PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RAFFAELLO VIGNALI, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Alli, Attaguile, Michele Bordo, Matteo Bragantini, Brunetta, Caparini, Catania, Causin, Chaouki, D'Uva, Dambruoso, Dellai, Fava, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fontanelli, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Laforgia, Locatelli, Losacco, Manciulli, Marotta, Mattiello, Mazziotti Di Celso, Piepoli, Pisicchio, Rampelli, Realacci, Rosato, Sanga, Sani, Sarti, Sottanelli, Tabacci, Taglialatela, Tidei, Tofalo, Turco, Valeria Valente e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno avere luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Ruocco ed altri n. 1-01594, Melilla ed altri n. 1-01653, Marchi, Tancredi, Librandi, Tabacci, Locatelli, Gebhard ed altri n. 1-01654, Brunetta ed altri n. 1-01655, Simonetti ed altri n. 1-01658, Capezzone ed altri n. 1-01659, Paglia ed altri n. 1-01668, Zanetti ed altri n. 1-01670 e Rampelli ed altri n. 1-01671 in materia di trasparenza dei contratti derivati stipulati dal Ministero dell'economia e delle finanze .
PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo ha facoltà di intervenire, esprimendo altresì il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.
ENRICO MORANDO,. Signor Presidente, l'illustrazione delle mozioni è stata l'occasione per riproporre il tema dell'opportunità o meno che lo Stato concluda contratti cosiddetti derivati. Brevemente, anche al fine di chiarire meglio il senso dei pareri sulle mozioni, voglio quindi tornare su questo tema. I contratti finanziari di base sono di tre tipi: sono di partecipazione, di debito e di assicurazione. Quelli di partecipazione consistono in sostanza in un prestito concesso a fronte della promessa di restituzione del capitale e di interessi per un tempo definito. Quelli di assicurazione sono quelli che generano pagamenti al verificarsi in data non definita di eventi prestabiliti. Quelli di debito consistono in un prestito concesso a fronte della promessa di restituzione del capitale e di interessi in e per un tempo definito.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
DANIELE CAPEZZONE. Grazie, signor Presidente. Grazie, signor Vice Ministro, come sa è sempre un piacere dialogare con lei, nel consenso o nel dissenso. Colgo l'occasione di pochissimi minuti per riassumerle un lavoro che in sede parlamentare abbiamo cercato di fare dopo molti anni in cui le Camere non avevano avuto l'occasione, la volontà, la possibilità, la convinzione, di occuparsi di derivati e molto era stato così affidato per un verso alle azioni dei Governi o per altro verso a proteste vaghe fuori dalle Aule.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Librandi. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO LIBRANDI. Signor Presidente, signor Vice Ministro, onorevoli colleghi, ancora una volta si torna a parlare in quest'Aula del tema degli strumenti finanziari derivati. Un argomento molto delicato, di non semplice comprensione, che è già stato oggetto di un'approfondita indagine conoscitiva da parte della VI Commissione (Finanze), che, fra il 2014 e il 2015, ha radiografato la situazione reale di un segmento finanziario particolarmente complesso. Le mozioni oggi in discussione, seppure con impostazioni e toni diversi, sono tutte caratterizzate da una comune richiesta: rendere disponibili maggiori strumenti di conoscenza per consentire una valutazione trasparente e corretta dell'impatto degli strumenti derivati sui saldi e di finanza pubblica. Due considerazioni di base: la prima, l'utilizzo di strumenti derivati da parte dello Stato italiano non è una novità di oggi; parliamo, infatti, di operazioni strutturali e di lungo periodo che in Italia e in molti altri Paesi hanno avuto inizio verso la fine degli anni Ottanta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nastri. Ne ha facoltà.
GAETANO NASTRI. Grazie, Presidente. Un interessante articolo di un noto quotidiano economico evidenzia che, se da un lato lo Stato fa di tutto per ridurre il debito pubblico - almeno ci prova, con scarsi risultati, visto che la scorsa settimana è stato raggiunto un nuovo record, quasi 2.300 miliardi di euro, rendendo impossibile una correzione con un PIL così depresso -, dall'altro, con la montagna di contratti derivati che lo stesso Stato ha stipulato negli anni passati, rema dalla parte diametralmente opposta. L'effetto, in sostanza, è quello di nuotare controcorrente. Se dal 2013 al 2016 la politica monetaria di Mario Draghi ha consentito alle nostre casse pubbliche un risparmio cumulato in termini di interessi di 24 miliardi di euro, secondo fonti Istat, nello stesso arco di tempo le perdite sui derivati hanno pesato sul debito pubblico di altrettanti 24 miliardi di euro, secondo i dati Eurostat.
PRESIDENTE. Per favore, lasciate libero il banco del Governo.
GAETANO NASTRI. Nel 2016 il costo di questi strumenti per il Ministero dell'economia è stato superiore a 3 miliardi di euro, quanto la manovrina varata lo scorso ottobre. Com'è stato possibile che i dirigenti del Tesoro siano potuti cadere nella trappola dei derivati? La Corte dei conti parla esplicitamente di negligenza e personale poco preparato e se in finanza raramente esistono pasti gratis, il rischio più che reale è che anche questo salatissimo conto sarà pagato dalle generazioni future.
PRESIDENTE. Gli onorevole Zanetti e Paglia, che avevano chiesto di intervenire per dichiarazione di voto, non sono presenti in aula: s'intende che vi abbiano rinunziato.
ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Il tema è delicato come è già stato definito sia dal membro del Governo sia dai colleghi che mi hanno preceduto. È chiaro che può essere imprescindibile l'utilizzo dei derivati come ci ha spiegato il Vice Ministro Morando. Certo è che una maggiore trasparenza e maggiore chiarezza sarebbero opportune viste le entità economiche-finanziarie che soggiacciono all'utilizzo di tali strumenti. Come è stato ricordato, sono decine i miliardi in ballo per possibili rischi e di rischi che sono già comunque capitati alle finanze dello Stato perché l'84 per cento del debito pubblico, come lei ben sa, è composto da titoli obbligazionari, titoli di Stato, e questi derivati, come lei ha ricordato, Vice Ministro, sono di fatto uno strumento di calmierizzazione e di assicurazione sui rischi e sulle fluttuazioni del mercato finanziario e dei tassi di interesse.
PRESIDENTE. Scusate, colleghi… grazie.
ROBERTO SIMONETTI. …che era il secondo impegno, ossia dare maggiore trasparenza sull'accensione di nuovi contratti derivati attraverso il coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti per verificare nel merito quali fossero le condizioni economiche più convenienti ed abbattere così ulteriori costi e possibilità di ulteriori patti leonini.
PRESIDENTE. Colleghi, come accaduto altre volte, recuperiamo, se non ci sono obiezioni, l'intervento del collega Paglia, il quale pregherei di essere sintetico. Prego, onorevole Paglia, ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. C'è un motivo se torniamo ancora una volta in questa legislatura sul tema dei derivati, ed evidentemente è il fatto che fino ad oggi, almeno per quanto riguarda il nostro gruppo, ma mi sembra anche molti altri, non siamo soddisfatti di quelli che sono stati i passi avanti - piccoli passi avanti - fatti dal Governo in termini di trasparenza. Pensavo prima che innanzitutto c'è una domanda che probabilmente non ho mai fatto al Viceministro e al Ministro, e ne approfitto per fargliela oggi, perché è una curiosità che mi tolgo, cioè se almeno lui questi contratti li abbia visti, o se invece le clausole di riservatezza che vengono imposte al Parlamento arrivino anche fino a livello governativo. Naturalmente, la risposta che mi piacerebbe sentire è che almeno il Ministro o il Viceministro, i più alti gradi del Governo, sono a conoscenza diretta di questi contratti, perché altrimenti non prenderei soddisfazione rispetto a parità di trattamento, ma sarei ulteriormente preoccupato, perché significherebbe che la politica nel suo complesso - e non solo la Camera dei deputati e il Senato - sono tenuti all'oscuro di quelli che sono termini contrattuali comunque, come si vede, fortemente incidenti su quelle che sono le dinamiche del bilancio dello Stato.
PRESIDENTE. Onorevole Paglia, ovviamente le riformulazioni eventualmente le fa il Ministro, non i firmatari. Comunque, l'argomento mi pare che sia concluso con il parere e le riformulazioni che il Ministro ha già dato.
PAOLO TANCREDI. Presidente, noi di Alternativa Popolare voteremo naturalmente il testo della mozione di maggioranza su cui il Governo ha dato parere positivo. Questa breve dichiarazione di voto per dire che la nostra posizione è più o meno in linea con quanto esposto dal Viceministro Morando all'inizio dell'enunciazione dei pareri sulle mozioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.
GIANNI MELILLA. Grazie signor Presidente. I derivati sono un fenomeno che parte da molto lontano e, nella loro valutazione, noi dovremmo distinguere il periodo in cui la nostra valuta era la lira dal periodo in cui è diventata l'euro. Possiamo dire che tra, la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, l'utilizzo dei derivati è stato per il nostro Paese un utile strumento di finanza, per contrastare il rischio di cambio monetario, essendo quel periodo fortemente segnato dalle fluttuazioni della lira. Tali operazioni in quel periodo sono state di segno positivo, producendo anche dei guadagni, che hanno avuto effetti positivi di riduzione dell'indebitamento netto, nel periodo che va fino agli inizi degli anni Duemila.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alberto Giorgetti. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Presidente, Forza Italia non condivide la riflessione del Viceministro Morando, che ringraziamo ovviamente per le puntualizzazioni che ha voluto dare in Aula, relativamente all'opinione del Governo che sarebbe un errore non utilizzare questi strumenti nella gestione del debito pubblico italiano e delle opportunità che si presentano sul mercato. Non siamo d'accordo, Presidente, perché su questo c'è una filosofia di fondo che va ridiscussa, e l'occasione della mozione dovrebbe avere questo significato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ruocco. Ne ha facoltà.
CARLA RUOCCO. Grazie Presidente. Io vorrei rispondere direttamente al Viceministro perché sa perfettamente che ha detto una cosa falsa pochi minuti fa, quando ha dichiarato che una maggiore trasparenza per i cittadini italiani, nella conoscenza delle condizioni di questi contratti derivati, possa in qualche modo influire negativamente sulla competitività. È molto chiaro che non è vero tutto questo. Innanzitutto perché le banche d'affari (dove guarda caso poi vanno a finire Ministri, direttori generali, eventuali figli, poi dopo vedremo anche chi, che prima stipulano questi contratti scellerati che sono puntualmente in perdita per lo Stato italiano), quelle banche d'affari le condizioni le conoscono perfettamente. Sanno perfettamente in che situazione drammatica versa il Tesoro e quindi gli unici che non conoscono la situazione sono i cittadini; quindi siamo in piena asimmetria informativa che lei sta difendendo. Lei sta dicendo che le banche d'affari possono essere perfettamente consapevoli di tutto e i cittadini devono soltanto pagare con leggi di stabilità lacrime e sangue ; questa è una vergogna! Questo ancora una volta dimostra il Governo da che parte sta, questo dimostra ancora una volta che questo Parlamento il Governo tenta di prenderlo in giro. Ma noi non ci facciamo prendere in giro, anche perché sappiamo che in Olanda dove lo Stato puntualmente ci guadagna, e comunque ci ha guadagnato negli ultimi anni con questi contratti, i contratti sono trasparenti. In un'inchiesta de è bastata la richiesta di un giornalista, Morya Longo, che ha fatto un per conoscere le condizioni di quei contratti in Olanda.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giampaolo Galli. Ne ha facoltà.
GIAMPAOLO GALLI. Grazie Presidente. Nella mozione a prima firma Marchi chiediamo al Governo di fare maggiore trasparenza nell'utilizzo degli strumenti derivati, diciamo però che nel confronto internazionale l'Italia è già oggi a livelli elevati di trasparenza. Abbiamo già adottato i migliori standard per la pubblicità dei dati. Non accettiamo, quindi, di autorappresentarci come il Paese dell'opacità e dei misteri, non è così.
GIAMPAOLO GALLI. Uno scaricabarile che è francamente un po' odioso, ma, soprattutto, per quello che ci riguarda, è dannoso, perché, guardate, noi dobbiamo avere paura dei funzionari che non si assumono responsabilità e non firmano nulla, non dobbiamo avere paura dei funzionari che firmano e si assumono delle responsabilità ; e, se li mettiamo in croce con processi mediatici, come si sta cercando di fare oggi, oltre a commettere l'ingiustizia tipica di tutti i giustizialismi, diamo un ulteriore contributo alla paralisi della pubblica amministrazione, il che, in un settore delicatissimo come quello della gestione del debito pubblico, è a dir poco non molto responsabile.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Come da prassi le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti.
DANIELE CAPEZZONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo? Vuole intervenire, onorevole Capezzone, su cosa? Non può intervenire, non è possibile: siamo in votazione. Non è questione su cosa: non si interviene siamo in votazione. Le dichiarazioni di voto sono state già fatte; non è che uno interviene quando alza la mano.
PRESIDENTE. . Care colleghe e cari colleghi, come sapete, ricorre oggi il venticinquesimo anniversario della strage di Via D'Amelio, nel quale morirono Paolo Borsellino e gli agenti della Polizia di Stato addetti alla sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Fabio Li Muli e Claudio Traina. L'attentato, verificatosi cinquantasette giorni dopo quello di Capaci, in cui perirono Giovanni Falcone, sua moglie, Francesca Morvillo, e la scorta, suscitò sgomento e commozione in tutti gli italiani e le italiane, che di Paolo Borsellino avevano imparato ad apprezzare la professionalità e il rigore del magistrato, ma anche l'insopprimibile fiducia nella capacità di riscatto civile e morale della Sicilia e dell'Italia tutta. Il ricordo del sacrificio di questo servitore dello Stato è ancora molto vivo in tutti noi. Altrettanto profondo deve continuare ad essere l'impegno delle istituzioni, della società civile e dei singoli cittadini, nel contrasto alla criminalità organizzata. Il Parlamento, nella legislatura in corso, si è mosso in questa direzione, rafforzando il quadro legislativo in tema di lotta alla criminalità organizzata e anche di lotta alla corruzione, ma ciò non basta. Per il successo della battaglia contro la mafia occorre, come diceva proprio Paolo Borsellino, che nei cittadini, soprattutto quelli più giovani, si radichi la cultura della legalità e dell'integrità e il rifiuto della logica del ricatto e del malaffare. Sta anzitutto a noi esortare le giovani generazioni a non disperdere nell'indifferenza o nella superficialità il senso di questo insegnamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della Relazione della XIV Commissione sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 e sul Programma di lavoro della Commissione per il 2017 (Doc. LXXXVII-, n. 5-A).
PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo, sottosegretario Gozi, ad esprimere il parere su tali risoluzioni. Prego.
SANDRO GOZI,. Presidente, sulla risoluzione Berlinghieri, Locatelli, Sberna e Tancredi ed altri n. 6-00321, parere favorevole con una riformulazione: alla lettera dopo la parola “prospettiva”, inserire le seguenti: “del necessario superamento delle politiche di austerità alla base del ”; con questa riformulazione, parere favorevole. Parere contrario alla risoluzione Battelli ed altri n. 6-00322. Sulla risoluzione Laforgia ed altri n. 6-00323, parere favorevole se vengono accolte alcune riformulazioni. Nelle premesse, la premessa che comincia con le parole “a promuovere di conseguenza un grande piano di crescita per l'Europa (…)”, dopo la parola: “” sostituire le parole da: “che vadano” fino a “modestissimo” con le seguenti: “in aggiunta al Piano Junker”. Nell'impegno successivo, dopo “malattie”, sostituire il testo della risoluzione con le seguenti parole: “anche attraverso il modello già introdotto del reddito di inclusione, una misura di contrasto alla povertà che elevi il livello di protezione delle persone e contrasti gli effetti negativi dell'incremento del tasso di disoccupazione”.
PRESIDENTE. Credo sia sul dispositivo, sottosegretario.
SANDRO GOZI,. Sì, scusi, è sul dispositivo.
PRESIDENTE. Va bene. D'accordo, grazie.
SANDRO GOZI,. Sempre sul dispositivo, a pagina 29, togliere le parole: “attraverso la revisione della disciplina” e inserire le seguenti: “valutando la possibilità di rivedere la disciplina”. Sempre a pagina 29, l'impegno della seconda colonna, quello relativo a Dublino, verrebbe sostituito in questo modo: “a proporre una riforma del regolamento di Dublino ispirata al principio del diritto d'asilo europeo e a sostenere la proposta di riforma della Commissione europea così come riformulata in sede di Parlamento europeo”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Locatelli. Ne ha facoltà.
PIA ELDA LOCATELLI. Grazie signora Presidente. Con questa discussione noi stiamo ponendo in essere una sessione parlamentare di fase ascendente, in un periodo difficile per la UE per diverse ragioni: per un anacronistico tentativo di recupero della dimensione statuale (il cosiddetto sovranismo); per gli appuntamenti elettorali, che troppo spesso condizionano le azioni o anche solo le minacce di azioni (vedi il caso austriaco sui migranti); per le oggettive situazioni critiche che viviamo, che vanno dall'alto tasso di disoccupazione, in particolare quella giovanile, alla minaccia del terrorismo, alla Brexit, alla gestione dei flussi migratori, su cui la UE sconta un ritardo che oso definire colpevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Credo che prima di tutto dobbiamo riconoscere il grande lavoro fatto dal Dipartimento per le politiche comunitarie e anche da lei, signor sottosegretario, sul tema delle procedure di infrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nastri. Ne ha facoltà.
GAETANO NASTRI. Com'è noto, la XIV Commissione politiche dell'Unione europea ha svolto l'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione per il 2017 e della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mario Sberna. Ne ha facoltà.
MARIO SBERNA. Grazie, signora Presidente. Interverrò sul prossimo documento, la legge europea, e per quanto riguarda questo dichiaro solo il voto favorevole del gruppo Democrazia Solidale - Centro Democratico secondo tutte le indicazioni fornite dal Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mariano Rabino. Ne ha facoltà.
MARIANO RABINO. Grazie, Presidente. Signori colleghi, membri del Governo, il voto sulle risoluzioni riferite al programma di lavoro sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea ci dà l'occasione di fare il punto della situazione sullo stato di salute delle istituzioni comunitarie e sull'apporto del nostro Paese alle politiche continentali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Erasmo Palazzotto. Ne ha facoltà.
ERASMO PALAZZOTTO. Signora Presidente, io penso che il discorso sull'Unione europea meriti una riflessione un po' più approfondita, e penso che, guardando alla Relazione sulla programmazione nella Commissione, ci sia una valutazione di carattere generale che va fatta prima di entrare nel merito delle singole questioni. La valutazione di carattere generale che voglio consegnare a questa discussione è l'inadeguatezza di fondo delle risposte che l'Unione europea mette in campo davanti alle sfide che oggi dobbiamo affrontare. Non c'è nessun intervento di carattere strutturale davanti a fenomeni che invece hanno tutta l'immagine di essere strutturali. Non c'è una parola rispetto alle cause profonde delle crisi che hanno scosso le fondamenta dell'Unione, crisi che hanno aperto delle crepe che oggi rischiano di fare crollare l'intera infrastruttura istituzionale dell'Europa. È come se ci fosse una forma di miopia davanti alle emergenze che queste crisi stanno ponendo davanti a noi; e provo a dirle, ad elencare quelle che poi sono dentro questa Relazione, affrontate esattamente come dei piccoli incidenti di percorso, delle correzioni che bisogna apportare in un corso virtuoso dell'Unione europea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gianluca Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Grazie Presidente. Io molto raramente in quest'Aula mi sono trovato d'accordo con le dichiarazioni fatte dal collega che mi ha appena preceduto, il collega Palazzotto, però devo dire che in termini generali l' del suo intervento mi convince cioè all'interno di questa relazione non vi è nulla di carattere strutturale che possa dare delle risposte a tutte quelle che sono le sfide, non solo programmatiche, ma anche quelle emergenziali, che l'Unione europea si pone quotidianamente nel cercare di dare delle risposte a quelli che sono i bisogni e le necessità dei cittadini.
GIANLUCA PINI. Mi accingo a concludere, Presidente. Ecco, noi voteremo chiaramente in maniera favorevole su tutte quelle risoluzioni che propongono delle soluzioni concrete a tutte queste problematiche e che non stanno solo in superficie, ma vanno un po' nel dettaglio. No, collega Gozi, non voteremo sicuramente quella di maggioranza, perché ci pare molto fumosa; molto ampia, ma anche molto fumosa, molto opaca, su determinati temi. Voteremo sicuramente tante altre, perché affrontano in maniera molto più coraggiosa i temi dell'immigrazione, del e tante altre problematiche che affliggono i cittadini di tutti i Paesi, di tutti gli Stati membri dell'Unione europea, che sono vittime di un sistema tecnocratico e non sicuramente democratico .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tancredi. Ne ha facoltà.
PAOLO TANCREDI. Grazie, Presidente. Credo, come è anche scritto nella nostra risoluzione, che questa fase, cioè l'esame da parte della XIV Commissione e dell'Aula della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea per il 2017 e il Programma di lavoro della Commissione per il 2017, rappresenti, ripeto, come abbiamo scritto, una fase importantissima, perché, forse, è il momento più importante in cui si può concretizzare quella fase ascendente, quella partecipazione alla fase ascendente delle normative del sistema di legislazione europea di cui tanto parliamo e a cui spesso, però, anche con gli strumenti in possesso, che forse sono insufficienti, questo Parlamento ha difficoltà a partecipare. Noi non utilizziamo spesso anche gli strumenti che a volte ci lamentiamo essere insufficienti, ma spesso non utilizziamo nemmeno gli strumenti che abbiamo, gli strumenti che ci siamo dati, tra l'altro, con la legge n. 234 del 2012.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Albini. Ne ha facoltà.
TEA ALBINI. Grazie, Presidente. Il sottosegretario Gozi ha praticamente riformulato la nostra risoluzione, pur non stravolgendone il senso. Pertanto mi pare opportuno ribadire alcuni punti che chiediamo al Governo di considerare quale contributo al fine di migliorare le condizioni di permanenza all'interno dell'Unione europea che non può essere dominata da interessi esclusivi dei singoli Stati ma deve essere proiettata nella difesa dei diritti umani, della solidarietà e per promuovere il benessere dei cittadini e della giustizia sociale, contrastando le disuguaglianze e gli egoismi di Stato. Ma perché queste parole non rimangano vuote occorre promuovere alcune azioni e prioritariamente adoperarsi per la modifica del necessaria per favorire gli investimenti anche nazionali entro il limite del 3 per cento o, in alternativa, a contrastare l'inserimento del nei Trattati europei. Solo favorendo investimenti pubblici si riavvia concretamente il lavoro anche a livello locale e quindi l'occupazione senza la quale non esistono diritti né condizioni paritarie per i nostri cittadini soprattutto per i più giovani, che comunque rimangono purtroppo esclusi in gran parte dal mondo del lavoro. Basta pensare che ben 15 milioni di loro sono esclusi nei diciannove Paesi dell'Eurozona. A sostegno di questa politica riteniamo debba essere garantito ad ogni Paese il limite massimo del 6 per cento del commerciale, promuovendo di conseguenza un grande piano di crescita tramite investimenti pubblici nei vari settori strategici, arrivando almeno a 500 miliardi, realizzando così l'obiettivo di strategia Europa 2020, con cui viene posto l'obiettivo del 75 per cento di occupazione per la popolazione fra i 20 e 64 anni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Roberto Occhiuto. Ne ha facoltà.
ROBERTO OCCHIUTO. Signora Presidente, riteniamo che la discussione sui documenti che definiscono l'impegno del nostro Paese in Europa sia troppo spesso meramente tecnica, ispirata nel merito e nel linguaggio ad una retorica troppo burocratica, o troppo interessata a non distanziarsi troppo dall'euro-ortodossia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente. Colleghi, l'Europa è vista sempre più come l'ancora di salvezza dei nostri problemi, l'istituzione posta come baluardo più alto. La tiriamo in ballo per la questione dell'immigrazione, come se dipendesse solo da loro, ne rendiamo grazie per i numerosi bandi regionali e nazionali, finanziati con risorse comunitarie, che permettono agli enti locali di godere per gli investimenti, che però sono sempre soldi nostri, al netto dei costi della tecnocrazia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Maria Iacono. Ne ha facoltà.
MARIA IACONO. Grazie, Presidente. Ci accingiamo oggi ad esprimere il nostro sostegno alla relazione della XIV Commissione che ha svolto un esame proficuo e approfondito della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea e del programma di lavoro della Commissione Europea, entrambi riferiti all'anno 2017. Si tratta di un passaggio molto importante che merita la massima attenzione. Sono, infatti, in discussione i temi su cui il dibattito pubblico e il confronto politico in tutti i Paesi dell'Unione europea, a cominciare dai maggiori si è concentrato negli ultimi anni e su cui si misurano, secondo noi, le forze politiche nei confronti elettorali che si sono svolti recentemente e che si terranno nel prossimo futuro.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto0.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno la Ministra per i rapporti con il Parlamento, il Ministro dell'interno e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
PRESIDENTE. Il deputato Rondini ha facoltà di illustrare l'interrogazione Molteni ed altri n. 3-03160 di cui è cofirmatario.
MARCO RONDINI. Grazie Presidente. A gennaio del 2012, Remi Nikolic, all'epoca dei fatti minorenne, a bordo di una vettura di grossa cilindrata, ha travolto e brutalmente ammazzato l'agente di polizia locale di Milano, Niccolò Savarino. Per questi fatti il ragazzo di etnia rom, scappato nell'immediatezza dei fatti con una rocambolesca fuga in Ungheria, dove poi è stato arrestato, è stato condannato per omicidio volontario alla pena della reclusione di 9 anni. Già in primo grado i giudici avevano riconosciuto all'imputato le attenuanti generiche come prevalenti rispetto alle aggravanti, condannandolo a 15 anni, rispetto ai 26 anni di reclusione chiesti invece dal PM.
PRESIDENTE. La Ministra per i Rapporti con il Parlamento, Finocchiaro, ha facoltà di rispondere.
ANNA FINOCCHIARO,. Presidente, rispondo al quesito sulla base degli elementi forniti dal Ministro Orlando, impossibilitato a partecipare. Con riferimento alla misura alternativa dell'affidamento in prova al servizio sociale concessa a Remi Nikolic, e premesse le insindacabilità dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria al di fuori delle ipotesi di violazione di legge o abnormità, il Ministro della Giustizia ha svolto i necessari accertamenti che inducono ad escludere allo stato elementi suscettibili di rilievo disciplinare, essendo risultati rispettati i parametri normativi di riferimento.
PRESIDENTE. Il deputato Rondini ha facoltà di replicare, per due minuti.
MARCO RONDINI. Grazie Presidente. Presidente facciamo presente, per il suo tramite, al Governo, che riteniamo un insulto al buonsenso la decisione assunta dal tribunale dei minori di Milano improntata, noi riteniamo, sempre a quella logica che vuole che, se qualcuno delinque, la colpa è della società.
PRESIDENTE. La deputata Bossa ha facoltà di illustrare l'interrogazione Laforgia ed altri n. 3-03161 di cui è cofirmataria.
LUISA BOSSA. Grazie. Signor Ministro, l'Italia brucia, quest'anno di più. L'Italia brucia e nessuno sembra riuscire a fermare le fiamme. Brusciano pinete a Roma, bruciano parchi e selve a Posillipo, ai Camaldoli, a Napoli, bruciano interi boschi come sul Vesuvio, dilaniato da una sequenza di roghi inarrestabile. L'Italia brucia e tutti sembriamo attoniti, inermi, ma ci sono due elementi incontrovertibili. Il primo è che l'Italia brucia perché non c'è cura del territorio, non ci sono le manutenzioni. Fossero stati rimossi gli aghi di pino per esempio dal sottobosco del Vesuvio, i roghi sarebbero stati sicuramente meno violenti. Il secondo elemento è che, quando si alzano le fiamme, non siamo attrezzati per intervenire in modo adeguato.
PRESIDENTE. Colleghi, i tempi per favore.
MARCO MINNITI,. Grazie Presidente. Onorevoli colleghi, l'amministrazione dell'interno, pur in presenza di ripetute manovre di contenimento della spesa pubblica connesse alla difficile congiuntura economica e finanziaria del Paese, ha dedicato una particolare attenzione al ripianamento delle dotazioni organiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sia con iniziative legislative di incremento dell'organico teorico di circa 2.500 unità, sia con il rafforzamento delle presenze effettive presso le strutture territoriali. Tali misure hanno permesso di assumere recentemente 848 unità di vigili del fuoco, di cui circa la metà ha assunto servizio il 5 giugno scorso, mentre la restante parte sta frequentando il corso di formazione. L'Amministrazione è stata altresì autorizzata a bandire una nuova procedura selettiva attualmente in atto per l'immissione di altri 250 giovani.
PRESIDENTE. Deve concludere.
MARCO MINNITI,. …la somma disponibile risulta al momento essere di 16 milioni. Nell'ambito del Fondo per l'impiego pubblico che ho appena richiamato il Corpo nazionale ha visto assegnati circa 59 milioni di euro per l'anno in corso e circa 103 milioni a regime a decorrere dall'anno prossimo.
PRESIDENTE. La deputata Bossa ha facoltà di replicare. I tempi, per favore.
LUISA BOSSA. Signor Ministro, lei è un Ministro competente, lo sappiamo, ma forse non si aspettava neppure lei la guerra delle fiamme. Ci sono graduatorie non esaurite per i vigili del fuoco. Perché altri concorsi? Lo ha detto lei prima: solo 390 componenti del Corpo forestale sono transitati nei vigili del fuoco. E gli altri 8 mila? E i rimanenti 8 mila, che pure hanno compiti che non si occupano di estinzione di incendi? Allora, vede, quando alla Sorbona gli allievi chiesero al filosofo Edgar Morin per quale motivo si sarebbero dovuti impegnare, lasciando magari le università - la generazione, come ella sa, di Morin lo aveva fatto perché c'era da combattere il nazifascismo - Morin rispose: per salvare il pianeta. Ecco, noi vorremmo salvare più semplicemente la nostra bella terra; per questo, ci riteniamo insoddisfatti .
PRESIDENTE. Il deputato Gigli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03162 per un minuto.
GIAN LUIGI GIGLI. Signor Ministro, le navi sia militari che delle ONG che partecipano alle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo portano i naufraghi nel porto italiano più vicino. Una volta sbarcati i profughi, l'Italia diventa responsabile per tutte le loro pratiche di asilo, assistenza e rimpatrio, poiché secondo il regolamento di Dublino la competenza per l'esame di una domanda di protezione internazionale ricade sullo Stato che ha svolto il maggior ruolo in relazione all'ingresso del richiedente nel territorio dell'Unione europea. Tuttavia, il diritto della navigazione prevede che, durante la navigazione in acque internazionali e salvo casi eccezionali previsti dai Trattati, una nave sia soggetta alla legge dello Stato di cui batte la bandiera, e ciò vale anche per i Paesi che hanno sottoscritto il regolamento di Dublino.
GIAN LUIGI GIGLI. È fin troppo noto ciò che avviene, signor Ministro. Cosa può fare il nostro Governo per una corretta interpretazione del regolamento di Dublino?
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Presidente, onorevoli colleghi, il Governo italiano segue con attenzione gli sviluppi della giurisprudenza delle corti internazionali ed europee sui temi migratori, poiché da essa possono scaturire interpretazioni significative delle normative applicabili al soccorso in mare dei migranti, alla loro accoglienza e al trattamento delle domande di protezione internazionale. Nei tempi più recenti è soprattutto davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea che si è fatto più vivo il dibattito, a cui l'Italia sta prendendo parte, in merito all'impatto dell'applicazione degli standard internazionali di protezione dei diritti fondamentali sull'interpretazione delle normative vigenti. Sul piano delle convenzioni internazionali richiamate dall'onorevole interrogante, evidenzio che, oltre alla citata Convenzione di Montego Bay del 10 dicembre 1982, ratificata dall'Italia nel 1994, fonte primaria di diritto internazionale del mare che prevede l'obbligo di soccorrere chiunque si trovi in pericolo di vita, devono essere tenute presenti altre disposizioni in materia di soccorso in mare, tra cui, in particolare, la Convenzione per la sicurezza della vita in mare, SOLAS, e quella del soccorso in mare, SAR.
PRESIDENTE. Il deputato Gigli ha facoltà di replicare.
GIAN LUIGI GIGLI. La ringrazio, signor Ministro, e mi sembra che il tema stia venendo, è il caso di dirlo, a galla, il tema della corretta interpretazione del regolamento di Dublino. Che l'assistenza, in condizioni di urgenza, in mare, debba avvenire, va da sé, ne va dell'umanità, ovviamente. Che il trasporto debba avvenire in luogo sicuro, va altrettanto da sé, ma che il luogo sicuro sia sempre e necessariamente l'Italia questo è tutto da vedere, appunto; basterebbe citare che Malta, molte volte, è più vicina, addirittura, delle coste italiane. E, comunque, vorrei ricordarle che, se un bambino nasce a bordo di una nave mentre questa viaggia in acque internazionali, se essa batte la bandiera di uno Stato in cui vige lo per dire un altro argomento oggi di attualità, il bambino ne acquisisce automaticamente la cittadinanza.
PRESIDENTE. Il deputato Andrea Maestri ha facoltà di illustrare l'interrogazione Marcon ed altri n. 3-03163 di cui è cofirmatario.
ANDREA MAESTRI. Presidente, vorrei replicare all'onorevole Gigli, ma so che non posso, quindi non lo faccio: rimane un sottinteso aperto.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Presidente, onorevole collega, è bene in questa sede rammentare che la legislazione di settore affida la competenza primaria nella materia della lotta attiva contro gli incendi boschivi alle regioni, riservando allo Stato il solo concorso all'attività di spegnimento.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARCO MINNITI,. Ritengo conclusivamente che, sebbene siano intervenute a seguito dalla riforma modificazioni negli assetti organizzativi, il quadro che ho appena delineato testimoni che la flotta aerea antincendio dello Stato stia producendo in questo periodo uno sforzo eccezionale, in uno scenario emergenziale particolarmente impegnativo e complesso, senza alcuna diminuzione delle potenzialità operative, che sono assicurate con la consueta abnegazione ed efficienza.
PRESIDENTE. Il deputato Fratoianni, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
NICOLA FRATOIANNI. Presidente, onorevole Ministro, non è nostra intenzione fare su questo tema, in queste ore così drammatico per il Paese, una sterile polemica; tuttavia, le devo dire con franchezza: non siamo soddisfatti della risposta. Non perché ci interessi contestare l'elenco delle cifre che lei qui ci ha un po' freddamente proposto, ma perché credo che nelle sue parole vi sia il centro del problema.
PRESIDENTE. La deputata Dieni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03164 per un minuto.
FEDERICA DIENI. Presidente, Ministro, le confesso che il sentimento che prevale in me in questo momento è la curiosità. Già, perché sono davvero curiosa di sentire che scusa possa inventare in quest'Aula per giustificare il fatto che il Governo abbia siglato un protocollo che garantisce in esclusiva l'arrivo di tutti i migranti nei nostri porti. Magari il pretesto posso darglielo io: può dirci che almeno abbiamo dimostrato il nostro europeismo, grazie alla Turchia e all'Italia l'Europa ha risolto il problema dei migranti. La Turchia però per farlo ha preteso 6 miliardi; noi cosa, 80 euro? La Francia blocca tutti a Ventimiglia, compresi i minori, e ce li rispedisce indietro, l'Austria minaccia di schierare l'esercito al Brennero; e mentre il nostro Paese si trasforma in un enorme campo profughi, con Bruxelles il Governo si limita ad alzare il ditino e a chiedere un'altra ciotola di lenticchie. Le chiedo una cortesia e un impegno in quest'Aula: possiamo dimostrare un minimo di fermezza in Europa una volta tanto? Perché sono certa che, se fosse per voi, sareste già pronti a svenderla per lo 0,1 per cento di flessibilità alla prossima legge di bilancio .
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il tema posto, quello cioè degli accordi intervenuti negli anni 2014-2016, va necessariamente contestualizzato con riferimento alle peculiarità di quella fase, che sono rapidamente mutate e sono tuttora in via di evoluzione. Credo sia nella nostra memoria, nell'ottobre 2013, l'avvio dell'operazione in seguito al tragico naufragio di Lampedusa che, come voi ricorderete, causò 366 vittime. si è caratterizzata per due principali profili: essere un'operazione italiana, esclusivamente nazionale; essere principalmente rivolta alla salvaguardia delle vite in mare, sebbene numerosi scafisti nei circa dodici mesi dell'operazione siano stati consegnati all'autorità giudiziaria italiana.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARCO MINNITI,. Ho concluso, Presidente. In merito a quanto riferito dagli onorevoli interroganti a proposito dei respingimenti e delle procedure di riammissione dei minori da parte della Francia, devo osservare che, sebbene la relativa regione confinaria risulti quotidianamente interessata da un flusso di migranti irregolari, dal 1° gennaio ad oggi è stato registrato un numero esiguo di provvedimenti adottati nei confronti di minori. Sono frequenti gli incontri tra i referenti delle polizie di frontiera dei due Paesi anche per analizzare la problematica dei minori non accompagnati. L'Italia per parte sua garantisce il principio che nessun minore può essere oggetto di espulsione o respingimento, principio tra l'altro sancito da una legge approvata da questo Parlamento.
PRESIDENTE. Il deputato Di Battista, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Grazie, Presidente. Ministro, lei ha parlato anche in diretta televisiva oltre che in quest'aula e da lei ci saremmo aspettati quantomeno risposte chiare. Noi le abbiamo fatto altre domande. Le abbiamo chiesto se è vero o non è vero che lo scorso anno sono sbarcati, in Spagna, 8.000 migranti e, in Italia, 180.000 migranti. È vero o non è vero che in questo momento a Ventimiglia vengono di fatto rispediti in Italia, probabilmente per vie non ufficiali, anche migranti minori dalla Francia del novello Napoleone Macron che piace a tutti quanti voi come se fosse Napoleone, almeno lui combatteva sui campi ad Austerlitz e non nei consigli amministrazione delle banche d'affari? È vero o non è vero che è stato siglato di fatto un accordo che ha fatto sì che la stragrande maggioranza, oltre l'85 per cento dei migranti, sbarcasse in Italia ed il fatto che sia stato siglato ce l'ha detto un ex Ministro che ha lavorato con lei, Ministro, la Bonino che ha dichiarato: “che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia l'abbiamo chiesto noi; l'accordo l'abbiamo fatto noi”. In nome di chi l'avete fatto questo accordo? E perché qui in Aula, di fronte al Paese, non ammette che questo accordo è stato fatto, come tra l'altro ci è stato confermato dall'agenzia Frontex qualche giorno fa a Bruxelles, il fatto cioè che è esistito un accordo. Noi prendiamo tutti i migranti e voi, Unione europea, ci date in cambio una leggera flessibilità con la quale magari provare a comprare il popolo italiano nell'ultimo referendum, elargendo mancette e elettorali, cosa che neanche vi è riuscita. Voi, abituati a comprare anche gli italiani con queste mancette e ottanta euro a destra e a manca, in un certo senso vi siete svenduti all'Unione europea, in cambio di flessibilità da utilizzare proprio nelle vostre manovre elettorali. È vero o non è vero che questo accordo è stato fatto? A me piacerebbe che lei, con il suo impegno, con il suo presunto dinamismo fosse in grado di cancellare questo accordo. Il problema è che, dato che l'avete fatto voi questo accorso, è molto difficile andare in Unione europea e dire: non siamo più d'accordo con un accordo che abbiamo fatto noi stessi e grazie al quale ci abbiamo preso anche dei quattrini di flessibilità. Per quello neanche ce la prendiamo con i Macron. Tra l'altro, se la Le Pen avesse adottato queste politiche, tutti avrebbero detto che è razzista ed è xenofoba, però lo fa, ripeto, il novello Napoleone Macron ed è europeismo solidale. Voi purtroppo non siete in grado; avete già tradito la sovranità del popolo italiano, tra l'altro mettendo in pericolo il Paese perché oggi - l'ha detto lei, Ministro - la questione libica…
ALESSANDRO DI BATTISTA. …è una questione di sicurezza nazionale. Ecco, l'avete gestita in questo modo, naufragando anche sul fallimento del referendum. Concludo, Presidente, dicendo che vorremmo che voi foste capaci di cancellare questo accordo, ma, se l'avete fatto voi, non potrete mai riuscire a cancellarlo
PRESIDENTE. Il deputato Brunetta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03165 .
RENATO BRUNETTA. Grazie, Presidente. Signor Ministro, dopo Tallin e Varsavia cosa intende fare il Governo? Il blocco dei porti? Il blocco navale? La regolazione, interdizione, il controllo del ruolo delle ONG? Nuovi ? Nuovi porti di sbarco? Permessi di soggiorno temporanei? Dichiarazione dello stato di emergenza? Oppure nulla? Perché da due settimane, signor Ministro, il 5 luglio a Tallin e una settimana a Varsavia non è successo assolutamente nulla. C'è questa percezione molto amara nel nostro Paese che all'Italia non sia consentito assolutamente nulla e che tutti gli altri Paesi possano fare tutto: mandano i blindati al Brennero, bloccano, rinviano, affermazioni durissime nei nostri confronti. Siamo noi sul banco degli imputati. Ma possibile che le cose stiano in questi termini?
PRESIDENTE. Concluda, collega.
RENATO BRUNETTA. Cosa intende fare il Governo? Da lei una parola chiara oggi in Parlamento: cosa intende fare il Governo? Chiacchiere? Aspettare? Aspettare cosa?
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, come sa bene l'onorevole Brunetta in un'altra circostanza e con un tempo più lungo il Ministro dell'interno ha illustrato a questo Parlamento quali sono le sue idee e le sue proposte. In questa circostanza, io devo rispondere a una interrogazione urgente con un tempo contingentato, quindi mi limiterò soltanto alle questioni poste nell'interrogazione, che riguardano innanzitutto la questione relativa al codice di condotta delle organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo centrale che assume sicuramente un rilievo molto importante in questa fase. Tengo tuttavia a precisare che non si tratta di un'iniziativa estemporanea del Governo. C'è stato infatti un intenso lavoro parlamentare su tale tematica - mi farebbe anche piacere che il Parlamento potesse rivendicarlo - da parte di varie Commissioni: la Commissione Schengen e la Commissione difesa del Senato che si è pronunciata con un documento approvato all'unanimità. Il Governo aveva ed ha il dovere di ascoltare il Parlamento e quindi di prendere su questi temi un'iniziativa. Del resto, secondo i dati disponibili, la questione appare di sicura rilevanza. Nei primi sei mesi di quest'anno il 34 per cento delle persone salvate è stato tratto in salvo da navi e da assetti delle organizzazioni non governative. Sussiste dunque, nell'ottica di bilanciare i profili umanitari con quelli concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese, un interesse forte affinché tali attività si svolgano in ambiti ben definiti e disciplinati e senza mettere a rischio l'efficacia delle operazioni poste in essere dalle autorità pubbliche nel rispetto di precise coordinate di comportamento. Le prescrizioni contenute nel codice per le ONG in linea con le deliberazioni del Parlamento sono numerose e concernono principalmente l'impegno a non entrare nelle acque territoriali libiche, a non ostacolare gli interventi SAR da parte della Guardia costiera di quel Paese; l'impegno a non effettuare comunicazioni o a inviare segnalazioni luminose per agevolare la partenza e l'imbarco dei natanti; l'impegno a ricevere a bordo su richiesta dell'autorità nazionale competente funzionari di polizia giudiziaria; l'impegno a dichiarare le fonti di finanziamento delle attività di soccorso in mare. La bozza di codice di condotta per le ONG è stata già trasmessa alle organizzazioni interessate nella giornata di ieri ed è stato programmato per il 25 luglio prossimo venturo un incontro al Viminale aperto anche ad altri interlocutori istituzionali. Quanto all'altra questione concernente l'eventuale dichiarazione dello stato di emergenza né il Ministero dell'interno né il Governo ritengono sussistere al momento le condizioni per tale dichiarazione. Fino ad oggi le procedure ordinarie hanno consentito di gestire in modo ordinato i numerosi problemi determinati dall'imponente flusso di migranti. La politica di gestione dei flussi migratori deve essere, a mio avviso, salvo il concretizzarsi di scenari del tutto straordinari, ispirata a un'ottica…
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARCO MINNITI,. Ho concluso. La politica di gestione dei flussi migratori deve essere ispirata a un'ottica di intervento strutturale pianificato, distante dalle logiche emergenziali e solo purtroppo apparentemente semplificatorie.
PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Il collega Brunetta ha facoltà di replicare.
RENATO BRUNETTA. Presidente, signor Ministro, finalmente una risposta: lei ci ha detto che non sussistono le condizioni per dichiarare lo stato di emergenza. Quanti migranti devono sbarcare ogni giorno perché questo stato di emergenza possa essere dichiarato? Diecimila al giorno? Ventimila al giorno? Trentamila al giorno? Non basta il conflitto tra i sindaci e i prefetti che è in atto, un conflitto istituzionale? Non basta la sofferenza delle popolazioni nei confronti dei migranti? Non basta lo squilibrio che si va accentuando tutti i giorni? Non basta alle nostre carceri? Non basta l'opacità? Signor Ministro, una domanda: quanti sono i richiedenti asilo rinchiusi nelle carceri italiane? Dov'è la trasparenza? Quanti anni ci vorranno per smaltire gli arretrati delle commissioni territoriali? Quanti migranti sono in condizione di clandestinità in ragione dei provvedimenti di allontanamento ed espulsione andati a vuoto e non portati a termine? Quanti clandestini ci sono in Italia?
PRESIDENTE. La collega Anna Maria Carloni ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fiano ed altri n. 3-03166 di cui è cofirmataria.
ANNA MARIA CARLONI. Presidente, le immagini del Vesuvio avvolto in una colonna di fumo come per un'eruzione hanno fatto il giro del mondo, diventando il simbolo dell'emergenza incendi in Italia. Dopo dodici giorni di fuochi, i numeri sono veramente spaventosi, ma ancora in queste ore ci raggiungono segnalazioni di estrema gravità dalla città di Giugliano, in Campania, dal Cilento, la costiera amalfitana, la stessa città di Napoli. Si è fatto molto: vigili del fuoco, Protezione civile, volontari, Esercito, hanno lavorato notte e giorno, ma il fuoco poi è ripreso, nelle stesse aree in cui sembrava domato e anche in altre aree.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto consentitemi di associarmi alle parole di apprezzamento da voi rivolte agli uomini e alle donne del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, della Protezione civile, delle forze di polizia, delle organizzazioni di volontariato e di tutti gli altri organismi attualmente impegnati nell'attività di spegnimento degli incendi boschivi.
PRESIDENTE. Il deputato Emanuele Fiano ha facoltà di replicare.
EMANUELE FIANO. Presidente, ringrazio il signor Ministro. Siamo soddisfatti della sua risposta, che è una risposta a tutto il Paese: in molte regioni d'Italia, purtroppo, in questi giorni si sono vissute ore drammatiche. La sua risposta, così come l'azione che abbiamo visto dispiegarsi in questi giorni, coinvolge parole che condividiamo, di coinvolgimento di varie strutture dello Stato, di sinergie, di patti tra le organizzazioni dello Stato, le autorità locali, le regioni, dove forse qualche lacuna c'è stata, per l'aspetto di prevenzione e di controllo degli incendi.
PRESIDENTE. Il deputato Garofalo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03167 per un minuto.
VINCENZO GAROFALO. Presidente, signor Ministro, una crescita del 16 per cento degli sbarchi dei migranti rispetto all'anno scorso; una richiesta di disponibilità tramite l'ANCI fino a 200 mila migranti; decisioni spesso poco condivise, con una gestione a volte confusa; una durata del fenomeno che non siamo in grado oggi di stabilire quando cesserà, e un'Unione europea che si dimostra poco collaborativa: tutto questo ha determinato e determina esasperazione, e causa anche dei cortocircuiti, o perlomeno il rischio di cortocircuiti istituzionali, fino ad arrivare ai sindaci.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'intensità e la frequenza degli sbarchi hanno indotto il Governo a ridisegnare in profondità i meccanismi del sistema nazionale di accoglienza, con l'obiettivo di superare la logica emergenziale, seguita in precedenza, e conseguentemente affrontare la gestione dei flussi migratori nell'ambito di un'attività ordinaria, organizzata e programmabile.
PRESIDENTE. Deve concludere.
MARCO MINNITI,. L'esigenza di una stretta e leale collaborazione Stato-enti locali - ho concluso - oggi da me riconfermata nell'incontro con i prefetti, si pone soprattutto nei casi in cui si verificano consistenti e improvvisi arrivi di immigrati, in cui gli interventi predisposti dalla rete governativa debbono necessariamente essere improntati anche alla massima sollecitudine e alla più rigorosa attenzione ai contesti territoriali di destinazione degli stranieri.
PRESIDENTE. La ringrazio…
MARCO MINNITI,. E, tuttavia, intendo qui confermarle che ci sarà massima attenzione nel rapporto tra il Ministero dell'Interno e i sindaci: per noi costituiscono un interlocutore strategico.
PRESIDENTE. Il deputato Garofalo ha facoltà di replicare.
VINCENZO GAROFALO. Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, le ultime sue parole ci fanno sperare che in questa direzione, quindi, tutte le prefetture agiranno con la massima celerità. Già domani, nella zona che io conosco meglio, che è quella della mia provincia, Messina, dei Nebrodi, ci sarà un incontro in prefettura con 45 sindaci. Ed è importante che in quell'occasione si rappresenti quello che lei poco fa ha detto.
PRESIDENTE. Il collega Cirielli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03168 .
EDMONDO CIRIELLI. Ministro, si moltiplicano sempre di più, oramai quotidianamente, fenomeni di violenza e di aggressione di tutti questi africani, che prima Renzi e Alfano, adesso anche lei, stanno importando forzatamente e forzosamente nel nostro territorio, anche minacciando i comuni con questo cosiddetto sistema SPRAR.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Minniti, ha facoltà di rispondere.
MARCO MINNITI,. Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, come da lei ricordato, nella tarda mattinata del 17 luglio scorso due equipaggi della squadra volante della questura di Milano sono intervenuti nei pressi della stazione centrale, dove era stata segnalata la presenza di uno straniero, che aveva minacciato con un coltello l'autista di un autobus in partenza. Gli agenti prontamente intervenuti, a cui va il mio plauso, hanno disarmato e poi arrestato l'uomo, risultato cittadino della Nuova Guinea. Durante l'intervento, lo straniero ha ferito uno degli operatori di polizia.
PRESIDENTE. Concluda, Ministro, per favore.
MARCO MINNITI,. …che un sistema di rimpatri forzati - e ho finito - possa contribuire ad aumentare anche il numero dei rimpatri volontari e assistiti.
PRESIDENTE. Il deputato Cirielli ha facoltà di replicare.
EDMONDO CIRIELLI. Ministro, io le voglio credere, però allo stesso tempo le voglio dire che lei ci riporta una serie di dati ma la cronaca dimostra quotidianamente aggressioni. Probabilmente, innanzitutto bisognerebbe iniziare ed aumentare la pena per il reato di violenza a pubblico ufficiale, che oggi prevede da 5 mesi a 6 anni, a fronte delle violenze commesse dai pubblici ufficiali, che voi avete decuplicato, con il reato di tortura. Purtroppo, c'è la dimostrazione che questa azione è insufficiente e credo che sia necessario anche iniziare con le questure e con i comandi periferici nel territorio una forte azione di controllo per verificare chi è stato espulso e contravviene all'ordine di allontanarsi dal territorio dello Stato che, peraltro, è un reato e, quindi, va perseguito. Dunque, le chiediamo un impegno in tal senso, che evidentemente allo stato attuale non c'è.
PRESIDENTE. Collega, per favore. Si rivolga con rispetto al Ministro.
EDMONDO CIRIELLI. …la prego, signor Ministro, con grande rispetto di rivolgersi al Ministro Alfano e invitarlo a fare il suo dovere.
PRESIDENTE. Il deputato Francesco Saverio Romano ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03169 .
FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, come sicuramente converrà l'argomento non è nuovo, in quanto ha origini antiche ed è - aggiungo - fortemente penalizzante per i tanti viaggiatori siciliani che per diversi motivi usufruiscono dell'aereo per gli spostamenti da e per la Sicilia. Siamo arrivati al punto che per pagare mediamente un biglietto - e non soltanto nel periodo estivo e, quindi, sotto ferie - si arriva a cifre come 500 euro, esattamente la stessa cifra che bisogna pagare per andare in un Paese straniero o per andare a New York e fare andata e ritorno.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha facoltà di rispondere.
GRAZIANO DELRIO,. Grazie, Presidente, e grazie onorevole. La problematica che lei solleva richiede anche un chiarimento circa i regimi tariffari praticati dalle compagnie aeree. Infatti, le rotte che non hanno carattere di continuità territoriale, come lei sa, sono rotte gestite in regime di libero mercato e, pertanto, le tariffe sono stabilite dai vettori in base a logiche imprenditoriali, come previsto dall'Unione europea e dal regolamento del 2008. Invece, lei sottolinea un aspetto molto importante e, cioè, che c'è bisogno di rafforzare la continuità territoriale e di rafforzare i collegamenti garantiti a prezzi calmierati e, quindi, la continuità territoriale che è soggetta agli oneri di servizio pubblico e, quindi, la possibilità di dare a residenti e a non residenti l'opportunità di volare più frequentemente con voli a prezzi accessibili.
PRESIDENTE. Il deputato Francesco Saverio Romano ha facoltà di replicare.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Grazie, Presidente. Devo dire purtroppo, signor Ministro, che la risposta è francamente deludente. La regione Sicilia - ma devo dire l'intero Mezzogiorno - nell'ambito delle priorità previste dall'agenda del suo Governo, anche in tema di politiche dei trasporti ed interventi inerenti alla continuità territoriale, si sta confermando essere all'ultimo posto. Adesso io non ho bisogno di ricorrere all'immaginario che si sta realizzando in questo momento in Sicilia dove non c'è soltanto il problema del collegamento tra la Sicilia e il resto d'Italia ma c'è il problema del collegamento tra le diverse città, i diversi comuni e i diversi territori siciliani, perché c'è un sistema di strade e di autostrade che ormai è al collasso e ci sono paesi isolati.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO. …nei confronti di coloro i quali, approfittando del libero mercato, approfittano delle tasche dei siciliani .
PRESIDENTE. La deputata Galgano ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03170 .
ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente. Buongiorno, Ministro Delrio; la nostra interrogazione riguarda il raddoppio della tratta ferroviaria tra Campello e Spoleto. Sono dieci chilometri strategici, perché il mancato raddoppio crea frizioni, ritardi e strozzature; il raddoppio, invece, consentirebbe ai treni di viaggiare a 180 chilometri orari e renderebbe più agevole il passaggio dell'alta velocità nella regione. Oggi, dopo 16 anni e 100 milioni di euro di spesa, sono stati completati solo tre chilometri e mezzo. Ho fatto diverse interrogazioni, in cui mi sono stati dati dei tempi di realizzazione dei lavori che non sono stati rispettati. Attualmente, esistono diverse ipotesi. Le chiediamo le nuovi previsioni nella speranza che, questa volta, ci sia il massimo impegno di tutti per realizzarle.
PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha facoltà di rispondere.
GRAZIANO DELRIO,. Grazie, Presidente, onorevole. In effetti, lei ha ricostruito una lunga e tormentata vicenda e le informazioni recenti assunte presso la rete ferroviaria dicono della risoluzione unilaterale del contratto da parte dell'appaltatore. Il contratto affidato all'AtiTecnis, quindi, ormai, è alle fasi conclusive e le attività residue, necessarie per la messa in sicurezza del cantiere sono in corso di ultimazione. Vista l'indisponibilità alla prosecuzione dei lavori, come abbiamo detto, da parte dell'appaltatore, classificatosi in graduatoria, dopo Tecnis, RFI sta procedendo alle attività necessarie per lo spostamento dell'attuale e semplice binario sulla nuova sede, con attivazione prevista entro la metà del 2018 (spostamento dell'attuale binario nella nuova sede). Quindi, verrà demolita la vecchia sede del binario.
PRESIDENTE. La collega Galgano ha facoltà di replicare.
ADRIANA GALGANO. Grazie, Ministro. Le notizie che ci ha dato, ovviamente, non ci soddisfano, perché non possiamo pensare che, in Italia, ci vogliano vent'anni, praticamente, per fare 10 chilometri di tratta ferroviaria. Le chiediamo il massimo impegno, perché, almeno, i tempi siano rispettati e che non si vada oltre. A me sembrerebbe di chiedere un'ovvietà e penso che a tutti coloro che ci ascoltano potrà sembrare un'ovvietà, ma non lo è assolutamente. Oggi, ascoltandola in audizione, lei ci ha dato un dato importante, ha detto che il 10 per cento di aumento della connettività di un Paese comporta un incremento di PIL dello 0,5, quindi, del prodotto interno lordo. Da quello che lei ha detto è assolutamente evidente qual è uno dei principali problemi dell'Umbria; come lei saprà, l'Umbria, in questo momento, è al penultimo posto per decrescita di PIL, seconda solo dopo il Molise, perché gli investimenti in infrastrutture, in questi anni, non ci sono stati. Attualmente, il suo Ministero ci ha risposto che abbiamo 92 milioni di euro per la “Tre Valli”, a iniziare dal 2019, e 51 milioni di euro per l'ex FCU, assolutamente niente!
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Amoddio, Boccia, Michele Bordo, Matteo Bragantini, Caparini, Capelli, Dambruoso, Epifani, Gregorio Fontana, Fontanelli, Gozi, Laforgia, Locatelli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Pisicchio, Rosato, Sani, Tabacci, Simone Valente e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 4505-A: Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2017.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, nel testo della Commissione, e degli emendamenti presentati.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
EMILIANO MINNUCCI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Per un chiarimento sull'inammissibilità? Prego, ne ha facoltà.
EMILIANO MINNUCCI. Presidente, sì, vorrei chiedere un approfondimento sulla inammissibilità di questa mia proposta emendativa, visto che, è vero che non è in corso una procedura di infrazione, ma è vero anche che Agcom ha avviato un'istruttoria nei confronti della SIAE per abuso di posizione dominante e, in questo caso, credo che valga il motto: prevenire è meglio che curare.
PRESIDENTE. Sono state sollevate obiezioni relativamente alla pronuncia di inammissibilità dell'articolo aggiuntivo 2-.020 Minnucci, volto a prevedere la possibilità che l'attività di intermediazione in materia di diritti d'autore sia svolta, oltre che dalla SIAE, anche da altri enti e organismi di gestione indipendente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 1, il collega Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Il mio intervento è finalizzato a una richiesta alla relatrice, rapidissima. Visto che con questa legge cerchiamo di ridurre le procedure di infrazione, che si sono ridotte poi recentemente, quasi dimezzate, rispetto a tre anni fa, la richiesta di intervento è la seguente: l'Unione europea, la Commissione, alla fine della scorsa settimana, ha contestato una nuova norma nel codice degli appalti, molto specifica, che prevede che il termine per i certificati di pagamento, cioè per il pagamento degli acconti sugli appalti, debba essere non inferiore a 45 giorni, il che è in violazione diretta di una direttiva europea che prevede i pagamenti entro 30 giorni. Basterebbe un emendamento di una riga che modifichi il codice degli appalti, all'articolo 113-, dicendo: “la parola 45 è sostituita dalla parola 30”. Richiede qualche minuto di verifica e potrebbe evitare al nostro Paese una procedura di infrazione e, quindi, credo che sarebbe un intervento utile.
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.
MARINA BERLINGHIERI, . Grazie, Presidente. Sull'articolo aggiuntivo 1.022 Baruffi, il parere è favorevole, mentre sull'articolo aggiuntivo 1.021 Baruffi c'è un invito al ritiro.
SANDRO GOZI,. Il Governo esprime parere conforme alla relatrice, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 1.
DAVIDE BARUFFI. Grazie, Presidente. È una proposta emendativa che, come la precedente, prova a rafforzare le misure di tutela delle nostre imprese in particolare per quanto riguarda la violazione dei diritti d'autore. Ancora nella giornata di lunedì abbiamo presentato la Relazione in materia di contrasto alla contraffazione e alla pirateria qui in Aula, un lavoro compiuto congiuntamente da tutta la Commissione, e la abbiamo approvato all'unanimità. Ne sono scaturite queste due proposte. Devo dire che grazie a una buona collaborazione con la relatrice e con il Governo siamo arrivati a un punto di intesa avanzato. Ritiro quindi l'articolo aggiuntivo 1.021e mi riservo di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti 2.20 Busto e 2.6 Busto. Mi risulta che l'emendamento 2.9 Tancredi sia stato ritirato.
MARINA BERLINGHIERI, . La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 2.100 del Governo e sull'emendamento 2.7 Busto.
SANDRO GOZI,. Il Governo esprime parere conforme alla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.20 Busto.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2- e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2-.200, mentre esprime parere contrario sull'emendamento 2-.20 Catalano.
PRESIDENTE. Poi c'è l'emendamento 2-.300?
MARINA BERLINGHIERI, . Non è presente nel fascicolo degli emendamenti.
PRESIDENTE. È l'emendamento della Commissione Bilancio.
MARINA BERLINGHIERI, . La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 2-.300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento, con la riformulazione.
SANDRO GOZI,. Il Governo esprime parere conforme alla relatrice.
PRESIDENTE. La ringrazio. Passiamo ai voti.
IVAN CATALANO. Presidente, l'articolo 2-, che è stato introdotto in Commissione politiche europee, introduce il tema del libero. Il Governo ha presentato un suo emendamento, che riprendeva l'argomento che avevo trattato io con il mio emendamento presentato nella medesima Commissione, che attua l'impegno che il Governo aveva preso a seguito del mio interesse manifestato con le mie interrogazioni parlamentari. Il punto è che la proposta che il Governo dà per risolvere il problema dell'azione da parte dei nell'ostacolare l'utente nel dotarsi del proprio terminale di rete per connettersi a Internet è l'impianto sanzionatorio. Io reputo del tutto inefficace l'impianto sanzionatorio proposto del Governo, perché prevede una forbice edittale da 120 mila euro a 2 milioni e mezzo di euro per quei che violano il regolamento europeo impedendo all'utente di esercitare la propria libertà nella scelta dei dispositivi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Galgano. Ne ha facoltà.
ADRIANA GALGANO. Presidente, intervengo a titolo personale: sottoscrivo l'emendamento, ne condivido fortemente l'ispirazione, e chiedo al Governo di riconsiderare il suo parere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Quintarelli. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE STEFANO QUINTARELLI. Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento 2-.20 Catalano.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
IVAN CATALANO. Presidente, intervengo brevemente per annunciare il voto di astensione mio personale, e mi auguro del mio gruppo, su questo articolo. Infatti, comunque sia, rendiamo merito al Governo di aver introdotto il regime sanzionatorio, altrimenti il cittadino non avrebbe potuto fare ricorso nel caso in cui il avesse negato la libertà all'utente del proprio per connettersi alla rete, però riteniamo comunque insoddisfacente l'impianto sanzionatorio, in quanto noi prediligevamo invece un sistema proporzionale al fatturato. Quindi, ci asterremo su questo articolo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
MARINA BERLINGHIERI, . Presidente, sull'emendamento 3.1 Ferraresi, parere contrario.
SANDRO GOZI,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Parere contrario sugli emendamenti 4.20 e 4.21 Ferraresi e 4.3 Battelli. Parere favorevole sul subemendamento 0.4.22.200 della Commissione e sull'emendamento 4.22 Sereni.
SANDRO GOZI,. Conforme alla relatrice, Presidente.
PRESIDENTE. Adesso andiamo all'emendamento 4.20 Ferraresi. Passiamo ai voti.
GIOVANNA PETRENGA. Grazie Presidente. Solo per precisare che con quest'emendamento il gruppo Fratelli d'Italia - e in modo particolare ci teneva la nostra Presidente, l'onorevole Meloni - teneva a dare un apporto e un contributo ad eliminare un obbrobrio, che era stato commesso prima, quello di far pagare le spese alle vittime, qualora non poteva pagare chi aveva commesso il reato. Quindi, noi aggiungevamo al danno anche la beffa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MARINA BERLINGHIERI, . Presidente, articolo aggiuntivo 4.022 Giulietti, favorevole; 4.020 Mazziotti Di Celso, contrario; 4.021 Giulietti, favorevole.
SANDRO GOZI,. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
MARINA BERLINGHIERI, . Presidente, emendamento soppressivo 6.1 Gianluca Pini, parere contrario.
SANDRO GOZI,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Poiché c'è solo un emendamento riferito all'articolo 6, che è un emendamento soppressivo, si vota per il mantenimento dell'articolo 6.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unico articolo aggiuntivo ad esso presentato .
MARINA BERLINGHIERI, . Presidente, articolo aggiuntivo 7.020 Fantinati, parere contrario.
SANDRO GOZI,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTIA FANTINATI. Grazie, Presidente. Noi sappiamo quanto il tema del ritardo dei pagamenti sia un tema prioritario per le imprese. Abbiamo tempi biblici. L'Italia è stata sanzionata perché è stata una dei peggiori pagatori d'Europa e addirittura siamo agli ultimi posti. Denuncio qui oggi quello che succede, cioè che molto spesso, soprattutto negli appalti e soprattutto con l'amministrazione pubblica, quando si disegna un appalto si mettono in piccolo scritte delle norme di modo tale che se vi è un ritardo nei pagamenti poi l'azienda appaltatrice non possa chiedere gli interessi di mora. Insomma, se tra privati questo succede con lo Stato è un creditore più privilegiato di altri.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Sull'emendamento 8.5 Matarrelli, parere favorevole. Sull'emendamento 8.2 Ciprini, parere contrario. Sull'emendamento 8.3 Ciprini, parere contrario. Sull'emendamento 8.6, parere contrario.
SANDRO GOZI,. Il Governo è conforme. Solo sull'emendamento 8.5 Matarrelli il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “sentiti il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione”. Su tutto il resto, è conforme.
PRESIDENTE. Chiederei alla relatrice se è d'accordo con questa riformulazione.
MARINA BERLINGHIERI, . Riformulazione accolta.
PRESIDENTE. Quindi, il suo parere è favorevole con la stessa medesima riformulazione del Governo. Bene.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Sull'emendamento 9.21 Gianluca Pini, parere contrario. Sull'emendamento 9.5 Zaccagnini, parere favorevole. Sull'emendamento 9.20 Fiorio, parere favorevole. Sull'emendamento 9.6 Zaccagnini, parere contrario. Sull'articolo aggiuntivo 9.050 del Governo, parere favorevole.
SANDRO GOZI,. Conforme, Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9- e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata .
MARINA BERLINGHIERI, . Parere favorevole.
SANDRO GOZI,. Favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9- e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata .
MARINA BERLINGHIERI, . Parere favorevole.
SANDRO GOZI,. Favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Grazie, Presidente. Sugli emendamenti 10.5, 10.4, 10.1 10.2 e 10.3 Daga, nonché sull'emendamento 10.7 Gianluca Pini, il parere è contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti 11.7 Zaccagnini e 11.5 Daga, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento 11.6 Gianluca Pini. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento 11.4 Daga e sugli articoli aggiuntivi 11.06 Zolezzi e 11.07 Crippa; infine esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 11.022 Giulietti.
SANDRO GOZI,. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dalla relatrice, tranne sull'emendamento 11.6 Gianluca Pini, su cui proponiamo la seguente riformulazione: aggiungere dopo “modificazioni” le parole: “per le attività espletate dal gestore unico del servizio idrico integrato”.
PRESIDENTE. La relatrice si uniforma al parere del Governo?
MARINA BERLINGHIERI, . Parere conforme.
PRESIDENTE. Il parere del Governo sull'articolo aggiuntivo 11.022 Giulietti?
SANDRO GOZI,. Il Governo esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 11.022 Giulietti purché sia riformulato alla lettera nel modo seguente: “…non appena sia ragionevolmente possibile, del progetto di decisione compreso il verbale conclusivo dalla conferenza dei servizi di cui all'articolo 29, comma 5, del contenuto della decisione”. Questa è la prima riformulazione. Inoltre sostituire le parole “elementi” con le parole “con particolare riferimento agli elementi”. Con questa riformulazione il parere è favorevole.
PRESIDENTE. La relatrice si adegua?
MARINA BERLINGHIERI, . La Commissione esprime parere conforme.
PRESIDENTE. Vorrei salutare a nome dell'Assemblea un gruppo di studenti e docenti della Stony Brook University di Long Island New York che assiste ai nostri lavori dalle tribune e che salutiamo .
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Abbiamo già presentato la proposta emendativa in esame lo scorso anno. Il problema non è mai stato risolto: si tratta del problema annoso delle gare per le concessioni idroelettriche.
SANDRO GOZI,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SANDRO GOZI,. Presidente, molto brevemente, come l'onorevole Crippa sa, c'è un negoziato molto complesso in corso tra il Governo e la Commissione europea su questo tema; tema di grandissima importanza, come l'onorevole Crippa ha sostenuto. Il Governo sta dialogando anche con il mondo economico. L'articolo aggiuntivo che lei ha presentato, onorevole Crippa, non serve a chiudere la procedura di infrazione, non aiuta in maniera decisiva nel contenzioso con la Commissione europea, quindi riteniamo di dare parere contrario, pur condividendo gli obiettivi, cioè quello di chiudere in maniera favorevole a tutti gli interessi in gioco il contenzioso con la Commissione europea.
PRESIDENTE. Prego, deputato Crippa.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, l'intervento del Governo deve essere commisurato al tempo. Non possiamo permetterci che un Ministero non sia in grado di risolvere un problema da due anni a questa parte, che ancora oggi stiamo cercando di risolvere il problema con gli - principalmente uno solo - per comprendere qual è la modalità con cui noi dovremmo andare a indennizzare per le opere realizzate.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11- e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Presidente, sull'emendamento 11-.21 Giulietti, parere favorevole. Sull'emendamento 11-.20 Gianluca Pini, parere contrario. Sull'articolo aggiuntivo 11-.022 Benamati, parere favorevole, purché riformulato, nel senso di sostituire, al comma 1, primo periodo, le parole “degli utenti domestici e delle imprese connesse in bassa tensione” con le seguenti: “degli utenti elettrici che sostengono gli oneri connessi all'attuazione delle misure di cui ai commi 2, 3, 4, 5, 6 e 7”. Sull'articolo aggiuntivo 11-.024 Benamati, parere favorevole. Sull'articolo aggiuntivo 11-.05 Benamati, parere favorevole.
SANDRO GOZI,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, visto che sta passando un po' in sordina il tema, credo sia importante far capire a tutta l'Aula cosa state votando. Un minuto fa avete soppresso la norma che di fatto regolamentava l'utilizzo delle borse di plastica all'interno del panorama europeo, quindi, ancora una volta, non andiamo a risolvere la procedura d'infrazione: avete soppresso le modalità con cui si andava a gestire. Adesso fate di peggio: intervenite in materia degli energivori.
PRESIDENTE. La ringrazio. C'è la collega Stella Bianchi.
STELLA BIANCHI. Io parlo anche trenta secondi, ma, se volete, parla prima il collega Benamati e io, poi, a titolo personale.
PRESIDENTE. Collega, quindi ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Benamati? Ne ha facoltà.
GIANLUCA BENAMATI. Grazie, Presidente. Devo dire che avrebbe anche ragione il collega Crippa: parliamo del merito, non diamo delle sensazioni su un tema così importante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Stella Bianchi. Ne ha facoltà, per un minuto.
STELLA BIANCHI. Sì, grazie Presidente. È sulla questione che il collega Crippa citava prima. Vorrei rassicurarlo per suo tramite. Il voto che abbiamo fatto prima di soppressione dell'articolo 11- è motivato dal fatto che a questa questione noi teniamo molto, e cioè la tutela dei e la salvaguardia rispetto ad una procedura d'infrazione, al punto che l'intero gruppo del Partito Democratico della Commissione ambiente aveva presentato l'emendamento. Questa questione viene risolta da un emendamento identico, già presentato in Senato al decreto Mezzogiorno, che avrà un'approvazione più rapida, di quanto sarebbe invece consentito, se fosse rimasto in questo provvedimento
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Riprendo una parte della discussione precedente e poi vado su questo tipo di misura proposta dall'articolo aggiuntivo 11-.024 Benamati.
PRESIDENTE. Atteniamoci all'argomento della proposta emendativa.
DAVIDE CRIPPA. Voglio soltanto segnalare come all'interno di una relazione presentata al Parlamento pochi giorni fa da parte dell'ENEA, struttura che il collega Benamati spero che conosca bene visto che ci ha lavorato, segnalo come quando si tratta il settore degli energivori, suddiviso per fonderie, cartiere e industria della ceramica, vengono dati dei numeri che dal punto dell'efficienza energetica gridano scandalo. Ci sono dei numeri allarmanti sul fatto che alcuni interventi, che prevedono dei tempi di ritorno di sei mesi, non vengono messi in atto dagli imprenditori. I tempi di ritorno medi stimati di questi interventi sono 3-4 anni, ma il risparmio che si potrebbe conseguire - ed è un numero che viene riassunto nell'analisi degli interventi di efficienza proposti a pagina 81 (e se lo vada a vedere) - vengono dati dai TEP totali risparmiati, che sono pari a 21 mila TEP, cioè una cifra enorme a fronte di un investimento consistente di 40 milioni di euro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sanna. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SANNA. Presidente, io parto dall'emendamento in discussione che ha il valore di sbloccare la possibilità per il nostro Paese di rifinanziare le fonti rinnovabili in maniera intelligente e più efficiente rispetto a ciò che facciamo oggi, introducendo il principio della neutralità tecnologica dove lo Stato vorrà introdurlo che vuol dire: non mi fisso su una modalità di produzione di fonte rinnovabile ma metto a gara e faccio competere la migliore tecnologia, possibilmente italiana, in questo campo.
PRESIDENTE. Colleghi, il tono della voce, per favore
FRANCESCO SANNA. Questo porterà, dicevo, insieme alla fine di agevolazioni a vecchi impianti che non le meritano più e hanno finito il loro periodo di agevolazione, un dell'onere che noi paghiamo sulla bolletta elettrica. Come ha detto il collega Benamati, circa 2 miliardi all'anno nei prossimi anni. E il risparmio che faremo su questo noi abbiamo deciso, col voto precedente, di darlo metà alle famiglie e alle imprese - a tutte le imprese - e l'altra metà a sostenere la competitività del sistema italiano.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Vito. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Presidente, Forza Italia voterà a favore su questo emendamento, ma la motivazione che io voglio dare per la verità è anche un'altra ed è di evitare, cioè, che prosegua una sorta quasi di scollamento dell'impolitica e dell'antipolitica nel nostro Parlamento rispetto a quello che accade nella realtà. Si è dimesso pochi minuti fa il Ministro Costa, coerentemente con le dichiarazioni che aveva reso nei giorni scorsi. Di queste dimissioni se ne sta parlando ovunque e anche lei ha rilasciato una dichiarazione poco fa come è legittimo e così come ha fatto il nostro presidente Brunetta, con una dichiarazione che il gruppo condivide pienamente.
ELIO VITO. …sono sempre un fatto rilevante, non ci sia, invece, nessuna reazione in Parlamento e il Governo non avverta l'esigenza di darne comunicazione ufficiale alla Camera. Abbiamo appreso dalle agenzie che parrebbe che il Presidente Gentiloni…
PRESIDENTE. Se deve formulare una richiesta me la formuli, altrimenti…
PRESIDENTE. E, allora, stiamo parlando di una proposta emendativa.
ELIO VITO. Presidente, mi dà la possibilità di concludere?
PRESIDENTE. Dipende. Se sta intervenendo sulla proposta emendativa quest'argomento non è pertinente.
ELIO VITO. Lei si comporta diversamente da quando fa i i o presiede la Camera. Mantenga una linea di coerenza…
PRESIDENTE. Certo. È normale, perché quando sto fra i deputati faccio il deputato e quando faccio il Vicepresidente della Camera non posso portare avanti le mie opinioni. Abbia pazienza.
ELIO VITO. Magari, posti anche questo video, Presidente. Noi le auguriamo di avere tutto il successo che merita, ma, naturalmente, nel rispetto delle regole che consentono anche ai parlamentari, non del suo gruppo, di poter intervenire.
PRESIDENTE. Veniamo al dunque.
ELIO VITO. Nel merito, quindi, le dicevo che, quando si dimette un Ministro, che è un fatto rilevante, in genere, il Governo ne dà qualche forma di comunicazione alla Camera. Ora, apprendiamo, sempre dalle agenzie, che il Presidente Gentiloni avrebbe assunto l'interim delle deleghe del Ministro Costa, naturalmente è sua facoltà e sua prassi. Volevo, quindi, chiedere al rappresentante del Governo – ecco la richiesta che lei mi consente, finalmente, di svolgere – se non vogliamo interrompere questo clima per il quale, lavoriamo al di fuori della realtà …
PRESIDENTE. Collega, collega, la interrompo, le tolgo la parola. Le spiego, non c'è nessuna richiesta di convocazione di capigruppo, non c'è nessuna richiesta di modifica del calendario, lei non mi ha formulato nessuna richiesta; a fine seduta può fare tutti gli interventi che vuole.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Collega Baldelli, a che titolo chiede di intervenire?
SIMONE BALDELLI. Per un richiamo al Regolamento, Presidente.
PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Ora, semplicemente, il collega Vito ha preso la parola e sta motivando, magari in maniera singolare, certamente, il suo voto e il voto del gruppo di Forza Italia, che ha permesso al collega Vito di parlare per cinque minuti su questo emendamento.
PRESIDENTE. Mi fa piacere che lei, Presidente Baldelli, che conosce il Regolamento molto meglio di me, abbia citato l'economia dei lavori, perché se l'intervento fuori tema del collega Vito apre un dibattito fuori tema è mio dovere interrompere quell'intervento che si discosta dal merito dell'emendamento, perché andiamo fuori economia dei lavori. Quindi, io proseguirei, poi, se dopo ci si sono altri interventi a fine seduta, il collega Vito può farli sui temi che vuole. Deve solo iscriversi preventivamente.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Sull'emendamento 12.20 Giulietti, parere favorevole. Sull'emendamento 12.6 Gianluca Pini, parere contrario. Sull'emendamento 12.2 Battelli, parere contrario. Sull'emendamento 12.4 Battelli, parere contrario. Sull'emendamento 12.3 Battelli, parere contrario. Sull'emendamento 12.1 Battelli, parere contrario.
SANDRO GOZI,. Il Governo Presidente, sull'emendamento 12.20 Giulietti è favorevole. Sugli emendamenti 12.6 Gianluca Pini, 12.2, 12.4 e 12.3 Battelli formula un invito al ritiro o il parere è contrario e vorrei motivarne le ragioni, brevemente, Presidente. Il tema posto dagli onorevoli deputati che hanno presentato questi emendamenti è certamente un tema rilevante che abbiamo avuto occasione di affrontare poco tempo fa in XIV Commissione. Il Governo non ritiene che sia un tema che possa essere affrontato con le modifiche legislative indicate dai deputati, però, si è impegnato a presentare un aggiornamento del protocollo di intesa di attuazione delle leggi vigenti nei rapporti tra Parlamento e Governo in questa materia; l'aggiornamento del Governo verrà presentato, al più tardi, entro settembre, perché si possa discutere con le due Camere e venire incontro alle esigenze di dialogo, di trasparenza e di celerità nella trasmissione dei documenti tra Governo e Parlamento nel precontenzioso e nel contenzioso comunitario, ovviamente, tenendo conto dell'esigenza di rispettare la normativa vigente, sia a livello nazionale che a livello europeo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12- e dell'unico articolo aggiuntivo ad esso presentato .
MARINA BERLINGHIERI, . Il parere è favorevole, purché riformulato nel senso di sostituire, al comma 1, primo periodo, le parole: “direttiva (UE) 2017/514” con le seguenti: “direttiva (UE) 2017/541”.
PRESIDENTE. Dunque i pareri sono favorevoli, se accetta la riformulazione. Accetta la riformulazione, Verini? Sì.
MARA MUCCI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARA MUCCI. Per sottoscriverlo, perché mi sembra un buon emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Il parere è favorevole, se così riformulato: “L'ENAC svolge le funzioni di autorità competente nazionale ai sensi del Regolamento (UE) 139/2014. Sono fatte salve le competenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di cui all'articolo 26 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.”
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13- e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARINA BERLINGHIERI, . Sì, sugli articoli aggiuntivi 13-.050 e 13-.051 del Governo il parere è favorevole.
SANDRO GOZI,. Favorevoli, sono del Governo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
SANDRO GOZI,. Grazie, Presidente. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4505-A/1 Cristian Iannuzzi purché sia riformulato nel modo seguente: premettere “ a valutare l'opportunità di” all'inizio dell'impegno. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno n. 9/4505-A/2 Boccadutri. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4505-A/3 Marzano. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno n. 9/4505-A/4 Matarrelli. Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno n. 9/4505-A/5 Ruocco e n. 9/4505-A/6 Sibilia; mentre il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4505-A/7 Lattuca. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4505-A/8 Zolezzi purché sia riformulato sopprimendo dall'impegno la parola “normativa”. Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno n. 9/4505-A/9 Occhiuto; mentre il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/4505-A/10 Palese e n. 9/4505-A/11 Rubinato…
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/4505-A/11 Rubinato è inammissibile.
SANDRO GOZI,. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/4505-A/12 Plangger e n. 9/4505-A/13 Cova purché siano riformulati premettendo al dispositivo le parole “a valutare l'opportunità di”. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/4505-A/14 Baruffi e n. 9/4505-A/15 Scuvera. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4505-A/16 Battelli purché sia riformulato nel modo seguente: “a valutare tutte le possibilità esistenti per dare informazioni complete e dettagliate al Parlamento delle procedure di preinfrazione EU pilot”. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/4505-A/17 Elvira Savino.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/4505-A/1 Cristian Iannuzzi, parere favorevole con riformulazione: si accetta la riformulazione? Prendo atto che il deputato Iannuzzi Cristian non insiste per la votazione. Ordine del giorno n. 9/4505-A/2 Boccadutri, accolto come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/4505-A/3 Marzano, favorevole. Ordine del giorno n. 9/4505-A/4 Matarrelli, accolto come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/4505-A/5 Ruocco, parere contrario. Onorevole Ruocco, chiede di metterlo in votazione?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Zappulla. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE ZAPPULLA. Presidente, ho chiesto e intervengo…
PRESIDENTE. Si deve spostare, collega. Usi il microfono vicino perché questo qui dà dei problemi.
GIUSEPPE ZAPPULLA. Questo funziona?
PRESIDENTE. Sì, la ringrazio.
GIUSEPPE ZAPPULLA. Intervengo per tornare a chiedere l'intervento urgentissimo del Governo sulla drammatica situazione finanziaria in cui versa ormai da tempo la provincia regionale di Siracusa. I lavoratori, con le loro organizzazioni sindacali, denunciano da tempo la insostenibilità della condizione lavorativa e il venir meno di importanti servizi per la collettività determinata da una esposizione finanziaria al limite del fallimento, potremmo dire disastrosa. Quasi 700 lavoratori senza stipendio da quasi cinque mesi a causa dell'esiguità dei trasferimenti regionali e della impossibilità di soddisfare il prelievo forzoso dello Stato pari a 19.400.000 euro, a fronte delle entrate complessive dell'ente che ammontano, per l'anno 2016, a 23 milioni di euro. La situazione è davvero di gravità assoluta ed è insostenibile. La tensione tra i lavoratori è al massimo ed è sfociata in gesti clamorosi come quello di ieri quando tre di loro sono saliti su una gru a 30 metri di altezza per rivendicare diritti e dignità e oggi hanno continuato. Il livello di esasperazione è esplosivo e potrebbe sfociare in gesti anche individuali di drammatica disperazione. Responsabilità tante e diffuse a Siracusa, a Palermo e a Roma, ma ognuno deve contribuire alla soluzione del problema. Quello che non ritengo accettabile è scaricare sulla vita, sulle famiglie, sulla dignità professionale dei lavoratori errori, ritardi e vuoti politici clamorosi e gravi. Torno pertanto - concludo - a chiedere al Governo nazionale di assumere, insieme a quello regionale che mantiene le maggiore responsabilità, i provvedimenti finanziari anche straordinari in grado di garantire un indispensabile piano strutturale di risanamento e di ripiano del bilancio e al contempo la retribuzione dei lavoratori. La sospensione di qualche anno del prelievo forzoso…
GIUSEPPE ZAPPULLA. …appare la soluzione più adeguata. Ho concluso. Non io, non noi ma i lavoratori attendono risposte e, aggiungo. pretendono risposte.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega D'Incà. Ne ha facoltà.
FEDERICO D'INCA'. Presidente, era per chiedere il sollecito di alcune interrogazioni a risposta scritta presentate nel 2016 e nel 2017 che sono le seguenti: nn. 4-11813; 4-01185; 4-11970; 4-12008; 4-12020; 4-12184; 4-12308; 4-12309; 4-12491; 4-12516; 4-13093; 4-13266; 4-13396; 4-13457; 4-13999; 4-14044; 4-14127; 4-14153 e 4-14809. Lascerò agli atti le altre interrogazioni del 2017.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Crippa. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Presidente, volevo sollecitare la risposta a due interrogazioni, di cui una a risposta in Commissione, la n. 5-11524, che riguarda l'annosa questione del pozzo di Carpignano Sesia, per cui è stato dato un parere di valutazione di impatto ambientale positivo dal Ministero dell'ambiente, con la prescrizione di mettere in atto le misure per garantire l'approvvigionamento idrico di acqua potabile per le città interessate, quali Novara. Credo che sarebbe il primo esempio in cui venga dato un valore economico a un bene irrinunciabile inquinato come l'acqua.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega D'Arienzo. Ne ha facoltà.
VINCENZO D'ARIENZO. Presidente, vorrei richiamare l'attenzione di questa istituzione, del Parlamento, su una vicenda che sta interessando il comune di Garda, Verona. Con una delibera di giunta, peraltro molto generica nei contenuti accusatori, il sindaco è stata autorizzato ad adire le vie legali contro ipotetici attacchi sulla stampa e sui da parte dei membri delle opposizioni in quel consiglio comunale. Penso, così come abbiamo avuto modo di leggere quella delibera, che sia gravemente lesiva della libera espressione delle opinioni e delle attività amministrative e politiche dei consiglieri comunali dell'opposizione. E mi pare anche chiaro che l'intento sia quello di tacitare qualsiasi diffusione mediatica di idee e contenuti di esponenti di diverso orientamento politico. Nei fatti, è concreto il rischio che quella decisione sia intesa come la volontà del sindaco di affrontare il legittimo dibattito nelle aule giudiziarie e non nel consiglio comunale, o peggio ancora impiegando strumenti tali da poter configurare una verosimile intimidazione, realizzata appunto attraverso il sistema delle querele.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Calabria. Ne ha facoltà.
ANNAGRAZIA CALABRIA. Presidente, quando Paolo Borsellino fu ucciso, il 19 luglio 1992, insieme agli agenti della sua scorta, io avevo dieci anni, e ricordo lo sconcerto di un Paese sconvolto; un Paese che, a distanza di pochi mesi dal drammatico attentato che costò la vita a Giovanni Falcone, ricadeva nel buio della violenza mafiosa. Negli anni, la mia generazione ha rielaborato ciò che è avvenuto, fino a comprenderne il valore e a trarne una lezione importante: la tenacia nel proseguire la propria missione nonostante la consapevolezza delle conseguenze. È il messaggio che un grande uomo ha lasciato come eredità al Paese, e in particolare ai suoi giovani.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Vito. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Presidente, intervengo solo per dire che le dimissioni del Ministro Costa, coerentemente con le dichiarazioni che ha reso nei giorni scorsi, sono un fatto politico rilevante. E che la Camera, per poterne discutere, debba ricorrere agli argomenti di fine seduta, così come è accaduto per la lotta alla mafia sul terreno della scuola, dei contenuti verso i giovani, come ha dovuto fare poco fa l'onorevole Calabria, rappresenta un ulteriore elemento di degrado del funzionamento della Camera in questa legislatura. Inoltre, in questo caso, a partire da una decisione che ha assunto sotto la sua responsabilità, e più in generale, Presidente, ritengo che la modalità di applicare il Regolamento, di rispettare le regole con la dovuta flessibilità applicata alle circostanze, sia una delle categorie principali dell'intelligenza umana .
PRESIDENTE. Prima di tutto, una precisazione: non abbiamo aspettato la fine della seduta per parlare di lotta alla mafia, stamattina abbiamo commemorato Paolo Borsellino.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.