PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Artini, Baretta, Bernardo, Bindi, Coppola, D'Uva, Damiano, De Menech, Di Lello, Epifani, Fico, Garavini, Mazziotti Di Celso, Meta, Pes, Quartapelle Procopio, Francesco Saverio Romano, Scanu, Sereni, Sottanelli, Speranza, Turco e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 25 settembre 2017, ha comunicato quanto segue: “Onorevole Presidente, informo la S.V. che il Presidente della Repubblica, con proprio decreto in data odierna, adottato su mia proposta, sentito il Consiglio dei Ministri, ha nominato Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l'on. dott.ssa Paola De Micheli, con la cessazione contestuale della carica di Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. : Paolo Gentiloni”.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza all'ordine del giorno Baldelli ed altri n. 2-01938 .
SIMONE BALDELLI. La ringrazio, Presidente Giachetti. In questo caso stiamo parlando di una vicenda di carattere locale, ma che, per la rilevanza, l'importanza anche numerica, dell'importo delle sanzioni - parliamo di oltre 23 milioni di euro - e per il numero delle sanzioni - parliamo di 250.000 contravvenzioni elevate - ha assunto un carattere nazionale, perché è diventato l'emblema di che cosa non bisogna fare quando si amministra un comune importante come quello di Roma o, in genere, qualsiasi altra realtà locale.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.
UMBERTO DEL BASSO DE CARO,. Grazie, Presidente. In merito alla corsia riservata istituita dal comune di Roma in via di Portonaccio, ricordo che il codice della strada affida al comune il compito di regolamentare la circolazione all'interno dei centri abitati ed infatti, sulla base del combinato disposto degli articoli 6, comma 4, e 7, comma 9, lettera del citato codice, il comune può riservare corsie anche protette a determinate categorie di veicoli, anche con guida di rotaie, o a veicoli destinati a determinati usi. I provvedimenti di regolazione, a norma dell'articolo 5 dello stesso codice, comma 3, sono resi noti al pubblico mediante i prescritti segnali. In tale quadro, se nell'istituire la corsia preferenziale il comune di Roma non ha ottemperato alle norme appena richiamate e non intende annullare i provvedimenti emessi in autotutela, qualora riconosca che le disposizioni del codice non sono state rispettate, gli utenti della strada ai quali sono stati notificati i verbali di infrazione hanno la possibilità di utilizzare le misure di tutela previste dallo stesso codice della strada. In merito a tale spiacevole vicenda, che vede coinvolti migliaia di cittadini, va rilevato che la vigente normativa non prevede la possibilità di modificare gli effetti di atti adottati dagli enti locali nell'esercizio delle loro funzioni.
PRESIDENTE. L'onorevole Baldelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
SIMONE BALDELLI. La ringrazio. Ho il dovere di ringraziare il sottosegretario Del Basso De Caro per essere venuto a rispondere a questa interpellanza, meno per il contenuto di questa risposta, nel senso che è stato fatto nel contenuto riferimento all'articolo 142 e all'articolo 208. Ricordo, come ho detto già nella illustrazione, che per gli anni 2017 e 2018 le province e le città metropolitane, per cui Roma, Napoli, Palermo, Milano, in deroga alla legislazione vigente, possono utilizzare le quote previste dall'articolo 142, comma 12-, e dall'articolo 208, comma 4, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per il finanziamento degli oneri riguardanti le funzioni di viabilità di Polizia locale con riferimento al miglioramento della sicurezza stradale. Il che significa che gli articoli che il sottosegretario ha richiamato nella sua risposta sono sostanzialmente saltati per le province e le città metropolitane per i prossimi due anni.
PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Vallascas n. 3-03260 e Mucci n. 3-03262, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente . Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Angelo Rughetti, ha facoltà di rispondere.
ANGELO RUGHETTI, Signor Presidente, onorevoli colleghi, con riferimento all'episodio riportato dai giornali, l'Agid ha tempestivamente chiesto al gestore dell'identità digitale Infocert Spa dettagliate informazioni in relazione a quanto rappresentato dal video, quali il livello di formazione fornita all'operatore che ha gestito l'identificazione via la di controllo che ogni operatore deve eseguire nelle attività di identificazione, i controlli di attivati per il rilascio dell'identità digitale, la cronologia delle richieste di autenticazione generate dalla predetta identità, l'interlocuzione intercorsa con il titolare e lo stato attuale di dette identità. La stessa agenzia, poi, ha richiamato l'attenzione dei gestori di identità digitali circa la necessità di operare una verifica della procedura di identificazione, attività che è stata monitorata e della quale gli hanno confermato l'attuazione. È stato inoltre convenuto con i medesimi gestori di condividere le esperienze, soprattutto problematiche (tentativi di frode, casi particolari, dubbi), attraverso la creazione di una e la messa a disposizione di strumenti di condivisione.
PRESIDENTE. L'onorevole Vallascas ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione n. 3-03260.
ANDREA VALLASCAS. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario per la risposta, però devo dire che non sono soddisfatto. Il tema sollevato con quest'interrogazione, appunto, non è affatto secondario. L'identità digitale richiama una serie di argomenti che dovrebbero rappresentare il fulcro di un processo di modernizzazione del Paese, all'insegna della semplificazione e della chiarezza dei rapporti tra cittadino e amministrazioni pubbliche. E non solo. Assieme alla modernizzazione e alla semplificazione dei procedimenti, ne solleva altri di grande importanza, che si ricollegano alla sicurezza dei sistemi informativi e agli strumenti posti in essere per garantire e tutelare i dati personali.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Vallascas. Potrei pregare i colleghi che sono al telefono, gentilmente, di abbassare il tono della voce? Onorevole Minnucci, grazie. Prego.
ANDREA VALLASCAS. …sino alla miriade di siti Internet del Governo, inaugurati e mai aggiornati. La promozione e la diffusione dell'identità digitale rappresenta un obiettivo importante, per un Paese che vuole avvicinare sempre più i cittadini alla pubblica amministrazione e vuole rendere la vita più facile alle tante imprese, che cercano di non morire di burocrazia.
PRESIDENTE. L'onorevole Mucci ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione n. 3-03262.
MARA MUCCI. Grazie, Presidente. Sottosegretario Rughetti, mi ritengo soddisfatta, perché diciamo che ha risposto puntualmente a tutti i miei quesiti. Dopodiché, possiamo discutere del fatto se SPID sia decollato o meno.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Centemero n. 2-01888 .
ELENA CENTEMERO. Grazie, signor Presidente. Questa interpellanza è stata presentata nel luglio di questo di quest'anno, ma in questo momento sicuramente è ancora più opportuna. In quel momento si erano verificati quattro femminicidi e nella mia interpellanza parlo proprio di una strage, di una mattanza che non si ferma. In questi ultimi mesi, in questi ultimi giorni, in queste ultime settimane, siamo stati purtroppo abituati dalle pagine dei giornali, dalla televisione e della radio ad ascoltare di violenze efferate nei confronti delle donne; di stupri, di uccisioni, di femminicidi, di violenze, che colpiscono sempre più donne di ogni età, sempre più giovani, però, ed è una cosa che mi colpisce. Una delle cose che mi colpiscono tantissimo della violenza nei confronti delle donne, che colpiscono probabilmente tutti noi - mi auguro tutti noi -, è il fatto che molto spesso queste violenze avvengono all'interno delle mura domestiche o riguardano comunque relazioni affettive che si sono interrotte o che sono comunque in corso.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'Istruzione l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi, ha facoltà di rispondere.
GABRIELE TOCCAFONDI,. Grazie, Presidente. L'argomento sul quale verte l'interpellanza in discussione rientra tra quelli, come abbiamo ascoltato, che maggiormente stanno interessando l'opinione pubblica, stante l'allarme sociale provocato dai non pochi episodi di cronaca riportati negli ultimi tempi anche dai mezzi di informazione. Si ringrazia, pertanto, l'onorevole interpellante per averlo riproposto anche in questa sede, dando così occasione per un'ulteriore riflessione sul fenomeno e sulle strategie di contrasto da portare avanti per combatterlo. Si concorda pienamente sulle considerazioni espresse nell'interpellanza, cioè che l'unica risposta efficace alla violenza contro le donne è diffondere a tutti i livelli della società la cultura del rispetto e che la violenza contro le donne non è un fenomeno di natura episodica né emergenziale bensì un problema culturale che presuppone la necessità dell'adozione di apposite politiche educative e sociali finalizzate ad arginarlo per poi, auspicabilmente, eliminarlo del tutto.
PRESIDENTE. L'onorevole Centemero ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
ELENA CENTEMERO. Grazie, signor Presidente. Evidentemente la Ministra Fedeli, che è molto sensibile a questo tema, ha messo in atto e in campo una serie plurale, possiamo così dire, di iniziative. Noi, però, ci aspettiamo che, nel più breve tempo possibile, vengano emanate le linee-guida, perché - lo voglio ripetere ancora - siamo innanzitutto convinti che educare fin da piccoli, fin da giovani, i nostri ragazzi e le nostre ragazze alla parità, al rispetto dell'altro, alla dignità della persona, alla non violenza, permetta loro davvero di essere persone responsabili che si rispettano reciprocamente e questo è importante.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Pili n. 2-01903 . L'onorevole Pili ha facoltà di illustrare la sua interpellanza per quindici minuti.
MAURO PILI. Grazie, Presidente. Ovviamente questa è una interpellanza di una lunga serie che ho proposto al Governo su un tema rilevante, che sintetizzo: scuola sarda, docenti sardi. Il pretesto è quello che ci viene dato dalla vertenza dei docenti sardi, che sono stati anche quest'anno, per molti versi, “deportati” - e passatemi questo termine, tra virgolette - dalla Sardegna verso le regioni del Nord Italia in particolar modo. C'è certamente la materia del tedesco, ma ce ne sono tante altre, educazione tecnica, altre materie, che hanno visto decine e decine di docenti costretti a lasciare la Sardegna, nonostante nella nostra terra ci fossero le disponibilità delle posizioni che potevano, appunto, assumere.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi, ha facoltà di rispondere.
GABRIELE TOCCAFONDI,. Grazie, Presidente. L'onorevole interpellante sollecita affinché vengano mantenuti i posti e le ore di insegnamento di lingua tedesca nelle scuole della Sardegna, dove invece, soprattutto in taluni istituti tecnici a indirizzo turistico e istituti professionali per i servizi alberghieri, si lamenta si sarebbero registrate soppressioni delle cattedre. Si ricorda che in sede di determinazione dell'organico di diritto gli uffici scolastici regionali autorizzano la costituzione di cattedre di qualsiasi materia in base alle iscrizioni degli studenti e alle conseguenti proposte di organico formalizzate dalle autonomie scolastiche, nel quadro delle norme vigenti e delle disposizioni impartite dal Ministero.
PRESIDENTE. L'onorevole Pili ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
MAURO PILI. Presidente, ovviamente non posso ritenermi soddisfatto, perché l'interpellanza richiamava un caso specifico all'interno di un quadro di insieme. Si parla ripetutamente, nell'interpellanza, dei criteri generali di utilizzo dei docenti; ovviamente il caso specifico era quello della classe a vocazione turistica della Sardegna, e in questo emergeva un dato emblematico: quello del fatto che ci fosse in Sardegna una presenza turistica sul fronte tedesco rilevante, e che quella materia non venisse insegnata. Ma questo era l'appendice di un ragionamento più generale, che invece in questa risposta il Governo non ha assolutamente affrontato.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Crivellari n. 3-03063 .
SILVIA VELO,. Presidente, con riferimento alle problematiche esposte, occorre evidenziare, in via preliminare, che le regioni e le province autonome individuate come autorità competenti dalla normativa nazionale devono sottoporre a monitoraggio nei corpi idrici superficiali le sostanze prioritarie e le altre sostanze che, sulla base dell'analisi delle pressioni e degli impatti, non consentono il conseguimento del buono stato entro la scadenza individuata dalla normativa nazionale e comunitaria.
PRESIDENTE. L'onorevole Crivellari ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
DIEGO CRIVELLARI. Presidente, ringrazio il sottosegretario per la risposta, che ci sembra sicuramente articolata, quindi credo che vada anche in questa direzione la conferma di un'attività di controllo e di monitoraggio, che riguarda anche il Ministero, e la presenza, come veniva ricordato, di misure più stringenti che rientrano anche in una pianificazione territoriale.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Franca Biondelli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Minnucci n. 3-03261 .
FRANCA BIONDELLI,. La ringrazio, Presidente. Voglio innanzitutto sottolineare che la problematica occupazionale del gruppo Ericsson è ben nota al Ministero del lavoro.
PRESIDENTE. L'onorevole Minnucci ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
EMILIANO MINNUCCI. Grazie, signor Presidente. Prendo atto di quanto detto adesso dalla onorevole sottosegretaria Biondelli, e la mia soddisfazione va in modo particolare alla parte conclusiva della risposta che è stata data alla mia interrogazione, laddove la sottosegretaria richiama non solo una necessità, ma mette in campo pubblicamente, in Aula, di fronte al Parlamento e ai cittadini, l'iniziativa del Governo di realizzare da subito un tavolo di confronto; mi sembra un tema assolutamente rilevante.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Cicchitto, D'Ambrosio e Fraccaro sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge n. 2950-A: Disciplina e promozione delle imprese culturali e creative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge e degli emendamenti presentati.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
IRENE MANZI, . La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 1.12 Narduolo e formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, degli emendamenti 1.10 Galgano e 1.14 Giancarlo Giordano. Sull'emendamento 1.16 Pannarale il parere è favorevole con la seguente riformulazione: Al comma 3, sostituire le parole da “emanare” fino a “presente legge” con le seguenti “da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentite le competenti Commissioni parlamentari, che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta”. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 1.17 Nicchi, mentre sull'emendamento 1.11 Galgano il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sostituire al termine “annualmente” il termine “periodicamente”. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento 1.18 Bossa.
DORINA BIANCHI,. Parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.12 Narduolo, su cui il parere è favorevole. Non mi pare che ci siano interventi.
ADRIANA GALGANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ADRIANA GALGANO. Presidente, intervengo per dire che lo ritiro e presento un ordine del giorno.
PRESIDENTE. L'emendamento 1.10 Galgano è stato ritirato.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
IRENE MANZI, . Emendamenti 2.15 Di Benedetto, 2.10 Pannarale e 2.11 Nicchi, parere contrario. Emendamento 2.12 Bossa, parere favorevole, con la riformulazione seguente: : “I progetti sono valutati dalla Commissione di valutazione istituita ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito con la legge 7 ottobre 2013 n. 112, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”.
DORINA BIANCHI,. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.15 Di Benedetto.
CHIARA DI BENEDETTO. Presidente, intervengo sul mio emendamento, che porta la mia firma, però in realtà dovrebbe portare la firma di tutti i membri del comitato ristretto della Commissione cultura. Perché dico questo, Presidente? Perché questo emendamento riporta esattamente il testo della proposta di legge che oggi stiamo votando, così come uscito dal comitato ristretto, prima che intervenissero le forbici della Commissione bilancio, del parere della Commissione bilancio, e anche ovviamente del Governo. Quello che è contenuto in questo emendamento sono in realtà dei provvedimenti che rappresentavano il cuore della proposta, ovvero tutte le soluzioni e gli interventi di natura finanziaria che avrebbero potuto dare una reale spinta ed un reale sostegno al settore dell'impresa culturale e creativa; ed era il motivo per cui questa legge fondamentalmente era stata presentata dal Partito Democratico, ed era stata calendarizzata appunto in Commissione cultura.
PRESIDENTE. Colleghi, il tono della voce per favore.
CHIARA DI BENEDETTO. …a un provvedimento assolutamente svuotato dal proprio contenuto, un provvedimento che non avrà ovviamente un risultato, così come si aspettano tanti cittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Ascani. Ne ha facoltà.
ANNA ASCANI. Grazie Presidente.
PRESIDENTE. Il tono della voce, per favore
ANNA ASCANI. E dimostriamo ai cittadini che, quando c'è da fare qualcosa per il bene di tutti, sappiamo lavorare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie signor Presidente. Noi voteremo quest'emendamento. Voteremo quest'emendamento perché, in effetti, il provvedimento che ci avviamo ad approvare - e per il quale noi a suo tempo voteremo - è un provvedimento praticamente vuoto di contenuto. Noi vogliamo fare un passo, riconoscendo l'attività di chi crea intervento di società civile, per delle finalità che sono finalità dello Stato, degli enti pubblici, che lo Stato e gli enti pubblici dovrebbero fare proprie. In altre parole, vogliamo favorire persone, le quali fanno cose che lo Stato dovrebbe fare, ma non è in grado di fare, non ce la fa a fare.
PRESIDENTE. Comunico che anche il nostro collega Alberto Zolezzi è diventato padre della piccola Eva. Esprimo gli auguri di tutta l'Assemblea al collega e alla sua consorte
BRUNO MURGIA. Presidente, per confermare il voto favorevole a quest'emendamento, che è un emendamento di buonsenso, nel senso che la Commissione ha fatto un buon lavoro, però alla fine queste risorse sono state praticamente tolte. Quest'emendamento, che sarebbe la legge, riporta a una condizione di normalità. Poi, in dichiarazione finale, svolgeremo meglio questo ragionamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati .
DORINA BIANCHI,. Due minuti soltanto perché è arrivato un ordine del giorno in questo momento.
PRESIDENTE. Vuole che sospenda?
PRESIDENTE. Sospendo per cinque minuti. La seduta riprenderà alle 15,55.
PRESIDENTE. La parola al Governo per esprimere i pareri sugli ordini del giorno.
DORINA BIANCHI,. Grazie, Presidente. Gli ordini del giorno sono tutti accolti, vorrei però invitare a due riformulazioni. La prima sull'ordine del giorno n. 9/2950-A/2 Nicchi, aggiungendo “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica” e poi sull'ordine del giorno n. 9/2950-A/3 Cristian Iannuzzi dove si dice “impegna il Governo ad adottare politiche e iniziative per promuovere l'accesso al mercato e agli investimenti, iniziative per promuovere l'innovazione nella scuola, l'università, sostenere la mobilità professionale degli artisti”.
PRESIDENTE. La ringrazio. Ordine del giorno n. 9/2950-A/1 Marzano parere favorevole, se va bene così andiamo avanti. Sull'ordine del giorno n. 9/2950-A/2 Nicchi parere favorevole con riformulazione, accettata. Sull'ordine del giorno n. 9/2950-A/3 Cristian Iannuzzi il parere è favorevole con riformulazione, si accetta la riformulazione? Sì.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signor Presidente. Diceva una volta l'onorevole Tremonti, che talvolta dice cose giuste, che piuttosto che niente, è meglio piuttosto. Nel caso di questo provvedimento noi lo voteremo sulla base di questo aureo principio. Però, è proprio un piuttosto molto debole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Ciracì, che però non interviene. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Molea. Ne ha facoltà.
BRUNO MOLEA. Grazie, Presidente. La proposta di legge in esame è finalizzata alla promozione dell'imprenditoria, in particolare giovanile, nel settore culturale e alla previsione di nuovi canali di raccolta di risorse per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. Essa è altresì volta a favorire il rafforzamento e la qualificazione dell'offerta culturale nazionale, una nuova imprenditorialità e l'occupazione, con particolare riguardo a quella giovanile, mediante il sostegno alle imprese culturali e creative.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Murgia. Ne ha facoltà.
BRUNO MURGIA. Grazie, Presidente. Fratelli d'Italia voterà favorevolmente su questa proposta di legge sulle imprese culturali e creative. Ringrazio la presidente della Commissione, la collega Ascani, che ha promosso il testo di legge, e la relatrice Manzi. La Commissione ha fatto un prezioso lavoro e oggi abbiamo la possibilità di definire finalmente che cos'è un'impresa culturale. Non è cosa di poco conto ed è giusto che l'approccio sia rigoroso, perché non è più possibile improvvisarsi e confondere diversi piani d'azione. Ne parliamo da tanto tempo; la cultura nell'economia italiana pesa per quantità e qualità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Milena Santerini. Ne ha facoltà.
MILENA SANTERINI. Grazie, Presidente. Certamente, premiare le idee è molto importante. Il fatto che le idee siano produttive lo dimostra non solo tutto l'impianto, potremmo dire, culturale del nostro Paese ma anche, per esempio, l'enorme incredibile sviluppo di tutta l'economia che gira intorno al . Sono state idee che hanno cambiato l'economia mondiale. Siamo quindi sempre favorevoli e per questo preannunciamo il nostro voto favorevole all'appoggio e alla promozione delle imprese culturali e creative, come chiede questo testo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Valentina Vezzali. Ne ha facoltà.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Presidente, sottosegretario, colleghi, il provvedimento che stiamo per approvare disciplina e promuove le imprese culturali e creative e incoraggia l'imprenditoria, soprattutto giovanile, grazie ad agevolazioni tributarie, semplificazioni della disciplina societaria e forme di sostegno finanziario. Prevede inoltre la possibilità, per queste imprese, di utilizzare, quali sedi operative, beni demaniali a canone agevolato, ed estende alle imprese culturali le agevolazioni già previste per le innovative, ma solo se in possesso dei requisiti previsti agli articoli 1 e 2; demanda però la procedura per l'acquisizione della qualifica di impresa culturale e creativa e la verifica della sussistenza dei requisiti richiesti al Ministero dei beni e delle attività culturali. L'iniziale proposta, a seguito di un approfondito esame, ha subito modifiche anche nel titolo, e ha dovuto tener conto nella versione attuale delle osservazioni delle Commissioni che l'hanno esaminata, non in ultimo la Commissione bilancio, che ne ha richiesto l'espressa neutralità finanziaria, affinché fosse chiaro che il provvedimento non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; osservazione che ha portato alcuni colleghi a riflettere sul fatto che, pur se siamo tutti d'accordo sul ruolo che la cultura può svolgere, poi ci arrendiamo di fronte alla limitazione di risorse che vengono destinate a un settore che offre, invece, infinite opportunità. Un settore che il nostro Paese, proprio per i risultati ottenuti di recente dalle iniziative poste in essere dal Ministro Franceschini e per l'enorme quantità di beni museali e monumentali che caratterizzano le nostre città, oltre alla bellezza delle coste e dei siti naturalistici di cui l'Italia è disseminata, dovrebbe valorizzare, utilizzando risorse economiche adeguate e competenze professionali al fine di incrementare l'offerta turistica e confermare la cultura quale volano di promozione dell'Italia nel mondo. Definire un'impresa culturale è abbastanza difficile, e, se volessimo elencarne tutte le forme, finiremmo certamente per dimenticarne qualcuna.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Pannarale. Ne ha facoltà.
ANNALISA PANNARALE. Presidente, sottosegretaria, colleghe e colleghi, voglio dire di un'esperienza bella e reale che c'è stata un po' di anni fa e nel corso degli anni, prima di passare a dire qualcosa sul provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Borghesi. Ne ha facoltà.
STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Ben venga la definizione delle imprese culturali e creative, ben venga il riconoscimento di tali attività che devono assolutamente essere riconosciute, essere apprezzate, essere valorizzate ed essere aiutate. Quindi, nulla in contrario ad una definizione che, nel nostro ordinamento, fino ad oggi non c'era e viene introdotta dal provvedimento. Il problema in questo caso tuttavia è che, a discapito di quanto era stato detto, a discapito degli annunci, ci si è fermati e si è fatta una evidente retromarcia. Tali imprese vengono certamente riconosciute ma di fatto non vengono aiutate. Ci sarebbe piaciuto che, all'interno del provvedimento, fossero mantenute risorse concrete, aiuti concreti così come il provvedimento iniziale aveva avuto origine e aveva iniziato il suo iter in discussione in Commissione. Ci sarebbe piaciuto trovare qui in Aula le esenzioni per l'imposta di registro, per i diritti erariali, per le tasse di concessioni governative. Ci sarebbe piaciuto trovare una conferma sul credito di imposta per i costi sostenuti per l'acquisto di e tecnologie innovative; per le spese di comunicazione e per le spese per l'iscrizione alla piattaforma per la raccolta della risorse. Quindi, tutte disposizioni che noi abbiamo giudicato positive ma che purtroppo questa maggioranza e questo Governo hanno avuto solo il coraggio di proporre ma non di portare a termine. Quindi, dal nostro punto di vista, abbiamo sempre tenuto un comportamento costruttivo e collaborativo anche all'interno della Commissione. Ci dispiace che la montagna purtroppo abbia partorito un topolino perché certo vediamo il riconoscimento di tale tipologia di impresa, il riconoscimento di una disciplina specifica che, ripeto, andava stabilita ma purtroppo il provvedimento si interrompe qui: quindi, non vediamo aiuti concreti, come erano stati annunciati all'inizio, e che avremmo voluto vedere portati a termine qui oggi. Quindi, per tutte queste motivazioni, annuncio il voto di astensione del gruppo dalla Lega
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Lainati. Ne ha facoltà.
GIORGIO LAINATI. Grazie, signor Presidente. Signora sottosegretaria, il gruppo parlamentare di Alternativa Popolare voterà a favore della proposta di legge il cui testo, anche se profondamente modificato rispetto a quello iniziale durante l'esame in sede referente, è comunque finalizzato alla promozione dell'imprenditoria, in particolare quella giovanile, nel settore culturale e rappresenta un elemento di sviluppo e di implementazione dell'occupazione nel medesimo settore, che costituisce per l'Italia uno dei comparti più importanti per la crescita del prodotto interno lordo. L'articolo 1 infatti definisce ed individua l'impresa culturale e creativa e inoltre, signor Presidente, stabilisce la definizione della procedura per l'acquisizione della qualifica di impresa culturale e creativa, della disciplina per la verifica della sussistenza dei requisiti richiesti nonché la costituzione di uno specifico elenco e demanda il tutto ad un decreto interministeriale. L'articolo 2 prevede che, per il perseguimento dell'oggetto sociale, le imprese culturali e creative possano chiedere la concessione dei beni demaniali dismessi con particolare riferimento a caserme e scuole militari inutilizzate, non utilizzabili comunque per altre finalità istituzionali e non trasferibili agli enti locali. A nostro avviso, si tratta comunque di una misura agevolativa per coloro che vogliono intraprendere un'attività di impresa ma sarebbe ovviamente necessario fare di più: ad esempio, sostenere con misure ed investimenti adeguati quanti intendano intraprendere un'attività di impresa con nuove tecnologie, proprio per sviluppare un'economia della conoscenza oggi assolutamente indispensabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Nicchi. Ne ha facoltà.
MARISA NICCHI. Grazie, Presidente, affrontiamo una questione molto qualificante, che stimola riflessioni, che delinea visioni anche nuove e anche delle azioni di governo innovative: si tratta del delicato rapporto tra cultura e impresa, un nodo complesso, che noi - noi, questo gruppo, da questa parte - vorremmo affrontare lontani da ogni forma di mercificazione, da una pura commercializzazione, a favore invece di un sostegno pieno e concreto alle finalità primarie della cultura intesa come bene comune, come risorsa che dà benessere alle persone e che quindi si innerva di un lavoro che ha una sua peculiarità, di modalità di lavoro che hanno una loro peculiarità, perché appunto l'impegno creativo, il lavoro organizzativo di chi opera nel mondo della cultura, proprio vive di una vita propria, specifica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Antonio Palmieri. Ne ha facoltà.
ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Questo provvedimento, del quale le colleghe che mi hanno preceduto hanno già raccontato la genesi, la storia e gli sviluppi, di fatto è un piccolo seme, nel senso che il lavoro, del tutto apprezzabile, che la relatrice ha svolto, coadiuvata dalla presidente Piccoli Nardelli e ovviamente dalla promotrice, onorevole Ascani - il tridente Manzi, Piccoli Nardelli e Ascani - ha potuto produrre solamente questo rispetto alle grandi intenzioni della partenza, sulle quali noi tutti avevamo convenuto, pur ovviamente nella distinzione di non fare confusione con altre normative che riguardano le culturali e via dicendo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Chiara Di Benedetto. Ne ha facoltà.
CHIARA DI BENEDETTO. Grazie, Presidente. È stato già detto: un'altra occasione di portare a compimento un buon provvedimento è già stata sprecata. Il provvedimento che ci apprestiamo a votare oggi in Aula reca nella prima parte del titolo: agevolazioni in favore di culturali, eppure di queste agevolazioni rimane veramente poca traccia all'interno del testo. Infatti, in sede di esame in Commissione, dopo avere raggiunto un sostanziale accordo per un testo condiviso, elaborato dal Comitato ristretto e adottato come testo base, la maggioranza ha inteso depotenziarne la portata, accogliendo nuovi emendamenti soppressivi di articoli assolutamente fondamentali per favorire realmente le neonate culturali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Roberto Rampi. Ne ha facoltà.
ROBERTO RAMPI. Signor Presidente, signori colleghi, io credo…
PRESIDENTE. Cambi microfono, collega; sentiamo un disturbo di fondo, passi a quello a fianco.
ROBERTO RAMPI. Non ho capito se mi sono spostato a destra o a sinistra, spero a sinistra… Allora, signor Presidente, io credo che dobbiamo innanzitutto capirci, da questo punto di vista, nella giornata di oggi.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
DORINA BIANCHI,. Grazie, Presidente. Innanzitutto, intervengo perché vorrei ringraziare i componenti della Commissione cultura, dalla presidente Piccoli Nardelli alla relatrice Manzi, e agli uffici che hanno aiutato nello svolgere questo importante lavoro.
PRESIDENTE. Mi scusi, sottosegretaria, abbia pazienza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la relatrice, che ha chiesto di intervenire ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, per una proposta di correzione di forma. Ne ha facoltà.
IRENE MANZI, . Presidente, propongo, anche a nome del Comitato dei nove, le seguenti correzioni di forma. All'articolo 1, comma 1, in luogo dell'espressione “quelle giovanili”, occorre scrivere “quella giovanile”, e al medesimo articolo 1, comma 3, in questo caso, nell'unico periodo, in luogo di “sono disciplinate”, occorre scrivere “è disciplinata”.
PRESIDENTE. Va bene. Se non vi sono obiezioni la proposta di correzione di forma avanzata dalla relatrice si intende accolta dall'Assemblea.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3916-A: Ratifica ed esecuzione del Protocollo addizionale di Nagoya-Kuala Lumpur, in materia di responsabilità e risarcimenti, al Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza, fatto a Nagoya il 15 ottobre 2010.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica, nel testo della Commissione.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente…
PRESIDENTE. Zaccagnini, in ogni caso voteremo prima l'articolo 2 e poi potrà intervenire sul suo articolo aggiuntivo 2.01. Prego, relatore.
MICHELE NICOLETTI, . Presidente, il parere della Commissione sull'articolo aggiuntivo 2.01 Zaccagnini è contrario.
BENEDETTO DELLA VEDOVA,. Parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Le ratifiche solitamente sono provvedimenti che non seguiamo con la stessa attenzione di altri provvedimenti. Io mi auguro che comunque il parere dato dal relatore sia dato a ragion veduta, con cognizione di causa, perché sostanzialmente, posto che non si va a modificare il contenuto della ratifica, nella parte di competenza nostra si amplia - anzi si si inverte, sostanzialmente - la competenza dell'attuazione del protocollo dandola, come dovrebbe essere e come logica porterebbe a pensare, al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, in particolare per la parte riguardante il risarcimento dei danni prodotti da contaminazione da OGM.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
TRIFONE ALTIERI. Presidente, chiedo di consegnare l'intervento.
PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Mario Sberna. Ne ha facoltà.
MARIO SBERNA. Presidente, anch'io chiedo la sua autorizzazione a consegnare l'intervento.
PRESIDENTE. È autorizzato. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Gianluca Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Presidente, solo per annunciare il voto favorevole da parte del gruppo della Lega Nord.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Tancredi. Ne ha facoltà.
PAOLO TANCREDI. Presidente, per annunciare il voto favorevole del gruppo di Alternativa Popolare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Zaccagnini. Ne ha facoltà.
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, sarò sintetico, ma non come i miei colleghi. Infatti, dichiaro il voto favorevole per il nostro gruppo, ma con rammarico devo sottolineare il fatto che non c'è stata nessuna risposta riguardo all'emendamento che abbiamo presentato e neanche alla motivazione per cui la competenza di una buona parte del Protocollo possa andare al Ministero dall'agricoltura.
PRESIDENTE. La ringrazio.
FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole di Forza Italia e chiedere l'autorizzazione a consegnare il testo.
PRESIDENTE. La ringrazio. È autorizzata.
EMANUELE SCAGLIUSI. Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo del MoVimento 5 Stelle e consegno il testo della dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La ringrazio. È autorizzato a consegnare.
MARIA CHIARA CARROZZA. Presidente, colleghi, si tratta di approvare questo provvedimento, che riguarda regole in materia di responsabilità e risarcimento del danno derivante da organismi viventi modificati. È la fine di un lungo percorso che parte dal Protocollo di Cartagena, che è già stato richiamato più volte, anche in discussione in Commissione, e prevede un accordo ambientale multilaterale che riguarda il trasferimento, la manipolazione e l'uso sicuro di organismi viventi modificati che possono avere effetto negativo sulla biodiversità, sulla salute umana e anche rispetto a trasferimenti transfrontalieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2801: Ratifica ed esecuzione dei seguenti protocolli: Protocollo n. 15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013; Protocollo n. 16 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 2 ottobre 2013; e dell'abbinata proposta di legge n. 3132.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.
FRANCO VAZIO, . La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 3.20 Ferranti.
BENEDETTO DELLA VEDOVA,. Il Governo esprime parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato .
BENEDETTO DELLA VEDOVA,. Il Governo esprime parere favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signor Presidente. vorrei sottolineare che la Convenzione dei diritti dell'uomo - ahimè si dice ancora così - e delle libertà fondamentali del 1950, la CEDU, continua ad essere il miglior strumento esistente per la protezione dei diritti umani. A questa Convenzione si riferiscono i due Protocolli n. 15 e n. 16 che ci accingiamo a ratificare con il voto di oggi. Sono due protocolli non ancora in vigore perché non ratificati dal numero necessario di Stati. Noi lo facciamo oggi ed in questo modo contribuiamo alla loro entrata in vigore. Annunciando il voto favorevole della componente socialista, vorrei cogliere l'occasione per un paio di raccomandazioni. La prima si riferisce all'istituzione di un organismo parlamentare di valutazione preliminare di conformità alla CEDU dei progetti di legge che andiamo ad approvare. L'obiettivo è certamente armonizzare la Convenzione dei diritti dell'uomo e la nostra legislazione ma anche prevenire eventuali richiami del Commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, come è accaduto per la legge sul reato di tortura non proprio armonica rispetto alla CEDU. La seconda raccomandazione riguarda l'attuazione della risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del dicembre 1993, ventiquattro anni fa, che impegna tutti gli Stati firmatari a istituire organismi nazionali autorevoli ed indipendenti per la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Le risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno natura di mera raccomandazione, tuttavia in occasione della presentazione della candidatura dell'Italia al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per il triennio 2007-2010 il nostro Paese si impegnò formalmente ad istituire una commissione nazionale indipendente per la promozione e protezione dei diritti dell'uomo. Non lo abbiamo ancora fatto: facciamolo entro la fine della legislatura
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Binetti. Ne ha facoltà.
PAOLA BINETTI. Grazie, Presidente. Questo nostro secolo sarà ricordato come il secolo dei diritti umani e, come tale, un secolo che, sotto certi aspetti, ha segnato un deciso passo avanti nel rispetto della dignità delle persone, delle loro esigenze e quindi proprio delle loro libertà. Il fatto che ci sia stato bisogno di istituire una corte sovranazionale per poter garantire tali diritti, la dice lunga su come la filiera del rispetto dei diritti possa spesso incepparsi anche per motivi forse indipendenti dalla volontà di qualcuno ma certamente come un ostacolo concreto che le persone percepiscono nel rispetto della loro persona.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Altieri. Ne ha facoltà.
TRIFONE ALTIERI. Grazie, Presidente, solo per annunciare il voto favorevole della componente Direzione Italia, che rappresento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Santerini. Ne ha facoltà.
MILENA SANTERINI. Grazie, Presidente, noi diamo voto favorevole a questa ratifica, che riguarda la tematica del rispetto e la tutela dei diritti umani, in una convenzione che come sappiamo, appunto, data ormai 1955, ma i problemi procedurali rischiano sostanzialmente di prolungare la durata ragionevole dei processi fino addirittura a vanificare la difesa dei diritti che appunto la Corte dovrebbe attuare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Gianluca Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente, anche per questa ratifica intervengo solo per annunciare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord Padania, grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Tancredi. Ne ha facoltà.
PAOLO TANCREDI. Sempre per annunciare il voto favorevole di Alternativa popolare, grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Cimbro. Ne ha facoltà.
ELEONORA CIMBRO. Grazie, Presidente, per annunciare il voto favorevole da parte del gruppo Articolo 1- MDP.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.
FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Grazie, Presidente, per annunciare il voto favorevole di Forza Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Scagliusi. Ne ha facoltà.
EMANUELE SCAGLIUSI. Grazie, Presidente, il gruppo del MoVimento 5 Stelle voterà favorevolmente a questa ratifica, nonostante il disegno di legge, all'articolo 3, introduca una nuova ipotesi di sospensione facoltativa dei processi dinanzi alle alte giurisdizioni nazionali, nei casi in cui questi ultime si determinano a presentare alla CEDU richieste di pareri consultivi su questioni di principio relative all'interpretazione e all'applicazione della Convenzione e dei suoi protocolli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Gianni Farina. Ne ha facoltà.
GIANNI FARINA. Grazie, Presidente, due brevi considerazioni: la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 1950 è stata, a mio modo di vedere, la luce che ha rischiarato le tenebre dalla seconda guerra mondiale e ha poi, sino ai nostri giorni, squarciato l'oscurità dei crimini che riassumo in un luogo simbolo, Srebrenica, e nell'oscuramento quotidiano di ogni speranza di convivenza umana in tanti Paesi dell'Africa e del Medio Oriente.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. Ci sono gli interventi di fine seduta.
FLORIAN KRONBICHLER. Grazie Presidente, intervengo per dire insomma che la difesa più efficace dei piccoli e dei deboli è rendere pubblico il torto che subiscono.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Walter Rizzetto. Prego, ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO. Presidente, il 31 luglio di quest'anno è stata uccisa a ventun anni Nadia Orlando, appunto una ragazza di ventun anni che abitava a Dignano, un comune alle porte di Udine, vicino ad Udine.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Bergamini. Prego, ne ha facoltà.
DEBORAH BERGAMINI. Grazie Presidente, questo intervento è per annunciare un atto di sindacato ispettivo relativo a un atto di aggressione che si è verificato qui a Roma, nel quartiere Esquilino, nella notte tra domenica e lunedì, in cui una giovane coppia di italiani è stata aggredita con violenza, colpevole di scambiarsi effusioni - un bacio - davanti a una moschea.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.