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Martedì 22 Dicembre 2015 ore 09:30
AULA, Seduta 542 - Disposizioni per il contenimento dell'uso delle risorse naturali, approvazione definitiva
Resoconto stenografico
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La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali" (C. 2093-B).
XVII LEGISLATURA
542^ SEDUTA PUBBLICA
Martedì 22 dicembre 2015 - Ore 9,30
Seguito della discussione del disegno di legge:
Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2093-B)
Relatori: BRATTI e BORGHI.
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Preavviso di votazioni elettroniche
- La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10
- Disegno di legge: Disposizioni in materia ambientale - (A.C. 2093-B) (Seguito della discussione ed approvazione)
- Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2093-B)
- Esame articoli - A.C. 2093-B
- Sull'ordine dei lavori - A.C. 2093-B
- Esame articolo 1 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 2 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 3 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 4 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 5 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 5 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 6 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 6 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 7 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamenti - A.C. 2093-B
- Dichiarazione di voto articolo - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 7 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 8 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 9 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 10 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 12 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 13 - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 13 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 14 - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 14 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 15 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 17 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 18 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 20 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 21 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 22 - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 22 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 23 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 25 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 26 - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 26 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 27 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 29 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 30 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 31 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamenti - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 31 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 32 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 32 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 33 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 34 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 35 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 35 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 36 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 37 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 38 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 38 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 39 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 39 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 40 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 43 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 44 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 45 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 47 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 49 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 50 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 51 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 52 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamenti - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 52 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 53 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 54 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 55 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamenti - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 55 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 56 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamenti - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 56 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 58 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 58 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 59 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 60 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 61 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamenti - A.C. 2093-B
- Esame emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 61 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 62 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamenti - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 62 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 64 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 65 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 66 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 67 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 69 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 70 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 71 - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 71 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 72 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 73 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 74 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 75 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 76 - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 76 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 77 - A.C. 2093-B
- Esame articolo 78 - A.C. 2093-B
- Votazione Emendamento - A.C. 2093-B
- Votazione Articolo 78 - A.C. 2093-B
- Esame ordini del giorno - A.C. 2093-B
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Sottosegretaria per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare VELO Silvia
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato COZZOLINO Emanuele (M5S)
- Deputato ZARATTI FILIBERTO (SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA')
- Vice Presidente GIACHETTI ROBERTO
- Sottosegretaria per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare VELO Silvia
- Vice Presidente GIACHETTI ROBERTO
- Deputato PASTORELLI Oreste (Misto-PSI-PLI)
- Deputato AGOSTINELLI Donatella (M5S)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato BERNINI Massimiliano (M5S)
- Sottosegretaria per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare VELO Silvia
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato VELLA Paolo (FI-PdL)
- Deputato PILI Mauro (Misto)
- Deputato RIZZETTO Walter (Misto)
- Votazione O.d.g. - A.C. 2093-B
- Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2093-B
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato PASTORELLI Oreste (Misto-PSI-PLI)
- Deputato PARISI Massimo (Misto-ALA-MAIE)
- Deputato PALESE Rocco (Misto-CR)
- Deputato BARADELLO Maurizio (PI-CD)
- Deputato GRIMOLDI Paolo (LNA)
- Deputato MATARRESE Salvatore (SCpI)
- Deputato BIANCHI Dorina (AP)
- Deputato ZARATTI Filiberto (SI-SEL)
- Deputato ROMELE Giuseppe (FI-PdL)
- Deputato DE LORENZIS Diego (M5S)
- Deputato ZOLEZZI Alberto (M5S)
- Deputato BORGHI Enrico (PD)
- Deputato REALACCI Ermete (PD)
- Vice Presidente GIACHETTI ROBERTO
- Votazione finale ed approvazione - A.C. 2093-B
- Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2093-B)
- Su un lutto del deputato Claudio Fava
- Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Modifica nella composizione)
- Ordine del giorno della prossima seduta
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, legge il processo verbale della seduta del 19 dicembre 2015.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Artini, Boccia, Bratti, Brunetta, Caparini, Crippa, Dambruoso, Dellai, Di Gioia, Fico, La Russa, Locatelli, Losacco, Marazziti, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Realacci, Rosato, Scotto, Tabacci e Velo sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente novantatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’ al resoconto della seduta odierna .
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sospendo, pertanto, la seduta che riprenderà alle ore 10.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2093-B, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato: Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali.
Ricordo che nella seduta del 17 dicembre 2015 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il rappresentante del Governo è intervenuto in sede di replica.
Ricordo, inoltre, che lo schema recante la ripartizione dei tempi per l'esame del provvedimento è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 19 dicembre 2015.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge modificati dal Senato.
GIRGIS GIORGIO SORIAL. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Posso finire lo onorevole Sorial ?
Avverto che non saranno posti in votazione gli articoli 11, 16, 19, 24, 28, 41, 42, 46, 48, 57, 63, 68 e 79, in quanto non modificati dal Senato.
Ricordo che, a norma dell'articolo 123-, comma 3-, del Regolamento, gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi dichiarati inammissibili dalla Commissione non possono essere ripresentati in Assemblea: tali proposte emendative non sono, quindi, pubblicate nel fascicolo.
Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri, che sono in distribuzione .
Prima di passare all'articolo 1, aveva chiesto di intervenire l'onorevole Sorial, presumo sull'ordine dei lavori, onorevole Sorial, o per un richiamo al Regolamento ?
GIRGIS GIORGIO SORIAL. Sull'ordine dei lavori, Presidente.
PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.
GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie, Presidente, questo intervento permetterà anche, nel frattempo, ai colleghi di rientrare in Aula. La questione fondamentale a cui porgo l'attenzione sua, Presidente, e dell'Aula, riguarda la mistificazione che abbiamo ricevuto in questi giorni – e non parlo di situazioni particolari inerenti il MoVimento 5 Stelle, ma tutto il Parlamento – in merito alla situazione bancaria. Infatti, è proprio di ieri la notizia per la quale il Portogallo ha permesso il salvataggio del Banif, la Banca nazionale del Funchal, banca appartenente allo Stato per il 60 per cento, attraverso l'utilizzo di risorse pubbliche per 2 miliardi circa, e l'utilizzo di 500 milioni circa del Fondo interbancario portoghese: cosa che, negli scorsi giorni, in Italia è stata indicata a più riprese come impossibile da fare, ma abbiamo la dimostrazione oggi che in Europa questo è stato fatto, ed è proprio anche di queste ore il ragionamento del salvataggio sulla BCC padovana.
Ora, abbiamo due esempi pratici, Presidente, sul fatto che si possono utilizzare delle risorse per salvare le banche e non si capisce il motivo per il quale non sia stato fatto lo stesso ragionamento per le quattro banche che sono state inserite all'interno del decreto «salva banche», poi inserito in legge di stabilità, che ha creato queste disparità di trattamento per i nostri azionisti, per i nostri risparmiatori, per i risparmiatori e gli obbligazionisti italiani, rispetto a quello che sta succedendo in queste ore per i risparmiatori portoghesi.
Io credo che sia una vergogna in maniera più assoluta e noi stiamo valutando la richiesta, anzi io in questo momento, Presidente, le faccio direttamente la richiesta che il Ministro dell'economia e delle finanze, Padoan, venga a chiarire questa situazione, perché noi siamo stati presi in giro continuamente negli scorsi giorni proprio in merito a questa situazione, ed è di oggi, quindi, la dimostrazione che qualcosa di diverso poteva essere fatto.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Sorial, anche se l'argomento non era all'ordine del giorno, avevo presunto che lei intendesse avanzare la richiesta di presenza del Governo, per questo le ho dato la parola. È stata fatta una richiesta anche su altro argomento, ieri sera, durante la seduta ed esattamente come ieri trasferirò alla Presidente la richiesta avanzata in Aula: è presente il Governo, ovviamente poi sarà la Conferenza dei presidenti di gruppo a stabilire se e quando il Governo verrà a riferire in Aula.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento Grimoldi 5.1.
ALESSANDRO BRATTI, . Signor Presidente, ne volevo approfittare perché il parere è negativo, ma non è negativo nella sostanza, così come saranno negativi tutti gli altri pareri sugli emendamenti; quindi, anche per facilitare il nostro lavoro, chiederei ai colleghi di ritirarli il più possibile o di trasformarli in ordine del giorno, perché abbiamo convenuto – proprio perché abbiamo discusso a lungo e siamo in terza lettura – di non apportare ulteriori modifiche a questo provvedimento e, di conseguenza, si chiedeva ai proponenti magari di presentare gli ordini del giorno anche per avere possibilità eventualmente poi di discutere nel merito.
PRESIDENTE. Il Governo ?
SILVIA VELO, Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Ovviamente, da parte Presidenza, c’è l'obbligo di ricordare che se però gli emendamenti si votano, poi non si possono presentare ordini del giorno su emendamenti respinti.
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Grimoldi 5.1 non ritirano l'emendamento e insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 5.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Prendo atto che il relatore e il Governo hanno espresso parere contrario sull'emendamento Grimoldi 6.1.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 6.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Innanzitutto avverto che l'emendamento 7.2 deve intendersi a prima firma Gagnarli.
Prendo atto che il relatore e la rappresentante del Governo confermano i pareri contrari precedentemente espressi ove gli emendamenti non siano ritirati.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro degli identici emendamenti Pellegrino 7.1 e Gagnarli 7.2.
Prendo atto che l'onorevole Pellegrino insiste per la votazione del suo emendamento 7.1.
I presentatori dell'emendamento Gagnarli 7.2 insistono per la votazione del loro emendamento ?
CHIARA GAGNARLI. Presidente, ritiro il mio emendamento e presenterò un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Adesso, però, si pone un problema, onorevole Gagnarli. È chiaro che essendo identici gli emendamenti, se noi respingiamo l'emendamento...
SERENA PELLEGRINO. Signor Presidente, anche noi ritiriamo il nostro emendamento 7.1.
PRESIDENTE. Bene, è risolto. Sono, dunque, ritirati gli emendamenti Pellegrino 7.1 e Gagnarli 7.2.
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Grimoldi 7.3 non accedono all'invito al ritiro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 7.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
MASSIMILIANO BERNINI. Grazie, Presidente. In merito all'articolo 7 il mio gruppo si asterrà e cerco di spiegarne le ragioni.
Nei primi tre commi di questo articolo c’è un principio che condividiamo, ovvero quello di vietare l'allevamento e l'immissione delle specie di cinghiali alloctone nelle aree agricole sensibili e in prossimità delle aree protette, cioè di queste aree individuate dalle regioni e dalle province autonome. Però, noi non capiamo, Presidente, a quale specie di cinghiale ci si riferisca: se a quelle autoctone, se a quelle alloctone, oppure a entrambe le categorie.
Tra le specie alloctone ricordo che circa un cinquantennio fa fu improvvidamente introdotto il cinghiale centroeuropeo per fini venatori, per appagare – dobbiamo essere chiari, da questo punto di vista – la bramosia dei cacciatori che volevano cacciare selvaggina sempre più abbondante e capi di taglie sempre maggiori. Infatti, il cinghiale centroeuropeo rispetto al cinghiale nostrano è più prolifico e, ovviamente, di taglia maggiore. Questo cinghiale, il centroeuropeo, ha sostanzialmente soppiantato le nostre specie, le specie autoctone, al punto che oggi sono praticamente estinte, tranne che in alcune riserve naturali. Quindi, forse per queste specie, cioè per le specie autoctone, bisognerebbe cominciare a parlare di reintroduzione o, quanto meno, di tutela.
Poi, non capiamo la necessità di specificare nell'articolato la specie . Questo dettaglio, a nostro avviso, ingenererà confusione. Infatti, la specie appunto, si suddivide in numerose sottospecie: c’è il o cinghiale centroeuropeo; c’è il o cinghiale sardo; c’è il o cinghiale dell'Italia centrale. Ma c’è anche il che è il maiale comune, il suino che noi alleviamo comunemente.
Quindi, sicuramente diciamo che questo provvedimento non vieterà l'allevamento o l'introduzione del maiale domestico ma, a nostro avviso, sicuramente genererà numerosi contenziosi che, se impugnati, bloccheranno il giusto e sacrosanto divieto di introduzione di specie alloctone di cinghiale, rendendo di fatto inapplicabile la norma.
Secondo noi, Presidente, sarebbe stato meglio magari farsi scrivere questo passaggio direttamente dall'ISPRA oppure scrivere che è fatto divieto di allevare e immettere le sottospecie alloctone di cinghiale, senza riportare la specie, il ripeto, che ingenererà, a nostro avviso, molta confusione.
In merito, invece, al comma 5, noi non condividiamo che venga modificato – già è stato fatto, in realtà – il comma 2 dell'articolo 2 della legge n. 157 del 1992, che introduce la nutria tra le specie non protette, ovvero quelle specie che si possono eradicare e controllare anche attraverso la soppressione. Anche in questo caso, Presidente, ci chiediamo: le nutrie, questi animali, che colpa hanno ? La storia delle nutrie la conosciamo tutti quanti. Furono introdotte in Italia dal Sudamerica negli anni Trenta per ricavarne la pelliccia, che al tempo andava di moda, e poi vennero liberate nell'ambiente dai loro allevamenti quando la loro pelliccia perse ogni interesse economico. Le popolazioni di nutrie, senza nemici naturali, visto che non si trovavano nel loro ambiente, si sono moltiplicate a dismisura fino a diventare un problema per gli argini dei fiumi e per alcune attività umane.
Quindi, Presidente, ma è possibile che l'essere umano, che noi non impariamo mai dai nostri errori ? È possibile che non si vieti in modo radicale l'introduzione nel nostro ambiente di piante – o in questo caso animali – provenienti da altri ecosistemi, come la nutria, come il cinghiale centroeuropeo eccetera, che mettono a repentaglio i nostri equilibri ambientali e soprattutto l'agricoltura ?
Altra questione per noi fondamentale: basta con l'eradicazione e il contenimento attraverso metodi cruenti o attraverso l'uccisione. Questi metodi (l'abbattimento), Presidente, sono metodi scientificamente inefficaci – lo dice la scienza, non lo diciamo noi –, in quanto selezionano favorevolmente gli esemplari più forti e più giovani. Invece, i metodi efficaci e anche eticamente accettabili sono quelli, ad esempio, del trappolaggio e della successiva sterilizzazione. Cominciamo ad adottare questi metodi, piuttosto che i metodi cruenti che prevedono l'abbattimento. Quindi, basta incentivare il popolo delle doppiette .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Zolezzi. Ne ha facoltà.
ALBERTO ZOLEZZI. Intervengo velocemente. Questo articolo vuole incentivare l'incentivabile. Come è stato fatto nella legge di stabilità con l'emendamento Castricone, si cerca di incentivare fonti energetiche con indice di ritorno bassissimo; tutti questi incentivi sono legati anche ad interessi mafiosi, persino dello stesso Matteo Messina Denaro. Smettetela di inserire queste cose nei provvedimenti, come è stato fatto nella legge di stabilità. Il biogas speculativo costa all'Italia 12 miliardi di euro all'anno .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Prendo atto che i relatori e il rappresentante del Governo confermano il parere contrario sull'emendamento Mannino 14.1.
Poiché è stato presentato un unico emendamento interamente soppressivo dell'articolo 14, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 14.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 22, in relazione al quale è stata presentata un'unica proposta emendativa soppressiva
Prendo atto che la Commissione e il Governo esprimono parere contrario sull'emendamento De Rosa 22.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.
MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, l'articolo 22 è uno di quegli articoli inseriti al Senato che ci fanno dispiacere, perché, all'interno di una legge di cui condividiamo alcuni aspetti, sono state inserite le solite schifezze, perché non si può definire l'articolo 22 in modo diverso.
Qui c’è una contrapposizione tra quello che pensiamo noi del diritto edificatorio e quello che pensa il resto del Parlamento perché per noi il diritto edificatorio non è un diritto.
Il diritto sta in capo alle amministrazioni pubbliche, che hanno il diritto e il dovere di amministrare, pianificare e programmare bene il territorio, per tutelarlo e per fare il bene dei cittadini e gli interessi dei cittadini.
Qui chiediamo l'abrogazione di questo articolo, perché con questo articolo sostanzialmente si ripropone una proposta di legge del senatore Fravezzi, finalizzata alla trascrivibilità sui libri fondiari dei cosiddetti diritti edificatori. Praticamente, si prosegue la scia tracciata dai Governi Berlusconi, nei quali vi è stata una mercificazione del diritto edificatorio, ma un diritto che non esiste sulla carta.
Infatti, se guardiamo la nostra Costituzione, questo diritto esiste solamente se ha una funzione sociale. La proprietà privata esiste se c’è una funzione sociale della proprietà privata.
Io capisco che un partito di centrosinistra non sappia più cosa voglia dire «funzione sociale» di un provvedimento o di un diritto, però qui arriviamo veramente all'estremo.
E, allora – visto che non lo dico io, ma lo dicono anche eminenti costituzionalisti – io vi riporto un parere, un autorevole parere di Paolo Maddalena sul punto e ve lo leggo testuale: Si porta sul mercato qualcosa che è creato dal nulla, dall'amministrazione: il diritto di costruire, che è in fondo un furto alla proprietà collettiva del popolo, titolare dello . Tale diritto diventa un titolo commerciabile, alla pari dei : è la tendenza a creare danaro dal nulla, giochi e scommesse, con i quali si può vincere o perdere, sempre nel senso che la vincita spetta al giocatore e la perdita spetta alla collettività. In sostanza, è a rischio la costruzione, o non, dell'immobile: se la costruzione riesce, gli acquirenti del titolo obbligazionario guadagnano, se non riescono, perdono e, se intanto il territorio è stato devastato, perde anche la collettività.
Allora, forse, ci aspetteremmo da questo Governo che, prima o poi, inizi a pensare ai cittadini e non sempre e solo ai giochi d'azzardo, alle banche e a difendere questa mercificazione del nostro territorio. Vergogna
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Essendo stato presentato, in relazione all'articolo 22, un unico emendamento interamente soppressivo di tale articolo, verrà posto in votazione il mantenimento dell'articolo medesimo. Passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 22.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 23.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 26 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zolezzi. Ne ha facoltà.
ALBERTO ZOLEZZI. Questo articolo cerca di migliorare la gestione dei fanghi di depurazione con un metodo definito dei gessi di defecazione. Ma è un metodo comunque fallimentare. Ci sono stati sette decessi in impianti che hanno fatto questa sperimentazione letale. Quindi, deve essere tolta la qualifica di fertilizzanti ai fanghi trattati con acido solforico che possono sprigionare nubi letali come ad Adria e anche qui vicino a Latina. Noi ci asterremo perché non è sufficiente .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 26.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 27 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 27.
Dichiaro aperta la votazione.
Qualcuno non riesce a votare ? Elvira Savino, Ferrari, Dambruoso. Ci Siamo ?
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29.
Dichiaro aperta la votazione.
Malisani, Garavini, Vignaroli, Lo Monte. Ci siamo ?
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 30, al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 30.
Dichiaro aperta la votazione.
Lainati, Monchiero...
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 31 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Mi confermano, sia il relatore sia il Governo, il parere contrario sulle proposte emendative presentate.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 31.2.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 32 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Mi confermano il parere contrario sia il relatore che il Governo sull'emendamento Grimoldi 32.1. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 32.1.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 33 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 33.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 34, al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 34.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 35 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Mi confermano il parere contrario il relatore e il Governo sull'emendamento Grimoldi 35.1.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 35.1.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 36 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 36.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 37 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 37.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 38 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Prendo atto che i relatori e il rappresentante del Governo confermano il parere contrario della Commissione e del Governo sull'emendamento Zaratti 38.1.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaratti 38.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 39 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata .
Il relatore e il rappresentante del Governo mi confermano il parere contrario sull'emendamento Grimoldi 39.2.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 39.2 con il parere contrario di Commissione e Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 40 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 40.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 43 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 43.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 44 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 44.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 45 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 45.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 47 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 47.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 49 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 49.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 50 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 50.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 51 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 51.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 52 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Il relatore e il rappresentante del Governo mi confermano il parere contrario sulle proposte emendative riferite all'articolo 52.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caparini 52.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 53 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 53.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 54 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 54.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 55 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Il relatore e il rappresentante del Governo mi confermano il parere contrario sulle proposte emendative riferite all'articolo 55.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 55.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 56 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Il relatore e il rappresentante del Governo mi confermano il parere contrario sulle proposte emendative riferite all'articolo 56.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 56.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 58 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Prendo atto che il relatore e il rappresentante del Governo esprimono parere contrario sull'emendamento Grimoldi 58.1
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 58.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 59 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 59.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 60 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 60.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 61 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Prendo atto che la Commissione e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 61.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 61.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo
Dichiaro aperta la votazione.
FEDERICA DAGA. Grazie, Presidente. Con questo articolato, con questi articoli, stiamo mettendo nelle mani di un'autorità terza garante del mercato un diritto umano universale, qual è il diritto all'acqua.
Quattro anni fa, 27 milioni di persone hanno detto: «Fuori i profitti dall'acqua; fuori l'acqua dal mercato» e le spiego, Presidente, come questa cosa non è stata minimamente rispettata. Veniamo al punto «fuori l'acqua dal mercato»: dal 2012 i Governi hanno dato in mano all'Autorità per l'energia elettrica e il gas la definizione della tariffa idrica.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Daga. Colleghi, però vi pregherei !
FEDERICA DAGA. So che non frega molto la cosa. Lo so e lo sappiamo ormai da molto tempo...
PRESIDENTE. A parte questo, il problema è che non devono disturbare. Poi, il resto è un problema di ciascuno. Per favore, grazie ! Prego, onorevole Daga.
FEDERICA DAGA. La ringrazio. Ripeto: «fuori l'acqua dal mercato» significava toglierla completamente dalle mani di un ente terzo garante del mercato. Invece, dal 2012 i Governi l'hanno data in mano a questo ente, che ne definisce sia la tariffa sia le modalità di privatizzazione. Quindi, questa parte non è stata rispettata.
L'altra parte è: «fuori i profitti dall'acqua». L'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha deciso che doveva rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta, cioè quella che si chiamava remunerazione del capitale investito è diventata adesso onere finanziario. Per questo c’è stato un ricorso al TAR, che ha avuto una sentenza completamente ideologica, e in questo momento siamo nelle mani del Consiglio di Stato, che il 14 luglio 2016 emetterà sentenza definitiva e speriamo nella data rivoluzionaria.
In audizione ho chiesto all'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico che cosa avrebbero fatto nel momento in cui il Governo darà loro il compito di identificare metodologie per le morosità e per i distacchi. La risposta è stata: «Demanderemo tutto ai gestori». Allora, questo significa che non serve a un accidente mettersi a legiferare su questa cosa, perché noi stiamo dando poi tutto in mano a quei gestori che già fanno come cavolo gli pare e staccano indiscriminatamente le utenze, senza avvertire nemmeno le persone.
Allora, questo emendamento ha una serie di indicazioni che possono aiutare l'AEG, che in questo momento sta brancolano nel buio, a dare indicazioni serie e certe ai gestori che stanno facendo un po’ troppo come cavolo gli pare. Queste sono indicazioni che danno veramente accesso al diritto all'acqua e bisogna anche decidere da che parte stare: se stiamo dalla parte del profitto o se stiamo dalla parte del diritto umano universale.
Ora, se ci fosse un minimo di buonsenso, si prenderebbe questo testo, lo si passerebbe all'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico e si darebbero queste indicazioni perché, appunto, sembra che l'ente garante del mercato stia brancolando completamente nel buio e non sa che diavolo fare, oppure è troppo soggetto alle pressioni dei gestori idrici, in questo momento gestori idrici uguali a speculatori finanziari .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cominardi. Ne ha facoltà.
CLAUDIO COMINARDI. Grazie, Presidente. Questo emendamento in sostanza non fa altro che dare seguito a questa rivoluzione referendaria del 2011, in cui 26 milioni di cittadini chiesero, anzi dovrebbero imporre, secondo quanto dice la Costituzione, di definire l'acqua un diritto, un bene essenziale, un bene comune, sulla quale non si può lucrare. Oggi ci troviamo al paradosso che in varie province, come nella provincia di Brescia, un'assemblea di sindaci va a votare la gestione mista pubblico-privata – tra l'altro, è una gestione che interessa tantissimi cittadini e un'area vastissima – e si va a lucrare. È un qualcosa di assurdo, perché la normativa nazionale dovrebbe adeguarsi rispetto a quanto i quesiti referendari chiedevano. Non si può lucrare. Il privato deve stare fuori dall'acqua pubblica. Non ve lo diciamo noi 5 Stelle, ve lo dicono 26 milioni di italiani .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daga 61.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 62 e delle proposte emendative ad esso presentate .
Prendo atto che i relatori e il rappresentante del Governo confermano il parere contrario a tutte le proposte emendative riferite all'articolo 62.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caparini 62.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 64 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 64.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 65 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 65.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 66 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 66.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 67 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 67.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 69 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 69.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 70 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 70.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 71 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. L'articolo 71 riguarda le . Noi, ad oggi, non siamo intervenuti molto a lungo su questo collegato ambientale, però ci piacerebbe almeno che Governo e relatori ci specificassero meglio cosa intendono per .
Perché – così come è scritto – un’ è un'area territoriale nella quale, in un determinato arco temporale (determinato da chi ?) e, sulla base di uno specifico atto di indirizzo adottato dai comuni del territorio di riferimento, si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili.
Perfetto, ma la domanda nasce spontanea. Questo riguarda quindi i consumi dei territori, ma non la produzione energetica mediante estrazioni petrolifere e di gas nei territori di quei comuni. Quindi, nonostante alcuni proclami che anche in regione Piemonte sono stati fatti dal Partito Democratico, sull'ottima iniziativa di istituire le noi ci chiediamo: ma servono, o serviranno, a potenzialmente impedire la realizzazione delle trivellazioni petrolifere nei comuni che adotteranno le o no ? Noi crediamo che ovviamente questo sia sempre un modo per ingannare il cittadino e per cercare di far sì che, alla fine della fiera, anche se il comune decide di istituire una nessuno potrà vietare a ENI, a Shell, o a qualsiasi altra compagnia petrolifera, di andare a presentare un progetto di ricerca e di estrazione.
Questo vuol dire di fatto che, ancora una volta, voi, da un lato, approvate lo «Sblocca Italia», che quindi consente di trivellare in tutta Italia in maniera indiscriminata e, in più, nella legge di stabilità, avete anche tolto l'unica cosa sensata, che era quella di dire: almeno facciamolo con una pianificazione dei piani delle aree, ragionata, capendo dove si può andare a trivellare e dove no. Avete tolto anche quella disposizione, facendo finta di rimandare alle regioni il potere decisionale. Ricordo a tutti che a gennaio ci sarà il voto finale sulle riforme costituzionali che trasferiscono le competenze allo Stato centrale. Quindi, ancora una volta, state cercando di ingannare i cittadini e di far in modo di dare un'area rispetto alle trivellazioni. Peccato che io vorrò essere e sarò molto, molto presente nel vedere in quei comuni, dove sono in atto dei permessi di ricerca, se la possa essere soltanto uno specchietto, o possa servire veramente a qualcosa, perché, così come regolata, riguarda soltanto i consumi dei comuni e dei territori, non le estrazioni di petrolio e di gas in quei territori.
Quindi – e lo dico ai colleghi che sono i responsabili magari anche della materia ambientale nel Partito Democratico – dite ai vostri, sui territori, che questo tipo di attività non permetterà di bloccare le estrazioni petrolifere e di gas, perché di fatto continuerà a rimanere possibile chiedere autorizzazioni o permessi di ricerca anche nei territori soggetti a su questa determinata fattispecie, ovvero permettete continuamente le estrazioni petrolifere.
Nella stabilità, avete bocciato emendamenti che andavano a vietare le estrazioni petrolifere nelle zone di produzione in prossimità dei parchi nazionali, sulla terraferma e nelle zone di produzione di eccellenze agroalimentari. Ecco, forse questo vi dovrebbe far ragionare un po’ di più nel cercare di non ingannare il cittadino. Questo tipo di attività che mettete in atto ogni giorno sono veramente drammatiche.
Io vi chiedo, a questo punto, di smentirmi, qualora abbia detto delle fesserie con riguardo alle altrimenti votiamo con la consapevolezza che faremo sempre e solo chiacchiere .
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 71.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 72 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 72.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 73 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 73.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 74 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 74.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 75 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 75.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 76 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Ricordo che i pareri sull'emendamento soppressivo Mannino 76.1 sono contrari.
Passiamo, dunque, alla votazione sul mantenimento dell'articolo 76.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 76.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 77 al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 77.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 78 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
Il parere sull'emendamento Grimoldi 78.1 è contrario, come mi confermano relatore e Governo. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 78.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Glieli leggo io, se lei è d'accordo. Ordine del giorno Vico n. 9/2093-B/1 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Mongiello n. 9/2093-B/2 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Valiante n. 9/2093-B/3 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Vargiu n. 9/2093-B/4 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Benedetti n. 9/2093-B/5 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Businarolo n. 9/2093-B/6 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Vignaroli n. 9/2093-B/7 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Terzoni n. 9/2093-B/8 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Gallinella n. 9/2093-B/9 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Gagnarli n. 9/2093-B/10 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/2093-B/11 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Segoni n. 9/2093-B/12 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Pastorino n. 9/2093-B/13 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Lattuca n. 9/2093-B/14 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Pastorelli n. 9/2093-B/15 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/2093-B/16 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Tidei n. 9/2093-B/17 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Martella n. 9/2093-B/18 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Zaratti n. 9/2093-B/19 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Pellegrino n. 9/2093-B/20 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Carra n. 9/2093-B/21 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «impegna il Governo ad attivare un tavolo istituzionale di confronto» e poi come segue.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Pili n. 9/2093-B/22 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Zolezzi n. 9/2093-B/23 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Zardini n. 9/2093-B/24 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Carrescia n. 9/2093-B/25 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Bergonzi n. 9/2093-B/26 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Mariani n. 9/2093-B/27 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Borghi n. 9/2093-B/28 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Cominelli n. 9/2093-B/29 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Gadda n. 9/2093-B/30 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Giovanna Sanna n. 9/2093-B/31 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Mazzoli n. 9/2093-B/32 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Braga n. 9/2093-B/33 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Manfredi n. 9/2093-B/34 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Molteni n. 9/2093-B/35 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Vella n. 9/2093-B/36 ?
SILVIA VELO, Contrario.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Albanella n. 9/2093-B/37 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Bratti n. 9/2093-B/38 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Mura n. 9/2093-B/39 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Gandolfi n. 9/2093-B/40 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Plangger n. 9/2093-B/41 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Sani n. 9/2093-B/42 ?
SILVIA VELO, Favorevole con la riformulazione «impegna il Governo a valutare la possibilità che le aziende faunistiche venatorie e le aziende agrituristico-venatorie adeguatamente recintate, che possono immettere cinghiali, siano abilitate, altresì, a provvedere al loro foraggiamento».
PRESIDENTE. Ordine del giorno Schirò n. 9/2093-B/43 ?
SILVIA VELO, Favorevole.
PRESIDENTE. Ordine del giorno Matarrese n. 9/2093-B/44 ?
SILVIA VELO, Sono appena arrivati e io chiedo due minuti per leggerli. Sono arrivati in questo momento.
PRESIDENTE. Va bene, prendiamo tempo. Diamo tempo alla sottosegretaria di verificare.
Intanto vorrei sapere dai delegati dei gruppi se, come mi fa segno l'onorevole Cinzia Fontana per quanto riguarda il Partito Democratico, sono accolte tutte le riformulazioni e non si chiede il voto per nessun atto di indirizzo. Ci sono altri gruppi che la pensano allo stesso modo ?
EMANUELE COZZOLINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EMANUELE COZZOLINO. Presidente, le accogliamo, a parte qualcuno che interverrà mentre leggerà gli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Molto bene. Ci sono altri ?
FILIBERTO ZARATTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Per lei, onorevole Zaratti, vanno bene tutte le riformulazioni ? Bene. Io sto sempre continuando a consentire di esprimere il parere al sottosegretario, che ringrazio, perché stiamo improvvisando insieme. Prego, Sottosegretaria.
SILVIA VELO, Parere favorevole su entrambi gli ordini del giorno Matarrese n. 9/2093-B/44 e Realacci n. 9/2093-B/45.
PRESIDENTE. Molto bene. A questo punto possiamo procedere.
ORESTE PASTORELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ORESTE PASTORELLI. Presidente, accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Bene. Procediamo con l'esame degli ordini del giorno.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Vico n. 9/2093-B/1, Mongiello n. 9/2093-B/2, Valiante n. 9/2093-B/3 e Vargiu n. 9/2093-B/4, accettati dal Governo.
Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Benedetti n. 9/2093-B/5, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo alle presentatrici se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Businarolo n. 9/2093-B/6, accettato dal Governo, purché riformulato.
DONATELLA AGOSTINELLI. Grazie, Presidente, accogliamo la riformulazione, però vorrei consegnare il mio intervento esplicativo in ordine, appunto, al nostro ordine del giorno, per la pubblicazione in calce al resoconto.
PRESIDENTE. Diciamo che lei consegna le motivazioni per cui accetta la riformulazione.
DONATELLA AGOSTINELLI. Esatto.
PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Vignaroli n. 9/2093-B/7, Terzoni n. 9/2093-B/8, Gallinella n. 9/2093-B/9 e Gagnarli n. 9/2093-B/10, accettati dal Governo.
Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/2093-B/11, accettato dal Governo, purché riformulato.
MASSIMILIANO BERNINI. Grazie, Presidente. Io veramente non comprendo questa riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
Nell'articolo 7 si parla, appunto, di vietare l'immissione di cinghiali. Leggo quindi testualmente: le regioni e le province provvedono all'individuazione nel territorio di propria competenza delle aree nelle quali, in relazione alla presenza o alla contiguità con aree naturali protette e con zone caratterizzate da localizzazione di produzioni agricole particolarmente vulnerabili, è fatto divieto di allevare e immettere la specie cinghiale. Tra parentesi «». Il testo, così com’è formulato, è assolutamente impreciso. Per questo ho presentato l'ordine del giorno, per fare chiarezza. Quindi, questo ordine del giorno va nella direzione di aiutare il Governo ad una maggiore puntualizzazione, perché, come dicevo durante la mia dichiarazione di voto sull'articolo 7, scrivere tra parentesi «», vuol dire tutto e vuol dire niente. Alla specie appartiene anche la sottospecie del maiale domestico, del suino che noi comunemente alleviamo. Era per questo che io avevo presentato questo impegno, che mi sembrava essere di assoluto buonsenso nel mio ordine del giorno, impegnando il Governo, in accordo con gli enti di ricerca pubblici, l'ISPRA, ad individuare con apposito atto normativo l'elenco delle specie di cinghiale alloctone, di cui è fatto espressamente divieto di allevamento e immissione per fini venatori su tutto il territorio nazionale. Questo – ripeto – per andare a chiarire quest'aspetto che nell'articolo 7 è assolutamente lacunoso.
Poi altra questione: a quale specie di cinghiali facciamo riferimento o fate riferimento ? A quelle autoctone ? A quelle alloctone ? A entrambe ? Quindi veramente chiedere di riformulare questo impegno con «valutare l'opportunità di...» mi sembra assolutamente, per così dire, ingiusto e inutile. Quindi chiedo al Governo una riflessione su quest'aspetto, altrimenti lo mettiamo ai voti.
PRESIDENTE. A questo punto, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/2093-B/11 con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
Chiedo scusa. Revoco la votazione, aveva chiesto di parlare il rappresentante del Governo.
SILVIA VELO, Le argomentazioni del collega...
PRESIDENTE. ...sono state convincenti.
SILVIA VELO, Sì
PRESIDENTE. Meraviglioso. Allora vi è il parere favorevole del Governo senza riformulazione Calmiamo quest'entusiasmo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Segoni n. 9/2093-B/12, accettato dal Governo, purché riformulato. Onorevole Cozzolino, che devo fare ? C’è una proposta di riformulazione per l'ordine del giorno Segoni n. 9/2093-B/12. Ah, no, Segoni, è di Alternativa Libera... sono rimasto un po’ indietro, onorevole Crippa, le chiedo scusa. Va bene, presumo che non si insista per la votazione. Le chiedo scusa, onorevole Crippa.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pastorino n. 9/2093-B/13, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Lattuca n. 9/2093-B/14, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pastorelli n. 9/2093-B/15, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/2093-B/16, accettato dal Governo.
Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Tidei n. 9/2093-B/17, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Martella n. 9/2093-B/18, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Zaratti n. 9/2093-B/19, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pellegrino n. 9/2093-B/20, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Carra n. 9/2093-B/21, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pili n. 9/2093-B/22, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Zolezzi n. 9/2093-B/23, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Zardini n. 9/2093-B/24, Carrescia n. 9/2093-B/25, Bergonzi n. 9/2093-B/26 e Mariani n. 9/2093-B/27, accettati dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Borghi n. 9/2093-B/28, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Cominelli n. 9/2093-B/29, Gadda n. 9/2093-B/30, Giovanna Sanna n. 9/2093-B/31, Mazzoli n. 9/2093-B/32, Braga n. 9/2093-B/33 e Manfredi n. 9/2093-B/34, accettati dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Molteni n. 9/2093-B/35, accettato dal Governo, purché riformulato.
Onorevole Vella, insiste per la votazione del suo ordine n. 9/2093-B/36, non accettato dal Governo ?
PAOLO VELLA. Insisto per la votazione.
MAURO PILI. Presidente, chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURO PILI. Grazie, Presidente. Io intervengo su questo ordine del giorno per richiamare anche l'attenzione dei colleghi sul parere del Governo e sul contenuto di questo ordine del giorno. In particolar modo, si richiamano le esplorazioni marine nell'area del santuario dei cetacei, cioè di un'area che da accordi internazionali tra l'Italia e la Francia è sottoposto a una massima tutela.
Il Governo italiano con il Governo Monti ha introdotto un'area proprio a cavallo del santuario dei cetacei. Qui si chiede di bloccare le esplorazioni petrolifere con l'utilizzo degli cioè delle vere e proprie bombe sismiche in mare. Aggiungo che la Commissione di valutazione impatto ambientale ha già bloccato per due volte due progetti, il primo messicano, il secondo della Danimarca, che sostanzialmente mettevano in essere un attentato al passaggio dei cetacei.
Aggiungo che c’è una normativa speciale, costituzionalmente riconosciuta, che vieta alla Sardegna di poter in qualche modo introdurre elementi di modifica, perché la competenza in questo caso è totalmente riconosciuta allo statuto speciale della Sardegna, quindi ad una norma costituzionale che assegna alla Sardegna sulla partita petrolifera una competenza primaria. Quindi, è evidente che il parere del Governo è in contrasto con le norme costituzionali e, soprattutto, in contrasto con gli accordi internazionali di tutela del santuario dei cetacei, pertanto chiedo al Governo di riconsiderare, ma altrimenti ai colleghi di tener conto che si sta facendo un attentato ad un'area marina della Sardegna di rilevante entità !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO. Presidente, intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno e per chiedere al Governo e al sottosegretario di cambiare parere su di esso.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende cambiare il suo parere.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Vella n. 9/2093-B/36, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pastorelli. Ne ha facoltà.
ORESTE PASTORELLI. Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, il testo sottoposto al nostro esame è finalizzato alla definizione di alcune importanti politiche in materia di tutela dell'ambiente e di sviluppo ecosostenibile.
La strategia dietro questo disegno di legge sta nella sua semplicità chiarissima. La difesa dell'ambiente, la tutela del paesaggio e lo sviluppo sostenibile sono i criteri che devono orientare una nuova economia, un nuovo modello di crescita del Paese. In questo contesto, ogni attività produttiva può divenire funzionale alla tutela e al presidio del territorio. In tal senso debbono, dunque, leggersi le misure riguardanti, ad esempio, l'introduzione del credito di imposta per le imprese che effettuano bonifiche dell'amianto e la gestione dei rifiuti raccolti in mare.
Segnalo, poi, l'importanza delle ulteriori misure che investono i settori dell'energia e dei cosiddetti «acquisti verdi», volte rispettivamente a promuovere l'utilizzo di fonti rinnovabili e a premiare nei contratti pubblici quei soggetti in linea con più alti standard di ecocompatibilità.
Infine, il presente disegno di legge affronta il tema essenziale della prevenzione dei danni derivanti dal dissesto idrogeologico. La necessità di ricostruire il Paese secondo criteri rispettosi della fragilità del territorio è ormai sempre più pressante.
Nel suo complesso, il presente disegno di legge, rispetto al quale esprimo un convinto voto favorevole della componente Socialista, rappresenta, quindi, un passaggio fondamentale nel percorso che conduce non solo ad un rilancio ecosostenibile del Paese, ma anche ad un nuovo modo di intendere il governo del territorio, improntato alla prevenzione dei rischi idrogeologici e alla tutela dall'ambiente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parisi. Ne ha facoltà.
MASSIMO PARISI. Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole della componente Alleanza Liberalpopolare Autonomie e chiedere che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ovviamente, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto ora di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Per annunciare il voto di astensione da parte dei Conservatori Riformisti su questo provvedimento, avendo già apprezzato lo sforzo che si è contemplato nell'adottare questo provvedimento abbastanza importante, però ci sono alcuni passaggi che sono stati evidenziati nel lavoro della Commissione che non ci hanno convinto pienamente e, soprattutto, il mancato accoglimento di alcuni emendamenti che andava nella direzione dello snellimento ulteriore delle procedure soprattutto autorizzative...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Palese.
Onorevole Valente, possiamo farci gli auguri tra un po’. Grazie.
ROCCO PALESE. ... non ci ha consentito di dare un voto favorevole e pieno, ma riteniamo comunque che delle cose positive ci sono in questo provvedimento e auspichiamo anche che possa essere migliorato e semplificato il problema autorizzativo a cui i cittadini tengono molto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baradello. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BARADELLO. Grazie, Presidente. Questo disegno di legge è stato definito l’«Agenda verde» del Governo. Il collegato ambientale alla legge di stabilità rappresenta, infatti, un fondamentale passo avanti nella definizione delle politiche ambientali nazionali, in una logica che collega a delle innovative scelte di politica economica industriale, indirizzate verso una crescita e uno sviluppo sostenibile. Noi crediamo che già con Parigi si siano avviati degli importanti passi avanti su queste tematiche e questa – continuiamo a chiamarla – «Agenda verde» ci spinge verso un'ottica trasversale, o meglio ancora circolare, dell'utilizzazione dei beni di cui disponiamo.
L'adozione, il 2 dicembre 2015, della comunicazione a livello europeo, l'anello mancante, un Piano d'azione europeo per economia circolare, questo era il titolo, è stato l'ultimo passo per sostenere la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. A Parigi tutto il mondo si è impegnato ad andare verso una comune direzione, un impegno che non si traduce più in vincoli, bensì in opportunità. È la stessa COP21, infatti, che ci porta verso la realizzazione dell'economia circolare.
Come già detto, l'Italia ha già iniziato il percorso per centrare l'obiettivo della riduzione delle missioni e della decarbonizzazione dell'economia, ed alcuni strumenti in tal senso sono già stati approntati nel corso degli ultimi anni. Il passo successivo, evidentemente, è questo importante atto, perché è stato detto che si è complicato nei vari passaggi parlamentari, arrivando a 78 articoli in questo passaggio, ma è un pacchetto che agisce con norme a 360 gradi, capaci di attivare politiche ambientali che noi riteniamo possano anche creare un vero e proprio sviluppo economico, soprattutto partendo dal livello locale.
Non si tratta solo di ambiente, lo dobbiamo ribadire, si tratta proprio anche di modalità, di come la società affronterà queste tematiche nei prossimi anni: da qui potrà derivare davvero un importante sviluppo. Sono 370 mila le aziende italiane che negli ultimi sei anni hanno investito in prodotti o tecnologie ecosostenibili: una scelta vincente, dato che il 18 per cento delle aziende ha visto crescere il proprio fatturato, contro il 12,6 per cento della media italiana, merito di una maggiore concorrenzialità sui mercati internazionali e di una maggiore capacità di produrre innovazione. Il 19,6 per cento delle aziende verdi esporta, infatti, stabilmente merci fuori dall'Italia, contro una media del 9,4 per cento. Questo ci fa capire come, davvero, da qui possa partire un importante sviluppo per il nostro territorio e questo si basa soprattutto sul capitale umano e sulle capacità che le persone stanno investendo su queste tematiche.
Fra le misure di questo provvedimento che vanno ad incidere sulla nostra vita quotidiana in modo diretto e indiretto voglio citarne alcune: ad esempio, nel campo di una mobilità sostenibile, siamo molto convinti dell'importanza del scolastico, perché influirà sulle famiglie, sugli insegnanti, sugli alunni, su tutto il sistema che quotidianamente si muove nell'ambito urbano per portare i ragazzi a scuola; le misure per incrementare la raccolta differenziata: altro punto fondamentale; l'introduzione di misure volte al contrasto del fenomeno dell'abbandono nell'ambiente dei rifiuti prodotti da fumo e da gomme da masticare, e così via. Ecco, noi riteniamo che sia davvero un passo importante.
Voglio, però, infine chiudere, ricordando ed evidenziando un tema, sospeso purtroppo, ma legato a queste tematiche, che ritengo possa diventare un vero volano di sviluppo: quello dell'utilizzo del biometano per autotrazione. L'Italia è l'ottavo mercato dei veicoli...
PRESIDENTE. Onorevole Braga, gentilmente... Grazie, molto gentile.
MAURIZIO BARADELLO. Prego ?
PRESIDENTE. No, ce l'avevo con l'onorevole Braga. Prego, vada avanti.
MAURIZIO BARADELLO. L'Italia è l'ottavo mercato dei veicoli a gas naturale al mondo, con consumi per oltre un miliardo di metri cubi. Le normative dicono che dal 2018 i biocarburanti di seconda generazione, come il bioetanolo e il biometano, dovranno rappresentare una quota pari all'1,2 per cento dei carburanti venduti, grazie alla definizione di criteri attuativi che consentiranno di rendere competitiva la produzione di biometano per autotrazione, differenziando l'uso del biogas rispetto alla generazione elettrica. Quindi, è verosimile pensare che già nel 2016 questo nuovo segmento sia destinato a crescere rapidamente. Per la fine del decennio la produzione di biometano potrebbe, quindi, coprire il 50 per cento degli attuali consumi degli autoveicoli a gas naturale; un prodotto con una valenza alta, in quanto capace di conseguire importanti e differenti risultati per il sistema Paese: quello ambientale, certamente, quello industriale e anche quello del beneficio per le singole famiglie. L'attivazione della filiera agroenergetica del biometano si presenta, dunque, come un'opportunità da perseguire con forza nell'ottica dello sviluppo della del nostro Paese. Questo è un auspicio su cui credo che la Commissione lavorerà nei prossimi mesi.
Ho fatto una sintesi di alcuni punti, però, con questo volevo sottolineare che il nostro gruppo Per l'Italia-Centro Democratico voterà a favore del provvedimento .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grimoldi. Ne ha facoltà.
PAOLO GRIMOLDI. Grazie, Presidente. Noi chiediamo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto, sottolineando però che, per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, si è persa un'altra occasione per poter intervenire in modo quanto meno più importante, cercando di far tesoro dei fatti di cronaca che abbiamo vissuto in questi anni e del fatto che in quest'Aula per tante volte abbiamo commemorato le vittime degli avvenimenti di cronaca in ambito di dissesto idro-geologico. E anche in questa occasione, su un provvedimento di carattere ambientale che è un pastone a 360 gradi, si è cercato di intervenire su tutto e sul contrario di tutto, però, ancora una volta, su quell'ambito non si è fatto e non si è messo in campo nulla che potesse arginare e dare risposte ai nostri territori.
PRESIDENTE. Ovviamente la Presidenza consente la pubblicazione del testo, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto ora di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Matarrese. Ne ha facoltà.
SALVATORE MATARRESE. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, Scelta Civica dichiara voto favorevole su questo provvedimento, che è importante ai fini della valutazione e rivalutazione della e l'utilizzo razionale delle risorse ambientali.
È un provvedimento che in questo momento particolare, all'indomani degli accordi presi a Parigi, ha una valenza notevole, perché fondamentalmente incide sulle emissioni in atmosfera.
Incide anche su un orientamento dell'economia verso un maggior rispetto dell'ambiente e miglior utilizzo delle risorse ambientali. Quindi, è un provvedimento che nella sua gestazione è stato particolarmente lungo ma che, in questo momento, credo sia importante, anche perché la è un tassello di grande prospettiva nel quadro industriale del nostro Paese. È un'economia in grande risalita, dove c’è molto investimento in ricerca e in tecnologia; c’è molta occupazione e soprattutto crescita di fatturati a livelli importanti.
È un provvedimento che interviene anche su aspetti che in questo momento assumono particolare rilevanza anche nel contesto europeo, quando interviene sull'economia circolare. L'Italia, così come l'Europa, è un Paese che importa molte più risorse naturali e prodotti di quanto ne esporti, quindi l'intervento in questo decreto che favorisce l'utilizzo di materiali da riciclo nella produzione industriale è sicuramente un fatto positivo, perché tende a ridurre l'utilizzo di risorse naturali.
È anche importante per interventi sulla mobilità, sui programmi di mobilità nelle comunità e nelle città tesi a favorire proprio la riduzione di emissioni in atmosfera.
È importante quando interviene anche sul dissesto idrogeologico, quando elimina il silenzio-assenso sui provvedimenti che hanno incidenza appunto su fenomeni naturali o su aree che hanno particolare importanza dal punto di vista del rischio ambientale. Quindi, è un provvedimento che tocca diversi punti, perché la è variegata, è anche trasversale nel contesto economico e sociale del nostro Paese. Interviene anche sulle pubbliche amministrazioni allorquando impone dei criteri per gli «acquisti verdi». Interviene anche sulla necessità di aumentare la raccolta differenziata, anche se comprendiamo poco l'aumentare il tempo per raggiungere i limiti prefissati, che sono limiti che vedono l'Italia già in notevole ritardo, soprattutto se consideriamo le altre esperienze in Europa. Quindi, è un provvedimento che ha la giusta direzione, quella di favorire anche le risorse del nostro Paese, e alludo al mare – che è una risorsa importante per il turismo e anche per il valore ambientale – intervenendo sulla creazione di parchi marini, dando risorse e opportunità anche per favorire i dragaggi, per favorire quindi una maggiore competitività del sistema portuale.
È quindi un provvedimento articolato, incisivo su alcuni temi, quindi un provvedimento che vede anche in prospettiva delle grandi possibilità di sviluppo e di crescita di un'economia che è sempre più tesa all'utilizzo più razionale e migliore delle risorse che, soprattutto nel nostro Paese ma anche nell'economia europea, è un tassello importante.
Quindi, confermiamo e ribadiamo il voto favorevole per questo provvedimento che, auspichiamo, nei successivi adempimenti formali, possa arrivare rapidamente ad essere una legge utile – come crediamo – al nostro Paese, per lo sviluppo che vogliamo dare a seguito degli accordi di Parigi. Quindi, ribadiamo voto favorevole e auspichiamo ulteriori provvedimenti di questo tenore .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dorina Bianchi. Ne ha facoltà.
DORINA BIANCHI. Presidente, per troppo tempo lo sviluppo economico-industriale e il rispetto dell'ambiente hanno viaggiato su binari paralleli non avevano modo di incontrarsi, alimentando chi, in nome di un falso ambientalismo, ha sempre avuto l'obiettivo di bloccare lo sviluppo del Paese.
Ebbene, noi di Alleanza Popolare siamo convinti che ed corrano invece nella medesima direzione; possono e devono correre nella medesima direzione sia la salvaguardia dell'ambiente sia lo sviluppo del Paese e del suo sistema produttivo.
La difesa dell'ambiente, l'ha detto più volte anche Papa Francesco, e la giustizia sociale devono andare insieme, devono camminare insieme. L'ambiente rappresenta un settore non soltanto da difendere e salvaguardare ma in grado di produrre ricchezza e lavoro. Cop 21, la recente Conferenza internazionale sul clima e sull'ambiente di Parigi, ha messo tutti i Paesi industrializzati e quelli emergenti di fronte alla loro responsabilità: non può esserci sviluppo senza sostenibilità ambientale. E devo dire che il nostro Paese, da questo punto di vista, sta facendo degli importanti passi avanti: è tra i primi Paesi per eco-efficienza; può rivendicare con orgoglio di avere ridotto, dal 1990 ad oggi, le emissioni del 23 per cento; le nostre aziende sono in prima fila nella filiera della sostenibilità e hanno dato anche un taglio consistente a quelle che erano le impostazioni di fonti fossili dannose per l'ambiente, dimostrando appunto di avere sensibilità per il problema ambientale.
E anche la politica – devo dire – ha fatto dei passi importanti: da qui al 2020, ben 4 miliardi di euro di investimenti sono previsti nel contesto della salvaguardia ambientale, convinti, come dicevo prima, che può camminare insieme ad . La dimostrazione è che il 60 per cento dei nuovi impieghi negli ultimi anni è stato ottenuto proprio da investimenti concernenti l'imprenditoria ambientale. Il testo che oggi andiamo a votare contiene quelle disposizioni che rispondono alle principali e più significative esigenze del comparto ambientale. Mi riferisco, ad esempio, alle disposizioni relative alle aree marine protette. Naturalmente sono aumentate le spese sia per l'istituzione di nuove aree marine (tipo Pantelleria, Banco Avventura nel Canale di Sicilia, Banco Graham), ma anche per il potenziamento e la gestione delle stesse aree già tutelate. A questo proposito vorrei dire che noi, come Area Popolare, ci auguriamo che si lavori anche nei prossimi anni per quanto riguarda l'attrattività di queste aree e che sia sempre più possibile la presenza sostenibile dell'uomo e degli insediamenti, anche di tipo turistico ambientale, all'interno di queste aree marine protette. Inoltre, sono aumentate l'incentivazione della mobilità sostenibile, come pure gli interventi che riguardano la necessità di conferire maggiore armonia e completezza a diverse materie, come ad esempio le disposizioni sui prodotti derivanti da materia post-consumo. Oggi è indispensabile intervenire su quei comparti che attendono da molto tempo un aggiornamento della normativa e vanno valutati gli interventi in materia di sottoprodotti utilizzabili negli impianti a biomasse o a biogas. Lo stesso comparto delle rinnovabili attende quelle rettifiche che da sole potrebbero allinearlo alle disposizioni europee, anche al fine magari di evitare penalizzazioni sul mercato nei confronti dei stranieri. Il disegno di legge contiene, in sostanza, misure in materia della tutela della natura e dello sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti «verdi», gestioni rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche; disposizioni che favoriranno incentivi e sgravi alle imprese che basano la loro produzione su materiali provenienti dalla raccolta differenziata, dal disassemblaggio dei prodotti scartati, completando il percorso avviato dall'approvazione della legge sugli eco-reati e favorendo in maniera efficace lo sviluppo di imprese di qualità. Penso, ad esempio, alle Autorità di bacino dei dissesti idrografici, istituite per prevenire esondazioni e gestire i corsi principali dei fumi italiani; penso ai comuni, che potranno costituire, anche in associazione, le ; all'incentivazione della mobilità sostenibile nei percorsi giornalieri casa-lavoro e casa-scuola, sollecitando l'uso delle due ruote; al fatto che le pubbliche amministrazioni potranno fare degli acquisti «verdi» all'incentivazione della raccolta differenziata e al riuso di materiali nuovamente utilizzabili attraverso appunto i comuni. Noi crediamo che sia stato fatto il possibile. Forse si poteva fare di più, con maggior coraggio; forse si poteva intervenire sugli aspetti che interessavano il comparto della produzione di energia, in particolare le biomasse e i bioliquidi, ad esempio menzionando i sottoprodotti da usare in quegli impianti. Non si sono valutati e considerati quelli derivanti dalla lavorazione dei grassi animali e da produzione di biocombustibili, che sono perfettamente individuabili tramite norme e tecniche specifiche. Tra le diverse disposizioni contenute nel provvedimento va sottolineata quella relativa all'importante ruolo assegnato ai consorzi nella gestione delle dinamiche connesse con il recupero e il riciclo di rifiuti, anche alla luce di quelli che sono stati gli standard degli obiettivi comunitari. Il loro ruolo risulta fondamentale nel corso della gestione dei rifiuti e del comparto. È una problematica che nasce dalla specificità dei singoli ambiti, con sovrapposizioni di competenze non semplici da gestire; una materia complessa, che coinvolge non solo i gestori, i produttori e i soggetti deputati al recupero del riciclo, ma insiste significativamente in termini di impatto economico, soprattutto sui cittadini, che sono poi i fruitori finali di questo percorso. Siamo, quindi, consapevoli che questo non costituisce un punto di arrivo, come dicevo prima, ma un punto di partenza, per la legislazione che riguarda un settore in continua evoluzione e che necessita di costanti interventi, modifiche e manutenzione.
Nel tempo è maturata però la consapevolezza – e questo non è poco – che una politica economica fondata sulla offra significative opportunità di investimento, offra crescita e occupazione per l'intero sistema produttivo. Le istituzioni, i cittadini e le imprese devono agire in modo coerente, credendo nell'affermazione di un'economia verde che consenta la riduzione di consumo di energia e delle risorse naturali, l'abbattimento dell'emissione dei gas serra, la riduzione dell'inquinamento e, nello stesso tempo, la promozione di quei modelli di produzione e di consumo che sono dei modelli sostenibili.
L'obiettivo del nostro Paese deve essere quello di spostare l'investimento verso settori nuovi, che abbiano non solo un maggior ritorno economico, ma effetti positivi a più livelli, economico, sociale, ecologico e occupazionale, e anche di ricerca – quindi, di innovazione – favorendo, nel contempo, lo sviluppo della ricerca e dell'innovazione, valori – aggiungo – importanti per l'economia e per la nuova occupazione. Più è uguale a più lavoro e più impresa nel rispetto dell'ambiente.
È per questo che voteremo convintamente favorevolmente su questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. All'indomani della Conferenza di Parigi la vera legge, il vero collegato ambientale, che doveva essere approvato dalla Camera dei deputati e dal Parlamento, era la legge di stabilità. La legge di stabilità, infatti, avrebbe dovuto recepire quelle che erano le indicazioni di quella Conferenza, per fare in modo che finalmente nel nostro Paese potesse essere avviato uno sviluppo sostenibile, in linea con quelle indicazioni, e fare in modo che, attraverso politiche concrete, si potessero centrare quegli obiettivi.
Così non è stato e, ancora una volta, si rimandano alle prossime leggi di stabilità gli obiettivi importanti di sostenibilità ambientale. Quindi, noi oggi ci troviamo a parlare di un collegato ambientale e di una serie di disposizioni sulla che sono, diciamo, delle suggestioni in parte positive che meritano, appunto, un approfondimento e che meriterebbero un'attenzione, anche dal punto di vista del sostegno economico, maggiore da parte del Governo Renzi.
In questo collegato ambientale ci sono alcuni aspetti positivi e io non li voglio tacere: in merito, per esempio, alla mobilità sostenibile, c’è una dotazione di 35 milioni di euro e c’è, appunto, questa importante suggestione che riguarda un modo diverso di condurre la mobilità nelle nostre città e nel nostro Paese. Ci sono, poi, le norme che riguardano gli appalti verdi e finalmente – diciamo così – in una legge dello Stato viene introdotto questo principio.
Io voglio ricordare che tutta la politica della raccolta differenziata e del riciclaggio delle risorse, se non si crea un mercato nel quale, appunto, queste risorse riciclate possono essere destinate, è un percorso assolutamente vano, assolutamente inutile. Per creare il mercato, una delle prime questioni, una delle prime proposte, una delle prime cose concrete è, appunto, quella del cioè il fatto che le amministrazioni pubbliche comincino ad acquistare prodotti riciclati, prodotti verdi. Quindi, il fatto che finalmente in una legge dello Stato venga introdotto questo ragionamento è un aspetto certamente positivo.
Così come è positivo il fatto che siano stati introdotti criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e per gli affidamenti dei servizi. Ci sono, poi, le agevolazioni per l'adozione dell'EMAS e dell'Ecolabel; gli incentivi per l'acquisto dei prodotti derivati da materiali post-consumo; il Fondo per le opere idriche; le istituzioni, anche con le limitazioni che sono state ricordate anche durante il dibattito generale, delle .
Insomma, se aggiungiamo a questo anche gli incentivi ai compostaggi individuali di comunità, introdotti dal Senato, ci sono delle importanti questioni. Io penso che una delle maggiori sia la valutazione di impatto sanitario per i grandi impianti, che viene introdotto nella nostra legislazione.
Queste questioni così importanti avevano portato il nostro gruppo a esprimere un voto positivo, nella prima lettura alla Camera, al collegato ambientale. Ma dobbiamo riconoscere, con la stessa onestà, il fatto che nella lettura che c’è stata nella seconda Camera, al Senato, questo provvedimento è stato notevolmente peggiorato, a cominciare dall'introduzione della riforma dell'ENEA, che è veramente una cosa – come dire – davvero particolare. Mi stupisce il fatto che si possa pensare di rimodulare l'intero statuto e l'intera organizzazione di un ente così importante come l'ENEA, che è importante per il lavoro che svolge, in termini di ricerca e anche dal punto di vista tecnico, ma è importante anche nella storia del nostro Paese. Dunque, mi chiedo come si possa fare questa riforma con un emendamento presentato in Aula al Senato, senza alcuna concertazione, senza alcuna discussione, senza confrontarsi con nessuno. Ebbene, io penso che questo sia stato un errore, che noi vogliamo sottolineare.
Bisogna ricordare anche le risorse ridicole che sono state messe per quanto riguarda le bonifiche dall'amianto. Insomma, con queste cifre non si riesce a bonificare neanche uno dei quartieri della città di Roma, figuriamoci se si riesce ad affrontare un problema così ampio, così importante e fondamentale per la tutela della salute e per la tutela dell'ambiente nel nostro Paese.
Ci rendiamo conto che le risorse sono poche, ma quando noi chiediamo scelte di fondo dal punto di vista della tutela ambientale chiediamo, appunto, di scegliere un'altra strada rispetto a quella che finora è stata percorsa. Noi non crediamo che ci sia stato un ambientalismo stupido, come qualcuno ha detto, che ha frenato lo sviluppo del Paese. Pensiamo che ci sia stato, invece, uno sviluppo sbagliato nel Paese, che non ha ascoltato gli allarmi lanciati dall'ambientalismo in questo Paese, quegli allarmi che hanno trovato la loro conferma, appunto, nelle decisioni prese dalla Conferenza di Parigi. Quella Conferenza ha legittimato e ha ratificato gli allarmi che l'ambientalismo italiano ha lanciato in questi anni e che l'ambientalismo in generale ha lanciato in questi anni. Quindi, non c’è stato il freno dello sviluppo; semmai, purtroppo, non si è riusciti a frenare uno sviluppo sbagliato del Paese.
Dicevo che fare scelte giuste significa orientare le risorse economiche in quelle direzioni perché – e io lo dico al Ministro e al sottosegretario, qui presente – le chiacchiere stanno sempre a zero e sono sempre i fatti che contano e in questa materia contano le risorse che noi investiamo per tutelare l'ambiente, per tutelare la salute dei cittadini e per dare un indirizzo deciso a uno sviluppo sostenibile nel nostro Paese.
Anche in termini di difesa del suolo facciamo sempre poco. Le più grandi opere pubbliche di questo Paese dovrebbero essere gli investimenti a difesa del suolo, per mettere in sicurezza i nostri paesi, il nostro territorio e contemporaneamente, mettendo in sicurezza il nostro territorio, creare migliaia e migliaia di posti di lavoro. È una scelta importante, una scelta oculata; non è una scelta rivoluzionaria, ma è una scelta di saggezza che noi chiediamo al Governo di fare.
Inoltre, sono state soppresse al Senato le sanzioni previste per chi effettua trivellazioni in carenza di documentazione, ma questo è un incentivo a delinquere. Questa norma, introdotta al Senato, è un incentivo a delinquere, perché togliere le sanzioni a coloro che iniziano le trivellazioni in carenza di documentazione significa favorire coloro che non sono all'interno delle regole e, peraltro, sfavorire anche gli operatori onesti, quelli che aspettano i tempi necessari per avere le necessarie autorizzazioni.
Si dice che si vuole applicare quanto è stato previsto nella Conferenza di Parigi, ma si continuano ad incentivare gli inceneritori in questo Paese. In questo Paese si continuano a tenere aperte le centrali ad olio combustibile; si continuano a tenere aperte le centrali a carbone; si continua ad aumentare notevolmente il numero degli inceneritori.
Il Governo non può continuare con una politica che prevede posizioni corrette e posizioni innovative sul piano internazionale quando si tratta di fare delle dichiarazioni e, invece, avere una politica retrograda quando si tratta di fare delle scelte concrete e operative nel nostro territorio. Non si può fare una legge come quella di cui stiamo discutendo oggi, che è piena di suggestioni e di buone intenzioni, con poche coperture finanziarie, e poi, invece, quando si tratta di fare delle leggi che sventrano l'ambiente, come lo «sblocca Italia», si fanno attraverso il decreto-legge. Abbiamo aspettato due anni e mezzo per avere legiferate queste suggestioni, ma sono bastati pochi giorni per avere danni incommensurabili per quanto riguarda lo «sblocca Italia».
Per queste ragioni, per ringraziare ovviamente il lavoro che è stato fatto in Commissione ambiente per migliorare questo provvedimento, per incoraggiare anche queste giuste suggestioni e intuizioni che ci sono nel provvedimento, noi non voteremo contro, daremo un voto di astensione, anche per sottolineare il peggioramento notevole del provvedimento che è stato fatto in Senato .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Romele. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE ROMELE. Faccio richiesta, per favore, di consegnare il testo, aggiungendo solo una valutazione velocissima. Come si vede, siamo di fronte a un provvedimento eterogeneo e privo di una logica di fondo, di cui ovviamente condividiamo gli obiettivi teorici, ma di cui non apprezziamo affatto l'articolazione concreta. Tutti sapete che questo è un carro, un treno che trascina tutta una serie di temi e di argomenti molto confusionari. Quindi, su questo noi abbiamo la grande preoccupazione che, alla fine, il risultato non sia positivo e tutto venga di nuovo riportato a provvedimenti . Quindi, per tale motivo, confermiamo il voto contrario del gruppo di Forza Italia, peraltro già espresso in sede di prima lettura qui alla Camera e poi successivamente al Senato .
Chiedo, dunque, che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Lorenzis. Ne ha facoltà.
DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Io non anticipo la dichiarazione di voto che faranno i miei colleghi sull'intero provvedimento, perché ovviamente questo richiede una valutazione sicuramente più approfondita e più articolata. Mi soffermerò, però, su alcuni dei provvedimenti che sono stati inseriti in questa norma, in particolare quelli che riguardano la mobilità sostenibile e, nello specifico, la mobilità ciclabile.
Questo collegato ambientale, per fortuna, recepisce alcune norme e porta avanti degli interventi che per noi sono essenziali. È stato ricordato già ad altri colleghi che si interviene nella definizione del per gli istituti scolastici ed è sicuramente un passo avanti, al pari di quello che succede in altri Paesi dell'Unione europea. Ancora, si finanziano gli interventi per la realizzazione di percorsi ciclabili e anche questa ci sembra una misura senz'altro degna di nota.
Ma, Presidente, io voglio intervenire – e concludo – ancora con maggiore enfasi, perché in questo collegato ambientale si recepisce la proposta di legge presentata, due anni fa, dal MoVimento 5 Stelle, a mia prima firma, che riguarda l'infortunio . Io su questo non posso che esprimere il mio orgoglio personale, ma non è una vittoria del MoVimento 5 Stelle, Presidente, è una vittoria dei cittadini, soprattutto di tutte quelle associazioni – in particolare la FIAB – che si sono prodigate per affrontare questo tema in Parlamento e che hanno proposto, prima delle elezioni del 2013, una campagna per tutti i candidati alle elezioni politiche prima di entrare in Parlamento.
Ancora di più, Presidente, io voglio ricordare e ringraziare tutti coloro che coraggiosamente ogni giorno, in silenzio, probabilmente, e sicuramente, però, per scelta, preferiscono usare la bicicletta invece dell'auto privata negli spostamenti tra la casa e il lavoro .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zolezzi. Ne ha facoltà.
ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. In questi giorni stiamo affrontando l'ambiente e l'ambiente è un po’ la nostra vita. Credo che la mala politica voglia minare proprio l'ambiente e purtroppo lo fa. Con questo provvedimento, forse, mettiamo qualche seme positivo per far regredire questo cancro della mala politica, questo «renzoma», questa cosa che davvero sta rischiando di ridurre in fin di vita la nostra società e la nostra economia. Il «renzoma» fa così: ti tenta, ti dice: «Ma, ti do qualche soldo in più; ti tieni tutto lo stipendio; ti do gli incentivi se vuoi fare energia rinnovabile, perché altrimenti non ce la fai». Questa è una tentazione in cui purtroppo troppi sono caduti, per la quale il denaro diventa un fine e non uno strumento di vita e di fare politica.
Il PIL ambientale è difficile da calcolare, ma è qualcosa di enorme. Stavamo valutando che ci sono PIL negativi e positivi. Tra quelli negativi, ricordo i 48 miliardi di euro dello studio ECBA, che ha stimato come esternalità sanitarie i 50 miliardi di euro, più o meno, che in Italia ballano sugli impianti autorizzati con autorizzazione integrata ambientale, che dipendono appunto dal Ministero dell'ambiente; i 60 miliardi di euro legati a incentivi vari, sia per gli incentivi stessi per le energie fossili e per le energie rinnovabili, ma anche per la costruzione degli impianti e per la mala gestione, per esempio, dei rifiuti. Se fossero gestiti meglio, dai rifiuti si potrebbe avere un grande risparmio. Si spendono 10 miliardi di euro solo per i rifiuti solidi urbani e oltre 24 miliardi di euro per i rifiuti speciali.
Poi ci sono anche PIL positivi, come la riqualificazione energetica di edifici (circa 20 miliardi di euro all'anno). Ci sono infrastrutture, molte negative, come i treni ad alta velocità in aree dove non servono. C’è la produzione e la vendita di energia per 70 miliardi di euro. Ci sono vari illeciti: le ecomafie per 16 miliardi di euro. Io sono arrivato ad almeno 268 miliardi di euro all'anno di prodotto interno lordo ambientale.
Poi c’è un PIL potenziale, quello delle bonifiche, dei 39 SIN per 80 miliardi di euro, dell'amianto per 40 miliardi di euro. Bene che in questo provvedimento siano stati inseriti alcuni semi di vita. Questo minimo credito di imposta potrà fruttare qualcosa. Il vuoto a rendere per i rifiuti, insieme al lavoro che si farà con i comitati e le associazioni, potrà amplificare la portata davvero debole di questo provvedimento, che, però, contiene delle buone parole, così come la stessa espressione «». Sulla riqualificazione energetica degli edifici, fatta in maniera più intensa, se ci fosse un'eco stabilizzato per tre o quattro anni, potrebbe generare un prodotto e un fatturato di oltre 50 miliardi di euro all'anno e davvero tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, arrivando – chi lo sa ? – a 500 miliardi di euro di prodotto interno lordo ambientale, il 30 per cento di tutto il prodotto interno lordo italiano. Allora, potrebbe essere davvero un prodotto interno lordo positivo, riducendo le esternalità, che sono una cosa negativa.
Si discute di ambiente, di un dato così importante dal punto di vista economico in momenti di distrazione. In questo momento stanno scadendo gli emendamenti per il decreto-legge Ilva, per il decreto-legge Giubileo, che hanno a che fare con l'ambiente e non è accettabile. In questo provvedimento si parla di compostaggio, di autocompostaggio. La SCIA per impianti di autocompostaggio va benissimo. Ricordiamo che abbiamo evitato che si introducesse la SCIA per gli impianti a biogas, che poteva portare all'impianto a biogas della porta accanto, una cosa pericolosissima legata agli incentivi, legata alle mafie. Ricordiamo gli investimenti di Matteo Messina Denaro nel settore del biogas speculativo.
Il compostaggio può dare fiato alla chimica verde. Ricordiamo che ENI sta fuggendo, sta lasciando a piedi 6.500 lavoratori di Versalis. Il compostaggio può dare recupero di materia grazie alla ricerca e ai brevetti italiani, si può ovviare alla presenza di un Descalzi, che si spera davvero venga perseguito per quello che è uscito fuori sulle tangenti in Nigeria per oltre un miliardo di euro, per affamare un popolo e creare tensioni e nuovi profughi.
Bene quello che è stato inserito sui rifiuti contenenti rame. Ricordiamo che il recupero vale 5 mila euro a tonnellata. Bene alcune riduzioni tariffarie. Male, però, altri incentivi sulla produzione energetica, i rifiuti prodotti dalla lavorazione dello zucchero. Bene per il discorso dei mozziconi. Bene per la scrittura della valutazione di impatto sanitario, nel senso che la prima volta che troviamo un obbligo nazionale di un dato del genere, anche se è stato indebolito e addirittura l'imprenditore farà un'autoproduzione.
Ma questo dato, sulla spinta delle associazioni come Medici per l'ambiente, potrà essere ampliato notevolmente. Male per il traffico di rifiuti: seguiremo bene il decreto sulle terre e rocce da scavo, che rischia di trasformare in rifiuti quello che oggi non lo è, per alimentare questo turismo dei rifiuti e questo traffico vergognoso.
Abbiamo insieme scritto con difficoltà la normativa sulla gestione dei reflui oleari, problema difficilissimo che porta a reati ambientali gravissimi e a mala gestione. Bene perché, tutto sommato, blocca quelli che sono perseguiti in questo momento e indagati come Silletti, che ha lavorato pare molto male sul discorso della Xylella e vedremo la magistratura cosa ci dirà; pare che abbia favorito appunto le multinazionali, che vogliono indebolire l'olio. Ci vogliono vent'anni ad avere una pianta di ulivo che faccia l'olio; se si taglia quello, si distrugge l'economia intera di un Paese. Male perché si tenta di continuare ad usare i fanghi con la tecnica dei gessi di defecazione con l'acido solforico, che è una cosa che può portare nubi tossiche per chilometri, nubi anche letali e quindi aumentare i quantitativi trattati per vendere questo prodotto come fertilizzante, quando la procedura è davvero complessa; può portare alla morte durante la procedura, può portare alla riduzione della qualità di vita per le molestie odorigene, per cui bisogna stare attenti all'azoto.
Si parla finalmente di ciclo dell'azoto in questo provvedimento. Ricordiamo Rachel Carson, che ha parlato della : la natura parla, il canto degli uccelli è un'armonia, ed è bene parlare di ciclo dell'azoto perché forse si capirà meglio di cosa si parla. I pesticidi hanno reso la primavera silenziosa, il «renzoma» rende il Parlamento silenzioso . Si fa fatica a parlare e a discutere perché si ha paura che escano marchette, si ha paura che si capisca chi c’è dietro a certi provvedimenti vergognosi. L'azoto è vita, l'azoto è il 78 per cento dell'aria, compone gli amminoacidi e le proteine nostre e di tutte le forme di vita.
Ma, se c’è una combustione, l'azoto diventa morte, diventa ossido di azoto. Se c’è zolfo bruciato, c’è l'anidride solforosa. Questo è l'incenerimento che, con questo provvedimento, tendiamo a limitare ed evitiamo che alcuni rifiuti debbano per forza essere inceneriti. Le polveri sottili così elevate finiscono in mare e lo acidificano: questo è il ciclo dell'azoto.
A Mantova, quest'anno, abbiamo persone giovani crollate per strada, morte nei giorni di eccesso di polveri sottili. Spero che i nuovi manager, nonostante le nomine fatte con una riforma sanitaria regionale vergognosa, si facciano carico di pubblicare i dati sulla proporzionalità delle polveri sottili e gli accessi nei pronti soccorsi per mortalità cardiovascolare e respiratoria. Il mare ha un pH in costante discesa; se il pH del mare da 8.2 è sceso a 8.1, vuol dire che si sta acidificando. Il pH vale per il mare, come per le persone: se il pH di una persona scende sotto 7.40, la persona rischia di morire. Questo dovremmo capirlo tutti quanti. Il mare poi tenta di compensare l'acidificazione, trattenendo l'azoto, che non torna in maniera naturale nel ciclo, ma si deposita appunto sui sedimenti marini. Questa è una cosa gravissima perché il mare l'altro compenso che fa è tenersi il calcio, quindi non si producono più calcificazioni, non si producono più conchiglie. Quindi, il paziente mare, acidificandosi, tende a morire e pensate se un giorno non si riuscirà neanche ad usare il calcio sulle rive del mare; scompariranno le conchiglie, cosa che sta già succedendo, ma anche le cozze e i frutti di mare, quindi si rischierà di rovinare l'economia e il sapore della gastronomia italiana.
La biodiversità e il ciclo dell'azoto alterato stanno facendo scomparire le farfalle, ma stanno favorendo topi, nutrie e zanzare, che portano a febbri virali (le zanzare aumentano di dieci volte dopo lo spandimento di nitrati). La Lega che chiede in regione Lombardia la deroga alla «direttiva nitrati» fa un'azione vergognosa. Il PD chiede la caccia alle nutrie tutti i giorni, con la stampa locale che è dalla sua parte, grazie a De Benedetti: vogliono cacciare le nutrie con i bazooka, come nel film di Fantozzi, : «ma lei è una nutria». Ma invece basta sovvertire e cambiare il ciclo dell'azoto per ridurle.
E, quindi, oltre a non vedere più la bellezza delle farfalle, non si sentirà neanche più il mare che si sente...
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Zolezzi.
ALBERTO ZOLEZZI....che si sente dentro le conchiglie. Il silenzio fa paura a tutti, ma questo collegato ha 79 articoli – qualche seme potrà migliorare la situazione – 79 articoli, come l'anno dell'eruzione del Vesuvio. Le eruzioni sono appunto quelle che portano l'azoto di nuovo sul pianeta, lo portano e riportano appunto la vita sul pianeta. Ma bisogna evitare che dopo i 3 milioni di anni che necessitano per le eruzioni vulcaniche e il ripristino dell'azoto, il pianeta terra e la specie umana scompaiano a causa del «renzoma» che va estirpato al più presto .
PRESIDENTE. Grazie a lei e anche all'onorevole Di Stefano.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghi. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI. Grazie, signor Presidente e onorevoli colleghi. Quando si giunge al termine di un percorso legislativo, come capita a noi quest'oggi, dopo due anni di proficuo e intenso lavoro, vi è spesso il rischio di un ricorso talora abusato all'utilizzo di un aggettivo, e cioè l'utilizzo della parola «storica». Ma noi crediamo che oggi appaia non retorico poter utilizzare questo aggettivo per declinare e definire il lavoro che stiamo per compiere e suggellare con il nostro voto che andremo ad esprimere fra pochi minuti, perché questo aggettivo constata due elementi che questa legge porta nel quadro di novità della legislazione del nostro Paese.
È la prima volta, colleghi, che noi introduciamo il concetto di o, se preferite, di economia verde all'interno del corpo giuridico delle leggi della Repubblica italiana ed è anche la prima volta che un Parlamento e un Governo compiono lo sforzo di dare una risposta organica, non puntuale, non occasionale a un Governo di alcuni dei più grandi fattori emergenti di quella che è stata definita la terza rivoluzione industriale e cioè la rottura del rapporto fra uomo ed ecosistemi, da un lato, e il rapido esaurimento delle risorse naturali, dall'altro. Fenomeni che i nostri cittadini vivono quotidianamente tutti i giorni sulla loro pelle e nelle loro esperienze, fatte di un equilibrio atmosferico precario, fatte di un cambiamento climatico che oramai non è pure più in discussione, fortunatamente, fatte di un aumento dell'inquinamento e di un esaurimento di risorse naturali che vedono fenomeni di incremento di popolazione, di dimensioni delle città e di urbanizzazioni sproporzionate, anche in Italia, e che quindi richiedono risposte correttive e di equilibrio fra zone urbane e zone rurali, di sfruttamento intenso del suolo arabile, di progressivo depauperamento e diminuzione di risorse naturali fondamentali, prima fra tutte l'acqua.
Di questo si è parlato nei giorni scorsi a Parigi e ci piace poter pensare che il Parlamento della Repubblica italiana è fra i primi Paesi che danno seguito concretamente agli impegni che sono stati assunti in questa importante assise mondiale, nella consapevolezza che quello di oggi per noi è un primo passo che dovrà essere seguito da tanti ulteriori passaggi, da scelte e leggi, ma – come è noto – ci sta più tra 0 e 1, che tra 1 e 1.000 e il punto di difficoltà è sempre quello di iniziare a compiere il primo passo, che ci porta a governare il processo che porti alle trasformazioni massicce di cui abbiamo bisogno nei campi energetici, industriali, agricoli ed edilizi, dentro il ruolo decisivo delle nuove tecnologie.
Noi, signor Presidente, come Partito Democratico e come coalizione del centrosinistra, non arriviamo a questo risultato con il nulla alle nostre spalle. Vorrei ricordare molto rapidamente le scelte qualificanti che abbiamo condotto in questo primo scorcio di legislatura, dall’, che ha consentito di attivare con dati oggettivi 19 miliardi di investimenti nel 2013, che sono diventati 24 nel 2014, per 700.000 posti di lavoro generati e che, per questo motivo, è stato confermato all'interno della recente legge di stabilità, alla scelta di impedire il nella nostra realtà nazionale, e lo voglio dire perché l'Italia ha anticipato addirittura uno degli Stati, lo Stato di New York, con il Governatore Andrew Cuomo, che passa per essere il più avanzato tra i più avanzati nel campo della legislazione ambientale. Ebbene, negli Stati Uniti d'America, lo Stato di New York ha vietato il nel dicembre del 2014; questo Parlamento lo ha fatto nel settembre del 2014, a proposito delle polemiche che ci vedono, secondo alcuni, arretrati o addirittura, al soldo delle .
Ricordo la legge sugli ecoreati, che ha colmato un ritardo pluriventennale in questo senso; la legge sulle agenzie, che noi abbiamo varato e che ci auguriamo il Senato possa rapidamente licenziare; il tema della mobilità sostenibile, sul quale ancora nei giorni scorsi, grazie al proficuo lavoro di molti colleghi – penso al lavoro del collega Capone –, abbiamo dato delle risposte molto concrete per il sud Italia. Penso anche al lavoro del collega Zardini che all'interno di questo provvedimento ha inserito il tema della mobilità com’è stato richiamato anche in precedenza.
Insomma, un primo disegno organico per una politica nuova che voglia sostenere le imprese virtuose del nostro Paese che sono sempre di più nel campo della e che possono affrontare, grazie anche a questo strumento, i nuovi e promettenti mercati ad alto valore aggiunto che questo tipo di nuova economia porta con sé. Ma non è soltanto un tema circoscrivibile, signor Presidente, all'interno della dimensione ambientale, perché questa che noi oggi colmiamo è anche un'occasione per la politica di potere riscoprire il meglio di sé. Infatti, se vogliamo evitare il rischio di passare dal tanto del passato al nulla della politica, come talvolta ci capita di dover verificare nel corso di alcuni dibattiti all'interno di quest'Aula, noi possiamo ridare la dignità alla politica proprio nel campo di queste trasformazioni epocali che stiamo vivendo perché il primato della politica è il governo dei processi della società. E il compito nostro è quello di stabilire il quadro delle regole entro le quali si manifestino le forze nuove, le forze attive, le forze propulsive che sono presenti nella società e che siano in grado di attribuire al nostro Paese un compito di guida all'interno di questi fenomeni emergenti che stiamo vivendo.
E mi permetta anche di dire che queste riflessioni possono essere anche un'occasione per quella definizione di un fondamento comune, mi verrebbe da dire di un condiviso, che per troppe volte è mancato nel nostro Paese – certamente è mancato per tutti gli anni della cosiddetta Seconda Repubblica – e che ha determinato anche quel fenomeno di incomprensione tra le forze politiche che deve essere invece colmato dentro la capacità di riconoscerci all'interno di un quadro comune nel quale ciascuno di noi, indipendentemente dalle proprie posizioni, esprime un proprio punto di riferimento collettivo.
Per noi, signor Presidente, riaffermare in questo concetto il primato della politica non è solo attribuire un fondamentale quadro di difesa della democrazia. Dire che la politica deve guidare questi processi significa anche evitare che si vada verso una grigia e pigra gestione del potere dell'esistente che sarebbe certamente un metodo inadeguato per vincere queste sfide e per costruire il futuro. Il Governo Renzi su questa prospettiva ha dato significative risposte. E quando oggi noi diciamo che mettiamo in campo una promozione di misure di che decidiamo di contenere l'utilizzo eccessivo delle risorse naturali – anche qui per la prima volta –, esprimendo questo concetto non in termini alati o filosofici, ma attraverso un provvedimento legislativo, diamo il senso di questa idea della politica alla quale pensiamo.
Questo, signor Presidente, è l'inizio di un processo, non è la conclusione, cari colleghi, di un'operazione. Infatti, la nostra testa e il nostro cuore sono già altrove; sono già al che dovremo costruire; sono all'attuazione dei piani nazionali che la Cop21 ci impone di dover realizzare e che noi vogliamo attuare immaginando per l'Italia un ruolo alla testa e alla guida di questo processo del futuro che stiamo aprendo. Diceva uno statista importante del passato, Bismarck, che la politica è l'arte del meglio che verrà. Bene, la parola arte rimanda ad un suffisso che è alla radice di due parole: artigiani e artisti. Noi abbiamo lavorato a questo provvedimento con lo spirito e la caparbietà degli artigiani e ci abbiamo messo la speranza, l'intuizione e la volontà del futuro degli artisti. Agli italiani decidere, a noi la consapevolezza di avere scritto insieme una bella pagina di politica e di questi tempi credo sia un elemento non banale da dover sottolineare .
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per un breve ringraziamento il presidente della Commissione. Prego.
ERMETE REALACCI, . Presidente, apprezzate le circostanze, al di là del ringraziamento dovuto ai relatori e agli uffici, si è trattato di un lavoro lungo, di un provvedimento atteso da tempo. Volevo solo dire che questo è solo un primo passo. È un primo passo perché bisognerà capire l'attuazione del provvedimento nei suoi aspetti normativi, nei suoi aspetti anche finanziari. È un primo passo, ma si sarà capito, sia dall'andamento dei lavori, che dagli interventi, che è un passo che ha visto la collaborazione ampia del Parlamento. È una prima risposta alle emergenze del nostro Paese e a ciò che è accaduto a Parigi.
Mi sembra anche – e termino, Presidente – una buona maniera per finire i lavori di quest'anno della Camera e magari un invito a proseguire su questa strada l'anno prossimo.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Realacci. Si associa a queste considerazioni anche il Governo che in questa fase non può intervenire.
Colleghi, vi pregherei di prendere posto. Ne approfitto, visto che, salvo imprevisti, questo sarà l'ultimo voto che facciamo prima della fine dell'anno e, quindi, prima della pausa per le festività, per dire che credo che potete unirvi a me nel ringraziare coloro che ci hanno garantito anche quest'anno di poter lavorare nel migliore dei modi e, quindi, gli assistenti parlamentari, i tecnici, i resocontisti, i segretari parlamentari, i documentaristi, i consiglieri ma credo più in generale tutto il personale della Camera che anche fuori di quest'Aula garantisce a noi di poter lavorare davvero nelle migliori condizioni . E credo che sia anche l'occasione per rivolgere a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori auguri e soprattutto un po’ di serenità per iniziare nel modo migliore e più efficace l'anno prossimo .
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2093-B, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
PRESIDENTE. Comunico che il collega Claudio Fava è stato colpito da un grave lutto: la perdita della sorella.
A nome della Presidenza e di tutta l'Assemblea desidero esprimere al collega le più sentite condoglianze.
PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 56, comma 4, del Regolamento, comunico che, a seguito delle dimissioni presentate dalla deputata Celeste Costantino quale componente effettivo della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, sulla base delle indicazioni del presidente del gruppo parlamentare Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà, la stessa è sostituita dal deputato Florian Kronbichler.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.