PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RICCARDO FRACCARO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Amoddio, Matteo Bragantini, Castiglione, Catania, Dambruoso, Di Lello, Fauttilli, Ferranti, Ferrara, Galati, Garavini, Lorenzo Guerini, Guerra, La Russa, Manciulli, Mannino, Migliore, Pes, Picchi, Piepoli, Pisicchio, Prestigiacomo, Ravetto, Sanga, Sani, Sarti, Sottanelli, Speranza, Taglialatela, Tofalo, Vignali e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 338-339-521-1124-4419-4421-A: Interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata
LUCIANO AGOSTINI, . Sull'emendamento 14.1 Cristian Iannuzzi il parere è contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere contrario del Governo.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 14.1 Cristian Iannuzzi.
LUCIANO AGOSTINI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO AGOSTINI, . Grazie, Presidente. Noi abbiamo dato parere contrario all'emendamento 14.1 Cristian Iannuzzi, perché lo riteniamo superfluo, come emendamento. Abbiamo discusso molto in Commissione sull'articolo 14, in particolare sull'acquacoltura, perché nel nostro Paese non esiste ancora una normativa che disciplina bene questa materia. Infatti, tutta la disciplina sull'acquacoltura è ancora un po' legata alla normativa dell'agricoltura e non del settore ittico; quindi, abbiamo cercato di approfondire questi aspetti, cercando di riordinarli all'interno di questa legge, anche perché tutto ciò, tutta questa discussione andava legata un po' anche al riordino delle concessioni demaniali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Sugli emendamenti 15.3 e 15.2 Pagano, 15.4 Benedetti e 15.1 Catanoso, parere contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 15.3 Pagano.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Presidente, con questo emendamento abbiamo cercato di andare incontro alla partecipazione del mondo della pesca il più possibile con rifermento a questa nuova strutturazione. Vorrei richiamare il comma 5 dell'articolo 6, che mi permetto di leggere, che è stato ovviamente esteso da chi questa legge ha avuto nel cuore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Sull'emendamento 16.1 Tino Iannuzzi, parere favorevole, mentre sugli emendamenti 16.5 Zaccagnini e 16.10 Catanoso, parere contrario. L'emendamento 16.7 Zaccagnini è stato ritirato, Presidente, mi sembra.
PRESIDENTE. Infatti non è nel fascicolo.
LUCIANO AGOSTINI, . Sull'emendamento 16.6 Zaccagnini, parere favorevole, mentre sull'emendamento 16.3 Benedetti, parere contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 16.1 Tino Iannuzzi, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
LUCIANO AGOSTINI, . Sull'articolo aggiuntivo 16.01 Falcone, il parere è contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere contrario.
PRESIDENTE. Perfetto. Onorevole Benedetti, immagino che volesse parlare per dichiarazione di voto sull'emendamento 16.1 Tino Iannuzzi. È giusto? Prego, prenda la parola.
SILVIA BENEDETTI. Non ho capito la domanda, Presidente.
PRESIDENTE. Lei interviene per dichiarazione di voto sull'emendamento 16.1 Tino Iannuzzi?
SILVIA BENEDETTI. Sì, Presidente.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, io vorrei capire relativamente a questo emendamento, nel senso che si trova ancora il sistema di pesca del tipo circuizione. Credo che si tratti, comunque, di barche che hanno già la quota e il Governo eventualmente mi correggerà se sbaglio. In questo caso, credo che potrebbe essere un errore, dal momento che comunque le barche che sinora hanno avuto la quota hanno già una buona parte del contingente italiano di pesca e non vorrei che questo fosse controproducente per migliorare quella che fino adesso, invece, è stata una situazione di oligopolio da parte di alcune imbarcazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilli. Ne ha facoltà.
FABIO MELILLI. Presidente, mi permetta, per il suo tramite, di rappresentare una vicenda che mi dà alcune perplessità e ne ho parlato con il sottosegretario Castiglione e con alcuni colleghi. Il tema è l'aumento delle quote della pesca del tonno rosso, cosa che non accadeva da molto tempo nel nostro mare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. La questione delle quote del tonno rosso è una questione molto spinosa proprio perché l'applicazione nel nostro Paese deriva da regolamenti comunitari che ci impongono determinate quote, appunto, all'interno delle quali bisogna operare e, quindi, adeguarsi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, io concordo con quanto previsto da quest'emendamento del collega e penso che sia necessaria veramente una riflessione. Nell'emendamento precedentemente approvato, sembra proprio che si voglia ancora garantire un'ulteriore quota per il solito sistema a circuizione, che già normalmente detiene il 70 per cento del contingente italiano. Perciò, sono a chiedere nuovamente al Governo se ha senso aumentare questa percentuale sui sistemi di pesca a circuizione, palangaro e tonnara fissa, per dare un ulteriore vantaggio alla circuizione, che, insomma, gode di questi vantaggi da molti anni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, quest'emendamento che presento è un emendamento che ritengo significativo, perché? Perché parla di indicazioni in materia di redditività e sostenibilità sociale e ambientale, in base alle medesime raccomandazioni dell'ICCAT. L'ICCAT, per chi non lo sapesse, è la Commissione internazionale per la pesca ai grandi pelagici, tra cui è incluso appunto il tonno e anche il pesce spada, peraltro nuova specie introdotta sotto il regime di quota.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, la ringrazio e sottoscrivo appieno l'intervento della collega Benedetti, che più e più volte in Commissione ha voluto ribadire, appunto, quanto sia importante la ricostituzione degli ittici, seguendo determinati criteri. Appunto, qui in quest'emendamento, è ribadita la direzione da intraprendere, affinché si ricostituisca, si riequilibri sia lo ittico e si continui nella direzione corretta, che l'ICCAT ha certificato essere in questo momento possibile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rocco Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Sommessamente le ho chiesto la parola, Presidente, perché si sta sviluppando un dibattito estremamente interessante sul problema del rispetto dei regolamenti europei, con imputata, come al solito, l'Europa e quant'altro. Ma è bene ricordare, signor Presidente, che noi ci siamo penalizzati da soli, perché quando il centrosinistra, con solo quattro voti di maggioranza, ha approvato la modifica del Titolo V della Costituzione, all'articolo 117, senza che ci fosse nessuna richiesta da parte dell'Europa, si è stabilito che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. E quindi, nel momento in cui noi, qui in Aula, o anche le regioni vanno a legiferare, debbono tener presente quello che da soli abbiamo stabilito; si è stabilita la responsabilità di chi all'epoca, sbagliando, approvò la modifica del Titolo V. Né qualcuno può venire a dirci che, rispetto alla riforma che era stata proposta... perché anche la riforma che era stata proposta non prevedeva la soppressione di questa parte qui della Costituzione. Se noi avessimo, invece, una Costituzione come in Francia e come in Germania, noi avremmo potuto tranquillamente legiferare in base alle giuste osservazioni e argomentazioni che qui vengono riportate da tutti e che ci trova chiaramente concordi anche rispetto a questo, ma anche rispetto a tanti altri argomenti, per poi, successivamente, eventualmente, se l'Europa ha cose differenti, come da regolamento e quant'altro, andare a trattare volta per volta, deroga per deroga, come fa la Germania, come fa la Francia, soprattutto nel contesto agroalimentare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, vorrei leggere questo articolo 16 per come uscirà modificato: “Per il triennio 2018-2020, fermi restando i coefficienti di ripartizione delle quote individuali di tonno rosso, come definiti con decreto del Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali del 17 aprile 2015, pubblicato nella n. 120 del 26 maggio 2015, ogni eventuale incremento annuo del contingente di cattura di tonno rosso assegnato all'Italia è ripartito per una quota complessiva pari a meno del 30 per cento, esclusivamente per i sistemi di pesca del tipo circuizione, palangaro e tonnara fissa, e fino ad un massimo del 70 per cento alla pesca accidentale o accessoria.”
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Siccome è un argomento molto sentito e soprattutto molto dibattuto, io vorrei fare alcune puntualizzazioni, ringraziando l'onorevole Benedetti e l'onorevole Zaccagnini che sono intervenuti, anche perché il dibattito si è sviluppato anche in Commissione legislativa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Oliverio. Ne ha facoltà.
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Signor Presidente, ringrazio in modo particolare il sottosegretario Castiglione e tutti i colleghi intervenuti. Colgo l'occasione, però, dell'intervento del collega ed amico Fabio Melilli - a me noto per le sue antiche tradizioni marinare - per esprimere il voto su questo emendamento. La norma non la leggo, perché ormai l'abbiamo letta in molti, però vediamo un po' da dove partiamo e dove la norma ci conduce. Il decreto del Mipaaf attribuiva, per l'incremento delle quote in più, alla circuizione il 74,32 per cento, al palangaro il 13,57, alla tonnara fissa l'8,45, alla pesca sportiva lo 0,47 e alla quota non divisa il 3,19; l'emendamento, così come viene fuori e con l'integrazione dell'emendamento Iannuzzi, attribuisce il 30 per cento alla pesca con circuizione, palangaro e tonnara fissa, cioè a coloro i quali avevano il 96,44 per cento, e il 70 per cento alla quota accidentale. È innegabile, pertanto, una netta e significativa inversione di tendenza nella ripartizione delle quote aggiuntive: finalmente non è il pesce grande - la circuitazione e la tonnara - a mangiare tutti gli altri pesciolini. Abbiamo difeso con forza quei pescatori che avevano di meno, fermando le aspettative di coloro che avevano nel passato conquistato posizione di maggiore forza, appunto quelli che avevano il 96,44 per cento, che oggi avranno il 30 per cento al massimo. È una vera e propria giustizia redistributiva, valorizzando il principio di liberalizzazione: a tutti e non ad alcuni è possibile attingere a quel 70 per cento dell'accidentale, ovviamente fermi restando i diritti alle quote che avevano acquisito negli anni alcuni armatori, e ciò per evitare di adire agli organi di giustizia preposti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, vorrei fare alcune precisazioni. Laddove il collega Oliverio parla di 96 per cento ripartito tra circuizione, palangaro, tonnara e così via, adesso ridotto al 30 per cento, vi è un po' una mistificazione della realtà. Io vorrei sottolineare che non è che si parte dal 90 per cento del contingente e si scende al 30 per cento, significa che, invece che mantenere il 90 per cento del contingente, attualmente disponibile, viene destinato loro il 30 per cento di quello in più, però, mantenendo le quote che avevano prima. Quindi, di fatto, non è che si penalizza chi ha avuto un aumento di molte tonnellate, il sistema a circuizione, dal 2014 al 2017, ha avuto mille tonnellate a disposizione in più; se poi si parla di lavorare per la quota indivisa, qualcuno mi deve spiegare perché dal 2014 al 2017 la quota indivisa è aumentata di 40 tonnellate. Credo che ci sia una differenza; facciamo un po' il calcolo: mille meno 40, quanto fa? Allora, se vogliamo parlare di cose serie, il fatto è questo: bisogna assumersi le proprie responsabilità, dire che fino adesso non si è ascoltato tutto il comparto della pesca che non aveva accesso a questo sistema, ok, lo si fa con questa legge e con questa legge, comunque, si cerca di dare il contentino ai soliti sistemi di pesca, fino adesso, principalmente la circuizione, perché poi palangaro e tonnara sono sempre stati comunque in difficoltà; si cerca di dare comunque il contentino al sistema di pesca a circuizione che, vorrei ricordare, non produce nemmeno un indotto sul territorio, perché fa parte di tutto quel sistema per cui il pesce viene pescato, il tonno viene pescato, mandato all'ingrasso e poi venduto su altri mercati, con vantaggio per pochi, quindi, non resta nemmeno l'indotto sul territorio italiano. Noi dobbiamo tutelare la pesca italiana, i piccoli pescatori italiani, non dobbiamo tutelare la speculazione sul tonno !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilli. Ne ha facoltà.
FABIO MELILLI. Presidente, mi scusi, solo per precisare che il tema è complesso e non voglio tediare ancora di più l'Aula, ma non mi ha convinto nessuna delle obiezioni, perché la mia obiezione è di altra natura. Io credo che questa poteva essere l'occasione per dare nuove licenze ai piccoli pescatori; non trovo argomenti europei a contrario, non li trovo, studierò meglio, sottosegretario Castiglione, sicuramente, non mi si risponda che è difficile fare il concorso. Qui stiamo facendo un'operazione, dal decreto del sottosegretario - come se in un comune italiano si aumentassero i negozi e le licenze si dessero solo a chi ce le ha -, che non mi convince, perdonate la libertà di espressione, non sarò marinaro, come te che non sei marinaro, però, insomma, siccome qualcuno viene a rappresentarci esigenze, quelle esigenze, quando ci convincono, abbiamo il dovere di ascoltarle, tutto qui .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, io credo che l'enfatizzazione acritica della positività di questo articolo sia eccessiva. Le argomentazioni portate dai colleghi che, appunto, vorrebbero nuove licenze e una redistribuzione più equa delle quote, sono pertinenti, sono fondate e non capisco questa edulcorazione di un percorso che, comunque, ha avuto le sue criticità in questi anni e il mantenimento delle quote ai soliti noti. Oggi, con questo articolo si fanno dei passi in avanti, si trovano per permettere alla piccola pesca di sopravvivere, ma non di regolarizzarsi; al momento non ci sono, come dice il Governo, margini per nuove licenze, verificheremo, perché ad oggi la questione è abbastanza controversa, anche, se, appunto, c'è un regolamento comunitario e, in particolare, va menzionato il fatto che gli europarlamentari del PD, del gruppo dei Socialisti, hanno più volte espresso la necessità di una redistribuzione equa delle quote e ciò è stato approvato all'unanimità nell'Europarlamento; questo circa l'anno scorso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Catanoso. Ne ha facoltà.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Presidente, brevemente, ma mi trovo costretto a dire qual è la cosa che, secondo noi, si dovrebbe fare, perché da anni ci battiamo con risoluzioni, interrogazioni ed altro, in Commissione, su questa vicenda delle quote tonno e sembrerebbe che la nostra parte politica non abbia, su questo, una posizione. La posizione è molto chiara; dov'è l'errore del Governo? L'errore del Governo, caro sottosegretario, è quello di non avere avuto la forza di contrastare la tesi della burocrazia del Ministero, perché la burocrazia del Ministero è quella che ha tenuto la situazione ferma, una situazione di stallo, rispetto alle famose quote della circuizione, dall'inizio. Qui, dovremmo andare a ritroso; storicamente, perché nasce questo problema delle quote delle poche barche, delle dodici barche, più o meno - perché ci sarebbe pure lì una storia da raccontare-, perché nasce? Perché, a un certo punto, fu fatto un bando che in pochi giorni apparve e sparì e, quindi, soltanto alcune barche, in Italia - e ci sono nomi e cognomi, nessuno l'ha ricordato, mi tocca farlo, ci sono i nomi e i cognomi di tutto questo, dalle direzioni della pesca, a chi ha ricevuto questo tipo di beneficio - si sono trovate nella condizione di avere tutte le quote del tonno italiano.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIOVANNI FALCONE. Ritiro l'articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. La ringrazio.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 e delle proposte emendative ad esso presentate .
LUCIANO AGOSTINI, . Sugli emendamenti 17.3, 17.4 e 17.5 Benedetti, 17.1 Pagano, 17.6 Ferraresi, 17.8 e 17.9 Benedetti, 17.10 Ferraresi, 17.11 Benedetti, 17.13 Catanoso, 17.15 Ferraresi, 17.16, 17.17, 17.19, 17.20 e 17.22 Benedetti, 17.23 Ferraresi, 17.2 Pastorino, 17.25 Benedetti, il parere è contrario.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere Conforme.
PRESIDENTE. Sugli articoli aggiuntivi il parere lo diamo successivamente.
SILVIA BENEDETTI. Presidente, all'articolo 17 ci sono alcune modifiche relative alla legge n. 154 del 2016, il cosiddetto collegato agricolo, che aveva introdotto un diverso sistema sanzionatorio per la pesca. Questi emendamenti sono semplici: la questione sarebbe quella di affinare questo tipo di sistema. Ricordo che la legge n. 154 del 2016 - “collegato agricolo” - è entrata in vigore il 25 agosto 2016 e, da quel momento, le sanzioni penali relative ad alcuni reati, come potrebbero essere la pesca o la commercializzazione di prodotti ittici sotto la taglia minima consentita, sono state sostituite da verbali amministrativi con importi fino a 75 mila euro. Questo ha causato, all'interno della Commissione e nel comparto della pesca, una riflessione e il testo attualmente in Aula ha cercato di migliorare e di rendere proporzionale il sistema sanzionatorio.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Grazie, Presidente. Con questo emendamento cerchiamo di mitigare un po' le sanzioni pecuniarie che sono previste, in modo da renderle proporzionali all'effettiva gravità dell'infrazione, al danno che la stessa ha provocato all'ambiente marino e all'effettivo vantaggio economico realizzato o perseguito con l'infrazione, cosa che invece noi riteniamo che non sia fatta con il testo che stiamo adesso esaminando.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
LUCIANO AGOSTINI, . Sì, sì, un attimo, veloce. Sugli articoli aggiuntivi 17.01 e 17.02 Guidesi, parere contrario.
LUCIANO AGOSTINI, . “All'articolo 40, comma 6, della legge 28 luglio 2016, n. 154, dopo la parola: «nonché» sono inserite le seguenti: « qualora la violazione sia compiuta da soggetti privi della prescritta licenza di pesca pur essendovi tenuti o in caso di recidiva da soggetti titolari di licenza di pesca»”.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
LAURA VENITTELLI. La ringrazio, Presidente. Sì, accolgo la riformulazione. In buona sostanza quest'emendamento è stato presentato da me, per fare un po' di chiarezza, su quella che è una posizione abbastanza complicata, che si è verificata nell'ultimo anno di applicazione della legge n. 154. Appunto, abbiamo visto anche pescatori, soprattutto quelli di pesca professionale, esseri assoggettati ad una sanzione molto forte, che è quella della confisca dei beni e degli attrezzi, nei casi in cui hanno esercitato la loro attività, in zone, per così dire, dove c'è il confine tra il mare e le acque interne, e si è creata, appunto, una situazione di incertezza sul luogo, quindi sulla condizione oggettiva.
PRESIDENTE. Quindi, accetta la riformulazione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mognato. Ne ha facoltà.
MICHELE MOGNATO. Grazie Presidente. Anch'io avevo sottoscritto l'emendamento a prima firma Zaccagnini e condivido le osservazioni, che ha appena fatto l'onorevole Venittelli. Il tema è proprio questo, bisogna distinguere, nel campo sanzionatorio, tra la pesca abusiva e, quindi, il bracconaggio ittico che va contrastato con pene pesanti nella forma ovviamente che prevede anche la legge n. 154, e il pescatore che lo fa per professione. Mettere sullo stesso piano la confisca del mezzo è un'eccessiva sanzione, anche perché naturalmente si colpirebbe proprio il mezzo di lavoro del pescatore professionista vero e proprio. Aggiungo anche che, già prima, c'era la possibilità della confisca del mezzo ed era una possibilità della legge del 1981, che può essere utilizzata da parte dell'autorità giudiziaria.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.
SILVIA BENEDETTI. Con questa proposta emendativa sono a richiedere che le licenze per l'attività di pesca sperimentale vengano pubblicate sul sito del Ministero, del Mipaaf, per agevolare il monitoraggio della quantità e della tipologia delle deroghe concesse e in relazione a quali progetti specifici. E sullo stesso sito chiedo che, alla conclusione dell'attività di sperimentazione, vengano pubblicate anche le licenze che hanno acquisito validità professionale. Questo perché? È emblematica la questione delle volanti a coppia in forma sperimentale: ci sono state licenze di pesca sperimentale concesse ad alcuni pescherecci a strascico, i quali potevano, quindi, pescare, con questa licenza provvisoria, acciughe e sardine in Sicilia e in Adriatico. Questa è una cosa che risale a quasi quindici anni fa, forse anche di più. Abbiamo chiesto più volte al Governo di fare chiarezza su questo tipo di scelta, perché, oltretutto, queste licenze vanno a investire su sardine e acciughe che in questo momento sono che attualmente subiscono una pesca eccessiva, soprattutto dello Stretto di Sicilia. Sappiamo che il Governo ha aperto un tavolo di consultazione e nel frattempo, poi, comunque, i pescherecci che hanno queste licenze di pesca se le sono viste rinnovare di volta in volta. In questo tavolo di consultazione sappiamo, però, che sono pervenute anche delle proposte da parte di Greenpeace ad esempio per risolvere il problema del sovrasfruttamento di questi di sardine e acciughe.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati . Se nessuno chiede intervenire per illustrarli, invito il rappresentante del Governo a esprimere il parere. Sottosegretario Castiglione, glieli chiamo? Ha bisogno di quanto tempo? Per metterli in ordine? Allora, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12.
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Presidente, sull'ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/338-A/1, parere favorevole. Sull'ordine del giorno Nesi n. 9/338-A/2 - pur essendo una competenza del Ministero del Lavoro -, per noi il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno Mazziotti Di Celso n. 9/338-A/3, Marzano n. 9/338-A/4, Palese n. 9/338-A/5, Oliverio n. 9/338-A/6, Cani n. 9/338-A/7, Mongiello n. 9/338-A/8, Zanin n. 9/338-A/9, Cova n. 9/338-A/10 e Pagano n. 9/338-A/11, parere favorevole. L'ordine del giorno Guidesi n. 9/338-A/12 lo accettiamo come raccomandazione, ma come “impegna il Governo a valutare l'opportunità dell'istituzione di un Osservatorio nazionale”. Poi, sull'ordine del giorno Castiello n. 9/338-A/13, proponiamo una riformulazione: piuttosto che “impegna il Governo ad adottare”, “impegna il Governo a valutare l'opportunità, anche nell'ambito (…)”, e così via. L'ordine del giorno Venittelli n. 9/338-A/14 è un ordine del giorno per il quale il Governo si sente impegnato, è molto significativo, in quanto impegna il Governo a prevedere, per le imprese familiari operanti nel settore della pesca, che le disposizioni di cui all'articolo 230-…
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Quindi parere favorevole. Sugli ordini del giorno Carrescia n. 9/338-A/15, Taricco n. 9/338-A/16, Minardo n. 9/338-A/17 e Marti n. 9/338-A/18, parere favorevole. Ordine del giorno Pili n. 9/338-A/19, parere contrario. Ordine del giorno Tino Iannuzzi n. 9/338-A/20, parere favorevole. Ordine del giorno Zaccagnini n. 9/338-A/21, parere contrario. Ordini del giorno Mucci n. 9/338-A/22, Stumpo n. 9/338-A/23 e Lacquaniti n. 9/338-A/24, parere favorevole.
PRESIDENTE. Allora, atteso che il parere sugli ordini del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/338-A/1, Nesi n. 9/338-A/2, Mazziotti Di Celso n. 9/338-A/3, Marzano n. 9/338-A/4, Palese n. 9/338-A/5, Oliverio n. 9/338-A/6, Cani n. 9/338-A/7, Mongiello n. 9/338-A/8, Zanin n. 9/338-A/9, Cova n. 9/338-A/10 e Pagano n. 9/338-A/11 è favorevole, non li porremo in votazione.
ADRIANO ZACCAGNINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, brevemente chiedo se è possibile espungere la parte riguardante le quote, le percentuali, per mantenere comunque l'opportunità di valutare appunto il rilascio di nuove licenze in futuro, con l'attribuzione di queste a nuovi ingressi, nuove barche e nuove autorizzazioni.
PRESIDENTE. Allora, questa era una richiesta al Governo di riformulazione, ma siccome il Governo non sembra averla presa in considerazione, lo poniamo in votazione col parere contrario.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
ORESTE PASTORELLI. Signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi, il pacchetto di deleghe oggi in esame rappresenta certamente un passo avanti per il mondo della pesca e dell'acquacoltura in Italia, settori non sempre presidiati attentamente dalle istituzioni e che invece possono servire al rilancio economico di molte comunità costiere. Quando pensiamo al settore della pesca non dobbiamo limitarci all'approvvigionamento della materia prima, bensì a tutta una serie di attività legate al mare e al turismo, che finora sono state sfruttate poco o nulla e che invece possono divenire grande occasione di crescita.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monchiero, che non è in Aula.
FABIO RAMPELLI. Presidente, rappresentante del Governo, pur avendo avuto, nella piena libertà delle nostre funzioni, la possibilità di sostenere alcuni emendamenti presentati dall'opposizione, abbiamo accompagnato questo provvedimento dopo aver presentato una proposta di legge alternativa, nel tentativo anche di portare un contributo operativo, costruttivo, in una fase difficile dalla nostra economia che colpisce un po' tutti, ma in modo particolare coloro i quali vivono delle eccellenze italiane, delle sue caratteristiche morfologiche, delle sue specificità, e il settore della pesca certamente corrisponde a questa descrizione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ciracì. Ne ha facoltà.
NICOLA CIRACI'. A fronte delle premesse e del titolo, il provvedimento rinvia gran parte degli interventi alla legislazione delegata, come se non ci fosse urgenza per un sistema fragilissimo, frammentato in piccole e medie imprese o in monopoli, molti dei quali, però, impossibilitati ad accedere al credito. Un sistema che è sottoposto a una legislazione europea, e qui c'è la che non tiene conto delle specificità del Mediterraneo, anzi, spesso lo punisce. Parliamo di tante situazioni paradossali, che sfuggono anche alle leggi governative, che consentono la pesca in Croazia, mentre sull'Adriatico c'è il fermo. Lo Stato si è tanto prodigato per rottamare e demolire i pescherecci, pagandoli per smettere di pescare, con una politica miope degli anni scorsi e folle, prona all'euroburocrazia, e oggi rinuncia a sostenere queste imprese con immediatezza, con una legge che oggi dia respiro all'ittica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monchiero. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. Intervengo solo per dire che il nostro gruppo apprezza il tentativo di dare una sistemazione coerente ad un settore molto delicato, molto ampio e anche molto variegato, che comprende attività professionali e attività sportive, che comprende la pesca in mare e in altre acque aperte, l'allevamento e l'itticoltura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Catania. Ne ha facoltà.
MARIO CATANIA. Grazie, Presidente. Il settore della pesca professionale attraversa da molto tempo ormai una crisi profonda, una crisi che viene da lontano e che non è riconducibile alla crisi generale che l'economia italiana ha vissuto nell'ultimo decennio. È una crisi, quella della pesca professionale, che ha soprattutto una spiegazione: la spiegazione è la drastica riduzione della risorsa marina che ha messo in seria difficoltà la flotta di pesca italiana, che ha ridotto i redditi dei pescatori, che ha progressivamente ridotto anche il numero degli addetti. È un fenomeno che va avanti da diversi decenni e che, purtroppo, mostra ancora oggi elementi preoccupanti. Questo quadro, infatti, non può farci dimenticare che oltre alle sofferenze degli addetti al settore presenta una gravità sotto il profilo ambientale assolutamente importante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ernesto Auci. Ne ha facoltà.
ERNESTO AUCI. Grazie, Presidente…
PRESIDENTE. Prima di darle la parola - mi perdoni - saluto la delegazione parlamentare dell'Assemblea nazionale del Popolo della Repubblica popolare cinese, guidata dal Presidente Liu BinJie, che assiste ai lavori dell'Aula dalla tribuna del pubblico .
ERNESTO AUCI. Grazie, Presidente; signor sottosegretario, il gruppo Scelta Civica-ALA esprimerà il voto favorevole al provvedimento in esame, del resto, atteso da tanto tempo dall'intero settore della pesca. La grave e persistente crisi di questo settore è conseguenza di una serie di fattori concomitanti che nell'ultimo decennio hanno fatto registrare il crollo verticale del pescato, del personale imbarcato, della flotta da pesca, dei ricavi di impresa, anche per l'incremento dei carichi fiscali e degli oneri contributivi, per non parlare degli effetti della concorrenza sleale di altri Paesi extraeuropei.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente, la crisi del settore della pesca, come è stato ampiamente enunciato precedentemente, anche negli interventi dei colleghi, è manifesta, non si tratta solo una crisi di carattere economico, ma, soprattutto, di una crisi di carattere ecologico e ambientale. Questo è uno dei settori dove, per primo, si sta dimostrando quanto - per il cambiamento climatico e lo sfruttamento delle risorse naturali - non si possa procedere nella direzione che, in questi decenni, in quest'ultimo secolo, è stata imboccata dalle società occidentali, in particolare. Gli ittici e le risorse naturali sono limitati come sono limitate tutte le risorse naturali e di questo, giocoforza, dovremo renderci sempre più conto e mettere in campo misure che tutelino l'ambiente e che riescano a recuperare, in particolare quando è possibile, le risorse e a creare soprattutto quella rete, quell'approccio multilaterale, differente da un approccio appunto bilaterale, come abbiamo visto in questi giorni, purtroppo, manifestarsi in particolare dalle parole del Presidente degli Stati Uniti.
ADRIANO ZACCAGNINI. …basta citare la questione del tonno rosso e del Giappone. Quindi, esprimo il nostro voto favorevole e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato al testo
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zaccagnini.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Grazie, Presidente. Il gruppo parlamentare di Alternativa Popolare voterà a favore del progetto di legge recante interventi nel settore ittico. La pesca e le attività ad essa collegate costituiscono, infatti, un importante settore della nostra economia ed offrono un fondamentale contributo per l'incremento dell'occupazione nel nostro Paese. L'Italia sempre rivestito, infatti, un ruolo importante e fondamentale sia a livello europeo che mondiale in questo settore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.
LUCA PASTORINO. Grazie, signor Presidente, intervengo per annunciare il voto di astensione del gruppo di Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Catanoso. Ne ha facoltà.
FRANCESCO CATANOSO GENOESE DETTO BASILIO CATANOSO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, i problemi che oggi assillano la pesca in Italia sono problemi dovuti a un atteggiamento della politica del nostro Paese, che è stata lontana da quelli che sono i reali problemi della pesca.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.
SILVIA BENEDETTI. Questo testo arriva oggi in Aula dopo un lungo iter, è un iter partito già nel 2013 e che ha visto il testo modificato per tre volte in Comitato ristretto. Quindi è stata un'elaborazione travagliata, che però ha depotenziato la risoluzione di temi cruciali, lo dice anche il titolo: “Interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale”. Vero è che il prolungato esame in Commissione ha consentito di migliorare alcune parti, come quella relativa al sistema sanzionatorio, che è stato reso più proporzionato, ma su macro-temi, che tuttora mettono in difficoltà il settore, siamo ancora alla formula: “il Governo è delegato ad adottare, entro diciotto, dodici o sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo per”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Oliverio. Ne ha facoltà.
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con il provvedimento in esame la pesca torna al centro dell'azione politica del Parlamento e del Governo. È da 35 anni che non approdava in Aula una proposta di legge interamente dedicata al settore della pesca e dell'acquacoltura, salvo alcuni interventi parziali ed episodici. Anche se in questa legislatura non vi è stata una sola sessione di bilancio in cui siano mancate le risorse per sostenere l'occupazione del settore, per fronteggiare le principali calamità naturali, per garantire il cofinanziamento dei programmi di intervento comunitario, mancava però un provvedimento organico.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE CASTIGLIONE,. Presidente, solamente per ringraziare tutti coloro che hanno immaginato un disegno di legge di riordino e di rilancio del settore ittico, quindi a tutti i presentatori, ma un grazie particolare al relatore, al Comitato dei nove e alla Commissione agricoltura e a tutti i gruppi parlamentari, perché questo, senza toni particolarmente enfatici, però è un passo significativo importante per il settore ittico.
LUCA SANI, Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA SANI, Presidente, brevemente, anch'io mi associo ai ringraziamenti del sottosegretario al relatore e ai colleghi. La Commissione, come ho avuto modo di dire nella discussione sulle linee generali, ha portato avanti un lungo iter, e la complessità del provvedimento è emersa anche durante il dibattito di questa mattina. Andiamo a toccare i punti più fondamentali del settore e del comparto della pesca, che vanno, appunto, dalla pesca professionale alla sportiva; cerchiamo di mettere norme ulteriori a contrasto del bracconaggio. Penso che il lavoro che abbiamo fatto, anche grazie agli uffici della Commissione e del Governo, sia un lavoro utile per rilanciare un settore che è in crisi e che, invece, può rappresentare un volano importante per la nostra economia.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
DONATELLA DURANTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Prego i colleghi di uscire in silenzio, per quanto possibile.
DONATELLA DURANTI. Presidente, per chiedere, tramite la Presidenza, che il Mise risponda al più presto alla richiesta delle organizzazioni sindacali dell'Ilva di Taranto di convocare un incontro urgente sulla gestione della cassa integrazione straordinaria.
PRESIDENTE. Avverto che, la prossima settimana, il seguito dell'esame delle proposte di legge recanti “Disposizioni in materia di cannabis” sarà iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea a partire da giovedì 28 settembre e non da martedì 26 settembre, come invece previsto dal vigente calendario dei lavori. Ciò in accoglimento della richiesta avanzata, con lettera del 14 settembre 2017, dalla presidente della Commissione giustizia, anche a nome del presidente della Commissione affari sociali.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.