Camera e Senato, e credo che questo sia un dato politico rilevante, visto che sono passati solamente 26 mesi dalla vostra elezione del settembre del 2022, ma, soprattutto, come state dimostrando ancora una volta, vista la vostra compattezza che, dal punto di vista politico, emerge ogni giorno, di fatto, voi state proponendo tre fiducie al mese. Credo che questo sia un dato politico rilevante che secondo me ha bisogno di una riflessione anche con riferimento chiaramente ai decreti che state facendo; e devo dire che siete a un livello enorme di decreti-legge. Ma, soprattutto, oggi il Paese non sta veramente rispondendo a tutte quelle azioni di cui effettivamente ha bisogno; basti pensare che oggi, se non ci fosse stato il PNRR, questo sarebbe un Paese in recessione: avevate promesso una percentuale di crescita di 1,2, e oggi siamo allo 0,25; il prossimo anno ci sarà una crescita dello 0,5 e, nel 2026, la crescita sarà a zero. Credo che questo sia un dato politico che fa capire quanto sia corto il fiato, ma, soprattutto, quali sono le scelte che oggi questo Governo sta facendo, anche nell'ambito delle emergenze.
Si parla, infatti, del decreto Emergenze, ma di emergenze non ne tratta neanche una o, comunque, si tratta veramente di piccole cose, quando, invece, siamo in piena difficoltà ed emergenza sociale, economica ed occupazionale; basti vedere il numero delle casse integrazioni che oggi sono, di fatto, aumentate, ma, soprattutto, l'aumento dell'energia elettrica. Voi avete previsto l'articolo 8 in questo provvedimento, nel decreto Emergenze, ma, di fatto, non c'è niente su questo tema.
Ne farete un altro? Si poteva discutere su questo, ecco perché credo che da parte vostra ci doveva essere una discussione molto più ampia, perché magari il tema c'era; c'era. Oggi il Paese è in emergenza: è in emergenza idrica, c'è un problema di siccità, c'è un problema legato alla possibilità di avere una casa popolare, c'è la difficoltà sicuramente di avere un lavoro migliore dal punto di vista salariale; e la nostra proposta sul salario minimo era una di quelle da mettere in campo. Era in discussione la questione del dissesto idrogeologico perché è un tema reale: proprio l'altro giorno, io ero all'Elba e abbiamo visto le difficoltà che ci sono nel nostro Paese per quanto riguarda questo tema, dopo varie alluvioni.
C'è il problema climatico che, di fatto, è un'emergenza per il Paese, ma, soprattutto, ci sono difficoltà per le aree interne. Avete previsto un articolo sulla scuola; con riferimento al problema del dimensionamento scolastico, noi l'avevamo posto come elemento centrale per dare prossimità a una serie di comunità locali che potevano, in questo caso, avere una garanzia in più per mantenere il primo e, forse, più importante e utile presidio scolastico per ogni realtà, ma non lo avete assolutamente accettato.
E devo dire un'altra cosa, guardando bene l'articolo 1, che era il centro della discussione di questo provvedimento. Lo dico anche alla maggioranza: ci potevamo veramente mettere insieme e ragionare del disagio sociale in molti quartieri delle città e, invece, niente. Avete scelto voi, in maniera assolutamente unilaterale, alcuni quartieri, senza pensare, invece, che oggi esistono strumenti della programmazione, come il PINQuA, come la legge sulle periferie o tutta la parte legata alla programmazione sulla rigenerazione urbana. Sono tutti strumenti che oggi voi avete utilizzato grazie ai Governi di centrosinistra che hanno messo in campo una serie di azioni - il PINQuA cuba 2,8 miliardi fino adesso, finanziati -, che voi avete tagliato, addirittura, in legge di bilancio. Quindi, l'articolo 1 riguarda città scelte in ordine sparso, sicuramente importanti, che oggi dovevano risultare in un contesto di programmazione generale.
Un'altra cosa: negli emendamenti noi abbiamo proposto anche elementi positivi, come il coinvolgimento del Terzo settore. C'è qui la Sottosegretaria, l'onorevole Siracusano, che ha lavorato, in questo caso, anche per trovare una soluzione nell'ambito del coinvolgimento del Terzo settore - e io la voglio ringraziare -, ma c'è stato un “no” di un partito politico di maggioranza, perché? Perché nel quartiere Quarticciolo c'è un'occupazione di un sistema di associazioni che, in questo momento, danno un aiuto sociale, vero, continuativo. Sicuramente questa cosa va messa a posto, sicuramente va legalizzata, ma non ci può essere un diniego da parte di Fratelli d'Italia , quando, invece, si possono portare avanti, ad oggi, ancora occupazioni da parte di un movimento politico, che ha un nome e un cognome, che si chiama CasaPound.
Credo che questo debba essere assolutamente, invece, riportato in una discussione anche qui dentro, perché noi non siamo a favore delle occupazioni; noi non siamo a favore, noi, però, vogliamo risolvere un problema sociale, di povera gente che ha bisogno di essere accompagnata, trovando soluzioni vere, che siano socialmente compatibili, non prendendo le persone e buttandole in mezzo alla strada. I problemi non si risolvono buttando via la chiave; i problemi si risolvono accompagnando nella legalità, perché voi dovete dirci questo: siete per risolvere i problemi sociali o volete essere solamente contro la criminalità? Noi vogliamo essere contro la criminalità, ma i problemi sociali rimangono e noi dobbiamo assolutamente, in questo caso, risolverli.
E poi, guardate, c'erano temi anche importanti, così importanti - così importanti - come il commissariamento dell'ACI e credo che questo sarà un tema che vedremo nelle prossime ore. Noi abbiamo presentato un ordine del giorno su questo in cui chiederemo, effettivamente, se è vero o no che nel commissariamento dell'ACI, come dicono i giornali, ci sarà qualche figlio di qualche importante carica dello Stato, ma ce lo dovete dire perché noi chiederemo esattamente questo: se è vero o no che in quella posizione ci possano andare tutti, all'infuori delle persone che hanno qualche attinenza con i deputati e, in questo caso, con le cariche dello Stato, perché questo è stato l'elemento veramente che ha reso la discussione più banale e, comunque, anche poco utile. Cosa ha di emergenza il commissariamento dell'ACI, in cui, fino all'altro giorno, è stato eletto un presidente con oltre il 90 per cento dei voti? Questo è quello che voglio capire. Noi avevamo presentato un provvedimento, perché giustamente quelle nomine non devono essere nomi, comunque elezioni o comunque presidenze, che vanno oltre i tre mandati, ma bisognava trovare una soluzione da quel momento in poi. Invece no, perché avete continuato in questo commissariamento e credo che sia un errore, ma credo che nei prossimi giorni, anche nelle prossime ore, capiremo meglio la cosa.
L'altra questione, invece, è sulla siccità. Io credo che sia un tema che noi potevamo veramente discutere insieme e lo dico chiaramente. Noi abbiamo fatto proposte, perché è un problema reale che il Paese veramente oggi si deve porre e credo che il Governo deve assolutamente affrontarlo in maniera seria. C'è un piano del commissario Dell'Acqua, un piano chiaro dove è descritto ogni intervento da fare. Noi ci siamo su quel piano: lavoriamo sulla programmazione, capiamo effettivamente come possiamo trovare le risorse per riuscire a trovare una soluzione, perché quello può essere un elemento e non i tre dissalatori per fare un contrattino al presidente Schifani, che oggi, secondo me, le sta toppando tutte, compreso anche il nuovo commissariamento della baraccopoli di Messina e credo che questo sia uno degli aspetti che, a parer mio, è assolutamente assurdo.
Ma detto questo, lo dico al Governo e lo dico ai relatori: se volete parlare delle emergenze di questo Paese, noi ci siamo. Noi siamo convinti di poter dare un contributo, perché abbiamo tutte le nostre proposte a disposizione di questa legislatura, logicamente facendo discussioni serie su questioni serie. Ma se voi pensate di riportare la discussione sempre portando avanti l'ennesima fiducia, da parte nostra troverete sempre un “no”, perché questo non è il modo di discutere .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.
RICCARDO ZUCCONI(FDI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, Governo, è stata posta la fiducia su un provvedimento che risponde all'esigenza di intervenire per fronteggiare situazioni di particolare emergenza in materia di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile, di prevenzione delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche e, ancora, per affrontare la crisi idrica nella regione Sicilia e in materia di protezione civile, lavoro e infrastrutture, nonché per garantire la tempestiva attuazione degli interventi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Non entro nel merito dei vari articoli, cosa che farà un mio collega nel momento in cui si faranno le dichiarazioni di voto sul provvedimento, ma voglio precisare un paio di questioni che sono state sollevate dall'opposizione in quest'Aula. Ho sentito parlare di provvedimento e di abuso del concetto di urgenza. Io voglio fare una riflessione, fuori da qualsiasi polemica: io credo che sia evidente a tutti che, per affrontare tematiche in continuo divenire o situazioni di emergenza, la questione tempistica sarà sempre più importante. Chi adesso eccepisce su questi temi è spesso stato oggettivamente contrario a riforme delle nostre istituzioni che andassero in questo senso. Ricordo poi - qui potrei citare le riforme sul bicameralismo perfetto o, molto più semplicemente, anche sul contingentamento dei tempi degli ordini del giorno - che il Governo Monti ha posto 51 fiducie in 401 giorni di carica, Renzi 68 e Draghi 54 in 523 giorni di carica. Io non credo di poter dire, nel rispetto anche dell'opposizione, che fossero tutti pazzi. Evidentemente, ci sono delle problematiche che investono i nostri procedimenti legislativi, ai quali, a oggi, non è stato ancora messo mano.
Veramente si vuole sostenere che le misure sulle periferie non sono una priorità e un'urgenza? Per noi i quartieri, i comuni, le aree metropolitane ad alta vulnerabilità sociale rappresentano una priorità e necessitano provvedimenti urgenti. Tutti dovremmo avvertire l'urgenza, prima di tutto morale, di sostenere un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione funzionale a un loro riscatto. Il modello Caivano è per noi - e credo da tutti - considerato un modello vincente, la strada maestra da seguire per la sua capacità di coinvolgere i territori e le sue forze sociali migliori. Ripeto: non entro nei dettagli di ogni singola misura di questo importante provvedimento, ma risulta evidente che, su misure per il contrasto della scarsità idrica, per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche o per fronteggiare situazioni di rischio idrogeologico, adottate agli articoli 2 e 2-, l'urgenza c'è tutta.
dicasi in materia di lavoro all'articolo 4: estendiamo ai lavoratori beneficiari di determinate prestazioni di integrazione salariale straordinaria la possibilità di accedere al programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori. È una misura sbagliata questa, solo per il fatto di essere stata inserita in un decreto-legge? Non crediamo. È sbagliato destinare quote dell'otto per mille dell'Irpef non solo al recupero delle tossicodipendenze, ma anche alla loro prevenzione? Voglio dire, in generale, che a fronte dell'esistenza di oggettive emergenze e urgenze, deve essere chiaro che, purtroppo, spesso, da parte dell'opposizione assistiamo a una postura generale di contrapposizione frontale che implica, poi, delle conseguenze nell'apporre le fiducie. Permettetemi di dire che questa stereotipata postura è di corto respiro, condiziona l'attività parlamentare e non qualifica l'opposizione, anche nei confronti dell'opinione pubblica, mi pare.
Ben diverso è l'atteggiamento - ne parlo proprio per il problema dell'aumento dei costi delle bollette - da parte di una forza di opposizione, che ha già dichiarato che non voterà la fiducia, disponibile a sedersi a un tavolo su queste tematiche, perché sono tematiche di grande interesse nazionale. Segnalo che un confronto di merito consentirebbe di produrre modalità di esame diverse e, forse, si riuscirebbero a rispettare ugualmente le tempistiche. Faccio presente, tra l'altro, che le Commissioni su questo provvedimento, in congiunta, hanno potuto approfondire temi e avere confronti.
Passo all'eterogeneità. Quanto al fatto di esaminare provvedimenti che riguardano varie materie, definiti “eterogenei”, vi ricordo che, in realtà, i vostri rilievi rappresentano, essi stessi, un fenomeno di eterogenesi dei fini, perché ci rammentano due cose: che il fenomeno si è avverato ben di più con i passati Governi e che, per di più, è stato aggravato dal fatto - come ha rilevato più volte la Corte costituzionale, ad esempio con la sentenza n. 247 del 2019 - che erano emendamenti delle vostre maggioranze che spesso determinavano l'eterogeneità.
In questo senso la sentenza della Corte ha ben chiarito quando si possa parlare o meno di illegittimità costituzionale e fermo restando il controllo esercitato preventivamente con l'autorevolezza del Presidente della Repubblica. Alla collega che si è richiamata alle regole dell'insiemistica vorrei ricordare che esistono poi anche quelle della quantistica, che ci sembrano più adatte al mondo moderno. Ancora, tornando ai rilievi sulle urgenze, in questo decreto in conversione c'è anche la questione delle disposizioni per l'attuazione del PNRR, presenti nel Capo II.
Sono misure che servono a facilitare la messa a terra delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR, la cui attuazione rappresenta un'urgenza assoluta per il nostro Paese. I Ministri Fitto e ora Foti si stanno adoperando affinché questi vengano raggiunti, ma, evidentemente, degli accorgimenti vanno nel frattempo presi. Su tutti l'articolo 8, vista l'emergenza energetica in cui versa il nostro Paese, che reca norme finalizzate allo sviluppo dei contratti di compravendita a lungo termine di energia elettrica da fonti rinnovabili, i cosiddetti (PPA), nello specifico disponendo l'assunzione da parte del Gestore dei servizi energetici (GSE) del ruolo di garante di ultima istanza per la gestione dei rischi di inadempimento di controparte nei contratti in questione.
Questa importante iniziativa, attuando quanto previsto dalla Riforma 4 del Capitolo REPower del PNRR, consente di mitigare il rischio finanziario dei contratti di compravendita e si porta avanti nel cercare di contenere i costi del gas per l'Italia. Misura giusta e urgentissima quella di disaccoppiare il costo del gas da quello dell'elettricità prodotta da fonte rinnovabile. Se non è un'urgenza, vi invito a chiederlo alle aziende energivore, che rischiano di dover fermare le produzioni. Segnalo anche, tra l'altro, che, mentre fate la morale a noi sulla mancata tassazione o sulla iper-tassazione degli extraprofitti delle imprese energetiche, opponendovi a misure come questa state facendo loro proprio un colossale regalo nell'ostacolare un disaccoppiamento della produzione di energia elettrica da FER dal gas, abbassando i costi delle bollette per le imprese e i cittadini.
Questo articolo 8 consentirà, quindi, di muovere il primo passo per abbassare i costi energetici in Italia almeno per le FER. Circa la metà dell'elettricità in Italia è prodotta ancora da centrali a gas, e quindi diventa prioritario conseguire l'obiettivo politico-economico di abbassare il costo del gas nel nostro Paese. Citavo prima la disponibilità di una parte dell'opposizione, perché rimane ancora in discussione l'introduzione di un serio provvedimento di gas , che preveda anche il superamento delle criticità strutturali che impediscono alle imprese di avviare le attività di prospezione, ricerca e coltivazione, con l'obiettivo di sfruttare giacimenti nazionali, da allocare a prezzi, per dire, politici ai settori gas-. Insomma, il Governo Meloni - e anche su questo ci sentiamo di dire che le fiducie sono state opportunamente poste - ha fatto, probabilmente, in tema di salvaguardia dell'ambiente e di ricerca di fonti alternative per l'Italia dal punto di vista energetico, dieci volte rispetto a quanto è stato fatto dai Governi passati. Concludo ribadendo che giudichiamo il testo in esame, nell'intervenire in settori chiave per la sicurezza del nostro Paese, un provvedimento importante ed urgente. Dunque, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, annuncio il voto convinto e favorevole alla fiducia
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gaetano Amato. Ne ha facoltà.
GAETANO AMATO(M5S). Grazie, signora Presidente. L'intervento è per chiedere un'informativa urgente al Ministro Valditara. In effetti, leggo: da rifare il concorso ordinario PNRR per docenti in 5 regioni, perché il TAR di Ancona accoglie il ricorso di un gruppo di ricorrenti. Era un concorso nazionale per docenti, diviso e spacchettato in gruppi interregionali. Il capostipite di questo gruppo era la regione Marche, la quale, tramite il suo ufficio scolastico, ha nominato una commissione, la quale, come prima cosa, ha chiesto ai partecipanti di apporre il proprio nome e cognome sotto ogni elaborato, andando contro la norma basilare di un concorso pubblico, ossia l'anonimato.
Quindi noi chiediamo al Ministro Valditara di venirci a dire che cosa succederà adesso, perché quel concorso dovrà essere ripetuto e non si potranno fare le graduatorie finali, con il rischio che il prossimo anno scolastico questi docenti non andranno a ricoprire i ruoli a cui erano destinati. Presidente, c'è un proverbio napoletano, che cercherò di italianizzare e di edulcorare il più possibile, che dice: se non siete in grado di fare i calzolai, non rompete le scatole alle semenze
PRESIDENTE. Onorevole, riferirò al Presidente della richiesta di informativa appena giunta. Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 15,40, sospendo la seduta fino a tale ora.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta del 14 febbraio. La chiama avrà quindi inizio dalla deputata Bisa.
Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:
Presenti: ……………….. 276
Votanti: ………………… 274
Astenuti: ……………….. 2
Maggioranza: …………... 138
Hanno risposto : ……… 174
Hanno risposto : …….. 100
La Camera approva.
Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.
sì:
Albano Lucia
Ambrosi Alessia
Amich Enzo
Amorese Alessandro
Andreuzza Giorgia
Antoniozzi Alfredo
Arruzzolo Giovanni
Bagnasco Roberto
Baldelli Antonio
Barabotti Andrea
Barelli Paolo
Battilocchio Alessandro
Battistoni Francesco
Bellomo Davide
Bellucci Maria Teresa
Benvenuti Gostoli Stefano Maria
Benvenuto Alessandro Manuel
Bergamini Deborah
Bicchielli Pino
Bignami Galeazzo
Billi Simone
Bisa Ingrid
Bof Gianangelo
Boscaini Maria Paola
Bruzzone Francesco
Buonguerrieri Alice
Caiata Salvatore
Candiani Stefano
Cangiano Gerolamo
Cannizzaro Francesco
Caparvi Virginio
Cappellacci Ugo
Caramanna Gianluca
Caretta Maria Cristina
Carfagna Maria Rosaria
Carloni Mirco
Caroppo Andrea
Carra' Anastasio
Castiglione Giuseppe
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Cavandoli Laura
Cecchetti Fabrizio
Cerreto Marco
Chiesa Paola Maria
Ciancitto Francesco Maria Salvatore
Ciocchetti Luciano
Coin Dimitri
Colosimo Chiara
Colucci Alessandro
Comba Fabrizio
Coppo Marcello
Cortelazzo Piergiorgio
Costa Enrico
Crippa Andrea
Dalla Chiesa Rita
Dara Andrea
D'Attis Mauro
De Corato Riccardo
De Monte Isabella
De Palma Vito
Deidda Salvatore
Di Giuseppe Andrea
Di Maggio Grazia
Dondi Daniela
Donzelli Giovanni
Fascina Marta Antonia
Ferrante Tullio
Filini Francesco
Frassini Rebecca
Frijia Maria Grazia
Furgiuele Domenico
Gabellone Antonio Maria
Gardini Elisabetta
Gatta Giandiego
Gava Vannia
Gemmato Marcello
Giaccone Andrea
Giagoni Dario
Giglio Vigna Alessandro
Giordano Antonio
Giorgianni Carmen Letizia
Giovine Silvio
Iezzi Igor
Kelany Sara
La Porta Chiara
La Salandra Giandonato
Lampis Gianni
Lancellotta Elisabetta Christiana
Latini Giorgia
Lazzarini Arianna
Leo Maurizio
Loizzo Simona
Longi Eliana
Loperfido Emanuele
Lovecchio Giorgio
Lucaselli Ylenja
Maccanti Elena
Maccari Carlo
Maerna Novo Umberto
Maiorano Giovanni
Malagola Lorenzo
Malaguti Mauro
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Marchetti Riccardo Augusto
Mascaretti Andrea
Maschio Ciro
Matone Simonetta
Matteoni Nicole
Maullu Stefano Giovanni
Mazzi Gianmarco
Michelotti Francesco
Miele Giovanna
Milani Massimo
Molinari Riccardo
Mollicone Federico
Montaruli Augusta
Montemagni Elisa
Morgante Maddalena
Mule' Giorgio
Mura Francesco
Nevi Raffaele
Nisini Tiziana
Nordio Carlo
Osnato Marco
Ottaviani Nicola
Padovani Marco
Pagano Nazario
Palombi Alessandro
Panizzut Massimiliano
Pella Roberto
Pellicini Andrea
Perissa Marco
Pierro Attilio
Pietrella Fabio
Pittalis Pietro
Pizzimenti Graziano
Polo Barbara
Pretto Erik Umberto
Pulciani Paolo
Raimondo Carmine Fabio
Ravetto Laura
Rizzetto Walter
Roccella Eugenia
Roscani Fabio
Rossi Angelo
Rossi Fabrizio
Rubano Francesco Maria
Ruspandini Massimo
Russo Gaetana
Russo Paolo Emilio
Saccani Jotti Gloria
Sala Fabrizio
Sasso Rossano
Sbardella Luca
Schiano Di Visconti Michele
Silvestri Rachele
Siracusano Matilde
Sorte Alessandro
Tassinari Rosaria
Testa Guerino
Tirelli Franco
Toccalini Luca
Trancassini Paolo
Tremaglia Andrea
Urzi' Alessandro
Vietri Imma
Vinci Gianluca
Volpi Andrea
Ziello Edoardo
Zinzi Gianpiero
Zoffili Eugenio
Zucconi Riccardo
Zurzolo Immacolata
no:
Aiello Davide
Alifano Enrica
Amato Gaetano
Amendola Vincenzo
Ascari Stefania
Auriemma Carmela
Barbagallo Anthony Emanuele
Barzotti Valentina
Berruto Mauro
Boldrini Laura
Bonafe' Simona
Bonetti Elena
Bonifazi Francesco
Boschi Maria Elena
Braga Chiara
Cafiero De Raho Federico
Caramiello Alessandro
Carmina Ida
Casu Andrea
Cherchi Susanna
Ciani Paolo
Colucci Alfonso
Cuperlo Gianni
Curti Augusto
D'Alessio Antonio
De Luca Piero
De Maria Andrea
De Micheli Paola
Di Biase Michela
Di Sanzo Christian Diego
Donno Leonardo
D'Orso Valentina
Fassino Piero
Fede Giorgio
Ferrara Antonio
Ferrari Sara
Filippin Rosanna
Forattini Antonella
Fornaro Federico
Fossi Emiliano
Fratoianni Nicola
Furfaro Marco
Gadda Maria Chiara
Ghio Valentina
Giachetti Roberto
Gianassi Federico
Girelli Gian Antonio
Graziano Stefano
Grimaldi Marco
Grippo Valentina
Gubitosa Michele
Guerini Lorenzo
Iacono Giovanna
Iaria Antonino
L'Abbate Patty
Lai Silvio
Malavasi Ilenia
Manzi Irene
Mari Francesco
Merola Virginio
Morassut Roberto
Orfini Matteo
Pagano Ubaldo
Pandolfo Alberto
Pavanelli Emma
Pellegrini Marco
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
Penza Pasqualino
Porta Fabio
Prestipino Patrizia
Provenzano Giuseppe
Quartapelle Procopio Lia
Quartini Andrea
Raffa Angela
Ricciardi Toni
Richetti Matteo
Romeo Nadia
Rossi Andrea
Ruffino Daniela
Santillo Agostino
Sarracino Marco
Scarpa Rachele
Schlein Elly
Scotto Arturo
Scutella' Elisa
Serracchiani Debora
Silvestri Francesco
Simiani Marco
Sottanelli Giulio Cesare
Soumahoro Aboubakar
Speranza Roberto
Sportiello Gilda
Stefanazzi Claudio Michele
Stumpo Nicola
Tabacci Bruno
Torto Daniela
Traversi Roberto
Vaccari Stefano
Zanella Luana
Zaratti Filiberto
:
Manes Franco
Steger Dieter
:
Bagnai Alberto
Bitonci Massimo
Calderone Tommaso Antonino
Calovini Giangiacomo
Cantone Luciano
Care' Nicola
Casasco Maurizio
Cesa Lorenzo
Cirielli Edmondo
Della Vedova Benedetto
Dell'Olio Gianmauro
Delmastro Delle Vedove Andrea
Faraone Davide
Ferro Wanda
Formentini Paolo
Foti Tommaso
Frassinetti Paola
Freni Federico
Gebhard Renate
Giorgetti Giancarlo
Giuliano Carla
Gribaudo Chiara
Gusmeroli Alberto Luigi
Iaia Dario
Lollobrigida Francesco
Lupi Maurizio
Magi Riccardo
Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo
Marino Maria Stefania
Matera Mariangela
Meloni Giorgia
Minardo Antonino
Molteni Nicola
Morrone Jacopo
Orsini Andrea
Patriarca Annarita
Pichetto Fratin Gilberto
Polidori Catia
Prisco Emanuele
Ricciardi Marianna
Ricciardi Riccardo
Rixi Edoardo
Romano Francesco Saverio
Rotelli Mauro
Scerra Filippo
Schifone Marta
Schullian Manfred
Semenzato Martina
Stefani Alberto
Tajani Antonio
Tremonti Giulio
Varchi Maria Carolina
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, la deputata Gilda Sportiello. Ne ha facoltà.
GILDA SPORTIELLO(M5S). Grazie, Presidente. Intervengo in quest'Aula perché ci troviamo ancora una volta costretti a chiedere che il Governo faccia il Governo, che venga in Aula il Ministro Schillaci e venga a dirci che cosa ha intenzione di fare, visto e considerato che la regione Toscana ha finalmente approvato una legge che introduce il fine vita, il suicidio medicalmente assistito anche nel nostro Paese, davanti a un Parlamento colpevolmente silente, colpevolmente ignavo, colpevolmente manchevole, che scappa davanti alla responsabilità di decidere e di dare risposte a tutti quei cittadini e a quelle cittadine che con la propria sofferenza, indicibile sofferenza, quotidianamente stanno aspettando un segnale da questo Governo e da questa maggioranza .
Ora, a me poco importa dei vostri dissidi interni, di quello che vorrebbe fare uno, delle vostre spaccature, ormai evidenti a tutti. A me interessa che ci sono in questo Paese cittadine e cittadini che vivono una condizione di grandissima sofferenza. Una sentenza della Corte ormai da anni impone a questo Parlamento di legiferare; impone, attenzione, non avete scelta, dovete intervenire. È incredibile che, davanti all'approvazione della legge in regione Toscana, ho sentito esponenti di questa maggioranza ed esponenti del Governo lamentarsi del fatto che una regione avesse preso iniziativa, cosa che doveva fare, invece, il Parlamento nazionale.
Lo stesso Parlamento di questa maggioranza, di questo Governo, che sta scappando da quando è stato eletto e da quando, nel novembre 2022, il MoVimento 5 Stelle ha chiesto, in Commissione affari sociali, di discutere la proposta di legge sul fine vita . Da allora quella proposta di legge è ostaggio di questa maggioranza, è ostaggio di una Commissione che non ha voluto discuterla, è ostaggio di una maggioranza che scappa ancora una volta, anche su questi temi, voltando le spalle a chi è in maggiore difficoltà.
Quindi, pretendiamo che il Ministro venga in Parlamento e venga a dirci cosa intende fare questo Governo per dare anche a questo Paese una legge di civiltà, una legge che non può più aspettare, una legge che anche la Corte e questo Paese vi impongono di discutere. Noi siamo pronti e ve lo stiamo chiedendo ormai da anni: discutiamo la proposta di legge sul fine vita nel nostro Paese
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare su un altro argomento, ma sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Fratoianni. Ne ha facoltà.
NICOLA FRATOIANNI(AVS). Grazie, Presidente. Per chiedere che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, venga al più presto in quest'Aula a riferire sulla posizione del nostro Governo su quello che sta accadendo nel mondo. Adesso, non so se è una mia fissazione, ma da qualche giorno tutti i giornali del mondo, tutti i siti di informazione, il dibattito mondiale si concentra su quella che potrebbe diventare, tra qualche giorno, qualche settimana, la per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra una delegazione americana, inviata dal nuovo Presidente, Donald Trump, e una delegazione russa. In questo incontro l'Europa non esiste.
Penso che questo sia un problema di cui il Parlamento dovrebbe discutere; non so se sono l'unico a pensarlo, ma credo che dovrebbe essere interesse del Parlamento, non di una parte dell'opposizione, della maggioranza, di questa o di quella forza politica. E lo credo dopo tre anni e mezzo di una terribile guerra, scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina, dopo che, in questi tre anni e mezzo, abbiamo discusso, anche in questo Parlamento, di quale dovesse essere la strategia più opportuna perché quella guerra potesse cessare, perché una pace giusta potesse arrivare, perché finisse la carneficina e, come è noto, in questa discussione ci siamo più volte divisi.
Non voglio fare qui l' di questo dibattito; ricordo solo alcuni punti che hanno segnato questa faglia di divisione nel dibattito che ci ha attraversato. C'era chi come noi, Alleanza Verdi e Sinistra, ed altre forze in questo Parlamento, il MoVimento 5 Stelle, ha detto: fermatevi, la strategia dell' militare rischia di produrre solo un'altra , non porterà a condizioni migliori. Più e più volte in quest'Aula, con riferimento all'argomento di fondo che aveva animato la posizione altra rispetto a quella che esponevo, cioè di chi diceva: “attenzione perché le armi sono necessarie perché si costruisca sul campo un equilibrio migliore, perché quella trattativa possa finalmente partire”, ho detto: attenzione, che mi pare che questa tesi sia, giorno dopo giorno, smentita dai fatti, dalla realtà. Perché la realtà ci parlava di un'avanzata della Russia, di un logoramento drammatico e disperante dell'Ucraina, delle sue forze, perfino delle sue forze umane, dei suoi giovani, morti in quella guerra.
Attenzione, perché questa strada forse non funziona. Oggi, ci troviamo di fronte a uno scenario francamente inquietante per tutti e tutte: l'annuncio di una trattativa che esclude completamente l'Europa, che diventa un comprimario fastidioso, trattato così dal suo principale alleato, quegli Stati Uniti ai quali abbiamo guardato, rivendicando un atlantismo che, più volte anche qui ho segnalato, rischiava di diventare la pietra tombale dell'europeismo . Questo è il punto.
Allora, credo che oggi, questa discussione, dobbiamo farla, perché o è oggi il giorno in cui l'Europa ricostruisce una capacità di iniziativa, un'autonomia, un protagonismo, oppure l'Europa è destinata a collassare, anche dentro questo passaggio, che, in tutta evidenza, non ne fa soltanto un comprimario fastidioso, ma un vaso di coccio, l'oggetto di un'aggressione concentrica: da un lato, Putin, dall'altro, Trump, sul piano economico, con i dazi, ma non solo sul piano economico. Siccome ebbi a dire, durante un al Ministro Crosetto, che non avrei mai voluto trovarmi nella paradossale condizione per cui Alleanza Verdi e Sinistra chiede al Governo di aumentare le spese militari per difenderci da Trump e siccome non voglio arrivare a quella paradossale situazione, credo sia urgente che il Parlamento, con la Presidente del Consiglio - perché questa è materia di cui deve occuparsi la Presidente del Consiglio -, discuta di quello che sta accadendo. Non credo che abbiamo molto tempo da perdere. Credo che questa discussione sia oggi più urgente che mai .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento il deputato Provenzano. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE PROVENZANO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi unisco anch'io alla richiesta dell'onorevole Fratoianni, perché stiamo assistendo alla fine del mondo di ieri, Presidente: gli alleati, che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi sono protagonisti di ingerenze senza precedenti nella politica interna dei nostri Paesi, spalleggiando gli estremisti di destra, i nostalgici del nazismo, come in Germania. E l'idea di escludere l'Europa, per non parlare delle Nazioni Unite, dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro processo di integrazione.
Verrà il tempo di fare la storia di questi tre anni, per noi di rivendicare la scelta di stare dalla parte dell'Ucraina e, nello stesso tempo, di chiedere all'Europa, come facciamo dall'inizio di questo conflitto, un'iniziativa diplomatica, che è mancata, ma, oggi, con forza, bisogna ribadire che è interesse dell'Europa la costruzione di una pace e di una pace giusta.
In pochi giorni, dobbiamo dircelo, Presidente, si è aperta una voragine nell'Atlantico, una voragine strategica, politica, economica e persino morale: non dico che il nostro interesse sia approfondirla, ma prenderne atto e reagire.
Il Governo, nelle scorse settimane, ci aveva illustrato, con le parole in quest'Aula e soprattutto con i fatti - come l'improvvida, solitaria presenza della Presidente Meloni alla cerimonia di giuramento di Trump - quale fosse la sua strategia: un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti, da far valere e far pesare in Europa. Oggi cambia il mondo e l'Italia deve dirci, e deve dirlo in quest'Aula, dopo una discussione con tutte le forze politiche, da che parte vuole stare. Se l'Europa deve reagire, serve certo una difesa comune - non solo liberare le spese nazionali, magari, per comprare armamenti dalle industrie belliche americane -, ma serve anche la politica per definire un'autonomia strategica, la costruzione di un'architettura di pace e di sicurezza europea. L'Italia deve scegliere da che parte stare: se, oggi che sono in gioco i cardini della nostra collocazione nel mondo, vuole contribuire a far risorgere l'Europa o a seppellirla sotto le picconate altrui. Su questo abbiamo bisogno di una discussione politica nel nostro Parlamento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento il deputato Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Grazie, Presidente. Mi associo, ovviamente, alla richiesta del collega Fratoianni e aggiungo che, secondo me, abbiamo bisogno che quest'Aula si esprima anche con una votazione.
Quindi, per quel che ci riguarda, amplierei l'informativa a comunicazioni, perché la prossima volta che il Parlamento si esprimerà su questi temi sarà nel momento in cui ci sarà il Consiglio europeo, ma questa è una data troppo lontana rispetto al tema che si sta affrontando in questi giorni.
Vorremmo capire da questo Governo quale sia la strategia rispetto alle novità che ci sono sul conflitto ucraino-russo. Vorremmo capire dal Governo se si senta responsabile di quel vuoto che l'Europa sta dimostrando in questi giorni, con politiche assolutamente sbagliate. Ricordo il Premier Meloni al G20 di novembre, fino a pochi mesi fa, dire che con Putin è inutile parlarci. Vorrei capire se il Premier Meloni sia disposta a dirlo anche al Presidente Trump, in questi giorni, che con Putin è inutile parlarci .
Allora, il tema è che la nostra posizione, come Italia, è in base al Presidente degli Stati Uniti. Prima c'è Biden: armi, armi, armi, riconquistiamo tutta l'Ucraina. Benissimo, allora non parliamo con Putin. Poi, c'è un cambio della Presidenza e che si fa? Si inverte completamente narrazione, si inverte la posizione politica su un tema come questo. Allora, immagino che, nei prossimi giorni, le nostre televisioni saranno riempite da parlamentari della maggioranza che saranno costretti a dire l'esatto contrario di quello che hanno detto in questi due anni e lo dovranno dire con la convinzione di chi l'ha sempre sostenuto, perché non abbiamo sentito una parola del Presidente Meloni su quello che sta avvenendo in questi giorni. E per quanto riguarda il vuoto di cui si parla in questi giorni, per cui l'Europa non c'è, per cui l'Europa ha fallito, per cui l'Europa non ha una strategia, rilevo che non è l'Europa, ma sono i Presidenti del Consiglio di alcuni Stati europei che non hanno alcuna strategia. È quello il vero problema.
Ci svegliamo oggi da una propaganda che abbiamo dovuto ascoltare per anni. Due anni di propaganda, in cui c'era chi, come noi, sosteneva che bisognasse trovare un accordo diplomatico rispetto a quello che poteva essere l'Accordo di Istanbul. Da lì in poi, abbiamo solamente peggiorato la nostra situazione. Siamo pieni di risoluzioni per il Consiglio europeo del Presidente Meloni, che ci semplificava il messaggio dicendo: ma i russi, come li fermiamo? Con il reddito di cittadinanza ? Ma ci ricordiamo queste frasi, queste stupidaggini? Le ricordiamo? E, allora, come lo sta fermando? Adesso che tipo di accordo si farà con la Russia?
Anche qui, ci sono tematiche importanti, non per ultima, l'approvvigionamento delle fonti di energia, del gas. Noi stiamo pagando a caro prezzo questa guerra. Questi temi sembrano essere lontani, eppure sono anche sulla nostra bolletta. Quando torneremo a parlare dell'emergenza dell'energia, delle bollette, parleremo anche di questo.
Ebbene, su queste tematiche, vorremmo sentire per una volta, se avrà il piacere di venire in quest'Aula - qualora si ricordasse almeno come è fatta, anche per rivederla, per un elemento nostalgico, comunque era un parlamentare, era un deputato, anche per rivedere vecchi amici e tornare tra quei banchi -, come la vede su un tema fondamentale. La aspettiamo
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, su un altro argomento, il deputato Soumahoro. Ne ha facoltà.
ABOUBAKAR SOUMAHORO(MISTO). Grazie, Presidente. Presidente, intervengo per chiedere un'informativa urgente alla Ministra del Lavoro. Proprio in queste ore, un operaio di soli 44 anni, che si chiamava Michele Bernardi, è rimasto schiacciato da un carrello elettrico all'interno di un'azienda che produce cosmetici nel bresciano.
Uscire da casa propria a soli 44 anni e non poter più rientrare a casa per poter abbracciare i propri figli, i propri cari e i propri affetti, come nel caso di Michele e di tante altre lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese, è un dramma che deve attirare l'attenzione di tutte noi e di tutti noi, indipendentemente dal colore politico. Non c'è bandiera politica che tenga, non c'è appartenenza politica che tenga: il crollo del nostro Paese, il crollo dell'architettura del nostro Paese si verifica a partire dalla tenuta del Paese in relazione alle vite umane, in relazione a chi genera l'attività lavorativa e a chi esercita l'attività lavorativa.
Ragione per cui, chiedo un'informativa urgente alla Ministra del Lavoro per affrontare questo tema, che è diventato, ormai, una guerra al lavoro, sia per quanto riguarda chi genera l'attività lavorativa, sia da parte di chi esercita l'attività lavorativa.
PRESIDENTE. Naturalmente riferirò al Presidente delle diverse richieste di informativa giunte dai gruppi.
PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Domenico Luca', membro della Camera dei deputati dalla XII alla XVI legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Comunico che il collega Angelo Bonelli è stato colpito da un grave lutto: la perdita della madre.
La Presidenza della Camera ha già formulato ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 10 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2184 A.
Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Invito la rappresentante del Governo a esprimere il parere. Glieli chiamo io, Sottosegretaria?
MATILDE SIRACUSANO,. No, Presidente. Le devo cortesemente chiedere qualche minuto di sospensione. I pareri ci sono, però si è verificato un problema tecnico con la stampa…
PRESIDENTE. Quanti minuti circa?
MATILDE SIRACUSANO,. Un paio di minuti, quindi, diciamo cinque.
PRESIDENTE. Diciamo cinque e riprendiamo alle 17. A questo punto sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 17.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Invito la rappresentante del Governo a esprimere il parere sugli ordini del giorno.
MATILDE SIRACUSANO,. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/1 Dori il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere gli adeguati stanziamenti di risorse a titolo di cofinanziamento per la realizzazione della nuova linea tranviaria T2 Bergamo - Villa d'Almè”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/2 Peluffo il parere è favorevole con la medesima riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/1 Dori, come appena letto.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/3 Testa, n. 9/2184-A/4 Cannata e n. 9/2184-A/5 Pastorino si esprime parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/6 Vaccari, espunte la seconda e la terza premessa, si esprime parere favorevole con riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di avviare un'interlocuzione con la Commissione europea sul tema, al fine di assumere iniziative in favore delle imprese agroalimentari delle regioni richiamate in premessa, anche attraverso la proroga al 16 dicembre 2025 del pagamento dei contributi relativi all'annualità 2024 da parte delle imprese medesime”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/7 Forattini si esprime parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di intervenire con misure a favore del settore agricolo colpito dalla crisi idrica con particolare riguardo alla realizzazione di un piano invasi ad uso agricolo”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/8 Malavasi e n. 9/2184-A/9 Sarracino si esprime parere contrario.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/10 Amendola è accolto come raccomandazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/11 Toni Ricciardi, n. 9/2184-A/12 Roggiani, n. 9/2184-A/13 Manzi e n. 9/2184-A/14 Iacono si esprime parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/15 Orfini il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ad adottare interventi anche di natura normativa al fine di intraprendere le iniziative necessarie a garantire l'effettiva trasparenza degli atti della pubblica amministrazione e consentire a tutti i docenti del suddetto concorso di conoscere il punteggio finale e a valutare la possibilità di prevedere un eventuale scorrimento delle graduatorie del concorso”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/16 Berruto il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di dare attuazione alle misure volte a fronteggiare il disagio giovanile di cui all'articolo 1”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/17 Morassut, n. 9/2184-A/18 Borrelli, n. 9/2184-A/19 Ghirra e n. 9/2184-A/20 Mari si esprime parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/21 De Luca si esprime parere favorevole con riformulazione dell'impegno - occorre espungere, però, le ultime due premesse - nei seguenti termini: “a valutare l'opportunità di accompagnare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le misure previste dal Capo II del provvedimento in esame con opportuni interventi normativi e misure di supporto alle amministrazioni coinvolte, al fine di assicurare il pieno completamento del PNRR, con particolare riferimento alle misure relative all'edilizia pubblica, agli studentati universitari, asili nido e scuole, e agli interventi infrastrutturali, tra i quali la rete ferroviaria ad alta velocità nel Mezzogiorno”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/22 Pandolfo, espunta l'ultima premessa, si esprime parere favorevole con la seguente riformulazione: “a prevedere idonei interventi per tutelare i clienti vulnerabili e contenere i costi delle bollette”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/23 Scerra si esprime parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: occorre premettere “a valutare l'opportunità di” ed eliminare le parole “valutando altresì l'opportunità di nominare un commissario straordinario al fine di garantire, in tempi determinati, la bonifica e la riqualificazione dell'area”. Quindi, preciso, Presidente: quest'ultima parte che ho letto va espunta e occorre premettere all'impegno “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/24 Torto il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di incrementare le risorse a favore del comune di Chieti per far fronte alle conseguenze degli eccezionali eventi alluvionali e franosi verificatisi nel mese di maggio 2023”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/25 Donno, espunta la penultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di eventuali ulteriori iniziative a favore delle imprese e dei lavoratori dell'indotto Ilva, compatibilmente con i tempi e con gli esiti della procedura di vendita in corso”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/26 Alifano, si esprime il parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/ 27 Sergio Costa, espunte le premesse, il parere è favorevole con la stessa riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/22 Pandolfo.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/28 Santillo e n. 9/2184-A/29 Francesco Silvestri il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/30 Caramiello il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/31 L'Abbate il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/32 Auriemma, espunte la quinta, la sesta e la settima premessa, il parere è favorevole con la riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a valutare le misure opportune per sostenere finanziariamente gli interventi previsti dal PNRR nel settore idrico, e promuovere progetti innovativi per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse idriche nell'ambito dell'attuazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/33 Morfino il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare iniziative per affrontare la grave crisi idrica nel territorio della regione siciliana”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/34 Baldino, n. 9/2184-A/35 Pellegrini, n. 9/2184-A/36 Barzotti, n. 9/2184-A/37 D'Orso, n. 9/2184-A/38 Lomuti e n. 9/2184-A/39 Orrico il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/40 Carmina è accolto come raccomandazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/41 Carotenuto e n. 9/2184-A/42 Cantone il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/43 Iaria, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “ad adottare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, ogni utile iniziativa finalizzata a rafforzare l'operatività dei servizi ferroviari e gli interventi di manutenzione, anche attraverso il potenziamento del personale tecnico nel settore ferroviario”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/44 Pavanelli il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/45 Piccolotti il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/46 Zaratti, espunte la quarta e l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di adottare le misure di competenza, ai fini della realizzazione degli interventi di bonifica del sito orfano di Sant'Apollonia, del comune di Aprilia”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/47 Bonelli e n. 9/2184-A/48 Zanella il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/49 Ubaldo Pagano è accantonato.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/50 Tremaglia il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere gli adeguati stanziamenti di risorse, a titolo di cofinanziamento, per la realizzazione della nuova linea tramviaria T2, Bergamo-Villa D'Almè”.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/51 Caso, espunta l'ultima premessa, è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/52 Ghio, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a stanziare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le risorse necessarie al completamento del progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree della Valpolcevera e del Campasso, nel comune di Genova, potenziamento Genova–Campasso, opera complementare alla realizzazione dell'opera Terzo Valico dei Giovi”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/53 Sorte il parere è favorevole con la stessa riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/1 Dori.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/54 Squeri il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/55 Curti, espunte la seconda, la terza, la quarta e la quinta premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “in sede di adozione del provvedimento indicato all'articolo 1, comma 645, della legge 30 dicembre 2024, n. 207, a reintegrare, per l'importo di 30 milioni di euro per l'anno 2027 e 60 milioni di euro per l'anno 2028, l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 362, lettera , della legge 11 dicembre 2016, n. 232, destinata alla ricostruzione post sisma del 2016 nel centro Italia, a valere sul fondo di cui al comma 644 della medesima legge n. 207 del 2024”. Naturalmente, se l'onorevole Curti vuole rivedere la riformulazione, che è parecchio articolata, si può avvicinare al banco e gliela trasmetto.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/56 Soumahoro il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/57 Mule' è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/58 Bakkali il parere è contrario.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/59 Casu, espunte le premesse, è accolto come raccomandazione,
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/60 Battistoni e 9/2184-A/61 Graziano il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/62 Zucconi il parere è favorevole con la medesima riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/54 Squeri.
PRESIDENTE. No, aspetti, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/54 Squeri il parere era favorevole secco.
Sottosegretaria, quindi forse era un altro.
MATILDE SIRACUSANO,. Sì, un'indicazione non corretta. Accantono per dare il parere alla fine.
PRESIDENTE. Allora, l'ordine del giorno n. 9/2184-A/62 Zucconi è accantonato.
MATILDE SIRACUSANO,. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/63 Dondi il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: “ad avviare, con la Commissione europea, per tutelare la filiera italiana dell'idroelettrico, tutte le opportune interlocuzioni finalizzate alla modifica della disciplina contenuta nel decreto legislativo n. 79 del 1999, come novellato dall'articolo 7 della legge 5 agosto 2022, n. 118, in coerenza con le previsioni della M1C26 del PNRR, relativamente alle modalità di affidamento delle concessioni idroelettriche, tenuto conto, altresì, delle asimmetrie normative di gestione degli energetici tra i diversi Stati membri attualmente esistenti”. Lo stesso consiglio che ho dato all'onorevole Curti lo do anche all'onorevole Dondi, quindi di avvicinarsi al banco, magari con la collega Albano.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/64 Romeo il parere è favorevole, previa espunzione della quartultima premessa, con riformulazione dell'impegno: “a valutare la possibilità, compatibilmente con i saldi di finanza pubblica, di accompagnare le misure contenute all'articolo 3 con ulteriori interventi volti al rifinanziamento del fondo di cui al comma 129 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, così come già previsto dall'OdG n. 37 (testo 2) all'A.S. 1337 (disegno di legge di conversione del DL 27 dicembre 2024, n. 202)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/65 Maerna il parere è favorevole, previa espunzione della terza, quarta e quinta premessa, con la riformulazione dell'impegno: “ad assumere ogni opportuna iniziativa, anche di tipo normativo, finalizzata ad introdurre, nel rispetto del diritto dell'Unione europea, una regolamentazione specifica delle modalità di affidamento delle concessioni di piccole derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico, con particolare riguardo a quelle con finalità di autoconsumo”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/66 Bordonali il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/67 Fossi il parere è favorevole, previa espunzione delle premesse, con la riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei limiti di finanza pubblica, di prevedere ulteriori interventi a tutela dei lavoratori e a salvaguardia dell'occupazione”.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/68 Bonafe' è accantonato. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/69 Simiani il parere è favorevole con riformulazione: “al fine di affrontare il rischio idraulico, analogamente a quanto disposto dall'articolo 2 del provvedimento in esame per la Sicilia, a verificare la possibilità, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica e tenuto conto delle priorità degli interventi indicati dalle regioni e dalle autorità di bacino distrettuale, di adottare le iniziative di competenza volte a finanziare le opere riportate in premessa, contrastando, conseguentemente, i periodi di siccità”.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/70 Evi è accantonato. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/71 Calderone vi è invito al ritiro. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/72 Braga il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/73 Marino il parere è favorevole, previa espunzione della terza premessa, con riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di dotare la Sicilia di un dissalatore mobile”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/74 Rotelli il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/75 Ferrari il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di reperire risorse adeguate”, e poi il resto dell'impegno rimane intatto.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/76 Casasco è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/77 Giorgianni il parere è favorevole con la medesima riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/55 Curti.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/78 Grimaldi il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/79 Frassini il parere è favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/80 Zinzi è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/81 Montemagni vi è invito al ritiro. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/82 Bof il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare di reperire le occorrenti risorse, compatibilmente con i vincoli di bilancio pubblico, per finanziare la realizzazione dei lavori indifferibili di manutenzione dei fondali dei laghi naturali di origine glaciale di Santa Maria e San Giorgio nel bacino imbrifero del Piave, con lo scopo di effettuare operazioni di svaso, sfangamento, sghiaiamento e di ricalibratura spondale, dirette a garantire la messa in sicurezza del bacino, il miglioramento della capacità idraulica e la prevenzione di situazioni di pericolo, nonché per evitare il proseguimento dell'otturazione delle risorgive nei fondali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/83 Comaroli il parere è favorevole con la seguente riformulazione “valutare l'opportunità di individuare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le risorse finanziarie occorrenti per riconoscere alle imprese le compensazioni per i maggiori costi derivanti dalla rettifica delle variazioni percentuali dei prezzi dei materiali da costruzione verificatesi nel primo semestre dell'anno 2021, di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 20 dicembre 2024, anche individuando le modalità per l'erogazione dei finanziamenti”.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/84 Di Biase, n. 9/2184-A/85 Stefanazzi e n. 9/2184-A/86 Benzoni il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/87 Bonetti il parere è contrario al primo impegno e favorevole al secondo impegno con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”.
PRESIDENTE. Quindi, favorevole con riformulazione, espungendo il primo impegno.
MATILDE SIRACUSANO,. L'ordine del giorno n. 9/2184-A/88 D'Alessio è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/89 Richetti, n. 9/2184-A/90 Ruffino, n. 9/2184-A/91 Sottanelli e n. 9/2184-A/92 Onori il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/93 Grippo il parere è favorevole con la riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere ulteriori risorse finanziarie da destinare al mantenimento delle infrastrutture strategiche citate”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/94 Pastorella il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/95 Ziello e n. 9/2184-A/96 Steger il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/97 Giachetti e n. 9/2184-A/98 Gruppioni il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/99 Gadda il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/100 Loizzo il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “al fine di attuare gli obiettivi fissati dalla Missione M6C1/1.2.3 del PNRR in materia di telemedicina, a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di sostenere il progetto di realizzazione dell'ospedale virtuale di Cosenza, anche al fine di sperimentare, nell'ambito del modello in questione, la rimborsabilità delle prestazioni di telemedicina e teleassistenza”.
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/101 Boschi è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/102 Del Barba, espunta l'ultima premessa, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad avviare con la Commissione europea, per tutelare la filiera italiana dell'idroelettrico, tutte le opportune interlocuzioni finalizzate alla modifica della disciplina contenuta nel decreto legislativo n. 79/1999, come novellato dall'articolo 7 della legge 5 agosto 2022, n. 118, in coerenza con le previsioni della M1C26 del PNRR, relativamente alle modalità di affidamento delle concessioni idroelettriche, tenuto conto, altresì, delle asimmetrie normative di gestione degli energetici tra i diversi Stati membri attualmente esistenti”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/103 Faraone, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a porre in essere tutte le misure necessarie per accelerare l'attuazione degli investimenti previsti dal PNRR, in particolare nel settore ferroviario, garantendo il rispetto dei tempi e degli obiettivi fissati, attraverso un monitoraggio costante dello stato di avanzamento dei lavori”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, la deputata Braga. Ne ha facoltà.
CHIARA BRAGA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo in quest'Aula per esprimere nuovamente, a nome di tutto il Partito Democratico, la nostra solidarietà e il nostro sostegno al Presidente della Repubblica (solidarietà che deriva dalle inaccettabili e ripetute minacce che abbiamo ascoltato in questi giorni da rappresentanti del Governo russo.
Il Paese intero si riconosce nelle parole del Presidente Mattarella, che sono parole di pace, di democrazia e di libertà. Siamo convinti che proprio in queste ore, così complesse e così cariche di incognite, sia necessario reagire ad un attacco che è in corso nei confronti dell'unità e dell'autorevolezza della nostra Europa. Per questo motivo, ci aspettiamo dalla Presidente del Consiglio e dal Governo parole che siano inequivocabili ed iniziative che siano a tutela e a difesa della più alta Istituzione della nostra Repubblica .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Faraone. Ne ha facoltà.
DAVIDE FARAONE(IV-C-RE). Presidente, ringrazio la collega Braga per aver espresso per prima la solidarietà in quest'Aula al Presidente della Repubblica. Anche il nostro gruppo si associa, perché quelle parole sono odiose sempre, ma soprattutto nel contesto internazionale, con quello che sta accadendo, rispetto ad un'azione congiunta messa in atto dalle autocrazie, che, purtroppo, trovano sponde in un Occidente, che rischia di rispondere in maniera frammentata all'azione di sgretolamento in atto, di tentativo di sgretolamento dell'Unione europea. Con riferimento alle dichiarazioni contro il Presidente della Repubblica, che si è limitato ad affermare qualcosa di assolutamente condivisibile - lo abbiamo condiviso in tutte le occasioni in cui c'è stata l'opportunità di farlo -, quando ha detto che l'azione di Putin portata avanti in Ucraina ha tante similitudini con quella del Terzo (credo che le parole espresse dal Presidente della Repubblica siano condivisibili), ritengo sia inaccettabile che un Paese come la Russia, che si è resa protagonista di un'invasione di un Paese sovrano, come l'Ucraina, possa esprimersi in quel modo nei confronti del nostro Presidente della Repubblica, che ha, semplicemente, difeso il diritto di un popolo a difendersi e a non essere invaso.
Credo che il Governo debba agire con fermezza, con tutti i componenti che esprimono quella maggioranza, che esprimono esponenti all'interno del Governo, a difesa del Presidente della Repubblica. Penso che debba essere chiamato l'ambasciatore russo perché è inaccettabile che si possano esprimere concetti di questo tipo nei confronti del nostro Presidente della Repubblica, senza che vi sia una reazione forte e unanime da parte dell'Aula .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, la deputata Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Anch'io, a nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, intendo esprimere tutta la solidarietà convinta al Presidente della Repubblica, le cui parole, evidentemente, sono state anche mal tradotte e, peggio, interpretate da parte delle autorità russe. Siamo convinte e convinti che, in questo momento, bisogna prestare molta attenzione allo scenario internazionale. Noi, come Paese, abbiamo la responsabilità di essere uniti almeno attorno alla figura di chi, più autorevolmente, ci rappresenta a livello nazionale e internazionale Credo perciò che il Governo, la Presidente del Consiglio farebbe bene a essere qui con noi. Avrei tanto voluto che fosse Meloni ad applaudire, assieme a tutta la Camera dei deputati, alle parole che qui sono state porte a tutte e tutti noi dalla collega Braga. Bene, Presidente, ci saremo in questo e ci saremo sempre, ma pretendiamo che il Governo faccia la sua parte .
PRESIDENTE. Sullo stesso tema, ha chiesto di parlare il deputato Richetti. Ne ha facoltà.
MATTEO RICHETTI(AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Per non far mancare al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, anche la solidarietà del nostro gruppo, del gruppo di Azione, riprendendo l'appello che ha rivolto la collega Braga al Governo, che è un appello a non sottovalutare ciò che sta accadendo. Non si tratta solo di una difesa della più importante carica del nostro Stato, non si tratta solo di una condanna delle parole della portavoce del Cremlino, che ha parlato di blasfemia rispetto alle parole del Presidente Mattarella, ma è anche un invito a non sottovalutare ciò che sta accadendo in queste ore nel nostro Paese, in conseguenza delle parole del Capo dello Stato, gli attacchi alle nostre società.
Basta scorrere i del nostro Paese per capire quanto sta facendo presa un messaggio che è un messaggio di divisione, di odio, di rilettura pericolosissima di quello che sta accadendo. È importante che quest'Aula abbia riconosciuto, tutta insieme e all'unanimità, non solo la solidarietà al Capo dello Stato, la vicinanza al Presidente della Repubblica, ma anche l'attenzione che poniamo ad un tema che ci vedrà sempre a difendere la resistenza di Kiev, sempre a difendere il diritto internazionale, sempre a difendere le nostre istituzioni .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ricciardi, sullo stesso tema. Ne ha facoltà.
RICCARDO RICCIARDI(M5S). Grazie, Presidente. Noi abbiamo espresso la nostra solidarietà al Presidente Mattarella sia nei giorni scorsi, sia oggi in Aula, innanzitutto, per quello che Mattarella ha rappresentato in questi anni e per l'Istituzione del nostro Presidente della Repubblica. La esprimiamo, anche perché c'è stato un passaggio - noi crediamo inaccettabile - da parte della risposta russa sull'associare l'Italia al fascismo. C'era un'Italia fascista, ma quell'Italia fascista ha perso . L'Italia che ha vinto è l'Italia che ha battuto i fascisti, è l'Italia nata dalla Resistenza, è l'Italia antifascista, è l'Italia che ha dato vita a questa Repubblica. Quindi, non accettiamo una comparazione di questo tipo, come se l'Italia fosse stata un blocco unico. L'Italia ha combattuto, in prima persona, purtroppo, quella dittatura che sicuramente è nata in questo Paese.
Detto questo, ci dispiace del passaggio che ha fatto il Presidente - che sicuramente è stato male interpretato perché, andando a leggere tutto il discorso, era sicuramente più articolato rispetto alla semplificazione che è stata fatta -, quel passaggio che non avremmo fatto, perché dà la leva alla narrazione che, da più di due anni, si sta facendo in questo Paese e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa . Questo è il punto! Noi l'abbiamo sempre detto. Quindi, su questo noi, con tutta la premessa che ho fatto, che ribadisco e che rivendico, dobbiamo capire che in questo momento c'è un cambio di linea e tutta la maggioranza ci deve spiegare, ora, come seguirà questo cambio di linea di Washington. Infatti non è accettabile che abbiamo sentito la Meloni usare argomenti sulla resistenza di Kiev in tutti questi due anni e ora si appresterà a fare il maggiordomo di Trump. Perché questo starà facendo e quindi cambierà linea anche la Meloni, perché Trump darà nuovi dettami. Quindi noi…
PRESIDENTE. Collega, la invito a tornare al tema.
RICCARDO RICCIARDI(M5S). Non sono sull'argomento, mi scusi?
PRESIDENTE. Collega, il tema è la solidarietà al Presidente della Repubblica; prima di questo abbiamo parlato e di questo ha parlato il collega Silvestri.
RICCARDO RICCIARDI(M5S). Però, stiamo parlando di una questione molto ampia e noi vorremmo fare un confronto a 360 gradi su questo con la Presidente del Consiglio in Aula .
PRESIDENTE. Certo, questo lo ha chiesto prima il suo collega Francesco Silvestri.
RICCARDO RICCIARDI(M5S). E questo noi lo ribadiamo, perché di questo stiamo parlando
PRESIDENTE. Colleghe e colleghi, ci tengo ad aggiungere la mia solidarietà personale e credo di interpretare l'applauso che è stato fatto all'unanimità da quest'Aula come la solidarietà di tutto il Parlamento italiano al nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quindi grazie !
Ha chiesto di parlare l'onorevole Bignami sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.
GALEAZZO BIGNAMI(FDI). La ringrazio Presidente, perché rende più semplice il mio intervento nell'associarsi alla solidarietà nei confronti del Presidente Mattarella… e anche i maldestri tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d'essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattativa di pace si aprirà grazie, magari, all'invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco dell'Ucraina. Magari potevamo mandare le brigate del reddito di cittadinanza. Chissà cosa succedeva. Ed invece…
PRESIDENTE. Collega, collega anche lei. Anche lei…
GALEAZZO BIGNAMI(FDI). E, invece, oggi, grazie alla postura di questo Governo, che è in continuità …
PRESIDENTE. Colleghi, l'ho richiamato…
GALEAZZO BIGNAMI…anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell'invio di armi (…
LEONARDO DONNO(M5S). Stai zitto, buffone!
PRESIDENTE. Collega Donno lei non si può … Collega Bignami, collega Bignami, collega Bignami la prego…
GALEAZZO BIGNAMI(FDI). …seguirà la trattativa ed è bene, ed è bene che quest'Aula, come ha fatto il Presidente…
PRESIDENTE. Collega Bignami, si fermi, collega Bignami si fermi, collega Bignami si fermi un attimo, collega Bignami la prego.
GALEAZZO BIGNAMI(FDI). …si esprima senza se e senza ma, in piena solidarietà al Presidente Mattarella !
PRESIDENTE. Colleghe e colleghi, io ho richiamato esattamente come il presidente… il collega Bignami, la cui voce, diciamo, era molto alta ma, anche a lui, ho detto: “anche lei, collega”. Dopodiché, trasformare questo momento in altro credo non faccia onore a quest'Aula, quindi, prego tutte e tutti coloro che, magari, vorranno intervenire di stare al tema che, lo ripeto, è la solidarietà al Presidente della Repubblica .
Ha chiesto di parlare il deputato Barelli sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.
PAOLO BARELLI(FI-PPE). Signor Presidente, colleghi. Io non voglio assolutamente in questo intervento aprire alcuna polemica. Non credo che ne sarebbe felice il Presidente della Repubblica al quale abbiamo destinato tutti quanti, coralmente, un applauso e abbiamo dedicato a lui tutta la solidarietà del caso. Per cui, rinnovo questo sentimento del gruppo di Forza Italia ma credo che fosse il genuino sentimento di tutta l'Aula !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Carfagna sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.
MARIA ROSARIA CARFAGNA(NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Anche noi ci associamo alla solidarietà al Presidente Mattarella, oggetto di attacchi e minacce inaccettabili e inqualificabili. Io penso che, di fronte a questo deliberato e ripetuto attacco nei confronti del Presidente della Repubblica, c'è bisogno di qualcosa di più della semplice, eppur dovuta, solidarietà.
Il Presidente Mattarella è evidentemente oggetto della propaganda russa, portata avanti con il classico sistema della disinformazione. Si mistifica una riflessione importante sulla pace, la si interpreta come un atto di ostilità e poi si minacciano addirittura conseguenze per punire questo atto di ostilità.
Io penso che ogni forza politica deve sentirsi coinvolta da questa offensiva inaccettabile che riguarda l'Italia come Stato sovrano, e che si basa su una menzogna. Spero, davvero, che vi sia una risposta comune nel dire che non accettiamo lezioni da chi ha violato la sovranità e l'integrità territoriale di uno Stato sovrano, e calpesta, ogni giorno, la libertà di un popolo. Solidarietà al Presidente Mattarella .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Candiani sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.
STEFANO CANDIANI(LEGA). Grazie, Presidente. Ovviamente, non può che esserci anche da parte del gruppo della Lega sostegno al Presidente della Repubblica e, naturalmente, una vicinanza per l'attacco ricevuto.
Però, credo sia anche un dovere ricordare, a me stesso, all'Aula e a tutti i gruppi, che il patrimonio - soprattutto quando il patrimonio è nazionale - lo si difende tutti assieme. Non bisogna cascare nelle provocazioni e non bisogna neanche farne.
Mi rifaccio un po' a quell'immagine che, l'altro giorno, l'ex Ministro Minniti ha dato quando si parlava dei servizi segreti. C'è qualche cosa che deve essere tenuto fuori dalla polemica politica perché appartiene al patrimonio dell'intera Nazione. Così è anche per la figura del Presidente della Repubblica !
PRESIDENTE. Torniamo, a questo punto, ai nostri lavori.
PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/1 Dori vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione, però è riformulato come gli ordini del giorno: n. 9/2184-A/2 Peluffo, n. 9/2184-A/50 Tremaglia e n. 9/2184-A/ 53 Sorte. Prima chiedo a Dori o al gruppo se accettano la riformulazione, accettate? Sì. Allora, devo chiederlo anche a Peluffo, perché è identica. Accetta. Poi, l'ordine del giorno n. 9/2184-A/50 era firmato dall'onorevole Tremaglia. Va bene? Tremaglia, va bene? Sì. E l'ordine del giorno n. 9/2184-A/53 è firmato dall'onorevole Sorte. Chiedo al gruppo di Forza Italia, benissimo. Allora, quindi, non li votiamo perché sono favorevoli.
Sugli ordini del giorno n. 9/2184-A/3 Testa, n. 9/2184-A/4 Cannata, n. 9/2184-A/5 Pastorino il parere del Governo è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/6 Vaccari il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Va bene.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/7 Forattini, il parere del Governo è favorevole.
Scerra voleva sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/2184-A/4 Cannata? Va bene. Non posso farla parlare perché sa che, ormai, con il nuovo regolamento, sui favorevoli non si parla. Quindi, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/6 Vaccari, abbiamo detto, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/7 Forattini, il parere del Governo è favorevole, previa riformulazione. Va bene.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/8 Malavasi, il parere del Governo è contrario.
Ha chiesto di parlare la collega Malavasi. Ne ha facoltà.
ILENIA MALAVASI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo rispetto al voto contrario a quest'ordine del giorno per ricordare, a tutta l'Aula, cosa era scritto e cos'era richiesto in questo ordine del giorno. Proprio perché nell'articolo 1 di questo provvedimento si parla di interventi infrastrutturali e di riqualificazione volti a supportare situazioni di fragilità, di degrado, di disagio giovanile e di vulnerabilità sociale.
Io penso che sia sotto gli occhi di tutti la situazione di fragilità, di solitudine e di povertà che abbiamo nel nostro Paese, con una frammentazione, una segmentazione sociale senza precedenti, che ha bisogno di sviluppare una rete di prossimità di servizi, di medicina del territorio, di servizi educativi e di Case di Comunità proprio per farci carico insieme - come istituzioni, con le nostre organizzazioni territoriali - di queste situazioni di grande fragilità, che lasciano le persone nella loro disperazione, nella solitudine e nella preoccupazione. Proprio il ruolo dei presidi sociali e sociosanitari dei consultori nei contesti territoriali rappresenta un punto di riferimento importante per affrontare le prese in carico delle persone più fragili, a partire dai giovani adolescenti.
L'ordine del giorno semplicemente chiedeva, in continuità con quello che già fa il provvedimento che ampia - dopo il modello Caivano - ad altri territori, di sostenere i presidi sociosanitari, quindi, di incrementare risorse nel modo in cui, ovviamente, il Governo riterrà opportuno, per sostenere nei territori questi presidi e dare, quindi, le strutture necessarie per una rapida presa in carico delle persone più vulnerabili.
Mi dispiace che rispetto a un dispositivo, comunque, generico, che non dava scadenze, che non chiedeva risorse precise ma, semplicemente, chiedeva un impegno del Governo, non vi sia stata nessuna attenzione e nessuna disponibilità. Mi dispiace perché ci rimettono i cittadini più fragili, quelli che, tra l'altro, sono colpiti da bollette enormi in questi giorni dalla loro preoccupazione di arrivare alla fine del mese in una solitudine e nell'abbandono, ancora una volta, da parte dello Stato. Sono costi che, alla fine, ricadranno sugli enti locali che, come sempre, saranno i primi a dover rispondere ai cittadini di queste fragilità. Ancora una volta da soli, visto che il Governo, ancora una volta, ha detto di no !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Sportiello. Ne ha facoltà.
GILDA SPORTIELLO(M5S). Grazie, Presidente. Con l'assenso della collega Malavasi, sottoscriverei quest'ordine del giorno perché, vede, se vi fosse stata la disponibilità da parte della maggioranza di farci discutere senza grosse pretese ma, almeno, di discutere questo provvedimento in Aula e di non apporre la fiducia - ma ormai sembra che questo sia l'iter collaudato per esautorare il Parlamento dalle discussioni - avremmo potuto discutere anche degli emendamenti che avevo presentato per incrementare e stanziare adeguate risorse affinché, finalmente, nel nostro Paese fosse rispettata la legge e venisse garantito un consultorio ogni 20.000 abitanti, così come è previsto dalla nostra legislazione. Invece, ci troviamo nella situazione in cui, addirittura, ci sono territori per cui il rapporto è di 1 a 100.000 e più abitanti!
È chiaro che ci sia una volontà politica, evidentemente, di non rafforzare una rete così fondamentale per i nostri territori. Si parla di sicurezza: si parla di sicurezza solo in maniera repressiva; si parla di sicurezza senza, però, potenziare quegli strumenti sul territorio che creano prevenzione, che creano consapevolezza, che prendono in carico disagi, che prendono in carico fragilità. Quindi, è chiaro che parlare di sicurezza, parlare di cura dei territori, senza prima stanziare le adeguate risorse e rafforzare quei presidi che sono fondamentali sui nostri territori, come i consultori, non significa fare il bene del Paese. Per questo, mi sarebbe piaciuto poter discutere i miei emendamenti ma, davanti all'ennesima fiducia, non ci è stato concesso di farlo. Per cui, sottoscrivo l'ordine del giorno in discussione, rivendicando, ancora una volta, in questo Parlamento, la necessità e l'urgenza di potenziare la rete dei consultori .
PRESIDENTE. Allora, Quartini ha chiesto di sottoscrivere l'ordine del giorno in esame; Fornaro, invece, ha chiesto di sottoscrivere l'ordine del giorno a nome di tutto il gruppo. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/8 Malavasi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno 9/2184-A/9 Sarracino, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarracino. Ne ha facoltà.
MARCO SARRACINO(PD-IDP). La ringrazio, signora Presidente. Intervengo molto velocemente, chiedendo al Governo di rivedere il parere o di rileggere l'ordine del giorno perché, altrimenti, saremmo di nuovo di fronte alla vostra propaganda che poi, quando si scontra con la realtà, inizia a fare un po' acqua da tutte le parti. Però, questa contrarietà, Presidente, ci dà anche la possibilità di fare un'operazione “verità” su quello che si sta verificando a Caivano perché, qualche mese fa, la Presidente Giorgia Meloni in persona si recava a Caivano e inaugurava la palestra, il centro sportivo intitolato a Pino Daniele. A chi doveva servire quel centro sportivo in cui si possono praticare ben 44 discipline? Alle associazioni e ai cittadini di quel territorio. Peccato, però, che scopriamo da un'inchiesta fatta dal che, a causa dei costi di gestione troppo alti, i cittadini di Caivano e le associazioni di Caivano non possono usufruire di quel centro sportivo. Allora, Presidente, mi sembra veramente un controsenso. Quello che chiediamo, con quest'ordine del giorno, è - banalmente - di attivarvi con il commissario che avete nominato a Caivano per affrontare e risolvere quel problema. Voi dite, addirittura, che siete contrari ad attivarvi presso il commissario. Io credo, Presidente, che non ci sia null'altro da aggiungere, se non il fatto che i cittadini di Caivano se ne ricorderanno .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Presidente, intervengo per sottoscrivere, a nome del gruppo AVS, ma anche per specificare due cose. Per chi non è stato al nuovo centro sportivo di Caivano intitolato a Pino Daniele, parliamo di un centro sportivo oggettivamente di altissimo livello, nato, però, con una missione, che era quella di essere un centro restituito, innanzitutto, alle famiglie di Caivano e, in particolare, ai bambini e alle bambine del Parco Verde di Caivano, che erano stati colpiti gravemente dalla vicenda ignobile che denunciò padre Maurizio Patriciello e che ha riguardato - se ne sono occupati tutti i nazionali - la violenza su due bambine; all'inizio si diceva che era avvenuta all'interno di quel centro, poi, invece si scoprì che era avvenuta altrove.
Al di là della questione, io voglio entrare un attimo nel merito, sottolineando quello che ha detto il collega Sarracino su un punto. La missione che si è data il Governo - lasciamo stare se uno è più o meno d'accordo - era però nobile e noi siamo favorevoli all'idea che si aprano quanti più luoghi di sport e aggregazione nei territori difficili per sottrarre i bambini, i nostri ragazzi e ragazze alla criminalità. Quindi, quando si fanno queste cose voi ci troverete sempre d'accordo. Altra cosa - e altrimenti perde la sua - è se diventa un luogo per i VIP. E quando parlo di VIP, non intendo soltanto , ma intendo sottolineare una cosa: i costi oggettivamente sono di gestione complicata, ma mica non lo sapevamo? Mica non lo sapeva il Governo? È evidente che in zone difficili, come quelle del Parco Verde di Caivano, va fatto un investimento permettendo, a costi politici o totalmente gratis, ai bambini e alle bambine, in particolare del Parco Verde, di entrare, altrimenti la scena è quella a cui abbiamo assistito alcuni di noi: dentro chi ha i soldi e affacciati alle transenne i bambini del Parco, che rimangono sempre fuori, che non gli abbiamo risolto nessun problema, anzi, abbiamo aggravato anche un odio sociale, perché loro vedono una struttura bellissima, nata sulla propaganda fatta su di loro che, però, loro stessi non possono utilizzare. E allora, rispetto a questo, invito - e mi ricollego al discorso del collega Sarracino - il Governo a rivedere il parere contrario espresso, perché quello che chiede il collega Sarracino penso sia quello che chiede tutta l'Aula: che questo centro sportivo sia gratuito o a prezzi super politici per i bambini e le bambine del Parco Verde di Caivano
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Biase. Ne ha facoltà.
MICHELA DI BIASE(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo anzitutto per sottoscrivere quest'ordine del giorno del collega Sarracino e, poi, davvero per richiamare la Sottosegretaria alla lettura attenta di quanto c'è scritto in questo ordine del giorno. Tra le tante cose che abbiamo sentito e che abbiamo letto in questi mesi, c'è stata la volontà, o almeno questa è la professione a cui ci avete chiamato - la professione di fede direi -, che questi siano interventi che vogliono migliorare la qualità della vita dei residenti, in particolare, in questo caso, in questo frangente, migliorare la qualità dei bambini che vivono in quei quartieri difficili, che vivono situazioni di marginalità, di degrado, anche di povertà culturale ed educativa.
Mi domando quale sia la ragione per cui voi non vogliate realmente aprire quei luoghi che avete reso fruibili, per quale motivo voi non intendiate farci andare i bambini. La mia è una domanda innocente: a cosa serve ristrutturare quei luoghi, se poi chi ne ha più bisogno non può andarci? Noi, Sottosegretaria, avremmo bisogno di meno su quei quartieri, di meno figure che vanno lì, che presenziano a iniziative, ma avremmo bisogno, invece, di molta sostanza, e perché vi sia la sostanza, c'è la necessità che i bambini di Caivano possano fare sport. Ciò è una vostra responsabilità, di nessun altro, non delegatela a qualcun altro, perché quando si fanno i commissari straordinari sono loro che hanno la responsabilità affinché tutto funzioni. Pertanto, anche l'ultimo bambino che vive a Caivano deve poter accedere a quegli spazi, altrimenti non soltanto Caivano, ma questa norma che ci state facendo votare, questo articolo 1, lei capisce bene, per noi comincia a destare più di una preoccupazione (
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Penza. Ne ha facoltà.
PASQUALINO PENZA(M5S). Grazie, Presidente. Intervengo innanzitutto per sottoscrivere, a nome di tutto il gruppo MoVimento 5 Stelle, l'ordine del giorno del collega - se il collega, ovviamente, lo consente -, ma soprattutto, per fare un inciso. In questo centro, che è stato ristrutturato per i bambini di Caivano, specialmente per i bambini meno abbienti del Parco Verde, che ancora ad oggi non hanno potuto avere accesso a questa struttura, sono entrati più Ministri che bambini che ne hanno bisogno; hanno fatto più passerelle i Ministri che i bambini che ne hanno bisogno! Non ho visto un solo bambino che abbia potuto avere accesso gratuito. Ovviamente, parliamo di bambini meno abbienti, bambini che hanno bisogno di togliersi dalla strada. Ma invece di vedere strade aperte, ho visto passerelle per i Ministri, che sono andati in quel centro, che avete inaugurato minimo dieci volte. Io sono di Caivano, vi ho visti, vi ho contati, vi ho contestato, ma non avete fatto entrare un solo bambino in quella struttura.
Quindi, due sono le cose: in quella struttura o ci vanno i bambini o ci andate voi. Vergognatevi
PRESIDENTE. Si dà atto che gli onorevoli Ciani e Scotto sottoscrivono l'ordine del giorno. Ha chiesto di parlare il deputato Berruto. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo anche io per sottoscrivere l'ordine del giorno e per dichiarare il mio sbalordimento rispetto a un parere contrario secco su questo ordine del giorno.
Mi permetto di citare l'onorevole, la collega Di Biase: servirebbe meno e più sport, sul serio. Infatti, credo che sia molto semplice quello che viene richiesto nell'impegno che il collega Sarracino descrive, cioè la possibilità di rimuovere gli ostacoli che impediscono alle società del territorio di usufruire del centro sportivo.
Io ricordo a tutta l'Aula, per l'ennesima volta, che abbiamo votato insieme su un provvedimento di modifica dell'articolo 33 della Costituzione che istituisce, di fatto, una sorta di diritto allo sport. Io credo che il parere contrario su quest'ordine del giorno, rispetto a quella modifica che abbiamo fatto insieme, sia anticostituzionale. Quindi, mi permetto di chiedere l'accantonamento di questo ordine del giorno, per rifletterci un po' sopra e modificare questo parere, perché quello contrario è veramente inconcepibile.
PRESIDENTE. Si dà atto che l'onorevole Piccolotti sottoscrive. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
ANTONINO IARIA(M5S). Grazie, Presidente. Io riprendo un po' quello che hanno detto i miei colleghi, ma vorrei aggiungere un fatto importante. Faccio parte della Commissione d'inchiesta sul degrado delle periferie. Siamo andati a Caivano, come in altri luoghi e abbiamo visto come uno dei problemi fondamentali quando si recuperano le strutture di questo tipo (sportive) sia la gestione futura, che deve essere per forza indirizzata a un progetto sociale.
Permettetemi: avete dato soldi, avete fatto questo esperimento. Vi avevo dato anche un minimo di linea di credito su questo fatto, ma, se questo discorso non va nella direzione di creare un progetto sociale per cui lo sport è il motore di inclusione, per cui lo sport giustamente dovrebbe togliere i bambini dalla strada e riuscire a dargli una prospettiva, abbiamo fallito due volte: abbiamo sprecato soldi, abbiamo creato una retorica di cui vi siete riempiti la bocca in qualunque occasione; state provando a mettere in questo provvedimento, questo modello in altri luoghi. Io sinceramente sono preoccupato, perché, se il modello diventa quello che sta succedendo adesso a Caivano, stiamo buttando soldi anche negli altri quartieri, nelle altre aree che avete individuato.
Quindi, per favore, lo so che è un ordine del giorno - tra l'altro, potete anche fregarvene, non vi impegna - ma non approvarlo nemmeno è veramente qualcosa di ridicolo. Mi fa pensare che siate molto in difficoltà su questa partita. Da questo punto di vista, in un certo senso, vi abbiamo smascherato, ma questo non è un bel risultato, perché, alla fine, chi paga sono le persone, i ragazzi di Caivano; li avete illusi e adesso li avete delusi .
PRESIDENTE. Si dà atto che l'onorevole Serracchiani sottoscrive. A questo punto, chiedo al Governo cosa pensi dell'accantonamento.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Io intervengo, perché, al netto della comprensione della dialettica parlamentare e del ruolo delle opposizioni, vorrei chiarire che noi, del modello Caivano andiamo orgogliosi. Il modello Caivano funziona . È per questo che esiste questo provvedimento che vuole replicare il modello in altri territori degradati. Se non fosse così, non ci sarebbero tante richieste, anche da parte dei deputati dell'opposizione di inserire i quartieri degradati nell'articolo 1.
Ciò premesso, il parere contrario del Governo su quest'ordine del giorno - mi sono anche confrontata col commissario -, è dovuto alla circostanza che non vi è alcuna preclusione all'accesso. Vi è, soltanto, un limite derivante da una legge regionale che impedisce che si spendano i nei centri sportivi gestiti da associazioni che non abbiano la sede sociale in Campania. Per il resto, non risultano segnalazioni negative o contrarie all'utilizzo della palestra da parte di terzi. Questo per dire che l'impegno profuso in questo modello, da parte del Governo, è stato massimo e i risultati sono positivi. Se volete, a margine, vi posso anche mostrare un elenco di attività che sono state svolte, proprio per arrivare all'obiettivo che voi chiedete. Quindi, questa è la motivazione del parere contrario
PRESIDENTE. Quindi, anche contrario ad accantonarlo, mi pare di poter dire.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/9 Sarracino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/10 Amendola, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare il collega Amendola. Ne ha facoltà.
VINCENZO AMENDOLA(PD-IDP). Sì grazie, Presidente. Accetto come raccomandazione. A volte, la forma a me non interessa più di tanto .
PRESIDENTE. Aspetti. Se mi dice che accetta, non può parlare.
VINCENZO AMENDOLA(PD-IDP). E, allora, faccio un attimo di riflessione, prima di accettare .
PRESIDENTE. Però ora me lo ha detto. Si è autocensurato, quindi, non posso.
La censura, lo so, è brutta, si figuri per me che la devo applicare. Quindi se l'accetta, devo andare avanti. Mi dispiace, collega Amandola.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/11 Toni Ricciardi. Ha chiesto di parlare Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.
TONI RICCIARDI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Per suo tramite, se i colleghi me lo consentono…
PRESIDENTE. Collega Penza, credo non riesca a parlare il collega Ricciardi. Grazie.
TONI RICCIARDI(PD-IDP). Presidente, per il suo tramite, vorrei fare una domanda alla Sottosegretaria Siracusano. Onestamente, sono rimasto un po' perplesso e, probabilmente, ritengo che forse è stato scritto male l'ordine del giorno o che la Sottosegretaria, giustamente impegnata in tanti ordini del giorno, forse non l'abbia interpretato nel concreto.
Stiamo parlando di un asse viario, di uno snodo importante per il territorio, ovvero, la galleria del Monte Pergola, nota agli abitanti locali per la galleria di Solofra, che collega due province; è uno snodo per raggiungere l'ateneo di Salerno e il plesso di Fisciano, per raggiungere l'ospedale Agostino Landolfi, per collegare la A16 alla A3 e, soprattutto, interessa il polo conciario di Solofra e una larga fetta della popolazione di quel territorio.
I fatti sono i seguenti. Nel dicembre 2022, viene annunciato l'avvio dei lavori che iniziano nel gennaio 2023, dopodiché i lavori vanno a rilento, si bloccano, si fermano. Addirittura, la messa in sicurezza di quest'asse viario va in difficoltà. Quindi, Sottosegretaria, non sto interpretando l'opposizione, non voglio fare polemica, non voglio speculare, ma, vista l'urgenza, stringente, di trovare una soluzione, visto che altri ordini del giorno chiedono la stessa cosa, chiedo che il Governo possa valutare, eventualmente, la nomina di un commissario straordinario.
Ma quanto meno decida il Governo come riformularlo. Quanto meno ci sia una risposta positiva rispetto alla premura di amministrazioni, di cittadini, di territori, di attività produttive, di università e di salute. Quindi, Sottosegretaria, sono qui, per il tramite del Presidente, a chiederle un ripensamento o un accantonamento, ove mai, fosse possibile.
PRESIDENTE. La Sottosegretaria intende intervenire. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Accantono l'ordine del giorno per un ulteriore confronto col Ministero dei Trasporti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2184-A/11 Toni Ricciardi è accantonato e lo sottoscrive il deputato De Luca.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/12 Roggiani.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/12 Roggiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/13 Manzi, su cui vi è un parere contrario. La collega Manzi ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.
IRENE MANZI(PD-IDP). La ringrazio, signora Presidente. Devo dire che spiace ascoltare il parere contrario della Sottosegretaria perché, in realtà, con quest'ordine del giorno volevamo provare a dare una mano al Governo. Infatti, rispetto a una norma di cui ci siamo trovati spesso a discutere, sia in Aula che in Commissione, con emendamenti e con ordini del giorno, ovvero quella relativa al dimensionamento scolastico, volevamo provare a dare una mano al Governo. Nonostante questa norma sia stata introdotta nel dicembre del 2022, di anno in anno, al momento della sua applicazione, il Governo è dovuto intervenire per metterci una pezza, sostanzialmente. Questo perché quelle che sono le regole, quelli che sono i parametri numerici così stringenti inseriti all'interno della norma, in realtà, creano ogni anno problemi di applicazione e, soprattutto, contrasti e difficoltà nei territori in cui vengono applicati. Il primo anno, nel decreto Milleproroghe, il Governo era dovuto intervenire con un ulteriore margine di flessibilità assicurato alle scuole.
Quest'anno con un decreto, poi, confluito all'interno di questo provvedimento, sono stati previsti proprio margini ulteriori di flessibilità rispetto a quelle regioni che non sono riuscite a rientrare nei parametri del dimensionamento.
Allora, la domanda che ci siamo fatti, tutti insieme, è: anziché intervenire con una deroga o con una revisione di anno in anno - tra l'altro lasciando le scuole stesse e le regioni che si trovano ad applicare queste disposizioni draconiane in una situazione di conflitti territoriali, in una situazione di grande incertezza e di grande confusione - perché non intervenire rivedendo sostanzialmente quei criteri? E ciò andando incontro, anche, alle sollecitazioni e alle proposte venute dalla Conferenza Stato-regioni e al dialogo che le regioni, propositivamente, hanno voluto portare avanti con il Ministro Valditara. Perché non intervenire per rivederli, nel primo provvedimento utile, quei criteri? Ciò proprio perché non vorremmo assistere, per il terzo anno scolastico consecutivo, a difficoltà, a conflitti e a problemi.
In molti territori, addirittura gli studenti si sono sentiti nella necessità di scrivere agli uffici scolastici regionali, agli assessori regionali all'istruzione, per invitarli a rivedere le modalità di applicazione di quel dimensionamento. E ciò proprio nelle aree interne che richiederebbero, tra l'altro, degli interventi mirati di sostegno alla comunità scolastica come presidio fondamentale.
Il nostro ordine del giorno andava proprio in questo senso. Ci dispiace che, per l'ennesima volta, si registri da parte del Governo un muro e, sostanzialmente, una mancanza di confronto e di dialogo anche su questi temi e sull'applicazione di quella che è una norma che, con quei criteri numerici, costringe le scuole a perdere la loro autonomia e a creare dei maxi plessi sottoposti allo stesso dirigente scolastico.
Non vorremmo che, anche nel prossimo anno scolastico, ci si trovi a dover applicare una nuova norma che deroga, in qualche modo, e rivede l'applicazione. Spiacerebbe dover dire, per l'ennesima volta, “noi ve l'avevamo detto che così non andava”. Ma ve lo diremo, anche in quel caso, senza venir meno al ruolo propositivo e alle proposte che abbiamo cercato di mettere in campo anche su questo tema.
Quindi, ci dispiace davvero, in questo caso, mettere al voto quest'ordine del giorno con il parere contrario del Governo.
Noi andremo avanti nell'ascolto e nel confronto con le comunità locali che sono sempre molto vigili e attente nella difesa di quello che è il presidio scolastico all'interno del proprio territorio
PRESIDENTE. La collega Ruffino chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno, a nome di tutto il gruppo di Azione. Sottoscrivono anche i colleghi Quartini e Alifano.
Ha chiesto di parlare la collega Di Biase. Ne ha facoltà.
MICHELA DI BIASE(PD-IDP). Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno della collega Manzi e per ringraziarla di quest'ordine del giorno, perché, tra la teoria che viene annunciata, la pratica e le ricadute sul territorio, io penso che tutto sia facilmente riscontrabile nel parere contrario a questo atto di indirizzo. Una delle aree di intervento che sono state inserite nel decreto è il quartiere Quarticciolo di Roma, dove - credo che la Sottosegretaria lo sappia - c'è il rischio che la scuola elementare Pirotta venga chiusa proprio per vicende di dimensionamento scolastico.
Si prova a descrivere il modello Caivano come un modello positivo, Presidente, ma mi faccia fugare ogni dubbio: il modello Caivano è quello che ha smantellato la giustizia penale minorile in questo Paese . Quindi, noi non diremo mai - e siamo assolutamente contrari - che questo modello sia descritto come positivo. Ma addirittura si stanziano fondi con una mano e non ci si occupa, poi, del dimensionamento scolastico, che comporterà, in un quartiere come quello, che i bambini non potranno avere la scuola elementare in quei quartieri! Ci vuole veramente la faccia tosta di questo Governo! Quindi, io spero che almeno su questo possano rivedere il loro parere .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2184-A/13 Manzi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2184-A/14 Iacono, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/15 Orfini il parere è favorevole con riformulazione: la accetta.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/16 Berruto il parere è favorevole con riformulazione: collega, la accetta?
MAURO BERRUTO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo chiedere - domando scusa, di solito non lo faccio mai - se è possibile riascoltarla.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/16 Berruto?
LUCIA ALBANO,. Sì, Presidente. È la seguente: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di dare attuazione alle misure volte a fronteggiare il disagio giovanile di cui all'articolo 1”.
PRESIDENTE. Collega Berruto, va bene?
MAURO BERRUTO(PD-IDP). Grazie, Presidente. No, non accetto la riformulazione, perché credo che occorra un salto di qualità su questi temi. Non si tratta più di “valutare l'opportunità di”, e torno a dire - non voglio citare il mio intervento precedente - che, dopo una serie di cose che sono successe, dalla modifica dell'articolo 33 della Costituzione in poi, e di fronte a un intervento, così, dal punto di vista mediatico, sempre molto attento da parte del Governo sul tema della diffusione della pratica sportiva, bisogna incominciare ad assumere degli impegni sul serio, non soltanto “valutare l'opportunità di”.
È opportuno prendere un impegno definitivo per eliminare la madre di tutti i problemi rispetto all'accesso alla pratica sportiva, che è il tema economico.
Quest'ordine del giorno - lo ripeto - chiedeva di lavorare affinché sia possibile, al primo provvedimento utile, finanziare i per la spesa di accesso alla pratica sportiva, in particolare per le famiglie in difficoltà economica, nelle regioni certificate con maggior tasso di sedentarietà. E mi permetta - non posso non farlo - faccio un passo indietro e torno all'ordine del giorno, a cui è stato dato parere contrario, sulle associazioni sportive di Caivano.
C'è stata anche una restituzione un po' confusa da parte della Sottosegretaria, perché, in quell'ordine del giorno relativo a Caivano, si chiedeva di eliminare i vincoli che impediscono alle società sportive di accedere all'impianto, cioè non di , ma è stata, diciamo, spiegata una decisione in virtù della non possibilità di utilizzare i . Ecco, qualche ordine del giorno dopo, c'è un parere positivo vincolato alla “opportunità di” mentre io credo che queste cose siano una contraddizione, che ormai è irrisolvibile se non di fronte a un impegno chiaro, perentorio e preciso non di “valutare l'opportunità”, ma di ritenere che la diffusione della pratica sportiva debba essere una priorità. Questo continua a non succedere, quindi non accetto questa riformulazione e chiedo che l'ordine del giorno venga messo al voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2184-A/16 Berruto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/17 Morassut c'è un parere contrario. Prego, collega Morassut.
ROBERTO MORASSUT(PD-IDP). Presidente, in realtà io volevo chiedere alla Sottosegretaria la possibilità di riconsiderare o, comunque, di accantonare questo ordine del giorno, per valutarne diversamente l'orientamento da parte del Governo, perché, in realtà, nel dispositivo, non si chiede altro che valutare la possibilità che, in prossime sessioni di bilancio, si possano aumentare le risorse disponibili, anche con interventi normativi finalizzati agli obiettivi dell'articolo 1. Dunque, non è un ordine del giorno ostile, ma un ordine del giorno che invita a fare di più. Quindi ne chiedo l'accantonamento.
PRESIDENTE. Il Governo è contrario all'accantonamento, Sottosegretaria? È contrario. A questo punto, però, collega Morassut, non potrei ridarle la parola… diciamo che è la fine dell'intervento di prima.
ROBERTO MORASSUT(PD-IDP). Per motivare, a questo punto. In tempi di magra non si rinuncia neanche al piatto di lenticchie, ma questo articolo 1 è un piatto di lenticchie servito male. Gli interventi sulla periferia o sulle aree interne hanno bisogno di una continuità, di una sistematicità, e allora, anziché mettere 30 milioni, gestiti attraverso una procedura che sostanzialmente scavalca i sindaci, prendiamo un po' di quelle risorse che stanno nell'inghiottitoio del Ponte sullo Stretto - che, peraltro è stato fermato anche dal Ministero dell'Interno - pochi giorni fa, che non ha firmato la DIA - e facciamo delle politiche strutturali di opere pubbliche, in primo luogo nelle periferie. Quindi, chiedo che si metta al voto l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/2184-A/17 Morassut, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/18 Borrelli c'è un parere contrario.
Ha chiesto di parlare il collega Borrelli. Ne ha facoltà, per 5 minuti.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Grazie, Presidente. Sempre per sottolineare al Governo che la nostra battaglia è rivolta a tutti gli interventi di carattere pubblico fatti sui territori. Questo ordine del giorno, presentato da AVS, in realtà, amplia il discorso del centro sportivo di Caivano a tutte le aree fragili introdotte nel decreto.
Il rappresentante del Governo, poc'anzi, diceva che noi cerchiamo di emendare quello che noi riteniamo un modello positivo, ossia il modello Caivano. In realtà, egregio rappresentante del Governo, noi stiamo facendo esattamente il contrario! Poiché riteniamo che non abbiate centrato l'obiettivo, stiamo cercando - nell'ottica costruttiva dell'interesse del Paese - di migliorare quello che, per ora, non è risultato un successo. E perché non è risultato un successo? Non per la realizzazione dell'opera in sé. Facciamo l'esempio del centro sportivo di Caivano: voi avete speso dei soldi - secondo alcuni, almeno per quanto riguarda quelli che dovevano essere spesi per il teatro che ancora non è stato realizzato, sicuramente una spesa abnorme, però di questo parleremo in un'altra occasione, perché non ho ancora avuto risposta ufficiale dal Governo sul perché siano triplicate le spese e quadruplicate le consulenze, abbattendo un teatro che già c'era -, però, rispetto al centro sportivo, voi l'avete realizzato, ma il tema non era solo realizzarlo, che è una cosa importante, ma, se una cosa viene realizzata dallo Stato, i primi a doverne usufruire sono i più fragili, i più deboli. È questo che noi vi stiamo dicendo! Il modello Caivano non funziona, perché state realizzando delle cattedrali che tengono fuori, però, i soggetti che dovrebbero essere i primi fruitori e cioè, nel caso specifico del Parco Verde di Caivano, i bambini e le bambine del Parco Verde e delle aree limitrofe.
Prima la rappresentante del Governo ha risposto che, in realtà, loro si sono adeguati a una legge regionale sui relativa alle società sportive. Mi sembrava di sentire il gatto vicino allo specchio. Onestamente, che voi vi siate riferiti al della regione Campania mi fa sorridere, perché non mi sembra che vi siete confrontati con gli enti regionali e comunali. Ed è questo che noi vi chiediamo in questo ordine del giorno: di confrontarvi, perché che le società sportive che operano nella zona del Parco Verde abbiano tutte le residenze nelle Cayman mi sembra abbastanza improbabile!
Allora, noi vi ribadiamo il concetto. Per rendere funzionale e per venire incontro a una visione anche sociale, oltre che repressiva, anche di prevenzione, oltre che di repressione, noi dobbiamo cercare di impedire che quei bambini possano diventare i criminali del domani. Per farlo, non serve realizzare loro un centro sportivo da vedere ma un centro sportivo da usare !
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/18 Borrelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/19 Ghirra. Prendo atto che tutto il gruppo MoVimento 5 Stelle sottoscrive tale ordine del giorno.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/19 Ghirra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/20 Mari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/21 De Luca. Il parere è favorevole con riformulazione. Collega De Luca, mi dice se accetta?
PIERO DE LUCA(PD-IDP). Grazie, Presidente. Pur apprezzando lo sforzo del Governo nell'elaborare una riformulazione di questo ordine del giorno, non possiamo accettarla, per alcune ragioni molto semplici. La prima è la decisione di cancellare dalle premesse un dato di fatto: oggi, purtroppo l'attuazione del PNRR è in clamoroso ritardo e questo non può essere un dato da cancellare nel dibattito pubblico. Infatti, questa era la premessa dell'impegno che chiedevamo al Governo di assumere. Purtroppo, ad oggi, a poco più di un anno dalla conclusione di questo Piano straordinario di rilancio, ricostruzione, di coesione del Paese, la spesa si attesta solo al 30 per cento delle risorse. Restano da spendere altri 130 miliardi di euro circa e il Governo non ha nessuna idea di cosa fare, di quali provvedimenti adottare, di quali misure mettere in campo, per accelerare l'attuazione della spesa, che è, purtroppo, in enorme ritardo e che rischia di portarci, da qui a poco più di un anno, a commentare quello che potrebbe essere - speriamo non sia così - un clamoroso fallimento per il Paese, non solo e non soltanto per il Governo.
Allora, noi chiediamo di ripensare alla riformulazione proposta, rispetto, innanzitutto, alla cancellazione del dato oggettivo di partenza, cioè il ritardo che oggi vive, purtroppo, il PNRR. Il secondo elemento su cui vi chiediamo un'ulteriore riflessione e per il quale non possiamo accettare la riformulazione è questo: voi dite di inserire la formula di stile “compatibilmente con le risorse di bilancio” ma qui non ci sono risorse ulteriori da trovare. Noi vi chiediamo di assumere provvedimenti di carattere e interventi di carattere normativo, misure di carattere regolamentare, che non implicano alcuna spesa ulteriore.
Vi stiamo chiedendo, anzi, di non perdere le risorse che già sono state assegnate al nostro Paese, cosa che si rischia di fare se continuate a immaginare ulteriori revisioni, che rischiano di far saltare, come sembrerebbe essere il caso, progetti relativi ad asili nido, a case e ospedali di comunità, a studentati o progetti infrastrutturali legati anche al lotto dell'alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Di fronte a questa situazione così clamorosa, che anche voi riconoscete, perché questa parte dell'ordine del giorno immaginate di conservarla, vi chiediamo di eliminare questa formula di stile, che davvero non ha ragione di esistere in questo ordine del giorno.
Infatti, non chiediamo risorse in più, chiediamo di non disperdere le risorse che già ci sono; invece, il Governo propone una formula che non ha nulla a che vedere con questo ordine del giorno. Per cui vi chiediamo un'ulteriore riflessione, in assenza della quale non possiamo accettare la riformulazione prevista, perché è in ballo davvero il futuro del Paese e non possiamo più scherzare sull'attuazione del PNRR .
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/21 De Luca, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/22 Pandolfo, su cui il parere è favorevole con riformulazione. Prendo atto che accetta la riformulazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/23 Scerra, su cui il parere è favorevole con riformulazione. Prendo atto che accetta la riformulazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/24 Torto, su cui il parere è favorevole con riformulazione. Mi dice se accetta, collega?
DANIELA TORTO(M5S). No, non accetto, Presidente. Davvero non ci resta che piangere, perché con questo ordine del giorno chiedevo semplicemente di aiutare e di dare un aiuto concreto a tutte quelle famiglie che, purtroppo, sono state colpite dal dissesto idrogeologico nell'anno 2023. Non soltanto mi riferisco alla questione di Ischia, che, con grande coraggio, il commissario Legnini sta cercando di risolvere, ma ci sono tanti altri comuni che hanno bisogno di questo aiuto trasversale.
Quindi, chiedevo semplicemente che ci fosse una collaborazione di tutte le forze politiche, una collaborazione trasversale per aiutare le famiglie della provincia di Chieti che sono state colpite nel maggio 2023. Ora, apprezzo l'eleganza con cui si dice, praticamente, no a questo aiuto, chiedendo di accettare una riformulazione, ma con questa riformulazione, andiamolo a spiegare - Sottosegretaria, davvero le sono grata -, perché mi dovete costringere ad accettare che voi dobbiate valutare un aiuto a queste famiglie?
Ma che valutazione bisogna fare di fronte a un'emergenza, di fronte all'urgenza di famiglie che devono abbandonare le proprie case, che poggiano su un terreno fragile, che nessuno può, ad oggi, assestare? Allora, di fronte a questa emergenza, come si fa? Avevo anche presentato quest'ordine del giorno in linea con un altro ordine del giorno, e non con un emendamento, come era stato spacciato, proprio sulla nostra provincia, dai parlamentari di Fratelli d'Italia. Quell'ordine del giorno diceva che c'erano delle risorse certe a partire dal 2026. Allora, se queste risorse fossero state certe, sarebbero state confermate oggi, in quest'Aula, con un parere favorevole secco a questo ordine del giorno, senza dire che questo aiuto debba essere compatibile con le spese di finanza pubblica.
Infatti, queste belle parole, in realtà, nascondono non solo che non ci sono i soldi, ma che non c'è nessuna volontà di aiutare queste famiglie nella provincia di Chieti e nel comune, specificatamente, di Chieti. Allora, vi chiedo di rivedere questo parere, di essere meno ipocriti, di smentire i vostri parlamentari che hanno già dato per certa questa risorsa e di approvare, insieme a tutti i colleghi di quest'Aula, questo ordine del giorno. Se così non fosse, mi appello, a questo punto, ai parlamentari abruzzesi, affinché non approvino questa presa in giro. Infatti, se resta questo il parere, Sottosegretaria, mi conferma che ci state prendendo in giro
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,. La ringrazio, Presidente. Intanto, per ribadire la vicinanza del Governo ai cittadini di Chieti e, quindi, a fronte dell'intervento dell'onorevole Torto, le proporrei una riformulazione leggermente diversa. Invece di: “a valutare”, le proporrei: “a individuare di incrementare le risorse a favore del comune di Chieti per far fronte alle conseguenze degli eccezionali eventi alluvionali e franosi verificatisi nel mese di maggio 2023”. Soltanto che devo mantenere: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”, che lei sa non essere un limite derivante dalla volontà politica. Però, togliamo: “a valutare” e inseriamo: “a individuare ulteriori risorse”.
PRESIDENTE. Collega Torto?
DANIELA TORTO(M5S). Presidente, davvero ringrazio la Sottosegretaria per la sua gentilezza, per la sua disponibilità e l'impegno, però ribadire il “compatibilmente” con le spese di finanza pubblica significa che voi oggi non riconoscete un'emergenza, e stiamo parlando di un decreto Emergenza . Queste famiglie hanno bisogno oggi di risorse e voi gli dite: se avremo questi soldi, ve li daremo sicuramente, perché stiamo approvando un ordine del giorno. Non funziona così, non è questo quello che ci chiedono i cittadini. Quindi, Sottosegretaria, la ringrazio, ma non accetto questa presa in giro .
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/24 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/25 Donno, su cui vi è parere favorevole con riformulazione. Ha bisogno di riascoltarla? Sottosegretaria, può rileggermi la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/25 Donno?
MATILDE SIRACUSANO,. Sì, Presidente. Occorre espungere la penultima premessa e riformulare l'impegno nei seguenti termini: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di eventuali ulteriori iniziative a favore delle imprese e dei lavoratori dell'indotto Ilva, compatibilmente con i tempi e con gli esiti della procedura di vendita in corso”.
PRESIDENTE. Collega Donno? Non accetta e chiede di intervenire. Prego, ne ha facoltà.
LEONARDO DONNO(M5S). Grazie, Presidente. No, non accetto la riformulazione, perché, come poc'anzi diceva anche la collega Torto, non è che possiamo “valutare l'opportunità di”, perché le aziende, le imprese dell'indotto Ilva, migliaia e migliaia, decine di migliaia di lavoratori non possono valutare, ma oggi sono in difficoltà e hanno bisogno di aiuti concreti. Nella scorsa legge di bilancio, grazie a un nostro emendamento, a un mio emendamento condiviso con il senatore Mario Turco, abbiamo istituito questo fondo a supporto delle aziende dell'indotto Ilva.
Avevamo individuato delle risorse, però solo 3 milioni di euro per i prossimi 3 anni, e, quindi, queste risorse non sono sufficienti. Non ero nemmeno pronto ad intervenire, perché mi aspettavo un accoglimento da parte del Governo. Il problema, Presidente, è che speravamo in questo impegno, veramente, da parte del Governo, che non è arrivato, però vorrei un attimo allargare il discorso, perché qui è chiaro che riguarda il Governo in generale, ma, soprattutto, chi dovrebbe occuparsi delle imprese, delle crisi industriali, delle crisi delle aziende è il Ministro Urso.
Un Ministro, lasciatemelo dire, totalmente incapace, perché purtroppo il Ministro Urso …è inutile colleghi che commentate. Adesso, Presidente, vado a motivare, perché non è che basta dire che questa è la verità, la vado anche a motivare con dei numeri. Infatti, il Ministro incapace Urso è protagonista di 23 mesi consecutivi di calo della produzione industriale. È praticamente un massacro. Il Ministro Urso, con la collaborazione di tutto il centrodestra, del Governo e soprattutto della Presidente del Consiglio Meloni, si sta rendendo protagonista dell'omicidio del settore industriale, dell'economia di questo Paese. Praticamente, la stanno affossando. Siamo arrivati, Presidente, ai livelli di crisi che c'erano durante il COVID.
Il problema è che qualche anno fa, appunto, c'era il COVID, c'era una pandemia, c'era un virus, c'era una crisi internazionale; oggi, invece, anzi, per fortuna, non c'è più il COVID, ma in Italia abbiamo un virus peggiore, che è Urso, è Meloni, è il Governo Meloni, che stanno mettendo in crisi la nostra economia
Siete un pericolo pubblico colleghi, altro che! Il problema, caro Presidente del Consiglio, cari Ministri, cara Sottosegretaria, è che io non posso accettare questa riformulazione perché voi vi dovete assumere almeno una responsabilità ogni tanto. Speravamo in questo accoglimento e, invece, avete detto di no.
Mi avvio alla conclusione, è chiaro che non vi importa nulla delle imprese, non vi importa nulla totalmente dei lavoratori, perché, insomma, di contro, non vi può interessare nulla dei lavoratori. Anche perché, proprio questa mattina, prima di venire qui, insieme ad altri colleghi anche di altre forze di opposizione, ero proprio a Brindisi per una crisi importante che si sta per aprire e che riguarda lo stabilimento petrolchimico di Brindisi, che coinvolge oltre 1.400 famiglie. Ecco, il Ministro Urso su questo che cosa sta facendo? Fa semplicemente lo scendiletto di ENI, perché mette l'interesse di ENI, il profitto di ENI davanti all'interesse dei lavoratori che invece dovrebbe tutelare. Noi abbiamo deciso da che parte stare, dalla parte dei lavoratori sempre e comunque !
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Donno.
LEONARDO DONNO(M5S). Allora, Presidente, e concludo.
PRESIDENTE. Scusi, pensavo che avesse finito. È stato l'applauso che mi ha indotto…
LEONARDO DONNO(M5S). Grazie, Presidente. Mi fa piacere anche il suo apprezzamento. Il problema è che…
PRESIDENTE. No, no, la Presidente non può, in ogni caso, non può.
LEONARDO DONNO(M5S). Presidente, al di là delle battute, vorremmo tanto ridere, però, purtroppo, c'è da piangere davanti a quello che ho detto prima: 23 mesi consecutivi di calo della produzione industriale, la crescita ormai azzerata; se non ci fosse il PNRR che il Presidente Conte ha portato in Italia oggi saremmo con un PIL in negativo, saremmo in recessione, per colpa vostra. Abbiamo salari bassi, salari da fame e su questo non fate nulla; abbiamo il carovita e su questo problema non avete fatto niente. Il Ministro Urso aveva fatto, pensate un po', il carrello tricolore - ve lo ricordate? -, un totale fallimento. Abbiamo la benzina ancora alle stelle e il Ministro Urso aveva adottato la misura dell'esposizione del prezzo medio, che non ha risolto praticamente nulla. Ma quando va a casa questo Ministro incapace? Il problema, cara Presidente, è che queste mancanze, questa inefficacia, questa incapacità, non le paga il Ministro, che ogni mese incassa lo stipendio, anzi, diciamo adesso per Ministri e Sottosegretari sarà anche un po' più alto grazie al Governo Meloni che lo ha aumentato nella scorsa legge di bilancio, il problema è che a pagarne le spese sono le imprese e sono i cittadini, che oltre a tutto questo devono far fronte ancora, per esempio, al caro bollette, sul quale il Governo non sta facendo nulla. Su questo problema, invece, noi abbiamo anche delle proposte.
Presidente, ci sarebbe veramente tanto da dire sulle crisi industriali, sulla tutela dei lavoratori, su che cosa bisogna fare per far crescere questo Paese e per dare supporto ai cittadini in difficoltà che oggi fanno i conti con salari bassi e con un carovita che sta stritolando i lavoratori e il ceto medio. Presidente, l'unica soluzione - non ne vediamo altre - sicuramente è una che si potrebbe applicare subito: quella di mandare a casa il Ministro Urso; impegnarci tutti, mobilitare i cittadini e scendere in piazza per mandare a casa quanto prima questo Governo .
PRESIDENTE. Grazie, onorevole, e scusi ancora per l'interruzione. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/25 Donno, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/26 Alifano: parere favorevole con riformulazione: va bene.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/27 Sergio Costa: parere favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.
ENRICO CAPPELLETTI(M5S). Presidente, intervengo per chiedere se gentilmente fosse possibile risentire la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/27 Sergio Costa.
PRESIDENTE. Sì, era uguale a quella dell'ordine del giorno n. 9/2184-A/22 Pandolfo, che è stata accolta. Vediamo se il collega accetta. Sottosegretaria, prego.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. È: “a prevedere idonei interventi per tutelare i clienti vulnerabili e contenere i costi delle bollette”.
PRESIDENTE. Collega Cappelletti, accetta?
ENRICO CAPPELLETTI(M5S). No, grazie, Sottosegretario, non accettiamo questa riformulazione perché va nella direzione che noi auspichiamo, ma non nel merito specifico della direzione che viene indicata in questo ordine del giorno. Il problema ormai sta diventando sempre più grave per tutti i cittadini ed è il problema del caro bollette. E quello che si propone con questo ordine del giorno è di valutare, di introdurre una qualche soluzione che sia strutturale, ossia un meccanismo strutturale per dare una risposta alle famiglie e alle imprese.
In questo momento ci troviamo di fronte a tale situazione anche a seguito delle decisioni sbagliate, oserei dire anche scellerate di questo Governo, come, ad esempio, quella di aver posto fine al mercato tutelato che ha portato ad un aumento in bolletta per circa 1,2 milioni di italiani, che va dal 40 all'80 per cento rispetto a quanto pagavano in precedenza nel mercato tutelato, nel mercato a tutele graduali.
Ebbene, io mi ricordo, Presidente, quando esponenti della Lega e di Forza Italia andavano a dire ai cittadini “cari cittadini, uscite dal mercato tutelato, entrate nel mercato libero che risparmierete in bolletta” e adesso 1,2 milioni di cittadini - io spero che molti di questi mi ascoltino - che vi hanno dato retta, che vi hanno creduto, che sono usciti dal mercato tutelato e sono entrati nel mercato libero, si trovano con delle bollette da più 40 a più 80 per cento. Spero si ricordino da che forze politiche è arrivato l'invito ad uscire dal mercato tutelato .
Non ho citato Fratelli d'Italia perché Fratelli d'Italia aveva presentato degli emendamenti, che andavano esattamente nella direzione da noi auspicata, ossia quella di una proroga. Si dice “ma non l'abbiamo fatta noi la liberalizzazione del mercato, è addirittura di 30 anni fa, parliamo del Governo Bersani”, ma, colleghi di maggioranza, se per trent'anni sono state fatte delle deroghe, ma questo non vi fa sorgere nessun dubbio? Proprio nel momento in cui l'Italia affronta una crisi energetica, in cui aumenta il costo dell'energia, poniamo termine al mercato tutelato.
Venendo al merito dell'ordine del giorno, che vorrebbe dare una mano concreta ai soggetti più deboli, vorremmo rendere più efficace il cosiddetto sociale. In che modo? Trasformando il sociale elettrico in una fornitura di energia rinnovabile. Si tratterebbe di garantire ai cittadini in condizioni di vulnerabilità l'equivalente in chilowatt forniti da un operatore pubblico tramite stipula di contratto, che sia a lungo termine, con impianti FER; parliamo di fonti di energia rinnovabile, perché costano meno, perché l'energia che proviene da fonti di energia rinnovabile costa meno, costa meno ai cittadini, costa meno alle imprese ; ciò anche per la realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili. Quindi, va bene il sociale, ma, se lo diamo sottoforma di energia, riusciamo a ottenere un risparmio per tutta la collettività e riusciamo a dare questo a un numero maggiore di cittadini, in un momento come questo in cui il problema delle bollette è un problema reale, che attanaglia veramente milioni di famiglie nel nostro Paese .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/27 Sergio Costa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
La Sottosegretaria mi chiedeva la parola per cambiare un parere? Prego.
MATILDE SIRACUSANO,. Sì, grazie Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/28 Santillo, il parere cambia da contrario ad accolto come raccomandazione.
PRESIDENTE. Si dà atto che il deputato Santillo accoglie la raccomandazione del Governo.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/29 Francesco Silvestri, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI(M5S). Grazie Presidente. Mi spiace vedere il parere contrario su questo ordine del giorno. Io sono sicuramente contro il commissariamento, perché sono contro le risposte emergenziali, soprattutto per quel che riguarda Quarticciolo, soprattutto per quel che riguarda la sicurezza, la rigenerazione urbana.
Questi sono tutti programmi a medio-lungo termine e sono contro perché credo che il commissariamento sia l'ammissione di questo Governo di non aver fatto nulla in questi due anni per il quartiere Alessandrino-Quarticciolo, che in questi due anni è peggiorato notevolmente, perché è diventato una piazza di spaccio di droghe, di , soprattutto del mercato del crack. Non è un quartiere dove è pericoloso girare di notte; è un quartiere dove è pericoloso girare 24 ore su 24, dove camminando una sentinella ogni 100 metri ti ferma e ti chiede dove stai andando. Allora, secondo me il grande errore che si sta facendo è quello di non cercare l'aiuto e la collaborazione di tutte le forze politiche, ma bocciare ordini del giorno propositivi proprio come questo, perché la prima cosa di cui questo quartiere necessita è proprio un piano di riqualificazione sociale e per fare questo bisogna tener conto di chi fino a oggi ha vissuto in questo quartiere, di tutte le reti sociali che fino ad oggi hanno combattuto da sole, senza l'aiuto di nessuno e io immagino che su un percorso come questo ci sia bisogno anche del coinvolgimento di queste reti sociali .
Vedete, noi diciamo che, sì, sicuramente ci sono infrastrutture fatiscenti al Quarticciolo, però noi stiamo parlando di un quartiere che ha una carenza gigantesca di infrastrutture sociosanitarie, una carenza gigantesca per quanto riguarda la dispersione scolastica. È uno dei quartieri peggiori a Roma, più in difficoltà, dove c'è un tasso di disoccupazione altissimo. Allora, rispetto a questo si deve partire con una progettazione molto più ampia rispetto alla visione miope di questo Governo. Si parta, ad esempio, dal potenziamento del consultorio familiare di via Manfredonia. Noi parliamo di un consultorio che per quel quartiere apre un solo giorno a settimana, ormai non opera più, se non per quanto riguarda la vaccinazione, davanti al consultorio perennemente c'è uno spacciatore - quindi, fondamentalmente non ci entra più nessuno - e lì c'è un intervento che il quartiere aspetta da due anni. Ci vuole un commissario straordinario per togliere uno spacciatore da davanti a un consultorio e farlo funzionare, potenziarlo e farlo funzionare tutta la settimana? Ci sono altre proposte che abbiamo fatto come MoVimento 5 Stelle: il potenziamento del Terzo settore, proprio per fronteggiare quello che dicevo prima, il fenomeno della dispersione scolastica; c'è un progetto, un accordo con la prefettura, che abbiamo proposto per aumentare i presìdi stabili di Polizia.
Ci sono tante proposte che il MoVimento 5 Stelle ha fatto per dare un futuro a questo quartiere - ce ne sono altre, ne potrei elencare veramente tante, che vanno dalle infrastrutture, alla collaborazione con l'ATER per tutto il problema delle politiche abitative - e c'è un lavoro gigantesco che si poteva fare. Io vi ho chiesto semplicemente: “facciamolo insieme”. Voi volete mettere una bandierina anche su questo lavoro, quindi si ignora un quartiere per due anni, poi si arriva con un commissario e si cerca di mettere una bandierina senza la collaborazione delle altre forze politiche e questo, secondo me, è un grave errore; è un grave errore perché noi potremmo sistemare una palestra o una piscina, però si sta continuando a fare l'errore principale, cioè quello di fare propaganda e cercare voti sulla sicurezza e finché la politica non distruggerà questo vizio noi non riusciremo mai a fare un progetto comune per dare la sicurezza urbana che la nostra cittadinanza merita e che effettivamente nelle nostre città non si sta vedendo, mai come in questi due anni. Infatti, basta guardare quanto pubblicato da , che dice che sotto il vostro Governo, proprio per questa mancanza di lungimiranza e di programmazione, i dati sulla sicurezza urbana sono notevolmente peggiorati .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI(AVS). Grazie, signora Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno del collega Francesco Silvestri. Siamo assolutamente d'accordo con il contenuto dell'ordine del giorno e con l'intervento che ha fatto il collega Silvestri poc'anzi. Io penso che ci sia un approccio sbagliato da parte del Governo nell'affrontare questo tipo di argomento e, soprattutto, quello dei quartieri difficili. Qual è l'approccio sbagliato? È che si pensa che attraverso la nomina di un commissario e attraverso l'imposizione di metodi repressivi sostanzialmente si possa affrontare l'emergenza dei quartieri a rischio. Invece, io penso che l'approccio debba essere esattamente il contrario. Questo tipo di battaglie si vincono soltanto in un modo: coinvolgendo la popolazione e dando la possibilità alla parte positiva di quel quartiere, alla rete di associazioni, di partecipazione, di imprenditoria del Terzo settore, che cerca di rivitalizzare quel quartiere, a tutte queste spinte positive, dicevo, di essere protagoniste di un cambiamento all'interno del quartiere.
Questo è il caso del quartiere Alessandrino-Quarticciolo, dove la rete, il tessuto dell'associazionismo e della partecipazione, è un elemento fondamentale teso a contrastare le piazze dello spaccio, teso a contrastare coloro che, in qualche modo, avvelenano il clima di quel quartiere, ma, contemporaneamente, teso a stimolare la partecipazione, a fare proposte costruttive, a seguire giorno per giorno e momento per momento i progetti di trasformazione, che devono essere finanziati e devono esserci risorse vere. Non può accadere, come avete fatto sul PNRR, che avete tolto 12 miliardi la scorsa estate rispetto ai progetti di ristrutturazione delle periferie, tra cui anche quelle romane, oltre che Scampia, e a tanti altri progetti di questo genere.
Servono le risorse, bisogna cambiare nel profondo il tessuto di questi quartieri, partendo dalla partecipazione, partendo dal coinvolgimento dei protagonisti, che sono le persone che vivono in quel territorio, quelle persone che vogliono combattere e che vogliono cambiare. Lì sì che c'è la necessità dell'aiuto dello Stato, uno Stato che finora è sempre stato assente, dove la criminalità l'ha fatta da padrone, dove i giovani avevano come unico punto di riferimento i criminali del luogo affiliati alle cosche. Bisogna combatterli, ma, per combatterli, la coscienza di partecipazione, dell'essere cittadino, la coscienza di cittadinanza è un elemento fondamentale. È su questo che dovremo premere per cambiare i nostri quartieri. Non bastano le parole, non bastano le repressioni, come voi volete fare, non basta la nomina dei commissari, che dovrebbero decidere tutto e, alla fine, non decidono nulla. I cittadini, le associazioni, le realtà territoriali e locali devono tornare a essere protagoniste. Per questo noi sosteniamo questo ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Boschi. Ne ha facoltà.
MARIA ELENA BOSCHI(IV-C-RE). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere, innanzitutto, al collega Francesco Silvestri di poter sottoscrivere questo ordine del giorno e, anzi, lo ringrazio per aver presentato questo ordine del giorno, perché ha acceso una luce su una realtà particolarmente difficile e complessa di Roma, di questa città, in modo particolare sul Quarticciolo. Sinceramente, mi stupisce profondamente il parere contrario del Governo anche soltanto a un ordine del giorno in questa materia. Io non sono romana di nascita - penso si senta -, ma sono romana per scelta. Roma è diventata la mia città non soltanto di impegno politico, ma anche di vita e forse, ancora di più di chi a Roma è nato, sento il dovere di rappresentare questa città.
Io sono andata al Quarticciolo e ci sono andata nei momenti più complicati: ci sono andata di notte, quando lo spaccio in alcune piazze, in alcune zone di quel quartiere è particolarmente cruento; ci sono andata quando è più facile vedere il degrado che, purtroppo, c'è in quel quartiere, legato alla criminalità, anche alla microcriminalità, legato alla prostituzione, legato, soprattutto, a un degrado talmente esteso da portare i cittadini, le famiglie, spesso le persone anziane e sole a vivere un'emarginazione dovuta al controllo che la criminalità ha di interi palazzi di quel quartiere.
È una situazione veramente complicata: ci sono persone prigioniere in casa propria, persone anziane con le quali ho parlato che hanno paura ad andare in ospedale, perché hanno bisogno magari di un ricovero di due giorni e non sanno, se tornando a casa, troveranno la loro casa occupata o meno. E, in tutta questa situazione, purtroppo, le Forze dell'ordine sono molto scarse. C'è una sola volante e due agenti di Polizia che devono presidiare tutto quel quartiere e, quindi, controllare le situazioni di illegalità diffusa non soltanto in alcuni palazzi, ma anche nelle piazze, dove ci sono ragazzini che fanno semplicemente il palo, avvisano quando arrivano le Forze dell'ordine, quando arrivano persone che, magari, fanno volontariato e cercano di recuperare in quelle zone proprio quei ragazzi e sottrarli al problema della droga, e vengono pagati 300, 400 euro alla settimana, con cui mantengono le loro famiglie. Con quelle risorse sono in mano alla criminalità organizzata. Noi siamo stati lì con i colleghi di Italia Viva, siamo stati lì a fianco anche di don Coluccia, che fa un'attività preziosa proprio in quelle piazze di spaccio e che è stato oggetto anche di un attentato, proprio in quelle zone, per l'attività che fa di denuncia dell'illegalità e per il tentativo di recuperare tante persone dal problema della droga.
Allora, mi chiedo come questo Governo, il Governo Meloni, che più volte ha espresso solidarietà pubblica anche nei confronti di don Coluccia, che più volte, con il Sottosegretario Mantovano, ha dichiarato di voler contrastare la piaga della droga, che più volte ha detto che Roma, la città della Presidente del Consiglio, la Presidente Giorgia Meloni, avrebbe meritato di più, come il Governo di Giorgia Meloni, romana di Roma, oltre che Presidente del Consiglio, possa dire di “no” nemmeno ad un emendamento, nemmeno a una misura concreta, ma a un ordine del giorno, cioè a un impegno a mettere risorse su quel quartiere, per quei bambini, per quei ragazzi, per le persone che ogni giorno, dalle parrocchie al volontariato, fanno del loro meglio per garantire condizioni migliori di vita a quelle persone. Il Governo Meloni, ripeto, di Giorgia Meloni, romana di Roma, dice di “no” a dare a quel quartiere una nuova speranza, a quei ragazzini un'alternativa rispetto alle piazze dello spaccio, perché la vostra soluzione al problema del degrado non è, come abbiamo sempre sostenuto noi anche con il Governo Renzi, un euro in sicurezza, un euro in cultura, mettere le risorse sui presidi delle Forze dell'ordine, ma anche sul ricucire le periferie, sulla scuola, sull'educazione, sulla cultura. Voi siete bravi soltanto ad aumentare le pene, a dire a quei ragazzini che devono stare in carcere, siete bravi soltanto a parole a dire che contrastate la droga, per cercare di fare leggi liberticide, ma mettere risorse perché il problema possa essere estirpato alla radice, questo non vi riesce, perché è più facile andare nei di Rete 4, fare propaganda politica e prendere voti continuando a descrivere quella situazione di difficoltà per tante persone, anziché darsi da fare e rimboccarsi le maniche per migliorare quella situazione .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Di Biase. Ne ha facoltà, per 4 minuti. È il suo terzo intervento.
MICHELA DI BIASE(PD-IDP). Grazie, Presidente. Quando ci siamo resi conto che, in una notte natalizia, era stato proposto questo articolo 1 all'interno del decreto, la prima cosa che ci siamo domandati è stata quale fosse la necessità di fare questo in una città che ha un'amministrazione eletta, un sindaco eletto, un presidente di municipio eletto. Perché, qui, non stiamo parlando di un quartiere, di un insieme di quartieri, di municipi che sono stati commissariati. Noi, qui, parliamo di quartieri che vengono amministrati, con fatica, ma vengono amministrati, e c'è un sindaco che è presente nell'amministrazione di quei quartieri. Ebbene, quando avete scelto di mandare un commissario di Caivano, come se fosse necessario prendere una figura che venisse da un'altra realtà per amministrare un pezzo di questa città, anche con i nostri emendamenti in Commissione abbiamo provato a chiedere che il commissario di quelle zone fosse il sindaco che è stato eletto; Roberto Gualtieri è commissario straordinario per il Giubileo. Ci chiediamo per quale motivo, per quale ragione non abbiate voluto che fosse commissario anche di uno di quei quartieri che lui amministra.
Naturalmente, tutti i nostri emendamenti sono stati bocciati, perché la verità è che voi, su quei quartieri, volete farci solamente un pezzo di campagna elettorale. A voi, di come stanno quei quartieri, francamente, non interessa nulla , tant'è che oggi siamo qui - fatevelo dire - e voi non avete neanche capito, cari colleghi, che Alessandrino e Quarticciolo sono due quartieri diversi! È assurdo che oggi siamo qui, in quest'Aula, a sottolineare quali sono le realtà e le figure positive che ci sono state in quei quartieri. Ho sentito parlare don Coluccia. Fatemi dire che lì c'è un parroco, don Daniele, che tutti i santi giorni costituisce un presidio contro il degrado. Lì c'è il comitato di quartiere, lì ci sono le associazioni di volontariato, lì c'è la palestra popolare, quella, sì, aperta ai bambini del Quarticciolo.
Ecco, abbiamo bisogno che quelle realtà vengano ascoltate e che possano dire la loro all'interno di questo piano. Quindi, vi prego, facciamola finita ad individuare zone dove fare la campagna elettorale e occupiamoci di quello che serve a quei quartieri, ovvero attenzione e cura. Cura è una parola antica che, però, vi consiglierei di cominciare ad utilizzare. Meno campagna elettorale, più ascolto e più cura per quei territori.
Le articolazioni dello Stato ci sono. Le Forze dell'ordine conoscono perfettamente qual è la situazione che è stata descritta dai colleghi. Lo spaccio al Quarticciolo c'è, ma non da quest'anno, purtroppo.
Penso che più Forze dell'ordine vadano bene, ma non c'è bisogno del commissario straordinario per mandare lì le Forze dell'ordine. Noi ne vogliamo di più, vogliamo una presenza costante e continua, ma non c'è bisogno di un commissario: quello serve per la vostra campagna elettorale
PRESIDENTE. Il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha chiesto di sottoscrivere. Sottoscrivono anche gli onorevoli Di Biase, Grippo, Madia, Ciani, Serracchiani e Prestipino.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/29 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Posto che sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/30 Caramiello, il parere è favorevole, passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/31 L'Abbate, su cui il parere è contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.
PATTY L'ABBATE(M5S). Grazie, Presidente. Vorrei parlare di questo ordine del giorno, ma in modo molto tecnico. Vorrei capire perché ci sia contrarietà. Nell'articolo 2 di questo decreto si affronta il problema della siccità.
Per prevenire la siccità, cioè per prevenire gli sprechi di acqua, oltre a fare, quindi, dissalatori, che ne dovrebbero procurare dell'altra, utilizzare l'acqua reflua in agricoltura sempre per avere altra acqua, devo evitare, già in , di sprecarla. Questo ordine del giorno è abbastanza in linea con quello che è il internazionale e anche italiano, cioè quello di fare una contabilità ambientale. I criteri ambientali minimi li conosciamo, esistono e servono per le nostre gare, per la pubblica amministrazione e solitamente vengono utilizzati per evitare di avere dei prodotti o dei servizi che magari inquinano, e quindi emettono CO2 in atmosfera, quindi quei gas climalteranti.
Questo, fortunatamente, è entrato un pochino almeno nelle nostre azioni. Magari qualche comune ancora non lo applica, ma il , gli acquisti verdi esistono. Quello che noi chiediamo in questo ordine del giorno è di inserire l'indicatore ossia l'impronta dell'acqua, che è simile a quella dell'impronta di carbonio e fa la stessa cosa. In parole povere, cerca di dare un punteggio maggiore, in quelle che sono delle gare, a tutti quei processi e quei prodotti utilizzati nella pubblica amministrazione che hanno un basso impatto con la quantità d'acqua che viene utilizzata.
È un ordine del giorno di buonsenso, non credo che possa essere enormemente costoso e oggi non lo avete accettato. Ma vi chiedo veramente di riflettere e di iniziare una interlocuzione su questo punto, perché non mi piace molto quando in Italia le cose le sappiamo fare, c'è la nostra ricerca e l'università che su queste cose fa ricerca a spron battuto, ma poi, quando dobbiamo recepire qualcosa di innovativo che può essere di supporto al sistema Italia, noi non lo facciamo e andiamo sempre in ritardo rispetto ad altri Paesi. Quindi mettiamoci anche noi allo stesso livello e, magari, anche noi facciamo un passettino in avanti e cerchiamo di recepire questa cosa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/31 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/32 Auriemma, con parere favorevole, previa riformulazione. Va bene collega? Sì.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/33 Morfino, con parere favorevole, previa riformulazione: va bene.
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 9/2184-A/34 Baldino, su cui c'è parere contrario.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldino. Ne ha facoltà.
VITTORIA BALDINO(M5S). Grazie, signora Presidente. Semplicemente penso che questo decreto sia un insulto per tutte le persone che vivono nelle zone disagiate e che vivono in condizioni di disagio. Non ho ancora ben capito che cosa volete fare, colleghi e colleghe, con questo provvedimento. A me, più che altro, più che un provvedimento di legge mi sembra una figura retorica, una sineddoche: voi avete individuato una parte per il tutto, avete individuato alcune zone, così, per fare una passerella dimenticandovi che c'è un Paese intero che aspetta la presenza dello Stato.
Allora mi chiedo, come è stato detto prima dal collega Silvestri e dai colleghi che mi hanno preceduto, avete individuato il quartiere Alessandrino e il Quarticciolo; ma allora perché non Tor Bella Monaca, Tiburtino III o perché non Tufello, che è vicino casa mia? Perché avete individuato alcune di queste zone e non altre? E, soprattutto, mi chiedo: ma ve lo siete chiesti il motivo per cui ci sono situazioni di degrado, di vulnerabilità sociale e di disagio giovanile? Vi siete chiesti che cosa vivono ogni giorno i cittadini e le cittadine, i ragazzi e le ragazze, i bambini che vivono in quelle zone? Vi siete chiesti di cosa hanno bisogno quelle persone prima di fare l'ennesimo decreto?
Evidentemente no, non ve lo siete chiesti, perché altrimenti la soluzione non sarebbe stata quella di affidare il destino di questi quartieri, di queste città e di queste persone nelle mani di una sola persona, ovvero un commissario straordinario che ha l'onere di predisporre, entro 90 giorni, un piano di riqualificazione, di infrastrutture sociali, senza peraltro ascoltare i territori, senza un reale coinvolgimento delle comunità locali, dei comitati di quartieri, laddove ci sono, delle categorie produttive e delle associazioni che ogni giorno combattono contro il degrado.
Non ve lo siete chiesti perché voi fate così: prima fate le leggi e poi vi chiedete se possono funzionare, ma la maggior parte delle volte queste leggi non funzionano, anzi, nel peggiore dei casi vengono cassate dalla Corte costituzionale. Allora, leggendo questo testo, mi è venuto in mente il verso di una canzone che abbiamo ascoltato ripetutamente nei giorni scorsi, una canzone che parla di una terra crudele. Di terre crudeli, colleghi e colleghe, è disseminato il nostro Paese. Il Paese è diventato tutto un grande Sud. Un grande Sud che arranca tra enormi diseguaglianze, tra ceti benestanti e zone che sono destinate alla desertificazione.
Terre crudeli, terre crudeli perché c'è rimasto poco da condividere, c'è rimasto poco da spartirsi, e nonostante tutto si condivide ancora e c'è speranza, ancora, per il futuro. Perché bisogna combattere in quelle terre crudeli, bisogna combattere per trovare lavoro, bisogna combattere per ottenere dei servizi di qualità, bisogna combattere per non morire tra i veleni, come sta accadendo a Crotone nella Terra dei fuochi, bisogna combattere anche per potersi curare, bisogna combattere per potersi vedere garantiti i propri diritti.
Con questo decreto il Governo che cosa sta facendo? Sta cercando di farci dimenticare di quelle terre crudeli, e questa è una trappola dentro cui il Governo ci vuole costringere. Sta cercando di farci dimenticare di quelle terre crudeli e convincerci che stia andando tutto bene, perché anche laddove non andasse tutto bene arriva il Governo, che, con un decreto, risolve tutti i problemi. Allora, le nostre terre crudeli e tutte le persone che le abitano non hanno bisogno né di passerelle, né di vetrine, né di propaganda e tantomeno di interventi , come state facendo con questo decreto.
Hanno bisogno di una politica che creda e voglia investire in quelle terre con investimenti, con risorse, con prospettive e soprattutto con l'ascolto. L'ascolto prima di tutto e subito dopo l'azione, perché non si muoia di crudeltà e di indifferenza
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/34 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/35 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.
MARCO PELLEGRINI(M5S). Grazie, Presidente, faccio dichiarazione di voto. Stiamo trattando di un tema delicatissimo - più temi, ma questo che stiamo trattando negli ultimi interventi che riguardano questi ordini del giorno -, ossia il tema delicatissimo del degrado, della vulnerabilità e del disagio giovanile, che sono dei problemi che attanagliano il nostro Paese. Sono un problema gravissimo che abbisognerebbe di un approccio sistematico per attaccare quelle che sono le cause profonde che causano questi disagi e questo degrado, specie, ovviamente, nelle periferie o in alcuni centri .
Invece questo Governo, seguendo la logica della propaganda e di quello che ho chiamato il “fuffismo”, lancia una serie di e di programmi altisonanti per affermare la propria esistenza e la propria capacità, tramite un uomo forte o una donna forte, a seconda dei casi, di arrivare e di risolvere, in 90 giorni, problemi che, magari, ci portiamo dietro da 30 o 40 anni. Non è proprio nemmeno pensabile che in 90 giorni un cristiano o una cristiana - e non ho citato a caso questo termine - risolva problematiche così complesse.
Allora noi, con questi ordini del giorno, stiamo cercando di dare una mano al Governo, di farlo uscire dal suo “fuffismo” e dalla sua propaganda perenne, per cercare di articolare meglio questo provvedimento, che è scritto un po' con i piedi, per essere gentile. Allora, vengo nello specifico.
Già il fatto che questo provvedimento non è relativo a tutto il territorio nazionale ma individua, come dicevo prima, una serie di comuni, di centri o di quartieri che rappresentano una parte piccolissima del nostro Paese, già questo, dicevo, testimonia un errore di fondo, un errore teorico nell'affrontare il problema. In più, non si coinvolgono - ed è l'altro aspetto estremamente grave - gli attori del territorio: non si coinvolgono le comunità, non si coinvolgono le associazioni, non si coinvolgono tutti quegli attori che fronteggiano, a volte a mani nude, le situazioni di degrado, di disagio giovanile e di imbarbarimento a volte delle periferie o di interi comuni ! È questo che davvero non ci fa dormire la notte, Presidente, questo modo dilettantesco di affrontare dei problemi che sono enormi.
Pertanto, l'ordine del giorno a mia prima firma - visto che nell'elenco, tra l'altro, è compreso un comune che è nella mia provincia - impegna il Governo a fare una serie di cose, che brevemente ora elencherò, che, per la verità, dovrebbero riguardare tutti gli interventi rivolti agli altri comuni o agli altri quartieri citati, ma dovrebbero riguardare anche tutto il Paese. Un impegno l'ho già accennato ed è quello del coinvolgimento di tutti quegli attori, anche non istituzionali, che fronteggiano ogni giorno le situazioni che si vogliono correggere con questo intervento e, quindi, assicurare davvero la loro partecipazione, ma soprattutto la loro partecipazione alla progettazione degli interventi - perché è un commissario che, da come è stato scritto, viene calato dall'alto e non conosce neanche le dinamiche locali -, cosa che aiuterebbe il commissario a elaborare progetti che siano credibili e che tengano conto della realtà locale e non del solito “fuffismo” che connota questo Governo.
Quindi, le sinergie che auspichiamo sono sinergie necessarie, altrimenti non si riuscirebbero a immaginare delle ipotesi di soluzioni credibili e, ovviamente, ciò deve portare a un rafforzamento dei presìdi di legalità e di trasparenza e, per esempio, anche ad adottare delle misure che consentano, con un'auspicata velocità, il riuso degli spazi pubblici che sono abbandonati, l'acquisizione al patrimonio pubblico e l'assegnazione alle associazioni che si occupano del contrasto a questo disagio dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata. Insomma, per ridurre le situazioni di marginalizzazione occorre un approccio sistemico; fare dei programmi e dei progetti soltanto per andare in televisione e dire: noi siamo uomini e donne di destra e riusciamo a fronteggiare il pericolo e l'insicurezza, che sono temi su cui hanno costruito intere carriere da trent'anni, non serve a niente !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Matilde Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Io intervengo perché è doveroso fare una precisazione. L'intervento dell'onorevole Pellegrini è stato molto duro e, naturalmente, molte delle cose che ha detto non le posso condividere, però vorrei fare una precisazione perché ho sentito, anche nel corso di altri interventi, esprimere un concetto inesatto, cioè la distanza dai sindaci e la distanza dai comuni. Se leggete il testo dell'articolo 1 vedrete che il piano di riqualificazione del commissario straordinario è redatto d'intesa con i comuni, oltre che con il Dipartimento della coesione ! Quindi, questo è evidenza di una volontà di coinvolgimento pieno degli amministratori locali. Pertanto, era doveroso, per quanto mi riguarda, fare questa precisazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/35 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/36 Barzotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/37 D'Orso, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO(M5S). Grazie Presidente. Anch'io con l'ordine del giorno, a mia prima firma, torno sull'argomento del Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione, il cosiddetto modello Caivano. Per tornare a questo argomento, però, prendo le mosse dalle considerazioni che già svolgevo venerdì scorso, durante la discussione generale, e vi dicevo perché per me non è possibile parlare di un modello. Dicevo che, finché non vedremo tutti i bambini di Caivano - così come dicevano molti colleghi - di qualsiasi estrazione sociale, quindi, soprattutto, direi proprio quelli non abbienti, frequentare le attività sportive all'interno del Parco Verde, finché non vedremo un'offerta culturale a loro dedicata con l'apertura di cinema, teatri, spazi espositivi, finché non vedremo, soprattutto, arretrare l'economia illegale sommersa e, invece, rivitalizzare un'economia sana e legale, ecco, finché non vedremo tutte queste azioni, questi cambiamenti, in quel territorio non potremmo parlare di un modello Caivano. Potremmo parlare più che altro, in modo molto più modesto e con i piedi per terra, di un intervento di ristrutturazione di un centro sportivo, che già esisteva, che era andato in disuso, che era stato abbandonato e che, effettivamente, è stato riqualificato, ma nulla di più! Nulla per poter dire che si stanno cambiando le sorti di un territorio e di una comunità, così come avete sbandierato per mari e per monti.
Ora, per cambiare le sorti di un territorio e di una comunità, che sono, fortemente, lacerati da povertà educativa, da povertà materiale, soffocati da infiltrazioni di criminalità organizzata, che controllano quel territorio e ancora purtroppo vanno a reclutare manovalanza tra giovani e giovanissimi, ecco, per rispondere a tutto questo, ci vuole ben altro, rispetto al tagliare dei nastri nelle inaugurazioni. Ci vuole uno sforzo serio, uno sforzo costante, delle azioni non solo a breve termine, ma anche a medio e lungo termine. Allora, visto che con questo decreto-legge in qualche modo si dà o si tenta, insomma, di guardare anche ad altri luoghi, tra cui la mia città Palermo, io con questo ordine del giorno ho fatto lo sforzo di prevedere alcuni impegni, che possano dare, in qualche modo, la sensazione di un'azione costante, di un'azione seria, per risollevare, in qualche modo, le sorti non solo del quartiere Borgo Nuovo, l'unico preso in considerazione da questo decreto-legge, ma per fare un ragionamento un po' più complessivo. Dunque, che cosa vi dicevo di fare con questo ordine del giorno? Prima di tutto, sicuramente, consultare le comunità interessate dal Piano di interventi, attraverso delle forme anche di co-programmazione e co-progettazione, diciamo, in qualche modo, coinvolgendo i comitati locali e le associazioni già radicate nel territorio.
Questo perché? Perché il problema è poi far vivere gli spazi che vengono riqualificati. Se voi non coinvolgete chi risiede nel territorio, chi lotta come comitato cittadino, chi lotta veramente per strappare i bambini, i giovani alla strada e, quindi, può sapere davvero quali siano le esigenze e cosa fare di quegli spazi, se voi non li coinvolgete, poi sarà tutto un grande fallimento. Ci vuole una pianificazione di lungo periodo, che tenga conto dei fabbisogni espressi dalla popolazione - ed è questo che vi descrivevo nell'ordine del giorno -, rafforzare i presìdi di legalità e di trasparenza, occorre accelerare le procedure per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia, ci vuole un monitoraggio degli stessi beni, occorre promuovere percorsi di inserimento lavorativo e professionale per i nuclei familiari più vulnerabili, che risiedono proprio in quel quartiere, e poi ci vogliono, anche, risorse ulteriori per finanziare progetti che sviluppino una imprenditorialità sana.
Dicevo, poi, anche un'altra cosa, perché vedete per queste città, per queste periferie delle città metropolitane - e voglio parlare sempre di Palermo - l'antidoto è uno: fare degli interventi per ricucire, riconnettere anche i quartieri tra di loro, affinché non si possa più parlare di centro cittadino, di quartieri borghesi e poi di periferie.
Dovremmo uscire da questa narrazione, dovremmo guardare, con una visione d'insieme strategica, all'intera comunità cittadina e, quindi, era importante ricucire il tessuto economico, il tessuto sociale e il tessuto culturale di questi quartieri. Tuttavia, voi rischiate, invece, di lacerare quello che è il tessuto cittadino. Infatti, vedete, io non mi spiego perché si sia limitato l'intervento al quartiere di Borgo Nuovo e non si siano presi in considerazione i quartieri che hanno le medesime caratteristiche di fragilità economica, di vulnerabilità sociale, di controllo, purtroppo, da parte della criminalità organizzata, di povertà educativa, di mancanza di servizi, infrastrutture e mancanza di presìdi di legalità.
Potrei citarvi degli esempi: sono Brancaccio, Sperone, San Giovanni Apostolo ex CEP, San Filippo Neri ex ZEN. I colleghi di Palermo mi capiranno e comprenderanno davvero il mio stupore nel pensare a degli interventi a Borgo Nuovo e non a San Giovanni Apostolo, che sono divisi da una strada; cioè, i bambini, da un lato della strada, potranno andare in qualche palestra, in qualche parco, in qualche centro sportivo, dall'altra parte della strada, resteranno schiacciati nelle loro difficoltà .
Ecco, io questo non mi spiego: se l'intenzione è quella di risollevare, di ricucire, attenzione, perché così facendo, state, invece, lacerando un tessuto cittadino. Infatti, sarà complicato spiegare perché si guarda con attenzione ad un quartiere e non si guarda al quartiere limitrofo con la stessa attenzione.
Io vi chiedevo proprio questo: di estendere questo tipo di interventi, a questo punto, anche ad altri quartieri. Non li declinavo neanche, per non dimenticare nessun quartiere, da un certo punto di vista, ma anche per lasciarvi una certa libertà, da un altro punto di vista, dicendo soltanto che ci sono dei criteri oggettivi. Peraltro, voi stessi li avete individuati, ossia quelli della vulnerabilità sociale e del disagio giovanile.
Ebbene, prendete gli altri quartieri che presentano le stesse caratteristiche e agite, date una speranza anche a loro. Ecco, il punto è questo. C'era stata anche una minima apertura da parte della relatrice che mi aveva risposto che c'era l'intenzione, quantomeno, di dare attenzione al quartiere Brancaccio e quant'altro; ebbene, io ho visto solo un ordine del giorno del Vicepresidente Mule' che è stato accolto come raccomandazione, nulla più; ed era circoscritto davvero, molto circoscritto.
Io penso soltanto una cosa, ossia che, bocciando quest'ordine del giorno, voi state dimostrando che non volete assumere un impegno serio e costante, che non avete una visione strategica e non state guardando all'intero tessuto cittadino, ma state vendendo fumo. Spero solo che i miei concittadini non si stiano illudendo, perché non vorrei e non si meritano di essere delusi
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà. Lei ha sei minuti.
ANTONINO IARIA(M5S). Io vorrei ritornare su degli aspetti tecnici di questa proposta legislativa, anche perché ci sono due errori di fondo, che sono palesi: uno, l'utilizzo continuo di commissari per risolvere questa questione; due, purtroppo, non ascoltare nemmeno quello che sta facendo una Commissione d'inchiesta sul degrado periferie, tra l'altro ben amministrata da un rappresentante della maggioranza che, su questi e altri quartieri, ha fatto delle visite, ha incontrato le persone, gli attori del territorio e sta provando a dare delle soluzioni.
Voi siete andati avanti con un'idea precisa di fare degli interventi quando ci sono delle vie – e, tra l'altro, l'avete anche scritto all'interno dell'articolo stesso - che possono aiutare anche senza bisogno di tanti soldi. Mi riferisco alla proposta di andare a semplificare la concessione di immobili pubblici a enti del Terzo settore, per provare a fare attività di integrazione, coprogettazione ed iniziative sociali e sportive nei territori di cui stiamo parlando.
Voi non state facendo niente di tutto questo e - permettetemi - andate verso una direzione di interventi puntuali che scontenteranno le persone, butteranno via delle risorse, quando, a monte, si poteva lavorare in maniera più attenta. E non ascoltate nemmeno chi sta lavorando su questo tema; tra l'altro, sono presenti molti miei colleghi di maggioranza.
Non voglio fare uno a una particolare Commissione, ma trovo che il Governo stia lavorando sempre nell'ottica di creare immagini pubblicitarie di alcuni interventi, senza un legame che è necessario. Altrimenti tutti questi interventi falliranno, avremmo buttato via tempo, risorse e avremmo illuso le persone che abbiamo incontrato in tutte le visite nelle zone degradate del territorio italiano .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/37 D'Orso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/38 Lomuti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/39 Orrico, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
L'ordine del giorno n. 9/2184-A/40 Carmina è accolto come raccomandazione: accetta, onorevole Carmina?
IDA CARMINA(M5S). Grazie, Presidente. No, non accolgo la raccomandazione e insisto per l'accoglimento con formula piena dell'ordine del giorno. Infatti, esso mira a sanare una gravissima ingiustizia, perpetrata ai danni di quei comuni che subiscono il maggiore impatto del fenomeno migratorio in Italia e che non hanno nessun sostegno - ripeto: nessun sostegno - dallo Stato italiano, a fronte di quella che viene ritenuta un'emergenza, se così si possono chiamare quelle problematiche che esistono da decenni e a cui non si riesce a mettere mano seriamente. Parliamo di Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle, Pozzallo, Caltanissetta, Messina, Siculiana, Augusta, Pantelleria, Trapani e altre cittadine che, rispetto alle situazioni particolari di emergenza che voi avete individuato, necessitano di una particolare attenzione perché cumulano, in una miscela esplosiva, tutte le emergenze che hanno dato luogo ad un sostegno a determinate città o a determinati quartieri della città. Ad esempio, a Palermo, non si comprende perché sia stato individuato Borgo Nuovo e non Brancaccio - dove è stato ucciso padre Puglisi - e non il CEP, lo ZEN o altri quartieri.
La verità è che, anche dal punto di vista metodologico, di legislazione, tutto questo è sbagliato, perché le norme vanno fatte in modo da individuare dei criteri generali ed astratti, in modo da far sì che tutti coloro che si trovano in quella situazione di emergenza, di povertà educativa, di disagio giovanile, di disagio socio economico, possano trovare un riferimento nello Stato e attenzione da parte dello Stato, perché non prevalga la cosiddetta cultura dello scarto. Ora, i comuni che ho citato sono aree ad alta vulnerabilità sociale, fra l'altro, con una forte tendenza criminogena.
di qualche giorno fa evidenziava come i giovani siano ormai affascinati dalla mafia. Sono città di frontiera, e scontano il disagio delle città di frontiera. Poi, vi sono le cittadine, quelle più afflitte dalla siccità che ha messo in ginocchio anche le imprese, con ulteriore emigrazione e, quindi, svuotamento: più che di gelo demografico, si può parlare di glaciazione demografica di queste zone di frontiera della Sicilia.
Ebbene, a fronte di tutto questo, non si può accettare una mera raccomandazione ma si esige almeno l'assunzione di un impegno certo del Governo, sicuro, perché - guardate - con la prima finanziaria di questo Governo, nel 2023, si era riuscito ad ottenere un seppur minimo sostegno. C'era stato poi il decreto , che aveva previsto dei sostegni nei confronti di Lampedusa.
Nella finanziaria dello scorso anno, di nuovo, si era dato qualcosa a questi comuni. Ora, i sindaci di quelle città mi chiedono: ma lo Stato non ci manda niente? Sono città e comuni poveri, che non riescono a far quadrare i bilanci e, quindi, non riescono a dare i servizi essenziali. Hanno il problema dell'immigrazione ma, soprattutto, quello dell'emigrazione e dello svuotamento.
Guardate, mi ha stupito, colpito e amareggiato il disprezzo con cui il collega Bignami ha parlato di brigate del reddito di cittadinanza, perché forse lui, che non è mai uscito dalla sua Bologna e ha vissuto solo nelle grandi città, non è mai venuto al Sud e non ha mai guardato negli occhi le persone che disperate non trovano lavoro. Vi faccio l'esempio: vi parlo di Brigida che mi ha telefonato perché non ha più il reddito, le sono morti i genitori, occupabile, 54 anni ma con un'invalidità del 50 per cento; l'hanno persino eliminata dall'ufficio di collocamento e lei si trova senza reddito, senza lavoro, con le bollette carissime che arrivano: deve pagare 800 euro di energia elettrica. E noi siamo contenti e parliamo di brigate del reddito di cittadinanza, abbandonando le persone alla povertà assoluta, all'impossibilità di curarsi: ha un conto da pagare in farmacia perché il padre è morto di tumore. Che cosa diciamo a queste persone? Bene, se siete così cattivi - perché questa è cattiveria - io credo che, prima o poi, come disse qualcuno, verrà il giudizio di Dio
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, pongo in votazione… Scusi, Sottosegretaria, me l'aveva già detto, ma l'ho rimosso. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,. Presidente, avevo chiesto di intervenire prima. Naturalmente, l'onorevole Carmina mi consentirà di prendere le distanze da quanto affermato nei confronti dell'onorevole Bignami. Anche perché siamo un po' distanziati…
PRESIDENTE. Non si sente, Sottosegretaria.
MATILDE SIRACUSANO,. Avevo chiesto di intervenire prima. Ovviamente, l'onorevole Carmina mi consentirà di prendere pubblicamente le distanze da quanto affermato nei confronti dell'onorevole Bignami, anche perché sono espressioni completamente lontane anche dal testo dal contenuto dell'ordine del giorno sul quale, però, essendomi anche confrontata con lei, in Commissione, rispetto alle risorse che erano state stanziate precedentemente in legge di bilancio, le vorrei proporre una riformulazione, che è la seguente: “ad individuare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica” - che sa, come ho spiegato prima alla collega Torto, che è un vincolo che non è derivante da volontà politica, ma va comunque inserito - “le risorse finanziarie adeguate a sostenere (…)” e poi, comunque, il resto del suo impegno rimarrebbe intatto.
PRESIDENTE. Collega Carmina, accetta la riformulazione?
IDA CARMINA(M5S). Va bene, accetto la riformulazione, ma terrò la guardia alta.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/41 Carotenuto, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9//2184-A/41 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/42 Cantone, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9//2184-A/42 Cantone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/43 Iaria, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione: va bene, accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/44 Pavanelli, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Collega Pavanelli? Non accetta e chiede di votare. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/44 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/45 Piccolotti, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/45 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/46 Zaratti, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Mi dite se va bene? Va bene.
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/47 Bonelli, il parere del Governo è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/47 Bonelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/48 Zanella, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA(AVS). Grazie, Presidente. Vorrei che la Sottosegretaria ponesse un attimo di attenzione, perché l'ordine del giorno chiede un impegno al Governo e lo leggo, così faccio prima: a garantire che le attività dell'Autorità della Laguna siano svolte con l'obiettivo primario di conseguire il riequilibrio ecologico della Laguna di Venezia a tutela degli e delle specie animali e vegetali, della Laguna di Venezia, come individuati nella zona di protezione speciale nell'ambito della Rete europea Natura 2000, perseguendo un nuovo modello capace di mettere in sicurezza la città di Venezia dall'innalzamento del livello marino sempre più frequente per effetto del cambiamento climatico.
Non riesco a capire perché dal momento che la legge che istituisce l'Autorità della Laguna prevede che detta Autorità sia, effettivamente, quella che tutela gli che tutela la biodiversità, che tutela la Laguna di Venezia in quanto tale, bene preziosissimo, date un parere contrario. Scusate, noi sappiamo perfettamente che il cambiamento climatico produce un innalzamento del mare Mediterraneo, tale che nell'alto Adriatico renderà ben presto obsoleto perfino il costosissimo MoSE, che, nel momento in cui viene ad alzarsi, a essere utilizzato praticamente ogni giorno, trasformerà la Laguna di Venezia in uno stagno. Quindi, rispetto a quel bene prezioso vincolato dalla normativa nazionale e internazionale (perché anche l'UNESCO, come è noto, ha messo in evidenza i pericoli che corre la Laguna di Venezia) voi decidete che non sia da ammodernare, modificare il modello di salvaguardia di Venezia. Guardate, sono veramente preoccupata perché mi dà l'impressione che, forse, la competenza che una volta c'era a livello di Ministeri rispetto alla Laguna manchi totalmente .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento, onorevole Matilde Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO,. Grazie, Presidente. Accantonerei l'ordine del giorno n. 9/2184-A/48 Zanella, in quanto avevo al riguardo una riformulazione del MASE e una contrarietà del MIT. Il MIT rappresenta che, a legislazione vigente, sussistono già specifiche disposizioni finalizzate a garantire il riequilibrio ecologico della Laguna di Venezia a tutela degli e delle specie animali e vegetali. Se lei mi dà un po' di tempo, io magari metto in comunicazione MIT e MASE per vedere se possiamo dare una riformulazione compatibile.
PRESIDENTE. È accantonato, collega Zanella. Su questo decide il Governo. Voleva ringraziare? L'abbiamo ringraziata. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2184-A/49 Ubaldo Pagano. Ha il parere, Sottosegretaria? Perché era accantonato, lo lasciamo accantonato o andiamo avanti?
MATILDE SIRACUSANO,. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/49 Ubaldo Pagano vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.
UBALDO PAGANO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi permetterà, nello spiegare questo ordine del giorno, di sviluppare un piccolo ragionamento, perché manca meno di un anno e mezzo alla fine del PNRR e il nostro Paese è ancora in alto mare.
Questo decreto è solo l'ultima delle tante puntate che abbiamo provato a mettere in campo per fare questa forsennata corsa contro il tempo. Ma, ci dicono i dati, che su 194 miliardi di euro del Piano ne risultano spesi appena il 30 per cento. Ma qui siete quelli che sublimate la capacità maggiore, perché nelle situazioni di difficoltà, che voi stessi contribuite a creare, trasformate la gestione delle emergenze con annessa capacità di nomine a più non posso. Quindi, questo Governo finisce per trasferire il paradigma della normalità in capacità di trasformare le emergenze in opportunità per risolvere i problemi di vita di qualcuno. Oltre a trasformare l'incapacità dei processi amministrativi, da parte di questo Governo, in una incapacità di riuscire a gestirli, provate anche a inserire delle questioni che non ha nulla a che vedere con i testi dei decreti che voi stessi mettete in campo.
Allora, nella ricerca forsennata di provare a dare soluzione agli appetiti che ci sono all'interno della maggioranza, vi esercitate in quella che è evidentemente una delle cose più utili su cui state diventando campioni mondiali, cioè trovare una seggiola a tutti quegli amichetti che non hanno trovato posto al Governo e anche ai figli di coloro i quali sono i protagonisti di questa nuova stagione di potere. Infatti, da quando questo Esecutivo si è insediato, molte volte abbiamo visto nomine pubbliche che ripercorrevano promesse elettorali che venivano soventemente ribadite, con un particolare occhio di riguardo per parenti e amici.
Con questo ordine del giorno abbiamo sollevato un tema, tra i tanti, che con la fiducia avete impedito di discutere: quello dell'ACI, l'Automobile Club d'Italia. È evidente che l'ACI è una vera ossessione di questa maggioranza, signora Presidente, una questione talmente importante da meritare due interventi normativi nel giro di pochissimi mesi. Ma importa poco il tema dei mandati, perché vi siete inerpicati su questo argomento, e noi con un emendamento abbiamo provato a dare una risposta sistematica al tema dei mandati. In realtà, quello che vi fa gola è la cassaforte che è celata dentro l'ACI. Vi cito qualche dato, perché evidentemente pochi li conoscono: il patrimonio netto è cresciuto da 41 milioni a 295 milioni; la liquidità è passata da 2,6 milioni a 89 milioni di euro; la partecipazione di Sara Assicurazioni è passato dal 54 per cento all'80 per cento e, badate bene, il suo valore è aumentato, in questi ultimi sette anni, di 650 milioni di euro. E non solo, perché come federazione sportiva automobilistica l'ACI è l'unica al mondo ad organizzare due gran premi di Formula 1, un valido per il campionato del mondo e una gara mondiale di . Vedendo questi risultati è impossibile non storcere il naso di fronte a questa fretta forsennata di rimuovere i vertici.
Allora, qual è il problema se i conti sono a posto o, addirittura, migliorati? Secondo autorevoli organi di informazione, tutta questa pervicacia nasconde la voglia forsennata di piazzare alla guida il figlio del Presidente del Senato. Poiché, evidentemente, non gli è bastato l'incarico nel consiglio di amministrazione del Teatro Piccolo di Milano, bisogna dargli anche la presidenza dell'ACI. Questa situazione, che di per sé sarebbe già molto grave, se la inquadriamo in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui non riusciamo a spendere i soldi del PNRR e in cui tutto quanto diventa emergenza, è evidentemente ancora più scandalosa. Allora, mi piacerebbe che, mentre vi adoperate per trovare una fatica degna del suo blasone a cotanta figliolanza, voi, una volta ogni tanto, proviate anche ad esercitarvi nel risolvere i problemi a quei 4,5 milioni di persone che hanno rinunciato alle cure , alle bollette di luce e gas che quest'anno torneranno ad esplodere e ai miseri stipendi che per voi tali devono restare, perché evidentemente di questo vi frega nulla o poco .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raimondo. Ne ha facoltà.
CARMINE FABIO RAIMONDO(FDI). Grazie, Presidente. Mi corre l'obbligo di intervenire perché noi siamo al quarantanovesimo ordine del giorno, ne abbiamo altrettanti e, leggendo e ascoltando gli ordini del giorno, noto come siano tutti giustamente - come si deve fare in questi casi - improntati a reperire risorse finanziarie, a valorizzare i territori e a coinvolgere le amministrazioni comunali. Qui, invece, noi abbiamo un caso più unico che raro di un ordine del giorno perché quello che abbiamo sentito dalle parole del collega Ubaldo Pagano è assolutamente questo .
Vedete, l'ordine del giorno del collega del Partito Democratico è costruito tutto sugli enti pubblici di natura sportiva, ma ha l'obiettivo politico evidente - perché lo abbiamo sentito - di avere come bersaglio politico il figlio del Presidente del Senato, che avrebbe la colpa - lo deciderà lui, non lo deciderà lui - di avanzare la sua candidatura agli organi maggiori dell'ACI. Peraltro - faccio un inciso - l'avvocato Geronimo La Russa, da diversi anni, si occupa di ACI a livello apicale a Milano e in regione Lombardia. Tuttavia, credo che qui il tema debba essere chiaro: quando ci sono nomine pubbliche, il faro - la guida - è soltanto uno ed è la legge . È la legge che stabilisce quali sono i requisiti; è la legge che stabilisce che bisogna individuare dei profili e delle competenze comprovate e adeguate. Questo è e non c'è altro. Peraltro, io credo che si faccia un gravissimo errore se pensiamo che si possa escludere qualcuno dall'assumere responsabilità politiche o amministrative, anche negli enti, soltanto perché è il figlio di qualcuno , perché, signori, allora forse qualche deputato figlio di governatore di una regione italiana non potrebbe sedersi qui . Da quale pulpito, signori, da quale pulpito!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.
MAURO BERRUTO(PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Chiedo...
PRESIDENTE. Colleghi!
MAURO BERRUTO(PD-IDP). …di poter sottoscrivere l'ordine del giorno del collega. Corre anche a me l'obbligo di intervenire, dopo le parole del collega Raimondo, perché, in effetti, sottoscrivo tutto quello che l'onorevole Pagano ha detto - naturalmente in ogni suo passaggio - ma aggiungo una cosa che riguarda, invece, le regole del gioco, visto che sono state evocate. La porcheria alla quale mi riferisco è che ancora oggi esistano in questo Paese tre enti, che sono l'ACI, l'Aero Club e la Federazione tiro a segno, che sono contemporaneamente enti pubblici e anche federazioni sportive riconosciute dal CONI. Quindi, laddove è vantaggioso ci si comporta da ente pubblico e laddove è più vantaggioso ci si comporta da federazioni sportive. Dice giustamente l'onorevole Raimondo che quello che guida è la legge. Ricordo sommessamente a questo Parlamento che in questo momento storico, pochi mesi fa, con un azzeccatissimo, appena prima dell'inizio dei percorsi elettorali che stanno portando al rinnovo delle presidenze federali, questo Parlamento la legge l'ha modificata per poi farla rispettare, permettendo ai presidenti delle federazioni sportive di potersi allungare all'infinito il proprio mandato raggiungendo il 66 per cento dell'assemblea votante .
Guarda un po', la stragrande maggioranza, con un'unica eccezione, si è fatta rieleggere proprio col 67, 68 o 69 per cento, cosa che fa pensare che se noi portassimo quella legge - rimodificandola in modo da poterla seguire - al 75 per cento, costoro si farebbero rieleggere con il 76, con il 77 o con il 78 per cento, a dimostrazione che quel metodo elettorale permette di controllare così millimetricamente il territorio da poter ottenere i voti che servono per poter essere rieletti all'infinito .
Allora, se questo è un ordine del giorno , chiedo sommessamente che mi venga spiegato che cos'è una legge che, invece, permette a qualche nostro collega, che siede, in questo momento, in questo Parlamento, nella parte centrale, che cos'è un emendamento, in quel caso, che modifica una legge, permettendo di allungare la carica che, in quel momento, è a disposizione della persona che vota quell'emendamento a proprio favore.
Ecco, io credo che dovremmo cercare di mantenere un profilo un pochino più alto, soprattutto quando evochiamo la necessità di seguire una legge, perché è giusto che le leggi siano di riferimento, ma non sono a disposizione - diciamo così - di qualcuno che le può modificare per averne un vantaggio individuale personale
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Stumpo. Ne ha facoltà.
NICOLA STUMPO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Non sarei dovuto intervenire, però sono stato sollecitato, in questo caso, non per questioni di amicizia; a me interessa poco dell', ormai, Presidente dell'ACI, ha fatto il suo tempo, probabilmente è giusto anche che venga sostituito. Quello che è inaccettabile è che in questa fase, in questo Paese, si facciano norme anche come questa, con commissariamenti per colpire quelli che non vogliono stare sotto il cappello dei padroni. Questo è inaccettabile; questo è inaccettabile in questo Paese anche che ci si trovi qui a discutere dell'ACI, del commissariamento dell'ACI, della futura nomina che - lo dico con rispetto per tutti noi - è cosa un po' diversa dall'elezione.
Il collega De Luca passa attraverso le elezioni, come tutti noi, del popolo sovrano; non viene aiutato dal padre ad entrare nelle grazie di qualcuno. Si candida, prende i voti, non è nominato come si sta facendo in questi giorni; ed è discusso su tutti i giornali se la maggioranza dovrà fare un lavoro per portarlo alla Presidenza dell'ACI. Nessuno di noi avrebbe obiettato nulla se il figlio di La Russa avesse fatto il capolista, la prossima volta, nella lista in cui il padre è uno dei massimi esponenti; non è quello il problema. Chiaro, quello che è inaccettabile fino in fondo è che si faccia una mistificazione su un ente, come diceva prima il collega Berruto, che una volta è pubblico e una volta è sportivo, a seconda delle convenienze, e che oggi si vuole cambiare perché così conviene a una parte.
Non si fanno gli interessi né degli iscritti a quell'associazione né, tantomeno, dei cittadini italiani .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà…Collega, ha sempre un problema al microfono, poi lo risolveremo. Prego onorevole.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Io volevo intervenire su questo ordine del giorno perché anch'io sottoscrivo ogni parola detta dall'onorevole Pagano, ma sono stato, come dire, sollecitato dall'onorevole di Fratelli d'Italia, perché credo che la riflessione che ha fatto, che è legittima, manchi di un elemento però. Noi abbiamo appreso dai giornali, dopo aver letto il provvedimento, quello che abbiamo scritto all'interno dell'ordine del giorno. Guardi, il mio babbo faceva l'artigiano, lo può dire tranquillamente a me: ci deve dire se questa cosa è vera o no. Punto.
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
MARCO SIMIANI(PD-IDP). …e se voi…scusi. E se voi voterete contro, vorrà dire che è vero. Punto. Questa è la questione. Semplice! Ci dovete dire: sì o no, è vero o non è vero ?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.
SALVATORE DEIDDA(FDI). Presidente, essendo anche materia della Commissione trasporti, l'ACI - questo bisogna dirlo senza polemica, senza dover attaccare nessuno -, tutti i vertici ACI (provinciali, regionali) si svolgono attraverso congressi dove tutti votano gli iscritti, quindi non c'è alcuna nomina dall'alto, non c'è alcuna nomina del Presidente del Senato, ma tutto si svolge attraverso delle elezioni, con tesseramenti, come funzionano le federazioni. La vicenda ACI non nasce oggi. C'è stato più di un intervento anche per chiedere una regolamentazione, che è quello delle regole dei mandati, e il Governo è dovuto intervenire scrivendo alcune norme, che sono state votate in Commissione anche con pareri favorevoli da parte di più gruppi e dei maggiori gruppi, senza fare polemica alcuna.
Si sta montando una polemica per attaccare una persona che, nella sua federazione provinciale, è stata votata dagli iscritti democraticamente, così come funzionano le elezioni Quindi, io capisco che l'opposizione debba fare polemica, però non creiamo casi che sono inesistenti, perché anche all'ACI nazionale si svolgerà un congresso, dove ci saranno anche uno o più candidati che si scontreranno e dove voteranno gli iscritti e i delegati .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Lai. Ne ha facoltà.
SILVIO LAI(PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo dire al collega, presidente della Commissione trasporti, che la normativa che sta applicando il Governo è esattamente il contrario di quella che lui ha citato, perché non si potrebbe applicare la normativa del Governo se non ci fosse anche la nomina, ossia il presidente dell'ACI viene eletto e poi viene nominato dal Ministero dell'Economia. Pertanto, proprio questa norma che è stata introdotta fa prevalere l'idea della nomina, nonostante l'elezione, e sottrae l'ACI dalle federazioni sportive. Se non ci fosse la norma che viene messa in questo testo, non si potrebbe fare quello che sta facendo il Governo. Quindi è una nomina ed è per questo motivo che, anche se c'è un congresso precedente, il Governo vuole applicare il limite dei tre mandati .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/49 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo. Prendo atto che il collega Amato lo sottoscrive.
Dichiaro aperta la votazione.
.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge .
Sull'ordine del giorno n. 9/2184-A/50 Tremaglia il parere era favorevole con riformulazione, già accettata.
Interrompiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 9,30.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta, se, bontà vostra, fate silenzio.
Ha chiesto di parlare la collega Montemagni. Ne ha facoltà.
Collega Montemagni, io le do la parola, però dobbiamo aspettare un attimo che i colleghi escano, altrimenti non riusciamo a sentirla. Colleghi, ogni volta che finiscono i lavori dell'Aula è così, dovete avere pazienza. Colleghi, se dovete uscire dall'Aula, fatelo silenziosamente e possibilmente in fretta, altrimenti gli interventi di fine seduta li iniziamo all'inizio della prossima seduta . Magari la collega Montemagni vuole parlare, collega Giachetti. Collega Montemagni, prego.
ELISA MONTEMAGNI(LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, giovedì scorso, il 13, purtroppo, in Toscana, abbiamo assistito a un nubifragio che ha colpito l'isola d'Elba, che sappiamo essere una meta turistica e una perla, non solo della regione Toscana, ma dell'Italia tutta. In questi giorni è iniziata la conta dei danni. Noi siamo in contatto con i sindaci e con il nostro consigliere regionale, Marco Landi, per capire qual è l'entità del danno. E l'entità del danno è veramente grande: considerate che sono caduti 65 millimetri di acqua in un'ora sola.
Le immagini da subito ci hanno fatto capire che la situazione era allarmante. Dobbiamo ringraziare i Vigili del fuoco, la Protezione Civile e tutti coloro che, fin da subito, si sono mossi per trarre in salvo i cittadini che erano rimasti bloccati nelle auto, in macchina. Però, oggi abbiamo una situazione che va risolta prima dell'estate, perché, a fronte di piccoli comuni (parlo di Portoferraio, Marciana Marina, Rio Marina) con bilanci che non consentono di intervenire su situazioni e su emergenze straordinarie, abbiamo però bisogno di correre contro il tempo per arrivare a mettere in sicurezza per la stagione estiva le strade che sono franate.
Quindi, dobbiamo garantire che la stagione estiva inizi e che i turisti possano visitare l'isola d'Elba e a tutti quei cittadini che sono stati colpiti, alle attività produttive e ù agli alberghi che sono stati distrutti, dobbiamo dare la certezza che rimarremo al loro fianco.
Quindi, un grazie a tutti coloro che si sono mossi per questa emergenza e vicinanza ai cittadini, ai sindaci, a tutti coloro che si sono mossi, anche rimboccandosi le maniche, provvedendo tra di loro, per spirito di comunità, perché l'isola d'Elba deve tornare ad essere, il prima possibile, quella meta turistica meravigliosa e quella perla in mezzo alla Toscana che noi tutti conosciamo .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Prestipino. Ne ha facoltà.
PATRIZIA PRESTIPINO(PD-IDP). Grazie, Presidente. Colleghi, colleghe, oggi è la Giornata nazionale del gatto, un'occasione unica per riconoscere l'importanza di questi straordinari animali nelle nostre vite, famigliari ma anche sociali. I gatti non sono semplici animali domestici, essi incarnano un simbolo di eleganza, intelligenza, talvolta di mistero. Come scrisse il grande poeta Baudelaire: il gatto è mistero vivente, un enigma che ci incanta e ci sfida tutti i giorni.
Questi compagni non solo riempiono le nostre casse di affetto e gioia, ma ci insegnano anche il valore dell'indipendenza, della curiosità. È nostro dovere, quindi, proteggere e prenderci cura di tutti gli animali, soprattutto di quelli che vivono da soli nelle strade o in comunità, per esempio, nelle colonie feline, straordinario patrimonio bioculturale del comune e accudite dalle loro referenti, chiamate gattare.
Quindi, invito ognuno di voi a riflettere sull'importanza di sostenere iniziative per la tutela e il benessere degli animali, di sensibilizzare la nostra comunità su questo tema cruciale. Un piccolo gesto può trasformarsi in un grande cambiamento per gli esseri senzienti che convivono con le comunità umane. In conclusione, celebriamo non solo i gatti che ci fanno compagnia, ma anche quelli che ci insegnano ad essere più umani. Che ogni giorno possa essere un'opportunità per manifestare il nostro amore e il nostro rispetto verso queste meravigliose creature .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli Ne ha facoltà.
Colleghi, vi ricordo sempre che, per gli interventi di fine seduta, ci si dovrebbe iscrivere prima. Prego, collega Borrelli.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI(AVS). Presidente, mi scusi ma non pensavo che finisse così presto la seduta, quindi, . Comunque, avrei chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, per chiedere al Ministro competente di venire in Aula a riferire sulla vicenda dei Campi Flegrei.
Ci sono state ulteriori scosse in questi giorni. I cittadini, non solo del comune di Pozzuoli, di Bacoli, di tutta l'area flegrea, ma anche della città di Napoli e di altre zone, anche della provincia, sono estremamente preoccupati. Non una sola parola da parte del Ministro Musumeci che, già all'epoca, quando abbiamo avuto un altro momento di emergenza, si è ben visto dal mettere piede su quel territorio. Eppure, negli ultimi giorni, l'abbiamo visto particolarmente attivo sui a promuovere una pasta buonissima e a commentare Sanremo. Però, vorremmo ricordare al Ministro Musumeci, che è il Ministro per la Protezione civile, che è necessario per la cittadinanza sapere cosa ha in mente e come stanno andando avanti anche finanziamenti per la messa in sicurezza degli edifici e per i piani di fuga. Indi per cui, chiediamo che il Ministro venga in Aula a riferire.
PRESIDENTE. Diciamo, a beneficio di tutti, ricordo che, per interventi di fine seduta, il nostro Regolamento prevede che ci si iscriva due ore dopo l'inizio della seduta pomeridiana - così, oggi alle 16,00 -, ma ce lo ripetiamo a beneficio di tutti.
Ha chiesto di parlare la collega Ferrari. Ne ha facoltà.
Forse però il suo microfono ha un problema. Non so se è quello che usava prima il collega Simiani. Dovrebbe spostarsi… È colpa del collega Simiani, allora sposti il collega Simiani, che forse è lui. Prego.
SARA FERRARI(PD-IDP). Signora Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, è con un sentimento di sincero cordoglio che prendo la parola per ricordare in quest'Aula la figura luminosa dell'onorevole Renato Ballardini, deputato della Repubblica, deceduto nei giorni scorsi nella sua abitazione di Riva del Garda in Trentino.
Renato Ballardini fu anzitutto un uomo di cultura, perché seppe coniugare la forza ragionevole del diritto con i valori migliori della democrazia repubblicana, nata da quella Resistenza alla quale anch'egli ebbe ad offrire il suo giovanile contributo e le sue più appassionate idealità.
Figlio di stagioni drammatiche, egli scelse rapidamente la strada difficile e pericolosa dell'antifascismo, maturato nell'associazione giovanile “Figli della montagna” e venuto, poi, a compimento con la militanza attiva nel movimento partigiano, anche pagando un tragico prezzo familiare con l'arresto e la scomparsa del padre.
Animato da sentimenti di libertà e di vera giustizia sociale, seppe proseguire nel dopoguerra il sentiero già imboccato in gioventù, affermando con orgoglio la sua partecipazione alla vita comunitaria attraverso una militanza politica di netta identità socialista che lo vide, dapprima, nel consiglio comunale della sua città e, poi, nel 1958 eletto in questa Camera dei deputati.
In prima linea nel dibattito parlamentare, nel confronto civile e soprattutto nell'arduo percorso della legge sul divorzio, l'onorevole Ballardini spiccò sempre per l'eloquio elegante e la potenza retorica. Fu presente anche in procedimenti giudiziari passati alla storia di questo Paese, come quelli per la strage di Piazza della Loggia a Brescia, ma il suo apporto intellettuale, sempre lucido e privo di ridondanze, si disvelò fondamentalmente anche nella costruzione dell'autonomia speciale del Trentino-Alto Adige, attraverso il lavoro di quella Commissione dei 19 nella quale venne ad elaborazione il secondo statuto di autonomia.
Forgiato alla scuola del socialismo di ispirazione anche “battistiana”, secondo la tradizione tridentina, nel 1964 divenne vicepresidente del Partito Socialista Italiano. Interprete del Novecento - finisco - ne ha vissuto le complessità e ha dato voce alle spinte di trasformazione sociale, tenendo alto il vessillo di una umanità più giusta, più libera e più uguale. Ed è nello sventolio di quella bandiera, dietro la quale tutti noi ci riconosciamo, che oggi consegniamo Ballardini alla migliore storia d'Italia e lo ricordiamo alle generazioni a venire con riconoscenza e deferente affetto .
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
1.
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. (C. 2184-A)
: FRASSINI, per la V Commissione; BENVENUTI GOSTOLI, per la VIII Commissione.
2.
3.
S. 1337 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi (Approvato dal Senato). (C. 2245)