PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNALISA PANNARALE, legge il processo verbale della seduta del 7 luglio 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alli, Amendola, Amici, Bellanova, Dorina Bianchi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Bratti, Bressa, Brunetta, Buttiglione, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Causin, Antimo Cesaro, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi Di Maio, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Laforgia, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Migliore, Orlando, Pisicchio, Portas, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Tabacci, Tancredi, Simone Valente, Valeria Valente, Velo e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Comunico che l'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 4 luglio 2017, ha preso atto che per il gruppo parlamentare Civici e Innovatori non sussistono i requisiti di cui all'articolo 14, commi 1 e 2, del Regolamento. Conseguentemente, a decorre dalla data odierna, il predetto gruppo parlamentare è da ritenersi sciolto e i suoi componenti devono intendersi iscritti al gruppo Misto.
PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della richiesta pervenuta in data odierna, è stata autorizzata, ai sensi dell'articolo 14, comma 5, del Regolamento, la formazione della componente politica denominata “Civici e Innovatori” nell'ambito del gruppo parlamentare Misto, a cui aderiscono i deputati Alberto Bombassei, Ivan Catalano, Antimo Cesaro, Stefano Dambruoso, Adriana Galgano, Gianfranco Librandi, Andrea Mazziotti Di Celso, Domenico Menorello, Bruno Molea, Giovanni Monchiero, Mara Mucci, Roberta Oliaro e Giuseppe Stefano Quintarelli.
PRESIDENTE. Comunico che venerdì 7 luglio è venuto a scadenza il quinto turno di presidenza del Comitato per la legislazione del deputato Andrea Giorgis.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 4565-A: Conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99, recante disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza S.p.A. e di Veneto Banca S.p.A.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
GIOVANNI SANGA, Grazie, Presidente. La conversione di questo decreto ha fatto discutere molto in queste settimane. Abbiamo discusso in Aula per le pregiudiziali, in Commissione, ora di nuovo in Aula; si è discusso nei tanti luoghi di dibattito e di confronto nel nostro Paese, si è discusso sui territori. Le banche coinvolte avevano un forte radicamento territoriale, rappresentavano un punto di riferimento imprescindibile, soprattutto per le comunità del Veneto. Queste banche sono state spesso identificate con l'intraprendenza, la laboriosità, il rigore, la solidità di quelle terre, terre segnate da un forte dinamismo imprenditoriale, da una cultura del lavoro, che non ha eguali in Italia e in Europa. Quello che è avvenuto ha sconvolto l'intero Paese. Negli ultimi tempi, dietro la parvenza dell'efficienza e della garanzia, che questi istituti di credito manifestavano, si nascondevano illegalità diffuse, clientele, interessi personali, una gestione criminale dell'azienda e dell'erogazione del credito, che ha seminato sconcerto, disprezzo, ha distrutto un rapporto di fiducia ultra secolare. Presidente, mi è capitato di partecipare a dibattiti pubblici in Veneto su questi temi.
PRESIDENTE. Onorevole Sanga, lei è autorizzato, ovviamente, a consegnare il testo completo della sua relazione.
GIAMPAOLO GALLI. Grazie, Presidente. L'intervento oggi in discussione è un intervento necessario; come è stato appena detto, non salviamo i banchieri, ma le famiglie e le imprese che hanno rapporti con le due banche, i lavoratori e il territorio.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Pesco. Ne ha facoltà.
DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. In quest'Aula si dibatte oggi l'ennesimo decreto sulle banche, ne abbiamo visti tanti da quando siamo in Parlamento e, in particolare, questo sulle banche venete: una bomba che sembrava essere disinnescata per attività anche del Governo con riferimento al cosiddetto Fondo Atlante, ma così non è stato. Il Fondo Atlante ricordiamo che era un fondo privato, ma diciamo che c'è stata una sponsorizzazione pubblica non indifferente e, quindi, possiamo dire che è stata un'operazione pubblico-privata.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Michele Ragosta. Ne ha facoltà.
MICHELE RAGOSTA. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, siamo chiamati oggi a discutere del decreto sulle banche venete. I ritardi del Governo sono ormai evidenti, per anni ci è stato detto che il sistema bancario italiano era un sistema solido; oggi è evidente a tutti noi la drammaticità in cui versava e versa il sistema bancario italiano.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Filippo Busin. Ne ha facoltà.
FILIPPO BUSIN. Grazie, Presidente. Io ho ascoltato con interesse il richiamo fatto alla crisi del 2008 di Lehman Brothers dall'onorevole Galli, solo che anch'io avevo fatto un richiamo a quella crisi, ma con delle considerazioni che sono opposte alle sue, nel senso che lì effettivamente ho visto da parte dell'allora Segretario al Tesoro, Paulson e Geithner, una gestione che sì ha avuto delle forzature anche nei confronti delle prerogative del Parlamento e di altre istituzioni, ma comunque un intervento risolutivo, un risolutivo, che ha consentito a quel Paese e ad altri Paesi una ripartenza, che invece nel nostro caso non c'è stata. Da noi si è lasciata, per così dire, marcire per due anni, e anche più, una situazione che era già conclamata ed evidente, arrivando a questo epilogo doloroso che noi non possiamo di sicuro avallare.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Paglia. Ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Innanzitutto, viene spontaneo far notare che, già nell'incipit di questa discussione, precipitiamo in un elemento di stravaganza, cioè, a partire dal fatto che il relatore per la maggioranza illustra un decreto diverso da quello che adesso stiamo discutendo, perché, ad oggi, la maggioranza non è stata nemmeno in grado di fare una cosa che sembrava abbastanza elementare, cioè far confluire due decreti che avevano a che fare con la stessa materia, l'uno all'interno dell'altro. Lo dico perché la Commissione non è stata messa nelle condizioni di poter arrivare qui, oggi, alla discussione generale, con il testo definitivo. Noi siamo appesi all'ipotesi che tutto quello che l'onorevole Sanga ci ha detto ora, venga, poi, recepito con un emendamento ipotetico che dovrebbe essere fatto a partire da domani.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore per la maggioranza; vi rinunzia.
PIER PAOLO BARETTA,. Grazie Presidente. Mi concentrerò su alcune risposte in un dibattito che considero molto utile anche nei toni e nelle modalità, al di là delle differenze di opinioni.
PRESIDENTE. Grazie, sottosegretario Baretta. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 4505-A: Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2017.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
MARINA BERLINGHIERI, Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, ci accingiamo, oggi, a dare avvio all'esame, nell'ambito della cosiddetta sessione comunitaria, del disegno di legge europea 2017; a un anno dall'approvazione dell'ultima legge europea 2015-2016 viene di nuovo fatto ricorso allo strumento legislativo fornito dalla legge n. 234 del 2012, al fine di conseguire l'obiettivo prioritario di ridurre ulteriormente il numero delle procedure di infrazione che ancora residuano nei confronti dell'Italia.
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo.
SANDRO GOZI,. Grazie, Presidente. Ringrazio la relatrice e vorrei anch'io sottolineare alcuni aspetti, in parte, tra l'altro, già evocati, ma che ritengo particolarmente importante ricordare.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Matarrelli. Ne ha facoltà.
TONI MATARRELLI. Grazie, Presidente. Il disegno di legge europea del 2017 contiene quattordici articoli che modificano o integrano disposizioni vigenti dell'ordinamento nazionale per adeguarne i contenuti al diritto europeo. Il provvedimento è volto a consentire la definizione di tre procedure di infrazione e di tre casi EU Pilot e a superare una delle contestazioni mosse dalla Commissione europea nell'ambito di un caso EU Pilot, a garantire la corretta attuazione di due direttive già recepite nell'ordinamento interno, nonché ad apportare alcune modifiche alla legge n. 234 del 2012.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Elvira Savino. Ne ha facoltà.
ELVIRA SAVINO. Signora Presidente, la legge europea rappresenta, insieme alla legge di delegazione europea, uno dei due strumenti di adeguamento all'ordinamento dell'Unione europea, e, nello specifico, contiene norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea stessa e nei casi in cui il Governo abbia riconosciuto la fondatezza dei rilievi mossi dalla Commissione europea nell'ambito di procedure di infrazione o di procedure di pre-infrazione, cosiddetti EU Pilot.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Prendo atto che la relatrice rinunzia alla replica.
SANDRO GOZI,. Presidente, intervengo brevemente, anche se molto di quello che è stato detto va oltre il disegno di legge europea, ma credo che vada lasciata agli atti anche la politica del Governo su quanto è stato detto nella discussione.
PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge n. 3343-A: Introduzione dell'articolo 293- del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
WALTER VERINI, La ringrazio, Presidente. Se ci fosse stato bisogno di qualche esempio che motivasse la necessità e per certi aspetti l'urgenza di un provvedimento come questo, ebbene, è stata la cronaca di questi ultimi giorni a fornirlo. In ordine di tempo, l'ultima è stata l'incredibile vicenda di Chioggia, dove in uno stabilimento balneare, situato in una area di proprietà demaniale, un signore ha allestito un vero e proprio armamentario neofascista e neonazista, con incitamenti alla violenza, riferimenti alle camere a gas dei campi di sterminio, irrisione e riferimenti alla necessità di sterminare tossicodipendenti. Non si tratta di opinioni, sia pure vergognose, ma di reati di vera e propria istigazione alla violenza, come ha detto bene ieri il costituzionalista Michele Ainis. Lo stesso è avvenuto qualche giorno fa a Milano, dove un gruppo di neofascisti ha assediato il comune, dimostrando con i fatti il loro odio, il loro disprezzo per la democrazia e le istituzioni.
PRESIDENTE. Onorevole Verini, è autorizzato a consegnare il testo integrale della sua relazione.
FABRIZIA GIULIANI. Presidente, la discussione che si è sollevata in queste ore, anche a seguito degli episodi che venivano prima ricordati dal relatore, ma anche la discussione a cui stiamo assistendo, nelle forme pubbliche in cui, ormai, le discussioni politiche si svolgono, mostra un dato che io vorrei davvero sottolineare, ossia che la questione che affrontiamo in questa norma, relativa appunto alla propaganda del regime nazista e nazifascista, è una questione molto viva nella nostra società. Per essere ancora più chiara, non si tratta di una norma che tende ad affrontare qualcosa che è alle nostre spalle, che riguarda questioni importanti come la storia, la memoria, il vissuto e le esperienze del nostro Paese, esperienze e vissuti che sono presenti, come sempre accade, in forma individuale e collettiva. No, questa norma non riguarda qualcosa che è soltanto alle nostre spalle, qualche cosa che, a volte, ha preso anche le vesti di una retorica, di una retorica vuota che, magari, può sollevare anche nei giovani un senso di impazienza o, persino, di frustrazione, sentimenti molto sbagliati, ma comprensibili. No, questa norma è rivolta assolutamente all'oggi, è rivolta a fornire strumenti per affrontare, oggi, qualche cosa di vivo e di attuale.
FABRIZIA GIULIANI. Viene introdotta, inoltre, come aggravante del delitto, la propaganda commessa, appunto, attraverso nuovi strumenti, quelli telematici e informatici, che, come sappiamo, possono essere davvero insidiosi e davvero influenti e assolutamente non prevedibili negli anni nei quali si è intervenuti su questo tipo di reato.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Roberto Occhiuto. Ne ha facoltà.
ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, signora Presidente. Io ho ascoltato l'intervento del relatore Verini, che ha cercato di nobilitare le intenzioni di questo testo, secondo me riuscendoci male, perché vede, onorevole Verini, una cosa è la memoria, che va sempre rinnovata, va sempre affermata per abiurare tutti i totalitarismi - tutti i totalitarismi! - di destra e di sinistra, altra cosa è, invece, la ricerca di piazzare una bandierina ideologica, magari violentando il codice penale, come si sta facendo con questo testo. C'era davvero necessità di questo testo che peraltro, va ad introdurre una nuova fattispecie di reato, intervenendo su leggi che già ci sono nel nostro ordinamento? Non è che venite voi e vi occupate per la prima volta, in tanti anni di storia repubblicana, di questi problemi, c'è la legge Scelba che già punisce l'apologia del fascismo, c'è la legge Mancino che si occupa di sanzionare la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale ed etnico, e oggi c'è anche questo nuovo testo di legge, che, per quando ci riguarda, è una vera e propria bandierina ideologica. Una norma che contiene una fattispecie assolutamente indeterminata, che si presenta più come un tributo ideologico che non come una reale necessità normativa. Se aveste pensato ad un altro testo, magari censurando, come sarebbe stato giusto, oltre ai regimi fascisti e nazi-fascisti, anche i regimi comunisti, i regimi jihadisti, tutti i tipi di totalitarismi, forse oggi questo dubbio in ordine all'approccio troppo ideologico non ci sarebbe.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Emanuele Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. La ringrazio, Presidente. Non immaginavo, devo dirle la verità, quando ho scritto il primo testo di questa legge, che tipo di opposizioni questa proposta avrebbe prodotto nel nostro Parlamento.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Avverto che il relatore per la maggioranza e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Comunico che il presidente del gruppo parlamentare Misto, con lettera pervenuta in data odierna, ha reso noto che il deputato Giovanni Monchiero è stato nominato vicepresidente del gruppo in rappresentanza della componente politica Civici e Innovatori.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.