PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RAFFAELLO VIGNALI, legge il processo verbale della seduta del 20 ottobre 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Artini, Baretta, Castiello, Cominelli, Coppola, Damiano, Di Gioia, Epifani, Fico, Mazziotti Di Celso, Meta, Palma, Francesco Saverio Romano, Scanu, Schullian, Sereni, Sottanelli, Tagliatela, Turco e Vignaroli sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.
PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni dei deputati Galgano ed altri n. 3-01988 e n. 3-03319, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente .
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Grazie, Presidente. Mi riferisco all'interrogazione dell'onorevole Galgano relativa alle politiche di promozione turistica in corso di realizzazione. L'onorevole Galgano pone l'accento, tra l'altro, sulla necessità di potenziare e favorire lo sviluppo del comparto turistico, incrementando l'offerta nazionale nei mercati mondiali anche attraverso la valorizzazione delle risorse e delle potenzialità progettuali selezionate dal Ministero dello sviluppo economico nell'ambito di “Industria 2015”.
PRESIDENTE. L'onorevole Galgano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alle sue interrogazioni.
ADRIANA GALGANO. Grazie Presidente, grazie sottosegretaria Borletti. Mi dichiaro soddisfatta di questa esauriente risposta alla nostra interrogazione. Poneva tre domande: una sulla cabina di regia, ed è stato risposto esaurientemente; la seconda, sull'utilizzo delle nuove tecnologie, l'inserimento con Industria 4.0, e, anche qui, si sta lavorando veramente bene, d'altra parte lo testimoniano i dati. L'ultimo punto che noi ponevamo era per quello che riguarda la ristrutturazione degli alberghi, delle strutture ricettive, che sono anziane e hanno bisogno di essere stimolate nell'adeguarsi agli standard di qualità internazionali. Su questo, un importante banco di prova sarà la legge di stabilità, e noi auspichiamo che ci sia una parte destinata a questo obiettivo, visto che il turismo sta andando così bene e sta contribuendo in maniera significativa alla ripresa che in questo momento è in corso.
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Burtone n. 3-02841 .
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Grazie, Presidente. Mi riferisco all'interrogazione dell'onorevole Burtone relativa ai relitti di navi dell'antica Grecia rinvenuti nei pressi delle coste di Gela. Permettetemi di precisare che la vicenda in essa descritta è di primaria competenza della regione siciliana, in quanto, in virtù dell'articolo 14, lettera del relativo statuto, approvato con RDL del 15 maggio 1946, n. 455 (convertito nella legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2) e delle disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 30 agosto 1975, n. 637, recante “Norme di attuazione dello statuto della regione siciliana in materia di tutela del paesaggio e di antichità e belle arti”, le competenze in materia di paesaggio e di tutela architettonica sono attribuite alla regione siciliana stessa, assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, e non a questo Ministero.
PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, sono soddisfatto della dettagliata relazione e risposta che ha fornito la sottosegretaria. Giustamente è stato rilevato che siamo davanti a dei reperti di interesse mondiale. Nel Golfo di Gela ci sono questi relitti che contengono opere di straordinaria importanza. Alcune sono state recuperate, così come una nave è stata portata a riva ed è stata, poi, mandata per la ristrutturazione, per il restauro.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Ricciatti ed altri n. 3-03320 .
ILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL'ACQUA,. Grazie, Presidente. Con riferimento alle questioni poste, sulla base degli elementi acquisiti, si fa presente che il problema delle plastiche nell'ambiente, e in particolare nei mari, è noto da decenni. Esso non riguarda solo l'Adriatico e il Mediterraneo, dove per lo scarso ricambio delle acque e la fortissima pressione antropica è particolarmente rilevante, ma ha una dimensione globale.
PRESIDENTE. L'onorevole Ricciatti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
LARA RICCIATTI. Grazie, signor Presidente. Grazie, signora sottosegretaria, sono parzialmente soddisfatta, perché registro che sia in sede comunitaria, che, in parte, in sede nazionale, il Governo ha chiaro il problema e aderisce a svariati programmi per tentare di individuare una soluzione. Mi sarebbe piaciuto sentire “un più” dalla sottosegretaria come, ad esempio: il Governo italiano sceglie di stanziare fondi per finanziare le università italiane per fare ricerca. Anche perché un altro tema, che non ho citato all'interno della mia interrogazione, ad esempio, è il mutamento forte e radicale della fauna ittica che, ovviamente, è un problema con il quale, primo o poi, anche il nostro Paese dovrà fare i conti.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Losacco e Burtone n. 3-02650 .
DAVIDE FARAONE,. Grazie Presidente. In merito alla questione segnalata dall'interrogazione parlamentare in esame, il Dipartimento di promozione della salute, del benessere sociale e dello sport della regione Puglia, per il tramite della prefettura di Bari, ha reso noto quanto segue.
PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, io sono soddisfatto della risposta del sottosegretario, non soltanto perché ha dato le informazioni che ha ricevuto da parte dall'assessorato, ma anche per l'ultimo impegno, ossia che il Ministero porterà avanti un'indagine conoscitiva, seguirà l'evolversi della situazione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Occhiuto n. 3-03303 .
DAVIDE FARAONE,. Grazie Presidente. Ringrazio l'onorevole interrogante, perché mi consente di affrontare un tema, quello della disciplina applicabile ai farmacisti rurali, nell'ipotesi di apertura di nuove sedi farmaceutiche, che da tempo è all'attenzione del Ministero della salute.
PRESIDENTE. L'onorevole Occhiuto ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, signor Presidente. Ringrazio il sottosegretario per la risposta puntuale e al di là delle appartenenze - io sono un parlamentare di opposizione - non ho difficoltà, però, ad esprimere la mia soddisfazione anche per il contenuto della risposta, perché l'interrogazione che io avevo proposto aveva come obiettivo quello di stimolare, da parte del Ministero, iniziative affinché si potesse provvedere a fare chiarezza rispetto al vuoto normativo e all'incertezza normativa che si sono determinate e il sottosegretario ha appena assunto l'impegno di provvedere come rappresentante del Governo - quindi, è un impegno del Governo - a colmare questo vuoto normativo e questa incertezza, esprimendo un parere favorevole sugli emendamenti che vanno nella direzione di risolvere la questione che non è, signor Presidente, una questione che riguarda solo quelli che hanno un'esperienza professionale maturata nelle farmacie rurali. Detta così potrebbe sembrare una micro questione; invece, è una questione importante perché rischia di vanificare tutte le graduatorie che sono state redatte dopo i concorsi per l'assegnazione delle sedi farmaceutiche.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Cicchitto, Ferrara, Lorenzo Guerini, Piccoli Nardelli, Sani, Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3868-A: Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute; e delle abbinate proposte di legge nn. 334-993-1088-1229-1429-1485-1599-1961-2312-2518-2781-3263-3307-3319-3377-3603-3999-4556.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, nel testo della Commissione, e degli emendamenti presentati.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Presidente, sull'emendamento 1.1 Baroni, parere contrario, ma c'è un parere contrario anche della Commissione bilancio. Emendamento 1.2 Zolezzi, parere contrario. Emendamento 1.3 Fossati, parere contrario e parere contrario anche della Commissione bilancio. Identici emendamenti 1.4 Baroni e 1.5 Fossati, parere contrario. Emendamenti Grillo 1.6, 1.7 e 1.8, parere contrario. Emendamento 1.9 Nesci, parere contrario, e parere contrario anche della Commissione bilancio. Emendamenti 1.10 Baroni, 1.11 Nesci, 1.12 Murer, 1.13 Colonnese, 1.14 Baroni e 1.15 Lorefice, parere contrario, e su quest'ultimo emendamento parere contrario anche della Commissione bilancio. Emendamenti Grillo 1.16 e 1.17, 1.18 Nesci e 1.19 Colonnese, parere contrario, e su quest'ultimo parere contrario anche della Commissione bilancio. Emendamenti 1.20 Silvia Giordano, 1.21 Murer, 1.22 Fossati e 1.23 Silvia Giordano, parere contrario. Emendamento 1.24 Fossati, parere favorevole. Emendamenti 1.25 Baroni e 1.26 Brignone, parere contrario, e su quest'ultimo parere contrario anche della Commissione bilancio.
PRESIDENTE. Non mi risulta. L'emendamento 1.26 ha solo il parere contrario suo, non mi risulta ci sia un parere contrario della Commissione Bilancio.
MARIO MARAZZITI, . Grazie, ho segnato male le informazioni. Era l'emendamento 1.25 che aveva un parere…
PRESIDENTE. Comunque non si preoccupi, che tanto i pareri della Commissione bilancio li dà la Presidenza. Grazie anche per l'aiuto.
MARIO MARAZZITI, . Sull'emendamento 1.27 Mantero parere contrario.
PRESIDENTE. Perfetto. Il Governo?
DAVIDE FARAONE,. Parere conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, che è identico al successivo 1.5 Fossati, proviamo a inserire nella delega al Governo per la revisione della disciplina in materia di sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano e nell'ambito dei criteri e principi direttivi della suddetta delega, con specifico riferimento agli studi clinici, la previsione che almeno uno studio necessario per la richiesta di approvazione della sperimentazione sia condotto da un ente indipendente e senza fini di lucro, e in assenza di conflitti di interesse con l'azienda farmaceutica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Per quanto ci riguarda, l'emendamento inserisce nell'ambito della delega della sperimentazione una serie di criteri e principi direttivi puntuali che sono proprio desunti dal regolamento dell'Unione europea n. 536 del 2014, e vengono ulteriormente rafforzati secondo l'esigenza diffusa di garantire in tale ambito, così delicato, della salute umana la massima trasparenza e l'assenza di ogni conflitto di interesse idoneo, anche potenzialmente, a determinare, a nostro avviso, seri rischi per la salute dei cittadini. Proprio recenti fatti di cronaca giudiziaria di Parma, che hanno visto il coinvolgimento anche di luminari della ricerca e della sperimentazione clinica, rilevano l'esigenza, non più procrastinabile, di inserire regole certe e puntuali che abbiano il fine di circoscrivere ogni rischio di corruttela tra chi svolge una sperimentazione clinica, chi la valuta, chi la finanzia, chi vi partecipa a qualsiasi titolo, a tutela proprio della salute dei cittadini e, soprattutto, di quei pazienti che, addirittura, sono ignari di alcune situazioni che si vengono a creare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mantero. Ne ha facoltà.
MATTEO MANTERO. Grazie Presidente. Come ha appena detto il mio collega questo emendamento, e i due che seguono, sono molto importanti, perché vanno nella direzione di recepire, per quanto riguarda la sperimentazione clinica dei farmaci, proprio direttive puntuali che ci sono state date dall'Unione europea con un regolamento preciso, proprio per andare nella direzione di aumentare la trasparenza e l'assenza del conflitto di interessi per quanto riguarda la ricerche e anche l'autorizzazione.
MARIO MARAZZITI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO MARAZZITI, . Grazie Presidente. Intervengo in occasione di questo emendamento per dare all'Aula, e anche ai presentatori di questo emendamento, alcune informazioni, e per ricordare a tutti noi alcune cose. La prima: questo articolo 1 che verte sulla sperimentazione clinica ha visto la Commissione rimaneggiare profondamente il testo pervenuto dal Senato con riformulazioni che hanno accolto osservazioni da parte di tutti i gruppi, anche dai proponenti di questi emendamenti. Questi stessi emendamenti erano già stati presentati in Commissione e, in realtà, assorbiti nello spirito e, in alcune parti, nella lettera, nel testo definitivo che abbiamo oggi da valutare in Aula. Pertanto, i principi di trasparenza, di assenza di conflitti di interesse, non solo prima, durante, ma in tutte le fasi di una sperimentazione clinica, e tutti i temi sollevati, sono già contenuti nel testo che abbiamo opportunamente riformato nel lavoro della nostra Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Silvia Giordano. Ne ha facoltà.
SILVIA GIORDANO. Grazie Presidente. In realtà, questo è un tema non nuovo per la Commissione affari sociali, visto che ne abbiamo ampiamente discusso anche durante la discussione in Commissione di una risoluzione a mia prima firma, proprio sulla trasparenza dei contratti. È vero quello che dice il presidente che saranno poi attuate e applicabili dall'ottobre 2018, ma intanto quella parte che lui dice essere autoattuativa in realtà non è questa che noi proponiamo e in ogni caso, se sarà attuata dall'ottobre 2018, intanto noi potremmo mettere tra virgolette “una pezza” e cercare di andare nella direzione della trasparenza dei contratti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Grazie Presidente. Questo emendamento è una parte dell'emendamento precedente; prende la parte più importante dell'emendamento precedente. Voglio leggerne solo un pezzo perché sia chiaro cosa proponiamo, prevediamo: “che i dati inclusi in un rapporto su uno studio clinico non siano considerati informazioni commerciali di carattere riservato se l'autorizzazione all'immissione in commercio è già stata concessa, se la procedura per la concessione dell'autorizzazione all'immissione in commercio si è già conclusa oppure se una domanda di autorizzazione all'immissione in commercio è stata ritirata (…)”. Rispondo anche, tramite lei, al presidente Marazziti, per dire che evidentemente, se noi abbiamo ripresentato questi emendamenti, non riteniamo che la norma così com'è sia esaustiva e sia esplicita in queste parti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente. A rinforzo di quanto detto dal mio collega sull'emendamento che stiamo presentando, con la specifica dell'autorizzazione all'immissione in commercio, è assolutamente opportuno che le cosiddette sperimentazioni cliniche, le cosiddette siano soggette ad un regime di pubblicità e trasparenza, così da non rischiare di reiterare i cosiddetti casi Tamiflu, il farmaco antivirale, utilizzato per la prevenzione e il trattamento dell'influenza, che numerosi Governi, in previsione di una presunta pandemia, avevano accumulato in enormi quantità, salvo poi scoprire che i dati clinici - per la maggior parte tenuti nascosti dalla casa farmaceutica - ci davano questo Tamiflu come un pacco. Quindi, i Governi si sono riempiti di vaccini di Tamiflu, che in realtà erano un pacco, per centinaia di milioni di euro.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
MASSIMO ENRICO BARONI. Erano, in realtà, insufficienti, quindi, i dati clinici proprio a verificare l'efficacia del farmaco, perché la maggior parte dei risultati erano stati tenuti nascosti dalla casa farmaceutica
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
SILVIA GIORDANO. Grazie Presidente. Intervengo anche per chiedere l'attenzione di quei colleghi della Commissione affari sociali, che si sono sempre trovati in prima linea per combattere e per parlare delle malattie rare. In particolare, mi rivolgo alla collega Binetti, che è sempre stata promotrice di iniziative e di atti parlamentari in tal senso. Basti ricordare le risoluzioni, votate all'unanimità in Commissione, e le mozioni, votate all'unanimità in Aula. Infatti, con quest'emendamento, noi chiediamo proprio che venga inserita la previsione che siano, comunque, prioritariamente valutate, da parte del Comitato etico, quelle ricerche che possano garantire un rapido accesso a nuovi trattamenti innovativi, riguardanti patologie più gravi e letali, per le quali le cure non esistono o esistono in maniera limitata, come, ad esempio, appunto le malattie rare o ultra rare, e comunque avendo sempre presente i benefici terapeutici e la salute pubblica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DALILA NESCI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi vorremmo istituire una banca dati nazionali che, coordinata dall'Istituto superiore di sanità, sia accessibile a tutti gli enti di ricerca e diffonda i dati, sia positivi sia negativi, delle sperimentazioni precliniche e cliniche. Con questo emendamento diciamo, sempre nella delega, di prevedere delle forme di incentivazione per l'implementazione di questa banca dati, ovviamente correlata di finanziamenti .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.
MARIO MARAZZITI. Sì, ovviamente, qualunque banca dati nazionale avrebbe necessità di una copertura di bilancio, ma non è questo il punto. Il problema è che la banca dati nazionale farebbe solo qualcosa che è già previsto dal portale europeo obbligatorio, già introdotto dal regolamento (UE) n. 536/2014.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Rispondo tramite lei, Presidente, anche al presidente e relatore Marazziti, in quanto non possiamo giustificare ogni nostra richiesta, che il relatore nega, semplicemente dicendo che è già prevista nel regolamento (UE) n. 536/2014. Infatti, in realtà, tutto quello che sta scritto nell'articolo 1 di questo disegno di legge Lorenzin è già contenuto nel regolamento (UE) n. 536/2014. Quindi, a rigor di logica, non dovremmo nemmeno essere qui a discutere. Ma, dato che vogliamo fare, in realtà, una legge italiana, che possa assorbire e armonizzare questo determinato regolamento, prevediamo alcune migliorie dell'articolato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DALILA NESCI. Presidente, sottoscrivendo le premesse di prima del mio collega Baroni, in questo emendamento invece prevediamo, in relazione all'individuazione del direttore generale o responsabile legale della struttura sanitaria in cui si intenda eseguire una sperimentazione clinica, che l'individuazione e la selezione di questa figura siano sempre ad evidenza pubblica e sulla base di requisiti e criteri predefiniti, assicurando l'assenza di ogni conflitto di interesse, l'esclusività del rapporto nonché l'integrale applicazione delle regole sulla trasparenza anche per le strutture private autorizzate alla sperimentazione clinica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
VEGA COLONNESE. Grazie, Presidente. L'emendamento inserisce, nell'ambito della delega sulla sperimentazione clinica dei farmaci e in relazione all'individuazione dei compiti e delle finalità dei comitati etici territoriali, precisi criteri e principi direttivi che assicurino che i membri di tali comitati siano assolutamente indipendenti dal promotore della ricerca e dalla sperimentazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. L'emendamento prevede che per gli sperimentatori venga attestata la terzietà, l'imparzialità e l'indipendenza, prevedendo che presso il Ministero della salute sia costituita la banca dati, che avevamo già richiesto con il precedente emendamento, dei contratti per le sperimentazioni cliniche. L'emendamento, nell'ambito della delega e in relazione ai contenuti minimi dei contratti di sperimentazione che ne attestino, come abbiamo detto, l'indipendenza e la terzietà, precisa che tali contratti devono dare evidenza di ogni forma di finanziamento o sponsorizzazione e prevede che presso il Ministero della salute sia tenuta questa banca dati pubblica dei contratti. Conseguentemente, prevede che l'attestazione di terzietà e imparzialità debba caratterizzare le procedure per l'individuazione delle caratteristiche, come abbiamo già detto, dello sperimentatore, attraverso l'evidenza pubblica delle forme di finanziamento e anche delle sponsorizzazioni di tipo indiretto da parte delle multinazionali del farmaco e di società di dispositivi medici negli ultimi cinque anni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie. Con l'emendamento 1.17 Grillo forziamo nuovamente la mano al relatore e specifichiamo che i meccanismi di valutazione dei risultati delle aziende sanitarie devono riguardare anche le strutture private che svolgono tali sperimentazioni e si prospetta, per quanto ci riguarda, “la revoca delle autorizzazioni nel caso di valutazione insufficiente”. L'emendamento recita proprio così: “h): di valutazione : indipendenti di valutazione dei risultati delle aziende sanitarie pubbliche e private nell'ambito delle sperimentazioni cliniche, prevedendo” all'interno della delega “la revoca delle autorizzazioni nel caso di valutazione insufficiente”.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DALILA NESCI. Grazie, Presidente. L'emendamento 1.18 si riferisce ai sistemi informativi delle sperimentazioni con specifico riferimento all'Osservatorio Nazionale sulla sperimentazione previsto proprio nel provvedimento, ovvero introduciamo la necessità di assicurare a chiunque l'accesso ai dati delle sperimentazioni concluse in un formato agevole anche per i non addetti ai lavori e interconnesso. La pubblicità è resa pubblica nel rispetto della protezione dei dati. Si ricorda che il regolamento UE n. 536 del 2014, all'articolo 81, in relazione all'istituzione della banca dati dell'Unione europea, prevede che sia consentito ai cittadini dell'Unione di avere accesso a informazioni cliniche riguardanti i medicinali. A tal fine tutte le informazioni contenute nella banca dati sono in un formato di agevole consultazione; tutti i dati collegati sono raggruppati mediante il numero UE della sperimentazione e collegamenti ipertestuali mettono in relazione dati e documenti affini presenti nella banca dati e in altre banche dati gestite dall'Agenzia. Quindi, la banca dati dell'Unione europea è accessibile al pubblico a meno che una parte o tutti i dati e le informazioni in essa contenuti ne giustifichino la riservatezza sulla base di una delle seguenti motivazioni: per esempio, la protezione dei dati personali in conformità al regolamento CE oppure la protezione di informazioni commerciali di carattere riservato, in particolare tenendo conto dello dell'autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale, a meno che non vi sia un interesse pubblico prevalente alla divulgazione; la protezione di comunicazioni riservate tra Stati membri in relazione all'elaborazione della relazione di valutazione oppure la garanzia di una vigilanza efficace degli Stati membri sulla conduzione di una sperimentazione clinica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, a mio avviso non è stato sufficientemente sottolineato che rientra nell'importanza dell'emendamento che prevede che la banca dati UE sia accessibile al pubblico, nonostante alcune riserve, il fatto che i dati contenuti nel fascicolo di domanda non sono accessibili al pubblico prima che sia presa una decisione in merito alla sperimentazione in clinica. Quindi, a nostro avviso, è un problema da risolvere proprio per il bene dei cittadini e per il bene della scienza e della sperimentazione clinica.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. L'emendamento 1.19 Colonnese in realtà si inserisce in un dibattito di grande attualità, perché riguarda il clamoroso fallimento che il monitoraggio delle reazioni avverse doveva avvenire in questi dieci-quindici anni per quanto riguarda la vaccinazione dei nostri bambini. Questa è relativa alla fase 4 della sperimentazione clinica in oggetto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mantero. Ne ha facoltà.
MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente. Questa è esattamente la differenza nella nostra visione di avvicinamento e di presa in carico dei problemi dei cittadini rispetto a quella del Ministro.
PRESIDENTE. Prima di passare ai voti, salutiamo gli alunni e i docenti del Liceo classico “Virgilio” di Empoli, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna .
SILVIA GIORDANO. Presidente, nuovamente mi ritrovo in quest'Aula a parlare di consenso informato; in questo caso, però, ne parliamo in merito alle sperimentazioni cliniche, in quanto, con questo emendamento a mia prima firma, vediamo la necessità che le sperimentazioni cliniche avvengano nel rispetto delle norme sul consenso informato, come previsto nel regolamento dell'Unione europea n. 536 del 2014, e che, a tutela dei pazienti coinvolti nelle sperimentazioni, la sperimentazione sia appunto preceduta da una notifica pubblica dell'arruolamento dei pazienti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, una cosa che specifichiamo all'interno dell'emendamento è che venga notificato in maniera pubblica, all'avvio della sperimentazione clinica, l'inizio e la fine del periodo di arruolamento dei soggetti per la sperimentazione clinica e la conclusione della stessa. Ciò perché, Presidente, succede molte volte che, all'interno di queste sperimentazioni, l'arruolamento di questi pazienti avviene senza aver dato tutte queste informazioni in maniera precisa, circostanziata e pubblica. Ebbene, Presidente, c'è questo tipo di ambiguità, c'è questo tipo di ambivalenza, riteniamo di doverlo risolvere per il bene dei pazienti, perché si sta sperimentando sulla loro pelle .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MARIO MARAZZITI, . Chiedo di parlare per una precisazione.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO MARAZZITI, . Presidente, il testo va inteso come segue: “di facilitarne e sostenerne la realizzazione”.
PRESIDENTE. Cioè, praticamente la parola “sostenere” diventa “sostenerne”.
MARIO MARAZZITI, . Esattamente.
PRESIDENTE. Onorevole Fossati, va bene? Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Sull'emendamento 2.1 Nesci, il parere è contrario. Sull'emendamento 2.2 Baroni, il parere è contrario. Sull'emendamento 2.4 Grillo, il parere è contrario. Sull'emendamento 2.3 Brignone, il parere è contrario. Sull'emendamento 2.5 Grillo, il parere è favorevole. Sull'emendamento 2.6 Scopelliti, invito al ritiro o parere contrario. Sull'emendamento 2.15 Fauttilli, il parere è favorevole. Sull'emendamento 2.7 Scopelliti, il parere è favorevole. Sull'emendamento 2.9 Binetti, il parere è favorevole con una riformulazione che dice: “Al comma 4, sostituire il secondo periodo con il seguente: Alle riunioni del centro di coordinamento partecipano di diritto i presidenti del Comitato nazionale di bioetica, del Comitato nazionale di biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita e dell'Istituto superiore di sanità”.
PRESIDENTE. Non c'è bisogno che lo legga, è già stato distribuito, mi serve il parere, che immagino sia favorevole.
MARIO MARAZZITI, . Sì, il parere è favorevole. A questo punto abbiamo l'emendamento 2.200, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-, del Regolamento con parere favorevole.
PRESIDENTE. Sì, della Commissione bilancio.
MARIO MARAZZITI, Parere contrario.
DAVIDE FARAONE,. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.1 Nesci.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, l'articolo 2, ovvero l'intervento sui comitati etici introdotto durante l'esame in Commissione, istituisce presso l'Aifa, entro 30 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento in esame, un centro di coordinamento nazionale con funzione di coordinamento, di indirizzo e di monitoraggio delle attività dei comitati etici territoriali, come individuati con decreto del Ministero della salute entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento stesso. Tali comitati territoriali saranno individuati nel numero massimo di 40, tenendo conto dei seguenti criteri: uno per ciascuna regione; avvenuta riorganizzazione in base al decreto-legge cosiddetto Balduzzi; numero di sperimentazioni valutate in qualità di centro coordinatore nel corso del 2016.
PRESIDENTE. Vi sono in tribuna gli alunni della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Genova, che seguono i nostri lavori, e li salutiamo . Gli alunni: forse gli studenti è meglio.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate .
BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Presidente e onorevoli colleghi, noi di Direzione Italia siamo molto perplessi su parte del contenuto e sul modo, quindi, in cui l'articolo 3 è stato formulato e inserito nel provvedimento da parte della Commissione affari sociali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.
GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Vede, quando abbiamo letto il testo di questo articolo aggiuntivo, devo dire che siamo rimasti molto perplessi, perché la medicina, per sua natura, non si occupa molto delle categorie dello spirito, ma si occupa molto, invece, della biologia dell'essere umano e, alla voce ‘medicina di genere', riconosce una cosa ben precisa; gliela cito dal sito della International Society for Gender Medicine: la medicina di genere è definita come “un modo nuovo di guardare alle differenze fisiologiche e fisiopatologiche tra uomini e donne”, tra uomini e donne, appunto, cioè tra il sesso maschile e quello femminile biologicamente intesi.
PRESIDENTE. Siccome sono iscritti quattro colleghi, vorrei semplicemente ricordare che siamo nella fase del complesso degli emendamenti, lo dico soprattutto ad alcuni colleghi: chi interviene sul complesso degli emendamenti poi non può intervenire sui singoli emendamenti, non so se magari ci siamo confusi.
PAOLA BOLDRINI. Sì, grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, volevo precisare alcune cose dell'onorevole Gigli. Infatti, lui ha detto “surrettiziamente”, quindi non c'era nessuna intenzione di inserire il genere come intendeva il collega. La famosa teoria del qui non ha assolutamente nessuna pertinenza, in quanto l'anglicismo è stato tradotto: ‘genere' in che non c'entra assolutamente niente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Roccella. Ne ha facoltà.
EUGENIA ROCCELLA. Grazie, Presidente. Sì, sappiamo più o meno tutti qui che cosa è la medicina di genere, cioè la medicina che parte dal riconoscimento della differenza biologica fra maschio e femmina e, quindi, una medicina attenta certamente alla persona, ma in questo senso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Capezzone. Ne ha facoltà.
DANIELE CAPEZZONE. Grazie, signor Presidente. Intervengo per dire, a titolo personale, che non voterò tutta la serie di emendamenti che il collega Gigli ha illustrato e che la collega Roccella ha sostenuto. Voterò contro o mi asterrò caso per caso. Sono un liberale, sono un libertario, oltre che un liberista, e ho un rispetto profondo per ogni scelta personale di ogni singola persona, di ogni singolo essere umano, e mi permetto, per quel che vale, di sollecitare tutti i colleghi, comunque la pensino su questa delicata vicenda, quale che sia la propria formazione liberale o confessionale, ad avere un approccio - vorrei dire - di umanità e di empatia; tutti rispettino tutti, tutti provino a capire e a comprendere tutti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Io colgo subito l'invito del collega Capezzone e posso dire che è incredibile come questi articoli, che non hanno nessuna specificità di creare un dibattito su come la pensano, in realtà rivelino quali valori, quali concetti, che tipo di educazione, che tipo di pedagogia nel corso della loro storia, fin da piccoli, hanno ricevuto i nostri colleghi deputati. È incredibile come questi articoli diventino proprio un proiettivo di Rorschach, quello con le macchie che avete visto da pipistrello - non so se vi ricordate - e in cui ognuno proietta proprio quello che vuole. Sono quattro anni che io sento continuamente il tripudio dell'omotransfobia del collega Gigli.
GIAN LUIGI GIGLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Gigli, lei potrà parlare a titolo personale a fine seduta. Non adesso, a fine seduta. Onorevole Gigli, è inutile; non può avere la parola, non gliela posso dare. Lei è già intervenuto. A fine seduta avrà la parola a titolo personale.
ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signor Presidente. Il collega Gigli dirà quello che ritiene a fine seduta. Lasci che io esprima, quindi, la mia sorpresa per questa lezione di epistemologia un po' raffazzonata - mi permetta, collega - la quale pretende di dirci adesso quello che la scienza dice.
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MARIO MARAZZITI, . Grazie, Presidente. Mi scusi, ma penso e spero che i pareri che verranno ora espressi chiariscano a quest'Aula come non c'è stata materia reale per tutto il dibattito…
PRESIDENTE. Va bene, però ci dia i pareri. Emendamento 3.2 Gigli.
MARIO MARAZZITI, . Sul 3.2 Gigli parere favorevole, purché sia riformulato nel modo seguente: dal sesso e. a), dal sesso e; di sesso e; : di sesso e; di sesso e; ; : di sesso e.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Marazziti, abbiamo un problema. Sicuramente è il Presidente che non ha ben compreso, però non capiamo la riformulazione, quindi dovrebbe avere la gentilezza di ripeterla.
MARIO MARAZZITI, . Ha ragione. La prima riga dice: : virgola…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Marazziti, mi dica solo dove lei riformula, cioè dove cambia, che cosa cambia.
MARIO MARAZZITI, . : ossia della medicina che tiene conto delle differenze di sesso e di genere. : dal sesso e. E poi continua. : dal sesso e; di sesso e; : di sesso e; : di sesso e.
PRESIDENTE. Mi deve dare anche il parere sull'emendamento 3.3 Gigli, a pagina 12.
MARIO MARAZZITI, . La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti 3.3 Gigli e 3.4 Gigli.
DAVIDE FARAONE,. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Onorevole Gigli, mi deve dire esclusivamente se accetta o non accetta la riformulazione dell'emendamento 3.2.
GIAN LUIGI GIGLI. Pur non avendo apprezzato il fatto che siano saltate le parole “tra maschio e femmina” come appunto la letteratura internazionale e l'onorevole Baroni vorrebbe…
PRESIDENTE. No, però, onorevole Gigli, mi dica solo se accetta o meno la riformulazione.
GIAN LUIGI GIGLI. Io, dicevo, accetto la riformulazione nel senso che è caduta la differenza tra sesso e genere. Parliamo di medicina di genere come si deve.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Abbiamo degli approfondimenti in corso: quindi accantoniamo l'articolo 4 e passiamo all'articolo 5.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . A pagina 40 del fascicolo, La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti 5.1 Gregori; 5.2 Catanoso e 5.3 Gregori. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 5.5 Lenzi e, invece, esprime parere contrario sugli emendamenti 5.6 Gregori e 5.7 Gregori.
DAVIDE FARAONE,. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MONICA GREGORI. Presidente, questo emendamento, in realtà, è molto semplice: in sostanza chiede di garantire i livelli occupazionali riguardanti gli operatori socio-sanitari che rischiano di essere espulsi dal mercato del lavoro semplicemente perché la frammentazione regionale impone loro di riqualificarsi entro una certa data, che decide la regione alla quale appartengo. Questo è giusto, anzi sarebbe giusto quando le regioni fanno i corsi di aggiornamento e di formazione, perché sono corsi che partono una volta ogni 3, 4, 5 anni, quindi il lavoratore si vede costretto, quando può, a rivolgersi a un istituto convenzionato, il quale fa pagare il corso la bellezza di 3-4 mila euro. Se il lavoratore non riesce a qualificarsi entro la data prevista dalla delibera di giunta regionale, viene messo fuori dal mercato del lavoro. Capite bene, colleghi, che, se si è in cassa integrazione o in disoccupazione con un ammortizzatore tipo 800 euro al mese, non ci si può permettere un corso che costa 4-5 mila euro. Quindi, si chiede semplicemente di salvaguardare i livelli occupazionali dicendo che queste persone abbiano la possibilità, attraverso le regioni, di effettuare la qualificazione. Guardate che non c'è bisogno di risorse economiche da parte dello Stato, perché se andiamo a vedere, ad esempio, la regione Lazio, questa ha bandito un concorso per la qualificazione di operatori socio-sanitari nel 2016 senza fondi dello Stato, ma con i fondi dell'Unione europea. Era circa 1 miliardo di euro, e grazie ad essi sono riusciti a salvaguardare i livelli occupazionali della gran parte dei lavoratori. Si chiede semplicemente questo, perché è un problema che non sussiste solo in questa regione ma a livello nazionale, altrimenti troviamo insieme una soluzione per evitare che queste persone si trovino tra qualche mese fuori dal mercato del lavoro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lenzi. Ne ha facoltà.
DONATA LENZI. Presidente, la collega solleva un problema occupazionale vero, però, come ha detto lei stessa nel suo intervento, questa materia è di competenza regionale, essendo formazione professionale. Noi qui riconosciamo, facendo un passo avanti rispetto al decreto legislativo n. 502, un'area socio-sanitaria, facciamo per la prima volta riferimento alla figura professionale dell'OSS, ma non possiamo intervenire, e rimandiamo alla Conferenza Stato-regioni e all'intesa tutti gli interventi successivi, come il riconoscimento dei titoli e dei corsi, perché non è competenza nazionale e non potremmo fare altrimenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, per quanto ci riguarda, l'emendamento si inserisce nella disposizione che istituisce l'area delle professioni socio-sanitarie e in riferimento alla parte in cui si prevede che in tale area confluiscano, modificandone la precedente collocazione, i preesistenti profili di operatore socio-sanitario, cosiddetto OSS, l'assistente sociale, il sociologo e l'educatore professionale. In particolare, l'emendamento precisa che, al fine di garantire i livelli occupazionali dei suddetti profili, con l'accordo Stato-regioni finalizzato a definire i titoli equipollenti si dovrà garantire che la formazione, l'aggiornamento e la riqualificazione degli stessi devono essere svolti in strutture pubbliche e a titolo gratuito. L'emendamento non sembra formulato correttamente, poiché in realtà l'accordo citato nell'emendamento sembra riguardare solo le nuove professioni socio-sanitarie e non i preesistenti profili, alcuni dei quali sono già disciplinati anche in riferimento alla formazione. Quindi, da questo punto di vista, dovrebbe esserci un ulteriore chiarimento in merito proprio alla di chi ha presentato l'emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, il provvedimento ha introdotto in sede referente, in Commissione, l'istituzione dell'area professioni socio-sanitarie, demandando ad uno o più accordi Stato-regioni, da recepire con decreto del Presidente della Repubblica e previa deliberazione in Consiglio dei ministri, l'individuazione di nuovi profili professionali socio-sanitari. Tali accordi individuano l'ambito di attività dei profili professionali socio-sanitari, definendo le funzioni caratterizzanti ed evitando parcellizzazioni e sovrapposizioni con le professioni già riconosciute o con le specializzazioni delle stesse.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gigli. Sul complesso degli emendamenti?
GIAN LUIGI GIGLI. Per annunciare il ritiro dell'emendamento 6.4 e per chiedere di sottoscrivere l'emendamento 6.5 dell'onorevole Catanoso.
PRESIDENTE. Invito, quindi, il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MARIO MARAZZITI, . Sull'emendamento 6.1 Catanoso, il parere è contrario. Sull'emendamento 6.5 Catanoso, Gigli, il parere è contrario. Sull'emendamento 6.6 Fossati, il parere è contrario. Sull'emendamento 6.8 Catanoso, il parere è contrario. Sull'emendamento 6.7 Gelmini, il parere è contrario.
DAVIDE FARAONE,. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.1 Catanoso.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, chiedo di intervenire sull'emendamento 6.8.
PRESIDENTE. Onorevole Gigli, siamo alla votazione dell'articolo 6.
GIAN LUIGI GIGLI. È stato ritirato l'emendamento 6.8?
PRESIDENTE. No, lo abbiamo votato, onorevole Gigli, un po' di tempo fa. Abbiamo votato anche l'emendamento 6.7 Gelmini. Ora dobbiamo votare l'articolo.
GIAN LUIGI GIGLI. Allora, chiedo di intervenire sull'articolo.
PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.
GIAN LUIGI GIGLI. Mi scuso, però, la fretta, a un certo punto, ha fatto perdere un po' la sequenza dei relativi interventi; avrei preferito intervenire sull'emendamento Catanoso, perché era l'ultima possibilità, purtroppo svanita, per riportare questo articolo 6 in un alveo più corretto, a mio avviso. L'articolo 6 ha sostanzialmente innovato quanto previsto dalla legge 1° febbraio 2006 n. 43 che aveva a che fare con l'istituzione di nuove professioni sanitarie. Voglio ricordare che le professioni sanitarie sono state introdotte nel nostro ordinamento come corsi di laurea a partire dall'inizio degli anni Novanta; attorno al 1994 sono state definite ben 22 nuove lauree sanitarie e il percorso tuttavia, a parte la pletora, è stato sempre, come dire, caratterizzato dal fatto che si doveva percorrere una certa strada e questa certa strada richiedeva, oltre a tutta una serie di cose, anche la definizione, prima, del curriculum degli studi delle professioni sanitarie che si andavano ad istituire e, poi, eventualmente, il riconoscimento dei titoli di equipollenza o, comunque, a sanatoria di precedenti percorsi.
PRESIDENTE. Ne approfitto per salutare gli studenti e i docenti dell'Istituto tecnico industriale statale “Domenico Zaccagna” di Carrara, provincia di Massa Carrara, che seguono i nostri lavori .
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Emendamento 7.2 Catanoso, parere contrario. Emendamento 7.3 Catanoso, parere contrario. Emendamento 7.1 Gigli, parere contrario. Emendamento 7.5 Catanoso, parere contrario. Emendamento 7.6 Rondini, parere contrario. Emendamento 7.7 Catanoso, parere contrario.
PRESIDENTE. Mi dà anche il parere sugli articoli aggiuntivi?
MARIO MARAZZITI, . Articolo aggiuntivo 7.01 Attaguile, parere contrario. Articolo aggiuntivo 7.011 Rondini, parere contrario. Articolo aggiuntivo 7.015 Cova…
PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo 7.015 Cova è stato ritirato.
MARIO MARAZZITI, . Articolo aggiuntivo 7.03 Scopelliti, parere contrario. Articolo aggiuntivo 7.04 Rondini, parere contrario. Sull'articolo aggiuntivo 7.05 Brignone vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
DAVIDE FARAONE,. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PAOLA BINETTI. Presidente, in realtà io voglio intervenire sull'articolo, sull'intero articolo.
PRESIDENTE. Sull'intero articolo bisognava intervenire prima, onorevole Binetti.
PAOLA BINETTI. Cioè prima quando?
PRESIDENTE. Cioè, se lei vuole intervenire sul voto dell'articolo 7 deve intervenire alla fine; se voleva intervenire sul complesso degli emendamenti, doveva intervenire prima. Adesso lei può intervenire sull'emendamento 7.2 Catanoso.
PAOLA BINETTI. Va bene, è uguale.
PAOLA BINETTI. Voglio dire soltanto questo: il disegno di legge, che va appunto sotto il nome di decreto-legge cosiddetto Lorenzin, per cui è conosciuto un po' anche a livello generale, ha in questo punto concreto, nel riconoscimento delle due nuove professionalità che vengono ammesse, gli osteopati e i chiropratici, uno dei suoi punti qualificanti, perché dà ragione di quella che è un'esigenza di profilo professionale alto, misurata soprattutto dal punto di vista dei bisogni della popolazione. Sono milioni gli italiani che si rivolgono all'osteopata, e che in qualche modo cercano la soluzione dei loro problemi di salute attraverso l'intervento di una figura che finora non era riconosciuta, e come tale poteva anche non offrire quelle garanzie che una professione di tipo sanitario, come quella che ora stiamo definendo, permette di offrire a tutti i cittadini. Il fatto che questa professione venga riconosciuta, e in qualche modo in via subordinata si procederà ad identificarne il formativo, e di conseguenza poi anche le norme transitorie che permettono l'esercizio della professione stessa, io lo considero forse uno dei punti per cui valeva la pena approvare questa legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, passiamo alle dolenti note, perché, per quanto ci riguarda, il lavoro fatto fino adesso ci ha visti favorevoli: in realtà sull'articolo 7 si inizia il gran pasticcio, di cui abbiamo una parte di responsabilità, perché come opposizione non abbiamo chiarito bene che l'articolo 7 andava soppresso, insieme all'articolo 8, a causa di un cattivo lavoro svolto dalla Lorenzin, che si è fatta scrivere articolo per articolo da altre persone questo disegno di legge, e a causa del Senato che non ha lavorato bene. Perché, vede, Presidente, da questo momento in poi quello che noi temiamo e abbiamo temuto in Commissione e abbiamo cercato di evitare, la maggior parte delle forze politiche in campo, era che si scatenasse la gara alla “marchetta” della professione sanitaria emergente che aveva più associati o più iscritti.
PRESIDENTE. Onorevole Baroni, si rivolga alla Presidenza, grazie.
MASSIMO ENRICO BARONI. Per cui, se andate a leggere - io concludo, Presidente - bene l'articolo 7, dice sostanzialmente che queste tre professioni si devono adeguare al percorso già previsto in altri articoli. Quindi, l'articolo 7 è sostanzialmente inutile, è ridondante e da questo punto di vista noi dovevamo essere più coraggiosi, perché adesso dovremo votare una marea di emendamenti presentati da deputati paladini di professioni emergenti che dicono: io sto con questa professione, io sto con quell'altra; e quelli che non l'hanno presentato o che non voteranno a favore, faranno la figura dei cattivi.
MARIO MARAZZITI, . Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO MARAZZITI, . Presidente, questa legge nella e nel dibattito pubblico per lunghi mesi è stata raccontata col titolo “legge sulle nuove professioni sanitarie”, perché è una parte molto importante di questa legge; e per circa un anno c'è stata preoccupazione da parte di molti aspiranti di essere riconosciuti come nuove professioni sanitarie e c'è stata anche molta preoccupazione in professioni sanitarie già esistenti che nuovi riconoscimenti potessero mettere in discussione, al contrario, parte delle prerogative delle professioni esistenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mantero. Ne ha facoltà.
MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente. Proprio nell'ottica di quanto diceva il relatore, presidente Marazziti, con questa legge si vuole stabilire un principio diverso da quello del mercato delle vacche, che aveva aperto la Lorenzin, ovvero la professione sanitaria che grida di più, che ha il contatto più diretto con il parlamentare o con il sottosegretario o con il Ministro viene riconosciuta e l'altra no.
SILVIA GIORDANO. Grazie, Presidente. In realtà io mi trovo pienamente d'accordo con quanto detto dal presidente Marazziti, peccato però che è totalmente incoerente, poi, con quello che si è andato a scrivere. Perché sentirsi dire, dal relatore oltretutto, nonché presidente della Commissione, che finalmente non si dà più il compito alla politica di individuare le professioni sanitarie, bensì alla tecnica, quindi un tavolo tecnico-scientifico, perché appunto si toglie alla politica questo compito, e poi si legge, all'articolo 7, comma 1: “Nell'ambito delle professioni sanitarie sono individuate le professioni dell'osteopata e - aggiunto adesso - del chiropratico (…)”. Quindi, più incoerenza di questa! Sulla premessa noi siamo pienamente d'accordo, ma cambiamo la conclusione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Credevo ci fosse il 7.1.
PRESIDENTE. No siamo al 7.3.
GIAN LUIGI GIGLI. E il 7.1 quando è stato discusso, scusi, Presidente?
PRESIDENTE. Ma lei ha il fascicolo, onorevole Gigli?
GIAN LUIGI GIGLI. Sì, ce l'ho.
PRESIDENTE. Ecco, se lei lo ha, vede che il 7.1 viene dopo il 7.3.
GIAN LUIGI GIGLI. E allora è un nuovo fascicolo, mi scusi, Presidente.
PRESIDENTE. Io ho un fascicolo che dovremmo avere tutti, comunque il fascicolo che ho io mette il 7.1 dopo il 7.3, quindi adesso, se nessuno chiede di parlare sul 7.3, passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Mi scuso con lei, ma il disguido era legato alla evidente presenza di un fascicolo antiquato, diciamo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Grazie. Per preannunciare il voto contrario del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Collega Rondini, lei ha proprio…
PRESIDENTE. Onorevole Baroni.
MASSIMO ENRICO BARONI. Attraverso la Presidenza…
MASSIMO ENRICO BARONI. …vorrei chiedere al collega Rondini che in realtà tutti i suoi emendamenti sono per il riconoscimento delle professioni più varie, con il modulo a vanvera, come diceva un famoso allenatore. Questo mostra che fondamentalmente non si è seguito il lavoro della Commissione e mette in difficoltà tutta la Commissione nel riuscire a distinguere, in realtà, il lavoro che deve essere portato avanti dal lavoro su cui bisogna opporsi. Dato che lui è all'opposizione, dovremmo riuscire a lavorare anche insieme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Presidente, sulle proposte emendative riferite all'articolo 9 i pareri sono contrari - premetto - perché abbiamo scelto che sugli articoli su cui la Commissione non è intervenuta per rispetto al testo del Senato, ovviamente emendamenti poi presentati in Aula raccolgono lo stesso tipo di valutazione da parte del relatore. A questo punto la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti 9.3 Brignone e 9.4 Colonnese.
DAVIDE FARAONE,. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 al quale non sono state presentate proposte emendative.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Mi pare che il primo emendamento 11.28 Cova sia stato ritirato.
PRESIDENTE. Il primo è stato ritirato. Siamo agli identici emendamenti 11.1 Scopelliti e 11.2 Lenzi.
MARIO MARAZZITI, . La Commissione esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 11.1 Scopelliti e 11.2 Lenzi. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 11.5 Lenzi purché sia riformulato nel modo seguente: cambiare le parole “sessanta giorni” in “ quarantacinque giorni”. La Commissione invece esprime parere contrario sull'emendamento 11.4 Nesci.
SESA AMICI,. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Con l'emendamento in esame prevediamo di abrogare la disposizione riguardante il Fondo di Garanzia. Stiamo parlando del rischio clinico perché purtroppo, quando i provvedimenti non vengono fatti bene, è necessario andare a recuperare i decreti per apportare delle correzioni e quindi siamo tornati indietro nel tempo e quindi scusi un attimo questo . Quindi presumibilmente dopo di me interverrà Gelli. Il Fondo di garanzia di cui al comma 1 assolve anche alla funzione di agevolare l'accesso alla copertura assicurativa da parte degli esercenti le professioni sanitarie che svolgono la propria attività in regime libero-professionale, ai sensi dell'articolo 10, comma 6. Ebbene in questo modo il Fondo destinato a risarcire le persone danneggiate ovvero i pazienti viene esteso alle assicurazioni. Riteniamo inaccettabile tale disposizione, Presidente, e per tale ragione chiediamo la soppressione della lettera dell'articolo 11, comma 1, perché è un altro favore alle assicurazioni in questo mercanteggiamento dei fondi a disposizione dello Stato ad uso esclusivo dei pazienti danneggiati su cui, invece, adesso le assicurazioni potranno mettere le mani.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gelli. Ne ha facoltà.
FEDERICO GELLI. Solo per chiarire. Gli emendamenti che sono stati riformulati e in parte approvati riguardano due condizioni particolari. La prima è la necessità di uniformare il Fondo che era previsto dal decreto Balduzzi ma che non era mai stato avviato per mancanza del regolamento attuativo. Il Fondo prevedeva un aiuto ai professionisti nel finanziare e sostenere la possibilità di sottoscrivere contratti con le imprese di assicurazione, tenuto conto dell'enorme costo che le imprese di assicurazione in questi anni hanno previsto per la copertura assicurativa degli esercenti la professione sanitaria. Con l'emendamento uniformiamo, finalmente abrogando il decreto Balduzzi nella parte relativa a tale fattispecie, un unico Fondo, previsto dalla legge 8 marzo 2017, n. 24, che verrà regolamentato da due fattispecie: una che riguarderà i cittadini che hanno subito un danno dal Sistema sanitario e che potranno rivolgersi al Fondo nelle caratteristiche che abbiamo disciplinato nel testo e un'altra che riguarderà i liberi professionisti che sono l'unica categoria che in realtà rimane nella condizione attuale, mentre per i professionisti dipendenti delle strutture pubbliche e private la copertura assicurativa è in carico alla struttura sanitaria. Quindi i liberi professionisti rimangono nella condizione attuale e vengono in questo modo aiutati da questo Fondo che quindi si articolerà in due fattispecie: per i cittadini e per i professionisti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Presidente, emendamento 12.4 Rondini, parere contrario. Emendamento 12.1 Lenzi, parere favorevole. Emendamenti 12.2 Lorefice e 12.3 Gelmini, parere contrario.
DAVIDE FARAONE,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.4 Rondini. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Presidente, sull'emendamento 13.2 Mantero, parere contrario.
DAVIDE FARAONE,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 13.2 Mantero.
MATTEO MANTERO. Presidente, questo emendamento interviene sulla legge 14 dicembre 2000, n. 376, che disciplina la tutela sanitaria delle attività sportive e soprattutto la lotta contro il .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
DALILA NESCI. Grazie, Presidente. Allora, con questo emendamento vogliamo rafforzare la normativa sulla trasparenza e abbiamo pensato a delle misure volte a prevenire eventi corruttivi e infiltrazioni mafiose nella sanità, nello specifico, nella dirigenza sanitaria, perché questo tema della dirigenza sanitaria contiene delle clamorose lacune in termini di trasparenza, ma anche di tracciabilità dei dati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Presidente, penso che questo sia un emendamento, un dispositivo normativo necessario ed essenziale da approvare, per un motivo molto semplice. Infatti, nel contesto del Servizio sanitario nazionale, indipendentemente da come viene gestito, dalle responsabilità di chi lo gestisce, c'è un altissimo tasso di corruzione, un tasso di corruzione che, addirittura, io penso che sia di sistema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Ci ritroviamo sempre qui a provare a mettere dei correttivi in merito a quello che l'ANAC definisce proprio un refuso sulla pubblicazione dei dati dei dirigenti sanitari, estendendolo anche alle prestazioni professionali svolte in regime intramurario. In questo senso, noi proviamo a rendere effettivo il potere sanzionatorio dell'ANAC, precisando, come richiesto dall'Autorità medesima, che le sanzioni sono irrogate dall'ANAC per finalità istituzionali pubblicate sul sito Internet.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MATTEO MANTERO. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, con questo emendamento noi aggiungiamo l'articolo “Disposizioni urgenti in materia di trasparenza e di tracciabilità nella sanità”; in particolare estendiamo questo tipo di disposizione anche agli affidatari dei servizi sanitari e socio-sanitari in regime di accreditamento; inoltre, cogliamo anche l'atto di segnalazione al Governo e al Parlamento n. 1388 del 14 dicembre 2016, con cui l'ANAC chiedeva proprio di intervenire introducendo queste modifiche all'interno del decreto legislativo cosiddetto trasparenza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nesci. Ne ha facoltà.
DALILA NESCI. Presidente, questo emendamento è molto importante e va sempre nella stessa direzione, perché stiamo facendo riferimento ai contratti di appalto e di concessione e sembra che in realtà - come è, anzi - le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie siano escluse dalla tracciabilità dei finanziamenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Emendamento 14.1 Brignone, parere contrario.
DAVIDE FARAONE,. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e delle proposte emendative ad esso presentate .
BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, intervengo brevemente sull'articolo 15, da un lato per sostenerne l'importanza, con particolare riferimento al comma 2, che prevede che i cittadini stranieri, in possesso della qualifica di medico acquisita in un Paese non appartenente all'Unione europea, che intendano partecipare ad iniziative di formazione o di aggiornamento, possano essere temporaneamente autorizzati, con decreto del Ministero della salute, allo svolgimento di attività di carattere sanitario nell'ambito di dette iniziative, in deroga alle norme sul riconoscimento dei titoli esteri; e valutiamo anche positivamente, in particolare, il contenuto dell'emendamento 15.7 dei colleghi Murer, Fossati e Fontanelli, che ha l'obiettivo di porre un termine perentorio per l'emanazione del decreto ministeriale. In generale, questa norma da noi proposta e sostenuta in Commissione è concretamente utile in quanto, tenuto conto che i medici extracomunitari in questione una volta terminato il periodo di formazione o aggiornamento debbono rientrare nel loro Paese, le capacità acquisite possono fungere da volano anche per l'instaurarsi di rapporti economici e di collaborazione con le aziende italiane impegnate, per esempio, nella produzione di dispositivi medici, che loro hanno conosciuto e utilizzato, di apparecchiature elettromedicali e di altro. Ecco perché è necessario individuare procedure semplificate che consentano a detti professionisti di frequentare iniziative di formazione altamente qualificanti, fermo restando, ripeto, fermo restando il rispetto di determinati vincoli finalizzati alla tutela della salute dei cittadini .
PRESIDENTE. Passiamo, a questo punto, ai pareri sulle proposte emendative all'articolo 15. Prego, onorevole Marazziti.
MARIO MARAZZITI, . Emendamento 15.1 Gigli...
MARIO MARAZZITI, . Anche il 15.2 Grillo?
PRESIDENTE. No, l'emendamento 15.2 Grillo non è ritirato.
MARIO MARAZZITI, . Allora, sull'emendamento 15.2 Grillo il parere è contrario. Anche sugli emendamenti 15.3, 15.4 e 15.5 Gigli e 15.6 Monchiero il parere è contrario. Sull'emendamento 15.7 Murer il parere è favorevole. Sull'emendamento 15.8 Grillo il parere è contrario. Sull'emendamento 15.200 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4- del regolamento) il parere è favorevole.
DAVIDE FARAONE,. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Intervengo su questo emendamento 15.3 - dopo aver ritirato il 15.1, perché avrebbe ingenerato l'equivoco di essere contrari anche alle disposizioni che riguardano l'immigrazione e le condizioni per l'inserimento dei medici extracomunitari, a cui invece sono assolutamente favorevole -, perché il tema in discussione è fondamentale per l'avvenire del nostro sistema sanitario, per quello di tanti giovani e per quello del mondo accademico, a cui il compito della loro formazione è demandato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, io spero ancora nella buona fede dei miei interlocutori in quest'Aula.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Ultima occasione, Presidente: prendere o lasciare, come si dice. Questo emendamento è ancora più riduttivo, se volete, e stabilisce il principio secondo il quale la rotazione del medico in formazione specialistica all'interno delle strutture sanitarie inserite nella rete formativa resta di esclusiva responsabilità del consiglio dei docenti della scuola di specializzazione. Se questo non è più vero - e vorrei l'attenzione un attimo dei colleghi -, vuol dire che c'è la possibilità, almeno teorica, che un medico venga preso magari in un ospedale periferico, dove magari non avrà accesso a tutta la complessità della specializzazione per la quale si sta preparando e rimarrà lì per i successivi quattro anni di formazione, tra virgolette, a riempire certamente un posto, ma ad avere degli orizzonti limitati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lenzi. Ne ha facoltà.
DONATA LENZI. Presidente, solo per non lasciare agli atti un racconto così lontano dalla realtà sia del testo sia di quello che avviene nelle regioni italiane dove questo è già la norma e non c'è sfruttamento; anzi, c'è un'attenzione maggiore rispetto ad alcuni ospedali misti a gestione universitaria e questo si basa su un accordo in Conferenza Stato-regioni che dovrà mettere i paletti col Ministero dell'istruzione. La responsabilità della formazione è in capo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Gli ospedali che verranno accreditati per svolgere funzioni anche di insegnamento devono essere adeguati e avere dei requisiti da rispettare (non può essere l'ospedalino di montagna). Quindi, per carità non andiamo a costruire una narrazione assai lontana sia dall'obiettivo sia da quelle che sono le esperienze concrete.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIOVANNI MONCHIERO. Presidente, è la seconda volta nel giro di due sedute che la sfortuna di avere un cognome che ha una forte assonanza con quello di un collega più celebre che danneggia clamorosamente…
PRESIDENTE. Soprattutto quando ci sono tanti emendamenti dell'onorevole Mantero…
GIOVANNI MONCHIERO. No, Mantero interviene molto di più. Io intervengo solo ogni tanto. Proprio per questo vorrei chiedere ai colleghi un attimo di attenzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Silvia Giordano. Ne ha facoltà.
SILVIA GIORDANO. Grazie, Presidente. Solo per preannunciare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, ribadiamo anche noi questa attenzione che l'Aula e che i legislatori devono avere rispetto al fatto che in Italia mancano i medici e i pochi medici validi che abbiamo vanno all'estero e noi ci dobbiamo avvalere di medici che vengono da Paesi emergenti (chiamiamoli così). Quindi, questo appare per l'ennesima volta un disegno di legge che elude il fatto di voler prendere il toro per le corna ovvero che c'è il blocco delle assunzioni ovvero che non si fanno più concorsi per assumere medici e questo sembra il modo per la maggioranza e per il PD di risolvere il problema. Per quanto ci riguarda, la maggioranza sta continuando a mettere la testa sulla sabbia e prevede queste…
MASSIMO ENRICO BARONI. …queste pecette.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Miotto. Ne ha facoltà.
ANNA MARGHERITA MIOTTO. Grazie, Presidente. Ci corre l'obbligo di una qualche precisazione su questo punto perché sono state dette cose inesatte. La disposizione in questione ha origine da un emendamento del collega Fucci, accolto in Commissione con parere favorevole del relatore e che abbiamo votato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Per sottoscrivere e sostenere l'emendamento 15.8 Grillo, perché è fin troppo nota la fortissima riduzione che c'è stata di borse di studio per le scuole di specializzazione nel nostro Paese negli ultimi anni e ritengo che sia stato un grave errore di programmazione, perché iniziano a scarseggiare una serie di discipline che purtroppo mancano e mancheranno ancora di più nei prossimi anni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantero. Ne ha facoltà.
MATTEO MANTERO. Dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni a titolo personale. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie. Con l'emendamento 15.8 Grillo - in parte rispondiamo anche alla collega Miotto - destiniamo 2 milioni di euro per il finanziamento dei contratti di formazione specialistica per i medici. Quindi, la modifica incide sulla clausola di invarianza finanziaria prevista al comma 3.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.
GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per dichiarare il voto personale favorevole sull'emendamento e per dire, se mi è consentito, in risposta all'onorevole Lenzi, che, se la preoccupazione fosse stata di far ruotare i medici in formazione specialistica all'interno di strutture accreditate, il sistema lo avevamo già.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Presidente, l'articolo 16 tocca il tema delle farmacie e parafarmacie. Mi preme, per dare i pareri, inquadrare un minuto la questione.
PRESIDENTE. Sì, agli articoli aggiuntivi.
MARIO MARAZZITI, . Sull'articolo aggiuntivo 16.05 Scopelliti c'è un parere favorevole, perché va a dare una risposta a un problema che è sorto e che è legato all'impossibilità di assegnare le sedi del concorso di sedi farmaceutiche dove le farmacie rurali avrebbero una maggiorazione di punteggio…
PRESIDENTE. Onorevole Marazziti, ne abbiamo parecchi…
MARIO MARAZZITI, . Lei ha perfettamente ragione, però volevo dire che il parere è favorevole, perché va a risolvere una questione che sta danneggiando l'assegnazione delle sedi già esistenti di farmacie del concorso precedente.
PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo 16.02 è stato ritirato dall'onorevole Gigli, quindi rimangono gli articoli aggiuntivi 16.06 Fucci e…
MARIO MARAZZITI, . Sugli articoli aggiuntivi 16.06 Fucci e sugli identici 16.01 Gigli, 16.03 Rondini e 16.04 Brignone il parere è contrario. Poi c'è un invito al ritiro sull'articolo aggiuntivo 16.010 Rondini, mentre mi pare sia ritirato l'articolo aggiuntivo 16.011 Lenzi.
PRESIDENTE. Sì, è ritirato. Il Governo?
DAVIDE FARAONE,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 16.1 Grillo, 16.2 Brignone e 16.3 Lenzi. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa proposta emendativa è stata da noi presentata con l'obiettivo di affermare che i farmacisti che hanno conseguito titoli accademici in ambito dietetico e nutrizionale possono elaborare diete qualora abbiano finalità salutari e non terapeutiche, nonché curare l'attuazione di diete, anche prescritte per finalità terapeutiche. Curare e non prescrivere. Alla base di questa proposta vi è la sentenza n. 20281, del 18 aprile 2017, della Suprema Corte di cassazione, sesta sezione penale, che ha riconosciuto al farmacista la capacità di intervenire a pieno titolo nell'ambito della nutrizione umana, anche attraverso l'elaborazione di piani nutrizionali personalizzati. La capillare distribuzione delle farmacie e parafarmacie sul territorio nazionale e la facilità di accesso da parte del cittadino offrono a questo professionista, al farmacista, la possibilità di intervenire con programmi alimentari nella prevenzione e nel sostegno alla terapia di patologie legate agli scorretti stili alimentari.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, questo articolo aggiuntivo, certamente meno importante e meno fondamentale dei precedenti, ha tuttavia una sua ragione d'essere per combattere fenomeni di cartello o di monopolio che si sono creati, talora, all'interno delle forniture sanitarie. In campo sanitario, negli ultimi anni si è andato affermando un modello di fornitura basato appunto sul sistema cosiddetto ovvero la fornitura alle aziende sanitarie di un pacchetto onnicomprensivo di beni e servizi il cui costo viene calcolato per procedura e non per singolo prodotto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantero. Ne ha facoltà.
MATTEO MANTERO. Presidente, nonostante la mia quasi costante divergenza di vedute col collega Gigli, dichiaro voto favorevole su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. L'emendamento introduce il principio che sia incompatibile la partecipazione alle società che svolgono attività di distribuzione di dispositivi medici e di gestione in di blocchi operatori, reparti e laboratori ospedalieri con qualsiasi altra attività svolta nel settore della produzione e informazione scientifica del farmaco e dei dispositivi medici, nonché con l'esercizio della professione medica e delle altre professioni sanitarie. Appare decisamente condivisibile .
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FILIPPO FOSSATI. Se no, c'era un bis spiacevole. Io mi chiedo soltanto, essendo d'accordo nel merito con la proposta, come mai la grande maggioranza che c'era in Commissione pare non esserci più, perché ho visto un emendamento identico ritirato dal PD. Se fosse così, mi sembrerebbe un fatto abbastanza grave, perché si sta intervenendo su un motivo di incompatibilità palese che nel nostro ordinamento deve starci e su questo c'era un consenso molto largo. Spero che questa maggioranza sia ancora una maggioranza, perché sarebbe un fatto grave.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 e delle proposte emendative ad esso presentate .
MARIO MARAZZITI, . Sull'emendamento 17.1 Colonnese, il parere è contrario. Sull'emendamento 17.2 Grillo, il parere è contrario. Sull'emendamento 17.3 Nesci, il parere è contrario. Sull'emendamento 17.4 Fossati, il parere è contrario.
DAVIDE FARAONE,. Parere conforme.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. L'emendamento interviene sull'articolo che disciplina la dirigenza sanitaria del Ministero della salute. Si ritiene, infatti, che tali disposizioni si pongano in conflitto proprio con la legge n. 124 del 2015, la cosiddetta delega Madia, che provvede a disciplinare diversamente il ruolo unico della dirigenza nella pubblica amministrazione, con le disposizioni oggi vigenti per tutte le pubbliche amministrazioni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Questo è, a nostro riguardo, un articolo proprio, come si può dire, qual è il termine giusto? A me viene in mente, ma, Presidente, poi, dopo lei mi riprende, quindi andiamo un attimo sul tecnico.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 al quale non sono state presentate proposte emendative.
GIAN LUIGI GIGLI. Chiedo di parlare per fatto personale.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, avrei preferito farlo prima, ma rispetto il Regolamento.
ROBERTO MORASSUT. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO MORASSUT. Signor Presidente, colleghi, sabato sera, alla vigilia di una partita di calcio, un gruppo di ultrà che non possiamo definire tifosi ha divulgato sugli spalti dell'Olimpico di Roma l'effigie di Anna Frank con indosso la maglia del nemico, della squadra nemica.
PRESIDENTE. Colleghi, per favore!
ROBERTO MORASSUT. Non importa citare la squadra a cui fanno riferimento questi individui, perché forse questo fatto poteva accadere anche dalla parte opposta: conta il gesto di individui stupidi, che non possono avere nulla a che fare con qualsivoglia comunità, anche sportiva.
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Morassut. Onorevole Mucci, onorevole Galgano e onorevoli intorno: se volete, parlare uscite fuori. Peraltro, ascoltate di che cosa si parla e forse vi rendete conto che non è opportuno. Prego, onorevole Morassut.
ROBERTO MORASSUT. Non sarebbe la stessa città oggi senza la sua comunità ebraica, senza le storie mille volte narrate nelle scuole romane del 16 ottobre, delle deportazioni nei campi nazisti, delle testimonianze di Sami Modiano, di Shlomo Venezia, di Piero Terracina, di Settimia Spizzichino: storie romane e non romane divulgate a generazioni di scolari della capitale. Ogni atto solo apparentemente stupido che ferisce questo sentimento va condannato e isolato: lo dobbiamo ai nostri ragazzi, che seguono lo sport, che vanno allo stadio, che lo praticano, e che debbono ricavarne lealtà e non odio.
ROBERTO MORASSUT. …a tutti coloro che non sanno e non vogliono capire che dietro un atto così stupido può sempre celarsi il male: “A dispetto di tutto quanto, credo che la gente abbia buon cuore e non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che ancora rimane” .
NICOLA BIANCHI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLA BIANCHI. Presidente, intervengo per segnalare la grave situazione nella quale versa il nord-ovest della Sardegna: a tutt'oggi non risulta una programmazione dei voli in continuità territoriale da e verso l'aeroporto di Alghero; dal 7 novembre dovrebbe (e uso il condizionale) partire la nuova compagnia Blue Air, che appunto si è aggiudicata il bando, e tuttora non è possibile acquistare i biglietti dal sito, in quanto si è praticamente in un .
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tino Iannuzzi. Ne ha facoltà.
TINO IANNUZZI. Grazie, Presidente. Si è spento oggi a Salerno un grande maestro della pittura italiana, Mario Carotenuto. Nato a Tramonti, ha coltivato la sua passione e il suo amore per l'arte e per la pittura per più di settant'anni. Frequentò l'Accademia delle belle arti di Napoli, dove diventò allievo e discepolo di due grandi maestri della pittura del Novecento, Emilio Notte e Vincenzo Ciardo, e intrattenne e stabilì rapporti con esponenti prestigiosi della vita artistica e culturale partenopea e nazionale, da Vasco Pratolini, a Michele Prisco, a Paolo Ricci, a Filiberto Menna, ad Alfonso Gatto. Le sue opere, in una serie infinita di mostre, sono state esposte nelle più importanti gallerie italiane, ma sempre al centro del suo percorso artistico vi fu il saldo e forte legame con la galleria salernitana Le sue opere sono contrassegnate per il tratto intenso, vivace e inconfondibile dei suoi colori, per la dimensione, l'impronta, lo spirito sempre originali e creativi dei suoi quadri. La sua musa ispiratrice più e autentica è stata la bellezza della natura, nello splendore, nella suggestione e nel fascino dei paesaggi della costiera amalfitana e della sua terra. E a Salerno, quasi a voler segnare il rapporto indelebile, senza confini e senza limiti con la città, ha voluto donare per sempre la sua splendida realizzazione, quel presepe dipinto della Sala San Lazzaro che è ammirato da flussi ininterrotti di tanti visitatori e di tanti appassionati
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.