PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Bonafede, Matteo Bragantini, Brunetta, Fedriga, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Galati, Guerra, La Russa, Lauricella, Locatelli, Mannino, Marazziti, Marcon, Antonio Martino, Mazziotti Di Celso, Pannarale, Pes, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Rossomando, Sanga, Sani, Schullian, Sottanelli, Simone Valente e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Carfagna, Lupi, Abrignani, Castiello, Cirielli, Chiarelli ed altri n. 1-01557, Brignone ed altri n. 1-01661, Silvia Giordano ed altri n. 1-01665, Gadda ed altri n. 1-01666, Vargiu ed altri n. 1-01667, Fossati ed altri n. 1-01669 e Vezzali ed altri n. 1-01689 concernenti iniziative in materia di raccolta e donazione dei farmaci non utilizzati.
PRESIDENTE. La rappresentante del Governo ha facoltà di intervenire, esprimendo altresì il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.
SESA AMICI,. Grazie, Presidente. Prima di esprimere il parere sulle singole mozioni, vorrei semplicemente utilizzare parte di questo tempo per dare conto di un problema sollevato nella discussione sulle linee generali, e credo anche nelle dichiarazioni di voto, che la necessità di queste mozioni è nata anche per un ritardo oggettivo da parte del Ministero della salute nell'adozione, che gli veniva data, di un decreto attuativo rispetto alla legge n. 166. Il tema, come i colleghi sanno bene, è un tema complesso, e il Ministero in questo periodo ha lavorato con una serie di soggetti importanti per arrivare ad una emanazione, che è ormai imminente, del decreto di adozione.
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, onorevole Amici. Do per scontato, come abbiamo fatto ieri, che sulle premesse, in questo caso, il parere del Governo è favorevole. Va bene?
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
ORESTE PASTORELLI. Grazie, signor Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, ancora una volta siamo costretti a discutere mozioni che indirizzano il Governo a rispettare gli impegni presi. Oggi siamo chiamati a votare perché, ad oltre un anno dall'approvazione della buona legge contro gli sprechi alimentari, che contiene una norma con la quale si modifica la disciplina sui sistemi di raccolta di medicinali inutilizzati e sull'eventuale successivo impiego dei medesimi, il decreto attuativo di tale norma non è ancora stato emanato. La Ministra della Salute aveva 90 giorni dall'entrata in vigore della legge per rendere applicabile un provvedimento che aiuta famiglie e persone in difficoltà nell'accesso al diritto alla salute. Il tempo è abbondantemente scaduto e per colpa, ci auguriamo, di lentezze burocratiche ci troviamo di fronte a un nulla di fatto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti.
PAOLA BINETTI. Questa è una di quelle mozioni semplici, che possono veramente raccogliere l'unanimità dell'Aula. Intervenire perché i farmaci non vadano sprecati è una di quelle cose che il buonsenso di tutti sente come proprie, e le sente perché le battaglie più grosse che noi stiamo cercando di sconfiggere in questo periodo sono la battaglia contro la povertà, la battaglia contro la malattia, la battaglia contro la solitudine, e stiamo cercando di farlo in una logica inclusiva, certamente che riguarda quelle fasce di persone che non hanno un accesso diretto all'assistenza sanitaria. Penso al grande popolo degli immigrati, ma penso anche a quei famosi undici milioni di italiani, che ci sono rimasti tutti sulla coscienza, che non si potevano curare per mancanza di mezzi. Fu un dato Istat. Sembra incredibile che in un sistema sanitario così avanzato e così straordinariamente illuminato come il nostro si possano creare situazioni di questo tipo. Per contro, abbiamo farmaci che si accumulano nelle micro farmacie domestiche che poi vengono buttati, e vengono anche buttati male, per cui aumentano il livello di inquinamento.
PRESIDENTE. Bisogna che concluda, onorevole Binetti. Purtroppo, lei ha un minuto e lo abbiamo ampiamente passato.
PAOLA BINETTI. Concludo dicendo che veramente il mio auspicio è che questa mozione non solo passi, ma che tutti gli impegni che vengono richiesti diventino davvero operativi, che non sia come acqua che scorre via, che le persone possano ottenere i farmaci di cui hanno bisogno nei tempi e nei momenti opportuni.
PRESIDENTE. Con rammarico, ma devo ringraziarla per il tempo impiegato. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Menorello. Ne ha facoltà.
DOMENICO MENORELLO. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, bene fa oggi la Camera a sollecitare il Governo ad emanare quel decreto previsto dall'articolo 15 della legge n. 166 del 2016 per le iniziative sociali di recupero dei farmaci. I deputati dei Civici e Innovatori per l'Italia non solo voteranno con convinzione le mozioni o parti di esse che contengono tale indirizzo, ma auspicano anche che il Governo licenzi finalmente la normativa attuativa, sapendo rispondere nel senso più ampio e aggiornato possibile alle più acute necessità sociali. Offriamo perciò un contributo in tal senso attirando l'attenzione sulle nuove emergenze sanitarie internazionali.
PRESIDENTE. Avevano chiesto di parlare per dichiarazione di voto gli onorevoli Taglialatela e Gigli che però non vedo in Aula, si intende che vi abbiano rinunciato. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vezzali. Ne ha facoltà.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Grazie Presidente. Governo, colleghi, il nostro Paese sta attraversando un periodo di crisi economica importante che registra la crescita del numero dei poveri, delle persone sole, soprattutto anziane, di famiglie che si vedono costrette a fare rinunce, alcune delle quali investono anche la sfera della salute. Questo è un dato sul quale va fatta una riflessione soprattutto perché da anni parliamo dell'importanza della prevenzione senza essere riusciti finora ad incidere efficacemente sui tempi di attesa per le prestazioni in convenzione. Le statistiche recenti parlano di 12 milioni di persone considerate povere, circa un quinto della popolazione censita, di cui quasi 2 milioni di famiglie in povertà assoluta. Dunque, 5 milioni di individui che fanno fatica a sopravvivere. Ci sono persone in queste categorie, e non solo, che rinunciano alle cure dentistiche e che fanno a meno di indagini diagnostiche a pagamento e in non pochi casi optano per l'acquisto di farmaci equivalenti nella speranza di ottenere il medesimo risultato, ma a un costo inferiore.
PRESIDENTE. Aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brignone, che però non è in Aula, si intende che vi abbia rinunziato.
GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie Presidente. Colleghi, prima di entrare nel merito della mozione che come gruppo della Lega abbiamo sottoscritto voglio partire da un dato importante, che sono appunto i numeri che sono stati dati dell'Istat ultimamente che hanno evidenziato una situazione che vive la nostra comunità a tinte fosche. Aumenta difatti la povertà sanitaria nel nostro Paese ovvero aumenta il numero di persone e di famiglie che non hanno abbastanza risorse a disposizione per poter acquistare quelli che sono farmaci da banco necessari. Ci riferiamo appunto gli antinfiammatori, antipiretici, ai prodotti contro la tosse e contro il raffreddore addirittura per pagare il quando c'è. Complessivamente si stima che gli italiani poveri sono ormai aumentati notevolmente rispetto allo scorso anno, circa 500.000 in più. E proprio i costi di medicinali rappresentano per queste famiglie, per questa popolazione una voce pesante perché chiaramente è un bene di necessità fondamentale, ed è cresciuta fortemente quindi la richiesta di medicinali da parte di 1.663 enti assistenziali sostenuti appunto da Banco farmaceutico per un totale di 577.000 persone assistite. Quindi parliamo del 37 per cento in più rispetto al 2015, ma che rappresentano soltanto il 12 per cento dei poveri italiani. Quindi, i numeri che sono stati evidenziati dal rapporto del 2016 sulla povertà sanitaria indicano che dopo il calo registrato nell'anno precedente la povertà purtroppo continua ad aumentare e la mancanza di queste risorse va a penalizzare soprattutto la salute. In tre anni indica il rapporto del Banco farmaceutico la richiesta è salita del 16 per cento, ma queste difficoltà non riguardano soltanto quelle che sono le famiglie indigenti, quindi i più bisognosi, ma si stima che 12 milioni di italiani hanno dovuto limitare fortemente il numero di visite mediche, gli esami di accertamento, per motivazioni di tipo economico.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Fossati. Ne ha facoltà.
FILIPPO FOSSATI. Grazie, Presidente. Noi interveniamo su un punto oggi nella discussione e nella votazione delle mozioni che fortunatamente fa parte di un contesto che attraverso l'approvazione della legge n. 166 del 2016 si è mosso in modo positivo. È il contesto di un Paese in cui le associazioni di volontariato, le ex, la rete Onlus, perché nel frattempo le abbiamo abrogato e abbiamo cambiato lo di questi enti del terzo settore ma la sostanza è la stessa, si sono mosse. Noi abbiamo decine di esperienze realizzate nel Paese che hanno aumentato la loro intensità e c'è un clima diffuso di attenzione, vuoi per motivi di carattere ambientale dato il flusso delle merci che si riesce a salvare dallo spreco e dal degrado che costituiscono un peso minore per l'ambiente, vuoi di carattere solidaristico, perché è chiaro che riuscire a utilizzare prodotti importanti, tutti i prodotti alimentari, i prodotti farmaceutici ed altro, per intervenire a favore degli strati più deboli, più fragili e bisognosi della popolazione è un fatto che non basta ma alimenta un circuito di solidarietà importante e solleva una parte della popolazione dalla povertà.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marotta. Ne ha facoltà.
ANTONIO MAROTTA. Grazie Presidente. Preannuncio che voteremo a favore della mozione da noi sottoscritta e delle altre su cui il Governo ha espresso parere favorevole, in materia di raccolta e donazione dei farmaci non utilizzati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carfagna. Ne ha facoltà.
MARIA ROSARIA CARFAGNA. Presidente, colleghi, vorrei invitare quest'Aula a riflettere su qualche dato per meglio comprendere il contesto all'interno del quale si inserisce l'iniziativa che Forza Italia intende promuovere e sottoporre all'attenzione di quest'Aula con la presentazione della mozione oggi in discussione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Silvia Giordano. Ne ha facoltà.
SILVIA GIORDANO. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare in particolare il Governo per le rassicurazioni date, che, se vere - che dire? -, meglio tardi che mai! È vero che noi abbiamo puntato in particolare, nella nostra mozione, sul confezionamento dei farmaci e la ringrazio, anche qui, per le rassicurazioni date sul fatto che il Governo ci sta lavorando, però cerchiamo di stringere, perché, d'altronde, a dicembre fanno tre anni che noi, con un nostro emendamento in legge di stabilità, abbiamo approvato quell'emendamento sulla monodose. D'altronde, in tre anni, per quanto il Governo ci stia lavorando, non si è visto niente. Quindi, cerchiamo di dare un limite di tempo a questa approvazione e a questa attuazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.
MARIA CHIARA GADDA. Grazie, Presidente. La discussione di queste mozioni avviene in una giornata importante per moltissime associazioni di volontariato e per le imprese che hanno consentito, attraverso la loro scelta responsabile, di fare vivere giorno per giorno la legge n. 166 del 2016, cosiddetta “antisprechi”.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata dal Senato, n. 3960-A: Modifiche al decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, in materia di limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e delle federazioni sportive nazionali, e al decreto legislativo 27 febbraio 2017, n. 43, in materia di limiti al rinnovo delle cariche nel Comitato italiano paralimpico (CIP), nelle federazioni sportive paralimpiche, nelle discipline sportive paralimpiche e negli enti di promozione sportiva paralimpici.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge, nel testo della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIA COSCIA, Grazie, Presidente. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 1.
LUCA LOTTI,. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Deduco, relatrice, che il parere è contrario anche sull'articolo aggiuntivo. Quindi, parere contrario su tutte le proposte emendative, compreso l'articolo aggiuntivo. Sta bene.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Grazie, Presidente. Ministro, colleghi, sono favorevole su questa proposta emendativa della collega Centemero riguardo alla posizione che esprime sulla parità di genere che ci accingiamo a votare. L'introduzione della dicitura: “promuovendo le pari opportunità tra donne e uomini”, come voluto dalla relatrice, ha sul piano simbolico una forza che non corrisponde però all'incisività che dovremmo chiedere su questo provvedimento, visto che parliamo di un mondo, quello della dirigenza sportiva, che ha ben oltre il 90 per cento di rappresentanza maschile. La mia posizione è alquanto scomoda e rappresenta comunque un'eccezione, visto che sono membro del consiglio federale della mia disciplina sportiva e quindi di fatto, pur unica donna eletta, ci sono. Ritengo anche che pretendere di imporre percentuali del o vicine al 40 per cento o indicare un terzo o altre proporzioni di quote rischia di metterci nelle condizioni di non ottenere nessun tipo di rappresentanza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.
STEFANO BORGHESI. Presidente, intervengo in maniera molto rapida per annunciare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord su questa proposta emendativa, anche perché noi riteniamo che nel testo sia sì inserita la dicitura: “promuovendo la parità tra uomini e donne”, però ritengo che questa dicitura non sia sufficiente in quanto poi, calata nel mondo concreto dello sport, bisogna capire in che modo poi la parità tra uomini e donne possa essere rispettata partendo, appunto, da una situazione che vede le donne assolutamente svantaggiate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galgano. Ne ha facoltà.
ADRIANA GALGANO. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento e per chiedere a colleghi e colleghe di votarlo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.
GIANCARLO GIORGETTI. Grazie, Presidente. L'argomento è ovviamente di grande interesse e anche di rilievo costituzionale. Io credo, però, che tutti quanti dobbiamo capire esattamente come funzionano gli organi del CONI e come vengono espressi, perché gli organi del CONI, in particolare la giunta, sono espressione di fatto delle federazioni sportive associate. Se nelle federazioni sportive associate non ci sono presidenti donna, non ci sono componenti dei consigli direttivi donna, è materialmente impossibile che, negli organi direttivi del CONI, possano essere eletti componenti donna, perché della giunta di fatto fanno parte per quota dei presidenti di federazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capelli. Ne ha facoltà.
ROBERTO CAPELLI. Grazie, Presidente vorrei sottoscrivere l'emendamento. Intervengo per annunciare la sottoscrizione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simone Valente. Ne ha facoltà.
SIMONE VALENTE. Grazie Presidente. Noi approviamo lo spirito di quest'emendamento, che comunque vuole andare in una direzione ben precisa, su cui spesso la politica si sta muovendo anche nel mondo dello sport. Rimangono però dei dubbi sul voler imporre solo in una determinata sede la parità di genere. È un po' quello che diceva anche il collega Giorgetti, che noi condividiamo. Infatti, forse, il mondo dello sport dovrebbe fare un ragionamento più complessivo. Più che mettere delle regole stringenti e imporre una parità di genere, dovrebbe iniziare veramente a tutelare le sportive, tutte le donne che praticano sport, quindi parlo sia delle atlete, ragazze e bambine, che praticano lo sport a livello di base, ma anche delle atlete che gareggiano a livello professionistico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Coccia. Ne ha facoltà.
LAURA COCCIA. Grazie Presidente. Intervengo per dire che, in realtà, in Commissione c'è stato un lungo dibattito su questo tema, che è stato affrontato in maniera ampia ed esaustiva ed ha portato ad un emendamento della relatrice, che è stato approvato in Commissione. Quindi, c'è già nel testo un riferimento ampio e valido alla parità di genere. Ma ringrazio i colleghi per avere affrontato il tema. Io è dal 2014 che ho presentato una proposta di legge sulla parità di genere nel professionismo sportivo, una proposta di legge che è calendarizzata in Commissione. Ci stiamo lavorando da diverso tempo, quindi, credo che in questo luogo e in questo testo di legge sia assolutamente esauriente l'emendamento che è stato approvato e il testo che ci troviamo a votare. Infatti, come veniva ricordato prima dai colleghi della Lega, il fatto che ci siano 45 presidenti uomini di federazione su 45, evidentemente, è sintomo e simbolo di ciò che è il mondo dello sport a livello dirigenziale. Ma questo non può assolutamente farci nascondere dietro un dito il fatto che stiamo parlando spesso di cariche elettive. Quindi, non possiamo e non vogliamo andare contro assolutamente quelli che sono i diritti delle donne, ma abbiamo fatto un lavoro che, in questo senso, non fa altro che andare a rafforzare e a creare un gradino, dal quale non si potrà più tornare indietro, grazie al quale le donne potranno avere più diritti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Roberta Agostini. Ne ha facoltà.
ROBERTA AGOSTINI. Grazie Presidente. È solo per dire che noi voteremo a favore dell'emendamento in oggetto. Abbiamo anche noi, come gruppo, presentato emendamenti che arriveranno in seguito proprio sullo stesso tema. Io vorrei solo ricordare all'Aula che noi, nel 2014, abbiamo approvato attraverso una mozione il recepimento della Carta europea dei diritti delle donne nello sport. Quindi, una formulazione più vincolante, che preveda la presenza delle donne all'interno delle federazioni sportive, va proprio nel senso anche degli obiettivi indicati da quella Carta. Quindi, noi preferiremmo una definizione più vincolante, così come, appunto, indicata nell'emendamento e negli emendamenti successivi, proprio perché la situazione è di forte disparità e una formulazione più vincolante aiuterebbe a raggiungere quegli obiettivi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.
ELENA CENTEMERO. Grazie Presidente. Intervengo per chiarire e mettere in luce come quest'emendamento vuole rendere cogente, sostanzialmente, vuole rendere effettivo, il fatto che all'interno del CONI - visto che molti di voi credo non sappiano come funzioni quest'organo -sia effettiva la rappresentanza e la parità tra donne e uomini. Quindi, il testo che voi avete scritto è un testo piuttosto blando, è un testo di indirizzo. Ma io credo e ritengo necessario, proprio a partire da quelle che sono le qualità e le competenze di tante donne nel mondo sportivo, che questa parità, non sia semplicemente e blandamente affermata, ma diventi cogente all'interno della struttura del CONI.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIPPO FOSSATI. Grazie Presidente. Questa proposta emendativa, posizionato per tecnica normativa prima dell'articolato, interviene sul punto, che io credo sia uno dei due punti centrali del provvedimento. E vorrebbe inquadrare questa questione - è la questione cioè del limite dei mandati, in questo caso alla presidenza e agli organismi dirigenti del Comitato olimpico nazionale, non delle federazioni sportive - in un ragionamento un attimo più generale, anche per dare un po' senso a una cosa, che di senso ne ha di più debole nel provvedimento che discutiamo oggi.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Fossati.
FILIPPO FOSSATI. Questa potrebbe essere una motivazione, altre è difficile trovarle, ma di altre motivazioni ne parleremo nel corso del dibattito. Credo che sarebbe stata un'operazione importante, non capisco perché il Governo e la maggioranza non l'hanno accolta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.
GIANCARLO GIORGETTI. Presidente, ringrazio il collega Fossati per aver introdotto un argomento che ritengo centrale nella nostra discussione. Sulla durata dei mandati del presidente del CONI ci sono altri emendamenti; io volevo intervenire sulla natura e sulle funzioni del CONI, perché aggiungerei un ulteriore elemento di valutazione: il CONI è un ente pubblico, le federazioni sono riconosciute come associazioni private e la promozione dello sport in realtà la fanno le federazioni sportive, non tanto il CONI.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simone Valente. Ne ha facoltà.
SIMONE VALENTE. Presidente, qui si sta tirando fuori un tema centrale, perché riguarda la dello sport italiano. Voglio far presente a tutti che almeno, in questi cinque anni di legislatura, abbiamo visto come il Governo abbia indietreggiato rispetto al CONI, si sia fatto da parte, per lasciare appunto al CONI e al presidente del CONI tutta la gestione del mondo sportivo. Questo l'abbiamo visto quando l'ex Premier Renzi ha tenuto per sé la delega allo sport, quindi, in pratica, disinteressandosi, non dando una figura di riferimento per tutto il mondo sportivo, ma anche per noi parlamentari, quindi lasciando al CONI tutta la gestione dell'attività. L'abbiamo visto per parecchio tempo, fino a quando poi il nuovo Governo ha deciso di nominare un Ministro dello sport. Però, il punto è che la vigilanza sul CONI e sulle federazioni non è mai avvenuta effettivamente.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Simone Valente.
SIMONE VALENTE. La seconda parte, invece, riguarda il presidente del CONI - e chiudo, Presidente -, in cui si garantisce un ulteriore mandato: questo è il fulcro di tutta questa legge che approfondiremo con gli altri emendamenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.
ELENA CENTEMERO. Grazie, signor Presidente. Visto che i colleghi che mi hanno preceduto hanno sollecitato la mia attenzione in relazione al discorso che hanno fatto non tanto sulla composizione del CONI, quanto sul tema delle linee di indirizzo e delle politiche sportive in relazione al tema dell'istruzione, voglio sottolineare una cosa importante, come ha già detto l'onorevole Giancarlo Giorgetti, con cui concordo sostanzialmente: appaltare completamente al CONI la gestione, le linee di indirizzo per quanto riguarda la formazione sportiva nel campo sportivo dei nostri studenti io credo che sia un errore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sbrollini. Ne ha facoltà.
DANIELA SBROLLINI. Grazie, Presidente. Intanto, vorrei ricordare che questo provvedimento, ovviamente, riguarda il rinnovo dei mandati del CONI e delle federazioni, però giustamente è stato sollevato dal collega Giorgetti, dalla collega Centemero, da altri colleghi, un tema vero, quello dello sport di base, dello sport che io chiamo di cittadinanza.
MARIA COSCIA, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIA COSCIA, . Grazie, Presidente. Non c'è dubbio che il tema sollevato dal collega Fossati con questo emendamento sia molto importante e molto serio, ma voglio anche ricordare al collega - lo sa bene - che finalmente, avendo il Ministero dello sport, penso che ci siamo messi in grado, come Stato, di svolgere questo compito fondamentale che il collega giustamente sottolineava, cioè quello di fare un piano nazionale e di dare degli indirizzi al CONI, e non solo al CONI.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.
GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Nell'esprimere, ovviamente, la nostra contrarietà a questo emendamento, io vorrei ricordare alla collega che ha parlato precedentemente dei presunti benefici degli interventi normativi della “buona scuola” per quanto riguarda l'inserimento dell'attività fisica, dell'educazione motoria nelle scuole, in particolare nella scuola primaria e nella scuola dell'infanzia, che non è cambiato assolutamente nulla, che non è stato fatto nulla dalla “buona scuola”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Brandolin. Ne ha facoltà.
GIORGIO BRANDOLIN. Grazie, Presidente. Mi ero iscritto prima perché, ovviamente, l'argomento è stimolante per uno come me che, da trentacinque anni, fa il dirigente sportivo sul territorio, sulla concretezza, sulle difficoltà del territorio. Sentivo prima parlare di dirigenti: vi chiedo se sapete che abbiamo la difficoltà a trovare dirigenti, non femmine, ma anche maschi, per portare avanti la nostra attività. Primo.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
GIORGIO BRANDOLIN. …e anche della Corte dei conti. Infine…
PRESIDENTE. Grazie. Onorevole, deve concludere, non è una scelta del Presidente.
GIORGIO BRANDOLIN. Parlerò dopo.
SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Grazie, Presidente. Solo una precisazione, perché è stato detto che qualcuno ha presentato una proposta di legge sull'istituzione di una classe di concorso specifica per l'insegnamento dell'educazione motoria.
PRESIDENTE. Devo solo verificare, perché c'è stato un invito della relatrice all'onorevole Fossati. Procedo con la messa in votazione dell'emendamento, onorevole Fossati?
FILIPPO FOSSATI. Questo emendamento mette in relazione la…
PRESIDENTE. No, onorevole Fossati, le chiedo scusa, non posso riaprire la discussione.
FILIPPO FOSSATI. O “sì” o “no”.
PRESIDENTE. È un “sì” o un “no” perché, se lo metto in votazione, non si può…
FILIPPO FOSSATI. Benissimo, “no” e dopo motivo.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Fossati. Quindi, “no” vuol dire che lo mettiamo in votazione? Bene.
SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente. Ed ecco che arriviamo al vero punto, il fulcro di tutta questa legge, il vero motivo per cui questo Parlamento sta approvando questo testo di legge, ovvero consentire al presidente del CONI in carica, quindi Giovanni Malagò, di fare un ulteriore mandato. Vi ricordo che sono già previsti massimo due mandati per il presidente del CONI e degli organi federali; con questa legge, invece, aumentiamo la possibilità di continuare. Perché noi ci opponiamo a questa norma? Perché, semplicemente, noi crediamo fortemente, anche per i principi che noi ci siamo dati come movimento politico, nel principio di rotazione, di ricambio generazionale, di innovazione che spesso una persona nuova può portare. E questo lo dico anche differenziando, perché ci sono, in realtà, federazioni sportive con presidenti che sono lì da molti anni, ma che continuano a fare molto bene.
SIMONE VALENTE. …che è un progetto di sport e di visione a lungo termine .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.
GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Capisco che per una classe politica che è abituata a stare da 20 o 30 anni attaccata alla poltrona o, magari, che aspira a stare 20 o 30 anni attaccata a una poltrona sia difficile capire quanto possa essere benefico porre dei limiti a determinati mandati, e non posso non rilevare l'ipocrisia di questa legge, che, quando nel titolo parla di limiti ai mandati e alle cariche del Comitato olimpico italiano, poi, in realtà, non fa che aumentare, fare una norma per l'attuale presidente, per permettergli, appunto, di allungare di un altro mandato la propria carica. Ecco, questa è l'ennesima dimostrazione di come qua spesso si facciano leggi soltanto nell'interesse di una parte o nell'interesse di qualcuno, e non nell'interesse generale. Questo è uno degli emendamenti, a nostro avviso, più importanti, è una delle parti più critiche di questa legge, cioè la previsione che si possa allungare di un altro mandato…
GIANLUCA VACCA. …per il presidente attuale la presidenza del CONI.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.
GUIDO GUIDESI. Grazie, Presidente. Gli argomenti, quando si tocca la questione dello sport, sono estremamente tanti, anche perché è una questione che si affronta troppo poco, e la si affronta oggi e il reale motivo per cui l'affrontiamo, è stato detto precedentemente, è il dare la possibilità all'attuale presidente del CONI di rifare il presidente. Questa è la base di partenza di questa legge, non c'è altro motivo per cui questa legge è stata presentata. Allora, noi oggi dovremmo riflettere, se l'obiettivo è questo, su quali obiettivi ha ottenuto l'attuale presidente del CONI durante il suo mandato, se sui territori sono migliorati gli impianti sportivi, se è migliorata la trasparenza dal punto di vista della gestione delle federazioni del CONI stesso, anche della CONI Servizi citata prima.
PRESIDENTE. Onorevole Guidesi, troviamo una formula un pochino più compatibile.
GUIDO GUIDESI. Questa cosa è inaccettabile! È inaccettabile che uno che vuole fare del volontariato sia limitato perché si ritiene che, con il suo volontariato, mettendoci addirittura dei soldi, attraverso quelle operazioni, faccia del nero. Anche su questo, bisognerà pur riflettere. Per cui, qualcuno ci deve spiegare per quale motivo si va verso la riconferma dell'attuale presidente del Coni, quali obiettivi ha ottenuto e soprattutto se la trasparenza e il controllo valgono solo ed esclusivamente per chi fa volontariato e per chi ci mette anche dei soldi, ma non vale per qualcuno molto, molto più potente e con tanti rapporti internazionali .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fossati. Ne ha facoltà.
FILIPPO FOSSATI. Mi sembra che questo dibattito, al di là del testo, stia presentando molti aspetti assolutamente interessanti e molte questioni che vengono poste sono condivisibili, ci sarà modo di intervenire.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Di Battista. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Al Parlamento e all'Italia intera il MoVimento 5 Stelle dice la verità: il Ministro Lotti non soltanto è amico dei vertici di Consip per il quale è indagato, ma è molto, molto amico di Malagò. Fa parte dello stesso…
PRESIDENTE. Onorevole Di Battista, no guardi. Ascolti il Presidente: stiamo parlando del CONI, lei interviene a titolo personale e argomenta sul CONI. Va bene? Se no, io le tolgo la parola, molto semplicemente.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Argomento sul CONI e sul Ministro Lotti.
PRESIDENTE. No, lei argomenta sul CONI.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Non si può. Posso dire, Presidente, che il Ministro Lotti fa parte dello stesso apparato di potere di Malagò e che secondo il MoVimento 5 Stelle lo devono premiare per il lavoro sporco che ha fatto in questi anni; lo posso dire questo? Posso dire che Malagò e Lotti fanno parte di questo apparato di potere che ha distrutto l'Italia - ?
PRESIDENTE. Per favore! Per favore!
ALESSANDRO DI BATTISTA. Posso dire che continueranno ad aumentare qualche poltrona, magari a Malagò la prossima presidenza del CONI, ma stanno perdendo di vista il Paese? Lo posso dire questo o no, Presidente?
PRESIDENTE. Lo sta dicendo e concluda.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Questa è una critica politica che facciamo e l'Italia intera deve sapere che tipo di osceno apparato esiste in Italia, del quale fanno parte Malagò e il Ministro Lotti
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ELENA CENTEMERO. Grazie Presidente. Questo, come il precedente emendamento, riguarda il tema della parità tra donne e uomini all'interno degli organi direttivi delle federazioni sportive del CONI. Ancora una volta io voglio richiamare l'attenzione del Ministro allo sport perché voi avete scritto, avete inserito “promuovendo le pari opportunità tra donne e uomini”. Ok, diamo vita a una promozione, che è un qualcosa di estremamente blando, ma non significa il fatto che all'interno degli organi direttivi del CONI e delle diverse federazioni noi abbiamo effettivamente una parità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mucci. Ne ha facoltà. Io però vi prego, per favore, di avvisarmi prima; gentilmente di prenotarvi per intervenire.
MARA MUCCI. Presidente, solo per dire che la nostra legislazione è puntellata di norme caldamente raccomandate e anche io condivido con la collega Centemero che la dicitura “promuovere le pari opportunità tra donne e uomini” non sia sufficiente. Certo, questo emendamento è migliorativo rispetto al testo. Preferivo il primo emendamento Centemero presentato, che però non è stato approvato, quindi sottoscrivo questo emendamento e invito l'Aula anche a votarlo.
ADRIANA GALGANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ADRIANA GALGANO. Sottoscrivo l'emendamento, grazie Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SIMONE VALENTE. Grazie Presidente. Contino sul discorso che avevo iniziato precedentemente, per dire che in realtà noi vorremmo proporre un limite, che non è quello di tre mandati, ma è di due, perché pensiamo che un arco di dieci anni possa garantire ampiamente una programmazione al presidente del CONI e ai presidenti di federazione di tutte le attività sportive, compresa anche la candidatura eventualmente a eventi internazionali molto importanti per il nostro Paese. Quindi, invito tutti a riflettere su come in questo preciso momento storico sia importante dare un segnale di questo tipo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Qui siamo a uno dei punti qualificanti della proposta di legge che è in discussione. Dal nostro punto di vista non possiamo non ammettere che il testo che ci è arrivato dal Senato sia stato indubbiamente modificato su alcuni aspetti, e di questo dobbiamo rendere atto alla presidente Nardelli, alla relatrice e anche ai partiti di maggioranza di avere aperto una discussione, una discussione vera su tanti aspetti di questo testo, taluni importanti e taluni un po' meno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.
GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Nell'annunciare che noi voteremo favorevolmente su questo emendamento, che comunque è in linea con quello anche da noi proposto e con quanto da noi appunto proposto più volte, io voglio prendere spunto da un intervento precedente del collega Fossati, che mi sembra abbia detto che, approvando l'emendamento soppressivo dell'articolo 1, si sarebbe di fatto abolita qualsiasi previsione di limite di mandati per gli organi del CONI, per il presidente e per la giunta nazionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fossati. Ne ha facoltà.
FILIPPO FOSSATI. Presidente, io capisco bene il mio pensiero che è il seguente. Questa proposta di legge ha due aspetti, interviene su due punti e su due fattispecie di legge diverse.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.
FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. Colleghi, rappresentante del Governo, siamo un po' perplessi, da questo punto di vista, sull'attuale proposta di legge per una serie di ragioni, che vado rapidamente a enucleare, ovviamente dichiarando il voto favorevole su questo emendamento.
FABIO RAMPELLI. Siccome il Presidente ha scampanellato, io mi fermo qui. Nel prossimo emendamento, però, andrò avanti, perché ci sono delle evidenti anomalie nella gestione del CONI, che non sono necessariamente così intestabili al presidente attuale, Giovanni Malagò, a cui mi lega amicizia, persona stimata, di grande professionalità. Ma ci sono delle buche nel sistema e queste buche vanno comunque sanate e riparate, perché sono di fronte a tutti e forse sarebbe stato opportuno legarle a questo provvedimento, per fare almeno un provvedimento quadro sulla materia specifica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Simone Valente. Ne ha facoltà.
SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente, intervengo perché il dibattito sta stimolando alcune riflessioni. Io in quest'Aula non mi capacito di come ci possa essere ancora una miopia di visione nell'approvare alcune leggi. Infatti, alcuni ragionamenti che legano la candidatura di Roma 2024 al mandato del presidente Malagò, secondo me, riferiscono di una visione totalmente miope, che dovrebbe essere al di fuori di quest'Aula perché, se noi facciamo una legge, la dobbiamo fare con un tempo di riflessione molto ampio e soprattutto con uno studio degli impatti che ci saranno a lungo termine. Infatti, non esiste che facciamo una legge oggi e nella prossima legislatura o dopo un anno dobbiamo andare a modificarla, a seconda delle convenienze e a seconda delle pressioni che riceviamo dall'esterno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIPPO FOSSATI. Presidente, ribadisco il punto, anche per rispondere all'onorevole Rampelli: credo che ormai, in questo senso, il CONI non faccia differenza rispetto ad altri interventi che riguardano le di enti pubblici e anche di enti privati. Otto anni sono un periodo congruo per costruire dei progetti di gestione da parte di un gruppo dirigente, che deve avere la capacità - ed è questa una forza - di assicurare, dopo otto anni, un buon ricambio, che garantisca le continuità o le rotture, se il corpo sociale, se la base del movimento lo ritenga.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
STEFANO BORGHESI. Presidente, con questo articolo aggiuntivo poniamo l'accento su una questione altrettanto dirimente come quella dei due mandati, ossia quella del palese conflitto di interesse che esiste all'interno dell'elezione della giunta nazionale del CONI. Come tutti voi sapete, infatti, la giunta nazionale del CONI è eletta tramite le federazioni sportive dei territori. Quindi, essendo il CONI l'ente che di fatto ha il controllo sulle federazioni sottostanti, ed essendo il CONI l'ente che può devolvere e concedere finanziamenti alle federazioni, risulta quanto mai implicita ed evidente la pressione che i vertici del CONI possono fare sulle federazioni stesse in sede di rielezione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.
GIANCARLO GIORGETTI. Presidente, penso che questo emendamento metta esattamente il dito nella piaga. Il problema qual è? È che il CONI dovrebbe vigilare sulle federazioni, il CONI è quello che, ricevendo i soldi dallo Stato, distribuisce i finanziamenti ai presidenti federali, e i presidenti federali sono coloro che eleggono il presidente del CONI, che dovrebbe vigilarli. Capite che c'è un conflitto di interessi evidente, palese e plateale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fossati. Ne ha facoltà.
FILIPPO FOSSATI. Presidente, voglio dire che sono d'accordo con il problema sollevato dall'onorevole Borghesi, perché è il punto su cui ragionavamo all'inizio: è una filiera che non funziona, è un sistema che non può continuare con efficienza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente. Questa, seppur misura forse marginale per tutte le questioni che abbiamo sollevato, vuole essere un piccolo tassello per aumentare anche l'indipendenza e la vigilanza sui conti del CONI, visto che, come abbiamo già detto, utilizza moltissimi fondi pubblici. Per questo noi prevediamo una maggiore indipendenza dei revisori dei conti attraverso la non possibilità di essere rinominati e, quindi, una rotazione che darebbe forse anche un cambio maggiore anche sotto questo aspetto di vigilanza, che per noi è importantissimo proprio perché si tratta di fondi pubblici.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIA COSCIA, Grazie, Presidente. Parere contrario su tutti gli emendamenti.
LUCA LOTTI,. Conforme alla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 2.77 Borghesi.
STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento e con il seguente vogliamo porre rimedio ad una problematica che si è vista anche durante l'elezione recente del presidente del CONI, in quanto vorremmo evitare che il rinnovo delle federazioni avvenga prima dell'elezione del Consiglio nazionale del CONI. Quindi, abbiamo assistito a situazioni ormai cristallizzate e fossilizzate che non hanno permesso il rinnovo di federazioni, che, quindi, ancora da scadute, hanno partecipato al rinnovo invece del Consiglio nazionale del CONI. Attraverso questo emendamento e attraverso l'emendamento seguente vorremmo porre fine a questa situazione e, quindi, quanto meno, rendere il meccanismo un pochino più intelligente ed un pochino più normalizzato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente. Con questo emendamento vogliamo introdurre nuovamente la nostra proposta di prevedere due mandati per i presidenti federali e gli enti di promozione sportiva, ma, soprattutto, vogliamo togliere la norma transitoria che è stata inserita all'articolo 6, comma 4, ovvero quella che prevede un ulteriore mandato ai presidenti che, attualmente in carica, ne hanno già svolti due. Questo potrebbe essere chiamato un articolo “salva presidenti”, proprio perché si vuole garantire, non si sa per quale motivo, una continuità a chi è già stato tantissimi anni. Io continuo a dire tantissimi anni, però vi voglio anche portare alcuni dati che dimostrano questo, perché ci sono presidenti federali che sono in carica anche da quindici, venti o trent'anni. E qui faccio alcuni esempi: posso citare il presidente della Federazione bocce, che è stato in carica dal 1993 al 2017, i presidenti della FISAC, della FIC e della FCI, che sono stati in carica dal 2005, il presidente della FIN, che è in carica dal 2000, il presidente della Federazione italiana pesca sportiva, che è in carica dal 2001, il presidente della Federazione italiana tiro a volo, che è in carica dal 1993, il presente della FITARCO, che è in carica dal 2001. Insomma, ci sono tantissimi casi di presidenti che sono da tantissimi anni nel proprio ruolo: alcuni possono sicuramente avere svolto un ottimo mandato, e questo va detto, però proprio per il principio che noi portavamo avanti di rotazione, di ricambio generazionale, di innovazione sarebbe, in realtà, giusto eliminare questa possibilità per chi ha già fatto due mandati ed è attualmente in carica di farne un ulteriore. Quindi, invito tutta l'Aula a ragionare su questo soprattutto, al di là dei due mandati e, quindi, a votare a favore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIPPO FOSSATI. Presidente, intervengo per una precisazione importante, perché con questi emendamenti si pongono temi assolutamente rilevanti, che verranno ripresi anche da emendamenti successivi di altre forze, ma si fa un'operazione, cioè si vanno a introdurre delle modifiche all'articolato andando ad abrogare alcuni passi del provvedimento, a partire dal punto che per noi è dirimente, cioè il punto della promozione delle pari opportunità di genere dentro la del CONI. Quindi, si introducono elementi giusti, comunque discutibili, qualche volta molto giusti, sempre premettendo e facendo un'operazione sbagliata, e questo ci costringe ad astenerci su tutti gli emendamenti a questo articolo del MoVimento 5 Stelle e dell'onorevole Valente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente. Solo per specificare che sulla parità di genere ho già espresso il mio pensiero e penso che siano altre le strade che soprattutto le federazioni e il CONI debbano intraprendere. Su questo emendamento noi vogliamo inserire dei limiti stringenti per le elezioni dei presidenti e per le candidature, perché abbiamo visto, ancora una volta, che ci sono state situazioni totalmente inopportune, totalmente spiacevoli, per cui, ad esempio, abbiamo avuto per tanto tempo presidenti federali, quindi a capo di una federazione nazionale, con delle condanne. E, allora, senza entrare nel merito, nel caso specifico di queste persone, dico che, se non altro eticamente o, comunque, per una questione anche di immagine che diamo ai nostri ragazzi e ai tesserati, queste persone non potrebbero assolutamente ricoprire quel ruolo e dovrebbero intervenire gli enti predisposti a vigilare, il CONI, e poi anche il Governo, con, ovviamente, i poteri che gli sono consentiti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.
GIANCARLO GIORGETTI. In merito a questa proposta dell'onorevole Valente, volevo concentrare un attimino l'attenzione su una incompatibilità - alcune sono manifeste, le ha richiamate il collega Valente - che, invece, in qualche modo, viene tranquillamente sorvolata, e che, invece, a me sembra abbastanza, anche in questo caso, lampante. È l'incompatibilità che dovrebbe intercorrere tra presidente di federazione sportiva e carica di consigliere in seno a CONI Servizi Spa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Longo. Ne ha facoltà.
PIERO LONGO. Grazie, signor Presidente. L'emendamento 2.100 è firmato dai colleghi Valente, Di Benedetto, Vacca, Gallo, D'Uva, Marzana e Brescia. Ricordo questi onorevoli colleghi sbandierare e sbattere ripetutamente il testo della Costituzione con frasi encomiastiche nei confronti di questo testo nobile e urlando anche quando non occorreva urlare. Ma, evidentemente, questa lettura è stata superficiale o, comunque, è stata superata nei fatti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.
GIANLUCA VACCA. Grazie Presidente. Io inviterei il collega mi ha preceduto a leggere magari i documenti, soprattutto quando non conosce la materia, perché quello che è proposto in questo emendamento è quanto già contenuto nel codice deontologico del Coni che già prevede la sospensione immediata di tutti quanti quelli che ricoprono degli incarichi, anche federali, nel caso di condanna in primo grado per reati contro la pubblica amministrazione. Che succede però (qua si vede l'ipocrisia vostra perché fate le norme, fate soltanto bandiere, che poi non vengono applicate, quando si tratta di renderle leggi in realtà poi vi rifiutate di trasformarle in leggi)? Questo codice deontologico non viene recepito dalle federazioni che quindi spesso non lo applicano. Malagò stesso, in un caso negli ultimi anni, ha ammesso che non poteva intervenire nel caso di una federazione come la FIP, federazione pattinaggio, che ha quasi da trent'anni lo stesso presidente che è stato per un periodo condannato in primo grado con interdizione dai pubblici uffici e continuava a fare il presidente.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
GIANLUCA VACCA. Non poteva intervenire perché non c'erano strumenti normativi. Ovviamente non era vero e con questo emendamento noi risolveremo il problema alla radice .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente. Ci tenevo a portare all'interno di quest'Aula la questione legata all'incompatibilità rispetto ad alcune cariche politiche, perché è un tema che ha toccato la Giunta per le elezioni in questo anno e di cui ovviamente il Partito Democratico ha ritenuto di non prendere in considerazione l'incompatibilità legata ad alcune cariche delle federazioni. Ad esempio, un Ministro per gli affari regionali, Enrico Costa, che era presidente della Federazione italiana pallapugno. Fino a pochi minuti fa parlavamo dei soldi trasferiti dallo Stato al Coni e alle federazioni, è evidente che in questo modo un Ministro abbia un potere di attrarre a sé risorse, cosa che potete fare tutti andando a vedere e a commisurare il numero di atleti della federazione pallapugno e i soldi arrivati negli ultimi anni. Su questo punto c'è da analizzare bene i numeri e capire effettivamente che questi conflitti di interessi devono essere dipanati solo per il bene dello sport .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BIANCONI. Grazie Presidente. Ho chiesto di parlare solo perché questo Parlamento merita un po' di rispetto: l'avvocato Longo parlava di norma dello Stato, che è cosa ben diversa da un codice deontologico che non ha neanche la dignità del regolamento e valuta le opportunità. Quindi, non si può criticare la valutazione di adolescenza su certe materie da parte di chi interviene. Qui queste cose dovrebbero essere basiche, non frutto di precisazioni in fondo anche spiacevoli.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. In stretta contiguità e continuità con quanto detto dal collega Longo, mi preme osservare come sia costume di quest'Aula, ahimè, di non tenere nella debita considerazione i principi costituzionali. È una brutta abitudine che dovremmo imparare a perdere, soprattutto evitando che la violazione della Costituzione possa diventare un modo per ottenere obiettivi puramente politici e magari tendenti ad un consenso fatuo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DELIA MURER. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi vogliamo rendere più stringente il testo e quindi proponiamo, sempre riguardo alla questione della presenza delle donne, che nessun genere possa essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento. Quindi, pensiamo che il testo, che parla di promuovere le pari opportunità, sia troppo generico.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ELENA CENTEMERO. Presidente…
PRESIDENTE. Onorevole Centemero, però non so se… Non ci siamo intesi.
PIERO LONGO. Era ovvio! Era ovvio!
PRESIDENTE. Onorevole Longo, la prego di stare sereno.
ELENA CENTEMERO. Grazie, signor Presidente. Anche con questo emendamento, in linea con gli altri che abbiamo presentato sulla parità di genere, chiediamo, ancora una volta, di rendere più stringente la norma. La parola “promuovere” è molto blanda e lo ripetiamo ancora una volta. Io mi rivolgo ancora una volta al Ministro dello sport e chiediamo, invece, che ci sia un principio molto chiaro che è quello del rispetto della parità di genere che, oltretutto, è un principio anche sancito dalla nostra Costituzione nell'articolo 51.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Murer. Ne ha facoltà.
DELIA MURER. Grazie, Presidente. Certo, noi preferivamo il nostro emendamento, però voteremo a favore su questo che, comunque, è migliore del testo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galgano. Ne ha facoltà.
ADRIANA GALGANO. Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIPPO FOSSATI. Presidente, ho già detto: zero la normativa attuale e tre è meglio di zero. Si definisce così un limite alla presidenza delle federazioni sportive. Noi pensiamo che, in ossequio a quello che è ormai un dato strutturale delle attività degli enti pubblici e degli enti privati, otto anni sarebbero ampiamente un limite di tempo in cui si costruiscono i progetti e otto anni è anche un tempo ragionevole per evitare la cristallizzazione delle rendite e dei poteri dentro gli organismi pubblici e privati. Quindi, questo impianto di legge fa un passo in avanti ma si rifiuta di fare i passi decisivi e, quindi, c'è una contrarietà e, quindi, l'emendamento precedente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIANCARLO GIORGETTI. Per chi voglia veramente un rinnovamento del mondo della dirigenza sportiva, secondo me, siamo arrivati al punto cruciale. Paradossalmente il punto è più cruciale, rispetto al limite dei mandati, al e quant'altro.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.88 Borghesi, parere contrario della relatrice e del Governo.
LUCA LOTTI,. Grazie Presidente, accolgo la proposta dell'onorevole Giancarlo Giorgetti e sono disponibile a discutere dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Bene, allora mi pare di capire che è ritirato l'emendamento 2.88 Borghesi e che l'emendamento 2.89 Borghesi è ritirato anch'esso, ovviamente e giustamente.
IGNAZIO ABRIGNANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGNAZIO ABRIGNANI. Lo ritiro.
PRESIDENTE. Molte bene e quindi siamo al 2.104 Borghesi. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.
STEFANO BORGHESI. Grazie Presidente. Con quest'emendamento vogliamo sottolineare un aspetto che è fondamentale. L'articolo 117 della Costituzione, infatti, inserisce l'ordinamento sportivo tra le competenze concorrenti. Quest'aspetto è stato assolutamente trascurato nella stesura di questo provvedimento, quindi, attraverso questo nostro emendamento, noi vorremmo riportare il fatto che la Costituzione, per forza di cose, deve essere rispettata. E quindi: gli statuti delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate dovrebbero essere sottoposti al parere obbligatorio della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le ragioni e le province autonome. Quindi, niente di più se non il rispetto dell'articolo 117 della Costituzione.
PRESIDENTE. Grazie. Devo dare un avviso, che dovevo dare già precedentemente, che la Lega Nord ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. La Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo, pari ad un terzo di quello originariamente previsto, di cui un pezzettino è stato già utilizzato dall'onorevole Borghesi.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIA COSCIA, Grazie Presidente, parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIA COSCIA, . Presidente, il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
SESA AMICI,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIA COSCIA, . Presidente, parere contrario su tutti gli emendamenti.
SESA AMICI,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIPPO FOSSATI. Data anche l'ora, è l'ultimo intervento che faccio sugli emendamenti.
MAURIZIO BIANCONI. Bravo!
PRESIDENTE. Onorevole Bianconi!
FILIPPO FOSSATI. L'onorevole Bianconi lo faceva anche in consiglio regionale.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Fossati, non accetti provocazioni.
FILIPPO FOSSATI. Il tema, però, è questo: questo è un altro punto brutto della legge. Noi abbiamo migliorato rispetto al Senato: il Senato dava come norma transitoria due mandati in più a chi fosse, al momento dell'approvazione della legge, nella condizione di essere arrivato al limite, cioè il limite di tre mandati. In sostanza, noi diciamo: ne hai tre, quindi poi arrivare, caro presidente di federazione, fino a dodici anni di mandato, e con questa norma transitoria diciamo che, se ne hai fatti già dodici, ne stai facendo dodici, potrai arrivare a sedici. Sedici anni: una vita!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati . Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
SESA AMICI,. Sull'ordine del giorno n. 9/3960-A/1 Borghesi, parere favorevole con questa riformulazione: nell'impegno, dopo le parole “discipline sportive associate”, si conclude così: “al fine di valutare la possibilità di introdurre un'ulteriore limitazione al numero massimo di deleghe”.
PRESIDENTE. Devo sapere dall'onorevole Borghesi se accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3960-A/1: va bene? Quindi, è accolto. Così vale per gli ordini del giorno n. 9/3960-A/2 Nesi, n. 9/3960-A/3 Centemero, n. 9/3960-A/4 Palese e n. 9/3960-A/5 Prodani, che sono accolti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Crivellari. Ne ha facoltà.
DIEGO CRIVELLARI. Grazie, Presidente. È morto a Rovigo, lo scorso mese di agosto, Gian Antonio Cibotto, scrittore, poeta, giornalista, critico letterario. Di formazione cattolica e antifascista è stato uno spirito libero soprattutto, un grande ed originale cantore del Veneto e, in particolare, della sua terra: il Polesine e il delta del Po. Una voce limpida, un intellettuale profondo, che ha segnato con la propria costante e diversificata presenza la cultura del secondo Novecento.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.