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Giovedì 06 Luglio 2017 ore 09:30
AULA, Seduta 828 - Esame delle misure per la prevenzione dell'estremismo jihadista
Resoconto stenografico
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Nella seduta odierna è proseguito l’esame della proposta di legge: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista (C. 3558-A). Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
XVII LEGISLATURA
828^ SEDUTA PUBBLICA
Giovedì 6 luglio 2017 - Ore 9,30
1. Seguito della discussione della proposta di legge:
DAMBRUOSO ed altri: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista. (C. 3558-A)
Relatori: POLLASTRINI, per la maggioranza; LA RUSSA, di minoranza.
2. Seguito della discussione delle mozioni Ruocco ed altri n. 1-01594, Melilla ed altri n. 1-01653, Marchi, Tancredi, Librandi, Tabacci, Locatelli, Gebhard ed altri n. 1-01654, Brunetta ed altri n. 1-01655, Simonetti ed altri n. 1-01658 e Capezzone ed altri n. 1-01659 in materia di trasparenza dei contratti derivati stipulati dal Ministero dell'economia e delle finanze (vedi allegato).
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- Lettura Verbale
- Missioni
- Preavviso di votazioni
- La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 10
- Proposta di legge: Dambruoso ed altri: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista (A.C. 3558-A) (Seguito della discussione)
- DAMBRUOSO ed altri: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista.(C. 3558-A)
- Ripresa esame - A.C. 3558-A
- Esame degli Articoli - A.C. 3558-A
- Sull'ordine dei lavori
- Esame Articolo 1 - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato RONDINI Marco (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputato FIANO Emanuele (PARTITO DEMOCRATICO)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato LONGO Piero (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputata GARNERO SANTANCHE' Daniela (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato CAPEZZONE Daniele (MISTO)
- Deputato MAZZIOTTI DI CELSO Andrea (CIVICI E INNOVATORI)
- Deputato SQUERI Luca (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato DAMBRUOSO Stefano (CIVICI E INNOVATORI)
- Deputato PARISI Massimo (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE)
- Deputato SANNICANDRO Arcangelo (ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA)
- Deputato RAMPELLI Fabio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- DAMBRUOSO ed altri: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista.(C. 3558-A)
- La seduta, sospesa alle 10,35, è ripresa alle 10,40
- Proposta di legge: Dambruoso ed altri: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista (A.C. 3558-A) (Seguito della discussione)
- DAMBRUOSO ed altri: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista.(C. 3558-A)
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3558-A
- Dichiarazioni di voto sull'Articolo 1 - A.C. 3558-A
- Deputato GIORGIS Andrea (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato DAMBRUOSO Stefano (CIVICI E INNOVATORI)
- Deputato INVERNIZZI Cristian (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputata BINETTI Paola (MISTO)
- Deputata GARNERO SANTANCHE' Daniela (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato MANCIULLI Andrea (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato FIANO Emanuele (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato CAPEZZONE Daniele (MISTO)
- Deputata SALTAMARTINI Barbara (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputato RONDINI Marco (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputato RAMPELLI Fabio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Deputato SANNICANDRO Arcangelo (ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA)
- Votazione Articolo 1 - A.C. 3558-A
- Esame Articolo 2 - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3558-A
- Esame emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Articolo 2 - A.C. 3558-A
- Esame Articolo 3 - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3558-A
- Votazione Articolo 3 - A.C. 3558-A
- Esame Articolo 4 - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3558-A
- Dichiarazioni di voto sull'Articolo 4 - A.C. 3558-A
- Deputata GARNERO SANTANCHE' Daniela (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato FIANO Emanuele (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputata SALTAMARTINI Barbara (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputato OCCHIUTO Roberto (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato BUTTIGLIONE Rocco (MISTO)
- Deputato LA RUSSA Ignazio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Deputato TOFALO Angelo (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Deputato MANCIULLI Andrea (PARTITO DEMOCRATICO)
- Votazione Articolo 4 - A.C. 3558-A
- Esame Articolo 6 - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Articolo 6 - A.C. 3558-A
- Esame Articolo 7 - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamenti - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Deputata SANTERINI Milena (DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO)
- Deputata POLLASTRINI Barbara (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato LA RUSSA Ignazio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato BUTTIGLIONE Rocco (MISTO)
- Deputato FIANO Emanuele (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato CAPEZZONE Daniele (MISTO)
- Deputato SQUERI Luca (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Votazione Emendamento - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Emendamento - A.C. 3558-A
- Votazione Articolo 7 - A.C. 3558-A
- Esame Emendamento - A.C. 3558-A
- Deputato RAMPELLI Fabio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputata GARNERO SANTANCHE' Daniela (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato RONDINI Marco (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI)
- Deputato CORSARO Massimo Enrico (MISTO)
- Deputato FIANO Emanuele (PARTITO DEMOCRATICO)
- Deputato BUTTIGLIONE Rocco (MISTO)
- Deputato LA RUSSA Ignazio (FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE)
- Vice Presidente GIACHETTI Roberto
- Deputato LABOCCETTA Amedeo (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE)
- Deputato TOFALO Angelo (MOVIMENTO 5 STELLE)
- Votazione Emendamento - A.C. 3558-A
- DAMBRUOSO ed altri: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista.(C. 3558-A)
- Interventi di fine seduta
- Ordine del giorno della seduta di domani
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
DAVIDE CAPARINI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Alli, Michele Bordo, Cirielli, D'Alia, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Fraccaro, Guerra, Latronico, Locatelli, Marcon, Mazziotti Di Celso, Migliore, Pes, Piccoli Nardelli, Pisicchio, Portas, Rampelli, Rosato, Schullian, Sottanelli e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge n. 3558-A: Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge, nel testo della Commissione, e degli emendamenti presentati.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Grazie, Presidente, volevo solo chiedere come mai l'emendamento che avevamo presentato è stato dichiarato inammissibile, visto che, invece, è parte integrante della proposta che stiamo esaminando. Io credo che in questo momento il problema della radicalizzazione non si possa disgiungere dai luoghi di culto e dalle moschee nel nostro Paese, per cui non riesco a capire perché e come si potrà spiegare agli italiani che in un momento in cui il Parlamento ha in discussione questa proposta di legge sulla radicalizzazione, le moschee vengono assolutamente escluse. A me sembra che mettere delle regole sulle aperture, ma soprattutto su come sono organizzate queste moschee, chi sono gli che studi hanno fatto; mi sembra una cosa assolutamente ovvia che ci sia un registro degli un albo delle moschee.
ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Vuole intervenire sullo stesso argomento? Mi dica se è sullo stesso argomento.
ROCCO PALESE. Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Non su questo argomento? Allora, prima rispondo all'onorevole Santanchè. Ovviamente, onorevole Santanchè, non c'è nulla di eversivo, c'è l'applicazione del Regolamento, questo lo dico per giustificare le ragioni per le quali mi accingo a leggerle una risposta in relazione alle obiezioni che lei ha sollevato con riferimento alla dichiarazione di inammissibilità degli articoli aggiuntivi 11.050 La Russa, 11.052 Garnero Santanchè e 11.053 Palmizio, non preventivamente presentati in Commissione, volti ad istituire e disciplinare dettagliatamente il registro delle moschee e l'albo nazionale degli Imam.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Prego, però, veramente, la prego...
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Un che a voi piacciono molto. Io la ringrazio della sua risposta molto formale, ma che non va alla sostanza...
PRESIDENTE. Però è quello...
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. ...perché lei, giustamente, fa il Presidente della Camera e mi ha risposto in maniera formale. La sostanza è che non si vogliono dare risposte, che non si vuole regolamentare niente e si vuole lasciare tutto nel .
PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori, onorevole Palese, prego.
ROCCO PALESE. Sì, grazie, signor Presidente. Un semplice richiamo all'attenzione per il prossimo futuro: nella mattinata, alle ore 11, nella Sala della regina si svolgerà la relazione annuale da parte del presidente dell'ANAC. C'è questa relazione al Parlamento, alla presenza del Capo dello Stato, mentre il Parlamento è chiamato a svolgere i propri lavori. Forse una migliore organizzazione sarebbe più opportuna nel futuro.
PRESIDENTE. Come sa, onorevole Palese, questo dipende dall'organizzazione dei lavori, che spetta alla Conferenza dei presidenti di gruppo e, ovviamente, noi non possiamo che proseguire i nostri lavori.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
BARBARA POLLASTRINI, . Grazie, Presidente. Sull'emendamento 1.60 Bergamini il parere è contrario, sull'emendamento 1.51 Invernizzi...
PRESIDENTE. Mi scusi, abbiamo l'emendamento 1.50 Santerini...
BARBARA POLLASTRINI, . Sull'emendamento 1.50 Santerini il parere è favorevole...
PRESIDENTE. No, mi scusi, dunque, sull'emendamento 1.60 Bergamini il parere è contrario, poi l'emendamento 1.51 Invernizzi?
BARBARA POLLASTRINI, . Parere contrario.
PRESIDENTE. Bene.
BARBARA POLLASTRINI, . Sull'emendamento 1.50 Santerini il parere è favorevole con riformulazione; sull'emendamento 1.62 Fiano il parere è favorevole...
PRESIDENTE. Mi deve dire la riformulazione, onorevole...
BARBARA POLLASTRINI, . Immediatamente. Allora, al comma 1, dopo le parole: “nonché a favorire la deradicalizzazione”, aggiungere le seguenti: “nell'ambito delle garanzie fondamentali in materia di libertà religiosa”.
PRESIDENTE. Bene, adesso l'emendamento 1.62 Fiano.
BARBARA POLLASTRINI, . Sull'emendamento 1.62 Fiano il parere è favorevole.
PRESIDENTE. L'emendamento 1.53 Becattini è ritirato. Mi dica il parere sull'articolo aggiuntivo 1.050 Guidesi... ah no, è inammissibile. Gli altri li vediamo dopo, articolo per articolo, onorevole relatrice.
FILIPPO BUBBICO,. Conforme alla relatrice, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.60 Bergamini.
MARCO RONDINI. Sì, grazie, Presidente. Semplicemente, ci interesserebbe conoscere la motivazione per la quale il relatore e il Governo hanno dato parere contrario a questo emendamento, un emendamento che a noi pare assolutamente di buonsenso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Presidente, voglio esprimere il mio parere su questo emendamento, che, ovviamente, non sostituisce la risposta della relatrice. Questa legge si occupa di prevenzione, non di aspetti penalistici. È una legge che non contiene nuovi reati, non contiene nuove pene, non contiene nuove norme di codici: contiene la strategia di un'attività di prevenzione alla radicalizzazione dei fenomeni interni alla questione dello jihadismo di matrice violenta.
PRESIDENTE. Grazie.
PIERO LONGO. Grazie, signor Presidente. Veda, il presidente Fiano fa riferimento al criterio della prevenzione, che dovrebbe essere l' di questa legge. È facile ricordare che ogni norma ha un carattere preventivo: si dice, in questo caso, guardate che, nel caso in cui succeda questo, perderete la cittadinanza e subirete un carcere cosiddetto duro.
PRESIDENTE. È esattamente l'opposto di quello che abbiamo fatto, ma, comunque, diamo la parola all'onorevole Santanchè .
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Attenda, onorevole Santanchè. Onorevole, Longo, chi parla a titolo personale parla dopo che si è espresso il gruppo. Quindi, lei avrebbe dovuto parlare dopo a titolo personale. Ha parlato prima perché mi ha detto che parlava per primo, però non fa niente. Prego, onorevole Santanchè.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Non c'è problema, Presidente. Io parlo a titolo personale e, dopo aver ascoltato con attenzione il relatore, che ci ha spiegato le motivazioni per le quali l'emendamento Invernizzi non andava bene, ero già convinta prima e, dopo la sua spiegazione sono ancora più convinta, e, quindi, voglio apportare la mia firma su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capezzone. Ne ha facoltà.
DANIELE CAPEZZONE. Grazie. Io ho ascoltato con attenzione le parole del collega Fiano, che ascolto sempre con interesse, nel consenso e nel dissenso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. A prescindere dal fatto che ha detto prima l'onorevole Fiano e, cioè, dal contenuto della legge, prevenzione e sanzione, io vorrei richiamare l'attenzione su questo emendamento e sono sorpreso che anche l'onorevole Longo abbia dichiarato l'astensione. Infatti, questo emendamento dice, nel più severo rispetto del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, che viene revocata la cittadinanza per effetto di un'imputazione. È un principio che non è che è un pochino incostituzionale: è totalmente fuori dalla Costituzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Squeri. Ne ha facoltà.
LUCA SQUERI. Grazie, Presidente. In aggiunta a quanto hanno detto dai miei colleghi, l'onorevole Santanchè e l'onorevole Capezzone, vorrei dire che qui non solo manca una strategia. Abbiamo sentito il Presidente, giustamente, ribadire, per gli effetti del Regolamento, la non possibilità di accettare emendamenti tipo quelli riferiti alle moschee, ma io mi chiedo: abbiamo sentito l'onorevole Fiano, si dice che si vuole intervenire a livello preventivo sulla radicalizzazione jihadista, ma sapete quante volte è citato il termine “moschea” in questa legge? Lascio all'Aula la risposta e andate a leggere il testo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Dambruoso. Ne ha facoltà.
STEFANO DAMBRUOSO. Presidente, rammento a lei e chiaramente a me stesso e agli altri membri della Commissione, che hanno lavorato molto su questa proposta di legge, che quella strategia a cui si è fatto riferimento è esattamente quello che manca oggi in una dinamica legislativa dove, rammento, pure in assenza di un evento così clamoroso…
PRESIDENTE. Attenda. Colleghi là sopra, scusate… Colleghi che state facendo una simpatica riunione, noi stiamo cercando di lavorare. Prego, onorevole Dambruoso.
STEFANO DAMBRUOSO. Pure in assenza di un attentato, abbiamo introdotto nel 2015 delle leggi che sono al limite delle leggi emergenziali, fortemente restrittive e punitive. Quelle non erano strategiche, mancava una strategia per unire gli sforzi di tutti i Ministeri competenti sulla prevenzione (Ministero dell'Interno, Ministero dell'Istruzione e Ministero della Giustizia), ed è quello che con questa legge si cerca di fare, dando ad un organismo, il CRAD, di cui si parlerà di qui a poco, competenze del Ministero dell'Interno nell'organizzare appunto la sinergia fra tutti questi Ministeri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parisi. Ne ha facoltà.
MASSIMO PARISI. Presidente, a prescindere dal giudizio su questa legge e sul fatto che norme di carattere penale o penalistico possano essere introdotte in una legge che parla in realtà di prevenzione - un dibattito che mi appassiona poco, come mi appassiona poco questa legge, e preannuncio che su questo provvedimento, sostanzialmente vuoto, noi ci asterremo -, sono invece molto interessato dal dibattito che si è scatenato sull'atteggiamento che terranno alcuni gruppi di fronte a questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, è veramente incredibile che nel Parlamento della Repubblica italiana, che ha una Costituzione innanzitutto liberaldemocratica, si possano proporre emendamenti di questa natura. Praticamente siamo all'aberrazione più grave, più ampia e più profonda della civiltà giuridica del diritto penale. Qua si dice che uno - l'hanno già detto, ma noi interveniamo perché vogliamo che sia sancito anche il nostro profondo dissenso da questa cultura -, soltanto perché imputato di propaganda attiva, oltre che di partecipazione - di propaganda! -, a favore di questa dottrina o di questa religione - chiamatela come volete -, debba immediatamente essere incarcerato e sottoposto al regime del 41-, che, come è stato spiegato, è un regime che si applica dopo condanne definitive eccetera.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.
FABIO RAMPELLI. Presidente, per certi aspetti, il dibattito che si è sviluppato intorno a questo emendamento è surreale, nel senso che non si possono non condividere in linea di principio, quindi proprio come approccio culturale, talune delle osservazioni che venivano poco fa esternate anche dai banchi esattamente opposti a quello da cui parlo.
PRESIDENTE. Colleghi, dovremmo passare ai voti, ma c'è stata una richiesta di voto segreto e stiamo verificando se ricorrono le condizioni per procedere con tale votazione. Essendo la richiesta arrivata in questo istante, è necessario fare un approfondimento, vi prego di avere un attimo di pazienza. Sospendo per cinque minuti la seduta, che riprenderà alle ore 10,40.
PRESIDENTE. Colleghi, la seduta è ripresa. Se siete interessati alla ragione della sospensione, questa è dovuta al fatto che l'argomento è delicato e quindi cerco di tradurvelo, sperando di riuscire a farlo nel modo migliore. Voi sapete che la regola prevede che il voto segreto viene stabilito laddove c'è una prevalenza rispetto al Regolamento; dove non c'è la prevalenza, anche se c'è una parte che può riguardare il voto segreto, si procede con il voto palese. In questo caso, ci troviamo in una situazione nella quale è esattamente distribuito al cinquanta per cento perché sono due disposizioni distinte contenute nello stesso emendamento: una, per la quale è possibile ammettere il voto segreto, riguardante l'articolo 41-; una, che, invece, non prevede il voto segreto, riguardante la cittadinanza. Dunque, con gli uffici, anche sulla base della richiesta di votazione per parti separate avanzata dall'onorevole Occhiuto, avremmo deciso di votare per parti separate la parte concernente l'articolo 41- e la parte concernente la cittadinanza, con la premessa che diventa la premessa comune sia alla parte riguardante il 41- sia a quella riguardante la cittadinanza. Questo serve perché, se l'una o l'altra parte dovessero essere approvate, ovviamente si pone un rapporto di consequenzialità tra la premessa e il dispositivo. Sono stato chiaro? Quindi, avremo due votazioni: una a voto segreto e l'altra a voto palese. Per essere più chiari, così ci capiamo, la parte che leggerò sarà la parte che viene votata insieme prima con la parte riguardante l'articolo 41- e poi con quella riguardante la cittadinanza ossia sarà la parte comune: “ in termini di integrazione sociale, culturale e lavorativa. : Ai soggetti imputati per un reato che abbia comportato la partecipazione o la propaganda attiva in favore dello jihadismo” e la parte comune termina qui e sarà votata prima con la parte che riguarda il 41- e poi con la parte che riguarda la perdita della cittadinanza. Immagino che sia chiaro per tutti.
ANDREA GIORGIS. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, intervengo su questo primo articolo per svolgere alcune brevi considerazioni sull'oggetto della presente proposta di legge. Tale oggetto, nel corso dei lavori in Commissione, è stato a mio avviso meglio definito ma tuttavia io avrei preferito fosse più ampio almeno da un punto di vista formale. La proposta di legge, come recita il titolo, contiene Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista. Rispetto al testo originario è stato opportunamente precisato in Commissione che l'estremismo, che la legge si prefigge di prevenire e contrastare, è quello violento. Come ho scritto in alcuni emendamenti che, per disciplina di maggioranza e di gruppo ho ritirato, credo che sarebbe stato opportuno sopprimere dal titolo e dai diversi articoli l'inciso “di matrice jihadista”. In tal modo, non si sarebbe affatto mitigata l'efficacia della proposta di legge nel prevenire i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista ma si sarebbe soltanto estesa la portata della disciplina ad ogni eventuale forma di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento sull'esempio di quanto dispongono analoghe discipline di altri ordinamenti europei. Non si sarebbe perciò trattato di negare la particolare natura ideologica dei fenomeni di radicalizzazione e di terrorismo che hanno insanguinato molte città europee ma di prestare maggiore cura alle esigenze della generalità e dell'astrattezza della legge, con tutte le implicazioni che simili princìpi contengono. Concludo, osservando come tuttavia, anche grazie a una serie di emendamenti, alcuni già fatti propri dalla Commissione e altri che voteremo nel prosieguo dei lavori, la proposta di legge contenga numerose disposizioni volte a scongiurare il rischio che si introduca una qualche forma di discriminazione religiosa o culturale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dambruoso. Ne ha facoltà.
STEFANO DAMBRUOSO. Grazie, Presidente. Sull'ultima osservazione fatta dall'onorevole Giorgis, questi ha ricordato giustamente che c'è stata una garbata, istituzionale e democraticissima dialettica e un dibattito in sede di Commissione affari costituzionali dove sono state sostenute entrambe le posizioni rappresentate dall'onorevole Giorgis ma dove è prevalsa una volontà, questa, sì, davvero politica, di attribuire un significato anche contestuale ai tempi che stiamo vivendo alla proposta di legge in esame sull'estremismo violento che, altrimenti, avrebbe dato il senso di una legge decontestualizzata rispetto alle priorità che un periodo storico come quello di oggi ci sta prospettando. Pertanto è prevalsa la volontà di dire che il Parlamento e il Governo, oltre ad aver inserito norme fortemente restrittive nel 2015, si occupano di completare la normativa da mettere a disposizione degli operatori della sicurezza per sviluppare tutte le progettualità in materia di prevenzione. Questa è stata la ragione per cui si è prevalsa la volontà di mantenere quella dizione di jihadismo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Invernizzi. Ne ha facoltà.
CRISTIAN INVERNIZZI. Presidente, io annuncio - ovviamente, come sarà la posizione della Lega Nord su tutto il provvedimento - il voto contrario all'articolo 1. Per il motivo che secondo noi è oggi più importante: stiamo facendo una legge che ha una finalità di prevenzione, dicendo - come è stato affermato dall'onorevole Dambruoso, al quale ovviamente portiamo rispetto per la sua storia professionale nell'ambito del contrasto ai fenomeni di cui stiamo discutendo - che questa sarebbe la seconda gamba di un intervento globale che ha già visto l'apparato repressivo instaurato nel 2015, e che oggi vede invece lo Stato italiano attrezzarsi contro il fenomeno della radicalizzazione jihadista attraverso strumenti appunto di prevenzione, eccetera eccetera.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CRISTIAN INVERNIZZI. …contro l'islamismo”? Mi avvio alla conclusione. Il problema, ripeto, è interno al mondo islamico; e se vogliamo prevenire questo cancro che si chiama radicalismo islamico, se noi vogliamo distruggere questo cancro che si chiama radicalismo islamico, l'Islam si deve svegliare e fare il primo passo all'interno delle moschee, all'interno delle associazioni culturali, all'interno di tutto quel variegato mondo nel quale (e loro lo sanno meglio di noi) i principi della fine dall'Occidente, della battaglia contro i crociati vengono quotidianamente predicati .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.
PAOLA BINETTI. Questo primo articolo della legge dovrebbe aiutarci a mettere un evidente e chiaro e deciso segnale che la violenza nulla ha a che vedere con la religione. Non c'è nessuna violenza che può essere giustificata in nome della religione: l'unica violenza che la religione potrebbe chiedere è semplicemente quella lotta contro il male, che però è, a sua volta, espressione non di una visione religiosa della vita, ma semplicemente dell'aggressività e della violenza che molte volte segnano la lotta per la supremazia e per la sopraffazione tra i popoli. Quindi, la prevenzione reale della violenza, ammesso e non concesso che possa essere considerata espressione in qualche modo di una qualsivoglia religione, deve cominciare proprio dall'estirpare quel senso di aggressività, quel senso di sopraffazione, quel senso di arroganza, quel senso di assoluta autodeterminazione che porta a disprezzare gli altri e a guardarli come oggetti e non come persone.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santanché. Ne ha facoltà.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Presidente, io credo che il buongiorno si veda dal mattino. Per questa proposta di legge lo vediamo già dall'articolo 1, perché si evince in maniera netta e chiara che non ci si vuole rendere conto di cosa stiamo parlando e di qual è il problema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Manciulli. Ne ha facoltà.
ANDREA MANCIULLI. Presidente, vorrei, naturalmente, raccogliendo l'appello che su materie come queste è importante che il Paese e il Parlamento, che è tramite, dia una prova di unità, che il legislatore avesse coscienza che, quando si fa una legge importante come questa, bisogna concentrarsi davvero sui termini giusti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Presidente, siccome già il collega Manciulli e il collega Giorgis si sono articolatamente dilungati sul significato delle parole che abbiamo utilizzato, qui c'è una ragione politica.
PRESIDENTE. Concluda.
EMANUELE FIANO. … nel corpo giuridico italiano questa dizione, che esattamente incontra i fenomeni della radicalizzazione che si trasforma in terrorismo in tutta Europa. Lo facciamo noi per la prima volta .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capezzone. Ne ha facoltà.
DANIELE CAPEZZONE. Grazie, signor Presidente. In dialogo con gli esponenti del Partito Democratico, con l'onorevole Fiano, si può certamente votare a favore di un provvedimento, ma si può nello stesso tempo ritenere che manchi una strategia e, soprattutto, mi rivolgo in questo caso al collega Giorgis, che con onestà intellettuale ha detto dal suo punto di vista: leviamo l'aggettivo “jihadista”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.
BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Purtroppo, mi ha sollecitato ulteriormente l'intervento del collega Fiano, perché qualcuno mi dovrà spiegare, prima o poi, dove e come, soprattutto, si intende realmente prevenire, quindi, combattere un fenomeno - e sono d'accordo con l'onorevole Capezzone - di matrice islamista, perché di questo stiamo parlando, se vogliamo combattere realmente questo fenomeno. Come lo volete fare? Perché quello che c'è scritto in questa legge è che voi volete prevenire, e quindi combattere, fenomeni di radicalizzazione dell'estremismo violento, bla bla bla bla, come? Con la creazione di un Centro nazionale sulla radicalizzazione, con l'istituzione di un Comitato parlamentare per il monitoraggio, bla bla bla. Questi sono i metodi e i modi con cui volete combattere e prevenire la radicalizzazione? Beh, questa è demagogia…
PRESIDENTE. Concluda.
BARBARA SALTAMARTINI. Così non risolvete nulla, ecco dove siete impantanati ed ecco dove volete far credere agli italiani …
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Saltamartini.
MARCO RONDINI. Sì, grazie, Presidente, molto brevemente. Nel testo originario era previsto in sostanza di utilizzare quegli ammortizzatori sociali messi a disposizione dei lavoratori italiani che avevano perso il posto di lavoro per deradicalizzare il soggetto che era stato individuato come vicino al radicalismo islamico. Ebbene, ciò che è uscito dalla porta rientra dalla finestra e lo mettete in calce all'articolo 1, prevedendo il recupero, in termini di integrazione sociale, culturale e lavorativa, dei soggetti coinvolti, cittadini italiani o stranieri residenti in Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.
FABIO RAMPELLI. Come era prevedibile, il dibattito su questa legge è frizzante, diciamo così, e quindi anche nelle prime battute, sui primi emendamenti all'articolo 1, sull'articolo 1, dove teoricamente ci sarebbe poco da discutere, si trovano le ragioni delle differenze in quest'Aula tra le varie sensibilità politiche e culturali, che si manifestano attraverso anche i partiti di riferimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Le ragioni della propaganda in sede legislativa dovrebbero un pochino rendere omaggio a quello che effettivamente stiamo votando, cioè alla lettera dei testi degli emendamenti. Ora, questo articolo 1, ad un certo punto, si incarica di definire qual è il fenomeno che si intende prevenire e poi, eventualmente, anche colpire. Ora, io credo che le parole di Fiano siano ineccepibili. L'emendamento chiarisce ancora meglio quanto, comunque, era già scritto nel secondo comma dell'articolo 1. L'emendamento Fiano, che è importante e fondamentale, dice: “ intende il fenomeno che vede persone abbracciare, anche se non sussiste alcun stabile rapporto con gruppi terroristici, ideologie di matrice jihadista (...)”, eccetera eccetera. Quindi, cosa vorrebbe la destra di più? Qui addirittura si dice che il fenomeno che dobbiamo tenere sotto controllo è anche la mera adesione ideologica, la mera professione di fede. Quindi, che volete di più? A prescindere se si è d'accordo o non si è d'accordo, però non si può dire che qui si scrive un'altra cosa. Ora, come dire, i liberali certamente inorridisco di fronte a una cosa di questo tipo. Altri, gli statualisti, potrebbero essere d'accordo, ma non si può dire, non si può attribuire a Fiano quello che Fiano non ha detto e non si può leggere il testo nel modo in cui non è scritto. Quindi, come dire, un po' di onestà intellettuale tra di noi, altrimenti, veramente, è sempre un gioco delle parti, è sempre una commedia!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
BARBARA POLLASTRINI, . Presidente, sull'emendamento 2.50 Invernizzi il parere è contrario; sull'emendamento 2.51 Invernizzi il parere è favorevole; sull'emendamento 2.52 Invernizzi il parere è contrario; sull'emendamento 2.54 Santerini c'è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; sull'emendamento 2.60 Dambruoso il parere è favorevole; sull'emendamento 2.200 della Commissione il parere è favorevole; sull'emendamento 2.53 Invernizzi il parere è contrario; sull'emendamento 2.201 della Commissione il parere è favorevole; sugli emendamenti 2.55 Centemero e 2.57 Santerini c'è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; sull'emendamento 2.58 Giorgis il parere è favorevole con riformulazione, che, se lei mi consente, leggerei: “: 2-. Il CRAD, con il Piano strategico nazionale di prevenzione, promuove il dialogo interreligioso e interculturale, la condivisione dei princìpi di laicità dello Stato, di libertà religiosa e di tutti gli altri princìpi fondamentali della Costituzione, nonché il contrasto ad ogni forma di discriminazione razziale, etnica, religiosa, di genere e di orientamento sessuale e a pratiche che colpiscono l'integrità fisica, la dignità e i diritti delle persone.”
PRESIDENTE. Il Governo?
SESA AMICI,. Conforme, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 2.50 Invernizzi.
MILENA SANTERINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MILENA SANTERINI. Lo ritiro.
PRESIDENTE. Bene. Passiamo all'emendamento 2.60 Dambruoso.
CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, signor Presidente. Giusto per tranquillizzare anche il collega Sannicandro, che afferma per sua voce, ma non avevamo dubbi, di non capire la motivazione per cui la destra o le destre, come le chiama lui, hanno le posizioni che noi abbiamo. Approfitto anche di questo emendamento per sottolineare i motivi per i quali questa parte politica - la parte della Lega Nord - il presente provvedimento non soddisfa per nulla.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manciulli. Ne ha facoltà.
ANDREA MANCIULLI. Grazie, Presidente. Io vorrei, dopo una serie di interventi che trattano questa legge come se si trattasse di una iniziativa di qualche buontempone che, culturalmente, si interessa al fenomeno del jihadismo e della radicalizzazione, quasi con un fine umanitario, vorrei precisare un punto sostanziale. Nelle ultime tre più importanti riunioni dell'antiterrorismo mondiale - quella delle Nazioni Unite, quella della NATO, alla quale ho avuto anche l'occasione di partecipare in quanto relatore per il tema del terrorismo jihadista in quel consesso, e quella ultima del G7 - è stato ribadito un principio e un invito: che tutti i Parlamenti, oltre ai decreti repressivi che in gran parte sono stati fatti - noi lo abbiamo fatto nel 2015 -, si dotino anche di una dimensione preventiva.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Manciulli. Se almeno i colleghi del gruppo dell'onorevole Manciulli abbassassero il tono della voce…
ANDREA MANCIULLI. Non fa niente, chi è interessato ascolta.
PRESIDENTE. Almeno quelli del suo gruppo, magari. Prego.
ANDREA MANCIULLI. Con la nascita di Daesh e l'investimento che Daesh ha fatto con le nuove tecnologie e, soprattutto, l'enorme guerra mediatica, si è creato un fenomeno che è misurabile nei numeri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, è nota la grande stima che ho per il collega Dambruoso, ammetto di avere un pregiudizio favorevole rispetto a un testo da lui proposto, e sono convinto che dobbiamo parlare di prevenzione, tuttavia mi sembra che il testo mostri una certa timidezza, e che proprio sul tema della prevenzione sia aperto a importanti obiezioni. Possiamo fare la prevenzione senza avere una chiarezza di rapporto con le comunità islamiche? Ciò perché è sbagliato quello che ha detto qualche collega, cioè che l'Islam è il nemico, ma è sbagliato anche pensare che l'Islam sia l'amico. Oggi l'Islam vive una fase drammatica, paragonabile a quella che è stata la Riforma nel secolo XVI in Italia: un nuovo Islam sta nascendo dentro l'Islam vecchio, e per il nuovo Islam, gli altri islamici, gli islamici vecchi, sono infedeli, proprio come noi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Presidente, la stima personale e politica nei confronti dell'onorevole Manciulli ci porta a non dubitare della sua buona fede, quando ci illustra gli obiettivi che lui auspica possano essere perseguiti dall'entrata in vigore di questa norma, però va ricordato a noi tutti, e al collega Manciulli in particolare, come la permanenza di un livello di sospetto, rispetto poi ai criteri di applicazione pratica degli strumenti di cui intendiamo dotarci, non sia figlia di una volontà preconcetta, ma purtroppo dipenda dall'annotazione delle esperienze con cui ci siamo dovuti confrontare.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Corsaro. Onorevole Rabino, onorevole Rabino… onorevole Rabino! Onorevole Rabino, se a lei non dispiace, noi vorremmo andare avanti con i lavori. Se potete uscire per parlare, e fare in modo che possiamo seguire i lavori. Prego, onorevole Corsaro.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Ciò perché, signor Presidente e onorevole Manciulli, il tema vero è che ogni qual volta una norma o un provvedimento consentono, esplicitamente o in qualche caso addirittura meno, di costruire delle nuove professionalità, votate, quelle sì, collega Manciulli, alla filantropia, noi scopriamo di essere, oltre che un popolo di santi, di eroi e di navigatori, anche un popolo di formidabili assistenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dambruoso. Ne ha facoltà.
STEFANO DAMBRUOSO. Presidente, nel ricambiare la stima affettuosa già espressa dall'onorevole Buttiglione, mi piace informare che abbiamo previsto, proprio perché non siamo giudici sull'approccio etico di alcune associazioni che si occupano di Islam in Italia e non siamo noi a dover decidere con legge chi è legittimamente e fondatamente moderato e ha un approccio con il dialogo istituzionale costruttivo, che tutto questo in una legge non poteva essere scritto, mentre sarà uno dei compiti proprio del CRAD, di cui si parlerà di qui a poco, e anche del Comitato interparlamentare, il quale dovrà occuparsi di andare proprio a sviluppare i rapporti con quei rappresentanti delle comunità che esistono in Italia che sono interessati a sviluppare tutti questi progetti di dialogo interreligioso e interculturale.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ANDREA GIORGIS. Sì, Presidente, accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Grazie, Presidente. Intervengo sull'emendamento in esame per fare anche in questo caso evincere come non c'è mai chiarezza e si capisce che non si vuole arrivare al punto della soluzione dei problemi quando si scrive che, da una parte, si vuole promuovere il dialogo interreligioso e interculturale e poi, dall'altra parte, si parla dei diritti delle persone.
PRESIDENTE. Sto per dare la parola all'onorevole Buttiglione che ha ancora un minuto del tempo assegnato. Quindi, tenuto conto che lo consumerà, la informo anticipatamente che la componente UDC-Idea del gruppo Misto sta per esaurire il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame e, come da prassi costante, la Presidenza concederà a tale componente un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.
ROCCO BUTTIGLIONE. Voglio rassicurarla, signor Presidente, troveremo il modo di far sentire la nostra voce, anche all'interno delle tagliole che il Regolamento dissemina sul nostro cammino. Quando ho letto l'emendamento 2.58 Giorgis, ho detto: come si fa a non votarlo? È ovvio. Poi ci ho ripensato perché esso è il tipico emendamento politicamente corretto e segnala uno scivolamento del politicamente corretto che giudico inaccettabile. Una volta avremmo chiamato e messo al primo posto tra i tipi di discriminazione da combattere l'antisemitismo che non è più politicamente corretto come una volta e, d'altro canto, ognuno che conosca la situazione reale delle comunità islamiche in Italia sa che il primo problema delle comunità islamiche, in particolare di quelle che sono più pericolose per noi, è l'antisemitismo. Perché in tutto il provvedimento l'antisemitismo non viene mai ricordato? Eppure è un elemento centrale dei processi di adattamento e di integrazione all'interno dalla società. Mi si consenta anche di ricordare, dal momento che parliamo di antisemitismo, che non sarebbe stato male anche richiamare l'anticristianesimo perché di gran lunga il maggior numero di vittime di persecuzioni religiose nel mondo e, in particolare, di persecuzioni religiose islamiche nel mondo sono i cristiani. Per tali ragioni noi ci asterremo.
BARBARA POLLASTRINI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Colleghi, però vi prego invece di alzare la voce, di alzare la mano in maniera che è più facile per il Presidente dare la parola. Onorevole Pollastrini, ne ha facoltà.
BARBARA POLLASTRINI, . Mi scuso, Presidente, credevo di aver alzato la mano e mi scuso con lei.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giorgis. Ne ha facoltà.
ANDREA GIORGIS. Presidente, temo che sia sfuggito ai colleghi quello che è il principio di generalità e astrattezza e quello che è il contenuto del testo proposto in votazione a questa Camera. Intanto, se leggiamo il testo, si dice in maniera molto chiara che il piano strategico nazionale di prevenzione promuove, oltre al dialogo interreligioso e interculturale, la condivisione del principio di libertà, di laicità dello Stato, libertà religiosa, tutti gli altri principi fondamentali, nonché il contrasto a ogni forma di discriminazione etica, religiosa, di genere e di orientamento sessuale, e a pratiche che colpiscono l'integrità fisica, la dignità e i diritti delle persone. Inoltre, vorrei ricordare, ma questo per colleghi che hanno più esperienza di me dovrebbe essere noto…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Giorgis.
ANDREA GIORGIS. …che in sede di riformulazione, come è quella che stiamo discutendo, si tiene conto anche del contenuto di altri emendamenti, e si cerca di evitare il più possibile delle ripetizioni ridondanti. In un successivo emendamento si dirà espressamente (emendamento che ha il parere favorevole) dei diritti delle donne anche in ambito familiare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
BARBARA POLLASTRINI, . Emendamento 3.50 Invernizzi, parere contrario. Emendamento 3.60 Roberta Agostini, parere contrario. Emendamento 3.100, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, parere favorevole. Emendamento 3.51 Fiano, parere favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
SESA AMICI,. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare per richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Per sottolineare che avremo esaurito i tempi, ma siamo ancora presenti in vita e presenti in Aula. Signor Presidente, lei si è avveduto con un po' di ritardo del fatto che io avevo chiesto la parola. La prassi costante in quest'Aula, che lei certamente conosce, è quella di sospendere le votazioni che il Presidente dell'Assemblea ha erroneamente proclamato, quando si renda conto di avere non considerato adeguatamente un collega il quale chiedeva la parola. Vorrei invitarla a che questo comportamento non si ripeta: soprattutto per il fatto che - ripeto - pur avendo esaurito i tempi, siamo presenti in vita. E mi consenta di esprimere anche un certo sospetto che esista una qualche volontà di discriminazione verso questo gruppo, che si è vista in precedenti risoluzioni dell'Ufficio di Presidenza, e non vorrei si riflettesse anche nelle modalità di conduzione dell'Aula.
PRESIDENTE. Onorevole Buttiglione… Onorevole Buttiglione, la prego di ascoltarmi: lei ha avuto la responsabilità che ho io in questo momento, e rimango molto colpito dalle sue parole, perché lei sa perfettamente che chi sta qua dentro innanzitutto opera in buona fede e nel rispetto del Regolamento. Quindi lei lo dovrebbe dare… Come io lo davo per scontato quando lei presiedeva, mi auguro che lei lo dia per scontato nel momento in cui presiedo io.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata .
BARBARA POLLASTRINI, . La Commissione esprime parere favorevole sul suo emendamento 4.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
SESA AMICI,. Conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Grazie Presidente. Anche questo articolo dimostra la non volontà di andare al cuore dei problemi che abbiamo. Dimostra che non si vuole assolutamente risolvere. Ma voi pensate che possiamo risolvere il problema della radicalizzazione, dello jihadismo, della religione islamica (perché vedo e apprendo oggi con tristezza che si vuole anche fare una cosa per me tremenda: cambiare il linguaggio che dovrebbe essere una convenzione, invece cambiamo anche il linguaggio, capisco che jihadismo magari per mia nonna di Cuneo è più difficile da comprendere rispetto a terrorismo islamico e islamista, cambiamo anche il nostro linguaggio, abbiamo cambiato molti vocaboli, continuiamo anche in questa direzione), quindi, secondo voi, con i problemi enormi che abbiamo, che sono dimostrati, che sono documentati….
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Santanchè, colleghi possiamo abbassare il tono della voce gentilmente..grazie?
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. …della radicalizzazione nelle moschee (abbiamo visto anche ultimamente terroristi che passavano sul nostro territorio nazionale e che frequentavano questi sedicenti luogo di culto, le moschee), pensate che possiamo risolvere tutto questo con l'istituzione di un Comitato parlamentare? Ma qui la presa in giro non ha fine. Io credevo che avevate abbandonato il vostro approccio ideologico, che vi eravate liberati dall'ideologia che vi ha sempre accompagnato in tutti questi anni e che sareste riusciti a fare una legge che serviva veramente a risolvere il problema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Grazie, Presidente. Premesso, Presidente - mi rivolgo a lei, per il suo tramite mi rivolgo all'onorevole Santanchè - che qui nessuno prende in giro nessuno, perché qui i legislatori fanno le leggi, con opinioni favorevoli e contrarie, non c'è una presa in giro. La mia domanda è semplice: esiste già nel Parlamento italiano un'attività di Commissione o di Comitato parlamentare di attività conoscitiva sul fenomeno della radicalizzazione islamica, come è esistita in Francia o come è esistita in Germania o come è esistita in Gran Bretagna? Esiste o no già un'attività parlamentare conoscitiva di questo fenomeno? Esiste o no un Comitato parlamentare che potrà andare in ogni luogo a verificare? Nei luoghi di culto, negli ospedali, nell'attività della sanità pubblica, nelle carceri di questo Paese, sui luoghi del lavoro, per capire che cosa sta succedendo, dove sta succedendo, quanto sta succedendo e come sta succedendo che ci siano dei fenomeni di radicalizzazione che, come ha spiegato il collega Manciulli, tutti gli studiosi europei e del mondo ci dicono che sono gli antecedenti dei fatti di terrorismo e che dobbiamo capire dove si sviluppano e come si sviluppano e che, nel caso già configurano condotte penali, verranno consegnati a chi deve giudicare delle condotte penali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.
BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Guardi, che questo fenomeno sia drammatico, gravissimo, devo dire che il nostro gruppo parlamentare lo ha detto in ogni dove, non si può certo accusare noi di non aver mai sollevato la mano in quest'Aula per dire: attenzione c'è un problema gravissimo a cui dobbiamo porre rimedio, affrontarlo, ma farlo in maniera seria, farlo con strumenti idonei e il Comitato non è possibile pensare che sia il solo strumento - come qui è previsto, tra l'altro, perché c'è il Comitato e c'è l'organo governativo, non c'è altro -, non si può pensare che con questi due strumenti si possa affrontare seriamente e risolvere un problema gravissimo quale quello della radicalizzazione e del terrorismo. Questo è il punto di fondo.
PRESIDENTE. Colleghi, per favore! Grazie.
BARBARA SALTAMARTINI. Ma li lasci parlare, li lasci sfogare, Presidente, perché capisco che si sentono un po' frustrati.
PRESIDENTE. Lei si rivolga a me, le è rimasto un minuto.
BARBARA SALTAMARTINI. Li lasci pure sfogare. Detto questo, voi dovevate affrontare il tema, noi ve lo abbiamo detto più volte, vi abbiamo fatto anche alcune proposte, le avete sempre rigettate, pensando e muovendovi solo e soltanto in una logica ideologica, questa sì, da parte vostra e mai – mai! - cercando di andare ad analizzare il problema fino in fondo, e soprattutto mai – e poi mai! - guardando all'interesse degli italiani, che dovrebbe venire prima di tutto, ma voi questa cosa la mettete sempre in secondo piano e
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
ROBERTO OCCHIUTO. Per il suo tramite, Presidente, vorrei ricordare all'onorevole Fiano, vorrei tranquillizzarlo, più che altro in ordine al fatto che anche a noi piace studiare i provvedimenti, ma riteniamo che per farlo non sia necessario istituire un comitato parlamentare. Riteniamo, invece, il comitato parlamentare l'ennesimo spot contenuto in questa legge. Questa è una legge bandiera è questa la ragione - lo ribadisco - per la quale noi voteremo contro questa legge e voteremo per tutti gli spot contenuti in ciascun articolo di questa legge. Non è con una legge spot, con una legge bandiera, che si dimostra di avere una strategia per contrastare un fenomeno che il Governo e la maggioranza hanno dimostrato di non avere la capacità di contrastare
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà. Ha un minuto.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signor Presidente, di essersi accorto della mia esistenza in vita e della mia presenza in quest'Aula. Noi voteremo questo articolo e voteremo anche la legge, senza l'illusione che questo articolo e questa legge risolvano il problema della radicalizzazione. Vorrei dire che quello del benaltrismo è un vizio tipico della sinistra italiana. Ben altre sono le cose che sarebbero necessarie, certo, ben altre sono le cose che sarebbero necessarie, però questa è una cosa, piccola, da non enfatizzare, ma utile: il Parlamento italiano si dota di uno strumento per monitorare questo fenomeno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, io mi sono disamorato quando è arrivata questa legge in Commissione. Speravo che ci fosse un sussulto da parte del Parlamento, che veramente si volesse prendere atto del pericolo dell'estremismo islamico, del terrorismo islamico. Vede, non sono neanche seduto tra i relatori di minoranza, pur essendo il relatore di minoranza, perché ho capito che questa è una legge manifesto, per far vedere che siamo in grado di scrivere qualcosa, anzi, peggio, che siamo in grado di fare un altro piccolo ‘poltronificio', perché l'articolo di cui stiamo discutendo, l'articolo 4, altro non è che un altro piccolo ‘poltronificio' con cinque deputati, cinque senatori, e poi il corollario di spese che ne verranno fuori e che sono già indicate, sono di circa un milione l'anno oggi, destinate ad aumentare, per - dice Fiano - per che cosa? Per far conoscere al Parlamento i frutti del monitoraggio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tofalo. Ne ha facoltà.
ANGELO TOFALO. Grazie, Presidente. Io capisco che quattro anni di Governo Letta-Renzi-Gentiloni abbiano prodotto ormai mezzo milione, 600 mila migranti passati qui in Italia, capisco che ci sia la necessità da parte di qualcuno, e non metto in dubbio assolutamente la competenza e la buona fede del collega Manciulli, ma capisco che, come dire, il PD debba parlare di questi temi per mettere un po' delle pezze, però, ecco, non accetto giocare su alcune parole delicate e confondere, non tanto, come dire, colleghi che magari non conoscono questi temi, ma soprattutto chi ci ascolta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Manciulli. Ne ha facoltà.
ANDREA MANCIULLI. Ho grande rispetto delle opinioni altrui, vorrei ricordare che il Parlamento francese ha istituito qualche mese fa la Commissione Piétrasanta; il Parlamento inglese ha istituito un'analoga commissione, che naturalmente sarà probabilmente rinnovata da questo Parlamento; così ha fatto anche il Parlamento tedesco e c'è un invito formale dell'Unione europea a farlo un po' da tutte le parti. Per quale motivo? Perché si tratta di una materia nuova, che assume ogni volta contenuti molto diversi. Per esempio, vorrei invitarvi a guardare - e chiudo - il fatto dell'utilizzo dei giochi elettronici come metodo di estensione della propaganda jihadista negli adolescenti. Si tratta di fenomeni che hanno un loro divenire e che hanno bisogno di trovare un'omogeneità legislativa in sede europea e dei Parlamenti europei. E questo chi lo deve fare, se non i Parlamenti? Abbiamo fatto comitati per tutto, lo possiamo fare anche per fare una normativa europea all'altezza e in comunicazione .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Ora, onorevole relatrice, ci indichi la strada da seguire.
BARBARA POLLASTRINI, . Grazie, Presidente. Io chiedo di accantonare l'articolo 5 nella sua interezza e di passare, se possibile, all'articolo 6.
PRESIDENTE. Va bene.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
BARBARA POLLASTRINI, . Sull'emendamento 6.50 Fiano il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO,. Conforme, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 6.50 Fiano.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate .
BARBARA POLLASTRINI, . Sull'emendamento 7.50 Centemero, parere contrario; sull'emendamento 7.100 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), parere favorevole; sui successivi emendamenti 7.51 Santerini, 7.60 Roberta Agostini e 7.52 Dadone invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 7.61 Gregorio Fontana, parere favorevole. Sull'articolo aggiuntivo 7.050 Rampelli, parere contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
SESA AMICI,. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 7.50 Centemero, sul quale, oltre al parere contrario della relatrice e del Governo, c'è il parere contrario anche della V Commissione (Bilancio).
MILENA SANTERINI. Presidente, lo ritiro con rammarico, perché prevedeva, come l'altro mio, il coinvolgimento delle comunità religiose, perché lo jihadismo non si sconfigge dall'esterno ma, come sappiamo, principalmente all'interno. Quindi, poiché questo è anche nello spirito della legge, io credevo che andasse meglio esplicitato.
PRESIDENTE. C'era anche il parere contrario della V Commissione, onorevole Santerini.
BARBARA POLLASTRINI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BARBARA POLLASTRINI, . Vorrei specificare, attraverso lei, Presidente, che lo spirito e anche la finalità che ha sottoposto alla nostra attenzione l'onorevole
IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa, su questo non posso darle la parola perché è stato ritirato.
IGNAZIO LA RUSSA. Faccio proprio questo emendamento e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Adesso ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, non che io sia felice di questo emendamento o dello spirito che lo muoveva, ma lo si può leggere in tanti modi. Voi non avete ritenuto nessuno di presentare un emendamento come quello che abbiamo presentato, ma che, inopinatamente, la Presidente Boldrini ha dichiarato inammissibile: era quello, in qualche modo, di regolamentare cosa succede all'interno di una moschea, di fare un albo degli di vedere che lingua parlano, di cosa parlano.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa, innanzitutto, visto che in quest'Aula applichiamo il Regolamento, do per scontato che l'emendamento lo fa proprio chi può farlo, cioè il suo capogruppo, perché lei non può fare proprio l'emendamento. Acquisito questo, le vorrei far presente, onorevole La Russa, che ovviamente io respingo le sue considerazioni riguardo la decisione…. Onorevole La Russa, l'avrei potuto interrompere, l'ho fatta parlare, adesso lei ascolta me. Respingo le sue valutazioni sul fatto che la decisione della Presidenza sia stata una decisione politica. Lei può politicamente contestare tutte le decisioni della Presidenza, la Presidenza assume le sue decisioni sempre in base all'applicazione del Regolamento.
IGNAZIO LA RUSSA. Dovrebbe!
PRESIDENTE. Onorevole La Russa, non mi interrompa! Se lei fosse stato qui, se avesse avuto la gentilezza di stare qui quando ho letto le motivazioni per le quali i tre emendamenti sono stati considerati inammissibili, avrebbe verificato che ciò è stato fatto esclusivamente sulla base delle applicazioni delle norme regolamentari. Che lei voglia interpretare le cose in un altro modo, è lecito che lo faccia ed è lecito anche che lo dica, ma non le posso consentire qui dentro di sostenere che la Presidenza abbia agito in termini politici: la Presidenza applica il Regolamento !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, l'UDC voterà a favore di questo emendamento, credo nello spirito con il quale l'emendamento è stato potenziato. Già precedentemente ho fatto notare come l'interlocutore primario di azioni di prevenzione culturale siano le comunità religiose, ma in questo testo, ahimè, le comunità religiose sono al massimo ricordate in modo marginale. Rafforzare questo elemento ci pare assolutamente positivo. Aggiungo che non capisco quali siano gli oneri finanziari che possono indurre la V Commissione ad avere paura di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Presidente, se, al di là delle nostre diverse legittime posizioni, leggessimo i testi, onorevole La Russa - lei è un conoscitore della lettura rapida dei testi di legge -, rispetto al coinvolgimento delle comunità religiose, a prescindere dal parere contrario, il testo riguardo i compiti del Comitato ministeriale dice: prevedendo la presenza di rappresentanti di Ministeri, nonché di qualificati esponenti di istituzioni, enti ed associazioni operanti nel campo religioso, culturale, educativo e sociale e della consulta per l'Islam italiano, istituita con decreto del Ministero dell'interno del 10 settembre 2005.
PRESIDENTE. Avverto che la componente Direzione Italia ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. La Presidenza consentirà lo svolgimento, per ciascun emendamento, di un breve intervento, per illustrare la posizione della componente, della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capezzone. Ne ha facoltà.
DANIELE CAPEZZONE. Presidente, colgo proprio in un minuto lo spunto del suo dialogo col collega La Russa, nel quale lei, per carità, non solo legittimamente ma con buone ragioni, dal suo punto di vista, rivendica il punto giuridico e le ragioni giuridiche per cui la Presidenza ha deciso tecnicamente la reiezione e non l'ammissione di alcuni emendamenti. Però, sia consentito dire che il collega La Russa ha ragione da vendere - ed è il tema che noi cerchiamo da questa mattina di porre - a porre il punto non tecnico-giuridico nell'interlocuzione con lei ma il punto politico nell'interlocuzione con la maggioranza: non c'è una strategia, stiamo ragionando su un pezzetto di uno spezzatino. Oggi ci proponete la leggina di buone intenzioni contro la radicalizzazione, con cose positive e altre francamente inutili, pleonastiche, superfetazioni senza senso tra Comitati parlamentari, numeri verdi e corsi di lingua, però domani votate lo e altre norme pro-invasione, fingendo di non comprendere che sono due cose che vanno viste insieme!
PRESIDENTE. Concluda.
DANIELE CAPEZZONE. Chiudo, scusi Presidente. Quando ci dite che le moschee sono un altro problema, che le moschee sono un'altra questione, date un certificato, un'autocertificazione del vostro spezzatino e dell'inconsistenza proprio di visione e di inconsistenza culturale con cui affrontare questa emergenza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Squeri. Ne ha facoltà.
LUCA SQUERI. Presidente, che questa legge sia, come già qualche mio collega ha detto, una legge bandiera, uno è abbastanza evidente. In Commissione non c'ero, non facendone parte, e non ho seguito nei lavori di Commissione quello che è stato poi l'evolversi, perché vedo che una cosa era la proposta iniziale, che poi in Commissione è stata arricchita di tanti passaggi, di tanti spunti, e immagino che, al di là della costituzione del CRAD, del piano strategico nazionale, dei centri di coordinamento regionale che devono dare attuazione, ci si sarà anche chiesto dove svolgere questa attività. Infatti, c'è in qualche articolo specificato dove questi comitati, queste commissioni devono andare a svolgere il monitoraggio, e si citano le scuole, gli ospedali, si citano perfino gli ambulatori pubblici, le carceri, i penitenziari, Internet, i luoghi d'accoglienza, però non si cita - e mi rifaccio all'intervento che ho fatto precedentemente, chiedendo di dare risposta a quante volte questo provvedimento, che è riferito alla prevenzione sulla radicalizzazione jihadista, per il quale è ovvio, banale, scontato che i centri più da attenzionare rispetto a questa attività siano le moschee -, nemmeno una volta il termine moschea. E che credibilità volete dare a un provvedimento del genere, quando evidentemente non avete il coraggio, per non offendere quella parte violenta, che poi potrebbe reagire, di citarla?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ROBERTA AGOSTINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato le spiegazioni della relatrice che mi sono sembrate convincenti e, quindi, accetto la richiesta di ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene. L'emendamento 7.60 Roberta Agostini è ritirato.
IGNAZIO LA RUSSA. Grazie, Presidente. Sono favorevole all'emendamento presentato da Gregorio Fontana. Presidente, mi permetterà non di replicare ma, avendo letto le motivazioni con cui ci è stata negata la possibilità di affrontare il tema della regolamentazione delle moschee, di ribadire quanto ho detto prima.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa…
IGNAZIO LA RUSSA. No, Presidente, perché io vede capisco, mi lasci finire…
PRESIDENTE. Non posso lasciarla finire su un argomento che è archiviato, capisce? Lei deve intervenire sull'emendamento.
IGNAZIO LA RUSSA. Le dico che con questo sto motivando il voto favorevole all'emendamento.
PRESIDENTE. Sì, però, lo motivi parlando dell'emendamento in esame, non di quello precedente.
IGNAZIO LA RUSSA. Poiché quella proposta emendativa, di cui sto lamentando l'indebita, immotivata, vergognosa eliminazione con un colpo politico della Presidenza della Camera, non c'è, non posso che votare a favore dell'unico emendamento che proviene dall'area della opposizione che avete dichiarato ammissibile, proprio per far risultare come siano ammissibili gli emendamenti che non creano problemi, mentre quando c'è da andare a toccare il sacro e inviolabile potere autonomo dell'imam in Italia, voi fate passi indietro, anche travolgendo le normali regole parlamentari che presiedono all'ammissibilità degli emendamenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signor Presidente. L'UDC voterà a favore di questo emendamento perché è evidente che ci sono forti esigenze di aggiornamento delle forze di Polizia per far fronte alle minacce del terrorismo in questo ambito e nell'ambito culturale. Mi consenta di osservare rivolgendomi, per suo tramite, all'onorevole Fiano che in genere io leggo i testi legislativi sui quali mi devo pronunciare e che certamente le comunità religiose sono ricordate, ma non con la centralità che vorrei in un provvedimento di questo tipo. Infatti, ad esempio, il dialogo ecumenico è un fattore fondamentale per la lotta contro il terrorismo e non è ricordato; come non c'è la centralità del dialogo con le comunità che avrei auspicato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FABIO RAMPELLI. Presidente, ferme restando le critiche che abbiamo potuto già manifestare relativamente, a nostro giudizio, alle pessime interpretazioni del Regolamento della Camera in ordine alle ammissibilità (poi ci torneremo su quando parleremo dell'articolo 8 in particolare), vorrei che i colleghi facessero attenzione a questo emendamento, perché è un emendamento che evidentemente è sfuggito alla censura, ma che è un emendamento particolarmente significativo, sicché dal mio punto di vista davvero risulterebbe difficile poter contrastare o bocciare. L'emendamento in buona sostanza chiede, all'atto dell'identificazione dei cittadini stranieri rintracciati in posizione di irregolarità… - lo leggo proprio perché non voglio che ci sia né trucco né inganno, quindi non per manifestare da un punto di vista dell'oratoria una capacità di induzione a un voto diverso: è così che dice il nostro emendamento - di irregolarità sul territorio nazionale, o soccorsi nel corso di operazioni di salvataggio in mare, di cui all'articolo, eccetera, è altresì effettuato un controllo relativo agli eventuali precedenti penali o sospetti per attività terroristiche di matrice jihadista a carico dei singoli, registrati nei Paesi d'origine o in quelli di provenienza all'arrivo in Italia.
PRESIDENTE. Onorevole Rampelli, io la ringrazio per questo intervento, anche perché la voglio rassicurare che non è sfuggito: esattamente proprio perché non c'è nessun disegno, non è stata fatta nessuna valutazione politica, questo emendamento è stato valutato a termini di Regolamento e è stato deciso che era ammissibile; a differenza dell'altro, proprio perché non c'è alcun disegno.
DANIELA GARNERO SANTANCHE'. Presidente, anche questo emendamento, che come ha già detto il collega Rampelli, non si capisce perché dovrebbe… Cioè, il Governo, e anche la maggioranza, il relatore si sono espressi col voto contrario: è un altro motivo che ci fa evincere che non si vuole assolutamente risolvere il problema della radicalizzazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rondini. Ne ha facoltà.
MARCO RONDINI. Presidente, per chiedere di poter sottoscrivere l'emendamento, e chiedere ancora al relatore e al Governo di cambiare eventualmente parere su questo emendamento. Perché considerata quella sorta di pianificazione dell'invasione del nostro territorio che proseguite a portare avanti con la vostra scriteriata politica di agevolazione di arrivo di migliaia di immigrati sul nostro territorio, al di là delle roboanti prese di posizione di Minniti, che annuncia un giro di vite che però nei fatti facciamo fatica a rintracciare; al netto di questo noi riteniamo che, perlomeno in considerazione del fatto che arrivano qui da noi centinaia di migliaia di immigrati, perlomeno accogliendo questo emendamento potremo prevenire la possibilità che sul nostro territorio circolino indisturbati dei potenziali terroristi: acquisendo delle informazioni dalle ambasciate oppure dai Paesi di origine rispetto alla posizione che vede coinvolti i soggetti che sul nostro territorio arrivano, per verificare la loro eventuale vicinanza a posizioni di radicalismo islamico, o a posizioni addirittura che li pongono all'interno di strutture di terrorismo internazionale. Ecco, per prevenire la possibilità che queste persone possano circolare indisturbate senza che noi si sia perlomeno in possesso di queste informazioni, e per far sì che queste persone non possano circolare, e vengano magari trattenute e respinte, riteniamo che l'accoglimento di questo emendamento sia doveroso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà, per un minuto.
MASSIMO ENRICO CORSARO. Presidente, io credo che come legislatori dovremmo avvertire nei confronti del popolo italiano forte imbarazzo, per il fatto stesso che in discussione di un provvedimento si renda necessario presentare un emendamento di questa fatta, e che richiede una cosa così ovvia e banale. Ma la circostanza che rispetto ad un emendamento così ovvio e banale ci sia un'espressione di parere contrario da parte della maggioranza, mi fa rivedere tutta quella presunzione di buona fede che avevo voluto riconoscere in un mio intervento oramai qualche mezz'ora fa, onorevole Presidente, in cui spiegavo i motivi per cui, delle presupposte buone intenzioni, temevamo che questo fosse l'ennesimo strumento fatto per arricchire i professionisti dell'assistenzialismo d'autore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. La ringrazio, Presidente. Per il suoi tramite, vorrei dire ai colleghi che sono sin qui intervenuti sull'articolo aggiuntivo 7.050: dunque la vostra opinione è che, in assenza dell'approvazione di questo articolo aggiuntivo a firma Rampelli, la magistratura italiana, le forze dell'ordine, i carabinieri, la Guardia di finanza, la Guardia costiera (ai quali rinnovo qui il ringraziamento, come ieri ha fatto il Ministro Minniti e buona parte del Parlamento, per tutto ciò che hanno fatto in questi anni), non attuerebbero le leggi già in vigore dello Stato nell'atto di identificazione di una persona che giunge nel nostro Paese. Questa è una notizia. Voi state accusando di non osservare le leggi che prevedono, per il corpo giuridico del nostro Paese, l'atto di identificazione di una persona e l'applicazione della legge che abbiamo approvato nel 2015 per la lotta al terrorismo e dunque delle indagini su tutte quelle fattispecie, di atti di adesione, di atti di propaganda, che, come all'inizio dicevo, non abbiamo rimesso in questo testo di legge che è un testo di legge che riguarda la prevenzione. La materia del colpire la condotta penale che riguarda l'adesione al fenomeno terroristico di matrice jihadista o altro è già prevista nel nostro corpo giuridico.
FABIO RAMPELLI. Non è vero, non è così!
EMANUELE FIANO. Sarà ovviamente fortuna - e speriamo che continui così per sempre - se nel nostro Paese è così efficiente il sistema di espulsione di chi noi riconosciamo grazie alla azione indefessa di magistratura e forze dell'ordine come appartenente o che è entrato a far parte del circuito del terrorismo di matrice jihadista o islamista come dite. Sarà certamente un caso che siamo il Paese europeo che ha compiuto quest'anno il maggior numero di espulsioni di costoro! Sarà certamente un caso che tante indagini in Italia abbiano riguardato anche, in alcuni casi, qualcuno che è arrivato sulle nostre coste, e che sia stata sviluppata in maniera così efficace nel nostro Paese l'azione preventiva per il monitoraggio e poi l'isolamento ed eventualmente l'espulsione di costoro!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signor Presidente. L'UDC non voterà questo articolo aggiuntivo, pur condividendone l'intenzione. Non siamo del tutto d'accordo con l'onorevole Fiano quando dice che tutto questo già si fa: le leggi prevedono che debba essere fatto, ma San Tommaso d'Aquino dice che . Oggi procedere a tali attività di identificazione è, in moltissimi casi, del tutto impossibile o straordinariamente difficile. Non per caso il Ministro Minniti ha detto che dobbiamo fare gli accordi per la riammissione con i Paesi d'origine che, in questo momento, spesso non collaborano neanche per l'identificazione, figuriamoci se collaborano per darci le informazioni relative ai precedenti penali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, non c'è la dichiarazione di voto sull'articolo?
PRESIDENTE. Ha parlato l'onorevole Rampelli.
IGNAZIO LA RUSSA. Io volevo parlare sull'articolo.
PRESIDENTE. Onorevole La Russa, l'articolo l'abbiamo già votato, siamo all'articolo aggiuntivo su cui è intervenuto l'onorevole Rampelli.
IGNAZIO LA RUSSA. Non ha importanza, non l'abbiamo votato, questo è un articolo aggiuntivo, non ha importanza comunque. Tanto un minuto mi va bene, parlo in un minuto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Laboccetta. Ne ha facoltà.
AMEDEO LABOCCETTA. Signor Presidente, dopo aver ascoltato l'intervento dell'onorevole Fiano, anche io desidero sottoscrivere l'articolo aggiuntivo al nostro esame. Ciò detto, mi consentirete di fare un'osservazione rispetto a questa proposta di legge: a mio giudizio, è una proposta di legge che qualcuno porta avanti per salvarsi l'anima. Qualcuno oggi, in questa Aula, signor Presidente, ha voluto accusare il centrodestra addirittura di volere impedire lo studio, l'esame, l'approfondimento di questo fenomeno.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
AMEDEO LABOCCETTA. La verità a mio parere non può essere alterata, la verità è certamente un'altra: io credo che oggi bisogna ringraziare soprattutto le donne del centrodestra che in questa Aula, e fuori da questa Aula, anche in splendido isolamento, hanno portato avanti questa battaglia che ha determinato…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Laboccetta.
ANGELO TOFALO. Grazie Presidente. Io annuncio l'astensione su questo articolo aggiuntivo pur condividendo l'intenzione del collega, in particolare per alcune cose già dette, ma anche per le parole (“o al sospetto di attività terroristiche”), perché da cittadino italiano mi auguro che chi deve occuparsi dell'attività terroristica lo faccia e lo faccia bene. Ciò detto, sull'articolo 7 abbiamo votato a favore perché le attività di formazione vanno sempre incentivate pur ribadendo tutte le criticità mostrate dette prima nell'intervento precedente.
PRESIDENTE. Questo non c'entra con l'articolo aggiuntivo.
ANGELO TOFALO. Questo Parlamento sta diventando una barzelletta !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, sarà nuovamente iscritto all'ordine del giorno a partire dalla seduta di martedì 11 luglio, dopo il seguito dell'esame del decreto-legge recante “Disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza S.p.A. e di Veneto Banca S.p.A.”. A seguire, nell'ordine del giorno della medesima seduta, sarà collocato il seguito della discussione delle mozioni in materia di trasparenza dei contratti derivati stipulati dal Ministero dell'economia e delle finanze.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cera. Ne ha facoltà.
ANGELO CERA. Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire per stigmatizzare la decisione dell'Ufficio di Presidenza di negare alla componente UDC-Idea la costituzione in gruppo parlamentare. Questa decisione contraddice in modo palese, a mio giudizio, il comma 2 dell'articolo 14 del Regolamento della Camera, che infatti consente la costituzione di un gruppo parlamentare con meno di venti iscritti, purché questo rappresenti un partito organizzato nel Paese che abbia presentato, con il medesimo contrassegno, in almeno venti collegi proprie liste di candidati. L'UDC è in possesso di questi requisiti e, pertanto, quanto stabilito dall'Ufficio di Presidenza non può che essere motivato da pregiudizio politico contro la forza politica che mi onoro di rappresentare in quest'Aula.
PRESIDENTE. Concluda.
ANGELO CERA. …e di trattare figli e figliastri, e, per ultimo, al PD, che vota contro la nostra richiesta, di non farsi condizionare da chi non ha altre ragioni per potersi confrontare con l'UDC sul piano della ragione e quello elettorale. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Porta. Ne ha facoltà.
FABIO PORTA. Signor Presidente, colleghi deputati, ieri sera, mentre il Parlamento del Venezuela celebrava l'anniversario dell'indipendenza di quel Paese, gruppi paramilitari legati al Governo Maduro hanno fatto irruzione nel palazzo, sono stati aggrediti fisicamente e feriti gravemente diversi nostri colleghi deputati, tra i quali anche il presidente del gruppo di Amicizia Italia-Venezuela Stefanelli, che conosco. Si è trattato di una occupazione, che possiamo definire squadrista, durata per ben nove ore. Questo atto è l'ultimo di una lunga serie di attentati alla libertà e alla democrazia perpetrati dal Governo venezuelano e dai suoi sostenitori. Sono quasi cento, infatti, i morti nelle manifestazioni popolari che da mesi hanno riempito le strade del Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.
GIANNI MELILLA. Grazie, signor Presidente. ieri e oggi, attraverso uno degli accademici della materia molto in voga che presto sarà introdotta nelle università, cioè lo studio della casta, ha ritenuto di diffamare l'istituzione parlamentare riferendo della decisione dell'Ufficio di Presidenza della Camera di sospendere il vitalizio ad un deputato condannato e di ripristinarlo a tre deputati che hanno ottenuto la riabilitazione, dopo aver scontato le pene definitive. L'intento è rozzo e volgare: suscitare l'indignazione del popolo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.
PAOLA BINETTI. Sì, Presidente, soltanto per ricordare che ieri sera è morto Navarro-Valls, che è stato per 22 anni il portavoce di Giovanni Paolo II e che ha inaugurato uno stile e un modo di comunicazione tra le istituzioni e coloro che si pongono all'ascolto, in questo caso concretamente una platea che riguarda il mondo intero, uno stile totalmente nuovo, uno stile per il quale quello che è il ruolo istituzionale non perde nulla della sua umanità, non perde nulla della sua freschezza e della sua immediatezza.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.