PRESIDENTE. La seduta è aperta.
GIOVANNI SANGA, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Bonafede, Michele Bordo, Matteo Bragantini, Dambruoso, De Menech, Ferrara, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Galati, Gozi, Lorenzo Guerini, Guerra, Lauricella, Locatelli, Losacco, Manciulli, Mannino, Mazziotti Di Celso, Realacci, Francesco Saverio Romano, Rosato, Rossomando, Schullian, Sottanelli, Speranza, Tabacci, Tofalo, Valeria Valente e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 4505-A: Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2017.
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signor Presidente. La legge n. 234 del 2012 ha sdoppiato la legge comunitaria in due provvedimenti, consentendo azioni efficaci sia per la riduzione del contenzioso sia per la prevenzione dello stesso, tant'è che siamo al minimo storico di 66 procedure, mentre eravamo a 121 all'inizio del 2014. Questa riduzione indica anche capacità di lavoro e di recupero e adesione al dettato europeo, perché noi siamo europeisti convinti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Paola Binetti. Ne ha facoltà.
PAOLA BINETTI. Presidente, la legge europea nel contesto in cui viviamo in questo momento dovrebbe rappresentare uno dei punti di riferimento più forti anche dal punto di vista del lavoro delle diverse Commissioni in ordine a diversi temi. La sua complessità fa sì che la mia attenzione si sia concentrata sostanzialmente su tre articoli, comunque: sull'articolo 1, laddove si parla della tracciabilità dei farmaci utilizzati in medicina veterinaria, tenendo conto che l'obiettivo dominante per noi è la tutela della salute umana. Fatto salvo il massimo rispetto nei confronti degli animali, però ciò che a noi preme mettere in primo piano è che la salute umana ha come prerequisito anche quello che riguarda la salute animale e tra ciò vale tutto il tema della tracciabilità dei farmaci, della necessità di prescriverli con ricette elettroniche ma, soprattutto, vale il tema dell'antibiotico-resistenza, che si stabilisce anche a partire da un uso non del tutto conforme e coerente con i bisogni della salute umana, così come viene fatto e come viene somministrato agli animali. Quindi, da questo punto di vista questo richiamo profondo ad avere presente una visione sistemica nella tutela della salute ci sembra particolarmente importante. Ci sembrano anche particolarmente importanti concretamente l'articolo 3 e l'articolo 13-. L'articolo 3 è quello che riguarda l'attenzione particolare volta a tutto quello che significa avere uno sguardo serio e severo contro quei tipi di interventi che possiamo classificare come xenofobi. Ci sembra, però, profondamente contraddittoria una legge europea che mentre, da un lato, vuole tutelare gli stranieri, dall'altro permette che si creino queste situazioni drammatiche alle frontiere di tutti i nostri Paesi. Mi riferisco non soltanto alle frontiere con la Francia a Ventimiglia, ma anche alle frontiere con l'Austria verso il Brennero. Parlare di xenofobia, assumere una posizione che esprime il massimo del rispetto per la dignità umana e, nello stesso tempo, utilizzare una chiusura delle frontiere e obbligare queste persone a condizioni che sono sostanzialmente infraumane, proprio per la concentrazione assoluta che si crea in Italia, è una condizione di alto rischio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Cosimo Latronico. Ne ha facoltà.
COSIMO LATRONICO. Signor Presidente, grazie. Signor sottosegretario e colleghi, la legge europea rappresenta, insieme alla legge di delegazione, uno dei due strumenti di adeguamento all'ordinamento dell'Unione, come sappiamo. Siamo ovviamente in presenza di un provvedimento che ha un contenuto appunto eterogeneo, che spazia in tanti settori: persone, servizi, giustizia, sicurezza, lavoro, ambiente. Insomma, si fa un po' di fatica a guardare la natura di questo provvedimento. Però, il tema è utile per fare una riflessione più generale (mi consentirà il rappresentante del Governo). L'Europa non può essere solo questo; non possiamo solo essere ricettori di piccole decisioni, quand'anche utili, che forse meriterebbero uno spazio in atti normativi più che legislativi. Tante piccole decisioni, mentre i temi che abbiamo davanti, le grandi problematiche che stanno caratterizzando questi anni sono sullo sfondo. Infatti, è inutile dire che, mentre noi parliamo di questa Europa dei regolamenti, è messo in discussione il grande sogno europeo, con un'Europa sempre più lontana. Non si affrontano e non si risolvono le gravi emergenze e ci si limita, appunto, ad approvare tante piccole norme regolamentari. Lo scenario è quello che sappiamo e che risulta caratterizzato dal protrarsi di una crisi grave occupazionale e finanziaria, dalla grande emergenza dell'emigrazione che non si può sottacere non solo per il risvolto umano delle persone coinvolte ma anche per la difficoltà dell'Europa e dei Paesi europei ad avere una capacità effettiva di accoglienza e di integrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Signor sottosegretario, onorevoli colleghi, Civici e Innovatori voteranno a favore di questo disegno di legge, che segna un momento importante, come è già stato detto, con un numero di procedure di infrazione oramai ridotto alla metà rispetto a quelle del 2011. È un percorso di discesa importante: erano circa 130 all'ora e sono scese a 65 adesso, quindi il numero è sceso della metà negli ultimi quattro-cinque anni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Nastri. Ne ha facoltà.
GAETANO NASTRI. Grazie, Presidente. Il gruppo Fratelli d'Italia si asterrà nel voto finale del provvedimento all'esame dell'Aula, nell'ambito della cosiddetta sessione comunitaria del disegno di legge europea 2017. Siamo convinti, infatti, che, sebbene il disegno di legge rappresenti uno strumento particolarmente qualificante del processo di partecipazione dell'Italia all'adempimento degli obblighi e all'esercizio dei poteri derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, il suo impianto normativo, nel suo complesso, risulta, a nostro avviso, lacunoso e non risolve in via definitiva il numero delle procedure di infrazione che ancora residuano nei confronti dell'Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sberna. Ne ha facoltà.
MARIO SBERNA. Presidente, il gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico voterà a favore dell'approvazione della legge europea 2017, che, come è noto, vede al suo interno le disposizioni finalizzate a porre rimedio ai casi di non corretto recepimento della normativa dell'Unione nell'ordinamento nazionale che hanno dato luogo a procedure di pre-infrazione, avviate nel quadro del sistema di comunicazione EU Pilot e di infrazione, laddove il Governo abbia riconosciuto la fondatezza dei rilievi mossi dalla Commissione europea. Si tratta, dunque, di un provvedimento importante, che contiene disposizioni tra loro molto eterogenee, ma che deve essere approvato per omogeneizzare la legislazione italiana a quella europea. Infatti, quando si fa parte volontariamente, tra i fondatori, di una qualsiasi unione, si deve provvedere ad adempiere con correttezza e puntualità a tutti gli obblighi ai quali ci si è liberamente impegnati a ottemperare. Non si può seriamente pensare, se non si è degli irresponsabili a caccia di voti, o peggio se si crede davvero che una deriva sovranista ci possa aiutare ad uscire dalle crisi che viviamo, che nel mondo di oggi si possa andare avanti a piccole patrie, mentre i problemi che ci assillano sono planetari: energia, immigrazione, acqua, cibo, uso corretto delle risorse della Terra, economia globale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Valentina Vezzali. Ne ha facoltà.
MARIA VALENTINA VEZZALI. Presidente, Governo, colleghi, siamo giunti all'approvazione finale di un provvedimento estremamente rilevante, le cui disposizioni, di natura eterogenea fra loro, si rendono necessarie per adeguare l'ordinamento giuridico italiano a quello europeo. Il disegno di legge che oggi ci apprestiamo a votare rappresenta un ulteriore passo in avanti verso il calo costante del numero delle procedure di infrazione a carico dell'Italia, con i conseguenti benefici derivanti da un adeguamento più tempestivo alla normativa europea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Paglia. Ne ha facoltà.
GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. La legge europea è lo strumento con cui ogni anno l'Italia armonizza il proprio diritto a quello comunitario, interviene su eventuali procedure di infrazione, provando a risolverle. Questo però dovrebbe, da un lato, ricordare a questo Parlamento anche che il rapporto tra il diritto comunitario e il diritto italiano non è così limpido, non è così lineare ma è fatto anche di asperità, è fatto di contraddizioni, è fatto di elementi che vanno a confliggere tra loro al punto tale che talvolta a distanza di anni, talvolta anche di molti anni, dobbiamo intervenire a risolvere questioni che erano rimaste aperte e arriviamo a risolvere tali questioni aperte il più delle volte attraverso negoziati formali o informali in cui si cerca ciascuno di far valere la propria ragione per valutare il modo corretto in cui il diritto comunitario deve entrare a far parte del diritto italiano.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Borghesi. Ne ha facoltà.
STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. L'annuale disegno di legge europea, come sappiamo, ha il compito principale di ridurre o eliminare i casi di contrasto normativo tra il nostro ordinamento e quello europeo. Un'azione questa che avviene attraverso un percorso di cui il disegno di legge che stiamo approvando costituisce il passaggio finale e formale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Paolo Tancredi. Ne ha facoltà.
PAOLO TANCREDI. La ringrazio, Presidente. Noi di Alternativa Popolare voteremo favorevolmente al disegno di legge europea 2017. Il nostro giudizio sull'operato del Parlamento e del Governo in questi anni è un giudizio estremamente positivo; noi siamo in linea, ci siamo riportati in linea con la legge europea, come dice già il titolo di questa legge, perché questa è la legge europea 2017, che noi approviamo entro la pausa estiva del 2017; come è noto in Senato, parallelamente, è in corso l'iter per l'approvazione della legge di delegazione europea, sono i due strumenti previsti dalla legge n. 234 del 2012, i due strumenti previsti per la fase discendente, appunto, per il recepimento della normativa europea all'interno dell'ordinamento dello Stato italiano, per quanto riguarda la legge europea, in maniera diretta, per quanto riguarda la legge di delegazione, su delega a decreti legislativi del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Tea Albini.
TEA ALBINI. Grazie, Presidente. Il disegno di legge europea 2017 che ci apprestiamo a votare, nei 14 articoli che lo compongono, modifica od integra disposizioni attualmente vigenti nel nostro ordinamento, per adeguare i contenuti al diritto europeo. La stessa natura della legge comprende un articolato che interviene con disposizioni in settori eterogenei, che vanno dalla libera circolazione delle merci, alla giustizia, alla sicurezza, alla fiscalità, al lavoro, alla salute, alla tutela ambientale e ad altre disposizioni ancora.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Elvira Savino. Ne ha facoltà.
ELVIRA SAVINO. Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, il gruppo di Forza Italia ha tenuto un atteggiamento di responsabilità nel corso dell'esame di questo provvedimento, con poche proposte emendative e una valutazione attenta delle norme in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Battelli. Ne ha facoltà.
SERGIO BATTELLI. Grazie, Presidente. Vorrei iniziare con una premessa che reputo irrinunciabile: l'efficacia e, di conseguenza, la capacità di incidere in ambito europeo di uno Stato membro dell'Unione dipende solo in minima parte dalla sua popolazione, dal prodotto interno lordo o dal fatto di essere un Paese fondatore, ma dipende, soprattutto, dalla sua credibilità e autorevolezza. È su questo elemento che appare oggi necessario concentrarci: l'Italia deve riacquisire quell'autorevolezza e quella credibilità che, purtroppo, i Governi che ci hanno preceduto, indiscriminatamente, che siamo stati di destra o di sinistra, hanno solo saputo perdere. Autorevolezza e credibilità che, unite alla necessità che l'Unione ha del nostro Paese, pari a quella che ne abbiamo noi, può portarci a costruire le politiche comunitarie per ciò che desideriamo che siano: spirito di solidarietà e di unità. Pensiamo oggi alle politiche migratorie, ma anche a quelle sociali e occupazionali; spirito di condivisione e di equità: pensiamo, in questo caso, al peso delle tasse per le aziende. In breve, l'unione dei popoli e dei cittadini che da sempre il MoVimento ha cercato e voluto e non l'Unione delle banche e del denaro, come si è visto in questi anni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Camani. Ne ha facoltà.
VANESSA CAMANI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, sottosegretario, questo provvedimento, nell'ambito della cosiddetta sessione comunitaria, conferma il proficuo impegno che Governo e Parlamento hanno messo costantemente in campo per dare attuazione alle opportunità dell'appartenenza e della partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Non solo, dunque, uno strumento tecnico, la legge europea, per ridurre il numero di contenziosi che le istituzioni comunitarie hanno sollevato nei confronti dell'Italia, ma un vero e proprio investimento politico del nostro Paese nel percorso di avvicinamento della normativa nazionale a quella europea. Una scelta che, come Partito Democratico, riteniamo strategica e qualificante e che abbiamo rafforzato e ribadito costantemente in questa legislatura.
PRESIDENTE. Colleghi, per favore, il tono della voce! Aspetti, collega…
VANESSA CAMANI. Il 15 giugno di quest'anno, infatti, il Parlamento europeo ha rimosso l'ultimo ostacolo all'abolizione dei costi di consentendo a tutti i cittadini europei di poter utilizzare telefonini, e senza costi aggiuntivi mentre si viaggia in Europa.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sull'emergenza incendi. Dopo l'intervento del rappresentante del Governo, interverranno i rappresentanti dei gruppi in ordine decrescente secondo la rispettiva consistenza numerica per cinque minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo è attribuito al gruppo Misto.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti.
GIAN LUCA GALLETTI,. Signor Presidente, signori onorevoli, ho accolto con piacere l'invito che mi è stato rivolto perché mi dà la possibilità di fare il punto sulla delicata questione degli incendi boschivi che sta caratterizzando purtroppo questa estate del 2017.
PRESIDENTE. Tengo solo a precisare che gli atti che metterà a disposizione il Ministro sono a disposizione degli uffici, ma non sono depositati nel termine tecnico, e quindi non saranno pubblicati nel resoconto.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi dei rappresentanti dei gruppi.
ENRICO BORGHI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, come denotano le parole che anche qui il rappresentante del Governo ha rappresentato, noi non ci troviamo di fronte né a una questione occasionale, né a una questione isolata, né a un tema che interessi solo il nostro Paese. Abbiamo ancora negli occhi le drammatiche immagini del Portogallo e il ricordo dei 63 morti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Salvatore Micillo. Ne ha facoltà.
SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. Ministro, lei ha parlato per 40 minuti e ha dimenticato molte cose, tra cui che sono state bruciati, in Italia, 54 mila ettari di terreno e 27 mila soltanto nelle ultime due settimane (1.600, cioè l'unico dato che ha fornito, è quello relativo al Vesuvio). Questo a dimostrazione che i suoi 40 minuti riguardo alla prevenzione purtroppo non hanno funzionato o sono falliti del tutto, perché gli applausi che ha fatto il PD ai 40 minuti in cui non si citano i dati reali su quello che è successo in queste ultime due settimane fanno capire di come si vive l'emergenza, perché noi siamo l'emergenza del giorno dopo, del post-alluvione, del post-terremoto, del post-incendi, sempre il giorno dopo. Il giorno dopo si fa il decreto, il giorno dopo si prevedono fondi, il giorno dopo si è Stato. Lo Stato che, purtroppo, in questi ultimi anni dal punto di vista ambientale non c'è stato. Non c'è stato e parla chi, purtroppo, ne conosce fin troppo bene le carenza strutturali a proposito di incendi, perché lei parla di piromani che per me, invece, sono criminali. Per me sono criminali quelli che non fanno dormire la notte le nostre persone nella Terra dei Fuochi, quelli che purtroppo mietono vittime silenti nelle nostre campagne, perché ogni sera e ogni giorno - e non è soltanto una questione di questi giorni - la Terra dei Fuochi brucia, brucia ardentemente, e ci sono persone costrette a chiudersi in casa e a pensare, anche quella sera, che non c'è aria da poter respirare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Ministro, il suo garbo, il suo impegno, la sua cortesia e la sua serietà non riescono a coprire i ritardi, le incertezze, le incongruenze, le complicazioni e la farraginosità di un sistema che in queste ore ha dimostrato, per sua ammissione, tutta la sua fragilità. Ci ha descritto diligentemente quanto è accaduto e devo dire che i lo hanno fatto con maggiore tempestività. Ci saremmo aspettati un'analisi, una criticità; individuare quegli elementi di criticità per offrire a quegli elementi delle soluzioni, ma nulla di tutto questo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Scotto. Ne ha facoltà.
ARTURO SCOTTO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, “emergenza” il dizionario Treccani specifica questo termine: “Circostanza imprevista, accidente”. Questa non è un'emergenza, signor Ministro, nulla d'imprevisto. La nostra cultura politica e la nostra cultura istituzionale ci inducono ogni volta che ci sono situazioni così critiche a collaborare, perché per noi la filiera istituzionale ha un valore, ma di fronte a questo disastro occorrerebbe che qualcuno faccia un passo indietro, perché ci troviamo di fronte a un dato che rischia di sconvolgere, per i prossimi anni, il paesaggio del nostro Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Mottola. Ne ha facoltà.
GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Presidente, Ministro, colleghi, tra le numerose problematiche, complesse e di varia natura, con le quali si deve misurare, il nostro Paese è chiamato a confrontarsi in questi giorni con un fenomeno drammatico e devastante: la serie continua e spaventosa di incendi, per lo più di origine dolosa, che sta aggredendo vaste aree del nostro territorio. Il Governo è intervenuto con misure rapide ed efficaci, ma non dobbiamo nasconderci le immense difficoltà che incontra nel fronteggiare la incredibile di un fenomeno che mai nel nostro Paese è il risultato di questa drammatica intensità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Castiello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPINA CASTIELLO. Presidente, Ministro, se prima del suo intervento ero un po' arrabbiata, mi spiace dirle che ora sono maggiormente arrabbiata. Chi parla, purtroppo vive, o fortunatamente, visto il legame al territorio, nella Terra dei fuochi, quindi è cittadina campana, napoletana. Lei ha parlato di prevenzione, di siccità, cose che potevano andare bene se si faceva un'analisi di quello che succede ogni anno nel nostro Paese, ma quello che è accaduto in questi giorni nelle regioni del Centro-Sud, in queste settimane, è una situazione veramente paradossale: i cittadini hanno vissuto per giorni, e ancora stanno vivendo - perché mentre parlo mi arrivano ancora immagini di focolai in corso - un inferno indescrivibile, con fiamme alte 30 metri a circondare le proprie case, i propri beni e le proprie attività.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Serena Pellegrino. Ne ha facoltà.
SERENA PELLEGRINO. Presidente, signor Ministro, mezza Italia sta bruciando. Di fronte al dramma dei nostri beni ambientali inceneriti nelle ultime settimane, ci saremmo aspettati da lei un'assunzione di responsabilità, che come al solito non c'è stata. I dati che ha snocciolato e il profluvio di belle intenzioni nascondono solo il fallimento delle vostre politiche ambientali e di tutela del nostro patrimonio naturale. Fallimento voluto e perseguito da questo Governo, che procede in continuità con quello precedente, sostanzialmente asservito alle logiche - mi passi la definizione - del che piace tanto, piuttosto che la reale eco-nomia, ovvero la norma della casa comune, proprio nei giorni in cui l'Unesco annovera nel patrimonio mondiale le nostre secolari faggete.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
SERENA PELLEGRINO. Sto per concludere, Presidente, grazie. È così che si fanno i tagli alla spesa pubblica togliendo la competenza al pubblico e strapagando un servizio vitale. Avete tagliato le risorse alla prevenzione prevista dalla legge n. 353, la pulizia del sottobosco. Noi abbiamo fatte le denunce con quotidiani atti parlamentari ma questo non ci lascia tranquilli, Ministro, perché fuori il fuoco sta divorando un immenso patrimonio e le posso garantire che il puzzo di bruciato arriva fino a qui e non è certo quello dei boschi. Non ci stupiremo poi, se a fiamme spente, scopriremo innumerevoli discariche nelle aree protette.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
SERENA PELLEGRINO. Sì certo, Presidente. Quanti si stanno leccando i baffi in questo momento? Ministro, credo che lei e la Ministra Madia dobbiate solo e semplicemente rassegnare le dimissioni. I cittadini ringrazieranno
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega D'Agostino. Ne ha facoltà.
ANGELO ANTONIO D'AGOSTINO. Grazie, Presidente. Ministro, onorevoli colleghi, l'Italia brucia come mai negli ultimi anni. I numeri di questa estate sono paragonabili solo al 2007 e al 2012. Ancora una volta ad essere colpite dagli incendi sono principalmente alcune regioni del Sud, in particolare la Campania ma le fiamme hanno devastato ampie zone del centro Italia, dal Lazio dalla Toscana, arrivando a lambire anche le aree abitate. Ci sono stati danni ingentissimi all'ambiente e ai nostri parchi e a tante abitazioni private con conseguenze relative anche su molte attività economiche specie nel settore turistico. Il clima caldo e secco di questa estate ha certamente giocato un ruolo importante ma è confermato da più fonti che la gran parte dei roghi non è di natura accidentale: il 60 per cento circa è volontario, mentre il 40 per cento deriva dall'azione involontaria dell'uomo e per molti dei roghi di queste settimane sono già stati individuati gli inneschi. Ettari di boschi, selve, foreste sono andati in fumo a causa di chi deliberatamente ha appiccato il fuoco per ragioni che, stando alle prime indicazioni degli inquirenti, non sono legate alla sola piromania ma scaturiscono da intenti criminali con momenti diversi sui quali la magistratura è giusto che indaghi e faccia presto piena luce. Ovviamente, signor Presidente, come tutti i colleghi presenti in quest'Aula noi non possiamo che esprimere l'auspicio che i responsabili non solo vengano presi e assicurati alla giustizia ma scontino il massimo della pena. Non ci sono attenuanti né sconti di pena che tengono per chi è autore di crimini di tale portata e non credo sia inopportuno valutare un'iniziativa legislativa che determini un inasprimento delle pene, specie per i casi più gravi. Le strade sono due o sollecitare le procure a perseguire i responsabili degli incendi con il capo di imputazione di disastro ambientale previsto dalle leggi sugli eco-reati o introdurre addirittura un automatismo che prevede le aggravanti. Va in quest'ultima direzione la scelta del Governo di presentare un emendamento al decreto-legge Mezzogiorno, decisione che salutiamo favorevolmente. Signor Presidente, l'impegno profuso in questi ultimi giorni da parte della nostra Protezione civile, dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine e dei volontari è stato encomiabile non solo per la dedizione che da sempre li caratterizza ma per i risultati ottenuti nel contenere danni che potevano essere molto più ingenti. Ed è giusto in questa sede sgombrare il campo dalle polemiche strumentali di chi in queste ore ha sostenuto che la riforma del Corpo forestale voluta dal Governo precedente abbia inciso sull'efficacia e la funzionalità dei soccorsi e sulla disponibilità dei mezzi necessari allo spegnimento degli incendi. In tal senso le parole del Ministro Minniti, espressi ieri in quest'Aula, sono state chiarificatrici: la riforma non ha inciso neanche sulla disponibilità dei mezzi tant'è che la flotta aerea antincendio è tra le più consistenti degli ultimi tempi. Lo scenario è emergenziale ma è giusto anche non minimizzare. Se il capo della Protezione Civile Curcio, non più tardi di ieri, ha parlato di scarsità di risorse destinate alla prevenzione, se i vigili del fuoco lamentano perduranti carenze di uomini e mezzi, se molte regioni non hanno predisposto i piani previsti dalla legge, una riflessione andrà pure fatta perché se è vero che l'inasprimento delle pene rappresenta un deterrente, è ancor più vero che è grazie ad una più capillare attività di controllo del territorio che si possono prevenire reati e danni ingentissimi che ne conseguono. A tal fine l'auspicio è che il Governo possa mettere in campo maggiori risorse e più mezzi da destinare al presidio dei nostri parchi per evitare lo scempio al quale abbiamo assistito negli ultimi giorni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Rizzetto. Ne ha facoltà.
WALTER RIZZETTO. La ringrazio, Presidente. Buongiorno, Ministro Galletti. Ministro, lei ha di fatto enumerato quelli che sono stati gli interventi. Ci ha dato dati rispetto a quello che state facendo in queste settimane. Peccato, Ministro, che io stesso due giorni fa ero a Napoli e, appena sceso dalla stazione centrale di Napoli, recandomi a Casoria, ho notato nei dintorni almeno sei focolai accesi, sei focolai importanti, oltre ad altri due focolai nella prima periferia della città. Quindi lei con i numeri non va di fatto a risolvere alcun problema. D'altra parte, Ministro, i mutamenti climatici, la siccità, la desertificazione, il record negativo di piogge erano, nei mesi scorsi, avvisaglie rispetto al fatto che qualcosa sarebbe successo. Non serviva uno scienziato per capire che l'Italia sarebbe andata a fuoco non a metà, ma tutta. In sei mesi, nei primi sei mesi del 2017 - lei lo sa - sono scomparsi gli stessi ettari bruciati in tutto l'anno 2016. Avremmo voluto ascoltare proposte immediate da farsi. Per quanto ci riguarda le proposte ci sono e sono due fondamentalmente: la prevenzione e la manutenzione. In termini di prevenzione il Governo, come altri Governi, non ha fatto nulla. Non abbiamo visto nelle principali tv italiane nemmeno gli del Governo rispetto alla prevenzione: dove sono finiti ad esempio gli del Governo sulla prevenzione, Ministro? Dopodiché per quanto riguarda quello di cui si parlava prima e a cui qualche collega accennava rispetto alla manutenzione, essa non deve essere fatta in questo momento dai dall'alto, ma doveva essere fatta prima, dalle persone con gli stivali sulla sabbia per andare proprio lì nel posto dove doveva essere effettuata una precisa manutenzione che, invece, non è stata fatta: la manutenzione del cosiddetto sottobosco, lei lo sa, affidata una volta al Corpo forestale dello Stato di fatto è venuta meno a causa della nuova catena di comando. Non funziona probabilmente per burocrazia; non funziona perché non c'era alcuna manutenzione dei mezzi. Aggiungiamo a tutto questo anche il fatto che purtroppo in Italia si bruciano i boschi per creare discariche: la mafia fa questo. Si bruciano le discariche per creare altre discariche abusive. Quindi, ritengo che per le mafie bruciare è la bonifica criminale per eccellenza. Dobbiamo intervenire anche su questo, Ministro, come dobbiamo del resto intervenire anche là dove ci sono i cosiddetti roghi minori, i roghi dei campi rom. Quando e cosa aspettiamo, Ministro, per portare all'interno dei campi rom la legalità: però dopo i cittadini respirano per 24-48 ore la diossina rispetto ai roghi tossici.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
WALTER RIZZETTO. Chiudo Presidente. Di forze, quali? I vigili del fuoco che non riescono ad avere nessun tipo di soddisfazione. Ministro e Governo, mettete mano al portafogli, subito, immediatamente, e cercate di fare qualcosa per questo disgraziato Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Giovanni Monchiero. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, com'è inevitabile, ogni volta che siamo di fronte a delle disgrazie, chiamiamole così, il gioco delle parti prende il sopravvento sulla logica del Parlamento, per cui nel gioco delle parti dovrei schierarmi direttamente dalla parte del Governo, ma mi sembra un gioco del tutto sterile. Io voglio rappresentarle l'apprezzamento, mio personale e del mio gruppo, per l'opera dei vigili del fuoco e di tutte le forze impegnate in questa difficilissima situazione, perché i risultati finali sono stati buoni, rispetto alla situazione che si è creata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Salvatore Matarrese. Ne ha facoltà.
SALVATORE MATARRESE. Grazie, Presidente. Signor Ministro, è indubbio che siamo davanti a un sistema di reati che si perpetua anno per anno, di una gravità sempre crescente, e gli stessi dati di previsione e prevenzione nella lotta contro gli incendi, istituiti con la legge n. 353, dimostrano un costante aumento di questi fenomeni nel tempo, ma, nei fatti, c'è anche una costante riduzione delle risorse che i vari Governi, che si sono alternati fino ad oggi, hanno messo a disposizione per fare proprio quello che la legge n. 353 - che è una buona legge e che se fosse stata attuata avrebbe consentito effetti migliori - predispone.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Segoni. Ne ha facoltà.
SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, Alternativa Libera ha ascoltato con grande attenzione la sua informativa sull'emergenza incendi, emergenza che ha una componente naturale, ma una preponderante, secondo noi, componente dovuta alle nefandezze umane, su cui ci sono enormi margini di intervento, anche da parte sua. E ci permetta, quindi, una critica politica e dei consigli che muovono da alcuni avverbi temporali che lei ha utilizzato nel suo discorso; come recentemente ha detto qualche giorno fa, ha sottolineato che ha fatto la prima riunione della incendi a luglio. Ecco, signor Ministro, gli incendi si combattono prevalentemente tramite la prevenzione, la pianificazione e la programmazione; parole che - nell'etimologia e nel loro prefisso - indicano che bisogna agire prima, mentre, invece, lei ci sembra galleggiare in un eterno ed effimero presente. Lei è perfettamente allineato, per carità, con la cronaca, ma ci sembra che insegua con affanno gli eventi. Occorreva agire mesi fa, per essere pronti adesso. Come è vero anche che, adesso, invece che essere occupati su un'emergenza contingente, bisognerebbe pensare a programmare la risposta al rischio idrogeologico che, ovviamente, colpirà, sicuramente, in autunno. Come è vero anche che questo ci permetterebbe di liberarci, in autunno, per programmare la risposta a eventi meteorologici estremi come le nevicate che colpiranno in inverno. Insomma, Ministro, un Ministro lungimirante giocherebbe d'anticipo, per avere meno emergenze nel futuro. Prenda questo consiglio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Oreste Pastorelli. Ne ha facoltà.
ORESTE PASTORELLI. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, gli incendi che stanno distruggendo intere zone d'Italia necessitano di un'attenta analisi da parte del Governo e delle istituzioni tutte. Nelle ultime ore, cittadini, vigili del fuoco, Protezione civile, forze dell'ordine si sono trovati di fronte a veri e propri disastri ambientali, spesso causati da azioni criminali che stanno mettendo a rischio la salute delle famiglie e devastando i paesaggi italiani.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Albanella. Ne ha facoltà.
LUISELLA ALBANELLA. Grazie, Presidente. Insieme ad altri colleghi del territorio abbiamo presentato un'interrogazione urgente, per esprimere preoccupazione e sconcerto per l'approdo imminente, parrebbe sabato 22, nel porto di Catania, della nave paramilitare dell'organizzazione xenofoba e neofascista “Generazione identitaria”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Maria Amato. Ne ha facoltà.
MARIA AMATO. Grazie, Presidente. Da qualche giorno circola sul web un video condiviso da María Corina Machado, dell'opposizione al regime venezuelano, in cui appare il brutale e prolungato pestaggio di un giovane inerme da parte di un gruppo di uomini della Guardia nazionale. Dai si apprende che si tratta di un ragazzo figlio di abbruzzesi, che il giovane non stava manifestando, né faceva resistenza, che per effetto del pestaggio e per il politrauma e le multiple emorragie sia tuttora in ospedale e che nella giornata di ieri siano stati arrestati i poliziotti coinvolti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Alessio Mattia Villarosa. Ne ha facoltà.
ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie, Presidente. Ho depositato un'interrogazione da poco e vorrei che informasse i Ministri competenti perché nella provincia di Messina è stato lanciato un bando, il 30 giugno 2017, in scadenza il 24 luglio del 2017, per la dislocazione dei migranti nel territorio della provincia messinese.
PRESIDENTE. Ricordo che alle ore 14 è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale. La chiama avrà inizio dai senatori.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.